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SOMMARIO GENNAIO-FEBBRAIO 2024 – N.1
MACCHINE 22 Tekno GRC La costruzione di un’idea di Ettore Zanatta
28 Jekko Crescita inarrestabile di Ettore Zanatta
32 Magni TH In copertina: HAULOTTE
DOSSIER 58 La nuova normativa europea Nuovo Regolamento Macchine: di norma in norma di Marco Nava
ON SITE 64 La manutenzione di un palazzo
Il futuro del “full-electric”
storico nel centro di Torino La potenza è nulla senza versatilità
di Daniele Smiraglia
di Ettore Zanatta
36 Multitel Pagliero La tradizione dell’innovazione di Ettore Zanatta
40 Liebherr
FIERE 70 Intermat Costruire il domani di Liliana Rebaglia
L’importanza strategica dell’usato di Daniele Smiraglia
4 Editoriale
SERVIZI
di Ettore Zanatta
74 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia
54 Giffi Noleggi
6 Notizie
Il noleggio che conviene
a cura di Liliana Rebaglia
di Pietro Gabrielli
ATTUALITÀ 16 Prospettive e criticità del noleggio Dalle sfide nascono le opportunità di Pietro Gabrielli
Hands On IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R
IL “RE” PUÒ RUOTARE! di Ettore Zanatta
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Direttore responsabile Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it
Stampa MDM - Forlì
Direttore editoriale Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it
Periodicità Sono previsti 5 numeri/anno
Responsabile commerciale Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it
Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl
Hanno collaborato a questo numero: Pietro Gabrielli, Marco Nava, Liliana Rebaglia, Daniele Smiraglia
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C apoverso
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ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
editrice
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BATTERIE AL LITIO HEAVY DUTY PER MACCHINARI DA COSTRUZIONE
EDITORIALE
Ettore Zanatta direttore editoriale
La cicala e la formica
I
l paragone offerto dalla classica favola della cicala e della formica ci serve per offrire un ritratto veritiero di quello che troppo spesso succede nel mondo del nostro noleggio industriale, sviluppato principalmente dagli anni Novanta con le macchine per il lavoro in quota, a partire dalle molte categorie operative relative alle piattaforme aeree. Da subito ci furono imprese che agirono con investimenti a debito e composizioni
senza criterio dei parchi macchine proprietari, dove l’importante era vendere e realizzare fatturati consistenti (di quale consistenza intrinseca, poi, era materia di analisi). Poi, certo, ci furono anche coloro che vollero diventare esperti coscienziosi del settore, responsabili di aziende che avevano l’ambizione di durare nel tempo e creare posti di lavoro reali ed economie reali sul territorio. Con la crisi finanziaria mondiale del 2008-2013 sappiamo com’è andata a finire, poi, per molti imprenditori del primo gruppo citato (che definiremo “cicala”). Per le “formiche” del secondo gruppo le cose sono andate meglio: con fatica e sacrificio - soprattutto con voglia di crescere nelle competenze e nei servizi - sono riuscite a sopravvivere e, in alcuni casi, a prosperare negli anni successivi. Fino a oggi, quando i fenomeni della pandemia, prima, e dei sommovimenti tellurici delle guerre internazionali, poi, hanno ripresentato le nuove prove di coraggio e responsabilità da affrontare. Ma la nebbia, questa volta, non si è dissolta. Grazie a politiche di sussidi alle imprese - non chiamiamoli incentivi, perché quelli veri creano valore, non sopravvivenze artificiali - l’erba gramigna ha continuato a crescere e per molte “cicale”, ancora oggi, sembra primavera, nonostante le nubi minacciose all’orizzonte. Morale della favola: se tra fatturati non trasparenti e dati di crescita poco veritieri il noleggio non prende coscienza delle proprie condizioni ancora insufficientemente mature, moderne e di reale competenza, le “formiche” dovranno sempre fare i conti con un mercato drogato da una concorrenza scorretta e, alla fine, tossica per l’intero settore. Una piattaforma nuova fiammante può essere un azzardo o un pericolo se non è supportata da servizi, formazione e analisi produttiva del cosiddetto TOC, il reale costo di proprietà, in relazione alle prospettive di profitto nella considerazione della domanda di mercato e della sostenibilità economica e, sarebbe corretto aggiungere, anche ambientale. Può essere anche obsoleta, se non è dotata o supportata da adeguati sistemi di sicurezza e controllo in linea con le nuove tecnologie telematiche e digitali. Il noleggio non è moda, fashion, fumo negli occhi del consumatore. È economia reale e, come tale, non può combattere la contraffazione dei propri valori risparmiando sulla propria evoluzione, a scopo di profitto immediato. Se le cose vanno ancora così, in molti casi, nel noleggio d’Italia, vuol dire che la favola sopracitata ha cambiato la propria morale, corrompendo il significato e gli obiettivi. Premiando le peggiori “cicale” del mercato, che prosperano anche nella brutta stagione. 4
ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
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NOTIZIE a cura di Liliana Rebaglia FASSI
Investindustrial acquisisce il pacchetto di maggioranza Investindustrial, uno dei fondi di “private equity” più importanti in Europa, ha annunciato l’acquisizione del pacchetto di maggioranza del gruppo Fassi, il costruttore di gru idrauliche per autocarro di Albino (BG). Il Fondo lascerà una significativa partecipazione di minoranza alla famiglia Fassi (30%), con ancora Giovanni Fassi alla guida strategica e operativa in qualità di amministratore delegato della società. Nel processo di cessione, la famiglia Fassi è stata affiancata dalla società di consulenza finanziaria CP Advisors, guidata da Salvo Mazzotta e Marco Garro, con il coordinamento operativo di Giovanni Nucera. Il Gruppo Fassi, fondato nel 1965 da Franco Fassi, si compone oggi di una galassia societaria internazionale nella fornitura di tecnologie e sistemi per il sollevamento (gru idrauliche per autocarro con l’azienda e lo storico marchio Fassi
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ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
e la partecipata Jekko), sistemi per l’industria forestale (Cranab, Vimek e Slagkraft) e l’industria del riciclo (Cranab e Marrel). Il Gruppo, guidato da Giovanni Fassi, con un fatturato di circa 470 milioni di euro, opera in oltre 80 paesi con una rete capillare di concessionari esclusivi e impiega oltre 1.600 dipendenti tra società produttive e filiali commerciali dirette in Italia, Francia, Germania, UK, Svezia, Norvegia, Spagna, Portogallo e Malesia. Da sempre caratterizzato da una forte integrazione verticale, con circa il 90% dei componenti prodotti internamente, il Gruppo vanta una presenza industriale globale e opera tramite 18 stabilimenti, di cui 11 in Italia, due in Francia, quattro in Svezia e uno in Malesia, ai quali si aggiungono i siti produttivi di Forez–Bennes, l’azienda francese acquisita nel 2023 che da oltre 50 anni produce e installa cassoni ribaltabili. Il Gruppo, che ha sempre
privilegiato importanti investimenti in innovazione e automazione, con l’obiettivo di rendere i propri prodotti sempre più all’avanguardia, affidabili ed efficienti, ha investito e completato il “Fassi Innovation Center”, il nuovo polo tecnologico del Gruppo di oltre 11.500 m2 e con oltre 50 dipendenti tra ingegneri e tecnici, dedicato alle attività di ricerca e sviluppo e alla progettazione di sistemi ad alto contenuto tecnologico e sperimentale. L’obiettivo della cessione da parte della famiglia Fassi – con il mantenimento della gestione operativa del Gruppo – è sostenere, con una visione industriale di lungo periodo, un importante e ambizioso programma di crescita, di integrazione e di espansione, sia per quanto riguarda le linee interne che tramite acquisizioni, per rafforzare la presenza, la competitività e la quota di mercato su alcuni mercati, prodotti e settori specifici.
UNACEA
Il mercato 2023 delle macchine per costruzioni Nei 12 mesi del 2023 sono state immesse sul mercato italiano 24.704 macchine per costruzioni, con una diminuzione del 5% rispetto al 2022. Più in dettaglio, le macchine movimento terra vendute nel 2023 sono 23.779 unità (-5%) e 925 le macchine stradali (+2%). Questi i dati elaborati e diffusi da Unacea, l’Unione italiana macchine per costruzioni, sulla base delle vendite dei produttori e degli importatori del settore. Confrontando i dati del quarto trimestre 2023 sul quarto trimestre 2022, il comparto registra un calo del -7%; il segmento delle macchine movimento terra diventa negativo (-8%), mentre le macchine stradali registrano una crescita del 18%. “Il mercato italiano di macchine e attrezzature registra una lieve flessione nel 2023”, ha dichiarato Michele
periodo del 2022. Positive anche le importazioni, che crescono del 13%, per un valore di 1,9 miliardi di euro, in linea con l’andamento vivace registrato dal mercato italiano. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene in avanzo per quasi 965 milioni di euro, con una crescita del 14% rispetto allo scorso anno. Vitulano, presidente di Unacea. “Le vendite sembrano comunque essersi stabilizzate su livelli molto alti, che riteniamo possano mantenersi anche nei prossimi trimestri del 2024”. In crescita gli scambi internazionali di settore secondo quanto emerge dall’ultimo Report del commercio estero Unacea-Cer. Le esportazioni tra gennaio e ottobre 2023 hanno superato i €2,8 miliardi, con una crescita del 13% rispetto allo stesso
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NOTIZIE ELSA SOLUTIONS
Evoluzione nell’elettrificazione Le attività di sviluppo tecnico presso Elsa Solutions proseguono con grande impegno: all’inizio di gennaio 2024 l’azienda di Imola (BO) ha portato a termine la produzione di un importante sistema di accumulo al litio da 1 MWh - 1 megawattora (l’equivalente di 20 auto elettriche). Questa batteria è stata realizzata mediante l’utilizzo della tecnologia Litio Ferro Fosfato (LFP) con la completa assenza di Cobalto. Tale caratteristica conferisce alla batteria prestazioni elevate in termini di tempi di ricarica, correnti impulsive di scarica e numero di cicli. L’interfaccia di comunicazione con le apparecchiature di controllo EMS/PMS del cliente è altamente avanzata, permettendo una comunicazione tramite il protocollo PROFINET con le centraline, garantendo così una completa integrazione con il sistema del cliente. Le batterie al litio, in particolare quelle basate sulla tecnologia LFP, stanno avanzando tecnologicamente anno dopo anno, anche grazie alle scelte effettuate da alcuni colossi del settore Automotive, che recentemente hanno orientato massicci investimenti verso questa specifica chimica. “Inaugurare il nuovo anno
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ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
con un progetto così ambizioso ci rende molto entusiasti e allo stesso tempo ci dà la carica per affrontare i nuovi sviluppi di mercato coinvolti nel processo di elettrificazione”, spiega Federico Peluso, responsabile commerciale di Aliant. “Il mercato del sollevamento e dell’intralogistica è stato sicuramente tra i primi settori coinvolti nel processo di elettrificazione, le nostre prime applicazioni risalgono a oltre 10 anni fa. Oggi possiamo affermare
che questo settore si è spinto oltre ogni pregiudizio di limiti di potenza e autonomia, coinvolgendo anche grandi sistemi d’accumulo Heavy Duty e l’intralogistica pesante nei grandi scali internazionali, porti e interporti”. Davide Dal Pozzo, amministratore delegato dell’azienda, prosegue: “I progetti che stiamo affrontando sono impegnativi e richiedono notevoli attività di Ricerca & Sviluppo a livello organizzativo: grazie al rafforzamento del nostro staff interno avvenuto nel corso del 2023 e grazie all’importante investimento in macchinari e attrezzature, cerchiamo di portare a termine attività particolarmente spinte sia in termini di sistema che in termini di prestazioni delle batterie. La costruzione dell’ampliamento immobiliare in corso (l’azienda sta costruendo un nuovo capannone di circa 2.500 m2 in affiancamento all’esistente) ci consentirà di realizzare un importante salto in termini di capacità produttiva”. Per il 2024 l’azienda imolese ha in cantiere numerosi progetti: le principali innovazioni tecnologiche saranno presentate alle prossime fiere internazionali.
RAIMONDI CRANES
La prima gru a torre flat-top T147 in Italia Assistedile - agente ufficiale Raimondi Cranes per Milano, Monza e Brianza - porta il suo parco macchine a 130 unità con l’acquisto della gru a torre flattop Raimondi T147. La T147, una delle gru della serie 110, è la 107a Raimondi dell’azienda milanese ed è stata montata per la prima volta nell’ottobre 2023. Attualmente è al lavoro a Modena, per la costruzione dei nuovi uffici tecnici e amministrativi della Ferrari. “L’impiego della prima gru Raimondi T147 in questo cantiere rappresenta una pietra miliare per la nostra azienda. È un piacere lavorare all’ampliamento della sede della Ferrari noleggiando questo modello a Ediltecno Restauri, appaltatrice del progetto”, ha dichiarato Luciano Friso, direttore generale di
Assistedile. “Assistedile amplia la propria flotta di noleggio con la prima flat-top della Class 110, aumentando la propria gamma e dandoci la capacità di servire al meglio il settore edile del Paese”. La flat-top è ad altezza libera di 42 m, con una lunghezza braccio di 45 m e un carico in punta di 3,58 t in Ultralift, rendendola ideale per cantieri di piccole e medie dimensioni. La gru è stata installata in loco dal team operativo di Assistedile
con il supporto di un tecnico Raimondi che ha supervisionato il processo di installazione. La prima fase di preparazione del braccio e del controbraccio è avvenuta a terra. La T147, con una capacità massima di sollevamento di 8 t in configurazione a due funi, è stata eretta con una gru mobile da 200 t nell’arco di due giorni. Si prevede che la flat-top rimanga in cantiere per altri 10-12 mesi circa, fino al completamento del progetto. “La versatilità di questa gru, unita alle sue prestazioni in termini di capacità di sollevamento, incontra le attuali esigenze del mercato. Quando la gru è installata con un argano da 37 kW, la T147 può sollevare a una velocità massima di 105 m/min e ha una capacità di tamburo di 620 m”, ha spiegato Friso.
NOTIZIE CLS
Accordo strategico con CVS Ferrari CLS, società del gruppo Tesya leader in Italia in soluzioni avanzate per la movimentazione di materiali e per la logistica, annuncia di aver siglato una partnership per la distribuzione in Italia di CVS Ferrari, azienda leader nel settore del container handling. Con oltre 40 anni di esperienza, CVS Ferrari offre una gamma completa di macchine che rappresentano soluzioni altamente qualitative ed innovative per tutte le applicazioni di movimentazione dei materiali pesanti e voluminosi. CVS Ferrari è infatti azienda leader nella produzione di reachstacker, utilizzati prevalentemente per movimentare container pieni ed è l’unico produttore mondiale di carrelli elevatori per container vuoti elettrici e ibridi a recupero e
rigenerazione di energia. Inoltre le macchine CVS Ferrari aggiungono valore alla produzione in molte applicazioni di industria pesante attraverso la movimentazione rapida, sicura ed efficiente di carichi di diverse tipologie, anche grazie alla varietà di attrezzature con cui queste macchine possono essere equipaggiate. I carrelli CVS Ferrari rispondono ai requisiti di massima affidabilità combinando design, comfort per gli operatori,
componenti resistenti per applicazioni industriali e tecnologie all’avanguardia per i processi di produzione, prova e collaudo. Inoltre CVS Ferrari è indiscusso leader tecnologico sia per quanto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale dei suoi prodotti, siano essi a propulsione termica, ibrida o elettrica, sia per ciò che concerne l’integrazione digitale delle macchine con gli ambienti in cui lavorano e con l’organizzazione di servizio delle stesse. CLS e CVS Ferrari offrono quindi un pacchetto completo di prodotti e soluzioni avanzate per aiutare a migliorare l’efficienza, ridurre i costi e i consumi e ottimizzare il flusso dei materiali, oltre a un servizio di consulenza esperto e una tempestiva assistenza a livello locale.
EASY LIFT
Consegnate 21 piattaforme all’Esercito Italiano Venti piattaforme cingolate R180 e una piattaforma cingolata modello R130 sono state consegnate all’Esercito Italiano. I modelli 20 R180 sono stati personalizzati per rispondere al meglio alle esigenze di lavoro in quota dell’Esercito. Rispetto alla versione standard, tra le modifiche strutturali, citiamo la rotazione della torretta di 360°, il filocomando Scanreco con display a interfaccia semplificata riportante le informazioni sui parametri di utilizzo e di sicurezza e un dispositivo anti-schiacciamento che consiste in due radar montati sotto la cesta. Come propulsione l’Esercito ha scelto il motore diesel, ma anche in questo caso si è trattato di una personalizzazione, in quanto è stato montato un motore Hatz elettronico. Le macchine sono state inoltre 10 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
equipaggiate con accessori opzionali quali il faro di lavoro, l’inclinometro e, ovviamente, la verniciatura speciale di colore verde militare. L’R130 invece, è una macchina standard con motore diesel e accessori opzionali come filocomando e autolivellamento degli stabilizzatori, sempre verniciata nell’iconico verde militare. Prossimamente saranno organizzati corsi di formazione per gli operatori dell’Esercito che utilizzeranno le macchine e dovranno essere istruiti su come utilizzarle con facilità e in sicurezza.
NOTIZIE CTE
Un piano pluriennale per un nuovo modello organizzativo Nell’ambito di un nuovo piano di sviluppo pluriennale per il periodo 2024-2027 definito dalla proprietà di CTE, è stato introdotto un nuovo modello organizzativo con l’obiettivo di massimizzare il potenziale aziendale e lavorare in sinergia per raggiungere gli obiettivi futuri, alla ricerca continua della massima efficienza e qualità. Questo modello prevede un’unica guida per le aree Commerciale e Operations sotto il coordinamento di Marco Govoni, precedentemente Sales & Marketing Director, che riveste ora la responsabilità globale delle attività in qualità di Chief Operating Officer. Come supporto operativo per l’area industriale, grazie alla sua esperienza pluriennale in ambito industriale, ad affiancare Marco Govoni è stato incaricato l’Ing. Christian Tovazzi con il ruolo di Operation Manager. Un’unica regia per confermare l’attenzione alla soddisfazione del cliente in tutti i processi dell’azienda, oltre le relazioni commerciali. L’impegno a lungo termine di CTE è di crescere, innovare e affrontare le sfide future con determinazione. Una storia iniziata nel 1981 e che continua a guardare al futuro come punto di riferimento dell’industria del sollevamento nel
mondo, confermando il ruolo di assoluta rilevanza nel mercato per innovazione tecnologica, sicurezza e qualità. Marco Govoni, CTE Chief Operating Officer, ha dichiarato: “Non posso che ringraziare Lorenzo Cipriani e Giampaolo Piovan per l’opportunità che mi è stata data; questa sfida è nello stesso tempo un onore e un onere e avverto un grande senso di responsabilità nei confronti di tutto il mondo che gravita intorno a CTE, tra dipendenti, fornitori e clienti. Posso assicurare il massimo impegno nel solco della strategia intrapresa da CTE negli ultimi anni che prevede una forte e spiccata concentrazione sulle proprie gamme di prodotto per la produzione e distribuzione di piattaforme autocarrate e cingolate
ZED, B-LIFT, TRACCESS”. Lorenzo Cipriani, CTE Executive Vice President, ha aggiunto: “Un impegno forte richiede una forte leadership, per questo affidare a Marco Govoni la guida di tutte le operatività rivolte a soddisfare le richieste del mercato è stata la cosa più naturale che si poteva fare. Marco, fin dal suo ingresso nella famiglia CTE, ha saputo portare grande entusiasmo e competenza, coinvolgendo e orientando con successo tutte le aree di cui si è occupato. Ho grande fiducia e stima in lui, sia come professionista sia come persona. Sono convinto che sotto la sua direzione quanto abbiamo definito nel nostro Piano Strategico potrà essere implementato con successo, ottenendo così grandi benefici per i nostri clienti e per tutti gli stakeholders CTE”.
MASTER
L’ingresso nel network di officine JLG Master, azienda specializzata nell’aftersales dei mezzi per il sollevamento che opera con alcuni tra i player più noti nel settore della GDO e dell’industria, ha annunciato il suo ingresso nel network di officine autorizzate di JLG Industries, la società americana specializzata nella progettazione e nella produzione di apparecchiature per l’accesso. Grazie 12 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
a questo sodalizio, Master metterà a disposizione dei clienti JLG dislocati sul territorio nazionale il suo intero pacchetto di servizi per il postvendita, che includono manutenzione ordinaria e straordinaria del parco mezzi, immatricolazione e verifiche periodiche, vendita di pezzi di ricambio e vendita di veicoli nuovi e usati.
