Tracciabilità - Sostenibilità, Pietro Coricelli | Special Edition

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SUPPLEMENTO DI OOF INTERNATIONAL MAGAZINE N. 13

GENNAIO 2022

S P E C I A L

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E D I T I O N

TRACCIABILITÀ - SOSTENIBILITÀ

Redazione Editorial office Via Giovanni Rasori 9 - 20145 Milano - Italia Milan - Italy Direttore Editor-in-chief Luigi Caricato Art Buyer Maria Carla Squeo Graphic designer Fabio Berrettini Olio Officina Magazine, testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano, n. 326 del 18 ottobre 2013 Olio Officina Magazine, registered at Milan Court under no. 326 on 18th October 2013 - redazione@olioofficina.it - www.olioofficina.it

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CHIARA CORICELLI:

LA NOSTRA PAROLA CHIAVE? TRACCIABILITÀ La tracciabilità di un alimento - tanto più se si tratta dell’olio extra vergine di oliva, un prodotto della natura che si offre tal quale, senza subire alcuna trasformazione, perché altro non è che una spremuta di frutto - rappresenta un valore inestimabile di cui forse non tutti sono al corrente e, soprattutto, non tutti ne percepiscono appieno l’importanza. Ecco allora un utile approfondimento, in modo che si comprenda il reale significato che sta dietro a una simile parola. Dire che un olio è tracciabile in tutti i suoi momenti equivale a dire che di questo alimento - ormai ritenuto universalmente un “functional food”, e perfino un “nutraceutico” - è possibile monitorare ogni fase che va dalla raccolta del frutto alla sua spremitura, fino a concludersi con il momento in cui l’olio contenuto in bottiglia è pronto a varcare le cucine domestiche, o quelle professionali dei ristoranti. Disporre di un olio tracciato significa avere la garanzia di aver acquistato un prodotto che in tutto il processo - dall’approvvigionamento della materia prima al suo consumo – ha rigorosamente osservato tutta una serie di criteri e regole che testimoniano un percorso virtuoso compiuto all’insegna della qualità. Tutti tendono a parlare di qualità, ma poi questo valore non può restare una parola fine a se stessa, ma va supportato da una verifica concreta che può avvenire solo quando vengono forniti gli strumenti più opportuni ed efficaci per riconoscere e ri-

percorrere la qualità in tutti i suoi passaggi, tale da essere raccontata tutta, nel dettaglio, a partire da quando l’olio è stato immesso in un contenitore ed è pronto per essere utilizzato da chi ha effettuato l’acquisto scegliendolo. Il riconoscimento della qualità, in questo caso, non può che rientrare in una logica fondata su due concetti chiave: “trasparenza” e “sicurezza”. Ecco allora il motivo dell’incontro, a Spoleto, con Chiara Coricelli, amministratore delegato della nota casa olearia Pietro Coricelli Spa. Un tema così fondamentale e significativo ci è parso giusto affrontarlo con chi, come è stato pubblicamente ribadito in più occasioni, rappresenta “la prima industria olearia italiana a puntare sulla blockchain per garantire la qualità dei propri prodotti, offrire massima sicurezza e trasparenza e, al tempo stesso, aiutare i consumatori per un acquisto più consapevole”. Per dare un senso concreto a una parola come “tracciabilità”, abbiamo pensato bene di visitare l’azienda della famiglia Coricelli. Siamo entrati con grande curiosità all’interno dello stabilimento, proprio là dove si può verificare in prima persona l’operato di una impresa, là dove è possibile rendersi conto di quel che accade “dietro le quinte”, là dove il fruitore dell’olio nemmeno immagina come sia impostata una struttura operativa, ma di quell’azienda ne riconosce marchio e prodotto. La conversazione con Chiara Coricelli ha inizio mentre percorriamo a piedi la vasta area dello stabilimento. Siamo a Spoleto, in provincia di Perugia, in Umbria. È uno spettacolo percorrere in lungo e in largo uno stabilimento, fino a stancarsi, visti anche i grandi spazi di cui si compone l’area. È per certi versi paragonabile a una cittadella, dove opera una comunità che il consumatore forse nemmeno immagina. Per me, per il lavoro che svolgo, di opifici industriali ne ho visitati tanti, ma non tutti sono


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visitando ogni settore dello stabilimento, la nostra struttura racconta fedelmente la nostra storia. È il motivo per cui abbiamo deciso di adottare l’appellativo di “Casa Coricelli”, perché il luogo in cui lavoriamo è come se fosse per noi l’estensione della nostra casa. Le aziende familiari hanno questo di speciale: quello di sentirsi a casa e di far sentire a casa anche chi viene a visitarci.

