OnSite Construction n.6 - Settembre 2023

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SOMMARIO

SETTEMBRE 2023 - N.6

44 DAF “Start the future on Construction” di Ettore Zanatta

50 Volvo Costruiti per demolire di Pietro Gabrielli

ATTREZZATURE

In copertina: U.EMME

64 VTN Europe “Out of the box!” di Ettore Zanatta

70 Simex

4 Editoriale di Ettore Zanatta

6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia

ATTUALITA’

32 Edilizia e sostenibilità

Dopo il Superbonus, la riqualificazione che verrà di Cristina Cassinari

MACCHINE

38 CNH INDUSTRIAL

Una storia di orgoglio italiano di Ettore Zanatta

La qualità è di strada di Stefano Vitali

74 Mantovanibenne Le sette aquile di Mirko Brusamolino

COMPONENTI

78 Kohler Engines La potenza della condivisione di Ettore Zanatta

84 BKT

I pilastri dell’Off-Highway di Pietro Gabrielli

TECNOLOGIE

90 Panasonic

La trasformazione digitale del cantiere a cura di Mirko Brusamolino

SERVIZI

94 Mai Italia

La celebrazione dell’eccellenza di Ettore Zanatta

DOSSIER

98 Elettrico e idrogeno

Construction alla prova della transizione energetica di Cristina Cassinari e Gianni Gennari

DISTRIBUZIONE

106 Sany Italia

La conquista dell’Occidente di Mirko Brusamolino

ON SITE

110 Movimentazione di conglomerato bituminoso in un cantiere stradale a Trento “V” per “Versatilità”! di Ettore Zanatta

FIERE

118 Ecomondo

A sostegno dell’ambiente di Liliana Rebaglia

120 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia

Direttore responsabile

Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it

Direttore editoriale

Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it

Responsabile commerciale

Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it

Hanno collaborato a questo numero: Mirko Brusamolino, Cristina Cassinari, Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali

Ufficio amministrazione

Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it

tel. 0545 967722

Ufficio abbonamenti

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Sono previsti 8 numeri/anno

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ONSITE CONSTRUCTION

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Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2017
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Il (Super)bonus dell’illusione

Il rischio si era già paventato, da parte di alcuni critici avveduti, nel 2021. Il Superbonus del 110% destava preoccupazione nella burocrazia statale che ci vedeva, allora, il pericolo che il provvedimento venisse utilizzato per spericolate operazioni di ristrutturazione o di sanatoria di lavori abusivi fatti in precedenza. Per questo motivo, la complessità degli adempimenti e gli ostacoli burocratici - che nella maggior parte dei casi impedirono, da principio, l’accesso al bonus - agì come argine al costo enorme previsto dai tecnici per l’erario, negli anni a venire. Il rinnovamento del patrimonio edilizio del Paese, in funzione della transizione ecologica e del rilancio dell’edilizia nazionale, ha funzionato come specchietto per le allodole nei confronti di elettori poco propensi alle analisi di economia industriale. Poi, s’è visto che il Superbonus è semplicemente un meccanismo di sostegno alle imprese non sostenibile e distorsivo. L’eccessiva generosità rende lo schema inefficiente dal momento che, eliminando ogni conflitto di interesse tra proprietari di immobili e imprese edili, induce un aumento del costo del risparmio energetico e dei prezzi delle componenti che servono per le ristrutturazioni. L’allarme lo aveva lanciato in questi stessi termini l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa del 22 dicembre 2021. Dopo il suo commiato dal governo del Paese risultò chiaro a tutti che il mitico Superbonus 110% aveva funzionato come un potente incentivo a comportamenti illeciti, anche in misura superiore a quanto si potesse immaginare. Nell’estate del 2022, 5,6 miliardi in fatture furono bloccati per sospette frodi. L’analisi di un provvedimento incentivo del genere, realizzata un anno fa da un economista insigne come Giuseppe Pisauro, confermava che “le agevolazioni per l’efficienza energetica rispondono certamente a un interesse pubblico. Dal punto di vista economico, le ristrutturazioni generano due tipi di benefici: uno per il proprietario (bolletta energetica più bassa), l’altro per la collettività (riduzione delle emissioni). Ha senso che lo Stato finanzi solo il costo del secondo tipo di beneficio (l’esternalità positiva), ma solo in modo parziale. Una misura come quella del vecchio Ecobonus (65%), pur già molto generosa, sarebbe più accettabile. In ogni caso, il volume delle risorse necessarie rende chiaro come, nell’ottica di un’effettiva transizione ecologica, sarebbe fondamentale mobilitare anche il risparmio privato”. L’esempio virtuoso evidenziato da Pisauro era quello francese, con lo schema facciate. “A Parigi i proprietari devono rinnovare le facciate ogni 10 anni. La detrazione immediata è del 30% delle spese per l’efficienza energetica. Se non lo fanno i lavori vengono svolti dalla municipalità, che dovrà poi essere rimborsata”. Ma la generosità senza controlli del nostro Governo di allora ha solo danneggiato il settore dell’edilizia sana, favorendo l’ingresso nel mercato di imprese inefficienti e truffaldine, in ogni segmento, compreso quello del noleggio di macchine e della distribuzione di materiali. Questa “droga” dagli effetti nefasti ha distratto l’opinione pubblica dalla vera scommessa su cui puntare, per l’Italia delle costruzioni, quella del PNRR, rispetto alla quale lo stesso impianto delle imprese nazionali non sembra attrezzato a sufficienza per reggerne l’impegno, a partire dalla mancanza di personale specializzato e di maestranze disposte a impiegarsi nei cantieri. E adesso? Attrezziamoci per un autunno duro e realistico. Magari ci accorgeremo che senza bugie e illusioni un giorno si potrà vivere (e lavorare) meglio.

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EDITORIALE ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023
Ettore Zanatta direttore editoriale
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Un catalogo in continua evoluzione

TVH - lo specialista belga in grado di offrire sul mercato internazionale una gamma imponente di ricambi per macchine e attrezzature destinate alla movimentazione di materiali, per veicoli industriali, per mezzi edili e agricoli, oltre che per macchine per il sollevamento - continua il suo percorso di evoluzione espandendo costantemente il suo portafoglio prodotti. Una gamma già oggi estremamente vasta, dove non solo i ricambi nuovi vengono sottoposti a test approfonditi di qualità, ma anche tutti i ricambi rigenerati vengono testati prima di essere inviata ai clienti in tutto il mondo. L’offerta TVH rappresenta davvero un “unicum” sul mercato internazionale per varietà di marchi e tipologia, un’offerta di soluzioni supportata da tempi di consegna estremamente rapidi. TVH, dunque, si propone sul mercato come un vero e proprio “one-stop shop”, mettendo a disposizione degli operatori anche il suo sito web di vendita online “MyTotalSource”, ideato e strutturato in modo tale da

mettere loro a disposizione la sua gamma completa di ricambi per macchine operatrici e consentirgli di creare offerte ed effettuare

ordini alla bisogna. All’interno di questo strumento è possibile trovare più di 1,5 milioni di codici conosciuti relativi a tutti i principali marchi e modelli presenti sul mercato. Come accennato, il tutto è supportato da una consegna veloce e puntuale in tutto il mondo, nonché da esperti interni pronti a supportare i clienti nell’individuare il ricambio giusto, tramite mail o telefono. Tra le varie parti di ricambio proposte sul mercato citiamo ad esempio le bielle per benna e inclinazione, elementi che fanno parte del braccio delle macchine movimento terra di piccole dimensioni e sono essenziali per muovere l’attrezzatura a esse applicate. Attrezzature che devono essere sempre in condizioni ottimali, per garantire il continuo funzionamento dei mezzi. Questi ricambi sono disponibili separatamente e come unità completa con boccole. Attualmente TVH propone oltre quattro milioni di codici conosciuti per macchine movimento terra di piccole dimensioni, garantendo la qualità di marchi quali Bobcat, Caterpillar, JCB, Kubota, Takeuchi, Volvo e Yanmar.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 6 NOTIZIE
a cura di Liliana Rebaglia
TVH

Una scelta ecologica e intelligente

zero emissioni 100% elettrico

Comfort dell’operatore

Servizi

Funzioni idrauliche ottimizzate

L’escavatore da 23 tonnellate EC230 Electric offre le stesse prestazioni della controparte convenzionale a gasolio, ma con il vantaggio aggiunto di zero emissioni, rumore e vibrazioni ridotti al minimo, maggiore controllabilità e costo complessivo di gestione inferiore. Oltre ad assicurare una forza di scavo simile al modello EC220E a gasolio, i tempi di manovra sono ancora più rapidi e con meno rumorosità.

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Soluzioni per applicazioni su macchine movimento terra

robusti e affidabili, un plus fondamentale per l’impiego in applicazioni come mezzi agricoli, macchine movimento terra e mezzi di sollevamento.

Nell’ambito delle macchine movimento terra è importante poter contare su soluzioni in grado di assicurare la massima affidabilità, elevate prestazioni e precisione nel controllo delle principali movimentazioni delle stesse. Un obiettivo raggiunto dall’ampia offerta di prodotti Gefran per il controllo, in sicurezza, dello sbraccio, dell’inclinazione e del carico del mezzo. Tra i dispositivi idonei per questo tipo di applicazioni spiccano il trasduttore lineare senza contatto GSH, la serie KHC per misure accurate della pressione e l’innovativo sensore di posizione multi-variabile TWIIST. I trasduttori di posizione a filo GSH, basati su tecnologia Hall, sono in grado di variare la tensione di uscita in risposta a un campo magnetico e, pertanto, non sono soggetti a usura e si distinguono per le elevate prestazioni in qualsiasi situazione di utilizzo.

La gamma è particolarmente idonea per applicazioni in spazi ridotti, come nelle traverse delle gambe di stabilizzazione dei veicoli, grazie alle dimensioni compatte (65 mm di altezza), che diminuiscono lo spazio del sistema e la relativa complessità meccanica di attuazione. GSH si distingue per l’elevato grado di protezione IP (IP67) e la notevole resistenza a vibrazioni e shock

meccanici e per un range di misura per corse da 1.800 a 8.300 mm, un errore di linearità < ± 0.5%/FS e temperature di lavoro da -40°C a +85°C. I trasduttori sono ideali per il rilevamento dell’estensione del braccio di una gru o di una macchina asfaltatrice, per il controllo dello sterzo posteriore di una fresatrice o, ancora, dei bracci di estensione di una pavimentatrice. I trasmettitori di pressione KHC, con elettronica SMD di ultima generazione, sono costituiti da una tecnologia con elemento sensibile a film depositato su membrana di acciaio e sono disponibili con protocollo digitale CANopen o J1939. Queste soluzioni dal design compatto combinano elevata precisione di misurazione a stabilità in temperatura, rilevandone le variabili, unitamente a quelle della pressione, per mezzo di segnale digitale con una frequenza di campionamento di 1.000 Hz. Grazie alla struttura in acciaio Inox, i sensori KHC sono estremamente

TWIIST, il primo trasduttore di posizione multi-variabile al mondo, è in grado di misurare contemporaneamente posizione, accelerazioni lineari, velocità angolari e temperatura in diversi settori industriali e dell’idraulica mobile. Il dispositivo è contenuto in un case di acciaio particolarmente compatto che, in 16 mm di diametro, racchiude un sistema brevettato per la misura della posizione basato sull’Effetto Hall a 3 dimensioni. Le misure relative alle variabili di processo, vengono trasmesse digitalmente fino a 1.000 volte al secondo, attraverso le uscite digitali IO-Link e CANopen. Inoltre, grazie alle caratteristiche d’impermeabilità e resistenza a shock e vibrazioni, il sensore elabora e mette a disposizione una serie di informazioni acicliche come picchi di vibrazione, temperatura massima raggiunta, ore di lavoro e numero di chilometri percorsi dal cursore, utili per analizzare e comprendere meglio il comportamento della macchina. Ne completano infine le caratteristiche, la corsa da 50 ai 900 mm, una linearità e ripetibilità elevate, pari rispettivamente a 0,15% F.S. e 0,05% F.S. e una temperatura di lavoro da -40 a +85 °C.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 8 NOTIZIE
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ELSA SOLUTIONS

Un brevetto per la ricarica d’emergenza

ELSA Solutions ha recentemente ottenuto la concessione del brevetto per il sistema e metodo di ricarica di emergenza per le batterie al litio. Un team di esperti R&D, facenti parte della divisione interna Aliant Battery e specializzata nei sistemi di accumulo, si è posto il problema di come agire quando la batteria si trova in stato di scarica profonda (lo stato di carica delle singole celle è talmente basso da diminuire la tensione della batteria stessa). Questa situazione, infatti, comporta un abbassamento di tensione tale da compromettere la funzionalità del BMS (Battery Management System), che ha lo scopo di equalizzare le celle dopo ogni carica o scarica per portarle tutte allo stesso voltaggio e di

ASTRA

regolare e limitare la corrente che la batteria riceve in fase di carica. Mettere in carica una batteria in queste condizioni è un’azione spesso difficile, ma grazie alla scheda di recupero brevettata di Aliant non è più così. La scheda funge come da filtro e invia una bassissima corrente di ricarica al BMS che ne consente la riattivazione, riportando la batteria al livello minimo di tensione necessario per permetterne un

corretto funzionamento e una ricarica effettiva. La scheda è già disponibile e integrata a bordo di tutte le batterie Aliant della serie EY, batterie standard modulari con tensione a 12Volt e 24Volt e capacità variabile da 50Ah a 400Ah. Un grande traguardo per l’azienda di Imola, che negli ultimi anni sta vivendo una forte espansione e che ha in serbo tantissimi progetti in via di sviluppo.

Un HHD9 all’”Extreme by Nature Demo Tour”

ASTRA ha presenziato a Steinexpo 2023 all’interno dello stand di CASE Construction, dove - unitamente al proprio concessionario tedesco Rhein-Nutzfahrzeuge – ha esposto un veicolo rappresentativo della gamma HHD9, che proprio a Homberg ha effettuato un’ulteriore tappa dell’”ASTRA Extreme by

Nature Demo Tour”. La gamma HHD9 si contraddistingue per la sua robustezza e la sua capacità di sostenere le applicazioni più severe e sfidanti e ogni modello è caratterizzato da componenti attentamente progettati e sviluppati per operare nelle condizioni più estreme. In occasione di Steinexpo,

ASTRA ha esposto un veicolo HHD9 8x6 allestito con cassone semi-roccia Cantoni da 24 m³ e contraddistinto da un telaio speciale Heavy Duty rinforzato internamente. Il suo motore da 13 l da 510 CV di potenza e il cambio automatico Allison a 7 marce con retarder integrato, lo rendono un mezzo ideale per sostenere gli utilizzi più gravosi in miniera. Questo modello, che vanta un peso totale a terra fino a 62 t, presenta assali e ponti rinforzati con portate fino a 11 t sull’anteriore e fino a 40 t sul tandem posteriore, caratterizzato dall’esclusiva configurazione “power ring” che conferisce al telaio maggiore robustezza. Questo veicolo dispone inoltre di ponti posteriori con carreggiata speciale di 2,9 m di larghezza, che contribuiscono a garantire una maggiore stabilità durante la guida e nella fase di scarico del cassone a ribaltamento posteriore.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 10 NOTIZIE

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Nasce Fiori Concrete Machines India Pvt. Ltd.

È stata perfezionata la creazione di Fiori Concrete Machines India Pvt. Ltd., società di Fiori Group con sede a Chennai, in India. Con quest’operazione l’azienda di Finale Emilia (MO), impegnata nella realizzazione di veicoli fuoristrada per la produzione di calcestruzzo e dumper per l’edilizia, consolida il proprio posizionamento in un mercato a forte crescita come quello indiano, a conferma della propria vocazione internazionale. Già presente all’estero con sedi dirette a Singapore, in Brasile e attraverso diverse attività in numerosi Paesi, il Gruppo continua a espandere la propria rete commerciale in India, Paese che rappresenta una grande opportunità di crescita per l’azienda. Dopo aver definito una joint-venture nel 2018 con l’ex partner locale Ajax, il costruttore emiliano rientra così sul mercato locale attivando una presenza diretta in grado di poter garantire un presidio consistente. Di fatto, la nuova società si occuperà di produrre localmente i mixer autocaricanti, costituendosi come importante centro nevralgico per le attività del Gruppo nel Subcontinente. Si tratta dunque di una decisione particolarmente strategica nell’attuale congiuntura economica: con un tasso di crescita del PIL medio del 6% annuo, oggi l’India rappresenta uno dei mercati più ambiziosi nell’intero panorama mondiale e le previsioni future indicano come il Paese possa

trarre vantaggio dal rallentamento della crescita economica della Cina, rappresentando a tutti gli effetti un’alternativa più lungimirante. Per la realizzazione dell’attività, Fiori Group si è rivolta a Octagona, società di Carpi (MO) che dal 2002 supporta la crescita delle aziende italiane all’estero attraverso la fornitura di servizi di internazionalizzazione. Forte della sua esperienza sul mercato indiano e delle tre sedi dirette a New Delhi, Bangalore e Pune, Octagona ha gestito e coordinato l’intero processo di costituzione, predisponendo la contrattualistica necessaria e adempiendo agli obblighi amministrativi richiesti dalla normativa indiana. Inoltre, per assicurare a Fiori Group la piena operatività nel mercato, Octagona già oggi continua ad assistere

l’azienda anche nelle sue fasi postcostituzione, attraverso un supporto operativo e legale specifico. Mauro Pelliciari, CEO di Fiori Group, ha così commentato: “L’India rappresenta un mercato strategico per il nostro Gruppo e con questa operazione intendiamo offrire maggiore vicinanza e supporto ai nostri clienti locali. A tal proposito vorrei evidenziare il ruolo svolto da Octagona, fondamentale per adempiere agli obblighi normativi, approcciare interlocutori locali e implementare le fasi necessarie all’avvio della nuova società sarebbe stato impossibile senza l’assistenza di un team esperto, flessibile e presente fisicamente sul campo”. “Il lavoro svolto in collaborazione con Fiori Group è stato ottimo”, ha affermato Alessandro Fichera, CEO di Octagona. “Siamo soddisfatti di aver supportato un’importante realtà con un modello di business innovativo e ben definito. L’azienda, infatti, ha centrato perfettamente l’obiettivo cogliendo l’opportunità India, dove ci sono enormi spazi di business da conquistare e sono numerosi i settori che presentano ottime possibilità per le aziende italiane”.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 12
NOTIZIE
FIORI GROUP

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X Series è l’avanzata gamma di escavatori cingolati con cui JCB innalza il livello per quanto riguarda il design ancora più robusto e duraturo, la produttività e le prestazioni incrementate e con consumi ridotti, un maggiore comfort per l’operatore grazie alla cabina CommandPlus ad alta visibilità, intervalli di manutenzione ridotti e una facilità d’uso senza precedenti. I nuovi escavatori 140X e 150X consentono di adattare perfettamente le prestazioni della macchina a qualsiasi applicazione e ambiente operativo. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione.

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Zanon & Ormac per il Trentino-Alto Adige

Con un’esperienza di oltre 60 anni nella vendita, nella riparazione e nel noleggio di macchine per la movimentazione di materiali nel campo dell’ecologia, dell’industria e dei cantieri, Zanon & Ormac ha scelto Bobcat come partner, diventandone distributore per il Trentino-Alto Adige. La Zanon fu fondata da Attilio Zanon con la volontà di creare una realtà focalizzata sulla vendita di mezzi per il movimento terra, affidando alla Ormac, della famiglia Lovera, le competenze professionali nell’assistenza. Dalla fusione

acquisto, di riparazione, ma anche di noleggio e usato. Per garantire un servizio post-vendita di massima cura ed efficienza, la Zanon & Ormac dispone anche di officine mobili che offrono un’assistenza qualificata e specializzata direttamente in cantiere. Pietro e Antonio Zanon, figli di Attilio Zanon e co-titolari della Zanon & Ormac insieme ad altri quattro soci, guidano e gestiscono le attività commerciali dell’azienda. “Abbiamo scelto Bobcat per completare la nostra offerta e diventare un’azienda di riferimento sul territorio per i settori delle costruzioni,

storia di successi iniziata già nel 1992 e mai interrotta del tutto nel corso di tutti questi anni”. Antonio Zanon ha aggiunto: “Siamo stimolati e motivati nel poter nuovamente rappresentare ufficialmente un marchio rinomato per la sua qualità, affidabilità e propensione all’innovazione e con un gamma di mezzi in continua espansione, non solo grazie al costante sviluppo e introduzione di nuovi prodotti, ma anche all’ingresso in settori correlati. Questo ci consente di esplorare nuove e sfidanti opportunità di crescita. L’ottima rispondenza da parte del mercato che ha creduto sia nel marchio Bobcat che nel nostro servizio post-vendita è la dimostrazione che la ritrovata partnership tra Bobcat e Zanon & Ormac ha basi solide. Ciò fa presagire importanti successi per il futuro, non soltanto legati alla vendita di mezzi movimento terra, ma anche della linea della compattazione leggera e di trattori compatti”. Luca Bonadiman, Bobcat District Manager per l’Italia, ha commentato: “È un piacere e una grande opportunità

delle due realtà è nata a Brescia la Zanon & Ormac, che nel tempo si è sviluppata sul territorio della Lombardia e successivamente anche in Trentino-Alto Adige. Qui l’azienda ha aperto due sedi, una a Bolzano e una a Fornace (TN), quest’ultima con denominazione Zanon & Marchi, grazie alla collaborazione con l’omonima officina molto attiva sul territorio. Sia nella sede di Bolzano, che dispone di un capannone di 1200 m2 su un’area di 2.500 m2, e in quella di Trento, con una struttura di 700 m2 su un’area di 6.000 m2, l’azienda ospita officine per la manutenzione e la riparazione, showroom, magazzini ricambi, uffici e sale per formazione corsi. In entrambe le sedi i clienti possono quindi trovare risposta a ogni esigenza di

dell’industria, dell’agricoltura e del riciclaggio, garantendo ai nostri clienti una gamma completa di macchine di grande qualità e robustezza”, ha affermato Pietro Zanon. “Ci rende molto fieri e orgogliosi che il costruttore leader mondiale nella produzione di macchine compatte abbia rivolto la sua attenzione a Zanon & Ormac. Condividiamo con Bobcat una lunga

per Bobcat iniziare la collaborazione con un distributore come Zanon & Ormac. L’ottima organizzazione, la presenza sul territorio, la competenza del personale e l’entusiasmo con cui ha intrapreso il percorso con Bobcat lasciano presagire un avvenire pieno di successi. La scelta di Zanon & Ormac di distribuire Bobcat testimonia della forza del nostro storico marchio”.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 14
NOTIZIE
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Sistemi di controllo con Leica Geosystems

Liebherr, in collaborazione con Leica Geosystems, divisione di Hexagon, offre vari sistemi di controllo macchina per escavatori idraulici.  La trasformazione digitale nel settore delle costruzioni, infatti, prosegue il suo cammino modificando i cantieri in realtà sempre più digitali e connesse. A fronte di tali sviluppi i sistemi di assistenza operativa, come quelli di controllo macchina di Leica Geosystems, stanno acquistando sempre più importanza. Grazie alle tecnologie di nuova

concezione e alle informazioni in tempo reale, assicurano un efficace supporto agli operatori facilitando lo svolgimento delle loro attività lavorative. La qualità dei risultati di lavoro, l’efficienza dei processi e la sicurezza possono essere aumentati in modo significativo, riducendo i tempi di progettazione e costruzione. I sistemi di controllo macchina di Leica Geosystems sono già disponibili

HAMM

in varie versioni per gli escavatori gommati e cingolati di Liebherr. Questi includono il sistema di controllo macchina 2D passivo e 3D passivo per le Generazioni 6 e 8, nonché quello semi-automatico 2D “3D- ready” e il semi-automatico 3D per la Generazione 6. L’applicazione dei sistemi di controllo macchina semiautomatici, sia nella versione 2D “3D-ready” che in quella 3D, è stata estesa agli escavatori cingolati della Generazione 8 e ora sono disponibili anche per i modelli R 922, R 924, R 926, R 928, R 930, R 934, R 938 e R 945, per i quali viene offerto anche il sistema di controllo macchina 2D “3D-ready” passivo. Liebherr offre le varianti di dotazione installate di fabbrica. Tutti i componenti del controllo macchina di Leica Geosystems vengono già integrati nel processo di produzione, per cui il cliente potrà contare su una macchina già calibrata evitando tempi di inattività dovuti a installazioni postvendita.

Una gamma di rulli per il noleggio

All’inizio del 2023 Hamm ha ampliato l’offerta di rulli compatti con otto modelli ad azionamento completamente elettrico, che eseguono la compattazione senza generare alcuna emissione a livello locale. In tal modo il costruttore offre nella serie HD CompactLine oltre 40 rulli tandem compatti come macchine tuttofare per l’asfaltatura e la costruzione di arredi urbani. Per il movimento terra, nella gamma del produttore rientra dal 2022 la nuova serie HC CompactLine con cinque potenti rulli compattatori compatti. Entrambe le serie sono ideali per il noleggio macchine, essendo versatili e facili da

manovrare.

I rulli della serie CompactLine di Hamm si sono affermati da anni in modo stabile nella gamma di prodotti di numerose aziende di noleggio. Noti sul mercato, apprezzati dai clienti e robusti nell’utilizzo pratico, offrono tutto ciò che richiede questo tipo di attività.

Ciò vale anche per i nuovi modelli elettrici. Dalla presentazione dei rulli elettrici in occasione di Bauma 2022, Hamm ha registrato una notevole richiesta di queste macchine proveniente anche dal settore del noleggio, dove attualmente i parchi mezzi supportano numerose imprese edili che, in funzione dei progetti, necessitano di macchine a zero emissioni a livello locale. Indipendentemente da questo, la quota di rulli compatti a propulsione elettrica aumenterà costantemente anche alla luce delle disposizioni di legge nonché degli impegni volontari assunti dai committenti e dalle imprese edili.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 16 NOTIZIE

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Il concetto “Solid Body” compie 30 anni EPIROC

Con l’invenzione del concetto di “Solid Body” (SB) Epiroc è diventata pioniere di un nuovo tipo di tecnologia che ha cambiato il panorama per sempre: il design leggero “Solid Body” presenta infatti diversi vantaggi rispetto ai demolitori convenzionali con meccanismo di impatto e carcassa separata. Il concetto “Solid Body” è stato introdotto nel 1993 e si avvale di un design interno brevettato che integra il meccanismo di percussione e il sistema di guida in un unico pezzo. In tal modo si eliminano i componenti più deboli dei demolitori tradizionali e si ottiene la durata tipica dei demolitori SB. Durata e affidabilità straordinarie, maneggevolezza, consumo ridotto di carburante e altri benefici continuano a fare dei demolitori idraulici SB un punto di riferimento in un mercato competitivo. I demolitori SB limitano il consumo di carburante, contribuendo a ridurre i costi operativi e a migliorare le emissioni di CO2. Grazie agli accumulatori ad alta pressione esenti da manutenzione, i demolitori SB offrono frequenze di battuta da 550 a 2.300 colpi/min. Rispetto ai demolitori idraulici convenzionali delle stesse dimensioni, il concetto “Solid Body” è più sottile e conferisce un design più compatto per una migliore visibilità e maneggevolezza, che consente di utilizzare un escavatore più piccolo, contribuendo a ridurre il consumo di carburante della macchina portante. Un minor numero di componenti significa minori esigenze di manutenzione e maggiore affidabilità. I demolitori idraulici Solid Body rappresentano una scelta affidabile per la demolizione di strutture leggere in calcestruzzo e di pavimentazioni di asfalto, sia esterne che interne, e sono adatti

per eseguire lavori di movimento terra, lavori di post-trattamento, disgaggio in sottosuolo, pulizia di siviere e convertitori in fonderie e altre attività impegnative.

I demolitori “Solid Body” sono prodotti nello stabilimento Epiroc di Kalmar, in Svezia: sono progettati per macchine fino a 24 t e sono disponibili in nove modelli, con pesi di servizio che vanno da 55 kg a 1.060 kg. La gamma comprende modelli idonei per micro o miniescavatore, caricatori per carri di perforazione o robot di demolizione. La loro durata li rende una scelta popolare per le società di noleggio, che possono noleggiarli a utenti finali meno esperti.

La gamma SB 152-SB 1102 è

disponibile su richiesta con ugelli dell’acqua integrati: situati nella parte anteriore del demolitore idraulico, eliminano la polvere nel punto in cui si forma. Una visione chiara e bassi livelli di polvere costituiscono un vantaggio per chi lavora o vive vicino ai cantieri. I demolitori idraulici della serie S”olid Body” sono semplici da installare e manutenere; non sono necessari utensili speciali, né adattatori. Grazie al sistema di bloccaggio utensile brevettato, la sostituzione degli utensili è semplice e la boccola inferiore flottante può essere sostituita in loco dall’operatore con utensili manuali standard. La tecnologia integrata di recupero dell’energia Epiroc aumenta la produttività e riduce il consumo di carburante. La protezione da sovraccarico è garantita da una valvola di sicurezza integrata. Sono inoltre disponibili AutoStart, un ingresso dell’aria per applicazioni subacquee e i sistemi di lubrificazione automatica Epiroc ContiLube II micro o ContiLube II (opzionali su alcuni modelli).

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 18
NOTIZIE

MACCHINA COMPATTA GRANDI CAPACITÀ

Saranno anche le macchine più piccole della nostra gamma, ma grazie alla loro trasmissione idrostatica a controllo elettronico, al loro semi-telaio oscillante ed al castello di carico a parallelogramma, le nostre nuove pale gommate compatte sono in grado di affrontare con grande facilità anche i lavori più impegnativi.

LE NUOVE PALE V7 E V7-HW

Un escavatore da demolizione DX245DM-7 per Castagna Scavi

Castagna Scavi (Santa Margherita d’Adige - PD), specializzata in scavi e demolizioni, ha deciso di puntare su DEVELON per i mezzi specifici per la demolizione. Determinante nella scelta il fatto che DEVELON certifica e garantisce l’escavatore con assetto da demolizione. Fondata nel 2002, Castagna Scavi si è guadagnata una solida reputazione diventando un punto di riferimento per privati, imprese ed enti pubblici nel settore degli scavi e, sempre più, delle demolizioni sicure e controllate di strutture, dai piccoli edifici alle grandi infrastrutture. Castagna Scavi dispone di un centro di recupero di proprietà all’interno della propria sede per smaltire i rifiuti prodotti durante le attività di demolizione e scavo. Attualmente l’azienda si sta occupando della demolizione di una storica discoteca, l’ex Maskò di Arquà Polesine (Rovigo). La demolizione consentirà la riqualificazione dell’area dove, grazie ad un progetto di recupero avveniristico, sorgerà un immobile a uso produttivo di circa 8.000 m2 di superficie coperta, oltre a un’area scoperta di 7.000 m2 adibita alla movimentazione delle merci e allo stoccaggio, dei materiali e una vastissima area verde di circa 10.000 m2 Una demolizione, quella dell’ex Maskò, iniziata a maggio con la pulizia dell’area esterna dagli alberi e dalla boscaglia che nel frattempo aveva avvolto parte dell’enorme parcheggio dedicato alla discoteca, per poi passare all’abbattimento di tutti gli edifici della vicina area e quelli che componevano la storica discoteca. Protagonista dei lavori di demolizioni, il nuovo escavatore DEVELON DX245DM-7 da 31 t, con braccio da demolizioni da 18 m, risultato la scelta ottimale sia per l’affidabilità di DEVELON sia per le prerogative del mezzo. Alessandro Castagna, socio di Castagna Scavi con

il fratello Tiziano, afferma: “Abbiamo scelto di affidarci a DEVELON in quanto fornisce escavatori da demolizione certificati e garantiti. In particolare abbiamo acquistato il nuovo DX245DM-7 per le qualità e gli importanti vantaggi che il mezzo offre. È trasportabile in sagoma grazie al sottocarro dal 2,54 m, allargabile a m 3,74 una volta in cantiere per fornire stabilità ottimale. Inoltre, il braccio da 18 m consente di lavorare con gli accessori da demolizione fino a 16 m di altezza. Infine, la

cabina inclinabile fino a 30° risulta adatta per le demolizioni a grande sbraccio, che stanno rappresentando sempre di più il nostro core business. L’escavatore DX245DM-7 è il nostro primo mezzo DEVELON; siamo rimasti così soddisfatti che stiamo valutando altri mezzi DEVELON per le nostre necessità. Apprezziamo molto anche la professionalità di DMO, nella figura di Maurizio Mantovani, che ha saputo offrirci una consulenza attenta e accurata”. Maurizio Mantovani, Area Manager della filiale Veneto di DMO, commenta: “Castagna Scavi è un nuovo cliente che si è avvicinato di recente a DMO. Dopo aver avuto la possibilità di testare le macchine DEVELON non ha avuto dubbi nell’affidarsi a DMO per l’acquisto di questo primo escavatore da demolizione. Siamo già in trattativa per unificare il marchio per il settore dei mezzi pesanti. Quello che ha convinto Castagna Scavi è la continuità dell’azienda DMO sul territorio dal 2010 a oggi. Questo è lo sforzo che ci ripaga dopo anni di investimenti, sul noleggio e sui corsi in tutte regioni in cui opera, ovvero Emilia Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia nelle province di Milano, Cremona, Mantova, Lodi, Pavia, Varese, Monza e Brianza”.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 20
NOTIZIE
DEVELON

CENTRO OLEODINAMICO

DIVISIONE MOBILE s.r.l.

