OnSite Lift n.1 - Gennaio-Febbraio 2017

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Vivere il progresso.

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è online! OnSite è il nuovo progetto media specializzato rivolto agli imprenditori, agli operatori, ai tecnici e a tutti coloro che operano ogni giorno “sul campo” nella filiera del cantiere e del sollevamento NEWS AFTERMARKET

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HANDS ON RIVISTE ONLINE

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SOMMARIO FEBBRAIO 2017 - n. 1

MACCHINE

26 Liebherr

“Experience the progress”!

di Ettore Zanatta

32 Haulotte Un successo “articolato”

di Stefano Vitali

36 JCB In copertina: Genie

di Ettore Zanatta

Un nuovo livello di produttività

ATTUALITÀ Sarà l’anno della ripresa?

di Lorenzo Zacchetti

La fatica nei giunti saldati

di Pietro Gabrielli

Noleggio

60 Varmo Un tocco di arancione

di Riccardo Lorenzi

Dossier

64 Componenti

Gli ingranaggi di un sistema virtuoso

di Lorenzo Zacchetti

Componenti

Distribuzione

Massime prestazioni, minimo ingombro

di Gianni Gennari

22 Mercato

56 SSAB

di Mauro Rancati

54 IMET

a cura di Liliana Rebaglia

Tecnologie

di Ettore Zanatta

6 Notizie

Il nuovo “regno” dell’accesso

40 Terex Cranes

4 Editoriale

70 Espi Engineering

Il campione del “green”

di Saverio Bellante

On Site

74 Eye Wheel sulla Bluewaters Island a Dubai Una Ruota da record

di Roberto Donati

Fiere

78 Smopyc 2017

Hands On

La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE

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Innovazione? No, rivoluzione! di Ettore Zanatta

Direttore responsabile Luigi Zaffagnini – l.zaffagnini@capoversoeditrice.it Direttore editoriale Ettore Zanatta – ettore.zanatta@capoversoeditrice.it Responsabile di redazione Lorenzo Zacchetti – lorenzo.zacchetti@capoversoeditrice.it Responsabile commerciale Luisa Casazza – l.casazza@capoversoeditrice.it Hanno collaborato a questo numero: Saverio Bellante, Roberto Donati, Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Riccardo Lorenzi, Fabio Petri, Mauro Rancati, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali Ufficio amministrazione Roberta Fabbri – r.fabbri@capoversoeditrice.it Tel. 0545 967722 Ufficio abbonamenti Tel. 0545 967722 E-mail: info@capoversoeditrice.it

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ONSITELIFT - febbraio 2017

Abbonamenti Italia: euro 30,00 Other countries: euro 42,00 Stampa MDM - Forlì Periodicità Sono previsti 5 numeri/anno Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl ONSITE LIFT Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) Tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it

Il mercato riparte da Saragozza

di Liliana Rebaglia

80 Intermat

Tra Parigi e Bangkok

di Lorenzo Zacchetti

82 Prodotti

a cura di Liliana Rebaglia

Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE LIFT”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srlsenza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

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EDITORIALE

Ettore Zanatta direttore editoriale

La nuova rivista

per il mondo del sollevamento

I

l progetto media OnSite è una nuova e innovativa formula comunicativa che integra prodotti editoriali specializzati (le riviste OnSite LIFT e OnSite CONSTRUCTION) e web (il portale Onsitenews.it) e si fonda su una lunga esperienza editoriale di settore dei suoi autori con le più efficaci tecnologie internet, social media e strategie di digital marketing, oggi strumenti centrali in qualsiasi progetto. OnSite LIFT è la nuova rivista che guarda al futuro in modo professionale, dedicata al mondo del sollevamento industriale, della movimentazione di persone e carichi in cantiere e negli insediamenti produttivi, nonché dei trasporti speciali. È e sarà lo strumento specializzato di riferimento per chi opera ogni giorno “sul campo” nei cantieri dei settori delle costruzioni, delle infrastrutture, dell’industria estrattiva, delle demolizioni e bonifiche, destinato agli imprenditori, agli operatori, ai tecnici e a tutti coloro che operano professionalmente nella filiera del cantiere e del sollevamento industriale. In ogni numero di OnSite LIFT troverete notizie, articoli e approfondimenti su temi di attualità e tecnici, cantieri e applicazioni, novità dall’industria e dal mercato, oltre che naturalmente sviluppi commerciali e analisi costruttive e tecnologiche. In occasione delle più importanti manifestazioni fieristiche internazionali, la rivista ospiterà l’inserto speciale OnSite EXPORT, pubblicato in lingua inglese e diffuso in modo capillare al fine di raggiungere target mirati per area geografica e settore specialistico. OnSite LIFT è consultabile sul portale Onsitenews.it in edizione digitale “open” ottimizzata per il web e con contenuti multimediali.

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© 2017 Terex Cranes. Demag è un marchio Terex o sue sussidiarie.

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Demag è dedicata al successo della vostra attività per permettervi di restare sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza grazie a soluzioni innovative pronte per il futuro. Above. Ahead. Always. La nostra passione e dedizione traspare in ciò che facciamo: venite a scoprire la nostra nuova famiglia di gru a 5 assi visitando il sito www.demag5axle.com


NOTIZIE a cura di Liliana Rebaglia LIEBHERR

Le prime due LTM 1350-6.1 consegnate in Italia Liebherr Italia (Monfalcone) ha recentemente consegnato due mobili LTM 1350-6.1 in Italia a due importanti aziende attive nel settore del sollevamento e dei trasporti: Casella Autogru di Pontenure, nel Piacentino, e la marchigiana Pepa Trasporti, con sede a Recanati. Entrambe hanno scelto di acquistare questo modello durante il Bauma 2016, come ci spiega Fabio Fenzi, General Manager di Liebherr Italia: “Si tratta di due consegne prestigiose e di grande importanza. In un mercato ancora sofferente e caratterizzato da un’estrema concorrenza, la fornitura di queste due LTM 1350-6.1 riveste un valore particolare e significativo”. La consegna, avvenuta a fine 2016, è stata seguita da un periodo di

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formazione da parte dei tecnici di Liebherr a beneficio delle aziende clienti. “Con questo acquisto sia Pepa Trasporti che Casella Autogru hanno dimostrato di voler far crescere il proprio parco mezzi in termini di entità e qualità”, continua Fenzi. “Entrambe le aziende godono di un’eccellente reputazione sul mercato e conoscevano il marchio Liebherr, essendone già clienti. Queste consegne ci infondono una grande fiducia nel futuro e riflettono la nostra mentalità: anche noi produttori, infatti, dobbiamo avere il coraggio di cambiare per migliorarci e crescere: non si può pensare di mantenere la propria posizione sul mercato basandosi unicamente sui successi conseguiti nel passato. Per questo Liebherr, anche se

leader di mercato, si contraddistingue per continue innovazioni e costanti investimenti”. Cos’ha portato le due aziende a scegliere il marchio Liebherr e questa macchina in particolare? Per Emanuele Pepa, socio amministratore di Pepa Trasporti, la scelta si è basata su “alcune specifiche opportunità lavorative e la volontà di crescere, fattori che ci hanno spinto a investire su una macchina che definirei ‘piccola tra le grandi’. Abbiamo scelto questo modello per poter operare in modo efficiente e affidabile nel cantiere Grandi Opere, in primis nel progetto Quadrilatero Marche Umbria, e per l’aggiornamento di linee ferroviarie. Avendo in flotta anche altre autogrù Liebherr abbiamo


scelto questo modello per ragioni di prestigio e di continuità. Il costruttore tedesco è la nostra prima scelta, anche perché l’azienda si è dimostrata particolarmente sensibile nei confronti delle nostre richieste ed esigenze. Un investimento del genere non si effettua esclusivamente sulla base del prezzo: le prestazioni richieste al nuovo modello sono molto elevate, la macchina è versatile e paragonabile ad autogrù di portata maggiore proposte dalla concorrenza, l’assistenza è totale e competente e la consegna della macchina è stata puntuale, assecondando così le nostre molteplici esigenze”. Corrado Villa, titolare di Casella Autogru, definisce la LTM 1350-6.1 come “il prodotto numero uno per le applicazioni in altezza, sia in termini di prestazioni che per il servizio postvendita assicurato da Liebherr. La macchina sarà utilizzata per svariate applicazioni, soprattutto in ambito petrolchimico e meccanico, tra cui alcune acciaierie e una raffineria di Ravenna. La qualità e l’affidabilità del prodotto sono indiscutibili; tuttavia, è altrettanto indiscutibile che oggi sul mercato, da un punto di vista prettamente qualitativo, non esistono più autogrù di Serie A e Serie B. La ragione vera per la quale abbiamo scelto questa macchina và oltre le sue mere caratteristiche tecniche che, pur eccellenti, vengono orami date per scontate: si basa su un concetto che può essere sintetizzato con una semplice parola: partnership. La nostra collaborazione con Liebherr, infatti, ha radici profonde e collaudate in quanto si basa sulla condivisione di una filosofia aziendale che prevede, quale elemento cardine, la volontà di migliorare costantemente senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti, con l’obiettivo di fornire al cliente un vantaggio competitivo. A oggi Liebherr non rappresenta un semplice fornitore, bensì un partner commerciale autorevole con il quale ci confrontiamo quotidianamente al fine di trovare soluzioni innovative e pratiche in grado di rispondere alle reciproche esigenze”. La LTM 1350-6.1 monta un motore

Liebherr da 450 kW, tra i più potenti della sua categoria, e grazie alla tecnologia elettroidraulica “attiva” tutti gli assi sono sterzanti, ottenendo così un elevato raggio di curvatura. Sei programmi di sterzo completano la sua rilevante manovrabilità in tutte le situazioni di cantiere. Con un cambio automatico integrato a un convertitore di coppia i consumi di carburante risultano contenuti. In combinazione con le sospensioni idropneumatiche e i freni a disco, poi, si ottiene una trasferibilità economica, sicura e confortevole. La robusta

sovrastruttura girevole è progettata per un’ottimale combinazione di utilizzo del braccio telescopico da 70 m a cinque sfili con un falcone a volata variabile da 78 m e con il tecnologico sistema Superlift denominato “TY”. Le portate del braccio telescopico della LTM 13506.1 allestito con il Superlift TY sono comparabili a quelle del braccio da 84 m della sorella maggiore LTM 1500-8.1. La gru manifesta il meglio di sé in configurazione completa, con falcole a volata variabile, raggiungendo 140 m d’altezza e superando di 8 m la sorella maggiore LTM1400-7.1.

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NOTIZIE CTE

Una ZED 32 JHV a Noleggi Generali CTE ha consegnato una piattaforma autocarrata ZED 32 JHV allestita su Iveco 18 t a Noleggi Generali di Asti, azienda attiva da 10 anni nel settore edile. Questa piattaforma è la quinta della flotta a marchio CTE. L’azienda ha deciso di dotarsi di una piattaforma alta (31,5 m di altezza di lavoro) per rispondere alle esigenze del variegato mercato locale di imprese edili, imbianchini, giardinieri, elettricisti. La piattaforma autocarrata ZED 32 JHV raggiunge 31,5 m di altezza di lavoro, 19,8 m di sbraccio, 250 kg di portata, stabilizzazione ad H variabile con S3 (Smart Stability Sytem) e jib, ideale per lavorare ad altezze importanti e coprire quindi le specifiche esigenze di determinate operatività.

Da sinistra: Sara Bassetti, CTE Marketing Dept.; Davide Tulipani, Noleggi Generali; Alessandra Mainini, CTE Marketing Manager

La stabilizzazione variabile S3 è un sistema lanciato da CTE a Bauma 2016 che si adatta in tempo reale alle condizioni di utilizzo, di carico e geometria della piattaforma in maniera autonoma e che permette di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni tipologia di piattaforma, indipendentemente dalle caratteristiche del mezzo su cui è montata e dalla geometria della sovrastruttura medesima. Grazie all’S3, l’operatore può facilmente stabilizzare la piattaforma in diverse configurazioni: posteriori in sagoma e anteriori variabili (tutti estesi, estesi solo a destra oppure solo a sinistra) o anteriori in sagoma, per rispondere alle diverse necessità di applicazione.

INTRALOGISTICA italia

Grandi aspettative per l’edizione 2018 In progressiva crescita l’adesione all’evento Intralogistica Italia 2018, che già dall’edizione del 2015 ha colmato un vuoto da tempo avvertito nel panorama fieristico nazionale delle rassegne di settore. L’evento, dedicato alla logistica interna, si contraddistingue per l’eterogeneità dei prodotti offerti: dai carrelli elevatori ai mezzi di sollevamento, dai sistemi di magazzinaggio, trasporto continuo e di pesatura alle scaffalature industriali, agli accessori, fino ai servizi di engineering per la logistica e di consulenza, sistemi e software, servizi logistici per il trasporto e l’organizzazione del traffico. Intralogistica Italia aderisce a “The Innovation Alliance”, un grande evento che occuperà l’intero quartiere 8

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fieristico rappresentando, in contemporanea con altre quattro manifestazioni, un format che proporrà una sinergia tra differenti mondi produttivi interconnessi da una forte logica di filiera: Ipack-Ima: dedicata alle tecnologie per il processing e il packaging; MeatTech: dedicata a processing e packaging per l’industria della carne; Plast: dedicata alle tecnologie per l’industria delle materie plastiche e della gomma; Print4All: dedicata a printing, converting e stampa industriale. Il sito www.innovationalliance.it permette di comprendere velocemente la proposta di questo grande evento e di guidare i 150.000 visitatori attesi tra i 18 padiglioni e le cinque manifestazioni.


REACHING OUT | 3614RS & 4017RS

Sollevatori telescopici

IPAF

La formazione entra in una nuova era

Dal 1° febbraio sono diventati ufficialmente operativi i nuovi strumenti didattici da aula ed è stata introdotta l’opzione e-learning per la parte teorica del corso operatori. “È naturale che l’evoluzione tecnologica abbia investito anche la formazione - ci riferisce Maurizio Quaranta, responsabile di Ipaf in Italia - e ora, dopo due anni di una progettazione mirata e l’applicazione dei principi di ingegneria pedagogica, i nuovi strumenti didattici per l’apprendimento sono pronti ad offrire flessibilità e interattività”. E se il corso da aula è stato arricchito da nuovi filmati e una grafica moderna e accattivante, è stato l’e-learning a richiedere i maggiori sforzi: del resto fare formazione via web non significa replicare la formazione frontale in aula su una piattaforma online. Le lezioni tradizionali non sono più l’unico modello validamente applicabile e riconosciuto. La sfida dell’e-learning consiste nel progettare un’esperienza di insegnamento/apprendimento diversa, possibilmente più efficace e coinvolgente. Il network formativo IPAF dal 1° febbraio ha dunque un arma in più: “Se da un lato l’e-learning permetterà ai Centri Ipaf di vendere un ‘accesso’ immediato alle risorse didattiche, dall’altro – continua Quaranta – non soffriremo del principale punto di debolezza di detta formazione, ovvero la perdita di alcuni aspetti sociali legati alla formazione, come le interazioni e le conversazioni in aula, perché le ritroveremo durante la fase di formazione pratica, che avverrà come di consueto presso il Centro di formazione Ipaf”. Se l’evoluzione ha modificato il mezzo, infatti, non ha stravolto l’approccio formativo di Ipaf, basato su un’attenzione particolare alla formazione pratica – solo i partecipanti che superano un esame teorico e un esame pratico ricevono la PAL Card – e sulla ‘centralità’ del Centro di formazione, che resta e resterà il vero volto di Ipaf sul territorio e l’unico luogo deputato a fornire formazione, nonché delegato a verificarne l’avvenuto apprendimento.

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���������� ����� �����������. JLG presenta i sollevatori telescopici della serie RS, progettati con i noleggiatori per il noleggio. Pronti per andare a lavorare, sono disponibili in due modelli. Entrambi offrono un comfort maggiore, una manutenzione semplificata e costi di esercizio minori. Costruiti con componenti collaudati, hanno una garanzia standard di due anni e sono una integrazione interessante e produttiva

alla vostra flotta.

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NOTIZIE BOCKER

L’importanza del mercato italiano Böcker è presente in Italia da oltre 30 anni e dal 2010 è attiva con una filiale diretta che gode di piena autonomia amministrativa e commerciale. Qui, a Daniele Tommasin è affidata la gestione commerciale. La ristrutturazione aziendale voluta per affrontare il mercato italiano ha visto, nel 2012, il trasferimento di Böcker Italia nell’attuale sede di Nogarole Rocca (Vr). La società è affiancata e coadiuvata dalla società Levo di Maurizio Ferrari, alla quale è affidata la gestione della ricambistica per tutta Italia, la gestione dell’assistenza nelle regioni di competenza del Nord del paese, il supporto alle officine autorizzate in tutto il resto d’Italia e la distribuzione in esclusiva di alcuni prodotti Böcker, tra i quali spiccano la serie ALP Lift e le gru multifunzione trainate, cingolate e autocarrate. Uno dei motivi del successo della società tedesca nel settore edile in Italia è la diversità dei prodotti che compongono la sua gamma, che comprende: elevatori inclinati componibili, trainati o allestiti; sollevatori di persone e materiali; gru trainate e allestite; montacarichi a cremagliera; accessori per l’edilizia. Tra

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Daniele Tommasin di Böcker italia

i cavalli di battaglia di Böcker in Italia spiccano gli elevatori per il settore traslochi, che per le loro caratteristiche trovano largo impiego anche nel settore edile, soprattutto nell’ambito del noleggio. La varietà della gamma permette a Böcker di spaziare, a livello di clientela, dalle imprese edili in generale e di qualsiasi dimensione a tipologie più specifiche come i lattonieri e gli addetti alle coperture, i ponteggisti, i serramentisti, gli installatori di impianti, i manutentori industriali e i noleggiatori. Negli ultimi anni sono in forte sviluppo i

settori della costruzione degli edifici in legno e del posizionamento/ manutenzione di vetrate commerciali e industriali. Punto di forza dei prodotti Böcker sono i materiali utilizzati, frutto di una costante ricerca che permette di creare una vera e propria “convivenza” tra diversi tipi di alluminio e di acciai ultraleggeri a grana fine. Anche la movimentazione gioca un ruolo fondamentale: l’idraulica Böcker è ormai famosa a livello europeo: la particolare costruzione dell’impianto di distribuzione dell’olio permette movimenti dolci e progressivi, anche sotto carico. Il tutto è associato a comandi elettronici radiocomandati a distanza, studiati e personalizzati in esclusiva per Böcker da HBC. Al SaMoTer l’azienda esporrà una gru autocarrata modello AK 37/4000, macchina di successo già in uso presso alcuni noleggiatori in Lombardia, una gru cingolata RK36/2400, prototipo sviluppato inizialmente per l’Italia che l’anno scorso ha visto la consegna di circa 20 esemplari in tutta Europa, ed elevatori componibili e trainati per l’edilizia, i ponteggi e i traslochi.


GENIE

Il nuovo “Territory Sales Manager” Marco Corradi ha assunto la carica di “Territory Sales Manager” di Genie in Italia dallo scorso 9 gennaio, sostituendo nel ruolo Antonello Cozzolino il quale, dopo un’esperienza pluridecennale nel settore del sollevamento - con Italmacchine prima e con il marchio Genie negli ultimi anni – ha raggiunto l’età pensionabile. Corradi, 30 anni, romano, laureato in Economia, entra a far parte della struttura commerciale Genie dopo una recente esperienza con Oil&Steel che lo ha portato a sviluppare importanti responsabilità a livello internazionale nel mercato di Europa, Africa e Regno Unito. La sua attività avrà l’obiettivo di rafforzare e sviluppare ulteriormente il brand e il posizionamento di Genie sul territorio italiano quale partner di riferimento nel settore del sollevamento, grazie alla gamma completa di soluzioni integrate per garantire agli operatori la massima profittabilità ed efficacia, sempre nel segno della sostenibilità e dell’ottimizzazione all’interno del cantiere. L’attività di Marco Corradi sarà supportata dall’organizzazione centrale di Genie e avverrà in sinergia con il distributore autorizzato CTE di Rovereto (Tn) per quanto riguarda le piattaforme aeree e con la rete nazionale di rivenditori - tra cui il nuovo distributore autorizzato per l’area di Roma, Simo srl per ciò che concerne i sollevatori telescopici, realizzati a Umbertide (Pg). “Affronto con grande entusiasmo ed enormi stimoli questa nuova avventura – ha dichiarato Corradi - e sono rimasto particolarmente colpito dall’organizzazione di Genie, che è in grado di supportare il suo personale e i propri clienti in ogni ambito e in qualsiasi momento con una straordinaria competenza. L’Italia, in termini commerciali, rappresenta una grande sfida, ma non ho alcun dubbio sul fatto che Genie migliorerà ulteriormente il suo posizionamento sul mercato, grazie all’altissimo livello dei suoi servizi e alle continue innovazioni apportate ai prodotti, come nel caso della nuova Z-60/37FE, che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore delle piattaforme aeree”.

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presso lo stand di IPAF


NOTIZIE CEMAT

La prima volta in Canada La prima edizione di CeMAT Canada si terrà a Toronto dal 25 al 28 settembre 2017 e sarà organizzata con altri quattro spinoff della Hannover Messe parallelamente alla fiera canadese per la lavorazione dei metalli CMTS (Canadian Manufacturing Technology Show). fiera è organizzata dall’associazione industriale canadese SME (Society

of Manufacturing Engineers). Dal portafoglio Hannover Messe derivano i settori Industrial Automation, tecnologia per la trasmissione di potenza e potenza fluida, tecnologia dell’aria compressa e pulizia delle parti e delle superfici. “Con le nostre fiere completiamo e arricchiamo i temi di CMTS in modo ideale. Offriamo ai nostri clienti un’opportunità eccezionale

per il loro ingresso nel mercato canadese. In collaborazione con SME allestiremo quella che sarà la fiera industriale di riferimento in Canada”, dice Krister Sandvoss, Global Director per CeMAT presso Deutsche Messe.

CROWN

Il carrello Wave candidato all’IFOY Award 2017 Crown, tra le maggiori aziende al mondo nel settore della movimentazione di materiali, ha lanciato la nuova generazione del suo Work Assist Vehicle Wave, ora candidato al premio IFOY Award Carrello elevatore dell’anno 2017 nella categoria “Veicoli speciali”. “Ai nostri clienti vogliamo offrire vantaggi concreti e reale valore aggiunto attraverso prodotti e soluzioni di qualità superiore, sicuri e affidabili”, afferma Ken Dufford, vicepresidente di Crown per l’Europa. “Il nostro veicolo polifunzionale Wave ha già conquistato numerosi clienti in molti settori diversi. Wave aiuta gli operatori a svolgere le mansioni quotidiane con sicurezza e padronanza. Siamo molto orgogliosi di essere nuovamente finalisti al premio IFOY Award”. Grazie ai suoi comandi intuitivi, Wave migliora simultaneamente sicurezza, produttività e flessibilità nelle applicazioni in cui gli operatori tipicamente utilizzano scale per raggiungere altezze fino 12 ONSITELIFT - febbraio 2017

a 5 m. Offre inoltre prestazioni importanti negli spazi ristretti e affollati, nell’ambito di un’ampia serie di contesti produttivi, distributivi e di vendita al dettaglio: ad esempio, nella movimentazione e trasporto di oggetti di piccole dimensioni in fase di ricezione, spedizione e stoccaggio o nelle operazioni di prelievo. Il nuovo WAV 60 è anche ideale nella pulizia e

manutenzione di stabilimenti ad altezze elevate. Il veicolo Wave consente agli operatori di sollevare carichi durante la marcia, per un flusso di lavoro più efficiente e ottimizzato. Wave è facilmente ricaricabile tramite una normale presa di corrente e grazie al doppio motore AC accelera rapidamente raggiungendo velocità fino a 8 km/h, caratteristiche che rendono questo veicolo polifunzionale molto agile. Il sistema di controllo Access 1 2 3 di bordo promuove prestazioni e padronanza ottimali, coordinando in modo intelligente istruzioni dell’operatore e gestione precisa di sterzate, frenate, sollevamento e abbassamento. In alto, il vassoio di carico sostiene fino a 90 kg, mentre in basso il piano di carico può sostenerne altri 115. È anche disponibile un vassoio di carico opzionale elettrico a posizione variabile, per una flessibilità ancora superiore. I vincitori dell’edizione 2017 del premio IFOY Award saranno annunciati in occasione di un evento di gala che si svolgerà durante la fiera Transport Logistic di Monaco, all’inizio di maggio.


GSR

Una E148T su Mitsubischi Fuso 4x4 in Australia Sicuramente è meno sofisticata della piattaforma E170TJV su Bokimobil 1152B con allestimento bimodale strada-rotaia, realizzato da GSR e il gruppo Rothlehner e presentato all’Innotrans 2016. Tuttavia, la E148T bimodale su Mitsubishi Fuso 4x4 montata dal dealer australiano Monitor Lift, assolve perfettamente al suo compito. Le caratteristiche di questa robusta e affidabile telescopica, costruita con acciai e sezioni speciali che assicurano elevate prestazioni, ben si prestano alle durezze imposte dalla natura e dal clima del continente australiano. Semplice e intuitiva nei comandi, la E148T ha un’altezza di lavoro di 13,7 m, uno sbraccio di 8,4 m e una portata di 200 kg. Anche questo modello è derivato dalla normale gamma GSR, ma con una configurazione particolare che assolve il compito di correre su strade ferrate, conformemente agli standard di sicurezza e prodotto non richiesti per le macchine “standard”. Non si tratta dell’unica piattaforma autocarrata GSR distribuita da Monitor Lift, che oltre all’Australia opera in Nuova Zelanda. Spiccano infatti i modelli PX, quelli con jib e i telescopici HD, tutti in versione Heavy Duty, ovvero per servizi pesanti. I modelli con jib arrivano fino ai 36 m di altezza.