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NOTIZIE JLG
Lancio europeo per ClearSky Smart Fleet JLG Industries, Inc., azienda del gruppo Oshkosh Corporation specializzata nella produzione di piattaforme di lavoro aeree e sollevatori telescopici, ha annunciato il lancio europeo di ClearSky Smart Fleet, la prima piattaforma del settore per la gestione bidirezionale della flotta e l’interattività delle macchine. Costruita come piattaforma IoT robusta e in continua evoluzione, la piattaforma è in grado di offrire funzionalità uniche, approfondimenti e nuovi modi per gestire operazioni economicamente più efficienti. La piattaforma di nuova generazione, disponibile di serie sulla maggior parte delle nuove macchine, trasforma la telematica unidirezionale di base
in una soluzione bidirezionale che consente alla macchina e all’utente di comunicare tra loro. Elementi innovativi rivoluzioneranno il modo in cui i clienti lavorano, quali la digitalizzazione dei processi quotidiani per migliorare l’efficienza, la localizzazione precisa ed efficiente delle macchine, le capacità di assistenza aggiuntiva per i mezzi, la logistica semplificata con Reti Automatizzate di Siti e approfondimenti su macchine e flotte disponibili su richiesta. I clienti possono utilizzare la piattaforma tramite un’efficiente app per dispositivi mobili o un portale web personalizzabile, integrato nel sito di e-commerce di JLG, Online Express, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Per coloro che hanno flotte miste, un feed di dati API avanzato consente di incorporare i dati ClearSky Smart Fleet nei sistemi
MAGNI TH
Il progetto “Tren Maya” Il gruppo ITISA ha scelto Magni e GAM come partner di uno dei progetti più emblematici del 2023: la costruzione di “Tren Maya”, un’imponente struttura ferroviaria in Sudamerica. Il progetto “Tren Maya” porterà alla realizzazione di un nuovo servizio di trasporto ferroviario per collegare le principali città e aree turistiche della penisola dello Yucatan, nel Messico sudorientale. L’infrastruttura rafforzerà l’attrattività della regione e fornirà un impulso decisivo all’industria del turismo. Inoltre costituirà un’importante fonte economica per il paese e aumenterà la connettività del territorio, consentendo di spostare efficacemente merci e passeggeri. Sono 1.460 i chilometri di rete ferroviaria che collegheranno gli Stati di Tabasco, Campeche, 14 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Chiapas, Yucatan e Quintana Roo a beneficio della qualità della vita dei suoi abitanti, per un totale di 18 stazioni divise in sette sezioni, che collegheranno le comunità per creare poli di sviluppo, generando commercio e turismo sostenibile. Inoltre, per ridurre al minimo l’impatto ambientale e sociale, il 95% del percorso seguirà quello delle infrastrutture già presenti. Con più di 70 anni di esperienza nel settore, il Gruppo ITISA si
telematici esistenti. “JLG ha realizzato ClearSky Smart Fleet per aiutare i clienti a svolgere il proprio lavoro in modo più rapido ed efficace che mai, in modo da raggiungere nuovi livelli di produttività e redditività”, afferma James W. Hahessy, Product Manager - Connected Solutions, JLG EMEA. “Si tratta di una soluzione robusta, costruita da zero da JLG utilizzando il feedback dei clienti per soddisfare le loro esigenze. Con oltre 25 funzioni, renderà le loro attività di gestione della flotta più semplici ed efficienti”. La piattaforma si evolverà in futuro, apportando ulteriore valore aggiunto ai clienti e continuando a fornire un’esperienza utente intuitiva e leader nel settore. “Ci adatteremo man mano all’evoluzione della nostra tecnologia e svilupperemo nuove funzionalità per soddisfare le esigenze di un settore in continuo sviluppo”, aggiunge Hahessy.
compone di aziende che sviluppano e promuovono infrastrutture per l’edilizia, il trasporto ferroviario e la conduzione idraulica. Per portare a termine la movimentazione e posa di traverse in cemento per sostenere le rotaie, il Gruppo ha acquistato un sollevatore telescopico Magni TH 5.5.19 e un sollevatore telescopico TH 6.10 dal concessionario locale GAM, che ha servito il cliente nel migliore dei modi, fornendo le macchine ideali per le loro esigenze. La partnership con Magni e GAM ha costituito un cambiamento fondamentale nell’esperienza del cantiere.
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ATTUALITA’ PROSPETTIVE E CRITICITÀ DEL NOLEGGIO
DALLE SFIDE NASCONO
LE OPPORTUNITÀ NEL CORSO DI UN FORUM SVOLTOSI ALLA FINE DELLO SCORSO ANNO, SPECIFICATAMENTE DEDICATO AL NOLEGGIO ITALIANO, ALCUNI DEI PRINCIPALI PROTAGONISTI DI QUESTO SETTORE SONO STATI INVITATI A FORNIRE I LORO AUTOREVOLI PUNTI DI VISTA SULLE PROSPETTIVE DEL MERCATO E SULLE SFIDE CHE OGNI AZIENDA SI TROVERÀ PRESUMIBILMENTE AD AFFRONTARE NEL PROSSIMO FUTURO di Pietro Gabrielli
N
egli ultimi anni il mondo del noleggio sta attirando su di sé molta attenzione e sta suscitando un notevole interesse da parte del mercato, accortosi (già da diverso tempo) dell’ascesa di quest’attività imprenditoriale ricca di vantaggiose prospettive. Il noleggio è stato anche uno dei protagoni-
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sti di recenti manifestazioni fieristiche ed eventi dedicati, dov’è andata in scena una ricca disamina sul possibile futuro di questo mercato fornita direttamente dagli imprenditori e operatori del settore. Un forum organizzato alla fine dello scorso anno da Rental Blog ha voluto fornire una panoramica sullo stato di salute del mercato e la sua possibile evolu-
zione nei prossimi anni, attraverso le opinioni e i punti di vista di un prestigioso parterre di noleggiatori e professionisti consolidati, che hanno fornito un dettagliato racconto sulle proprie esperienze.
Nemici di sé stessi “Oggi sono presenti dei rappresentanti autorevoli del mondo del noleggio che
MATTEO CATTAGNI MANAGER DI BOELS RENTAL
più insidiosa da affrontare: “Nel corso degli ultimi 20 anni il noleggio di macchine per le costruzioni ha mutato la sua funzione agli occhi della clientela, divenendo una scelta strutturale e un partner strategico a cui affidare buona parte dei propri bisogni. Il settore sta beneficiando di questo cambiamento, come dimostra la crescita degli ultimi anni. Credo che le nostre opportunità superino di gran lunga le sfide davanti a noi e che la vera minaccia risieda nella possibile impreparazione dei noleggiatori a cogliere e sfruttare pienamente queste occasioni”.
FOTO EASY NOLEGGIO
fanno parte o dirigono aziende operative ogni giorno in prima linea sul mercato con le loro attività. Siamo convinti che la loro esperienza e capacità di lettura del mercato offrirà un contributo importante in termini di visione dell’andamento odierno e futuro del settore del noleggio”: con queste parole è stato introdotto il Forum, che si è aperto ponendo l’attenzione
sulle principali prospettive di sviluppo del noleggio e sulle sfide che attendono le aziende specializzate in questo settore nel prossimo futuro. Due i temi affrontati senza indugio dal primo relatore della giornata, Matteo Cattagni, manager di Boels Rental, che ha espresso il suo punto di vista su quale potrà essere nel prossimo futuro la minaccia
MARZIA GIUSTO DIRETTORE GENERALE DI LOXAM ACCESS
Una crescita professionale Ognuno dei relatori intervenuti durante il Forum ha rappresentato una realtà aziendale specifica ed espresso la propria visione e chiave di lettura del mercato, spesso legate anche all’esperienze vissute durante la loro attività nel mondo del noleggio. Tra queste realtà c’è il gruppo francese Loxam, cergennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 17
ATTUALITA’
GEROLAMO FIORE AD DI TE.CO.
tamente un’autorità in materia di noleggio e un esempio di professionalità sul mercato. Aspetto questo che, secondo Marzia Giusto, direttore generale di Loxam Access, il settore non dovrà dimenticare di valorizzare anche in futuro: “Negli ultimi tre anni la figura del noleggiatore ha assunto un ruolo molto più professionale e rilevante nel settore delle costruzioni. Anche a fronte di rallentamenti del mercato e dell’economia,
nel prossimo futuro bisognerà proseguire questo percorso di crescita e valorizzazione del noleggio continuando a porci come professionisti del settore, attraverso investimenti in formazione, sicurezza e transizione energetica che elevino la qualità dei prodotti e dei servizi, distinguendoci da tutti quei noleggiatori che si improvvisano tali”. A quello di Marzia Giusto è succeduto l’intervento di Gerolamo Fiore, AD di Italnolo. Seppure all’apparenza possa sembrare un’attività marginale nel panorama delle costruzioni, il noleggio generalista rappresenta una fetta in forte crescita all’interno di questo settore, in grado quindi di fornire una chiave di lettura di più ampio respiro sullo stato di salute del mercato. “A oggi siamo l’unica azienda in Italia a offrire un noleggio di stampo generalista e questo, dal mio punto di vista, è un indicatore della scarsa propensione degli imprenditori a investire in altri comparti, oltre a quello delle costruzioni. Io credo che forse la maggiore criti-
GABRIELLA MARTANI CEO DI EUROTECNO
cità del settore risieda in questa scarsa diffusione e crescita di quest’attività e che in futuro bisognerà cercare di essere più aperti a quelle che sono le possibilità del mercato, cogliendo l’elevata domanda di noleggio proveniente da diversi settori per svariati beni”.
Una questione di personale Il dinamico flusso di interventi dei relatori è proseguito introducendo un tema molto sentito nel settore,
SFIDA O… OPPORTUNITÀ?
MAURIZIO QUARANTA RESPONSABILE IPAF ITALIA
Nel corso del Forum si è affrontato anche un discorso legato alla crescita di una diffusa consapevolezza sull’importanza di garantire un’attività del noleggio maggiormente sicura, che necessita di operatori e non vittime sacrificali sull’altare del lavoro. Tema ben noto a Maurizio Quaranta, responsabile IPAF Italia, che ha illustrato lo stato della sicurezza sul lavoro in Italia e offerto alle aziende di noleggio anche una nuova chiave di lettura di questa tematica.
18 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
“Secondo gli ultimi rilevamenti di Inail, nel 2022 in Italia ci sono stati oltre 1.200 decessi sul luogo di lavoro e più di 700.000 infortuni. Dati che dovrebbero spingerci a incrementare gli sforzi messi in campo quotidianamente al fine di garantire maggiore sicurezza sul posto di lavoro, sia da parte delle aziende che delle associazioni. Sono consapevole di quante responsabilità questo impegno richieda a un noleggiatore e che inevitabilmente comporti anche investimenti, fatica e nuove figure da formare all’interno delle aziende. Però questo maggiore e faticoso sforzo dedicato alla sicurezza e formazione è necessario per il bene futuro del nostro settore e credo sia, al contempo, un vantaggio concorrenziale per le aziende su cui fare leva. Quindi la sicurezza è una tematica che rappresenta una criticità e una sfida, ma anche un’ottima opportunità di crescita per le aziende e le loro attività”.
PAOLO VISMARA DIRETTORE DELLA SVIZZERA CAMILLO VISMARA SA
ovvero quello della problematica legata alla ricerca del personale, affrontata in modo preciso dal noleggiatore Paolo Vismara, direttore della svizzera Camillo Vismara SA: “Il tema della ricerca del personale è una problematica che oggi affligge l’Europa intera, una mancanza di manodopera qualificata che colpisce tutti i settori. Il settore del noleggio deve stare al passo di un mondo in costante evoluzione, che richiede realtà imprenditoriali composte da
aziende attrattive capaci di intercettare giovani talenti attraverso offerte di lavoro più flessibili e in grado di rispecchiare la domanda”. A portare il punto di vista della piccola-media imprenditoria sul tema del personale ci ha pensato anche Gabriella Martani, CEO del gruppo Eurotecno, presente al convegno anche in qualità di esponente di una categoria di imprese che rappresenta un’importante fetta del mercato del noleggio e del tessuto economico italiano: “Per il bene della collettività del noleggio, ogni noleggiatore deve assumersi un’ulteriore responsabilità e promuovere questo settore affinché possa essere noto al grande pubblico il suo valore imprenditoriale. Se venisse risaltata la dinamicità di quest’attività e la crescita e formazione lavorativa riservata al personale, sicuramente anche le nuove generazioni verrebbero attratte da questo mondo in grado di valorizzare e adeguatamente remunerare i giovani talenti”.
MICHELE TREVISAN, RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE DI VENPA
Un salto di qualità Al termine dell’interessante intervento del CEO di Eurotecno la parola è passata a Michele Trevisan, responsabile marketing e comunicazione di Venpa, che ha portato sul palco la sua esperienza all’interno di una realtà di grande tradizione che negli ultimi anni si è evoluta tenendo il passo con il mercato: “Nel prossimo futuro vedo come criticità principale per il noleggio il mantenimento degli standard quali-
modo massiccio tra quelle da sollevamento, tra cui le gru elettriche per le movimentazioni industriali. Con all’attivo oltre 40 gru elettriche all’interno del suo parco mezzi, l’azienda NMG Italia di Ponzina (VR) è stata pioniere nel nostro Paese di questo prospero segmento di settore che, come ha spiegato il
FRANCESCO GELAO
L’OPINIONE
CEO DI TECNOELEVA
tativi sul mercato da parte delle imprese. Dal mio punto di vista, affrontiamo un periodo nel quale il carico e la pressione esercita sulle strutture aziendali mette particolarmente a rischio garantire ogni giorno questi elevati standard qualitativi in ogni attività e servizio. All’interno di Venpa crediamo in una crescita strutturale basata su un aumento del parco mezzi, il miglioramento del ‘pricing’ e una collaborazione con altre società di noleggio che apporti uno scambio di valore e di know-how che aiuti a sviluppare le imprese e il mercato”. Un concetto di collaborazione tra gli operatori del mondo del noleggio avvalorato anche da Francesco Gelao, CEO di Tecnoeleva, che ha proposto un’ampia panoramica di ciò che potrà accadere nei prossimi anni all’interno del comparto, così come in altri settori industriali: “Dobbiamo crescere di pari passo a questo nuovo concetto di società sorto negli ultimi anni e intercettare le nuove generazioni, seppur complicate da approcciare con gli attuali e obsoleti modelli e paradigmi. C’è bisogno di un cambio di mentalità collettivo del settore, che porti ad affrontare tutti insieme questa trasformazione e le sfide tecnologiche, ambientali e sociali”.
Un’attività per veri imprenditori Il noleggio si sta specializzando in vari campi e per diverse tipologie di veicoli, non solo nel settore delle macchine per costruzioni ma in
MARCO PROSPERI DIRETTORE DI ASSODIMI
“Il mondo del noleggio è cresciuto molto negli ultimi anni, generando per le aziende di questo settore incrementi di fatturato medi del 20% nel 2022 e del 14,5% nel 2023. Ma è anche cresciuto in termini di dimensione e valore sul mercato. Al Congresso Assodimi di quest’anno, svoltosi il 29 dicembre scorso a Napoli, abbiamo incontrato molte persone felici di lavorare nel settore del noleggio, attività che fino a qualche tempo fa veniva relegata a una funzione di ripiego in caso di imprevisti o problemi e poco considerata all’interno di un’azienda. Oggi, invece, il cliente conosce l’attività del noleggio professionale e le differenze in termini di vantaggi rispetto a quello improvvisato, grazie alla presenza sul territorio di società in grado di fornire un servizio di qualità e ad alto rendimento. Ma in Italia ci sono ancora molte zone sprovviste di servizi di noleggio e che offrono un ulteriore margine di crescita a questo settore ricco di potenzialità tuttora inespresse e inesplorate. Una crescita che passa inevitabilmente attraverso mirati investimenti in tecnologie a supporto di processi innovativi, formazione e la ricerca e sviluppo di nuovi talenti”. gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 19
ATTUALITA’
MICHELE VECCHIATO AMMINISTRATORE UNICO DI NMG ITALIA
suo amministratore unico Michele Vecchiato, in futuro sarà in grado di offrire innumerevoli opportunità: “Attualmente io non vedo nel settore del noleggio grandi criticità, bensì molte opportunità. Nell’ultimo biennio le richieste di noleggio a medio-lungo termine sono aumentate e vediamo sempre più clienti che necessitano di macchine per periodi dai due ai quattro anni. Credo che il futuro di questa richiesta di noleggio passi attraverso una cooperazione più stretta e proficua tra noleggiatori, produttori e fornitori, la quale risulterà fondamentale per garantire interessanti e vantaggiosi sviluppi di questa attività in termini di servizi e opportunità”. Un futuro ricco di opportunità che secondo Davide Villa, C.O.O. di Casella Autogru, sarà inevitabilmente legato alla creazione di una migliore struttura imprenditoriale all’interno delle imprese, in grado di generare una maggiore reddittività delle attività di noleggio per le aziende. “I numeri e i bilanci degli ultimi anni mostrano innegabilmente una crescita dei fatturati, ma anche una contrazione dei margini reali e percepiti. Una vera attività imprenditoriale è spinta da una componente emotiva e passionale ma sorretta da utili che tengano in piedi un’azienda e gli permettano di autofinanziarsi. È necessario aggiornare il modo di concepire l’imprenditoria, valutando l’introduzione all’interno delle nostre organizzazioni di sistemi che ci consentano di monitorare con 20 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
DAVIDE VILLA
LUCA DE MICHELIS
C.O.O. DI CASELLA AUTOGRU
FLEET MANAGER DI CGTE
MANUEL NIEDERSTÄTTER FONDATORE DI RENTMAS
“
I NOLEGGIATORI DEVONO PRESENTARSI AL MERCATO COME UN INTERLOCUTORE INDISPENSABILE, CON PRODOTTI E SERVIZI EFFICIENTI
„
tempestività la nostra attività e valutare la sua sostenibilità nel mediolungo periodo”.
Un noleggio efficiente La lunga scaletta degli interventi è proseguita con il discorso di Luca De Michelis, Fleet Manager di CGTE, che ha sottolineato come il contesto economico e geopolitico vissuto negli ultimi anni dovrà necessariamente obbliga-
re le aziende ad adeguare e rivedere i propri modelli di impresa. “La sfida più che mai attuale è quella di imparare a reagire rapidamente a un mercato che evolve in maniera imprevedibile e riuscire a programmare la propria attività attraverso piani pluriennali più flessibili e a breve termine, che ci rendano il più reattivi possibile in un contesto economico ricco di imprevisti incontrollabili”. A chiudere l’evento, infine, è stato l’intervento del fondatore di Rentmas, Manuel Niederstätter, realtà altoatesina che negli anni ha basato la sua crescita sullo sviluppo di un’offerta completa e servizi “reattivi”, in un’ottica anche di quella reddittività che Davide Villa reclamava come requisito fondamentale per un noleggio sano: “Oggi il settore vive un periodo di forma positivo dettato da un’elevata produttività, che però necessità di essere consolidata. Ciò non significa aumentare il carico di lavoro, bensì efficientare i processi elevando la qualità e la professionalità delle proprie attività, portando così di conseguenza a una maggiore reddittività nel tempo. Un aumento della redditività che passa attraverso a dei necessari investimenti in nuove tecnologie e servizi digitali a supporto di una migliore ed efficiente operatività. Investimenti in soluzioni innovative che renderanno, inoltre, il lavoro molto più moderno, tecnologico e attraente per le nuove generazioni”. ■
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MACCHINE TEKNO GRC
LA COSTRUZIONE DI UN’IDEA “L’IDEA” DELLA DINAMICA AZIENDA BERGAMASCA, SPECIALIZZATA DAL 1981 NELLA COSTRUZIONE E NELL’ASSEMBLAGGIO DI MACCHINARI SPECIALI CONTO TERZI, È STATA QUELLA DI REALIZZARE UNA NUOVA GAMMA DI GRU PER CONTO PROPRIO, AVENDO UN’ESPERIENZA E COMPETENZE TALI DA POTER PROPORRE SUL MERCATO SOLUZIONI DI ASSOLUTA AFFIDABILITÀ ED EFFICACIA di Ettore Zanatta
T
ekno GRC è un’azienda attiva su tutto il territorio nazionale e specializzata nella costruzione e nell’assemblaggio di macchinari speciali conto terzi da oltre quarant’anni.
LA GRU CINGOLATA TK40: COME TUTTE LE VERSIONI DELLA GAMMA TEKNO GRC SI CARATTERIZZA PER UN’ALTEZZA LIMITATA, CHE GARANTISCE UN’ELEVATA FACILITÀ DI CARICO E TRASPORTO 22 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Si tratta di una realtà molto dinamica, composta da tecnici con un’esperienza di svariati anni nella costruzione di macchine per qualsiasi settore: una combinazione di fattori, questa, che rende TeknoGRC un interlocutore sempre pronto ad affrontare con consapevolezza e professionalità ogni sfida che il mercato richiede. Il motto aziendale (“Dal 1981 costruiamo le vostre idee”) riflette il core business e le attitudini dell’azienda stessa, che - forte dell’esperienza accumulata negli anni e dell’ingegno del team di Tekno GRC, a partire dal suo fondatore Giuseppe Corna e dai figli Silvio e Paola, che attualmente gestiscono con lui la società - lo scorso anno di idea ne ha avuta una particolarmente ineressante: la realizzazione, su proprio progetto, di una nuova gamma di gru. Abbiamo incontrato proprio Giuseppe Corna presso la sede di Bariano (BG) - dislocata su un’area produttiva di 3.500 m2 coperti, ai quali si aggiungono una palazzina uffici e ampi piazzali - per farci spiegare le motivazioni che hanno portato a quest’iniziativa e le caratteristiche di queste nuove macchine. Per far comprendere appieno la lunga esperienza di Tekno GRC e le esperienze accumulate nel tempo è doveroso fare un
passo indietro. Quando è nata l’azienda e con quali scopi? “Tekno GRC si basa sulla mia esperienza ultraquarantennale nel settore dei montaggi. Dopo la gavetta ho deciso di intraprendere la carriera di imprenditore fondando nel 1981 la GRC. Nei primi 10 anni di attività l’azienda ha lavorato per marchi come Hyco (montaggio di tutti i modelli del brand), Demag e Soimi (montaggio di autogrù da 30 t) e ha raggiunto l’apice di produzione grazie alla collaborazione con Krupp, che ci ha portato a co-
struire tre gru complete a settimana. Negli anni Novanta GRC ha ampliato il portafoglio clienti costruendo macchine per CT (veicoli multistrada), Oil&Steel, Cella e Basket (piattaforme aeree). La professionalità e la serietà dei nostri tecnici ci ha consentito di diventare nel 2000 sia dealer (per il Nord e Sud Italia) che fornitore di Grove, azienda con la quale il rapporto è continuato fino al 2005, anno in cui il gruppo Manitowoc ha acquistato il marchio tedesco e ha deciso di delocalizzare la produzione
LA GRU CINGOLATA TK30 È UNA MACCHINA CHE, SIMILARMENTE ALLE SUE “SORELLE MAGGIORI”, È COMPATTA E FACILE DA MANOVRARE
FOTO DI GRUPPO DEL TEAM TEKNO GRC. SEDUTO, AL CENTRO DELLA FOTO, C’È GIUSEPPE CORNA, FONDATORE DELL’AZIENDA BERGAMASCA
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 23
MACCHINE solo nei siti di proprietà. In generale, GRC ha realizzato nel tempo autogrù di tutti i generi: autocarrate, cingolate, tralicciate fuoristrada e fuoristrada veloci (tutt’oggi effettuiamo ricondizionamenti di autogrù a tutti i livelli). Nel 2005 abbiamo iniziato una stretta collaborazione con le aziende del gruppo Trevi, realizzando diversi macchinari e prototipi per il settore della trivellazione e della palificazione”. Nel 2014 la GRC si è “trasformata” in Tekno GRC, passando il testimone a suo figlio Silvio... “Sì, nel 2014 è mutata la ragione sociale e l’anno successivo abbiamo realizzato per Sorema diversi macchinari per il settore ferrovia-
rio e iniziato una partnership con Euro Pipeline Equipment per la costruzione di macchine posatubo. Sempre nel 2015 è nata la collaborazione con Farck, per l’allestimento di veicoli stradali. Nel 2017 Tekno GRC è entrata in un ulteriore settore costruendo macchinari industriali per CIFA, Ventomatic e altre aziende specializzate nella produzione di magazzini automatizzati e pneumatici.
