OnSite Construction n.5 - Giugno 2024

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BUONA LETTURA

del numero digitale di Giugno-Luglio 2024

questa è la replica dell’edizione stampata

La lettura è promossa da

In copertina: BAUER MACCHINE ITALIA

4 Editoriale di Ettore Zanatta

6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia

ATTUALITA’

34 Mercato delle costruzioni La prospettiva?

Una visione sul futuro di Gianni Gennari

MACCHINE

40 Volvo Construction Equipment Ai confini del futuro di Ettore Zanatta

46 Bobcat

L’innovazione fa novanta! di Ettore Zanatta

di Ettore Zanatta

Direttore responsabile

Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it

Direttore editoriale

Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it

Responsabile commerciale

Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it

Hanno collaborato a questo numero: Cristina Cassinari, Raffaella Chierici, Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Liliana Rebaglia, Daniele Smiraglia, Stefano Vitali

Ufficio amministrazione

Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it tel. 0545 967722

Ufficio abbonamenti tel. 0545 967722

e-mail: info@capoversoeditrice.it

Abbonamenti

Italia: euro 48,00 (IVA inclusa)

Other countries: euro 60,00 (IVA inclusa)

50 HD Hyundai Il futuro in tre tappe di Stefano Vitali

54 DEVELON

Demolizione versatile di Pietro Gabrielli

58 IVECO

Un “ecosistema di prodotto” di Stefano Vitali

64 Bauer

La nuova casa (italiana) delle fondazioni di Raffaella Chierici

ATTREZZATURE

74 Kemroc

Una passione per le frese di Daniele Smiraglia

COMPONENTI

82 Oleomarket Oleodinamica Custom(izzata) di Daniele Smiraglia

Stampa

MDM - Forlì

Periodicità

Sono previsti 8 numeri/anno

Registrazione

Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 1432 del 6/12/16

Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl

ONSITE CONSTRUCTION

Capoverso Editrice srl

Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it

TECNOLOGIE

86 CavaExpoTech 2024

La nuova gestione della cava e dei suoi processi di Ettore Zanatta

SERVIZI

92 Midi Equipment & Simex Sinergia nella “rete” di Ettore Zanatta

DOSSIER

96 Aftermarket Rimanere competitivi con i servizi di Cristina Cassinari

DISTRIBUZIONE

104 CGT

Novant’anni guardando al futuro di Ettore Zanatta

ON SITE

110 Estrazione e movimentazione di marmo nella cava Botticino Il gigante del fronte cava di Ettore Zanatta

FIERE

118 Asphaltica

Una filiera in espansione di Daniele Smiraglia

122 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia

Responsabilità

La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE CONSTRUCTION”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l’invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy N. 2016/679 (General data protection regulation, Gdpr). Qualora non desideri ricevere in futuro altre informazioni, può fare richiesta a Capoverso Editrice srl scrivendo a: info@capoversoeditrice.it

Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

Al riparo dalle “burrasche”

Che direzione prenderà il mercato delle macchine da costruzione nei prossimi mesi e l’anno venturo? Nonostante i segni di rallentamento le opinioni sono diverse e non tutte coerenti l’una con l’altra. C’è chi lamenta un deciso arretramento rispetto all’ultimo “biennio d’oro” e chi guarda in prospettiva alla coda lunga di una ripresa che finora ha potuto contare su basi politiche imprenditoriali interne piuttosto solide. Per farci un’idea di cosa succederà osserviamo il quadro d’insieme e, per essere più precisi, l’andamento delle realizzazioni che riguardano il PNRR. Va rilevato innanzitutto che proprio questo mese di giugno si è registrato un aumento del 10,7% sul prezzo medio della produzione di beni e servizi e per contenere gli effetti dell’inflazione il governo Draghi aveva istituito - ai tempi della sua carica - il Fondo Opere Indifferibili, che ha messo a disposizione 8 miliardi di euro ulteriori in aggiunta alle dotazioni comunitarie.

La maggior parte delle risorse integrative è andata a infrastrutture ferroviarie, sociali e idriche e Rfi (Rete ferroviaria italiana) è il soggetto attuatore che riceve la maggior quota di risorse da questo fondo FOI, con gli Enti territoriali e le Regioni a seguire. Questa è una buona notizia da rispolverare per le imprese impegnate a vario titolo nei cantieri infrastrutturali del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’attribuzione iniziale delle risorse non era più congruente e il Governo è intervenuto integrando i finanziamenti che, nello specifico, riguardavano soprattutto opere essenziali come le infrastrutture ferroviarie, sociali e idriche. Il FOI, in buona sostanza, ha cercato di evitare, ad esempio, i bandi pubblici deserti a causa della crisi dei prezzi, con le condizioni di partenza non più appetibili per le imprese, senza contare i molti cantieri già avviati ma a rischio di blocco per le difficoltà incontrate nel coprire i costi e nel reperire le materie prime. Dal 2021 l’aggiornamento dei prezzari e l’obbligo di inserimento nei nuovi bandi di una clausola di revisione prezzi hanno corroborato e rafforzato l’adozione del FOI, non solo riguardo ai progetti del PNRR, ma anche ad altre opere pubbliche importanti. Finora il Fondo in questione è stato finanziato per un totale di 17,8 miliardi di euro, programmati fino al 2027 (anche se finora ne risulta assegnato solo il 59%, per circa 10,4 miliardi). Quello che risulta da questa analisi sintetica dei provvedimenti di “corsa ai ripari” contro l’inflazione e le burrasche geopolitiche ed energetiche è un rassicurante senso di protezione nazionale previdente di opere e investimenti. Il settore delle nostre costruzioni ne terrà conto e potrà respirare ancora per un po’, senza ricadere nell’afflizione passata di chi non aveva previsto le tempeste improvvise che rischiano sempre di affossare industria, imprese, economie e fiducia dei mercati.

NOTIZIE

Rinnovate le cariche sociali

Michele Vitulano (Indeco) è stato riconfermato alla presidenza di Unacea per il prossimo biennio dal consiglio direttivo dell’associazione, riunitosi il 05 giugno scorso. Il consiglio direttivo, anch’esso rinnovato in occasione dell’assemblea di Unacea svoltasi presso Villa Ottoboni (PD), vede l’ingresso di Filippo Muccinelli Venieri (VF Venieri). Confermati i restanti consiglieri: David Bazzi (Komatsu) e Ruggero Riva (Cgt), cui sono affidate le due vicepresidenze, Giovanni Bolognini (Caterpillar), Federico Bullo (CNH Industrial), Davide Cipolla (CIFA), Alessandro Ditillo (Soilmec), Giovanni Pelizza (JCB Italia), Mirco Risi (Simex), Paolo Salvadori (Imer Group) e

FEDERBETON & GSE

Mario Spinelli (Wirtgen Macchine). “Sono onorato di questa riconferma - ha commentato Michele Vitulano - e continuerò quindi, insieme al consiglio direttivo e al team dell’associazione, a lavorare affinché si rafforzi sempre più la rappresentanza del nostro settore nel mondo. Sono passati molti anni da quando Unacea ha mosso i primi passi e devo riconoscere

con piacere che siamo riusciti a realizzare quello che sembrava un sogno: un’associazione vicina alle aziende e senza ‘fronzoli’. Su questo solco continueremo quindi la nostra attività, con una sempre maggiore attenzione ai versanti delle relazioni istituzionali, dell’internazionalizzazione e dell’intelligenza economica e di mercato”.

Accordo per la decarbonizzazione

Federbeton Confindustria, la federazione che in Italia rappresenta l’industria del cemento, e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) hanno annunciato la firma di un accordo di collaborazione per supportare il processo di decarbonizzazione della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo. L’intesa si concretizzerà, tra l’altro, attraverso iniziative congiunte volte a favorire un maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico degli impianti produttivi, leve per il raggiungimento della “carbon neutrality”. Tra le attività previste dall’accordo trovano spazio anche la sperimentazione di nuovi modelli di economia circolare e la promozione di configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile. Sarà istituito un Tavolo tecnico di confronto permanente sui temi oggetto dell’intesa e saranno sviluppate iniziative di

formazione e informazione sui temi della sostenibilità e dell’energia rinnovabile.

“L’industria del cemento e del calcestruzzo ha avviato da anni un percorso verso la progressiva riduzione delle emissioni di CO2 fino alla ‘carbon neutrality’, con l’investimento di circa 4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui. Grazie a questo accordo dotiamo le aziende associate di un partner per attuare e velocizzare la strategia di decarbonizzazione, che ridurrà i costi energetici e consentirà di raggiungere gli obiettivi del Piano

Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, ha dichiarato il direttore generale di Federbeton, Nicola Zampella. Secondo il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, “la transizione energetica è un’occasione di sviluppo economico, di riduzione dei costi, di innovazione e di riduzione della dipendenza energetica. Stiamo sviluppando un percorso di supporto per l’industria italiana, in particolare per i settori ‘Hard to Abate’ come quello della produzione del cemento e del calcestruzzo, che favorisca la decarbonizzazione dei consumi energetici nel rispetto dei principi economici, sociali, occupazionali e tecnologici. Il nostro obiettivo è sostenere l’industria italiana e coinvolgerla nella costruzione di un sistema energetico attento alle esigenze del tessuto produttivo”.

UNACEA

TESTED TO E X TREMES

Il nuovo escavatore cingolato JCB 370X ha superato tutti i test nelle condizioni più estreme, portando ai massimi livelli le caratteristiche di produttività, durata e affidabilità della gamma X Series. Questo grazie alla nuova interfaccia utente JCB UX, al carro potenziato che garantisce la massima stabilità, alle maggiori pressioni idrauliche che migliorano le prestazioni heavy-duty, al motore Stage V che eroga ancora maggiore potenza, garantendo così un’efficienza di assoluto riferimento nella sua categoria di peso. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione

NOTIZIE

OSSERVATORIO SAIE

Sostenibilità, digitalizzazione, infrastrutture e formazione

Il settore delle costruzioni continua a essere uno dei comparti principali del nostro Paese, con un elevato numero di imprese attive, pari a oltre 756.000 a fine marzo 2024, e una produzione aumentata del +1,5% nei primi tre mesi del 2024 rispetto al trimestre precedente. Lo scenario geopolitico ed economico instabile e il taglio del Superbonus stanno però rallentando la crescita del comparto, che nonostante le criticità rimane ottimista per il prossimo futuro. Lo confermano i dati dell’ultimo Osservatorio SAIE sulle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore edile e dell’impiantistica realizzato in avvicinamento a SAIE - La Fiera delle Costruzioni, in programma a Bologna dal 9 al 12 ottobre 2024. Il fatturato del 2023 è cresciuto per più della metà delle aziende (54%), mentre quello relativo all’ultimo quadrimestre è aumentato per il 46% di esse. Percentuali buone, che anticipano già una chiusura dell’anno con il segno più per il 47% delle imprese. Bene anche il portafoglio ordini, giudicato adeguato dall’82%, e il grado di soddisfazione riferito all’attuale andamento economico, medioalto per più di nove

dieci. In aumento anche gli stipendi dei collaboratori per il 19% delle aziende, mentre rimangono invariati per il 77%. Restando sempre in tema lavoro, quasi quattro aziende su dieci hanno avuto difficoltà nel reperire manodopera qualificata nell’ultimo anno. Per chi assume, gli operai altamente specializzati continuano a essere tra le figure più ricercate insieme agli impiegati (rispettivamente 23% e 31%). Per compensare la mancanza di addetti, le aziende stanno investendo nel personale già assunto, puntando anche su una maggiore formazione interna: il 67% delle imprese ha dedicato dalle 10 alle 30 ore al potenziamento delle competenze. Proprio la carenza di forza lavoro qualificata è alla terza posizione dei fattori considerati più critici dagli imprenditori, preceduta dal costo delle materie prime e dalla burocrazia. Guardando l’altro lato della medaglia, le misure che più hanno aiutato il mondo delle costruzioni sono stati gli incentivi, lo sblocco dei cantieri e gli investimenti per l’edilizia pubblica (rispettivamente 56%, 32% e 26%); la sburocratizzazione si colloca invece al quarto

posto con il 21%. Scendendo nel particolare, investimenti del PNRR e Superbonus sono stati gli incentivi più apprezzati, con una percentuale di alto gradimento in entrambi i casi attorno al 20%. Nel contesto del PNRR, le misure ritenute più utili sono stati gli investimenti sull’edilizia urbanistica e quelli sull’efficientamento energetico\ messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato. A tal proposito, a partecipare ai bandi del PNRR sono stati il 18% delle aziende. Sebbene sia ancora presto per valutare l’impatto reale dell’Intelligenza artificiale nelle costruzioni, il 30% delle imprese la considera già positivamente, mentre quasi il 50% non ha ancora un’idea precisa in merito e il 16% la vede come un rischio o una minaccia. Ad ogni modo già il 6% utilizza l’IA nei propri processi industriali e il 30% non la sfrutta ma ha intenzione di introdurla in futuro. Tra le innovazioni che saranno introdotte nel corso del 2024 figura anche il 5G, la cui implementazione è pianificata dal 7% delle aziende ma presente già nel 34% di queste.  Fortemente presenti nei processi produttivi delle imprese anche la sicurezza informatica e il cloud computing (49% e 40%).

Quali sono invece le iniziative a sostegno della sostenibilità?

Spiccano tra queste soprattutto l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (51%), l’acquisto di macchinari e impianti efficienti (35%) e il contenimento di emissioni atmosferiche (27%).

NOTIZIE

RIMAC

Sessant’anni di successi

Lavoro di squadra, passione e innovazione: sono tre elementi, questi, che da sempre caratterizzano l’operato di RIMAC, azienda reatina tra le più affidabili e qualificate del Centro Italia nella vendita, il noleggio e l’assistenza di macchine per il movimento terra, l’edilizia e il sollevamento. Una realtà che sabato 15 giugno ha voluto celebrare i suoi primi 60 anni di attività insieme a clienti, fornitori, dipendenti - e, in generale, a tutte le persone che hanno offerto il loro contributo al successo della società - con un evento in grande stile all’interno di una cornice d’eccezione come la Tenuta Sant’Antonio di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. “Sessant’anni fa Franco e Clara avevano una visione ben precisa: creare un’azienda che fosse non solo un luogo di lavoro, ma una famiglia. Oggi, guardando questa platea piena di volti sorridenti e orgogliosi, posso dire con certezza che quella visione sia diventata realtà”, ha sottolineato nel suo discorso introduttivo Andrea Riganelli, responsabile marketing di RIMAC, citando i due fondatori dell’azienda, ovvero i suoi nonni Franco Riganelli e la moglie Clara. “La passione è stato il motore che

ci ha spinti in tutti questi anni ed è la stessa passione che ci ha permesso di raggiungere grandi traguardi e di trasformare le sfide in opportunità, alimentando la nostra ricerca costante di innovazioni per rimanere all’avanguardia nel nostro settore. Negli ultimi 60 anni abbiamo cercato modi nuovi per supportare i nostri clienti, abbiamo migliorato i nostri servizi ed efficientato i nostri processi. Questo spirito di innovazione è stato il propulsore della nostra crescita e faremo in modo che lo sia anche per gli anni a venire”.

Durante l’evento gli ospiti hanno avuto la possibilità di partecipare a una serie di coinvolgenti attività, ma soprattutto ammirare l’ampio parco mezzi di RIMAC, che per l’occasione è stato messo in mostra con una grande esposizione sia nel piazzale principale della tenuta che sulla grande terrazza. Un’importante occasione per vedere dal vivo, in un ambiente informale, tutte le novità dei partner dell’azienda. I più fortunati hanno avuto anche la possibilità di effettuare un volo in mongolfiera sponsorizzato da Takeuchi - marchio distribuito in Italia da Midi Equipment e di cui RIMAC è dealer - e di ammirare da un’altezza di circa 20 m tutte le macchine esposte, oltre che di godere del paesaggio circostante. “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma al tempo stesso siamo determinati a perseguire questa strada con la stessa passione e dedizione che ci hanno portato qui oggi”, ha concluso Andrea Riganelli. “Continueremo a investire nelle persone e nei processi con l’obiettivo di migliorarci. Siamo pronti ad affrontare le sfide future con coraggio e determinazione sapendo che, insieme, potremo raggiungere traguardi ancora più importanti”.

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NOTIZIE

SCANIA

Celebrati i 50 anni in Italia

L’immatricolazione dei veicoli industriali del marchio Scania in Italia inizia nel 1974. Da allora, innumerevoli tecnologie, strutture e persone hanno contribuito ad affermare il Grifone, sempre più riconosciuto come emblema di soluzioni all’avanguardia e di consulenza strategica per un trasporto a prova di futuro. Scania, nata dall’unione di “VABIS” (Vagnfabriks Aktiebolaget i Södertelge) fondata nel 1891 con “Maskinfabriksaktiebolaget Scania i Malmö”, è una delle poche case

i primi 2.000 veicoli, tramite una rete che contava all’epoca 13 concessionarie autorizzate.

La crescita di Italscandia è segnata da importanti traguardi: 10.000 veicoli venduti in Italia già nel 1984, 20.000 nel 1990 e 30.000 nel 1995. Agli inizi del 1999 Italscandia viene acquisita da Scania Group e rinominata “Italscania S.p.A.”. Nel 2023 Italscania segna il superamento di 100.000 autocarri venduti in Italia, forte di una rete commerciale e di assistenza costituita da 112 officine e 18

costruttrici di veicoli che possono vantare una tradizione così lunga e ininterrotta. La sua storia in Italia inizia, però, negli anni Settanta quando Armando Rangoni, riconoscendo nel marchio un grande valore, fonda “Italscandia Autocarri S.p.A”, ottenendo il mandato per l’importazione dei prodotti della Casa svedese. Con l’istituzione del Mercato Comune Europeo e una più libera circolazione delle merci si apre la possibilità anche agli autotrasportatori italiani di conoscere Scania, già apprezzata in diversi altri Paesi europei. Nonostante la crisi economica, dal 1973 al 1976 vengono venduti

concessionarie, distribuite su tutto il territorio nazionale, coordinate dalla sede centrale di Trento. Uno dei fattori determinanti del successo iniziale fu la qualità del servizio post-vendita offerto. L’Ing. Sten Fagerdahl ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della rete di assistenza e come responsabile del reparto tecnico. “Le realtà imprenditoriali che nella seconda metà degli anni Settanta sposarono per prime il progetto di Scania furono Autoveicoli Erzelli, Italcar, Leiballi & Cuzzuol, Sacar, Scandicar e Toscandia. Iniziò con loro lo sviluppo di una rete, nel tempo sempre più riconosciuta

come un’organizzazione competente e in grado di offrire proposte commerciali e servizi all’avanguardia. Oggi, in questa fase di trasformazioni tecnologiche, sono fiero del lavoro di formazione e di

continuo aggiornamento alla rete nazionale, svolto in sinergia anche con la Casa Madre. Insieme alle competenze e conoscenze tecniche sono cresciuti anche lo spirito di squadra e il senso di appartenenza. Solo così creiamo un valore aggiunto per i nostri clienti, perché le persone fanno la differenza”, dichiara Andrea Carolli, direttore Rete Scania Italia.

Tra le figure che nel tempo si sono succedute alla guida di Scania in Italia Christian Levin, AD dal 2006 al 2010, ha dato proprio in quegli anni un impulso allo sviluppo di quello che sarebbe diventato il modello di gestione e di leadership per tutta l’organizzazione commerciale di Scania nel mondo. Oggi, Levin è presidente e CEO di Scania, nonché CEO di TRATON SE, che raggruppa i marchi del Gruppo Volkswagen attivi nel settore dei veicoli industriali. “La relazione con i nostri clienti nel tempo è mutata verso forme più complesse, trasformandosi in consulenza strategica per determinati progetti. In Scania una cosa non è mutata nel tempo: la volontà di mettere in strada la migliore soluzione possibile, su misura per ogni cliente e sostenibile nel tempo”, dichiara Enrique Enrich, presidente e AD di Scania Italia.

SEX

Tre macchine 100% elettriche ad Annecy

Mecalac ha impiegato tre macchine al 100% elettriche nel cantiere di elettrificazione delle imbarcazioni e degli eventi culturali e sportivi sulle rive del lago di Annecy, in Francia. Questa iniziativa è in linea con la volontà di Mecalac di promuovere pratiche rispettose dell’ambiente, garantendo al contempo prestazioni ottimali sul campo, compattezza e un’autonomia reale di otto ore (una giornata lavorativa). Presentato il 26 aprile alla presenza del sindaco di Annecy e del segretario generale della Prefettura dell’Alta Savoia, il cantiere si è distinto come esempio di transizione energetica. Le tre macchine elettriche di Mecalac

ASTRA

(l’escavatore-caricatore gommato e12, la pala caricatrice con braccio girevole eS1000 e il dumper eMDX) garantiscono un funzionamento senza emissioni, soddisfacendo la crescente domanda di soluzioni più rispettose dell’ambiente. Grazie a queste macchine elettriche il cantiere ha beneficiato non solo di una riduzione delle emissioni in loco, ma anche

di un livello di rumore generato dalle macchine 10 volte inferiore a quello dei loro equivalenti termici tradizionali. Insieme ad altre misure, come il riutilizzo del terreno di scavo, l’impronta di carbonio in questo cantiere è stata inferiore del 25% rispetto a un cantiere equivalente realizzato con mezzi e metodi standard.

Pneumatici EnduTrax

come primo equipaggiamento

ASTRA ha scelto gli pneumatici

EnduTrax di Apollo Tyres come primo equipaggiamento per la sua gamma di autocarri fuoristrada pesanti. L’accordo, che ha preso il via ad aprile, segna la seconda partnership tra Apollo Tyres e il Gruppo IVECO. ASTRA ha sottoposto la gamma EnduTrax a un rigoroso processo di omologazione per garantire che soddisfacesse le esigenze estreme dei suoi autocarri, che spesso devono affrontare terreni impegnativi e gestire carichi pesanti. L’accordo comprende tre diversi prodotti

EnduTrax in cinque dimensioni, tutti per ruote da 22,5”: 13R22,5 EnduTrax MA, 13R22,5 EnduTrax MD, 315/80R22,5 EnduTrax MA, 315/80R22,5 EnduTrax MD e 385/65R22,5 EnduTrax MA HD. Gli pneumatici saranno montati sull’intera gamma di autocarri ASTRA: HD9 Rigid e HD9 Tractor. Prodotti nello stabilimento Apollo Tyres di Gyöngyöshalász in Ungheria, gli pneumatici EnduTrax sono adatti a una vasta gamma di utilizzi, tra cui autocarri fuoristrada di grandi dimensioni e ribaltabili. Gli elevati livelli di durata sono ottenuti grazie alla carcassa rinforzata, che supera i requisiti delle normative europee. L’ampia area di contatto dello pneumatico consente una distribuzione bilanciata della pressione per ottenere tassi di usura uniformi per tutta la sua durata, mentre la tela è rinforzata per facilitare la ricostruibilità. Inoltre, la mescola avanzata dell’EnduTrax

offre un aumento dell’11% della resistenza ai tagli e ai trucioli rispetto a un normale pneumatico regionale Apollo Tyres per tutte le ruote, rendendolo ideale per i clienti ASTRA che operano nel settore edile e minerario. Yves Pouliquen, Group Head of Sales and Marketing di Apollo Tyres Europe, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di rafforzare il nostro rapporto con il Gruppo IVECO attraverso questa nuova partnership, e riconosciamo che conquistare la fiducia del team ASTRA la dice lunga sulla qualità e la durata dei nostri prodotti. EnduTrax è progettato per le applicazioni fuoristrada pesanti più impegnative e non vediamo l’ora di vedere i clienti di ASTRA mettere alla prova i nostri pneumatici”. La partnership con ASTRA segue l’accordo confermato con IVECO nell’aprile 2023 per la fornitura di EnduTrax per la gamma Way del marchio.

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NOTIZIE

WIRTGEN GROUP

Un “Production System” sulle Alpi Sveve

Nel quadro del potenziamento delle energie rinnovabili in Germania, tra le altre cose sono in costruzione dei nuovi impianti eolici sulle Alpi Sveve. Per poter raggiungere questi luoghi e poter iniziare la costruzione di un nuovo impianto, è necessaria una rete stradale in ottime condizioni.

In occasione dell’intervento edile a Obersontheim è stato impiegato un Production System del Wirtgen Group, composto da due rulli Hamm, una motolivellatrice

John Deere 622 GP, una riciclatrice a freddo WR 240i di Wirtgen e una macchina spandilegante

Streumaster SW 112 TC.

Per il rifacimento della strada diretta a un impianto fotovoltaico è stato necessario trattare la carreggiata esistente su una lunghezza di 1.100 m con uno strato di fondazione legato con materiali idraulici e, allo stesso tempo, allargarla da 4,5 m a 7 m.

Per la produzione dello strato di base consolidato con il cemento, in primo luogo la spandilegante trainata SW 112 TC ha sparso il cemento. Successivamente, una riciclatrice gommata WR 240i di Wirtgen ha miscelato

omogeneamente e precisamente con il proprio rotore di fresatura e miscelazione lo strato di base a una profondità di 35 cm con il cemento sparso in quantità pari a 49 kg per metro quadrato. Durate il processo di miscelazione, una barra di spruzzatura ha iniettato dell’acqua esattamente nel vano di miscelazione. Dietro alla riciclatrice, un rullo Hamm H 7i della CompactLine ha effettuato la prima precompattazione, prima che la motolivellatrice John Deere 672 GP profilasse il materiale dello strato di base trattato con un’inclinazione trasversale del

3%. In questo contesto, il Grader ha convinto tra l’altro con la sua funzione Auto-Pass, che semplifica notevolmente la profilazione delle superfici. Con la semplice pressione di un pulsante, infatti, l’aratro viene posizionato sul terreno e il sistema Grade Pro viene attivato. Al termine di una corsia, l’aratro viene quindi sollevato e ruotato, in modo che la profilatura desiderata venga ricreata automaticamente. In questo modo, il Grader non deve essere riportato all’inizio del tracciato per ripartire dall’inizio. “Proprio in questo contesto la funzione automatica Auto-Pass si è rivelata davvero

utile. Quando la macchina viene girata, l’inclinazione trasversale viene impostata in modo adeguato con la semplice pressione di un pulsante”, ha dichiarato soddisfatto del risultato Heinrich Eichele jun., amministratore della Gebrüder Eichele GmbH. Per la compattazione finale è stato impiegato un rullo compattatore Hamm del tipo HC 130i. A dispetto del tempo inclemente e della tabella di marcia serrata, il lotto è stato completato come previsto entro due giorni. La stesa finale dello strato superficiale di asfalto è stata realizzata con una finitrice stradale SUPER 1800-3i del marchio Vögele.

NOTIZIE

Un escavatore elettrico ZE135 a Stoccolma

L’escavatore elettrico ZE135, sviluppato in una joint-venture tra Hitachi Construction Machinery Europe (HCME) e KTEG, è stato protagonista della prima tappa di un tour europeo unico, intitolato “Powering the Future”.

La macchina a emissioni zero da 14 t è stata affiancata da due modelli elettrici più piccoli, l’Hitachi ZX85-6EB e lo ZX55U-6EB, in un test svoltosi in condizioni climatiche fredde su un importante progetto infrastrutturale nella capitale svedese di Stoccolma. L’alimentazione delle macchine è stata fornita da un’unità di ricarica

per batterie da 300kVA/422kWh sviluppata da HCME in collaborazione con Alfen NV, fornitore olandese di sistemi di accumulo di energia mobile, e con la società commerciale giapponese ITOCHU. Avendo sottoscritto e firmato un protocollo nell’ottobre 2023, Hitachi Construction

Machinery sta lavorando con i suoi due partner per raggiungere le emissioni zero nei cantieri europei. Quando Delvator, concessionario locale di Hitachi, ha chiesto all’impresa Bäckströms di partecipare a un progetto con tre nuovi escavatori elettrici, la risposta dell’amministratore delegato

Jerry Magnusson è stata immediata: “Siamo stati incredibilmente felici e grati, con tre motivi principali per cui abbiamo accettato di collaborare così rapidamente. Come prima cosa, alla fine di quest’anno la città di Stoccolma implementerà una zona a basse emissioni in parte del centro cittadino, dove lavorano molte delle nostre macchine. Il secondo motivo è che puntiamo ad anticipare le esigenze dei nostri clienti e a soddisfarle prima che chiedano una soluzione diversa. Infine, il nostro gruppo ha fissato degli obiettivi sostenibili e ha indicato come raggiungerli e il test è una parte importante di questo programma”. Non sorprende quindi che Backströms abbia accettato l’invito a provare i tre escavatori elettrici. Lo slogan dell’azienda, “Stiamo costruendo una Stoccolma migliore”, è anche rappresentativo dell’approccio ecologico adottato in generale nella sua attività. L’impresa ha quindi contattato il suo cliente, il fornitore di energia Stockholm Exergi, per verificare se fosse disposto a far lavorare lo ZE135 e l’unità di ricarica in un progetto di sistema di raffreddamento nel rinnovato Meatpacking District della città.

HITACHI

NOTIZIE

DEVELON

Una più ampia piattaforma digitale

In risposta alla crescente domanda DEVELON, ex Doosan Construction Equipment, ha lanciato l’ultima versione del suo sistema di gestione della flotta, “MY DEVELON”, una nuova piattaforma digitale per la gestione delle macchine movimento terra. “Utilizzando l’applicazione ‘MY DEVELON’ o il browser web, clienti e concessionari possono accedere e gestire i dati di manutenzione e funzionamento delle loro macchine movimento terra DEVELON”, afferma Kevin Lynch, Marketing Communications Manager di DEVELON Europe. “I clienti possono monitorare a distanza lo stato delle loro macchine e comunicare con le stesse inviando determinati tipi di messaggi”. Tra le nuove funzionalità ora disponibili sulla piattaforma “MY DEVELON” ci sono la possibilità da parte del cliente di effettuare una richiesta di intervento, dettagliando il problema con un eventuale upload di fotografie, di consultare il catalogo

ricambi e di ottenere preventivi personalizzati per i ricambi delle macchine DEVELON. “C’è un menù tramite il quale i clienti possono richiedere un preventivo per ricambi originali DEVELON al proprio concessionario locale”, spiega Kevin Lynch. “Si tratta di una risorsa molto utile per i clienti. Possono selezionare i ricambi per cui desiderano un preventivo e inviarli al loro concessionario. I clienti possono inoltre iscriversi ai nostri esclusivi servizi digitali”. Secondo i dati registrati da DEVELON, sempre più concessionari e clienti usano i sistemi telematici.

Anche se alcuni clienti possono essere intimoriti dalla mole di dati, DEVELON e i suoi concessionari stanno lavorando sodo per sviluppare programmi di formazione che aiutino i clienti a orientarsi nel sistema. I concessionari DEVELON usano materiali di formazione semplici e concisi, molto efficaci con i commerciali. “Quando un cliente acquista una nuova macchina, i commerciali della concessionaria offrono una formazione di base sulla telematica al cliente”, afferma Kevin Lynch. “Quando il cliente esce dal concessionario con la nuova macchina, ha già un profilo sul sistema telematico. Il cliente può accedere e iniziare subito a monitorare la nuova macchina”. Secondo DEVELON, una delle funzionalità più apprezzate dei sistemi telematici è la possibilità di ricevere codici dalle macchine. Concessionari e clienti possono iscriversi per ricevere notifiche quando una macchina DEVELON necessita di manutenzione. In questo modo, i concessionari possono intervenire in modo proattivo sulle macchine dei clienti, ottimizzando la protezione della disponibilità operativa.

“La nostra offerta telematica aiuta a far funzionare le macchine dei nostri clienti nel modo in cui sono state concepite”, afferma Kevin Lynch. “Concessionari e clienti possono monitorare le macchine da remoto in modo ottimale per assicurarsi che siano in buone condizioni e per programmare la manutenzione periodica affinché venga eseguita quando è necessaria”. L’app “MY DEVELON” può essere scaricata dai principali app store. Gli utenti del sistema “DEVELON Fleet Management” devono sostituire l’app con la nuova app “MY DEVELON” e possono accedervi con le stesse credenziali.

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NOTIZIE

CASE

Una flotta di macchine in Galles

Le prestazioni delle macchine, la produttività, l’accettazione da parte degli operatori, il consumo di carburante e il supporto dei concessionari: sono tutti fattori, questi, che contribuiscono al costante passaggio dell’appaltatore gallese Hywel Griffiths Plant Hire & Groundworks a una flotta di macchine CASE Construction Equipment. L’azienda, fondata 28 anni fa nella sua sede di Clunderwen, vicino a Carmarthen, nel Galles meridionale, si è rivolta per la prima volta alla linea di attrezzature CASE quando era alla ricerca di un apripista di peso medio. “Ci stavamo pensando da un po’ di tempo e avevamo un CASE 1650M in demo”, ha affermato Griffiths. “Alla fine, però, abbiamo optato per un 1150M, perché si adatta meglio al nostro lavoro”. Dotato di guida laser 3D Topcon e di sistemi di controllo della macchina GPS Leica, l’apripista è diventato una parte essenziale della flotta di movimento terra Griffiths, lavorando spesso in tandem con altri modelli CASE su una serie di progetti in tutta la regione. L’azienda ha inizialmente operato nel settore dell’affitto e della costruzione di impianti, prima di concentrarsi sul settore delle opere a terra, che ora costituisce la maggior

parte del suo lavoro. Griffiths ha 25 dipendenti che lavorano nell’azienda e ogni macchina ha un operatore dedicato, molti dei quali sono in azienda da tempo. La flotta CASE comprende un mini da 1,2 t, un CX85D SR da 8 t, tre escavatori cingolati CX130E da 13 t, un CX145D SR, un CX225D e un CX245D SR. Un secondo CX245D SR è attualmente in fase di ordinazione per sostituire una macchina più vecchia. Tutti gli escavatori, ad eccezione del CX130E, sono modelli a raggio corto, che consentono un accesso più facile a cantieri ristretti e riducono il rischio di potenziali danni da impatto in aree di lavoro congestionate. Sono stati acquistati con specifiche molto elevate, con l’aggiunta di rotatori inclinabili Steelwrist per la massima versatilità. Ciò ha comportato la scelta di bracci del bilanciere corti su alcune macchine, per consentire il peso aggiuntivo del rotatore inclinabile. La CX85D SR a raggio corto poggia anche su pattini da 600 mm più larghi e lavora con un monobraccio dritto, mentre entrambe le macchine da 13 e 14 t sono state specificate con le pastiglie più grandi da 800 mm, aumentando le loro capacità su terreni bagnati e difficili e aumentando ulteriormente la loro stabilità. “La capacità di

sollevamento è davvero buona, anche con il raggio ridotto”, ha affermato Griffiths. I CX130E si sono anche dimostrati economici da gestire, permettendo di risparmiare denaro rispetto agli ultimi escavatori dell’azienda. “Il CX130E costa circa 7,50-9,00 sterline all’ora con carburante, rispetto alle nostre macchine precedenti da 13-15 sterline l’ora. Si tratta di un risparmio enorme”, ha aggiunto.  Se il risparmio di carburante è stato un fattore importante nel passaggio a CASE, di pari importanza è stato il livello di assistenza della macchina fornito dal concessionario locale Riverlea Industrial. “In Riverlea sono brillanti. Il back-up è ottimo”, ha affermato Griffiths. “Prima mi occupavo della manutenzione complessiva internamente, ma ora riceviamo un pacchetto di assistenza con CASE e tutto il nostro kit è curato da Riverlea. A metà del prezzo di alcuni concorrenti”. Anche se gli piace essere proprietario dei mezzi della flotta, iGriffiths ha anche elogiato Riverlea per i finanziamenti disponibili per l’acquisto di nuovi macchinari. “CASE Finance è favolosa”, ha affermato. “Finanziamo circa il 40% della macchina ed è stato fantastico avere a che fare con loro”

NOTIZIE

NIEDERSTÄTTER

La formazione cresce a Nord-est

La Niederstätter Academy di Povegliano (TV) ha ottenuto dalla Regione del Veneto l’accreditamento come centro di formazione autonomo. Grazie a questo riconoscimento l’azienda altoatesina, specializzata nel noleggio e nella vendita di macchinari edili, potrà offrire e realizzare corsi in completa autonomia. La Niederstätter Academy offre percorsi di Alta Formazione per operatori di macchinari edili – a cui si sommano corsi specifici di sicurezza sul lavoro – mirati alle esigenze del settore delle costruzioni, del settore pubblico e di quello industriale. Povegliano si aggiunge così come polo di formazione autonomo alle altre sedi della Niederstätter Academy attive nel Nord Italia, ovvero quella di Castelli Calepio (BG) e Bolzano. “Abbiamo sempre investito e dato grande importanza alla formazione: per noi è il fondamento per l’erogazione di prestazioni e servizi di alta qualità. Dal 2014, anno di inaugurazione della prima sede dell’Academy a Bolzano, in Alto Adige, i successi sono stati continui e la varietà dei programmi formativi in costante crescita: nelle aule e negli areali di addestramento open-air della Niederstätter Academy sono passati oltre 50.000 corsisti”, spiega Daniela Niederstätter, membro del consiglio di amministrazione. Il centro della Niederstätter Academy di Povegliano potrà offrire in totale autonomia un programma completo di corsi per gruisti e carrellisti, operatori di macchine movimento terra e gru mobili, dedicati a datori di lavoro, operatori e collaboratori. “L’affidabilità e la qualità sono gli elementi fondanti delle offerte dell’Academy”, aggiunge Daniela Niederstätter. Il corpo docente attivo nella Niederstätter Academy vanta

un prezioso bagaglio di conoscenze collezionato negli anni e maturato sul campo lavorando direttamente con le macchine e costantemente integrato con corsi di formazione e di aggiornamento professionale, sia in loco sia direttamente nelle sedi dei partner costruttori di macchine edili. I docenti sono quindi in grado di rispondere in maniera esaustiva ai partecipanti perché conoscono le sfide del lavoro. Inoltre, i corsi dell’Academy sono caratterizzati da un equipaggiamento tecnico all’avanguardia, ampio utilizzo di macchine di ultima generazione al passo con l’industria 4.0 e metodi di insegnamento interattivo. I partecipanti possono così toccare con mano e sperimentare le tecnologie più innovative.  Pratica e teoria sono perfettamente integrati: oltre alle sale studio per l’insegnamento della teoria, l’Academy di Povegliano offre

infatti un vasto areale sterrato su cui esercitarsi con i macchinari, ad esempio eseguendo scavi o altri lavori. Aspetto, questo, particolarmente importante anche per i corsi sulla guida delle macchine, sia di base che di aggiornamento, che danno grande valore all’aspetto pratico e non solo teorico. I corsi di aggiornamento vengono infatti spesso realizzati interamente sulle macchine edili. La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale all’interno dell’offerta formativa dell’Academy di Niederstätter, che dal 2023 si è arricchita di un nuovo, importante tassello. Prima azienda sul territorio nazionale, Niederstätter ha infatti presentato la prima “patente di guida” per le macchine edili. A ogni partecipante ai corsi dell’Academy viene rilasciata una tessera di abilitazione da cui è possibile, grazie alla tecnologia NFC, accedere attraverso un semplice smartphone a tutti i certificati sui corsi completati all’interno del portale clienti dell’Academy. “Questo si rivela uno strumento particolarmente utile anche in caso di ispezioni: oltre a facilitare i controlli sulla sicurezza la nostra tessera rappresenta uno sgravio per le aziende che, grazie alla digitalizzazione, vengono sollevate da lunghi adempimenti burocratici”, spiega Daniela Niederstätter. “Come famiglia attiva da quasi 50 anni abbiamo uno stretto legame con il settore delle costruzioni e conosciamo bene le esigenze formative delle imprese”. In questo senso, l’Academy garantisce un’alta frequenza dei corsi, proponendo diverse date, ma non solo: tutti i corsi sono garantiti, poiché non esiste un numero minimo di partecipanti. “Ciò permetterà alle imprese del settore di calendarizzare in anticipo tutte le attività di cantiere”, sottolinea Niederstätter.