CHIARA CORICELLI: LA NOSTRA PAROLA CHIAVE? TRACCIABILITÀ

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così ben concepiti e organizzati. Mi sembra giusto complimentarmi... Grazie, fa piacere che sia così evidente la passione e l’attenzione con cui curiamo ogni particolare. Non tutti possono prendere visione di uno stabilimento, sarebbe impossibile accogliere tutti i nostri clienti. Poterlo fare attraverso questa conversazione è un po’ come renderlo in qualche modo familiare ai lettori. Come ha notato, la nostra sede comprende uno spazio esteso, di dimensioni industriali. Sapere da lei che quel che è stato concepito per essere funzionale risulti tale anche agli occhi di chi lo sta visitando è per la mia famiglia un motivo di orgoglio. Ecco, mi sembra di capire che l’espressione orgoglio sia pronunciata da lei senza alcun timore di definirsi per quello che si è: una realtà “industriale”. Oggi la parola industria sembra non essere compresa, eppure la storia delle grandi famiglie di oleari che hanno reso celebre l’olio ricavato dalle olive nel mondo parte proprio dall’impegno degli industriali oleari che hanno avuto l’intuizione di far viaggiare ovunque in bottiglia l’olio rendendolo un alimento popolare e universale, non più relegato a un consumo confinato all’interno dell’area di produzione… Sì, siamo orgogliosi e fieri di essere un’entità definita per quello che è: un’industria olearia. La parola industria può ingenerare oggi equivoci, ma noi, con la nostra attività, siamo impegnati da oltre 80 anni, partendo dal campo fino a giungere al prodotto finale. Siamo prima di tutto produttori con gli oliveti di famiglia, anche se questi non potranno mai soddisfare le grandi richieste di olio. Siamo uno storico Paese produttore e consumatore da sempre deficitario di prodotto. Per questo, è inevitabile che occupandoci di olio si debba attingere a una pluralità di produzioni, espressione di una pluralità di olivicolture. Noi siamo qui, e, come ha potuto vedere

ANCHE I NUMERI SONO IMPORTANTI

È per questo che uno dei vostri claim più efficaci è “Racconti di famiglia”. Il vostro obiettivo - se ho ben compreso - è rendere familiare, attraverso il prodotto, anche l’operato stesso della vostra impresa. È per questo che avete deciso di puntare moltissimo sulla tracciabilità? Sì, anche per questo, ma non solo. Quando un ospite entra nella tua casa, vuole sentirsi accolto ed essere parte viva. Noi che già entriamo da molti decenni con le nostre bottiglie nelle case di chi ha deciso di acquistare i nostri oli – proprio nell’intimità di una casa, nel cuore pulsante che è la cucina - non possiamo esimerci dall’aprire idealmente anche noi la nostra casa, rendendola visibile. Possiamo farlo simbolicamente, ma anche in modo concreto attraverso la tecnologia. Il prodotto siamo noi, noi siamo l’olio contenuto nelle bottiglie. Proprio per questo abbiamo ritenuto che il nostro olio extra vergine di oliva classico, il prodotto più venduto, sia trasparente ed alla portata di tutti. La tecnologia ci aiuta a rendere visibile non solo ciò che sta dentro, ma anche quel che sta dietro ogni singola bottiglia di olio. C’è una parola che svela al consumatore questa tecnologia: blockchain. Cosa significa? È una tecnologia al passo con i tempi di cui siamo fieri di aver creduto e investito. Cosa fa? Permette di offrire garanzie certe ai nostri clienti. I nostri oli parlano una lingua in grado di esprimere tutta la qualità implicita a ciascuno dei prodotti presenti in commercio. Abbiamo però voluto andare oltre la fedeltà e la buona reputazione di cui gode il nostro cognome, e con esso il nostro marchio aziendale, il nome del fondatore Pietro Coricelli. Così abbiamo deciso di aderire al progetto IBM Food Trust, allo scopo di tracciare il percorso qualità dell’olio, andando ben oltre l’origine della materia prima. Questo progetto offre al consumatore contenuti digitali di qualità tracciata, massima sicurezza e lo aiuta a fare una scelta di acquisto più consapevole applicata al prodotto più venduto, il nostro Extra Vergine Pietro Coricelli. Il rapporto con il consumatore è la nostra priorità e su questo stiamo indirizzando i nostri sforzi.

