OnSite Construction n.6 - Settembre 2024

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BUONA LETTURA

del numero digitale di Settembre 2024

questa è la replica dell’edizione stampata

La lettura è promossa

da

THE FUTURE of spare parts

SOMMARIO

copertina: U.EMME

4 Editoriale di Ettore Zanatta

6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia

ATTUALITA’

36 L’assemble annuale Siteb Sguardo fisso sul futuro di Daniele Smiraglia

MACCHINE

42 CASE Un progetto ePICO! di Ettore Zanatta

48 LiuGong

“The BEV Experience” di Ettore Zanatta

52 AlmaCrawler

L’eccellenza del “made in Italy” di Daniele Smiraglia

56 CAMS

Novità e tradizione di Stefano Vitali

ATTREZZATURE

70 Rotair

Come ottimizzare l’uso dei martelli idraulici a cura di Dario Giraudo

COMPONENTI

74 Flash Battery Un futuro elettrico sempre più europeo di Daniele Smiraglia

78 Hammerglass Il vetro infrangibile di Daniele Smiraglia

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100 FI

LA FRESATURA SOSTENIBILE

di Ettore Zanatta

Direttore responsabile

Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it

Direttore editoriale

Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it

Responsabile commerciale

Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it

Hanno collaborato a questo numero: Dario Giraudo, Liliana Rebaglia, Daniele Smiraglia, Stefano Vitali

Ufficio amministrazione

Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it tel. 0545 967722

Ufficio abbonamenti tel. 0545 967722

e-mail: info@capoversoeditrice.it

Abbonamenti

Italia: euro 48,00 (IVA inclusa)

Other countries: euro 60,00 (IVA inclusa)

82 Kohler Engines Un successo condiviso di Daniele Smiraglia

DOSSIER

86 Meccanica e oleodinamica

Parola d’ordine: resilienza di Daniele Smiraglia

ON SITE

94 Il nuovo collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Venezia

Quel treno per Tessera di Ettore Zanatta

102 Demolizione chirurgica nel quartiere EUR di Roma La scienza esatta di Ettore Zanatta

FIERE

110 CICEE

Dallo Xiangjiang alla Senna di Liliana Rebaglia

114 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia

Stampa

MDM - Forlì

Periodicità

Sono previsti 8 numeri/anno

Registrazione

Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 1432 del 6/12/16

Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl

ONSITE CONSTRUCTION

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Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it

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Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

Ettore Zanatta

direttore editoriale

L’evidenza del cambiamento

Dopo oltre tre anni di crescita ininterrotta e straordinaria l’onda della ripresa per il settore italiano delle costruzioni ha esaurito la spinta “artificiale” indotta dal Superbonus e da meccanismi similari di induzione all’investimento (soprattutto nel settore delle manutenzioni).

Le previsioni danno il comparto generale in flessione del 7,4%, ma la buona notizia è che ora sarà il realismo e la volontà di progresso a dominare la scena. Abbiamo parlato spesso del fatto che è il momento di seguire il flusso benefico delle grandi opere - con la messa a terra dei numerosi progetti previsti dal Pnrr e la conseguente apertura di tutti i cantieri che riguardano lavori ferroviari, stradali e di “engineering” infrastrutturale - ma per la futura emancipazione delle imprese serve anche altro. La vendita di macchine e attrezzature per l’edilizia, che finora ha confortato non poco i nostri costruttori, rinnovando le flotte di aziende e noleggiatori, si deve emancipare verso altri orizzonti. Ci aspettano anni di transizione fondamentali per aumentare l’efficienza energetica e l’ecosostenibilità delle nuove abitazioni, con soluzioni tecnologiche obbligatoriamente anche dal punto di vista della progettualità. Lo ribadiva nell’ambito di alcuni interventi mirati Luca Guffanti, amministratore delegato di Ginvest ed ex presidente di Ance Lombardia. Posto il ruolo strategico delle costruzioni nazionali nell’economia del Paese occorre innanzitutto tener presente, secondo Guffanti, “di un’urbanizzazione nuova che richiede uno sviluppo di sistema per le infrastrutture di trasporto (strade, ponti e reti viarie) per migliorare il collegamento tra le aree urbane”. Ma anche di un incremento dei servizi, che si traduce in nuove scuole, centri sanitari, distretti di utilità civile e sociale. Per seguire questa tendenza incontrovertibile, committenti, appaltatori e imprese devono essere consci dell’evidenza di un cambiamento da compiere. Non si può costruire come si faceva in passato; una rivoluzione è già in atto e a guidarla sono le avanguardie della trasformazione digitale, con l’adozione di una pianificazione basata su strumenti come il Building Information Modelling (BIM), in grado di incrementare esponenzialmente l’efficienza, la sicurezza e il grado previsionale delle opere da portare in cantiere. Teniamo presente, inoltre, che a chiederci di cambiare è anche l’Europa. L’Unione ha approvato la direttiva sulla prestazione energetica degli immobili (Energy Performance of Buildings Directive, EPBD) e sta alle nostre stesse imprese e ai decisori politici stabilire se questo pungolo normativo potrà costituire una grande opportunità per il settore o un problema culturale contro il quale fare resistenza. Se nel prossimo biennio l’Italia sceglierà la seconda strada il rischio è quello dell’involuzione inesorabile e della decadenza di un intero comparto. Questa volta senza scorciatoie o vie d’uscita alternative.

TESTED TO E X TREMES

Il nuovo escavatore cingolato JCB 370X ha superato tutti i test nelle condizioni più estreme, portando ai massimi livelli le caratteristiche di produttività, durata e affidabilità della gamma X Series. Questo grazie alla nuova interfaccia utente JCB UX, al carro potenziato che garantisce la massima stabilità, alle maggiori pressioni idrauliche che migliorano le prestazioni heavy-duty, al motore Stage V che eroga ancora maggiore potenza, garantendo così un’efficienza di assoluto riferimento nella sua categoria di peso. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione

UNACEA

Il mercato italiano di macchine per costruzioni

Nei primi sei mesi del 2024 sono state immesse sul mercato italiano 9.688 macchine per costruzioni, con una diminuzione del 16% rispetto a quanto rilevato nel primo semestre del 2023. Più in dettaglio, sono state 9.256 le macchine movimento terra vendute (-17%) e 432 le macchine stradali (+23%). I dati sono stati elaborati da Unacea sulla base dei risultati di vendita dei costruttori

e degli importatori di macchine movimento terra e per i lavori stradali. “Il mercato di macchine per costruzioni in Italia è calato nei primi sei mesi del 2024, nonostante si registri una crescita tra primo e

secondo trimestre”, ha dichiarato Michele Vitulano, presidente di Unacea. “Bisogna considerare che le vendite negli anni passati erano molto alte e il calo attuale era previsto ed è considerato fisiologico”.

MERCATO ITALIANO (APRILE-GIUGNO 2024)

Ecomondo amplia l’offerta espositiva sviluppando il “Distretto Trenchless” (o “No Dig”) e confermando, in tal modo, il ruolo strategico attribuito a queste tecnologie per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica del Paese. Si tratterà di un’area espositiva interamente dedicata a queste tecnologie in cui il prossimo novembre a Rimini si potranno incontrare le aziende specializzate del settore e approfondire le migliori soluzioni trenchless applicabili. Attraverso specifici convegni, inoltre, saranno trattati insieme ai principali “stakeholder” i temi della sostenibilità ambientale, dell’efficienza energetica e dell’innovazione tecnologica.

VERSATILITÁ INSUPERATA

Affronta i lavori più difficili con sicurezza e controllo. La generazione F dell’ECR50 è l’ultimo girosagoma tuttofare di Volvo, consente un facile accesso in ogni ambiente e di lavorare in spazi ristretti, ma anche di ridurre il rischio di danni alla macchina. La sua eccezionale agilità, versatilità e facilità d’uso lo fanno essere una vera macchina da 5 t pronta per qualsiasi lavoro, ovunque sia, questo escavatore compatto combina qualità, affidabilità e innovazione per offrire una redditività più che ottimale. Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo. www.volvoce.it

Volvo Construction Equipment

NOTIZIE

L’Innovazione dell’Elettrificazione nell’Agricoltura

Aliant Battery, brand di ELSA Solutions, si affaccia con decisione nel mondo dell’agricoltura, un settore che, come molti altri, sta vivendo una transizione significativa verso l’elettrificazione dei mezzi e dei macchinari. L’adozione di tecnologie alimentate a batteria rappresenta una svolta non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi di gestione. Grazie alla crescente domanda di soluzioni sostenibili e alle innovazioni tecnologiche nel settore delle batterie, realtà proiettate nel futuro come Aliant Battery sono pronte a guidare questo cambiamento.

Il cuore di questa evoluzione risiede nell’adozione di celle Litio Ferro Fosfato (LiFePo4), una tecnologia dove Aliant Battery si afferma come pioniera e che ne ha perfezionato le performance in numerosi anni di ricerca e sviluppo. Queste batterie sono progettate per offrire durabilità, sicurezza e un’efficienza energetica superiore rispetto alle tradizionali batterie al piombo o alle soluzioni a combustione interna. Inoltre, le batterie LiFePo4 di Aliant sono altamente scalabili e configurabili su misura per le esigenze specifiche dei clienti nel settore agricolo, dove, resistenza

agli ambienti ostili, affidabilità e versatilità sono requisiti fondamentali.

L’appartenenza di Aliant Battery alla Società ELSA Solutions, leader nella fornitura di motori elettrici, inverter e driver, rappresenta un ulteriore vantaggio competitivo. Questa sinergia consente di proporre al mercato un’offerta completa e integrata: un unico partner per la fornitura di sistemi interoperanti che comprendono batterie avanzate e sistemi di propulsione elettrica di ultima generazione.

La duplice realtà di ELSA Solutions ha consolidato la sua esperienza in settori disparati, dai mezzi di sollevamento al ferroviario, dalle linee di produzione al navale. Ora, applica questa competenza anche all’agricoltura, dove l’efficienza e la sostenibilità sono ormai imprescindibili.

La possibilità di avere un unico Partner come interlocutore per soluzioni integrate – dalla batteria al powertrain completo – facilita non solo la gestione del progetto, ma assicura anche una perfetta

compatibilità e ottimizzazione dei vari componenti. Ogni soluzione è progettata per essere agilmente integrabile nelle operazioni agricole, portando benefici concreti in termini di affidabilità, manutenzione ridotta e performance migliorate.

In aggiunta, l’elevata preparazione del personale tecnico sia di ELSA Solutions che di Aliant Battery nei rispettivi settori, garantisce ai suoi clienti consulenza in ogni fase di sviluppo dei progetti, valutando nel dettaglio le variabili delle specifiche applicazioni, oltre ad un supporto tecnico remoto e onsite tempestivo. Per maggiori informazioni su come le soluzioni di Aliant Battery ed ELSA Solutions possono supportare la transizione verso l’elettrificazione, invitiamo a visitare il loro stand alla fiera EIMA 2024 dal 6 al 10 novembre a Bologna, Padiglione 15 Stand D/3.

Scoprirete le più innovative applicazioni realizzate su misura e potrete confrontarvi con il loro personale esperto per comprendere come rendere la vostra attività più sostenibile ed efficiente.

MINI 500 e MINI502: stesa meccanica minima di 0,25m!

Potenza nominale: 10,8 kW

Peso totale: < 1.5 t

Larghezza di transito: 0,90 m

Larghezze di stesa: 0,25 - 1,80 m

La finitrice cingolata MINI 500 e la gommata MINI 502 completano la gamma di casa VÖGELE. Le dimensioni compatte rendono le finitrici MINI facili da manovrare e leggere - ideali per progetti di costruzione molto piccoli, nei quali prima un processo di stesa meccanica sarebbe stato inconciliabile. Dalla postazione di guida, l‘operatore ha una vista ottimale e può agevolmente manovrare la finitrice in autonomia.

www.wirtgen-group.com/italy

NOTIZIE

Un supporto da remoto per gli operatori

Getac ha annunciato il lancio di Getac Assist, una soluzione “fully rugged” progettata per supportare da remoto i professionisti e i team sul campo che lavorano in settori impegnativi, offrendo avanzate funzionalità di trasferimento delle conoscenze, guida da remoto, ispezione, formazione, sicurezza e conformità. Con Getac Assist gli operatori possono utilizzare la nuova potente Getac Assist Camera per trasmettere dal luogo di lavoro video in diretta, visualizzabili in modo sicuro attraverso una piattaforma software basata su browser Getac, progettata

aumentare l’efficienza operativa complessiva dei professionisti sul campo. La nuova Getac Assist Camera è leggera e versatile: a differenza delle soluzioni di assistenza da remoto di tipo tradizionale, che richiedono l’uso di cuffie, è stata progettata per essere indossata o montata in modo indipendente, grazie a una vasta gamma di opzioni di montaggio sicure. Ciò garantisce una trasmissione video più stabile e assicura che l’operatore non abbia impedimenti visivi, migliorando così la consapevolezza situazionale e la sicurezza. La Getac Assist

appositamente per questo scopo. Gli esperti di settore (SME) da remoto in tutto il mondo possono accedere alla piattaforma per effettuare annotazioni su video e screenshot durante il live stream in tempo reale, condividere documenti, collaborare con altri esperti e supportare gli operatori sul campo durante l’esecuzione di procedure complesse. Ciò non solo migliora la percentuale di risoluzione dei problemi al primo tentativo, ma aiuta anche a diminuire i tempi d’inattività, a ridurre i costi di assistenza e ad

Camera è dotata di funzionalità WiFi e 4G LTE per una connettività senza interruzioni e vanta fino a 10 ore di autonomia per carica, permettendo lunghe sessioni di lavoro senza interruzioni. Come tutti i dispositivi fully rugged di Getac, anche la Assist Camera è progettata per funzionare in ambienti di lavoro difficili. È caratterizzata da un ampio range di temperature operative da -20°C a +50°C (con temperatura di stoccaggio da -40°C a +71°C), Inoltre, soddisfa gli standard IP67 e MIL-STD-810H e resiste a cadute fino a 1,8.

Le opzioni di ricarica includono base di ricarica singola, multi-dock multipla o un cavo di rilascio rapido magnetico. Collegandosi al Getac Assist Software, appositamente creato per questo utilizzo, i professionisti possono collaborare da remoto con gli esperti di settore (SME) come se fossero accanto a loro sul campo. La piattaforma sicura basata su browser rende la comunicazione rapida e semplice, permettendo agli esperti da remoto di visualizzare video in diretta, condividere documenti ed effettuare annotazioni sugli screenshot, chattare in tempo reale con i colleghi, registrare le sessioni e molto altro ancora. La piattaforma include funzioni come il riconoscimento degli oggetti e la redazione tramite intelligenza artificiale (AI), che possono essere utilizzate per rendere automaticamente anonime informazioni sensibili e/o di identificazione personale (PII), come volti e targhe di veicoli, che potrebbero comparire nei video o negli screenshot.

“Getac Assist stabilisce un nuovo benchmark per le soluzioni di assistenza da remoto nei settori ‘rugged’”, afferma Amanda Ward, Senior Director EMEA, Technology & Services di Getac. “Anche in ambienti di lavoro sfidanti e in condizioni meteorologiche avverse consente ai professionisti sul campo di connettersi senza problemi con esperti di settore in tutto il mondo e ottenere l’assistenza necessaria per risolvere l’intervento al primo tentativo, oltre a ridurre i costi operativi. In tal modo si ottiene un miglioramento delle chiamate di assistenza e della ‘customer satisfaction’, fornendo una piattaforma avanzata e affidabile che si adatta alle particolari esigenze di chi esegue le operazioni sul campo”.

NOTIZIE

DMO

Porte Aperte all’innovazione

Si è svolta con successo lo scorso giugno la giornata a porte aperte del concessionario DMO, per la prima volta nella nuova sede di Melegnano (MI), che ha attirato numerosi visitatori interessati alle ultime novità DEVELON e Bobcat. Durante la giornata di sabato 22 giugno è stato possibile esplorare la sede DMO in Lombardia e scoprire le novità più avanzate del settore. Tra le attrazioni principali DEVELON, la pala DL420 CVT con benna trasparente, due escavatori da demolizione e la presentazione in Italia del dozer DD130, così come la gamma completa Bobcat, inclusi i nuovi carrelli elevatori. L’evento ha trasformato parte del campo espositivo in una

vera e propria area demo, dove escavatori e pale DEVELON hanno operato accanto a escavatori e minipale Bobcat, manovrabili anche con il radiocomando “Max Control”. Nel corso della giornata i visitatori hanno avuto l’opportunità di assistere a gare di abilità, a dimostrazione del controllo preciso e le capacità di manovra avanzate.

“ Quest’evento è stata un’ottima occasione per rivedere i nostri

clienti e mostrare loro gli sviluppi dell’ampia offerta di Bobcat e DEVELON”, ha dichiarato Gabriele Silvagni, CEO e presidente di DMO. “ L’affluenza è stata elevata e questo ci ha consentito di creare e rafforzare le relazioni con i nostri clienti e il senso di appartenenza all’azienda del nostro team. Dopo tanti anni di attività resto convinto che sia la passione il motore del nostro successo e che l’impegno paga sempre, e la nostra squadra lo sta dimostrando ancora una volta”. Alessandra Silvagni, General Manager di DMO, ha commentato : “Abbiamo scelto di organizzare un evento nella nostra sede di Melegnano per sottolineare

dimostrati per il successo di questo evento.

La nostra riconoscenza va anche ai nostri partner sempre al nostro fianco, in particolare Carmine Procaccini, titolare della Procaccini Group.”

Emanuele Bianchedi, CFO di DMO, ha aggiunto: “ L’impegno costante nell’espansione e nell’innovazione riflette una visione audace e lungimirante di DMO, che investe senza esitazione per crescere e affermarsi come punto di riferimento nel settore. Oltre alla sede di Melegnano, che ha ospitato questo evento, DMO dispone di una solida e organizzata infrastruttura, con

l’importanza della nostra presenza in Lombardia. Offriamo una vasta gamma di servizi, dalla vendita al noleggio, fino all’assistenza garantita dai nostri tecnici attraverso le numerose officine mobili, a cui si affianca la nostra officina autorizzata interna per la Lombardia, la Procaccini Group, che opera in esclusiva con noi per il settore del movimento terra. Desidero ringraziare tutto il nostro team per l’impegno e la dedizione

filiali a Russi (RA), Verona e Crespellano (BO), che permettono di operare con efficienza e tempestività, garantendo una copertura capillare del territorio e una risposta rapida alle esigenze del mercato. Questo modello organizzativo dinamico è una chiara dimostrazione della volontà di DMO di rimanere all’avanguardia, promuovendo l’innovazione e la crescita continua”.

Stessa qualità dei prodotti massima produttività valore eccezionale innovazione continua Per saperne di più: eu.develon-ce.com/it

NOTIZIE

SANY ITALIA

Novità e progetti futuri al Dealer Meeting 2024

Il 27 giugno scorso, presso il J Hotel di Torino e nelle vicinanze della sede nazionale di Sany Italia, si è tenuto il consueto dealer meeting annuale che ha visto la partecipazione di tutti i concessionari della rete di vendita di Sany Italia. L’evento ha preso il via con una “cena party”, tenutasi la sera prima presso il ristorante storico di Venaria, Lucio D’la Venaria, che ha offerto un’atmosfera divertente e inclusiva, seguita da un’intera giornata dedicata a meeting, presentazioni e progetti. Durante la giornata sono state presentate tutte le nuove opportunità che il mercato offrirà, le prossime novità e gli arrivi sul mercato nazionale, nonché la crescita dell’azienda e i progetti futuri. Particolare attenzione è stata dedicata alle nuove macchine, alle novità e alle migliorie apportate a quelle già presenti sul mercato, nonché alle strategie di marketing e comunicazione. I nuovi arrivi riguarderanno un ampliamento della gamma movimento terra, dei mezzi elettrici e delle macchine per il sollevamento. L’importanza del servizio post-vendita è stata ampiamente discussa; significativi anche gli interventi di ospiti e partner provenienti dai settori

finanziario e benefico. La giornata è stata inaugurata con il saluto motivazionale da parte dei vertici europei, rappresentati da Mr. Ding, presidente per l’Europa di Sany. A rappresentanza della dirigenza ha preso la parola Guido Peveri, vicepresidente di Sany Italia; per la parte commerciale sono intervenuti Alessio Marchi e Alessandro Rondina; per il marketing e la comunicazione Letizia Reynaud; per i ricambi e il post-vendita il Service Manager Marco De Luccia. Tra gli ospiti, in rappresentanza di BNP Banca, è intervenuta Enrica Camisassi, mentre per Total Energies è intervenuto Renato Basso. Un momento clou della giornata è stata la premiazione dei

migliori concessionari dell’anno 2023 con i Sany Awards: sono stati consegnati i premi e un assegno virtuale di 2.000 euro ai tre concessionari che si sono distinti per le maggiori vendite, il fatturato e la quota di mercato raggiunta. L’evento si è concluso con la presentazione del progetto benefico di sostegno a UGI (Unione Genitori Italiani – Onlus contro il tumore dei bambini), illustrato da Manuela Gatti. Questo meeting ha rafforzato la convinzione che insieme si possa crescere e vincere, riflettendo il principio fondamentale di Sany Italia: ogni elemento è importante e, uniti, si punta alla qualità. Quella qualità che, come recita lo slogan aziendale, “cambia il mondo”.

PER

I rulli tandem di BOMAG fi ssano nuovi standard nei lavori di asfaltatura. Dotati di touchscreen personalizzabile, raggiungono un nuovo livello di facilità d’uso. Il controllo è comunque sempre

MAGGIORE FACILITÀ D’USO PER L’OPERATORE. MASSIMA QUALITÀ PER L’IMPRENDITORE.

possibile tramite selettore rotante. Un rullo tandem BOMAG con myCOCKPIT diventerà sicuramente la nuova postazione di lavoro preferita da ciascun operatore. www.bomag.com

Gleichzeitig ist die Steuerung über Drehdrückschalter weiterhin möglich. Eine BOMAG Tandemwalze mit myCOCKPIT soll für jeden Bediener der neue Lieblingsarbeitsplatz sein.

NOTIZIE

YANMAR

Un miniescavatore ViO33-6 per Vimercati Giardini

Un miniescavatore Yanmar ViO33-6 viene utilizzato quotidianamente all’interno di un ampio parco che incornicia una villa settecentesca a Cernusco Lombardone, in Lombardia (Italia). La macchina è di proprietà di Vimercati Giardini di Robbiate (LC): specializzata in floricoltura e giardinaggio e, naturalmente, in paesaggistica, l’azienda utilizza tre macchine del costruttore giapponese per garantire affidabilità ed efficienza ai suoi committenti, impegnando quotidianamente i suoi 11 dipendenti. Nella fattispecie, oltre a un miniescavatore SV08-1C da 1 t che l’azienda utilizza da qualche anno (in particolare per le operazioni in spazi ristretti e per la realizzazione di impianti d’irrigazione), l’impresa utilizza anche un ViO17 da 1,8 t e il ViO33-6 da 3,2 t, acquistati tra il 2023 e il 2024. Il titolare dell’azienda

Matteo Vimercati spiega:

“Vimercati Giardini è stata fondata nel gennaio 2000 ed è specializzata nella creazione e manutenzione di giardini, che gestiamo dalla ‘A’ alla ‘Z’. Il nostro parco mezzi, composto da macchine di ogni genere, comprende attualmente i miniescavatori Yanmar SV081C, ViO17 e ViO33-6. Yanmar Compact Equipment (Yanmar) è un marchio che ci garantisce assoluta affidabilità e al quale abbiamo deciso di rivolgerci ogni volta che dobbiamo sostituire un modello obsoleto”.

Un punto fermo di Vimercati Giardini è la manutenzione del verde di una storica villa del XVII secolo situata a Cernusco Lombardone, complesso arricchito da magnifici giardini all’italiana e da un vasto parco all’inglese. Racconta Vimercati: “Lavoriamo nel parco di questa villa da 12 anni, impegnando tre persone al giorno e, ora, anche

il miniescavatore Yanmar ViO33-6 dotato di cabina che, equipaggiato con varie attrezzature (tra cui anche una pinza forestale, utilizzata in caso di abbattimento di alberi e impiegata per caricare i tronchi tagliati su camion, per il relativo trasferimento all’esterno della residenza), ci permette di eseguire rapidamente sia gli scavi all’interno del parco, sia il carico e la rimozione dei rami”.

Il miniescavatore Yanmar ViO33-6, come gli altri due modelli citati e come gran parte delle attrezzature che Vimercati Giardini possiede, è stato acquistato da Canziani Macchine di Saronno (MI),

concessionario “storico” Yanmar, attivo nella vendita e nel noleggio di macchine movimento terra, edili e stradali, nonché da 30 anni dell’intera gamma del marchio giapponese in diverse aree strategiche del Nord Italia. “Il ViO33-6 rappresenta una soluzione ideale per l’attività in cui siamo specializzati: oltre a distinguersi per le sue importanti capacità operative si caratterizza per le dimensioni compatte (la larghezza è di 1.550 mm) ed è in grado di lavorare efficacemente in spazi anche molto ristretti”, spiega Vimercati. “Del ViO33-6 apprezziamo la facilità d’uso e di manutenzione, la cura dei dettagli e il motore che, oltre a essere affidabile, garantisce bassi consumi e limita le emissioni inquinanti. Il sistema idraulico di sommatoria dei flussi VIPPS è un altro ‘fiore all’occhiello’ di questo modello e ci assicura prestazioni fluide e simultanee. Come definire questa macchina in una parola? Affidabile!”

KUBOTA

Con “Kubota Rental Network” la qualità diventa servizio

Kubota sta investendo ingenti risorse nella costruzione di un network caratterizzato da un elevato grado di professionalità, in collaborazione con i propri migliori concessionari. Questo programma nasce dallo studio delle tendenze in atto nel settore e, in particolare, dalla crescita del mercato dei servizi (“Servitization”).  Il costruttore giapponese, dunque, intende partecipare attivamente all’evoluzione in atto contribuendo allo sviluppo di un’offerta di tecnologia, prodotti e servizi sempre al passo con le nuove esigenze dei costruttori. A questo scopo nel 2023 è stato lanciato “Kubota Rental Network” nel mercato italiano, un progetto che si fonda sull’idea di potenziare il classico modello di business della concessionaria partendo del servizio di noleggio professionale e integrando, nel corso degli anni, prodotti innovativi, gestione da remoto, consulenza e assistenza.

A tal proposito, ha dichiarato Andrea Pette, “Country Manager ItalyConstruction Machinery Division”

di Kubota Europe: “Per realizzare questo progetto Kubota ha messo a punto un programma di formazione e affiancamento che ha lo scopo di trasferire know-how organizzativo e manageriale a gruppo selezionato di concessionari italiani. L’obiettivo è quello di sviluppare un network che si distingua per qualità e completezza del servizio, un modello evoluto d’impresa capace di abbinare con

successo e sotto lo stesso tetto il nuovo, l’usato e i servizi firmati Kubota”. Nel panorama in evoluzione dell’offerta di macchine movimento terra per il mercato delle costruzioni il “Kubota Rental Network” punta sul valore aggiunto rappresentato dall’esperienza, dalla conoscenza del territorio e dalla professionalità di imprese che hanno fatto la storia del settore in Italia.

NOTIZIE

ECOTEC SOLUTION & PRONAR

Un progetto per il riciclaggio

Dalla partnership tra Ecotec Solution e Pronar è nato un progetto dedicato a trasmettere e far conoscere la potenza, la capacità produttiva e i migliori macchinari per il riciclaggio Pronar Recycling al mercato italiano. Il progetto si può dire “esclusivo” in quanto si tratta di un viaggio attraverso i mezzi, le strutture e le tecnologie Pronar, a partire dal mezzo di trasporto. Per volare fino all’azienda nella sua sede

centrale di Narew è stato messo a disposizione un aereo privato della flotta Pronar, che è potuto atterrare nell’aeroporto di proprietà completo dell’infrastruttura necessaria e la flotta aerea (aerei ed elicotteri). Ecotec Solution ha voluto invitare per questo primo viaggio alcuni clienti del nord-ovest, accompagnati da alcuni membri del team sales e da Martin Mairhofer, Managing Director di Ecotec Solution, per vivere insieme la grandezza dell’azienda Pronar. A guidare il gruppo i referenti di Pronar Recycling per l’Italia. La prima tappa del viaggio ha visto protagonista lo stabilimento Narew, la sede più storica di Pronar e tappa obbligata per avere una visione di come l’azienda sia nata e dello straordinario sviluppo che ne è seguito. All’interno dello stabilimento si ha la possibilità di vedere tutte le fasi di lavorazione

dalla produzione al controllo della qualità, all’assemblaggio dei macchinari Pronar, oltre alla nuova struttura dedicata alla produzione e dei cerchi dalla capacità produttiva fino a 1 milione di pezzi l’anno. Uno degli obiettivi principali di questa struttura è concentrarsi sull’automazione, mirata a produrre prodotti della massima qualità riducendo la possibilità di errori umani. All’interno ci sono due linee di produzione identiche, ciascuna delle quali è composta da quattro macchine profilatrici. La linea forma i cerchioni autonomamente e raccoglie anche l’acciaio dai pallet in modo autonomo. I cerchioni sono controllati prima della profilatura e dopo la saldatura utilizzando speciali laser ad alta precisione. La seconda tappa ha visto il gruppo in visita allo stabilimento di Hajnowka, dove si è potuto visionare nel dettaglio la produzione dei pistoni pneumatici

e dei carri cingolati su cui vengono allestite anche le macchine per il riciclaggio. Lo stabilimento ha un occhio di riguardo verso l’apprendimento continuo da parte dei dipendenti con un processo di feedback strutturato e continuo da parte del controllo qualità verso la produzione. Ultima (non per importanza) tappa del viaggio è stata Pronar Siemiatycze, dove trova ampio spazio la produzione e lo stoccaggio di tutti i macchinari dedicati al mondo del riciclaggio, oltre ad una grande area per le dimostrazioni dal vivo e il Pronar Exhibition Centre, un vero e proprio centro esposizioni in cui visionare tutta la produzione Pronar. Per percorrere le distanze all’interno di questa immensa struttura Pronar mette a disposizione delle golfcar, e così il gruppo si è diretto verso i capannoni che ospitano la produzione e l’area prove: qui si è potuto assistere ai test di diversi macchinari quali il trituratore MRW 2.1010, il più grosso della gamma, MRW 1.300, il vaglio MPB 20.72 nella triturazione e vagliatura di scarti di legname.

NOTIZIE

HYUNDAI

“Grandi” novità a Hillhead 2024

In occasione di Hillhead 2024, HD Hyundai Construction Equipment ha presentato due dei modelli più grandi di escavatori cingolati Stage V e la pala gommata più pesante della sua gamma. Nella fattispecie, il costruttore coreano ha esposto gli escavatori cingolati HX800A L da 80 t e HX1000A L da 100 t. Entrambi i modelli sono stati progettati per impieghi gravosi, come i lavori di cava e movimento terra. L’HX800A L è alimentato da un motore diesel Stage V da 403 kW (548 CV) che aziona due pompe idrauliche da 504 l/min, mentre l’HX1000A L utilizza un motore diesel da 469 kW (629 CV) che alimenta tre pompe da 523 l/min. Questi escavatori pesanti consentono a HD Hyundai di entrare in un nuovo settore del mercato nel Regno Unito e in Europa, fornendo una soluzione di scavo e carico altamente produttiva per miniere, cave, imprese di movimento terra e cantieri di ingegneria civile pesante. L’HX800A L può essere equipaggiato con benne da 4,25-5,24 m3, mentre il modello più grande da 100 t sarà in grado di lavorare con benne da 5,4-6,8 m3 HD Hyundai ha presentato anche la sua pala gommata più grande, il modello HL985A da 35 t, che è

in grado di lavorare con benne da 7 m3, diventando così una macchina ideale per lo scavo e la movimentazione per i settori minerario, estrattivo e civile pesante. Alimentata da un motore diesel da 321 kW (430 CV), la HL985A vanta una forza di strappo della benna fino a 28.400 kg e un carico di ribaltamento di 22.950 kg in configurazione standard. Oltre alle macchine pesanti, HD Hyundai ha esposto anche la nuova serie “A” di mini e midi escavatori. Definendo un nuovo standard per il mercato degli escavatori compatti,

offerte sia in versione standard che a ingombro ridotto. Costruite per portare il mercato degli escavatori compatti a un livello superiore, le macchine HD Hyundai sono dotate di valvole di sicurezza, protezione idraulica del martinetto, comandi proporzionali a joystick, una gamma di lame apripista e impianto idraulico con rilevamento del carico sui modelli più grandi. Cabine confortevoli e spaziose sono disponibili su tutti i modelli, tranne il più piccolo, e offrono agli operatori uno spazio di lavoro climatizzato con un alto livello di specifiche

HD Hyundai ha infatti introdotto otto nuove macchine, con peso operativo compreso tra 1,7 e 5,5 t. Alimentate da motori Stage V a basse emissioni, le macchine sono

e attrezzature. HD Hyundai ha recentemente aggiunto alla sua gamma la serie HRB di martelli idraulici silenziati. I sei modelli, sono stati progettati per lavorare con macchine con portata da 1,2 a 26 t. I martelli più grandi sono dotati di ingrassaggio automatico e di tecnologia di accensione “Antiblank”. Tutti i demolitori sono dotati di alloggiamento silenziato, che riduce al minimo il rumore e li rende ideali per l’uso nelle aree urbane. “Quest’anno HD Hyundai ha fatto davvero le cose in grande: un ampio stand, macchine di dimensioni importanti e una gamma completa di attrezzature del settore delle costruzioni”, ha dichiarato Lee Appleby, responsabile marketing di HD Hyundai Construction Equipment Europe.

