25 minute read

RAV4 Plug-in Hybrid: l’ibrido piùpotente è alla spina

RAV 4 PLUG-IN HYBRID L’IBRIDO PIÙ POTENTE È ALLA SPINA

Punto di forza di Toyota sul mercato europeo e italiano in particolare, il nuovo RAV4 Plug-in Hybrid porta con sé caratteristiche d’indubbio interesse per le flotte: 100 km con 1 litro di benzina ed emissioni di CO2 di 22 g/km (Wltp), insieme ad un’autonomia in solo elettrico best in completamente. Dall’app MyT si controlla lo stato di autonomia, si pianifica l’orario di rifornimento e anche il condizionamento. Altro plus: le dimensioni compatte della batteria agli ioni di litio consentono di alloggiarla sotto il pianale del veicolo con una volumetria del bagagliaio di ben 520 litri. Senza dimenticare che l’auto vede migliorare la stabilità, proprio grazie a un baricentro abbassato per via del pacco batterie.

Advertisement

PROPULSORE, DESIGN E SICUREZZA AI MASSIMI LIVELLI Toyota ha realizzato un propulsore più efficace con il nuovo RAV4: la sua potenza complessiva è di 306 CV/225 kW (il 38% in più rispetto al RAV4 Hybrid), in grado di regalare un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6 secondi, superando qualsiasi suo rivale alimentato in modo convenzionale. Il motore è un benzina Hybrid Dynamic Force da 2,5 litri, migliorato per soddisfare i requisiti prestazionali del sistema ibrido plug-in. I dettagli stilistici improntati alla sportività completano il D-Suv di Toyota, che sfoggia inediti cerchi da 18 e 19 pollici e una nuova griglia anteriore che enfatizza l’aspetto poderoso. A completare l’allestimento top di gamma, il Toyota Safety Sense garantisce infine i più alti standard di sicurezza attiva, un elemento fondamentale per chi voglia includere questo modello nella propria flotta aziendale. La gamma di RAV4 Plug-in parte dai 55.500 euro per la versione Dynamic+.

class, fino a 75 km nel ciclo combinato Wltp. Alla quarta generazione, questo Suv che ha raggiunto i massimi livelli di vendite, sbaragliando molti concorrenti nel segmento di mercato più affollato di sempre, si presenta come la migliore soluzione dei due mondi ibrido e full electric: oggi ha più potenza e una migliore dinamica di guida, con una sua propria capacità di viaggiare a batteria per un numero di chilometri significativo. Per poi ricaricarsi alla spina molto facilmente.

RICARICA E CONTROLLO CON L’APP Infatti, la dotazione prevede due cavi: uno per la wallbox domestica e il Mennekes (32A, 6.6 kW) che in sole due ore e mezza ripristina l’energia

A NOLEGGIO

La formula di noleggio KINTO ONE prevede un canone mensile a partire da519euro (Iva esclusa, 36 mesi e percorrenza di 45.000 km). Si tratta di un prodotto all inclusive che prevede manutenzione ordinaria e straordinaria, Lojack e servizi assicurativi. Anche il nuovo RAV4 Plug-in Hybrid gode della garanzia estendibile fino ai 10 anni effettuando la regolare manutenzione presso i centri di assistenza Toyota.

Cupra Formentor

EMOZIONE SPORTIVA

Primo modello costruito espressamente per il marchio Cupra, la Formentor è una delle auto del momento. Porta all’estremo il concetto stesso di sport utility: il cofano lungo, l’abitacolo arretrato e le ampie nervature che costellano la carrozzeria creano un insieme forte, di quelli che non passano inosservati. Al posto di guida, con il sedile regolato nella posizione più bassa, si viaggia a soli 50 cm dall’asfalto, l’ideale per chi ama la guida sportiva. Tra le particolarità, la rinuncia alla classica leva del cambio, sostituita da un piccolo comando a impulsi. L’abitacolo è piuttosto spazioso, con plancia spigolosa e due ampi display a fare da cruscotto e da impianto multimediale: molto valido per grafica, prontezza e dotazione. Due le versioni plug-in, basate sull’1.4 benzina abbinato al cambio DSG: la prima da 204 CV (37.700 euro) e la seconda da 245 CV (45.050 euro). Nel secondo caso, la punta massima è di 225 km/h e, in ciclo misto, i consumi non vanno oltre gli 1,6 litri ogni 100 km.