Valvole ed elettrovalvole

Tubi

Scambiatori

Ricambi per pompe e motori

Motori

Moltiplicatori | Riduttori

Guarnizioni e sistemi di tenute

Filtri e sistemi di filtrazione

Distributori oleodinamici

Cilindri oleodinamici

Centraline elettroidauliche

Strumenti di misurazione

Manometri

Raccordi ERMETO

Pressostati

Prese di forza

Pompe a mano

Pompe

Pneumatica

Lubrificanti

Innesti rapidi

Innesti meccanici

Idroguide

Accumulatori

Presenti sul mercato da oltre 20 anni, l’H.P.S. opera nel settore della nenti oleodinamici in tutte le applicazioni di pertinenza quale il l’industria, la cantieristica e l’agricoltura

Unità mobili perfettamente attrezzate che ci consentono di raggiungere velocemente i nostri clienti e di risolvere in loco ogni emergenza adempiendo appieno ad ogni loro esigenza. Riparatori autorizzati delle maggiori case costruttrici del settore quali Rexroth, Kawasaki, Samhydraulik-Brevini e riparatori ufficiali della Danfoss

Disponiamo inoltre di un assortito magazzino ricambi.

via dell’industria, 44 | loc. pezzagrande | zona ind. | 84025 eboli | salerno | italy tel. +39 0828 318047/49 | mob. +39 335 6200632 | mob. +39 333 4040789 info@centroleodinamico.it | centroleodinamico.it CENTRO OLEODINAMICO DIVISIONE MOBILE s.r.l. ASSISTENZA TECNICA, REVISIONE E VENDITA POMPE | MOTORI | GUARNIZIONI CILINDRI IDRAULICI | TUBI FLESSIBILI ASSOCIATO ISO 9001 CERTIFIED MANAGEMENT SYSTEM Member of CISQ Federation

HCME è diventata membro di EDA

Hitachi Construction Machinery (Europe) NV (HCME) è diventata membro della European Demolition Association (EDA), realtà che rappresenta le associazioni nazionali, gli appaltatori e i fornitori e promuove e tutela gli interessi del settore in Europa. Il presidente di HCME, Takaharu Ikeda, ha dichiarato: “Siamo ansiosi di collaborare con gli altri membri dell’EDA, condividendo le nostre competenze e scambiando informazioni per migliorare le condizioni di lavoro, gli standard e la formazione nel dinamico settore delle demolizioni. Condividendo conoscenze e competenze possiamo migliorare continuamente le

TEAMSYSTEM

nostre attrezzature a vantaggio di appaltatori e operatori, garantendo loro di raggiungere i massimi livelli di sicurezza, efficienza e affidabilità”. Le macchine da demolizione HCM sono state sviluppate per soddisfare le esigenze degli operatori del settore: basate su modelli standard, sono dotate di diverse opzioni che aggiungono resistenza e

durevolezza per lavorare in ambienti difficili, nonché una maggiore sicurezza per gli operatori in cabina. Dotati di diverse tipologie di braccio, questi mezzi possono raggiungere i 40 m di altezza. Al Bauma 2022

HCM ha presentato anche modelli appositamente rinforzati per i progetti di demolizione, tra cui lo ZX400MC-7 e lo ZX600MC-7.

Gestione in cloud delle commesse

Pensata per piccole e medie imprese e studi di progettazione del mondo delle costruzioni, “TeamSystem Enterprise Cloud Costruzioni” è una soluzione che permette di gestire in cloud ogni fase di una commessa ottimizzando l’intero flusso di

lavoro: Intelligenza Artificiale, Business intelligence integrate in una piattaforma che permette la gestione completa della commessa, semplifica i processi e riduce errori e costi. L’evoluzione del mondo delle costruzioni rende sempre più necessaria l’adozione di strumenti adeguati in grado di accompagnare le aziende nella trasformazione digitale per ottenere un maggiore controllo e una maggior ottimizzazione dei

processi lavorativi. La risposta tecnologica a questo tipo di necessità aziendali può essere adottare una soluzione ERP orientata al cloud riducendo i costi di implementazione, configurazione e manutenzione. Per questo motivo TeamSystem partner d’elezione per le aziende che intendono intraprendere un percorso verso la digitalizzazione ha lanciato “TeamSystem Enterprise Cloud Costruzioni” una nuova

soluzione per la gestione sempre più digitale delle commesse, un gestionale ERP in cloud completo, flessibile e semplice da usare.  La nuova piattaforma totalmente in cloud è pensata per le piccole e medie imprese e gli studi di progettazione che devono gestire più commesse simultaneamente e hanno bisogno di uno strumento facile e immediato per avere sempre sotto controllo ogni attività, condividendo in tempo reale tutte le informazioni di progetto. Una grande novità di questa soluzione consiste anche nell’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale che permettono all’utente di interrogare il software e avere risposte in tempo reale. Il software mette a disposizione dell’utente un assistente virtuale che utilizza il “machine learning” per migliorare l’operatività. L’assistente virtuale è in grado di comprendere le domande che gli vengono poste e di rispondere collegando l’utente con le funzioni utili rispetto alle esigenze.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 22 NOTIZIE
HITACHI

Un midi escavatore SV100-2 per la logistica

Per la ristrutturazione di un’area logistica di 2.000 m2 l’impresa Cazzaniga & Fumagalli ha utilizzato un midi escavatore Yanmar SV100-2, una macchina compatta ma allo stesso tempo altamente versatile. TPC è una società italiana con sede a Costa Masnaga, in provincia di Lecco, nel nord della Lombardia: attiva da oltre 35 anni, è specializzata in trattamenti superficiali di decapaggio e fosfatazione di laminati in rotoli (vergella). Allo scopo di ottimizzare le risorse, sia umane che operative, l’azienda ha recentemente deciso di ristrutturare la sua struttura logistica di Civate (LC). Una delle attività dell’azienda qui previste include l’esecuzione di scavi propedeutici alla posa delle fognature e delle tubazioni di scarico delle acque chiare e scure. Inoltre, prevede la realizzazione di interventi finalizzati alla posa di diverse strutture all’interno dell’intera area e per la preparazione del piazzale (e la relativa stesa dell’asfalto) di circa 2.000 m2 che sarà utilizzato per il deposito dei materiali e per le operazioni di carico/scarico dei camion. Per questo lavoro la TPC ha scelto di affidarsi all’impresa locale Cazzaniga & Fumagalli,

che ha fornito le macchine e le maestranze adeguate agli interventi programmati. Tra questi macchinari spicca un suo midi escavatore Yanmar SV100-2 da 10 t, utilizzato in quest’occasione per soddisfare le richieste di TPC a Civate. La macchina fa parte di una gamma di altri 10 mezzi compatti di proprietà a marchio Yanmar. Agostino Cazzaniga e Pietro Fumagalli - i soci titolari dell’omonima azienda di Sirtori (Lecco) - sono da molti anni clienti di Yanmar Compact Equipment EMEA e, in particolare, del concessionario

Per realizzare gli interventi presso il sito di Civate abbiamo deciso di utilizzare il midi escavatore Yanmar SV100-2”, spiegano Agostino Cazzaniga e Pietro Fumagalli.

“Il motivo è che questa macchina è un mix di tecnologia e innovazione. In situazioni come queste l’SV100-2 è in grado di fornire le prestazioni di un escavatore di maggiori dimensioni mantenendo però i vantaggi di una macchina compatta. Utilizziamo spesso questo modello in cantiere perché riesce a combinare compattezza, stabilità, versatilità, comfort e affidabilità. Il propulsore da 51,7 kW è dotato di una centralina elettronica che ne regola le funzioni, assicura un’adeguata potenza e offre un ottimo rapporto potenza/consumi. In termini operativi i nostri operatori elogiano frequentemente la sua velocità di lavoro e la forza, che non compromettono i movimenti, che sono sempre fluidi e progressivi Inoltre è da evidenziare il fatto che il midi escavatore SV100-2 è ideale per i lavori nei centri urbani, dove noi operiamo spesso”.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 24
NOTIZIE
Canziani Paolo di Saronno (Varese).
YANMAR

A LONG WAY TOGETHER

EARTHMAX SR 41

Indipendentemente da quanto siano difficili le tue esigenze, EARTHMAX SR 41 è il tuo migliore alleato quando si tratta di operazioni che richiedono straordinaria trazione. Grazie alla sua struttura All Steel e al disegno a blocchi, EARTHMAX SR 41 offre un’eccellente resistenza alle forature e una durabilità prolungata. Oltre a molte ore operative senza tempi di fermo macchina, lo pneumatico assicura un comfort eccezionale.

EARTHMAX SR 41 è la risposta di BKT per resistere alle condizioni operative più difficili nelle applicazioni di trasporto, carico e livellamento.

Per info: europe@bkt-tires.com

CASAGRANDE

Celebrato il 60° anniversario al Geofluid 2023

Casagrande, specializzata nel settore delle tecnologie geotecniche e di perforazione, ha confermato anche quest’anno la sua presenza alla fiera Geofluid di Piacenza. Nell’occasione, l’azienda di Fontanafredda (PN) ha festeggiato il suo 60° anniversario di fondazione. Da sei decenni, infatti, Casagrande si è distintamente posizionata come un faro di innovazione e affidabilità nel settore geotecnico: fondata nel 1963, ha costantemente guidato l’industria attraverso il suo impegno verso la ricerca, lo sviluppo e la produzione di attrezzature all’avanguardia per la perforazione e l’indagine del sottosuolo.

La presenza di Casagrande sulla scena internazionale è stata fortemente influente contribuendo in modo significativo al progresso tecnologico e alle pratiche ingegneristiche nel campo.

La partecipazione al Geofluid non solo ha sottolineato l’ampia gamma di prodotti e soluzioni avanzate

offerti da Casagrande, ma ha offerto anche l’opportunità di festeggiare sei decenni di successi e di impegno verso l’innovazione.

L’azienda, come enunciato durante la manifestazione piacentina, “si impegna a continuare a servire i propri clienti con la stessa

dedizione e passione che l’hanno contraddistinta fin dall’inizio”. Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino le ultime tecnologie sviluppate dal costruttore, tra cui le due perforatrici ibride C6 XP-2 e B175 XP-2. Inoltre, gli esperti dell’azienda sono stati a disposizione per fornire informazioni dettagliate, consulenza tecnica e hanno illustrato come queste soluzioni innovative possono rispondere alle sfide geotecniche più complesse del settore.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 26
NOTIZIE

Scegli le macchine agricole Berti per migliorare il tuo lavoro e lasciare il segno. La nostra professionalità ha radici profonde, da oltre 60 anni investiamo sulla qualità, robustezza e versatilità dei nostri prodotti con uno sguardo rivolto sempre al futuro. Ci siamo costruiti una reputazione che ci ha reso un’eccellenza mondiale nell’ambito delle macchine agricole professionali.

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Forte domanda in Europa per le mini finitrici

Dopo il debutto al Bauma 2022, Vögele ha dato il via alle consegne dei modelli a motore diesel MINI 500 e MINI 502. Le mini finitrici presentano larghezze di stesa comprese tra 0,25 e 1,8 m e, quindi, rappresentano una soluzione ottimale per realizzare interventi di costruzione anche negli spazi più angusti. I modelli a trazione elettrica MINI 500e e MINI 502e saranno disponibili nel 2024.

Con la finitrice cingolata MINI 500 e la versione gommata MINI 502, Vögele completa la sua gamma di prodotti dall’alto verso il basso: le finitrici stradali di piccola taglia di Casa Vögele vanno a completare i modelli della Mini Class SUPER 700i e SUPER 800i e sono predestinate per interventi di costruzione su piccola scala in pochissimo spazio. Con una larghezza base di soli 0,90 m e larghezze operative da 0,25 a 1,8 m, queste finitrici sono adatte anche alla stesa tra i binari ferroviari, al riempimento di trincee anguste o alla pavimentazione di piste ciclopedonali. Ciò permette alle imprese di costruzioni

MICHELIN ITALIANA

stradali di realizzare anche interventi su piccolissima scala in modo meccanico e, quindi, nettamente più efficiente, comodo e qualitativamente superiore rispetto al lavoro manuale; aspetto particolarmente vantaggioso, soprattutto per tracciati lunghi e stretti come quelli, ad esempio, per la fibra ottica o la manutenzione di condutture e tubazioni.  “Il lancio sul mercato europeo ha riscosso grande successo finora, la domanda è notevole”, dice Marcio Cavalcanti Happle, responsabile vendite, marketing locale e assistenza prodotti/clienti di Vögele. “Le nuove finitrici vanno a colmare la lacuna finora presente nel segmento Mini Class e a completare la nostra

gamma di prodotti.

Con la nostra gamma completa di finitrici e banchi di stesa, adesso possiamo coprire larghezze operative minime e massime da

0,25 a 18 m”.

Con il loro motore diesel a 2 cilindri raffreddato ad acqua, la MINI 500 e la MINI 502 erogano una potenza di 10,2 kW e sono particolarmente agili.

Le macchine presentano un raggio di sterzata estremamente ridotto e, quindi, necessitano di poco spazio per le manovre. Grazie alle loro dimensioni compatte e a un peso di 1.200 kg circa per la versione gommata e di 1.400 kg per la versione cingolata, queste finitrici sono anche leggere e facili da trasportare. La tramoggia di trasferimento dotata di portelloni, inoltre, permette di alimentare le finitrici con estrema facilità con una pala gommata o un escavatore.

Dopo il lancio sul mercato europeo, Vögele estende progressivamente l’area di distribuzione delle finitrici a motore diesel. Nel 2024 seguiranno, quindi, i modelli a trazione elettrica a batteria, la MINI 500e e la MINI 502e.

Matteo De Tomasi è il nuovo presidente e AD

Dal 13 luglio scorso, Matteo De Tomasi è il nuovo presidente e amministratore delegato della Michelin Italiana. Subentra a Simone Miatton, che lascia il comando del Gruppo in Italia per entrare a far parte del team della Direzione del Personale a livello Corporate, ricoprendo l’incarico di Responsabile dell’Employee Experience per tutto il Gruppo Michelin. Laureato in economia presso l’Università di Parma, Matteo De Tomasi ha inoltre

conseguito un Executive Master in Business Administration presso l’Imperial College Business School di Londra. Entrato in Michelin ad

inizio 2020 come Global Account Manager per la linea business Truck and Bus, ha precedentemente maturato esperienze all’estero tra Svizzera, Francia e Gran Bretagna, ricoprendo ruoli in ambito marketing e vendite per importanti aziende come Hexagon, Armstrong World Industries ed Hilti Great Britain. Da novembre 2022 è direttore commerciale di Michelin Italiana per i paesi Italia e Malta. Incarico, quest’ultimo, che conserva tuttora.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 28 NOTIZIE
VÖGELE

GUARDA IL CANTIERE DALL’ALTO IN BASSO!

Le

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Cabine Elevabili GDM permettono all’operatore di controllare le operazioni di raccolta e carico dall’alto. gdmsnc.com

Soluzioni tecnologiche innovative

La prossima edizione di Intermat si terrà dal 24 al 27 aprile 2024 a Paris Nord Villepinte. I principali produttori mondiali hanno già scelto l’evento per presentare le loro innovazioni, che dal 2018 hanno subito una forte accelerazione in risposta alle sfide della decarbonizzazione.

L’edizione 2024 sarà una vetrina dell’intera industria delle costruzioni, unita e mobilitata per includere queste sfide nella Strategia Francese basse emissioni di carbonio all’orizzonte del 2050. A oggi - e dopo la tavola rotonda tenutasi il 20 aprile con l’intera filiera delle costruzioninuovi leader del settore hanno confermato la loro partecipazione alla fiera, tra cui Ausa, Epiroc, Faymonville, Liebherr, Magni TH e Volvo. Si aggiungono ad altri importanti espositori già annunciati, quali Alphi, Bobcat, Cummins, Imer, Komatsu, Groupe Monnoyeur, Putzmeister, Sany, Sateco, Schwing Stetter, Sunward, Takeuchi, Topcon e Wacker Neuson. Riunendo l’intera filiera della costruzione attorno a una visione comune del futuro, l’edizione 2024 mira a promuovere l’eccellenza collettiva per affrontare le principali sfide del settore in termini di decarbonizzazione ed energia, digitalizzazione, impegno nella RSI, formazione e occupazione, nonché

a organizzare una piattaforma di dialogo con le autorità pubbliche. La fiera si baserà su quattro pilastri fondamentali, ognuno dei quali offrirà temi portanti e sviluppi in linea con le quattro parole chiave della Costruzione: Innovazione, Energie, Nuove equazioni e Impegni. Forum dello Spazio Filiera (creazione 2024) riunirà le cinque grandi federazioni delle costruzioni DLR, EVOLIS, UMGO-FFB, FNTP, SEIMAT: un’agora con un programma di conferenze e tavole rotonde con speaker di alto livello, professionisti del settore Edilizia Lavori Pubblici, autorità pubbliche, testimonial francesi e internazionali e sguardi incrociati con altri settori per affrontare le sfide della decarbonizzazione a 360° e in una dimensione prospettiva.

“Forum World Of Concrete Europe” consisterà in un programma di conferenze dedicate alla filiera del calcestruzzo, al materiale e alle sue diverse applicazioni; “Intermat Innovation Awards” sarà il concorso rivolto alle nuove sfide del settore, una visibilità unica prima e dopo la fiera con uno spazio dedicato;

“Polo Nuove Tecnologie e Energie (novità 2024)” sarà invece uno spazio consacrato agli espositori e alle startup e un forum per confrontarsi. Importante sarà anche l’area di dimostrazioni dedicata alle attrezzature, in particolare elettriche, per immergersi nel cantiere di domani, con due espositori già iscritti: Theam e River. Da citare anche “Intermat Rental Day”, una giornata speciale dedicata al noleggio delle attrezzature e a testimonianze di esperti internazionali.

La manifestazione parigina includerà l’evento WOCE, che presenterà l’intera catena del valore della filiera del calcestruzzo, da monte a valle. Le novità più interessanti pensate per il 2024 includeranno anche nuove tecnologie ed energie (energia elettrica, idrogeno, gas naturale, veicoli autonomi, ingegneria virtuale, eccetera).  Inoltre, per quattro giorni, i professionisti dei vari settori potranno usufruire della zona dimostrativa, parte integrante del DNA di Intermat, che presenterà attrezzature innovative in condizioni di lavoro reali.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 30 NOTIZIE
2024
INTERMAT
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Edilizia e sostenibilità

DOPO IL SUPERBONUS, LA RIQUALIFICAZIONE CHE VERRA’

Dall’Ance una proposta di rimodulazione dei bonus per la riqualificazione degli edifici, basata sugli obiettivi di sostenibilità nel tempo dell’impatto sulle finanze pubbliche e, contemporaneamente, sulla possibilità per le famiglie di sopportare il contributo economico richiesto loro di Cristina Cassinari

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 32
ATTUALITA’

Il patrimonio immobiliare residenziale italiano è molto “vecchio”, con il 74,1% realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico (1976) e costruito prima dell’emanazione delle norme antisismiche (1974). Patrimonio che ha abbondantemente superato in media i 40 anni, soglia temporale oltre la quale si rendono indispensabili interventi di manutenzione. Esso appare quindi oggi inadatto alle esigenze di vivibilità, economicità e sostenibilità che derivano dalle nuove sfide mondiali. Su 12,2 milioni di edifici residenziali, circa 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E, F e G), che corrispondono a circa il 73% del patrimonio immobiliare residenziale. In merito al settore non residenziale, su circa 1,35 milioni di edifici il 55%, pari a circa 743.000 edifici, ricade nelle classi più energivore (E, F, G). La rischiosità sismica del territorio italiano, poi, trasforma un’opportunità - il miglioramento delle condizioni abitative - in una necessità.

La prestazione energetica

Di fronte a questo scenario la riqualificazione rappresenta una priorità, nell’ottica di ridurre le emissioni “clima-alteranti” in atmosfera. In Europa, infatti, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate all’energia. L’80% dell’energia consumata dalle famiglie in Europa è dovuta al riscaldamento, raffrescamento degli ambienti e all’acqua calda per uso domestico. Non è difficile comprendere le ragioni per cui la Commissione europea ha posto come obiettivo comune a tutti gli Stati membri, nel 2050, la completa decarbonizzazione degli edifici, residenziali e non. Questo risultato non potrà che essere raggiunto aumentando l’efficienza energetica negli usi finali e cambiando il mix di fonti energetiche utilizzate, con l’incremento di quelle rinnovabili. È in corso la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD), un percorso che è iniziato più di un anno fa e che è ora in via di definizione, con l’avvio del Trilogo tra Commissione europea, Consiglio e Parlamento europeo.

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 33

ATTUALITA’

APE IMMOBILI SUDDIVISO PER CLASSI ENERGETICHE

Residenziali Non residenziali

LE DISTRIBUZIONI DEGLI APE (ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA) NELLE DIFFERENTI CLASSI ENERGETICHE AL 11/4/2023, RISPETTIVAMENTE NEI SETTORI RESIDENZIALI E NON RESIDENZIALI (FONTE: ANCE)

Il testo prevede la riqualificazione del patrimonio immobiliare più energivoro (classi F e G) al 1/1/2033 e classi determinate con una nuova metodologia di classificazione energetica degli edifici. In base alla nuova classificazione, la nuova classe G corrisponderà al 15% del patrimonio immobiliare nazionale, ossia a 1.830.000 immobili residenziali e a circa 280.000 immobili non residenziali, mentre la classe A corrisponderà agli edifici a zero emissioni (ZEB).

Ecobonus e Sismabonus

L’impianto normativo dell’Ecobonus e Sismabonus condomini del 2017 aveva posto per la prima volta l’attenzione sulla necessità di riferire gli interventi a livello di edificio, abbandonando la logica individualistica degli incentivi precedenti, quasi esclusivamente concentrati sulla dimensione dell’abitazione. Purtroppo, i risultati in termini quantitativi sono stati molto al di sotto delle aspettative (2.800 edifici, in media d’anno). La ragione di questo scarso interesse era legata al costo di questi investimenti, che trova nei bilanci familiari un vincolo spesso insormontabile. Con il Superbonus, introdotto nel maggio 2020 per fronteggiare gli effetti dell’ondata pandemica del Covid-19 e, soprattutto, con la possibilità di cessione del credito anche alle banche, quella che era una possibilità per pochi si è trasformata in un’opportunità popolare, premiando la decisione di intervento di

SUPERBONUS NUMERI DI INTERVENTI PER 100 EDIFICI RESIDENZIALI*

Valori percentuali %

* costruiti tra il 1946 e il 2005

L’ESPERIENZA DEL SUPERBONUS: A LIVELLO NAZIONALE, QUASI IL 5% DEGLI IMMOBILI PIÙ ENERGIVORI È STATO SOTTOPOSTO A INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

(FONTE: ANCE)

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 34

oltre 400.000 edifici in due anni e mezzo. A livello nazionale, il risultato mostra come il 5% sia stato riqualificato, con una distribuzione diversa tra regioni del Centro Nord e del Mezzogiorno, differenza che trova spiegazione principalmente nelle differenze climatiche presenti nel Paese. Oggi, mentre l’esperienza del Superbonus volge al termine - sebbene ancora non risolto il tema dei crediti incagliati e la indispensabile proroga dei lavori per i condomini al 2024 con aliquota vigente - siamo di fronte alla nuova sfida europea di riqualificare energeticamente l’intero patrimonio immobiliare del Continente. Per l’Italia, quest’obiettivo comporterà un numero di interventi molto importante, che può essere raggiunto solo con un sistema di incentivi che renda sostenibile, dal punto di vista economico, la scelta delle famiglie italiane di intervenire sugli edifici in cui abitano. Altrettanto necessaria,

LA QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE

Gli ambiziosi obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio richiedono di incentivare il posizionamento sul mercato di imprese qualificate, che possano rispondere in modo adeguato alle necessità o di trasparenza, correttezza, affidabilità, sicurezza sul lavoro e qualità del risultato. Un’esigenza che appare ancor più sentita quando si è in presenza di contributi o bonus pubblici. Secondo l’Ance, per garantire la concorrenza e una sana competizione tra operatori è necessario continuare nella direzione di quanto dall’articolo 10-bis DL 21/2022, che ha introdotto la necessità della qualificazione SOA per le imprese che effettuano tutti quei lavori (se di importo superiore a 516.000 euro) che usufruiscono dei benefici fiscali e quindi di risorse pubbliche. Aumentare il numero di imprese qualificate significa assicurare una maggiore presenza sul mercato di imprese che si distinguono per il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e dei lavoratori e poi per l’offerta di un prodotto/servizio che ruota intorno a tre concetti chiave: affidabilità, qualità, responsabilità. Per questo motivo è auspicabile che per i nuovi bonus sia mantenuto l’obbligo della qualificazione SOA per tutte le imprese che eseguono direttamente i lavori e che siano applicate le regole vigenti per i lavori pubblici in termini di riferimento a categorie classifiche occorrenti, che dovranno essere pertanto adeguate alla tipologia e all’importo dei lavori.

naturalmente, è la sostenibilità nel tempo dell’impatto della misura sulle finanze pubbliche.

La proposta dell’Ance

L’obiettivo di mettere in sicurezza gli edifici e di migliorarli dal punto di vista energetico può essere perseguito solo privilegiando gli interventi di ristrutturazione degli interi edifici, compresi quelli di demolizione e ricostruzione, con obiettivi di risultato ambiziosi. Secondo l’ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili, solo attraverso una nuova legge sulla rigenerazione urbana e inventivi fiscali ed economici adeguati (il Sismabonus acquisti è considerato un ottimo punto di partenza) si potrà pensare di continuare il lavoro iniziato con il PNRR.

La proposta dell’Ance individua un insieme di strumenti in grado di produrre un numero sufficiente di investimenti salvaguardando, al contempo, la sostenibilità della finanza pubblica. Le linee di intervento si basano su queste direttrici: mantenimento della struttura di controlli, massimali, asseverazioni e qualificazione attualmente previsti per gli interventi del Superbonus; orizzonte almeno decennale degli incentivi, per consentire una distribuzione degli interventi coe-

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NELLA PROPOSTA DELL’ANCE SI RITIENE DI MANTENERE L’ASSETTO VIGENTE PER IL SUPERBONUS
“ “
E DI SALVAGUARDARE L’ATTUALE REGIME DEI CONTROLLI

ATTUALITA’

LE SEMPLIFICAZIONI

Gli interventi di efficientamento energetico a oggi continuano a incontrare ostacoli normativi e regolamentari, nonostante alcune semplificazioni. Secondo l’Ance, ferma restando l’esigenza di contrastare l’abusivismo edilizio, una prima questione da affrontare è quella di fornire una risposta semplice ed efficiente al tema dello stato legittimo e ad alcune casistiche di parziale difformità che, in base a caratteristiche, gravità e tempo trascorso, potrebbero essere valutate diversamente rispetto all’attuale quadro normativo. Le semplificazioni introdotte sul tema della conformità urbanistica per il Superbonus fanno riflettere sull’importanza e la necessità di semplificare a “regime” le norme che oggi non permettono di regolarizzare le difformità minori al fine di rinnovare il parco edilizio. Serve inoltre un’azione specifica che intervenga sulle attuali categorie edilizie, ampliando le tipologie di intervento che possono essere realizzate in attività di edilizia libera (come previsto dal Decreto Legge 17/2022 per l’installazione degli impianti solari sugli edifici) e qualificando sempre tra gli interventi di manutenzione straordinaria eseguibili con CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) gli ulteriori interventi di retrofit energetico e quelli di miglioramento sismico (oggi ricadenti in alcuni casi in SCIA), in linea con quanto previsto per gli interventi del 110%.

rente con le scadenze previste in sede europea e permettere una piena programmazione degli interventi; miglioramento energetico di almeno quattro classi per gli edifici ricadenti nelle attuali classi E, F e G; miglioramento sismico di almeno una classe di rischio, nelle zone 1, 2 e 3; mantenimento dell’attuale Sismabonus spettante per l’acquisto di unità immobiliari demolite e ricostruite in chiave antisismica, cedute dalle imprese che hanno eseguito l’intervento; mantenimento, a regime, dell’aliquota del 70% prevista per il 2024; previsione di un’aliquota del 100% per i soli soggetti incapienti; possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura per i soli interventi di riqualificazione energetica e sismica di interi edifici; interventi sugli edifici unifamiliari solo se destinati ad abitazione principale; periodo di fruizione delle detrazioni in 5, 10 anni o 20 anni, a scelta del contribuente utilizzatore; previsione di un Fondo di garanzia per l’erogazione di mutui “verdi” alle famiglie per il finanziamento della quota a carico degli interventi.

Secondo le stime Ance, un tale sistema di incentivi permetterebbe di intervenire su circa 120.000 edifici ogni anno, con un costo annuo per lo Stato di circa 20 miliardi. Si tratta, per il momento, di una proposta che costituisce una prima

base di ragionamento per l’impostazione di una possibile strategia per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano, che combini gli aspetti di sostenibilità finanziaria ed economica per le finanze dello Stato e per quelle delle famiglie proprietarie degli immobili. In ogni caso, per tutte

le ipotesi di miglioramento sismico e di riqualificazione energetica di interi edifici condominiali con miglioramento di classi (almeno quattro classi energetiche e una classe sismica), si ritiene opportuno mantenere l’assetto attualmente vigente per il Superbonus in termini di soggetti ammessi, fabbricati e interventi agevolati, plafond di spese cui commisurare la detrazione, nonché il riferimento ai massimali vigenti in base ai prezzari (regionali e DEI e Camere di commercio). Un modo per fare tesoro di ciò che è stato fatto in questi ultimi anni, apportando le modifiche e migliorie necessarie. Allo stesso modo, si ritiene di salvaguardare l’attuale regime dei controlli (asseverazioni, congruità dei costi e, in caso di cessione/sconto, visto di conformità) anche per le spese agevolate con i bonus che, in base alla presente proposta, non potranno essere oggetto

di cessione o di sconto in fattura, salva l’ipotesi di “interventi in edilizia libera” o di importo inferiore a 10.000 euro, come attualmente previsto. Ciò, sia per garantire la necessaria continuità al regime del Superbonus che per proseguire nella strada dei controlli e del contrasto ai pericoli di frode. ■

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I BONUS, IN BASE ALLA PROPOSTA DELL’ANCE, NON POTRANNO ESSERE OGGETTO DI CESSIONE O DI SCONTO IN FATTURA, MA DETRAIBILI FISCALMENTE IN 5, 10 O 20 ANNI

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Demolishing is our job. Hard, challenging, dirty… but it’s also bloody funny.

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UNA STORIA di orgoglio italiano

Così è stato definito, lo scorso 27 giugno, l’evento che ha portato all’inaugurazione del nuovo stabilimento CNH Industrial di Cesena, primo progetto strategico d’integrazione con Sampierana, focalizzato sulla produzione di macchine compatte per le costruzioni

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CNH Industrial
di Ettore Zanatta
MACCHINE

Il 27 giugno 2023 sarà una data da ricordare per CNH Industrial, per molti motivi. A Cesena, infatti, è stato inaugurato il nuovo stabilimento dedicato alla produzione di miniescavatori fino a 2 t, inclusi i modelli elettrici, e di minipale compatte cingolate. Un evento strategico per l’azienda, tenuto a battesimo con una cerimonia di apertura che si è svolta alla presenza di Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, insieme a Stefano Pampalone, presiden-

te di CNH Industrial Construction, a Federico Bullo, “Head of Construction Equipment Europe”, e Paolo Ferro, “Managing Director” di Sampierana. Proprio grazie all’acquisizione di quest’ultima, avvenuta alla fine del 2021, e agli investimenti successivi di CNH Industrial, questo hub sorto in EmiliaRomagna sarà in grado di ottimizzare la gestione dell’aumento dei volumi di produzione, andando ad affiancare e supportare la sede storica Sampierana di San Piero in Bagno (FC), che con i suoi 14.000 m2 ospita gli uffici amministrati-

vi, la progettazione, un centro R&D specializzato nell’elettrificazione e la produzione delle macchine compatte. Questa nuova realtà industriale - fortemente radicata nel territorio e nello spirito dei suoi abitanti, definito come il “primo progetto puro d’integrazione tra CNH Industrial e Sampierana” - conta oggi oltre 400 dipendenti tra San Piero in Bagno e Cesena e vanta un indotto importante, con prodotti che sono da sempre un punto di riferimento nel settore, apprezzati a livello internazionale ed esportati in tutto il mondo con i marchi CASE Construction Equipment, New Holland Construction ed Eurocomach.

Pronti al cambiamento

Il nuovo stabilimento di Cesena simboleggia la fiducia che CNH Industrial nutre verso il territorio in cui è sorto e rappresenta un importante investimento per il futuro dell’azienda. Questo, in sintesi, il concetto evidenziato da Stefano Pampalone durante il suo discorso di benvenuto ai numerosi ospiti intervenuti all’inaugurazione:

CNH INDUSTRIAL HA INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO DI CESENA, DOVE SARANNO COSTRUITI I MINIESCAVATORI FINO A 2 T, INCLUSI I MODELLI ELETTRICI, E LE MINIPALE COMPATTE CINGOLATE.

A DARE IL BENVENUTO AGLI OSPITI, IL “MINI TRACK LOADER” TL 100, IL MINIESCAVATORE NEW HOLLAND E15X ELECTRIC POWER E IL MINIESCAVATORE EUROCOMACH 19TR, A TESTIMONIANZA DEL PROGETTO STRATEGICO D’INTEGRAZIONE CON SAMPIERANA

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“Quest’inaugurazione è motivo di grande orgoglio. Abbiamo tutti in mente le immagini della tragica alluvione che ha colpito questo territorio; CNH Industrial si è subito messa a disposizione della Protezione civile per far sentire concretamente la sua vicinanza alle comunità locali, mettendo a disposizione macchine e uomini. L’Emilia-Romagna è un’area strategica per noi, dove già sorge la struttura produttiva di Modena con il Centro di Ricerca di San Matteo, polo di eccellenza a livello mondiale per l’elettrificazione e l’automazione, punto di riferimento nel settore agricolo. Con l’acquisizione di Sampierana, CNH Industrial ha confermato di credere - e di voler investire - nella crescita del segmento Costruction e dei suoi marchi, riconoscendo le competenze e il valore delle persone di questo territorio, che lavorano nei siti di San Piero in Bagno, Cesena e Modena. Grazie a quest’operazione CNH Industrial ha acquisito competenze specifiche e ha dimostrato di credere nelle potenzialità di quest’area, investendo ulteriori 12 milioni di euro solo per ampliare gli stabilimenti di San Piero in Bagno e allestire le nuove linee di produzione a Cesena, oltre a tutti gli investimenti previsti nei prodotti. Il lavoro d’integrazione del team

GUIDO MOSCHENI , RESPONSABILE RISORSE UMANE CONSTRUCTION EQUIPMENT, HA SPIEGATO PERCHÉ IL NUOVO HUB DI CESENA SARÀ UN CENTRO DI ECCELLENZA ANCHE IN TERMINI DI OCCUPAZIONE

permetterà di produrre qui miniescavatori fino a 2 t, inclusi i nuovi modelli elettrici già venduti con tutti e tre i nostri marchi e in tutti i mercati in cui siamo presenti, compreso quello nordamericano, per noi particolarmente rilevante. Questa è una storia di orgoglio italiano, che ha radici ben salde nel territorio. CNH Industrial è un’azienda pronta al cambiamento e all’innovazione e grazie al contributo di Sampierana possiamo immaginare di costruire il nostro futu-

ro pensando alle prossime generazioni”. Senza dubbio per CNH Industrial l’elettrificazione delle macchine compatte è un tassello determinante per le strategie nel segmento Construction, insieme all’automazione e alla digitalizzazione delle stesse. Come ha confermato Pampalone, “a Cesena produciamo già miniescavatori elettrici; a Lecce abbiamo ideato la prima minipala gommata elettrica e in Nord America abbiamo presentato la prima terna elettrica. Abbiamo piani solidi per estendere l’elettrificazione ad altre linee di prodotto, incluso il ‘mini track loader’ TL 100, progettato a San Piero in Bagno da ingegneri che hanno creduto nelle potenzialità del mercato nordamericano e di questo modello, presentato lo scorso marzo al Conexpo di Las Vegas e al Roadshow di Medolago (BG) e che presto inizieremo a produrre proprio qui a Cesena. Negli ultimi anni il settore Construction è mutato molto ed è soggetto a sfide importanti, con la necessità di ridurre le emissioni, così come di nuove tecnologie che rispondano a esigenze di sicurezza, efficienza, produttività e connettività (Big Data, Generative AI, interfacce mobili, automazione delle macchine). Lo sviluppo tecnologico è senz’altro un’opportunità per renderci più competitivi e produttivi e offrire la possibilità alle giovani generazioni di sviluppare l’economia del territorio e in nuovi settori. L’inaugurazione di questo stabilimento associa l’agilità imprenditoriale tipica di questo territorio con l’orizzonte produttivo e distributivo di una grande azienda. È nel nostro spirito accogliere le nuove sfide e affrontarle con passione e determinazione: ora abbiamo uno strumento in più per raggiungere i nostri obiettivi”.