NOTIZIE LIEBHERR

58 gru per l’aeroporto di Istanbul Il gruppo Liebherr Makine Ticaret Servis Ltd. S‚ti. è attivo da circa 10 anni in Turchia e si occupa della commercializzazione - e relativi servizi - di macchine movimento terra, gru marittime, escavatori fino a 300 t e gru a torre. Grazie anche a questa presenza in loco Liebherr ha potuto realizzare negli ultimi anni diversi grossi progetti sul territorio turco. Una particolare impresa per le attività Liebherr in Turchia è stata la fornitura di 58 gru a torre per il progetto del nuovo aeroporto di Istanbul. Sviluppato su un terreno di 76,5 km2, il sito dovrebbe diventare entro il 2018 il più grande del mondo (solo la superficie del terminal principale ha un’estensione di 1,3 km2; l’investimento è di circa 10 miliardi di euro). La costruzione è iniziata nel 2014 e la prima fase costruttiva dovrebbe essere terminata a inizio 2018; nel 2016 sono state impegnate

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in cantiere circa 13.000 persone e 2.000 macchine. Entro la fine del 2022 dovrebbe concludersi la seconda e la terza fase di attuazione, mentre nel 2028, una volta terminata la quarta fase, saranno effettuati fino a 3.500 voli giornalieri su sei piste di decollo e di atterraggio, per oltre 350 destinazioni in tutto il mondo. Ne risulta una capacità complessiva di 200 milioni di passeggeri l’anno.

In concomitanza con la fornitura delle gru a torre, Liebherr ha creato un magazzino ricambi dedicato esclusivamente a questo tipo di gru e realizzato direttamente in cantiere. Dallo stabilimento tedesco di Biberach, il Gruppo esegue costantemente la consulenza e la formazione dei clienti e garantisce un continuo flusso di informazioni tra il cantiere e la fabbrica.


NACANCO

La nuova sede di San Giovanni Lupatoto Nacanco, specializzata nel noleggio dei mezzi per il sollevamento aereo, ha aperto una nuova sede in provincia di Verona. L’impianto, situato nella zona industriale di San Giovanni Lupatoto, in via Monte Comun 64, è ubicato nelle vicinanze della Strada statale 434 Transpolesana, che collega Verona a Rovigo. La nuova struttura sorge a meno di un chilometro di distanza dall’autostrada A4 Milano-Venezia, tra gli svincoli autostradali di Verona Sud e Verona Est. Il nuovo impianto è costituito da un capannone-officina di 800 m2, utile al servizio di assistenza tecnica per la manutenzione delle piattaforme, nonché per la consegna e il ritiro

PICK and CARRY

dei mezzi. Sono stati attrezzati anche 90 m2 di uffici commerciali e un’area riservata allo svolgimento dei corsi di sicurezza, gestito dalla consociata Nacanco Service. Una vera e propria missione quella che Nacanco vuole portare avanti: formare gli operatori di piattaforme al lavoro in sicurezza. Completa la struttura un piazzale di 750 m2 per le attrezzature del parco a noleggio, costituite prevalentemente da piattaforme autocarrate, piattaforme aeree verticali, articolate e telescopiche. Ma anche da carrelli telescopici, carrelli elevatori, ragni, trabattelli, autogru e autocarri. “Con l’apertura della nuova sede di San Giovanni Lupatoto – ha sottolineato Marzia Giusto, direttore generale di Nacanco – prosegue il piano di ottimizzazione e di miglioramento dell’efficienza della rete di vendita aziendale, che può contare su altre 14 filiali in tutta Italia. La localizzazione del nuovo impianto è il risultato di approfonditi studi di mercato ed è strategica sia dal punto di vista delle potenzialità commerciali, sia sotto il profilo logistico. Rappresenta un altro passo per essere ancora più vicini alle esigenze della nostra clientela d’elezione, costituita prevalentemente da impiantisti, artigiani e montatori”.

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NOTIZIE FASSI GRU

Il Gruppo si consolida nel mercato francese

Giovanni Fassi

Roger Boutonnet

Nuovo accordo per il gruppo bergamasco, pronto ad affrontare il nuovo anno sviluppando nuove sinergie di mercato. Lo scorso 23 gennaio, a Parigi, è stato siglato l’accordo con cui il Gruppo Fassi raggiunge la quota di maggioranza di CTELM, società finanziaria a cui fanno riferimento le aziende francesi Fassi France, Miltra e Marrel. Alla presidenza della società CTELM è stato confermato Roger Boutonnet, che ha nell’occasione sottolineato gli ottimi risultati del 2016 sia per quanto riguarda le vendite di Marrel, sia per ciò che concerne il rafforzamento di tutte le società controllate. Boutonnet, socio della società CTELM, ha ribadito gli obiettivi di crescita e di continuità che la società si pone per l’avvenire. Il nuovo importante ruolo del gruppo Fassi in CTELM è un ulteriore tappa di consolidamento nel mercato francese. “Questa è un’ottima opportunità per sviluppare nuove sinergie commerciali per i marchi Cranab e Jekko, già appartenenti al nostro Gruppo”,

VENPA

Potenziata la filiale di Villorba

Con più di 35 anni di esperienza nel settore del noleggio, Venpa è sempre un passo avanti nel tentativo di rinnovarsi e rinforzare la propria attività. È per questo che l’azienda veneta ha deciso di potenziare 16 ONSITELIFT - febbraio 2017

ulteriormente la filiale di Villorba (Tv) con un ampliamento dell’organico avvenuto alla fine dello scorso anno. Per l’occasione è stato definito inoltre uno sconto “straordinario” sul noleggio di autocarrate patente B e C per i clienti di Treviso rispetto ai prezzi di listino. La filiale di Villorba si trova in via Thomas Alva Edison 2 presso lo stabile di Giesse e dispone di un parco mezzi in continuo ampliamento, tra cui l’autocarrata Socage DA420 personalizzata da Alessandro Ferri, in arte Dado.

ha dichiarato con soddisfazione Giovanni Fassi, amministratore delegato dell’omonima azienda specializzata a livello mondiale nel settore del sollevamento. Il gruppo Fassi conferma così l’intenzione di voler consolidare la sua posizione di mercato come attore di riferimento a livello internazionale nei settori della logistica, dell’edilizia, dei riciclo e del forestale.

Socage in tour Socage in tour è la nuova campagna social di Socage che prende spunto dall’iniziativa perseguita nel 2016 da Andrea Gilberti, responsabile commerciale Italia, che ha guidato la piattaforma aerea Socage DA422 forSte mostrandola personalmente ai noleggiatori di tutta la penisola. A seguito del successo ottenuto, quest’anno il progetto avrà una spinta in più. Socage in tour è una campagna di marketing virale che durerà tutto l’anno e che permetterà a tutti gli interessati di visionare la nuova forSte 25D, previo appuntamento, direttamente a casa loro. La forSte 25D è una piattaforma aerea doppio articolata appartenente alla nuova Serie E (elettrica) di Socage: in grado di raggiungere un’altezza massima di lavoro di 24,5 m e uno sbraccio massimo di lavoro di 12,7 m, la forSte 25D ha una capacità massima di carico di 300 kg (due operatori + attrezzi) e, grazie ai profili SPP, è installabile su camion di 3,5 t con un telaio X-Factor.


CARROZZERIA INDUSTRIALE CD

Qualità in cabina Carrozzeria Industriale CD (Bassano del Grappa - Vi) è un punto di riferimento a livello internazionale nel settore del sollevamento, nella fattispecie nella produzione di cabine per gru edili, portuali e offshore, autogrù e carrelli elevatori, e annovera tra i propri clienti svariati marchi prestigiosi, come Baumann, Danieli Special Cranes, Linde, Terex Cranes e Italgru, tra gli altri. La qualità e l’affidabilità delle soluzioni proposte sul mercato sono indiscusse e i riscontri ottenuti sul mercato sono in costante aumento: grazie alla mentalità aziendale, infatti, ogni cabina è studiata, costruita e assemblata in modo tale da garantire il miglior comfort e design all’utilizzatore finale, che può affidarsi a questa dinamica realtà made in Italy per la definizione precisa di ogni particolare. “Alla base della nostra attività c’è la capacità (e volontà) di ascoltare il cliente, capire le sue esigenze, partecipare allo sviluppo del prodotto, supportandolo totalmente e suggerendo le migliori soluzioni attuabili, al fine di ottenere il risultato ottimale in fase di progettazione, prototipazione e produzione finale”, afferma Assia Casale, titolare dell’azienda veneta. La “fornitura” continua dopo la fase di produzione, che richiede mediamente una settimana di lavoro per ogni cabina: insieme al prodotto, infatti, la Carrozzeria Industriale CD assicura anche un’assistenza post-vendita e commerciale competente, nonché una veloce reperibilità e consegna dei ricambi. “Oggi guardiamo al futuro – continua Casale - e stiamo valutando come ottimizzare ulteriormente l’attività e le risorse, consci della crescita che ha caratterizzato l’azienda negli ultimi anni e ai rapporti di collaborazione stretti con i nostri clienti ai quali garantiamo, con molti fatti e poche parole, alta qualità e affidabilità, prontezza di realizzazione e flessibilità operativa. L’esperienza maturata in tutti questi anni d’attività ci ha permesso di realizzare innumerevoli tipologie di cabine, studiate e personalizzate in modo da offrire la maggiore visibilità e il massimo comfort per l’operatore. Perché la sua soddisfazione è, da sempre, il nostro primo obiettivo”.

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NOTIZIE PALFINGER PLATFORMS ITALY

Nuovi rivenditori in Italia e in UK La società britannica CPL (Cumberland Platforms Ltd.), con sede a Kettering, nel Northamptonshire, è divenuta rivenditore di Palfinger Platforms Italy per il Regno Unito. In occasione del recente annuncio l’azienda ha presentato due nuove piattaforme. Tra queste, la P130A, con altezza di lavoro di 13,1 m, montata su Isuzu D-Max, con lunghezza di 5,6 m e larghezza di 2,56 m e stabilizzatori da 2,23 m. La capacità della piattaforma è di 240 kg, sufficiente per due operatori. Nella fattispecie, Palfinger Platforms Italy ha fornito la sovrastruttura, mentre CPL ha eseguito le fasi di montaggio e installazione presso il proprio stabilimento di Kettering (ovviamente CPL fornisce anche il servizio post-vendita e l’assistenza

Paolo Balugani (a sinistra) di Palfinger Platforms Italy e Paul Murphy di CPL

alle macchine). “Rispetto alle piattaforme di dimensioni simili, la P130A è più robusta e offre maggiore stabilità, a tutto vantaggio dell’operatività e della sicurezza”, ha affermato Paul Murphy, amministratore delegato di CPL. “Questo modello rende davvero semplice il lavoro agli operatori.

CMH ha ritirato sei piattaforme aeree da Palfinger Platforms Italy

KALMAR: 13 carrelli per Dubai Kalmar consegnerà 13 carrelli di ultima generazione per la movimentazione di container vuoti al Jebel Ali Port di Dubai. Le consegne avverranno a partire dal secondo trimestre del 2017 per terminare a fine anno. “Si tratta del primo ordine riguardante questa nuova generazione di macchine che ci giunge dall’area del Medio Oriente”, ha dichiarato Suresh Ananthanarayan, Key Account Manager DP World di Kalmar. “Questi nuovi carrelli rispondono pienamente alle esigenze degli hub di questa regione, interessati da un altissimo traffico di container e l’ordine conferma la posizione di leadership di Kalmar in questo segmento di mercato”. La nuova generazione di carrelli per la movimentazione di container vuoti di Kalmar è stata presentata a fine 2016. Le 13 unità dirette a Dubai sono del modello DCG8045ES8, con una capacità di 8 t e un’altezza di sollevamento tale da servire fino a otto file di container impilati. Ogni macchina sarà equipaggiata con la cabina EGO e con il sistema di gestione remota Kalmar SmartFleet.

18 ONSITELIFT - febbraio 2017

A tal proposito, abbiamo spostato la strumentazione dei controlli dalla parte retrocabina al lato passeggero del mezzo, per facilitare le gestioni relative in caso di emergenza. Anche il braccio si trova ora sul lato destro del veicolo, garantendo così un maggiore accesso alla piattaforma”. Nel 2016 CPL ha consegnato 175 piattaforme aeree, la maggior parte di esse montate su telaio Isuzu D-Max. Possono essere utilizzati anche altri pick-up, a seconda delle necessità dei clienti. La seconda piattaforma lanciata è stata la CPL D-Max Tipper su Isuzu: montata su telaio da 3,5 t e con struttura ribaltabile in alluminio o plastica, offre un carico utile di 1.300 kg e un’altezza complessiva di 2,2 m. Notizie importanti anche dal fronte interno: ha puntato sulla qualità di Palfinger Platforms Italy anche l’abruzzese CMH di Castellalto (Te), importante rivenditore attivo principalmente nel settore delle macchine per le costruzioni che ha deciso di ampliare la propria attività strutturando una divisione specifica per il noleggio di piattaforme aeree. Per l’occasione, la CMH ha recentemente ritirato dalla sede di Palfinger Platforms Italy sei modelli, tra cui cinque P200A e una P240A.


MAGNI T.H.

Telescopici al SaMoTer Anche Magni Telescopic Handlers sarà presente al SaMoTer. La decisione di partecipare a questo evento è stata dal costruttore emiliano principalmente per via del forte carattere internazionale e della voglia di rilancio che la manifestazione sta dimostrando e che rende valida l’idea di parteciparci, nella convinzione che sarà un importante punto d’incontro (anche) per noleggiatori e imprese edili, italiane e internazionali. L’obiettivo di Magni Telescopic Handlers è dimostrare ai visitatori le potenzialità e la versatilità delle macchine prodotte a Castelfranco Emilia (Mo), mostrando tutte la qualità dei componenti e delle innovazioni tecnologiche tipiche dei mezzi distribuiti sul mercato, come la cabina interamente

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pressurizzata dotata di schermo touch-screen, per un utilizzo facile e intuitivo. Nella fattispecie, saranno esposti alcuni sollevatori telescopici: tre di questi fanno parte della gamma RTH, la cui caratteristica è la rotazione a 360° della torretta, con altezze di lavoro da 18 a 39 m; un altro modello rappresenterà la gamma TH, caratterizzata da versioni a braccio fisso e da stabilizzatori frontali, che ne aumentano le prestazioni. Quest’ultima gamma è la più recente presentata sul mercato da Magni T.H. e comprende per ora tre modelli, dai 10 ai 20 m di altezza di sollevamento. Saranno inoltre esposte due piattaforme elettriche a pantografo, prodotto entrato recentemente a far parte dell’offerta del costruttore, complementare alle attuali proposte per poter lavorare efficacemente nel comparto edile e delle ristrutturazioni.

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NOTIZIE JLG

Cambiamenti operativi JLG Industries, Inc. ha annunciato di aver presentato al consiglio aziendale di Maasmechelen in Belgio un progetto di chiusura delle sue strutture produttive e di Ispezione Preventiva alla Consegna (Pre-Delivery Inspection, PDI) e ai rappresentanti dei lavoratori nel Regno Unito per il centro ingegneristico a Bruntingthorpe. Anche le linee di produzione nello stabilimento della società a Orrville in Ohio verranno interrotte. “Come parte della nostra strategia di semplificazione, abbiamo valutato la nostra presenza produttiva globale e la nostra offerta di prodotti per garantire che le nostre operazioni e il nostro portafoglio aziendale continuino a restare competitivi per rispondere alle richieste di mercato presenti e future”, ha affermato Frank Nerenhausen, vicepresidente esecutivo Oshkosh e presidente della divisione Attrezzature di Accesso Aereo. “Queste azioni pianificate ci permettono di migliorare le prestazioni per mantenere la nostra posizione di leader nella fornitura di attrezzature di accesso

aereo in tutto il mondo. Per ottimizzare il portafoglio aziendale dei prodotti, JLG progetta di ridurre la sua offerta di sollevatori telescopici nell’EMEA. Lo scopo è di continuare a produrre per quest’area una gamma limitata di sollevatori telescopici nel suo stabilimento di Medias, in Romania. I modelli fuori produzione continueranno a ricevere l’assistenza tecnica dalla divisione postvendita di JLG per un minimo di 10 anni. Come risultato della riduzione della gamma di sollevatori telescopici, JLG EMEA necessiterà di minore supporto tecnico dal centro ingegneristico situato a Bruntingthorpe nel Regno Unito. Di conseguenza, c’è l’intenzione di chiudere questa sede. Un piccolo gruppo di dipendenti verrà mantenuto nell’area di Bruntingthorpe o in Europa”. Le attuali attività di Ispezione Preventiva alla Consegna (PDI) a Maasmechelen saranno semplificate e distribuite tra le rimanenti strutture JLG e/o esternalizzate per migliorare il rendimento operativo. Un piccolo gruppo di dipendenti non addetti alla produzione sarà mantenuto nell’area

di Maasmechelen. Inoltre, la società chiuderà le sue linee di assemblaggio dei sollevatori telescopici situate a Orrville in Ohio, trasferendo tutta la produzione del Nord America nelle sue sedi in Pennsylvania. L’attuale offerta di sollevatori telescopici JLG nel Nord America rimarrà invariata. I servizi ingegneristici a Orrville continueranno con le normali attività. I cambiamenti qui proposti potrebbero interessare fino a 525 lavoratori. JLG anticipa che le attività produttive a Orrville e Maasmechelen dovrebbero cessare entro il 30 settembre 2017. Si intende chiudere la struttura di Ispezione Preventiva alla Consegna (PDI) di Maasmechelen entro 12-18 mesi, mentre la data di chiusura a Bruntingthorpe sarà definita una volta completati i colloqui con i rappresentanti dei lavoratori. I dettagli completi dei cambiamenti nelle sedi europee di JLG saranno definiti in seguito ai consueti colloqui con il consiglio aziendale e con i rappresentanti dei lavoratori.

OIL&STEEL

Una Snake 2413 Plus al SaMoTer In occasione della trentesima edizione del SaMoTer di Verona, Oil&Steel sarà presente presso lo stand IPAF con una piattaforma autocarrata Snake 2413 Plus. La macchina sarà a disposizione per le prove pratiche del corso per operatori PLE, a beneficio dei corsisti che avranno in precedenza superato la parte teorica del corso con l’e-learning di IPAF. La piattaforma esposta può raggiungere un’altezza di lavoro pari a circa 23,5 m, con uno sbraccio pari a 12,6 m (con 80 kg). L’utilizzo di acciai altoresistenziali di 20 ONSITELIFT - febbraio 2017

ultima generazione, unitamente all’individuazione di geometrie particolari, ha consentito ai progettisti di San Cesario sul Panaro

(Mo) di ridurre i pesi della struttura estendibile assicurando comunque notevole rigidezza e resistenza. Dotata anteriormente di traverse estensibili con stabilizzatori ad H, questo modello può operare con la massima flessibilità ed elevate prestazioni anche in spazi ristretti e può anche essere stabilizzate in sagoma. Durante la manifestazione fieristica veronese noleggiatori e visitatori potranno apprezzarne le dimensioni e le prestazioni al top del settore, le misure contenute, la precisione e l’accuratezza dei movimenti.


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ATTUALITÀ MERCATO

Sarà l’anno della ripresa?

N

umeri da “doccia fredda”, e l’ennesimo rilancio di speranza nella ripresa all’anno successivo. Questo in estrema sintesi il succo dello studio sui dati di mercato 2016 realizzato come di consueto dall’Ance - Associazione nazionale costruttori edili, e diffuso nei primi giorni dell’anno in corso. Prima di parlare delle previsioni spesso molto più centrate di quelle di alti istituti - fatto dai costruttori per il 2017, è opportuno soffermarsi su quanto accaduto l’anno scorso.

22 ONSITELIFT - febbraio 2017

Sull’anno da poco concluso il giudizio è netto. Il 2016, infatti, si è chiuso con un risultato deludente per gli investimenti in costruzioni: +0,3% in termini reali, rispetto all’1% previsto un anno fa. Tra i marco settori, prosegue il calo della nuova edilizia residenziale: gli investimenti, anche per il 2016, in tale comparto si riducono del 3,4%. Qualche segno positivo arriva dagli investimenti nel settore non residenziale privato (+0,8%), così come un lieve aumento fanno segnare gli investimenti in opere pubbliche (+0,4%).

L’unico comparto che continua a registrare una crescita degli investimenti è quello della riqualificazione del patrimonio abitativo: +1,7% nel 2016. La riqualificazione, quindi, si conferma come da alcuni anni a questa parte il “driver” del nuovo mercato. Grazie anche ai bonus fiscali, gli investimenti in riqualificazione degli immobili sono cresciuti negli anni della crisi arrivando ad essere il comparto leader del mercato con il 37% del totale degli investimenti nel settore, come dimostra il con-


Il 2016 è stato l’anno delle occasioni mancate per il settore delle costruzioni, ma l’anno che è appena iniziato potrebbe essere finalmente quello della tanto auspicata svolta. Tutto dipenderà da quanto le misure di investimento previste nel settore pubblico troveranno attuazione di Lorenzo Zacchetti

fronto con gli anni pre-crisi in cui a trainare era il nuovo. Anche la produzione del settore non decolla, -0,2% nei primi dieci mesi dello scorso anno, e il dato occupazionale è addirittura l’unico che segna meno (-4,9%) di tutti i settori industriali italiani. Sull’occupazione, poi, si deve sottolineare per l’ennesima volta che dal 2008 i posti di lavoro persi sono arrivati a quota 600mila. Chiudiamo l’elenco dei “meno” palando di soldi: secondo il rapporto Ance, nel 2016 i rubinetti

del credito sono stati ancora ben chiusi: nei primi 9 mesi del 2016 i flussi di finanziamento delle banche registrano un - 4,3% nel comparto abitativo e -14,1% nel non residenziale.

Lo scenario 2017 Il 2017 sarà finalmente il primo anno di ripresa? Secondo il rapporto dell’Ance il 2017 potrebbe, finalmente, rappresentare la svolta per il settore delle costruzioni: la previsione degli imprenditori edili, infatti, è di un aumento dello 0,8%

degli investimenti in costruzioni. Un dato che corregge al rialzo le previsioni fatte a luglio dello scorso anno, che per il 2017 indicavano una flessione dell’1,2%. Come spiegato nel rapporto Ance, le grandi attese per il 2017 poggiano sulla Legge di Bilancio (la vecchia Finanziaria): “Al miglioramento delle previsioni ha contribuito la Legge di bilancio 2017 che dà grande attenzione all’edilizia con misure relative al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti, in particolare per gli interventi di messa in sicurezza sismica (detrazione fino all’85%) e di efficientamento energetico”. Tra le misure contenute nella legge di Bilancio che alimentano le speranze del mercato, grandi attese provengono dall’aumento delle risorse stanziate per le opere pubbliche: +23,4% nel 2017 rispetto all’anno appena passato. Il maggiore contributo a questo aumento viene dai provvedimenti inseriti nel programma Casa Italia e dalle risorse stanziate per la ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia. Ma di che misure si tratta? “Casa Italia” è un fondo per investimenti e sviluppo infrastrutturale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; è dotato di 47 miliardi per il periodo 2017-2032 di cui 8,5 miliardi nel triennio 2017-2019. Tale fondo è finalizzato al finanziamento di trasporti, infrastrutture, interventi per la difesa del suolo e gli interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico. Le misure per la ricostruzione delle zone terremotate è un finanziamento straordinario che ammonta a 6 miliardi di euro di cui: 100 milioni di euro per l’anno 2017 e 200 milioni di euro annui dal 2018 al 2047 per la concessione del credito d’imposta, di durata venticinquennale, per la ricostruzione privata. Tale stanziamento sarà in grado di attivare investimenti per febbraio 2017 - ONSITELIFT 23


ATTUALITÀ

Le condizioni per la ripresa Secondo l’Ance, per garantire che nel 2017 si concretizzi la ripresa è necessario che si concretizzino alcune condizioni essenziali. Ecco quali. Codice appalti: trasformare le risorse in cantieri Piena condivisione per gli obiettivi di trasparenza, efficienza e legalità perseguiti dal nuovo codice degli appalti, ma per sbloccare i cantieri sono necessarie modifiche che consentano alle amministrazioni di aggiudicare appalti e consegnare lavori in tempi certi e con modalità più snelle. Va inoltre portato a termine, al più presto, il percorso attuativo della riforma. Casa Italia: passare alla fase attuativa Varare al più presto il decreto del Mit sulla classificazione sismica degli edifici per rendere pienamente utilizzabili gli incentivi fiscali sull’antisismica (85%) contenuti nella Legge di bilancio. Rendere effettivamente possibile la cessione a terzi dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di messa in sicurezza. Rendere immediatamente operativo il fondo investimenti e sviluppo infrastrutturale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

24 ONSITELIFT - febbraio 2017

Realizzare la rigenerazione urbana Estensione della detrazione Irpef agli interventi di demolizione e ricostruzione anche con incrementi volumetrici. Introdurre agevolazioni fiscali ai trasferimenti di aree per facilitare l’avvio di programmi di edilizia residenziale già previsti nei piani urbanistici. Prevedere una detassazione dei dividendi delle persone fisiche che investono in progetti di rigenerazione urbana. Favorire la eco-conversione del mercato immobiliare Prorogare la detrazione del 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di case in classe A e B per almeno un triennio. Incentivare la rottamazione delle abitazioni detassando le permute di case energivore e obsolete tra privati e imprese che si impegnano alla loro riqualificazione. Costruire un rapporto trasparente tra banche e imprese Per migliorare l’accesso al credito delle imprese di costruzioni, è necessario che la riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi entri in vigore nel più breve tempo possibile. Serve un nuovo rapporto banca-impresa con criteri condivisi per la presentazione e la valutazione dei progetti.

la ricostruzione privata pari a circa 4,6 miliardi di euro; 200 milioni di euro per il 2017, 300 per il 2018, 350 per il 2019 e 150 per il 2020 (1 miliardo di euro complessivo) per la ricostruzione pubblica; 300 milioni di euro a valere dei programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali 2014-2020 delle Regioni colpite dall’evento sismico del 24 agosto 2016. Questo le misure previste dalla legge di Bilancio, che secondo le stime Ance consentirebbero, se correttamente e pienamente attuate, di generare 1,7 miliardi di investimenti aggiuntivi nel settore nel 2017. Questo super investimento secondo l’Ance concorrerebbe a portare nel 2017 molti indicatori al segno più: +1,9% in opere pubbliche, +1,4% nel recupero abitativo, +0,3% nel comparto non residenziale. Solo il settore delle nuove abitazioni, anche perché non interessato da queste misure, continuerebbe a registrare segno negativo: -1,4%, una caduta d’intensità comunque inferiore rispetto agli anni precedenti. Ma ci sono altri indicatori che fanno sperare in un’inversione di tendenza per il mercato delle costruzioni; primo fra tutti il mercato immobiliare. Secondo il rapporto Ance, la crescita del mercato della casa in Italia prosegue: i dati relativi ai primi nove mesi del 2016 mostrano un aumento del 20,4% delle compravendite rispetto all’anno precedente. Sulla base di queste indicazioni Ance stima che il totale delle compravendite in tutto il 2016 sarà pari a 520mila unità, 20mila in più rispetto a quanto previsto un anno fa. Nel 2017, poi, le transazioni aumenteranno ancora, salendo secondo le stime dei costruttori edili italiani a 550mila. Queste le premesse per un 2017 di vera ripresa per il settore delle costruzioni italiano. Ora non resta che osservare cosa succederà con l’auspicio che le speranze trovino conferma. ■


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Il costruttore tedesco ha ampliato la sua offerta di autogrù con una nuova serie di fuoristrada della classe da 90 e 100 t, denominata LRT (Liebherr Rough Terrain). La sicurezza è l’elemento intorno cui Ha ruotato la progettazione di queste macchine per terreni “difficili” di Ettore Zanatta 26 ONSITELIFT - febbraio 2017


L

e nuove LRT 1090-2.1 e LRT 1100-2.1 da 90 e 100 t rappresentano una new entry nella già ampia gamma di autogrù Liebherr. Presentate in anteprima alla fine dello scorso anno in occasione di un evento internazionale organizzato presso lo stabilimento di Ehingen (Donau), queste macchine saranno lanciate ufficialmente al Conexpo 2017 di Las Vegas e si contraddistinguono per le elevate prestazioni, il comfort e, soprattutto, la sicurezza.

