48 > sci ripido
NORD DEL DISGRAZIA TESTO E FOTO: Matteo Tagliabue
2 7 anni dopo
il 'Bianco' Tre ragazzi, un'idea nata quasi per caso: rifare con gli sci la fantastica discesa sul versante settentrionale del Disgrazia sciata per la prima volta da 'Bianco' Lenatti nel 1986. Un sogno diventato realtà alla fine di aprile
L
a Nord del Disgrazia è sicuramente la più bella e affascinante parete glaciale delle Alpi Centrali. La sua posizione isolata e appartata permette a questo magnifico picco di svettare da solo senza altri rilievi alla pari nelle vicinanze e forse sta proprio in questa caratteristica la bellezza e la particolarità del piccolo gruppo del Disgrazia. Non a caso ben 150 anni fa i padri del moderno alpinismo, i nobili inglesi, che poco alla volta salirono tutte le vette inviolate delle Alpi, rimasero colpiti proprio da questa bellissima montagna e dal suo versante settentrionale, tanto da attribuirgli il nome di 'Picco Glorioso'. Era il 23 agosto 1862 quando i britannici Edward Shirley Kennedy e Leslie Stephen, accompagnati dal loro cameriere Thomas Cox e dalla guida svizzera Melchior Anderegg raggiunsero per primi la cima del Monte Disgrazia dal versante meridionale. Gli scozzesi W.N. Ling e H. Raeburn saranno poi i primi a salire una via sul versante nord: nell’estate del 1910 percorrono la linea più accessibile e logica che solca la ripida parete, un canalone nevoso estetico ed elegante che conduce direttamente sulla cresta dove sale la via normale. Sarà il cosiddetto Spigolo degli Inglesi.
La Nord del 'Picco Glorioso' rimane ancora oggi un posto selvaggio e severo, l'avvicinamento è lungo e non ci sono mezzi per barare: a Chiareggio si lascia la macchina e si inizia a sgambettare. Oltretutto la parete non è molto visibile, rimanendo sempre un poco nascosta e quindi anche reperire informazioni sulle sue condizioni non è così semplice, bisogna andare un po' a intuito. La salita al bivacco Oggioni, punto di appoggio per qualsiasi via del versante settentrionale del Disgrazia, può costare parecchie ore e fatica se non la si trova già tracciata, ma vi assicuro che lo spettacolo che si gode dal bivacco, arroccato su un balcone naturale e affacciato proprio sulla parete nord, lascia senza fiato. Nel 1986, e precisamente il 4 luglio, il mitico 'Bianco' Lenatti compiva la prima discesa in sci, vincendo l'abisso della nord. Quasi trent'anni dopo io, Gerry (Davide Terraneo) e Tia (Mattia Varchetti), un paio di giorni prima del 25 aprile, siamo rimasti 'fulminati' da una bella idea, una di quelle idee che ti entrano in testa così senza ragionarci sopra troppo. E così via: si va al Disgrazia, ovviamente con obiettivo la nord. Ci siamo presentati in quel di Chiareggio che erano ormai quasi le sei del pomeriggio e, sotto il peso di tutti i
nostri attrezzi da lavoro, ci siamo incamminati verso il bivacco Oggioni, dove saremmo arrivati alle 23 passate sotto una gigantesca luna piena che illuminava a giorno tutto il canalone della Vergine. Ovviamente giunti al bivacco, dopo aver battuto tutta la traccia, non poteva mancare l'ultima fatica di scavare la neve davanti alla porta mezza seppellita, ma fa parte del divertimento. Il tempo di mangiare le solite 'schifezze' che ci portiamo in queste occasioni ed eccoci già a dormire tra gli acari dell'Oggioni. La mattina seguente, all'alba, eravamo in piedi e, dopo un thè che sapeva ancora di pasta e fagioli, ci