Un investimento “concreto” nel futuro

IL TAGLIO DEL NASTRO IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO STABILIMENTO DI CNH INDUSTRIAL DI CESENA. DA SINISTRA: FEDERICO BULLO, “HEAD OF CONSTRUCTION EQUIPMENT EUROPE” DI CNH INDUSTRIAL; STEFANO PAMPALONE, PRESIDENTE DI CNH INDUSTRIAL CONSTRUCTION; PAOLO FERRO, “MANAGING DIRECTOR” DI SAMPIERANA; VINCENZO COLLA, ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Ha proseguito sulla stessa linea Federico Bullo, che ha aggiunto: “Quando ha acquisito questa realtà industriale, a fine 2021, CNH Industrial si è prefissata di farla crescere investendo in tecnologia, ricerca e sviluppo e, soprattutto, nelle persone, anche numericamente. In termini produttivi, fino alla fine del 2022 le ‘fonti’ dei miniescavatori erano rappresentate da terze parti, quindi altri produt-

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MACCHINE

PER RINGRAZIARE LE PERSONE CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA NASCITA E ALLA CRESCITA DELL’HUB DI CESENA, CNH INDUSTRIAL HA VOLUTO OMAGGIARE CON UNA TARGA SIMBOLICA IL SUO DIRETTORE DI PRODUZIONE, MASSIMO ZUCCHELLI, IN RAPPRESENTANZA DI TUTTI I SERVIZI TECNICI CHE HANNO CONTRIBUITO – E CONTRIBUIRANNO – ALLA CRESCITA DI QUESTO SITO. IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE È STATA ANNUNCIATA ANCHE UNA DONAZIONE DEL VALORE DI 500.000 EURO DA PARTE DI CNH INDUSTRIAL ALLA PROTEZIONE CIVILE, A CONFERMA DELL’IMPEGNO DELLA SOCIETÀ VERSO IL TERRITORIO DI CESENA E DELLA VICINANZA ALLE COMUNITÀ COLPITE DALL’ALLUVIONE DELLA SCORSA PRIMAVERA

tori. L’importanza di Sampierana, quindi, è stata straordinaria per internalizzare tutte le competenze e le tecnologie relative alla gamma di miniescavatori, che stiamo ampliando. Lo stabilimento di Cesena è la prova concreta di tutti gli investimenti citati. La gamma di mini e midi escavatori è importante per il nostro mercato e per la nostra offerta ai clienti finali. Ora c’è qualcosa di più che siamo in grado di garantire: la rapidità di esecuzione, ma anche lo spirito imprenditoriale che, anche a causa della standardizzazione e ad altre complessità, spesso si vanno a perdere in realtà grandi come la nostra. Questa nuova organizzazione ci consente di espanderci in molteplici business, come quello degli attachment o delle

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LO STABILIMENTO DI CESENA SI SVILUPPA SU 18.000 M2, DI CUI 8.000 M2 COPERTI, COMPRESO IL MAGAZZINO IN CUI SONO GESTITI 2.800 ITEM. IL SITO PRESENTA UNA LINEA DI MONTAGGIO UNICA PER TUTTI I MODELLI DELLA GAMMA DA 1 A 2 T E SI SVILUPPA IN 14 STAZIONI DI LAVORO, PER UNA LUNGHEZZA DI 60 M

MACCHINE

macchine speciali, fornendo un servizio sempre migliore a dealer e clienti. Lo sviluppo di macchine elettriche ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi posti in termini di sostenibilità, perché sempre più spesso ci vengono richiesti prodotti alimentati con combustibili alternativi, soprattutto nei paesi nordici. Questo è molto importante per la nostra crescita. Abbiamo lanciato a inizio anno il modello da 1,5 t, la versione più piccola dei miniescavatori, e a breve lanceremo quello da 2,5 t, per soddisfare le esigenze del mercato italiano ed europeo delle costruzioni. Successivamente valuteremo se sviluppare ulteriormente la gamma, con lo scopo di creare partnership con le società di noleggio, dando la possibilità ai clienti finali di conoscere maggiormente il prodotto e fare scoprire loro nuove applicazioni, anche non proprie del movimento terra”.

L’importanza delle persone

Come accennato da tutti i relatori intervenuti, CNH Industrial ha voluto investire in tecnologia, ricerca e svi -

luppo, certo, ma anche nelle persone. “L’apertura dello stabilimento di Cesena - ha confermato Paolo Ferro - testimonia il mantenimento di questa promessa; apre il capitolo di un nuovo percorso. CNH Industrial non solo intende ampliare la produzione, ma anche offrire nuove opportunità di lavoro, stimolando ulteriori investimenti in questa regione. Con oltre il 60% dei lavoratori con età inferiore ai 35 anni e il 25% del totale di presenza femminile, stiamo ‘crescendo’ una nuova generazione pronta ad affrontare le sfide del settore. In questa realtà industriale è essenziale riconoscere l’importanza di ogni reparto e dei suoi lavoratori e la capacità di lavorare con una squadra unita e coesa”. A confermare tutto ciò è stato anche Guido Moscheni, responsabile Risorse Umane Construction Equipment: “È emozionante entrare in questo stabilimento. Ricordo quando lo affittammo, totalmente vuoto, mentre oggi è perfettamente operativo, con le linee di produzione in movimento, gli uffici, una sala mensa per i dipendenti e una

sala formazione strutturata. È stato fatto davvero un grande lavoro, inserendo 84 persone nel sito (e altri ne inseriremo). Questo hub sarà un centro di eccellenza. Quello che stiamo cercando di fare è radicare la nostra presenza sul territorio, in sinergia con i nostri ‘bacini di reclutamento’ tradizionali, come la facoltà universitaria di Forlì o gli Istituti tecnici di Sarsina e di Cesena”.

Alla chiosa dell’evento ci ha pensato Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, che ha dichiarato: “L’inaugurazione di oggi rappresenta un investimento importante per la nostra regione e ha un forte valore simbolico per questo territorio, pronto a ripartire e a competere con il mondo. Il nuovo stabilimento di Cesena, centro di eccellenza per le macchine compatte nel settore delle costruzioni, conferma la qualità delle nostre maestranze, insieme alla visione di un grande gruppo internazionale con salde radici territoriali e lo sguardo sempre proiettato verso il futuro”. ■

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NELLO STABILIMENTO VENGONO IMPIEGATE 53 PERSONE AL GIORNO IN LINEA DI MONTAGGIO PIÙ 23 NELLE AREE DEI DIPARTIMENTI COLLEGATI E QUATTRO IMPIEGATI. NELL’AREA SONO PRESENTI ANCHE LE STAZIONI DI MONTAGGIO DEL “MINI TRACK LOADER” TL 100

“START THE FUTURE ON CONSTRUCTION”

Abbiamo testato sul campo il nuovo XFC 530 FAD 8x4, veicolo specificatamente progettato dal costruttore di Eindhoven per i contesti “offroad” e contraddistinto dalla lettera “C”, a indicare proprio la sua mission nel comparto “Construction”

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DAF
di Ettore Zanatta
MACCHINE

Il lancio ufficiale avvenuto la scorsa primavera della linea di veicoli professionali XD, XF, XG e XG+ di nuova generazione aveva sancito con estrema trasparenza la strategia di DAF volta a consolidare la sua posizione di mercato sia per quanto riguarda i mezzi destinati alle applicazioni su strada che fuoristrada, ambito nel quale il costruttore di Eindhoven sta attualmente investendo ingenti risorse. In quest’ultimo ambito di applicazione sono destinati i nuovi mezzi d’opera XDC e XFC. Per farne comprendere appieno le potenzialità, DAF Veicoli Industriali ha recentemente organizzato una settimana di “test drive” presso le Cave Merlini Gaggiano di Zibido San Giacomo (MI), nella fattispecie mettendo a disposizione il suo veicolo “top di gamma” XFC 530 FAD 8x4, allestito con vasca ribaltabile Cantoni da 20 m3 di capacità, per una lunghezza di 5.600 mm. L’XFC 530 FAD 8×4 che abbiamo potuto testare personalmente sul campo lungo le tratte tortuose della cava milanese, così come gli altri modelli DAF di

IL MEZZO D’OPERA XFC 530 FAD 8X4 È IL “TOP DI GAMMA” DI DAF PER QUANTO RIGUARDA I VEICOLI DESTINATI AL SETTORE “CONSTRUCTION” ED È PROGETTATO PER SVOLGERE I LAVORI PIÙ IMPEGNATIVI IN CONDIZIONI GRAVOSE. GRAZIE A UN TELAIO ROBUSTO E A UNA TRASMISSIONE POTENTE, QUESTO MODELLO DI NUOVA GENERAZIONE È ADATTO ALL’ALLESTIMENTO CON CASSONI RIBALTABILI E PROGETTATO PER SVOLGERE LE ATTIVITÀ PIÙ IMPEGNATIVE SU QUALSIASI TIPO DI TERRENO

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ALESSANDRO CHIODINI, RESPONSABILE TRAINING COMMERCIALI DAF VEICOLI INDUSTRIALI, MOSTRA LA SEMPLICITÀ CON LA QUALE È POSSIBILE RIBALTARE LA CABINA, AZIONANDO LA POMPA IDRAULICA CHE SI TROVA SUL LATO DESTRO DEL VEICOLO. CIÒ AVVIENE TRAMITE UN’APPOSITA ASTA DI RIBALTAMENTO POSTA ALL’INTERNO DELLA CALANDRA ANTERIORE, DOV’È NECESSARIO APRIRE ENTRAMBE LE PARATIE LATERALI PRIMA DI ESEGUIRE L’INTERVENTO

compreso quello in oggetto.

Le opzioni di configurazione degli assali, le diverse varianti di trasmissione e le cabine (estremamente confortevoli) creano un numero di combinazioni tale da riuscire a soddisfare qualunque esigenza del comparto Heavy Duty e Light Construction, mantenendo la versatilità quale peculiarità di base. In generale, la serie XFC è disponibile in versioni a 2, 3 e 4 assi (8x4, 6x4 e 4x2), ma sempre con un angolo di attacco di 25° e un’altezza da terra elevata, fino a 40 cm. Il design si è arricchito di dettagli legati alla sicurezza e alle operazioni gravose, quali un paraurti robusto in tre pezzi, una piastra di protezione in acciaio del radiatore e fanali antinebbia a LED completamente integrati nel paraurti che non richiedono manutenzione (su richiesta è disponibile un terzo scalino di accesso alla cabina, di tipo flessibile).

FAD 8X4 PRESENTA UN ROBUSTO PARAURTI IN ACCIAIO A TRE PEZZI, UNA PIASTRA DI PROTEZIONE IN ACCIAIO DEL RADIATORE E FANALI ANTINEBBIA A LED COMPLETAMENTE INTEGRATI NEL PARAURTI CHE NON RICHIEDONO MANUTENZIONE. LO STILE ROBUSTO DELLA PARTE ANTERIORE SOTTOLINEA ULTERIORMENTE LA SOLIDITÀ DI QUESTO VEICOLO

nuova generazione presentati quest’anno, porta quindi il comfort e la sicurezza dei conducenti a un livello superiore anche nella categoria “Construction”.

Efficienza e versatilità

“Start the future on Construction” era il claim con cui DAF si era presenta al SaMoTer di Verona, lo scorso maggio. I nuovi veicoli XFC hanno fatto propri i plus della già ben apprezzata linea “on road”, detentrice dell’ITOY 2022: aerodinamica ottimizzata, catena cinematica ad alta efficienza, posizione di guida ottimizzata, allestimenti e finiture di prima classe. A queste caratteristiche gli XFC abbinano le peculiarità necessarie a garantire la massima efficienza in molteplici ambiti d’applicazione, con i rispettivi allestimenti,

Vasta la gamma di tandem a disposizione, a trazione doppia e a bassa manutenzione, per garantire la giusta trazione anche nelle condizioni di terreno più insidiose. La gamma XFC include: tandem stradale da 19 t con riduzione singola, sospensioni a balestra e freni a disco o a tamburo; tandem stradale in versione da 21 e 26 t con riduzione singola, freni a disco e sospensioni pneumatiche; tandem “Construction” da 26 t, con riduzione ai mozzi per applicazioni pesanti o fuoristrada. Inoltre, i tandem

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MACCHINE
L’XFC 530 IL MODELLO DA NOI TESTATO IN CAVA ERA DOTATO DI MOTORE MX-13 DA 12,9 L 6 CILINDRI MULTICOPPIA - CAPACE DI UNA POTENZA DI 390 KW A 1.600 GIRI/MIN, CON COPPIA MASSIMA DI 2.700 NM A 900-1.125 GIRI/MIN - E DI CAMBIO OVERDRIVE AUTOMATIZZATO TRAXON A 12 MARCE (12TX2610, RAPPORTO 12,92-0,77)

LA DAY CAB DI CUI È DOTATO L’XFC 530 FAD 8X4 GARANTISCE UNA GUIDA EFFICIENTE (ALLA GUIDA, NELLA FOTO, GIORGIO PORELLO, “DRIVER DAF ACADEMY”). IL PARABREZZA È AMPIO E PROFONDO, CURVATO SUI LATI, DOTATO DI AMPI FINESTRINI LATERALI CHE OFFRONO AL CONDUCENTE UNA VISTA DIRETTA OTTIMALE. IL VEICOLO PRESENTA UN SEDILE LUXURY AIR CON SOSPENSIONE AUTOMATICA E LO STESSO CRUSCOTTO DEI VEICOLI XG E XG+ DI NUOVA GENERAZIONE, INCLUSO UN QUADRO STRUMENTI COMPLETAMENTE DIGITALE IN GRADO DI FORNIRE TUTTE LE INFORMAZIONI RELATIVE A COMUNICAZIONE E GESTIONE DI GUIDA. IL DISPLAY DA 12” PUÒ ESSERE PERSONALIZZATO IN BASE ALLE PREFERENZE PERSONALI DEL CONDUCENTE. ANCHE L’ACCESSIBILITÀ ALLA CABINA È ALL’AVANGUARDIA, GRAZIE I SOLI GRADINI DI ACCESSO NELLA MAGGIOR PARTE DELLE VERSIONI E ALLA POSSIBILITÀ DI SPOSTARE IL VOLANTE, DURANTE LA SOSTA, IN POSIZIONE VERTICALE

sono disponibili con svariate opzioni di rapporto al ponte posteriore, da 3.46:1 a 5.41:1. I consumi contenuti e le basse emissioni sono garantiti anche in ambito “Construction” dai propulsori Paccar MX-11 e MX-13, abbinati all’ultima versione di cambio TraXon, disponibile con impostazioni software fuoristrada dedicate per garantire un comportamento di guida ottimale sia su strada che fuoristrada, nonché dalle funzioni “ASR-off” e “Rock-Free” per le partenze su superfici scivolose e per consentire di liberare il veicolo in condizioni difficili. Per quanto riguarda le cabine, queste sono dotate di luci anteriori “full LED”, di un ampio parabrezza, di grandi finestrini laterali e da una linea inferiore ribassata. Tutto ciò garantisce la massima visibilità diretta, che può essere massimizzata da un finestrino lato marciapiede (optional).

A ciò si aggiungono i sistemi di ausilio alla guida, che vanno dal “DAF City Turn Assist” (sistema che avvisa il conducente tramite segnali visivi e acustici quando sono presenti utenti nel punto cieco) all’AEBS di ultima generazione (nuovo freno indipendente del rimorchio a bassa velocità).

Garantire il massimo comfort di guida aiuta l’autista a restare attento e vigile: da qui l’implementazione di molte caratteristiche tipiche delle cabine dei mezzi a lungo raggio, quali le regolazioni dei sedili e del piantone dello sterzo, il nuovo cruscotto equipaggiato con il nuovo quadro strumenti digitale e un ampio display da 12” che può essere personalizzato in base alle esigenze.

IL MEZZO D’OPERA

DAF XFC 530 FAD 8X4

zioni di allestimento, che traggono vantaggio anche dalla disposizione flessibile dei componenti del telaio, come l’EAS, la scatola della batteria e il serbatoio AdBlue e del carburante.

Le sensazioni “sul campo”

Un’ampia gamma di PTO - insieme a connettori, moduli di fissaggio del cassone e opzioni “Plug and Play” predefinite - contribuisce a facilitare le opera-

Allestito con cabina Day Cab e sedile “Luxury Air”, il veicolo DAF XFC 530 FAD 8x4 testato in cava e oggetto di questo articolo si caratterizza per una massa totale a terra di 40 t, un motore MX-13 a 6 cilindri da 390 kW (530 CV) a 1.600 giri/min, per un cambio overdrive automatizzato TraXon a 12 marce e per un assale motore posteriore con bloccaggio del differenziale meccanico.

PARTICOLARE DELL’IMPIANTO

“DAF CORNER VIEW”: SOSTITUISCE LO SPECCHIETTO PER LA VISIONE

ANTERIORE E QUELLO PER LA VISIONE

LATO MARCIAPIEDE ED È COSTITUITO

DA UNA VIDEOCAMERA POSTA APPENA

SOTTO IL PARABREZZA ANTERIORE SUL LATO DEL SECONDO CONDUCENTE, OLTRE CHE DA UN DISPLAY INSTALLATO SUL MONTANTE A ALL’INTERNO DELLA CABINA. LA VIDEOCAMERA OFFRE UN CAMPO VISIVO AMPIO E UNA MIGLIORE AERODINAMICA DEL VEICOLO. COME SI EVINCE DALLA SCRITTA PRESENTE SUL PARABREZZA, IL VEICOLO È COMPATIBILE AL 100% CON IL BIOCARBURANTE HVO

Da sottolineare che la coppia è stata qui sensibilmente incrementata fino a raggiungere i 2.700 Nm a 900-1.125 giri/min, parametro fondamentale per l’utilizzo di questa tipologia di mezzo in cantiere, come ben sanno gli operatori del settore. Inoltre, sono da citare - e abbiamo potuto apprezzarli personalmente - i freni a disco ventilati sui ponti a tandem posteriore e anteriore con freni a tamburo e l’impianto pneumatico a doppio circuito con comando elettronico (EBS). La modalità ECO, invece, si focalizza sull’efficienza del carburante e sulla guidabilità: l’impostazione di efficienza del carburante viene selezionata automaticamente e può essere temporaneamente disabilitata per aumentare le prestazioni del veicolo.

Peculiarità molto interessanti che ci hanno particolarmente colpito - e che colpiranno senz’altro l’attenzione de-

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È PROGETTATO PER GARANTIRE LE MIGLIORI PRESTAZIONI IN CAVA E IN AMBITI FUORISTRADA

MACCHINE

LA SCHEDA TECNICA

Il “mezzo d’opera” XF 530 FAD

Configurazione assali: 8x4

Cabina: XFC

Passo: 5.050

Motore: PACCAR MX-13

Emissioni: Euro 6

Numero cilindri: 6

Cilindrata: 12,9 l

Potenza motore: 390 kW a 1.675 giri/min

Coppia in ultima marcia: 2.700 Nm a 900-1.125 giri/min

Coppia: 2.550 Nm a 900-1.400 giri/min

Cambio: Traxon 12 rapporti

Assale/i anteriore/i: 187N+187N (2 x 8.000 kg)

Assale/i posteriore/i: HR1670T (2 x 13.000 kg)

Pneumatici anteriori/posteriori: 13 R22,5

Sospensioni:

Paraboliche (anteriori); trapezoidali (posteriori)

Massa complessiva veicolo: 40 t

Massa complessiva in combinazione: 56 t

L’XFC 530 FAD 8X4 PRESENTA UN ASSALE ANTERIORE TIPO 187N CON DISASSAMENTO VERTICALE DI 32 MM, SOSPENSIONE A BALESTRA

PARABOLICA, CON AMMORTIZZATORI E STABILIZZATORE (CARICO MAX. 2 X 9 T). IL VEICOLO È DOTATO INOLTRE DI DOPPI ASSALI MOTORI POSTERIORI A TANDEM TIPO HR1670T CON RIDUZIONE NEL MOZZO E SOSPENSIONI A BALESTRA

TRAPEZOIDALI E BLOCCAGGIO DEL DIFFERENZIALE MECCANICO

TRASVERSALE E INTERMEDIO

gli operatori - sono l’impianto “Corner View” (montato sul lato destro del veicolo, sostituisce il tradizionale specchietto per la visione anteriore e laterale, offre una visuale a 270° e prevede l’installazione di una videocamera posizionata appena sotto il parabrezza anteriore sul lato del secondo conducente e di un display installato sul montante A all’interno della cabina), il sistema di controllo elettronico della velocità “VSC”, che assicura una maggiore sicurezza attiva durante la guida e una migliore stabilità direzionale, e il sistema “ASR”, che impedisce lo slittamento delle ruote motrici durante l’accelerazione alla partenza e consente al veicolo di rimanere stabile su fondi critici, così come l’MX Engine Brake, sistema che agisce insieme al freno motore allo scarico generando un’elevata forza frenante combinata disponibile ai bassi regimi del motore. Il sistema anti-arretramento, denominato “Hill Holder”, è infine uno dei punti di forza di questo veicolo: fornisce una forza frenante aggiuntiva ed efficace su tutti gli assali durante le operazioni di carico e scarico del veicolo, consentendo di fermarsi e rimanere immobili in tratti in pendenza, riprendendo la marcia senza arretrare e garantendo la massima efficacia e sicurezza in cava. ■

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COSTRUITI per demolire

Gli escavatori cingolati EC300E ed EC380E dotati di braccio dritto offrono uno sbraccio molto esteso, un’elevata robustezza, stabilità e capacità di sollevamento che li rendono ideali per tutte le applicazioni di demolizione

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di Pietro Gabrielli Volvo
MACCHINE

Le attività degli specialisti richiedono equipaggiamenti specifici. Per questo motivo Volvo CE offre loro una gamma di macchine su misura in grado di soddisfare i requisiti esclusivi del settore in cui essi lavorano. Due di queste soluzioni sono rappresentate dagli escavatori cingolati EC300E ed EC380E con braccio dritto, configurati in modo tale da offrire il massimo livello di sicurezza ed elevate prestazioni nelle applicazioni di demolizione, mantenendo la medesima qualità e il comfort che ci aspetterebbe dai suoi omologhi in versione standard.

Una scelta ideale per la demolizione

Con un vantaggio significativo sui modelli standard in termini di altezza, gli escavatori EC300E ed EC380E con braccio dritto offrono una visuale chiara del cantiere e la massima protezione possibile contro i detriti in caduta. Grazie allo sbraccio, alla stabilità e alla capacità di sollevamento che queste macchine sono in grado di offrire - oltre a un design durevole e a un ambiente dell’operatore protetto – questi due modelli rappresentano una scelta ideale quando si lavora nelle applica-

zioni di demolizione. Come accennato, la dotazione del braccio dritto ultralungo conferisce vantaggi significativi in termini di altezza e sbraccio rispetto alla macchina standard di partenza. La

struttura FOG (Falling Object Guard) montata sul telaio protegge la cabina dai detriti in caduta e, grazie alle ampie superfici vetrate, la visuale sul cantiere è ottimale. Il vetro del tetto e quello

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LA CABINA VOLVO “CARE CAB” È DOTATA DI ELEMENTI CHE ASSICURANO IL MASSIMO LIVELLO DI SICUREZZA E VISIBILITÀ: PROTEZIONE CADUTA OGGETTI MONTATA SUL TELAIO; AMPIA APERTURA DELLA PROTEZIONE ANTERIORE, PER UNA FACILE PULIZIA; “ROLL OVER PROTECTION STRUCTURE”, CHE SODDISFA I REQUISITI ISO 12117-2:2008; VETRI P5A NELLA PARTE MONOPEZZO ANTERIORE E SUL TETTO (OFFRONO UNA PROTEZIONE A IMPATTO CHE SODDISFA GLI STANDARD EN356); TERGI/LAVACRISTALLO SUL PARABREZZA E SUL FINESTRINO IL CONTRAPPESO È ESTREMAMENTE STABILE E FACILE DA TRASPORTARE. UN CONTRAPPESO IDRAULICO AMOVIBILE SEMPLIFICA IL TRASPORTO NELLA VERSIONE EC380E

Uno strumento

“Heavy Duty”

GLI ESCAVATORI CINGOLATI EC300E ED EX380E CON BRACCIO DRITTO SONO DOTATI, RISPETTIVAMENTE, DI MOTORE VOLVO D8M E D13J. LE MACCHINE

RAFFREDDAMENTO

INVERSIONE

GRADO DI PROTEGGERE I COMPONENTI FONDAMENTALI DELL’ESCAVATORE DAI DANNI DOVUTI AL SURRISCALDAMENTO. LA FUNZIONALITÀ REVERSIBILE CONSENTE L’AUTOPULITURA, RIDUCENDO LA NECESSITÀ DI MANUTENZIONE E I TEMPI D’INATTIVITÀ DEI MEZZI

monopezzo anteriore sono P5A, resistenti agli urti violenti e conformi alla norma EN356. Entrambi i modelli sono dotati di serie di tergicristallo e lavavetri. La visibilità notturna è facilitata dalle luci a LED di serie sia sul braccio che sulla piattaforma (sono disponibili opzioni di illuminazione aggiuntive per la cabina e il contrappeso). La versione EC380E con braccio dritto offre di serie diverse caratteristiche che si rivelano preziose in questa tipologia di applicazioni. Tra queste spiccano le tubazioni ausiliarie X1 e X3, la linea per l’attacco rapido e lo scarico dell’olio e le tubazioni idriche collegate a un sistema di abbattimento della polvere. Il relativo sistema di abbattimento presenta una pompa di sollevamento da 30 l/min: tramite la pompa l’acqua viene inviata a quattro ugelli

LA “PIATTAFORMA” DELL’ESCAVATORE VOLVO IN ATTESA DI ESSERE ADEGUATAMENTE EQUIPAGGIATO E PRONTO ALL’AZIONE. SARANNO MONTATI IL BRACCIO DRITTO DA 7 M, GLI AVAMBRACCI DEDICATI, LE TUBAZIONI AUSILIARIE X1 E X3, L’ATTACCO RAPIDO E LA TUBAZIONE DI SCARICO DELL’OLIO E LE TUBAZIONI D’ACQUA PER IL SISTEMA DI ABBATTIMENTO DELLA POLVERE

sull’avambraccio che, insieme, generano un getto nebulizzato che incapsula la polvere. Il sistema funziona sia in modalità Automatica (la nebulizzazione avviene solo con l’attrezzatura in funzione) che Manuale. Dietro la cabina è installata una pistola ad acqua ad alta pressione che può essere utilizzata per la pulizia della macchina.

Robusto e massicciamente rinforzato per fornire una buona risposta nelle operazioni con materiali molto resistenti o su terreni impegnativi, l’escavatore cingolato Volvo EC380E con braccio dritto è caratterizzato da un telaio principale in lamiera d’acciaio per impieghi pesanti con protezione delle teste dei bulloni. Se necessario, sono disponibili una protezione sottocarro “Heavy Duty” (o “eXtreme Duty”), una protezione inferiore “Heavy Duty” e una protezione integrale del cingolo. Il coperchio sull’anello di rotazione e le porte laterali per impieghi gravosi, con ripari e protezioni sfinestrate, offrono una protezione aggiuntiva. Un ulteriore riparo dai danni da detriti è offerto da una protezione supplementare sui cilindri di benna e braccio. Anche il motore è protetto: grazie all’inversione del senso di rotazione

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MACCHINE
SONO DOTATE DI VENTOLA DI CON DEL SENSO DI ROTAZIONE IN

della ventola di raffreddamento i detriti incastrati nel radiatore possono essere espulsi facilmente, in modo che il radiatore rimanga pulito e il motore continui a funzionare a temperature ottimali. Per l’accesso in cabina è possibile scegliere tra una soluzione fissa, con sistema di protezione dagli urti laterali (SIPS) di maggiore spes -

sore, o una soluzione pieghevole con SIPS stretto, per una praticità di trasporto superiore. L’escavatore cingolato Volvo EC380E con braccio dritto, dunque, non è una semplice macchina con un braccio più lungo. È molto di più. È un insieme di caratteristiche e opzioni che fanno di questo mezzo un poderoso strumento

IL BRACCIO DRITTO

TRASFORMA

L’ESCAVATORE CINGOLATO EC380E

DA 28 T IN UN PREZIOSO STRUMENTO

DA DEMOLIZIONE

LA SCHEDA TECNICA

da demolizione. Una gamma completa di servizi comprensiva di piani di manutenzione e ricambi originali è a disposizione presso i concessionari della rete Volvo. Servizi che vanno dall’ispezione delle usure all’analisi dell’olio, dai contratti di assistenza completi fino alla formazione degli operatori. ■

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Gli escavatori EC300E ed EC380E con braccio dritto EC300E EC380E Peso operativo: 30.210-36.850 kg 37.800-43.000 Motore: Volvo D8M Volvo D13J Potenza motore netta: 188 kW a 1.600 giri/min 229 kW a 1.700 giri/min Capacità di sollevamento (benna allineata al sottocarro): 11.460 kg 15.940 kg Sbraccio max.: 10 m 10,1 m Altezza max. (allo snodo): 11.500 mm 11.580 mm Profondità max. (perno): 4.490 mm 4.395 mm Raggio di rotazione anteriore min.: 3.190 mm 3.240 mm Raggio di rotazione posteriore: 3.120 mm 3.600 mm Forza di strappo SAE J1179 (normale/potenziata): 165/179 kN 198/215 kN Forza di lacerazione SAE J1179 (normale/potenziata): 133/144 kN 195,9/212,9 kN Larghezza complessiva: 3.190 mm 3.540 mm
“ “

Hands On LA SCELTA PRODUTTIVA

KUBOTA HA ARRICCHITO LA SUA (GIÀ AMPIA) GAMMA DI MACCHINE

PER L’EDILIZIA CON IL LANCIO DI DEL NUOVO MIDI ESCAVATORE KX085-5

DA 8,5 T, PROGETTATO PER OFFRIRE AGLI OPERATORI PRESTAZIONI AVANZATE, UN FUNZIONAMENTO SUPERIORE E UN ALTO LIVELLO DI PRODUTTIVITÀ

ETTORE
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ZANATTA

IL MIDI ESCAVATORE KUBOTA KX085-5

Il nuovo midi escavatore KX085-5 è dotato di un robusto impianto idraulico che garantisce agli operatori l’affidabilità e l’operatività necessarie per completare un’ampia gamma di lavori in modo rapido ed efficiente. Il propulsore di cui è equipaggiato - Common Rail, Stage V, a iniezione diretta ad alta potenza e basse emissioni - è dotato di un sistema CRS e di un filtro antiparticolato (FAP) migliorato al fine di ridurne la manutenzione (un sistema di spegnimento automatico è presente di serie per ridurre la rumorosità e le emissioni quando la macchina è al minimo). Grazie al sistema di rigenerazione automatica qui presente non si dovrà mai interrompere il lavoro per pulire il FAP: prima di raggiungere un livello critico, infatti, la rigenerazione sarà effettua-

ta in modo trasparente (il sistema esegue automaticamente la rigenerazione del FAP). Non è più necessario nemmeno scendere dalla cabina e raggiungere il cofano per selezionare manualmente la funzione AUX 1 a singolo o doppio effetto: il KX085-5 dispone di un ritorno della terza linea idraulica a controllo elettronico che si attiva automaticamente quando l’operatore seleziona la modalità AUX desiderata nel manuale del pannello digitale in cabina. Quando le leve dei comandi restano inutilizzate per più di quattro secondi, poi, il regime del motore viene automaticamente ridotto al minimo; quando le leve vengono nuovamente mosse il numero di giri del motore sale immediatamente al livello preimpostato: ciò consente di risparmiare energia e costi di gestione, oltre a ridurre il rumore

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Hands On

e emissioni in ambiente. Il KX085-5 è inoltre dotato di un avanzato dispositivo di “auto-shift” a due velocità che regola automaticamente la velocità e la forza di trazione a seconda delle dimensioni del carico e del terreno, per migliorare le prestazioni di traslazione e garantire un funzionamento armonioso e facile.

Efficienza in due versioni

Il nuovo midi lanciato sul mercato da Kubota può essere equipaggiato con un braccio a geometria variabile (triplice) in grado di ampliare il raggio di lavoro, ottenere una rilevante capacità di scavo ed essere efficiente negli spazi ristretti. L’innovativo circuito idraulico di cui è dotata la macchina consente peraltro di

IL SISTEMA DI TELEMATICA “KTS”

Il Kubota Tracking System (KTS) rappresenta un modo semplice e “intelligente” per rimanere informati sui propri escavatori Kubota. Ovunque, in qualsiasi momento e da qualsiasi PC, laptop, tablet o smartphone, il sistema KTS è uno strumento che in tempo reale supporta i proprietari del mezzo a valutare le prestazioni operative della loro flotta, ma può anche migliorare il livello di sicurezza, nonché ridurre al minimo i tempi d’inattività e pianificare la manutenzione per massimizzare la produttività.

