Il PD delude: Possamai avanti su Luisetto

Page 1

10 Primo Piano

IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 22 Settembre 2020

IrisultatinelVicentino

L’affermazionedem in cittànon trovariscontro in Veneto

12,4

4.047

LAPERCENTUALERACCOLTA DALPD INPROVINCIA

LEPREFERENZE DAL CANDIDATO POSSAMAIA MEZZANOTTE

ILTRACOLLO. L’excapogruppo deminconsigliocomunale sembravafinoa tardaserafavorito nellaconquista diun posto aVenezia a scapitodella segretariaprovinciale

IlPddelude: Possamaiavanti suLuisetto Ilpartito siferma al12percento Analisi inVeneto,arriva finoal20incittà Variati:«L’arroganza diSalvini Senzatregua nonpaga,Zingaretti rafforzato» ladiaspora Roberta Labruna

In città brilla la stella di Giacomo Possamai. Se questo sarà sufficiente all’ex capogruppo del Partito democratico per diventare consigliere regionale, lo si saprà oggi. Perché le regionali, con il centrosinistra polverizzato, sono una partita che si decide in tutta la provincia ed a giocarsela per un posto a Venezia è anche Chiara Luisetto, segretaria vicentina dei dem (autosospesa). Che la gara vera fosse tra loro due non è affatto un mistero e la conferma c’è stata ieri. Lo spoglio va a rilento, Possamai è avanti, ma Luisetto lo tallona: alle 11 e mezzo di sera, per dire, le sezioni scrutinate sono solo 88 su 834 e i due sono divisi da una manciata di voti: 641 Possamai e 528 Luisetto. I dati ufficiosi che circolano dentro il partito però danno Possamai in netto vantaggio. L’unica cifra davvero sicura, appunto, è quella del capoluogo. Dove a mezzanotte 108 sezioni su 112 hanno chiuso i conteggi. E basta un colpo d’occhio per accorgersi che c’è una cifra che svetta: 4.047. Sono le preferenze di Possamai, che prende tre volte i voti di big del calibro di Roberto Ciambetti ed Elena Donazzan, per citare i più gettonati di Lega e Fratelli d’Italia. Per il resto, in provincia, è un testa a testa, con Luisetto e bisognerà vedere chi la spunterà. Alla stessa ora il Pd viaggia in città al 20 per cento, mentre in provincia si fer-

Ilsegretario Formisano: «Ilrisultato èdisastroso inregione einprovincia»

ma attorno al 12,4 per cento. Se per il centrosinistra in Veneto la sconfitta è senza precedenti, Achille Variati, sottosegretario all’Interno, sposta l’asse del ragionamento e mette nel mirino il “capo” della Lega Matteo Salvini: «Per l’ennesima volta la sua arroganza non paga. Il segretario della Lega ha perso anche questa scommessa, il Pd ha vinto il braccio di ferro con il centrodestra, Zingaretti esce rafforzato nella sua leadership». Il pensiero di Variati, si immagina, nasce dal fatto che il centrosinistra ha tenuto in Toscana, Campania e Puglia. E siccome le previsioni della vigilia andavano nel segno opposto, i dem brindano al pareggio. «Il centrodestra sovranista non sfonda in Italia e anche dove vince lo fa più attraverso i propri governatori uscenti che grazie alle liste di Lega e FdI. Come vediamo in Veneto e in Liguria con le liste di Zaia e Toti, che superano la Lega. Addirittura in Veneto la lista Zaia umilia la Lega, riducendola a percentuali che la renderanno irrilevante in Regione». Detto ciò, a queste latitudini, il Pd non ha nulla da festeggiare. Federico Formisano, segretario cittadino dei dem, lo dice con franchezza: «Il risultato del Pd a livello veneto e vicentino è disastroso, c’è poco da dire. Non abbiamo fatto una politica di respiro, non abbiamo fatto una strategia per tempo, abbiamo presentato un candidato non sentito dalla base». In città, però, la musica cambia. «Siamo il secondo partito. Anzi, in realtà il primo, perché davanti a noi c’è la lista Zaia. Doppiamo la Lega ed anche FdI. Questo anche grazie a candidati di spessore: alle europee 2019 ha fatto 6 mila preferenze Variati, alle amministrative avevamo Dalla Rosa, alle regionali Moretti. E stavolta Possamai». •

