SOMMARIO LUGLIO-SETTEMBRE 2017 - N. 4
MACCHINE
22 Platform Basket
Lâunico limite è il cielo
di Lorenzo Zacchetti
28 Airo
Alzarsi, sollevarsi, innalzarsi
di Lorenzo Zacchetti
32 C.E.M. In copertina: Platform Basket
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Editoriale
di Ettore Zanatta
8
Notizie
Il fascino discreto dellâalluminio
di Gianni Gennari
36 JMG Cranes
Innovazioni in movimento
di Pietro Gabrielli
40 Liebherr
La celebrazione del futuro
a cura di Liliana Rebaglia
di Ettore Zanatta
ATTUALITĂ
46 Manitou
16 Mercato
Costruire la ripresa
di Lorenzo Zacchetti
Nuovi plus di privilegio
di Stefano Vitali
50 Socage
Rivoluzione industriale
di Pietro Gabrielli
COMPONENTI
64 Panolin
Protagonisti nella sostenibilitĂ
di Riccardo Lorenzi
TECNOLOGIE
68 JCB
How itâs made: il telescopico JCB Loadall
di Ettore Zanatta
SERVIZI
74 O.MEC.
La chiave del successo
di Saverio Bellante
DOSSIER
78 Sicurezza
Dallâalto della sicurezza
di Lorenzo Zacchetti
ON SITE
86 Posa di coperture in ambito industriale
VersatilitĂ intermodale
di Ettore Zanatta
94 Sollevamento versatile in cantiere
Direttore responsabile Luigi Zaffagnini â l.zaffagnini@capoversoeditrice.it Direttore editoriale Ettore Zanatta â ettore.zanatta@capoversoeditrice.it Responsabile di redazione Lorenzo Zacchetti â lorenzo.zacchetti@capoversoeditrice.it Responsabile commerciale Luisa Casazza â l.casazza@capoversoeditrice.it Hanno collaborato a questo numero: Saverio Bellante, Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Riccardo Lorenzi, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali Ufficio amministrazione Roberta Fabbri â r.fabbri@capoversoeditrice.it Tel. 0545 967722 Ufficio abbonamenti Tel. 0545 967722 E-mail: info@capoversoeditrice.it
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ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
Dove âla bluâ si tinge di verde
di Ettore Zanatta
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Hands On
102 Ecomondo
ECCELLENZA DI SERIE
104 Prodotti
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP
54
di Ettore Zanatta
In cammino verso un futuro âgreenâ
di Lorenzo Zacchetti
Abbonamenti Italia: euro 30,00 (IVA compresa) Other countries: euro 42,00 (IVA compresa) Stampa MDM - ForlĂŹ PeriodicitĂ Sono previsti 5 numeri/anno Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl ONSITE LIFT Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) Tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it
C apoverso editrice
a cura di Liliana Rebaglia
ResponsabilitĂ La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su âONSITE LIFTâ, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilitĂ relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srlsenza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilitĂ , a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.
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EDITORIALE
Ettore Zanatta direttore editoriale
La coscienza della sicurezza
Q
uanto è cresciuta la coscienza della sicurezza nelle imprese che utilizzano le piattaforme aeree, a fronte dellâevoluzione evidente dei prodotti? Poco, secondo molti, o quantomeno non sufficientemente rispetto allâurgenza che il nostro Paese ha di adeguarsi ai naturali standard di prevenzione riferiti alla salute dellâoperatore e dellâambiente di lavoro. La ripresa (e la trasformazione) del mercato italiano del noleggio non avviene ancora in misura cosĂŹ significativa per consentire agli osservatori di indicare un reale progresso sul fronte di un rinnovo deciso delle flotte e di un incremento degli investimenti; spesso si lavora in quota ancora con macchine troppo vecchie e inadeguate, come inadeguato è ancora il livello di preparazione e di responsabilitĂ di alcuni (forse troppi) lavoratori. E irrimediabilmente insufficiente è la richiesta di vera formazione da parte delle aziende e dei datori di lavoro. Guardando allâimpulso tecnologico attuale impresso dai costruttori alle nuove linee di PLE non possiamo che meravigliarci per la spinta prodigiosa che fa uscire dalle fabbriche modelli nuovi o rinnovati. Piattaforme piĂš sicure e piĂš ecologiche e sicuramente piĂš convenienti giĂ nel medio termine, dal lato dei consumi e del rendimento economico complessivo. Le abbiamo toccate con mano anche in occasione delle piĂš recenti manifestazioni fieristiche, dove ne abbiamo sondato lâevoluzione tangibile e non ancora esaurita, parlando con progettisti e responsabili di prodotto. Eppure, il dubbio che questo sforzo non venga percepito adeguatamente da chi opera effettivamente nei nostri cantieri, nelle manutenzioni delle cittĂ e dei territori, nelle sedi industriali e logistiche, è forte. Allora vogliamo lanciare una provocazione che ci auguriamo sia raccolta con la giusta prospettiva dai protagonisti delle costruzioni e dellâindustria nostrana: che cosa spinge a scegliere una professione cosĂŹ importante per impegno e responsabilitĂ coloro che invece non hanno nĂŠ impegno, nĂŠ responsabilitĂ , nĂŠ passione nello svolgimento del proprio malfatto e mal concepito lavoro quotidiano? Le prospettive di guadagno? Lâimprovvisazione che spinge ancora troppi italiani verso lâarte dellâarrangiarsi? Una mal sopportata tradizione familiare (o, per meglio dire, familistica)? Attendiamo con curiositĂ una risposta credibile, magari anche da chi ha recentemente provocato, con la sua trascurata coscienza imprenditoriale, la morte di un povero operaio a Milano, schiacciato dal crollo di un ponteggio montato e gestito malamente. Uno dei tanti. Anche le crisi sono utili quando ripuliscono per bene lâaria infestata da un eccesso di âparassitiâ: quella del nostro Paese ha proprio bisogno di una simile pulizia. Allora, forse, anche le nuove generazioni di piattaforme aeree ritorneranno a volare dalle nostre parti in un cielo piĂš terso. 4
ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
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NOTIZIE COMETTO
Batte un âcuoreâ Scania Il 2017 ha visto la nascita di un rapporto di collaborazione tra Italscania e Cometto, con la consegna dei primi 12 motori Scania DC09 e DC13, con livelli di emissione Stage IIIA e Stage IV / Tier 4F. âLa nostra proposta al management Cometto è stata quella di fornire una soluzione completa e razionale che rispondesse in pieno alle loro richiesteâ, ha spiegato Riccardo Moraglia, responsabile vendite motori industriali e marini di Italscania. Ciò viene confermato dallâIng. Fabrizio Lippi, direttore tecnico di Cometto: âLâanno scorso, a seguito dellâevoluzione della legislazione in materia di emissioni, abbiamo effettuato una ricerca per individuare quale marchio potesse ottemperare a due requisiti fondamentali: il rispetto della normativa e dei vincoli costruttivi. I nostri semoventi modulari elettronici, meglio conosciuti con lâacronimo MSPE, devono infatti avere unâaltezza che permetta loro di infilarsi sotto una struttura portante per poi sollevarla. Scania è lâunico marchio che ci permette di produrre semoventi modulari e speciali con potenze che vanno dai 200 ai 405 kW con un ingombro verticale
dei motori ottimale, garantendoci al contempo il rispetto della normativa in tema di emissioniâ. Cometto, azienda cuneese dalla lunga tradizione nella produzione di semoventi modulari e semoventi speciali per trasporti industriali pesanti, dal marzo di questâanno è entrata a far parte del gruppo industriale belga Faymonville. Lâing. Guy Fickers, responsabile tecnico del Gruppo, segue il processo di integrazione tra le due aziende: âGrazie a questo âmatrimonioâ il nostro Gruppo presenta dei punti di forza che ci fanno guardare al futuro con grande ottimismo: il nostro portfolio si arricchisce di nuove famiglie di prodotti, le rispettive competenze tecniche porteranno a sinergie importanti e non
ultimo lâarea commerciale si allargherĂ notevolmente. Lâingresso di Scania in questo scenario in rapida evoluzione non può che essere estremamente positivo per il Gruppoâ. âQuesta prima fornitura di motori Scania a Cometto ha per noi un valore che va oltre il semplice rapporto commerciale tra cliente e fornitore, poichĂŠ entrambi abbiamo messo in campo le rispettive competenze per la realizzazione di soluzioni tecniche specifiche, come quella di un pacchetto di raffreddamento ribassato e comune per lâintera gamma di potenzaâ, spiega Riccardo Moraglia, mentre Paolo Carri, direttore motori marini e industriali, conclude: âLa nostra collaborazione con unâazienda dalla lunga tradizione come Cometto e ora anche con il prestigioso gruppo Faymonville, è per noi motivo di orgoglio. Sono certo che il prodotto e i servizi Scania forniranno un valido supporto ai loro ambiziosi programmi di espansione produttiva e commercialeâ.
GSR
Grande successo ai Platformersâ Days GSR ha esposto le nuove piattaforme telescopiche B180T e B200T su veicoli da 3,5 t alla fiera Platformersâ Days, svoltasi i giorni 8 e 9 settembre scorsi a Hohenroda, in Germania.
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ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
Con prestazioni che la pongono ai vertici della sua categoria, la nuova gamma può essere montata su mezzi standard Nissan, Mercedes e Iveco. I nuovi modelli, in particolare, sono
robusti e progettati per soddisfare le piÚ attuali esigenze in termine di portata, sbraccio, semplicità , dimensioni compatte e bassi costi di gestione. La stabilizzazione variabile è sempre disponibile, oltre a ulteriori interessanti opzioni come la stabilizzazione automatica e la messa a riposo automatica. Il costruttore di Rimini ha accolto i propri clienti nel suo stand, a fianco del suo partner Rothlehner, con una gamma ampia e novità anche su rimorchi e nel comparto delle piattaforme cingolate.
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PIACENZA, 5-7/10/2017
Una nuova gamma al passo con lâevoluzione dei cantieri, che
presenta una struttura del braccio ed un jib rinforzati per una meccanica allâavanguardia in tutta sicurezza. Un controllo della curva di carico in tempo reale e celle di carico e di inclinazione per una maggiore stabilitĂ . Il tutto per effettuare il lavoro di almeno due piattaforme su terreni sconnessi ed in pendenza.
Š 2017 Terex Aerial Work platforms. Genie e Taking You Higher sono marchi registrati di Terex Corporation o delle sue filiali.
NOTIZIE MANUALISTICA
Lâimportanza dei manuali dâuso Un nuovo prodotto ha sempre bisogno di essere accompagnato da una documentazione tempestiva, adeguata, chiara ed efficace. Unâazienda, oltre a mirare allâimmediata soddisfazione del cliente offrendo un prodotto o un servizio di qualitĂ , deve necessariamente fare i conti con la comunicazione, non solo pubblicitaria ma anche tecnicoscientifica. Oggi i documenti tecnici che accompagnano qualsiasi prodotto industriale sono essenziali e soggetti a norme specifiche e contribuiscono a determinare la qualitĂ del prodotto che lâutente percepisce. Il manuale dâuso deve essere completo, preciso, accurato, chiaro, conciso, semplice, sobrio immediato e scritto secondo uno standard ben definito e chiaramente riconoscibile. Deve insegnare allâutente come far funzionare la macchina al meglio delle sue possibilitĂ e senza pericoli.
Ma chi può scrivere un documento di questo genere? âQuando qualcuno scrive di un argomento che non ha ben capito, lo scritto sarĂ compreso soltanto dai lettori che ne sanno piĂš di luiâ. La prima legge della comunicazione di Whittington di Arthur Bloch lascerebbe pensare che il tecnico, lâideatore della macchina, colui che ne conosce meglio caratteristiche, funzionalitĂ e ovviamente pericoli, sia la persona giusta a scrivere un manuale dâuso. In realtĂ , nonostante la competenza, è difficile che riesca a comunicare nel modo corretto. Se parlasse con un suo collega, o con il suo responsabile, non ci sarebbero difficoltĂ di comprensione. Ma se la stessa spiegazione fosse fornita allâesterno, il risultato probabilmente sarebbe un documento estremamente tecnico, che da tante cose per scontate e quindi di difficile lettura e comprensione. Se è vero che tutti, fin dai primi anni
di vita, impariamo come comunicare e continuiamo ad arricchire tale capacitĂ per larga parte della nostra vita, la comunicazione di scopo, sia essa aziendale, politica o tecnicoscientifica, è una disciplina vera e propria. AffinchĂŠ si compia correttamente la comunicazione occorre rispettare regole precise, di modo che venga espresso il giusto significato. Il messaggio, il testo, non solo deve contenere le informazioni rilevanti, ma deve esporle nel modo piĂš idoneo, sia sulla base del messaggio, ma soprattutto facendo riferimento al destinatario. Ecco perchĂŠ gli studi specializzati nella compilazione di manuali dâuso vengono incontro alle aziende, fornendo esperti qualificati, ferrati sĂŹ nel gergo tecnico, ma in grado di diffonderlo in modo piĂš semplice e accessibile.
HBC-RADIOMATIC
70 ANNI âSOTTO CONTROLLOâ HBC-radiomatic ha festeggiato questâanno i 70 anni di attivitĂ e ha celebrato lâanniversario organizzando un evento presso la sua sede di Crailsheim, in Germania. Fondata nel 1947, HBC-radiomatic è specializzata nel settore dei radiocomandi per gru edili, ma i suoi prodotti sono destinati a molteplici mercati. Dal 1953 la società è proprietĂ al 100% della famiglia di uno dei due fondatori, Martin Brendel, il cui figlio, Wolfgang, è attualmente proprietario e CEO. I suoi
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figli, Friederike Brendel e Dorothee Roels, sono anchâesso membri del consiglio di amministrazione. In occasione dellâevento, Brendel ha dichiarato: âĂ un momento storico molto importante per lâazienda; negli ultimi anni abbiamo realizzato un sito produttivo innovativo qui a Crailsheim: questo progetto rappresenta una vera sfida per il nostro staff e questâanniversario è una buona occasione per festeggiare insieme qualcosa di davvero importanteâ.
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NOTIZIE TEKNOGRC
Nel segno della progettualitĂ In oltre 30 anni di esperienza, TeknoGRC è si è affermata grazie alla sua capacitĂ di adattarsi a qualsiasi richiesta da parte dei clienti. Oltre 900 autogrĂš e 394 piattaforme aeree, oltre a 289 macchine da perforazione e 107 macchine speciali: questi sono solo alcuni dati che riassumono storia e attivitĂ di questâazienda specializzata nella produzione e assemblaggio di macchinari conto terzi. Fondata nel 1981, fin dalla sua nascita lâazienda ha potuto contare sullâesperienza del suo fondatore, Giuseppe Corna, nel settore dei montaggi di macchinari; divenuto imprenditore, per i primi 10 anni di attivitĂ il capostipite di questa realtĂ lombarda â tuttora a gestione familiare â ha lavorato per conto di marchi quali Hyco, Demag e Soimi. Oggi che a sua volta TeknoGRC ha superato il traguardo delle tre decadi di attivitĂ , lâexpertise aziendale spazia nella costruzione di macchine di qualsiasi genere e per qualunque
settore. Partendo da un progetto definito, ma anche da una sua semplice idea abbozzata, lâazienda è in grado di realizzare prototipi e di produrre in serie qualsiasi tipo di macchinario.
Lo sviluppo del business è stato reso possibile dalla visione aziendale della famiglia Corna, che si è mantenuta in continua evoluzione nellâarco del tempo anche grazie allâavvento alla guida dei figli del fondatore: Paola,
nel ruolo di AD, e Silvio, in quello di CEO. A partire dal 2014, quando la denominazione sociale è stata mutata dallâoriginale GRC nellâattuale TeknoGRC. Oggi lâazienda è in grado di costruire e assemblare conto terzi macchinari appartenenti a diversi settori: perforazione, movimento terra, veicoli industriali e speciali, ferroviario, agricolo, sollevamento, energetico, pipeline e industriale. Nel corso della sua evoluzione, TeknoGRC ha raggiunto lâapice della produzione anche grazie alla collaborazione con Krupp. Negli anni Novanta il suo portafoglio clienti si è ampliato grazie alle collaborazioni con CT (montaggio veicoli multistrada), Oil&Steel, Cella, Platform Basket (piattaforme aeree) e PMI (macchine movimento terra). A partire dal 2000 la professionalitĂ dei suoi tecnici ha consentito allâazienda di diventare anche concessionario Grove per il nord e il sud Italia.
ASSODIMI
A OTTOBRE IL 25° CONGRESSO NAZIONALE Si svolgerĂ a Bologna, venerdĂŹ 13 ottobre, il 25° congresso Nazionale di Assodimi. Si terrĂ nella storica Villa Zarri, risalente al 1578, dove tuttâoggi viene distillato uno dei pochi brandy italiani. La costanza nella sperimentazione con i tempi scanditi dalla ricerca e dalla lenta distillazione faranno da cornice e contrapposizione allâincontro di tutti i noleggiatori italiani su varie importanti tematiche: ânuovi metodi di comunicazione del noleggioâ, ânuovi scenari del noleggioâ e âvisioni per il noleggio di domaniâ. Il 2017 rappresenta il 25° anniversario dalla creazione di Assodimi: sarĂ quindi dato spazio a come il noleggio si è evoluto (o poco evoluto) in questo frangente e come dovrĂ farlo per rappresentare un vero servizio professionale. Il programma comprenderĂ momenti di incontro formativi e divulgativi, ai quali parteciperĂ anche Capoverso Editrice
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in qualitĂ di partner. Interverranno peraltro partner di noleggio europei di riferimento, che si confronteranno con la platea su come la comunicazione dei concetti di noleggio sta cambiando e come il servizio noleggio viene organizzato in Paesi diversi dal nostro. Parteciperanno al forum, tra gli altri, Kiloutou e Riwal. Saranno inoltre mostrati i numeri del noleggio e gli scenari italiani, presentando il nuovo sforzo di Assodimi per la creazione di uno studio trimestrale indipendente. Importanti saranno altresĂŹ gli interventi del presidente di Assodimi, che evidenzierĂ comâè cambiato il noleggio in 25 anni e come può o deve ancora evolvere, e sarĂ focalizzata lâattenzione sul mondo della tecnologia, sui prototipatori di startâup, sulle novitĂ tecnologie orientate al noleggio di casa nostra (app, marketplace, eccetera) e sulla velocitĂ con cui il mondo sta cambiando.
VERLINDE
LâEurobloc VM3 è⌠Essential Grazie a un paranco elettrico a cavo Eurobloc VM3 Essential e a un kit gru Verlinde uno stabilimento di stampaggio a iniezione del Regno Unito sta conoscendo un aumento della produzione. Il paranco, di 10 t di portata e altezza di sollevamento di 9 m, è utilizzato dalla Goodfish Ltd per sollevare gli attrezzi di stampaggio nei diversi macchinari di stampaggio a iniezione dellâazienda. Il paranco è installato su una gru a portale con campata di 19 m e altezza di sollevamento di 4,3 m, progettata, realizzata e installata da Pelloby, distributore UK di Verlinde. âLa gru è una novitĂ per Goodfish, probabilmente la piĂš importante che abbiamo introdotto fino a oggiâ, ha dichiarato il responsabile tecnico Kevin Turner. âIl metodo di sostituzione degli attrezzi che utilizzavamo consisteva nel sollevare gli stessi divisi nelle nostre macchine di stampaggio a iniezione con una gru a cavalletto da 3 t, ma si trattava di unâoperazione lenta e ingombranteâ. La scelta di due velocitĂ trasversali (20 e 5 m/min) e di due velocitĂ di sollevamento (5 e 0,83 m/min) del paranco Eurobloc VM3 Essential consente di ottimizzare il processo di produzione. âNon solo aumenteranno i tempi di produzione, ma la maggiore capacitĂ di sollevamento di 10 t ottenuta grazie al paranco Verlinde consentirĂ di acquisire nuovi ordinativi e clientiâ, ha dichiarato Turner. Un altro vantaggio derivante dal nuovo paranco riguarda la sicurezza: Turner ha affermato che il metodo di sollevamento precedentemente utilizzato dallâazienda (una gru a cavalletto da 3 t) comportava rischi per la sicurezza. Grazie allâinvestimento nella nuova gru Verlinde questi problemi sono stati superati. Il sistema, comandato a distanza via radio tramite un dispositivo a impugnatura manuale, ha presentato non pochi problemi di installazione. Ad esempio, per aumentare al massimo lâaltezza di sollevamento, per la progettazione della gru è stata adottata una soluzione a gambe ad altezza maggiorata rispetto a quella della maggior parte delle gru. Anche se questâaltezza avrebbe potuto essere raggiunta utilizzando colonne autoportanti piĂš alte, dal momento che ne servivano 18 per sostenere il peso della gru (oltre a un carico massimo di 10 t), ciò avrebbe comportato lâuso di molto piĂš acciaio e, in ultima analisi, il rapporto costi/ benefĂŹci sarebbe risultato inferiore. Sono invece state utilizzate colonne piĂš corte con basamento rinforzato piĂš ampio, il che ha anche contribuito a ridurre il punto di capovolgimento della gru.
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ATTUALITĂ MERCATO
COSTRUIRE LA RIPRESA ESATTAMENTE DIECI ANNI FA COMINCIAVA LA PIĂ GRAVE RECESSIONE DEL DOPOGUERRA. LE CONSEGUENZE SONO STATE DRAMMATICHE IN TUTTO IL MONDO E IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI HA SUBITO UN CROLLO SENZA PRECEDENTI. TORNARE AI LIVELLI PRE-CRISI SEMBRA ANCORA UTOPISTICO, MA FINALMENTE LE NEBBIE COMINCIANO A DIRADARSI E SI PUĂ GUARDARE AL FUTURO CON UN RAGIONEVOLE OTTIMISMO: CON GLI OPPORTUNI CORRETTIVI, IL MERCATO PUĂ TORNARE A CRESCERE
di Lorenzo Zacchetti
L
a recessione economica globale ha una data dâinizio precisa. Il 7 agosto 2007 la banca francese BNP Paribas informava i sottoscrittori di tre suoi fondi di investimento dellâimpossibilitĂ di rimborsarli, a causa di âuna complessa evaporazione di liquiditĂ â. Cosa era successo? Per via della crisi dei mutui subprime, la banca non era nemmeno piĂš in grado di calcolare il valore degli attivi sottostanti! Era la mossa che svelava un bluff storico dei principali istituti di credito mondiali: per anni avevano erogato allegramente prestiti ad altissimo rischio in favore di clienti sprovvisti di idonee garanzie, in una logica di breve respiro che puntava soprattut-
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to ad aumentare i ricavi immediati e le remunerazioni dei loro dirigenti di punta. Come in un contrappasso dantesco, le scelte dettate dallâaviditĂ degli speculatori si sono trasformate in una recessione che ha progressivamente travolto tutte le attivitĂ produttive globali, con un letale effetto domino che in breve tempo si è allargato oltre ogni possibile previsione.
Italia: timori e speranze Particolarmente gravi sono stati i danni arrecati al settore delle costruzioni, cosĂŹ strettamente legato al mercato immobiliare la cui âbollaâ era direttamente connessa alla scintilla scatenante del fenomeno. Il decennio di recessione è sta-
to lungo, doloroso e costellato di incertezze: ancora oggi, gli analisti non concordano sullâeffettiva uscita dagli anni di maggiore difficoltĂ e soprattutto sulla possibilitĂ di recuperare i livelli di prosperitĂ che caratterizzavano gli scenari pre-crisi. Ă dal 2014 che gli annunci riguardanti la ripresa si alternano a performance deludenti da parte dei mercati. Bce e Fed (le banche centrali di Unione Europea e Stati Uniti dâAmerica) sono convinte che il peggio sia ormai alle spalle e sul fronte italiano va sottolineato il forte rilancio di Piazza Affari, balzata ai vertici mondiali sulla scia della ripresa delle nostre banche dopo anni da incubo. Senza eccedere in ottimismo, si parla di una ripresa economica sin-
cronizzata sui vari scenari mondiali, seppure con significative differenze sia tra tipologie di aziende, sia tra Paesi che procedono spediti (come Cina, Canada e Australia) e altri che invece hanno il fiatone giĂ nei primi metri dopo il via. Secondo il âFinancial Timesâ, lâItalia appartiene a questâultima categoria, insieme a Grecia e Portogallo. Lâautorevole testata britannica prevede che il PIL italiano del 2017 si attesterĂ a 6,2 punti percentuali sotto il livello di dieci anni fa, a distanza siderale dalle âlocomotiveâ della ripresa occidentale: Germania, Francia e Stati Uniti. Con toni fortemente critici nei confronti delle politiche economiche e fiscali adottate dagli ultimi governi italiani, gli inglesi puntano il dito sulla disoccupazione e sul dramma sociale rappresentato dai 4,5 milioni di nostri connazionali che vivono in condizioni di âpovertĂ assolutaâ. Analogamente, Mediobanca sottolinea come le imprese italiane siano ancora in grande difficoltĂ a causa della perdita di fatturato, con conseguente stallo del comparto industriale e dei servizi. Dopo anni nei quali molti hanno guardato allâEuropa e alla globalizzazione come a minacce incombenti, è proprio il traino della ripresa internazionale che rappresenta la speranza per un rilancio dellâeconomia anche nel nostro Paese. Maggiore ottimismo si riscontra invece in Banca dâItalia e Confindustria, le cui previsioni sono state riviste al rialzo: Palazzo Koch prevede un +1,4% per il 2017 e un +1,3% per il 2018, mentre gli industriali lo scorso giugno hanno corretto le proprie analisi prospettando un +1,3% per lâanno in corso e un +1,1% per il successivo.
Le macchine piĂš vendute Entrando nello specifico del settore del movimento terra, a suffragare lâottimismo nei confronti della ripresa è il rapporto elaborato da Ascomac sui dati relativi al
EXPORT ITALIANO: LA FRANCIA Ă ANCORA AL TOP Il dato riguardante i principali 30 Paesi di destinazione dellâexport di macchine edili, rappresentativi del 79,4% dellâexport italiano, a fronte di un decremento del -1,7% del totale, risulta in controtendenza e cresce del 1,6% rispetto al primo trimestre 2016. Nei primi tre mesi del 2017 il podio di questa classifica rimane stabile e le esportazioni risultano in crescita su tutti e tre i mercati principali. La Francia, che a fine 2016 era balzata al 2° posto della classifica per poi a gennaio salire al 1° posto, in questo primo trimestre con un incremento del +31,1% si conferma il primo Paese di destinazione di macchine italiane. Pos Paese
1° trim. 16
1° trim. 17
Var. % 17/16
1
FRANCIA
52.850.532
69.274.409
+31,1
2
USA
62.810.138
64.145.664
+2,1
3
GERMANIA
48.559.270
55.219.595
+13,7
4
REGNO UNITO
46.712.698
41.385.067
-11,4
5
SVIZZERA
16.053.286
21.879.525
+36,3
6
BELGIO
15.898.792
20.550.116
+29,3
7
TURCHIA
17.619.430
17.199.433
-2,4
8
INDIA
6.024.922
16.152.923
+168,1
9
CINA
22.042.608
15.810.433
-28,3
10 ALGERIA
81.546.488
15.009.806
-81,6
11 PAESI BASSI
11.899.673
12.553.685
+5,5
12 AUSTRIA
9.753.422
11.890.222
+21,9
13 AUSTRALIA
7.055.989
11.327.235
+60,5
14 SPAGNA
10.316.667
11.151.077
+8,1
15 POLONIA
7.376.204
11.056.463
+49,9
16 RUSSIA
8.940.953
10.551.109
+18,0
17 ARGENTINA
4.066.944
10.181.313
+150,3
18 ROMANIA
7.899.671
9.589.193
+21,4
19 A. SAUDITA
5.123.320
8.825.240
+72,3
20 SVEZIA
5.289.429
8.451.809
+59,8
21 MESSICO
9.064.386
8.357.240
-7,8
234.997
8.273.380
+3.420,6
23 EM.ARABI
22 LAOS
5.463.201
8.039.122
+47,2
24 SINGAPORE
5.062.098
8.019.309
+58,4
25 NORVEGIA
8.149.385
7.803.206
-4,2
26 MAROCCO
5.687.202
6.910.048
+21,5
27 TUNISIA
5.840.705
6.813.379
+16,7
28 REP.CECA
6.366.430
6.812.597
+7,0
29 ISRAELE
6.623.294
6.749.686
+1,9
30 DANIMARCA
7.681.992
6.221.648
-19,0
Totale Top 30
508.014.126
516.203.932
+16
Totale Mondo
661.637.548
650.533.578
-1,7
% Top 30 su Mondo
76,8
79,4
Fonte: Elaborazioni CRESME su dati ISTAT
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 17
ATTUALITĂ
primo semestre del 2017, che con 5.164 macchine vendute segna un +6,6% rispetto allâanno precedente. La costante ripresa ha consentito di recuperare una parte significativa della quota di mercato persa durante gli anni di maggiore sofferenza. Analogamente positivo è lo studio realizzato da ISTAT sui dati del commercio estero: le importazioni di macchine per le costruzioni sono cresciute per tutto il 2016 (+18,9% rispetto al 2015) e nel primo trimestre 2017 hanno totalizzato un ulteriore incremento del +5,7%.
Il valore delle esportazioni, ancora in calo a fine 2016 del 7,8%, ha subito nei primi mesi del 2017 un andamento piuttosto oscillante, per poi chiudere il trimestre con un calo dellâ1,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. La tendenza temporale nella vendita delle macchine per il movimento terra rappresenta un ulteriore segnale da tenere in considerazione: se i primi segnali di ripresa si sono registrati nel primo trimestre 2014 (+23,7%), in seguito la crescita è proseguita con un ritmo sempre piĂš convinto, rispecchiato anche dallâandamento dei noleggi. A valle di questo percorso il consuntivo del primo semestre 2017 vede, oltre al giĂ citato +6,6% sul 2016, un ragguardevole +28,1% sul 2015. In particolare
GENTILONI Ă OTTIMISTA: âLA CRISI Ă ALLE SPALLEâ La fiducia che caratterizza questa fase economica si è rispecchiata anche nellâultima edizione del Forum The European House Ambrosetti. Il tradizionale convegno che dal 1975 si tiene nella prima settimana di settembre a Villa dâEste di Cernobbio, sul Lago di Como, ospita gli interventi di autorevoli economisti, premi Nobel, ministri, capi di Stato e di Governo. Particolarmente determinato è apparso Paolo Gentiloni: âIn questo contesto favorevole, anche se non privo di rischi, lâItalia arriva lasciandosi alle spalle la crisi piĂš acuta che abbiamo avuto nel dopoguerraâ, ha affermato il Presidente del Consiglio. âTra i tanti indici per me il piĂš importante è lâindice di fiducia, che è quello piĂš impalpabile. Ma se cresce, nonostante le ansie comprensibili e anche le paure seminate ad arte, è uno degli elementi piĂš incoraggianti per chi governa. LâItalia è certamente fuori dalle sue difficoltĂ . Non ha risolto il problema del debito pubblico e del ritardo del Mezzogiorno, tuttavia â andando allâessenziale â ci sono dei punti evidenti, e il primo è il ritorno della crescitaâ. Rispetto al quadro internazionale, Gentiloni ha parlato di âun contesto 18 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
contraddittorio ad altissimo tasso di imprevedibilitĂ geopoliticaâ, sottolineando come sul piano economico vi sia âun andamento economico generalmente positivo nel mondo in particolare nel continente europeo fino al punto di tradursi in un piĂš generale investimento di fiduciaâ. Alludendo alla Brexit, il Premier ha aggiunto: âCâè una piĂš generale ripresa di investimento di fiducia sullâEuropa. Non è ancora il rifiorire del progetto europeo, ma se guardiamo agli ultimi 14-15 mesi siamo in un momento di maggior fiducia nellâEuropaâ. In conclusione, Gentiloni ha detto: âIo non sono un Presidente del Consiglio che promette miracoli. I miracoli li fanno le famiglie e le imprese. In questi ultimi giorni siamo stati sommersi da un diluvio di dati e statistiche... la direzione di fondo è di una forte correzione in positivo. Penso che se ci fosse un premio per lâalta correzione in positivo lo vincerebbe lâItalia. Possiamo poi discutere se staremo nel gruppo di testa. Di certo siamo partiti stando sicuramente piĂš indietro perchĂŠ da noi la crisi è stata piĂš acuta e se parti da molto indietro hai chanche maggiori di altriâ.
spolvero è il comparto delle macchine movimento terra tradizionali, che con 1.470 macchine vendute supera non solo il dato del primo semestre 2016 (+14,0%) e 2015 (+30,8%), ma persino quello del 2011, che aveva totalizzato 1.361 macchine vendute o noleggiate. Tra le tipologie di macchine del settore spicca il balzo dei dozer: dal -28% del 2016 al +50% nel raffronto tra il primo semestre del 2017 e la metĂ iniziale dellâanno precedente. Le macchine che registrano la miglior performance di vendita sono gli escavatori cingolati, con 917 unitĂ , che rappresentano una crescita del 10,7% su base annua e del 29,7% rispetto al 2015. In forte recupero anche gli escavatori gommati, che nonostante il calo delle vendite registrato nel primo trimestre chiudono la prima parte del 2017 con 65 macchine, ovvero in crescita del 10,2% rispetto al 2016. Le pale gommate, con 471 macchine vendute, superano del 20,5% il dato del 2016 e del 35% quello del 2015. In parziale controtendenza il dato delle terne, che scendono del 3,4% rispetto al primo semestre 2016, pur registrando una crescita del 59,3% in confronto al 2015. Il rapporto di Ascomac attribuisce la decrescita rispetto allâanno precedente alle terne rigide, la tipologia piĂš rappresentativa allâinterno del settore, che registra un -15,8%. Le terne Aws invece crescono del 18,8%. I mini passano da 3.234 a 3.329 macchine vendute o noleggiate, con un aumento del 2,9%: rappresentano lâ85,6% del totale di settore e crescono del 2,8% rispetto al 2016 e del 30,1% rispetto al 2015. Anche per questo settore il raffronto con il dato del 2011 è del tutto positivo: in quel periodo le macchine vendute o destinate alle flotte noleggio erano 3.246, quindi la crescita è stata del +2,6%. I rulli stradali, con 131 macchine vendute o noleggiate, superano il dato del 2016 del 13,9%, con i tandem che registrano un +2,2%. Crescono dellâ1,5% rispetto al 2016
anche le vibrofinitrici, nonostante il calo dellâ11,1% registrato nel secondo trimestre 2017. I dumper articolati, che avevano chiuso il 2016 in calo del 31,8% rispetto al 2015, con 27 macchine totalizzate nei primi sei mesi dellâanno recuperano energicamente mercato, raggiungendo un incremento del 107,7% nel raffronto con la prima metĂ del 2016. Anche i sollevatori telescopici, dopo aver terminato il 2016 con una variazione negativa rispetto al 2015 pari al -68,6%, nel primo semestre registrano un aumento delle vendite/noleggi del 43,2%.