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Il midi escavatore Kubota KX085-5 è uno strumento di lavoro versatile, in grado di montare diverse tipologie di attrezzature, a seconda dell’applicazione a cui viene destinato

azionare facilmente braccio, benna e relative attrezzature contemporaneamente, aumentando l’efficienza del lavoro e la produttività.

Il KX085-5 vanta anche altre caratteristiche innovative ad alte prestazioni, tra cui due circuiti ausiliari con flusso massimo d’olio regolabile, un sistema con rilevamento del carico idraulico per un funzionamento più fluido indipendentemente dalla forza richiesta, una funzione di lama flottante per facilitare la finitura del terreno e un sistema di cambio automatico della velocità di traslazione che offre un controllo intuitivo du-

rante le operazioni di spianamento e rotazione.

Progettato per garantire agli operatori un notevole risparmio di energia e di costi di gestione, nonché una riduzione della rumorosità e delle emissioni, il nuovo midi KX085-5 utilizza un sistema di gestione regime motore che riduce automaticamente il numero di giri del motore al regime minimo quando le leve di comando non vengono azionate per più di quattro secondi. A ulteriore supporto di ciò Kubota fornisce di serie il sistema “Engine Auto Stop”, che spegne automaticamente il motore una volta trascorso un tempo regolabile di

Il braccio del midi escavatore Kubota KX085-5 è disponibile sia in versione “monoblocco” (come nelle immagini di questo servizio) che “triplice” (in questa foto). Quest’ultimo offre un’estensione più lunga e un richiamo maggiore, per agevolare le operazioni di livellamento e renderle più efficienti e produttive. In tal modo è facile scavare vicino alla macchina, eliminando il bisogno di un riposizionamento costante (il risultato è particolarmente apprezzabile negli spazi stretti). Il braccio triplice, inoltre, permette di scaricare più lontano e più in alto con un’altezza al di sotto della benna elevata, rendendo così le operazioni di carico sui camion dolci e facili, senza dover riposizionare l’escavatore. Quando lo spazio è limitato, poi, questa soluzione consente di manovrare agevolmente la macchina per facilitare lo scavo verticale ed eseguire le pareti in profondità con angoli a 90°, offrendo un raggio anteriore di rotazione ridotto per consentire il funzionamento di rotazione e di sollevamento negli spazi stretti in modo ancora più facile. Il disegno e la posizione ergonomica del pedale della triplice articolazione, posto sul lato sinistro della pedana, rende il funzionamento semplice. L’innovativo sistema idraulico di questa macchina permette all’operatore di far funzionare facilmente e simultaneamente braccio, articolazione, benna e rotazione, ottimizzando l’efficienza del lavoro da svolgere e aumentando il rendimento e la produttività

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IL MIDI ESCAVATORE KUBOTA KX085-5
Il midi escavatore KX085-5 è equipaggiato di serie con valvole anticaduta sui cilindri del braccio di sollevamento e del penetratore

Hands On

I PUNTI DI FORZA

I BASSI COSTI DI GESTIONE

IL POTENTE IMPIANTO IDRAULICO

LA MANUTENZIONE SEMPLICE E RAPIDA

LA PRODUTTIVITÀ ED EFFICIENZA DI LAVORO

I BASSI LIVELLI DI EMISSIONI E RUMOROSITÀ

VALVOLA DI BLOCCO (ANTICADUTA)

SUL CILINDRO DEL SOLLEVAMENTO E DELL’AVAMBRACCIO

NUOVO SCHERMO LCD DA 7” AD ALTA RISOLUZIONE

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LAMA DOZER CON FUNZIONE FLOTTANTE

IL MIDI ESCAVATORE KUBOTA KX085-5

IMPIANTO IDRAULICO CON RILEVAMENTO DEL CARICO

TELECAMERA POSTERIORE DI SERIE LUCI DI LAVORO A LED CON SPEGNIMENTO RITARDATO

SPORGENZA POSTERIORE RIDOTTA

DISPOSITIVO DI “AUTO-SHIFT” A DUE VELOCITÀ

SISTEMA DI MINIMO AUTOMATICO

SISTEMA “ENGINE AUTO STOP” DI SERIE

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CABINA DI NUOVA CONCEZIONE COFANO A TRIPLA APERTURA MOTORE KUBOTA STAGE V

Hands On

La cabina - che si distingue per l’ampio ingresso, per lo spazio a disposizione e per il sedile ergonomico - è particolarmente silenziosa (LpA = 72dB) e garantisce un ambiente di lavoro rilassante. La posizione delle bocchette dell’aria migliora l’antiappannamento, a beneficio di una migliore visibilità e sicurezza

Il midi escavatore Kubota KX085-5 è dotato di due circuiti ausiliari proporzionali e regolabili - AUX1 e AUX2 - con impostazioni del flusso d’olio massimo. Queste possono essere eseguite tramite il pannello digitale senza strumenti aggiuntivi o complesse procedure manuali di regolazione. L’impianto idraulico con rilevamento del carico garantisce un funzionamento fluido, indipendentemente dallo sforzo richiesto, e consente all’olio idraulico di fluire in base all’intervallo specifico del movimento del manipolatore impostato dall’operatore; di conseguenza, riduce il consumo di carburante e offre maggiori prestazioni operative. Il sistema

L/S a due pompe migliora la fluidità complessiva delle operazioni durante il movimento simultaneo dei bracci. È anche possibile l’uso dei bracci durante la traslazione e l’azionamento di accessori, come ad esempio un decespugliatore

Uno schermo LCD da 7” a colori ad alta risoluzione consente all’operatore d’individuare a colpo d’occhio tutte le informazioni di cui ha bisogno per utilizzare il mezzo. Un’interfaccia intuitiva permette di comprendere e accedere facilmente alle varie funzioni, inclusa la regolazione del flusso AUX. Qui vengono mostrati anche i componenti più importanti ai fini della manutenzione e i segnali di avvertimento usati per indicare funzionamenti scorretti e anomalie della macchina. Anche gli operatori che la utilizzano per la prima volta sono in grado di accedere agevolmente a tutte le informazioni più importanti

Un comodo supporto per il cellulare e una presa di ricarica USB nelle vicinanze mantengono il cellulare a portata di mano e completamente carico

L’efficiente sistema di aria condizionata presente in cabina consente di rimanere freschi nei giorni più caldi e al caldo nei giorni più freddi. L’operatore può così usufruire di un alto livello di comfort tutto l’anno, grazie appunto al flusso d’aria potenziato e ai condotti che migliorano la circolazione dell’aria nell’abitacolo

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 60

La cabina è dotata di un sedile a doppia slitta regolabile. Le consolle dei joystick possono essere regolate indipendentemente dal sedile, per soddisfare le esigenze individuali degli operatori. Il sedile a sospensione pneumatica standard è conforme alle norme ISO e riduce le vibrazioni, per offrire un comfort ottimale. Un sistema elettrico di regolazione dell’altezza del sedile semplifica e migliora la regolazione da parte dell’operatore

PROPULSIONE OTTIMIZZATA

La cintura di sicurezza, di colore arancione, rappresenta un promemoria visivo, in quanto la sua presenza indica se l’operatore l’ha indossata prima di avviare il motore. Nel caso in cui l’operatore se ne dimenticasse, una funzione di avvertimento lo solleciterà ad allacciarla

Grazie alla sua tecnologia avanzata, il motore turbodiesel a iniezione diretta V3307 del midi escavatore KX085-5 soddisfa gli standard di emissione Stage V. Le parti che richiedono la manutenzione e l’ispezione ordinaria (filtri, batteria, valvole di controllo, cassetta degli attrezzi, radiatori d’inclinazione, livello dell’olio motore e cinghia trapezoidale) sono facilmente accessibili. La pompa di rifornimento elettrica è dotata di una funzione di spegnimento automatico che riduce al minimo le fuoriuscite e aumenta la sicurezza. Il rifornimento di un serbatoio vuoto richiede circa tre minuti. Il controllo variabile della velocità della ventola sul giunto viscoso regola la sua velocità in base alla temperatura dell’ambiente, riducendone il rumore e risparmiando carburante. Da citare lo spegnimento automatico del motore di serie, che si spegne automaticamente quand’è al minimo, riducendo la rumorosità e le emissioni. Il tempo d’inattività può essere impostato da 1 a 30 minuti.

Tutti e tre i cofani di accesso si possono aprire completamente: ciò consente di controllare con facilità e visualizzare gli elementi centrali della macchina. Si può facilmente accedere ai componenti principali (filtro aria a doppio elemento, silenziatore con DPF, filtro combustibile, alternatore, motorino d’avviamento, distributori, filtro di ritorno dell’olio idraulico). Le parti che necessitano di manutenzione ordinaria e di controllo, come il livello dell’olio motore e la cinghia trapezoidale, sono di facile accesso. Tutti i filtri sono situati vicino all’apertura del cofano, per semplificarne la sostituzione. Il KX085-5 è fornito di serie di una pompa elettrica per il travaso di gasolio con la funzione di arresto automatico, che minimizza i rischi di traboccamento e aumenta la sicurezza. Il riempimento del serbatoio avviene in circa tre minuti

funzionamento al minimo. Il KX085-5 è dotato di una cabina lussuosa e spaziosa di nuova concezione che offre un ingresso più ampio, un generoso spazio per le gambe e un sedile deluxe a doppia sospensione pneumatica con doppia regolazione, per maggiori livelli di comfort e operatività. Inoltre, un nuovo schermo digitale LCD da 7” ad alta risoluzione a colori consente agli utenti di visualizzare

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ESCAVATORE KUBOTA KX085-5
MIDI

Hands On

tutte le informazioni operative rilevanti con una rapida occhiata. Altre caratteristiche sono le luci di lavoro a LED e la telecamera posteriore, a garanzia di una migliore sicurezza operativa.

Il midi escavatore KX085-5 è dotato di un cofano a tripla apertura e di una disposizione ottimale dei componenti interni che rendono semplice e veloce l’assistenza e la manutenzione ordinaria. La macchina è poi progettata con una sporgenza posteriore ridotta, che garantisce la possibilità di lavorare in spazi ristretti, nonché una maggiore versatilità, garantendone comunque l’adeguata stabilità. Il contrappeso è dotato di protezioni in ghisa, che riducono i danni alla macchina nei cantieri con spazi limitati. La telecamera posteriore di serie migliora infine la visibilità verso il retro dell’escavatore.

Il sottocarro presenta cingoli in gomma da 450 mm ed è costituito da un rullo superiore a doppia flangia per lato più cinque rulli a singola flangia su ogni lato. È presente un interruttore di traslazione a due velocità sulla leva della lama

La larghezza ridotta del KX085-5 a 2.200 mm rende questa macchina ideale per lavorare in condizioni di spazi ristretti e più semplice da trasportare tra i diversi siti operativi

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Il KX085-5 è stato progettato con una sporgenza posteriore ridotta, allo scopo di limitare il suo ingombro sui cantieri e aumentarne la versatilità e stabilità. La parte posteriore è protetta da parti in fusione che limitano i danni potenziali alla macchina quando dovesse lavorare in spazi ristretti Non è necessario regolare l’altezza della lama dozer per pulire la superficie del terreno dopo il riempimento, ma è sufficiente posizionarla nella posizione flottante e procedere all’indietro sullo scavo ricoperto

È possibile programmare le luci di lavoro a LED in modo tale che si spengano dopo un tempo compreso tra 30 secondi e due minuti dallo spegnimento del motore: questa funzionalità consente all’operatore di uscire dalla macchina e allontanarsi dal cantiere in tutta sicurezza

no visualizzare le posizioni tramite la localizzazione GSM per controllare i movimenti del KX085-5. Inoltre, è disponibile una funzione di geofencing, che consente agli utenti di designare aree specifiche di utilizzo, con il por-

tale che notifica agli operatori l’uscita della macchina dall’area. Altre caratteristiche di sicurezza includono il sistema antifurto Kubota, studiato per assicurare che solo le chiavi programmate possano avviare il motore. ■

LA SCHEDA TECNICA

Il miniescavatore KX085-5 *

Peso operativo: 8.467 kg **

Capacità benna: 0,21 m3

Larghezza benna (senza denti laterali): 800 m

Motore (Stage V): Kubota V3307-CR-TE5-BH-1

Potenza motore: 66,6 kW a 2.000 giri/min

Cilindrata: 3.331 cc

Dimensioni (lunghezza x altezza): 6.450 x 2.540 mm

Dimensioni lama (larghezza x altezza): 2.200 x 500 mm

Velocità di rotazione: 9,8 giri/min

Larghezza cingoli (in gomma): 450 mm

Interasse: 2.300 mm

Forza di penetrazione max. brccio std. (braccio/benna): 38,1/65,2 kN

Angolo di brandeggio del braccio: 70°/60°

Tecnologia telematica Disponibile su tutti i mini e midi escavatori Kubota da 3, 5 e 8 t, il modello KX085-5 utilizza l’innovativa tecnologia del sistema di telematica Kubota, fornendo l’accesso ai dati in tempo reale che possono contribuire ad aumentare l’efficienza e la sicurezza della macchina. Il portale, intuitivo e di facile utilizzo, può migliorare la produttività grazie alla revisione e all’analisi costante dei parametri in tempo reale, i tempi di funzionamento, il funzionamento effettivo, il tasso di utilizzo (in percentuale), il tempo di funzionamento al minimo, lo storico della rigenerazione del DPF, le temperature dell’acqua e dell’olio e il consumo di carburante. Inoltre, il portale fornisce avvisi che mostrano i guasti di una macchina, consentendo rapidi interventi di risoluzione, riducendo così al minimo i tempi di fermo. È inoltre possibile ottenere una maggiore sicurezza, in quanto i proprietari delle macchine posso-

Velocità di traslazione max. (bassa/alta): 2,7/4,8 km/h

Pressione a terra: 36,7 kPa ***

Distanza da terra: 356 mm

* configurazione con braccio monoblocco, cingoli in gomma, benna originale Kubota e bilanciere da 2.100 mm

** 9.172 kg nella versione con braccio triplice

*** 39,8 kPa nella versione con braccio triplice

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IL MIDI ESCAVATORE KUBOTA KX085-5

“OUT OF THE BOX!”

La diversità – di approccio e di pensiero – significa forza. La diversità è una qualità che deve essere protetta, preservata e vissuta per quello che è: un valore. È questo il significato intrinseco del claim adottato dal costruttore veneto, che rafforza il tradizionale a “A different way”, per festeggiare l’importante traguardo dei 50 anni di attività

di Ettore Zanatta

La storia di successo imprenditoriale celebrata lo scorso giugno a Pojana Maggiore, in provincia di Vicenza, è iniziata 50 anni fa, il 20 marzo 1973, per mano di Nerio Vaccaro e Doris Lunardi, co-fondatori dell’odierna VTN Europe. Due persone coraggiose e lungimiranti, che hanno creato una società dal nulla in cui, per citare le parole del suo attuale Presidente, “si riconosca la qualità, l’onestà e un modo di lavorare diverso dagli standard di una multinazionale. Una realtà in cui tutti mettono il proprio impegno per raggiungere un unico risultato”. “Coraggio” e “lungimiranza” sono i termini che abbiamo adottato e sono gli

stessi citati da ogni persona intervenuta all’evento organizzato nella sede dell’azienda, poi proseguito in modo conviviale nei festeggiamenti presso la suggestiva Villa Curti di Sovizzo.

Una storia di successo Giancarlo Favaro, General Manager di VTN Europe praticamente cresciuto insieme all’azienda veneta, ha doverosamente ripercorso i passi che l’hanno portata a essere la realtà imprenditoriale di successo che è oggi:

“Quest’avventura è iniziata in un piccolo garage di Noventa Vicentina, dove Nerio Vaccaro e un paio di collaboratori hanno iniziato a costruire benne

per conto dell’allora FAI, che aveva la sua sede a 100 m di distanza. Nel tempo l’impresa a marchio VTN è riuscita a farsi conoscere sul territorio nazionale, grazie anche alla partecipazione alle prime fiere di settore. Sul finire degli anni Settanta ci sono state le prime forniture all’estero e l’assunzione della denominazione VTN Benne. Nel frattempo l’azienda è cresciuta anche in dimensioni e nel 1980 io sono entrato a far parte di questa ‘famiglia’. Sono aumentate le esportazioni di benne e agganci rapidi, in particolare verso Francia, Austria, Svizzera, Spagna e Germania. Ma è sul finire degli anni Ottanta che il destino ha portato l’azienda a concen-

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VTN Europe
ATTREZZATURE

trarsi su quello che oggi è il core business di VTN Europe: un cliente ci chiese di costruire una pinza da demolizione e a quel tempo non c’erano costruttori italiani in quest’ambito. Nerio ha accettato la sfida e si è passati rapidamente dal progetto alla realizzazione dell’attrezzatura. Così è nata la prima pinza VTN e da lì a poco è stata la volta del primo frantumatore idraulico. Di conseguenza, nel volgere di pochi anni la produzione VTN ha preso una direzione ben precisa. Nel 1993 è nata VTN Europe, con sede a Pojana Maggiore, con lo scopo di sviluppare una gamma completa di attrezzature per la demolizione, la frantumazione e il riciclaggio:

abbiamo iniziato l’attività in un capannone di 800 m2, ma presto le strutture produttive si sono ampliate fino a raggiungere l’attuale area produttiva. Nel 1999 VTN Benne e VTN Europe si sono fuse in un’unica azienda e anche la produzione di benne è stata trasferita a Pojana Maggiore. Da quel momento in avanti è stato un crescendo di numeri in termini occupazionali, di fatturato e di ampliamento di gamma, nonostante le crisi del 2008 e del 2011. Quest’ultimo è stato peraltro un anno terribile, culminato con la scomparsa di Nerio nel mese di dicembre. Ma dalle difficoltà si tro-

vano sempre nuove energie e la famiglia Vaccaro ha saputo riportare l’azienda al livello (altissimo) che si merita”. A completamento di quanto detto, ricordiamo che quest’anno VTN Europe - che oggi conta 130 dipendenti e vanta un fatturato 2022 di circa 35 milioni di euro, con una quota di export del 65% (50% verso l’Europa e 15% verso altri mercati) - supererà quota 15.000 attachment costruiti dalla sua fondazione a oggi. Citiamo inoltre il fatto che a VTN Europe appartengono altre due realtà produttive: la Szolmet, azienda ungherese acquisita nel 2000 che si occupa della costruzione

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LA SEDE VTN EUROPE DI POJANA MAGGIORE (VI) HA ACCOLTO COLLABORATORI, PARTNER E FORNITORI IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL SUO 50° ANNIVERSARIO DI ATTIVITÀ. L’AZIENDA - DISLOCATA ATTUALMENTE SU CIRCA 43.000 M2 DI SUPERFICIE, DI CUI 12.000 M2 COPERTI - CONTA OGGI 130 DIPENDENTI E VANTA UN FATTURATO 2022 DI 35 MILIONI DI EURO, CON UNA QUOTA DI EXPORT DEL 65% DORIS LUNARDI, PRESIDENTE DI VTN EUROPE, CON I FIGLI E CEO DELL’AZIENDA VENETA ANTONIO (A SINISTRA), ELISA E MATTEO

ATTREZZATURE L’OPINIONE

“Desidero fare le mie congratulazioni a VTN Europe e alla famiglia Vaccaro per il raggiungimento di questo traguardo importante, sinonimo di consolidamento dell’azienda nel territorio. Sappiamo che VTN Europe ha iniziato la sua attività come piccola realtà artigianale per mano di Nerio Vaccaro, che con lungimiranza l’ha fatta crescere e l’ha trasformata nell’impresa di successo che è oggi. Quella di VTN Europe è una storia di eccellenza, che ha compiuto 50 anni nella produzione di attrezzature per il settore del movimento terra e delle demolizioni, sapendo unire innovazione tecnologica e qualità. Nel percorso di questa realtà ravviso quelle caratteristiche che i veneti hanno nel loro DNA: la laboriosità e la determinazione, la volontà di guardare al futuro avendo ben salde le proprie radici, sempre pronti a rimboccarsi le maniche e affrontare le sfide quotidiane in un mercato che evolve continuamente. L’esperienza di queste persone è una ricchezza di conoscenze e di competenze. Una testimonianza di valori che sono espressione della nostra identità. VTN Europe fa parte di quelle imprese che con professionalità e imprenditorialità hanno fatto crescere l’economia della nostra regione”.

LA STRUTTURA DI POJANA

MAGGIORE OSPITA 15 POSTAZIONI DI CARPENTERIA, DI CUI QUATTRO IN CUI VIENE FATTO ANCHE IL MONTAGGIO DELLE ATTREZZATURE

VTN EUROPE È ALL’AVANGUARDIA NELLA PROGETTAZIONE MECCANICA, FORTE DI UN UFFICIO TECNICO-PROGETTUALE CHE UTILIZZA STRUMENTI ALL’AVANGUARDIA PER IL DISEGNO, L’ANALISI E LA PROTOTIPAZIONE DELLE ATTREZZATURE. L’OFFICINA SI AVVALE DI UN LABORATORIO E DI UN REPARTO DI LAVORAZIONE MECCANICA DOTATO DEI PIÙ EVOLUTI MACCHINARI PER LA TORNITURA E LA FRESATURA. L’AZIENDA UTILIZZA CIRCA 200 T DI ACCIAIO OGNI MESE (DI CUI IL 75% IN HARDOX) E NE STOCCA 400 T. IL PRIMO REPARTO CHE ABBIAMO VISITATO IN OCCASIONE DELL’EVENTO È STATO PROPRIO QUELLO CHE OSPITA TRE BANCHI DI TAGLIO, UN OSSITAGLIO, UNA MACCHINA AL PLASMA E UN COMBINATO OSSITAGLIO-PLASMA

di benne e di altri prodotti di carpenteria per il mercato ungherese e limitrofo, con 30 dipendenti e un fatturato 2022 di 3 milioni di euro, e la VM Tech, società veneta fondata nel 2017 in grado di for-

nire un servizio completo di carpenteria (taglio laser, ossitaglio, piegatura, assemblaggio, saldatura e lavorazione meccanica), forte di circa 30 dipendenti e di un fatturato 2022 di 5,5 milioni.

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LUCA ZAIA PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO

La parola alle istituzioni

Marco Zecchinato, consigliere della Regione Veneto, ha avviato la serie di interventi istituzionali dichiarando che “VTN Europe è una realtà importante in questo territorio, ma lo è anche a livello internazionale. È una di quelle imprese che fanno grande questa regione. Quella di Vicenza è la terza provincia italiana per importanza in termini di export e VTN Europe opera molto anche con l’estero, sempre innovando. A proposito di innovazione, Vicenza è la sesta provincia in Italia per numero di brevetti depositati. L’economia veneta è fatta di imprese; un vicentino su nove è imprenditore: questo fa capire la genialità dei suoi abitanti, che è quella del fondatore di VTN Europe, Nerio Vaccaro, così com’è quella dei suoi figli e di sua moglie. Sono orgoglioso come persona e come rappresentante delle istituzioni di celebrare realtà imprenditoriali come questa”.

È stato poi il turno di Luca Zoppelletto, presidente del Consiglio Raggruppamento Est Vicentino di Confindustria, che ha consegnato a Doris Lunardi una targa con la seguente motivazione:

“All’azienda VTN Europe nel 50° anniversario della fondazione per l’esemplare storia d’impresa iniziata grazie allo spirito d’iniziativa di Nerio Vaccaro e giunta con successo alla seconda generazione, crescendo sui mercati mondiali e contribuendo attivamente allo sviluppo sociale e culturale del territorio”. “Cinquant’anni sono un anniversario importante”, ha poi aggiunto Zoppelleto. “Un’occasione per ricordare il passato, imparare da esso e capire che anche i momenti di difficoltà hanno rappresentato delle opportunità”. Ha concordato con questo pensiero Andrea Tovo, presidente della sezione Meccanica, Metallurgica ed Elettronica di Confindustria Vicenza, facendo una riflessione: “ La sezione Meccanica, Metallurgica ed Elettronica di cui sono presidente rappresenta quasi il 50% di Confindustria Vicenza e conta circa 45.000 dipendenti, con una forte propensione all’esportazione. VTN Europe è un perfetto esempio delle nostre imprese in termini di tecnologia, ricerca e unione familiare. Molte delle nostre imprese sono a gestione familiare e questa è senza dub-

bio una grande ricchezza”. Gli interventi delle istituzioni sono continuati con Paola Fortuna, Poianese doc e sindaco di Pojana Maggiore, che ha fatto un salto nel passato definendo quest’evento come una vera e propria “festa della comunità”: “Ho iniziato a sentir parlare di VTN negli anni Ottanta, quando l’azienda si stava strutturando e ampliando. Guardavamo tutti a questa realtà imprenditoriale con grande interesse. Quello vicentino è un territorio essenzialmente a

vocazione agricola e veder crescere un’impresa di carattere industriale ha costituito per noi un’opportunità occupazionale, esempio e capofila di altre attività nate in questo territorio. Nerio Vaccaro era una persona coraggiosa e ha insegnato a tutti noi, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori a lavorare con onestà, trasparenza e correttezza nei rapporti con i dipendenti e i partner. Era un imprenditore con grande spirito propositivo e con la sua azienda ha saputo costruire una realtà solida, af-

“LAVORARE INSIEME SIGNIFICA VINCERE INSIEME”

In occasione della celebrazione dei 50 anni di attività di VTN Europe i dipendenti e collaboratori dell’azienda hanno omaggiato la famiglia Vaccaro con un’opera altamente simbolica, icona rappresentativa di potenza e di meccanica. La targa ai piedi della scultura riporta un messaggio esplicativo:

“ Lavorare insieme significa vincere insieme”. Una testimonianza di come tutte le aziende che lavorano in sinergia con i propri collaboratori, clienti e “stakeholder” hanno più possibilità di successo. Non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di gratificazione e motivazione personale.

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INSIEME A GIANCARLO FAVARO, GENERAL MANAGER DI VTN EUROPE (PRIMO A SINISTRA) E ALLA FAMIGLIA VACCARO, HANNO PORTATO LE LORO TESTIMONIANZE ALL’EVENTO: IL SINDACO DI POJANA MAGGIORE, PAOLA FORTUNA; IL SINDACO DI NOVENTA VICENTINA E CONSIGLIERE PROVINCIALE, MATTIA VERONESE; IL CONSIGLIERE DELLA REGIONE VENETO, MARCO ZECCHINATO; IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE MECCANICA, METALLURGICA ED ELETTRONICA DI CONFINDUSTRIA VICENZA, ANDREA TOVO; IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RAGGRUPPAMENTO EST VICENTINO DI CONFINDUSTRIA, LUCA ZOPPELLETTO

ATTREZZATURE L’OPINIONE

“Sono molto contenta di festeggiare i nostri 50 anni di fondazione di VTN Europe. Quando con mio marito, nel marzo 1973, si decise di intraprendere quest’attività mai avremmo pensato di poter raggiungere un tale traguardo. Grazie alla tenacia di Nerio si dette inizio a un’avventura che portammo avanti insieme, con tanti sacrifici: per scarsità di mezzi, per difficoltà finanziarie, per crisi economiche che più volte ci hanno messi in difficoltà. Ma la costanza e la passione per il nostro mestiere ci hanno sempre portato a reagire, a cercare lavoro in tutta Italia e poi in Europa, fino a dare vita al marchio VTN, che oggi è riconosciuto a livello internazionale, ponendo come valore primario la qualità e prodotti che possano dare soddisfazione nel tempo a chi li acquista. Grazie all’aiuto dei nostri collaboratori e ai miei figli Antonio, Matteo ed Elisa, entrati successivamente nella conduzione dell’azienda, siamo riusciti ad arrivare fino a questo momento. Ma non dimentichiamo da dove siamo venuti e senza i nostri dipendenti, partner, clienti e fornitori questa strada non l’avremmo percorsa, questa storia non sarebbe mai stata scritta. Con alcuni di loro siamo cresciuti insieme, condividendo stimoli e intese, per dare vita a qualcosa di speciale e di made in Italy, da far durare ancora a lungo nel tempo”.

VTN EUROPE SI AVVALE ANCHE DI UN REPARTO “TECHNOLOGY”, FIORE ALL’OCCHIELLO DELL’AZIENDA, IN CUI VENGONO ESEGUITE LE LAVORAZIONI DI TUTTI I PARTICOLARI DELLE ATTREZZATURE

IL MAGAZZINO GESTISCE CIRCA 16.000 ITEM, DESTINATI SIA ALLA LINEA PRODUTTIVA CHE ALLA FORNITURA DI PARTI DI RICAMBIO. SONO PRESENTI ANCHE QUATTRO

MAGAZZINI VERTICALI MODULA, COMPOSTI DA 40 CASSETTI CIASCUNO, OLTRE A UN MAGAZZINO AUTOMATICO CIAMPALINI DESTINATO ALLA GESTIONE E ALLO STOCCAGGIO DI PARTI ACCESSORIE DELLE ATTREZZATURE, TRA BARRE, LAME, SOTTOLAME E CARICHI PESANTI IN GENERALE

frontare sfide e raggiungere traguardi importanti. Una realtà riconosciuta in tutto il mondo per la sua capacità di ricerca e innovazione e per le sue competenze altamente professionali, con un costante sguardo verso la comunità. Sguardo che continua a esserci: VTN Europe, infatti, sostiene molti progetti nel territorio e molte associazioni con finalità di solidarietà. ‘A different Way’ è il claim dell’azienda e rappresenta (anche) un modo diverso di guardare la propria comunità. Con uno spirito e una sensibilità tramandati dal suo fondatore”.

Il passaggio dal sindaco di Pojana Maggiore a quello di Noventa Vicentina

è stato d’obbligo. Ha quindi chiosato Mattia Veronese: “Cinquant’anni di attività di un’azienda rappresentano un traguardo importante. Un momento di festa per i titolari, i dipendenti, i collaboratori, i clienti e i fornitori. A tutti loro va un plauso e un ringraziamento. Ma questo anniversario è un motivo di orgoglio anche per il nostro territorio, per il tessuto economico delle nostre comunità fatto di tante realtà produttive che garantiscono benessere, lavoro ma anche attenzione al sociale e un’importante collaborazione con le istituzioni. Una parola deve quindi essere il motto di quest’evento e questa parola è ‘Grazie’”. ■

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DORIS LUNARDI, PRESIDENTE DI VTN EUROPE, MENTRE RICEVE DALLE MANI DI MARCO ZECCHINATO, CONSIGLIERE DELLA REGIONE VENETO, IL LIBRO “CENTO SGUARDI SUL VENETO” E LO STEMMA IN BRONZO DELLA REGIONE
RIVESTIMENTO IN GOMMA PER CINGOLI IN FERRO RUBBER STRIPES FOR STEEL TRACKS RAMPE DA CARICO IN LEGA D’ALLUMINIO 6005 LOADING RAMPS IN ALLOY 6005 VIA ROSSINI, 8 - 41030 - BASTIGLIA - MODENA Tel: 059 920379/ 059 923429 - info@cgaricambi.it www.cgaricambi.it attachment ADV: WEBSCAPE.IT SEGUICI SU

LA QUALITÀ è di strada

Riportiamo due testimonianze da cantieri stradali in cui si sono rese protagoniste un’escavatrice a ruota RW 350, uno dei modelli più venduti in Italia per la realizzazione di mini trincee per la posa della fibra ottica, e una fresatrice stradale PL 2000 con tamburo fresante da 2 m

di Stefano Vitali

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Simex
ATTREZZATURE

Dopo oltre 30 anni di evoluzione le gamme di fresatrici stradali Simex PL e di escavatrici a ruota RW e T contano oggi oltre 25 modelli, utilizzabili su pale gommate e pale compatte. La prima include quattro modelli dotati di tamburi maggiorati, specifici per la scarifica degli strati stradali superficiali, il cosiddetto “tappetino d’usura”, in vista di un successivo ripristino: parliamo delle PL 1000, 1200, 1500 e 2000, con larghezze rispettivamente di 100, 120, 150

e 200 cm, per profondità di lavoro fino a 130 mm. Similmente alle altre fresatrici stradali in gamma, anche le scarificatrici PL beneficiano delle soluzioni tecnologiche Simex, alcune delle quali esclusive e brevettate. Tra tutte, il sistema autolivellante - che garantisce una profondità di fresatura costante a prescindere dalle condizioni e dalle asperità del piano di lavoro - e la regolazione della profondità indipendente delle slitte sui lati destro e sinistro, studiato per garantire piani perfetti quando si eseguono passate affiancate, una caratteristica imprescindibile nella fresatura di aree molto estese come piazzali o parcheggi. Nel settore delle mini e micro trincee, invece, le escavatrici a ruota si distinguono per l’autolivellamento al piano di lavoro, la ruota di taglio a settori imbullonati (che va a modificare la larghezza

di scavo senza variare la ruota base) e l’inclinazione laterale idraulica del modello RWA 500, che mantiene il disco sempre verticale al terreno anche se la macchina operatrice non è parallela al piano stradale. Abbiamo visitato due cantieri stradali dove sono state impiegate rispettivamente una PL 2000, all’interno del tessuto urbano del comune di Firenze, e una RW 350, in provincia di Frosinone, per lavori di posa della fibra ottica. Scopriamone i dettagli.