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ECOTEC SOLUTION

Sicurezza e sostenibilità con UNTHA XR3000 C

La F.lli Rossi Fu Alderige ha ottimizzato il suo processo di trasformazione dello zinco scegliendo la tecnologia di triturazione UNTHA distribuita da Ecotec Solution.

Le Zincherie Fratelli Rossi operano con impianti tecnologicamente all’avanguardia, nel rispetto delle normative sulla sicurezza e con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente: per riuscire a efficientare i processi di stoccaggio e fusione dello zinco hanno scelto di inserire nel loro ciclo produttivo un trituratore monorotore UNTHA XR3000 Cutter fornito

di due file di coltelli aggressivi adatti alla triturazione di materiali difficili in un unico passaggio. L’UNTHA XR3000 C è stata inserita all’interno del processo di trattamento di lamiere di zinco a densità che varia da 3 a 7 t/m3. Il trituratore si occupa della triturazione e della separazione magnetica, riducendo il volume

e trasformando il materiale in un prodotto omogeneo con pezzatura da 80 a 130 mm, a seconda della griglia utilizzata. La macchina, dotata di due motori sincroni da 132 kW raffreddati ad acqua, è accessoriata di un rotore corazzato, una protezione del rotore costituita da una serie di riporti di saldatura sulle piastre antiusura già presenti.

La completa un sistema di nebulizzazione che permette di ridurre le polveri prodotte dal trattamento con una nebulizzazione così fine da non lasciare tracce di umidità.

on l’installazione di una griglia a foro 90 mm la portata arriva a 20 t/h.

NOTIZIE

Si rafforza il segmento “Costruzioni e Industria”

Tecnologia costruttiva, costante espansione e consolidamento della rete distributiva e di assistenza, vicinanza al cliente per rispondere con tempestività a ogni sua esigenza: sono, queste, tre delle caratteristiche su cui si fonda il successo di JCB, testimoniato non solo dai numeri ma dal prestigio e dalla credibilità riconosciuti al marchio dai suoi utilizzatori. Uno status cui il brand britannico risponde con una strategia volta all’espansione e al potenziamento delle sue aree strategiche di business fatta non solo di nuove strutture ma anche e soprattutto di uomini. In quest’ottica si colloca l’ingresso nel team della filiale italiana di JCB di Carlo De Marco, che ha assunto la carica di responsabile del segmento di mercato Costruzioni e Industria, riportando all’amministratore delegato Ing. Marco Falcone. Da tempo JCB ha implementato un assetto organizzativo orientato alla specializzazione per aree di business, che accanto alla citata divisione Costruzioni e Industria vede Matteo Ravanelli alla guida dell’area Agricoltura e Federigo Agostini responsabile del settore Major Account, entrambe figure manageriali dotate di profonda competenza e consolidata esperienza nei rispettivi settori. Una scelta finalizzata a garantire una proposta ottimale di prodotti e servizi a ogni profilo di cliente, dalle piccole e medie imprese supportate dalla capillare rete distributiva JCB, fino ai noleggiatori professionali e alle grandi società imprenditoriali, garantendo a ognuno la migliore selezione di soluzioni in rapporto alla tipologia e alle dimensioni delle attività e un supporto costante e puntuale nella cruciale fase postvendita.

L’inserimento di Carlo De Marco nello staff di JCB Italia rappresenta un nuovo importante passo di questa strategia, che potrà così contare sulle capacità e l’esperienza di una figura professionale che ha maturato negli anni spiccate capacità di gestione delle reti di vendita, improntando il proprio lavoro sulla reciproca collaborazione con i partner esterni, aiutando gli imprenditori ad affrontare le sempre nuove sfide del mercato e supportandoli nei cambiamenti determinati dalla sua evoluzione. “Grazie ai tanti anni di lavoro trascorsi in realtà moderne e competitive - dichiara Carlo

De Marco - ho avuto modo di assimilare i valori che ne guidano i risultati, ovvero completa dedizione alla mission aziendale, profonda conoscenza delle esigenze dei clienti e velocità nelle decisioni, e tutto ciò sarà parte integrante del mio impegno in questo nuovo ruolo. Sono consapevole che le sfide poste oggi dal mercato sono numerose e complesse, ma le straordinarie risorse tecnologiche, produttive e umane di JCB consentiranno all’azienda di ribadire la sua leadership e un patrimonio di credibilità fatto di qualità, tradizione e innovazione”.

“Quest’ultimo ingresso nella nostra struttura - afferma l’Ing. Marco Falcone - rappresenta un nuovo tassello della strategia di JCB in Italia, che al costante impegno della casa madre nei confronti dell’innovazione tecnologica e dell’ampliamento della gamma affianca il prezioso contributo della rete distributiva e di service per offrire ai clienti soluzioni sempre più efficienti, innovative e performanti e un supporto impeccabile”.

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NOTIZIE

HYUNDAI

Un escavatore HX210ANL per Ritonnaro Costruzioni

L’azienda Ritonnaro Costruzioni sta collaborando al progetto dell’Alta Velocità di Verona-Padova per lo spostamento di sottoservizi e di condotte importanti a livello di diametri e tubazioni. Si tratta del primo lotto funzionale che prevede una tratta di linea ferroviaria che correrà per 44 km da Verona e Vicenza attraversando ben 13 comuni, otto in provincia di Verona e cinque in provincia di Vicenza, tra i quali troviamo Brendola e Altavilla Vicentina, dove sono al lavoro due escavatori cingolati Hyundai. Fondata nel 1972, Ritonnaro Costruzioni opera nei settori dell’edilizia civile, nella realizzazione di strade, impianti di depurazione, di gasdotti e, prevalentemente, di acquedotti e fognature di grande rilievo. “Si tratta di una realtà consolidata e importante che, tramite tre sedi principali ubicate in Veneto, Campania e Piemonte, è impegnata in diversi lavori pubblici in tutto il territorio italiano. Tre anni fa abbiamo instaurato una bellissima collaborazione che ha portato l’azienda Ritonnaro Costruzioni all’acquisto di sette escavatori Hyundai di nuova generazione, tra i quali i due modelli

HX210A NL che attualmente sono al lavoro presso il cantiere di Brendola e Altavilla Vicentina”, ha spiegato Angelo Schenato, direttore commerciale di Bauma Service, concessionario Hyundai per le regioni Veneto e TrentinoAlto Adige. “L’azienda Ritonnaro Costruzioni opera nel settore dei lavori pubblici nella regione Veneto da oltre 25 anni e si è specializzata nel settore acquedottistico, fognario e depurazione in modo particolare. Attualmente stiamo collaborando al progetto dell’Alta Velocità per lo spostamento di sottoservizi, di condotte importanti a livello di diametri di tubazioni. Siamo attualmente impegnati anche nella posa della nuova rete idrica nella zona di Brendola Altavilla Vicentina, dove stiamo posando una tubazione in acciaio del diametro di 1 m. In questa tratta specifica stiamo posando tubazioni in acciaio di diametro 1.000 mm, con rivestimento interno di cemento e protezione esterna in polietilene. Le varie tubazioni, una volta posate, vengono poi saldate in opera. Termineremo i lavori del tratto su strada a breve, per poi passare all’altra tratta sotto l’autostrada A4”,

ha dichiarato il Geom. Profeta, responsabile dei cantieri di tutta la regione Veneto.  In questo cantiere lavorano due macchine Hyundai, più precisamente due escavatori HX210A NL che vengono impiegati prevalentemente nelle operazioni di scavo, carico di materiale e movimentazione delle tubazioni da posare, per poi passare alle attività di rinterro e ripristino della tratta stradale. “Entrambi gli escavatori sono stati acquistati nel 2020, successivamente abbiamo acquistato un escavatore HX160 e il modello HX220 fuori sagoma. Sono delle macchine performanti, versatili e caratterizzate da un ottimo connubio qualità/prezzo. Siamo molto soddisfatti dell’acquisto di questi escavatori, così come siamo molto soddisfatti anche del servizio di assistenza che Bauma Service ci fornisce da anni. Per noi l’assistenza in cantiere è fondamentale, perché per la nostra tipologia di lavoro è davvero impensabile spostare una macchina per portarla in officina a farla riparare. Ciò comporterebbe dei costi elevati e dei tempi troppo lunghi per le nostre esigenze. Avere un supporto tecnico direttamente in cantiere che ci possa risolvere il problema è davvero un valore aggiunto. Bauma Service ci ha supportati nella scelta della macchina ideale per le nostre esigenze operative, proponendoci i modelli Hyundai. I due escavatori hanno dimostrato fin da subito le loro qualità in termini di prestazioni, affidabilità, sicurezza e consumi ridotti. Caratteristiche che ci hanno spinto ad acquistare altri modelli del marchio coreano per far fronte alle diverse esigenze dei cantieri. Bauma Service da diversi anni fornisce alla nostra azienda un servizio tempestivo e professionale

di assistenza e manutenzione”, ha precisato il geometra Profeta.

“Per Bauma Service questa è stata una conquista importante, perché riflette la storia di una collaborazione che ha radici lontane. Da anni offriamo all’azienda

Ritonnaro Costruzioni il nostro servizio di manutenzione, cercando di far fronte alle diverse esigenze e trovando, insieme, le soluzioni più idonee. Quando il cliente ci ha contattati per il rinnovo del proprio parco macchine abbiamo analizzato le diverse necessità che contraddistinguono le società di servizi, cercando un buon rapporto qualità/prezzo e abbiamo trovato la soluzione nell’escavatore HX210A NL, una macchina performante, precisa, stabile e sicura. In questa tipologia di cantiere, che esige sia potenza che precisione, l’escavatore Hyundai ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative, grazie al posizionatore, alla tipologia del

braccio e all’impianto idraulico dedicato che, oltre a garantire l’esecuzione di scavi ‘su misura’, assicurano la massima sicurezza durante i lavori di posa delle tubazioni”.

Bauma Service sta personalizzando anche l’escavatore Hyundai HX220 A con l’utilizzo di un braccio più lungo, un impianto idraulico dedicato per poter montare l’infissore in modo

che possa essere impiegato per la posa di palancole. Oltre ai due escavatori Hyundai HX210A NL, l’azienda Ritonnaro Costruzioni ha acquistato un escavatore HX160A, sul quale è stata montata una piastra vibrante, per svolgere alcuni lavori speciali all’interno di centri storici, e sta valutando l’acquisto del modello HX145A per far fronte ad altri impieghi.

YANMAR

NOTIZIE Ispirazione giapponese

per Lüscher Gartenbau-Baumschulen

Lüscher GartenbauBaumschulen AG ha sede a ovest di Zurigo. Fondata nel 1956 come “impresa individuale”, l’azienda realizza oggi tutti gli aspetti della progettazione di giardini e paesaggi: dalle piccole aree verdi di case unifamiliari ai grandi parchi. Le macchine edili ideali per affrontare i vari interventi provengono da Yanmar Compact Equipment (Yanmar): “Sono un grande fan della tecnologia giapponese e dei motori Yanmar, noti per la loro durata e per le loro prestazioni”, afferma l’amministratore delegato Hanspeter Lüscher, spiegando la sua scelta. Dopo aver completato la sua formazione, alla fine degli anni Novanta Lüscher si è recato a Tokyo per un anno, allo scopo di immergersi nella millenaria arte giapponese

del giardinaggio: “I giapponesi vedono la bellezza nell’usato, nell’imperfetto e nella semplicità dell’architettura. Allo stesso tempo sono estremamente progressisti quando si tratta di tecnologia. Questo mi ha ispirato”.

Con i suoi 70 dipendenti, Lüscher GartenbauBaumschulen AG è una delle più grandi aziende orticole a conduzione familiare della Svizzera e si distingue soprattutto per la combinazione di tecniche di orticoltura e arboricoltura. Qui vengono coltivate oltre 4.000 specie di piante diverse provenienti dal programma di selezione dell’azienda. “Gli svizzeri attribuiscono grande importanza alla bellezza dei giardini”, afferma Hanspeter Lüscher. “Mi piace sempre

incorporare nel mio lavoro gli elementi naturali della progettazione dei giardini giapponesi, come pietre, acqua, piante, legno e sabbia, che creano un paesaggio armonioso ed equilibrato”. Il fascino della cultura giapponese brilla negli occhi di Hanspeter Lüscher. Non passano nemmeno tre anni senza che egli si rechi almeno una volta nella terra del Sol Levante. Ispirato da ogni viaggio, porta con sé in Svizzera un pezzo di cultura giapponese. Il team di Lüscher è attivo soprattutto nella regione di Zurigo. Il progetto attualmente più esteso e più noto che Lüscher sta supervisionando è la Lewa Savannah, un recinto di 5,6 ettari presso lo zoo di Zurigo, che ospita tra l’altro rinoceronti, giraffe e zebre.

Oltre alla manodopera specializzata sono necessarie le macchine idonee per mantenerlo in condizioni ottimali. Hanspeter Lüscher si affida alle pale gommate del costruttore giapponese Yanmar: “La nuova pala gommata compatta V7-HW è particolarmente apprezzata dai nostri operatori: è una macchina assolutamente unica, la cui combinazione di maneggevolezza e funzioni di sicurezza intelligenti, abbinate al comfort dell’operatore, all’elevato carico utile e alle prestazioni eccezionali, non ha eguali in tutto il mondo Fondamentalmente ero soddisfatto delle mie ‘vecchie macchine’, ma i motori non erano più all’altezza delle prestazioni necessarie. Inizialmente volevo sostituirli con propulsori Yanmar. RUBAG, il mio concessionario di fiducia da oltre 20 anni, mi ha invece fornito la nuova pala gommata V7-HW di Yanmar per il periodo in cui alcune macchine erano in officina. E poi è scattato il ‘click’: che salto generazionale! Ciò che piace di più ai miei operatori di questa macchina è la perfetta visibilità a 360° della cabina di guida, fattore particolarmente importante negli spazi

ristretti. Inoltre, la V7-HW non si inclina quasi mai nella parte posteriore e il suo punto di taglio è significativamente più basso, il che lo rende più stabile. Ciò si traduce in meno danni e incidenti. Inoltre la sua altezza ridotta è ideale per il trasporto da un sito all’altro. Per questo motivo ho abbandonato il mio piano iniziale e ho ordinato due nuove pale gommate Yanmar V7-HW direttamente da RUBAG”.

La terza pala gommata in ordine sarà la nuova Yanmar V8e, completamente elettrica: una potente combinazione di prestazioni e sostenibilità, progettata e sviluppata per soddisfare le esigenze più elevate dei moderni cantieri di costruzione:

“La tutela dell’ambiente è un tema importante anche nel nostro settore. La digitalizzazione, le innovazioni come la mobilità elettrica e i motori più efficienti stanno diventando sempre più importanti, mentre i ‘megatrend’ come la biodiversità nelle città stanno influenzando il nostro business.

Noi siamo preparati a tutto questo e abbiamo bisogno delle macchine migliori e più sostenibili sul mercato. Yanmar è la scelta ideale per noi”, afferma convinto Lüscher. In futuro, la nuova pala gommata Yanmar V8e sarà utilizzata nella stazione di trasbordo di Lüscher. Inoltre, le due V7-HW si stanno dimostrando dei veri e propri “eroi” in termini di

abbattimento di emissioni di CO2: “Ogni anno, grazie al loro aiuto, vengono piantati 600 nuovi alberi”, afferma Lüscher con orgoglio.

“Insieme, grazie al loro ridotto impatto ambientale, abbattono circa 9,42 tonnellate di CO2 all’anno, il che equivale circa al consumo annuale di una famiglia di due persone in Svizzera”.

PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE
GRU CINGOLATE, CITY CRANE E MACCHINE SPECIALI

NOTIZIE

Le batterie al litio “intelligenti” a IVT Expo 2024

In un mercato in rapida espansione come quello dell’elettrificazione industriale l’arte del saper costruire relazioni di eccellenza diventa oggi un requisito fondamentale per affrontare con prontezza una transizione tecnologica ormai inarrestabile. È con questo obiettivo che, dal 26 al 27 giugno 2024, le batterie al litio Flash Battery sono tornate per il secondo anno consecutivo sul palcoscenico di IVT Expo, la fiera internazionale dei fornitori di componenti, materiali e tecnologie di prossima

generazione per veicoli industriali, in scena nel quartiere fieristico di Köln Messe. Due giornate di incontro e networking tra i diversi attori del panorama europeo dell’elettrificazione industriale, che ha visto il team commerciale di Flash Battery impegnato a esplorare gli ultimi trend del settore, consolidare le partnership con “powertrain system integrator” di esperienza e attivare nuove collaborazioni strategiche per l’elettrificazione di sempre più segmenti industriali. Dal Construction al Material handling, passando per l’agricoltura, l’edilizia, la nautica, la logistica e il mondo dei veicoli elettrici speciali: sono

numerosi i settori che hanno già identificato nell’elettrificazione al litio la strada maestra da percorrere per il futuro e che necessitano di avere al proprio fianco un fornitore di esperienza, pronto a supportarli con le proprie batterie al litio personalizzate a misura delle esigenze di ogni applicazione. IVT Expo ha offerto inoltre diverse occasioni di confronto e apprendimento, grazie a un ricco palinsesto di conferenze e di seminari tematici volti a discutere lo stato di avanzamento delle ultime tecnologie applicate all’industria veicolare. Tra i principali esperti nel campo delle batterie per il settore industriale,

giovedì 27 giugno il fondatore e CEO di Flash Battery, Marco Righi, è stato tra i relatori del ciclo di conferenze “Electrification & Alternate Power Sources”, con un intervento dedicato ad approfondire il ruolo dell’intelligenza artificiale per lo sviluppo di batterie al litio sempre più “intelligenti”. Protagonista della conferenza è stato il “Flash Data Center”, il sistema proprietario di controllo da remoto automatico dell’azienda emiliana che sfrutta i più recenti algoritmi di AI e Machine Learning per analizzare 24/7 i dati ricevuti sul funzionamento dei sistemi batteria Flash Battery attivi nel mondo, eliminando sul nascere potenziali criticità grazie a manutenzione predittiva e aggiornamenti over the air.

“Il ‘Flash Data Center’ - ha dichiarato Righi - consente un’analisi molto precisa del SOH di una batteria, che se da una parte dà al cliente la possibilità di prevederne il comportamento e trarre utili informazioni per perfezionare le performance della propria macchina nel tempo, dall’altra consente a Flash Battery di studiare batterie di nuova generazione sempre più ‘intelligenti’. Grazie alla grande base di dati che abbiamo collezionato dal 2012 a oggi (oltre 200 milioni di log), infatti, siamo grado di creare ‘digital twins’ che simulano il comportamento di batterie che ancora devono essere prodotte”. IVT Expo ha rappresentato quindi la perfetta occasione per incontrare in prima persona il team commerciale Flash Battery, che con le sue batterie al litio “intelligenti” dal 2012 si impegna a ridefinire in chiave “green” il futuro dell’industria veicolare europea.

MARCO RIGHI FONDATORE E CEO DI FLASH BATTERY

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LA PROSPETTIVA? Una visione sul futuro

Il tema della prospettiva come motore contro la paura del futuro è stato al centro dell’Assemblea 2024 di Ance, che ha visto nelle parole di Federica Brancaccio una riflessione sulle città quali leve della crescita sociale ed economica del Paese

Il settore delle costruzioni traina ancora, ma le previsioni sono in calo. Dopo un 2023 positivo, nel I° trimestre 2024 mostra ancora segnali di crescita: ore lavorate +1,6%, lavoratori iscritti +4,3%. Le previsioni per il 2024 sono però segnate dall’incertezza, a cau-

sa dei numerosi temi più caldi che nel corso dell’evento la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha ricordato: “Il Superbonus, dove sono a rischio molti lavori, l’allarme pagamenti e la sicurezza sul lavoro, il Decreto Salva Casa e il deficit di concorrenza nel mercato delle opere pubbliche”.

Superbonus: stagione chiusa Grazie anche al Superbonus l’Italia, nel 2021-2022, ha avuto una crescita del PIL del 12,3%. Negli ultimi due mesi i lavori da completare restano fermi a 7,2 miliardi, a testimonianza delle difficoltà che imprese e i cittadini stanno incontrando per terminare i lavori. “Il più grande indi-

ziato di sperpero pubblico degli ultimi anni è stato il Superbonus 110%. Sono stati usati toni aspri e talvolta poco istituzionali, che hanno evidenziato solo gli aspetti negativi di una misura che nel biennio 2021-2022 ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina (+12,3 contro il loro +11,3). A che prez-

zo, si dirà. Certo troppo alto e con grandi sprechi, che però potevano essere evitati se fossimo stati ascoltati. Abbiamo chiesto fin da subito delle regole per impedire alle imprese non qualificate l’accesso alle risorse. Allo stesso modo siamo stati fautori di un sistema di controlli, pesantissimo per le imprese, però necessario a

ridurre al massimo le frodi. Non a caso il numero maggiore di irregolarità riguarda i bonus, per i quali questi controlli non erano obbligatori. Il resto è storia recente di continui interventi legislativi che hanno portato a un guazzabuglio normativo, per giunta retroattivo, e siamo ancora in attesa di capire come andrà a finire per i

ATTUALITA’

L’OPINIONE PENSARE IN PROSPETTIVA

SIGNIFICA INVESTIRE

Ance ha scelto di dedicare quest’anno la sua assemblea a un tema di respiro e di visione, dal titolo: “La prospettiva”.

“Non è stato facile. Nonostante tutti gli indicatori economici positivi, scenari internazionali sempre più cupi e un’economia europea in difficoltà, nonché la perdita di certezze stanno determinando un clima di preoccupazione e angoscia. Sembra un nuovo Medioevo: paure e insicurezze che rischiano di minare la nostra fiducia e quella delle giovani generazioni. I gravi incidenti avvenuti di recente nei cantieri, i continui eventi di dissesto idrogeologico, l’allarme sismico… Anche i repentini cambiamenti normativi relativi al nostro settore o i mancati pagamenti alle imprese rendono difficile, se non impossibile, volgere lo sguardo al futuro. Ma noi non rinunciamo, farlo vorrebbe dire accontentarsi. Torniamo quindi ad attingere alle esperienze dei grandi maestri, quelli del nostro Quattrocento, figli di tempi non meno difficili e incerti, che grazie al loro genio ci hanno regalato un modo diverso di guardare, andando in profondità, superando le apparenze. Gli inventori della prospettiva ci hanno lasciato in eredità uno spazio nuovo, tridimensionale, pensato per l’uomo, grande protagonista di quella stagione di rinnovamento. Pensare in prospettiva significa immaginare soluzioni,

ambienti e percorsi per adattarsi in modo flessibile e continuo ai bisogni delle persone e ai cambiamenti sempre più veloci e imprevedibili della società. Significa superare la trappola dell’emergenza, i provvedimenti tampone e le misure a tempo. Significa perseguire obiettivi comuni e condivisi per il bene collettivo. Pensare in prospettiva significa avere fiducia nelle imprese e nelle grandi opportunità che possono derivare dall’alleanza tra pubblico e privato. Mai antagonisti ma formidabili alleati. Se c’è un termine economico che sembra cucito apposta in chiave prospettica quello è ‘investimento’: trasuda fiducia e speranza. Sarà per questo che ogni volta che la fiducia viene meno vengono tagliati gli investimenti. Si ha paura di immaginare il futuro. Un grande freddo sta calando sulle nostre aspettative di crescita e sviluppo. Stanno tornando in auge modelli economici che pensavamo archiviati per sempre: ‘spending review’ indiscriminata, tagli lineari agli investimenti. Occorre tutt’altro: coraggio e determinazione. Quello che serve è la prospettiva. I prossimi mesi saranno cruciali per il nostro futuro. Alle istituzioni impegnate in queste ore anche nei Consigli europei dedicati ai tanti temi strategici rivolgiamo un appello accorato: chiediamo loro di affrontare tutte le decisioni con lo stesso spirito con il quale i nostri ragazzi affrontano il loro domani. Come quando dopo aver contratto un debito - magari trentennale per la propria casa o per costruirsi un percorso professionale - brindano e festeggiano. Perché per loro quel debito non è zavorra, ma uno strumento per crescere. Un debito ‘buono’. Che ha il sapore di speranza e di prospettiva. Se sapremo imitarli in questo coraggio allora avremo agito per loro e non solo per noi stessi”.

contratti già stipulati”, ha commentato la presidente di Ance, Federica Brancaccio. “Intanto ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani, con gravi ripercussioni economiche e sociali sulla vita di cittadini e imprese. Pensiamo a cosa accadrebbe se i contratti che regolano vita e lavoro di ognuno di noi potessero essere stravolti in continuazione senza il nostro assenso: dormiremmo sonni tranquilli? Abbiamo provato a cercare un dialogo per soluzioni condivise, abbiamo provato a capire lo sforzo che il Governo ha dovuto fare per riportare i conti sotto controllo. Perché non siamo ultrà di squadre diverse. Chiudiamo adesso i conti con il passato affidandoci a studi seri e indipendenti che ci dicano finalmente cosa ha funzionato e cosa certamente no. Questo ci aiuterà in prospettiva perché, se la stagione del Superbonus è finita, quella della riqualificazione degli edifici è appena iniziata”.

La Direttiva Case Green I risparmi energetici conseguiti grazie al Superbonus permettono all’Italia di partire da una posizione più avanzata. Per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Europa occorrerà comunque ristrutturare circa 1 milione di edifici dal 2024 al 2030 e circa altri 450.000 dal 2031 al 2035. Non esiste un’unica ricetta, serve un ventaglio di soluzioni: risorse, incentivi fiscali, strumenti finanziari, eccetera. “La Direttiva Case Ggreen, appena approvata in Europa, è un’opportunità e dobbiamo saperla cogliere senza timore. Bene certo ha fatto l’Italia a spingere per una revisione della proposta iniziale che appariva velleitaria e ideologica”, ha detto la Presidente di Ance. “Il testo definitivo è un buon compromesso sul quale dobbiamo lavorare tutti. L’obiettivo è comune, ambizioso e necessario. Portarlo a termine è un impegno che abbiamo preso con le prossime generazioni. Non esiste una ricetta unica: serve un ventaglio di strumenti e soluzioni che ci consentano di raggiungere l’obiettivo. Noi ci stiamo già lavorando e siamo pronti a mettere a disposizione di tutti le nostre analisi e proposte. Certo le risorse servono: Europa e Stato devono fare la propria parte per sostenere la spesa delle famiglie e soprattutto di chi non ha i mezzi per farvi fron-

FEDERICA BRANCACCIO PRESIDENTE DI ANCE

FONTE: ANCE

te. Allo stesso tempo banche e operatori dovranno immaginare strumenti finanziari innovativi. I vantaggi saranno enormi per tutti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica”.

Dentro il PNRR

Il PNRR, nato come risposta alla più grande crisi economica e sociale degli ultimi 80 anni, è stato - secondo Ance - capace di liberare tante energie e riavviare una macchina amministrativa arrugginita. Tra il 2007 e il 2016, con le regole del Patto di Stabilità Interno per gli enti territoriali, gli investimenti in opere pubbliche si sono più che dimezzati (- 54%), a fronte di un aumento del rapporto Debito/PIL di oltre 25 punti percentuali. Grazie al PNRR, invece, circa 15 miliardi di investimenti per opere pubbliche sono stati stanziati, quasi la metà al Sud. I Comuni hanno visto uno sprint degli investimenti: nel primo trimestre 2024 sale ancora del +30% la spesa dei Comuni in opere pub-

bliche. Emerge però un deficit di concorrenza: nel settore delle opere pubbliche il 90% degli appalti è senza vera concorrenza, che corrisponde in valore al 33% del mercato. Quote superiori a quelle registrate per servizi e forniture. “Importante, ora, non tradire lo spirito di partenza. La riprogrammazione contiene elementi di buon senso, ma anche di preoccupazione. Dal PNRR sono fuorusciti circa 15 miliardi: quasi la metà riguarda il Mezzogiorno. Una scelta dovuta all’inevitabile ritardo di molti progetti del Sud, ma che sa poco di prospettiva e che rischia di renderlo sempre più

zavorra. Se non facciamo nulla per ridurre ora il divario tra i territori pensiamo a cosa accadrà quando dovremo attuare la riforma dell’autonomia differenziata. Grazie allo sforzo del Ministro Fitto alle opere tolte dal Piano sono state garantite altre fonti di finanziamento. Ma uscire dalla corsia preferenziale, in Italia, significa mettersi in coda e aspettare pazientemente il proprio turno. Ci possono volere anni! Il PNRR deve rappresentare una spinta e non l’ultima spiaggia. Non agiamo solo con l’acqua alla gola. Costruiamo oggi una nuova grande proposta per la crescita di doma-

IMPRESE COL FIATO CORTO: CRONICI RITARDI DEI PAGAMENTI DELLA

PA CON PUNTE CHE RAGGIUNGONO

I DUE ANNI E MANCATI RISTORI CARO MATERIALI PER 2 MILIARDI

“ “

ATTUALITA’

TRAIETTORIA

FONTE: ANCE

ni. Prepariamoci per tempo, una buona volta, altrimenti, dopo il 2026, rischiamo di fare la fine di Cenerentola allo scoccare della mezzanotte, con il vestito di stracci, senza carrozza e nemmeno il Principe. Paradossalmente il nuovo Patto di stabilità potrebbe aiutarci. Chiede ai Governi di guardare più lontano e fare programmi di spesa che tengano a bada il debito pubblico promuovendo - allo stesso tempo, e finalmente - crescita economica e riduzione delle disuguaglianze sociali. Sfida difficile, che va resa possibile con regole semplici e parametri meno ragionieristici. Ma anche un bel banco di prova per un Paese che ha scarsa abitudine a programmare impegni a lungo termine. L’importante è non diventare schiavi delle ansie di chi preferisce vedere il debito calare velocemente, piuttosto che far crescere il Pil. Una cosa non esclude l’altra, anzi!”, ha affermato la presidente Brancaccio.

edifici, per la sistemazione del territorio, per una rete sempre più efficiente di infrastrutture materiali e immateriali. Obiettivi che vanno perseguiti con costanza e con misure adeguate, da qui ai prossimi 10-20 anni. “Dobbiamo prendere atto che le risorse pubbliche non basteranno: le necessità saranno superiori alle disponibilità. Non abbiamo quindi altra strada se non quella di coinvolgere i privati che possono fornire la spinta necessaria a far partire tanti progetti di sviluppo. Ma perché non riusciamo

“ “

SICUREZZA: COMINCIAMO A RENDERE OBBLIGATORIA LA FORMAZIONE, COSÌ

COME PRESENTE NEL CONTRATTO DELL’EDILIZIA, PER QUALSIASI OPERATORE CHE ENTRA IN CANTIERE

Obiettivi in prospettiva

Secondo Ance, un nuovo Piano strategico dovrà occuparsi di mobilità, connessione, sostenibilità, inclusione e servizi alla persona. Così com’è necessario sviluppare la nostra rete portuale con norme e strumenti adeguati che ne consentano il rilancio e l’acquisizione di un ruolo sempre più strategico nel Mediterraneo. Un Piano che parta da una visione per le città, per l’efficientamento energetico e la sicurezza degli

a farlo? Per coinvolgere capitali privati servono tempi certi e un quadro di regole moderno ed efficiente, che metta in sicurezza gli investimenti. Fare partenariato: una collaborazione leale e chiara tra soggetti pubblici e privati finalizzata ad arricchire l’ambiente in cui tutti viviamo e lavoriamo. Fiducia e collaborazione che per la prima volta sono state inserite come principi guida del nuovo Codice degli appalti, entrato in vigore un anno fa. Troppo spesso, invece, per esempio nella fase di cantiere, le proposte dell’impresa vengono guardate con sospetto, respinte senza motivi o costrette a seguire iter autorizzativi defatiganti. Da programmare c’è ancora tanto. Allo stesso tempo, pensare a un Piano casa organico e inclusivo è un obiettivo che non possiamo più rimandare. Risponde a un’urgente istanza sociale e potrebbe attivare una grande spinta economica. La filiera del made in Italy legata alla casa è una delle più prestigiose nel mondo. Facciamo vedere come si realizzano nuove case per i cittadini del Terzo Millennio recuperando suolo, convertendo edifici degradati in abitazioni sostenibili, usando la tecnologia per realizzare prodotti all’avanguardia”, ha concluso Federica Brancaccio. ■

Volvo Construction Equipment

AI CONFINI DEL FUTURO

Ai “Volvo Days 2024” il costruttore svedese ha confermato la sua ambizione di voler essere un punto di riferimento nella sostenibilità e nella produttività, presentando novità di prodotto pionieristiche e un nuovo approccio al mercato basato su soluzioni concrete condivise con i clienti finali

Ci eravamo lasciati con Volvo CE nel 2022 con lo slogan “ Change starts here ” e ci ritroviamo, sempre a Eskilstuna, sempre in Svezia, sempre ai tradizionali “Volvo Days”, al motto di “Change starts with us”, filosofia che riprende le fila della precedente, basata su temi quali la sostenibilità, l’elettromobilità e i servizi. Dopo il successo ottenuto in occasione della scorsa edizione, il tradizionale appuntamento “in-house” del costruttore svedese ha quindi replicato la sua formula vincente lo scorso 29 maggio. Un appuntamento importante e utile per mostrare all’intero settore Construction le ultime novità in termini di prodotto e di tecnologie, ma anche di modalità di progettazione, produzione e vendita dei suoi beni e servizi. L’evento, peraltro, si è svolto nella consueta struttura svedese che lo scorso

anno il costruttore ha annunciato quale nuova sede centrale. In quest’occasione, dunque, abbiamo potuto assistere agli ultimi lanci dell’azienda, i più massicci della sua storia, che hanno compreso sia soluzioni elettriche che convenzionali, nonché la sua gamma di strumenti digitali. Vediamo una panoramica delle principali proposte viste nelle “stazioni” predisposte all’interno degli oltre 75 ettari del Customer Center di Eskilstuna.

I nuovi escavatori

della “Serie F”

I nuovi escavatori cingolati “Serie F” EC500, EC400 ed EC230 si caratterizzano per un restyling moderno che porta i clienti nel futuro, allargando i confini della produttività, dell’efficienza dei consumi e del costo totale di proprietà. I tre modelli sono stati rinnovati per essere più spaziosi ed ergonomici, seguen-

do un ambizioso concetto di design. La nuova gamma - grazie anche a un nuovo ambiente operatore e a un’interfaccia uomo-macchina (HMI) migliorata - è stata progettata per affrontare le sfide più gravose.