Mercato internazionale Torna a salire anche la domanda interna di macchine per le costruzioni e lavori stradali. Dopo la temporanea flessione delle importazioni che si era registrata a febbraio (-3,5% rispetto allo stesso mese del 2016), a marzo â con 82,2 milioni di euro di macchine importate â la domanda interna cresce del 13,1% rispetto allo stesso mese del 2016. Ripristinato il trend positivo, il valore delle macchine importate nei primi tre mesi del 2017 raggiunge i 184,7 milioni di euro, superando del 5,7% il valore delle importazioni del primo trimestre 2016. Le macchine per il movimento terra, con un valore pari a 124,2 milioni di euro, vedono crescere le importazioni del 22,4% rispetto al primo trimestre 2016. Per le macchine stradali la crescita delle importazioni si attesta al 29,2%, ma sono quelle per il calcestruzzo a registrare in questo primo trimestre dellâanno lâincremento percentuale piĂš alto: +33,8% rispetto al 2016. Ă invece rilevante il decremento delle importazioni su base annua per gli altri settori del comparto: le macchine per le perforazioni calano del 51,4%, seguite dalle gru a torre (-39,5%) e dalle macchine per la lavorazione degli inerti (-38,2%). Lo scorso mese di marzo ha segnato un dato positivo per le esportazioni di macchine per le costruzioni e lavori stradali: con 282 milioni di eu-
GLI INVESTIMENTI NELLE COSTRUZIONI* Var.% in quantitĂ rispetto allâanno precedente
(*) Investimenti in costruzioni al netto dei costi per trasferimento di proprietà (°) Stima Ance Elaborazione Ance su dati Istat
ro, lâaumento rispetto al 2016 è del 2,1%. Inoltre, il dato segue il +19% di gennaio, che aveva interrotto una tendenza negativa che perdurava da luglio 2016. Dopo il clamoroso passo indietro di febbraio (-18,8%), si intravede una normalizzazione del processo di ripresa. Il consuntivo del primo trimestre 2017 vede un totale di 650,5 milioni di euro in macchine esportate, con una flessione dellâ1,7% rispetto allâanno precedente, determinato dagli unici due settori in calo: le macchine per le perforazioni (-26,3%) e per il calcestruzzo (-2,6%). Per entrambi i settori anche il 2016 si era chiuso con un dato negativo, ma mentre per le prime la variazione del primo trimestre è ben piĂš negativa di quella del 2016, per le macchine per il calcestruzzo è notevolmente piĂš positiva. Positive le variazioni su base annua per gli altri settori: +23,5% per le macchine per la lavorazione degli inerti, +15,8% per le macchine stradali, +9,9% per le macchine movimento terra e +1,7% per le gru a torre. Ă positivo anche il saldo commerciale del comparto macchine per le costruzioni e stradali, dopo due mesi di montagne russe con il +24,4% di gennaio e il -24% di febbraio, entrambi su base annua. A marzo la
chiusura del primo trimestre si attesta a 465,9 milioni di euro, che rappresenta un calo dellâ1,8 sul 2015 e del 4,3% sul 2016. Va però precisato che sono solamente due i settori che influenzano il dato negativo dellâintero comparto; le macchine per le perforazioni (-29,4% su base annua) e le macchine per il calcestruzzo (-9,7%), mentre tutti gli altri mantengono un saldo positivo: +32,5% per le macchine stradali, + 20% per le macchine per la lavorazione degli inerti, +23,1% per le macchine movimento terra e +6,2% per le gru a torre. Nel complesso, il primo trimestre 2017 registra un saldo commerciale del comparto macchine per le costruzioni e lavori stradali di 465,9 milioni di euro, con un -4,3% sul 2016. Le macchine per la lavorazione degli inerti, che hanno totalizzato un valore pari a 41,2 milioni di euro, sono a +41,2% su base annua, registrando lâincremento piĂš alto del comparto. Anche per le macchine per il lavori stradali e per le gru a torre in questi primi tre mesi del 2017 il valore del saldo è stato superiore, rispettivamente, del 12,2% e del 5%. Il dato piĂš negativo lo registrano le macchine per perforazioni, che totalizzano il -21% rispetto al primo trimestre 2016, seguite dalle luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 19
ATTUALITĂ macchine per il calcestruzzo con il -7,4%. Cresce anche il totale delle esportazioni (vedi tabella per il dettaglio), che segna un +1,6% rispetto al primo trimestre 2016.
Il rilancio delle costruzioni Lâandamento del mercato delle macchine è ovviamente strettamente legato a quello del settore edile, dal quale ci si attende un salto di qualitĂ : dal 2014 le compravendite sono in costante crescita e per il 2017 Ance prevede un ulteriore +8,6%, confermato dal consuntivo del primo trimestre. Banca dâItalia stima che lâaumento di mutui per lâacquisto di unâabitazione, dopo il +20,6% del 2016, registrerĂ un ulteriore incremento dellâ11,5% nel corso dellâanno. Le stime di Ance sullâindustria delle costruzioni sono tuttavia state corrette al ribasso. Dopo aver inizialmente previsto una crescita dello 0,8%, si è reso necessario abbassare la previsione a un piĂš modesto +0,2%. Seppure ancora insufficiente per recuperare il drammatico crollo del mercato, si tratta comunque di unâinversione di tendenza significativa, dopo nove anni di crisi ininterrotta.
Nel dettaglio, lâOsservatorio Congiunturale sullâIndustria della Costruzioni curato da Ance prevede che rimanga negativo il dato sulla nuova edilizia residenziale (-1,5% sul 2016), con un lieve aumento da parte del non residenziale (+0,2%) e una leggera crescita anche nella riqualificazione del patrimonio abitativo esistente (+0,5%), che rappresenta il 37,7% del totale degli investimenti nel settore. Per effetto delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2017 (con particolare riferimento agli interventi sulla sicurezza abitativa e idrogeologica), Ance prevede che nel 2018 gli investimenti in costruzioni aumentino dellâ1,5%, concretizzando il tanto atteso punto di svolta per il settore. A sostenere lâottimismo dei costruttori è la riapertura del canale del credito: nel 2016 le concessioni di mutui per lâacquisto di case sono aumentate del 27,3% rispetto allâanno precedente. Se alcune delle misure finanziarie adottate dalla BCE non stanno dando i risultati sperati â per stessa ammissione di Draghi â Ance considera positivamente la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI messa a punto dal Ministero
per lo Sviluppo Economico, cosĂŹ come il previsto aumento del 23,4% negli stanziamenti per nuove opere pubbliche, dopo il +9% registrato nel 2016 e lâulteriore slancio determinato dal superamento del patto di stabilitĂ interno. Sono addirittura pari a 100 miliardi di euro le risorse che nei prossimi quindici anni si prevede verranno destinate alle opere pubbliche, soprattutto grazie al Fondo Investimenti inserito nella manovra finanziaria. Ovviamente, nemmeno il piĂš ottimista degli analisti può dipingere un quadro tutto rose e fiori. Permangono nodi insoluti, come i gravosi ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e il contratto di programma Anas (ancora bloccato dal 2016), ma la sensazione è che si sia finalmente arrivati al giro di boa. Dopo dieci anni nei quali câè voluto un vero e proprio eroismo solamente per mantenere in vita le imprese, in condizioni di assoluta incertezza e mancanza di programmazione, è finalmente giunto il momento di progettare il futuro. â
EFFETTO-DOMINO:
COME TUTTO Ă COMINCIATO â7 agosto 2007: il giorno in cui il mondo è cambiatoâ. Ă questa lâefficace definizione coniata da Adam Applegarth, allora alla guida della banca inglese Northern Rock, per raccontare il processo innescato dopo il giĂ citato annuncio di BNP Paribas. Come nel gioco del domino, si è innescato un meccanismo che ha rapidamente sgretolato una situazione consolidatasi nei decenni precedenti. Solo poche ore dopo la decisione dei francesi, un altro fondo europeo del valore di 750 milioni di euro è stato congelato, mentre una banca dei Paesi Bassi ha ritirato i collocamenti previsti dopo aver riscontrato perdite dovute alla crisi dei subprime. Due giorni dopo la Bce ha provato a tamponare la falla intervenendo con unâiniezione di liquiditĂ 20 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
da 95 miliardi di euro immessa nel sistema bancario. Il 17 agosto anche la Federal Reserve è scesa in campo con un taglio del tasso di interesse principale dal 6,25% al 5,75%. Interventi straordinari di tale portata non si verificavano dal settembre 2001, nelle ore di panico susseguenti allâattacco alle Torri Gemelle di New York, ma era comunque troppo tardi. Il virus della crisi aveva ormai infettato il mondo della finanza in maniera irrimediabile. Northern Rock è stata nazionalizzata, cosĂŹ come in seguito accaduto anche a Fannie Mae e Freddie Mac; il numero uno di Merryl Lynch Stanley OâNeal si è dimesso dopo aver comunicato perdite per quasi otto miliardi di dollari e, in una drammatica escalation, nel settembre
2008 Lehman Brothers ha portato i libri in tribunale, realizzando il piÚ grande tracollo bancario nella storia degli Stati Uniti. Il dramma non è rimasto confinato al settore finanziario, coinvolgendo tutti i settori produttivi in ogni angolo del mondo. Dal 2011 al 2013 si è verificata la crisi del debito sovrano in Europa, mentre nel 2015 è crollato il mercato azionario cinese, in un Paese che, pur ponendosi come nuovo leader mondiale, ancora oggi presenta un inquietante rapporto tra debito e Pil che supera il 300%. In un succedersi di eventi che hanno distrutto imprese e attività di ogni genere e dimensioni, causando perdite di posti di lavoro e nuove povertà , nessuno ha piÚ potuto considerarsi al sicuro.
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MACCHINE PLATFORM BASKET
LâUNICO LIMITE Ă IL CIELO CON LA CONSEGNA DI UNO SPIDER 33.15 ALLA O.MEC DI ANCONA, LâAZIENDA REGGIANA CONTINUA LA SUA COSTANTE CRESCITA IN UN SETTORE NEL QUALE Ă ORMAI UN PUNTO DI RIFERIMENTO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE. FLESSIBILITĂ E ASCOLTO DELLE ESIGENZE DEL CLIENTE SONO LE CHIAVI DI UN SUCCESSO COSTRUITO NEL TEMPO di Lorenzo Zacchetti
âI
n questa piattaforma confluiscono tutte le tecnologie e gli accorgimenti che contraddistinguono i migliori ragniâ, afferma soddisfatto Gianfranco Bronzini. Con queste parole lâamministratore unico di O.MEC ci spalanca le porte della sede della sua societĂ ad Ancona, dove da poche settimane fa bella mostra di sĂŠ la piattaforma acquistata da Platform Basket per completare una giĂ ampia flotta di macchine a noleggio. âAbbiamo scelto di puntare sul modello Spider 33.15 perchĂŠ presenta una conformazione geometrica davvero molto interessante, similare a quella di una macchina di fabbricazione
22 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
LA MACCHINA RICHIUSA HA UNA LUNGHEZZA DI 7,13 m (6,57 m CON NAVICELLA SMONTATA)
tedesca con la quale ci troviamo particolarmente bene. Di recente, anche i costruttori italiani si stanno orientando su queste tipologie di macchine e, nel caso specifico, Platform Basket ne ha realizzata una con caratteristiche straordinarie per il lavoro aereo. FlessibilitĂ , estrema capacitĂ di superare ogni ostacolo, una geometria che permette di eseguire discese in
unâunica manovra, doppia alimentazione, radiocomandi specifici per la stabilizzazione, carro autolivellante che permette di destreggiarsi su terreni anche in pendenza: questo ragno è davvero capace di adattarsi alle piĂš svariate esigenze e per noi noleggiatori ciò è fondamentale.
Nella nostra gamma di macchine per il noleggio mancava una versione di media grandezza come questa e credo che prossimamente inseriremo altre unitĂ â. Affacciata sul porto dorico, la sede di O.MEC ci permette di osservare direttamente alcuni dei possibili ambiti di applicazione di una macchina progettata per risolvere i problemi di chi lavora in spazi angusti come capannoni, stabilimenti industriali e cantieri in zone urbane. âLa caratteristica principale di questa macchina è il doppio braccio telescopico, che offre unâaltezza di scavalco che altri mezzi non sono in grado di raggiungereâ, ci spiega Carlo Molesini, Managing and Sales Director di Platform Basket. âCon questo ragno riusciamo ad andare a 19 m di altezza e sbracciare orizzontalmente di 15 m. Ciò fa sĂŹ che nei lavori nei centri abitati si possano superare agevolmente gli edifici, mentre con una macchina telescopica tradizionale ci sono ben altre limitazioni. O.MEC ha scelto la versione
LâOPINIONE
âQuesta macchina mi ha subito colpito per la sua elevata stabilitĂ in quota. In genere, il problema che si riscontra nellâutilizzo delle piattaforme aeree è il cosiddetto âcolpo di frustaâ, che si verifica se lâoperatore compie movimenti bruschi e frettolosi. In questi casi câè il rischio di cadere dalla navicella o che quantomeno vi caschino gli attrezzi ivi ricoverati, con tutti i pericoli facilmente immaginabili. Mentre manovravo questa macchina, invece, riuscivo a eseguire quattro movimenti in contemporanea senza perdere nulla in fluiditĂ e senza alcun tipo di problema. Oltre a questa importante caratteristica, ci sono molte ragioni che rendono la macchina particolarmente interessante: è ibrida e, grazie al doppio telescopico offre la possibilitĂ di lavorare âin negativoâ, ovvero di scendere nel sottosuolo fino a 5 m di profonditĂ . Inoltre, garantisce la chiusura completa e la stabilizzazione in automatico, cosa molto importante soprattutto nel caso del noleggio âa freddoâ: basta premere un pulsante per chiudere la macchina senza bisogno di operatori. Il diffondersi di questa tipologia di noleggio richiede macchine il cui utilizzo sia abbastanza semplice da non comportare tempi di formazione troppo lunghi. Per una macchina come questa, che è giĂ piuttosto impegnativa, ci vuole circa una giornata di formazione, salvo
che io non mi renda conto che ciò non è sufficiente: in quel caso, si continua fino a quando lâinteressato non è pronto per ricevere il patentino IPAF. Un altro aspetto che mi sento di sottolineare è che la macchina offre equipaggiamenti di sicurezza decisamente notevoli, come le piastre di teflon, che non tutte le case costruttrici forniscono in dotazioneâ.
ANDREA PETTINARI FORMATORE E ISTRUTTORE IPAF
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 23
MACCHINE
LâOPERABILITĂ DELLA MACCHINA Ă FACILITATA DAI VANI A CUI SI ACCEDE APRENDO GLI SPORTELLI CORRISPONDENTI. ANCHE PER QUESTO, IL NOLEGGIO âA FREDDOâ Ă POSSIBILE DOPO UN ADDESTRAMENTO MINIMO DEGLI OPERATORI INCARICATI DA SINISTRA: CARLO MOLESINI (MANAGING AND SALES DIRECTOR DI PLATFORM BASKET, A SINISTRA) E GIANFRANCO BRONZINI (AMMINISTRATORE UNICO DI O.MEC) SODDISFATTI DOPO LA CONSEGNA DEL RAGNO PRODOTTO DALLâAZIENDA REGGIANA
ibrida, ovvero motorizzata diesel e con una batteria al litio da 400 A, che offre la possibilitĂ di lavorare anche mezza giornata senza ricarica. Sono due impianti completamente indipendenti e nei contesti urbani la motorizzazione al litio permette di evitare tutte le problematiche legate al rumore. Per le sue caratteristiche, un ragno di questo genere può agevolmente essere utilizzato per lavori di manutenzione (o, meglio ancora, di ispezione) allâinterno di centri commerciali o chiese, ma anche in ambiti portuali, industriali o in cantieri che si trovano in zone fittamente abitate, dove non è facile muoversi scavalcando gli ostacoliâ.
Maneggevole e sicura A rendere questa soluzione particolarmente versatile è il fatto che sia equipaggiata con cingoli antitraccia, utilizzabili indifferentemente su qualunque tipo di fondo stradale, dal piĂš sconnesso al piĂš delicato. Lâunico compito dellâoGRAZIE AL SUO DOPPIO BRACCIO TELESCOPICO, IL RAGNO SPIDER 33.15 Ă IN GRADO DI ADATTARSI A QUALUNQUE SITUAZIONE OPERATIVA, SIA SCAVALCANDO OSTACOLI CHE PER ALTRE MACCHINE SONO PROIBITIVI, SIA LAVORANDO âIN NEGATIVOâ 24 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
IL VANO MOTORE DELLO SPIDER 33.15 Ă FACILMENTE ACCESSIBILE, CARATTERISTICA CHE CONSENTE ALLâOPERATORE DI ESEGUIRE QUALUNQUE OPERAZIONE DI CONTROLLO E MANUTENZIONE CHE SI RENDA NECESSARIA IN CORSO DâOPERA
LA SCHEDA TECNICA Spider 33.15 Altezza max di lavoro
32,40 m
Altezza piano calpestio
30,40 m
Sbraccio laterale max
15,60 m
Lunghezza richiusa
LA SICUREZZA DELLâOPERATORE Ă UN VALORE FONDAMENTALE: GRAZIE A QUESTO RADIOCOMANDO LA MACCHINA Ă GESTIBILE ANCHE DA TERRA E, IN CASO DI MALORE, SI PUĂ RIPORTARE LA NAVICELLA AL SUOLO SENZA PROBLEMI
peratore consiste nel tenerli puliti, perchĂŠ in ogni caso non lasciano tracce al suolo. Per garantire ulteriormente la sicurezza di chi usa la macchina, Platform Basket vi ha installato una console di comando che consente di gestire da terra tutte le funzioni del carro, ma anche di riportare a terra la cesta in casi di emergenza, come ad esempio in caso di eventuale malore dellâoperatore. Il radiocomando è alloggiato in uno spazio apposito, dove si trova anche un caricabatteria e una batteria di scorta, per ridurre a zero il rischio di rimanere senza energia. In un altro sportello è presente anche il cavo elettrico. Inoltre, la ricarica può avvenire a
7,13 m (Navicella smontata 6,57 m)
Larghezza
1,39 m
Altezza minima richiusa
1,99 m
Ingombro
4,21 x 4,58 m
Stabilizzazione
3,07 x 6,26 m
Pendenza max superabile
16° (29%)
Pendenza laterale max
17° (31%)
VelocitĂ max
2,0 Km/h (versione base)
VelocitĂ max
1,2 Km/h (versione elettrica)
VelocitĂ max
2,0 Km/h (versione ibrida)
Motore
D902 Kubota diesel 22 CV/3600 giri/min
Motore elettrico
380 V AC - 15 CV/380 V
Motore elettrico
24 V DC - 7,4 CV/24 V
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 25
MACCHINE
QUALITĂ SENZA CONFINI Platform Basket (www.platformbasket.com) è nata nellâottobre 2005, dallâacquisizione di un ramo dâazienda di Basket srl. La famiglia Scillia e Carlo Molesini, giĂ titolari di una carpenteria metallica per apparecchi di sollevamento, hanno puntato con decisione sul rilancio del marchio. Grazie al rebranding, al successivo assetto societario definitivo e soprattutto alla focalizzazione sul settore dei ragni, lâazienda di Poviglio (Re) ha iniziato una costante crescita sia dal punto di vista della gamma dei prodotti, sia nellâespansione sul mercato internazionale. Oltre allâItalia e allâEuropa, oggi Platform Basket ha il suo principale mercato negli Stati Uniti, dove nel 2016 ha realizzato quasi il 25% del proprio fatturato, ed è fortemente presente anche in Australia, dove in circa otto anni si è guadagnata una riconosciuta leadership di settore. La scelta di partner locali con i quali condividere un approccio al business incentrato su qualitĂ , serietĂ e affidabilitĂ si è dimostrata vincente. In particolare, la produzione di Platform Basket si basa sul concetto di flessibilitĂ , per essere sempre in grado di rispondere al meglio alle esigenze di clienti molto diversi tra loro. âLa versatilitĂ per noi è una regola imprescindibileâ, spiega Carlo Molesini. âGli americani utilizzano le nostre macchine prevalentemente per la potatura degli alberi e quindi prediligono il motore a scoppio. In Medio Oriente il loro impiego tipico è nei grandi centri commerciali, quindi esigono il motore elettrico. In Australia, invece, la regola è avere macchine ibride. Visto che intendiamo essere protagonisti su tutti questi fronti, dobbiamo sempre essere capaci di fornire a ogni cliente ciò che vuoleâ. Seppure specializzata nei ragni, lâazienda reggiana ha costituito anche una divisione dedicata al settore ferroviario: âA inizio 2010 abbiamo costruito un mezzo semovente per uso combinato (stradale e ferroviario), credendo negli input del nostro dealer inglese. Grazie al suo impegno nel commercializzarlo, a distanza di sette anni stiamo raccogliendo frutti che davvero non ci aspettavamo. Questâanno il mercato è esploso e abbiamo triplicato il numero di macchine fabbricateâ. La crescita della forza-lavoro rispecchia il successo dellâazienda, passata negli ultimi mesi da un gruppo di 30-35 persone alle attuali 50, piĂš le 25 unitĂ che lavorano nellâaffermata carpenteria dei soci di riferimento. Altrettanto esplicativo della vocazione internazionale e dei parametri di eccellenza dellâazienda è lâottenimento di certificazioni quali la qualifica di sistema di qualitĂ ISO 9001, la conformitĂ con la normativa europea EN 280, quella per il mercato canadese CS354 e quella per lâAustralia AS1418. Nel settore ferroviario, la piattaforma Rail Road 14 EVO ha ottenuto lâapprovazione in Inghilterra dallâEnte Network Rail, secondo la RIS 1530.
26 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
basso o ad alto amperaggio, a seconda del fatto che ci si trovi in zona urbana o in uno stabilimento industriale. Garantire la massima facilitĂ di utilizzo è stata la linea guida nella progettazione di questa macchina, il cui motore trasversale è facilmente accessibile per qualunque tipo di verifica e intervento. Ingranaggi e filtri sono a portata di mano, cosĂŹ come la doppia pompa, pensata per gestire sia il braccio che lâautolivellamento della navicella. âIl procedimento di verniciatura è stato eseguito interamente a polvere - spiega Carlo Molesini - tranne i pezzi troppo lunghi che, per ovvie ragioni, sono stati verniciati a liquidoâ. Lâascolto delle necessitĂ espresse dagli utilizzatori delle macchine è un altro pilastro sul quale Platform Basket impernia non solo la produzione di questo ragno, ma tutta la propria filosofia: âIl suggerimento che abbiamo ricevuto oggi dallâistruttore IPAF Andrea Pettinari (vedi box, ndr) è molto interessante: inserire un motogeneratore è una cosa fattibile e che consentirebbe di facilitare ulteriormente il lavoro in cantiere. Allo stesso modo, spesso ci capita che su queste macchine ci chiedano di inserire una sim card grazie alla quale possiamo fornire assistenza a distanza allâoperatore, aiutandolo a usare gli strumenti nella maniera piĂš appropriata alle sue esigenze. Per noi è fondamentale lavorare in questo modo, perchĂŠ una progettazione solo teorica rischierebbe di non tenere in debito conto il patrimonio derivante dallâesperienza di chi da anni utilizza queste macchine per il proprio lavoro. La fluiditĂ di movimento che si fa apprezzare in questo ragno è il frutto di unâoleodinamica di alto livello, proveniente da unâazienda tedesca. Ogni singolo componente rappresenta un passo meditato, sul quale abbiamo investito molto sia dal punto di vista economico che sul piano della ricerca e sviluppo. Dâaltronde, siamo convinti del fatto che ci sia un solo modo per raggiungere il successo: fare prodotti di qualitĂ â. â
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MACCHINE AIRO
ALZARSI, SOLLEVARSI, INNALZARSI Ă IL SIGNIFICATO IN GRECO ANTICO DELLA DENOMINAZIONE DELLâAZIENDA EMILIANA CHE Ă PASSATA DA REALTĂ A CONDUZIONE FAMILIARE A MULTINAZIONALE. MA ESSERE PROTAGONISTA SUL MERCATO NON Ă SUFFICIENTE, LâOBIETTIVO Ă CRESCERE ANCORA di Lorenzo Zacchetti
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L
a forza del brand Airo è tale che, per metonimia, è abituale chiamare cosĂŹ lâazienda di Luzzara (Re), facendo dimenticare la vera denominazione della ragione sociale proprietaria del marchio: Tigieffe srl. Nata negli anni Ottanta, come tante altre realtĂ italiane conosciute a livello internazionale ha cominciato come piccola azienda a conduzione familiare e, anno dopo anno, ha saputo conquistare una fetta sempre piĂš grande di mercato delle piattaforme aeree in Italia e allâestero (soprattutto in Francia e in Germania) grazie allâunicitĂ dei suoi prodotti e agli alti standard qualitativi in termini di servizi e prodotti offerti ai suoi clienti. Naturalmente, conseguentemente allâespansione del mercato del brand Airo è cresciuta anche la sua âfamaâ a livello estero, che a sua volta ha portato anche allâinteressamento da parte di quei grossi gruppi internazionali sempre alla ricerca di nuovi e redditizi investimenti e che per le eccellenze italiane come Airo hanno sempre avuto un occhio di riguardo. Interessamenti che alla fine si sono concretizzati prima nel 2012 quando Tigieffe, con lâentrata di un nuovo socio, è diventata parte di un grosso gruppo industriale internazionale e successivamente, nel 2014, con lâacquisizione del 100% di Tigieffe da parte del nuovo socio che ne è diventato cosĂŹ unico proprietario. Si è trattato di un vero e proprio salto di qualitĂ per chi giĂ faceva parte dellâazienda, come spiega il suo direttore vendite, Oscar Prigione: âOggi posso affermare con assoluta convinzione che, rispetto alle modeste possibilitĂ di unâazienda a conduzione familiare, la situazione è decisamente migliorata: la nuova proprietĂ ci ha dato una forte spinta verso la crescita, avendo però lâintelligenza di mantenere una forte identitĂ locale, con un management formato da figure storiche dellâazienda che riportano a un direttore generale che, a sua volta, fa da ponte con
la proprietĂ â. Con radici saldamente piantate in Italia, Airo ha però sempre piĂš lo sguardo rivolto allâestero: il primo traguardo di crescita è ovviamente rappresentato dagli altri paesi europei ma, logicamente, ragionando in unâottica piĂš âglobalâ, sono giĂ state acquisite fette di mercato interessanti in Medio Oriente, Asia, America latina e si sta lavorando allâapertura di un nuovo canale commerciale per il Nord America.
Per giocare in quella che Prigione definisce âla Serie Aâ del mercato delle piattaforme aeree, Airo ha scelto di sviluppare nuovi modelli, di aggiornare quelli esistenti e di puntare molto sulla customizzazione del prodotti sulla base delle specifiche esigenze dei clienti, accentuando ancor di piĂš una di quelle caratteristiche che dalla sua nascita lâhanno sempre aiutata a contraddistinguersi rispetto la concorrenza.
LâAMPIA GAMMA AIRO COMPRENDE OGGI OLTRE 60 MODELLI DI PIATTAFORME, DISTRIBUITI TRA LE VERSIONI A FORBICE (SERIE âXâ) E LE GIREVOLI ARTICOLATE (SERIE âAâ). TRA QUESTE ULTIME SPICCANO LE A15 JE E A21 JRTE (NELLE FOTO) luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 29
MACCHINE
LâOPINIONE
OSCAR PRIGIONE DIRETTORE VENDITE DI AIRO
âDa quando è subentrata la nuova proprietĂ stiamo registrando una notevole crescita e oggi siamo in grado di proporre una gamma davvero completa, specialmente in alcuni segmenti di mercato. Non tutte le aziende del nostro settore possono affermare altrettanto. Ciò ovviamente ha richiesto uno sforzo notevole anche sul piano della produzione, ma in azienda siamo tutti convinti
Strategie differenziate Per far crescere il brand Airo nel mercato asiatico Tigieffe, assieme alla nuova proprietĂ , ha deciso nel 2014 di aprire un nuovo stabilimento in Cina, che oltre alla gestione commerciale dei clienti locali è in grado di produrre le macchine prodotte attualmente in Italia con gli stessi standard tecnici-qualitativi di Tigieffe. Per raggiungere tale risultato lâazienda ha provveduto a inviare in Oriente del personale italiano, al fine di gestire e organizzare la nuova azienda e formare il personale locale secondo gli standard consolidati. Se la filiale cinese si occupa del mercato di Asia e Oceano Pacifico, il resto del mondo è seguito dal quartier generale nel nostro Paese. Negli ultimi tre anni Airo ha intensificato notevolmente anche il business in Francia, dove era giĂ presente fin dal 2001. Il salto in avanti è stato sicuramente molto supportato dalALLA SERIE âAâ APPARTENGONO ANCHE I MODELLI ELETTRICI V6 E E V10 E 30 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
della possibilitĂ di fare ancora molta strada. Per sostenere questo percorso stiamo ulteriormente incrementando tutti quelli che sono i supporti alla vendita al fine di equipararli alla forte crescita di questi ultimi anni. Ă un lavoro impegnativo, soprattutto per chi era abituato a una dimensione aziendale âa conduzione familiareâ e oggi deve fare un grosso cambio di mentalitĂ , cercando di ragionare in modo molto piĂš âlargoâ rispetto a prima. Attualmente in azienda lavorano circa 60 persone; la nuova proprietĂ ha aumentato il numero di venditori, che oggi sono sei, cosĂŹ come si è investito molto nei dipartimenti di progettazione e service, per servire i nuovi mercati dove prima non eravamo presenti con gli stessi standard di quelli storici. Crescere su una dimensione internazionale significa anche imparare a fare i conti con problematiche nuove. Un esempio? Basta considerare la semplice
questione del fuso orario: ciò fa sĂŹ che unâazienda come la nostra - se vuole operare in campo internazionale â debba essere pronta a rispondere anche quando qui da noi è notte fonda. Non è âsoloâ una questione di mole di lavoro in aumento: bisogna anche implementare le metodologie operative. Gli strumenti informatici sono fondamentali, affinchĂŠ il dealer possa accedere in qualunque momento alle ordinazioni dei ricambi e a tutti gli altri dati dei quali può aver bisogno per accontentare i clienti. Senza un service allâaltezza della situazione non è possibile crescere, perchĂŠ inevitabilmente si finisce con il deludere le aziende, che dopo il primo acquisto rischiano di rivolgersi altrove. Per offrire il miglior servizio possibile, con tempi di fermo-macchina sempre piĂš ridotti, stiamo investendo molto anche sulla formazione dei tecnici dei nostri dealer in merito alla riparazione delle macchineâ.
la nuova disponibilità di risorse finanziarie e mezzi forniti dalla nuova proprietà , ma è stato possibile
anche grazie a un lavoro piĂš accurato svolto dal personale interno di Tigieffe sulle esigenze specifiche dei
potenziali nuovi clienti presenti su questo mercato, cercando di intercettare quelle esigenze particolari che non potevano essere soddisfatte dagli altri costruttori. Il mercato francese vale circa 6.000-8.000 macchine lâanno e quindi merita di essere gestito accuratamente e con rispetto per le dinamiche locali. Unâazienda che punta a crescere non solo con il supporto di strumenti finanziari, ma cercando di adattarsi alle esigenze e alle mentalitĂ dei singoli mercati, deve anche tener conto del fatto che ogni Paese ha le sue contingenze specifiche, che vanno conosciute nei dettagli e gestite in modo adeguato. Nel suo percorso di crescita il marchio Airo sta ottenendo riscontri importanti nei confronti di diverse tipologie di macchine, dalle verticali a pantografo elettriche a quelle elettriche a braccio articolato, entrambe prevalentemente utilizzate in ambienti industriali, per la manutenzione o per lâinstallazione di impianti. Un altro segmento di mercato in forte espansione è rappresentato dalle cosiddette âRough Terrainâ ovvero le macchine da cantiere
âfuoristradaâ. Per i modelli elettrici, in particolare, si punta su macchine dalle dimensioni ridotte, per via di unâanalisi di mercato che â a parte qualche costruttore â vede Airo raffrontarsi principalmente con concorrenti americani. La tendenza tipica dei produttori statunitensi consiste nel realizzare macchine pensate in primo luogo per il mercato nazionale (che vale intorno al 70% del totale) e poi lavorare sullâesportazione del prodotto, anche se in Europa câè una problematica legata alle dimensioni dei mezzi che Oltreoceano non sussiste. Per questo motivo, oltre che sulla qualitĂ , Airo punta su segmenti di
mercato ancora scoperti, ponendosi lâobiettivo di realizzare macchine che si possano distinguere da quelle della concorrenza per prestazioni e caratteristiche di ingombri e funzionalitĂ , ovviamente mantenendo come comune denominatore la sicurezza. Dati i risultati ottenuti negli ultimi anni, sembra che la strada intrapresa sia quella giusta e che i frutti che Tigieffe sta raccogliendo, in termini di aumento di fatturato e continua espansione del proprio mercato, ne siano la conferma. Per unâazienda come Tigieffe, che nonostante la sua âglobalizzazioneâ ha sempre tenuto a mantenere una sua âidentitĂ localeâ, è molto piacevole sottolineare come anche qui in Italia â cosĂŹ come nel resto dâEuropa â si comincino a vedere gli effetti di una ripresa economica per troppo tempo attesa invano. â
LA SCHEDA TECNICA La piattaforma a forbice x16 EW Portata totale
250 kg
Num. max di persone
2
VelocitĂ sollevamento (vuoto)
70
VelocitĂ discesa
70
Batteria
4x6 V
LA SCHEDA TECNICA LA PIATTAFORMA A FORBICE X14 RTD
Max pressione idraulica
230 bar
Altezza max. piano calpestio:
12.000 mm
VelocitĂ traslazione (veloce)
3 km/h
Altezza max. lavoro:
14.000 mm
VelocitĂ di sicurezza Inclinazione longitudinale Inclinazione trasversale
0,6 km/h 1,5° 1°
Portata totale:
400 kg
N° max. operatori:
3
Motorizzazione diesel:
17 kW
Max pressione idraulica:
240 bar 4,5 km/h
Pendenza superabile
23%
Dimensioni gomme
410x150 mm
VelocitĂ traslazione (veloce):
Tipo gomme
Cushion Soft
Inclinazione longitudinale:
Peso totale
3.600 kg
Peso totale (con/senza bilancieri):
30% 4.530/4.180 kg
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 31
MACCHINE C.E.M.