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NOTIZIE

JCB & LEICA GEOSYSTEMS

Sinergia per il controllo degli escavatori

JCB e Leica Geosystems, parte di Hexagon, hanno annunciato che stanno unendo le forze per offrire soluzioni di controllo semiautomatiche per escavatori predisposte per operazioni 2D e 3D montate in fabbrica. Le soluzioni note come INTELLIGRADE sono già disponibili sull’escavatore cingolato JCB 220X e saranno progressivamente offerte sull’intera gamma di escavatori JCB Serie X. Le soluzioni di controllo macchina Leica Geosystems predisposte per 2D e 3D sono disponibili con la configurazione semiautomatica

progetti che coinvolgono terreni semplici o che richiedono una livellatura di base. I clienti che cercano una accuratezza ancora maggiore, maggiore precisione e funzionalità semiautomatica INTELLIGRADE nelle applicazioni di movimento terra possono scegliere l’opzione 3D-ready per mantenere la flessibilità di aggiornamento al 3D in futuro. Per aggiornare la soluzione di fabbrica a una versione 3D, i clienti possono contattare l’ufficio vendite o il rivenditore Leica Geosystems locale, che fornirà supporto con la

INTELLIGRADE per migliorare la produttività, la precisione e la sicurezza, automatizzando funzioni come il controllo del braccio, della benna e del rotore di inclinazione, e per ridurre l’errore umano nelle operazioni di costruzione. Operando in base a planimetrie predeterminate del sito, il sistema di controllo della macchina 2D fornisce una guida di precisione in tempo reale per attività quali scavo e livellamento, garantendo che la benna o la lama dell’escavatore raggiunga la pendenza o l’elevazione desiderata. Questa soluzione è ideale per

calibrazione e l’installazione presso la concessionaria JCB o presso la sede del cliente. Paul Swallow, responsabile aziendale JCB per gli escavatori, ha dichiarato: “Siamo impegnati nell’innovazione con la nostra gamma Serie X e questa introduzione significherà nuovi livelli di efficienza e costi operativi ridotti. Inoltre, offre agli operatori maggiori livelli di precisione quando utilizzano le macchine della Serie X, garantendo standard costantemente elevati nei cantieri edili. Riduce inoltre la necessità di ulteriori ispettori sul posto, portando a livelli di sicurezza

migliorati. Leica Geosystems è leader nel campo del controllo macchine 2D e 3D e, integrando questi prodotti in fabbrica, garantisce che siano perfettamente configurati e disponibili per l’uso fin dall’inizio. I clienti possono ottenere tutti i vantaggi del controllo delle macchine semiautomatiche INTELLIGRADE senza le interruzioni o la complessità del retrofitting sul campo”. Tommi Kauppinen, Vice President Heavy Construction, Machine Control Field Solutions di Leica Geosystems, ha confermato: “Sfruttando i nostri rispettivi punti di forza e competenza, miriamo a creare un’integrazione perfetta della tecnologia di controllo della macchina di facile utilizzo negli escavatori JCB, consentendo ai clienti di lavorare in modo più efficiente e sicuro e per ottenere risultati ottimali”.

Due miniescavatori per Alta Quota

Ha sede a Cavalese (Trento), si chiama “Alta Quota” e da trent’anni si occupa di manutenzione del territorio montano e di ingegneria naturalistica, attività che contemplano il consolidamento di pareti rocciose, la realizzazione di terre rinforzate (dette anche “terre armate”) per la stabilizzazione di scarpate e pendii, opere quali paravalanghe e paramassi, la posa di tubazioni per acquedotti, fognature e innevamenti, nonché installazione di barriere stradali di sicurezza e la realizzazione di staccionate tradizionali in legno. Interventi ad alta specializzazione, che presuppongono un’elevata conoscenza del territorio nel quale ogni volta Alta Quota interviene; un territorio la cui diversa morfologia rappresenta sempre una nuova sfida. Sebbene la sua sede d’elezione sia il Trentino, l’’azienda opera nel nord e centro Italia e anche in Svizzera. Lavorare in montagna, o comunque in quota, significa spesso muoversi su terreni in pendenza e in spazi ridotti. Contesti nei quali - per peso, dimensione e raggio di rotazione

ridotto – i miniescavatori Hitachi Zaxis 33U-6 e Zaxis 55U-6, entrambi dotati di motorizzazione Stage V, si dimostrano un partner affidabile. Anche per la loro robustezza. Forniti da “Comac”, dealer Hitachi per il Trentino-Alto Adige e le provincie di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo, questi modelli hanno recentemente operato con successo in cantieri di diversa natura: dalla realizzazione di manufatti in terreno rinforzato a Torri del Benaco (VR) o presso il “Rifugio Friedrich August” – Col Rodella a Campitello (TN), al consolidamento di uno smottamento sulla strada forestale a Canazei (TN), fino alle opere di terrazzamento di due giardini a Solferino (MN) e Tesero (TN). Con pesi operativi di 3.720 kg (ZX33U) e 5.310 kg (ZX55U), una potenza di 18,8 e 29,1 kW, i due escavatori garantiscono tempi di ciclo rapidi a fronte di carichi di lavoro elevati. Un’alta produttività che non va a scapito del comfort e della sicurezza di guida come del contenimento dei consumi e il basso impatto ambientale. Due prerogative, queste ultime, che incontrano le esigenze di lavoro di “Alta Quota”, costantemente impegnata in contesti “sensibili”.

AL SERVIZIO DI SISTEMI e

PASSION PERFORM T

Il “DEVELON Uptime Center” è operativo a Praga

DEVELON ha confermato che il suo nuovo “Uptime Center” per l’Europa è operativo presso la sede dell’azienda nel centro di Praga, in Repubblica Ceca. La filiale di Praga ora fa parte di un’operazione globale del “Develon Uptime Center” (DUC) con sede a Seoul, in Corea del Sud,

informazioni dettagliate sulle prestazioni del sistema, di identificare potenziali problemi e di reagire rapidamente. Il DUC vuole offrire ai propri clienti un approccio preventivo, passando da una strategia reattiva - che interviene solo a problemi già insorti - a una

insieme alle altre filiali in tutto il mondo tra cui quelle di Dubai, in Ghana, in Brasile, in Nord America e in Indonesia. L’obiettivo principale del DUC è ottimizzare i tempi di attività delle macchine, garantendo che i mezzi dei clienti funzionino in modo efficiente ed efficace. Con il DUC, DEVELON mira a migliorare la produttività dei propri clienti sfruttando appieno le tecnologie di assistenza digitale e rispondendo rapidamente alle richieste di assistenza remota di clienti e concessionari/distributori.

L’“Uptime Center” funge da hub centralizzato per il monitoraggio dello stato e della disponibilità dei vari asset digitali. Aggregando i dati provenienti da diverse fonti, DEVELON ottiene una panoramica visiva completa dei sistemi critici e dei servizi delle macchine. Ciò consente all’azienda di ottenere

proattiva, in cui i potenziali problemi vengono anticipati per prevenire i fermi macchina. La formazione del DUC si basa sul progetto pilota del “Machine Monitoring Center” (MMC) dell’azienda avviato nel 2021 e inaugurato ufficialmente come DUC a fine gennaio 2024. Appena inaugurato, il Centro ha ampliato il suo raggio d’azione per includere servizi di assistenza e monitoraggio a distanza dedicati ai clienti.

L’”Uptime Center” vuole essere uno strumento indispensabile, progettato per fornire a DEVELON una panoramica visiva completa dei sistemi critici e dei servizi della macchina. Il Centro incorpora attivamente nuove tecnologie e procedure nelle sue operazioni. Questo impegno per l’innovazione è fondamentale per raggiungere e mantenere elevati livelli di operatività delle macchine.

Attraverso il monitoraggio costante dei codici di errore, DEVELON può eseguire una manutenzione preventiva ed evitare potenziali guasti. L’esame dei dati derivanti dall’analisi dell’olio fornisce informazioni dettagliate sulle condizioni dei lubrificanti dei macchinari e aiuta a identificare potenziali problemi, nonché a ottimizzare i programmi di manutenzione.

Il monitoraggio e l’analisi dei dati della manutenzione permettono di tenere traccia degli interventi eseguiti sulle macchine, assicurando che le manutenzioni ordinarie vengano effettuate entro i tempi previsti per prevenire guasti improvvisi. Nell’analisi dei big data rientra lo studio delle misurazioni delle vibrazioni e del carico sui componenti, che aiuta a comprendere i punti critici e i potenziali guasti, favorendo interventi proattivi. Lo studio dei dati storici sui guasti delle macchine aiuta a identificare eventuali ripetitività, correlazioni e trovare le reali cause di un problema, fornendo strategie per prevenire futuri problemi analoghi. Tra i principali servizi forniti dal DUC ci sono l’analisi dei codici di errore, il simulatore di realtà virtuale, la guida con realtà aumentata, CAN BLACK BOX e altri ancora, supportati attraverso funzioni di servizio remoto basati su diverse tecnologie digitali.

09 - 12 OTTOBRE
padiglione 19 stand D25
Bologna (Italia)

BOBCAT

Un “pozzo” di prestazioni

Un nuovo miniescavatore Bobcat E88 da 8,9 t è stato appositamente modificato in Svezia con una serie di caratteristiche, tra cui un comando a distanza, per lavorare alla realizzazione di pozzi di ventilazione nell’ambito del progetto della galleria stradale sul Förbifart Stockholm, la tangenziale di Stoccolma. Eseguito da AF Gruppen, appaltatore principale, il progetto della tangenziale di Stoccolma è uno dei più importanti progetti infrastrutturali della Svezia volto a creare una serie di gallerie autostradali tra l’interscambio Kungens Kurva a sud di Stoccolma e l’interscambio Häggvik a nord

della città. La maggior parte della tangenziale, più di 17 km su 21, è costruita sotto terra. La tangenziale diventerà la terza galleria stradale più lunga al mondo in prossimità di una città, dopo il Westconnex Tunnel di Sydney e il Yamate Tunnel di Tokyo. Si prevede che sulla tangenziale transiteranno 140.000 veicoli ogni giorno. Il Bobcat E88 utilizzato a Stoccolma è stato originariamente modificato per rispondere agli speciali requisiti dei lavori sotterranei nella regione mineraria di Kiruna nel nord della Svezia. Il Bobcat E88 è stato adattato e fornito da Nordkust Maskin AB, l’azienda con sede a

Luleå responsabile per la vendita e l’assistenza dell’intera gamma Bobcat nella zona da Umeå a Kiruna nel nord della Svezia. Tutto ciò in collaborazione con Bobcat Sverige AB, il principale concessionario autorizzato Bobcat per la Svezia, con sede centrale a Kristianstad. La prossimità di Nordkust Maskin AB è stata un’altra ragione per la scelta dell’escavatore Bobcat E88, in quanto l’azienda è strategicamente posizionata per fornire assistenza e supporto durante i lavori a Kiruna. Nordkust Maskin AB ha gestito questo progetto in collaborazione con Bobcat Sverige AB e Bobcat Company ed è riuscita a consegnare tempestivamente l’escavatore E88 modificato al cliente, Bergteamet AB, azienda specializzata nella realizzazione di gallerie e pozzi di ventilazione con sede a Boliden, in Svezia. Nordkust Maskin sta lavorando all’adattamento di un altro escavatore E88 per l’industria mineraria, che verrà impiegato nelle operazioni di perforazione. Fondata nel 1999, Bergteamet AB vanta quasi un secolo di esperienza nel settore minerario nel nord della Svezia. L’azienda ha iniziato offrendo servizi di assistenza nel settore minerario locale, ma si è poi sviluppata occupandosi di importanti progetti sia in Svezia che all’estero.

Oggi, Bergteamet AB mette a disposizione esperienza e knowhow in numerosi progetti e in svariate condizioni geologiche. Nell’ambito delle modifiche necessarie per l’E88, è stato deciso che era importante avere la possibilità di controllare a distanza l’escavatore per migliorare la sicurezza dei lavori e dell’ambiente. È stato anche necessario modificare l’escavatore per proteggerlo durante i lavori nelle condizioni molto difficili dei pozzi verticali sotterranei.

12-13 MARZO, 2025 • VERONA, ITALIA

Nasce PAVING SHOW & CONGRESS 2025 la mostra convegno dedicata alle Attrezzature, Materie prime, Tecnologie e Servizi per le pavimentazioni stradali.

Prima Edizione

ASSODIMI-ASSONOLO

Ingresso in Federacma Confcommercio

Il 16 settembre, presso la sede di Confcommercio a Milano, è stato siglato l’accordo per l’ingresso di Assodimi-Assonolo, come associazione indipendente all’interno di Federacma, dai presidenti Mauro Brunelli (AssodimiAssonolo) e Andrea

Borio (Federacma). A sottolineare l’importanza del momento, che porrà le basi per il futuro della rappresentanza del settore, la presenza del presidente di Confcommercio Mobilità, Simonpaolo

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Buongiardino. Si tratta di un’importante operazione che punta a rafforzare il peso rappresentativo e le sinergie nella risoluzione delle questioni inerenti al settore commercio macchine da lavoro. “Grazie a questo ingresso – ha dichiarato Borio – anche per Confcommercio Mobilità saremo un biglietto da visita con un peso specifico importante anche di fronte al mondo politico, con oltre 200 iscritti diretti a FEDERACMA, oltre 100 iscritti alle ACMA (Associazioni Commercianti MAcchine) operanti in seno alle ASCOM territoriali, e circa 500 iscritti ad ASSODIMI-ASSONOLO Quando nel 2021 è nata Federacma il nostro traguardo a lungo termine era riuscire a costituire una ‘federazione ombrello’ capace di accogliere e raggruppare in sé le diverse professionalità e le associazioni che operassero in settori contigui, per aumentare il valore rappresentativo generale pur avendo cura delle specificità dei singoli settori. Siamo orgogliosi di costatare in quanto breve tempo siamo riusciti a sviluppare l’obiettivo originario, accogliendo con ASSODIMI-ASSONOLO anche la prima associazione indipendente che entra a far parte della nostra federazione”.

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VÖGELE

Asfaltare in sicurezza con “Tratto 5”

Le direttive inasprite in tutto il mondo mettono maggiormente in primo piano la protezione della salute e la prevenzione degli infortuni nella costruzione stradale: Vögele ha pertanto orientato alla salute e alla sicurezza in modo ancora più coerente la generazione di finitrici “Tratto 5”. Come? Con nuove funzioni come la messa in funzione da terra, un’illuminazione integrata e un sistema di ventilazione rielaborato. Negli scorsi anni la consapevolezza rispetto ai pericoli e gli standard di sicurezza nella stesa di conglomerati bituminosi sono aumentati in tutto il mondo e sono aumentati anche i requisiti nei confronti delle finitrici stradali. A seconda del Paese le imprese edili devono rispettare diverse norme e valori limite per la postazione di lavoro. Per Vögele, pertanto, la protezione degli operatori è sempre al centro di ogni sviluppo proprio.

“La finitrice stradale non è solo una macchina che deve funzionare al massimo livello tecnico, ma anche e prima di tutto una postazione di lavoro”, spiega Bastian Fleischer, manager dei prodotti alla Vögele.

“Solo se gli operatori possono lavorare con le finitrici in modo sicuro, ergonomico e rispettoso della salute è possibile ottenere una stesa efficiente e di alta qualità.

Le buone condizioni di lavoro riducono le malattie e gli infortuni. Indipendentemente dalle norme nazionali specifiche, la sicurezza degli operatori è pertanto in primo piano in tutti i nostri sviluppi, in particolare nella nostra nuova generazione ‘Tratto 5’”.

L’assemblea annuale SITEB

Sguardo fisso SUL FUTURO

Lo scorso 19 giugno si è tenuto il consueto incontro organizzato da SITEB che ha riunito le imprese che operano nel settore delle infrastrutture stradali e dei materiali bituminosi. Alla presenza di 25 nuovi associati si è parlato di molti temi di grande interesse per l’intera filiera, tra cui la sicurezza e la sostenibilità, mantenendo fisso lo sguardo sulla “nuova” Asphaltica

di Daniele Smiraglia

Ben 25 nuovi associati in un solo anno, oltre 100 espositori che hanno già dato la loro adesione per l’imminente edizione di Asphaltica, numerosi gruppi di lavoro attivi e molti nuovi progetti orientati a migliorare la qualità delle infrastrutture stradali e a promuovere l’uso di materiali e tecnologie sempre più

all’avanguardia e al tempo stesso sostenibili: questi sono solo alcuni dei numeri che evidenziano l’importante e costante crescita di SITEB (Strade Italiane e Bitumi), l’associazione italiana che costituisce un punto di riferimento per il settore delle infrastrutture stradali e dei materiali bituminosi. Nel corso della consueta assemblea annuale dedicata agli associati, tenutasi

lo scorso giugno, abbiamo incontrato il presidente Alessandro Pesaresi per fare il punto della situazione sui primi sei mesi di attività del 2024 e sulle novità che caratterizzeranno il futuro dell’associazione.

Durante l’assemblea è emerso chiaramente il grande interesse degli associati verso la maggior parte dei temi

su cui l’associazione sta lavorando. Crede che i primi sei mesi dell’anno siano stati positivi per SITEB?

“Assolutamente sì. Se dovessimo stilare un bilancio del primo semestre non potrebbe che essere molto positivo e la partecipazione degli associati all’incontro odierno ne è una testimonianza tangibile. I numerosi temi verso cui SITEB sta orientando il suo operato,

che spaziano dall’importanza della sostenibilità alla sensibilizzazione della sicurezza per tutta la filiera, sono di grande attualità e riscuotono l’interesse di un numero sempre maggiore di imprese. Non è un caso che rispetto allo scorso anno siano stati ben 25 i nuovi ingressi nella nostra associazione. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di assicurare un filo diretto con gli as-

sociati, che è stato perseguito attraverso l’istituzione di uno sportello ad hoc in cui un nostro direttore tecnico sarà sempre disponibile per rispondere a ogni loro quesito o richiesta di informazioni o approfondimenti”.

Probabilmente il tema che al momento “fa maggiormente notizia” è quello della sostenibilità. Come si sta

ATTUALITA’

muovendo SITEB per rendere la filiera stradale ancora più sostenibile?

“Durante il mio messaggio di benvenuto agli associati ho voluto rimarcare con forza i principali obiettivi del mio mandato, primo fra tutti il tema della sostenibilità, che è legato a doppio filo al recupero del fresato di asfalto. Stiamo lavorando per incentivarlo e, allo stesso tempo, per trovare soluzioni agli ostacoli che al momento ne impediscono il riutilizzo e che essenzialmente sono di due tipi: da un lato c’è ancora un pregiudizio da parte di tecnici e progettisti preposti alla redazione dei Capitolati d’appalto che ne limita fortemente il recupero, nell’ordine del 25%-30%; dall’altro, in considerazione del fatto che il fresato d’asfalto pur non essendo inquinante viene comunque catalogato come un rifiuto, ci sono normative che im -

TRA GLI OBIETTIVI DI SITEB IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ, TEMA CHE RAPPRESENTA L’ELEMENTO PORTANTE DEL MANDATO DEL PRESIDENTE PESARESI E SOSTENUTO DA SEMPRE ANCHE DAL DIRETTORE STEFANO RAVAIOLI, C’È IL SUPERAMENTO DEI LIMITI OSTATIVI E BUROCRATICI CHE NON PERMETTONO DI INCREMENTARE IL RECUPERO DEL FRESATO DI ASFALTO

ALESSANDRO PESARESI PRESIDENTE SITEB

TANGIBILE “ “

IL BILANCIO

DEL PRIMO SEMESTRE DI SITEB NON PUÒ CHE ESSERE MOLTO POSITIVO E L’IMPORTANTE

PARTECIPAZIONE DEGLI ASSOCIATI ALL’ASSEMBLEA DELLO SCORSO 19 GIUGNO NE È UNA TESTIMONIANZA

pongono alle aziende di ritirarne soltanto una determinata quantità. Tra i nostri obiettivi in tema di sostenibilità c’è pertanto il superamento - o comunque l’adeguamento - dell’attuale momento storico di tutti questi limiti ostativi e burocratici che non ci permettono di incrementare il recupero del fresato. In piena linea con il nostro profondo interesse verso il tema della sostenibilità a 360° abbiamo deciso di concludere l’assemblea annuale con un mini convegno sulla finanza sostenibile che ha approfondito il tema degli ESG (Environmental, Social and Governance), ovvero i tre criteri fondamentali per valutare l’impegno sostenibile di un’impresa o di un’organizzazione. Questo intervento, tenuto dagli esperti di Unicredit, ha offerto ai partecipanti spunti preziosi su come integrare i criteri ESG nelle loro strategie aziendali, promuovendo al contempo lo sviluppo economico e la tutela ambientale. I nostri associati hanno avuto l’opportunità di discutere delle migliori pratiche e delle nuove tendenze in materia di finanza sostenibile, iniziando a comprendere meglio l’importanza di un approccio responsabile e consapevole nella gestio -

LA SOSTENIBILITÀ E LA SICUREZZA

SONO STATI DUE TRA I TEMI CHE

HANNO RISCOSSO IL MAGGIOR

INTERESSE DA PARTE DEI NUMEROSI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA

ANNUALE DI SITEB, IN AGGIUNTA

ALLA RINNOVATA EDIZIONE 2024 DI ASPHALTICA

ne delle risorse che nei prossimi anni sarà sempre più importante”.

Un secondo tema su cui dall’inizio del suo mandato ha posto l’accento è quello della sicurezza. Quant’ è importante per le imprese che operano nella filiera della strada?

“Sensibilizzare la filiera sull’importanza della sicurezza deve essere un imperativo, non solo per noi di SITEB ma anche per tutti gli altri attori coinvolti. Quando parliamo di strade più sicure ci riferiamo sia agli utenti che utilizzano le infrastrutture stradali che a tutti coloro che sono coinvolti nelle varie operazioni costruttive e manutentive. I temi all’ordine del giorno sono numerosi e spaziano dallo studio di materiali sempre più innovativi, come ad esempio l’asfalto drenante, alla segnaletica stradale, passando per tutto ciò che concerne le ‘smart road’ e l’innovazione legata al digitale. Sappiamo benissimo che nei cantieri il pericolo è sempre dietro l’angolo e che anche gli operatori più esperti devono sempre mantenere alta la guardia, perché una semplice distrazione può avere effetti davvero devastanti. Naturalmente occor-

re continuare a sensibilizzare tutti gli attori che compongono la filiera, come ad esempio la direzione lavori, le maestranze e le stesse imprese. La sicurezza dev’essere perseguita attraverso un costante lavoro di squadra, in cui ciascun componente è chiamato a fare la sua parte”.

Asphaltica rappresenta forse il vostro principale fiore all’occhiello. Avete annunciato che sono stati superati i numeri del 2023 e sono annunciati oltre 40.000 visitatori da 91 paesi. Numeri molto importanti…

RECORD DI ESPOSITORI AD ASPHALTICA

Saranno oltre 100 le aziende espositrici della prossima edizione di Asphaltica, il Salone internazionale della filiera della strada e dell’asfalto, in programma a BolognaFiere dal 9 al 12 ottobre 2024. La manifestazione, promossa dall’Associazione SITEB (Strade Italiane e Bitumi) e alla sua prima, attesa edizione nel calendario fieristico di BolognaFiere, ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, della Regione Emilia Romagna, del Comune e della Camera di Commercio di Bologna. Da oltre 20 anni appuntamento nazionale ed europeo di riferimento per gli operatori della viabilità stradale, nonché luogo di incontro ideale per imprese, tecnici, progettisti, mondo accademico, committenti pubblici e privati, Asphaltica nelle ultime settimane ha già raggiunto e superato il numero di espositori registrati nell’ultima edizione (2023), per un Salone che sarà distribuito in due padiglioni, oltre a un’area esterna dedicata alle dimostrazioni su strada. Un appuntamento che richiama oltre 40.000 visitatori da 91 Paesi e che a Bologna può superare sé stesso, coinvolgendo istituzioni, industria di settore e imprese impegnate a collaborare in vista del progresso delle infrastrutture, grazie a un livello sempre più alto di competenze e qualità della filiera italiana. Una filiera, quella legata al mondo dell’asfalto, che in Italia in questi ultimi anni è cresciuta molto e vale tra i 30 e i 40 miliardi di euro (2% del PIL), con 400 impianti in attività e 40.000 addetti diretti che arrivano a 500.000 considerando l’indotto.

ATTUALITA’ L’OPINIONE

GIANPIERO CALZOLARI

PRESIDENTE DI BOLOGNAFIERE

Per la prima volta nella sua storia la manifestazione promossa da SITEB (Strade Italiane Bitumi) si svolgerà a BolognaFiere e ospiterà - in aggiunta alle aziende produttrici di conglomerati e membrane bituminose, bitume, inerti, prodotti e polimeri per l’asfalto, tecnologie e attrezzature, aziende fornitrici di servizi per il controllo della qualità - anche i comparti della segnaletica e Smart Digital, le reti tecnologiche e i servizi, il settore delle barriere, i professionisti e gli studiosi della mobilità. “L’ampliamento merceologico alle barriere e la segnaletica, per coprire l’intero comparto e il grande interesse che sta suscitando l’evento nella Pubblica Amministrazione, rende questa edizione di Asphaltica un appuntamento imperdibile per i professionisti del settore”, ha sottolineato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere. “ L’associazione promotrice dell’evento, ovvero SITEB, che non solo rappresenta il mercato del settore stradale e delle membrane impermeabilizzanti, ma che investe tanto in modo lungimirante in innovazione e formazione. Bologna è terreno fertile per questo settore: abbiamo qui una Università con oltre nove secoli di storia con cui l’associazione ha già iniziato a collaborare sulla ricerca del controllo degli odori, abbiamo il Centro Meteo Europeo e un centro di Super Calcolo, le sedi di CNR e di ENEA e BolognaFiere ha il primato tra le fiere italiane per internazionalizzazione. Un mix vincente che porterà senz’altro rilevanti risultati”.

PER GARANTIRE UN FILO DIRETTO CONTINUO CON GLI ASSOCIATI, CHE NEL 2024 SONO CRESCIUTI GRAZIE ALL’INGRESSO DI BEN 25 NUOVE IMPRESE, È STATO ISTITUITO UNO SPORTELLO AD HOC IN CUI UN DIRETTORE TECNICO SARÀ SEMPRE A DISPOSIZIONE

“Si tratta del primo anno che organizziamo la nostra manifestazione presso BolognaFiere e al momento siamo davvero molto soddisfatti, dato che abbiamo superato i numeri dello scorso anno. C’è soprattutto grande orgoglio, perché è annunciata la partecipazione di marchi molto importanti, grandi case costruttrici e associazioni europee. Insomma, Asphaltica avrà un taglio molto internazionale e non solo locale. Il secondo aspetto da sottolineare è che

quest’anno la fiera sarà aperta all’intera filiera della strada, in modo da allargare ancora di più il suo raggio di azione. Ci saranno poi come di consueto i nostri Agorà in cui tratteremo temi di interesse generico e di attualità, alla presenza di ospiti illustri. Ci aspettiamo che chi parteciperà ad Asphaltica potrà uscire dalla manifestazione con nuove relazioni e con una serie di informazioni molto utili e importanti per svolgere ancora meglio la propria attività”. ■

TRT 80L LEVEL UP

Un progetto ePICO!

È stata inaugurata la linea di produzione della nuova pala gommata compatta elettrica interamente ideata e sviluppata nel centro di Ricerca dello stabilimento CNH di Lecce. Una soluzione che risponde alla crescente esigenza di macchinari a zero emissioni nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura

di Ettore Zanatta

Mentre i governi di tutto il mondo spingono l’industria e l’opinione pubblica verso un futuro a zero emissioni di carbonio, nel tentativo di migliorare la qualità dell’aria, i costruttori di macchine stanno rispondendo alle esigenze degli operatori del mercato sviluppando

soluzioni per riducano le emissioni di scarico. È il caso di CNH, che lo scorso luglio ha presentato ufficialmente presso lo stabilimento di Lecce la sua prima pala gommata elettrica, inaugurando al contempo la relativa linea di produzione. Questa nuova macchina - che è la chiara testimonianza dell’impegno dell’azienda nello sviluppo di soluzioni a combustibile

alternativo e che rappresenta un ulteriore tassello in un progetto di eco-efficienza mirato a ridurre le emissioni di CO2, garantendo ai clienti produttività e sostenibilità - è stata ideata e progettata nel centro R&D dell’impianto pugliese e sarà realizzata con le denominazioni 12EV e W40X. Da questo sito raggiungerà i mercati di tutto il mondo.

Un polo strategico

Lo stabilimento di Lecce, che nel 2022 ha festeggiato i 50 anni di attività, è uno dei principali centri produttivi di CNH in Italia e nell’area EMEA. Occupa circa 1.000 persone, si sviluppa su una superficie di 600.000 m2 e ospita sette linee di prodotto (pale gommate, pale gommate compatte, terne, sollevatori tele-

scopici e grader), per un totale di 203 modelli e 4.896 configurazioni diverse. Dal 2020 al 2023 i volumi di produzione sono cresciuti esponenzialmente, segnando un + 88% tra il 2020 e il 2022 e un ulteriore 14% nel 2023, anno che ha fatto registrare il numero massimo di macchine prodotte dalla sua fondazione. Parallelamente agli investimenti

in capacità produttiva CNH ha implementato miglioramenti infrastrutturali e ambientali: nel 2022 un investimento di circa 13 milioni di euro - parte del progetto Converto, cofinanziato dalla Regione Puglia - ha permesso l’installazione di un nuovo impianto di verniciatura avanzato e l’adozione di una nuova macchina per il taglio al plasma: il primo ha migliorato la qualità dei prodotti, riducendo l’impatto ambientale grazie a un utilizzo più efficiente dell’acqua; la seconda ha incrementato la produttività, diminuendo gli scarti e i costi di manutenzione. La nuova linea di assemblaggio delle pale gommate compatte è peraltro la prima dello stabilimento ad adottare il sistema AGV (Automatic Guidance Vehicle), che permette lo spostamento delle macchine sulla linea di produzione in un ambiente controllato e in modo automatico. La recente adozione di un sistema fotovoltaico che copre il 40% dell’’area produttiva, infine, conferma l’impegno verso la sostenibilità e l’autosufficienza energetica del sito. Sempre nell’ambito del progetto Converto, poi, CNH ha investito nella realizzazione di nuove sale per il testing dei veicoli elettrificati e per

il controllo dell’operatività in condizioni climatiche estreme, da -50° a +50°.

Dentro il progetto

A fare gli onori di casa in occasione dell’evento è stato Massimiliano Casaburi, direttore dello stabilimento, che ha così aperto l’agenda degli interventi: “Sono lieto di essere qui oggi per celebrare

MASSIMILIANO CASABURI DIRETTORE DELLO STABILIMENTO CNH DI LECCE

MACCHINE

INTERAMENTE PROGETTATA E REALIZZATA NELLO STABILIMENTO CNH DI LECCE, LA NUOVA PALA GOMMATA COMPATTA ELETTRICA SARÀ COMMERCIALIZZATA CON I MARCHI CASE E NEW HOLLAND E DISTRIBUITA IN TUTTO IL MONDO

con voi un momento di grande importanza per lo stabilimento di Lecce, un polo strategico per CNH e un fiore all’occhiello per il territorio pugliese, capace di coniugare produzione, ricerca e sviluppo. Qui, da oltre 50 anni, abbiamo raggiunto

L’OPINIONE

STEFANO PAMPALONE

“CNH PRESIDENT CONSTRUCTION SEGMENT”

“Lo stabilimento di Lecce incarna i valori fondamentali di CNH: la passione, l’innovazione, la sostenibilità, l’attenzione alle persone e alle eccellenze.

