Reperti della Collezione Ligabue al Museo di Storia Naturale di Venezia

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Reperti della Collezione Ligabue al Museo di Storia Naturale di Venezia

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Il sigillo Il simbolo del Centro Studi Ricerche Ligabue è la ricostruzione grafica di un sigillo del III millennio a.C., proveniente da una regione del nord dell’Afghanistan, conosciuta in epoca storica con il nome di Battriana, lungo l’antica Via della Seta. In esso si distingue un personaggio alato, con testa di rapace, assiso sulle spire di un serpente. Una composizione che sintetizza nel migliore dei modi i campi d’interesse del CSRL: su tutto domina la figura dell’Uomo, soggetto e oggetto di ogni ricerca (Antropologia in senso lato); poi l’animale anguiforme che evoca i mostri latenti nei sogni-favola dell’essere umano (Paleontologia) e il mondo animale in genere (Scienze Naturali); infine, l’oggetto in sé stesso che invita alla conoscenza del nostro passato (Archeologia).

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Giancarlo Ligabue Imprenditore, ricercatore scientifico ed esploratore, nato a Venezia nel 1931. Oltre al Dottorato di Ricerca in Paleontologia presso la Sorbona di Parigi, ha ricevuto cinque Lauree Honoris Causa: • Modena 1981 in Scienze Naturali • Venezia 1991 in Lettere e Filosofia • Lima 1992 in Archeologia • Ashgabat (Turkmenistan) 1996 in Storia ed Archeologia • Bologna 2006 in Conservazione dei Beni Culturali. Ha ricevuto nel 2000 il Premio Unesco per la comunicazione e divulgazione scientifica.

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Reperti provenienti dalla collezione Ligabue sono esposti anche nel Palazzo delle Miniere di Fiera di Primiero (TN), e nei musei di Storia Naturale di Danta di Cadore (BL) e di Crocetta del Montello (TV). Con il supporto del CSRL, il Gruppo Ligabue pubblica il semestrale bilingue “Ligabue Magazine ~ La rivista di chi percorre le vie del mondo”, acquistabile in abbonamento.

Centro Studi Ricerche Ligabue Costituito nel 1973, il CSRL è un’Associazione senza fini di lucro che opera in ambito nazionale ed internazionale. Ha la finalità di promuovere studi e ricerche nel campo scientifico e culturale attraverso l’organizzazione di spedizioni, scavi ed esplorazioni nei cinque continenti. Si avvale di un Comitato Scientifico composto da eminenti docenti e studiosi di Università ed Istituti di Ricerca italiani ed esteri. Nel corso delle numerose missioni svolte in ogni parte del mondo sono stati scoperti giacimenti di dinosauri, ominidi fossili, popolazioni primitive in via d’estinzione, insediamenti abitativi e monumentali di culture preistoriche.

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Sarcosuchus imperator, del Cretaceo inferiore, giacimento di Gadoufaoua. 02/05/11 18.36


130 missioni di ricerca dal 1973 ad oggi, una storia che continua… MONGOLIA

KAZAKHSTAN

TURKMENISTAN

italia

IRAN marocco

PAKISTAN ARABIA SAUDITA

egitto BELIZE

GUATEMALA

niger

COLOMBIA

OMAN

INDIA FILIPPINE

sudan

VENEZUELA INDONESIA

ECUADOR

zaire

tanzania IRIAN-JAWA

BRASILE ISOLE MARCHESI

PERÙ botswana BOLIVIA

ISOLA DI PASQUA

PATAGONIA ARGENTINA

madagascar

AUTRALIA

sudafrica

TASMANIA

“Molti si dicevano convinti che sul Pianeta non ci fosse più nulla da scoprire. Noi del CSRL partivamo lo stesso per l’altra parte del mondo consapevoli di appartenere ad un piccolo gruppo di privilegiati ai quali era riservata la possibilità anche di sognare”. Giancarlo Ligabue Ligabueino andesi, piccolo dinosauro del Cretaceo, Patagonia, 1994. CSRL_brochure_06.indd 5

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Canal Grande

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Ligabue al Museo di Storia Naturale di Venezia

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Tra i numerosi oggetti della collezione esposti, il presente opuscolo descrive alcuni dei reperti più significativi che ci conducono, attraverso l’evoluzione della vita, dall’origine della terra alla diffusione delle culture umane.