Sinonimo di sicurezza Entrambe le autogrù LRT (Liebherr Rough Terrain) di nuova costruzione si basano sul medesimo concetto tecnico-strutturale: l’autotelaio e la piattaforma girevole, infatti, sono realizzate in modo identico; diverse, invece, sono la lunghezza del braccio, la tecnologia applicata allo sfilo telescopico, la zavorra e la portata. In fase di costruzione delle nuove LRT, Liebherr ha posto come priorità la definizione della massima sicurezza a tutti i livelli. Entrambi i modelli LRT 1090-2.1 e LRT 1100-2.1 sono dotati di serie del dispositivo di controllo degli stabilizzatori; le condizioni di stabilizzazione, infatti, sia su pneumatici che su stabilizzatori, vengono rilevate e gestite dal comando della macchina. Il rilevamento e il monitoraggio riguardano anche il montaggio della zavorra sulla torretta e il montaggio e

la regolazione del doppio falcone (opzionale). Un contributo per una maggiore sicurezza è rappresentato anche dalla base d’appoggio variabile VarioBase®, progettata da Liebherr e presente di serie sulle nuove LRT (con questo sistema ogni singolo stabilizzatore dell’autogrù può essere estratto alla bisogna). Le operazioni generali sono rese più sicure anche grazie al limitatore di carico del comando LICCON, che esegue il calcolo dei carichi ammessi in base alla situazione contingente. In tal modo è possibile evitare incidenti causati da un uso non corretto sia in fase di allestimento che durante il sollevamento di carichi. Il sistema offre inoltre una maggiore flessibilità in cantiere: con l’incremento di portata sugli stabilizzatori, la macchina è in grado di eseguire sollevamenti analoghi ai modelli RT di classe superiore. Ma non è tutto, la sicurezza è garantita anche dall’elevato comfort offerto: la cabina è stata allargata di 220 mm rispetto a quelle presenti sul mercato ed è reclinabile, per garantire un maggiore agio durante il sollevamento ad altezze eleva-

febbraio 2017 - ONSITELIFT 27


Macchine

L’OPINIONE

Christoph Kleiner responsabile vendite Liebherr-Werk Ehingen GmbH

“Con le autogrù LTM e LR Liebherr ha raggiunto uno standard qualitativo elevato. Negli ultimi due decenni l’azienda ha sviluppato costantemente nuovi modelli di tutto-terreno e oggi offre una gamma completa, con una produzione composta dalle seguenti tipologie: LTM (telescopiche, 22 modelli); LTC (un modello compatto telescopico); LTF (due telescopiche montate su camion); LG (una gru tralicciata); LTR (tre versioni cingolate telescopiche); LR (nove modelli cingolati tralicciati). Le autogrù Liebherr rispettano precisi criteri fondamentali (gru di dimensioni adeguate a ogni mercato, a un prezzo competitivo) e soddisfano - e spesso superano - i requisiti tecnici esistenti (sistemi braccio collaudati, lunghezze braccio, facilità d’impiego e di manutenzione, sicurezza operativa). Seguendo queste linee guida l’azienda ha raggiunto uno standard di riferimento e una visione comune in merito al design delle macchine, che devono soddisfare i più alti livelli di sicurezza e garantire il migliore rapporto prezzo-prestazioni. Le caratteristiche funzionali che le contraddistinguono si possono riassumere in tre concetti: ‘portata’, ‘mobilità’ e ‘logistica d’impiego’. Ciò si è reso possibile grazie anche alla capacità di Liebherr di progettare le autogrù partendo dal punto di vista del cliente”.

28 ONSITELIFT - febbraio 2017

L’autogrù LRT 1090-2.1, da 90 t. Il sistema telescopico del braccio da 47 m in 5 sezioni prevede un cilindro idraulico a due stadi con sistema meccanico di estrazione a fune

te. Strumentazioni chiare e intuitive assicurano una gestione semplice dell’operatività e consentono al gruista di concentrarsi sul lavoro e sul carico (in cabina sono disponibili di serie anche un vano frigo e una presa di carica USB). All’esterno, per salire sulla gru in sicurezza sono presenti comode scalette, numerose maniglie e una pedana estraibile elettricamente in prossimità della cabina. Le nuove gru LRT offrono di serie numerosi vani per gli accessori, per l’equipaggiamento di trasporto e per i legni degli stabilizzatori. Le nuove LRT sono conformi a standard di sicurezza unificati a livello internazio-

nale, secondo le disposizioni valide in tutto il mondo quali, ad esempio, la normativa statunitense ANSI B30.5, quella europea EN 13000, la russa GOST e gli standard australiani (AS).

Eccellenza nell’operatività Le gru LRT di Liebherr sono potenti, robuste, versatili e maneggevoli: i modelli sono azionati da un motore diesel Cummins conforme a tutte le norme in vigore sull’emissione di gas di scarico. Il propulsore offre una potenza di 194 kW (264 CV) e una coppia massima di 990 Nm. Un cambio Powershift a 6 marce Dana e gli pneumatici di

Il peso delle nuove autogrù LRT è inferiore a 55 t con allestimento completo, zavorra inclusa, e inferiore a 40 t senza zavorra e allestimento


Le due nuove autogrù Liebherr LRT 1090-2.1 (nella foto) e LRT 1100-2.1 sono state presentate in anteprima in occasione di un evento organizzato presso lo stabilimento di Ehingen (Germania) alla fine dello scorso anno, all’insegna dello slogan “Experience the progress”

grandi dimensioni (29.5 R25) assicurano la manovrabilità necessaria durante la guida. La velocità massima è di 25 km/h. Lo sterzo integrale e la sterzatura a granchio assicura-

no maneggevolezza e manovrabilità anche in spazi ristretti. Le gru, con un’altezza di 3,87 m e una larghezza di 3,3 m, possono essere trasportate su strade pubbli-

Liebherr: il mercato delle autogrù Le gru tutto-terreno LTM e LTC sono da sempre una colonna portante di Liebherr-Werk Ehingen GmbH, che commercializza tutte le classi di macchina, da 2 a 9 assi, da 30 a 1.200 t. Oggi sono 22 i modelli che compongono una gamma di prodotti pressoché completa (la lunghezza del braccio telescopico principale è compresa tra 30 e 100 m). In particolare, l’azienda sta perfezionando il modello LTM 1450-8.1 a 8 assi da 450 t, con braccio di 85 m, presentato in anteprima a Bauma 2016. Le gru tralicciate, invece, si possono considerare il secondo fiore all’occhiello di Liebherr-Werk Ehingen GmbH: qui la portata della più piccola è di 350 t, quella del modello più grande, l’LR 13000, è di 3.000 t. La massima altezza sotto gancio è di 223 m; il raggio di lavoro massimo è

di 152 m. Al Bauma, per quanto riguarda il segmento delle gru cingolate, Liebherr ha presentato anche la LR 1500, una 500 t compatta. Sulla base dei due prodotti principali, le tutto-terreno e le tralicciate, il Gruppo sta sviluppando altre

che tramite un autocarro ribassato. Il peso proprio è inferiore a 55 t, con allestimento completo zavorra inclusa, ed è inferiore a 40 t senza zavorra e allestimento. In tal modo, le nuove fuoristrada possono essere trasportate in modo economico in

tipologie di gru in risposta alle richieste di maggiore modularità. Le gru LTF, infatti, sono particolarmente agili nel traffico stradale, mentre le LTR si distinguono per l’elevata manovrabilità durante l’uso in cantiere. 29


Macchine tutto il mondo. I modelli LRT 10902.1 e LRT 1100-2.1 si contraddistinguono anche perché sono subito pronti all’uso e, una volta raggiunto il luogo d’impiego, sono semplici da allestire. A ciò contribuiscono anche le piastre di stabilizzazione, che non sporgono oltre la larghezza del veicolo e non devono quindi essere rimosse per il trasporto. Il modello LRT 1100-2.1 da 100 t ha un braccio telescopico da 50 m con sistema di sfilo “Telematik”, in cui i singoli elementi vengono estratti in modo indipendente l’uno dall’altro con un unico cilindro per essere imperniati sulla sezione telesco-

Le nuove autogrù LRT sono identiche dal punto di vista strutturale, ma si differenziano per quanto riguarda la lunghezza del braccio, la tecnologia dello sfilo telescopico, la zavorra e la portata

La scheda tecnica Le nuove autogrù Liebherr “LRT”

LRT 1090-2.1

LRT 1100-2.1

Portata massima a 2,5 m di raggio di lavoro:

90 t

100 t

Braccio telescopico:

47 m

50 m

Sezioni braccio:

5

Falcone doppio ribaltabile (optional):

10,5-19 m

Inclinazione falcone:

0°-20°-40°

Altezza sottogancio: Motore diesel:

66 m

69 m

Cummins Stage IV - 6 cilindri

Potenza motore:

194 kW (264 HP)

Cambio Powershift:

Dana - 6 marce

Numero assali: Contrappeso: Trazione/sterzatura:

2 12 t

14 t 4x4x4

Velocità di trasferimento:

25 km/h

Pneumatici:

29.5 R25

30 ONSITELIFT - febbraio 2017

L’autogrù LRT 1100-2.1 esposta in ambito statico a Ehingen. Questo modello ha un braccio telescopico da 50 m in 5 sezioni e una portata di circa il 15% in più rispetto al modello LRT 1090-2.1

pica posizionata nella parte superiore. Nelle nuove gru fuoristrada il sistema di telescopaggio è semplice e intuitivo, in quanto con due modalità - potente o lunga - si raggiungono portate ottimali per l’intera area di sbraccio. Il contrappeso da 14 t garantisce stabilità: la portata della gru LRT 1100-2.1 è superiore di circa il 15% rispetto a quella del modello da 90 t, dotato di un contrappeso di 12 t. La LRT 10902.1 è dotata di un braccio telescopico da 47 m. Il sistema telescopico consiste in un cilindro idraulico a due stadi con sistema meccanico di estrazione a fune. Come per il modello da 100 t, anche in questo caso è possibile selezionare l’estrazione del braccio con le due modalità di telescopaggio precedentemente citate. Il sistema di estrazione dei due modelli di gru è progettato per garantire portate telescopiche particolarmente elevate. Per l’uso a due ganci, il secondo argano e la relativa puleggia sono integrati nella macchina base. Come optional, sul braccio telescopico è possibile montare un falcone doppio ribaltabile da 10,5-19 m, che viene montato con un’inclinazione di 0°, 20° o 40°. ■


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MACCHINE Haulotte

Un successo

“articolato” Punto di riferimento nel settore del sollevamento, il costruttore francese ha ulteriormente consolidato la sua fama con i riscontri ottenuti dalle piattaforme HA16 RTJ e HA20 RTJ, due compatte versatili dalle grandi prestazioni di Stefano Vitali

32 ONSITELIFT - febbraio 2017


G

li anni recenti sono stati fonte di dibattito in ogni angolo del globo, riferendosi a una crisi economica profonda e alle conseguenti difficoltà nell’affrontare le angustie del mercato. Molti costruttori si sono arenati di fronte a uno tsunami finanziario che ancora stenta a placarsi definitivamente; altri hanno trovato nelle proprie competenze l’energia di contrastarlo rinnovandosi e innovandosi, certo risentendo dei forti colpi di vento contrario, ma individuando spiragli da cui far splendere la propria luminescenza tecnologica. È il caso di Haulotte Group, che nell’ultimo lustro - senza quindi interrompere una tradizione di crescita costante - ha saputo proporre al mercato soluzioni necessarie e affidabili, al vertice della categoria per prestazioni e produttività. Questo sono, ad esempio, le piattaforme articolate HA16 RTJ e HA20 RTJ, macchine robuste e maneggevoli, dal design rinnovato e con accorgimenti costruttivi che riflettono l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni dalle alte prestazioni, ideali per le più diverse applicazioni lavorative.

La gamma HA16 RTJ Tre sono le versioni offerte sotto questa sigla: HA16 RTJ con quat-

Le piattaforme articolate HA16 RTJ e HA20 RTJ sono polivalenti e modulari e si adattano a molteplici applicazioni, grazie anche alla proporzionalità e simultaneità dei movimenti

tro ruote motrici, due ruote sterzanti e rotazione della torretta di 355°; HA16 RTJ O con quattro ruote motrici, due ruote sterzanti, rotazione della torretta di 355° e assale oscillante; HA16 RTJ PRO con quattro ruote motrici, quattro ruote sterzanti, rotazione continua della torretta a 360°, assale oscillante e Activ’Shield Bar (solo per l’Europa). La HA16 RTJ è progettata per essere modulare e per raggiungere le aree di lavoro più difficili grazie a un migliore raggio di lavoro, allo

sbraccio di 8,3 m e a una capacità di “scavalcamento” di oltre 7,6 m. Inoltre, offre un tempo di sollevamento molto rapido (meno di 40 secondi), a garanzia di manovre veloci e, di conseguenza, di una più elevata produttività. Altra peculiarità costruttiva è la proporzionalità e simultaneità dei movimenti: la gamma di piattaforme Haulotte da 16 m, infatti, è in grado di eseguire contemporaneamente più movimenti: la prima sequenza, traslazione + sterzatura + rotazione torretta; la seconda sequenza,

L’opinione

“Le piattaforme articolate diesel HA16 RTJ e HA20 RTJ sono macchine strategiche per il mercato italiano e decisamente innovative rispetto alle versioni precedenti. Grazie ai loro contenuti tecnologici avanzati - tra gli altri, il sistema di diagnostica integrato, le nuove motorizzazioni Kubota molto apprezzate per le loro performance in termini di silenziosità e consumi e la nuova area di lavoro - questi modelli risultano essere molto semplici nell’uso, robusti, affidabili, di facile manutenzione e in grado di offrire un elevato livello di sicurezza. Per queste ragioni hanno ottenuto ottimi riscontri da parte degli operatori e ci hanno consentito di aumentare la nostra penetrazione nel mercato. La gamma sarà implementata con il lancio di nuovi modelli che vedranno la nascita ufficiale al Conexpo CON/AGG di Las Vegas e distribuiti in Italia nella prima metà di quest’anno. Tutto ciò, dando continuità all’innovazione, ci consentirà di conquistare ulteriori quote di mercato, a cui peraltro stanno contribuendo i modelli già esistenti HA32 RTJ PRO e HA41 RTJ PRO. Un mercato che ha fatto registrare risultati estremamente positivi negli ultimi due anni; anche in Italia, dove stiamo lanciando la nuova piattaforma telescopica HT28 da 28 m e dove molti modelli sono già divenuti dei must per Haulotte, come la piattaforma a pantografo elettrica Optimum 8 e la piattaforma articolata elettrica HA15 IP da 15 m”.

Nicola Violini direttore generale di Haulotte Italia

febbraio 2017 - ONSITELIFT 33


MACCHINE

Tranquilli, c’è l’ACTIV’Shield Bar! ACTIV’Shield Bar è il nome di accessorio di prevenzione degli infortuni causati da intrappolamento e schiacciamento delle persone durante l’utilizzo di piattaforme aeree. Come funziona? Il sistema di Haulotte avverte e protegge l’operatore in caso di potenziali situazioni di rischio da intrappolamento ed è dotato di un “safety gap” in grado di consentirgli di mettersi in salvo. Con l’allarme attivato sono consentiti solo i movimenti di discesa, in modo da permettere all’operatore, anche in caso di panico, di mettersi in salvo; dopo l’attivazione, può essere resettato e riattivato dalla cesta, evitando fermi macchina. ACTIV’Shield Bar è stato progettato in modo da evitare modifiche alla piattaforma su cui è installato e preservare un facile accesso ai comandi, senza costringere l’operatore a cambiare le proprie abitudini di lavoro.

rotazione torretta + sollevamento braccio + sfilo telescopico + avanzamento jib. Il sistema idraulico offre inoltre un rilevante comfort e, come tradizione per le piattaforme del costruttore francese, anche la gamma HA16 RTJ garantisce importanti prestazioni fuoristrada qualsiasi sia la tipologia di terreno, grazie all’elevata altezza da terra (38 cm), alla capacità di affrontare pendenze fino al 40% e alle quattro ruote motrici di serie su tutti i modelli, equipaggiati con gomme piene e non pneumatici riempiti a schiuma. Le piattaforme, poi, sono dotate di differenziale antislittamento permanente, che consente di distribuire uniformemente la potenza alle ruote, e di blocco del differenziale idraulico, che può essere attivato manualmente per ottenere efficienza di trazione anche sui terreni difficili (i modelli HA16 RTJ O e HA16 RTJ Pro dispongono di assale oscillante). Altro tema da sempre al centro dell’attenzione progettuale L’accesso a tutti i componenti che necessitano di manutenzione periodica è totale; il supporto del motore Kubota è estraibile e consente di accedere alla batteria in caso di sostituzione 34 ONSITELIFT - febbraio 2017

Le macchine sono dotate di differenziale antislittamento permanente che consente di distribuire uniformemente la potenza alle ruote e consente prestazioni fuoristrada su qualsiasi terreno

Haulotte è quello della manutenzione; per questo sulle piattaforme HA16 RTJ ha introdotto alcuni accorgimenti costruttivi interessanti e vantaggiosi per gli operatori, come l’accesso diretto a tutti i componenti che necessitano di manutenzione periodica o alla batteria. Ulteriore “plus” è il supporto motore estraibile, che dà accesso alla batteria in caso di sostituzione. Infine la diagnostica: il display LCD integrato nel quadro di comando a bordo consente di effettuare una pre-diagnosi; per la diagnosi completa e immediata, invece, è possibile utilizzare il nuovo strumento di diagnostica “Haulotte Diag”.

La compatta HA20 RTJ In linea con la citata HA16 RTJ, la piattaforma articolata HA30 RTJ da 20 m lanciata recentemente sul mercato da Haulotte ha già avuto modo di conquistarsi i favori del mercato per la sua spiccata versatilità, che la rendono ideale in svariate applicazioni: dalla classica cantieristica edile agli interventi di recupero, dalla manutenzione all’impiantistica, dal verde professionale alla potatura di alberi, dallo sport all’organizzazione di eventi. Questo nuovo modello racchiude in sé i 30 anni di esperienza e l’approccio da sempre orientato al


cliente di Haulotte Group, che si concretizzano in: ottimizzazione della produttività, benefici operativi per il cliente e massima sicurezza per l’operatore. Con un’altezza di lavoro di 20,6 m e uno sbraccio orizzontale di 12,2 m, l’HA20 RTJ offre una velocità di sollevamento di 48 secondi e, anch’essa, la simultaneità dei movimenti. Le dimensioni compatte sia in fase operativa che di trasporto e il peso contenuto (meno di 9,5 t), permettono di razionalizzare i costi e di caricare due macchine su un rimorchio convenzionale. Questo modello consente uno sfilo “morbido” e movimenti precisi nella zona di lavoro: l’ergonomia del quadro di comando in piattaforma facilita la comprensione intuitiva dei movimenti della macchina; il joystick è gestibile con una sola mano, permettendo così di appoggiarsi con l’altra alla ringhiera del cestello porta-persone. La piattaforma articolata HA20 RTJ presenta una serie di caratteristiche costruttive in comune con il modello HA16 RTJ, ideate da Haulotte per incrementare affidabilità e durabilità. ■

La scheda tecnica Le piattaforme aeree articolate Haulotte

H16 RTJ

HA20 RTJ

Altezza di lavoro:

16 m

20,6 m

Altezza piano di calpestio:

14 m

18,6 m

Sbraccio orizzontale:

8,3 m

12,2 m

Punto di articolazione:

7,65 m

8,4 m

Portata massima in cesta:

230 kg

230 kg

Dimensione cesta:

1,83 x 0,80 m

1,83 x 0,80 m

Lunghezza x larghezza x altezza:

6,7 x 2,3 x 2,3

8,8 x 2,4 x 2,5 m

Escursione jib:

140° (-80°/+60°) 140° (-80°/+60°)

Rotazione cesta:

165° (-75°/+90°) 180° (+90°/-90°)

Rotazione torretta:

355°

360°

Interasse:

2,1 m

2,4 m

Altezza da terra:

38 cm

42 cm

Fino a 5,6 km/h

Fino a 5 km/h

Pendenza massima:

40%

45%

Raggio di sterzata:

4,5 m

3,7 m

Motore:

Kubota

Kubota

Potenza motore:

26 kW

36,5 kW

6.200 kg

9.600 kg

Inclinazione: Velocità di traslazione:

Peso complessivo:

Una diagnostica unica per tutte le piattaforme Haulotte Diag è un software di diagnostica unico per tutte le piattaforme Haulotte, da quelle già in servizio a quelle in commercio, fino a quelle che saranno commercializzate in futuro. Questo strumento lavora attraverso una scatola VCI (Vehicle Console Interface) wireless che consente l’accesso remoto alle macchine per eseguire interventi tecnici ed è disponibile gratuitamente per i clienti e utilizzatori di macchine Haulotte. Può essere installato su PC, laptop o tablet (è compatibile con sistemi operativi a partire da Windows XP Service Pack 3 e versioni successiva, Windows 7 e 8) e sarà disponibile anche in versione app per smartphone e tablet con sistemi operativi iOS e Android. Caratteristiche comuni sono il fatto di essere un software unico per

tutte le macchine, avere la connessione wireless per tutte le versioni (a esclusione delle HA12IP, HA15IP e Star 6) fino a

un’altezza di 40 m e la possibilità di interscambiare la scatola VCI wireless su più modelli. febbraio 2017 - ONSITELIFT 35


MACCHINE JCB

Il nuovo “regno” dell’accesso

M

ovimento terra, agricoltura, raccolta e riciclaggio rifiuti, generazione d’energia: che JCB, fin dalla sua fondazione per mano di Joseph Cyril Bamford - quel 23 ottobre 1945 in cui nacque anche suo figlio Anthony, attuale presidente della Casa di Rocester -, fosse un’azienda volta all’innovazione era già risaputo. Il costruttore britannico ci ha abituato a stupire: la dinamicità con cui ogni anno presenta nuovi modelli di macchine e innovazioni volti al miglioramento della loro qualità e produttività l’hanno por-

36 ONSITELIFT - febbraio 2017

tato a essere uno dei principali costruttori al mondo e un punto di riferimento in ogni ambito e contesto operativo, con un portafoglio prodotti impressionante. Con un’attenzione costante nel recepire le esigenze dei propri clienti e le opportunità che il mercato globale è in grado di offrire e l’obiettivo imperativo di soddisfarle (le prime) e di coglierle (le seconde). In occasione dell’ormai consueto appuntamento tenutosi presso la sede inglese, questa volta all’inizio di febbraio, ci si aspettava dunque un ennesimo importante sviluppo legato ai prodotti “tradizionali” di casa JCB. Invece l’azienda di Lord

di Ettore Zanatta Anthony Bamford è riuscito a stupire ancora una volta i suoi ospiti annunciando l’intenzione di assumere un ruolo di primo piano anche nel settore delle piattaforme aeree, presentando una gamma di nove modelli a pantografo elettrici. Gamma di macchine per l’accesso aereo che entro la fine del 2017 comprenderà in totale 27 unità nove sollevatori a pantografo elettrici e tre diesel da 4,6 a 13,8 m, cinque piattaforme articolate (quattro diesel e uno elettrico) da 14,9 a 24,6 m e 10 piattaforme telescopiche diesel da 20,6 a 41,6 m - e che integra l’offerta per il set-


tore del sollevamento finora rappresentata dai sollevatori telescopici, introdotti nel 1977 e oggi tra i più apprezzati a livello globale, ai quali peraltro sono state apportate ovviamente alcune importanti integrazioni.

