OnSite Construction n.8 - Novembre-Dicembre 2022

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BUONA LETTURA del numero digitale di Novembre-Dicembre 2022 questa è la replica dell’edizione stampata La lettura è promossa da UN CENTRO DI RICICLAGGIO IN OGNI CANTIERE? SCOPRI DI PIÙ SU MBCRUSHER.COM SCOPRI COME

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Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2017 44
48
52 CIFA Un
58 CM Il
62 Tesmec
78 Tatra Il
ATTREZZATURE 82 SIP&T Stile
COMPONENTI 86 MP Filtri La
92 Bosch
Il
96 TVH Garanzia
TECNOLOGIE 98 JCB La
DOSSIER 102 Mercato e tendenze Ancora un anno positivo per
di
ON SITE 108 Il raddoppio della SS16 “Adriatica” “Giallo” sulla Statale di Ettore Zanatta FIERE 116 CSPI Expo Made in Italy in Giappone di Liliana Rebaglia 118 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia SOMMARIO 4 Editoriale di Ettore Zanatta 6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia ATTUALITA’ 34 Formazione e lavoro Alla ricerca del tecnico perduto di Gianni Gennari MACCHINE 40 Volvo La scelta elettrica di Stefano Vitali In copertina: WIRTGEN MACCHINE NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 - N.8 Direttore responsabile Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it Direttore editoriale Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it Responsabile commerciale Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it Hanno collaborato a questo numero: Silvio Crespi, Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Ralf Heller, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali Ufficio amministrazione Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it tel. 0545 967722 Ufficio abbonamenti tel. 0545 967722 e-mail: info@capoversoeditrice.it Abbonamenti Italia: euro 48,00 (IVA inclusa) Other countries: euro 60,00 (IVA inclusa) Stampa MDM - Forlì Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 1432 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl ONSITE CONSTRUCTION Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it C apoverso e d itric e Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE CONSTRUCTION”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl
Messersì Avvolti da un blu “elettrico” di Stefano Vitali
Sandvik Mining and Rock Solutions Perforazione oltre le aspettative di Pietro Gabrielli
“ecosistema” per il calcestruzzo di Silvio Crespi
“problem solving” del cantiere di Silvio Crespi
L’innovazione digitale e sostenibile di Stefano Vitali VEICOLI
mito della fenice di Silvio Crespi
“verticale” di Stefano Vitali
deareazione dell’olio idraulico di Ralf Heller
Rexroth
cantiere “automatizzato” di Silvio Crespi
di scorrimento di Pietro Gabrielli
“road to zero” (emission) passa anche dall’idrogeno di Silvio Crespi
le costruzioni
Gianni Gennari
Hands On IL RULLO TANDEM HAMM HX 90i LA COMPATTAZIONE “INTELLIGENTE” di
68
Ettore Zanatta
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Il vento delle riflessioni

Che cosa augurarci per l’anno nuovo? Innanzitutto che sia l’anno dei “sì”, al di là di ogni barriera ideologica. Senza perderci troppo a discettare di convinzioni politiche - mai come oggi precipitate nell’inutilità, per assenza di dibattito e perdita di credibilità della classe dirigente - possiamo solo sperare che il nuovo Governo trovi la volontà di voltare pagina, una volta per tutte. Dopo i “no” aprioristici alla Tav e perfino a quel Tap che - con il caro gas che incombe, la guerra in Ucraina e i ricatti energetici della Russia - ci ha consentito di affrontare l’inverno più serenamente, il vento delle riflessioni (e delle decisioni) sembra davvero soffiare altrove. Soffia nelle vele della ripresa di grandi opere, ad esempio, e in generale nella visione aperta allo sviluppo che ogni Paese moderno dovrebbe avere “senza se e senza ma” (pena la decadenza irreversibile in ogni versante). Una mano decisiva alla rinascita italiana e alla fine del pensiero debole dei “no” la danno le stesse circostanze contingenti. Venezia salvata dall’acqua alta più minacciosa dell’ultimo decennio, ad esempio. Grazie al Mose, il sistema di paratie mobili contestato in modo feroce e fatto oggetto quasi esclusivamente (anche nel recente passato) di giudizi severissimi sulla sua presunta inutilità, vetustà e fonte di ruberie immonde. Un’infrastruttura ingegneristica che sta dimostrando invece un’utilità di preservazione del territorio più delicato al mondo, con un ribaltamento di fronte evidente delle posizioni più oltranziste. Oggi si volta pagina, con evidenza. Ma non per lasciare spazio alla speculazione sul suolo nazionale. Piuttosto, per sgomberare il campo dagli equivoci. Come quello che è riuscito, negli anni, a bloccare un’altra infrastruttura indispensabile come la Gronda di Genova - con le parole tragiche (che ancora ci assordano) del sedicente comitato che definì “una favoletta” il rischio di crollo del ponte Morandi - farneticando sui blog di “inutilità” dell’opera, salvo poi far sparire ogni traccia delle scempiaggini proferite subito dopo la tragedia che costò 43 morti, migliaia di sfollati e disagi socio-economici enormi alla città della Lanterna. Il Paese, dopo tante sofferenze e colpevoli tentennamenti, non vuole più fermarsi. Le costruzioni continuano a guidare la ripresa nazionale e questo è un segno di resilienza esemplare, più di ogni dibattito sterile e senza sostanza. Questa è la strada giusta, quella che ci porterà lontano, e possiamo scommettere fin da ora che nessun cittadino serio e onesto vorrà più rinunciarci. A scapito, magari, di una decurtazione decisiva del “reddito di cittadinanza di fascia alta” di cui hanno goduto, per troppo tempo, i parlamentari e gli ideologi del “no” per partito preso.

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EDITORIALE ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022
Ettore Zanatta direttore editoriale

NOTIZIE

a cura di Liliana Rebaglia

Il noleggio come scelta di business per le aziende

Si è svolta venerdì 2 dicembre 2022 l’annuale Assemblea dei Soci Assodimi presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna, all’interno della quale è stato presentato lo Studio Noleggio. L’associazione aveva previsto una doppia possibilità di partecipazione, in presenza e online, e la risposta da parte dei soci è stata molto positiva con 147 partecipanti di cui 67 in presenza e 82 da remoto. Tre gli speaker della giornata: Federico Della Puppa, responsabile del centro studi AssodimiSmartland, che ha illustrato i dati del noleggio; il segretario generale di Unacea Luca Nutarelli, che ha esposto i dati di vendita delle macchine; la Dott.ssa Giovanna Altieri del Centro Studi di Ance, che ha focalizzato l’attenzione sui dati del settore delle costruzioni.  Lo Studio Noleggio ha evidenziato come il noleggio sia diventato una vera e propria scelta di business per la maggior parte dei clienti, assumendo un valore ancor maggiore in riferimento al momento attuale. Il sistema economico nazionale si compone di tanti tasselli (Superbonus, cessione del credito, avvio del PNRR, tassi di interesse, mercato immobiliare ecc.) su cui hanno ripercussioni anche “tempeste” come la guerra in corso, la crisi energetica, i rincari e l’inflazione. In questo contesto l’andamento del comparto delle costruzioni, che rappresenta la fetta di clientela più ampia del noleggio, e della produzione industriale stanno crescendo in modo tale che potrebbero assorbire eventuali anomalie del mercato. Analizzando i bilanci 2021 delle aziende di noleggio si denota un mercato in forte ascesa con medie nazionali sul +22.6%, con i soci

Assodimi che possono vantare crescite medie del 27.2%. Tutti gli indici aziendali sono positivi, con l’unica eccezione del costo del personale e del fatturato pro-capite, che identificano la mancanza di personale all’interno del comparto. Due indicatori su tutti saltano all’occhio con l’indice di solvibilità del noleggio molto elevato elaborato in 1.2, che per i soci Assodimi aumenta del 50% in 1.8, e l’indice del cash flow al 18.3% (che raggiunge il 19.3% per i soci Assodimi). Nel 2021 si è assistito ad una crescita del mercato del noleggio consolidata del 22.6% (che era stata prevista al 20.4%), mentre nel 2022 la crescita stimata è del 13.5%. Per il 2023 si prevede un ulteriore incremento, per effetti degli investimenti, che dovrebbe portare ad una crescita media del 15.5%. Il mercato del noleggio italiano dovrebbe arrivare a toccare i 2.88 Mld€, con una spesa pro capite di 48.6 €, che ha registrato un incremento del 114% in 15 anni e del 60% nei soli ultimi tre anni. Durante il nuovo anno dovranno essere fronteggiati però anche due problemi che stanno caratterizzando il settore: ricerca e mantenimento del personale, aumento dei costi e

difficoltà nell’approvvigionamento delle macchine.

L’associazione ha coniato e lanciato l’hashtag #SeNonOraQuando che significa per i soci Assodimi collaborazione, formazione, digitalizzazione, innovazione, organizzazione. Durante l’anno il ruolo di Assodimi nel mercato si è ancor più rafforzato, con l’ingresso di nuovi soci e confermato come punto di riferimento per il noleggio. Sono numerosi i progetti e le attività che l’associazione ha già programmato e intende portare avanti nel 2023 tra cui la creazione di un contratto collettivo di lavoro per il noleggio, la digitalizzazione e l’aumento della professionalità del settore con eventi e webinar. La formazione è uno dei temi centrali per il nuovo anno con differenti tipologie di corsi noleggio in programma, che mirano a professionalizzare gli operatori del noleggio, e nuovi percorsi di management in collaborazione con importanti università italiane. Al termine della giornata è stato presentato il 31° Congresso dei noleggiatori che andrà in scena il 29 settembre 2023 presso lo spettacolare Museo Ferroviario di Pietrarsa a Napoli.

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NOTIZIE

ELSA SOLUTIONS

Il sistema di generazione di energia H2FCB

Elsa Solutions ha introdotto sul mercato il nuovo sistema H2FCB, una soluzione per la generazione di energia “zero carbon” sviluppata dalla divisione aziendale Aliant Battery.  Il nuovo sistema - dove H2 sta per “idrogeno”, FC per “Fuel Cell” e B per “batteria”nasce come sistema di generazione energia “GENSET” totalmente a idrogeno con utilizzo tipo Range Extender. Una soluzione 100% “carbon-free” in grado di produrre e accumulare energia senza alcuna emissione di CO2, con bassi costi totali di gestione (TCO).

La principale fonte di energia del sistema è la batteria ad alta tensione integrata, selezionabile in funzione delle esigenze in taglie modulari da 37 a 280 KWh. Questa è affiancata da un sistema di produzione di energia elettrica a idrogeno che consente di ricaricarla. Le soglie e le potenze di carica della “fuel cell” sono gestite in sicurezza dal PMS-Power Management System e si basano sul modo d’uso scelto dall’utilizzatore, in funzione di ciclo di lavoro e preferenze specifiche. La centralina PMS, il

cui software è proprietario ed è stato sviluppato da foglio bianco da risorse interne all’azienda, è progettata specificatamente per la gestione del sistema. La gestione della potenza e degli Start-Stop della “Fuel Cell” sono autonomi, grazie appunto alla centralina PMS integrata, che comunica via CANBus con tutte le periferiche e coordina le operazioni di tutti i dispositivi, massimizzandone la vita utile e il consumo di energia e controllandone la potenza utilizzabile. Il generatore “Fuel Cell” è disponibile in taglie di potenza di

30, 50 e 60 kW, con la 120 kW in fase di rilascio produzione da parte di Loop Eergy, il fornitore della “Fuel Cell”, il cuore del sistema, con cui è stato sviluppato il progetto. Anche la capacità di idrogeno è scalabile, essendo il sistema dotato di gruppo di riduzione che può essere reso compatibile con bombole a 200, 350 o 700 bar. La gestione della ricarica di queste ultime può inoltre avvenire con modalità di “local despatch”, nei vari Paesi in cui il sistema a idrogeno andrà installato, poiché il progetto è stato portato avanti come un sistema aperto a terze parti sia per la parte di scelta del fornitore di idrogeno che per quella di scelta delle bombole per lo stoccaggio. Oltre alla generazione di energia elettrica c’è la possibilità di riutilizzare calore generato dalla “Fuel Cell” per impianti termici, aumentando l’efficienza del sistema sfruttando le potenzialità della cogenerazione. Aliant Battery fornisce inoltre una soluzione standard che si può incorporare in container o montare su una minipala: l’idrogeno proveniente da fonte esterna è immesso all’interno di un rack di bombole integrate nel sistema, completamente controllate. Uno o più inverter possono essere programmanti per costituire una piccola rete elettrica a isola o per essere collegati in rete tramite un opportuno inverter certificato. Questo sistema permette di avere grande disponibilità di energia elettrica in aree isolate, senza la necessità di creare infrastrutture elettriche, ed è facilmente trasportabile grazie al container in cui è inserito. Allo stesso tempo consente di realizzare gruppi di cogenerazione per interi distretti residenziali limitando l’impegno di energia elettrica da rete pubblica e consentendo una decarbonizzazione del riscaldamento, rispetto a soluzioni con caldaie a metano.

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NOTIZIE

HITACHI

Sinergia di controllo con Leica Geosystems

di nuove abitazioni nel villaggio di Plouguin, vicino a Brest, un perito gli ha dato una chiavetta USB per uno dei primi incarichi della macchina. Dopo aver scaricato un file per preparare le utenze di 16 lotti è riuscito a monitorare la sua posizione in tempo reale e a seguire con precisione il piano corretto per i lavori di scavo e livellamento. “Gli aspetti migliori del sistema Leica Geosystems sono la facilità d’uso per posizionare il monitor all’inizio di ogni giornata e la chiarezza della grafica sullo schermo, con un numero sempre maggiore di viste e aspetti del sito.

La collaborazione tra HCME e Leica Geosystems si è concretizzata nel primo escavatore cingolato Zaxis-7 con soluzione di controllo macchina 3D consegnato in Francia, a Kerleroux. Si tratta del modello ZX250LCN-7 ed è la prima unità di questo genere a essere fornita attraverso lo stabilimento HCME di Amsterdam. Il nuovo escavatore è stato equipaggiato con la soluzione di controllo macchina 3D di Leica Geosystems, uno degli optional disponibili per i clienti che consente di lavorare in modo più indipendente, produttivo e preciso. “Abbiamo cominciato a lavorare con i sistemi di guida delle macchine sette anni fa”, ha spiegato Matthieu Leon, AD di Kerleroux. “Questa tecnologia è precisa e affidabile e consente di evitare le complicanze causate dal precedente sistema di rilevamento, a causa delle centinaia di aste da utilizzare per un progetto paesaggistico. Oggi siamo più indipendenti e anche se la topografia del progetto subisce variazioni possiamo modificarla nel sistema GPS, senza dover cambiare la disposizione delle aste”. È stato il concessionario Hitachi di Kerleroux in Bretagna a proporre

il sistema Leica Geosystems 3D sul nuovo Zaxis-7. L’offerta è stata subito interessante per Kerleroux: “Con il sistema installato da Hitachi si assicura un livello di affidabilità superiore nel tempo”, aggiunge Leon. “Ciò significa che possiamo evitare qualsiasi problema di localizzazione del cablaggio e delle antenne, nonché danni ai sensori. Inoltre, utilizziamo Cobemat come sportello unico e non abbiamo il problema di contattare un secondo fornitore. Hitachi e Leica Geosystems hanno già stretto una partnership che possiamo sfruttare come opzione per l’acquisto di una nuova macchina”. “Il controllo 3D della macchina è vantaggioso perché posso lavorare da solo, senza bisogno di un capocantiere e/o di un perito”, ha aggiunto l’operatore Thierry Le Brun. “Così posso portare a termine le attività più velocemente e sono quindi produttivo”. Quando Thierry è arrivato sul sito di quasi 7.000 m2

Anche la precisione del mio lavoro con la macchina è eccellente, in quanto posso operare con sicurezza al centimetro”, ha spiegato Le Brun. “Preferisco anche il monitor più grande e più facile da usare fornito con il nuovo sistema di controllo macchina di Leica Geosystems. Infine, posso dire che è stato montato in fabbrica da Hitachi, perché sembra parte della macchina e tutti i cavi sono stati ben integrati in cabina”. “Se il primo escavatore Zaxis-7 di HCME Customised Solutions con controllo macchina 3D di Leica Geosystems è un esempio, la partnership tra le due aziende e la rete di concessionari Hitachi avrà un enorme successo”, ha concluso Matthieu Leon. “Insieme a Cobemat terremo aperta la porta a qualsiasi altra azienda che desideri provare la nostra ultima macchina. Sta funzionando bene e abbiamo tutti i motivi per raccomandare questa nuova soluzione”, ha chiosato l’AD di Kerleroux.

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NOTIZIE

VOLVO

Camion elettrici con acciaio privo di combustibili fossili

Lo scorso settembre Volvo Trucks ha avviato la produzione in serie di camion elettrici da 44 t (Peso lordo combinato - GCW) per applicazioni pesanti, diventando il primo produttore mondiale di camion a raggiungere questo traguardo. Alcuni dei veicoli elettrici prodotti saranno inoltre i primi al mondo fabbricati con acciaio privo di combustibili fossili. “Il nostro percorso verso le zero emissioni nette prevede la rimozione dei combustibili fossili dalle operazioni dei nostri veicoli e, con il tempo, la completa sostituzione dei materiali usati per i nostri camion con soluzioni alternative riciclate e prive di combustibili fossili”, ha dichiarato Jessica Sandström, Senior Vice President of Product Management di Volvo Trucks.

L’acciaio in questione è prodotto dall’azienda siderurgica svedese SSAB e viene realizzato attraverso una tecnologia completamente nuova che fa uso di idrogeno ed elettricità senza combustibili fossili. Il risultato è una riduzione significativa dell’impatto ambientale, nonché un importante passo avanti verso una filiera a zero emissioni nette. Tra i clienti che adotteranno l’acciaio privo di combustibili fossili per alcuni dei propri camion elettrici spiccano Amazon, DFDS e, attraverso l’azienda di trasporti Simon Loos, Unilever. “In Amazon abbiamo intrapreso un percorso volto ad azzerare, entro il 2040, le emissioni di carbonio prodotte durante tutte le nostre operazioni. Affinché questa transizione possa avverarsi, abbiamo

bisogno di partner come Volvo”, ha affermato Andreas Marschner, Vice President Transportation Services Europe di Amazon. “DFDS intende raggiungere la transizione ecologica auspicata e fornire soluzioni di trasporto e logistica più ecosostenibili. Qualsiasi passo avanti nella transizione ecologica della logistica ci avvicina a una società a zero emissioni di carbonio e siamo pertanto felici di apprendere che alcuni dei nostri nuovi camion elettrici presto in

consegna saranno prodotti con un acciaio privo di combustibili fossili”, ha dichiarato Niklas Andersson,  EVP of DFDS Logistics Division.  Il primo acciaio prodotto con l’idrogeno viene utilizzato nei longheroni dei camion elettrici, ovvero l’ossatura del veicolo su cui vengono montati tutti gli altri componenti principali.

Con l’aumento della disponibilità di acciaio privo di combustibili fossili, sarà introdotto anche in altre parti del veicolo. A oggi, circa il 30% dei materiali di un nuovo camion Volvo proviene da materiali riciclati e fino al 90% può essere riciclato al termine del suo ciclo di vita. L’acciaio privo di combustibili fossili sarà un’aggiunta importante all’acciaio tradizionale e riciclato che viene utilizzato nei veicoli pesanti Volvo.

Volvo Trucks intende rispettare l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico e raggiungere zero emissioni nette di gas serra nell’intera filiera entro il 2040.

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NOTIZIE

Un riconoscimento per i dumper articolati DOOSAN

Il dumper articolato Doosan DA30 ha vinto il riconoscimento “EquipmentWatch 2022 Highest Retained Value (HRV)”, premio assegnato a 30 diverse categorie di macchine da costruzione, sollevamento/ accesso e agricole sulla base dei dati contenuti nel database leader del settore di EquipmentWatch e di oltre nove milioni di osservazioni di mercato. L’assegnazione di questi riconoscimenti rappresenta il culmine di oltre 100 ore di analisi necessarie per esaminare e classificare più di 27.000 modelli di attrezzature. Per EquipmentWatch questi premi basati sull’analisi dei dati riconoscono l’eccellenza tra i

produttori di macchine per il movimento terra, il sollevamento e le applicazioni agricole. EquipmentWatch utilizza algoritmi proprietari, schemi di deprezzamento e altri dati che permettono ai suoi analisti di individuare le macchine in grado di offrire ai clienti un miglior ritorno sull’investimento a cinque anni. Beka Nemstsveridze, ADT Product Manager di Doosan, ha affermato: “Gli ADT Doosan sono apprezzati per le prestazioni, la robustezza e l’affidabilità. Siamo estremamente lieti di aver ricevuto questo ‘Highest Retained Value Award da EquipmentWatch’, che conferma ai nostri concessionari e ai nostri clienti il fatto

che scegliere Doosan rappresenta senza dubbio la scelta giusta”. L’ultima generazione di ADT Doosan include i modelli DA30-7 e DA45-7, entrambi conformi Stage V. I dumper articolati DA30-7 e DA45-7 hanno un carico utile di 28 e 41 t, rispettivamente. Il DA30-7 è motorizzato con un diesel Stage V Scania DC09 da 9 l da 276 kW (375 HP) di potenza; il DA45-7 è dotato invece di un diesel Stage V Scania DC13 da 13 l da 368 kW (500 HP) di potenza. Come tutti i dumper articolati Doosan anche i modelli DA30-7 e DA45-7 si caratterizzano per lo snodo di articolazione collocato dietro la ralla che assicura la ripartizione omogenea dei pesi anche

durante la sterzata a pieno angolo. Insieme al rimorchio tandem a oscillazione libera il sistema assicura una ripartizione uniforme del peso sulle ruote e garantisce contatto e trazione permanente a sei ruote, con una distribuzione uniforme della potenza e alte prestazioni, in particolare su suoli difficili come terreni bagnati, superfici irregolari, pendii ripidi, curve strette o una combinazione di tutte queste condizioni impegnative. A complemento di questi modelli di ADT standard 6x6 Doosan ha poi lanciato anche una nuova versione 4x4 del dumper articolato DA45-7: destinato a competere con i dumper a telaio rigido nella classe delle 40 t, il nuovo ADT 4x4 è stato una delle molte anteprime mondiali presentate da Doosan al Bauma 2022. Nel nuovo ADT 4x4 trattore e cabina sono gli stessi del modello 6x6 originale e le modifiche si concentrano sul rimorchio e sugli assali. Equipaggiato con una trasmissione ZF EP8-420, il DA45-7 4x4 si distingue per il fatto che ha soli due assali e ruote posteriori gemellate, a cui si aggiunge una sospensione idropneumatica posteriore, mentre la sezione del cassone rimane a quella dei dumper rigidi classe 40 t.

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NOTIZIE

Soluzioni per il riutilizzo dei rifiuti C&D

Gli scarti C&D contribuiscono a oltre 600 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Se tutti questi rifiuti fossero trasportati su camion farebbero il giro del mondo tre volte. E’ quindi scontato dire che i rifiuti C&D sono davvero troppi e che ognuno dovrebbe fare la sua parte per ridurli: MB Crusher è consapevole di questi ostacoli e si è posta l’obiettivo di fare la differenza nel riciclo dei materiali di scarto. Per questo motivo l’azienda veneta ha progettato attrezzature che possono aiutare ad affrontare questi ostacoli, creando nuovi materiali a partire da tutti gli scarti che possono essere riutilizzati. Uno dei clienti MB Crusher negli Stati Uniti, un grande produttore di calcestruzzo, aveva ad esempio bisogno di una soluzione per gestire il suo materiale di scarto sempre più ingombrante. Sapeva che il riciclaggio del calcestruzzo era redditizio, ma voleva investire solo una parte dei suoi ricavi in nuovi macchinari. Si è rivolto a MB Crusher per trovare la soluzione e ha acquistato una benna frantoio BF135.8, iniziando a frantumare il suo mucchio di calcestruzzo direttamente in loco. Così non solo ha evitato che tonnellate di rifiuti di calcestruzzo finissero in

discarica, ma ha anche trasformato il materiale riciclato in una nuova fonte di guadagno. Certo, il calcestruzzo di per sé non è il materiale più difficile da riciclare, ma cosa succede quando si tratta di calcestruzzo armato? Qui l’ostacolo è più grande, perché se il riciclo del cemento può essere complesso ancor di più lo è quello delle parti armate, a meno che non si disponga delle giuste attrezzature. Com’è successo a un altro cliente di MB Crusher, che ha acquistato una benna frantumatrice BF90.3,

lavorando il cemento armato insieme alla parte armata e poi eparandole. Il tutto usando solo il suo stesso escavatore. E che dire di altri materiali da costruzione? Come ad esempio i mattoni. Sappiamo che sono riciclabili, ma richiedono una lavorazione più lunga, giusto? In realtà no. Come nell’esempio precedente, con la giusta attrezzatura è possibile svolgere facilmente compiti apparentemente difficili. Come un altro cliente dell’azienda di Fara Vicentino (VI), che ha acquistato la benna frantoio BF120.4 e ha trasformato il suo escavatore in un centro di riciclaggio, frantumando il suo cumulo mattoni direttamente sul posto. Esempi, quelli appena riportati, di come MB Crusher offra una serie di attrezzature che aiutano le aziende a superare gli ostacoli del riutilizzo dei rifiuti C&D. L’azienda veneta si concentra sulla progettazione di soluzioni praticabili, economiche e, soprattutto, semplici, in grado di adattarsi alle macchine operatrici già presenti nei cantieri di tutti il mondo.

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NOTIZIE

Cantiere a zero emissioni a Barcellona

L’intero portafoglio a zero emissioni di Wacker Neuson è stata recentemente utilizzato per la posa di nuove tubazioni dell’acqua a Barcellona. Qui, Homs Rentals - una società spagnola di noleggio di macchine edili - ha fornito all’impresa edile Sorigué i prodotti a “zero emission” del costruttore tedesco. “Si tratta di uno dei primi progetti di costruzione in Spagna in cui vengono utilizzate esclusivamente macchine a ‘zero emission’. Le macchine vengono utilizzate lungo l’intero processo, dalla demolizione allo scavo, al riempimento e alla compattazione”, spiega Marc Homs, direttore finanziario di Homs Rentals. “Siamo sempre desiderosi di fare un passo

a disposizione la sua assistenza in anticipo per l’intera pianificazione del processo: dalla scelta delle macchine e delle attrezzature idonee, dei relativi accessori e delle batterie, alla consulenza sul fabbisogno di elettricità e sul carico allacciato, al miglior utilizzo possibile della Charging Box e alla gestione delle ricariche intermedie. “In Spagna si registra un aumento della domanda di macchine a ‘zero emission’. Crediamo che la domanda continuerà ad aumentare man mano che la questione della sostenibilità diventa sempre più importante”, afferma Alberto Villanueva, Service Manager presso Wacker Neuson Spagna. “Oltre alle macchine siamo in grado di fornire ai nostri clienti

anche l’energia di cui hanno bisogno con la Charging Box, la quale può essere utilizzata per il caricamento delle batterie e non solo per le attrezzature di compattamento più piccole, ma anche per escavatori o dumper”.

In primo luogo è stato utilizzato l’escavatore elettrico Zero Tail EZ17e: la pavimentazione e la sottostante copertura in calcestruzzo sono state smantellate con il martello idraulico e, successivamente il materiale è stato rimosso. La tecnologia agli ioni di litio di alta qualità consente alla macchina di soddisfare gli elevati requisiti di potenza, durata e robustezza. Per il trasporto del materiale sono state utilizzati la pala gommata Wacker Neuson WL20e e il dumper gommato DW15e. Finalizzati i lavori sulle tubazioni idriche, il terreno è stato compattato con due costipatori a batteria AS50e e dalla piastra vibrante APS1340e. Tutte le apparecchiature di compattamento Wacker Neuson funzionano con la stessa batteria modulare agli ioni di litio. Questo accumulatore è stato appositamente progettato per lavori edili difficili e fornisce l’energia sufficiente per tutto il lavoro che una macchina di compattazione deve svolgere in una giornata lavorativa media.

avanti ed essere all’avanguardia nel settore e questo è possibile solo con un partner forte e impegnato come Wacker Neuson”. Una Charging Box di Wacker Neuson è stata utilizzata in cantiere a scopo di prova. Questa stazione di ricarica mobile consente la facile ricarica delle batterie di tutte le macchine elettriche durante la notte o durante le pause di lavoro. In tal modo il cantiere è completamente indipendente dalla rete elettrica e stabilisce nuovi standard per cantieri a zero emissioni del futuro. Wacker Neuson ha messo

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Tecnologie motoristiche e di trasmissione

Gli ospiti che hanno visitato lo stand di John Deere Power Systems al Bauma hanno potuto ricevere maggiori informazioni sulle ultime innovazioni dei prodotti, tra cui i motori di ultima generazione, la strategia dei carburanti alternativi adottata dall’azienda e i progressi relativi alle trasmissioni e batterie elettriche, nonché sull’Assistenza Connessa, una soluzione di monitoraggio e diagnostica da remoto sviluppata per le macchine dei costruttori OEM con motorizzazione John Deere. JDPS ha esposto in fiera anche i suoi motori di ultima generazione JD14 e JD18 e la Kreisel Battery Pack 63 (KBP63), una batteria modulare che utilizza la tecnologia brevettata di raffreddamento ad immersione di Kreisel Electric, che garantisce alti livelli di prestazione, affidabilità e sicurezza. Allo stand erano esposte anche altre soluzioni John Deere per la generazione di corrente continua, organi di trasmissione elettrici e ibridi e tecnologie di Assistenza Connessa.  JDPS lavora per un futuro di sistemi di propulsione a emissioni di carbonio basse o pari a zero. Per questo motivo l’azienda sta investendo consistenti risorse in batterie a tecnologia avanzata

per i veicoli fuoristrada. Deere & Company ha acquisito il pacchetto di maggioranza di Kreisel Electric, Inc. (“Kreisel”), un fornitore di tecnologia delle batterie con sede in Austria che sviluppa moduli e pacchi batteria elettrici a lunga durata, oltre a una piattaforma di ricarica per infrastrutture chiamata Chimero. JDPS si impegna costantemente per poter offrire carburanti più sostenibili senza ridurre le prestazioni dei motori attraverso investimenti per l’integrazione di tecnologie di produzione di carburanti alternativi. L’azienda ritiene che il biodiesel e il diesel rinnovabile continueranno ad apportare valore agli utilizzatori

finali di motori fuoristrada per applicazioni gravose. JDPS ha compiuto notevoli passi avanti nel testare la compatibilità dei suoi motori con carburanti rinnovabili quali l’olio vegetale idrogenato (HVO), un biocarburante ottenuto mediante processo di idrocracking o idrogenazione di olio vegetale. Il diesel rinnovabile deriva da fonti rinnovabili e rappresenta un sostituto sostenibile equiparabile al diesel. Sviluppati per produrre livelli più elevati di affidabilità, durata, flessibilità e facilità di manutenzione per una vasta gamma di applicazioni gravose, questi motori di ultima generazione sfruttano in modo nuovo le migliori tecnologie John Deere per soddisfare sia le richieste del mercato che le esigenze dei clienti. La gamma citata comprende i modelli JD4, JD14 e JD18. JDPS progetta di estendere la sua offerta di tecnologie telematiche alle macchine dei costruttori OEM con motorizzazione John Deere attraverso un sistema di Assistenza Connessa, che contribuisce a migliorare l’efficienza, la redditività e la produttività sul campo fornendo assistenza ai clienti attraverso i servizi John Deere di monitoraggio e diagnostica da remoto. Infine, JDPS vanta una robusta rete di distributori e concessionari che supportano i costruttori OEM in tutto il mondo nell’integrazione dei motori e degli organi di trasmissione in una vasta gamma di applicazioni fuoristrada. JDPS ha rafforzato i suoi rapporti con NPS Driven GmbH, storico distributore JDPS per il Benelux, la Francia e l’Islanda. D’ora in avanti NPS Driven GmbH servirà anche la Germania e lancerà sul mercato tedesco tecnologie JDPS avanzate e personalizzate per la produzione di energia.

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WIRTGEN GROUP

Soluzioni digitali e sostenibili

“The Future in Roadbuilding –Smart. Safe. Sustainable”: con questo motto il Wirtgen Group si è presentato nello stand comune con John Deere in occasione dello scorso Bauma. Con più di 97 macchine in esposizione (tra le quali 37 anteprime mondiali), sistemi digitali e proposte sul tema della sostenibilità, il Gruppo di imprese ha presentato le sue soluzioni avveniristiche per la costruzione stradale. L’orientamento sostenibile del Wirtgen Group ha guidato i visitatori come un filo rosso all’interno dello stand fieristico. Tra le innovazioni e le anteprime mondiali delle macchine erano inclusi ad esempio i rulli tandem elettrici a batteria Hamm, le nuove finitrici elettriche MINI a batteria Vögele e i frantoi a urti completamente elettrici di Kleemann. L’attenzione è stata catturata in particolare dalle due frese compatte Wirtgen con cabina comfort, dalla generazione “Tratto 5” delle finitrici stradali Vögele e dal sistema REVOC di Benninghoven, un catalizzatore per gli impianti di miscelazione dell’asfalto. Oltre alle singole macchine, il

Wirtgen Group ha presentato i sistemi di produzione per le applicazioni complete nella costruzione stradale. È qui che si trova il maggiore potenziale ecologico ed efficiente– nel riciclaggio a freddo e nel riciclaggio dell’asfalto, nelle applicazioni senza emissioni nelle città e negli altri luoghi sensibili, nei grandi interventi di risanamento e nei piccoli lavori comunali. Gli utilizzatori traggono vantaggio non solo dal programma di macchine coordinato del Wirtgen Group, ma anche dalle sinergie che emergono in combinazione con John Deere. Queste riguardano anche il trattamento della roccia naturale e dei materiali riciclati, per i quali le pale gommate John Deere formano un sistema di produzione unico con gli impianti di frantumazione e vagliatura Kleemann. John Deere offrirà in futuro due modelli di pale gommate in alcuni mercati europei selezionati. A partire dal 24 ottobre, data di inizio di Bauma, la 744 P-Tier e la 824 P-Tier sono disponibili in Germania e in Gran Bretagna. Entrambi i modelli di pale gommate

saranno offerti attraverso la rete di distribuzione del Wirtgen Group. Nella cosiddetta Technology Zone, il Wirtgen Group ha presentato le soluzioni digitali dei suoi brand, che permettono già oggi agli utilizzatori di comandare le macchine in maniera più semplice e di disporre di una documentazione dal cantiere. Di queste fanno parte ad esempio il Wirtgen Performance Tracker, il nuovo sistema dello sterzo satellitare Wirtgen AutoTrac per le stabilizzatrici e riciclatrici gommate, il nuovo assistente per la compattazione Smart Compact di Hamm e anche gli strumenti di documentazione e ottimizzazione dei processi Vögele WITOS Paving Docu e Paving Plus. Inoltre, nel cosiddetto Operations Center è stato possibile dare uno sguardo al modo in cui in futuro sarà possibile pianificare, monitorare ed analizzare l’intero cantiere. L’obiettivo è quello di fornire ai clienti un vero valore aggiunto con l’aiuto delle soluzioni telematiche, in modo da rendere possibile una realizzazione ancora più efficiente dei progetti.