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La tecnologia è alla portata di tutti, ma non tutti sono nativi digitali. Possiamo spiegare bene in cosa consiste questa tecnologia attraverso un esempio pratico? Certo. Abbiamo siglato un accordo con SAS Informatica, di Perugia, business partner di IBM. Nel nostro caso come prima industria olearia italiana a scegliere la tecnologia blockchain di IBM Food Trust abbiamo deciso di puntare sulla trasparenza e creare etichette intelligenti dove condividere il percorso di qualità del nostro olio, che diventano quindi una carta d’identità immutabile sul prodotto. Bene, siete partiti proprio dal vostro prodotto più popolare e democratico, quello che raggiunge un pubblico più vasto… Sì, perché le garanzie vanno date proprio a partire dal prodotto più venduto e distribuito proprio per fare in modo che tutti i nostri consumatori possano accedere alla referenza certificata. Il nostro “Classico” è stato il primo prodotto ad aver utilizzato la piattaforma blockchain IFT. Come è possibile prendere visione di questo sistema di tracciabilità? Riescono a usufruirne tutti? Sì, ormai lo smartphone è tra le mani di chiunque. Basta inquadrare il QR Code posto in etichetta. Tutto qui. La differenza sta in ciò che si vede. Noi offriamo contenuti digitali tracciati che permettono a chi acquista l’olio di appurare ciò che sta dietro con la massima trasparenza. Non forniamo qualcosa di generico, ma una serie di dettagli ben circostanziati, con tutte le analisi chimico-fisiche che stabiliscono natura e valore intrinseco dell’olio. Attenzione, però: vi si trovano i documenti degli Enti che rilasciano i certificati delle analisi, come pure i risultati del panel test, sia di quello effettuato all’interno della nostra azienda, dai nostri esperti, sia di quello che otteniamo da società esterne e indipendenti, e questo a ulteriore tutela del consumatore. Lo facciamo perché la qualità non è fatta solo di parole, ma di atti concreti, regolarmente certificati. Una scelta razionale. Il consumatore che fruisce dei vostri extra vergini proprio perché li apprezza e perché si fida di un marchio storico, ora, con questa tecnologia, si può fidare ancora di più perché tutto è documentato, in un’ottica di massima sicurezza e trasparenza… Proprio così, il nostro impegno consiste proprio in questo: nel rendere maggiormente consapevole del valore dell’olio acquistato chi ha deciso di compiere una scelta ben precisa, portando nella propria cucina, l’olio Pietro Coricelli che diventa “l’olio di Casa”. Spesso dicono che il consumatore non sia a co-

Ottant’anni di storia e tre generazioni alle spalle nella produzione e commercializzazione di olio extra vergine di oliva non sono elementi da trascurare. L’azienda umbra con sede a Spoleto, dopo i successi raggiunti all’estero dagli anni ‘70 ad oggi, con una presenza in 110 Paesi nel mondo, ha deciso di focalizzare l’attenzione sul mercato domestico con nuove energie, tanto che in pochi anni sono stati ottenuti grandi risultati, che si traducono in un trend costante di crescita. Il mercato italiano è passato così dal 42% del 2018, al 44% nel 2019 e al 53% del 2020. Il fatturato globale del Gruppo, costituto dai brand Pietro Coricelli e Olio Cirio (quest’ultimo acquisito nel 2009) ha raggiunto, nel 2020, 125.824.000 di euro, con un incremento del 8% rispetto al 2019. Anche i risultati a volume sono ottimi, con 38.7 milioni di litri di olio venduti e una crescita a doppia cifra, + 15% rispetto al 2019 (33.8 milioni). A partire dalle rilevazioni Ac Nielsen2020, emerge una quota di mercato del Gruppo che registra la più alta crescita del settore (+2) e si assesta a 7,7%, raggiungendo il quarto posto nel ranking nazionale. L’azienda chiuderà il 2021 superando 160 milioni di euro rispetto ai 125 del 2020, con un organico di 100 dipendenti e con risorse manageriali aggiuntive. “Il 2020 - ha dichiarato Chiara Coricelli, amministratore delegato di Pietro Coricelli Spa - è stato un anno difficile ma il retail, che rimane il nostro principale canale distributivo, ha registrato un incremento e di conseguenza abbiamo potuto proseguire il nostro percorso di crescita e consolidamento sul territorio nazionale; la categoria extra vergine, che vale il 67% del fatturato, resta nella