Cupra Formentor 1.4 E-HYBRID 204 CV

Emissioni CO2: 26-32 g Prezzo di listino: da 37.700 euro chiavi in mano Tempi di ricarica alla wallbox domestica: 3 ore 40 minuti (3,6 kW) Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia complessiva in km: fino a 59 km in modalità esclusivamente elettrica

Hyundai Tucson

MINIMAL DENTRO, SUV FUORI

La quarta generazione mostra bene il salto di qualità della Casa: ha una personalità estetica che va di pari passo con gli interni di tendenza e uno spazio in deciso aumento per i bagagli che nella configurazione possono occupare 558 litri. Nel massiccio frontale, davvero innovativo, spicca la mascherina che integra i fari, formati da triangoli luminosi a led inseriti nella trama della griglia: quando sono spenti, quasi non si vedono. Lo stile essenziale dell’abitacolo, curato più che in passato, comprende anche la scomparsa della classica leva del cambio automatico, sostituita da quattro pulsanti, vicini al bilanciere che permette di scegliere fra due modalità di guida su asfalto (Eco, Sport) e tre in fuoristrada (Mud, Sand e Snow). Il powertrain ibrido si basa sul sistema composto dal 1.6 T-GDi da 180 CV abbinato al propulsore elettrico da 91CV per una potenza complessiva di 265 CV. 50 i km di autonomia a zero emissioni, con consumi limitati a 1,3 litri ogni 100 km nel ciclo combinato. Listino da 44.500 euro, con una dotazione all’altezza del copione Hyundai.

Hyundai Tucson Plug in Hybrid

Emissioni CO2: 31,4 g/km (WLTP) Prezzo di listino: a partire da € 44.500 Tempi di ricarica alla wallbox domestica: circa 2 ore con wallbox da 7.2kW (l’auto è equipaggiata con On Board Charger da 7.2kW) Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia complessiva in km: batteria: 62 km in misto, 74 km in urbano

Mini Countryman

FORTE PERSONALITÀ

La crossover Countryman è la più grande (430 cm di lunghezza) e spaziosa tra le mini. A quattro anni dal lancio si è aggiornata nell’estetica e nella meccanica, ma le linee dalla forte personalità cambiano ben poco: a distinguere il nuovo modello sono i paraurti anteriori più massicci, con sottili aperture verticali nei lati e la zona centrale ridisegnata, oltre alla diversa griglia per la mascherina. Rivisti pure i fanali, che riproducono la Union Jack della bandiera britannica. L’abitacolo resta molto ricercato nello stile e nei materiali, con ampia possibilità di personalizzazione. Ovviamente la tecnologia è tutta made in Bmw. Nel restyling, la potenza combinata è arrivata a 220 CV: il 1.5 tricilindrico turbo a benzina ha visto calare la potenza da 136 a 125 CV, mentre l’unità elettrica è cresciuta da 88 a 95 CV. modifica che, secondo la Casa, ha alzato l’autonomia solo a corrente da 42 a 61 km. La trazione integrale è il tocco in più al tradizionale Mini feeling alla guida. Prezzi da 40.600 euro.