“
SPECIALIZZATA NELLA COSTRUZIONE E ASSEMBLAGGIO DI MACCHINARI SPECIALI, TEKNO GRC HA LANCIATO SUL MERCATO UNA PROPRIA GAMMA DI GRU
LA GRU TK45 LS CONDIVIDE CON I MODELLI CINGOLATI A CARREGGIATA ALLARGABILE DELLA GAMMA TEKNO GRC LA GUIDA CON VOLANTE, IL SISTEMA DI TRASLAZIONE GESTITO DA CENTRALINA DANFOSS E LE DIMENSIONI RIDOTTE, CHE CONSENTONO ALL’OPERATORE DI MANOVRARE LA GRU IN AREE RISTRETTE 24 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
A chiusura di questa riscostruzione temporale dell’attività di Tekno GRC è bene ricordare e sottolineare che l’azienda è un partner di riferimento anche grazie ai servizi offerti ai propri clienti. Di quali servizi si tratta, nello specifico? “Il nostro iter di produzione comprende varie fasi specialistiche: un ciclo completo di verniciatura ad alti livelli, senza l’ausilio di fornitori esterni; verniciatura di partico-
„
lari di grosse dimensioni effettuata grazie a una cabina da 10x10x22 m; realizzazione di carpenterie di piccola, media e grande taglia; preassemblaggio di componenti oleodinamici, pompe idrauliche, distributori, valvole, blocchi di drenaggio e scarico e collegamento degli impianti; stesure di impianti elettrici a bordo macchina, con la realizzazione di quadri elettrici, collegamenti e cablaggi; collaudo finale e verifica della check-list di pre-spedizione. Ricordo inoltre che Tekno GRC è partner ufficiale di Manuli Hydraulics, fornitore di gruppi mondiali quali Volvo, Komatsu, Manitou, JCB, AGCO, Nissan e John Deere. Grazie a questa collaborazione possiamo realizzare kit di tubi flessibili armati per impianti oleodinamici. Tutto ciò testimonia il core business di Tekno GRC: supportare le aziende durante i picchi commerciali, per l’uscita di nuovi macchinari e/o prototipi o per eventuali riorganizzazioni aziendali. La nostra attività garantisce loro: una riduzione di tempi e costi, grazie alla nostra efficiente organizzazione del lavoro, che consente una produzione programmata; una maggiore qualità, assicurata dalla specializzazione del nostro personale; un’elevata flessi-
LA SCHEDA TECNICA Le gru cingolate TK
TK30
TK40
TK45 LS
Capacità di carico max.:
30 t
40 t
45 t
Altezza di sollevamento max.:
31,5 m
31,5 m
41,2 m (51,5 m con jib)
Peso operativo:
28 t
29,5 t
32 t
Motore (Stage V):
Cummins
Cummins
Cummins
Potenza motore:
149 kW a 2.200 giri/min
149 kW a 2.200 giri/min
149 kW a 2.200 giri/min
87,8%
87,8%
87,8%
Velocità argano:
67/154 m/min
67/154 m/min
67/154 m/min
Lunghezza funi:
160 mm
160 mm
200 mm
Diametro funi:
13 mm
13 mm
13 mm
Velocità di estensione braccio:
100 s
100 s
120 s
Lunghezza braccio:
30,65 m
30,65 m
40,3 m (50,2 m con jib)
Inclinazione braccio:
-2°/+80°
-2°/+80°
-2°/+80°
Velocità di rotazione torretta:
2 giri/min
2 giri/min
1 giri/min
Velocità di traslazione:
4 km/h
4 km/h
4 km/h
8.870 x 2.550 x 3.015 mm
8.870 x 2.550 x 3.120 mm
11.100 x 2.550 x 3.150 mm
Pendenza superabile max.:
Dimensioni:
bilità della produzione. I ‘numeri’ offerti da Tekno GRC sono esplicativi della sua professionalità: oltre 40 anni di esperienza, 30 tecnici specializzati, oltre 2.200 macchinari realizzati, 42 Paesi raggiunti”. Abbiamo ricostruito il passato e fatto lo stato dell’arte del presente. Abbiamo evidenziato temi concreti citando doti di competenza, flessibilità e professionalità. Temi alla base dei quali c’è la scelta di realizzare, in proprio e non più per conto terzi, una particolare gamma di gru. In cosa consiste questa nuova proposta? “Considerando l’esperienza accumulata nel settore e volendo sfruttare le competenze e le professio-
nalità di cui disponiamo abbiamo deciso di realizzare una nostra linea di gru, al fine di ampliare il nostro target di clientela, offrendo al contempo assicurazioni in termini di qualità, servizio e affidabilità, gli elementi che hanno sempre contraddistinto l’attività di Tekno GRC. La produzione si basa attualmente su una gamma composta da tre modelli cingolati, le autogrù TK30, TK40 e TK45 LS. La prima, con capacità di carico di 30 t, è una macchina compatta e facile da manovrare: la guida con volante, il sistema di traslazione gestito da centralina Danfoss e le dimensioni ridotte consentono all’operatore di manovrarla in aree ristrette. Il sottocarro cingolato con carreg-
giata allargabile e l’altezza di soli 3.015 mm garantiscono facilità di carico e trasporto. Stesse caratteristiche generali caratterizzano il modello TK40, che si differenzia per l’altezza di 3.120 mm. Stesso discorso vale per la versione TK45 LS, una ‘crawler crane’ compatta con sistema di stabilizzazione a travi estensibili e martinetti idraulici a comando indipendente. Il jib ripiegabile permette di raggiungere l’altezza massima di carico di 51,5 m, mentre la cabina inclinabile offre all’operatore una visuale completa sul carico sollevato. La modalità pick&carry e la controrotazione dei cingoli consentono la movimentazione di carichi in spazi limitati. I moderni sistemi di trattamento gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 25
MACCHINE dei gas di scarico, inoltre, assicurano emissioni molto ridotte”. Oltre a queste tre versioni cingolate la gamma presenta anche un modello gommato. Di cosa si tratta e quali sono le sue peculiarità? “La CG-2040, questa la sua denominazione, è un’autogrù che si adatta alle più diverse condizioni di lavoro. Le dimensioni ridotte rendono questa macchina un mezzo ideale per le operazioni di sollevamento e movimentazioni anche in conte-
LA SCHEDA TECNICA L’autogrù gommata CG-2040 Capacità di carico max.:
40 t
Altezza di sollevamento max.:
32 m
Peso operativo:
24 t
Motore (Stage V):
Cummins
Potenza motore:
231 kW a 2.200 giri/min
Pendenza superabile max.:
30%
Raggio di sterzata strada/cantiere:
11,5/6,5 m
Velocità argano:
67/154 m/min
Lunghezza funi:
160 mm
Diametro funi:
30 mm
Velocità di estensione braccio:
60 s
Lunghezza braccio:
30,54 m
Inclinazione braccio:
-2°/+80°
Velocità di rotazione torretta:
3 giri/min
Velocità di traslazione:
65 km/h
Dimensioni:
26 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
8.600 x 2.550 x 3.200 mm
L’AUTOGRÙ GOMMATA CG-2040 SI ADATTA ALLE PIÙ DIVERSE CONDIZIONI DI LAVORO. LE DIMENSIONI RIDOTTE LA RENDONO UN MEZZO IDEALE PER LE OPERAZIONI DI SOLLEVAMENTO E MOVIMENTAZIONI ANCHE IN CONTESTI CITTADINI
sti cittadini. L’attenzione per l’ambiente e il basso livello di emissioni ne permettono la libera circolazione. Questo modello di distingue per potenza (il motore da 231 kW a 2.200 giri/min, la trazione integrale permanente e la marcia da cantiere garantiscono il raggiungimento di luoghi di lavoro apparentemente inaccessibili, supportato da una trazione 4x4 integrale permanente), compattezza (gli 8,6 m di lunghezza, il raggio di sterzatura, servoassistita, e la modalità ‘pick & carry’ su gomma permettono sollevamenti e movimentazioni sia in aree cittadine che industriali), velocità (i comandi sono facili ed ergonomici e, insieme all’ampia visibilità della cabina, riducono al minimo le operazioni di stabilizzazione della macchina, mentre la selezione indipendente del 1° sfilo dal 2°-3°4° offre all’operatore diverse configurazioni per il sollevamento) e robustezza (la struttura del telaio è a scatola antitorsione in acciaio altoresistenziale). L’innovativo sistema di sospensioni orizzontali interamente regolabili, frutto di 40 anni di esperienza nel campo del sollevamento, permette il raggiungimento dei luoghi di lavoro più impraticabili”. ■
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MACCHINE JEKKO
ASCESA VERTICALE NEL 2023 L’AZIENDA VENETA HA CONFERMATO PER IL QUINTO ESERCIZIO CONSECUTIVO IL TREND POSITIVO FATTO REGISTRARE NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI. UNA CRESCITA TRAINATA DAL REPARTO “OPERATIONS”
di Ettore Zanatta
28 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
A
nno dopo anno Jekko (Colle Umberto – TV) si sta guadagnando “sul campo” lo status di realtà all’avanguardia nel settore delle gru e delle mini gru. Alla fine dello scorso anno l’azienda ha fatto registrare il quinto se-
gno “+” consecutivo, sinonimo di una crescita esponenziale che la pone ai primi posti nel panorama industriale italiano e internazionale. Un successo, questo, costruito grazie a una precisa programmazione e a una grande lungimiranza, la cui spina dorsale è rappresentata dall’evoluzione del reparto “Operations”.
I numeri del 2023 Dopo aver posto l’accento su uno sviluppo costante e sul mantenimento di una qualità elevata per soddisfare le esigenze sempre crescenti dei clienti, la sfida principale per Jekko è stata quella di preservare quegli standard superiori nel contesto di una crescita volumetrica importante. E lo ha fatto investendo più tempo e cura nel comparto operativo. Oggi nel reparto “Operations” si concentrano cinque attività cruciali per l’ecosistema aziendale: Pianificazione; Acquisti; Supply Chain; Produzione reparto saldatura; Produzione reparto assemblaggio. Attualmente è qui che è riunito il 75% del personale Jekko, su un totale di circa 200 dipendenti, peraltro raddoppiati rispetto agli anni precedenti. Un’espansione giustificata dal
IL TEAM DEL REPARTO “OPERATIONS” DI JEKKO. INSIEME A MAURO TONON (AL CENTRO), DA SINISTRA: FEDERICO DE STEFANI (RESPONSABILE ACQUISTI); ALESSANDRO CATTAI (RESPONSABILE PIANIFICAZIONE); ANDREA GAROFFOLO (RESPONSABILE SUPPLY CHAIN); ALAN ROVER (RESPONSABILE PRODUZIONE-CARPENTERIA); DAMIANO DAL CIN (RESPONSABILE PRODUZIONE-ASSEMBLAGGIO)
netto cambiamento nel flusso di lavoro: l’azienda, infatti, è passata da una produzione “a isola” a un sistema “lineare”, che ha contribuito significativamente a migliorare l’efficienza e la qualità complessiva delle mini gru costruite a Colle Umberto. Non a caso nel corso del 2023 sono state prodotte e vendute circa 600 unità, facendo registrare - in termini di quantità - un aumento del +20% rispetto al 2022 (500 unità) e del +50% rispetto al 2021 (400 unità).
IL TEAM DEL REPARTO PRODUZIONE DI JEKKO. DA SINISTRA IN ALTO: FABJAN SARACI, IVAN FILIPPETTO, DAMIANO DAL CIN, MICHAEL PERIN, GIULIA PUSIOL. DA SINISTRA IN BASSO: PAOLO ZANCHETTA, ARMIN ISIC, MARCO PAULON, MATTEO VISENTIN, MASSIMO PERIN, FABRIZIO BALBINOT. FANNO PARTE DEL TEAM, NON PRESENTI NELLA FOTO, ALDO XHEKA E FRANCESCO DILISO
Un’evidente crescita, repentina, testimoniata anche dal grande ampliamento della sede, passata dai 10.000 m 2 agli attuali 30.000, con ulteriori progetti di espansione in cantiere in questo periodo, tra cui un nuovo magazzino verticale di oltre 25 m in lunghezza. Questo sviluppo consentirà a Jekko di internalizzare i processi di approvvigionamento, garantendo una gestione ottimale del materiale.
Un anno di “qualità” Una standardizzazione dei processi e la formazione avanzata del personale, integrati su una catena di montaggio progressiva, hanno contribuito a elevare gli standard di produzione in Jekko. Una conseguenza diretta è stata l’istituzione, lo scorso anno, dell’Ufficio Controllo Qualità, dal 2021 parte del reparto “Operations”, ma che ora riveste un ruolo indipendente con un team dedicato di quattro professionisti supportati da un Product Manager. Un passo strategico che intende sottolineare ancora di più l’impegno di Jekko nel garantire una qualità impeccabile. Qualità che si è recentemente riscontrata anche in termini di prodotto, nelle novità proposte nel 2023: la gru articolata cingolata JF235 e la mini gru SPX328. gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 29
MACCHINE
STANDARDIZZAZIONE DEI PROCESSI E FORMAZIONE AVANZATA DEL PERSONALE, INTEGRATI SU UNA CATENA DI MONTAGGIO PROGRESSIVA, HANNO CONTRIBUITO A ELEVARE GLI STANDARD DI PRODUZIONE IN JEKKO. NELLE IMMAGINI, ALCUNI SCORCI DEI REPARTI DI PRODUZIONE, SALDATURA, SPEDIZIONE E MAGAZZINO
L’OPINIONE
MAURO TONON DIRETTORE DEL REPARTO “OPERATIONS” DI JEKKO
“Miglioramento continuo verso l’eccellenza operativa, crescita sostenibile e innovazione costante: il 2024 si prospetta come un anno fondamentale per il consolidamento di Jekko. La collaborazione tra il reparto ‘Operations’ e il Controllo Qualità diventerà sempre più serrata con controlli più approfonditi sia in fase di accettazione che in uscita prodotto. L’obiettivo del futuro è garantire che ogni prodotto soddisfi i rigidi standard di qualità aziendali in ogni singolo dettaglio al 100%. Ma non solo: è in fase di avanzamento il progetto di costruzione di una nuova e più moderna palazzina uffici, pensata sia per affermare l’immagine del brand in evoluzione che per offrire spazi adeguati alla crescita, ai clienti e ai fornitori”.
30 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Quest’ultima è una macchina all’avanguardia per quanto riguarda la “User Experience”, volta a garantire un’esperienza di lavoro agevole e alla portata di tutti. Con questo nuovo modello Jekko ha lanciato sul mercato un prodotto moderno, innovativo, funzionale e pratico, che necessita di una formazione minima e che accompagna l’operatore in tutte le fasi di lavoro, semplificandone i processi e rendendo facile anche il lavoro più difficile: dalla stabilizzazione alla manovra, il gruista viene gui-
dato in modo chiaro ed esplicativo per tutta la durata del lavoro. Il concetto “user-friendly” di questo modello è racchiuso nello schermo “touch”, che permette di impostare il lavoro in modo guidato. È proprio questo l’elemento primario della SPX328, ideata e sviluppata sia per gli operatori “entry level” che per gli utilizzatori esperti e adatta soprattutto alle flotte di grandi noleggiatori. A livello estetico la gru presenta un design inedito, dalle linee morbide e arrotondate, mantenendo
CON LA MINI GRU SPX328 JEKKO HA LANCIATO SUL MERCATO UN PRODOTTO MODERNO, INNOVATIVO, FUNZIONALE E PRATICO, CHE NECESSITA DI UNA FORMAZIONE MINIMA E CHE ACCOMPAGNA L’OPERATORE IN TUTTE LE FASI DI LAVORO, SEMPLIFICANDONE I PROCESSI E RENDENDO FACILE ANCHE IL LAVORO PIÙ DIFFICILE
allo stesso tempo lo stile accattivante caratteristico dei modelli Jekko. Con larghezza da chiusa inferiore agli 80 cm, la macchina pesa circa 2.300 kg e offre una portata di 2.800 kg, un’altezza di lavoro con braccio principale di 10,5 m, uno sbraccio orizzontale di 8 m, un’altezza con jib di 12,8 m e dimensioni pari a 2,95 m di lunghezza, 1,61 m di altezza e 73 cm di larghezza (da chiusa). La mini gru è alimentata da batterie agli ioni di litio LiFe-PO4 da 210 Ah e consente di lavorare fino a otto ore con una carica. Inoltre, è possibile lavorare anche sotto carica grazie al caricabatterie standard da 220 V situato a bordo (il tempo totale per la ricarica rapida è di 4,5 ore). Questo modello è dotato di un impianto oleodinamico evoluto per raggiungere il massimo delle prestazioni pur mantenendo al minimo il consumo elettrico. A3 (Q2, A3) avendo raggiunto e superato i 125.000 cicli di lavoro (A3). La mini gru Jekko SPX328 dispone di jib elettrico, con portata massima di 500 kg, in cui i cilindri idraulici sono sostituiti da attuatori elettrici alimentati da una batteria al litio posta sul braccio principale: questa soluzione permette di sfruttare la potenza e la fluidità di un jib idraulico tradizionale, ma controllato da radiocomando indi-
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JEKKO SI È CONFERMATA COME UNA DELLE REALTÀ PIÙ ALL’AVANGUARDIA NEL SETTORE DELLE GRU E DELLE MINI GRU
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pendente e con il vantaggio di un peso minore, evitando ulteriori attivazioni idrauliche e connessioni elettriche. La gru JF235, invece, è il modello più piccolo della gamma di articolate cingolate di Jekko, ad alimentazione “bi-energy”: con dimensioni pari a 4,74 m di lunghezza, 1,6 m di larghezza e 2,6 m di altezza, la macchina - dotata di braccio principale con quattro sfili e di un jib con quattro
estensioni - è in grado di performare allo stesso livello dei modelli JF più grandi, sollevando fino a 6.150 kg e arrivando a lavorare fino a 16 m di altezza con braccio principale e 25 m di altezza con jib. Questa gru articolata cingolata - presentata per la prima volta al pubblico internazionale in occasione del Bauma 2022 - è dotata della stessa manovrabilità e usabilità del mini gru SPX328, grazie al radiocomando e al “touch-screen” interattivo. Il concetto “user-friendly” viene esteso dunque anche a questo modello, dotato della stessa Graphic U s e r Interface dell’SPX328 applicata a un display “touch-screen” interattivo da 7’’, con grado di protezione IP66, che ne garantisce l’utilizzo in cantiere in presenza di polveri sottili e condizioni atmosferiche particolari (tutto ciò facilita l’impostazione dei parametri della gru prima della manovra e l’esperienza dell’operatore durante la movimentazione della gru tramite radiocomando). ■
LA GRU JF235 È IL MODELLO PIÙ PICCOLO DELLA GAMMA DI ARTICOLATE CINGOLATE JEKKO, AD ALIMENTAZIONE “BI-ENERGY”
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 31
MACCHINE MAGNI TH
EVOLUZIONE
SENZA COMPROMESSI CON IL LANCIO DEI SOLLEVATORI TELESCOPICI RTH 8.35 E RTH 8.46 IL COSTRUTTORE EMILIANO PUNTA A DIFFERENZIARSI ULTERIORMENTE SUL MERCATO, AMPLIANDO LA PROPRIA GAMMA DA 8 T A TRE MODELLI ROTATIVI E PROPONENDO SOLUZIONI MAI VISTE PRIMA NEL SETTORE di Ettore Zanatta
M
a g n i Te l e s c o p i c Handlers, specializzata a livello mondiale nel comparto dei sollevatori telescopici rotativi e Heavy Duty, ha ampliato la propria gamma RTH con i nuovi modelli 8.35 e 8.46. Gamma che, così facendo, si compone oggi di tre versioni, che consentono agli appaltatori di vari settori dell’edilizia (e non solo) di sollevare pesi maggiori, più in alto e in modo più sicuro.
Ingegneria all’avanguardia Frutto di una riprogettazione del modello 6.35, il sollevatore telescopico 8.35 offre diagrammi di carico migliorati e un’elevata capacità di sollevamento, aumentata di 2 t. Per la prima volta, questa macchina viene dotata della doppia modalità di sfilo M1 e M2: si tratta di due modalità di sbrac32 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
cio che consentono di avere due diagrammi di carico differenti, per massimizzare le prestazioni in ogni condizione operativa. La modalità di sfilo classica M1 consente di raggiungere il massimo sbraccio e portate maggiori alla massima altezza, mentre la M2 limita lo sbraccio massimo a favore della maggiore capacità di carico, fino a 8 t.
Rispetto al precedente modello 6.35, l’8.35 assicura portate massime superiori del 33% in modalità M2 e del 20% in M1. Il sollevatore telescopico RTH 8.46, invece, è il risultato di un’importante riprogettazione del modello 6.46 di prima generazione, essendo dotato di un nuovo braccio, sviluppato per avere performance di sollevamento fino a 8 t. Ereditando la doppia modalità di sbraccio M1 e M2, già presente sulla versione 6.46, l’8.46 si posiziona ai vertici di categoria come uno dei rotativi con altezze
più elevate, secondo solo all’RTH 6.51, detentore del record per il rotativo con la massima altezza di sollevamento. Rispetto al 6.46, inoltre, l’8.46 offre prestazioni migliori in termini di altezze raggiungibili, di sbraccio massimo - con 1 m in più - e di capacità di carico, in quanto consente di sollevare le 8 t fino a 22 m, di portare 1 t a 31 m di sbraccio orizzontale e 500 kg al massimo sbraccio di 33 m. In tal modo entrambi i nuovi telescopici ridefiniscono i limiti di portata e garantiscono risultati d’eccellenza in qualsiasi condizione d’uso, grazie all’ambizioso progetto di ricerca avviato da Magni TH per superare gli standard di settore. Queste due macchine hanno raggiunto un grado di evoluzione mai visto con una combinazione, senza precedenti, di ingegneria all’avanguardia e design senza compromessi, tipico dei prodotti Magni.