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noscenza del prodotto - soprattutto in materia di oli - e acquista senza soffermarsi su nulla, se non puntando unicamente il prezzo più conveniente. È proprio così? Direi di no, è un giudizio severo. Il consumatore oggi acquista secondo una logica differente rispetto al passato. Perché ha più elementi per capire e tutelarsi. Solo che le aziende devono a loro volta facilitare il compito del consumatore, impegnandosi nel creare le condizioni ideali per farlo decidere con piena cognizione. Riguardo al prezzo, chiunque cerca sempre di risparmiare, come è giusto che sia. Noi però, attraverso il nostro impegno, dobbiamo garantire il giusto rapporto qualità-prezzo, facendo in modo che anche il prodotto più popolare sia alla portata di tutte le tasche senza rinunciare alla fruizione di una qualità oggettiva, accertata e documentata. È il motivo per cui abbiamo puntato sulla blockchain. Vogliamo garantire la qualità dei nostri oli e valorizzarli in tutta la loro evidenza. Sull’olio extra vergine di oliva circolano informazioni non sempre corrette. C’è una comunicazione imperfetta e imprecisa che non facilita i consumatori nel riconoscere il valore effettivo della qualità. È per tale motivo che avete voluto fare chiarezza ricorrendo a strumenti oggettivi che si basino solo su fatti e documenti concreti? Sì, anche per questa ragione. Abbiamo voluto puntare sulla massima trasparenza perché sono convinta che quando si offrono ai consumatori tutte le informazioni possibili, ampiamente documentate, su quanto è contenuto in bottiglia, allora, sì, si è compiuto un passo importante, che è un po’ l’equivalente di un patto di fedeltà tra chi pone in vendita l’olio e chi ha deciso di acquistarlo. Insomma, la tecnologia aiuta… E quanto! Tantissimo. Su questo percorso virtuoso, cui abbiamo sempre creduto, continueremo investendo in risorse umane e finanziarie, proprio perché abbiamo a cuore i valori su cui si fonda la nostra famiglia, attiva com’è sul mercato da oltre 80 anni. Ci crediamo molto. L’aver voluto offrire garanzie, a partire dal nostro olio più venduto è motivo per me di grande orgoglio. La vera sfida, è averlo fatto sul prodotto più accessibile. La tecnologia blockchain è uno strumento formidabile. Oggi lo scenario è diverso rispetto al passato, ma non crede che manchi ancora qualcosa? Non ravvisa la mancanza di una piena consapevolezza rispetto al grande valore intrinseco al prodotto olio extra vergine di oliva?

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NUMERI E DISTRIBUZIONE DAL 2008 AL 2021 VOLUMI ANNUI IN MLN DI LITRI

LT 38,7 LT 33,8 LT 30,5 LT 25,9

LT 26,3 + 1,5%

+ 16%

+ 11%

+ 15%

+ 28%

80 mln €

115 mln €

117 mln €

117 mln €

125 mln €

160 mln €

2008

2017

2018

2019

2020

2021

Posso essere diretta ed esplicita ed esprimere un mio pensiero sfacciato e impertinente al riguardo? Certamente. Siamo qui per non trascurare nulla e informare… Sono convinta che una piena consapevolezza della straordinaria natura e bontà degli oli extra vergine di oliva non sia stata ancora acquisita del tutto. Sono però ottimista. Pensi a come la tecnologia possa aiutare a comunicare correttamente il valore che ha l’olio. Io stessa ho creato nuove formule di comunicazione spiegando come utilizzare al meglio l’olio. Internet ci aiuta e facilita in questo compito di informare. C’è un problema. Quale? Ha presente il vino? Se si è in compagnia si finisce in pochi sorsi ma quando si è soli e avanza del vino dalla bottiglia c’è l’abitudine a prestare la massima accortezza, in modo da non lasciarla mai aperta, cercando di conservarlo bene. Con l’olio è diverso. Pensiamo che sia così buono da rimanere sempre integro e perfetto. Invece un tratto distintivo dell’olio, anche del migliore in commercio, è la sua precarietà, il suo essere soggetto a subire danni se non conservato correttamente. Ecco, queste informazioni mancano. Nelle etichette vi sono indicazioni utili ma essenziali. Invece occorre fare in modo che si prenda coscienza della vera natura fragile e sorprendentemente possente dell’olio. Come tutto ciò che è prezioso e ha valore, l’olio extra vergine di oliva è fragile. Ma lo stesso