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ALGO

Formazione della crosta terrestre

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2500

ARCHEANO 4000

PRISCOANO

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Compaiono i primi organismi procarioti

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Sala 2

Creature di pietra

Sala 6

Esploratori veneziani GIANCARLO LIGABUE

> Biografia di un

I FoSSILI

>

Sala 3

> > > >

Il cammino della vita IL PreCAMBrIANo IL PALeozoICo Sala 4

Il cammino della vita IL MeSozoICo IL CeNozoICo

eploratore di oggi Le attività del Centro Studi Ricerche Ligabue Antropologia Archeologia Paleontologia Scienze naturali

Museo e scienza WUNDerKAMMer

Sala 5

Sala 8

Il cammino della vita

Museo e scienza

IL CeNozoICo

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Sala 7

MUSeoLoGIA SCIeNTIFICA

Compaiono le prime cellule con nucleo e da esse si evolvono i primi organismi pluricellulari

La fauna di Ediacara ebbe una diffusione globale nei mari del nostro pianeta fra 620 e 550 milioni di anni fa. I fossili di questa associazione, oltre 100 specie, sono rappresentati in genere dalle impronte di organismi a corpo molle, laminare, come le impronte medusoidi esposte. Il loro corpo appiattito, con ampia superficie e volume estremamente ridotto, era adatto a una nutrizione fotoautotrofica o chemiotrofica ottenuta dalla simbiosi con alghe o batteri.

PALEOZOICO 542

2500

ALGONKIANO

Fauna di Ediacara

Cambriano

Evoluzione e differenziazione degli invertebrati marini. Sviluppo delle prime catene alimentari complesse.

Ordoviciano

L’evoluzione dei Vertebrati marini portò alla comparsa dei primi Pesci.

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Alla scoperta dei dinosauri

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Sala 1

Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare

Sala a

Sulle tracce della vita

Siluriano Inizia la colonizzazione delle terre emerse

pALEONtOLOGIA dal greco: palaios (antico); on-ontos (essere); logos (discorso) È la scienza che studia i resti fossili degli organismi vissuti nel passato geologico e cerca di ricostruire la storia della vita nel nostro pianeta e l’evoluzione che l’ha caratterizzata.

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Scyphocrinites

Tracce passaggio trilobiti Su questa roccia sedimentaria del Devoniano sono rimaste impresse le tracce del passaggio di alcuni trilobiti; si riconoscono tracce legate al “pascolo”, a spostamenti, a momenti di riposo. L’esemplare, alla fine di una traccia regolare, non è l’autore della pista, ma avrebbe potuto esserlo.

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Sala a

Particolare della lastra a Scyphocrinites proveniente dal Marocco. Questi animali marini ebbero un’ampia distribuzione fra la fine del Siluriano e l’inizio del Devoniano, si rinvengono infatti anche in Europa, in America ed in Asia. Come la maggior parte dei Crinoidi possedevano un lungo peduncolo, composto di più placche, che li fissava al fondale marino; un calice formato da numerose piastre calcaree che proteggevano gli organi vitali dell’animale. Le braccia, ramificate, circondavano il calice ed erano saldamente unite alle piastre radiali del calice.

Sala a

Sala a

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Mesosauridi Eryops Pista di un Anfibio labirintodonte, del genere Eryops. Questi anfibi vivevano nelle paludi e nei corsi d’acqua del Texas fra la fine del Carbonifero e l’inizio del Permiano, circa 300 milioni di anni fa. Il loro ambiente di vita doveva essere simile a quello dei coccodrilli attuali e come loro, in acqua, erano predatori efficienti e temibili.

I Mesosauridi vissero fra la fine del Carbonifero e l’inizio del Permiano, durante la prima radiazione dei Rettili, e sono i più antichi amnioti marini conosciuti, cioè Vertebrati capaci di produrre uova come quelle delle Tartarughe o degli Uccelli. I Mesosauridi ebbero una diffusione geografica limitata, compresa fra l’attuale parte occidentale del Sudafrica e una fascia orientale del Sud America. Oggi quest’area è separata dall’Oceano Atlantico, ma allora i due continenti erano fusi insieme e perciò questi piccoli rettili si distribuivano in un’area omogenea.