La tecnologia alla base del nuovo sistema elettroidraulico consente ai sensori di monitorare i movimenti dell’operatore e di inviare segnali per comandare la valvola di controllo principale. Il risultato è un movimento fluido e preciso di braccio, benna e accessori, oltre a uno scavo e a un carico più precisi. Tra le altre caratteristiche che aumentano l’efficienza citiamo: un sistema di raffreddamento “intelligente”; la regolazione della velocità del motore; l’ottimizzazione della pompa del motore; una funzione di aumento automatico della potenza. Grazie al citato sistema elettroidraulico e all’automazione dei movimenti di braccio e benna

MACCHINE L’OPINIONE

MELKER JERNBERG

PRESIDENTE DI VOLVO CE

“In questo periodo di rapidi cambiamenti la comunità globale ha bisogno che l’industria delle costruzioni si faccia avanti e risponda alle sfide della società con soluzioni più sicure, intelligenti e sostenibili. Ecco perché Volvo CE sta assumendo un ruolo di primo piano nella trasmissione di questa trasformazione, investendo e collaborando con l’intera catena del valore per spingere i confini nella giusta direzione. Ai ‘Volvo Days 2024’ abbiamo mostrato la nostra risposta più ambiziosa a queste sfide, lavorando insieme ai clienti per far progredire il settore. Uno dei cambiamenti più significativi dell’evento di quest’anno è stato il passaggio da ‘prodotti e servizi isolati’ a ‘soluzioni totali’, su misura per le esigenze dei clienti, indipendentemente dal punto in cui si trovano nel loro percorso di decarbonizzazione, in modo che possano affrontare nuove sfide e opportunità con il supporto di cui

hanno bisogno. Un’altra nuova attenzione è rivolta ai segmenti dell’edilizia, consentendo ai clienti di vedere come le soluzioni Volvo possono essere confezionate in modo olistico per offrire le massime prestazioni possibili nelle loro applicazioni specifiche, dall’edilizia e le ‘utilities’ alle cave e agli aggregati. Le nuove macchine che abbiamo presentato, insieme alle varie soluzioni elettriche, dimostrano che Volvo CE è ben equipaggiata per rispondere alle diverse esigenze dei clienti sia nei mercati regolamentati che in quelli meno regolamentati, mentre ci avviciniamo all’obiettivo di raggiungere un livello di emissioni nette pari a zero entro il 2040. I Volvo Days hanno messo in evidenza i progressi compiuti nel viaggio dell’azienda verso l’elettromobilità, dal primo lancio commerciale avvenuto nel 2019 all’ampia gamma di macchine elettriche e di soluzioni di ricarica presentate in quest’occasione, amplificate dall’offerta di strumenti digitali ‘intelligenti’. I grossi passi avanti che stiamo compiendo nel campo dell’elettrificazione delle macchine del segmento medio e pesante aprono la strada a un maggior numero di clienti per decarbonizzare le loro attività e cogliere nuove opportunità di business”.

l’affaticamento dell’operatore si riduce e l’efficienza aumenta, consentendo uno scavo preciso e tempi di ciclo più brevi. I joystick di comando elettrici e i pedali di traslazione elettrici garantiscono tempi di risposta immediati, mentre il controllo del brandeggio, dell’angolo e dell’inclinazione di benna e “tiltrotator” aiutano a mantenere un angolo di taglio preciso con la semplice pressione di un pulsante. La possibilità di preimpostare i limiti di profondità, altezza e oscillazione del braccio assicura che gli operatori svolgano i loro compiti secondo i più alti standard di sicurezza: ciò può aiutarli a evitare i pericoli aerei o sotterranei come linee elettriche, tubature e cavi, muri o barriere e persone presenti sul sito. Il “Volvo Smart View”, poi, offre una visibilità a 360° dell’ambiente circostante il mezzo, grazie alla telecamera e al nuovo sistema di rilevamento radar. Grazie alla tecnologia “Deep Learning” la funzione avvisa gli operatori se vengono rilevati oggetti o esseri umani sia nelle vicinanze che a distanza. A ciò è possibile aggiungere soluzioni “intelligenti” di Volvo CE come il “Volvo Active Control”, la “Pesatura a bordo” e il “Dig Assist 2D e 3D”.

Una flotta ampliata di macchine elettriche

Volvo CE ha fatto compiuto un ulteriore passo verso un settore edile più sostenibile con il lancio di tre nuove macchine elettriche, che vanno ad aggiungersi alla sua già ampia offerta di soluzioni a emissioni zero. Le pale gommate elettriche L120 e L90 sono le ultime innovazio-

LA NUOVA GAMMA DI ESCAVATORI VOLVO DELLA “SERIE F” (NELLA FOTO, I MODELLI EC400 ED EC500) È STATA PROGETTATA PER ESSERE ALL’AVANGUARDIA, CON UN RESTYLING MODERNO CHE PORTA I CLIENTI NEL FUTURO, SPINGENDO I CONFINI DELLA PRODUTTIVITÀ, DELL’EFFICIENZA DEI CONSUMI E DEL COSTO TOTALE DI PROPRIETÀ

FACENDO UN ULTERIORE PASSO VERSO UN SETTORE EDILE PIÙ SOSTENIBILE, VOLVO CE HA PRESENTATO DURANTE I “VOLVO DAYS” LE NUOVE PALE GOMMATE ELETTRICHE DI MEDIE DIMENSIONI L120 E L90, CHE VANNO AD AGGIUNGERSI ALLA SUA GIÀ AMPIA OFFERTA DI SOLUZIONI A EMISSIONI ZERO

ni introdotte sul mercato dal costruttore svedese, destinate a supportare l’ambizione dei clienti di non dipendere dai combustibili fossili. Presentate per la prima volta in quest’occasione, rappresentano una scelta “pulita” e “intelligente” per chi desidera decarbonizzare le proprie attività, ridurre i costi operativi, aprire nuove opportunità di business e godere di un ambiente di lavoro più confortevole, potendo lavorare in zone a basse emissioni, in aree sensibili e in ambienti interni. Questi nuovi modelli offrono una riduzione media dei costi energetici del 65%, una manutenzione ridotta del 30% e zero materiali di consumo legati al motore, offrendo le stesse prestazioni - se non migliori - delle loro controparti diesel. La prima a essere lanciata - tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 - e a beneficiare di una capacità di sollevamento di 6 t, la pala gommata elettrica L120 da 20 t è un partner ideale in varie applicazioni: dai cantieri edili ai porti e ai centri logistici, fino alla gestione dei rifiuti e al riciclaggio, alla manutenzione di infrastrutture urbane, nonché all’agricoltura e alla silvicoltura. Nella maggior parte dei compiti leggeri e medi la L120 Electric è in grado di lavorare fino a 9 ore con una singola carica, a seconda dell’applicazione e dell’ambiente; quando ha bisogno di ricaricarsi può farlo dal 10% al 100% in 1 ora e 40 minuti con un caricatore rapido da 180 kW DC o con l’unità di potenza mobile PU500 di Volvo, o in 7 ore con un caricatore portatile da 40 kW DC adatto alla ricarica notturna. Anche la L90 Electric da 15 t - che sarà disponibile nel corso del 2025 - è una soluzione versatile e adatta a un’ampia gamma di lavori. Come la L120 Electric, dispone di motori elettrici dedicati per

la propulsione e l’idraulica e gode di una risposta più rapida e di tempi di ciclo più brevi rispetto ai modelli convenzionali. Ciò si deve in gran parte alla nuova trasmissione progettata da Volvo, costruita appositamente per la piattaforma elettrica. Gli operatori possono accedere facilmente alle funzioni e ai kit dall’interfaccia intuitiva che integra il “Volvo Co-Pilot” e la videocamera posteriore (se in dotazione). La L90 Electric durerà per circa 4-5 ore nella maggior parte delle applicazioni di media intensità e per un’intera giornata lavorativa nelle applicazioni più leggere. Analogamente alla “sorella maggiore”, il motore ad azionamento elettrico recupera energia agendo da generatore durante la decelerazione, garantendo una maggiore autonomia e durata dei freni. La L90 Electric può caricare da 0% a 100% in circa 70 minuti utilizzando un caricatore rapido DC

da 150 kW o un’unità di alimentazione mobile PU500, mentre con il cavo elettrico di bordo può ricaricarsi in 6-7 ore, ideale per la ricarica notturna.

Il nuovo gommato elettrico EWR150

Volvo CE ha ampliato la sua gamma elettrica con l’escavatore gommato girosagoma EWR150 Electric da 15 t, una soluzione compatta che sarà disponibile sul mercato nel corso del 2025. Questa macchina polivalente, supportata da un’ampia gamma di accessori, è progettata per molteplici applicazioni (edilizia, lavori stradali, installazione di servizi, paesaggistica) e può spostarsi rapidamente da un cantiere all’altro portando con sé gli attrezzi necessari su un rimorchio, risparmiando tempo e costi di trasporto. Le batterie sono dotate di un sistema di gestione termica che mantengono una temperatura ottimale, per assicurare una lunga durata. Le funzioni di recupero dell’energia consentono un’intera giornata di lavoro con una sola carica. L’EWR150 Electric può essere alimentato durante la notte collegando il caricatore integrato (32 A) a una presa a parete o a una “wallbox” o in circa 1 ora con una gamma di caricatori veloci opzionali. Inoltre, si caratterizza per una cabina migliorata e per la sua efficacia in termini di sbraccio, capacità di sollevamento e raggio di rotazione anteriore, ridotto al minimo.

VOLVO CE HA AMPLIANDO LA SUA GAMMA DI MACCHINE ELETTRICHE CON IL PRIMO ESCAVATORE ELETTRICO GIROSAGOMA EWR150 ELECTRIC DA 15 T, UNA SOLUZIONE COMPATTA PER L’USO IN CITTÀ E IN SPAZI RISTRETTI

MACCHINE

DOPO IL SUCCESSO OTTENUTO SUL MERCATO DAL DUMPER RIGIDO R100, VOLVO CE HA LANCIATO I MODELLI R60 DA 55 T DI CARICO UTILE (NELLA FOTO) E R70 DA 65 T, AMPLIANDO LE OPZIONI DI TRASPORTO DEI CLIENTI OPERANTI NEL SETTORE CAVE E DEL “LITE MINING”. PRESENTATO IN ANTEPRIMA ANCHE IL NUOVO DUMPER ARTICOLATO A40, PROGETTATO PER SODDISFARE TUTTE LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI SU STRADE DI TRASPORTO IRREGOLARI, STRETTE, SCIVOLOSE E RIPIDE, DOVE IL CICLO DI TRASPORTO È PIÙ BREVE

Rigidamente

innovativi

Durante i Volvo Days è stato presentato in anteprima anche il nuovo dumper articolato A40, che ha fatto il paio con il lancio dei suoi “cugini” rigidi R60 e R70, destinati ad ampliare le opzioni di trasporto negli ambiti di cava e “lite mining”. Come il fratello maggiore R100 da 95 t, i nuovi modelli da 55 t e 65 t di carico utile e 36 m3 e 42,4 m3 di volume sono progettati per contribuire a ridurre il costo totale di proprietà, oltre a introdurre le più recenti caratteristiche di comfort e sicurezza. Mentre questi dumper rigidi prosperano nei siti con strade di trasporto larghe, solide e ben mantenute, dove possono viaggiare velocemente (fino a 61 km/h) su lunghe distanze, il nuovo dumper articolato A40 si fa notare su strade di trasporto irregolari, strette, scivolose e ripide, dove il ciclo di trasporto è più

breve. Il servizio “Volvo Site Simulation” aiuta a raggiungere gli obiettivi di produzione, a ridurre le emissioni di CO₂ e a incrementare la redditività, consigliando l’assetto ottimale del cantiere e il parco mezzi. Le nuove macchine sono caratterizzate da un corpo di traino a forma di “V”, progettato per garantire la massima ritenzione del carico e il minimo ritorno di materiale dopo lo scarico. Anche il processo di scarico è veloce, grazie a un sistema di ribaltamento rapido. Il sistema di pesatura a bordo è opzionale. L’elevata moltiplicazione degli assi motore assicura la massima trazione, mentre il già efficiente motore a coppia elevata è supportato nella riduzione del consumo di carburante dalla selezione automatica adattiva delle marce offerta dal “Volvo Dynamic Shift Control”. Il motore dispone anche di una modalità “Eco”

IL TOOL DIGITALE “MY EQUIPMENT”

L’app web “My Equipment” è stata progettata pensando all’operatore, fornendo un facile accesso ai dati essenziali sugli equipaggiamenti collegati, in viaggio e da qualsiasi dispositivo. Studiato per offrire un’esperienza digitale immersiva fornisce informazioni vitali sulle ore di lavorazione, lo stato, la posizione e il consumo energetico della macchina. Lanciato principalmente per le macchine elettriche, offre l’opportunità di monitorare la batteria e lo stato di ricarica da remoto, grazie anche alle notifiche previste in caso di interruzione della ricarica. “My Equipment” ha anche la possibilità di connettersi alle macchine diesel, fornendo informazioni aggiuntive sul livello del carburante e altro ancora. Grazie all’accessibilità su qualsiasi browser o dispositivo, l’app è un kit che rende più agevole l’“onboarding” di nuovi operatori, per collegarli rapidamente allo stato di tutte le macchine elettriche nei loro cantieri, dagli escavatori EC18 Electric, ECR18 Electric ed ECR25 Electric alle pale gommate elettriche L20 e L25, all’escavatore elettrico EC230.

che si imposta sulla marcia più efficiente, mentre lo spegnimento automatico del motore al minimo ne riduce l’usura. I nuovi R60 e R70 sono prodotti nello stabilimento di Motherwell, in Scozia, un sito che da quasi 75 anni è il cuore globale dello sviluppo dei dumper rigidi.

Un’innovativa soluzione di ricarica

Volvo CE sta lanciando una nuova soluzione per fornire all’interno dei cantieri energia “off-grid” a macchine e attrezzature elettriche. Si tratta di Volvo PU40, un’unità di alimentazione mobile con capacità di 40 kWh che sarà presto disponibile in Europa: compatta, portatile, facile da usare, può ricaricare tutto, dalle macchine elettriche compatte Volvo ad altre apparecchiature elettriche in loco. La ricarica può essere effettuata tramite una connessione alla rete elettrica a bassa potenza (6 kW AC); in alternativa, è disponibile la ricarica rapida tramite un caricatore DC da 17 kW. Le macchine elettriche compatte Volvo possono essere ricaricate tramite il caricatore integrato da 17 kW DC o una presa da 3 kW AC. Con un peso di circa 900 kg e dimensioni di 1.200 x 900 x 900 mm, l’unità PU40 è facile da spostare in cantiere: può essere facilmente trasportata, ad esempio, dalle Volvo L20 Electric e L25 Electric, utilizzando forche per pallet. L’unità PU40 è l’ultima aggiunta alle soluzioni di ricarica di Volvo CE dopo il lancio dell’unità di ricarica PU500 da 330-400 kWh di capacità avvenuto lo scorso gennaio ed è un chiaro segno dell’impegno del costruttore nel rispettare le normative ambientali, garantendo una fornitura di energia costante ed efficiente. ■

L’INNOVAZIONE FA NOVANTA!

Si sono svolti dal 21 maggio al 5 giugno scorsi i tradizionali “Demo Days” organizzati da Bobcat presso il campus di Dobrˇíš. Qui sono state accolte oltre 700 persone tra clienti, concessionari, fornitori e giornalisti provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa, che hanno potuto testare “sul campo” oltre 90 macchine, oltre alle più recenti innovazioni proposte sul mercato dal costruttore

Più di 700 clienti, concessionari, fornitori e giornalisti provenienti dalla regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) hanno partecipato ai “Bobcat Demo Days 2024”, organizzati come ogni an-

no nel campus di Doosan Bobcat EMEA a Dobříš, nella Repubblica Ceca. Dal 21 maggio al 5 giugno scorsi, infatti, durante oltre due settimane di intense esperienze, i partecipanti all’evento hanno avuto accesso alla gamma completa di macchine del costruttore.

Bobcat

I “Demo Days 2024”, quindi, hanno offerto ai partecipanti l’opportunità di vedere da vicino le innovazioni di punta di Bobcat, tra cui il “concept” del sollevatore telescopico elettrico TL25.60e, il “concept” della pala RogueX2, la tecnologia “Operator Presence”, la telecamera di rilevamento pedoni e il software di accesso digitale di nuova generazione. Lanciati nella regione EMEA nel 2011, i “Bobcat Demo Days” permettono agli ospiti di conoscere meglio i recenti progressi dell’azienda attraverso la prova delle macchine in campo e visite approfondite dello stabilimento dell’azienda. Durante l’edizione di quest’anno erano presenti più di 90 modelli demo, tra cui le ultime novità in fatto di unità per la movimentazione di materiali, pale compatte gommate, pale compatte cingolate, minpale, miniescavatori, sollevatori telescopici, attrezzature per la manutenzione del suolo e macchine di compattazione leggera.

Un “portfolio” di innovazioni

Ai “Bobcat Demo Days 2024” sono state presentate numerose innovazioni di punta proposte dal costruttore al settore del movimento terra, ma non solo. Tra queste, il “concept” del sollevatore telescopico elettrico TL25.60e, un modello ancora in fase di sviluppo non ancora disponibile in commercio al momento che è stata messa a disposizione per la prima volta dei clienti e concessionari. Con una capacità nominale di 2,5 t e un’altezza di sollevamento di quasi 6 m, equivalenti a quelle della controparte diesel, questa macchina - che prevede l’impiego di tre motori elettrici separati progettati per massimizzare l’efficienza e di una trasmissione idrostatica per incrementare le prestazioni – raggiunge una velocità massima di 25 km/h e presenta le medesime dimensioni compatte del sollevatore telescopico TL25.60 convenzionale. Questa versione elettrica garantisce livelli di rumorosità ridotti, bassi costi d’esercizio e un’elevata versatilità. I partecipanti ai “Bobcat Demo Days 2024” hanno potuto apprezzare di persona anche la tecnologia di schermo OLED trasparente (T-OLED): sviluppata in collaborazione con LG e BSI Research, essa consente all’operatore di accedere a

AI “BOBCAT DEMO DAYS 2024” SONO STATE PRESENTATE NUMEROSE INNOVAZIONI DI PUNTA PROPOSTE DAL COSTRUTTORE SUL MERCATO. TRA QUESTE, IL “CONCEPT” DEL SOLLEVATORE TELESCOPICO ELETTRICO TL25.60E, UN MODELLO ANCORA IN FASE DI SVILUPPO NON ANCORA DISPONIBILE IN COMMERCIO. CON UNA CAPACITÀ NOMINALE

DI 2,5 T E UN’ALTEZZA DI SOLLEVAMENTO DI QUASI 6 M, QUESTA MACCHINA PREVEDE L’IMPIEGO DI TRE MOTORI ELETTRICI SEPARATI E DI UNA TRASMISSIONE IDROSTATICA

LA TECNOLOGIA DI SCHERMO OLED TRASPARENTE (T-OLED) È STATA

SVILUPPATA IN COLLABORAZIONE CON LG E BSI RESEARCH E CONSENTE DI ACCEDERE A NUMEROSE FUNZIONALITÀ SENZA DISTOGLIERE LO SGUARDO DAL LUOGO DI LAVORO

numerose funzionalità senza distogliere lo sguardo dal luogo di lavoro, offrendo chiarezza, reattività e visibilità. Questa tecnologia consente alle macchine operatrici di affrontare una gamma di applicazioni avanzate come la simulazione in realtà virtuale in tempo reale per la mappatura delle linee di fornitura. Di particolare interesse un’altra innovazione in mostra a Dobříš: si tratta del “concept” della pala compatta gommata RogueX2. Gli ospiti dell’evento non sono potuti entrare in cabina perché sem-

MACCHINE L’OPINIONE

“I Bobcat Demo Days 2024 hanno permesso ai visitatori di sperimentare personalmente le nostre più recenti innovazioni, prodotti, accessori e servizi, e hanno dato l’opportunità ai membri del nostro team di interagire con la comunità di Bobcat di tutta la regione EMEA. Queste giornate a invito sono tra gli eventi più attesi nel nostro calendario annuale e offrono ai nostri ospiti la possibilità di provare di persona la nostra intera gamma di macchine. Gli ospiti presenti a Dobříš hanno avuto l’opportunità di toccare con mano la nuova gamma ampliata di Bobcat; il nostro team ha introdotto diversi nuovi modelli negli ultimi 12 mesi e siamo entusiasti di aver potuto offrire a clienti e concessionari l’opportunità di provare di persona le ultime novità lanciate sul mercato”.

plicemente… la macchina non ne dispone. Questo modello elettrico completamente autonomo è stato costruito come campo di prova di altre tecnologie sviluppate nell’ambito del programma di innovazione di Bobcat e offre un’anteprima di come le generazioni future di pale consentiranno agli utenti di lavorare in modo completamente diverso. A tal proposito, Vijay Nerva, Innovation Lead, Bobcat EMEA, ha affermato che “la RogueX2 produce zero emissioni grazie alla batteria agli ioni di litio, al sistema di trasmissione elettrico e alla cinematica di sollevamento e inclinazione elettrica senza impianto idraulico. Versione successiva della RogueX, che abbiamo presentato a Conexpo-CON/AGG 2023, la RogueX2

LA TECNOLOGIA “OPERATOR

PRESENCE” PREVEDE L’UTILIZZO DI UNA TELECAMERA 3D TOF, È UTILIZZATA

PRINCIPALMENTE NEI SETTORI

EMERGENTI (VEICOLI AUTONOMI, ROBOTICA, RICONOSCIMENTO DEI GESTI E REALTÀ VIRTUALE) ED È STUDIATA

PER MIGLIORARE LA SICUREZZA

ATTRAVERSO IL MONITORAGGIO DEI MOVIMENTI DEGLI UTENTI E DELL’AMBIENTE DELLA CABINA

UN

IN GRADO DI DISTINGUERE LE PERSONE DALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE GRAZIE ALLE FUNZIONALITÀ DI ELABORAZIONE MEDIANTE INTELLIGENZA ARTIFICIALE, CONTRIBUENDO A ELIMINARE AVVISI INUTILI

è dotata di ruote anziché di cingoli, al fine di ottimizzare la durata della batteria elettrica. I suoi motori a flusso assiale, poi, assicurano una trazione eccezionale”.

Tecnologie innovative

All’edizione di quest’anno dei “Demo Days” Bobcat ha inoltre presentato alcune rilevanti tecnolgie. Tra queste c’è quella denominata “Operator Presence”, ancora nella fase “concept” e dedicata agli escavatori. Operator Presence prevede l’utilizzo di una telecamera 3D ToF (“a tempo di volo”), una tecnologia avanzata utilizzata principalmente nei settori emergenti - come quelli dei veicoli autonomi, della robotica, del riconoscimento dei gesti e della realtà vir-

tuale – ed è studiata per migliorare la sicurezza attraverso il monitoraggio dei movimenti degli utenti e dell’ambiente della cabina. Grazie al monitoraggio attivo della presenza dell’operatore e delle interazioni all’interno del modulo di comando, il sistema può prevenire azioni involontarie della macchina, assicurando un ambiente di lavoro sicuro, in particolare in presenza di distanze ravvicinate. Questa tecnologia è anche in grado di rilevare la presenza di più persone in cabina, di disattivare immediatamente il gruppo di lavoro per evitare incidenti e di riconoscere quando il joystick viene rilasciato disattivando il gruppo di lavoro associato, pur mantenendo l’azionamento. Queste misure di sicurezza pro-

LA TELECAMERA DI RILEVAMENTO PEDONI È COSTITUITA DA
SOFTWARE

attive sono progettate per ridurre il rischio di incidenti, migliorare il controllo dell’operatore e, di conseguenza, l’efficienza complessiva del luogo di lavoro. Gli ospiti dei “Bobcat Demo Days 2024” hanno potuto vedere in azione anche la telecamera di rilevamento pedoni: il software del dispositivo è in grado di distinguere le persone dall’ambiente circostante grazie alle funzionalità di elaborazione mediante intelligenza artificiale, contribuendo a eliminare avvisi inutili. Il database è anche in grado di identificare individui con diverse posture e in differenti posizioni, ad esempio in piedi, inginocchiate, accovacciate, sedute, di schiena e perfino quando sono parzialmente visibili. Bobcat ha presentato infine il “software di accesso digitale”, un sistema avanzato che permette all’operatore di utilizzare lo smartphone come “chiave” per macchine specifiche, offrendo un’alternativa all’attuale funzionalità di accesso mediante password e assicurando che le macchine riconoscano le preferenze dell’utente prima che questo inizi a lavorare. Questa innovazione permette ai proprietari di flotte

A DOBŘÍŠ, ERANO IN MOSTRA

QUEST’ANNO ANCHE I GENERATORI PG40 E PG50, UNITÀ CHE RAPPRESENTANO UN SALTO IN AVANTI NELLE SOLUZIONI DI ALIMENTAZIONE PORTATILE

elevate rimanendo conforme alle severe normative sulle emissioni e testimonia il costante impegno di Bobcat nel garantire un’operatività sostenibile. All’edizione di quest’anno era presente anche la nuova linea di sollevatori telescopici rotativi Bobcat, macchine che offrono un’elevata visibilità grazie alla cabina panoramica brevettata. La nuova gamma comprende nove modelli Stage V con altezza di sollevamento da 18 a 39 m, progettati per i mercati europei, e quattro macchine Stage IIIA con altezza di sollevamento da 18 a 26 m, progettate per l’uso in

OLTRE 700 PERSONE TRA CLIENTI, CONCESSIONARI, FORNITORI E GIORNALISTI

PROVENIENTI DALLA REGIONE EMEA HANNO

PARTECIPATO AI ‘BOBCAT DEMO DAYS’

di bloccare determinate funzionalità o accessori in funzione delle competenze dell’operatore. Queste innovazioni sono le più recenti di una lunga serie di soluzioni avanzate che Bobcat ha sviluppato per consentire ai propri clienti di ottenere risultati certi e un alto livello di efficienza in cantiere.

Macchine in prova

Ai “Bobcat Demo Days 2024” era presente una selezione di macchine recentemente lanciate sul mercato, tra cui le pale compatte gommate S630 e S650 serie M Stage V, sviluppate per l’uso nei mercati europei. Il propulsore D24 di questi modelli, dotato di sistema d’iniezione del carburante Bosch, garantisce prestazioni

Medio Oriente e Africa.

A Dobříš, erano in mostra quest’anno anche i generatori PG40 e PG50, unità che rappresentano un salto in avanti nelle soluzioni di alimentazione portatile e che offrono una serie di utili vantaggi. Tra questi, un meccanismo di traino opzionale per un trasporto facile e “Liquid Heat”, un sistema di gestione a basso carico progettato per ridurre i tempi d’inattività e garantire la massima tranquillità agli operatori. Dotati di motore HDI D24 Stage V, questi modelli eco-compatibili hanno radici nei modelli di successo precedenti e offrono una combinazione di maggiore potenza e minore consumo di carburante. Ai “Bobcat Demo Days 2024” è stato possibile vedere anche il compressore portatile PA12.7v, a pressione variabile: questa macchina utilizza un sistema FlexAir che gli permette di funzionare nella gamma da 5,5 a 12,1 bar, offrendo una portata d’aria libera da 5,2 a 7 m3/min. Grazie a queste caratteristiche il PA12.7v è uno dei compressori d’aria più versatili sul mercato ed è idoneo per un’ampia gamma di applicazioni. Bobcat ha dimostrato dunque come la sua gamma di soluzioni per l’edilizia sia in grado di offrire agli utilizzatori livelli ancora maggiori di sostenibilità. Ricordiamo infine che i miniescavatori, le pale compatte gommate e cingolate, le minipale, i sollevatori telescopici e i carrelli elevatori dell’azienda sono stati approvati per l’uso con biocarburante HVO e altri carburanti paraffinici standard EN 15940. ■

IL FUTURO in tre tappe

Con il lancio dei nuovi miniescavatori il costruttore coreano punta ad aumentare la propria presenza nel segmento delle macchine compatte. Un obiettivo che ha deciso di raggiungere anche grazie al “Mini Roadshow 2024”, un evento in tre tappe che ha consentito agli operatori di testare i nuovi modelli direttamente “sul campo”

di Stefano Vitali

Si è svolta a Pontinia, in provincia di Latina, la prima tappa italiana del “Mini Roadshow 2024” organizzato da HD Hyundai. Venditti Macchine, dealer di HD Hyundai per la regione Lazio, ha ospitato - presso l’area che nei prossimi mesi vedrà nascere la sua nuova sede aziendale - i nuovi modelli di miniescavatori e il camion allestito a stand che, soprattutto nel corso del primo giorno dell’evento, ha permesso a numerosi ospiti di trovare riparo dall’in-

cessante pioggia che si è abbattuta in quel periodo in quell’area. Coloro che hanno preso parte al “Mini Roadshow” hanno potuto dunque testare “sul campo” i nuovi prodotti a marchio Hyundai. Tra questi c’era il miniescavatore HX17AZ, impegnato nella postazione riservata al gioco del bowling che, oltre a evidenziare la sensibilità dei suoi movimenti, ha sfoggiato un’elevata potenza del braccio. Il modello HX35AZ, invece, si è cimentato in un gioco di grande precisione e abilità, dove i joystick idraulici - similari a quelli in dotazione agli escavatori convenzionali della Serie A - hanno avuto un ruolo determinante e sono stati molto apprezzati dagli operatori. Presenti, infine, anche due miniescavatori HX40AZ, dotati di serie di un impianto idraulico sensibile al carico che conferisce potenza, fluidità d’azione e precisione di controllo. Caratteristiche che gli intervenuti alla manifestazione hanno potuto apprezzare nel gioco del canestro o nella composizione del puzzle.

“ Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in questi anni. La nostra società si è arricchita di importanti traguardi, come la partnership con HD Hyundai, che ci ha permesso di penetrare più a fondo nel mercato movimento terra, grazie a macchine che si contraddistinguono per gli elevati livelli di qualità, prestazioni e sicurezza. Un servizio di assistenza puntuale e tempestivo, grazie alle nostre officine mobili, ha fatto della nostra azienda il punto di riferimento di un numero sempre più crescente di clienti, fino ad abbracciare tutta l’area del Lazio. Questa espansione - e la conseguenza crescita in termini di volumi - ci ha portati anche ad ammodernare e ampliare la nostra sede, per poter soddisfare le esigenze di tutti i clienti. È proprio nell’area che ospiterà la nuova sede che si è svolto il ‘Mini Roadshow’ di HD Hyundai, un evento che ha accolto più di 300 ospiti. In questo clima di festa e di entusiasmo i nostri clienti hanno

LA PRIMA TAPPA DEL ‘MINI ROADSHOW 2024’ ORGANIZZATO DA HD HYUNDAI SI È SVOLTO
A PONTINIA (LT), PRESSO VENDITTI MACCHINE, DEALER DEL COSTRUTTORE COREANO PER LA REGIONE LAZIO

MACCHINE

DONATELLA VENDITTI, INSIEME AL FRATELLO ALESSANDRO, RISPETTIVAMENTE RESPONSABILE MARKETING E AMMINISTRATORE DELL’AZIENDA LAZIALE

potuto provare le nuove macchine e cimentarsi in diversi giochi di abilità, apprezzando doti come la precisone dei movimenti e le dimensioni compatte”, ha dichiarato Donatella Venditti, responsabile marketing e figlia del fondatore di Venditti Macchine.

Lo show decolla con CT Macchine

L’inaugurazione dei nuovi uffici, con tanto di taglio del nastro del concessionario HD Hyundai per la Sicilia, CT Macchine, ha decretato a Catania l’inizio della seconda tappa italiana del “Mini Roadshow”, che ha accolto oltre 350 visitatori. Le nuove macchine del

costruttore coreano hanno suscitato un grande interesse: numerosi operatori del settore si sono divertiti nel confrontarsi con diversi giochi di abilità, che hanno messo in luce le caratteristiche dei nuovi miniescavatori: grande precisione dei movimenti dei comandi idraulici, la forza di spinta della benna, un grande comfort in cabina e un’elevata visibilità. “Il ‘Mini Roadshow’ di HD Hyundai ha rappresentato per noi una grande opportunità in termini di visibilità e ha confermato CT Macchine come punto di riferimento dell’intera regione Sicilia per la vendita, il noleggio e l’assistenza di macchine da cantiere. Sono stati due giorni intensi, emozionanti, pieni di gente, di

clienti consolidati e di nuove conoscenze. Questo evento è stato l’occasione per presentare i nuovi modelli Hyundai e i nuovi uffici che abbiamo rinnovato proprio per questo importante appuntamento. L’emozione più grande è stata quella di vedere il nostro piazzale pieno di macchine e di gente”, ha dichiarato Giuseppe Pappalardo, titolare di CT Macchine. La ristrutturazione dei nuovi uffici, che è stata una vera e propria corsa fino all’ultimo minuto al fine di accogliere al meglio i propri clienti, riflette anche una nuova visione del futuro per il dealer catanese: un progetto di espansione e diversificazione della propria attività. Come ha confermato Giuseppe

IN VISTA DI QUESTO IMPORTANTE APPUNTAMENTO

Pappalardo, “abbiamo investito anche sull’attività di post-vendita, acquistando ben tre officine mobili che ci consentono di offrire un servizio di assistenza tempestivo, qualificato e in grado di far fronte qualsiasi problema e/o esigenza dei nostri clienti direttamente in cantiere. Stiamo ristrutturando anche l’officina, con nuove attrezzature e centri di lavoro che ci consentiranno di realizzare all’interno una serie di lavorazioni meccaniche per essere sempre più efficienti e di personalizzare le macchine attraverso soluzioni volte a soddisfare le diverse esigenze dei nostri clienti. Oltre all’officina stiamo ristrutturando anche il magazzino, per avere a stock i pezzi di ricambio necessari in qualsiasi momento”. Il mini Roadshow ha visto nascere, inoltre, le condizioni per trattative future, oltre a consolidare collaborazioni che hanno fatto crescere l’attività di CT Macchine. “L’inizio del 2024 - ha concluso Pappalardo - è andato abbastanza

LA SECONDA TAPPA DEL ‘MINI ROADSHOW 2024’ SI È SVOLTA A CATANIA, PRESSO CT MACCHINE, DEALER HD HYUNDAI PER LA SICILIA. OLTRE A PRESENTARE NEL PIAZZALE I NUOVI MODELLI DEL COSTRUTTORE COREANO, L’AZIENDA HA ACCOLTO I SUOI OSPITI PRESSO I NUOVI UFFICI, RINNOVATI PROPRIO
GIUSEPPE PAPPALARDO TITOLARE DI CT MACCHINE

bene. A oggi abbiamo venduto una trentina di unità Hyundai, tra cui anche due nuovi miniescavatori: l’HX17A, che sta già lavorando presso la zona industriale di Catania, e a breve consegneremo anche un HX48A, che andrà a lavorare sulla tangenziale”.

Gran finale in Abruzzo

A Pescara, il 4 maggio scorso, si è svolta l’ultima tappa del “Mini Roadshow 2024” di HD Hyundai, che ha contato in quest’occasione oltre 400 visitatori. Sul piazzale del concessionario Edimac erano presenti diversi modelli di ultima generazione del marchio coreano, tra i quali i nuovi miniescavatori, che hanno attirato l’attenzione dei visitatori. Attiva da oltre 40 anni, Edimac si occupa della vendita e del noleggio di macchine edili, tanto da diventare un punto di riferimento nel Centro Italia per le imprese di costruzioni, gli enti pubblici, le industrie, le aziende di recupero rifiuti e le cave. “Abbiamo una partnership con HD Hyundai dal 2018 e siamo importatori per il Centro Italia, coprendo le aree di Marche, Abruzzo, Molise e la provincia di Foggia”, ha spiegato Alex Gigli, contitolare dell’azienda abruzzese. “In questi ultimi anni siamo cresciuti in modo esponenziale, tanto da essere insigniti dal marchio coreano come il primo importatore del Sud Europa con delle ottime quote di mercato. Stiamo inoltre sviluppando e incrementando con il costruttore la nostra attività nel settore del riciclo e puntiamo a diventare un punto di riferimento anche in questo comparto”. L’evento dedicato ai miniescavatori ha catturato l’attenzione di numerosi clienti del concessionario, tanto da aver intavolato e, in qualche caso concluso, diverse trattative di vendita. “Abbiamo già iniziato a consegnare i primi nuovi miniescavatori e le prime impressioni dei clienti sono state più che positive. Alcuni clienti, che

L’ULTIMA TAPPA DEL “MINI ROADSHOW 2024”, CHE HA CONTATO OLTRE 400 VISITATORI, SI È SVOLTA A PESCARA, PRESSO LA SEDE DI EDIMAC, REALTÀ CHE SI OCCUPA DELLA VENDITA E DEL NOLEGGIO DI MACCHINE EDILI E PUNTO DI RIFERIMENTO NEL CENTRO ITALIA PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI, GLI ENTI PUBBLICI, LE INDUSTRIE, LE AZIENDE DI RECUPERO RIFIUTI E LE CAVE

avevano già nel loro parco mezzi i modelli della serie precedente, hanno notato subito delle differenze importanti: capacità idraulica aumentata, motori più

performanti, nuovo design e riduzione dei consumi con un aumento delle prestazioni delle macchine”. Nel corso dell’evento Edimac ha organizzato anche un convegno, tenuto dalla società Crico di Roma, che ha avuto come tema principale il Piano di Transizione di Industria 5.0: con un investimento previsto di 13 miliardi di euro per la transizione digitale ed energetica delle imprese, il Piano Transizione 5.0 si propone di premiare quelle aziende che abbracciano la digitalizzazione e si impegnano nel contenimento dei consumi. Il Piano Transizione Italia 5.0 offre quindi diverse opportunità di investimento ag evolato, mirate a potenziare l’efficienza energetica, adottare tecnologie all’avanguardia e promuovere la sostenibilità. ■

ALEX GIGLI
TITOLARE DI EDIMAC

DEVELON

DEMOLIZIONE versatile

Il nuovo escavatore DX140RDM-7 lanciato recentemente sul mercato dal costruttore è stato progettato, così come gli altri modelli già presenti in gamma, per offrire agli operatori più configurazioni, inclusa una versione che può essere utilizzata in cantiere per altre applicazioni oltre alla demolizione

di Pietro Gabrielli

DEVELON, ex Doosan

Construction Equipment, ha lanciato sul mercato il nuovo DX140RDM-7, una “new entry” nella fortunata gamma di escavatori da demolizione del costruttore. Così come i tre modelli di dimen -

sioni più grandi da 31 a 61 t, anche il nuovo escavatore da demolizione DX140RDM-7 da 22,5 t è disponibile in più configurazioni, al fine di soddisfare le diverse esigenze dei clienti, inclusa una versione che può essere utilizzata in cantiere per altre applicazioni oltre alla demolizione.