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KOHLER ENGINES

Un workshop sui carburanti alternativi

Si è svolto lo scorso novembre a Reggio Emilia, presso la sede di Kohler Engines, l’evento “Alternative fuels. A sustainable path to engines decarbonization”, un workshop organizzato da SAE-NA, STEMS-CNR e Kohler, sponsorizzato e ospitato da Kohler stessa. Si tratta di un forum internazionale dedicato ai carburanti alternativi nell’industria on-road e off-road, che ha raccolto in due giorni di discussioni la comunità tecnica e scientifica proveniente da produttori di motori e di componenti, produttori di combustibili, società di ingegneria, associazioni, e mondo della ricerca e dell’università, istituendo un legame indissolubile tra istruzione e industria. Nel corso del workshop è stato analizzato il complesso scenario dei carburanti alternativi per i motori a combustione interna. Considerati l’alternativa ai combustibili fossili, possono dare un contributo quasi immediato alla

decarbonizzazione, e rappresentano la via più veloce per ridurre drasticamente le emissioni di carbonio nel breve termine. Luigi Arnone, direttore Engineering, Diesel Engines, e vicepresidente di SAE-NA, ha dichiarato: “I combustibili alternativi e l’idrogeno rappresentano uno dei pilastri su cui si sta fondando lo sviluppo dei motori a combustione interna. Sono diverse le tecnologie che, come Kohler, stiamo studiando e sviluppando nell’ottica della sostenibilità ambientale: non crediamo che una singola soluzione possa soddisfare tutte le esigenze, piuttosto prevediamo un futuro in cui diverse tecnologie coesisteranno”. Per Kohler, la scelta di una soluzione piuttosto che di un’altra dipenderà dalla macchina, nonché da fattori quali il ciclo di lavoro, l’ambiente operativo e l’ubicazione, le normative e gli incentivi specifici del mercato. Dal forum è emerso come sia

necessario ampliare la visione del business e passare da una semplice prospettiva economica a una più ampia responsabilità nei confronti dell’ambiente e della comunità, che ponga la sostenibilità al centro delle strategie aziendali.

“Crediamo fortemente che il confronto all’interno della comunità tecnica e scientifica internazionale sia una delle chiavi per il progresso tecnologico in un periodo di transizione come quello attuale”, ha concluso Arnone.

Tra i relatori, oltre ai rappresentati di SAE-NA e Kohler Engines, si sono avvicendate importanti personalità da eFuel Alliance, Eni, IVECO Group, Ricardo UK Ltd, FEV Italia, Dena, e Landi Renzo Group. Altri relatori di spicco provenivano dal mondo accademico: Empa Swiss Federal Laboratories, Università degli Studi di Napoli Parthenope, Università di Modena e Reggio Emilia, e Università di Firenze.

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Nuovo Sales Manager CE per il Sud Europa

Hyundai Construction Equipment Europe ha nominato Maurizio Chiarotti come Regional Sales Manager CE per la regione del Sud Europa. Chiarotti, che subentra a Luca Bellini, ha maturato una vasta esperienza nel settore movimento terra e attrezzature da cantiere e contribuirà a incrementare la crescita futura del marchio in tutto il Sud Europa. Obiettivi principali: espansione e gestione della rete di distributori e sviluppo commerciale con attenzione al mercato Italia.  Maurizio Chiarotti ha fatto il proprio debutto proprio nel corso del Bauma incontrando i concessionari del Sud Europa e numerosi clienti. In collaborazione con Mehmet Ay, Sales Manager Europe HCEE, Chiarotti svilupperà nuove strategie di marketing volte a consolidare gli obiettivi commerciali già prefissati e a costruire nuove collaborazioni

CIFA

nella regione Sud Europa, al fine di espandere la rete di distributori della propria area di competenza. Il nuovo Regional Sales Manager HCEE ha già le idee chiare sulle strategie da adottare: “Ho già incontrato i concessionari per raccogliere le informazioni necessarie volte a

incrementare l’attività della rete, la nostra prossimità al cliente e condividere nuove opportunità di sviluppo in nuovi segmenti di mercato. Un altro tema che intendo sviluppare, in quanto fondamentale per consolidare una rete capillare in tutto il Paese, è il servizio di assistenza con il supporto tecnico di un professionista come l’Ing. Mauro Macchi, che da anni mette a disposizione dei concessionari Italia HCEE la propria esperienza tecnica” “Siamo molto felici di accogliere Maurizio Chiarotti nel team Hyundai CEE - ha affermato Mehmet Ay, Sales Manager Europe HCEE - in quanto siamo convinti che la sua comprovata esperienza nel settore movimento terra ci consentirà di incrementare il nostro volume di affari nel Sud Europa e di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati per il futuro”

Scelta Liferay per il portale CIFA Connect

Liferay, azienda che sviluppa piattaforme aziendali di Digital Experience (DXP) basata su cloud con funzionalità di Portale, gestione contenuti e di commerce, è stata scelta da CIFA per sviluppare il nuovo portale “aftersales” CIFA Connect, dedicato alla rete di vendita e assistenza in Italia e nel mondo. Il progetto è partito dall’esigenza di rinnovare il processo con cui fino a oggi CIFA gestiva tutte le attività di post-vendita, dall’acquisto e fornitura di un pezzo di ricambio alla revisione, riparazione e manutenzione, fino alla gestione delle garanzie e dei reclami. Inoltre, c’era la necessità di integrare i diversi

sistemi informatici già presenti per correlare i dati e avere una visione di insieme. Inoltre, il reparto “aftersales” di CIFA - composto da due dipartimenti, il primo dedicato alle parti di ricambio e il secondo all’assistenza - aveva ulteriori obiettivi: da una parte offrire ai concessionari la giusta

formazione e conoscenza dei prodotti rendendo disponibile documentazione tecnica, foto e video dei macchinari e dei relativi componenti; dall’altra risolvere i problemi dei clienti nel minor tempo possibile, incrementando di conseguenza la loro soddisfazione. Da qui la scelta di un fornitore in grado di creare esperienze digitali personalizzate e integrate attraverso una piattaforma flessibile e adatta alle specifiche esigenze. È stato dunque realizzato un portale post-vendita ad hoc, CIFA Connect, interamente basato su tecnologia Liferay e realizzato in collaborazione di SMC, Platinum Partner di Liferay, e di ICM.S partner CIFA.

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HYUNDAI
MAURIZIO CHIAROTTI REGIONAL SALES MANAGER CE PER LA REGIONE DEL SUD EUROPA

TRT 90 LEVEL UP

TEREX TRT 90.

Il nuovo modello di gru fuoristrada TRT 90 di Terex, con i suoi soli 3 m di larghezza, è estremamente facile da trasportare e manovrare in cantiere. Il braccio telescopico idraulico da 47 m a cinque sezioni può lavorare con 3 differenti modalità di sfilo braccio per adattarsi alle diverse esigenze di sollevamento. Il braccio può inoltre essere esteso con le prolunghe addizionali da 9 e 17 m ideali per applicazioni a lungo raggio.

Il nuovo Sistema Operativo TEOS, con display touch screen da 10’’ e joystick elettro-proporzionali con settaggi personalizzabili, presenta un’interfaccia altamente intuitiva per semplificare il lavoro dell’Operatore ed aumentarne l’efficienza operativa.

• 90 t capacità di sollevamento

47 m lunghezza braccio telescopico

Prolunga addizionale a 2 sezioni da 9/17 m

66 m altezza massima in punta con prolunga

TE OS

Sistema Operativo

Piattaforma Telematica

www.terex.com/cranes

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Ampliata la gamma dei miniescavatori

Doosan ha ampliato la sua famiglia di miniescavatori di nuova generazione con il lancio del modello DX20Z-7 da 2 t. Grazie a una combinazione di compattezza e prestazioni, il nuovo DX20Z-7 è ideale per i cantieri in spazi confinati e al chiuso, grazie alla configurazione girosagoma e al tettuccio rimovibile. L’impianto idraulico sfrutta al meglio la potenza del propulsore diesel Stage V a 3 cilindri Yanmar 3TNV70 da 10,3 kW a 2.200 giri/min. Il risultato? Tempi di ciclo rapidi combinati con un controllo agevole delle forze di strappo, che includono una forza di scavo alla benna (ISO) di 1,55 t. Nella configurazione standard il DX20Z-7 ha un peso operativo di 1.995 kg. Con il bilanciere lungo opzionale da 1,1 m la profondità di scavo massima del DX20Z-7 è di 2.345 mm, l’altezza di scarico massima è di 2.750 mm e lo

WEBER MT

sbraccio massimo al suolo è di 3.975 mm. L’ampio diagramma di lavoro assicura le massime prestazioni e grande versatilità nell’impiego di un’ampia gamma di accessori. La grande capacità di sollevamento e l’elevata altezza di scarico offerte dal DX20Z-7 rendono semplici le operazioni di carico degli autocarri, mentre l’ampio sbraccio al suolo riduce la frequenza di riposizionamento durante lo scavo. Quand’è completamente retratto, con una larghezza di 950 mm, il sottocarro del DX20Z-7 consente

alla macchina di attraversare spazi ristretti; quand’è esteso, fino alla larghezza di 1.360 mm, la macchina offre un’elevata stabilità. Estensione e retrazione sono azionate in modo semplice e comodo tramite un interruttore posto sul pannello di controllo. Lo spazio calpestabile è ampio, con un pavimento piatto che ne agevola la pulizia, pedali ergonomici e un facile accesso a tutti i comandi. La visibilità anteriore è ottimizzata dalla luce a LED presente sul braccio. Il portellone posteriore in acciaio assicura una lunga durata e la massima tranquillità durante il lavoro. Le protezioni dei cilindri e il coperchio della batteria offrono una protezione supplementare. Il portellone posteriore, inoltre, è ad apertura rapida, per consentire un accesso immediato e agevole a componenti come i radiatori e gli altri punti di servizio e manutenzione giornaliera.

Industria 4.0 spinge l’utilizzo delle piastre

Negli ultimi 18 mesi molti noleggiatori e utilizzatori italiani hanno scelto di investire sui compattatori Weber allestiti per Industria 4.0, a partire dalla piastra reversibile CR 6 CCD fino alla CR 9 CCD. Le agevolazioni statali si sommano alle qualità tecniche delle piastre Weber MT, distribuite sul territorio italiano da A.L. Consulting. Le piastre reversibili da 4 a 8 q sono degli strumenti ideali per la preparazione dei sottofondi, grazie alle loro doti di versatilità (grazie alla marcia avantiindietro e alla larghezza variabile) e robustezza (sono capaci di superare pendenze fino al 35% e in grado di compattare il terreno fino a una profondità compresa tra 60 e 100 cm circa, in virtù di una forza centrifuga

che va dai 55 kN della CR 6 CCD, fino ai 100 kN della top di gamma CR 9 CCD). Queste attrezzature sono equipaggiate con il dispositivo di controllo della compattazione e diagnostica motore Compatrol, che permette di misurare il grado di

compattazione del terreno e di monitorare i principali parametri del motore, come la pressione dell’olio e l’intasamento del filtro dell’aria. Questo dispositivo intelligente è in grado di spegnere precauzionalmente il motore al fine di prevenirne il danneggiamento nel caso sia necessaria la manutenzione. La centralina messa a punto da Weber MT ha consentito l’upgrade a Industria 4.0, aggiungendovi il blocco accensione e il dispositivo satellitare. In tal modo i parametri di compattazione, la posizione e gli accessi del compattatore Weber MT sono monitorabili da remoto, così come accade per qualsiasi macchina e attrezzatura di una flotta Industria 4.0.

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DOOSAN
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Il “business” dei furti delle macchine da cantiere

I furti delle macchine da cantiere sono aumentati in maniera esponenziale dall’inizio dell’anno: l’allarme proviene dai noleggiatori di questi mezzi che lamentano gravi perdite economiche (ogni mezzo ha un valore, da nuovo, compreso tra gli 80.000 e i 300.000 euro) e difficoltà operative nei cantieri dei propri clienti. Complice la crisi dei chip e delle componenti i veicoli rubati vengono per lo più smembrati e i singoli pezzi vengono poi rivenduti su mercati illegali. Un trend che sta spingendo sempre più gli operatori del settore a dotare la propria flotta di soluzioni telematiche efficaci nella protezione di questi beni.

Sono questi i principali trend che emergono dall’analisi sui furti delle macchine movimento terra, elaborata da LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp specializzata in soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati. Ogni furto di una macchina movimento terra provoca un danno pari al valore del mezzo, che può variare dagli 80.000 ai 300.000 e compromette l’operatività del cantiere in cui è impiegata. Il fenomeno oggi ha assunto dimensioni significative se si considera che in Italia ci sono oltre 5.000 aziende di noleggiatori di mezzi pesanti e che il giro d’affari annuale si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro (Fonte Assodimi, anno 2021). Secondo il campione di operatori intervistati, dall’inizio dell’anno il fenomeno dei furti di macchine movimento terra ha subito un incremento rilevante. Oltre alla netta crescita degli episodi criminali sembra essersi parzialmente modificato anche l’approccio delle organizzazioni

malavitose che puntano su questo business. Se fino a qualche anno fa, infatti, questi mezzi venivano quasi tutti portati all’estero per essere rivenduti, ora quelli più grandi trovano impiego diretto sul territorio nazionale nell’altrettanto redditizio mercato dei pezzi di ricambio. I mezzi più grandi, quindi, una volta rubati (come in parte già accade per le autovetture) vengono “cannibalizzati” e alimentano un mercato illegale, parallelo a quello ufficiale. A testimoniarlo sono anche le diverse centrali di smontaggio, scoperte nelle numerose operazioni condotte sul territorio nazionale dalla Forze dell’Ordine, dove i mezzi vengono ricoverati prima di essere smembrati. In quest’ottica si spiega anche il significativo aumento non sono solo dei furti di mezzi, ma anche di quelli parziali, con ad esempio macchine da cantiere che spesso vengono depredate di benne, pale di caricamento, ganci collegati ai sollevatori telescopici, anche mentre sono ferme presso le strutture dei noleggiatori.

Le nostre soluzioni dedicate al contrasto della piaga dei furtiafferma Massimo Braga, Vice President e direttore generale di LoJack Italia - garantiscono maggiore sicurezza e protezione grazie a: dispositivi installati a bordo delle macchine dotati di tecnologia in radiofrequenza, non schermabile, in grado di rilevare i veicoli in luoghi in cui gli altri sistemi sono meno efficaci; una centrale sempre operativa, al servizio del cliente in ogni momento del giorno; un team sicurezza LoJack che supporta sul campo le Forze di Polizia nelle attività di localizzazione, recupero e restituzione del veicolo al proprietario. A rafforzare ulteriormente la protezione ci pensa poi l’integrazione con le nostre soluzioni telematiche, che consentono di rendere ancora più efficace e rapido l’intervento. Una rapidità che spesso consente di concludere con successo la ricerca prima che il veicolo venga smontato e se ne perdano definitivamente le tracce”.

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Formazione e lavoro ALLA RICERCA DEL TECNICO PERDUTO

I giovani sono sempre più affascinati dalle tendenze del web e in quell’ambito cercano sbocchi lavorativi, mentre nelle aziende mancano tecnici specializzati, non solo in Italia. Una ricerca commissionata da un grande gruppo industriale fotografa uno scenario molto definito nell’obiettivo di individuare percorsi per orientare i giovani verso le professionalità tecniche del futuro

Giovani e lavoro: un tema molto dibattuto in questi anni, soprattutto alla luce delle trasformazioni in atto generate dalla transizione digitale e dalla pandemia. Uno scenario ben illustrato dalla ricerca realizzata da AstraRicerche per il Gruppo TESYA. L’obiettivo della ricerca è fotografare ambizioni, bisogni e desideri nel mondo del lavoro e della scuola e la percezione verso figure professionali come quella del tecnico, di giovani studenti in cinque dei Paesi in cui il Gruppo opera. Questo perché oggi molte aziende, così come TESYA, faticano a trovare figure professionali specializzate e tecnici. Il lavoro c’è, ma manca la manodopera. E non solo in Italia. La ricerca evidenzia la percezione verso figure professionali

tecniche avvolte ancora da pregiudizi e stereotipi - per il 35% dei giovani italiani hanno uno stipendio basso, non sono figure professionali stimate - a fronte di una domanda del mercato che guarda a figure tecniche evolute per rispondere ai bisogni dell’Industria 4.0.

Ritratto giovanile

I giovani considerati dal campione della ricerca realizzata da AstraRicerche per il Gruppo TESYA - realizzata tra giugno-luglio 2022 in cinque Paesi, con oltre 2.100 interviste - hanno tra i 15 e i 19 anni (studiano l’85%) e intendono continuare a studiare dopo la scuola superiore, si informano prevalentemente online (79%) attraverso internet e i motori di ricerca, ma anche sui social. Tre sono le principali caratteristiche che

giudicano fondamentali per prendere in considerazione un’offerta di lavoro: retribuzione adeguata, possibilità di crescita personale e orari flessibili. Inoltre, ambiscono a lavori legati alle nuove tendenze del mondo web. Ma i giovani conoscono il mondo del lavoro?

Secondo la ricerca, meno di uno su due. Il personale livello di informazione si attesta al 42% di chi ritiene di saperne molto o abbastanza (guidano la classifica il Portogallo con il 49% e l’Italia con il 48%), mentre un 40% pensa di saperne appena sufficientemente (in testa la Croazia con il 47%, seguita da Spagna e Slovenia con il 44%). In Croazia ben il 29% del campione si ritiene poco o per niente informato sul mondo del lavoro. Per il 78% degli intervistati il principale canale d’informazione sul mondo del

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di Gianni Gennari
ATTUALITA’

lavoro rimane il web: più in dettaglio, il 53% si informa sui vari motori di ricerca e il 41% sui social network, mentre solo il 27% indica i siti di enti pubblici. Seguono le scuole e l’università (36%), il consiglio di parenti e amici (in media 33%, con un picco in Portogallo del 45% fino a scendere al 29% dell’Italia). Soltanto il 29% fa riferimento al mondo media - sia online che offline - inteso come giornali, radio e TV (con percentuali che variano tra il 39% del Portogallo e il 24% della Spagna, passando per il 31% del nostro Paese). Per quanto riguarda gli indicatori giudicati importanti che potrebbero influenzare la scelta di accettare o meno un lavoro, i giovani italiani mettono in primo piano una retribuzione adeguata (56%), seguita dalla possibilità di crescita personale (43%) e dal-

la certezza sul futuro o almeno dall’assenza di precarietà (40%). Quest’ultimo indicatore passa in primo piano rispetto a penisola iberica e Balcani che invece indicano come terza preferenza la flessibilità di orario.

Dalla scuola alla “cultura del lavoro”

Entrando nel merito delle competenze che servono nel mondo del lavoro predominano componenti legate alle soft skill, in prima battuta la comunicazione, che per i giovani italiani guida la classifica con il 40% (stessa percentuale del Portogallo). Seguono la capacità di comprendere il cliente (39%) e la capacità di “problem solving” (33%), cioè di riuscire a sbrogliare situazione complesse e individuare la soluzione, mentre la ca-

pacità di apprendimento continuo è al terzo posto con il 23%. Inoltre, gli studenti italiani ritengono che la scuola, in particolare quella superiore, dovrebbe fornire non solo conoscenze e competenze in uno specifico ambito, ma anche investire sulla “cultura del lavoro” nel formare i giovani a essere validi come colleghi (58%) e, per il 44%, a esaltare le caratteristiche e le competenze degli studenti a 360° (caratteriali, comportamentali, di flessibilità mentale, eccetera). Le professioni ritenute rilevanti in questi anni e che potrebbero esserlo nei prossimi sono quelle legate alle nuove tendenze del mondo web. Il campione mette unanimemente al primo posto come professioni da prendere in considerazione grafico/designer/web designer per il 64% (Portogallo 65%, Spagna

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e Italia 64%, Slovenia 63%, Croazia 55%), seguito da YouTuber, TikToker, Web Influencer 61% (Slovenia 66%, Portogallo 63,5%, Italia, 61%, Spagna e Croazia 60%). Al terzo posto per il 58% del campione nei Paesi considerati si attesta l’informatico, sviluppatore di siti web e app (Slovenia 70%, Spagna 60%, Portogallo 57%, Italia e Croazia 55%). Seguono il docente indicato dal 53% del campione totale, il Data analyst (52%), l’Ingegnere (49%), l’esperto di ambiente, ecologia ed energia (48%) e, solo all’ultimo posto, il tecnico meccanico, elettronico, commerciale 45% (Spagna 49%, Portogallo e Slovenia, 47%, Croazia 43%, Italia 42%).

I giovani e la figura del tecnico

Sul profilo professionale nei confronti del “tecnico” permangono ancora pregiudizi e sentimenti contrapposti rispetto a una figura che si sta evolvendo per rispondere alle nuove aspettative detta-

te dall’innovazione tecnologica e che rimane di fondamentale importanza per un tessuto produttivo che è centrale allo sviluppo economico del Paese. Per i giovani italiani la figura del tecnico è ancora avvolta da stereotipi: per il 35% ha uno stipendio basso, per il 32% non è una figura professionale stimata e per il 30% non è per niente ‘cool’, perché non ha grandi responsabilità né deve prendere decisioni (fa quello che dicono gli altri), per il 47% fa un lavoro faticoso. Non solo: per il 41% le scuole professionali e tecniche sono consigliate per chi ha poca voglia di studiare. Il mercato, invece, manda segnali diversi e precisi: la figura del tecnico è sempre più richiesta dalle

TESYA: INVESTIAMO IN FORMAZIONE SPECIALISTICA E SIAMO PRONTI AD ASSUMERE

TESYA è un Gruppo internazionale composto da 19 società con forte radicamento locale dislocate in 15 Paesi, specializzato nella fornitura di servizi sofisticati e soluzioni integrate B2B altamente personalizzate per le costruzioni, la generazione di potenza elettrica e meccanica e la gestione di cantieri, magazzini e logistica. TESYA offre la forza di quasi 90 anni di esperienza e un portafoglio di prodotti e di servizi leader a livello mondiale, forniti da quasi 3.300 dipendenti in 95 sedi, tutti che lavorano con un unico scopo: sostenere la crescita di persone, aziende e comunità. In quanto società di servizi le persone che lavorano nel Gruppo TESYA rappresentano realmente il suo fulcro. Su quasi 3.300

dipendenti, circa 1.400 sono tecnici che offrono un’assistenza qualificata: basti pensare che il Gruppo annovera circa 16.000 contratti di servizio assistenza tecnica e gestisce 26.300 macchinari che monitora da remoto attraverso sistemi di telemetria satellitare. Ciò consente di offrire un servizio qualificato anticipando i guasti, controllando il buon funzionamento e offrendo una pronta consulenza. La preparazione dei tecnici è dunque determinante, ecco perché TESYA investe fortemente nella formazione con piani che quest’anno arrivano a superare le 100.000 ore di training, con l’obiettivo di far sì che le persone possano dare il meglio di sé lavorando con passione, qualità e impegno all’interno di una compagine aziendale integrata e con un forte senso di appartenenza, mettendo a sistema robuste sinergie. “ Contribuire all’educazione professionale dei giovani è un pilastro fondamentale del ‘purpose’ del nostro Gruppo perché riteniamo la formazione una motivazione importante per la crescita della persona, sia come individuo che come professionista, e per contribuire a portare valore nei mercati, aiutando i Paesi in cui operiamo a crescere, a migliorarsi e a svilupparsi”,

afferma Lino Tedeschi, CEO del Gruppo TESYA. “ Abbiamo un piano di assunzioni continuo: da qui al 2025 prevediamo di incrementare le assunzioni di figure tecniche specializzate di circa il 25%. Il problema è che non si trovano e questo non è un tema solo italiano ma generalizzato a tutti i Paesi in cui operiamo. Basti pensare che in Spagna stiamo facendo venire giovani dal Venezuela e dall’Argentina, cosa non semplice, e li aiutiamo anche con le loro famiglie. Anche nei Balcani la situazione è critica. Obiettivo degli investimenti TESYA è dare un contributo concreto alla società a fianco dei giovani, lavorando in modo strutturato con gli istituti tecnici per far capire i vantaggi di questa carriera e le prospettive che può offrire. Fare il tecnico oggi, con gli strumenti che ci sono, credo sia una professione intellettualmente molto più stimolante di tante altre considerate ‘cool’. All’interno del nostro Gruppo se una persona ha voglia di fare lo accompagniamo nella sua crescita professionale, tanto che può arrivare a diventare capo officina o venditore di assistenza tecnica e di prodotto ma anche manager ”.

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ATTUALITA’
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aziende in ogni settore, ma manca forza lavoro qualificata. La capacità del tecnico è quella di analizzare, comprendere e prevenire i problemi e di conseguenza intervenire direttamente per risolverli. Sempre più aziende, com’è il caso del Gruppo TESYA, sono orientate verso sistemi di manutenzione predittiva basati sulla teoria del guasto zero. La figura del tecnico si è evoluta in quella del tecnico predittivo, in cui l’interpretazione dei dati e l’utilizzo efficace della tecnologia giocano un ruolo determinante. ■

UN PROGETTO FORMATIVO PER TECNICI ALL’AVANGUARDIA

La condivisione di una missione educativa e formativa ha portato il Gruppo TESYA e la Federazione CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane /Formazione Aggiornamento Professionale) a dar vita a un progetto di collaborazione per affiancare i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro e aiutarli a fare scelte consapevoli accompagnandoli nel loro percorso formativo. Il progetto punta a formare una professionalità attraverso il percorso annuale di IFTS ponendo l’ITS come sfondo per eventuali e auspicabili fasi 2.0. L’obiettivo del corso è quello di formare la figura professionale di un tecnico all’avanguardia in grado di operare su sistemi meccatronici avanzati applicati all’industria. Una figura professionale che in generale si colloca tra le professioni che provvedono alla manutenzione di apparati di natura meccanica, elettrica, pneumatica e oleodinamica, utilizzando strumenti di diagnostica e applicando metodologie preventive, predittive e prognostiche ispirate ai paradigmi dell’Industria 4.0. La carenza di figure professionali nel settore di interesse del Gruppo TESYA e nei Paesi in cui opera e la grande percentuale di disoccupazione giovanile, piaga che da sempre sta a cuore al mondo salesiano che punta sulla dignità del lavoro come strada di realizzazione e di riscatto per il giovane, hanno dato origine a questo progetto che avrà un significativo impatto sociale. La scommes-

sa si gioca infatti sulla sinergia delle due reti: TESYA con la sua presenza in Italia, Paesi balcanici e Penisola iberica e il mondo della rete dei Centri e delle Scuole Professionali salesiani presenti in un gran numero di Paesi. “Gli ultimi decenni di svalutazione del lavoro manuale hanno provocato nel nostro Paese una grave carenza di persone in grado di svolgere attività che richiedono un’intelligenza delle mani e, contemporaneamente, hanno concorso all’aumento di disoccupati, neet e persone in condizione di disorientamento ”, dichiara Don Fabrizio Bonalume, direttore generale della Federazione Cnos-Fap. “Per invertire questa tendenza serve una decisa svolta politica che punti a supportare sul piano dell’orientamento un programma di promozione del lavoro manuale rivolto sia agli studenti della secondaria di primo grado e alle loro famiglie, sia ai giovani dei tecnici e dei licei attratti da una prospettiva lavorativa vocazionale concreta e soddisfacente. Su quello dell’educazione al lavoro, invece, serve una politica di rilancio dei percorsi formativi che insegnino il lavoro, in modo da allineare l’Italia ai livelli degli altri Paesi europei” Il progetto pilota partirà dalla Lombardia nell’ambito dell’attuale corso svolto da ITS Lombardia Meccatronica, che prevede 400 ore di tirocinio in azienda sul totale delle 1.000 ore programmate nell’anno formativo, con le seguenti Unità Formative di area tecnico-

professionale: Processi di produzione, Conduzione degli impianti industriali, Organizzazione del servizio di manutenzione, Analisi dati e software di manutenzione 4.0, Comportamento dei principali materiali tecnici, Metodi e strumenti di diagnostica, Installazione e manutenzione di sistemi meccanici, Installazione e manutenzione di sistemi elettrici ed elettronici, Installazione e manutenzione pneumatici e oleodinamici, Automazione integrata. “Il capitale umano, elemento chiave del nostro Gruppo che ha nel suo DNA una prospettiva incentrata sulle persone, è oggi sempre più fondamentale per la competitività delle imprese e della crescita dell’economia”, dichiara Andrea Camera, direttore HR del Gruppo TESYA. “Partendo da quest’assunto abbiamo lavorato a questo progetto credendo fermamente nella collaborazione tra impresa e sistema istruzione, per contribuire a ridare centralità all’istruzione tecnica, dall’orientamento obbligatorio all’aggiornamento dei programmi per una formazione 4.0, incentivando la formazione continua con modelli predittivi che guardano alle competenze necessarie per il futuro, con un’attenzione particolare per gli istituti tecnici superiori”. Con questi obiettivi il progetto rappresenta la base di riferimento da cui partire per la progettazione di un percorso di più ampio respiro, non solo sul territorio nazionale ma anche internazionale.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 38 ATTUALITA’
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Volvo LA SCELTA ELETTRICA

In occasione dell’edizione 2022 di Ecomondo il costruttore svedese ha presentato la gamma “Volvo Electric”, oggi costituita da cinque modelli e testimonianza dell’impegno dell’azienda nel campo della sostenibilità e nel settore del riciclaggio

Durante l’edizione di Ecomondo 2022, la fiera internazionale della “green & circular economy” tenutasi a inizio novembre, Volvo CE Italia ha focalizzato la sua attenzione sulla presentazione della gamma “Volvo Electric”, attualmente costituita da cinque modelli. In esposizione all’interno del-

lo stand c’erano gli escavatori compatti EC18 Electric, ECR18 Electric ed ECR25 Electric, oltre alla pala gommata compatta L25 Electric, “sorella maggiore” della versione L20 Electric. Durante l’incontro sono intervenuti Stefano Tacchinari e Oscar Cortinovis, rispettivamente Managing Director e Product Manager Macchine Compatte di Volvo CE Italia, che hanno

colto l’occasione per confermare l’impegno dell’azienda nel campo della sostenibilità e nel settore del riciclaggio, condividendo con i visitatori le novità e i plus delle macchine presenti nello stand.

Volvo sceglie l’elettrico Volvo CE si presenta quindi sul mercato con un’intera gamma completamente

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di Stefano Vitali
MACCHINE

a propulsione elettrica: grazie a un impegno pionieristico a favore delle tecnologie del futuro, infatti, il costruttore svedese mette oggi a disposizione degli operatori gli escavatori compatti EC18, ECR18 ed ECR25 e le pale gommate compatte L20 e L25, abbandonando per questi modelli qualsiasi sviluppo futuro basato su propulsori diesel. Tutto ciò per accogliere appieno la reazione entusiastica del mercato nei confronti dei prototipi presentati negli ultimi anni. Una decisione peraltro in linea con la focalizzazione strategica del Gruppo sulla mobilità elettrica in tutte le aree commerciali. Le prime macchine erano già state presentate nel 2019, cui è seguita una graduale introduzione nei singoli mercati e un ramp-up a partire dal 2020. “Volvo CE sta ottenendo risultati tangibili nel proprio impegno di ‘costruire il futuro’, assumendo la leadership nell’ambito della mobilità elettrica e proponendo soluzioni sostenibili a supporto del successo del cliente”, aveva commentato nell’occasione Melker Jernberg, presidente di Volvo CE. “La tecnologia che abbiamo sviluppato è ora piuttosto solida: di conseguenza, contestualmente ai cambiamenti nel comportamento dei clienti e a un contesto

normativo rafforzato, questo è il momento giusto per rendere la mobilità elettrica il futuro delle nostre gamme compatte”.

La voce dei protagonisti

“Per le nuove generazioni è naturale preoccuparsi per l’ambiente. Il loro appello all’azione rivolto alla generazione precedente, che oggi ha il potere di decidere come combattere il cambiamento climatico, è reale. Volvo CE ha ascoltato questo appello e sa che riveste un ruolo importante da svolgere per guidare un cambiamento quanto mai necessario. Siamo probabilmente l’ultima generazio-

ne che può fare la differenza e costruire il mondo nel quale vogliamo vivere, piuttosto che il mondo che ci hanno lasciato.

Gli obiettivi per il clima sono chiari: dal 2040 il 100% dei veicoli del Gruppo non utilizzerà più combustibili fossili e raggiungeremo emissioni di gas serra zero nette in tutta la catena del valore”, ha spiegato Stefano Tacchinardi, ribadendo le intenzioni dell’azienda più volte annunciate negli ultimi tempi. “Volvo CE intende guidare il cambiamento nel nostro settore verso le zero emissioni e ha assunto un ruolo primario nel guidare il cambiamento in ambiti importanti quali la sostenibilità, l’elettromobilità e i servizi. La sostenibilità è la parola chiave della nostra agenda strategica; l’elettrificazione è una delle chiavi che guiderà il percorso verso l’eliminazione dei combustibili fossili. Per questo oggi Volvo CE offre questa gamma di macchine compatte ‘Electric’, ribadendo la sua strategia globale in ogni ambito possibile”.