olio racchiude un patrimonio di molecole responsabili di profumo, gusto, sapidità e salubrità, ed è perciò possente. Ecco, noi dobbiamo educare a far percepire la vera natura dell’olio: fragile e possente allo stesso tempo. C’è una natura che lo rende unico: piace e fa bene alla salute. Esiste però un tallone di Achille: la sua fragilità, che impone di averne la massima cura. Noi di Pietro Coricelli ci stiamo impegnando anche su questo fronte, senza mai stancarci di investire sull’informazione. Poniamo in vendita l’olio ma offriamo con esso anche un servizio. Visitando l’azienda ho potuto constatare che viene prestata ogni cura. Forse bisognerebbe far conoscere tutti i processi della produzione in ogni fase, dall’estrazione dell’olio in avanti, e renderli popolari. In modo da rendere familiare l’olio e ritenerlo per quello che è: un patrimonio di valori… Sì, noi già lo facciamo. Per noi comunicare è importante quanto lo è l’olio. Come ha potuto constatare visitando lo stabilimento, niente viene trascurato, tutto è stato concepito per prestare la massima attenzione al prodotto, tenuto sempre sotto controllo, con analisi dettagliate e approfondite, panel test, perché attraverso la valutazione sensoriale sia possibile accertarne la qualità e la sua costanza nel tempo. La shelf-life è importante, ma occorre l’impegno di tutti. È come una corsa a staffetta. Tutti devono fare la propria parte: avere la massima cura dell’olio. Sono ottimista perché oggi la tecnologia, sulla quale investiamo tantissimo, ci è enormemente d’aiuto.

sua veste mainstream ancora la più venduta ma si sono fatte spazio nella Top 50 Italia anche le nuove referenze Evo a tracciabilità certificata, il 100% Italiano e il Biologico della linea Casa Coricelli”. Gli investimenti in Ricerca & Sviluppo hanno permesso di lanciare nel 2020 la prima linea di tracciati certificati di filiera Casa Coricelli, composta da due prodotti, un 100% Italiano e un Biologico, di cui è possibile risalire, tramite il QR Code posto sull’etichetta, al percorso che va dall’oliveto alla bottiglia. Prodotti che hanno avuto un ottimo riscontro sia dal mercato che dai consumatori sempre più attenti alla qualità e alla trasparenza. Si conferma un successo anche la linea Ethnos, nove oli di semi pregiati, biologici, certificati VeganOK e Health che racchiudono una selezione nel mondo delle migliori materie prime. Oli ricercati che rappresentano ancora una nicchia di mercato ma che continuano a crescere a tripla cifra (+ 133% rispetto al fatturato del 2019). Le referenze che hanno riscontrato più successo sono cocco, lino, sesamo e canapa. Un asset consolidato dello sviluppo di Coricelli è inoltre l’export, che pesa per il 47% del fatturato. I principali mercati sono Stati Uniti, Spagna, Giappone, Canada, Russia, dove l’azienda è presente da oltre 30 anni nelle principali insegne internazionali con i propri brand e private label. L’impegno è costante su tutti i fronti, anche su quello della digitalizzazione, attraverso un nuovo sito e e-commerce per spingere sull’online, e sul fronte ricerca e sviluppo, investendo in innovazione.


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VALORE FONDAMENTALE

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA Un’azienda non è fatta solo dai titolari, dietro alla loro progettualità e visione, vi è tutto un mondo. Vi sono i dipendenti, prima di tutto, come pure gli stessi clienti, sempre in primo piano, sempre tenuti in considerazione. Possiamo dire che un’azienda è come un organismo vivente. Per stare bene, ci deve essere interconnessione e si deve creare un contesto sostenibile. Così, quando una impresa sta bene, sta bene anche il territorio, l’ambiente, la comunità locale e la società tutta.