Una maggiore versatilità

Il nuovo escavatore da demolizione DEVELON DX140RDM-7 offre una scelta operativa ancora più ampia, con l’esclusiva versione “monolitica” dotata di un solo un braccio da demolizione senza alcuna possibilità di intercambiabilità. In alternativa, analogamente alle macchine di dimensioni più grandi, il modello DX140RDM-7 è disponibile nella versione a duplice funzione con design del braccio modulare e meccanismo di bloccaggio idraulico, che permettono di usare braccio da demolizione e braccio da scavo sulla stessa macchina. Sulla versione fissa “monolitica” del nuovo escavatore DX140RDM-7, il (rilevante) raggio d’azione consente alla macchina di lavorare con un accessorio da de-

molizione a un’altezza massima di 16 m (il peso massimo consigliato dell’accessorio in questa modalità è di 1.450 kg). Come gli altri modelli nella gamma di escavatori da demolizione DEVELON anche il DX140RDM-7 garantisce un’ottimale visibilità e una cabina inclinabile, particolarmente utile per applicazioni di demolizione in altezza con un angolo d’inclinazione di 30°. Sulla versione del DX140RDM-7 a duplice funzione l’altezza del perno e il peso massimo dell’accessorio sono 14 m e 1.450 kg, (con estensione di 2 m come opzione). Tutti i componenti - tra cui il sottocarro, la cabina inclinabile e le suole - sono uguali a quelli impiegati sulla versione fissa. Solo il design del braccio modulare e il meccanismo di bloccaggio idraulico

COME GLI ALTRI MODELLI NELLA GAMMA DI ESCAVATORI DA DEMOLIZIONE DEVELON ANCHE IL DX140RDM-7 GARANTISCE UN’OTTIMALE VISIBILITÀ E UNA CABINA INCLINABILE, PARTICOLARMENTE UTILE PER APPLICAZIONI DI DEMOLIZIONE IN ALTEZZA CON UN ANGOLO D’INCLINAZIONE DI 30°

sono diversi e permettono all’operatore di passare dal braccio da demolizione a quello da scavo e viceversa. Il design innovativo consente di alternare facilmente il braccio da demolizione con quello da movimento terra, in modo da poter eseguire diversi tipi di lavoro nello stesso cantiere. È disponibile un supporto speciale che facilita l’operazione di sostituzione del braccio, che si basa su un innesto rapido idraulico e un innesto meccanico. Un sistema basato su cilindro spinge i perni di bloccaggio in posizione per completare la procedura. Il design “multibraccio” permette anche di montare il braccio da scavo in due diversi modi e ciò, insieme al braccio da demolizione, assicura un’ulteriore flessibilità con un totale di tre diverse configurazioni per la macchina base nella versione a duplice funzione.

IL NUOVO ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE DEVELON DX140RDM-7 OFFRE UNA SCELTA OPERATIVA ANCORA PIÙ AMPIA, CON L’ESCLUSIVA VERSIONE “MONOLITICA” DOTATA DI UN SOLO UN BRACCIO DA DEMOLIZIONE SENZA ALCUNA POSSIBILITÀ DI INTERCAMBIABILITÀ

MACCHINE

LA SCHEDA TECNICA

L’escavatore da demolizione

(esteso/retratto)

Altezza d’azione perno scavo max. (bilanciere da scavo piegato):

Altezza d’azione perno scavo max. (bilanciere da scavo dritto):

Larghezza cingoli (da centro a centro):

Larghezza di trasporto:

Larghezza pattini dei cingoli:

Velocità di traslazione (gamma bassa/alta): 2,9/4,7

Potenza netta motore (SAE J1995/SAE J1349): 86/81,6 kW

Sottocarro a regolazione idraulica

L’escavatore da demolizione DX140RDM-7 è dotato di sottocarro a regolazione idraulica che può essere esteso a una larghezza massima di 3,7 m per assicurare una stabilità ottimale quando si lavora in cantieri

kW

di demolizione. La larghezza del carro può essere ridotta idraulicamente a 2,5 m nella posizione stretta, ideale per il trasporto della macchina. Il meccanismo si basa su un cilindro interno a lubrificazione permanente che riduce l’attrito durante il movimento e previene i danni ai compo -

“ “
IL NUOVO ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE DEVELON DX140RDM-7 DA 22,5 T È DISPONIBILE IN PIÙ CONFIGURAZIONI, AL FINE DI SODDISFARE

LE DIVERSE ESIGENZE DEI CLIENTI

nenti. Come tutti gli escavatori da demolizione DEVELON anche le caratteristiche per la sicurezza di serie del DX140RDM-7 includono una protezione della cabina FOGS, valvole di sicurezza per il braccio, cilindri di braccio e bilanciere intermedi e sistema di “avvertenza stabilità”. ■

L’ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE DX140RDM-7 È DOTATO DI SOTTOCARRO A REGOLAZIONE IDRAULICA CHE PUÒ ESSERE ESTESO A UNA LARGHEZZA MASSIMA DI 3,7 M PER ASSICURARE UNA STABILITÀ OTTIMALE QUANDO SI LAVORA IN CANTIERI DI DEMOLIZIONE. LA LARGHEZZA DEL CARRO PUÒ ESSERE RIDOTTA IDRAULICAMENTE A 2,5 M NELLA POSIZIONE STRETTA, IDEALE PER IL TRASPORTO DELLA MACCHINA

internazionale delle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza, servizi e infrastrutture viarie

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UN “ECOSISTEMA DI PRODOTTO”

In occasione dello scorso Transpotec Logitec IVECO ha presentato al mercato italiano l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei clienti e progettati per “guidare la strada del cambiamento” in termini di servizi e sostenibilità

di Stefano Vitali

Nella cornice dell’edizione 2024 di Transpotec Logitec IVECO ha presentato al mercato italiano l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei clienti, vale a dire esperienza di guida, sostenibilità, produttività, connettività e sicurezza. Una line-up

all’avanguardia, basata su un approccio multi-energetico, integrata da una gamma di servizi progettata per offrire soluzioni di mobilità complete.

Così come guidare non è solo un verbo, ma anche un’esperienza, visitare diventa un’esperienza al quadrato: con uno stand di 2.000 m2, IVECO ha accolto i suoi visitatori con una proiezione immersiva 3D del nuovo logo, che ha aper-

to le porte di un’area interamente dedicata alla nuova gamma del Brand, con la presenza di 14 veicoli.

La gamma “leggera”

Per il nuovo Daily sicurezza, comfort, connettività e sostenibilità sono le parole chiave e si traducono in una cabina ancora più sicura e confortevole, sistemi di assistenza alla guida di livello 2

e servizi pensati per massimizzare l’operatività del cliente. Oltre ai sedili in “memory foam Hi Adaptive”, che garantiscono un elevato comfort, all’interno della cabina so trova il nuovo quadro strumenti “Full TFT” da 10,25” e il sistema Infotaiment 10” con navigatore e funzionalità “mirroring” senza cavo. I veicoli sono dotati del sistema Key Less Entry & Go, che consente di aprire le portiere senza chiave e avviare il motore azionando un semplice tasto in plancia e di tutti i sistemi avanzati di assistenza alla guida di livello 2 come il “Lane Centering”, che mantiene automaticamente il veicolo al centro della corsia, il “Turn Assist2, per il rilevamento degli ostacoli in curva e azionare i freni per prevenire o mitigare eventuali collisioni, i radar di rilevamento degli ostacoli laterali, e il “Traffic Jam”, l’assistente al traffico che frena e adegua la velocità del Daily in funzione dei veicoli che precedono. Completano l’allestimento i fari “full LED”, che garantiscono prestazioni di illuminazione del +12% rispetto ai fari alogeni e nessuna manutenzione delle lampade, e il freno di stazionamento elettrico.

La gamma esposta sullo stand ha rappresentato appieno la versatilità del nuovo Daily in termini di versioni e trazioni. Erano esposti: il Daily 35S16A8V, furgone diesel 12 m 3 con motorizzazione 2,3 l Euro 6E da 156 CV, compatibile con i biocarburanti HVO e cambio automatico a 8 rapporti

AL TRANSPOTEC LOGITEC 2024 IVECO HA ESPOSTO L’ULTIMA GENERAZIONE DI VEICOLI LEGGERI, MEDI E PESANTI. DURANTE LA CONFERENZA STAMPA CHE SI È SVOLTA IL PRIMO GIORNO DEL SALONE SONO STATE INOLTRE PRESENTATE LE ATTIVITÀ LEGATE ALLA NUOVA GAMMA. PER QUANTO CONCERNE QUELLA “PESANTE”, OLTRE AL RINNOVO DELL’“IVECO DRIVERS FIDELITY CLUB”, IL COSTRUTTORE HA PRESENTATO “CLASSE -10 E LODE”, UN PROGETTO PENSATO PER L’OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI

MACCHINE

L’OPINIONE

MASSIMILIANO PERRI

DIRETTORE GENERALE IVECO, MERCATO ITALIA

“Siamo stati molto orgogliosi di partecipare all’edizione 2024 del Transpotec Logitec, un appuntamento strategico per l’evoluzione del nostro settore. Il Salone è stata la cornice ideale per lanciare sul mercato italiano tutta la nuova gamma IVECO, l’ultima generazione di veicoli leggeri, medi e pesanti, completamente rinnovati e incentrati sulle esigenze dei nostri clienti. Una lineup all’avanguardia, basata su un approccio multi-energetico, integrata da una gamma di servizi progettata per offrire soluzioni di mobilità complete. In un settore altamente dinamico, il brand IVECO è diventato partner di fiducia dei suoi clienti, supportandoli nell’affrontare il cambiamento e nel superare con successo le sfide di ogni giorno. Grazie alla creazione e all’affermazione di un ‘ecosistema sostenibile di prodotto e servizi’ IVECO continua a guidare la strada del cambiamento verso altrettanti successi”.

Hi-Matic; il Daily 35S21HA8 CRV/P, furgone doppia cabina diesel 7 posti, oltre 8 m3 di volumetria di carico con motorizzazione 3,0 l Euro VI, con potenza top di gamma da 207 CV e cambio automatico a 8 rapporti Hi-Matic; il Daily 35S16A8, telaio cabinato diesel passo 3.450 mm con motorizzazione 2,3 l Euro 6E da 156 CV, compatibile con i biocarburanti HVO e cambio automatico ad 8 rapporti Hi-Matic; il Daily 35C18HA8, telaio cabinato die-

sel con ruote posteriori gemellate passo 3.450 mm con motorizzazione 3,0 l Euro VI e da 176 CV compatibile con i biocarburanti HVO e cambio automatico a 8 rapporti Hi Matic (allestito con cassone ribaltabile è un veicolo ideale per le missioni in cantiere); l’eDaily 35S14EV/P, furgone elettrico 12 m 3 dotato di due pacchi batterie per un totale di 74 kWh e motore con potenza da 140 kW; l’eDaily 42S14E, telaio cabinato elettrico passo 3.450 mm dotato di due pacchi batterie per un totale di 74 kWh e motore con potenza da 140 kW.

La gamma “media”

Per quanto concerne la gamma “media”, nello stand IVECO erano invece presenti due modelli di punta: l’Eurocargo diesel allestito con box, modello ML180E32/P, caratterizzato dal nuovo cambio automatico ZF da 8 marce, un veicolo ottimizzato anche dal punto di vista del risparmio carburante, con una riduzione dei consumi fino al 5% (il veicolo presenta nuovi interni progettati

per garantire maggiore ergonomia per l’autista, che potrà apprezzare il nuovo cluster digitale e il nuovo infotainment, oltre a sistemi sicurezza avanzati); l’Eurocargo CNG, modello ML160E25/P CNG, alimentato dal nuovo motore Tector 7 CNG da 250 CV, dal nuovo cambio automatico ZF da 8 marce e da pacchi bombole da 3 x 115 lato destro e sinistro e rallentatore elettromagnetico. Per la massima silenziosità alla guida, l’Eurocargo è equipaggiato con il “Silent Mode”, che abbassa il livello di rumorosità fino a 72dB(A), ideale per le mission notturne nei centri urbani.

La gamma “pesante”

Veniamo alla gamma “pesante”, rappresentata a Transpotec Logitec da: un IVECO S-Way diesel alimentabile ad HVO, trattore 4x2, modello AS440S58T/P, dotato del nuovo XCursor 13, un veicolo che consente fino al -10% di risparmio carburante, garantendo sistemi di sicurezza all’avanguardia, massimo comfort per l’autista,

IN UN SETTORE ALTAMENTE DINAMICO, IL BRAND IVECO È DIVENTATO

PARTNER DI FIDUCIA DEI SUOI CLIENTI, SUPPORTANDOLI NELL’AFFRONTARE

“ “

L’EUROCARGO CNG, MODELLO ML160E25/P CNG, APPARTIENE ALLA GAMMA “MEDIA” DI IVECO ED È ALIMENTATO DAL NUOVO MOTORE TECTOR 7 CNG DA 250 CV, DAL NUOVO

CAMBIO AUTOMATICO ZF DA 8 MARCE E DA PACCHI BOMBOLE DA 3 X 115 LATO DESTRO E SINISTRO E RALLENTATORE ELETTROMAGNETICO

con l’aggiunta di un mobile progettato per la cabina versione Active Space, un vano che aumenta e razionalizza lo spazio di stoccaggio interno (mensola di supporto centrale, illuminazione interna dei vani e di maniglie con effetto ambient sono disponibili come optional); un IVECO S-Way CNG alimentabile a biometano, con la caratteristica livrea dei Metallica, in versione trattore 4x2, modello AS440S50T/FP CNG, dotato del nuovo motore a metano da 500 CV, che garantisce una maggiore autonomia, fino a 800 km; un IVECO S-Way diesel cabinato 6x2, nel modello AD260S40Y/FS VAN, con la nuova cabina AD dotata di volante multifunzione, cluster TFT da 10’’ e infotainment (il veicolo è alimentato dal motore Cursor 9 da 400 CV, cambio automatizzato da 12 marce e filtro ad aria sollevato per liberare spazio sul telaio); un IVECO X-Way diesel trattore 4x2, nel modello AS440X58T/P ON+, caratterizzato dalla cabina AS tetto basso, “set up” ON+ per garantire maggior altezza da terra, paraurti ibrido, telaio dallo spessore di 7,7 mm, sistema HI-Traction (trazione idrostatica assale anteriore); un IVECO T-Way diesel cabinato 8x4, modello AD410T54, alimentato dal nuovo motore XCursor 13 da 540 CV, cambio automatizzato da 12 marce, un veicolo robusto, dotato di sistemi ideali per le

missioni “off-road” più gravose, grazie a un telaio spesso 10 mm e a un equipaggiamento con vasca ribaltabile; un IVECO S-eWay, il nuovo elettrico pesante in versione 4x2, in grado di portare a termine un’ampia gamma di missioni (tra cui “hub-to-hub” e “hub-tocity2). L’IVECO S-eWay è totalmente elettrico, vanta un’autonomia massima di 500 km ed è alimentato da un sistema composto da nove batterie da 82 kWh, per un totale di 738 kWh. Grazie alla ricarica rapida fino a 350 kW, l’IVECO S-eWay può ricaricarsi fino all’80% in 90 minuti. La versione 4x2 dell’IVECO S-eWay è alimentata dall’assale posteriore elettrico di FPT Industrial, brand consociato di IVECO specializzato nelle tecnologie di propulsione più avanzate, in grado di erogare 480 kW di potenza continua e 1.800 Nm di coppia.

SERVIZI FINANZIARI PER LA MOBILITÀ

Tra i brand del Gruppo ricordiamo IVECO Capital, che ha rinnovato la partecipazione al Transpotec Logitec anche per il 2024 ed era presente all’interno dello stand IVECO con un corner dedicato ai servizi finanziari per la mobilità. Aderente ai valori del Gruppo, IVECO Capital si impegna ad analizzare la costante evoluzione del mercato, a utilizzare strumenti digitali affidabili e “green” e a creare sinergie con partner specializzati permettendo di soddisfare le necessità dei clienti con un approccio orientato al futuro. In quest’edizione, infatti, è stata presentata al pubblico la carta Eurowag, dedicata all’acquisto del carburante, al pagamento dei pedaggi e alle soluzioni di rimborso dell’IVA, oltre a ulteriori servizi. Nata dalla collaborazione tra IVECO Capital ed Eurowag, questa carta è in grado di offrire soluzioni di pagamento integrate per i veicoli IVECO, che si aggiungono alle già note caratteristiche di flessibilità, di personalizzazione e di innovazione proprie dell’offerta finanziaria della “captive” di Iveco Group.

MACCHINE

L’IVECO S-WAY CNG, ALIMENTABILE A BIOMETANO, CON LA CARATTERISTICA

LIVREA DEI METALLICA, IN VERSIONE TRATTORE 4X2, MODELLO AS440S50T/FP

CNG, DOTATO DEL NUOVO MOTORE A METANO DA 500 CV, CHE GARANTISCE UN’AUTONOMIA FINO A 800 KM

Un nuovo brand per i veicoli “pre-owned”

In occasione del Transpotec Logitec IVECO ha presentato inoltre “IVECO Certified Pre-Owned”, il nuovo brand nato per commercializzare i veicoli pre-owned del costrutture. Un viaggio verso l’eccellenza intrapreso nel 1995 con il brand “Used Plus2 e proseguito nel 2015 come “OK Trucks” e, oggi, “IVECO Certified Pre-Owned”, un marchio con il quale il brand, forte della sua pionieristica esperienza nel mix tecnologico, è stato tra i primi in Europa a commercializzare, oltre ai veicoli a trazione diesel, i veicoli a gas naturale usati, accelerando il rinnovo del parco nella rotazione dello stock e proponendo ai propri clienti prodotti sempre più nuovi con caratteristiche di sostenibilità e qualità ai vertici della categoria. Inoltre, nella strategia di un approccio multi-energetico, “IVECO Certified Pre-Owned”aprirà le porte anche all’elettrico, per contribuire in modo concreto e sostenibile alla decarbonizzazione del settore. Grazie alla creazione e all’affermazione di un “ecosistema sostenibile di prodotto e servizi”, IVECO continua quindi a guidare la strada del cambiamento verso altrettanti successi. ■

PER LA GAMMA “PESANTE”, TRA GLI ALTRI, ERANO ESPOSTI UN IVECO S-EWAY TOTALMENTE ELETTRICO, UN IVECO S-WAY DIESEL ALIMENTABILE AD HVO E UN IVECO X-WAY DIESEL TRATTORE 4X2

La nuova casa (italiana) DELLE FONDAZIONI

Accrescere la sostenibilità per il costruttore tedesco significa soddisfare i bisogni dei clienti senza compromettere quelli delle generazioni future e l’ambiente che ci circonda. La nuova sede imolese della filiale italiana Bauer è strutturata per gestire in modo organizzato i clienti, fornendo macchine e attrezzature all’avanguardia, a emissioni sempre più ridotte, e un’assistenza tecnica rapida e affidabile

Si è svolta lo scorso 13 giugno l’inaugurazione ufficiale della nuova sede di Bauer Macchine Italia a Imola (BO), che sostituisce la precedente di Mordano. È da questa struttura, quindi, che da oggi la filiale del gruppo tedesco Bauer - riconosciuta come un partner tecnico altamente competente nel mercato delle fondazioni speciali - continuerà la sua attività di vendita e noleggio di macchine e attrezzature sul mercato italiano.

Bauer Macchine Italia nasce precisamente nel 2007 a Imola (BO). La scelta di Imola come nuova sede si deve alla posizione strategica del luogo rispetto a tutte le vie di accesso e logistiche rivolte al territorio nazionale. “Oggi - ha spiegato Matteo Canepa, Managing Director di Bauer Macchine Italia, in occasione della nostra visita alla nuova sede imolese - il nostro organico comprende più di 20 persone altamente specializzate nel settore delle fondazioni speciali. Siamo strutturati in due macro-aree: vendita e noleggio di macchine e ‘Parts & Service’ dedicato all’assistenza e alla ricambistica”. L’innovazione continua che coinvolge le macchine Bauer è da sempre il punto focale del Gruppo bavarese. “Oggi – ha illustrato l’Ing. Andrea Ruggero – i nostri prodotti sono sempre più connessi e autonomi. Un esempio: le macchine a marchio RTG Rammtechnik possono essere impiegate senza la presenza dell’operatore in cabina, il quale può operare rimanendo nelle vicinanze del mezzo, a tutela della sua sicurezza. Stiamo inve-

stendo molto anche sull’intelligenza artificiale, per un motivo specifico: il lavoro a cui sono dedicate le nostre macchine è molto particolare e, soprattutto in Italia, i terreni in cui si eseguono i sondaggi del sottosuolo possono essere molto diversi tra loro, anche nello spazio di pochi metri. Sfruttare l’intelligenza artificiale, analizzando i dati di decine di migliaia di precedenti interventi, ci permetterà di affrontare ciò che troveremo durante gli scavi con certezza e tranquillità, evitando sgradite sorprese. Se il sottosuolo, per definizione, è ignoto, noi di Bauer vogliamo sfruttare l’AI per svelare il prima possibile queste incognite”.

Il servizio post-vendita

“ La nostra strategia di post-venditaha spiegato Vittorio Cadoni, “Parts & Service Director” di Bauer Macchine

Italia - è chiara: percorrere insieme ai nostri clienti la medesima direzione. Il cliente ha un problema? Noi lo analizziamo e lo risolviamo. E, soprattutto, vogliamo anticipare le possibili problematiche che egli può incontrare durante il suo lavoro. Stiamo studiando piani di assistenza specifici per loro a seconda delle specifiche attività e del parco macchine in dotazione, proprio per affiancarli costantemente durante la loro attività e consentirgli, quanto possibile, di non trovarsi in situazioni di emergenza”. Bauer Macchine Italia, con la sua strategia dedicata all’attività di manutenzione, vuole ridurre al minimo le emergenze, ideando anche contratti ad hoc di assistenza e personalizzando i servizi a seconda della tipologia di clienti. “Grazie al nostro sistema ‘Bauer Web Bgm’ – ha precisato Saverio Santucci, “After Sales

IL FERMO MACCHINA IN CANTIERE È LA PEGGIORE SITUAZIONE IN CUI SI POSSANO TROVARE GLI OPERATORI, IN QUALUNQUE SETTORE IN CUI ESSI OPERANO. BAUER MACCHINE ITALIA È STRUTTURATA IN MODO TALE DA FORNIRE ASSISTENZA IMMEDIATA E, SE I TECNICI SONO IMPEGNATI IN ALTRI INTERVENTI, IL SERVIZIO VIENE GARANTITO IN COLLABORAZIONE

DIRETTA CON LA CASA MADRE

Manager” di Bauer Macchine Italia –siamo in grado di seguire tutte le nostre macchine sul territorio italiano. In tempo reale, grazie alla geolocalizzazione, sappiamo dove sono i mezzi, quali sono i tagliandi eseguiti, quanto stanno consumando e quante emissioni di CO2 stan-

MACCHINE L’OPINIONE

MATTEO CANEPA

“MANAGING DIRECTOR” DI BAUER MACCHINE ITALIA

“Il Gruppo Bauer crede nelle persone. Non mi riferisco solo alla parte prettamente cantieristica, ma soprattutto a quella relativa alla realizzazione dei macchinari. Nello stabilimento produttivo Bauer non ci sono solo catene di montaggio robotizzate, come all’interno di un sito dedicato alla costruzione di automobili, ad esempio. Il contributo dell’esperienza da parte del personale Bauer è ancora al centro della produzione delle nostre perforatrici e dei nostri impianti. Gli utensili e i tubi di rivestimento sono progettati con le più avanzate tecnologie e realizzati seguendo processi altamente specializzati, con il costante intervento di operatori esperti. Insomma, l’uomo è al centro del ‘mondo Bauer’, a partire da chi crea i macchinari fino ad arrivare all’operatore che, in totale sicurezza, li utilizzerà. Studiamo attivamente insieme ai nostri clienti i progetti che loro poi andranno a realizzare. Non ci limitiamo alla mera fornitura dei macchinari in vendita o noleggio, ma lavoriamo in partnership con loro per individuare di volta in volta la migliore soluzione tecnologica per il cantiere. Questo genere di richiesta e di sinergia porta a instaurare un rapporto di fiducia e di ‘affidamento’, che in Bauer Macchine Italia abbiamo imparato a consolidare nel tempo, con un’attenzione estrema e un interesse costante nei confronti dei nostri partner”.

BAUER MACCHINE ITALIA OFFRE ‘SOLUZIONI COMPLETE’ AI PROPRI CLIENTI - CHE SI TRATTI DI MACCHINE IN VENDITA O A NOLEGGIO - E LI ACCOMPAGNA IN OGNI PROGETTO, SIA IN FASE PROGETTUALE CHE CON UN’ASSISTENZA TECNICA DEDICATA CHE, NATURALMENTE, TRAMITE LA FORNITURA DI MEZZI ALTAMENTE SPECIALIZZATI, SPECIFICATAMENTE PROGETTATI PER OPERARE ANCHE IN CONTESTI COMPLESSI COME QUELLI TIPICI AFFRONTATI SUL TERRITORIO ITALIANO, SPESSO CARATTERIZZATO DA CANTIERI DI DIFFICILE ACCESSO

no emettendo. Inoltre, riceviamo gli alert più importanti che una macchina possa presentare. Questo sistema consente peraltro di programmare il reperimento dei pezzi di ricambio, di programmare con il cliente i tagliandi corretti e di permettere così di non ritrovarsi in situazioni di urgenza e di fermo macchina, cioè la peggior situazione che si possono trovare

ad affrontare gli operatori”. Il Gruppo Bauer, in particolare, sta continuando a rafforzare le sue attività in quest’ambito: dalla disponibilità e velocità di fornitura dei ricambi al servizio, prima in via telematica, quindi con telediagnosi e assistenza da remoto, poi con l’invio di tecnici in cantiere grazie al personale altamente qualificato che il grup-

po Bauer nel suo complesso è in grado di fornire. “In Italia - ha spiegato Vittorio Cadoni, direttore commerciale della filiale italiana - possiamo contare su un fornito magazzino ricambi, che stiamo tenendo sempre aggiornato in base alle macchine sul territorio e all’operatività dei cantieri. Inoltre, stiamo incrementando il personale in grado di intervenire in cantiere e, per quanto riguarda i clienti a maggior volume, stiamo ragionando su prodotti di post-vendita ‘customizzati’, cioè opportuni contratti di manutenzione programmata che comprendano un magazzino ricambi dedicato. Questo sistema consentirà di organizzare al meglio tutte le operazioni di post-vendita e permetterà ai clienti di avere un costo certo ed efficace”.

Dentro i progetti

“Come già accennato – ha sottolineato

Matteo Canepa – Bauer Macchine Italia

offre ‘soluzioni’ ai propri clienti. Li accompagniamo in ogni progetto, sia in fase progettuale che tramite un’assistenza tecnica dedicata. Ecco perché i progetti dei nostri clienti sono ‘i nostri progetti’: perché non sapremmo lavorare diversamente. Nelle Marche, ad esempio, stiamo supportando un nostro cliente nella realizzazione di pannelli plastici lungo il fiume Tronto in un’area densamente popolata. La macchina che sta operando è una Bauer GB50, dotata di benna idraulica DHG-V. I diaframmi realizzati hanno una profondità di 11 m e uno spessore di 800 mm. In provincia di Firenze, invece, si stanno realizzando pali di fondazione per la costruzione del Ponte Fiume Arno, al fine di migliorare la circolazione stradale locale. Qui si sta utilizzando una Bauer BG33, il modello di punta, che accoppiata a una morsa BV sta realizzando pali rivestiti da 20 e

IL 13 GIUGNO SI È SVOLTA L’INAUGURAZIONE

“ “

UFFICIALE DELLA NUOVA SEDE DI BAUER MACCHINE ITALIA A IMOLA

40 m. A Roma si sta invece bonificando un sito tramite un gruppo idrofresa che esegue diaframmi da 2.800 x 800 mm a una profondità massima di 38 m. Sempre a Roma sarà ristrutturato e rinforzato un antico acquedotto che rifornisce la città e che necessita di una profonda attività di consolidamento (oggi questa struttura fornisce il 25% del fabbisogno idrico romano alimentando le aree est e sud-est della Capitale). La ristrutturazione sarà eseguita utilizzando una Bauer BG42, che permetterà di rendere solido il terreno circostante. Crescere in maniera sostenibile per i nostri clienti, per noi e per l’ambiente che ci circonda significa anche gestire in modo organizzato e ordinato i nostri clienti e i progetti che vedono protagonisti i nostri macchinari”, ha concluso Canepa. “Progetti come quelli appena citati porteranno a una migliore realtà delle infrastrutture, che sono uno dei principali asset di qualsiasi nazione In Italia lavoriamo sostanzialmente nei centri abitati, di conseguenza crescere in modo sostenibile significa anche ridurre le emissioni di ogni natura, da quelle di particolato a quelle sonore. Non si può ottenere rispetto senza innovazione”. ■

NOVITÀ PER L’ITALIA ALL’”IN-HOUSE 2024”

Quasi parallelamente all’inaugurazione della struttura di Bauer Macchine Italiana a Imola si è svolto in Germania l’”In-House 2024” del Gruppo tedesco, durante il quale è stato possibile visitare il sito produttivo di Aresing e assistere a varie dimostrazioni sul campo delle perforatrici prodotte dall’azienda. Diverse le novità presentate a Schrobenhausen. Tra queste, la perforatrice Bauer BG23H, presentata allestita con il nuovo “Single Pass Extreme 4” che, in luogo degli abituali 20 m permette di raggiungere - tramite un dispositivo di prolunga dell’antenna e il tiro in quarta - i 27,3 m (il kit si può applicare a qualsiasi BG23H, di nuova o di vecchia produzione, ed è una soluzione interessante per il mercato italiano, anche grazie ai rapidi tempi di montaggio). Interessante anche la nuova BG28H, che prevede il sistema “Stability+”, un assistente interno alla perforatrice che autoregola le veloci -

tà di movimentazione e di rotazione. In esposizione anche una nuova BG42V, la più grande della “Serie Value Line”, linea dedicata al palo trivellato, specialmente rivestito: con una struttura a “V” che permette il totale smontaggio della perforatrice e una rotary da 42.000 Nm di coppia, presenta un cilindro di tiro/spinta maggiorato che assicura un tiro da 50,5 t e che, con la funzione booster attivabile per brevi intervalli, arriva a 60 t. Durante l’evento sono stati presentati anche il sistema “EcoCut” per le frese (esposto nell’occasione su una BC48,

ma pensato anche per i BC35 e BC40, più idonei al mercato italiano), una nuova versione dell’impianto MAT BE600, il sistema di assistenza al diaframma “Smart Grab Control” e il sistema informativo di assistenza al cantiere “Site Monitor”. Senza dimenticare che, per far fronte alle sempre più pressanti esigenze formative, il “Bauer Training Center” ha spinto sull’acceleratore dell’e-learning dedicato ai macchinari, alle metodologie, alle attrezzature e agli aspetti manutentivi.

UN “UPGRADE” DI ENERGIA Hands On

L’“E-WORKER” RAPPRESENTA IL PRIMO PILASTRO SU CUI POGGIA

LA STRATEGIA DEL COSTRUTTORE PIEMONTESE ATTUATA

CON OBIETTIVI MIRATI DI SOSTENIBILITÀ.

LANCIATO SUL MERCATO NEL 2021, QUESTO

SOLLEVATORE TELESCOPICO È STATO OGGETTO

DI RECENTI AGGIORNAMENTI TECNICI E TECNOLOGICI

ETTORE ZANATTA

Merlo ha festeggiato quest’anno i suoi primi 60 anni di attività e fin dal 1964, anno della sua fondazione, l’azienda di San Defendente di Cervasca (CN) è sinonimo di innovazione tecnologica nel mondo dei sollevatori telescopici. Le innovazioni a livello mondiale del costruttore piemontese non si sono mai fermate e sono proseguite fino a oggi, con la presentazione della prima gamma di sollevatori telescopici a trazione completamente elettrica, pensata, progettata, disegnata e realizzata per soddisfare le esigenze di molteplici settori, che richiedono oggi mezzi ultracompatti, semplici e facili da manovrare e, naturalmente, perseguendo gli attuali

obiettivi di sostenibilità, alimentati da nuove e più efficienti fonti di energia. Il lancio dell’e-Worker, al quale avevamo puntualmente dedicato un Hands On già in occasione del suo lancio, avvenuto nel 2021, ha rappresentato per Merlo il debutto di una nuova gamma di macchine, la cosiddetta “Generazione 0”, caratterizzata da una filosofia comune volta a raggiungere obiettivi precisi in termini di riduzione dei consumi di carburante, del rumore, delle vibrazioni e delle emissioni. Merlo propone quindi questa nuova gamma con l’intento di incrementare la propria offerta sul mercato, esplorando anche nuove categorie di prodotto, e di confermarsi ancora una volta come “innovatore per tradizione”.

Hands On

La cabina è certificata ROPS e FOPS (livello1). Il design è studiato per massimizzare il comfort dell’operatore e l’accessibilità al posto di guida. Il modulo presenta un ampio parabrezza, vetro laterale destro e lunotto posteriori fissi (senza possibilità di apertura), impianto di riscaldamento elettrico (con cabina chiusa). La cabina è aperta come standard e presenta un gradino di accesso con griglia sagomata, un volante regolabile e fori sul fondo per il drenaggio dell’acqua piovana e per agevolare il ricircolo dell’aria. Per garantire la massima sicurezza, nel caso di macchine non dotate di fianco sinistro della cabina, il lato della macchina è dotato di un supporto per assicurare il mantenimento dell’operatore in cabina in caso di ribaltamento laterale. L’apertura della porta è a 80°. La protezione FOPS, ottenuta tramite una struttura metallica sagomata, assicura la visibilità del carico nelle fasi operative e offre un alto livello di protezione, per operatore e per i componenti della cabina, in caso di caduta accidentale di oggetti o materiali

L’“e-Worker” è strutturato in singoli moduli, al fine di massimizzare la versatilità e la customizzazione della macchina. La trasmissione 100% elettrica, costituita da una batteria che alimenta direttamente i motori elettrici, garantisce una coppia abbondante, disponibile in modo istantaneo e costante per tutta la fase di accelerazione (è prevista una soluzione monomarcia per rendere più facile l’uso della macchina e assicurare l’assenza di emissioni inquinanti e rumorose), e prevede tre modalità di utilizzo in base alle esigenze dei clienti, selezionabili da un pulsante EPD sul cruscotto della cabina: “Eco” (massimo risparmio, velocità raggiungibile di 19 km/h); “Power” (condizioni normali di utilizzo, velocità di 22 km/h); “Power+” (massime prestazioni e potenze, velocità di 25 km/h).

L’apertura del finestrino è a 180°, con possibilità di bloccaggio in posizione “tutto aperto”

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO MERLO “E-WORKER”

La pompa idraulica, accoppiata a un motore elettrico da 5 kW, è montata sul lato sinistro della macchina, protetta da un carter Il serbatoio idraulico da 70 l riduce i rischi di surriscaldamento dell’olio durante le fasi operative. L’accesso per la manute nzione è garantito in qualsiasi circostanza. La pressione massima è di 210 bar; la portata di 42 l/min. Per risolvere un problema di r umorosità idraulica, dalla fine del 2022 Merlo ha installato nuove pompe idrauliche a ingranaggi elicoidali al posto di quelle a cilindra ta variabile Load Sensing. La particolare disposizione dei denti degli ingranaggi riduce in modo significativo l’attrito e, di conseguenza, il rumore e le vibrazioni, rendendo la macchina ancora più silenziosa

Una generazione vincente

L’“e-Worker”, dunque, è il primo sollevatore telescopico “full-electric” di Merlo, costruito internamente all’azienda grazie allo sviluppo di un siste-

L’”eWorker” è allestito con quattro fari a led montati sul tettuccio che consentono di illuminare l’area di lavoro, per operare in sicurezza anche in ambienti scarsamente illuminati (in opzione, è possibile allestire la macchina con luci stradali - anteriori e posteriorie con l’illuminazione per il portatarga, in linea con le omologazioni per la circolazione stradale)

ma produttivo integrato in una piattaforma digitalizzata, creata su misura e concepita in un’ottica altamente tecnologica. Questa macchina è frutto di ingenti investimenti in termini di ricer-

ca, che sono proseguiti dal 2021 a oggi. La strategia sull’elettrificazione impostata, infatti, è costantemente perseguita da Merlo e gli sviluppi di prodotto non si sono mai interrotti.

