Sisami dicembre 2016

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Anno XXXVI Numero 2 - Dicembre 2016

«Lo avete fatto a me» Mt 25,40

Giornata Missionaria Mondiale 2016

Siate «missionari di umanità»

Omelia del Rettor Maggiore

Madagascar. Benedizione della chiesa e della scuola


S i c i l i a S a l e s i a n a M i ss i o n a r i a

Questa rivista ha bisogno di te per continuare a servire la missione. Se ritieni che stia facendo un buon servizio • al Vangelo • ai missionari sul campo • alla missione della Chiesa • alla conoscenza del Mondo Salesiano in terra di missione • al tuo essere consapevole

Diffondila e sostienila, grazie! Sostegno a distanza Adozioni a distanza Chiamale come vuoi. Quello che conta è il cuore che ci metti! Il Centro Ispettoriale Missioni Salesiane ti offre la possibilità di dare un futuro di speranza a tanti bambini nel mondo. Per informazioni scrivi a: sisami80@gmail.com o chiama: 095 22 68 113


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arissimi amici delle missioni, mi presento a voi in veste di nuovo Animatore Missionario. Sono Enrico Frusteri Chiacchiera, un salesiano sacerdote dell’Ispettoria Salesiana Sicula nato e cresciuto S. Agata Militello (ME). Ho conosciuto il carisma salesiano sin da piccolo grazie alle Figlie di Maria Ausiliatrice che mi hanno permesso di conoscere Don Bosco e la sua opera educativa a vantaggio dei giovani poveri e abbandonati. Ordinato presbitero il 29 giugno di tre anni fa, fino al luglio scorso, ho prestato la mia cura pastorale per i giovani dell’Oratorio Centro Giovanile di San Cataldo (CL), come Incaricato dello stesso. Da agosto di quest’anno, l’Ispettore mi ha affidato gli incarichi di Animatore Missionario, Vocazionale e Referente PGS. Come Animatore Missionario il mio obiettivo sarà quello di impegnarmi nel mantenere viva l’attenzione alle nostre missioni, ai nostri benefattori e a quei giovani che intendono formarsi su temi legati alla mondialità e al volontariato internazionale. All’inizio del mio incarico mi sono chiesto cosa volesse dire per me essere “Animatore Missionario” per questa Ispettoria. Ho tentato di far risuonare in me questa domanda al fine di dare una risposta. Per me essere Animatore Missionario significa impegnarmi a essere testimone credibile del Vangelo di Cristo agli uomini e alle donne del nostro tempo. Scoprire la chiamata di Gesù a seguirlo più da vicino secondo il carisma di Don Bosco e impegnarsi a vantaggio della gioventù povera e abbandonata della Sicilia e non solo. Lo stesso Papa Francesco conferma il mio pensiero affermando

Sommario

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DAL PAPA Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale 2016 Madre Teresa di Calcutta: Santa in Terra di Missione DAL RETTOR MAGGIORE Omelia del Rettor Maggiore: Mandato Missionario del 2016

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DAL VIS Prima assemblea dei soci partecipanti VIS

che “ciascuno di noi è una missione su questa terra” (Evangelii Gaudium n. 273). Egli ricorda a ogni cristiano che, per il fatto stesso di essere discepoli di Gesù implica al tempo stesso essere missionari per gli altri. Insieme con voi spero di condividere momenti di grazia, di missionarietà, di affetto e stima reciproca. Permettetemi di ringraziare il mio predecessore Don Luigi Calapaj che adesso ricopre l’incarico di Direttore presso l’Oratorio Centro Giovanile di San Cataldo. A lui vanno il mio affetto e la mia stima per il lavoro portato avanti in questi ultimi due anni presso l’ufficio di Animazione Missionaria, ma anche per la dedizione verso i tanti benefattori e giovani che ha seguito. Ringrazio ancora tutti i lettori del SI.SA.MI. e benefattori dell’opera di Don Bosco in terra di missione. Rivolgo il mio abbraccio affettuoso e la mia gratitudine per quanto avete fatto per le Missioni Salesiane e per i giovani poveri e abbandonati che si trovano in diverse parti del Mondo. Auguro a tutti di vivere le festività natalizie con l’umiltà del Cristo bambino, che nel freddo della mangiatoia di Betlemme si presenta a noi come il salvatore. Vi auguro di poter fare spazio nel vostro cuore per Dio e per il Fratello che ci sta accanto. Vi ricordo nella preghiera insieme alle vostre famiglie. Dio benedica sempre i nostri benefattori e Don Bosco vi assista sempre.

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ANIMAZIONE MISSIONARIA IN SICILIA Primo incontro di Scuola di Mondialità LA CHIESA NEL MONDO Dalla Sicilia e Tunisia I Salesiani Cooperatori a fianco dei migranti

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Manouba: Esperienza missionaria estiva Dall’Italia Harambeé 2016 Dal Madagascar Lettera ai benefattori Siciliani

Sac. Enrico Frusteri Chiacchiera Animatore Missionario e Vocazionale Referente PGS

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Benedizione di una chiesa e di una scuola Dal Guatemala Missione Petén

La missione mi ha aperto gli occhi RUBRICHE Per non dimenticare: Dei veri Missionari

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Cultura missionaria: L’anno dei legumi Cortometraggio: La viaggiatrice Libro su Madre Teresa di Calcutta 3

Editoriale

Il nuovo Animatore Missionario


Dal Papa

Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2016

Chiesa missionaria, testimone di misericordia

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ari fratelli e sorelle, il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale. In effetti, in questa Giornata Missionaria Mondiale, siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana. In forza del mandato missionario, la Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare esperienza dell’amore del Signore. Essa «ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo» (Bolla Misericordiae Vultus, 12) e di proclamarla in ogni angolo della terra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino. La misericordia procura intima gioia al cuore del Padre quando incontra ogni creatura umana; fin dal principio, Egli si rivolge amorevolmente anche a quelle più fragili, perché la sua grandezza e la sua potenza si rivelano proprio nella capacità di immedesimarsi con i piccoli, gli scartati, gli oppressi (cfr Dt 4,31; Sal 86,15; 103,8; 111,4). Egli è il Dio benigno, attento, fedele; si fa prossimo a chi è nel bisogno per essere vicino a tutti, soprattutto ai poveri; si coinvolge con tenerezza nella realtà umana proprio come farebbero un padre e una

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madre nella vita dei loro figli (cfr Ger 31,20). Al grembo materno rimanda il termine usato nella Bibbia per dire la misericordia: quindi all’amore di una madre verso i figli, quei figli che lei amerà sempre, in qualsiasi circostanza e qualunque cosa accada, perché sono frutto del suo grembo. È questo un aspetto essenziale anche dell’amore che Dio nutre verso tutti i suoi figli, in modo particolare verso i membri del popolo che ha generato e che vuole allevare ed educare: di fronte alle loro fragilità e infedeltà, il suo intimo si commuove e freme di compassione (cfr Os 11,8). E tuttavia Egli è misericordioso verso tutti, il suo amore è per tutti i popoli e la sua tenerezza si espande su tutte le creature (cfr Sal 145,8-9). La misericordia trova la sua manifestazione più alta e compiuta nel Verbo incarnato. Egli rivela il volto del Padre ricco di misericordia, «parla di essa e la spiega con l’uso di similitudini e di parabole, ma soprattutto egli stesso la incarna e la personifica» (Giovanni Paolo II, Enc. Dives in misericordia, 2). Accogliendo e seguendo Gesù mediante il Vangelo e i Sacramenti, con l’azione dello Spirito Santo noi possiamo diventare misericordiosi come il nostro Padre celeste, imparando ad amare come Lui ci ama e facendo della nostra vita un dono gratuito, una segno della sua bontà (cfr Bolla Misericordiae Vultus, 3). La Chiesa per prima, in mezzo all’umanità, è la comunità che vive della misericordia di Cristo: sempre si sente guardata e scelta da Lui con amore misericordioso, e da questo amore essa trae lo stile del suo mandato, vive di esso e lo fa conoscere alle genti in un dialogo rispettoso con ogni cultura e convinzione religiosa.


Dal Papa

A testimoniare questo amore di misericordia, come nei primi tempi dell’esperienza ecclesiale, sono tanti uomini e donne di ogni età e condizione. Segno eloquente dell’amore materno di Dio è una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario, accanto a quella maschile. Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo. Accanto all’opera evangelizzatrice e sacramentale dei missionari, le donne e le famiglie comprendono spesso più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito: nel prendersi cura della vita, con una spiccata attenzione alle persone più che alle strutture e mettendo in gioco ogni risorsa umana e spirituale nel costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità, sia nell’ambito dei rapporti interpersonali sia in quello più ampio della vita sociale e culturale, e in particolare della cura dei poveri. In molti luoghi l’evangelizzazione prende avvio dall’attività educativa, alla quale l’opera missionaria dedica impegno e tempo, come il vignaiolo misericordioso del Vangelo (cfr Lc 13,7-9; Gv 15,1), con la pazienza di attendere i frutti dopo anni di lenta formazione; si generano così persone capaci di evangelizzare e di far giungere il Vangelo dove non ci si attenderebbe di vederlo realizzato. La Chiesa può essere definita “madre” anche per quanti potranno giungere un domani alla fede in Cristo. Auspico pertanto che il popolo santo di Dio eserciti il servizio materno della misericordia, che tanto aiuta ad incontrare e amare il Signore i popoli che ancora non lo conoscono. La fede infatti è dono di Dio e non frutto di proselitismo; cresce però grazie alla fede e alla carità degli evangelizzatori che sono testimoni di Cristo. Nell’andare per le vie del mondo è richiesto ai discepoli di Gesù quell’amore che non misura, ma che piuttosto tende ad avere verso tutti la stessa misura del Signore; annunciamo il dono più bello e più grande che Lui ci ha fatto: la sua vita e il suo amore. Ogni popolo e cultura ha diritto di ricevere il messaggio di salvezza che è dono di Dio per tutti. Ciò è tanto più necessario se consideriamo quante ingiustizie, guerre, crisi umanitarie oggi attendono una soluzione. I missionari sanno per esperienza che il Vangelo del perdono e della misericordia può portare gioia e riconciliazione, giustizia e pace. Il mandato del Vangelo: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,19-20) non si è esaurito, anzi ci impegna tutti, nei presenti scenari e nelle attuali sfide, a sentirci chiamati a una rinnovata “uscita” missionaria, come indicavo anche nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: «Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria

comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (20). Proprio in questo Anno Giubilare ricorre il 90° anniversario della Giornata Missionaria Mondiale, promossa dalla Pontificia Opera della Propagazione della Fede e approvata da Papa Pio XI nel 1926. Ritengo pertanto opportuno richiamare le sapienti indicazioni dei miei Predecessori, i quali disposero che a questa Opera andassero destinate tutte le offerte che ogni diocesi, parrocchia, comunità religiosa, associazione e movimento ecclesiale, di ogni parte del mondo, potessero raccogliere per soccorrere le comunità cristiane bisognose di aiuti e per dare forza all’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra. Ancora oggi non ci sottraiamo a questo gesto di comunione ecclesiale missionaria. Non chiudiamo il cuore nelle nostre preoccupazioni particolari, ma allarghiamolo agli orizzonti di tutta l’umanità. Maria Santissima, icona sublime dell’umanità redenta, modello missionario per la Chiesa, insegni a tutti, uomini, donne e famiglie, a generare e custodire ovunque la presenza viva e misteriosa del Signore Risorto, il quale rinnova e riempie di gioiosa misericordia le relazioni tra le persone, le culture e i popoli. Dal Vaticano, 15 maggio 2016, Solennità di Pentecoste

FRANCESCO 5


Santa in terra di missione

Santa Teresa di Calcutta «L’annuncio e l’azione caritativa costituiscono la fede e l’evangelizzazione viva».

Dal Papa

(S. Giacomo)

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gnes Gonxhe Bojaxhiu, nata nell’attuale Macedonia da una famiglia albanese, a 18 anni concretizzò il suo desiderio di diventare suora missionaria ed entrò nella congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo giunse in India. Nel 1931 emise i primi voti, prendendo il nuovo nome di suor Maria Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegno storia e geografia alle allieve del collegio di Entally, nella zona orientale di Calcutta. Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeefing per gli esercizi spirituali, avvertì la «seconda chiamata»: Dio voleva che fondasse una nuova congregazione Il 16 agosto 1948 uscì quindi dal collegio per condividere la vita dei più poveri tra i poveri. Il suo nome è diventato sinonimo di una carità sincera e disinteressata, vissuta direttamente e insegnata a tutti. Dal primo gruppo di giovani che la seguirono sorse la congregazione delle Missionarie della Carità poi espanse in quasi tutto il mondo. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. È stata beatificata da San Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003.

Nello stesso giorno della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta in Vaticano, Domenica 4 settembre, è 6

stata consacrata ín Cina la prima parrocchia dedicata alla «Santa». Si tratta di una parrocchia nel villaggio di Hao Cun, nella provincia dell’He Bei: una piccola comunità cattolica, che si trova in uno sperduto villaggio di contadini.

Tanti anni fa il cattolicesimo in questi luoghi era quasi inesistente: c’era solo una famiglia. Con il trasferimento dei contadini verso la città, ci fu la conversione di tre famiglie che, tornando al loro paese di origine, cominciarono praticamente l’evangelizzazione con la lettura della Sacra Scrittura, la condivisione della Parola, il catechismo in preparazione ai sacramenti e le prime visite del sacerdote alla comunità. I Salesiani sono presenti in Cina sin dal 1926 con ben 15 opere che rendono viva la presenza dell’Ausiliatrice e di Don Bosco per i giovani poveri e abbandonati della nazione. Nelle diverse case di Hong Kong e Macau i salesiani affrontano le sfide pastorali dell’educazione e dello sviluppo sostenibile. Numerose sono le scuole, le parrocchie, gli oratori, nonché i centri di formazione professionale. Ci auguriamo che questo servizio reso a Dio e ai giovani possa sempre seguire le orme del nostro caro padre e maestro della gioventù. Salvatore Zitelli


Siate “Missionari di UMANITÀ” 26° domenica del T.O. Basilica di Maria Ausiliatrice Torino Valdocco 25 settembre 2016

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arissimi fratelli e sorelle missionari, è stato proprio Dio Padre a volere che il suo amatissimo Figlio divenisse uno di noi, in tutto uguale a noi, tranne nel peccato. Dal momento dell’incarnazione in poi, non possiamo dubitare neanche per un secondo dell’amore assoluto e tenero di Dio per noi, umani e perciò deboli, fragili e peccatori, ma anche fatti a sua immagine e somiglianza, e quindi, aperti all’amore, liberi, sognatori e pellegrini verso la casa e il cuore di Dio. Il beato Paolo VI, alla fine del Concilio Vaticano II ribadiva che la dottrina conciliare si era orientata in un’unica direzione: “Servire l’uomo. L’uomo in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità”. Voi, carissimi fratelli e sorelle, siete inviati a servire l’uomo e la donna che troverete nei vostri cammini, nella loro diversità, nelle loro ricchezze culturali, nei loro sogni, angosce e speranze. Voi dovete portare la vostra propria ricchezza di umanità, quella che avete ricevuto dalle vostre famiglie e culture e quella profonda che voi alimentate ogni giorno nel vostro rapporto fiducioso con il Signore Gesù, l’Uomo Vero e Perfetto.

Missionari di MISERICORDIA e di FRATERNITÀ Il mio secondo invito è continuazione del primo. Perché missionari di umanità, vi invito a essere anche missionari di misericordia e di fraternità. Carissimi, voi siete stati chiamati già dal Battesimo ad annunciare il Dio di Gesù, a parlare di lui con la lingua e con la vostra testimonianza di vita. Alcuni di voi avete confermato la vostra disponibilità con la Professione Religiosa come un modo di vivere più radicalmente lo stesso Battesimo. Adesso rispondete alla speciale chiamata per le missioni ad gentes, come primo annuncio o come nuova evangelizzazione. Ma per essere veri annunciatori del Dio di Gesù, dovete essere missionari di misericordia e di fraternità, altrimenti dovrete tacere. Lo ha detto tanti secoli fa il grande sant’Agostino e lo ribadisce oggi il card. Kasper: “Se non siamo capaci di annunciare in forma nuova il messaggio della misericordia divina alle persone che hanno sofferenze corporali e spirituali, dovremmo tacere riguardo a Dio”. Oggi il mondo soffre dappertutto. Voi troverete guerre, divisioni, povertà estrema, rifugiati, affamati, ammalati, abbandonati... Incontrerete anche discorsi di razzismo e xenofobia, ma voi portate un messaggio di pace e di sviluppo, di perdono e di fraternità. E non solo come un discorso o una predica, ma nella vostra propria vita, nel vostro proprio vissuto quotidiano, nella vostra testimonianza. Non può esistere “neutralità” salesiana davanti alle sofferenze del nostro popolo, di fronte alle situazioni di sofferenza e mancanze di ogni tipo. Le nostre risposte devono essere date il più presto possibile, cercando di accompagnare la vita della gente e cercando le soluzioni possibili insieme a loro. E la nostra risposta sarà sempre quella del Vangelo, della dignità della persona umana, del rispetto per la vita e il creato. Il mondo ha tanto bisogno oggi

di fraternità e fratellanza! Cominciando per le nostre proprie comunità religiose e cristiane. Coraggio, fratelli e sorelle. Oggi siete inviati a essere missionari di fraternità perché il mondo sia di più come Dio lo vuole: un mondo di fratelli e sorelle che rispettano la loro diversità nell’unità del sapersi figli e figlie dello stesso Dio (al di là del nome che diano a questo Dio). Missionari PER GLI ULTIMI Abbiamo appena sentito proclamare nel Vangelo di Luca la parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro. Carissimi, voi troverete tantissimi Lazzari nelle vostre missioni. Specialmente a loro siete inviati. Mi raccomando con tutto il cuore: abbiate

gli occhi ben aperti per vederli e per vederli in faccia, abbiate il cuore e le braccia aperte per riceverli, abbiate il coraggio di donare tutta la vostra vita a loro. Certamente troverete anche alcuni ricchi nel vostro cammino, o almeno alcuni che non sono dei più poveri. Aiutateli a salvare la propria vita aprendo il loro cuore e la loro generosità al servizio degli ultimi. Come Don Bosco voi potete essere vicini a tutti, ma il vostro cuore dovrà essere sempre con gli ultimi e la vostra vita, sempre per gli ultimi. Poco tempo fa, ho sentito dire a un giovane volontario: “ho conosciuto tanti missionari e missionarie nella mia 7

Dal Rettor Maggiore

Mandato missionario 2016: l’omelia del Rettor Maggiore


Dal Rettor Maggiore

esperienza di volontariato missionario in diversi paesi, e ho trovato non pochi che predicano molto bene e fanno delle belle catechesi... ma i ragazzi e le ragazze poveri sono lì, affianco, e loro nemmeno li vedono...” Attenzione a non perdere il vostro “Nord”. Non dimenticate mai che la vostra stella polare sono loro come ci ha insegnato Gesù, come hanno fatto Don Bosco e Madre Mazzarello e i nostri primi e prime missionari che sono stati “inviati” anche da qui, dalla casa della nostra Madre e Ausilio del Popolo di Dio. Grazie all’azione dello Spirito Santo voi troverete dappertutto un forte desiderio di cercare e di vivere la misericordia di Dio da parte delle presenze salesiane del mondo in una geografia troppo vasta del dolore. Vi invito ad aprire il vostro cuore a tante persone che vivono in situazione di precarietà e sofferenza, per essere vicini a quelli che non hanno voce, per far valere la giustizia che meritano, per curare le ferite della

