Pareti in plexiglass su autobus e treni per avere più posti

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IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 19 Maggio 2020

Paola De Micheli, ministro delle infrastrutture e deitrasporti,ricordachelaprecondizionepergarantire la ripresa dell’economia è «fare in modo che la curva dei contagi del coronavirus non riprendaasalire».

PAOLADE MICHELI

«Ridurreicontagi perpoter ripartire»

Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, ha sollecitato il governo Conte II a cancellare due provvedimentidelgovernoConteI,«ildemenzialedecreto dignità e quota 100», sul fronte pensionistico. Sarebbero«due riforme acostozero».

LUCIANOVESCOVI

«Subitodue riforme acostozero»

IL CONFRONTO. Il ministro dei trasporti e il presidente di Confindustria

Paretiinplexiglass suautobusetreni peraverepiùposti DeMicheli:«FondiInailperriempireimezziall’80%» VescovibacchettasuAlitaliaechiededicancellare ildecretodignitàe“quota100”:«Sonoinsostenibili» Roberta Labruna

Il coronavirus non ha bloccato la Tav, infatti Paola De Micheli conferma che «la tratta Brescia-Verona è stata consegnata e il cantiere sta aprendo», ma adesso vanno riaccesi per bene i motori di tutto il resto. E la ministra delle infrastrutture e dei trasporti, ospite con il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi nella diretta Facebook dell’ex capogruppo del Pd Giacomo Possamai, anticipa una sperimentazione che partirà a giorni: «Utilizzando risorse Inail, testeremo il plexiglass sui mezzi, dagli autobus agli aerei, per capire se questa soluzione può consentire un maggior riempimento e quindi se può essere utile per permettere ad un maggior numero di persone di muoversi. Siamo i primi in Europa a fare questo». Va da sé che con l’obbligo del distanziamento sociale si pone un problema non da poco per chi si muove con i mezzi, che è ovviamente quello della capienza: rispettare le distanze di sicurezza significa tagliare di molto i posti. Ed ecco che per capire se si possa ovviare in parte a questo problema scatta la sperimentazione del plexiglass: «La speranza è che ci possa portare ad un riempimento dell’80 per cento dei mezzi». E se il lockdown in alcuni casi ha azzerato i trasporti e in altri li ha ridotti all’osso, quelli marittimi e quelli aerei di fatto sono stati bloccati e bus e treni sono stati mantenuti ma a ranghi ridottissimi, adesso bisogna rimettere in movimento tutto. «Questa fase, che deve necessariamente

guardare più avanti, deve portarci a fare il percorso contrario rispetto a questi mesi: conciliare quindi il diritto alla salute con quello alla mobilità». De Micheli, che ricorda i 2 miliardi destinati poco prima del lockdown alle Regioni per il trasporto pubblico locale, dà i numeri dell’ultimo decreto: un ristoro di 500 milioni di euro al trasporto pubblico locale, quello di 130 milioni per le compagnie aeree, i 120 milioni di bonus per la mobilità alternativa. La ministra annuncia anche che tra quindici giorni verrà sfornato l’ennesimo decreto, che riguarderà «non i trasporti, ma la parte infrastrutturale». La questione dei trasporti ha però anche un altro risvolto, che è quello che tocca Vescovi, perché non sono solo le persone a viaggiare ma anche le merci. Il presidente di Confindustria, poi, mette in guardia su un aspetto: «La principale preoccupazione per le impre-

LaTav avanza,ilcantiere staaprendo sullatratta Brescia-Padova

PAOLADE MICHELI MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE

Leimprese hannobisogno dicontinuità operativa emisure differenziate LUCIANOVESCOVI PRES.CONFINDUSTRIAVICENZA

