GDV «In classe a turno? No Aumentiamo le attività»

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Primo Piano 9

IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 7 Maggio 2020

FantaCovid

“L’ultimouomo” diMaryShelley

La fantascienza si è occupata spesso di epidemie, contagi, scenari apocalittici. Una ricognizione tra libri, film, serie televisive, fumetti, videogame non può che partire da Mary Shelley, l’autrice di “Frankenstein” (1816), il primo vero romanzo di

fantascienza. “L’ultimo uomo” (The Last Man, 1826) segue le vicissitudini di Lionel Verney, ambientate tra il 2073 e il 2100. Le disavventure personali di Lionel e dei suoi amici lasciano gradualmente il passo alla peste, che nessun provvedimen-

to riesce a fermare. La malattia si estende ovunque, finché Lionel si ritrova a vagare senza incontrare più nessuno. Decide però di scrivere un libro, per non rinunciare a sperare nel futuro. Gianmaria Pitton

SCUOLA. Ilsottosegretarioall’istruzione Anna Ascanièintervenuta in una direttaFacebook

«Inclasseaturno?No Aumentiamo le attività» Alviceministro nonpiacel’ipotesi delladidattica mista:«La miaidea èdiaggiungere sport,musica, artepernonlasciare nessuno acasa» Roberta Labruna

Mettiamola così: a settembre le scuole riapriranno, ma si tratta per ora di un atto di fede. Perché sul “come” riportare i ragazzi in classe ci sono solo tanti possibili scenari e nessuna decisione. C’è però una novità che riguarda i bimbi dagli 0 ai 6 anni e che il viceministro dell’istruzione Anna Ascani, protagonista della diretta Facebook organizzata dall’ex capogruppo del Partito democratico Giacomo Possamai, annuncia con ragionevole certezza: «La nostra idea è di riaprire nidi e materne da giugno. Non appena arriverà l’ok del comitato tecnico scientifico, daremo delle linee nazionali per la riaperture, dando modo agli enti locali di potersi muovere e dando loro anche un sostegno economico per farlo al meglio». E un’altra “pratica” su cui si sta lavorando è quella dei centri estivi: «Non potranno essere i classici centri estivi, ma stiamo de-

ds: rola

finendo un piano che comprenda delle attività da svolgere in piccoli e piccolissimi gruppi, dando priorità ai bimbi che hanno entrambi i genitori che lavorano fuori casa». Ascani, che dopo 38 giorni in casa a causa del coronavirus, è tornata dopo Pasqua al ministero e si è messa a testa bassa a lavorare. Ha studiato anche i documenti degli altri Paesi europei, visto che in buona parte di questi le scuole hanno già riaperto o stanno per riaprire, ma dice: «Ho trovato ben poco da copiare». E difende la linea di estrema prudenza del governo: «La cautela che abbiamo adottato dipende dall’impatto che il coronavirus ha avuto

sul nostro Paese e dal documento del comitato tecnico scientifico, che segnalava quanto la riapertura delle scuole avrebbe potuto causare un’impennata del contagio. Non ci sono ancora, purtroppo, le condizioni di riaprire in sicurezza». A settembre però, salvo ulteriori cataclismi sanitari, le scuole si dovranno riaprire. Ascani ha in testa una visione precisa del modello di scuola che vorrebbe concretizzare. E no, non contempla affatto la didattica mista, di cui ha parlato la ministra all’istruzione Lucia Azzolina, salvo poi correggere parzialmente il tiro. «Non mi piace per niente l’idea della didattica mista. Per carità,

«L’estrema prudenzadel governosulla riapertura dipende dalcomitato scientifico»

«Laviadaseguire èinvestirenelle strutture,nella connettivitàe nellaformazione degliinsegnanti»

la didattica a distanza ha funzionato meglio del previsto, ma non può sostituire la presenza a scuola. Penso che questa modalità sarebbe sbagliata, quantomeno per i più piccoli. La mia idea invece è di ridurre gli alunni per classe e aggiungere attività come sport, musica, arte, laboratori. Mi spiego: mi piacerebbe si ampliasse l’offerta formativa, per smezzare i gruppi, ma facendo andare tutti a scuola. Per quanto riguarda le superiori è diverso, l’idea della didattica mista può essere uno degli scenari, anche se a mio avviso sarebbe meglio riportare tutti tra i banchi». E di sicuro, spiega Ascani, questo deve valere per bimbi e ragazzi con disabilità: «Questi ragazzi a settembre debbono tornare a scuola, perché hanno bisogno di ripristinare il rapporto di presenza, hanno bisogno della relazione fisica con i loro insegnati e i loro compagni». La via da seguire, per il viceministro, è «investire nelle strutture, per adattare gli spa-

Ilviceministro Ascani ha studiato iprovvedimenti deigoverniche si apprestanoa riaprirelescuole

Ilsottosegretario all’istruzione AnnaAscani

zi, nella connettività, nei servizi per la fascia 0-6 anni, nella formazione ad educare degli insegnanti». I problemi sono tanti: gli spazi, il trasporto locale, gli orari di apertura e chiusura delle scuole per evitare assembramenti. «Su questo abbiamo aperto un tavolo con gli enti locali». Intanto c’è un appuntamento che, anche se per poco, farà riaprire i cancelli delle scuole: l’esame di maturità. «Si farà in presenza, davanti a una commissione interna e con un presidente esterno. Durerà un’ora e sarà sulla discipline degli ultimi tre anni». • © RIPRODUZIONERISERVATA


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