IL FASCINO DISCRETO
DELLâALLUMINIO D IN OCCASIONE DEL SUO DECENNALE, LâAZIENDA DI SETTIMO MILANESE HA PRESENTATO IMPORTANTI NOVITĂ, COMPRESA UNA GAMMA DI AUTOGRĂ PRODOTTA IN GERMANIA E SULLA QUALE SCOMMETTE ANCHE PER IL MERCATO ITALIANO. GRAZIE ALLA SUA CAPACITĂ DI ASCOLTO E AL RAPPORTO ESCLUSIVO CON I MARCHI PAUS E AMAK, LâAZIENDA LOMBARDA PUNTA A SODDISFARE TUTTE LE ESIGENZE DEI CLIENTI
di Gianni Gennari
ieci anni di attivitĂ professionale rappresentano sempre un traguardo prestigioso. A maggior ragione se si considera la dura crisi che ha investito il settore proprio in questo lasso temporale: se unâazienda nasce e cresce in queste circostanze è indubitabile che abbia delle competenze davvero speciali. âIn effetti, uscire indenni da anni cosĂŹ difficili non è stato sempli-
AMAK 35-5 Ă UNA DELLE AUTOGRĂ IN ALLUMINIO CHE, DOPO IL SUCCESSO RISCOSSO IN GERMANIA, C.E.M. VUOLE IMPORTARE IN ITALIA
32 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
ce, siamo stati molto bravi a gestire questo periodo di crisiâ, ci racconta Loris Manocchia, amministratore di C.E.M. â Centro Elevatori Milanese.âLa cosa che personalmente mi dĂ maggiore soddisfazione è che i clienti siano tornati (e tornino costantemente) da noi per acquistare altre macchine: parliamo di prodotti dal valore importante, quindi evidentemente sono soddisfatti della professionalitĂ e del servizio avuto dallâazienda!â. Unâaltra chiave fondamentale è la gestione di tipo familiare dellâazienda, che fa capo alla stessa proprietĂ della nota Russo Traslochi, da oltre mezzo secolo specializzata nel proprio settore. Il gruppo costituito dai fratelli Manocchia è formato da una decina di persone, compresi i figli dei titolari, che fanno della sede di Settimo Milanese; una sorta di âgrande famigliaâ nella quale tutti fanno il massimo per andare incontro alle esigenze dei clienti.
DA SINISTRA: LORIS MANOCCHIA, AMMINISTRATORE DI C.E.M. â CENTRO ELEVATORI MILANESE, E ANDREA ILARI, RESPONSABILE DELLE VENDITE
DuttilitĂ estrema Grazie al suo ruolo di importatore esclusivo per lâItalia dei marchi Amak e Paus, C.E.M. â in occasione del proprio decennale â ha presentato al mercato delle novitĂ particolarmente interessanti.
La piĂš originale, in senso letterale, è rappresentata dallo scarrabile progettato e realizzato dallâazienda stessa: âSi tratta di una scala Paus montata su pick-up, progettata con lo scopo di fornire al cliente due mezzi indipendentiâ, spiega Andrea Ilari,
LO SCARRABILE PROGETTATO E REALIZZATO DA C.E.M., CHE HA MONTATO UNA SCALA PAUS SU PICK-UP PER FORNIRE DUE MEZZI INDIPENDENTI
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 33
MACCHINE
LA SCHEDA TECNICA LâautogrĂš in alluminio AMAK 120 Carico al gancio (standard/opzionale):
2,0 t/3,5 t
Altezza del gancio:
40,0 m
Larghezza min di stabilizzazione:
2,94 m
Larghezza max di stabilizzazione:
5,28 m
Trazione max del verricello: VelocitĂ del verricello:
2,0 t 60 m/min
Braccio (2.000 kg):
4,81 m
Sfilo 1 (1.000 kg):
7,51 m
Sfilo 2 (500 kg):
10,66 m
Peso totale:
11,99 t
nio. Per lâItalia si tratta di una novitĂ assoluta: âSono prodotti di concezione tradizionalmente tedescaâ, continua Ilari. âIn Italia, invece, si è sempre lavorato con carrelli telescopici o con le classiche gru classiche. Si tratta di una questione di abitudine, per questo motivo il lancio di questa gamma anche in Italia rappresenta la grande sfida di C.E.M.: siamo convinti che sarĂ apprezzata per le sue qualitĂ , ma bisogna farla conoscere. Si tratta certamente di un mercato in forte evoluzioneâ. La scelta di entrare in un segmento ancora tutto da esplorare deriva dalla consolidata expertise aziendale e dalla capacitĂ di intercettare le necessitĂ dei clienti. Nella visione di C.E.M., la scala da trasloco diventerĂ un prodotto sempre piĂš appetibile anche per il mercato edile, in particolare per chi lavora su tetti e coperture, nella rimozione dellâamianto e in piccoli interventi di manutenzione. Queste macchine vengono chiamate âgru multifunzioneâ perchĂŠ possono eseguire sia le operazioni di sollevamento, sia la movimentazione di persone e materiali. Ne esiste una gamma autocarrata, con diversi modelli da 75, 120 e 160 q; poi ci sono le macchine al traino, che invece hanno pesi da 35 q. La caratteristica distintiva di questi mezzi è rappre-
responsabile vendite dellâazienda milanese. âQuando lâoperatore arriva sul luogo del trasloco con questo mezzo può staccare la scala e andarsene con il pick-up;questa è una novitĂ che abbiamo realizzato in proprio, dopo averla studiata sotto ogni suo aspetto, a partire dai pesi operativi. Compiuti gli ultimi ritocchi, la scala ora è in grado di lavorare in modo autonomo, senza necessitĂ del mezzo di supportoâ.
La grande sfida La vera e propria sfida lanciata questâanno è però rappresentata dalla gamma di autogrĂš della tedesca Amak, composta da macchine realizzate interamente in allumi34 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
C.E.M. FA CAPO ALLA STESSA PROPRIETĂ DELLA CELEBRE RUSSO TRASLOCHI E LA SUA ESPERIENZA Ă GARANZIA DI QUALITĂ
sentata dallâabbinamento tra la loro multifunzionalitĂ e la loro estrema leggerezza, proprio perchĂŠ realizzate totalmente in alluminio. Il fatto
che una macchina dalla portata nominale di 1.500 kg e unâaltezza di 32 m pesi solamente 35 q lo dimostra in modo inequivocabile. â
AMAK-160 Ă LâAUTOGRĂ E PIATTAFORMA AEREA IN ALLUMINIO CARATTERIZZATA DAL CONTROLLO ELETTRONICO DELLA STABILITĂ DâAPPOGGIO (ASC), NONCHĂ DA UN SISTEMA DI STABILIZZAZIONE ALLâAVANGUARDIA
AL SERVIZIO DEI CLIENTI C.E.M. (Centro Elevatori Milanese) è nata come officina meccanica dieci anni or sono e, nellâarco di questo periodo, è divenuta una grossa realtĂ commerciale conosciuta in tutta Italia, con officine autorizzate in nove regioni (concentrate in particolare nellâarea del Centro Nord, dove lâazienda rappresenta un importante punto di riferimento nel settore).
Oggi lâazienda â che svolge anche unâintensa attivitĂ di noleggio e di vendita di macchine usate â commercializza una vasta gamma di macchine, tra scale aeree, gru e autogrĂš ed elevatori componibili, tutti progettati e costruiti per soddisfare le piĂš svariate esigenze. La consolidata competenza tecnica del suo staff e la collaborazione con Safety Partner
si è tradotta nellâorganizzazione di corsi di formazione per addetti ai traslochi, con rilascio di appositi attestati. C.E.M. garantisce assistenza tecnica su tutte le marche in caso di guasti o malfunzionamenti, intervenendo con tecnici specializzati, attrezzature e automezzi dedicati allo scopo, nonchĂŠ ricambi forniti dalle case madri. Le possibilitĂ di intervento comprendono il servizio SOS attivo 24 ore su 24, la fornitura di macchine sostitutive e lâimpiego dellâofficina mobile per risolvere i guasti sul posto. Nellâottica di un servizio a 360° per i propri clienti, C.E.M. è attiva anche nel commercio di macchine usate, di una vasta gamma di prodotti per lâimballaggio (dalle scatole di cartone ai fogli di pluriball), nonchĂŠ di attrezzature e accessori per la sicurezza e il trasloco, che si possono acquistare direttamente presso la sede aziendale. luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 35
MACCHINE JMG CRANES
INNOVAZIONI
IN MOVIMENTO
36 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
Ă SICURAMENTE UNA DELLE AZIENDE MADE IN ITALY CHE SI SONO RESE PROTAGONISTE NEL 2017 IN ITALIA E NEL MONDO. LâAZIENDA PIACENTINA, SPECIALIZZATA NELLA COSTRUZIONE DI GRU PICK & CARRY, CONTINUA IL SUO PERCORSO ALLâINSEGNA DELLâINNOVAZIONE, CON DUE NOVITĂ CHE BEN RAPPRESENTANO LA SUA VISIONE INGEGNERISTICA di Pietro Gabrielli
Ă
il 2007 quando Maurizio Manzini, basandosi su una personale esperienza ventennale nel settore delle gru pick & carry, fonda la JMG Cranes. Con un unico e chiaro obiettivo: perseguire lâinnovazione. Nel 2010 lâazienda piacentina brevetta il braccio con uscita proporzionale, progettato per far sĂŹ che le macchine possano sollevare e movimentare carichi con precisione millimetrica. Tre anni dopo, facendo seguito alla costituzione di JMG Cranes France, focalizzata sul mercato francese, viene inaugurata la sede di Sarmato (Pc), tuttora quartier generale dellâazienda. Il 2014 si caratterizza per la realizzazione della gru pick & carry MC 450 da 45 t di portata, che racchiude in sĂŠ prestazioni âstraordinarieâ in rapporto alle sue dimensioni. Il processo di espansione prosegue nel 2015, con la nascita di JMG Cranes Deutschland, dedita al mercato tedesco, e lo scorso anno, con lâacquisizione di Lige, azienda con esperienza di 70 anni alle spalle nella costruzione di questa particolare categoria di macchine. Il 2017, che non è ancora finito e promette di riservare ulteriori sorprese, soprattutto in termi-
ni di vendite e riscontri, si è distinto per due importanti novitĂ . In ordine di tempo: la realizzazione della gru semovente elettrica a batteria MC 580 da 58 t di portata, top di gamma della categoria delle âgru mobili cabinateâ giunta in finale allo Swedish Steel Prize di SSAB, e il lancio della MC 130 S, gru semovente da 13 t appartenente alla linea di macchine compatte radiocomandate.
Una cabinata sul podio La MC 580 è una gru semovente elettrica a batteria che si è ben meritata il podio in occasione dellâedizione 2017 dello Swedish Steel Prize, il prestigioso riconoscimento conferito da SSAB e che premia ogni anno le tecniche piĂš innovative a livello internazionale. Grazie alla sua portata di 58 t, questo modello è al top di una gamma che include altri sette modelli (MC 45, MC 60, MC 85, MC 110, MC 160, MC 250 e MC 350, con portate da 4,5 a 35 t). Con un peso di 39 t (incluse 12 t di contrappeso), la MC 580 è una pick & carry in grado di muoversi allâinterno e allâesterno degli edifici e di trasportare al contempo carichi pesanti. Come citato dalla giuria dello Swedish Steel Prize, âla gru
EMILIO BERTI, TECHNICAL MANAGER DI JMG CRANES, ILLUSTRA A UN CLIENTE I BENEFICI GARANTITI DALLA GRU SEMOVENTE MC 130 S IN OCCASIONE DI UN RECENTE OPEN HOUSE TENUTOSI PRESSO LA SEDE DI SARMATO (PC) luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 37
MACCHINE
LâOPINIONE
EMILIO BERTI TECHNICAL MANAGER DI JMG CRANES
âIl 2017 è un anno importante per la storia di JMG Cranes. Oltre al recente lancio della gru MC 130 S, lo scorso maggio lâazienda è arrivata in finale allo Swedish Steel Prize - il premio internazionale conferito da SSAB che onora la tecnica ingegneristica e innovativa nellâindustria siderurgica grazie allo sviluppo della gru semovente elettrica MC 580, presentata in anteprima a febbraio durante lo scorso SaMoTer di Verona. Il mercato richiedeva una gru di dimensioni compatte ma con grandi portate, una tara ridotta e la capacitĂ di spostarsi agevolmente da un luogo allâaltro. Questa macchina, che è in grado di sollevare fino a 58 t, è stata progettata appositamente per assicurare queste prestazioni ed è al top di gamma nella sua categoria. Per la sua costruzione ci si è avvalsi di acciaio altoresistenziale Strenx 700 e 900, appunto, sia per il braccio che per il telaio. Siamo molto orgogliosi di essere stati in grado di creare una gru con prestazioni che superano i nostri modelli precedenti. Il design snello, combinato al sistema di trasmissione elettrica e allâeccellente manovrabilitĂ , ne permette lâimpiego sia allâinterno che allâaperto, in un range di applicazioni davvero esteso. Sia questo modello che la MC 130 S da 13 t (che è la naturale evoluzione della MC 110 da 11 t) hanno giĂ ricevuto importanti riscontri sia in Italia che allâestero e confermano la vocazione di JMG Cranes di saper intercettare le esigenze del mercato e di incanalarle nella progettazione di macchine uniche e altamente produttiveâ. 38 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
TRA I MUST DELLA GRU ELETTRICA A BATTERIA MC 130 S SI EVIDENZIANO LE ZAVORRE SMONTABILI, LA BARRA STABILIZZATRICE FRONTALE E IL BRACCIO CON SFILO PROPORZIONALE
MC 580 è una macchina compatta in grado di affrontare un ampio ventaglio di applicazioni. Combina una trasmissione elettrica a unâeccellente manovrabilitĂ , con una rilevante capacitĂ di sollevamento. Le notevoli prestazioni in rapporto al peso sono state ottenute grazie a un design ottimizzato che ha previsto lâimpiego di acciai ultraresistenziali per il telaio e il braccio, costituito da quattro elementi telescopici di cui uno fisso orientabile e tre a telescopaggio idraulico proporzionale (angolo di inclinazione +60°/-3°). Il trasporto su strada e la sua movimentazione sono facilitati dalla zavorra posteriore removibile, concepita per il rapido montaggio/smontaggio e per lâottimizzazione del carico sugli assi e della pressione a terraâ.
La MC 580 si distingue anche per la robusta cabina e per la trazione anteriore assicurata da due motori elettrici da 16 kW â 96 V AC (classe dâisolamento H), nonchĂŠ per il gruppo posteriore estendibile tramite cilindri idraulici comandati da distributore, il sistema di frenatura (freno di servizio idraulico con comando a pedale su tutte le ruote; freno di stazionamento e soccorso idraulico con comando automatico su tutte le ruote), lâimpianto idraulico alimentato da pompa a ingranaggi silenziata (35 kW) e lâimpianto di sterzatura posteriore comandato tramite motore idraulico controllato da idroguida di tipo idrostatico con valvola prioritaria Load Sensing.
LA GRU SEMOVENTE CABINATA MC 580 DA 58 T, ARRIVATA TRA LE FINALISTE DEL PREMIO SWEDISH STEEL PRIZE 2017
LE PECULIARITĂ DELLA MC 130 S ⢠Contrappeso posteriore removibile ⢠Barra stabilizzatrice frontale ⢠Braccio e telaio in lamiera dâacciaio piegata e saldata ⢠Sterzatura posteriore tramite motore elettrico ⢠Angolo di sterzatura di +90°/-90° ⢠Radiocomando a console ⢠Impianto idraulico con pompa a ingranaggi silenziata ⢠Batteria a piastre corazzate 80V â 900 Ah ⢠Sistema automatico di frenatura ⢠Elettropompa: motore elettrico 19 kW 80 V AC ⢠Peso: 14.000 kg (inclusi 4.000 kg di zavorra) ⢠Portata: 13 t
NovitĂ radiocomandata Altra attrazione su cui si è incentrato un recente Open House organizzato da JMG Cranes è la gru MC 130 S, una macchina diversa dalla MC 580 come concezione (è una compatta elettrica a batteria, quindi non cabinata, e radiocomandata senza operatore a bordo) ma che condivide con questâultima alcuni aspetti progettuali, come la presenza degli stabilizzatori, solitamente non presenti nelle versioni radiocomandate, e il braccio a quattro elementi, concetto normalmente considerato per le gru di maggiori dimensioni e qui utilizzato per poter utilizzare una forza di dimensioni consistenti (8 t, con baricentro di 600 mm) senza penalizzare le prestazioni in termini di estensione del braccio, costituito da quattro elementi telescopici di cui uno base e tre a sfilamento idraulico proporzionale (angolo di inclinazione di +65°/-5°). La gru si caratterizza anche per la barra stabilizzatrice frontale, che assicura diversi vantaggi in termini di posizionamento del mezzo e delle tempistiche, nonchĂŠ per il sistema di sterzatura posteriore tramite motore elettrico (angolo di sterzatura +90/-90°) e per lâim-
LA MC 580 Ă UNA GRU INNOVATIVA CHE GARANTISCE ALLâOPERATORE UNâELEVATA VISIBILITĂ. TUTTI I MOVIMENTI POSSONO ESSERE CONTROLLATI TRAMITE RADIOCOMANDO
pianto oleodinamico alimentato da una pompa a ingranaggi silenziata. La MC 130 S da 13 t si pone al top della gamma delle compatte JMG Cranes, che comprende anche le versioni MC 22S, MC 25S, MC 32S, MC 45S, MC 60S e MC 90S, con portate che vanno dalle 2,2 alle 9 t. Elementi esclusivi sono il contrappeso removibile e la possibilitĂ di lavorare con una, due o senza zavorre, grazie anche alla presenza della bar-
ra stabilizzatrice frontale citata, che consente di operare anche in situazioni delicate. Compatta e versatile, la gru ha un peso di 14 t (di cui 4 t di contrappeso) e, come accennato, è manovrabile tramite un radiocomando che rende possibile il controllo simultaneo e proporzionale dei movimenti di trazione e sterzatura, di telescopaggio, di salita/discesa del braccio e degli eventuali accessori opzionali. â luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 39
MACCHINE LIEBHERR
LA CELEBRAZIONE
DEL FUTURO LIEBHERR ITALIA HA RECENTEMENTE ORGANIZZATO PRESSO LA SUA SEDE DI MONFALCONE I CUSTOMER DAYS 2017. IN OCCASIONE DELLâEVENTO, LâAZIENDA HA PRESENTATO DIVERSE IMPORTANTI NOVITĂ IN TERMINI DI PRODOTTO E HA FESTEGGIATO UN TRAGUARDO STRAORDINARIO: LA CONSEGNA DELLâAUTOGRĂ N. 1.000! di Ettore Zanatta
D
imostrazioni e prove pratiche di macchine, importanti novitĂ in anteprima mondiale e la consegna dellâautogrĂš n. 1.000 da quando lâazienda è stata fondata, nel 1984. Questo (e tanto altro) è stato al centro di un evento organizzato da Liebherr Italia che ha visto accorrere â nellâarco di due intense giornate â circa 400 clienti nella sede di Monfalcone, vero e proprio fiore allâocchiello del costruttore tedesco. Qui abbiamo incontrato Fabio Fenzi, direttore generale di Liebherr Italia, che ci ha evidenziato sentimenti, sensazioni e intenzioni di una realtĂ che ha raggiunto un traguardo, e importante, ma che lo vuole intendere come un âgiro di boaâ. Ora la strada deve necessariamente portare verso il futuro, verso nuovi obiettivi, sempre piĂš ambiziosi.
40 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
I Customer Days hanno assunto unâimportanza particolare questâanno. Sono davvero molteplici i motivi che hanno portato a festeggiare questâevento in modo speciale⌠âSĂŹ. Ă stato un enorme piacere accogliere cosĂŹ tanti clienti in occasione di un traguardo cosĂŹ importante: la millesima autogrĂš
consegnata da Liebherr Italia â nella fattispecie, una LTM 1750-9.1, allâazienda Lorefice & Ponzio di Gela - dallâatto della sua fondazione, avvenuta nel 1984. Gli esponenti di questa autorevole realtĂ siciliana, insieme a tutti gli intervenuti, hanno potuto partecipare a una âdue giorniâ di approfondimento del mondo Liebherr: non solo scoprendone le piĂš recenti innovazioni, ma anche intensificando la conoscenza delle persone che quotidianamente rappresentano lâazienda. Tutti i presenti hanno in qualche modo contribuito al successo del marchio e di Liebherr Italia, riservando nei suoi prodotti sempre una grande fiducia. Sappiamo che lâacquisto di unâautogrĂš è sempre unâoccasione di investimento importante, che va affrontato con la dovuta attenzione e valutazione dei rischi, delle opportunitĂ e dei lavori in programma, per non parlare di tutti gli aspetti finanziari che gravitano intorno allâacquisto di mezzi di questo genere. LĂŹ ci siamo noi, che dobbiamo assistere il cliente sia nel momento della consegna del prodotto che nel servizio post-vendita. Sappiamo che non esistiamo solo noi come fornitori, anzi ci sono concorrenti di tutto rispetto sul mercato. Ma, e lo dico con con-
vinzione, è nostro dovere visitare le aziende anche in caso di acquisto di un altro marchio. Ă sempre importante capire le motivazioni che hanno portato a un determinato acquisto anzichĂŠ a un altro, per potersi migliorare e perfezionare continuamenteâ. Le aziende che acquistano autogrĂš operano frequentemente in ambiti complessi e il prezzo, talvolta, non è il principale fattore di decisione, anche se ovviamente è un elemento importante in qualsiasi trattativaâŚ
FABIO FENZI DIRETTORE GENERALE DI LIEBHERR ITALIA
âĂ esattamente cosĂŹ e ci riempie di grande soddisfazione vedere che, statistiche alla mano, il marchio Liebherr rappresenta spesso la scelta preferita dagli operatori del mercato. Questâevento è stato anche luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 41
MACCHINE unâoccasione per far conoscere meglio i nostri dipendenti: in tutti quanti câè la passione per il proprio lavoro ed è questo che ci spinge al continuo miglioramento, tramite una formazione del personale e investimenti che hanno portato a un altissimo livello di qualitĂ , sia in termini di prodotto che di operativitĂ â.
LâOPINIONE LâAUTOGRĂ LTM 1750-9.1 Ă STATA AL CENTRO DEI FESTEGGIAMENTI DEI CUSTOMER DAYS 2017 ORGANIZZATI DA LIEBHERR ITALIA. Ă LA MILLESIMA MACCHINA CONSEGNATA DALLâAZIENDA DI MONFALCONE DA QUANDO Ă STATA COSTITUITA LâAZIENDA, NEL 1984
PATRICIA RĂF MEMBRO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI LIEBHERR-INTERNATIONAL AG
âLâevento rappresentato dai Customer Days 2017 organizzati questâanno racchiude in sĂŠ molti significati, oltre alla (ovviamente) importante occasione di festeggiamento della millesima gru consegnata da Liebherr Italia dallâatto della sua costituzione, avvenuta nel 1984. Ă lâennesima dimostrazione di come i clienti siano sempre al centro delle attivitĂ professionali e di tutti gli sforzi di business profusi dallâazienda. Attraverso i suoi prodotti e servizi, Liebherr intende - da sempre instaurare e consolidare relazioni a lungo termine con i propri clienti, basando ogni aspetto della relazione sulla fiducia e sulla correttezza. Per Liebherr - e per Liebherr Italia, nella fattispecie - è un grande onore che cosĂŹ tante persone abbiano trovato il tempo di venire a festeggiare questo evento. Un particolare e doveroso ringraziamento va allâintero staff di Liebherr Italia di Monfalcone. Grazie ai loro sforzi e al lavoro svolto quotidianamente con la massima passione e professionalitĂ , tutti i suoi componenti hanno fortemente contribuito al successo del marchioâ. 42 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
Il perseguimento del continuo miglioramento è un elemento fondamentale, anche e soprattutto per i leader di settore. Quanto conta il supporto e la fiducia della casa madre nel continuo sforzo di diventare sempre piĂš âbraviâ da parte di Liebherr Italia? âĂ imprescindibile. Il risultato festeggiato in questâoccasione, che io definisco âprimo traguardoâ, non sarebbe stato possibile senza la visione della famiglia Liebherr, che di generazione in generazione ha guidato con successo la crescita del Gruppo e che è stata rappresentata durante i Customer Days da Patricia RĂźf, membro del consiglio di amministrazione dellâazienda.
LA LTM 1090-4.2 Ă UNâAUTOGRĂ DA 90 T VERSATILE E FLESSIBILE, UTILIZZABILE IN TUTTO IL MONDO, CHE INCORPORA CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE ALLâAVANGUARDIA
Lâambizione di tutto il Gruppo è fornire ai propri clienti un valore che si rinnovi nel tempo, derivante dalla posizione di successo che lâazienda ha nel mondo, da decenni. Liebherr è unâazienda familiare, come la quasi totalitĂ delle aziende intervenute a Monfalcone, e nello sviluppo della sua attivitĂ si pone solo obiettivi a lungo termine, a partire dal mantenimento di relazioni forti e stabili con i propri clienti e i fornitori. Ora, raggiunto lâobiettivo della consegna n. 1.000, lâazienda è giĂ concentrata nella consegna n. 1001, per poi proseguire senza indugi verso il futuroâ. La consegna n. 1.000 non è stato lâunico motivo di festeggiamento durante questi Customer Days. Gli ospiti hanno potuto assistere a varie dimostrazioni effettuate con macchine presentate in anteprima mondiale. Di cosa si tratta? âA Monfalcone abbiamo esposto alcune macchine presentate in anteprima mondiale al Conexpo di Las Vegas, lo scorso marzo: si tratta dellâautogrĂš LTM 1090-4.2 e dei modelli fuoristrada LRT 1090-2.1 e LRT 1100-2.1, entrambi disponibili sul mercato a partire dal 2018. La prima è unâautogrĂš da 90 t molto versatile e flessibile, utilizzabile in tutto il mondo, che incorpora caratteristiche tecnologiche allâavanguar-
dia. Nella fattispecie, è la piĂš potente 4 assi con 12 t di carico per asse (circolazione su strada con carico assiale da 10 t) e che presenta un motore unico (330 kW/449 HP), una larghezza del carro di 2,55 m con ruote da 16â e un braccio da 60 m di lunghezza. In questa macchina sono presenti tecnologie giĂ note di Liebherr, quali il sistema VarioBase (con il quale sono possibili il controllo e lâottimizzazione delle portate con stabilizzatori asimmetrici) e il sistema VarioBallast (con cui è possibile posizionare in modo ottimale il contrappeso al fine di variare
LâOPINIONE
DOMENICO LOREFICE TITOLARE DELLA LOREFICE & PONZIO SRL
âSiamo molto orgogliosi di essere un cliente importante per Liebherr, marchio a cui siamo storicamente fidelizzati e che riteniamo il nostro âinterlocutore di fiduciaâ, e di essere i protagonisti di un traguardo storico cosĂŹ rilevante. LâautogrĂš LTM 17509.1 è una macchina imponente e particolarmente produttiva, con unâaltezza di sollevamento di 52 m e una capacitĂ di 750 t. Dotata di
due propulsori (270 kW/367 HP e 500 kW/680 HP) e in configurazione 18 x 8 x 18, è la prima unitĂ di una flotta di sette macchine ordinate recentemente alla Casa tedesca. Dalla sua sede di Gela, in provincia di Caltanissetta, la nostra azienda si occupa fin dallâinizio degli anni Settanta di sollevamenti speciali e opera in molteplici ambiti in Italia e non solo: bonifiche ambientali, ecologia e antinquinamento marittimo, tra gli altri. Operando in sinergia con imprese ed enti di particolare importanza, lâattenzione è ovviamente sempre focalizzata sulle novitĂ tecnologiche e su fattori quali le portate, lâaltezza e gli sbracci, ma grande rilevanza è riservata alla sicurezza in ambito lavorativo. E Liebherr, indubbiamente, è riconosciuta a livello mondiale per lâestrema affidabilitĂ dei suoi mezziâ.
LâAUTOGRĂ LRT 1090-2.1 SI EVIDENZIA PER 47 M DI BRACCIO, IDRAULICO CON MECCANISMO A FUNE, E UN CONTRAPPESO DA 12 T. IN QUESTO MODELLO, COME NELLâLRT 1100-2.1, VIENE UTILIZZATA DI SERIE LA TECNOLOGIA VARIOBASE, NOVITĂ ASSOLUTA PER QUESTA CATEGORIA DI MACCHINA
il raggio delle zavorre, ottimizzando quindi le portate e, dove serve, lo spazio di manovra), oltre che la procedura di zavorramento automatico e il controllo automatico dei pesi delle zavorre. I due modelli fuoristrada, invece, sono lâautogrĂš LRT 1090-2.1, con 47 m di braccio, idraulico con meccanismo a fune e contrappeso da 12 t, e la LRT 1100-2.1, da 50 m di braccio completamente telematico e 14 t di zavorra. Anche in questi casi viene utilizzata di serie la tecnologia VarioBase, novitĂ assoluta per questa categoria di macchina. Entrambi si caratterizzano per le portate ottimali con bracci telescopici lunghi (con cilindro idraulico e sistema idromeccanico a fune a doppio stadio
DOMENICO LOREFICE (SECONDO DA DESTRA), INSIEME A FABIO FENZI (SECONDO DA SINISTRA) E AL TEAM DELLA LOREFICE & PONZIO SRL nel primo modello; con sistema di sfilo telescopico Telematik nel secondo), la semplicitĂ di utilizzo, la cabina ampia e reclinabile di 20°, lâadattabilitĂ su tutti i tipi di terreno, la logistica di trasporto efficiente in tutto il mondo e lo standard di sicurezza universale, in conformitĂ alle normative vigenti in tutti i Paesiâ.
