FIRENZE'

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Un impeto creativo che nasce dai viaggi in Medio Oriente, una passione per la profumeria che si traduce in ricerca e sperimentazione continue, una carriera in costante ascesa coronata, nel 2006, dal premio internazionale “Prix François Coty” di Parigi, il più importante riconoscimento nell’ambito della profumeria artistica: tanto basta a presentare Lorenzo Villoresi. A partire dal 1990, anno in cui è stata fondata la sua “casa” nell’antico palazzo di famiglia che domina l’Arno, Lorenzo Villoresi ha tracciato una strada del tutto nuova nel settore della profumeria artistica, facendo onore a quella grande tradizione fiorentina che ha origine con Caterina de’ Medici e con il fidato Renato Bianco, da lei condotto alla corte di Francia e noto al mondo come Renée Le Florentin, il primo profumiere moderno. A Villoresi si sono rivolti e si rivolgono numerosi vip di tutto il mondo, tra cui Sting, Ridley Scott, i coniugi Blair, Billy Joel (solo per citarne alcuni) per avere profumi personalizzati, fatti su misura: una sorta di “Haute Couture dei sensi”, da cui scaturiscono fragranze uniche e raffinate. Dott. Villoresi, dei cinque sensi, l’olfatto è il più… Antico ed emozionale. Se accettiamo la distinzione tra una sfera intellettuale e una emotiva all’interno della nostra personalità, si può dire che l’olfatto appartiene di più alla seconda. Le regioni del nostro cervello adibite all’olfatto si sono sviluppate durante i primi stadi della nostra evoluzione e quindi sono molto più antiche rispetto a quelle interessate dai processi intellettuali. In altre parole, un essere umano più è sviluppato dal punto di vista intellettuale meno tende ad esserlo olfattivamente. Più è “animale”, legato cioè alla natura, e più è sensibile agli odori. Quando le acque cominciarono a ritirarsi e la vita iniziò a svilupparsi sulla terraferma, in ambiente gassoso, si rese necessaria un’invenzione biologica che consentisse la trasmissione delle informazioni attraverso il nuovo medium, l’aria. E per questo l’olfatto era originariamente molto più importante di altri sensi, come ad esempio la vista, che si sviluppò solo più tardi. Oggi certamente è rimasto ben poco delle capacità olfattive di un tempo, ma di questa tappa determinante del nostro percorso evolutivo è rimasta traccia evidente nel funzionamento della memoria. FIRENZÈ pag. 95


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