Sala a

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Nei mari si sviluppano le grandi barriere organogene, i Vertebrati iniziano a colonizzare le terre emerse

Carbonifero Si sviluppano estese foreste dominate dalle felci arboree, la cui fossilizzazione produrrà vasti depositi di carbone fossile.

300

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Devoniano

360

PALEOZOICO

Permiamo La grande biodiversità raggiunta dagli ecosistemi marini e continentali sarà sconvolta alla fine del periodo dalla più devastante crisi biologica della storia del nostro pianeta.

ICNOLOGIA dal greco: ichnos (traccia) e logos (discorso) È la scienza che studia le tracce fossili dell’attività biologica degli organismi, quali orme, piste, gallerie... cercando di ricostruire i comportamenti degli animali che le hanno lasciate, l’ambiente in cui si muovevano, il modo in cui si nutrivano, come cacciavano o più semplicemente come si spostavano.

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ni e a neta.

Mesolimulus walchi

Scheletro completo di Stenopterygius quadriscissus, un Ittiosauro adulto degli scisti a Posidonia del Toarciano di Holzmaden. Quest’area, circa 180 milioni di anni fa, era un’ampia baia a clima subtropicale, caratterizzata da fondali scarsamente ossigenati. Quest’ultima caratteristica favorì una perfetta fossilizzazione e la possibilità di ricostruire anche il contorno del corpo degli Ittiosauri.

Sala a

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Psittacosaurus mongoliensis Scheletro completo di un giovane Psittacosaurus mongoliensis. Gli Psittacosauri furono dinosauri di modeste dimensioni che vissero nell’Asia continentale all’inizio del Cretaceo, circa 110 milioni di anni fa. Il loro nome deriva dall’aspetto particolare del loro cranio, che per la forma del becco, il muso alto e le piccole orbite ricorda quello di un pappagallo. Con i pappagalli però non vi è alcun rapporto di parentela.

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Sala a

Stenopterygius quadriscissus

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Sala a

Sala a

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I Calcari Litografici di Solnhofen del Giurassico della Baviera contengono spesso fossilizzazioni eccezionali. Nella lastra esposta si vede il fossile di un Mesolimulus walchi al termine delle sue tracce, del suo ultimo percorso che lo condusse alla morte, causata forse dalle acque povere di ossigeno o da un lento avvelenamento prodotto dall’inquinamento per il proliferare di alghe microscopiche.

Uova di Dinosauro Teropode Un nido parziale di Dinosauro che contiene uova del genere Elongoolithus. Queste uova si rinvengono nei sedimenti del Cretaceo superiore della provincia di Laiyang e di altre località della Cina. Anche se non sono mai associate a embrioni o resti scheletrici che permettano una loro identificazione, la loro forma le collega a quelle dei Teropodi Ornitischi. Questi nidi contenevano da 20 a 30 uova, solitamente deposte con una leggera inclinazione verso l’esterno, forse per favorirne la cova.

Evoluzione e radiazione adattiva degli organismi sopravvissuti. Spettacolare differenziazione dei Dinosauri e dei loro ambienti di vita.

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Giurassico La divisione del supercontinente permo-triassico in aree continentali distinte favorisce la differenziazione dei Dinosauri e dei loro ambienti di vita.

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Triassico

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MESOZOICO

Cretacico

Apice della biodiversità negli ambienti continentali e marini e successiva crisi biologica alla fine del periodo.

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Sala 5

Carcharodontosaurus Cranio parziale di Carcharodontosaurus saharicus, un dinosauro carnivoro, che poteva raggiungere i 15 metri di lunghezza, vissuto circa

Sala a

98-94 milioni di anni fa in un area corrispondente all’attuale Marocco. Il cranio mostra la mascella armata di denti specializzati per tranciare la carne e dilaniare le prede.

La crisi biologica di fine Cretaceo portò all’estinzione molti organismi marini e terrestri, come Ammoniti e Dinosauri

Eocene

Oligocene

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Paleocene

La collisione dell’India con l’Eurasia determinerà il sollevamento della catena dell’Himalaya, quella della litosfera eurasiatica ed africana favorirà la formazione delle Alpi, dei Carpazi e dei Balcani.