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on c’è solo la logica del profitto fine a se stesso. Non può esserci. Questa apparteneva al passato, anche se vi sono state imprese illuminate che hanno saputo anticipare i tempi. Una realtà produttiva oggi si muove con dinamiche sostenibili che non possono in nessun caso prescindere dal contesto in cui opera e agisce. Non c’è più soltanto una visione ridotta alla sfera puramente economica. L’economia ha la sua importanza e centralità, ma non è l’unica chiave di lettura. Ci vuole altro. Ci vuole una visione che possiamo definire sostenibile e responsabile. E tutto ciò rientra in una logica incontrovertibile: più un’azienda è economicamente sana, più i benefici che ne scaturiscono rendono tale azienda florida e generosa. Il successo è sempre il frutto di una serie di combinazioni che rendono l’azienda un luogo sociale. Se si ha a cuore il rispetto delle persone, se si parte dal principio che il sostegno alla comunità locale e la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali debbano essere concepite in un’ottica di crescita ed evoluzione sostenibili, di trasparenza e qualità, allora tutti questi valori si tradurranno in una visione più virtuosa. Secondo questa logica, una impresa che

Chiara Coricelli

si impegna nel cercare di migliorare il tessuto in cui opera contribuisce senza dubbio a migliorare la società e l’ambiente in cui opera. La Pietro Coricelli Spa casa olearia con sede a Spoleto, dove è stata fondata nel 1939 - crede molto in questa visione improntata a una scelta di responsabilità sociale. Un esempio? “In tema di welfare aziendale - chiarisce l’ad Chiara Coricelli - l’azienda si impegna a garantire il benessere dei propri dipendenti e a creare un ambiente di lavoro positivo. Da qui prendono forma tutti i progetti pensati per diffondere buone pratiche, creare valore all’interno del proprio settore di riferimento, sostenere associazioni, Enti, Onlus”. Ogni azione ha così il suo corrispondente impatto sulla società. “Nel 2019 è stata creata la nursery aziendale, in modo da conciliare il momento della maternità con la vita lavorativa. È partito di conseguenza il progetto di lavoro flessibile. Nel 2020 è stato riconosciuto ai dipendenti un premio di produzione per gli sforzi e i sacrifici affrontati in piena pandemia, consentendo all’azienda di proseguire la propria attività produttiva e l’approvvigionamento dei prodotti sul territorio nazionale e all’estero”. Responsabilità significa anche facilitare, con minimi gesti, quel che non è


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affatto da ritenere scontato. “I parcheggi rosa, riservati alle donne in attesa, o alle neo mamme, hanno permesso di ridurre il percorso pedonale, consentendo un accesso facile agli uffici. Sono piccoli gesti, ma importanti. È un fatto di sensibilità”. Poi, nell’ottica della responsabilità, c’è anche la volontà di garantire la massima trasparenza e qualità ai consumatori. “Anche in questo caso, si tratta di passi decisivi, perché tali scelte hanno portato l’azienda a intraprendere nel 2019 un percorso di innovazione e sostenibilità che ha dato luogo a una prima linea di prodotti tracciati di filiera, sotto il nome di Casa Coricelli. Perché, appunto, chi acquista i nostri oli, e ne fruisce, si senta uno di casa”. Questa linea commerciale racconta in particolare il viaggio dell’olio Coricelli dal campo, dove vengono coltivate e raccolte le olive fino allo scaffale dove si ritrova il frutto di un impegno seguito passo dopo passo. “Grazie al QR Code posto sulle etichette delle bottiglie, il consumatore può scoprire dove sono state colte e frante le olive, nonché sapere l’anno della campagna olearia e i dettagli della qualità certificata. Aver puntato sulla tecnologia blockchain di IBM Food Trust è un segno di distinzione, perché è possibile tracciare l’olio extra vergine di oliva che si sta utilizzando in cucina ed essere consapevoli dell’ingrediente che si sta utilizzando”. Ed effettivamente si sa tutto, potendo consultare i certificati digitali delle analisi chimico-fisiche e dei riscontri del panel test interno ed esterno all’azienda, nel principio della massima trasparenza e tutela. “Responsabilità sociale significa anche andare oltre all’olio, sostenendo per esempio la propria comunità locale, mostrando attenzione e sostegno verso casi concreti. Durante la pandemia Covid-19 - precisa Chiara Coricelli l’azienda ha donato tre ventilatori polmonari per la rianimazione all’ospedale San Matteo degli infermi di Spoleto. A sostegno della popolazione più colpita dall’emergenza sociale scatenata dalla crisi sanitaria e economica, è stata supportata la Caritas Diocesana locale con donazioni di prodotti alimentari di prima necessità, oltre all’olio anche con pasta e sughi. La collaborazione con il terzo settore in verità ha origini lontane, perché sono state sostenute diverse Onlus a livello nazionale come il Banco Alimentare, con cui la Pietro Coricelli collabora da oltre dieci anni, o la Fondazione Telethon”. Responsabilità sociale significa anche costante attenzione per l’ambiente. Impegnarsi a diffondere buone pratiche attraverso il progetto Plastic Free 2022, è un modo concreto per giungere all’eliminazione delle materie plastiche dagli imballi ambientali, il che comporta il massimo rispetto per il pianeta Terra e la necessità di agire per ridurre il più possibile l’impatto energetico. “Tutto può sembrare come qualcosa di già acquisito, invece non lo è, perché ogni passo in avanti implica investimenti, progetti, pianificazioni. È una questione di sensibilità. Occorre compiere i passi necessari affinché sia percepito in tutta la sua evidenza tale valore. E l’impegno si concretizza ogni volta in nuove iniziative, come quella che ha visto la Pietro Coricelli SpA firmare un contratto di filiera triennale a favore dell’olio made in Italy, per un quantitativo di 2 milioni di chili, con le tre or-