Una novitĂ assoluta per lâItalia è anche la gru automontante MK 140. Quali sono le sue principali caratteristiche? âLa MK 140 è una gru a torre mobile frutto dellâesperienza Liebherr nei settori delle gru a torre e delle autogrĂš, dotata di un innovativo braccio a portata variabile. In particolare, questa macchina si mette in evidenza per la velocitĂ luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 43
MACCHINE
LâAUTOGRĂ LIEBHERR LTM 1250-5.1 DA 250 T DI CAPACITĂ E 60 M DI BRACCIO
di montaggio del braccio stesso e per la sua idoneitĂ a soddisfare molteplici campi dâapplicazione: cantieri cittadini e notturni, raffinerie e impianti chimici, montaggio di pannelli solari, lavori di manutenzione e riparazione, costruzione di finestre e facciate, preparazione di cantieri e molto altro. Si evidenzia inoltre per lâadozione del VarioJib: con questo sistema, in modalitĂ âaltalenaâ è possibile uno sbraccio di 65 m e unâaltezza gancio di 94,4 m. Grazie al VarioJib, inoltre, si ha la possibilitĂ di scegliere tra le modalitĂ di traslazione âcarrelloâ e la regolazione progressiva del braccio nella citata modalitĂ âaltalenaââ. Oltre a tutto ciò, erano esposte ulteriori novitĂ , sia in termini di prodotto che si componentistica e servizio. Quali erano le principali attrazioni su cui ha puntato lâattenzione Liebherr Italia? âNella âdue giorniâ di Monfalcone i clienti hanno potuto assistere a prove pratiche che hanno coinvolto diversi modelli di autogrĂš, tra cui una LTM 1250-5.1 da 250 t di capacitĂ e 60 m di braccio (per una potenza di 400 kW/544 HP), una LTM 1350-6.1 da 350 t e 70 m (per una potenza di 180 kW/245 44 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
LâAUTOGRĂ LIEBHERR LTM 1130-5.1 DA 130 T DI CAPACITĂ E 60 M DI BRACCIO
HP + 450 kW/612 HP) e una LTM 1130-5.1 da 130 t e 60 m (per una potenza di 129 kW/175 HP + 370 kW/503 HP), la prima in Italia e tra le prime al mondo a essere dotata di guida dalla torretta. Peculiarità , questa, presente su tutti i modelli Liebherr fino a 100 t, ma che oggi è presente anche su questa versione che, inoltre, era equipaggia-
LA MK 140 Ă UNA GRU A TORRE MOBILE FRUTTO DELLâESPERIENZA LIEBHERR NEI SETTORI DELLE GRU A TORRE E DELLE AUTOGRĂ, DOTATA DI UN INNOVATIVO BRACCIO A PORTATA VARIABILE
ta con una telecamera posta nella parte apicale del braccio (altra novitĂ in termini di accessoristica). Da segnalare, inoltre, la presenza di unâautogrĂš LTM 1100-4.1 del 2006, di proprietĂ della Fratelli Paradiso di Canosa di Puglia (Bt). La particolaritĂ di questa macchina? Pur presentandosi praticamente come nuova, è stata completamente ricondizionata nellâofficina di Monfalcone ed è una dimostrazione pratica dellâelevato livello di competenza raggiunto dai tecnici Liebherr nellâambito dellâusato. Uno spazio importante, infine, è stato riservato ai nuovi sedili Liebherr con comandi posizione/ aerazione nella parte inferiore anteriore, al nuovo cambio di nuova generazione ZF TraXon e al nuovo portale MyLiebherr, grazie al quale è possibile gestire in modo personalizzato tutte le informazioni sulle macchine, inviare richieste e ordini al proprio Service Partner (anche dai dispositivi portatili), accedere e aggiornare i propri dati in sicurezza, ottenere documentazioni tecniche e consultare il listino prezzi e la disponibilitĂ di magazzino dei ricambiâ. â
LA LTM 1100-4.1 (2006) ESPOSTA, DI PROPRIETĂ DELLA FRATELLI PARADISO DI CANOSA DI PUGLIA (BT), COMPLETAMENTE RICONDIZIONATA NELLâOFFICINA DI MONFALCONE
è online! OnSite è il nuovo progetto media specializzato rivolto agli imprenditori, agli operatori, ai tecnici e a tutti coloro che operano ogni giorno âsul campoâ nella filiera del cantiere e del sollevamento NEWS AFTERMARKET
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MACCHINE MANITOU
NUOVI PLUS
DI PRIVILEGIO di Stefano Vitali
46 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
IN OCCASIONE DI UNO SPECIALE EVENTO ORGANIZZATO AD ANCENIS, IL GRUPPO FRANCESE HA ANNUNCIATO IL LANCIO MONDIALE DI DUE NUOVI SOLLEVATORI TELESCOPICI DELLA LINEA PRIVILEGE PLUS, PROGETTATI APPOSITAMENTE PER IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI
Ă
in occasione di una speciale âKeynoteâ organizzata presso la sua sede di Ancenis, in Francia, che il gruppo Manitou ha presentato i suoi due nuovi sollevatori telescopici rotativi MRT 2470 e MRT 3050. Lo ha fatto, infatti, di fronte a un pubblico di 200 persone durante un evento del tutto inusuale, durante il quale i team marketing dellâazienda hanno realizzato una presentazione diffusa su tutte le sue reti sociali e presso le sue filiali consentendo a diverse migliaia di internauti di seguire in diretta la presentazione. Ă la prima volta che unâazienda attiva in questâambito impiega questo strumento per annunciare il lancio dei suoi prodotti.
Questi due nuovi modelli completano una gamma di telescopici giĂ molto ampia e idonea ad affrontare qualsiasi applicazione in altezza. Manitou, in particolare, si distingue nella fattispecie per essere il primo costruttore a proporre una macchina rotativa telescopica con capacitĂ di carico di 7 t per unâaltezza superiore a 20 m.
LâOPINIONE
Focus sullâedilizia Per rispondere alle esigenze di un mercato edilizio particolarmente dinamico in Europa, Manitou propone ora un modello in grado di sollevare fino a 5 t e con unâaltezza lavoro massima pari a 30 m. Polivalente, il sollevatore telescopico rotativo MRT 3050 riunisce in sĂŠ precisione e sicurezza grazie a un accesso facilitato alla manutenzione per lâoperatore e a stabilizzatori in grado di dispiegarsi fino a 6,25 m. Questi ultimi saranno dâora in poi dotati di un sistema di estensimetri in grado di garantire un rilevamento piĂš preciso e sicuro della pressione a terra degli stabilizzatori stessi. Lâoperatore può verificare la portata della macchina tramite una visualizzazione sul quadro strumenti posto in cabina. Dotato di una trasmissione idrostatica a due rapporti, lâMRT 3050 raggiunge una velocitĂ massima di 40 km/h e risponde a una richiesta particolarmente elevata in Europa del Nord, mercato caratterizzato da applicazioni di varia natura quali la costruzione di immobili residenziali, industrie, coperture e strutture metalliche. Lâufficio tecnico della filiale ita-
ARNAUD BOYER VICEPRESIDENTE DEL DIPARTIMENTO MARKETING & SVILUPPO PRODOTTI
âPer apportare le migliori soluzioni ai nostri clienti, abbiamo integrato diverse innovazioni nei due nuovi sollevatori telescopici rotativi MRT 2470 e MRT 3050. Questi modelli garantiscono agli operatori migliori prestazioni e una maggiore sicurezza. Grazie alla notevole capacitĂ di carico del modello MRT 2470, in particolare, il gruppo Manitou entra in una nuova era nellâambito dei sollevatori telescopici rotativiâ.
liana del Gruppo, con sede a Castelfranco Emilia (Mo), ha lavorato in stretta collaborazione con i team di marketing per proporre un altro prodotto innovativo: con un braccio che raggiunge 24 m, per una capacitĂ di carico di 7 t, il sollevatore telescopico rotativo MRT 2470 rappresenta una risposta alle esigenze di edilizia pesante in altezza. A differenza del modello MRT 3050, questo sfrutta un nuovo telaio: associato a un contrappeso con design riprogettato, questo telescopico conserva
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 47
MACCHINE scalino supplementare che scorre quando sono impiegati gli stabilizzatori, facilitando lâingresso e lâuscita dalla cabina (la macchina può cosĂŹ sollevarsi di 23 cm quando gli stabilizzatori sono completamente estesi). Per applicazioni da interni è ugualmente disponibile un motore a doppia alimentazione con sistema elettrico come optional, che consente di ridurre i rumori e le emissioni di gas inquinanti, riducendo il costo totale di possesso (TCO). Anche lâaccesso alla manutenzione è facilitato: lâoperatore può infatti sostituire facilmente i vari filtri e i punti soggetti a lubrificazione sono stati posizionati in modo da essere facilmente identificati. Uno schermo situato sul quadro strumenti, inoltre, consente una migliore manutenzione preventiva, con informazioni relative agli intervalli di sostituzione dei pezzi in funzione del loro utilizzo. Per questi due modelli sono disponibili numerosi servizi, con la soluzione connessa di Easy Manager e unâestensione di garanzia disponibile sullâintera gamma MRT con la possibilitĂ di scegliere tra due, tre e cinque anni supplementari.
LA GAMMA PRIVILEGE PLUS DI MANITOU SI ARRICCHISCE DI DUE NUOVI MODELLI DI SOLLEVATORI TELESCOPICI ROTATIVI, GLI MRT 2470 E MRT 3050. SONO STATI PRESENTATI RECENTEMENTE AD ANCENIS IN OCCASIONE DI UN EVENTO SPECIALE ORGANIZZATO DAL GRUPPO FRANCESE
una stabilitĂ ottimale anche a pieno carico a 24 m. Dotato (optional) di una trasmissione idrostatica âshift on flyâ, questo modello consente allâoperatore di scegliere tra un cambio manuale e uno automatico. Con due rapporti, la velocitĂ massima raggiungibile dallâMRT 2470 è di 40 km/h. Lâaccesso alla cabina è facilitato grazie a una pedana piĂš ampia e allineata alla cabina stessa. Come ulteriore optional, lâoperatore può beneficiare di una scala elettrica con uno 48 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
I SOLLEVATORI TELESCOPICI ROTATIVI MRT SONO PROGETTATI PER ADATTARSI A TUTTE LE SITUAZIONI OPERATIVE. LA TRASMISSIONE IDROSTATICA, IL TELAIO E LA POTENZA DEL MOTORE CONSENTONO ALLE MACCHINE DI AFFRONTARE CON PRECISIONE TUTTE LE TIPOLOGIE DI INTERVENTO E DI TERRENO
I DUE NUOVI SOLLEVATORI TELESCOPICI MANITOU SONO DOTATI DI MOTORE MERCEDES OM 934 E4-5 STAGE IV (TIER 4 FINAL), IN GRADO DI SPRIGIONARE UNA POTENZA DI 129 KW (176 CV)
Accessori innovativi Parallelamente ai due nuovi sollevatori telescopici rotativi, il gruppo Manitou ha sviluppato una nuova piastra porta-forche a rotazione continua CAT 1200/4000 R. Ruotando a 360°, questo accessorio consente di aumentare la produttivitĂ riducendo i movimenti di movimentazione e facilitando il posizionamento di carichi lunghi. Questo modello presenta una larghezza di 1,2 m per una capacitĂ di carico frontale di 4 t (a circa 15°). La sua capacitĂ passa a 2.500 kg sulla restante rotazione (quando lâangolo di rotazione è superiore a 15°). Questo modello è destinato alla movimentazione di carichi pallettizzati in ambienti industriali e nei cantieri edili. In collaborazione con il suo ufficio tecnico, il team della divisione Accessori di Manitou ha concepito uno strumento collegato con lâaiuto di un dispositivo di riconoscimento, di un sensore di rotazione CANbus e di un software integrato. La posizione e il peso del carico, lâangolo di rotazione della forca e la sua posizione sono controllati numerose volte al secondo, garantendo allâoperatore sicurezza e stabilitĂ del carico. Questo sistema, inoltre, impedisce sovraccarichi (in funzione dellâangolo di rotazione) e qualsiasi abbassamento delle forche quando il relativo angolo di rotazione è superiore a 90°.
Il Gruppo ha inoltre sviluppato un nuovo cestello-piattaforma estensibile rotativa in alluminio âPSE 4200 / 365 ALUâ, destinato ai sollevatori telescopici MRT. La scelta dellâalluminio per lâinsieme della struttura del cestello (la rotazione rimane in acciaio), consente un guadagno di peso si-
gnificativo di 150 kg, mantenendo al tempo stesso una capacitĂ di carico di 365 kg. Lo sbraccio è cosĂŹ aumentato in maniera significativa, consentendo agli operatori di ottimizzare la loro efficacia durante il lavoro e di utilizzare in modo ottimale le capacitĂ del loro sollevatore telescopico. â
LA SCHEDA TECNICA I nuovi sollevatori telescopici Privilege Plus CapacitĂ max. / baricentro:
MRT 2470
MRT 3050
7.000 kg/600 mm 4.999 kg/500 mm
Altezza di sollevamento max.:
24,80 m
29,50 m
Sbraccio max.:
20,50 m
25,80 m
Raggio di sterzata interno:
6,50 m
Altezza libera dal suolo:
0,35 m
Motore: Potenza motore:
Mercedes OM 934 E4-5 Stage IV 129 kW (176 CV)
Trasmissione:
Idrostatica
Portata idraulica:
180 l/min
Forza di trazione:
9.500 daN
Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza):
7,55 x 2,49 x 3,05 m
7,82 x 2,49 x 3,05 m
Peso operativo:
21.760 kg
21.810 kg
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 49
MACCHINE SOCAGE
RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE
QUESTâANNO LâAZIENDA EMILIANA HA LANCIATO SUL MERCATO MOLTE NOVITĂ, IN TERMINI DI PRODOTTO E DI INNOVAZIONI. MA LE SORPRESE SONO APPENA INIZIATE: IL COSTRUTTORE, INFATTI, HA AVVIATO UN PROCESSO CHE LO PORTERĂ A INSEDIARSI IN UNA NUOVA SEDE ALLâAVANGUARDIA E A DIVENTARE PROTAGONISTA ANCHE NEL SETTORE DELLE... AUTOGRĂ!
di Pietro Gabrielli
T
utto (questâanno) è iniziato allâApex 2017: in quellâoccasione, Socage aveva presentato al mercato internazionale le sue ultime innovazioni nellâambito delle piattaforme aeree. In particolare, ad Amsterdam era stata esposto per la prima volta il modello ForSte 47TJJ, una piattaforma aerea telescopica da 47 m con doppio jib installabile su autocarri con PTT minima di 26 t. Si tratta, nello specifico, di una
50 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
macchina equipaggiata con verricello idraulico montato su jib, con capacitĂ di 900 kg, che vanta uno sbraccio di 36 m, una capacitĂ massima di carico di 600 kg (pari a sei operatori con relativi attrezzi) e una rotazione della parte aerea di 700°. Oltre a questa, lâazienda emiliana aveva esposto anche la Serie VT-VTJ, gamma di piattaforme aeree telescopiche installate su Van ideali per eseguire lavori di manutenzione a impianti elettrici e luminarie su strade urbane: nello stand si era potuta vedere la ForSte 15VTJ, peraltro giĂ presentata a Monaco in occasione del Bauma 2016: con unâaltezza di 15 m, questa versione è dotata di jib.
IL TELAIO CON LââX-FACTORâ
Le ragioni per le quali il telaio a âXâ brevettato da Socage ha destato grande interesse non risiedono solo nella sua fisionomia, ma anche â e soprattutto â nelle innovazioni tecniche che esso incorpora. Questo sistema, infatti, comprende quattro stabilizzatori telescopici tangenziali alla ralla di rotazione della parte aerea della piattaforma che, in estensione, acquistano unâextra-corsa rispetto agli stabilizzatori dei telai convenzionali. Questa extra-corsa determina una maggiore area di appoggio della macchina e, di conseguenza, una maggiore stabilitaĚ. Ne consegue un incremento delle prestazioni in termini di sbraccio, con un aumento della distanza dalla linea di stabilitaĚ raggiungibile dalla cesta. Altro aspetto importante di questo telaio eĚ rappresentato dal fatto che la maggiore area di appoggio viene ottenuta contestualmente a una diminuzione dellâingombro e a una riduzione dei pesi che gravanti sullâautocarro. Il telaio âX-Factorâ, infatti, viene montato direttamente sullo chassis dellâautocarro e non necessita dellâimpiego di longheroni, traverse o controtelai che fino a ora erano indispensabili per questo tipo di allestimento.
TRA LE PIĂ RECENTI NOVITĂ SOCAGE, LA PIATTAFORMA AEREA FORSTE 75TJJ. NELLA FOTO, IL MODELLO CON DOPPIO JIB CONSEGNATO A TECNOGRONDA, DOTATO DI CONVERTIBLE BASKET (BREVETTO SOCAGE). SI TRATTA DI UN CESTO IN ALLUMINIO ALLARGABILE IDRAULICAMENTE E CON PARAPETTO SOLLEVABILE PER AGEVOLARE IL CARICO: UNâINNOVAZIONE PENSATA PER CHI LAVORA CON I PANNELLI DI ETERNIT, AL FINE DI OPERARE SUI TETTI E CARICARE SUL CESTO LE LASTRE DA SMALTIRE luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 51
MACCHINE
LâOPINIONE
FIORENZO FLISI PRESIDENTE DEL GRUPPO SOCAGE
âIl 2017 rappresenta un anno strategicamente importante. Oltre alle novitĂ di prodotto che stiamo lanciando sul mercato nel comparto delle piattaforme aeree, è in atto un processo che porterĂ al coronamento di un mio âanticoâ desiderio: realizzare una gamma competitiva di autogrĂš fuoristrada. Per questo motivo il Gruppo Socage ha acquisito lâazienda Manotti Industrial, specializzata in questâambito, con un duplice obiettivo: posizionarsi in questo mercato che, soprattutto allâestero, evidenzia segnali di crescita, e accentrare in un unico polo produttivo diverse realtĂ operative, con evidenti ottimizzazioni in termini economici e produttivi (il piano industriale triennale di Socage prevede inoltre la sua trasformazione in S.p.A.). Con lâacquisizione di Manotti Industrial è partito un progetto ambizioso che porterĂ il Gruppo a diversificare la propria offerta, completandola con una
LA SCORSA PRIMAVERA ERA STATA GIĂ LANCIATA SUL MERCATO LA FORSTE 20D, UNA PIATTAFORMA AEREA DOPPIO ARTICOLATA DELLA SERIE EXTREME DA 20 M, CON SBRACCIO DI 9 M. GRAZIE AI PROFILI SPP E A UN TELAIO CON STABILIZZATORI H+H, QUESTA MACCHINA - INSTALLATA SU AUTOCARRO DA 3,5 T - SI DISTINGUE PER LA LEGGEREZZA E LA PORTATA DEL CESTO STANDARD DI 230 KG
AllâApex era stata presentata anche lâinnovativa Serie E (eXtreme), in una nuova versione completamente rivoluzionata. Si tratta di piattaforme aeree autocarrate su 3,5 t con portata di 300 kg montate sul 52 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
produzione rinnovata di autogrĂš, che si presenterĂ sul mercato con il marchio Socage Crane. Con lâazienda di Boretto, Socage â oltre al complesso immobiliare â si è assicurata macchine utensili di alto valore tecnologico e personale specializzato; grazie allâimplementazione del sistema gestionale e a una capillare riorganizzazione interna si potranno coordinare in modo ottimale tutti i processi aziendali, compresa lâattivitĂ di assistenza post-vendita e ricambi gestita dalla societĂ appositamente costituita nel 2016 e denominata Socage Customer Service. Lo stabile di 13.000 m2 di Boretto sarĂ la sede produttiva delle autogrĂš, mentre tutta lâattivitĂ legata alla prototipazione e alle piattaforme aeree sarĂ totalmente trasferita da Sorbara a una nuova sede avveniristica a Carpi. Con questo nuovo prodotto Socage ha lâobiettivo di porsi ai primi posti sul mercato italiano, di consolidare le proprie filiali in Germania, Francia, Tunisia, Brasile e Stati Uniti e, naturalmente, di sviluppare lâattivitĂ nei Paesi in cui era giĂ presente Manotti Industrial, quali Nord Africa, Medio Oriente e Sud Est Asiatico. Tramite una forte presenza in Russia, la filiale in Asia e lâapertura di quella in India, peraltro, Socage ribadisce la sua espansione in ambito internazionaleâ.
telaio X-Factor, brevettato in esclusiva da Socage: questo, con la forma tipica a âXâ (ME+ME), consente di garantire unâinstallazione universale per qualsiasi autocarro, di avere i âpiediâ verticali e di poter lavorare in sagoma. Altra innovazione esclusiva delle piattaforme aeree Serie E è rappresentata dai profili SPP (Socage Project Profile), realizzati utilizzando lamiere di acciaio altamente performante (Strenx) e grazie alla collaborazione tra Socage e Welser Profile GmbH. Si tratta di profili tubolari in materiale altoresistenziale progettati con lâobiettivo di rendere il telaio di queste piattaforme ultraleggero (il loro processo di realizzazione ha inizio con lâutilizzo della tecnica di profilazione a rulli, prosegue con la saldatura a laser del giunto, il taglio laser del profilo e con la saldatura a robot). I vantaggi della tecnologia SPP? La modularitĂ delle macchine, una riduzione dal 30% al 50% del peso della parte aerea e una diminuzione del consumo dellâautocarro. Rappresentante della Serie E era stata la ForSte 20TJ eXtreme, una piattaforma aerea telescopica con jib installata su telaio X-Factor: capace di unâaltezza massima di lavoro di 19,5 m e di uno sbraccio di lavoro di 13,5 m, offre una capacitĂ di carico di 300 kg (due operatori + attrezzi) ed è installabile su camion da 3,5 t. La sorpresa piĂš grande allâApex era
stata però la ForSte 20D, piattaforma aerea doppio articolata (sempre della Serie E) da 20 m, con uno sbraccio di 9 m: grazie ai profili SPP e a un telaio con stabilizzatori H+H, questa macchina â installata su autocarro da 3,5 t â si distingue per la leggerezza e la portata del cesto standard di 230 kg. Questâultima, come le precedenti citate, era solo però una piccola anticipazione di una serie di altre novitĂ che Socage sta presentando in questo periodo autunnale.
âCollezioneâ autunno-inverno La citata introduzione della Serie E ha ampliato la gamma di prodotti offerti da Socage dando la possibilitĂ agli operatori di scegliere tra piattaforme aeree standard ed eXtreme. Come evidenziato, âeXtremeâ significa innanzitutto innovazione e maggiori prestazioni: le piattaforme di questa linea sono installate su autocarri da 3,5 t con portata di 300 kg e utilizzano lo speciale telaio X-Factor brevettato in esclusiva da Socage. In linea con questo concetto progettuale, il costruttore presenta oggi la ForSte 24DJ eXtreme, una piattaforma aerea doppio articolata con jib, altezza massima di 24 m, equipaggiata con un telaio a âXâ (ME+ME), sbraccio massimo di lavoro 13 m e portata massima del cestello di 300 kg. Altra novitĂ particolarmente interessante è la piattaforma aerea
LA NUOVA FORSTE 24DJ EXTREME Ă UNA PIATTAFORMA AEREA DOPPIO ARTICOLATA CON JIB, ALTEZZA MASSIMA DI 24 M, EQUIPAGGIATA CON UN TELAIO A âXâ (ME+ME)
NOVITĂ 2017 Ă ANCHE IL MODELLO FORSTE 47TJJ, UNA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA DA 47 M CON DOPPIO JIB INSTALLABILE SU AUTOCARRI CON PTT MINIMA DI 26 T
LA SCHEDA TECNICA Le ultime novitĂ Socage
ForSte 24DJ eXtreme
ForSte 75TJJ
Altezza max di lavoro:
23,5 m
75 m
Sbraccio max di lavoro:
13 m
40 m
Portata in cesta:
300 kg
600 kg
Dimensioni cesta:
1,4 x 0,7 x 1,1 m
2,3/3,6 x 0,9 x 1,1 m
Rotazione piattaforma:
700°
Rotazione cesta:
90°+90°
360°
Telaio:
ME + ME
HE + HE
Comandi:
elettrici
ForSte 75TJJ, una delle macchine che Socage dedica alle esigenze di chi lavora ad altezze considerevoli. Questa piattaforma aerea telescopica presenta un doppio jib, raggiunge i 75 m di altezza ed è installabile su autocarri con PTT minima di 32 t. La ForSte 75TJJ vanta peraltro uno sbraccio di 40 m, ha una capacitĂ massima di carico di 600 kg (pari a sei operatori con relativi attrezzi) e una rotazione della parte aerea di 700°. Inoltre, può essere equipaggiata con verricello idraulico montato su jib, con capacitĂ di 900 kg. Queste sono solo alcune delle innovazioni che Socage ha in serbo per i propri clienti. La dinamica azienda emiliana, infatti, vanta unâampia gamma di piattaforme aeree altamente performanti, in costante evoluzione: parliamo di piattaforme telescopiche su Van (Serie VT), telescopiche con jib (Serie TJ-TJJ), telescopiche (Serie T), cingolate (Serie SPJ), con comandi elettrici (Serie E), doppio articolate con jib (Serie DJ), doppio articolate (Serie DA-D), articolate (Serie A314) e senza stabilizzatori (Serie A), X-Factor (Serie 4). Il tutto, per rispondere alle esigenze piĂš diverse di chi lavora in altezza. â luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 53
Hands On
ECCELLENZA DI SERIE CON QUASI 18 M DI ALTEZZA DI SOLLEVAMENTO E UNA CAPACITĂ DI 4 T, IL SOLLEVATORE TELESCOPICO T40.180SLP OFFRE PRESTAZIONI AL TOP PER LAVORI A GRANDI ALTEZZE. GLI STABILIZZATORI COMPATTI, IL CORRETTORE DâINCLINAZIONE DEL TELAIO E IL SISTEMA DI POSIZIONAMENTO DEL BRACCIO SONO SOLO ALCUNE DELLE SOLUZIONI PROGETTATE PER OFFRIRE UNâELEVATA PRODUTTIVITĂ NEL SOLLEVAMENTO DI CARICHI E PERSONE
di Ettore Zanatta
54 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP
B
obcat vanta oltre 50 anni di esperienza nella progettazione di macchine compatte e i sollevatori telescopici si inseriscono perfettamente nel suo core business aziendale. Stabilità , equilibrio, versatilità , compattezza, affidabilità e produttività : sono gli elementi su cui si basa la produzione del costruttore, realizzata negli stabilimenti di Pontchâteau (Francia) con lo scopo di offrire grandi prestazioni nelle condizioni piÚ impegnative nelle applicazioni agricole, nel settore delle costruzioni, nella gestione dei rifiuti e in svariati contesti industriali.
Nel settore delle costruzioni e del noleggio, in particolare, i telescopici Bobcat sono apprezzati per le loro doti di sbraccio, agilitĂ e robustezza. Non fa eccezione il modello T40.180SLP, dove T significa âTelescopic Handlersâ, 40 indica la capacitĂ massima in quintali, 180 indica i 18 m di altezza di sollevamento e le lettere SLP indicano i termini Stabilizers, Levelling e Positioning.
Un âcuoreâ robusto Il telescopico Bobcat T40.180SLP si mette in evidenza per molteplici peculiaritĂ riferite alle sue prestazioni, al comfort e alla disponibilitĂ operativa.
Il telescopico Bobcat si distingue per una struttura particolarmente protetta e presenta: un telaio scatolato con piastre di protezione del fondo in acciaio; un design integrato per la testa del braccio; pattini di usura a lunga durata, bulloni a grande resistenza; inserti in acciaio di grosse dimensioni
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Hands On La trasmissione Danfoss Sauer è idrostatica, per una guida comoda e semplice. Gli assali sono Dana Spicer. Il design compatto dellâinsieme consente una facile integrazione, migliorando la visibilitĂ . Inoltre, la sua semplicitĂ la rende affidabile. Questa struttura offre: una transizione fluida e veloce della velocitĂ dalla gamma bassa a quella alta, senza cambio marcia (tranne nel modello TL35.70), con riduzione dellâusura degli pneumatici; una gestione automatica e intuitiva della trazione in funzione delle esigenze di coppia e velocitĂ che consente allâoperatore di concentrarsi sul lavoro da compiere; freno motore e funzione di inching combinata, che riduce lâusura dei dischi dei freni
La trasmissione idrostatica per impieghi gravosi di cui è dotato, ad esempio, eroga potenza in modo fluido e rapido, quando se ne ha bisogno, assicurando una coppia elevata alle ruote per lo scavo e la spinta. Lâutilizzo è semplice, con caratteristiche aggiuntive che rendono il lavoro efficiente: due gamme di velocitĂ , scalata automatica in presenza di condizioni di carico pesanti, sistema di gestione della velocitĂ SMS, frenata dinamica e pedale di inching. Importante è poi il motore turbocompresso: sfruttando i suoi 50
anni di esperienza nello sviluppo di propulsori, Bobcat ha progettato il D34 â disponibile in versione da 75, 100 e 130 HP â puntando a creare un motore dalle grandi prestazioni ma con consumi ridotti. I motori di questa famiglia soddisfano i requisiti Stage IV/Tier 4 Final grazie a un pacchetto integrato per la riduzione delle emissioni che fa a meno del filtro antiparticolato diesel (DPF) e che include il
ricircolo dei gas di scarico (EGR), il catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e la riduzione catalitica selettiva (SCR). La coppia elevata è raggiunta grazie al sistema dâiniezione elettronica Common Rail ad alta pressione (HPCR) e al turbocompressore che regola lâaspirazione dellâaria. Il design compatto consente unâintegrazione ottimizzata del motore sulla macchina, con unâottimale accessibilitĂ e visibilitĂ sul lato destro della cabina.
Concetti innovativi Due sistemi applicati al sollevatore T40.180SLP ne esaltano le prestazioni. Il sistema SMS (Speed Management System), ad esempio, mantiene il motore a pieno regime anche durante la traslazione lenta. Grazie a ciò, dunque, è
BOBCAT D34:
UN MOTORE âIN-HOUSE DESIGNâ
Bobcat ha progettato i suoi propulsori Stage IV con turbocompressore per rispondere specificatamente alle richieste degli utenti dei suoi sollevatori telescopici: prestazioni ottimizzate, estrema affidabilitĂ , bassi consumi e manutenzione efficiente. Il tutto, racchiuso in un design compatto che migliora la visibilitĂ . Il centro di progettazione Bobcat, dâaltronde, vanta una vasta competenza nel settore: 50 anni di esperienza nello sviluppo dei motori e altrettanti in quello di macchine compatte, oltre a piĂš di un milione e mezzo di motori prodotti come fabbricante OEM in diversi settori industriali: macchine industriali, mezzi 56 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
militari, veicoli commerciali, impianti per la generazione elettrica e applicazioni marine. Le versioni disponibili (Stage IIIB/Tier 4 Final da 55,2 kW/75 HP e Stage IV/ Tier 4 Final da 74,5 kW/100 HP, entrambi a 2.400 giri/min) offrono un costo totale di possesso âsotto controlloâ (consumi e costi di manutenzione inferiori e assenza di fermo macchina), tecnologie applicate avanzate (aspirazione aria gestita da turbocompressore + gestione elettronica dellâiniezione con sistema Common Rail ad alta pressione), un sistema di combustione brevettato con produzione estremamente bassa di particolato
(non richiede DPF) e grande potenza, con una coppia elevata a basso regime. Ă disponibile anche una versione a controllo meccanico Perkins 1104D-44TA, Stage IIIA/Tier 3 da 74,5 kW/100 HP a 2.200 giri/min.
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP
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possibile regolare la velocità di traslazione della macchina indipendentemente dal regime di rotazione del motore: è
sufficiente regolare la velocitĂ del motore secondo le impostazioni ottimali per lâaccessorio in uso e poi inserire la velocitĂ di traslazione desiderata. Il sistema è utile quando si impiegano accessori che richiedono una traslazione lenta e costante, ma con un regime motore elevato. Il sistema brevettato BPS (Boom
Il sollevatore telescopico Bobcat T401.80SLP può essere equipaggiato con unâampia gamma di accessori, per soddisfare la maggior parte delle applicazioni nel settore delle costruzioni. Ă dotato di attacco rapido Quick-Tack, un sistema facile, ma potente, per cambiare rapidamente lâattrezzatura. Il cambio degli accessori non idraulici può essere eseguito direttamente dalla cabina di guida
Gli ingegneri Bobcat hanno progettato un motore compatto dalle grandi prestazioni, garantendo al contempo un facile accesso a tutti i punti di manutenzione. Allâinterno del vano si trova il pre-filtro aria ciclonico incorporato, per assicurare un filtraggio efficiente in ambienti polverosi e una piĂš lunga vita utile, grazie a: filtraggio a tre stadi; pre-filtri che rimuovono fino al 95% della polvere prima di raggiungere i filtri; facile accesso e sostituzione dei filtri; flusso dâaria a percorso diretto, che permette di contenere il mezzo filtrante in uno spazio piĂš compatto, con un profilo piĂš efficiente e una manutenzione piĂš facile 1. pre-filtro aria ciclonico 2. SCR 3. serbatoio refrigerante 4. scambiatore di calore del carburante 5. condensatore AC 6. turbo 7. filtro gasolio 8. DOC 9. serbatoio AdBlue 10. compressore AC 11. filtro olio 12. motore montato longitudinalmente
Positioning System), invece, assicura un salto in avanti in termini di produttivitĂ : conferisce una capacitĂ di traslazione laterale utile per collocare il braccio â e quindi il carico â esattamente dove desiderato. A differenza dei traslatori convenzionali, il telaio BPS è integrato nel mezzo e non comporta alcuna perdita in termini di capacitĂ di sollevamento.
Il sistema di posizionamento del braccio (BPS) consiste in un esclusivo traslatore che consente lo spostamento laterale dei carichi movimentati in altezza sulle forche senza dover spostare la macchina. Ă efficace su ruote come su stabilizzatori
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Hands On
CONCETTO âTOOL CARRIERâ (ACCESSORI) LINEA IDRAULICA AUSILIARIA SULLA TESTA DEL BRACCIO
JOYSTICK âALL-IN-ONEâ NUOVI MOTORI BOBCAT D34 - STAGE IV COFANO MOTORE CON PROFILO OTTIMIZZATO
STABILIZZATORI COMPATTI
COMPENSAZIONE DELLâINCLINAZIONE DEL TELAIO
TRASLATORE INTEGRATO PER RUOTE E STABILIZZATORI 58 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP I PUNTI DI FORZA
LA CAPACITĂ OPERATIVA LA FUNZIONE DI LIVELLAMENTO GLI ASSALI PER IMPIEGHI GRAVOSI IL SISTEMA DI POSIZIONAMENTO DEL BRACCIO (BPS) IL SISTEMA SHS (SMART HANDLING SYSTEM)
CABINA ROPS/FOPS A VISIBILITĂ PANORAMICA
MODALITĂ âECOâ
TRASMISSIONE IDROSTATICA
TELAIO SCATOLATO E SALDATO
QUATTRO RUOTE STERZANTI
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Hands On
Gli stabilizzatori compatti e di facile impiego assicurano la piena capacitĂ di utilizzo della macchina anche negli spazi piĂš angusti
La funzione di livellamento è utile per i lavori su terreni irregolari con pendenze. Compensando lâinclinazione del suolo, questo sistema mantiene la macchina in posizione orizzontale, migliorandone la stabilitĂ
Il T40.180SLP si caratterizza per il rilevamento della pressione al suolo degli stabilizzatori: un sensore controlla costantemente la pressione per assicurare che non si verifichino perdite o cali e garantire cosĂŹ la stabilitĂ in qualunque condizione
Una struttura efficiente A rendere efficiente e sicuro il T40.180SLP concorrono molti altri elementi. Gli stabilizzatori compatti assicurano il pieno utilizzo delle capacitĂ del mezzo anche
nelle aree di lavoro piĂš anguste e in prossimitĂ di muri; oltre a contribuire a un lavoro sicuro, offrono vantaggi quando occorre avvicinarsi a un edificio senza ridurre lo sbraccio.