Versatilità e sicurezza I nuovi sollevatori telescopici Magni RTH 8.35 e RTH 8.46 sono molto versatili in quanto, semplicemente cambiando l’accessorio, possono essere utiliz-
zati come sollevatore telescopico, grazie alle forche, come gru fuoristrada, montando un argano, e come piattaforma aerea, grazie all’apposito cestello. Inoltre, tramite il sistema RFID la macchina riconosce l’accessorio e imposta automaticamente i dispositivi di sicurezza preposti e il relativo diagramma di carico. Con la certificazione ROPS/FOPS livello 2, poi, la cabina assicura una sicurezza ai vertici della categoria durante tutte le fasi di lavoro. Migliora anche la visibilità, pur mantenendo tutti gli standard di regolazione e sicurezza, grazie all’avanzamento della cabina, l’aumento di superficie vetrata nella parte alta e l’assottigliamento della colonna dello sterzo. Il nuovo sistema “Easy Access”, brevettato da Magni, facilita l’ingresso e l’uscita dalla cabina, permettendo un lieve disallineamento tra la torretta e il telaio, in modo tale da poter accedere facilmente alla macchina. In linea con tutti gli altri sollevatori telescopici Magni RTH e TH, gli interni della cabina sono stati completamente ridisegnati e tutti i rivestimenti sono stati creati con stampaggio a iniezione, per assicurare una maggiore durata e migliori finiture. All’apertura della porta si accendono delle luci di cortesia, poste in diversi punti all’interno della cabina: questi LED sono regolabili elettronicamente e diminuiscono gradualmente di intensità una volta spenta la macchina. I flussi d’aria all’interno della cabina sono stati migliorati con un nuovo disegno nella parte bassa del parabrezza, in modo da ottimizzare lo sbrinamento anche con i climi più rigidi. In alto, sopra la testa dell’operatore, è stata posizionata una tendina parasole di serie, bloccabile in due diverse posizioni per garantire il massimo comfort anche durante le giornate maggiormente assolate. Nella nuova cabina è possibile sollevare entrambi i braccioli, che seguono il sedigennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 33
MACCHINE Screen): consultabile attraverso lo schermo touch, il software presente nella nuova gamma RTH è stato completamente rinnovato. Il restyling grafico dell’interfaccia favorisce un utilizzo facile e intuitivo con funzionalità riconoscibili attraverso icone “user-friendly”. A differenza del precedente software ora è disponibile una pagina “Menù” principale da cui si può accedere alle diverse sezioni tematiche, con nuove funzioni che consentono un’esperienza utente più fluida e piacevole. Tra le principali funzioni citiamo: “Handling mode” (permette di separare la velocità del braccio dalla velocità di trazione, consentendo movimenti più precisi e veloci quando si utilizzano contemporaneamente CON LA CERTIFICAZIONE ROPS/FOPS LIVELLO 2, LA CABINA DEI NUOVI SOLLEVATORI TELESCOPICI MAGNI ASSICURA UNA SICUREZZA AI VERTICI DELLA CATEGORIA DURANTE TUTTE LE FASI DI LAVORO, GARANTENDO ANCHE UNA PIÙ ELEVATA VISIBILITÀ, MANTENENDO TUTTI GLI STANDARD DI REGOLAZIONE E SICUREZZA
IL NUOVO SISTEMA DI BORDO MCTS (MAGNI COMBI TOUCH SCREEN) È CONSULTABILE ATTRAVERSO LO SCHERMO TOUCH PRESENTE IN CABINA. IL SOFTWARE PRESENTE NELLA NUOVA GAMMA RTH È STATO COMPLETAMENTE RINNOVATO. IL RESTYLING GRAFICO DELL’INTERFACCIA FAVORISCE UN UTILIZZO FACILE E INTUITIVO CON FUNZIONALITÀ RICONOSCIBILI ATTRAVERSO ICONE “USER-FRIENDLY”
le in modo da permettere di ricavare una pratica tasca portaoggetti, alloggiata sotto il bracciolo destro. È disponibile anche un sedile premium con poggiatesta, movimento basculante e sospensione pneumatica. Nella parte posteriore della cabina, dietro il sedile, è stata posizionata una custodia dedicata al radiocomando, in modo da proteggerlo da sporco, usura e urti.
Sistemi di bordo Da sottolineare, nei nuovi modelli proposti dal costruttore emiliano, il nuovo sistema di bordo MCTS (Magni Combi Touch 34 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
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MAGNI TH PUNTA A DIFFERENZIARSI ULTERIORMENTE SUL MERCATO AMPLIANDO LA PROPRIA GAMMA DI SOLLEVATORI TELESCOPICI DA 8 T A TRE MODELLI ROTATIVI
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l’estensione del braccio e la corsa delle ruote); “Eco mode” (consente, nel momento in cui l’operatore viaggia su strada a velocità costante, di diminuire automaticamente il regime del motore una volta raggiunta la velocità massima, riducendo il consumo di carburante e di conseguenza l’emissione di CO2); “Pre-settings” (tre nuove mappature selezionabili dall’operatore, dalla più precisa alla più reattiva, sono utilizzabili per ottimizzare le prestazioni dell’accessorio utilizzato). Un’ulteriore e importante innovazione riguarda l’introduzione del sistema Magni LLD
NEI NUOVI MODELLI PROPOSTI DA MAGNI TELESCOPIC HANDLERS SPICCA IL NUOVO SISTEMA DI BORDO MCTS (MAGNI COMBI TOUCH SCREEN), OLTRE AL SISTEMA LLD (LIVE LOAD DIAGRAM), CHE CONSENTE DI USUFRUIRE DI TRE DIVERSE TIPOLOGIE DELLA PAGINA DEL DIAGRAMMA DI CARICO E AVERE SOTTO CONTROLLO I LIMITI DI MANOVRA, PER OPERARE IN TOTALE SICUREZZA
(Live Load Diagram), che consente di usufruire di tre diverse tipologie della pagina del diagramma di carico e avere sotto controllo i limiti di manovra, per operare in totale sicurezza: “Standard”, presente anche nelle versioni precedenti (permette di visualizzare tutte le fasce di carico); “Dinamica” (permette di visualizzare l’area di lavoro disponibile a seconda del carico che si sta sollevando); “Dinamica a 360°” (permette di visualizzare dall’alto l’area di lavoro disponibile, garantendo una maggiore precisione quando si opera in condizioni di stabilizzazione non uniforme). Come tutta la nuova gamma RTH, anche i nuovi sollevatori telescopici Magni RTH 8.35 e RTH 8.46 sono dotati di una camera di retromarcia standard, visualizzabile all’interno del monitor MCTS, che si attiva automaticamente inserendo la retromarcia. ■
LA SCHEDA TECNICA I nuovi sollevatori telescopici RTH
RTH 8.35
RTH 8.46
Altezza massima di sollevamento:
34,9 m
45,9 m
Capacità di sollevamento:
8t
8t
Capacità alla massima altezza:
3t
2,5 t
Sbraccio max.:
27 m
33 m
Motore (Stage V):
Volvo TAD 583 VE
Volvo TAD 583 VE
Potenza motore:
175 kW a 2.300 giri/min
175 kW a 2.300 giri/min
Portata idraulica:
170 l/min
210 l/min
Pressione idraulica:
350 bar
350 bar
2/2
2/2
Rotazione:
360° continua
360° continua
Lunghezza x larghezza:
8,09 x 2,54 m
9,22 x 2,49 m
Velocità di traslazione:
40 km/h
25 km/h
24 t
35,3 t
Marce:
Peso a vuoto:
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 35
MACCHINE MULTITEL PAGLIERO
IL FUTURO
DEL “FULL-ELECTRIC”
LA STORICA IMPRESA PIEMONTESE CONFERMA IL SUO INTERESSE NELLO SVILUPPO DI PIATTAFORME AUTOCARRATE ELETTRICHE DANDO SEGUITO ALLA PRESENTAZIONE DEL MODELLO MT 162 AXON DA 16,2 M E CON IL LANCIO, NEI PROSSIMI MESI, DI UN MODELLO CON UN’ALTEZZA SUPERIORE AI 25 M di Daniele Smiraglia
36 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
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i è chiuso all’insegna dell’elettrificazione il 2023 di Multitel Pagliero, l’azienda italiana con sede a Manta (CN) che oggi vanta un ruolo di leadership nella produzione e nell’installazione di piattaforme aeree. Anche nel nuovo anno, dopo la presentazione ufficiale dei primi prototipi della gamma Axon durante il 2023, una parte delle risorse dell’impresa saranno destinate allo sviluppo di mezzi con alimentazione 100% elettrica. Anche se, come conferma l’ingegner Renzo Pagliero, presidente della società, i risultati più sostanziosi in termini di aumento del fatturato dovuto alla vendita di piattaforme elettriche probabilmente inizieranno a vedersi a partire dal 2025.
Un 2023 positivo Se il 2022 aveva rappresentato un vero e proprio “anno dei record” per Multitel Pagliero, nel corso del 2023 l’azienda ha consolidato la sua crescita chiudendo l’annata in doppia cifra. Renzo Pagliero, al momento del nostro recente incontro, ha sottolineato che il fatturato dell’azienda si è attestato intorno al +12%, citando che “ai risultati estremamente positivi ottenuti in generale anche nel 2023 fa da contraltare il calo del fatturato della filiale francese, che ha risentito maggiormente della crisi; possiamo comunque dire in tutta tranquillità che il 2023 è stato per noi un anno molto soddisfacente”. Secondo Pagliero sarà l’Italia a trainare il mercato, mentre in altre nazioni, come la citata Francia, le vendite anche nel corso del 2024 faranno registrare un calo, probabilmente dovuto a una serie di fattori concomitanti quali l’aumento dei tassi di interesse e l’eccesso di investimenti verificatosi negli anni precedenti. “Tendenzialmente il nostro paese viene considerato il fanalino di coda dell’Unione Europea, invece nel nostro settore l’Italia sta trainando il mercato rispetto ad altri Paesi”,
ING. RENZO PAGLIERO PRESIDENTE DI MULTITEL PAGLIERO
sottolinea il presidente di Multitel Pagliero. “Occorre inoltre tener presente che rispetto alla prima parte del 2022, in cui la richiesta di mezzi superava di gran lunga l’offerta, lo scorso anno siamo riusciti a consegnare le nostre piattaforme in tempi molto più rapidi e credo che, soprattutto in Italia, questo sia stato un fattore determinante per il nostro successo”.
Un 2024 da consolidare Per il 2024, dopo gli ottimi risultati degli anni precedenti, ci si attende un calo generalizzato del fatturato, dunque. “Probabilmente non ci sarà una crescita, ma sarà un anno in cui consolideremo le nostre posizioni sul mercato che oggi sono di leader-
ship europea”, ha precisato Renzo Pagliero. “Oggi, tuttavia, è difficile fare previsioni, anche a breve termine, perché i cicli si stanno accorciando sempre di più. Chiaramente tutti noi di Multitel Pagliero abbiamo lavorato affinché l’azienda non risentisse di questi eventuali cali, attraverso una serie di importanti accorgimenti. In primo luogo, abbiamo aperto nuovi mercati nei Paesi in cui non eravamo presenti con grande capillarità oppure dove eravamo addirittura assenti; in secondo luogo, abbiamo voluto lanciare nuovi prodotti per stimolare il mercato e continueremo a farlo anche nel corso dell’anno. Nel secondo semestre abbiamo in previsione, ad esempio, di commercializzare una piattaforma da 70 m che dovrà essere la capostipite di una nuova generazione di macchine di grande altezza”. C’è poi il tema dell’elettrificazione, su cui l’azienda crede fortemente, anche se il 2024, secondo le previsioni del presidente di Multitel Pagliero, non rappresenterà ancora l’anno della svolta per questo specifico mercato. “L’elettrificazione rappresenta un aspetto chiaramente molto interessante per il settore delle piattaforme di lavoro elevabili, ma credo che bisognerà attendere i prossimi anni per assistere alla loro definitiva consacrazione”.
LA MT 162 AXON È LA PRIMA PIATTAFORMA TELESCOPICA DI MULTITEL PAGLIERO COMPLETAMENTE ELETTRICA, SIA DAL PUNTO DI VISTA DELL’AUTOCARRO (IVECO DAILY 35S10 DA 3.500 G) CHE DELLA PIATTAFORMA STESSA gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 37
MACCHINE La sinergia con Iveco Multitel Pagliero ha fatto una scelta ben precisa quando ha deciso di sviluppare e proporre le sue prime piattaforme con alimentazione elettrica, ovvero di collaborare con un produttore di veicoli di primaria importanza come Iveco. “Avevamo molte altre opzioni, come ad esempio vari costruttori cinesi, ma la nostra strategia è stata chiara fin dal primo momento e abbiamo voluto attendere che il nostro partner principale fosse pronto per lanciare sul mercato la sua gamma di veicoli elettrici. Questo è il motivo per cui abbiamo dovuto attendere un po’ più di tempo prima di presentare il nostro primo prototipo di piattaforma completamente elettrificata, sia dal punto di vista dell’autocarro che della piattaforma stessa, in occasione di GIS lo scorso mese di ottobre e successivamente a Ecomondo”. La MT 162, capostipite della nuova gamma elettrica di Multitel Pagliero denominata Axon, è una piattaforma telescopica installata su auto-
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LA NUOVA PIATTAFORMA MT 162 AXON RAGGIUNGE UN’ALTEZZA DI LAVORO DI 16,2 M E DISPONE DI UNO SBRACCIO MASSIMO ORIZZONTALE DI 11,20 M CON PORTATA DI 80 KG (7,40 M CON PORTATA DI 250 KG)
IL MERCATO DELL’ELETTRICO RAPPRESENTA UNA BUONA OPPORTUNITÀ, MA I RISULTATI IN TERMINI DI FATTURATO SI VEDRANNO SOLO NEI PROSSIMI ANNI
carri Iveco Daily 35S10 con PTT da 3.500 kg: si caratterizza per l’altezza di lavoro di 16,2 m, uno sbraccio massimo orizzontale di 11,20 m e una portata di 80 kg e di 7,40 m con portata di 250 kg. In aggiunta alla batteria al litio da 37 kWh e alla tensione di lavoro di 400V presente sul veicolo, che garantisce un’autonomia di 120 km, Multitel Pagliero ha aggiunto una seconda batteria al litio da 5 kWh e ten38 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
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sione di lavoro di 48V sulla piattaforma, in modo che il suo utilizzo non vada a determinare una diminuzione della batteria dell’autocarro. “Nei prossimi mesi presenteremo una seconda piattaforma telescopica full electric con un’altezza di lavoro di 2527 m che sarà allestita su un autocarro Iveco Daily da 5 t”, ha aggiunto Pagliero. “Del resto la richiesta da parte di alcuni mercati è già molto forte, soprattutto in Scandinavia e paesi come Belgio, Olanda, Svizzera e Francia. Purtroppo una tra le maggiori problematiche riguarda ancora i tempi di consegna dei veicoli: se infatti la costruzione della piattaforma avviene abbastanza rapidamente, anche grazie alla nostra esperienza che si è consolidata con lo sviluppo di prodotti ibridi, se oggi ordino un autocarro elettrico lo avrò a mia disposizione solo dopo l’estate”.
Una richiesta in crescita Secondo Renzo Pagliero la domanda di piattaforme elettriche è molto forte per interventi di manutenzione della pubblica illuminazione in grandi metropoli come Parigi e Amsterdam, in cui esistono barriere molto precise per l’ingresso dei mezzi all’interno dei centri cittadini.
MULTITEL PAGLIERO HA MATURATO UNA PLURIENNALE ESPERIENZA NELLO SVILUPPO E NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI PIATTAFORME TELESCOPICHE IBRIDE (NELLA FOTO, IL MODELLO MTE 230 HYBRID, CON ALTEZZA DI LAVORO DI 23 M), FONDAMENTALE PER LA PROGETTAZIONE DI PRODOTTI 100% ELETTRICI
“Per queste tipologie di intervento, che richiedono la presenza di personale in altezza, c’è una domanda molto elevata, senza considerare il fatto che i veicoli elettrici possono operare anche di notte poiché, non facendo rumore, non recano disturbo alla quiete pubblica. I sistemi ibridi hanno avuto un discreto successo e per questo credo che nei prossimi anni anche le macchine full-electric inizieranno a garantire buoni fatturati alle aziende che sceglieranno di investire su questo mercato. Certamente sarà necessario che le politiche offrano il loro supporto, perché è chiaro a tutti noi che il rapporto dei costi tra una macchina con motore termico e una con alimentazione elettrica sia di 1 a 2. Ci sono poi due aspetti da tenere in considerazione e che potranno contribuire all’affermazione di questa tipologia di mezzi: da un lato bisognerà lavorare per migliorare la loro autonomia, dall’altro diventerà fondamentale incrementare la rete di ricarica elettrica che, in alcuni Paesi come il nostro, è ancora molto deficitaria”. ■
PUR ESSENDO LEADER NEL SEGMENTO DELLE AUTOCARRATE SU VEICOLI CONDUCIBILI CON PATENTE B, MULTITEL PAGLIERO VANTA UNA LUNGA TRADIZIONE NELLE PIATTAFORME DALLE GRANDI ALTEZZE. NON È UN CASO CHE NEL SECONDO SEMESTRE DEL 2024 SIA PREVISTO IL LANCIO DI UNA MACCHINA DA 70 M
IL “RAGNO” SMX 250 AXON L’ultimo nato di Multitel Pagliero per quanto concerne la gamma di mezzi full-electric Axon è il “ragno” SMX 250. Questa piattaforma aerea cingolata si caratterizza per un’altezza di lavoro di 25,10 m e per uno sbraccio orizzontale massimo di 11,80 m, che permette una portata in cesta di 80 kg (250 kg con sbraccio di 8 m). La rotazione della torretta di 360° e la cesta autolivellante da 1,40 x 0,70 m consentono all’operatore di aggirare eventuali ostacoli e di posizionarsi con precisione sull’area di lavoro, mentre le sue dimensioni compatte e il peso di soli 2.600 kg assicurano grande facilità di trasporto e un accesso anche in luoghi molto ristretti. I comandi elettroidraulici proporzionali assicurano invece fluidità nelle manovre e precisione nel posizionamento, regolando sia la velocità di fuoriuscita degli sfili che il sollevamento, la discesa e la rotazione, attraverso il quadro comandi presente nella cesta che tramite quello
a terra. La piattaforma SMX 250 Axon è alimentata da una batteria al litio da 2,5 kWh e tensione di lavoro di 48 V, in
grado di garantire un’autonomia di otto ore e che può essere completamente ricaricata in circa quattro ore.
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 39
MACCHINE LIEBHERR
L’IMPORTANZA STRATEGICA
DELL’USATO
DOPO AVER RECENTEMENTE CONSEGNATO UN’AUTOGRÙ TELESCOPICA LTM 1090-4.2 USATA ALLA ISOLVER DI LUCCA, LIEBHERR ITALIA HA FATTO IL BIS FORNENDO LO STESSO MODELLO A LA SAETTA, IMPRESA DI PERUGIA SPECIALIZZATA NELLA MOVIMENTAZIONE DI MACCHINARI PESANTI, E SEGNANDO L’INIZIO DI UN’IMPORTANTE RIPRESA DI QUESTA IMPORTANTE LINEA DI BUSINESS
di Daniele Smiraglia
40 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
I
l 2024 di Liebherr Italia si è aperto con la consegna di un’autogrù telescopica LTM 1090-4.2 usata a La Saetta, azienda con sede a Perugia che da oltre 70 anni si occupa di montaggi industriali, traslochi e trasporti di opere d’arte e mezzi pesanti, noleggio di gru per l’edilizia e di piattaforme aeree a uso industriale, civile ed edile. Un importante segnale di continuità rispetto agli ultimi mesi del 2023, che avevano visto la filiale italiana del Gruppo tedesco con sede a Monfalcone (GO) concludere con successo la vendita dello stesso modello di autogrù da 90 t, rigorosamente usato, alla Isolver, impresa specializzata nell’isolamen-
to termico, la verniciatura industriale e il servizio di sollevamento, con sede a Castelnuovo di Val di Cecina, piccolo paese in provincia di Lucca. Del resto, come conferma Emanuele Perrone, Used Cranes Coordinator di Liebherr Italia, “in ottica futura il mercato dell’usato sarà per l’azienda sempre più determinante”.
Strutturarsi per il futuro “Negli anni passati questa linea di business è stata influenzata in maniera negativa dagli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato, riservati soltanto all’acquisto di macchine nuove”, sottolinea Emanuele Perrone. “Tuttavia, dato che nei prossimi anni questo beneficio an-
drà pian piano scemando, ci aspettiamo di assistere a un’evoluzione molto positiva del mercato dell’usato”. Proprio per questo motivo Liebherr Italia sta operando una ristrutturazione all’interno dell’azienda in modo da essere pronta ad acquisire un ruolo di leadership nella fornitura di autogrù usate sia sul territorio italiano che in Europa. “Per supportare i clienti che desiderano acquistare una nostra autogrù usata - conferma Perrone - abbiamo un’officina per effettuare i ricondizionamenti degli usati nel nostro stabilimento di Monfalcone, mentre a brevissimo, sempre all’interno della nostra sede principale, verrà strutturata una nuova linea dedicata alle riparazioni delle macchine usate
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 41
MACCHINE
LA CONSEGNA SIMBOLICA DELLA CHIAVE DELL’AUTOGRÙ LTM 1090-4.2 A CLAUDIO CONTI (AL CENTRO), TITOLARE DI ISOLVER, DA PARTE DEL TEAM COMMERCIALE DI LIEBHERR ITALIA, COMPOSTO DA MAURO ROSSI (A SINISTRA) ED EMANUELE PERRONE
di tutti i nostri clienti, nonché ai servizi di manutenzione programmata e di modifica del prodotto. Mettiamo inoltre a disposizione un tecnico specializzato, il quale potrà recarsi a ispezionare in tutta Italia le autogrù usate che potremo eventualmente ritirare, sia da clienti che da terze parti”. Il mercato dell’usato, che secondo l’esperto di Liebherr Italia potrà avere un vero e proprio exploit negli anni a venire, già nel 2023 ha già dato i primi segnali positivi. “Lo scorso anno abbiamo registrato un incremento notevole in termini di vendite di autogrù usate, quantificabile intorno al +70% rispetto agli anni precedenti. Un esempio? Fino al 2022 abbiamo venduto una media di due-tre macchine l’anno, mentre nel 2023 siamo riusciti a finalizzare nove vendite. Di conseguenza, le aspettative per questo mercato sono davvero molto alte”. Per sviluppa-
re questo business, Liebherr Italia potrà contare peraltro sul supporto della casa madre, come conferma Perrone: “A seconda della macchina e della necessità del cliente, Liebherr fornisce supporto per garantire le funzionalità e la qualità della tecnologia di ogni modello. Tendenzialmente le riparazioni dei veicoli usati vengono effettuate presso il nostro stabilimento di Monfalcone, ma possiamo contare sul supporto della nostra casa madre, con le riparazioni che possono essere svolte anche in Germania”.
