Campania Style - n.0

Page 1

1 13/04/2017


4

Editoriale (Direttore)

p

TERRITORI

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

6

Le luci di artista di Salerno (Alfonso Amendola)

p

STORIE D'IMPRESA

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

10

La mia fortuna è stata la mia sfortuna Storia di uno scugnizzo imprenditore (Carola Barbato)

12

A4 Design Felice connubio tra progettazione e produzione (Maria Paola Cioffi)

16

Napoli capitale del made in Italy? Storie di eccellenze partenopee (Maria Carla Guerra)

22

Jacopo Mele social manager per le imprese (Novella Troianiello)

p

STARTUP ACADEMY

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

26

iOS Developer Academy “Una Pagina Bianca Da Scrivere” (Maria Paola Cioffi)


freemagazine - bimestrale --www.campaniastyle.com

p

CULTURE

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

30

Paestum - L’anfiteatro rinvenuto sarà il quarto monumento dell’area archeologica (Carola Barbato)

34

Legge Regionale sulle Opere Audiovisive (Mario Tirino)

38

Un canto d’amore per Raffaele Viviani

40

Il sogno di Filangieri

(Vincenzo del Gaudio)

(Ginevra Romano)

p

RITRATTI

p

....................................................................................................................................................................................................

CAMPANI NEL MONDO ....................................................................................................................................................................................................

44

Marco Gallotta. Un pennello in fuga (Paola Russo)

p

GLAMOUR

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

50

Campania Trend: Idee Tendenze, Consigli per gli acquisti (Rosita Sosto Archimio)

p

GUSTI

p

....................................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

52

Acquapazza di Cetara

56

In Tavola fine banqueting per gli eventi in Campania

60

Cibarti. Un’idea tra enogastronomia e cultura

(Alessia Sozio)

(Rosita Sosto Archimio)

(Marcello Napoli)


L’editoriale di Alfonso Amendola

4 | L’editoriale


R

accontare le eccellenze del nostro territorio. È� questo l’obiettivo principe di “Campania Style”. Un bimestrale che vuol monitorare gli straordinari assi produttivi che riguardano la cultura, l’impresa, l’artigianato, l’enogastronomia, l’economia, lo spettacolo, la moda, l’architettura, la formazione. Senza dimenticare l’ambiente e il paesaggio. Ma a chi si rivolge questo nostro bimestrale? A chi ama il gusto ed il bello. A chi continua a credere che la ricercatezza e la qualità siano forza motrice. A chi è animato da curiosità ed ha uno sguardo esigente. A chi è stanco della rugosa “lamentatio” e dell’infantilismo disfattista di un certo Sud. A chi è innamorato della nostra regione. Insomma, “Campania Style” nasce perché vuol donare visioni ed emozioni di una terra che, ora più che mai, vive una stagione di concreta progettualità e di importanti finanziamenti che la stanno letteralmente trasformando. Ebbene sì�, parliamo di trasformazione. Parliamo di cambiamento. Parliamo di un magistrale avanzamento di un’innovazione che prende sempre più corpo. E non ci deve sorprendere quest’annuncio di “nuovo” che nasce, in primo luogo, da una precisa logica amministrativa e dall’operatività di una politica lungimirante. Per questo vogliamo che l’eccellenza respiri in ogni rigo, notizia, immagine, fotografia di questo bimestrale. È� un impegno importante ed ambizioso quello che ci siam proposti. Ma al contempo è anche un obiettivo necessario. E quindi il nostro desiderio è quello di dare una vera accelerazione alla qualità e al gusto che respirano sul nostro multiforme territorio e nei suoi variegati processi produttivi. Noi siamo consapevoli che dietro tutto questo c’è una grandissima passione. Passione! Totemica parola chiave che spesso tornerà nel nostro percorso editoriale. Come tornerà sovente la parola bellezza. La bellezza, disse un grande scrittore, “salverà il mondo”. Ahimè noi di “Campania Style” non abbiamo potenze salvifiche. Ma abbiamo un incandescente desiderio, misto a professionalità, di voler raccontare le eccellenze made in Campania. E lo vogliamo fare con entusiasmo, leggerezza, professionalità, attenzione al dettaglio. E soprattutto stile…

To illustrate the excellence of our territory. This is the main purpose of “Campania Style”. A bimonthly magazine that aims to supervise the extraordinary productive axis related to culture, business, handicraft, wine and food, economy, show business, fashion, architecture, education. Not forgetting environment and landscape. So, what kind of people is this bimontlhy directed to? People who love good taste and beauty. Who are driven by curiosity and have a demanding eye. Who keep on believing that refinement and quality are diving forces. Who are tired of the same old “lamentatio” and of the defeatist puerility of a cer tain South. Who are in love with our region. In shor t, “Campania Style” was created to offer visions and emotions of a land that, now more than ever, is living a season of real, tangible planning and impor tant funding, which are literally transforming it. Yes, we are talking about transformation. We are talking about change. We are talking about a masterful progress of a kind of innovation that is becoming more and more real. We should not be surprised by this “new”, arising from a precise administrative logic and from the efficiency of a forward-looking policy. This is the reason why we want excellence to emerge in every line, news, image, photograph of this magazine. It is an impor tant and ambitious commitment for us. But at the same time, it is also a necessary purpose. Therefore, our wish is to give a real boost to quality and taste, which are breathing upon our manifold territory and its diverse production processes. We are well aware that behind all this there is great passion. Passion! A totemic keyword which will often recur along our editorial path. Together with the word beauty. As a great writer once said, “beauty will save the world”. Alas, at “Campania Style” we have no redeeming powers, but we do have a passionate desire, combined with great professionalism, to describe the excellence made in Campania. And we want to do it with enthusiasm, lightness, professionalism, attention to detail. And, above all, style...

|5


6 | Territorio


Le Luci d’Artista di Salerno Salerno’s Luci d’Artista di Alfonso Amendola

|7


L

a città è spazio d’estensione. E tutto si realizza in quello che viene definito “esperienza della metropoli”. La metropoli è sempre un dato di vissuto pulsante e dinamico. Nella città tutto accade. È� “teatro” generativo. È� “cristallizzazione di un insieme di valori di scambio” (come ci indica lo storico volume di Paolo Sica L’immagine della città da Sparta a Las Vegas). È� dimensione che personifica lo snodo tra esistenza e strutture. È� disegno multiforme e spazio collettivo. È� poderosa superficie energetica. È� continua invenzione. E proprio nel segno di questo reinventare la città nascono le “Luci d’Artista” di Salerno. Indicazione, LdA, che nel tempo è divenuta uno straordinario brand. Un vero e proprio marchio identificativo del nostro territorio. Natale e le “Luci d’Artista” (quest’anno giunte alla decima edizione) sono un eccezionale “corpus” narrativo che nel ridisegnare la città, divengono un vero e proprio percorso emozionale e collettivo. Le fiabe sono il motore portante (in particolare “Le mille e una notte”). Di particolare bellezza il “Giardino incantato” ove la tradizione delle favole è un set ormai divenuto luogo naturale. Anche quest’anno le Luci d’Artista di Salerno hanno tre percorsi che respirano lungo l’interno asse cittadino. Il Mito, il Sogno, il Tempo e logicamente il Natale. Tra App ed altri elementi identificativi il percorso vivo delle luci è sempre più un must imper8 | Territorio

“Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la luce” (Paul Eluard)

dibile per cittadini e turisti. Queste luci instaurano col territorio un nuovo rapporto grazie all’immaginario emozionale che riproducono. Narrazioni miste a percorsi. Illuminazioni che diventano identità dei luoghi. Luminescenze che donano nuove traiettorie alle strade, ai quartieri, ai rioni. In fin dei conti anche questo è un conseguimento che rilancia in maniera innovativa la metropoli e la rende uno spazio in continuo sommovimento (tipico dell’epoca contemporanea in cui sono ripensate le categorie e le elaborazioni del rapporto fra territori e tecnologia). Uno spazio metropolitano totalmente “contaminato” dai disegni della luce. Una luce come azione viva e palpitante di una città che ha deciso di riscriversi nel segno delle luci. Un circo visionario e post-moderno che, originato da Torino, è ora una potente cifra identificativa di Salerno, dei salernitani e dei tantissimi turisti. Non c’è un target unico a vivere l’innamoramento delle luci. Ma se dovessimo identificare “lo spettatore ideale” quello è lo sguardo bambino! In maniera mirata, Erminia Pellecchia scrive: “La grande festa popolare delle luci di Salerno piace anche agli intellettuali ritornati bambini nel compiere il fantastico viaggio in mondi paralleli scenograficamente disseminati su trenta chilometri di questo territorio urbano”. Luci come emozioni. Emozioni di una maniera del vivere che, se restano difficili da conquistare nella dimensione degli adulti, sono l’essenza stessa della condizione speciale dei bambini. E probabilmente a questo universo le luci di Salerno sono prioritariamente rivolte. Insomma, il principio dell’infanzia come sublime attraversamento della città.


“And it is in the eyes of the child, in his deep dark eyes and sleepless nights, that light is born” (Paul Eluard) The city is an expanding space. And everything happens in what is defined as the “experience of the metropolis”. The metropolis is always a pulsating and dynamic life-data. Everything happens in the city. It is generative “theatre”. It is the “crystallization of a set of exchange values” (as written in the memorable book by Paolo Sica The image of the city from Sparta to Las Vegas). It is a dimension that embodies the joint between existence and structures. A manifold design and a collective space. A powerful energetic surface. A continuous invention. Salerno’s “Luci d’Artista” (Artists’ Lights) were born thanks to this idea of reinventing the city. LdA has become, in time, an extraordinary brand. A real trade-mark of our territory. Natale and “Luci d’Artista” (at their 10th edition) are an exceptional narrative “corpus” that redesigned the city, becoming a real emotional and collective path. Fairy tales are the driving force (especially “Thousand and one night”). In particular, the “Enchanted garden” has become the natural set for this tradition of fairy tales. Again this year Luci d’Artista have four routes that go along the city thoroughfare: Myth, Dream, Time and, obviously, Christmas. Between the App and other identifying elements, the living path of the lights is always more and more an unmissable must for citizens and tourists. These lights establish a new relationship with the territory, thanks to the emotional imagery they reproduce. Narrations mixed with patterns. Lightings that become locations’ identities. Luminescences that give new directions to streets, neighbourhoods, districts. After all, this is also an achievement that reinvent the metropolis in an innovative way, turning it into a space in a neverending tumult (typical of the contemporary era, in which categories and relations between territories and technology are rethought). A metropolitan space totally “contaminated” by lights design. Light as a living and pulsating action of a city that has decided to rewrite itself with the lights. A visionary and postmodern circus that was born in Turin and now is a strong identifying mark of Salerno, of its citizens and of the many tourists. There is not a specific target that falls in love with the lights. But if we were to identify the “ideal spectator”, that would be a child’s eye! In a truly focused way, Erminia Pellecchia writes: “The great people’s celebration of the lights of Salerno is also appreciated by intellectuals. They go back to being children and travel through these wonderful parallel worlds spectacularly scattered across thirty kilometres of this urban territory”. Lights as emotions. Emotions of a way of living that, even if difficult to conquer in the adults’ dimension, are the very essence of the special status of children. And this is probably the universe to which the lights of Salerno are primarly directed. In short, the principle of childhood as a sublime crossing of the city. lucidartista.comune.salerno.it

|9


La mia fortuna è stata la mia sfortuna Storia di uno scugnizzo imprenditore di Carola Barbato

..........................................................................................................................................................................................................................................................................

...................................................................................................................................................................................................................

My misfortune has been my fortune Story of a business urchin

10 | Storie d’Impresa


I

rresistibile la tentazione: dedicare il primo articolo del primo numero di Campania Style ad Orazio Boccia, al Cavaliere del lavoro Boccia, se l’onorificenza aggiungesse qualcosa alla persona che semplicemente è in quanto è. Cosa regala difatti un monile alla bellezza di una donna cui la natura ha donato grazia e belle forme? Del Cavaliere conoscevo soltanto la fama di imprenditore “princeps” del comparto tipografico, fondatore dell’azienda di arti grafiche nota al mondo dell’editoria come “Arti grafiche Boccia”. È� a quest’opificio tipografico d’eccellenza che, di concerto con lo staff, avevo deciso di affidare la stampa di questa rivista. Chiedo un appuntamento ed eccomi pronta ad un approccio professionale su numeri e cifre. Sono introdotta. Elegante l’ambiente, sovradimensionata la scrivania di ciliegio per quell’uomo asciutto in golf azzurro e Wilson con filtro tra l’indice ed il medio. - Sarà sulla sessantina - mi dico. Mi dichiarerà di lì� a poco che vanta ben ottantacinque primavere. Inevitabili i complimenti preludio alla storia della sua vita incredibile che cominciava in quel luogo d’abbandono qual era l’orfanotrofio Umberto I di Salerno più conosciuto come “serraglio”, sostantivo indicato come luogo di ammassamento delle bestie. -Io-mi dice-ho conosciuto la fame vera ed il freddo - ed ancora - ho gambe dritte perché dormivo sulle tavole per potermi coprire con il pagliericcio destinato a materasso - Non una nota di biasimo, il suo racconto che pure suscita più che un luccicone lui lo accompagna ad un sorriso che inarca la guancia in una fossetta tenera e buffa che ancora uno sconto di anni fa ad un volto senza pieghe a dispetto degli anni e della fatica. Curiosità la mia: -com’è “arrivato “- Il Cavaliere Boccia intuisce ed il racconto fluisce tra episodi di vita vissuta, l’elenco dei mille lavori svolti, l’orgoglio della militanza attiva nel Partito Comunista, la volontà tenace d’averla vinta su malasorte e sul discredito. - Serragliuolo - mi dice in vernacolo -e comunistanon poteva esserci biglietto da visita peggiore finanche per il concorso a bidello che non superò per mero pregiudizio. - La mia fortuna - aggiunge - nasce dalla mia sfortuna. Se non fossi stato al Serraglio non avrei imparato a fare il tipografo e se avessi vinto il concorso a bidello non avrei pensato di avviare una tipografia, la prima, scalcagnata e con la macchina stampatrice a mano-. Si fa serio ed aggiunge in tono greve e mai didascalico: - il lavoro va affrontato con amore - E da qui una storia che io offro a voi lettori in versione sintetica come autentica lezione -Tre uomini a spaccare pietre;il primo per poter raggranellare qualcosa da portare a portare a casa lavora con fatica,il secondo madido di sudore lavora maldestramente per guadagnare di che sostentarsi .Ed il terzo? :- Perché spacchi pietre?- chiese il passante ,apprezzandone la precisione e l’assenza di fatica sul volto :- per costruire la cattedrale lì� in fondo -fu la risposta. - Ciao nonno - Una giovane deliziosa, capelli ramati e sorriso dolcissimo irrompendo per un saluto affettuoso e fugace, interrompe la narrazione. - Vedi - mi dice - alle mie tre nipoti, ai miei due figli (Vincenzo Boccia presidente Confindustria nazionale e Maurizio n.d.r.) lo ripeto sempre: che abbiano presente in ogni momento che si rischia di tornare indietro quando ci si dimentica da dove si è venuti. A me ha anche spiegato che un grande uomo si può raccontare in sei righe. - Mi perdoni, allora, Cavaliere, io a Lei avrei dedicato un intero romanzo.

The temptation was irresistible: to dedicate the first article of the first issue of Campania Style to Orazio Boccia, or even better, to the Knight of Labour Boccia, if the honour could add anything to a person whose being comes from just being. What can a necklace add, indeed, to the beauty of a woman to whom nature has given grace and beautiful shapes? I only knew Cav. Boccia for his reputation of being the “princeps” entrepreneur of the printing industry, founder of the graphic art company known to the publishing world as “Arti Grafiche Boccia”. Together with the whole staff, I decided to entrust the printing of this magazine to this excellent printing factory. I ask for an appointment and I prepare myself for a professional meeting based on numbers and prices. I am brought into an elegant room, with a cherry-wooden desk, too large for that fit man wearing a blue sweater and holding a Wilson with filter between the index and middle finger. – He is probably in his sixties – I tell myself. Shortly after, he tells me he boasts eighty-five springs. Compliments are inevitable, prelude to the incredible story of his life that begins in the place of neglet that was the “Orphanage Umberto I” of Salerno, better known as “serraglio” (enclosure), meaning a place where animals were gathered. – I – he tells me – have known the real hunger and cold – and he goes on – I have straight legs because I slept on the planks so that I could cover myself with the pallet used to make the mattress -. Without any sign of reprimend, he accompanies his story, which indeed causes more than one tear, with a smile that arches his cheek in a tender and amusing dimple, taking years off a face with no wrinkles, in spite of the years and the strain. I was curious: - How did you achieve everything – Cav. Boccia senses the question and the story flows among episodes of real life, a list of the various jobs carried out, the pride of being an active militant for the Communist Party, the determined will of having his way over misfortune and disrepute. – “Serragliuolo” (enclosurer) – he says in vernacular – and a communist – there couldn’t be a worse business card, even for the competition to be a janitor, which he didn’t win due to mere prejudice. My fortune – he adds – comes from my misfortune. If I hadn’t been in the “Serraglio” I wouldn’t have learnt how to be a printmaker and if I had won the competition to be a janitor I wouldn’t have thought of starting a tipography, the first, shabby and with a hand printer -. He gets serious and adds, in a solemn but not paternalistic tone: - Work should be dealt with love – Hence a story that I give to you, readers, in a concise version as an authentic lesson – Three men are smashing stones: the first works hard to earn something to take home, the second, drenched in sweat, clumsily works to earn money to support himself. And the third?: - Why are you smashing stones? – a passerby asks, admiring his precision and lack of strain on his face: - to build the cathedral over there – is the answer. - Hello granpa – a charming young girl, with copper hair and the sweetest smile burst into the room for a quick and affectionate greeting, interrupting the narration. - You see – he tells me – I always say to my three granddaughters, to my two sons (Vincenzo Boccia President of the National Industrial Confederation and Maurizio editor’s note): they should always bear in mind that you risk of going back when you forget where you come from. – He also explained to me that it is possible to describe a great man in six lines. – Forgive me, Cav. Boccia, to you, I would have dedicated a whole novel -.

| 11


A4 DESIGN

Felice connubio tra progettazione e produzione A4 DESIGN – A successful combination of design and production di Maria Paola Cioffi

A

Olevano sul Tusciano, piccola cittadina sulle colline della provincia di Salerno, tra le verdi montagne e le ridenti coltivazioni di olio di oliva, opera una società di professionisti dinamica e moderna, una perla nel campo dell’architettura d’interni: A4Design&Contract, impresa nata dall’intesa di tre architetti, Alessandra Pedone, Carlo Tomeo e Davide Crocetto. “Nostro intento è stato sempre quello di capire fino in fondo le problematiche legate alla realizzazione di uno spazio, al fine di soddisfare al meglio le esigenze della committenza. E’ per questo motivo che nel corso della nostra esperienza professionale, abbiamo affiancato alla fase progettuale anche quella produttiva, in modo da poter gestire e approfondire ogni fase della realizzazione di un manufatto architettonico”, dichiara l’archi-

12 | Storie d’Impresa

In Olevano sul Tusciano, a small town on the hills of the province of Salerno, between green mountains and delightful olive oil plantations, there is a dynamic and modern company, ran by professionals, a gem in the field of interior design: A4Design&Contract, company born thanks to the par tnership of three architects, Alessandra Pedone, Carlo Tomeo and Davide Crocetto. “Our intent has always been to fully understand the issues related to the creation of a space, in order to better meet our clients’ needs. This is why, during our professional experience, we have always worked on both the designing phase as well as the productive one, so that we could manage and develop all the phases of the realisation of an architectural ar tefact”, says architect Pedone. A4 Design, at the beginning a traditional design studio, is currently a well-structured service company, with


tetto Pedone. A4 Design, da tradizionale studio di progettazione è oggi un’articolata società di servizi, con competenze specifiche e settoriali, legate non solo al progetto degli spazi, ma anche al visual merchandising, al marketing operativo e strategico, fino all’elaborazione di piani di comunicazione interna ed esterna al punto vendita. A quest’ambito di studio professionale, si aggiunge un’articolata divisione operativa, dotata di un moderno laboratorio di produzione, provvisto sia di macchinari necessari per la realizzazione di arredi su misura che di macchinari di tipo industriale, in grado di fornire produzioni in serie, destinate alle aziende intenzionate a sviluppare reti di franchising.

specific and sectorial exper tise, related not only to the design of spaces but also to visual merchandising, to operative and strategic marketing, to elaborating plans for external and internal communication for sales points. They also added to this professional field a well-structured operative depar tment, with a modern production laboratory, equipped with all the machinery necessary to realise customised furniture and also industrial machinery, able to provide series productions, destined to companies that want to develop a franchising network. Thanks to this unique characteristic, A4Design operates all over Italy

Grazie a quest’unicum distintivo, A4Design vanta lavori, eseguiti in tutta Italia e all’estero, nel settore delle calzature, dell’abbigliamento, della ristorazione e degli Hotel. Melluso calzature, Uniposte spa, Dorabella, Salute Store, Givova, Lattementa, Lavanda Di Venzone, Chiedilo al Farmacista, sono, solo per citarne alcuni, tra i brand che hanno scelto di affidarsi alla società per lo sviluppo del loro concept imprenditoriale. Dal 2005 a oggi A4 Design ha realizzato circa 1.200 punti vendita, e diversi progetti in Belgio, Svizzera, Australia, Arabia Saudita, Bulgaria, Malta.

and abroad in variuos fields, such as footwear, clothing, food service and hotel. Melluso footwear, Uniposte spa, Dorabella, Salute Store, Givova, Lattementa, Lavanda Di Venzone, Chiedilo al Farmacista, just to name a few, are some of the brands that have chosen the company to develop their business concept. From 2005 until today, A4Design has realised circa 1.200 sales points, various projects in Belgium, Switzerland, Australia, Saudi Arabia, Bulgaria, Malta. Finally, last but not least in terms of impor tance, there is the A4 Design Home Area. Even in this case, the peculiaruty of the group is being an architectural design group with an operative

Infine, non ultimo, in termini d’importanza, è l’area A4 Design Home. Anche in questo caso, la particolarità del gruppo è di essere uno studio di progettazione archi-

| 13


tettonica con un braccio operativo, in grado di dare risposta a tutti i tipi di progetti commissionati, forniti con la formula del “chiavi in mano”.. “Progettare uno spazio domestico, è per un Architetto la sfida più intensa ed affascinante…è l’occasione non solo di articolare e mettere nel giusto equilibrio i vari ambienti che compongono lo spazio abitativo, ma anche comprendere gli stili di vita, le emozioni, le abitudini di chi l’abiterà…in qualche modo si entra a far parte della loro vita cercando di migliorarla”, commenta il team all’unisono. Siffatta capacità di offrire modalità di consulenza e ricerca che generano nella prototipazione evoluta -in grado di creare artefatti personalizzati e unici per il cliente- va di pari passo con l’attitudine a sviluppare nuove forme di relazione con le imprese e con il mercato. Una simile realtà, flessibile ed efficace, dotata di “cultura creativa”, in grado di stimolare i progettisti stessi a sperimentare con le tecnologie, i materiali e i processi di fabbricazione, ha consentito di superare l’isolamento individuale, così� tipico della professione e del Sud Italia in particolare, in favore di forme di aggregazione basate su progetti collaborativi, che mettono in campo anche un nuovo ruolo delle associazioni, degli ordini professionali, scardinando gerarchie, regole e convenzioni. Non a caso Alessandra Pedone è anche a capo del Comitato Femminile Plurale di Confindustria Salerno, le cui principali direttrici di pensiero e azione sono networking, innovazione e crescita, formazione e legami col territorio. A4Design: capacità di adattamento al cambiamento, anticipazione dei cambiamenti stessi, innovazione sviluppata ogni giorno e in ogni angolo della propria azienda… un vero percorso verso l’eccellenza. 14 | Storie d’Impresa

branch, able to provide a response to all the different kind of projects commissioned, supplied with the “turnkey” formula. “Creating a domestic space is, for an Architect, the most intense and fascinating challenge… it represents the oppor tunity not only to structure and put in the right kind of balance the different rooms composing the residential space, but also to understand lifestyles, emotions, habits of the people that will live there…In some way you become a par t of their life, tr ying to improve it”, said the team in unison. Such ability to offer ways of consulting and research generating advanced prototyping – able to create customised and unique ar tefacts for the client – goes hand in hand with the skill to develop new forms of relationship with companies and the market. Such organisation, flexible and effective, gifted with “creative culture”, able to encourage designers to experiment – through new technologies - materials and manufacture processes, has enabled the company to overcome the individual isolation, so tipycal of this profession and in southern Italy in par ticular, in favour of forms of aggregation based on collaborative projects, which field a new role for associations, professional orders and also demolish hierarchies, rules and conventions. By no coincidence Alessandra Pedone is also the Head of the Female Plural Commettee of Confindustria Salerno, whose main lines of thought and acting are networking, innovation and growth, training and links with the territor y. A4Design: ability to adapt to change, anticipation of such changes, innovation developed ever yday in ever y corner of the company…a true path towards excellence.


| 30


Origini del made in Italy

Storie di eccellenze partenopee di Maria Carla Guerra

Origins of made in Italy Stories of neapolitan excellence 16 | Storie d’Impresa


|17


P

arigi-Milano asse crocevia della moda. Capitali indiscusse del lusso. Ma...Forse non tutti sanno che le origini di quel made in Italy plaudito nel mondo vanno ricercate a Napoli. La sartoria partenopea storicamente sinonimo di accurata attenzione ai dettagli oggi più che mai viva, continua a dettare la linea del comparto moda. A chi si rivolge? Ad una nicchia di fruitori esigentissimi a cui non sfuggono dettagli e particolari. Purezza di forme, pizzi, broccati ed anche il bottone che al di là della funzione d’uso diventa elemento decorativo. Bartin marchio storico del tessile al femminile made in Napoli aprendo per noi le porte dell’azienda ci consente un viaggio a ritroso nella storia della sartorialità napoletana. Ad accoglierci Flavia Barattini, donna di rara classe ed esponente femminile della famiglia. ---------

Paris – Milan, crossroads of fashion. Undisputed capitals of luxury. But…it may not be known that the “made in Italy”, loved all over the world, has its origin in Naples. The neapoletan tailoring has a history of attention to details, now more than ever and keeps dictating the line of fashion industry. For whom? A niche of very demanding consumers that do not miss details and par ticulars. Purity of forms, laces, brocades and even a button that turns into a decorative element, aside from its usual function. Bar tin, historic brand of the textile industry for women “made in Naples”, opens its doors, letting us visit the company and begin a journey through the history of neapolitan tailoring. We are received by Flavia Barattini, woman of rare class and female member of the family.

18 | Storie d’Impresa


Da quanti anni vi occupate di moda? Nel 1830 nasce a Firenze per volontà di Ettore Barattini da Monfalcone, la prima ditta nazionale di abiti. I miei avi hanno vestito personaggi al tempo più illustri, nobili casati, reali. Ma prima ancora un ramo della famiglia trasferitosi a Napoli già si pregiò di vestire la corte nonché re Ferdinando IV e la regina Maria Carolina. A circa due secoli la tradizione Barattini rivive in Bartin azienda moderna, tecnologicamente all’avanguardia ma con una linea guida immutata: attenzione alla qualità ed ai dettagli.

How long have you been dealing with fashion? The first national company for clothes was born in Florence in 1830 by will of Ettore Barattini from Monfalcone. My ancestors have clothed the most illustrious people of the time, noble families, royals. But even before that, a branch of the family which had moved to Naples, was already honoured to cloth King Ferdinand IV, Queen Maria Carolina and the royal cour t. After about two centuries, the tradition of Barattini relives in Bartin, a modern company, technologically advanced but with the very same guidelines: attention to quality and to details.

| 19


È dunque possibile coniugare tecnologia a tradizione e sartorialità? Certamente. Come? Semplicemente facendo le cose cosi come siamo abituati a farle: con amore ,passione, maestria. E per questo che i nostri capi passano indenni attraverso il tempo e sfidano la crisi che pure ha colpito l’intero comparto tessile. Perseguire la qualità, mai abbassare il target, una scelta vincente. Ed è per questo che Bartin da mezzo secolo rappresenta la moda italiana senza limiti di taglia.

L’impiego di maestranze italiane fa la differenza? Diventa sostanziale. Le nostre sarte, quasi una famiglia, sono più che qualificate, a loro è affidata non solo la confezione quanto la finitura dei nostri capi. A quale donna si rivolge il vostro marchio?

Ad una donna che non deroghi alla propria femminilità, sia pure oltre la 46! ----------------------------------------------

Is it possible, then, to combine technology with tradition and tailoring? Sure it is. How is that? Simply by doing things as we are used to: with love, passion, master y: This is why our clothes go through time flawlessly and can defy the crisis that has indeed hit the whole textile industr y. Pursue quality, never lower the target: these are winning choices. And that’s why Bar tin has been representing italian fashion for half a centur y, without size limitations. Does using italian workers make a difference? It makes a huge difference. Our seamstresses, almost a family, are more than qualified. They work on both the tailoring and the finishing par t of our clothes. What kind of woman is your brand aimed to? To that kind of woman who does not ignores her femininity, even if over size 18!

20 | Storie d’Impresa



JACOPO MELE social manager per le imprese di Novella Troianiello

Jacopo Mele: a social manager for business

22 | Storie d’Impresa


C

he cosa hanno in comune Putin, Erdogan, il rinoceronte bianco settentrionale, Alberto Angela, le emoji, Emma Watson e il salernitano Jacopo “Guedado” Mele (salernitano, classe 1993)? A impatto immediato verrebbe da dire nulla. Eppure quel che li accomuna è che i nominati fanno parte delle 50 persone/categorie da tener d’occhio per il 2017. A stabilire questa ambitissima classifica è “Wired” (rivista dedicata alle tendenze “high tech” e al racconto del futuro). Un elenco che comprende attori, politici, scienziati, esperti di startup, senza dimenticare fenomeni socio-culturali o nuove scoperte. Insomma, un bel cocktail eterogeneo e generazionalmente trasversale come il nostro tempo ci ha insegnato. Una sorta di “nomi, cose, animali” in versione postmoderna. Un bel caleidoscopio di varia umanità che, seppur in diverso modo, sarà centrale per l’anno appena giunto all’alba dei suoi giorni. Jacopo “Guedado” Mele è un Digital Life Coach (ovvero “allenatore di vita digitale”) ed è un innovativo sviluppatore

What do Putin, Erdogan, the white rhinoceros from the Nor th, Alber to Angela, the emoji, Emma Watson and Jacopo “Guedado” Mele from Salerno (born in 1993) have in common? After the first impression one would say: nothing. Yet, what they have in common is the fact of being in the list of the 50 people/categories to keep an eye on in 2017. “Wired” (a magazine dedicated to “high tech” trends and to the narration of future) compiles this hugely desired ranking. A list including actors, politicians, scientists, star tup exper ts, not to mention sociocultural phenomena or new discoveries. In conclusion, a heterogeneous and cross-generationally diverse cocktail, as our time has tought us. A sor t of “Scattegories” in a postmodern version. A kaleidoscope of varied humanity that, albeit in a different way, will be crucial for the year that has just began. Jacopo “Guedado” Mele is a Digital Life Coach and an innovative strategic developer for business. Specialised in “Brand Identity” (the creation and strenghtening of a brand identity) and “Brand Reputation and Brand

strategico d’impresa. Specializzato in “Brand Identity” (creazione e rafforzamento dell’identità di brand) e “Brand Reputation e Brand Awareness” (la capacità di aumentarne la reputazione e la risonanza) il tutto realizzato negli spazi web attraverso una progettazione coordinata tra off line e on line. Il giovane salernitano non è nuovo alle classifiche scalate al top! Infatti, lo scorso anno la rivista statunitense di economia e finanza “Forbes” indicava Jacopo Mele tra i cinque italiani under 30 più influenti al mondo. Mentre nel 2013 la stessa “Wired” lo aveva elencato tra i principali “nativi digitali” di respiro internazionale. Ora il ruolo è ben più prestigioso. E il parterre che lo circonda è molto più vario. E, quindi, è un ulteriore punto di successo e soddisfazione per Jacopo, che da subito ha indirizzato le sue passioni verso lo sviluppo tecnologico e l’avanzamento digitale. Ed oggi punto di riferimento di grandi aziende pubbliche e private. Cosa ci insegna questa dimensione premiale verso Jacopo Mele? Ci insegna che nulla è più irritante degli attacchi da parte dei denigratori di professione, dei nemici degli sviluppi del futuro o dei depressi tecnologici affannati in un eterno “era meglio prima”. Inutile dire che anche gli entusiasti “no limits” mal si sopportano, ma questa è ben altra storia. Quel che risulta interessante, e la classifica di “Wired” lo confer-

Awareness” (the ability to increase its reputation and resonance), everything fulfilled within the internet spaces through a coordinated design between off line and on line. This young native of Salerno is not new to top ranking! Last year, the US magazine of economy and finance “Forbes” chose Jacopo Mele among the most infuential five italians under 30. In 2013 the very same “Wired” had put him on the list of the main “digital natives” on an international level. Now, his role is far more prestigious. And the par terre surrounding him far more varied. It is indeed an ulterior motive for success and satisfaction for Jacopo, which directed his passions towards the technological development and digital progess right from the star t. And today, he is a point of reference for big public and private companies. What does this “awarding” dimension towards Jacopo Mele teach us? That nothing is more irritating than the attacks by professional detractors, by enemies of future developments or by "technology depressed" people, panting in an eternal “Before, it was better”. Needless to say, also the enthusiastics with no limits are difficult to bear, but this is another story. What is interesting, and the “Wired” ranking confirms it, thanks to the presence

Jacopo Mele con Riccardo Luna Go On Basilicata 2014

| 23


...................................................................................................................................................... ma con la presenza di tanti giovani professionisti del mondo delle neo-tecnologie, è la presa di possesso del proprio futuro. Quel che vale, oggi, sono i dati concreti legati a quanto, gradualmente, le nuove tecnologie non rappresentino più un qualcosa da scoprire o di mostruosamente distante. Ma sono una straordinaria risorsa. Una leggibile concretezza. Un “dato di fatto” direbbe qualche filosofo tedesco. E quindi, oltre ai passaggi epocali della trasformazione del nostro quotidiano o le dinamiche radicalmente nuove interne alla socialità contemporanea, è soprattutto nel tessuto del lavoro che leggiamo il cambiamento. Le nuove professioni che abitano le culture del digitale sono numerosissime. E l’innovazione nel mercato del lavoro è totale. Parlo di nuove professioni. Competenze assolutamente nevralgiche per capire il cambiamento in atto. Esperienze maturate con un uso mirato dell’universo digitale. Una visione del mondo decisamente aperta, non ordinaria e virtuosamente curiosa. Parlo di un’intelligenza connettiva in grado di amalgamare differenti saperi, pratiche ed abilità professionali. Consapevole di tutto questo è appunto il “digital life coach” salernitano che continua nella sua lucida navigazione nel mare del web. Ed avanza nell’uso delle tecnologie come lente d’ingrandimento per comprendere il futuro. Date un’occhiata alle attività della “Fondazione Homo Ex Machina Onlus” presieduta da Jacopo e capirete quanto futuro è già a portata di mano. Osservate le molteplici attività in cui è coinvolto e coglierete per intera la forza di quest’atleta delle tecno-visioni. Ascoltate le sue talk-conference e comprenderete l’impegno professionale di quest’innovativo project-manager. Ma tutto ciò Jacopo ve lo racconterà, sempre, con la leggerezza di un ragazzo armato della sua fedelissima bicicletta smontabile e di un sorriso in grado di smontare qualsiasi tensione o preconcetto d’antan…

of so many young professionals of the world of neotecnhologies, is taking possession of our own future. What it’s wor th, today, are the concrete data linked to how much, gradually, new technologies no longer represent something to discover or monstrously distant. But they are an amazing resource. A legible concreteness. A "fact", some German philosopher would say. And then, in addition to the momentous steps of the transformation of our daily life or the radically new dynamics internal of the contemporar y society, it is especially in the labor tissue that we can see the change. New professions, living in the digital cultures, are numerous. There is total innovation in the labour market. I am talking about new professions. Competences which are crucial to understanding the ongoing change. Experiences gained thanks to a focused use of the digital world. An open vision of the world, not ordinar y but vir tuosly curious. I am talking about a connective intelligence, capable of combining different knowledge, practices and professional skills. The “digital life coach” from Salerno is perfectly aware of this, continuing his clear sailing in the sea of the internet. He keeps going in the use of technologies as a magnifying lens to understand the future. Take a look at the activities of the Foundation “Homo Ex Machina Onlus”, led by Jacopo, and you’ll fully understand how much future is already at our finger tips. Take a closer look to the various activities in which Jacopo is involved and you’ll catch the whole force of this techno-vision athlete. Listen to his talk-conferences and you’ll understand the professional commitment of this innovative project-manager. All of this Jacopo will tell you in the lightest way, the way of a young man armed of his loyal folding bike and his smile, capable of demolishing any tension or prejudice.

...................................................................................................................................................... Jacopo “Guedado” Mele è un Digital Life Coach (ovvero “allenatore di vita digitale”) ed è un innovativo sviluppatore strategico d’impresa.

24 | Storie d’Impresa



iOS Developer Academy “Una pagina bianca da scrivere” iOS Developer Academy. “A page to be written” di Maria Paola Cioffi

L

o scorso 10 ottobre a Napoli, nel quartiere popolare e periferico di San Giovanni a Teduccio, all’interno della neonata iOs Devoloper Academy - campus “avveniristico” realizzato nell’arco di pochi mesi all’interno dell’area dismessa della ex fabbrica Cirio- è stato inaugurato il primo corso per sviluppatori di App per l’ecosistema digitale. Trattasi di un corso della durata di nove mesi, gratuito, progettato e supportato dalla Apple in collaborazione con l’Università Federico II. Il progetto è stato fortemente voluto e finanziato da tutte le istituzioni: il Governo e la Regione Campania in primis (la quale si è impegnata anche a finanziarie borse di studio per le spese primarie). Hanno iniziato i primi 100 studenti, dopo aver superato una selezione tra più di 4.000 candidati, cui faranno seguito da altri 100 nel prosieguo dell’anno accademico. Due i cicli previsti. Nel primo, le lezioni avranno l’obiettivo di migliorare ed elevare le competenze degli allievi nello sviluppo software su iOS, durante il secondo ciclo gli studenti partecipano a corsi sulla creazione di start up e progettazione di app, collaborando fra loro per la creazione di app che potranno eventualmente poi trovare spazio nell’App Store.

26 | STARTUP ACADEMY

On 10 October, in the working-class and suburban neighbourhood of San Giovanni a Teduccio in Naples, within the newborn “iOs Devoloper Academy” – a futuristic campus built in just a few months inside the abandoned area of the former “Cirio” factory - it was opened the first course for developers of digitally-oriented apps. The course will last nine months, it is free, planned and suppor ted by Apple, in collaboration with the University of Naples – Federico II. The project has been deeply wanted and financed by all the institutions: first of all the Italian Government and the Campania Region (which also committed to finance scholarships for the main expenses). The first 100 students, after having passed a selection of over 4000 candidates, have already star ted and they will be followed by other 100 later in the academic year. The course is set to have two cycles: during the first one, the various lessons will aim to improve and enhance the students’ skills in developing software for iOS, while in the second par t the students will take par t in courses for the creation of star tup companies and app designing, collaborating with each other to create apps which will eventually find a place in the App Store.


Vige un’atmosfera di grande entusiasmo e riserbo all’interno di queste rinnovate mura, con laboratori dotati dei più recenti prodotti hardware e software Apple, aule arredate con tavoli rotondi, dotati di lavagne interattive e aree dedicate al relax… insomma, il meglio del contemporaneo per questi giovani “geni dell’informatica” che si sono guadagnati l’opportunità di partecipare al primo corso per sviluppatori di Apple in Europa. Hanno ricevuto in dotazione anche un “Apple device”, un kit procapite in comodato d’uso composto da un iPhone e da un MacBook Air dove poter iniziare ad appuntare, condividere, apprendere, e creare… Citando Lisa Jackson, vice Presidente dell’azienda di Cupertino, la ricetta è la stessa che Apple usa per sfornare i suoi prodotti: “coraggio di sfidare le regole, volontà di innovare e ambizione per l’eccellenza”.

The atmosphere is one of great enthusiasm and discretion within these newly renovated walls, with laboratories equipped with the latest products – both hardware and software – by Apple, classrooms furnished with round tables, interactive whiteboards and relax areas…So, actually the best for these “IT geniuses “ that have earned the opportunity to participate in the first course for developers organised by Apple in Europe. They have been also given an “Apple device”, a kit – on a gratuitous loan – composed of an iPhone and a MacBook Air so that they can start taking notes, sharing, learning and creating… Citing Lisa Jackson, vice president of the company from Cupertino, the recipe is the very same that Apple uses to produce its own products: “courage to defy the rules, willingness to innovate and ambition to excel”.

Ecco una prima testimonianza di chi vive in primo piano tale sfida, il Professore Stefano Perna, uno dei docenti della scuola, esperto di media digitali e design. ---

Here is the first testimony by who is personally living this challenge, professor Stefano Perna, one of the teachers of the school, an expert of digital media and design. Professore Perna, ci piacerebbe ricevere una sua prima impressione su questa fase di avvio ai corsi. Può già esprimere un giudizio? Si tratta di un’esperienza entusiasmante e molto coinvolgente, sia per gli studenti che per i docenti. Per ora abbiamo iniziato con un primo gruppo di 100 studenti. In larga parte sono campani, in seconda misura sono italiani provenienti sia dal sud che dal centro-nord, poi abbiamo alcuni studenti internazionali. Il range culturale di riferimento è abbastanza ampio: si va da giovani neo-diplomati a laureati con già alcuni anni di esperienza lavorativa alle spalle. Lavorare con una classe così� composita è una delle sfide principali e più affascinanti.

www.iosdeveloperacademy.unina.it

Gli studenti sono spinti da motivazioni imprenditoriali? Anche. Intanto però sono molto motivati ad apprendere e a fare nuove esperienze: è quello che conta di più.

Professor Perna, we would like to hear your first impression on this initial phase of the courses. Can you already make a judgment? It really is an exciting and engaging experience, both for the students and the teachers. At this moment, a group of 100 students have already started. The majority of them comes from Campania, but also from the rest of the South and from northern Italy and we also have some international students. The cultural range is pretty wide: from newly high school graduates to young professionals with a degree and some years of experience. Working with such a composite class is one of the main and most fascinating challenges. Are the students motivated by entrepreneurial reasons? Yes, they also have this kind of motivation. In the meantime, they are mostly driven by the desire to learn and make new experiences: this is what matters the most.

| 27


Hanno avuto percorsi di studio simili? La maggior parte ha un background informatico/ ingegneristico, ma c’è anche chi l’università non l’ha fatta, ma che comunque ha già buone basi, magari da autodidatta. Per quanto riguarda me, che mi occupo di Design, si tratta di un contesto molto interessante, che permette ampi margini di sperimentazione.

Voi docenti avete partecipato a percorsi di orientamento preliminari ai corsi. Sono stati utili? Molto utili, soprattutto per l’introduzione ai metodi didattici che il programma prevede.

In merito alla didattica: che metodi d’insegnamento “innovativi” sono stati adottati? Il metodo generale si chiama CBL (Challenge Based Learning) e si tratta di un metodo basato sostanzialmente sulla centralità dell’esperienza concreta nel processo di apprendimento e che tende a trasformare il tipico rapporto frontale tra docente e studente in una nuova configurazione in cui studenti e docenti collaborano, esplorano nuovi problemi e individuano insieme nuove soluzioni. Qual è il rapporto tra il Campus e il quartiere di San Giovanni a Teduccio e, in generale, il suo impatto sulla metropoli partenopea? Il quartiere sembra rispondere molto bene. Nel giro di un paio di mesi le attività nelle immediate vicinanze hanno ovviamente beneficiato del rinnovato flusso di persone che l’università attrae. Per impatti più ‘sistemici’ ovviamente bisogna aspettare… Di sicuro c’è stata grande attenzione mediatica e la vicenda è stata trattata positivamente dalla stampa nazionale e internazionale. E far parlare di Napoli per questi motivi intanto mi sembra decisamente una cosa positiva. Per tutto il resto, che è ciò che conta davvero, vedremo. Noi ce la mettiamo tutta. Quali sono punti di forza del Campus e quali le eventuali criticità? Il campus è bellissimo. E’ una pagina bianca tutta da scrivere. Saranno le persone che lo abitano a determinarne e farne emergere i punti forti e i punti deboli.

Grazie prof. Perna, grazie per l’entusiasmo trasmessoci. Chissà se, in questa meravigliosa prospettiva di ambizione per l’eccellenza, vedremo distinguersi qualche donna in più, considerato che, per ora, su 200 candidati ammessi, la componente femminile corrisponde solo a 17 unità. Ma questo lo leggeremo soltanto in quella meravigliosa “pagina bianca tutta da scrivere”. 28 | STARTUP ACADEMY

Do the students have similar academic backgrounds? The majority of them has a background in IT or engineering, but there is also someone who did not go to University but has very good bases, as a self-taught student. As for me, dealing with Design, it is a very interesting context, with room for improvement in terms of experimentation. You, as a teacher, have participated in preliminary orientation activities for the courses. Were they useful? Very much, especially because they gave us an introduction to the teaching methods expected for the courses programmes. In regards to the teaching aspects: which “innovative” methods have been adopted? The general method is called CBL (Challenge Based Learning) and it is fundamentally based on the concrete experience as a central aspect in the learning process. This method tends to turn the traditional frontal relationship between teacher and student in a new configuration in which students and teachers collaborate, explore new problems and identify new solutions. What is the relationship between the Campus and the neighbourhood of San Giovanni a Teduccio and, more in general, its impact on the Neapolitan metropolis? The neighbourhood seems to be responding in a very positive way. Within a couple of months the local activities have benefited from this renewed flow of people that the university is attracting. For more ‘systemic” impacts, we clearly have to wait… Definitely there has been great attention by the media and the story has been treated positively by national and international press. Making people talk about Naples for this kind of things is surely a positive outcome. For everything else, which is what really matters, we will wait and see. In the meantime, we are giving our all. What are the strengths of the Campus and the possible problems? The campus is wonderful. It is a blank page to be written. The people that are living there will determine and bring out the strengths and weaknesses. Thank you, professor Perna and thank you for the enthusiasm that you have infused in us. I wonder if, in this magnificent prospect of ambition for excellence, we will see more women standing out, considering that, at this moment, out of 200 candidates admitted, only 17 are women. But maybe we will only read this on that great “blank page to be written”.



PAESTUM L’Anfiteatro rinvenuto sarà il quarto monumento dell’area archelogica

Intervista a Gabriel Zuchtriegel direttore del Parco Archeologico di Paestum

di Carola Barbato

30 | Culture


PAESTUM

THE REDISCOVERED AMPHITHEATRE WILL BE THE FOURTH MONUMENT OF THE ARCHAEOLOGICAL AREA --Interview with Gabriel Zuchtriegel, director of the Archaeological Park of Paestum.

Il parco archeologico di Paestum, punta di diamante del turismo culturale in Campania, chi più di lei può raccontare cosa racchiude?

The Archaeological Park of Paestum, the cutting edge of cultural tourism in Campania. Who could better explain what it encloses?

Più di me, sicuramente i tanti colleghi che lavorano e hanno lavorato qui e spero anche la gente del territorio, soprattutto i ragazzi e i bambini. Ci impegniamo affinché conoscano meglio questo patrimonio che è patrimonio UNESCO, ma anche e prima di tutto loro. Cerchiamo, come Museo, di spiegare ai ragazzi e ai visitatori che Paestum non è solo la città magno-greca meglio conservata con tre templi di VI e V sec. a.C. ancora in piedi, ma anche un luogo d’origine della modernità. Qui sono venuti tutti, da Piranesi e Goethe a Simone De Beauvoir e Eugenio Montale, per incontrare un passato remoto e misterioso, molto diverso dal nostro presente.

Definetly, more than me, the many collegues who work and have worked here and I also hope the people of the territory, especially young people and children. We do our best to get them to know better this heritage, which is a UNESCO heritage, but also and primarly their own. We try, as a Museum, to explain to young people and to visitors that Paestum is not only the best preserved Greek colony, with three temples – still standing - dated to VI and V sec. BC, but also a place where modernity was born. This was the main destination for everyone, from Piranesi and Goethe to Simone de Beauvoir and Eugenio Montale, to meet a remote and misterious past, so different from our present.

Aggiunge suggestione a suggestione l’ultimo rinvenimento, l’anfiteatro. Ci racconti come si è arrivati al rinvenimento.

It keeps getting fascinating more and more with the latest discovery of the amphitheatre. Tell us how you found that out.

L’anfiteatro in realtà si conosce dal Settecento, solo che dal 1829 una strada, la vecchia via regia delle Calabrie, ci passa sopra. Uno sfregio che già all’epoca suscitò critiche e persino una denuncia all’ingegnere responsabile. Oggi ci piacerebbe spostare la strada, che è pedonale, per riportare alla luce la restante parte dell’anfiteatro; ci stiamo lavorando con il Comune di Capaccio-Paestum, ma è un progetto complesso e ambizioso.

Actually, the amphitheatre was already known in the 18th century, but since 1829 a road, the old via regia delle Calabrie, has been passing over it. A slash that even at the time aroused criticism and even a formal complaint to the engeneer in charge. Today, we would like to move this road, which is pedestrian, to bring back to light the remaining part of the amphitheatre; we are working on it with the Municipality of Capaccio-Paestum, but it is a complex and ambitious project.

| 31


Quanto è importante rendere vivo il parco archeologico e quali strategie ha adottato?

How important is it to keep alive the archaeological park and which strategies have you adopted?

È� importante coinvolgere il pubblico, far emergere la sua voce o meglio: le voci molteplici. Siamo su facebook (“Parco Archeologico Paestum”), dove oltre a pubblicare tutte le novità, pubblichiamo anche commenti e foto dei visitatori e delle persone che ci seguono. Il museo deve essere un luogo del dialogo. In quest’ottica abbiamo impostato anche lo scavo archeologico che stiamo portando avanti: è possibile seguirlo sul posto, ma anche tramite i social. Abbiamo organizzato visite accompagnate nei depositi e nei laboratori di restauro... Insomma, vogliamo rendere il pubblico partecipe di quello che facciamo.

It is important to involve the audience, to bring out its voice, or rather its multiple voices. We are on Facebook (“Parco Archeologico Paestum”) where we post all the news and also share comments and photos of visitors and of people who follow us. The museum must be a place open to dialogue. In this perspective, we have set up and are currently carrying out the archaeological excavation: you can follow it on site, but also through social media. We have organised tour guides into the depositories and restoration laboratories…In short, we want the audience to participate in what we do.

Quali i propositi per il nuovo anno?

Continuare la rassegna di concerti e incontri nell’area archeologica e le aperture notturne - abbiamo già pubblicato il programma sul nostro sito web dove potete trovare tutte le date del 2017. Proseguiranno le ricerche e gli scavi. Inoltre stiamo lavorando su una mostra sula Tomba del Tuffatore e il suo contesto più ampio. Ci saranno di nuovo rievocazioni e laboratori con “I giorni romani di Paestum”... queste e tante altre iniziative per fare di Paestum un centro culturale e sociale, anche perché da qui c’è da scoprire un mondo intero: penso al Cilento, a Velia, Padula, ma anche al salernitano... queste sono terre così� belle che non ci sono parole, bisogna venire di persona per rendersi conto!

32 | Culture

New Year’s resolutions? Carrying on with the series of concerts and conferences within the archaeological area and night openings – we have already released the programme on our website, where you can find all the 2017 dates. We will continue with research and excavations. Furthermore, we are working on an exhibition on the Tomb of the Diver and its wider context. Historical reenactments and workshops with “The roman days of Paestum” will be back…all these and so many other initiatives to make Paestum a cultural and social centre, also because, from here, you can discover a whole world: I am thinking about the Cilento, Velia, Padula, but also the Salerno area…these are such beautiful lands that there are no words, you just have to come in person to understand it!



Legge regionale sulle opere audiovisive A regional law on audiovisual works di Mario Tirino

C

on la legge 30 del 17 ottobre scorso, il Consiglio Regionale della Campania ha finalmente approvato una serie di norme volte a finanziare, valorizzare e sostenere la produzione di opere audiovisive, di impianto narrativo, documentario e sperimentale. Si tratta di un provvedimento innovativo, finalizzato a progettare la creazione di un distretto cinematografico campano. Il dispositivo normativo è ricco ed articolato in più strumenti e risorse a disposizione di enti, imprese e professionisti del settore. Tra gli altri punti fondamentali della legge, vanno ricordate le misure per ridurre la durata dei procedimenti amministrativi. L’obiettivo che si prefigge il legislatore regionale è garantire la certezza dei tempi di risposta alle istanze di finanziamento, nonché decisioni celeri per tutte le procedure burocratiche. 34 | Culture

On 17 October 2016 the Regional Council of Campania approved the law n.30, ratifying a series of rules aimed to finance, give value and suppor t the production of audiovisuals works, of narrative, documentary and experimental kind. It is an innovative measure, aimed to design the creation of a cinema district in Campania. The regulatory framework is a rich one, structured in tools and resources available to institutions, companies and prefessionals of the field. Among the key points of the law, we should remember the measures taken to reduce the lenght of administration processes. The objective pursued under the regional legislature is to ensure the cer tainty of response time to financing requests as well as rapid decisions for all the bureaucratic procedures. Another pillar of the law is the strengthening of the Film Commission, currently leaded by Maurizio Gemma. The body will have more resources to encourage film productions throughout the region. More specifically, among


Un altro pilastro della legge è il rafforzamento della Film Commission, attualmente guidata da Maurizio Gemma. L’organismo avrà più risorse per incentivare l’incoming di produzioni cinematografiche sul territorio regionale. Nel dettaglio, tra le attività attribuite alla Film Commission figurano l’impegno per il miglioramento delle infrastrutture materiali e immateriali e la promozione delle location campane, in collaborazione con gli enti per la promozione turistica della Regione. La Film Commission si trasforma pertanto in una struttura decisiva per il comparto cinematografico regionale. Dalla lettura del dispositivo emerge, inoltre, una visione strategica del settore audiovisivo regionale, con una serie di agili strumenti volti a sostenerne i diversi attori. L’insistenza sull’elemento territoriale di vari articoli del provvedimento ribadisce l’intenzione di puntare sulla crescita dell’economia locale. La Regione sosterrà prioritariamente quei progetti legati direttamente agli interessi territoriali, in quanto promossi da imprese campane, di rilevante interesse per il territorio e basati sulla produzione e post-produzione prevalentemente realizzate in Campania da professionisti locali. Inoltre per i giovani creativi e tecnici sono previste attività di formazione e specializzazione in ambito cinematografico e audiovisivo. Oltre ai processi produttivi e postproduttivi, la legge sul cinema incentiva eventi legati alla promozione della cultura e dell’economia regionale attraverso il cinema e gli audiovisivi. La Regione, difatti, si impegna a sostenere festival, rassegne e premi con significativo impatto sociale, culturale e turistico sul territorio campano. Norme specifiche sono previste pure per la tutela e la valorizzazione del patrimonio archivistico. La legge prevede l’istituzione di una Mediateca Regionale e si impegna a incoraggiare progetti per la catalogazione, la digitalizzazione e la conservazione dei fondi cinematografici e audiovisivi campani. A completare il quadro degli interventi, altri due nodi focali. In primo luogo, è stato riconosciuto il ruolo delle associazioni territoriali nell’opera di divulgazione e diffusione delle culture cinematografiche e visive. In secondo luogo, viene evidenziata la necessità di realizzare adeguati spazi di proiezione e conoscenza, soprattutto in quelle aree sprovviste di sale cinematografiche. La legge regionale per il cinema è anche il frutto di mesi di lavoro del CLERCC (Comitato per una legge regionale sul cinema in Campania). Dopo l’approvazione della legge il Comitato si è trasformato in CLARC (Coordinamento Lavoratori Regione Campania Audiovisivi e Cinema) per proseguire la battaglia per la nascita e l’affermazione di un distretto dell’audiovisivo regionale. L’approvazione della legge deriva dalla sperimentazione di un positivo modello di confronto tra i professionisti del settore (sceneggiatori, registi, tecnici, produttori), rappresentati dal CLERCC, e gli amministratori regionali. Da questa collaborazione pubblico-privato è scaturito un modello di negoziazione tra imprese e istituzione regionale di grande rilevanza per l’intero sistema amministrativo ed economico della Campania. Tale modello è stato implementato nel corpo del dettato normativo. I documenti di indirizzo politico-amministrativo, come Programma Triennale di Interventi e del Piano Operati-

the activities attributed to the Film Commission, there is also the commitment to improve material and immaterial infrastructures and the promotion of the campanian locations, in cooperation with the institutions for the promotion of tourism in the Region. The Film Commission therefore becomes a decisive structure for the regional film industry. A strategic vision of the regional audiovisual sector also emerges from the ruling, with a series of light instruments designed to suppor t its different actors. The fact that many articles of this measure insist on the territorial element, clarify the intention of aiming to the growth of local economy. The Campania Region will firstly suppor t all those projects directly related to territorial interests and promoted by campanian businesses, projects of relevant interest for the region and based on productions and post-productions mainly realised in Campania by local prefessionals. Fur thermore, training and specialisation activities in the cinematographic and audiovisual field will be organised for young creatives and technicians. In addition to production and post-production processes, the law on cinema incentivizes events related to regional cultural and economical promotion, through cinema and audiovisual works. The Campania Region has indeed committed to suppor t festivals and awards with significant social, cultural and touristic impact on the campanian territory. Specific rules are also provided for the protection and enhancement of the archives heritage. The law

establishes the creation of a Regional Media Library and committs to encourage projects for the catalogation, computerization and conservation of campanian cinematographic and audiovisuals assetts. Two other key points complete this scheme of interventions. First, the role of territorial associations in divulging and publicizing cinema and visual culture is finally recognised. Secondly, it is highlighted the need of creating new and more appropriate spaces for knowledge and shows, especially in those areas with no movie theatres. The regional law on cinema is also the result of months of hard work by CLERCC (Commettee for a regional law on cinema in Campania). After the approval of the law, the Commettee was changed into CLARC (Coordination for Workers of Cinema and Audiovisuals in the Campania Region) to carry on the battle to create and affirm a regional audiovisual district. The approval of the law comes from experimenting a positive model of comparison among professionals of the field (screenwriters, directors, technicians, producers), represented by CLERCC, and regional admnistrators. From this public-private par tnership comes a model of negotiation between companies and regional institution, a model of great relevance for the entire administrative and economic

| 35


vo Annuale, saranno infatti predisposti con il coinvolgimento della Film Commission e dei rappresentanti di tutte le aree del comparto audiovisivo. La legge promuove inoltre la costituzione di reti regionali per la realizzazione e il coordinamento di eventi di qualità del cinema e dell’audiovisivo, favorendo l’interazione tra i vari attori del settore. Il CLARC ha evidenziato nelle scorse settimane contestualmente la necessità di velocizzare alcune decisioni vitali per il comparto audiovisivo, come lo sblocco di sei milioni di euro di fondi per “Cinema e produzioni audiovisive” previsti dal Piano Cultura 2020, e la promulgazione del bando per le produzioni e le attività cinematografiche del 2016. In ogni caso, al di là di strumenti inevitabilmente nuovi e perciò ancora da sistemare, la legge regionale sul cinema colma un vuoto strategico. L’appeal rivestito dal nostro territorio come location di set cinematografici e televisivi è evidenziato dal crescente numero di produzioni che si spostano in Campania. Tra gli ultimi prodotti girati sul territorio regionale ricordiamo i film “The JackaL - Addio fottuti musi verdi” del collettivo di youtuber partenopei, “Napoli ‘44” di Francesco Patierno, “Falchi” di Toni D’Angelo, “La tenerezza” di Gianni Amelio, “Nun è Napule” dei Manetti Bros., “La parrucchiera” di Stefano Incerti, le serie RAI “I bastardi di Pizzofalcone”di Carlo Carlei, tratta dalle opere dello scrittore noir partenopeo Maurizio De Giovanni, e “Sirene” diretta da Davide Marengo, i film tv “Due soldati” di Marco Tullio Giordana e “Mia moglie mia figlia due bebé” di Eugenio Cappuccio. Sin dai tempi pioneristici di Elvira Notari, passando per icone dal fascino senza tempo come Totò, Eduardo De Filippo, Sofia Loren, Napoli e la Campania hanno rappresentato uno dei luoghi prediletti dell’immaginario audiovisivo degli italiani e una legge per il cinema potrà sensibilmente aiutare chi vorrà raccontare i prossimi capitoli di una storia cara a milioni di spettatori in ogni parte del mondo. 36 | Culture

system of Campania, implemented into the regulatory framework. The political-economical documents, such as the Triennial Program of Interventions and the Annual Operative Plan, will be indeed prepared involving the Film Commission and the representatives of all the audiovisual industry areas. Moreover, the law promotes the creation of regional networks for the realisation and coordination of quality events for cinema and audiovisuals, fostering the interactions among the different actors of the field. The CLARC has highlighted, in the last few weeks, both the need to speed up some of the vital decisions for the audiovisual sector – such as the release of 6 million Euros of funds for “Cinema and audiovisual productions” provided within the 2020 Culture Plan, and the promulgation of the call for cinema activities of 2016. In any case, beyond these tools inevitably new and therefore still to be fixed, the regional law on cinema fills a strategic gap. The attraction elicited by out territory as a location for cinema and tv sets is highlighted by the growing number of productions moving to Campania. Among the latest products filmed in the regional area there are the movies “The JackaL – Goodbye, fucking green faces” by the neapoletan youtubers group, “Naples 44” by Francesco Patierno, “Hawkes” by Toni D’Angelo, “Tenderness” by Gianni Amelio, “It is not Naples” by Manetti Bros., “The hairdresser” by Stefano Incer ti, the RAI series “The bastards from Pizzofalcone” by Carlo Carlei, inspired by the works of the neapoletan noir writer Maurizio De Giovanni, and “Sirens” directed by Davide Marengo, the tv movies “Two soldiers” by Marco Tullio Giordana and “My wife my daughter two babies” by Eugenio Cappuccio. Since the pioneering times of Elvira Notari, through icons of timeless charm as Totò, Eduardo De Filippo, Sofia Loren, Naples and Campania have been one of the favourite places of the audiovisual imagery for italians and a law on cinema could significantly help the ones who will want to tell the next chapters of a story which is dear to millions of viewers all over the world.



Viviani in camerino (1933) Giuliano Longone - it.wikipedia.org

.

Un canto d’amore per Raffaele Viviani A love song for Raffaele Viviani di Vincenzo Del Gaudio

I

l genio e l’estro di Raffaele Viviani sono da ricercare oltre alle sue indubbie qualità di drammaturgo, in quella particolare predisposizione d’animo che gli permetteva di prendere il linguaggio della Napoli dell’inizio secolo scorso e lasciarlo danzare, in un unico abbraccio, con le proprie aspirazioni, con il propri sogni e le proprie ossessioni. Si, perché di questo si tratta: Viviani era principalmente un uomo ossessionato. Ossessionato dalla musicalità della voce, ossessionato dal canto, da quelle “vvoce purtate d’ ‘o viento” che profumavano del mare e della spuma che solo chi ha visto una volta il tramonto da Santa Lucia in Agosto, quando le mura porose della città sembrano espandersi, aumentare di volume, conosce. Perché questa era la Napoli di Viviani, una città abbarbicata intorno alle proprie ossessioni come abbarbicato è il chiostro di San Martino che dall’alto sembra distogliere lo sguardo dalle vicende umane troppo umane dei quartieri spagno38 | Culture

The genius and inspiration of Raffaele Viviani are to be found not only in his undeniable qualities as a playwright, but also in that particular predisposition of mind that allowed him to take the language of Naples of the beginning of the last century and let it dance, in a single embrace, with his own aspirations, dreams and obsessions. Yes, because this is really what we are talking about: Viviani was mainly an obsessed man. Obsessed by the musicality of voice, by the singing, by those “voices brought by the wind” (in Neapolitan “vvoce purtate d’ ‘o viento”) that smelled of sea and surf. Things that you can only know if you have seen, at least once in your life, the sunset from Santa Lucia in August, when the porous walls of the city seem to expand, to increase in volume. Because this was Viviani’s Naples, a city clinging on its own obsessions, as St. Martin’s cloister does, seeming to look away, from above, from the human, way too human, affairs, of the Quartieri Spagnoli. For Viviani, instead, those were the interesting facts, the stories that he loved to tell, stories born in the street, in the

.


li. Per Viviani invece erano quelle le vicende interessanti, le storie che amava raccontare, storie nate per strada, nel trambusto; storie di solitudine e di dolore, storie di allegrezza e disperazione. D’altronde era nato a Castellamare di Stabia (il 10 gennaio 1888 e morirà a Napoli il 22 marzo 1950), forse la più popolare delle città del golfo di Napoli, sicuramente quella con l’attitudine industriale più sviluppata, dove sin dall’epoca borbonica quel mare tanto amato andava a espandersi e fondersi con l’industria degli uomini. Viviani aveva esordito giovanissimo, appena a 4 anni, nel piccolo teatrino di Porta San Gennaro, quella che dà l’accesso al quartiere Sanità e al rione Stella, e fin dal suo esordio aveva capito che la voce era la sua vera ossessione, la voce in tutte le sue espressioni, dal recitato al cantato, fino al sussurrato; era il fiato che dava corpo alla voce che gli interessava, perché quelle voci che sentiva salire dai quartieri napoletani gli sembravano libere come il vento. E poi la sua Napoli, i suoi quartieri, quelli che ha raccontato con dovizia di particolari nei suoi lavori: Via Toledo di notte, Piazza Ferrovia, Santa Lucia Nova, Piazza municipio, via Partenope, Porta Capuana. Osservava la società e la descriveva con l’acutezza di un sociologo e con la lingua di un poeta, perché in fondo, quella sua ossessione per la parola, per l’afflato che gli dà sostanza, altro non è

hustle and bustle; stories of loneliness and pain, of joy and desperation. After all, he was born in Castellammare di Stabia (10 January 1888, died in Naples 22 March 1950), maybe the most working-class city of the Gulf of Naples, definitely the city with the strongest industrial inclination, where, since the Bourbons, the so loved sea was expanding and merging with the men industry. Viviani had made his debut very young, he was only 4, at the little theatre of Porta San Gennaro, the “door” that gives access to the Sanità and Stella neighbourhoods, and ever since his debut he had knew that voice was his real obsession, voice in every expression, from plays to songs, until whispered; it was the breath that gave body to the voice that interested him. Because those voices, rising from the neapolitan quarters, seemed as free as the wind. And then his Naples, his neighbourhoods, the ones that he had described with abundance of details in all his works: Via Toledo by night, Piazza Ferrovia, Santa Lucia Nova, Piazza Municipio, Via Partenope, Porta Capuana. He observed the society and described it with a sharpness typical of a sociologist and with the language of a poet, because, after all, that obsession for the word, for the breath that gave it substance, was nothing but a huge and necessary poetical push, an intense and furious

......................................................................................................................................................................................................................

Raffaele Viviani al tavolo di lavoro 1930 it.wikipedia.org

...................................................................................................................................................................................................................... che una enorme e necessaria spinta poetica, un’intensa e furibonda mischia con il mondo, un corpo a corpo, una lotta. Nel 1919 scrive Piedigrotta, la stessa Piedigrotta di Cangiullo, Marinetti e i futuristi, che aveva conosciuto nel 1911, ma che nel suo sguardo feroce diventa un modo per mostrare la decadenza borghese e gli aspetti demagogici della festa. Perché in fondo questo faceva Viviani, apriva le porte del teatro a quel popolo dei quartieri che si sentiva escluso, apriva le porte dei teatri alla loro lingua, comprendeva la necessità di raccontare le loro storie, che erano le sue storie, ed erano le storie del teatro intero. Nella sua autobiografia parlerà spesso di questa lotta, del desiderio di liberare la lingua del teatro; scriverà e canterà canzoni popolari, come Petrolini negli stessi anni, e comprenderà le necessità e i meccanismi di produzione e consumo della nascente industria culturale e, come il giovane Gramsci, ne criticherà aspramente il principio dei trusts, combattendo fino all’ultimo per il rinnovamento del teatro.

fray with the world, a melee, a fight. In 1919 he wrote “Piedrigrotta”, that very same Piedigrotta of Cangiullo, Marinetti and the futurists - which he had met in 1911 – a place that becomes, in his ferocious view, a way to show the bourgeois decadence and the demagogic aspects of the festival. Because in the end, this was what Viviani did, he opened the doors of Theatre to the people of the neighbourhoods that felt left out, he opened the very same doors to their language, he understood the need of telling those stories, which were his stories as well and at the same time the stories of the Theatre. In his autobiography, he often spoke about this fight, about his desire to set the Theatre’s language free; he wrote and sang popular songs, as Petrolini was doing in the same years, and he understood the necessity and the mechanisms of production and consumption of the emerging cultural industry and, as the young Gramsci did, he harshly criticized its trust principles, fighting until the end for the renewal of Theatre. | 39


Il sogno di Filangieri Filangieri’s Dream

di Ginevra Romano

40 | Culture


U

na “Wallace Collection” napoletana. Uno splendido palazzo di inizio Rinascimento che ospita la grandiosa collezione d’arte di una delle più prestigiose famiglie napoletane, chiusa al pubblico per dodici anni e

riaperta nel 2012. Gaetano Filangieri, Principe di Satriano, era un grande conoscitore, collezionista d’arte, erudito e fondatore del Museo che adesso porta il suo nome ed ospita l’importante collezione di famiglia. Sin dal XII secolo la prestigiosa famiglia Filangieri ha giocato un ruolo molto importante nella storia di Napoli, mantenendo ed accrescendo il proprio potere, i propri valori militari e culturali e la propria influenza, secolo dopo secolo. Il Museo Filangieri è stato aperto nel 1888 ed attualmente ospita una collezione di circa 3000 opere d’arte e 30.000 volumi rari, compresi documenti del tredicesimo secolo. La sua nascita si deve principalmente alla irremovibile buona volontà e passione del suo fondatore, ma tra le mura aleggia lo spirito di tutta la famiglia. È� una tangibile testimonianza della loro rilevanza culturale, generosità e amore verso la città di Napoli. È� situato nel cuore del centro storico nel prestigioso Palazzo Como, edificio del quindicesimo secolo che ha mantenuto la sua originale facciata in pietra squadrata e pavimenti in maiolica.

Questo piccolo tesoro artistico vi affascinerà e intrigherà all’istante. Sarete accolti dalle volte completamente rivestite di mosaici dorati, da busti di marmo realizzati da alcuni tra i più grandi esponenti della scuola neoclassica napoletana e da una raffinata collezione di armature occidentali ed orientali. La mancanza di visitatori è sia un mistero che un piacere. Eppure, la vostra meraviglia raggiungerà il culmine una volta che sarete saliti per la scala di legno sapientemente intagliata e sarete entrati nella Sala Agata. Concepita e disegnata dallo stesso Gaetano Filangieri, questa sala è un vero capolavoro. Il soffitto di vetro lascia entrare una bellissima luce naturale che colpisce poi i dipinti realizzati da alcuni tra i più conosciuti maestri del passato come Van Eyck, Salvator Rosa, Ribe-

A Neapolitan Wallace Collection. A beautiful early Renaissaince building hosting the great decorative and fine ar t collection of one of Naples most prestigious families, closed to the public for twelve years and re-opened in 2012. Gaetano Filangieri, Prince of Satriano, was a great connoisseur, ar t collector, erudite, and founder of the Museum which is now named after him and hosts the impor tant family collection. Since the XII century the prestigious Filangieri family has played a meaningful role in Neapolitan history, maintaining and growing their power, their military and cultural values and their influence, century after century. The Museo Filangieri was opened in 1888, and it now hosts a collection of about 3000 works of ar t and 30.000 rare volumes, including documents from the thir teenth cantury. It was cer tainly born to the unyielding goodwill and passion of its founder, but within those walls lies the spirit of the whole family. It is a tangible testimony of their cultural relevance, generosity and love towards the city of Naples. It is located in the hear t of the historic centre in the prestigious fifteenth-century Palazzo Como, which maintained its original ashlar stone facade and majolica floors. This small ar tistic treasure will instantly charm and intrigue you. You

will be welcomed by vaults completely covered in golden mosaics, marble busts made by some of the greatest members of the neoclassical Neapolitan school and a fine collection of western and eastern armours. The lack of visitors is both a mystery and a delight. Though, your astonishment will reach its peak once you star t going up the skillfully carved wooden stair, and enter the Sala Agata. Thought and designed by Gaetano Filangieri himself, this room is a true masterpiece. The glass ceiling allows in a beautiful natural light which goes to strike paintings by some of the most well-known Old Masters such as Van Eyck, Salvator Rosa, Ribera, Luca Giordano, Mourillo, Mattia Preti, Boucher and Lorrain. Not

| 41


ra, Luca Giordano, Mourillo, Mattia Preti, Boucher e Lorrain. Senza dimenticare gli eleganti armadi riempiti con una collezione di tante piccole gemme diverse tra loro, come rare porcellane di Sevrés e Capodimonte, spade ed armi antiche, miniature, pezzi di archeologia e tessuti preziosi, tutti esposti in modo perfettamente bilanciato. Ognuno di questi oggetti è lì� per raccontarvi una storia, non solo quella intrinseca dell’oggetto in sé, ma anche quella delle persone che l’hanno posseduto, degli occhi che lo hanno ammirato, delle mani che lo hanno toccato. Gaetano Filangieri era, in fondo, un nostalgico: nostalgico della grande era durante la quale aveva vissuto suo nonno – illustre giurista, amico stretto e consigliere fidato di Benjamin Franklin – e durante la quale Napoli era stata una delle più grandi città del mondo. Napoli durante il periodo borbonico viveva la sua Età d’Oro. La Reggia di Caserta, quelle di Capodimonte, di Portici e il Teatro di San Carlo - il più antico teatro lirico attivo del mondo - sono stati tutti costruiti nel corso del diciottesimo secolo. È� risaputo che con i Borbone Napoli visse un periodo di grande sviluppo artistico, economico, culturale e industriale. Il periodo in cui viveva Gaetano Filangieri, al contrario, era di decadenza e crisi, dalle quali forse il popolo di Napoli non si è mai del tutto ripreso. Il Museo Filangieri è un omaggio alla sua famiglia, ma soprattutto ad un momento storico migliore, ad una Napoli migliore, ad un tempo durante il quale Napoli era il centro delle arti, dell’industria e della cultura. Ad una Napoli generosa, gloriosa, viva. È� tempo che i visitatori rivendichino il museo ed i suoi tesori e che i Napoletani lo considerino un grande esempio di quello che la loro città è stata in passato e può essere ancora.

42 | Culture

to mention the elegant cabinets filled with a collection of the most diverse little gems, such as rare Sevrés and Capodimonte porcelains, ancient swords and weapons, miniatures, archeological pieces and precious textiles, all displayed in a perfectly balanced way. Each one of these objects is there to tell you a stor y, not only the intrinsic stor y of the object itself, but also that of the people who owned it, of the eyes that admired it, of the hands that held it. Gaetano Filangieri was after all a nostalgic; nostalgic of the great era during which his grandfather -an illustrious jurist, close friend and trusted advisor of Benjamin Franklin- had lived and during which Naples was one of the greatest cities in the world. Naples during the Bourbon period was living its Golden Age. The Royal Palace of Caser ta, of Capodimonte, of Por tici and the Teatro San Carlo, which is the oldest active opera theatre in the world, were all built during the 18th centur y. As a matter of fact, with the Bourbons Naples lived a period of great ar tistic, economical, cultural and manufacturing development. The period in which Gaetano Filangieri was living, on the other hand, was a period of decadence and crises, perhaps one from which the Neapolitan people have never fully recovered. The Museo Filangieri is an homage to his family, but above all to a better era, to a better Naples, to a time during which Naples was the centre of ar t, industr y and culture. To a generous, glorious, alive Naples. It is time for visitors to claim this museum and its treasures back, and for Neapolitans to keep it in mind as a great example of what their city once was, and can be.




Marco Gallotta Un pennello in fuga

di Paola Russo

Marco Gallotta Paint brush on the run

| 45


C'

è una straordinaria forza espressiva nell’opera di Marco Gallotta. Artista di origini campane che ha realizzato il suo “sogno americano”. Tutto comincia alla fine degli anni Novanta. Poco più che maggiorenne Gallotta decide di affrontare il futuro. E lo fa con le armi nobili dell’arte. Inseguendo la propria passione per l’arte contemporanea, lascia Battipaglia -piccolo centro in provincia di Salerno- e si trasferisce prima in Trentino e successivamente a Londra. Ma è New York l’orizzonte mitico cui il giovane Marco ambisce. E così�, nell’estate del 1998, eccolo il suo approdo nella Grande Mela. Qui rafforza la sua idea di arte, soprattutto nel dialogo continuo e creativo con i tanti movimenti della cultura newyorkese. Qui brucia le tappe nutrendo la propria passione di studio, ricerche ed esperienze professionali. Frequenta il Fashion Institute of Technology (FIT) dove si laurea in “General Illustration” e successivamente si specializza in “Fashion Illustration”. Immediatamente il suo percorso artistico si muove su un duplice versante: l’attività di pittore e quella di illustratore. E così� il “sogno americano” diventa realtà. Infatti, Marco Gallotta espone le sue opere in gallerie autorevoli come S.E.E.D. di New York e Snap di Orlando, lavora per “Nike”, “Nazioni Unite”, “Radio City Music Hall”, “New York Stock Exchange”, “Vogue”. Avvia due straordinarie collaborazioni: con

46 | Ritratti campani nel mondo

There’s an extraordinary power of expression in the work of Marco Gallotta. Ar tist native of Campania who has fulfilled his “american dream”. It all began in the late ‘90s. Barely eighteen, Gallotta decides to face his future. And he does it with the noble weapons of ar t. Chasing his passion for contemporary ar t, he leaves Battipaglia, small town in the province of Salerno- and he moves first to Trentino, later to London. Yet, New York is the legendary horizon that young Marco craves. So, during the summer of 1998, he arrives in the Big Apple. Here, he strenghtens his idea of ar t, especially in the creative and continuous dialogue with the many movements of the New York culture. Here, he goes straight to increasing his passion for study, research and professional experiences. He enrolls in the Fashion Institute of Technology (FIT), where he graduates in “General Illustration” and later he majors in “Fashion Illustration”. His ar tistic career immediately moves on a twofold aspect: the painter and the illustrator. And so the "American dream" comes true. In fact, Marco Gallotta exhibits his works in prestigious galleries such as S.E.E.D. in New York and Snap in Orlando, he works for "Nike", "United Nations", "Radio City Music Hall", "New York Stock Exchange", "Vogue". He star ts two extraordinary collaborations with Italian composer Ennio Morricone and actor Will Smith. Recently, Gallotta, for the prestigious French fashion house Chanel, has created a series of works related to the


il compositore italiano Ennio Morricone e con l’attore Will Smith. Di recente, Gallotta per la prestigiosa casa di moda francese Chanel ha realizzato una serie di opere legate alle famose fragranze. Le sue opere si distinguono per l’uso di una particolare tecnica, il "paper cutting”. Una pratica antica, che ha radici fin nel lontano IV secolo, trasformata, con continua ricerca e sperimentazione, in una forma espressiva moderna e decisamente unica. Così� accade che volti, corpi e oggetti si materializzano da figure geometriche, quali cerchi, triangoli e rettangoli, per trasformarsi in forme irregolari e organiche, poi arricchite con curve morbide alternate ad angoli spigolosi. Gallotta, con passione e metodo, lavora principalmente con foto che, come in un intervento chirurgico, vengono intagliate con un bisturi. Ciò che nasce è una straordinaria sovrapposizione di immagini, a cui talvolta si aggiungono strati di colore e cera, creando superfici irregolari e quasi trasparenti, in una dimensione estetica ammaliante e ancestrale, là dove l’arte si coniuga con l’artigianato, data l’abilità tecnica manuale. Il risultato? Suggestione, bellezza, incanto.

famous fragrances. His works are distinguished by the use of a par ticular technique, the "paper cutting." An ancient practice, which has roots far back in the four th century, transformed, with continuous research and experimentation, in a modern and definitely unique form of expression. So faces, bodies and objects are materialized as geometric shapes, such as circles, triangles and rectangles, to become irregular and organic forms, then enriched with soft curves alternating with sharp corners. Gallotta, with passion and method, works primarily with photos that, as in surgery, are carved with a scalpel. What comes for it, is an extraordinary overlapping of images, to which sometimes layers of color and wax are added, creating irregular and almost transparent surfaces, in an aesthetic dimension, captivating and ancestral, where ar t is combined with crafts, given the manual technique skills. The result? Splendour, beauty, charm. | 47




TENDENZE, CONSIGLI, IDEE

CAMPANIA TREND

IDEE GLAM Michele Franzese Moda

Il più importante rivenditore di Moda del Sud Italia. Dal 1992 è la vetrina più prestigiosa della Campania, con capi e accessori “best seller”. Dal 2015 è presente sul web come rivenditore autorizzato delle collezioni dei migliori brand e fashion designer: YVES SAINT LAURENT, VALENTINO, ALEXANDER MC QUEEN, VERSUS, HERVE LEGER, DSQUARED, ROBERTO CAVALLI, FAUSTO PUGLISI, GIANBATTISTA VALLI, PIERRE BALMAIN, N° 21, KENZO, MOSCHINO, MSGM, GIVENCHY e stilisti d'avanguardia come MARY KATRANTZOU, CHARLOTTE OLYMPIA, ANTHONY VACCARELLO, OFF-WHITE, TOM FORD e tanti altri. Dove trovarlo: Via Domenico Morelli - Napoli Per info: www.michelefranzesemoda.com ---------------------------

Coppola Cravatte

Dal 1989, laboratorio di alta sartoria napoletana. La realizzazione di una cravatta Coppola parte dalla scelta dei pregiati tessuti nelle seterie italiane, come quelle storiche di RATTI, MOLINELLI, GIUSSANI, MANTERO, PAPIS e DANTE PRINI, fornitrici dei tramati più ricercati e originali. Competenza ed esperienza acquisite hanno consentito di mettere a punto nuovi modelli di cravatta: l' 8 1/2 sagomato bottiglia, che impedisce al nodo di allentarsi. Dove trovarlo: Via Pasquale Cappuccio, 4 – Ottaviano (NA) Per info: www.coppolacravatte.com

IDEE ENO-GASTRONOMICHE Rescigno Spiriti

Distilleria, dal 1911. Antiche ricette e sapienza artigiana, tramandate di padre in figlio. Azienda di produzione di liquori classici e specialità campane, che esaltano i frutti d’Irpinia e i profumi degli agrumi della Campania, rispettando scrupolosamente le materie prime e le antiche ricette. Dove trovarlo: c.da Novesoldi, 1 – Atripalda (AV) Per info: www.rescignospiriti.it ---------------------------

TimiTimi Chocolat Lab

Laboratorio di prodotti artigianali, con un’immagine ricercata ed inedita. Nasce dal desiderio di creare cioccolatini per ogni occasione: Borse, scarpe, accessori, tortine. "Il cioccolato oltre che essere buono, deve essere presentato al meglio”

Dove trovarlo: Via Federico Della Monica, 2 - Salerno Per info: facebook.com/timitimilab


In questa rubrica troverete tanti spunti originali, un occhio attento alle tendenze, ma soprattutto al tema. Rigorosamente: Made in Campania. Se l’anno nuovo fa rima con la voglia di cambiamento, serviranno tanti nuovi consigli e nuove idee per gli acquisti di ogni genere e per ogni buona occasione, dal guardaroba, alla casa, passando per la cura del corpo e della mente.

Chicca Collezioni

Punto vendita di Gioielli e Accessori d’alta gamma. Posizionato nel cuore della città di Salerno, elegante e raffinato, offre tra i marchi più importanti sul mercato: CRUCIANI, INVERNI, CALDERARA, per gli accessori; PESAVENTO, QUERIOT, YVONNE CHRISTA, MARIALUISA, PIANEGONDA, GIOIELLI DADA EVA NUEVA, NICASTRO, K DI KUORE, JOVANE DARIO, PETER, per i gioielli in argento. Dove trovarlo: Piazza Portanova, 31 - Salerno Per info: facebook.com/chicca.collezioni

IDEE DESIGN Marsia Studio Ceramiche

Laboratorio di progettazione e realizzazione di oggetti in ceramica e di quadri pittorici. Incastonato nel centro storico di Salerno, al suo interno Mariella Siano realizza oggetti d’arredo, interamente realizzati a mano, che coniugano design, stile, funzionalità, influenze mediterranee. Dove trovarlo: Via Duomo, 49 - Salerno Per info: facebook.com/marsiaceramiche

IDEE BEAUTY Bruno Acampora Profumi

Creazioni di alta profumeria, di un brand tutto napoletano, ormai famoso nel Mondo. Esclusive essenze oleose profumate: un viaggio nei sensi, che continua da 40 anni. Una selezione di elementi rari e preziosi, miscelati con sapienza e creatività artigianale, dedicate agli amanti delle emozioni intense. Musc, Blu, Jasmin T, Seplasia, Iranzol, Sballo, Prima T, Volubilis, Bruno, Musc Gold, Azzurro di Capri, queste le undici essenze di Bruno Acampora, confezionate in un packaging accattivante, per gli amanti del gusti raffinato ed elegante. Dove trovarlo: Via Filangieri, 72 - Napoli Per info: www.brunoacampora.com ---------------------------

Aquapetra Resort & Spa

Resort costruito sulla base di un antico borgo in pietra e trasformato in albergo di charme, nella verde area del Sannio, in provincia di Benevento. La filosofia delle nuove gift box ideate da Aquapetra vi dà l’occasione di costruire il ‘vostro’ regalo su misura: grazie ad una semplice formula avrete la possibilità di scegliere tra numerose alternative, per festeggiare un evento importante. Dove trovarlo: S.S. Telesina, 1 – Telese Terme (BN) Per info: www.aquapetra.com

| 51


Acquapazza di Cetara Acquapazza of Cetara

di Alessia Sozio

52 | Gusti


E

ppure, ancora capita certi giorni, quando il sole illumina ogni cosa, quando il mare riflette tutto, di sentirle le voci dei pescatori per cui quel mare è fonte di ricchezza e di vita. Dalla splendida Salerno basta percorrere circa 10 km, superare la Vietri delle antiche e vivaci ceramiche, per poi ritrovarsi davanti allo spettacolo del fantastico borgo di Cetara. Un borgo che d’estate diventa luogo di villeggiatura e che di inverno ancora mantiene intatta la sua magia. Un piccolo comune della costiera Amalfitana, dove nonostante i numerosi turisti ancora si respira grande autenticità, una piccola strada che porta dalla costiera fino al mare e uno splendido porticciolo, attorno al quale gravitano piccole botteghe e ristoranti. La preziosa colatura di alici, frutto di un’antica lavorazione, ha origini proprio qui, in questi luoghi, erede del garum romano, tradizione poi recuperata nel Medioevo da alcuni monaci della costiera che usavano questa tecnica per conservare le alici, ponendole sotto sale nelle botti di legno dette “mbuosti”. Attualmente le alici, pescate tra fine marzo e inizio luglio con la “cianciola” (tipica imbarcazione cetarese), vengono private della testa e delle interiora e vengono poi sistemate nei terzigni (botti di castagno), alternate a strati di sale e ricoperte da un disco di legno (tombagno) sul quale sono posti dei pesi, a seguito della pressione e della maturazione del pesce affiora del liquido. Si arriverà quindi ad avere la “colatura” di alici, così� come la conosciamo, solo dopo un processo lungo e labo-

It still happens, sometimes, when the sun lights up ever ything, when the sea reflects ever ything, to hear the fishermen’s voices, those fishermen for whom the sea is a source of prosperity and life. From the beautiful Salerno you just have to travel for 10 km, overcome Vietri and its ancient and vivacious ceramics, and you find yourself in front of the magnificent sight of the village of Cetara. A hamlet which is a holiday location during the summer but that still keeps its magic in winter time. A small town on the Amalfi Coast where, despite the many tourists, you can still feel true genuineness, a little road that goes from the coast to the sea and to a beautiful little harbour, surrounded by small shops and restaurants. This is where the precious colatura di alici (a special sauce made with anchovies), the result of an ancient process, has its origin, heir of the roman garum, a tradition later recovered during the Middle Ages by monks of the coast that used this technique to preser ve the anchovies, salting them inside wooden barrels called “mbuosti”. Currently the anchovies, fished between the end of March and the beginning of July with the “cianciola” (typical boat of Cetara), have their heads and entrails removed and they are put inside the terzigni (chestnut barrels), alternating with layers of salt and covered by a wooden disc (tombagno) with weights placed on it. Beacuse of the pressure and the ripening of the fish, the liquid surfaces. We will only have the colatura di alici as we know it after

| 53


rioso di ben 6 mesi, che è alla base della sua preziosità e del suo gusto unico. Un prodotto semplice nella sua essenza, ma estremamente “saporito”, utilizzato da grandi chef e usato per preparare alcuni piatti tipici della tradizione salernitana. L’azienda Acquapazza Gourmet (www.acquapazzagourmet.it) si distingue tra le altre, seguendo ancora oggi questo antico e lungo procedimento, portando a 24 mesi la stagionatura e producendo un’ottima colatura che si può acquistare o gustare presso il ristorante Acqua Pazza (www.acquapazza.it). Il ristorante, posizionato sulla strada che giunge al porticciolo di Cetara, gode di una splendida posizione e di alcuni tavoli esterni posti sotto i portici, internamente risulta invece di gran gusto e originalità, proprio come i proprietari Gennaro Marciante (chef ) e Gennaro Castiello (maître e sommelier) che da anni guidano questo ristorante, dove potrete assaggiare menù gustosi in cui la tradizione viene costantemente rivisitata ed esaltata.