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ganizzazioni di produttori Pugliaolive, Aipo Puglia e Olearia Appo, aderenti a Unaprol. Obiettivo dell’intesa, sancita nella sede di Coldiretti Puglia in occasione della giornata mondiale degli ulivi del 26 novembre 2021, è di valorizzare e tutelare l’olio extra vergine di oliva italiano di qualità, e con esso il lavoro degli olivicoltori pugliesi, garantendo così stabilità e sostenibilità economica già a partire dalla olivagione 2021 e per i prossimi tre anni. “L’olivicoltura italiana - ha sostenuto Chiara Coricelli - deve riguadagnare competitività. Per questo serve creare interconnessione e integrazione tra industria e agricoltura, ed è necessario lavorare insieme per rispondere in modo adeguato alle moderne esigenze dei consumatori in termini non solo di qualità ma anche trasparenza, valorizzazione e salvaguardia delle risorse naturali”. La presenza del marchio “Firmato dagli agricoltori italiani” permetterà di identificare i prodotti commercializzati sul mercato in virtù di questo accordo di filiera e rappresenta una garanzia per il consumatore sia per la tracciabilità del prodotto, quale 100% italiano, sia per l’adeguata remunerazione riconosciuta agli olivicoltori della materia prima fornita.


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UNA NUOVA VISIONE IMPRENDITORIALE

UNA SENSIBILITÀ NUOVA NEL MONDO DELL’OLIO I Coricelli amano scherzosamente definirsi “una famiglia sott’olio”. D’altronde, 83 anni di presenza sul mercato sono 83 anni. Non è poco. Il tempo scorre e l’esperienza cresce, si accumula e si consolida. E ora il futuro, attraverso una sua costante rilettura, si apre a sempre nuovi scenari

L’

azienda Pietro Coricelli, fondata nel 1939, ha acquisito nel tempo un knowhow unico, che si è esteso anche agli oli gastronomici. “La competenza in fatto di grande selector delle migliori materie prime in Italia e nel mondo sono il nostro tratto distintivo”, ammette Chiara Coricelli. Con lei, la guida l’azienda ha intrapreso una svolta senza precedenti, apportando un tocco femminile fondata su valori come comunicazione, empatia, vision, maturità, prospettiva. “Sono queste - ammette - le cinque migliori qualità delle donne alla guida di una azienda, cui è giusto aggiungere determinazione e creatività, indispensabili a sviluppare progetti e nuovi mercati”. Da quando è stato sviluppato il progetto di tracciabilità di filiera “Casa Coricelli”, un sistema certificato ISO 22005, fondato sulla massima trasparenza verso i consumatori, si è aperta una strada nuova. “L’obiettivo è trasmettere ai nostri clienti i principi di una corretta cultura dell’olio”, ha dichiarato l’ad della società. È un processo complesso, che richiede tempo, ma che si sviluppa giorno dopo giorno. “Per far questo è necessario assumere impegni concreti. Collaboriamo con frantoi accura-