Quando il sollevatore lavora su superfici inclinate, poi, è possibile compensare lâinclinazione orizzontale del telaio: questo sistema mostra sul display lâangolo del telaio e gestisce automaticamente velocitĂ
Lâutilizzo degli accessori idraulici è reso piĂš semplice grazie al sistema di accoppiamento rapido Bobcat FCS (Fast Coupling System), con rilascio automatico di pressione. Lâoperatore può regolare la portata idraulica della linea ausiliaria direttamente tramite il joystick
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IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP Il radiocomando può essere impiegato con la piattaforma porta-persone per posizionare con precisione carichi in spazi confinati. Il comando remoto controlla tramite radiocomando i movimenti del braccio, le funzioni ausiliarie e il sistema di compensazione dellâinclinazione La predisposizione per il comando remoto e la piattaforma porta-persone opzionale trasformano il sollevatore telescopico T40.180SLP in una soluzione âplug&playâ per i lavori aerei e le applicazioni di sollevamento di precisione, senza dover fare affidamento sugli avvolgi-cavo
La piattaforma porta-persone può essere fissa, rotante e/o estensibile (come nel caso della versione analizzata in questo Hands On)
e ampiezza dellâangolo di compensazione dellâinclinazione. Per garantire lunga durata anche nelle applicazioni impegnative, questa macchina è dotata di assali per impieghi gravosi Dana Spicer, che offrono: ingranaggio
differenziale centrale; freni di servizio a bagno dâolio; tre ingranaggi planetari nei mozzi; un cilindro di sterzo protetto in posizione superiore; sensore di posizione per il riallineamento delle ruote al cambio della modalitĂ di sterzo. Da citare anche la linea idraulica ausiliaria sulla testa del braccio, che rende il lavoro piĂš efficiente e sicuro. Altro esempio dei vantaggi delle soluzioni tecnologiche Bobcat è il sistema FCS (Fast Connect System): garantisce il cambio facile e veloce degli accessori idraulici grazie al sistema integrato di accoppiamento rapido a rilascio di pressione. Il cilindro di inclinazione nella testa del braccio e la maggior parte dei componenti idraulici del sollevatore T40.180SLP sono integralmente protetti
ECCELLENZA NEL SOLLEVAMENTO Tutti i sollevatori telescopici rigidi Bobcat sono progettati e fabbricati nel Centro di Eccellenza di Pontchâteau, in Francia. Con piĂš di 50 anni di esperienza nella costruzione di macchine per la movimentazione di materiali, questo stabilimento certificato ISO 9001 applica gli elevati standard di qualitĂ che da sempre caratterizzano lâoperato del costruttore. Con una forte integrazione tecnologica che va dalla saldatura di telaio e braccio allâassemblaggio finale, produttivitĂ e qualitĂ delle macchine sono assicurate da attrezzature moderne come
robot saldatori, linea per granigliatura, cabine di verniciatura a due strati e componenti integrati. Ogni macchina prodotta in questa fabbrica è sottoposta prima della consegna a controlli estensivi e rigorosi che includono conformità normativa, verifica delle prestazioni, controllo di qualità e verifiche funzionali. Il livello di eccellenza raggiunto dai suoi sollevatori telescopici ha indotto Bobcat a offrire una garanzia standard di tre anni o 3.000 ore. La gamma attuale comprende versioni compatte da 2,6 t di capacità di
sollevamento (TL26.60) e 3 t (TL30.60), versioni per medie altezze da 3,5 t (TL35.70, T35.105S, T35.105SL e T36.120SL) e per grandi altezze da 3,5, 4,1 e 4 t (T35.130S, T35.130SLP, T35.140S e T41.140SLP, oltre al T40180SLP in oggetto). luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 61
Hands On Il cruscotto elettronico è di facile utilizzo e consente di gestire la compensazione dellâangolo del telaio e del braccio, il regime motore, la velocitĂ della macchina, lâimpostazione della portata idraulica ausiliaria e molto altro. Basta il tocco di un pulsante per ottenere una chiara panoramica su tutti i parametri operativi La cabina è particolarmente ergonomica. Da evidenziare: il comando FNR su joystick, per una massima capacitĂ di controllo direttamente sulla punta delle dita dellâoperatore (per selezionare la direzione di marcia è sufficiente premere un pulsante, mentre lâoperatore può continuare a tenere le mani contemporaneamente sul volante e sul joystick, migliorando sicurezza e produttivitĂ ); il comando della portata ausiliaria è controllato con facilitĂ e precisione dal joystick; lo sterzo regolabile; la disposizione ordinata di tutti i comandi
levamento, inclinazione, sfilo), comando integrato FNR (marcia avanti/retromarcia/folle), controllo delle funzioni ausiliarie e delle imposta-
zioni della macchina; il riallineamento semiautomatico delle ruote, che assiste lâoperatore nellâassicurare il corretto allineamento nel passag-
Comfort e operativitĂ Molti altri fattori portano il T40.180SLP a essere apprezzato per il suo comfort e la sua sensibilitĂ operativa. Tra questi: la visibilitĂ della cabina panoramica ROPS/ FOPS; lo schermo LCD multifunzione; il joystick elettro-proporzionale, ergonomico e multifunzione, con comando integrale del braccio (sol-
Il sistema di gestione dei movimenti aggravanti (AMA) assicura sicurezza di utilizzo in qualunque condizione, a prescindere dal carico. Il display, accuratamente posto per garantirne la massima visibilitĂ , fornisce informazioni sulla gestione del carico in modo chiaro e continuo
RIALLINEAMENTO SEMIAUTOMATICO Il sollevatore telescopico Bobcat T40.180SLP offre tre modalitĂ di sterzata con riallineamento semiautomatico delle ruote. Questo sistema aiuta lâoperatore a riallineare con facilitĂ le ruote anteriori e posteriori nel passaggio tra le tre modalitĂ di sterzata: modalitĂ a due ruote sterzanti per i trasferimenti su strada e gli impieghi ad alta velocitĂ ; modalitĂ a quattro ruote sterzanti per un raggio di sterzata minimo; modalitĂ a granchio per semplificare il posizionamento lungo muri e in spazi confinati.
La cabina è panoramica e dotata di parabrezza ampio e dal profilo arrotondato. Presenta inoltre un ampio lunotto posteriore e una griglia di protezione superiore che assicura la massima protezione e migliora la visibilità a piena altezza
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IL SOLLEVATORE TELESCOPICO BOBCAT T40.180SLP Lo Smart Handling System (SHS) è un Sistema esclusivo che adatta la macchina al lavoro da svolgere, combinando produttivitĂ e precisione. Consente lâimpostazione della velocitĂ del braccio telescopico (sollevamento, estensione, brandeggio) tramite i pulsanti â+â e â-â del joystick
gio tra le diverse modalità di sterzata (può essere eseguito anche manualmente); la modalità ECO, che consente di risparmiare carburante; la tecnologia CANBus, che limita il numero di cavi e connettori presenti sulla macchina; i fari di lavoro sul tetto della cabina (due davanti e uno dietro).
A tutto ciò si aggiungono il freno di stazionamento automatico, il telaio scatolato saldato, il sistema AMA di arresto dei movimenti aggravanti, lâinterruttore elettronico della batteria (EBD), il prefiltro dellâaria ciclonico, la concezione robusta del braccio, il sistema di diagnostica attiva e lâattacco per accessori Quick-Tack. â
LA SCHEDA TECNICA Il sollevatore telescopico Bobcat T40.180SLP Altezza di sollevamento (su stabilizzatori/pneumatici): Portata nominale: CapacitĂ ad altezza massima (su stabilizzatori/pneumatici): CapacitĂ a sbraccio massimo (su stabilizzatori): Sbraccio massimo su pneumatici: Motore: Potenza motore: Trasmissione: Pneumatici standard: VelocitĂ di traslazione (prima marcia, gamma di bassa/alta velocitĂ ):
17.466/16.200 mm 4.000 kg 2.500/1.250 kg 560 kg 12.800 mm Bobcat D34, 4 cilindri - Stage IV 74,5 kW (100 HP) a 2.400 giri/min * idrostatica Dunlop 400/80-24 156B T37 8,5/30 km/h
Tempo di sollevamento/abbassamento (senza carico):
12,8/8,4 secondi
Tempo ingresso telescopico a distanza/sbraccio massimo (senza carico):
20,3/17,7 secondi
Tempo di estensione telescopico a sbraccio massimo (senza carico):
29 secondi
Tempo uscita telescopico ad altezza massima (senza carico):
29 secondi
Distanza da terra:
509 mm
Raggio di sterzata esterno (con forche a distanza di 1.040 mm):
5.840 mm
Raggio di sterzata esterno (agli pneumatici):
4.150 mm
Raggio di sterzata interno:
1.519 mm
Livello sonoro operatore (LpA - EN 12053): Dimensioni complessive (con forche): Peso:
78 dB(A) 7.425 x 2.418 x 2.673 mm 10.950 kg
* disponibile anche in versione da 55,2 kW (75 HP), senza SCR/post-trattamento AD-Blue
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COMPONENTI PANOLIN
PROTAGONISTI
nella sostenibilitĂ
SI Ă RILEVATA AZZECCATA LA CONVERSIONE DA UN FLUIDO IDRAULICO MINERALE A PANOLIN HLP SYNTH FLUIDO IDRAULICO ECOLOGICO, DI UN TRASPORTATORE INDUSTRIALE COMETTO DA PARTE DEL LA CISA TRASPORTI INDUSTRIALI. I BENEFICI SONO STATI RILEVANTI SIA IN TERMINI ECONOMICI CHE AMBIENTALI di Riccardo Lorenzi 64 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
S
e câè una parola che da sola è capace di racchiudere le molteplici sfide dellâimprenditoria odierna, questa è senza dubbio âsostenibilitĂ â. Trovare lâesatto bilanciamento tra lâequilibrio economico e quello ambientale è un compito arduo, ma reso necessario dal contesto attuale. Centrare il bersaglio è difficile, ma non impossibile. Passando dalla teoria alla pratica, è interessante il caso concreto rappresentato dallâap-
plicazione del concetto âPanolin Greenmachineâ, ovvero la scelta di un lubrificante ecologico come Panolin HLP Synth da parte de La Cisa Trasporti Industriali, azienda con un solido background nel settore della logistica. I vantaggi connessi a tale scelta sono tangibili su entrambi i versanti, visto che migliorano la competitivitĂ dellâazienda consentendole, al contempo, di rispettare i piĂš elevati standard ambientali. Fondata nel 1969, La Cisa ha iniziato la sua attivitĂ nel settore dei
trasporti per poi estenderla alla movimentazione industriale, in particolare nel ramo siderurgico e in quello dei prefabbricati, che oggi rappresenta il suo core business. LâattivitĂ di logistica viene svolta tramite macchinari moderni e operatori qualificati garantendo tutte le fasi della movimentazione di semilavorati e prodotti finiti. La Cisa si occupa inoltre di spedizione, identificazione e stoccaggio del materiale e gestione del piazzale informatizzata sui carrelli elevatori e semoventi; grazie alle sue 10 sedi operative, è in grado di garantire una copertura totale per qualsiasi tipo di manutenzione sui mezzi.
Alte prestazioni Il know-how accumulato da La Cisa durante quasi mezzo secolo di attivitĂ rappresenta un asset a disposizione dei clienti, ma in un mercato complesso è sempre necessario guardare al futuro con la voglia di migliorarsi per crescere. Di questo percorso fa parte anche lâimpegno nei confronti dei temi
ambientali, che si manifesta anche attraverso investimenti importanti e unâattenzione per lâinnovazione che ha visto lâazienda essere scelta come tester in anteprima nazionale del primo trattore portuale completamente elettrico, nel 2016. In questo filone sâinserisce anche la decisione di considerare il fluido biodegradabile Panolin, che garantisce molteplici vantaggi: la possibilitĂ di raggiungere intervalli di 20.000 ore tra un cambio e lâaltro; la semplificazione delle procedure di messa in sicurezza in caso di sversamenti; la limitazione dei fenomeni di deterioramento dellâasfalto, che caratterizzano le perdite di olio minerale. Prima della conversione, il trasportatore industriale semovente Cometto ETL3 (veicolo semovente a 3 assi configurato con un telaio ottimizzato per impieghi gravosi e le movimentazioni dâacciaieria) utilizzato come test operava allâinterno di un impianto siderurgico nel quale la velocità è limitata a 18 km/h; conseguentemente, il
motore diesel con cui era equipaggiato girava a 2.350 giri/min, mentre a seguito della conversione la macchina riusciva a raggiungere â a pari giri â quasi 4 km/h in piĂš, quindi con un aumento delle prestazioni e delle produttivitĂ . Per non infrangere il suddetto limite di velocitĂ , si è ridotto del 9% il numero massimo di giri, scendendo a 2.150 giri/min (-9%), riducendo quindi sia il consumo di carburante che le emissioni di inquinanti. Inoltre, grazie alla conversione operata, La Cisa può ora contare su una serie di vantaggi rappresentati dalla riduzione dei fermi macchina, dalle minori quantitĂ di olio acquistato, utilizzato e smaltito: tutti fattori che, sommati tra loro, rendono possibile centrare il duplice obiettivo del risparmio economico e della riduzione dellâimpatto ambientale.
I biodegradanti Panolin Lâaumentata efficienza sperimentata da La Cisa deriva dalle caratteristiche del fluido idraulico
LA SOSTENIBILITĂ DI PANOLIN HLP SYNTH Panolin HLP Synth è un fluido idraulico completamente sintetico, senza zinco, non inquinante e ad alta efficienza a base di esteri saturi, combinati con speciali additivi.Panolin HPL Synth è certificato Blauer Engel, il marchio tedesco di qualitĂ
ecologica. Il suo impiego impedisce â anche a elevate temperature dâesercizio e nel lungo periodo â la formazione di depositi o resine tipico di esteri insatuti o oli vegetali. Ulteriori vantaggi connessi alla sua scelta sono la lunga
durata di servizio, le ridotte emissioni di CO2, le grandi riserve di rendimento rispetto agli oli idraulici a base minerale, lâottimale rispondenza ad alte pressioni, cosĂŹ come la fluiditĂ a freddo (grazie al punto di scorrimento molto basso) e la notevole stabilitĂ nellâossidazione ad alte temperature. In questa occasione è stata eseguita la procedura di conversione scarico olio minerale usato con drenaggio dei cilindri di sollevamento; introduzione olio di flussaggio Hydroflush 32 con sostituzione filtri idraulici; lavoro per un giorno su due turni della macchina con olio di flussaggio per effettuare la decontaminazione dellâimpianto; scarico olio di flussaggio; introduzione Panolin HLP Synth 46 e sostituzione filtri; campionamento dellâolio per analisi per comprovare il successo dellâoperazione. luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 65
COMPONENTI
COMETTO & FAYMONVILLE: SINERGIA PER LA MOVIMENTAZIONE Fondata nel 1954, la Cometto è unâazienda di riferimento nella produzione di rimorchi semoventi, modulari pesanti e attrezzature speciali semoventi per applicazioni industriali.Il suo brand si è affermato su scala mondiale a partire dagli anni Ottanta grazie, tra le altre, alla fornitura alla NASA del trasportatore Space Shuttle Orbitere, nel decennio successivo, attraverso il coinvolgimento nei progetti ARIANE. Lâazienda di Borgo San Dalmazzo (Cn) è stata acquisita questâanno dal Gruppo Faymonville, il colosso internazionale della produzione di semirimorchi per trasporti speciali: lâoperazione ha consentito allâazienda lussemburghese di espandersi sia nel segmento del rimorchio modulare semoventeche sul piano geografico. GiĂ presente in numerosi paesi europei, Faymonville comprende soluzioni di trasporto da 15 a piĂš di 15.000 t. La sua superficie produttiva si estende su oltre 150.000 m² in cinque diversi stabilimenti, con una capacitĂ produttiva di oltre 3.000 unitĂ lâanno. Il portafoglio prodotti Faymonville si distingue per il brand MAX. Lâintegrazione tra le due aziende determinerĂ âuna maggiore capacitĂ produttiva, insieme a una migliore qualitĂ : questâacquisizione aumenterĂ in modo significativo la nostra posizione sul mercatoâ.
LA SCHEDA TECNICA COMETTO ETL3 Portata utile:
60 t
Tara:
22.5 t circa
Peso complessivo:
82.5 t circa
Numero di assi: Numero di sospensioni: Numero di sospensioni motorizzate/frenate: Pneumatici tipo: Numero di pneumatici:
3 6 (0 folli) 2/4 355/65-15 âCSEâ Super-Elastic 12
Raggio interno di sterzatura:
2,000 mm ca
Raggio esterno di sterzatura:
7,850/7,200 mm ca
Lunghezza totale:
12,450 mm
Lunghezza piano di carico:
12,450 mm
Larghezza piano di carico:
2,500 mm
Altezza minima piano di carico:
1,320 mm ca
Altezza piano di carico in condizione di marcia:
1,600 mm ca
Altezza massima piano di carico: Corsa sospensione: Motore:
1,900 mm 580 mm
Volvo Penta TAD750VE ICFN170 kW @ 2.300 rpm, emission Epa III
Pendenza massima superabile a pieno carico: VelocitĂ max su pendenza 0% a vuoto: VelocitĂ max su pendenza 0% a pieno carico:
66 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
8% circa 20 km/h circa 6 km/h circa
Panolin HLP Synth 46, a base di esteri saturi, con coefficiente dâattrito inferiore fino al 46% rispetto a un minerale di pari viscositĂ e un migliore comportamento a temperature medio-alte. I lubrificanti Panolin ECLs sono biodegradabili al 100%, sviluppati per garantire livelli prestazionali superiori rispetto a un corrispondente olio minerale, garantendo maggiore stabilitĂ del prodotto alle variazioni di temperatura, maggiore durevolezza e mantenimento delle caratteristiche nel tempo, filtrabilitĂ e maggiore protezione dei macchinari. Tali caratteristiche permettono di allungare le ore stimate di vita utile dellâolio in misura non inferiore a cinque volte. Rispetto a un HLP o HVLP DIN 51524, con una vita stimata di circa 2.000 ore, secondo Panolin HLP Synth (HEES secondo ISO 15380) arriva a oltre 20.000 ore, aumentando la durata degli intervalli tra un cambio dâolio e lâaltro, diminuendo i fermi macchina, riducendo la quantitĂ di olio da smaltire e andando a incidere positivamente sui costi dâesercizio e sugli impatti ambientali. Importatore e distributore esclusivo per lâItalia dei lubrificanti Panolin è E.C.O. Italia (Castelmaggiore - Bo): fondata nel 2000, due anni dopo ha iniziato lacommercializzazione di prodotti lubrificanti e affini e nel 2003, la partnership con Panolin. â
TECNOLOGIE JCB
HOW ITâS MADE:
il telescopico JCB Loadall IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO Ă SOLO UNO DEI PRODOTTI INNOVATIVI DEL COSTRUTTORE BRITANNICO CHE, DAI TEMPI DELLA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE TECNICA DEL PRIMO MODELLO, AVVENUTA NEL 1977, HA AMPIAMENTE SUPERATO LO STORICO TRAGUARDO DELLE 200.000 UNITĂ PRODOTTE di Ettore Zanatta
I
l reparto produttivo dei movimentatori telescopici è da 40 anni il fulcro dello stabilimento JCB di Rocester, nello Staffordshire. Qui oggi vengono prodotti oltre 30 modelli base; tuttavia, il numero delle opzioni proposte per motore, cambio, braccio e cabina danno vita a oltre 1.000 configurazioni realizzate lungo la linea di produzione. Ma come si costruisce e cosa implica per JCB la costruzione di una macchina di questo genere?
68 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
Di seguito, il racconto di questo processo: dalla lamiera dâacciaio allâapprovazione del cliente finale, per capire cosa rende il
telescopico del costruttore britannico uno strumento imprescindibile in qualsiasi cantiere moderno.
IL PROCESSO DI PRODUZIONE INIZIA CON LA FORNITURA DELLâACCIAIO IN LASTRE
LA PRESSA PER LA LAVORAZIONE DEGLI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL BRACCIO INTERNO
PIASTRE SAGOMATE DEL TELAIO IN ATTESA DI ESSERE POSIZIONATE PER LA SALDATURA
LE LASTRE DI ACCIAIO VENGONO MOVIMENTATE CON GRU DALLâOPERATORE
I MACCHINARI UTILIZZATI DA JCB ASSICURANO AL TELAIO UNA SALDATURA ACCURATA E DI ALTA QUALITĂ
Il processo produttivo Il processo produttivo di JCB ha inizio da lamiere dâacciaio di alta qualitĂ che arrivano ogni giorno presso la sede di Rocester: durante lâanno la sola linea di produzione del telescopico âconsumaâ oltre 35.000 t di questo materiale per la costruzione di telai, stabilizzatori e di bracci ad alta resistenza. Comâè tipico dei costruttori a âintegrazione verticaleâ, poi, altre strutture JCB nei dintorni della sede dello Staffordshire forniscono i motori, le trasmissioni, gli assali e le cabine, nonchĂŠ tutti i pistoni e i cilindri idraulici. Ciò consente ai progettisti e agli ingegneri della Casa inglese unâaccurata messa a punto dei componenti, per garantirne un funzionamento ottimale una volta assemblati, aumentando prestazioni e produttivitĂ (nella sede di produzione dei telai e dei bracci si effettuano due turni, per mantenere un
turno di assemblaggio unico nel reparto di fornitura). La lamiera dâacciaio arriva su camion e viene conservata sotto una copertura allâesterno dellâedificio di produzione; viene quindi immessa in due linee di produzione
TAGLIO LASER DI UNA PIASTRA LATERALE DEL TELAIO
specifiche, per i bracci e per i telai, con unâarea di produzione collaterale dedicata agli stabilizzatori. Lâattenta pianificazione assicura un livello minimo di rifiuti in fase di taglio, poichĂŠ la progettazione su computer combina vari componenti in ogni lamiera dâacciaio allo scopo di utilizzare fino al 77% del materiale in ingresso. Lâacciaio di scarto viene restituito ai fornitori per essere riciclato. Le lamiere con spessore non superiore a 15 mm vengono tagliate mediante quattro macchine da taglio laser controllate da computer, mentre il taglio di quelle da 20-40 mm avviene tramite macchine da taglio CNC al plasma. JCB, infatti, ha recentemente investito piĂš di un milione di sterline in attrezzature da taglio laser e al plasma per la sua linea di telescopici; queste ultime, in particolare, sono in grado di realizzare anche angoli conici, che miglio-
ULTIMATA LA FASE DI ASSEMBLAGGIO I COMPONENTI ASSEMBLATI VENGONO INVIATI AL REPARTO VERNICIATURA luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 69
TECNOLOGIE
Bracci, telaio e stabilizzatori attraversano un processo di verniciatura di due ore che inizia con una leggera spruzzatura per
rimuovere qualsiasi contaminazione e preparare la superficie dâacciaio allâapplicazione della vernice. Originariamente le macchine venivano verniciate una volta costruite, ma ora tutti i componenti sono pre-verniciati prima dellâassemblaggio, per garantire una finitura di qualitĂ superiore. JCB ricorre allâapplicazione doppia di vernice acrilica e lo stabilimento impiega 73.000 l di primer e 50.000 l di lucidante lâanno per la loro verniciatura. I componenti finiti vengono trattati a una temperatura compresa tra 90°C e 120°C, al fine di fornire uno strato coprente robusto e protettivo per la macchina. Se il âgiallo JCBâ è di gran lunga il colore piĂš richiesto, i clienti possono ordinare le macchine anche con i propri colori, verniciati con i medesimi rigorosi standard di finitura. Lâimpianto di verniciatura consente il cambio di colore anche per una sola macchina; in genere, però, quandâè richiesto un cambio di colore i componenti dei telescopici vengono introdotti in lotti, se possibile, per ridurre al minimo le interruzioni.
IL BRACCIO VIENE MOVIMENTATO CON GRU PER PROCEDERE CON LE DIVERSE SALDATURE
LA FASE DI SALDATURA DEL BRACCIO Ă ULTIMATA
RUOTE IN ATTESA DI ESSERE ASSEMBLATE SUGLI ASSALI E QUINDI ALLO CHASSIS
GLI ELEMENTI DEL TELAIO LASCIANO IL REPARTO VERNICIATURA
FASE DI SALDATURA DEGLI ELEMENTI DEL BRACCIO
rano lâefficienza della saldatura nelle fasi successive del processo di produzione. Lâacciaio del braccio tagliato con attrezzature laser passa quindi attraverso una pressa da 650 t per la realizzazione della sezione scatolare del braccio, le cui sezioni sono saldate per punti, con il montaggio iniziale delle boccole, mentre ai lati del telaio vengono trapanati e maschiati tutti i fori necessari (in media, la realizzazione dei lati del telaio richiede 45 minuti, mentre occorrono altri 7-12 minuti per trapanare e maschiare i fori in base al modello). Tutte le strutture di telaio e braccio sono saldate per punti, a mano, con lâuso di maschere complesse multi-modello che mantengono ogni pezzo dâacciaio perfettamente in posizione. Fino al 70% delle saldature del telaio e del braccio viene quindi eseguito da macchine saldatrici robotizzate, mentre gli operatori completano il rimanente 30% a mano, nei punti di difficile accesso (ogni anno nello stabilimento di produzione dei telescopici si utilizza una quantitĂ di filo per saldature pari a 14.509.818 m). Una volta saldato il telaio, una doppia alesatrice completa lâalesaggio finale dei punti di montaggio del braccio per garantire che i due 70 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
fori siano perfettamente allineati; successivamente, due centri di lavoro da 1,2 milioni di sterline controllati da computer eseguono la fresatura, maschiatura e finitura delle sezioni del braccio in modo che siano pronte per lâassemblaggio.
Giallo JCB
UN ASSALE IN ATTESA DI RAGGIUNGERE LA LINEA DI MONTAGGIO PRINCIPALE
INIZIO DEL PROCESSO DI MONTAGGIO CON LâALLESTIMENTO DEL CABLAGGIO PRINCIPALE
SUGLI ASSALI VENGONO MONTATE LE RUOTE
FASE DI ASSEMBLAGGIO DEL TELAIO PER IL BRACCIO
LO CHASSIS COMPLETO Ă POSIZIONATO SULLA LINEA DI MONTAGGIO PRINCIPALE
PARTICOLARE DELLA FASE DI PREPARAZIONE DEI MOTORI
La fase di assemblaggio
scopico in scala reale, con versioni diverse che si avvicendano durante il processo (esiste anche una linea secondaria per i modelli compatti). Gli assali JCB provenienti dalla sede aziendale di Wrexham sono dotati di ruote e fissati al telaio nelle prime fasi, quindi il telaio viene capovolto e avviato sulla seconda linea di assemblaggio; i distributori, i pistoni e i cilindri idraulici del reparto idraulico dellâazienda, nella sede di Rocester, vengono assemblati successivamente. I motori di JCB Power Systems, nei pressi di Derby, vengono collegati ai cambi di JCB Transmissions nello stabilimento di Wrexham, mentre gli scarichi e altri componenti ausiliari vengono aggiunti sulle linee di sotto-assemblaggio. In ogni telescopico JCB possono essere presenti fino a 3.000 componenti singoli e, considerato che
le configurazioni disponibili possono essere anche 1.000, la realizzazione di ogni macchina viene accuratamente coordinata per garantire che le parti corrette pervengano sulla linea al momento opportuno. Con 35 fasi di realizzazione, lâassemblaggio completo di un telescopico richiede circa otto ore. Le cabine pervengono giĂ finite dallo stabilimento JCB di Rugeley e installate assieme al gruppo di raffreddamento; un sotto-assemblaggio del braccio viene trasportato lungo la linea dei telai, vengono installate due, tre o quattro sezioni e viene realizzata la struttura, che è giĂ pronta a essere posta sul telaio dopo gli stabilizzatori. Sulla linea di assemblaggio sono presenti tre punti di controllo qualitĂ diversi per garantire che ogni macchina soddisfi i rigorosi standard di qualitĂ di JCB.
Se circa 300 persone lavorano nella sede di produzione dei telescopici, producendo bracci e telai, le linee di assemblaggio impiegano oltre 460 persone. Tutti i lavoratori addetti allâassemblaggio sono formati per svolgere almeno tre funzioni principali, in modo da potersi spostare allâoccorrenza lungo la linea di produzione. I cavi sono i primi componenti a essere montati sul telaio: le sezioni di sotto-assemblaggio si trovano una accanto allâaltra sulle linee di assemblaggio principali e servono a predisporre cavi, motori e cambi, cabine e gruppi assale. Queste sezioni di sotto-assemblaggio vengono immesse sulle linee principali in base alle esigenze, in modo tale che la produzione proceda rapidamente. Sulla linea è possibile costruire qualsiasi modello di tele-
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TECNOLOGIE
BRAKE TEST E VERIFICA DEGLI ASSALI DEL SOLLEVATORE TELESCOPICO
TELESCOPICI JCB LOADALL SULLA LINEA DI MONTAGGIO
LE MACCHINE ENTRANO NEL CUSTOMER FOCUS CENTER
Durata dei test
travioletta per verificare lâintegritĂ della componentistica idraulica (i fluidi iniziali contengono un additivo di tracciatura facilmente visibile ai raggi UV). Solo dopo il completamento di questo controllo vengono montati i componenti finali della carrozzeria e le coperture del motore. Le macchine possono quindi lasciare la linea di assemblaggio e dirigersi verso una struttura di collaudo esterna dove operatori qualificati eseguono prove operative intensive su ogni modello. Le prove includono il ri-
scaldamento, il collaudo dello sterzo e un test con carico, durante il quale la macchina regge un peso di prova alla massima altezza e in estensione completa per 10 minuti. Inoltre, in questa fase vengono installate e collaudate eventuali attrezzature ordinate dal cliente da spedire assieme alla macchina. Le macchine, quindi, entrano in una seconda camera oscura UVXPOSE per un ulteriore controllo di qualitĂ finale, prima di essere condotte al Centro PDI (Pre-Delivery Inspection, Controllo pre-consegna), che prevede un controllo completo della macchina affinchĂŠ sia pronta per la spedizione.