Mini Countryman Plug in Hybrid

Emissioni CO2: 40-44 g/km Prezzo di listino: 40.600 euro; appena i listini vengono pubblicati: 43.200 € Tempi di ricarica alla wallbox domestica: 4h 30min Rientra nell’ecobonus statale? Sì Autonomia complessiva in km: 44-48

Volvo XC40

LA QUALITÀ DELLA VITA

Nell’ampia offerta elettrificata della casa svedese, questa è la best seller che è disponibile nelle configurazioni T4 e T5 Recharge da 211 e 262 CV, basate su un tre cilindri di 1.5 litri che mixa equilibrio e potenza nelle prestazioni. Lunga 443 cm, la XC40 ha una presenza su strada importante. Il profilo del padiglione, che rimane piuttosto alto e a suo modo squadrato fino al lunotto amplifica proporzioni e volumi, conferendo all’abitacolo un’indubbia imponenza. Di sicuro, la forma della carrozzeria favorisce l’abitabilità, soprattutto quella per chi siede dietro: in rapporto alle dimensioni, a bordo c’è spazio abbondante per tutte le esigenze. La capacità di carico di 460 litri risulta fra le migliori delle crossover premium. Bellissimo e funzionale il grande display verticale da 9 pollici al centro della plancia. Laqualità della vita a bordo resta il punto di forza, così come la sicurezza, come da tradizione della Casa. Ilistini partono rispettivamente da 47.750 e 48.800 euro.

Volvo XC40 Plug-in Hybrid

Emissioni CO2: Ciclo combinato (g/km), Min (Equip. di serie) 45 - Max (Equip. Full Optional) 57 Prezzo di listino: a partire da 47.750 euro - versione T4 Recharge Inscription Expression Tempi di ricarica alla wallbox domestica: 3 ore Rientra nell’ecobonus statale? Si entrambe le motorizzazioni Autonomia complessiva in km: nella sola modalità elettrica Min (Equip. di serie) 46 km - Max (Equip. Full Optional) 41 km

RIPRESA E RESILIENZA, RIPRESA E RESILIENZA, SENZ’AUTO SENZ’AUTO

Riflessioni sulla roadmap per far ripartire il Paese stremato dalla pandemia e indirizzarlo verso la soluzione dei suoi cronici ritardi. A piedi, in bici o in monopaino? Aenti alle buche, tra l’altro

di Paola Baldacci I

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dimentica l’automotive, gli aeroporti, l’agricoltura responsabile di un quarto delle emissioni serra totali, il settore petrolifero, dunque mettendo a rischio la sicurezza energetica del Paese. Al contrario, quindi, di quanto accade in molte parti d’Europa con gli investimenti per lo sviluppo dei biocarburanti e impianti per gli e-fuels, per la produzione di idrogeno verde e blu, incoraggiati e sostenuti dai Governi. Eppure tutti questi settori sono pienamente coinvolti nei pilastri di Next Generation EU (NGEU) cui il programma di rilancio “Next Generation Italia” (il PNRR) si rifà: transizione ecologica e digitalizzazione. Tra l’altro, il nostro Paese è il primo beneficiario, in valore assoluto, dei due principali strumenti di NGEU: il Dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF) e il Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 20212026, dei quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. Il Belpaese intende, inoltre, utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, stimata in 122,6 miliardi. Di qui il pacchetto di investimenti e riforme richiesto dal dispositivo RRF, articolato in sei missioni e 16 componenti. Le sei missioni del PNRR sono: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili del Piano sono destinate al Mezzogiorno. Quali sono le reazioni del settore dell’auto per la mancanza di attenzione a un comparto così fondamentale per l’economia italiana?

UN’ASSENZA INCOMPRENSIBILE

Per Unrae è un’assenza difficile da comprendere: «Siamo stupiti di non trovare adeguata attenzione nei confronti del comparto dell’automotive, che ha un peso preponderante nella mobilità di persone e merci e che rappresenta il comparto produttivo più impegnato nella ricerca e negli investimenti per la transizione ecologica», commenta il presidente Michele Crisci. Senza negare che il potenziamento della rete ferroviaria e dell’alta velocità, la realizzazione di piste ciclabili, le infrastrutture di ricarica

elettriche e a idrogeno siano interventi che vanno nella direzione di decongestionare il traffico stradale e favorire l’abbattimento delle emissioni nocive, non è comprensibile che un programma strategico per favorire la transizione ecologica ignori il rinnovamento del parco auto circolante più vetusto d’Europa. Perdipiù trasporta il 90% delle persone e delle merci.

