VARIATI
«La situazione è seria, chiarezza sui dati» O ZURZAN
Ilsottosegretario Variatichiede spiegazioni sulle terapie intensive IlPd Veneto intanto ha scritto algoverno per sollecitare azioni
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LA POLEMICA.L'andamento preoccupante dell'epidemia in Veneto ha acceso il dibattito sulla necessità di intervenire con nuove restrizioni
«Situazione seria,chiarezza sui dati» Alessia Zorzan VICENZA «Lasituazione in Veneto decisamente grave, anche per quanto riguarda la provincia di Vicenza». E su questo sono tutti d'accordo, Ma a chi. spetta intervenire? Il dibattitoin questi giorni è stato vivace e non semprelineare. Il governatore Luca Zaia, prima eli. annunciarela propria ordinanza,ha sollecitato il governo;tre giornifa Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in consiglio regionale, ha incalzato Zaia, invitandolo ad assumersi le proprie responsabilità. Mercoledì il Pd Veneto ha scritto una lettera a quattro sottosegretari chiedendo al governo «un intervento con misure restrittive». Restrizioni che in realtà sono ormai alle porte, sia sul piano
/L Senza parametri realistici l algoritmo rischia di essere falsato ACHILLE VARIATI SOTOSEzRLTARIOALL'INTERNp
nazionale che regionale. Quel che resta, però, è il dibattito sui numeri,in particolare delle terapie intensive, che contribuiscono a determinare il colore della regione. Sul punto interviene direttamente Achille Variati, sottosegretario del ministero dell'interno,ex sindaco di Vicenza. Il presidente Luca Zaia, dice, «chiarisca in modo inequivocabile quanti sono i posti letto di terapia intensiva reali,cioè attrezzati epresidiati da personale medico e sanitario. Quelli che, in altre parole, potrebbero essere utilizzati anche domani, non quelli attivatili sulla carta, ma di fatto privi di personale». «Se il Veneto dichiara di avere la possibilità di mille posti di terapia intensiva aggiunge - è giusto che anche
Roma sappia con esattezza se quei mille sono teorici o reali, Questioni così importanti avrebbero bisogno della massima trasparenza». Nonostante i dubbi, nessuno da Roma ha previsto verifiche d'impero. «Il governo- chiarisce Variati -inunaleale collaborrzionetra Regioni e Stato ha prese per buoni i dati che le. Regioni trasmettono. Cosa puòfare, mandare gli ispettori? A quel punto però si va verso il conflitto. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità». Numeri da cui dipendono, secondo il sottosegretario,le restrizioni adottate Co si potrebbe dire non adottate) finora. «I parametri che stabiliscono le fasce delle regioni sono vari - sottolinea il sottosegretario - come l'indice Rt,il tracciamen-
to dei positivi e il rapporto delle terapie domiciliasi. Ma devono essere chiari, altrimenti il risultato di quel famoso algoritmo rischia di esserefalsato ». Di certo,in queste ultime ore, non è mancata la confusione su chi dovesse intervenire con eventuali provvedimenti leggi restrizioni - invocati a più livelli. «Se il Veneto è rimasto giallo - replica Variati - è perché gli indicatori che arrivano dalla Regione lo hanno tenuto in quella fascia. In ogni caso entro domani(oggi per chi legge, ndr) verranno analizzati gli ultimi dati e vedremo,perché non è escluso che il Ven eto passi in zona arancione». Quel che serve,chiude Variati, dicendosi «un po'deluso», sono dati «realistici».•