tamente selezionati che incontrano gli standard di qualità richiesti e certificati da DNV, e questo ci assicura l’utilizzo delle migliori materie prime che danno vita a oli di alta qualità chimico–fisica e organolettica”. Dietro a tale impegno c’è dunque un passato ben strutturato e uno sguardo continuamente aperto alle dinamiche future. Tenendo comunque presente che ancor prima di essere una grande realtà dell’industria olearia, la Pietro Coricelli è anche un’azienda produttrice in proprio. L’esordio sulla scena avvenne con l’attività di molitura, con il frantoio aziendale, quindi in veste di grossista, in modo da riservare ai clienti una gamma di prodotti più vasta insieme a una maggiore possibilità di scelta. Vi è pure da evidenziare in agricoltura, con una proprietà olivicola strutturata in parte come coltivazione tradizionale, con l’oliveto Barbarossa, 10 ettari di olivi Moraiolo, Leccino e Frantoio, e in parte con un oliveto di 100 ettari con impianti ad alta densità, composti da ben 130 mila alberi. Il frantoio dei Coricelli, in particolare, è certificato per la produzione di olio Dop Umbria, fascia Assisi-Spoleto, e si avvale di sistemi di frangitura moderni, con una capacità operativa di 60 tonnellate di olive molite


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FATTURATO 2020 PER MERCATO IN MLN €

48% ITALIA

VOLUMI (LT)

FATTURATO (€)

ITALIA 18.000.000 60.395.520

125.8

EXPORT 20.700.000

65.428.480

38.700.000 125.824.000

52% EXPORT FATTURATO 2020 PER PRODOTTO

6%

5%

9%

VINACCIOLO SANSA OLIVA

13%

100

67%

OPP *altri prodotti del portfolio EVO

al giorno. Vi è poi la presenza in azienda di 128 serbatoi, dalla capacità di stoccaggio massima di 12 milioni di litri, e di 7 linee produttive con capacità produttiva di 154 milioni di litri annui. Tutto questo si traduce in un ricco portfolio di prodotti, a partire dal extra vergine Dop Umbria Casa Coricelli Riserva del Presidente alla linea Casa Coricelli che si sviluppa nel 100% Italiano, nel Biologico e nel

Fruttato Gran Classe, quindi a seguire la linea dei Classici, che si compone di tre distinte referenze di extra vergine (Il Classico, disponibile anche nella versione spray, il Colto e il 100% Italiano Pietro Coricelli) e una di olio di oliva (il CuociOliva); c’è poi la linea degli Oli Aromatizzati (una vasta gamma) e una di oli Speciali e funzionali, da quello di vinacciolo a quello di riso, dal ViviAmo Essenza di

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Benessere (blend di oli vegetali, misto semi e oliva) al FriggiAmo, un olio di girasole ad alto oleico per le fritture; e, molto originale, la linea Ethnos, di oli di semi nobili, ovvero oli di sesamo, noce, lino, canapa, avocado, argan, zucca, chia e cocco. Insomma, la gamma dei prodotti è quanto mai vasta, infatti ve ne sono altri, ma tutto ciò lo si evidenzia per far comprendere come sia significativa e ampia la ricchezza dell’offerta. Una impresa olearia oggi è chiamata a ricoprire un ruolo ispirato a dinamicità, e per far questo occorre avere una visione. “La carta vincente – tiene a precisare Chiara Coricelli - non è l’idea geniale in grado di sbaragliare la concorrenza, ma il valore innovativo dato a qualcosa che già esiste, e che va interpretato in forma diversa”. Se c’è un motivo di orgoglio in tutto ciò, è che come afferma l’ad di Pietro Coricelli - è che “questo le donne lo sanno fare bene. La capacità di toccare tasti e sviluppare temi ancora lontani dal mondo dell’olio fa sempre la differenza”. Il successo, evidentemente, è fatto da tanti fattori. È quello che Chiara definisce “cento sfumature di leadership rosa”, ovvero (elenchiamo solo alcune voci): visione strategica, sensibilità, capacità di adattamento, intuito, visione a lungo termine, attenzione alla qualità della vita e del lavoro, consapevolezza organizzativa, conciliazione razionale ed emozionale, definizione degli obiettivi, lavoro di squadra, creatività, mediazione. E si potrebbe continuare.

www.coricelli.com



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