Campania Style n.1

freemagazine bimestrale APRILE 2017 --www.campaniastyle.com

STORIE DI ECCELLENZE DEL TERRITORIO

THE YOUNG POPE LA MOSTRA

Sanità campana

XXX ISSN: 2532-3237 20174

9 772532 323001 n. autorizzazione Tribunale di Nola 413/2017

storia d’avanguardia tecnologica

M.E.F.

l’arte della riproduzione

Piazza Italia una storia di successo

di Alfonso Amendola

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L'EDITORIALE

TERRITORI

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(Alfonso Amendola)

Sant’Agata de’ Goti, la perla del Sannio tra arte, sapori e cultura (Mario Tirino)

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Artecard Contemporaneo

STORIE D'IMPRESA

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Piazza Italia, una storia di successo

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Un bon bon fa subito festa

(Carola Barbato)

Storia di un’industria dolciaria ecosostenibile (Maria Carla Guerra)

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Eccellenze Campane: La terra del buono

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M.E.F.

(Alessandra d’Agostino)

Quando la riproduzione dell’Arte ne diventa alleata (Maria Paola Cioffi)

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Un successo nato dal buzz.

Il mondo di Buzzoole tra influencer e brand (Novella Troianiello)

STARTUP ACADEMY

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Cara lettrice, caro lettore, con questo nuovo numero “Campania Style” amplifica il suo voler raccontare le eccellenze presenti sul nostro territorio.

Troverete nuove rubriche.

Nuovi appuntamenti. Nuovi luoghi, personaggi e progettualità tutte da scoprire.

Insomma, con il cartaceo (e che cartaceo!) che avete tra le mani “Campania Style” si presenta sempre più come uno spazio necessario per avvicinare quanto di meglio respiri in Regione: dalla mostra dedicata a “The Young Pope” ai territori di Sant’Agata dei Goti, dal “Ravello Festival” alla giovane sperimentazione di fotografi, fumettisti e poeti. E poi, ancora, storie di vino, di moda, d’imprese, di musei e finanche le priorità di momenti di “governance” istituzionale (questa volta la Sanità)… Insomma, “Campania Style” palesa un’ambizione: diventare sempre più un vostro punto di riferimento.

Essere il vostro progetto editoriale in grado di trasformarsi, gradualmente, in una raffinata cartografia per muoversi non solo nei luoghi del bello, della memoria, della creatività artistica ma anche per avvicinare aziende, produzioni, progetti. Ecco questo è il vero sogno di “Campania Style” diventare, nel tempo, un vostro “strumento” glamour di conoscenza. Il vostro prezioso “viatico” per scoprire tutte le eccellenze della nostra Campania.

--------------------------------------------------Dear reader, with this new issue “Campania Style” amplifies its wanting to tell the excellence on our territory. You will find new sections. New appointments. New places, people and projects to be discovered. So that, with papery you’ve got in your hands (and what a papery!)“Campania Style” looks like a space needed to bring the best breaths Region: from “The Young Pope” to Sant’Agata dei Goti, from “Ravello Festival” the testing of young photographers, cartoonists and poets. And then, again, wine stories, fashion, of businesses, museums and even the priorities of moments of "governance" institutional (this time the Health)… and “Campania Style” wants to become your benchmark, your publishing project to be transformed gradually into a sophisticated mapping to move not only in the places of beauty, of memory, of artistic creativity but also to bring companies, productions and projects. This is the real dream of “Campania Style”: become, over time, your “tool” glamor of knowledge. Your precious “encouragement” to discover all the excellence of our Campania.

Ravello, nell’incantesimo della musica

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Città della Scienza

Futuro e internazionalizzazione le parole chiave Ufficio Stampa della Fondazione Idis – Città della Scienza di Napoli

freemagazine - bimestrale --www.campaniastyle.com

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CULTURE

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The Young Pope, la mostra

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MADRE. Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina

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Storie di poesia

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Mascolo&Speranza per un immaginario fumettistico

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A proposito di “Tesori Nascosti”

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Il Museo del Corallo della famiglia Filocamo

(Alfonso Sepe)

(Alfonso Sepe)

(Paolo Ricciardi)

(Alfonso Amendola)

(Ginevra Romano)

(Marcello Napoli)

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43 Sanità campana

storia d'avanguardia tecnologica

RITRATTI

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CAMPANI NEL MONDO ...............................................................................................

55 Francesco Anzolin. Un architetto italiano nella città del futuro

(Carola Barbato)

(Paola Russo)

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GLAMOUR

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Campania Trend: Idee Tendenze, Consigli per gli acquisti

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GUSTI

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Hotel Cetus: alle porte del Paradiso

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Azienda Vinicola Montevetrano

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GOVERNANCE

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(Maria Paola Cioffi)

Ravello

nell’incantesimo della musica di Alfonso Amendola

Ravello in the spell of the music

4 | Territori

È

la bellezza delle arti il motore portante del “Ravello Festival”. Una bellezza che ha un suo nome fondante in Richard Wagner. L’immaginifico compositore e direttore d’orchestra tedesco che, nel maggio del 1880 durante una permanenza di 8 mesi a Napoli, s’innamorò della cittadina di Ravello eleggendola a luogo dell’anima. Ma non solo.

Durante una passeggiata nel giardino di Villa Rufolo, immerso nei suoi pensieri e nella perfezione della natura che lo circondava, il Maestro ebbe una rivelazione. Tipo quando una visione diventa concretezza. O un’idea si traduce in forma. “Il magico giardino di Klingsor è trovato!” esclamò rapito. E così� l’impianto scenografico del secondo atto del Parsifal trovò nel giardino della Costiera la realizzazione perfetta.

Ed è questa l’origine nobile del “Ravello Festival” che dal 1953 ogni anno ricorda la potenza di quell’innamoramento (tra il grande direttore di Bayreuth e la magica cittadina amalfitana). E lo ricorda con un appuntamento di respiro internazionale. Uno degli incontri più belli ed amati nel mondo.

Ogni anno un nuovo capitolo per raccontare non solo la musica classica, ma anche le migliori produzioni delle arti. A partire dal prossimo 1 luglio i tre direttori artistici: Alessio Vlad (musica), Maria Pia De Vito (jazz) e Laura Valente (danza e tendenze) hanno costruito un calendario di appuntamenti d’incandescente bellezza. L’inizio è totalmente nel respiro wagneriano. Infatti Adam Fischer dirige l’Hungarian Radio Symphony Orchestra nell’esecuzione del I Atto della Walchiria e della prima scena del III atto del Sigfrido.

E dopo il classico: il jazz di Wayne Shorter e il minimalismo di Philip Glass. Mentre la tensione verso il contemporaneo è nel racconto dell’opera Francesco Clemente (protagonista storico della Transavanguardia) che firma le scenografie della coreografia di Karole Armitage. E poi, ancora per la danza, i solisti dell’American & New York City Ballet, Maria Chouinard e Ohad Naharin. A ben vedere le anticipazioni del programma nella conferenza stampa “La Campania ama il contemporaneo”, organizzata alla Bit di Milano da Scabec, hanno già indicato in quale capitolo prezioso ci porterà questa nuova edizione del “Festival di Ravello. E ci piace e ci entusiasma sempre più la straordinaria capacità di fondere assieme il classico e il contemporaneo, la tradizione con l’innovazione.

Come ci piace e ci convince sempre più quel dialogo tra la natura perfetta del mare e la visionarietà architettonica dell’auditorium Oscar Niemeyer. Insomma, qual miglior modo per omaggiare Richard Wagner e la sua antica (e modernissima) idea di Gesamtkunstwerk (“opera d’arte totale”).

Ovvero creare una nuova, grande arte in cui fondere tutte le altre arti (dalla musica alla danza, dalla pittura al teatro). Ancora una volta è quindi uno sguardo al futuro e alla memoria lo snodo del “Ravello Festival” e della “Fondazione Ravello Festival” (presieduta da Sebastiano Maffettone).

Due parole (futuro e memoria) che rendono ancor più potente e progettuale l’appuntamento estivo. Questo ragionare sulla memoria come desiderio di costruzione. E questo dirsi verso il futuro (parola, al contempo, bella e terribile come gli angeli raccontati da Rilke).

It is the beauty of the ar ts the motor carrier of the “Ravello Festival”. A beauty that has its founding name Richard Wagner. The imaginative composer and German conductor who, in May 1880 during an 8 month stay in Naples, fell in love with Ravello electing town in place of the soul. During a walk in the garden of Villa Rufolo, lost in thought and in the perfection of nature that surrounded him, the Master had a revelation. “The magic garden of Klingsor is found!”. He exclaimed kidnapped. And so the scenographic implantation of the second act of Parsifal found in the garden Coast the perfect realization. And this is the noble origin of the “Ravello Festival” that, every year since 1953, remembers this meeting (among the general director of Bayreuth and the magic coast city). Every year a new chapter to tell not only classical music, but also the best productions of the ar ts. Star ting next July 1 the three ar tistic directors: Alessio Vlad (music), Maria Pia De Vito (jazz) and Laura Valente (dance and trends) have built a glowing beauty of appointments calendar. The beginning is totally in Wagnerian breathing. In fact Adam Fischer directs the Hungarian Radio Symphony Orchestra in the execution of Act of Walchiria and the first scene of the third act of Siegfried.

And after the classic: Wayne Shor ter and Philip Glass. As the tension towards the contemporary opera is the story Francesco Clemente (historical protagonist of the “Transavanguardia”) signing the sets of Karole Armitage choreography. And then, again for the dance, American & New York City Ballet, Maria Chouinard and Ohad Naharin. On closer inspection the advances of the program at the press conference “La Campania ama il contemporaneo”, organized at the Milan Bits by Scabec, they have already indicated how valuable chapter will take this new edition of the “Ravello Festival”. And we love it and we always excites the uncanny ability to fuse together the classic and the contemporary, tradition with innovation. As we like and convince us ever more perfect nature that dialogue between the sea and the architectural visionary auditorium Oscar Niemeyer. So, what better way to pay homage to Richard Wagner and his ancient (and modern) idea of Gesamtkunstwerk (“total work of ar t”). Or create a new, great ar t in which merge all the other ar ts (music, dance, painting, theater). Once again it is then a look to the future and to the joint memory of the “Ravello Festival” and “Ravello Festival” Foundation (chaired

by Sebastiano Maffettone). Two words (future and memory) that make it even more powerful and planning the summer event. This reasoning about memory as a construction desire. And say this to the future (the word at the same time beautiful and terrible as the angels told by Rilke).

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Sant’Agata de’ Goti la perla del Sannio tra arte, sapori e cultura

di Mario Tirino

S

u un costone tufaceo sorge Sant’Agata de’ Goti, la perla del Sannio, erede della cittadina sannita di Saticula, e di successive dominazioni romane, longobarde, normanne e angioine.

Un tour saticulano potrebbe partire dagli edifici sacri: la chiesa romanica di Sant’Angelo de Munculanis; la duecentesca Chiesa dell’Annunziata con l’Annunciazione (1483) di Angiolillo Arcuccio; la Chiesa di San Menna, consacrata da Papa Pasquale II nel 1110; il quattrocentesco Convento di San Francesco, oggi sede della Casa comunale; la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, edificata nel XVIII secolo per volere di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Tracce delle eccezionali vicende storiche del santo napoletano, vescovo di Sant’Agata de’ Goti dal 1762 al 1775, si possono rinvenire nei reperti conservati nel Museo ospitato nella Chiesa della Madonna del Carmine.

Fiorente l’architettura civile, edificata tra Ottocento e Novecento, che ha puntellato il territorio di piccoli gioielli come i palazzi Viscardi, Picone, Canelli, Mustilli.

6 | Territori

On a ridge made of tuff, you can find Sant’Agata de’ Goti, pearl of Sannio, heir of the city of the Samnites “Saticula”, and the subsequent roman, lombardic, norman and angevin dominations.

A tour of Saticula could start from the sacred buildings: the romanesque church of Sant’Angelo de Munculanis; the thirteenth-century Church of Annunziata, with the Annunciation (1483) by Angiolillo Arcuccio; the Church of San Menna, consecrated by pope Paschal II in 1110; the fifteenth-century Convent of San Francis, now office of the City Council; the Church of Santa Maria di Costantinopoli, built in the eighteenth century by Saint Alphonsus Maria de' Liguori. Traces of the extraordinary historical events of the neapolitan Saint, bishop of Sant’Agata de’ Goti from 1762 to 1775, can be found in the materials kept in the Museum hosted in the Church of Madonna del Carmine (Our Lady of Mount Carmel).The civil architecture is prosperous; built in the nineteenth and twentieth century, it has covered the territory with little gems, such as the Viscardi, Picone, Canelli, Mustilli palaces. It is inevitable to stop at the Duke Castle, fortress built by Roberto Drengot around 1000: it is still possible to admire what is left of the original castrum after the fragmentation of the property between the Council and some of the local noble families. The great artistic and architectural heritage was handled extremely well over time, so that the town

Immancabile una sosta al Castello Ducale, fortezza eretta da Roberto Drengot, intorno all’anno Mille: del castrum originario è ancora oggi possibile ammirare quanto sopravvisuto alla frammentazione della proprietà tra il Comune e alcuni casati nobiliari locali.

Il notevole patrimonio artistico e storico-architettonico è stato gestito in maniera eccellente nel tempo, tanto che il borgo beneventano è stato insignito del marchio di qualità “Bandiera Arancione” del Touring Club.

Il turismo locale si basa, inoltre, sul recupero paesaggistico e ambientale, testimoniato dalla recentissima riqualificazione del costone Reullo e dalla bonifica delle aree rurali sottostanti, e sull’enogastronomia, con produzioni come Falanghina DOC, Aglianico e mela annurca IGP, taralli (le tipiche ‘nfrennule), carni, olio e formaggi.

of Benevento was awarded the quality mark "Orange Flag" from the Touring Club. The local tourism is also based on the landscape and environmental recovery, evidenced by the recent requalification of the Reullo ridge and by the remediation of the underlying rural areas, and on food and wine, with productions such as Falanghina DOC, Aglianico and annurca apple IGP, taralli (typical 'nfrennule), meat, oil and cheese. The city administration is pursuing the project to develop tourism, supporting events such as the "European Heritage Days" and "Orange Flags National Days", cultural events, art exhibitions, events of national importance such as the “Little Festival of Politics”, "Papa 'Nsisto", the Flower Festival (Infiorata) of Corpus Christi, Christmas markets and many more. Numerous film productions have chosen the ancient Saticula as a location: from “Lontano in fondo agli occhi” (2000) by Giuseppe Rocca to “Si accettano

L’amministrazione comunale persegue nel progetto di valorizzazione turistica, sostenendo eventi come le “Giornate Europee del Patrimonio” e le “Giornate Nazionali Bandiere Arancioni”, manifestazioni culturali, mostre d’arte, kermesse di rilievo nazionale come il Piccolo Festival della Politica, “Papa ‘Nsisto”, l’Infiorata del Corpus Domini, i mercatini natalizi e molte altre ancora. Numerose produzioni cinematografiche hanno scelto la location saticulana: da “Lontano in fondo agli occhi” (2000) di Giuseppe Rocca a “Si accettano miracoli” (2015) di Alessandro Siani.

“Abbiamo varato progetti ed opere per il miglioramento della qualità dei servizi, rodando un sistema in cui la valorizzazione dell’offerta turistica passa attraverso un costante sviluppo della ‘cultura dell’accoglienza’ ed un’attenzione certosina alla valorizzazione naturalistico-paesaggistica del territorio”, afferma soddisfatto il primo cittadino Carmine Valentino.

“Questa città, di anno in anno, si arricchisce di eventi ed avvenimenti importanti, che rispecchiano sempre più le caratteristiche di eccellenza del suo inestimabile patrimonio. Puntiamo, insomma, su un modello di turismo sostenibile e di qualità”, conclude il sindaco saticulano.

miracoli” (2015) by Alessandro Siani. "We have launched projects and works to improve the quality of services, breaking in a system in which enhancing the tourism sector means a constant development of the 'culture of acceptance' and a painstaking attention to naturalisticlandscaping enhancement of the territory" says pleased the mayor Carmine Valentino.

"This city, year after year, is enriched with important events, which more and more reflect the excellence of its priceless heritage. We aim, in short, for a model of sustainable and quality tourism" the mayor concludes.

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Artecard Contemporaneo Campania>artecard contemporaneo è una card per un tour alla scoperta dei luoghi del contemporaneo da Napoli a Caserta.

I luoghi sono:

10 | Territori

“Campania>ar tecard contemporaneo� is a special card for a discovery tour of places of contemporary ar t between Naples and Caser ta.

The sites are:

Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina I luoghi sono: 7200 mq di spazi espositivi, con installazioni site-specific, opere della collezione ed esposizioni temporanee

Reggia di Caserta

che rilancia una delle collezioni più importanti al mondo "Terrae Motus", lascito del gallerista Lucio Amelio

SEZIONE CONTEMPORANEA

Museo e Real Bosco di Capodimonte

con l'esposizione dedicata all'arte contemporanea che ospita capolavori di artisti di fama internazionale, tra cui Andy Warhol, Mimmo Jodice, Michelangelo Pistoletto

Museo Novecento a Napoli

con una documentazione della produzione artistica a Napoli nel corso del xx secolo

Metropolitana dell'Arte

con le sue bellissime stazioni. Per i possessori di Artecard>Contemporaneo ogni sabato mattina visite guidate nelle stazioni "Toledo" e "Università" della Metro Linea 1, con storici dell'arte a cura dell'ANM. (Previa prenotazione obbligatoria)

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MADRE

Inoltre con campania>artecard contemporaneo si può accedere anche: Fondazione Plart una delle collezioni di plastiche storiche più importanti al mondo- circa 1500 pezzi - e si presenta come una selezione curiosa e raffinata di opere d’arte e di design;

Museo ARCA – Arte Religiosa Contemporanea (Santa Maria La Nova) 132 opere di 89 artisti, che , dal 1949 ad oggi, offrono un interessante riflessione sul rapporto tra arte contemporanea e ricerca di senso della vita, al di là delle specifiche appartenenze confessionali;

Museo Hermann Nitsch una ex centrale elettrica nel cuore storico di Napoli, alle spalle di piazza Dante, la “Stazione Bellini”, è il complesso immobiliare di primo Novecento nel quale si è insediato il Laboratorio/ Archivio di documentazione Hermann Nitsch, per iniziativa della Fondazione Morra; CAM_Casoria Contemporary Art Museum circa 3.500 mq con circa 1000 opere di arte contemporanea di pittura, scultura, fotografia, video, arte multimediale ed installazioni di importanti artisti provenienti da tutto il mondo.

LE CARD 3 giorni senza trasporti Euro 16,00 3 giorni con trasporto regionale Euro 29,00 La card è acquistabile online e presso tutti i punti vendita

•MADRE_Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina: 7.200 square meters of exhibition space, with site-specific installations, as well as works from the permanent collection and temporary exhibitions; •The Royal Palace of Caserta, which reintroduces one of the most important collections in the world: "Terrae Motus", legacy of art gallerist Lucio Amelio; •The contemporary section of the Museum and Royal Wood of Capodimonte, which hosts masterpieces by internationally renowned artists, including Andy Warhol, Mimmo Jodice, Michelangelo Pistoletto; •The Museum of the twentieth century in Naples, with its documentation of the artistic production in Naples during the twentieth century; •The Art Stations of Naples Metro. For owners of Artecard> Contemporaneo, guided tours with art historians every Saturday morning at the stations "Toledo" and "Università" of the Metro Line 1, courtesy of ANM. (Reservation required).

Moreover, with campania>artecard contemporaneo, you also have access to: •Plart Foundation, one of the most important collections of historical plastic objects in the world- 1500 pieces- offering a curious and refined selection of art and design works •Museo ARCA – Arte Religiosa Contemporanea (Santa Maria La Nova) 132 works by 89 artists that, since 1949, offer an interesting reflection on the relationship between contemporary art and the search for the meaning of life, beyond the specific religious affiliations.

•Hermann Nitsch Museum, “Stazione Bellini’, a former power station in the historic heart of Naples, behind Piazza Dante, is the early twentiethcentury building that now houses the Hermann Nitsch workshop and documentation archive, which was set up by the Fondazione Morra.

•CAM_Casoria Contemporary Art Museum, 3.500 square meters with about 1.000 works of contemporary art: paintings, sculptures, photographies, videos, multimedia art and installations by leading artists from around the world.

THE CARDS: 3 days (transport excluded) €16,00 / 3 days (including regional public transport) €29,00 The card can be purchased online and at all Campania> artecard outlets | 11

Piazza Italia Una storia di successo di Carola Barbato

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ata a Napoli nel 1993 dal know how di tre fratelli partenopei e stabilita nell’Interporto Campano di Nola, polo logistico di rilievo del sud Italia, Piazza Italia è il paradigma dell'imprenditoria campana d'eccellenza.

Con i suoi ormai 300 punti vendita, i 50 store internazionali, le ultime nuove aperture nei fiorenti e giovani mercati dell'Arabia Saudita, Tunisia, Croazia e Slovenia, Piazza Italia si attesta oggi tra i principali brand del fast fashion internazionale. Riconosciuto il talento imprenditoriale dei fratelli Bernardo, figli di una terra, la Campania, che pure ha espresso genialità in ogni ambito, essi stessi oggi sono gli artefici materiali di un progetto, divenuto voce, traino, guida nel panorama del comparto fashion. È� ad Antonio Bernardo, CEO di Piazza Italia che chiediamo: 12 | Storie d’Impresa

Born in Naples in 1993 by the “know-how” of three neapolitan brothers and based in the Campanian “Interporto” of Nola, which is a major logistic hub of southern Italy, Piazza Italia is the paradigm of entrepreneurial excellence in Campania. With its 300 outlets, 50 international stores, the latest new openings within the thriving and young markets of Saudi Arabia, Tunisia, Croatia and Slovenia, Piazza Italia stands today among the leading brands of international fast fashion. Now that the entrepreneurial talent of the Bernardo brothers has been recognised, they themselves, sons of Campania, a land which has already expressed brilliance in every field, are the real creators of a project that has become voice, towing, guidance in the fashion industry scene. It is to Antonio Bernardo, CEO of Piazza Italia that we ask: Mr. Bernardo, you creativity, your entrepreneurial talent, constitute an example for many well-educated, tenacious young people,

Dott. Bernardo, la sua creatività, il suo talento imprenditoriale, costituiscono un esempio per tanti giovani preparati e tenaci, Le chiediamo di raccontare: come nasce l'esperienza Piazza Italia.

D: Perché la denominazione Piazza Italia?

La scelta del nome è stata dettata dalla volontà di voler esprimere in tutta la sua complessità lo stile italiano in un campo, quello della moda, in cui non siamo secondi a nessuno. Piazza Italia nasce come un contenitore moda, destinato alla famiglia italiana, il cui sogno e ambizione è quello di poter essere presenti in tutte le Piazze d’Italia.

D: Quale la mission di Piazza Italia?

La Mission aziendale si fonda sull’affermazione dell’Italian Style per la famiglia e su di una interpretazione dello shopping incentrata sul rinnovo costante, puntando su collezioni di qualità a prezzi competitivi rispettando le tendenze del momento.

D: Cosa significa fare impresa in Campania?

A mio avviso ci si confronta con tante opportunità. Il know how del settore tessile del nostro territorio, consente di compensare il gap con gli altri distretti produttivi italiani. L’esserci riusciti ci rende orgogliosi e speriamo di essere d’esempio per tante giovani imprese, non solo come metodo ma come idea di sviluppo in un’area con tante potenzialità.

so we are asking for you to tell us: how was the experience of Piazza Italia born in he first place.

Q: Why the name “Piazza Italia”?

The choice of the name was dictated by the will to express, with all its complexity, the italian style in the fashion field, in which we are second to none. Piazza Italia started as a “fashion container” addressed to the italian family, with the only dream and ambition to being able to be present in all the squares (“piazza” tn) of Italy.

Q: What is the mission of Piazza Italia?

The company mission is based on the affirmation

of the Italian style for families and on an interpretation of shopping focused on a constant renewal, counting on quality collections at competitive prices in compliance with the current trends.

Q: What does it mean doing business in Campania?

In my opinion, you get confronted with many opportunities. The know-how of the textile industry in our area allows you to make up for the gap with other italian manufacturing districts.

Having succeeded in this makes us proud and we hope to set an example for many young companies, not just as a method but as an idea of | 13

D: Ricorda l'apertura del Suo primo Store?

Ricordo l’emozione e la scommessa dell’apertura del primo Store. In un periodo in cui nascevano i Centri Commerciali e la tendenza era per lo più di aprire boutique all’interno dei centri storici. La tenacia e il know how dell’azienda hanno avuto successo in quella scommessa. Oggi i Centri Commerciali sono trasformati in Centri Servizi che racchiudono il maggior numero di brand della moda e sono diventati centro di attrattiva per tutta la famiglia. Allo stesso tempo Piazza Italia ha iniziato un piano di espansione anche nei centri storici: store di punta del nostro brand. A breve apriremo un nuovo Flagship Store in centro storico a Napoli e l’emozione sarà la stessa che provammo per il primo store.

D: Lodevole il suo progetto: ritornare a produrre in Campania. Cosa sogna e cosa ritiene riuscire a realizzare?

C’è l’esigenza di creare una filiera produttiva che permetta una maggiore flessibilità, un più accurato controllo della qualità e di affiancare lo stile al valore percepito della manifattura italiana. Oltre la sicurezza del mercato produttivo italiano, la produzione made in Campania consentirà una riduzione dei tempi di consegna del prodotto rispetto all’estero, permettendo di avere rapidamente in store collezioni di tendenza. Inoltre, le tensioni internazionali e l’instabilità valutaria dei mercati in cui Piazza Italia produce hanno reso necessari un progetto, attualmente in atto, per tornare a produrre in Campania.

D: L'azienda da Lei fondata è ormai alla seconda generazione: cosa si aspetta possa ancora concretizzarsi? Cosa consiglia ai Suoi figli?

I valori della famiglia e l’ottima educazione ricevuta dai miei genitori hanno caratterizzato tutta l’evoluzione dell’Azienda fino ad oggi. Valori familiari che io e i miei fratelli abbiamo trasmesso ai nostri figli: I giovani devono avere la capacità di sintetizzare quanto da noi ereditato e le opportunità date dall’evoluzione in termini di globalizzazione e digitalizzazione del nostro mercato di riferimento. Piazza Italia è fiera di essere un’azienda in cui la passione è determinante per il raggiungimento di obiettivi e del successo.

14 | Storie d’Impresa

development in an area with so much potential.

Q: Do you remember the opening of your first store?

I remember the excitement and the challenge of the opening of the first store, in a moment in which shopping centres were developing and the trend was mostly to open boutiques in the historic centres. The tenacity and the know how of the company have won that challenge. Today, shopping centres have become service centres that contain the largest number of fashion brands and have become appealing hubs for the whole family. At the same time, Piazza Italia has started a development plan also in town centres.

Soon we will be opening a new Flagship Store in the Naples historic centre and the excitement will be the very same as the one for the first store.

Q: Commendable is you project: to go back to manufacturing in Campania. What do you dream and what do you feel you will be able to accomplish?

There is a need to create a production chain that would allow greater flexibility, a more accurate quality control and to support the style to the perceived value of the italian manufacture. In addition to the certainty of the italian manufacturing market, the production made in Campania will allow a decrease of delivery times of products comparing to a foreign manufacture, therefore allowing us to quickly have in store trendy collections. In addition, international tensions and currency instability of the markets where Piazza Italia has been producing, have made necessary a project, currently underway, to return to manufacturing in Campania.

Q: The company you founded is now in its second generation: what can you expect yet to be realised? What would you recommend to your children?

Family values and the excellent education received by my parents have characterised all the Company's evolution to date. Family values that me and my brothers have passed on to our children: Young people must have the ability to synthesize what we inherited and the opportunities offered by the evolution, in terms of globalization and digitalisation, of our target market. Piazza Italia is proud to be a company where passion is crucial to achieving goals and success.

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Un bon bon fa subito festa

Storia di un’industria dolciaria ecosostenibile

di Maria Carla Guerra

One bonbon makes the celebration Story of a sustainable confectionary company

16 | Storie d’Impresa

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Confetti e cioccolato, bon bon che segnano lieti eventi,sottolineano attraverso il gusto momenti dell'anno liturgico o semplicemente soddisfano la collettiva golosità con ricaduta inevitabile sul buon umore. Chi da bambino non ha sognato almeno una volta un viaggio nella fabbrica del cioccolato? Tim Burton nella pellicola cult del 2005 ha concretizzato attraverso le immagini il sogno recondito di generazioni di cultori del genere sweet & choccolate.

Sugared almonds and chocolate, bonbons that mark celebrations and highlight through taste- moments of the liturgical year or simply satisfy the common greed, with inevitable consequences on your good mood.

Who, as a child, hasn’t dreamed at least once about a journey through the chocolate factor y? Tim Bur ton, in his cult movie of 2005, has materialized, through images, the hidden dream of generations of “sweet&chocolate” lovers.

D: La vostra storia aziendale è antica; dal laboratorio artigianale del vostro trisavolo all'azienda innovativa di oggi, qual è il segreto?

R: da quattro generazioni, Confetti Crispo lavora con entusiasmo.Oggi è una realtà da 6000 metri quadri modernamente strutturata in ogni reparto senza tuttavia perdere il carattere d'artigianalità.

Q: Your company history is ancient, from the artisanal laboratory of your great-great grandfather to the innovative business of today, what is your secret?

A: from four generations, Confetti Crispo works with great enthusiasm. Today, it can count on 6000 square metres, a modern structure in ever y depar tment, never theless not losing its ar tisanal accent.

D: La politica d'investimento in tecnologie di ultima generazione risulta premiale?

R: continui i nostri investimenti in tecnologia e la selezione di materie prime di altissima qualità, riescono a coniugare una capacità produttiva di 230 quintali di dolciumi ogni giorno e la creazione di specialità di prestigio.

Q: is investing in new technologies wor th the effor t?

A: our investments in new technologies and in the selection of materials of the highest quality are continuous and manage to combine a manufacturing capacity of 230 quintals of sweets every day with the creation of prestigious specialties.

Esperienza alla quarta generazione, primo in Italia per produzione, lo storico confettificio Crispo di S.Giuseppe vesuviano in Campania ci apre le porte introducendoci nel mondo policromo del cioccolato di qualità e prima ancora dei confetti dal gusto vario ed insospettabile.

D: Confetti Crispo è il primo stabilimento in Italia ad aver installato un impianto di cogenerazione. Cosa consente un elemento di produzione tanto all'avanguardia?

R: L'impianto di cogenerazione, fiore all'occhiello dell'azienda, permette di ottenere benefici in termini di efficienza energetica e rende sopratutto la nostra azienda ecosostenibile.

Now in its four th generation, leader in the italian production, the historical factor y of sugared almonds Crispo in S. Giuseppe Vesuviano in Campania opens its doors introducing us to the multi-coloured world of not only quality chocolate but firstly of sugared almonds, with their varied and unexpected taste.

Q: Confetti Crispo is the first factory to have put in a “cogeneration system”. What does it mean to have this forefront production element?

A: The cogeneration system, flagship of the company, allows us to have a huge improvement in terms of energetic efficiency and moreover

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foto: Paolo Ambrosini

Più precisamente lo stabilimento, attraverso il cogeneratore viene rifornito di elettricità, acqua e vapore attraverso energia pulita, con impatto ambientale quasi pari a zero. Ciò permette di distinguerci non solo per la massima qualità dei nostri prodotti, ma anche per la salvaguardia della filiera d'impresa e per il forte sentimento di rispetto dell'ambiente.

D:Confetti Crispo, ricordati anche per essere l'azienda del cuore d'oro?

R: Il cuore d'oro, metafora dell'amore che da generazioni riversiamo nella nostra produzione, è conservato così� come il metodo artigianale applicato all'industria ecosostenibile all'avanguardia che ci rende oggi leader nel mondo.

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makes our factory ecosustainable. More precisely, the factory, through the cogenerator, is provided with electricity, water and steam through clean water, with an enviromental impact close to zero. This allows us to stand out not only for the high quality of our products, but also for being forefront in the production chain and for the strong feeling of respect towards the environment.

Q: Confetti Crispo, also known as the company of the “golden hear t” A: The golden hear t, a love metaphore that we have been putting into our production for years, is wellpreserved, as the ar tisanal method applied to an ecosustainable and forefront way of doing business that make us leaders in the world in this field.

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Eccellenze Campane La terra del buono

“Eccellence campane”: the land of the good di Alessandra d’Agostino

O

ltre 2,5 milioni di visitatori e circa 1 milione di specialità made in Campania prodotte, 200 mila pizze e 100 mila panuozzi sfornati, più di 800 mila caffè e 150 mila sfogliatelle servite: sono i numeri di un successo tutto campano a tre anni dalla nascita di Eccellenze Campane, il polo del gusto di Via Brin 69 dedicato ai prodotti gastronomici di alta qualità, dove elementi quali la tipicità e la tradizione si coniugano con i concetti di innovazione e sostenibilità. Si tratta dell’unico centro in Italia dove si realizzano, si consumano e si vendono le migliori produzioni regionali, con 8 aree di produzione che spaziano dal panificio al birrificio fino alla torrefazione e alla gelateria e con un totale di circa 700 referenze acquistabili o degustabili in loco.

Eccellenze Campane è profumi, sapori, emozioni. Si parte da prodotti di eccellenza come la mozzarella di Bufala Dop per arrivare ai piatti elaborati dalle abili mani degli chef. Bar, Pizzeria, Ristorante di terra, Ri-

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Over 2,5 million visitors and 1 million circa of specialties made in Campania, 200 thousand pizzas and 100 thousand “panuozzi” baked, more than 800 thousand coffees and 150 thousand “sfogliatelle” ser ved: these are the numbers of a success made in Campania, three years after the launch of Eccellenze Campane (Campanian Excellences), focal point of flavour in Via Brin 69, Naples, dedicated to high quality culinar y products, where elements of tradition and peculiarities are combined with the concepts of innovation and sustainability. It is the only centre in Italy where the best regional productions are realised, consumed and sold, with 8 production areas ranging from baker y to brewer y, up to coffee and ice cream shops, with circa 700 products that can be purchased or tasted on site.

“Eccellenze Campane” is scents, flavours, emotions.

We star t from the excellence products as Buffalo mozzarella Dop, up to elaborated dishes prepared by skillful chefs. Bar, pizzeria, Restaurants that ser ve meat and fish, Steak House, Ancient Neapolitan Delicatessen, Fr yer shop, Mozzarella Restaurant,

storante di mare, Braceria, Antica Salumeria Napoletana, Friggitoria, Panuozzeria, Ristorantino della mozzarella, Pasticceria, Gelateria, Birreria sono tutte le eccellenze presenti nello store. A queste realtà si affiancano una schiera di prodotti di altissima qualità dalle alici di Cetara alle noci di Sorrento, dal pomodoro San Marzano ai fagioli di Controne, dall’EVO Ravece, Ortice o Salella ai vitigni Aglianico, Fiano di Avellino o Greco di Tufo, o ancora dal pomodoro Piennolo del Vesuvio alle Albicocche figlie dello stesso Vulcano. Una scommessa vinta da Paolo Scudieri, Presidente del polo agroalimentare e Patron del gruppo Adler; una realtà che rappresenta un volto positivo per la città di Napoli, nata con l’obiettivo ambizioso di contribuire al rilancio di un’area disagiata, quella di Napoli est, che sta cominciando a cambiare.

La Campania e oltre: nel settembre del 2015 è stato inaugurato Eccellenze Campane Mare su Via Partenope, un salotto di circa 200 metri quadri affacciato sulla splendida cornice del Golfo di Napoli. Un anno dopo, poi, ha aperto “Panzo by Eccellenze Campane” ad Exmouth Market a Londra, la cui specialità è il panuozzo. La terra del buono presto debutterà anche a Milano, nel cuore di Brera, a testimonianza della volontà di promuovere le eccellenze campane anche fuori dalla Regione.

Non solo cibo sano e buono: Eccellenze Campane è valorizzazione e racconto del territorio. Percorrendo il polo, infatti, s’incontra "l'Aula Magna": un'aula in

Patisserie, Ice cream shop, Brewer y: these are all the excellence present in the store. All these activities are flanked by a moltitude of products of the highest quality, such as anchovies from Cetara, walnuts from Sorrento, tomatoes from San Marzano, beans from Controne, extravirgin oil Ravece, Or tice or Salella, wines as the Aglianico, Fiano of Avellino or Greco ti Tufo, or Piennolo tomatoes and Apricots from Vesuvius.

A challenge won by Paolo Scudieri, President of the centre for the agri-food industr y and Chair of Adler Group; an organization that shows a positive side of the city of Naples, born with the ambition to contribute to the relaunch of a disadvantaged area, the east of Naples, which is star ting to change.

Campania and beyond: in September 2015 “Eccellenze Campane Mare” in Via Par tenope was inugurated: a space of 200 square metres overlooking the magnificent Gulf of Naples. One year later, “Panzo by Eccellenze Campane”, whose specialty is the “panuozzo”, opened at Exmouth market in London, The “land of the good” will soon have its debut in Milan, too, in the hear t of Brera, reflecting the desire to promote the campanian excellences out of the region as well.

Not only healthy and good food: Eccellenze Campane is enhancing and narration of the territor y. Moving along the centre, you can find the “Aula Magna”, a classroom when you learn…and

cui si impara... e si magna! (come recita la scritta all'interno). E’ il luogo dedicato all’informazione, all’educazione, all’organizzazione d’eventi. Cultura, ma anche sport: lo dimostrano i tanti eventi che collegano il mondo dello sport e il food. Proprio nell’Aula Magna di Via Brin, Eccellenze Campane ha organizzato una serata celebrativa delle Olimpiadi di Rio 2016, a cui ha partecipato come official supplier di Casa Italia. Un evento a cui hanno preso parte molti medagliati campani, alcuni dei quali della nazionale paraolimpica e il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe.

eat! (magna: neapoletan translation for “eating”) It is a place dedicated to information, education, event organization. Culture, but also spor t, as evidenced by the many events that connect the two worlds of spor t and food. In the ver y same auditorium of Via Brin, Eccellenze Campane organized a celebration for the Olympic Games in Rio 2016, in which it par ticipated as official supplier of “Casa Italia”.

An event that was attended by many medalists from Campania, some of which are par t of the national Paralympic team and Crescenzio Sepe, Cardinal of Naples.

Eccellenze Campane is, therefore, all the good of the land and wants to represent a new experience of sharing, beyond the borders of the table.

Eccellenze Campane è, dunque, tutto il buono del territorio e vuole porsi come nuova esperienza di condivisione, oltre i confini della tavola.

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M.E.F.

Quando la riproduzione dell’Arte ne diventa alleata di Maria Paola Cioffi

M.E.F.

When the art reproduction becomes allied Ugo Bozzo

22 | Storie d’Impresa

N

el mondo, dal 2003 a oggi, circa un milione di persone ha visitato le “Mostre Impossibili” - progetto realizzato dalla Rai Radiotelevisione italianadedicate a Caravaggio, Leonardo e Raffaello. Esposte in diverse città italiane ed estere, le mostre impossibili presentano, in un unico spazio espositivo, in dimensioni reali (1:1), l’opera completa di un pittore sotto forma di riproduzioni digitali ad altissima definizione. L’esposizione di riproduzioni fotografiche di opere d’arte rappresenta un’occasione unica per conoscere e apprezzare i capolavori di grandi artisti da parte di visitatori che molto spesso, sono impossibilitati a conoscere gli originali, vuoi per le distanze dai musei in cui sono custodite o per le difficoltà (o impossibilità) di spostare certe opere, oppure per i costi enormi di trasporti e assicurazioni. Meraviglie difficili da far circolare, ma che chiunque vorrebbe vedere, laddove l’arte riprodotta può farsi alleato dell’originale, aiutando, pur non suscitando le stesse emozioni dell’opera autentica, la conoscenza dell’opera completa di un artista.

Since 2003 in the world about one millions people visited "Mostre impossibili" a Rai Radiotelevisione Italiana exhibition project dedicated to Caravaggio, Leonardo and Raffaello. The exhibition has taken places in different Italian and abroad cities, and "le mostre impossibili" present, in a single exhibition space, in actual size (1:1) the complete painter work as a digital reproduction in the highest definition.

The exhibition of work of ar t reproductions is an unique of a kind experience for visitors to know and appreciate great painters, almost impossible to view the original works, given the distance from the museum that host those works, and given the inability to physically move some works of ar t, not to mention the expenses. Masterpiece hard to move around, but very requested from the public, where the reproduced work of ar t can be a real allied for the original masterpiece, helping visitors to have complete knowledge of the complete ar tist work.

These extraordinary reproductions, at the highest level of fidelity, are perfect reproductions that represent the new frontier of digital tech and have been realized at a lab located in Neaples, the M.E.F. We have met one of the par tners, Ugo Bozzo to

Queste straordinarie riproduzioni ad altissima definizione sono copie fedelissime ottenute grazie alle nuove frontiere della tecnologia digitale e sono state realizzate presso un laboratorio ubicato a Napoli, il M.E.F.

understand their experience on field and all the things they can make.

Abbiamo incontrato uno dei soci, Ugo Bozzo, per farci raccontare la loro esperienza sul campo e quant’altro ancora sono in grado di realizzare.

Come nasce MEF? MEF nasce nel 1983 come laboratorio fotografico specializzato in particolare, nella stampa bianco/ nero e cibachrome. Ha sin dall’inizio collaborato con fotografi del calibro di Mimmo Jodice, Cesare Accetta e Fabio Donato.

Da laboratorio fotografico tradizionale a?

Nel corso del tempo siamo diventati azienda di grafica e stampa in digitale. La stampa di alta qua-

How comes that MEF is born?

MEF star ts in 1983 as a tech photo lab specially focused on black and white printing and cibachrome.

Since the beginning with photo ar tists like Mimmo Jodice, Cesare Accetta and Fabio Donato.

Star ting a traditional photo lab and becoming?

We have become a graphic and digital printing company.The high quality is the core business thanks to technology and machinery always up to date on the graphic and in photo field. It's been more than a decade that we take care of museum exhibitions and cultural events, the Caravaggio, Velasquez and Tiziano exhibitions, or Kounellis and Manzoni are some of the many we cooperated in prestigious museums as Capodimonte, San Mar tino, MADRE, Gallerie d'Italia.

Which is the "trade mark" of the company that | 23

...................................................................................................................................................... lità è rimasta la prerogativa dell’azienda grazie anche all’utilizzo di macchinari e tecnologie sempre all’avanguardia sia nel campo della grafica che della fotografia.

Ormai da oltre un decennio ci occupiamo di allestimenti museali e di eventi culturali; le mostre su Caravaggio, Velazquez, Tiziano ma anche Kounellis e Manzoni sono solo alcune delle tante alle quali abbiamo collaborato in musei prestigiosi come Capodimonte, San Martino, MADRE, Gallerie d’Italia.

Quali sono i tratti distintivi dell’azienda rispetto anche alla concorrenza?

Sicuramente la lunga esperienza nella stampa e la possibilità di lavorare su progetti di rilievo ci hanno dato la possibilità di raggiungere alti livelli di specializzazione, in un settore dove la concorrenza ha polverizzato i vari player lasciando, tuttavia, che nicchie come quelle nelle quali operiamo restassero per molti un punto di riferimento esclusivo per determinati prodotti. Ad esempio, l’alta specializzazione raggiunta nell’ambito della retro illuminazione, unitamente alla competenza nella stampa di qualità, ci ha consentito di collaborare con la RAI alle “Mostre Impossibili”, occupandoci della realizzazione, della retro illuminazione e dell’allestimento delle riproduzioni, nelle dimensioni originali, dell’opera omnia di Caravaggio, Leonardo e Raffaello. La particolarità del prodotto ha dato una grande notorietà alle “Mostre Impossibili”, non solo in Italia ma anche in Messico, Svezia, e a breve in Vietnam.

Prevede sviluppi futuri?

La nostra azienda crede molto nella retroilluminazione come un modo diverso di proporre anche opere importanti, un nuovo modo di assaporare l’arte che rende il percorso artistico nuovo, esclusivo e certamente diverso. Al tempo stesso crediamo che il valore della stampa e in generale il prodotto stampato possano trovare spazio anche nell’interior design. Le case, gli alberghi, le aziende, potrebbero utilizzare la stampa decorativa come un mezzo per distinguersi, in un mondo, quello attuale, dove la personalizzazione e quella che tecnicamente viene chiamata customizzazione, è oramai passepartout per l’apertura di nuovi mercati, ma anche per il consolidamento di quelli esistenti.

L’obiettivo rimane quello di continuare ad avere una produzione dagli alti standard qualitativi avvalendosi delle migliori tecnologie e dei migliori materiali, stando sempre attenti alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

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makes the difference?

Basically the extensive experience on printing and the ability to work on really important project, gave us the chance to reach highest level of specialization, in a sector where competitiveness liquified all the players leaving small pieces of the pie, that became an azimuth for some products.

For example the high specialization reached in back lightening, with the competence in high quality printing, made possibile the collaboration with RAI for the "Mostre Inpossibili", where we were responsible for back lightening and reproductions set up, in the original dimensions, of Leonardo, Caravaggio and Raffaello opera omnia The product singularity gave a great game to "Mostre Impossibili", not only in Italy but in Mexico, Sweden and soon in Vietnam.

Do you think of any future development?

Our company believes deeply in back lightening as a different way to expose impor tant work of ar t, a brand new way to taste art that makes the ar tistic path really new and exclusive, different .

We also believe that the printing value and can have a huge space in interior design. Homes, hotels, companies, might use the decorative printing to stand out from the pack in a world where customization is a passepar tout for new markets and consolidate the existing business.

Our focus is to continue the highest standard of quality production thanks to the best materials and technology, always ready to satisfy all the market needs and evolution.

Un successo nato dal buzz.

Il mondo di Buzzoole tra influencer e brand. di Novella Troianiello

La compagine partenopea è già all’interno del programma Facebook per le start up su mobile, FbStart Bootstrap e competerà per il prestigioso FbStart Apps of the Year (...) buzzoole.com

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B

uzz come brusio, come chiacchiericcio, come il tappeto indistinto di voci che accompagnano la quotidianità, dalle metropolitane, al passeggio per strada, ai bar nell’ora dell’aperitivo, alla vita sui social media. Il brusio della folla online e offline, in cui si generano, si evolvono, si diffondono e si perdono le notizie, i meme, le gif, le dirette, le storie.

Buzz come il rumore dal quale emerge una voce più forte di altre, più influente, una voce capace di farsi ascoltare e seguire, nell’indistinto flusso social-connesso. È� il principio degli opinion leader dei social network, del legame reciproco tra influencer e brand, quello sul quale costruisce le proprie fondamenta Buzzoole (www.buzzoole.com), la prima piattaforma di Influence Engine Optimization (IEO), nata nel 2013 da una start up partenopea con alle spalle un team tutto (o quasi) campano. Una media planning platform bidirezionale, basata su un algoritmo attraverso il quale le aziende possono scegliere i propri influencer selezionati in base ad un valore di influenza, appunto, su un determinato topic, sulla loro posizione geografica, sulle keyword e sul tipo di contenuto da veicolare.

Buzz come buzz marketing, il principio del passaparola attraverso il quale un prodotto, un servizio, raggiunge il maggior numero di utenti nel minor tempo possibile. Non solo viralità, ma anche una precisa targetizzazione del pubblico, non solo big data, ma anche, e soprattutto, small data.

Se da un lato Buzzoole dà la possibilità alle aziende di avviare la propria campagna social con un sostanziale risparmio economico attivando una tipologia di pagamento “a consumo” (pay as you go), e monitorare la performance della stessa, dall’altra permette ai singoli utenti privati con un profilo pubblico (ad un primo sguardo un ossimoro, ma rende al meglio l’idea dello statuto della vita online) di verificare il proprio ascendente sui follower, rendersi ambassador dei singoli brand, di accumulare crediti e ottenere dei benefits (regali esclusivi, inviti ad eventi e sconti) dalle company. Un tacito accordo do ut des stipulato tra le parti volto a creare continuamente engagement attraverso la viralità. Se si rende sempre più imprescindibile per un marchio la capacità di fare storytelling, dall’altra parte diventa sempre più preponderante la necessità di avere dei contenuti sui quali far leva. È� il principio del content marketing, senza il quale non avrebbero senso di esistere le pagine social e i blog aziendali, le operazioni di ottimizzazione dei risultati per i motori di ricerca SEO. Dal 2013 ad oggi, Buzzoole ha raccolto sempre maggiori consensi, tramutandosi in un’azienda di successo e partner irrinunciabile per qualsiasi categoria di brand. La compagine partenopea è già all’interno del programma Facebook per le start up su mobile, FbStart Bootstrap, e competerà per il prestigioso FbStart Apps of the Year, affermandosi quindi come una realtà tecnologica che vive appieno la dimensione del marketing online, affrontandola con un punto di vista innovativo e, visti i recenti riconoscimenti, vincente.

Buzz, as a whisper, a chit chat, a noise of voices surrounding daily life, from the subway to the street walking, to the bar during happy hour, or life on social media.

The offline and online crowd’s voice where news, meme, live broadcasts, stories, get lost, evolve, spread.

Buzz as a noise from which a voice stronger than others grows, more influent, a leading voice to be followed in the faint social connected flow. It’s the social networks’ opinion leader principle, the principle of mutual connection between influencer and brand, the one that builds the foundation of Buzzoole (www.buzzoole.com) the first Influence Optimization Engine (IEO) platform, started in 2013 by a Neapolitan startup with an (almost) totally local team.

A bidirectional media planning platform, based on an algorithm that helps companies to choose the selected influencer on the basis of a value of influence on a specific topic, their geolocation, on keywords or a content they want to promote.

Buzz as Buzz marketing, the word of mouth principle through which a product, a service, reach the highest number possible of people in the shortest time available.

Not just virality but also a precise public targeting, not just big data, but also, and moreover, small data. Buzzoole, on one hand, gives to companies the chance to start their social campaign with a substantial saving through a “pay as you go” model, monitoring the performance, but on the other side allows private users with a public profile to verify their level of persuasion on their followers, letting themselves be true ambassadors of any single brand, to earn credits and get benefits as exclusive gifts, special prices and invitations from companies.

When for a brand it really becomes essential to have the capability to create a storytelling, it also become predominant the need to have some content you can use as a leverage.

It’s the marketing principle that makes possible the existence of social pages and company blogs, the results optimizations operations SEO for the search engines online.

From 2013 to today, Buzzoole has reached more and more success, turning into an essential partner for any kind of brand.

The Neapolitan company is already inside the Facebook programme for mobile startup, FBStart Bootstrap and will compete for the prestigious FB Start Apps of the year, standing out as a solid tech reality living fully the online marketing dimension, with a fresh point of view, and, given the results, a winning one.

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CITTA’ DELLA SCIENZA Futuro e internazionalizzazione le parole chiave a cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione Idis – Città della Scienza di Napoli

Intervista a Gabriel Zuchtriegel direttore del Parco Archeologico di Paestum

di Carola Barbato

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La Formazione avanzata è uno dei tanti tasselli del complesso puzzle che è Città della Scienza di Napoli (Fondazione Idis/Regione Campania). Tra le principali novità in quest’ambito vi è il lancio della DREAM Academy, partita lo scorso fine marzo e che si concluderà il prossimo dicembre: una scuola internazionale di formazione innovativa sulla manifattura digitale che ha attratto professionisti dalla Cina, dall’Iran e dall’Europa, oltre naturalmente che dal nostro Paese.

Il Centro, con i suoi macchinari avanzati, le sue competenze specializzate e una specifica linea di ricerca e formazione attiva sui temi dell’architettura, della riqualificazione urbana, delle smart cities, rappresenta uno dei aspetti fondanti della nostra risposta alle esigenze di un ambiente più vivibile, ma al tempo stesso più competitivo.

La Città della Scienza sta diventando a tutti gli effetti uno snodo delle politiche di internazionalizzazione del nostro Paese. La creazione di Casa Cina, l’hub italiano della cooperazione tra Cina ed Italia su scienza, tecnologia e innovazione, così� come la recente creazione di Casa Iran, sono un esempio concreto del fatto che Napoli può svolgere, al di là di facili retoriche, un ruolo effettivo di snodo nella cooperazione internazionale.

Nello specifico:

CHINA-ITALY SCIENCE, TECHNOLOGY AND INNOVATION PROGRAM Promuovere la cooperazione tra Italia e Cina sui temi dell’innovazione, della scienza e della tecnologia, per costruire partenariati tecnologici, produttivi e commerciali è una delle priorità del Governo Italiano ed è il cuore delle attività di Città della Scienza verso la Cina per l’internazionalizzazione dei sistemi innovativi ricerca e impresa.

Il Programma offre servizi ed attività di networking e di business matching per avviare nuovi rapporti, costruire partenariati e supportare processi di internazionalizzazione tra istituti di ricerca, università ed imprese Italiani e Cinesi.

Fulcro del programma è la China-Italy Science, Technology & Innovation Week, l’evento di matching annuale, organizzato alternativamente in Italia e in Cina,

Advanced Training is one of the many pieces of the complex puzzle that is Città della Scienza (Idis Foundation / Campania Region). Among the main innovations in this area, there is the launch of the DREAM Academy, which started at the end of March and will be come to an end next December: an international innovative training school on the digital manufacturing which has attracted professionals from China, Iran and Europe, in addition to those from Italy. The Centre, with its advanced equipment, specialized skills and a specific line of research and active training on architecture, urban regeneration, smart cities, represents one of the fundamental aspects of our response to the needs of a more livable environment, yet competitive at the same time.

Città della Scienza is becoming, to all intents and purposes, a junction for the internationalization policies of Italy. The creation of “Casa Cina”, the Italian cooperation hub between China and Italy on science, technology and innovation, as well as the recent creation of “Casa Iran”, is a concrete example of the fact that Naples can actually play, beyond any easy rhetoric, an effective joint role in the international cooperation.

In particular: CHINA-ITALY SCIENCE, TECHNOLOGY AND INNOVATION PROGRAM The promotion of the cooperation between Italy and China on the topic of innovation, science and technology is the main objective of the Italian Government and the core focus of the activities of Città della Scienza toward China about the internationalization of the research-entrepreneurial innovative systems.

The Program offers services, networking and business matching activities in order to create new relationships, start partnerships and support the internationalization process among Italian and Chinese research institutes, universities and enterprises.

The main focus of the programme is the China-Italy Science, Technology & Innovation Week, the annual matching event, alternately organized in Italy and China, which brings together in a single format,

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CITTA’ DELLA SCIENZA

FUTURE AND INTERNATIONALIZATION AS KEY WORDS --Edited by the press office of Idis Foundation – Città della Scienza of Naples

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che riunisce in un unico format, secondo la formula del “back to back”, il China-Italy Innovation Forum e il Sino-Italian Exchange Event. Qui operatori italiani e cinesi hanno l’opportunità di scambiarsi informazioni, presentare le proprie tecnologie, avere incontri B2B con lo scopo di rafforzare la cooperazione, le opportunità di business e promuovere progetti congiunti.

Il Programma è promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dal Ministero della Scienza e Tecnologia cinese (MOST) ed è coordinato e gestito da Città della Scienza in partenariato con il Beijing Municipal Science & Technology Commission (BMSTC) e Beijing Association for Science & Technology (BAST). Inoltre esso prevede la partecipazione ad eventi, fiere, conferenze e missioni organizzate nei due Paesi nell’ambito del trasferimento tecnologico internazionale, dell’innovazione e della scienza e tecnologia.

IRAN-ITALY SCIENCE TECHNOLOGY & INNOVATION FORUM Il 19 e 20 Aprile 2017 si terrà a Teheran la prima edizione dell'Iran-Italy Science Technology & Innovation Forum, il primo evento, dopo la riapertura dei canali commerciali, dedicato allo scambio scientifico e tecnologico tra Italia e Iran, promosso dal Ministero italiano dell’Educazione, Università e Ricerca, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e il Ministero iraniano della Scienza, Ricerca e Tecnologia.

Il Forum rappresenta il momento di punta di un programma più ampio che, attraverso una piattaforma stabile di lavoro, coordinata da Città della Scienza di Napoli, consente ad università, centri di ricerca ed imprese a forte impatto innovativo di realizzare uno scambio costante implementando la cooperazione scientifica e tecnologica tra i due paesi. Il Forum, che si articola in attività di networking e matchmaking, ha l’obiettivo di favorire il dialogo sui temi dell’innovazione e creare occasioni di incontri one-to-one finalizzati alla nascita di partenariati tecnologici, produttivi e commerciali tra enti di ricerca, università ed imprese innovative italiane ed iraniane.

La prima edizione del Forum, che sarà organizzato alternativamente in Italia e in Iran, si svolgerà il 19 e 20 Aprile a Teheran nella sede della Shahid Beheshti University alla presenza dei Ministri Valeria Fedeli e Mohammad Farhadi.

Il programma vede anche il coinvolgimento del CNR, dell’INFN, della CRUI, di NETVAL e di Confindustria al fine di presentare il sistema Paese con i principali soggetti attori sul tema dell’internazionalizzazione della ricerca e dell’innovazione.

La delegazione italiana è composta da 150 realtà in rappresentanza di università, centri di ricerca e imprese innovative. Tra le presenze istituzionali il Presidente del CNR Massimo Inguscio, l’Assessore all’Internazionalizzazione, alle startup e all’Innovazione della Regione Campania Valeria Fascione, l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio Guido Fabiani e il Segretario Generale di Città della Scienza Vincenzo Lipardi.

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IRAN-ITALY SCIENCE TECHNOLOGY & INNOVATION FORUM The first edition of the Iran-Italy Science Technology & Innovation Forum will be held on April 19 and 20 2017 in Iran, the first event after having reopened the commercial channels, dedicated to scientific and technological exchanges between Italy and Iran. The programme is promoted by the Ministry of Education, University and Research, in cooperation with the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation and the iranian Ministry of Science, Research and Technology.

The Forum is the main event of a wider programme which, through a permanent platform coordinated by Città della Scienza, enables universities universities, research centers and enterprises with a strong innovative impact to realize a constant exchange, throughout the year, in order to implement the scientific and technological cooperation between the two countries.

The first edition of the Forum, which will be organized once a year, alternately in Italy and Iran, will be held in Tehran on 19th and 20th April 2017 at the Shahid Beheshti University in the presence of the Ministers Valeria Fedeli and Mohammad Farhadi.

The programme can also count on the involvement of the Conference of Italian University Rectors – CRUI, the National Research Council – CNR, the Institute of Nuclear Physics – INFN, the NETVAL network and Confindustria, in order to present the Italian system in an integrated and structured way on the theme of internationalization of research and innovation.

The Italian delegation consists of 150 organizations representing universities, research centres and innovative companies. Among the institutional delegates, there will be the President of CNR Massimo Inguscio, the Assessor for Internationalization, startups and Innovation of the Campania Region Valeria Fascione, the Assessor for Economic Development of the Lazio Region Guido Fabiani and the Secretary General of Città della Scienza Vincenzo Lipardi.

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according to the back-to-back formula, the ChinaItaly Innovation Forum and the Sino-Italian Exchange Event. Here Italian and Chinese operators have the opportunity to exchange information, present their technologies, take part in B2B meetings with the aim of strengthening cooperation and business opportunities and to promote joint projects.

The Program is promoted by the Ministry of Education, University and Research (MIUR) and the Chinese Ministry of Science and Technology (MOST) and is coordinated and managed by the Città della Scienza in partnership with the BMSTC (Beijing Municipal Science & Technology Commission) and BAST (Beijing Association for Science & Technology). Furthermore it includes the participation in events, fairs, conferences and missions organized in the two countries in the fields of international technology transfer, innovation, science and technology.

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THE YOUNG POPE, LA MOSTRA foto di Gianni Fiorito a cura di Maria Savarese dal 10 aprile al 18 giugno 2017 Napoli: Ambulacro di Palazzo Reale di Alfonso Sepe

“The Young Pope, the exhibition” ---

Photographs by Gianni Fiorito, curated by Maria Savarese 10th April - 18th June, Naples: Ambulatory of the Royal Palace

32 | Culture

G

ianni Fiorito, "archetipo del fotografo" secondo Paolo Sorrentino, attraverso trentotto scatti racconta per immagini l'avventura di “The Young Pope”, la prima regia televisiva del Premio Oscar.

Un percorso suggestivo tra personaggi, scene, ricostruzioni di quello che è stato il più importante evento della stagione televisiva dell'anno. Un omaggio che la Regione Campania fa al grande regista napoletano e al fotografo che è il suo fidatissimo collaboratore sin dagli esordi de "L'uomo in più". In questa mostra, voluta e realizzata dalla Regione Campania, allestita nell’Ambulacro di Palazzo Reale di Napoli (10 aprile – 18 giugno) a cura di Maria Savarese e prodotta dalla Scabec in collaborazione con il Polo museale della Campania, si espone una selezione di im-

Gianni Fiorito, the “archetype of the photographer” according to Paolo Sorrentino, tells us, through the images of 38 shots, the adventure of “The Young Pope”, the f irst TV direction for the Academy Award winner. A fascinating journey through the characters, scenes, reconstructions of what was the most impor tant event of the italian television season of the year.

A tribute that Campania Region pays to the great neapolitan director and to this photographer, who is has been trustwor thy collaborator since his debut with “One man up” (L’uomo in più). This exhibition, strongly pursued and realised by Campania Region, held at the Ambulator y of the Royal Palace of Naples (10th April - 18th June) curated

by Maria Savarese and produced by Scabec in collaboration with the Museums of Campania, displays a selection of photos taken on the set by | 33

magini realizzate sul set da Gianni Fiorito durante i lunghi mesi della lavorazione della serie tv andata in onda su Sky, una produzione internazionale (Wildside, Shy, HBO, Canal+) distribuita e venduta in 110 paesi.

“The Young Pope, la mostra” è il frutto di un incredibile lavoro di fusione di talenti, con attori stellari e un cast tecnico di grandissimo livello con il quale il regista napoletano Paolo Sorrentino ha instaurato una grande complicità e sintonia e che Gianni Fiorito ha saputo cogliere e immortalare nei suoi scatti.

Attraverso la sua sintesi fotografica, Fiorito ripercorre le diverse fasi della creazione del Papa sorrentiniano e degli altri personaggi della saga televisiva come l’indimenticabile Cardinale Voiello, interpretato da Silvio Orlando. Fiorito ci consegna una visione personale della serie tv alternando, nel percorso fotografico dell’esposizione, immagini di scena, con la caratterizzazione dei principali soggetti e i passaggi chiave della sceneggiatura, ad immagini di back-stage, in cui si evidenzia lo stretto rapporto fra regista ed attori, l’uso scenografico del notevole patrimonio architettonico e paesaggistico italiano o la creazione in studio di ambienti non utilizzabili dal vero (la Cappella Sistina e altri ambienti vaticani). Una splendida rassegna che testimonia il notevole sforzo di uomini e mezzi che sta dietro alla costruzione di un evento televisivo che è già un cult per la fiction di qualità che strizza l’occhio al grande Cinema.

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Gianni Fiorito during the long months of working on the tv series broadcasted by Sky, an international production (Wildside, Shy, HBO, Canal +), distributed and sold in 110 countries.

"The Young Pope, the exhibition" is the result of an incredible process of fusion of talents, with ex traordinar y actors and a technical crew of the highest level, with whom the neapolitan director Paolo Sorrentino has established a great complicity and harmony, successfully captured and immor talized by Gianni Fiorito in his photos.

Through his photographic synthesis, Fiorito depicts the various stages of the creation of the sorrentinian Pope and of the other characters from the television series, such as the unforgettable Cardinal Voiello, played by Silvio Orlando.

Fiorito, in his photographic path of the exhibition, gives us a personal view of the TV series: he alternates set photos, their characterisation of the main players and the key passages of the script, to backstage shots, which highlights the close relationship between the director and the actors, the scenographic use of the outstanding architectural and landscape italian heritage or the recreation in the studio of locations unusable in reality (the Sistine Chapel and other Vatican locations).

A stunning exhibition that testif ies to the considerable effor t of men and resources behind the creation of a television event that is already a cult in the high-level T V series, winking to the great Cinema.

Madre

Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Alfonso Sepe

Francesco Clemente, Ave Ovo, 2005 Collezione Madre ¡ Museo d'arte contemporanea Donnaregina, Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli Foto Š Amedeo Benestante

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Daniel Buren, Axer / Désaxer.

Lavoro in situ, 2015, Madre, Napoli - #2, 2015 - ©DB-ADAGP Paris Foto © Amedeo Benestante

N

el cuore di Napoli, dove batte la vera anima popolare, a pochi passi dal Duomo, dal Tesoro di San Gennaro e dal Museo Archeologico, il Madre rappresenta l'occasione di ridisegnare la vocazione turistica in un quartiere ricco di valori sociali da recuperare e di beni culturali da riscoprire. Il Madre è il primo museo di arte contemporanea situato nel centro storico di una città. L'architetto portoghese Alvaro Siza ha trasformato il monumentale palazzo Donnaregina in uno splendido e funzionale spazio moderno, ideale per ospitare l'arte contemporanea. Nelle sale del Museo si possono ammirare opere permanenti di artisti che hanno già contribuito a segnare con la loro arte spazi simbolici o luoghi storici della città come Kounellis o Clemente, ma anche opere che si dipanano nelle vicende più significative dei linguaggi artistici dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi.

Davvero ampio e articolato il programma di mostre personali e tematiche della prossima stagione espositiva primavera-estate 2017. Oltre a un inedito confronto fra archeologia e arte contemporanea, saranno presentati anche nuovi progetti e mostre retrospettive di alcuni tra i

In the heart of Naples, where you can feel the people real soul beating, a few steps from the Cathedral, from the Treasure of San Gennaro and the Archaeological Museum, the “MADRE” represents the opportunity to redesign the touristic vocation of a neighborhood rich in social values to recover and cultural heritage to rediscover. The “MADRE” is the first contemporary art museum located in the historic centre of a city.The Portuguese architect Alvaro Siza has converted the monumental Donnaregina palace in a splendid and functional modern space, ideal to host contemporary art. In the halls of the museum you can admire the permanent works of artists who have already contributed to mark with their art symbolic spaces or historical places of the city like Kounellis or Clemente, but also works that unravel in the most significant moments of art languages from the late fifties to today.

Vast and varied is the museum programme for personal and thematic exhibitions for the upcoming spring-summer 2017 season. In addition to an unprecedented confrontation between archeology and contemporary art, new projects and retrospective exhibitions of some of the most established Italian and international contemporary artists will also be presented. The great exhibition of 2017 at the MADRE, already presented at the latest

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Jannis Kounellis, Senza titolo, 2005 Collezione Madre · Museo d'arte contemporanea Donnaregina, Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli Foto © Amedeo Benestante

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più affermati artisti italiani e internazionali contemporanei. La grande mostra del 2017 al Madre, già presentata all’ultima Borsa del Turismo di Londra, sarà Pompei@Madre. Materia Archeologica a cura del direttore generale della Soprintendenza Speciale di Pompei, Massimo Osanna e del direttore generale del Madre, Andrea Viliani. Nel percorso di visita saranno connesse le opere della collezione site-specific del museo regionale campano d’arte contemporanea e una selezione di opere e materiali, mai o raramente esposti, provenienti dai depositi e dagli archivi degli scavi di Pompei, che documentano la vita quotidiana della città antica e il ruolo che in essa rivestivano le varie arti. In un confronto con altri importanti prestiti, fra cui opere provenienti dalle collezioni del Museo di Capodimonte, la mostra passa attraversa i secoli mettendo in relazione le molteplici aree di intervento e ricerca, metodologie, e sensibilità che, a partire dall’eruzione del 79 d.C. e fino ai nostri giorni, hanno permesso a Pompei di continuare ad essere una “materia contemporanea”. Il Madre ospiterà, inoltre, PERLA POLLINA 1996-2016, la prima mostra retrospettiva dedicata a Roberto Cuoghi (Modena, 1973), uno dei più enigmatici e seminali artisti contempo-

World Travel Market in London, will be Pompei@ Madre. Materia Archeologica, curated by the general director of the Special Superintendence of Pompeii, Massimo Osanna and the general director of the MADRE, Andrea Viliani. The exhibition tour will link works of the site-specific collection of the Campania regional museum of contemporary art and a selection of works and materials, never or rarely exhibited, from the storages and archives of the Pompeii excavations, documenting the daily life the ancient city and the role that the various arts had in its society.

Compared to other important loans, including works from the collections of the Museum of Capodimonte, the exhibition goes through the centuries correlating multiple areas of intervention and research, methodologies, and sensitivity that, starting from the eruption of 79 A.D. until today, have allowed Pompeii to keep on being a "contemporary subject." The MADRE will also host PERLA POLLINA 1996-2016, the first retrospective exhibition dedicated to Roberto Cuoghi (Modena, 1973), one of the most enigmatic and seminal contemporary artists who will represent Italy at the National Pavilion at the 57th International Art Exhibition in Venice this year. The exhibition at MADRE, curated

by Andrea Bellini and Andrea Viliani, includes more

ranei che quest’anno rappresenterà l’Italia presso il Padiglione nazionale alla 57° Esposizione internazionale d'arte di Venezia. La mostra al Madre, a cura di Andrea Bellini e Andrea Viliani, comprende più di settanta opere ed è organizzata da CAC-Centre d’Art Contemporain, Ginevra in collaborazione con il Madre e Kölnischer Kunstverein, Colonia. Il museo Madre presenterà infine anche le prime mostre personali presso un’istituzione pubblica italiana di due fra i più importanti e affermati artisti contemporanei nord-americani, entrambe a cura di Andrea Viliani: Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972) e Stephen Prina (Galesburg, Illinois, 1954, già protagonista nel 2016 di MADREscenza Seasonal School #4, seminario organizzato dal museo in collaborazione con i Conservatori di musica operanti in Regione Campania). Le mostre presenteranno opere inedite, appositamente concepite dagli artisti per gli spazi del museo. than seventy works and is organised by the CAC-Center d'Art Contemporain of Geneva in collaboration with the MADRE and the Kölnischer Kunstverein of Cologne.

The MADRE Museum will also present the first solo exhibitions within an Italian public institution of two of the most important and successful contemporary North American artists, both curated by Andrea Viliani: Wade Guyton (Hammond, Indiana, 1972) and Stephen Prina (Galesburg, Illinois, 1954, who was also the leading artist in the 2016 MADREscenza Seasonal School #4, a seminar organised by the museum in collaboration with music academies operating in the Campania Region). The exhibitions will present new works specifically conceived by the artists for the museum spaces.

Francesco Clemente, Ave Ovo, 2005 Collezione Madre · Museo d'arte contemporanea Donnaregina, Napoli Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli Foto © Amedeo Benestante

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GOVERNANCE

Sanità campana

storia d'avanguardia tecnologica

Per le malattie oculari rare il centro italiano di riferimento è a Napoli. Miracolo di tecnologia avanzata il Policlinico dell'Ateneo Vanvitelli accoglie oggi un centro malattie oculari rare leader in Europa.

Nato sotto l'egida della Regione Campania all'interno del programma sanità d'eccellenza promosso e portato avanti con determinazione dal presidente De Luca,il reparto malattie rare degli occhi è al contempo centro di ricerca e struttura di punta per dotazione di presidi tecnologici idonei ad uso di ipo e non vedenti. Macchinari ad alta definizione, tappeti a guida tattile, bastoni elettronici e per i piccoli pazienti spazi idonei concepiti per attutire il trauma dell'ospedalizzazione.

Multidisciplinare il team di ricercatori coordinato dalla prof.ssa Simonelli, lavora in sinergia con il gruppo Telethon. E proprio con l'equipe di Telethon,i ricercatori del reparto malattie rare degli occhi dell'Ateneo Vanvitelli, hanno condotto con successo il primo studio genetico per il trattamento dell' Amaurosi di Leber con già sei piccoli pazienti curati.

"Constatare che più della metà dei pazienti curati viene da fuori regione mi riempie d'orgoglio". Così� il presidente De Luca all'inaugurazione del reparto.

"Di fronte alle tante questioni emerse nella sanità campana,nessuno in questi mesi si è accorto della presenza di commissari, "aggiunge il governatore commentando le dimissioni del commissario Polimeni. "Oggi ci stiamo avviando alla piena responsabilizzazione della regione nella gestione del suo sistema sanitario. Ci sarà come doveroso che sia un monitoraggio continuo in relazione al piano di rientro e per quanto ci riguarda prosegue la sfida di migliorare in maniera radicale i livelli essenziali di assistenza". Dal reparto malattie rare degli occhi dunque, la nuova sfida per una Campania sempre più competitiva per qualità di servizi e valorizzazione delle tante risorse umane d'eccellenza.

Healthcare in Campania. story of advanced technology

di Carola Barbato

For rare eye diseases, the Italian reference centre is in Naples.

A miracle of innovative technology, the teaching hospital Vanvitelli hosts a centre for rare eye deseases which is leader in Europe.

Born under the aegis of Campania Region within the healthcare programme of excellence promoted and pursued with determination by President Vincenzo De Luca, the ward for rare eye diseases is both a research centre and leading unit for equipment of technological devices appropriate for partially sighted and blind people.

High-definition machines, carpets with tactile guide, electronic sticks and, for younger patients, suitable spaces designed to alleviate the trauma of being hospitalised.

The multidisciplinary team of researchers coordinated by Professor Simonelli works in synergy with the Telethon group.

And it is with the team of Telethon that the researchers of the rare eye diseases ward of Vanvitelli University, have successfully conducted the first genetic study for the treatment of Leber’s Amaurosis, with already six young patients treated.

"Knowing that more than half of the patients treated come from outside the region fills me with pride" , President De Luca said at the opening of the ward.

"Faced with the many issues raised within the health system in Campania, no one, during the latest months, has noticed the presence of Commissioners," the governor added, commenting on the resignation of Commissioner Polimeni. "Today we are heading towards the full empowerment of the region in managing its healthcare system. There will be, as it is right and proper, a continuous monitoring in relation to the repayment plan, and as far as we are concerned, the challenge for radically improving of the basic levels of healthcare continues". From the rare eye diseases ward, therefore, a new challenge for Campania, increasingly competitive for services quality and enhancing of the many human resources of excellence.

43 | Governance

Storie di poesia di Paolo Ricciardi

Poetry stories

L

a poesia esiste solo se crea vertigine.

Perché l’unica sensazione deve essere un sentire estremo. La poesia è un dire che sfidando una profonda intimità diviene respiro collettivo. Per Emily Dickinson è vera poesia solo quando c’è la sensazione di veder la propria testa “tagliata”. La poesia è un procedere fatale, insidioso, rude eppure deciso, accogliente, soave. Insomma la poesia è la perfezione della contraddizione. E quanto è lontana dal quel luogo comune, bolso ed irritante, che la vuol frutto di emotività mista a nostalgia, sentimentalismo dopato da retorica. La poesia è stile o non è. Ed eccoli due preziosi libri di lavoro poetico. E parliamo di quella scrittura che è dentro un dialogo sincero, importante, sapiente e di respiro nazionale. Eleonora Rimolo e Francesco Iannone, entrambi salernitani, redattori della rivista “Atelier” ed attenti a lavorare nella complessità di quel “mestiere o arte ostinata” come definiva la poesia il bardo Dylan Thomas. Eleonora Rimolo firma, con un’eco oraziana, la sua “Temeraria gioia” per i tipi di Giuliano Ladolfi Editore. E Gabriella Sica, nella sua bella prefazione, svela trame che rimandano ai classici, a Montale, alla Rosselli. Poesia di grande densità, illuminata dalla speranza e con una destinazione gioiosa. Libro diviso in tre sezioni (I, II e “Pulvis et umbra”) dove l’errare, l’amare, i sussurri, le dissolvenze sono respiro e forza di un racconto di straordinaria qualità. La postfazione è a cura di Francesco Iannone perché i poeti amano le complicità palesi, il veleggiare accanto, il ritrovarsi nella bellezza delle parole. E lo stesso Iannone firma per Nino Aragno Editore il suo secondo lavoro poetico “Pietra lavica”.

Una poesia vissuta in “soggettiva”, forte, responsabile, in uno stampo di consapevole paternità. Anche qui abbiamo tre sezioni (“Da questa solitudine dei corpi”, “Qualcosa sorge” e “Pietra lavica” da cui il titolo della raccolta) che compongono un’opera abitata da una profonda linea morale e al contempo attenta al farsi delle cose quotidiane, con una struttura metrica e ritmica davvero molto potente. Il tutto immerso in “un’attesa che sa di vago stoicismo” come sottolinea la Rimolo recensendo l’opera di Iannone su “Sinestesie”.

Allo splendore delle recenti pubblicazioni di Iannone e Rimolo (che si rintracciano anche nel tessuto reciproco delle tensioni critiche, come abbiam visto) mi fa piacere aggiungere la voce di un altro poeta salernitano di qualità e richiamo internazionale: Mario Fresa. Lo scrittore (e traduttore dal francese e dal latino) è presente nell’antologia “Ventidue poeti per un nuovo millennio” edita nell’ultimo numero della rivista spagnola “Zibaldone. Estudios Italianos”. Prestigiosa rivista che ha voluto selezionare “alcune delle voci più significative del panorama poetico italiano degli ultimi anni” come sottolinea nella premessa il direttore Juan Pérez Andrés. Un riconoscimento importante per Mario Fresa e il suo navigare l’universo poetico.

Insomma, è bello sapere che nella città di Alfonso Gatto e Marco Amendolara, la poesia continua ad essere un corpo vivo, necessario, coltissimo, fondante. Sì�, perché in fin dei conti “quel che resta lo fondano i poeti”.

Poetr y only exists if creating a ver tigo. This is because the only sensation that you are supposed to have is an extreme feeling. Poetr y is a “saying” challenging a deep intimacy and becoming a common breath. To Emily Dickinson, there is true poetr y only when one has the felling of having his head “cut-off ”. Poetr y is a fatal proceeding, insidious, rough and yet firm, welcoming, sweet. In shor t, poetr y is the perfection of contradiction.

And it is so far away from that arrogant and irritating clichè that depicted it as the product of emotivity and nostalgia, sentimentalism pumped by rethoric. Poetr y is style or it is not. And here they are, two precious books of poetr y work.

We are talking about a way of writing that is sincere, impor tant, wise and nationally known.

Eleonora Rimolo and Francesco Iannone, both from Salerno, editors at “Atelier” magazine and attentive workers in the complexity of that “voaction or stubborn ar t”, as Dylan Thomas used to define poetr y.

Eleonora Rimolo is author, with a Horace’s echo, of “Temeraria gioia”, published by Giuliano Ladolfi Editore. Gabriella Sica, in her nice preface, reveals stories that refer to the classics, to Montale and Rosselli. A consistent poetr y, enlighted by hope and pointing toward joy. The book is divided in three sections (I, II and “Pulvis et umbra”) where making mistakes, loving, whispering, dissolving are breath and force of a high quality narration. The afterword has been written by Francesco Iannone, because poets love blatant complicity, sailing side by side, finding themselves in the beauty of words. The ver y same Iannone is author of his second poetr y book “Pietra lavica”, published

by Nino Aragno Editore. A “subjective” poetr y, strong, responsible, consciously paternal. We still have three sections (“Da questa solitudine dei corpi”, “Qualcosa sorge” and “Pietra lavica” that is also the title of the collection) that compose a work permeated by a strong morality and at the same time obser vant of the daily things, with a metrical and rithmic structure powerful indeed.

All of this is immersed in a “waiting that reminds of a vague stoicism”, as Rimolo underlines reviewing Iannone’s work in “Sinsestesi”.

To the glor y of the late publications by Iannone and Rimolo (that come from the mutual texture of critical tension, as we have seen) I would like to add the voice of another high-quality and internationally known poet from Salerno: Mario Fresa. The writer (and translator from french and latin) is present in the anthology “Twentytwo poets for a new millenium”, published in the latest issue of the spanish magazine “Zibaldone.

Estudios Italianos”. A prestigious magazine that has selected “some of the more significant voices of the italian poetic horizon of the latest years”, as the director Juan Pérez Andrés highlights in his preface. An impor tant acknoledgment for Mario Fresa and his sailing into the poetic univers.

In conclusion, it is nice to know that in the city of Alfonso Gatto and Marco Amendolara, poetr y continues to be a living body, necessar y, deeply cultured, founding. Yes, because ultimately “whatever is left, the poets found it”. | 45

Mascolo&Speranza per un immaginario fumettistico di Alfonso Amendola

46 | Culture

"G

oodbye blue sky” è il secondo appuntamento fumettistico firmato da Davide Speranza (sceneggiatura) e Luigi Mascolo (disegni) della collana “Short Pulp” pubblicata da “Polis Sa Magazine”. Dopo la storia tra noir e malaffare politico, “Cola-Man”, stavolta è il tema delle guerre dell’attualità ad essere al centro della narrazione del duo Mascolo-Speranza. Al di là della storia tutta da scoprire (con elementi che guardano alla geo-politica e ai domini del mondo) l’immaginario persistente che continua ad abitare questo fumetto è sicuramente un riuscito mix tra rimandi cinematografici e letterari (oltre che cronachistici e storici). È� quindi perfettamente raggiunto l’obiettivo della collana “Short Pulp”. Raccontare storie che entrano nel cuore pulsante dell’attualità e dei grandi immaginari contemporanei. La formula immediata di queste “storie brevi disegnate” ha un duplice punto di forza.

Da un lato si staglia all’interno di quello straordinario orizzonte che è il graphicnovel. E dall’altro è un decisivo passo in avanti verso la grande “conquista” che oggi rappresenta la creatività del fumetto al tempo del web. Insomma, un prodotto di consumo di massa che risponde davvero alle complessità stratificate del nostro presente: il fumetto, la narrativa, la cronaca giornalistica, l’impegno sociale, la storia, il web. Il tutto miscelato in una sorta di perfetta intermedialità di forme, linguaggi e saperi.

Certo ne è passato di tempo da quando il fumetto subiva l’onta di non esser considerato forma d’arte e di esser visto unicamente come “banale” narrazione solo per bambini. E ne è passato di tempo da quando il giudizio tranciante delle radicalità intellettuali o delle indifferenze istituzionali (Scuola e Università) non riuscivano a cogliere il valore dirompente ed ultra generazionale di questa “forma d’arte sequenziale”. Poi qualcosa è cambiato. Alla scoperta, alla valorizzazione e alla diffusione del fumetto dobbiamo dire grazie (e mi limito unicamente al territorio italico) agli scritti di Umberto Eco, alla passionale militanza di Oreste del Buono, alla lungimiranza accademica di Antonio Faeti e di Alberto Abruzzese, alle pubblicazioni fondamentali di studiosi come Gino Frezza, Sergio Brancato e Daniele Barbieri fino al lavoro di giovani ricercatori come Marco Pellitteri e Mario Tirino. Senza dimenticare il contributo di crescita identitaria e comunitaria di case editrici, riviste specializzate, di Festival e fiere del settore come “Lucca Comics” o il “Comicon” di Napoli.

Ben venga quindi il lavoro firmato da Mascolo e Speranza. Lavoro di condivisione e costruzione territoriale che vede in un denso dialogo (d’espressione e d’esperienze) due giovani professionisti. Luigi Mascolo ha il rigore di chi si è formato negli studi e nella pratica delle arti (la pittura, il cinema e la letteratura) successivamente canalizzate in una serie di lavori disegnati: Django, L’uomo nero e soprattutto Rendez- vous Noir (splendido racconto visivo tra romanticismo e decadentismo, immerso in una bella atmosfera parigina). Mentre Davide Speranza è un giornalista che con agio si muove tra i tumulti della cronaca nera e i tessuti delle pagine bianche della cultura.

Con una scrittura molto vicina al respiro letterario e una competenza energicamente legata ai media (non secondari i suoi lavori radiofonici ed audiovisivi). Insomma un bel dialogo a due voci (o a quattro mani) per una produzione di grande tensione creativa, di magnetica forza espressiva e di colta costruzione immaginifica.

“Goodbye blue sky” is the second comic strip signed

by Davide Speranza (screenplay) and Luigi Mascolo (drawings) for the series “Shor t Pulp”, published by “Polis Sa Magazine”. Following the stor y in between noir and political crime of “Cola Man”, the main focus of the narration of the duo MascoloSperanza are now modern wars. Beyond the stor y, all to be discovered (with elements of geopolitics and world domains), the persistent imaginar y that keeps on living in this comic strip is, with no doubt, the successful combination of cinematografic and literar y references (in addition to the chronicle and historical ones). The main goal of the series “Shor t Pulp”, then, has been reached: telling stories that go straight into actuality and the great contemporar y imaginaries. The formula of these shor t stories has a double winning points. On one hand, it stands out in the great world of graphic novels and on the other hand it is definetly a step forward the great conquest of the comic creativity nowadays. In shor t, a mass product that deals with the stratification of our present: comic strip, novel, journalism, social commitment, histor y, internet. All this mixed in a perfect interconnection of shapes, languages and knowledge.

A long time has passed since comic strips were shamely not considered as a form of ar t, but only as “common” narration for kids. A long time has passed since the cutting judgment of intellectual radicalism or institutional indifference (School and University) couldn’t get a hold on the disruptive and overgenerational value of this “ar t in sequences”. Then, something changed. For the discovering, enhancement and diffusion of comic strips we have to say thanks (and I am only talking about the italian territor y) to Umber to Eco, to the passional militancy of Oreste del Buono, to the academic vision of Antonio Faeti and Alber to Abruzzese, to the fundamental publications of scholars such as Gino Frezza, Sergio Brancato and Daniele Barbieri, up to the works of young researchers as Marco Pellitteri and Mario Torino. We must not forget the main contribution for building a real identity of publishers, specialised magazines, Festivals and Fairs of the sector as “Lucca Comics” or “Napoli Comicon”.

The work by Mascolo and Speranza is then ver y welcome. It is a work of territorial construction and sharing, with a thick dialogue (of expression and experiences) between two young prefessionals.

Luigi Mascolo has the severity of a person shaped by studies and ar t (painting, cinema, literature), then channelled into a series of drawings: Django, L’uomo nero and above all Rendez- vous Noir (a magnificent visual narration between romance and decadence), immersed in a beautiful parisian atmosphere). On the other hand, Davide Speranza is a journalist, smoothly moving between the turmoils of chronicle and the soft white pages of culture. With a style more similar to literature and competence in the media field (considerable are his works in radio and TV). In conclusion, a great dialogue with two voices (or four hands) for a production that has huge creative tension, a magnetic expressive force and a cultured imaginar y construction.

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A proposito di “Tesori Nascosti” di Ginevra Romano

About “Hidden Treasures”

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L

a basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta è stata riaperta in occasione de “I Tesori Nascosti, Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito”, mostra che ha lo scopo di far conoscere al pubblico opere appartenenti a collezioni e fondazioni private, dando modo ai visitatori di ammirare capolavori altrimenti impossibili o difficili da vedere. Definita a buon ragione una mostra-museo, presenta un totale di 150 opere. Prima fra queste è una croce giottesca appartenuta a Gabriele D’Annunzio e proveniente dal Vittoriale degli Italiani, poi, due delicate tavole dei fratelli Vivarini, il ritratto di un Cavaliere di Malta di Tiziano, una Vergine del Veronese. Fino ad arrivare al Seicento, spina dorsale della mostra, che vede in Napoli uno dei centri di fioritura artistica più proficui. Tra le opere seicentesche spiccano tre dipinti di Guido Reni, tra cui un aulico Ecce Homo, la Deposizione di Tiarini definita come uno “dei più alti risultati dell’artista”(Daniele Benati), e ancora il Cavalier D’Arpino, le tele raffiguranti Lucrezia e Diana del Guercino esposte per la prima volta, Loves, Mastelletta e, nell’ Allegoria della Pittura, un tipico esempio di sensualità e fascino femminile del Cagnacci.

La grandezza artistica della Napoli barocca non potrebbe essere rappresentata in maniera migliore all’interno dell’esposizione: le potenti opere di Caravaggio, di Battistello Caracciolo, di Ribera, di Mattia Preti e di Luca Giordano sono più efficaci nel rivelare la loro eterna realtà che i chilometri di parole usate nel corso del tempo per descriverle.

Forse è così� che dovrei iniziare questo articolo, e magari proseguire con il Settecento, la Scuola di Posillipo, i capolavori dell’Ottocento che nulla hanno da invidiare agli impressionisti, poi le popolane e al contempo classiche sculture di Gemito e infine De Chirico, Morandi, Gnoli, colonne portanti del Novecento

Santa Maria Maggiore della Pietrasanta church has been reopened to host “I Tesori Nascosti, Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito”, exhibition that aims to show artworks that belong to private foundations and collections, allowing visitors to view masterpieces otherwise difficult or impossible to see. Justly defined an exhibitionmuseum, it displays a total of 150 art pieces. First of these is a crucifix that belonged to Gabriele D’Annunzio and came from the Vittoriale degli Italiani, then, two delicate panels by the Vivarini brothers, the portrait of a knight from the Order of Malta by Titian, a Virgin by Veronese. Visitors then reach the Seventeenth Century, the backbone of the exhibit, that sees in Naples one of the most fruitful centres of its artistic blooming. The seventeenth-century artworks that most stand out are three paintings by Guido Reni, among which an aulic Ecce Homo, the Deposition by Tiarini defined as “one of the highest results of the artist” (Daniele Benati), and the Cavalier D’Arpino, the canvases depicting Lucrezia and Diana by Guercino on display for the first time, Loves, Mastelletta and, in the Allegory of Painting, a typical example of sensuality and femininity of Cagnacci. Baroque Naples’ artistic greatness could not be represented in a better way inside the show: the powerful works by Caravaggio, Battistello Caracciolo, Ribera, Mattia Preti and Luca Giordano are more efficient in revealing their eternal reality than the kilometers of words used throughout time to describe them.

Perhaps it is in this same way that I should proceed with the rest of this article, continuing with the Eighteenth Century, the School of Posillipo, the nineteenth-century masterpieces which have nothing to envy to the Impressionists, then the commoner and simultaneously classical sculptures by Gemito and lastly De Chirico, Morandi, Gnoli, pillars of the italian Novecento. Yes, I could and perhaps should follow this line, but an honest description cannot omit him: Vittorio Sgarbi. To understand the “Tesori Nascosti”, just

italiano. Sì�, potrei e forse dovrei continuare seguendo questa linea, ma una descrizione onesta non può escludere lui: Vittorio Sgarbi. Per capire “I Tesori Nascosti”, così� come tante delle sue altre mostre, è necessario prima capire un po’ lui.

Tutti sapranno della sua avversità nei confronti della monogamia, molti avranno sentito la sua frase un po’ dannunziana “Il vero maniaco è quello che riesce a rimanere con una sola donna per 50 anni.”, ma solo pochi sanno che il Professore applica questo stesso concetto ad ogni aspetto della sua vita. La sua mente contiene tanto e aspira a contenere tutto. La sua curiosità corre libera e forte come un' amazzone, non ha nessuna intenzione di farsi incatenare o di rinunciare a quel tutto. Detesta gli schemi e i legami che intralciano, o meglio, che escludono. La sua conoscenza è vasta come lo sono l’amore e l’orgoglio verso l’Italia,

as many of his other exhibitions, it is necessary to also understand him a little.

Every Italian knows about his hostility towards monogamy, many will have heard his D’Annunzio-like phrase “The true maniac is the the man who manages to remain with one woman only for 50 years”, however only a select few know that Sgarbi applies this same philosophy to every aspect of his life. His mind contains much and aspires to contain everything. His curiosity runs free and strong like an Amazon, it has no intention of being chained down or of giving up a piece of that everything. He despises schemes and bonds that hinder, or rather that exclude. His knowledge is extended like the love and pride he feels towards Italy, which he unceasingly explores and which he knows better than any other Italian.The “Tesori Nascosti” is his way of conceiving the world that

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che esplora incessantemente e che conosce meglio di ogni altro Italiano. “I Tesori Nascosti” è il suo modo di concepire la vita che diventa mostra. Quello per cui ha dato e dà la vita: nient’altro che Tesori Nascosti. Magari scovati alle 4 del mattino nella sala da pranzo di uno sconosciuto, nella sacrestia di un borgo remoto, tra le pagine dei cataloghi delle più grandi e delle più piccole case d’asta, che spulcia continuamente con ossessione. Per lui il collezionismo è seduzione e conquista, le opere d’arte sono delle donne che trova, come lui stesso ammette, “rispondendo all’istinto, alla conoscenza, al divertimento”.

Ma spesso le sue mostre vengono criticate proprio dalle persone che dovrebbero essere più in grado di apprezzarle: “E’ un’accozzaglia...”, “Ma non c’è un tema...”, “Il soggetto dov’è?” dicono. Mi chiedo se queste stesse persone sarebbero infastidite allo stesso modo nell’ascoltare consecutivamente una canzone di Bob Dylan, una di Aznavour e una composizione di Chopin? O se si lamenterebbero nel vedere un gruppo di belle donne solo perché queste hanno età, fisici e colore dei capelli diversi l’una dall’altra? Non vedo perché l’arte dovrebbe seguire meccanismi diversi. Il bello è bello, l’arte è arte; e non ha bisogno di regole. Le critiche puntigliose provenienti da persone avvinghiate a inutili accademismi sono irrilevanti.

Ormai, fa tendenza radical chic criticare Vittorio Sgarbi, offre l’illusione di sembrare più intellettuali storcere il naso e risistemarsi sulla sedia con fare indignato mentre lui sbraita e urla, spesso, sia pure in modo esagerato e fuori luogo, ma esprimendo sempre pen-

becomes an exhibition. What he has given and still gives his life for: nothing more than Hidden Treasures. Perhaps discovered at 4am in the living room of a stranger, in the sacristy of remote village, in the pages the biggest and smallest auction houses’ catalogues, which he constantly and obsessively scrutinises. As far as he is concerned, collecting is seduction and conquest, the artworks are women that he finds as he himself admits “answering instincts, knowledge, amusement”.

Though, often his exhibitions are criticised exactly by the people who should be more able to appreciate them: “It is a jumble...”, “But there is no theme...”, “Where is the subject of this exhibit?” they say. I ask myself if these same persons would be equally annoyed if they consecutively heard a song by Bob Dylan, one by Aznavour and a piece by Chopin? Or if they would also complain if they saw a group of beautiful women only because these have different ages, physiques and hair colours from one another?

I do not see the reason why art should follow different laws.

Beauty is beauty, art is art and it does not need any rule. The rigid critics brought forward by people which are hung to useless academicism are irrelevant.

It has now become radical chic to criticise Vittorio Sgarbi, it offers people the illusion of being more intellectual to turn up their noses and rearrange themselves on the chair with an indignant look while he screams and swears, albeit in an exaggerated

sieri che non fanno una piega. Quell’ “accozzaglia” è il frutto di una vita dedicata all’arte, alla conoscenza, alla bellezza, a se stesso, ma anche agli altri e, soprattutto, all’Italia, tutta intera. In un mondo infettato dal politicamente corretto, in cui tutti fingono di avere opinioni definite sugli argomenti più disparati, l’arte, che dovrebbe essere un rifugio e un porto sicuro, é diventata la più alta sostenitrice di un pensiero sterilizzato, di una democratizzazione esasperata e di un individualismo privo di contenuti. Si è lasciata alle spalle il suo periodo aureo e più vero. E allora, non perdiamo tempo con le critiche, varchiamo la soglia di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta con la mente sgombra. Proviamo ad apprezzare il lavoro di una delle poche menti incoerenti che ci restano, a vagare per i corridoi godendo anche degli avvicinamenti imprevedibili. Lasciamoci sorprendere, torniamo indietro e notiamo i dettagli più curiosi come il ricciolo del viticcio dell’uva di Luca Forte che si estende fino a formare la sua firma, la rappresentazione di Fergola di una Napoli illuminata da un’insolita aurora boreale, le strade di Napoli dipinte da De Chirico, la natività di Zalone che per la prima volta posiziona il bambino tra le braccia di Giuseppe. Se la mostra i Tesori Nascosti non ha un tema, tanto vale dire a De Chirico che Napoli non ha nulla di metafisico, a Fergola che uno dei punti più a Sud dove è possibile vedere l’aurora boreale è Bodo, in Norvegia, e a Zalone di lasciare Gesù tra le braccia di sua madre.

Sì�, forse questa non è l’impostazione più giusta che avrei potuto dare al mio articolo, forse sarebbe stato meglio attenersi a una descrizione della mostra e delle sue opere. Che dire, starà contagiando anche me.

and out of place way, but nonetheless alway expressing flawless thoughts. That “jumble” is the outcome of a life entirely dedicated to art, to knowledge, to beauty, to himself, but also to others and, most importantly, to Italy, in its entirety. In a world infected by the politically correct, in which everyone pretends to have a definite opinion about the most diverse issues, art, that should be a shelter and a safe land, has become the highest advocate of a sterilized thought, of an exasperated democratization, of an individualism without content. Leaving behind its golden and truest period.Therefore, let us not waste time with critics, let us cross the threshold of Santa Maria Maggiore della Pietrasanta with an open mind. Let us try to appreciate the work of one of the few incoherent minds we have left, to meander around the corridors enjoying even the unpredictable combinations. Let us be taken by surprise, let us go back on our steps to notice the most curious details like the curl of the grapes’ tendril by Luca Forte that extends itself to form his signature, the depiction by Fergola of Naples lightened by an unusual aurora borealis, the streets of Naples painted by De Chirico, the nativity by Zalone who places for the first time the child in Joseph’s arms. If the exhibition “I Tesori Nascosti” does not have a theme, then we might as well tell De Chirico that Naples has nothing about it that is metaphysical, Fergola that one of the most southern places where you can see the aurora borealis is Bodo, in Norway, and Zalone that he should leave Jesus in the arms of his mother. Yes, maybe this is not the way I should have carried on with my article, maybe it would have been better to abide by a description of the exhibit and of its art pieces. What shall I say, I too am being infected.

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Una wunderkammer di gioielli storici del mare, e non solo, al centro di Ravello: il Museo del Corallo della famiglia Filocamo di Marcello Napoli

L

Il Museo del Corallo di Ravello nasce nel 1986 da una felice "intuizione" di Giorgio Filocamo e dalla sua innata curiosità e generosità: custodire, per sé e per le generazioni future, il prezioso bagaglio di oggetti antichi e di pregio tramandatogli dalla sua famiglia. (*libro Volpicella... stemma arch. Napoli). Omen nomen: Filocamo, il cognome ha in sè la radice, il cuore, il fondamento della sua grande vocazione di studioso e incisore, ideatore di "gioielli del mare". La famiglia Filocamo ha origini siculo-napoletane: quale migliore alchimia e unione per una passione-professione che ha come oggetto primario il corallo? E la sua generosità? Aprire i cancelli di ferro del suo museo a tutti, credenti, atei, increduli e turisti incantati dei cinque continenti. Per loro il trattamento è lo stesso: dispensare esperienza, conoscenza, bellezza. Se si è fortunati, e spesso lo si è, un rametto di corallo diventa il ricordo materico di un'esperienza di conoscenza e spirituale 52 | Culture

The Coral Musem of Ravello was founded in 1986 by a fitting “intuition” of Giorgio Filocamo and by his innate curiosity and generosity: to preserve, for himself and for the future generations, the precious wealth of ancient and valuable objects handed down by his family. Omen nomen: Filocamo, the surname has in itself the root, the heart, the foundation of his great vocation as a scholar and an engraver, creator of “jewels of the sea”. The Filocamo family has sicilian-neapolitan origins: is there a better chemistry and union for a passion-profession that has coral as its main object? And what about his generosity? To open the iron gates of his museum to everyone, believers, atheists, incredulous people and enchanted tourists from the five continents. For them, the treatment is the same: to dispense experience, knowledge, beauty. If one is lucky, and if often happens, a little branch of coral becomes the material souvenir of an experience of knowledge and spirit of great emotion: obviously “red, given and broken”, as Giorgio, the Merlin of this world, out of the world, always repeats. And it is not uncommon, infact, to meet in this loving

A wunderkammer of historical jewels of the sea, but not only, in the centre of Ravello: the Coral Museum of the Filocamo family di grande emozione: naturalmente "rosso, regalato e rotto", come ripete sempre Giorgio, il Merlino di questo mondo fuori dal mondo.