Compattezza elettrica

Particolare attenzione ha riscosso la pala gommata compatta L25 Electric, concentrato di prestazioni ulteriormente incrementate grazie a una serie di aggiornamenti che assicurano oggi un livello

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STEFANO TACCHINARDI MANAGING DIRECTOR DI VOLVO CE ITALIA

MACCHINE

particolarmente elevato di comfort per l’operatore e operatività. Dopo aver già dimostrato un livello di affidabilità pari a quello delle macchine più grandi ma con un funzionamento pressoché silenzioso e senza gas di scarico, infatti, questa pala elettrica è stata aggiornata per offrire una maggiore versatilità in cantiere. La possibilità di installare una nuova catena cinematica parallela, indicata per cicli di lavoro di media intensità e applicazioni di movimentazione pallet, rappresenta un complemento a quella esistente di tipo “Z”, assicurando una coppia di strappo superiore per

LA SCHEDA TECNICA

una gamma ancora più elevata di applicazioni. Inoltre, grazie alla velocità massima aumentata fino a 20 km/h, la L25 Electric è oggi in grado di trasferirsi ancora più rapidamente da un cantiere all’altro. Gli aggiornamenti citati si basano sul successo della prima versione della L25 Electric, già divenuta molto popolare tra gli operatori. Ora la macchina è evidentemente più robusta, oltre che essere silenziosa e maneggevole (anche il joystick di comando è molto più sensibile rispetto alla versione originaria. L’ambiente di lavoro è gradevole anche grazie all’assenza di emissioni e gli operatori troveranno numerose funzionalità aggiuntive studiate per semplificare ulteriormente il loro lavoro. Grazie alla nuova pompa idraulica e allo spostamento del distributore principale dalla cabina al telaio anteriore, ad esempio, la macchina risulta ancora più silenziosa sia all’interno che all’esterno della cabina. Inoltre, è possibile programmare facilmente l’ora e i giorni della settimana in cui desiderano arrivare in una cabina già preriscaldata e sbrinata grazie al nuovo riscaldatore programmabile per il modulo opzionale (è stata eliminata l’esigenza di disinserire l’interruttore generale sotto il cofano alla fine di ogni giornata di lavoro). Il maggiore comfort si traduce anche in una maggiore operatività, grazie anche al nuovo freno di stazionamento elettrico con funzionalità di mantenimento: ideato per facilitare il lavoro in cantiere, è particolarmente pratico per i lavori su pendii o terreni irregolari. Inoltre, poiché il freno a disco del modello precedente è stato sostituito con elemento a umido a inserimento meccanico e disinserimento idraulico, è stata eliminata anche la relativa manutenzione, contribuendo a ridurre sia i costi che i fermi macchina. È possibile effettuare la ricarica standard (lenta) grazie ai due caricabatterie di bordo da 3 kW ciascuno; il tempo necessario a raggiungere una carica completa si riduce a sei ore circa collegandosi a una rete 400V 16A o a una colonnina pubblica. La modalità di ricarica veloce si può effettuare solo tramite i caricabatterie rapidi da 9,6 e 17,3 kW. Inoltre, con il lancio della nuova app EMMA (Electric Machine Management Application, il proprietario

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L25 Electric
operativo: 5.270 kg Altezza di scarico max.: 2.495 mm Capacità benna std.: 0,9 m3 Carico di ribaltamento (ISO/DIS 14397-1): 3.350 kg Velocità di traslazione (lenta/veloce): 1a marcia 8 km/h; 2a marcia 20 km/h Forza di strappo max.: 55 kN Sistema cinematico: “Z” Catena cinematica motore elettrico (netto): 22 kW Impianto idraulico di lavoro motore elettrico (netto): 14 kW Voltaggio batteria: 48 V Capacità batteria completamente carica: 40 kWh Tempo di ricarica di bordo 230 VAC 13A: ~12h Tempo di ricarica di bordo 400 VAC 16A: ~6h Tempo di ricarica di bordo 400 VAC 32A: ~2h Autonomia batteria (a seconda dell’applicazione): fino a 8 h
La pala gommata compatta
Peso
OSCAR CORTINOVIS PRODUCT MANAGER MACCHINE COMPATTE DI VOLVO CE ITALIA

LA SCHEDA TECNICA

Gli escavatori compatti Electric EC18 Electric ECR18 Electric ECR25 Electric

Peso operativo: 1.795 kg (canopy) 1.996 kg (cabina) 1.795 kg (canopy) 2.730 kg

Profondità di scavo max.: 2.234-2.434

può incrementare l’operatività verificando lo stato di carica, il livello della batteria e la posizione della macchina, gestendo la ricarica in modo più efficiente. Tutte le nuove funzionalità e migliorie presentate nell’ambito dell’aggiornamento della pala gommata L25 Electric sono presenti anche sulla versione L20 Electric. ■

UN PARTNER PER MASSIMIZZARE L’OPERATIVITÀ

EMMA (Electric Machine Management App) è un’applicazione web che aggiorna in tempo reale sulle condizioni di una singola macchina o di un’intera flotta di macchine elettriche, con dati che comprendono lo stato della batteria e la posizione geografica. Basta usare l’applicazione da qualsiasi dispositivo connesso a Internet per accedere a informazioni preziose che aiuteranno gli operatori a gestire con maggiore efficienza il processo di ricarica e a massimizzare l’operativi-

tà delle macchine. Un servizio di notifica personalizzabile avvisa quando la carica della batteria raggiunge il livello impostato. Informazioni specifiche sullo stato della batteria, invece, aiutano a prendere decisioni corrette sulla pianificazione del lavoro, organizzandolo in base alla disponibilità residua della macchina prima della ricarica successiva (è possibile anche impostare un promemoria di ricarica che avvisa quando la carica della batteria è inferiore a un livello predefinito).

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mm 2.528-2.727 mm 2.461-2.761 mm Altezza
max.: 2.444-2.588 mm 2.784-2.957 mm Velocità
: 1,8/3,5 km/h 2,4/4,5 km/h Forza
lungo): 12,9/7,95-6,95 kN 22,3/15-17,7 kN Larghezza max.: 995-1.352 mm 1.550 mm Lunghezza complessiva (braccio corto/lungo): 3.550-3.431 mm 3.431-3.309 mm 3.876-4.008 mm Voltaggio batteria: 48 V Capacità batteria completamente carica: 20 kWh 16 kWh 20 kWh Autonomia batteria (a seconda dell’applicazione): fino a 6 h fino a 5 h fino a 4 h VOLVO CE METTE OGGI A DISPOSIZIONE DEGLI OPERATORI GLI ESCAVATORI COMPATTI EC18, ECR18 ED ECR25 ELECTRIC E LE PALE GOMMATE COMPATTE L20 E L25 ELECTRIC, ABBANDONANDO PER QUESTI MODELLI QUALSIASI SVILUPPO BASATO SU PROPULSORI DIESEL
di scarico
di traslazione (lenta/veloce)
di strappo (alla benna/al braccio

Messersì Avvolti da un BLU “ELETTRICO”

Il costruttore marchigiano specializzato in macchine e attrezzature per l’edilizia ha esposto le sue ultime innovazioni in occasione del Bauma 2022. All’interno del suo stand si sono potute ammirare diverse novità, tra cui quelle “elettriche” appartenenti alla gamma “Zero Emission”

Fondata nel 1957 a Senigallia come officina meccanica per opera dei fratelli Italo e Fabio Messersì, l’azienda di Casine di Ostra (AN) è oggi un punto di riferimento - nonché orgogliosamente realtà made in Italy - nel settore delle macchine e delle attrezzature per l’edilizia. “Nel nostro cuore batte l’etica di chi crede con passione nel duro lavoro per ot- di Stefano Vitali

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 44
MACCHINE

tenere prodotti eccellenti. Qualità dei materiali, elevato contenuto tecnologico dei componenti e controllo dei processi di produzione e assemblaggio ne costituiscono gli elementi fondamentali”. Queste sono le parole con cui gli esponenti dell’azienda marchigiana sintetizzano il loro operato. Azienda che nel corso degli anni aggiunge costantemente soluzioni sempre più innovative all’interno del proprio portafoglio prodotti. Facciamo una panoramica sulle ultime novità, esposte in occasione del Bauma 2022.

L’elettrico “al top”

Il mini dumper TC120-e, appartenente alla gamma “Zero Emission” di Messersì, ha una portata di 1.200 kg e una trasmissione completamente elettrica caratterizzata da due motori elettrici Heavy Duty che gli consentono di lavorare nelle condizioni più impegnative. Il circuito idraulico di servizio adibito all’azionamento della benna è dotato di una pompa a ingranaggi che utilizza

un’alimentazione elettrica controllata da un motore dedicato. Il carro cingolato è azionato da due motori elettrici (uno per cingolo) da 2 kW alimentati a batteria. La disposizione del binario è brevettata da Messersì e prevede rulli basculanti nella zona centrale, per garantire un’ampia superficie di appoggio, un’adeguata stabilità e comfort di guida in ogni condizione di utilizzo. Per garantire la massima sicurezza all’operatore, poi, il dumper è dotato di pulsante di emergenza ed elettrofreni. Il TC120-e presenta elementi di innovazione anche nella gestione elettronica dei comandi a joystick e inverter, grazie a un sistema CAN-bus che permette, tra le altre cose, di controllare i parametri di funzionamento del mezzo anche da remoto.

I due pacchi batteria Litio-Ferro-Fosfato - costituiti da 48 celle e garanzia di una potenza di 11,5 kW - sono allocati in modo da garantire un’elevata stabilità alla macchina, sono dotati del sistema di controllo dello stato delle celle della batteria BMS (Battery Management System) e garantiscono un’autonomia di un ciclo di lavoro giornaliero (il caricatore integrato garantisce una ricarica completa in sette ore). Nella versione

standard, il TC120-e è dotato di benna a scarico frontale - ma è disponibile anche con benna a scarico alto variabile, pala autocaricante o benna rotante con scarico a 180° - e può essere dotato di un radiocomando per il controllo a distanza.

Compatto e agile

Il dumper cingolato più piccolo della gamma Messersì “Zero Emission” è il TC50-e, con la sua portata di 500 kg e

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IL MINI DUMPER TC120-E APPARTIENE ALLA GAMMA “ZERO EMISSION” DI MESSERSÌ. HA UNA PORTATA DI 1.200 KG E UNA TRASMISSIONE COMPLETAMENTE ELETTRICA CARATTERIZZATA DA DUE MOTORI ELETTRICI HEAVY DUTY IL MINI DUMPER TC50-E È IL DUMPER CINGOLATO PIÙ PICCOLO DELLA GAMMA “ZERO EMISSION” DI MESSERSÌ

MACCHINE

L’OPINIONE

“Messersì è diventata, nel corso di oltre 60 anni di attività, una delle più importanti e attive aziende italiane nella produzione di macchine edili e attrezzature. Oggi possiamo affermare di essere tra i leader mondiale nella produzione di minitrasportatori e dumper cingolati, oltre che degli specialisti nella costruzione di altre tipologie di macchine compatte da cantiere quali miniescavatori, minipale gommate e cingolate. I dumper cingolati, in particolare, presentano contenuti tecnologici molto avanzati, offrono grandi prestazioni, affidabilità e garantiscono agli operatori un altissimo livello di sicurezza. La grande esperienza di Messersì in questa specifica tipologia di macchine compatte è iniziata nei primi anni Novanta e oggi vanta la più vasta gamma di modelli sul mercato, con carichi utili da 500 a 5.000 kg e diverse caratteristiche e configurazioni. Dal 2013 l’azienda affronta la sfida della propulsione elettrica con due dumper cingolati a batteria della gamma ‘Zero Emission’, unici e molto apprezzati dal mercato. La gamma citata si è recentemente arricchita anche del miniescavatore elettrico M18e da 1,8 t, con cingoli allargabili, che abbiamo presentato a Monaco. Il più recente passo nei progetti di dumper cingolati è il nuovo TC550d da 5.000 kg di carico utile, che è stato il vero protagonista allo stand. Non dimentichiamo però la rinnovata gamma di minipale con motore Stage V, che si è arricchita con la nuova CTL45, una delle più compatte del mercato”.

la larghezza di 660 mm che gli permettono di attraversare porte di dimensioni standard, di accedere e manovrare senza difficoltà anche in spazi ristretti. Questo modello adotta una trasmissione mista elettrico/idraulica azionata da un motore elettrico da 5,5 kW alimentato da una batteria a 28 celle LitioFerro-Fosfato, dotata del citato sistema BMS, per un’autonomia fino a un turno di lavoro di cinque-sei ore. L’impianto idraulico con tre pompe a ingranaggi azionate dal motore elettrico sovrintende alla traslazione e alimenta i sistemi di carico/scarico della benna e quelli ausiliari a essa collegati. Il tempo di ricarica della batteria effettuata con caricabatteria standard (integrato nella macchina) è di circa sette ore.

Un dumper “all terrain”

Nel corso degli ultimi tre anni il modello TC350d è stato aggiornato da Messersì e ha riscontrato molto successo in tutta Europa. Si tratta di un dumper cingolato con “reale” carico utile di 3.500 kg, molto compatto e facile da guidare, dotato di benna girevole a 180° con capacità di circa 2 m3. I comandi sono servoassistiti tramite joystick montati sui braccioli del sedile di guida, che ruota di 180° per mantenere l’operatore sempre orientato nella direzione di marcia. Un interruttore elettroidraulico permette di mantenere la posizione del comando del joystick in corrispondenza del senso di marcia indipendentemente dall’orientamento del sedile. Questo modello monta un motore Common Rail Kubota da 48,6 kW a 2.700 giri/min,

Stage V, con filtro antiparticolato elettronico. Il sistema diagnostico permette di controllare i parametri del motore. Due le velocità disponibili, fino a 12 km/h, con possibilità di selezionare il sistema “Auto Two Speed”. Il TC35d è disponibile anche con cabina chiusa (a richiesta, mentre la protezione a quattro montanti è di serie) e cingoli da 450 mm, per ridurre la pressione specifica al suolo.

Il “gioiello” Heavy Duty

Il TC550d è la novità più importante che Messersì ha presentato al Bauma: questo dumper rappresenta un importante traguardo nello sviluppo industriale e tecnologico di 30 anni di esperienza con i dumper cingolati, essendo il più grande modello prodotto dal costruttore marchigiano: con 5.000 kg di portata utile, 220 cm di larghezza e 495 cm di lunghez-

IL DUMPER TC550D È LA NOVITÀ PIÙ IMPORTANTE PRESENTATA DA MESSERSÌ AL BAUMA 2022 E RAPPRESENTA UN IMPORTANTE TRAGUARDO RAGGIUNTO DA MESSERSÌ NELLO SVILUPPO INDUSTRIALE E TECNOLOGICO DELLE PROPRIE MACCHINE

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NEL CORSO DEGLI ULTIMI TRE ANNI IL MODELLO TC350D È STATO AGGIORNATO DA MESSERSÌ E HA RISCONTRATO MOLTO SUCCESSO IN TUTTA EUROPA

za, è dotato di cassone girevole a 180° con capacità volumetrica di 2,9 m e di cingoli da 600 mm. Come per il TC350d, i comandi sono completamente assistiti dal pilota tramite joystick montati sui braccioli del sedile di guida, che ruota anche in questo caso di 180° per mantenere l’operatore sempre orientato nella direzione di marcia. Questo modello monta un motore Common Rail Perkins da 85,9 kW a 2.400 giri/min), ovviamente Stage V, con AdBlue. Il sistema diagnostico permette di controllare tutti i parametri del motore. Anche in questo caso sono due le velocità disponibili, fino a 12 km/h con il sistema “Auto Two Speed”. Il TC550d è dotato di serie di cabina chiusa, aria condizionata e telecamera posteriore.

Un “mini” a emissioni zero

Il miniescavatore elettrico M18e è stata realizzato basandosi sul modello convenzionale diesel M18DS: ne riprende le caratteristiche di base in termini di dimensioni e prestazioni (carreggiata variabile), ma è una macchina 100% “Zero Emission”, con batterie al litio che le consentono di lavorare ininterrottamente per un ciclo completo di lavoro, con ricarica della batteria nelle ore notturne.

Il motore elettrico e gli inverter collegati alla pompa consentono di sprigionare una forza di strappo di 1.605 daN e una forza di scavo di 985 daN, per un peso totale della macchina di quasi 2.000 kg.

La nuova pala CTL45

La gamma di pale compatte cingolate Messersì è presente sul mercato dai primi anni Duemila: si tratta di macchine che fin dall’inizio si sono contrad-

UN “POWER BUGGY” PER IL MERCATO STATUNITENSE

Messersì è presente da diversi anni negli Stati Uniti con una rete di concessionari. Al Bauma l’azienda ha presentato un nuovo modello di dumper cingolato compatto (o “power buggy”, come viene chiamato nel mercato americano) dotato di un motore a benzina Briggs & Stratton da 23 CV e di una benna in plastica, appositamente progettato per il trasporto di calcestruzzo liquido. Questo nuovo modello, denominato TC120, è un’evoluzione del collaudato modello diesel TC120d: il telaio è dotato della disposizione brevettata dei cingoli, con rulli basculanti nella zona centrale, per garantire un’ampia superficie di appoggio, un’elevata stabilità e un ottimale comfort di guida in ogni condizione d’utilizzo.

distinte per soluzioni tecniche progettuali all’avanguardia, come i comandi a joystick, le pompe a pistoni assiali e i motoriduttori. La nuova gamma Stage V è composta da due versioni gommatela SL35 da 1,8 t e la SL45 da 2,5 t - e dalla nuova minipala cingolata compatta CTL45 da 2,5 t, ovvero l’evoluzione della precedente CTL40T. La nuova CTL45 presentata al Bauma, infatti, grazie alla sua larghezza di 1.350 mm e al peso di 2.455 kg è uno degli skid con motore Stage V più piccoli sul mercato. Il motore è un turbodiesel Kubota Common Rail da 33 kW con filtro antiparticolato elettronico. La presa di forza può erogare 56 l/min a 190 bar di pressione, che possono raggiungere i 100 l/min con l’opzione “High Flow”.

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IL MINIESCAVATORE ELETTRICO M18E È UNA MACCHINA 100% “ZERO EMISSION” E D È STATO REALIZZATO BASANDOSI SUL MODELLO CONVENZIONALE DIESEL M18DS LA NUOVA MINIPALA CINGOLATA CTL45 PRESENTATA AL BAUMA, GRAZIE ALLA SUA LARGHEZZA DI 1.350 MM E AL PESO DI 2.700 KG, È UNO DEI MODELLI CON MOTORE STAGE V PIÙ PICCOLI SUL MERCATO

Sandvik Mining and Rock Solutions PERFORAZIONE oltre le aspettative

La “business unit” del Gruppo Sandvik, specializzata nella costruzione di macchine e attrezzature per l’industria mineraria e delle costruzioni, ha lanciato sul mercato la Dino DC420Ri, una perforatrice progettata all’insegna della produttività e della sostenibilità e per superare ogni aspettativa

Sandvik Mining and Rock Solutions è una “business unit” focalizzata, all’interno del gruppo svedese Sandvik, nella progettazione e costruzione di macchine e attrezzature destinate all’industria mineraria e delle costruzioni, nonché nella fornitura di utensili e ricambi, oltre che di soluzioni digitali e tecnologie orientate alla sostenibilità. Le aree di applicazione

comprendono il taglio e la perforazione in roccia, il carico e il trasporto dei materiali, lo scavo in galleria e cave. Nel 2021 il fatturato della Divisione è stato di circa 41,4 miliardi di corone svedesi, dando lavoro a circa 15.500 dipendenti. “Promuoviamo l’innovazione e la digitalizzazione al fine di creare valore su larga scala, ottimizzare le attività operative e garantire maggiore sicurezza a clienti e operatori”: è, questa, la mission

dichiarata da Sandvik Mining and Rock Solutions, che ha recentemente introdotto sul mercato una nuova macchina per perforazioni Top Hammer (martello fuori foro) progettata per garantire ancora più produttività e sostenibilità rispetto al suo predecessore, il modello Dino DC410Ri. Questa perforatrice, come tutte quelle di questa tipologia, si avvale di un sistema a percussione che rimane all’esterno del foro e viene im-

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MACCHINE

piegata principalmente per praticare fori di diametro ridotto, ad esempio nell’ambito della prospezione mineraria o per il fissaggio di tiranti in roccia, nonché per realizzare perforazioni poco profonde.

A seconda dei terreni, infatti, esiste il rischio di deviazioni significative. Un vantaggio di questo genere di perforatrice è che è in grado di realizzare perforazioni in qualsiasi direzione.

Progettata appositamente per le imprese di perforazione e per quelle attive nel settore dei brillamenti, la perforatrice Dino DC420Ri è stata completamente riprogettata, pur mantenendo il design di base e il collaudato concetto operativo generale, vale a dire la garanzia di ottenere un’ampia area di perforazione (18 m2) e una potenza molto elevata. Inoltre, la nuova Dino DC420Ri è dotata di un carro più largo, per offrire una maggiore stabilità, e di un motore Volvo Penta TAD580VE da 105 kW di potenza (Stage V) in grado di garantire una rilevante riduzione delle emissioni, oltre che di un caricatore di aste a carosello e sistemi di allineamento automatico della slitta che garantiscono una maggiore produttività.

Una scelta popolare Nel giro di pochi anni la perforatrice Dino DC410Ri è diventata una scelta molto popolare tra le imprese spe-

cializzate e i clienti di Sandvik in cerca di soluzioni che garantiscano un’elevata produttività e mobilità nel range di fori da 51-76 mm (2”-3”) di diametro. La struttura del braccio di questa macchina permette di coprire l’area più ampia in questa categoria di macchine, mentre il martello perforatore RD414 da 14 kW consente interventi ad alta capacità. Tuttavia erano necessari adeguati aggiornamenti che garantissero che il suo collaudato concetto operativo rimanesse competitivo negli anni a venire, sia in termini di produttività che di sostenibilità. Per questo motivo, come accennato, diverse caratteristiche tecniche chiave della nuova Dino DC420Ri sono state completamente riprogettate. Il nuovo propulsore diesel Stage V offre ora compatibilità normativa nei mercati in cui è richiesto questo standard di motori a basse emissioni, mentre il car-

ro della macchina è più largo, in grado di offrire una maggiore stabilità e aumentare la sicurezza dell’operatore sui terreni difficili, nei cantieri impegnativi di costruzione e nei gravosi impieghi di estrazione. Il terzo importante aggiornamento riguarda il sistema di perforazione vero e proprio, che ora può essere dotato di un caricatore di aste a carosello opzionale che consente di eseguire fori più lunghi, fino a una profondità di 14 m. Altri “upgrade” riguardano poi il rinforzo di diversi elementi meccanici, come il supporto della slitta di avanzamento dotato di una cornice in acciaio e i robusti bracci per la presa degli steli.

Aggiornamenti aggiuntivi… Oltre agli aggiornamenti più significativi apportati al carro cingolato, al sistema di perforazione e alla propulsore, la perforatrice Dino DC420Ri –

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LA PERFORATRICE DINO DC420RI È ANCORA PIÙ PRODUTTIVA E “SOSTENIBILE” RISPETTO AL SUO PREDECESSORE, IL MODELLO DINO DC410RI LA PERFORATRICE DINO DC420RI È STATA COMPLETAMENTE RIPROGETTATA, PUR MANTENENDO IL DESIGN DI BASE E IL COLLAUDATO CONCETTO OPERATIVO GENERALE

oltre a garantire un’elevata mobilità, una bassa altezza di trasporto, un basso centro di gravità e un’elevata distanza dal suolo - può vantare anche altre piccole ma significative novità. Gli operatori di questa nuova macchina potranno usufruire di un nuovo display touch-screen da 7” pollici, ad esempio, come di un sistema di controllo e schermi dall’aspetto simile a quello delle perforatrici Commando DC130Ri e DC300Ri senza cabina di Sandvik, garanzia di un’esperienza d’uso unificata, facilità di formazione e altri vantaggi comuni. Il sistema di navigazione della perforatrice è stato aggiornato alla versione TIMi, mentre i sistemi elettrici sono stati riprogettati per migliorare la robustezza e l’affidabilità complessiva dell’insieme.

… e futuri Lo sviluppo in tema di perforazione, per quanto riguarda Sandvik Mining and Rock Solutions, non si ferma qui. Nei prossimi anni, infatti, la serie Dino sarà semplificata in un’“unica Dino DC420Ri”, con due opzioni di motore per le classi di emissione Tier III e Stage V. Fino ad allora il Dino DC410Ri rimarrà sul mercato per garantire un’offerta adeguata a quei clienti che richiedono un motore Tier III. I futuri aggiornamenti del sistema includeranno anche un’interfaccia “aperta” per trasferire dati 3D a sistemi di terze parti per scopi quali la pianificazione di perforazioni e/o esplosioni e/o il controllo della produzione. Le vendite della nuova perforatrice Sandvik Dino DC420Ri sono già iniziate e le consegne sono iniziate pro-

periodo dell’anno.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 50
prio in questo
■ MACCHINE LA SCHEDA TECNICA La perforatrice Dino DC420Ri Diametro fori: 51-76 mm (2”-3”) Aste di perforazione: R32-T35-T38 Potenza perforatrice idraulica RD414: 14 kW/19 HP Motore: Volvo Penta TAD580VE - Stage V Potenza motore: 105 kW a 2.200 giri/min141 HP a 2.200 giri/min Capacità ricircolo aria: 3,5 m3/min Metodo di controllo: Radiocomando Peso operativo: 11.000 kg Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza): 6,90 x 2,45 x 2,85 m
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CIFA UN “ECOSISTEMA” per il calcestruzzo

Il costruttore di Senago specializzato in macchinari e attrezzature per il calcestruzzo ha recentemente lanciato sul mercato la pompa 100% elettrica Energya K42E e la pompa autocarrata “super compatta” K50L, nonché un nuovo “spritz” progettato per trasformare i tunnel in ambienti sostenibili

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MACCHINE

In occasione del Bauma 2022 CIFA ha presentato in anteprima mondiale la pompa “full-electric” Energya K42E, la cui progettazione si è basata su temi quali l’elettrificazione, l’automazione e la connettività, e la pompa autocarrata K50L, una 50 m “super compatta” montata su camion 8x4. Di particolare interesse anche il nuovo “spritz” Mamba, pensato per trasformare il tunnel in un ambiente sostenibile.

Un vero e proprio “ecosistema”

Era il Bauma 2013 quando CIFA presentò la prima betoniera elettrica Energya dotata di batterie ricaricabili montata su camion diesel, mostrando per la prima volta nel mondo del calcestruzzo una macchina a energia elettrica a emissioni zero. Negli anni successivi questa tecnologia si è perfezionata e consolidata, tanto da essere oggi presente nei cantieri delle principali città

europee grazie ai suoi numerosi vantaggi: emissioni CO2 azzerate, consumo di carburante ridotto e rumore pari a zero. Nelle betoniere Energya le funzioni di rotazione del tamburo sono azionate dal motore elettrico che riceve energia da una batteria al litio (in caso di necessità può riceverla anche dal motore del camion diesel). Le edizioni del Bauma 2016 e 2019 furono teatro del lancio di due nuove macchine elettriche: la pompa spritz CSSE e la betonpompa MK28E.

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LA NUOVA POMPA AUTOCARRATA CIFA K50L: “SUPER COMPATTA”, È UNA 50 M MONTATA SU CAMION 8X4

L’OPINIONE

“Il brand Energya è stato, fin dagli esordi nel 2013, una rivoluzione nel settore, anticipando temi ora attuali come l’importanza dell’elettrificazione per la sostenibilità, l’automazione e la connettività, queste ultime divenute prerogative delle macchine CIFA, tramite la digitalizzazione dei sistemi di gestione e il monitoraggio da remoto. Siamo orgogliosi di essere stati gli apripista in un settore tradizionale come quello del calcestruzzo, che sta prendendo coscienza sulle necessità di cambiare e che ha tre strade da poter percorrere al fine di raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030: introduzione di materiali e processi a basso impatto, durabilità delle attrezzature e riduzione delle emissioni CO2 in cantiere. Per quanto riguarda il mondo del tunnelling, i costruttori di macchine devono collaborare nella creazione di un cantiere sostenibile all’interno di un ambiente molto sfidante di per sé, progettando macchine in grado di utilizzare i dati per aumen tare l’efficienza, sfruttare l’energia elettrica per azzerare le emissioni e la tecnologia per facilitare sempre di più il lavoro degli operatori. ‘CIFA Underground’ è una divisione azien dale dedicata che punta alla realiz zazione di macchine automatizzate e ‘full-electric’”.

Quest’anno CIFA ha esposto l’ultima novità del brand elettrico Energya: la pompa autocarrata K42E, modello che va a completare la gamma ecosostenibile del costruttore, coerentemente con il motto “Più di una gamma, un ecosistema”. L’obiettivo è azzerare le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico in tutta la filiera del calcestruzzo, dal trasporto alla posa, espandendo le possibilità d’impiego dei veicoli in zone e cantieri con restrizioni. Energya K42E lavora in modalità elettrica al 100% grazie all’ausilio di un pacco batterie, senza compromessi in termini di prestazioni. Questa macchina, infatti, si distingue per alcune innovazioni che rivoluzionano il concetto di pompa autocarrata, abbattendo consumi ed emissioni pur mantenendo le prestazioni di un modello tradizionale. Il braccio si estende fino a 42 m e presenta cinque sezioni, con le ultime due in fibra di carbonio. Caratteristica, questa, unica della gamma Carbotech, una soluzione “intelligente” per ottimizzare il peso della macchina senza inficiare su robustezza e affidabilità. Come tutti i modelli della serie anche la pompa K42E si distingue per un design made in Italy ispirato alle forme dell’aeronautica, mix di fun-

zionalità, robustezza, essenzialità e rigore di forme che esaltano l’utilizzo di materiali speciali e di soluzioni ad alta tecnologia.

La pompa K42E è dotata di un sistema all’avanguardia che sfrutta la potenza del pacco batteria da 30 Ah per alimentare due motori elettrici Rexroth: il primo aziona la pompa idraulica per muovere il braccio e aprire gli stabilizzatori; il secondo è dedicato all’azionamento del gruppo pompante (a circuito chiuso da 160 m 3/h a 80 bar) e degli altri servizi. Nel caso il lavoro richiedesse una prestazione maggiore della carica disponibile, la pompa può essere collegata a una presa elettrica del cantiere: il sistema escluderà le batterie alimentando i motori elettrici (il cavo per l’alimentazione da 40 m è compreso). In tal modo il lavoro continuerà sempre con il motore diesel del camion spento e senza emettere gas di scarico e rumore. In caso di mancanza di fonti elettriche un apposito sistema di emergenza permette di collegare la K42E alle prese di forza del camion per utilizzarne il motore, al fine di completare il lavoro e richiudere braccio e stabilizzatori. La ricarica è veloce; il caricabatteria integrato è compatibile con il sistema a 220 V.

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MACCHINE
DAVIDE
POMPA
K42E, MIX
ELETTRIFICAZIONE, AUTOMAZIONE
CIFA HA ESPOSTO LE SUE ULTIME INNOVAZIONI AL BAUMA 2022 ALL’INTERNO DELLO STAND DELLA CASA MADRE ZOOMLION “ “
CIFA HA PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE AL BAUMA 2022 LA
“FULL-ELECTRIC” ENERGYA
DI
E CONNETTIVITÀ

delle soluzioni CIFA a livello tecnolo gico tra cui lo Smartronic Gold, che comprende il sistema di controllo della stabilità avanzato ASC (Advanced Stability Control) e il sistema assistito per l’apertura del braccio in base alla stabilizzazione MBE (Max Boom Extension).

Una nuova “super compatta”

Nello stand Zoomlion al Bauma CIFA ha esposto anche un nuovo modello della gamma di pompe autocarrate Steeltech: il K50L. Appena nata, questa macchina è destinata a diventare una best-seller del costruttore, insieme alle versioni K36L-5 (36 m), K42L (42 m) e K56L (56 m). La K50L si distingue per compattezza e leggerezza: meno di 38 t su un camion 8x4, in grado di rispettare le 20 t al posteriore con un ingombro ridotto in cantiere (sotto i 12 m). Allo stesso tempo, avendo un braccio da 50 m, è ideale anche per cantieri di grosse dimensioni. Seguendo la filosofia di modularità intrapresa nella nuova serie Steeltech, la K50L sfrutta la robustezza e l’affidabilità del telaio di base del modello K53H, nonché la condivisione di molti componenti ottimiz-

zando la gestione di ricambi e assistenza post-vendita. Completano la configurazione la stabilizzazione anteriore a “X”, a doppio sfilo telescopico e posteriori a bandiera che permettono l’apertura del braccio da 50 m, a cinque sezioni con configurazione “RZ”. Nella progettazione di questa macchina CIFA ha puntato a garantire alti livelli di performance insieme a leggerezza e praticità d’uso, allestendola con soluzioni utili alla quotidianità del lavoro dell’operatore, come ad esempio un serbatoio dell’olio dall’accesso facilitato, serbatoi d’acqua o carburante installati all’interno degli stabilizzatori e un pannello di controllo a bordo facilmente accessibile. La nuova K50L - disponibile con gruppo pompante a circuito aperto fino a 160 m3/h o chiuso fino a 180 m3/h - sfrutta la sua potenza grazie alla gestione elettronica intuitiva ed efficiente: molti, anche in questo caso, sono infatti i sistemi integrati che aiutano nelle operazioni ricorrenti e rendono il lavoro in cantiere più facile e sicuro. Su tutti il citato sistema di controllo “intelligente” con le relative funzioni di gestione avanzata della stabilità e del braccio pompante ASC e MBE.  In aggiunta, il pacchetto Smartronic Advanced prevede la funzione “Automatic Boom Folding and Unfolding”, che attiva la sequenza automatica di apertura e chiusura del braccio (il sistema si sostituisce all’operatore in una sequenza automatizzata e calibrata che velocizza le operazioni e previene da errori nelle manovre).

IL NUOVO “SPRITZ” MAMBA DI CIFA È PENSATO PER FACILITARE IL COMPITO DELL’OPERATORE E TRASFORMARE IL TUNNEL IN UN AMBIENTE SOSTENIBILE

L’OPINIONE

“L’introduzione in gamma di una 50 m è una scelta che ha come obiettivo la copertura del segmento 30-59 m e garantire la disponibilità di una pompa CIFA per ogni tipo di cantiere e necessità, massimizzando la condivisione di parti e componentistica. Questo segmento conta l’80% del totale del mercato globale delle pompe per calcestruzzo e per questo è per noi strategico inserire questo modello chiave, che ha la giusta dimensione per ogni cantiere grazie all’estrema manovrabilità e compattezza, nonostante la lunghezza del braccio che la rende adatta ai grandi cantieri. Il mercato del sotterraneo, invece, ha dinamiche inedite rispetto al settore edile classico. Spesso la domanda proviene dai contractor e quindi le attrezzature devono essere adattabili ai singoli progetti; lo stesso ciclo di vendita prevede tempistiche di lungo periodo e il supporto prodotto dev’essere in grado di garantire la massima affidabilità delle macchine. Per questo la creazione di una business unit specifica ha permesso di organizzare un team specializzato per lo sviluppo, la vendita e il post-vendita di prodotti di nuova generazione”.

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MARCO POLASTRI “SALES, AFTERSALES & MARKETING DIRECTOR” DI CIFA

MACCHINE

LE NOVITÀ ZOOMLION

Al Bauma, all’interno dello stand Zoomlion, erano esposte le gamme prodotto dedicate ai clienti europei: gru a torre (R90 e R220), gru mobili (ATC 1000, ATC 400C, RTC 500) e pompe autocarrate. A rappresentare quest’ultima categoria di macchine, in particolare, erano le pompe autocarrate ZL36 e ZL43, progettate e costruite per supportare ogni tipo di applicazione in cantiere. La loro grande semplicità le rende pronte a essere manovrate anche dagli operatori meno esperti. In anteprima europea a Monaco c’era la ZL43, con braccio da 43 m a ripiegamento “RZ” con 5 sezioni, montato su un telaio robusto e affidabile. La vicinanza con il territorio è importante e, grazie alla posizione strategica al centro dell’Europa, Zoomlion Europe garantisce l’assistenza e la fornitura di parti di ricambio attraverso un network di officine autorizzate distribuite su tutto il territorio europeo.

La connessione, infine, è sempre attiva grazie a CIFA Vista (opzione), un supporto importante nella gestione e nel monitoraggio della flotta aziendale poiché in grado di geolocalizzare il mezzo, gestire la manutenzione e, soprattutto, registrare prestazioni, consumi e messaggi di errore.

Novità per le gallerie

Presso uno stand denominato “CIFA Underground” è stata invece presentata una nuova gamma di macchine per gallerie, al cui sviluppo CIFA ha dedicato uno specifico team focalizzato sulla produzione di betoniere e pompe per calcestruzzo proiettato destinate ai settori del tunnelling e del mining. Macchine, queste, che sono “Inspired by Nature” e presentano nomi di animali, da qui quello della novità in oggetto: il nuovo spritz Mamba. L’elemento a cui l’azienda tende nella progettazione di queste macchine è la capacità di rispettare l’ambiente e le persone e di trasformare il cantiere sotterraneo (notoriamente poco salubre) in un ecosistema sostenibile. Il primo passo, quindi, verso un modello di business sostenibile è la creazione di macchine “intelligenti”, che aiutino a ottimizzare il consumo di risorse, frutto di una visione olistica che guarda l’impatto complessivo di ogni attività e non solo le prestazioni della singola macchina. La completa automatizzazione è uno degli obiettivi della progettazione di questa gamma, fattore che sarà possibile grazie alla presenza a bordo di un dispositivo di scansione laser che permette di misurare la geometria del tunnel prima e dopo l’applicazione, al fine di fornire informazioni sullo spessore medio dello strato di calcestruzzo proiettato applicato. Tutti i dati raccolti serviranno in futuro per capire dove e quanto “spritzare”, fino ad arrivare a una completa digitalizzazione del tunnel integrata con il metodo BIM. Oltre al Mamba la gamma si compone di differenti modelli di spritz (Elk, Dingo, Rhino e Mantis) e betoniere (Coguaro e Myria), con dimensioni e caratteristiche differenti a seconda delle applicazioni, sempre personalizzabili per rispondere alle esigenze dei singoli progetti.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 56
HYDRAULIC FLAIL MOWER HEAD DECESPUGLIATORI ROTORE ELICOIDALE HELICOIDAL ROTOR ROTORE FORESTALE A DENTI FISSI FORESTAL ROTOR FIXED TEETH ROTORE FORESTALE MAZZE A SCOMPARSA FORESTAL ROTOR WOOD FLANGED KF3 Max ø 6 cm HF3 Max ø 8 cm HF7 Max ø 12 cm HF14 Max ø 25 cm attachments VIA ROSSINI, 8 - 41030 - BASTIGLIA - MODENA Tel: 059 920379/ 059 923429 - info@cgaricambi.it - www.cgaricambi.it ADV: WEBSCAPE.IT

CM Il “problem solving” DEL CANTIERE

Isistemi di telecontrollo, con monitoraggio e gestione da remoto delle macchine a cui vengono associati, hanno dimostrato la capacità di rendere più sicuri i cantieri caratterizzati da contesti gravosi o pericolosi e di aumentare la produttività

degli operatori. Questi sistemi possono essere applicati in ambiti come l’edilizia, l’ingegneria, la logistica, le infrastrutture e il forestale, solo per citarne alcuni. Per andare incontro a queste nuove esigenze lavorative, CM - azienda di Carrè (VI) fondata all’inizio degli an-

ni Novanta e ben noto costruttore di attrezzature per macchine movimento terra per i settori del riciclaggio, dell’edilizia e dello stradale, attiva in 40 Paesi con oltre 600 macchine prodotte all’anno - ha progettato e costruito il nuovo Multiskid RC.