Una gamma in divenire Le nuove macchine per l’accesso aereo, progettate internamente da JCB per soddisfare le esigenze delle società di noleggio e degli ap-

paltatori in tutto il mondo, saranno inizialmente offerte nel Regno Unito, in Francia, in Germania e Nord America, per poi essere commercializzate in ulteriori mercati mondiali. A tale scopo, la rete dei concessionari JCB sta ricevendo un’adeguata formazione per garantire servizi e supporti adeguati alle varie gamme di piattaforme aeree (il sistema telematico LiveLink sarà integrato di serie in tutti i bracci, mentre sarà disponibile come op-

Tim Burnhope, Chief Innovation & Growth Officer di JCB, ha annunciato l’ingresso della Casa britannica nel mercato dell’accesso aereo

In occasione di quello che ormai è divenuto un tradizionale incontro annuale, il costruttore britannico ha sorpreso la platea annunciando il suo ingresso nel mercato delle piattaforme aeree. per ora nel regno unito, in francia, germania e nord america

L’opinione “La straordinaria novità presentata oggi è stata concepita per guadagnare una fetta di un mercato che ha una previsione di vendita di 130.000 unità ogni anno e un fatturato annuo di 8 miliardi di dollari. Le piattaforme aeree sono ormai diffuse in tutto il mondo in applicazioni che richiedono un accesso temporaneo per lo svolgimento di lavori in quota, segnatamente nei cantieri. Il mercato di accesso, dunque, è un mercato mondiale a tutti gli effetti, che offre enormi opportunità di crescita per JCB. Un contesto pronto ad accogliere un nuovo fornitore con la capacità di offrire un’assistenza sul prodotto ai vertici della categoria con disponibilità 24 ore su 24, 770 concessionari e 2.200 centri in grado di garantire l’assistenza che i clienti globali si aspettano. I clienti di questo settore dispongono ora di un’alternativa di grande credibilità, con una gamma di prodotti progettati e certificati secondo uno standard di livello superiore. Siamo entusiasti delle possibilità che essa offre ai clienti del settore del noleggio, che conosciamo già molto bene”.

Lord Anthony Bamford presidente di JCB

febbraio 2017 - ONSITELIFT 37


MACCHINE

Richard Butler, Managing Director di JCB Access, ha spiegato la consistenza attuale e futura della gamma di piattaforme aeree

14,9 e 24,6 m: saranno disponibili con quattro ruote motrici e due sterzanti, saranno in grado di superare pendenze massime fino al 40% e di garantire una velocità di traslazione - con piattaforma in posizione di massimo richiamo - fino a 7 km/h. A tutto ciò si aggiungerà, nel terzo trimestre di quest’anno, un modello con braccio articolato elettrico (AJ45E) con altezza piattaforma di 13,7 m: sarà dotato di due ruote motrici e due sterzanti, con pendenze massime superabili fino al 30%. Il braccio articolato diesel AJ50D sarà dotato di motore Perkins, mentre gli altri tre modelli articolati e i telescopici utilizzeranno un motore JCB by Kohler, già collaudato su molte macchine

JCB si affaccia per la prima volta nel settore dell’accesso aereo con una gamma di piattaforme elettriche a pantografo

zione negli scissor). Ma vediamo alcuni dettagli di questa nuova gamma. Il peso delle piattaforme è compreso tra 1.330 e 3.366 kg. I due modelli più piccoli (S1530e e S1930e) sono dotati di piattaforme da 1,64 m di lunghezza e 0,76 m di larghezza, mentre quelli di dimensioni maggiori montano piattaforme da 2,5 m di lunghezza, a eccezione del più grande (S4550E), caratterizzato da un’area di lavoro di lunghezza di 2,64 m. Le macchine si evidenziano per una capacità di carico in cesta di 227 kg, fino a un massimo di 550 kg. Queste unità sono alimentate da quattro batterie da 6 o 12 V, con azionamento idraulico (nel corso del 2017, come accennato, saranno introdotte tre versioni diesel). Per quanto riguarda i quattro bracci articolati, questi avranno altezze delle piattaforme comprese tra Le nuove piattaforme a pantografo sono progettate per soddisfare le esigenze delle società di noleggio e degli appaltatori di tutto il mondo 38 ONSITELIFT - febbraio 2017

compatte JCB. I motori soddisfano le normative Tier 4 Final, risultando idonee per il mercato nordamericano ed europeo. Le capacità di carico varieranno da 227 a 250 kg, sufficienti per ospitare due operatori equipaggiati delle necessarie attrezzature. Nel corso del 2017 sarà infine aggiunta una gamma di 10 telescopiche diesel con altezze delle piattaforme comprese tra 20,6 e 45,6 m. Le tre gamme di modelli presenteranno numerosi componenti in comune.

Novità per i telescopici Come accennato, oltre alla grande novità rappresentata dalle nuove piattaforme aeree, JCB ha apportato alcune integrazioni all’attuale gamma di sollevatori telescopici. Come, ad esempio, il lancio del modello 540-180 HiViz da 17,5 m, che porta a 30 il numero di unità presenti in gamma e in grado di offrire maggiori prestazioni e capacità di sollevamento rispetto al “fratello minore” (540-170), pur con dimensioni complessive ridotte


La scheda tecnica S1530E

S1930E

S2032E

S2046E

S2632E

S2646E

S3246E

S4046E

S4550E

Altezza di lavoro:

6,6 m

7,8 m

8,3 m

8,3 m

101, m

10,1 m

12 m

13,9 m

15,8 m

Altezza piano di calpestio:

4,6 m

5,8 m

6,3 m

6,3 m

8,1 m

8,1 m

10 m

11,9 m

13,8 m

Portata in cesta:

280 kg

230 kg

380 kg

550 kg

250 kg

450 kg

320 kg

320 kg

227 kg

Lunghezza piattaforma:

1,78 m

1,78 m

2,39 m

2,39 m

2,39 m

2,39 m

2,39 m

2,39 m

2,76 m

Lunghezza estensione:

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

0,9 m

Larghezza piattaforma:

0,76 m

0,76 m

0,81 m

1,15 m

0,81 m

1,15 m

1,15 m

1,15 m

1,25 m

Interasse:

1,33 m

1,53 m

1,85 m

1,85 m

1,85 m

1,85 m

1,85 m

1,85 m

2,22 m

Altezza da terra:

0,07 m

0,07 m

0,1 m

0,1 m

0,1 m

0,1 m

0,1 m

0,1 m

0,1 m

Velocità di traslazione (ripiegata/sollevata):

4/0,8 km/h

4/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

3,2/0,8 km/h

Pendenza superabile:

30%

25%

25%

25%

25%

25%

25%

25%

25%

0/2,1 km/h

0/2,35 km/h

0/2,1 km/h

1.834 kg

2.134 kg

1.972 kg

Raggio di sterzata (interno/esterno): Peso:

0,04/1,49 m 0,04/1,49 m 1.330 kg

1.526 kg

JCB ha sviluppato e presentato la prima trasmissione con tecnologia DuaL Tech concepita per i propri sollevatori telescopici

del 20% (2,35 x 6,26 m). Il nuovo telescopico, con peso di 11.330 kg e dotato di motore SmartPower Tier 4 Final EcoMAX JCB da 55 kW, offre un miglioramento del 5% dell’altezza di sollevamento (con carico di 2.500 kg), uno sbraccio in avanti superiore del 10% (13,5 m), tempi di ciclo più rapidi del 20% e una riduzione del 50% dei costi d’esercizio su 1.000 ore. Altra innovazione è rappresentata dalla trasmissione a variazione Dual Tech VT, che combina caratteristiche degli azionamenti Powershift e idrostatici. Le peculiarità? La trasmissione idrostatica garantisce un

0/2,35 km/h 0/2,35 km/h 0/2,35 km/h 0/2,56 km/h 2.528 kg

controllo fine e continuo della velocità fino a 19 km/h; la commutazione automatica al cambio a modulazione elettronica a tre velocità sopra questa velocità offre un’efficienza ottimale della potenza a velocità di lavoro superiori; le modalità Power ed Economy ottimizzano le prestazioni, l’efficienza e i costi d’esercizio; la modalità Flexi offre un controllo indipendente del regime motore e della velocità al suolo; la trazione

2.646 kg

2.996 kg

3.366 kg

selezionabile tra 4WD “full-time”o Auto 2WD sopra i 19 km/h consente un’efficienza ottimale della trasmissione e una minore usura degli pneumatici. Ulteriore novità, infine: JCB ha completato la gamma di cestelli utilizzabili con i suoi telescopici da 14, 17, 18 e 20 m: essa consente di lavorare fino a 20,30 m con uno sbraccio massimo di 11,63 m e capacità di carico di 365, 500 e 1.000 kg. ■

Presentato nell’occasione anche il nuovo telescopico 540-180 HiViz, con braccio rinforzato a quattro stadi e motore SmartPower Tier 4 Final EcoMax JCB da 55 kW febbraio 2017 - ONSITELIFT 39


MACCHINE Terex Cranes

Un nuovo livello

di produttività Lo specialista in gru edili ha ampliato la sua gamma di Flat Top con il modello CTT 132-6, presentato a Fontanafredda e nato da un’attenta analisi delle esigenze di un segmento in espansione come quello delle City Cranes di Mauro Rancati

I

l palcoscenico è quello di Fontanafredda, storico insediamento produttivo del Gruppo che ha dato i natali a tanti modelli di grande successo; il campo è uno dei più impegnativi sia dal punto di vista funzionale che della sicurezza, il sollevamento in quota. Il nome della nuova gru a torre Flat Top di Terex Cranes è CTT 132-6. Soluzione ideale per il mercato italiano essendo particolarmente versatile, è stata progettata per garantire una gestione efficiente del cantiere e delle fasi di montaggio/smontaggio in termini di tempi e costi, alte 40 ONSITELIFT - febbraio 2017

prestazioni di sollevamento e un elevato livello di sicurezza attiva/ passiva. In ordine di tempo, è solo l’ultimo tassello di un processo di rinnovamento che ha coinvolto la struttura manageriale dell’azienda e l’offerta generale di prodotto.

Identikit di una “specialista” Maggiori portate, superiore velocità operativa e sbraccio più generoso affiancati da una serie di modifiche strutturali e della logica di controllo: questa, in sintesi, la carta d’identità con cui la CTT 132-6 si presenta a un segmento di mercato oggi molto competi-

tivo alla luce delle tipiche destinazioni d’uso di questa classe di macchine. Sul piatto della bilancia la nuova nata di casa Terex può mettere numeri significativi: rispetto al modello predecessore, il CTT 121A5, la capacità massima di sollevamento è passata da 5 a 6 t, lo sbraccio è stato portato a 60 m, così come superiori sono velocità di sollevamento e rotazione a parità di tamburo e torre. Il tutto, nel quadro di un diagramma di carico che fa registrare un aumento medio delle portate tra il 18% e il 20%. I numeri però non sono tut-


La cabina EVO15, interamente preassemblata, è più confortevole e spaziosa. La visibilità è incrementata dalla telecamera (opzione) installabile sul carrello

to ed è solo a un’analisi dettagliata delle componenti funzionali che il tasso di innovazione e i contenuti tecnologici della CTT 132-6 risaltano appieno. Partendo dalla sezione strutturale della gru, che condivide con gli altri modelli della gamma molti dei componenti di torre (forniti preassemblati, completi di ballatoi e scalette e installabili sia su carro C38 da 3,8 x 3,8 m che C45 da 4,5 x 4,5 m) e braccio, oggetto di una serie di revisioni migliorative. Le prime due sezioni del braccio (che ora presenta una linea vita preassemblata in fabbrica su ogni elemento lungo l’intero svi-

luppo) sono state rivedute, insieme al terminale da 5 m che porta la lunghezza disponibile a 60 m. Queste sono state dotate di camminamenti galvanizzati di dimensioni maggiorate per agevolare il passaggio degli operatori durante le operazioni di manutenzione, scopo a cui risponde anche l’aumento di dimensioni del carrello d’ispezione. In corrispondenza della prima sezione del braccio si trova anche il quadro elettrico, ricollocato in posizione più avanzata all’interno in un box pro-

L’opinione

“Anche se occupo questa posizione appena da poche settimane non sono nuovo né a Terex Cranes, né a un ruolo di direzione in quest’organizzazione, alla cui guida sono già stato dal 2004 al 2008 prima di essere nominato presidente del segmento Material Handling and Port Solutions. Oggi faccio ritorno a un settore che oltre ad appassionarmi offre molte opportunità a chi è in grado di sfruttarle. In Terex Cranes abbiamo passione per l’innovazione e per tutto ciò che dà valore aggiunto, perciò la nostra visione strategica a lungo termine prevede investimenti significativi nello sviluppo di nuovi prodotti e un ciclo d’innovazione più veloce. La CTT 132-6 ne è solo l’ultimo esempio. In condizioni di mercato difficili come quelle in cui ci troviamo tutti a lavorare è importante per utilizzatori e noleggiatori poter contare sulle soluzioni più idonee: un motivo in più per spingerci a proseguire sulla strada di quell’innovazione che da sempre fa parte del nostro DNA e che oggi si arricchisce di un nuovo fiore all’occhiello”.

Steve Filipov presidente di Terex Cranes

febbraio 2017 - ONSITELIFT 41


MACCHINE

La gru CTT 132-6 è stata ottimizzata per garantire efficienza e sicurezza: dall’attacco dei tiranti al fungo d’emergenza, dall’ingrassatore automatico alle luci aeree

La gru Terex CTT 132-6 è progettata con una tecnologia che consente un funzionamento sicuro ed efficiente

tetto d’acciaio inox; quest’ultimo alloggia l’inverter, un PLC e uno spazio riservato all’installazione del modulo di telemetria della gru. Tra le altre peculiarità: l’inserimento, accanto al sezionatore principale, di un sezionatore ausiliario che consente l’alimentazione di servizi accessori come l’impianto d’illuminazio-

ne e riscaldamento, mantenendo comunque disattivati gli azionamenti della gru. Sempre in tema di azionamenti, tutti i motori il cui grado di protezione è stato aumentato a IP54, per un migliore coefficiente di sicurezza anche in condizioni atmosferiche proibitive - sono dotati di inverter e interruttore a fungo d’emergenza

per il disinserimento rapido. Anche il sistema di controllo, cuore operativo della gru, è stato oggetto di una revisione, che oltre a fornire maggiori e più intuitive informazioni implementa una serie di nuove funzionalità. A partire dalla taratura dei finecorsa, ora automatica: è sufficiente impostare tramite il touchscreen presente in cabina il “punto zero” per carrello e bozzello e il sistema provvede a calibrare il range operativo della gru. Automatismo, questo, previsto anche per la taratura della cella di carico. La logica di controllo implementa poi tre funzionalità

Il nuovo sistema di controllo è progettato per risparmiare tempo, ridurre al minimo le procedure per impostare la gru e fornire informazioni immediate e precise La gru CTT 132-6 è facile da usare grazie a un apposito radiocomando, per un lavoro quotidiano efficiente. Un ICS portatile è disponibile per garantire il migliore settaggio della gru 42 ONSITELIFT - febbraio 2017


nuove: la prima è la Power Plus, che offre la possibilità di utilizzare la macchina al 110% della portata utile, a fronte di una riduzione della velocità operativa per mantenere un adeguato grado di sicurezza; la funzione Derating consente - in presenza di limitazioni di sicurezza rese necessarie dal contesto operativo - di depotenziare la gru fino al 70% della portata utile; la funzione Power Limit permette - in presenza di alimentazione elettrica a bassa potenza o qualora si desideri limitare i consumi della gru - di diminuire le prestazioni e l’assorbimento in chilowatt dell’argano di sollevamento. Sono disponibili su richiesta anche le tradizionali funzionalità anticollisione e zoning. Novità anche per la cabina EVO15 della CTT 132-6, preassemblata, più confortevole e spaziosa e caratterizzata da un’elevata visibilità che può essere ampliata grazie alla telecamera opzionale installabile sul carrello. Una nota merita il joystick multifunzione, program-

La scheda tecnica La gru Terex CTT 132-6 Capacità max.:

6t

Lunghezza jib:

60 m

Capacità a 60 m:

1,5 t

Capacità a 55 m (jib 55 m):

2,3 t

Velocità di sollevamento:

80 m/min (1 t) 16 m/min (6 t)

Velocità del carrello:

0-70 m/min

Velocità di rotazione:

0,9 giri/min

Capacità del tamburo:

310 m

Larghezza torre:

1,6 m

Cabina:

EVO15

mabile a seconda delle abitudini dell’operatore e resettabile alle impostazioni di default. Da segnalare, infine, sempre sul fronte degli optional, due soluzioni: il sistema d’ingrassaggio automatico della ralla di rotazione e quello di telemetris. Quest’ultimo, tramite un

modulo dedicato e una sim card, permette di accedere via web alle funzioni della macchina in tempo reale, verificare gli allarmi e il relativo storico, le ore di lavoro e le condizioni meteo, offrendo una panoramica completa sullo stato di salute della gru. ■

I distributori Terex in Italia presenti all’evento organizzato a Fontanafredda da Terex Cranes - Gruppo EMAC (Veneto/ Friuli-Venezia Giulia), Tecnoedil (Trentino), Arme (Alto Adige), Edilservice Gru (Lombardia), Pizzicoli Gru (Puglia) e Gruppo Mazzilli (Lazio) - hanno aderito a un progetto di rilancio del prodotto “gru a torre” nel mercato italiano, acquistando otto unità della gru Flat top CTT 132-6 febbraio 2017 - ONSITELIFT 43


Hands On

Innovazione? No, rivoluzione! I n risposta alla crescente richiesta di prestazioni ed emissioni ridotte, al Bauma 2016 Terex AWP ha lanciato sul mercato la piattaforma ibrida a braccio articolato Genie Z-60/37FE, già venduta in diversi esemplari in tutta Europa e, a partire dalla scorsa estate, anche in Italia, dove ha suscitato un profondo interesse. Si tratta di una soluzione realmente rivoluzionaria; rappresenta un nuovo e innovativo approccio alle macchine “ecologiche” e in pratica offre agli operatori due macchine in una, unendo i vantaggi di un potente mezzo diesel e le relative prestazioni di quattro ruote motrici alle emissioni ridotte e alla silenziosità di un modello a trazione elettrica, compatto e leggero. Negli interventi in cantiere, infatti, questa piattaforma è sufficientemente versatile da gestire svariati

ETTORE ZANATTA

LA PIATTAFORMA Z-60/37FE RAPPRESENTA UN APPROCCIO REALMENTE RIVOLUZIONARIO ALLA CONCEZIONE DEL TERMINE “IBRIDO”, SPESSO ABUSATO, POICHÉ OFFRE DUE MODALITÀ OPERATIVE CHE UNISCONO I VANTAGGI DI UN MEZZO DIESEL ALLE PERFORMANCE DI UN MODELLO A TRAZIONE ELETTRICA, COMPATTO E LEGGERO. DUE MACCHINE IN UNA, A TUTTO VANTAGGIO DELLA NOLEGGIABILITÀ 44 ONSITELIFT - febbraio 2017


La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE

febbraio 2017 - ONSITELIFT 45


Hands On

Il cuore della piattaforma Genie Z-60/37FE. Da un lato (a destra) si possono vedere, da sinistra a destra, il motore diesel, la frizione, il motore elettrico, il generatore, la pompa idraulica e il vano batterie (vano chiuso); dall’altro (a sinistra) si notano le batterie (vano chiuso), il pannello di controllo, il carica-batterie, la presa di corrente per le attrezzature sulla piattaforma, il contenitore del gasolio, le pompe idrauliche e i motori di controllo delle ruote

compiti su terreni sconessi, per poi proseguire il suo lavoro in ambienti chiusi che richiedono un mezzo silenzioso, in assenza di emissioni. Si tratta quindi di una soluzione estremamente conveniente in termini economici, progettata per ga-

rantire importanti vantaggi alle attività di noleggio e alla politica di gestione delle flotte e assicurare un evidente ritorno sul capitale investito: gli operatori, infatti, non hanno bisogno di programmare il noleggio di una macchina elettrica per il lavoro al coperto e di un ulteriore mezzo diesel per i compiti all’aperto e, inoltre, possono operare per tutto il ciclo di lavoro senza interruzioni e il rischio di costi aggiuntivi.

I vantaggi

Aeroporti, centri commerciali, palestre, musei, stabilimenti di produzione, ma anche impianti sportivi e cantieri edili: con la piattaforma Z-60/37FE è dunque possibile operare in luoghi in cui il personale lavora su più turni, percorrere lunghe distanze attivando la funzione diesel (senza compromettere la capacità delle batterie), iniziare il lavoro all’aperto senza alcuna fonte di alimentazione disponibile e terminarlo al chiuso, ricaricare le batterie durante la giornata mettendo

del sistema FastMast

La piattaforma Genie Z-60/37FE è provvista di braccio articolato a doppio parallelogramma che consente di scendere alla minima altezza e salire alla massima consentita di 20,16 m

46

semplicemente alzando o abbassando il braccio secondario (quello che ospita la navicella), che non deve essere così appositamente ritratto per poter eseguire le manovre, mentre

il braccio primario braccio rimane completamente alzato. Il sistema FastMast di Genie, dunque, costituisce un ulteriore vantaggio concreto in termini di produttività,


La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE in funzione il generatore diesel e sfruttare la potenza del motore per le applicazioni più impegnative sui terreni sconnessi.

Tecnologia ibrida La piattaforma Z-60/37FE consente di scegliere due modalità operative: “Full-electric” (totalmente elettrica) e “Hybrid” (ibrida). In modalità ibrida la macchina utilizza il generatore, azionato da un motore diesel Kubota

Le batterie sono ricaricabili tramite connessione a presa 120 V o 240 V e sono poste nella parte posteriore della piattaforma, fungendo così sia da alimentazione che da contrappeso, peraltro più leggero rispetto ai modelli tradizionali che utilizzano a tale scopo specifici elementi in acciaio

a basse emissioni da 18,5 kW (24 HP) Stage IIIB, per mantenere la batteria carica o per integrarne la potenza, massimizzando così le prestazioni della piattaforma. Per mantenere alto il livello di efficienza e bassi i costi di gestione, quindi, il generatore interno a propulsione diesel monitora costantemente lo stato della batteria, mantenendola carica per massimizzare il tempo di funzionamento; una volta carica, il generatore si spegne automaticamente per ridurre al minimo il consumo di carburante. I vani estraibili e i quadri dei comandi a terra, unitamente a cofani a grande apertura (e più resistenti rispetto al passato), rendono i componenti facilmente raggiungibili

non solo per le compagnie di noleggio ma anche per l’utilizzatore finale, che è così in grado di eseguire le operazioni in meno tempo (ad esempio, scendere a terra per

recuperare materiali e risalire in quota) con una sola funzione e terminare il proprio lavoro più in fretta.

Il sistema ibrido ha quindi la potenza necessaria per caricare le batterie e simultaneamente permettere la traslazione e i movimenti del braccio, nonché alimentare direttamente i motori di traslazione a trazione integrale AC (permettendo di combinare l’alimentazione diesel con quella delle batterie, massimizzando le prestazioni sui terreni inclinati e sconnessi) e di lavorare in condizioni di cantiere estreme. Grazie a questa concezione, un’esclusiva di Genie, la Z-60/37FE garantisce un approccio rivoluzionario sia al mercato del sollevamento in generale che alla famiglia di piattaforme “Z” di media altezza del costruttore e risponde alle esigenze in continuo mutamento degli operatori, che richiedono sempre di più in termini di prestazioni, efficienza e basse emissioni. febbraio 2017 - ONSITELIFT 47


Hands On I PUNTI DI FORZA V ERSATILITÀ IN CANTIERI ALL’APERTO E AL CHIUSO IL BRACCIO ARTICOLATO CON FUNZIONALITÀ FASTMAST L’ASSALE OSCILLANTE SEMPRE ATTIVO I MOTORI ASINCRONI SIGILLATI senza manutenzione L’ELEVATA ALTEZZA DA TERRA E LA LEGGEREZZA

CONCETTO DEL BRACCIO PRIMARIO E SECONDARIO CONDIVISO CON LA Z-62/40

ARTICOLAZIONE DI 135° DEL JIB E ROTAZIONE DI 160° DELLA PIATTAFORMA

CONTROLLI PROPORZIONALI E SCHERMO LCD IN CESTA

PNEUMATICI FUORISTRADA IN POLIURETANO ESPANSO CESTA DA 1,83 M CON BARRA SCORREVOLE FRONTALE E CANCELLETTO LATERALE SISTEMA AD ASSALE OSCILLANTE CONDIVISO CON le più popolari piattaforme diesel 48 ONSITELIFT - febbraio 2017


La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE

AGEVOLE ACCESSO AL MOTORE, ALLE PARTI IDRAULICHE E AI COMPONENTI ELETTRICI

CARICA INTENSIVA “BULK” (80%) IN QUATTRO ORE CON GENERATORE DI BORDO

zero emissioni e rumorosità ridotta

MOTORE DIESEL KUBOTA D1105 T4F DA 18,5 KW (24,8 HP), A BASSE EMISSIONI

MOTORI DI TRAZIONE AC SIGILLATI AD ALTA EFFICIENZA BASSA PRESSIONE (880 KG/M2) E INGOMBRO A TERRA (8,57 M2) febbraio 2017 - ONSITELIFT 49


Hands On Compatta ma versatile

Come funziona? La piattaforma Genie Z-60/37FE consente di scegliere tra due modalità operative: Full-Electric (totalmente elettrica) e Hybrid (ibrida). Durante la prima, un’unica carica consente di lavorare un’intera giornata senza produrre emissioni; con la seconda,
viene assicurata una settimana di funzionamento con un unico pieno di carburante diesel (17 l), con un risparmio tra 10 e 30 euro al giorno. Ma come avviene la combinazione di tutto ciò? In modalità ibrida, la macchina utilizza il suo generatore ecocompatibile interno, azionato da un motore da 18 kW (24 HP) Tier 4 Final/ Stage IIIB, per mantenere lo stato di carica della batteria o per integrarne la potenza e rafforzare le prestazioni della macchina. Per mantenere alta la produttività e bassi i costi di manutenzione, il generatore monitora

costantemente lo stato della batteria, mantenendola completamente carica per massimizzare il tempo di funzionamento; una volta carica, il generatore si spegne automaticamente per ridurre al minimo il consumo di carburante. Per l’utilizzo in condizioni gravose a seguito di operazioni pesanti in modalità totalmente elettrica, il sistema ibrido che può ricaricare completamente le batterie in quattro ore - è abbastanza potente da caricare le batterie e contemporaneamente consentire la traslazione e il funzionamento del braccio, alimentando direttamente i motori di traslazione a trazione integrale
AC e permettendo di combinare l’alimentazione diesel con quella
delle batterie stesse, massimizzando le prestazioni su terreni inclinati e sconnessi.