Un’escavatrice RW 350 a Frosinone

Il primo cantiere stradale visitato si trovava in provincia di Frosinone, dove la Iritel di Terracina (LT) era impegnata nella realizzazione di una micro trincea per la successiva posa della fibra ottica, per gli allacciamenti finali alle abi-

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PER LA REALIZZAZIONE DI UNA MICRO TRINCEA LA IRITEL DI TERRACINA (LT) SI È AFFIDATA ALL’ESCAVATRICE A RUOTA SIMEX RW 350, ACQUISTATA TRAMITE IL RIVENDITORE OFFICINA D’AMATO & MARENGHI DI ZAGAROLO (RM) E POI APPLICATA A UNA MINIPALA GEHL V330

UNA CARATTERISTICA PECULIARE DELL’ESCAVATRICE A RUOTA RW 350 CONSISTE NELLA PREDISPOSIZIONE AL DOPPIO ACCOPPIAMENTO MACCHINA: IL PARTICOLARE DISEGNO DEL TELAIO CONSENTE IL MONTAGGIO SIA SU MINIPALE (CON L’AGGIUNTA DEL TRASLATORE LATERALE IDRAULICO), SIA SU ESCAVATORI DA 8-13 T (CON SPECIFICA SELLA D’ATTACCO), ASSUMENDO COSÌ IL NOME DI RWE 35

tazioni. Per il relativo scavo l’azienda si è affidata all’escavatrice a ruota Simex RW 350, acquistata tramite il rivenditore Officina D’Amato & Marenghi di Zagarolo (RM) e poi applicata a una minipala Gehl V330. Si tratta, in questo caso, di un modello specificamente realizzato per mini e micro trincee per la posa della fibra. L’attrezzatura si caratterizza per la possibilità di montare dischi di taglio da 25-30-40-50-80 mm di larghezza, operando a una profondità di 250300-350 mm, a regolazione meccanicomanuale. Nello specifico, il modello di Iritel montava un disco da 30 mm di larghezza e lavorava a profondità massima. Al contrario della trincea tradizionale, le mini e micro trincee si caratterizzano per un’esecuzione molto più rapida e una produzione di materiale di risulta nettamente inferiore, con tempi e costi di ripristino considerevolmente più bassi. In più, la possibilità di utilizzare macchine operatrici più compatte contiene le dimensioni dei cantieri stradali, a beneficio della viabilità, specialmente nelle aree urbane o, in generale, in tutti quei luoghi difficilmente raggiungibili

UNA FRESATRICE STRADALE PL 2000 È STATA UTILIZZATA DALL’IMPRESA BITUMVIE IN UN IMPORTANTE LAVORO DI SCARIFICA A FIRENZE, ACCOPPIATA A UNA MINIPALA BOBCAT T86. CONSIDERABILE COME LA “SORELLA MAGGIORE” TRA LE FRESATRICI D’ASFALTO DELLA SERIE 1000-12001500, ANCHE QUESTO MODELLO È APPOSITAMENTE PROGETTATO PER LA SCARIFICA DEI TAPPETI D’USURA

da mezzi pesanti. L’RW 350 è dotata del sistema autolivellante basculante: grazie al supporto snodato che ruota sull’asse del tamburo le slitte poggiano sempre stabilmente al suolo, garantendo una profondità di scavo costante in qualsiasi condizione, caratteristica particolarmente apprezzata dal cliente vista la marcata pendenza del terreno. Inoltre, il particolare disegno delle bocche di uscita e il dispositivo di svuotamento scavo garantiscono la corretta espulsione del materiale fresato, lasciando lo scavo pulito alla profondità impostata. Un’altra caratteristica peculiare dell’escavatrice a ruota RW 350 consiste nella predisposizione al doppio accoppiamento macchina: il particolare disegno del telaio,

infatti, consente il montaggio sia su minipale (con l’aggiunta del traslatore laterale idraulico), sia su escavatori da 8-13 t (con specifica sella d’attacco), assumendo così il nome di RWE 35. La RW 350 nel cantiere ciociaro ha dimostrato grande affidabilità e ottime prestazioni, attestate dal cliente in un avanzamento macchina intorno ai 3 ml/min.

Una PL 2000 a Firenze

All’interno dell’affascinante cornice della città di Firenze abbiamo assistito invece agli interventi eseguiti all’interno di un cantiere stradale dove una PL 2000 è stata impegnata in un importante lavoro di scarifica. Qui è valsa l’esperienza dell’impresa Bitumvie, supportata dalla

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ATTREZZATURE

fresatrice stradale più grande sul mercato delle attrezzature da skid. “Dovevamo rifare i manti di usura di due strade a una profondità di 30 mm, all’interno del tessuto urbano del capoluogo fiorentino”, ha spiegato Andrea Palmerani, titolare dell’azienda di Scandicci (FI). “In particolare, necessitavamo di un’attrezzatura che ci garantisse un’ampia superficie di fresatura, pur rimanendo nell’ambito delle macchine compatte, adatte quindi a un contesto urbano. Il tamburo maggiorato di 2 m di larghezza ha suscitato fin da subito la mia attenzione; ho proceduto con l’analisi delle varie schede tecniche e mi sono convinto all’acquisto”.

Considerabile come la “sorella maggiore” tra le fresatrici d’asfalto della serie 1000-1200-1500, anche la PL 2000 è appositamente progettata per la scarifica dei tappeti d’usura. Simex ha implementato la sua già ricca offerta di attrezzature dedicate al ripristino del manto stradale, dove occorre intervenire in maniera qualitativa garantendo al contempo velocità di esecuzione e una riduzione dei tempi di cantiere, a tutto vantaggio degli operatori e della viabilità. Si è così giunti alla realizzazione di un’attrezzatura equipaggiata con un tamburo fresante da 200 cm di larghezza, il più grande oggi disponibi-

LE GAMME DI FRESATRICI STRADALI

SIMEX PL E DI ESCAVATRICI A RUOTA RW E T

CONTANO OGGI OLTRE 25 MODELLI, UTILIZZABILI SU PALE GOMMATE E PALE COMPATTE

le sul mercato per le fresatrici stradali a freddo per pale compatte. La qualità costruttiva del tamburo fresante è inoltre assicurata dal processo produttivo Simex, che ha al proprio interno un reparto di saldatura robotizzato con stazioni a doppio braccio con cui effettuare con la massima precisione la saldatura del portadente, a tutto beneficio della longevità e delle performance. La PL 2000 è pensata per essere accoppiata a SSL di ultima generazione – caratterizzate da alte potenze idrauliche – e beneficia di tutte le peculiarità dei prodotti Simex. Per questa ragione la PL 2000 della Bitumvie è stata accoppiata a una minipala T86, l’ammiraglia della linea di pale compatte cingolate Bobcat. La funzionalità “Super Flow” della macchina garantisce una portata d’olio di 155 l/min, ideale per un’attrezzatura quale la PL 2000, che necessita di una motrice molto potente per ottenere la produttività richiesta in cantiere.

LA FRESATRICE STRADALE PL 2000 È PENSATA PER ESSERE ACCOPPIATA A SSL DI ULTIMA GENERAZIONE – CARATTERIZZATE DA ALTE POTENZE IDRAULICHE – E BENEFICIA DI TUTTE LE PECULIARITÀ DEI

“La minipala Bobcat T86 è la macchina ideale per spingere la PL 2000, perché combina alta potenza a una migliorata capacità di sollevamento”, ha raccontato Fabrizio Scali di Truck Italia, concessionaria ufficiale Bobcat per la Toscana presente nel cantiere fiorentino. “In aggiunta, la gestione elettronica della velocità permette un avanzamento graduale e progressivo, che in cantieri come questi – dove sono previste attività di scarifica e fresatura – vanno a tutto beneficio della produttività e, quindi, della redditività”. L’accoppiata Simex PL 2000 e Bobcat T86 è risultata vincente per Bitumvie, che ha attestato una velocità di avanzamento media tra i 10 e i 15 ml /min, con profondità di fresatura impostata a 30 mm. ■

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“ “
PRODOTTI SIMEX

Mantovanibenne

VISIONE GLOBALE, soluzioni innovative

Il costruttore di Mirandola ha festeggiato quest’anno i suoi primi 60 anni di attività lanciando sul mercato la gamma di cesoie DS, con l’intento di bissare il successo ottenuto lo scorso anno dalla serie Eagle 3

Il 2023 rappresenta un anno importante per Mantovanibenne, che ha festeggiato i suoi primi 60 anni di attività. Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1963, l’azienda di Mirandola (MO) ha sempre mantenuto un ruolo di rilievo nel mercato italiano (e non solo) delle attrezzature per macchine per le costruzioni. Specializzatasi nella produzione industriale di benne durante i primi tempi del suo sviluppo industriale, l’azienda emiliana ha accresciuto nel tempo le sue competenze nella progettazione e produzione di attrezzature idrauliche destinate ai settori della demolizione, del riciclaggio e del movimento terra.

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di Mirko Brusamolino
ATTREZZATURE

Oggi Mantovanibenne continua a essere un ingranaggio fondamentale del progresso tecnologico delle attrezzature di domani, specialmente nei settori della demolizione e del riciclaggio, dove i suoi frantumatori, le sue pinze e le sue cesoie sono soluzioni riconosciute e apprezzate a livello mondiale.

Sfida ai concetti tradizionali Nell’ambito della demolizione di strutture metalliche, quest’anno Mantovanibenne ha lanciato la serie DS, una gamma di cesoie demolitrici a doppio cilindro che sfida i concetti tradizionali tipici di queste attrezzature: concepite come “forbici”, infatti, sono state progettate per operare con efficacia soprattutto a grandi altezze, offrendo un nuovo modo di affrontare questo genere di sfida. Nella fattispecie, la gamma DS - che comprende due modelli, DS26R e DS40R, con pesi operativi di 2,6 e 4 t - è ideale per escavatori con portate da 28 a 55 t. “ Fin dalla prima cesoia SH prodotta in Italia nei primi anni Novanta – spiega Paolo Mantovani, CEO di Mantovanibenne – abbiamo lavorato per produrre strumenti affidabili ed efficienti in ogni condizione operativa. Le nostre attrezzature vengono utilizzate su escavatori cingolati e gommati, nei cantieri di riciclaggio dei rottami, ma anche in ambienti con temperature estreme e in applicazioni offshore e sottomarine. Le nuove cesoie DS sono state progettate per massimizzare l’efficienza nella demolizione di strutture in acciaio. Con un peso complessivo ridotto al minimo e una lunghezza no -

tevolmente inferiore, rispetto ad esempio a una cesoia tradizionale, queste attrezzature garantiscono prestazioni ottimali anche in demolizioni in altezza. Le caratteristiche distintive sono le lame dotate di un profilo speciale che consente tagli rapidi e precisi, l’elevata forza di taglio (grazie ai due cilindri di azionamento le cesoie sviluppano una forza di taglio notevole, sfruttata al massimo da una cinematica pensata per questo particolare impiego) e il doppio perno centrale, un sistema che permette di offrire un’apertura elevata senza compromettere la forza di taglio in punta, anche quando le ganasce sono completamente aperte”.

La serie Eagle 3

Lo scorso anno - grazie a un team composto da oltre 20 specialisti del settore con decenni di esperienza alle spalle che ha lavorato per più di 3.000 ore – Mantovanibenne aveva lanciato con successo la gamma di cesoie Eagle 3. Si tratta di attrezzature compatte, estremamente potenti e in grado di lavorare in qualunque condizione e senza compromessi. In più di 10.000 ore di test, infatti, queste cesoie sono state testate in svariate applicazioni, dalla demolizione primaria di imponenti strutture in acciaio alla demolizione secondaria di veicoli pesanti, evidenziando prestazioni molto interessanti.

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CON IL LANCIO DELLE CESOIE DELLA SERIE DS, MANTOVANIBENNE DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA IL SUO IMPEGNO PER L’INNOVAZIONE E L’ECCELLENZA NELL’INDUSTRIA DELLE ATTREZZATURE PESANTI. QUESTE CESOIE OFFRONO UNA SOLUZIONE VERSATILE ED EFFICACE PER LE SFIDE PIÙ IMPEGNATIVE DEL SETTORE DELLA DEMOLIZIONE

UN ESEMPIO CONCRETO DI EFFICACIA

Mantovanibenne ha creato la serie DS basandosi sull’osservazione delle diverse esigenze delle industrie in tutto il mondo. Queste attrezzature sono complementari alle cesoie tradizionali e rappresentano una soluzione ideale per ottimizzare i processi di demolizione delle strutture in acciaio e il taglio di veicoli o lamiere di grosse dimensioni, compresi i serbatoi e negli ambiti navali.  Un esempio concreto dell’efficacia delle cesoie DS è stato il loro utilizzo da parte di Armofer Cinerari Luigi, una delle principali realtà europee nel settore della demolizione. Il modello DS26R è stato utilizzato su un escavatore Liebherr R980 Demolition durante lo smantellamento di parte della raffineria MOL Group Italy, dimostrando la sua efficienza e versatilità in condizioni impegnative.  La scelta tra le cesoie tradizionali e la serie DS dipende dalle esigenze specifiche e dalle condizioni di lavoro.

LA CESOIA DS26R SI DISTINGUE PER LA SUA LEGGEREZZA, COMPATTEZZA E FORZA DI TAGLIO ELEVATA, RENDENDOLA IDEALE PER DEMOLIZIONI IN LUOGHI DI GRANDE ALTEZZA. LA SUA MAGGIORE LARGHEZZA PUÒ RAPPRESENTARE UN VANTAGGIO SIGNIFICATIVO IN MOLTEPLICI SITUAZIONI

Le cesoie Eagle 3 si distinguono anche per un telaio corto, un interessante rapporto peso/prestazioni e un’elevata stabilità, tutti elementi che concorrono a renderle ideali in molteplici condizioni operative, senza che siano richiesti compromessi in termini di produttività. Progettata per massimizzarne la durata di utilizzo, la gamma Eagle 3 permette inoltre un mantenimento dell’attrezzatura senza la necessità di interventi complessi o particolari ed è dotata di un nuovo puntale perforante intercambiabile che offre maggiore protezione e affidabilità, con una manutenzione più semplice e costi e tempi di fermo ridotti. Le parti maggiormente utilizzate sono blindate con piastre intercambiabili in acciaio Hardox 500, installate a protezione delle parti più esposte all’usura, in modo da evitare frequenti operazioni di manutenzione che potrebbero pregiudicare la prontezza operativa della cesoia. L’armatura permette alla cesoia di resistere a qualsiasi impatto senza alterarne la struttura, mantenendo un livello di resistenza all’usura molto elevato. Sono state inoltre installate guarnizioni premium che garantiscono un lavoro ininterrotto per oltre 3.000 ore.

La serie Eagle 3 propone allo stato attuale un totale di sette cesoie, che si differenziano in base al peso dell’attrezzatura

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 76 ATTREZZATURE

e al range di tonnellaggio delle macchine per cui sono state progettate e per cui è stato studiato il loro utilizzo. La serie offre un’ampia scelta di soluzioni: dal modello più piccolo - quale l’SH250R con i suoi 2.600 kg, adatto a escavatori dalle 24 alle 29 t - a quello di dimensioni più elevate come l’SH2200R, un vero e proprio gigante di 22.000 kg adatto a escavatori dalle 170 fino alle 300 t e per le operazioni di demolizione più imponenti. Gli altri modelli della serie sono l’SH320R, l’SH490R, l’SH800R e l’SH1500R, che vanno a integrare la già ricca gamma della precedente generazione di cesoie MBI. Una menzione speciale riguarda il modello SH600R: la cesoia da 6.300 kg per escavatori da 55-70 t è stata tra le novità più attese presentate in anteprima durante l’edizione 2023 del SaMoTer, dove ha ottenuto il “SaMoTer Innovation Award 2023”. ■

“SPINTA” INNOVATIVA

Tra le ultime novità dell’azienda modenese lanciate in questi ultimi e prolifici mesi c’è una linea di prodotti selezionati dotati dell’innovativa tecnologia Booster, capace di garantire prestazioni e specifiche tecniche migliorate. Capofila della nuova linea che popolerà le scuderie MBI è il frantumatore RP20-IT BB, presentato dopo test eseguiti sul campo e migliaia di ore di demolizione effettuate. Il nuovo cilindro booster consente un incremento del 10% della forza di frantumazione e un aumento della velocità di apertura del 40% (19 cicli/min) a una pressione d’esercizio tra le 280 e le 320 bar, permettendo al contempo un risparmio di 7 l di carburante al giorno grazie anche alla riduzione del peso apportata sull’attrezzatura di oltre 100 kg. Oltre a operare a una pressione inferiore e permettere all’escavatore di consumare meno carburante, risparmiando denaro e limitando l’inquinamento, con il nuovo frantumatore RP20-IT BB l’azienda intende proporre sul mercato un prodotto di nuova concezione in grado di offrire significativi incrementi prestazionali, ponendo al contempo particolare attenzione al risparmio energetico e all’ambiente. La tecnologia booster di Mantovanibenne è messa a disposizione anche sui modelli di pinze dell’azienda: la CR26, la pinza combinata CC35 e la multisistema MS28, tra le prime al momento a dotarsi dei doppi cilindri potenziati BiBooster.

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LE CESOIE DELLA SERIE EAGLE 3 SONO STATE TESTATE IN SVARIATE APPLICAZIONI, DALLA DEMOLIZIONE PRIMARIA DI IMPONENTI STRUTTURE IN ACCIAIO ALLA DEMOLIZIONE SECONDARIA DI VEICOLI PESANTI

Kohler Engines

LA POTENZA della condivisione

Lo scorso giugno si è svolta la prima edizione dei “Demo Days” organizzati da Kohler Engines presso il suo storico stabilimento di Reggio Emilia, una “due giorni” dedicata ai media partner italiani ed europei, pensata per condividere le ultime novità in termini di prodotti, tecnologie e “partnership”

di Ettore Zanatta

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COMPONENTI

La prima edizione dei “Demo Days” organizzata lo scorso giugno da Kohler Engines presso lo storico stabilimento di Reggio Emilia, sede italiana per la produzione di motori diesel, è stata pensata dall’azienda per condividere con la stampa specializzata italiana ed europea la sua storia e i suoi prodotti, ma soprattutto le sinergie con i suoi clienti e partner di fiducia. In un’apposita area demo allestita all’esterno della struttura si ha avuto la possibilità di provare varie macchine equipaggiate con propulsori Kohler, per sperimentarne sul campo le potenzialità. Un incontro esclusivo, quello che abbiamo potuto vivere grazie a Kohler Engines, che ci ha consentito di apprendere le più recenti evoluzioni del Gruppo e di vivere un’esperienza che ha incarnato l’essenza stessa del marchio, un format che ha puntato i riflettori sui veri protagonisti, i motori. Elementi che sono stati ancora una volta i “narratori” di una storia lunga oltre un secolo, che hanno attraversato continen-

ti e conquistato mercati, raccogliendo la fiducia di coloro che li hanno scelti. Sono proprio le storie raccontate direttamente dai clienti a essere state al centro dei “Demo Days 2023”, a testimonianza del potere trasformativo di questi prodotti. Racconti di come la sinergia tra le loro macchine e i motori Kohler abbia consentito di alzare l’asticella sul mercato in termini di potenza, efficienza e affidabilità.

Versatilità e produttività

Il midi escavatore 90Z-2 di JCB è il frutto di anni di esperienza del costruttore britannico nella progettazione di escavatori cingolati. Questo modello è caratterizzato da un motore di ultima generazione Stage V e da miglioramenti evidenti nelle prestazioni, nel comfort e nella facilità d’utilizzo. Il tutto, con un livello di eccellenza in termini di consumi, sicurezza e affidabilità.

A confermare tutto ciò era in collegamento a Reggio Emilia il direttore marketing di JCB Italia, Giovanni Pelizza, che ha dichiarato: “Le parole chiave che rappresentano la collaborazione tra JCB

e Kohler sono qualità, performance, robustezza, basso costo di proprietà e versatilità. Termini che convogliano nella risposta data dal propulsore KDI 2504 sul JCB 90Z-2, che ne sfrutta a pieno le potenzialità. Le performance di questo motore non si limitano alla carta, dove risulta in grado di sviluppare 55 kW e 300 Nm di coppia, ma si declinano in piacere di guida della macchina e maggiore produttività”. Il motore in oggetto è ideale per macchine che operano negli ambienti urbani, dove si richiedono limitata rumorosità e consumi contenuti. La strategia di rigenerazione del DPF toglie all’utente finale il problema del filtro antiparticolato.

Le punterie idrauliche, la cinghia Poly V e gli intervalli di manutenzione di almeno 500 ore consentono di limitare il costo totale di proprietà della macchina, rendendola appetibile anche per il mercato del noleggio”, ha aggiunto Pelizza.

L’alta coppia a bassi regimi consente alla macchina di fornire un’importante risposta ai carichi transitori durante le operazioni di scavo, oltre a massimizzare la produttività del lavoro fino

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L’OPINIONE

al 10%. Altamente tecnologico e certificato per molteplici nazioni, il motore KDI permette a JCB di avere a disposizione una gamma di macchine vendibile in molti paesi del mondo e, al contempo, di avere un partner affidabile per le future emissioni”.

Sostenibilità e compattezza

operare senza problemi in ambienti tipicamente “offroad” e polverosi, anche con spazio limitato. Nonostante le dimensioni compatte, il motore Kohler eroga un alto livello di potenza e coppia, garantendo prestazioni e produttività ottimali anche ai bassi regimi.

NINO DE GIGLIO DIRETTORE MARKETING COMMUNICATIONS & CHANNEL MANAGEMENT, KOHLER ENGINES

“Questa prima edizione dei ‘Demo Days’ racchiude tutto l’impegno di Kohler nell’investire in un futuro energetico diversificato, fornendo molteplici soluzioni che rispondono alle diverse esigenze dei clienti, mostrando storie di alcuni dei tanti clienti che hanno scelto i nostri motori per qualità, prestazioni, sostenibilità economica e ambientale. La crescita che Kohler Engines ha registrato negli ultimi anni è il risultato di un enorme lavoro e di una stretta collaborazione che porta i nostri clienti a diventare veri e propri partner, con i quali rafforzare le ‘value proposition’, avere accesso ai diversi segmenti di mercato e con cui condividere risorse come competenze e infrastrutture. Quest’evento nasce proprio con questo intento: siamo molto orgogliosi di aver intrapreso questo straordinario viaggio con i nostri clienti e di condividerlo con la stampa specializzata attraverso un evento dedicato”.

La tedesca Kramer-Werke utilizza il propulsore Kohler KDI 2504 TCR Stage V sulle sue pale gommate compatte 5075, 5085 e 5095 della Serie 5. Con una potenza di 55,4 kW, il motore in oggetto garantisce efficienza, alte prestazioni e bassi i livelli di rumorosità ed è combinato con un catalizzatore DOC e un filtro antiparticolato diesel (DPF), che gli consentono di ridurre le emissioni, di soddisfare gli standard Stage V e di garantire conformità e sostenibilità ambientale. Le sue dimensioni compatte contribuiscono alla manovrabilità complessiva dei mezzi Kramer, consentendogli di

Un’esperienza “multifunzionale”

La collaborazione tra Avant Tecno, costruttore di pale compatte multifunzionali, e Kohler è iniziata circa 15 anni fa per motorizzare la minipala Avant 200 con un motore CV20S (V-Twin benzina da 20,5 HP ad albero verticale). In occasione dei “Demo Days” Olli Kurki, Sales Manager Avant Tecno dell’azienda finlandese, ha spiegato che “Avant aveva scelto i motori Kohler a benzina perché sono in grado di offrire ottime prestazioni alle nostre pale e di lavorare in modo efficiente e confortevole. Con l’introduzione dello Stage 3B, Avant ha iniziato a equipaggiare le mac-

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LA SINERGIA TRA JCB E KOHLER ENGINES SI È CONCRETIZZATA NELL’ACCOPPIAMENTO DEL MIDI ESCAVATORE 90Z-2 CON IL MOTORE KDI 2504, CAPACE DI SVILUPPARE 55 KW E 300 NM DI COPPIA KRAMER-WERKE MONTA IL PROPULSORE KOHLER KDI 2504 TCR STAGE V SULLE SUE PALE GOMMATE COMPATTE 5075, 5085 E 5095 DELLA SERIE 5

chine più grandi con il Kohler diesel KDI 1903TCR con DOC; con l’avvento in Europa della normativa Stage V, Avant le ha equipaggiate con i Kohler diesel

KDI 1903TCR con DOC e DPF. Grazie alla loro densità di potenza, Avant ha potuto abbinare molti accessori alle macchine, aumentandone la versatilità. La compattezza del motore consente di ottimizzare il design del cofano, rendendolo più basso, guadagnando in visibilità e in sicurezza in fase di manovra. Questa collaborazione durante il passaggio normativo ha permesso un aggiornamento delle macchine senza pesanti modifiche progettuali. Nel frattempo, Avant ha colto anche l’innovazione tecnologica introdotta dal motore Kohler a benzina a iniezione elettronica EFI per equipaggiare la pala multifunzione 225 con l’ECV730 (V-Twin benzina da 25 HP ad albero verticale), realizzando un mezzo compatto e versatile, risultato efficiente nei consumi grazie all’iniezione elettronica e alla facile manutenzione. La Avant 225 rappresenta un passo avanti nell’innovazione delle pale compatte e la sinergia con i motori Kohler ha consentito di lavorare in modo più efficiente e nel rispetto dell’ambiente sia in Europa che in Nord America. La combinazione dell’eccellenza tecnologica di Avant con la qualità dei motori Kohler ha creato un valore aggiunto per i nostri clienti, assicurando loro soluzioni all’avanguardia”.

Un pieno di efficienza

Cormidi, costruttore di macchine per edilizia di Roccadaspide (SA), ha scelto di proporre nel mercato europeo e statunitense i propri dumper cingolati C 55 e C 85 equipaggiati, rispettivamente, con i motori Kohler a benzina mono-

cilindrici ad albero orizzontale CH270

7HP e CH440 14HP. Ai “Demo Days” era presente il suo CSO Europe, Marco Martella, che ha spiegato: “I motori della gamma Kohler Command PRO monocilindrici ad albero orizzontale hanno

migliorato l’efficienza e l’affidabilità delle nostre motocarriole. La nostra esigenza era anche disporre di un partner che ci supportasse in ogni parte del mondo, in termini di assistenza e post-vendita, in modo rapido ed efficace. Tre sono gli aspetti da sottolineare per quanto riguarda i propulsori scelti: la maggiore potenza rispetto ad altri motori, che consente di sfruttare al meglio le potenzialità dell’impianto idraulico; il filtro aria Heavy Duty, adatto ad ambienti polverosi quali i cantieri edilizi; il serbatoio combustibile di capacità maggiore rispetto ad altri presenti sul mercato (+29% nel CH270 e +15% nel CH440), che permette di prolungare il tempo di lavoro utile tra due rifornimenti e di ridurre l’incidenza percentuale dei tempi di fermo macchina”.

LA SEDE DELLA SOSTENIBILITÀ

I “Demo Days 2023” hanno rappresentato un’occasione per visitare il rinnovato stabilimento di Kohler Engines, che è stato recentemente oggetto di un accordo con Grastim, società specializzata in soluzioni tecnologiche ad alta efficienza, volto alla realizzazione di un nuovo impianto di autoproduzione ibrido. Il progetto, infatti, prevede una centrale di trigenerazione da 2 MW e un parco fotovoltaico da 860 kW integrati tra loro, nonché la possibilità di essere alimentato anche a idrogeno. I due impianti insieme, trigenerazione e fotovoltaico, avranno importanti riflessi ambientali ed economici: garantiranno una riduzione di CO2 fino a 1.300 t/anno, pari a quasi il 20% (19,5%) delle emissioni energetiche del sito, e un risparmio dei costi energetici fino al 15%. Il cuore dell’impianto è un motore a gas naturale Jenbacher, distribuito da un’altra azienda di Kohler Co., Clarke Energy. Si tratta di un nuovo motore all’avanguardia che rispetto ad altri sul mercato garantisce ancora più flessibilità nella scelta del combustibile, più efficienza e risparmi sui costi e sulle emissioni di CO2. Con questa operazione, Kohler Engines conferma la sua strategia di puntare sempre di più sulla sostenibilità ambientale, investendo in molteplici soluzioni tecnologiche sulla strada della transizione energetica.

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LA FINLANDESE AVANT TECNO HA SCELTO I MOTORI KOHLER PERCHÉ SONO IN GRADO DI OFFRIRE OTTIME PRESTAZIONI ALLE SUE PALE COMPATTE MULTIFUNZIONALI

CINGOLATI

BENZINA MONOCILINDRICI AD ALBERO ORIZZONTALE CH270 7HP E

Rispetto per l’ambiente

Ospite dell’evento era anche l’azienda finlandese Wille Machines, costruttore di macchine destinate alla gestione delle aree verdi e boschive e alla manutenzione delle aree urbane. Progettati per operare in ogni stagione (soprattutto in inverno, quando le operazioni sono più impegnative e costose), i suoi mezzi necessitano di motori che forniscano grande potenza ma, allo stesso tempo, che rispettino l’ambiente in cui operano. Questa duplice necessità ha trovato riscontro nel propulsore Kohler 3404 Stage V, montato sulla pala gommata multifunzione Wille 675Δ. Con filtro antiparticolato e catalizzatore SCR, questo motore è conforme alle più recenti norme in materia di emissioni e rende la macchina rispettosa dell’ambiente. Kohler consente di uti-

lizzare come carburante l’HVO100, meno inquinante e rinnovabile: a differenza dei biocarburanti tradizionali l’HVO è derivato da scarti biologici e riciclato al 100% e il suo impiego comporta una riduzione delle emissioni complessive di CO2 fino al 90%. La pala 675Δ è dotata di un impianto idraulico caratterizzato da due circuiti idraulici e da una pompa a portata variabile con rilevamento del carico: grazie a ciò può montare un’ampia gamma di accessori. Il motore Kohler fornisce 105 kW a 2.200 giri/min ed eroga una coppia di 650 Nm a 1.400 giri/min. La coppia elevata a bassi regimi consente la massima produttività e fornisce una risposta immediata in tutte le modalità d’utilizzo. Il risultato? Una produttività superiore fino al 15% rispetto ad altri motori della stessa categoria, con il medesimo livello di emissioni. ■

PARTNER DI KOHLER È ANCHE CELA, CHE HA SCELTO I SUOI MOTORI PER LE PROPRIE

PIATTAFORME AEREE A SEGUITO DI UNA PRECISA ESIGENZA: CREARE LA PRIMA

PIATTAFORMA SU CINGOLI DI GRANDI DIMENSIONI CHE NON NECESSITASSE DI UN SISTEMA DI POST-TRATTAMENTO E CHE AVESSE EMISSIONI REALMENTE RIDOTTE. LA SINERGIA TRA

LE DUE AZIENDE SI È CONCRETIZZATA NEI RAGNI SPYDER DT28 (NELLA FOTO) E DT30, DOTATI DI MOTORE K-HEM 1003 DA 18 KW, STAGE V, MOTORE ELETTRICO E BATTERIA AL LITIO

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MARCO MARTELLA, CSO EUROPE DI CORMIDI, HA SPIEGATO PERCHÉ L’AZIENDA CAMPANA HA SCELTO DI PROPORRE NEL MERCATO EUROPEO E STATUNITENSE I PROPRI DUMPER C 55 E C 85 EQUIPAGGIATI, RISPETTIVAMENTE, CON I MOTORI KOHLER A CH440 14HP LA PALA GOMMATA MULTIFUNZIONE WILLE 675Δ, SU CUI È MONTATO IL MOTORE KOHLER 3404

I PILASTRI dell’Off-Highway

Arvind Poddar, presidente e AD di Balkrishna Industries Ltd., ha recentemente raccontato la storia di BKT ed evidenziato i pilastri su cui si basa la sua attività, basata sulla ricerca (e affermazione) dell’eccellenza e sul costante ampliamento della gamma prodotti

Da più di 30 anni, BKT è un punto di riferimento per la creazione e produzione di pneumatici ad alte prestazioni per una serie di settori specialistici, tra cui quello edile, del movimento terra, delle industrie portuali e minerarie. La tecnologia innovativa e l’impegno volto al continuo miglioramento hanno reso l’azienda indiana un partner di fiducia per chi opera in alcuni degli ambienti più complessi. Arvind Poddar, presidente e AD di Balkrishna Industries Ltd., ha recentemente raccontato quali sono i principali pilastri su cui si basa l’attività dell’azienda.

Di chi è stata l’idea di entrare nel settore degli pneumatici e, più precisamente, nel business degli Off-Highway?

“Il ‘viaggio’ di BKT è iniziato nel 1988 ad Aurangabad, nell’India occidentale, quando mio padre Mahabirprasad e mio fratello maggiore Suresh hanno fondato la società allo scopo di produrre pneumatici per mezzi a due e tre ruote, per il mercato indiano. Nel 1991 è entrato in società mio cugino Pramod, che ha rafforzato il team con la sua esperienza e che ha individuato un’opportunità promettente nel business internazionale degli pneumatici fuoristrada. È così abbiamo preso la decisione strategica di spostare

la nostra attenzione verso il settore degli OHT. A tale scopo abbiamo ampliato la nostra capacità produttiva con un altro stabilimento a Bhiwadi, nel nord dell’India, per garantire forniture costanti e soddisfare le crescenti richieste del mercato. Alla chiusura dell’anno fiscale 20062007 il fatturato era di 84 milioni di euro (al cambio odierno). Nel 2007 abbiamo avviato un ulteriore percorso di trasformazione, delineando una nuova strategia globale che enfatizzasse la qualità del prodotto e l’affermazione del marchio. Questo approccio ci ha spinto a superare il traguardo del miliardo di euro di fatturato nel 2022, consolidando la nostra po-

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BKT
di Pietro Gabrielli
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sizione di forza nel settore. Un risultato che è una testimonianza dell’incrollabile impegno del nostro team e della nostra leadership visionaria. Così come allora rimaniamo concentrati sull’innovazione, sul fornire prodotti di qualità superiore e sul seguire un preciso percorso di crescita e successo. Oggi il nostro ‘viaggio’ ci ha portato a una crescita notevole e a raggiungere molti traguardi. Gestiamo quattro stabilimenti di produzione all’avanguardia, dotati di tecnologie avanza-

te, insieme a un centro di ricerca e sviluppo che include una pista di prova interna. Quest’infrastruttura ci consente di innovare continuamente e fornire soluzioni all’avanguardia. L’influenza di BKT si estende a tutti i segmenti del business degli pneumatici Off-Highway, rivolgendosi a vari settori e applicazioni. Grazie all’ampio portafoglio di prodotti a disposizione offriamo la più ampia gamma di pneumatici specializzati in tutti i settori di competenza”.

Oltre a BKT avete altri marchi o partnership con altre aziende?

“No. Intendiamo mantenere un focus unico sul marchio BKT e non abbiamo condivisioni dirette o indirette con altre aziende o marchi. La nostra dedizione risiede nel costruire e promuovere il nostro marchio, assicurandoci

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ARVIND PODDAR PRESIDENTE E AD DI BALKRISHNA INDUSTRIES LTD.
LA SOSTENIBILITÀ È UNA COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA MISSION AZIENDALE DI BKT, CHE INVESTE COSTANTEMENTE IN SOLUZIONI INNOVATIVE

che rappresenti in toto i nostri valori, la qualità e l’impegno per l’eccellenza. Mantenendo questa esclusività possiamo incanalare tutti gli sforzi e le risorse per migliorare ed espandere la presenza del marchio BKT sul mercato, senza alcuna distrazione”.