Due anni fa abbiamo celebrato i 50 anni di questo sito, realizzando un record di produzione.

È stata una tappa significativa della nostra storia, lunga ormai due secoli come azienda, e durante questo periodo CNH ha dimostrato una capacità sempre rinnovata di adattarsi ai cambiamenti del mercato, mantenendo una costante attenzione al cliente, alla qualità e all’innovazione. Negli ultimi anni abbiamo intrapreso molte azioni per garantire una crescita solida e duratura, migliorando la profittabilità del Gruppo

traguardi straordinari e da qui nascono idee e prodotti che innovano e migliorano la vita e il lavoro dei clienti. Oggi, con la nuova pala gommata compatta elettrica, facciamo un ulteriore passo avanti nel futuro”.

CIRO CASAPULLA

“CNH HEAD OF CONSTRUCTION PRODUCT DEVELOPMENT”

e del sito, la qualità e l’affidabilità dei processi. Questi risultati ci permettono di continuare a migliorare i prodotti investendo e ampliando l’offerta di macchine e servizi, esplorando nuovi business e nicchie di mercato emergenti e cercando soluzioni sempre innovative. Siamo pionieri nell’elettrificazione, ambito in cui stiamo investendo importanti risorse, così come nella digitalizzazione, nell’automazione e nella sostenibilità. Sono già disponibili due miniescavatori elettrici, che produciamo nello stabilimento di Cesena, e abbiamo presentato la seconda generazione di terne elettriche negli Stati Uniti. La nuova pala gommata compatta elettrica è interamente sviluppata e prodotta a Lecce e sarà esportata in tutto il mondo, inclusi gli Stati Uniti, dove CNH è uno dei player principali. La sfida del mercato e le nuove tecnologie non ci spaventano, perché noi il futuro lo vogliamo scrivere e costruire, insieme alle persone che tutti i giorni varcano i cancelli di questo stabilimento e che permettono di contribuire a rendere l’azienda solida e sostenibile”.

A spiegare la nascita del progetto ePICO, invece, è stato Ciro Casapulla, “CNH Head of Construction Product Development”: “Osservando la nuova pala gommata compatta elettrica mi vengono in mente le circa 2.000 ore trascorse in riunioni e confronti. Ora questa macchina innovativa è pronta, prodotta e ingegnerizzata nel sito di Lecce dal primo all’ultimo pezzo. È una soluzione innovativa, versatile, leggera ma potente e ‘brillante’. Non sono innovativi solo il suo design e la sua concezione, ma anche la linea di produzione a essa dedicata. La leggerezza non è stata ottenuta a scapito delle funzionalità operative, che sono equiparabili a macchine convenzionali della sua taglia. È stata peraltro migliorata la guidabilità e la sua versatilità ne consente l’impiego in svariati modi e ambiti applicativi. Questo nuovo modello elettrico - che può contare su un’autonomia che va da tre a sei ore, a seconda del tipo di applicazione - può essere ricaricato attraverso una presa di corrente domestica con il caricabatterie standard di bordo da 230V o tramite un caricabatterie rapido opzionale, in grado di ricaricare la batteria agli ioni di litio da 23 kWh dal 20% all’80% in appena un’ora, la durata di una pausa pranzo, permettendo così un utilizzo continuo per tutta la giornata lavorativa. Ma non abbiamo semplicemente sostituito il motore termico con le batterie: abbiamo completamente rivisto il design, attingendo anche da tecnologie e tecniche di calcolo tipiche del settore aerospaziale. In primo luogo, alleggerendo il peso - togliendolo dove non serviva, in modo ragionato e calibrato - per aumentare le prestazioni e preservare l’autonomia del mezzo.

Una riduzione ottenuta anche grazie al suo speciale braccio ‘reticolare’, che ha portato a un miglioramento del carico di ribaltamento. Un braccio leggero, infatti, significa spostamento del peso nella parte posteriore e, di conseguenza, una maggiore capacità di carico e stabilità. Altra importante innovazione, mutuata dai modelli diesel di gamma alta, sono i comandi elettroidraulici che, abbinati alla propulsione elettrica, permettono di massimizzare l’efficienza e la controllabilità dei movimenti. La nuova pala gommata compatta elettrica, dunque, evidenzia l’impegno di CNH a investire in tecnologie per lo sviluppo di propulsioni alternative e sostenibili, ribadendo al contempo la centralità strategica dell’impianto di Lecce nel panorama produttivo

VINCENZO PADULA

“PLATFORM MANAGER” DELLO

STABILIMENTO DI LECCE CHE DAL 2022

COORDINA IL PROGETTO EPICO

L’OPINIONE

ALBERTO SISTO

“CNH EMEA PRESIDENT”

“Il gioco di squadra si basa sulla passione, sull’esperienza, sull’impegno e sull’attenzione alle persone. L’unione fa la forza; l’unione tra la forza tecnologica, la capacità di visione, l’innovazione e il senso di appartenenza. Quando questa energia viene scaricata a terra i risultati non possono che essere eccellenti. La nuova pala gommata compatta elettrica sarà disponibile con i marchi CASE e New Holland e sarà destinata a un mercato globale e testimonia l’impegno di quest’azienda a investire in tecnologie alternative e sostenibili, che rispondano sempre più alle richieste dei mercati sensibili alla tematica ‘green’ e all’utilizzo di macchine a zero emissioni. Prevediamo

LO STABILIMENTO DI LECCE, CHE HA RECENTEMENTE FESTEGGIATO 50 ANNI DI ATTIVITÀ, È UNO DEI PRINCIPALI CENTRI PRODUTTIVI DI CNH IN ITALIA E NELL’AREA EMEA. OCCUPA 600.000 M2 E OSPITA SETTE LINEE DI PRODOTTO, PER UN TOTALE DI 203 MODELLI E 4.896 CONFIGURAZIONI DIVERSE. LO SCORSO LUGLIO È STATA INAUGURATA LA LINEA DI PRODUZIONE DEDICATA SPECIFICATAMENTE ALLA NUOVA PALA GOMMATA COMPATTA ELETTRICA

entro il 2030 una riduzione del 50% rispetto al 2018 delle emissioni di CO2 e l’utilizzo per il 90% di elettricità rinnovabile nelle nostre sedi e impianti, dove abbiamo peraltro installato pannelli solari fotovoltaici. Stiamo lavorando per minimizzare l’impatto ambientale in fase di produzione, ad esempio puntando a sviluppare entro la fine di quest’anno il 100% dei nostri nuovi prodotti secondo criteri di design ecosostenibile. Stiamo peraltro riducendo l’utilizzo di acqua e ciò è stato possibile grazie a investimenti - cofinanziati dalla Regione Puglia - in nuovi processi e impianti, come quello di verniciatura qui a Lecce che ha ridotto il consumo di acqua del 50%. Questo di Lecce è un centro di eccellenza per la produzione di macchine movimento terra, dove circa 1.000 persone tra addetti specializzati, ingegneri ed esperti ogni giorno superano sé stessi. Siamo chiamati a percorrere un percorso sistemico, mettendo a disposizione dei nostri clienti tecnologie innovative e macchine affidabili ed efficienti. La nuova pala gommata compatta elettrica è versatile, compatta, silenziosa e sostenibile, oltre al fatto che è 100% made in Italy. Un progetto davvero ‘epico’ sotto tutti i punti di vista!”.

dell’azienda”. “La nuova pala gommata compatta 12EV - ha aggiunto Vincenzo Padula, “Platform Manager” che dal 2022 coordina il progetto ePICO - è già stata presentata con successo alle principali fiere internazionali del settore, come Conexpo e Agritechnica, e va a completare l’offerta di veicoli elettrici compatti dell’azienda, che include già due miniescavatori elettrici prodotti a Cesena. In tal modo CNH risponde alla domanda di propulsioni alternative che sta crescendo rapidamente, spinta dalle esigenze delle aree metropolitane e municipali, principalmente europee, e dalle necessità di settori come agricoltura e allevamento, in cerca di macchine performanti, ma silenziose e a zero emissioni e che possano operare in sicurezza negli ambienti al chiuso e in prossimità di animali. La 12EV offre prestazioni uguali - se

MACCHINE

non migliori - rispetto a un modello diesel delle stesse dimensioni: il caricatore da 3,8 t vanta la stessa potenza della sua controparte diesel e, con un pacchetto di batterie agli ioni di litio senza cobalto da 23 kWh, garantisce un carico utile con forche per pallet di 1,15 t. Con motori elettrici separati per alimentare la trasmissione e l’impianto idraulico del braccio, il caricatore offre una risposta più rapida ai comandi. I costi di manutenzione giornaliera sono ridotti, poiché non ci sono motore o fluidi da controllare, mentre le batterie non richiedono manutenzione e le vibrazioni sono inferiori rispetto ai model-

L’OPINIONE

FEDERICO BULLO

“CNH HEAD OF CONSTRUCTION EUROPE”

“Per CNH il segmento Construction rappresenta il 16% del fatturato globale, che nel 2023 è stato di 24,7 miliardi di dollari. Pur in un contesto economico non facile e di ciclico calo dei volumi, nel primo trimestre 2024 il margine operativo del segmento Construction è cresciuto in tutte le aree e ha registrato una crescita del 17,4% rispetto all’anno precedente (l’EBIT ha registrato una crescita del 6,7% rispetto all’anno precedente).

La nuova pala gommata compatta elettrica rappresenta un ulteriore traguardo per lo stabilimento di Lecce, un sito importante per CNH perché produce macchine destinate sia al mercato italiano che europeo. Con il tempo abbiamo peraltro diversificato anche i mercati di destinazione e oggi, sempre di più, anche il Nord America è diventato una parte integrante delle nostre strategie di distribuzione, che intendono esportare il made in Italy nel mondo (il 97% delle macchine prodotte a Lecce e commercializzate a marchio CASE e New Holland è destinato

li diesel. La macchina utilizza due motori elettrici per fornire la forza motrice: uno da 17 kW di potenza fornisce la trazione agli assali, mentre un altro da 22 kW alimenta il sistema idraulico per i bracci del caricatore e il cilindro della benna. Sono disponibili tre modalità di funzionamento‘Risparmio energetico’, ‘Standard’ e ‘Power’ - che consentono di adattare la macchina all’attività da svolgere, per prolungare la durata delle batterie. Una quarta modalità è completamente personalizzabile dall’operatore, che può così selezionare la risposta desiderata e adattare il consumo di energia al cantiere”.

ALESSANDRO DELLI NOCI

ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA REGIONE PUGLIA

Interventi “autorevoli”

all’esportazione). In questo stabilimento c’è un centro di ricerca di eccellenza: è stato quindi naturale che la nuova pala gommata elettrica venisse disegnata e sviluppata qui. Nel 2020 abbiamo lanciato la terna elettrica, nel 2023 due modelli di miniescavatori, da 15 e 25 q, e oggi questa macchina rappresenta ulteriore step del percorso che abbiamo intrapreso. Crediamo che quello dell’elettrificazione sia un mercato interessante e abbiamo in programma lo sviluppo di ulteriori modelli destinati a completare la gamma dei ‘leggeri’. La macchina elettrica offre molteplici e ben noti vantaggi rispetto a quella tradizionale e crea nicchie di mercato molto attraenti, da sviluppare sempre di più nel prossimo futuro. Gli scorsi due anni sono stati eccezionali per noi nel mercato europeo e lo stabilimento di Lecce ha stabilito nel 2023 un record produttivo di 6.500 macchine, pari al 30% della produzione di CNH.  Lo stabilimento riflette i valori di CNH che ci sforziamo di comunicare ai concessionari e ai clienti. La nuova pala gommata compatta è il risultato di tutto ciò, un traguardo che abbiamo raggiunto tutti insieme. In uno scenario macroeconomico sfidante ci impegniamo a garantire un costante aumento della capacità produttiva, un rinnovamento e ampliamento della gamma, lo sviluppo di soluzioni innovative per rendere i cantieri più efficienti e un’offerta di prodotti completa”.

All’evento, oltre allo “stato maggiore di CNH”, hanno partecipato anche diverse autorità, che hanno sugellato la sinergia tra l’azienda e gli enti locali.

Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, ha così commentato il rapporto che lega lo stabilimento al territorio: “Questo complesso industriale rappresenta un polo strategico capace di coniugare produzione e ricerca e sviluppo. Da tempo è un punto di riferimento per molte aziende salentine, che beneficiano dell’indotto legato alla produzione, ed è anche un sito importante in termini di occupazione. Siamo felici che CNH continui a credere e investire in questa importante realtà con prodotti e progetti dagli elevati contenuti tecnologici. L’investimento che CNH ha deciso di fare in questa regione - e in particolare nella città di Lecce - dimostra quanto un lavoro sinergico tra pubblico e privato possa garantire ai territori una crescita economica e come l’innovazione tecnologica, accompagnata da un’appropriata riqualificazione professionale, possa essere volano di sviluppo, competitività aziendale e garanzia di occupazione. Quello a cui abbiamo assistito oggi è un passo avanti nel futuro!”

Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale pugliese, ha aggiunto: “La certezza che viene da una programmazione industriale rilevante che investe sulla ricerca è una sicurezza che dà conforto e speranza. L’esempio di quest’azienda sia un esempio per il polo industriale della Puglia, perché la volontà di continuare a investire e di aver scelto que-

DEL CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE

L’OPINIONE

CARLO LAMBRO

“MANAGING DIRECTOR CNH INDUSTRIAL ITALIA”

sta regione rispetto ad altre è motivo per noi di orgoglio Gli investimenti fatti da CNH nella ricerca e nell’innovazione sono frutto di talento e dedizione di persone che ci hanno creduto, che hanno funzionato e che hanno prodotto le commesse attese. È stato un lavoro impegnativo che ha visto insieme CNH, Regione e Università. Questa è la squadra che funziona, questa la Puglia sulla quale abbiamo investito, che vogliamo rilanciare come la regione più dinamica, nella meccanica come nell’automotive, nel manifatturiero e nell’aerospazio”.

“Questa è stata la mia la prima occasione pubblica e mi ha fatto piacere essere in quest’area di sviluppo industriale che ho visitato nei mesi scorsi”, ha concluso la neoeletta sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone. “Sono sempre piacevolmente sorpresa dalle eccellenze che emergono nella nostra città. Questa macchina innovativa è un’eccellenza, ma è eccellenza anche

l’approccio che CNH ha inteso avere con il nostro territorio. È importante che ci siano aziende del Nord che intendono continuare a investire nel nostro territorio, per farlo crescere. È quindi positivo il fatto che CNH abbia stabilito rapporti forti non solo con le istituzioni, come la Regione e gli Enti locali, ma anche con i nostri centri di ricerca e con le Università, come l’Università del Salento e l’Università di Bari. È fondamentale che i rapporti di collaborazione si rinsaldino sempre più e che attraverso l’innovazione e la ricerca si possa fare in modo che anche gli studenti possano crescere e trovare una collocazione giusta nel mondo del lavoro. CNH sta offrendo opportunità concrete di presenza, di professionalizzazione, di approfondimento sui temi dell’innovazione e della ricerca che potranno consentire loro di rimanere a lavorare nel nostro territorio. Mi piace pensare a un Mezzogiorno attivo e propositivo. Qui ci sono molte belle menti, c’è tanta creatività e voglia di lavorare e siamo grati a tutti coloro che, come CNH, ci consentono di poter andare sempre più avanti”. ■

“Questa innovativa macchina che abbiamo lanciato sul mercato rappresenta l’ulteriore traguardo che l’azienda ha raggiunto nell’ambito dell’elettrificazione. Innovazione, sostenibilità e produttività sono i pilastri che ci guidano nella progettazione dei nuovi prodotti, per offrire ai nostri clienti il meglio in termini di tecnologia e, allo stesso tempo, per lavorare nella direzione di un cambiamento nell’ambito dell’alimentazione alternativa. Lo stabilimento di Lecce svolge un ruolo chiave nella rivoluzione nello sviluppo di gamme complete di prodotti, destinati sia al settore agricolo che movimento a terra. L’azienda continuerà a investire ogni anno in ricerca e sviluppo sia a livello nazionale che globale. Parliamo attualmente di circa 950 milioni, di cui l’anno scorso 200 milioni hanno riguardato i siti italiani. Nell’ambito delle strategie del gruppo CNH il sito di Lecce rappresenta un asset strategico, nel quale si continuerà a investire. La nuova pala gommata compatta elettrica, realizzata nelle livree di CASE e New Holland, raggiungerà i mercati di tutto il mondo, rispondendo alla crescente esigenza di macchina a zero emissioni nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura”.

NUOVO MODELLO ELETTRICO GARANTISCE UN’AUTONOMIA CHE VA DA TRE A SEI ORE, A SECONDA DEL TIPO DI APPLICAZIONE. LA RICARICA PUÒ ESSERE EFFETTUATA ATTRAVERSO UNA PRESA DI CORRENTE DOMESTICA CON IL CARICABATTERIE STANDARD DI BORDO DA 230V O CON IL CARICABATTERIE RAPIDO OPZIONALE, IN GRADO DI RICARICARE LA BATTERIA AGLI IONI DI LITIO DA 23 KWH DAL 20% ALL’80% IN UN’ORA

ADRIANA POLI BORTONE
SINDACA DI LECCE
LOREDANA CAPONE PRESIDENTE

“THE BEV EXPERIENCE”

Il costruttore cinese ha recentemente ospitato uno speciale evento presso il suo hub di Stalowa Wola, in Polonia. Qui, concessionari e clienti provenienti da 12 Paesi europei hanno preso confidenza con le sue più recenti soluzioni elettriche a batteria e si sono confrontati con gli esperti dell’ambito BEV (Battery Electric Vehicle)

di Ettore Zanatta

LLiuGong ha ospitato l’evento

“The BEV Experience: BEV, Batterie e oltre” presso il nuovo hub di Stalowa Wola, in Polonia. Concessionari e clienti provenienti da 12 Paesi europei hanno esplorato le più recenti soluzioni elettriche a batteria del costruttore cinese e si sono confrontati con gli esperti dell’ambito BEV (Battery Electric Vehicle), per capire come LiuGong stia andando oltre le aspettative per offrire ai clienti un’esperienza elettrica completa.

Macchine e… ricariche

In occasione dell’evento, LiuGong ha presentato ai propri ospiti una gamma di quattro mezzi BEV insieme alle relative soluzioni di ricarica, ribadendo il suo obiettivo di diventare leader nel settore delle macchine edili elettriche. I visitatori hanno partecipato a dimostrazioni e sessioni pratiche e discussioni tecniche che hanno evidenziato come LiuGong stia facendo progredire le proprie tecnologie e infrastrutture al fine di rendere i BEV un’opzione pienamente praticabile per i propri clienti.

MACCHINE L’OPINIONE

HOWARD DALE

PRESIDENTE DI LIUGONG EUROPE

“Volevamo offrire ai nostri clienti e concessionari un’esperienza indimenticabile e ricca di informazioni attraverso le ‘capacità elettriche’ di LiuGong e ci siamo riusciti con la ‘BEV Experience’. I nostri ospiti hanno potuto conoscere meglio e da più vicino la nostra impressionante gamma di macchine BEV e apprezzare il duro lavoro che il team LiuGong svolge dietro le quinte in strutture come il nuovo hub regionale di Stalowa Wola. Attraverso la ‘BEV Experience’ abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra preparazione e competenza, nonché i significativi investimenti fatti nelle nostre strutture e nel mercato europeo. LiuGong continua ad affermarsi come un’alternativa altamente credibile ai vecchi marchi ‘mainstream’”

“ grande opportunità per confrontarsi con i nostri clienti e concessionari, di scutendo relativamente alle nostre mac chine e alla nostra esperienza nella tec nologia elettrica

Hudson, Product Manager di LiuGong Europe. “ di Stalowa Wola ci ha permesso di mo strare il lavoro all’avanguardia svolto da LiuGong e di rispondere a tutte le do mande degli ospiti, i quali hanno anche avuto l’opportunità di assistere a dimo strazioni dinamiche e partecipare a ses sioni pratiche, sperimentando in prima persona le capacità della nostra incredi bile gamma di prodotti. Abbiamo discus

so su una serie di argomenti cruciali, tra cui le soluzioni di ricarica, i sistemi di controllo delle macchine, la sicurezza e la protezione, la gestione del parco mezzi, l’ILINK, la disponibilità dei ricambi e le tecniche avanzate di assistenza e manutenzione. Questo approccio globale ha sottolineato l’impegno di LiuGong nel fornire un solido supporto e soluzioni a tutti i suoi clienti”.

Soluzioni “gialloblu”

Come accennato, in primo piano nell’esposizione di LiuGong in Polonia sono state presentate quattro macchine BEV di ultima generazione. Il miniescavatore 9027FE offre una soluzione compatta e potente, ideale per i lavori in spazi ristretti, mentre l’escavatore 922FE combina forza ed efficienza grazie alla più recente tecnologia elettrica. Nella categoria delle pale gommate, LiuGong ha presentato i modelli 820TE e 856HE, ognuno dei quali rappresenta una soluzione sostenibile realizzata senza sacrificare potenza e prestazioni.

LiuGong ha presentato anche la sua sostanziosa gamma di macchine ICE (Internal Combustion Engine): la minipala 375B è robusta e adatta a un’ampia varietà di applicazioni in cantiere, mentre i miniescavatori 9018F, 9027F e 9057F sono progettati per garantire un

alto livello di efficienza e affidabilità; il segmento degli escavatori comprendeva i modelli 915 FCR, 922F, 936F e 952F, progettati per migliorare la produttività grazie alle loro caratteristiche avanzate; le pale gommate 856T, 877H e 890H sono progettate per aumentare l’efficienza operativa e le prestazioni anche in condizioni gravose.

Dai dozer alle piattaforme

La serie DRESSTA comprende dozer ad alte prestazioni, rinomati per la loro durata e resistenza. Il modello TD-16N rappresenta un punto di riferimento per la visibilità e la sicurezza, mentre il TD-40, con le sue 67 t, è progettato per affrontare i compiti più impegnativi con precisione e potenza. LiuGong ha presentato nell’occasione anche le sue nuove piattaforme aeree, progettate per soddisfare le molteplici esigenze in termini di altezza. I sollevatori a forbice, con un’altezza di lavoro compresa tra 8 e 14 m, comprendono i modelli LSC 0607DE, LSC 0808DE, LSC 1012DE e LSC 1212DE, progettati per garantire sicurezza ed efficienza ottimali a diverse altezze. A completare questa linea di prodotti ci sono i sollevatori a braccio con altezze di lavoro da 22 a 28 m, con i modelli LD 20JE e LT 26JE. Queste piat -

IN OCCASIONE DELL’EVENTO “THE BEV EXPERIENCE: BEV, BATTERIE E OLTRE”, ORGANIZZATO PRESSO IL NUOVO HUB LIUGONG DI STALOWA WOLA, IN POLONIA, CONCESSIONARI E CLIENTI PROVENIENTI DA 12 PAESI EUROPEI HANNO POTUTO APPREZZARE DA VICINO LE PIÙ RECENTI SOLUZIONE ELETTRICHE A BATTERIA DEL COSTRUTTORE E SI SONO CONFRONTATI CON GLI ESPERTI DELL’AMBITO BEV (BATTERY ELECTRIC VEHICLE)

IN OCCASIONE DELL’EVENTO, LIUGONG HA PRESENTATO AI PROPRI OSPITI UNA SERIE DI NUOVI MEZZI BEV INSIEME ALLE RELATIVE SOLUZIONI DI RICARICA, RIBADENDO IL SUO OBIETTIVO DI DIVENTARE LEADER NEL SETTORE DELLE MACCHINE EDILI ELETTRICHE

L’EVENTO HA RAPPRESENTATO UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER LIUGONG PER CONFRONTARSI CON I PROPRI CLIENTI E CONCESSIONARI, DISCUTENDO RELATIVAMENTE ALLE MACCHINE IN

taforme sono progettate per gestire un’ampia gamma di operazioni di elevazione con precisione e affidabilità.

Un impegno “sostenibile”

Secondo il Direttore di Prodotto Europeo, Harry Mellor, “la Cina è leader mondiale nei BEV e LiuGong è leader in Cina. In qualità di specialista nel settore tecnologico dei BEV, in forte espansione, LiuGong è in prima linea nel guidare un’ondata rivoluzionaria nella ricerca e sviluppo dei BEV. I piani prevedono il lancio di oltre 40 modelli, tra cui nuovi escavatori elettrici, pale gommate, sollevatori telescopici e macchine per l’accesso. Gli sforzi pionieristici di LiuGong nel campo delle macchine elettriche fanno parte della strategia aziendale di diventare leader nella tecnologia BEV in Europa entro il 2027. Durante la ‘BEV Experience’ gli ospiti hanno potuto ammirare di persona non solo la nostra impressionante gamma di macchine BEV, ma anche le strategie e le soluzioni complete che siamo in grado di offrire. Questo evento ha evidenziato il nostro impegno verso la tecnologia sostenibile, rafforzando la nostra leadership nella transizione verso le macchine edili elettriche in Europa. Siamo in missione per creare un futuro più sostenibile nell’industria delle macchine movimento terra e i nostri continui investimenti in ricerca e svilup-

E

po, nelle conoscenze dei clienti e in nuove strutture come quella di Stalowa Wola esemplificano tale impegno”.

Sessioni interattive

I partecipanti all’evento hanno infine avuto l’opportunità di interagire con il team BEV di LiuGong, composto da esperti dei reparti Gestione prodotti, Assistenza, Ricambi e Vendite, oltre che di visitare in esclusiva il nuovo hub, testimonianza tangibile dell’impegno di LiuGong di investire in Europa.

Questa struttura comprende, tra le altre cose, un centro di formazione per i concessionari, dove i professionisti possono fare esperienza pratica con i macchinari e le tecnologie più recenti. Inoltre, l’hub dispone di un sofisticato centro di distribuzione dei ricambi dotato di sistemi avanzati di logistica intelligente e di ordinazione che garantiscono consegne efficienti e tempestive. Il centro di riparazione sottolinea poi la dedizione di LiuGong nell’offrire adeguati servizi di manutenzione e assistenza. ■

GAMMA
ALLA SUA ESPERIENZA NELLA TECNOLOGIA ELETTRICA
DURANTE LA ‘BEV EXPERIENCE’ GLI OSPITI HANNO VISTO DI PERSONA NON SOLO LA CONSISTENTE GAMMA DI MACCHINE BEV PROPOSTA DA LIUGONG, MA ANCHE LE SUE STRATEGIE E LE SOLUZIONI COMPLETE CHE IL COSTRUTTORE CINESE È IN GRADO

AlmaCrawler

L’ECCELLENZA del “made in Italy”

Fondata nel 2013, l’azienda mantovana propone sul mercato elevatori cingolati compatti e performanti in grado di semplificare le operazioni in altezza di numerosi professionisti. Tra i suoi obiettivi c’è la “customer satisfaction”, garantita da un’assistenza professionale fornita da un team di esperti altamente formati

di Daniele Smiraglia

Nel settore delle macchine per il movimento terra e per il sollevamento spesso si tende ad abusare del concetto di “made in Italy” perché ha un significato molto forte e riconoscibile, soprattutto all’estero, oltre a essere sinonimo di

qualità ed eccellenza. Non è il caso di AlmaCrawler, azienda fondata nel 2013 da Pietro Agosta Del Forte e Andrea Artoni specializzata nella produzione e nella commercializzazione di piattaforme aeree ed elevatori cingolati compatti. Ogni singola macchina viene prodotta direttamente nella sede di Viadana, in

provincia di Mantova, e anche nella scelta dei materiali di costruzione non viene lasciato nulla al caso. AlmaCrawler si affida infatti esclusivamente a imprese italiane per la realizzazione della componentistica, selezionando con cura i propri partner all’insegna dell’alta specializzazione e dell’esperienza.

Una storia di successo

Dopo aver sviluppato il primo prototipo di elevatore nel gennaio 2014, AlmaCrawler ha introdotto sul mercato i suoi primi modelli, ovvero i BIBI 410/510 da 4 e 5 m, dotati di carro allargabile. Nello stesso anno, l’azienda si è trasferita dallo stabilimento di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, alla nuova sede di Viadana, caratterizzata da una struttura di circa 2.500 m2. Il 2015 è stato un anno da ricordare per l’azienda, perché si è caratterizzato dalla registrazione del primo brevetto internazionale sulla tecnologia BI-Livellante, che permette alle macchine di superare forti inclinazioni sia laterali che longitudinali, ma soprattutto perché ha portato l’azienda a consegnare le sue prime piattaforme in Australia, Stati Uniti e Canada, cui è seguito il Sudamerica. Nell’anno successivo AlmaCrawler ha partecipato per la prima volta nella sua storia al Bauma di Monaco presentando la nuova serie di elevatori cingolati 70 con navicelle da 1,2 m e con sistema di livellamento dinamico e automatico, sia con motorizzazione diesel bicilindrica che in versione equipaggiata con batterie al litio. Al Conexpo di Las Vegas è stata invece presentata la nuova piattaforma a forbice cingolata BIBI 1090-BL EVO, caratterizzata da un’altezza di lavoro di 10 m e impreziosita dalla tecnologia di livellamento in altezza PRO-Active Levelling. Nel settembre 2017, in occasione dell’Apex Show di Amsterdam, l’azienda ha messo in mostra le sue nuove piattaforme stabilizzate da 12 e 14 m, create per rispondere ad applicazioni da esterno ma con dimensioni di stabilizzazione tipiche delle piattaforme indo-

KARIM SINNO

“SALES MANAGER MATERIAL HANDLING

DIVISION” DI ALMACRAWLER

or. Le successive esposizioni in Francia, Germania e Italia hanno dato la possibilità ad AlmaCrawler di consolidare la sua presenza internazionale, sviluppando partnership in 28 Paesi e creando una rete di più di 30 distributori in tutto il mondo. Non è un caso che nel 2018 è nata anche una filiale commerciale in Australia, in modo da servire nel migliore dei modi sia il continente oceanico che la Nuova Zelanda e tutta l’est asiatico. Oggi Almac - dopo aver ampliato in maniera considerevole la struttura aziendale, raggiungendo una superfice

di 4.500 m2 - è una realtà che vanta un team di oltre 70 dipendenti e che, grazie alla sua ampia e consolidata rete di partner, riesce a distribuire i suoi prodotti in oltre 30 Paesi del mondo.

I nuovi prodotti

Se il fiore all’occhiello tra i trasportatori cingolati di AlmaCrawler è rappresentato dai modelli Multi-Loader 3.0 BL e 6.0 BL, caratterizzati dal sistema brevettato “Bi-Leveling” che permette di mantenere sempre in piano il carico anche su terreni con pendenza fino a 20°, lo scorso anno l’azienda ha lanciato due nuovi prodotti: il MultiLoader 1.5 FX e il Multi-Loader 3.0 con kit Dumper. “Queste due macchine sono molto versatili, completamente elettriche e che ben si adattano a diverse tipologie di cantieri per la movimentazione di materiali. Possono abbinarsi ad altri mezzi in cantiere quali ad esempio gru e sollevatori”, spiega Karim Sinno, “Sales Manager Material Handling Division” di AlmaCrawler. “Nella fattispecie, l’ML 1.5 FX è un trasportatore cingolato con sottocarro fisso e capacità di carico massima di 1.500 kg che, come tutti i modelli della gamma, presenta dimensioni com-

patte e una larghezza di soli 70 cm, che lo rendono particolarmente adatto anche in utilizzi interni, passando agilmente attraverso porte e spazi stretti. Questo multi-loader, grazie alla sua versatilità, è specificamente pensato per le società di noleggio, per la movimentazione di materiali industriali, per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria e per il settore del vetro”

Il modello ML 3.0 RT si caratterizza per una capacità di portata di 3.000 kg: “La versione RT (Rough Terrain) si contraddistingue per una maggiore altezza tra il corpo macchina e il suolo (220 mm),

rendendolo adatto per lavorare in condizioni estreme”, precisa Sinno. “Il modello presentato in occasione delle scorse manifestazioni fieristiche era caratterizzato dalla presenza del kit dumper, che permette un carico di 1.300 kg e che offre un pianale in grado di ruotare per agevolare

le operazioni di carico/scarico. Tutte le macchine di questa linea sono prodotte come trasportatori cingolati, ma possono anche essere personalizzati con una vasta gamma di accessori aggiuntivi, consentendo di adattare le macchine alle specifiche esigenze del cantiere”.