L’“e-Worker”, in particolare, è stato oggetto di alcuni recenti aggiornamenti tecnici e tecnologici, pur non modificando nulla in termini di prestazioni e capacità operative. La macchina è sempre disponibile in due versioni - una con trazione 2WD (EW25.5-60, con configurazioni per i settori dell’edilizia, del noleggio e dell’industria) e una con tra-

UNA NUOVA INTERFACCIA

Gli aggiornamenti apportati all’“eWorker” hanno portato l’operatore a beneficiare di una maggiore ergonomia relativamente ai comandi e al joystick elettronico capacitivo, che consente la gestione della selezione della direzione di marcia, delle funzioni idrauliche ausiliarie e dei movimenti idraulici del braccio. Il bracciolo con posizione fissa (regolabile con una vite), il cruscotto con volante regolabile, pulsanti e display per la velocità del veicolo e lo stato di carica della batteria, sensore della “presenza mano” sul fianco dell’impugnatura: sono altri elementi che concorrono al comfort operativo del sollevatore telescopico Merlo. Una novità rispetto al passato è il nuovo display, più efficace e completo, in grado di trasmettere svariate informazioni in termini di velocità di trasferimento, di durata residua della batteria, di conta-ore, di modalità di trasmissione, di indicatore dell’acceleratore, del raggio di sterzata e della frenata rigenerativa, di limiti utente e di diagnostica di base integrata.

ZATTERA ZM2S CON TAC-LOCK DI SERIE (ZM2 IN OPZIONE)

I PUNTI DI FORZA

IL COMFORT DI GUIDA

I BASSI COSTI D’ESERCIZIO

LA TRASMISSIONE 100% ELETTRICA

LA MANOVRABILITÀ NEGLI SPAZI RISTRETTI

LA POSSIBILITÀ DI OMOLOGAZIONE

STRADALE

DOPPIA CONFIGURAZIONE (TRAZIONE ANTERIORE 2WD/INTEGRALE 4WD)

FRENO DI STAZIONAMENTO NEGATIVO ELETTROIDRAULICO “E-HOLDER”

FRENATA RIGENERATIVA
CABINA CON PROTEZIONE FOPS E ROPS
NUOVO DISPLAY DIGITALE

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO MERLO “E-WORKER”

BRACCIO TELESCOPICO A DUE SEZIONI A “C” IN ACCIAIO ALTORESISTENZIALE

TRASMISSIONE 100% ELETTRICA

IDRAULICA SILENZIATA CON POMPA IDRAULICA A INGRANAGGI ELICOIDALI

JOYSTICK ELETTRONICO CAPACITIVO

BATTERIE AL PIOMBO ACIDO STANDARD IN POSIZIONE RIBASSATA (AL LITIO COME OPTIONAL)

SISTEMA ANTIRIBALTAMENTO INTEGRATO NELL’ASSALE POSTERIORE

STERZATURA SULLE RUOTE POSTERIORI

Hands On

zione 4WD (EW25.5-90, con configurazioni per i settori agricolo e zootecnico) - e rimane un’alternativa ai mezzi equipaggiati con motori termici, avente l’obiettivo di garantire un utilizzo compatto, manovrabile ed efficace “off-road” e “indoor”, l’aumento dei settori di utilizzo, una maggiore versatilità, una

riduzione dei costi e dei tempi di ammortamento e l’eliminazione delle emissioni inquinanti e rumorose. Un mezzo appartenente a una gamma destinata a crescere in futuro, fino a diventare una famiglia di prodotti sempre più “green” e tecnologici. Nel dettaglio, i modelli 2WD sono equipaggiati con due mo-

tori elettrici montati direttamente sui riduttori delle ruote anteriori, assicurando una trazione frontale e riducendo la potenza necessaria per i trasferimenti (potenza max. di 44 kW - 60 CV; velocità massima 25 km/h), e sono sono stati sviluppati per aumentare l’autonomia della macchina. L’assale posteriore è libero di oscillare fino a 7°.

La pendenza massima superabile è del 12% a carico massimo. I mozzi delle ruote sono realizzati con angolo di sterzo fino a 85°. Il tiro massimo è di 2.000 kg; l’ingombro in fase di sterzo è

Il sistema di frenatura è costituito da due freni a disco in bagno d’olio montati all’interno del riduttore ruota anteriore e da un freno di stazionamento negativo elettroidraulico a intervento manuale e automatico (e-holder). Quest’ultimo entra in funzione nel momento in cui la macchina si arresta e si disinnesta semplicemente comandando l’avvio della macchina per mezzo dell’acceleratore. Inoltre, assiste l’operatore nelle ripartenze in salita e impedisce al mezzo di muoversi quando si rilascia il pedale dell’acceleratore su qualsiasi pendenza. Uno dei vantaggi dell’“e-Worker”è la possibilità di recuperare l’energia di frenata: grazie alla frenata rigenerativa, infatti, a differenza di un convenzionale sistema di frenata dinamica, l’energia cinetica viene sfruttata e trasformata in energia elettrica immagazzinata nelle batterie. La frenata rigenerativa si attiva al rilascio dell’acceleratore

UNA NUOVA SOLUZIONE DI ALIMENTAZIONE

Il pacco batterie standard dell’“e-Worker” è realizzato con soluzioni al piombo acido dal peso complessivo di 1.490 kg ed è montato nel lato destro della macchina, in posizione ribassata per massimizzare la stabilità del mezzo. Costruite con ossido di piombo ad alta purezza (piombo puro), queste batterie offrono prestazioni ottimali anche nelle condizioni più dure; inoltre, la ridotta resistenza interna delle celle fornisce il massimo della potenza e del risparmio energetico. Il pacco batterie è dotato di sgancio rapido per consentire di scambiarlo in poco più di 15 minuti, in modo da assicurare un ciclo di lavoro senza interruzioni. In seguito a diversi feedback raccolti dal mercato, però, Merlo ha introdotto nella produzione le batterie agli ioni di litio (nelle foto), con tensione nominale di 51,2 V, capacità nominale di 840 Ah

ed energia immagazzinata di 43 kWh. Le batterie al litio hanno una maggiore densità energetica rispetto a quelle al piombo-acido (possono immagazzinare più energia in un volume più ridotto), hanno una maggiore vita utile (3.000 cicli contro 1.800), possono essere ricaricate rapidamente o parzialmente, riducendo i tempi di fermo macchina e aumentando la produttività, e richiedono meno manutenzione. Trattandosi di una soluzione più leggera rispetto a

quella al piombo-acido, per non sbilanciare la macchina la batteria è dotata di una zavorra di circa 700 kg. Le batterie al litio sono dotate di uno spegnimento automatico (dopo due ore); quando vengono scollegate l’operatore dovrà riattivare il circuito mediante un selettore in cabina. Per l’alimentazione con questa tipologia di batteria, poi, è previsto l’utilizzo del sistema BMS (Battery Management System), in grado di offrire le migliori prestazioni per l’utilizzo e la ricarica della batteria stessa. Questo sistema consente di monitorare la tensione e la temperatura delle celle, determinare lo stato di carica e le condizioni operative, limitare la potenza in ingresso e in uscita per la protezione termica e da sovraccarico, bilanciare lo stato di carica di ciascuna cella e isolare il pacco batteria, se necessario. Per la

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO MERLO “E-WORKER”

ricarica sono previste tre opzioni: caricatore Wall-box da 400V-16A o caricatore Wall-box da 400V-32A (fino a 2,5 ore per una ricarica completa) o caricatore “On-Board” da 220V-32A (presa Tipo 2, 8-9 ore per una ricarica).

Nella foto si notano, sotto il cofano ad apertura verticale, i componenti relativi alla gestione dei motori (inverter per la trazione e per l’idraulica) e il sistema per la ricarica. Il tutto è protetto da un carter dedicato.

di 2.850 mm (la macchina sterza praticamente “sul posto”, facendo perno sullo pneumatico anteriore interno). I modelli 4WD, invece, in aggiunta ai due

Una valvola elettronica permette di sfruttare la forza di gravità per realizzare il movimento di discesa del braccio, azzerando la potenza idraulica necessaria. Ciò permette di ridurre i consumi e rende disponibile la portata idraulica generata per l’azionamento di altri movimenti in contemporanea, riducendo il tempo richiesto per la movimentazione di materiale. Le tubazioni idrauliche e i cablaggi elettrici del braccio, posti al suo interno con un meccanismo “a cartuccia”, garantiscono un’adeguata protezione contro eventuali urti e la facilità di estrazione in caso di manutenzione. Il perno è posto in basso, per assicurare la massima visibilità laterale. I pattini di scorrimento, con forma a “L”, sono realizzati in materiale composito, per massimizzarne l’efficienza riducendo l’impatto e l’usura sulle superfici a scorriment

Il braccio telescopico è a due sezioni, alleggerito e realizzato con materiale altoresistenziale (S650MC), con saldatura nell’asse di flessione neutra. La zattera standard è di tipo ZM2S con Tac-Lock di serie (soluzione per il bloccaggio delle attrezzature comandabile idraulicamente da cabina), in grado di ruotare di 131°. La larghezza di 850 mm garantisce la compatibilità con molti attrezzi ZM2, eccetto le pale. La sospensione del braccio (BSS) è disponibile come optional: migliora il comfort e la stabilità nei trasferimenti e riduce il rischio di perdita dei materiali

Hands On

Il controllo elettronico della trazione alle ruote implica la riduzione automatica della velocità all’aumentare dell’angolo di sterzatura, il blocco differenziale elettronico sull’asse anteriore e il differenziale meccanico sull’asse posteriore nel caso di ponte trazionato

motori frontali, sono equipaggiati con un motore aggiuntivo per la trazione posteriore: ciò consente di scaricare a terra la forza motrice su tutte le ruote e non solo su quelle di un singolo asse, assicurando un’adeguata trazione in ogni circostanza e su ogni tipo di superficie, anche in “off-road”. In questo caso la potenza

CARATTERISTICHE VINCENTI

Per offrire ai propri clienti un mezzo che possa affiancarli in tutte le attività quotidiane, Merlo ha sviluppato il nuovo e-Worker affinché possa offrire un’elevata trazione (per lavorare in ambito fuoristrada e al contempo poter operare in ambienti chiusi e in aree in cui è richiesto un limitato impatto ambientale), la possibilità di viaggiare su strada pubblica e, all’occorrenza, di trainare rimorchi, migliorare gli standard di manovrabilità e agilità nel mondo dei sollevatori telescopici, in -

crementare la versatilità della macchina con l’utilizzo di nuove soluzioni e attrezzature, migliorare le condizioni d’impiego per chi conduce la macchina (ma anche per chi si trova a operare in prossimità di essa) e ridurre i costi totali di possesso e i tempi d’ammortamento. Per raggiungere questi obiettivi gli ingegneri Merlo l’hanno progettato partendo da un foglio bianco e con un’impostazione al 100% elettrica. Non si tratta quindi dell’elettrificazione di un sollevatore telescopico convenzionale, ma di un prodotto innovativo nella movimentazione, che unisce i vantaggi e le caratteristiche vincenti dei sollevatori telescopici a quelli dei carrelli elevatori. L’“e-Worker” nasce quindi dalla riprogettazione mirata di tutti i componenti - dal braccio al telaio, dagli assali al sistema idraulico - in modo da ottenere una soluzione in grado di massimizzare l’autonomia e le prestazioni, riducendo ai minimi termini i costi orari d’esercizio.

massima è di 66 kW – 90 CV e la velocità massima è di 25 km/h. Anche in questa versione l’assale posteriore (brevettato Merlo) è libero di oscillare fino a 7°. La pendenza massima superabile è del 15%, l’angolo di sterzo è limitato a 60°, il tiro massimo è di 3.000 kg e l’ingombro in fase di sterzo è di 3.250 mm (rispetto al modello 2WD si tratta di 40 cm in più).

Un nuovo modo di lavorare I due modelli di “e-Worker” proposti da Merlo sono disponibili con cabina aperta o chiusa e con diversi optional, come il sistema di riscaldamento o

L’“eWorker” prevede la predisposizione per una piattaforma di lavoro aerea con guida da “pulpito”. Rispetto ai comandi standard, ciò include il controllo proporzionale dello sterzo, il controllo dell’allineamento delle ruote, l’avanzamento proporzionale, il funzionamento avanti/indietro, l’inserimento automatico del freno di stazionamento e il limite di velocità a 2 km/h

Tutti i modelli sono equipaggiati con sensori di antiribaltamento integrati nell’assale posteriore. Questa soluzione garantisce la massima stabilità senza compromessi per le prestazioni della macchina. La sua stabilità dinamica, secondo EN15000, è intrinsecamente garantita dalla geometria del braccio, dal diagramma e dalla distribuzione dei pesi. L’assale posteriore è libero di oscillare fino a 7°. I mozzi delle ruote sono realizzati con un angolo di sterzo fino a 85°

la sospensione sul braccio, e possono essere omologati per la circolazione stradale, in versione “macchina operatrice” o “trattrice”. Per applicazioni in ambienti lavorativi particolari - ad esempio, all’interno di celle frigorifere - sono disponibili il parabrezza e il sedile riscaldati. Con l’introduzione sul mercato del sollevatore telescopico “eWorker”, dunque, Merlo propone un nuovo modo di pensare e lavorare nel mondo del sollevamento industriale e agricolo, che consente oggi a tutti gli utilizzatori un aumento di produttività, un rilevante risparmio economico e un nuovo comfort di guida. La gamma “e-Worker” offre anche la possibilità di usufruire di una tecnologia esclusiva per rendere ancora più intelligenti e connessi i telescopici: tramite il sistema di connettività MerloMobility, infatti, è possibile sfruttare, in modo integrato, le informazioni rilevate dalle macchine e trasferite all’interno di un portale, al fine di ottimizzarne il monitoraggio operativo nei diversi settori d’attività.

Una qualità riconosciuta

L’e-Worker si è aggiudicato negli ultimi anni alcuni dei più importanti riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso “ADI Compasso d’Oro”, il più antico e autorevole premio mondiale di design, ottenuto in quanto “bene carat-

terizzato da una progettualità avanzata e culturalmente consapevole, eticamente responsabile verso l’individuo, la società e l’ambiente e propulsiva di nuove qualità materiali e immateriali”. Alla base di tutto ciò c’è una macchina che pone le sue basi su alcuni precisi capisaldi, comuni a tutti i prodotti Merlo: “Prestazioni”, in termini di capacità di carico, velocità di trasferimento e di movimento del braccio; “Comfort”, con lo studio di posta-

zioni di guida ottimali per l’operatore; “Sicurezza”, per la protezione attiva e passiva dell’operatore; “Efficienza”, con un’attenzione particolare alla riduzione dei tempi di lavoro e dei costi d’esercizio; “zero emissioni”; “zero rumorosità”; “zero utilizzo di combustibili fossili”. Pilastri, questi, che permettono all’“e-Worker” di limitare l’impatto nell’ambiente in cui opera e sulla salute delle persone che ci lavorano. ■

LA SCHEDA TECNICA

Il sollevatore telescopico e-Worker EW25.5-60

Massa totale a vuoto:

Portata

Altezza di sollevamento max.: 4,8 m

Sbraccio max.: 2,6 m

Portata alla massima altezza: 1.500 kg

Portata al massimo sbraccio: 900 kg

Altezza portata max.: 3,4 m

Sbraccio alla massima portata: 1,15 m

Sezioni braccio: 2

Motore: elettrico

Batteria (al piombo acido / al litio):

Tempo di ricarica (batteria al piombo acido)

Tempo di ricarica (batteria al litio):

Voltaggio di ricarica:

Pompa idraulica:

Portata/pressione:

Una passione PER LE FRESE

Qualità dei materiali, affidabilità e un profondo orientamento verso l’innovazione sono i marchi di fabbrica dell’azienda tedesca, che vanta una tra le più ampie e complete offerte di frese disponibili sul mercato, in grado di operare con la maggior parte delle tipologie di materiale, adattarsi a escavatori con peso operativo fino a 125 t e di consentire lo scavo di trincee da 80 a 1000 mm di larghezza con singolo passaggio

L“e frese sono la nostra passione. Con alle spalle più di 20 anni di esperienza, infatti, Kemroc sviluppa e produce frese per escavatori e terne. Attrezzature robuste e forti, i cui componenti sono principalmente realizzati in Germania. Insieme ai nostri clienti sviluppiamo costantemente nuove soluzioni per la demolizione, la costruzione e le applicazioni minerarie, garantendo un’assistenza costante su tutti i no-

stri prodotti ”: queste le parole utilizzate da Arsene Lucas, Sales Manager Europe and North Africa di Kemroc Spezialmaschinen GmbH, incontrato in occasione di Intermat 2024, introducendo l’attività del costruttore di Leimbach.

Due linee per il taglio continuo

Dall’acciaio al calcestruzzo, passando per la roccia e il legno: le frese sviluppate da Kemroc sono progettate per lavorare in modo affidabile ed efficace su quasi tutte le tipologie di materiale, offrendo il massimo rendimento in fase di taglio e dando la possibilità all’escavatore di realizzare trincee a partire da 8 cm di larghezza. L’azienda è l’unica sul mercato a disporre di due diverse linee di frese per il taglio continuo. La gamma brevettata a catena EK, disponibile in nove modelli, è progettata per l’uso su escavatori da 2 a 70 t e perfetta per lo scavo di trincee strette e profonde a partire da 390 mm. La gamma di frese “Bullhead” KRC, disponibile in cinque modelli e pensata per adattarsi alle esigenze di escavatori da 12 a 50 t, è invece dotata di due tamburi di taglio disposti ad angolo l’uno rispetto all’altro, in modo che le due serie di picchi coprano l’intera superficie senza alcuno spazio tra loro. Con queste due linee di frese è possibile scavare trincee non più larghe dello stretto necessario, risparmiando inutili costi di trasporto per la rimozione del materiale tagliato in eccesso. Merito del loro funzionamento che, proprio come una benna, non prevede alcuna oscillazione o movimento laterale. Non solo: questa peculiarità riduce sensibilmente l’usura dell’ingranaggio di rotazione dell’escavatore, con conseguente risparmio di energia intorno al 40% rispetto a una fresa a tamburo equivalente senza catena tra i tamburi.

Una gamma adatta a ogni esigenza

Tra i prodotti di punta di Kemroc, che in Italia vengono commercializzati dall’azienda di Udine AL Consulting, c’è anche la gamma EKT di teste fresanti a doppio tamburo. Disponibile in nove modelli con potenze nominali da 22 a 220 kW, la linea non prevede una fresa a

catena centrale come la EK, ma grazie al kit di conversione quest’ultima può essere montata successivamente. A completamento ci sono poi la gamma di teste fresanti a doppio tamburo con ingranaggi cilindrici KR, robusta e ideale per l’uso su escavatori che operano nei tunnel e per la demolizione silenziosa e con vibrazioni minime di strutture in cemento armato, e la gamma di teste fresanti a doppio tamburo con azionamento diretto KRD, più compatta, leggera e idonea all’utilizzo su escavatori da demolizione. La linea di escavatrici a ruota

LE TESTE FRESANTI A DOPPIO TAMBURO

CON INGRANAGGI CILINDRICI DELLA

GAMMA KR SONO IDEALI PER L’USO SU ESCAVATORI CHE LAVORANO IN SPAZI

RISTRETTI, SPECIALMENTE NEL SETTORE

TUNNELLING

DMW, con due motori idraulici laterali a coppia che offrono tassi di resa molto alta (anche su roccia dura, con resistenza alla compressione monoassiale di 140 MPa e su cemento armato, con armature fino a 30 mm di diametro), sono disponibili in quattro diverse misure con larghezze fino a 400 mm, per escavatori da 14 a 120 t e sono indicate per la demolizione di ponti con il processo “Cut & Break”. Non solo: come tutte le linee di prodotto a marchio Kemroc, anche la gamma DMW è progettata per lavorare anche sott’acqua fino a una profondità di 30 m (eventuali modifiche garantiscono un’operatività a una profondità maggiore). La gamma KRX è invece ideale per un ampio campo di applicazioni, grazie alla possibilità di abbinare all’unità Powertool sia un attacco per la fresatura (scavo di trincee, taglio di fondamenta, profilatura di teste di pali forati ecc.) che un accessorio per la perforazione, la rimozione e la frantumazione di ceppaie boschive.

Un diamante è per sempre

Seppur le frese restino le protagoniste indiscusse del catalogo di prodotti Kemroc, l’ultima novità dell’azienda tedesca per il settore delle costruzioni è la nuova gamma di seghe diamantate KDS. “L’elevata velocità di rotazione, abbinata a un’ampia scelta di lame, rende questo genere di prodotto perfetto per moltissime tipologie di applicazione”, spiega Arsene Lucas. “Le seghe diamantate KDS sono disponibili in cinque modelli, dotate di motori con potenza nominale da 55 a 230 kW, diametro massimo della lama da 800 a 1.800 mm e coppia massima a 350 bar da 140 a 1.528 Nm, per essere utilizzate con profitto su un’ampia gamma di escavatori con peso da 2 a 30 t. Le unità motrici, che a seconda della versione hanno un peso da 100 a 850 kg, sono caratterizzate da motori di azionamento con cuscinetti resistenti, da protezioni laterali estraibili per tutte le varie tipologie di lame e da un sistema di raffreddamento efficace”. Per ogni singola versione della gamma KDS è possibile scegliere il tipo di lama che meglio si adatta al taglio dei più disparati materiali: dalla pietra naturale al granito, passando per il calcestruzzo, il cemento ar-

KEMROC È L’UNICA AZIENDA SUL
MERCATO A PROPORRE DUE LINEE DI FRESE PER IL TAGLIO CONTINUO

KEMROC METTE A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI UN’AMPIA GAMMA DI FRESE PER ESCAVATORI CON PESO OPERATIVO FINO A 125 T, IDEALE PER LA REALIZZAZIONE DI TRINCEE A PARTIRE DA 8 CM DI LARGHEZZA

mato, il legno, la plastica e l’alluminio. “ I campi applicativi sono numerosi e vanno dal taglio dell’asfalto nei lavori stradali alla demolizione del cemento armato, fino al riciclaggio di aeromobili dismesse e di alcuni componenti delle turbine eoliche, realizzati in plastica rinforzata con fibra di vetro”, afferma Lucas.

Efficacia nella stabilizzazione

Kemroc è attiva anche nel settore della stabilizzazione del terreno con il suo processo KSI Kemsolid e con le sue lame di miscelazione della gamma KSI, che possono essere utilizzate come attrezzatura specifica per escavatori con peso operativo da 35 a 120 t per la realizzazione di muri in terra-cemento.

Spiega Arsene Lucas: “Quando viene perforato il materiale ferroso con la lama di taglio, la sospensione viene fatta uscire tramite apposite condotte nel punto più basso della lama di miscelazione, in modo da ottenere una consistenza omogenea della miscela terra-cemento. Inoltre, diversamente da quanto accade con l’uso di lame di taglio tradizionali, i muri di separazione non vengono realizzati a segmenti, bensì in modo continuo su tutta la lunghezza della struttura, con conseguente esclusione della possibilità di eventuali disallineamenti tra i vari segmenti. Inoltre, le unità KSI - disponibili nel modello KSI 7000, equipaggiato con lame di miscelazione da 5, 6 o 7 m, e nel modello più grande KSI 12000, che può montare lame fino a 12 m - mescolano sempre il terreno per tutta la profondità di lavorazione, garantendo alla struttura in terra-cemento, una volta indurita, la massima omogeneità su tutta la struttura”.

Sono molti i campi di applicazione della procedura Kemsolid KSI: può essere utilizzata per circoscrivere fosse di scavo o sostanze inquinanti, per isolare dighe, argini e masse d’acqua, ma anche per interrompere la propagazione dei rumori intrinsechi nelle strutture o nelle operazioni di puntellamento di scavi o di costruzione di capannoni, per il riempimento degli spazi tra i diversi supporti. Se invece i terreni sono sabbiosi o limosi, Kemroc propone per la stessa tipologia di scopo, ovvero il consolidamento e

LE SEGHE DIAMANTATE KDS - DISPONIBILI IN CINQUE MODELLI, DOTATI DI MOTORE CON POTENZA NOMINALE DA 55 A 230 KW E DIAMETRO MASSIMO DELLA LAMA DA 800 A 1.800 MM - SI ADATTANO AL TAGLIO DEI MATERIALI PIÙ DISPARATI: PIETRA NATURALE E GRANITO, CALCESTRUZZO, CEMENTO ARMATO, LEGNO, PLASTICA E ALLUMINIO

GRAZIE ALL’APPOSITO KIT DI CONVERSIONE È POSSIBILE TRASFORMARE I MODELLI

DELLA LINEA EKT DI TESTE FRESANTI A DOPPIO TAMBURO, SPROVVISTE DI FRESA A CATENA CENTRALE, NEI MODELLI DELLA LINEA EK DI FRESE A CATENA CHE OFFRONO QUESTA PECULIARITÀ

la stabilizzazione, il processo Kemsolid MSM (Mass Soil Mixing), con l’utilizzo delle lame di miscelazione della gamma KRD MIX.

“La miscelazione meccanica del terreno con questo tipo di lame dà la possibilità di aggiungere, a seconda delle necessità, fanghi, malta, cemento o leganti secchi per la stabilizzazione e il consolidamento del suolo, che vengono pompati attraverso il tubo collegato alla prolunga al centro del KRD MIX o tramite aria compressa”. Disponibili in tre modelli e pensate per escavatori da 25 a 50 t, le lame della gamma KRD MI sono in grado di rag-

PARTICOLARE DI UNA FRESA

“BULLHEAD” A TAGLIO CONTINUO KRC, PER TRINCEE STRETTE

GRAZIE ALLA GAMMA DI ESCAVATRICI A CATENA KTR, DISPONIBILI PER ESCAVATORI CON PESO OPERATIVO DA 18 A 35 T, È POSSIBILE REALIZZARE TRINCEE CON PROFILI PERFETTI, IN LARGHEZZE DA 17 A 45 CM E FINO A UNA PROFONDITÀ MASSIMA DI 1,8 M

LE ESCAVATRICI A RUOTA DMW OFFRONO TASSI DI RESA MOLTO ALTA, ANCHE SU ROCCIA DURA CON RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE MONOASSIALE DI 140 MPA E SU CEMENTO. SONO DISPONIBILI IN QUATTRO MISURE CON LARGHEZZE FINO A 400 MM E SONO PROGETTATE PER LAVORARE ANCHE SOTT’ACQUA FINO A UNA PROFONDITÀ DI 30 M

giungere una profondità di miscelazione fino a 6 m. Grazie al processo Kemsolid CFA, che ha per protagonisti i prodotti della gamma KRX, è invece possibile realizzare colonne in calcestruzzo gettato in opera fino a 3 m. “Le lavorazioni avvengono grazie a una coclea a rotazione continua posizionata sull’escavatore e azionato dall’impianto idrau-

lico di quest’ultimo”, conclude Lucas. “Nel momento in cui viene raggiunta la profondità finale la coclea viene estratta e, contemporaneamente, viene versato il cemento attraverso la testa di flussaggio grazie a un’apposita pompa, rendendo l’intero processo più flessibile, economico e performante rispetto alle tecniche di perforazione con rivestimento”. ■

Oleomarket COMPONENTI

OLEODINAMICA Custom(izzata)

L’azienda reggiana specializzata nel settore della fluidodinamica contribuirà alla produzione in serie di una speciale versione personalizzata dell’escavatore cingolato Komatsu PC210NLC-11, fornendo a RAMI Custom delle tubazioni che rispondono ai più elevati standard di sicurezza

Una partnership d’eccezione, per celebrare nel migliore dei modi i suoi primi 45 anni di attività in un settore altamente competitivo come quello fluidodinamico. Oleomarket - società con sede a Reggio Emilia specializzata nella progettazione e nella produzione di tubazioni rigide sagomate, tubazioni flessibili raccordate a logo MARKHIP, nonché in una vasta gamma di raccorderia per alta pressione anche nel settore delle macchine per il movimento terra - ha recentemente sidi Daniele Smiraglia

glato un accordo di collaborazione con RAMI Custom, azienda nata nel 2022 con l’obiettivo di trasformare macchine di serie in pezzi unici, in modo da mettere a disposizione di imprese e industrie il migliore prodotto per ogni genere di applicazione. Un’intesa che è partita in sordina, con piccole forniture da parte di Oleomarket su singoli mezzi specifici, ma che nell’ultimo anno si è trasformata in un sodalizio molto più ampio. Dopo aver progettato una speciale versione di un escavatore cingolato da demolizione Komatsu, complice il grande successo ottenuto sul mercato RAMI Custom ha dovuto necessariamente dar vita alla produzione in serie della macchina, con conseguente necessità di affidarsi a un partner di assoluto prestigio per quanto riguarda gli aspetti legati all’oleodinamica.

Il successo della customizzazione

“Pur avendo una storia molto recente, in quanto nata ufficialmente nel 2022, RAMI Custom vanta l’expertise e il know-how cinquantennale della famiglia Rossetti, impegnata da sempre nel-

GIANLUCA FANTUZZI (A SINISTRA NELLA FOTO), AMMINISTRATORE UNICO DI OLEOMARKET, E RICCARDO CATTANEO (A DESTRA), DIRETTORE VENDITE DI RAMI, INSIEME AD ANDREA ROSSETTI

lo sviluppo e nella personalizzazione di macchine industriali per applicazioni specifiche che non ha certamente bisogno di presentazioni”, spiega Riccardo Cattaneo, direttore vendite di RAMI (Seriate - BG). “ Proprio nel 2022 abbiamo sviluppato una versione pilota dell’escavatore cingolato Komatsu PC210NLC-11, con una configurazione particolare che permettesse di montare diversi bracci, tra cui un braccio da demolizione, un braccio Long Reach, un braccio da demolizione Straight Boom e

OLEOMARKET HA SIGLATO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON RAMI CUSTOM CON L’OBIETTIVO DI TRASFORMARE MACCHINE DI SERIE IN PEZZI UNICI, IN MODO DA METTERE A DISPOSIZIONE DI IMPRESE E INDUSTRIE IL MIGLIORE PRODOTTO PER OGNI GENERE DI APPLICAZIONE

un ’teleboom’ per gli scavi in profondità negli ambienti urbani. Questo prototipo ha avuto un riscontro talmente importante sul mercato che ci ha portato a decidere di iniziare una produzione continuativa del mezzo”. Se nei progetti pilota RAMI Custom si occupava direttamente della realizzazione sia delle tubazioni idrauliche che di quelle rigide, la necessità di procedere con una standardizzazione della produzione ha spinto la società a ricercare un’azienda del settore che potesse assicurare qualità e rapidità nella fornitura.

“Abbiamo scelto Oleomarket perché ci garantisce un’eccellente qualità del prodotto e un’assoluta affidabilità, supportandoci nel migliore dei modi in ogni situazione di emergenza”, continua Cattaneo. “Inoltre, c’è da considerare che il rapporto interpersonale con il titolare e con i nostri vari interlocutori è ottimo e quest’aspetto aspetto rende davvero vincente il nostro sodalizio”. RAMI Custom, a partire dalla sua nascita, ha dato vita a un importante processo di crescita e anche le aspettative nel medio termine sono molto importanti. “Il primo anno abbiamo realizzato quattro macchine, mentre in quello successivo siamo arrivati a otto. Nel corso del 2024 stiamo mantenendo la media di una macchina al mese, con l’obiettivo di chiudere l’annata con una produzione di 12 modelli. Ma il vero traguardo, nel medio termine, consiste nel riuscire a immettere sul mercato due macchine al mese nel corso dei prossimi due-tre anni”.

Qualità nell’oleodinamica

Nel settore delle macchine per il movimento terra, che per loro natura lavorano in condizioni spesso gravose, le tubazioni sono costantemente sottoposte a pressioni molto elevate (fino a 420 bar), a dinamiche pulsanti, a vibrazioni ad alte frequenze e a gravose sollecitazioni meccaniche, a sensibili variazioni alle temperature e a costanti abrasioni e urti. Ecco perché le

tubazioni rigide Olmark, sagomate in coengineering con RAMI, prevedono materiali e spessori progettati per rispondere ai più elevati standard di sicurezza. La raccordatura prevede infatti flange SAE saldate con processi controllati e relativi collaudi, mentre per le connessioni dei tubi flessibili si è optato per la serie MARKHIPPIXEL4, assemblata con raccordi interlock. Questa gamma offre pressioni a

I TUBI RIGIDI SAGOMATI “OLMARK”

Oleomarket vanta un engineering con anni di esperienza nello studio e nelle realizzazioni in acciaio, acciaio inox o rame di tubi rigidi sagomati, raccordati e/o flangiati in base alle dimensioni e alle sagome richieste dai precisi capitolati tecnici dei clienti. I tubi rigidi Olmark sono sottoposti a test di certificazioni prestazionali dei più severi enti di omologazione e, su richiesta, forniti con la dotazione dei disegni tecnici CAD 3D. Con diametri esterni da 4 a oltre 300 mm, la produzione di tubi rigidi personalizzati Olmark trova applicazione nei più qualificati O.E.M. appartenenti a tutti i settori per cui è fondamentale il controllo dei fluidi ad alta pressione.

LE TUBAZIONI RIGIDE OLMARK, SAGOMATE IN CO-ENGINEERING CON RAMI E MONTATE SULL’ESCAVATORE CINGOLATO KOMATSU PC210NLC-11, PREVEDONO MATERIALI E SPESSORI PROGETTATI PER RISPONDERE AI PIÙ ELEVATI STANDARD DI SICUREZZA

420 bar e assicura un’elevata flessibilità con raggio di curvatura inferiore del 50% alle tubazioni tradizionali. “Gli elementi caratterizzanti di Oleomarket sono la cura dei dettagli e l’alto grado di attenzione alla qualità”, spiega Gianluca Fantuzzi, amministratore unico dell’azienda emiliana. “Ciascun prodotto è infatti frutto di uno scrupoloso lavoro sinergico tra il reparto produttivo, il settore commerciale e la divisione Ricerca & Sviluppo, che sottopone a costante prova la propria produzione tramite banchi appositamente studiati per simulare estreme condizioni di lavoro e rilevare il limite distruttivo del tubo stesso”. Il lavoro di squadra promosso all’interno dell’azienda e l’elevata qualità dei prodotti hanno consentito ad Oleomarket di conquistare il consenso dei clienti sui mercati internazionali. Non è un caso che l’azienda oggi esporti il 70% della produzione in circa 30 Paesi del mondo, fornendo i suoi prodotti a prestigiose aziende nei più svariati settori. “Siamo davvero felici di lavorare con RAMI Custom perché è un’azienda in continua evoluzione e in costante crescita, soprattutto sul piano tecnologico”, continua Fantuzzi. “Oleomarket, fin dalla sua nascita, ha investito moltissimo nelle migliori tecnologie, soprattutto per quanto concerne i banchi di prova. Disponiamo infatti di un’area di ricerca e sviluppo con prova in cui vengono effettuate numerose tipologie di simulazione, dalle prove distruttive del tubo alle prove di impulso, passando per quelle di scoppio, in modo che i nostri prodotti, nel momento in cui arrivano all’utilizzatore o al costruttore, siano già altamente testati e pronti a soddisfare requisiti che sono anche superiori a quelli imposti dalla normativa”. ■

SCELTA IL CANTIERE È IL MIO MONDO

macchine, attrezzature
cantiere

LA NUOVA GESTIONE DELLA CAVA E DEI SUOI PROCESSI

Si è svolta lo scorso 23 maggio la 9a edizione del tradizionale evento organizzato da A.N.E.P.L.A. Palcoscenico selezionato in quest’occasione è stata la Cava Ripa Calbana a Borghi (FC), di proprietà di CABE. Il tema dell’edizione di quest’anno è stato scelto per evidenziare il grande sforzo che il settore dell’attività estrattiva e mineraria ha intrapreso per un deciso rinnovamento tecnologico e professionale

di Ettore Zanatta

Foto di Marco Vannini

CavaExpoTech è un’iniziativa nata in seno ad A.N.E.P.L.A.

Beni & Servizi con lo scopo di creare un’occasione di incontro tra il mondo dei produttori di beni e servizi per l’estrazione e gli imprenditori di cava. Fin dalla prima esperienza del 2016 l’evento si è contraddistinto sia per l’attenzione ai contenuti tecnici e d’innovazione della filiera che per l’atmosfera conviviale e di ritrovo tra gli appassionati del settore. Dopo le edizioni 2023, svoltesi a giugno presso la Cava Vezzola a Lonato del Garda (BS) e a settembre nella Cava Mageste di Altamura (BS), CavaExpoTech ha rinnovato il suo ap-

puntamento di primavera lo scorso 23 maggio in Emilia-Romagna, a Borghi (FC), presso la Cava Ripa Calbana, sulle prime colline del forlivese, ospite di CABE, realtà specializzata nella produzione di inerti di molteplici tipologie e pezzature destinati ai settori delle costruzioni in generale e impiegati per opere edili, stradali, infrastrutture in genere, consolidamenti, bonifiche, opere idrauliche e per la produzione di cementi e calci. Un’edizione, questa, che ha riscosso un particolare successo, in casa di quella che si può considerare una delle eccellenze produttive della zona, sia in termini di volumi estratti che in relazione alla qualità del lavoro svolto.