Chi ben comincia… La consegna della prima autogrù usata dell’anno si è perfezionata negli ultimi giorni di gennaio, presso la sede de La Saetta, storica società perugina nel settore del sollevamento che nel 2022 è stata rilevata da Tecnogru, realtà anch’essa specializzata nei traslochi e nel noleggio di gru, autogrù e piattaforme aeree. “La grande fiducia che riponiamo nel brand Liebherr, con cui collaboriamo già da diverso tempo, ci ha portato ad acquistare un’autogrù usata LTM 1090-4.2 in sostituzione di un identico modello da 90 t, naturalmente molto più datato, già di nostra proprietà”, spiega il titolare di Tecnogru e La Saetta, Lucio Cruciani. Una macchina che è stata scelta dopo un’attenta valutazione presso lo stabilimento della casa madre a Ehinghen, in Germania. “Pur trattandosi di un modello usato è stato evidente fin da subito che l’autogrù si trovasse in uno
LA CONSEGNA SIMBOLICA DELLA CHIAVE DELL’AUTOGRÙ LTM 1090-4.2 A LUCIO CRUCIANI, TITOLARE DI TECNOGRU E LA SAETTA, DA PARTE DEL TEAM COMMERCIALE DI LIEBHERR ITALIA
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IL RECENTE ACQUISTO DELL’AUTOGRÙ USATA LTM 1090-4.2 DA 90 T VA AD AMPLIARE IL PARCO MEZZI DI ISOLVER, CHE INCLUDE ANCHE UN SECONDO MODELLO A MARCHIO LIEBHERR DA 70 T, COMPRATO NEL 2022. NONOSTANTE IL BRACCIO DELL’AUTOGRÙ ABBIA UNA LUNGHEZZA DI 10 M SUPERIORE A QUELLA DEL PRECEDENTE MODELLO LTM 1090-4.1, GLI INGEGNERI LIEBHERR SONO RIUSCITI A OTTENERE CARICHI PER ASSE UNIFORMI INFERIORI ALLE 10 T SENZA SUPERARE IL PESO COMPLESSIVO DI 40 T
stato molto buono e che non fosse stata sottoposta a carichi di lavoro eccessivi. Inoltre è stata trovata in un ottimo stato di conservazione, senza segni di corrosione o usure eccessive dei componenti, pertanto non ci è voluto molto tempo per trovare la quadra sul prezzo di acquisto, con reciproca soddisfazione nostra e di Liebherr”. La LTM 1090-4.2 appena acquistata va ad ampliare il parco macchine de La Saetta, che si compone di ben cinque autogrù semoventi con portate variabili da un minimo di 30 t a un massimo di 200 t, ed è già pienamente operativa. “Nonostante la macchina sia appena arrivata abbiamo già iniziato a utilizzarla con grande profitto, soprattutto per la movimentazione di macchinari di grosse dimensioni e per lo smontaggio di carpenterie, che rappresentano le nostre lavorazioni tipo. Un esempio? Proprio nei giorni scorsi con questa Liebherr LTM 1090-4.2 siamo stati impegnati nello spostamento di un macchinario di oltre 28 t e 12,5 m di lunghezza”.
La consegna a Isolver Se La Saetta ha deciso di acquistare l’autogrù LTM 1090-4.2 usata attraverso la formula del leasing, Isolver ha finalizzato l’acquisto interamente con risorse proprie, individuando nella autogrù Liebherr da 90 t la soluzione migliore per ampliare il proprio parco mezzi. “Pur posizionandoci sul mercato inizialmente come un’azienda specializzata nell’isolamento termico e nelle verniciature, come del resto dice il nostro nome, con il passare del tempo abbiamo ampliato il nostro business, iniziando a occuparci di edilizia industriale, movimentazione e sollevamento”, spiega Carlo Conti, amministratore delegato di Isolver. “La nostra azienda è composta da circa 40 dipendenti e il nostro bacino di utenza è soprattutto la Toscana. Lavoriamo principalmente per clienti nel settore pubblico o per grandi aziende quali Enel Greenpower e Terna, per cui effettuiamo la coibentazione delle linee vapore della geotermia e, in alcuni impianti, anche le verniciature ad hoc per la protezione. Per queste due grandi imprese ci occupiamo anche di movimentazioni con autogrù, ma anche di scavi e rifacimento di stazioni elettriche”. Seppure il sollevamento non rappresenti il core business aziendale, il parco mezzi di Isolver, come conferma lo stesso Conti, è di alto livello. “Al momento disponiamo complessivamente di cinque autogrù, di cui tre sono a marchio Liebherr. La collaborazione con questo brand è sempre stata molto proficua, dato che già due anni fa abbiamo deciso di acquistare un’autogrù LTM 1070-4.2 nuova da 70 t. Nel mese di novembre del 2023, complice la necessità di ampliare la flotta con un mezzo dotato di una portata più elevata, ci siamo rivolti nuovamente a Liebherr Italia e abbiamo trovato la soluzione ideale con l’autogrù LTM 1090-4.2 usata”. La scelta di optare per una macchina usata è dipesa sia da una questione economica che dai tempi piuttosto lunghi del mercato del nuovo. “Purtroppo negli ultimi anni i tempi si sono molto allungati e
LA SAETTA, IMPRESA CHE SI OCCUPA DI MONTAGGI INDUSTRIALI, TRASLOCHI E NOLEGGIO DI MEZZI PER IL SOLLEVAMENTO, HA ACQUISTATO NEGLI ULTIMI GIORNI DI GENNAIO L’AUTOGRÙ LMT 1090-4.2 USATA IN SOSTITUZIONE DI UN PRECEDENTE IDENTICO MODELLO LIEBHERR DA 90 T PIÙ DATATO
non sempre è facile trovare la ‘taglia’ adatta alle proprie esigenze”, conclude Conti. “In fase di scelta siamo andati in Germania per vedere da vicino la macchina e ci siamo trovati d’accordo in maniera molto rapida, richiedendo soltanto qualche piccola ripa-
razione che non riguardava la parte strutturale bensì l’estetica dell’autogrù. Inoltre, per adattare la macchina alle nostre lavorazioni, abbiamo dovuto richiedere un’attrezzatura supplementare, ovvero il secondo argano, che originariamente non era presente”. ■
UNA VALIDA ALTERNATIVA AL “NUOVO”
Liebherr offre al mercato delle autogrù mezzi usati con tempi di consegna brevi e a condizioni vantaggiose attraverso la sua rete di vendita e di assistenza in Italia. Ogni autogrù Liebherr usata può essere ricondizionata individualmente secondo le richieste del cliente; infatti, a seconda delle necessità, le macchine possono essere vendute “viste e piaciute”, riparate o completamente ricondizionate, integrate con le ultime tecnologie del costruttore tedesco. Una pronta alternativa al nuovo, quindi, finanziabile anche con contratto leasing tramite i partner Liebherr. Le sue autogrù sono durevoli e mantengono il loro valore anche dopo anni di attività; per quelle usate vengono offerti parti di ricambio originali, così da conservare il marchio Liebherr nel tempo, mantenendo i medesimi concetti di qualità e versatilità delle macchine nuove. La maggior parte delle riparazioni vengono eseguite secondo protocolli di fabbrica, da tecnici esperti professionisti formati e addestrati dalla casa madre, garantendo così sicurezza e qualità prima della consegna. Liebherr inoltre offre un adeguato supporto commerciale per ogni esigenza e propone la più ampia selezione di autogrù usate al mondo, visionabile online sul portale ufficiale.
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Hands On
IL “RE” PUÒ RUOTARE! PROTAGONISTA NEL SETTORE DEI SOLLEVATORI DAL 1977, QUANDO LANCIÒ SUL MERCATO IL PRIMO TELESCOPICO FISSO DESTINATO A RIVOLUZIONARE IL MONDO DELLA MOVIMENTAZIONE DI MATERIALI IN AMBITO EDILE E INDUSTRIALE, JCB PROPONE OGGI SUL MERCATO ANCHE IL MODELLO ROTATIVO 555-210R, FRUTTO DI GESTAZIONE CHE HA CONSENTITO AL COSTRUTTORE BRITANNICO DI POTER OFFRIRE UNA MACCHINA VERSATILE, PRODUTTIVA ED EFFICIENTE di Ettore Zanatta
G
razie alla sua esperienza (quasi) cinquantennale nel settore dei sollevatori telescopici fissi, JCB è un assoluto protagonista nel settore e oggi può vantare tra le sue fila anche due versioni “rotative”, che coprono il range di altezze di sollevamento più richieste in Italia, quelle dei 21 e dei 26 m. Parliamo del solle-
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vatore telescopico rotativo 555210R oggetto di questo Hands On che, parimenti al suo “fratello maggiore” 555-260R, è in grado di offrire un alto livello di versatilità, produttività, risparmio, efficienza, sicurezza e semplicità d’uso. Con alle spalle oltre 270.000 sollevatori telescopici realizzati dal 1977 a oggi, il costruttore britannico può assicurare agli operatori
del settore uno strumento di assoluta affidabilità.
Versatilità ed efficienza Come accennato, il 555-210R è l’evoluzione di quasi 50 anni di esperienza di JCB nel comparto dei sollevatori telescopici destinati al settore dell’edilizia e della movimentazione dei materiali. Da allora il mercato, i cantieri, i materiali, le
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R
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Hands On Restando fedele ai suoi criteri costruttivi, JCB non si è risparmiata per garantire al sollevatore telescopico 555-210R il massimo della robustezza. Il braccio di cui è dotato, realizzato in acciaio ad alta resistenza e dotato di sistema di comando discesa di tipo “rigenerativo”, ne è una dimostrazione e si caratterizza per intervalli di manutenzione di 500 ore. Utilizzando questa tipologia di braccio JCB ha dovuto abbandonare il concetto di sfilo completamente idraulico e optare per uno sfilo a catene e carrucole, data la lunghezza e l’importanza dell’elemento. Il 555-210R viene fornito di serie con forche, telaio porta-forche Clearview e bloccaggio manuale con perno Q-FIT, cesta e radiocomando. La macchina può adattarsi a svariate attrezzature optional, tra cui una benna da 0,9 m3 e 1.850 mm, un argano da 5.500 kg di portata, un “braccetto” da 2.000 mm con argano da 2.000 kg e un “braccetto” da 680 mm e 5.500 kg. Grazie al sistema di riconoscimento automatico RFID su LMS, è in grado di riconoscere l’attrezzatura collegata e si tara automaticamente a seconda della portata dell’attrezzatura stessa. Oltre a ciò, il 555-210R regola anche le sue velocità operative in funzione dell’attrezzatura applicata, personalizzando così la “risposta operativa” della macchina. Linee idrauliche da ½ pollice corrono fino alla punta del braccio per offrire un flusso ausiliario rapido, compresa una linea di drenaggio, con connettori opzionali ad alta portata sotto il braccio stesso
CONTROLLO COMPLETO E GESTIONE DELLA FLOTTA Anche il sollevatore telescopico rotativo 555-210R è dotato del sistema LiveLink, risultato dell’impegno di JCB nella costante ricerca di soluzioni nuove e innovative che aiutino i proprietari a sfruttare al meglio le proprie macchine. Come ormai ben noto, JCB LiveLink è un sistema di monitoraggio della macchina che consente di proteggere l’investimento, controllando con precisione - e migliorando - le prestazioni del mezzo. JCB LiveLink è, in pratica, un sistema informatico che consente ai proprietari di controllare e gestire a distanza le macchine, semplicemente disponendo di un PC collegato a Internet. Il terminale LiveLink è integrato nel sollevatore telesco46 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
pico, da dove controlla tutte le informazioni e le trasmette all’interessato tramite la tecnologia di comunicazione della telefonia mobile. Grazie a questo sistema, quindi, è possibile conoscere la posizione della macchina, eventuali utilizzi o spostamenti non autorizzati, segnalazioni diagnostiche, ore di funzionamento del motore e avvisi di
scadenze di manutenzione programmata. LiveLink trasmette anche tutte le principali informazioni mediante resoconti e-mail, in modo che si possano ricevere le informazioni di cui si ha bisogno sulla casella di posta del computer o del telefono cellulare. Il sistema, dunque, consente di aumentare la disponibilità della macchina attraverso la sicurezza e una migliore gestione delle procedure di manutenzione, nonché di migliorarne il controllo della gestione attraverso l’uso del portale web LiveLink e di migliorare la percentuale di soluzioni al primo tentativo di qualsiasi problema tecnico, grazie alle funzioni diagnostiche remote che lo caratterizzano.
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R applicazioni e le esigenze operative sono mutate in modo significativo. Per garantire la massima produttività in qualsiasi ambito attuale, JCB ha progettato da zero i due sollevatori telescopici rotativi 555-210R e 555-260R, già molto apprezzati dagli operatori di tutto il mondo (il lancio del 555-210R è avvenuto nel 2019, quello del 555260R nel 2021), ai quali è stato fornito uno strumento di lavoro “moderno” e “innovativo” sotto svariati aspetti. Entrambi sono frutto
di una gestazione durata quattro anni e sono stati testati e collaudati in condizioni reali, per offrire le massime prestazioni. In realtà è dal 1998 che JCB ha in serbo di realizzare un telescopico rotativo, ma aspettava che le condizioni di mercato e richiesta in tal senso fossero mature, come testimoniano le dichiarazioni dei progettisti JCB: “Non c’è molto che un Loadall JCB non possa fare, ma abbiamo pensato che fosse giunto il momento di ampliare la gamma dei telescopici con
nuove e diverse soluzioni, in grado di raggiungere altezze ancora maggiori, nonché di ampliarne le capacità operative. Queste due nuove macchine sono progettate per soddisfare - e superare - le esigenze degli appaltatori nei cantieri del futuro, che saranno molto diversi da quelli del passato”. Il modello 555-210R, in particolare, con rotazione a 360° continui, ha un peso operativo inferiore alle 18 t ed è stato omologato per poter essere trasferito su strada con patente B. Semplice da usa-
La cesta - da 1.000 kg di portata - è in acciaio zincato, rotante a 180° ed estensibile di 1.000 mm su due lati: chiusa misura 2.400 mm e rientra nella sagoma della macchina; completamente estesa raggiunge una larghezza di 4.400 mm
Il sollevatore telescopico rotativo 555-210R si distingue per una rotazione continua a 360° continui della torretta, montata su ralla a denti esterni, con blocco manuale del movimento in cabina. Utilizzando questa tipologia di ralla JCB ha fatto una scelta diversa rispetto alla concorrenza, ma in linea con il concetto applicato alle gru semoventi. Ciò garantisce una maggiore forza e precisione durante la rotazione
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Hands On SISTEMA DI RICONOSCIMENTO DELL’ATTREZZATURA “RFID”
MONITOR DA 7” CON CONTROLLER ROTANTE FRENATA A RECUPERO DI ENERGIA (FRENI A BAGNO D’OLIO)
INDICATORE DEL MOMENTO DI CARICO
I PUNTI DI FORZA LA VERSATILITÀ I BASSI CONSUMI LA SEMPLICITÀ DI UTILIZZO LA PERSONALIZZAZIONE DEI COMANDI L’ACCESSIBILITÀ PER LA MANUTENZIONE
DUE JOYSTICK SERVOCOMANDATI
ROTAZIONE CONTINUA A 360° DELLA TORRETTA 48 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R
FANALERIA DI LAVORO A LED (CABINA ANTERIORE E POSTERIORE + BRACCIO)
IDRAULICA RIGENERATIVA
CABINA ROPS/FOPS “FULL SIZE”
DUE TELECAMERE DI SERIE
QUATTRO PUNTI DI INGRASSAGGIO (FRONTE, RETRO, TORRETTA, GRUPPO DI ROTAZIONE)
TRE MODALITÀ DI STERZATURA
STABILIZZATORI TELESCOPICI INDIPENDENTI POSIZIONABILI ALL’INTERNO DELLA SAGOMA gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 49
Hands On La cabina ROPS/FOPS presenta una colonna dello sterzo inclinabile ed estensibile, vetri termici e oscurati, una portiera in due pezzi (con la possibilità di aprirne parzialmente a compasso la parte superiore), un tergicristallo anteriore a due velocità con impostazione intermittente, tergicristalli su tettuccio e nella parte posteriore della cabina, fari fendinebbia e luci stradali a LED
All’interno della cabina - oltre alla presenza di barre di protezione poste nella parte superiore, di sistema di aria condizionata e riscaldamento di serie - spiccano i due joystick con servocomandi montati sul sedile (quest’ultimo riscaldato, con sospensioni pneumatiche Deluxe), il monitor di gestione da 7” LMS con controller rotante e il display collegato alla telecamera posteriore. È presente anche un indicatore del momento di carico (antiribaltamento), che garantisce il controllo costante della stabilità della macchina e ne lascia sempre il pieno controllo all’operatore. In cabina è presente anche un carica-batterie per il radiocomando collegabile alla presa da 12V
Durante l’utilizzo del sollevatore telescopico è possibile controllare la cesta e le attrezzature direttamente da terra tramite il radiocomando
re, questa macchina presenta gli stessi intuitivi comandi funzionali dei telescopici standard JCB, al fine di offrire agli operatori un’esperienza simile su tutte le macchine. Questo “rotativo” offre la capacità di portata e sollevamento tipiche di una gru, la manovrabilità di un sollevatore telescopico e l’accesso di una piattaforma aerea, pro50 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Il sollevatore 555-210R è fornito di serie da JCB dotato di due telecamere, una posta nella parte posteriore del mezzo e una sul lato destro. Una terza telecamera, da posizionare in punta al braccio, è optional
ponendosi con la versatilità di tre macchine in una. Il 555-210R garantisce anche la massima sicurezza, grazie all’elevata visibilità garantita e al sistema di gestione del carico che offre una protezione costante del mezzo e dell’operatore. Utilizzando l’85% di componenti condivisi, oltre a collaudate tecniche di produzione e di assemblag-
gio, JCB è in grado di assicurare i più alti livelli di qualità, affidabilità ed efficienza.
Caratteristiche da “top player” Oggi JCB può quindi “giocare su più tavoli”, abbinando all’offerta di sollevatori telescopici fissi anche queste nuove soluzioni “rotative”. Macchine moderne che si
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R
Il telaio del sollevatore telescopico JCB 555-210R presenta quattro punti di accesso/ingresso, resi agevoli grazie alle scalette ergonomiche con gradini antiscivolo e alle apposite maniglie, dislocate su entrambi i lati
pongono al pari di modelli della concorrenza sul mercato da più tempo, grazie a svariate peculiarità tecniche che le distinguono sia in termini di fluidità di movimenti che di stabilizzazione, nonché di semplicità ed efficacia d’utilizzo, di automatismi e di piazzamento del mezzo, di facilità di programmazione e intuitività d’uso. Tra le caratteristiche più evidenti: l’accessibilità per la manutenzione, grazie alla disposizione degli elementi interni e ai cofani apribili “a libro” e con qualunque posizione della torretta; le scalette ergonomiche presenti su tutti i lati della macchina, per un agevole accesso in cabina e sulla torretta; i quattro punti d’ingrassaggio centralizzato di serie; gli stabilizzatori indipendenti e posizionabili all’interno della sagoma del telescopico; la facilità di utilizzo, di programmazione e personalizzazione della macchina; l’allestimento di serie con fanaleria di lavoro a LED; la cesta da 1.000 kg di portata, con radiocomando e forche; le due telecamere di serie; la personalizzazione delle velocità operative su cinque stili diversi e per ogni singolo movimento; il monitor da 7” in cabina, ad altezza occhi, sempli-
ce ed efficace; la semplice e rapida impostazione dei limiti di lavoro; l’esclusivo design del martinetto a doppio sollevamento, che offre la massima stabilità torsionale e ha consentito di montare il braccio il più in basso possibile nel telaio, aumentando la visibilità; il freno di stazionamento SAHR montato sull’assale posteriore; la trasmissione idrostatica Bosch Rexroth a due velocità. Con tempi di allestimento più rapidi - può essere posizionato e spostato all’interno del cantiere con rapidità e facilità - e a una migliore capacità di spostamento fuoristrada, il telescopico rotativo 555210R offre agli utenti una soluzione più economica e produttiva per
Il sollevatore JCB 555-210R è dotato di quattro stabilizzatori telescopici a doppia forbice, indipendenti, con posizionamento/livellamento/rientro automatico con un solo tocco, posizionabili all’interno della sagoma della macchina. Una volta che tutti i piedi stabilizzatori sono appoggiati a terra la macchina “legge” la posizione e automaticamente adegua il diagramma di portata in tempo reale durante le operazioni di sollevamento e rotazione. Se lo stabilizzatore non è completamente esteso e potrebbe causare problemi di stabilità, il sistema ferma la macchina e le impedisce di ruotare. In fase di rientro degli stabilizzatori, nel momento in cui questi sono staccati da terra, anche se non completamente retratti, è possibile mettere in marcia il veicolo (la macchina può viaggiare fino a 5 km/h con gli stabilizzatori estesi). I piedi con posizione di riposo orizzontale evitano l’ingresso di sporco all’interno degli stabilizzatori, riducendo così la possibilità di guasti al sensore
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Hands On JCB ha sempre posto una particolare attenzione all’aspetto manutentivo. Il 555-210R consente un accesso molto agevole da terra a tutti gli elementi interni ed è semplice da manutenere, anche in caso di emergenza. Gli sportelli con chiusura a chiave si aprono “a libro” e non in verticale, quindi con ogni posizione della torretta. Sul lato sinistro della macchina sono presenti i vari serbatoi (tra cui gasolio da 190 l, AdBlue da 26 l) e il filtro di aspirazione e pre-filtro dell’aria con ciclone interno separatore di polveri in ingresso, oltre a due batterie da 12V e a un tubo adibito allo scarico dell’olio motore; su lato destro è presente il radiatore e il motore JCB DieselMax da 112 kW/150 CV, Stage V, con relativi filtri e pre-filtri
la movimentazione dei materiali, grazie anche all’altezza di sollevamento di 20,5 m, alla capacità di rotazione di 360° della torretta, alla cesta rotante a 180°, all’elevata capacità su tutti i terreni, alla trasmissione idrostatica che gli consente di raggiungere una velocità di traslazione di 40 km/h, alle tre modalità di sterzatura e al design robusto. Le rilevanti prestazioni “idrauliche” della macchina garantiscono che il sollevatore possa spostare i materiali in modo rapido, sicuro ed efficiente. Grazie
a pompe idrauliche indipendenti da 160 l/min, le prestazioni del braccio possono essere regolate per ottenere il massimo in termini di sfilo e potenza.