ALMACRAWLER PROPONE ELEVATORI CINGOLATI UNICI NEL LORO GENERE, IN GRADO DI RISPONDERE A ESIGENZE CONCRETE PER MOLTEPLICI APPLICAZIONI

IL SISTEMA BREVETTATO “BI-LIVELLANTE”

Nel 2015 AlmaCrawler ha depositato il suo primo brevetto per il suo sistema di livellamento automatico denominato “Bi-Leveling System”, una tecnologia innovativa che – in presenza di inclinazioni laterali e longitudinali - offre prestazioni, sicurezza e comfort anche nelle condizioni più impegnative, andando a compensare la pendenza automaticamente grazie al meccanismo meccanico e il software proprietario. Dopo aver consolidato le caratteristiche e le funzionalità di questo sistema è stata avviata una richiesta immediata per un brevetto internazionale. L’elevatore a forbice Bibi, il primo prodotto con il sistema Bi-Leveling brevettato, riesce a compensare fino a 20° di inclinazione longitudinale e 14° di inclinazione laterale, incrementando comfort, sicurezza e produttività dell’operatore. Tutte le piattaforme cingolate a forbice prodotte da AlmaCrawler appartenenti alle categorie BL-line sono equipaggiate con il sistema Bi-Livellante brevettato dal 2015, mentre dal 2019 è disponibile anche su tutti i modelli di trasportatore cingolato Multi-Loader nella versione BL.

Ricambi e assistenza

AlmaCrawler offre un puntuale servizio di ricambistica e di assistenza tecnica garantito da un team specializzato. I ricambi per mini-scissor cingolati sono spediti in tempi rapidi e in tutto il mondo, grazie a un magazzino fornito e a una gestione informatizzata che garantisce un collegamento diretto con i distributori sia in Italia che all’estero. Il tutto supportato dal portale “My Almac” (www.almac-italia. com/it/2024/07/10/myalmac-info/), che mette in condizione i clienti di gestire gli ordini e di accedere alle documentazioni tecniche e, parallelamente, consente ai tecnici dell’azienda di supportare il cliente in caso di necessità. AlmaCrawler dispone peraltro di una rete di assistenza in ogni angolo del globo, in grado di effettuare interventi completi e tempestivi. “La riduzione dei tempi di fermo è uno tra gli obiettivi che da sempre guidano il nostro operato, quando si parla di assistenza”, conclude Sinno. “Abbiamo dedicato tempo e risorse alla costruzione di un servizio efficiente perché crediamo che assistere nel migliore dei modi i nostri clienti sia fondamentale”. ■

IL MODELLO ML 3.0 RT (ROUGH TERRAIN) SI CARATTERIZZA PER UNA CAPACITÀ DI PORTATA DI 3.000 KG E PER UNA MAGGIORE ALTEZZA TRA IL CORPO MACCHINA E IL SUOLO (220 MM), CONFERMANDOSI LA SOLUZIONE IDEALE PER LAVORARE IN CONDIZIONI ESTREME

Valvole ed elettrovalvole

Tubi

Scambiatori

Ricambi per pompe e motori

Motori

Moltiplicatori | Riduttori

Guarnizioni e sistemi di tenute

Filtri e sistemi di filtrazione

Distributori oleodinamici

Cilindri oleodinamici

Centraline elettroidauliche

Strumenti di misurazione

Manometri

Raccordi ERMETO

Pressostati

Prese di forza

Pompe a mano

Pompe

Pneumatica

Lubrificanti

Innesti rapidi

Innesti meccanici

Idroguide

Accumulatori

CENTRO OLEODINAMICO DIVISIONE MOBILE s.r.l.

ASSISTENZA TECNICA, REVISIONE E VENDITA

POMPE | MOTORI | GUARNIZIONI

CILINDRI IDRAULICI | TUBI FLESSIBILI

Presenti sul mercato da oltre 20 anni, l’H.P.S. opera nel settore della nenti oleodinamici in tutte le applicazioni di pertinenza quale il

l’industria, la cantieristica e l’agricoltura

Unità mobili perfettamente attrezzate che ci consentono di raggiungere velocemente i nostri clienti e di risolvere in loco ogni emergenza adempiendo appieno ad ogni loro esigenza.

Riparatori autorizzati delle maggiori case costruttrici del settore quali Rexroth, Kawasaki, Samhydraulik-Brevini e riparatori ufficiali della Danfoss

Disponiamo inoltre di un assortito magazzino ricambi.

CAMS

NOVITÀ E TRADIZIONE

L’azienda bolognese - specializzata nello sviluppo e nella produzione di soluzioni innovative per il settore del riciclaggio di inerti, asfalto, macerie e altri materiali - sarà presente ad Asphaltica 2024 con un’importante novità “strategica” e con uno dei prodotti di punta per il settore stradale

Da un industriale e imprenditore statunitense come John Davison Rockefeller non ci saremmo mai aspettati una frase come questa: “Pagherei la capacità di trattare con la gente più di qualunque altra capacità al mondo”. Lasciamo stare l’importanza che egli dava ai soldi, al po-

ter comprare qualsiasi cosa, e concentriamoci sulla capacità di trattare con la gente, di intessere reti e di costruire rapporti interpersonali. Una capacità che è tra i punti di forza di CAMS, azienda di Castel San Pietro Terme (BO) specializzata nella progettazione e nella produzione di impianti di frantumazione, triturazione e vagliatura che si presen-

terà ad Asphaltica 2024 con uno spazio espositivo (Pad. 19, stand A55) in cui sarà presente una significativa novità e uno dei prodotti di punta per il settore stradale: la prima riguarda l’acquisizione della storica azienda Malavasi G., attiva nella produzione di macchine per il settore stradale, mentre la macchina in mostra sarà il Centauro 100.32.

DIMENSIONI E, IN PARTICOLARE, PER LAVORI DI ASFALTATURA DI PISTE CICLABILI, MARCIAPIEDI, PARCHEGGI, PIAZZALI, TRINCEE, RIPARAZIONI DELL’ASFALTO E AREE LATO STRADA

Il futuro alle spalle

Come anticipato, CAMS ha acquisito l’azienda Malavasi G., nata all’inizio degli anni Sessanta a Sorbara, un piccolo centro della provincia di Modena. Nella sua lunga storia questa realtà emiliana si è mossa inizialmente nel settore metalmeccanico per movimento terra, per specializzarsi poi nella produzione e commercializzazione di macchine per il settore stradale. Nonostante l’evoluzione, l’azienda ha sempre mantenuto il prezioso carattere artigianale e a testimoniarlo sono le sue macchine e attrezzature che, vendute in oltre 30 Paesi nel mondo, sono coperte da brevetto internazionale, come ad esempio gli allargamenti idraulici e i banchi te-

lescopici per vibrofinitrici, o le mini finitrici Pavijet, considerate le più piccole al mondo. Con questa acquisizione CAMS intende accompagnare l’azienda nel futuro, tramandandone l’attenzione per la qualità e il costante miglioramento del lavoro stradale. “Per noi è una grande soddisfazione avere acquisito una realtà come Malavasi G., ne abbiamo sempre apprezzato il carattere artigianale e la cura di ogni singolo dettaglio, oltre alla conoscenza del settore stradale”, spiega Andrea Trentini, ingegnere e direttore commerciale di CAMS. “La nostra azienda s’impegnerà al massimo per continuare la sua tradizione facendone crescere ulteriormente il riscontro sul mercato”.

Asfaltare in modalità idraulica

Ad Asphaltica CAMS presenterà la vibrofinitrice Pavijet MG7 Super firmata Malavasi G., ideata per aree di medie dimensioni e, in particolare, per lavori di asfaltatura di piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi, piazzali, trincee, riparazioni dell’asfalto e aree lato strada. Si tratta di una finitrice totalmente idraulica che si aggancia a qualsiasi minipala di almeno 15 kW di potenza: l’aggancio avviene meccanicamente e il collegamento idraulico tramite gli innesti rapidi. Le sue dimensioni ridotte fanno di Pavijet MG7 Super una macchina facile da trasportare e da utilizzare.

CAMS PRESENTERÀ AD ASPHALTICA 2024 LA VIBROFINITRICE PAVIJET MG7 SUPER FIRMATA MALAVASI G., IDEATA PER AREE DI MEDIE

MACCHINE

Da mettere in evidenza sono le funzioni totalmente idrauliche (coclea, sollevamento/abbassamento del banco, estensione/ritrazione del banco, apertura/chiusura della tramoggia), il banco idraulico ritraibile che rende la macchina molto versatile in qualsiasi situazione e permette di bypassare gli ostacoli e la manovrabilità sia da bordo macchina con la pulsantiera che da esterno con il radiocomando. Altri vantaggi sono la larghezza di stesa variabile da 30 a 200 cm, l’alta velocità di stesa e la capacità di stendere tipologie di materiali (asfalto, cemento, sabbia e inerti).

Recupero totale dell’asfalto

La macchina CAMS esposta in fiera a Bologna sarà il Centauro 100.32, molto apprezzato dalle imprese stradali. Si tratta di un impianto di frantumazione che combina trituratore, vaglio e un deferizzatore magnetico in un’unica soluzione ed è in grado di gestire materiali difficili da trattare o bagnati, mantenendo la produttività costante anche in condizioni di lavoro non ottimali. Dotato di radiocomando per la gestione della macchina da remoto, grazie a un’innovativa tecnologia brevettata il Centauro frantuma sfruttando lo sforzo di taglio, riducendo consumo energetico, costi di gestione e impatto ambientale per via dell’alimentazione ibrida (diesel/elettrica) o totalmente elettrica. Questo modello vanta anche programmi automa-

IN ITALIA SI PRODUCONO

ANNUALMENTE CIRCA 15 MILIONI DI TONNELLATE DI FRESATO D’ASFALTO, DI CUI SOLO IL 60% CIRCA VIENE

RIUTILIZZATO. IL SUO RIUSO PORTA UNA

SERIE DI VANTAGGI AGLI OPERATORI

DEL SETTORE E ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

tici per la triturazione di materiali differenti. Il trituratore, il vaglio e il deferizzatore magnetico sono combinati tra loro su un carro cingolato e sono alimentati da un gruppo elettrogeno costituito da un motore Stage V e da un alternatore che aziona i motori elettrici. Questi ultimi, a loro volta, permettono agli elementi stessi di funzionare. In particolare, il 100.32 è in grado di recuperare il 100% dell’asfalto, oltre che inerti e macerie. I suoi “numeri”: tramoggia dalla capacità di 3 m3, bocca del trituratore da 1.000 x 900 mm, vaglio a due piani dalla superficie di 3.200 x 1.000 m3, produzione massima di 120 t/h. Tra gli optional citiamo le sovrasponde idrauliche, gli spintori idraulici, GPS, il sistema di pesatura, la pompa di carico gasolio e l’elettropompa.

Ad Asphaltica, CAMS presenterà anche il nuovo logo della serie Centauro, un’illustrazione che racconta la personalità della macchina. Realizzata dall’illustratore e “street artist” burla22, costituisce una nuova modalità di concepire la grafica di prodotto, allontanandosi dalla tradizionale comunicazione istituzionale.

Perché recuperare il fresato d’asfalto

Sono i dati a fornire la risposta: in Italia si producono annualmente circa 15 milioni di tonnellate di fresato d’asfalto, di cui solo il 60% circa viene riutilizzato; i restanti 6 milioni finiscono in discarica, con un impatto significativo sull’ambiente. È un aggregato che si ottiene dalla frantumazione a blocchi e dalla fresatura degli strati in conglomerato bituminoso delle pavimentazioni stradali. Il suo riuso porta una serie di vantaggi agli operatori del settore e alle pubbliche amministrazioni. Tra i principali: qualità del prodotto riciclato uguale all’originale; risparmio economico, grazie a minori spese in inerti “vergini”; salvaguardia dell’ambiente, perché l’uso di rap (prodotto da asfalto riciclato) consente di ridurre le emissioni di gas serra e un minore prelievo di risorse naturali come sassi, sabbia e ghiaia; meno rifiuti nelle discariche; più durevolezza delle pavimentazioni, caratterizzate da una maggiore rigidità e una più bassa probabilità di rotture. ■

A BOLOGNA CAMS ESPORRÀ ANCHE IL CENTAURO 100.32, IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE CHE COMBINA TRITURATORE, VAGLIO E UN DEFERIZZATORE MAGNETICO IN UN’UNICA SOLUZIONE

made in Italy

LA FRESATURA SOSTENIBILE Hands On

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100 FI È UNA MACCHINA A CARICO FRONTALE CHE OFFRE GRANDI PRESTAZIONI IN UNA LARGHEZZA OPERATIVA DI 1 M.

LE SUE DIMENSIONI COMPATTE E IL PESO CONTENUTO GARANTISCONO UN’ELEVATA VERSATILITÀ NEGLI IMPIEGHI, ANCHE IN CANTIERI CARATTERIZZATI DA SPAZI RISTRETTI, COME NEI CENTRI CITTADINI

Wirtgen vanta nel suo ampio portfolio prodotti una generazione completa di frese compatte all’avanguardia. Le tecnologie più moderne applicate alle collaudate frese grandi della serie F sono state recentemente integrate anche nelle frese

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100 FI

compatte W 100 Fi (oggetto di questo Hands On), così come nelle versioni W 120 Fi e W 130 Fi. In occasione del Bauma 2022 il costruttore tedesco aveva presentato un’ulteriore novità: per la prima volta le macchine della classe compatta hanno potuto essere dotate della cabina Comfort, un’opportunità che ha aumentato ulterior -

mente sia la sicurezza che il comfort dell’operatore. Questi aggiornamenti saranno peraltro presentati a Bologna in occasione di Asphaltica 2024, dal 9 al 12 ottobre, con il motto “The Roads to be Green”, dove il Wirtgen Group dimostrerà le proprie competenze con diverse soluzioni sostenibili per l’intero processo di costruzione di strade.

Hands On

La fresa a freddo Wirtgen W 100 Fi è dotata di vani protetti da ampi sportelli, dalla grande apertura, che garantiscono un facile accesso a tutti i componenti della macchina, a beneficio di una manutenzione semplice. Sono presenti anche diversi vani di stivaggio e box porta-oggetti di dimensioni generose

In caso di necessità le paratie laterali vengono sollevate brevemente e automaticamente, per evitare uno sprofondamento nel sottofondo cedevole. I sensori di sovraccarico proteggono il gruppo di fresatura da eventuali danneggiamenti: attivano per breve tempo il sollevamento del raschiatore per evitare, ad esempio, ostacoli o irregolarità superficiali. Nella foto si notano i cilindri idraulici sulla paratia laterale

La trazione ottimale e omogenea è garantita dal sistema di controllo dei cingoli ISC (“Intelligent Speed Control”): grazie al controllo antislittamento elettronico, lo slittamento dei singoli cingoli viene impedito nella massima misura possibile anche in cattive condizioni operative. Inoltre, l’ISC comanda l’avanzamento della macchina nell’intervallo di utilizzazione ottimale del motore e adatta elettronicamente le velocità dei cingoli interni ed esterni alla curva. Tutto ciò minimizza l’usura dei pattini

Qui, con 13 unità in esposizione su oltre 600 m2 tra aree interne ed esterne e con delle presentazioni speciali dedicate all’“Operations Center” per le macchine edili, il costruttore tedesco rientrerà di diritto tra i principali espositori della manifestazione. Da citare, ovviamente, gli altri marchi del Gruppo presenti in fiera: Hamm, che presenterà i rul -

LIVELLAZIONE PRECISA CON “LEVEL PRO ACTIVE”

Il sistema di livellazione “Level Pro Active” con pannello di controllo informativo da 7” è stato sviluppato appositamente per le frese a freddo ed è comandabile in modo intuitivo, offrendo anche molte funzioni automatiche e supplementari che semplificano il lavoro dell’operatore. Così, ad esempio, è possibile sollevare in modo automatico tutta la macchina per passare sopra a un chiusino e riportarla in posizione di par-

tenza. Il sistema Multiplex intuitivo (foto 1) può essere fissato facilmente alla macchina: è costituito da due sensori a ultrasuoni supplementari fissi su bracci girevoli regolabili su ogni lato della macchina. I vantaggi del sistema sono rappresentati dal peso ridotto e dall’ampio campo di regolazione per interventi di livellazione versatili. Il montaggio semplificato del sensore laser fissato a una palina sempli -

fica l’impiego dei sistemi 3D (foto 2). I bracci livellatori con sensore Sonic Ski consentono la scansione senza contatto di un filo o di un piano di riferimento accanto al materiale fresato su entrambi i lati della macchina (foto 3): dal posto di comando è possibile traslare idraulicamente fino a 840 mm verso l’esterno il braccio con il sensore durante la fresatura. Una regolazione meccanica consente uno sbraccio tele-

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100

Il pannello di controllo standard da 7” mostra le immagini in alta risoluzione di un massimo di due telecamere puntate sull’area di carico e davanti alla paratia laterale sinistra. Il pannello di controllo supplementare da 10” mostra le immagini di cinque telecamere puntate sull’area posteriore alla macchina, sull’area di carico, davanti alla paratia laterale sinistra, sul carro anteriore a sinistra e sul lato sinistro della fresa. Il posto di comando è ergonomico ed è traslabile lateralmente e idraulicamente di circa 200 mm verso l’esterno, per garantire una visuale ottimale sull’area anteriore al gruppo di fresatura e sul carro anteriore destro

li tandem della serie HX (otto nuovi modelli con pesi operativi tra 7 e 9 t e dotati del sistema “Smart Compact”, per l’automazione della compattazione grazie alla regolazione di entrambi i tamburi); John Deere, che porterà a Bologna il grader 622 GP, con trazione a sei ruote motrici; Benninghoven, che ha sviluppato il primo bruciatore al mondo che può essere azionato fino al 100% con idrogeno verde; Kleeman, con il MOBICAT MC 110 EVO2, impiegato quale frantoio a mascelle primario per la pietra naturale e il riciclaggio; Vögele, con la finitrice

cingolata Super 2100-5i, appartenente alla “Highway Class” e capace di unire la sua capacità operativa alle tecnologie avveniristiche della generazione “Tratto 5”. Tutte soluzioni, queste, commercializzate in Italia da Wirtgen Macchine (Noviglio - MI).

Particolare del display di comando da 5” inserito nel bracciolo multifunzionale: oltre alla profondità di fresatura a destra e a sinistra, sul display vengono visualizzate a colori molte informazioni importanti, come gli stati di carico della macchina, le temperature, le pressioni idrauliche, i livelli di riempimento del gasolio e dell’acqua, i messaggi di stato e di dosaggio. Grazie al pannello di comando esterno supplementare, poi, il personale a terra può eseguire delle pratiche funzioni di comando come avvio/ stop del motore, test dell’acqua, abbassamento/sollevamento del raschiatore o la regolazione in altezza della macchina

scopico supplementare di 880 mm).

I sensori odometrici nelle due colonne di sollevamento anteriore rilevano la differenza di altezza dei due carri anteriori e orientano la macchina trasversalmente rispetto alla superficie del suolo, sempre automaticamente (foto 4): la livellazione trasversale, a seconda dell’applicazione, può sostituire ad esempio quella con la paratia laterale.

La cabina Comfort di cui può essere dotata la fresa W 100 Fi rappresenta un luogo accogliente: oltre alla protezione dal rumore, dalla polvere e dagli agenti atmosferici, offre il massimo comfort di comando. Impianto di climatizzazione con regolazione della temperatura, basso livello di rumore, radio e comandi ergonomici, tra gli altri, creano un ambiente di lavoro moderno e aumentano la capacità performante dell’operatore. L’aria viene depurata grazie a un efficace sistema di filtraggio e viene convogliata nella cabina in sovrappressione, in modo che le particelle di sporcizia e polvere non possano penetrare dall’esterno. Grazie alla porta chiudibile, il pannello di comando e gli interni sono protetti dai furti e dagli atti vandalici

Hands On

I PUNTI DI FORZA

L’ELEVATA CAPACITÀ DI CARICO

LE OTTIMALI CONDIZIONI DI VISUALE

LE TECNOLOGIA DI TAGLIO SUPERIORE

L’ALTO LIVELLO DI COMFORT ED ERGONOMIA

GLI INNOVATIVI SISTEMI DI LIVELLAZIONE

E ASSISTENZA

FUNZIONE “BOOSTER” PER L’ASPORTAZIONE DEL FRESATO

PROFILO A COSTOLE DEL NASTRO DI SCARICO

BARRA IRRORATRICE IN DUE PARTI CON SPRUZZATURA DIPENDENTE DALLA POTENZA

PACCHETTO D’ILLUMINAZIONE A LED

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100 FI

GRUPPO MOTORE (JOHN DEERE DA 265 KW– STAGE V) MONTATO SU SUPPORTI ELASTICI

COFANO MOTORE AD APERTURA ELETTROIDRAULICA

SISTEMA DI TELECAMERE (DUE O CINQUE ELEMENTI)

DISPLAY DI COMANDO DA 5” NEL BRACCIOLO MULTIFUNZIONE

POSTO DI COMANDO TRASLABILE LATERALMENTE CON BRACCIOLO MULTIFUNZIONE

CABINA TRASLABILE IDRAULICAMENTE

SISTEMA DI LIVELLAZIONE “LEVEL PRO ACTIVE”

RASCHIATORE AD AZIONAMENTO IDRAULICO CON BLOCCAGGIO MECCANICO

SISTEMA DI ASSISTENZA “MILL ASSIST”

PIATTAFORMA CENTRALIZZATA “OPERATIONS CENTER”

CONTROLLO DI TRAZIONE “ISC” E REGOLAZIONE IDRAULICA IN ALTEZZA DEI CINGOLI

Hands On

Tecnologia ecologica

Torniamo a concentrarci sulla fresa compatta W 100 Fi: le macchine

Wirtgen a carico frontale con larghezza operativa di 1,0 m, 1,2 m e 1,3 m sono

attualmente equipaggiate con la tecnologia dei motori più ecologici, livello di emissioni EU Stage V. Il moderno propulsore diesel qui utilizzato offre una potenza nominale di 265 kW/355 HP

La fresa W 100 Fi si caratterizza per i raggi di fresatura minimi. Il carro posteriore destro offre tre posizioni fisse: in posizione esterna, l’intero carro posteriore destro si trova nel diametro di taglio della striscia di fresatura precedentemente creata: ciò consente il posizionamento semplice sulla striscia di fresatura adiacente senza disassamento di fresatura. Nella foto a sinistra, si nota il carro in posizione “esterna”; nella foto a destra il carro è in posizione “rientrata”

Il motore diesel John Deere soddisfa i requisiti della categoria di emissioni Stage V e offre una potenza di 265 kW/360 CV. Grazie a una stretta collaborazione tra Wirtgen e John Deere la curva caratteristica della coppia del motore è stata adeguata alla fresatura a freddo. Ciò garantisce un consumo di carburante ridotto e un lavoro produttivo e rapido, anche con la massima profondità di fresatura. Grazie alla centralina del motore combinata con il sistema “Mill Assist”, la fresa offre una gamma di velocità di rotazione del tamburo di fresatura molto ampia. La bassa velocità del motore, in particolare, consente di ottenere notevoli risparmi di gasolio e di disporre di un’elevata potenza di fresatura in svariate applicazioni. Il cofano del motore può essere aperto idraulicamente fino a quasi 90° con la semplice pressione di un pulsante e offre un agevole accesso ai componenti da manutenere. Il CANBus può essere riconnesso in vari modi in caso di necessità con le linee di riserva

I tamburi di fresatura della fresa compatta W 100 Fi sono dotati del sistema HT22 di cambio rapido dei portadenti e si prestano in modo ottimale agli interventi di scarifica impegnativi. Inoltre, se necessario, la robusta costruzione dei tamburi consente di cambiare rapidamente le parti superiori dei portadenti anche in cantiere. La parte superiore del portadente HT22 Plus di distingue per un’innovativa svasatura di centraggio in corrispondenza del piano di appoggio del dente: in combinazione con la nuova generazione di denti a codolo rotondo X2, l’usura del portadente si riduce anche del 25%. Inoltre, risulta ottimizzato il comportamento rotazionale dei denti a codolo rotondo. I vantaggi? La maggiore qualità delle superfici fresate e gli intervalli di sostituzione più lunghi

(Wirtgen e John Deere hanno adattato esattamente la caratteristica di coppia del motore alle esigenze della fresatura a freddo): già a 1.200 giri/min è a disposizione una coppia motrice sufficiente, a 1.500 giri/min si raggiunge la coppia motrice massima, mentre la gamma di numero di giri complessiva molto ampia va da 1.200 a 2.100 giri/min. Di conseguenza, queste frese stradali consumano molto meno carburante a fronte di rendimenti elevati, con profondità di fresatura massime fino a 330 mm.

Sulla fresa stradale W 100 Fi, così come sulle sue “sorelle maggio -

Particolare del tamburo di fresatura standard da 1 m applicato alla fresa Wirtgen W 100 Fi (larghezza di fresatura 1.000 mm, profondità di fresatura 0-330 mm, interlinea 15 mm). Due cilindri idraulici garantiscono una robusta guida della paratia laterale senza impuntamenti e assicurano così una livellazione precisa. L’impostazione della pressione di appoggio avviene nel posto di comando. Il dispositivo di rotazione del tamburo di fresatura e l’espulsore per denti – entrambi ad azionamento oleodinamico –facilitano le operazioni di cambio dei denti stessi, anche a motore spento

ri”, sono inoltre presenti i sistemi di assistenza digitale “Mill Assist”, Wirtgen Performance Tracker (WPT) e il sistema di livellazione “Level Pro Active”, che hanno già dimostrato il loro potenziale nelle frese grandi della serie F. Ora, dunque, anche i clienti della classe delle frese compatte beneficiano di elevate prestazioni di fresatura e della massima efficienza, potendo contare su una documentazione chiara ed esaustiva. Con questa macchina, poi, la fresatura risulta particolarmente efficiente anche grazie al sistema “Mill Assist”: in modalità automatica, questa tecnologia consente di coniugare al meglio tra loro prestazioni e costi operativi. Ciò non solo aumenta le prestazioni di fresatura, ma riduce anche il consumo di carburante, acqua e utensili da taglio, nonché le emissioni di CO2. Il “Mill Assist”, infatti, controlla automaticamente la velocità del motore (un ampio numero di giri adoperabile permette di godere di un’enorme gamma di prestazioni). Il consumo di carburante e l’usura degli utensili da taglio possono essere significativamente ridotti nella gamma delle basse velocità. Le velocità superiori consentono di ottenere un ottimo modello di fresatura, anche con una maggiore resa superficiale. L’operatore può inoltre preselezionare una delle tre strategie operative disponibili: è possibile scegliere tra

La lama rasatrice nella parte posteriore della fresa sostituisce la comune staffa di sicurezza e garantisce una profilatura omogenea del materiale scaricato in caso di asportazione senza carico o di carico parziale. Inoltre, la lama rasatrice concepita in modo ribaltabile fa sì che la macchina possa essere avvicinata con precisione agli ostacoli in retromarcia

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100 FI

LA BASE PER IL FUTURO DIGITALE

Già oggi molte imprese di costruzioni stradali si affidano a diverse soluzioni telematiche e processi per il monitoraggio dei cantieri, per poter affrontare le numerose sfide in fatto di produttività, efficienza e documentazione dei processi. Per fare in modo che i clienti del Wirtgen Group possano vincere queste sfide, il costruttore li sostiene con il John Deere Operations Center. Si tratta di un sistema che si basa sulle esperienze pluriennali e sulle tecnologie già affermate nell’uso in più di 100.000 macchine agricole e macchine edili John Deere, una piattaforma centralizzata per le soluzioni digitali per la gestione di interi cantieri disponibile sempre e ovunque, comprendente la progettazione, il monitoraggio, la manutenzione e l’analisi. Il sistema Operations Center è quindi un’interfaccia tra il conducente e le macchine in cantiere e l’ufficio del capo cantiere e dei gerenti capace di garantire una maggiore chiarezza, efficienza e produttività del progetto. Molteplici i vantaggi derivanti dall’adozione di questo sistema, poiché esso controlla i progressi in ogni momento (senza bisogno di essere in cantiere si può avere una panoramica sul sito e sui progressi del lavoro in ogni momento attraverso un intuitivo pannello di controllo), garantisce disponibilità e mantenimento del valore (essendo sempre informati sulle condizioni di tutte le macchine), nonché produttività ed efficienza (grazie al Performance Monitoring delle frese a freddo è possibile verificare in qualsiasi momento i progressi del cantiere e prevedere in anticipo il consumo del materiale). Inoltre, il sistema mostra la posizione attuale e la cronologia degli spostamenti di ciascuna macchina e permette di orientarla all’interno del sito operativo. Con l’Operations Center, dunque, il Wirtgen Group ha creato un luogo centralizzato che raggruppa tutte le soluzioni digitali attuali e future, al fine di mettere a disposizione un sistema futuribile, sempre aggiornato dal punto di vista tecnico.

“ECO”, “Ottimizzata sulle prestazioni” o “Ottimizzata sulla qualità”. L’operatore, ad esempio, potrà definire in anticipo la qualità del modello di fresatura richiesto, progressivamente da grossolana a molto fine, premendo un semplice pulsante.

Un ampio ventaglio applicativo

Le dimensioni compatte e il peso ottimizzato della macchina rendono sem-

plice il trasporto della fresa Wirtgen, pronta per essere destinata a diverse applicazioni in cantiere. In autostrada, lungo le strade secondarie, all’interno di parcheggi o nei centri urbani: queste macchine si dimostrano altamente performanti e molto versatili in molteplici contesti operativi. Grazie alla loro alta efficienza, peraltro, sono utilizzate per la riabilitazione del manto stradale e la rimozione completa su lotti di cantiere

Hands On

COMANDO EFFICIENTE CON “MILL ASSIST”

L’innovativo sistema di controllo macchina “Mill Assist” imposta in modalità automatica sempre il rapporto operativo più favorevole tra prestazioni e costi. L’ottimizzazione del processo adatta automaticamente il regime di rotazione del motore diesel e del tamburo di fresatura, la trazione, l’impianto idrico e la velocità di avanzamento della macchina. Ciò si traduce in una rilevante riduzione del carico di lavoro dell’operatore, migliorando al contempo le prestazioni della macchina e riducendo in misura significativa il consumo di gasolio, le emissioni di CO2, l’usura dei denti e le emissioni sonore. Il cambio “Dual Shift” a due gamme di rapporti gestito dal sistema “Mill Assist” è innestabile anche sotto carico. “Dual Shift” consente un’ampa gamma di regimi di rotazione del tamburo di fresatura e permette alla macchina di eseguire in modo economico i più

svariati interventi di fresatura e scarifica. I bassi regimi di rotazione del tamburo di fresatura riducono il consumo di gasolio, mentre gli alti regimi consentono ad esempio di operare alla massima velocità durante gli interventi di fresatura fine. L’operatore può inoltre preselezionare una delle tre strategie operative “ottimizzata in termini di costi”, “ottimizzata in termini di prestazioni” o “aspetto della superficie fresata” per l’intervento che si appresta a eseguire. In seguito, la macchina regola automaticamente i principali parametri di impostazione in base alla strategia operativa prescelta. La qualità richiesta della superficie fresata può essere preimpostata con una semplice preselezione da una scala da 1 a 10 (il regime di rotazione del tamburo di fresatura e la velocità operativa vengono quindi impostati automaticamente tenendo conto del tipo di tamburo di fresatura). L’operatore della macchina viene costantemente informato sullo stato di avanzamento del lavoro tramite un indicatore di efficienza: Ssul pannello di comando vengono inoltre visualizzate le possibili ottimizzazioni nell’impostazione dei parametri operativi.

di tutte le dimensioni. Grazie alla rapida sostituzione dei tamburi di fresatura FCS con diverse interlinee e larghezze operative queste frese compatte Wirtgen possono essere sostituite in poco tempo in cantiere, per le applicazioni più diverse. Il citato sistema di livellazione “Level Pro Active”, che come accennato si è già affermato nelle frese grandi, è dunque stato definitivamente introdotto dal costruttore tedesco anche nella classe delle frese compatte. Il sistema di livellazione sviluppato appositamente per le frese a freddo è comandabile in modo intuitivo grazie al pannello di controllo informativo; tutti i sensori collegati e i valori misurati vengono illustrati in modo chiaro sul pannello di controllo, per rendere i processi di lavoro efficienti nella massima misura possibile. Il sistema è totalmente integrato nel controllo della fresa a freddo e consente di ottenere un elevato grado di automazione, poiché le funzioni importanti della macchina sono interconnesse. Questo sistema offre inoltre mette a disposizione diverse funzioni automatiche e supplementari che semplificano il lavoro dell’operatore, come ad esempio il sollevamento automatico.