“La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s’infuochi il gusto della ricerca e l’amore della verità.” CSRL_brochure_06.indd 10

L’Halitherium schinzi è un sirenide caratteristico dell’Oligocene europeo. L’esemplare esposto fu scoperto nel 1978 in una cava vicino a Palaiseau, a sud di Parigi, da Pascal e Frédéric Dusarget, che allora avevano 14 e 12 anni. I Sirenidi sono Mammiferi erbivori, che vivono anche oggi nelle zone costiere delle regioni tropicali, risalendo a volte i fiumi che in esse sboccano.

CENOZOICO 65

MESOZOICO

Cretacico

Halitherium schinzi

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Sala a

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Sala 1

Evo Il gener

[Plutarco] 02/05/11 18.36


“Le leggende dei Tuareg, i misteriosi uomini blu del Sahara, raccontano di enormi serpenti di pietra che affiorano dalle sabbie dorate e di antichissimi tesori sepolti”. Nel 1973 Giancarlo Ligabue e Philippe Taquet, del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, organizzano una spedizione paleontologica nel Niger orientale. Le operazioni di scavo si protraggono per circa un mese nel sito di Gadoufaua, un’area di trecento chilometri quadrati nel sud del deserto del Tenerè. Vi sono milioni di ossa e decine di scheletri di dinosauro in parte messi in luce dall’azione del vento sulla sabbia: ecco i “serpenti di pietra” delle leggende Tuareg!

La loro varietà e stato di conservazione costituiscono un eccezionale scenario paleontologico: la più vasta rassegna di dinosauri africani. Tra questi, c’è lo scheletro quasi completo di un Ouranosaurus nigeriensis, un dinosauro bipede erbivoro e un enorme coccodrillo dal muso allungato lungo undici metri, il Sarcosuchus imperator, l’imperatore dei coccodrilli. Questi due fantastici animali vissero 110 milioni di anni fa in una foresta tropicale attraversata da grandi fiumi. Furono trasportati a Venezia in una nebbiosa giornata d’inverno; in barca, percorsero il Canal Grande, fino al Museo di Storia Naturale, dove ora sono esposti in una suggestiva sala quale dono del Centro Studi Ricerche Ligabue.

Yanomani Normalmente gli Yanomani dell’alto Orinoco non utilizzano abiti, ma in particolari occasioni, come le cerimonie tribali, uomini e donne si adornano utilizzando ciò che offre la natura amazzonica. Sul capo portano diademi di piume colorate, sugli orecchi bastoncini con piume di pappagallo, agli avambracci fasce di piume di vari uccelli come quelli esposti in queste vetrine.

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Sala a

OURANOSAURUS NIGERIENSIS

Sala a

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Aepyornis maximus

enide

u

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Sala a

Uovo di Aepyornis maximus rinvenuto in depositi alluvionali nel Madagascar durante la missione del Centro Studi Ricerche Ligabue nel 1975. Gli Aepyornis maximus erano uccelli giganteschi, incapaci di volare, che potevano raggiungere i 3 metri d’altezza.

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Altezza 30 cm

Cranio umano con copricapo ornato da piume e semi. Etnia Asmat, Nuova Guinea.

Evoluzione e differenziazione dei Primati con la comparsa dei generi Australopithecus e Homo Homo. Il genere Homo si differenzia in numerose specie, di cui oggi ne sopravvive una sola, a diffusione globale.

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Pleistocene

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Pliocene

1,8

Miocene

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QUATERNARIO

Olocene

Massima differenziazione delle culture umane.

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Museo di Storia Naturale di Venezia Fontego dei Turchi Santa Croce, 1730 30135 Venezia T. +39 041 2750206 F. +39 041 721000 nat.mus.ve@fmcvenezia.it www.msn.ve.it www.museiciviciveneziani.it

S. Marco, 3319 - 30124 Venezia T. +39 041 2705616 - F. +39 041 2705661 info@csrligabue.it - www.csrl.it

Si ringraziano la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo di Storia Naturale per le sale dedicate e per l’allestimento delle stesse, nelle quali sono esposti reperti della Collezione Ligabue.

Questa brochure è stampata su Shiro Alga Carta di Favini, ricavata dalle alghe in eccesso della Laguna di Venezia e prodotta con Energia Pura che riduce le emissioni di CO2.

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