E non è raro, anzi, incontrare in questa calorosa wunderkammer personaggi importanti dell'impreditoria o dello spettacolo. Spesso ho incontrato qui Gore Vidal o attori come Nicholas Cage e la moglie; di qui sono passati presidenti degli Stati Uniti o capi di governo. Ma il coro è unanime, composto di un avvolgente "Ohhhh. Wonderful ..." "Mio nonno aveva un rapporto quasi carnale con il corallo; per lui non era solo lavoro, dedizione e valore, ma storia dell’uomo. Devo sicuramente a lui l'irresistibile fascino per questo prezioso regalo della natura. Tra le cose che mio nonno possedeva, c'era un corno religiosamente incartato.

La sacralità con cui lo toccava, conservava e guardava, ha sempre suscitato in me alcune considerazioni: l'oggetto doveva avere una grande valenza simbolica e apotropaica. Così� mi sono avvicinato al mondo dell'artigianato del corallo e poi delle conchiglie, perle e madreperle: i gioielli del mare.

Era il 1955, ho iniziato ad Ercolano con i primi modelli. Poi ho deciso di decentrare e di trasferirmi a Ravello e ho portato con me le "reliquie" del nonno: un enorme bagaglio di esperienza e di passione.

In piazza Vescovado ai piedi della chiesa madre, dedicata a San Pantaleone, il brand “Camo” Museo del Corallo, è ormai noto nel mondo. Il negozio è diviso in due anse da un cancello: l’ingresso è un’esposizione e sfavillio di gioielli, creazioni in oro e pietre preziose, molti realizzati su indicazioni e gusto del proprietario. Pezzi unici sono i suoi presepi nelle campane di vetro, veri oggetti d'arte sacra e i superbi cammei su conchiglia sardonica. In una zona retrostante, si trova il vero Museo che ora ha tre angeli custodi, la signora Annamaria, le figlie Emilia e Tiffany. Qui il Tempo scorre lento e con la guida suadente, illuminante, ironica di Giorgio Filocamo; non è difficile scorgere pagine di storia che sembrano leggende. Una tra queste è la Madonna Immacolata in corallo di Sicilia: uno dei pezzi del famoso e misterioso dono ai re di Spagna andato disperso in mare? Tra parure borboniche in perfetto stato di conservazione e in scatole, che sono altrettanti gioielli, spiccano le bacheche con piccoli, preziosi oggetti di ogni sfumatura di colori e provenienti da ogni etnie: in particolare un piccolo “Ecce Homo” con dietro l’incisione “Beati Paoli”, un ciondolo di appartenenza, molto raro e simbolico.

Tra quadri, oggetti, libri, cammei, non solo in corallo, ma in pietre dure (cammeo è la lavorazione, l’incisione su conchiglie, corallo, pietre dure) spicca il Cristo su croce, in cristallo, oro, argento: è attribuito al Sansovino e risale al XVII secolo.

La scultura in corallo è superba: il Figlio di Dio è rappresentato nello spasmo che precede di un attimo il ricongiungimento al Padre e l’espiazione per l’umanità, del peccato originale. Giorgio conserva la custodia in pelle e per lui, oltre ad un oggetto di valore immenso, è una sorta di compagno con cui parlare o condividere parte delle giornate. Un’esperienza mistica e un territorio internazionale; non solo turismo, ma eccellenza come qualità, stile e accoglienza. Un modo per sottolineare l’artigianalità del territorio, un ponte non solo tra Sicilia e il Regno di Napoli, ma il Nord Africa e l’Oriente. Se passate di lì� toccherete quest’emozione fatta di corallo, e non solo, con le vostre mani. San Tommaso docet.

wunderkammer, important people of the business or entertaining world. I have often met here Gore Vidal or actors as Nicholas Cage with his wife; presidents of the United States or heads of government have passed by here. But the comment is always the same, made of an enveloping “Ohhh. Wonderful…” “My grandfather had a visceral relationship with coral; to him, it wasn’t just a job, dedication and value, but history of mankind. I definetly owe him the irresistable fascination for this precious gift of nature. Among the things that belonged to my grandfther, there was a lucky charm in the form of a horn, religiously wrapped. The sacred way in which he used to touch it, keep it, look at it, has always aroused some observations in me: the object had to have a great symbolic and apotropaic value.

So, I approached the world of craftmanship of coral and then shells, pearls and mother-of-pearl: the jewels of the sea.

It was 1955, I started in Ercolano with the first models.Then I chose

to move to Ravello, taking with me my grandfather’s “relics”: a huge baggage of experience and passion. In “piazza Vescovado”, at the foot of the main church, dedicated to San Pantaleone, the brand “Camo” Coral Museum, is now known worldwide. The shop is divided in two parts by a gate: the entrance is an exhibition and a sparkle of jewels, creations in gold and precious stones, many of them made on indications and taste of the owner. His cribs under glass bells jars, authentic objects of sacred art and the superb cameos on sardonic shell are unique pieces. In the rear area there is the real Museum, that now has three guardian angels: Mrs Annamaria, her daughters Emilia and Tiffany. Here time goes by very slowly and with the mellow, enlighting, ironic guidance of Giorgio Filocamo; it is not hard to have a glimpse of pages of history that look like legends. One of them is “Our Lady Immaculate” in coral of Sicily: one of the pieces of the famous and mysterious gift to the King of Spain that was lost in the sea? Among borbonic parures perfectly preserved in boxes, which are jewels themselves, the windows with small, precious objects of various shades of colours and coming from every ethnic groups, stand out: in particular, a small “Ecce Homo” with an engraving on the back that says “Beati Paoli”, a rare and symbolic pendant. Among paintings, cameos, not only made of coral, but also of semi-precious stones (cameo is the process, the engraving on shells, coral, semiprecious stones), the Christ on the cross, in crystal, gold and silver, stands out: it is attibuted to Sansovino and dates back to XVII sec.

The coral sculpture is superb:The Son of God is represented in the spasm that precedes of an instant the reunion with the Father and the atonement for humanity's original sin. Giorgio preserves the leather case and to him, it is a kind of companion to talk or share part of the days with, as well as an object of immense value. A mystical experience and an international territory; not only tourism, but excellence in quality, style and hospitality. One way to emphasize the craftsmanship of the area, a bridge not only between Sicily and the Kingdom of Naples, but North Africa and Orient. If you pass by, you will touch this emotion made of coral, and not only with your hands. St. Thomas docet. | 53

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FRANCESCO ANZOLIN UN ARCHITETTO ITALIANO NELLA CITTA’ DEL FUTURO di Paola Russo

Francesco Anzolin an architect in the city of tomorrow

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a bambino giocava con i lego e disegnava paesaggi, da grande, Francesco Anzolin, è diventato uno dei migliori architetti campani nel mondo. Laureatosi a Napoli, lascia la sua città natale, Salerno, per Roma, dopo aver vinto nel 2000 la Direzione per il Restauro della Fontana di Trevi, collabora presso lo studio dell’arch. Massimiliano Fuksas, per il progetto della Ferrari a Maranello e per le Bolle Nardini a Bassano del Grappa. In proprio segue progetti come l’ampliamento del Trincerone a Salerno e il restauro delle Cattedrale di Sessa Aurunca. Dal 2008 si trasferisce a Dubai e crea Whitespace, studio di progettazione costituito da un team di 40 professionisti, che ha firmato progetti di fama mondiale. Pensiamo alla famosa palma di Dubai (Palm Jumeirah) dove ci sono migliaia di ville che si susseguono. Altro capolavoro è il progetto della “Sujud Mosque”, nato dallo studio della rotazione che il corpo del credente effettua nella preghiera: il design della moschea si ispira alla terza e ultima posizione della preghiera, chiamata “Sujud” (si scende a terra mentre la fronte tocca leggermente il terreno) enfatizzando la postura calma e rilassante che si assume alla fine dell’invocazione musulmana. Nel 2015, la Camera di Commercio Italiana a Dubai ha insignito lo studio dell’o-

As a child, he used to play with legos and draw landscapes. As an adult, Francesco Anzolin has become one of the greatest campanian architects in the world. Graduated in Naples, he left his hometown, Salerno, to go to Rome. After having been appointed in 2000 Director for the Restoration of the Trevi Fountain he has worked in the studio of architect Massimiliano Fuksas for the Ferrari Headquarters and Research Centre in Maranello and for the “Bubbles”, the Nardini Auditorium and Research Centre in Bassano del Grappa. On his own, he has worked on the extension of the “Trincerone”, the main viaduct in Salerno and the restoration of the Cathedral in Sessa Aurunca. In 2008 he moved to Dubai and created the “Whitespace”, a design studio with 40 professionals, that has worked on word-class projects, such as the famous palm in Dubai (Palm Jumeirah), where thousands of villas come in succession. Another masterpiece is the project of the “Sujud Mosque”, conceived thinking of the rotation of the believer’s body while he prays: the mosque’s design is inspired by the third and last position of the prayer, called “Sujud” (one descends while slightly touching the ground with the forehead) emphasising the calm and relaxed posture that the believer adopts at the end of the muslim invocation. In 2015, the Italian Chamber of Commerce in Dubai has honoured the studio with the “Best Italian company in UAE for 2015” award. In 2017, with the Aecom Group, the studio won the

55 | Ritratti, campani nel mondo

noreficenza “Best Italian company in UAE for 2015”. Nel 2017, con il gruppo Aecom, hanno vinto il concorso per la realizzazione di un’intera città, Abu dhabi Masdar. E ogni progetto è pervaso della formazione di base dell’architetto Anzolin, frutto di mediazione tra la tradizione italiana e la voglia di sbalordire degli arabi, inducendolo a definirsi “un italiano con fantasie arabe”.

Architetto Anzolin, ci racconti come nasce lo studio Whitespace Whitespace nasce a Dubai durante alcune cene con Khalid Al Ansari (attuale partner emiratino) di professione pilota con una grande passione per il design. Durante questi incontri si parla di come potrebbe essere un ufficio boutique qui a Dubai, con un’impronta italiana che potesse stimolare e attrarre la ricca popolazione locale. Poi è coinvolto Yasser Abuelnasr (architetto egiziano, attuale partner) per completare la compagine. In questo scenario e in piena crisi economica (ricordo che anche Dubai nel 2008 ha vissuto una crisi senza precedenti) si decide di partire.Oggi whitespace ha uno team tecnico di circa 40 persone di cui 3 partners (Khalid Alansari, Francesco anzolin, Yasser Abuelnasr) (80% architetti e 15% ingegneri 5% amministrativo) ed e` in fase di espansione.

La clientela e per l’80% di tipo locale emiratina e il 20% varia.

Perchè Dubai Avevo già conosciuto il contesto lavorativo di Dubai 3 anni prima di fondare Whitespace Architects e mi ero accorto che la meritocrazia qui funziona in maniera corretta, ossia se vali vai avanti altrimenti sei fuori subito.

Come si lavora a Dubai A Dubai si lavora sempre con la convinzione di non essere a casa propria e quindi nei progetti di lavoro, nonché di vita, c’è sempre una mancanza di cuore in quello che si fa, il punto di arrivo è sempre carente di qualcosa. Dal mio punto di vista lavorativo la città e succube dell’impostazione 56 | Ritratti, campani nel mondo

competition to realise a whole town, Abu dhabi Masdar. Every project is permeated with the initial academic studies of Anzolin, the result of the mediation between the italian tradition and the desire to impress of the Arabs, inducing the architect to call himself “an italian with arabic fantasies”.

Mr Anzonlin, please tell us about the creation of the Whitespace studio Whitespace was born in Dubai during some dinners with Khalid Al Ansari (current partner from the Emirates), a pilot with a great passion for design, During one of these dinners, we were thinking about a “boutique office” here in Dubai, with an italian mark that could stimulate and attract the rich local people. Then Yasser Abuelnasr (egyptian architect, current partner) was involved to complete the team. In this scenario and during the economic crisis (may I remind that even Dubai, in 2008, experienced an unprecedented crisis) we decided to start. Currently, Whitespace has a technical crew of 40 people, including 3 partners (Khalid Alansari, Francesco Anzolin,Yasser Abuelnasr) (80% architects and 15% engineers 5% admin) and it is in its expansion phase.

The customers are 80% local from Emirates and 20% from various countries.

Why Dubai I had already known the working environment in Dubai 3 years before founding the Whitespace Architects and I had acknowledged that here meritocracy actually works, meaning that if you are worth it, you go on, otherwise you are out.

How is it working in Dubai?

In Dubai, you always work with the feeling of not belonging here, therefore in the work projects, as in life, there is always an “heartlessness” in what you do, the arrival point is always lacking something. From my working point of view, the city is dominated by the British/American slant, and thus loses many opportunities.

Dubai could have great chances if only it looked less at the US as the main focal point and more to its own idenitity.

The British approach is a failing one, as it tries to rationalize every possible emotion you want to convey, per se it is a system that

Britannica/Usa e per questo perde molte opportunità. Dubai potrebbe avere possibilità enormi se guardasse meno agli Stati Uniti come punto massimo di arrivo, credendo un po` di più nella propria identità.

L’impostazione British è fallimentare, poiché cerca di razionalizzare ogni possibile sentimento che si vuole trasmettere, di per sè è un sistema che ingegnerizzerebbe anche il gusto avendo come fine ultimo il solo aspetto economico, tralasciando il lato umano e quindi la piena sostenibilità del progetto in sé.

La logica del profitto tende a realizzare il massimo dei metri cubi possibili senza cedere spazio al vuoto, al verde, non ci si rende conto che un vuoto può valere molto di più di un pieno. Ne deriva che spesso diventino una spina nel fianco dell’ambiente.

Vivere negli Emirati per un campano: nostalgia della terra natia?

Le cose che più mi mancano sono: una passeggiata nei vicoletti, un caffè sui sampietrini, un giro in vespa e una chiacchiera per strada. Tutti qui sono consapevoli di essere in una fase transitoria e questo rende i rapporti sociali deboli o pressoché nulli.

Personalmente odio gli italiani che vengono qui atteggiandosi ad eletti, pensando di essere arrivati, essere qui significa in parte (mi riferisco anche a me ovviamente) aver fallito come Italiano, giacché le condizioni del tuo paese non hanno garantito e agevolato il tuo progetto nella tua terra.

Previsioni per il suo futuro?

Le previsioni per il futuro sono rivolte all’Europa, spero di poter aprire una sede Whitespace in una capitale europea come Praga ad esempio, respirare aria di casa e soprattutto realizzare progetti sostenibili che siano in totale armonia con l’ambiente.

Che cosa può fare l’architettura per la crescita culturale del territorio?

L’architettura può aiutare la gente ad avere una vita sana e regolare, può aiutare e facilitare l’apprendimento delle cose, in generale l`architettura può rendere la società migliore con l’aiuto di spazi educativi .

Che cosa consiglierebbe a un giovane che voglia vivere nuove esperienze lavorative all’estero?

Il sistema Italiano statico, vivendo di rendita ormai da decenni, consiglio di ampliare gli orizzonti cercando di conoscere quello che succede dalle altre parti del mondo, in particolare i paesi scandinavi che realmente portano avanti un’attività sostenibile con l’ambiente quasi al 100%.

could even “engineerize” taste, with the ultimate goal being the economic aspect, neglecting the human side and therefore the full sustainability of the project itself.

The logic of profit tends to exploit all the square metres available without yielding to space, to greenery, not acknowleding the fact that, sometimes, an empty space is more worth it than a full space. As a result, they are often a thorn in the side of the environment.

A campanian living in the UAE: do you feel homesick?

Things that I miss more: a walk through alleys, a coffee walking on “sampietrini” (paving technique), a trip on a vespa and chatting in the streets.

Everyone here is aware of being in a transitional phase and this makes social relationships either weak or close to zero.

Personally, I hate Italians coming here acting as superiors, thinking of being finally successful, beacuse being here partially means (and I’m talking about myself, too) having failed as an Italian, since the conditions in your country couldn’t guarantee and support your projects in your home.

Predictions for the future?

My predictions for the future point towards Europe, I hope to be able to open a Whitespace office in an european capital, such as Prague, for example, feel at home and moreover design sustainable projects in total harmony with the environment.

What can architecture do for the cultural growth of the territory?

Architecture can help people to have a healthy and regular life, can help and facilitate the learning of concepts, in general, architecture can improve the society, with the help of educational spaces.

What would you suggest to a young person that wants to have working experiences abroad?

Being the italian system static, living off past incomes, I suggest to widen your horizons, trying to get to know what’s going on in other parts of the world, particularly in the scandinavian countries, that actually carry on a ecosustainable activity, at almost 100%.

I leave Mr Anzolin and close the article with an advice for everyone: let your children play with legos.