Una moderna centrale di comando

Il posto di comando delle frese compatte Wirtgen si caratterizza per gli elementi di comando ergonomici, con una sensazione tattile di alta qualità e per il

Particolare delle diverse posizioni di lavoro che la fresa è in grado di assumere. L’accesso alla cabina è confortevole anche sulla parte posteriore della macchina. Il posto di lavoro è moderno e, in combinazione con le vetrate su tutti i lati, garantisce una visibilità ottimale su tutta l’area di cantiere. Grazie alla posizione di trasporto bassa della cabina, l’altezza della fresa non cambia, pertanto non si presenta alcuna limitazione durante il trasferimento della macchina

massimo comfort operativo. Oltre alle dimensioni ridotte, tre o cinque telecamere offrono all’operatore l’adeguata visione di tutte le aree di lavoro importanti. Il display di comando da 5” integrato nel bracciolo multifunzione mostra tutte le informazioni importanti della macchina. L’accesso sulla parte posteriore del mezzo è dotato di una regolazione automatica dell’altezza: ciò permette all’operatore della macchina di entrare in modo sicuro e comodo nel posto di comando in qualsiasi situazione di lavoro. Al Bauma 2022 Wirtgen ha presentato infine un’altra innovazione per le frese compatte: la cabina comfort completamente chiusa, progettata per proteggere l’operatore dalle criticità del cantiere, come il rumore e la polvere, e offrire condizioni di lavoro ottimali in presenza di tutte le condizioni atmosferiche. ■

La fresa W 100 Fi si caratterizza per una larghezza operativa di 1 m. Le dimensioni compatte e il peso contenuto della macchina la rendono una soluzione versatile, essendo utilizzabile anche in cantieri caratterizzati da spazi ristretti. I tamburi di fresatura FCS, con diverse interlinee e larghezze operative, ampliano le possibilità d’impiego. In caso di riposizionamento del nastro di scarico nelle situazioni difficili il comando dell’angolo di brandeggio parzialmente automatico “Active Conveyor” supporta l’operatore, ad esempio nell’aggiramento di elementi incorporati nel piano stradale. La funzione automatica “Active Lift Up” impedisce la formazione d’irregolarità nella superficie fresata grazie al sollevamento del tamburo di fresatura quando la macchina è ferma. La funzione automatica “Active Transport Control” allinea la fresa a freddo orizzontalmente in caso di passaggio alla velocità di trasferimento. Inoltre, alimentazione dell’acqua e funzionamento del nastro di carico vengono interrotti automaticamente

LA FRESA A FREDDO WIRTGEN W 100

LA SCHEDA TECNICA

La fresa a freddo W 100 Fi

Tamburo di fresatura

Larghezza di fresatura: 1.000 mm

Profondità di fresatura: 0-330 mm

Diametro di taglio: 980 mm

Motore - Stage V

Marca e modello: John Deere 6090HD-S5-PVR - 6 cilindri

Potenza nominale a 2.100 giri/min: 260 kW

Potenza massima a 1.900-2.000 giri/min: 265 kW

Marcia

Velocità di fresatura max.: 0-60 m/min (0-3,6 km/h)

Velocità di trasferimento (versione gommata): 0-125 m/min (0-7,5 km/h)

Velocità di trasferimento (versione cingolata): 0-125 m/min (0-7,5 km/h)

Carico materiale

Larghezza nastro di raccolta/scarico: 650/600 mm

Portata teorica nastro di scarico: 176 m3/h

Angolo di brandeggio: 65° su entrambi i lati

Pesi

Peso a vuoto senza materie di consumi: 18.900 kg

Peso operativo CE: 20.000 kg

Peso operativo max.: 22.750 kg

Dimensioni

Lunghezza totale: 13.390 mm

Altezza totale:

Larghezza totale:

Rotair

COME OTTIMIZZARE l’uso dei martelli idraulici

Quest’articolo mira a fornire ai professionisti del settore le conoscenze necessarie per ottimizzare le prestazioni dei martelli demolitori idraulici e mantenere l’efficienza dei costi nei loro progetti

Imartelli demolitori idraulici sono tanto comuni quanto indispensabili nei settori delle costruzioni e della demolizione, offrendo - se adeguatamente gestiti - potenza e precisione incomparabili. Con una varietà di design, dimensioni, caratteristiche e funzionalità disponibili sul mercato la scelta dello strumento giusto richiede una comprensione approfondita della tecnologia a esso applicato per garantire adeguate efficacia, produttività e convenienza economica. Questo

articolo evidenzia gli aspetti pratici dei martelli demolitori idraulici, fornendo una guida in grado di agevolare il processo di selezione.

La giusta dimensione

L’ottenimento di prestazioni di picco, insieme alla funzionalità economiche, dipende dalla selezione del martello demolitore idraulico appropriato per le esigenze specifiche. Le applicazioni e i materiali che il martello incontrerà più frequentemente determinano la scelta, il

che significa che è necessario valutare la quantità, le condizioni e la composizione del materiale da frammentare. I martelli più piccoli eccellono con materiali a media densità come il calcestruzzo o l’asfalto; naturalmente i martelli di piccole-medie dimensioni sono adatti all’uso con macchine compatte come i miniescavatori; i martelli di medie-grandi dimensioni, invece, sono raccomandati per l’impiego con escavatori per compiti più gravosi e su materiali duri come la roccia o per l’uso in cava.

a cura di Dario Giraudo

Valutare la potenza

Valutare la potenza e la corrispondente dimensione del martello demolitore idraulico abbinato agli escavatori implica fattori come il peso e le caratteristiche idrauliche del mezzo portante e il tipo di utilizzo, se continuo o accessorio. Il martello deve essere abbinato all’escavatore in un modo che sia compatibile non solo con la sua massa, ma anche con le sue appropriate caratteristiche oleodinamiche (flusso e pressione dell’olio). Abbinare un martello demolitore idraulico troppo piccolo a un escavatore in modo squilibrato può portare a malfunzionamenti e ridurre la sua durata, oltre a scarse prestazioni durante il funzionamento. Al contrario, abbinare una macchina portante, come un miniescavatore, a un martello troppo grande in termini di massa e caratteristiche idrauliche può causare problemi di alimentazione al martello stesso e problemi di funzionalità operativa nei movimenti della macchina, causando potenziali e pericolosi squilibri dell’escavatore e rischi per la sicurezza. Inoltre, ciò non ottimizza la compatibilità idraulica tra macchina e martello, causando una limitazione della potenza generata dal martello.

Affidabilità e longevità

I criteri di produzione utilizzati nei processi di fabbricazione dei martelli demolitori idraulici - come la formatura dei

suoi componenti, il trattamento termico e le specifiche fasi di rettifica delle parti - sono cruciali per la sua affidabilità e durata. Acciai di alta qualità e certificati, lavorati meticolosamente in centri di lavorazione all’avanguardia con monitoraggio computerizzato continuo e fasi di trattamento termico certificate, garantiscono la qualità del prodotto. Un punto di estrema importanza nella lavorazione meccanica delle parti del martello è rappresentato dalle fasi di rettifica, condotte attraverso più passaggi e gradi, che producono superfici speculari e robuste e una finitura eccellente. Quest’attenzione

LE APPLICAZIONI E I MATERIALI CHE IL MARTELLO INCONTRERÀ PIÙ FREQUENTEMENTE DETERMINANO LA SCELTA, IL CHE SIGNIFICA CHE È NECESSARIO VALUTARE LA QUANTITÀ, LE CONDIZIONI E LA COMPOSIZIONE DEL MATERIALE DA FRAMMENTARE

ai dettagli assicura un’efficienza ottimale nella demolizione e longevità.

Caratteristiche uniche

I martelli demolitori idraulici di alta qualità sono spesso dotati di un accumulatore di azoto ad alta pressione con membrana che funge da molla idraulica. Questa funzione consente di aumentare l’energia e la potenza d’urto del martello stesso sul materiale da demolire. Inoltre, questo sistema di accumulazione basato su membrana riduce le vibrazioni interne all’interno del martello, apportando un minore stress alle parti operative.

Ottimizzare la manutenzione

Processi di ispezione e sostituzione regolari fanno risparmiare tempo prezioso e sono agevolati dalla facile accessibilità dei componenti interni. L’accesso rapi-

IL

ATTREZZATURE

do ai componenti interni senza attrezzi specializzati è un ulteriore vantaggio. Il corpo del martello - o corpo battente - è composto da tre componenti principali: testa, cilindro e testa posteriore/ fronte. All’interno della testa si trova il distributore, che gestisce la potenza e la frequenza del battito sul materiale da demolire. L’accumulatore di azoto si trova tipicamente nella parte superiore della testa. La fronte contiene boccole resistenti all’usura che sono facilmente sostituibili e sono in contatto diretto con l’utensile da demolizione. La costruzione con materiali di qualità garantisce la corretta guida dell’utensile durante la demolizione e fornisce punti d’ingrassaggio specifici

ACCIAI DI ALTA QUALITÀ E

CERTIFICATI, LAVORATI IN CENTRI DI LAVORAZIONE ALL’AVANGUARDIA CON MONITORAGGIO

COMPUTERIZZATO CONTINUO E

FASI DI TRATTAMENTO TERMICO

CERTIFICATE, GARANTISCONO

LA QUALITÀ DEL MARTELLO

DEMOLITORE IDRAULICO

per ridurre l’usura delle boccole, garantendo una lunga durata. I martelli di alta qualità presentano un design modulare con un numero minimo di parti mobili: ciò consente di ridurre l’usura, il rischio di rotture e i costi conseguenti durante la vita operativa del martello.

La durata di funzionamento

La durata dei martelli dipende dalla regolarità delle manutenzioni. Un’attrezzatura ben manutenuta può durare oltre 10 anni, dipendentemente dalla regolarità degli interventi eseguiti, dal rispetto delle normative vigenti e dall’uso di ricambi specificati dal costruttore. È cruciale rispettare il programma di manutenzione raccomandato per prevenire contaminazioni interne, come olio sporco o umidità, che possono danneggiare i componenti interni. I migliori marchi sul mercato forniscono apparecchiature per monitorare la carica di azoto all’interno dell’accumulatore del martello. Rispettare il valore di carica specificato nel manuale dell’utente, tipicamente raccomandato per l’ispezione annuale, è essenziale per un’efficienza ottimale. La corretta pressione dell’azoto per l’accumulatore è cruciale per le prestazioni ottimali del martello. Tenendo a mente tutti questi fattori critici, i professionisti possono selezionare e manutenere martelli demolitori idraulici con prestazioni ottimali, longevità e convenienza economica per tutti i progetti di costruzione e demolizione. ■

PROCESSI DI ISPEZIONE E SOSTITUZIONE REGOLARI FANNO RISPARMIARE TEMPO PREZIOSO E SONO AGEVOLATI DALLA FACILE ACCESSIBILITÀ DEI COMPONENTI INTERNI

Flash Battery

Un futuro elettrico sempre più europeo

Negli ultimi anni l’azienda emiliana ha messo a disposizione dell’ecosistema europeo delle batterie la sua vasta esperienza, aderendo all’associazione di categoria BEPA e partecipando a varie progettualità con un unico obiettivo: contribuire a rendere l’Unione Europea il punto di riferimento nel settore della mobilità e dell’elettrificazione

di Daniele Smiraglia

Se nel 2017 - prima che la Commissione Europea decidesse di istituire l’Alleanza europea delle batterie e di stilare un piano di azione orientato a svilupparne l’intera catena del valore - la capacità produttiva nei paesi EU si attestava a poco più di 1GWh, nel 2023 si è passati a una capacità di produzione complessiva installata di 167GWh. Un risultato rilevante, che grazie all’attuazione di circa 30 progetti di “gigafactory” e all’introduzione di una vera e propria regolamentazione, dovrebbe crescere ancora e raggiungere entro il 2030 il valore di 1,3 TWh di capacità.

“I progetti di investimento annunciati dovrebbero permetterci di produrre entro il 2027 un numero di celle agli ioni di litio sufficiente per soddisfare la domanda di veicoli elettrici e di stoccaggio dell’e-

nergia”, ha chiarito Thierry Breton, il Commissario Europeo per il mercato interno e i servizi, a margine dell’8° riunione dell’Alleanza europea delle batterie che si è tenuta lo scorso mese di maggio. “ Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo

batterie al litio customizzate per macchine e veicoli industriali.

“Flash Battery crede molto nella creazione di occasioni progettuali di confronto e collaborazione che ci permettano di mettere la nostra esperienza al servizio della filiera europea delle batterie e, al tempo stesso, di arricchire le nostre competenze tramite l’integrazione di diversi know-how”, ha spiegato Alan Pastorelli, co-fondatore e CTO dell’azienda. “L’obiettivo comune deve essere quello di far acquisire all’Unione Europea una posizione di sempre maggiore leadership nel futuro della mobilità e dell’elettrificazione”. Dalla creazione di batterie sempre più performanti, sicure e intelligenti all’applicazione dell’intelligenza artificiale, alla manutenzione predittiva, passando per una costante evoluzione del BMS, l’integrazione

della normativa sull’industria a zero emissioni nette del 2030, ossia 550GWh di capacità produttiva di batterie, non dobbiamo rallentare, ma siamo chiamati a continuare ad accelerare. So che possiamo contare sugli sforzi incessanti dell’Alleanza in questa impresa”.

Un esempio italiano

Tra le imprese italiane impegnate nella creazione di un ecosistema europeo sostenibile e innovativo per le batterie di nuova generazione in Europa c’è Flash Battery, l’azienda di Sant’Ilario di Enza (RE) specializzata nella produzione di

di sensori avanzati e la promozione di un’economia circolare attraverso una maggiore sostenibilità dell’intero ciclo di vita della batteria: questi sono solo alcuni dei temi che orientano l’operato di Flash Battery e che la spingono a far sentire la propria voce all’interno di varie progettualità europee. “Già oggi la batteria è lo strumento più intelligente del veicolo perché, se dotata di un sistema di gestione intelligente, è in grado di interagire con il suo comportamento e applicare correttivi a tutto il sistema, ma vogliamo che la ricerca continui per incrementarne ulteriormente le performance”, ha continuato Pastorelli. “La continua evoluzione dell’AI, ad esempio, sarà fondamentale per consentirci di analizzare in modo

ALAN PASTORELLI
CO-FONDATORE E CTO DI FLASH BATTERY
IL TEAM R&D DI FLASH BATTERY AL LAVORO

COMPONENTI

FLASH BALANCING SYSTEM, IL BMS PROPRIETARIO DI FLASH BATTERY

sempre più accurato lo stato di salute del le batterie e di predire i comportamenti anomali e il fine vita con largo anticipo, in modo da evitare i fermi macchina. Se oggi, grazie all’ultima release del nostro sistema di controllo remoto automatico e Real Time, Flash Data Center, abbiamo fatto considerevoli passi avanti in questo contesto, l’unione delle nostre professio nalità a quelle di altri importanti player pubblici e privati - che, come noi, si impegnano a partecipare a tavole rotonde e progetti europei per la ricerca - arricchirà considerevolmente la catena del valore europea delle batterie, soddisfacendo standard ambientali sempre più elevati e contribuendo a plasmare il mercato dell’elettrificazione del futuro”.

Progetti e associazioni europee

catena del valore delle batterie al litio integrata nei paesi EU, Flash Battery si occupa dello sviluppo di un BMS avanzato, progettato ad hoc per le celle al litio di nuova generazione e che consentirà alle macchine industriali del futuro di aumentare le proprie prestazioni e cicli di vita in modo sicuro ed affidabile tramite un sistema di bilanciamento delle celle stesse, che agisce in modo attivo e passivo ad alta potenza, e un sistema di controllo remoto automatico e ‘real-time’ che consente manutenzione predittiva e automatica. Molteplici gli obiettivi già raggiunti dall’azienda all’inter-

BATTERIE AL LITIO

CUSTOMIZZATE FLASH

BATTERY PER MACCHINE

INDUSTRIALI E VEICOLI

ELETTRICI

Dal 10 agosto 2021, Flash Battery è parte di BEPA (Batteries European Partnership Association), che riunisce oltre 170 membri tra colossi dell’industria automotive, grandi nomi dell’energia e centri di ricerca europei tra i più rinomati. Una partnership che mobiliterà oltre 925 milioni di euro per promuovere la ricerca e l’innovazione nel settore delle batterie al litio e rendere l’Europa il primo continente a impatto zero sul clima, attraverso l’adozione diffusa della mobilità elettrica e dell’’energy storage’. “Flash Battery è coinvolta nel Working Group 3 dal titolo ‘Battery end-user and

cerca e l’innovazione nel campo dei sistemi di batterie per il trasporto e la mobilità”, ha sottolineato Pastorelli. “Gli obiettivi che il nostro gruppo di lavoro si prefigge di raggiungere entro il 2030 sono: permettere un’elettrificazione’ cost-efficient’ di diverse tipologie di applicazioni per il trasporto e la mobilità, favorire la competitività dell’industria europea delle batterie nel mercato dei trasporti, aumentare prestazioni, durata e affidabilità delle batterie, ridurre i costi di progettazione, produzione, testing dei BMS. Ma anche i costi di gestione del fine vita delle batterie, garantendo sicurezza e affidabilità tecnica delle applicazioni a batteria nelle varie dinamiche di mobilità”. Tra i progetti europei in ambito elettrificazione che attualmente vedono la partecipazione attiva dell’azienda spiccano i progetti IPCEI Batterie 1 (avviato nel 2019), Opeva - Optimization of Electric Vehicle autonomy, Fastest e Thor (2023). Per quanto riguarda il primo, approvato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di creare una

generazione, l’implementazione di un protocollo di “testing” dedicato in camera climatica controllata, la definizione dei parametri preliminari del BMS e di nuove funzionalità di “sensing”, la validazione di nuove componenti hardware e lo sviluppo dell’architettura dell’”edge cloud” di Flash Battery. Nell’ambito del Progetto OPEVA, che ha preso il via il 1° gennaio 2023 e che ha previsto un investimento di 25,5 milioni di euro per l’ottimizzazione dell’efficienza energetica dei veicoli elettrici, Flash Battery avrà l’importante compito di collaborare all’integrazione intelligente della batteria con sistemi di elettronica di potenza per ottenere un sistema di bilanciamento delle celle sempre più rapido ed efficiente. Nei progetti Fastest e Thor, entrambi orientati a velocizzare i processi di “testing” delle batterie per ottenere sistemi ancora più affidabili, sicuri e competitivi, l’azienda metterà a disposizione il suo know-how per contribuire alla definizione di nuovi standard per il settore. ■

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IL VETRO INFRANGIBILE

Durante la convention annuale dell’EDA (European Demolition Association) l’impresa svedese - specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni in vetro infrangibile per la protezione dei veicoli - ha evidenziato le lacune dei pannelli in vetro standard e delle griglie di sicurezza e ha segnalato la necessità di ricorrere a soluzioni alternative che tutelino lavoro e lavoratori

di Daniele Smiraglia

Seppure le condizioni in cui operano le macchine per il movimento terra siano particolarmente gravose non è raro che i pannelli di protezione delle cabine dietro cui gli operatori trascorrono gran parte della loro giornata lavorativa siano realizzati con vetro di tipo standard. Il risultato è che spesso questi elementi finiscono

per rompersi, con rischi elevati per la sicurezza dei lavoratori stessi e con alti costi alti a carico delle aziende per la relativa sostituzione, a cui si aggiungono quelli dovuti al fermo macchina. Come fare per garantire la massima protezione all’operatore e prevenire ogni tipo di rischio, dunque? A questa domanda ha cercato di rispondere Roberto Agostoni, “Senior Sales Manager South Europe” di Hammerglass, società specializzata nella sicurezza e nella protezione che produce e commercializza soluzioni in policarbonato praticamente infrangibili per diverse tipologie di veicoli, nell’ambito di una presentazione durante la convention annuale organizzata dall’EDA (European Demolition Association), tenutasi lo scorso giugno a Belgrado.

Hammerglass

Un duplice problema

“Viviamo in un’epoca sfidante e competitiva, in cui le aziende non possono permettersi fermi macchina dovuti a un evento facilmente pronosticabile come la rottura del vetro del pannello della cabina”, spiega Roberto Agostoni. “I costi imputabili a una problematica di questo genere possono essere alti perché non riguardano solo il prezzo di un nuovo pannello in vetro, ma anche quelli per l’installazione e il servizio, senza considerare le perdite dovute al fermo macchina, il costo del noleggio di un mezzo sostitutivo ed eventuali sanzioni dovute ai ritardi produttivi. Si tratta di un processo non sostenibile”. Come sottolinea il manager di Hammerglass, in aggiunta al tema dei costi elevati imputabili alla rottura del vetro c’è anche una questione altrettanto importante che riguarda la sicurezza degli operatori. “Immaginiamo di dover lavorare ogni giorno come operatore all’interno di una macchina movimento terra e di non sapere se il pannello davanti a noi si romperà o meno. Perché in un settore così regolamentato, in cui vengono prese le più alte precauzioni per assicurare la sicurezza e l’efficienza delle operazioni, continuiamo a utilizzare il vetro in un modo che contraddice ciò che sappiamo delle sue proprietà? Tutto ciò evidenzia chiaramente una lacuna importante nel trasformare in pratica tutto ciò che conosciamo di questo nostro materiale”.

Conoscenze e competenze

Nel tentativo di spiegare in modo concreto quanto possa essere importante utilizzare le conoscenze e le competenze svi-

ROBERTO AGOSTONI

“SENIOR SALES MANAGER SOUTH EUROPE” DI HAMMERGLASS, È INTERVENUTO ALLA CONVENTION

ANNUALE ORGANIZZATA DALL’EDA (EUROPEAN DEMOLITION ASSOCIATION) LO SCORSO GIUGNO A BELGRADO

HAMMERGLASS È UN MARCHIO

REGISTRATO CHE IDENTIFICA ANCHE

IL MATERIALE SPECIFICO CON CUI SONO REALIZZATI I PANNELLI

COMMERCIALIZZATI DALL’AZIENDA, OVVERO UN POLICARBONATO TOTALMENTE TRASPARENTE IN GRADO DI ASSICURARE L’ASSENZA DI ONDULAZIONI E DEFORMAZIONI

luppate da Hammerglass su questo materiale in maniera più saggia, Agostoni ha proseguito il suo intervento riportando un aneddoto relativo a un cantiere, con protagonisti il responsabile della sicurezza, Sven, e l’operatore in cabina, Jorgen. “Sven decise di optare per l’acquisto di vetri di sicurezza per le nuove macchine nonostante non ci fossero normative o standard che imponevano tale scelta. Dopo aver valutato diverse soluzioni la scelta ricadde su un rivestimento in policarbonato infrangibile e ad alte performance, una soluzione testata per ogni possibile rischio che l’attività lavorativa quotidiana di Jorgen potesse proporre. Una decisione che riuscì a prevenire un vero e proprio disastro, dato che nei giorni seguenti una pietra di oltre 10 t colpì il finestrino del mezzo in cui stava lavorando Jorgen, senza rompere il pannello ma solo facendolo rientrare in parte nell’a-

COMPONENTI

ROBERTO AGOSTONI

“SENIOR SALES MANAGER SOUTH EUROPE” DI HAMMERGLASS

bitacolo. Se al posto di questa soluzione ci fosse stato un vetro standard il destino di Jorgen sarebbe stato diverso. Invece è uscito dalla macchina senza un graffio e l’anno successivo è andato in pensione, dopo aver lavorato per più di 45 anni come operatore”.

Linee guida più chiare

Per le macchine pesanti utilizzate per la demolizione, o in altri ambiti applicativi caratterizzati da condizioni gravose come le costruzioni o gli scavi, ci sono numerosi test che il parabrezza dell’abitacolo deve superare per garantire la massima sicurezza dell’operatore. “Tra questi il test OPG/Fops di 2° livello è pensato per garantire una postazione di lavoro sicura agli operatori, trasferendo l’impatto di un corpo in caduta direttamente verso la cabina. In questo contesto la soluzione utilizzata maggiormente è una griglia metallica da posizionarsi davanti al finestrino frontale dell’abitacolo. Il problema è che questo tipo di accorgimento, seppure superi gli standard OPG/Fops di 2° livello, non assicura una completa protezione all’operatore. Ciò perché la griglia, per sua natura, prevede una serie di spazi tra le varie barre che possono favorire il passaggio di pietre o altri materiali in grado di rompere il vetro”. Per questo motivo, come sottolinea Agostoni, è necessario individuare soluzioni alternative alle griglie di protezione. “Una soluzione certificata per la sicurezza, caratterizzata da pannello in vetro e profilo, che passi questi stessi test elimina la necessità di ricorrere a griglie di protezione, non solo rendendo

IL MATERIALE CON CUI SONO REALIZZATI I VETRI HAMMERGLASS È

L’UNICO SUL MERCATO A VANTARE LA CERTIFICAZIONE DELLO STANDARD ECE 43R ED È UTILIZZATO SU MACCHINE PER LE COSTRUZIONI E IL MOVIMENTO TERRA, DOVE GLI OPERATORI SONO ESPOSTI A RISCHI E PERICOLI SPESSO ELEVATI

il lavoro dell’operatore più sicuro, ma anche migliorando la visibilità e il comfort di guida. Due fattori fondamentali che migliorano la soddisfazione dei lavoratori e che possono attrarre figure professionali qualificate”. Operando da sempre con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei lavoratori all’interno delle macchine operatrici Hammerglass si pone l’obiettivo, attraverso la partecipazione a vari studi di gruppo, di creare uno standard ISO per gli schermi di sicurezza in plastica rigida, in modo da poter offrire linee guide più chiare e precise agli operatori di tutto il mondo. “Questi nostri sforzi sono orientati a promuovere la sicurezza e a migliorare

I COSTI IMPUTABILI ALLA ROTTURA DEL VETRO DEL PANNELLO DI UNA CABINA DI UNA MACCHINA OPERATRICE POSSONO ESSERE MOLTO ALTI PERCHÉ NON RIGUARDANO SOLO IL PREZZO DEL NUOVO PANNELLO, MA ANCHE QUELLI PER LA RELATIVA INSTALLAZIONE, OLTRE ALLE PERDITE DOVUTE AL FERMO MACCHINA. LE SOLUZIONI HAMMERGLASS COSTITUITE DA PANNELLO IN VETRO E PROFILO ELIMINANO LA NECESSITÀ DI RICORRERE A GRIGLIE DI PROTEZIONE, RENDENDO IL LAVORO DELL’OPERATORE PIÙ SICURO E MIGLIORANDO LA VISIBILITÀ E IL COMFORT DI GUIDA

“GUARD RABS” È IL PRODOTTO DI PUNTA DI HAMMERGLASS: OFFRE UNA SICUREZZA ANCORA PIÙ

ELEVATA RISPETTO A UNA SOLUZIONE STANDARD ED È COSTITUITA DA UN TELAIO E DA DUE PANNELLI DI VETRO MONTATO DIRETTAMENTE SULLA CABINA DELLE MACCHINE

l’efficienza minimizzando i fermi macchina dovuti a incidenti che potrebbero essere evitati”, conclude Agostoni. “Non solo, la presenza di norme e linee guida più chiare e definite renderebbero molto più semplice il lavoro di chi si trova a dover prendere decisioni in merito alla sicurezza degli operatori, come i titolari delle aziende e i responsabili della sicurezza. Insomma, ci sarebbero solo vincitori”.

Le soluzioni di Hammerglass Hammerglass è un marchio registrato che identifica anche il materiale specifico con cui sono realizzati i pannelli commercializzati dall’azienda, ovvero un policarbonato trasparente, assente da ondulazioni e deformazioni alla vista e l’unico sul mercato a vantare la certificazione dello standard ECE 43R. “Questo materiale è utilizzato da oltre 20 anni con grande successo in diverse applicazioni e, limitatamente alla divisione che comunemente chiamiamo Automotive, su macchinari per le costruzioni e movimento terra in cui gli operatori sono esposti a rischi e pericoli rilevanti”, spiega Agostoni. “Nello specifico, la nostra azienda offre due diverse tipologie di soluzioni: la prima, che definiamo standard, prevede la sostituzione di uno qualsiasi dei vetri originali di una cabina con un nostro pannello in policarbonato; la seconda, denominata ‘Hammerglass Guard Rabs’, è pensata per offrire una sicurezza ancora più elevata ed è costituita da un telaio costruito con due pannelli del nostro materiale che, una volta montato sulle macchine, permette di sostituire le griglie di protezione”. ■

hinowa.com Portata

• Super compatto e altamente maneggevole.

• Sviluppato per sollevare e trasportare casse e pallet in condizioni prima impensabili e su qualsiasi tipo di terreno come erba, fango, sabbia, neve, ghiaia, in salita o in discesa.

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Kohler Engines

UN SUCCESSO condiviso

“SLo scorso luglio si è svolta la 2a edizione dei “Demo Days”, organizzata dal costruttore di motori presso lo storico stabilimento di Reggio Emilia. Un appuntamento che ha messo in primo piano i racconti e le esperienze delle aziende partner e che ha consentito ai media italiani ed europei di testare sul campo le prestazioni dei suoi prodotti

apere che Kohler Engines e i suoi motori vengono associati al nome di aziende così importanti è per noi un grande motivo di orgoglio e al tempo stesso un input a continuare con forza nel nostro percorso di crescita, in modo che il nostro successo sia anche il loro. Siamo ben consci del fatto che le condizioni del mercato non sono certamente ideali, ma il nostro obiettivo è stare al fianco delle imprese con cui collaboriamo sia nei momenti positivi che in quelli più complessi. Credo che questa sia una dimostrazione concreta di quanto sia importante per noi il concetto di partnership”: si è conclusa con queste parole di Vincenzo Perrone, presidente di Kohler Engines, la 2a edizione dei “Demo Days” organizzata dall’azienda presso lo storico stabilimento di Reggio Emilia, sede

italiana per la produzione di motori diesel. Un evento diventato una piacevole consuetudine e che ha offerto una panoramica completa delle applicazioni del portfolio del costruttore, dando la possibilità alla stampa specializzata italiana ed europea di

I DEMO DAYS HANNO OFFERTO AI MEDIA PARTNER ITALIANI ED EUROPEI UNA PANORAMICA COMPLETA DELLE APPLICAZIONI DEL PORTFOLIO DI KOHLER ENGINES, PERMETTENDO LORO DI SPERIMENTARE IN PRIMA PERSONA LE PRESTAZIONI DEI PRODOTTI

scoprire i prodotti e sperimentarne in prima persona le prestazioni.

Versatilità

all’ennesima potenza

Protagonista assoluta dei Demo Days 2024 è stata la serie KSD, una piattaforma di motori con potenza inferiore a 19 kW, versatile e pensata per adattarsi nel migliore dei modi alle normative di tutti i paesi del mondo e, al tempo stesso, a ogni tipologia di macchina. In produzione dal 2023 e adottata da numerosi clienti che ne hanno già apprezzato i benefici, la gamma è progettata per incrementare la produttività delle macchine, diminuire il costo totale di proprietà e ridurre i fermi macchina. Merito di una mappatura del motore accurata e di intervalli di manutenzione prolungati, oltre che dell’assistenza globale Kohler, che as-

sicura un puntuale supporto post-vendita. Attualmente la gamma è disponibile in tre modelli - KSD 1403NA (Naturally aspirated), KSD 1403TC (Turbocharged) e KSD 1403TCA (Turbocharged con aftercooler) - e offre performance di primo piano, con una coppia che raggiunge i 120 Nm a 1.400 giri/min e una potenza massima di 18.4 kW a 1.800 giri/min. Anche i vantaggi in termini di Total Cost of Ownership, rispetto a motori della stessa categoria, sono molto importanti, con circa 240 euro di costi per la manutenzione risparmiati per 1.000 ore di utilizzo della macchina, che diventano addirittura 509 euro se le ore raddoppiano. I Product Manager di Kohler Engines hanno seguito passo dopo passo ogni singolo cliente per ottimizzare l’integrazione dei motori KSD nelle loro macchine e i vantaggi sono emersi in ogni tipologia di applicazione e nei principali ambiti operativi. “Nei carrelli elevatori abbiamo ottenuto un risparmio di carburante del 10% in un ciclo di lavoro tipico, mentre nelle piattaforme aeree abbiamo rilevato una migliore risposta al carico”, ha spiegato Abhiroop Garg, Product Manager KSD di Kohler Engines. “Nei miniescavatori si sono registrate prestazioni migliorate e un funzionamento ottimale anche in condizioni estreme, nei caricatori articolati e nelle loro varie attrezzature è stato invece riscontrato che il motore è in grado di adattarsi a tutte le condizioni di lavoro, offrendo una reattività superiore”.