La trasparenza verso coloro che sono coinvolti nell’attività di BKT è uno dei pilastri che contraddistingue la storia dell’azienda. È da qui che nasce la vostra leadership?

“Siamo orgogliosi del successo che BKT ha ottenuto nel settore degli pneumatici Off-Highway. Questo si deve a una serie di caratteristiche distintive. Tra queste, la sana gestione finanziaria rappresenta senza dubbio uno dei fattori che ci ha permesso di raggiungere quest’obiettivo, dandoci la possibilità di investire in una crescita globale e in innovazione tecnologica. Ciò è dimostrato dalla recente apertura della fabbrica di Bhuj a oltre 100 giornalisti provenienti da tutto il mondo, un chiaro esempio della nostra trasparenza e coerenza in tutto ciò che facciamo”.

Come può una multinazionale come BKT essere “vicina” alle persone?

Che valore attribuisce l’azienda alla responsabilità sociale d’impresa?

“La cultura aziendale di BKT rappresenta il nostro DNA e guida ogni attività e decisione strategica, fornendoci una ‘bussola etica’ che ci orienta verso il raggiungimento degli obiettivi. Creiamo un ambiente di lavoro motivante e coinvolgente per tutti i nostri dipendenti, perché riconosciamo che ogni individuo è parte integrante del successo dell’azienda. Inoltre, siamo impegnati a ridurre

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L’INFLUENZA DI BKT SI ESTENDE A TUTTI I SEGMENTI DEL BUSINESS DEGLI PNEUMATICI OFF-HIGHWAY, RIVOLGENDOSI A VARI SETTORI E APPLICAZIONI

l’impatto ambientale delle nostre attività produttive e a migliorare la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo implementato una serie di politiche e pratiche aziendali sostenibili, compresi l’uso di energia rinnovabile nei nostri stabilimenti e la riduzione delle emissioni di CO2. Crediamo che la sostenibilità sia una responsabilità sociale importante e ci impegniamo a fare la nostra parte per contribuire a un futuro migliore per il nostro pianeta. Inoltre, stiamo lavorando allo sviluppo di pneumatici sempre più sostenibili, in grado di offrire prestazioni elevate senza compromettere l’ambiente. La sostenibilità è una componente fondamentale della nostra mission aziendale e continueremo a investire in soluzioni innovative”.

L’INFLUENZA DI BKT SI ESTENDE A TUTTI I SEGMENTI DEL BUSINESS DEGLI PNEUMATICI OFF-HIGHWAY

Qual è la chiave del successo di BKT? Come riesce l’azienda a mantenere una presenza così forte in tutto il mondo per così tanto tempo?

“BKT è un marchio di successo grazie alla sua forte presenza globale nel canale OEM, così come nell’aftermarket, dove operiamo con distributori partner in più di 160 Paesi. Questa copertura del mercato, unitamente alla qualità dei nostri prodotti e servizi, ci ha permesso di guadagnare una reputazione d’eccellenza. La comunicazione efficace e trasparente con i clienti supporta questa reputazione. Mentre ci sono altri marchi indiani che affermano di avere la stessa qualità dei nostri prodotti, i fatti dimostrano che BKT è unica. Siamo fiduciosi che i nostri clienti finali e i rivenditori di pneumatici che lavorano con la gamma BKT riconoscano la nostra superiorità in termini di qualità e prestazioni. La fedeltà dei nostri clienti e la loro scelta di affidarsi a noi per le loro esigenze sono una testimonianza del nostro successo. La mera origine geografica di un’azienda non conferisce intrinsecamente la stessa qualità del prodotto o garantisce risultati rapidi,

come alcuni marchi potrebbero cercare di insinuare o ottenere. L’ascesa di qualsiasi marchio, incluso BKT, richiede anni di dedizione, sforzi risoluti e impegno. Ci sforziamo di espandere il nostro portafoglio, non solo in termini di prodotti di qualità superiore, ma anche nell’ampiezza e nella natura delle nostre offerte. La nostra ricerca dell’eccellenza non conosce limiti”.

Alcuni marchi affermano che la loro qualità è la stessa di BKT e la offrono a prezzi molto più economici. Come reagite a queste affermazioni?

“Per fabbricare uno pneumatico di qualità è necessaria un’attenzione meticolosa a ogni aspetto della sua creazione, a partire dall’approvvigionamento di materie prime superiori alla creazione di infrastrutture di produzione all’avanguardia e all’implementazione di rigorosi controlli qualità durante i processi produttivi. Inoltre, un team di persone qualificate svolge un ruolo indispensabile nel perseguimento dell’eccellenza nella produzione degli pneumatici. Considerando quanto accennato è evidente che fornire al mercato un livello di

qualità equivalente, ma a un prezzo inferiore, non è una proposta sostenibile, poiché significherebbe scendere a compromessi su questi elementi cruciali che contribuiscono alla qualità e alle prestazioni senza pari dei nostri prodotti”.

Come si può essere certi del proprio vantaggio competitivo in questo mercato in così rapida evoluzione?

“La qualità dei prodotti BKT rappresenta solo un aspetto del nostro approccio come marchio premium. La nostra dedizione all’innovazione è un elemento fondamentale, che ci distingue da altri marchi. Tuttavia, non offriamo solo prodotti di alta qualità, ma ci sforziamo anche di adottare strategie di marketing che mirano non solo a far conoscere il marchio, ma anche a creare un’esperienza coinvolgente per i clienti. Attraverso la partecipazione a fiere ed eventi di settore, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni sportive e altre iniziative mirate posizioniamo BKT come leader nel settore e consolidiamo la nostra reputazione. A tal proposito, continueremo a investire in ricerca e sviluppo, tecnologie all’avanguardia e strategie di marketing di grande impatto”.

Avete mai pensato di creare dei sotto-marchi per assicurarvi una quota di mercato più ampia?

“Questa domanda mi dà l’opportunità

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BKT STA LAVORANDO ALLO SVILUPPO DI PNEUMATICI SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI, IN GRADO DI OFFRIRE PRESTAZIONI ELEVATE SENZA COMPROMETTERE L’AMBIENTE
“ “

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di affrontare una questione importante: abbiamo sentito voci e letto interviste ad aziende e marchi che cercano di associarsi a BKT senza avere alcun legame con noi. Non abbiamo mai sentito il bisogno di confrontarci con gli altri; sappiamo chi siamo, conosciamo le nostre radici e siamo sempre stati chiari sui nostri obiettivi, rimanendo fedeli al nostro percorso. Con le nostre risorse abbiamo compiuto ogni passo necessa-

rio, guardando sempre avanti. Quando sei consapevole della tua identità, natura e scopo, non c’è bisogno di guardare gli altri o di menzionarli costantemente. La nostra natura si riflette nel nostro approccio al mondo degli affari, dove apportiamo valori di compostezza e responsabilità. Non tolleriamo l’uso del nostro marchio come esca per attirare l’attenzione o guadagnare credibilità, che dovrebbe essere ottenuta attra-

verso azioni concrete e dimostrando un valore reale. Crediamo che la differenza tra loro e noi sia significativa, in termini di qualità del prodotto, esperienza e conoscenza del settore. Continueremo a concentrarci sulla nostra missione di fornire soluzioni di alta qualità ai clienti, mantenendo la nostra posizione nel settore e investendo in ricerca e sviluppo per innovare costantemente la nostra gamma di prodotti”. ■

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LO SFORZO DI BKT È QUELLO DI ESPANDERE IL PROPRIO PORTAFOGLIO, NON SOLO IN TERMINI DI PRODOTTI DI QUALITÀ SUPERIORE, MA ANCHE NELL’AMPIEZZA E NELLA NATURA DELL’OFFERTA

SPARE PARTS SUITED FOR:

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KOMATSU®

CASE CONSTRUCTION®

NEW HOLLAND®

FIAT HITACHI® CASE®

FIAT KOBELCO® O&K®

HITACHI®

BOBCAT®

VOLVO®

JCB® ZF®

HYUNDAI®

DAEWOO®

KUBOTA® YANMAR® ISUZU®

CUMMINS® PERKINS® IVECO®

ELECTRIC PARTS SUITED FOR:

DELCO REMY® MITSUBISHI®

PRESTOLITE® HITACHI®

NIKKO® MAGNETI MARELLI®

NIPPONDENSO® BOSCH®

TRUCK PARTS SUITED FOR:

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EUROPARTS SPARE

La trasformazione digitale del cantiere

Negli ultimi anni la trasformazione digitale è passata da essere un movimento a un’importante opportunità per molti settori. Non è da meno quello dell’edilizia, per il quale l’apporto di soluzioni tecnologiche innovative ha aperto la strada a infinite possibilità per il comparto

Nel mondo dell’edilizia gli approcci “ConTech”

(Construction Technology) e “PropTech”

(Property Technology) sono in continua espansione, con soluzioni innovative che continuano ad approdare sul mercato. Queste innovazioni stanno supportando le società di costruzioni nell’abbracciare il “cambiamento digitale”, dalla digitalizzazione dei flussi di lavoro alla trasformazione radicale del modo in cui i progetti vengono realizzati in cantiere utilizzando approfondimenti, automazione e intelligenza artificiale. Ripercorriamo con Niels van Hall, Key Account Manager di Enterprise Sector - Panasonic Toughbook, alcu -

ni dei maggiori trend tecnologici che stanno cambiando il settore edile.

Un aiuto dall’alto

Quando si lavora su grandi progetti è sempre utile avere a disposizione strumenti che ci permettano di osservare e controllare le lavorazioni in corso, così da garantire una maggiore sicurezza e gestione del cantiere. Grazie a nuovi software e alle tecnologie di IA che ne espandono le applicazioni di giorno in giorno, i droni sono in grado di aiutare i lavoratori a rendere più chiari i report relativi ai progetti, a tenere traccia delle tempistiche e a semplificare le ispezioni. Una delle loro principali applicazioni rappresenta le fondamenta di qualsiasi progetto efficace: le ispezioni in sito (Site Analysis).

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Panasonic
a cura di Mirko Brusamolino
TECNOLOGIE
NIELS VAN HALL KEY ACCOUNT MANAGER DI ENTERPRISE SECTOR - PANASONIC TOUGHBOOK

L’utilizzo di droni per ispezionare un sito prima di una costruzione rende il processo molto più rapido e semplice rispetto ai rilievi tradizionali e questa efficienza consente alle squadre di migliorare la regolarità delle analisi. Dati più accurati e accessibili, come quelli offerti da un regolare utilizzo dei droni, contribuiscono a focalizzare più team sull’obiettivo, supportano i lavoratori nel migliorare la comunicazione e possono essere vitali per la risoluzione delle controversie.

Un cantiere interconnesso

Dall’edilizia all’istruzione, i “business leader” utilizzano un sempre più crescente quantitativo di report di anali-

si dei dati per migliorare le operazioni e guidare le loro strategie future. Non sorprende, quindi, che l’edilizia stia rapidamente adottando l’Internet of Things (IoT), una rete di oggetti connessi a Internet che trasmettono i dati a un sistema centrale, per ottenere informazioni in tempo reale in ogni fase di una costruzione. Droni connessi, veicoli “on site” e perfino elmetti protettivi intelligenti che tracciano l’attività dei lavoratori aiutano a monitorare i progressi in cantiere e forniscono alla direzione dati in tempo reale. Si tratta di informazioni vitali per la sicurezza, che aiutano i responsabili di cantiere a prevedere tempistiche accurate con una

LE

DA PRENDERE A MODELLO

Tra gli strumenti in fase di progettazione di un cantiere utili a migliorare la resa di un progetto c’è sicuramente la stampa 3D, in grado di offrire un numero crescente di applicazioni per il settore edile. I modelli in stampa 3D, infatti, consentono a progettisti e architetti di trasmettere la loro visione, valutando al contempo - fin dalle prime fasi - le esigenze strutturali. Stampando da sé materiali specifici o componenti strutturali in 3D per un progetto, inoltre, le squadre riducono i tempi di consegna e la loro dipendenza dalla “supply chain”. Allo stesso modo, mentre i metodi di costruzione convenzionali rischiano di generare ordini di materiali in eccedenza la stampa 3D consente di ridurre gli sprechi utilizzando solo i materiali necessari di cui un componente ha bisogno. Ciò rende il processo di costruzione più agile da pianificare e meno incline agli sprechi. Attraverso la stampa 3D le imprese sono in grado di realizzare un intero edificio da zero, offrendo ai lavoratori la possibilità di reperire rapidamente i materiali in loco. Ciò consente loro di essere sempre più autosufficienti e riduce ulteriormente le pressioni introdotte dalla carenza di manodopera. Inoltre, se pensiamo che la tecnologia di stampa 3D è stata utilizzata per costruire una villa antisismica in Cina nel 2016, il potenziale di questo strumento di apportare valore direttamente al cantiere assume forme prima inimmaginabili.

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INNOVAZIONI STANNO SUPPORTANDO LE SOCIETÀ DI COSTRUZIONI NELL’ABBRACCIARE IL “CAMBIAMENTO DIGITALE”, DALLA DIGITALIZZAZIONE DEI FLUSSI DI LAVORO ALLA TRASFORMAZIONE RADICALE DEL MODO IN CUI I PROGETTI VENGONO REALIZZATI IN CANTIERE

maggiore efficienza, ma supportano anche i lavoratori nell’evitare interruzioni dei flussi di lavoro. Utensili connessi e batterie intelligenti nei dispositivi di rilevamento, ad esempio, monitorano le esigenze di manutenzione per prevenire tempi di inattività non pianificati.

Un’esperienza immersiva

A quasi due anni dal lancio del metaver-

LE INNOVAZIONI STANNO SUPPORTANDO LE SOCIETÀ DI COSTRUZIONI NELL’ABBRACCIARE IL ‘CAMBIAMENTO DIGITALE’

so di Meta, ogni settore si è dedicato a esplorare ciò che le tecnologie di visualizzazione avanzata AR (realtà aumentata) e VR (realtà virtuale) possono offrire ai loro processi attuali, sconvolgendo il mondo tecnologico con applicazioni apparentemente infinite. Le tecnologie AR e VR consentono a Project Manager, progettisti, lavoratori e altri operatori coinvolti di visualizzare i progetti molto prima del loro completamento. Sia che questi spazi virtuali vengano utilizzati per prevedere problemi logistici in fase di progettazione che per aumentare l’interesse commerciale e promuovere gli obiettivi del progetto presso le amministrazioni locali e i potenziali acquirenti, la capacità di “visitare” in anticipo un progetto completato offre un potenziale enorme al settore edile. Guardando al futuro, tuttavia, la realtà virtuale consente anche alle aziende di attrarre e formare nuovi dipendenti sul campo in caso di carenza di manodopera qualificata. Molto più sicura e flessibile rispetto al fare entrare in cantiere studenti e apprendisti, la realtà virtuale potrebbe essere proprio la risposta che si stava cercando rispetto a come attirare verso il settore e ispirare la prossima generazione di operatori. ■

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TECNOLOGIE
L’EDILIZIA STA RAPIDAMENTE ADOTTANDO L’INTERNET OF THINGS (IOT), UNA RETE DI OGGETTI CONNESSI A INTERNET CHE TRASMETTONO I DATI A UN SISTEMA CENTRALE, PER OTTENERE INFORMAZIONI IN TEMPO REALE IN OGNI FASE DI UNA COSTRUZIONE LA REALTÀ VIRTUALE CONSENTE ALLE AZIENDE DI ATTRARRE E FORMARE NUOVI DIPENDENTI SUL CAMPO IN CASO DI CARENZA DI MANODOPERA QUALIFICATA
“ “

LA CELEBRAZIONE dell’eccellenza

Quest’anno l’azienda di Isola Rizza (VR) festeggia i suoi primi 70 anni di attività. Un traguardo importante per una realtà che rappresenta oggi un’eccellenza nella fornitura di pneumatici OTR e industriali e nelle relative attività di consulenza, servizio e assistenza per costruttori e utilizzatori di mezzi d’opera a livello internazionale

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di Ettore Zanatta Mai Italia
SERVIZI

U“n traguardo importante, ambizioso e da celebrare con orgoglio; il risultato di un continuo e coraggioso sguardo al futuro e di una costante ricerca di miglioramento”: con queste parole Federico Fiorini, Managing Director di Mai Italia, ha sottolineato la rilevanza del traguardo raggiunto quest’anno dalla società di Isola Rizza (VR), quello dei 70 anni di attività. Dal 1953, anno in cui l’azienda fu fondata dai fratelli Mai, oltre 10.000 utenti finali e di primo equipaggiamento di importanza internazionale l’hanno scelta come partner per la fornitura di pneumatici OTR e industriali, catene e cerchi ingegnerizzati di alta qualità per impieghi speciali nel movimento terra. Ma non solo, perché l’attività

di Mai Italia si rivolge anche a svariati ambiti della movimentazione industriale e portuale. Un traguardo festeggiato a più riprese quest’anno, avendo l’azienda veronese partecipato ad alcuni eventi di ampio respiro - tra questi il SaMoTer di Verona lo scorso aprile e l’edizione 2023 di CavaExpoTech, svoltasi presso la cava Vezzola di Lonato (BS), in giugno - in cui abbiamo avuto l’occasione di riscontrare l’interesse che ruota intorno a questa dinamica realtà e di stilare lo stato dell’arte proprio con il suo Managing Director.

“Integrità”, “Affidabilità”, “Entusiasmo” e “Ambizione” sono termini che Mai Italia utilizza spesso quando descrive la sua attività. Si può aggiungere anche la parola “Servizio” che, al pari dei prodotti commercializzati, rappresenta oggi il presente e il futuro dell’azienda… “Assolutamente. Il futuro di Mai Italia è orientato senza dubbio al servizio. Oggi la ‘squadra’ che compone l’azienda, costituita da circa 20 persone molto affiatate tra loro, è composto da un mix di esperti dei settori in cui operiamo, in grado di garantire una consulenza tecnica d’eccellenza, e da giovani talenti ambiziosi e appassionati, a disposizione dei nostri clienti e sempre pronti a soddisfare le esigenze con tempismo, affidabilità e competenza. Che sono poi i valori di Mai

Italia. Dalla nostra sede di Isola Rizza raggiungiamo ogni angolo del mondo, per affiancare i nostri partner a ogni latitudine e offrire loro le migliori soluzioni tecniche disponibili. Forniamo la risposta professionale più adeguata e ‘customizzata’ per ogni settore e applicazione, consulenza e assistenza presso cave e cantieri di costruzione, acciaierie, porti, interporti, siti industriali e di recupero e gestione di rifiuti solidi urbani, nonché direttamente a costruttori di macchine operatrici e ‘international contractor’. La specializzazione dei nostri operatori, che lavorano in completa autonomia, garantisce l’esecuzione dei lavori in sicurezza, con professionalità e rapidità, al fine di ridurre i tempi di fermo macchina. Il servizio di assistenza include anche la riparazione di

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FEDERICO FIORINI “MANAGING DIRECTOR” DI MAI ITALIA UNA RAPPRESENTANZA DEL TEAM MAI ITALIA, FOTOGRAFATA IN OCCASIONE DEL SAMOTER 2023 IN COMPAGNIA DI PAOLO ZAMBIANCHI (SECONDO DA DESTRA), DIRETTORE TECNICO DI HOLCIM AGGREGATI CALCESTRUZZI

SERVIZI

pneumatici e cerchi, l’inversione, il riempimento antiforatura e antiscoppio eseguito con materiale Carpenter di primaria qualità, oltre al montaggio di pneumatici superelastici con cerchio fino a 25””.

Quali sono i vantaggi di cui può beneficiare chi sceglie come partner Mai Italia?

“Vantaggi in termini di sicurezza, performance e riduzione dei costi. Una garanzia, questa, che possiamo offrire essendo tutto ciò il risultato ambizioso e concre-

to di un’elevata professionalità e competenza. Suggeriamo ai nostri clienti la migliore opzione possibile per le sue esigenze, gli garantiamo disponibilità e vicinanza in qualsiasi momento e luogo, gli offriamo sempre il miglior servizio grazie a mezzi attrezzati allo stato dell’arte, oltre naturalmente al fatto che i migliori marchi di pneumatici OTR mondiali si affidano a Mai Italia in qualità di dealer esclusivo, consentendoci di proporre una gamma di prodotti molto ampia, dal ‘pre-

mium’ al ‘value’, in grado di soddisfare ogni specifica esigenza”.

Uno dei marchi a cui si è fatto riferimento è Yokohama, con il quale Mai Italia ha avviato un rapporto commerciale di distribuzione dal 2018… “Sì, a partire dal 1° gennaio 2018 siamo distributori esclusivi sul territorio italiano degli pneumatici OTR movimento terra, genio civile e da movimentazione industriale a marchio Yokohama. Un accordo siglato con la Yokohama Italia di Carpenedolo (BS), sede italiana della storica società giapponese, e sviluppato poi dal 2022 con Yokohama OffHighway Tires. Siamo molto soddisfatti di questo sodalizio professionale, che ci ha permesso di introdurre un prodotto di altissima qualità nella gamma proposta alla nostra clientela. Questa collabo-

DAL 1953, OLTRE 10.000 UTENTI FINALI E DI PRIMO EQUIPAGGIAMENTO DI IMPORTANZA INTERNAZIONALE HANNO SCELTO MAI ITALIA COME PARTNER PER LA FORNITURA DI PNEUMATICI OTR E INDUSTRIALI, CATENE E CERCHI INGEGNERIZZATI DI ALTA QUALITÀ PER IMPIEGHI SPECIALI NEL MOVIMENTO TERRA, OLTRE CHE NELLA MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE E PORTUALE

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 96

razione si è inserita in un ampio progetto di investimenti che ha coinvolto la nostra intera struttura - destinati a rinnovare le attrezzature, a formare il personale esistente a nuovi addetti, a ottimizzare la logistica di magazzino e a introdurre nuovi servizi informatici - e si è collocata a conclusione di un periodo che ha fatto registrare una crescita importante del nostro fatturato. Crescita che sta continuando tuttora”.

Il termine “servizio” implica più attività. Quali sono quelle su cui ha maggiormente investito Mai Italia?

“Un esempio è la nostra piattaforma B2B, che permette di essere sempre aggiornati su tutte le opzioni e le disponibilità in termini di prodotto e sui relativi arrivi, in tempo reale. Da evidenziare anche ‘MaiTech Box”, un’app che consente di

sicura una completa e rapida esecuzione dei lavori in completa autonomia; grazie a un’elettropompa dedicata per la gru questa officina mobile di grandi dimensioni è in grado di lavorare all’interno di siti industriali in modalità completamente elettrica. Recentemente abbiamo ordinato altri due camion Scania, oltre a quello citato già in dotazione, che saran-

MAI ITALIA SI

DEDICA ALLO SVILUPPO, ALLA DISTRIBUZIONE E AL SERVIZIO ASSISTENZA DI PNEUMATICI E CERCHI DI ALTA QUALITÀ PER IMPIEGHI SPECIALI

no disponibili entro fine anno, portando la flotta Service a sette unità”.

In occasione degli eventi a cui avete partecipato quest’anno avete sottolineato anche l’importanza che riveste il marchio MaiTech all’interno dell’attività di Mai Italia…

“MaiTech è un’azienda consociata di Mai Italia nata nel 2005 che progetta, ingegnerizza e produce alcuni dei migliori pneumatici da miniera, OTR, edili e industriali al mondo. Un fornitore di sistemi di pneumatici completamente integrato che progetta e produce prodotti di altissima qualità, basati su soluzioni ingegnerizzate per le applicazioni più difficili. Soluzioni che nascono facendo tesoro dei feedback provenienti dagli utenti e che racchiudono in sé i più alti standard ingegneristici”. ■

MAI ITALIA GARANTISCE UN SERVIZIO EFFICACE DI SOSTITUZIONE PNEUMATICI ANCHE DIRETTAMENTE IN CANTIERE, GRAZIE AI SUOI CINQUE MEZZI ALLO STATO DELL’ARTE. NELLA FOTO, IL ‘MANIPOLATORE’ CAPACE DI AFFERRARE RUOTE FINO ALLA MISURA 27.00R49 O 45/65R45, GRAZIE A UN’APERTURA DI 2,7 M E A UNO SBRACCIO DI 10 M

monitorare le prestazioni degli pneumatici presso le flotte dei clienti, rilevandone il consumo e lo stato, con database interno e con la possibilità di integrazione digitale tramite sensori. Sempre presso il cliente, direttamente in cantiere, garantiamo un servizio operativo efficace e di sostituzione pneumatici grazie alla nostra flotta di cinque mezzi, tra i quali spicca uno Scania equipaggiato con gru Haib 232 e personalizzato con la livrea MaiTech. Si tratta di un vero e proprio ‘manipolatore’ capace di afferrare ruote fino alla misura 27.00R49 o 45/65R45, grazie a un’apertura di 2,7 m e a uno sbraccio di 10 m. Il mezzo è dotato di un gruppo generatore/compressore che as-

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“ “

CONSTRUCTION ALLA PROVA

Riduzione delle emissioni inquinanti e rumorose, abbattimento dei costi di manutenzione e alte prestazioni: sfide che oggi il settore affronta puntando sulle più recenti generazioni di batterie al litio e aprendo la strada verso l’idrogeno

di Cristina Cassinari

ha collaborato Gianni Gennari

Il tema della sostenibilità e della lotta all’inquinamento, soprattutto nei cantieri cittadini, è ormai centrale anche per il mondo delle macchine da costruzioni.

L’industria moltiplica gli sforzi per sviluppare prodotti il più possibile “green”: una sfida tecnologica con grandi prospettive ma, allo stesso tempo, ancora grandi sfide da affrontare.

Il settore Construction è uno dei prin-

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 98 Dossier

DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

cipali consumatori di energia e fonte significativa di emissioni di gas serra in tutto il mondo. Negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescente consapevolezza riguardo all’importanza di una transizione energetica nel comparto, al fine di mitigare l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. In particolare, le macchine movimento terra e da cantiere svolgono un ruolo cruciale in questo processo di trasformazione.

Le tecnologie emergenti Fino a oggi, le macchine movimento terra e da cantiere sono state per lo più alimentate da motori a combustione interna, spesso diesel. Da una parte, questi motori hanno un rilevante impatto sull’ambiente e sulla qualità dell’aria nelle aree di lavoro a causa delle loro emissioni inquinanti; dall’altra, il costo crescente dei carburanti fossili aumenta i costi operativi delle imprese nel settore

delle costruzioni. Anche l’edilizia è quindi chiamata ad abbracciare la transizione energetica ormai in atto in tutti i comparti, prevedendo una graduale adozione di tecnologie più pulite ed efficienti. La crescente disponibilità di veicoli elettrici sta cominciando a influenzare anche il settore delle costruzioni: macchine movimento terra e veicoli da cantiere alimentati da batterie elettriche stanno diventando sempre più comuni.

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ELETTRICO E IDROGENO

Dossier

Questi veicoli non solo riducono le emissioni, ma possono anche essere più silenziosi – adatti quindi a lavori in contesti indoor o nei centri urbani - e richiedere meno manutenzione. Alcune aziende stanno esplorando l’uso di biocarburanti, prodotti da fonti rinnovabili come oli vegetali o rifiuti agricoli, che possono ridurre significativamente le emissioni di carbonio rispetto ai carburanti fossili. Infine l’idrogeno verde, prodotto utilizzando energia rinnovabile, sta emergendo come una possibile fonte di energia per le macchine da cantiere, pulita e sostenibile.

Vantaggi e sfide della transizione energetica

Utilizzando fonti di energia più pulite, il settore delle costruzioni può contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico e, allo stesso tempo, migliorando la qualità dell’aria nelle aree urbane e proteggendo la salute pubblica. Parallelamente, adottare tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e diminuire la dipendenza dai combustibili fossili può ridurre i costi operativi delle imprese e aumentare la loro competitività. Inoltre, sempre di più, le aziende che adottano pratiche e tecnologie sostenibili possono distinguersi nel mercato, attrarre clienti sensibili all’ambiente e attirare investimenti. Nonostante i vantaggi, la transizione energetica presenta ancora alcune sfide significative. Queste includono i costi iniziali elevati delle nuove tecnologie, la necessità di infrastrutture

di ricarica o rifornimento di carburante alternative e la formazione del personale per l’uso di nuovi sistemi. Ridurre l’impatto ambientale delle macchine movimento terra e da cantiere non è solo un imperativo ambientale, ma anche un vantaggio competitivo per il settore delle costruzioni nel lungo termine. Le innovazioni tecnologiche, insieme all’impegno delle imprese e dei governi, sono la chiave per raggiungere quest’obiettivo. Sono numerose le tecnologie elettriche già disponibili sul mercato e sono in corso numerose sperimentazioni legate all’idrogeno.

Elettrico in rapida crescita

Le energie alternative sono sempre più sotto la lente dei costruttori, che oggi più che mai puntano sull’elettrificazione di mezzi compatti, con batterie “high-voltage” e ad alte potenze. Si tratta infatti di un segmento dove la conversione elettrica è in rapida crescita, un percorso necessario verso lo sviluppo di tecnologie sempre più “green”. Complici gli incentivi e le nuove regolamentazioni europee, una percentuale sempre più alta – secondo alcune stime nel 2022 ha toccato quasi il 50% –dei nuovi prodotti lanciati sul mercato è composta da mezzi a basse emissioni. Dal punto di vista della tipologia di alimentazione, a farla da padrone è ancora l’elettrico, già arrivato a un buon livello di sviluppo. L’elettrico consente di rispondere alle principali esigenze nel comparto del Construction, il quale per natura tende a essere particolarmente energivoro, e

necessita di grande autonomia e potenza, senza sottovalutare l’aspetto fondamentale legato alla sicurezza. La corretta gestione del consumo di energia diventa forse l’elemento più sfidante per l’elettrificazione di mezzi come Heavy Duty Side Loaders, escavatori, betoniere, gru e minigrù. Per la natura del loro lavoro quotidiano questi veicoli, infatti, tendono a consumare una grande quantità di energia e necessitano di autonomia e potenza. All’interno di questo contesto, la maggioranza delle sorgenti di energia che vengono adoperate per la trazione è rappresentata dalle batterie. Puntare quindi sull’alta densità energetica del pacco batteria permetterà loro di immagazzinare quanta più energia possibile in un volume contenuto. Oltre che all’elettrico puro, del quale si vedono ormai numerose applicazioni nel campo del movimento terra, a far gola sono le opportunità offerte dall’idrogeno nelle sue varie forme. Si sta infatti cercando di implementare sistemi con celle a combustibile, o “fuel cell”, dei dispositivi elettrochimici nei quali l’idrogeno è utilizzato come fluido operativo per generare corrente elettrica.

Il ruolo dell’idrogeno

Una fonte energetica di cui si parla sempre più spesso è l’idrogeno, che sembra garantire prospettive migliori di altre rinnovabili grazie all’uso delle celle a combustibile, o “fuel cell”. Queste sono dei dispositivi atti a convertire energia chimica in energia elettrica tramite reazioni di ossidoriduzione tra due reagenti, idrogeno e ossigeno, che si combinano per generare elettricità. L’industria è in fermento, le sperimentazioni e le proposte non mancano. In realtà, a oggi, il ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica è ancora tutto o quasi da scoprire. Ma già si lavora per sfruttare al meglio le potenzialità offerte da questo elemento che può abilitare una vera e propria rivoluzione energetica. L’uso dell’idrogeno, specie verde, apre grandi potenzialità e, per centrare i nuovi target UE, assume un ruolo centrale. L’idrogeno verde viene prodotto utilizzando energia rinnovabile, come l’energia solare o eolica, per elettrolizzare l’acqua. Questo approccio offre alcune opportunità interessanti: l’uso di idrogeno

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 100

verde come combustibile per le macchine edili non produce emissioni di carbonio, rendendolo una scelta ecologica. Le celle a combustibile a idrogeno possono offrire autonomia estesa rispetto alle batterie, ideale per macchine edili che richiedono una lunga durata operativa. Il rifornimento avviene rapidamente, può essere paragonabile al rifornimento di carburante tradizionale, offrendo tempi di fermo minimi. L’adozione di tecnologie elettriche e a idrogeno non solo ridurrà l’impatto ambientale del settore, ma potrebbe portare anche vantaggi economici e operativi significativi. Si stanno aprendo nuove prospettive per l’uso dell’idrogeno contando su soluzioni tecnologiche “ready for H2”. La maggior parte dei nuovi apparecchi è compatibile con miscele variabili di idrogeno fino al 20% e sono in corso “field test” in diversi paesi europei con apparecchi 100% idrogeno o che possono essere convertiti come tali dal metano, mediante un kit specifico. Sono in corso diversi progetti R&D per l’uso di idrogeno in edilizia ma, come sottolinea dal H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile – è importante creare le condizioni politiche e normative per lo sviluppo di un mercato delle applicazioni idrogeno in Italia, nonché per promuovere il suo utilizzo attraverso la partecipazione pubblica e privata. In prospettiva, l’idrogeno verde sarà un abilitatore della transizione energetica e il suo utilizzo in uno scenario di autoproduzione da impianti rinnovabili rappresenta un valido strumento nel medio-lungo periodo per stoccare energia e rendere il sistema resiliente e sostenibile, in particolare nel 2030-2050.