Semplice e intuitivo L’interfaccia di controllo è progettata per un uso rapido, semplice e intuitivo, garantendo che le informazioni fornite siano pertinenti all’applicazione. I dati sulla trasmissione sono stati spostati su una schermata separata, in modo che una videata permanen-
te ad altezza d’occhio mostri sempre lo stato di gestione del carico. Lo sfilo degli stabilizzatori è sicuro e rapido e non richiede alcuno sforzo: bastano 26 secondi per passare dalla modalità di marcia a quella completamente stabilizzata. Il perno in posizione ribassata del braccio assicura la massima visibilità sul lato destro; anche quella sulla punta del braccio e sulle forche è totale, indipendentemente da quanto in alto si debba sollevatore il carico. Il sollevatore telescopico rotativo 555-210R è dotato di un sistema di riconoscimento degli accessori RFID che garantisce sempre l’applicazione della tabella di carico più corretta. La macchina vanta inoltre un’opzione di bloccaggio idraulico dei perni che
Il sollevatore JCB 555-210R è dotato di trasmissione Bosch Rexroth idrostatica a due velocità, con ruote motrici e trazione integrale, quattro ruote sterzanti e tre modalità di sterzatura
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IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO JCB 555-210R
LA SCHEDA TECNICA Il sollevatore telescopico 555-210R Altezza di sollevamento:
20,5 m
Sbraccio max.:
17,9 m
Capacità max. di sollevamento:
5.500 kg
Capacità all’altezza max.:
2.500 kg
Capacità allo sbraccio max.:
850 kg
Motore: Caratteristiche motore:
112 kW (150 CV) a 2.200 giri/min
Coppia max.:
600 Nm a 1.500 giri/min
Trasmissione:
Bosch Rexroth idrostatica a due velocità
Ruote motrici:
trazione integrale
Batterie: Impianto idraulico:
consente di cambiare gli accessori senza lasciare la cabina. Con una produttività superiore a quella di un sollevatore telescopico a telaio fisso e con costi inferiori a quelli di una gru mobile, il sollevatore telescopico rotativo 555-210R rappresenta dunque una soluzione vantaggiosa, che garantisce il massimo ritorno dell’investimento. ■
4 cilindri in linea, iniezione diretta, turbocompresso, raffreddato ad acqua
Potenza motore:
Modalità di sterzatura:
Allo scopo di semplificare al massimo la manutenzione, sulla macchina sono presenti quattro punti di ingrassaggio: due sono destinati alla stabilizzazione, uno alla torretta e uno al gruppo di rotazione
JCB Dieselmax - Stage V
quattro ruote sterzanti, tre modalità di sterzatura 2 x 12 V pompa a pistoni a portata variabile “Load Sensing”
Portata:
160 l/min
Pressione d’esercizio:
290 bar
Pneumatici:
Mitas radiali, misura 445/65 R22.5
Rotazione torretta:
continua a 360°
Altezza da terra min.:
0,33 m
Raggio di sterzata interno/ esterno della ruota:
4,07/4,62 m
Raggio di rotazione (contrappeso):
2,73 m
Diametro di sterzata delle forche max.:
6,23 m
Raggio di rotazione delle forche:
5,47 m
Lunghezza totale (forche comprese /senza attrezzatura):
8,28 m / 6,96 m
Altezza totale:
3,08 m
Larghezza (stabilizzatori ritratti/estesi):
2,51 m/5,28 m
Velocità di traslazione max. :
40 km/h
Peso operativo:
17.960 kg
Il sollevatore JCB 555-210R monta pneumatici radiali Mitas AC70 445/65 R22.5. Gli assali Dana Spicer, con riduttore epicicloidale – si caratterizzano per un’oscillazione di ±8° con blocco idraulico automatico sull’assale posteriore. Sui dati delle ruote sono presenti degli speciali indicatori che segnalano eventuali allentamenti
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SERVIZI GIFFI NOLEGGI
IL NOLEGGIO
CHE CONVIENE L’IMPRESA PARTITA DALL’ABRUZZO È OGGI ASSOLUTA PROTAGONISTA DEL NOLEGGIO GENERALISTA IN ITALIA, CON ALL’ATTIVO 40 SEDI OPERATIVE DIFFUSE CAPILLARMENTE SU SCALA NAZIONALE E UNA DELLE PIÙ VASTE FLOTTE DI MEZZI DISPONIBILI SUL MERCATO di Pietro Gabrielli
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a un piccolo comune in provincia dell’Aquila, nel 1999 ha inizio il lungo viaggio di Giffi Noleggi per mano del suo fondatore Francesco Giffi, che chilometro dopo chilometro ha tra-
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sformato un’impresa territoriale in un’attività industriale capace di imporsi sul mercato nazionale del noleggio di macchinari, attrezzature e accessori per i settori dell’edilizia e industriale. Un percorso di crescita lungo 24 anni sostenuto da passio-
ne, lavoro e comprensione del mercato, elementi che hanno permesso a Giffi Noleggi di strutturare un’organizzazione capace di offrire una ampia selezione di servizi a supporto del cliente e macchine in grado di rispondere a ogni sua esigenza.
A beneficio del cliente Grazie a una copertura territoriale ben ramificata da Nord a Sud del Paese, le sedi di Giffi Noleggi assistono ogni giorno professionisti, artigiani e privati che operano nell’edilizia, nell’industria e nella logistica, offrendo a nolo mezzi di ultima generazione. L’azienda si avvale delle più moderne tecnologie informatiche in grado di offrire risposte rapide e garantire un servizio di noleggio efficiente, come spiega Francesco Giffi: “Il claim ‘Noleggiare è bene, con Giffi conviene’ non è un semplice slogan, ma un punto cardine della nostra filosofia aziendale, basata sul soddisfare appieno le esigenze del cliente e offrire il miglior servizio al miglior prezzo”. Inoltre, Giffi Noleggi mette a disposizione un team composto da personale qualificato in grado di indirizzare il cliente verso la soluzione a noleggio migliore e adatta a un determinato contesto lavorativo. “Giffi Noleggi offre il rapporto qualità-prezzo migliore sul mercato, un servizio assistenza capace di guidare il cliente nella scelta della soluzione più adatta alle sue esigenze e una vasta flotta di mezzi in linea con le ultime tecnologie offerte dal settore. Infatti, nel corso degli anni abbiamo investito in mezzi all’avanguardia di ultima generazione e imbastito un graduale processo di elettrificazione della nostra flotta, oggi composta per oltre il 40% da macchine dotate di motorizzazione elettrica in grado di dare un contributo importante in favore dell’ambiente”.
FRANCESCO GIFFI FONDATORE E AMMINISTRATORE DI GIFFI NOLEGGI
Soluzioni a perdita d’occhio Con un’età media di due anni, la flotta di mezzi ed equipaggiamenti di Giffi Noleggi conta attualmente oltre 2.000 unità selezionate tra i migliori marchi in circolazione sul mercato, suddivise in piattaforme
aeree, sollevatori, mezzi movimento terra, veicoli commerciali, attrezzature e accessori edili e industriali. Per il lavoro in quota Giffi Noleggi propone un’estesa selezione di piattaforme autocarrate a nolo, progettate per rispondere a ogni esigenza operativa. Per i titolari di patente B propone una gamma di piattaforme dotate di altezze di lavoro che spaziano dai 14 ai 28 m, mentre per coloro che detengono la patente C l’offerta si estende fino a 75 m. A queste si aggiungono le gamme di piattaforme aeree a pantografo diesel da 12 a 18 m, dotate di un’elevata capacità di adattamento a tutte le tipologie di terreno, ed elettriche da 8 a 14 m, per lavori in ambienti chiusi. Inoltre, la linea si compone di una gamma di piattaforme semoventi
L’AZIENDA VANTA UNA FLOTTA DI MEZZI SELEZIONATI COMPOSTA DA OLTRE 2.000 UNITÀ, SUDDIVISE IN PIATTAFORME AEREE, SOLLEVATORI, MEZZI MOVIMENTO TERRA E VEICOLI COMMERCIALI
LE SEDI DI GIFFI NOLEGGI ASSISTONO OGNI GIORNO PROFESSIONISTI, ARTIGIANI E PRIVATI CHE OPERANO NELL’EDILIZIA, NELL’INDUSTRIA E NELLA LOGISTICA, OFFRENDO MEZZI A NOLO IN OLTRE 39 CITTÀ ITALIANE
diesel da 16 a 56 m, equipaggiate con quattro ruote motrici che permettono di superare i terreni più accidentati, nonché di una serie di modelli con altezze di lavoro da 12 a 28 m dotati di un silenzioso e potente motore elettrico. Infine, per impieghi particolari, sono disponibili piattaforme aeree a forbice da 12 a 52 m dotate di un doppio motore, sia diesel che elettrico, ideale per garantire la massima flessibilità operativa sia all’esterno che al gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 55
SERVIZI chiuso. L’offerta di macchine da sollevamento di Giffi Noleggi offre anche una vasta gamma di sollevatori telescopici da 25 a 70 q con altezze di lavoro da 6 a 25 m, una linea di rotativi dotata di un braccio montato su una torretta girevole a 360° e carrelli elevatori fino a 80 q di tutte le tipologie, dagli elettrici ai diesel. Una vasta offerta di macchine per il mondo del sollevamento abbinabile, inoltre, a una serie di accessori in grado di fornire funzionalità aggiuntive a questi mezzi, come, ad esempio, un’ampia selezione di cestelli porta-persone, forche per tronchi e verricelli.
Il viaggio continua GIFFI NOLEGGI OFFRE UNA LINEA DI PIATTAFORME SEMOVENTI DELLE MIGLIORI MARCHE IN CIRCOLAZIONE SUL MERCATO, DA MACCHINE ELETTRICHE CON ALTEZZE DI LAVORO DA 12 A 28 M A VERSIONI DIESEL DA 16 A 56 M
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UN PUNTO CARDINE DELLA NOSTRA FILOSOFIA AZIENDALE È SODDISFARE APPIENO LE ESIGENZE DEL CLIENTE E OFFRIRE IL MIGLIOR SERVIZIO AL MIGLIOR PREZZO
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UNA RISPOSTA A OGNI ESIGENZA In concomitanza alla gestione della sua avviata attività di noleggio l’azienda, nel corso degli anni, ha ampliato le sue competenze con l’intento di garantire un’ampia e completa gamma di servizi alla propria clientela e supportarla in ogni sua necessità. Il noleggiatore abruzzese, infatti, organizza presso le sue sedi operative corsi di formazione specifici sulla sicurezza in cantiere e per operatori di mezzi per il sollevamento e per il movimento terra, atti a fornire una preparazione operativa sull’utilizzo di macchine edili e industriali certificata dal rilascio di un patentino ufficiale riconosciuto a livello nazionale. I corsi si svolgono con docenti e personale altamente qualificati adoperando i mezzi di ultima generazione in possesso di Giffi Noleggi. L’azienda offre anche la vendita di mezzi usati di qualità, 56 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
rispondenti a elevati standard di efficienza e sicurezza. I mezzi di Giffi Noleggi, infatti, vengono controllati da personale qualificato a ogni rientro dal servizio di noleggio attraverso un tagliando parziale, che prevede la verifica di tutti i livelli dei liquidi e test funzionali per prevenire qualsiasi forma
In ogni reparto, sezione e filiale, Giffi Noleggi mette a disposizione un team di professionisti affidabile e in grado di rispondere alle difficoltà dei suoi clienti, garantendo un aiuto e un supporto tecnico tempestivi attraverso i suoi centri assistenza distribuiti strategicamente su tutto il territorio italiano. Attualmente Giffi Noleggi è presente in Italia con 39 sedi e programma l’apertura di ulteriori nuove filiali, per raggiungere quella che da sempre è l’ambizione più grande dell’azienda: ampliare ca-
di malfunzionamento. Un’ampia scelta di performanti macchine da lavoro curate in ogni minimo dettaglio che, per esigenze di rinnovamento della sua flotta, Giffi Noleggi offre in vendita a una clientela in cerca di mezzi di qualità e delle marche più rinomate a prezzi convenienti.
PER UN EFFICIENTE LAVORO IN QUOTA GIFFI NOLEGGI PROPONE UN’ESTESA SELEZIONE DI PIATTAFORME A NOLO SU AUTOCARRO PATENTE B DA 14 A 28 M E UNA LINEA DI AUTOCARRATE PATENTE C DA 28 A 75 M
I MEZZI DI GIFFI NOLEGGI VENGONO PERIODICAMENTE CONTROLLATI ATTRAVERSO UN TAGLIANDO PARZIALE, CHE PREVEDE LA VERIFICA DI TUTTI I LIVELLI DEI LIQUIDI E TEST FUNZIONALI PER PREVENIRE QUALSIASI FORMA DI MALFUNZIONAMENTO
pillarmente il suo servizio di noleggio su tutto il territorio italiano e diventare così il punto di riferimento del settore. “Il prossimo obiettivo che ci siamo prefissati e che miriamo di raggiungere nei prossimi anni è quello di spingerci a quota 50 sedi in tutta Italia, per essere capillarmente presenti in ogni singola area del Paese. Questo per garantire un servizio d’eccellenza al cliente attraverso un supporto completo e rapide consegne anche in aree remote dell’Italia, oltre a un’assistenza celere in caso di guasti alla macchina. Ovviamente continueremo a investire su nuovi mezzi dotati delle migliori e ultime tecnologie, capaci di offrire ai nostri clienti una flotta all’avanguardia e rispettosa anche di quegli standard ecologici che le regolamentazioni nel futuro imporranno”. Parole che confermano una visione ben chiara da parte dell’amministratore dell’azienda Francesco Giffi, che fin dalla fondazione della sua prima sede in Abruzzo ha dimostrato ogni giorno sul campo la tenacia e lo spirito imprenditoriale in grado di aprire a Giffi Noleggi nuove strade verso un futuro ricco di rinnovate ambizioni e prospettive. ■ gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 57
Dossier
NUOVO REGOLAMENTO MACCHINE:
DI NORMA IN NORMA MANCANO ANCORA TRE ANNI ALLA DEFINITIVA ENTRATA IN VIGORE DEL SUCCESSORE DELLA DIRETTIVA MACCHINE, IL NUOVO REGOLAMENTO 2023/1230. UN ARCO DI TEMPO CONGRUO, MA CHE GIÀ OGGI CHIAMA I COSTRUTTORI A VALUTARE E METTERE IN ATTO TUTTI GLI ADEGUAMENTI RICHIESTI. CHE FOTOGRAFANO UN QUADRO PROFONDAMENTE MUTATO NEI QUASI 20 ANNI TRASCORSI DALLA PRECEDENTE NORMA. SOPRATTUTTO IN TERMINI DI TECNOLOGIA di Marco Nava
L’
evoluzione normativa è un fatto fisiologico, spinto di volta in volta dall’evoluzione delle tecnologie, da una maggiore sensibilità verso aspetti come la sicurezza sul lavoro e, più in generale, dal cambiamento degli scenari e contesti in cui le norma58 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
tive stesse trovano applicazione. Poi ci sono casi in cui l’evoluzione stessa non si limita a un semplice cambiamento di regole, ma comporta un nuovo approccio alla materia che queste ultime disciplinano. Il nuovo Regolamento Macchine UE 2023/1230 approvato lo scorso giugno include un po’
tutti questi aspetti: su un impianto che riprende e innova le prescrizioni della precedente Direttiva Macchine 2006/42/CE, il nuovo disciplinare introduce nuove definizioni, fattispecie e obblighi adottando una nuova forma, quella appunto del Regolamento, che di per sé costituisce un salto di quali-
LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA
tà concettuale e che, insieme alle altre prescrizioni – e al necessario coordinamento con le numerosissime altre norme tecniche armonizzate – fotografa e si propone di disciplinare un contesto profondamente mutato in molti aspetti nei quasi 20 anni intercorsi dalla normativa precedente. Con ricadute
al momento ancora difficili da definire con precisione nella prassi sul campo, perché il nuovo regolamento troverà definitiva applicazione solo dal 20 gennaio 2027, data a partire dalla quale i costruttori potranno emettere dichiarazioni di conformità al nuovo Regolamento. Una scelta di progressività, com-
piuta per permettere a tutti i soggetti coinvolti di adottare le necessarie misure e adeguamenti. Si può tuttavia dire già fin da ora che i cambiamenti saranno importanti e, soprattutto, più allineati alla realtà di un settore in cui tecnologia e strumenti digitali avranno un ruolo sempre più importante. gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 59
Dossier IL NUOVO REGOLAMENTO MACCHINE 2023/1230 IN BREVE • L’entrata in vigore: il nuovo Regolamento Macchine potrà essere applicato dal 20 gennaio 2027; prima di questa data non potranno essere redatte dichiarazioni di conformità UE o dichiarazioni di incorporazione UE ai sensi della nuova normativa e le macchine e prodotti rientranti nel campo di applicazione della normativa dovranno essere dichiarate conformi alla precedente Direttiva 2006/42/CE. • A chi si applica: i costruttori di macchine saranno tenuti al rispetto dei requisiti del nuovo Regolamento e all’applicazione delle procedure di valutazione della conformità da questo stabilite. Gli stessi obblighi ricadono anche in capo a chiunque assuma il ruolo del fabbricante, ovvero chi commercializzi un prodotto con il proprio nome. • L’usato: il nuovo Regolamento prevede una serie di requisiti applicabili a macchine già in utilizzo soggette a modifiche sostanziali, che dovranno seguire la procedura per il rilascio della marcatura CE. Il soggetto che ha provveduto alla modifica è considerato fabbricante della macchina modificata. • Il software: qualsiasi software legato alla sicurezza immesso sul mercato separatamente e installato sulla macchina è considerato come
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componente di sicurezza incluso nel campo di applicazione del nuovo Regolamento e deve quindi riportare la marcatura CE. • Gli obblighi degli importatori: gli importatori di macchine provenienti da Paesi non UE devono accertarsi che la macchina sia accompagnata dalla documentazione prescritta dal Regolamento, apporre i propri riferimenti sulla macchina, fornire alle autorità nazionali competenti tutte le informazioni e la documentazione necessarie ad attestare la conformità della macchina, adottare i correttivi per rendere le macchine conformi e ritirare dal mercato quelle non conformi. • Gli obblighi dei fabbricanti: i fabbricanti dovranno accertarsi che le macchine rispettino i requisiti di sicurezza e di tutela della salute del nuovo Regolamento macchine, aggiornarne la documentazione tecnica, le dichiarazioni di conformità e i manuali di istruzioni secondo quanto stabilito dal Regolamento stesso. • Gli obblighi degli utilizzatori: gli utilizzatori sono tenuti a verificare che le macchine siano accompagnate da una dichiarazione di conformità UE che riporti i riferimenti al Regolamento e, in caso di macchine importate da un Paese terzo, che sulla macchina siano presenti i riferimenti dell’importatore.
Un nuovo strumento Il nuovo Regolamento 2023/1230 si rivolge a una molteplicità di soggetti, sia costruttori che distributori, e introduce una serie di importanti novità sia di carattere formale che sostanziale. La prima tra queste è la decisione di utilizzare la forma del Regolamento e non, come in precedenza, quella della Direttiva, una differenza di grande rilievo ai fini della sua efficacia e meccanismi. Mentre la Direttiva è un atto obbligatorio per tutti i Paesi membri dell’Unione Europea che dev’essere da questi ultimi recepito con un proprio atto normativo che ne definisce l’entrata in vigore, il Regolamento è una norma vincolante che dev’essere obbligatoriamente applicata dai Paesi membri senza necessità di recepimento tramite un’apposita norma nazionale. La differenza è importante, sia perché il legislatore nazionale non deve apportare alcuna modifica al testo originale, sia perché quest’ultimo entra in vigore nella stessa data in tutti i Paesi UE, evitando le asincronie verificatesi in passato nel caso della vecchia Direttiva Macchine. L’ambito di applicazione del nuovo Regolamento, in apparenza simile a quello della 2006/42/CE, contiene a sua volta alcune novità. L’articolo 2 del provvedimento indica come oggetto della normativa le macchine e i prodotti correlati come attrezzature intercambiabili, componenti di sicurezza, accessori di sollevamento, catene, funi e cinghie, dispositivi amovibili di trasmissione meccanica, e come nella precedente norma, le “quasi-macchine”, definizione che ha dato adito in passato ad alcune incertezze e, che come vedremo, ora viene ampliata. Il testo del Regolamento dedica particolare attenzione alle nuove tecnologie digitali, in particolare a intelligenza artificiale, Internet of Things e robotica, sottolineandone l’impatto sulla sicurezza dei
LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA rato un componente di sicurezza. Il rilievo delle tecnologie digitali ha nel nuovo Regolamento un impatto anche sulla definizione dei rischi, in cui ora vengono inclusi quelli provocati da terzi che incidono sulla sicurezza dei prodotti rientranti nell’ambito di applicazione previsto.
Le nuove definizioni
prodotti e al fatto che mezzi digitali e software svolgono un ruolo sempre più importante nella progettazione delle macchine. In conseguenza di ciò anche la definizione di macchina dev’essere adattata e la definizione di componenti di sicurezza dovrebbe riguar-
dare non solo i dispositivi fisici, ma anche quelli digitali. Al fine di tenere conto del crescente ricorso a esso come componente di sicurezza, il software che svolge una funzione di sicurezza ed è immesso in maniera indipendente sul mercato dovrebbe essere conside-
Come abbiamo accennato, il nuovo Regolamento riprende in sostanza lo stesso impianto concettuale della vecchia Direttiva Macchine, adeguandolo alle innovazioni tecnologiche nel frattempo intercorse, soprattutto in ambito digitale. A tal proposito, il Regolamento specifica che le macchine alle quali manca solo il caricamento di software destinati all’applicazione specifica prevista dal fabbricante e che sono oggetto della procedura di valutazione della conformità di tali macchine dovrebbero rientrare nella definizione di “macchina” e non nelle definizioni di prodot-
REGOLAMENTO MACCHINE UE 2023/1230: LE DISPOSIZIONI GIÀ IN VIGORE Anche se il nuovo Regolamento Macchine entrerà formalmente in vigore solo il 20 Gennaio 2027 alcune delle sue prescrizioni hanno già attualmente forza di legge.