RIFORME NONPERVENUTE

Inoltre, il capitolo delle riforme che ha il compito di rimuovere gli ostacoli burocratici agli investimenti, non cita affatto la riforma del Codice della strada, più che obsoleto per le nuove forme di mobilità che nel frattempo fanno breccia tra privati e aziende. Né si rammenta che il quadro fiscale ci penalizza nei confronti dell’Europa per via di un’imposizione eccessiva sulle auto aziendali. Certamente rimangono altre chances di strumenti normativi approntati all’ultimo, cercando di riparare,

ma i provvedimenti d’emergenza non danno solidità. Servono misure di ampio respiro per permettere alle case automobilistiche di progettare con un’orizzonte temporale lungo, considerato che sono esposte per investimenti colossali e tutte impegnate nella trasformazione tecnologica. Tradotto in azioni pratiche: la scelta più sostenibile da parte di Governo e Parlamento deve essere quella di rendere strutturali gli incentivi all’acquisto di nuove vetture fino a 60 g/km di CO2. E almeno per l’anno in corso occorre supportare anche la fascia 61135 g/km, che ha fornito un contributo pari a tre quarti della riduzione di CO2 ottenuta sinora sulle nuove immatricolazioni.

RITARDI CRONICI

Ma dicevamo che altri settori cruciali dell’economia sono assenti nella roadmap per far ripartire un Paese stremato dalla pandemia e indirizzarlo verso la soluzione dei suoi cronici ritardi. Spiega Unem, Unione energie per la mobilità (derivante da Unione Petrolifera): «Abbiamo inoltrato proposte per contribuire in modo determinante al processo di decarbonizzazione del nostro Paese nel settore dei trasporti: alla base della nostra proposta c’è la graduale riconversione industriale della filiera, al fine di produrre e commercializzare i low carbon liquid fuels ritenuti indispensabili per garantire nel lungo termine una mobilità sostenibile sia dal punto di vista ambientale che socioeconomico». Proposte ignorate nel PNRR. Si pensi che oggi grazie alle tecnologie di riciclaggio dei manti stradali e alle tecniche di produzione dei conglomerati a bassa temperatura o a freddo, si riesce ad abbattere gran parte dell’impatto ambientale legato alle costruzioni stradali con una considerevole diminuzione delle emissioni inquinanti. Il comparto produttivo di bitume e asfalti per rifacimenti stradali conta oggi, in Italia, 3.000 imprese che occupano, direttamente e tramite indotto, circa 400mila addetti.

G I U R I A SIMONE BOERETTO EISMANN ITALIA L A

FABRIZIO GRASSI FASTWEB MICHELA DI GIUSEPPE VALAGRO

ROBERTO LAZZARONI SAFILO

PATRICK VELLA ESTEE LAUDER ITALIA ANDREA ULGELMO LIDL ITALIA

MAIN PARTNER

IGOR FIORIN CAMPARI GROUP LAURA GOBBIS LUXOTTICA

VITO PALMIOTTI 3M ITALIA STEFANIA PATTI UPS ITALIA

IN PIEDI, LA GIURIA!

