«Tre medici in pensione, è emergenza»

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34 Provincia

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 22 Novembre 2020

OVEST-VALDAGNO

MONTECCHIO

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RECOARO. L’allarme del capogruppo del Pd in consiglio regionale sull’assistenza primaria per le famiglie entro fine anno

«Tremediciinpensione,èemergenza» Possamai:«Nerestaunosolo Tempiincertiperisostituti» Cunegato:«Siamoallavoro conl’Ulssperunasoluzione» Luigi Cristina

«Emergenza medici di famiglia a Recoaro». A lanciare l’allarme è Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in consiglio regionale che auspica un intervento rapido da

parte di Ulss e Regione dato che «tre dei quattro medici di famiglia della cittadina andranno in pensione il 31 dicembre e non sappiamo ancora quando e da chi saranno sostituiti. Una situazione che rischia di essere pesante in un territorio montano, con una popolazione anziana e nel pieno di una pandemia. Non possiamo permettere che grande parte di una comunità resti priva di un servizio fondamentale, a maggior

ragione in questo periodo». Il sindaco di Recoaro Armando Cunegato assicura di «essere costantemente al lavoro con il direttore generale dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi per trovare una soluzione». Per quanto riguarda la presa di posizione di Possamai dice: «Mi auguro possa servire in quest’ottica». Il consigliere Pd allarga poi il discorso: «L’emergenza è diventata strutturale vista la carenza cronica di medici di

base. È indispensabile finanziare ulteriormente le borse di studio per i medici di medicina generale, aumentandone il numero: le 118 previste in Veneto per il triennio 2019-2022 non bastano. La pandemia ci ha dimostrato quanto sia fondamentale la medicina di territorio e la sua funzione di presidio». Altro tema è quello dell’indennità aggiuntiva per chi presta servizio in territori periferici: «È evidente che lavorare in

una grande città o comunque in un centro urbano non è la stessa cosa che farlo in un piccolo comune di montagna. Buona parte del territorio vicentino si trova in quest’ultima situazione, dall'Altopiano di Asiago alla Val Brenta, dalla Val d'Astico a parte della Valle dell’Agno. Uno dei primi motivi di spopolamento dei territori montani è proprio legato alla mancanza dei servizi essenziali». • © RIPRODUZIONERISERVATA

ARZIGNANO. Ladonnaaveva convinto lavittima adarlesoldiin contanti eacomprarle un’auto

Glispilla 50 milaeuro Inflittidueannie mezzo

VALDAGNO. Dibattitosull’area diviaCapitello

Una38ennesi èfinta innamorata diun operaioinvalido circuendolo

4.400 euro. Nell’agosto di un anno fa, dopo essere stata arrestata, la donna aveva smentito la ricostruzione dell’accusa sostenendo che l’operaio le aveva fornito la disponibilità del denaro in modo spontaneo. Il giudice per le indagini preliminari aveva a quel punto inviato il fascicolo al pubblico ministero, ma la Lauricella era rimasta ai domiciliari.

Matteo Bernardini

PROCESSOE CONDANNA. L’al-

Ha circuito un operaio 39enne di Arzignano spillandogli, tra marzo 2018 e aprile dello scorso anno, circa 50 mila euro. Il giudice per l’udienza preliminare Matteo Mantovani, l’altro giorno, ha condannato Genny Lauricella, 38 anni, residente a Dueville, a due anni e mezzo di carcere. L’imputata, difesa dall’avvocato Anna Sambugaro, aveva chiesto di essere processata con il rito abbreviato. Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Arzignano, erano state coordinate dal pubblico ministero Gianni Pipeschi. LE ACCUSE. Spacciandosi per

la fidanzata della vittima, invalido al 46 per cento e affetto anche da un deficit intellettivo, fra il 3 e il 13 marzo del 2018, la Lauricella aveva prelevato a suo nome la somma di 10.500 euro dopo che sul conto corrente dell’operaio erano stati accreditati più di 17 mila euro a seguito di una richiesta di finanziamento di oltre 23 mila euro per non meglio precisate “spese ma-

Ilprocesso si è chiuso l’altro giornodavanti algupdeltribunale di Vicenza

trimoniali”. Sempre il 13 marzo di due anni fa, e sempre a nome del 39enne, la Lauricella ha inoltre prelevato e successivamente girato a un parente altri 6 mila euro. Ma secondo le indagini, che hanno trovato riscontro in sede processuale, la 38enne non si è limitata a spillare somme di denaro ma è pure passata ad acquisti piuttosto “impegnativi”, come un’Alfa Romeo Giulitetta. Per comperare l’auto, poi subito rivenduta, la Lauricella aveva fatto sotto-

Ilpm GianniPipeschi

scrivere all’operaio un finanziamento di quasi 18 mial euro. E non solo perché poi la donna ha anche venduto la macchina della parte offesa, una Fiat Punto, incassando poco più di mille euro. Infine la Lauricella, così come aveva ricostruito la procura, aveva ricaricato le sue carte Postepay, grazie ai soldi spillati all’operaio, fino a raggiungere la somma di 6.500 euro. Quindi gli addebiti, finiti sul conto della parte offesa, per una somma complessiva di