- l’articolo 50, paragrafo 1 dedicato alle norme nazionali relative alle sanzioni applicabili in caso di violazione del Regolamento da parte degli operatori economici, in vigore dal 20 ottobre 2023;
Tra queste: - gli articoli da 26 a 42 relativi alla notifica alla Commissione e agli Stati membri degli organismi autorizzati alla valutazione della conformità per conto terzi, in vigore a partire dal 20 gennaio 2024;
- l’articolo 6, paragrafo 7 relativo alla valutazione da parte della Commissione sulla categoria di macchine o prodotti soggetti a procedure specifiche di valutazione di conformità, l’art. 48 relativo al comitato di supporto alla Commissione UE e l’art. 52 sul divieto da parte degli Stati membri di impedire
l’immissione sul mercato di prodotti conformi alla direttiva 2006/42/CE prima del 14 gennaio 2027, in vigore dal 19 luglio 2023; - l’articolo 6, paragrafi da 2 a 6, il paragrafo 8 e il paragrafo 11 relativi alla modifica dell’allegato I del Regolamento, l’articolo 47 sui poteri delegati alla Commissione e l’articolo 53, paragrafo 3 sulla presentazione di una relazione da parte della Commissione al Parlamento e al Consiglio Europeo, in vigore dal 20 luglio 2024.
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 61
Dossier LA VALUTAZIONE DEI RISCHI L’impatto delle nuove tecnologie, e in particolare quelle connesse al mondo IT, è uno degli elementi che hanno maggiormente influenzato la stesura del nuovo Regolamento sotto molteplici profili. Uno dei più rilevanti è quello legato al processo di valutazione dei rischi connessi all’utilizzo delle macchine, inclusi quelli che possono manifestarsi lungo l’intero ciclo di vita e, conseguentemente, alla definizione dei requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute. Proprio quest’ultimo ambito ha visto l’introduzione di alcuni cambiamenti di particolare rilevanza. Per citare quelli ritenuti unanimemente più importanti, vanno ricordati gli adeguamenti dell’interfaccia “uomo-macchina” per ottimizzarne l’ergonomia, la protezione contro eventuali alterazioni o modifiche del collegamento tra la macchina e altri dispositivi al fine di prevenire il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose, una crescente attenzione ai sistemi di controllo, la cui progettazione e costruzione deve resistere alle previste sollecitazioni di esercizio nonché ad azioni esterne che potrebbero determinare una situazione di pericolo, e la considerazione dei rischi dovuti a elementi mobili come i robot collaborativi, concepiti per interagire con l’operatore nello stesso spazio di lavoro.
ti correlati o di “quasi-macchine”. Il costruttore dovrà quindi anche in questo caso adottare le procedure di Valutazione della Conformità e provvedere alla marcatura CE, perché la sola assenza del software non è sufficiente per non considerare il prodotto una macchina e non valutarne la conformità ai Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza. Una novità rilevante riguarda la definizione di componente di sicurezza, ambito in cui ora rientrano il software destinato a gestire una funzione di sicurezza e, per citare il Regolamento, i “componenti di sicurezza dotati di un comportamento integralmente o parzialmente autoevolutivo che utilizzano approcci di apprendimento automatico che garantiscono funzioni di sicurezza”. Come accennato, è stata inoltre modificata e meglio dettagliata la definizione di “quasi-macchina”, ora definita come “un insieme che non costituisce ancora una macchina in quanto, da solo, non è in grado di eseguire un’applicazione specifica e che è soltanto destinato a essere incorporato o assemblato ad altre macchine o ad altre ‘quasi- macchine’ o apparecchi per costituire una macchina”. Una novità è invece l’introduzio62 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
ne della definizione di modifica sostanziale, ovvero la modifica di una macchina o di un prodotto correlato mediante mezzi fisici o digitali dopo che quest’ultimo è stato introdotto sul mercato, non prevista dal fabbricante e che incide sulla sicurezza della macchina o del prodotto creando un nuovo rischio o aumentandone uno esistente e richiedendo perciò l’adozione di misure di protezione e sicurezza supplementari. Nella fattispecie, chiunque apporti la citata modifica è considerato dal Regolamento un fabbricante a tutti gli effetti.
La documentazione Tra le novità del nuovo Regolamento, particolare rilievo per i costruttori assumono quelle relative alle istruzioni e alla Dichiarazione di Conformità. Le prime, incluse le avvertenze scritte o verbali, devono essere redatte nella lingua stabilita dallo Stato membro; di conseguenza, i costruttori devono adeguare la documentazione in funzione del paese in cui la macchina verrà commercializzata. Le istruzioni possono essere fornite in formato digitale e in questo caso devono rimanere accessibili online per l’intero ciclo di vita previsto per la macchina o il prodotto correlato e comunque per almeno 10 anni dalla loro messa in commercio, fatto salvo l’obbligo di fornirle anche in formato cartaceo se richiesto. Particolarmente importante l’obbligo per il fabbricate di fornire ora la macchina accompagnata da una dichiarazione di conformità UE e non più da una dichiarazione di conformità CE o, eventualmente, da un indirizzo Internet o QR code che consentano l’accesso a tale dichiarazione. Anche in questo caso la dichiarazione digitale di conformità UE deve rimanere accessibile online per l’intero ciclo di vita previsto della macchina e almeno 10 anni dall’immissione sul mercato.
LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA
Valutazione di conformità Il Regolamento 2023/1230 introduce importanti innovazioni anche in tema di procedure di valutazione della conformità, sostituendo in particolare l’allegato IV della vecchia Direttiva Macchine con il nuovo allegato I diviso nelle due parti A e B. Secondo il nuovo iter, i costruttori di macchine e prodotti incluse nelle categorie elencate nella parte A devono seguire una delle procedure tra esame UE del tipo, seguito dalla conformità al tipo basata sul controllo interno della produzione, conformità basata sulla garanzia qualità totale o conformità basata sulla verifica di un unico prodotto (queste ultime prevedono sempre l’intervento di un organismo notificato). Per le macchine o prodotti rientranti nella parte B, il costruttore può scegliere tra controllo interno della produzione (senza intervento di un organismo notificato), utilizzabile solo se la macchina o il prodotto correlato è costruito secondo le norme armonizzate, o le specifiche comuni proprie di tale categoria; esame UE, seguito dalla conformità al tipo basata sul controllo interno della produzione; conformità basata sulla garanzia quali-
tà totale; conformità basata sulla verifica di un unico prodotto. Le ultime tre procedure prevedono comunque l’intervento di un organismo notificato.
L’importatore e il distributore Il Regolamento 2023/1230 introduce due nuove figure, l’importatore e il distributore, mutuate dal Regolamento 2019/1020 sulla vigilanza del mercato e la conformità dei prodotti, definendo per ognuno obblighi e profili di responsabilità. In particolare, il primo è qualsiasi soggetto che immette sul mercato UE una macchina o prodotto correlato proveniente da un paese terzo e in questa veste è soggetto a una serie di obblighi previsti dagli articoli 13 e 14 del Regolamento rispettivamente per le macchine e le quasi macchine. In capo all’importatore cade quindi l’obbligo di verificare che il costruttore abbia esperito le procedure di valutazione della conformità, redatto la documentazione, la dichiarazione di conformità e il manuale e apposto la marcatura CE. Qualora l’importatore valuti che la macchina presenti delle difformità rispetto al Regolamento deve astenersi dall’immetterla sul
mercato fino a che non venga reso conforme e, nel caso siano rilevati rischi per la salute e la sicurezza, deve informare le autorità di vigilanza del mercato. Tra gli altri obblighi previsti, l’importatore deve conservare una copia della dichiarazione di conformità per almeno 10 anni dalla data d’immissione sul mercato, verificare che la documentazione tecnica sia disponibile alle autorità di controllo e indicare i propri riferimenti completi sulla macchina. Il distributore è invece definito come qualsiasi soggetto diverso dal fabbricante o dall’importatore che mette a disposizione sul mercato europeo un prodotto rientrante nell’ambito di applicazione del Regolamento. Nello svolgimento di tale attività il distributore è tenuto a verificare che la macchina sia dotata di marcatura CE, dichiarazione di conformità e istruzioni per l’uso, e che la stessa riporti modello, serie e anno di fabbricazione. Come per l’importatore, se il distributore rileva nella macchina delle difformità rispetto al Regolamento deve astenersi dall’immetterla sul mercato fino a che non venga resa conforme ed è obbligato a segnalare alle autorità competenti eventuali rischi per la salute e la sicurezza. ■ gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 63
ON SITE LA MANUTENZIONE DI UN PALAZZO STORICO NEL CENTRO DI TORINO
LA POTENZA È NULLA SENZA VERSATILITÀ QUANDO SI TRATTA DI OCCUPARSI DELLA MANUTENZIONE DI UN PALAZZO STORICO IN UNA DELLE CITTÀ PIÙ ELEGANTI D’ITALIA NON TUTTI I MEZZI DI SOLLEVAMENTO POSSONO ESSERE ADATTI. SOPRATTUTTO IN SPAZI PARTICOLARMENTE RISTRETTI COME IN QUESTO CASO, DOVE SI È RIVELATO IDEALE L’USO DI UNA GRU CINGOLATA PALFINGER PCC 57.002, UN MIX DI POTENZA, FLUIDITÀ DI MANOVRA E PRECISIONE di Stefano Vitali
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L
o scenario in cui recentemente Casella Autogrù è stata chiamata a intervenire è Torino, una delle città più eleganti d’Italia, il cui centro storico viene spesso definito “un salotto”, per indicarne l’eleganza e la ricchezza. La “cornice” entro la quale l’azienda piacentina è stata chiamata a intervenire è quella di un elegante palazzo in via Maria Vittoria, dov’è stato necessario svolgere una delicata attività di manutenzione, dovendo sostituire le lastre di una cupola in cristallo temperato stratificato. Un intervento che ha richiesto l’utilizzo di un mezzo di sollevamento molto speciale. Data la complessità e la delicatezza del lavoro, Casella Autogru ha individuato
negli operatori Stefano Facheris e Massimiliano Secchi il team ideale per svolgere quest’attività: oltre a essere specializzati nell’utilizzo di autogrù e nell’impiego di attrezzature di movimentazione e sollevamento, infatti, Stefano e Massimiliano hanno maturato una pluriennale esperienza nell’ambito dei trasporti su gomma sia eccezionali che standard, il primo, e una rilevante competenza in materia di movimentazione di carichi pesanti mediante sistemi modulari semoventi “SPMT”, il secondo.
La voce dei protagonisti Racconta Stefano: “Da un primo sopralluogo era evidente che, considerati gli spazi angusti e l’ambiente fortemente urbanizzato, l’acces-
so con una normale autogrù sarebbe stato impossibile”. “D’altro canto aggiunge Massimiliano - la necessità di movimentare carichi pesanti ed estremamente delicati richiedeva l’impiego di una macchina con caratteristiche molto particolari, che garantisse performance speciali”. Alla luce di queste valutazioni tecniche la scelta è ricaduta sulla gru cingolata Palfinger PCC 57.002: la macchina, dopo essere scesa dal pianale di carico con cui è stata trasportata, ha percorso un tratto di 50 m di pubblica via, ha effettuato una rotazione di 90° entrando in un cortile interno e percorrendo un portico lungo 20 m, largo 2,5 m e alto 3,5 m. “Non è certo qualcosa alla portata di tutte le gru”, hanno commentato Stefano e Massimiliano, che certamente nella loro lunga carriera di accessi difficili ne hanno visti molti. Una volta giunta la gru cingolata all’interno del cortile privato gli operatori hanno provveduto all’armo della macchina, dotandola inoltre di un sollevatore a ventosa, attrezzatura necessaria per eseguire lo smontaggio e il deposito a terra dei delicati cristalli. “Queste due fasi sono state molto delicate, ma con la gru cingolata Palfinger PCC 57.002 siamo riusciti a combinare potenza, fluidità di manovra e precisione”, ha specificato Massimiliano. La gru cingolata Palfinger in oggetto offre fino a 18 t di potenza di sollevamento, con sbraccio fino a 29 m dal centro ralla, e altezza operativa massima fino a 32 m, caratteristiche che combinate a tecnologie all’avanguardia studiate per garantire per la gestione fluida del sollevamento, consentono di spostare in sicurezza anche oggetti molto delicati, come in questo specifico caso. Si tratta, infatti, di una gru cingolata industriale molto versatile, realizzata da Palfinger per distinguersi nei lavori di sollevamento “non comuni”. Il suo campo di applicazione è pressoché illimitato: all’interno di fabbriche e capannoni industriali, su terreni accidentagennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 65
ON SITE
ALLA LUCE DI ATTENTE VALUTAZIONI TECNICHE FATTE PRIMA DEL DELICATO INTERVENTO NEL CENTRO DI TORINO L’USO DELLA GRU CINGOLATA PALFINGER PCC 57.002 È RISULTATO ESSERE L’IDEALE
ti, in edifici semiaperti raggiungibili attraverso sottopassaggi o portoni stretti e bassi. Gli operatori del settore del sollevamento, in particolare quelli che operano in ambiti come quello del cantiere in oggetto, sanno bene quali sono le esigenze quotidiane e, di conseguenza, quali sono le attività e i requisiti richiesti a una gru di questo genere: accesso all’area di lavoro, movimentazione in cantiere, posizionamento ottimizzato, capacità di sollevamento, il raggiungimento del carico in situazioni complesse, versatilità, spazi ridotti, trasporto di oggetti e contenimento delle emissioni. Ebbene, la gru cingolata Palfinger PCC 57.002 risponde a tutto ciò garantendo: facilità di trasporto, cingoli per l’outdoor e copri-pattini per l’indoor, traslazione sugli stabilizzatori e scavalcamento ostacoli, massimo avvicinamento al carico, braccio snodato (jib mobile, massima estensione), sollevamento con gancio o argano con 1, 2 o 4 rinvii, disaccoppiamento del cingolo per ridurre l’altezza e, non ultima per importanza, la possibilità di montaggio forche. 66 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Un Gruppo in continua crescita Quello eseguito nel centro di Torino con la gru cingolata Palfinger PCC 57.002 è stato un lavoro davve-
“
ro straordinario, che ha richiesto l’intervento di un professionista del settore qual è Casella Autogrù. Il Gruppo piacentino rappresenta un punto di riferimento per quanto
LE PECULIARITÀ DELLA GRU CINGOLATA PALFINGER PCC 57.002, COMBINATE A TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA, CONSENTONO DI SPOSTARE IN SICUREZZA ANCHE OGGETTI MOLTO DELICATI
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CON LA GRU CINGOLATA PALFINGER PCC 57.002 GLI OPERATORI SONO RIUSCITI A COMBINARE POTENZA, FLUIDITÀ DI MANOVRA E PRECISIONE
gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 67
ON SITE
UNA VOLTA GIUNTA LA GRU CINGOLATA ALL’INTERNO DEL CORTILE PRIVATO GLI OPERATORI HANNO PROVVEDUTO AD ARMARE LA MACCHINA CON UN SOLLEVATORE A VENTOSA, ATTREZZATURA NECESSARIA PER ESEGUIRE LO SMONTAGGIO E IL DEPOSITO A TERRA DEI DELICATI CRISTALLI
riguarda i servizi di sollevamento e trasporto, una realtà capace di offrire soluzioni innovative e personalizzate, seguendo i clienti a 360°, dal sopralluogo tecnico passando per la progettazione della soluzione di sollevamento più idonea, fino all’esecuzione operativa. Il Gruppo opera in Italia attraverso la società Casella Autogru Srl, la quale - grazie alla po-
sizione strategica dei centri operativi di Piacenza, Cremona e Parma - è in grado di intervenire rapidamente in tutto il Nord e Centro Italia, nonché in Svizzera, dove attraverso la propria controllata Casella Autogru SA, con sede a Grono, nel Cantone dei Grigioni, è in grado di operare in tutto il territorio elvetico. “Rivolgersi a Casella Autogru – se-
gnala Davide Villa, Chief Operating Officer (COO) della società – significa affidarsi a un Gruppo che offre soluzioni integrate di sollevamento, movimentazione e trasporto. Pur essendo ancora una realtà a carattere familiare ci siamo dotati di una solida struttura organizzativa, inserendo figure professionali altamente specializzate in tutte le funzioni ‘core’, passando dall’ufficio
QUELLO ESEGUITO NEL CENTRO DI TORINO CON LA GRU CINGOLATA PALFINGER PCC 57.002 È STATO UN LAVORO STRAORDINARIO, CHE HA RICHIESTO L’INTERVENTO DI UN PROFESSIONISTA DEL SETTORE QUAL È CASELLA AUTOGRÙ 68 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
LA SCHEDA TECNICA La gru cingolata PCC 57.002 Torsione di sollevamento max.:
52,7 m / 516.6 kNm
Potenza di sollevamento max.:
18.200 kg / 178,5 kNm
Sbraccio max.:
21,5 m
Angolo di rotazione:
infinito
Forza di torsione:
5,5 m / 54 kNm
Ampiezza stabilizzatori:
6,9 m x 7,3 m
Larghezza totale max.:
1,9 m
Peso totale:
20 t
UTILIZZABILE SUI TERRENI PIÙ DIFFICILI
TRASLAZIONE LATERALE SUGLI STABILIZZATORI
CESTA PORTA-OPERATORE
TELAIO CINGOLATO SCOLLEGABILE
tecnico fino all’ufficio amministrativo, grazie al quale è stato implementato uno specifico sistema di controllo di gestione. Seguire e supportare il cliente in ogni fase (il cosiddetto servizio ‘chiavi in mano’) è uno dei nostri presupposti: il cliente, rivolgendosi a noi, deve trovare innanzitutto una consulenza tecnica adeguata, di qualità, a prescindere dal tipo di intervento da svolgere.
Conosciamo il settore, le diverse applicazioni di ogni mezzo, le incognite di molti cantieri e le criticità di alcuni ambiti di intervento. In tanti anni abbiamo visto innumerevoli casistiche che sono andate a formare il nostro bagaglio di esperienza: questo ci permette di essere un partner affidabile, che ha conoscenze precise e un’esperienza tangibile, nella consapevolezza che per
FUNZIONE DI SPOSTAMENTO AUTONOMO DEL MODULO GRU
ogni problema c’è una soluzione. Non ci sono punti di arrivo, ma solo nuovi punti di partenza: ci adoperiamo ogni giorno per migliorare ed essere riconosciuti come uno dei migliori player italiani nei servizi di sollevamento, movimentazione e trasporto. Crediamo che nella realizzazione dei lavori eseguiti nel centro di Torino lo abbiamo ampiamente dimostrato!”. ■ gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 69
FIERE INTERMAT
COSTRUIRE IL DOMANI
DOPO SEI ANNI DI ATTESA TORNA LA MANIFESTAZIONE PARIGINA, COMPLETAMENTE “RIPENSATA” PER COINVOLGERE L’INTERA FILIERA INTERNAZIONALE DELL’EDILIZIA E DELLE COSTRUZIONI IMPEGNATA PER “COSTRUIRE MEGLIO IL DOMANI”. UN APPUNTAMENTO CHE HA COME FOCUS LA SFIDA ALLA DECARBONIZZAZIONE E ALLA DIGITALIZZAZIONE di Liliana Rebaglia
M
ai come in quest’edizione 2024 di Intermat è stato chiaro l’impegno dei protagonisti del settore delle macchine per le costruzioni verso la riduzione dei gas serra: praticamente tutti i veicoli presentati come novità saranno a trazione elettrica, nessun modello esposto presenterà un motore tradizionale a combustione e ci sarà anche un veicolo con motore a idrogeno.
70 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
Il settore dell’edilizia e delle costruzioni, infatti, è un attore chiave nella lotta contro il cambiamento climatico: nel 2017, ad esempio, esso rappresentava il 36% del consumo finale di energia e il 39% delle emissioni correlate (fonte: Global Alliance for Buildings and Construction). Parliamo di un comparto che dovrebbe essere uno dei settori industriali più dinamici nei prossimi anni, per il quale si prevede una crescita mondiale del 75% tra il 2018 e il 2030, con una cre-
scita annuale del mercato mondiale della costruzione – da qui al 2030 – stimata nel 3,9%. Chiari, dunque, sono i campi di innovazione nel settore delle macchine che saranno al centro dell’attenzione della fiera: energia e impronta a bassa generazione di gas serra (nuove tecnologie per la generazione di potenza “green”; nuove architetture di distribuzione e uso della potenza, per migliorare l’efficienza; riduzione dell’uso di impianti idraulici), automazione delle lavorazioni
re Intermat come luogo di incontro e condivisione di idee di un intero settore unito per costruire un percorso collettivo a basse emissioni di carbonio, che è il tema centrale della nostra edizione 2024. Accogliamo con favore la mobilitazione al nostro fianco delle cinque principali associazioni di categoria del settore, poiché la collaborazione tra i produttori di attrezzature e macchinari, i fornitori di energia e le imprese di costruzione è essenziale per fornire
LA CARTA D’IDENTITÀ
• Organizzatore: Comexposium Group • Luogo/data evento: Paris-Nord Villepinte, 24-27 aprile 2024 • Frequenza: triennale • Edizione: 12a • Espositori italiani 2024: 75, di cui il 28% nuovi • Espositori totali previsti 2024: 1.000 (70% internazionali) • Settori merceologici: movimento terra, demolizione e trasporto; costruzione, ingegneria civile e filiera del calcestruzzo; nuove tecnologie ed energie; sollevamento e movimentazione: strade, industrie dei materiali e fondamenta; IoT; stoccaggio dell’energia; soluzioni per la decarbonizzazione; motori; veicoli autonomi
e robotizzazione delle macchine, per avere sempre meno dipendenza dall’esperienza degli operatori; sistemi di sicurezza attiva; efficienza negli impianti e nei processi.