Meno costi, più performance

Tra i brand più importanti ad aver scelto di equipaggiare le proprie macchine con i motori della linea KSD spicca JCB, con cui Kohler Engines vanta un sodalizio lungo oltre 10 anni. Non è un caso che tra i numerosi fiori all’occhiello del nuovo miniescavatore JCB 25Z-1, progettato dal costruttore britannico per diventare il punto di riferimento nel segmento delle 2,5 t, ci sia anche il nuovo motore KSD 1403NA, in aggiunta a significativi miglioramenti dell’impianto idraulico, del tracciamento, delle attrezzature e del comfort. “JCB ha sviluppato questa macchina in modo che potesse rappresentare un benchmark nel suo specifico settore di mercato e il motore Kohler KSD rappresenta il complemento perfetto per raggiungere questo importante traguardo”, ha spiegato

IL PRESIDENTE DI KOHLER ENGINES, VINCENZO PERRONE, NEL SUO INTERVENTO CONCLUSIVO HA SOTTOLINEATO QUANTO L’AZIENDA ABBIA A CUORE LA COLLABORAZIONE CON I SUOI PARTNER COMMERCIALI, RINGRAZIANDOLI PER LA PARTECIPAZIONE ALL’EVENTO

Davide Fontana, Key Account Manager JCB di Kohler Engines. “Grazie alla sua densità di coppia elevata e a una risposta transitoria ottimale il motore KSD 1403NA è in grado di incrementare le performance nel nuovo miniescavatore JCB 25Z-1 sia in termini di scavo che di sollevamento.

Questo miglioramento prestazionale viene raggiunto con una riduzione del consumo di carburante del 5%”. L’integrazione del motore KSD all’interno del miniescavatore JCB da 2,5 t riduce inoltre i costi di gestione, grazie all’intervallo di manutenzione di 500 ore (sia per il motore che per la macchina), l’assenza di post-trattamenti necessari per l’omologazione a Stage V e Tier Final e al nuovo sistema di Autostop che dopo 30 secondi di mancato utilizzo favorisce lo spegnimento automatico. “Il nuovo JCB 25Z-1 non solo offre performance superiori e un’elevata efficienza, ma rappresenta un ottimo luogo in cui lavorare”, ha concluso Fontana. “La nuova seduta all’interno della cabina e una serie di nuove prestazioni elettroniche rendono l’esperienza di guida più confortevole, così come la riduzione del rumore e delle vibrazioni”.

Perfetti per ogni applicazione

A beneficiare dei vantaggi dei motori

Kohler KSD è anche il nuovo mini-loader 6.3 iDS di MultiOne, azienda vicentina fondata nella seconda metà degli anni Novanta che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi un ruolo di rilievo nel segmento delle minipale multifunzione per molteplici applicazioni. “Molte delle nostre macchine sono alimentate dai motori Kohler Engines, ma il modello 6.3 iDS è il primo a essere equipaggiato con un KSD 1403NA, che, con i suoi 25 CV e l’elevata coppia (90 Nm a 1.800 giri/min), offre

L’OPINIONE

NINO DE GIGLIO

DIRETTORE “MARKETING COMMUNICATIONS & CHANNEL MANAGEMENT” DI KOHLER ENGINES

“I Demo Days non costituiscono un semplice evento, ma rappresentano il culmine del nostro costante impegno nel supportare i clienti durante l’intero processo di adozione e sviluppo della soluzione più adatta alle loro esigenze. Siamo profondamente grati per la fiducia che ci dimostrano da due anni sostenendo questa iniziativa, che diventerà un appuntamento fisso e che offrirà spazio a numerosi clienti. I nostri partner della stampa ci accompagnano nel percorso di condivisione della nostra storia e delle nostre innovazioni e siamo orgogliosi di continuare a coltivare questo prezioso rapporto”.

prestazioni eccezionali e rispetta gli standard globali di emissione”, ha sottolineato il General Manager di MultiOne, Erik Fabiano Ceresato. Il mini-loader può sollevare oltre 1.100 kg, unendo la forza alla facilità di trasporto ed è supportato da un sistema idraulico Hi-Flow che aumenta la potenza con gli attrezzi MultiOne. La terza azienda che ha voluto raccontare la sua esperienza di utilizzo dei motori Kohler è Caron, realtà specializzata nella progettazione e produzione di trattrici agricole. “Caron si distingue per la versatilità, le prestazioni e la possibilità di personalizzazione dei suoi mezzi, con una particolare attenzione al comfort e alla sicurezza. Le stesse caratteristiche che l’azienda ricerca nella collaborazione con i propri partner, in particolare con i costruttori di motori”, ha spiegato Andrea

Caron, fondatore dell’azienda. “Per questo motivo nel modello C50 della Serie C Caron ha scelto il motore a 3 cilindri KSD 1403TCA da 1,4 l, che garantisce straordinari valori di coppia a bassi regimi senza superare i 19 kW, eliminando la necessità di sistemi di trattamento dei gas di scarico”. Anche MDB, azienda italiana con oltre 45 anni di esperienza nel settore delle macchine agricole e industriali, utilizza con profitto da diverso tempo i motori Kohler, nella fattispecie nella sua serie Green Climber, e ha in programma di equipaggiare le sue macchine speciali (carrelli elevatori cingolati e minipale con braccio telescopico) con la nuova linea KSD. “Gli standard di emissione dei motori Kohler consentono un’implementazione globale, mentre la configurazione elettronica, combinata con il turbocompressore, assicura prestazioni ottimali in tutte le condizioni, riducendo la necessità di manutenzione e i costi operativi a lungo termine”, ha sottolineato Marco Di Biase di MDB, figlio del fondatore Mario.

Non solo KSD

Oltre a dare spazio alle aziende che hanno utilizzato i motori della serie KSD, i Demo Days hanno offerto qualche esempio applicativo di un altro motore, il KDI 2504, che ha superato le 350.000 unità prodotte e che negli ultimi anni ha dominato il mercato dell’edilizia e dell’agricoltura accumulando oltre un

miliardo di ore operative sul campo. Tra queste spicca Merlo, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di sollevatori telescopici. “Siamo riconosciuti nel mondo per aver progettato macchine compatte che assicurano la massima visibilità, anche grazie a una particolare configurazione che posiziona il motore in direzione longitudinale, sul lato destro del telaio, e di conseguenza anche i vari componenti devono esserlo”, ha spiegato Mattia Bodino, Marketing Manager di Merlo. “Abbiamo scelto i motori Kohler dopo aver testato altri brand, perché su queste tipologie di macchina, come ad esempio il sollevatore P 27.6, sono davvero imbattibili sul piano delle prestazioni”. Anche Cormidi, società con sede nel salernitano che si occupa dello sviluppo e della produzione di mini dumper e minipale cingolate, vanta una collaborazione di lungo corso con Kohler. A breve anche i modelli dell’azienda della linea C55, C60 e C65 vedranno il passaggio dai loro attuali motori a più performanti KSD 1403. ■

made in Italy

PAROLA D’ORDINE: RESILIENZA

Seppure possa essere considerata relativamente giovane - in quanto costituita nel 2019 dalla fusione tra Assiot-Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi e AssofluidAssociazione Italiana dei Costruttori

e Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico, cui è seguito l’ingresso nel 2022 di Fndi-Federazione Nazionale della Distribuzione IndustrialeFedertec racchiude all’interno di un’unica grande realtà l’esperienza di oltre 50 anni delle due associazioni fondatrici nei settori della Meccatronica per

la Potenza Fluida, la Trasmissione di Potenza, il Controllo e l’Automazione Intelligente dei Prodotti e dei processi industriali, rappresentando uno spaccato importante dell’economia italiana ed esprimendo valori di assoluto rilievo con un fatturato che nel 2023 si è attestato a quasi 14,7 miliardi di euro. Un com-

parto che, dopo la crisi del 2020 legata alla pandemia, ha vissuto due annate estremamente positive, ma che nell’ultimo anno ha dato i primi segnali di un fisiologico rallentamento, come ha spiegato il presidente dell’associazione, Mauro Rizzolo, nel corso della Giornata Economica Federtec, in cui sono stati

Federtec ha presentato i dati relativi all’andamento nel 2023 dei comparti

Fluid Power e Mechanical Power Transmission, evidenziando la capacità delle imprese di resistere alle tensioni di mercato principalmente grazie all’incremento delle esportazioni. Si è invece registrata una flessione del mercato interno, che richiederà nuovi investimenti volti a incoraggiare la produzione nazionale di Daniele Smiraglia

presentati i dati del settore.

“Nel 2023 le imprese italiane hanno saputo resistere al complesso contesto politico-economico, principalmente attraverso l’incremento delle esportazioni, in netta controtendenza rispetto al 2022, quando una considerevole parte della produzione era destinata al mercato

domestico. Tuttavia nel 2023 si è anche registrata una modesta contrazione del mercato interno. Questo ci pone di fronte a una significativa sfida che richiede politiche economiche mirate a promuovere gli investimenti sul territorio nazionale, incoraggiando sia il consumo interno che la produzione nazionale”.

PARLANO I PRODUTTORI 1 / HYDRECO UN’OFFERTA SEMPRE

MICHELE GUIATI

MANAGING DIRECTOR HYDRECO

HYDRAULICS ITALIA

Hydreco Hydraulics Italia, con sede a Vignola (MO) e un’unità operativa a Parma, è parte del Gruppo Duplomatic, acquisito nel 2022 da Daikin Industries. L’azienda sviluppa prodotti oleodinamici per applicazioni mobili e trasporto dei materiali. In sinergia con le realtà che compongono il Gruppo la gamma si è ampliata e diversificata, rispondendo rapidamente alle esigenze del mercato per proporre soluzioni complete. Per quanto concerne le pompe e i motori a ingranaggi esterni, dopo il consolidamento della produzione dei gruppi 1, 2 e 3, è stata introdotta una versione aggiornata del gruppo 3 con corpo in ghi-

PIÙ AMPIA

sa per migliori prestazioni. Nel gruppo 2 sono ora disponibili pompe tandem con valvola di sequenza (hi-low), ideali per applicazioni che richiedono di combinare in una pompa doppia alta portata a bassa pressione con alta pressione e bassa portata. Tra le novità si segnalano divisori di flusso nel gruppo 2, con una versione funzionalmente migliorata in fase di studio. Hydreco produce anche valvole di controllo direzionale. Le prime due taglie della nuova serie MS di valvole componibili, la 100 e la 130, con portate nominali di 100 e 130 l/min rispettivamente, saranno disponibili da ottobre. Queste valvole offrono diverse tipologie di comandi (idraulico, elettroidraulico, pneumatico e manuale a leve) e numerose opzioni di configurazione. Il team Hydreco, in collaborazione con Duplomatic, sta ora lavorando sull’implementazione della taglia 70, con una portata di circa 70 l/min. Tra i prodotti commercializzati dall’azienda anche joystick elettrici/elettronici, centraline di controllo e prese di forza. Il nuovo joystick elettrico-proporzionale compatto, MHDC, dotato di sensore Hall 3D e microcontrollore a 32 bit, sarà presentato all’EIMA di Bologna a novembre. Questo prodotto si

Un 2023 in “chiaro scuro”

A presentare i dati aggregati del comparto è stato Marco Ferrara, General Manager di Federtec dal 2020 e direttore di Assofluid dal 1998, evidenziando come il fatturato delle imprese nel 2023 abbia visto un incremento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Se da un lato si sono rivelate in crescita le esportazioni, che hanno raggiunto un valore di 8.933 milioni di euro con un incremento del 2,9% rispetto al 2022, dall’altro lato il mercato nazionale ha visto un calo del 2,6%, passando dai 10.644 milioni di euro dell’anno precedente a 10.366 milioni del 2023. Una diminuzione dovuta alle performance negative delle importazioni (4.611 milioni di euro, -5% rispetto al 2022), ma anche - seppur in maniera più

distingue per la dimensione della base capace di collocarsi anche nei braccioli e nelle strutture più compatte delle macchine di movimento e per un’elevata flessibilità negli input/output. Sarà disponibile in versione CANopen e analogica 0-5V, con sviluppo futuro per uscite PWM. Per quanto riguarda le centraline, Hydreco ha sviluppato un nuovo hardware basato su un’architettura elettronica modulare e flessibile, con un microprocessore a 32 bit di ultima generazione. Questa soluzione sarà presentata anch’essa all’EIMA e consente di gestire unità come master o slave, utilizzando l’ambiente di sviluppo LogicLab, noto per la sua facilità d’uso e compatibilità con i linguaggi di programmazione PLC IEC61131-3. Hydreco Hydraulics Italia sta inoltre sviluppando nuove soluzioni per le prese di forza, con l’obiettivo di fornire prodotti leggeri e aggiornati per il mercato europeo, realizzati in leghe di alluminio e capaci di gestire coppie fino a 650 Nm. Queste unità possono essere installate sia sul retro che sul lato del cambio dei veicoli, ampliando così le opzioni per le applicazioni su strada.

lieve - delle consegne interne (5.755 milioni, -0,6%). In considerazione dei valori dell’export il saldo commerciale resta positivo e per la prima volta ha superato abbondantemente la barriera dei 4 miliardi (4.322 milioni di euro nel 2023), segnando anche un aumento di quasi il 13% rispetto all’anno precedente.

Aumenta il fatturato, calano gli ordini

I numeri del segmento Fluid Power, che racchiude le imprese che operano nel settore dell’oleoidraulica e della pneumatica, sono stati presentati dal consigliere di Federtec e presidente di Assofluid, Roberto Renzini. Il comparto nella sua totalità ha visto un leggero incremento dei ricavi nel corso del 2023, che si sono attestati a quota 4.829 milioni di euro (+1,8% in confronto ai 4.745 milioni dell’anno precedente). Sul fronte opposto, il numero degli ordini è invece stato protagonista di una consistente discesa (-18,5%), che ha superato i 20 punti percentuali se si considerano soltanto gli ordini esteri. Positive sono state invece le esportazioni, che a valore hanno totalizzato 3.224 milioni di euro (+2,7% rispetto ai 3.130 milioni del 2022). Le importazioni sono diminuite del 2,7%, scendendo a quota 1.229 milioni di euro, con una riduzione degli ordini del 13,5%, mentre le consegne interne sono rimaste stabili (anche in questo caso si è tuttavia assistito a un calo degli ordini del 14,5%). In chiusura, il mercato nazionale si è attestato a 2.833 milioni di euro, registrando una leggera flessione (-1,2%) rispetto ai 2.868 milioni dell’anno precedente. Più significativa invece la diminuzione degli ordini a quota -14%.

Oleoidraulica e pneumatica

Le performance dell’oleoidraulica sono allineate a quelle dell’intero settore Fluid Power, con fatturato in leggera crescita e ordini in calo. Complessivamente, nel 2023, il comparto ha ottenuto ricavi per 3.794 milioni di euro (+3,3%), così come sono aumentate a valore sia le esportazioni (+4% a quota 2.621 milioni) che le consegne interne (+1,9% a 2.520 milioni). In picchiata invece gli ordini, che scendono del 22,5% per il

OLEODINAMICA E

PARLANO I PRODUTTORI 2 / OLEOMARKET LA CHIAVE DEL SUCCESSO? LE MISSIONI “IMPOSSIBILI”

Nonostante il 2023 sia stato un anno in cui molti operatori hanno vissuto una leggera flessione dei ricavi, Oleomarket ha chiuso in maniera positiva, anche grazie all’affermazione di nuovi progetti e proposte con nuovi clienti e nuovi mercati esteri. “ Il trend di mercato che riscontriamo nell’anno in corso è sicuramente più in salita rispetto ai precedenti. Nel comparto agricolo e del sollevamento, ad esempio, abbiamo riscontrato dei rallentamenti in termini di volumi, ma soprattutto notiamo che non è più presente l’entusiasmo che invece caratterizzava gli anni precedenti”, sottolinea Gianluca Fantuzzi, General Manager della società con sede a Reggio Emilia specializzata nella progettazione e nella produzione di tubazioni rigide sagomate, tubazioni flessibili raccordate a logo MARKHIP e in una vasta gam-

fatturato nel suo complesso, del 16,7% per le consegne interne e addirittura del 25,2% per l’export. Per quanto concerne l’import e il mercato interno il fatturato nel 2023 è calato rispettivamente del 4,7% (715 milioni di euro rispetto ai 681 milioni dell’anno precedente) e dello 0,6% (da 1.866 a 1.854 milioni), accompagnato da un altrettanto importante diminuzione degli ordini (-12,5% per le importazioni e -15,1% per il mercato interno).

ma di raccorderia per alta pressione. “ Nonostante ciò noi chiudiamo il primo semestre del 2024 con un incremento rispetto ai sei mesi precedenti, dovuto prevalentemente alla buona relazione d’affari intrapresa con nuovi e importanti gruppi che hanno approvato la nostra gamma con dei capitolati di qualifica. Le prospettive della seconda parte dell’anno potrebbero essere più critiche in quanto stiamo notando alcuni segnali che non inducono certo all’incremento di produzione”. Versatilità e flessibilità sono le caratteristiche che contraddistinguono maggiormente Oleomarket, rappresentandone il principale punto di forza. “Il catalogo standard è sicuramente un aspetto importante, ma ancor di più è la grande produzione dello speciale, del progetto ad hoc per il cliente, delle realizzazioni a volte ‘impossibili’ che gratificano i nostri clienti e soprattutto incoraggiano i nostri collaboratori. Anche recentemente è stato in visita un cliente residente in Nuova Zelanda e proprio su questo punto ha rimarcato la sua soddisfazione del nostro marchio chiedendoci la rappresentanza. I nostri investimenti sono concentrati e lo saranno anche per il futuro, sul costante miglioramento della qualità e nella piena soddisfazione del cliente”.

Nel segmento della pneumatica i dati di fatturato e ordinato, seppur in calo, sono molto più livellati rispetto al comparto dell’oleoidraulica. I ricavi nel 2023 si sono attestati a quota 1.035 milioni di euro, in discesa del 3,6% rispetto ai 1.074 milioni dell’anno precedente; mentre gli ordini nello stesso periodo sono diminuiti del 4,7%. Un calo che ha riguardato sia le esportazioni (-2,7% a quota 603 milioni) che le consegne interne (-4,9% a 432

milioni). Gli ordini invece hanno visto un calo generalizzato, ma molto più consistente nel caso delle consegne interne (-8,9%) rispetto alla flessione più ridotta dell’export (-1,7%). Il valore delle importazioni ha visto una leggera diminuzione, passando dai 548 milioni di euro del 2022 a 547 milioni dello scorso anno (-0,1%), con un calo degli ordini che invece si è dimostrato più considerevole (-14,7%), mentre il mercato interno, anch’esso in lieve calo (-2,3%), si è attestato a 979 milioni di euro rispetto ai 1.002 milioni del 2022, con ordini in discesa del 12,1%).

PARLANO I PRODUTTORI 3 / CARRARO

GLI INGRANAGGI DELLA CRESCITA

STEFANO IMAGE

DIRETTORE AFTER SALES & SPARE PARTS DI CARRARO DRIVE TECH ITALIA

Per Carraro, leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, il 2023 si è chiuso con un fatturato consolidato di 846,3 milioni di euro, con una crescita del 15,8% rispetto ai 730,8 milioni dell’anno precedente. I numeri sono stati molto positivi anche per quanto concerne gli investimenti, che si sono attestati a 49,5 milioni di euro con un sensibile incremento rispetto ai 41,9 milioni del 2022.  L’impegno finanziario in Ricerca e Innovazione nel 2023 è invece stato pari a 30 milioni di euro (3,54% sul fatturato), in linea con le previsioni (nell’anno precedente era stato di 31,7 milioni, 4,16% sul fatturato). Per l’anno in corso, come conferma Stefano Image, Direttore After Sales & Spare Parts di Carraro Drive

Tech Italia, è invece previsto un leggero calo in termini di fatturato rispetto al 2023. “I nostri principali mercati di riferimento stanno vivendo una generalizzata fase di rallentamento”, ha spiegato Image. “Per nostra scelta siamo presenti contemporaneamente in comparti molto differenti, quali ad esempio il movimento terra, l’agricoltura e le applicazioni stradali, e questa diversificazione ci permette di non subire completamente le oscillazioni dei singoli settori. Nonostante la contingenza di mercato stiamo come sempre continuando ad investire in innovazione tanto di processo quanto di prodotto. In particolare negli scorsi mesi abbiamo dedicato importanti risorse alla produzione di ingranaggi, comparto che ci sta regalando notevoli soddisfazioni a livello globale. Parallelamente stiamo spingendo nello sviluppo di nuove trasmissioni sia per macchine agricole sia per il construction equipment, allargando le nostre competenze anche all’elettrificazione. Nella mia divisione abbiamo avviato negli ultimi anni diverse nuove iniziative - di prodotto e di servizio - sia dedicate per clienti OEM sia per l’ambito IAM (Indipendent After Market) che ci porteranno a crescere rispetto al 2023”.

Performance internazionali

Per comprendere ancora meglio le dinamiche del mercato, durante l’evento è stata poi effettuata un’analisi dei dati del segmento Fluid Power nel corso degli ultimi dieci anni. Dal 2013 al 2023 il fatturato del comparto è cresciuto del 70%, passando da 2.837 milioni di euro a 4.829 milioni. Un incremento dei ricavi che si è dimostrato ancora più elevato se si considera soltanto l’export: da 1.797 milioni di euro del 2013 a 3.224 milioni del 2023, in crescita del 79%.

L’andamento delle esportazioni naturalmente è stato legato a doppio filo alla pandemia, con una prima discesa nel 2020 (2.150 milioni di euro rispetto ai 2.421 del 2019) e con una risalita costante negli anni a seguire (2.794 milioni nel 2021, 3.140 milioni nel 2022 e 3.224 milioni nel 2023). Il mercato nazionale, anch’esso protagonista di una battuta d’arresto nel 2020, si è ripreso successivamente ma con meno forza rispetto alle esportazioni.

Per quanto concerne i mercati esteri, il settore dell’Oleoidraulica ha visto una crescita delle vendite negli Stati Uniti (+8,7% rispetto al 2022) e in Cina (+6,6%), mentre in molti Paesi europei si è assistito a un calo in termini di fatturato, ma soprattutto di ordini. In Germania, ad esempio, si è registrato un calo dell’ordinato del 13,2%, con vendite diminuite dell’1,6%), mentre in Francia il decremento degli ordini ha toccato quota -12% (i ricavi invece sono aumentati del 9%). Il compar-

to della Pneumatica non si è discostato molto rispetto al precedente, evidenziando un aumento delle vendite del 9,8% negli Stati Uniti e percentuali negative in Europa soprattutto negli ordini (-15,5% in Germania). Una delle poche eccezioni è rappresentata dalla Spagna, in cui sia il fatturato (+7,3%) che gli ordini (3,5%) sono stati caratterizzati dal segno più.

Il Mechanical Power Transmission

Fabio Gallo, Consigliere di Federtec, ha invece evidenziato i numeri del comparto Mechanical Power Transmission. Un segmento, quello costituito dalle imprese che operano nel settore delle trasmissioni meccaniche, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 9,9 miliardi di euro, pari a oltre il 68% dei ricavi complessivi, in leggere crescita (+1,3%) sul 2022. A trainare il fatturato sono state le esportazioni, che sono passate da 5.541 milioni di euro a 5.709 milioni (+3%). Ha vissuto invece una leggera flessione il mercato interno (-3,1%), dovuta soprattutto a una diminuzione dell’import (-5,8%) dato che le consegne interne non hanno subito evidenti variazioni (-0,9%). Molto positivo invece il saldo commerciale, che ha registrato un

PARLANO I PRODUTTORI 4 / H.P.S. CENTRO OLEODINAMICO SIAMO IN UN NUOVO PERIODO DI CRESCITA

GIUSEPPE DE PAOLA

RESPONSABILE UFFICIO TECNICO H.P.S. CENTRO OLEODINAMICO

Presente sul mercato da oltre 20 anni, H.P.S. Centro Oleodinamico opera nel settore della vendita e revisione di componenti oleodinamici in numerosi ambiti applicativi, quali ad esempio il navale, l’industria, la cantieristica e l’agricoltura. Una realtà che ha chiuso il 2023 in modo molto positivo e che si appresta a continuare a crescere anche nell’anno in corso. “Dopo un triennio caratterizzato da un clima di grande incertezza ci siamo finalmente avviati verso un’importante fase di

ripresa, con numeri in costante crescita che nell’ultimo anno sono stati addirittura migliori rispetto al periodo pre-pandemico”, ha sottolineato Giuseppe De Paola, responsabile dell’Ufficio Tecnico di H.P.S. Centro Oleodinamico. “Il trend è inoltre confermato anche per l’anno in corso, dato che fino a oggi abbiamo segnato un +5% rispetto al 2023 e in considerazione del fatto che le prospettive sono di crescita anche per la seconda parte dell’anno”. Tra le note dolenti, in un quadro tendenzialmente positivo, la difficoltà di trovare nuova forza lavoro. “Attualmente la nostra azienda vanta 25 persone tra dipendenti e collaboratori, ma a regime, per gestire la mole di lavoro in costante crescita, dovremmo essere almeno il triplo. Purtroppo oggi la situazione è cambiata radicalmente rispetto a una decina d’anni fa e vediamo giorno dopo giorno quanto è difficile trovare nuove leve da formare e da introdurre nel mercato del lavoro”.

incremento del 19,2% (da 1.953 milioni di euro a 2.327 milioni del 2023).

La categoria di prodotto che si è meglio distinta nel corso del 2023 è quella degli ingranaggi, che ha denotato una crescita del 3,9% rispetto all’anno precedente (la quota sul totale è passata dal 13,7% al 14,1%). Sul secondo gradino del podio, le trasmissioni meccaniche sono cresciute dell’1,6% a quota 2.017 milioni di euro, mantenendo praticamente invariato il peso sul fatturato complessivo. L’unico segmento a cedere è stato invece quello dei cuscinetti, che ha chiuso il 2023 con 2.947 milioni di euro (-3,6% rispetto ai 3.057 milioni del 2022) e con una riduzione della quota sul totale del fatturato da 31,4% a 29,9%.

Gli ingranaggi, rispetto alle altre due tipologie di prodotto, hanno visto anche la crescita più sostanziosa in termini di export (+6,9%), attestandosi a 790 milioni di euro rispetto ai 739 milioni del 2022, con una quota del 13,8% sul totale. Sono rimaste invece sostanzialmente stabili le consegne in-

PARLANO

terne (739 milioni di euro). Per quanto concerne trasmissioni meccaniche, le esportazioni sono aumentate del 2,4%, passando da 1.377 milioni di euro di due anni fa a 1.410 milioni del 2023, con un peso sul totale dell’export pari al 24,7%, mentre il mercato interno ha registrato un leggero calo delle consegne (-0,3%). Le performance peggiori sono state ancora una volta quelle dei cuscinetti: l’export si è attestato a quota 1.498 milioni di euro nel 2023 rispetto ai 1.527 milioni dell’anno precedente (-1,9%); le consegne interne hanno registrato una flessione maggiore (-5,3%), pur mantenendo la quota maggiore (34,9%) rispetto a trasmissioni meccaniche e ingranaggi (entrambe a poco più del 14%).

Come per il comparto Fluid Power, la parte conclusiva dell’intervento a cura di Fabio Gallo è stata riservata all’analisi dei dati dell’ultimo decennio e alle performance internazionali. Per quanto riguarda la serie storica dal 2013 al 2023 i numeri hanno evidenziato un sostanziale incremento dei principali

I PRODUTTORI 5 / BOSCH REXROTH

indicatori, così come sono state quasi tutte con il segno positivo le percentuali attestanti l’interscambio commerciale con gli altri paesi. Qualche esempio? Nei principali mercati il settore Mechanical Power Transmission ha registrato un incremento delle esportazioni del 2,9% sia in Europa che nell’America del Nord, raggiungendo addirittura il +4,9% in Asia. Procedendo con l’analisi dei principali partner commerciali, la Germania si trova al primo posto sia per le esportazioni che per le importazioni, rispettivamente a quota 1.125,8 milioni di euro (+5,1% rispetto al 2022) e 957,8 milioni di euro (+6,4%). Molto bene anche la Francia, che occupa il terzo gradino del podio in entrambe le categorie: 540,5 milioni di euro in riferimento all’export (+9,2%) e 310,8 milioni nell’import (+10,4%). Al secondo posto troviamo invece gli Stati Uniti nelle esportazioni, a quota 744,6 milioni di euro (+2%), e la Cina nelle importazioni (692,2 milioni di euro, ma con un calo del 23,8% rispetto al 2022). ■

MERCATO IN FLESSIONE MA PRONTO A RILANCIARSI

ANTONIO TOLVE

DIRETTORE VENDITE MOBILE APPLICATION

BOSCH REXROTH

Per Bosch Rexroth, leader mondiale di tecnologie integrate per l’automazione industriale e la movimentazione di macchine operatrici mobili nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e della logistica, il 2023 per il settore Mobile Application è stato un anno di attesa, che non ha mostrato né

grossi cali, né grandi preoccupazioni, nonostante la congiuntura di mercato non positiva. “Occorre considerare in primo luogo quanto è accaduto nei due anni precedenti, che sono stati formidabili sia sul piano degli ordini che dei volumi prodotti”, ha spiegato Antonio Tolve, direttore vendite della divisione Mobile Application di Bosch Rexroth. “Per la nostra divisione è stato comunque un buon anno, con alti livelli di fatturato, mentre il 2024 desta maggiori preoccupazioni. Attualmente siamo infatti dimensionati per garantire capacità produttive adeguate ai volumi richiesti nel 2021 e nel 2022 e, di conseguenza, per compensare il calo dei volumi che sta caratterizzando i tre principali mercati in cui operiamo, saremo chiamati a rivedere le nostre logiche produttive”. Secondo il manager, il mercato in Italia nel corso del 2023 ha

denotato un rallentamento nell’ordine del 5%-10% da parte dei grandi costruttori di macchine operatrici, con una conseguente diminuzione della necessità di approvvigionamento di materiale oleodinamico e meccanico. “Se il 1° trimestre del 2023 ha vissuto del riflesso degli ordini dell’anno precedente, dalla seconda parte dell’anno il mercato è stato protagonista di un’importante frenata, che ha visto i suoi primi effetti all’inizio del 2024 e che credo proseguirà almeno fino alla fine dell’anno, con un calo complessivo in termini di fatturato per i principali attori della filiera intorno al 20%. Potremmo vedere una ripresa nella parte conclusiva del 2025, che tendenzialmente sarà in linea con l’anno precedente, mentre si auspica una crescita a partire dal 2026”.

Il nuovo collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Venezia

Quel treno PER TESSERA

Entro la fine dell’anno una nuova linea collegherà l’aeroporto di Venezia alla rete ferroviaria nazionale potenziando l’intermodalità treno-aereo, anche in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, evento che comporterà un aumen-

to dei flussi turistici sul territorio veneto. Al Marco Polo nascerà quindi la stazione “Venezia-Aeroporto”, interrata, a due binari e collegata al terminal aeroportuale. L’intervento, tra i tanti previsti dal Piano industriale 2022-2031, rientra nel progetto “Cantieri Parlanti”, l’iniziativa del Gruppo FS (con le socie-

tà RFI e Italferr) in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le imprese coinvolte nei lavori e i Commissari Straordinari di Governo. “Si apre oggi un nuovo rinascimento per il nostro territorio: grazie a quest’opera il Veneto sarà la prima Regione d’Italia ad avere un aeroporto con una stazione

È in fase di completamento la nuova ferrovia a doppio binario progettata per collegare la linea ferroviaria VeneziaTrieste con l’aeroporto internazionale Marco Polo. Un progetto a cui stanno lavorando importanti imprese del settore delle fondazioni e in cui si stanno rendendo protagoniste sei macchine a marchio Casagrande di Ettore Zanatta

passante dove ogni giorno transiteranno 18 treni a lunga percorrenza e 43 regionali, per un totale di 61 convogli, uno ogni 15 minuti. Un’infrastruttura del valore di 644 milioni di euro, funzionale ai Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. Il nuovo collegamento ferroviario sarà infatti di fondamentale im-

portanza per migliorare l’accessibilità aeroportuale in occasione delle Olimpiadi: turisti e visitatori potranno salire in treno a Venezia e arrivare direttamente a Calalzo di Cadore, in provincia di Belluno, per un’intermodalità completa, aria, ferro, gomma e acqua. Grazie a quest’opera, che ha visto la collabora-

zione tra enti a diversi livelli istituzionali, proseguiremo il percorso che proietta il Veneto in una dimensione transeuropea in grado di dialogare con reti sempre più integrate”: queste le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, pronunciate in occasione alla cerimonia di posa della prima pietra della

nuova bretella ferroviaria che collegherà la linea Venezia-Trieste con l’Aeroporto “Marco Polo” di Venezia.