Dio, con un cuore di educatore che cercava sempre di suscitare nei suoi ragazzi il senso di Dio e la confidenza in lui. Missionari PERCHÉ DISCEPOLI Mai possiamo dimenticare che la radice e la forza del nostro essere missionari viene dall’essere discepoli. Infatti, il Battesimo ci apre le porte della conoscenza di Gesù e della partecipazione nel pellegrinaggio del santo Popolo fedele di Dio. Noi siamo essenzialmente discepoli mis-

vita con la fraternità e la solidarietà, e per star lontani da quella indifferenza che, oltre che non aiutare, umilia. E con gli ultimi, non dimenticate mai che li aiutiamo nelle loro necessità di ogni tipo, ma che abbiamo imparato da Don Bosco a non tralasciare mai l’annuncio della Buona Novella di Gesù che ci parla del Dio Buono e Misericordioso che è nostro Padre. Don Bosco era, al di sopra di tutto, un sacerdote con il cuore pieno di

sionari, membri di una comunità credente che prende sul serio il comandamento di Gesù di insegnare nel suo nome e di fare che tutte le nazioni possano conoscere il Dio Misericordioso e Fedele che ama ogni suo figlio e ogni sua figlia sulla terra. Noi siamo anche eredi di una tradizione più che centenaria della nostra Famiglia Salesiana. Siate coraggiosi annunciatori della smisurata misericordia e gratuità da parte di Dio

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soprattutto manifestata tra i più poveri e bisognosi. Non potete accomodarvi a questo mondo... Sovente, per essere fedeli discepoli missionari dovrete sopportare incomprensioni e talvolta pressioni. Imparate da Gesù: le sue parabole mostrano che l’azione di Dio per i suoi figli e figlie si caratterizza per il fatto di essere smisurata nella gratuità che Egli ha con noi. Ciò esprime che il modo di porsi di Gesù nel momento dell’annuncio del volto di Dio, è sempre esistenziale e personale; anche se questo non è accettato dai “pii” e da quelli che sono rigorosi e rigoristi nell’osservanza della legge e del suo compimento. Finisco, carissimi fratelli e sorelle della 147a Spedizione Missionaria, appropriandomi delle parole di Paolo a Timoteo che abbiamo sentito nella seconda lettura: Tu, uomo [o donna] di Dio, evita [le cose mondane]; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Maria, Maestra e Ausilio, Madre della Misericordia, vi accompagni ogni giorno ed in ogni passo. Imparate da Lei ad essere attenti alle necessità del popolo povero, dei ragazzi e delle ragazze e dei giovani più poveri che, sono sicuro, portate nel vostro cuore e imparate da Lei a lodare Dio per le meraviglie che fa in ogni angolo della terra, in ogni cultura e nazione. Don Ángel Fernández Artime


Dal VIS

La prima assemblea dei Partecipanti Volontari del VIS

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Roma, in via Appia Antica, nelle giornate del 19 e 20 novembre 2016 si è riunita la prima assemblea dei Partecipanti Volontari del VIS. Approvato a giugno 2016 il nuovo Statuto del VIS, i soci hanno scelto di assumere il ruolo di Partecipanti Volontari all’interno dell’organismo con l’impegno e la fiducia di radicare maggiormente sul territorio le finalità e i principi dell’associazione. I temi affrontati dall’assemblea: - un aggiornamento sulle modalità attuative del nuovo Statuto; la presentazione dei Soci VIS: Fondazione Don Bosco nel Mondo rappresentata dal Presidente Don Tullio Orler; Missioni Don Bosco, in persona del Procuratore Giampietro Pettenon e CNOS, ente promotore, in persona di Don Claudio Belfiore; l’aggiornamento sulle attività del VIS nel mondo e la situazione finanziaria. Divisa in gruppi, l’assemblea ha, poi, elaborato più proposte di strutturazione del VIS sul territorio, dando il suo contributo alla definizione e configurazione, in concreto, del Presidio Territoriale, struttura di riferimento per i Partecipanti Volontari prevista nello Statuto. L’animosità e l’operosità gioiosa dell’assemblea si è espressa al meglio nei lavori di gruppo e le proposte elaborate e presentate dai vari gruppi in assemblea saranno impulso e guida nella prossima stesura del

Regolamento Attuativo. Il Laboratorio “ Guerra e Pace”, organizzato dal Prof. Gianni Vaggi, ha sollecitato un’ampia riflessione sulla realtà della Guerra e la cultura della Pace e i racconti di viaggio in Ghana e in Senegal del Presidente Nico Lotta e del Consigliere del Comitato Esecutivo Agostino Sella sono stati una testimonianza rilevante di ciò che il VIS continua a seminare e a realizzare nel mondo. Emma Colombatti, Consigliere anch’ella del Comitato Esecutivo, ha, infine, tracciato un quadro sintetico ed esaustivo sulla cooperazione decentrata e le sedi

locali, sempre nell’ottica di lavoro preparatorio alla stesura del Regolamento. I giorni di impegno in assemblea sono stati, come sempre, intensi di attività e confronti costruttivi e sono trascorsi in spirito di amicizia e collaborazione e con la fiducia di proseguire nel cammino con nuovo entusiasmo. Angela Tommaso Consulta di Animazione Missionaria

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Animazione Missionaria in Sicilia

Pronti, partenza e via… Primo incontro della Scuola di Mondialità.

Catania, Ostello Don Bosco 22-23 ottobre 2016

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on il mese missionario è iniziato “il viaggio” di un gruppo di giovani verso la strada dell’animazione missionaria, verso luoghi e sogni che conosceranno cammin facendo! È cosi che si è dato il via alla SdM edizione 2016/2017. L’incontro inizia sabato pomeriggio a Catania presso l’ostello Don Bosco, una delle tante case salesiane di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, dove ci si è sentiti subito accolti da un grande affetto e non solo. Volti nuovi, curiosità, diversità e un pizzico di allegria, caratterizzano questo nuovo gruppo che si è messo subito al servizio nell’ascolto e nella condivisione. Idea, sogno, desiderio di partire… ma zaino in spalla e scarpe comode basteranno? Fermi tutti! Prima di incamminarsi occorrono formazione e conoscenza degli obiettivi, che sono quelli del Millennio. Questo il tema trattato e sul quale verte la formazione della SdM di quest’anno. L’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, indica diciassette obiettivi che i 193 Paesi membri si sono prefissati di raggiungere; tra questi, ne sono stati scelti due che

sono condivisi anche dal carisma della Famiglia Salesiana: ISTRUZIONE DI QUALITÀ ED UGUAGLIANZA DI GENERE. Dopo un interessantissimo excursus sulla conoscenza degli obiettivi e in particolare dei due citati, grazie anche ad alcuni soci del VIS, il pomeriggio termina all’insegna dell’allegria. Segue la cena e la serata di fraternità, caratterizzata assieme ai nostri amici stranieri, da balli africani e indi. Mondialità che si fa viva! E come ogni ambiente salesiano che si rispetti, arriva l’appuntamento serale della Buonanotte. Domenica 23, in occasione della Giornata Mondiale Missionaria, tutto il gruppo si riunisce nella Cattedrale di Catania, per partecipare alla Celebrazione Eucaristica e al passaggio dalla Porta Santa su invito del Papa in quest’anno Giubilare. Questo primo incontro volge al termine all’insegna della cordialità e con la promessa di incontrarci nuovamente. Ci confronteremo con specialisti del settore, attivandoci con iniziative missionarie più concrete. Virginia Alescio Consulta di Animazione Missionaria

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Dalla Sicilia e Tunisia

I salesiani cooperatori di Ragusa a fianco dei migranti

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ontinua la missione dei Salesiani Cooperatori di Ragusa destinata alla comunità alloggio salesiana di S. Gregorio che ospita migranti minori non accompagnati. Già, circa quattro settimane fa, una delegazione di Salesiani Cooperatori si era recata nel comune etneo per portare ai profughi indumenti e prodotti per la pulizia personale, raccolti in occasione del mese missionario di ottobre. In effetti, grazie alla generosità della comunità salesiana ragusana, la raccolta é continuata nel mese di novembre e così, sabato 26, la delegazione di salesiani cooperatori è ritornata a S. Gregorio per donare il materiale raccolto, ma anche per trascorrere mezza giornata insieme agli “sfortunati” ospiti e regalare loro un sorriso e un po’ di affetto. Non a caso, ad accompagnare i cooperatori, c’erano pure alcuni giovani dell’Oratorio Salesiano di Ragusa, che hanno vissuto questa forte esperienza a fianco di chi è fuggito dalle atrocità della guerra o da luoghi dove è difficile vivere ed avere un futuro. Sono ragazzi provenienti dalle terre martoriate dell’Africa, arrivati nelle coste siciliane con barconi, salvati dalle navi in condizioni disperate e alcuni portano i segni di un’inaudita e assurda violenza. Dopo i giochi proposti, secondo lo stile salesiano, i ragazzi hanno condiviso insieme la cena preparata e servita dai cooperatori. Tutti seduti attorno ad un tavolo con in testa i responsabili della struttura, il direttore Don Michele Viviano e l’economo Don Cristian Scuderi, per un momento forte di socializzazione e fraternità. “C’è più gioia nel dare che nel ricevere – questo il commento dei cooperatori – siamo compiaciuti non solo per il gesto di solidarietà verso i più emarginati, ma anche per la forte esperienza vissuta dal nostro gruppo di giovani. I ragazzi di oggi sono bravissimi nella comunicazione tramite i social, ma carenti nel contatto umano e nell’approcciarsi con l’altro. In questa occasione, stare vicino a questi rifugiati, i nostri giovani hanno toccato con mano tanta tristezza e povertà vissuta da coetani come loro, prendendo coscienza che a volta bastano piccoli gesti di altruismo per alleviare tali sofferenze.” 27 novembre 2016 Salesiani Cooperatori di Ragusa 11