TECNOLOGIE

Sostenibilità ed economia circolare

CavaExpoTech è un evento nato alcuni anni orsono con lo scopo di valorizzare quanto di meglio l’imprenditoria del settore sta facendo nel campo dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare, mettendo a confronto su temi di

grande attualità tutti gli attori pubblici e privati che a diverso titolo incidono sulla filiera produttiva: imprese di cava e miniera e dei produttori di tecnologia in primis, amministratori, tecnici e stampa specializzata. Gli incoraggianti risultati ottenuti da quest’iniziativa - e della sua innovativa formula - ideata da

I MAESTRI DELLA PIETRA

Costituita nel 1986, CABE (Sant’Arcangelo di Romagna – RN) è oggi una realtà aziendale che gestisce due siti produttivi, la cava “Ripa Calbana” in Comune di Borghi (FC) dove si è svolta CavaExpoTech, e il “Frantoio Moni” in Comune di Novafeltria (RN). “ CABE – spiega Alberto Benedettini, Cabe Chief Technology Officer dell’azienda - si è posta l’obiettivo di valorizzare al massimo il materiale di cava di cui dispone mediante un continuo miglioramento tecnologico e una costante gestione ponderata di risorse e ambiente. CABE – la cui attività principale è storicamente legata alla produzione e commercializzazione di inerti per i settori delle costruzioni in generale, per opere edili, stradali, infrastrutture in genere, consolidamenti, bonifiche, opere idrauliche e per la produzione di cementi e calci - opera tramite una gestione aziendale accorta, dedican-

L’EVENTO CAVAEXPOTECH 2024 SI È SVOLTO IL 23 MAGGIO SCORSO PRESSO LA CAVA “RIPA CALBANA” A BORGHI (FC), SITO ESTRATTIVO CHE LA FAMIGLIA BENEDETTINI GESTISCE ININTERROTTAMENTE DAL 1935. QUI SONO STATI ACCOLTI 47 ESPOSITORI, CHE HANNO PORTATO AL SUO INTERNO 24 MEZZI IN ESPOSIZIONE, E 400 OSPITI CHE, A VARIO TITOLO, GRAVITANO INTORNO AL MONDO DELL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA

A.N.E.P.L.A. hanno portato recentemente a “sdoppiare” l’evento, originariamente a cadenza annuale, in due edizioni: una dedicata all’area Centro Nord a primavera e una al Centro Sud in autunno. Il tema di questa prima edizione dell’anno, la nona della sua storia, è stato “La nuova gestione della cava e dei suoi

do particolare attenzione al miglioramento delle prestazioni in riferimento all’ambiente e alla qualità dei prodotti e dei servizi offerti, attraverso l’efficienza tecnologica dei sistemi di produzione, la corretta valorizzazione commerciale, un attento contenimento dei costi di produzione e la puntualità nell’erogazione dei servizi. Inoltre, si dedica da anni ad attività di recupero ambientale sia di aree interessate dalla propria attività estrattiva, sia nell’ambito di interventi ambientali, anche commissionati da terzi, consistenti principalmente in opere di consolidamento dissesti, di difesa, di sistemazione idraulica e di bonifica, opere di ingegneria naturalistica e lavori in terra”. Presso la cava “Ripa Calbana”, che la famiglia Benedettini gestisce ininterrottamente da ben 90 anni (si è iniziato a estrarre in questo sito nel 1935), CABE svol-

ge un’attività di estrazione mediante la coltivazione dell’intero Polo 12 Ripa Calbana, integrata da impianti e attrezzature necessari alla produzione di aggregati lavati e a secco di svariate pezzature (sabbie, granulati, pietrischi e stabilizzati). “Dal polo estrattivo - che ha tuttora un potenziale di 8 milioni di metri cubi di materiale da cavare - si estraggono calcare, argille e arenarie. Gli impianti di frantumazione (a secco e/o lavaggio) installati presso la cava ‘Ripa Calbana’ sono stati realizzati e impostati per produrre, oltre a sabbie e granulati, anche pietrischi e stabilizzati operando a cicli di lavoro, con la possibilità giornaliera di decidere il ciclo più adeguato in base alle specifiche richieste di mercato. In tal modo l’azienda è certa di disporre di una vasta gamma di prodotti in grado di soddisfare al meglio anche le richieste dei clienti più esigenti, offrendo un servizio completo e puntuale”

processi. Casi di studio e risultati a confronto”. Argomento, questo, scelto per evidenziare il grande sforzo che il settore dell’attività estrattiva e mineraria ha intrapreso per un rinnovamento tecnologico e professionale, al fine di garantire una migliore valorizzazione delle materie prime, dell’efficientamento del processo produttivo, del recupero di materiali da fonte alternative (riciclaggio) e del risparmio e produzione energetica (fotovoltaico in cava in primis).

“Quella di Borghi è stata l’edizione dei record - ha affermato Francesco Castagna, direttore generale di A.N.E.P.L.A. - sia in termini di espositori che di partecipanti: si sono infatti registrati all’evento ben 47 espositori, che hanno portato all’interno della cava 24 mezzi in esposizione (alcuni in prova dinamica) e che hanno accolto gli invitati, come sempre, con la loro competenza e disponibilità.

Parlando di questi ultimi, si sono registrati alla reception dell’evento ben 400 ospiti che, a vario titolo, gravitano intorno al mondo dell’attività estrattiva. Si va dagli imprenditori di cava - soprattutto locali e dalle regioni limitrofe - alle società di fornitura di beni e servizi, ai tecnici, agli amministratori pubblici, ai semplici appassionati del settore”.

La parola ai protagonisti

Durante la mattinata del 23 maggio - dopo le parole di benvenuto espresse da Francesco Castagna, di Claudio Bassanetti, presidente di A.N.E.P.L.A., di Alberto Benedettini, “Chief Technology Officer” di CABE, e di Silverio Zabberoni, sindaco di Borghi - molto interesse ha suscitato la “tavola rotonda” moderata da Paolo Zambianchi, Direttore tecnico di Aggregati Holcim Lafarge, dal titolo: “La nuova gestione della cava e dei suoi processi. Casi di studio e risultati a confronto”. Qui quattro espositori “premium” presenti - in rappresentanza dell’eccellenza delle società socie di Beni & Servizi, che investono in sostenibilità ambientale ed economia circolare - hanno condiviso le loro esperienze e quelle dei loro clienti nell’efficienza della gestione di cava. Un particolare focus è stato fatto sui temi riguardanti la prossima emanazione dei Criteri Attuativi

FRANCESCO CASTAGNA, DIRETTORE GENERALE DI A.N.E.P.L.A., HA INTRODOTTO I RELATORI E I TEMI DI DISCUSSIONE DELL’EDIZIONE 2024 DI CAVAEXPOTECH

po prove” dove sono state organizzate esposizioni dinamiche di macchine e attrezzature particolarmente interessanti e innovative.

Tra gli interventi d’interesse c’è stato quello di Ma-estro, società che da oltre 20 anni sviluppa soluzioni di ottimizzazione dei processi per ridurre i costi di produzione e aumentare i margini di profitto in cava.

Il tema affrontato in quest’occasione è stato il corretto monitoraggio nei processi di estrazione, necessario per ri-

ALBERTO BENEDETTINI, “CHIEF TECHNOLOGY OFFICER” DI CABE (AL MICROFONO), HA ACCOLTO GLI OSPITI DELLA CAVA, ALLA PRESENZA DEGLI ESPONENTI DEI QUATTRO ESPOSITORI “PREMIUM” PRESENTI: DA SINISTRA, DORIANO PINGITORE, CONSULENTE STRATEGICO FINANZA AGEVOLATA DI INNOVA FINANCE; GIORGIO MANARA, AD E RESPONSABILE COMMERCIALE DI MA-ESTRO; MARCO VILLA, DIRETTORE COMMERCIALE DI CGT; LUCA EVANGELISTA, DIRETTORE COMMERCIALE DI VOLVO CE

al Piano di Transizione 5.0, relativi alle modalità per accedere agli incentivi. Sul finire della mattinata è stato ospite dell’evento anche l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla, che nel suo intervento ha ricordato l’importanza del settore estrattivo in un tessuto economico maturo ed evoluto come quello della Regione EmiliaRomagna. Al termine degli interventi è seguita una visita alle aziende espositrici nello spazio riservato agli stand, che sono rimasti disponibili per gli ospiti nel corso di tutta la giornata. Inoltre, per questa edizione è stato messo a disposizione degli espositori anche un “cam-

durre i costi per tonnellata di materiale. “Non è più possibile avere una conoscenza approssimativa dei costi produttivi e dell’incidenza dei relativi interventi - ha spiegato Giorgio Manara, AD e responsabile commerciale dell’azienda di Rovereto (TN) nonché presidente di A.N.E.P.L.A. - Sezione Beni & Servizi, ribadendo un concetto che da molto tempo è tema di discussione - ma occorre conoscere le reali potenzialità del proprio impianto e ottimizzare una serie precisa di elementi: l’incidenza dell’energia utilizzata, le macchine operatrici impiegate nel sito, le manutenzioni e lo smaltimento degli scarti di produzione.

TECNOLOGIE

TRA GLI OSPITI DELL’EVENTO ANCHE L’ASSESSORE REGIONALE ALLO SVILUPPO ECONOMICO VINCENZO COLLA, CHE NEL SUO INTERVENTO HA RICORDATO L’IMPORTANZA DEL SETTORE ESTRATTIVO IN UN TESSUTO ECONOMICO MATURO ED EVOLUTO COME QUELLO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. NELLA FOTO, COLLA È AFFIANCATO DA CLAUDIO BASSANETTI, PRESIDENTE DI A.N.E.P.L.A.

A tal fine Ma-estro garantisce soluzioni ‘su misura’, proponendo altresì un percorso di affiancamento, formazione e crescita ai propri clienti che consentirà loro di poter calcolare - e controllare - esattamente i costi sostenuti in tempo reale e per ogni singola macchina operatrice, gestendo contemporaneamente oltre 1.000 valori. Il risultato di tutto ciò si concretizza in un’ottimizzazione che, su un esempio di 400.000 t/ anno di materiale prodotto, porta a un risparmio del 20% in termini di consumi energetici, del 15% nei costi relati-

GLI OSPITI DI CAVAEXPOTECH HANNO POTUTO APPRENDERE TUTTE LE SOLUZIONI PROPOSTE NELL’OCCASIONE DAI NUMEROSI ESPOSITORI PRESENTI

vi alle macchine operatrici, nonché a -40 centesimi/tonnellata per quanto riguarda quelli di produzione. Gli obiettivi, odierni e futuri, riguardano il risparmio, che coinvolge - e coinvolgerà - tutti gli aspetti produttivi: energia, manutenzioni, macchine operatrici e smaltimento scarti. Questo si può ottenere solo innovando, investendo nella manutenzione dei processi e in personale qualificato in grado di gestire la digitalizzazione, formando i giovani e stimolarli a identificarsi nei processi, programmando gli investimenti e affidandosi a partner qualificati”.

Anche l’intervento di Volvo CE, nella persona del suo direttore commerciale Luca Evangelista, ha sottolineato l’importanza di guidare il settore verso una sua inevitabile trasformazione e verso gli imposti obiettivi di sostenibilità. Ciò, confermando le parole di Giorgio Manara, deve avvenire attraverso l’ottimizzazione della produttività delle macchine operatrici e dei processi, nonché con una più corretta gestione delle flotte e del flusso dei materiali. Tutto questo, evidenziando le soluzioni proposte da Volvo CE, “si può fare sfruttando le ‘Volvo Site Solutions’, un’offerta di servizi e tecnologie che Volvo che consente oggi agli operatori di ridurre i costi e le emissioni di CO2 e di incrementare la produttività in cantiere”. Sulla stessa linea è stato l’intervento di Marco Villa, direttore commerciale di CGT, che ha sottolineato come “le macchine operatrici Caterpillar oggi mettono a disposizione degli operatori un’ampia gamma di tecnologie a bordo che consentono loro di gestire e ottimizzare l’intero processo produttivo e operativo delle flotte”. VisionLink è un esempio di quanto citato da Villa, un software telematico studiato per la gestione della flotta, delle attrezzature pesanti e per l’edilizia che supporta i clienti nelle analisi e nelle decisioni grazie a dei dati e a una reportistica completa e automatica. Altrettanto interessanti sono Geofence, uno strumento che permette il raggruppamento dei dati di cantiere per aree funzionali, e CGT KontrolON, che consente di avere

una visione completa dell’impianto di cava, con indicazioni precise e in tempo reale in termini di flotta macchine, energia, materiale in entrata e prodotti in uscita.

Molto interessante è stato anche l’intervento di Doriano Pingitore, Consulente Strategico Finanza Agevolata di Innova Finance, società di consulenza strategica in finanza agevolata nata a Bologna nel 2008 e che, grazie a un team di 150 esperti, supporta le imprese con soluzioni personalizzate e percorsi di sviluppo mirati a ottimizzare i piani di investimento.

“Innova Finance è un punto di riferimento per startup, PMI e grandi imprese ad alto impatto innovativo e tecnologico - ha spiegato Pingitore - e, negli ultimi anni è diventata un valido supporto anche per la Pubblica Amministrazione. Avvalendosi di professionisti con competenze specialistiche di alto profilo, Innova Finance è in grado di gestire pratiche di finanza agevolata al fine di ottenere ogni possibile contributo”. Soffermandosi sul tema Transizione 5.0, Pingitore ha evidenziato come “con risorse pari a 6,3 miliardi di euro per il biennio 2024-2025 RePowerEU, il piano Transizione 5.0 introduce un incentivo alla doppia transizione dei processi produttivi (digitaleed energetica) a fronte di nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025. Si tratta di un’alternativa al piano Transizione 4.0, che continuerà a promuovere, con le aliquote già previste, l’acquisto di beni materiali e immateriali funzionali all’implementazione del paradigma 4.0. Il piano Transizione

5.0 prevede investimenti in beni e attività che portino a una riduzione di consumi energetici o a miglioramenti dell’efficienza energetica”. Pingitore ha poi sottolineato l’importanza degli investimenti da realizzarsi attraverso l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 che siano interconnessi e finalizzati a ridurre i consumi energetici e la necessità che i progetti relativi a Transizione 5.0 siano certificati da un valutatore indipendente. Il messaggio è chiaro: solo attraverso un’analisi approfondita dell’azienda e del suo piano di investimenti si può ottenere una visione completa e precisa di tutte le opportunità agevolative a disposizione. La chiosa finale è stata affidata a Claudio Bassanetti, che ha posto l’accento non solo sulle note positive legate ai progetti, alle prospettive e agli obiettivi del settore, ma anche sulle “ombre” che gravitano su di esso. Uno tra tutti, lo scarso supporto ricevuto dalle normative vigenti, in particolare l’enorme problema legato all’IMU sulle cave, e l’atteggiamento iniquo dimostrato in questo contesto da parte dell’Amministrazione. “Una battagliaha fatto notare Bassanetti - che corriamo il rischio di perdere. Abbiamo quindi deciso di collaborare con Federbeton, alla quale siamo associati, contattando molti parlamentari della Commissione Economia e Finanze, che devo dire si sono dimostrati sensibili alla nostra chiamata. Si sta dunque lavorando a una norma che verrà condivisa e discussa e finalizzata a risolvere questo annoso problema”, ha concluso il presidente di A.N.E.P.L.A. ■

CHI È A.N.E.P.L.A.

A.N.E.P.L.A. Associazione

Nazionale Estrattori e Produttori Lapidei ed Affini è stata costituita a Parma nel 1962 tra le imprese che esercitano la coltivazione di cava per l’estrazione e produzione di ghiaia, sabbia e pietrisco per l’industria delle costruzioni. Dal 1972 l’associazione rappresenta il settore all’interno di Confindustria.

A.N.E.P.L.A. e, in particolare, nei rapporti con le istituzioni, con la PA, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali. Inoltre, sviluppa la solidarietà e la collaborazione tra gli associati, promuove e agevola le iniziative economiche atte a potenziare lo sviluppo dell’attività del settore (sia incrementando e tutelando la produzione, sia organizzando convegni e studi, che promuovendo intese per armonizzare le esigenze della coltivazione delle cave con quelle dell’ ambiente), svolge attività di consulenza e di aggiornamento sui problemi specifici e generali del settore, dandone adeguata informazione alle imprese associate e raccoglie notizie e dati statistici, economici e tecnici relativi all’industria. Oltre a organizzare incontri di approfondimento sui principali temi di attualità e a partecipare ai principali convegni di interesse per il settore, poi, rappresenta il settore nell’UEPG - Federazione Europea dei Produttori di Aggregati, partecipando ai lavori delle commissioni Ambiente, Sicurezza e Normativa tecnica. A.N.E.P.L.A. Beni e Servizi è la sezione dell’associazione creata nel 2015 e dedicata alle imprese che forniscono servizi, macchinari e consulenze al settore estrattivo e alla produzione di aggregati naturali o da riciclo, presentando elementi di complementarietà, strumentalità e raccordo economico con l’imprenditoria rappresentata da A.N.E.P.L.A.

Midi Equipment & Simex

SINERGIA NELLA “RETE”

La “rete” è quella di vendita dell’importatore del marchio giapponese che, ospite dello specialista in attrezzature per macchine movimento terra, ha organizzato una “tre giorni” di formazione con lo scopo di aggiornare i propri concessionari sulle potenzialità di accoppiamento macchine/attrezzature (ma non solo) attraverso incontri tecnici, didattici e “sul campo”

Si sono svolti gli scorsi 4, 5 e 6 giugno i “Takeuchi Days”, evento organizzato da Midi Equipmentimportatore del marchio giapponese dal 2011 - e svoltosi in collaborazione con Simex, costruttore di riferimento a livello mondiale di attrezzature idrauliche per macchine movimento terra che, nell’occasione, ha messo a disposizione i propri spazi all’interno dello stabilimento produttivo di San Giovanni in Persiceto (BO). Un appuntamento che ha confermato quanto l’azienda di Cerea (VR) creda – e investa costantemente ingenti risorse – nella propria rete vendita, che oggi conta tra le sue fila circa 40 concessionari dislocati su tutto il territorio nazionale.

La parola ai protagonisti “ Questi ‘Takeuchi Days’ rappresentano un avvenimento straordinario, sia in termini di importanza che di frequenza”, ha spiegato Michele Guzzo, direttore commerciale di Midi Equipment. “Organizziamo già regolarmente tre volte l’anno - a marzo, giugno e settembredegli incontri mirati con la rete vendita, durante i quali vengono svolti corsi della durata di due giorni presso la nostra sede veronese con un obiettivo ben preciso: rendere sempre più coesa l’intera forza commerciale e aggiornarla costantemente sia sugli aspetti tecnici legati al prodotto Takeuchi (conoscenza delle macchine, introduzione di nuovi modelli, utilizzo di attrezzature e accessori, tecnologie applicate) che su argomenti legati a nuove

normative e direttive fiscali, tramite ad esempio interventi realizzati in collaborazione con docenti dell’Università degli Studi di Verona e con rappresentanti di BNP Paribas, alcuni dei quali peraltro replicati in quest’occasione. Momenti di condivisione d’intenti che consentono ai nostri partner di accrescere la loro formazione personale e professionale, in modo da essere sempre più performanti sia in ambito tecnico che finanziario. Perché quest’evento presso Simex? Siamo da sempre partner dell’azienda bolognese; le sue attrezzature, applicate alle nostre minipale e ai nostri escavatori, sono altamente performanti, studiate e ingegnerizzate per essere altamente affidabili e performanti. Soluzioni che nascono per risolvere gli specifici problemi legati alle

MIRCO RISI, PRESIDENTE DI SIMEX, CON MICHELE GUZZO, DIRETTORE COMMERCIALE DI MIDI EQUIPMENT

SERVIZI

molteplici applicazioni a cui sono destinate le nostre macchine e che garantiscono un elevato efficientamento della produzione al cliente finale”.

“Sempre più negli ultimi due anni Simex si sta proponendo come ‘hub’ formativo e mette a disposizione di costruttori e partner commerciali la propria struttura e i propri spazi, tra momenti didattici in aula e prove operative nell’area demo. A San Giovanni in Persiceto ospitiamo corsi di training e formazione in presenza, offriamo la possibilità di verificare ‘sul campo’ le potenzialità intrinseche delle nostre attrezzature e, naturalmente, quelle garantite dall’abbinamento con le macchine operatrici di vari marchi presenti sul mercato”, ha aggiunto Mirco Risi, presidente di Simex. “Si tratta di iniziative organizzate sia con società terze che a fini ‘interni’, che coinvolgono anche il nostro intero personale e le nostre filiali (come avvenuto ad esempio lo scorso mese di maggio, quando abbiamo ospitato i collaboratori di Simex North America Inc.), durante le quali mettiamo a disposizione i nostri tecnici e le nostre

competenze a beneficio delle reti vendite. Lo scopo è diventare sempre più un ‘fulcro formativo’ di riferimento nel settore delle attrezzature e delle macchine movimento terra. Il nostro intero processo produttivo è guidato dalla radicata consapevolezza di ricoprire un ruolo di vero e proprio partner tecnologico per la totalità dei nostri clienti in Italia e all’estero. Le competenze che mettiamo a disposizione dei nostri partner coinvolgono i reparti tecnici e commerciali e nascono dallo studio approfondito delle destinazioni applicative dei vari prodotti. Simex produce sempre focalizzando l’attenzione sulle problematiche tecniche contenute in ogni specifico contesto applicativo”.

L’importanza della rete vendita

Durante i “Takeuchi Days” Midi Equipment ha messo a disposizione dei propri concessionari - sia in un contesto statico che in uno dinamico - gran parte della gamma produttiva del marchio giapponese, mentre Simex ha abbinato all’esposizione svariate delle sue attrezzature

per escavatori e minipale, tra benne frantumatrici e vagliatrici, escavatrici a catena, compattatori, fresatrici, piastre vibranti, teste fresanti, stabilizzatrici e stendiasfalto. L’evento si è sviluppato attraverso corsi di formazione in aula, visite di apprendimento nell’area Service - dove sono state approfondite tutte le tematiche relative all’assistenza, alla manutenzione e al post-vendita riferite sia alle macchine che alle attrezzature - e in un’area espositiva e, infine, nell’area demo, dove si sono potute verificare le potenzialità operative dei prodotti di entrambi i costruttori e dei relativi “accoppiamenti”. Come accennato, Midi Equipment non è nuova a iniziative volte a consolidare la propria rete vendita, che è pienamente partecipe e coinvolta in ogni progetto ideato per perfezionare le intese tra le parti e raggiungere gli obiettivi posti da Takeuchi per la conquista di sempre maggiori quote di mercato in Italia. Oltre agli abituali incontri citati da Michele Guzzo ricordiamo, ad esempio, il “Dealer Meeting Takeuchi” tenutosi lo scorso anno a Verona, un’al-

NEL

tra occasione in cui Midi Equipment ha riunito i suoi concessionari ufficiali per una giornata ricca di formazione, aggiornamenti e anteprime delle ultime innovazioni.

“Midi Equipment crede molto nell’importanza di promuovere eventi legati al movimento terra e alla qualificazione delle risorse umane”, ribadisce Guzzo. “Pensiamo che sia fondamentale mantenere la visibilità del brand e, al contempo, stimolare il gioco di squadra e le competenze tecniche della rete commerciali. Eventi come manifestazioni fieristiche, meeting o incontri sono centrali per permettere di creare e stimolare il legame verso il mondo che Takeuchi rappresenta”. Tutto ciò partecipando anche a iniziative “terze”, come avvenuto ad esempio in occasione del 31° Congresso Nazionale dei Noleggiatori organizzato da Assodimi il 29 settembre 2023 presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa a Napoli. “Midi Equipment - ricorda Guzzo - è socio Assodimi dal 2022 e condivide con l’associazione la missione di rappresentare il mondo della distribuzione e del noleggio di macchine, beni e attrezzature strumentali”.

Le macchine “in campo”

Aggiornamenti tecnici e normativi, quelli sviluppati in occasione dei “Takeuchi Days”, ma anche di gam -

PARTE DELLA FORMAZIONE CON LA RETE VENDITA SI È SVOLTA IN AULA, IN COLLABORAZIONE CON IL PROF. NICOLA COBELLI, RICERCATORE DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE PRESSO IL DIPARTIMENTO DI MANAGEMENT DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA, E IL DOTT. NICOLA BOLZAN (NELLA FOTO), DOCENTE UNIVERSITARIO NONCHÉ FORMATORE ESPERTO DI COMUNICAZIONE E CONSULENTE AZIENDALE

LA RETE VENDITA, COORDINATA DA FEDERICO TAMBURRI, “KEY ACCOUNT MANAGER” DI SIMEX, HA POTUTO APPROFONDIRE LE NOZIONI TECNICHE RELATIVE ALL’UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE ABBINATE A UN’AMPIA RAPPRESENTANZA DI MINIESCAVATORI TAKEUCHI, COMPRESO IL NUOVO MODELLO 100% ELETTRICO TB20e

ma. Gli incontri tra Midi Equipment e la propria rete di vendita, infatti, hanno ovviamente anche lo scopo di approfondire le tematiche relative alle novità introdotte nel portfolio del costruttore giapponese, che comprende oggi il “punto di forza” dell’azienda, rappresentato dalle minipale cingolate della

IN UN’AREA INTERNA DELLO STABILIMENTO SIMEX LA RETE VENDITA HA POTUTO CONOSCERE IN PRIMA PERSONA ANCHE LE PARTICOLARITÀ LEGATE ALL’ATTIVITÀ DI SERVICE, APPRENDENDO LE CORRETTE NOZIONI IN TERMINI DI MANUTENZIONE, ASSISTENZA E POST-VENDITA

serie “TL”, a cui si aggiungono il dumper cingolato TCR50-2 e gli escavatori della serie “TB”, che ha recentemente accolto alcune nuove novità, come i modelli TB325R da 2,5 t di peso operativo, TB335R da 3,9 t e TB350R da 5,2 t. A questi si aggiungono il miniescavatore 100% elettrico TB20e, una recente innovazione targata Takeuchi nel mercato delle macchine da movimento terra, ideale per le aree soggette a limiti sia sul rumore che sulle emissioni (nonostante una ridotta incidenza ambientale, questa macchina - che è dotata di due linee idrauliche ausiliarie e di un carro allargabile - mantiene un’alta produttività e un basso costo operativo), e il nuovo escavatore gommato TB395W, garanzia di estrema versatilità grazie alle quattro ruote sterzanti, dotato di ventola reversibile, pompe dedicate, impianto idraulico Load Sensing, quattro linee idrauliche ausiliarie proporzionali e telecamere a 270° in stile “Bird Eye”. “Con queste ultime novità di prodotto - ha chiosato Michele Guzzo - Takeuchi ha dimostrato ancora una volta come il marchio sia sempre volto alla ricerca della qualità e dell’affidabilità. Fattori che rendono i suoi prodotti perfetti per l’impresa moderna, senza scendere a compromessi”. ■

RIMANERE COMPETITIVI CON I SERVIZI

In questo momento storico un numero crescente di imprese sta passando da un’offerta centrata solo sul prodotto a una proposta alternativa, che comprende sempre più anche i servizi: benvenuti nell’era della servitizzazione!

Nel contesto dell’attuale panorama industriale un numero crescente di aziende che operano nelle filiere del sollevamento e del movimento terra sta sperimentando la transizione da un’offerta centrata sul prodotto a combinazioni di prodotti e relativi servizi, come soluzioni integrate ad alto valore per i clienti, al fine di aumentare la fidelizzazione e costruire vantaggi competitivi sostenibili: un fenomeno noto come “servitizzazione”.

In particolare, i servizi tradizionali come la fornitura di ricambi sono ormai consolidati e continuano a essere presenti nel portafoglio delle imprese. Lo stesso vale per altre soluzioni orientate al prodotto come le riparazioni, le garanzie, la manutenzione, il retrofit e l’aggiornamento. A questi si aggiungono, in linea con il paradigma dell’Industria 4.0, le offerte legate alla digitalizzazione. Questa recente strategia è nota come “digital servitization” e consiste nello sviluppo di nuovi servizi e/o nel miglioramento di quelli esistenti per mezzo delle tecnologie digitali: si pensi alla manutenzione predittiva, al controllo delle macchine da remoto, eccetera. Seguono poi i servizi più vicini al cliente, come la formazione, la consulenza e l’ingegneria e, non ultimi, quelli orientati alla relazione, all’utente e ai suoi processi, come i contratti di manutenzione a lungo termine, i contratti “full-service” e quelli basati sui risultati. Su questo tema OnSite ha interpellato costruttori di macchinari, ma anche dealer, ricambisti, fornitori di componenti e di attrezzature: emerge la fotografia di un comparto in evoluzione, dove, in ogni caso, la servitizzazione abilita nuove formule e modelli di business, strategie serviziocentriche che non possono essere evitate, primo perché i clienti ormai le richiedono sempre più e, secondo, perché consentono di incrementare attrattività, marginalità e, in definitiva, di avere una maggiore competitività. Si tratta di un cambiamento culturale e organizzativo molto sfidante, che richiede nuove com-

petenze, strutture e organizzazioni, ma può portare benefici di tipo economico, commerciale e strategico ai player del mercato, come spiegano loro stessi in queste interviste.

Efficienza e tempestività

Proprio di servizi parla Girolamo Lavolpe, Country Manager di Sunward, sottolineando come l’obiettivo primario sia quello di garantire affidabilità e durata delle macchine: “Gestire un’attività di aftermarket oggi nel mercato OffHighway significa fornire prodotti e servizi a supporto delle macchine e attrezzature industriali che vengono utilizzate nel campo delle costruzioni, minerario, agricolo e forestale. Questi servizi includono la manutenzione ordinaria e straordinaria, la riparazione, la sostituzione di parti e accessori, nonché aggiornamenti e personalizzazioni per garantire che le macchine e le attrezzature continuino a funzionare in modo efficiente e sicuro.

GIROLAMO LAVOLPE COUNTRY MANAGER DI SUNWARD

Per Sunward ciò rappresenta l’impegno a fornire assistenza e supporto locali tempestivi ed efficienti attraverso una vasta rete di concessionari, garantendo che le macchine e le attrezzature funzionino costantemente al meglio”. Gli utilizzatori, sottolinea Lavolpe, non solo richiedono servizi post-vendita rapidi, ma hanno anche bisogno di essere rassicurati sull’affidabilità dei macchinari, supportata da una lunga garanzia. Quello che i clienti richiedono principalmente si può riassumere nei seguenti punti: assistenza

COMPONENTI

FANTUZZI CEO DI OLEOMARKET

Cosa significa oggi fare aftermarket per chi produce componenti?

Lo spiega Gianluca Fantuzzi, CEO di Oleomarket: “Siamo produttori di connessioni oleodinamiche ad alta qualità ed equipaggiamo prestigiosi OEM del settore Off-Highway, conosciamo molto bene quindi l’importanza di garantire le stesse caratteristiche prestazionali nei canali distributivi dell’aftermarket. Per Oleomarket questo si traduce nel fatto che quasi il 50% del fatturato sia proveniente da una rete di rivenditori e distributori dislocati in circa 30 Paesi nel mondo che garantiscono affidabilità, competenza e professionalità nel servizio di intervento”. Ma cosa richiedono gli utilizzatori in termini di servizi post-vendita? Secondo Fantuzzi la maggior parte delle esigenze si lega a due temi principali: la richiesta di un componente che abbia qualità equivalente al prodotto ori -

tecnica (supporto per risolvere eventuali problemi tecnici o guasti sul prodotto acquistato); assistenza commerciale (informazioni e supporto nell’utilizzo del prodotto, consulenza su eventuali accessori o prodotti complementari da acquistare); garanzia (sui prodotti acquistati per un determinato periodo di tempo, con possibilità di assistenza e riparazione gratuita in caso di difetti di fabbricazione); servizio di riparazione (possibilità di riparare il prodotto in caso di guasti o danni, con tempi rapidi e costi

contenuti); servizio di sostituzione (possibilità di sostituire il prodotto in caso di difetti irreparabili o malfunzionamenti frequenti); programmi di manutenzione (offerte per manutenzioni periodiche o controlli preventivi per garantire la durata e il corretto funzionamento del prodotto nel tempo). “Sunward è in linea con quanto richiesto e offre una rete di distributori strettamente collegata agli utenti finali, che fornisce rapidamente componenti di alta qualità e soluzioni a qualsiasi problema che si presenti.

ginale e l’immediatezza di riscontro a fronte di una richiesta. Oleomarket si è strutturata per soddisfare entrambi gli aspetti: “Abbiamo da tempo messo a punto una procedura operativa che esamina e analizza con criteri tecnici entrambi gli aspetti, in modo da rispondere con precisione alle richieste del mondo delle assistenze. Queste procedure rappresentano un percorso di training che coinvolge in modo attivo la maggior parte dei distributori autorizzati, al fine di mantenere gli stessi standard qualitativi presso tutta la rete”. Per strutturare al meglio il servizio post-vendita Oleomarket ha investito in diverse direzioni: “Nel tempo abbiamo ottimizzato e implementato vari progetti che supportano e incrementano la soddisfazione presso i nostri clienti. Per prima cosa abbiamo puntato sulla qualità: siamo tra le poche aziende del settore della connessione ad alta pressione a disporre di banchi prova prestazionali in grado di simulare cicli di lavoro estremamente gravosi idonei a determinare il limite di fine vita

dei componenti. Abbiamo poi implementato un sistema efficiente di gestione dei dati: ingenti investimenti sono rivolti costantemente per la gestione informatica dei dati di produzione e matricole dettagliate in grado di risalire fino al cliente finale la messa in funzione dei componenti o tubazioni. Il terzo aspetto su cui abbiamo scelto di puntare è il Service: la collaborazione con un’importante organizzazione del Nord Europa permette di gestire una flotta di oltre 600 furgoni attrezzati con tubo e raccordi da assemblare direttamente sul campo a ripristino del tubo da sostituire”. A tutto ciò si affianca l’attenzione a garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa per il cliente: “L’attenzione alla possibile applicazione della metodologia TCO nell’ambito dei componenti industriali è materia complessa e non di semplice realizzazione. Da anni abbiamo attivato un sistema di identificazione univoca dei nostri tubi denominato MITO (Monitoring Individual Track, Olmark), che consente a qualsiasi operatore nel mondo di collegarsi a un portale web, registrare il codice del tubo per ottenere il supporto completo di analisi tecnica, modalità di ricezione del componente da sostituire e da smaltire ed invio del nuovo entro 24-48 ore dalla segnalazione”, conclude Fantuzzi.

I nostri concessionari sono vitali, ma il loro successo dipende dal solido supporto di Sunward Europe, unito alla tranquillità offerta dalla garanzia standard di cinque anni che garantisce ai nostri clienti fiducia nell’affidabilità”, spiega Girolamo Lavolpe.

I principali servizi includono la manutenzione e la riparazione delle macchine e attrezzature, la fornitura di ricambi originali, l’installazione di accessori e servizi di assistenza sui cantieri. I punti di forza dell’aftermarket firmato Sunward sono l’ampia disponibilità e spedizione dei ricambi in 24 ore in tutta Europa, grazie all’ottimizzazione dei processi interni e ad accordi con corrieri affidabili ed efficienti, che offrono servizi di trasporto veloci e sicuri. L’eccellenza del servizio è sostenuta da un’ampia disponibilità di ricambi, con uno stock in Belgio che garantisce una disponibilità del 95% e consegna il giorno successivo. Ultimo, ma non meno importante, come citato, le macchine Sunward sono coperte da una garanzia fino a cinque anni (anche i componenti di ricambio sono coperti da garanzia). La struttura di Sunward può contare su un qualificato “back office” in Belgio, tecnici di assistenza locali e una rete capillare di concessionari (sono 35 i concessionari solo in Italia), garantendo un supporto diffuso e accessibile agli utenti finali. Infine, la Sunward Academy è fondamentale nella formazione dei concessionari, garantendo che siano ben preparati a soddisfare le esigenze dei clienti. Da citare poi i servizi digitali: l’utilizzo di attrezzature e tecnologie consentono di intervenire da remoto riducendo drasticamente i tempi di fermo macchina. L’aftermarket si lega all’obiettivo di garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa per il cliente. A tale scopo, Sunward sta adottando diverse strategie: in primis, l’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici per ridurre i costi di produzione e di distribuzione dei prodotti, consentendo al brand di offrire un eccellente rapporto qualità-prezzo e garantendo un ROI (Return on Investment) rapido ed elevato per gli utenti finali; in secondo luogo c’è il costante investimento in

tecnologie innovative che permettono di migliorare l’efficienza energetica e la durata dei prodotti, riducendo i costi di manutenzione e di sostituzione. L’offerta di servizi di assistenza e manutenzione post-vendita efficienti e tempestivi consente di prolungare la vita utile delle macchine e attrezzature e di ridurre i costi associati alla loro gestione. Da sottolineare, poi, le iniziative di formazione e informazione sul funzionamento di macchinari e attrezzature, per garantirne l’uso in sicurezza ed evitare rotture dovute a un utilizzo non corretto. Il costruttore effettua un’analisi costante dei feedback dei clienti e ricerca soluzioni personalizzate per ottimizzare l’esperienza d’acquisto e d’uso. “Queste sono solo alcune delle azioni che stiamo mettendo in atto per garantire una TCO sempre più vantaggiosa per i nostri clienti. Continueremo a lavorare costantemente per migliorare e ottimizzare i nostri processi al fine di offrire prodotti di alta qualità a prezzi competitivi, rendendo le macchine Sunward un investimento intelligente per le aziende che cercano affidabilità e risparmio a lungo termine”, conclude Lavolpe.