Un progetto strategico

Il Progetto del collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Venezia attualmente in fase di completamento per conto di RFI-Rete Ferroviaria Italia, dunque, ha come oggetto la “progettazione esecutiva ed esecuzione in appalto dei lavori di realizzazione del collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Venezia”. L’obiettivo dichiarato e a cui abbiamo accennato è quindi è la realizzazione di una connessione intermodale tra l’Aeroporto Marco Polo e la rete ferroviaria esistente Venezia-Trieste, coerentemente con le direttive europee finalizzate all’incremento del trasporto su ferro. La nuova infrastruttura ferroviaria, in particolare, prevede la realizzazione di un nuovo tratto di linea di circa 8 km che, a partire dall’innesto con la linea storica VeneziaTrieste, è costituito da un primo tratto in superfice a doppio binario (che si sviluppa prevalentemente allo scoperto e in stretto affiancamento alla Bretella Autostradale A57) e da un secondo tratto in galleria a singolo binario (3,4 km) in prossimità dell’aeroporto, con la realizzazione di una configurazione che prevede

FABIO DE PAOLI TECNICO COMMERCIALE DI CASAGRANDE

un binario unico passante e un binario di precedenza in corrispondenza della nuova Stazione interrata Venezia-Aeroporto. È prevista inoltre la realizzazione di un viadotto di lunghezza pari da 541 m. A beneficiare di questo progetto strategico è una filiera locale di oltre 300 tra fornitori, subappaltatori e operatori. Tra i numerosi vantaggi che quest’opera apporterà si evidenziano l’introduzione di nuove relazioni Alta Velocità e Trasporto Pubblico Locale da/per Venezia Aeroporto, che porteranno all’incremento del bacino d’utenza sia del sistema ferroviario che dell’aeroporto, e il netto miglioramento della mobi-

SOLIDE… FONDAMENTA

lità nel territorio attraverso una più efficace intermodalità treno-aereo. L’opera, finanziata anche con fondi del PNRR, si inserisce nella più ampia strategia di RFI e del Gruppo FS per la promozione dell’intermodalità e il rilancio del turismo in chiave sostenibile. La soluzione sviluppata consentirà di beneficiare di una linea passante nella stazione dell’aeroporto che permetterà di ridurre i tempi di stazionamento nel terminal, di assicurare un’elevata capacità di trasporto e d’istituire nuove relazioni Alta Velocità e Trasporto Pubblico Locale da/per Venezia Aeroporto, nonché di costituire collegamenti aerei messi in relazione diretta con la rete ferroviaria, coerentemente con le direttive europee finalizzate al collegamento su ferro degli aeroporti core. In ambito aeroportuale,

“ La nostra missione è fornire soluzioni ingegneristiche di alta qualità, garantendo efficienza e innovazione in ogni progetto ”: così si presenta Fondamenta, società fondata nel 1993 e con sede nel cuore di Milano, che si è sempre contraddistinta sul mercato per l’alto contenuto ingegneristico. Fin dalla sua nascita, infatti, l’azienda milanese è sempre stata molto attenta allo sviluppo e all’applicazione di tecnologie innovative e, grazie al suo competente ufficio tecnico interno e alla selezione di personale altamente specializzato, è in grado di offrire un servizio a 360° che va dalla progettazione alla realizzazione, al collaudo. Grazie all’esperienza di oltre 30 anni, Fondamenta è in grado di eseguire tutti i generi di opere speciali, dai piccoli interventi in contesti urbani alle grandi opere infrastrutturali. Oggi Fondamenta conta circa 240 addetti suddivisi tra la citata sede di Milano, il magazzino-officina di Zibido San Giacomo (MI) e i cantieri distribuiti su tutto il territorio nazionale. Elemento connotante la sua attività è la scelta di eseguire i lavori esclusivamente con personale e macchinari propri, così da essere in grado di controllare con la massima efficienza tutto il ciclo produttivo, dalla progettazione all’esecuzione, e di intervenire tempestivamente a fronte di qualsivoglia necessità.

dunque, sarà realizzata una stazione interrata di due binari, con un modulo dei marciapiedi di circa 330 m, che assicurerà l’accesso non solo ai treni regionali, ma anche ai più lunghi convogli a lunga percorrenza. Il costo dell’opera era stato inizialmente indicato in 475 milioni

di euro; il Commissario straordinario, con Ordinanza n. 6 del 17 giugno 2022, ha presto atto delle risultanze della relazione informativa trasmessa da RFI dalla quale è risultato che il nuovo limite di spesa del “Collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia”

è stato aggiornato nei 644 milioni di euro citati da Luca Zaia. L’opera - per il completamento della quale è stato nominato Commissario Straordinario di Governo Vincenzo Macello - è inserita nel Contratto di Programma 2022-2026 - parte Investimenti.

SONO SEI LE PERFORATRICI CASAGRANDE B300 XP-2 IMPIEGATE NEL CANTIERE DI TESSERA: SI TRATTA DI UNA MACCHINA MULTIFUNZIONE PROGETTATA PER L’ESECUZIONE DI PALI CON L’INFISSIONE DI TUBI DI RIVESTIMENTO, UTILIZZO DI MORSA GIRACOLONNA, SCAVO DI PALI CON IL METODO CFA ELICA CONTINUA E REALIZZATA PER ESSERE RAPIDAMENTE PREDISPOSTA ALLA CONVERSIONE IN ATTREZZATURA PER LA REALIZZAZIONE DI DIAFRAMMI

Specialisti all’opera

Protagonista in cantiere, per quanto riguarda le macchine operatrici, è senza dubbio il marchio Casagrande: all’interno dei siti sono infatti all’opera cinque macchine per fondazioni B300 XP-2 equipaggiate con una benna idraulica per diaframmi KHD 25. Di queste, due sono state acquistate dall’impresa Fondamenta, altrettante dall’impresa

Palingeo e due da VIPPELL. La B300 XP-2 è una macchina della serie XP-2 progettata e realizzata dal costruttore di Fontanafredda (PN) per affrontare l’esecuzione di opere di fondazioni impegnative ed è il risultato della ricerca e dell’innovazione basata su oltre 50 anni di esperienza e successi dell’azienda nel settore delle fondazioni, appunto, e dell’ingegneria geotecnica. Sono

diverse le peculiarità di questa macchina che mettono in condizione l’operatore di lavorare con la massima efficacia. Come sta accadendo in occasione di questo importante progetto strategico. Sottolinea infatti Fabio De Paoli, tecnico commerciale di Casagrande: “Grazie al compatto design e al giunto rotante la B300 XP-2, specifica per la realizzazione di diaframmi, è ideale nell’impie-

GRAZIE AL DESIGN COMPATTO E AL GIUNTO ROTANTE LA B300 XP-2, SPECIFICA PER LA REALIZZAZIONE DI DIAFRAMMI, È IDEALE NELL’IMPIEGO IN SPAZI RISTRETTI E PER LA REALIZZAZIONE DI PANNELLI CON DIVERSI ALLINEAMENTI

SONO DUE LE UNITÀ CASAGRANDE B300 XP-2 ACQUISTATE DA PALINGEO, IMPRESA CHE ADOTTA TECNOLOGIE INDUSTRIA 4.0 NEI CANTIERI, CONSENTENDO IL COLLEGAMENTO REMOTO CON L’UFFICIO TECNICO TRAMITE APPLICATIVI DEDICATI E PORTALI SPECIFICI

go in spazi ristretti e per la realizzazione di pannelli con diversi allineamenti. La modularità del braccio permette il passaggio e la realizzazione di diaframmi sotto strutture esistenti. L’elevata massa e forza di chiusura della benna idraulica, l’impiego di efficienti argani a caduta libera e la potenza fornita dal motore diesel della macchina permettono di affrontare con successo la realizzazione di diaframmi profondi e in terreni impegnativi, come in questo caso”. Semplicità d’uso e comfort dell’operatore sono i risultati della progettazione del sistema KHD.

Conferma De Paoli: “I sistemi di controllo della serie XP-2 e la precisa strumentazione di cui sono dotati questi modelli gestiscono con efficacia tutte le funzioni della macchina e le operazioni di scavo. Il giunto rotante idraulico permette un preciso allineamento della benna con lo scavo e consente di operare in spazi ristretti o in presenza di angolazioni particolari. La strumentazione è in grado di misurare con precisione deviazioni della verticalità fino allo 0,1%. Il sistema di monitoraggio DIALOG, inoltre, include un sensore di profondità posto sull’arga-

SPECIALISTI IN GEOTECNICA

Palingeo è una società italiana con sede a Carpenedolo (BS) fondata nel 1999 e specializzata nei settori della geotecnica, del consolidamento di terreni e della geognostica. L’azienda nasce dall’esperienza di professionisti del settore e si è affermata come un punto di riferimento sul mercato italiano, offrendo servizi come il consolidamento e l’impermeabilizzazione del terreno, l’ingegneria delle fondazioni, il riassetto del territorio. L’azienda opera su commissione per privati e enti pubblici, acquisendo proget-

ti attraverso subappalti o partecipando direttamente a bandi di gara, anche in associazione temporanea con altri operatori. La sua presenza si estende su tutto il territorio nazionale, con quattro unità locali distribuite tra le province di Brescia, Mantova e Messina. Palingeo detiene le principali certificazioni di qualità del settore e si concentra sull’edilizia specializzata nel comparto delle fondazioni, offrendo servizi geologici e infrastrutturali. La società bresciana è attiva nel settore dell›edilizia pubblica, ba-

no e un sensore NEMO posto sulla benna: quest’ultimo monitora la verticalità sugli assi X e Y (attraverso due inclinometri) e la rotazione sull’asse Z (attraverso un giroscopio); i sensori inviano i valori al DIALOG che visualizza la traiettoria seguita dalla benna indicando gli scostamenti sugli assi. I dati registrati possono essere scaricati ed elaborati. Dodici scudi mobili, infine, permettono aggiustamenti e correzioni della verticalità dello scavo”. Da evidenziare, oltre a quanto citato, che il sistema di controllo Smart Power Management (SPM) permette una ge-

sando il suo modello di business sulla ricerca, aggiudicazione e realizzazione di commesse attraverso canali diretti o indiretti. Per migliorare l’efficienza produttiva, Palingeo ha adottato tecnologie Industria 4.0 nei cantieri, consentendo il collegamento remoto con l’ufficio tecnico tramite applicativi dedicati e portali specifici. Palingeo è inoltre orientata allo sviluppo tecnologico per ottimizzare i processi produttivi e assicurare un elevato livello di professionalità nei servizi offerti.

ANCHE FONDAMENTA E VIPPELL HANNO ACQUISTATO DUE PERFORATRICI MULTIFUNZIONALI B300 XP-2 DA CASAGRANDE. LE DUE AZIENDE SONO SEMPRE STATE MOLTO ATTENTE ALLO SVILUPPO E ALL’APPLICAZIONE DI TECNOLOGIE INNOVATIVE E L’IMPIEGO DI QUESTE MACCHINE PER DIAFRAMMI NE SONO UNA TESTIMONIANZA

QUALITÀ E SICUREZZA NELLE OPERE GEOTECNICHE

Costituita dalle radici di un’azienda fondata nel 1967 e specializzata nella fabbricazione e infissione di pali di fondazioni, VIPPELL è oggi una realtà in rapido cambiamento in grado di eseguire la maggior parte dei lavori inerenti al settore delle opere speciali geotecniche, come diaframmi, fondazioni profonde, consolidamento del terreno, lavori ambientali, eccetera. Con sede ad Angiari, in provincia di Verona, l’azienda dispone di un’area di 18.000 m2, di cui 2.800 m2 coperti, all’interno dei quali è presente un’officina di primaria rilevanza. Grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni, la VIPPELL dispone di risorse e competenze che le consentono di gestire anche i progetti più complessi del settore Construction. L’azienda veronese si posiziona nel mercato con un forte impegno verso la qualità e la sicurezza, utilizzando tecnologie avanzate e garantendo elevati standard qualitativi. VIPPELL si distingue in particolare per la sua elevata flessibilità, adattandosi rapidamente alle esigenze operative e valorizzando la crescita dei propri dipendenti. L’azienda pianifica di espandere il team puntando sull’innovazione e sul miglioramento continuo, valorizzando le competenze e la formazione dei dipendenti.

stione intelligente della potenza del motore, aumentando le prestazioni e la produttività della macchina. Conferma De Paoli: “Questo sistema monitora i flussi di potenza istantanei e destina in tempo reale la piena potenza disponibile alle funzioni di lavoro, affinché la funzione di lavoro abbia sempre a disposizione la massima potenza possibile. Gli impianti idraulici di potenza di questa perforatrice, inoltre, adottano la tecnologia Full Load Sensing (FLS): a differenza dei comuni sistemi di gestione idraulica, questo sistema - tramite una retroazione tra pompe e distributori - porta in pressione solo la quantità di olio richiesta istantaneamente dagli utilizzi e ciò permette di gestire la richiesta di potenza e di ridurre le dissipazioni, ottenendo un risparmio di carburante fino al 25% (calcolato su un ciclo di lavoro teorico)”. Il sistema di comando e controllo della XP-2, dunque, offre una serie di vantaggi evidenti per l’operatore. Citiamo peraltro il monitoraggio di tutte le funzioni lavorative, la diagnostica dei sistemi di lavoro per garantire il costante monitoraggio dello stato dei sensori e dei componenti, la facile conversione di qualsiasi tipologia di perforazione (non necessita operazioni ma-

nuali) e la personalizzazione dei parametri di lavoro e assistenza, diagnostica e monitoraggio remoto della macchina”. Da evidenziare, infine, che le perforatrici

Casagrande B300 XP-2 utilizzate nel cantiere di Tessera sono dotate di una benna idraulica KHD 25. Si tratta di un’attrezzatura dal peso di 12.000÷23.000 kg dedicata specificatamente alla realizzazione di diaframmi, caratterizzata da un’apertura delle valve di 2.500÷3.200 mm (spessore di 600÷1.500 mm) e capace di una forza di chiusura pari a 1.600 kN. Tutte le informazioni sull’orientamento della benna e la deviazione dalla traiettoria di scavo sono visualizzate sul pannello di controllo presente in cabina: da qui l’operatore può correggere la direzione dello scavo attivando gli scudi mobili. La trasmissione dei dati e l’azionamento degli scudi avvengono in tempo reale tramite un collegamento con un cavo elettrico rinforzato e un avvolgitore posto alla base del braccio. Ogni scudo può assumere due posizioni ed è azionato idraulicamente. ■

LA SCHEDA TECNICA

La perforatrice Casagrande B300 XP-2

Profondità max.: 50 m (80 m optional)

Lunghezza/larghezza di scavo: 2.200÷3.200 mm / 600÷1.500 mm

Peso attrezzatura senza benna: ~80.000 kg

Peso max. benna con terreno: ~31.000 kg

ARGANO

Tiro sul 1° strato nominale/effettivo: 300/250 kN

Forza max. sollevamento nominale/effettivo: 600/500 kN

Velocità max. fune: 90 m/min

Diametro fune: 30 mm

CARRO BASE

Motore: Cummins X-15 - Stage V

Potenza motore: 400 kW

IMPIANTO IDRAULICO

Potenza idraulica: 360 kW

Pressione idraulica max.: 350 bar

Portata pompe principali: 405 + 405 + 309 l/min

SOTTOCARRO

Larghezza con cingoli chiusi/aperti: 3.000/4.480 mm

Larghezza pattini: 900 mm

Lunghezza cingoli: 5.790 mm

Velocità di traslazione: 0-13 km/h

Forza di trazione - nominale: 750 kN

Demolizione chirurgica nel quartiere EUR di Roma

LA SCIENZA ESATTA della demolizione

Dal 1979 l’impresa Tanningher di Zagarolo, in provincia di Roma, si occupa di progettazione ed esecuzione di demolizioni e scavi, avvalendosi di un team esperto composto da tecnici, ingegneri e operai altamente qualificati, oltre a un parco macchine di ultima generazione. Tra i molti interventi in cui l’azienda si è distinta negli anni c’è quello “chirurgico” recentemente portato a termine nella zona dell’EUR di Ettore Zanatta

Itempi, si sa, cambiano costantemente, e rapidamente. Anche il mondo della demolizione è cambiato nel tempo, è progredito, si è evoluto. Nelle modalità, nella gestione degli interventi, nelle tecnologie a disposizione. Oggi ci sono pochi lavori in questo particolare ambito operativo in cui gli edifici possono essere “semplicemente abbattuti” o demoliti solo con

strumenti tradizionali. Le complessità da affrontare sono molteplici: i tempi dei contratti stanno diventando più brevi, la legislazione è più severa, la pressione ambientale è divenuta più intensa e la

manodopera qualificata più difficile da trovare. Per questo motivo gli appaltatori di demolizioni sono sempre alla ricerca di metodi più efficienti, convenienti e sicuri per smantellare edifici e strutture

e, di conseguenza, di imprese specializzate e altamente competenti che sappiano “guardare oltre”, che siano in grado di garantire soluzioni efficaci e una capacità di gestione globale degli interven-

GIUSEPPE TANNINGHER

FONDATORE DELL’OMONIMA AZIENDA

DI ZAGAROLO (ROMA), CON LE FIGLIE FRANCESCA E CLAUDIA

ti, compresi i compiti complementari di smistamento e scavo.

Un’azienda che certamente rappresenta una “soluzione” di questo genere è la Tannigher, realtà romana che si occupa da più di 40 anni di logistica, progettazione ed esecuzione di interventi di demolizioni: fondata da Giuseppe Tanningher nel 1979, l’azienda con sede a Zagarolo è oggi gestita anche dalle figlie Claudia e Francesca e opera in diversi settori, che spaziano dal movimento terra allo scavo, alla demolizione, appunto. Nel corso degli anni i molti investimenti mirati effettuati, l’esperienza accumulata, l’efficienza e l’affidabilità offerte come pilastri dell’attività le hanno spalancato nuove prospettive lavorative, consentendole di avviare collaborazioni con società specializzate nel settore ferroviario e tranviario, nel trasporto eccezionale in tutta Italia, nelle demolizioni e nel riciclo di materiale inerte. “I nostri servizi di scavi e demolizioni a Roma si caratterizzano per precisione, efficienza e affidabilità ”, spiegano Claudia e Francesca Tanningher. “Oggi Tanningher rappresenta una scelta preferita dagli operatori del settore per via dell’esperienza cinquantennale che mettiamo a disposizione. Gestiamo le demolizioni con la precisione di una scienza esatta, garantendo sicurezza e semplicità anche nelle sfide più complesse”. La passione per il lavoro di quest’impresa si traduce in un impegno costante per soddisfare le esigenze dei clienti, come confermano Claudia e Francesca: “Promuoviamo un approccio sostenibile con pratiche di riciclo all’avanguardia, contribuendo a un futuro ecologico e duraturo per Roma e per le generazioni fu-

TRA GLI INTERVENTI PIÙ RECENTI

ESEGUITI CON SUCCESSO DALLA TANNINGHER C’È QUELLO DI ALTA PRECISIONE SVOLTO IN AMBITO URBANO ALL’INTERNO DEL QUARTIERE ROMANO EUR, AVENTE CON LO SCOPO DI CONVERTIRE UNA STRUTTURA SANITARIA PREESISTENTE IN UN FABBRICATO RESIDENZIALE DI LUSSO

ture. La nosra parola d’ordine è ‘responsabilità’: con profondo senso del dovere pensiamo soprattutto al mondo che vorremmo lasciare alle future generazioni; abbiamo - oltre che l’onere - il piacere di rispettare il prossimo e chi verrà dopo di noi. Per questo motivo vogliamo che i nostri interventi nei campi della bonifica possano aiutare ad affrontare il domani nel miglior modo possibile.

Crediamo altresì nel sogno dell’economia circolare e del riciclo totale; sappiamo di essere una parte fondamentale della comunità; il nostro lavoro ha per noi un livello di responsabilità molto alto: la nostra mission, dunque, è senza dubbio offrire un servizio altamente specializzato, che soddisfi le esigenze del mercato della demolizione e del recupero rifiuti. Affrontiamo ogni giorno pro-

getti complessi, in scenari operativi molto diversi tra loro, riuscendo ad adattare metodologie e macchinari all’avanguardia e facendo attenzione all’ambiente e alla sostenibilità”.

I lavori di demolizione, in particolare, richiedono sempre una dettagliata e meticolosa progettazione iniziale, ogni cantiere viene analizzato e studiato in modo da poter affrontare eventuali problema-

di ‘strip-out’. Questo lavoro anticipa la demolizione effettiva e permette di differenziare i rifiuti e recuperare attrezzature, impianti e tutto ciò che è possibile separare prima della demolizione del-

tiche al fine di ridurne al minimo i rischi ambientali e quelli legati al campo della sicurezza. Aggiungono Claudia e Francesca: “Durante tutti i nostri interventi, se richiesta, è prevista un’attività L’ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE UTILIZZATO NEL CANTIERE IN OGGETTO ERA UN CAT 340 UHD DOTATO DI BRACCIO DA 27 M, COADIUVATO DA UN ESCAVATORE CINGOLATO CAT 323 DOTATO DI BENNA DA SCAVO, A CUI SONO STATI ASSEGNATI I LAVORI DI SCAVO E SBANCAMENTO. LA MACCHINA OPERATRICE UTILIZZATA IN QUESTO CANTIERE ERA DOTATA DI PINZA PER DEMOLIZIONE HP16, FORNITA DA VTN EUROPE, COSÌ COME NUMEROSE ALTRE UNITÀ DEL COSTRUTTORE DI CAGNANO DI POJANA MAGGIORE (VI) FACENTI PARTE DEL PARCO ATTREZZATURE DELL’IMPRESA ROMANA. SPECIFICATAMENTE STUDIATA PER OPERAZIONI DI DEMOLIZIONE PRIMARIA, LA PINZA HP16 È IDONEA PER L’ABBINAMENTO CON ESCAVATORI TRADIZIONALI O CON BRACCI DEMOLITION E, GRAZIE ALLA GRANDE APERTURA DELLE CHELE, È IDEALE PER ESEGUIRE DEMOLIZIONI DI STRUTTURE DI CEMENTO ARMATO, IN QUOTA COME AD ALTEZZE STANDARD

le strutture. Per effettuare tali opere la nostra squadra è munita di un efficiente servizio di container scarrabili che consentono la differenziazione di un ampio ventaglio di rifiuti”.

Non solo demolizione Come accennato, oltre all’attività di demolizione la Tanningher è specializzata anche in trasporti normali ed eccezionali (in particolar modo in quello ferroviario, svolti tramite semirimorchi muniti di verricello idraulico e allestiti con binari su rampe e pianale) e in lavori di armamento tranviario, dalla demolizione alla sostituzione integrale di rotaie, fino al ripristino della pavimentazione stradale. L’azienda romana si occupa inoltre di scavi e di lavori di movimento terra su superfici di qualsiasi natura, progettando l’intervento più idoneo e specifico tramite la mappatura dello stato di fatto del terreno, valutando in maniera approfondita la relazione geologica e, in seguito, eseguendo le analisi di caratterizzazio-

ne dei terreni. Grazie a un ufficio tecnico interno la Tanningher gestisce direttamente tutte le pratiche amministrative e ambientali, quali ad esempio le analisi di caratterizzazione del terreno ai sensi delle normative vigenti, la redazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo e tutti i documenti relativi alla sicurezza sul lavoro. Ma non è finita qui, perché l’azienda di Zagarolo è specializzata anche in lavori di armamento tranviario, dalla demolizione alla sostituzione integrale di rotaie, fino al ripristino della pavimenta-

zione stradale. “Nel nostro parco mezzi disponiamo anche di un impianto mobile di recupero rifiuti, utilizzato per il riciclaggio di una parte del materiale proveniente da demolizioni e da scavi e in opere di bonifica, in rilevati stradali, nel riciclo di asfalti da recupero, rendendolo riutilizzabile a norma di legge e con certificazione CE”. Nella sede di Zagarolo l’azienda ha organizzato un vero e proprio centro di recupero: “Operiamo sui materiali di scarto delle nostre demolizioni in prima persona; dopo attente analisi chimico-fi-

siche una buona parte dei materiali vengono trasformati in aggregati da riutilizzare per sottofondazioni e riempimenti, seguendo con la massima attenzione ogni normativa europea vigente”.

Scegliere un’idea

Come evidenziato da Claudia e Francesca Tanningher, l’azienda romana lavora con la consapevolezza che le demolizioni e il recupero del suolo rappresentino un’opportunità per la salvaguardia delle generazioni future, ga-

rantendo maggior vivibilità nelle città. “Demolire è un’arte che richiede più delicatezza di quello che sembra”, confermano le Tanningher. “Scegliere la nostra azienda come partner significa scegliere un’idea, quella che le demolizioni siano una forma dell’esattezza, una pratica nella quale non ci si può improvvisare, che ha bisogno della progettualità. Per questo motivo la precisione dei nostri team è ciò di cui andiamo più fieri da sempre e rappresentano la nostra ‘arma in più’. La scienza delle demoli-

zioni necessita di precisione, esperienza, attenzione all’ambiente, preparazione e attrezzature adeguate. Noi siamo in grado di affrontare anche gli interventi più complessi con la semplicità di chi conosce il proprio mestiere e da quasi mezzo secolo demolisce per passione e per la volontà di soddisfare i propri clienti. Affidabilità ed esattezza: queste sono le caratteristiche che contraddistinguono le nostre demolizioni. Non lasciamo niente al caso, dall’azione nel suo complesso al più piccolo materiale di scarto”.

Protagonisti sul campo

Sono davvero molti i contesti operativi in cui la Tanningher si è distinta negli anni. Quest’anno, tra i (molti) altri, l’azienda romana si è distinta nella demolizione dell’ex area ristorazione Aeronautica militare-Corte dei Conti dove, dopo aver eseguito la bonifica interna ed esterna del fabbricato, ha effettuato la demolizione dell’intero stabile per permettere la ricostruzione di un nuovo punto ristoro. Significativi altresì anche le demolizioni e gli scavi fi-

LA COMMITTENZA HA RICHIESTO ALLA TANNINGHER L’ESECUZIONE DI UNA DEMOLIZIONE “CHIRURGICA”, NECESSARIA PER ABBATTERE LA STRUTTURA CARATTERIZZATA DA DUE SEMINTERRATI (PIÙ

nalizzati alla costruzione del “Villaggio della salute” di Zagarolo dove, a distanza di alcuni mesi dall’inizio degli scavi archeologici e delle bonifiche ambientali che hanno contraddistinto il progetto, è stata demolita la struttura che ospitava un vecchio ristorante. O, proprio recentemente, la demolizione di una ex struttura sanitaria al centro dell’esclusivo complesso urbanistico e architettonico romano dell’EUR,

quartiere progettato negli anni Trenta del XX secolo per la costruzione della sede dell’Esposizione Universale. Si è trattato, nella fattispecie, di un intervento in ambito urbano di alta precisione, previsto con lo scopo di convertire lo stabile preesistente in un fabbricato residenziale di lusso. L’edificio demolito sorgeva incastonato tra altri già adibiti a uso residenziale, a due passi dalla Basilica dei Santi Pietro e Paolo (in

quest’area, negli ultimi anni, è aumentata in misura esponenziale sia l’edilizia privata che quella destinata a uffici e centri commerciali, con la costruzione di grattacieli moderni ed edifici dall’architettura originale). Si può capire, dunque, come la committenza abbia richiesto una demolizione “chirurgica”, per abbattere la struttura caratterizzata da due seminterrati (più le fondazioni) e da un’altezza di circa 20 m. La Tanningher ha svolto il suo compito nei tempi previsti, asportando circa 15.000 m3 di materiale, garantendo la salvaguardia dei fabbricati limitrofi in termini di rumorosità e di polvere prodotta (sono stati utilizzati circa 20.00025.000 l d’acqua al giorno). “In questo contesto fortemente urbanizzato, caratterizzato da diverse complessità anche in termini di logistica, essendo peraltro

IN QUESTO CONTESTO FORTEMENTE URBANIZZATO, CARATTERIZZATO DA DIVERSE COMPLESSITÀ ANCHE IN TERMINI DI LOGISTICA, ESSENDO PERALTRO A RIDOTTO DELLA VIABILITÀ URBANA, LA TANNINHGER HA STUDIATO ATTENTE PROCEDURE E MESSO A PUNTO UN PIANO DI DEMOLIZIONE CHE HA RIDOTTO AL MINIMO IL DISAGIO DEGLI ABITANTI DEL QUARTIERE

IL CARRO A CARREGGIATA VARIABILE AZIONATO IDRAULICAMENTE

DELL’ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE CAT 340 UHD OFFRE UNA STABILITÀ ELEVATA IN POSIZIONE ESTESA A 4.000 MM E RETRATTA A 3.000 MM: IN TAL MODO ANCHE IL TRASPORTO

DELLA MACCHINA ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO DEL CANTIERE È SEMPLICE

a ridotto della viabilità urbana, abbiamo studiato attente procedure e messo a punto un piano di demolizione che ha ridotto al minimo il disagio degli abitanti del quartiere”, spiegano Claudia e Francesca Tanningher. “La corretta progettazione di un intervento di demolizione come questo è fondamentale, perciò investiamo con convinzione e continuità nel fattore umano e tecnico e in un parco macchine costantemente aggiornato”.