Dalla Sicilia e Tunisia

Manouba: l’Amore che supera le Differenze e le colora di Servizio

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on è semplice per un cattolico vivere in terra araba, soprattutto se il luogo in cui egli vive è la Tunisia, reduce dalla primavera araba. Ancor più difficile pensare che una piccola comunità, composta di due salesiani, possa operare in un’Opera dove i bambini sono tutti musulmani: questa è Manouba, questo è il carisma salesiano in Tunisia! Tutto questo grazie al lavoro silenzioso, sacrificato, assiduo, eppure poco visibile, nascosto, umile ma forte dei Salesiani e di tutti i consacrati, i laici missionari e i sacerdoti che operano in questo contesto, ormai da anni. Proprio qui, a Marzo del 2014, cinque volontari, tra cui io, poi un giovane salesiano e tre animatrici salesiane provenienti dagli Oratori siciliani di Siracusa, Pietraperzia e Barcellona, hanno scelto di vivere un’esperienza forte, che non mi sento di, definire “missionaria” in senso stretto, quanto piuttosto di arricchimento personale e spirituale, per la durata di due settimane. Dopo solo dodici ore di nave (Palermo-Tunisi) ci siamo diretti a Manouba, un quartiere poco distante dal centro di Tunisi. L’accoglienza e l’ospitalità dei due salesiani è stata molto calorosa, durante tutta la nostra permanenza, facendoci sentire non solo accolti

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ma soprattutto attesi. Attorno alla casa salesiana dove siamo stati ospiti (École Privée Ibn El Jazaar) che è la stessa dove abbiamo svolto la nostra esperienza, passano quotidianamente circa mille ragazzi, tra bambini della scuola dell’infanzia, ragazzi della scuola primaria e i ragazzi dell’oratorio, senza contare i docenti e gli educatori. È normale per una scuola riempire un cortile con i suoi allievi ma la cosa straordinaria era vedere come il pomeriggio questo cortile si riempiva anche di ragazzi provenienti o dallo stesso quartiere di Manouba o da altre zone più distanti (… qualcuno impiegando anche più di un’ora). Straordinario era vedere la gioia, la felicità, lo spirito di famiglia e di condivisione nonostante le diverse estrazioni sociali, cosa che tante volte risulta difficile amalgamare nei nostri ambienti. Ma tutti musulmani? Si! … e si sentivano pure a Casa: ecco l’oratorio di don Bosco. Le nostre due settimane sono state intense sia per gli orari ben scanditi, che per le attività che svolgevamo ma soprattutto per le forti emozioni che ogni giorno sperimentavamo. Al mattino eravamo impegnati con allenamenti e attività sportive rivolti ai bambini della scuola mentre il pomeriggio era scandito da grandi giochi con


Dalla Sicilia e Tunisia

i ragazzi dell’oratorio, attività ricreative, attività sportive e tornei. Nonostante ci trovassimo in un contesto musulmano, quindi diverso da noi per religione, abbiamo deciso di inserirci all’interno di quella che era la vita comunitaria e gli orari della comunità salesiana, iniziando al mattino con la preghiera delle Lodi e la Celebrazione Eucaristica, mentre nel pomeriggio alternavamo la preghiera del Vespro, del Rosario o la Via crucis (essendo nel tempo quaresimale). Ogni sera, poi, la tanto attesa “buonanotte salesiana” dove ognuno, a turno, si raccontava e condivideva qualche bel momento o emozione vissuti durante la giornata. Tutto in uno stile di semplicità e di familiarità: in uno stile comunitario. Per me e il giovane salesiano don Alfredo Michele Calderoni però, non è stata l’unica e ultima esperienza quella di Manouba poiché, l’estate scorsa (Luglio 2016) siamo ritornati per vivere con loro l’esperienza delle “Grandes Vacances” … cioè il Grest. Ad accoglierci abbiamo trovato un bel gruppo di animatori e aiuto-animatori che avevamo lasciato ancora ragazzini ma che nei due anni successivi alla nostra prima venuta sono stati ben seguiti e formati in loco dal salesiano coadiutore Roberto Lionelli e dal direttore don Domenico Paternò, sull’identità dell’animatore

salesiano. Una grande gioia per noi rivedere tanti volti conosciuti, sentirsi parte di loro come dei fratelli, conoscere di più le loro storie, vedere e godere dei sacrifici dei confratelli della comunità (adesso più numerosa – visto l’inserimento di altri 4 nuovi confratelli) ma la cosa più bella per noi è stata quella di sentire e vedere la gioia con cui questi ragazzi si dedicavano agli altri, il loro desiderio di fare sempre più e sempre meglio, la loro voglia di crescere apprezzando anche i nostri consigli. Hanno gestito egregiamente il Grest, (il loro primo Grest da animatori) coordinati da Roberto e da noi. Anche questa esperienza, più intensa di quella passata, è stata importante per la mia crescita umana e spirituale poiché mi ha fatto vedere Manouba non più come terra di missione, ma piuttosto di ricchezza e di gioia. Mi ha fatto riscoprire e riapprezzare la mia fede, alimentando e riaccendendo il mio desiderio di spendermi per i ragazzi, come don Bosco. Grazie Manouba, perché assieme ai salesiani e ai ragazzi hai lasciato il segno: l’amore, quello vero, quello per gli ultimi, colorato di servizio e di accoglienza, è l’unico che conta, è indelebile! Andrea Papale Animatore presso l’Oratorio “Sacro Cuore” di Barriera (CT) Anno XXXVI Numero 2 Dicembre 2016

Organo di Informazione e di Collegamento del Centro Ispettoriale Missioni Salesiane Via Cifali, 7 - 95123 Catania Tel. 0957285113 sisami80@gmail.com missionisiciliasdb@gmail.com

Redazione: Enrico Frusteri Chiacchiera, Consulta di Animazione Missionaria Stampa: Tipolitografia Stampa Open - Messina

Responsabile: Giuseppe Costa Aut. Trib. Catania N. 560/17-1-81

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Dall’Italia

Harambèe 2016

“Lo avete fatto a me”

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al 1875 si ripete ogni anno l’invio missionario salesiano, che Don Bosco riporta nelle Memorie Biografiche, svolgendosi a Torino Valdocco, tradizionalmente l’ultimo weekend di Settembre, con il nome di Harambèe: un vero è proprio appuntamento dedicato ai giovani nello spirito della famiglia salesiana, nel segno dell’amicizia, nonostante le provenienze da tutta Italia e non solo, nella semplicità e nella condivisione, in un clima di festa per la 147ª volta. In particolare sono invitati a partecipare i giovani che nei mesi estivi hanno fatto un’esperienza di qualche settimana nelle missioni salesiane e tutti coloro che condividono la spinta missionaria di Don Bosco e il suo amore per i giovani emarginati dei Paesi Poveri. Organizzato dall’Animazione Missionaria salesiana italiana e dal VIS, l’incontro ha avuto come slogan il

formativo- culturale di varie opere Torinesi che offrono assistenza ai poveri, agli emarginati, ai migranti. Le tappe sono state quattro: l’ufficio della Pastorale per i Migranti di Torino, l’Oratorio Salesiano San Luigi, il SERMIG (Servizio Missionario Giovani) e la Procura 34 Insieme PASTORALE GIOVANILE Missionaria di Missioni Don Bosco. Ogni realtà, con il proprio carisma, sperimenta ogni giorno la grandezza della Provvidenza e la bellezza di donarsi agli altri, anche con un semplice gesto, seppur misero, ma offerto al Signore, diventa grande. Siamo strumenti di Dio per la salvezza degli altri. La vita è piena di occasioni per amare, di situazioni in cui possiamo e dobbiamo rimboccarci le maniche, di volti che implorano il nostro aiuto, in terra di missione come a casa nostra, perché ogni volta che facciamo qualcosa ad un fratello più piccolo, lo abbiamo fatto a Lui.

brano del Vangelo di Matteo 25,40 “lo avete fatto a me”, per celebrare l’impegno di ciascuno a rispondere alle sfide educative del nostro tempo e ad assistere il prossimo più vicino in ogni circostanza della vita quotidiana, abbattendo ogni barriera di diversità: solo così saremo segni della Misericordia di Dio. Dopo un breve momento di animazione e l’ascolto del Vangelo di Matteo di cui sopra, i partecipanti e i missionari-partenti si sono suddivisi in gruppi per seguire un itinerario

Dopo cena, a seguito di un’intensa e divertente animazione da parte di alcuni ragazzi africani, abbiamo celebrato la Liturgia Penitenziale nella Basilica di Maria Ausiliatrice con la possibilità di ricevere il sacramento della Riconciliazione. Tra canti e momenti di riflessione, ogni partecipante si è sicuramente isolato da tutto, mettendosi davvero in Ascolto. La domenica mattina abbiamo assistito ad alcune testimonianze di missionari e alla presentazione dei 18 Salesiani, delle 19 FMA e dei 9 volontari:

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la gioia brillava sui loro volti, per questo giorno di Grazia. A presiedere la Celebrazione Eucaristica è stato il rettor maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernàndez Artime, che insieme a Sr. Yvonne Reungoat, madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha consegnato il Crocifisso Missionario, che si rifà alla croce che i Salesiani ricevono per la Professione Perpetua con il Buon Pastore e il motto “Da Mihi Animas Coetera Tolle”. Il Rettor Maggiore ha lanciato un forte appello alla missionarietà, nello stile di Don Bosco: “Siate coraggiosi annunciatori della smisurata misericordia e gratuità da parte di Dio, soprattutto manifestata tra i più poveri e bisognosi, così sarete missionari di Umanità, di Misericordia e di Fraternità”. Infine, Don Angel ha ricordato che la radice della vita missionaria è nel rapporto fecondo con Dio, e ha affidato tutti i partenti alla protezione di Maria Ausiliatrice. Al termine della Celebrazione, insieme al nostro caro Ispettore Don Pippo Ruta ci siamo uniti attorno a Martin Kalwiba, salesiano originario della Repubblica Democratica del Congo che andrà in missione in Tunisia. In questo breve ed intenso weekend, abbiamo celebrato il segno grandioso della missionarietà di Don Bosco, nata proprio lì nella umile Valdocco e ora protesa a raggiungere i giovani in tutto il mondo. Sebastiano Manzella Consulta Nazionale MGS


C

Ambohitratrimo, 3 dicembre 2016

arissimi amici e benefattori Siciliani, con tanta gioia mi rivolgo a voi tutti per ringraziarvi sentitamente per il vostro sostegno spirituale e materiale che non mi avete fatto mancare in questi anni (il 17 dicembre saranno 35 anni) di lavoro missionario diretto, sia ad Anchililoaka, sia a Tulear, sia a Betafo e soprattutto in questi ultimi nove anni a Bemaneviky. Ho potuto toccare con mano la generosità dei Siciliani nonostante perduri la grande crisi. Veramente abbiamo tutti un cuore missionario pronto ad aiutare spiritualmente e materialmente chi ha bisogno di noi. Negli ultimi 19 anni il distretto missionario di Bemaneviky, è stato diretto da confratelli siciliani (da Saro Vella, prima di diventare vescovo, per tre anni e per 16 anni dal sottoscritto). Abbiamo ricevuto cospicui aiuti anche dall’Ispettoria Meridionale, che ha fondato la casa, e da altri benefattori; vi assicuro che il vostro continuo aiuto ci ha sostenuto materialmente e spiritalmente. Del bene se n’è fatto tanto,grazie al Signore e grazie anche a voi amici della nostra missione: abbiamo potuto assistere tanti ragazzi e giovani assicurando loro un’avvenire. Molti, grazie anche all’aiuto di Monsignor Rosario Vella, hanno potuto frequentare i corsi universitari e già lavorano; altri invece dopo la maturità classica si sono inseriti nell’insegnamento presso le nostre scuole dei villaggi; altri sono tornati nei loro villaggi e sono diventati padri e madri di famiglia, cristiani animatori delle piccole comunità. Le comunità cristiane dei villaggi si sono più che raddoppiate passando da una ventina a circa 50 ed in molti di questi abbiamo potuto costruire la chiesetta in mattoni e altre sono in costruzione o progettate, in attesa di aiuti. Abbiamo potuto costruire delle scuole elementari nei villaggi, secondo le nostre possibilità finanziarie e di personale. Attualmente in nove villaggi siamo presenti con la bella realtà di scuole materne ed elementari che ci permette una formazione culturale e cristiana dei piccoli ed una formazione dei genitori. Tutto questo lavoro si è potuto realizzare grazie alla comunità salesiana composta da qualche prete malgascio e di salesiani tirocinanti che gli ispettori ci hanno mandato ed anche da qualche prete missionario di altre ispettorie. Adesso sono stato trasferito a Amboitratrimo (cittadina a pochi chilometri di Tananarive) come superiore della comunità e maestro dei novizi; mi ha sostituito un

confratello originario dell’ispettoria romana che è stato direttore della nostra radio Don Bosco che tanto bene ha fatto e contina a fare qui in Madagascar. Si chiama Luca Treglia e si è ben inserito in questi pochi mesi. Vi invito caldamente a continuare ad aiutare nella misura del vostro possibile e con la generosità che vi distingue, l’opera di Bemaneviky che veramente ha bisogno di sostegno spirituale e materiale. Alla fine della lettera vi do il suo indirizzo e-mail così potete contattarlo. Quanto a me adesso mi trovo in questa casa di formazione con 7 novizi che dopo quest’anno di formazione e di riflessione dovrebbero fare i primi voti ed essere ammessi tra i confratelli salesiani. La nostra casa, e tutte le case di formazione, non hanno entrate e vengono sostituite dall’ispettoria che è in difficoltà economiche. Se tra di voi c’è qualche persona che volesse adottare un novizio o volesse sostenere economicamente le vocazioni, può benissimo farlo o attraverso l’Ispettoria Sicula o attraverso l’ONLUS «Don Bosco Nel Mondo» (importo detraibile dalle tasse), o fare un bonifco sul nostro conto bancario riportato alla fine della lettera. Vi esorto caldamente a pregare per le vocazioni autoctone perchè il Signore ci invii tante e buone vocazioni per la salvezza della gioventù malgascia. Noi ormai siamo quasi al termine della corsa e tocca a loro prendere il testimone. Rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti con l’assicurazione del mio costante ricordo nella santa messa e nella recita del Santo Rosario per tutti voi e per i vostri cari vivi e defunti. Con affetto e riconoscenza. Don Giovanni Corselli Salesiano Presbitero in Madagascar

P.S. Approfitto per inviarvi i miei più affettuosi auguri di una santa festa dell’Immacolata e di un santo e felice Natale e di un felice inizio dell’Anno Nuovo. Che il 2017 possa essere un anno ricco delle benedizioni del Signore e ci porti la pace, la gioia e l’amore: quelli veri che solo Gesù ci può dare. AUGURI! Indirizzo e-mail di Don Luca Treglia lucamadagascar@yahoo.it Indirizzo e-mail: salesiensbemaneviky@gmail.com Conto bancario del noviziato: 00004 00001 07208120201 55 IBAN MG46 0000 4000 0107 2081 2020 155 Bic: BMOIMGMG Intestato a: SALESIENS DON BOSCO “NOVICIAT SAINT FRANCOIS DE SALES» BP 45 105 AMBOHIDRATRIMO ANTANANARIVO 15

Dal Madagascar

Lettera ai benefattori siciliani


Dal Madagascar

Benedizione della chiesa e della scuola

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Andafiandrefana - 27 ottobre 2016

l giorno 27 Ottobre è fissato all’interno della visita alla Diocesi di Antsirabe del Nunzio Apostolico in Madagascar, Mgr Paolo Rocco Gualteri. Alle ore 8:00 del 27, appuntamento all’ingresso della cittadina di Betafo. Si parte verso Andafiandrefana. La strada è stata ritoccata, ma rimane sempre difficile: pietrosa e polverosa in varie parti. La vettura avanza lentamente. Alle ore 9:45 giungiamo sulla vetta della montagna. Una folla immensa ci attende con applausi e canti. È un dovere cominciare con l’alza bandiera; il canto è eseguito dall’orchestra tradizionale di flauti. Si procede al taglio del nastro della nuova fiammante Scuola “Don Bosco”, dono della generosità dell’Associazione Alpheus e della Parrocchia S. Luca di Maranola, animata dal nostro salesiano Don Luca Treglia e dai suoi Familiari. Il Vescovo Mgr Filippo Ranaivomana benedice l’acqua; i due Vescovi aspergono tutto il Popolo di Dio. I due Vescovi tagliano il nastro della Scuola e benedicono tutte le aule scolastiche. Si procede poi alla benedizione di tutto l’esterno della Chiesa. Sotto lo sguardo benedicente della Vergine del Rosario, patrona della nuova chiesa, i Vescovi tagliano il nastro della porta centrale della Chiesa che si erge maestosa come una cattedrale. Si spalanca la porta. I Vescovi entrano benedicendo tutto l’interno. La gente entra ordinatamente e prende posto nei banchi. Le persone che riescono a

trovare posto sono circa millecinquecento, ma come fare ad accogliere gli altri mille che rimangono fuori? Fortunatamente l’esterno della chiesa è stato attrezzato con un’amplificazione che permette l’ascolto della funzione liturgica. Don Vittorio prende la parola per dare il Benvenuto ai Vescovi, al Clero, alle Autorità, e a tutto il Popolo di Dio. Egli presenta al Nunzio Apostolico il Distretto di Betafo con la Parrocchia e le sue venti chiesette nei villaggi, con l’opera dei Salesiani iniziata nel 1987, comprendente il gruppo scolastico S. Luigi, dieci scuole elementari nei villaggi, l’oratorio, l’aspirantato, il centro catechistico, i centri di accoglienza, la radio Zarasoa e il dispensario. Ringrazia i missionari della Salette, per il lavoro grandioso svolto in circa 90 anni a Betafo. Passa quindi a presentare la Chiesa di Andafiandrefana splendente del granito che la compone, frutto del lavoro di tutta la gente che ha trasportato a spalla e sulla testa tutto il materiale (cemento, legno, porte, finestre) da Betafo fin sulla montagna, a piedi, lungo una strada in ripida salita, polverosa nel periodo secco e scivolosa nel periodo delle piogge. Gloria a Dio nell’alto dei cieli! La campana, portata dall’Italia, annuncia nell’etere per Km di distanza la gioia dei fedeli. Tutto alla più grande gloria di Dio, Ad Maiorem Dei Gloriam, come immortala la scritta della pietra angolare. La Santa Messa è celebrata con canti e danze. Il Nunzio all’omelia sottolinea che Gesù è la pietra angolare e tutti noi siamo chiamati ad essere pietre vive; lo saremo, se resteremo uniti e incastonati in Cristo. La corale della chiesa di Andafiandrefana anima i canti; ma tutto il Popolo innalza la sua lode al Signore, in coro possente. Non mancano i «kabary – discorsi». Il Presidente del Comitato della chiesa fa vibrare la sua voce nell’invitare a lodare il Signore, a ringraziare la Madonna per l’assistenza materna durante i lavori, culminata nel miracolo della ragazza caduta da 8 metri di altezza ma che riportava solo una leggera frattura al bacino, guarita con una degenza d’immobilità all’ospedale, senza bisogno di medicinali o di intervento chirurgico. Insieme ai «Kabary» vi sono anche i doni: tacchini, oche, anatre, etc. Completata la celebrazione alle ore 13:30; Il pranzo è servito per gli oltre centocinquanta invitati, mentre per i restanti fedeli è stato allestito un self service. Si torna a Betafo. Il Nunzio Apostolico fa visita alla nostra opera nella cittadina. La grande chiesa prevista come Cattedrale, lo commuove. Già l’Ambasciatore d’Italia in Madagascar era rimasto entusiasta dalla visita a Betafo; la chiesa di Betafo era per lui «la più bella chiesa di tutto il Madagascar»! Lo stesso Nunzio Apostolico ha aggiunto: «Andafiandrefana è la seconda cattedrale del distretto missionario!». Carissimi, Grazie a voi tutti per la preghiera e le generose offerte con cui ci avete accompagnati durante questi lunghi tre anni di costruzione del monumento alla Vergine del Rosario. Il Signore vi benedica. La Vergine del Rosario vi protegga da ogni male. Con affetto e riconoscenza. Don Vittorio Costanzo Salesiano Presbitero in Madagascar