La piattaforma Z-60/37FE offre il vantaggio di un peso molto ridotto (7.756 kg) e dimensioni compatte che ne consentono l’uso in spazi ristretti. La macchina è dotata di pneumatici fuoristrada riempiti in poliuretano espanso, ma può essere con-

Un interruttore permette di passare dalla modalità totalmente elettrica a quella ibrida diesel, che monitora automaticamente le batterie. Se rileva che queste necessitano di una ricarica, il generatore entra in azione o si può selezionare la modalità puramente elettrica per applicazioni in cui non si vuole utilizzare il motore

La cesta da 1,83 m offre due accessi standard: tramite un cancelletto pivotante laterale particolarmente utile quando gli operatori caricano le piattaforme sui camion, trovandosi poi ostruita da altre macchine la parte frontale – e una barra scorrevole centrale (nelle ceste da 2,44 m sono disponibili invece tre punti d’ingresso, tramite un cancelletto e due barre scorrevoli). Precedentemente la configurazione standard prevedeva come standard solo una barra scorrevole frontale

50 ONSITELIFT - febbraio 2017


La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE Sulla plancia comandi è presente uno schermo LCD di facile lettura per gestire la diagnostica della piattaforma

La piattaforma Z-60/37FE si caratterizza per una maggiore altezza da terra - che agevola peraltro il caricamento su camion tramite rampe corte o molto inclinate - combinata con una pendenza superabile del 45%

I comandi sulla plancia in cesta sono completamente proporzionali con accelerazione graduale

La piattaforma è caratterizzata da un formato compatto e un ingombro posteriore ridotto pari a 0,58 m, ideale per muoversi in spazi ristretti

figurata con pneumatici antitraccia opzionali, sempre riempiti in espanso, che assicurano una ancora maggiore flessibilità sia in ambienti interni che all’aperto. Questa piattaforma a trazione integrale può superare pendenze del 45%, con un’altezza da terra di 33 cm e una velocità di traslazione del 25% superiore a quella delle tradizionali unità diesel. Tra le peculiarità ci sono anche gli assali oscillanti sempre attivi, che aumentano il

contatto degli pneumatici sui terreni irregolari, oltre al motore AC ermetico, in grado di mantenere inalterate le prestazioni anche quando immerso in acqua fino a 91 cm.

febbraio 2017 - ONSITELIFT 51


Hands On La Z-60/37FE condivide lo stesso sistema ad assale oscillante sempre attivo di modelli quali i Z-45/25J RT, Z-80/60, S-65 e S-85, offrendo prestazioni simili a quelle delle altre macchine fuoristrada, consentendole di adattarsi ai terreni sconnessi e alle eventuali pendenze, mantenendo sempre le quattro ruote a contatto con il terreno La trazione integrale con motori AC funziona anche quando la macchina è immersa in acqua (fino a 91 cm) ed è in grado di aumentare la velocità del 25%, superando i terreni inclinati più agevolmente delle normali macchine a motore diesel

Ogni ruota presenta un motore elettrico di trasmissione trifase, impermeabile e sigillato secondo la normativa IP67 e ha un sistema di rilevazione della velocità che permette di inviare a ciascun motore la trazione e la potenza di cui ha bisogno, per fare di questa macchina un mezzo più potente di una macchina a trazione idraulica usando solo il 60-70% dell’energia necessaria

Anche il trasporto ci guadagna! La compattezza, l’ingombro posteriore minimo di 58 cm e il peso contenuto della piattaforma Genie (7.765 kg) le consentono di essere trasportata tramite tradizionali rimorchi ma anche su camion a tre assi con portata di 10.000 kg, i quali permettono ai trasportatori di accedere anche a centri urbani e a spazi più ristretti e, in particolare, di ottimizzare tempi e costi di trasporto, potendo integrare il caricamento della Z-60/37FE con un’altra macchina o attrezzatura, fino al raggiungimento del carico utile massimo consentito.

La Z-60/37FE è dotata di pneumatici fuoristrada (standard) in poliuretano espanso. In opzione, può montare pneumatici antitraccia riempiti a schiuma, che rendono la macchina ancora più versatile

Con un’altezza di lavoro di 20,16 m, uno sbraccio orizzontale di 11,4 m e un’altezza di scavalcamento di 7,4 m, la piattaforma Z-60/37FE è dotata di serie di un jib da 1,5 m, con un’ampiezza di movimento da 70° in salita a 65° in discesa (135° totali) e una rotazione della piattaforma di 160°. La macchina, inoltre, è caratterizzata da una struttura compatta e da un ingombro posteriore minimo di 58 cm, ideale per un posizionamento preciso in spazi ristretti. La cesta è disponibile nelle versioni da 1,83 e 2,44 m, con una capacità di 227 kg, per consentire il 52 ONSITELIFT - febbraio 2017


La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37FE La macchina è dotata di sistema anticollisione per evitare di creare conflitto tra i bracci in fase di ripiegamento

posizionamento di due persone in qualsiasi punto all’interno del suo diagramma di carico. Entrambe sono dotate di serie di un cancelletto pivotante sul lato corto e di una barra scorrevole a media altezza sul lato lungo (la cesta più grande prevede anche una barra sul lato opposto al cancelletto, per un totale di tre punti d’ingresso). La lunghezza a piattaforma chiusa di 8 m, unitamente al citato peso ridotto, rende questo modello facile da trasportare anche su un normale rimorchio, oltre a semplificarne l’uso e a migliorare la manovrabilità. ■

Il jib da 1,52 m offre un ampio diagramma di carico: 70° in salita e 65° in discesa. Associando queste caratteristiche ai 160° di rotazione della piattaforma si ottiene una capacità di posizionamento sulla punta del braccio notevolmente migliorata

La scheda tecnica La piattaforma Genie Z-60/37FE Altezza massima di lavoro:

20,16 m

Altezza piano di calpestio:

18,16 m

Portata:

227 kg

Peso: Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza):

7.756 kg 8,15 x 2,49 x 2,54 m

Sbraccio orizzontale:

11,15 m

Altezza di articolazione max.:

7,39 m

Altezza da terra:

0,33 m

Rotazione piattaforma/jib verticale/torretta:

160°/135°/355° non continua

Raggio di sterzata (interno/esterno):

2,51/5,69 m

Ingombro posteriore (jib alzato/ripiegato):

0,58/0,81 m

Pendenza superabile con trazione integrale: Motore: Potenza motore: Sistema di trazione integrale: Batterie (6 V):

45% Kubota D1105 - Tier 4 final 18,5 kW (24,8 HP) 34 V trifase AC 8 x 48 V DC (capacità 225 Ah)

Alimentazione ausiliaria:

12 V DC

Velocità max. (posizione chiusa):

6,4 km/h

Capacità serbatoio (carburante/idraulico):

64,35/68,1 l

Livello pressione sonora (piattaforma/a terra):

72/77 dBA

Tempo di carica (110-220 V):

16-14 ore

Tempo di carica con generatore a bordo: Pneumatici:

4 ore 355/55D 625

febbraio 2017 - ONSITELIFT 53


COMPONENTI IMET

Massime prestazioni, minimo ingombro All’interno della gamma di soluzioni di controllo M880 di Imet, il radiocomando Kron coniuga qualità e prestazioni riconosciute del brand con un un nuovo livello di compattezza ed ergonomia. Un risultato perfetto per le applicazioni in ambito cantieristico e industriale di Gianni Gennari

P

roseguendo il rinnovamento in atto nelle sue gamme di prodotti, Imet ha lanciato il nuovo radiocomando M880 Kron, in grado di controllare svariate tipologie di macchine in applicazioni sia industriali che edili, grazie in primis a una serie di accortezze tecniche ed elettroniche di primo livello, nonché alla disponibilità di tre differenti versioni che consentono un adattamento anche alle diverse esigenze del cliente. Il nuovo modello di Imet è realizzato per avere le massime pre-

54 ONSITELIFT - febbraio 2017

stazioni e il minimo ingombro. È studiato per gru da autocarro a 4 e 5 funzioni. Dotato di una pratica clip per aggancio rapido alla cintura, il radiocomando si distingue per maneggevolezza e facilità d’uso grazie al design della sua maniglia, confortevole in ogni situazione di lavoro. Il modello M880 Kron è disponibile in tre versioni: Basic, Standard e Plus.

Forte e resistente Iniziamo la descrizione del nuovo M880 Kron di Imet con un doveroso accenno alla qualità dei mate-

Il nuovo radiocomando M880 Kron


riali: gli involucri dei radiocomandi Imet sono realizzati con materiale composito sintetico conforme alla normativa RoHS e in grado di garantire le migliori prestazioni in termini di robustezza, stabilità meccanica e termica (temperature di esercizio da -25°C a +55°C), nonché di resistenza all’esposizione in ambienti chimicamente aggressivi. Essi sono inoltre privi di sostanze pericolose e completamente riciclabili nel pieno rispetto per l’ambiente. Le nuove batterie estraibili e ricaricabili NiMH garantiscono ancora più energia nel pieno rispetto dell’ambiente e una durata eccezionale: fino a 18 ore di funzionamento continuo. Rispetto alla precedente generazione di batterie, le nuove batterie NiMH assicurano quindi una maggior durata e un trascurabile effetto memoria. Il posizionamento all’interno dell’unità trasmittente le rende di facile rimozione e protette da eventuali penetrazioni di liquidi. I contatti dorati assicurano stabilità e lunga durata della connessione elettrica.

Funzionale e sicuro Realizzato con tecnologia “AFA” (Adaptive Frequency Agility), il radiocomando M880 Kron elimina il rischio di interferenze. Il canale più libero tra tutti quelli presenti viene continuamente ricercato e selezionato. La funzione DSC (Dynamic Speed Control) esegue correzioni istan-

Il radiocomando dispone di nuove batterie estraibili e ricaricabili NiMH che garantiscono ancora più energia e lunga durata

Il design della nuova gamma M880 è curato in ogni particolare per fornire un prodotto ergonomico e funzionale

tanee della velocità (in modalità “lenta”) permettendo all’operatore di gestire al meglio complessi micromovimenti dettati dalle caratteristiche dei carichi di volta in volta presenti sulla gru. Con i nuovi radiocomandi M880 Kron è possibile tarare la risposta dei singoli joystick direttamente via radio, personalizzando così la velocità di tutti i movimenti della gru. Inoltre, i radiocomandi Imet memorizzano ogni evento che causi un guasto o un arresto anomalo e le ore di lavoro effettuate dal radiocomando. Con la sua nuova serie di radicomandi, Imet propone la possibilità di impostare un pin code di sicurezza personalizzabile che limita l’utilizzo dell’apparecchiatura al solo personale autorizzato. Esso rappresenta l’ennesima testimonianza della meticolosa cura del dettaglio con cui Imet progetta e sviluppa i propri prodotti. Il nuovo pulsante ad auto-ritenuta con doppio sistema di riarmo assicura il massimo livello di sicurezza

secondo gli standard europei ed internazionali e una semplicità d’uso senza eguali. Seppure ottimamente protetto contro gli urti accidentali, il pulsante di stop risulta comunque facilmente accessibile all’operatore consentendo una gestione prioritaria del comando. Tutte le unità trasmittenti dei radiocomandi imet sono dotate di led per la segnalazione degli stati di funzionamento, del livello di carica della batteria e dei messaggi di anomalia.

I prodotti della nuova gamma M880 di Imet: Ares2, Thor2, Zeus2, Kron, Wave2

Ergonomia e design Il design della nuova gamma M880 Kron è curato in ogni particolare per fornire un prodotto ergonomico e funzionale. Tutto ciò si traduce in unità trasmittenti di dimensioni e peso contenuti che garantiscono maggior libertà di movimento e risultano di comoda e sicura impugnatura, confortevole anche per un uso prolungato. Il pratico attacco a cintura consente all’operatore di liberare completamente le mani per seguire al meglio le operazioni di aggancio/ sgancio del carico della gru. Attenzione e cura del dettaglio anche per il pannello di comando: sfruttando la moderna tecnologia di stampa digitale, Imet è oggi in grado di personalizzare le serigrafie adattandole alle esigenze dei clienti. Per le configurazioni più complesse, le soluzioni multicolore consentono all’operatore una rapida individuazione dei diversi gruppi di comandi evitando così errori e/o attuazioni indesiderate. ■ febbraio 2017 - ONSITELIFT 55


Tecnologie SSAB

La fatica nei

giunti saldati Nel corso degli ultimi anni, il mercato delle piattaforme aeree si è caratterizzato per una rivoluzione che ha permesso di sviluppare prodotti con rapporti sbraccio/peso considerati precedentemente irraggiungibili di Pietro Gabrielli

S

ono stati (anche) gli acciai altoresistenziali di ultima generazione a permettere il significativo sviluppo tecnico che ha contraddistinto il mercato delle piattaforme aeree negli ultimi anni. La disponibilità di materiali con tensioni di snervamento sempre più alte - non a scapito della re56 ONSITELIFT - febbraio 2017

silienza o della duttilità - ha permesso di applicare nuove tecniche progettuali tendenti alla riduzione dello spessore dei diversi elementi, specialmente nei bracci. Nel settore del sollevamento, SSAB è stata la prima acciaieria a offrire materiali strutturali ultra altoresistenziali laminati a freddo: acciai che, con dimensioni inferiori anche a

2 mm di spessore, vantano caratteristiche davvero rilevanti dovute sia alla purezza della materia prima, sia agli accurati processi produttivi. Nel 2015, nella fattispecie, è stato lanciato il marchio Strenx, che raccoglie tutti gli acciai strutturali extra e ultra altoresistenziali di SSAB, inclusi i materiali strutturali laminati a freddo che precedente-


mente venivano commercializzati con il marchio Docol. A oggi, la gamma di prodotti SSAB laminati a freddo comprende gli Strenx 700 CR, 960 CR e 1100 CR.

La sicurezza in primo piano I produttori di piattaforme aeree hanno applicato le migliori prassi di progettazione basate sulla loro esperienza. Sono ormai nume-

rosi i prodotti costruiti in Strenx 960 CR collaudati in accordo alla Direttiva Macchine 2006/42/CE: ciò permette la marcatura CE delle macchine e assicura la loro totale sicurezza. La laminazione a freddo, peraltro, consente di ottenere delle significative caratteristiche a fatica dei materiali di base poiché la bassa rugosità superficiale, unitamente all’estrema purezza che caratte-

rizza tutti gli acciai Strenx, crea le condizioni ideali per un’elevata resistenza a carichi ciclici.

Sempre al fianco dei progettisti Ad esempio, l’acciaio Strenx 960 CR presenta una classe FAT, intesa come resistenza alla fatica a 2 x106 cicli di 400 MPa, calcolata in accordo all’Eurocodice 3 (EN 1993-12).

Strenx: due esperienze in un marchio Strenx è l’acciaio strutturale lanciato sul mercato nel 2015 e che combina le esperienze di SSAB e Ruukki. Sviluppato specificatamente per garantire i più alti livelli di prestazioni e resistenza, infatti, è il nome “collettivo” degli acciai altoresistenziali SSAB precedentemente denominati Domex (lamiere laminate a caldo) e Weldox (lamiere da treno strutturali) e dell’Optim di Ruukki (acciaio ultraresistenziale) in cui sono stati convogliate tutte le qualità strutturali con snervamento compreso tra 600 e 1.300 MPa. Pensato fondamentalmente per il settore del sollevamento, garantisce vantaggi significativi anche negli ambiti del trasporto, in agricoltura e nel ferroviario e, in generale, ovunque

è importante ridurre il peso. Strenx consente, in particolare, di realizzare progetti sempre più avanzati, grazie alle proprietà di lavorazione che ne consentono la piega e lo stampaggio in

forme complesse, la vasta gamma di grandezze e spessori (da 0,7 a 160 mm), la qualità uniforme e le tolleranze elevate, che si traducono in una produzione più precisa ed economica.

febbraio 2017 - ONSITELIFT 57


Tecnologie

Figura 1. Classe FAT e curva di fattore di materiale per diverse tipologie di lamiere

Dove per FATcond s’intende la Classe FAT della condizione del materiale, ovvero Strenx 960 CR= 200MPa (Figura 1) 200 x 2 = 400 MPa

Figura 2. Curve di fattore di materiale 58 ONSITELIFT - febbraio 2017

In accordo alla norma UNI EN 13001 (Norma europea per la costruzione di gru) per le piattaforme aeree, il calcolo per 100 000 cicli rileva un valore di 728 MPa

Questi valori affermano che l’acciaio Strenx 960 CR, utilizzato nelle piattaforme aeree di ultima generazione possiede rilevanti caratteristiche a fatica.


Figura 3. Classe FAT dei giunti saldati a cordone continuo nel senso longitudinale in profili chiusi

Saldature e fatica È pensiero comune che le saldature limitino la vita a fatica di qualunque elemento e che la resistenza a fatica delle saldature non dipenda dalla resistenza del materiale di base. La valutazione della resistenza a fatica dei giunti saldati durante la fase progettuale è normalmente eseguita in accordo alle classi FAT descritte dall’Eurocodice 3 (UNI EN 1993-2-1) o alle NC (Notch Classes) descritte dall’UNI EN 13001. Entrambe hanno come origine le raccomandazioni dell’IIW (International Institute for Welding). Il caso più ricorrente di saldatura nelle piattaforme aeree in cui viene utilizzato l’acciaio Strenx 960 CR è il cordone continuo nel senso longitudinale del profilo. I valori FAT previsti dalle norme menzionate sono di 125 MPa nel caso in cui i punti di partenza e fi-

ne del cordone siano stati rimossi. In caso contrario, sono di 90 Mpa, come riportato in Figura 3. SSAB, che ormai da decenni lavora a fianco dei propri clienti per migliorare e ottenere macchine sempre più tecnologicamente avanzate, si è impegnata a verificare, analizzare e ottenere i valori FAT per gli acciai Strenx laminati a freddo nei diversi spessori utilizzati dall’industria del sollevamento. A tal riguardo si è eseguito nello stabilimento svedese di Borlänge uno studio in cui 142 campioni di Strenx 960 CR in spessori 1,5, 1,8 e 2 mm sono stati sottoposti a prove di fatica in accordo alla normativa EN 130013-1 e secondo le raccomandazioni del IIW (A. Hobbacher, WRC, Bulletin 520). I risultati hanno evidenziato dei valori nettamente superiori alle classi FAT menzionate precedentemente.

Il valore FAT rilevato nello studio è di 169 MPa, ben sopra i 125 MPa previsti dalle diverse norme. A partire da questo valore è possibile calcolare la resistenza a fatica dei giunti saldati per il numero di cicli previsto dalla normativa europea per le piattaforme aeree, cioè 100.000 cicli:

Questo valore spiega perché alcuni produttori di piattaforme aeree possono posizionare i giunti saldati in aree di massima sollecitazione: una saldatura eseguita a regola d’arte su acciaio Strenx 960 CR ha una resistenza alla fatica tale da consentire una notevole libertà di progettazione durante la fase di disegno. È chiaro che nel caso in cui le saldature siano previste nelle vicinanze dell’asse neutro teorico del profilo la fatica dei giunti saldati non è mai il fattore che limita l’integrità della struttura.

Conclusione

Figura 4. Risultati delle prove a fatica di campioni in acciaio Strenx 960 CR spessori 1,5, 1,8 e 2 mm con giunto saldato nel senso longitudinale

Con questo studio SSAB vuole confermare la sua posizione di azienda di riferimento nel settore del sollevamento, non limitandosi a fornire acciai di ultima generazione, bensì andando oltre e rendendo disponibili dati ottenuti da prove sperimentali in accordo alle normative del settore. Da sempre l’azienda svedese si distingue per la sua spinta innovativa nel settore, tra gli altri, del sollevamento con l’ambizione di contribuire a un mondo più resistente, ■ più leggero e più sostenibile. febbraio 2017 - ONSITELIFT 59


NOLEGGIO Varmo

Un tocco

di arancione M

L’azienda veronese ha ampliato la propria flotta con sette scissor elettrici JLG della serie ES e un Toucan 12E Plus. Abbiamo incontrato il titolare, Alberto Moretti, che ci ha spiegato le ragioni di una scelta finalizzata a essere sempre più vicini alle necessità dei clienti di Riccardo Lorenzi

60 ONSITELIFT - febbraio 2017

olteplici fattori contribuiscono alla crescita del mercato del noleggio. Le aziende che vi ricorrono ottengono infatti numerosi vantaggi che vanno da un piano meramente tecnico, con la possibilità di avere sempre a disposizione la macchina più adatta alle diverse tipologie di intervento, a quello finanziario, con un maggiore controllo dei costi che consente di preservare il capitale per il proprio core-business. L’aumento della domanda fa sì che gli operatori specializzati nel settore debbano in-

tegrare costantemente la propria flotta, come ha scelto di fare anche Varmo, azienda di San Giovanni Lupatoto (Verona) specializzata nel noleggio e nella vendita di autovetture, veicoli commerciali, movimentazione logistica interna, sollevatori telescopici, movimento terra e di piattaforme aeree. Il suo titolare, Alberto Moretti, ci ha spiegato così la scelta recente di ben sette macchine JLG: “Abbiamo acquistato sette scissor elettrici della serie ES,


più una piattaforma a colonna verticale Toucan 12E Plus. Tutti questi mezzi vanno ad ampliare la nostra offerta (già ampia) per il settore del noleggio. A orientarci verso la scelta di queste macchine (e questo marchio) è stato un criterio di qualità: sia per la nostra esperienza diretta, sia per il confronto con altri operatori del settore, siamo certi del fatto che essi siano molto affidabili e performanti, anche in rapporto a prodotti simili della concorrenza”. Garanzia di qualità La gamma dell’offerta Varmo è decisamente molto ampia e consiste in circa 70 piattaforme. Moretti ha una profonda conoscenza di questo specifico mercato, che lo guida nel proporre ai propri clienti la soluzione più indicata per le proprie specifiche necessità. “Queste ultime macchine che abbiamo acquistato da JLG si caratterizzano per il fatto di avere un motore elettrico e per una tipologia d’impiego che si svolge prevalentemente all’interno di capannoni, o comunque in luoghi

Alberto Moretti titolare di Varmo

chiusi”, ci spiega. “Sono l’ideale per qualunque tipo di manutentore professionale: idraulici, elettricisti, aeratori, imbianchini, eccetera. Si tratta infatti di macchine maneggevoli e pratiche, capaci di fornire il massimo delle prestazioni anche in contesti angusti”. Le piattaforme a pantografo elettri-

che consentono inoltre di operare in un’area di lavoro più silenziosa, di ridurre la manutenzione programmata e di eliminare il problema delle emissioni inquinanti, in linea con le sempre più stringenti richieste dei Comuni in tema ambientale. La serie ES si distingue poi per i tempi di ricarica ridotti, grazie ai quali aumentano i tempi di lavoro e, conseguentemente, la produttività giornaliera. In base alle specifiche esigenze di ogni utilizzatore, le macchine possono essere attrezzate con i pacchetti di accessori “Workstation in the Sky”, che consentono di avere gli strumenti di lavoro sempre a portata di mano, senza ridurre lo spazio di movimento sulla piattaforma. Il display di bordo, fornito di codici di errori, consente di individuare e risolvere eventuali problemi, dando un costante feedback sullo stato

Varmo è specializzata nel noleggio e nella vendita di autovetture, di veicoli commerciali, per la movimentazione e la logistica interna, di sollevatori telescopici, di mezzi movimento terra e di piattaforme aeree di qualsiasi genere

febbraio 2017 - ONSITELIFT 61


NOLEGGIO

L’OPINIONE

Roberto Marangoni Senior Director of Sales - South Europe JLG EMEA

“Nel 2016, in tutti i paesi della regione EMEA si è registrato un incremento generalizzato della domanda e JLG è stata in grado di soddisfare questa crescita incrementando la propria presenza locale. Anche per quanto riguarda l’Italia siamo cresciuti rispetto agli anni precedenti, consolidando la nostra posizione di mercato. Nel nostro mercato persiste una forte domanda per le piattaforme di medio-piccola dimensione, soprattutto elettriche. In alcuni casi, le macchine diesel di grosse dimensioni hanno trovato spazio come sostituzione di macchine più ‘anziane’. In generale, abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissi, andando anche ben oltre le aspettative per quanto riguarda alcuni settori e categorie di prodotto. Guardiamo al 2017 con moderato ottimismo, attendendoci un’ulteriore crescita. Con il nuovo anno sono iniziate in tutta Europa le consegna della 1500AJP, peraltro, il nostro nuovo Ultraboom, presentato al Bauma 2016. I riscontri sono già importanti e anche in Italia quest’anno ne verranno consegnate diverse unità. Tuttavia, per quanto riguarda lo scenario nazionale dovremo ancora seguire una politica cauta, perché il mercato italiano rimane molto frammentato in termini di player (uno dei meno consolidati a livello europeo) e gli operatori nostrani sono sempre portati ad agire con molta accortezza”. 62 ONSITELIFT - febbraio 2017

della macchina. Le diverse piattaforme della serie ES vanno da 5,72 a 9,68 m di altezza piano di calpestio. C’è anche il Toucan 12E Plus, che arriva a 12,65 m di altezza di lavoro, con uno sbraccio di 6,05 m e una capacità della piattaforma di 200 kg. Un catalogo completo Grazie ai suoi ultimi acquisti, Varmo ha ulteriormente arricchito un catalogo capace di soddisfare anche il più esigente dei clienti. L’azienda veronese è in grado di fornire macchine di varia tipologia, quali sollevatori telescopici, piattaforme autocarrate, carrelli elevatori, escavatori e pale, nonché generatori, trattori elettrici, pulmini, autovetture, furgoni, aluvan, centinati, box con sponda idraulica, cassonati, ribaltabili, veicoli elettrici e altri mezzi commerciali. Inoltre, offre un’ampia gamma di transpallet e argani che sono l’ideale per le attività fieristiche, ma anche per applicazioni nel campo dei traslochi, dell’edili-

zia, della logistica e del movimento terra. Fanno parte della sua flotta anche delle piattaforme aeree JLG della serie 600 e 800, che incontrano le esigenze più diverse, rispetto agli scissor elettrici: “Si tratta di macchine con caratteristiche completamente differenti dalle ultime che abbiamo acquistato da JLG”, continua Moretti. “Rappresentano la soluzione ideale per il lavoro in ambiente esterno, come ad esempio il montaggio di capannoni industriali e silos. In generale, sono perfette per tutti quegli interventi laddove è necessario operare ad alta quota: sono macchine che arrivano dove le altre proprio non riescono a arrivare”. Non a caso, queste piattaforme vengono utilizzate nei cantieri di tutto il mondo, per via di caratteristiche molto apprezzate quali il diagramma di lavoro, la capacità di accesso, la velocità di sollevamento e la manovrabilità sia su superfici regolari che accidentate. La serie 600, che comprende le articolate 600A e 600 AJ, offre altezze di

Le piattaforme JLG 600 e 800, disponibili in versione articolata e telescopica, offrono peculiarità (diagrammi di lavoro, manovrabilità sulle superfici regolari o accidentate, capacità di accesso e velocità di sollevamento) che le rendono adattabili a vari tipi di cantiere


scavalcamento di 8,1 m e uno sbraccio massimo orizzontale di 12,12 m, caratteristiche che consentono di ottenere un eccellente diagramma di lavoro. La versione con telaio di 2,13 m di larghezza, con asse oscillante di serie e quattro ruote motrici sterzanti, brilla invece per una capacità di spostamento non comune, anche negli spazi più ristretti. Le telescopiche 600S, 660SJ, 600SC e 660SJC affrontano senza problemi condizioni difficili come terreni fangosi, sabbiosi o accidentati, con pendenze fino al 45%, specialmente nella versione cingolata.