TRISSINO. Nelgiro didue minuti avrebbeprovocatodue schianti

Causaundoppioincidente Feritigravi,vaa processo Nel giro di meno di due minuti avrebbe provocato due incidenti stradali, entrambi con feriti di una certa gravità. Per questo la procura lo ha citato a giudizio, accusandolo di una doppia ipotesi di lesioni colpose gravi. Dovrà presentarsi in aula fra qualche settimana Andrea Serradura, 32 anni, residente a Cassola. L’imputato, difeso dall’avv. Magaraggia, dovrà rispondere di episodi avvenuti a Trissino il 15 settembre di tre anni fa. Quel po-

ds: admvi

meriggio, Serradura era al volante di una Hiunday Matiz e stava percorrendo la provinciale 246 in direzione di Valdagno. Giunto all’altezza della rotatoria con il leone, non si sarebbe avvenuto del motorino Aprilia che viaggiava nella stessa direzione e, stringendo troppo la manovra, lo avrebbe urtato facendo cadere a terra il cittadino indiano Harinder Singh, 18 anni, residente a Brogliano. Il giovane era rimasto ferito; era stato successivamente soccorso e

Unincidentestradale. ARCHIVIO

Entrofine annotre dei4 medicidi famigliaandranno in pensione

tro giorno il caso è dunque finito davanti al giudice per l’udienza preliminare, Matteo Mantovani, che al termine della camera di consiglio ha dichiarato la 38enne responsabile del reato a lei ascritto, ovvero di avere raggirato l’operaio di Valdagno portandogli via la somma ricostruita dalla procura in fase di indagini, condannandola a due e mezzo di reclusione. Il gup ha inoltre ordinato la restituzione delle carte di credito delle vittima nonché il dissequestro del suo conto corrente che era stato congelato nel corso dell’inchiesta e della successiva fase processuale. Non è la prima volta che la Lauricella finiva nei guai per dei comportamenti relativi a presunte truffe. Nell’estate di due anni fa per esempio è stata rinviata a giudizio assieme ad altre due persone con l’accusa di avere tratto in inganno uno scledense, facendolo credere di essere innamorata di lui, organizzando una truffa immobiliare che, secondo il pubblico ministero, aveva fruttato una somma di 70 mila euro. • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’areadi parcheggiolungovia CapitelloaNovale. CRISTINA

ParcheggiodiNovale IlComuneinterviene per chiudere le buche Fochesato:«Disagiquandopiove» Granello: «Manutenzione costante» Scambio di vedute piccato in Consiglio comunale sul parcheggio sterrato in via Capitello a Novale. Il consigliere di minoranza di “Burtini sindaco” Andrea Fochesato ha sottolineato che «l’area è usata in occasione di celebrazioni liturgiche nella vicina chiesa, per andare al cimitero e dopo ogni pioggia è impraticabile. Sarebbe opportuno procedere con asfaltatura o posa di betonelle». L’assessore ai lavori pubblici Federico Granello ha osservato che «il parcheggio non rientra nel progetto di asfaltature 2020. La zona viene manutentata periodicamente con l’apporto di stabilizzato per chiude-

re le buche che si formano con il passaggio dei mezzi. In zona sono presenti parcheggi asfaltati in prossimità del cimitero, in via San Paolo, in piazza Don Giovanni Bosco. Il parcheggio non è utilizzato per andare al cimitero perché su richiesta della parrocchia è stato aperto un parcheggio più grande in erba a ridosso dell’entrata sud mentre per le messe in caso si usa il parcheggio dell’oratorio e del campo da calcio». Fochesato comunque ha ribadito che «di recente è stato sistemato in malo modo, a questo punto era meglio lasciarlo con le buche». • L.CRI. © RIPRODUZIONERISERVATA

SAREGO. AncoradafissareilfuneralediMarchi trasportato in ospedale, dove era emerso che aveva subito una frattura ed altre contusioni, ed era stato giudicato guaribile in oltre 40 giorni. Serradura non si sarebbe avveduto subito dell’urto e avrebbe percorso qualche decina di metri verso Valdagno. Quindi, avrebbe accostato a destra e improvvisato poi un’inversione a U per tornare sul luogo dell’incidente, ma in questa maniera sarebbe andato a sbattere violentemente contro a Smart guidata da Anna Savegnago, 54 anni, di Valdagno, che viaggiava in direzione opposta. Anche l’automobilista rimase ferita e fu accompagnata in ospedale; guarì in due mesi per una frattura. • D.N. © RIPRODUZIONERISERVATA

Investimentomortale Dispostiaccertamenti Matteo Guarda

Sono stati disposti accertamenti sul corpo di Alessandro Marchi, 73 anni, investito mortalmente nella serata di mercoledì 18 novembre mentre stava rincasando e deceduto poche ore dopo, all’ospedale di Vicenza dove era arrivato in condizioni già molto critiche. Lo ha deciso l’autorità giudiziaria in seguito al terribile scontro avvenuto lungo via Monte Grappa, a Meledo, frazione di Sarego, a pochi metri dall’abitazione

Lavittima AlessandroMarchi

del pensionato, in via dell’Agricoltura. Il funerale potrà essere celebrato soltanto dopo che saranno state compiute queste verifiche. Alessandro Marchi, conosciuto come Sandro, viveva da solo, non era sposato e non aveva figli. In passato l’uomo aveva lavorato in alcune carrozzerie e verniciature della zona. In paese, è ricordato come persona dall’animo mite, affabile e volonterosa. In molti confermano che aveva collaborato come volontario per il gruppo Fanti. «Pur non essendo iscritto - ricorda l’ex presidente, Giovanni Battista Preatto - si faceva avanti per aiutarci in iniziative che erano utili per la comunità». • © RIPRODUZIONERISERVATA


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