«Zaia: che errore abolire l'addizionale Irpef Pd-Cgil: subito una tassa sui redditi più alti»

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TASSE REGIONALI

Il dem Possamai:«Equo chiedere di più a chi ha molto per aiutare chi esce a pezzi dalla crisi»

Addizionale Irpef Zaia ammette «Che errore averla abolita» Zaia si mangiale mani per aver abolito l'addizionale Irpef che ora avrebbe consentito ristori./PAG I NA 7

LA QUESTIONE FISCALE TORNA IN PRIMO PIANO

LucaZaia,il governatore veneto

Zaia:che errore abolire l'addizionale Irpef Pd-Cgil:subito una tassa sui redditi più alti Il governatore: lasciare 12 miliardi in tasca ai veneti ci ha privato di un budget per gli aiuti, ma la memoria umana è breve... Filippo Tosatto / VENEZIA L'outing che non t'aspetti, innescato da una domanda riguardante la possibilità di destinare risorse regionali al ristoro delle imprese penalizzate dalle restrizioni in tempi di Covid. «Forse abbiamo commesso il più grande errore della storia»,le parole diLuca Zaia «da dieci anni a questa parte noi evitiamo di tassare i veneti, abbiamo lasciato nelle loro tasche almeno 12 miliardi e ora ci dicono che altrove erogano finanziamenti, dimenticando che si tratta di Regioni che applicano tuttora l'addizionale Irpef. A me sembra un valore l'aver evitato di aggravare il carico tributario ma effettivamente la memoria umana è breve...Se avessimo agito diversamente forse oggi avremmo un budget da reinvestire secondo un'azione mutualistica. Tuttavia, abbiamo compiuto una scelta diversa». MNUNCIADECISADAGALANNEL2009

Il riferimento del governatore corre alla cancellazione dell'imposta aggiuntiva regionale sull'Irpef decisa da Giancarlo Galan nel 2009(il penultimo anno del suo mandato) e ribadita — dopo il veto diForza Italia all'ipotesi di reintroduzione ventilata dalla Lega

—nelle legislature successive. La gabella si calcola sulla base imponibile costituita dal reddito complessivo al netto degli oneri deducibili secondo un'aliquota compresa tra l'1,23% e il 3,33%. La sua rinuncia — contestata fin dall'inizio dall'opposizione di sinistra — abbinata al mancato ricorso aisuper ticket nella sanità, comporta un minore gettito fiscale annuo vicino a 1,2 miliardi di euro.

scia indietro gli ultimi. Se veramente vogliamo aiutare chi è in difficoltà, Zaia si assuma la responsabilità dell'introduzione di un'addizionale Irpef sui redditi più elevati, anche nella forma di una tantum, una tassa discopo,per chiedere a chi ha molto di più,di aiutare chi sta uscendo a pezzi dalla crisi. Ameno che tra due settimane non abbia cambiato idea, come capita molto spesso... ».

L'INVITO A CORREGGERE LA MANOVRA

FERRAR':SI PAGHI OLTRE 165 MILA EURO

Ripensamenti all'orizzonte? «Meglio tardi che mai. Dopo anni,il presidente Zaia abbandona la retorica del Veneto Tax Free e recita il mea culpa. Per fortuna ha subito l'occasione per rimediare: lo aspettiamo in consiglio durante la seduta di bilancio», è il commento di Giacomo Possamai, il capogruppo del Pd a Palazzo Ferro Fini, convinto che «se oggi altre Regioni hanno la possibilità di intervenire con ristori nei confronti di chi è in difficoltà a causa della pandemia e noi siamo disarmati,non è per colpa del destino cinico e baro.La responsabilità è di chi,per consenso politico, ha sempre detto che non avrebbe introdotto tasse sui redditi alti, rivendicando un modello che, di fatto, la-

Analoga la valutazione della Cgil: «L'emergenza sanitaria e la crisi economica, che ne è conseguita,dimostrano in cosa si traduca lo slogan "Tax Free". Significa lasciare sole le persone e le aziende in difficoltà, che possono contare soltanto sui fondi stanziati dal Governo nazionale senza ricevere adeguato sostegno da parte dell'istituzione regionale, come invece succede in altri territori», afferma il segretario generale Christian Ferrari. «Oggi il presidente Zaia ha pronunciato parole di verità in tal senso, ricordando come le casse siano vuote di diversi miliardi di euro per la decisione deliberata di tagliare a tutti l'addizionale Irpef, a prescindere dal reddito. Questo ha un'inevitabile conseguenza: far stare me-

glio chi ha di più e disarmare l'intervento pubblico a favore di chi ha più bisogno, aumentando sostanzialmente le diseguaglianze sociali. Un grave errore al quale è necessario porre immediatamente rimedio». LA RIVENDICAZIONE DI VILLANOVA

La proposta delsindacato rosso? «Non chiediamo ovviamente di applicare l'addizionale Irpef a tutti, ma a partire da una soglia di reddito superiore ai 65 mila euro annuali e in modo progressivo. Si recupererebberofondi preziosi ad affrontare meglio la pandemia,che durerà ancora molti mesi,e a rilanciare gli investimenti utili a far ripartire il nostro tessuto produttivo. E il momento della solidarietà e non del "meno tasse per tutti", che poi vuol dire più soldi per pochi e meno servizi e opportunità per la grande maggioranza». Il vento, tuttavia, non sembra spirare in favore di un inasprimento fiscale: non più tardi diieri sera,intervenendo all'assemblea regionale,lo speaker di maggioranza Alberto Villanova ha rivendicato con orgoglio al Veneto «la più bassa pressione tributaria pro-capitein Italia» abbinata «a contiin ordine e solerzia nell'affrontare l'emergenzain atto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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