versoildoge Gianmaria Pitton

C

’è un sacco di spazio giù in fondo». Il fisico premio Nobel Richard Feynman, grande comunicatore, prefigurava così l’avvento delle nanotecnologie. Ma la frase viene bene anche per descrivere la parabola elettorale del Pd in Veneto, da dieci anni a questa parte. Nel 2010 il partito raccoglie il 20,3%, il candidato presidente è Giuseppe Bortolussi, che prende il 29% contro “un certo” Luca Zaia. Terzo partito dietro Lega Nord e Popolo della libertà, non bene ma neanche malissimo. Cinque anni dopo, candidata Alessandra Moretti (22,7%), il Pd si ferma al 16,6%. «Abbiamo perso male», commenta Moretti. Ipse dixit. Mentre stiamo scrivendo, a spoglio ancora in corso, il Pd in Veneto si sta assestando sul 12,3%. Ha deciso di esplorarlo per bene, quello spazio in fondo. Per non lasciarsi prendere dall’amarezza bisogna fare come Achille Variati, alzare lo sguardo e parlare di vittoria contro il centrodestra sovranista. Ci si può consolare, per così dire, anche con il 20% che il partito sembra aver raggiunto in città. Ma è indubbio che sia profonda la crisi dem, erede del cupio dissolvi che il centrosinistra non riesce a scuotersi di dosso da anni. Così molti elettori del Pd, non convinti dai nomi in lista prima che dai programmi, si rivolgono altrove. Candidature sbagliate, sudditanza ai 5 stelle al governo, fratture interne, i motivi citati sono molti. E la diaspora verso il doge Zaia continua.

© RIPRODUZIONERISERVATA

GiacomoPossamai favoritonella conquistadi unposto aVenezia

Loscrutinioparziale diieri vedevainritardo ChiaraLuisetto

PROVINCEACONFRONTO. Lepreferenzeespresse nelle cittàvenete

Trevisotuttacon Zaia Perluil’81,2% deivoti PiùtiepidaPadova, che consolaLorenzoni.Il M5S pescaaVeneziae Verona ilflop della Sbrollini all’1% Alla guida del Veneto per i prossimi cinque anni, con un consenso popolare che mai si era visto in passato. Quando ancora mancavano i risultati di diversi seggi, Luca Zaia viaggiava con la forza di 76 elettori su cento, dal picco dell’81,2% ottenuto a casa sua, nella provincia di Treviso, al tiepido 70,4 di Padova, terra di Arturo Lorenzoni, il candidato del centro sinistra che a Padova ha ottenuto la percentuale più alta di consensi, ferma però al 22,2%. E terra anche del candidato del Movimento 5 stelle Enrico Cappelletti che però ha pescato di più fra Venezia e Verona, che gli hanno assicurato il 4,2% delle preferenze, contro il 3% di Padova.

Lospoglio delleschede: unplebiscitoper il governatoreuscente

Un trionfo su tutti i fronti per Zaia, che si è rivelato più forte persino della Lega, e per la prima volta dai tempi della Dc con il suo partito supera la maggioranza assoluta. Ma questa affermazione del governatore uscente affossa anche i rivali: per il centro

sinistra si tratta di un risultato ai minimi storici, consensi in picchiata anche per il Movimento 5 stelle. La seconda provincia più vicina a Zaia è Belluno, con il 77,8%, segue Venezia (75,4), Vicenza e Verona si contendono il quinto posto con po-

co più del 74% e, prima di Padova, Rovigo con il 73,8%. Il 17% di Arturo Lorenzoni è frutto del 22,3% dei consensi ottenuti a casa sua, a Padova, seguito dal 18,3% di Rovigo, terza Vicenza (18%), a seguire Verona (17,6), Venezia (16), Belluno (15,3) e Treviso (11,6). L’uomo di Grillo, Enrico Cappelletti, non è andato oltre il 3%, sicuramente un risultato deludente per il Movimento, con un picco di preferenze a Venezia e Verona (4,2%), il 3,8% a Rovigo il 3,2% di Vicenza, un tiepido 3% a Padova, la sua città, il 2,6 a Belluno e il 2,5 a Treviso. Si aspettava sicuramente di più anche la senatrice vicentina Daniela Sbrollini, una storia nel Pd, che ha deciso di abbandonare per confluire nel progetto renziano di Italia Viva. Un progetto che evidentemente ha convinto poco gli elettori, fermi all’1%. I consensi maggiori li ha ottenuti a Verona e Vicenza, senza tuttavia mai superare l’1%. Belluno le ha riservato lo 0,8%, Rovigo lo 0,6%, a Padova e Venezia i suoi consensi si sono fermati allo 0,5% e a Treviso allo 0,4. • M.L.D. © RIPRODUZIONERISERVATA

www.gasparotto.com

NOLEGGIO PIATTAFORME E FURGONI

AR_06512

0444 665 869 ds: admvi


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Il PD delude: Possamai avanti su Luisetto by off_lab - Issuu