Una volta completata la macchina vengono aggiunti gli oli e i fluidi e il motore viene avviato per la prima volta; ogni telescopico quindi viene immesso in una delle due piste di rullaggio della trasmissione, le macchine vengono fissate e il motore e cambio sono sottoposti a 13 minuti di prove di rullaggio alla velocitĂ massima su strada, per calibrare la trasmissione. Dopo un riscaldamento completo, le macchine accedono a una cabina UVXPOSE, che utilizza luce ul-
Orientamento al cliente
PROVA DI STERZATURA DELLE MACCHINE COMPLETATE
VIENE TESTATA LA PORTATA DEL TELESCOPICO 72 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
UN JCB LOADALL ULTIMATO IN FASE DI TEST
A marzo 2016 il reparto dei telescopici JCB ha inaugurato il CFC (Customer Focus Centre - Centro di orientamento al cliente), dove la macchina viene ricontrollata accuratamente, vengono applicate le decalcomanie e la personalizzazione può essere completata, con lâaggiunta di scatole degli attrezzi, ulteriori luci e altre dotazioni opzionali. Tutti i modelli ricevono un servizio di tipo automobilistico prima della spedizione, per fare in modo che pervengano ai clienti nelle migliori condizioni possibili. A questo punto vengono scattate varie fotografie per garantire che non si verifichino danni durante il trasporto. La vera innovazione nellâambito del CFC, però, è il Centro di comando. Ogni macchina integra il sistema telematico LiveLink di JCB, che invia informazioni al Centro; i dati vengono importati anche dal centro assistenza tecnologica web
LE MACCHINE VENGONO VERIFICATE NEL CUSTOMER FOCUS CENTER
I TELESCOPICI ATTENDONO LâISPEZIONE PRE-CONSEGNA
IL CENTRO DI CONTROLLO DEL CUSTOMER FOCUS CENTER
LE MACCHINE VENGONO SOTTOPOSTE ALLâ ISPEZIONE FINALE
di JCB e dalle chiamate del cliente. Un team raccoglie tutte le informazioni disponibili provenienti dai telescopici presenti in tutto il mondo. Se viene identificato un problema, si avvia unâindagine per ricercarne la causa; se questâultima
è legata alla produzione, lâinformazione può essere inviata alla fabbrica in tempi rapidi. In seguito, il Centro di comando monitora la successiva ondata di macchine da produrre per garantire che la qualitĂ sia mantenuta ai massimi li-
velli. Tra lâaltro, vengono inviate istruzioni fotografiche e scritte ai tablet della linea del CFC per far sĂŹ che le macchine siano ispezionate e controllate. Questo sistema aumenta la velocitĂ dei feedback sul campo, che in passato avrebbero impiegato settimane per giungere di nuovo alla produzione. Una volta completata lâispezione finale presso il CFC le macchine vengono trasferite nellâarea di spedizione, per essere inviate a concessionari e clienti in tutto il mondo. Anche qui vengono effettuati controlli a campione per garantire che siano stati mantenuti gli standard di qualitĂ piĂš rigorosi di JCB. â
I MOVIMENTATORI TELESCOPICI JCB LOADALL IN ATTESA DELLA SPEDIZIONE AI CLIENTI luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 73
O.MEC. SERVIZI
LA CHIAVE DEL SUCCESSO GRAZIE ALLE ULTIME MACCHINE INSERITE NELLA PROPRIA FLOTTA, IL NOLEGGIATORE DI ANCONA CONTINUA A CRESCERE. PARLIAMO DELLâAZIENDA CHE Ă IL FULCRO INTORNO AL QUALE SI Ă SVILUPPATO IL GRUPPO BRONZINI CHE, DOPO AVER SUPERATO BRILLANTEMENTE I MOMENTI DIFFICILI DELLA CRISI, OGGI PUNTA A UNâULTERIORE ESPANSIONE, CHE PORTERĂ â TRA LE ALTRE COSE â ANCHE ALLA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SEDE di Saverio Bellante
GIANFRANCO BRONZINI TITOLARE DI O.MEC., RICEVE UNA SIMBOLICA CHIAVE DELLE AUTOGRĂ GROVE 4100 L/1 E GMK 5250 L DA ENRICO ANGIOLINI (SALES DIRECTOR SOUTH EUROPE DI MANITOWOC CRANES, ALLA SUA SINISTRA) E DA ADRIANO FILESI (TITOLARE DI FIMI). 74 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
L
a O.MEC. â e piĂš in generale il Gruppo Bronzini â sono realtĂ animate da una costante voglia di crescere. Lo testimoniano anche i recenti acquisti finalizzati ad ampliare la flotta destinata al noleggio: due autogrĂš Grove â una GMK 4100 L/1 e una GMK 5250 L (ne abbiamo parlato sul numero 3 di OnSite LIFT) â e uno Spider 33.15 di Platform Basket (di cui parliamo nella sezione Macchine di questo numero). La consegna di questi mezzi ha rappresentato lâoccasione per conoscere meglio sia lâazienda di Ancona che il suo titolare, Gianfranco Bronzini. Con lui abbiamo discusso dello sviluppo di una realtĂ che affonda le proprie radici nel settore petrolifero, petrolchimico ed energetico, per i quali costruisce mezzi per il trasferimento di liquidi e gas: specializzandosi nella manutenzione di queste macchine, è entrato tra i primi cinque protagonisti del settore a livello nazionale. In seguito, con la Cos.M.I. (Costruzioni Montaggi Industriali), il Gruppo ha avviato anche la costruzione di impianti petrolchimici utilizzando, a seconda delle specifiche di progetto, parti realizzate in acciai a carbonio, legati, inox, oltre a leghe di nichel e di cobalto, e dotandosi delle relative procedure di saldatura, nonchĂŠ la costruzione e manutenzione di ap-
parecchiature come forni ad altissima temperatura, accumulatori e scambiatori di calore. Quando e perchĂŠ avete deciso di entrare nel settore del noleggio? âAbbiamo iniziato la nostra attivitĂ in questo comparto nel 2000, a valle di un progetto nato quattro anni prima, in occasione di un mio viaggio a Orlando (Stati Uniti) per una conferenza dedicata al concetto dellâutilizzo temporaneo che stava sostituendo la proprietĂ . Sono andato a visitare un noleggiatore americano, che aveva iniziato lâattivitĂ da otto anni e aveva giĂ una flotta costituita da 12.000 unitĂ . Una persona di media cultura che, avendo intuito la portata del cambiamento in atto, aveva presentato un progetto interessante insieme a un noto costruttore del settore del sollevamento e a un gruppo finanziario, ricevendo un finanziamento da 1 miliardo e 200 milioni di dollari in cinque anni. Ciò spiega bene sia la sua rapida crescita, sia la differenza tra la situazione italiana e quella americana!â Come vi siete mossi, in un contesto cosĂŹ diverso come quello italiano? âTrattare solo piattaforme aeree non sarebbe stato possibile, quindi ho cercato di proporre una gamma completa di macchine destinate
INSIEME PER VINCERE Fondata nel 1989, O.MEC. è stata la prima azienda del Gruppo Bronzini. Inizialmente, la sua missione consisteva nellâoffrire servizi attinenti alla manutenzione ordinaria, straordinaria e predittiva per macchinari, impianti e attrezzature, servizi costruiti su misura per i settori petrolchimico, alimentare, saccarifero, dellâindustria cartiera, navale e altri. Nel 1992, accogliendo specifiche richieste da parte dei clienti piĂš importanti e dallâimportante sviluppo del settore, è nata la seconda societĂ , la CoSmi srl, che tuttora si occupa di produzione, costruzione e assemblaggio di carpenteria leggera e pesante, assistenza, riparazioni e montaggi allâinterno delle industrie, degli stabilimenti e dei cantieri. Nel 2000 lâunione tra la divisione Manutenzione, lâutilizzo di questa tipologia di mezzi e unâelevata conoscenza delle parti strutturali e meccaniche ha reso possibile la nuova e importante scelta imprenditoriale: la creazione della divisione Noleggi, seguita da un gruppo di lavoro appositamente scelto e dedicato. In seguito sono nate la divisione Formazione, la divisione Manutenzione e lâunitĂ API Raffineria. A breve, tutte le realtĂ del Gruppo saranno unificate presso la nuova sede che, come spiega Gianfranco Bronzini, âpermetterĂ un ulteriore sviluppo, con lâallargamento della presenza sul territorio e una migliore logistica. SarĂ un polo tecnologico capace di assecondare tutte le aspettative del parco mezzi, ma anche del cliente. Ci saranno aree tecniche a disposizione del cliente e quindi anche politiche nuove, piĂš in linea con i cambiamenti del mercato e, speriamo, con una decisa ripresa economicaâ.
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 75
O.MEC vazioni hanno portato delle novitĂ e interrotto dei rapporti consolidati che esistevano con altri soggetti imprenditoriali. Ci siamo adoperati tutti quanti per gestire queste situazioni, consolidando la nostra posizione con calma e perseveranzaâ.
GIANFRANCO BRONZINI POSA ACCANTO ALLO SPIDER 33.15, CHE O.MEC. HA RECENTEMENTE ACQUISTATO DA PLATFORM BASKET
al sollevamento di persone o carichi, mettendo a frutto la conoscenza del mercato che avevo maturato nel corso degli anni in quanto utilizzatore delle stesse. Questo ci ha consentito di uscire indenni dalla crisi che successivamente si è verificata, insieme alla capacitĂ di modificare il parco mezzi in corso dâopera. Non è stato semplice, perchĂŠ teoricamente la possibilitĂ di investire in quel momento era nulla; tuttavia, grazie a un progetto convincente â basato su una solida conoscenza del mercato â che ci ha consentito di conservare la fiducia del sistema creditizio, il parco macchine è stato rinnovato con lâobiettivo di poter âaggredireâ con successo il mercato piĂš forte allâepoca, quello delle energie alternative. Abbiamo fatturato un totale pari a tre volte lâinvestimento fatto. Grazie allâingresso nel settore del noleggio siamo riusciti anche a normalizzare il ciclo di alternanza legato alle manutenzioni industriali tra picchi alti e bassi di lavoro, utilizzando le competenze giĂ presenti allâinterno dellâazienda e impegnando lo staff in modo costanteâ. Quali sono state le tappe della vostra crescita? âAbbiamo iniziato a fare noleggi in forma importante in collaborazione con le grandi imprese, che conoscevamo bene. Poi si sono aggiunte realtĂ appartenenti allâindustria manifatturiera, proprie del nostro tessuto imprenditoriale. Oggi disponiamo di oltre 80 macchine per il solle76 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
vamento senza operatore. Lâaltro aspetto rilevante della nostra attività è la capacitĂ di fornire al cliente una gamma di servizi che va oltre il mero noleggio della macchina: gestione completa dellâassistenza (anche in cantiere), controllo e gestione del magazzino e formazione in varie lingueâ. Come siete riusciti a espandervi allâestero, traguardo non semplice per unâimpresa italiana? âGrazie alla capacitĂ di rimetterci in gioco, di cambiare il nostro modo di agire e soprattutto di convincere i fornitori ad avere fiducia nei nostri progetti, perchĂŠ si tratta di investimenti costosi. I risultati sono andati oltre le aspettative e i clienti hanno sposato la nostra politica. Ci sono anche state delle resistenze, naturalmente, perchĂŠ queste nostre inno-
In che modo, invece, avete superato la crisi del settore? âIl nostro business plan anticrisi è nato nellâottobre del 2008 e prevedeva un calo del 45% nel volume dâaffari. Se lo stesso lavoro lo avessimo svolto nella primavera del 2009, probabilmente ora non saremmo qui a raccontarlo. Farlo subito è stato fondamentale, perchĂŠ giĂ a metĂ del 2009 i progetti ipotizzati sulle energie alternative sono andati a regime, compensando molto bene quel 45% che in effetti il mercato del noleggio ha davvero perso. Ne siamo usciti puntando sulle alternative, rinnovando il parco mezzi e inserendo macchine elettriche, ad esempio. In tal modo abbiamo potuto intraprendere dei progetti allâestero che hanno compensato le perdite registrate su altri fronti. Lâescalation della crisi è stata talmente rapida che, senza la nostra prontezza iniziale nel reagire, non ci saremmo salvati. Siamo un gruppo con una base di 150 persone, che salgono a 180 nei momenti di picco, grazie allâindotto. Il nostro âzoccolo duroâ è rimasto tale anche nei mo-
O.MEC. HA SEDE DI FRONTE AL PORTO DI ANCONA. TRA I PROGETTI DI BRONZINI CâĂ LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO QUARTIER GENERALE PER TUTTE LE AZIENDE DEL GRUPPO
menti difficili. Non abbiamo usufruito di ammortizzatori sociali e non abbiamo perso alcuna risorsaâ. Con quale spirito guardate al futuro, a quasi 10 anni di distanza da quel momento cosĂŹ difficile? âO.MEC. ha in atto un progetto di ârestylingâ piuttosto importante. Vogliamo installare una nuova piattaforma ERP che ci consenta di gestire i processi in maniera performante. Questa sta nascendo allâinterno del la nostra azienda: è supportata da una software house, ma si basa su nostre specifiche. Il progetto è concepito per supportare una rete di filiali piĂš numerosa e distribuita su tutto il territorio italiano, in grado di fornire ulteriori servizi oltre al noleggio, nonchĂŠ di consentire una migliore collaborazione e integrazione i nostri fornitori. Il nostro Paese ha bisogno di
innovazioni, quindi oltre a creare questa rete conto di poter portare anche servizi nuovi, aggiungendo qualcosa di inedito nel rapporto tra fornitore e cliente, per stare sul mercato con credibilitĂ e autorevolezza. O.MEC. sta anche per inaugurare una nuova sede: si tratta di unâidea che avevo da tempo e che abbiamo dovuto sospendere nel 2008, a causa della crisi. Abbiamo acquistato un terreno di 30.000 m2 e qui realizzeremo tutte le facilities destinate a ospitare tutte le aziende del gruppo: O.MEC. Rent, Service, Cos.M.I e tutte le altre societĂ . Andremo a centralizzare le attivitĂ del gruppo Bronzini in questa nuova sedeâ. Si prevedono anche nuove assunzioni? âSĂŹ. Puntiamo ad aprire 15 nuo-
ve filiali e a potenziare lâarea marketing interna, che sarĂ maggiormente integrata con quella commerciale, al fine di offrire un migliore supporto alla direzione aziendale. Ciò significherĂ inserire altre 25-30 unitĂ in azienda. Siamo carichi di voglia di fare, ma teniamo i piedi per terra. Questi sono i nostri progetti che andranno poi attuati in misura compatibile con il trend del mercato e del Paese. Vogliamo crescere ancora, per passare dallo status di piccolamedia impresa a quello di una realtĂ con una sua posizione di riferimento e una presenza capillare sul territorio e che faccia sĂŹ che si possa essere presi in considerazione in occasione delle opere che si dovranno necessariamente realizzare nel prossimo futuroâ. â
LâOPINIONE
âQuando parliamo di clienti importanti come O.MEC. cerchiamo di andare incontro alle loro necessitĂ e di capirle a fondo, per trovare assieme a loro le soluzioni migliori per lo svolgimento di tutte le attivitĂ che riguardano una sinergia di successo. In passato, grazie al prezioso supporto di Adriano Filesi di FIMI, abbiamo realizzato per O.MEC. modelli di gru fuoristrada quasi sartoriali. In questo siamo stati molto agevolati dallâavere uno stabilimento di produzione in Italia, caratteristica che ci consente di essere sempre in stretto contatto con i nostri clienti locali. La vendita della macchina è ovviamente molto importante, ma non bisogna trascurare tutti i servizi accessori, a partire dallâassistenza. Quando abbiamo incominciato a interessarci di autogrĂš, nei primi anni del 2000, eravamo âverginiâ di questo settore. Per affermarci in questâambito, seguendo gli input che ci venivano da O.MEC. e da altri soggetti con cui ci interfacciavamo, abbiamo dovuto formare i tecnici, con un lavoro impegnativo ma appassionante. La capacitĂ di adattarsi è fondamentale, anche rispetto ai diversi mercati nazionali. In America ci sono 4-5 grandi concessionari che fanno il mercato, mentre in Paesi come lâItalia o la Francia le esigenze sono totalmente diverse. Quando ci si rapporta con una multinazionale bisogna essere capaci di far capire le differenze locali, altrimenti si può pensare che anche in Italia si possa soddisfare il mercato con soli due o tre concessionari sul territorio. Già è difficile spiegare agli americani come âfunziona lâEuropaâ, figuriamoci un singolo Paese come lâItalia! Da noi câè una differenza enorme tra nord e sud, infatti nel Centro Sud non câè piĂš nessuno che si occupi di noleggio, bensĂŹ tanti piccoli proprietari. Sapersi interfacciare con i vari dealer è molto importante, perchĂŠ ciò dĂ il polso del mercato in anticipo. Se non si è capaci di fare questo, ci si trova di fronte a situazioni di difficoltĂ . Basti dire che nel 2008 i grandi gruppi multinazionali non sono stati in grado di anticipare lâarrivo della crisi: nel marzo di quellâanno avevamo fatto unâindagine di mercato che coinvolgeva i principali brand (in quanto erano stati loro a commissionarla) e ne emergeva un quadro di espansione che sarebbe durato fino al 2015. Quattro mesi dopo câè stato il crollo totale. Siamo riusciti a ricreare in questo settore la medesima mentalitĂ che avevamo nel comparto delle gru edili con il marchio Potain, anche a livello di assistenza e distribuzione. Dobbiamo ringraziare soprattutto Adriano Filesi, perchĂŠ allâinizio non sapevamo nulla di questâambito e i suoi consigli sono stati preziosi. Poi ha iniziato a spingerci a fondare la fabbrica e, nonostante le resistenze iniziali, nel 2005 ING. DIEGO BORGNA lâabbiamo realizzata e si è rivelata un successoâ. MANAGING DIRECTOR ITALY, MANITOWOC CRANES luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 77
Dossier
DALLâALTO
DELLA SICUREZZA GARANTIRE LâINCOLUMITĂ DEGLI OPERATORI NEI CANTIERI Ă UN ASPETTO FONDAMENTALE QUANDO SI LAVORA UTILIZZANDO PIATTAFORME AEREE. SAPENDO DI ESSERE VALUTATI CON PARTICOLARE ATTENZIONE ANCHE SOTTO LâASPETTO DELLA SICUREZZA, I COSTRUTTORI ADOTTANO (E PROGETTANO) TUTTE LE SOLUZIONI POSSIBILI AL FINE DI RENDERE SICURO LâUTILIZZO DELLE LORO MACCHINE. VEDIAMO ALCUNI DEI SISTEMI OGGI UTILIZZATI di Lorenzo Zacchetti
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SICUREZZA
I
l decreto legislativo 81 del 2008 fornisce una chiara definizione di âlavoro in quotaâ. Secondo lâart. 107, infatti, âsâintende per lavoro in quota lâattivitĂ lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto a un piano stabileâ. La soglia dei 2 m, quindi, è quella che fa scattare le necessarie tutele della sicurezza, con le misure collettive (ponteggi, parapetti, eccetera) che diventano prioritarie rispetto a quelle individuali, come cinture di sicurezza e linee-vita. Rispetto ad altre opere provvisionali, le piattaforme aeree presentano vantaggi significativi legati allâaspetto della versatilitĂ , ma lâaltra faccia della medaglia è rappresentata dagli svantaggi costituiti dalla limitazione nel movimento dei carichi (la macchina non può essere dedicata unicamente a quello) e la necessitĂ di una manuten-
zione costante, con i costi annessi. Il personale addetto a queste funzioni deve essere opportunamente formato, equipaggiato e anche monitorato nel proprio stato di salute psicofisico, visto lâelevato tasso di rischio connesso a questo genere di attivitĂ . Che si tratti di una piattaforma aerea semovente o autocarrata, è necessaria la contemporanea sussistenza dei requisiti individuali dellâoperatore, ovvero la sua abilitazione allâuso della macchina in questione, e delle certificazioni di sicurezza che rappresentano gli standard dellâUnione Europea. Al di lĂ degli obblighi normativi, la crescente attenzione sui temi legati alla sicurezza fa sĂŹ che i vari brand si producano in innovazioni finalizzate a creare un valore aggiunto rispetto ai requisiti minimi, nella consapevolezza che questi sforzi sono decisamente graditi da parte delle aziende clienti.
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Dossier Sicurezza sulle PLE
AIRO / S.A.F.E. E SENTINEL S.A.F.E. (Self Adjustment From Entrapment) è un dispositivo antischiacciamento ideato per le piattaforme a forbice basato sul concetto che, operando in aree dove câè il rischio di essere schiacciati durante il sollevamento, il sistema elettronico permette di regolare lâaltezza massima, prevenendo collisioni accidentali. Lâoperatore raggiunge lâaltezza desiderata e aziona il sistema premendo per tre secondi un pulsante posto sulla scatola comandi. La piattaforma può essere sollevata/abbassata quanto necessario (limitatamente alla sua nuova altezza) fino a quando il sistema
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non viene resettato, tenendo premuto nuovamente il pulsante. Selezione e deselezione devono avvenire con la piattaforma in posizione stazionaria. Il sistema può essere applicato su tutte le piattaforme Airo della serie XS e X. Sentinel, invece, è il nome di un sistema che interrompe le funzioni del braccio e si attiva premendo contro il dispositivo sito sopra la scatola comandi. Il sistema inverte automaticamente il movimento precedente, dando allâoperatore maggiore spazio tra la scatola comandi e lâostacolo, allertando anche gli altri colleghi tramite una luce intermittente e una sirena.
I dispositivi di sicurezza presenti sulle PLE â applicati a telaio e stabilizzatori, in particolare â variano in base alla tipologia e al costruttore, ma la norma UNI EN 280 è chiara nella loro distinzione. Il blocco di spostamento, ad esempio, è un dispositivo di sicurezza automatico per impedire lo spostamento del carro delle PLE di tipo 2 (con controlli a terra, anche della traslazione del carro) e delle PLE di tipo 1 (spostamento consentito solo con il cestello in posizione di trasporto) quando la piattaforma di lavoro non è nella posizione di trasporto. Lâindicatore di inclinazione, invece, indica se lâinclinazione del telaio rientra nei limiti stabiliti dal fabbricante (per le PLE con stabilizzatori motorizzati, lâindicazione deve essere visibile da ciascuna posizione di comando degli stessi; sulle PLE di tipo 3, in particolare, con postazione di comando sul cestello, questo dato devâessere fornito mediante un segnale acustico percepibile dal cestello). Le PLE sono dotabili anche di limitatore di velocitĂ di spostamento, che impedisce di superare automaticamente le velocitĂ stabilite dalla norma in base al genere di piattaforma, alla postazione di comando e alla posizione della piattaforma per lo spostamento (PLE tipi 1 e 2). Lâinterblocco tra stabilizzatori e struttura estensibile, poi, impedisce il funzionamento della piattaforma al di fuori delle posizioni consentite: in caso di avaria al sistema di interblocco, in genere, si attiva una spia sul quadro comandi e un segnale acustico continuo. Gli stabilizzatori motorizzati devono essere dotati di un dispositivo di blocco che ne impedisca gli spostamenti quando la PLE è in posizione di lavoro, esclusi i casi relativi alle operazioni consentite senza stabilizzatori (il blocco deve avvenire per mezzo di arresti meccanici).
SICUREZZA ALMAC ITALIA / FUNZIONI âBI-LIVELLANTIâ Oltre al livellamento automatico di serie su tutti i suoi modelli bilivellanti, che permette di operare in sicurezza fino a 20° di pendenza in longitudinale e 15° in laterale, Almac Italia adotta diversi sistemi di sicurezza sui suoi scissor. Pro-Active Levelling è una funzione di livellamento automatico della navicella in quota (fino a 7 m di altezza lavoro) che stravolge quello che è il concetto del lavoro in movimento delle classiche piattaforme semoventi 4x4 verticali o articolate, sia con assale fisso che oscillante, in quanto lâoperatore ha la possibilitĂ di muoversi anche con cambi di inclinazione del suolo, a una velocitĂ massima controllata di 0,5 km/h. La macchina, grazie a un sistema elettroidraulico, riallinea la cesta in ogni condizione con inclinazione massima longitudinale di 15°-20° e 14° in laterale. Nel momento in cui il cambio dâinclinazione durante la marcia supera il grado, il doppio accelerometro elettronico ridondante rileva il valore e la traslazione viene arrestata per la correzione automatica del livellamento; non appena la cesta è di nuovo in piano,
la macchina è nuovamente pronta per proseguire la marcia. Dynamic Levelling, invece, è un sistema con il quale è possibile â durante lo spostamento â mantenere la cesta a livello. Easy Access è un sistema di abbassamento automatico della navicella nel lato posteriore per una salita facilitata e in totale comfort e sicurezza per gli operatori, mentre la modalitĂ ausiliaria di gestione elettronica della traslazione
Direction Control System permette di gestire la trazione di entrambi i cingoli pilotandoli con un unico joystick, in marcia avanti o indietro, a una velocitĂ superiore (fino a 2,7 km/h). Questa funzione â durante il carico/scarico della macchina su camion tramite rampe â permette di evitare incidenti dovuti a sterzate indesiderate che provocano lâaccidentale caduta del mezzo.
Le PLE montate su veicolo devono possedere, allâinterno della cabina e visibile dai comandi, un indicatore della posizione di trasporto che si attivi se uno o piĂš componenti della piattaforma di lavoro mobile elevabile non è nella posizione di trasporto. Ovviamente, le PLE semoventi devono essere dotate di freni su almeno due ruote dello stesso asse, che entrano in funzione quando manca lâalimentazione al loro impianto al fine di fermarla e mantenerla in posizione di arresto. Devono essere previste anche delle protezioni, delle parti calde o di altri elementi pericolosi, come i sistemi di trasmissione, contro il contatto da parte delle persone nelle posizioni di comando, luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 81
Dossier a terra vicino alla PLE o in altri eventuali punti di accesso. Le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono in genere dotate anche di dispositivi di segnalazione o dispositivi aggiuntivi che, ad esempio, scolleghino la piattaforma di lavoro mobile elevabile in modo sicuro dalla sorgente di alimentazione fornita dal motore dellâautocarro.
CTE / LA STABILIZZAZIONE âINTELLIGENTEâ
Lavorare in altezza in sicurezza con una piattaforma che si adatta in tempo reale alle condizioni di utilizzo, di carico e di geometria in maniera autonoma: è il concetto su cui si basa S3, Smart Stability System, il sistema di limitazione geometrica delle prestazioni della macchina di CTE che permette di sfruttare le potenzialitĂ di ogni piattaforma, indipendentemente dalle caratteristiche del mezzo su cui è montata e dalla geometria della sovrastruttura. Monitorando la posizione degli stabilizzatori e di ogni singola parte della macchina e tenendo conto del carico in cesta, il sistema permette di raggiungere ottimali condizioni di sicurezza in ogni punto della superficie di sviluppo di Dispositivi strutturali lavoro. Questâevoluzione nel sistema di Le PLE devono essere dotate anstabilizzazione è avvenuta insieme alla che di dispositivi di sicurezza rivoluzione applicata ai sistemi elettrici e idraulici con lâintroduzione di un sistema che eliminino o riducano il ridi gestione CANBus e un sistema di schio di ribaltamento dovuto algestione idraulico alle piattaforme la struttura estensibile e di suautocarrate ZED e B-LIFT. Le interfacce peramento delle sollecitazioni utente di entrambe le gamme sono ammesse. identiche, con comandi elettroidraulici proporzionali, motore a regime variabile a seconda delle manovre utilizzate, manovre rampate in accelerazione e decelerazione, PTO elettrica. Grazie alla sua consolidata esperienza nellâinstallazione di controsoffitti, Bravi Una console remota trova spazio in uno Platforms ha realizzato SOLO GYPS, un dispositivo progettato per essere usato specifico scomparto in pianale. sulle piattaforme Leonardo e Bravi Lite. Installare il cartongesso su un soffitto di Per semplificare la gestione del service è solito richiede lâimpiego di almeno due persone: con SOLO GYPS si semplifica stata studiata una diagnostica comune il posizionamento dei pannelli lasciando che sia un solo uomo a svolgere il alle tutte le piattaforme CTE (ZED, lavoro, senza assistenza. Lâinstallazione di questo dispositivo non richiede alcun TRACCESS, B-LIFT). strumento ed è veloce; una volta che il lavoro è completato si può smontare
BRAVI PLATFORMS / CâĂ SOLO GYPS
rapidamente dalla piattaforma. Il peso del dispositivo completo è di 45 kg. SOLO GYPS può essere regolato per portare pannelli lunghi fino a 3,65 m e può sollevare fino a 40 kg; si può regolare in tre diverse posizioni di altezza. Attivato dalla piattaforma con una semplice pressione di un pulsante, la lastra di cartongesso viene sollevata e posizionata fin sopra la testa dellâoperatore, pronta per il lavoro da svolgere.
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SICUREZZA Tra questi, ad esempio, il regolatore di posizione: arresti meccanici o non che limitano automaticamente le posizioni consentite della struttura estensibile. O il dispositivo di rilevamento del carico, che blocca qualsiasi movimento al raggiungimento del carico no-
minale, e quello di rilevamento del momento che, al raggiungimento della sollecitazione massima ammessa dovuta al momento di ribaltamento emette un segnale visivo e consente alla piattaforma solo i movimenti che riducono tale momento.
HAULOTTE GROUP / INNOVAZIONE NELLA SICUREZZA
GENIE / SISTEMA DI ALLARME A CONTATTO Il sistema di Allarme a Contatto âLift Guardâ di Genie è il primo modello di una serie di accessori di nuova generazione proposti dal costruttore statunitense, uno strumento che in alcune circostanze garantisce una protezione supplementare agli operatori. Si tratta di un dispositivo elettronico di protezione secondaria che attiva un allarme qualora un operatore necessitasse di assistenza, è di serie nella maggior parte delle nuove piattaforme a braccio Genie Z (articolate) e S (telescopiche) e viene abilitato ogni volta che si esercita pressione sullâinterruttore a pedale in piattaforma. Il sistema è dotato di un cavo di attivazione posto sopra la scatola comandi in piattaforma; il cavo si scollega dal suo alloggiamento quando gli viene applicata
pressione, attivando cosĂŹ il sistema di allarme. Quando il sistema è in funzione, tutte le funzioni di sollevamento e traslazione della macchina vengono bloccate per impedire ulteriori movimenti della piattaforma. Inoltre, viene attivato un allarme luminoso e sonoro che avvisa tutti coloro che si trovano nei pressi della piattaforma Genie che lâoperatore potrebbe aver bisogno di assistenza. Il sistema è abilitato solo quando viene applicata pressione sullâinterruttore a pedale e le funzioni non riprendono senza lâintervento umano. Gli allarmi e la limitazione delle funzioni continuano fino a che il sistema viene resettato, reinserendo in sede il cavo di attivazione (non occorre riavviare il motore o spegnere e accendere lâalimentazione per riportare in funzione la macchina). Se necessario, è possibile mettere in funzione la macchina da terra.
Proposto da Haulotte Group, ACTIVâShield Bar è un accessorio di prevenzione degli infortuni causati da intrappolamento e schiacciamento delle persone durante lâutilizzo di piattaforme aeree. Il sistema proposto dal costruttore francese avverte e protegge lâoperatore in caso di potenziali situazioni di rischio da intrappolamento ed è dotato di un âsafety gapâ in grado consentirgli di mettersi in salvo. Con lâallarme attivato sono consentiti solo i movimenti di discesa, in modo da permettere allâoperatore - anche in caso di panico - di mettersi in salvo senza peggiorare la situazione. Dopo lâattivazione il sistema può essere facilmente resettato e riattivato dalla cesta, evitando qualsiasi fermo macchina. Il sistema è stato progettato in modo da evitare qualsiasi modifica alla macchina e preservare un facile accesso ai comandi, senza costringere lâoperatore a cambiare le proprie abitudini di lavoro. Le piattaforme Haulotte, peraltro, sono conformi alle piĂš recenti normative in tema di sicurezza, sia a quelle europee (marcatura CE, EN 280) che ai principali standard internazionali (ANSI, CSA, AS, eccetera).
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 83
Dossier IPAF:
JLG / LA PROTEZIONE SECONDO SKYGUARD
Quando si parla di sicurezza non si può non parlare di IPAF (International Powered Access Federation), federazione che promuove in tutto il mondo â e nel modo piĂš ampio â lâuso sicuro ed efficace dei mezzi mobili di accesso aereo. Lo fa fornendo consulenza e informazioni, nonchĂŠ influenzando e interpretando legislazioni e norme con le sue iniziative per la sicurezza e i suoi programmi di formazione. Costituita nel 1983, IPAF è unâorganizzazione di membri associati senza scopo di lucro che rappresenta gli interessi di produttori, distributori, utilizzatori, noleggiatori e societĂ di formazione e agisce da forum per tutte le persone attive nel mondo delle piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE). IPAF ha avuto un ruolo chiave nel promuovere molte procedure di progettazione, sicurezza e collaudo che nel frattempo sono state adottate dallâindustria dei mezzi mobili di accesso aereo. Tra le sue iniziative, i programmi di formazione (oltre 100.000 operatori vengono formati ogni anno attraverso una rete mondiale di piĂš di 600 centri) e la carta PAL (Powered Access Licence) che, con una validitĂ di cinque anni, indica le categorie di macchine sulle quali lâoperatore è stato formato.
Disponibile su tutti i sollevatori a braccio JLG, SkyGuard offre agli operatori una maggiore protezione del pannello di controllo. Risultato di unâampia ricerca e di numerosi test, il sensore SkyGuard â se attivato da una forza di circa 23 kg â arresta tutte le funzioni attive in quel momento: dopo aver arrestato la macchina, inverte temporaneamente (o meglio, âannullaâ) la maggior parte delle funzioni che erano in uso al momento dellâattivazione in meno di un secondo. Il sistema di controllo accede automaticamente alle funzioni utilizzate dallâoperatore al momento dellâattivazione di SkyGuard e, per un
IL PUNTO DI RIFERIMENTO
breve periodo, è in grado di invertirne la sequenza, eccezion fatta per alcune funzioni. Molteplici i vantaggi offerti da questo sistema: può essere attivato da varie angolazioni e offre ulteriore protezione senza impedire o ridurre lâinviluppo di lavoro del sollevatore a braccio; poichĂŠ sprovvisto di parti mobili non è necessario programmare o aggiungere interventi di manutenzione; prevede una funzione di distacco per condizioni di emergenza; si ripristina azionando lâinterruttore a pedale o lâarresto di emergenza (E-stop); non aumenta il profilo della piattaforma e non ne limita lâuso.