se è la continuità operativa e la possibilità di lavorare senza interruzioni. In Veneto eravamo pronti a ripartire già tre settimane fa. La differenziazione dei territori, delle diverse situazioni, dev’essere un principio fondamentale». De Micheli ascolta e poi osserva: «Il primo modo per proteggere il tessuto produttivo è non far salire la curva dei contagi. E ci sono gli 80 miliardi stanziati per l’economia. Non tutte le misure sono in campo: abbiamo un tema di velocità nell’erogazione delle misure che è davvero pesante. Il ministro Gualtieri ci sta lavorando con energia». Ecco, una cosa su cui il governo già ha lavorato è la pioggia di finanziamenti per Alitalia visto che nel decreto “Rilancio” ci sono la bellezza di 3 miliardi destinati alla compagnia aerea, da una vita sull’orlo del fallimento. De Micheli difende questa scelta: «La prospettiva è sviluppare il trasporto su ferro, avere porti più efficienti, e poi la grande sfida di Alitalia. Non sono una statalista ideologica, ma il ruolo che può giocare la compagnia di bandiera è strategico, come leva economica e per i rapporti commerciali». Sarà. Di certo il discorso non convince Vescovi, che scuote la testa: «Su Alitalia siete fuori strada, vi schianterete anche voi. Sono stupito di questa follia, è di un masochismo pazzesco. Concentratevi piuttosto su alcune riforme a costo zero e cominciate - suggerisce - con il cancellare il demenziale decreto dignità e quota 100, che non è sostenibile». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Ilgoverno pensa di testarelebarrierein plexiglass sui mezzi ditrasporto pubblicipermassimizzarne la capienza

I CONTROLLI. I servizi di Spisal e Sian per informare le aziende vicentine

«Nonsi vuole multare mailrispetto lalegge» «Icontagisono ridotti al minimo.Le impreseperò sonoin confusione: andiamoanche in loco» Mascherine e controlli. «Nessun atteggiamento poliziesco – dice il direttore generale Giovanni Pavesi - ma la condizione perché rispettando regole minime ne usciamo meglio di altri. Nessun intento sanzionatorio ora che si aprono gli esercizi commerciali. Siamo qui a disposizione con i nostri due servizi, Spisal e Sian, per rispondere a qualsiasi richiesta. I dati sanitari sono buoni ma ora è il cittadino a dover dimostrare spirito di responsabilità». L’aggiornamento della situazione questa volta Pavesi lo fa in uno stanzone del Sisp-Covid nell’ex seminario di via Cappellari. E a dare rassicurazioni sul fronte contagi è proprio il direttore Maria Teresa Padovan: «I pochi positi-

Un’aziendavicentina allavoro conle disposizionianti Covid19

vi che vengono a galla sono contatti familiari. Persone che avevamo già sotto attenzione. Ma non ci sono nuovi cluster. E questo dopo settimane di grosso lavoro in cui la presenza di oltre 1.300 positivi ha comportato il monitoraggio di 2.500 contatti a domicilio e di oltre 3.500 in auto-vigilanza. Ora stiamo

portando avanti il programma di screening per categorie, in primis operatori dell’Ulss, poi ospiti e dipendenti delle 39 case di riposo, poi ancora addetti ai servizi essenziali». Finora più di 2 mila esami alle forze dell’ordine. E su 1.200 test sierologici completati solo 44 esiti di contagio,

segno di malattia già avuta senza sintomi, ma poi zero positivi al riscontro successivo dei tamponi. «Un dato confortante. Ora si sta ultimando la tornata dei farmacisti. Ne mancano appena 40 su 700. Da ieri si prosegue con i volontari della protezione civile. Quindi lo Spisal. Controlli e verifiche dal 14 marzo per “accompagnare” con azioni di supporto i datori di lavoro nell’impegno di applicare protocolli e misure di protezione. «Abbiamo ispezionato – spiega il direttore Eugenia Priante - più di 500 aziende nell’Ulss 8 per un totale di 37 mila dipendenti, e altrettanti sopralluoghi ci sono stati nell’Ulss 7. Nessuna situazione critica». La cosa più complessa: riorganizzare l’attività per il contingentamento degli ingressi di dipendenti e fornitori negli ambienti produttivi, negli spogliatoi, nelle mense. Consulenze, inoltre, del Sian per ristoranti e supermercati. «C’è parecchia confusione – spiega il direttore Pierpaolo Pavan -. Sul sito aziendale ci sono le indicazioni da seguire ma siamo pronti con i nostri tecnici ad andare di persona nelle aziende». • F.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

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