MissionFleet Awards è un premio complesso che si sviluppa nell’arco di sei mesi, costituito da molteplici fasi ed elementi, ma soprattutto da persone e competenze. E sono proprio i professionisti che compongono la giuria a rendere ogni edizione unica e speciale. Vi presentiamo i 10 giurati della sesta edizione. Fleet manager di primarie aziende italiane, esperti di fleet management che mettono esperienza e competenze a disposizione del premio. A loro spetterà l’attenta lettura delle presentazioni preparate dai colleghi fleet manager e l’analisi dei questionari compilati dai fornitori delle flotte auto aziendali. Centrali per decidere chi si aggiudicherà gli ambiti trofei a spirale saranno le due riunioni di giuria di settembre, momenti di dibattito e confronto sempre ricchi di stimoli. Auguriamo ai nostri giurati un buon lavoro!

SILVER PARTNER

CON IL PATROCINIO DI

Il cambiamento di passo e la tradizione migliorata. Questo mese, abbiamo dedicato la nostra analisi a due modelli che in comune, oltre a rappresentare due brand di Stellantis (ma quando sono nati erano ancora PSA e FCA) hanno solo l’appartenenza al mondo crossover, sia pure con misure diverse: la Opel Mokka è una segmento B, in base a una lunghezza di 415 cm, el’AlfaRomeo Stelvio (469 cm) una segmento D. La ‘visione’ è decisamente particolare. Opel hadeciso che per battagliare in un mercato super competitivo doveva sparigliare le carte e far dimenticare la vecchia Mokka, puntando senza risparmio sulla variante a zero emissioni. AlfaRomeo sta migliorando, stagione dopo stagione, una ‘sportiva’ dalla forte identità italiana eche rappresenta un’alternativa valida alle tedesche premium della stessa categoria. Di sicuro, entrambe saranno protagoniste dei prossimi mesi.

ALFA ROMEO STELVIO

Stile user chooser

La Stelvio è la prima Suv (e unica, in attesa della Tonale) della casa del Biscione. Sotto le linee grintose ma “pulite”, caratterizzate da un’eleganza tutta italiana, ci sono la raffinata struttura e la meccanica della berlina Giulia (rispetto alla quale la Stelvio è più alta da terra di 7 cm). Un valido mix di sportività e design, sotto l’egida di un brand iconico. La plancia è ben realizzata e decisamente più curata nei dettagli rispetto alle vetture del debutto, così come il resto degli arredi interni. Insomma, in Alfa Romeo non sono stati con le mani in mano e hanno migliorato un prodotto che a quattro anni dal lancio continua a piacere molto agli italiani: nei primi cinque mesi dell’anno, secondo i dati Unrae, ne sono state immatricolate oltre 3.200 unità.

di Maurizio Bertera

LA GAMMA

IlModel Year 2021 ha riallineato in parte la Stelvio. La motorizzazione a benzina è la due litri turbo nelle declinazioni da 200 Cv, 250 Cv e 280 Cv di potenza, affiancata dall’unità diesel 2.2 TD nelle configurazioni da 160 Cv, 190 Cv e 210 Cv di potenza. La trazione integrale Q4 è prevista in sull’allestimento Business che offre di serie cerchi in lega da 17” (con la possibilità di inserire i 18” senza sovrapprezzo), navigatore satellitare con schermo touch da 8,8”, fari anteriori Bi-Xenon 35W, portellone elettrico, sensori di parcheggio posteriori e sistema audio Hi-Fi con otto altoparlanti. Ed è un’auto coperta sul fronte sicurezza, visto che vanta il Forward Collision Warning, l’Autonomous Emergency Brake con riconoscimento pedoni, l’Integrated Brake System, il Lane Departure Warning e il Cruise Control adattivo. Quanto alle motorizzazioni, si può abbinare il 2.2 Turbo da 160 Cv con il cambio AT8 e trazione posteriore (a 53.500 euro) oppure da 190 Cv, normale o Q4, rispettivamente a 56.000 o 58.700 euro. Tra i benzina, c’è il collaudato 2.0 Turbo 200 Cv AT8 Q4 che consente lo 0-100 km/h in 7,2 secondi e tocca i 215 km/h di spunto massimo. Il consumo nel ciclo combinato è di 7 litri

alternativa alla trazione posteriore per il 2.2 TD da 190 Cv e da 210 Cv nonché per tutte le versioni a benzina. Gli allestimenti: Business, Sprint, Executive, Veloce, Ti e Veloce Ti.

