Le nostre vite per l'olio. I cento anni del Frantoio Salvagno

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Tutto ebbe inizio nel 1923.

C’erano gli olivi, in Valpantena. Proprio alle porte di Verona. Mancavano tuttavia i frantoi per la spremitura delle olive. Per i pochi oleifici a disposizione, era necessario dirigersi altrove, più lontano.

Gioacchino Salvagno pensò bene di aprire un proprio frantoio per metterlo a disposizione della comunità, così da condividere l’olio con la gente del luogo.

Le nostre vite per l’olio

I cento anni del Frantoio Salvagno

Una pubblicazione di Olio Officina. Da ottobre in libreria

SUPPLEMENTO DI OOF INTERNATIONAL MAGAZINE N. 15 olioofficina.it MARZO 2023 # 07 SPECIAL EDITION CENTENARIO FRANTOIO SALVAGNO Redazione Editorial office Via Giovanni Rasori 9 - 20145 Milano -Italia Direttore Editor in chief Luigi Caricato Art Buyer Maria Carla Squeo Graphic Design PR-A Olio Officina Magazine, testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano, n. 326 del 18 ottobre 2013 Olio Officina Magazine, registered at Milan Court under no. 326 on 18th October 2013 - redazione@olioofficina.it segue a pag. 2
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dal 1923 che l’impegno della famiglia Salvagno continua senza interruzione. Giovanni, figlio del fondatore, è attivo sin dalla tenera età e non è mai stanco di lavorare. Da allora è sempre un’emozione l’attesa di ogni olivagione. L’arrivo delle olive in frantoio è preceduto da una comprensibile apprensione, perché tutto proceda per il verso giusto. Quando le piante producono molte olive, per Giovanni e la sua famiglia è una grande festa: c’è olio per tutti.

A cento anni di distanza dalla fondazione dell’azienda Giovanni con le figlie Cristina e Francesca riflettono sulla propria storia e ne scrivono insieme un racconto toccante, intenso. In attesa che in ottobre arrivi la centesima frangitura delle olive, ogni minimo particolare viene esaminato per essere presentato alla grande festa del centenario. Da quando tutto ebbe inizio, resta la medesima dedizione di sempre. Frangere le olive per ricavare il prezioso succo è un mestiere magnifico, fascinoso e utile. L’olio che si ricava è pura espressione di bellezza, bontà e salute.

Nel 1923 l’olivicoltura era molto povera e badava solo alla sussistenza di chi coltivava gli olivi. Nei primi anni di attività non c’era nemmeno un marchio, l’olio non aveva un nome, era soltanto, per tutti, l’olio che si comprava e si portava a casa. All’epoca c’era soltanto il passaparola, ma con Giovanni Salvagno, in un contesto sociale ed economico diverso e più favorevole, iniziò la grande e decisiva svolta. Negli anni ’70 si compirono i primi passi verso l’universo mondo. Pian piano quasi tutti si accorsero di quanto fosse importante e necessario consumare l’olio extra vergine di oliva. Un olio per la salute, un olio per il piacere di gustarlo.

Oggi, a distanza di cento anni, c’è tutto un mondo ancora da raggiungere e nuovi consumatori cui far provare la bontà dell’olio spremuto dalle olive. L’olio Salvagno, già presenza consolidata in molti mercati, si è aperto via via a nuovi scenari, in luoghi in cui è solo da pochi anni che si è iniziato a sperimentare l’esperienza sensoriale di un grasso, che è molto, ma molto più di un semplice grasso alimentare. L’olio extra vergine di oliva è l’olio universale, l’olio inter-etnico, che abbraccia tutti i popoli e accoglie a sé tutti gli alimenti esaltandone sapidità, gusto e profumi.

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I cento anni del Frantoio Salvagno

L’olio Salvagno, già presenza consolidata in molti mercati, si è aperto via via a nuovi scenari, in luoghi in cui è solo da pochi anni che si è iniziato a sperimentare l’esperienza sensoriale di un grasso, che è molto, ma molto più di un semplice grasso alimentare.

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Il Frantoio Salvagno è oggi un luogo di produzione e insieme di accoglienza. Tanti gli investimenti per introdurre nuovi macchinari, sempre i più efficienti e i più tecnologicamente avanzati, anche perché l’olio dovrà essere il più buono possibile cui si possa aspirare. E così, a cent’anni di distanza dalla fondazione dell’azienda, la qualità resta l’obiettivo costante da conseguire. Migliorare, migliorare in continuazione. Proprio come i tempi degli atleti che corrono in gara aspirando a nuovi primati. Allo stesso modo l’olio. Si anela sempre all’olio migliore in assoluto.

Cosa dice oggi Giovanni Salvagno alle proprie figlie e ai nipoti? Dice questo: “l’olio che abbiamo ora è un prodotto migliore; è frutto di un’agronomia migliore, di migliori tecnologie, di un’attenzione verso tutti i passaggi che portano a ottenere extra vergini di qualità elevata e durevole. La cultivar che mi piace di più, e che mi è sempre piaciuta di più, è la Grignano. Per due motivi: perché dà luogo a un olio molto dolce e corposo; e perché è un olivigno generoso, che produce con costanza quasi le stesse olive tutti gli anni”. Cento anni sono tanti, altri ne seguiranno. C’è grande attesa, per la centesima frangitura.

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“L’olio che abbiamo ora è un prodotto migliore; è frutto di un’agronomia migliore, di migliori tecnologie, di un’attenzione verso tutti i passaggi che portano a ottenere extra vergini di qualità elevata e durevole”.
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