Nei punti in cui sussiste il rischio di intrappolamento e/o di cesoiamento tra la struttura estensibile, il telaio e la piattaforma di lavoro, devono essere previsti dei ripari, mentre tutti i sistemi di trasmissione della struttura estensibile devono essere dotati di dispositivi frenanti che entrano in funzione quando il sistema non riceve piĂš energia. Altri dispositivi previsti per le PLE sono poi le valvole di blocco, che impediscono movimenti incontrollati in caso di perdita di pressione del fluido idraulico. Diversi, infine, i dispositivi di sicurezza presenti sulla piattaforma di lavoro: i dispositivi di livellamento; 84 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
SICUREZZA PALAZZANI INDUSTRIE / UN SISTEMA LASER DI PROTEZIONE Per il miglioramento delle misure di sicurezza, Palazzani Industrie â oltre ad applicare rigorosamente le normative vigenti â mette in campo anche la lunga esperienza nella costruzione di ragni e si tiene costantemente aggiornata riguardo alle numerose novitĂ presenti nel campo del sollevamento. Analizzando le cause che hanno provocato incidenti lâazienda ha notato che unâalta percentuale è dovuta allo schiacciamento degli operatori contro un soffitto o un ostacolo generico
posto in quota: per ridurre tale rischio, ha studiato un sistema di protezione degli operatori che funziona in questo modo: ai quattro angoli del cestello sono installati quattro sensori laser che impediscono lâavvicinamento del cestello a un ostacolo posto a una distanza di 3 m; in tal modo, gli operatori che si trovano allâinterno di questâarea sono protetti dal rischio di schiacciamento. I sensori laser generano un segnale di avviso allâoperatore della presenza di un ostacolo dopodichĂŠ, a una distanza
SOCAGE / SICUREZZA SENZA LIMITI Socage garantisce sulle proprie piattaforme elevati standard qualitativi e di prestazioni. In particolare, tra i principali sistemi di sicurezza applicati câè il Limitatore di Momento (Moment Sensing System) che, come indica il termine, limita automaticamente tutte le operazioni che portano al sovraccarico e al possibile ribaltamento della macchina. Grazie a questo strumento lâarea di lavoro della piattaforma è gestita automaticamente, proporzionando lo sbraccio al carico del cesto e garantendo le prestazioni piĂš efficienti in totale sicurezza. Accanto a questo sistema câè poi il Limitatore di carico, un dispositivo che impedisce di manovrare la piattaforma con carichi che superano le capacitĂ nominali del cestello, garantendo lâincolumitĂ dellâoperatore e il corretto funzionamento della macchina. In entrambi i casi si tratta di strumenti
compatti e affidabili che svolgono un ruolo decisivo nella sicurezza sul lavoro per chi opera con le piattaforme aeree.
minima di sicurezza, ne impediscono un ulteriore avvicinamento. Le normative vigenti non contemplano nello specifico questo tipo di rischio, ma vista la frequenza di incidenti Palazzani Industrie ha la possibilitĂ di offrire alla propria clientela unâadeguata protezione al rischio di schiacciamento/ intrappolamento degli operatori. Lâazienda ha studiato anche un sistema di protezione degli oggetti e della stessa piattaforma in caso di urto: i suoi cestelli possono essere equipaggiati con sensori a ultrasuoni che impediscono lâurto della navicella con ostacoli che si trovano nelle vicinanze, in particolare se si lavora in prossimitĂ di finestre e/o vetrate sensibili agli urti che, oltre al danno materiale, potrebbero provocare danni fisici agli operatori. Anche in questo caso â quando la navicella arriva in prossimitĂ di una vetrata, parete o ostacolo generico â lâoperatore è allertato da un segnale acustico e se la distanza si riduce ulteriormente vengono bloccate le manovre di avvicinamento allâostacolo.
le protezioni perimetrali (parapetti e corrimano); i cancelli e le scale di accesso; la chiave di interblocco comandi; lâarresto di emergenza; il sistema di discesa di emergenza; i supporti antivibrazioni; i dispositivi di segnalazione. â
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ON SITE POSA DI COPERTURE IN AMBITO INDUSTRIALE
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VERSATILITĂ INTERMODALE di Ettore Zanatta
SICUREZZA DELLâOPERATORE E PRODUTTIVITĂ IN CANTIERE: QUESTI SONO ALCUNI DEGLI ASPETTI OPERATIVI CHE LA NUOVA PIATTAFORMA ARTICOLATA DIESEL HAULOTTE HA26 RTJ PRO HA SODDISFATTO IN OCCASIONE DELLâAMPLIAMENTO DI UN FABBRICATO A USO LOGISTICO ALLâINTERNO DELLâINTERPORTO DI BOLOGNA
Lâ
Interporto di Bologna è una struttura di scambio per trasporti intermodali, tipicamente strada-rotaia, sita nel comune di Bentivoglio. Lâarea è dotata di tre terminal ferroviari da dove, dopo le opportune manovre di carico dei container dagli autocarri sugli appositi carri ferroviari, i treni vengono inviati nelle diverse direzioni; viceversa, lo scarico dei container dai carri ferroviari e il relativo carico su autocarri permette una veloce distribuzione delle merci a distanza relativamente contenute nellâhinterland locale. Oggi lâInterporto di Bologna è una delle piattaforme logistiche e intermodali piĂš grandi a livello internazionale, sita in una posizione particolarmente strategica (il collegamento autostradale è assicurato luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 87
ON SITE
ALLâINTERNO DEL CANTIERE DELLâINTERPORTO DI BOLOGNA LE LASTRE, DOPO ESSERE STATE PREPARATE E AGGANCIATE DAGLI OPERAI A TERRA, VENGONO SOLLEVATE E POSIZIONATE IN QUOTA TRAMITE UNâAUTOGRĂ TEREX AC 80-2, PER POI ESSERE ASSICURATE ALLA COPERTURA GRAZIE ALLâOPERATORE PRESENTE SULLA PIATTAFORMA HAULOTTE HA26 RTJ PRO
dal casello âBologna Interportoâ sullâAutostrada A13 BolognaPadova e dalla strada Provinciale 44), in una delle regioni piĂš industrializzate dâEuropa, e si estende su una superficie totale di oltre 4 milioni di metri quadrati. LâattivitĂ principale svolta dalla proprietà è di tipo immobiliare e consiste nella vendita e affitto di terreni e magazzini per il trasporto e la logistica allâinterno della piattaforma; tale offerta è affiancata da una proposta di servizi ampia e strutturata, gestiti dal 1971 dal Gruppo Interporto di Bologna. PiĂš
di 100 aziende hanno scelto questo sito per la loro offerta di magazzini e uffici progettati e realizzati su misura per le loro esigenze, per lâalto livello di sicurezza e dei servizi presenti e per la sua posizione centrale lungo le direttrici del traffico merci nazionale ed europeo. Magazzini e capannoni il cui numero è in costante crescita. Una delle piĂš recenti strutture in fase di realizzazione è quella che ospiterĂ la Yoox Net-A-Porter Group (YNAP S.p.A.), azienda italiana attiva nel settore delle vendite online di beni di moda, lusso e design. Per la
realizzazione dellâampliamento del suo fabbricato a uso logistico, su una superficie di 33.100 m2, in particolare per la posa delle lastre di copertura, si sta utilizzando una piattaforma articolata diesel Haulotte HA26 RTJ PRO, noleggiata dallo specialista SAS Group di Novi Ligure alla piacentina SDS Montaggi Industriali.
Uno strumento versatile âLa nuova piattaforma Haulotte HA26 RTJ PRO â spiega Matteo Asteriti, uno dei titolari della SDS Montaggi Industriali â ci soddisfa
AFFIDABILITĂ, PRESTAZIONI, RISULTATI SAS Group è, da oltre 30 anni, una delle principali realtĂ italiane nel settore del sollevamento; con sede a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, vanta anche una filiale di Sannazzaro deâ Burgondi (Pv), un deposito a Roma e numerosi punti noleggio attivi tra Torino, Milano, Genova, Savona e Cagliari. Lâazienda piemontese è presente in modo capillare su tutto il territorio italiano ed è in grado di offrire alla propria clientela una serie di servizi di alto livello qualitativo, quali: noleggio a breve e lungo termine con e senza operatore, consegna e ritiro mezzi 88 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
in tutta Italia, assistenza con ricambi originali delle principali marche e officine mobili attrezzate per lâassistenza rapida in cantiere, corsi di formazione accreditati dalla Regione Piemonte per la conduzione di autogrĂš, carrelli semoventi e piattaforme aeree, consulenza tecnica con sopralluogo in cantiere e redazione di un idoneo e specifico piano di sollevamento e reperibilitĂ 24 su 24, sette giorni su sette. La sicurezza è al primo posto nellâattivitĂ di SAS Group: ogni mezzo è dotato di tutte le certificazioni richieste dalle normative vigenti (CE rilasciato dal
costruttore, libretti I.N.A.I.L., verifiche periodiche annuali) ed è sottoposto a manutenzioni e controlli periodici secondo le indicazioni fornite dai costruttori, attraverso un programma di gestione che consente di monitorarne costantemente lo stato. SAS Group, dal 2004, ha adottato un Sistema QualitĂ conforme alla norma ISO 9001 certificato dallâOrganismo di Certificazione RINA.
sia in termini di prestazioni che di sicurezza e bassi costi di gestione. Per lo svolgimento delle nostre attivitĂ di montaggio di prefabbricati e di posa di lastre di copertura necessitavamo di una macchina che potes-
se destreggiarsi allâinterno di cantieri congestionati e che fosse in grado di arrivare fino a oltre 20 m. In questo sito specifico, lâaltezza massima di lavoro è inferiore (circa 15-18 m), ma talvolta siamo costretti a operare
sbracciando orizzontalmente, quindi questa piattaforma, che abbiamo noleggiato da SAS Group, è ideale per la nostra attivitĂ â. La nuova piattaforma articolata HA26 RTJ PRO si basa sugli stessi
UNITAMENTE AL PESO COMPLESSIVO CONTENUTO IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI, IL DESIGN DELLA PIATTAFORMA HAULOTTE HA26 RTJ PRO OFFRE LA POSSIBILITĂ DI MUOVERSI IN UNâAREA DI LAVORO OTTIMIZZATA. IL TELAIO DELLA CESTA E I COFANI SONO COSTITUITI DA COMPONENTI FACILMENTE SMONTABILI: IN CASO DI SOSTITUZIONI DOVUTE A USURA Ă SUFFICIENTE SMONTARE IL SOLO COMPONENTE DANNEGGIATO luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 89
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ANCHE SE IL CONTESTO OPERATIVO NELLâINTERPORTO DI BOLOGNA NON PRESENTA PARTICOLARI PROBLEMATICHE DI SUOLO, LA HA26 RTJ PRO Ă STATA PROGETTATA PER SPOSTARSI FACILMENTE ANCHE SU TERRENI ACCIDENTATI O AREE DIFFICILMENTE ACCESSIBILI, GRAZIE ALLâASSALE OSCILLANTE, AL BLOCCAGGIO IDRAULICO DEL DIFFERENZIALE, ALLâELEVATA ALTEZZA DA TERRA, AL RAGGIO DI STERZATURA RIDOTTO, AL TELAIO OTTIMIZZATO E ALLA PENDENZA SUPERABILE FINO AL 45%
(elevati) standard di progettazione, configurazione e prestazioni che hanno portato al successo i modelli HA16 e HA20, da 16 e 20 m, lanciati recentemente sul mercato, ed è stata progettata per soddisfare le aspettative degli operatori in termini di prestazioni, garantendo vantaggi economici nellâinvestimento per le societĂ di noleggio. âLa piattaforma â precisa Asteriti â è utilizzata in questo cantiere per raggiungere la sommitĂ della copertura del capannone, al fine di posare le relative lastre da 13,8 m di lunghezza movimentate e portate in quota da unâautogrĂš Terex AC 80-2. 90 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
La macchina è molto versatile, anche grazie alle quattro ruote motrici e direttrici, e si è rivelata essere uno strumento importante per i vari ambiti applicativi in cui operiamo quotidianamenteâ. In generale, infatti, la piattaforma HA26 RTJ PRO rappresenta un valore aggiunto in molteplici contesti: non solo applicazioni industriali, ma anche costruzioni, finiture, manutenzioni e ristrutturazioni, demolizioni e manutenzione del verde.
Sicurezza al primo posto Per semplificare le operazioni tipiche di una piattaforma aerea ga-
rantendo la massima sicurezza degli operatori, Haulotte Group ha sviluppato diverse soluzioni che risultano essenziali in ogni cantiere, compreso quello visitato allâInterporto di Bologna. LâACTIVâLighting System-Safe Load, ad esempio, è un innovativo sistema di illuminazione ad altissime prestazioni: con diversi punti luce collocati intorno alla macchina, questo sistema illumina perfettamente i comandi e lâintera area intorno al braccio, consentendo agli utilizzatori di operare in tutta tranquillitĂ , in qualsiasi condizione di luce e in qualunque
momento della giornata lavorativa. Perfettamente integrato nel quadro comandi superiore, poi, la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte ActivâShield Bar 2.0 offre una protezione aggiuntiva, tutelando gli utilizzatori da qualsiasi rischio di schiacciamento senza compromettere la produttivitĂ . Quando si lavora ad altezze considerevoli per diverse ore, come nel caso del cantiere in oggetto (ma specie se in spazi complessi o difficili da raggiungere), sentirsi al sicuro è essenziale: ecco perchĂŠ molta attenzione è stata posta dal costruttore nel garantire al braccio movimenti fluidi, simultanei e proporzionali. Conferma Matteo Asteriti: âTra gli elementi essenziali della nuova piattaforma che piĂš ci hanno colpito e che garantiscono sicurezza e comfort sono da mettere in evidenza la rigiditĂ del braccio, la cinematica del braccio perfettamente regolata grazie al computer incorporato e lo smorzamento automatico del movimento del braccio quando si avvicina allâestensione completa. In questa fase non si verifica alcuno sobbalzo, solo movimenti fluidi. Una comoditĂ , questa, perchĂŠ possiamo lavorare con la massima tranquillitĂ â. A causa delle dimensioni del braccio, poi, nelle piattaforme in genere gli utilizzatori potrebbero non ave-
I PROTAGONISTI IN CANTIERE
MATTEO ASTERITI TITOLARE DI SDS MONTAGGI INDUSTRIALI
Il binomio vincente in questo cantiere è costituito dalla sinergia tra due aziende di Rottofreno, in provincia di Piacenza: la BLS Building Lift â Cycle Service e la SDS Montaggi Industriali. La prima nasce nel 2010, forte della pluriennale esperienza dei soci fondatori: lâattivitĂ si sviluppa fin da subito su larga scala partecipando alla costruzione e riqualificazione di numerosi edifici industriali e commerciali. Oggi, lâazienda piacentina â che è in grado di eseguire servizi manutentivi programmati coprendo anche interventi e verifiche su strutture
re la massima visibilitĂ durante la guida. Condizione potenzialmente pericolosa, come si può ben immaginare. âIn questa piattaforma il braccio può essere sollevato in posizio-
portanti e di rivestimento â ha sviluppato un proprio know-how per molteplici tipologie innovative di fabbricati industriali eseguendo lavori su nuovi insediamenti per oltre 200.000 m2 nellâultimo anno e, in continuitĂ con il proprio DNA, ha investito in personale qualificato, macchine e attrezzature specialistiche occupandosi di ristrutturazioni e/o di riqualificazioni di edifici danneggiati o obsoleti. Partendo da una collaudata e trasparente fase di preventivazione, BLS gestisce e garantisce, con il proprio organico o mediante partner consolidati, la migliore esecuzione dei lavori previsti garantendone la rispondenza alle normative vigenti. Tra i partner privilegiati di BLS câè la SDS Montaggi Industriali, fondata nel 2015 e che, grazie alla professionalitĂ di una decina di tecnici specializzati e di un parco mezzi a noleggio, è in grado di eseguire con precisione e affidabilitĂ ogni genere di montaggio di prefabbricati e lastre e pannelli di copertura.
ne verticale anche quando la macchina si muove a piena velocitĂ â spiega Asteriti â e quindi possiamo beneficiare di una maggiore visibilitĂ , risparmiando tempo durante le manovreâ. IL SISTEMA DI PROTEZIONE HAULOTTE ACTIVâSHIELD BAR 2.0 OFFRE UNA PROTEZIONE AGGIUNTIVA, TUTELANDO GLI UTILIZZATORI DA QUALSIASI RISCHIO DI SCHIACCIAMENTO PER SEMPLIFICARE LE OPERAZIONI DI CARICO E SCARICO GARANTENDO SICUREZZA AGLI OPERATORI, HAULOTTE HA SVILUPPATO UN SISTEMA DI ILLUMINAZIONE AD ALTISSIME PRESTAZIONI, LâACTIVâLIGHTING SYSTEM-SAFE LOAD
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ON SITE La piattaforma è stata progettata per spostarsi facilmente anche su terreni accidentati o aree difficilmente accessibili; qui offre vari vantaggi: assale oscillante, per i terreni piÚ impervi; bloccaggio idraulico del differenziale, per distribuire in modo piÚ efficace la potenza alle ruote; elevata altezza da terra, per superare ogni ostacolo; raggio di sterzatura ridotto e telaio ottimizzato, per manovrare in spazi ristretti; pendenza superabile fino al 45%. Come optional, per facilitare il lavoro degli utilizzatori, Haulotte Group ha sviluppato anche molteplici allestimenti opzionali, come ad esempio il kit per vetrai, quello per impiantisti idraulici e/o per ambienti ostili, gli pneumatici anti-impronta, le prese di forza e la presa aria compressa sulla piattaforma.
Una gestione efficiente
DETTAGLI DELLA PROPULSIONE E DELLâIDRAULICA DELLA PIATTAFORMA HA26 RTJ PRO. LA MACCHINA Ă EQUIPAGGIATA CON IL SISTEMA DI DIAGNOSTICA DI BORDO ACTIVâSCREEN, CHE FORNISCE ACCESSO A: DETTAGLI E PROCEDURA COMPLETA DI RISOLUZIONE DEI GUASTI; IMPOSTAZIONI DELLA MACCHINA; AVVISI DI MANUTENZIONE E INTERVALLI DI MANUTENZIONE; PERSONALIZZAZIONE DELLE IMPOSTAZIONI GENERALI
Elevata produttivitĂ Unitamente al peso complessivo contenuto in relazione alle dimensioni, il design della nuova piattaforma articolata HA26 RTJ PRO offre la possibilitĂ di muoversi in unâarea di lavoro ottimizzata, caratteristica che si traduce in unâelevata produttivitĂ e ampiezza dello spazio di manovra senza necessitĂ di muovere la macchina. Il nuovo modello evidenzia alcuni precisi punti di forza: altezza di lavoro fino a 26,4 m; escursione verticale del jib di 9,3 m, per superare fa92 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
cilmente ogni ostacolo; sbraccio orizzontale massimo di 17,5 m, per raggiungere le zone piĂš inaccessibili. A causa dei limiti di portata della macchina, poi, gli utilizzatori non possono sempre caricare contemporaneamente tutte le loro attrezzature: il nuovo modello di Haulotte risolve questo problema offrendo in via opzionale la duplice modalitĂ di carico 230 kg/350 kg (nella seconda, la capacitĂ di sollevamento della piattaforma viene aumentata di un ulteriore 40%).
Quando gli operatori stanno lavorano in quota il motore spesso rimane attivo senza necessitĂ , con un conseguente spreco di risorse; per questo motivo, la piattaforma HT28 RTJ PRO è equipaggiata con il sistema STOP Emission System, che arresta e riavvia automaticamente il motore. âQuesta soluzione â conferma Matteo Asteriti â riduce lâuso di motore e componenti fino al 20%, prolungandone cosĂŹ la vita e mantenendo un elevato valore residuo della macchina, diminuendo parallelamente i consumi di carburante e i costi operativi. PoichĂŠ la macchina presenta emissioni acustiche ridotte fino al 20%, possiamo lavorare an-
LA PIATTAFORMA Ă DOTATA DI PNEUMATICI RIGIDI CON STRUTTURA ALVEOLARE PER FUORISTRADA (385/65-22,5)
LA PIATTAFORMA HA26 RTJ PRO OFFRE UNA CAPACITĂ IN CESTA DI 230 KG; CON LâOPZIONE DA 350 KG LA CAPACITĂ DI SOLLEVAMENTO DELLA PIATTAFORMA VIENE AUMENTATA DI UN ULTERIORE 40%
LA SCHEDA TECNICA La piattaforma articolata Haulotte HA26 RTJ PRO Altezza di lavoro/piano di calpestio:
26,4/24,4 m
Sbraccio laterale massimo:
17,5 m
Punto di articolazione:
9,3 m
Portata massima in cesta:
250 kg
Dimensioni cesta: Escursione jib: Rotazione cesta/torretta:
2,44 x 0,91 m 133° (-65°/+68°) 180°/360° continua
Sbalzo anteriore:
0,76 m
Interasse:
2,8 m
Altezza da terra:
48 cm
Inclinazione massima operativa: VelocitĂ di traslazione: Pendenza massima superabile: Raggio angolo esterno di sterzata: Motore/Potenza motore: Peso totale:
4° 5 km/h 45% 4,35 m Kubota Stage IIIA / 36,5 kW 15.500 kg
che in aree sensibili come ospedali, scuole e/o edifici per ufficiâ. La nuova piattaforma di Haulotte è inoltre equipaggiata con il sistema di diagnostica di bordo ACTIVâScreen, uno strumento che fornisce accesso a dettagli e procedura completa di risoluzione dei guasti, impostazioni della macchina, avvisi di manutenzione e intervalli di manutenzione e personalizzazione delle impostazioni generali, quali lingua dellâinterfaccia e unitĂ di misura. ACTIVâScreen è quindi un vero e proprio assistente in grado di supportare gli utilizzatori nello svolgimento delle operazioni di manutenzione quotidiana. Per applicazioni di gestione flotte, infine, la piattaforma HA26 RTJ PRO è dotata di un connettore telematico universale come standard: adattabile a ogni tipologia di sistema telematico, questo sistema consente di collegare ogni dispositivo alle macchine Haulotte, offrendo la possibilitĂ di gestirle senza necessitĂ di utilizzare una soluzione telematica specifica. â luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 93
ON SITE SOLLEVAMENTO VERSATILE IN CANTIERE
DOVE âLA BLUâ SI TINGE
DI VERDE di Ettore Zanatta
94 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
UNA GRU TELESCOPICA SENNEBOGEN 643 R Ă STATA RECENTEMENTE ACQUISTATA DALLâIMPRESA S.A.O.S. PER ESEGUIRE GLI INTERVENTI DI MOVIMENTAZIONE E SOLLEVAMENTO ALLâINTERNO DEI CANTIERI DELLA LINEA METROPOLITANA 4 DI MILANO. UN CASO ESEMPLIFICATIVO DI EFFICACIA E VERSATILITĂ
D
a alcuni anni la cittĂ di Milano è sempre piĂš proiettata in uno scenario di respiro europeo, in particolar modo dal punto di vista dei servizi e delle infrastrutture destinate a garantire la migliore mobilitĂ sostenibile. Una delle piĂš recenti migliorie che ha coinvolto le infrastrutture cittadine è rappresentata dalla Metro 4 (M4, o âLinea Bluâ), che permetterĂ al capoluogo lombardo di confrontarsi alla pari con altre capitali europee anche dal punto di vista dei trasporti. A due anni di distanza dallâinaugurazione della Linea M5 (detta anche âLillaâ), ora gli sforzi dellâamministrazione comunale sono concentrati proprio sulla Metro 4, quarta per numero ma quinta in ordine di realizzazione. Tra gli obiettivi dichiarati della M4 Spa â la societĂ che gestisce i lavori e che è stata costituita nel dicembre 2014 dal Comune di Milano, in qualitĂ di socio di maggioranza â câè la diminuzione del traffico su ruote a vantaggio del trasporto pubblico, con una previsione di 30 milioni di spostamenti in meno allâanno, e la riduzione delle emissioni inquinanti del 2% (circa 16 milioni di tonnellate in meno di combustibile). Cifre, queste, che comprendono però anche lâapporto fornito dal servizio della M5.
Automatismo integrale La Linea M4 è una âmetropolitana leggera ad automatismo integraleâ: si tratta di un sistema tecnologico che conserva le caratteristiche della metropolitana classica ma con standard tecnici e prestazionali piĂš elevati e meno dispendiosi. Lâinnovativo sistema di guida automatica driverless â cioè senza conducente â adotta una tecnologia per il controllo âintelligenteâ del traffico che garantisce ai passeggeri i piĂš elevati standard di sicurezza(ad esempio, le porte delle carrozze si aprono esclusivamente alla fermata dei treni in staluglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 95
ON SITE zione annullando il rischio di cadute o infortuni, mentre la banchina di salita e discesa è completamente separata dai binari e dai vagoni in movimento, garantendo lâincolumitĂ delle persone). La nuova linea seguirĂ un percorso che metterĂ in collegamento la parte est della cittĂ con quella ovest, passando attraverso il centro storico, con i due capolinea rappresentati dalla stazione di Linate (con collegamento allâaeroporto) e dalla stazione di San Cristoforo, direttamente sul Naviglio Grande. Lâultimazione dei lavori e la completa operativitĂ della linea è prevista per il 2022. Grazie alla realizzazione di questâinfrastruttura, dunque, la metropolitana di Milano godrĂ di un totale di 118 km di linea, di 136 stazioni, di un aumento della rete del 34% in 10 anni e di un ritmo di sviluppo tra i piĂš alti dâEuropa.Entro il 2022 la rete metropolitana di Milano sarĂ la sesta in Europa e â nella fattispecie â la M4 avvicinerĂ ancor piĂš Milano agli standard qualitativi delle altre grandi capitali dâEuropa.
ESPI ENGINEERING:
Metodologie di scavo La Linea M4 è realizzata interamente con scavo in sotterraneo âa foro ciecoâ tramite TBM, tranne gli scavi per la realizzazione delle stazioni, dei sottoservizi e dei manufatti, che sono âa cielo apertoâ. Per quanto riguarda le opere civili e, in particolare, i metodi costruttivi delle gallerie, si opera oggi nellâottica di minimizzare lâimpatto ambientale degli scavi. Per questa ragione è sempre meno frequente il ricorso alla soluzione di gallerie a cielo aperto scavate secondo il Metodo Milano (piĂš noto oggi come âcut and coverâ). Questo metodo â studiato da MM nella seconda metĂ degli anni Cinquanta per la realizzazione della M1 e successivamente adottato a livello mondiale â viene oggi utilizzato in ambiti urbani meno congestionali e quasi sempre periferici. Lâaccentuarsi di problemi di traffico urbano e la conseguente neces-
LA GRU TELESCOPICA CINGOLATA SENNEBOGEN 643 R, DISTRIBUITA IN ITALIA DA ESPI ENGINEERING (CASTELFRANCO EMILIA â MO) E ACQUISTATA DALLA SOCIETĂ S.A.O.S. PER ESEGUIRE GLI INTERVENTI DI MOVIMENTAZIONE E SOLLEVAMENTO ALLâINTERNO DEL CANTIERE DELLA M4 (STAZIONE TRICOLORE)
UNA GUIDA SICURA
La nostra visita allâinterno del cantiere della nuova linea metropolitana M4 alla scoperta della gru Sennebogen 643 R è stata resa possibile grazie a colui che questa macchina la distribuisce sul mercato italiano. Parliamo di Stefano Govoni, amministratore della Espi Engineering di Castelfranco Emilia (Mo), dinamica azienda attiva sul mercato nazionale â ma anche internazionale â da oltre 30 anni e concessionario unico del marchio tedesco in Italia per ciò che concerne le gru HD (gru per lavori pesanti, dragline, fondazioni speciali), le gru cingolate tralicciate(sollevamento) e cingolate telescopiche(sollevamenti speciali)e Multicranes. Lâazienda emiliana svolge unâattivitĂ che consente di 96 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
garantire ai propri clienti lâassemblaggio, il collaudo e la consegna in situ di macchine e attrezzature- in vendita o a noleggio â destinate a interventi che richiedono specifiche tecnologie e strumenti di lavoro curandone, ove necessario o richiesto, anche la manutenzione. Per fare tutto ciò, Espi Engineering attinge da un ampio magazzino di proprietĂ tutti i ricambi necessari. Inoltre, fornisce macchine destinate ad applicazioni speciali e unâattivitĂ di noleggio a freddo, sia in Italia che allâestero. Espi Engineering, peraltro, offre anche un servizio di ricondizionamento integrale cui possono essere sottoposte le macchine usate: grazie allâapprofondita
STEFANO GOVONI AMMINISTRATORE DI ESPI ENGINEERING
SPECIALISTA DELLE FONDAZIONI SPECIALI La laboriositĂ tipicamente artigiana e lâesperienza acquisita in lunghi anni di intenso lavoro attraverso le realtĂ imprenditoriali piĂš conosciute della penisola hanno permesso nel 1983 a Franco Benito di mettere a frutto il suo patrimonio di competenze, attraverso la costituzione di unâimpresa su base familiare:nasce cosĂŹ la SocietĂ Appalti Opere Specializzate (S.A.O.S.), che oggi ha assunto un ruolo di (affidabile) interlocutore di grandi imprese di costruzioni generali per la realizzazione di fondazioni speciali. Lâimpresa con sede a Pontecorvo (Fr) §basa la sua attivitĂ su una lunga esperienza sul campo e su ampio parco macchine e attrezzature. Il livello di specializzazione raggiunto nella realizzazione di pali di piccolo e grosso diametro, diaframmi e ogni altro genere di opera specializzata â in qualsiasi tipo di terreno e con qualsiasi tecnica â è garantito e testimoniato dal continuo aggiornamento professionale che coinvolge tutto il personale e dal continuo rinnovamento dello stesso parco mezzi.
conoscenza di marchi e modelli, a una vasta disponibilitĂ di ricambi e alla capacitĂ di provvedere alla ricostruzione o modifica delle carpenterie, è infatti in grado di rinnovare e modificare in modo quasi âsartorialeâ ogni mezzo. LâattivitĂ di Espi Engineering è dunque molto variegata: oltre a vendere le macchine originali in catalogo, come nel caso di Sennebogen, lâazienda smonta e analizza le macchine in modo dettagliato, ne controlla il grado dâusura e la funzionalitĂ residua, sostituisce i vari componenti eseguendone la rettifica, dallâadattamento di nuove motorizzazioni allâeventuale rifacimento dellâimpianto oleodinamico, al fine di fornire chiavi in mano degli strumenti che, talvolta, offrono possibilitĂ dâimpiego che non erano contemplate neppure in origine.
sitĂ di limitare lâimpatto dei nuovi lavori sulla viabilitĂ ha comportato lâesigenza di adottare tecniche meno invasive, come lo scavo a foro cieco. A seconda della lunghezza della galleria, dellâesistenza di edifici intorno allo scavo o della diversa coesione del terreno, gli scavi a foro cieco vengono realizzati con diverse modalitĂ . Può essere adottata la tecnica del consolidamento del terreno con miscele cementizie o la tecnologia dello scavo meccanizzato con TBM (Tunnelling Boring Machine), a pressione di terra bilanciata. Per manufatti minori e per sottopassi particolari si ricorre alla tecnica dello spingi-tubo. In presenza di particolari condizioni geologiche e allo scopo di evi-
tare frane, MM ha sperimentato la tecnica del congelamento del terreno alla temperatura di -196°C mediante azoto liquido:questa sperimentazione è avvenuta sia durante la costruzione della metropolitana di Napoli, dove si rilevava nel sottosuolo la presenza di rocce tenere come la pozzolana e il tufo, sia durante la costruzione dalla Linea 3 di Milano, per la presenza di terreni argillosi in corrispondenza della falda del sottosuolo. Per la realizzazione della M4 vengono utilizzate TBM di diametro differente, a seconda della tratta oggetto di scavo. In occasione degli scavi nella stazione Tricolore, da noi visitata lo scorso giugno, il diametro era di 9,15 m, per un diametro galleria di 8,15 m. luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 97
ON SITE
LA GRU TELESCOPICA SENNEBOGEN 643 R DURANTE LE OPERAZIONI DI SOLLEVAMENTO, MOVIMENTAZIONE E POSA DELLE GABBIE DâARMATURA ALLâINTERNO DEI DIAFRAMMI. LA MACCHINA SI Ă MESSA IN EVIDENZA PER LA SUA VERSATILITĂ E RAPIDITĂ DâESECUZIONE
La stazione Tricolore Se la stazione Washington-Bolivar costituisce la porta di accesso alla zona Ovest della città , la stazione Tricolore è certamente la porta che consente di accedere alla zo98 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
na Est di Milano. Da qui sarĂ possibile raggiungere il vicino corso Indipendenza e i suoi giardini. Conclusa la fase di spostamento dei sottoservizi (fognatura, cavi elettrici, cavi delle telecomunica-
zioni, acqua e gas) presenti nellâarea, da febbraio 2017 il cantiere ha cambiato configurazione. Al momento della nostra visita era stata completata la bonifica per il ritrovamento di eventuali ordigni bellici ed era iniziata la realizzazione dei diaframmi,le pareti in cemento armato poste lungo il perimetro delle stazioni e dei manufatti che sostengono il terreno durante lo scavo e le successive attivitĂ di costruzione. Durante questâattivitĂ vengono spostati svariati materiali voluminosi, rappresentati sia dalle palancole, le lastre in acciaio che contengono il calcestruzzo a sostegno del terreno appena scavato, che dalle âgabbieâ, sempre in acciaio, che vanno a costituire lâarmatura del diaframma. Per eseguire questo genere di interventi, la S.A.O.S. â impresa specia-
I NUMERI DELLA âBLUâ M4 Spa è la societĂ per azioni costituita il 16 dicembre 2014 dal Comune di Milano, socio pubblico di maggioranza, e da soci privati per la realizzazione della linea 4 della metropolitana di Milano. La Convenzione di concessione dellâopera pubblica realizzata mediante finanza di progetto è stata stipulata con il Comune di Milano, in qualitĂ di Concedente, il 22 dicembre 2014. Da quella data M4 Spa ha acquisito a tutti gli effetti la qualifica di societĂ concessionaria della progettazione, costruzione e gestione della linea M4. La SocietĂ ha come oggetto sociale la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione tecnica, amministrativa, economica e finanziaria della linea metropolitana 4 di Milano, nonchĂŠ lâerogazione del relativo servizio di trasporto pubblico, in concessione dal Comune di Milano. Questi i numeri del progetto:
15 i chilometri di estensione 21 le stazioni 30 i manufatti di linea 86 i milioni di passeggeri lâanno 1 il deposito-officina (San Cristoforo) 47 i veicoli (40 + 7) bidirezionali composti da quattro casse intercomunicanti
TERMINATE LE ATTIVITĂ PRELIMINARI, ALLâINTERNO DEL CANTIERE Ă INIZIATA LA COSTRUZIONE DEI DIAFRAMMI, OVVERO DELLE PARETI ESTERNE IN CEMENTO ARMATO POSTE LUNGO IL PERIMETRO DELLE STAZIONI E DEI MANUFATTI ATTI A SOSTENERE E CONTENERE IL TERRENO EVITANDO CHE POSSA CEDERE DURANTE LO SCAVO E LE SUCCESSIVE ATTIVITĂ DI COSTRUZIONE. DOPO CHE UN ESCAVATORE HA REALIZZATO UNO SCAVO IN VERTICALE A PIANTA RETTANGOLARE - IN QUESTO CASO, DI DIMENSIONI PARI A 30 M DI PROFONDITĂ, PER UNA LARGHEZZA DI 1.000 MM E UNA LUNGHEZZA DI 2.800 MM - INSERENDO AL POSTO DELLA TERRA DEL MATERIALE ARGILLOSO (NELLA FATTISPECIE, UNA MISCELA DI ACQUA E BENTONITE) IN GRADO DI SOSTENERE LA PRESSIONE ESERCITATA DAL TERRENO, VENGONO CALATE LE GABBIE DâACCIAIO CHE COSTITUISCONO LâARMATURA DEL DIAFRAMMA (E QUI ENTRA IN GIOCO LA 643 R, UTILIZZATA PER TUTTE LE OPERAZIONI DI MOVIMENTAZIONE). LO SCAVO, INFINE, VIENE RIEMPITO CON CALCESTRUZZO
lizzata nelle fondazioni speciali e commissionata a eseguire le lavorazioni â ha recentemente acquistato una gru telescopica cingolata Sennebogen 643 R, una macchina che ha rappresentato una soluzione ideale per lâesecuzione efficace di tutte le operazioni in cui è stata coinvolta.
Protagonista in cantiere Protagonista allâinterno del cantiere della stazione Tricolore, per quanto riguarda le operazioni di movimentazione e sollevamento di materiali, è stata dunque la gru telescopica cingolata Sennebogen 643 R. Si tratta di una macchina di ultima generazione, di recente im-
6 i punti di interscambio 2 le gallerie di linea a binario singolo 90 i secondi di frequenza dâesercizio nelle ore di punta
75 i secondi di frequenza minima 80 i chilometri orari di velocitĂ massima 1.543.552.812: lâinvestimento complessivo del progetto (al netto IVA)
missione sul mercato italiano grazie allâattivitĂ di Espi Engineering, che del costruttore tedesco è il concessionario unico per lâItalia. Nella fattispecie, questa gru da 40 t di portata e 30 m di altezza di sollevamento sta eseguendo tutte le operazioni inerenti lo spostamento e la posa delle gabbie dâarmaluglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 99
ON SITE
LA SCHEDA TECNICA La gru cingolata telescopica Sennebogen 643 R Portata max.:
40 t
Altezza di sollevamento max.:
30 m
Motore:
Deutz TCD 2012 L06 2V - Tier III
Potenza motore:
128 kW (174 HP) a 2.000 giri/min
Portata idraulica:
280 l/min
Pressione d'esercizio: Braccio telescopico:
330 bar quattro sezioni, azionate idraulicamente
Estensioni:
23,4 m - 30 m
Jib:
6,5 m - 13 m
Cabina:
MaxCab, inclinabile 15°
VelocitĂ di traslazione:
0-1,2 km/h / 0-2,7 km/h
Dimensioni (Larghezza x Altezza x Lunghezza):
4.500 x 3.226 x 9.728 mm
Peso operativo (contrappeso da 5,4 t / 7 t + 4 t) *:
36.900 kg / 42.500 kg
* con braccio telescopico da 30 m e gancio di sollevamento da 20 t, pattini da 700 mm tripla costolatura
100 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
IL CARRO DELLA GRU TELESCOPICA SENNEBOGEN 643 R Ă ESTENSIBILE IDRAULICAMENTE E PRESENTA UNA STRUTTURA HEAVY DUTY CON CINGOLI EXTRA STRONG
tura â aventi pesi variabili fino a 14 t â posizionate successivamente allâinterno degli scavi, nonchĂŠ di tutto il materiale necessario a questa fase di lavorazione. âLa gru telescopica 643 R sta eseguendo tutte quelle operazioni che in altre occasioni vengono â o,per meglio dire, venivano â gestite tradizionalmente da una gru tralicciataâ, spiega Stefano Govoni, amministratore di Espi Engineering. âLâimpiego della gru 643 R, infatti, è unâalternativa efficace a questo genere di mezzo, poichĂŠ evita alle imprese di dover smontare completamente le macchine (bracci, contrappesi e componenti varie) per poi doverle riassemblare in unâaltra area di cantiere o, addirittura, in un altro sito. Inoltre, gli operatori non devono preoccuparsi di avere a disposizione alcuna attrezzatura di âappoggioâ per eseguire tutti questi interventi. Lâutilizzo della gru telescopica cingolata 643 R, invece, consente di eseguire ogni operazione in tempi molto ristretti e di gestire il mezzo in modo piĂš veloce ed efficace, potendola trasferire da un luogo allâaltro con estrema semplicitĂ e rapiditĂ , potendo metterla in funzione rapidamente e consentendo quindi alle imprese anche la gestione di piĂš cantieri contemporaneamente, ottimizzando tempistiche e risorse preziose in qualsiasi cantiereâ. La gru telescopica Sennebogen 643 R, inoltre, è âessenzialeâ, tecnicamente parlando: dotata di poca elettronica, è facilmente gestibile in ogni
condizione e operatore e può essere utilizzata sia con carro stretto che allargato, come in questo caso, con gestione automatica delle portate, dove raggiunge i 4.500 mm di larghezza. Dotata di motore Deutz da 128 kW, si è messa in evidenza (anche) in questo cantiere per la sua estrema flessibilitĂ e facilitĂ di trasporto. âInoltre, questa macchina offre un ulteriore vantaggioâ, aggiunge Govoni. âLa gru monta un braccio cosiddetto âFull Powerâ sincronizzato. Ciò significa che allâinterno del cantiere la gru telescopica può muoversi e traslare agevolmente sollevando e abbassando il braccio telescopico sia a vuoto che a pieno carico. Questo è, senza dubbio, un grande valore aggiunto assicurato da questa macchinaâ. La gru telescopica Sennebogen 643 R, dunque, ha reso pienamente i suoi servigi anche allâinterno di questo cantiere, con piena soddisfazione dellâimpresa e degli operatori, mettendo in mostra tutte le sue capacitĂ durante le operazioni di sollevamento e movimentazione. La sua flessibilitĂ , peraltro, offre la possibilitĂ di montare molteplici attrezzature, ove richiesto, garantendo agli utilizzatori uno strumento versatile e in grado di offrire un ventaglio di soluzioni efficaci in termini di portata e capacitĂ di carico. â PARTICOLARI DELLA GESTIONE DELLE GABBIE DâARMATURA â AGGANCIO ALLA GRU, POSIZIONAMENTO E POSA â ALLâINTERNO DEL CANTIERE TRICOLORE DELLA M4 DI MILANO
PARTICOLARE DELLA TORRETTA DELLA GRU 643 R. IN CASO DI NECESSITĂ, PUĂ ESSERE INCLINABILE DI 15°. LA CABINA CONSENTE UN FACILE ACCESSO ALLâOPERATORE ED Ă PROGETTATA PER OFFRIRE UN ALTO LIVELLO DI ERGONOMIA E COMFORT. GRAZIE ALLA SUA COMPATTEZZA GENERALE, LA GRU PUĂ ESSERE UTILIZZATA â OLTRE CHE IN CANTIERI APERTI COME IN QUESTO CASO â ANCHE IN SPAZI CONFINATI COME TUNNEL E/O CANTIERI CITTADINI E INDUSTRIALI DI DIMENSIONI RISTRETTE luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 101
FIERE ECOMONDO
IN CAMMINO VERSO
UN FUTURO GREEN
A
lla Fiera di Rimini è in arrivo la nuova edizione di Ecomondo, kermesse che rappresenta il punto di riferimento per la green e circular economy nellâarea euro-mediterranea. Quello organizzato da Italian Exhibition Group, la SpA nata dalla fusione di Rimini Fiera e della Fiera di Vicenza, è un evento internazionale che riunisce in unâunica piattaforma tutti gli ambiti di questo settore, dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. Non tutti sanno che lâItalia è tra i primi posti in Europa per ciò che riguarda questo specifico comparto economico, in particolare nellâef-
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DAL 7 AL 10 NOVEMBRE RIMINI FIERA OSPITA LA 21° EDIZIONE DI ECOMONDO, IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL SETTORE DELLâECONOMIA SOSTENIBILE E CIRCOLARE. IN CONTEMPORANEA, NEGLI STESSI PADIGLIONI Ă POSSIBILE VISITARE ANCHE KEY ENERGY, PER QUATTRO GIORNATE DI SICURO INTERESSE
di Lorenzo Zacchetti
ficienza energetica, nel riciclo dei rifiuti e nella produttivitĂ delle risorse. Con 47 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati â e conseguente risparmio di energia pari a 17 milioni di tonnellate di petrolio â il nostro Paese è orgogliosamente al primo posto per il contributo fotovoltaico (8% del mix elettrico nazionale). Sono 385.000 le aziende italiane che operano nella green economy italiana, un settore che vale oltre 190 miliardi di euro, ovvero il 13% dellâeconomia nazionale. Sono addirittura 199.000 i posti di lavoro creati dallâeconomia circolare. Anche in ragione di questo interessante contesto, Ecomondo rappresenta un passaggio obbligato per i
player internazionali che desiderano incontrare i leader di mercato e scoprire di persona le nuove tecnologie e i nuovi prodotti messi sul mercato. A rendere ancora piĂš interessante lâappuntamento di Rimini câè il fatto che in contemporanea gli stessi padiglioni ospitano Key Energy, il Salone dell´Energia e della MobilitĂ Sostenibile che, sotto lâampio cappello del tema rappresentato dai cambiamenti climatici, presenta soluzioni industriali e applicazioni anche urbane di effi-
cienza energetica, energie rinnovabili, mobilitĂ e cittĂ sostenibile. A sua volta, Key Energy comprende anche: Key Wind (lâevento italiano di riferimento per le aziende del settore eolico), Key Storage (sui sistemi di accumulo nelle rinnovabili), Key Solar (novitĂ di questâanno, dedicata alle tecnologie solari piĂš innovative) e Key Efficiency (sullâuso intelligente delle risorse). Nel suo complesso, il settore delle energie rinnovabili corrisponde a oltre 9,95 miliardi di euro di investimenti, a ulteriore conferma del fatto che il concetto di industria sostenibile non risponde âsoloâ a logiche ambientali, ma anche di produttivitĂ ed efficienza. Unâagenda ricca di appuntamenti Fin dal 2009 Ecomondo propone un modello ideale di âcittĂ sostenibileâ, allâinterno di uno spazio espositivo che mostra modelli di urbanizzazione, soluzioni tecnologiche, progetti, piani di mobilitĂ , che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio in chia-
LORENZO CAGNONI PRESIDENTE DI IEG
ve sostenibile. Le sfide riguardanti lâapprovvigionamento e il riciclo delle materie per unâeconomia sostenibile e circolare sono raccolte da Ecomondo con lo sviluppo di tecnologie nuove e sostenibili, finalizzato alla riduzione della dipendenza dellâindustria manifatturiera europea dallâapprovvigionamento estero. Per lâedizione 2017, i temi centrali saranno biometano e rischio idrogeologico. Per quanto riguarda il biometano, verranno messe in luce le opportunitĂ del mercato, individuando i prossimi step e le iniziative insieme alla Piattaforma Nazionale del Biometano, giĂ lanciata nellâedizione 2016. Lâobiettivo consiste nel potenziare lâalleanza strategica con lâindustria del gas naturale, considerando il biometano come punto di transizione fra energie rinnovabili ed energie tradizionali. Rispetto alla prevenzione dei
rischi, Ecomondo ha lanciato un nuovo settore, dedicato ai sistemi di prevenzione nei confronti di fenomeni quali inondazioni ed erosione delle coste. Grazie ai lavori di ampliamento realizzati nel quartiere fieristico, aumenta la superficie a disposizione della rassegna, nella quale sono stati confermati gli Stati Generali della Green Economy, organizzati per il 7 e lâ8 novembre dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 associazioni di imprese green, in collaborazione con i ministeri dellâAmbiente e dello Sviluppo Economico, con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presieduta da Edo Ronchi. Nel complesso, sono oltre 200 gli appuntamenti in programma, con un migliaio di relatori facenti parte di unâofferta convegnistica concentrata su focus tematici con la guida dei Comitati Tecnico Scientifici presieduti da Fabio Fava (Ecomondo) e Gianni Silvestrini (Key Energy). â
LA CARTA DâIDENTITĂ
⢠Organizzatore: Italian Exhibition Group ⢠Luogo/data evento: Rimini Fiera, dal 7 al 10 novembre 2017 ⢠Orari: dalle ore 9.00 alle ore 18.00 ⢠Periodicità : annuale ⢠Edizione: 21° ⢠Settori merceologici: rifiuti e risorse, biobased industry, bonifica e grandi rischi, acqua, key energy ⢠Visitatori ultima edizione: 105.574 ⢠Espositori ultima edizione: 1.200
luglio-settembre 2017 - ONSITELIFT 103
PRODOTTI
a cura di Liliana Rebaglia
DEMAG
La nuova gru PC 3800-1 La nuova gru Demag PC 3800-1 offre la possibilitĂ di ampliare le prestazioni e le capacitĂ di sollevamento. Questa macchina, infatti, consente di accedere a cantieri che in precedenza non erano raggiungibili con un modello cingolato standard. La PC 38001 presenta importanti diagrammi di carico, in particolare nella configurazione con il solo braccio base; inoltre, è facile da trasportare e contribuisce a ridurre le operazioni di preparazione del terreno. Lâutilizzo della PC 3800-1 può ridurre la quantitĂ di tempo che occorre dedicare alla predisposizione del cantiere per le operazioni della gru. Normalmente, per consentire alle gru cingolate di raggiungere la capacitĂ di sollevamento nominale, occorre un terreno di supporto perfettamente livellato (pendenza di 0°-0,3°) su una vasta area; di conseguenza, è necessaria unâaccurata attivitĂ di preparazione
del terreno prima di eseguire il sollevamento. La preparazione della PC 3800-1, invece, necessita solo di quattro punti, poichÊ il supporto degli stabilizzatori non deve necessariamente essere perfettamente livellato dato che i cilindri degli stabilizzatori possono compensare una certa tolleranza di planarità del terreno (fino a 2,1° con una base degli stabilizzatori di 12 x 12 m). In piÚ, la PC 38001 può utilizzare come supporti degli stabilizzatori le fondazioni su pali già esistenti in grado di offrire una sufficiente stabilità . Questa configurazione rende la PC 3800-1 vantaggiosa in cantieri che presentano conformazione e struttura del terreno già esistenti,
come spesso accade nel caso di banchine portuali e raffinerie, nonchĂŠ durante lâinstallazione di ponti dagli argini dei fiumi. La nuova gru PC 3800-1 presenta stabilizzatori idraulici estensibili e ripiegabili che possono essere posizionati a 12 x 12 m, 14 x 14 m con tutte le configurazioni, includendo Superlift e 16 x 16 m senza Superlift. Inoltre, offre ulteriori possibilitĂ di sollevamenti ad ampio sbraccio in siti in cui la capacitĂ di sollevamento di una gru cingolata risulterebbe limitata. La PC 3800-1 offre anche prestazioni di sollevamento piĂš efficaci in numerose configurazioni oppure richiede un minore contrappeso per fornire una capacitĂ di sollevamento uguale o leggermente superiore. Un contrappeso inferiore comporta lâutilizzo di un minor numero di camion, con conseguente significativa riduzione dei costi di trasporto.
OIL&STEEL
Le punte di diamante Tra i prodotti di punta di Oil&Steel - azienda di San Cesario S/P (Mo) fondata nel 1995 e specializzata nella produzione di piattaforme aeree, con le sue quattro linee di prodotto e piĂš di 20 modelli, che possono essere installati su camion da 3,5 t in su â ci sono certamente i modelli Snake 2413 Plus, Snake 2010 H su Iveco e Octopus 23. Lâautocarrata Snake 2413 Plus può raggiungere unâaltezza di lavoro di circa 23,5 m, con uno sbraccio di 12,6 m (con 80 kg); lâutilizzo di acciai altoresistenziali di ultima generazione, unito allâindividuazione di geometrie particolari, ha consentito ai progettisti di ridurre i pesi della sua 104 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
struttura estendibile assicurando comunque notevole rigidezza e resistenza. Il nuovo modello Snake 2010 H PLUS, montato su un camion Iveco Euro 6, particolarmente compatto e leggero con i suoi 3.300 kg di massa totale a terra e interasse corto (3.750 mm, con lunghezza di 6.925 mm), è attrezzato con stabilizzatori frontali estensibili di tipo H per lavorare negli spazi urbani, operare con flessibilità e offrire buone performance anche negli spazi piÚ ristretti. La macchina è equipaggiata con un doppio pantografo che permette di eseguire movimenti verticali con la massima precisione, sia in fase
di elevazione che di abbassamento, permettendo una riduzione delle tempistiche di posizionamento rispetto alle piattaforme con lo stesso sistema. Appartenente alla linea Octopus â che si caratterizza per la compattezza, la possibilitĂ di passare allâinterno di spazi ristretti e lâarticolazione a doppio pantografo â la Octopus 23 si caratterizza per un sistema cinematico innovativo che offre un grande vantaggio durante spostamenti su terreno non livellato grazie al suo sistema di stabilizzazione.
CROWN
La tecnologia QuickPick Remote
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Crown ha esteso la tecnologia di commissionamento QuickPick Remote a una gamma ancora piĂš ampia di applicazioni: il sistema è ora disponibile anche per i modelli con forche di sollevamento e con sollevamento a pantografo della serie GPC 3000, per i carrelli multifunzione della serie MPC 3000 e per i trattori della serie TC 3000. âGrazie a QuickPick Remote, Crown ha sviluppato una soluzione per migliorare sicurezza ed efficienza caratterizzata da qualitĂ ergonomiche in grado di fornire benefici concreti, oltre a un vero valore aggiunto in svariate applicazioni. Dopo aver sviluppato i parametri prestazionali del sistema, ora possiamo estendere questa tecnologia ad altre applicazioni. Ciò significa che continueremo a migliorare la qualitĂ del lavoro nel magazzino, contribuendo a ottimizzare ulteriormente la produttivitĂ ,â spiega Gary Thurner, Product Marketing Manager di Crown.
Meno strada da percorrere, meno piegamenti, meno sollevamenti: QuickPick Remote integra tecnologia, efficienza del flusso di lavoro e attivitĂ fisica degli operatori in un processo naturale e sistematico. Utilizzando uno speciale guanto da lavoro con comandi a distanza integrati è possibile spostare il carrello da una postazione di prelievo alla successiva senza un continuo saliscendi dalla piattaforma operatore. In alternativa, i clienti possono scegliere un telecomando ricetrasmittente con fascetta o con levetta di scatto. Nella pratica, questo concetto di comprovato successo migliora la produttivitĂ consentendo agli operatori di fare di piĂš muovendosi meno, senza compromettere la sicurezza. Martijn Vogelzang, Project Manager di Jumbo Supermarkten, afferma che âQuickPick Remote ha generato un miglioramento della produttivitĂ del 7,5% presso lâhub di distribuzione di Jumbo Supermarktenâ. QuickPick Remote è unâinnovazione che ottimizza i processi di lavoro creando una situazione vincente sia per i manager del parco carrelli che per gli operatori. Il sistema è facile da impostare, non richiede un collegamento di rete, nĂŠ una spesa IT extra e può essere direttamente integrato nellâambiente del magazzino del cliente come una soluzione autonoma ed economicamente vantaggiosa. Inoltre, QuickPick Remote è in grado di funzionare in doppia modalitĂ , consentendo allâoperatore di gestire il carrello manualmente, se necessario.
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Ecco la vostra piattaforma per il noleggio. Il nuovo 1932R è stato progettato pensando allâaffidabilitĂ , alla praticitĂ ed alla convenienza. Questo instancabile compagno di lavoro nelle piattaforme aeree a pantografo mostra tra le sue caratteristiche cofani in acciaio sollevabili, caricabatterie migliorato e un posizionamento strategico componenti per garantire una designe Meet your go-to rental dei machine. The new 1932R was facile e veloce manutenzione. Il sistema di protezione dalle buche serviceability and affordability in mind. This workhorse of a s sempre attivo mantiene unâottimale distanza dal suolo.Tutto all-steel swing out tray, improved battery charger and strategic questo e molto altro a un prezzo accessibile.
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PRODOTTI PM
La gru 150 SP PM, con una gamma che offre oltre 350 possibili configurazioni, è uno dei primari costruttori di gru idrauliche retrocabina con braccio articolato per autocarri ed è da oltre 50 anni sul mercato.
Leggera e compatta, con sicurezza e innovazione ai massimi livelli, la serie PM 150 SP si caratterizza per: la sua base integrata, che implica facilitĂ di installazione;
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lâelevato sbraccio, grazie a configurazioni base fino a nove sfili idraulici e antenne fino a sei sfili, con angoli negativi fino a 25°; massima estensione orizzontale fino a 35 m e verticale fino a 38,8 m. Ricca negli equipaggiamenti di serie, la gamma garantisce efficienza e operativitĂ , offrendo inoltre cilindri indipendenti disposti in maniera alternata, che neutralizzano le oscillazioni del braccio e garantiscono maggiore stabilitĂ , precisione e velocitĂ . Grazie alla centralina elettronica PM Power Tronic Advance, è possibile inoltre un controllo in tempo reale di tutte le operazioni della gru (tutte le informazioni sono disponibili sul display). Grazie alla funzionalitĂ E-Flowsharing, la gru garantisce fluiditĂ nei
movimenti, maggiore controllo della movimentazione della gru con manovre multiple e maggiore efficienza operativa. Assoluta sicurezza si è ottenuta anche grazie al dispositivo PM Power Stability System, che consente di definire la massima capacitĂ di carico ed estensione in funzione della stabilitĂ dellâautocarro su cui la gru è installata.
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FASSI GRU
Due novitĂ di fascia media La capacitĂ di proporre nuovi prodotti è una delle caratteristiche principali che contraddistingue la forza industriale di Fassi, orientata a soddisfare sempre le dinamiche esigenze del settore del sollevamento. Ogni progetto presuppone una serie di sfide nuove e traguardi da raggiungere dati dal naturale processo di maturazione ed evoluzione del mercato. In questo caso, la gamma XE si arricchisce di due nuovi modelli di fascia media: la gru F345A xe-dynamic e la gru F345RA xe-dynamic. Questi modelli appartengono alla classe HC1 HD5 S2 (se allestiti su camion) secondo la norma EN12999:2011, raggiungono una capacitĂ massima di sollevamento di 33,4 tm, hanno uno sbraccio massimo idraulico orizzontale di 20,50 m che diventa 26,70 m nella versione a sei sfili telescopici in abbinamento alla prolunga idraulica L214. Le prestazioni di sollevamento fanno di queste nuove gru la soluzione ideale per chi cerca elevate performance tra le gru appartenenti a questa classe di sollevamento: il peso e le dimensioni di entrambi i modelli ne fanno lâabbinamento ideale per allestimenti su veicoli a tre assi. Grazie allâottimo rapporto peso potenza, le gru F345A e F345RA, riescono ad esprimere spiccate doti di sollevamento abbinate a generose possibilitĂ di carico del veicolo. Il nuovo modello F345A è una gru a rotazione su pignone e cremagliera, mentre il modello F345RA è a rotazione continua su ralla. Sono entrambe dotate di serie del collaudato sistema di controllo FX500, del distributore idraulico D850, dei radiocomandi Fassi RCH/RCS e dei controlli di stabilitĂ FSC-S o H. Le gru saranno offerte in diverse versioni fino a un massimo di otto sfili idraulici nella configurazione base e in tre versioni con braccio secondario corto. Per aumentare ulteriormente lâarea di lavoro sono previsti vari abbinamenti con JIB per soddisfare ogni esigenza.
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20.3 HV PERFORMANCE: ALTEZZA DI LAVORO 20 m SBRACCIO max 8,5 m PORTATA max 300 kg
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Saremo presenti al GIS a Piacenza in area esterna
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CTE S.p.A. Sede: Via Caproni, 7 38068 Rovereto (Trento) - Italy Stabilimento: Loc. Terramatta, 5 37010 Rivoli V.se (Verona) - Italy Tel. +39 0464 48.50.50 ⢠Fax +39 0464 48.50.99 info@ctelift.com ⢠www.ctelift.com
PRODOTTI BĂCKER
Tra edilizia e traslochi BĂścker propone unâampia gamma di macchine e attrezzature per il mondo edile e dei traslochi. LâautogrĂš multifunzione AK37/4000 allestita su Man TGL 8.180, ad esempio, montabile su veicoli con PTT da 7,5 t, è ideale per i noleggiatori: con un carico utile di 4 t e sbraccio fino a 37 m, presenta un design robusto e adatto per unâampia gamma di applicazioni edili: dai tetti alle facciate, senza dimenticare la flessibilitĂ nei lavori di montaggio. Lâelevatore per edilizia Junior 24, configurato con gabbia maggiorata, slitta ribaltabile, motore Honda, è agile, economico e di facile utilizzo in ogni cantiere e personalizzabile in base alle esigenze del cliente (è ideale per installatori di ponteggi, carpenteria, lattoneria, serramentisti e impermeabilizzazioni). Lâelevatore per traslochi Agilo HL34 su
Nissan NT400 da 3,5 t, offre 34 m di altezza massima, una portata di 400 kg, una presa di forza in combinazione al motore elettrico e una velocitĂ massima della slitta di 55 m/sec. La versione Agilo HL24 âEcocompactâ su Piaggio Porter Maxxi benzina Euro 6, offre invece 24 m di altezza massima, portata da 250 kg, azionamento elettrico, con gabbia per mobili Premium girevole, rientrabile e con sponde laterali apribili. Lâelevatore per traslochi Avario garantisce una portata massima di 400 kg e 26 m di altezza di lavoro, a fronte di un peso contenuto in 1,9 t. Il pacco scala è di estrema stabilitĂ e di dimensioni compatte; il suo ingombro può essere ulteriormente ridotto grazie al timone rientrabile. Lâelevatore per traslochi Junior è invece ideale per le grandi cittĂ , per
i centri storici e per tutte le aree piĂš strette e disagevoli: grazie al suo peso contenuto, può essere trainato da qualsiasi tipo di motrice ed è in grado di attraversare porte standard, con una portata massima di 250 kg. I componibili Toplift, infine, si presentano nella doppia versione: per edilizia e per traslochi. Il primo è disponibile in tre modelli fino a un massimo di 20,3 m di altezza; tre le versioni anche per il Toplift per traslochi, il modello piĂš leggero ed economico dellâintera gamma BĂścker.
Il successo mette in moto nuove idee. Unica vetrina espositiva del settore in Italia
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La piattaforma ZED 20.3 HV Nuovo arrivo nella fascia di altezza di lavoro piĂš richiesta dai noleggiatori, quella dei 20 m: per questo range di altezza, che in casa CTE è giĂ rappresentato da due modelli (CTE ZED 20.3 H e CTE ZED 20.3 EASY), è ora disponibile una nuova versione caratterizzata da un sistema di stabilizzazione variabile H Stab System con quattro aree di lavoro predefinite. Questo modello è ideale per numerose applicazioni, dalla manutenzione di stabili alle potature, dai restauri alla pulizia delle facciate, allâinstallazione di insegne pubblicitarie. La stabilizzazione variabile permette di utilizzare il giusto spazio in cantiere, grazie alla configurazione degli stabilizzatori posteriori in sagoma e la possibilitĂ di estendere o meno gli stabilizzatori anteriori, anche alternati. A seguito del restyling strutturale richiesto per lâadeguamento delle piattaforme agli autocarri Euro 6, nel corso degli ultimi mesi CTE ha ripresentato sul mercato i propri modelli di punta, da intendere come una vera e propria ânuova generazioneâ di piattaforme aeree. Dati i pesi aumentati degli autocarri sono stati rivisti i disegni dei bracci delle piattaforme per rientrare nei pesi complessivi e sono stati impiegati nuovi materiali e sistemi di gestione e controllo. La piattaforma CTE ZED 20.3 HV raggiunge i 20 m di altezza di lavoro, gli 8,5 m di sbraccio e i 300 kg di portata; presenta un doppio pantografo, un braccio telescopico e uno sfilo. La rotazione torretta è di Âą 320°, quella della navicella di 60° a destra e 60° a sinistra. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e da navicella con rampe di accelerazione e decelerazione per un controllo piĂš fluido delle manovre. Gli stabilizzatori sono a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno. La stabilizzazione è variabile con H Stab System: stabilizzatori frontali con estensione delle traverse possono essere aperti o chiusi anche alternati, e stabilizzatori posteriori fissi in sagoma.
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PRODOTTI PALFINGER PLATFORMS ITALY
Ă tempo di⌠Professional Line!!! Palfinger Platforms Italy (Modena) presenta il primo modello della nuova serie Professional Line, una gamma di piattaforme aeree che andrĂ a incrementare lâofferta dellâazienda, affiancandosi alle giĂ consolidate e apprezzate versioni Smart, Low Smart e Tracked. La gamma Professional Line si distinguerĂ dalle soprannominate serie in quanto diversamente orientata nella progettazione: lâattenzione, qui, è stata focalizzata sulle peculiari esigenze di determinate tipologie di utilizzatori finali allo scopo di massimizzare la loro soddisfazione dallâutilizzo del mezzo. Ciò a vantaggio anche dei noleggiatori, che sempre piĂš risponderanno alle differenti richieste del mercato. In tale contesto, Palfinger Platforms Italy â diversamente da gran parte dei concorrenti nazionali che si
spingono verso prestazioni sempre piĂš estreme a scapito di allestimenti sempre piĂš delicati ed esili (estreme performance spesso non fruibili per eccessive deformazione e/o elasticitĂ della struttura o semplicemente perchĂŠ irraggiungibili) â si vuole differenziare ancora una volta aprendo un nuovo capitolo per quanto riguarda le attrezzature per il lavoro aereo. Le piattaforme Professional Line risponderanno alle necessitĂ piĂš stringenti di diverse categorie di end-user, rispettando al contempo i presupposti fondamentali per una sicurezza dellâinvestimento fatto da parte
del cliente: piena e reale fruibilitĂ dellâintera area di lavoro con carico nominale dichiarato e conforme alla documentazione tecnica/diagrammi di lavoro pubblicati e divulgati piena confidenza sulla qualitĂ , affidabilitĂ e durata della macchina (assicurata dai maniacali test di resistenza a fatica a cui vengono soggettati tutti i nuovi modelli Palfinger Platforms Italy); soluzioni tese non solo a soddisfare il lavoro in quota, ma la totalitĂ delle fasi operative a cui sono rivolte queste nuove attrezzature; ridotte dimensioni dellâallestimento in fase di trasferimento e piazzamento, nella continuitĂ delle caratteristiche giĂ consolidate sul mercato degli allestimenti dellâazienda modenese; massima sicurezza con il totale rispetto della normativa di settore EN280/2015; massima osservanza dei limiti per masse e dimensioni imposti dal nuovo codice stradale.
KONECRANES
La gru a cavalletto A-STRAD Konecranes continua il suo percorso di innovazione nello sviluppo di gru e macchine per i porti e la movimentazione dei container lanciando sul mercasto A-STRAD, una gru a cavalletto automatizzata che si affianca al suo giĂ noto straddle carrier A-STRAD e al sistema A-SPRINTER. A-STRAD e A-SPRINTER, in particolare, incorporano la tecnologia di automazione allâavanguardia del costruttore â con tutti i sottosistemi e software necessari, come il sistema di navigazione Navimatic e quello di gestione della flotta TEAMS â e la consulenza e il servizio completo di ciclo di vita. Gli operatori logistici e portuali apprezzano la sofisticata progettazione delle 110 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
macchine Konecranes e il sistema di propulsione doppio (dieselelettrico) che offre precisione di
manovra: il primo cliente a trarre vantaggio dallâautomazione delle nuove macchine è stato Ports of Auckland Ltd. (POAL) al quale Konecranes ha fornito 27 straddle carriers A-STRAD, aggiornando al contempo 21 gru a cavalletto. Tutte le macchine â nuove e aggiornate â entreranno in attivitĂ progressivamente entro la metĂ del 2019.
VALLA
250E: la trazione è elettrica Valla â azienda italiana che dal 1945 ha intrapreso e proseguito un percorso fatto di innovazione tecnologica raggiungendo oggi il traguardo delle oltre 10.000 gru semoventi per svariati ambiti industriali tra petrolchimica, aerospaziale e automotive â vanta tra le sue fila il modello 250E: si tratta di una macchina a trazione elettrica che offre una grande sicurezza e innovazione tecnologica. Questa macchina presenta una struttura portante a sei ruote realizzata in acciaio, cabina chiusa di serie, contrappesi interni rimovibili, per ottimizzare il peso della gru in funzione dellâapplicazione e facilitare
le operazioni di trasporto, riducendone i costi. Lâasse posteriore è sterzante tramite motore idraulico (idroguida) montato su ralla.
Il suo braccio telescopico con sfili proporzionali garantisce prestazioni ai vertici della categoria grazie allo sbraccio orizzontale superiore a 9 m
e verticale superiore a 13 m. Ampia la dotazione di sicurezza grazie al sistema elettronico di limitazione del carico (LMI), con display, per la visualizzazione del carico e la posizione del braccio; a garantire affidabilitĂ concorrono lâutilizzo di acciai di ultima generazione e componentistica di elevata qualitĂ , realizzata da aziende leader a livello mondiale. Câè inoltre la possibilitĂ di scelta tra una vasta gamma di accessori (ad esempio il cestello per manutenzione aerea, il comando a distanza, la cappotta tela/plexiglass, lâargano idraulico), che ne ampliano le possibilitĂ di utilizzo in molteplici settori.
INSERZIONISTI Azienda
Pagina
Brigade Elettronica
109
Cemas
11
CTE
107
Ecomondo 2017
67
Effer
3
Espi Engineering
III Copertina
Fimi
IV Copertina
Genie
9
Gruppo Minitop
106
Haulotte Italia
5
Intermat 2018
6
Intralogistica 2018 JCB JLG Industries Italia
108 7 105
Liebherr Italia
II Copertina
Manitou Italia
27
Merlo
1
MP Filtri
111
NLMK - Quend
21
Ormig
13
Platform Basket 112 ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
I Copertina