LA PREFERITA

È evidente che all’interno dell’ampia gamma, abbia senso puntare ogni 100 km. Costa 57.500 euro. Da sottolineare che al di là dell’allestimento, la Casa è da sempre attenta alla clientela business. Vedi il customer care riservato, My Fleet Manager, il set di servizi dedicato a chi ha bisogno di gestire una flotta, l’ampia gamma delle estensioni di garanzia e i piani di manutenzione.

I TEMPI DICONSEGNA

Alfa Romeo dichiara un tempo sui 60-90 giorni, ma non mancano promozioni che danno modo di avere rapidamente il veicolo.

IL VALORE RESIDUO

La Stelvio resta una vettura ben rappresentata e valutata sul mercato dell’usato. La casa del Biscione ha un programma specifico – Selected4 – che offre vetture usate con meno di 6 anni e 130.000 km sottoposte a 160 accurati controlli e garantite sino a 36 mesi.

I COSTI DI GESTIONE

Oltre alla garanzia legale di due anni, è possibile chiedere un’estensione con le proposte Mopar: Maximum Care, Maximum Care Upgrade, Powertrain Care e Top Care dove in un solo piano ci sono estensione di garanzia, manutenzione programmata e assistenza stradale. Per chi vuole essere tranquillo, sul fronte della manutenzione, c’è Service Care, con un tagliando a prezzo fisso. Molto pratica la possibilità di collegarsi a myAlfa Romeo per scoprire il piano più adatto alle proprie esigenze.

LE FORMULE FINANZIARIE

Sono tutte messe a punto da FCA Bank. C’è il classico Finanziamento Rateale che permette di dilazionare il pagamento dell’auto, decidere l’anticipo, la durata e l’importo fisso della rata. Alfa Più, invece, è la soluzione finanziaria ideale per chi vuole guidare un’auto sempre nuova pagando solo per l’effettivo utilizzo. Con anticipo variabile, consente tre opzioni al termine del contratto: sostituire la vettura con una nuova; acquistarla pagando la rata finale residua o rifinanziandola; restituire la vettura. Infine il Leasing: è possibile programmare al meglio il pagamento dei canoni periodici con possibilità, al termine del contratto, di acquistare il mezzo pagando il riscatto concordato in fase di attivazione.

IL NOLEGGIO

Tre le formule a disposizione delle aziende e dei professionisti. La prima è Be Free, volendo integrabile con la Be Free Plus: nessun anticipo, canone mensile fisso per 60 mesi e 75.000 km e i principali servizi assicurativi, di assistenza e infomobilità. E se si cambia idea, o mutano le esigenze è possibile restituire l’auto a metà contratto senza avere Resta il difetto di un bagagliaio non molto capiente, qualche mancanza negli optional (vedi le telecamere a 360°) e il consumo non proprio basso delle versioni a benzina. Peraltro, basta non esagerare con il gas...

la penale di restituzione anticipata. La seconda è Noleggio Chiaro che permette di sapere subito il prezzo di acquisto dell’auto a fine noleggio. La terza, la più interessante, è un noleggio pay per use grazie al quale si pagano solo i chilometri percorsi e i primi 1.000 km sono già inclusi nel canone.

I PREGI E I DIFETTI

Può apparire scontato, ma le qualità stradali sono al massimo livello e non hanno niente da invidiare alle rivali premium. La Stelvio risponde ai comandi in modo preciso e rapido e anche ad alta velocità si può contare su una stabilità notevole che infonde grande sicurezza. Da lode l’impianto frenante, mentre la vettura assorbe le sconnessioni dell’asfalto con sorprendente disinvoltura e isola molto bene l’abitacolo dalla rumorosità esterna. Con l’aggiornamento, sia gli Adas sia l’infotainment si sono adeguati al mezzo.