Con capacità fino a 450 kg, gli scissor ES di JLG presentano comandi proporzionali che ne facilitano il funzionamento

La serie 800 si compone invece di quattro modelli: le articolate 800A e 800AJ e le telescopiche 800S e 860SJ. Tutti, spiccano per la velocità con cui permettono di raggiungere la massima quota: le articolate impiegano meno di 50 secondi, grazie all’esclusivo braccio QuickStick, e le telescopiche meno di 67 secondi. Su entrambe le serie è installato il sistema di comando ADE (Advanced Design Electronics), che rende possibile adattare la velocità, muoversi con maggiore maneggevolezza e giovarsi di un regolare funzionamento della macchina, elevando le prestazioni e riducendo i consumi. ■

Oltre a sette scissor elettrici della serie ES, Varmo ha acquistato da JLG anche una piattaforma aerea a colonna verticale Toucan 12E Plus febbraio 2017 - ONSITELIFT 63


Dossier

Gli ingranaggi L’industria meccanica italiana rappresenta un’eccellenza della quale dovremmo andare fieri, ma che invece non sempre riceve le opportune attenzioni. Nonostante le difficoltà dovute alla crisi mondiale, questo specifico comparto è riuscito a crescere grazie a due doti fondamentali: la capacità di fare squadra e le profonde competenze tecnologiche dei singoli attori del mercato. Li abbiamo incontrati per metterne in luce i tratti distintivi

di Lorenzo Zacchetti

“I

l tutto è più della somma delle parti” è un motto ormai ben radicato nella nostra cultura. Risale ai tempi di Aristotele, ma ne parliamo con continuità da un secolo esatto, ovvero da quando in Germania e poi negli Stati Uniti ha preso piede la scuola psicologica della “Gestalt” 64 ONSITELIFT - febbraio 2017

(in tedesco, “forma”), che ne ha fatto il suo manifesto. Ampiamente diffuso anche in Italia, questo orientamento scientifico si è dimostrato piuttosto innovativo nell’analizzare i comportamenti umani sulla base di come ognuno percepisce la realtà, piuttosto che in nome di una “oggettività” spesso arbitraria. Il successo ottenuto

nell’esperienza clinica ha promosso questa concezione anche in altri ambiti, dalla sociologia allo sport, fino al mondo delle imprese. L’approccio relazionale e sistemico ha caratterizzato molte attività di coaching, formazione e teambuilding all’interno delle aziende, arrivando persino a influenzare la dimensione produttiva. Più che


Componenti

di un sistema virtuoso

singoli articoli, si tende a valorizzare la dimensione esperienziale complessiva, che molti chiamano “brand experience” e sulla quale si basa l’affermazione di un marchio piuttosto che un altro. Quando si tratta di un settore come quello delle costruzioni, bisogna però giungere a un maggior livello di concretezza. Nel nostro

caso, è ben più calzante la metafora della brava massaia, che, per quanto sia capace di cucinare, difficilmente potrà realizzare un piatto succulento senza avere a disposizione dei buoni ingredienti. Nonostante le critiche di alcuni sociologi, la parcellizzazione del lavoro è un tratto fondante della nostra epoca, in quanto consente

di raggiungere livelli di specializzazione e di eccellenza altrimenti inarrivabili. Il valore della professionalità e delle specifiche competenze nei propri ambiti operativi va sottolineato soprattutto in Italia, visto che la nostra industria meccanica è seconda al mondo per competitività, sopravanzata solamente dalla Germania. febbraio 2017 - ONSITELIFT 65


Dossier LA PAROLA AI COSTRUTTORI / Carraro Drive Tech

Stefano Image Director After Sales & Spare Parts & Business Head, Carraro Drive Tech

Carraro Drive Tech, la più importante Business Area del Gruppo Carraro, svolge attività di progettazione, produzione e commercializzazione di assali, trasmissioni ed ingranaggeria di acciaio di media e grande taglia. L’offerta prodotto è rivolta ad un’ampia gamma di applicazioni: dalle macchine movimento terra ai trattori agricoli, dai veicoli commerciali leggeri ai carrelli elevatori e ad applicazioni dell’ambito industriale. Attraverso 8 stabilimenti produttivi, rispettivamente in Italia (5), Argentina, India e Cina, Carraro Drive Tech si propone come fornitore di soluzioni tecnologiche avanzate e sistemi integrati, in un’ottica di partnership strategica con i propri clienti. L’obiettivo principale di Carraro Drive Tech è quello di fare il miglior uso delle opportunità offerte da un mercato in crescita, accrescendo la presenza dell’azienda, presidiando i nuovi mercati in via di sviluppo e continuando a sviluppare soluzioni di prodotto in risposta alle diverse necessità dei nostri clienti.

66 ONSITELIFT - febbraio 2017

A certificarlo è l’International Trade Centre, emanazione della WTO (World Trade Organization) con sede a Ginevra e quindi assolutamente al di sopra di qualunque sospetto di “partigianeria” nel giudizio. Ancora più rilevante è la leadership mondiale che il nostro Paese può vantare nel comparto dei Sistemi di Trasmissione Movimento e Potenza, che fa riferimento ad Assiot (Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi). In netta controtendenza rispetto alla crisi che ha pesantemente colpito il settore, questo specifico comparto ha visto crescere negli ultimi anni la sua importanza, con particolare riguardo per il Nord Italia e, ancora più precisamente, per la Pianura Padana. Quest’area rappresenta infatti un fondamentale crocevia sia per il mercato interno, sia per il collegamento con il resto d’Europa e, non casual-

LA PAROLA AI COSTRUTTORI / GRUPPO MINITOP

Giampiero Giacomino CEO Gruppo Minitop

Il nostro plus è costituito da un’esperienza di 21 anni, interamente dedicati al cingolo in gomma. I nostri concorrenti, pur rispettabilissimi, hanno un campo di influenza che spazia su più articoli, mentre noi siamo concentrati su un prodotto specifico. Stando a quanto ci dicono i clienti, la nostra gamma è la più vasta per quanto riguarda la


Componenti LA PAROLA AI COSTRUTTORI / KOHLER ENGINES

Nino De Giglio Senior manager Brand and Communication Kohler Engines

normativa. Ecco cosa ci rende unici: i motori della famiglia KDI (Kohler Diesel Injection) sono già pronti per darvi potenza, ovunque nel mondo. Non dovremo studiare versioni aggiornate o pensare a come adattarli alle varie applicazioni: come dicevo, i KDI sono già pronti, e sono i primi della classe nello spettro 37kW/100kW; mi riferisco a specifiche quali i bassi livelli di consumi, l’alta densità di coppia e l’imprescindibile compattezza. Che sono esattamente le caratteristiche che stavate cercando.

La tradizione centenaria è solamente uno dei tanti motivi per cui Kohler si posiziona ai vertici dell’innovazione e della tecnologia in quanto a motori. Il nostro settore cambia, è in continua evoluzione e noi di Kohler non ci accontentiamo di stare al passo con i tempi, li vogliamo anticipare; non a caso abbiamo realizzato una piattaforma di motori flessibile, malleabile, in grado di adattarsi a ogni richiesta, ma soprattutto a ogni

variabilità delle misure e uno stock che è così rifornito da rispondere molto velocemente alle richieste. Abbiamo uno straordinario tasso di evasione degli ordini in giornata: il 97%. La tecnologia è pressoché la stessa per tutte le aziende del nostro settore, visto che tutti produciamo in Cina. Tuttavia, la Cina è molto grande e all’interno dello stesso mercato si può acquistare dove la qualità è migliore o peggiore: tutto dipende da quanto si è disposti a spendere e dai parametri di qualità che si intendono seguire. Noi lavoriamo in tandem con lo stesso stabilimento cinese ormai da vent’anni, quindi non corriamo rischi di fraintendimenti sul punto. A contraddistinguerci è anche una rete distributiva che copre tutta l’Europa, più diversi paesi in Africa e in Sudamerica. Riusciamo a consegnare all’estero entro 48 ore, con spedizioni quotidiane dalla nostra sede. Facciamo spedizioni anonime per contro dei nostri clienti rivenditori, con destinazione finale presso l’utilizzatore: in questo modo, saltiamo

i passaggi interni nei paesi stranieri che rappresentano solo un onere in termini di tempo e di soldi. È un servizio di logistica che offriamo gratuitamente ai nostri rivenditori. La nostra eccellenza è senza dubbio rappresentata dai cingoli in gomma, di cui siamo price leader in Europa. Poi, però, abbiamo deciso di produrre anche pneumatici per skid loader e abbiamo intenzione di crescere anche in questo settore.

mente, vi si concentrano numerose imprese di varie dimensioni, da quelle a gestione familiare a quelle basate su forti investimenti di capitale. Secondo Assiot, è proprio la dimensione della filiera a rappresentare il valore aggiunto determinante, in quanto ogni singolo anello di questa catena virtuosa mette a sistema le proprie specifiche competenze, che vanno dalle funzioni tipicamente produttive (ovvero l’expertise in uno o più settori merceologici) a quelle immateriali, come la ricerca, i servizi di postvendita, l’innovazione dei processi, ecc. La strada verso la crescita non si percorre da soli, facendo

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Dossier

Tomaso Carraro Presidente Assiot

LA PAROLA AI COSTRUTTORI / PRESSOIL

Marco Gallino Titolare Pressoil

Siamo specializzati nella vendita, riparazione e assistenza di unità oleodinamiche nei settori: mobile (macchine movimento terra e da cantiere, carrelli elevatori, piattaforme, apparecchiature di sollevamento, trasporti) e industriale (impianti, centrali, presse oleodinamiche, navale). La struttura di Cambiano (TO) dispone di un vasto magazzino ed è in grado di fornire in modo rapido ricambi o unità nuove per sostituzioni o per la costruzione di impianti di nuova generazione. La disponibilità copre ogni tipo e marca. Pressoil è riparatore autorizzato e distributore per: Bosch Rexroth, Hydromatik, Brueninghaus,

68 ONSITELIFT - febbraio 2017

Sauer, Volvo Voac, Linde, Vickers, Denison, Parker, HMT Samhydraulik, Hitachi, Caterpillar, Uchida Hydromatik, Eaton, HP, Axial Pump, Atos, Berarma, Aron, Hawe, Calzoni, Kawasaki, Staffa e Sai. Il magazzino offre, in pronta consegna e con spedizioni giornaliere: pompe, motori, valvole, distributori, blocchi oleodinamici, servocomandi, elettrovalvole, accumulatori, servovalvole, elementi logici, filtri. E, naturalmente, i ricambi per tutte queste unità. Con un’esperienza maturata in oltre 20 anni d’attività nel settore, Pressoil offre anche riparazioni e revisioni per ogni genere di unità e, al fine di offrire la massima garanzia al cliente, prima della consegna esegue collaudi su appositi banchi prova. Sono disponibili unità già revisionate pronte all’installazione, in programma scambio, per ridurre al minimo i tempi di fermo macchina. Pressoil aggiunge a questi servizi la sua consulenza: tecnici specializzati “diagnosticano” il tipo di avaria e la sua entità, fornendo al cliente un quadro esatto della situazione per identificare le cause ed evitarne di successive: un filo diretto continuo con i clienti per risolvere i problemi, inclusi quelli riguardanti unità obsolete o fuori commercio. I tecnici, inoltre, sono in grado di assistere tecnicamente i clienti che intervengono sulle macchine o realizzano impianti oleodinamici.

Domenico Di Monte Presidente Assofluid

sforzi sovraumani per diventare sempre più internazionali, ma ponendosi come ingranaggio di un meccanismo ben più complesso e, quindi, vincente. I numeri lo dicono in maniera inequivocabile, con un fatturato del comparto che va oltre i 6,5 miliardi di euro. Nel rapporto tra l’Italia e il resto del mondo, le importazioni superano i 2,3 miliardi, ma le esportazioni vanno oltre i 3,8 e, in entrambi i casi, il prin-

LA PAROLA AI COSTRUTTORI / BKT EUROPE

Lucia Salmaso Managing Director BKT Europe

BKT è un produttore leader nel mercato degli pneumatici Off-Highway.


Componenti cipale partner commerciale è la Germania. Insomma, nei confronti del nostro amato/odiato interlocutore storico, possiamo vantare un saldo attivo. È anche questo è un ottimo indicatore di salute. Tra le strategie che Assofluid ha deciso di implementare per il triennio 2016/2018 c’è anche la sinergia con Assofluid (Associazione Italiana dei Costruttori ed Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico), scelta finalizzata ad un’integrazione ancora più spinta della filiera meccatronica, attraverso iniziative comuni quali eventi, seminari e focus su temi tecnici ed economici. Il comparto seguito da Assofluid va distinto tra il mercato oleodraulico, che è stabile, e quello pneumatico, il cui trend è invece in crescita. Nel contesto di un settore complesso quello delle costruzioni, ogni singolo ramo di attività ha le sue specificità che meritano la massima attenzione e il più adeguato riconoscimento alle qualità individuali. Per questo abbiamo incontrato alcuni dei principali protagonisti del mercato, discutendo con ognuno di loro dei valori di eccellenza che caratterizzano il loro lavoro. La loro voce nelle pagine del nostro Dossier Componenti. ■

Con sede a Mumbai in India, il gruppo BKT offre una vasta e aggiornata gamma di prodotti, specificamente progettati per macchine e attrezzature operanti nei settori agricolo, industriale, movimento terra, minerario, portuale, ATV e giardinaggio. Attualmente BKT annovera nella sua gamma più di 2.400 prodotti ad alto tasso tecnologico e dal design innovativo. Le avanzate soluzioni di BKT sono progettate per soddisfare le esigenze applicative più specifiche degli utilizzatori. Chi sceglie di utilizzare i prodotti BKT lo fa per la loro indiscussa qualità che si traduce in notevoli vantaggi per l’operatore quali -

LA PAROLA AI COSTRUTTORI / ALLISON TRANSMISSION

Simona Pilone OEM Account Manager Allison Transmission

Siamo è il principale produttore al mondo di trasmissioni completamente automatiche per veicoli commerciali e sistemi a propulsione ibrida. Con stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, in Ungheria e in India e una rete

assistenza di circa 1.400 distributori autorizzati, Allison collabora con 300 tra i principali costruttori mondiali di veicoli commerciali e autobus. Le nostre trasmissioni sono progettate per fornire affidabilità e durata proteggendo la catena cinematica in modo da ridurre al minimo i fermi macchina. La nostra gamma di trasmissioni di rivolge alle necessità delle flotte di diversi settori: dalle applicazioni gravose come la raccolta rifiuti ai veicoli per le miniere e per il trasporto eccezionale; ad altre che necessitano di prestazioni superiori come l’antincendio o l’estrema semplicità di utilizzo come la distribuzione urbana. Quando si tratta delle applicazioni gravose del movimento terra e del trasporto eccezionale e fuoristrada, il convertitore di coppia Allison moltiplica dolcemente la coppia motore fornendo più potenza alle ruote senza interruzioni di potenza. I veicoli hanno così prestazioni superiori e maggiore accelerazione. Questo significa più potenza e più lavoro svolto, anche con motori più piccoli. Con un miglior avviamento alla partenza e una migliore manovrabilità per muoversi sui terreni soffici e negli spazi più ristretti, maggiore sicurezza e macchine sempre operative, potrete massimizzare il vostro investimento e la vostra produttività.

ad esempio - durata, resistenza e risparmio di carburante. Attraverso i continui investimenti in ricerca e sviluppo, che costituiscono la chiave per competere in un mercato complesso in rapida evoluzione, BKT si impegna costantemente a sollevare gli standard e a rendere i suoi prodotti sempre più affidabili, competitivi, altamente tecnologici. BKT è presente in 130 Paesi di tutto il mondo grazie a una capillare rete distributiva. Ciò che ci chiedono i nostri clienti in tutto il mondo è ciò per cui lavoriamo quotidianamente, impegnandoci a crescere giorno per giorno per supportare il loro business e incrementare la loro redditività.

febbraio 2017 - ONSITELIFT 69


Distribuzione Espi Engineering

Il campione

del “green”

Concessionario unico Sennebogen per l’Italia per ciò che concerne le gru HD, cingolate tralicciate, telescopiche e le Multicranes, l’azienda modenese è storicamente un punto di riferimento per quanto riguarda il noleggio e il ricondizionamento dell’usato di Saverio Bellante

70 ONSITELIFT - febbraio 2017


Tre “top player”

per il mercato italiano

Stefano Govoni amministratore di Espi Engineering

D

a una struttura che ogni anno cresce e integra al suo interno nuovi macchinari, offrendo all’esterno sempre maggiori opportunità, Espi Engineering continua a offrire al mercato italiano la sua straordinaria professionalità. Competenza che si manifesta ormai da molti anni nel core-business storico dell’azienda emiliana: l’allestimento e il ricondizionamento di gru cingolate per applicazioni speciali, la vendita di macchine nuove e usate, i servizi di riparazione e assistenza e il noleggio, nonché l’attività di rinnovo e modifica di macchine in funzione delle richieste del cliente, la ricostruzione e/o la modifica delle carpenterie e l’assistenza postvendita garantita da un magazzino ricambi sempre più consistente. Senza dimenticare che dal 2014 Espi Engineering è concessionario unico Sennebogen in Italia per ciò che concerne le gru HD (gru per lavori pesanti, dragline, fondazioni speciali), le gru cingolate tralicciate (sollevamento) e cingolate telescopiche (sollevamenti speciali) e le Multicranes. Abbiamo incontrato Stefano Govoni, amministratore dell’azienda di Castelfranco Emilia (Mo), che ci ha confermato la validità di quest’accordo e ha manifestato la sua soddisfazione per i risultati fino ad ora raggiunti.

Sennebogen, fondata nel 1952 e con sede a Straubing (Germania), rappresenta oggi un punto di riferimento per tutte le aziende che fanno della movimentazione e del sollevamento il cardine della propria attività, grazie all’ampia gamma di gru destinate a molteplici campi d’applicazione, con versioni da 8 a 120 t. Tra quelle che stanno ottenendo maggiori riscontri in Italia si evidenziano senz’altro le 643R, 653E e 2200E. Nel primo caso, si tratta di una gru cingolata telescopica appartenente alla classe delle 40 t di peso operativo: con un braccio telescopico di 43 m (30 m di braccio principale + 13 di jib), è dotata di motore Deutz da 128 kW (174 HP) di potenza e si caratterizza per la sua elevata flessibilità e facilità di trasporto. La gru 653E, invece, è una macchina da 50 t di peso operativo, ideale per lavori di sollevamento, spostamento e posizionamento di grossi carichi. Dotata di braccio telescopico da 30,4 m (ma può raggiungere i 43,3 m con jib) e di propulsore Cummins Tier 4 Final da 129 kW (175 HP), è in grado di gestire due argani idraulici da 50 kN con velocità di sollevamento di 115 m/min. Il braccio, come tutte le versioni della gamma E, è un “Full-Power boom” controllabile tramite joystick, quindi può estendersi e ritrarsi in modo continuo per operare a lunghezze variabili. Appartiene invece alla classe delle 80 t la gru cingolata 2200E, un modello che trova largo impiego in svariati ambiti, quali i lavori di sollevamento, il montaggio di grandi strutture e/o l’esecuzione di interventi di logistica, dove sono necessari flessibilità, carichi utili elevati, verricelli potenti e trasmissioni performanti. Questa macchina, che è dotata di motore CAT da 186 kW (253 HP) Tier IIIB/4i e si caratterizza per un sottocarro molto largo (5 m stabilizzato;

SENNEBOGEN 2200

SENNEBOGEN 643 R

SENNEBOGEN 653

3,5 m per il trasporto), un’idraulica ottimizzata, due verricelli da 85 kN con velocità di fune di 125 m/s, condivide con la gamma Sennebogen il sistema di controllo Sencon e la cabina Maxcab.

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Distribuzione Le radici di Espi Engineering affondano in oltre 50 anni di esperienza, derivanti dal commercio e dalla riparazione di gru cingolate ed escavatori a funi. Il connubio con Sennebogen è stato quindi ”naturale”. Quali sono i risultati raggiunti oggi, a tre anni di distanza dall’accordo? “Sennebogen ha un’esperienza di oltre 60 anni nel settore della movimentazione e del sollevamento. La sua ricerca di un partner competente in Italia ha portato a far incontrare due realtà che hanno sempre fatto di questo mercato il proprio ambito naturale. L’accordo siglato nel 2014, con il quale siamo divenuti concessionario unico Sennebogen in Italia per alcune categorie di prodotto, ha fatto sì che si potesse offrire anche sul mercato italiano un marchio che fino ad allora non era molto conosciuto. Contrariamente ad ambiti internazionali e considerando la rinomanza che Sennebogen vanta in tutto il mondo, testimoniata dal fatto che negli ultimi 10 anni l’azienda ha sviluppato oltre 40 nuovi prodotti nella categoria di peso da 10 a 300 t. Oggi posso dirmi soddisfatto: tra macchine nuove e usate abbiamo introdotto in Italia più unità di quanto fosse stato fatto nei 10 anni precedenti all’accordo, anche se il mercato italiano non si caratterizza certo per grandi numeri. Ma gli operatori stanno imparando ad apprezzarle in quanto robuste, efficienti e facili da utilizzare e si stanno rendendo conto anche dell’alto livello di assistenza che insieme siamo in grado di garantire”.

Al commercio di gru nuove e usate e ai servizi di riparazione e assistenza, anche tramite furgoni attrezzati, Espi Engineering affianca la realizzazione di mezzi destinati ad applicazioni speciali e l’attività di noleggio 72 ONSITELIFT - febbraio 2017

Robustezza ed efficienza sono quindi le parole d’ordine per Sennebogen? “Sì, ma la chiave del successo delle gru Sennebogen si deve anche alla moltitudine di innovazioni tecnologie che caratterizzano la gamma e al costante miglioramento della produzione che il costruttore riserva ai suoi prodotti. Senza dimenticare la cura rivolta all’ecologicità,


citato e alla capacità di provvedere alla ricostruzione o modifica delle carpenterie, siamo in grado di rinnovare e modificare su misura ogni mezzo, seguendo le specifiche esigenze del cliente e con risparmi fino al 50% rispetto all’acquisto di una macchina nuova. In quest’ambito il mercato è mondiale: oltre a vendere le macchine originali in catalogo, come nel caso di Sennebogen, smontiamo telai, analizziamo le macchine, ne controlliamo il grado d’usura e la funzionalità residua, sostituiamo i vari componenti e procediamo con la rettifica di freni e frizioni, all’adatfattore dal quale si è tratto ispirazione per la denominazione della gamma ‘Green Line’”. Ha accennato ai servizi garantiti al cliente. Espi Engineering, in tal senso, offre una reputazione invidiabile… “Siamo in grado di assemblare, collaudare e consegnare in situ macchine e attrezzature - in vendita o a noleggio - destinate a interventi che richiedano specifiche tecnologie e strumenti di lavoro curandone, ove necessario o richiesto, anche la manutenzione. Il tutto con un alto livello di competenza. Al commercio di macchine nuove e usate e ai servizi di riparazione e assistenza, affianchiamo un magazzino ricambi in costante evoluzione (con la costruzione di item specifici per le macchine trattate o con il loro reperimento sul mercato internazionale qualora non disponibili), la realizzazione di macchine destinate ad applicazioni speciali e un’attività di noleggio a freddo, sia in Italia che all’estero, che si coniuga perfettamente con le tipologie di mezzi e attrezzature trattati. Inoltre forniamo, per le macchine trattate, tutte le relative attrezzature”. Espi Engineering, pur essendo ben identificata come concessionario Sennebogen per l’Italia, coniuga a quest’attività il suo storico core busi-

A tre anni di distanza dalla sottoscrizione dell’accordo, Espi Engineering e Sennebogen rappresentano una sinergia vincente per il mercato italiano

ness, il servizio di ricondizionamento integrale cui possono essere sottoposte le macchine usate… “Considerando peraltro che il mercato italiano si caratterizza in modo particolare per la compravendita dell’usato. Grazie all’approfondita conoscenza di marchi e modelli, all’ampio magazzino ricambi

tamento dei nuovi motori e al rifacimento dell’impianto oleodinamico se la gru presenta un modulo idraulico. Al termine di questo processo, le macchine escono come nuove dalle nostre officine, spesso con possibilità d’impiego che non erano contemplate neppure in origine!”. ■

NELLE FOTO DI QUESTA PAGINA: Espi Engineering offre manutenzioni in loco e revisioni complete in officina tramite programmi mirati sia per quanto riguarda modelli Sennebogen (e non solo) attuali che precedenti febbraio 2017 - ONSITELIFT 73


ONSITE Eye Wheel sulla Bluewaters Island a Dubai

Una Ruota da record Oltre 200 metri di altezza, una capacità di 1400 passeggeri, 48 navicelle panoramiche: sono questi i numeri della Eye Wheel, attualmente in costruzione sulla Bluewaters Island a Dubai, che una volta completata sarà la ruota panoramica più alta del mondo. Una sfida tecnologica senza precedenti, cui il Gruppo Fagioli sta fornendo un contributo decisivo grazie alla sua flotta di mezzi di sollevamento e trasporto di Roberto Donati

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inestra aperta sul futuro, parco di divertimenti per adulti, simbolo e epitome della potenza economica di un piccolo ma ricchissimo Stato. Molte sono le definizioni usate per Dubai, luogo passato nel volgere di pochi anni

dall’anonimato dell’espressione geografica alla ribalta internazionale grazie a una lunghissima serie di iniziative d’immagine (ma non solo), suggestioni architettoniche e, va da sè, record. Se ne è accorta persino Hollywood, che ha scelto Dubai come location per le

La Dubai Eye Wheel si compone di elementi che possono raggiungere un peso nell’ordine del migliaio di tonnellate di peso per lunghezze che arrivano a superare i 100 metri

riprese di film ambientati nel futuro come Independence Day: Rigenerazione e il più recente Star Trek Beyond, entrambi girati negli Emirati. Suggestioni filmiche, che però poggiano su una realtà ben concreta. Se parliamo di architettura, estremamente concreti sono simboli come il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo, la Cayan Tower, conosciuta a Dubai come “l’edificio contorto” e il Burj Al Arab, con la sua emblematica forma a vela. E proprio oggi questa futuristica skyline si sta arricchendo di un nuovo gioiello: la Dubai Eye Wheel, attualmente in costruzione sulla Bluewaters Island al largo di Jumeirah Beach Residence, che una volta completata sarà con i suoi 210 metri la ruota panoramica più alta del mondo. Al fascino di una delle sfide più antiche dell’uomo, quella verso il cielo, ha corrisposto una mobilitazione di risorse economiche, uomini e mezzi senza precedenti. Quanto alle prime, sappiamo bene che agli emiri non mancano di certo: per gli altri, a scendere in campo è stato chiamato un gigante degno di un’impresa così impegnativa, il Gruppo Fagioli di Sant’Ilario d’Enza (Re), che ha dispiegato tutto il suo eccezionale know - how e una flotta di mezzi con pochi rivali al mondo per il trasporto e il sollevamento dei giganteschi elementi destinati a comporre la struttura della Dubai Eye Wheel.

