PAL ZILERI
Forali chiuderà la storicafabbrica di Quinto Vicentino 250 postia rischio 4 PAG15 L'ANNUNCIO CHOC. I vertici incontrano i sindacati:«Possibile una cassa integrazione di un anno».Dura la reazione:stato di agitazione e sciopero
Foralichiuderàlafabbricaa Quinto Decisa la"cessata attività"delramo d'azienda mentrela proprietà delQatartienein vita PalZileri Neiprossimimesisono arischio 250 dipendenti Piero Erte È un colpo al cuore del Vicentino. La Pal Zileri, da sei anni come noto in mano al fondo Mayhoola del Qatar, ha deciso di chiudere lo stabilimento produttivo Forali di Quinto Vicentino, che dà lavoro a circa 300 persone, di cui 250 impegnate nella parte produttiva e purtroppo sono quelle che rischiano di restare senza lavoro nei prossimi mesi. La decisione è stata comunicata ieri dall'azienda ai sindacati, che hanno avuto un'immediata reazione chiamando i dipendenti «subito in assemblea straordinaria e successivamente proclamando lo stato di agitazione con uno sciopero immediato.Vogliamo dare un segnale all'azienda- dicono in un comunicato congiunto DanieleZambon di Femca Cisl e Giuliano Ezzelini Storti di Filctem Cgil - che siamo disponibili al confronto per ricercare soluzioni per la salvaguardia dell'occupazione togliendo dal tavolo íl tenia della chiusura dell'azienda». L'azienda però ha già fatto capire che ritiene di proporre la soluzione meno dolorosa, perché fa riferimento a possibilità indicate dalla legge che scade al 31 dicembre e che richiedono l'accordo del Ministero dellas'oro,della Regione,e appurilei sindacati stessi. Ma è il momento della legittima reazione dei dipendenti.
LA POSIZIONE DI PALZILERL A vedere aritroso i conti di"Forali Confezioni" evidenziat dai bilanci che sono pubblici ci si rende conto della china che la storica azienda - che per tanto tempo ha legato la sua vita anche al Vicenza calcio e al tifo biancorosso - sta percorrendo da. anni, Tanto che dai 900 dipendenti del 2014,è ora a circa 400,in una lunga storia di ricorso ad ammortizzatori sociali. Nel 2015 il bilancio aveva un fatturato di 95 milioni, ma con un deficit di 22 milioni. Negli anni seguenti i bilanci si sono via via chiusi con deficit di 36 milioni, 24 milioni, 25 milioni nel 2018(quel periodo vide anche una ristrutturazione aziendale). E infine il 2019 un altro deficit di 21 milioni, solo che a quel punto il fatturato di tutto l'anno era sceso a 31 milioni.Tutti i deficitsono stati coperti dall'azionista Mayhoola, che quindi oltre ai soldi per l'acquisto di Pal Zileri ha messo negli anni in azienda altri 120-130 milioni, senza alcun guadagno. E adesso dovrà coprire anche il sicuro deficit del bilancio 2020. Su tutto questo, proprio mentre si intravedevano piccoli segnali di possibili tilanci dei conti,è piombatal'era del Covid e del lockdown, tanto che pare che l'amministratore delegato Marco Sanavia abbia usato con i sindacati l'immagine così tristemente nota in questi giorni di un virus che ha attaccato un"corpo"che purtroppo sof-
friva già di altre malattie. LA STRATEGIA DECISA.Il quadro generale, fa notare l'azienda,è che ovunque il mercato della moda di alta gamnaa maschile è in crisi: giacche e vestiti eleganti sono sempre meno acquistati, in un'epoca in cui si lavora molto da casa e le occasioni di eventi importanti si sono praticamente azzerate. Già altri marchifamosi hanno dovuto prendere decisioni drastiche,e Pal Zileri si è trovata di fronte alla prospettiva di un calo del 15% di fatturato che mette lo stabilimento produttivo di Quinto «.in eccesso di capacità produttiva di quasi dueterzi». Un colpo al cuore, Che le cose non andassero bene, del resto, risulta anche dal fatto che Forali rivela di aver già avviato da qualche tempo la ricerca di un acquirente per lo stabilimento di Quinto, con «contatti già avviati con importanti brand nazionali e internazionali», che però «richiedono ulteriore tempo per concretizzarsi». E l'azionista del Qatar ha detto stop: non coprirà il deficit di altribilanci. Quindi,anche con l'aiuto di advisor di primo piano, è stata elaborata la strategia proposta ieri ai sindacati: non si vuole chiudere Pal Zileri, che come marchio resta e quindi potrebbe salvare anche il posto dilavoro ad alcune decine di persone a Quinto,oltre a chi lavora nei negozi, Ma lo stabilimento finirà di lavorare via via che si esauriscono gli ordini
ricevuti. Solo che se si attende che il lavoro finisca e basta, si rischiano di perdere aiuti pubblici che oggi sono accessibili.Si vuole quindi attivare la procedura di 'cessazione attività" del ramo produttivo di Quinto:se si firma un accordo con Ministero, Regione e sindacati, si potrà attivare con fondi pubblici una cassaintegrazione straordinaria.di 12 mesi peri dipendenti, per poi cercare di coinvolgerli anche nelle politiche attive della Regione per il reinseaim.ento lavorativo. LE REAZIONI.Il sindacato, come detto, parla di «scelta`rive» e chiede di vagliare altre soluzioni per salvaguardare i posti di lavoro: «Abbiamo già contattato l'unità di crisi della Regione». Il sindaco di Quinto,Renzo Segato,preoccupatissimo, ricorda che si vuole chiudere «una realtà imprenditoriale cheha50 anni di storia e ha dato tanto e altrettanto ricevuto dal nostro territorio. Saremo da subito presenti e attivi nelle varie realtà istituzionali». Il capogruppo del Pd in Regione, Giacomo Possamai, sottolinea: «Non possono accettare passivamente una situazione del genere: Regione e Governo convochino la proprietà quanto priora per aprire un dialogo»,E la segretaria deva berica Chiara Luisetto: «Siamo afianco del. Comune e dei sindacati». La consigliera regionale verde Cristina Guarda: «La Regione stia al fian! co dei lavoratori».