Un asset strategico

L’aftermarket è un asset strategico per il mercato Off-Highway, come sottolinea Giovanni Zaccaria, Service Manager di Haulotte, azienda che produce e commercializza piattaforme aree: “Haulotte ha nel proprio DNA la visione

di ‘Prendersi cura delle Persone’ e, come traduzione pratica di questa visione, ha da sempre creduto e investito nel servizio come vero valore legato alle proprie macchine e attività. Personalmente credo che l’aftersales sia un elemento strategico per la creazione di valore, soprattutto nei mercati in cui la competizione è più spinta e di conseguenza orientata al prezzo. Quest’attività non può essere perciò una basica fornitura di ricambi o di manodopera, ma è il mezzo attraverso cui fornire ai propri clienti il valore aggiunto che dia loro la possibilità di essere vincenti nel proprio business”. Con i suoi servizi post-vendita, Haulotte si rivolge a un perimetro di “utilizzatori” molto ampio e vario, che include società di noleggio più o meno strutturate ed “end-user” con applicazioni quanto più diverse, dall’industria alle costru-

GIOVANNI ZACCARIA SERVICE MANAGER DI HAULOTTE ITALIA

zioni. Questa varietà si riflette anche nelle esigenze e nelle richieste di servizi post-vendita che i clienti evidenziano ad Haulotte, ma Zaccaria individua degli elementi comuni: “Esistono caratteristiche che devono essere soddisfatte sempre, indipendentemente dalla tipologia di cliente: velocità di intervento, competenza tecnica, capacità di risoluzione, disponibilità e affidabilità dei componenti”. Haulotte garantisce il servizio aftersales con una struttura che combina le competenze professionali di personale tecnico altamente specializzato con officine attrezzate, certificate e pronte a intervenire, come spiega il Service Manager: “Nel nostro back-office tecnico operano cinque professionisti, che si dedicano alla gestione delle richieste dei clienti, sia per il supporto nella richiesta dei ricam-

bi che per il supporto nelle assistenze tecniche. Ci sono poi sei tecnici esterni diretti Haulotte dotati di officina mobile pronti a intervenire direttamente presso il cliente o, comunque, dove si trova la macchina. Possiamo contare su un’officina attrezzata e certificata ISO 9001, ISO 45001 e ISO 14001 e su quattro tecnici di officina dedicati alle lavorazioni per le quali si richiede una gestione con attrezzature e competenze specifiche. Fa parte del team anche un consulente commerciale dedicato al Service che garantisce un’interfaccia veloce e puntuale sulle necessità relative al post-vendita dei clienti. A ciò si aggiunge la rete di 18 partner esterni autorizzati per la copertura ottimale del territorio”. Il risultato? “I tempi medi di primo intervento sono inferiori alle 48 ore, con una percentua-

le di risoluzione al primo intervento in più dell’85% dei casi (dati 2023)”, commenta Giovanni Zaccaria. I servizi che Haulotte propone sono di diverso genere: “Partono dalle esigenze dei clienti e contestualmente cercano di anticiparne i bisogni, con l’obiettivo di ottimizzare la vita utile del parco macchine. I nostri servizi includono supporto tecnico da remoto, in campo e in officina, e consulenza tecnica. Proponiamo programmi di gestione del parco macchine attraverso contratti di manutenzione, contratti di estensione garanzia e soluzioni ‘su misura’ ritagliate sulla specificità del cliente. Attraverso l’attività ‘2nd Life’ seguiamo poi il revamping delle macchine, fornendo soluzioni per la revisione parziale o totale della macchina, con garanzia sul lavoro effettuato pari a 12 mesi e con

ATTEZZATURE E AFTERMARKET / SIMEX COMPETENZA IN OGNI CONTESTO APPLICATIVO

GIULIANO GAMBERINI

RESPONSABILE “SERVICE” DI SIMEX

Anche chi produce attrezzature ha un’attenzione sempre più elevata per il post-vendita in tutte le sue sfaccettature, come spiega Giuliano Gamberini, responsabile del Service di Simex, azienda produttrice di attrezzature idrauliche per macchine movimento terra di San Giovanni in Persiceto (BO). Simex ha un ufficio preposto all’aftersales, in cui opera Gamberini: “Fare aftermarket per il mercato OffHighway oggi significa avere un reparto attento alle dinamiche di cantiere, nello specifico informarsi sui lavori che devono eseguire le imprese e sulle tecnologie e macchinari utilizzati. Ciò permette di essere competenti e di

rispondere al meglio alle richieste di assistenza. In Simex tutte le competenze che attraversano i reparti tecnici e commerciali partono dallo studio approfondito delle destinazioni applicative dei prodotti e dai loro mercati di riferimento”. Gli interlocutori di Simex sono i rivenditori: “Veniamo contattati principalmente per fornire ricambi, per eseguire riparazioni e per gli abbinamenti delle attrezzature alle macchine motrici”. A loro l’azienda dedica un team sempre disponibile, che risponde tempestivamente a tutte le richieste di assistenza. “Simex, in costante relazione con i mercati di riferimento, sintonizza la propria attività produttiva e commerciale sulle esigenze contingenti e potenziali degli utilizzatori finali. Abbiamo un elevato stock di ricambi, gli utensili utilizzati per la fresa-

tura sono sempre disponibili e possono essere spediti in giornata, quando necessario. Avere un mercato mondiale con una rete di rivenditori capillare ci permette di servire tantissime imprese”. Poiché molto spesso per Simex il cliente è il rivenditore, da sempre - oltre alla commercializzazione dei prodotti - l’azienda dà massima disponibilità ad affiancarlo in tutte le sue necessità: consegne, installazioni, prove e assistenza disponibilità dei ricambi. Un’attenzione particolare è dedicata ai prezzi e a garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa: “Le attrezzature Simex, contraddistinte da un’elevata solidità e qualità ingegneristica, garantiscono l’ottimizzazione dei costi e dei tempi di esecuzione con conseguenti benefici per rivenditore e utilizzatore. Oltre all’acquisto dei macchinari, i costi di cantiere sono influenzati anche dall’acquisto del materiale di consumo. Consapevole di ciò, Simex conduce una ricerca di mercato a livello mondiale per fornirli sempre al miglior rapporto qualità-prezzo”, conclude Gamberini.

l’obiettivo di aumentarne la vita utile”. Ci sono poi opzioni dedicate a specifiche applicazioni e alla sicurezza, come per esempio “Fast’n”, il primo sistema intelligente di ancoraggio operatore che fornisce una soluzione concreta di miglioramento della sicurezza in cantiere, e “SGS”, il sistema di rilevamento movimento operatori per prevenire schiacciamenti in cesta. Per garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa per il cliente, Haulotte punta a ridurre al minimo i tempi di fermo macchina dovuti a rotture o malfunzionamenti; contemporaneamente, implementa e sviluppa servizi “Customer Oriented” finalizzati a ridurre i costi di gestione macchina. In tal senso la digitalizzazione è un’alleata: il portale MyHaulotte consente l’accesso ai servizi Haulotte dove poter ad esempio acquistare in modo autonomo i ricambi o visualizzare i manuali della propria macchina. Un nuovo CRM aziendale permette a tutti i dipendenti Haulotte di avere una visione puntuale dello stato delle richieste dei clienti, riducendo perciò i tempi di risposta. L’innovazione passa anche attraverso Sherpal, soluzione telematica di connessione con la propria macchina che permette di anticipare rotture importanti grazie ad avvisi sull’utilizzo corretto della macchina, come ad esempio le modalità di ricarica delle batterie, di effettuare diagnostica da remoto e quindi ottimizzare gli interventi e in generale gestire al meglio il parco macchine grazie a molteplici funzioni quali ad esempio “geofencing” o “fencing time”. L’aftermarket per Haulotte, infine, è anche dedicato alla creazione di competenze, grazie a piani di formazione che vanno dalle basi tecniche al “trobleshooting” delle macchine grandi altezze.

Una corsa contro il tempo

La servitizzazione sposta concettualmente il fuoco dal macchinario al suo utilizzo, creando in tal modo nuove relazioni tra il costruttore e il fruitore delle attrezzature. Secondo Marco Ferroni, Business Director di Kobelco Construction Machinery Europe, un aftermarket di successo deve essere rapido ed efficace:

gazione di servizi, sviluppo e utilizzo della conoscenza. Quando su un escavatore Kobelco è installato il sistema Komexs è possibile ottenere da remoto diversi dati relativi al funzionamento della macchina, ad esempio ore di funzionamento, posizione, consumo di carburante e stato della manutenzione. “In caso di allarmi vengono immediatamente allertati le parti in causa: proprietario del mezzo, concessionaria e costruttore. Con questa soluzione telematica garantiamo la preparazione alla risoluzione del problema. Classifichiamo gli allarmi in base all’intensità del problema e, per ottimizzare i tempi, cerchiamo di minimizzare gli osta-

“Gli utilizzatori in termini di servizi postvendita richiedono interventi tempestivi e risolutivi. Il tempo è la variabile più importante, combinata con la competenza”. Per offrire un servizio puntuale, spiega Ferroni, Kobelco monta sulle macchine da 7 t in su il sistema Komexs (Kobelco Monitoring Excavator System), che monitora le performance delle macchine al lavoro. Il sistema Komexs utilizza la comunicazione satellitare e Internet per comunicare i dati, pertanto può essere utilizzato in aree in cui altre forme di comunicazione sono difficoltose. La nuova economia digitale, infatti, si basa - e si baserà sempre di più - sulla disponibilità in tempo reale dei dati per permettere il funzionamento dei macchinari e abilitare opportunità smart e servizi intelligenti. Il vero valore positivo dei dati sta proprio nella loro possibilità di condivisione per adempimenti, fruizione ed ero-

coli geografici al meglio. In Italia abbiamo due Product Support Manager che garantiscono una risposta celere adeguata alle esigenze”. Oltre ai tempi, anche costi e ritorni sugli investimenti sono parametri importanti: “Per garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa per il cliente Kobelco continua a riservare un’attenzione maniacale ai consumi e alle performance dei mezzi. Il livello qualitativo della produzione non ha subito contraccolpi dal Covid e dalla Supply Chain Disruption. Ci affidiamo ai parametri tradizionali della tecnologia, quindi qualità, efficienza e impatto ambientale. Nuove tecnologie sono in studio avanzato”, conclude Marco Ferroni.

Servizio e prossimità territoriale

Strutturare un servizio aftermarket dedicato al territorio è la strada che vuole

MARCO FERRONI
BUSINESS DIRECTOR DI KOBELCO CONSTRUCTION MACHINERY EUROPE

CONCESSIONARI E AFTERMARKET / PIOLANTI PROTAGONISTI “SUL PALCO”

IVAN PLACUCCI

RESPONSABILE POST-VENDITA

DEL GRUPPO PIOLANTI

Il mondo dell’aftermarket è cambiato molto negli ultimi anni, c’è stata una vera e propria evoluzione, come sottolinea Ivan Placucci, responsabile Post-vendita del Gruppo Piolanti: “Con il termine aftermarket si indica la fornitura di ricambi, ma anche di servizi e tutto quello che è correlato alla fase successiva. Un settore, quello del servizio, che sta vivendo una vera e propria trasformazione. Se fino a 15 anni fa era possibile ‘stare seduti nel pubblico’ e osservate il mercato, aspettare che i clienti venissero a cercare macchine e attrezzature per esigenze di riparazione piuttosto che di ricambistica, oggi non è più così. È aumentato in maniera sensibile il numero di competitor e per poter avere successo bisogna lavorare alla fidelizzazione del cliente, è necessario ‘salire sul palco e non rimanere sul pubblico’, e quindi diventare protagonisti, attori principali nel mercato del post vendita. Non ci si può più limitare alla semplice fornitura di ricambi e manodopera per la riparazione interna ed esterna, ma occorre offrire servizi correlati che permettano alle aziende di percepire il vantaggio di un’officina,

percorrere Sany Italia: “Stiamo investendo per implementare una Piattaforma Aftermarket sviluppata specificatamente sulle esigenze territoriali europee e italiane. Si tratta di un progetto che si completerà nell’arco del 2024, allo scopo di co-

le caratteristiche che la differenziano dalle altre”. A questo scopo Piolanti ha sviluppato per le macchine JCB, di cui l’azienda è concessionaria, il contratto di manutenzione programmata: “In una logica che vuole andare verso la fidelizzazione, oggi ragioniamo sui volumi e non sul semplice calcolo di marginalità sulle vendite, puntiamo a offrire un servizio che prevede una manutenzione seguita al 100% dal personale Piolanti, affinché i clienti trovino nella nostra officina un punto di riferimento, costante nel tempo”, spiega Placucci. Oggi, inoltre, il cliente è sensibile al prezzo, quindi la possibilità di sottoscrivere un contatto di manutenzione dai costi certi e prevedibili risulta vincente: “Per la massima tranquillità e per definire esattamente il budget in anticipo, un Contratto di riparazione e manutenzione JCB è la soluzione definitiva, che consente di bloccare i listini per cinque anni”, conferma il dealer. In Piolanti c’è un team dedicato a seguire le manutenzioni, che vede nella tecnologia un’importante alleata: le macchine oggi sono tutte dotate di geolocalizzazione e connettività remota ed è quindi possibile monitorarle costantemente al fine di effettuare una manutenzione preventiva, intervenendo prima che si fermino o abbiano delle rotture.

gliere tutte le opportunità di raggiungere il cliente finale utilizzatore e garantire un supporto efficace e in linea con le esigenze di operatività del settore” spiega Marco De Luccia, After sales Manager di Sany Italia. Gli utilizzatori, come spiega il ma-

nager, oggi chiedono presenza e disponibilità di una sistema che, anche attraverso strumenti di monitoraggio digitale remoto, anticipi le esigenze di manutenzione in modo da garantire sempre la piena operatività; il tutto, ovviamente, sostenuto da un’ampia disponibilità di ricambi con consegne brevi utili a supportare le attività di service. “La Rete Dealer di Sany si avvantaggia di più di 20 punti assistenza in grado di supportare i clienti su tutto il territorio nazionale, isole comprese: la prossimità territoriale agli End User e ai cantieri è un elemento chiave che ha caratterizzato fin dalla sua nascita il progetto di commercializzazione dei nostri macchinari sul territorio italiano e l’introduzione della nuova Piattaforma determinerà un ulteriore incremento della presenza di centri assistenza. In parallelo, la Piattaforma prevede la costituzione di una nuova struttura e organizzazione per la logistica dei ricambi, ottimizzando la distribuzione degli hub europei allo scopo di gestire al meglio le criticità derivanti dalle diverse crisi regionali che hanno impatti sulle movimentazioni delle merci, per garantire sempre e comunque un livello di servizio adeguato alle esigenze di on-timedelivery del nostro mercato”.

Il contenimento del TCO per il cliente finale, infine, è un tema sensibile per Sany, che ha impostato la propria politica di penetrazione del mercato su valori come qualità ed affidabilità del prodotto abbinate ad una strategia di competitività. Da un lato, i settori R&D e Manufacturing lavorano al miglioramento continuo dei processi di assemblaggio e integrazione dei componenti per massimizzare l’affidabilità dei macchinari e ridurre al minimo i tempi di downtime e quindi gli oneri derivanti; dall’altro, sul territorio, i percorsi di qualifica dei punti assistenza tengono in considerazione il costante allineamento del costo del servizio per l’end user con i valori propri del settore. Infine, grazie alla Piattaforma, il monitoraggio continuo dei costi diretti e indiretti di materiali, sottocomponenti e servizi logistici supporta l’elaborazione di percorsi di vendita e consegna dei ricambi che mantengano i prezzi finali il più possibile competitivi. ■

RICAMBI E AFTERMARKET / C.G.A. RICAMBI

ELETTRIFICAZIONE E INTERAZIONE “UOMO-MACCHINA”

GAETANO LOBOSCO

TITOLARE DI C.G.A. RICAMBI E I SOCI CALOGERO E ANTONIO SCRIVANO

Oggi il mercato delle macchine OFFHighway propone e proporrà nei prossimi anni macchine che guardano sempre più al rispetto dell’ambiente, alla sostenibilità e al mondo dell’elettrificazione. Ne è convinto Gaetano Lobosco, titolare con i soci Antonio e Calogero Scrivano di C.G.A. Ricambi: “ Azionamenti con caratteristiche di scalabilità, robustezza, silenziosità e flessibilità, guide assistite e autonome, macchine sempre più gestite da software utili a ottimizzare utilizzi e consumi, in ottica di risparmio energetico e, di conseguenza, economico. Le attrezzature aftermarket dovranno sempre più rispondere a queste caratteristiche per essere versatili e adattabili alle macchine, nonché per avere un occhio di riguardo ai costi, alla facilità di utilizzo e rispetto dell’ambiente. Dovranno guardare sia allo sviluppo classico delle performance idrauliche, in considerazione delle potenze sempre più elevate, ma includere caratteristiche di sostenibilità come gli oli green, oltre che rispondere alle esigenze legate al mondo dell’elettrificazione e a quelle di interazione uomo-macchina”. Gli utilizzatori, come sottolinea Lobosco, richiedono attrezzature sempre più prestazionali dove la qualità del prodotto, la facilità di utilizzo e l’interazione “uomomacchina” diventano fattori di diffe-

renziazione nella scelta. Il post-vendita, quindi, deve garantire innanzitutto assistenza qualificata e specializzata, conoscenza delle macchine presenti sul mercato e della loro evoluzione, velocità nella gestione dei ricambi, intercambiabilità degli accessori. “ Soprattutto se pensiamo che oggi il noleggio rappresenta una fetta di mercato sempre più importante, nel post-vendita occorre tener conto che bisogna essere in grado di interfacciarsi non solo con

un target professionale, ma anche con quello semiprofessionale e hobbistico, quindi occorre garantire ai noleggiatori risposte veloci”. C.G.A. Ricambi oggi risponde a queste dinamiche mettendo a disposizione un magazzino fornito per la pronta consegna delle attrezzature e dei ricambi, vero fiore all’occhiello dell’azienda. “ L’implementazione del servizio tecnico con il servizio di assistenza, sia telefonica che direttamente in campo o con l’intermediazione di rivenditori e officine specializzate, fa sì che il cliente abbia sempre un punto di riferimento nel caso di necessità, anche durante il lavoro. L’ampia scelta di attrezzature sempre disponibili e adatte a una vasta gamma di macchine permette di rispondere in tempi brevi alle esigenze degli utenti, fornendo altresì soluzioni tecniche a corredo delle attrezzature stesse per poterne sfruttare a pieno le potenzialità. Il servizio ricambi

con spedizione in giornata, soprattutto nel caso del mondo del noleggio, è una garanzia per il cliente”. Per garantire una TCO (Total Cost of Ownership) sempre più vantaggiosa per il cliente, C.G.A. Ricambi parte dal presupposto che il costo totale di utilizzo di un’attrezzatura non dipenda solo dai costi di acquisto, ma anche da tutti quelli che intervengono durante l’intera vita di esercizio. Pensando al noleggio, ad esempio, diventa importante realizzare attrezzature che abbiamo bassi costi di esercizio, bassi costi di manutenzione e usura dei componenti ridotti al minino. “C.G.A. Ricambi ha guardato a queste esigenze del mercato con la realizzazione delle nuove serie di attrezzature, completamente riprogettate all’interno con l’adozione di sistemi innovativi nelle trasmissioni idrauliche che non necessitano di interventi esterni e di manutenzione: componenti di qualità, con riguardo ai prodotti made in Italy; attrezzature con manutenzione ridotta al minimo, senza mai perdere di vista la qualità del prodotto; soluzioni sempre più semplici e intuitive nell’uso e integrabili nei sistemi di gestione uomo-macchina riducendo così errori nell’utilizzo e un conseguente danno economico. Non da ultimo, l’utilizzo di mezzi e sistema di consegna che abbattano i costi e i tempi”. Dal punto di viste delle competenze, l’azienda conta su un team tecnico che si occupa di ricerca e sviluppo e che monitora costantemente il mercato, i costi e le esigenze. Il continuo contatto con il cliente e la raccolta di informazioni e suggerimenti da apportare all’interno ciclo produttivo e gestionale concorrono a sviluppare attrezzature e servizi che rendono la TCO dei prodotti offerti da C.G.A. Ricambi sempre più appetibile e concorrenziale.

NOVANT’ANNI guardando al futuro

Gli scorsi 8 e 9 giugno si sono svolte a Carugate (MI) le celebrazioni dei primi 90 anni dell’azienda milanese, dealer Caterpillar per l’Italia dal 1934. Un evento dedicato ai suoi clienti e alle persone che hanno scritto quasi un secolo di storia, caratterizzato da un costante spirito d’innovazione

Quest’anno CGT (Compagnia Generale Trattori) ha tagliato il traguardo dei 90 anni di attività. Dopo aver festeggiato quest’importante anniversario con un evento svoltosi il 18 e 19 maggio scorsi a Rocca d’Evandro, presso la cava Tecno Beton, in Campania, l’azienda di Vimodrone (MI) - dealer Caterpillar dal 1934 - ha replicato i festeggiamenti “in casa” durante una “due giorni” organizzata negli ampi spazi a disposizione all’interno della sua sede di Carugate. Qui sono state 4.500 le persone registrate (di cui 450 dipendenti di CGT e TESYA), per un totale di 960 imprese partecipanti e 370 aziende che hanno testato le macchine sul campo (620 persone in totale).

Gli ospiti dell’evento hanno potuto scoprire lo stato dell’arte delle tecnologie

accessibili - e dei vantaggi da esse fattivamente apportati - tramite il costruttore statunitense e approfondire tutte le soluzioni proposte da CGT e da tutte le società del Gruppo TESYA.

Nel corso di quest’appuntamento storico si è potuto comprendere perché CGT si propone a pieno titolo come un “partner tecnologico”, che ha sempre innovato e guardato al futuro e che oggi è in grado di migliorare le performance dei propri clienti attraverso non solo meri prodotti e servizi, ma vere e proprie “soluzioni integrate” che consentono loro di ottimizzare e incrementare le performance in cantiere, garantendo produttività, efficienza e sostenibilità.

Durante l’evento, inoltre, il SaMoTer ha premiato CGT con una speciale targa, consegnata da Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere, con la seguente motivazione: “CGT ha meritato

forme Cat “VisionLink” e “VisionLink Productivity”, applicazioni “cloud” che eliminano ogni incertezza nella gestione della flotta e che massimizzano le prestazioni dei vari mezzi, indipendentemente dalle dimensioni della flotta o dal produttore di attrezzature. Strumenti che consentono di tenere sotto controllo da remoto sia singole macchine che intere flotte verificandone i consumi, lo stato di salute, l’efficienza, le prestazioni, la produttività e le emissioni di CO2. Ma parliamo anche di KontrolON, il sistema di monitoraggio integrato per il controllo di tutti gli impianti industriali, da remoto e in tempo reale, tramite una dashboard intuitiva che permette di valutare e correggere eventuali anomalie e definire con precisione il costo euro/ tonnellata della produzione. Altrettanto importante una terza tematica affrontata in aula, il punto sulle agevolazio-

IL CENTRO SCUOLA DI CARUGATE (MI) EROGA OLTRE 30.000 ORE DI FORMAZIONE L’ANNO A PERSONALE CGT E CLIENTI. AL SUO INTERNO – DOVE PERALTRO VENGONO REALIZZATE MACCHINE “SPECIALI” E SONO PRESENTI UNA “DEMO ROOM” E LA “CONTROL TOWER” DELL’AZIENDA, CUORE DELLA PIATTAFORMA DI “ASSET MANAGEMENT”, IN GRADO DI ANALIZZARE ED ELABORARE I DATI TELEMATICI DI OLTRE 13.000 UNITÀ E MOTORI CONNESSI – È STATO POSSIBILE PARTECIPARE AD APPROFONDIMENTI RIGUARDANTI TRE TEMATICHE DI PARTICOLARE INTERESSE: “VISIONLINK: PIÙ PRODUTTIVITÀ, EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ GRAZIE AI DATI”, “AGGIORNAMENTO AGEVOLAZIONI FISCALI 5.0” E “KONTROLON: IMPIANTI PRODUTTIVI E COSTO EURO/TONNELLATA SOTTO CONTROLLO”

questo riconoscimento non solo per la sua rilevanza nel mercato italiano ed europeo, ma anche per il suo costante impegno in un futuro sempre più innovativo e sostenibile nel settore del movimento terra”.

Tre momenti di didattica

All’interno del Centro Scuola di Carugate, per tutta la durata dell’evento, si sono svolte iniziative didattiche volte ad approfondire due tematiche operative: una legata al mondo della connettività e del monitoraggio da remoto e dedicata alle macchine operatrici; l’altra riferita agli impianti industriali. Parliamo, nel primo caso, delle piatta-

ni fiscali 5.0. Senza dimenticare la visita organizzata presso la sala di controllo (“Control Tower”) che - grazie al monitoraggio da remoto - è in grado di organizzare gli interventi di manutenzione previsti nel momento più adatto per il cliente, riducendo le inefficienze (nel 2023 sono stati 7.200 gli interventi pianificati). Gli elevati contenuti tecnologici delle macchine Cat di nuova generazione, infatti, permettono ai tecnici CGT di connettersi e di eseguire diagnosi anche mentre i mezzi sono al lavoro (“Remote Services”). In alcuni casi il funzionamento ottimale della macchina può essere ripristinato tramite un

DISTRIBUZIONE

L’OPINIONE

“L’anniversario celebrato in questa ‘due giorni’ organizzata presso la filiale CGT di Carugate ci proietta verso il secolo di storia. Tutto questo è dedicato ai nostri clienti e alle persone che hanno condiviso ‘sul campo’ questi primi 90 anni di attività. Ogni azienda del Gruppo TESYA si dedica con passione a fornire le soluzioni più efficaci ed economicamente più valide con un unico, chiaro e condiviso scopo: sostenere la crescita delle persone, delle imprese e delle comunità. Dalle costruzioni alla gestione dei cantieri, dai magazzini e dalla logistica e il trasporto delle merci all’organizzazione di grandi eventi, dalla generazione di potenza elettrica e meccanica agli impianti di cogenerazione o alle soluzioni per la transizione energetica: l’azienda fa sempre leva su tecnologie all’avanguardia e su persone qualificate, sia che si tratti dell’acquisto di un singolo prodotto che di una soluzione multitecnologia, “chiavi in mano”, complessa e multiservizio. Oltre a CGT sono qui presenti le altre quattro aziende italiane del Gruppo Tesya (CGTE, CLS, CGT Trucks e Xiber), per condividere un anticipo del futuro, fatto di innovazione, tecnologia e qualità”.

aggiornamento software da remoto (nel 2023 ne sono stati effettuati oltre 550), senza intervento del tecnico in cantiere. In tutti i casi è possibile effettuare un’approfondita diagnosi da remoto e, nel caso fosse necessaria assistenza sul campo, è possibile garantire interventi efficaci e risolutivi, dato che i tecnici sono già informati sulle attività da svolgere (nel 2023 sono state realizzate oltre 750 diagnosi da remoto).

Le isole “statiche”

In un percorso che si è articolato tra isole “statiche” e aree “dinamiche” si sono potute scoprire le “Re-Evolution Technologies” proposte da Caterpillar ai propri clienti, che consentono di generare valore e sostenibilità, e numerose innovazioni ai servizi, come il “Parts Store”, un sito di e-commerce dedicato all’acquisto dei ricambi online. Tra le macchine esposte, quelle in demo e in prova, ce n’erano molte della flotta Noleggio CGT, che conta oggi oltre 1.000 unità e 150 modelli diversi all’avanguardia tecnologica, con una vita media di 18 mesi. Le varie aree espo-

sitive “statiche” hanno testimoniato la presenza che CGT garantisce in molteplici settori, tra cui quello del “recycling” (gestione e valorizzazione di rifiuti e biomasse, dove affidarsi a CGT significa avere un unico interlocutore affidabile grazie anche a partner come Sandvik, Komptech, Andritz, Mille e Rowan), delle macchine stradali (sono stati presentati la nuova vibrofinitrice Cat serie AP400 che, come la sorella maggiore AP500, è disponibile sia in versione gommata che con cingoli in gomma o acciaio, nonché il sistema di livellazione Cat “Grade Control” di nuova generazione e il nuovo rullo CB10 che, con il CB7 e il CB8, fa parte della nuova famiglia di rulli tandem articolati Cat), dell’energia (in esposizione i gruppi elettrogeni XQP500 e DE500E0), della propulsione (presente un motore Cat C7.1 Stage V), della demolizione e della cogenerazione.

La tecnologia in campo

Nell’area demo, un vero e proprio “cantiere tecnologico”, si sono potute vedere all’opera le macchine della nuova gamma

DURANTE L’EVENTO È STATO POSSIBILE PROVARE, AFFIANCATI DA SPECIALISTI DI PRODOTTO CGT, VARI MODELLI DI MACCHINE

Cat “Next Generation”, al top in termini di contenuti tecnologici all’avanguardia integrati e capaci di assistere gli operatori rendendo il lavoro produttivo, sicuro, efficiente e, di conseguenza, sostenibile. Hanno mostrato il meglio di sé - oltre alla gamma di macchine stradali - gli escavatori, le pale gommate e i miniescavatori della Casa americana: in particolare, le pale gommate sono oggi più produttive fino al 10% rispetto alla serie precedente, mentre gli escavatori cingolati hanno consumi ridotti fino al 25%.

I miniescavatori - in particolare i modelli Cat 306 CR, 308 CR e 309 CRnon sono da meno rispetto ai “fratelli” più grandi e sono oggi altamente tecnologici: si distinguono per un pacchetto di tecnologie “Ease of Use”, che consentono agli operatori di tutti i livelli di esperienza di lavorare in modo efficiente, preciso e sicuro. Folto e variegato il numero di mezzi utilizzati durante la demo, tra cui un dumper articolato Cat 730, un rullo stradale Cat CS78B con “Cat Command for Compaction”, un escavatore cingolato Cat 326 “Next Generation” con “Cat Command”, un escavatore cingolato Cat 323 SA “Next Generation” con “Cat Grade 3D”, un escavatore gommato Cat M315 “Next Generation” con Tilt Rotator, una pala gommata Cat 966 XE “Next Generation” e una Cat 938M, un miniescavatore Cat 301.7 con radiocomando e un miniescavatore Cat 309 “Next Generation” con Tilt Rotator. A disposizione degli ospiti, che hanno potuto destreggiarsi a bordo di alcuni mezzi, c’erano invece un escavatore cingolato 323 LN VA “Next generation” e un 315 VA “Next Generation”, una pala gommata Cat 966 “Next Generation” e, in anteprima, la nuova pala gommata Cat 926 “Next Generation”, oltre a tre miniescavatori “Next Generation”, un Cat 301.7, un Cat 302.7 (con Tilt Rotator) e un Cat 306 Next Generation. Se parliamo di sicurezza, una delle tecnologie più interessanti è rappresentata dalla postazione “Cat Command”, che prevede un operatore comodamente seduto mentre lavora con la macchina a distanza: si tratta di una rivoluzione nel mondo della sicurezza, soprattutto nelle applicazioni in cui sarebbe peri-

ALL’INTERNO DEL CAMPO PROVE IL DIRETTORE VENDITE DI CGT, MARCO VILLA, HA EVIDENZIATO TUTTE LE SOLUZIONI ALL’AVANGUARDIA OFFERTE DA CGT E I VANTAGGI GARANTITI DALLE TECNOLOGIE IMPIEGATE DA CATERPILLAR NEL CAMPO DELLE MACCHINE MOVIMENTO TERRA E STRADALI. TRA QUESTE: UN ESCAVATORE CINGOLATO 323 LN VA “NEXT GENERATION”, UN DUMPER ARTICOLATO CAT 730, UN MINIESCAVATORE RADIOCOMANDATO CAT 301.7, UN ESCAVATORE GOMMATO CAT M315 “NEXT GENERATION” CON TILT ROTATOR, UNA MINIPALA CINGOLATA CAT 289D3 CON “GRADE CONTROL” DI NUOVA GENERAZIONE, UNA PALA GOMMATA CAT 938M E I SENSORI OTTICI “HUMAN DETECT” IN FUNZIONE SU UN ESCAVATORE 326 “NEXT GENERATION” AZIONATO TRAMITE “CAT COMMAND”. DIVERSE ANCHE LE TECNOLOGIE CAT APPLICATE ALLE MACCHINE STRADALI

coloso per l’operatore stare a bordo del mezzo e/o non potesse stare abbastanza vicino per manovrarla con un radiocomando. Altra tecnologia che riscrive le regole della sicurezza in cantiere è quella rappresentata dai sensori ottici “Human Detect” (qui in funzione su un 326 Cat Next Gen azionato tramite “Cat Command”): si tratta di un sistema di rilevamento selettivo dei pedoni che sfrutta l’intelligenza artificiale, un vero e proprio ausilio alla guida che previene le collisioni con le persone, rivoluzionando il concetto di sicurezza attiva in cantiere. “Indicate con Bucket Assist”, disponibile sui miniescavatori Cat dal 306 in su, invece, è un nuovo sistema di assistenza allo scavo che consente di mantenere costante una pendenza definita, mentre lo “Swing Assist” è una tecnologia che arresta automaticamente la

rotazione della macchina nel punto predefinito dall’operatore. Ma sono svariati i “plus” in termini tecnologici proposti oggi da CGT/Cat, oltre a quelli già citati: come dimenticare, infatti, i sistemi per escavatori “Grade 2D” (quota e pendenza in automatico) e “Grade Control 3D” (precisione di scavo millimetrica), il sistema “Grade con Assist” (movimenti automatici di braccio e avambraccio), il sistema di pesatura integrata Cat “Payload” e la versione “Advanced Payload” (integrata e automatica), la funzione di sollevamento in sicurezza “Lift Assist”, la funzionalità “E-Fence”, che crea una sorta di “gabbia virtuale” intorno all’escavatore e permette di definire le aree di lavoro, oltre ai sistemi di sicurezza per pale gommate “MultiView 360° e “Radar Object Detection”. Tutto ciò è solo una rapida panoramica

DISTRIBUZIONE

LE TAPPE STORICHE

1934: la società Olmia di Vercelli, produttrice di macchinari per la coltivazione del riso, decide di importare e commercializzare nel Nord Italia le macchine Caterpillar

Anni Cinquanta e Sessanta: Olmia estende a tutto il Centro e Nord Italia l’attività di vendita e cambia denominazione in IMAI. Nel 1962 diventa “Compagnia Generale Trattori”

Anni Settanta: nasce il Centro Scuola di Carugate, per la formazione dei professionisti CGT e dei clienti. CGT amplia la propria offerta anche nel mondo dell’energia fornendo gruppi elettrogeni, diesel e a gas e relativa assistenza tecnica

Anni Ottanta: CGT lancia i contratti di manutenzione “full service” per i grandi clienti e prosegue lo sviluppo dell’attività anche nel settore energia

Anni Novanta: CGT lancia il noleggio delle grandi macchine operatrici e propone il “contratto di manutenzione ordinaria”, che prevede un check-up completo delle macchine Caterpillar alle 250 e 500 ore

Anni Duemila: CGT lancia i sistemi Cat 3D, allora denominato AccuGrade Cat, che rivoluzionano la produttività e l’efficienza dei cantieri

2010: CGT diventa dealer Caterpillar anche nel Centro-Sud e crea due “Control Tower”, a Carugate e a Vercelli, dedicate al controllo e al monitoraggio da remoto delle macchine Cat e degli impianti di cogenerazione

2012 e 2016: nel 2012 CGT stringe una partnership con Komptech per ampliare l’offerta dedicata al settore della valorizzazione dei rifiuti e delle biomasse e nel 2016 completa l’offerta per i settori delle cave, delle costruzioni e del riciclaggio degli inerti grazie alla partnership con Sandvik per la vendita, l’assistenza e il noleggio in tutta Italia di frantoi e vagli mobili

2018: il Gruppo TESA, oggi TESYA, di cui CGT fa parte, acquisisce la dealership Caterpillar anche nella penisola iberica

2020: il Gruppo consolida e riunisce tutte le proprie aziende sotto un’unica identità e nasce TESYA, oggi presente in 15 Paesi, con 116 filiali e oltre 3.500 dipendenti

2021: dopo il lancio avvenuto nel 2020, cresce la gamma dei nuovi modelli Cat “Next Generation”. Sistemi di assistenza, pese integrate, connettività, sistemi di scavo Grade 2D e 3D sono alcune delle caratteristiche che contribuiscono a rendere i cantieri più sicuri, produttivi ed efficienti

2022: CGT lancia “KontrolON” e, oltre alle macchine, amplia il monitoraggio da remoto anche agli impianti industriali

2023: CGT presenta i sistemi “Cat Command” e “Human Detect”. L’accordo con Andritz arricchisce le soluzioni dedicate al settore del “recycling”

2024: Oggi CGT è pronta a guidare ancora il cambiamento dei settori in cui opera grazie a un team di 1.200 persone, con circa 500 tecnici specializzati che operano in 28 sedi, e a soluzioni all’avanguardia che generano valore e sostenibilità

LA FILIALE DI CARUGATE È STATA STRUTTURATA IN AREE “STATICHE” E “DINAMICHE” CHE HANNO ACCOLTO MEZZI E ATTREZZATURE DESTINATI A VARIE APPLICAZIONI (USATO E NOLEGGIO, MACCHINE COMPATTE, MACCHINE STRADALI, RECYCLING, ENERGIA E COGENERAZIONE), OLTRE ALLE SOLUZIONI PROPOSTE DAGLI ALTRI MARCHI DEL GRUPPO TESYA

di quanto oggi CGT è in grado di offrire ai propri clienti, ma rende un’idea di quanto quest’azienda, dopo 90 anni, sia ancora pronta a guidare il cambiamento dei settori in cui opera, giocando, come sempre, d’anticipo. ■

WEB E RIVISTE DEDICATI ALLE MACCHINE E ATTREZZATURE

PER IL CANTIERE, IL SOLLEVAMENTO E LA LOGISTICA INDUSTRIALE

NOTIZIE PRODOTTI VIDEO PROVE AZIENDE

La rivista per le macchine, attrezzature e tecnologie per il movimento terra e il cantiere

La rivista per il sollevamento, la movimentazione industriale, la logistica e i trasporti speciali

UNDERGROUND

La rivista per le macchine e le tecnologie per perforazioni, fondazioni e consolidamento

Il portale verticale che con notizie, video e archivio macchine ti porta in cantiere

Estrazione e movimentazione di marmo nella cava Botticino

IL GIGANTE del fronte cava

Il primo escavatore cingolato Sany SY750H venduto in Europa ha recentemente affiancato altre macchine operatrici specializzate all’interno della sito estrattivo Botticino di Nuvolera (BS) ed è impegnato giornalmente sul fronte cava in un contesto particolarmente impegnativo, alle prese con la movimentazione di blocchi di marmo di vario formato

di Ettore Zanatta

Il primo escavatore cingolato SY750H da 78,5 t di peso operativo venduto in Europa da Sany - e al momento l’unico presente sul mercato europeo - se l’è aggiudicato la Euro Mas di Nuvolera, in provincia di Brescia, azienda con alle spalle oltre 50 anni di esperienza nel settore estrattivo. L’escavatore cingolato SY750H - consegnato nell’occasione da Sany Italia (Venaria Reale - TO) al titolare dell’azienda lombarda, Andrea Massolini, per mano di Escavatori Italia, concessionario del costruttore cinese per le province di Mantova, Brescia e Cremona - è il più grande che il costruttore cinese abbia mai venduto in Europa ed è già operativo all’interno della cava di Botticino, proprio a Nuvolera, dove viene utilizzato per l’estrazione e la movimentazione dei blocchi di marmo di vario formato.