Lavorare sul mix energetico

La transizione energetica sarà quindi il risultato di un mix energetico, tra elettrico, ibrido e idrogeno. I produttori stanno intensificando gli sforzi per sviluppare prodotti il più “green” possibile, anche se al momento non esiste una tecnologia che prevale sulle altre. In alcuni Paesi europei le macchine dovranno essere elettriche già nel 2025 per poter lavorare in contesti urbani e, di conseguenza, il processo di elettrificazione è ormai inarrestabile. Se, da un lato, l’elettrico è la soluzione per

le macchine compatte, per quelle mediograndi il problema dell’autonomia di funzionamento e delle dimensioni delle batterie viene in primo piano. Per risolvere questo problema le case costruttrici si sono messe alla ricerca di soluzioni alternative che permettessero di mantenere basso il livello di emissioni senza alcuna rinuncia in termini di potenza e prestazioni. Al momento la soluzione più percorribile sembra essere proprio quella dell’idrogeno, sempre più al centro anche degli investimenti e delle politiche di sviluppo europee. Oltre ai motori a combustione interna a idrogeno, anche le batterie rappresentano al momento una soluzione disponibile per l’alimentazione di macchine operatrici a idrogeno. Se nel motore la combustione viene convertita in energia meccanica, attraverso le batterie l’energia prodotta dalla combinazione dell’idrogeno con l’ossigeno produce energia elettrica pulita e in grado di alimentare i mezzi. Producendo una reazione chimica attraverso la combinazione di idrogeno e ossigeno queste batterie sono in grado di alimentare una macchina senza emettere altro che vapore acqueo. Sulla carta l’idrogeno potrebbe rappresentare una soluzione ottimale: proviene da una fonte rinnovabile e disponibile in abbondanti quantità, può essere prodotta in modo pulito ed è più efficiente di molte altre fonti di energie. Al momento, tuttavia, un suo utilizzo massivo non sembra una questione di pochissimi anni, sia per motivi tecnologici che di infrastrutture. L’idrogeno, infatti, per essere sostenibile, deve anche essere verde. E il suo

sviluppo, come per tutte le innovazioni, richiede infrastrutture, domanda, investimenti e incentivi da parte delle istituzioni. La sostenibilità, in conclusione, non è facile, né immediata, ma può - e deve - essere raggiunta. Bisogna certamente intervenire su macchinari e tecnologie, ma anche su processi e stabilimenti, poiché i macchinari non sono i soli responsabili delle emissioni. La tecnologia e l’impegno dei costruttori stanno rendendo queste macchine sempre più pulire e silenziose, un cambiamento radicale che modifica il volto dei cantieri e la loro capacità di integrarsi negli spazi urbani. È una sfida appena all’inizio, ricca di potenzialità, con l’obiettivo di associare alle macchine da costruzioni i concetti di sostenibilità e decarbonizzazione. Per capire quali tecnologie e soluzioni potrebbero arrivare nel settore off-higway, è necessario guardare a quanto avviene nel settore insutriale automotive, sia sul lato “elettrico” che su quello “idrogeno”. Guardiamo allora da vicino due colossi industriali come Toyota e Bosch.

Toyota e lo sviluppo di batterie innovative

In occasione del recente lancio della sua “BEV Factory”, Toyota Motor Corporation (Toyota) ha confermato che i suoi BEV (veicoli elettrici a batteria) di prossima generazione entreranno in produzione a partire dal 2026.

Toyota prevede di offrire BEV con tecnologie avanzate, che non tralasciano il piacere di guida. Non solo saranno progettati e costruiti in modo innovativo, ma

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 101 ELETTRICO E IDROGENO

ALIANT BATTERY / ELETTRICO E IDROGENO, DUE SISTEMI COMPLEMENTARI

Il comparto dell’edilizia e le macchine movimento terra guardano alla transizione energetica, non ci sono alternative. Da un lato l’elettrico che, con l’evoluzione delle batterie al litio, ha già mostrato il suo potenziale. Dall’altro l’idrogeno, che invece appare essere una tecnologia ancora immatura.

“Le batterie Litio-Ferro-Fosfato in Europa hanno già importanti quote di mercato”, conferma Davide Dal Pozzo, Project Manager di Aliant Battery, divisione di ELSA Solutions. “Ricordiamo che queste non contengono cobalto e hanno un basso contenuto di nichel, materiali che stanno diven tando estrema mente preziosi anche a fron te del crescen te sviluppo del la mobilità elet trica: hanno una minore volatilità rispetto ad altre tipologie di accu mulatori e garanti scono ottimi livelli di sicurezza e di sta bilità. Di conseguenza, stanno guadagnando una quota crescente di mercato e il loro utilizzo è destinato ad aumen tare, alla luce della loro centralità nel percorso verso la transizione ecologica

e la decarbonizzazione dell’economia a livello globale. Aliant Battery, avendo iniziato fin dal 2009 un percorso dedicato alla produzione di pacchi batteria al litio, ha infatti orientato progressivamente il proprio focus sulle soluzioni di accumulo di media e grande capacità. Al momento le batterie litio-ferro-fosfato vengono utilizzate soprattutto nei sistemi di accumulo stazionario e nel campo della mobilità elettrica e sono già state implementate anche a bordo di macchine per movimento terra e veicoli industriali. Negli ultimi anni la diffusione dell’elettrico è aumentata notevolmente, abbiamo registrato una crescita annua del 40%-45% legata alle batterie elettriche per applicazioni industriali”.

Un destino diverso spetta invece all’idrogeno, secondo la strategia di Aliant Battery: “Nella nostra visione l’idrogeno non sarà a bordo di veicoli e macchinari, ma troverà applicazione nelle infrastrutture di ricarica mobile, per allacciamenti elettrici ad alta potenza” Tra le possibili applicazioni, anche quella di realizzare stazioni di ricarica mobili, “container” che potrebbero portare direttamente nei cantieri l’energia di cui le macchine hanno bisogno. “Potremmo rispondere così alle necessità più complesse e variega

di energia per alimentare l’Innovahub di Hylife Innovations, azienda olandese impegnata nello sviluppo di soluzioni sostenibili industriali e per gli edifici. Si tratta di un generatore elettrico con alimentazione a idrogeno e può essere considerato il primo caso di successo, in un più ampio contesto di realizzazione di sistemi stazionari zero emissioni con elevatissima efficienza di conversione. Un primo grande traguardo per l’azienda di Imola, che negli ultimi anni sta vivendo una forte espansione e che ha in tasca tantissimi progetti in via di sviluppo. “Riteniamo che elettrico e idrogeno siano due sistemi com-

plementari, entrambi necessari per effettuare la transizione energetica del comparto delle costruzioni e dei veicoli industriali. In generale, riscontriamo un forte interesse di mercato in tutto ciò che concerne la transizione, anche se per rendere concreta questa trasformazione, in Europa, c’è la necessità di sviluppare maggiormente la filiera dei prodotti a idrogeno e di incrementare le infrastrutture di ricarica. Questo richiederà investimenti ingenti e, inevitabilmente, tempi tecnici di implementazione”, commenta Dal Pozzo. L’azienda, che oggi conta quasi 50 dipendenti, si sta quindi strutturando per aumentare la produzione ed estendere la sua rete di distribuzione e assistenza anche all’estero, in particolare in Europa in paesi come Francia, Spagna e Germania.

Dossier ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 102

saranno anche alimentati da una gamma di nuove batterie avanzate sviluppate appositamente per superare le diverse esigenze e aspettative dei clienti Toyota. Nel corso di un recente workshop tecnico Toyota ha condiviso una prima visione delle sue tecnologie rivoluzionarie per i BEV di prossima generazione, con un’anteprima del piano di lancio delle più nuove e avanzate tecnologie nel campo delle batterie.

Takero Kato, presidente della Toyota BEV Factory, ha affermato che i BEV di nuova generazione debutteranno sul mercato nel 2026 e che 1,7 milioni dei 3,5 milioni di BEV che Toyota prevede di vendere entro il 2030 saranno modelli di nuova generazione. Ha inoltre sottolineato che una serie di tecnologie per le batterie saranno la chiave per rendere i BEV appetibili a una più ampia gamma di clienti e compatibili con le loro esigenze.

“Avremo bisogno di diverse opzioni per le batterie, proprio come abbiamo diverse varianti di motori. È importante offrire soluzioni di batterie compatibili con una varietà di modelli e di esigenze dei clienti” ha dichiarato Takero Kato.

Toyota ha presentato batterie di nuova generazione che vantano novità all’avanguardia con elettroliti liquidi e solidi. Le batterie con elettroliti liquidi, che attualmente rappresentano la tecnologia principale per i BEV, sono in fase di ulteriore sviluppo da parte di Toyota per migliorare la densità energetica, la competitività dei costi e la velocità di ricarica. Esistono tre linee principali di sviluppo per le batterie a elettroliti liquidi: “Performance”, “Popularisation” e “High Performance”.

Performance (ioni di litio) è destinata a essere introdotta con i BEV di prossima generazione, che saranno disponibili dal 2026; la batteria Performance agli ioni di litio aumenterà l’autonomia dei BEV fino a oltre 800 km, in abbinamento con una migliore aerodinamica e una riduzione del peso del veicolo. Inoltre, si prevede che la batteria Performance offra il 20% di riduzione dei costi (rispetto all’attuale BEV bZ4X), e tempo di ricarica rapida di 20 minuti o men. L’introduzione di questa tipologia di batteria è prevista per il 2026 Toyota sta sviluppando anche Popula-

risation (Litio Ferro Fosfato), batterie di alta qualità e a basso costo per sostenere una più ampia diffusione dei BEV, offrendo ai clienti una varietà di opzioni per le batterie, simile alla scelta che hanno oggi con i diversi gruppi propulsori. La batteria Popularisation è costruita utilizzando la tecnologia bipolare che Toyota ha sperimentato e confermato con le sue batterie per veicoli ibridi NiMh, combinata con l’economico fosfato di ferro di litio (LiFePO) come materiale di base. La batteria Popularisation dovrebbe offrire (rispetto all’attuale bZ4X) il 20% di aumento dell’autonomia, il 40% di riduzione dei costi (rispetto all’attuale bZ4X), un tempo di ricarica rapida di 30 minuti o meno. L’introduzione è prevista per il 2026-27.

gico nel tentativo di migliorare la durata delle batterie allo stato solido agli ioni di litio. Le batterie Toyota allo stato solido hanno un elettrolita solido che consente un movimento più rapido degli ioni e una maggiore tolleranza alle alte tensioni e alle temperature. Queste qualità rendono le batterie allo stato solido adatte alla carica e alla scarica rapida e alla fornitura di maggiore potenza in un formato più piccolo. Il compromesso, fino ad ora, è stato un inferiore vita attesa delle batterie. Tuttavia, i recenti progressi tecnologici di Toyota hanno superato questa sfida e l’azienda si è concentrata sulla produzione di massa di batterie allo stato solido. L’obiettivo è quello di essere pronti per l’uso commerciale entro il 2027-28. La prima batteria allo stato solido di

Terza e ultima tipologia in fase di sviluppo è la High-Performance (ioni di litio) una batteria ad alte prestazioni che combina la struttura bipolare con la chimica degli ioni di litio e un catodo ad alto tenore di nichel per ottenere maggiori progressi e aumentare ulteriormente l’autonomia fino a oltre 1.000 km, in combinazione con una migliore aerodinamica e una riduzione del peso del veicolo.

La batteria High-Performance dovrebbe offrire un ulteriore riduzione del 10% del costo rispetto alla batteria Performance e un tempo di ricarica rapida di 20 minuti o meno. Questa batteria dovrebbe essere introdotta per il 2027-28.

L’altro fronte importante portato avanti da Toyota è quello sulle batterie allo stato solido (ioni di litio). Considerata da tempo come una potenziale svolta per i BEV, Toyota ha fatto un passo avanti tecnolo-

Toyota dovrebbe offrire il 20% di miglioramento nell’autonomia rispetto alla batteria Performance (circa 1.000 km), e un tempo di ricarica rapida di 10 minuti o meno. Toyota, infine, ha già in fase di sviluppo una batteria allo stato solido agli ioni di litio con specifiche ancora più elevate che mira a un miglioramento del 50% nell’autonomia rispetto alla batteria Performance.

Il “fuel cell power module” di Bosch

Bosch sta entrando nell’era della mobilità a idrogeno: presso la sede di StoccardaFeuerbach, il fornitore di tecnologie e servizi ha avviato la produzione in serie del suo “fuel cell power module”.  Nikola Corporation, con sede negli Stati Uniti, sarà il cliente pilota con il suo camion elettrico a celle a combustibile a

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 103 ELETTRICO E IDROGENO

FLASH BATTERY / ELETTRIFICAZIONE E LOGICHE PREDITTIVE

PER MASSIMIZZARE L’EFFICIENZA

Flash Battery progetta e produce batterie al litio customizzate per macchine industriali e veicoli elettrici. Il fondatore e CEO dell’azienda, Marco Righi, ha sottolineato come a oggi il comparto del Construction sia “pronto” per elettrificare soprattutto le macchine edili più piccole e come sempre più attori si stiano muovendo verso soluzioni “full electric” a batteria: “Sfruttiamo la possibilità di effettuare ricariche rapide per poter aumentare l’autonomia delle macchine in cantiere, che possono così essere ricaricate tra un lavoro e l’altro, durante le pause. All’interno dei cantieri è sempre più frequente avere a disposizione sistemi di ricarica ad alta potenza. Per le macchine più grandi, invece, la combinazione tra la batteria e le nuove ‘fuel cells’ a idrogeno è secondo noi la strada maestra da percorrere per il futuro, anche se è una tecnologia ancora gli albori”. La distribuzione dell’idrogeno, infatti, non è ancora realtà. Anche le stesse “fuel cell” risultano essere ancora troppo costose, allungando di fatto il tempo di rientro dell’investimento, e ciò rappresenta un freno alla diffusione della tecnologia. La ricerca e sviluppo sta però correndo veloce, come spiega Righi: “Esistono giù diversi prototipi di veicoli industriali alimentati a idrogeno, cito per esempio il primo gatto delle nevi alimentato a idrogeno realizzato da un’azienda italiana. Sicuramente la combinazione di batterie

al litio e sistemi ‘fuel cell’ utilizzati come range extender potrà essere il futuro anche per grandi macchinari, mezzi pesanti e autotrasporti. Il nostro focus rimane però sulle batterie al litio, anche se non si esclude altro in futuro. Lavoriamo con l’obiettivo di mettere sempre più energia in minor spazio e in minor peso. I risultati sono straordinari. Qualche anno fa era impensabile poter lavorare per l’industria e la movimentazione dei materiali, le batterie erano troppo pesanti e voluminose, ma negli ultimi quattro anni è stato fatto un salto qualitativo elevato: le batterie moderne hanno quasi il doppio di densità energetica rispetto a quelle di allora, i comparti Construction, agricoltura, Heavy Duty e Material Handling sono quelli che crescono maggiormente. Le batterie al litio oggi consentono di operare anche secondo logiche predittive, sfruttando algoritmi e Intelligenza Artificiale per monitorare da remoto il loro funzionamento, evitare fermi macchine e per migliorare gli sviluppi futuri del settore, con soluzioni sempre più intelligenti Ad esempio, il nostro sistema di controllo da remoto automatico e ‘real-time’, il Flash Data Center, permette alle batterie di essere sempre connesse in rete 24/7 e di comunicare in modo costante informazioni sul proprio stato di salute e sul proprio funzionamento. Ciò consente di effettuare autodiagnostica e manutenzione predittiva, di svolgere analisi molto precise

sul comportamento dei pacchi batteria installati sui veicoli e, se necessario, di inviare alert automatici agli utilizzatori in modo da anticipare i malfunzionamenti prima ancora che si verifichino, fornendo assistenza da remoto”.

Scegliere la giusta batteria al litio progettata a misura delle esigenze del proprio mezzo è un passo fondamentale per abbracciare a 360° un approccio sostenibile, secondo Flash Battery, che non offre pacchi batteria standard, ma sviluppa soluzioni customizzate a seconda delle esigenze della committenza e delle macchine da elettrificare, adattandosi alle meccaniche dei costruttori. I riscontri di mercato sono ottimi e l’interesse è elevato, come dimostra la crescita che Flash Battery sta vivendo negli ultimi anni. “ Abbiamo già raggiunto i 100 collaboratori (con un’età media di 33,8 anni) e le previsioni di chiusura 2023 si attestano intorno a circa +34% di fatturato”, conclude Righi. Un trend positivo che ha caratterizzato l’evoluzione dell’azienda dalla fondazione nel 2012 a oggi e che si è ulteriormente consolidato negli ultimi tre anni: il 2022 di Flash Battery si è chiuso con un aumento del fatturato del 29%, salito a 22,3 milioni di euro e ha fatto segnare anche un balzo dell’occupazione, salita a 80 collaboratori. Il 2021 si era attestato a 17,3 milioni, con un incremento del 25% sull’anno precedente, consolidando così la leadership nella produzione di batterie a litio per macchine industriali e veicoli. Anche l’occupazione era salita di un +16%. E già nel 2020, nonostante la riduzione della produzione nel primo semestre per effetto della pandemia, il fatturato era comunque salito di un +5% rispetto all’anno precedente.

Dossier ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 104
MARCO RIGHI CEO DI FLASH BATTERY

idrogeno di Classe 8, il cui debutto sul mercato nordamericano è previsto per il terzo trimestre del 2023.

L’azienda opera lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno, sviluppando tecnologie per la sua produzione e applicazione. Entro il 2030, Bosch prevede di generare un fatturato di circa 5 miliardi di euro con le tecnologie a idrogeno. Anche per le sue soluzioni dedicate all’economia dell’idrogeno, Bosch si affida a una rete di produzione globale e alle competenze delle sedi tedesche. Ad esempio, lo stabilimento Bosch di Bamberg fornirà allo stabilimento di Feuerbach lo stack delle celle a combustibile. Lo stabilimento Bosch di Homburg, invece, metterà a disposizione ulteriori importanti componenti del sistema, come il compressore elettrico dell’aria e la ventola di ricircolo.

“Bosch è una delle pochissime aziende in grado di produrre in serie una tecnologia complessa come quella delle celle a combustibile. Non abbiamo solo le competenze necessarie, ma anche la capacità di scalare rapidamente i nuovi sviluppi verso la produzione di massa”, ha dichiarato Markus Heyn, membro del Consiglio di amministrazione di Bosch e presidente di Bosch Mobility.

La produzione del fuel cell power module non prenderà il via solo a Feuerbach, ma anche a Chongqing, in Cina. I componenti necessari proverranno dallo stabilimento di Wuxi. “Bosch è la prima azienda a produrre questi sistemi sia in Cina sia in Germania”, ha affermato Hartung. Inoltre, Bosch sta pianificando la produzione di stack per applicazioni mobili nel suo stabilimento statunitense di Anderson, nella Carolina del Sud.

A livello mondiale, l’azienda prevede che entro il 2030 un camion nuovo su cinque, con peso pari o superiore a sei tonnellate, sarà dotato di un sistema di propulsione a celle a combustibile. Solo con l’idrogeno può esistere un mondo neutrale dal punto di vista climatico.

Per Bosch, questo è molto chiaro. Per questo l’azienda sostiene con forza la creazione di un’economia dell’idrogeno e sta incrementando gli investimenti in questo settore. Tra il 2021 e il 2026, Bosch investirà un totale di quasi 2,5 miliardi di

euro nello sviluppo e nella produzione di tecnologie a idrogeno proprietarie, un miliardo di euro in più rispetto a quanto previsto dal piano di investimenti per il periodo 2021-2024. Le opportunità di business per Bosch sono enormi, così come l’effetto sui posti di lavoro. Già oggi più di 3.000 collaboratori Bosch sono impegnati nel settore delle tecnologie a idrogeno, di cui più della metà in Europa. La maggior parte dei posti disponibili può essere occupata da personale interno all’azienda, in particolare da coloro che hanno maturato esperienza nel settore dei sistemi di propulsione. Tuttavia, le ulteriori prospettive per il settore dell’idrogeno dipendono dal contesto politico. In particolare, Hartung ritiene che l’Europa debba fare molto di più per creare

lisi che utilizzano membrane a scambio protonico: in altre parole, l’inverso del metodo di conversione dell’energia utilizzato nelle celle a combustibile mobili. A partire dall’autunno, l’azienda intende rendere disponibili prototipi da 1,25 MW per applicazioni pilota ed è pronta ad avviare la produzione in serie nel 2025. Bosch sta esplorando diverse opzioni per l’utilizzo dell’idrogeno. Le celle a combustibile stazionarie a ossido solido possono essere utilizzate per la fornitura distribuita di energia e calore, come per esempio nel progetto pilota presso l’ospedale di Erkelenz, vicino a Colonia, in Germania: la microcentrale funzionerà inizialmente a gas naturale, ma potrà essere convertita per impiegare idrogeno verde.

un contrappeso al rapido ritmo di sviluppo di altri Paesi, come gli Stati Uniti.  Nello specifico, il presidente di Bosch ha quattro richieste per i politici tedeschi ed europei: “In primo luogo, dobbiamo accelerare il ritmo della produzione di idrogeno in UE. In secondo luogo, è necessario creare catene di approvvigionamento globali e, in terzo luogo, l’idrogeno deve essere utilizzato in tutti i settori dell’economia”. Come quarto punto ha sottolineato l’importanza di creare rapidamente un’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno in Europa.

Bosch è pronta e applica l’esperienza maturata nel settore automotive all’economia dell’idrogeno come nessun’altra azienda. Ecco perché l’azienda è richiesta anche per la produzione di idrogeno. Nell’anno in corso, Bosch ha iniziato la realizzazione di prototipi per l’elettro-

Oltre al sistema di propulsione a celle a combustibile, Bosch sta lavorando anche al motore a idrogeno, sviluppando sistemi per l’iniezione diretta. Questa soluzione è particolarmente indicata per i veicoli pesanti che percorrono lunghe distanze con carichi particolarmente elevati.

“Un motore a idrogeno può fare tutto ciò che fa un motore diesel, ma senza alcuna emissione. Inoltre, consente un ingresso rapido ed economico nella mobilità a idrogeno”, ha dichiarato Heyn. Un importante vantaggio è che più del 90% delle tecnologie di sviluppo e produzione necessarie sono già disponibili. Il lancio del motore a idrogeno è previsto a partire dal 2024. Al momento, Bosch ha già ricevuto quattro ordini per progetti di produzione e prevede di produrre milioni di celle entro il 2030. ■

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 105 ELETTRICO E IDROGENO

LA CONQUISTA dell’Occidente

Il costruttore cinese di macchine per le costruzioni ha intrapreso una rapida scalata del mercato italiano grazie a una strategia fondata su una sapiente organizzazione di una solida rete distributiva e un’offerta di macchine selezionata e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo

Fondata nel 2003, la divisione Heavy Machinery del Gruppo Sany - specializzata in ricerca, sviluppo e produzione di macchine per le costruzioni - ha raggiunto in soli 20 anni risultati encomiabili, divenendo il primo produttore in Cina e uno dei maggiori costruttori mondiali di macchine da costruzione, nonché raggiungendo nel 2021 la cifra record di oltre 100.000 unità vendute. Dopo un’imponente scalata nel continente asiatico, il colosso di Shanghai mira a un nuovo e ambizioso obiettivo perseguendo la conquista del

mercato italiano, intrapresa attuando una strategia improntata sulla strutturazione di un’efficiente organizzazione distributiva e prodotti capaci di attirare l’interesse di clienti e concessionari.

Lunga la strada, stretta la via…

Inaugurata nel 2021, la sede operativa Sany Italia di Venaria Reale (TO) ha iniziato la sua attività ben conscia delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare per insediarsi in un mercato altamente competitivo come quello italiano e accettando di buon grado la sfida

che vi si poneva davanti. Come spiega Eric Zhao, General Manager e amministratore delegato di Sany Italia, “fin da subito eravamo consapevoli della complessità di questo progetto, grazie ad anni di studio del mercato italiano che hanno evidenziato quanto fosse particolare e altamente competitivo. Proprio questi aspetti ci hanno spinto a metterci in gioco e a raggiungere risultati importanti in un mercato così complesso e prestigioso, non solo per una mera questione economica, ma per dimostrare di essere con merito tra i migliori costruttori di questo settore. Motivo per cui abbiamo fin

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 106
Sany Italia
DISTRIBUZIONE

da subito deciso di puntare a divenire leader in questo scenario attraverso una linea di prodotti specifica e di alta qualità, oltre a una capillare e professionale rete distributiva”.

Partenza in salita

L’avvio del percorso di scalata del mercato è coinciso con l’avvento della pandemia globale, che ha obbligato l’azienda di Shangai a confrontarsi con un mercato alla ricerca di costruttori dalle elevate disponibilità di mezzi, data una generale difficoltà nel reperimento delle macchine. “All’inizio abbiamo puntato

su una produzione di massa che accontentasse al tempo stesso le richieste dei nostri concessionari, attraverso l’apporto di modifiche importanti ai nostri prodotti che rendessero le macchine qualitativamente all’altezza del mercato italiano e conformi alle esigenze della clientela”, spiega il General Manager di Sany Italia Difatti, l’instaurarsi tra i due Paesi di un profondo concetto di lavoro di squadra e la creazione di un efficiente assetto comunicativo tra l’amministrazione di Sany Italia, i concessionari sul territorio e la fabbrica in Cina, hanno contribuito a ottimizzare i tempi necessari a orga-

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 107
ERIC ZHAO GENERAL MANAGER E AMMINISTRATORE DELEGATO DI SANY ITALIA

DISTRIBUZIONE

nizzarsi in un mercato del tutto nuovo.

“Abbiamo inoltre notato come i prodotti lanciati specificatamente nel mercato italiano abbiano avuto un’ottima accoglienza anche in altri Paesi europei, segno dell’ottima fattura sia progettuale che costruttiva delle macchine realizzate”.

A testa alta

Una produzione di massa di prodotti in linea con le richieste del mercato che però non ha lesinato in termini di qualità, aspetto mai trascurato nel corso della produzione e accuratamente sottolineato dall’azienda cinese durante la commercializzazione delle macchine.

“Abbiamo sempre sostenuto una politica che mirava a offrire la possibilità di testare le macchine affinché il cliente capisse il valore del prodotto prima del suo ac-

SANY INTENDE RAGGIUNGERE RISULTATI

IMPORTANTI ANCHE IN ITALIA PER DIMOSTRARE DI ESSERE CON MERITO TRA I MIGLIORI COSTRUTTORI DI QUESTO SETTORE

quisto”, sottolinea Eric Zhao. “Su questa linea anche la volontà di offrire al cliente un servizio di assistenza di cinque anni e 10.000 ore di garanzia, in modo da sdoganare il diffuso preconcetto della scarsa qualità dei brand cinesi”. Una scelta indice della volontà di attrarre prima di

OGNI MODELLO SANY VIENE

PROGETTATO RICERCANDO IL GIUSTO

COMPROMESSO TRA FORZA, PORTATA

IDRAULICA, QUALITÀ E COMFORT

DEL PRODOTTO, REALIZZANDO UNA

MACCHINA IN GRADO DI SVOLGERE

SVARIATE TIPOLOGIE DI LAVORO. LA

GAMMA DI ESCAVATORI CINGOLATI È

SENZA DUBBIO UNA DELLE TIPOLOGIE

DI MACCHINE DEL COSTRUTTORE

CINESE MAGGIORMENTE APPREZZATA

IN QUESTO MOMENTO NEL MERCATO ITALIANO

tutto la fiducia del cliente e della sicurezza dell’azienda in merito alla qualità dei propri mezzi, sottolineando la determinazione di Sany di entrare a testa alta nel mercato. “Per quanto riguarda le macchine – prosegue Zhao – a oggi i risultati più importanti li abbiamo ottenuti dalla nostra linea di miniescavatori. Punto di svolta è stata l’introduzione del modello SY18U, una macchina da 18 q che ha aperto la strada a Sany Italia nel mercato scacciando molti dei dubbi e pregiudizi sul marchio. Detto ciò, abbiamo riscontrato ottimi risultati anche per macchine da 20-50 q fino a 200-330 q, evidenziando le infinite potenzialità offerte dal mercato italiano”.

Un lavoro di squadra

Una strategia volta a puntare su prodotti mirati e di elevata qualità accompagnata dalla creazione di una struttura efficiente e organizzata, che a oggi vanta oltre 40 dipendenti impiegati nei reparti di sviluppo prodotto, vendita e post-vendita e una rete distributiva composta da 24 concessionari in grado di offrire una co-

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 108
“ “

pertura capillare del territorio italiano. “Siamo consapevoli di quanto la nostra forza e presenza sul mercato sia direttamente proporzionale alla crescita dei nostri concessionari”, precisa Zhao. “Per questo siamo già attivi verso un’implementazione della nostra rete attraverso l’allestimento di un percorso di training per i nostri concessionari, intento a garantire un miglior servizio e feedback celeri e diretti al cliente”. L’azienda, intanto, intende supportare la crescita dei propri concessionari offrendo un portafoglio macchine più ricco e completo in grado di adattarsi alle molteplici richieste dei clienti, in particolar modo per quanto riguarda la gamma degli escavatori cingolati, con l’introduzione di modelli a braccio triplice e mezzi unici capaci di distinguersi dalla concorrenza. “Amplieremo la nostra offerta introducendo macchine atte a coprire nuovi segmenti di mercato, focalizzandoci maggiormente sui dettagli di ogni singolo modello prodotto. Una proposta in grado di rispecchiare pienamente le esigenze dei clienti e in linea con le ultime novità tecnologiche presenti sul mercato”, conclude il General Manager di Sany Italia. ■

L’OPINIONE

GUIDO PEVERI

DIRETTORE DI SANY ITALIA

LA SEDE SANY ITALIA A VENARIA

REALE (TO) VA AD AGGIUNGERSI ALLE

ALTRE STRUTTURE PRESENTI NEL VECCHIO CONTINENTE, QUALI SANY EUROPE IN GERMANIA E SANY UK & IRELAND NEL REGNO UNITO

DI SHANGHAI, IL PIÙ GRANDE CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO DI ESCAVATORI IDRAULICI IN CINA, CONSIDERATO TRA I PIÙ MODERNI AL MONDO. A OGGI IL GRUPPO DI LAVORO DELL’AZIENDA

CINESE SI COMPONE DI OLTRE 5.000 DIPENDENTI, DISTRIBUITI ALL’INTERNO DEI DUE POLI DESTINATI ALLA

COSTRUZIONE E ALLO SVILUPPO DEL PRODOTTO NELLE CITTÀ DI CHANGSHA E BEIJING E NELLE SEDI SANY SPARSE IN TUTTO IL MONDO

“All’inizio del nostro percorso in Italia ci sono state grosse difficoltà dovute a diversi fattori, tra cui la presenza di alcuni luoghi comuni sulla qualità dei prodotti di stampo asiatico. Trattiamo un prodotto la cui qualità dei componenti e delle parti risulta un fattore decisivo per la crescita di un marchio e Sany ha sempre avuto l’intelligenza di asservire la produzione in base alle esigenze specifiche di un mercato. Seppur vero che un costruttore con un buon prodotto e dal prezzo molto contenuto sia in grado di attirare facilmente grandi fette di clientela, è altrettanto assodato che se le macchine non soddisfano criteri di elevata qualità lo stesso produttore è destinato dopo poco tempo a perdere quote importanti di mercato. Dopo anni al vertice dei mercati di Cina e Malesia e in continua crescita su quello italiano penso sia appurato come questo non sia il nostro caso, specialmente se la concorrenza da

battere è composta dagli stessi grandi marchi internazionali che primeggiano nei principali mercati europei e di tutto il mondo. A proposito di mercato, nella prima parte del 2023 abbiamo riscontrato una diminuzione del 5%, un calo più che accettabile dato che ci si aspettava un principio di rallentamento del settore, che ha vissuto anni molto particolari per via della pandemia e dei vantaggi dati da incentivi e agevolazioni. Pur con la 4.0 di molto ribassata, in questa prima parte dell’anno abbiamo venduto più macchine rispetto al 2022, quindi per quanto ci riguarda il mercato italiano è da considerarsi ancora in ottima salute. Questo calo porta a considerare quanto abbiano influito gli incentivi e le agevolazioni degli ultimi anni e quanto la riduzione netta di questi vantaggi possa influire sulla capacità di spesa dei clienti nel prossimo futuro. Non è neanche chiaro se a breve questi verranno addirittura a mancare. Perciò, anche se a oggi è difficile fare previsioni sul futuro, le nostre aspettative sono positive. Questo perché un’azienda come Sany, che punta a offrire prodotti di qualità a un prezzo competitivo, non progetta tenendo conto unicamente di aspetti esogeni alla propria sfera di influenza. Queste influenze - come agevolazioni, inflazione e quant’altro - non cambiano i nostri piani, perché gli aspetti su cui puntiamo sono fattori endogeni quali un prodotto di qualità, un servizio post-vendita efficace e un prezzo competitivo”.

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SANY HA COSTRUITO NELLA CITTÀ DI KUNSHAN, NEI PRESSI

Movimentazione di conglomerato bituminoso in un cantiere stradale a Trento

“V” per “Versatilità”!

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La pala gommata Yanmar V120 è garanzia di versatilità!”: una testimonianza, questa, che arriva convinta direttamente dalla Beton Asfalti di Cis (TN), una realtà che è espressione di lunga tradizione familiare nell’ambito della produzione e del commercio di aggregati e conglomerati bituminosi, nonché della relativa posa in opera. Fondata nel 1968 da Marco Inama, l’azienda ha costantemente investito ingenti risorse per migliorare il suo impianto di produzione, che occupa una superficie di oltre 30.000 m2, per incrementare il suo parco di macchine e attrezzature e per sviluppare nuovi ambiti di attività, come ad esempio il riciclaggio degli inerti. Tutto ciò ha portato l’azienda a specializzarsi anche nel campo del conglomerato bituminoso a freddo - impacchettato e venduto a terzi tramite una struttura sita a Mezzolombardo (Trento) - e delle sigillature stradali a caldo, portando alla produzione dei primi lotti del conglomerato a freddo altamente prestazionale KaltAsphalt Plus e all’esecuzione dei primi cantieri di sigillatura su tutto il territorio nazionale. L’impianto di produzione di Cis, in Val di Non, è stato costantemente migliorato in termini di produttività e sicurezza grazie ad adeguamenti tecnologici e strutturali, per soddisfare l’evoluzione delle richieste della clientela. Al fine di migliorare ulteriormente la qualità della posa in opera del conglomerato a caldo è stato rinnovato nel tempo anche il parco mezzi - costituito oggi da oltre 50 unità, che permette alla Beton Asfalti di essere presente in cantieri dislocati in tutto il Trentino-Alto Adige e nelle provincie confinanti - acquistando nuovi mezzi d’opera e diverse macchine stradali e movimento terra, tra cui quattro modelli Yanmar: un miniescavatore ViO57-6, un escavatore gommato B75W e due pale gommate V120. Macchine acquistate da Moderma, concessionario Yanmar per il Trentino-Alto Adige con sede a Trento, specializzato nella commercializzazione di macchine movimento terra edili e stradali, nonché di macchine e attrezzature per la manutenzione del verde e lo sgombero neve.

