«Infermieri introvabili? In 5.248 per 190 posti: ora bisogna assumerli»

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«Infermieri introvabili? In 5.248 per 190 posti ora bisogna assumerli» II Pd chiede alla Regione di aumentare i posti a concorso l'app Zero Covid rischia di dare altro lavoro ai dottori» VENEZIA

Il ministro Speranza ha stanziato 230 milioni di euro perché il Veneto assuma 4.445 tra medici e infermieri negli ospedali e assistenti sociali per le cure domiciliari legate all'emergenza Covid. Per potenziare le rianimazioni, le malattie infettive ele pneumologie in questi mesi la Regione ha già effettuato 2.200 assunzioni: «Di più non è stato possibile perché sul mercato non sitrovano né mediciné infermieri», ha spiegato l'assessore Manuela Lanzarin. Chi non si rassegna a questa risposta è Anna Maria Bigon (Pd) vicepresidente della commissione sanità, che rilancia. «Gli infermieri ci sono,basta assumerli.I numeri per il concorso di Azienda Zero parlano chiaro: a fronte di 190 posti disponibili sono state ammesse alle

graduatorie ben 5.248 persone. La Regione riveda i suoi piani, si potrebbe colmare in buona parte l'emergenza che c'è negli ospedali e nelle case di riposo. Come avevano già denunciato i sindacati in tempi non sospetti, 190 assunzioni non solo erano poche rispetto al reale fabbisogno ma anche per il numero dei partecipanti: ne avevano stimati 3mila e invece se ne sono presentati oltre 5 mila», spiega la Bigon.Che poi sposta l'obiettivo sulla carenza di medici.«Troppi specialisti vanno all'estero o in altre regioni. Ben vengano i mille posti letto in terapia intensiva, ma se manca il personale rischiano di essere inutili», conclude la consigliera regionale Pd. La questione è tutt'altro che facile da risolvere: bisogna aumentare su scala nazionale i posti di laurea in medicina e quelli delle scuole di specializ-

zazione, dopo il giro di vite con il numero chiuso deciso dal Miur. In vent'anni si è capovolta la situazione e i laureati non riescono a coprire il turn over dei pensionati. Altro fronte di polemica tra Pd e Zaia:la app per smartphone di biosorveglianza 'Zero Covid Veneto', che arriva dopo i ritardi della messa in esercizio di Immuni: le Usl non avevano caricato i dati dei positivi Covid. Ora tutto fila liscio. «Siamo assolutamente favorevoli a strumentiinnovativi che possano aiutare ad affrontare l'emergenza,alleggerendo illavoro degli operatori sanitari e tutelando i cittadini. Ma deve esserci trasparenza a 360 gradi, soprattutto se per realizzarli vengono utilizzati i soldi delle donazioni dei veneti», affermano in coro i consiglieri regionali delPd Vanessa Camani,Anna Maria Bigon, Giacomo Possamai e

Francesca Zottis che ieri, durante la seduta della Prima commissione,si sono astenuti sull'app 'Zero Covid Veneto' che domani approda in consiglio regionale. «Non abbiamo alcuna preclusione, vogliamo capire. E nostro dovere dare garanzie sulla qualità di questi strumentie al momento non ne abbiamo a sufficienza. Oltre ai problemi di privacy, non è chiara la funzionalità dell'app. Il rischio è che vada ad appesantire il lavoro di medicie operatori sanitari.Tra visite in ambulatorio, vaccini e tamponi, dovranno trovare il tempo per rispondere alle segnalazioni degli utenti alle prese con un sintomo.Per questo sarebbe stato fondamentale ascoltarli tutti, visto che saranno poi materialmente coinvolti nell'uso e troviamo grave il rifiuto della Regione». ALB.SAL. mmomm NE RISERVATA

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Medici e infermieri dell'Usi4Impegnati per i prelievi deitamponi rapidi


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