IL COSTANTE IMPEGNO E L’ESPERIENZA ACQUISITA DA EURO MAS NEL SETTORE ESTRATTIVO PERMETTONO ALL’AZIENDA BRESCIANA DI FORNIRE AL MERCATO PRODOTTI E SERVIZI CON ALTI STANDARD QUALITATIVI, PER SODDISFARE UN MERCATO SEMPRE PIÙ ESIGENTE

Il contesto operativo

“ L’attività di cavatura del Marmo Botticino, di Breccia Oniciata e di Arabescato Orobico - racconta Andrea Massolini - è effettuata direttamente dalle nostre cave di proprietà a

Nuvolera, Serle e San Giovanni Bianco, in provincia di Brescia e Bergamo. I nostri impianti, le attrezzature e il parco mezzi sono - e devono essere - di provata affidabilità e tecnologicamente all’avanguardia, per questo motivo abbiamo

testato a lungo le macchine Sany che ora fanno parte del nostro parco mezzi, tra cui il nostro ultimo acquisto, l’escavatore cingolato SY750H. Grazie all’utilizzo di questi mezzi, nonché ovviamente al costante impegno e all’esperienza acqui-

L’SY750H È UN ESCAVATORE DA CAVA E MINIERA DA 75 T PROGETTATO E REALIZZATO DA SANY HEAVY MACHINERY. LA SUA QUALITÀ È GIÀ STATA TESTATA DAL MERCATO MONDIALE DA DIVERSI ANNI E CIÒ GLI HA PERMESSO DI ESSERE INCLUSO NELLA CLASSIFICA “TOP 50 ANNUAL PRODUCT AWARD” PROMOSSA DALLA CHINA CONSTRUCTION MACHINERY INDUSTRY ASSOCIATION

CONDIVISIONE DI ESPERIENZE

IL MOMENTO DELLA “CONSEGNA DELLE CHIAVI” DELL’ESCAVATORE CINGOLATO SANY SY750H A EURO MAS. DA SINISTRA: MARCO DALL’OGLIO, TITOLARE DI ESCAVATORI ITALIA; ANDREA MASSOLINI, TITOLARE DELL’AZIENDA DI ESCAVAZIONE BRESCIANA; ALESSIO MARCHI, BUSINESS MANAGER DI SANY ITALIA; LEO ZHANG, “OVERSEAS SALES MANAGER” DI SANY HEAVY MACHINERY

Euro Mas, azienda di estrazione che vanta oltre 50 anni di esperienza nel settore estrattivo, è specializzata nell’estrazione di marmi di pregio. La continuità estrattiva delle bancate all’interno delle cave di proprietà le consente di garantire forniture anche per progetti di grandi dimensioni. La sua attività è supportata da un parco macchine di provata affidabilità e avanzata tecnologia, che necessariamente deve essere garanzia di robustezza e durata nel tempo. La capacità di fornire un prodotto lavorato in base alle specifiche richieste ha consentito a Euro Mas di ampliare sensibilmente il suo parco clienti ed espandere la sua attività a nuovi mercati, supportata da una quantità di materiale estratto dalle proprie cave di circa 30.000 t/anno, pari a circa 1.700 blocchi immagazzinati per la pronta consegna. L’escavatore SY750H fornito è stato fornito a Euro Mas da Escavatori Italia & Veicoli, società di San Giorgio Bigarello (MN) che ci ha accompagnato a vedere la macchina in azione nella cava di Nuvolera. L’azienda mantovana è una realtà nata dall’idea di imprenditori attivi da molti anni nel settore della compravendita e del noleggio di escavatori e caricatori industriali. Oggi Escavatori Italia & Veicoli è concessionaria esclusiva Sany per le province di Mantova, Brescia e Cremona, aree nelle quali assicura – oltre alla vendita – anche un servizio di assistenza e postvendita organizzato nelle due strutture di Brescia e Mantova, in cui si trovano un’officina e un magazzino ricambi in grado di soddisfare le esigenze dei clienti e di garantire l’operatività delle macchine nel tempo. Escavatori Italia & Veicoli basa la propria attività su azioni svolte a eliminare qualsiasi problema che possa compromettere la produttività dei mezzi, grazie anche all’utilizzo di quattro furgoni adibiti a officina mobile e cinque meccanici specializzati.

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sita nel nostro settore, siamo in grado di fornire prodotti e servizi con alti standard qualitativi, al fine di soddisfare un mercato sempre più esigente. La capacità di fornire un prodotto lavorato in base alle specifiche richieste ci consente di ampliare sensibilmente il parco dei nostri clienti ed espandere la nostra azione a nuovi mercati. Solo per fare qualche numero relativo alla nostra attività: sono oltre 30.000 le tonnellate di materiale estratto annualmente dalle nostre cave,

circa 1.700 i blocchi immagazzinati per la pronta consegna e 30 i Paesi verso cui esportiamo i nostri marmi”.

Le cave di Botticino, dove svolge la sua attività quotidiana l’escavatore cingolato Sany SY750H, fanno parte dell’eccellenza del nostro Paese, sono caratterizzate dalla presenza di una delle varietà di marmo più apprezzate al mondo e costituiscono un’autentica primizia non solo a livello locale, ma anche nazionale. “Il marmo Botticino - spiega Massolini -

è una roccia calcarea formatasi nell’età del Lias, circa 190 milioni di anni fa. La natura carbonatica dell’ambiente marino tipico dei climi tropicali da cui si originò il paesaggio del Botticino dona al suo marmo la caratteristica colorazione bianco/avorio e la stratificazione dei sedimenti ha portato alla formazione delle classiche venature marroni che lo contraddistinguono. Il marmo Botticino porta caratteristiche chimico-fisiche di elevata qualità: innanzitutto presenta una composizione chimica assai omogenea, essendo costituito da carbonati di calcio e magnesio, praticamente puri; da queste ne derivano ottime qualità di resistenza e durezza, mentre la bassa porosità preserva le caratteristiche nel tempo. Inoltre, presenta un’elevata resistenza al-

L’ESCAVATORE CINGOLATO SANY SY750H FORNISCE TUTTA LA POTENZA NECESSARIA PER COPRIRE I (RILEVANTI) PICCHI DI POTENZA RICHIESTI NELLA CAVA BOTTICINO SENZA ALCUNA DIFFICOLTÀ. INOLTRE, SODDISFA I SEVERI REQUISITI DEGLI STANDARD SULLE EMISSIONI STAGE V ED È ANCHE PARTICOLARMENTE

EFFICIENTE NEL LIMITARE

I CONSUMI DI CARBURANTE

le escursioni termiche e agli urti e dà una conseguente bassa usura per attrito, che rende questo marmo estremamente efficiente e in grado di garantire una lunga durata. Si tratta quindi di una tipologia di marmo estremamente robusta e resistente, molto adatta a ogni tipo di costruzione architettonica, sia per interni che per esterni. Il marmo Botticino è ampiamente utilizzato per rivestimenti, pavimenti, cucine, scale, bagni, lastre e locali di qualsiasi tipo”.

La parola ai protagonisti

La premessa sopra riportata è utile per comprendere quanto sia importante utilizzare macchine operatrici, attrezzature e tecnologie che siano specializzate, affidabili ed efficaci in un contesto operativo particolarmente gravoso come quello della cava di Nuvolera.

L’escavatore cingolato Sany SY750H scelto per eseguire il lavoro di scavo e sbancamento all’interno del sito bresciano risponde alle esigenze espresse da

Euro Mas in fase di valutazione e acquisto del mezzo più idoneo. “L’escavatore cingolato Sany SY750H è una macchina progettata specificatamente per l’uso in contesti estrattivi (miniere e cave) e per applicazioni in ambito Construction pesante, dotato di benna da scavo da 5 m3 e supportata da una potenza di 391 kW a 1.800 giri/min garantita da un propulsore Cummins X15 e da componentistica fornita da specialisti europei del settore”, spiega Alessio Marchi, Business Manager di Sany Italia. “Grazie a numerose e approfondite indagini in loco condotte da team di progettazione nazionali e internazionali per raccogliere i requisiti operativi come input per lo sviluppo e realizzato con cura dalla rinomata azienda di design Pininfarina Shanghai, l’escavatore SY750H Euro V è stato sottoposto al vaglio di oltre 10 esperti del settore di prim’ordine per dare vita a una nuova generazione di mezzi

I PATTINI RINFORZATI E I RULLI INFERIORI DEL SOTTOCARRO PER IMPIEGHI GRAVOSI CONSENTONO ALL’ESCAVATORE SANY SY750H DI OPERARE SU TERRENI DIFFICILI, OLTRE CHE IN SPAZI RISTRETTI

che incarna sia l’estetica elegante che lo stile robusto tipico dei grandi escavatori”.

“Euro Mas è un cliente moto importante per Sany Italia”, spiega invece Marco Dall’Oglio, titolare di Escavatori Italia. “L’escavatore cingolato SY750H, nella fattispecie, va ad affiancarsi all’interno del sito di Nuvolera ad altre macchine a marchio Sany già acquistate da noi dall’azienda bresciana e utilizzate da diverso tempo, tra cui i modelli di medio tonnellaggio SY305C LC, SY390H e SY265C LC”.

“Il costante impegno e l’esperienza acquisita ci permettono di fornire prodotti e servizi con alti standard qualitativi per soddisfare un mercato sempre più esigente”, aggiunge Marco Massolini. “Gli escavatori cingolati Sany utilizzati all’interno delle nostre cave ci garantiscono affidabilità e un’alta produttività ed è per questo motivo, come già accennato, che abbiamo deciso di allargare ulteriormente il parco mezzi a marchio Sany di nostra proprietà con il modello SY750H, un ‘gigante’ che sta già dimostrando le sue potenzialità nella nostra cava di Botticino”.

Uno specialista per la cava

Come accennato, grazie a indagini eseguite in loco e condotte da team di progettazione nazionali e internazionali per raccogliere i requisiti operativi come input per il suo sviluppo, l’escavatore SY750H Euro V incarna sia l’estetica elegante che lo stile robusto tipico dei grandi escavatori. “Il nuovo design - conferma Alessio Marchi - è caratterizzato da una carpenteria estremamente robusta e da parti di copertura notevolmente sovradimensionate, nonché dall’adozione della tecnologia a doppio strato delle porte, che garantisce la rigidità degli accessi laterali e delle parti di copertura stesse, come la protezione del serbatoio del carburante. Ispirato alla concezione

LE TECNOLOGIE DI ALTA QUALITÀ

APPLICATE ALL’ESCAVATORE

CINGOLATO SANY SY750H NE FANNO UN PARTNER AFFIDABILE E PRODUTTIVO IN AMBITO

ESTRATTIVO. TUTTI I COMPONENTI

DELLA MACCHINA - DALLA CABINA AL BRACCIO, AL CARRO - SONO ESTREMAMENTE ROBUSTI E COSTITUISCONO LA BASE PER GARANTIRE UN FUNZIONAMENTO EFFICACE

L’ESCAVATORE CINGOLATO SANY

SY750H È UNA MACCHINA PROGETTATA

PER L’USO IN CONTESTI ESTRATTIVI E APPLICAZIONI IN AMBITO ‘CONSTRUCTION’ PESANTE “ “

costruttiva dei veicoli moderni, l’escavatore SY750H è stato sviluppato da Sany sulla base di concetti innovativi e ‘intelligenti’ in termini di guida, interazione, costruzione e manutenzione”.

L’SY750H palesa peraltro il concetto di “comfort e convenienza, intelligenza automatica ed ecologia in rete” sostenuto dal costruttore, che con questa macchina mette a disposizione degli operatori un’esperienza di guida di prima classe, sviluppata all’interno della cabina: grazie all’ampio spazio dell’abitacolo, all’ottimale campo visivo e al design moderno, infatti, la disposizione di comandi e accessori - incluso il display da 10” touchscreen - si presenta qui più razionale rispetto alla generazione di macchine precedenti. “La motorizzazione Cummins di cui è dotato l’escavatore cingolato Sany SY705H - aggiunge Marchi - assicura le massime prestazioni, coprendo i picchi di carico con la massima efficienza dei consumi. Questo motore assicura l’alto livello di affidabilità richiesto in un sito come quello di Euro Mas e presenta un innovativo sistema di trattamento dei gas di scarico: per essere conforme agli standard sulle emissioni Stage V, infatti, il propulsore funziona con una combinazione delle tecnologie SCR e DPF. Il fatto che i gas di scarico non vengano ricircolati aumenta notevolmente l’efficienza, con una conseguente aumentata produttività e con un limitato consumo di carburante. Il motore, inoltre, si caratterizza per un design compatto poiché, tre le altre cose, non sono più necessarie unità di raffreddamento aggiuntive: ciò consente di mantenere ampi spazi liberi a favore di una visibilità ottimale, di una corretta pulizia e di un’elevata accessibilità per la manutenzione. I controlli di routine giornalieri infatti sono semplificati: sia i livelli dell’olio che quelli del liquido di raffreddamento possono essere misurati da terra”.

Da ricordare, per concludere, che la dotazione standard dell’escavatore cingolato Sany SY705H comprende sia i circuiti di controllo ausiliari che l’attacco rapido idraulico preinstallato (entrambi possono essere azionati in modo completamente proporzionale tramite i joystick). Da ribadire e sottolineare, infine, che la componentistica di origine europea. ■

LA SCHEDA TECNICA

L’ESCAVATORE CINGOLATO SY750H

Motore:

Cummins X15, 6 cilindri - Stage V

Potenza motore: 391 kW a 1.800 giri/min

Coppia max.: 2.373 Nm a 1.400 giri/min

Cilindrata: 14,9 l

Capacità benna: 5 m3

Forza di scavo (benna/braccio): 410/354 kN

Profondità di scavo max.: 7.580 mm

Altezza di scavo max.: 11.020 mm

Altezza di carico max.: 7.170 mm

Raggio di rotazione anteriore: 5.390 mm

Pendenza superabile: 70% (35°)

Velocità di traslazione (alta/bassa): 4,5/9,2 km/h

Velocità di rotazione: 7,2 giri/min

Pressione al suolo: 114 Kpa

Assali: ZF (standard o Heavy Duty)

Pneumatici: 20.5R25

Dimensioni max.: 12.879 x 4.030 x 4.981 mm

Larghezza pattini std.: 650 mm

Peso operativo: 78.500 kg

Asphaltica

UNA FILIERA in espansione

Dopo il successo dell’edizione 2023 torna il prossimo ottobre la manifestazione organizzata da SITEB, aprendo le sue porte anche a tutte le imprese che operano nei settori della sicurezza, della segnaletica e delle barriere stradali

di Daniele Smiraglia

Per la prima volta nella sua storia Asphaltica, il Salone internazionale della filiera della strada e dell’asfalto ideato nel 2003 dall’Associazione SITEB (Strade Italiane e Bitumi) si svolgerà all’interno di BolognaFiere con un’idea molto chiara che risuona come un vero e proprio mantra: superare sé stessa, attraverso un coinvolgimento an-

cora più capillare e continuo con le istituzioni, l’industria di settore e le numerose imprese impegnate a collaborare in vista del progresso delle infrastrutture. Del resto la filiera italiana legata al mondo del bitume, che negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale sia in termini di competenze che di qualità, oggi vale circa 40 miliardi di euro, con 400 impianti e 40.000 addetti diretti, che raggiungono

una quota di oltre 500.000 se si considera anche l’indotto. Luogo d’incontro ideale per imprese, tecnici, progettisti e committenti pubblici e privati, Asphalticafin dalla sua nascita - ha focalizzato l’attenzione sulle tematiche della progettazione e realizzazione di strade sempre più efficienti, ecosostenibili e sicure, sulla sicurezza stradale e su tutte le tecnologie innovative e migliorative nel campo dei

prodotti, delle macchine e degli impianti di produzione, stesa e compattazione.

Un po’ di storia

La manifestazione nasce 21 anni fa da una presa di coscienza di SITEB che, oggi, con i suoi oltre 200 associati, rappresenta il punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di “strada” nelle sue innumerevoli sfaccettature: dai materiali da costruzione ai progetti e ai cantieri, passando per macchinari e impianti, controlli e servizi per la mobilità. “Tra le numerose iniziative sviluppate nel corso degli anni da SITEB, Asphaltica rappresenta il progetto a oggi più importante in termini di impatto comunicativo e di propulsione per il settore”, spiega con orgoglio il direttore di SITEB, Stefano Ravaioli. “Dopo aver partecipato per anni al SAIE di Bologna i nostri associati hanno sentito l’esigenza di creare una manifestazione fieristica più specifica, che potesse realmente rappresentare e raccogliere in una cornice più ristretta tutti gli attori della nostra filiera. Pur

non avendo mai organizzato iniziative di tale portata, SITEB ha raccolto immediatamente e con grande entusiasmo la sfida, dando vita nel 2003 alla prima edizione di Asphaltica. Ogni singolo dettaglio è stato curato nel migliore dei modi a partire dalla scelta di un nome che fosse pienamente riconoscibile non solo nel mercato italiano, ma per tutti i paesi del mondo. Un impegno che è stato ripa-

gato da un enorme successo in termini di visitatori, con circa 5.000 partecipanti, ma soprattutto con la presenza fattiva di tutto il mondo dell’asfalto. Asphaltica ritorna dunque oggi a Bologna ancora in concomitanza con il SAIE ma con una propria autorevolezza. Una consapevolezza maturata in 21 anni di vita e dopo uno ‘storico’ di edizioni di alto livello”. Questa peculiarità è stata mantenuta nel corso degli anni fino ai giorni nostri, con numeri in costante aumento e con un coinvolgimento sempre maggiore, grazie a un calendario di convegni che vede in ogni edizione la presenza di ospiti istituzionali di rilievo, dell’intero mondo accademico del settore stradale. “Dalla primissima edizione ne abbiamo fatta di strada: siamo infatti passati dai circa 5.000 visitatori del 2003 agli oltre 40.000 visitatori di Asphaltica 2023, provenienti da 91 diversi paesi, 85 espositori di cui il 21% esteri e 106 buyer internazionali arrivati da 36 paesi”. E anche per il 2024, come conferma lo stesso Ravaioli, le aspettative sono molto

STEFANO RAVAIOLI
DIRETTORE DI SITEB (STRADE ITALIANE E BITUMI)
FIN DALLA SUA NASCITA ASPHALTICA HA FOCALIZZATO L’ATTENZIONE

positive: “Puntiamo sempre a ottenere il massimo da ogni edizione dell’iniziativa e devo dire che, a distanza di qualche mese dall’inizio di Asphaltica 2024, i risultati in termini di adesione da parte degli espositori sono ottimi. Non è un caso che l’intero padiglione messo a nostra disposizione da BolognaFiere sia già tutto esaurito, costringendoci ad affittare un secondo spazio adiacente in modo da assicurare la presenza di tutte le imprese interessate a partecipare all’iniziativa”.

Apertura verso nuovi settori

L’edizione 2024 di Asphaltica, in programma dal 9 al 12 ottobre 2024 presso il quartiere fieristico bolognese, sarà rivolta come di consueto alle aziende produttrici

di conglomerati e membrane bituminose, bitume, inerti, prodotti e polimeri per l’asfalto, tecnologie e attrezzature, aziende fornitrici di servizi per il controllo della qualità, ma non solo. La manifestazione ospiterà anche i comparti della segnaletica e “Smart Digital”, le reti tecnologiche e i servizi, il settore delle barriere, i professionisti e gli studiosi della mobilità e tutti gli attori del comparto, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza, all’economia circolare e alla mobilità intelligente di persone e merci. Fondamentale sarà poi il coinvolgimento e la fattiva partecipazione di concessionari autostradali, enti locali e nazionali, centri di ricerca e mondo universitario, compagnie di assicura-

zione e agenzie di mobilità, associazioni ambientaliste e consumatori. Durante i quattro giorni dell’evento sarà dedicato un ampio spazio a dibattiti, workshop, seminari e convegni di rilievo e di alto livello scientifico sulle tematiche più attuali del settore, che saranno da richiamo per i numerosi visitatori in cerca di novità tecnologiche, aggiornamenti normativi, nuovi progetti e nuove idee con particolare riguardo a sicurezza, salvaguardia dell’ambiente e salute del cittadino.

Una filiera sostenibile

Tra i temi di maggiore interesse per le aziende che operano nel settore delle tecnologie e delle soluzioni per le pavimentazioni stradali c’è certamente quello della sostenibilità. “Purtroppo, nonostante oggi sia possibile informarsi in maniera molto più precisa e puntuale rispetto al passato la nostra filiera, operando con un derivato del petrolio come l’asfalto, viene ancora percepita come molto inquinante”, spiega il direttore di SITEB. “Chi opera nel nostro settore sa invece benissimo che il fresato di asfalto, rispetto a tutti i materiali utilizzati per le costruzioni, è l’unico a essere 100% riciclabile”. Un materiale che, come confermano i dati di una recente indagine di SITEB, sta contribuendo in maniera determinante alla crescita dell’attività del riciclo delle strade, ga-

DURANTE I QUATTRO GIORNI

DELL’EVENTO SARÀ DEDICATO UN AMPIO SPAZIO A DIBATTITI, WORKSHOP, SEMINARI E CONVEGNI DI RILIEVO E DI ALTO LIVELLO SCIENTIFICO SULLE TEMATICHE PIÙ ATTUALI DEL SETTORE

rantendo un tasso di recupero intorno al 60%. “Nel corso del 2023, grazie al fresato di asfalto, sono state risparmiati più di 10 milioni di tonnellate di materie prime e oltre 420.000 tonnellate di bitume vergine, con un valore economico complessivo di circa 440 milioni di euro in un solo anno. Se nei prossimi anni riuscissimo a incrementare l’utilizzo di questo materiale dall’attuale 30% al 50% il risparmio dei materiali potrebbe arrivare a 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700.000 tonnellate per il bitume, con un controvalore economico di 735 milioni”. ■

LA CARTA D’IDENTITÀ

• Organizzatore: SITEB (Strade Italiane e Bitumi)

• Luogo/data evento: BolognaFiere, 9-12 ottobre 2024

• Superficie espositiva (dati 2023): 5.000 m2

• Espositori italiani (dati 2023): 85 (21% esteri da 21 Paesi)

• Visitatori (dati 2023): 41.000

• Buyers internazionali (dati 2023): 106, da 36 Paesi

• Settori merceologici: Tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie (materiali, nuove tecnologie, attrezzature, tecnologie per applicazioni e servizi, segnaletica, “Smart Digital”, barriere stradali)

ASTRA ASTRA presenta HDX, la nuova gamma di veicoli Euro VI che coniuga le tradizionali caratteristiche di robustezza, affidabilità, elevata capacità di carico e facilità di manutenzione del marchio con tecnologia, sicurezza ed efficienza. I primi modelli disponibili per la vendita sono in configurazione 6x4 autotelaio e trattore e 8x4 autotelaio; altri saranno lanciati sul mercato durante il 2025 con una roadmap basata sul concetto di modularità che parte dalle trazioni parziali, per arrivare a veicoli customizzati. Un look aggressivo e accattivante caratterizza la cabina, rinnovata esteriormente: la calandra presenta linee morbide e bombate e racchiude al suo interno una griglia centrale nera, a richiesta anche in colore cabina, e che riprende il colore delle guance sotto i cantonali. La cabina presenta anche soluzioni volte a facilitare l’autista nello svolgimento della sua attività quotidiana con dotazioni che migliorano la visibilità e la protezione da sporco e detriti, ad esempio il design degli specchi o il copri-montante laterale che migliora la pulizia dei finestrini anche in caso di pioggia. Il nuovo design migliora anche l’accessibilità attraverso un predellino di salita ribassato e una migliore spaziatura tra un gradino e l’altro e facilita le operazioni di manutenzione e riparazione, rendendo più facile la sostituzione dei componenti, ad esempio il paraurti frontale in acciaio in tre pezzi. Rinnovato anche l’interno, che garantisce vivibilità, sicurezza e comfort di guida. La plancia dell’HDX ridefinisce gli spazi interni in modo ergonomico e funzionale con nuovi comandi e interruttori a portata dell’autista, un nuovo volante da 450 mm di diametro e una nuova strumentazione di bordo con cluster TFT completamente digitale da 10” e radio DAB da 7”,

La nuova gamma HDX Euro VI

che consente anche il collegamento da proprio Smartphone per visualizzare servizi come navigatore o telefono. Tra le novità strutturali del nuovo HDX c’è il passaggio al sistema frenante a controllo elettronico (EBS), di serie su tutti i modelli e necessario insieme alla nuova architettura impiantistica per garantire i sistemi avanzati di assistenza alla guida e la protezione degli altri utenti della strada introdotti dal nuovo Regolamento Generale sulla Sicurezza Europeo (GSR). Tutte le funzioni sono gestite da sensori, radar e telecamere e fanno dell’HDX un veicolo al passo con la normativa attuale ma con soluzioni che ne conservano l’essenzialità e un’elettronica ancora a misura d’uomo, elementi tipici di ASTRA. Dal punto di vista della catena cinematica ASTRA mantiene

la motorizzazione da 450, 510 e 570 CV accoppiata a un cambio manuale che continua a rimanere in gamma di serie, con schema di cambio single “H” o, in alternativa, a un cambio automatizzato a 12 marce. Ciò per dare la possibilità di soddisfare esigenze specifiche di una clientela che per la tipologia di mission che deve affrontare predilige l’utilizzo di un cambio manuale. Il cambio automatizzato a 12 rapporti permette di usufruire di una serie di funzionalità, tra cui “Rocking mode”, “Off-road mode” e “Creeping mode”, per garantire assistenza alla guida in modo da affrontare con facilità le condizioni off-road più impegnative. ASTRA introduce i freni a disco anteriori sull’assale da 8 o 9 t e nel prossimo futuro anche per portate fino a 10 t con impianto sterzo maggiorato. Oltre che migliorare la potenza frenante del 5% in più rispetto alla versione con freni a tamburo e ridurre i tempi di manutenzione, in particolare quest’ultima versione per portate maggiorate permette l’installazione di gru retrocabina pesanti e l’utilizzo in miniera su terreni sconnessi o con pendenze elevate.

La nuova escavatrice RWA 700

Dopo il successo ottenuto dal modello RW 500, Simex si è spinta oltre offrendo una nuova escavatrice a ruota, dalle caratteristiche tecniche completamente idrauliche, con profondità maggiorate, per rispondere alle esigenze sempre più complesse del mercato dei sottoservizi. Peculiarità del modello RWA 700 è l’inclinazione laterale (tilt) ad azionamento idraulico dalla cabina, che permette di mantenere la ruota di taglio sempre verticale anche quando la macchina motrice non è parallela al piano stradale, come nello scavo a bordo marciapiede. Il sistema idraulico permette di inclinare l’attrezzatura di +6°/6° così da compensare eventuali dislivelli della carreggiata. Il disco a settori permette la rapida variazione della larghezza di scavo mantenendo la stessa ruota base. RWA 700 monta settori di allargamento da 80, 100 e 120 mm – a seconda delle esigenze di scavo del cliente – che possono essere sostituiti agevolmente, senza lunghi fermi macchina e soprattutto senza dove smontare l’intero disco di taglio. La profondità di lavoro, anch’essa a regolazione idraulica, varia da un minimo di 400 mm fino a un massimo di 700 mm, come già precedentemente indicato. La nuova

escavatrice a ruota

RWA 700 combina le grandi prestazioni e la produttività della fresa a ruota per lo scavo in linea alla precisione dei tagli a sezione ridotta per la posa della fibra, consegnando così un prodotto versatile e

completo nelle mani degli specialisti del settore. Ricordiamo che Simex propone attualmente 18 modelli di escavatrici a ruota specifici per lo scavo di trincee a sezione predefinita. Le attrezzature si distribuiscono in tre gamme di prodotto: RW

e T per pale e minipale e la linea RWE per escavatori  di diverse taglie.

Sei pronto per gli incentivi

Le soluzioni di controllo, automazione e ottimizzazione di Ma-estro garantiscono un importante e cientamento dei tuoi impianti e una significativa riduzione dei consumi energetici, permettendo l’accesso al Piano TRANSIZIONE 5.0 con incentivi fino al 45% in credito di imposta sui beni strumentali materiali ed immateriali.

al

Il nuovo dumper Revotruck

Già vincitore di cinque premitra cui il Red Dot Design Award “Best of the Best”, il nuovo Revotruck lanciato sul mercato da Mecalac rappresenta una soluzione particolarmente sicura ed ergonomica. Sebbene i dumper siano un mezzo efficace per il trasporto di grandi quantità di materiali, sono anche responsabili di quasi un terzo degli incidenti legati al trasporto nei cantieri. La frequenza degli incidenti è particolarmente elevata sulle macchine di peso superiore a 6 t ed è ancora più preoccupante poiché la quantità di materiale trasportato nel cassone limita la visibilità durante il movimento. Per ridurre al minimo questo rischio il team di ricerca e sviluppo di Mecalac ha effettuato un’analisi approfondita dei cantieri, individuando nella visibilità, nella stabilità e nella manovrabilità i problemi principali. Queste osservazioni sono state la forza trainante della creazione del Revotruck, un concetto innovativo sviluppato da zero per affrontare in modo proattivo queste sfide. Si tratta del primo dumper a

disporre di una cabina rotante, compresa la postazione di guida (la visibilità è a 360°). I cinque criteri principali che rendono questo dumper una macchina rivoluzionaria: Visibilità (la cabina rotante offre una visibilità ottimale in tutte le direzioni, consentendo agli operatori di mantenere la massima concentrazione sul lavoro e sull’ambiente circostante e di conservare una posizione ideale e confortevole); Accessibilità (la cabina è dotata di quattro ampi punti di accesso a ogni angolo della postazione di guida che garantiscono un accesso sicuro

Mobilità (il telaio rigidointrinsecamente più sicuro di un telaio articolato perché i punti di appoggio rimangono costanti - è completato da quattro ruote uguali; è dotato di modalità di sterzo commutabili - due ruote sterzanti, quattro sterzanti, andatura a granchio - che gli consentono di lavorare con agilità in spazi ristretti e con un raggio di sterzata dimezzato rispetto ai dumper articolati tradizionali); Ergonomia (poiché gli operatori sono al centro della progettazione del Revotruck, Mecalac ha reso possibile la rotazione della cabina

collo subiscono delle torsioni); Stabilità (dotato di un telaio rigido a quattro ruote sterzanti ispirato ai trattori per terreni scoscesi, il Revotruck offre un’elevata stabilità; il collegamento centrale tra le due parti del telaio offre un’oscillazione fino a 20°; le due parti oscillanti del telaio seguono la morfologia del terreno in modo indipendente, garantendo stabilità e trazione permanente su tutti i tipi di terreno). Mecalac propone sul mercato due dimensioni di questo nuovo dumper: il Revotruck da 6 t e il Revotruck da 9 t.

KOMATSU

La nuova gamma di forche

Komatsu Europe ha presentato una nuova gamma di forche selezionatrici e da demolizione, proposta per soddisfare le necessità dei clienti e i più stringenti requisiti di sicurezza; inoltre, tutti i modelli sono dotati di serie di un distributore di carico. Nella loro progettazione si è prestata la massima attenzione alla necessità di garantire bassi costi di manutenzione e lunga durata delle attrezzature. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo di perni e boccole sovradimensionati, di un robusto telaio principale a doppia parete e di gusci perforati in acciaio Hardox.

“Copriamo un’ampia gamma di escavatori cingolati e gommati, da 2,5 fino a 70 t”, ha affermato Bastiaan Cassiman, Product Manager Attrezzature.

“Progettate per applicazioni gravose, queste forche sono molto resistenti, anche nelle condizioni di lavoro più ostili, e sono nate per gestire qualsiasi applicazione, dalla demolizione primaria e secondaria al riciclaggio”.

Le forche selezionatrici e da demolizione aprono la via a una gamma completa di accessori per la demolizione che Komatsu intende introdurre nel mercato con continuità. Tra i loro punti di forza: finecorsa meccanici integrati per proteggere il cilindro, gusci perforati in acciaio Hardox di serie, taglienti reversibili in acciaio Hardox 500 con bulloni e viti incassati,

distributore di carico integrato, telaio chiuso a doppia parete ad alta resistenza; perni e boccole sovradimensionati, ralla sovradimensionata con motore/i idraulico/i montato/i all’interno. A partire dal modello JRSG290-1 tutte le forche sono dotate di doppi motori di rotazione.

l Visuale completa dell’area circostante in una singola immagine

l Avvisi acustici e visivi quando i pedoni vengono rilevati tramite l’Intelligenza Artificiale

l Opzioni di visualizzazione multipla, tra cui visuale in 3D che fornisce una visione più realistica

Potenziamento a “Tratto 5” con la SUPER 1800-5(i)

Joseph Vögele AG ha integrato nella generazione Tratto 5 il suo modello di finitrice più richiesto: come tutte le finitrici stradali di ultima generazione, anche la SUPER 1800-5(i) è facile da usare, è automatizzata, efficiente e sostenibile. Con larghezze di stesa comprese tra i 2,55 e i 10 m, una potenza elevata e dimensioni compatte, il portabandiera della Universal Class è anche la finitrice Vögele più versatile. Con i suoi 6,15 m di lunghezza, la SUPER 1800-5(i) è una macchina compatta per la sua

categoria e, con larghezze di stesa tra i 2,55 e i 10 m, è ideale sia per interventi in centro urbano che per la realizzazione di autostrade. La finitrice della Universal Class abbina il suo vasto spettro di applicazioni, la potenza motore di 129 kW e la sua capacità di stesa di 700 t/h alle nuove tecnologie Tratto 5 come, ad esempio, il pannello di comando ErgoPlus 5, i nuovi sistemi di assistenza alla guida e automatici, una migliore gestione del materiale, un sistema di propulsione sostenibile, dotazioni comfort

aggiuntive e un nuovo impianto di illuminazione.

“La SUPER 1800-5(i) è due passi avanti rispetto al suo predecessore Tratto 3”, ha affermato Bastian Fleischer, Product Manager di Vögele. “Per questa nuova generazione di finitrici abbiamo elevato notevolmente la facilità d’uso, la sostenibilità, la reddittività e il grado di automazione”.

HAMM

Tecnologia “Smart Compact”

nel movimento terra

Con i HC 200i C VA e HC 250i C VA, dal peso operativo di 20 e 25 t, Hamm offre ora dei rulli stradali che rendono possibile una compattazione automatica in base alle condizioni del terreno e lo sfruttamento ottimale della macchina. I modelli saranno inizialmente disponibili nei mercati con la norma sulle emissioni inquinanti EU Stage V / EPA Tier 4f; seguiranno quelli per gli altri mercati. L’abbreviazione “VA” indica l’ampiezza variabile (“Variable Amplitude”). Un componente importante di questa tecnologia Hamm è il nuovo Smart Compaction Value (SCV) indipendente dai parametri. Nella gamma di prodotti Smart Compaction, Hamm sviluppa diverse soluzioni per una compattazione intelligente e semplice. Nei nuovi modelli della serie HC con tamburo con regolazione delle vibrazioni, è stato fatto un ulteriore passo avanti nello sviluppo, che automatizza la

compattazione nel movimento terra, semplifica il lavoro e aumenta qualità ed efficienza. Il funzionamento della compattazione automatica è semplice da comprendere per l’operatore: nel lavoro quotidiano in cantiere, infatti, egli può scegliere tra modalità automatica e manuale. Mentre l’ampiezza in modalità automatica viene regolata attraverso il sistema di controllo della macchina, nel modo manuale l’operatore può scegliere tra cinque ampiezze fisse. Il comando avviene attraverso il display “Easy Drive”. Inoltre, prima dell’inizio della compattazione, è possibile definire un valore obiettivo di compattazione in MN/m2, orientato ai tipici valori

di portanza. La compattazione, nel modo automatico, viene quindi regolata tramite “Smart Compact2, fino al raggiungimento del valore obiettivo. In questo contesto è decisivo il valore di compattazione 2Smart Compaction Value” (SCV) di nuovo sviluppo. La misurazione è effettuata per mezzo del dispositivo di misurazione “Smart Compaction Meter” (SCM). Il valore di compattazione è inoltre indipendente dai principali fattori di influenza, come ad esempio la velocità di marcia, il senso di marcia o la frequenza, cosa che porta a un’alta comparabilità dei valori misurati, anche in caso di impiego di classi di peso diverse.

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