54 | Gusti

a long and laborious process that lasts 6 months and that makes it precious and of a unique taste. A simple product in its essence, but extremely “savour y”, used by great chefs and also to make some of the traditional dishes of Salerno. The company Acquapazza Gourmet (www. acquapazzagourmet.it) stands out among the other s, because it still follows this ancient and long process, taking the maturation phase to 24 months and producing an excellent colatura that you can either buy or taste at the restaurant Acqua Pazza (www.acquapazza.it). The restaurant, located on the street to the little harbour of Cetara, benefits from a great position and has both outdoor tables under the arcade and an inner hall decorated with a touch of originality and good taste. Just like its owner s Gennaro Marciante (chef) and Gennaro Castiello (maître and sommelier) who have been leading this restaurant for year s, a place where you can tr y tasty menus in which tradition is constantly revisited and enhanced.


www.confettimaxtris.it | 39


IN TAVOLA FINE BANQUETING for events in Campania

56 | Gusti


IN TAVOLA

FINE BANQUETING per gli eventi in Campania di Rosita Sosto Archimio

A

l timone, il Presidente Emidio Trotta: “Af- At the helm, President Emidio Trotta: “Reliability, taste and fidabilità, gusto e competenza, i nostri competence, our strong points. punti di forza. - What makes an event memorable? Cosa rende indimenticabile un even- Emotions, I am keen to say. But behind that, there can be so much more: passion. to? Il sentimento, viene da dire. Ma dietro, può esserci molto al- Emidio Trotta knows this ver y well. For those who have never come across his name before, he is at the helm of tro: la passione. Lo sa bene Emidio Trotta, per chi non lo conoscesse, al timo- the company In Tavola, which operates in the banqueting ne dell’azienda In Tavola, il banqueting leader nella ristora- field and is the leader in the sector of luxur y catering. The zione di prestigio, che ha sede a Eboli, in Provincia di Salerno, company is located in Eboli, in the province of Salerno, and is nationally acknowledged. ma riconosciuto a livello nazionale. Reduce da un periodo ricco di eventi e impegni, tra fiere Just back from a period full of events and committments, all’estero e incontri con i futuri sposi, che iniziano a progetta- including fairs abroad and meetings with future spouses re il loro grande giorno (Dicembre pare sia uno dei mesi più star ting to plan their special day (December seems to be suggestivi per sposarsi, ndr), abbiamo incontrato il Presiden- one of the most evocative months to get married, ed.), we te Trotta per farci raccontare il “dietrolequinte”: esperienza met President Trotta to hear ever ything about the “behind the scenes”: experience and suggestions. e consigli. Come nasce l’azienda In Tavola? In Tavola, che vanta un’ esperienza trentennale nel settore del banqueting, nasce dall’esigenza dei clienti di allontanarsi dalle grandi sale dei ristoranti e di vivere il momento del buffet all’aperto, immersi nella natura o nelle proprie case, stanchi oramai di luoghi standardizzati e privi di personalità. Così�, mossi da questo stato d’animo, si è partiti alla ricerca di nuovi posti, dove poter condividere l’esperienza del banchetto conviviale, in modo originale. Come si struttura? Qual è il vostro quid? Essendo un’azienda “giovane”, la maggior parte, se non la totalità dei dipendenti, sono ragazzi ricchi di slancio e nuove idee che, come me, hanno investito le loro energie e il loro tempo in un lavoro che assorbe completamente. Se vuoi dare il massimo, a 360 gradi, devi credere nel lavoro di squadra, nella meritocrazia e non nei ruoli “autoritari”, tipici di un’organizzazione aziendale a piramide e, come dico sempre ai miei collaboratori, devi avere una visione orizzontale dell’azienda, dove tutti convergono nell’interesse comune: il soddisfacimento dei propri clienti.

- How did the company In Tavola come to life? In Tavola, which boasts a thir ty year experience in the banqueting field, was born because of the customers’ need to get away from the big halls of restaurants and to live the “buffet moment” outdoor, surrounded by nature or inside their homes, tired, by now, of standardised locations with no personality. Therefore, moved by this mood, we star ted to look for new places where to share the experience of a convivial banquet in an original way. - How is it structured? What is your keypoint? Being a “young” company: the majority of the employees, if not all of them, are young people full of enthusiasm and new ideas that, just like me, invested all their energy and time in a job that absorbs them completely. If you want to give your all, 360 grades, you have to believe in teamwork, in meritocracy and not in “authoritive” roles, typical of a pyramidal business organisation. On the contrar y, as I always say to my collegues, you have got to have a horizontal view of the company, where ever yone converges towards a common objective: customer satisfaction.

| 57


Cosa rende In Tavola riconoscibile, qual è il vostro marchio di fabbrica? Il mood che muove il nostro operato vede ogni evento come unico, che rispecchi l’anima dei protagonisti, non amiamo ripeterci mai. Amiamo divertirci nel progettare con loro, nuovi piatti, nuove esperienze culinarie. L’attenzione massima la riserviamo ai prodotti che selezioniamo, alle materie prime che io, in particolar modo, adoro scovare nei loro luoghi d’origine: mi piace combinare colori e sapori, ma dedicando sempre cura al sapore e alla presentazione dei piatti. Qual trend seguono gli eventi di quest’anno? Ogni anno ci sono tendenze nuove, soprattutto per gli allestimenti, per i colori da adottare. Sempre più attenzione è rivolta ai matrimoni eco chic, alla riscoperta di luoghi a stretto contatto con la natura, bomboniere biologiche, scelta di tavole nude senza tovaglie, tessuti di lino e materiali naturali, come fil rouge di un evento al passo coi tempi: curato nei minimi dettagli, ma senza troppi eccessi.

Ma In Tavola non è solo wedding, le loro collaborazioni sono a tutto tondo, per eventi di ogni genere e di ogni prestigio: dagli auguri per la Festa della Repubblica in Ambasciata d’Italia a Parigi alle colazioni di lavoro per Palazzo Chigi. Il brand vanta presenze e riconoscimenti alle Fiere Internazionali Fhc di Shangai, Fancy Food di New York, Gulfood di Dubai, Sial a Parigi, oltre a collaborazioni con chef stellati come Heinz Beck, Gennarino Esposito e tanti altri. “Ci piace non sentirci mai arrivati e guardare al futuro, con umiltà e nuove prospettive” - parola di Emidio Trotta. 58 | Gusti

- What makes In Tavola recognisable, what is your trade-mark? Our actions are driven by the belief that ever y event is unique, so we want it to reflect the soul of its main characters. We hate to repeat ourselves. We love to have fun designing, together with the clients, new dishes, new culinar y experiences. We pay the most attention to the products selected, to the raw materials that I, in par ticular, love to discover in their places of origin: I like to combine colours and flavours, but always paying attention to the taste and presentation of the dishes. - Which are the trends for events, this year? Ever y year there are new trends, in par ticular for the setting up, for the colours to choose. More and more attention is being paid to eco chic weddings, rediscovering locations in close contact with nature, organic bonbonnières, bare tables without tablecloth, linen and natural materials fabrics, as the guideline of an up-to-date event: attention to ever y detail, but without too much excess. But In Tavola is not just for weddings, their par tnerships are 360 grades, for events of ever y kind and ever y prestige: from the celebration of the Republic Day at the Italian Embassy in Paris to business lunches for Palazzo Chigi. The brand boasts appearances and recognitions at the various International Faires, such as Fhc in Shangai, Fancy Food in New York, Gulfood in Dubai, Sial in Paris as well as collaborations with star chefs such as Heinz Beck, Gennarino Esposito and many others. “We like not to ever feel accomplished and to look towards the future, with humility and new perspectives” – word of Emidio Trotta.



Cibarti.

Un’idea tra enogastronomia e cultura Cibarti. An idea between wine, food and culture di Marcello Napoli

60| Gusti


V

ia Mercanti è l’antico decumano romano che solca la città di Salerno da Est ad Ovest. Un’ansa nel labirinto del Centro Storico è uno slargo di fronte alla Pinacoteca Provinciale nel Palazzo dell’antica famiglia Pinto. Al numero 68 c’è un’isola accogliente nella corrente; il nome è già un programma: “CibArti”. È� qui che Nunzio Adamo, dal 30 aprile del 2014, è riuscito a coniugare l’enogastronomia, il valore dello stare insieme e la promozione culturale. Se fosse una canzone sarebbe Un’idea di Giorgio Gaber: “Un’idea, un concetto, un’idea, finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione”. È� una “casa della cultura e delle idee”, luogo di simposio, dialogo, costruzione ed esposizione di progetti; gli ospiti del “Festival Salerno Letteratura”, “Comicon” e “Linea d’Ombra”, si fermano qui a degustare e dialogare con i lettori, giornalisti, curiosi. Si fermano e ritornano artisti come Vinicio Capossela, Marco Fioravanti, reporter come Romano Cagnoni, Luciano Ferrara, il regista Abel Ferrara, i disegnatori della Marvel-Italia e quelli della Bonelli, -la Scuola Salernitana del Fumetto che

Via Mercanti is the ancient roman decumanus that cuts through the city of Salerno from East to West. The little square in front of the Provincial Art Gallery at the Palace of the ancient Pinto family is a bend in the maze of the Old Town. At number 68 there is a welcoming island in the middle of the current; the name says it all: “CibArti”. This is where Nunzio Adamo, since 30 April 2014, has managed to combine wine and food, the value of togetherness and cultural promotion. If it were a song, it would be an idea by Giorgio Gaber: “An idea, a concept, an idea, as long as it remains an idea, it is just an abstraction. If I could eat an idea, I would have made my revolution”. It is a “home of culture and ideas”, a place for symposium, dialogue, for construction and exhibition of projects; guests of the “Salerno Literature Festival”, “Comicon” and “Linea d’Ombra” – a Film Festival - stop here to taste and talk to readers, journalists, curious people. This is where artists stop and then come back, such as Vinicio Capossela, Marco Fioravanti, reporters as Romano Cagnoni, Luciano Ferrara, director Abel Ferrara, illustrators of Marvel-Italia and Bonelli – the Salerno School of Comics that has many diamond points. As in

.......................................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................... ha molte punte di diamante. Come in una wunderkammer puoi incontrare designer come Francesca Romei, Salvatore Gatto, burattinaio e non solo, e musicisti jazz o rock come Paolo Sessa, Max Maffia & C., tra i tanti di un ricco diario e libro di bordo. Segni particolari? Un’accoglienza stimolante, mai fredda, né accademica e nemmeno spicciola: qui il mordi e fuggi, il take away, la patata olandese, il cuoppo son cose da barbaros. La cultura e coltura dei nostri vigneti, dei birrifici locali e internazionali, le piccole buone cose di casa nostra sono all’ordine del giorno come in un’invenzione continua, come in un sano laboratorio alchemico. E Nunzio lo trovi a bere e chiacchierare, o inventare al momento manicaretti salati o dolci, con gli ospiti che come al tempo dei Greci, non sono solo clientes, ma persone ed ospiti sacri.

a wunderkammer you can meet designers as Francesca Romei, Salvatore Gatto, puppeteer - but not only- and jazz or rock musicians as Paolo Sessa, Max Maffia & C., among many people of a rich logbook. Distinguishing marks? A stimulating reception, never cold, either academic or common: here, the “hit and run”, the take away, the dutch potato, the “cuoppo”, are barbaric stuff. Culture and cultivation of vineyards, of local and international breweries, the small good things from our home are constantly on the agenda just like in a continuous invention, like in a healthy alchemical laboratory. And you can find Nunzio drinking and chatting, or inventing on the spot delicious dishes, both savour y and sweet, with guests that, as at the time of the Greeks, are not just clientes, but sacred people and guests.

|61



Sei interessato a promuovere la tua azienda su Campania Style? Per maggiori informazioni sul piano editoriale e gli spazi pubblicitari disponibili all’interno del magazine invia la richiesta a:

commerciale@campaniastyle.com


Direttore responsabile Carola Barbato Direttore editoriale Alfonso Amendola Direttore organizzativo Maria Paola Cioffi Redazione Simona Barbaro, Vincenzo Del Gaudio, Maria Carla Guerra, Marcello Napoli, Ginevra Romano, Paola Russo, Rosita Sosto Archimio, Alessia Sozio, Mario Tirino, Novella Troianiello Area Marketing BCR Editore Fotografia Dario Renda Stampa Arti Grafiche Boccia S.p.a. Logistica Smyb S.r.l. Art Director Luca Lanzetta

Sede Legale: via Arpaia, 3 Ottaviano (NA) www.campaniastyle.com info@campaniastyle.com >redazione redazione@campaniastyle.com >pubblicitĂ commerciale@campaniastyle.com



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.