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Una pala gommata Yanmar V120 è stata impiegata in un cantiere di Trento caratterizzato da spazi molto ristretti, dove ha evidenziato tutte le sue doti di manovrabilità e compattezza e ha rappresentato n utile strumento di collegamento tra il mezzo d’opera da cui riceveva il conglomerato bituminoso a caldo e la finitrice stradale impiegata per la relativa stesa

Un “partner” versatile “Moderma è nata nel 2006 rappresentando inizialmente il marchio Terex e ampliando in seguito le rappresentanze a marchi primari nel settore stradale, quali Wirtgen e Bucher”, spiega Gianluca Tommasini, titolare dell’azienda. “Dal 2016 siamo concessionari Yanmar per il Trentino e dal 2020 anche per l’Alto Adige. Negli ultimi anni abbiamo incrementato notevolmente la diffusione del marchio Yanmar nel nostro territorio di competenza, stringendo partnership con clienti importanti. Tra questi c’è sicuramente Beton Asfalti, a cui abbiamo fornito diverse macchine stradali e movimento terra tra cui, circa un anno fa, la nuova pala gommata

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 112
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DA SINISTRA: ANTONIO PERNA, ‘AREA SALES MANAGER NORTH ITALY’ DI YANMAR CEE; ALFREDO INAMA, RESPONSABILE COMMERCIALE DI BETON ASFALTI; GIANLUCA TOMMASINI, TITOLARE DI MODERMA

TRA LE VARIE ATTIVITÀ, BETON

ASFALTI SI OCCUPA DELLA STESA

DI CONGLOMERATI BITUMINOSI

E DELLA SIGILLATURA STRADALE

A CALDO. NELLE FOTO, L’AZIENDA

ALL’OPERA NEL CANTIERE DI TRENTO.

AL FINE DI MIGLIORARE LA QUALITÀ

DELLA POSA IN OPERA L’AZIENDA

TRENTINA HA COMPLETAMENTE

RINNOVATO IL PROPRIO PARCO DI MACCHINE STRADALI, ACQUISTANDO

NUOVE FINITRICI VÖGELE E HAMM

E SPAZZATRICI JOHNSTON, OLTRE A NUOVI FURGONI DOPPIA

CABINA ATTREZZATI CON TUTTO

IL NECESSARIO PER LE SQUADRE

DI POSA. TUTTO CIÒ LE PERMETTE

DI ESEGUIRE CANTIERI IN TUTTO

IL TRENTINO-ALTO ADIGE E NELLE

PROVINCIE CONFINANTI

V120, che a oggi vanta oltre 1.000 ore di lavoro”

“La necessità di acquistare la pala gommata V120 è nata dal fatto che per noi è fondamentale avere a disposizione una macchina molto compatta (la sua larghezza complessiva è di 1.980 mm all’esterno ruote e 2.100 m alla benna), agile,

versatile, maneggevole e veloce, che possa supportare le macchine stradali durante la posa dell’asfalto e che possa spostarsi rapidamente da un cantiere all’altro ”, spiega Alfredo Inama, responsabile commerciale di Beton Asfalti.

“La nostra attività si svolge frequentemente in ambiti cittadini, caratterizzati

CONGLOMERATO BITUMINOSO A FREDDO STRUTTURATO CON SBS RISOLUTIVO

KaltAsphalt Plus è un conglomerato a freddo ad alte prestazioni pari a quelle di un conglomerato a caldo, ha una tenuta molto più elevata rispetto ai conglomerati a freddo tradizionali ed è l’unico conglomerato a freddo realizzato utilizzando legante modificato con SBS. Questa composizione garantisce un risultato efficace e duraturo nella chiusura di buche, sia profonde che superficiali, nella manutenzione di chiusini e marciapiedi, nonché nei ripristini di cantieri per sottoservizi. Con KaltAsphalt Plus, Beton Asfalti garantisce la sicurezza di un intervento rapido, in ogni condizione di tempo e traffico. Resistente al gelo, al disgelo e al sale, KaltAsphalt Plus sopporta il traffico veicolare intenso senza sgranamenti o cedimenti. Essendo un prodotto multi-stagionale consente lunghi stoccaggi, sia estivi che invernali. Grazie alla sua struttura intrinseca, inoltre, può essere ricoperto con nuovo conglomerato bituminoso a caldo e, grazie alla sua composizione ecologica, è riciclabile al 100%.

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UNA PALA GOMMATA YANMAR

V120 HA RECENTEMENTE DIMOSTRATO TUTTE

da spazi ristretti, quindi la V120 rappresenta un utile strumento di collegamento tra il mezzo d’opera, da cui riceve il conglomerato bituminoso a caldo e che non sarebbe in grado di spostarsi agevolmente all’interno del cantiere, e la finitrice stradale, nella cui tramoggia la pala gommata scarica il materiale, grazie alla benna in dotazione da 1,2 m3 Inoltre, la pala gommata V120 è utilizzata per rimuovere e trasportare detriti e residui derivanti dalle lavorazioni in situ, in particolare in caso di demolizione di pozzetti o di altri manufatti e materiali presenti nel cantiere”.

Allestimento “su misura”

La pala gommata Yanmar V120 fornita a Beton Asfalti da Moderma è completa di optional che la rendono una vera e propria “tuttofare”. Tra questi, l’impianto idraulico High Flow, per poter montare un’ampia gamma di attrezzature che necessitano di un’elevata potenza idraulica, l’aria condizionata, fanaleria a LED e i sistemi di antibeccheggio e di avanzamento lento.

“ La pala gommata Yanmar V120aggiunge Antonio Perna, ‘Area Sales Manager North Italy’ di Yanmar CEE - è dotata di un sistema idraulico che sfrutta la tecnologia della trasmissione idrostatica ad alta pressione, aiuta a ottimizzarne la produttività e garantisce uno sviluppo regolare della potenza senza alcuna interruzione della trazione. Lo sterzo è snodatoe questo è un elemento importante per Beton Asfalti, che necessita di macchine che garantiscano una rilevante manovrabilità in cantiere - e

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LA PALA GOMMATA YANMAR V120 RAPPRESENTA UN UTILE STRUMENTO UTILE DI COLLEGAMENTO TRA IL MEZZO D’OPERA, DA CUI RICEVE IL CONGLOMERATO BITUMINOSO A CALDO E CHE NON SAREBBE IN GRADO DI SPOSTARSI AGEVOLMENTE ALL’INTERNO DEL CANTIERE, E LA FINITRICE STRADALE
“ “
LE SUE DOTI DI MANOVRABILITÀ IN UN CANTIERE STRADALE GESTITO DA BETON ASFALTI

un asse posteriore oscillante mantiene tutte e quattro le ruote a terra in ogni momento. Il sistema di cinematica parallela consente di sollevare i carichi in modo rapido e preciso senza dover regolare costantemente l’angolo di carico e anche questo rappresenta un valore aggiunto per le attività di carico e scarico a cui è adibita la macchina in questo caso. Non dimentichiamo la potenza offerta dalla V120, garantita da un motore Deutz TCD3.6L4, Stage V, da 75,4 kW (101 CV) a 2.000 giri/min”.

“La pala gommata Yanmar V120 è affidabile, stabile e molto maneggevole”, continua Alfredo Inama. “Tra le caratteristiche che possiamo sottolineare, utili all’attività a cui destiniamo la macchina, c’è lo sterzo articolato, con angolo di sterzata di 40° (quello di scarico è di 45°). Anche se bloccato, è possibile avvicinare comunque frontalmente la benna ai carichi: è quindi perfetta per raccogliere, trasportare e scaricare materiale anche in spazi ristretti. La stabilità è notevole. Il raggio di rotazione ridotto

LA NECESSITÀ DI ACQUISTARE LA PALA GOMMATA V120 È NATA DAL FATTO CHE PER BETON ASFALTI È FONDAMENTALE AVERE A DISPOSIZIONE UNA

MACCHINA MOLTO COMPATTA, AGILE, VERSATILE, MANEGGEVOLE E VELOCE. TUTTE DOTI DIMOSTRATE IN QUESTO CANTIERE, CARATTERIZZATO DA SPAZI MOLTO RISTRETTI

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 115

ci consente di risparmiare sull’usura degli pneumatici. Non dimentichiamo poi che tutte e quattro le ruote della V120 rimangono in costante contatto anche con il terreno più accidentato, grazie all’ampio angolo di rotazione dell’assale posteriore oscillante di 10°”.

Per gli operatori, inoltre, sarebbe ideale potersi concentrare solo sul posizionamento dei carichi nel punto esatto in cui si desidera, senza doversi preoccupare di regolare costantemente l’angolo di carico quando li si solleva. Con la cinematica parallela ciò è possibile, come conferma Inama: “Il sistema di cui è dotata questa macchina consente di gestire i carichi con precisione. La cinematica

LA PALA GOMMATA YANMAR V120 È MOLTO POTENTE, MA CIÒ NON INCIDE SUL CONSUMO DI CARBURANTE, ANCHE GRAZIE ALLA TRAZIONE IDROSTATICA. PER QUANTO RIGUARDA LA VELOCITÀ SU STRADA, NELLO SPOSTAMENTO TRA UN CANTIERE E L’ALTRO È POSSIBILE RAGGIUNGERE I 36 KM/H

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 116
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FASE DI SCARICO DA PARTE DELLA PALA GOMMATA V120 DEL CONGLOMERATO BITUMINOSO A CALDO NELLA TRAMOGGIA DELLA FINITRICE STRADALE. LA MACCHINA È DOTATA DI UNA BENNA DA 1,2 M3. LO STERZO SNODATO, L’ASSALE POSTERIORE OSCILLANTE E IL SISTEMA DI CINEMATICA PARALLELA CONSENTONO ALLA MACCHINA DI SOLLEVARE IL CARICO IN MODO RAPIDO E PRECISO

IL CONGLOMERATO A FREDDO VIENE INTERAMENTE PRODOTTO PRESSO L’IMPIANTO BETON ASFALTI DI CIS (TN), UTILIZZANDO UNA FORMULA ORIGINALE ED ESCLUSIVA CHE PREVEDE L’UTILIZZO DI LEGANTE SOLO IN FORMA SOLIDA. ANCHE L’INSACCHETTAMENTO DEL PRODOTTO VIENE ESEGUITO IN LOCO TRAMITE MACCHINARI AUTOMATIZZATI E, IN SEGUITO, TRASFERITO AL REPARTO LOGISTICA

parallela consente di ottimizzare i cicli di lavoro durante le fasi di carico e scarico, mentre l’altezza di scarico di 3.530 mm al perno benna permette di lavorare in perfetta sinergia con i mezzi d’opera”. La visibilità è un ulteriore valore aggiunto apportato dalla pala gommata V120. Conferma Christian Inama, figlio di Alfredo e responsabile di cantiere: “Lo smorzamento del rumore e delle vibrazioni in cabina è notevole; gli ampi

finestrini e una porta su ogni lato della cabina offrono a noi che operiamo sul campo una ventilazione ottimale e una migliore comunicazione tra gli operai presenti in cantiere. Il sedile dell’operatore, inoltre, è dotato di sospensioni pneumatiche regolabili e ciò assicura una guida agevole. La pala gommata Yanmar V120 rappresenta davvero un supporto insostituibile nella nostra attività e ciò è dimostrato dal fatto che è la seconda unità inserita nel parco macchine di Beton Asfalti nel giro di poco tempo”. ■

LA SCHEDA TECNICA

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 117
Peso operativo: 7.000
Carico statico di ribaltamento: 5.000 kg Capacità benna: 1,2-1,8 m3 Motore: Deutz TCD 3.6 L4 - Stage V Potenza motore: 74,4 kW a 2.000 giri/min Coppia max.: 300 Nm a 1.600 giri/min Dimensioni (Lu x La x H): 5.480 x 2.100 x 2.780 mm Luce libera da terra min.: 460 mm Altezza di scarico: 2.680 mm Angolo di scarico/articolazione: 45°/40° Profondità di scavo: 70 mm Raggio di rotazione (ruote/benna): 2.155/4.680 mm Velocità di traslazione max.: 20 km/h
La pala gommata V120
kg

A SOSTEGNO dell’ambiente

Con l’obiettivo di presentare le ultime novità del settore e le soluzioni sostenibili presenti sul mercato, il Salone internazionale dedicato alle tecnologie industriali e ai servizi per l’economia circolare è pronto a tornare proponendo una manifestazione ricca di eventi tematici

Manca poco alla nuova edizione del Salone internazionale di Italian Exhibition Group (IEG) dedicato alle tecnologie industriali e ai servizi per l’economia circolare, attesa dal 7 al 10 novembre all’interno del Quartiere fieristico di Rimini. Giunta alla sua 26ª edizione, Ecomondo quest’anno proporrà sei padiglioni destinati a nuove macroaree tematiche incentrate su questioni attuali e di crescente interesse legate all’ambiente: dalla gestione delle ac-

que allo smaltimento dei rifiuti, dal tessile alle bioenergie, al trattamento e tutela dei suoli fino ai trasporti, l’agricoltura e le città sostenibili e circolari. Inoltre, all’interno dei suddetti padiglioni, come ogni anno ci sarà anche la possibilità di interfacciarsi con le principali aziende di servizi, soluzioni e tecnologie del settore ambientale e scoprire le ultime novità tecnologiche proposte dal settore.

Una ricca offerta tematica Rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi agro-forestali e alimentari, Blue

economy, recupero e valorizzazione dei rifiuti come materie prime e seconde: questi sono solo alcuni dei temi proposti all’interno delle aree tematiche espositive di Ecomondo 2023, denominate: “Waste as Resource”, “Sites & Soil Restoration”, “Circular & Regenerative Bio-economy”, “Bio-Energy & Agroecology”, “Water Cycle & Blue Economy”, “Environmental Monitoring & Control”. Tra queste, particolare attenzione è stata rivolta alle aree incentrate sul trattamento delle acque e alla nuova edizione di SAL.VE. Ai visitato-

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 118
Ecomondo
di Liliana Rebaglia
FIERE

ri, infatti, sarà presentata l’intera filiera delle risorse idriche: dalla captazione fino alla restituzione e riuso, con un accento sulla “digital transformation”, oggi elemento chiave per migliorarne la gestione. Nell’area dedicata all’evento di SAL.VE, organizzato in partnership con ANFIA, i principali marchi costruttori esporranno invece veicoli per i servizi ecologici di raccolta e smaltimento dei rifiuti e della nettezza urbana, proponendo nell’area esterna del centro fieristico di Rimini dei test drive per provare con mano queste soluzioni.

Ampio spazio al confronto Oltre a essere un evento internazionale di riferimento per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della Green and Circular economy, la manifestazione di Rimini è anche un punto di incontro e di dialogo tra industrie, stakeholder, policy maker, opinion leader, autorità locali e il mondo della ricerca e delle istituzioni, ognuno in grado di mettere a sistema gli elementi chiave che definiscono le strategie di sviluppo della politica ambientale dell’Unione Europea. Per questa ragione, durante la manifestazione saranno proposti confronti su temi legati allo stato di implementazione dei progetti faro del PNRR (Piano nazionale ripresa resilienza) e del Green Deal Europeo, ponendo particolare attenzione sull’adozione, a livello italiano e internazionale, dell’economia circolare nelle principali filiere industriali. Tra queste, l’industria tessile è stata identificata come una catena di valore chiave per l’Italia e l’Europa, motivo per cui a Ecomondo sarà dato ampio risalto a questa importante filiera, dalla sua produzione al post-consumo, per delineare quelle azioni che l’Unione europea ha previsto per promuoverne la sostenibilità, la circolarità, la tracciabilità e la trasparenza all’interno di questo settore industriale. Inoltre, ci sarà l’opportunità di approfondire grazie a esperti in materia il tema della rigenerazione delle città presente all’interno del progetto Circular and Healthy Cities, che offrirà una panoramica sull’inverdi-

mento ed efficientamento nella gestione delle risorse idriche, del cibo, delle acque reflue e dei rifiuti dei centri urbani. Un’edizione ricca di contenuti più che mai attuali che, secondo le prime stime degli organizzatori di IEG, accoglierà oltre 90.000 visitatori nazionali e internazionali intenti a conoscere le ultime innovazioni e soluzioni tecniche sostenibili, oltre a cogliere l’opportunità confrontarsi con gli operatori del settore e individuare nuovi fornitori. ■

LA CARTA D’IDENTITÀ

• Organizzatore: Italian Exhibition Group

• Periodicità: annuale

• Edizione: 26ª

• Luogo evento: Fiera di Rimini

• Data e Orari: dal 7 al 10 novembre 2023 – ore 9:00/18:30

• Settori merceologici: tecnologie, servizi, impianti, attrezzature, materiali e soluzioni industriali nei settori della Green and Circular economy

• Aree tematiche: gestione delle acque, smaltimento dei rifiuti, tessile, bioenergie, gestione e tutela dei suoli, trasporti, agricoltura e le città sostenibili

• Espositori: 1.405 (il 25% esteri)

• Area espositiva: 130.900 m²

settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION 119

Aggiornato il miniescavatore DX20ZE-7

Il miniescavatore DX20ZE-7 sarà il primo escavatore elettrico prodotto in serie da DEVELON, in precedenza nota come Doosan Construction Equipment. Questo escavatore da 2 t abbina bassa rumorosità e zero emissioni con le caratteristiche e i miglioramenti prestazionali introdotti dai miniescavatori di nuova generazione della serie DX-7. Il carro retrattile permette al nuovo miniescavatore il passaggio attraverso ingressi e uscite angusti, cosa che lo rende ideale per il lavoro in spazi ristretti e nelle applicazioni di demolizione e costruzione al coperto e in interni. Una volta raggiunta l’area di lavoro, l’operatore può allargare il carro della macchina per sfruttarne così appieno stabilità e capacità di sollevamento. Le dimensioni compatte del DX20ZE-7 ne fanno

FAE

una soluzione interessante per le imprese di costruzione e di noleggio che operano in aree sensibili dove è necessario lavorare di notte o comunque limitare la rumorosità. Il miniescavatore DX20ZE-7 è alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio da 20,4 kWh sviluppato internamente e tutti i sistemi elettrici e i componenti della macchina sono ottimizzati per il lavoro in ambienti

rapida riporta la carica all’80% in un’ora e 20 minuti, mentre il caricabatterie di bordo assicura la ricarica completa delle batterie in otto ore. La telematica è di serie sul miniescavatore DX20ZE-7. Operatori e concessionarie possono monitorare da remoto lo stato di salute, la posizione e il rendimento della macchina tramite app o sito web. Le funzioni telematiche aiutano i proprietari a ridurre al minimo il rischio di furto e verificare la posizione della macchina, a evitare l’uso non autorizzato della macchina, a rispettare il calendario di manutenzione, a personalizzare gli avvisi in base alla pianificazione del cliente, a monitorare parametri come pressione dell’olio e temperatura di esercizio e a sfruttare i dati acquisiti per formare gli operatori alla massima produttività.

Ampliata l’offerta di frese stradali

FAE amplia la propria offerta di frese stradali per minipale con una nuova gamma fino a 150 cm di larghezza e doppia trasmissione: la RPL/SSL/DT. Un’opportunità in più per chi opera nei settori della manutenzione e bonifica stradale. La nuova RPL/SSL/DT si basa sulla tecnologia chiamata “fresatura a freddo”, così come gli altri prodotti di questa gamma FAE. La superficie del manto stradale viene scarificata e fresata dall’impatto di appositi utensili fissati sul rotore con un layout appositamente studiato da FAE per incrementare le prestazioni e ridurre le vibrazioni. I campi di applicazione della RPL/SSL/DT sono la preparazione della superficie per il ripristino del manto stradale in vista della stesura di un nuovo strato di asfalto o di cemento, oppure interventi specifici per semplificare

le operazioni di scavo. La RPL/ SSL/DT, compatibile con minipale da 90 a 135 CV, è in grado di scarificare e fresare fino a 14 cm di profondità. La testata è dotata di serie di caratteristiche tecniche all’avanguardia. La combinazione fra le slitte autolivellanti e l’inclinazione flottante (tilt), garantisce risultati ottimali anche su superfici discontinue.

La precisione operativa è assicurata

dal sistema di traslazione idraulica, dai pratici indicatori di profondità e di taglio, nonché dal sistema di traslazione idraulica che permette il filomuro destro e sinistro.

La doppia trasmissione assicura un’erogazione e una distribuzione ottimale della potenza su tutta la lunghezza del rotore.

Le predisposizioni e le dotazioni idrauliche e elettriche di serie della RPL/SSL/DT la rendono ideale per un abbinamento Plug&Play con le principali minipale sul mercato. L’offerta si completa con utensili appositamente concepiti per manti stradali asfaltati e per quelli cementati. La nuova testata è disponibile da subito nelle larghezze di 100 e 125 cm, mentre la versione da 150 cm sarà disponibile nel corso del 2023.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 120 PRODOTTI
a cura di Liliana Rebaglia
DEVELON

BRIGADE ELECTRONICS

Le telecamere di rilevamento AI

Ultima novità in termini di tempo del portafoglio di soluzioni di sicurezza di Brigade, le telecamere AI sono una nuova generazione di rilevatori attivi di punti ciechi che utilizzano l’intelligenza artificiale per riconoscere gli esseri umani all’interno di un’area di rilevamento predefinita e avvisare - visivamente e/o acusticamente - i conducenti prima che si verifichi una possibile collisione. Le telecamere AI si distinguono da quelle tradizionali per veicoli per alcune interessanti peculiarità. Innanzitutto, utilizzano una telecamera ad alta definizione (HD) con potenza di elaborazione incorporata per identificare con precisione le persone all’interno del campo di rilevamento, riducendo in modo significativo i falsi allarmi. Inoltre, rispetto ai modelli precedenti, queste telecamere offrono una migliore visibilità nella parte sia anteriore che posteriore del veicolo.

Gli esperti del settore citano il lancio delle telecamere AI come un importante passo avanti nella sicurezza dei veicoli commerciali. Thierry

Bourgeay, Senior Product Manager di Brigade Electronics, ha commentato al riguardo: “L’introduzione delle telecamere AI nel Regno Unito da parte di Brigade Electronics

è destinata ad avere un impatto significativo sul panorama della sicurezza

dei veicoli commerciali. Le loro caratteristiche e capacità avanzate le rendono uno strumento prezioso per gli operatori delle flotte e i conducenti, assicurando che le nostre strade siano più sicure e protette che mai”.

Maurizio Cagno, Managing

Director di Brigade Elettronica, ha aggiunto: “L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la sicurezza degli operatori e dei conducenti delle flotte e le nostre telecamere di rilevamento intelligente AI ne sono un ottimo esempio.

Le nostre telecamere AI non richiedono software di configurazione e sono quindi facili e veloci da installare, rendendole ideali per le flotte più impegnate di molteplici settori”.

KOBELCO

Due nuovi escavatori “Short Radius”

Gli escavatori Short Radius (SR) sono ideali per chi opera sia in cantieri urbani che residenziali; sono sempre più popolari anche per opere stradali e per lavori di manutenzione. In quest’ottica, Kobelco Construction Machinery Europe B.V. (KCME) ha aggiunto due nuovi modelli alla sua gamma SR, gli SK230SRLC-7 e SK270SR(N)

LC-7, che seguono il concetto di “Performance x Design” del costruttore e offrono potenza, produttività, elevata controllabilità, stabilità e forza di sollevamento. Kobelco ha introdotto per la prima volta il concetto di Short Radius (SR) nel 1996 e oggi dispone di una ampia gamma che comprende macchine da 1 t (SK10SR-2E) a 38 t (SK380SRLC). Le SR beneficiano di un ingombro ridotto, che consente loro di accedere ad aree di lavoro più ristrette e di operare all’interno di una sola carreggiata, in modo da non interferire con il traffico circolante quando si lavora in prossimità di strade o quando si sollevano armature per trincea.

I nuovi SK230SRLC-7 e SK270SR(N)

LC-7 sono dotati di un potente motore Yanmar Stage V che fornisce una potenza di 127 kW e una coppia superiore del 22% rispetto ai modelli precedenti, per prestazioni più efficienti. Inoltre, l’intervallo di sostituzione del DPF è stato esteso da 4.500 a 6.000 ore di funzionamento, con conseguente riduzione di costi e dei tempi di fermo per la manutenzione.

Con un peso di 24 t (SK230SRLC-7) e 27,3 t (SK270SR(N)LC-7 con braccio a due pezzi), le nuove macchine offrono un funzionamento preciso grazie all’eccellente controllabilità e alla fluidità dell’impianto idraulico. I sottocarri più lunghi garantiscono un’elevata stabilità anche quando si sollevano carichi pesanti. La combinazione tra l’elevata pressione idraulica (Heavy Lift) e la

disposizione bilanciata del telaio del modello SK270SR(N)LC-7 offre una rilevante capacità di sollevamento, ideale per gli attrezzi e accessori più pesanti. Allo stesso tempo, il braccio e il cilindro benna dell’SK230SRLC-7 sono stati rinforzati, garantendo così maggiore potenza di scavo e durata nel tempo. Lo spessore delle piastre del braccio di penetrazione è stato aumentato del 25% (1,25 volte più resistente rispetto alla precedente generazione -5). Il cilindro della benna è stato rinforzato allargando la flangia e aumentando il

diametro del perno lato stelo da 80 a 85 mm. Nell’ambito del concetto “Performance x Design” di Kobelco, l’SK230SRLC-7 e l’SK270SR(N)LC-7 beneficiano anche di un design della cabina, di un’ergonomia e di caratteristiche di sicurezza migliorate. Il sedile a sospensione pneumatica Grammer, a marchio Kobelco, si muove insieme ai braccioli e ai comandi idraulici per ridurre l’affaticamento dell’operatore e offre un eccellente assorbimento degli urti e un comfort di guida superiore. La cabina è dotata anche di radio DAB+, Bluetooth e telefono vivavoce. Inoltre, il jog-dial controlla diverse funzioni sullo schermo a colori da 10”, tra cui la cronologia operativa, il ciclo di manutenzione, gli indicatori del livello carburante e della temperatura dell’acqua e la regolazione della portata dell’olio idraulico. Per migliorare la visibilità in cantiere, in particolare quando si opera nei mesi più bui, quelli invernali, i nuovi SK230SRLC-7 e SK270SR(N)LC-7 sono stati equipaggiati anche di due luci di lavoro a LED.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 122
PRODOTTI

L’app gratuita IMER CONNECT

IMER continua il percorso intrapreso da alcuni anni per rendere i propri prodotti sempre più “digital”, in grado di dialogare con l’utilizzatore in modo semplice ed efficace. KOINE DUAL, la nuova pompa spruzzatrice e miscelatrice a ciclo continuo monofase/trifase recentemente lanciata sul mercato, è la prima macchina della gamma IMER progettata con un sistema digitalmente avanzato che permette un’interazione diretta con lo smartphone dell’utilizzatore. Proprio in concomitanza con lo sviluppo di KOINE DUAL è nata IMER CONNECT, un’app completamente gratuita pensata per facilitare l’utilizzo della macchina da parte dell’operatore ed agevolare la risoluzione in autonomia di eventuali problemi e anomalie segnalati dalla macchina. L’app IMER CONNECT permette di collegare KOINE DUAL via Bluetooth al dispositivo smartphone o tablet dell’utilizzatore. In tal modo l’operatore avrà accesso in tempo reale a vari dati sul funzionamento della macchina proprio durante l’utilizzo e potrà visualizzare direttamente sul telefono i segnali di errore e anomalie evidenziati dalla macchina con le indicazioni sulle procedure da svolgere per la risoluzione, che saranno di immediata comprensione grazie alla

disponibilità di video e animazioni su argomenti specifici (es. avviamento della macchina, eccetera). È possibile inoltre avere subito a disposizione il manuale della macchina e altre informazioni importanti per uso e manutenzione. Tutto ciò

che serve per il corretto funzionamento di KOINE DUAL è a portata di mano, direttamente sullo smartphone, grazie all’app IMER CONNECT, la chiave per entrare dentro al mondo della macchina, per disporre di contenuti aggiuntivi e

utili per l’operatore, oltre alle informazioni fornite dal display della macchina stessa.

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IMER

KOMATSU

Il monitor di guida per operatore (OGM)

Il monitor di guida per l’operatore (OGM) di Komatsu è uno strumento rivoluzionario progettato per ottimizzare l’efficienza delle flotte di dumper rigidi e ridurre i costi di produzione unitari. Il software chiaro e facile da usare consente di impostare gli obiettivi in termini di Key Performance Indicator (KPI) e di regolare i parametri operativi per consentire ai dumper Komatsu di lavorare nel modo più efficiente possibile. Il monitor OGM è uno strumento grazie al quale gli operatori controllano e ottimizzano il loro lavoro in tempo reale: aiuta ad aumentare e perfezionare le loro

abilità, aumentando i risparmi di carburante e la produttività, con maggiore sicurezza nel cantiere. I clienti possono impostare velocemente parametri come carico utile, durata programmata e consumo di carburante per ogni ciclo di lavoro, tempi di inattività, produzione (t/h), obiettivo per punto di carico e scarico. Lo schermo visualizza inoltre allarmi in tempo reale per segnalare situazioni pericolose, per esempio l’eccesso di velocità o le frenate improvvise. Grazie a un ID unico per l’accesso, le prestazioni degli operatori possono essere analizzate individualmente. I dati CAN bus relativi al funzionamento

della macchina vengono inviati automaticamente e l’utente può accedervi mediante un cruscotto web-based. I dati possono essere filtrati per data, macchina, turno, operatore, luogo di carico e scarico. Molteplici i vantaggi del monitor OGM: lo staff del back office può impostare gli obiettivi in termini di KPI e soglie specifiche come i limiti di velocità per ogni percorso di trasporto, da qualsiasi postazione remota (lo stato di ogni obiettivo può essere seguito per data, ora, turno o operatore; l’acquisizione automatica dei dati dalla macchina consente di produrre a distanza rapporti sulla produzione e sugli eventi tramite il cruscotto);

ogni operatore ha il proprio account OGM (prima di iniziare il lavoro, accede direttamente al monitor installato all’interno della cabina, che è molto facile da usare); dopo l’accesso il sistema rileva automaticamente e visualizza sul monitor gli indicatori KPI specifici del percorso di trasporto, in base ai quali l’operatore regola la velocità e le dinamiche del lavoro (grazie al feedback in tempo reale sui dati operativi, ogni operatore può seguire gli indicatori KPI individuali, come i valori ottimali per il carico, il trasporto e lo scarico di materiale); grazie all’aggiornamento dei parametri in tempo reale l’operatore impara come gestire la macchina nel migliore dei modi (non è richiesto alcun input da parte dell’operatore e l’autoapprendimento viene incoraggiato attraverso questa ‘visualizzazione’ delle prestazioni operative; tutto ciò assicura risparmio di carburante e maggiore efficienza di produzione, sempre senza compromessi sulla sicurezza); gli allarmi per le situazioni pericolose - come l’eccesso di velocità o le frenate improvvise - aumentano ulteriormente la sicurezza nel cantiere, che viene costantemente monitorata.

ONSITECONSTRUCTION - settembre 2023 124
PRODOTTI

TOPCON POSITIONING SYSTEMS

La piattaforma d’integrazione Aptix

Topcon Positioning Systems presenta Aptix, una nuova piattaforma di integrazione “as-aservice” (iPaaS) che consente di ottimizzare la gestione dei grandi progetti di ingegneria civile e infrastrutture. Aptix integra le soluzioni Topcon con molteplici applicazioni di terze parti per automatizzare e orchestrare le connessioni dati tra l’ufficio e il cantiere. Ottimizza i processi e genera analisi per i team di progetto all’interno di un’unica piattaforma, assicurando che l’“as-built” sia come pianificato e che il progetto raggiunga gli obiettivi di redditività.  Aptix automatizza e coordina la distribuzione dei dati, compresi i file di machine control, i modelli 3D di costruzione, le tempistiche di progetto e i report

sui dati reali. Mostra, quasi in tempo reale, la posizione delle macchine con la possibilità di aggregare i dati as-built provenienti dalla telematica di flotte miste. Fornisce report in tempo reale sulle persone, i materiali, le macchine e le emissioni di anidride carbonica, creando una maggiore visibilità per l’impatto ambientale e iniziative di sostenibilità.

Una delle caratteristiche principali di Aptix è la capacità di automatizzare

la distribuzione dei modelli 3D di costruzione e le modifiche alle attività programmate. Questi frequenti cambiamenti rendono difficile tenere aggiornata la direzione tecnica di cantiere, gli operatori e gli altri stakeholder con le informazioni più recenti. Aptix affronta questa sfida integrandosi con applicazioni standard del settore, tra cui Autodesk Construction Cloud e Microsoft OneDrive. Grazie a queste integrazioni e ad altre, Aptix monitora gli aggiornamenti dei file all’interno di Autodesk Build, Autodesk Docs, BIM 360 e Microsoft OneDrive e, non appena si verifica una modifica di un modello di costruzione o della pianificazione, distribuisce questi aggiornamenti a tutti i principali stakeholder.

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Prodotti commerciali da ufficio

Biglietti da visita, carta intestata, buste intestate, agende, calendari, planning, cartelline, raccoglitori, fatture e documenti fiscali a due o a tre copie a modulo continuo.

Cartotecnica e Packaging

Espositori di tutti i tipi, varie tipologie di confezioni, shoppers, box e raccoglitori e cofanetti.

Materiale Pubblicitario

Depliants, brochures, manifesti, cartelline, locandine, roll-up, pieghevoli, banner, tele, volantini, pannelli e striscioni.

Cataloghi e Listini Prezzi

Cataloghi di tutti i tipi e misure, con rifiniture particolari di stampa, brossura e lavorazioni speciali. Listini prezzi con varie tipologie di lavoro sia di stampa sia di cartotecnica.

Libri, volumi d'arte, riviste e manuali

Libri di varie misure e lavorazioni come incollatura, brossura, punto metallico, volumi d'arte e libri.

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INSERZIONISTI

127 settembre 2023 - ONSITECONSTRUCTION
Azienda Pagina Berti 27 BKT Europe 25 Bobcat IV COPERTINA CGA RICAMBI 49-69 DEVELON 9 Europarts 89 Fiera Ecomondo 93 Fiera Intermat III COPERTINA Flash Battery 121 G.D.M. 29 Grafiche MDM 126 H.P.S. Centro Oleodinamico 21 JCB 13 M3-MetalMeccanica Moderna 23 Ma-Estro 123 MB Crusher 11 Messersì 125 MP Filtri 15 Pio Pellacini 83 RMC PATELLA ANTERIORE Samep Tools II COPERTINA Sandvik Italia 17 Scai 1 Sicim 31 Simex 5 Trevi benne 37 U.Emme COPERTINA Vermeer Italia 43 Volvo CE Italia 7 Wirtgen Macchine 3 Yanmar CEE 19

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