Saluto l’architetto Anzolin e concludo con un consiglio per tutti: facciamo giocare i nostri figli con i lego.

whitespace - team

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NAPOLI un dedalo di vicoli, tra la chiesa del Gesù e via Foria e si dipana S.Gregorio Armeno con le storiche botteghe d’arte presepiale.

D’obbligo per gli appassionati del genere una visita alla bottega di Marco Ferrigno.I pastori della tradizione classica del 700 napoletano rivivono tra argille,mani sapienti, sete e broccati .

Napoli è anche glamour. Per un capo d’autentica sartorialità d’obbligo passare da Eddy Monetti.Storico brand napoletano leader nel comparto sartoriale ,dal 1887 sigla l’eleganza coniugata al maschile.

Eddy Monetti via dei Mille www.monetti.com

a maze of narrow streets, between Chiesa del Gesù and Via Foria, you can see S. Gregorio Armeno unfolding, with its historical small shops of crib art. A must-see for fans of the genre, is a visit to the shop of Marco Ferrigno.The figures of the classical tradition of the Neapolitan eighteenth century relive among clays, skilled hands, silks and brocades.

Naples is also glamorous. For an authentic tailored piece of clothing, you must go to Eddy Monetti, historical neapolitan tailoring brand, leader in the sector, representing male elegance since 1887.

Eddy Monetti, Via dei Mille www.monetti.com

CAMPANIA TREND TENDENZE, CONSIGLI, IDEE

SALERNO nelle viuzze della Salerno longobarda tra l’imponente Duomo ed il Museo Archeologico provinciale l’atelier di Nello Ferrigno, artista nonché ceramista di rilevanza internazionale. Vi perderete tra maioliche optical che siglano lo stile dell’artista e sculture ceramiche che rimandano a figure omeriche,realtà oniriche. Aggiudicarsi un Ferrigno è portare a casa più che un’opera d’arte, un pezzo d’estro italico.

Per un cadeaux di sicuro effetto a piazza Portanova la boutique del gioiello di Chicca Collezioni. Garbo, eleganza, gusto sapiente della padrona di casa . Un biglietto da visita non da poco. E ‘ proprio Chicca che sceglie singolarmente ciascun gioiello, pezzi unici, unicità nei materiali, delle pietre del design. Ma Chicca è anche moda: un copricapo lezioso, una pochette, tutto all’insegna dell’iperfemminilita’ di ultima generazione.

Salerno merita una visita per più di un giorno. 250 i b&b presenti in città. Tra tutti, si distingue per l’accoglienza eleganza antica e calore familiare- e per il raffinatissimo e accurato arredamento, dove nessun elemento è affidato al caso: Holiday Comfort & Design- Residenza per vacanze di charme a Salerno, ampia e luminosa, in pieno centro, con meravigliosa vista sul lungomare; a due passi dalla stazione ferroviaria e dai terminal per la Costiera Amalfitana e per Capri. Info: www.salernoholiday.com

58 | Campania Trend

in the narrow streets of the Lombardic Salerno, between the imposing Cathedral and the Provincial Archaeological Museum, there is the atelier of Nello Ferrigno, artist and ceramist of international importance. You will lose yourself between optical majolica, signatures of the artist's style, and ceramic sculptures that recall Homeric figures, dreamlike situations. Purchasing one piece is bringing home more than a work of art, it’s having a piece of italian creativity..

For a special surprise of sure effect, the jewlery boutique of Chicca Collezioni in Piazza Portanova. Courtesy, elegance, wise taste of the hostess. A quite impressive business card.

It is the very same Chicca who individually chooses each jewel, unique pieces, unique materials for the design of the stones. But Chicca is also fashion: a charming hat, a small purse, all in the name of the latest generation’s femininity.

Salerno is worth a visit for more than one day. 250 b&b in town. Among all, there is one that stands out for its hospitality - antique elegance and familiar warmth - and for the refined, tasteful décor, where nothing is left to chance: Holiday Comfort & DesignExclusive, spacious and lighful holiday house in Salerno, in the city centre and with a beautiful view on the seaside. It is located 5 minutes walk from the train station and from terminals to Amalfi Coast and to Capri. Transfer from/to Naples airport on request. Info: www.salernoholiday.com Dalla redazione fashion di Campania Style, buon shopping tour a tutti.

--The fashion editors of Campania Style wish “a great shopping trip” to everyone.

Un viaggio in Campania tra antichi palazzi e siti d’arte e natura. La storica terra lambita dal mare e baciata dal sole è anche glamour.

Seguiteci tra arterie dello shopping e antichi decumami. In questa guida ,un itinerario degli store più interessanti .

CASERTA atmosfere borboniche e il lungo viale che culmina con la Reggia, storica residenza dei sovrani del Regno delle due Sicilie. Poco distante S.Leucio, settecentesco borgo votato all’arte serica. In ciascuna delle reali residenze d’Europa, dei magnati del mondo, risplendono i broccati di S. Leucio. Alois, leader nella produzione di tessuti, coniuga insieme artigianalità ‘di tradizione e produzione d’eccellenza. Broccati, velluti, sete policrome e passamanerie annotate rigorosamente da mani sapienti. Info: www.alois.it

Bourbon atmospheres and the long road that culminates with the Royal Palace, the historic residence of the Kings of the Two Sicilies.

Not far, you can find S.Leucio, eighteenth century village dedicated to the art of silk. In each of the royal residences of Europe, of tycoons of the world, brocades from S. Leucio shine.

Alois, leader in the production of textiles, combines traditional craftsmanship and excellent production.

Brocades, velvets, polychrome silks and passementerie carefully worked by skilful hands.

Info: www.alois.it

AVELLINO Montana Avellino, aria tersa, rigore di forme austera, elegante così come il suo corso principale in cui vetrine di griffe internazionali si specchiano tra di loro.

Ne ne ‘ boutique nel cuore di Corso Europa restituisce una suggestione intima. Più che un elegante negozio del centro, un tuffo in un guardaroba di capi d’eleganza selezionata. www.neneboutique.it

Avellino in the mountains, clear air, rigour of severe forms, elegant as its main street, in which windows of international brands reflect one another.

Ne ne ' boutique, in the heart of Corso Europa, restores an intimate charm.

More than an elegant shop in the city centre, a dip in a wardrobe composed of selected elegant pieces of clothing. www.neneboutique.it

BENEVENTO longobarda nello stile, avvolta dalla leggenda nota delle streghe e dei riti sabbatici, Benevento merita una visita tra siti storici e suggestioni misteriche. (www.prolocobenevento.it). Ma cosa comprare? In ogni dove lo storico liquore Strega giallo zafferano e gli omonimi torroncini della trazione. Per un acquisto glamour la nostra indicazione è Boutique Jardin in via Ennio Goduti. Capi di griffe internazionali sfidano elementi di moda di nicchia.

Non avrete che l'imbarazzo della scelta.

Lombardic in style, surrounded by the famous legend of witches and sabbatical rites, Benevento is wor th a visit among historical sites and mysterious suggestions. (www.prolocobenevento.it).

But what to buy? Everywhere you can find the historicol saffron yellow Strega liqueur, and the traditional “torroncini” of the same name.

For a glamorous purchase, our suggestion is to go to Boutique Jardin in via Ennio Goduti.

Clothes of international brands defy niche elements of fashion.

You will be spoilt for choice. | 59

Hotel Cetus:

alle porte del Paradiso Hotel Cetus: at the Gates of Paradise di Maria Paola Cioffi

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iunti in Costiera Amalfitana, s’intraprende un meraviglioso viaggio tra sinuosi tornanti, immergendosi in un paesaggio unico, dallo scenario naturalistico straordinario, con imponenti rocce che si tuffano nel mare, gruppi di casette abbarbicate alla montagna, fiori dai mille colori che nascono spontanei, terrazzamenti di profumatissimi limoni, calette solitarie.

Lungo questo viaggio dai tratti onorici, dove un senso di pace pervade ogni anima, a 300 metri da Cetara, antico villaggio di pescatori, incastonato su un promontorio a picco sul mare, ti accoglie l’Hotel Cetus, perla della tradizione alberghiera della Divina Costa.

Parliamo con il suo direttore, il dottore Enrico Augusto Scarlato: Direttore ci racconti le origini dell’albergo: Il Cetus nasce nel 1964 con il nome di “Hotel Cetara” per poi svilupparsi progressivamente nel corso degli anni. L’attuale proprietà, che ha rilevato l’Hotel agli inizi del nuovo millennio, ha pianificato con cura una serie di importanti interventi strutturali tesi a migliorare i servizi offerti ai nostri clienti, con l’obiettivo di diventare un punto di riferi-

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Once in the Amalfi Coast, one undertakes a wonderful journey between sinuous turns, plunging into a unique landscape of extraordinary naturalistic scenery, made of majestic cliffs diving into the sea, groups of little houses clinging to the mountain, multicolourful flowers spontaneously grown, terracing of highly fragrant lemons, secluded small coves. Along this dreamy journey, where a sense of peace permeats every soul, 300m from Cetara, an ancient fishing village, the Hotel Cetus welcomes you, nestled in a promontory perched over the sea, a gem in the hospitality tradition of the Divine Coast.

We talk to its director, Mr.Enrico Augusto Scarlato: Director, please, tell us about the origins of your hotel: The Cetus was founded in 1964 under the name of “Hotel Cetara”, later developed through the years. The current property, who took over the hotel at the beginning of the new millenium, has accurately planned a series of remarkable structural measures aimed at mproving the services offered to the guests, with the main goal of becoming an exclusive point of reference for the Amalfi Coast.

Can it be considered as a seasonal activity, related to the summer bathing?

We made the choice, or maybe the challenge, of being operational 365 days a year, so to increase the touristic flow also during the winter; we are indeed sure that, with the help of the local governments, a

mento esclusivo per la Costiera Amalfitana.

Può considerarsi un’attività stagionale, legata alla balneazione estiva? È� stata operata la scelta, o forse la sfida, di essere operativi 365 giorni l’anno, al fine di incrementare i flussi turistici anche nel periodo invernale; siamo infatti convinti che, con l’aiuto delle amministrazioni locali, la destagionalizzazione rappresenti una possibilità di sviluppo per l’intero comparto turistico, senza limitarsi al trend positivo dei mesi estivi che da anni si registra nel territorio costiero.

Che tipo di clientela garantisce continuità nell’arco di tutto l’anno?

In particolare durante la bassa stagione, grazie ad un’attenta politica di marketing, siamo in grado di attirare i flussi turistici provenienti principalmente dall’Asia, ma anche dagli Stati Uniti e dalla Germania.

Mentre in estate prevale la componente italiana, con una elevata percentuale di clienti “repeaters” che scelgono da anni il Cetus per le loro vacanze all’insegna del relax. Dietro tutto ciò, c’è un grande lavoro

“de-seasoning” represents an opportunity to grow for the entire tourism sector, not limited to the positive trend of the summer months which has been registred in the coastal territory for years.

What kind of guests can guarantee continuity throughout the year?

In particular during the low season, thanks to an accurate marketing strategy, we are able to attract touristic flows mainly from Asia, but also from US and Germany. While during the summer the italian component prevails, with a high percentage of “repeaters” that have been choosing the Cetus for years for their relaxing holidays. Behind all this, there is a huge work by our staff, who pays the maximum attention to the customer satisfaction, which is – in my opinion - the main goal to be pursued by those who work in this wonderful sector.

By visiting the hotel, you enter rooms overlooking the sea, designed to satisfy every need, characterized by spaces inspired by the tradition of Vietri ceramics. The guests are offered dishes from the typical mediterranean cuisine at the restaurant “Falalella”, with an incomparable view of the bay

da parte del nostro staff, che consiste nel porre la massima attenzione alla customer satisfaction, a mio avviso il principale obiettivo da perseguire per chi opera in questo magnifico settore.

www.hotelcetus.com

Vistando l’albergo, si entra in camere con affaccio sul mare, ideate per soddisfare ogni esigenza, caratterizzate da ambienti ispirati alla tradizione della ceramica vietrese. Agli ospiti vengono offerti piatti della tipica cucina mediterranea presso il ristorante “Falalella” con vista ineguagliabile sul golfo e sulla città di Salerno. Nelle belle giornate di sole si può godere di un’esclusiva spiaggia privata, dotata di ogni confort. E per una clientela esigente che ha voglia di relax durante tutti i mesi dell’anno è a disposizione il centro benessere.

La Costiera Amalfitana è un luogo unico al mondo, che t’incanta e ti ammalia; è caratterizzata da paesini unici, magici e seducenti, tutti diversi tra loro, ricchi di storia e tradizione. Non si può non visitarla, ma credeteci, lasciare l’albergo, se pur per intraprendere questi imperdibili itinerari, non è facile, talmente ti senti già immerso nel sogno. Al Cetus.

and of the city of Salerno. On sunny days you can benefit from an exclusive private beach, equipped with every comfort. And for the most demanding guests who want to relax throughout the year, a spa is available.

The Amalfi Coast is a unique place in the world, which enchants and charms you; it is characterized by unique villages, magical and seductive, all different, rich in history and tradition. You cannot abstain from visiting the coast, but believe me, leaving the hotel, albeit to start this unmissable journey, it is not easy, so you already feel immersed into a dream. At Cetus. |61

Azienda Vinicola Montevetrano The Montevetrano story

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i narra di un’amicizia tra un gruppo di appassionati di vino con la voglia di sperimentare. Era il 1983 e tra loro c’erano Silvia Imparato e Riccardo Cotarella. Sei anni dopo le prime bottiglie di Cabernet Sauvignon al 90% e Aglianico al 10%, la prima annata di un vino che avrà lo stesso nome del castello: Montevetrano. Un successo straordinario, che continua ancora oggi.

Oggi Montevetrano è una tenuta di 26 ettari, di cui circa 5 a vigneto, nel Parco Regionale dei Monti Picentini, nel Sud dell’Italia. Le vigne sono a San Cipriano Picentino, in un’antica proprietà dei Borboni a 100 metri sul livello del mare, sul crinale di una collina tra querce, castagni, noccioleti, agrumi ed ulivi, all’ombra di un antico castello medievale. I confini sono segnati da cespugli di more e rose antiche introducono ai filari nello spazio della “vigna del cavallo”, all’altezza della casa padronale della fine del ‘700.

All'inizio era un blend di pochi amici. Ma come tutti i vini anche le amicizie maturano, si evolvono, si affinano. Oggi il gruppo è cambiato, cresciuto, ed è composto da Silvia, proprietaria, “il capo”. Riccardo Cotarella, amico di un tempo, ormai “prestigiosissimo” enologo. Mimì�, Domenico La Rocca, vignaiolo-cantiniere nato a Montevetrano. Patrizia Marziale, preziosa e storica assistente di Silvia. Gaia, grafica e figlia di Silvia, vicina seppur lontana. Monica Martino, segreteria, arrivata dopo, ma come se fosse con loro da sempre. Guido Groppi, per ultimo ma non ultimo, direttore commerciale.

Montevetrano è un vino profondo ed elegante che parla, in modo moderno, della propria terra nel mondo. È� un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Aglianico prodotto in circa 30.000 bottiglie l’anno vendute in tutto il mondo con un rapporto quasi diretto con i clienti.

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The Montevetrano story star ts in the mid 80s, with a group of friends who love wine and has the desire to experiment. It was 1983, and among them there were Silvia Imparato and Riccardo Cotarella. After six years, there are the first bottles of Cabernet Sauvignon 90% and Aglianico 10%, the first vintage of a wine that will adopt the same name of the castle: Montevetrano. An extraordinary success, that still continues today.

Today Montevetrano is a 26 hectares estate, 5 circa of which are vineyards, in the Monti Picentini Regional Park, in southern Italy. The vineyards are in San Cipriano Picentino, in a former Bourbons’ estate 100 meters above sea level, on the crest of a hill among oaks, chestnuts, hazelnut trees, citrus grove and olive trees, by the shadow of an ancient medieval castle. The boundaries are marked by blackberry bushes and old roses introduce to the rows in the "Horse vineyard", near the ‘700 country house.

At the beginning it was just a blend of a few friends. But like all wines, even friendships mature, evolve, improve. Today the group has changed, grown, and is composed of Silvia, the owner, "the boss"; Riccardo Cotarella, an old friend who is now a very "prestigious" enologist; Mimì, Domenico La Rocca, born in Montevetrano, the winegrower/cellarer ; Patrizia Marziale, precious and historical assistant of Silvia; Gaia, graphic designer and daughter of Silvia, who lives in the far hardworking Milan; Monica Mar tino, the secretary, who is the latest addition, but it seems as if she has always been with us; and, last but not least, Guido Groppi, the commercial director.

Montevetrano is a deep and elegant wine that in a modern way speaks about its land in the world. It is a blend of Cabernet Sauvignon, Merlot and Aglianico, that we produce in about 30,000 bottles a year and that we sell around the world, with an almost direct relationship with customers.

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