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Dal Guatemala

Missione San Benito

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ontestualizzare l’opera della Missione di San Benito (Petén) è importante per comprenderne a pieno l’autenticità del carisma salesiano che ispira ogni azione, e l’efficacia che riesce ad avere in un territorio per certi versi ostile sia dal punto di vista culturale che da quello sociale. La situazione socio-politica è molto difficile. Il Paese risente ancora degli effetti dell’ultima guerra civile. Te ne accorgi notando i vetri oscurati delle auto (una protezione contro i sequestri di persona), le “tiendas” (negozi) serrate dalle inferriate o sorvegliate da uomini armati (come precauzione contro rapine), simboli dei luoghi di spaccio. Le condizioni igienico-sanitarie sono difficili da accettare per chi viene da un Paese ricco. Non ci sono locali per fare “fiesta”, il pericolo e le brutte frequentazioni sono costantemente dietro l’angolo. La povertà dilaga e la violenza su donne e bambini è un fenomeno molto, troppo diffuso, sebbene paradossalmente siano proprio loro – donne e bambini - il centro motore della popolazione in una società sostanzialmente maschilista. Le istituzioni sono praticamente assenti o inutili. La Missione si muove a pieno nel carisma di Don Bosco: la cura e l’attenzione verso i giovani, le donne e i più poveri, attuate mediante la creazione di un centro di aggregazione sociale sano, dedito alla concreta educazione di “onesti cittadini e buoni cristiani”. Le porte della nostra casa sono sempre aperte per accogliere i più poveri donando cibo, conforto e un concreto aiuto per chiunque si trovi in qualsiasi genere di difficoltà. San Benito è una parrocchia che abbraccia tanti fedeli, la Chiesa e l’oratorio sono sempre gremiti di bambini, uomini e donne di ogni età e condizione sociale, tutti riuniti per le attività formative, la preghiera ed il volontariato. Oltre alle consuete attività di catechesi e animazione per i gruppi di bambini e giovani e donne, nella parrocchia e nelle dodici piccole cappelle dislocate nel dipartimento, la Missione ha dato vita a una squadra di calcio che coinvolge l’intera cittadina, istituisce borse di studio per giovani e donne, assiste costantemente le famiglie più bisognose (e sono tante!), ha organizzato un ambulatorio medico per consentire l’accesso a cure sanitarie e per tenere campagne informative sulla prevenzione del diabete e la gestione consapevole della sessualità (nel Petén ci sono tante mamme bambine). Il bello della missione è che una volta entrato ti cattura, ti porta via il cuore. È quello che tutti i nostri volontari dicono: “ce ne andiamo ma il nostro cuore rimane qui!”. È l’atmosfera speciale della missione nella quale si è immersi nella grazia di Dio. Mentre stai girando tra le corsie del fatiscente ospedale cittadino, ti sorprendi della gratitudine di malati e familiari in attesa dei volontari della parrocchia che portano un sorriso, una parola di conforto, una bevanda energizzante, dei panini, per poi perderti negli occhi commossi delle donne che hanno appena partorito che ricevono in dono

dei semplici pannolini o mentre incroci il sorriso delle donne che si riuniscono in gruppi di preghiera o formazione o per un piccolo corso professionale organizzato per fare creme, shampoo o per imparare a tagliare i capelli. Quando noti che ci sono bambini che camminano, corrono, giocano e saltano nelle pozzanghere senza le scarpe e che quando fai loro un piccolo regalo come un paio di scarpe con un timido sorriso, ti corrono incontro per ricevere un abbraccio e, felici, passano un pomeriggio insieme con te giocando o vengono alla mensa organizzata dalla parrocchia e aspettano in fila in silenzio, ma con l’ansia di mangiare, perché hanno solo fame. Vedi il coraggio delle donne che gravitano intorno alla parrocchia, rimaste sole perché vedove o abbandonate dai mariti, che crescono tre o quattro figli con devozione e offrono con fede il loro tempo libero alle attività promosse dalla Missione e tocchi al tempo stesso con i tuoi occhi gli effetti della malnutrizione o della denutrizione rendendoti conto di cosa è importante nella vita e provi vergogna perché hai vissuto in un paese del benessere e ti lasci sorprendere dalla loro generosità, perché sono pronti a digiunare pur di dare all’ospite il cibo migliore che hanno. Ti rendi conto che molti bambini hanno un vissuto già troppo doloroso per la loro tenera età e già hanno avuto esperienze di violenza di tutti i generi e, nonostante tutto, sorridono e poi ti scontri con la dura realtà e finisci per non trattenere le lacrime vedendo bambini piccoli, ragazzi e intere famiglie che vivono in discariche a cielo aperto, circondati dai rifiuti, e non puoi fare a meno di chiederti che vita potrà mai esserci lì. E mentre in Europa ci ossessioniamo alla ricerca di un egoistico benessere personale, nel Petén puoi renderti conto che è solo donandosi agli altri con carità cristiana che è possibile trovare quella serenità interiore cui tanto aneliamo. È quell’amore assoluto e incondizionato verso il prossimo, mosso dalla fede ed alimentato dal carisma salesiano che può davvero purificare l’anima e nutrirla ed infine farla felice. Juan Pedro De Nardi

Missionario Salesiano in Guatemala

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Dal Guatemala

La missione mi ha aperto gli occhi

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L

a missione mi ha aperto gli occhi! Questa è la prima cosa che dico quando parlo di missione. Ricordo ancora che quando arrivai in Guatemala, si presentò a me un giovane dell’oratorio che avvicinandosi disse: «in Europa sprecate soldi per cavolate quando noi con quei soldi potremmo studiare. Io tutto sommato sono fortunato perché a casa ho il cibo e qualcuno che pensa a me, ma non potrò studiare informatica all’università perché non abbiamo abbastanza soldi per andare all’università» (prima doccia fredda!). Poi ha continuato: «ma è vero che in Italia avete la crisi. Ma che vuol dire? In Italia come potete avere la crisi? Io penso che in realtà voi avete troppo ed ora che vi tocca ridimensionare i consumi vi sembra una cosa incredibile. Ho sentito che da voi il mais lo date agli animali (ha una zia che lavora in Germania), da noi è l’alimento principale, nonché unico e per molti è una fortuna averlo. Ho letto sul giornale che avete gente che si suicida, ma non penso che lo faccia per lo stesso motivo che capita qui da noi. Qui i ragazzi si suicidano perché muoiono di fame e preferiscono morire che vivere così» (seconda doccia fredda!). Il ragazzo dopo essersi confessato con me ha ricevuto subito la Santa Eucaristia… e mi sono sentito meglio perché a quel ragazzo non stavo dando del semplice pane per riempirgli lo stomaco, stavo dandogli il regalo più grande, gli stavo dando il pane della vita, quello che dona la speranza di una vita piena, e la consapevolezza di essere amato in maniera unica e speciale da Dio. Io ho pensato che nella vita sono stato sempre uno che si è accontentato di quello che ha avuto; non ho mai fatto problemi se non potevo avere questo o quello. Mai lamentato per il cibo. «Condotta abbastanza povera»: almeno così mi hanno sempre detto i confratelli che hanno curato la mia formazione al sacerdozio. Mi rendo conto di non aver mai ringraziato abbastanza per tutto quello che ho avuto...

sono un fortunato! L’ho sempre sentito dire di essere fortunato, ma quando te lo dice un ragazzino di 15 anni, beh fa un altro effetto. Quando un ragazzino di 15 anni vuole fare quello che tu hai potuto fare e non lo può fare solo perché è nato a qualche chilometro da casa tua... beh ha tutto un altro effetto. Questa chiacchierata ha cambiato anche il mio modo di vedere la missione. Spesso si propone di rinunciare a qualcosa per loro così puoi capire quello che provano loro... non è vero... non si può capire. Per quanto noi possiamo rinunciare a qualcosa o anche a molto, non è mai abbastanza per capirli. Tanto meno il solo raccogliere soldi, che può diventare un facile modo per tacitarsi la coscienza... e poi l’uomo non è solo denaro... non è solo il denaro quello che serve qui (siamo figli di un Dio che con i cambiavalute è stato abbastanza deciso), serve amore, serve speranza, come in ogni parte del mondo (qui manca pure il denaro e non è una cosa da poco…), però il miglior modo per essere veramente missionari, è quello di non sprecare ciò che la Bontà Divina ci dona... di prendere sul serio la propria vita perché quando spreco, quando perdo il mio tempo, sto defraudando loro che vorrebbero ma non possono. Il vero essere missionari è cambiare la propria vita e prendere sul serio quello che uno ha e usarlo al meglio (del resto il Vangelo ci insegna a impegnarci… propone le beatitudini come comandamenti che insegnano a essere e a non fare come quelli dell’Antico Testamento) perché un giorno Dio ci chiederà: «ero povero, affamato, assetato e nudo e tu come hai sperperato il tuo denaro? Ero in carcere e tu come hai utilizzato la tua libertà? Ero ammalato e tu che ne hai fatto della tua vita? Ero forestiero e tu come hai fatto fruttificare le cose in cui riponevi le tue sicurezze? Juan Pedro De Nardi