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ONSITE

Per la movimentazione e il trasporto degli elementi della Eye Wheel Fagioli ha utilizzato una flotta di carrelli modulari semoventi a 48 e 72 assi

Un lavoro da specialisti Le operazioni logistiche e il montaggio di strutture di questa portata - parliamo di elementi singoli di dimensioni eccezionali, nell’ordine del migliaio di tonnellate di peso per lunghezze che arrivano a superare i 100 metri - implicano non solo una forte specializzazione in questa tipologia di movimentazioni, in cui i numeri sono solo uno dei fattori da considerare, ma anche strumenti di lavoro assolutamente fuori dal comune, spesso allestiti ad hoc per affrontarle. Ed è stato proprio questo uno degli elementi decisivi che hanno orientato la committenza verso la scelta di Fagioli come partner tecnico; il Gruppo, infatti, possiede e gestisce uno delle più grandi flotte al mondo di carrelli modulari semoventi di ultima generazione e carrelli convenzionali, compresi tutti gli accessori necessari per svolgere qualsiasi attività di trasporto eccezionale, potendo offrire all’interno del proprio parco mezzi anche una vasta selezione di piattaforme convenzionali, semirimorchi e rimorchi ribassati. Fagioli possiede anche una delle più importanti collezioni di martinetti idraulici (Strand Jack) 76 ONSITELIFT - febbraio 2017

Uno degli elementi della Dubai Eye Wheel

per il sollevamento; questi ultimi, in particolare, offrono da 15 a 750 tonnellate di capacità ciascuno, e possono essere utilizzati singolarmente, in coppia o in gruppi per ottenere una capacità di sollevamento molto elevata, nell’ordine delle migliaia di tonnellate). Il Gruppo opera inoltre con un vasto parco mezzi di “power packs” (motori a trasmissione idraulica) costruiti appositamente e alimentati elettricamente o a gasolio per sollevare o abbassare in sincrono e automaticamente i martinetti. Per estendere ancor di più le capacità di sollevamento Fagioli ha anche investito nell’acquisto di gru cingolate pesanti (ultimi ingressi nel parco mezzi dell’azienda, una coppia di gru cingolate Liebherr LR 11350 e LR 1750 per la gestione dei sollevamenti di moduli pesanti e com-

ponentistica varia), così come di sistemi di sollevamento per operazioni con tonnellaggi più contenuti (600/800 tonnellate) come gru a cavalletto e sistemi di martinetti a vite, tipologie di mezzi è molto usate in ambienti ristretti e per le fasi di assemblaggio o il posizionamento finale di turbine, generatori, presse, sezioni di caldaia, trasformatori, serbatoi di stoccaggio. Non mancano naturalmente i trasporti fluviali/marittimi, effettuati con navi bigate e chiatte sempre di proprietà del gruppo, e ferroviari, per i quali Fagioli dispone di un ampio parco di vagoni ferroviari per l’attività di trasporti eccezionali su rotaia. Anche a fronte di un arsenale di tale dimensione e varietà, tuttavia, la missione affidata a Fagioli nell’ambito della realizzazione della Dubai Eye Wheel non è certo facile: parliamo dell’imbarco, trasporto con chiatta e scarico delle imponenti sezioni che compongono la struttura della ruota panoramica per un totale di 16 elementi che, nel caso dei pilastri principali, arrivano a toccare un peso di 995 tonnellate per una lunghezza di ben 107 m. Vediamo come è stata affrontata questa impegnativa sfida.


Record dopo record I 210 metri della Dubai Eye Wheel - record assoluto per strutture di questa tipologia - che, una volta completata, offrirà un panorama senza precedenti sull’area di Dubai Marina a 1.400 passeggeri ospitati in 48 navicelle, rappresentano una sfida ingegneristica dai risvolti logistici altrettanto rilevanti, che hanno imposto a Fagioli una attenta organizzazione e gestione di tutte le fasi operative nonché l’utilizzo di mezzi adeguati al compito. Agli otto pilastri principali, delle dimensioni sopra citate, si affianca un pari numero di raggi destinati a comporre la ruota vera e propria, ognuno del peso di 493 tonnellate, che hanno reso necessario una vera e propria “progettazione” delle attività di movimentazione a partire dai loro siti di produzione. In particolare, date le loro dimensioni i pilastri sono stati fabbricati direttamente in loco, ad Abu Dhabi, mentre i raggi sono stati costruiti a Ras Al Khaim, uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti. Per la loro movimentazione, in particolare, Fagioli ha deciso di utilizzare una flotta di SPMT (Self-Propelled Modular Transporters, ovvero carrelli modulari semoventi) a 72 assi, cui è stato affidato il trasporto

Fagioli ha gestito anche le fasi di carico, trasporto su chiatta e sbarco degli elementi a Bluewaters Island

degli elementi di maggiore peso e lunghezza, e di ulteriori carrelli modulari semoventi a 48 assi per le movimentazioni meno impegnative. La gestione delle operazioni ha naturalmente compreso anche il trasporto su chiatta e lo sbarco

Identikit di uno specialista Le numerose società in cui si articola il Gruppo Fagioli sono specializzate nel trasporto, nel sollevamento e nella gestione a livello mondiale di carichi ed elementi eccezionali, attività gestite da un team di specialisti cui vengono affidati progetti o fasi di progetti realizzati nell’ambito del gruppo, per la gestione di carichi fuori sagoma e fuori peso che non possono essere trasportati o sollevati utilizzando metodi convenzionali. Queste operazioni coprono tutte le fasi, dall’ingegneria iniziale fino al posizionamento su fondazione includendo i sollevamenti e le attività di logistica. I mezzi di sollevamen-

to Fagioli sono in grado di coprire tutte le operazioni di sollevamento in svariati settori (petrolchimico, energia, off-shore, civile, cantieristica navale) utilizzando per ognuna le metodologie più idonee. Il sistema di sollevamento con torri e martinetti (“strand jacks and tower lift system”), ad esempio, è richiesto soprattutto per il sollevamento e l’installazione finale di moduli con pesi che possono raggiungere le diverse migliaia di tonnellate; le gru cingolate trovano il loro habitat naturale in raffinerie e siti in cui si necessita di un mezzo che possa eseguire installazioni continue e sia in grado

degli elementi a Bluewaters Island, fase in cui la capacità del Gruppo di gestire diverse tipologie di movimentazioni si è rivelata decisiva. Le operazioni si trovano tuttora in pieno svolgimento, ma il traguardo è ormai vicino: secondo il calendario dei lavori, infatti, tutte le movimentazioni verranno concluse entro l’aprile di quest’anno. ■

di muoversi per il cantiere a pieno carico rispettando le misure di sicurezza; il sistema di “skidding” e “ascensore” ha una notevole capacità di scivolamento e sollevamento, con portate massime fino a 7200 tonnellate, mentre i martinetti a vite e i sistemi di sollevamento a portale sono adatti ad operare in aree ristrette e magazzini per l’installazione di turbine, caldaie, generatori, trasformatori. I “flat jacks”, infine, sono pratici dispositivi per lavori di ingegneria civile o strutturale dove è richiesta l’applicazione o il controllo di forze particolarmente elevate. febbraio 2017 - ONSITELIFT 77


FIERE Intermat

Tra Parigi

e Bangkok

La prima edizione di Intermat Asean, in programma a Bangkok dall’8 al 10 giugno, segna un passaggio importante per la manifestazione dedicata a macchine, attrezzature e materiale per l’industria edile. Ne abbiamo parlato con Isabelle Alfano, nuova responsabile dello sviluppo internazionale, che ci ha anche anticipato alcune novità che vedremo nell’edizione parigina del 2018 di Lorenzo Zacchetti

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el lungo viaggio dalla Francia alla Thailandia, Intermat vive un passaggio di crescita di enorme importanza. Questo significativo cambiamento coincide con il nuovo ruolo di Isabelle Alfano, che ha assunto la responsabilità dello sviluppo della fiera anche all’estero. Le aspettative rispetto a questo esordio sono notevoli: “L’Asia è il più grande mercato al mondo per le costruzioni. L’investimento consacrato allo sviluppo delle infrastrutture è in aumento nel corso dei prossimi cinque anni in quasi tutti i Paesi dell’area (si parla di circa 60 milioni di dollari fino al 2022)”, spiega. “C’è un enorme potenziale in termini di infrastrutture. Intermat Asean presenterà un’offerta completa di attrezzature atte a soddisfare le esigenze della regione: attrezzature per l’industria dei materiali, per miniere e cave, attrezzature per il movimento terra e soluzioni di ingegneria civile, soluzioni e attrezzature per l’industria del cal-


cestruzzo, attrezzature per il sollevamento e la movimentazione, di sondaggio e perforazione, macchine per la costruzione e la manutenzione della strada, accessori, componenti e pezzi di ricambio, attrezzature per la demolizione e il riciclaggio”.

Asia ed Europa La prima edizione di Intermat Asean registra la partecipazione di oltre 200 espositori, con una previsione di oltre 10.000 visitatori professionali. Per facilitare il proprio ingresso in un Paese così lontano dal proprio contesto abituale, Comexposium ha scelto di collaborare con un partner locale, Impact Exhibition Management, con il quale aveva già lavorato nel 2015 a un altro debutto di successo: quello di Sima Asean. “La scelta della Thailandia è stata dettata da una forte economia e da misure favorevoli agli investimenti, ma anche dal suo ruolo di primo piano nella regione Asean, con una posizione centrale nel Sud-Est asiatico”, spiega Isabelle Alfano. “Dopo la Thailandia, Intermat si posizionerà su questo mercato, consentendo alle aziende di offrire ai professionisti della regione soluzioni efficaci per le loro esigenze”. Anche sul piano istituzionale il clima è favorevole: Intermat Asean gode infatti del sostegno dell’Associazione delle Imprese Edili della Thailandia. Novità sono all’orizzonte anche per la prossima edizione parigina, in programma nel 2018. Come ci spiega Alfano, “la nuova organizzazio-

Isabelle Alfano fa parte del gruppo Comexposium dal 1996. Dopo 20 anni di lavoro nello sviluppo di fiere internazionali, ha assunto il ruolo di guida delle fiere dedicate al settore delle costruzioni: Intermat, Intermat Asean Interoute & Ville e World of Concrete Europe

ne sarà catalizzata intorno a quattro aree: Movimento Terra & Demolizione; Strada, Industria dei Materiali & Fondazioni; Edilizia e Industria del Calcestruzzo; Sollevamento, Movimentazione e Trasporto. Lo scopo è ottimizzare la visita della fiera, valorizzando al contempo le attrezzature e le soluzioni tecniche per filiera. Ci sarà inoltre un ‘osservatorio’ per presentare i futuri progetti di costruzione”. Tra le nuove strategie adottate, c’è anche uno sconto del 4% per chi prenota il suo posto in anticipo. Con la chiusura di questa prelazione ormai alle porte (31 marzo) il bilancio è già oltre le aspettative degli organizzatori. Sono senza dubbio segnali positivi, che confermano la bontà delle strategie fin qui implementate da Intermat e che,

auspicabilmente, possono anticipare un’evoluzione positiva anche per il mercato nel suo complesso: “Il settore delle attrezzature per costruzioni ha registrato una diminuzione a una cifra (-2,5%) nel 2015”, osserva Alfano. “Nel complesso, tuttavia, segnali incoraggianti sono stati osservati per quanto riguarda il miglioramento della richiesta di attrezzature. Le attrezzature per costruzioni hanno registrato una performance migliore rispetto a quelle dell’ingegneria civile, del movimento terra e delle attrezzature per costruzioni stradali. In Francia, dopo diversi anni difficili, la ripresa dell’attività nel 2016 si sta rafforzando e il miglioramento dell’attività dovrebbe continuare nel 2017”. ■

LA CARTA D’IDENTITÀ

• Periodicità: biennale • Luogo: Impact Exhibition and Convention Center (Bangkok – Thailandia) • Data e orari: 8-10 giugno 2017, dalle 10:00 alle 18:00 • Superficie: 10.000 m2 interni; 5.000 m2 esterni • Espositori: oltre 300 • Visitatori previsti: oltre 10.000 • Settori merceologici: materiali per le costruzioni; produzione, trasporto e movimentazione di calcestruzzo; sollevamento e logistica; perforazione e fondazioni speciali; movimento terra e ingegneria civile; costruzione e manutenzione stradale; macchine e attrezzature per il trasporto di cose e persone; componenti, attrezzature e accessori • Organizzatori: Comexposium Group; Impact Exhibition Management CO., Ltd. (Thailandia) • Partner: Thai Contractors Association (Associazione delle Imprese e dei Costruttori della Thailandia)

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PRODOTTI a cura di Liliana Rebaglia HAULOTTE

La nuova piattaforma telescopica Haulotte HT28 La nuova gamma di piattaforme telescopiche HT28 di Haulotte si adatta facilmente a ogni tipologia di intervento: opere edili, rifiniture, lavori di manutenzione e di ispezione, ristrutturazione di edifici, demolizioni, costruzioni navali, industria estrattiva e manutenzione del verde. Per semplificare le operazioni di carico e scarico su camion, garantendo la sicurezza degli operatori, Haulotte Group ha sviluppato un sistema d’illuminazione ad alte prestazioni, l’ACTIV’Lighting System-Safe Load, utilizzato per la prima volta su questa serie: con diversi punti luce collocati intorno alla macchina, esso illumina i comandi e l’intera area intorno al braccio, consentendo di operare in tranquillità. Integrato nel quadro comandi superiore, la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte Activ’Shield Bar 2.0 offre una protezione aggiuntiva, tutelando gli utilizzatori da qualsiasi rischio di schiacciamento. Per facilitare il compito degli

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operatori, poi, Haulotte Group ha progettato un braccio telescopico caratterizzato da uno sbraccio laterale massimo di circa 24 m, grazie al quale si possono raggiungere anche le aree di lavoro più inaccessibili. Grazie ai movimenti simultanei, il braccio telescopico è in grado di estendersi rapidamente a tutta altezza. La gamma HT28 offre in via opzionale una duplice modalità di carico 230-350 kg: nella prima modalità, la capacità di sollevamento è aumentata di un ulteriore 40%. La piattaforma HT28 è stata progettata per spostarsi facilmente anche su terreni accidentati o aree difficilmente accessibili offrendo diversi vantaggi: un assale oscillante per i terreni più impervi; bloccaggio idraulico del differenziale per distribuire in modo più efficace la potenza

alle ruote; elevata altezza da terra per superare ogni ostacolo; pendenza superabile fino al 45%. Come tutte le nuove macchine sviluppate da Haulotte Group, la HT28 prevede un quadro comandi in cesta progettato per offrire il completo controllo dei movimenti di sollevamento con accuratezza e precisione e un vassoio portaattrezzi standard per trasportare e avere sempre sotto mano gli attrezzi necessari. Inoltre, implementa i più recenti standard costruttivi (trattamento anticorrosione, cofani rinforzati), in modo da garantire una maggiore robustezza e durata preservando il valore residuo della macchina. L’intera gamma è equipaggiata con il sistema di diagnostica di bordo ACTIV’Screen, un vero e proprio “assistente” in grado di supportare gli utilizzatori nello svolgimento delle operazioni di manutenzione quotidiana. Per applicazioni di gestione flotte la HT28 è dotata di serie di un connettore telematico universale. Da citare anche il sistema STOP Emission System, che arresta e riavvia automaticamente il motore: una soluzione che riduce l’uso di motore e componenti fino al 20%.


FASSI GRU

Vantaggi a 360° per Advanté con le gru Fassi Advanté è una delle aziende leader nella fornitura di container prefabbricati a uso ufficio e per cantieri edili in tutto il Regno Unito e grazie alla sua flotta di autocarri speciali allestiti con gru Fassi è in grado di diversificare la propria attività fornendo una gamma di servizi più ampia. Advanté è stata fondata nel 1960 come società di noleggio impianti per il settore edilizio. Negli anni Novanta l’AD Stan Chapman ha sviluppato un nuovo tipo di ufficio prefabbricato per cantieri, inventando il concetto di “container prefabbricati per uso abitativo” mediante la gamma Oasis. Dal 1998 questo è il fulcro dell’attività di Advanté. Necessitando di una gru per consegnare tali unità prefabbricate presso i cantieri, Chapman si è rivolto a Walker Crane Services, distributore di Fassi. WCS, fondata nel 1980, dal 1996 è uno dei

principali rivenditori della gamma di gru per autocarro Fassi. Pochi anni dopo l’acquisto delle prime gru Fassi, Chapman si è presentato con un’esigenza particolare: necessitava di una gru che potesse sollevare le unità prefabbricate Oasis, che pesano fino a 7 t, su 360°, piuttosto insolito per una gru retrocabina. La possibilità di sollevare il carico in tutta sicurezza sia sopra la parte anteriore che sopra la fiancata e la parte posteriore del mezzo avrebbe semplificato e accelerato le operazioni di fornitura, soprattutto a Londra, dove i cantieri non dispongono di spazio sufficiente per questo tipo di consegne. Dopo numerosi meeting tra Advanté, Walker Crane, Fassi UK e Scania, si è deciso di collegare un sistema di stabilità di tipo militare-NATO alla parte anteriore del telaio, dietro al paraurti, sulla quale viene poi installato un altro paio di stabilizzatori, portando il

numero delle “gambe” da quattro a sei (due sulla parte posteriore che si estendono verso l’esterno dalla fiancata del veicolo, due sulla struttura della gru che si estendono in maniera simile e due in più sulla parte anteriore della cabina, che semplicemente vanno direttamente verso terra). Advanté utilizza le gru standard Fassi dagli anni Novanta, ma nel 2007 è entrata in funzione la prima gru Fassi con sei stabilizzatori. Adesso ne hanno un’intera flotta. In tal modo, Advanté ha introdotto il sollevamento a 360° nel Regno Unito. La loro flotta comprende le Fassi F800 o le nuove F820. La F800 vanta otto sfili, mentre la gru F820 è dotata di due ulteriori prolunghe manuali, che garantiscono 10 bracci telescopici in totale, e di verricello. I camion sono tutti autotreni rigidi Scania a otto ruote con peso massimo autorizzato pari a 32 t, motore R500 V8 e carico utile del veicolo pari a 7,5 t.

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PRODOTTI GENIE

Il sistema Allarme a Contatto Lift Guard Il nuovo sistema di Allarme a Contatto Genie Lift Guard è il primo modello di una serie di accessori innovativi di nuova generazione; uno strumento moderno che, in alcune circostanze, garantisce una protezione supplementare per gli operatori. Si tratta di un dispositivo elettronico di protezione secondaria che attiva immediatamente un allarme qualora un operatore necessitasse di assistenza. Il nuovo accessorio sarà di serie nella maggior parte delle nuove piattaforme a braccio Genie Z (articolate) e S (telescopiche) e viene abilitato ogni volta che si esercita pressione sull’interruttore a pedale in piattaforma. “Le soluzioni per la protezione Genie continuano a evolversi”, afferma Marie Engstrom, responsabile di prodotto Genie, Terex AWP. “La sicurezza degli operatori è una priorità per Genie e abbiamo sviluppato il nuovo sistema di Allarme a Contatto Genie Lift Guard, parte della gamma di accessori di protezione secondaria degli operatori Genie Lift Guard, tenendo a mente proprio questo. La nuova configurazione ha un design notevolmente diverso rispetto al modello precedente, l’Allarme Protezione Operatore (già OPA) Genie”. Ma come funziona? Il nuovo sistema di Allarme a Contatto Genie Lift Guard è dotato di un cavo di attivazione posizionato sopra la scatola comandi in piattaforma; esso si scollega dal suo alloggiamento quando gli viene applicata pressione, attivando così il sistema di allarme. Quando il sistema è in funzione, tutte le funzioni di sollevamento e traslazione della macchina vengono bloccate per impedire ulteriori movimenti della piattaforma. Inoltre, viene attivato un allarme luminoso e sonoro che avvisa tutti coloro che si trovano nei pressi della piattaforma 84 ONSITELIFT - febbraio 2017

Genie che l’operatore potrebbe aver bisogno di assistenza. Il sistema è abilitato solo quando viene applicata pressione sull’interruttore a pedale e le funzioni non riprendono senza l’intervento umano. Gli allarmi e la limitazione delle funzioni continueranno fino a che il sistema sia resettato, reinserendo in sede il cavo di attivazione - non occorre infatti riavviare il motore o spegnere e accendere l’alimentazione per riportare in funzione la macchina. Se necessario, è possibile mettere in funzione la macchina da terra. “Abbiamo progettato il nuovo sistema di allarme per il personale Genie con

un colore giallo acceso affinché fosse visibile da terra. Nella piattaforma, è di intralcio minimo per l’operatore”, aggiunge Engstrom. “Questo nuovo sistema, estremamente facile da usare, contribuisce assieme ad un’adeguata formazione dell’operatore ad innalzare il livello di sicurezza dei cantieri in cui si lavora con piattaforme aeree”. Dotato di un design robusto e di una struttura semplice, l’Allarme a Contatto Genie Lift Guard non ostruisce la visuale della scatola comandi o del cantiere, e non interferisce con la messa in funzione della macchina. Il nuovo design include inoltre un’ulteriore zona vuota tra il cavo e la scatola comandi, che offre mobilità all’operatore in seguito all’attivazione del sistema. “Diversamente dagli altri dispositivi presenti sul mercato, il sistema di Allarme a Contatto Genie Lift Guard può ridurre il rischio che gli operatori applichino involontariamente pressione sulla scatola comandi del braccio”, aggiunge Engstrom.


RDS

Una soluzione per la pesatura dei container LOADMASTER a100 è un sistema di pesatura avanzato e conveniente per i porta-container che operano negli ambienti portuali più gravosi. Questo prodotto è stato concepito per operare nelle zone di caricamento dove lo spazio è limitato e il lavoro è da eseguire rapidamente e per aumentare la quantità di container pesati ogni ora. Il LOADMASTER a100 usufruisce di uno schermo a colori da 7” e offre all’utente un’interfaccia ergonomica. Il sistema misura la pressione idraulica continuamente tramite dei sensori. I segnali di pressione vengono catturati e filtrati attraverso un “arco” di pesatura creato dagli inclinometri che misurano l’angolo del braccio principale. Tutti i segnali vengono elaborati nello Smart Box RDS e il calcolo finale viene inviato al terminal montato in cabina. La funzionalità banca dati SQL offre all’utente fino a otto campi di riferimento, degli input illimitati di container, clienti, camionisti,

luogo, destinazioni e note. La funzione Input Video attiva la telecamera d’inversione evitando la necessità di spazio ulteriore per schermi aggiuntivi. Il software ISOSYNC può funzionare insieme al LOADMASTER a100: è stato concepito per permettere il trasferimento rapido dei dati da un PC centrale fino al portacontainer. Le informazioni sul

carico vengono rimandate al PC una volta terminato il lavoro. Oggi, poi, caricare i container in modo sicuro è estremamente importante. Per questo è stato progettato il LIFTLOG 1000, allo scopo di permettere la pesatura a bordo i carrelli elevatori nelle zone portuali. Pesare sul carrello

elevatore evita il bisogno di viaggiare verso una bilancia statica, che si trova solitamente lontana dalla piattaforma di caricamento o dallo stock. Il LIFTLOG 1000 indica il peso calcolato in tonnellate, chilogrammi, libbre e tonnellate statunitensi. Il carico può essere confermato poi automaticamente o attraverso il pulsante “enter” e aggiunto al totale cumulativo. Inoltre, quando il carrello elevatore si avvicina al punto di sovraccarico (e anche quando arriva al punto del sovraccarico) un allarme interno (esterno in opzione) suonerà per avvertire l’operatore del carico a bordo. Il carico approssimativo viene indicato sullo schermo. Il LIFTLOG 1000 ha uno schermo tattile a colore, da 4,3”, fornito anche con pulsanti esterni (cioè, non solo i pulsanti sullo schermo). L’interfaccia con l’utente è disegnata per essere ergonomica e moderna. La funzione “Store” (magazzino) salva i totali dei carichi/ sollevamenti e può memorizzare fino a 1.400 sollevamenti, che possono essere classificati per nome. La comunicazione si svolge tramite carta SD e USB, metodo che permette la manipolazione sicura ed efficiente dei dati salvati, sia verso l’ufficio o verso l’esterno. febbraio 2017 - ONSITELIFT 85


PRODOTTI BOBCAT

La nuova gamma di telescopici a telaio rigido Bobcat ha presentato la sua nuova gamma di telescopici a telaio rigido, con garanzia triennale di serie, per i mercati del noleggio e dell’industria della costruzione. Fabbricati negli stabilimenti francesi di Pontchâteau, consentono oggi al marchio di offrire 11 diversi modelli, con capacità di sollevamento da 2,6 a 4,1 t e altezze di sollevamento da 6 a 18 m. Per i mercati come quello europeo, dove le emissioni di scarico sono strettamente regolate, le prestazioni di queste macchine sono assicurate dal motore diesel D34 Stage IV/Tier 4 Final sviluppato internamente da Bobcat. Rinnovate anche le sigle utilizzate per identificare le macchine, che ora ne evidenziano a colpo d’occhio le

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prestazioni in termini di capacità e altezza di sollevamento: i sollevatori telescopici compatti TL26.60 e TL30.60; i sollevatori telescopici a media capacità di sollevamento TL35.70, T35.105, T35.105L e T36.120SL; i sollevatori telescopici T35.130S e T35.140S, ottimizzati per il mercato del noleggio; i sollevatori telescopici a grande capacità T35.130SLP, T41.140SLP e T40.180SLP. La compattezza del motore, combinata con il nuovo cofano a profilo ribassato, migliora la visibilità lungo il lato del motore stesso, che è disponibile in due versioni: un modello da 55,2 kW (75 HP), che offre prestazioni efficienti ed economicità di servizio,

non richiede additivo per emissioni diesel (DEF) e utilizza un semplice sistema di post-trattamento limitato al solo catalizzatore di ossidazione diesel (DOC); un modello da 74,5 kW (100 HP), per impieghi più impegnativi, con un sistema di posttrattamento basato su catalizzatore DOC, sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) e iniezione di additivo DEF. Per la riduzione delle emissioni, entrambe utilizzano lo stesso sistema di iniezione elettronica Common Rail ad alta pressione (HPCR) combinato con aspirazione gestita da turbocompressore e sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddati (CEGR). Nessuna delle due richiede il filtro antiparticolato diesel (DPF). Già disponibile di serie sui modelli TL26.60, TL30.60 e TL35.70 - che coprono altezze di sollevamento fino a 7 m -, altra caratteristica di nuova introduzione è la modalità di ottimizzazione dei consumi di carburante Bobcat ECO, ora integrata anche nei telescopici di modello maggiore con motore Bobcat e altezze di sollevamento di 10 m e superiori (quindi dal T35.105 al modello top di gamma T40.180SLP). Da ricordare, inoltre, che: i modelli TL26.60 e TL30.60 sono disponibili con due diversi ingombri in altezza; sul TL35.70, che sostituisce il TL470, la tabella di carico è stata migliorata, assicurando 500 kg (3.500 kg) di capacità di sollevamento in più alla massima altezza di sollevamento (6,97 m); diversi sono i sistemi di gestione intelligente della macchina (SMS, SHS, AFM e FCS) ampiamente provati e testati sul campo e offerti di serie su queste macchine.


LIEBHERR

L’autogrù fuoristrada LTM 1350-6.1

Con una portata massima di 350 t, una massima altezza sotto gancio di 134 m e un massimo raggio di lavoro di 96 m, l’autogrù fuoristrada Liebherr LTM 13506.1 si distingue per il braccio telescopico lungo (70 m), l’elevata portata (34,7 t con braccio telescopico tirantato da 70 m) e manovrabilità, i dispositivi di sicurezza e un equipaggiamento confortevole. Questo modello presenta inoltre un falcone variabile da 78 m, un falcone fisso da 42 m (0°, 20°, 40°, 60°),
un sistema tirantato Y con montaggio automatico, un cambio ZF-TCTronic a 12 marce e due retromarce con convertitore di coppia, una sterzatura attiva degli assi posteriori in base alla velocità, freni a disco ad aria compressa e comandi LICCON2 con pannello di controllo mobile BTT Bluetooth Terminal. Il braccio telescopico è costituito

da una sezione base e da cinque sezioni telescopiche che grazie al sistema Telematik vengono sfilate telescopicamente e imperniate automaticamente alla lunghezza desiderata. Il motore è un turbo diesel 8 cilindri Liebher da 450 kW/612 CV a 1.900 giri/min, con coppia massima di 2.856 Nm a 1.500 giri/min. L’autogrù fuoristrada Liebherr LTM 1350-6.1 è compatta, maneggevole e ben bilanciata e, grazie alle sue dimensioni estremamente compatte, può effettuare manovre anche negli spazi più angusti. La lunghezza totale è di 15,37 m, il raggio minimo di sterzata è di 12,69 m, la larghezza totale è di 3 m, anche con pneumatici 445/95 R 25 (16.00 R 25), il raggio d’ingombro della zavorra è di 5,7 m. L’autogrù - che prevede cinque programmi di sterzo – offre la selezione del programma grazie all’utilizzo di un tasto, una

chiara disposizione del pannello di controllo e degli indicatori, programmi di sterzatura che possono essere modificati in fase di spostamento e la sterzatura a granchio gestibile dal volante. 
 I software e gli hardware dei comandi delle autogrù sono progettati da Liebherr. Il cuore si trova nel citato sistema computerizzato LICCON (Liebherr Computed Control): di semplice utilizzo la seconda generazione LICCON2 è il risultato della ricerca costante degli esperti Liebherr e permette, grazie alla sua gestione dei comandi all’avanguardia, di adattarsi alle sempre nuove esigenze del mercato. L’autogrù è completamente gestita da un sistema bus dati: tutte le importanti componenti elettriche ed elettroniche sono fornite di microprocessori e comunicano tra di loro come moduli “intelligenti” su reti bus dati propri. febbraio 2017 - ONSITELIFT 87


PRODOTTI POTAIN

La gru automontante Hup 40-30

La gru Hup 40-30 appartiene nuova gamma Potain Hup e vanta una serie d’innovazioni sia tecnologiche che di design: ha un braccio di 40 m e 16 configurazioni possibili, caratteristica unica per questa categoria di gru automontanti, che le consente di essere facilmente adattata per una vasta gamma di applicazioni di cantiere. La gru ha una capacità massima di 4 t, mentre è in grado di sollevare 1 t in punta al braccio. Come la Hup 32-27, la nuova Hup 40-30 ha di serie di un elemento di torre telescopico. Questa caratteristica permette di raggiungere l’altezza sotto gancio di 25,6 m nella posizione “bassa” e di 30 m nella posizione “alta” (braccio orizzontale). Non ci sono elementi di torre supplementari da trasportare e installare. Il bracco impennabile consente

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ulteriore versatilità, offrendo tre impostazioni (nella posizione alta): orizzontale, 10° e 20°. Le configurazioni possibili consentono una rosa di altezze entro 25,6 e 40 m. Con la Hup 40-30 accorciare o allungare il braccio è un’operazione semplice e rapida con configurazioni dedicate anche per il braccio corto. L’agilità sul luogo di lavoro è un fattore chiave per la nuova gamma. La Hup 40-30 ha un raggio di rotazione ridotto che permette un posizionamento ravvicinato agli edifici. Con una lunghezza di trasporto a gru ripiegata di 14 m, la Hup 40-30 è facile da spostare da un cantiere all’altro. L’efficienza dell’operatore è accresciuta dal nuovo radiocomando Manitowoc: ha un grande schermo a colori con ergonomia ottimizzata e navigazione intuitiva. Durante l’erezione della gru, il nuovo software Smart Set Up fornisce informazioni Step-by-Step sullo schermo del radiocomando e permette di montare e smontare completamente la gru in remoto. Questo nuovo controllo a distanza offre anche tre profili selezionabili dall’operatore che variano il comportamento della gru in funzione dell’applicazione: “Dinamico”, per i sollevamenti facili

e veloci; “Standard”, per le normali applicazioni di sollevamento; e “Alta precisione”, per un posizionamento veramente accurato del carico. L’argano di sollevamento, dotato di tecnologia Potain High Performance Lifting (HPL), consente elevate velocità di sollevamento. La gru è in grado di fornire le massime velocità appena installata in cantiere, grazie alla configurazione permanente di rinvio a quattro funi del bozzello. La rotazione della gru, grazie alla tecnologia High Performance Slewing (HPS), offre un movimento fluido e preciso, senza oscillazioni del carico. Inoltre, la gru ha la nuova funzione Power Control, che permette di adattarla a operare con le alimentazioni elettriche disponibili, anche di bassa potenza.


MANITOU

Il sollevatore telescopico MRT 2145 Il sollevatore telescopico Manitou MRT 2145 completa la gamma delle MRT Easy (MRT 1440, 1640, 1840) con una capacità di sollevamento di 21 m e una capacità di carico di 4,5 t. Questo modello s’inserisce nel progetto Easy del costruttore, che propone macchine di facile utilizzo e manutenzione, la cui efficacia è adattata ai bisogni dei clienti, in modo particolare dei noleggiatori. La MRT 2145 Easy è leggera (14 t) e compatta (6,59 m alla base delle forche), caratteristiche che la rendono particolarmente adatta a cantieri caratterizzati da spazi ristretti. La sua compattezza, combinata al raggio di sterzata ottimizzato,

permettono una grande manovrabilità. La trasmissione idrostatica consente precisione e scioltezza nell’effettuare queste manipolazioni in ambienti angusti. L’MRT 2145 Easy è dotato di stabilizzatori tipo “ragno” (sistema brevettato Manitou), che gli conferiscono una grande stabilità e un perimetro di lavoro rilevante. La macchina presenta anche un nuovo braccio con flessibili idraulici posti all’interno della struttura, per una maggiore protezione.
All’interno batte un propulsore Perkins Stage IIIB da 75 kW, che fornisce la potenza adeguata per un uso fuoristrada. La cabina comprende un cruscotto

similare a tutte le MRT, che facilita l’utilizzo agli operatori abituati a usare questa gamma.
Il sollevatore Manitou MRT 2145 Easy è disponibile con svariati accessori (forche, piattaforma, argano, eccetera) e garantisce ai suoi utilizzatori tre macchine in una: telescopico, gru mobile e piattaforma. “Il sollevatore telescopico MRT 2145 Easy è stato progettato pensando a quei clienti che necessitano di una macchina semplice ed efficace, compatta, con un prezzo conveniente. Per soddisfare queste richieste, Manitou ha deciso di realizzare una soluzione su misura”, ha affermato Thomas Chesnay, responsabile prodotto MRT/MHT.

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PRODOTTI GROVE

Le gru fuoristrada GRT Tra le più recenti novità di Manitowoc ci sono le gru fuoristrada GRT8100 e GRT880, entrambe dotate di funzionalità avanzate e del sistema di controllo gru Manitowoc (Crane Control System - CCS). Queste unità, che hanno inaugurato il nuovo sistema di denominazione Grove (GRT = Grove Rough Terrain), sono versioni aggiornate di ultima generazione dei modelli RT890E e RT880E. “Queste gru riflettono tutto ciò che abbiamo appreso nell’ultimo decennio di progettazione in questo settore”, dichiara Mike Herbert, responsabile prodotti globale per le gru fuoristrada Manitowoc. “Ad esempio, i clienti troveranno queste nuove gru ancora più affidabili, in parte grazie ai progressi ottenuti dal nostro Product Verification Center (PVC). Ogni componente è stato sottoposto a un processo completo di convalida e collaudo dei prototipi; la competenza acquisita ci ha consentito di perfezionare queste gru, dal carro alla punta del braccio”. La Grove GRT8100, di portata 90 t, offre uno sbraccio rilevante, grazie al braccio da 47 m, e un’altezza massima in punta di 49 m. Inoltre, la gamma completa di jib e inserti opzionali fa sì che questa gru raggiunga un’altezza di 77 m. Il braccio è più leggero e più lungo rispetto al modello precedente, ma

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riesce a sollevare carichi più pesanti per l’intero diagramma di carico. Tali capacità consentiranno alla clientela di ottenere prestazioni impensabili da una gru fuoristrada da 90 t. La GRT880, di portata 80 t, dispone di un braccio più corto, da 41 m, e più leggero rispetto a quello della GRT8100. I clienti che ricaveranno maggiori vantaggi dall’impiego di questo braccio sono quelli che operano nel settore minerario, nel campo della manutenzione delle attrezzature e sui progetti di infrastrutture. Offrendo maggiore portata alla gamma intermedia e raggi ottimali, la GTR8100 e la GRT880 sono versatili: vantano fino al 16% in più

di portata al raggio massimo, il 13% nelle applicazioni di media gamma e il 27% a raggi ridotti. Le diverse tipologie di falconi permettono a questa gru di sollevare carichi più pesanti ad altezze superiori, il che si traduce nella possibilità per le aziende possessori di competere e di vincere appalti per progetti che non avrebbero potuto gestire in precedenza. La GRT8100 offre un jib inclinabile a comando idraulico configurabile a diverse lunghezze, 10 m o 17 m. Sono disponibili prolunghe del braccio opzionali per queste gru, che includono un jib inclinabile manualmente di lunghezza 10 m o 17 m, con inclinazione a 0°, 20° e 40° e un falconcino per carichi pesanti da 3 m, inclinabile a 40°. Il nuovo sistema di fissaggio del falcone sul braccio per entrambe le opzioni di jib di queste gru, a comando idraulico e manuale, riduce del 60% i tempi di montaggio e rimessaggio rispetto alle gru Grove della generazione precedente. Ciò permette agli operatori di accelerare le operazioni di allestimento e smontaggio delle gru, con notevoli risparmi economici e maggiore rendimento sull’investimento. Entrambe le gru sono dotate del sistema di controllo gru (CCS) Manitowoc.


FARESIN INDUSTRIES

Sollevatori telescopici per l’edilizia Faresin industries ha completato e aggiornato lo scorso anno la sua gamma edile rispondendo alle esigenze di movimentazione degli utilizzatori finali. I nuovi modelli partono da altezze di 6 m fino ad arrivare a 17 m, e capacità massime di sollevamento da 6,5 a 7 t. Ogni modello può poi essere allestito in cinque diverse configurazioni, che si differenziano per prestazioni e optional inclusi. Tra i modelli più interessanti, l’ultracompatto 6.26: completamente riprogettato, è in grado di sollevare 2,6 t rispetto alle 2,5 t della precedente versione. Anche il telaio è stato rivisto: ridotto il passo 25 mm; la lunghezza totale è stata ridotta di 300 mm. Il risultato è una diminuzione del raggio di sterzata, che rende il modello ancora più adatto nella movimentazione in spazi ristretti. Nuovo è anche il motore: ora è in versione Tier 4 Final, sempre di produzione Yanmar e con potenza di 70 CV, e integra di serie un sistema a prefiltro a cicloni che ne permette l’utilizzo in ambienti polverosi. L’operatore ora dispone della nuova Queen Cab, che offre il 20% di visibilità in più rispetto alla versione

precedente. Come per tutti i nuovi modelli, è stata introdotta la modalità Pala, che permette di garantire grandi performance durante i lavori con la benna. Altra novità è la nuova gamma con stabilizzatori, completamente rivista in termini di design e performance, pensata espressamente per il settore edile e il mercato del noleggio. Interessanti sono anche i modelli 17.45, in grado di raggiungere un’altezza massima di 17 m e una capacità di carico fino a 4,5 t, e 14.42, dotati di motori Deutz Stage IIIB disposti in modo longitudinale. Nuova anche la trasmissione idrostatica Bosch Rexroth. Faresin Industries propone poi altre versioni pensate per l’utilizzo nella

movimentazione, come in cava o in impianti di riciclaggio, in cui è richiesta alta velocità del braccio e grande trazione. Come ad esempio l’8.40 VPSe TOP, dotato di motore Deutz Stage IIIB da 156 CV (115 kW), con trasmissione a variazione continua idrostatica VPSe e pompa da 185 l/min con comando Load Sensing (di serie la valvola Ecofast). O il 9.60: in grado di sollevare fino a 6 t in versione GLS, monta un motore Deutz Stage IIIB da 122 CVv (90 kW), trasmissione idrostatica con cambio meccanico a due velocità e a quattro modalità. Grazie poi a una pompa Load Sensing da 150 l/min e al sistema rigenerativo idraulico viene garantita un’elevata velocità di risalita del braccio anche con carichi pesanti.

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PRODOTTI SOCAGE

Le piattaforme Serie E La gamma Socage è molto ampia e variegata. Tra i modelli più rinomati dell’azienda emiliana ci sono certamente le piattaforme aeree forSte 75TJJ, telescopica a libera circolazione, alta 75 m, con sbraccio particolarmente lungo che arriva fino a 40 m, e forSte 15VTJ, versione telescopica da 15 m con jib montata su van, che vanta un’elevata portata di carico residuo su 3,5 t. La Serie E è un’innovazione recente per il mondo delle piattaforme aeree, nata grazie alla collaborazione di Socage con Welser Profile GmbH. La cooperazione esclusiva delle due aziende ha permesso di sviluppare l’SPP (Socage Project Profile): si tratta della realizzazione di profili tubolari in materiale altoresistenziale, con l’obiettivo di rendere il telaio di questa gamma di piattaforme aeree ultraleggero. Il processo di realizzazione dei profili ha inizio con l’utilizzo della tecnica di profilazione a rulli, prosegue con la saldatura a laser del giunto, il taglio laser tube del profilo e termina con la saldatura a robot. I vantaggi dell’SPP sono la modularità delle macchine, una riduzione dal 30% al 50% del peso della parte aerea e una notevole diminuzione del consumo

dell’autocarro. Della Serie E fanno parte anche le seguenti piattaforme aeree: forSte 21DJ, doppio articolata da 21 m di altezza con jib; forSte 20TJ, la più “tedesca” tra le piattaforme aeree Socage in quanto ha una configurazione specifica per quel tipo di mercato (questa piattaforma aerea telescopica, alta 20 m e dotata di jib, può essere stabilizzata e chiusa automaticamente e consente di eseguire tutte le funzioni direttamente dal cesto); forSte 28D, doppio articolata di 28 m di altezza e 14,5 m di sbraccio su 3,5 t (versione alleggerita).

Lo scorso anno, poi, Socage ha presentato un nuovo brevetto, denominato Convertible Basket: si tratta di un cesto in alluminio allargabile idraulicamente da 2.300/3.500 x 1.300 x 1.100 mm, con parapetto sollevabile per agevolare il carico del cestello. Questa invenzione è stata pensata da Socage per chi lavora con pannelli di Eternit e questo optional potrà essere montato su tutte le piattaforme aeree Socage della gamma forSte TJ-TJJ a partire da 35 m di altezza. Altro vanto di Socage è quello di adottare sulle sue piattaforme aeree il trattamento di cataforesi come base

per la verniciatura dei bracci. Grazie all’immersione dei pezzi in una vasca di composto liquido, la tecnica di cataforesi assicura una maggiore resistenza alla corrosione e all’attacco di agenti chimici, ottimizzando l’aderenza delle vernici di finitura. Da citare il fatto che Socage, al Bauma dello scorso anno, ha presentato la Serie E composta da piattaforme aeree con comandi elettroidraulici installate sul telaio X-Factor, con portata di 300 kg e montate su autocarri da 3,5 t. L’azienda sta ora lavorando per ultimare la gamma della Serie TJ-TJJ e completare la gamma di piattaforme aeree montate su VAN (da 8 m a 17 m di altezza) con la rotazione del cesto. 92 ONSITELIFT - febbraio 2017


HINOWA

La piattaforma cingolata Lightlift 15.70 Performance IIIS La piattaforma cingolata Lightlift 15.70 Performance IIIS è una delle ultime novità della famiglia LightLift di Hinowa ed è stata progettata per proseguire i successi ottenuti dalla Goldlift 14.70. La struttura articolata realizzata in acciaio altoresistenziale adotta lo schema a pantografo e permette di ottenere un’elevazione filomuro costante di 10 m e una quota massima di lavoro che raggiunge i 15,4 m. Inoltre, il Jib di classe Performance offre una portata utile di 230 kg disponibile in modo uniforme lungo tutto l’arco di lavoro della macchina e senza più variazioni di peso massimo dipendenti dalla posizione del cestello, dalla quota di lavoro e dall’estensione dei bracci, con uno sbraccio orizzontale costante di 6,6 m. In tal modo, è possibile lavorare a tutte le quote mantenendo sempre due operatori e tutti gli attrezzi necessari nel cestello. Per quanto riguarda le motorizzazioni, Hinowa offre qui di serie due opzioni bi-energy: dal punto di vista del motore termico, sia le unità a benzina Honda da 390 cc e 11,7 CV SAE con controllo automatico del regime di rotazione, sia i diesel Hatz da 10 CV SAE con acceleratore automatico. Entrambe le power unit sono associate a un motore ad alimentazione elettrica compatibile

con tensione di rete a 230 V. L’area di stabilizzazione si riduce dell’8% attestandosi a 2,8 x 2,8 m, mentre l’ingombro in ordine di marcia è ridotto: senza cestello la nuova LightLift 15.70 misura 3,4 m in lunghezza (47 cm in meno rispetto alla Goldlift 14.70 IIIS), mentre l’altezza inferiore ai 2 m permette alla macchina l’attraversamento di normali porte industriali e civili. È proprio grazie alle dimensioni compatte e alla disponibilità di accessori specifici come, ad esempio, i cingoli bianchi, che la LightLift 15.70 si rivela particolarmente adatta anche allo svolgimento di operazioni in ambienti interni. La versione Lithium-Ion è equipaggiata con un
pacco batterie al litio da 36 V e 100 A/h
con

sistema di ricarica rapida (80% in due ore) in modalità plugin. Questa unità sostituisce sia il motore termico che quello elettrico, consente di lavorare anche in assenza di collegamento alla rete elettrica e permette alla nuova LightLift 15.70 di raggiungere risultati importanti in termini di versatilità operativa e di silenziosità, impatto ambientale e autonomia. La gestione e il controllo operativo della macchina sono semplici e immediati, grazie al collaudato sistema IIIS di Hinowa: il pannello comandi prevede un pulsante per la stabilizzazione, uno per la destabilizzazione e un joystick per la movimentazione della meccanica aerea. Le informazioni all’operatore sono rese tramite un display di facile lettura. Anche la nuova LightLift 15.70 monta il sistema di controllo e diagnostica RAHM, che offre forti vantaggi da due punti di vista: in termini di sicurezza, permette in ogni momento di localizzare la macchina grazie a un dispositivo GPS installato a bordo; in ottica di manutenzione, invece, permette al service Hinowa di eseguire da remoto le operazioni diagnostiche e di aggiornamento software della macchina. febbraio 2017 - ONSITELIFT 93


PRODOTTI BKT Europe

Pneumatici per la logistica e la movimentazione portuale BKT ha saputo far fronte anche alle richieste della logistica e della movimentazione portuale progettando pneumatici in grado di operare su superfici spesso sconnesse e insidiose. Il settore della logistica portuale richiede pneumatici resistenti e con un’elevata durabilità nel tempo. Portmax PM 90, radiale dotato di cinture in acciaio multistrato, ha tra le proprie peculiarità un’elevata stabilità, indispensabile nelle attività di movimentazione di carichi elevati. La struttura All Steel garantisce robustezza alla carcassa e un’adeguata distribuzione dei carichi al suolo. Tra i punti vincenti del nuovo pneumatico c’è il prolungato ciclo di vita, frutto anche di una speciale mescola del battistrada con formula migliorata. Portmax PM 90 è anche un prezioso alleato per la produttività, grazie alla ridotta resistenza al rotolamento che contribuisce a limitare il consumo di carburante. Lo SM 55 è invece ideale per la logistica e il trasporto intermodale: il comfort di guida su superfici cementate o asfaltate è il grande pregio di questo pneumatico, unitamente alla stabilità in tutte le fasi di sollevamento. Il battistrada

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extra profondo (IND5 L5S) gli conferisce resistenza ad abrasioni, tagli e perforazioni. Il Container King è progettato per governare le operazioni di sollevamento dei carichi pesanti. La mescola del battistrada riduce il rischio di crepe, assicurando una maggiore durata. Port King Plus è caratterizzato da un battistrada profondo con robusti ramponi ed è stabile e resistente anche a utilizzi intensivi. Per le applicazioni più esigenti e difficili è possibile ordinar la versione “GCRC” (Groove Crack Resistant Compound), con una potenziata resistenza alle crepe. Lo SM 54, caratterizzato da un battistrada profondo (L4S) con disegno liscio, chiude la fila dei prodotti per reachstacker,

oltre a essere idoneo anche per movimentatori per container vuoti. Per le applicazioni sui movimentatori dei container pieni e vuoti, BKT propone Rock Grip, a tele incrociate, ideale per effettuare gli spostamenti a ritmo accelerato tipici di questo ambiente. XL Grip, sempre con tele incrociate, offre una carcassa robusta, mescola rinforzata e resistenza a tagli e lacerazioni. Inoltre, ha un’ampia impronta di contatto con il terreno e una notevole stabilità durante i sollevamenti, grazie alle scanalature presenti sul battistrada e all’ottimizzazione dei giunti di collegamento. BKT propone anche EM 937, per le operazioni di impilamento e carico, ideale per le superfici pavimentate e per le attività che richiedono un’intensa movimentazione all’interno del porto. Da citare sono anche gli pneumatici Power Trax HD e Power Trax Hd Smooth, adatti allo spostamento di carichi elevati in sicurezza in condizioni dure e critiche. Portmax PM 93, infine, è lo pneumatico radiale d’eccellenza per il trasporto intermodale con straddle carrier, le gru a cavaliere, mentre XL Grip IND3 (RTG) è la gamma di riferimento per le gru a ponte e le gru RTG.


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INSERZIONISTI Azienda

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Brigade Elettronica

19

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31

CTE

11

Demag - Terex Cranes

5

Espi Engineering

17

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I copertina

Haulotte Italia

IV copertina

JLG Industries Italia

9

Liebherr Italia

II copertina

Manitou Italia

21

Ormig

15

Pltaform Basket

13

Samoter 2017

25

Smopyc 2017

III copertina

SSAB Swedish Steel

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