Macchine e attrezzature

Parlando di macchine operatrici, è da evidenziare come Tanningher sia uno storico cliente del marchio Caterpillar. L’escavatore da demolizione utilizzato nel cantiere in oggetto era un Cat 340 UHD dotato di braccio da 27 m, coadiuvato da un escavatore cingolato Cat 323 dotato di benna da scavo, a cui sono stati assegnati i lavori di scavo e sbancamento. “Il Cat 340 UHD - spiegano le titolari di Tanningher - rappresenta una soluzione ottimale per la demolizione di edifici (raggiunge gli otto piani di altezza); tramite il sistema di attacco del braccio di cui è dotato è peraltro possibile passare da componenti anteriori ‘Ultra High Demolition’ a ‘Retrofit’ in pochi minuti, senza particolari attrezzi. Un valore aggiunto di questa macchina è anche l’impianto idraulico, che consente di demolire strutture tutto il giorno con grande velocità, pre-

cisione e controllo. Da segnalare anche la cabina inclinabile verso l’alto di 30°, silenziosa e confortevole Di particolare utilità è anche lo ‘Stability Monitoring System’, che informa gli operatori sulla posizione degli strumenti di lavoro all’interno del raggio operativo sicuro e avvisa quando ci si sta avvicinando al limite di stabilità. Il carro a carreggiata variabile azionato idraulicamente offre inoltre una stabilità elevata in posizione estesa a 4.000 mm e retratta a 3.000 mm: in tal modo anche il trasporto della macchina è semplice”

Tra le altre peculiarità c’è il propulsore C9.3B, che può funzionare a biodiesel fino a B20 ed è conforme agli standard sulle emissioni Stage V. È possibile abbinare la macchina al tipo di lavoro con tre diverse modalità di alimentazione: “Power”, “Smart” ed “Eco”. La modalità Smart, in particolare, abbina automaticamente la potenza idraulica e del motore ai requisiti di lavoro, fornendo la massima potenza quando necessario e riducendola quando non serve, in modo da risparmiare carburante. Tra le altre funzionalità che rendono questo escavatore ideale negli interventi di demolizione ci sono anche la ventola idraulica ad alta efficienza con funzione reversibile, lo schermo touchscreen ad alta risoluzione, il sistema di pesatura a bordo “Cat Payload” e il sistema “Product Link”, che fornisce la localizzazione, le

ore di attività, l’utilizzo del carburante, la produttività, il tempo a riposo, i codici diagnostici e altri dati “on demand” relativi alla macchina attraverso l’interfaccia online “VisionLink”. Da evidenziare, infine, il fatto che la macchina operatrice utilizzata in questo cantiere era dotata di pinza per demolizione HP16, fornita da VTN Europe, così come numerose altre unità del costruttore di Cagnano di Pojana Maggiore (VI) facenti parte del parco attrezzature dell’impresa romana. Un’attrezzatura, quella utilizzata nell’occasione, che oggi - contrariamente al passato - VTN Europe fornisce esclusivamente con l’intensificatore di pressione HP Booster e che si caratterizza per alcune specificità che la rendono ideale per le demolizioni primarie, come - oltre all’elevata forza e ai cicli di lavoro rapidi e veloci - la rotazione a 360°, il gruppo di rotazione compatto, il cilindro interamente protetto, i taglienti rimovibili, l’ingranaggio di sincronismo per le chele. Macchine, attrezzature, persone, tecnologie e idee: cosa si può evincere, dunque, da quanto raccontato in quest’articolo? Una cosa è certa: i committenti che decidono di affidarsi a Tanningher lo fanno perché sono consci di affidarsi a un partner in grado di garantire la precisione di uno specialista che tratta le demolizioni come una “scienza esatta”. ■

DALLO XIANGJIANG ALLA SENNA CICEE

Dieci Paesi, 100 città, 1.000 imprese, 10.000 miglia: la promozione globale del CICEE 2025 - evento che si svolgerà Changsha (Cina) dal 15 al 18 maggio del prossimo anno - è diventata “globale” e ha raggiunto l’Europa lo scorso aprile in occasione di Intermat 2024

di Liliana Rebaglia

Dopo la prima “promozione globale” del Changsha International Construction Equipment Exhibition (CICEE) tenutasi a Kuala Lumpur, in Malesia, alla fine di novembre 2023, le successive promozioni dell’evento - le cui interazioni “faccia a faccia” sono in pieno svolgimento - hanno avuto luogo a

LA PROMOZIONE DELL’EDIZIONE 2025 DEL CHANGSHA INTERNATIONAL CONSTRUCTION EQUIPMENT EXHIBITION (CICEE), CON IL MOTTO “TEN COUNTRIES, HUNDRED CITIES, THOUSAND ENTERPRISES, TEN THOUSAND MILES TOUR” È SBARCATA A PARIGI LO SCORSO APRILE. DIVERSE ASSOCIAZIONI E MOLTI COSTRUTTORI EUROPEI STANNO STABILENDO UNA PARTNERSHIP STRATEGICA CON IL CICEE, CON L’OBIETTIVO DI APPROFONDIRE E AMPLIARE LA LORO COOPERAZIONE PRAGMATICA IN SETTORI QUALI LA PUBBLICITÀ, L’ORGANIZZAZIONE DI ESPOSITORI E PUBBLICO, LA PARTECIPAZIONE A MOSTRE E CONFERENZE E ALTRO ANCORA

Guangzhou e a Quanzhou il 12 e il 17 aprile scorsi e si sono rinnovate in occasione di Intermat 2024. Il CICEE 2025 si terrà dal 15 al 18 maggio del prossimo anno presso il Changsha International Convention and Exhibition Center, su un’area espositiva prevista di 300.000 m2 dove troveranno spazio circa 1.800 espositori, dei quali 35 dei 50 principali marchi mondiali di macchine per l’edi-

lizia. Sono previsti oltre 300.000 visitatori professionali.

Allinearsi con l’Europa

La promozione dell’edizione 2025 del Changsha International Construction Equipment Exhibition (CICEE), con il motto “Ten Countries, Hundred Cities, Thousand Enterprises, Ten Thousand Miles Tour” è sbarcata a Parigi lo scor-

so aprile. È la seconda volta che il comitato organizzatore si presenta in Francia, dopo la conferenza stampa inaugurale svoltasi nell’aprile 2019. L’evento - al quale hanno aderito diverse figure di spicco del settore delle macchine per le costruzioni - è stato presieduto da Zhou Xianbiao, Segretario Generale della China Construction Machinery Society, mentre Chen Jialiang, diretto-

re del Dipartimento Esposizioni della China Machinery Industry Federation, ha tenuto un discorso di benvenuto. “Il CICEE promette di essere un grande evento in grado di combinare forum internazionali, concorsi e scambi di tecnologie all’avanguardia, insomma una grande vetrina globale per le aziende”, ha dichiarato un portavoce del comitato organizzatore, il quale auspica che quest’evento serva da piattaforma per un elevato numero di imprese europee, “nella speranza che esse investano in Cina e condividano nuove opportunità, facendo progredire la cooperazione sino-europea verso nuove vette”. Associazioni e costruttori hanno nell’occasione sta-

bilito una partnership strategica con il CICEE, con l’obiettivo di approfondire e ampliare la loro cooperazione pragmatica in settori quali la pubblicità, l’organizzazione di espositori e pubblico, la partecipazione a mostre e conferenze e altro ancora. Nel giro di pochi giorni i membri del comitato si sono recati in Germania, Francia e Austria per visitare Hannover Messe in Germania e Intermat in Francia, sostenendo scambi produttivi con costruttori internazionali come Caterpillar e Komatsu, impegnandosi in dibattiti riguardanti le ultime tecnologie e i prodotti presentati da queste aziende. Entrambe le parti hanno convenuto di rafforzare ulteriormente in futuro la loro cooperazione, reciprocamente vantaggiosa. La Changsha International Construction Equipment Exhibition ha sempre enfatizzato i temi legati all’innovazione e alla sostenibilità. Nelle prime tre sessioni sono stati lanciati oltre 2.200 nuovi prodotti e più di 3.000 nuove tecnologie a livello globale. L’evento ha fatto registrare la presenza di 20 autorità accademiche e 568 esperti nazionali, nonché quasi 60 forum di alto livello e oltre 300 relazioni professionali. Fin dall’inizio, il CICEE ha attirato più di 60 associazioni imprenditoriali di fama internazionale, tra cui la statunitense AED (Associated Equipment Distributors (AED), la britannica IPAF (International Powered Access Federation), la spagnola ANMOPYC (Spanish Manufacturers Association of Construction and Mining Equipment), l’indiana CERA

(Construction Equipment Rental Association) e la malesiana KCA (Korea Crane Association). Il CICEE è rappresenterà dunque un palcoscenico prestigioso per la presentazione di numerosi prodotti di alta qualità dell’industria cinese. La quarta edizione della Changsha International Construction Equipment Exhibition si è tenuta dal 15 al 18 maggio 2025.

Cinque punti di forza

In occasione della promozione europea del CICEE 2025 il comitato organizzatore ha annunciato i cinque punti salienti della mostra: promuovere l’innovazione tecnologica dell’industria con il tema “Nuova produttività di qualità” (l’evento - che prevede un’esplosione di nuove tecnologie, prodotti, nuovi metodi e soluzioni di servizio integrate per l’industria globale dei macchinari per l’ingegneria, che copriranno aree che vanno dalla digitalizzazione basse emissioni di carbonio, dal 5G alla guida autonoma, dalla costruzione “intelligente” all’energia verde, elettrica e all’idrogeno); stabilire la tendenza globale per il mercato dei macchinari per l’ingegneria e basandosi sulla cooperazione con oltre 160 associazioni imprenditoriali internazionali e nazionali; creare una “piattaforma commerciale internazionale” per accelerare la cooperazione globale nel settore dei macchinari per le costruzioni, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e collegamenti fruttuosi; puntare all’eccellenza internazionale e stabilire un punto di riferimento per i servizi fieristici e multilingue ad alto valore aggiunto e padiglioni espositivi online; promuovere l’integrazione tra la fiera e la città per creare un evento “globale” che condivida anche il fascino culturale, il patrimonio industriale e l’atmosfera vivace di Changsha.

Una sede prestigiosa Changsha non è solo una città di rilevante importanza storica e culturale in Cina, ma è anche una sede prestigiosa nel campo delle macchine per l’edilizia. Il valore totale della produzione di macchinari a Changsha rappresenta circa il 33% del totale cinese e l’8,5% del totale mondiale. Changsha, insieme Illinois

(USA) e a Tokyo (Giappone), è considerata uno dei tre principali poli mondiali dell’industria dei macchinari per le costruzioni. Inoltre, è la sede centrale di cinque importanti società (Sany Group, Zoomlion Heavy Industry, China Railway Construction Heavy Industry, Sunward Intelligent e Sinoboom. E ancora: Changsha possiede centri di innovazione di livello mondiale nel settore, con 23 “piattaforme tecnologiche” di livello nazionale, oltre 20.000 brevetti effettivi e più di 300 standard internazionali e nazionali formulati. Qui è stata sviluppata una serie di prodotti leader a livello mondiale, tra cui la gru a torre

più grande al mondo da 20.000 t, la gru fuoristrada più grande da 3.600 t, l’autopompa per calcestruzzo con braccio in fibra di carbonio più lungo da 101 m, la piattaforma aerea più alta da 72,3 m, la prima mietitrebbia AI (senza operatore) e la macchina per tunnelling dal diametro più grande. A Changsha sono infine presenti oltre 20 magazzini di parti di ricambio, centri di assistenza e basi di produzione e da qui vengono esportati prodotti in oltre 180 Paesi. Basandosi su una solida base industriale, il CICEE è quindi sempre più orientato al mercato globalizzato ed è diventato il principale evento fieristico del settore in Asia. ■

U.EMME

Rulli compattatori RCVP: potenza vibrante!

A seguito dei sempre più frequenti fenomeni climatici imprevedibili che generano situazione di crisi e dei dissesti idrogeologici che ne conseguono, U.Emme ha deciso nel 2023 di riproporre con decisione sul mercato la gamma di rulli compattatori vibranti RCVP aggiornata nel design e nell’equipaggiamento. La peculiarità di questi prodotti è la dotazione di un tamburo vibrante equipaggiato di Pad (o “Piedi di Montone”), caratteristica che è stata di un’estrema utilità ed efficacia nel compattare argini fluviali ricostruiti perché franati a causa della furia dei fiumi. In grado di esprimere prestazioni che coniugano alto rendimento e grande potenza, i rulli compattatori vibranti di U.Emme rappresentano un’eccellenza tra le attrezzature deputate alla compattazione di terreni di ogni genere. I quattro modelli in gamma sono dotati di Pad in ghisa saldati sul tamburo e disposti in modo tale da creare una fitta trama in grado di assicurare una tipologia di compattazione ancora più densa sia su terreni sciolti che duri, risultando perciò particolarmente indicati in lavori di ripristino e consolidamento di terreni argillosi, nonché nel mantenimento di strade sterrate e sentieri forestali. L’alimentazione

del rullo è favorita da un motore bidirezionale con trasmissione diretta all’albero rotante interno al tamburo. La dotazione di serie prevede la presenza di blocchetti di silenziamento per assorbire le vibrazioni, uno scarificatore regolabile per pulire il tamburo e un sistema di autolivellamento sull’attacco con oscillazione di 15°. Nella versione 2024 sia la gamma RCVP che RCVL (rullo compattatore con tamburo liscio) nei modelli da 1.850 e 2.150 mm di larghezza possiedono otto “Silent-Block” per lato rispetto ai sei presenti nelle versioni di larghezza inferiore, un upgrade che offre un’azione di ammortizzazione delle vibrazioni trasmesse al mezzo portante ancora più incisiva. Il telaio è stato rinforzato nella parte posteriore per resistere a sollecitazioni ancora maggiori registrare durante impieghi con mezzi portanti capaci di una grande spinta e pressione al suolo. Anche per la gamma RCVP U.Emme propone l’opzione di lama dozer imbullonata frontalmente e regolabile su più altezze, accessorio che conferisce ai rulli compattatori del costruttore la capacità di eseguire anche operazioni di livellamento grossolano nello sbancamento di dossi o nell’appianamento di buche e solchi durante il lavoro di compattazione.

PRODOTTI

L’escavatore gommato EWR170E

L’escavatore gommato EWR170E consente di lavorare anche nei cantieri più ristretti senza rinunciare alla sicurezza e all’efficienza. L’ingombro di rotazione, infatti, permette di lavorare in sicurezza in svariate situazioni, anche in strade strette a corsia singola. Grazie alla sua capacità di sollevamento l’operatore trae vantaggio da questa lunghezza ridotta della parte posteriore, che non compromette lo sbraccio e le prestazioni di sollevamento e scavo. Il propulsore Volvo con tecnologia V-ACT sviluppa una coppia elevata a basse velocità per diminuire i consumi. Il motore è dotato della modalità ECO, una soluzione che riduce i livelli di emissione diminuendo l’impatto sull’ambiente. Per evitare interruzioni del regolare funzionamento l’EWR170E dispone del sistema intelligente di rigenerazione passiva. La macchina può essere dotata dell’optional “Volvo Smart View”: tre telecamere fissate a un telaio funzionano in

sinergia per offrire una vista “a volo d’uccello” del mezzo (le telecamere offrono viste singole della macchina, quindi l’operatore può vedere tutti gli angoli ed effettuare sempre una rotazione sicura). Il sistema di sospensione del braccio con il circuito idraulico e gli ammortizzatori a gas consentono di avanzare con maggiore velocità sui terreni sconnessi. L’impianto idraulico offre un’ottimale risposta ai comandi. Gli assi con oscillazione dell’assale anteriore automatica o controllata dall’operatore sono resistenti e duraturi, così come il sottocarro, protetto dalla rilevante altezza da terra. I clienti possono scegliere tra 12 configurazioni di pneumatici (comprese ruote singole o gemellari). L’escavatore è omologato per l’uso su strada e può essere dotato di un gancio in grado di trainare fino a 8 t con freni a repulsione e 3 t senza freni.

Tutti i dispositivi di interfaccia della macchina - compresi

joystick, tastierino e schermo LCD - sono progettati e posizionati ergonomicamente per offrire un controllo e un’efficienza ottimali. È possibile ordinare l’EWR170E con uno dei due tipi di sottocarro, scegliendo il peso e la trazione con la barra più adatti per le diverse applicazioni. L’escavatore è compatibile con un’ampia gamma di attrezzature. Le funzioni idrauliche opzionali “martello demolitore/cesoia X1” e “tilt rotator X3” le alimentano richiedendo una portata a una o due pompe e una portata a due pompe per inclinarle o ruotarle, rispettivamente. Questa macchina è stata pensata anche per agevolare le operazioni di manutenzione: appena avviata, controlla automaticamente i livelli di tutti i fluidi, compreso gli oli motore e idraulico, e segnala le eventuali situazioni che richiedono attenzione mediante il display elettronico. La pompa elettrica è ubicata accanto al serbatoio del carburante ed è accessibile da terra.

A LONG WAY TOGETHER

EARTHMAX SR 41

Indipendentemente da quanto siano difficili le tue esigenze, EARTHMAX SR 41 è il tuo migliore alleato quando si tratta di operazioni che richiedono straordinaria trazione. Grazie alla sua struttura All Steel e al disegno a blocchi, EARTHMAX SR 41 offre un’eccellente resistenza alle forature e una durabilità prolungata. Oltre a molte ore operative senza tempi di fermo macchina, lo pneumatico assicura un comfort eccezionale.

EARTHMAX SR 41 è la risposta di BKT per resistere alle condizioni operative più difficili nelle applicazioni di trasporto, carico e livellamento.

Per info:

europe@bkt-tires.com

Scopri la gamma di pneumatici radiali BKT

PRODOTTI

Maggiore versatilità con Hydradig Pro

Con il lancio del nuovo escavatore gommato porta-attrezzi Hydradig Pro, JCB è in grado oggi di soddisfare le più varie esigenze dei clienti in ogni settore industriale. Ora saranno quattro i modelli in gamma: Hydradig, Hydradig Plus e il Hydradig Pro, insieme allo specializzato Hydradig Pothole Pro. Tutti i modelli offrono versatilità, stabilità e adattabilità, in un ampio range di applicazioni. Il nuovo Hydradig Pro, al top della gamma, offre un’elevata versatilità, con l’opzione di un attacco per minipala montato posteriormente e di un impianto idraulico ad alto flusso montato sul telaio inferiore che offre 150 l/min. Queste funzionalità, precedentemente disponibili solo sull’Hydradig Pothole Pro, consentono all’Hydradig Pro di funzionare con un’ampia selezione di accessori meccanici e motorizzati, rendendolo adatto a tutte le applicazioni e offrendo ai clienti la possibilità di passare rapidamente da una configurazione all’altra,

aumentando i tempi di attività e aumentando la produttività. La macchina è dotata di sospensione del braccio (SRS) di serie, ingrassaggio dell’assale a punto singolo, sterzo con retromarcia e due linee ausiliarie a basso flusso. Nella cabina con assetto più alto l’operatore può contare su un sedile deluxe a sospensione pneumatica e su una radio Bluetooth, nonché su un pacchetto di luci di lavoro a LED. La versione base è dotata di lama apripista posteriore, circuiti idraulici ausiliari da 120 l/min ad alto flusso e 60 l/min a basso flusso con ritorno a flusso libero. La cabina JCB Command Plus climatizzata è dotata

di sedile a sospensione meccanica, faro color ambra e pacchetto luci di lavoro alogene. La macchina utilizza un braccio TAB in due pezzi e sono disponibili opzioni di braccio avambraccio da 1,65 m, 2 m e 2,25 m. Tutte le versioni della JCB Hydradig sono dotate di un robusto telaio a quattro ruote motrici e quattro ruote sterzanti basato sul sollevatore telescopico JCB Loadall. Con tre modalità di sterzatura, la macchina offre stabilità e manovrabilità a tutte le velocità. Il JCB Hydradig è alimentato da un motore DieselMAX conforme allo Stage V, che eroga 81 kW. Questo aziona la macchina attraverso una trasmissione idrostatica. Con un peso operativo di 11-13 t, a seconda delle specifiche, l’Hydradig fornisce una velocità massima su strada di 40 km/h, facilitando il trasferimento tra i cantieri. Con il motore montato nel telaio inferiore l’operatore ha una visuale libera attorno alla macchina. La vetratura ribassata consente di vedere tutte e quattro le ruote per una maggiore sicurezza in cantiere. Il posizionamento del motore sul lato del telaio garantisce inoltre accesso illimitato per interventi di riparazione e manutenzione, mentre gli intervalli di assistenza di 500 ore garantiscono la massima operatività. Il motore e la trasmissione montati sul telaio conferiscono all’Hydradig un baricentro basso, per la massima stabilità durante i trasferimenti o il lavoro. Con una capacità di sollevamento massima di 3.182 kg, la macchina è in grado di sollevare più di 1.400 kg nella parte anteriore e 1.000 kg su entrambi i lati. Una gamma di prese idrauliche ausiliarie, in combinazione con il tilt-rotator Raptor appositamente progettato da JCB, consente di utilizzare l’Hydradig con un’ampia serie di accessori, migliorandone la versatilità e l’adattabilità.

CASE CE

I nuovi grader della Serie D

CASE Construction Equipment sta consolidando il successo della sua tradizione di grader con l’introduzione della nuova Serie D, con i modelli 836D e 856D. Vantando molti dei vantaggi per l’operatore in termini di comfort e produttività introdotti con le precedenti macchine della Serie C, le nuove versioni portano la cabina dell’operatore a un più alto livello di comfort, grazie ai controlli precisi e intuitivi del versoio, a potenti motori Dual Power e a una gamma completa di soluzioni postvendita. I grader della Serie D sono dotati di una cabina ROPS/FOPS a basso profilo; l’altezza complessiva ridotta facilita il trasporto da un cantiere all’altro; i vetri oscurati a tutta larghezza e la visuale dominante sulla parte anteriore del telaio e sul versoio assicurano un controllo ottimale, qualunque sia l’attività da svolgere. È presente un nuovo display touchscreen, per avere a portata tutte le informazioni sulla macchina e sulla manutenzione e allo stesso tempo la visuale della telecamera posteriore. I nuovi grader sono disponibili sia con comandi elettroidraulici a joystick che con leve meccaniche. Il sistema elettroidraulico utilizza joystick a tre assi, integrati in braccioli multi-regolabili. I joystick sono dotati di

interruttori e pulsanti a rullo multipli, per controllare le varie funzioni della macchina. Alimentati da un motore diesel FPT a 6 cilindri Stage V, con tecnologia Hi-eSCR2 per le emissioni, i grader CASE Serie D offrono una doppia curva di potenza, con

commutazione automatica al raggiungimento di rapporti di trasmissione più elevati.

PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE
GRU CINGOLATE, CITY CRANE E MACCHINE SPECIALI

PRODOTTI

Una nuova cabina per gli escavatori

Komatsu ha perfezionato una nuova versione della cabina operatore dei suoi escavatori cingolati. “Forniamo già ai nostri clienti macchine altamente performanti”, sostiene Vince Porteous, Product Manager di Komatsu Europe. “Con la nuova cabina operatore abbiamo fatto un importante passo avanti in termini di comfort ed ergonomia.” La nuova cabina è pensata per offrire all’operatore un’esperienza di prim’ordine fin dal momento in cui sale sulla macchina. I corrimano gialli, ben visibili sia all’esterno che all’interno, garantiscono un accesso sicuro anche in condizioni di scarsa luminosità, mentre il logo Komatsu in posizione strategica rafforza la riconoscibilità del marchio. La nuova maniglia esterna con finitura cromata, facile da afferrare, aggiunge un tocco di eleganza all’insieme. L’impegno di Komatsu per la sicurezza è evidente in tutta la progettazione. Porteous prosegue: “Abbiamo aggiunto nuovi elementi di sicurezza, come il nuovo specchietto regolabile senza attrezzi, una maniglia aggiuntiva per facilitare la chiusura della porta, nuovi corrimano ad alta visibilità

e nuove luci ‘coming home’ che rimangono accese per 30 secondi dopo lo spegnimento del motore”. Una volta all’interno, l’operatore viene accolto da uno spazio di lavoro raffinato ed ergonomico. Ispirati al design delle automobili di alta gamma gli interni presentano un’elegante combinazione di toni scuri e un lussuoso tappetino facile da pulire. Il punto forte è la perfetta visibilità dell’area circostante durante il lavoro. Il parasole anteriore permette una migliore visibilità grazie a una nuova posizione. Luci LED di ultima generazione, sia sopra il sedile che nel retro della cabina, assicurano un’illuminazione ideale in qualsiasi momento della giornata. Per aumentare il comfort e ridurre l’affaticamento la nuova cabina è anche dotata di vetri posteriori oscurati con protezione UV, che riducono al minimo l’esposizione al sole e contribuiscono a mantenere fresco l’ambiente. Un nuovo portadocumenti alla destra del sedile consente di mantenere la documentazione del cantiere in ordine e a portata di mano. Oltre alle migliorie di serie, Komatsu ha

introdotto anche elementi opzionali intesi a perfezionare l’ambiente operativo. Nel sedile premium opzionale la posizione si regola automaticamente in base al peso dell’operatore, fornendo il massimo comfort personalizzato per tutta la giornata. I nuovi braccioli multiposizione consentono di trovare la postura perfetta per il lavoro. Le nuove leve di comando sono progettate per offrire una presa confortevole, riducendo così lo stress e la fatica nei turni di lavoro particolarmente lunghi. La cabina operatore Komatsu di nuova generazione si spinge ben oltre il comfort, grazie alla potenzialmente illimitata possibilità di personalizzazione. Una robusta barra multifunzionale consente agli operatori di aggiungere senza problemi gli accessori più adatti alle loro esigenze. Confermando la sua fama per quanto riguarda la sicurezza garantita all’operatore, la nuova cabina mantiene l’iconico design Safe SpaceCab: questa struttura tubolare, progettata specificamente per gli escavatori idraulici, offre una protezione di livello superiore anche nei peggiori casi di ribaltamento.

“L’approccio alla nuova cabina è stato totalmente aderente all’idea di creare valore insieme (‘Creating value together’): abbiamo visitato molti cantieri, ascoltato i clienti e riportato le loro richieste ai nostri team di sviluppo prodotto. I concetti che ne sono risultati sono stati verificati con i clienti, perfezionati, ricontrollati, e attraverso l’ascolto e il desiderio di innovare siamo riusciti a portare nel mercato una cabina che davvero rappresenta un valore per il cliente”, conclude James Venerus, General Manager Product Marketing.

La nuova cabina è disponibile su tutti i modelli di escavatori cingolati da 17 a 49 t.

BOBCAT

I nuovi generatori portali PG40 e PG50

I nuovi generatori portatili Bobcat PG40 e PG50 rappresentano un vero e proprio sviluppo nella progettazione di questa tipologia di macchine: dotati di motore D24 Stage V e alternatore Stamford, sostituiscono la generazione precedente di unità Stage IIIA G40 e G60 e offrono una combinazione di maggiore potenza erogata e minore consumo di carburante rispetto ai loro predecessori. Qui Bobcat offre una potenza di servizio di base di 50 kVA con il nuovo modello PG50, rimanendo al di sotto dei requisiti del sistema DEF (Diesel Exhaust Fluid).  Accanto al PG50, il PG40 offre una potenza di servizio di base di 40 kVA. Entrambi i generatori hanno un nuovo design elegante e compatto con una selezione di caratteristiche innovative, tra cui sistema di traino ad altezza fissa o variabile montato in fabbrica opzionale, per facilitare il trasporto. Il sistema assicura la massima

grado di gestire carichi inferiori preservando la durata del motore e sono pertanto l’investimento ideali per qualsiasi luogo di lavoro. L’alternatore Stamford

CAMPAGNA ECOLOGICA 2024

Il 2024 è l’anno del noleggio e della transizione ecologica. Per questo abbiamo deciso di promuovere i nostri dumper cingolati a batteria della linea con uno scontro extra. Zero Emission

PRODOTTI

Il nuovo escavatore per gallerie DX235RTF-7

DEVELON ha lanciato l’escavatore per gallerie DX235RTF-7, che va ad aggiungersi alla gamma di macchine per applicazioni speciali del costruttore. Questo modello si basa sulla concezione del consolidato escavatore a raggio ridotto DX235LCR-7 ed è alimentato da un motore DL06V Stage V in grado di fornire una potenza di 141 kW (189 CV). Il DX235RTF-7 si distingue per il design compatto e il raggio di rotazione minimo del DX235LCR-7; tuttavia, l’elemento più interessante di questa macchina è rappresentato dalla robusta parte anteriore - specifica per le operazioni in galleria - che offre un nuovo design di bilanciere e braccio, una speciale cinematica e una funzione d’inclinazione.

Jan Breburda, “Special Applications Product Manager” di DEVELON Europe, ha così commentato in occasione del lancio di questo modello: “La nuova macchina per

gallerie DX235RTF-7 è progettata per offrire prestazioni superiori in ambienti sotterranei difficili.

A completamento della sicurezza e del comfort operativi, l’idraulica avanzata e la struttura robusta del DX235RTF-7 garantiscono una potenza e una durabilità ottimali, mentre il design compatto agevola il movimento in spazi ristretti”.  Il nuovo escavatore cingolato DX235RTF-7 ha un peso complessivo di 25.689 kg e offre uno sbraccio di 9.260 mm. La cinematica della parte anteriore è progettata in modo tale da dare priorità allo sbraccio orizzontale e alla precisione

nel movimento verticale: questa cinematica si basa su una funzione che consente un’inclinazione del braccio di 45°/45° in due direzioni, azionando il movimento tramite un pedale nella cabina di pilotaggio. La configurazione del braccio e del bilanciere è progettata per operare in aree ristrette, con diagramma di lavoro limitato rispetto alla versione di serie del DX235LCR-7. Il nuovo escavatore è pensato per le operazioni in ambienti ristretti, senza la possibilità di utilizzare la rotazione in spazi angusti: ciò gli consente di lavorare in strette gallerie, riuscendo comunque a raggiungere il fronte e le pareti delle stesse pur mantenendo un basso profilo mentre ci si muove in spazi ristretti. Il DX235RTF-7 è dotato di un sistema FOG di livello 2 combinato con ulteriori robuste coperture e protezioni delle tubature idrauliche. Le protezioni comprendono coperture sui tubi flessibili idraulici e luci di operatività del bilanciere, nonché un vano protettivo dedicato che racchiude il cilindro della benna e i collegamenti e il cilindro del bilanciere nascosto sotto al bilanciere stesso. Rispetto al modello DX235LCR-7 standard, il nuovo DX235RTF-7 presenta sei LED di operatività (quattro sulla parte anteriore e due sulla parte posteriore) e telecamere AVM di serie. Altre caratteristiche includono tubi a bassa pressione per la rotazione PERO (Proportional Electric ROtation), punti d’ingrassaggio centralizzati e una lama apripista come optional. Nelle specifiche sono presenti anche un contrappeso da 6,4 t e pattini a tripla costola di 600 mm di larghezza. Le applicazioni per gallerie spesso richiedono il trasferimento della macchina in aree con accesso limitato: per questo motivo il DX235RTF-7 è stato progettato per essere semplice da trasportare e sistemare in posizione.

PRODOTTI

WIRTGEN GROUP

Tutti i brand del Gruppo ad Asphaltica 2024

Dal 9 al 12 ottobre il Wirtgen Group dimostrerà ad Asphaltica 2024 le proprie competenze con soluzioni sostenibili per l’intero processo di costruzione di strade. Con 13 unità in esposizione su oltre 600 m2 tra aree interne ed esterne e con presentazioni speciali dedicate all’Operations Center per le macchine edili, il costruttore tedesco rientra di diritto

dimostrerà con le sue frese a freddo come la costruzione sostenibile di strade sia possibile in tutti i campi di applicazione grazie a soluzioni innovative.

La fresa compatta W 100 Fi offre delle alte produttività con delle dimensioni compatte; con la fresa grande W 200 Fi è possibile realizzare in modo economico un ampio

tra i principali espositori della manifestazione. Hamm presenterà, tra le altre cose, i rulli tandem della serie HX: gli otto nuovi modelli con pesi operativi tra 7 e 9 t si evidenziano per i comandi semplici, le interfacce digitali, la comodità e il preciso sistema di sterzatura. Di particolare interesse è lo “Smart Compact”, per l’automazione della compattazione grazie alla regolazione di entrambi i tamburi. Wirtgen

spettro di applicazioni, dal risanamento del manto d’usura alla scarificazione completa. Entrambe le macchine sono equipaggiate con sistemi di assistenza alla guida, per una maggiore efficienza e comodità. John Deere porterà a Bologna il grader 622 GP: la sua trazione a sei ruote motrici assicura la massima produttività su qualsiasi tipo di terreno e un’elevata versatilità. Per produrre l’asfalto praticamente senza

emissioni, Benninghoven ha sviluppato una soluzione all’avanguardia: il primo bruciatore al mondo che può essere azionato fino al 100% con idrogeno verde. Il bruciatore è già impiegato nella pratica dai produttori di asfalto. Il frantoio a mascelle MOBICAT MC 110 EVO2 di Kleemann, invece, viene impiegato quale frantoio primario per la pietra naturale e il riciclaggio. La macchina è caratterizzata dalle dimensioni compatte, dal comando semplice e dalle elevate produttività. I visitatori potranno informarsi in merito a questo straordinario frantoio nell’area esterna. La Super 2100-5i è il pezzo forte di Vögele: questa finitrice cingolata della Highway Class unisce la sua capacità operativa alle tecnologie avveniristiche della generazione “Tratto 5” e conquista grazie alle intelligenti

funzioni automatiche, al comfort ancora maggiore per l’operatore e alle basse emissioni di rumore e gas di scarico. Oltre all’efficienza delle macchine ed ai procedimenti applicativi alternativi, la digitalizzazione e le soluzioni sistemiche interconnesse sono forze propulsive importanti nello sviluppo ulteriore del processo di costruzione stradale nel suo complesso. In una presentazione speciale dedicata al “John Deere Operations Center” per le macchine edili, il Wirtgen Group mostrerà la piattaforma centrale per tutte le soluzioni digitali attuali e future del gruppo di imprese per l’ottimizzazione dei processi, delle macchine e dei servizi. Presso lo stand del Gruppo, infine, i visitatori avranno come di consueto la possibilità di dialogare direttamente con gli specialisti delle marche del prodotto e di informarsi in merito alle soluzioni moderne del Wirtgen Group. Inoltre, sono in programma due interessanti interventi: Luca Pirozzolo, “Wirtgen Macchine - Active Spare Parts, Sales and Support, Digital & Telematics”, parlerà del John Deere Operations Center; Alessandro Camerini, “Benninghoven Regional Sales Manager” terrà una conferenza sul tema della produzione di asfalto futuribile e sostenibile.

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