Missionario Salesiano in Guatemala


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arissimo Don Enrico, a seguito della tua richiesta verbale, al fine di mantenere una memoria di gratitudine t’invio una lista di persone che hanno avuto un notevole impegno nella collaborazione e lo sviluppo della missione salesiana in Madagascar. Per sommi capi, cercherò di illustrare il loro impegno in queste poche righe, per la conoscenza a beneficio dei posteri. Senza dubbio si ricordano:

† Don Rocco Rindone, Direttore della casa salesiana di S. Gregorio di Catania, dalla quale partì il giovanissimo missionario Don Rosario Vella. Nei giorni festivi e in tutte le Domeniche, sin dalle prime ore del mattino, mi recavo a S. Gregorio di Catania, lo invitavo a salire in macchina per recarci nelle parrocchie dei vari paesini della Sicilia, così da incontrare i fedeli partecipanti alla Celebrazione Eucaristica e chiedere delle offerte per le missioni. I parroci di queste parrocchie si meravigliavano e ci dicevano: «le offerte che ricavate voi, noi non siamo capaci di raccoglierle neanche in un mese di celebrazioni»; tanta era la generosità della gente. Con tali offerte compravamo le cose che c’erano richieste per spedirle in Madagascar. Inoltre, Don Rocco Rindone mi diede la disponibilità di costituire il centro di raccolta e spedizione dei container nella palestra della stesa casa. † Suor Concettina Costanzo, Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice (chiamata la Mamma delle Missioni) mi aiutava nella raccolta d’indumenti e nell’acquisto di suppellettili per la bisogna del missionario. Coordinava le volontarie per la spedizione dei pacchi di medicinali e d’indumenti e raccoglieva offerte dai benefattori. † Saretta Catalano, grande collaboratrice di Suor Concettina e delle missioni.

† Don Salvatore Bonsignore, che malgrado la sua età avanzata si è prodigato nella spedizione di materiali tecnologici e di altro tipo; i suoi consigli paterni e la sua generosità nel prestare la sua opera sono state fonte d’ispirazione per chi lavorava per le missioni.

† Don Giorgio Roccasalva, primo Animatore Missionario dell’Ispettoria che ha dato inizio ufficiale alla Delegazione Ispettoriale a favore del Madagascar. Si lavorava gomito a gomito, le inventavamo tutte… per la raccolta di fondi, si organizzavano perfino gite all’estero e si ottenevano buoni risultati anche sul piano della cultura missionaria e della conoscenza di altri popoli, allargando il raggio dei sostenitori e benefattori. † Don Pino Frattallone, che si prodigò enormemente per le missioni nonostante in un primo momento non ne avesse dimestichezza. Nell’anno 1982 insegnavo Elettrotecnica presso l’Istituto Tecnico Industriale della casa salesiana “S. Cuore” di Barriera in Catania, dove lui era preside. Tale Istituto fu chiuso e Pino venne trasferito nella casa salesiana del Gesù Adolescente in Palermo, come economo della stessa. Invece, io rimasi come coordinatore regionale a insegnare Energie Alternative per i successivi due anni. Trovandomi nel bisogno di reperire un insegnante che curasse la formazione dei giovani diplomati e laureati agli Elementi di Elettrotecnica e Elettronica, mi rivolsi a Pino perché Ingegnere Elettrotecnico. Egli accettò subito, anche se questo voleva dire viaggiare per ben due volte la settimana da Palermo a Catania. Questi continui contatti lo caricarono di missionarietà anche per il contatto con Don Vincenzo Scuderi. Così, anche lui venne in Madagascar prendendo visione delle necessità dei missionari e divenendo un attivissimo procuratore di fondi per la realizzazione dei progetti attraverso la Caritas della Germania. 19

Per non dimennticare

Dei veri Missionari


Per non dimenticare

† Don Domenico Maiolino, per circa 18 anni è stato parroco della chiesa S. Maria degli Ammalati in S. Gregorio di Catania e per qualche anno vicario della casa salesiana accanto a Don Rocco Rindone (il Direttore). Quando quest’ultimo si ammalò, divenne Direttore assumendosi il compito di promotore delle missioni in Madagascar. In quel periodo si lavorava a pieno ritmo, soprattutto per la preparazione e il carico dei container da spedire; era un continuo via vai di persone e di merci varie. Ma facciamo un passo indietro; vi racconto la conversione di un prete… è cronaca divertente nella sua realtà! I responsabili del deposito merci erano sempre stati tre: il Direttore della casa, Suor Concettina Costanzo e il sottoscritto. Con l’assenza di Don Rocco questa responsabilità, insieme alla chiave del deposito, fu ereditata dal nuovo Direttore (Don Maiolino). Poiché avere la chiave gli procurava qualche fastidio, difatti tutti la richiedevano continuamente, decise di lasciarla al portinaio che vi era in portineria. Da qualche tempo mi accorgevo che dentro il deposito, le varie merci cambiavano di posizione per cui andando dal portinaio gli chiesi a chi consegnasse la chiave del deposito. Egli mi rispose che ogni giorno la consegnava a un giovane Inglese che aveva il permesso di fare dei piccoli lavori dentro il deposito. Questo presunto Inglese diceva di chiamarsi Cristian e in pieno

inverno veniva sempre in bicicletta con maglietta in maniche corte e capelli al vento. Un giorno mi decisi di dire al portinaio di non dare più la chiave del deposito ad estranei, ma solo a coloro che il Direttore riteneva meritevoli di fiducia. Il portinaio riferì a Don Maiolino che io maltrattavo questo povero giovane Inglese e che gli proibivo di entrare in deposito. Il Direttore chiedendomi il perché di questo gesto non credeva alla mia versione dei fatti, vale a dire il mio non conoscere affatto il giovane. Decisi, dunque, di indagare per scoprire chi fosse questo giovane Inglese. Finalmente, un pomeriggio lo incontrai dentro il deposito che lavoricchiava e parlava a stento un italiano strano. Purtroppo non si trattava di un giovane Inglese, ma di un povero giovane che abitava vicino casa mia, figlio di un autista di autobus che passavano da piazza Catania. Era riuscito a imbrogliare le suore e le volontarie addette alle merci, ma non poteva imbrogliare anche me! Saltai come una furia da Don Mimmo il quale non trovò parole per scusarsi; fu allora che diventò un ottimo benefattore delle missioni e un mio fraterno amico. Lo stimavo tanto che suggerì ai superiori la sua nomina a successore di Don Pippo Falzone. Il buon Dio lo abbia in Gloria perché è stato un mio carissimo fratello e sono rimasto molto addolorato per la sua dipartita. Carissimo don Enrico queste persone non devono essere mai dimenticate. Perché sono parte integrante della famiglia salesiana e missionaria. Viva la Famiglia. Ciao. Giuseppe Formisano

CENTRO ISPETTORIALE MISSIONI SALESIANE - Via Cifali, 7 - 95123 CATANIA Tel. 095. 7285113 – email: missionisiciliasdb@gmail.com - CCP 1024614669 Cari amici, benefattori e sostenitori delle missioni salesiane, di seguito trovate le indicazioni per sostenere le nostre missioni.

1. Conto Corrente Bancario Rimane quello segnalato la volta scorsa.

CREDITO SICILIANO Centro Ispettoriale Missioni Salesiane IBAN: IT90X0301916906000008006442

2. Conto Corrente Postale

Così come avvenuto per comunicazione a tutti coloro che hanno fatto dei versamenti tramite Posta, ecco il numero di Conto Corrente:

20

1024614669

intestato a Centro Ispettoriale Missioni Salesiane

3. Intestazione Assegni

Per tutti coloro che desiderano contribuire al sostegno delle nostre missioni tramite assegno bancario, al fine di evitare problemi di riscossione da parte degli istituti di credito, ricordo che l’intestazione deve recare questa esatta dicitura, e non altre: CENTRO ISPETTORIALE MISSIONI SALESIANE.

4. Detrazioni Fiscali

Per coloro che richiedono la detrazione fiscale trascrivo di seguito quanto riportato nella “Guida alla nuova legge sulle donazioni per le

Persone Fisiche” per le modalità di erogazione delle detrazioni fiscali. «Per le erogazioni in denaro devono essere utilizzati gli strumenti volti a fornire la rintracciabilità per l’amministrazione finanziaria della donazione effettuata. Nello specifico si richiede che i versamenti siano effettuati esclusivamente utilizzando uno dei seguenti sistemi o intermediari di pagamento: · Banca, · Ufficio postale, · Sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del Decreto Legislativo 9/7/1997 n° 241, e cioè carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari. In ragione di tale logica cautelativa sono certamente da escludersi – dalla deducibilità – le donazioni di denaro contante».


L’

ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha dichiarato il 2016 l’”Anno Internazionale dei Legumi” (IYP). La FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) è stata incaricata della promozione dell’IYP e della collaborazione con governi e organizzazioni del settore. Lo slogan utilizzato è: “semi nutrienti per un futuro sostenibile”. I legumi sono i semi commestibili delle piante che appartengono alla famiglia delle leguminose e, insieme ai cereali, sono gli alimenti che l’uomo più utilizza sin dai tempi antichi, vengono consumati sia freschi (piselli, fave, fagioli, etc.) che secchi (lenticchie, ceci, piselli, fagioli, etc.).