IMMAGINE

È un’Alfa, questo basta e avanza ai fedelissimi del Biscione. Andando oltre, è una Suv davvero piacevole da guidare, che nasconde molto la ‘postura alta’ del corpo vettura avvicinandosi, nel comportamento, a quello di una berlina, coadiuvata in tutto questo da uno sterzo preciso e pronto. Ma se sulle doti dinamiche non ci sono dubbi, sulla Stelvio del debutto – come detto –qualche perplessità l’avevano generata la dotazione di accessori e la funzionalità del sistema infotainment. Manchevolezze che sono state corrette con l’ultimo model year.

OPEL MOKKA

Suv sportivo ed essenziale

Abbandonate completamente le forme della precedente generazione, la nuova Mokka è una crossover dalle linee “muscolose” e filanti. Ed è molto compatta: i suoi 415 cm di lunghezza sono solo 9 in più dell’utilitaria Corsa e 12 in meno della Mokka X, uscita di produzione a fine 2019. Con quest’ultima condivide il nome (“X” esclusa), e solo quello: nasce sulla piattaforma EMP1, quella delle più recenti piccole del gruppo Stellantis. Ha una presenza “importante” in rapporto agli ingombri ridotti, e introduce gli elementi di stile che caratterizzeranno i modelli della Casa negli anni a venire. A partire dal frontale, con mascherina nera lucida e chiusa della stessa altezza dei fari (che sono full led o a matrice di led): raffinatezza tecnica che garantisce una visibilità molto buona nelle ore di buio. Il cofano è alto e quasi orizzontale (si può avere in colore nero a contrasto per 300 euro) mentre i due tagli obliqui nel paraurti non hanno solo funzione decorativa: sono delle prese d’aria che scaricano all’interno dei passaruota, così da “ripulire” il flusso che corre lungo la fiancata e migliorare l’aerodinamica.

di Maurizio Bertera

LA GAMMA

Per chi sceglie la variante elettrica, c’è l’affidabile gamma dei motori PSA. Il tre cilindri 1.2 a benzina è proposto in versione solo orientata verso il guidatore e i due schermi, del cruscotto e del sistema multimediale, affiancati e racchiusi da una cornice che nelle GS Line è di colore rosso. I due display sono di 7”, ma con l’optional Navi Pro 10 (a 850 euro) quello di fronte al guidatore diventa di 12” (è configurabile e ha una grafica semplice e chiara) e l’altro di 10”. L’allestimento base si chiama Edition e ha già di serie i cerchi in lega (di 16”), il mantenimento in corsia, la frenata automatica di emergenza fino a 85 km/h, i fari full led, il “clima” manuale, l’anticolpo di sonno e i quattro alzacristalli elettrici. A salire ci sono le versioni Elegance, GS Line, GS Line+ e Ultimate. Ai due estremi del listino ci sono la 1.2 turbo Edition a 22.550 euro e la 1.2 turbo 130 Cv automatica Ultimate a 30.050 euro.

turbo, con 100 o 130 Cv (la coppia è di 205 e 230 Nm). Unico diesel è il quattro cilindri 1.5 turbo con 100 Cv e 250 Nm. L’abitacolo, piuttosto raccolto per una crossover, ha una consolle