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costruttore vicentino, ben conosciuto sul mercato per la sua
gamma di attrezzature per macchine movimento terra, ha ideato e realizzato il
Multiskid RC, una macchina cingolata multifunzione manovrabile
remoto MACCHINE
Il
ampia
nuovo
da

Si tratta di uno skid completamente radiocomandato che, grazie al sistema di controllo da remoto di cui è dotato, consente di non disperdere risorse: un unico operatore, infatti, è in grado di eseguire quei lavori - come microtrincee o fresature stradali - per i quali, utilizzando una

Caratteristiche e vantaggi

Il baricentro basso, la carreggiata larga e il sottocarro trapezoidale assicurano stabilità su superfici con forte pendenza e in presenza di discese e terreni sterrati, ambienti pericolosi difficilmente raggiungibili con le macchine operatrici convenzionali. Il citato sistema a carro trapezoidale, insieme al design del battistrada, garantisce un’elevata trazione, velocità, pressione al suolo e stabilità, consentendo di lavorare in svariate applicazioni e condizioni di terreno.

minipala tradizionale, sarebbero richiesti due persone, una davanti al mezzo e uno in cabina. Questa soluzione assicura peraltro una maggiore sicurezza: grazie alla visibilità diretta l’operatore può vedere dove la macchina sta lavorando, operando a distanza e lontano da rumori e vibrazioni, soprattutto in ambienti ad alto rischio (si pensi alla pulizia di vasche di biogas, ad esempio, dove l’operatore dovrebbe lui stesso mettere rischio la propria salute immergendosi in materiali dannosi).

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IL RADIOCOMANDO PERMETTE A UN UNICO OPERATORE DI GESTIRE I MOVIMENTI DELLA MACCHINA E TUTTE LE CONDIZIONI DI LAVORO, IL TUTTO A DISTANZA DI SICUREZZA, GARANTENDO UN MINOR IMPIEGO DI RISORSE IN CANTIERE AL MULTISKID RC POSSONO ESSERE AGGANCIATE SVARIATE TIPOLOGIE DI ATTREZZATURA, GRAZIE ALL’ATTACCO RAPIDO UNIVERSALE DI CUI È DOTATA LA MACCHINA

I cingoli in gomma armati in acciaio presentano inserti in acciaio forgiato che offrono un rilevante supporto all’intera larghezza del cingolo stesso, oltre che una maggiore durata e resistenza ai graffi e all’usura. I cavi continui in acciaio mantengono gli inserti in posizione aumentando la resistenza alla trazione. Agile, compatto ma allo stesso tem-

po potente, il Multiskid RC è dotato di un motore Stage V da 102 HP e di attacco standard universale che permette di agganciare una moltitudine di attrezzature, tra cui frese stradali a freddo, ruota escavatrice per le microtrincee, trencher, benne miscelatrici e spazzatrici, trince forestali, decespugliatori, trinciaceppi, benne, lame e forche.

Il braccio è stato progettato perché si possa elevare fino a 3,1 m; il radiocomando è intuitivo, utilizzabile fino a una distanza di 300 m ed è dotato di un pulsante di emergenza, accensione e spegnimento di macchina, luci a led (due davanti e due dietro) e clacson.

Il trasmettitore - ergonomico e compatto grazie al suo robusto alloggiamento in nylon in fibra di vetro sigillato IP65 - consente all’operatore di verificare in tempo reale il livello del carburante e la temperatura del motore, nonché se l’attrezzatura è correttamente agganciata o se ci sono eventuali anomalie (il dispositivo emette un segnale acustico in caso di eventuali guasti). Il sistema idraulico del Multiskid RC - costituito da tre pompe, una destinata all’attrezzatura agganciata, una adibita allo spostamento dei cingoli e la terza per i servizi secondari - garantisce una potenza di 252 l/min a 2.500 giri/min a 250 bar.

La macchina è dotata di prefiltro ciclonico con vaschetta trasparente a vista (grazie ad apposite alette centrifughe che operano una prima separazione della polvere è possibile ridurre la sostituzione degli elementi filtranti), di quattro punti di sollevamento certificati, di quattro fari a led di serie, di avvisatore acustico durante il senso di marcia e in retromarcia e di zavorre per controbilanciare le attrezzature pesanti. Da rimarcare il fatto che il Multiskid RC risponde ai criteri per accedere al credito d’imposta 4.0.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 60
MACCHINE
Il Multiskid RC Motore: Cummins 4 cilindri - Stage V Potenza motore: 75 kW (100 HP) a 2.500 giri/min Cilindrata: 3.800 cc Aspirazione: turbocompressa Raffreddamento: ad acqua glicolata Avviamento: elettrico Impianto elettrico: 24 V - alternatore 70 Ah Impianto idraulico: 252 l/min a 2.500 giri/min, 250 bar Consumo combustibile (a pieno regime e carico): 13 l/h Capacità coppia olio: 11 l Capacità serbatoio (AdBlue/carburante): 19 l / 85 l Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza): 2.550 x 1.800 x 2.000 mm Altezza a braccio esteso: 3.100 mm Peso operativo: 3.500 kg
LA SCHEDA TECNICA

Novità per le attrezzature

Come accennato, il costruttore vicentino è conosciuto nel mercato per la produzione di attrezzature versatili, tutte personalizzabili e dotate di optional in grado di soddisfare le più svariate esigenze lavorative. In quest’ambito CM ha presentato quest’anno il restyling delle benne frantoio CBF-L (per minipale miniescavatore e terne) e CBF (per escavatore e pale gommate da 10 a 45 t), dei veri e propri frantoi mobili ideali nei cantieri di riciclo di materiali provenienti da costruzioni e demolizioni, poiché in grado di ridurre il volume dell’inerte direttamente in loco, con il vantaggio di risparmiare sui costi di trasporto e smaltimento. Le benne CBF presentano una struttura più bassa, che garantisce una maggiore forza di penetrazione nella fase di cari-

co e un migliore bilanciamento dei pesi. La bocca è più ampia, l’apertura delle mascelle è regolabile da 15 a 135 mm: ciò permette la frantumazione di blocchi con maggiori dimensioni a parità di taglia di escavatore/frantoio rispetto al passato.

Anche il gruppo eccentrico è stato rivisto, con la maggiorazione e il sovradimensionamento di tutti i cuscinetti. La trasmissione e i volani sono aumentati di diametro e peso, per ottenere una

maggiore inerzia durante la fase di lavoro. A livello idraulico è stato inserito un nuovo blocco integrato che garantisce la salvaguardia del motore e riduce la richiesta di portata e pressione, con conseguente contenimento dei consumi della macchina portante. Quest’anno il team di progettazione e sviluppo CM ha dato vita anche a due nuove serie di benne spazzatrici: una professionale (CBS PROFI), per macchine ad alto flusso quali pale gommate, terne e sollevatori telescopici, con struttura rinforzata e spazzole in polipropilene di diametro 800 mm, disponibile in cinque modelli con larghezza di lavoro da 200 a 300 mm; una specifica per il mondo agricolo (CSP Agri). Da citare, infine, le benne CBS MK con benna mordente, applicabile solo a minipale, le versioni angolari CSA senza benna di raccolta e indicate per ambienti innevati, e la serie industriale CSI, dotata di benna raccoglitrice posta davanti alle spazzole, di tre ruote pivotanti e di apertura idraulica della benna di serie. ■

MULTISKID RC È UNA NUOVA MACCHINA MULTIFUNZIONE,

MANOVRABILE CON CONTROLLO DA REMOTO, IDEATA E COSTRUITA

DA CM

“ “

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 61
CM HA PRESENTATO QUEST’ANNO ANCHE IL RESTYLING DELLE BENNE FRANTOIO CBF E CBF-L, DEI VERI E PROPRI FRANTOI MOBILI IDEALI NEI CANTIERI DI RICICLO DI MATERIALI PROVENIENTI DA COSTRUZIONI E DEMOLIZIONI NEL 2022 IL TEAM DI PROGETTAZIONE E SVILUPPO CM HA DATO VITA A DUE NUOVE SERIE DI BENNE SPAZZATRICI, TRA CUI QUELLA PROFESSIONALE CBS PROFI, PER MACCHINE AD ALTO FLUSSO QUALI PALE GOMMATE, TERNE E SOLLEVATORI TELESCOPICI

Tesmec

L’INNOVAZIONE digitale e sostenibile

Il costruttore di Grassobbio ha partecipato al Bauma 2022 esponendo nel suo stand di 400 m2 le proprie soluzioni integrate per la posa di cavi tramite trencher, la tesatura interrata, le indagini e la “digital mapping”. La fiera è stata l’occasione per presentare anche la sua strategia d’innovazione focalizzata sull’elettrificazione, sull’automazione e sulla digitalizzazione

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 62
MACCHINE

Tesmec - società a capo di un gruppo specializzato in tecnologie dedicate alle infrastrutture (reti aeree, interrate e ferroviarie) per il trasporto di energia elettrica, dati e materiali (petrolio e derivati, gas e acqua), nonché per la coltivazione di cave e miniere di superficie - era presente al Bauma con uno stand espositivo di 400 m 2, all’interno del quale ha esposto soluzioni integrate per la posa dei cavi, per le indagini e la “digital mapping” preliminare (digitalizzazione dell’output e dell’ambiente di lavoro), per lo scavo e l’interramento di cavi tramite trencher e per la tesatura interrata. In particolare, il Gruppo ha presentato nuove soluzioni e modelli di business all’insegna della “trasformazione digitale”, con focus su un approccio globale sostenibile, dalle “power unit” elettriche e ibride a progetti per l’energia rinnovabile, dalla diagnostica predittiva alla “cybersecurity”, dall’automazione delle soluzioni alla loro elettrificazione, dall’intelligenza artificiale all’Internet of Things. Il tutto, nell’ottica di una trasformazione globale del settore energetico, puntando su generazione distribuita, “smart grid” e fonti alternative.

Il trencher “e-Sidecut”

L’“e-Sidecut” è una versione prototipale con alimentazione “full-electric” di un Sidecut sc4p, trencher di piccole dimensioni specifico per gli scavi di fibra ottica in ambito urbano. L’“e-Sidecut” monta un “power pack” elettrico da 358Vdc in grado di ricaricarsi in 12 ore (230V @ 16A) o quattro ore (400V @ 32A).

Il motore elettrico lavora a una velocità operativa di 3.000 giri/min e ha una potenza continua di 42 kW a 3.000 giri/min (60 kW a 5.000 giri/min), con raffreddamento ad acqua. La nuova architettura modulare elettrica raddoppia l’efficienza rispetto alle macchine tradizionali dotate di motori a combustione e riduce l’impatto acustico. Questo prototipo di trencher “green” s’inserisce nel percorso già avviato da Tesmec nell’ambito della tesatura interrata, ampliando la gamma di soluzioni a zero emissioni per i cantieri urbani di posa cavi.

Nel settore trencher questo è un primo passo verso la concezione di una gamma di trencher ‘full-electric’ per applicazioni urbane. Si tratta di obiettivi delineati nel percorso di Tesmec in termini sostenibilità e in linea con la strategia ESG del Gruppo, che vede la prioritizzazione di un approccio ‘green’ su tutte le linee di prodotto.

Novità per l’interrato

Tesmec è impegnata nello sviluppo di soluzioni sostenibili e di un nuovo metodo di lavoro che riduca l’impatto ambientale e aumenti l’efficienza del cantiere. Le normative più recenti hanno introdotto alcune limitazioni richiedendo una riduzione di rumore, soprattutto nelle aree urbane. Le nuove macchine elettriche PE1150 e PE1250 sono la soluzione proposta dall’azienda lombarda, una nuova generazione di soluzioni sostenibili per la posa interrata di cavi adatte a soddisfare queste esigenze. Tutte le componenti idrauliche (motori, pompe e valvole) sono sostituite con elementi elettrici, di conseguenza non c’è più olio a bordo. Le macchine sono anche connesse, dotate di un pacco batteria (LiFePO4) e di un sistema di ricarica “plug-in”. Analogamente alla nuova gamma di macchine posacavi diesel, le versioni “full-electric” sono dotate della nuova tecnologia digitale. La nuova interfaccia “user-friendly” è stata sviluppata per semplificare le operazioni di tesatura: il display grafico mostra tutte le informazioni, mentre il telecomando controlla la macchina e consente di lavorare da una posizione che offre una migliore panoramica del cantiere, con meno rumore e un maggiore livello di sicurezza.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 63
E-SIDECUT È UNA
PROTOTIPALE CON ALIMENTAZIONE “FULL ELECTRIC” DI UN SIDECUT SC4P, UN TRENCHER DI PICCOLE DIMENSIONI PROGETTATO DA TESMEC PER LA REALIZZAZIONE DI SCAVI DI FIBRA OTTICA IN AMBITO URBANO
IL
VERSIONE

Un nuovo “surface miner”

L’1150 Dynamic Drive è il nome del nuovo “surface miner” di Tesmec, destinato all’estrazione in superficie di roccia tenera: dotato di tamburo senza catena ad alta velocità, è ideale per il carbone e i minerali industriali, come fosfati, gesso e sale. Il peso ridotto (54 t), il motore Cummins da 451 CV e il tamburo da 300 cm di larghezza in grado di scavare fino a 40 cm di profondità consentono un’elevata produttività con un impatto ambientale ridotto, grazie an-

che alla facilità di trasporto, al minor consumo di carburante e alla riduzione delle attrezzature ausiliarie necessarie in loco. Il baricentro basso e l’accessorio di scavo ben visibile aumentano la sicurezza di operatore e personale a terra. Il design compatto facilita la logistica: la macchina può essere trasportata in un unico carico e non è necessario riassemblarla prima e dopo il trasporto. Un altro vantaggio è la manovrabilità: il raggio di sterzata ridotto consente passaggi e tempi di rotazione rapidi. L’1150 Dynamic

Drive è dotato dei più recenti dispositivi elettronici per garantire alte prestazioni e affidabilità: TrenchTronic 5.0, ad esempio, è l’ultima versione del sistema di controllo elettronico incorporato, con una HMI moderna e digitale per tutte le versioni della gamma di “surface miner” Tesmec, finalizzata a migliorare la facilità d’uso, ad aumentare la produttività e a rendere il mezzo meno dipendente dalle competenze dell’operatore. Sono inoltre disponibili funzioni avanzate di diagnostica e risoluzione dei problemi: TrenchIntel è il sistema di guida automatica GNSS in grado di mantenere e controllare automaticamente con precisione la linea di corsa, la profondità e

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 64
MACCHINE
INTENDE CONSOLIDARE LA PROPRIA POSIZIONE DI
PROVIDER’ NELLE
BUSINESS
DIGITALIZZAZIONE
LE PE1150 (NELLA FOTO, IN ESPOSIZIONE AL BAUMA 2022) E PE1250 SONO DUE MACCHINE ELETTRICHE CHE RAPPRESENTANO UNA NUOVA GENERAZIONE DI SOLUZIONI SOSTENIBILI PER LA POSA INTERRATA DI CAVI
IL GRUPPO TESMEC
‘SOLUTION
AREE DI
IN CUI OPERA, SFRUTTANDO I TREND DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA, DELLA
E DELLA SOSTENIBILITÀ “ “

la pendenza appropriate. L’integrazione tra i due sistemi consente di operare in modo automatico, con controllo dell’allineamento e sterzata inclusi. Il sistema di monitoraggio remoto Re.M - studiato per controllare lo stato di salute della macchina, le prestazioni e altri KPI per ottenere risultati di scavo ottimalifornisce informazioni sul funzionamento, sulla manutenzione predittiva e sulla risoluzione dei problemi, facilitando il monitoraggio della flotta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, l’ottimizzazione delle operazioni di manutenzione e un’efficiente attività di assistenza. Il sistema di radiocomando TRC consente di controllare la macchina a distanza, replicando la maggior parte delle funzioni e delle informazioni disponibili in cabina.

Il trencher Multicut 400

Tra le soluzioni proposte da Tesmec c’è anche il Multicut 400, trencher di piccole dimensioni radiocontrollato e progettato per scavi per la posa di fibra ottica e sottoservizi energetici. Dotato di motore Volvo D5 da 175 CV (238 CV su richiesta), può scavare fino a 120 cm di profondità e 35 cm di larghezza, in funzione del gruppo di scavo. Tra le sue particolarità ci sono i gruppi di scavo intercambiabili e i loro quattro gradi di libertà, che lo rendono in grado di lavorare in ambienti urbani e rurali.

IL SISTEMA DI MAPPATURA “MMS”

Tesmec ha presentato anche l’MMS (Mobile Mapping System), un sistema integrato di mappatura radar del sottosuolo e rilievo 3D digitale ad alta precisione dell’ambiente soprastante. Equipaggiato con un sistema di rilevamento installato sul tetto e un georadar Explorer 2.0, l’MMS è progettato per eseguire una ricostruzione 3D georeferenziata attraverso l’unione di due tipologie nuvole di punti 3D, una ottenuta attraverso l’utilizzo di tecnologia LIDAR, l’altra tramite algoritmi di stereoscopia applicati alle immagini acquisite attraverso telecamere matriciali ad alta risoluzione. La nuvola di punti risultante con sovrapposta l’immagine fotografica è poi sottoposta a un processing di rielaborazione digitale effettuato per mezzo di reti di “intelligenza artificiale”, al fine di ottenere una mappatura accurata. Il sistema di rilevamento ha una precisione di circa 2 cm e restituisce una nuvola di punti dell’ambiente circostante consultabile su cloud, utile per una pianificazione corretta del cantiere. Con la presentazione al mercato di questa soluzione ad alto contenuto tecnologico la partecipazione di Tesmec al Bauma si è confermata all’insegna della “Trasformazione Digitale”.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 65
L’1150 DYNAMIC DRIVE È IL NUOVO MODELLO DI “SURFACE MINER” DI TESMEC, PROGETTATO PER L’ESTRAZIONE IN SUPERFICIE DI ROCCIA TENERA

MACCHINE

L’OPINIONE

“Quanto fatto da Tesmec - e presentato a Monaco - nel settore Trencher è un primo passo della transizione verso la gamma di macchine ‘full electric’ per applicazioni urbane. Si tratta di obiettivi delineati nel percorso di sostenibilità dell’azienda e in linea con la strategia ESG del Gruppo, che vede la prioritizzazione di un approccio ‘green’ in tutte le linee di prodotto. Il Bauma, con la sua sensibilità al tema ‘The way to zero emissions’ come obiettivo per l’industria delle macchine da cantiere, è stata la piazza ideale dove presentare al mercato la nostra strategia e i risultati ottenuti. In particolare, in tema di elettrificazione, automazione e digitalizzazione, in qualità di driver strategici di sviluppo”.

Inoltre, a seconda della configurazione, può essere dotato di convogliatore carico camion ed è predisposto per la posa meccanizzata, in quanto equipaggiato con rulliere, porta-bobina e relativo cassone di posa. Anche quest’unità è dotata dei più recenti dispositivi elettronici, come i citati TrenchTronic 5.0, Re.M e TRC. L’MCT 400 è poi predisposto per funzionare con il sistema SmartTracker, che raccoglie automaticamente i dati durante lo scavo, evitando picchettamenti e riducendo tempi e costi. Il sistema misura la posizione GNSS dello strumento di scavo su

una base temporale e lo memorizza nella sua memoria interna; le posizioni GNSS possono essere registrate come “corrette” (è necessaria la correzione in tempo reale) o “non elaborate” (è necessaria una post-elaborazione dei dati). Il primo metodo si chiama RTK (Real-Time Kinematics), il secondo PPK (Post-Processing Kinematics). Entrambi possono utilizzare una stazione base locale o una rete CORS come fonte di correzione. I principali vantaggi di questa tecnologia sono l’acquisizione automatica dei dati, la precisione massima e il risparmio di tempo e costi. ■

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 66
IL MULTICUT 400 (MTC 400) È UN NUOVO TRENCHER DI PICCOLE DIMENSIONI RADIOCONTROLLATO E PROGETTATO PER ESEGUIRE SCAVI PER LA POSA DI FIBRA OTTICA E SOTTOSERVIZI ENERGETICI

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ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 68
Hands On

LA COMPATTAZIONE “INTELLIGENTE”

Il costruttore tedesco Hamm, marchio appartenente al gruppo tedesco Wirtgen di Windhagen, offre a livello mondiale una gamma di prodotti molto ampia per le costruzioni stradali, la costruzione di giardini e paesaggi e il movimento terra. Gamma che comprende rulli compattatori, tandem e gommati.

Recente innovazione in casa Hamm è la nuova generazione di rulli tandem con giunto a ralla HX, costituita dai modelli HX 70i (7 t / 55,4 kW) e HX 90i (9 t / 74,4 kW): progettati per sostituire la precedente serie DV+, convincono per l’intuitivo comando con Easy Drive, gli elevati parametri prestazionali, le numerose peculiarità

in termini di comfort e sostenibilità e per il nuovo sistema digitale di compattazione assistita “Smart Compact”. Inoltre, in questa gamma Hamm ha apportato diverse migliorie e implementato nuove opzioni e interfacce. Tutti i modelli sono disponibili nei Paesi con normativa sulle emissioni Stage V.

IL RULLO TANDEM HAMM HX 90i novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 69
LA SERIE HX RAPPRESENTA UNA NUOVA GENERAZIONE DI RULLI TANDEM CON GIUNTO A RALLA PROPOSTA SUL MERCATO DA HAMM. QUESTA GAMMA SOSTITUISCE LA PRECEDENTE LINEA DV+ ED È COSTITUITA DAI MODELLI HX 70i E, IN PARTICOLARE, HX 90i, GARANZIA DI ELEVATE RESE NEI GRANDI CANTIERI ETTORE ZANATTA

Per compiti impegnativi

Il rullo tandem con giunto a ralla HX 90i, che condivide le sue principali caratteristiche tecniche e operative con il modello HX 70i, è concepito per la compattazione efficace di asfalto e per garantire elevate rese in cantieri (anche) di grosse dimensioni e nei compiti impegnativi, come ad esempio la compattazione in curva ad alta precisione. In questi ambiti, infatti, mette in eviden-

za tutti i suoi vantaggi il giunto a ralla dall’ampio angolo di sterzata, dall’esteso sfalsamento della carreggiata e con quattro diverse modalità di sterzata. Un elemento fondamentale per garantire l’elevata qualità di compattazione è il controllo di avanzamento “intelligente” con automatismo d’inversione: unitamente all’unità di comando del sedile a regolazione elettrica questo sistema garantisce qualità e comfort, frenando e ac-

celerando la macchina in modo rapido ma delicato al tempo stesso. Inoltre, in fase d’inversione il sedile di guida ruota automaticamente nella direzione di marcia. Caratteristica unica sul mercato, questa, che consente di realizzare superfici impeccabili e di assicurare un lavoro ergonomico, sempre in condizioni di sicurezza. Il rullo tandem HX 90i, come gli altri modelli in gamma, è disponibile nelle versioni VV (due tamburi a rulli

I rulli compattatori della serie HX sono dotati di due ampi serbatoi posti nella parte anteriore e posteriore del mezzo. Questa dislocazione degli elementi permette alle macchine di essere altamente produttive e di operare in modo affidabile. Ciò anche grazie al triplice sistema di filtraggio dell’acqua. I serbatoi possono essere riempiti in modo rapido e sicuro tramite un rifornimento centrale a pressione. Un tubo di collegamento tra i serbatoi assicura un riempimento uniforme e un’ottimale distribuzione del peso. Il sistema di spruzzatura funziona tramite due pompe per garantire che l’acqua sia sempre fornita ai tamburi, anche in caso una di esse si dovesse guastare. Un’ulteriore pompa è prevista per alimentare il dispositivo di taglio e pressatura dei bordi (viene attivata separatamente per ridurre il consumo d’acqua). Su ogni tamburo è presente una barra di spruzzatura facilmente accessibile con fino a sei ugelli. Un coperchio in acciaio inox (opzione) evita che l’acqua venga dispersa. Le barre di spruzzo e i singoli ugelli possono essere installati e rimossi con facilità

COMPATTAZIONE ASSISTITA CON “SMART COMPACT”

Il sistema “Smart Compact” imposta automaticamente i parametri di compattazione per ogni tamburo del rullo. I conducenti devono solo stabilire se occorre compattare uno strato portante, uno strato di legante per asfalto o uno strato superficiale, il resto viene svolto

da “Smart Compact”, che decide automaticamente se compattare a vibrazione e con ampiezza elevata o ridotta, a oscillazione o in maniera statica. A tale scopo il sistema valuta le caratteristiche fisiche dell’asfalto, quali la temperatura o la rigidezza. Ulteriori peculiarità sono l’incorporazione dei dati meteo locali tramite una stazione integrata e la valutazione del comportamento di raffreddamento della temperatura dell’asfalto e la portata del vento. In base a queste informazioni il sistema determina l’impostazione più

appropriata, separatamente per i due tamburi. In tal modo, primo produttore al mondo, Hamm automatizza l’impostazione separata dei singoli tamburi, innalzando a un nuovo livello la qualità di compattazione. Il sistema “Smart Compact”, dunque, rileva quando uno strato di asfalto è quasi completamente compattato, inverte automaticamente la compattazione dinamica e commuta il rullo in modalità ECO: ciò permette di ridurre il regime motore fino al 20%, risparmiando fino al 15% di carburante.

In sintesi, “Smart Compact” aumenta la sicurezza di processo e, quindi, la qualità della compattazione e delle superfici. La gestione avviene tramite un display specifico. La Guida utente è concepita in modo chiaro e intuitivo, in modo che il personale possa concentrarsi appieno sulla conduzione del mezzo.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 70
Hands On

vibranti non sdoppiati), VV-S (due tamburi a rulli vibranti divisi), VO-S (tamburo di oscillazione e tamburo a rulli vibranti divisi), VS-OS (tamburo oscillante diviso e rullo vibrante sdoppiato) e VT-S (tamburo a rulli vibranti diviso e set di pneumatici).

Ergonomia e comfort

I nuovi indicatori di direzione a LED e vari dettagli su tutta la cabina conferiscono al rullo tandem HX 90i un design inconfondibile. La cabina panoramica, completamente vetrata, offre un’elevata visuale libera, con una panoramica ottimale sui bordi dei tamburi (su richiesta, la dotazione si può completare con un’illuminazione dei tamburi stessi e dei relativi bordi). Per garantire una ancora migliore visuale è qui integrato di serie un sistema a videocamere con due robusti monitor (IP 67). La suddivisione dello schermo permette una visuale permanente in avanti e sul retro, indipen-

Gli operatori possono raggiungere la loro postazione di lavoro all’interno della cabina attraverso un agevole ingresso e utilizzando gradini di ampie dimensioni. Il rullo HX 90i, così come tutti i modelli della serie HX, è equipaggiato con una piattaforma “Easy Drive”: questo concetto operativo implica un funzionamento intuitivo del mezzo grazie a una guida chiara per l’operatore e a un ambiente di lavoro confortevole e ottimizzato in termini ergonomici. Il design degli interni è stato sviluppato da Hamm nel corso di un apposito progetto di ricerca in collaborazione con università, specialisti di ergonomia e operatori di vari Paesi. Il sedile – perfettamente adattabile alla struttura corporea del conducente (altezza, peso) e regolabile in altezza – è dotato di due braccioli, può essere ruotato di 90° in ogni direzione e spostato lateralmente in modo meccanico (di serie) o elettrico di 350° con inversione automatica (opzione). Il piantone dello sterzo è inclinabile, per agevolare l’ingresso e l’uscita dell’operatore

Il funzionamento semplice è uno dei tratti distintivi dei rulli Hamm. Non sono necessarie conoscenze linguistiche particolari per comprendere le indicazioni mostrate sul display. I simboli chiaramente identificabili e il layout grafico “user-friendly” rappresentano un contributo importante all’utilizzo intuitivo da parte degli operatori. In tal senso, il rullo HX 90i si distingue anche per l’ergonomia: tutti gli schermi rimangono fissamente nel campo visivo del conducente, in qualsiasi posizione di seduta

71 IL RULLO TANDEM HAMM HX 90i novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION
La cabina ROPS panoramica è dotata di porte divise. Su entrambi i lati gli elementi finestrati possono essere aperti di 180°
Hands On SERBATOI ACQUA DI GRANDE VOLUME (810 L) SISTEMA DI NEBULIZZAZIONE ACQUA “INTELLIGENTE” CONCETTO OPERATIVO INTUITIVO “EASY DRIVE” FUNZIONAMENTO MOTORE CON DIESEL E HVO ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 72 PANNELLO VETRATO A PAVIMENTO IN CABINA MODALITÀ OPERATIVA “ECO” CONTROLLO DELLA TRAZIONE CON RETROMARCIA AUTOMATICA RIDOTTO DIAMETRO DI STERZATA (QUATTRO MODALITÀ) SEDILE GIREVOLE E REGOLABILE LATERALMENTE CABINA “ROPS” PANORAMICA COMPLETAMENTE VETRATA SISTEMA DIAGNOSTICO TELEMATICO “JD LINK”

In condizioni di scarsa visibilità o di luce è importante assicurare un adeguato livello di qualità e sicurezza. Per questo motivo sul tettuccio della cabina del rullo Hamm HX 90i sono presenti luci alogene o a LED in grado di illuminare un’ampia area intorno alla macchina: questo consente di lavorare con precisione e in modo accurato anche al buio, in galleria o dopo il tramonto. Su richiesta è disponibile un’illuminazione supplementare a LED sui bordi del tamburo. Quella interna si spegne automaticamente quando le porte sono chiuse. Alla fine della giornata lavorativa la funzione “Coming Home” (opzione) offre un’ulteriore sicurezza: dopo aver spento la macchina la luce rimane accesa per un breve periodo prima che i faretti si disattivino automaticamente. L’area illuminata intorno al rullo consente così agli operatori di individuare più agevolmente la strada per allontanarsi dal mezzo

IL RULLO TANDEM HAMM HX 90i novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 73 I PUNTI DI FORZA L’ELEVATA PRODUTTIVITÀ LA TECNOLOGIA DI OSCILLAZIONE HAMM L’ELEVATA POTENZA DI COMPATTAZIONE L’AMPIA VISIBILITÀ IN TUTTE LE DIREZIONI I NUMEROSI SISTEMI “INTELLIGENTI” DI GESTIONE
SISTEMI DIGITALI “SMART DOC” E “SMART COMPACT” SISTEMA DI CONTROLLO “HAMMTRONIC”

Hands On

dentemente dalla posizione del sedile di guida. Particolare esclusivo è poi il pavimento in vetro della cabina, per offrire una panoramica sui tamburi (per effettuarne la pulizia questo elemento è ripiegabile verso l’interno).

La filosofia di comando “Easy Drive” comprende fondamentalmente tre unità di comando: il cruscotto con display, il joystick e un bracciolo multifunzione. Queste unità sono simili per quanto ri-

guarda alcune funzioni specifiche della macchina e realizzate in modo neutro dal punto di vista della lingua. Ciò significa che su tutte le macchine sulle quale è installato “Easy Drive” l’appartenenza agli stessi gruppi funzionali è segnalata da identici colori su tasti ed elementi di comando, peraltro sempre collocati nella medesima posizione nella postazione del conducente. L’azione sterzante viene effettuata con un volante, mentre tutte

I comandi più importanti si trovano sul joystick, posto sul bracciolo “multifunzione”, e sono tutti facilmente visibili e utilizzabili in qualsiasi momento e situazione operativa. Quanto più frequentemente un comando viene utilizzato, peraltro, più questo è posizionato vicino al joystick.

I comandi di preselezione si trovano nella parte superiore, mentre quelli relativi all’impostazione delle funzioni esterne e interne (parametri della spruzzatura, sterzatura del rullo, regolazione

eccetera)

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 74
della seduta, si trovano nella parte inferiore Sul cruscotto, posto affianco al volante, sul lato destro, il display e tutti i comandi sono raggruppati in unità funzionali e sono codificati tramite specifici colori (particolarità, questa, che si trova anche su altri rulli della gamma Hamm). Sul display sono ben visibili dati operativi importanti quali il numero di giri del motore, la velocità di marcia e i vari indicatori di livello (acqua, carburante), nonché codici per l’assistenza tecnica e la diagnostica piuttosto che segnalazioni di pericolo o guasto Il sistema di sterzo a ralla dell’HX 90i assicura un’estrema precisione di movimento in ogni situazione. Il rullo Hamm offre quattro modalità di sterzata: diagonale, anteriore, posteriore e sincrono. Grazie a queste possibilità di sterzata la macchina si dimostra particolarmente vantaggiosa e produttiva sia nei cantieri medio-piccoli che in quelli di grosse dimensioni

Il rullo Hamm HX 90i compatta l’asfalto con il suo peso, che agisce sullo strato di fondazione durante il doppio passaggio. Se i tamburi vengono fatti vibrare contemporaneamente l’effetto della compattazione aumenta in modo significativo. Questo è ciò che accade durante la compattazione con vibrazione e oscillazione: durante la vibrazione il tamburo esegue un movimento rapido e circolare (in tal modo l’energia di compattazione viene indirizzata verticalmente nel substrato, ottenendo un potente effetto in profondità); durante l’oscillazione il tamburo esegue un movimento rotatorio alternato in avanti/indietro e ciò trasmette l’energia di compattazione in modo tangenziale alla parte anteriore e posteriore e nel substrato. A differenza di un rullo con tamburo vibrante esso agisce dinamicamente sul substrato per tutto il tempo ed è sempre a contatto con il terreno. Ciò comporta anche una compattazione statica costante garantita dal peso della macchina stessa

le altre funzioni sono comandate da un joystick e mediante il citato bracciolo multifunzione. “Easy Drive”, oltre alla concezione di comandi chiara e intuitiva, comprende diverse funzioni che migliorano le caratteristiche ergonomiche e di sicurezza tecnica e le caratteristiche relative alla manutenzione.

Nuovi impianti ottimizzati

Un impianto di miscelazione additivo di nuova concezione per i rulli combinati risparmia acqua e incrementa l’autonomia dell’HX 90i, in quanto l’irrigazione anteriore e quella posteriore vengono

Nelle curve strette i tamburi divisi permettono di ridurre considerevolmente le tensioni tangenziali, evitando eventuali strappi nel manto d’asfalto

Grazie a una soluzione “intelligente” Hamm garantisce un utilizzo economico e allo stesso tempo preciso dell’additivo nei rulli combinati della serie HX, che viene aggiunto automaticamente solo quando necessario durante la compattazione.

La premiscelazione non è più necessaria, quindi, e ciò significa che non c’è più il rischio di “decomposizione”. Il dosaggio può essere eseguito separatamente per ogni tamburo, quindi quest’ultimo e il gruppo di ruote possono essere azionati separatamente ed è possibile spruzzare il liquido in modo specifico con o senza additivo. In tal modo, peraltro, si evita un raffreddamento troppo rapido, ad esempio quando si compatta asfalto a bassa temperatura

IL PRINCIPIO DELL’OSCILLAZIONE

Da oltre 35 anni Hamm costruisce rulli oscillanti e offre una vasta gamma di modelli per la costruzione stradale (VO, VO-S, OT, VS-OS) e il movimento terra (VIO). Questa tipologia di rullo è sempre più apprezzata sul mercato poiché in ogni fase del lavoro assicura una compattazione economica e di alta qualità. Soprattutto i rulli tan dem con un tamburo oscillante e un tam buro vibrante raggiungono con un minor nume ro di passate almeno lo stesso grado di compatta zione del tamburo a doppia vibrazione. A ciò si aggiunge lo sviluppo ridotto di vibrazioni: ecco perché ora è possibile compattare in modo dinamico ponti, manti sottili e aree sensibili (centri urbani, zone ferroviarie, impianti industriali). Nei tamburi oscillanti due alberi eccentrici ruotano in sincrono, azionati da una cinghia dentata. Le masse eccentriche sono sfalsate tra loro di 180°; di conseguenza il tamburo del rullo ruota rapidamente con un movimento alternato di avanzamento e retrocessione. Attraverso questo movimento tangenziale oscillante il tamburo applica la forza di compattazione sul sottofondo sotto forma di sforzi di taglio. La forza compattante agisce in modo costante e quindi diversamente dai tamburi a vibrazione, poiché in tal caso il tamburo è sempre a contatto con il terreno. Ecco perché i rulli oscillanti compattano in modo dinamico e per l’intera durata dell’impiego anche in maniera statica, grazie al peso della macchina.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 75
RULLO TANDEM HAMM HX 90i
IL

Hamm ha riunito in questo rullo HX i più moderni sistemi di assistenza e le migliori soluzioni per la misurazione, documentazione e analisi dei processi di compattazione sotto l’egida “Smart Compaction” (Compattazione Intelligente)

Per lo spargimento di strati superficiali Hamm ha nel suo programma per l’intera serie HX una gamma di spandighiaia ulteriormente migliorati: gli spargitori in linea HLS 150 (760 l) e HLS 170 (960 l) e lo spargitore a disco HDS (750 l / larghezza di spargimento 8 m). Su richiesta, tutti i modelli sono regolabili in altezza ed è disponibile un inno-

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 76 Hands On
Il rullo tandem HX 90i HX 90i VV HX 90i VV-S HX 90i VS-OS HX 90i VT-S HX 90i VO-S Peso operativo (con cabina): 9.560 kg 9.600 kg 10.060 kg 9.010 kg 9.420 kg Peso d’esercizio max.: 12.280 kg 12.320 kg 12.780 kg 11.740 kg 12.150 kg Carico
4.885/4.675 kg 4.905/4.695 kg 4.905/5.155 kg 4.960/4.050 kg 4.910/4.510 kg Carico
28,23/27 kg/cm 30,22/30,64 kg/cm 28,23 kg/cm (solo anteriore) 28,23/27,9 kg/cm
: 4.448 x 2.965 x 1.860 mm
1.200/1.200
Deutz TCD 3.6 L4, 4 cilindri, Stage V
74,4
0-11
40%/45%
42/50
42/50
42/50
0,68/0,44
LA SCHEDA TECNICA
assiale anteriore/posteriore:
lineare statico anteriore/posteriore:
Dimensioni (lunghezza x altezza max. x larghezza)
Larghezza di lavoro max.: 3.050 mm Altezza libera da terra (al centro): 300 mm Raggio di sterzatura interno: 3.000 mm Larghezza tamburo anteriore/posteriore: 1.680/1.680 mm 1.680 mm (solo anteriore) 1.680/1.680 mm Diametro tamburo anteriore/posteriore:
mm 1.200 mm (solo anteriore) 1.200/1.200 mm Motore:
Potenza motore (ISO 14396):
kW a 2.200 giri/min Velocità di traslazione (continua):
km/h Pendenza superabile (con/senza vibrazione):
Frequenza di vibrazione anteriore/posteriore (I/II):
Hz
Hz (solo anteriore I/II)
Hz Ampiezza di vibrazione anteriore/posteriore (I/II):
mm 0,57/0,37 mm 0,68/0,44 mm (solo anteriore I/II) 0,68/0,44 mm Forza centrifuga anteriore/posteriore (I/II): 84/78 kN 84/78 kN (solo anteriore I/II) 84/78 kN Angolo di oscillazione: 4° Sterzo: trazione integrale, analogico
azionate separatamente. Acqua e additivo sono applicabili a spruzzo in modo separato o come miscela.

Il propulsore diesel Deutz a 4 cilindri raffreddato ad acqua di ultima generazione conferisce al rullo HX 90i una potenza “pulita”. Il sistema di post-trattamento dei gas di scarico è conforme alle normative Stage V. Inoltre, il motore è omologato per funzionare utilizzando carburanti diesel e HVO

IL SISTEMA DI GESTIONE “HAMMTRONIC”

vativo dispositivo di abbassamento che consente il montaggio e lo smontaggio senza necessità di carrello elevatore o gru. Gli spargitori si comandano dalla postazione di guida e sono dotati di teloni ad avvolgimento automatico e d’illuminazione a LED integrata.

I motori operano a un regime minore, pari a 1.500-2.000 giri/min, per ridurre il consumo di carburante e le emissioni acustiche e di scarico. L’elevata capacità di compattazione è assicurata da efficienti pompe di avanzamento. Inoltre, l’arresto automatico del motore lo spegne automaticamente in caso di prolungata inattività.

Il sistema “Smart Compact” contribuisce anche alla sostenibilità: esso, infatti, risparmia fino al 15% di carburante, disattivando la vibrazione o l’oscillazio-

Hammtronic è un sistema di gestione macchina che controlla e regola tutte le più importanti funzioni del rullo. Tra le possibili funzioni svolte da Hammtronic ci sono ad esempio l’adeguamento automatico del regime del motore al fabbisogno di potenza delle singole propulsioni (guida, vibrazione). Il sistema, inoltre, comanda l’avanzamento della macchina e la frenata e ripartisce le coppie motrici secondo dati di esercizio aggiornati - ad esempio la salita, la velocità di guida e la direzione di guida - sull’asse dei tamburi o sulle ruote posteriori. Tutte le informazioni rilevanti per il conducente vengono visualizzate sul display nella postazione del conducente. A seconda del modello e delle dotazioni il sistema Hammtronic effettua la gestione di altre funzioni, ad esempio il taglio e la pressatura dei bordi, la nebulizzazione dell’acqua, l’impianto di gonfiaggio degli pneumatici e lo sminuzzatore dei rifiuti.

ne quando non sono necessarie. Non da ultimo, il rullo HX 90i può operare alimentato sia con gasolio che con carburante HVO (Hydrotreated Vegetable Oil - Olio vegetale idrotrattato).

Le versioni della gamma comprendo-

no modelli con due tamburi vibranti, un tamburo di oscillazione e uno vibrante, nonché rulli combinati. I tamburi vibranti e di oscillazione, in base al modello, possono essere in versione sdoppiata o non sdoppiata. ■

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 77
HAMM HX 90i
IL RULLO TANDEM
Grazie al ricco portfolio di Hamm il rullo HX 90i può essere adattato in modo preciso alle più svariate necessità operative tramite un’ampia gamma di opzioni. Tra queste: la funzione di spegnimento automatico del motore, che consente di risparmiare carburante e, quindi, costi d’esercizio; diverse opzioni d’illuminazione (luci LED e illuminazione dei bordi del tamburo); il misuratore della compattazione HCM (Hamm Compaction Meter) e il misuratore HTM (Hamm Temperature Meter), progettato per rilevare la temperatura dell’asfalto. L’ampia possibilità di orientamento consente il caricamento sicuro del rullo completo su autocarri a pianale ribassato, quindi non è necessario trasportare separatamente eventuali attrezzature ad esso applicate

Tatra IL MITO della fenice

Il costruttore ceco ha organizzato insieme ad Allison Transmission e alla sua concessionaria Zarpellon Veicoli Industriali una giornata in cava per testare sul campo il Tatra Phoenix R46

Tatra è un’azienda automobilistica della Repubblica Ceca, fondata a Kopřivnice nel 1850 da Ignác Šustala come “Nesselsdorfer WagenbauFabriks-Gesellschaft”, fabbrica di carri e carrozze. Oltre a essere stata la più importante industria mondiale per la costruzione di tram, Tatra è anche la terza casa automobilistica in ordine cronolo-

gico ad aver prodotto automobili, dopo la Daimler Mercedes-Benz e la Peugeot, avendo costruito la sua prima autovettura nel 1897. L’azienda ha cessato la produzione di autovetture nel 1999, dedicandosi principalmente alla costruzione di autocarri. Una delle sue ultime innovazioni in questo campo è rappresentata dal Tatra Phoenix R46: al fine di far provare il mezzo a clienti e potenziali tali, il

costruttore ceco ha recentemente organizzato una giornata in cava in collaborazione con Allison Transmission, tra i principali produttori al mondo di soluzioni di propulsione convenzionali ed elettrificate per veicoli commerciali medi e pesanti, e concessionaria Zarpellon Veicoli Industriali di Cassola (VI). Lo scenario per testare il Tatra Phoenix R46 è stata la cava a sviluppo verticale

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di Silvio Crespi
VEICOLI

di Aldino (BZ), campo di prova ideale per un veicolo che nasce proprio per le applicazioni più estreme e per i terreni scoscesi. Questo mezzo - con una portata utile pari a 52 t, dotato di cabina DAF e motore da 530 CV - montava per l’occasione un cassone ribaltabile e una trasmissione completamente automatica Allison con convertitore di coppia e retarder idraulico.

Trazione ottimale

Tatra ha scelto le trasmissioni completamente automatiche Allison proprio per le loro performance nelle condizioni più estreme. Grazie alla “Continuous Power Technology” un Automatico Allison trasmette più potenza alle ruote rispetto a trasmissioni di altro tipo. Inoltre, non c’è mai interruzione di potenza durante il cambio marcia e la trazione è sempre ottimale, cosa fondamentale nei terreni scoscesi come quelli delle cave. Per portare le 52 t del Tatra Phoenix R46, la trasmissione Allison si affida al suo convertitore coppia brevettato che offre un grande spunto in partenza senza slittamenti né arretramenti. Il rallentatore idraulico, inoltre, agisce anche per moderare la velocità del mezzo, proteggendo i freni e la catena cinematica.

Altro vantaggio evidente è la possibilità per l’autista di concentrarsi sulla guida e sulla stabilità del mezzo grazie ai cambi marcia automatici. Quest’attenzione al terreno è fondamentale soprattutto in cava, dove il cassone è spesso pieno e bisogna salire pendii estremamente ripidi. “Tatra è la terza fabbrica di automobili e veicoli commerciali più antica al mondo”, ha ribadito nell’occa-

sione Veronika Michelovà, Director of Business Development di Tatra Trucks. “Abbiamo iniziato la produzione di vetture nel 1850 e oggi siamo famosi per il nostro concetto unico di telaio che è composto da un tubo centrale e semiassi oscillanti che mimano la forma del terreno. Per questo i nostri mezzi sono adatti al terreno più estremo. L’abbinamento con l’Allison esalta queste caratteristiche”.

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CON UNA PORTATA UTILE DI 52 T E DOTATO DI CABINA DAF E MOTORE DA 530 CV, IL TATRA PHOENIX R46 MONTAVA PER L’OCCASIONE UN CASSONE RIBALTABILE E UNA TRASMISSIONE COMPLETAMENTE AUTOMATICA ALLISON CON CONVERTITORE DI COPPIA E RETARDER IDRAULICO

VEICOLI

All’evento sono intervenute diverse imprese della zona: il connubio tra il telaio Tatra a semiassi indipendenti, motori DAF e trasmissione automatica Allison rende il veicolo un’interessante ed efficiente alternativa ai comuni dumper.

“Le aspettative dei clienti per questa giornata e per questo veicolo erano molte alte, ma il mezzo si è dimostrato all’altezza”, ha spiegato Dario Zarpellon, presidente di Zarpellon Veicoli Industriali.

“Le caratteristiche del Tatra Phoenix R46, unite alle grandi capacità della trasmissione completamente automatica Allison fanno sì che il veicolo non abbia pari nel settore”. Nell’arco della giornata sono state diverse le persone ad alternarsi alla guida del Tatra Phoenix tra le ripide salite e lungo le curve della cava. Rientrati alla base i clienti hanno voluto condividere la loro opinione riguardo al veicolo con la concessionaria, i rappre-

sentanti di Allison e quelli del costruttore ceco. Ad esempio Davide Zamberlan, della ditta Sipeg, realtà veneta specializzata nella coltivazione di cave, escavazione e lavorazione inerti, ha apprezzato particolarmente la trasmissione Allison: “È una buona trasmissione. Tanti cambi danno strattoni nei cambi marcia, invece qui il passaggio è dolce, non si sente affaticamento”. Anche Luca Michelotti, autista di dumper presso la storica ditta di movimento terra e recupero materiali da scavi Mazzarol Sebastian di Laives (BZ), è rimasto soddisfatto: “Tatra è un marchio che conosco di fama, ma è la prima volta che vedo dal vivo un loro mezzo e che lo posso provare. È un ottimo camion, con un sistema di sospensioni molto particolare che si comporta davvero bene sui terreni scoscesi”. Parole di apprezzamento per la trasmissione automatica Allison Phoenix R46 anche da parte di Ilario Mazzarol, fratello di Sebastian e anch’egli attivo presso l’azienda di famiglia: “Soprattutto nelle salite estreme l’Allison garantisce prestazioni davvero interessanti, come interessante è il veicolo Tatra: entri nelle buche e le ruote seguono il terreno perfettamente grazie agli assali singoli”.

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LUCA MICHELOTTI, AUTISTA PRESSO LA SOCIETÀ MAZZAROL SEBASTIAN DI LAIVES (BZ), ALLA GUIDA DEL TATRA PHOENIX R46. NELL’ARCO DELLA GIORNATA DIVERSE PERSONE SI SONO ALTERNATE ALLA GUIDA DEL MEZZO TRA LE RIPIDE SALITE E LE CURVE DELLA CAVA

Tatra Phoenix nel dettaglio Costruito sul collaudato telaio Tatra, il Tatra Phoenix è supportato sui terreni più difficili da motori potenti ed efficienti ma rispettosi dell’ambiente, che soddisfano i rigorosi limiti di emissione Euro 6. L’esclusivo design del telaio non richiede un sottotelaio aggiuntivo per il montaggio dei cassoni ribaltabili, mentre l’installazione di altre sovrastrutture è semplice senza utilizzare parti di montaggio di compensazione. I semiassi sospesi indipendentemente con ammortizzazione ad aria consentono di aumentare la velocità di trasporto e, quindi, la capacità di trasporto totale. Gli assi sterzanti anteriori e posteriori possono essere caricati fino a 10 t, mentre gli assi non sterzanti hanno un carico massimo di 16 t. La trasmissione Allison 4800 a sei e sette rapporti è disponibile su richiesta. La frizione classica è sostituita dal convertitore di coppia che moltiplica la coppia allo spunto. L’Allison garantisce quindi una trasmissione ininterrotta della coppia all’intera catena cinemati-

ca per spostamenti dolci e cambi marcia senza strattoni, oltre a una guida più rilassata. La nuova cabina del modello Tatra Phoenix Euro 6, fornita da DAF Trucks, offre ampio spazio, comfort e sicurezza. Gli autocarri pesanti del costruttore di Kopřivnice sono famosi per la loro capacità di muoversi ovun que nei terreni più difficili in condizioni climatiche estreme, per l’elevata affidabilità e per le spiccate proprietà di utilità.

Il Tatra resiste sia al gelo

PER PORTARE 52 T, LA TRASMISSIONE CON CONVERTITORE COPPIA OFFRE UN GRANDE SPUNTO IN PARTENZA SENZA SLITTAMENTI NÉ ARRETRAMENTI. IL RALLENTATORE IDRAULICO AGISCE ANCHE PER RALLENTARE IL MEZZO, PROTEGGENDO I FRENI E LA CATENA CINEMATICA

che alle temperature elevate del deserto.

Le caratteristiche di guida e le numerose innovazioni tecniche e di design dei veicoli Tatra sono state verificate in gare di lunga durata per molti anni.

Gli equipaggi Tatra, ad esempio, hanno ottenuto i maggiori successi nel famo

TRA GLI ORGANIZZATORI DELL’EVENTO IN CAVA: SERGIO CAMOLESE, DIRETTORE BUSINESS DEVELOPMENT DI ALLISON TRANSMISSION (SECONDO DA SINISTRA); DARIO ZARPELLON, PRESIDENTE DI ZARPELLON VEICOLI INDUSTRIALI (AL CENTRO); VERONIKA MICHELOVÀ, DIRECTOR BUSINESS DEVELOPMENT DI TATRA TRUCKS

SIP&T STILE “verticale”

Attrezzature per la perforazione verticale realizzate dal costruttore salernitano e utilizzate da diverse perforatrici idrauliche di Geovertical sono impegnate in Calabria nei lavori di fondazione del Viadotto Straface previsto nell’ambito degli interventi di costruzione della SS 106 Jonica

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di Stefano Vitali
ATTREZZATURE
BUCKET DOPPIO FONDO DA ROCCIA OD 1.500
MM

La SS 106 Jonica presenta storicamente alcuni limiti infrastrutturali e gli interventi in via di realizzazione mirano a dotare quest’arteria di opere moderne, che garantiranno migliori caratteristiche di capacità e sicurezza, oltre a tempi di viaggio più brevi. L’intervento prevede il raddoppio della carreggiata della SS 534 “degli Stombi” collegando l’attuale punto terminale all’innesto della nuova SS106, in corrispondenza dello svincolo per Cassano allo Ionio, che sarà ammodernato. Il collegamento ha una funzione importante nell’integrazione tra la SS Jonica e l’asse Salerno-Reggio Calabria: si tratta della costruzione di una strada di tipo extraurbano a due carreggiate separate con altrettante corsie per senso di marcia. Geovertical (Lauria –PZ) è protagonista nella realizzazione dei pali trivellati e, vista la difficile stratigrafia del suolo, ha coinvolto la SIP&T di Baronissi (SA) per la fornitura delle attrezzature più adeguate.

Progetto e vantaggi

Le fondazioni profonde sono la soluzione ottimale quando, a causa di elevati carichi e terreni di scarse proprietà meccaniche, si ha la necessità di trasferire i carichi in profondità, su strati di maggiore portanza o su roccia. I pali trivellati sono una soluzione efficace e all’avanguardia, applicabili nel campo delle fondazioni speciali e dell’ingegneria civile: possono essere utilizzati in progetti infrastrutturali (gallerie, strade, ponti, barriere per la protezione da inondazioni) e con altre tecnologie (ancoraggi, chiodature, stabilizzazione di pendii, prevenzione di frane e protezione di edifici esistenti). Utilizzando attrezzature specializzate il palo trivellato viene scavato con utensili a rotazione utilizzando fanghi bentonitici per il sostegno dello scavo o camicie metalliche di rivestimento. La gabbia di armatura viene introdotta nel foro scavato fino alla profondità di progetto e poi viene gettato attraverso dei tubi convogliatori (tubi getto) il calcestruzzo preconfezionato (i pali trivellati possono raggiungere profondità superiori a 60 m e i diametri possono arrivare fino a 2,4 m e oltre). Per i lavori presso il Viadotto Straface i pali

sono stati installati utilizzando le perforatrici idrauliche Comacchio CH650 e Bauer BG36 Premium Line. L’attività di palificazione ha previsto l’impiego di utensili a rotazione quali bucket equipaggiati con taglienti per terreni argillosi e rocce, carotieri, camicie di rivestimento metalliche con giunzione a vite realizzati in doppia parete e tubi getto, tutti a marchio SIP&T.

Le soluzioni di SIP&T

Le natura del suolo è costituita da depositi marini e alluvionali, ghiaie, sab-

bie, limi e argille; stratigrafia complessa, a tratti molto dura e con presenza di massi con granulometria superiore a 0,7 m. Tutto ciò ha reso alcuni punti del terreno difficili da penetrare. Il parere degli addetti ai lavori è che gli strumenti di SIP&T sono stati fondamentali per la realizzazione dei pali. il reparto tecnico-commerciale dell’azienda campana ha lavorato a stretto contatto con Geovertical per progettare e realizzare gli utensili. Le due aziende hanno una solida collaborazione commerciale e condividono conoscenze ed espe-

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PER I LAVORI PRESSO IL VIADOTTO STRAFACE I PALI SONO STATI INSTALLATI UTILIZZANDO LE PERFORATRICI IDRAULICHE COMACCHIO CH 650 (NELLA FOTO) E BAUER BG36 PREMIUM LINE

rienze: in questo progetto il rispetto dei tempi è stato il driver principale, perciò le attrezzature sono state customizzate in relazione alla stratigrafia del terreno, al momento torcente delle due perforatrici idrauliche e alla possibilità di poterle utilizzare su entrambe. La preoccupazione principale è stata la presenza di trovanti piuttosto grandi poiché, incontrando questi massi, se i parametri di perforazione non vengono modificati la loro penetrazione diventa molto impegnativa, con un’alta possibilità di danneggiare la parte tagliente degli utensili, i giunti di accoppiamento dei rivestimenti metallici e la testa rotante. SIP&T progetta e produce attrezzatura per perforazioni verticali in base alla coppia e alla spinta della testa rotante della perforatrice tenendo sempre presente la stratigrafia del terreno. I bucket e carotieri sono stati forniti nella versione top di gamma con equipaggiamento originale della Betek di Aichhalden (Germania).

La geometria della disposizione dei taglienti è ottimizzata per raggiungere alte prestazioni di taglio; il passo è progettato per ottenere le migliori caratteristiche di carico/scarico del materiale in uscita dal palo e idoneo a perforatrici con elevato momento torcente.

La geometria di taglio ottimizzata consente velocità di foratura elevate con spiccate caratteristiche di strappo in caso di roccia: ciò grazie all’inclinazione delle lame su cui sono installati i taglien-

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ATTREZZATURE
GEOVERTICAL È PROTAGONISTA NEI LAVORI DI FONDAZIONE DELLE PILE E DELLE SPALLE DEL VIADOTTO STRAFACE PREVISTO NELL’AMBITO DEGLI INTERVENTI DI COSTRUZIONE DELLA SS 106 JONICA E, IN PARTICOLARE, NELLA REALIZZAZIONE DEI PALI TRIVELLATI. VISTA LA DIFFICILE STRATIGRAFIA DEL SUOLO L’AZIENDA HA COINVOLTO LA SIP&T DI BARONISSI (SA) PER LA FORNITURA DELLE ATTREZZATURE PIÙ ADEGUATE TUBI GETTO A CORDINA OD 310/273 MM

ti, che aumenta o diminuisce in base alla natura del terreno. La manutenzione è semplice: le piastre antiusura sono in Hardox HB600 (o similare), facilmente sostituibili, mentre lo speciale angolo consente agli scalpelli Betek di affilarsi mentre girano diminuendo la loro sostituzione, che è facile e rapida. I tubi di rivestimento (camicie metalliche) forniti da SIP&T sono progettati per essere una solida struttura in acciaio saldata; i giunti sono realizzati in lega di acciaio con elevata resistenza all’usura. In base al momento torcente della perforatrice sono disponibili due linee di tubi rivestimento: standard e rinforzati, come nel caso della Geovertical (la seconda tipologia utilizza una lega d’acciaio che conferisce ai giunti un alto valore di snervamento meccanico.)

Le connessioni sono rese impermeabili con l’utilizzo di guarnizioni. I diversi tipi di taglienti applicati sulle scarpe casing sono anch’essi prodotti da Betek e scelti in base alla tipologia di terreno dove andranno a lavorare (è possibile personalizzare il design e il tipo di equipaggiamento in accordo alle esigenze del cliente). I tubi getto sono utilizzati - una volta realizzato il palo nel terreno e posta in opera la gabbia di rinforzo - per procedere alla gettata del calcestruzzo (il loro impiego è necessario per evitare

che la gettata di calcestruzzo si spezzi o presenti delle discontinuità e per evitare contaminazioni del calcestruzzo quando acqua e fanghi vengono utilizzati nella perforazione). I tubi getto sono costruiti in lamiera trafilata, così da ottenere elementi robusti e leggeri. Quelli forniti a Geovertical sono stati di due diametri: 254/219 mm e 310/273 mm, perché il diametro del palo variava tra 1.200 e 1.500 mm. La tipologia è con cordino di acciaio, per velocizzare le operazioni di montaggio/smontaggio dei vari elementi durante la fase di getto e, tramite due OR applicati, per garantire la tenuta contro infiltrazioni d’acqua. Vista la presenza di operatori, durante le fasi di gettata del calcestruzzo SIP&T ha posto particolare attenzione alla sicurezza nella realizzazione del contenitore dei tubi e della piattaforma dove operavano le persone: accorgimenti antiscivolo,

chiusure obbligate nell’area di manovra del personale e sistemi di sollevamento del contenitore sono alcuni esempi che rendono la strumentazione sicura contro infortuni. Geovertical ha installando fino a quattro pali/giorno del diametro 1.200 mm e tre del diametro 1.500 mm a diverse profondità fino a 50 m.

La fase di trivellazione per singolo palo è stata di circa 1,5 ore, mentre quella di completamento palo con posa della gabbia metallica e gettata calcestruzzo con conseguente estrazione delle camice è stata di circa un’ora. Un’elevata produttività e una pianificazione intelligente hanno portato al completamento del progetto nei tempi previsti. Il management di Geovertical apprezza molto la collaborazione con SIP&T, perché le consente di rispettare il Gantt di progetto, il budget e la soddisfazione del committente. ■

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TUBI RIVESTIMENTO DOPPIA PARETE OD 1.650/1.550 MM

La deaerazione dell’olio idraulico

Questo articolo vuole contribuire a osservare il tema della deaerazione dell’olio idraulico, ancora ampiamente sconosciuto, attraverso un punto di vista tecnico e non solo di marketing. Mentre le contaminazioni solide e da acqua sono state esplorate e testate per decenni, la contaminazione da aria è ancora circondata da qualcosa di “mistico”. Non esistono infatti norme in merito alle procedure di

prova che possano rendere comparabili le dichiarazioni dei diversi costruttori, pertanto non è sorprendente quanto siano diverse le affermazioni, le posizioni e le soluzioni trovate.

Da qualche anno diverse aziende si sono impegnate su questo tema nell’ottica di una drastica riduzione delle dimensioni dei serbatoi, spesso adottando elementi filtranti speciali che si possono montare solo su serbatoi personalizzati. Il concetto di filtro di MP Filtri con ca-

ratteristiche di deaerazione ottimizzate si basa su un serbatoio standard e su un design dell’elemento filtrante standard in modo da ottenere risparmi sui costi già realizzati per la costruzione del serbatoio stesso. Esistono due tipi di oleodinamica: da un lato quella industriale; dall’altra quella mobile. Mentre nell’oleodinamica industriale tutto (ad esempio le dimensioni di tubi, serbatoio e componenti) può essere “ragionevolmente dimensionato” poiché lo spazio e il peso raramente sono un problema, ciò è più problematico nell›oleodinamica mobile. Gli impianti oleodinamici mobili sono piuttosto “sottodimensionati” e lavorano al limite assoluto a causa della mancanza di spazio e della necessità di ottimizzare il peso. I progettisti di piccole macchine mobili devono spesso fare miracoli per integrare motori a combustione, serbatoi, scambiatori di calore, componenti idraulici

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e tubi
di Ralf Heller MP Filtri
Al fine di garantire costantemente il corretto funzionamento dei liquidi idraulici il costruttore lombardo costruisce i propri elementi filtranti impiegando materiali ad hoc sviluppati e validati nel proprio R&D Center COMPONENTI
FILTRI “BUBBLE-FREE” DI MP FILTRISERIE MDH

flessibili all›interno delle dimensioni dell›involucro esterno prescritte dai progettisti delle macchine. Non c›è da stupirsi che il serbatoio sia posizionato molto spesso sotto il sedile del conducente (in inverno molto comodo, in estate un vero inferno). Più grandi sono le macchine, minore è la necessità di un dimensionamento dei componenti. Perciò i serbatoi saranno selezionati all’interno di gamme prodotto standard e solitamente dimensionati più grandi del necessario per via dello spazio disponibile.

Le dimensioni del serbatoio

Le prime valutazioni sul complesso problema delle “bolle d’aria nell’olio idraulico” erano già state fatte alla fine degli anni Novanta, ma per molto tempo quasi tutte le aziende ne hanno ignorato i risultati. A partire dal 2017 le Direttive UE sulle Emissioni sono state gradualmente rafforzate, rendendo obbligatorio lo stadio V dei gas di scarico per tutte le macchine edili e agricole a livello europeo e determinando la necessità d’installare sistemi di controllo delle emissioni inquinanti (catalizzatori, filtri diesel antiparticolato, eccetera) per rispettare i nuovi limiti imposti dalla normativa. Nelle macchine di piccole e medie dimensioni lo spazio aggiuntivo necessario per questi nuovi sistemi di controllo non esiste. Il serbatoio oleodinamico, unico componente che può essere ridotto dimensionalmente in modo semplice, diventa così da subito oggetto di attenta analisi. L’unico problema rimane giustificare la riduzione delle sue dimensioni con argomentazioni tecnicamente argomentabili. Il nuovo “mantra” diviene quindi: “Elimina le bolle d’aria nel serbatoio e potrai ridurre al minimo le sue dimensioni!”.

Immediatamente i più importanti produttori di componenti oleodinamici hanno utilizzato questo tema presentando un concept costituito da un serbatoio speciale abbinato a un particolare filtro di ritorno. In tal modo, essendo speciali sia il filtro che l’elemento filtrante, si costringono l’OEM e l’utilizzatore finale ad acquistare i prodotti da un unico fornitore, non essendo gli stessi più disponibili nel mercato libero.

Dimensionamento del serbatoio

Nell’oleodinamica mobile, oltre alle caratteristiche geometriche, un serbatoio deve essere dimensionato rispettando le seguenti condizioni: deve contenere almeno tanto olio da poter riempire tutti i componenti; quando viene raggiunto il livello minimo dell’olio la bocca di aspirazione o lo strainer devono essere al di sotto del livello dello stesso in tutte le circostanze potenziali, anche in condizioni di pendenza della macchina; al livello massimo dell’olio deve essere sempre presente uno spazio libero al di sopra del suo livello per evitare che lo stesso possa fuoriuscire dal serbatoio attraverso il filtro di sfiato, ad esempio a causa dello “sloshing”, cioè durante l’accelerazione o la frenata (naturalmente con gli sfiati aria posizionati a un livello più alto lo spazio libero sopra il livello dell’olio può essere ridotto al minimo); le temperature dell’olio devono rimanere al livello esistente. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, già oggi le macchine mobili sono dotate di giganteschi refrigeratori, quasi impossibili da integrare; il volume d’olio presente nei serbatoi oleodinamici è appena sufficiente per mantenere al meglio il livello di temperatura a 80°C e, nel caso in cui il volume dell’olio venga ridotto, è facilmente prevedibile che le temperature dell’olio continuino a salire, condizione “malsana/nociva” per la maggior parte degli oli. Dal punto di vista tecnico la conseguenza è un invecchiamento accelerato dell’olio e un accorciamento degli intervalli di manutenzione, esattamente il contrario di quanto accade da molti anni nel settore mobile, dove gli intervalli di manutenzione allungati (fino a 5.000 ore) risultano uno standard.

Pertanto, sembra abbastanza irrealistico che il volume di un serbatoio possa essere ridotto di oltre il 10% utilizzando moduli serbatoio o filtri innovativi.

Dimensionamento in base al mercato

Diversi fornitori dei moduli serbatoio/filtro promettono che il loro volume possa essere ridotto del 20% o 30%, il che sembra abbastanza realistico. Altri fornitori, invece, stanno promuovendo una riduzione del volume del serbatoio dal 50% al 90%. Non è necessario essere degli esperti per scoprire che tali aspirazioni non sono realistiche. Questa riduzione importante significherebbe che un serbatoio oleodinamico con un volume originariamente di 100 l potrebbe essere ridotto anche fino a 10 l in casi estremi.

Aria e bolle d’aria

Esiste un’importante differenza tra aria disciolta, del tutto innocua, e non disciolta (solitamente presente sotto forma di bolle d’aria), che può creare malfunzionamenti. Tuttavia è necessario distinguere se l’aria è entrata nel sistema a causa di un danneggiamento o se le bolle d’aria sono state create dal sistema stesso. Parliamo di un ingresso correlato a un danneggiamento quando le porte di aspirazione della pompa perdono o se il pacco guarnizioni del cilindro è danneggiato; queste perdite possono causa di un sostanziale ingresso d’aria nel sistema. L’aria non disciolta (non espulsa dal sistema) capita quando essa viene trascinata dall’olio all’interno del sistema stesso o quando l’aria “ridondante” si stacca dall’olio sotto forma di bolle d’aria. Ciò accade quando: l’uscita dell’olio dai filtri della linea di ritorno è al di sopra del livello dell’olio del serbatoio; le particelle

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DIMENSIONAMENTO DI UN SERBATOIO

d’aria sonno trascinate dalla fuoriuscita di olio; l’olio idraulico viene depressurizzato rapidamente dall’alta alla bassa pressione; la velocità di uscita sui filtri della linea di ritorno è così elevata che esiste un flusso turbolento. I primi due punti provocano formazione di schiuma sulla superficie dell’olio. Nel caso in cui il serbatoio sia stato dimensionato correttamente quest’aria rimane sulla superficie dell’olio e non circola normalmente nell’impianto. Tuttavia, i due punti successivi sono la principale causa di aerazione nei sistemi oleodinamici. Il design degli odierni filtri della linea di ritorno standard è responsabile di enormi velocità del flusso dovute all’uscita relativamente piccola e rivolta verso il basso, che causa flussi turbolenti. La quantità di aria che in questo modo entra nel sistema può essere quantificata a malapena. In letteratura la quantità massima di aria solubile nell’olio idraulico è indicata dal 9% all’11% a una temperatura di 50°C. Sembra essere molta. In pratica, però, esiste sempre un mix di aria disciolta e non disciolta: ciò significa che la quantità totale possibile di aria sarà sempre disaerata. Varie dimensioni di bolle vengono prodotte e lievitano attraverso il fluido, grandi, medie e piccole. È necessario eliminare le bolle di medie e grandi dimensioni il più rapidamente possibile perché provocano danni disastrosi mentre vengono aspirate dalla pompa. Al contrario, le bolle d’aria più piccole sono meno pericolose. Nel caso, invece, che anche queste ultime siano presenti permanentemente in grande quantità, diventano pericolose per la pompa. Si applica una semplice formula: più grande è la bolla d’aria, più sottile è il volume dell’olio idraulico, più velocemente le bolle d’aria salgono in superficie.

Conseguenze di una deaerazione insufficiente

Le conseguenze generali di una deaerazione insufficiente possono essere elencate come segue: aumento nella generazione di rumore nelle pompe; perdita di efficienza delle pompe; cavitazione della pompa lato mandata per implosioni, in prossimità di superfici solide; carbonizzazione dell’olio a causa di mi-

cro esplosioni della miscela aria/gas altamente compressa sul lato pressione della pompa; invecchiamento accelerato dell’olio per reazione chimica con l’ossigeno delle bolle d’aria; aumento della comprimibilità, che provoca movimenti alternati, i. e. sui cilindri.

Senza alcun dubbio questi effetti possono verificarsi, ma la domanda è se esiste la possibilità che si verifichino tutti insieme. Questo ultimo scenario è il peggiore ed è il motivo per cui i progettisti hanno calcolato e considerato finora un volume importante per il serbatoio; non ci sono abbastanza “zone tranquille” dove l’olio potrebbe disaerare con calma, soprattutto nell’oleodinamica mobile, dove il volume del serbatoio circola spesso da 30 sec/min. Gli oli standard nell’idraulica mobile sono ISO VG 32 e ISO VG 46; un nuovo ISO VG 32 disaera completamente a una temperatura di 50°C entro cinque minuti secondo DIN ISO 9120, mentre un ISO VG 46 necessita di 10 minuti per una completa disaerazione. In pratica, la possibilità di ottenere un risultato di disaerazione sufficiente è minima, indipendentemente da quanto piccola o grande sia la dimensione del serbatoio. In situazioni standard in cui tutte le connessioni di aspirazione sono a tenuta e tutte le guarnizioni dei cilindri sono a posto non è mai stato riportato dalla prassi negli ultimi 30-40 anni che una pala gommata sia caduta improvvisamente o che lo sterzo abbia reagito in modo impreciso.

Principi tecnici per una deareazione ottimizzata Fino a ora sono state utilizzate due metodologie di deareazione differenti: a ciclone e tramite uno speciale filtro sulla linea di ritorno, quest’ultimo il più delle volte combinato con un serbatoio speciale.

La deaerazione tramite “cyclone” è una soluzione abbastanza diffusa nel mercato e consiste in un serbatoio con un “modulo ciclone” combinato con un filtro standard sulla linea di ritorno. Il principio è facile da spiegare: l’olio ruota nel modulo ad alta velocità; a causa dell’enorme differenza di densità dell’olio rispetto all’aria esso l’olio rimane sulla parete esterna, mentre le bolle

d’aria possono salire attraverso un foro al centro del modulo stesso. Per quanto riguarda la deaerazione mediante un filtro speciale, sul mercato sono disponibili diverse soluzioni e proposte, ma che possono essere tutte riassunte nei seguenti due diversi approcci. La prima soluzione può essere considerata come un “upgrade” per limitare i danni e si basa su un filtro di ritorno per montaggio su serbatoio standard con un’uscita del flusso inferiore centrale su cui viene collegato un diffusore (è noto come la velocità del flusso in uscita dei filtri di ritorno standard sia elevata, con conseguente flusso turbolento e forte deaerazione; il diffusore aggiunto è in grado di limitare la velocità ma non è abbastanza efficiente da prevenire altri problemi). La seconda soluzione, il “metodo più comune”, si basa su speciali serbatoi in plastica abbinati a filtri interni al serbatoio, contenenti un diffusore con un’uscita a sezione rettangolare nella parte inferiore e una maglia larga nella struttura del diffusore. Il design varia a seconda del produttore. L’ingresso della linea di ritorno è posizionato lateralmente o sul fondo del serbatoio (questi sistemi sono sempre pubblicizzati come dotati di una soluzione e un design semplici con la promessa di una riduzione delle dimensioni del serbatoio che offre importanti risparmi sui costi oltre che una ridotta “carbon footprint”).

Nel caso in cui vengano utilizzati serbatoi in acciaio i fornitori trasferiscono la progettazione e la costruzione del serbatoio a una terza parte. Affinché ciò avvenga è necessario saldare a tenuta d’olio complesse camere del serbatoio che rispettino tolleranze molto ridotte, il che rende questi serbatoi molto costosi. Entrambe le soluzioni hanno una caratteristica comune: il diffusore speciale. Gli elementi filtranti speciali vengono pertanto adattati a questa soluzione dal fornitore e sono difficilmente reperibili nel mercato libero. La maggior parte delle soluzioni presenta due supporti tecnico-commerciali: animazioni al computer, che mostrano gli effetti di una deaerazione efficiente; analisi CFD, che mostrano graficamente la riduzione delle velocità di deflusso a seconda delle versioni utilizzate.

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COMPONENTI

Deareazione con soluzioni MP Filtri

Nelle Fig. 1, Fig. 2 e Fig. 3 viene mostrata l’analisi CFD per diverse soluzioni MP Filtri.

Mentre il classico modello di filtro con montaggio sul serbatoio (Fig. 1) raggiunge risultati non ottimali, gli altri due nella gamma di prodotti MP Filtri sono adatti per una deaerazione ottimizzata. Uno di questi è la serie MPH (Fig. 2), presente nella gamma di prodotti standard MP Filtri da oltre 40 anni: il design è costituito da una testa del filtro flangiata sulla parte superiore del serbatoio, un supporto dell’elemento, un elemento filtrante e un tubo cilindrico con fori rotondi nel settore inferiore (il diffusore). Per via del design l’olio fluisce lateralmente nel serbatoio, in modo che le bolle d’aria possono comunque defluire sopra la sezione di aspirazione. Rispetto ai filtri della linea di ritorno della concorrenza la superficie del foro non circolare di uscita è maggiore a causa della pluralità di fori, che “tranquillizza” l’olio, generando minori quantità di bolle d’aria e un flusso laminare in uscita nella maggior parte delle condizioni operative. È venuto naturale quindi utilizzare la serie MPH come base per la versione “bubble free” (senza bolle, vedi Fig. 3) di MP Filtri.

Con alcune (piccole) modifiche alcune di queste attualmente “patent pending” è possibile migliorare la velocità di deaerazione. In primo luogo, il passaggio del flusso d’olio avverrà dal cosiddetto pre-diffusore appena prima dell’elemento filtrante, in modo che l’olio venga già “silenziato” nel 1° stadio. Il diffusore principale nel 2° stadio è dotato di fori di diverse dimensioni, variabili trasversalmente e lungo il tubo. Di conseguenza le

bolle d’aria più grandi, pericolose per la pompa, possono sollevarsi il più rapidamente possibile dai settori inferiori del serbatoio, defluendo lateralmente senza problemi. Questa innovativa soluzione di MP Filtri si basa sul design di foratura del diffusore tipo MPH standard nelle due grandezze 250 e 630. Con queste dimensioni è possibile coprire portate da 200 a circa 2.000 lpm. Inoltre è possibile il passaggio dalla soluzione standard alla nuova senza modificare il serbatoio.

Difficoltà senza prove standardizzate

Ogni fornitore ha avuto un approccio diverso a causa della mancanza di standard ed in pochi (tra cui MP Filtri) hanno effettuato sostanziali prove di laboratorio. L’iniezione d’aria a volume costante o l’iniezione d’aria in quantità non specificata, la durata, la concentrazione di aria aggiunta, la portata, le dimensioni del serbatoio, le dimensioni del filtro, la temperatura, la viscosità, il tipo di olio, ecc. non vengono quasi mai divulgate. Anche lo schema idraulico del

circuito di prova molte volte non viene citato, quindi difficile confrontare caratteristiche e risultati.

Mentre altri fornitori si sono concentrati sull’iniezione di aria artificiale, MP Filtri ha scelto l’erogazione di aria naturale, più pratica. Il sistema di prova è composto da due serbatoi, quello di prova da 40 l e il principale da 250 l (l’olio di prova è un ISO VG 32). All’inizio il serbatoio di prova viene svuotato completamente; prima dell’inizio del test vero e proprio viene riempito con una piccola portata (20 l/min) fino a quando l’uscita del filtro è al di sotto del livello dell’olio; a questo punto al filtro di prova saranno applicate portate alternate di 0 lpm-100 lpm-0 lpm, che è più vicino alla prassi rispetto a una portata costante. In totale sono stati testati tre tipi di filtri di dimensioni simili e comparabili: un classico filtro della linea di ritorno standard (MPF-181-1) con uscita dell’olio verso il basso, un MPH-250-2 con diffusore e uscita dell’olio laterale e il nuovo filtro con diffusore con design speciale della stessa dimensione di MPH-250-2.

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FIG. 1. SERIE MPF FIG. 2. SERIE MPH FIG. 3. VERSIONE “BUBBLE-FREE” DI MP FILTRI DIAGRAMMA OLEODINAMICO DEL CIRCUITO DI TEST DI MP FILTRI

Un lasso di tempo di cinque minuti è stato scelto come tempo di prova, perché le velocità di circolazione in pratica sono così elevate che le bolle d’aria non hanno possibilità di disaerare naturalmente (se non vengono rilevate bolle d’aria prima che siano trascorsi cinque minuti il test sarà terminato prima). Come previsto, l’MPF-181 porta al risultato peggiore: dopo cinque minuti la vasca era ancora piena di bolle piccole, medie e grandi. Il risultato per l’MPH-250 è stato di gran lunga migliore: dopo cinque minuti il settore sotto il filtro era privo di bolle (nel settore superiore sono scomparse tutte le bolle medie e grandi ed era visibile solo una piccola quantità di bolle piccole). Come previsto il risultato migliore è stato ottenuto con il nuovo filtro “Bubble-free”, in cui la vasca di prova era priva di bolle dopo tre minuti. In mancanza di idonei strumenti di misura con accuratezza ripetibile il giudizio è stato reso meramente ottico (MP Filtri non ha trovato alcun sensore di

torbidità in collaborazione con l’Università di Bologna che sarebbe in grado di misurare la concentricità dell’aria in modo affidabile e ripetibile).

Considerazioni finali Di norma è assolutamente sbagliato identificare l’ingresso di aria da linee di aspirazione che perdono: in tal caso si verificherebbero notevoli perdite di potenza o rotture dopo breve tempo. Nel caso in cui si applichino le conseguenze di un’insufficiente deaerazione, che diversi fornitori elencano come plausibili, nessuna macchina mobile sarebbe in grado di proseguire (alla fine, lo sterzo è un modulo rilevante per la sicurezza e non può, né deve essere impreciso); la tesi di poter ridurre le dimensioni del serbatoio di una grandezza superiore al 20% è tecnicamente difficile da accettare o dimostrare, oltre che pericolosa (le macchine mobili funzionano già oggi a temperature di 80°-85°C nonostante i giganteschi refrigeratori). Come devono

essere interpretati i risultati di laboratorio quando dopo una singola iniezione d’aria la completa deaerazione richiede circa 15 minuti? Con una velocità di circolazione del volume del serbatoio nel range da 30 secondi a un minuto tale risultato appare scarso, soprattutto in considerazione del fatto che l’aria entra continuamente e non solo una volta (ricordiamo che un ISO VG 32 impiega cinque minuti a una temperatura di 50°C per deaerarsi completamente da solo). Nel mondo non esiste un unico studio di prassi che affronti il tema dell’“aria come contaminazione”, come nessuno è ancora in grado di giudicare cosa succede in una macchina reale. Al momento non esistono standard di test fissi unificati, che renderebbero comparabili i risultati dei diversi fornitori. Una domanda non ha ancora risposta: perché ancora oggi si scelgono preferibilmente filtri di ritorno standard con uscita verso il basso? Il motivo è che questi sono più a basso costo. Gli OEM sono soggetti a una pressione sui costi in costante aumento: cambiare vasca e filtro significa un investimento non trascurabile, che deve essere ammortizzato il prima possibile. Le soluzioni MP Filtri, tuttavia, sono più innovative. Al passaggio da un classico filtro di linea di ritorno standard con montaggio su serbatoio al tipo MPH standard è necessario modificare solo la configurazione del foro sul serbatoio esistente. Se dovesse apparire che è necessario un passaggio alla versione “senza bolle” il serbatoio non deve comunque essere cambiato. Un altro vantaggio: gli elementi filtranti del tipo MPH standard sono facilmente reperibili e possono essere acquistati sul mercato libero. Come tutti gli altri fornitori, MP Filtri si è impegnata nel modo più accurato possibile sul tema “aria come contaminazione”. Tuttavia per MP Filtri è importante trovare soluzioni che possano essere realizzate in modo semplice ed economico dall’OEM. Per quanto riguarda la riduzione delle dimensioni del serbatoio l’azienda consiglia di dimensionare il serbatoio ora come prima in modo conservativo, perché altrimenti si rischia di innescare un surriscaldamento dell’olio dell’intero sistema.

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COMPONENTI
TEST EFFETTUATO CON FILTRO MPH-250-2 STANDARD TEST EFFETTUATO CON FILTRO “BUBBLE-FREE” STANDARD

Bosch

Rexroth

IL CANTIERE

“automatizzato”

Il futuro dei veicoli per la cantieristica è in parte già scritto e prevede grandi novità, caratterizzate da funzioni di assistenza sempre più sofisticate in vista di un domani che sarà segnato da funzionamenti completamente autonomi. Ciò comporta di conseguenza che i costruttori di macchine “off-highway” si trovino già oggi ad affrontare sfide complesse, da supportare offrendo la possibilità di ridurre le spese di sviluppo, così come i rischi tecnologici e legali. Bosch Rexroth ha recentemente presentato al mercato un portafoglio integrato per l’automazione

basato proprio sulle esigenze delle macchine “off-highway”: le soluzioni presentate comprendono funzioni di assistenza per escavatori, pale gommate e sollevatori telescopici, compresi sistemi di sensori avanzati e dispositivi operativi intuitivi, oltre a moduli software pronti all’uso che aiutano a ridurre i tempi di integrazione nelle architetture - esistenti o future - dei veicoli e ad accelerare il loro lancio sul mercato. L’azienda ha inoltre annunciato, in ambito di piattaforma hardware per livelli di automazione più elevati, un’unità di controllo robotico basata su microprocessore e compatibile con ROS2.

Efficienza e sicurezza

Il portafoglio di automazione proposto da Bosch Rexroth si basa sul collaudato kit BODAS per hardware, software e telematica. Le funzioni di assistenza per processi produttivi efficienti e sicuri che l’azienda è già in grado di offrire comprendono forme di livellamento più semplici, misurazioni immediate delle capacità di carico durante le operazioni di movimentazione, smorzamento elettronico delle vibrazioni e metodi di controllo per ciò che concerne pale gommate e i sollevatori telescopici. Inoltre, muri e sistemi di limitazione della rotazio-

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di Silvio Crespi
La più recente proposta del costruttore si sviluppa in un ventaglio di funzioni di automazione che permettono alle macchine “off-highway” di essere più sicure, versatili, modulari e all’avanguardia in cantiere, agevolando il lavoro di OEM e operatori COMPONENTI

ne, entrambi virtuali, impediscono alla macchina di sconfinare accidentalmente dall’area di lavoro stabilita. Questa funzione di assistenza, dotata di un rilevamento “surround” basato sull’utilizzo di ultrasuoni, avverte in caso di collisione imminente l’operatore di escavatori, pale gommate e altri macchinari edili, trasmettendo informazioni sotto forma di vibrazioni sul joystick. Il tipo e l’intensità del feedback tattile restituiscono indicazioni precise sulla distanza dell’oggetto e, nel caso la macchina sia dotata di un doppio joystick, il sistema è anche in grado di stabilire la direzione dalla quale l’oggetto si sta avvicinando. Da evidenziare come un messaggio così concepito permetta all’operatore di mantenere inalterato il suo livello di at-

tenzione, a differenza di ciò che avverrebbe se il feedback fosse acustico o visivo. Per livelli di automazione più elevati è a disposizione l’opzione di frenata automatica, che avviene tramite la valvola per servofreno GEMINI di Bosch Rexroth a comando elettroidraulico: se non si reagisce all’avvertimento in tempo utile la pressione dei freni necessaria aumenta indipendentemente dalla volontà dell’operatore.

Non solo hardware Bosch Rexroth propone una soluzione anche per l’aggiornamento da remo -

LA PIATTAFORMA “ELION”

La piattaforma eLION è la base di elettrificazione delle macchine operatrici mobili: si basa su una serie di componenti - dai motori agli inverter, dai sistemi di batterie ai software di gestione - che permettono di elettrificare il veicolo, ovvero sia aggiungere motori elettrici al preesistente termico, sia sostituire quest’ultimo completamente per ottenere un veicolo completamente “emission free”. La piattaforma eLION è modulare e scalabile e comprende motogeneratori, inverter, scatole del cambio, software e accessori, oltre a una linea di componenti idrauliche progettate per lavorare con la componentistica elettrificata, che lavora a 700 V. I componenti, progettati in modo specifico per le dure condizioni ambientali e di lavoro cui sono sottoposti i mezzi “off-highway”, coprono un range

di potenze dai 20 ai 200 kW, con potenze di picco fino a 400 kW. Le dimensioni variano per macchinari compatti o pesanti e sono pensati per la guida e per il lavoro. Gli inverter utilizzano sistemi di sicurezza a norma ISO 13849.

L’intera piattaforma è stata progetta -

to di macchine “off-highway”. Si tratta del modulo “BODAS Connect”, che consente upgrade sicuri delle unità di controllo. I costruttori possono così implementare funzionalità, modificare parametri e garantire compatibilità con nuovi dispositivi. Il servizio OTA funziona con tutti i controller Rexroth e in futuro potrà lavorare anche con dispositivi di terze parti, purché implementati dai partner. Con “BODAS Connect” Bosch Rexroth contribuisce a ridurre tempi e costi di aggiornamento per quei veicoli sempre più basati su software, nonché dotati di funzioni semiautomatizzate e autonome. Garantire programmi informatici sempre aggior-

ta sfruttando appieno il know-how di Bosch nel settore degli autoveicoli elettrici e unendolo con la lunga esperienza nelle macchine operatrici. Ogni componente è stato sviluppato da zero, non ci sono stati compromessi alla luce delle condizioni operative previste.

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BOSCH REXROTH FORNISCE AL MERCATO MODERNO UN’AMPIA GAMMA DI SOLUZIONI DI AUTOMAZIONE PER SERVIRE LE MACCHINE DA LAVORO DEL FUTURO IL PORTAFOGLIO DI AUTOMAZIONE PROPOSTO DA BOSCH REXROTH SI BASA SUL KIT BODAS PER HARDWARE, SOFTWARE E TELEMATICA

Tramite la piattaforma digitale “MyBodas” gli OEM possono scaricare gratuitamente pacchetti software convalidati, per testarli e adattarli alle proprie esigenze. In tal modo, Bosch Rexroth aiuta i costruttori di ogni dimensione ad affrontare la crescente complessità dello sviluppo di veicoli, a compensare la mancanza di know-how o di risorse e ad aggiornare o ampliare la propria offerta più rapidamente. L’ecosistema aperto cresce continuamente con moduli standardizzati e ampiamente documentati: “MyBodas” offre quindi un toolkit sempre aggiornato per varie attività di controllo che coinvolgono macchine mobili. La crescente necessità di soluzioni di automazione e il rapido aumento del numero di funzioni di assistenza - come la stima del carico utile, il rilevamento della posizione o il rilevamento surroundfanno di questo sistema una proposta attualmente molto interessante. ■ nabili da remoto evita costosi richiami sul campo e interventi in loco, oltre ad alleggerire il carico operativo gravante sulle spalle del personale di servizio. A “BODAS Connect” si affiancano anche i servizi OTA “Diagnostics Over the Air” e “Parameter Over the Air”, che ampliano la gamma di funzioni disponibili aggiungendo la diagnostica e la possibilità di apportare modifiche mirate ai parametri da remoto. I moduli OTA sono visualizzati tramite un “front-end” comune di facile utilizzo e con una gestione “cloud” uniforme. Che si tratti di controllo idraulico, automazione, connettività o elettrificazione, il software ha un ruolo fondamentale nel mercato dinamico dei veicoli “off-highway”; ecco perché Bosch Rexroth offre l’accesso gratuito all’intero portafoglio standard del software BODAS per il controllo delle macchine mobili.

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COMPONENTI
BOSCH REXROTH PRESENTA ANCHE UNA SOLUZIONE PER L’AGGIORNAMENTO DA REMOTO DI MACCHINE “OFF-HIGHWAY”: IL MODULO “BODAS CONNECT” CONSENTE UPGRADE SICURI DELLE UNITÀ DI CONTROLLO
DI UN
L’OBIETTIVO DI BOSCH REXROTH È UTILIZZARE LA TECNOLOGIA PER CREARE UN FUTURO CARATTERIZZATO DA MAGGIORE EFFICIENZA, MINORI EMISSIONI ACUSTICHE E INQUINAMENTO ATMOSFERICO “ “
IL SISTEMA TATTILE DI PREVENZIONE DELLE COLLISIONI DI BOSCH REXROTH È UNA FUNZIONE DI ASSISTENZA DOTATA
PRECISO
RILEVAMENTO “SURROUND” BASATO SULL’UTILIZZO DI ULTRASUONI: AVVERTE IN CASO DI COLLISIONE IMMINENTE L’OPERATORE DI ESCAVATORI, PALE GOMMATE E ALTRI TIPI DI MACCHINARI EDILI

Prodotti commerciali da ufficio

Biglietti da visita, carta intestata, buste intestate, agende, calendari, planning, cartelline, raccoglitori, fatture e documenti fiscali a due o a tre copie a modulo continuo.

Cartotecnica e Packaging

Espositori di tutti i tipi, varie tipologie di confezioni, shoppers, box e raccoglitori e cofanetti.

Materiale Pubblicitario

Depliants, brochures, manifesti, cartelline, locandine, roll-up, pieghevoli, banner, tele, volantini, pannelli e striscioni.

Cataloghi e Listini Prezzi

Cataloghi di tutti i tipi e misure, con rifiniture particolari di stampa, brossura e lavorazioni speciali. Listini prezzi con varie tipologie di lavoro sia di stampa sia di cartotecnica.

Libri, volumi d'arte, riviste e manuali Libri di varie misure e lavorazioni come incollatura, brossura, punto metallico, volumi d'arte e libri.

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TVH GARANZIA di scorrimento

All’interno della vasta gamma di parti di ricambio messa a disposizione dalla multinazionale TVH, un’ampia sezione è riservata ai cingoli, che è possibile acquistare anche tramite il negozio online ufficiale “MyTotalSource”

Specializzata nella commercializzazione di ricambi dal 1969, TVH offre oggi sul mercato una gamma costituita da 46.000.000 di articoli adatti a un’ampia varietà di mezzi e applicazioni, dalla movimentazione dei materiali ai veicoli industriali, dalle macchine edili e quelle agricole.

TVH, dunque, è in grado di fornire prodotti e servizi per garantire il continuo funzionamento di qualsiasi macchina, ovunque nel mondo, grazie anche alle 81 filiali dislocate in tutti i continenti. All’interno di un portfolio prodotti davvero impressionante, uno spazio importante è occupato dalla gamma dei cingoli, una linea completa di soluzioni in

gomma proposte in svariate tipologie e dimensioni. Conscia che ogni tipologia presenta dei vantaggi e che esistono differenti modelli adatti ad altrettante macchine e attività, infatti, TVH ha predisposto un’offerta in grado di soddisfare qualunque esigenza. Offerta che si distingue - come tutti i prodotti TVH - per gli elevati standard qualitativi.

L’importanza del cingolo

Tutti i cingoli in gomma sembrano simili ma ne esistono di molte tipologie diverse, ognuna presenta dei vantaggi e risulta adatta a diversi ambienti di lavoro. Ogni macchina operatrice è stata progettata con uno specifico tipo di cingolo: prima di scoprire il modo per aumentarne la durata, dunque, è importante sapere di quale tipologia si tratti. I miniescavatori, le pale cingolate compatte, le piattaforme aeree e i dumper - nonché molte altre macchine per l’edilizia, il movimento terra e il sollevamento - si muovono su cingoli in gomma. C’è un motivo: questi elementi hanno una trazione migliore degli pneumatici, il peso della macchina viene distribuito su una maggiore superficie e ciò significa che, indipendentemente da quanto una superficie sia bagnata o sporca, i cingoli consentono una presa ideale per svolgere l’attività. Per questo motivo TVH

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COMPONENTI

propone diversi profili di battistrada su diversi cingoli in gomma e ognuno di essi è adatto per un’applicazione specifica. Anche la manutenzione delle macchine e dei loro ricambi basilari sembra essere una procedura standard e semplice, tuttavia in alcuni casi quest’attività viene trascurata. E, come detto, i cingoli sono una parte costosa della macchina. Ecco perché vale la pena di provvedere a una loro corretta manutenzione e seguire alcuni semplici ma efficaci consigli: utilizzare la macchina in modo corretto, prestare attenzione alle superfici pericolose, parcheggiare il mezzo in un posto sicuro, controllare regolarmente l’usura dei cingoli e dei ricambi sottocarro, controllarne regolarmente la tensione, provvedere a una pulizia frequente ed evitare i tempi morti sostituendo i cingoli al momento giusto. Quali sono i segnali che indicano che i cingoli sono giunti al termine della loro vita utile? Un’ispezione regolare fornisce un’indicazione tempestiva in tal senso e consente di verificare quando essi evidenziano una perdita costante di tensione, quan do si manifesta no crepe o tagli che innescano la corrosione delle cinghie in acciaio e delle ma glie interne, quando slit tano sulle ruote dentate (perché si sono allungati o per ché le ruote dentate si sono consumate) oppure quando

le maglie metalliche diventano visibili e, a causa della sporcizia accumulatasi nel sottocarro, queste vengono spinte fuori dalla gomma. Quando arriva il momento di sostituire il cingolo, l’assistenza tecnica TVH si rivela un aiuto prezioso. Perché trovare i pezzi di ricambio giusti non è sempre semplice: non esiste una norma di conformità internazionale per la misurazione dei cingoli e ogni marca ha il suo sistema per i ricambi del sottocarro.

Un supporto globale

Con uno stock di oltre 9.000 cingoli – che si sommano agli oltre 25.000 pneumatici e agli 8.000 ricambi –TVH garantisce una presenza globale e vendita in oltre 167 Paesi nel mondo e una spedizione immediata dei prodotti: il 94% degli ordini evasi, infatti, proviene da parti in pronta consegna. Tra questi, appunto, un’ampia selezione di cingoli in gomma adatti a miniescavatori, pale cingolate compatte, piattaforme aree, dumper e molto altro ancora. Come evidenziato, se poi il

cliente non sapesse esattamente quale misura di cingolo necessiti, TVH – attraverso la compilazione di un modulo di contatto o il download gratuito di un’apposita guida – supporta gli operatori a trovare la soluzione necessaria per la sua macchina o applicazione, consentendogli peraltro di acquistare questi prodotti tramite il negozio online ufficiale “MyTotalSource”. ■

UN “NEGOZIO ONLINE”

“MyTotalSource” è il nome del “negozio online” di TVH creato per la vendita di ricambi e accessori attraverso il quale si possono effettuare offerte e ordini 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Di ogni riferimento, tramite questa piattaforma si può immediatamente visualizzarne il prezzo, il tempo di consegna, la disponibilità a stock, la foto del prodotto e le relative caratteristiche tecniche. È possibile eseguire ricerche anche se non si conosce il riferimento del ricambio che si sta cercando tramite due strumenti di ricerca: “MyPartsFinder” permette, in base al marchio e tipo di macchina, di individuare le parti di ricambio di maggior consumo; “MyProductSearch” è invece utile se non si conoscono i dati della macchina o il codice e permette di eseguire ricerche in base alle caratteristiche tecniche del prodotto. Con “MyTotalSource” si ha accesso a un database di oltre 37 milioni di riferimenti: l’85% di tutte le offerteTVH e il 73% di tutti gli ordini sono realizzati tramite questo strumento e-commerce, attività su cui l’azienda sta investendo molte risorse e che in futuro diverrà sempre più importante per l’attività all’azienda.

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TVH HA ELABORATO UNA GAMMA COMPLETA DI CINGOLI AL FINE DI SODDISFARE QUALSIASI ESIGENZA PER OGNI MACCHINA OPERATRICE E APPLICAZIONE

La “road to zero” (emission) passa anche dall’idrogeno

Per l’azienda britannica il futuro delle macchine per la cantieristica è a “zero emissioni”, secondo un percorso che contempla nuove e alternative fonti di energia come il “full electric” ma che passa anche per l’idrogeno. Una soluzione pulita, tecnologicamente avanzata, che il costruttore interpreta secondo un approccio che permette di mantenere gran parte dei componenti del tradizionale motore endotermico. Con importanti vantaggi in termini di ingegnerizzazione e industrializzazione

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JCB
TECNOLOGIE

Dal “full electric” all’ibrido, dai propulsori “multifuel” alla nuova frontiera dell’idrogeno: il percorso verso la transizione dal tradizionale motore endotermico a nuove soluzioni a bassa (o nulla) impronta ambientale non è mai stato così vivace. E se come di consueto è il settore “automotive” a tirare la volata di questa rivoluzione tecnologica, anche le applicazioni industriali - e in particolare il settore delle macchine operatrici per le costruzioni - non sta certo a guardare. Anzi, al contrario mette la sua firma su alcune delle evoluzioni più interessanti e attualmente dalle maggiori prospettive. Ognuno dei numerosi player attivi in questo comparto, infatti, ha puntato su diversi approcci e filosofie: da un lato, percorrendo strade implementabili con più immediatezza come quella dell’alimentazione elettrica; dall’altro, esplorando alternative in grado di soddisfare le esigenze di erogazione di potenza, curva di utilizzo del propulsore e autonomia che caratterizzano il movimento terra. Tra queste non c’è dubbio che l’idrogeno rappresenti in prospettiva quella più promettente.

Potenzialmente, infatti, l’alimentazione a idrogeno garantisce densità di potenza e prestazioni in grado di rivaleggiare con quelle del tradizionale motore endotermico a combustibile fossile anche sulle macchine di taglia più grande, vero limite dell’alternativa attualmente più diffusa a livello industriale, quella elettrica, a oggi – e probabilmente anche nel futuro prossimo – limitata al segmento delle compatte. L’idrogeno è la strada scelta da uno dei più importanti brand del settore, JCB, che nella sua duplice veste di costruttore di macchine e produttore di motori ha sviluppato in questi anni una strategia multidirezionale – denominata “road to zero” - che se da un lato ha registrato importanti sviluppi nel segmento delle macchine elettriche di piccola taglia, dall’altro punta a medio e lungo termine a una sostituzione integrale dei combustibili fossili con l’idrogeno. La strategia JCB sull’idrogeno, in particolare, in questa fase si distingue dagli

altri esperimenti in corso in quanto non soluzione inserita all’interno di un’architettura fondamentalmente elettrica come quella delle celle a combustibile, ma come fonte di alimentazione diretta di motori che in larga parte mantengono le medesime caratteristiche e componenti di quelli tradizionali. Una strategia nettamente in controtendenza alla direzione “fuel cell” intrapresa da molti altri costruttori.

Dopo un primo prototipo a celle a combustibile, l’escavatore cingolato 220X presentato nel 2020, il colosso britannico ha infatti imboccato con decisione la strada dell’alimentazione diretta, supportata da un ambizioso piano di investimenti (circa 100 milioni di sterline) e da una strategia ad ampio raggio finalizzata a strutturare una soluzione completa e in grado di gestire ogni aspetto di questa complessa transizione, incluso quello cruciale del rifornimento. Vediamo come.

Strategie a confronto

La lunga marcia dell’idrogeno data ormai qualche anno e prende avvio nell’”automotive” all’inizio degli anni Duemila, focalizzandosi in particolare sulla tecnologia a celle a combustibile, dispositivi che convertono direttamente l’energia chimica di un combustibile in energia elettrica senza passare attraverso la combustione e quindi in assenza di emissioni inquinanti.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 99
LA STRATEGIA JCB PER L’IDROGENO SI CONCENTRA SU UNA SOLUZIONE BASATA SUL TRADIZIONALE MOTORE ENDOTERMICO CON RIFORNIMENTO DIRETTO IL SISTEMA DI RIFORNIMENTO MOBILE PER IDROGENO SVILUPPATO DA JCB

UN’INNOVAZIONE PREMIATA

Il motore a idrogeno a zero CO2 appositamente progettato da JCB è il risultato di una vera e propria sfida raccolta dagli ingegneri dell’azienda guidata da Anthony Bamford. Il motore di nuova concezione sfrutta l’esperienza esistente di JCB e l’infrastruttura della catena di produzione. Per questa innovazione tecnologica l’azienda ha vinto il “Dewar Trophy”, uno dei più antichi e prestigiosi premi dell’ingegneria automobilistica britannica. La prima macchina a idrogeno a essere presentata è stata una terna JCB, seguita da un sollevatore telescopico. Questa tecnologia è stata mostrata alla COP26 di Glasgow, dove i leader mondiali hanno discusso le misure per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra.

al contrario, il propulsore alimentato a idrogeno brucia direttamente il carburante all’interno della camera di scoppio come un motore tradizionale, ovviamente in questo caso senza produrre idrocarburi incombusti ma, in linea teorica, solo una bassissima percentuale di NOx. L’utilizzo diretto dell’idrogeno come carburante in un motore endotermico richiede alcuni accorgimenti, principalmente per ottimizzarne il rendimento. Tra questi, in particolare, l’utilizzo di sistemi a iniezione diretta e della sovralimentazione a geometria variabile, soluzioni che sempre in linea teorica consentono di raggiungere rendimenti in termini di erogazione di potenza perfino superiori a quelli offerti dai combustibili fossili semplicemente incrementando la percentuale di idrogeno nella camera di combustione. È proprio questa seconda opzione che JCB ha messo al centro della sua strategia di sviluppo, ovviamente per quanto è dato a sapere (i dettagli dello sviluppo tecnologico non sono ovviamente ancora stati svelati).

Rispetto alle tradizionali batterie il loro rendimento non è influenzato da cicli di carica/scarica e sono quindi in grado di generare energia in modo costante fintanto che sono alimentate dal combu-

stibile, nel nostro caso l’idrogeno. Un sistema “fuel cell” è quindi sostanzialmente un “powertrain” interamente elettrico e come tale esente al 100% da emissioni. Nelle soluzioni a iniezione diretta,

La scelta JCB: l’iniezione diretta Pur essendo tra i pionieri delle soluzioni “full electric” nelle macchine da cantiere, ormai stabilmente parte del portafoglio prodotti del segmento compatto, JCB ha parallelamente esplorato con convinzione le potenzialità dell’alimentazione a idrogeno. Si parte da un dato di fatto: a oggi,

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TECNOLOGIE
LORD BAMFORD E IL MOTORE A IDROGENO JCB INSIGNITO DEL DEWAR TROPHY LORD BAMFORD E L’EX PREMIER BRITANNICO BORIS JOHNSON ALLA COP26 IL PROTOTIPO DI SOLLEVATORE TELESCOPICO ALIMENTATO A IDROGENO DI JCB IL PROTOTIPO DI TERNA ALIMENTATA A IDROGENO DI JCB

anche nelle loro versioni attualmente più evolute le batterie non sono pratiche per le attrezzature dotate di elevata potenza e per le macchine che lavorano in luoghi distanti, come ad esempio le terne e i grandi escavatori. Inoltre, sono caratterizzate da pesi, costi e tempi di ricarica prolungati anche in presenza di un’infrastruttura di ricarica in loco. Per questo motivo gli ingegneri di JCB Power Systems, la business unit JCB nel Derbyshire dedicata ai propulsori, hanno dedicato importanti sforzi e risorse nello sviluppo del primo motore a idrogeno per il settore Construction. Utilizzando la tecnologia consolidata nel campo dei motori e adattandola a componenti facilmente disponibili, nell’architettura messa a punto da JCB l’idrogeno viene bruciato erogando la potenza in modo analogo ai motori diesel, con un rendimento che secondo quanto rilevato nei primi prototipi di macchina basata su questa tecnologia – in primis una terna dotata di un motore a idrogeno derivato dalla gamma Dieselmax, ora affiancata anche da un sollevatore telescopico - offre le stesse prestazioni del modello corrispondente alimentato a gasolio offrendo in più il vantaggio di essere tecnologicamente più semplice rispetto alle soluzioni basate su celle a combustibile a idrogeno. Il motore mantiene gran parte dei componenti del suo corrispondente a combustione standard, tra cui il basamento e i quattro cilindri da 1,2 l ciascuno del Dieselmax da 4,8 l, il medesimo sistema di raffreddamento e un turbocompressore a geometria variabile convenzionale. Solo la testata e il sistema di iniezio-

ne Common Rail ad alta pressione sono stati rivisti in modo da poter bruciare gas al posto del tradizionale combustibile liquido, alimentato da cinque serbatoi in alluminio e fibra di carbonio sul citato prototipo di terna e da quattro iniettori su una linea pressurizzata. Per rendere concretamente fruibile que-

sta nuova tecnologia JCB ha pensato anche a un aspetto cruciale non essendo ancora disponibile per evidenti motivi una rete di distribuzione, quello del rifornimento: l’azienda ha messo a punto un sistema di rifornimento mobile che offre agli utilizzatori un modo semplice e veloce per alimentare le macchine direttamente in cantiere prelevando l’idrogeno dai semirimorchi in loco e distribuendolo alle macchine, una soluzione già familiare per un settore in cui il 97% delle macchine viene rifornito di carburante direttamente durante il lavoro in cantiere. Quella descritta è la strategia messa in atto da JCB per l’alimentazione a idrogeno che punta a una soluzione basata sul motore “classico”, una direzione quindi diversa da quella delle celle a combustibile. Solo il tempo dirà quale sarà a prevalere o se invece entrambe avranno la loro ragion d’essere all’interno di un ventaglio ampio di alternative, elettricità compresa, per la generazione di potenza applicata alla meccanizzazione del cantiere. ■

L’IDROGENO NEL MOTORE COME FOSSE BENZINA

La strategia scelta da JCB per l’idrogeno non è un caso isolato, ma può contare su un “compagno di strada” di sicuro rilievo come Toyota. Già pioniere per quanto riguarda l’alimentazione non convenzionale dei veicoli con le prime soluzioni ibride, poi l’elettrico e infine l’ibrido, quest’ultimo ha già sviluppato una serie di modelli con alimentazione a idrogeno basati sulle celle a combustibile. Sta però sperimentando però più strade, compresa anche la stessa soluzione scelta da JCB, e ha già messo su strada - anche se non di serie - un modello derivato dalla GR Yaris, uno dei modelli più apprezzati e di successo tra gli appassionati di compatte sportive. Il nome completo è Toyota GR Yaris Hydrogen e monta lo stesso motore 3 cilindri di 1,6 l della GR di serie, con la sola eccezione di un sistema d’iniezione apposito, che usa il carburante per il funzionamento come nei “normali” motori a scoppio. La tecnologia dell’idrogeno nei motori a scoppio è allo studio di Toyota dal 2017 ma è ancora in fase sperimentale. Secondo le dichiarazioni di Toyota l’auto è affidabile e ha emissioni allo scarico quasi nulle. Rispetto a un motore a benzina l’idrogeno brucia a una velocità maggiore, con conseguenti prestazioni ambientali migliori.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 101
LA TOYOTA GR YARIS HYDROGEN LA TOYOTA GR YARIS HYDROGEN IN UNA COMPETIZIONE SPORTIVA IL PRIMO PROTOTIPO JCB CON ALIMENTAZIONE A IDROGENO, L’ESCAVATORE JCB 220X DA 20 T ALIMENTATO DA UNA CELLA A COMBUSTIBILE

ANCORA UN ANNO POSITIVO PER LE COSTRUZIONI

L’Osservatorio congiunturale Ance sull’industria delle costruzioni di ottobre 2022 scatta la fotografia di un mercato in crescita del 12,1%. Sulle previsioni 2023 pesano le conseguenze del caro materiali ed energia

Dopo un primo semestre 2022 contraddistinto ancora da una vigorosa crescita del Pil (+5,5% nel confronto con il primo semestre 2021), i dati disponibili relati-

vi all’andamento dell’economia italiana indicano un rallentamento dell’attività, che dovrebbe subire un aggiustamento al ribasso tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023. L’aumento esponenziale dei prezzi energetici, il costo e la carenza

delle materie prime, l’inflazione e i ritardi negli approvvigionamenti rappresentano importanti concause che stanno minando l’eccezionale crescita raggiunta nel 2021 (+6,7% su base annua). Il conflitto russo-ucraino ha creato ten-

Dossier ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 102

sioni e blocchi commerciali, con ricadute negative sui comparti produttivi, mentre l’aumento verticale dei prezzi, alimentato principalmente dall’aumento dei prodotti energetici, allarma le banche centrali. La Banca Centrale

statunitense (Fed) ha già avviato una politica monetaria restrittiva, alzando per cinque volte il tasso di riferimento. Allo stesso modo la BCE, a luglio e a settembre scorso, ha aumentato i tassi fino a 1,25% e, secondo quanto an-

nunciato di recente, sembra destinata a seguire la strada della Fed. Per il 2023 che lo scenario è molto incerto, tanto da spingere il FMI a parlare di recessione, stimando una contrazione del Pil italiano dello 0,2% in media annua. In questo contesto appare cruciale l’evoluzione degli investimenti in costruzioni, che sono stati il principale motore di crescita dell’economia italiana negli ultimi due anni. Circa un terzo della crescita del Pil nei periodi considerati, infatti, è attribuibile all’edilizia. Questa dinamica ha rappresentato una peculiarità tutta italiana, discostandosi in maniera marcata da quanto accaduto nei Paesi che rappresentano i nostri principali competitor in Europa. Se in Italia, nel 2021, il contributo del settore delle costruzioni alla formazione del Pil è stato pari al 27% della crescita registrata (+6,7%), in Francia è stato del 24% dell’aumento del Pil (+6,8%). In Germania il Pil (+2,6%) non ha avuto alcun sostegno dalle costruzioni, mentre in Spagna il contributo degli investimenti in costruzioni è stato addirittura negativo sul Pil (+5,5%). Al momento i dati confermano il ruolo di traino svolto dalle costruzioni, anche in virtù dell’elevata capacità dell’edilizia di trasmettere impulsi positivi e rapidi all’intera economia.

Il 2022 in doppia cifra

Il settore delle costruzioni conferma il percorso di crescita intrapreso a inizio del 2021, dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno della pandemia. La stima dell’Ance per il 2022 è di un significativo incremento (+12,1%) in termini reali, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti. Una crescita importante, che segue l’eccezionale aumento dei livelli produttivi del settore (+20,1%) conseguito nel 2021 e che consente di recuperare ampiamente i livelli pre-Covid, dopo la flessione del 6,2% registrata nel 2020. La stima Ance per il 2022 tiene contooltre che delle valutazioni delle imprese associate Ance, emerse nell’indagine rapida svolta nella prima settimana di ottobre 2022 - anche delle dinami -

MERCATO E TENDENZE novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 103

Dossier

che osservate nei principali indicatori settoriali che, al momento, continuano a evidenziare segnali positivi. L’indice Istat della produzione nelle costruzioni ad agosto 2022 registra un ulteriore aumento tendenziale del 9,7%, in accelerazione rispetto al mese precedente (+7% nel confronto con luglio 2021). Con il dato di agosto il risultato di crescita per il 2022 si rafforza ulteriormente, segnando un aumento tendenziale nel complesso dei primi otto mesi del 15% del 2022, mutuato da importanti incrementi nel primo trimestre (+17,6% rispetto ai primi tre mesi del 2021) e nel secondo (+15,5%). Positivi anche i dati sui permessi di costruire riferiti al primo semestre 2022 a conferma di un trend positivo ormai in atto da diversi anni e solo parzialmente interrotto dal risultato negativo del 2020. In particolare, per il comparto residenziale, nel periodo

considerato si registra una crescita del 12,8% per le nuove abitazioni concesse, mentre per il non residenziale l’aumento risulta pari al 10,3%. La ripresa dei livelli produttivi nel settore ha po-

sitivamente influenzato anche i livelli di occupazione. Nei primi sette mesi del 2022, secondo il monitoraggio della Cnce, su 113 casse edili/edilcasse il numero di ore lavorate è cresciuto del

OPERE PUBBLICHE +4%, MA SLITTANO I CANTIERI DEL PNRR

Per il comparto delle costruzioni non residenziali pubbliche si evidenzia una crescita del 4% nel 2022 rispetto all’anno precedente. La stima è stata rivista al ribasso rispetto a quanto formulato nell’Osservatorio di febbraio scorso (+8,5% su base annua), in considerazione degli effet-

ti sul comparto delle tensioni sui prezzi di materie prime ed energia, che hanno determinato un rallentamento nell’avvio delle nuove iniziative programmate per l’anno in corso e dalle difficoltà attuative dei programmi di investimento previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Queste difficoltà risultano confermate nella recente Nota di Aggiornamento del DEF 2022, che registra un ridimensionamento degli investimenti fissi lordi della PA (-3,3%), spiegato dalle difficoltà attuative del PNRR che hanno reso necessario il rinvio di alcuni investimenti dal 2022 agli anni successivi. A ciò si aggiungano i primi segnali negativi sugli investimenti dei comuni registrati nel terzo trimestre 2022 (-1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Questo andamento riflette, oltre alle criticità legate al caro materiali, anche la scarsa capacità amministrativa degli enti che si trovano a gestire una mole di risorse e progetti notevole in tempi molto ristretti. La dinamica comunque positiva degli investimenti in opere pubbliche nel 2022 è il risultato, con rifermento alle opere del PNRR, della prosecuzione di opere già in corso e dell’avvio dei “progetti in essere”, ovvero dei progetti previsti da precedenti programmi di spesa e ricompresi nel Piano europeo.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 104
PER COMPARTO
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI*
* Al netto dei costi per trasferimento di proprietà  Nuove abitazioni  Manutenzione straordinaria residenziale  Costruzioni non residenziali private  Costruzioni non residenziali pubbliche 2022 9,7% 18,3% 32,2% 39,8% ABITAZIONI 49,5%
Fonte: Osservatorio Ance Novembre
2022
PROIEZIONE DI SPESA PUBBLICA ATTIVATA DAL PNRR Fonte: Osservatorio Ance Novembre 2022 Valori in miliardi di euro 2020-2021 2022 2023 2024 2025 2026 5,5 4,3 15,0 29,4 40,9 43,3 46,5 47,4 47,7 41,7 35,9 25,5 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0  NADEF 2022 (Sett. 22)  DEF 2022 (Apr. 22)

22,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre i lavoratori iscritti sono aumentati del 17,1% nello stesso periodo. Il miglioramento nel mercato del lavoro è confermato anche dai dati Istat sulle forze di lavoro: dopo il robusto aumento già rilevato nel 2021 (+7,7% di occupati su base annua), le costruzioni, nei primi sei mesi dell’anno in corso, registrano un’ulteriore crescita tendenziale del 10,2%, il risultato migliore tra tutti i settori di attività economica (per l’intero sistema economico nazionale l’aumento di lavoratori si ferma al +3,6%).

La riqualificazione traina il mercato

Il consistente aumento dei livelli produttivi stimato dall’Ance per gli investimenti in costruzioni è generalizzato a tutti i comparti e risulta trainato, in particolare dalla manutenzione straordinaria abitativa. Relativamente alla nuova edilizia residenziale la stima Ance è di un aumento del 4,5% in termini reali, collegata all’andamento positivo dei permessi di costruire in atto dal 2016. Per gli investimenti in recupero abitativo, giunti a rappresentare ormai il 40% del totale settoriale, si registra un segno particolarmente positivo (+22%), dopo gli eccezionali livelli già registrati nel 2021 (+25% su base annua). La dinamica registrata nel biennio 2021-2022 è facilmente spiegata dalle possibilità offerte dagli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo: il Superbonus 110% e l’opportunità di cedere i crediti maturati estesa anche agli altri bonus “ordinari”.

Con riferimento al Superbonus, ad esempio, secondo gli ultimi dati del monitoraggio Enea-MISE-MITE, al 30 settembre 2022 gli interventi legati all’efficientamento energetico sostenuti dal Superbonus 110% sono 307.191, per un ammontare corrispondente di 51 miliardi (38,8 di essi, ovvero il 76%, si riferiscono a lavori già realizzati).

Nel solo mese di settembre si è registrato un aumento del 25,9% in numero e del 19,0% nell’importo, ovvero più di 63.000 interventi aggiuntivi,

IL PNRR ALLA PROVA DEI FATTI

In merito al prossimo anno le stime del comparto delle opere pubbliche segnano un incremento del 25%, spiegato dal forte aumento degli investimenti del PNRR che, secondo le previsioni contenute nella Nota di aggiornamento al DEF 2022, dovrebbero ammontare a circa 41 miliardi. Una quota rilevante di tali investimenti riguarderà interventi di interesse per il settore delle costruzioni che ricopre, quindi, un ruolo prioritario nel raggiungimento delle previsioni di spesa del PNRR nel 2023.

In particolare, sui livelli produttivi del prossimo anno peserà - oltre la prosecuzione dei lavori PNRR in corsol’avvio delle opere che coinvolgono gli enti territoriali, responsabili, più o meno direttamente del 45% dei fondi destinati a opere edili, ovvero di investimenti di varia natura che vanno dagli interventi di messa in sicurezza ed efficientamento degli immobili pubblici, a quelli per la costruzione di nuove scuole, asili nido e scuole per l’infanzia, fino ad arrivare agli interventi per la rigenerazione urbana. Per il settore delle costruzioni il raggiungimento degli obiettivi di spesa del PNRR nel 2023 richiede uno sforzo senza precedenti, che coinvolge sia l’apparato pubblico che gli operatori privati. Il Piano Nazionale

per un valore corrispondente di circa 8,2 miliardi. Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali segnano un aumento del 8,2%, a conferma di una dinamica positiva in atto dal 2016, intervallata dal segno negativo dell’anno pandemico. La stima tiene conto dei dati particolarmente positivi dei permessi di costruire relativi all’edilizia non residenziale, in atto ormai dal 2015, e del favorevole contesto economico, che ha inciso sensibilmente sui livelli produttivi di questo comparto, più legato agli andamenti dei diversi settori di attività economica.

di Ripresa e Resilienza, con 222 miliardi di investimenti e riforme finanziati nell’ambito del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (191,5 miliardi) e del Fondo Nazionale Complementare (30,6 miliardi), offre al Paese l’opportunità di intervenire sui problemi cronici che bloccano la crescita e di aumentare il potenziale di sviluppo facendo leva sui tre assi strategici indicati dalla Commissione Europea, quali la digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.

In questo processo le costruzioni sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano. Occorre ricordare che circa la metà dei fondi del PNRR riguardano investimenti che coinvolgono il settore edile e buona parte delle riforme previste intercettano l’attività edilizia. Si tratta di 108 miliardi di euro, di cui 42,9 di investimenti “in essere”, ovvero già previsti a legislazione vigente che sono stati ricompresi nel Piano europeo, e 63,2 miliardi di nuovi investimenti. Sulla realizzazione degli importanti livelli di investimento pesano i rischi già individuati a inizio anno che hanno determinato i ritardi già “noti”: il caro materiali, la scarsa capacità amministrativa degli enti, soprattutto locali, e la carenza di manodopera e di figure professionali qualificate.

Il 2023 resta stabile

La previsione dell’Ance per il 2023 è di una riduzione del 5,7% degli investimenti in costruzioni. Un risultato che pur confermando livelli di investimento particolarmente elevati risentirà del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria, a seguito del venir meno degli investimenti legati al Superbonus su edifici unifamiliari, che comporterà una flessione del -24%. Si ricorda infatti che questo segmento di mercato ha rappresentato, nel 2021 e nel 2022, il 40% degli investimenti realizzati con l’agevolazione fiscale. La previsio-

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 105
TENDENZE
MERCATO E

INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI (*)

2021 Milioni di euro

2020 2021 (°) 2022 (°) 2023 (°)

Variazioni % in quantità

COSTRUZIONI 153.051 -6,2% 20,1% 12,1% -5,7%

ABITAZIONI 71.869 -7,8% 21,7% 18,1% -18,6%

- nuove 15.894 -10,2% 11,2% 4,5% 3,4%

- manutenzione straordinaria 55.975 -7,0% 25,0% 22,0% -24,0%

NON RESIDENZIALI 81.182 -4,8% 18,6% 6,6% 7,2%

- private 50.999 -8,9% 20,9% 8,2% -3,0%

- pubbliche 30.183 2,6% 15,8% 4,0% 25,0%

(*) Al netto dei costi per trasferimento di proprietà - (°) Stime Ance

Fonte: Osservatorio Ance Novembre 2022

ne considera, viceversa, un’importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+25%) legati all’avvio della fase produttiva degli interventi previsti dal PNRR. Con riferimento agli investimenti nella nuova edilizia abitativa la previsione è di un incremento dei livelli produttivi del 3,4% rispetto al 2022, mentre per il non residenziale privato si stima una flessione degli investimenti del 3%. Una stima maggiore per questo comparto si sarebbe potuta formulare (anche in considerazione della dinamica positiva dei permessi a costruire degli anni pre-

cedenti) se accompagnata da un contesto economico generale stabile. Come anticipato, per il comparto delle opere pubbliche la stima Ance per il 2023 è di un aumento del 25% nel confronto con il 2022. Tale aumento è spiegato principalmente dalle aspettative di utilizzo delle risorse del PNRR, che ha raggiunto un apprezzabile avanzamento nella fase di programmazione e riparto dei fondi ai territori (dei 108 miliardi di euro destinati a interventi di interesse del settore delle costruzioni, 96 miliardi, pari all’89%, risultano allocati ai territori).

RINCARI: MATERIALI ED ENERGIA

Sui futuri sviluppi del settore, in termini di produzione, è forte l’impatto che le tensioni geopolitiche con la Russia, in particolare per le forniture di gas naturale all’Europa, sta avendo anche sul settore delle costruzioni e sulla sua lunga filiera, con effetti sui livelli produttivi che saranno evidenti nel prossimo anno. Lo dimostra l’aumento esponenziale dei prezzi energetici, il trend ancora in crescita dei costi dei principali materiali da costruzione e i problemi di interruzione nelle catene di approvvigionamento. Basti considerare che nei primi nove mesi di quest’anno il prezzo dell’acciaio tondo per cemento armato segna un ulteriore incremento del 43,9%, dopo il +54% registrato nel 2021. Il bitume, tra

gennaio e agosto 2022, ha registrato un aumento del 45,5%, dopo il +35% dello scorso anno. Anche il calcestruzzo sta mostrando segnali inflattivi che, si prevede, proseguiranno in modo evidente nei prossimi mesi. Incrementi ancora più visibili si osservano per il gas naturale che, nei primi nove mesi del 2022, ha registrato un incremento di prezzo del 337% (oltre 4 volte). Tale aumento si è rapidamente trasferito sul prezzo dell’energia elettrica (+275% nello stesso periodo). Incrementi maggiormente visibili si osservano per l’energia elettrica, che sempre nello stesso periodo è quasi quadruplicata. Dinamica analoga si riscontra anche per il gas naturale, il cui prezzo è quintuplicato. Di fronte a

Conseguenze del caro materiali

Secondo le indicazioni emerse dall’indagine rapida presso le imprese associate Ance, svolta nella prima settimana di ottobre, circa il 70% delle imprese non ha ricevuto alcun ristoro a copertura dei maggiori costi sostenuti a causa dei rincari dei materiali e quelle che li hanno ricevuti hanno potuto coprire solo il 15,4% dei maggiori costi sostenuti. Il 73% delle imprese denunci inoltre che le opere messe in gara negli ultimi tre mesi non risultano adeguate ai prezzi di mercato. Le criticità legate all’aumento dei prezzi e al caro materiali hanno coinvolto la realizzazione degli investimenti del PNRR proprio nella fase di avvio delle iniziative, ritardandone la realizzazione di almeno sei mesi, e si sono sommate alle difficoltà fisiologiche e prevedibili, dovute alla mole degli interventi e dei tempi previsti per la loro realizzazione. Purtroppo non sono disponibili dati specifici sugli investimenti che risultano posticipati dal 2022 agli anni successivi, ma è chiaro che i ritardi registrati nell’anno in corso coinvolgono anche gli interventi del PNRR di interesse per le costruzioni che, oltre alle difficoltà fisiologiche in considerazione della mole degli interventi e dei tempi previsti

questa situazione le imprese di costruzioni si trovano a sopportare, per i contratti in corso, un aggravio economico nella realizzazione delle opere. I rialzi dei prezzi delle materie prime rischiano concretamente di bloccare i cantieri, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti. Unitamente all’aumento dei prezzi si registra l’estrema difficoltà a programmare piani di approvvigionamento dei cantieri, perché le industrie produttrici non sono in grado, considerata la volatilità dei prezzi, di garantire le proprie offerte commerciali fino al momento della consegna, con la conseguente impossibilità, per le imprese esecutrici, di formulare corretti piani finanziari.

Dossier ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 106

per la loro realizzazione, continuano a risentite delle gravi conseguenze degli aumenti dei prezzi di materie prime ed energia.

Un’ulteriore conferma del rallentamento del mercato delle opere pubbliche arriva dai dati della Ragioneria Generale dello Stato sulla spesa in conto capitale dei comuni che, nel terzo trimestre dell’anno in corso, registrano una prima battuta d’arresto (-1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo due trimestri positivi (+2,8% nel I trimestre 2022 e +5,6% nel II trimestre 2022).

Entro il 2023 è prevista però l’aggiudicazione di appalti per oltre 20 miliardi di investimenti in costruzioni.

Secondo la NADEF 2022 la spesa relativa a investimenti PNRR sostenuta tra il 2020 e il 2022 ammonta a 20,5 miliardi di euro, contro i 33,7 miliardi previsti solo ad aprile scorso in occasione del DEF 2022. Nell’anno in corso la spesa effettivamente raggiunta sarà poco più della met à di quella preventivata (29,4 miliardi). Le conseguenze del caro materiali sono evidenti sull’operato dei principali player infrastrutturali del Paese, Ferrovie dello Stato e Anas, che dopo un 2021 di forte espansione mostrano un ritmo più contenuto rispetto a quello preventivato rimanendo comunque su livelli di crescita garantiti dal grande piano industriale 2022-2031 del Gruppo Ferrovie dello Stato. Con riferimento agli investimenti delle Ferrovie dello Stato, ente che ha mostrato con tempestività attenzione al problema del caro materiali, la distribuzione mensile dei bandi di gara di lavori, nel corso del 2022, ha visto il sostanziale blocco delle pubblicazioni tra febbraio e maggio. Nei primi sei mesi dell’anno l’Ente ha bandito interventi per circa 2,6 miliardi, contro una previsione, formulata a febbraio scorso, di 7,7 miliardi. L’attività negoziale riprende vigore a partire da giugno, dopo l’aggiornamento dei prezzari avvenuto a fine maggio, anche grazie all’anticipo di risorse proprie dell’Ente per la copertura degli extra costi, in attesa dell’accesso ai fondi previsti dal Decreto Legge Aiuti (DL

I BENEFICI DEI BONUS EDILIZI

Tutti gli indicatori settoriali disponibili mostrano come le costruzioni continuino nel loro sentiero di crescita anche fruendo delle importanti misure economiche di interesse del settore, promosse negli ultimi anni. Prima fra tutte il Superbonus 110%, una misura che dall’inizio del 2021 è entrata nella fase di produzione, dopo i ritardi iniziali. Secondo gli ultimi dati del monitoraggio EneaMISE-MITE, al 30 settembre 2022 gli interventi legati all’efficientamento energetico sostenuti dal Superbonus 110%, sono 307.191, per un ammontare corrispondente di 51 miliari (38,8 di essi, ovvero il 76%, si riferiscono a lavori già realizzati). Nel solo mese di settembre si è registrato un aumento del 25,9% in numero e del 19% nell’importo, ovvero oltre 63.000 interventi aggiuntivi, per un valore corrispondente di circa 8,2 miliardi.

Su questa dinamica incide certamente l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre 2022 per usufruire della detrazione per le spese sostenute per interventi su immobili unifamiliari o su unit à immobiliari indipendenti. Le misure di agevolazione legate al Superbonus, inoltre, hanno innescato un forte interesse anche verso i bonus edilizi ordinari (ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, bonus facciate), favorite dalla possibilità di cedere il credito o di fruire di uno sconto in fattura da parte dell’appaltatore. Basti considerare che il giro d’affari stimato sulla base dei bonifici parlanti relativo agli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo ammonta a 29,3 miliardi e registra, nel confronto con lo stesso periodo del 2021, un aumento del 49,1%, stimolato anche dalla vivacità del mercato immobiliare residenziale.

50/2022). Un’accelerazione delle procedure di affidamento è prevista nell’ultimo trimestre dell’anno che, solo con riferimento a RFI, dovrebbe vedere, secondo le previsioni formulate dall’Ente nella scorsa estate, la pubblicazione di bandi per ulteriori 12 miliardi di euro se le procedure di assegnazione dei

fondi per la copertura degli extra costi saranno tempestive. Rallentamenti rispetto alle previsioni hanno riguardato anche l’attività di Anas per effetto delle problematiche del caro materiali e delle conseguenze di anni di tagli strutturali che hanno indebolito la capacità di investimento dell’Ente. ■

CONSTRUCTION 107
TENDENZE
novembre-dicembre 2022 - ONSITE
MERCATO E
SUPERBONUS - INTERVENTI* PER TIPOLOGIA DI EDIFICIO * Interventi con almeno un’asseverazione protocollata al 30 settembre 2022 Fonte: Osservatorio Ance Novembre 2022 Composizione %  Edificio condominiale  Edificio unifamiliare  Unità immobiliare indipendente 307.191 INTERVENTI 58,2% 29,5% 12,3% 51.213 MILIONI 43,3% 39,5% 17,2%
ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 108
Il raddoppio della SS16 “Adriatica”
sulla Statale Sono iniziati gli interventi di ampliamento della SS16 “Adriatica” nel tratto compreso tra Falconara Marittima e Torrette di Ancona. Si tratta del primo lotto dei lavori di raddoppio della variante di Ancona Falconara-Baraccola, che Anas ha consegnato all’impresa appaltatrice INC. Un progetto nel quale si stanno distinguendo svariate macchine movimento terra e stradali, tra cui spiccano quelle a marchio Bomag ON SITE
di Ettore Zanatta
“GIALLO”

Era il luglio 2021 quando si svolse il sopralluogo nell’area di cantiere alla presenza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dell’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli, del direttore Progettazione e Realizzazione Lavori dell’Anas Eutimio Mucilli e del responsabile della Struttura Territoriale Anas delle Marche, Paolo Testaguzza. Dopodiché, all’inizio di quest’anno, sono iniziati i lavori oggetto di quest’importante progetto infrastrutturale - in particolare il raddoppio a quattro corsie del tratto compreso tra l’innesto della SS76 a Falconara e lo svincolo di Torrette, per complessivi 7,2 km - che ha previsto un investimento complessivo di 250 milioni di euro. Qui, nella fattispecie, sarà realizzata una nuova carreggiata in allargamento o af-

fiancamento a quella attuale, mentre la carreggiata esistente sarà adeguata alle caratteristiche della nuova piattaforma stradale, compresi gli svincoli esistenti. Complessivamente è prevista la realizzazione di due nuove gallerie per uno sviluppo complessivo di circa 772 m, l’adeguamento di due gallerie esistenti di 479 m complessivi, la realizzazione di tre nuovi viadotti per uno sviluppo complessivo di circa 801 m, la demolizione e ricostruzione di tre viadotti esistenti in carreggiata nord per uno sviluppo complessivo di circa 779 m, la sostituzione dell’impalcato di un viadotto esistente e, infine, la demolizione di altri tre viadotti. La durata dei lavori prevista in capitolato è di 1.095 giorni, pari a circa tre anni. L’intervento rientra nel contratto di programma 2016-2020 stipulato tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e l’Anas.

La voce dei protagonisti “Cantiere dopo cantiere prendono forma le Marche interconnesse e intermodali che la Giunta Acquaroli - insieme agli altri partner quali Anas, RFI, Quadrilatero e ASPI - sta disegnando per liberare le Marche dall’isolamento e dai lacci che hanno impedito, in passato, la crescita economica della regione”: così si era espresso l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli in occasione della visita ai lavori propedeutici al raddoppio della SS16 “Adriatica”, opera attesa da molti anni e che vedrà la luce, come accennato, a fine 2024. “La filosofia dell’attuale amministrazione regionale - aveva aggiunto Baldelli - è quella di incentivare l’attivazione del maggior numero di cantieri possibile per avviare, in tempi brevi, tutte le opere cantierabili, nella consapevolezza che gli investimenti in opere pubbliche rappresentano un sostegno

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 109

concreto alla ripresa economica della regione e una forte spinta alle imprese e all’occupazione”.

Ragioni economiche, certo, ma anche legate alla salute e sicurezza dei cittadini. Baldelli, infatti, aveva chiosato affermando che “il raddoppio a quattro corsie dell’Adriatica nel tratto da Falconara a Torrette consentirà a chi proviene dalla costa nord delle Marche di raggiungere l’ospedale regionale agevolmente e in maggiore sicurezza, mentre attualmente quel tratto di strada è caratterizzato da un traffico intenso e da un’elevata incidentalità. Il raddop-

pio migliorerà anche i collegamenti con il ‘triangolo’ infrastrutturale che in molti ci invidiano, costituito da aeroporto, interporto e porto di Ancona, a cui si aggiunge anche la stazione ferroviaria del capoluogo, e sarà una tappa fondamentale del progetto di ampliamento della SS16 che prevede il collegamento diretto con il centro del capoluogo regionale”. Il governatore Acquaroli, da parte sua, aveva definito l’opera come il “cantiere più importante degli ultimi 30 anni, un’opera straordinariamente importante di cui si discute dal 1991 e che ora inizia a vedere la luce”.

Una scelta in “giallo”

I lavori di scavo, trasporto materiali, demolizioni dei manufatti e frantumazione sono stati appaltati dalla INC di Torino al Gruppo Simonelli di Teverola (CE). È a Falconara Marittima, durante la realizzazione di un’area che sarà adibita a zona di servizio e parcheggi, che abbiamo incontrato i quattro soci del Gruppo campano, che ci hanno spiegato come “il Gruppo Simonelli è una realtà consolidata che partecipa, insieme a grandi imprese italiane attive nel settore, alla realizzazione di numerose opere pubbliche. L’azienda è in grado di

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 110 ON SITE
PER AFFRONTARE LE LAVORAZIONI PREVISTE DAL PROGETTO, IL GRUPPO SIMONELLI HA APPOSITAMENTE ACQUISTATO TRE MACCHINE A MARCHIO BOMAG: LA SPANDICALCE BS-10, LA STABILIZZATRICE/RICICLATRICE RS 500 E IL RULLO MONOTAMBURO BW 226 DH-5 BVC IL PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA SS16 ‘ADRIATICA’ HA RICHIESTO L’UTILIZZO DI MACCHINE AFFIDABILI ED EFFICACI, COME LE TRE SOLUZIONI A MARCHIO BOMAG ADOTTATE DAL GRUPPO SIMONELLI “ “

eseguire in modo puntuale tutti i lavori di movimento terra e di progettare e realizzare svariate tipologie di infrastrutture. Il Gruppo, peraltro, è organizzato in modo tale da affrontare ogni genere di demolizione e frantumazione, in ambito di edilizia pubblica e privata”.

Qui l’attività del Gruppo Simonelli è iniziata lo scorso gennaio, con la fase di cantierizzazione del tratto oggetto dei lavori. “Nel bilancio terre relativospiega l’Arch. Giuseppe Simonelli, direttore tecnico del Gruppo - è richiesto lo sbancamento di un milione di metri cubi di materiale. Dato che per eseguire i rilevati ne è necessaria una quantità pari a circa la metà di detto materiale abbiamo deciso - onde evitare di doverne acquistare appositamente, nonché per ridurre i costi operativi, oltre che per ra-

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 111
LA PRIMA FASE DEI LAVORI È AFFIDATA ALLA SPANDICALCE BOMAG BS-10, UNA SOLUZIONE IDEALE PER STABILIZZARE E MIGLIORARE I SOTTOFONDI TRAMITE LO SPARGIMENTO, IN MODO OMOGENEO, DI UN LEGANTE POLVERIZZATO. IN QUESTO CASO SI TRATTA DI CALCE. GRAZIE ALLA REGOLAZIONE AUTOMATICA DELLA QUANTITÀ DI LEGANTE EROGATA VIENE SPARSA SOLO LA QUANTITÀ PREIMPOSTATA

LEADER NEL SETTORE “INFRASTRUTTURE”

L’impresa

ta

19°

e competitiva attività in ambito nazionale e internazionale. Dopo un’attenta e organica strutturazione del proprio staff - favorita anche dall’acquisizione di importanti aziende italiane quali la Italo Bartoletti e la Garrone Costruzioni Generali - il desiderio di confrontarsi con i più grossi competitor del settore ha ispirato nel 2003 la nascita del Consorzio Stabile SIS Scpa, di cui INC detiene il 51%, con lo sviluppo di nuove competenze di rango internazionale e l’ampliamento della storica sede operativa torinese. Nell’ultimo decennio sono state realizzate e messe in esercizio alcune tra le più importanti commesse pubbliche italiane sia in campo stradale che ferro–tranviario. L’impresa è attualmente impegnata anche nel settore delle concessioni autostradali, come dimostra il progetto relativo alla SS15 “Adriatica” oggetto di quest’articolo.

gioni di sostenibilità - di acquistare alcune macchine stradali che ci consentissero di trattarlo e riutilizzarlo in loco”. La scelta è ricaduta sul marchio Bomag e si è concretizzata nella spandicalce BS-10, nella stabilizzatrice/riciclatrice RS 500 e nel rullo monotamburo BW 226 DH-5 BVC. “ Tutti e tre i mezzi sono stati acquistati alla fine del 2021 per affrontare questo progetto”, conferma Giuseppe Simonelli. “ Conosciamo bene il marchio Bomag, avendo già un’altra stabilizzatrice/riciclatrice nel nostro parco mezzi, e lo apprezziamo per l’alta qualità e affidabilità delle sue macchine. In questo caso - date le peculiarità dei siti oggetto degli interventi e le lavorazioni previste - necessitavamo di una stabilizzatrice/riciclatrice di maggiori dimensioni e di unità complementari adeguate. In questo tratto le macchine si stanno dimostrate efficaci, affrontando un fondo costituito da argilla pura ”.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 112
ON SITE
di costruzioni INC di Torino è considerata una delle più importanti in Italia. Un rapporto redatto dal settimanale “Edilizia & Territorio” l’ha posiziona- al posto della classifica delle imprese generali, ponendola nella fascia delle imprese leader nel settore delle infrastrutture. L’organico del comparto Costruzioni supera le 1.000 unità, con oltre 50 tecnici laureati e diplomati. La INC ha ottenuto da anni le certificazioni di Qualità, Sicurezza e Rispetto dell’Ambiente idonee a garantire un’efficiente

Leader di flessibilità

Le macchine Bomag utilizzate in questo progetto si sono alternate nella lavorazione del terreno in modo “efficace”, come evidenziato dall’Arch. Simonelli.

“La prima fase delle lavorazioni - spiega Paolo Piroddi, ispettore tecnico di Bomag Italia incontrato sul sito del tratto anconetano - è affidata alla spandicalce

BS-10 che, insieme al modello BS-16, rappresenta la soluzione migliore proposta da Bomag in questa tipologia di intervento. Si tratta di una macchina - in questo caso trainata da trattore - con capacità di 10 m3 e larghezza di lavoro variabile da 1 a 2,4 m, che qui ha steso una quantità di calce pari a circa 30 kg/m3, per uno spessore di circa 50 cm. Questo modello è allestito con un cassone dotato di bilancia per il controllo del dosaggio, di un sistema di distribuzione gestito automaticamente (previa impostazione della quantità di stesa in chilogrammi, basata sul metro quadrato, dell’analisi del

materiale e del relativo valore di umidità, nonché ovviamente di eventuali integrazioni), di dosaggio che si autoregola in funzione della velocità rilevata mediante un sensore laser”. La stabilizzatrice/ riciclatrice RS 500 fa invece parte di un’ampia gamma di modelli progettati da Bomag per fornire soluzioni efficaci nell’omogeneizzazione dei terreni fino

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 113
IL TAMBURO DI FRESATURA E DI MISCELAZIONE DELLA STABILIZZATRICE/RICICLATRICE BOMAG RS 500 È AZIONATO DA DUE RIDUTTORI PLANETARI CHE GARANTISCONO LA MASSIMA FORZA DI TRAZIONE. LA REGOLAZIONE CONTINUA DEI GIRI DURANTE IL LAVORO RIDUCE L’USURA DEI DENTI E DEL TAMBURO STESSO

DIAGRAMMA A BARRE, SEGNALANDO CHIARAMENTE LA FINE DELLA LAVORAZIONE. CIÒ EVITA PASSATE INUTILI, FA RISPARMIARE TEMPO E FA AUMENTARE LA REDDITIVITÀ

a una profondità di 50 cm. Conferma Piroddi: “Si tratta di una macchina che si dimostra versatile in un’ampia gamma di applicazioni: dalla costruzione di parcheggi, strade, discariche e dighe alle aree industriali, autostrade, tratti ferroviari e aeroporti. Anche in questa situazione la RS 500 sta dimostrando tutto il suo valore, garantito dalle va -

rie peculiarità del mezzo: la trazione integrale 4x4 permanente; la trasmissione idrostatica del tamburo; i quattro motori di trasmissione sulle ruote con due pompe idrauliche che assicurano la massima potenza di spinta; il rotore traslabile lateralmente di 30 cm a sinistra e a destra, per lavorare in sicurezza anche a filomuro in presenza

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 114
ON SITE
PAOLO PIRODDI ISPETTORE TECNICO DI BOMAG ITALIA IL RULLO MONOTAMBURO BW 226 DH-5 BVC SI DISTINGUE PER LA TECNOLOGIA DI MISURAZIONE, IL CONCETTO DI MANUTENZIONE E LA FACILITÀ DI COMANDO. DI GRANDE SUPPORTO PER L’OPERATORE, AD ESEMPIO, È IL SISTEMA TERRAMETER, SVILUPPATO DA BOMAG, CHE VISUALIZZA IL VALORE DI COMPATTAZIONE IN FORMATO DIGITALE E COME

di scarpate; la tecnologia Flexmix, che garantisce la massima qualità in termini di miscelazione e la potenza ottimale in entrambe le direzioni di marcia; la cabina ROPS/FOPS di serie; le grandi vetrate che assicurano una visuale a 360° ”.

La “chiusura” dei lavori spetta infine al rullo monotamburo BW 22 DH-5 BVC

da 26 t, infine, unità appartenente alla Serie “-5” di Bomag, caratterizzata da tecnologie all’avanguardia e da innovativi sistemi di misurazione e regolazione della compattazione. Conferma e conclude Piroddi: “ Come il Variocontrol, per l’adeguamento automatico dell’ampiezza, il BCM 05 e il Terrameter, come in questo caso, utili

a visualizzare i valori di compattazione e rilevare tutti i punti deboli, evitando passate inutili, nonché da sistemi per la riduzione dei costi d’esercizio come l’Ecomode, per la regolazione ‘intelligente’ del numero dei giri motore, e l’Ecostop, per la riduzione del consumo di carburante e dell’usura ”.

Tutti i lavori di costruzione, quindi, presentano un aspetto in comune: necessitano di un sottofondo altamente resistente al carico. Questo è il motivo per il quale sono state scelte le tre soluzioni Bomag citate in quest’articolo. Tre macchine che stanno svolgendo un ruolo fondamentale anche in questo importante e strategico progetto di costruzione. ■

SCORCI DEL TERRENO OGGETTO DELLA LAVORAZIONE DELLE TRE MACCHINE BOMAG. COSTITUITO ESSENZIALMENTE DA ARGILLA, SUL FONDO VIENE SPARSA UNA QUANTITÀ PRESTABILITA DI CALCE, VARIABILE DIPENDENTEMENTE DAL LIVELLO DI UMIDITÀ E DA ALTRI FATTORI SPECIFICI DEL TERRENO STESSO

PROTAGONISTA DA 40 ANNI

Il Gruppo Simonelli è nato dalla determinazione e dal sacrificio di Carmine Simonelli, che circa 40 anni fa ha creato una piccola impresa individuale. Attività che si è evoluta nel tempo e ampliata quando i suoi quattro figli (Nicola, Domenico, Giuseppe e Raffaele), accomunati dalla medesima passione del padre, hanno dato vita alle due aziende facenti oggi parte del Gruppo: la Simonelli Infrastrutture, specializzata in lavori e opere di edilizia stradale (l’azienda svolge un ruolo fondamentale grazie al nutrito parco macchine di cui dispone, unitamente alle risorse umane impegnate nelle lavorazioni, tra le quali emergono figure professionali che le hanno consentito di conquistare una posizione importante tra le società più accreditate per l’esecuzione di opere infrastrutturali) e la Nuova Cogesi, focalizzata nelle attività di trasporto, scavo e frantumazione/ vagliatura di materiali (attività assicurata tramite propri impianti mobili per i quali l’azienda è in possesso di autorizzazione all’esercizio rilasciata dalla Regione Campania e valida per tutte le regioni d’Italia). I due “rami” del Gruppo sono sorretti dalla professionalità e dalla dedizione - unitamente alle capacità imprenditoriali e organizzative - da sempre dimostrate dalla famiglia Simonelli. Grazie a ciò, oggi, l’azienda concorre regolarmente alla realizzazione di grandi opere pubbliche, collaborando con molte delle più grandi imprese di costruzione in Italia.

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 115
DA SINISTRA: MIMMO, RAFFAELE, GIUSEPPE E NICOLA SIMONELLI, SOCI DEL GRUPPO SIMONELLI. A DESTRA L’ING. NICOLA NEVIO PAGANO, RESPONSABILE DELLA SICUREZZA DELLA SOCIETÀ CASERTANA

CSPI Expo

MADE IN ITALY IN GIAPPONE

Confermata la presenza di Unacea e del padiglione italiano delle macchine e delle attrezzature per costruzioni al Cspi Expo di Tokyo, la fiera internazionale di settore più importante del Giappone

di Liliana Rebaglia

Cspi Expo, giunta alla sua quinta edizione, si svolgerà dal 24 al 26 maggio 2023 presso il Makuhari Messe di Tokyo. “Dopo la buona esperienza del 2022 abbiamo rinnovato la partnership con Unacea anche per l’edizione del 2023. Crediamo nell’importanza delle partecipazioni internazionali che contribuiscono alla buona riuscita di un evento fieristico”, ha dichiarato Takahiro Takashi, responsabile esecutivo di Cspi Expo. Il padiglione Unacea sarà allestito nella Hall 4. La precedente edizione della manifestazione ha registrato 325 aziende partecipanti e più di 40.000 visitatori, su un’area espositiva di oltre 32.000 m2

I progetti nel Sol Levante

Il Giappone, con una popolazione di oltre 125 milioni di persone e una crescita del pil dell’1,7% nel 2022, si conferma una destinazione promettente per le esportazioni italiane di macchine e attrezzature per costruzioni. Dopo la crisi del Covid-19 l’economia giapponese sta attraversando una fase di crescita economica, anche grazie all’aumento del numero e del volume dei progetti infrastrutturali. Oltre che i progetti di ripristino post-Olimpiadi e le nuove costruzioni per l’Expo di Osaka del 2025, infatti, sono numerose le attività edili che il Governo ha promosso in linea con le attuali esigenze di sostenibilità, antisismicità e innovazione tecnologica.

L’introduzione del piano di ripresa sostenibile, con ingenti investimenti in tecnologia verde e digitale, interessa anche il settore delle costruzioni. In particolare, hanno dato un forte impulso alla crescita i vari progetti di sviluppo infrastrutturale, di ingegneria urbana, per la prevenzione di disastri da frana e le ristrutturazioni edilizie. Il programma di stimolo dell’industria delle costruzioni nel Paese aveva già preso forma con il Priority Plan varato nel 2020. Il piano comprende progetti relativi a reti viarie, impianti di sicurezza del traffico, ferrovie, aeroporti, porti, sistemi fognari, oltre che attività di prevenzione del dissesto idrogeologico. Esso rimarrà in vigore fino al 2025 e prevede sei obiettivi:

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 116
FIERE

prevenzione dei disastri (valutare l’impatto del cambiamento climatico operando al fine di ridurre i rischi di terremoti, tsunami e altri disastri; potenziare la disponibilità del trasporto durante i disastri); manutenzione sostenibile delle infrastrutture (promuovere una manutenzione sistematica e efficiente, ottimizzando gli stock mediante centraliz-

zazione e riorganizzazione); comunità sostenibili e vivibili (migliorare l’estetica e la vivibilità delle città, con particolare attenzione agli spazi di incontro e socialità oltre che all’assenza di barriere architettoniche; cicli economici virtuosi (ottimizzare le catene di approvvigionamenti; rivitalizzare il turismo e sostenere le economie locali, migliorando la competitività globale delle città, stimolando gli investimenti privati); trasformazione digitale (riformare il mondo del lavoro, migliorandone la produttività tramite la digitalizzazione); decarbonizzazione (promuovere una società più sostenibile, anche riorganizzando gli spazi infrastrutturali in forme più a

trare in contatto con uno tra i più importanti mercati di settore nel mondo, come quello del Giappone, e valorizzare così il made in Italy”, ha dichiarato Michele Vitulano, presidente di Unacea.

Positivi i giudizi dei partecipanti che, sulla base dei buoni risultati raggiunti in termini di contatti qualificati, confermano che la formula rappresenta uno strumento efficace sia per rafforzare la propria eventuale presenza sul mercato giapponese, sia per approcciarvisi per la prima volta. “Il mercato giapponese rappresenta una fondamentale opportunità di crescita per la nostra industria, specie per il segmento delle attrezzature”, ha dichiarato Mirco Risi, amministratore delegato di

misura d’uomo). Queste politiche governative espansive hanno avuto effetti positivi sul mercato giapponese delle macchine e attrezzature per costruzioni che, nel 2021, ha raggiunto le 75.000 unità vendute, con una crescita del 7% rispetto al 2020.

Le prospettive di mercato È con queste prospettive di mercato che nel 2022 si è svolto il primo padiglione Unacea al Cspi Expo di Tokyo, che ha ospitato quattro aziende produttrici italiane. “Il Padiglione Unacea a Cspi Expo costituisce un’opportunità e una scelta strategica per le aziende italiane di en-

Simex. “La partecipazione a Cspi Expo 2022 tramite il Padiglione Unacea ci ha consentito di rafforzare la nostra presenza nel Paese, approfittando di una soluzione espositiva ‘chiavi in mano’, particolarmente utile per destinazioni così lontane”. Positivo anche il commento di Massimo Boschi, amministratore delegato di M3-MetalMeccanicaModerna: “L’area collettiva a Cspi Expo ha rappresentato un buon punto di partenza per approcciarsi al mercato di macchine e attrezzature per costruzioni del Giappone. Il nostro bilancio del Padiglione Italia è positivo: sono stati molti e qualificati i contatti raccolti”. ■

novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION 117
DOPO LA BUONA ESPERIENZA DEL 2022 CSPI EXPO HA RINNOVATO LA PARTNERSHIP CON UNACEA ANCHE PER L’EDIZIONE DEL 2023

IMER EQUIPMENT

Il braccio di distribuzione cingolato per calcestruzzo Gerris 800

Tramite la sua divisione “Equipment”, IMER International ha presentato al Bauma - oltre a diverse attrezzature interessanti come la pompa intonacatrice STEP 120 Dual, la pompa per Spritz-beton Prestige SB, l’intonacatrice Koine 4 Dual, la mescolatrice Mix 360 R Plus e la segatrice per legno H 110 Plus - il nuovo braccio di distribuzione cingolato per calcestruzzo Gerris 800. Dotato di motore principale a benzina e di motorizzazione ausiliaria elettrica, questa macchina presenta ridotte dimensioni e un peso contenuto ed è stato il vincitore dell’“Italian Concrete Technology Awards 2022” nella categoria “Innovazione di Prodotto Settore Attrezzature”. Nel suo equipaggiamento di serie fanno parte: un motore pompa oleodinamica a benzina Honda GX390 (8,2 kW); un motore elettrico pompa oleodinamica

ausiliaria 230V/50Hz (2,2 kW); una pompa oleodinamica manuale d’emergenza; un radiocomando wireless con display retroilluminato; due batterie al litio ricaricabili per radiocomando, un caricabatterie Litio integrato a bordo macchina e un caricabatterie di mantenimento 12V installato a bordo macchina; un pannello di controllo bordo macchina (contaore elettronico,

autodiagnostica e segnalazione anomalie d’utilizzo, segnalazione acustica di movimento e di condizione anomala); motori di trazione a doppia velocità; cingoli in gomma allargabili idraulicamente da 787-1.050 mm; stabilizzazione automatica con inclinometro elettronico; piedi stabilizzatori da 200 mm di diametro; valvola di blocco automatica su tutti

gli attuatori oleodinamici; una tubazione DN 100 (4”); un tubo terminale in gomma DN 100 (4”) L3m; un tubo collettore per tubazioni DN 100 (4”) rimovibile. Il Gerris 800 è ideale per la posa di malte/calcestruzzi pompati con granulometria massima 25 mm (1”): posa di calcestruzzo su platee di fondazione, su solai e per marciapiedi; riempimento di casseforme per opere murarie, per la costruzione di piscine e per colonne (anche a perdere); riempimento di pareti termoisolanti in EPS / argilla espansa / fibre vegetali, a cassero collaborante o armatura diffusa; riempimento di pareti prefabbricate in cemento armato e di murature armate portanti; getti di riempimento palificazioni di contenimento o per fondazione. Per il Gerris 800 è consigliato l’utilizzo combinato con Booster 15.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 118 PRODOTTI
a cura di Liliana Rebaglia
LA SCHEDA TECNICA Il braccio di distribuzione per calcestruzzo cingolato Gerris 800 Altezza max.: 11,2 m Sbraccio max.: 7,8 m Profondità di getto: 5 m Granulometria cls max.: 25 mm (1”) Ingombro macchina stabilizzata: 2,92 x 3,08 m Velocità di trazione max.: 0-2,5 km/h Pendenza superabile: 18° Rotazione torretta: 355° Motore endotermico: 8,2 kW a 3.600 giri/min Motore elettrico ausiliario: 230 V / 2,2 kW Batteria per avviamento: 12 V / 95 Ah Pressione del cingolo: 0,90 kg/cm2 Carico stabilizzatori max.: 1.930 daN Dimensioni di trasporto (L x L x H): 0,80 x 4,90 x 2,00 m Peso macchina: 2.500 kg

MERLO

Una nuova linea di prodotto

Al Bauma 2022 Merlo ha presentato una nuova linea di prodotto, il dumper: si tratta di macchine studiate per movimentare grandi quantità di materiale, avendo una portata di 9.000 kg a pieno carico e un cassone con ribaltamento fisso, o con orientamento a 180° per scarico trilaterale, che ne assicura la massima copertura di tutti i punti del cantiere. Le dimensioni sono compatte (larghezza 2.300 mm, lunghezza 4.830 mm, altezza 3.050 mm). A Monaco il costruttore piemontese ha presentato anche una nuova concezione di trasportatore, nato dall’esigenza di abbattere le emissioni di gas nocivi al fine di ridurre l’impatto ambientale: il nuovo Cingo M600TD-e è una macchina ad

elettrica, dispone di un’elettropompa per la movimentazione delle utenze e di due motoriduttori elettrici sui cingoli. L’autonomia è di quattro ore, il tempo di ricarica di 1,5-3 ore.

L’olio idraulico impiegato è biodegradabile. La macchina si

capacità di lavorare in spazi ristretti, prestazioni analoghe a quelle dei modelli con motore termico, qualità costruttiva per resistere alle condizioni di lavoro più complesse, baricentro basso e massima stabilità, possibilità di utilizzo anche al chiuso e rumorosità e vibrazioni ridotte. Questo modello è concepito per utilizzare un’ampia gamma di attrezzature per applicazioni in tutti i settori e sarà commercializzabile a partire dal 2023. Il trasportatore professionale cingolato Cingo M700TD, infine, è equipaggiato di un motore a benzina Honda 12 CV (Stage V) e offre una portata di 700 kg. Al fine di offrire una macchina agile e compatta, è stata ridotta la larghezza esterna a 750 mm. Questa macchina è certificata come dumper

GUARDATECI DENTRO! Stiamo scrivendo in merito all'esclusivo packaging OLEOMARKET sviluppato al servizio della più funzionale soluzione di gestione kit di tubazioni MARKHIP e raccorderia OLMARK (a distinta base macchina o stazione di montaggio) idonea per alimentare direttamente lo stock di produzione in conformità al progetto LEAN PRODUCTION . OLEOMARKET (conosciuta sul mercato per i brand OLMARK e MARKHIP ) è azienda specializzata in connessioni ad alta pressione, caratteristica che alcuni ancora assimilano semplicemente alla riduttiva definizione "tubi e raccordi". «Anche
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KUBOTA

Tecnologie futuristiche di trasmissione

Kubota ha presentato al Bauma la sua gamma completa di macchine compatte. Il costruttore giapponese ha esposto le sue macchine convenzionali, che si sono affermate con successo sul mercato per numerosi anni, così come una gamma di nuove soluzioni ad alimentazione alternativa con il motto “Smart Energy Solutions”. Kubota ha poi ampliato la sua ampia linea di pale gommate articolate con l’introduzione, per la prima volta, di due nuove versioni elettriche, la RT210-2e e la RT220-2e (i corrispondenti modelli con motore diesel sono serviti come base per lo sviluppo). Qui il motore convenzionale è stato sostituito da un sistema elettrico composto da due motori elettrici - uno per la trazione, l’altro per i movimenti di lavoro - e da un pacco batteria.

VALME

La RT210-2e è equipaggiata di serie nella configurazione standard con un braccio caricatore lungo per un ampio sbraccio (perno della benna di altezza 2,82 m) e una capacità di sollevamento di 1.450 kg; la RT220e è dotata di un braccio oscillante più corto (altezza di rotazione del perno della benna di 2,45 m) con una capacità di sollevamento di 2.054 kg per lavori di carico pesanti. Inoltre, con una larghezza complessiva di

1,08 m e un’altezza di 2,3 m, queste macchine possono essere utilizzate in cantieri stretti e compatti. La trazione integrale elettrica è dotata di un blocco del differenziale (“limited slip”) sull’asse anteriore e posteriore del mezzo. La velocità di guida può essere selezionata in tre diversi livelli: 0-5 km/h, 0-12 km/h e 0-18 km/h. Entrambe le macchine sono ideali per i cantieri che richiedono bassi livelli di rumorosità e assenza di emissioni di CO2. Mathieu Bourson, Product Manager di Kubota Europe, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a due nuovi modelli nella nostra gamma di pale gommate. L’RT210-2e e l’RT220-2e sono la seconda serie di macchine Kubota che elettrificheremo dopo i nostri dumper cingolati”

Soluzioni innovative per la distribuzione del calcestruzzo

Valme, player internazionale nella progettazione e produzione di tubazioni e accessori per la distribuzione del calcestruzzo, ha partecipato al Bauma esponendo alcuni prodotti di punta, tra i quali il braccio distributore per calcestruzzo BV 13, completamente idraulico: è una valida soluzione per getti in piccole aree difficilmente raggiungibili o dove esistono limitazioni che non consentono l’utilizzo di pompe autocarrate. La dotazione standard prevede tubazioni 5.5” (per una semplice interfaccia con i sistemi di pompaggio più utilizzati) e un tubo terminale in gomma di 3 m, nonché una “power unit” completa di motore elettrico da 7,5 kW, un

quadro elettrico adatto per le più comuni reti e un radiocomando. L’azienda, con il completamento dell’acquisizione di Pamec, ha esteso e sviluppato la gamma di offerta per competere nel mercato internazionale come fornitore di sistemi per la distribuzione di calcestruzzo. Come ha spiegato il General Manager Fabio Degli Angeli,

“l’obiettivo nei prossimi tre-cinque anni è quello di proseguire nel processo di internazionalizzazione avviato con l’apertura di una filiale negli Stati Uniti, di investire in ricerca e innovazione per aumentare sempre più la qualità e la performance dei nostri prodotti e di valorizzare il pluridecennale know-how interno per supportare i nostri clienti nella realizzazione di progetti complessi. Ogni cantiere ha esigenze differenti e in molti casi occorre ideare soluzioni innovative, nel rispetto dei tempi definiti ma con grande flessibilità progettuale e produttiva. È questo il valore aggiunto di Valme, anche grazie all’integrazione dell’intero processo produttivo”.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 120 PRODOTTI

Il dumper articolato TA 230 Litronic

Liehberr ha presentato al Bauma 2022 il dumper articolato TA 230 Litronic, progettato per impieghi in condizioni estreme e quindi destinato ad applicazioni nel trasporto di materiali di scavo o nell’industria estrattiva (trova però impiego anche in progetti infrastrutturali più grandi e in applicazioni speciali, come la costruzione di gallerie).  La macchina esposta in fiera aveva un peso operativo di 24.600 kg. Il motore a 6 cilindri, con capacità di 12 l e 265 kW/360 CV di potenza, in abbinamento con il sistema di posttrattamento dei gas di scarico (posizionato dietro la cabina), è conforme ai requisiti dello Stage V sulle emissioni. Con il suo grande e robusto cassone questo dumper può trasportare fino a 28 t di materiale (il volume del cassone può essere ulteriormente aumentato utilizzando il portellone posteriore). Al tempo stesso ciò evita la perdita di materiale durante la marcia. Il grande vantaggio del TA 230 si evidenzia quando sono necessari frequenti cambi di cantiere: con pneumatici maggiorati, portellone posteriore e specchi laterali ripiegabili (senza bisogno di attrezzi), il TA 230 ha una larghezza totale inferiore a 3 m e quindi può essere trasportato rapidamente e senza costosi permessi speciali. Il dumper è caratterizzato

da un design e un concetto di illuminazione innovativi. La cabina ha dimensioni

generose e, grazie all’ampia superficie vetrata su tutti i lati senza elementi di disturbo e al cofano motore corto e inclinato, offre al conducente una visuale ottimale durante la marcia così come nella zona di lavoro e di movimento. I fari a LED

assicurano una visibilità migliore e quindi più sicurezza. Fari anabbaglianti a LED con abbaglianti integrati illuminano la strada in modo adeguato, mentre i potenti fari a LED opzionali sulla parte anteriore della cabina illuminano l’intera zona di lavoro.

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NEOMACH

La pala multifunzione Nova X30

Dopo o primi contatti avuti con gli operatori durante le fiere tedesche Galabau e GroenTechniek Holland, anche al Bauma 2022 Neomach ha esposto la Nova X30, a beneficio di quegli utenti che sempre più sono interessati a macchine multifunzione caratterizzate da precisione, comfort e compattezza. “Siamo soddisfatti dei primi feedback da parte del mercato”, ha affermato Stefano Belia, amministratore di Neomach. “Dalla nascita del nostro progetto industriale sapevamo ciò che i clienti cercano nelle macchine compatte multifunzione: versatilità, precisione, sicurezza e comfort.

Nova X30 è stata concepita su questi pilastri. In particolare, essere presenti a Bauma è stato per noi di notevole importanza, avendo progettato una macchina con caratteristiche richieste soprattutto dagli utenti dell’edilizia in termini di affidabilità e resistenza ad oggi non presenti nel segmento”.

Nova X30 è una macchina articolata a trasmissione integrale idrostatica spinta da motore Kubota da 26 CV. Il carico di ribaltamento è di 1.240 kg a fronte di 1.700 kg di peso operativo. Le dimensioni

compatte permettono di eseguire lavori pesanti anche negli spazi più ristretti. L’impianto idraulico genera 43 l/min a 200 bar, flusso disponibile sia per la trazione che per le attrezzature, il che ne permette un utilizzo sia con attrezzature idrauliche (martello demolitore, spazzatrice, trivella) che in fase di spinta. Nova X30 è caratterizzata da alcune peculiarità. In primis, offre un impianto idraulico proporzionale, comandato da distributore idraulico e joystick multifunzione e ciò permette precisione nei movimenti e nelle operazioni più svariate. Il flusso idraulico può essere memorizzato tramite il joystick ergonomico, che comanda anche il braccio flottante e il bloccaggio differenziale, entrambi di serie.

La comodità è data da una piattaforma di guida sospesa su “silent-block” (brevetto Neomach) che attutisce le sollecitazioni del telaio dovute alle asperità del terreno, rendendo più piacevoli le lunghe giornate di lavoro. Inoltre, il posto guida è ampio, grazie al distributore idraulico posizionato lontano dal posto guida e al radiatore combinato motore-olio posto sotto il cofano posteriore. Ciò ha permesso di migliorare spazio ed ergonomia alla guida. Il sedile è dotato di sensore di presenza che blocca i movimenti di braccio e presa di forza con operatore non a bordo o a macchina spenta, in modo da eseguire la manutenzione in sicurezza. Per assistere ulteriormente l’operatore nel movimento terra il motore Kubota D1305 da 26 CV genera una coppia da 85 Nm a 2.600 giri/min e dispone di sistema antistallo che impedisce lo spegnimento del motore in fase di spinta. Nova X30 dispone di una gamma di attrezzature immediatamente utilizzabili per l’agricoltura, l’edilizia, il giardinaggio, la movimentazione materiali, la logistica e molto altro ancora: benne per materiali pesanti o leggeri, forche per pallet e per balle fieno, livella, benna 4 in 1, martello idraulico, trivella, trincia, spazzatrice sono solo alcune delle attrezzature immediatamente ordinabili. Nel contempo, il cliente può personalizzare la propria macchina con più tipi di pneumatici con profilo agri, skid o garden a seconda delle esigenze, oltre ad aggiungere luci di lavoro potenziate, sedile con molleggio, tettuccio in policarbonato per maggiore visibilità del carico alzato, prese idrauliche aggiuntive, zavorre, gancio traino, il kit per la circolazione su strada e molto altro ancora.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 122 PRODOTTI

Molto piu’ di semplici pneumatici

Il ritorno di Bauma ha offerto a Goodyear l’opportunità di dimostrare il ruolo chiave degli pneumatici e delle soluzioni telematiche per aiutare i player del settore a raggiungere i loro obiettivi di efficienza e sostenibilità.

Lo pneumatico GP-3E per pale gommate, dumper articolati e livellatrici ha fatto il suo debutto europeo in fiera, presentandosi con un design innovativo. I suoi vantaggi principali sono un costo orario ottimizzato, che supporta gli obiettivi di sostenibilità, e bassi livelli di vibrazione che favoriscono un elevato livello di comfort. Un altro nuovo pneumatico presentato è il Powerload, progettato per pale gommate e

livellatrici compatte. La resistenza agli urti è stata migliorata grazie alla Smooth Guard Technology, uno strato di protezione in gomma extra spessa e liscia nella zona della spalla e del fianco. Il design avanzato e autopulente del battistrada offre un’elevata trazione anche in condizioni difficili.

Entrambi i prodotti sono “Electric Drive Ready”, quindi possono essere utilizzati su motopropulsori elettrici o ibridi, oltre che su macchine convenzionali. Goodyear è da tempo specializzata anche nello sviluppo della tecnologia dei sistemi di monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPMS): al Bauma, ha presentato il sistema TPMS Heavy Duty, che comunica attraverso Goodyear FleetHub (applicazione mobile e web) o Goodyear DriverHub (applicazione mobile), fornendo ai conducenti e ai gestori di flotte informazioni predittive e in tempo reale per consentire una manutenzione proattiva e preventiva delle flotte.

Filiale in Liguria: Via Enzo Ferrari, 3/R -17052 Borghetto S. Spirito (SV) Tel. 0182.971734 - Fax 0182.973295 - gnliguria@giorgionovara.com

Filiale in Emilia Romagna: Centro di produzione - Via Roma, 544 - 29010 Alseno (PC) Tel. 0523.949123 - Fax 0523.949390 - gnemilia@giorgionovara.com

Filiale in Toscana: Via Bruno Sarri, 14 - 50019 Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055.4200484 - Fax 055.4204495 – gntoscana@giorgionovara.com

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HYUNDAI

I “mini” elettrici

Hyundai CE ha presentato al Bauma la sua visione di un futuro con macchine da costruzione a emissioni zero mediante un concept di miniescavatore a trazione elettrica. Con peso operativo di 1.863 kg con tettuccio o 2.030 kg con cabina, il modello 18E si basa sulla serie Hyundai Robex: è alimentato da una batteria da 20,7 kWh che assicura una carica sufficiente per un’intera giornata di lavoro in condizioni di normale utilizzo e pò essere ricaricato in cinque/sei ore da una presa elettrica standard da 220 V. Il motore elettrico 13 kW con potenza di picco 27 kW opera in sinergia con un inverter per erogare l’energia necessaria ad azionare le pompe idrauliche della macchina, come avviene su un modello diesel convenzionale da 1,8 t.

In tal modo viene realizzata la conversione dell’energia meccanica da elettrica a idraulica. L’escavatore offre una forza di strappo di 15,1 kNm con una benna da 0,04 m3 e una forza di strappo dell’avambraccio di 9,4 kW. Inoltre, è dotato di un monobraccio da 1.800 mm e un avambraccio di 960 mm, per una profondità massima di scavo di 2.405 mm e uno sbraccio di 4.110 mm. Il suo concept sarà esteso ad altri modelli di produzione che saranno commercializzati in Europa. “Il trend che interessa le macchine a trazione elettrica non può essere ignorato”, ha affermato Gert Peeters, Product Manager di HCEE. “Ciò riguarda principalmente macchine di piccole dimensioni. Determinata a imporsi in questo segmento in rapida crescita, Hyundai CE prevede di lanciare sul mercato nell’immediato futuro una serie di macchine elettriche per il settore edili, per un futuro senza emissioni di carbonio”.

Le nuove finitrici cingolate MINI

Vögele ha presentato al Bauma 2022 quattro nuove mini finitrici con larghezze di stesa da 0,25 a 1,8 m. Sono disponibili come finitrici su ruota e cingolate e, a scelta, con trazione diesel o elettrica a batteria. Le nuove macchine completano l’ampia gamma di prodotti Vögele per la stesa dell’asfalto dal basso verso l’alto. “L’esigenza di soluzioni

allungato idraulicamente fino a 1,35 m. La larghezza minima può essere ridotta a 25 cm, mentre la larghezza massima di stesa può essere estesa a 1,80 m con elementi di allargamento. Le dimensioni di trasporto compatte, pari a 2.670 x 870 x 1.585 mm, e il peso ridotto, compreso tra 1.000 e 1.500 kg (a seconda del modello) facilitano il trasporto.

le mini finitrici Vögele elettriche a batteria costituiscono un sistema di produzione sostenibile. Il lancio sul mercato dei modelli diesel in Europa è previsto per la prima metà del 2023, seguito dalle macchine E-Power.

Le vendite europee delle macchine sono gestite dalla rete di vendita e assistenza di Wirtgen Group.

La nuova serie Vögele MINI è stata sviluppata e sarà prodotta per Vögele da C.M., azienda italiana con oltre 40 anni di esperienza nella produzione di macchine per la costruzione di strade. “Siamo molto contenti della collaborazione con il produttore leader di finitrici stradali. La collaborazione con Vögele è anche un voto di fiducia nel nostro know-how”, afferma Gaetano Castiglione, CEO di C.M. “Le nuove mini finitrici ampliano l’offerta di prodotti Vögele e con i

flessibili e sostenibili per i piccoli cantieri è grande e, a nostro avviso, continuerà a crescere. Con le nuove mini finitrici i clienti possono eseguire un’ampia gamma di lavori in modo rapido, economico, sostenibile e quindi redditizio”, spiega Marcio Cavalcanti Happle, responsabile Vendite, Marketing locale e Assistenza prodotti/clienti di Vögele. Grazie alle loro dimensioni compatte e alle larghezze di stesa variabili le finitrici cingolate MINI 500 (diesel) e MINI 500e (a batteria) e le finitrici su ruota MINI 502 (diesel) e MINI 502e (elettriche a batteria) sono ideali per i progetti di costruzione su piccola scala. Tra questi, la costruzione di piste ciclabili e vie pedonali, la pavimentazione tra i binari ferroviari e i lavori di riparazione in piccole aree urbane, spesso caratterizzate da spazi di lavoro ristretti. Il banco estensibile ha una larghezza di base di 80 cm e può essere

Le finitrici su ruota e cingolate hanno un raggio di sterzata molto ridotto e sono quindi agili. Le gare d’appalto per i lavori di costruzione contengono sempre più spesso specifiche più severe sulle emissioni. Grazie alla loro trazione a batteria la MINI 500e e la MINI 502e, contrassegnate dal suffisso “e”, sono predestinate alla stesa di asfalto senza emissioni locali. In combinazione con i rulli tandem della Hamm CompactLine, anch’essi alimentati elettricamente a batteria,

modelli elettrici a batteria il Wirtgen Group sostiene gli obiettivi di sostenibilità dei propri clienti e le proprie ambizioni di ampliare la disponibilità di modelli elettrificati entro il 2026. La collaborazione con C.M. ci permette di fare un grande passo avanti nel nostro percorso di sostenibilità”, afferma Domenic Ruccolo, CSO Wirtgen Group e Senior Vice President, Sales, Marketing, and Product Support, Global Construction Equipment, John Deere.

ONSITECONSTRUCTION - novembre-dicembre 2022 126
PRODOTTI
VÖGELE

Azienda Pagina

Bomag Italia 13

Brigade Elettronica 125 CGA Ricambi 29-57

Elsa Solutions 17

Espi Engineering 39

Fiera CICEE 91

Fiera Conexpo 67

Fiera Sa.Mo.Ter. 32

G.D.M. 21 Giorgio Novara 123

Grafiche MDM 95

H.P.S. Centro Oleodinamico 31

JCB III COPERTINA

Kohler Engines 51

Liebherr 3

M3-MetalMeccanica Moderna 25

Ma-Estro 121 Malaguti 11 MP Filtri 15 Oleomarket 119

Pio Pellacini 33

RMC 9

Samep Tools II COPERTINA

Scai 1

Sicim 23

Simex PATELLA ANTERIORE-19

Terex 27

U.Emme IV COPERTINA

Volvo CE Italia 7

Wirtgen Macchine COPERTINA

Yanmar CEE 5

127 novembre-dicembre 2022 - ONSITECONSTRUCTION
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