Ne esistono centinaia di varietà coltivate in tutto il mondo e sono parte della cultura alimentare e delle diete tradizionali; ingrediente chiave di molti piatti nazionali e regionali (falafel, hummus, etc). I legumi hanno un alto valore nutritivo: sono risorse energetiche ricche di proteine vegetali e di fibre alimentari, sia insolubili, localizzate principalmente nella buccia e utili per regolare le funzioni intestinali, sia solubili, che contribuiscono al controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Il valore energetico delle leguminose

è tra i più elevati del mondo vegetale. Contengono una discreta quantità di fosforo, potassio, calcio, ferro, vitamine del gruppo B e, quando sono freschi, anche vitamina C. Il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon ha affermato che “I legumi possono contribuire in modo significativo ad affrontare la fame, la sicurezza alimentare, la malnutrizione, le sfide ambientali e la salute umana” I legumi, infatti, sono perfetti per combattere la malnutrizione, intesa sia come mancanza di cibo che come, al contrario, eccesso di cibo calorico ingerito. Sono un’alternativa valida alle più costose proteine di origine animale, e questo li rende ideali per migliora-

re le diete nelle parti più povere del mondo, in cui sono presenti da millenni nelle diete di tutte le culture, o laddove, anche per l’incremento delle diseguaglianze sociali, la carne, i latticini e il pesce sono una fonte di proteine costosa e quindi economicamente inaccessibile. Inoltre nei paesi sviluppati, l’alimentazione moderna è basata su un maggior uso di proteine animali e i ritmi di vita di oggi hanno orientato le scelte dei consumatori verso cibi di pronto consumo, sottovalutando o non riconoscendo più il

valore dai alimenti importanti quali i legumi. Questi ultimi, infatti, abbinati ai cereali (riso, pasta, pane, etc.) rappresentano un alimento d’eccellenza che non dovrebbe mai mancare nelle nostre tavole. Le “Linee guida per una sana alimentazione italiana” raccomandano un’alimentazione ricca in cereali, legumi, ortaggi e frutta. Un altro importante aspetto è la sostenibilità, sia in termini di nutrizione che di agricoltura: la lavorazione dei legumi contribuisce all’economia di chi li coltiva, (soprattutto le donne, soprattutto nei paesi in via di sviluppo) salvaguardando dunque la piccola agricoltura a livello familiare e conseguentemente incoraggiando le economie locali e la sicurezza alimentare conseguentemente. Cosa possiamo fare noi? Anche un piccolo cambiamento a partire dallo stile di vita, può contribuire alla realizzazione di un obiettivo importante, ovvero: che tutti abbiano accesso a un cibo sano, nutriente e giusto. Un cibo prodotto secondo criteri di sostenibilità ambientale, di biodiversità, di rispetto per le colture e per l’ambiente, contro un sistema che non fa invece che generare sprechi e scontri tra le civiltà. L’invito pertanto è seguire il nostro modello alimentare mediterraneo, che è un modello sostenibile, mettendo a tavola i legumi (come piatto unico, insieme ai cereali: es. pasta e fagioli, pasta col macco, etc.) almeno 2 volte a settimana, nella porzione di 30 g. per i legumi secchi e di 150 g per i freschi,se freschi; in sostituzione di un secondo piatto di origine animale (carne, pesce, formaggi, salumi, etc). Francesca Tornatore

Dietista U.O. Scienza dell’Alimentazione e Dietetica A.O. Cannizzaro Catania 21

Cultura missionaria

2016 anno internazionale dei legumi


Cultura missionaria

La Viaggiatrice

La Viaggiatrice è un progetto cinematografico, nella fattispecie un cortometraggio. L’idea tematica del cortometraggio è quella di raccontare una realtà sociale, la comunità delle ragazze straniere, residenti in Italia, che lavorano, spesso, come badanti presso le case delle persone anziane. Queste ragazze, talvolta molto giovani, restando a contatto con le persone molto avanti d’età, assimilano gli stessi ritmi, svolgono le stesse funzioni, perdendo così la loro giovinezza. Anche se la loro realtà è cosi immobile, queste ragazze, essendo tali, hanno delle fantasie, dei sogni, sono proiettati comunque al futuro. Questo è il caso della

nostra protagonista Hind, una ragazza marocchina di 20 anni che lavora presso la casa di una anziana signora di 90 anni. Lei passa le sue giornate ad assistere l’anziana signora, svolgendo così le stesse attività della vecchia. Parla da sola, sempre, perché l’anziana signora, ormai, né ascolta, né parla. La ragazza, oltre a interagire con l’anziana signora, comunica con un ragazzo, ma solo tramite messaggi vocali, dato che lui vive in un altro paese. Unica relazione, vera, è con Ludovica, una ragazza che abita accanto a lei, che sogna di fare l’attrice. Hind però si ritaglia dei momenti anche per lei, dopo che mette a letto l’anziana signora, si rifugia nella sua stanzetta dove cerca di evadere con la mente. Sarà proprio l’anziana signora a fargli capire l’importanza della giovinezza. Al cortometraggio hanno lavorato maestri del cinema italiano come il David di Donatello e Nastro d’Argento, Daniele Ciprì (fotografia); il David di Donatello e Nastro d’Argento Massimo Gaudioso (sceneggiatura); lo sceneggiatore di Terraferma, Vittorio Moroni e lo scenografo Paolo Previti. Fonte: it.ulule.com

Madre Teresa. Il segreto della santità di Saverio Gaeta

Il 4 settembre è stata canonizzata Madre Teresa di Calcutta SANTA MISSIONARIA DELLA CARITÀ I volumi dedicati a Madre Teresa di Calcutta, o contenenti suoi testi, sono numerosissimi. In occasione della sua canonizzazione il 22

panorama librario riguardante la santa dei poveri si è particolarmente arricchito. Proponiamo di seguito un testo dei molti disponibili per chi volesse conoscere o approfondire una figura particolarmente amata sia nel mondo cattolico che in quello laico. La vita di Madre Teresa di Calcutta è semplice e misteriosa allo stesso tempo. Semplice perché è nota a tutti la grandezza delle sue opere e della sua figura, misteriosa perché ben pochi conoscono i moti dell’animo di questa piccola-grande donna e il cammino che da Skopje - dov’è nata il 26 agosto 1910 - l’ha portata a Calcutta e alla fondazione delle Missionarie della carità. Saverio Gaeta ricostruisce la vita di Madre Teresa senza limitarsi alla semplice biografia, ma ripercorrendo le vicende storiche che hanno caratterizzato il XX

secolo, indispensabili per comprendere appieno la figura della santa: dalla morte del papà Nikola, probabilmente avvelenato dagli avversari politici serbi, all’ingresso in noviziato presso le Suore di Loreto; dalla nascita della sua Congregazione agli storici viaggi negli Stati Uniti e in Vaticano; dal Nobel di cui è insignita nel 1979 fino alla morte a Calcutta nel 1997. La vicenda umana di Madre Teresa trascende l’esistenza terrena, testimonianza ne sono il susseguirsi di eventi prodigiosi verificatisi sia quando la Madre era ancora in vita sia dopo la sua morte. Eventi testimoniati costantemente in ogni parte del mondo che hanno portato alla beatificazione del 2003 e alla proclamazione a santa del 4 settembre 2016. (da www.libreriadelsanto.it)


Ringraziamo i nostri benefattori Agata Crispi Alfia Nicolosi Amadeo Cugini Andrea Dioguardi Angela Rapisardi Angelo Corso Antonia La Rosa Antonino Barone Antonino Tirrito Arturo Riggi Aurora Cannavò Bartola Carrera Bruna Lo Sasso Calogero Cianci Carlo Purrello Carmela Medico Carmelo Alfio Fabrizio Meli Carmelo Leto Caterina Greco Chiara Giorni Concetta Giove Daniele Maria Tinaglia Dina Corso Domenico Fisichella Egidio Santagati Enzo Aldo Trovato Ernesto Lombardo Ernesto Riggi Felice Morana Floridia Giuseppina Francesca Gamillo Francesca Vacirca Gabriella Sansone Gaetana Prato Gaetano Cannavò Gaetano Ruta Giovanna Camuto Giovanna Milazzo Giovannino Sapienza Giuseppa Vaccaro Giuseppe Bonzeri Giuseppe Rizzo Giuseppe Virzì

Grazia Russo Gueli Gruppo Azione Cattolica S. M. Ausiliatrice - Ragusa Luigi Camuto Luigi Terrana Manfredo Natale Spadaro Marco De Salvo Maria Barbarossa Branchina Maria Chiara Gorni Maria Concetta Foresta Maria Concetta Isgrò Maria Concetta Iudica - Gruppo di Caltagirone Maria Emiliani Maria Grazia Tomasello Maria Puglisi Maria Teresa Allibrio Maria Teresa Panebianco Maria Teriaca Maria Tomasi Marianna Lombardo Maurizio Condorelli Maurizo Lisfera Michele Abbate Monastero San Paolino da Nola Nello Pappale Parrocchia S. Maria della Catena - Riesi Pietra Di Stefano Pietro Lepro Re Fiordineve Riccardo Lupo Roberto Lupo Rosa Crimi Cipolla Rosa D’Arma Rosaria Romeo Rosetta Di Rosa Poma Rosetta Pappalardo Salvatore Catania Salvatore Nicosia Salvatore Privitera Stella Cavallotto Tusa Bice Giannone Venera Rapisarda Vincenzo Barone Vincenzo Bastino

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La redazione di Si.Sa.Mi. vi augura un buon Natale e un felice anno nuovo


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