La voce del Presidente “Alla luce delle sfide ambientali, economiche e sociali che il settore delle costruzioni si trova ad affrontare - afferma Christophe Lecarpentier, direttore della divisione Agro Equipment e Costruzioni di Comexposium Group - abbiamo deciso di ridefinigennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 71
FIERE collettivamente le soluzioni giuste ai professionisti e per rispondere adeguatamente alle loro esigenze di soluzioni innovative e sostenibili. I costruttori di macchine e attrezzature francesi e internazionali, che stanno facendo la loro parte per contribuire al raggiungimento degli obiettivi a basse emissioni di carbonio fissati per il 2050, hanno scelto Intermat per presentare i loro progetti innovativi che, dall’edizione 2018, ha subito una forte accelerazione, con l’obiettivo di rispondere a queste sfide. Intermat 2024 sarà la loro ‘vetrina’ e quella di tutti gli attori dell’industria delle costruzioni, che lavoreranno insieme per condividere una visione comune e presentare le ultime novità del mercato in termini di macchinari, attrezzature, tecnologie, digitalizzazione, soluzioni di accumulo energetico e noleggio di impianti. In quest’ottica, il 2024 sarà un anno di rinnovamento, con un modello espositivo ridisegnato in termini di formato e un’offerta rifocalizzata su quattro pilastri: Innovazioni (per trovare risposte alle nostre sfide e a quelle della società); Energie (integrare fonti
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CHRISTOPHE LECARPENTIER
DIRETTORE DELLA DIVISIONE AGRO EQUIPMENT E COSTRUZIONI DI COMEXPOSIUM GROUP
di energia alternative performanti per sostenere la nostra economia); Nuove Equazioni (valorizzare le nostre professioni, risorse finanziarie e umane e i nostri partner) e Impegni (raggiungere la ‘neutralità carbonio’ per contribuire a preservare il nostro pianeta), ognuno dei quali fornirà i punti salienti e gli sviluppi in linea con le principali sfide dell’industria delle costruzioni. Novità di quest’edizione sarà una serie di tavole rotonde che offrirà l’opportunità
di analizzare le questioni sociali, energetiche ed economiche, le sfide della decarbonizzazione e della digitalizzazione, nonché di sensibilizzare le autorità pubbliche sul ruolo fondamentale del nostro settore nel raggiungimento degli obiettivi che ci si è prefissati. Una nuova area dedicata all’occupazione e alla formazione presenterà le iniziative intraprese dalle federazioni per promuovere l’attrattiva delle professioni nel settore dell’edilizia e dei lavori pubblici e incoraggiare i collegamenti tra i giovani talenti e le aziende, attraverso workshop, colloqui e sessioni di ‘job-dating’. L’offerta espositiva sarà riposizionata attorno a cinque poli di competenza, con un nuovo centro dedicato alle ‘Nuove Tecnologie ed Energie’, per presentare soluzioni che incorporano fonti di energia alternative, ingegneria virtuale, veicoli autonomi, eccetera, e una zona dimostrativa per offrire ai visitatori un assaggio del cantiere del futuro”. Da evidenziare che verrà dato spazio anche all’”Intermat Rental Day”, una giornata speciale dedicata al noleggio di attrezzature
con il contributo di esperti internazionali, e al “World of Concrete Europe Forum”, un ciclo di talk dedicati all’industria del calcestruzzo, ai materiali e alle sue diverse applicazioni.
Un pieno di innovazioni Saranno dunque molteplici le innovazioni in mostra a Intermat 2024. Tra queste, alcune che coinvolgono la progettazione e l’uso
gamma AXON, uno con particolare attenzione alla sicurezza e con un impianto diviso in Alta e Bassa tensione, dove il cestello è collegato solo alla bassa tensione, per avere maggiore sicurezza per gli operatori; Zquip Battery Systems presenterà moduli indipendenti, equalizzabili e trasportabili, ciascuno con il proprio BMS, di dimensioni standard, inseribili in guide standard e intercambiabili
cosmici e delle particelle derivate (muoni) e che si spiega con la teoria della Relatività ristretta. Non da ultimi, costruttori come Bobcat e Bomag presenteranno innovativi sistemi di sicurezza caratterizzati da un’architettura basata sull’elettronica nelle funzioni principali delle macchine protagoniste nei settori Constructon, Road e Heavy Duty.
Gli Innovation Awards 2024 Sono stati rivelati nel corso degli Intermat Press Days, svoltisi a il 18 e il 19 gennaio scorsi, i candidati alla 9a edizione degli Innovation Awards 2024, appuntamento che celebra i pionieri del progresso nell’industria delle costruzioni e coloro che guidano la transizione verso un futuro più sostenibile, riconoscendo valore alle soluzioni, alle tecnologie e ai prodotti che contribuiscono al progresso nei settori dell’edilizia, delle infrastrutture e dei materiali. I vincitori saranno svelati durante un’apposita cerimonia di premia-
dell’idraulica, come dimostrerà Excess Engineering, che presenterà un cilindro a ricircolo di sfere capace di sollevare 80 t con dimensioni comparabili a quelle dei martinetti idraulici e fino a 3 m di lunghezza. Ma le novità riguarderanno tutti i campi. Solo per fare qualche esempio: Moog introdurrà il concetto di “all-electric ecosystem”, con la gestione di veicoli totalmente elettrificati con un ecosistema di componenti elettrici che realizzano tutta la catena di controllo della lavorazione; Multitel Pagliero presenterà due piattaforme elettriche della
tra di loro, in modo da avere un metodo veloce per sostituirli e garantire l’operabilità delle macchine; AGCP esporrà il primo motore a idrogeno con sostituzione di un numero limitato di parti e già integrato con motore elettrico e batteria per massimizzare l’efficienza nel recupero dell’energia dei transitori. Le innovazioni con “vista sul futuro” riguarderanno anche le attrezzature, come nel caso di quelle proposte da DMS Sorting Grab e Steelwrist o della frontiera della muografia, con Muodim che proporrà una tecnica che usa sistemi di rilevamento dei raggi
zione, il 24 aprile. Alain Grizaud, presidente della FNTP (Fédération Nationale des Travaux Publics) guida una giuria di esperti che selezionerà i vincitori delle cinque categorie (“Earthmoving, Demolition and Transport”, “Roads, Materials and Foundations Industries”, “Building, Civil Engineering and Concrete Sector”, “Low carbon & energy transition” e “New Technologies & Energy”) e dei quattro premi speciali previsti, tra cui il “World of Concrete Award”, il “Low Carbon Initiative and Solution Award”, lo “Startup Award” e il “Safety Award”. ■ gennaio-febbraio 2024 - ONSITELIFT 73
PRODOTTI a cura di Liliana Rebaglia DIECI
La tecnologia è “green” con l’Hybrid Boost System Dieci ha recentemente presentato l’innovativo sistema Hybrid Boost System, ideato per offrire una soluzione sostenibile e dalle elevate performance operative in un momento in cui è sempre più preponderante e in crescita l’interesse verso soluzioni a basso impatto ambientale, in grado di mantenere elevate le prestazioni che caratterizzano i sollevatori telescopici. Il concetto innovativo alla base di Hybrid Boost System è la creazione di una piattaforma a controllo elettronico che connette e ottimizza il funzionamento di tutti gli organi principali del mezzo: trasmissione,
impianto idraulico e motore diesel Hybrid Kubota: attivandosi solo quando realmente necessario, il sistema permette di sostituire il propulsore endotermico (con SCR e urea) con un sistema composto da motore diesel più Hybrid Pack, senza urea. Grazie all’ottimizzazione del
veicolo la potenza extra sarà utilizzata solo quando richiesto, lasciando libero il sistema di ricaricare la batteria durante le operazioni a basso consumo energetico. La macchina sarà così in grado di svolgere, nell’uso più comune, lo stesso lavoro di una macchina con potenza di 79 kW, senza alcun intervento o cambiamento allo stile di guida richiesto all’operatore. Grazie allo sviluppo su schema modulare, l’Hybrid Boost System può essere installato anche sui futuri telescopici Dieci, ampliando così notevolmente il target di utenti. Il sistema proposto dall’azienda emiliana fa da apripista a una nuova produttività sempre più volta al “green” e all’elettrificazione, che non mina al comfort dell’operatore e che non cerca compromessi, offrendo soluzioni innovative coerenti con il contesto di utilizzo.
MAGNI TH
Il nuovo sollevatore telescopico fisso TH 3.6 Magni TH inaugurerà ufficialmente il segmento di mercato dei sollevatori telescopici fissi di piccole dimensioni a Intermat presentando il nuovo TH 3.6, la macchina più compatta mai realizzata dal marchio di Castelfranco Emilia (MO). Con una capacità di 3 t e un’altezza massima di 5,9 m, questo nuovo sollevatore telescopico è pensato per il settore edile e per tutti quei contesti, come la logistica, in cui servono dimensioni contenute senza rinunciare ad ottime performance e innovazione. In futuro questo modello sarà adattato per una versione agricola. Il design ribassato rende il sollevatore telescopico Magni TH 3.6 ideale per inserirsi negli spazi più stretti e ne facilita il trasporto sia sui camion che nei container. La luce libera dal suolo resta sempre ottimale, consentendo di operare anche sui terreni più accidentati e irregolari. Disponibile con motore Stage IIIA e Stage V da 74 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2024
55 kW (75 HP), il mezzo raggiunge una velocità massima di 35 km/h. Le quattro ruote motrici assicurano la massima stabilità in ogni operazione, mentre le quattro ruote sterzanti permettono tre tipi di sterzatura: frontale, concentrica e a granchio. Inoltre, la trasmissione idrostatica elettronica garantisce prestazioni ottimali, massima trazione e aderenza anche in ambito fuoristrada. La cabina, adattata per massimizzare le prestazioni del nuovo telaio, è progettata per soddisfare tutte le esigenze assicurando funzionalità, sicurezza e comfort senza eguali. L’operatore può infatti contare su una totale visibilità
grazie all’ampio parabrezza, che si estende dai piedi fin sopra alla testa, permettendogli di osservare il carico sia completamente abbassato che sospeso. Certificata ROPS/FOPS Livello 2, la cabina è equipaggiata di griglia di protezione superiore, per garantire la sicurezza anche nelle operazioni più delicate ed è anche interamente pressurizzata, per offrire all’operatore un ambiente di lavoro sicuro in qualsiasi condizione operativa. La posizione di guida offre il massimo del comfort e dell’ergonomia, poiché la colonna dello sterzo può essere posta in posizione verticale per rendere l’accesso alla cabina ancora più comodo, mentre il sedile può avanzare o arretrare per una posizione di guida ottimale.
JEKKO
La nuova rivoluzionaria minigru JF235 Jekko conferma la sua anima pionieristica nel mondo del sollevamento lanciando sul mercato quella che promette essere una rivoluzione tecnologica: la JF235, anello di congiunzione tra le gru da camion e le minigru. Questa macchina si unisce alla già prestigiosa serie di Jekko composta dalle gru articolate cingolate JF365, JF990 e JF545 (di cui è naturale evoluzione), ma si presenta come la più piccola della gamma e allo stesso tempo - la più ricca di novità. La JF235, nonostante le sue dimensioni compatte di 4,74 m di lunghezza, 1,6 m di larghezza e 2,6 m di altezza, è una vera forza della natura. Equipaggiata con un braccio principale a quattro sfili e un jib con quattro estensioni, è in grado di sollevare fino a 6.150 kg e di raggiungere un’altezza di 15 m con il braccio principale e di 25 m con il jib. La JF235 sfida le aspettative con performance paragonabili ai suoi omologhi di dimensioni più grandi ed è l’alleata ideale per manutenzioni industriali, montaggio di vetrate, applicazioni edili e in nuovi ambiti, come il forestale. La JF235 segna un netto passo avanti rispetto alla JF545. La zavorra, prima posizionata esternamente sul posteriore della gru, ora è integrata nel telaio eliminando l’ingombro posteriore della colonna in rotazione. Il modello è progettato con quattro stabilizzatori indipendenti, movimentati direttamente dal radiocomando. Ogni stabilizzatore è dotato di un doppio sfilo di estensione e di una rotazione da 0° a 45°. Il livello di stabilità è calcolato automaticamente e visualizzato direttamente sul radiocomando e sullo schermo di bordo. Risultato? Massima stabilità e sicurezza totale in ogni situazione. La JF235 è allestita con un motore diesel da 1,5 l di classe Euro 5. Questo viene gestito da un sistema
elettronico intelligente che adatta i giri alle richieste dell’impianto idraulico, garantendo consumi molto bassi e di poter lavorare a lungo grazie a un serbatoio da 52 l. Inoltre è dotata di un power pack elettrico da 13,5 kW alimentato a cavo che permette alla JF235 di operare in modalità completamente elettrica in ambienti chiusi come industrie e luoghi pubblici. L’interfaccia utente della JF235 è pensata per interpretare in modo semplice e intuitivo le informazioni operative e tecniche riguardanti la macchina. Infatti, i dati di stabilità, gru, motore e diagnostica sono racchiusi in un display touch screen da 7” resistente ad acqua e polvere. Tutto gestibile in un solo tocco. Con questo innovativo modello, poi, Jekko introduce un concetto di tecnologia che apre nuove strade nel settore. Ne è l’esempio la gestione modulare della pompa idraulica, la quale permette un ottimo controllo di pressione e di portata di olio, assicurando la massima precisione combinata alla massima velocità. A questa viene affiancato un sistema di raffreddamento indipendente: un cooler elettrico che mantiene la temperatura di esercizio dell’olio a 40° circa, allungando così le performance e il duty cycle della macchina. L’intero sistema, è
progettato e sviluppato al 100% da Jekko per definire un nuovo standard di qualità mai raggiunto prima. La possibilità di utilizzare la JF235 con un grande numero di accessori è l’elemento che la rende più versatile in assoluto. Oltre al gancio, al verricello con fune da 1,5 t e al jib idraulico da 2 t, è possibile installare varie prolunghe meccaniche, falconi e manipolatori come il JVM800. È possibile, inoltre, l’utilizzo di accessori idraulici esterni - alimentati da due linee dedicate - come rotori, pinze, motoseghe e molto altro. Inoltre, la macchina viene certificata per l’utilizzo del cestello per persone, disponibile in varie versioni in base alla capienza e ai movimenti.
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MOCA
THE GREEN WAY TO PRINT
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KOBELCO
La nuova gru cingolata TKE750G Per l’Europa, Kobelco Construction Machinery Co., Ltd. ha annunciato il lancio della TKE750G, la sua nuova gru cingolata a braccio telescopico con una capacità di sollevamento massima di 75 t/m. La gru è equipaggiata con un motore Mercedes-Benz E9H01 (Daimler OM936LA) conforme alla normativa UE Stage V e riprende lo stesso concetto di base dei modelli di gru cingolate con braccio a traliccio della serie G. La TKE750G sarà disponibile a partire dalla metà del 2024. La TKE75G è costruita tenendo conto della durata e del design, offrendo facilità di funzionamento, grande utilizzo ed elevata affidabilità. Le caratteristiche del prodotto includono: design del braccio resistente e costruito ad hoc: (la TKE750G è dotata di un braccio strutturale rigido a quattro piastre, progettato per i lavori di fondazione; la leggerezza e la durata del braccio sono state ottenute ottimizzando i materiali, la costruzione e la saldatura; grazie alla lunghezza ridotta del braccio, con un braccio completamente motorizzato e resistente alla flessione laterale, la gru è in grado di affrontare qualsiasi lavoro, soprattutto nei cantieri compatti; la gru è dotata di una fune metallica di 22 mm di
diametro con un tiro nominale di 7 t; gli argani principali e ausiliari sono posizionati verticalmente all’estremità posteriore della macchina, contribuendo a mantenere un corpo principale compatto); eccellenza nel design (il concetto di macchina si basa sulla stessa tecnologia collaudata dei modelli di gru cingolate a braccio tralicciato della serie G, offrendo un’elevata affidabilità, un ottimo utilizzo e una semplice facilità d’uso, oltre a un’eccellente durata e a un’uniformità tra tutti i modelli della serie G); durata per lavori di fondazione (queste macchine sono utilizzate principalmente per lavori di fondazione con martelli vibranti, trivellazioni e martelli-grab per tutti i metodi di rivestimento, eccetera). La serie di gru cingolate a braccio telescopico Kobelco comprende una maggiore cilindrata del motore, una lunghezza del braccio inferiore con una maggiore capacità di argano sugli argani principali/ ausiliari standard e funi metalliche più robuste e spesse che offrono una maggiore capacità di eseguire lavori di fondazione rispetto alle gru cingolate telescopiche
convenzionali presenti sul mercato. La TKE750G è dotata di un potente motore conforme allo Stage V dell’UE: si tratta di un motore Mercedes-Benz E9H01 (Daimler OM936LA) da 7,697 l, 6 cilindri in linea raffreddato ad acqua, a iniezione diretta e turbocompresso, con una potenza nominale di 254 kW/2.000 min-1, conforme alle normative NRMM (NonRoad Mobile Machinery - Europe) EU Stage V, in grado di offrire prestazioni idrauliche più elevate, importanti durante le operazioni di fondazione. Il sistema Kobelco KCRwOSS (Kobelco Crane Remote Observation Satellite System) è stato integrato nel modello TKE750G. Le macchine dotate di KCROSS trasmettono le condizioni di lavoro, l’ubicazione e lo storico della manutenzione per fornire ai proprietari informazioni basate sui fatti per la gestione degli asset e la pianificazione della manutenzione. “Siamo entusiasti di lanciare questo prodotto sul mercato europeo”, afferma Jos Verhulst, Sales and Marketing Manager Kobelco Cranes. “Stavamo aspettando questo prodotto che rappresenta una grande aggiunta al nostro portafoglio di gru. La TKE750G consente un allestimento più semplice, riducendo il tempo totale di trasporto da un cantiere all’altro. La capacità di sollevamento è eccezionale nonostante la gru sia piuttosto compatta grazie a un design intelligente”.
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PRODOTTI GENIE
Massucco T. investe in cinque piattaforme ZX-135/70 Massucco T., azienda di noleggio presente in Italia da più di 60 anni con diverse sedi, ha scelto di acquistare cinque piattaforme a braccio articolato ZX-135/70 per integrarle nelle sue flotte a noleggio e rispondere alla domanda di mercato di una macchina con una notevole altezza di lavoro, con una buona portata, un jib estensibile, fluida nei movimenti e facile da trasportare. Secondo Jacopo Filipetto, responsabile Vendite
che si estende e si ritrae per offrire la stabilità necessaria durante il lavoro e la massima compattezza durante il trasporto; il Jib-Extend, che consente lo sfilo del braccio jib da 3,66 a 6,10 m, con un raggio d’azione di 110° in verticale; la torretta a rotazione continua di 360° e la rotazione della piattaforma di 160°; le quattro ruote sterzanti, con opzioni di sterzatura ruote anteriori, posteriori, a granchio e coordinata, per gestire le
della sede di Venaria (TO) di Massucco T., la ZX-135/70 è ideale per raggiungere aree difficili da accedere grazie all’altezza massima di scavalcamento di 23,01 m, allo sbraccio di 21,26 m, al JibExtend con estensione da 3,66 a 6,10 m e una rotazione verticale di 110°, senza dimenticare poi la capacità di carico di 272 kg. Tra le caratteristiche di questa piattaforma: un unico diagramma di lavoro con una capacità di sollevamento senza limitazioni di 272 kg; il Genie Mini X-Chassis,
condizioni di terreno fuoristrada e migliorare la fluidità della guida e la manovrabilità. Il sistema di controllo intuitivo di questo modello offre regolazioni basate su un menù per la calibrazione della macchina e dei componenti, nonché una diagnostica del sistema multilingue su schermo. I comandi della piattaforma sono dotati di interruttori a levetta e di una superficie a membrana tattile, nonché di joystick proporzionali per tutte le funzioni principali. Il layout dei comandi di questo modello
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risulta coerente e immediato per gli operatori, garantendo loro un funzionamento della macchina semplice e intuitivo. La piattaforma a braccio articolato Genie ZX-135/70 è dotata del nuovo design degli assali Genie Mini XChassis, che estende e ritrae gli assali da e verso la posizione di stivaggio con un ingombro più compatto – 2,49 x 4,11 m retratto o 3,94 x 4,11 m esteso per garantire sia la stabilità sul lavoro che un profilo stretto per il trasporto. Jacopo Filipetto racconta: “Alessandro Ghietti, Regional Sales Manager di Genie, ci ha consigliato sulla scelta di questo modello; grazie ai comandi proporzionali i movimenti del braccio articolato a tre sezioni risultano fluidi e precisi. Constatiamo che ciò offre agli operatori il necessario confort per restare concentrati sul lavoro e lavorare in modo efficiente. Oltre alle dimensioni compatte e adatte al trasporto e alla robusta struttura XChassis di Genie, la piattaforma ZX-135/70 integra altre funzioni pratiche e innovative che rendono questo modello redditizio e che ne facilitano la manutenzione e l’utilizzo. L’ottimo rapporto instaurato ci ha convinto nella scelta del brand Genie e della tipologia di prodotto. La certezza di un servizio tecnico, grazie all’assistenza diretta Genie, e la fornitura di ricambi ordinabili con il nostro account online, oltre alla presenza della sede di Umbertide (PG) qui in Italia, sono stati tutti punti a favore. Non ultimo la formazione: sia i nostri commerciali che i nostri tecnici sono stati preparati ciascuno per le proprie competenze e questo ci dà la tranquillità di saper rispondere alle necessità dei nostri clienti, sia per consigliare la macchina giusta in cantiere, sia per intervenire sul campo in caso di necessità”.
INSERZIONISTI Azienda
Pagina
Demac
7
Espi Engineering
13
Fiera Asphaltica
15
Fiera Hillhead
21
Fiera Intermat
27
Grafiche MDM
76
Haulotte Italia
COPERTINA
Hinowa
1
Liebherr Italia
III COPERTINA
Merlo
II COPERTINA
Oleomarket
9
Platform Basket
5
RMC
11
Socage
IV COPERTINA
WEB E RIVISTE DEDICATI ALLE MACCHINE E ATTREZZATURE PER IL CANTIERE, IL SOLLEVAMENTO E LA LOGISTICA INDUSTRIALE NOTIZIE PRODOTTI VIDEO PROVE AZIENDE
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