LA PREFERITA

Considerando molti aspetti, a partire dal prezzo (35.250 euro, al netto di incentivi), ha senso fare più di un pensiero sulla Mokka-e, che ha minime differenze estetiche rispetto alle versioni termiche. Lo schema propulsivo è formato da un’unità da 136 Cv alimentata da una batteria da 50 kWh. L’erogazione di potenza dipende dal programma di guida: in Eco sono 82 Cv e 180 Nm di coppia; in Normal 109 Cv per 220 Nm; in Sport 136 Cv e 160 Nm. Ad una colonnina veloce in corrente continua DC, la ricarica può assorbire fino a 100 kW, con un tempo di 30 minuti per arrivare all’80%. Mentre in corrente alternata AC ad una normale presa domestica o wallbox (oppure alle colonnine pubbliche che di norma arrivano a 22 kW), la Mokka-e offre di serie un caricatore di bordo da 7,4 kW, oppure a richiesta, per 1.000 euro, un sistema trifase che assorbe fino a 11 kW. La variante a corrente si porta a casa versando un anticipo di 3.600 euro, seguito da 35 rate mensili

da 199 euro. Al termine dei tre anni, se si decide di acquistarla, si devono sborsare 17.879 euro.

I TEMPI DICONSEGNA

La rete Opel dovrebbe essere in grado di rispondere all’ordine nel giro di 30-60 giorni.

IL VALORE RESIDUO

I modelli Opel hanno valori medi per la categoria di appartenenza. Sul tema è disponibile il portale Spoticar che permette la ricerca e l’acquisto dei vari modelli, protetti da una garanzia di 12 o 24 mesi con chilometraggio illimitato oltre che sottoposti a un centinaio di controlli qualitativi.

I COSTI DI GESTIONE

La garanzia base prevede due anni, poi si può pensare alla FlexCare che arriva sino a quattro o cinque anni dall’immatricolazione, con percorrenza chilometrica diversa. Tre i pacchetti: Base, Silver (con in più assistenza stradale e manutenzione ordinaria) e Gold (in più c’è la manutenzione straordinaria).

LE FORMULE FINANZIARIE

Per i privati sono due, messe a punto da Opel Financial Services. Per i clienti Business, oltre a Scelta Opel, ci sono il classico Leasing e il noleggio. Anche in questo caso – come per i privati – c’è la possibilità di avere servizi assicurativi per la persona e il veicolo. Da non dimenticare in particolare l’assicurazione FlexProtection che assiste in caso di incidente e garantisce una riparazione presso un centro assistenza Opel.

IL NOLEGGIO

Il nuovo ‘lungo termine’ di Opel è Free2Move, studiato per guidare senza problemi. l’insonorizzazione, anche ad alta velocità. Tra gli aspetti migliorabili (teoricamente) ci sono l’accessibilità e lo spazio per i passeggeri posteriori – peraltro il design lo impediva – oltre a una climatizzazione non al top.

A fronte di un canone fisso mensile, provvede all’assistenza stradale come alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono inclusi nel canone la copertura RCA, l’assicurazione furto e incendio, la garanzia kasko e il bollo. Il canone fisso mensile è determinato dal veicolo scelto, dalla durata del contratto, dal chilometraggio e dai servizi richiesti.

I PREGI E I DIFETTI

Il pubblico è stato colpito immediatamente dal design, che tra l’altro rende più dal vivo che in foto. C’è personalità e scelte (mascherina, gruppi ottici, posteriore) che vedremo sui prossimi modelli della Casa. Il posto guida è molto curato, come il sistema multimediale, efficiente e con un effetto scenografico che ha il suo peso. La Mokka – parliamo sempre delle varianti con le motorizzazioni termiche –non delude per la dinamica di guida e per

IMMAGINE

Oltre che una vettura, con idee interessanti, Mokka è un manifesto della ‘nuova’ Opel che dopo aver ripreso energia, grazie alla cura PSA, entra in Stellantis con l’ambizione di ritrovare gli antichi fasti, puntando su peculiarità storiche: la sostanza, il comfort e le doti stradali. Tutte a buoni livelli, considerando il target di una clientela, generalista e con budget normali. Ora il salto di qualità, affidato in primis a un design che la rende differente dalle concorrenti, numerose ed agguerrite. Per chi cerca la distinzione stilistica e un equipaggiamento corretto, senza potersi permettere una premium, la Mokka è una valida scelta.

This article is from: