Race 135

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MONDIALI JUNIORES RACE SKI MAGAZINE È DISPONIBILE IN VERSIONE SMARTPHONE E TABLET

HENRI BATTILANI, IL NUOVO JET AZZURRO VIENE DALLA VALLE D’AOSTA

SQUADRA NAZIONALE IL BILANCIO DELLA STAGIONE DI COPPA DEL MONDO, DISCIPLINA PER DISCIPLINA

ASSOLUTI LIVE GLI ITALIANI DI TARVISIO E SELLA NEVEA DA BORDO PISTA

CHAPEAU, DOTTOR TONETTI... RICCARDO È FINANZIERE, LAUREATO IN ECONOMIA AZIENDALE E HA VINTO LA OVERALL DI COPPA EUROPA!

IN ALLEGATO

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REPARTO CORSE IL MAGAZINE DELLO SCI GIOVANILE

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FINALE CON IL RAZZO! DUE PODI PER GIULIANO RAZZOLI, CHE SEMBRA UNO SCIATORE RINATO

SIMO SALUTA DAVIDE SIMONCELLI HA DECISO DI DIRE BASTA ALLE COMPETIZIONI

Numero 135 APRILE 2015 mensile

6 euro

made in Italy



di Davide Marta* *piemontese, classe 1974, maestro di sci, direttore responsabile della rivista di cui si occupa da oltre vent’anni. Papà della meravigliosa Alice

OPINIONE

EDITO

HIRSCHER SI NASCE, FENNINGER (CASOMAI) SI DIVENTA Austria ha dominato la stagione in lungo e in largo, vincendo medaglie pesanti ai Mondiali e aggiudicandosi entrambe le sfere di cristallo grandi, quella della graduatoria generale di Coppa del Mondo (ovviamente anche quella della classifica per nazioni). Per essere precisi gli stessi due globi li aveva già vinti lo scorso inverno, con i medesimi atleti, Fenninger e Hirscher e quest’ultimo è da quattro anni il dominatore dello sci internazionale e si avvia ad essere il più vincente di tutti i tempi (la carta d’identità recita marzo 1989, non dimentichiamolo). Premessa doverosa, che però riguarda solamente la punta dell’iceberg di un movimento che produce atleti da podio in tutte le discipline con una facilità disarmante, in campo maschile e femminile. «Eh, certo, ma quando ti nasce il campione…». Obiezione accettata, ma solamente nel caso di Marcel Hirscher. Il folletto di Annaberg, per usare una definizione alla Pezzaglia, è un condensato di grinta, cattiveria, voglia di emergere, potenza fisica, tecnica cucita sul proprio corpo, equilibrio, destrezza e killer instinct. E tanto altro ancora. Un cocktail letale che si può ritrovare solamente in pochissimi atleti nella storia di questo sport, che non a caso lucidano nella loro bacheca un bel po’ di Coppe del Mondo. E attenzione: neppure Gustav Thoeni, Ingemar Stenmark e Marc Girardelli sono riusciti a vincere quattro volte di seguito come Marcel ha appena fatto! Questo per sottolineare il calibro del personaggio.

L'

Marcel Hirscher e Anna Fenninger con le sfere di cristallo ©Zoom Agènce

Insomma, Marcel Hirscher si nasce, come si nasce Alberto Tomba o Hermann Maier. Se eseminiamo la parabola di Anna Fenninger, vincitrice della seconda sfera di cristallo consecutiva, il discorso è un po’ diverso. Verrebbe da dire che Fenninger si diventa. Purché ci siano talento e dedizione, è ovvio, ma senza essere necessariamente un fenomeno della natura. Nel 2005 e 2006, quando indossava i primi pettorali di Coppa Europa, era un’atleta forte, come ce ne sono tante a quei livelli. Non distante dalle nostre Longhini, Borsotti, Mazzotti per citarne alcune, con cui spesso condivideva le posizioni in classifica in gigante, superG e discesa. Nella prima stagione di Coppa del Mondo è andata una volta sola a punti e ce ne sono volute diverse altre perché Anna si affacciasse regolarmente nella top ten, prima di spostare in alto l’asticella, verso il podio e la vittoria dell’ultimo biennio. Cosa significa? Che su di lei si è pianificato

a medio termine, si è lavorato con metodo, pazienza, perfezionando tecnica sciistica, fisico e approccio mentale alla competizione, fino a tirarne fuori il meglio (che si è poi rivelato essere tanta roba…). Delle azzurre che ho citato prima due hanno smesso di sciare, una continua a languire tra Coppa del Mondo (senza risultati) e Coppa Europa. Casualità? Sfortuna? Può anche darsi. Negli stessi anni in Coppa Europa c’era anche Eva-Maria Brem, che in un primo tempo sembrava destinata alla stessa china. Ora è lì che lotta per la vittoria e le medaglie in gigante. Potremmo andare avanti… Con questo voglio dire semplicemente che oltre-Brennero esistono idee, progettualità, persone capaci e motivate nei quadri federali. Ruoli ben definiti e responsabilità chiare. Da noi c’è uno strappo evidentissimo tra il lavoro di eccellenza che svolgono gli sci club e il buio totale della federazione, che dovrebbe gestire il passaggio all’alto livello. Da una parte si trovano le risorse per andare avanti, si pagano gli allenatori e l’attrezzatura, i pulmini, le trasferte. Dall’altra c’è il nulla. Non è mai colpa di nessuno, le responsabilità si scaricano a velocità record e le poltrone sembrano incollate con il bostik. Un quadro drammatico (sportivamente parlando, per carità), un mix di incapacità che sta azzerando il movimento agonistico. La conclusione? In Italia sicuramente Fenninger non si diventa, anche nel caso ci fossero le potenzialità. E ormai si rischierebbe di non diventare nemmeno Hirscher nel fortuito caso in cui Hirscher si dovesse nascere. @raceskimagazine


Contenuti

Race ski magazine 135 - Aprile 2015 SERVIZI ZOOM

Nella foto: Nadia Fanchini esulta sul traguardo di Aare ©Zoom

18

Il fotoracconto delle finali di Coppa del Mondo a Meribel COSA RESTERÀ

22

Quali momenti ricorderemo per sempre della Coppa del Mondo 2015? di Paolo De Chiesa e Mauro Pini RE MARCEL IV

28

Hirscher è il primo uomo a vincere quattro Coppe del Mondo consecutive. Abbiamo confrontato i suoi successi a 26 anni con quelli di Tomba e Stenmark di Gianmario Bonzi UN FINALE DI STAGIONE A RAZZO

30

Due secondi posti consecutivi per Giuliano Razzoli a Kranjska Gora e Meribel. E ora inizia la seconda vita agonistica… di Gabriele Pezzaglia AVANTI IN COPPA INDIETRO A TUTTA AI MONDIALI 32 Il bilancio stagionale degli azzurri, la parola a direttore sportivo e allenatori di Gianmario Bonzi e Gabriele Pezzaglia SORRISI AZZURRI DA HAFJELL

40

Ori pesantissimi per Battilani e Sosio e bronzo di valore per Delago ai Mondialini in Norvegia

di Gianmario Bonzi e Gabriele Pezzaglia HENRI MISTER DOWNHILL

46

Quattro titoli italiani e l’oro ai Mondiali Juniores, è Battilani il futuro azzurro della velocità di Gabriele Pezzaglia FEDERICA, QUESTIONE DI DNA

48

Una famiglia a dimensione sci quella della Sosio, oro in superG ad Hafjell 2015 di Gianmario Bonzi MONTE PORA, BUONA L’ULTIMA

50

Gare tecnicamente valide e tanto pubblico per le finali di Coppa Europa griffate Radici di Gabriele Pezzaglia RICKY SUPERSTAR E GLI ALTRI

56

Tonetti vince la Coppa Europa e gli altri azzurri (e azzurre) non stanno a guardare di Gianmario Bonzi e Gabriele Pezzaglia THE END

62

Storie dai campionati italiani di Tarvisio e Sella Nevea: dalla serie infinita di vittorie delle Fanchini alla bella favola di Tentori di Gianmario Bonzi e Gabriele Pezzaglia

2

RUBRICHE

aprile 2015

Editoriale ..................................................................1 Paolino’s Way ...........................................................6 The downhiller .......................................................8 Instagram Parade ................................................ 10 Un mese di Twitter ..............................................12 Magazine .................................................................14 Must have............................................................... 70 Il giornale del mercato......................................80

FACEBOOK Nadia Fanchini 15 marzo Questo podio lo porterò sempre nel

.


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Le notizie andiamo a cercarle dove nascono, sulle piste di gara! Ma non solo Coppa del Mondo, anche Coppa Europa e circuito FIS

La redazione si è arricchita di opinionisti e giornalisti. Qualche nome? Gianmario Bonzi e Paolo De Chiesa!

Segretaria di redazione: ELENA VOLPE elena.volpe@mulatero.it Responsabile sito e area agonismo: GABRIELE PEZZAGLIA gabriele.pezzaglia@mulatero.it Redazione GIANMARIO BONZI ANDREA CHIERICATO LUCA GIACCONE Progetto grafico e impaginazione: NEXT LEVEL STUDIO Webmaster raceskimagazine.it: SILVANO CAMERLO Fotografie Coppa del Mondo: ZOOM AGENCE info@zoom-agence.fr Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi Area tecnica e opinionisti: Paolo De Chiesa, Kristian Ghedina, Marco Pastore, Mauro Pini, Claudio Ravetto In copertina: Riccardo Tonetti, vincitore della Coppa Europa 2015 (foto Zoom)

O...

ST E PRE coordinatore progetto: ANDREA CHIERICATO andrea.chiericato@mulatero.it collaboratori: Roland Brenner, Stefano Buccafusca, Luca Franchini, Giorgio Guidelli, Bruno Tavosanis. Distribuzione in edicola: MEPE - Milano - tel 02 89 5921 Stampa: REGGIANI - Brezzo di Bedero (VA) Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4310 del 11/03/1991. La Mulatero Editore srl è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 21697. © copyright Mulatero Editore - tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa rivista potrà essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge PER FAVORE RICICLA QUESTA RIVISTA

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*Paolo De Chiesa Atleta della Valanga azzurra con 12 podi in slalom, commentatore televisivo RAI e… ottimo giocatore di golf

OPINIONE

*PAOLINO’S WAY PIÙ REGOLE E MENO ESASPERAZIONE SE NON VOGLIAMO FARE CRASH Dialogo con Piero Gros su un mondo giovanile dove si usano tutti i mezzi per accaparrarsi i talentini n una delle ultime telecronache ho accennato al nostro settore Giovani, da cui purtroppo attingiamo con il contagocce, auspicando che la federazione italiana lo consideri, non solo a parole, priorità assoluta. Informato del mio grido d’allarme via etere, Piero Gros mi ha intercettato sull’argomento, chiedendomi di parlarne pubblicamente su Race, imprescindibile punto di riferimento dei nostri ragazzi che sciano agonisticamente. Il grande campione della Valanga azzurra è da due anni presidente dello sci club Sauze d’Oulx, nelle cui file, quando si chiamava ancora Sportinia, militò, costruendo le basi di una carriera folgorante. Pierino la peste è su tutte le furie. Sintetizzando, la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sua pazienza è stata la vicenda di una ragazzina i cui genitori, scontenti di un allenatore, senza dire una parola a chi di dovere, hanno pensato bene di farle fare una gara, iscritta ovviamente dal Sauze, ma accompagnata da un altro sci club.

I

Ecco l’incipit di Piero: «Ormai si stanno superando tutti i limiti: etici, sportivi e regolamentari! Il nostro mondo campa di concorrenza sleale che, purtroppo, non si ritorce come dovrebbe contro chi millanta, promettendo mari e monti pur di soffiare sciatori in erba a destra e a manca». Scusa, Piero, ma cosa intendi? «Ciò che hai capito… è una guerra fra poveri, combattuta a suon di scorrettezze inaccettabili. La FISI deve intervenire, dettando nuove regole, magari rispolverando quel bon ton che auspichiamo, visto che siamo tutti nello stesso brodo». Quando ero presidente dello sci club Sestriere, dal 1994 al 2000, predicavo un ritorno alle origini, fortemente contrario all’imperante

Piero Gross con la scultura che ha consegnato nel 2014 a Marcel Hirscher ©Pentaphoto/Colmar

esasperazione, soprattutto da parte dei genitori. Allora non è cambiato nulla? «No, anzi, la situazione è peggiorata. Non ci si fa scrupoli ad accaparrarsi i gioiellini altrui con ogni mezzo, anche perché solo gli sci club storici non sono a scopo di lucro, a differenza di chi vuole fare business, addirittura ricoprendo il ruolo di presidente e al contempo allenatore o come molte scuole che, per non perdere i propri adepti, si inventano succursali settoriali sotto mentite spoglie, ovvero di sci club privi di struttura adeguata». Quindi, secondo te, ci sono troppe nuove realtà? «Assolutamente sì. Invece di ottimizzare, ci si fraziona sempre più, facendo lievitare i costi, nota dolente dello sci giovanile italiano e non solo. Dovremmo, invece, collaborare maggiormente, perseguendo lo scopo condiviso di creare sciatori per i comitati regionali e le squadre nazionali, guardando a interessi comuni e con maggior attenzione e umiltà oltre i nostri confini,

capendo che all’estero le cose funzionano diversamente: meno gare, meno allenamenti sui ghiacciai durante l’estate, più piste a disposizione, regole ben precise sui materiali e, soprattutto, meno esaltazione. Qui hanno perso la testa, vogliono vedere i figli sfondare in tenera età, senza rendersi conto che oggi, fenomeni a parte, si matura più tardi, anche a 25 anni e che, se spompi un bambino a 12 anni, non arriverà mai all’età per esplodere! Quest’inverno, in una gara a temperature piuttosto basse, gli sci club erano tutti d’accordo nel fare correre i piccoli con la giacca a vento, ma qualcuno non è stato ai patti, così come quando vedi scendere in gara bambini muniti di auricolari, vietati in competizione, che seguono in cuffia i consigli in diretta del loro allenatore: robe da pazzi!». Caro Piero, la penso come te, auspicando che, proprio perché proferite dal tuo blasonato pulpito, le tue non siano… parole al vento!


DESIGNED FOR FREEDOM

COPYRIGHT© SALOMON SAS. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. FOTO: MATTIAS FREDRIKSSON. ATLETA: KAJ ZAKRISSON. LOCATLITÀ: CORTINA, ITALY.

Esplora il backcountry, scia sulla neve immacolata e libera la tua anima. La linea Quest BC ti porta sempre più lontano.


Kristian Ghedina* Ventinove podi e 12 vittorie in discesa, quattro podi e una vittoria in superG, tre medaglie mondiali, dodici titoli italiani. Serve altro per presentare Kristian Ghedina?

OPINIONE

*THE DOWNHILLER ALLENATORE UGUALE PSICOLOGO o sci è uno sport individuale, è vero, e sulle lamine ci andiamo noi atleti. Però il ruolo dell’allenatore è importante, quanto in una squadra di calcio. È di questi giorni la notizia della fine dell’esperienza di Gianluca Rulfi come responsabile dei velocisti azzurri. Un allenatore vincente, con grande esperienza, da diversi anni con gli ital-jet. Una scelta non facile quella di sostituirlo e non voglio entrare qui nel merito di situazioni che non conosco a fondo e non posso quindi commentare. Però questa notizia mi ha fatto riflettere proprio sul ruolo del coach e sullo spirito di squadra, pensando ai tanti anni di carriera. Non è un mistero, per esempio, che mi trovassi molto bene con il trio Ghidoni, Ghezze, Mair. Per me era così, ma non per tutti. Ecco dunque una prima considerazione: è importante che ci sia coesione, che tutti remino nella stessa direzione, perché si crea quel feeling e quello spirito che aiutano molto le prestazioni e i risultati. Però… però non è facile. Prima di tutto perché, ed è forse la verità più pesante di cui mi occupo in questo numero della rivista, un allenatore, ad alto livello, deve essere soprattutto uno psicologo. Mi spiego meglio: deve sapere cogliere il meglio da ognuno e questo avviene se lo sa prendere con i modi giusti. C’è l’atleta ‘lavativo’, che deve essere strigliato, e quello che invece deve essere lasciato più libero. Quando sei in nazionale il livello è già elevato e l’esperienza ti aiuta, anche se, è normale, ognuno si porta dietro i suoi difetti e i suoi limiti e bisogna cercare di correggerli. L’atteggiamento è comunque importante anche prima, quando le basi tecniche sono più limitate. L’importante è che ci si diverta sempre, che non ci sia subito troppa pressione, che non si prendano troppo sul serio i risultati, altrimenti si scoppia. Quante promesse non mantenute… Ricordo

L

In pista scendono gli atleti, ma il giusto rapporto con il coach, che ad alto livello deve prima di tutto mettere a proprio agio gli sciatori, è fondamentale per vincere. E basta poco per rompere meccanismi oliati

Patrice Morisod, ex coach dei discesisti francesi e non confermato nel ruolo come Gianluca Rulfi ©Zoom

che un anno si vociferava di un mio passaggio dalla squadra B alla A dopo che avevo vinto la Coppa Europa di discesa. Ero già stato aggregato alla squadra A e quell’allenatore proprio non mi andava giù. Mi rimproverava, non c’era il giusto feeling. Quell’estate dissi ai responsabili che avrei voluto rimanere con la B e aggregarmi alla A solo nelle 7-8 occasioni nelle quali avrei disputato la Coppa del Mondo. Altrimenti avrei appeso gli sci al chiodo perché per me il divertimento veniva prima di tutto. Poi l’allenatore in questione non fu confermato (non certo per le mie lamentele) e arrivò lo svizzero Theo Nadig con il quale, seppur avesse

un carattere decisamente diverso dal mio, ho sempre lavorato bene, a differenza di altri. E qui entriamo in un’altra questione, quella dei giovani e dei ‘vecchi’, quella degli atleti che vanno forte, e che vengono trattati con riguardo da alcuni allenatori… Ma sarebbe una discussione troppo lunga. È sempre difficile prendere le decisioni giuste e ancora di più giudicare, anche per uno come me che avrebbe voluto vincere qualcosa di più. Sì, perché ogni tanto mi viene ancora il magone per non avere vinto una Coppa del Mondo o una medaglia olimpica. Però, credetemi, il ruolo dell’allenatore è fondamentale e… molto difficile.



MATERIALI

8 marzo 2015 Filtro: normal

176

20 marzo 2015 Filtro: Normal

4

DATO MAN A N APPEVENT… I AMO E ABBI IL TEAM DIVERTITZZI! ;) A… I SIAMO IE RAGA MA CTO! GRAZ MOL n er Simorberg u Ma

19 marzo 2015 Filtro: Normal

E? È LA UAL INAZION Q … I ST D E N D I QU SSIMA PRO t a Gu Lar

665

27 febbraio 2015 Filtro: Mayfair

74

11 marzo 2015 Filtro: Ludwig

IONE STAG OPO A I LA M ITA… D IO ALLA È FINNFORTUNRNERÒ UN I IENA. TO LI SCI SCH STO SUG ! PRE FORTE E PIÙ vin Mar Heek n Va

VI OLO S IETTI O OB BILI, MA TI. N O S I N I G U C I N NON RAGGIU N RAGG IVE È NON TTIVI NO LTERNAT HEBELLO OBIE RNATEA A #MAC #GIO LIDIFOC #PEL no rda Gio ci Ron

242

CURIOSITÀ, NEWS, ESCLUSIVE, WAY OF LIFE

UN MESE VISTO ATTRAVERSO Alpine Canada il 10 marzo ha ricordato il freestyler Nik Zoricic, morto in una gara nel 2012, lanciando #SkiForN ik

OSV Ladies Sk il 27 marzo ha an iteam il podio della disces nunciato a femminil dei campionati aust e riaci

A SAR TOR HEC

TE POTE MARMI CHIA ELIX ZIO F x er Feli reuth Neu

13.846

13.413

25 marzo 2015 Filtro: Normal

È OVIC D DJOK I IDOLI ELE K A NOV DEI MIE Ì GENTI DI UNO ATO COS E UN PO' E È ST EDICAR SALUTAR )! DA D PO PER FAN (IO TEM GRANDE UNA A AEL MIK FFRIN I SH

28 marzo 2015 Filtro: Normal

3.703

ON T AI SO C I ALI! RIPO KILLING NAZION I . MR PIONAT CAM n rik rse Hen toffe s i Kr

8 marzo 2015 Filtro: Amaro

TARE E LOT MPR TTIVI E S IAMO OBIE CI... DOBBI NOSTRI NELLO S DA E PER A VITA RANDO E NELL STO IMPA AMPION E E IO RANDE C LARDON UN G O SCI #B O DELL SIMILIAN MAS O ERT ROB I NAN

I CON SU UNA S SK N A APRÈ NASWENOLEGGIAT @AN AZZA S TERR RIBEL A MÉ

16 marzo 2015 Filtro: Normal

3

10.121

27 marzo 2015 Filtro: Amaro

INI AMB PASSO B 0 0 S 10 O UNO SON IACE!!! MI P cel Mar cher s Hir



Un MESE di Twitter

19 marzo DUSTIN COOK @dustincook Ma… scherziamo? Fantastico chiudere così una stagione da sogno. Non riesco a spiegarvi quanto io sia sconvolto. Ho segnato tutto questo fin da bambino #fb #fbp

SEGUITECI SU @raceskimagazine

22 marzo ANNA FENNINGER @annafenninger Una dura lotta, ma alla fine… ancora amiche! Grazie Tina, sei incredibile! ! #bigfight #bigglobe #happy

©Tomi Peritoneali/Delo

23 marzo TINA MAZE @TinaMaze Abbiamo quello che ci serve...Grazie Meribel, ringrazio i miei fans, grazie per aver condiviso queste emozioni con me.

18 marzo MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia Oggi spettatore...ma domani in pista a @meribel3vallees #finals #sg #geox #fisi @kappaitalia… 22 marzo MARIA HOEFL-RIESCH @Maria È finita! Triste per Felix, ma che prestazione di @annafenninger & @ MarcelHirscher vincitori della Coppa del Mondo. Complimenti!

13 marzo DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Bravissima @nadiafanchini ora hai il #podio anche in #gs #happy #dhlions #proud #friends Pista…

18 marzo MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Ohhh say can you seeeeeeeee... Sempre bello sentire il nostro Inno Nazionale durante una gara di Coppa del Mondo! Ben fatto @lindseyvonn ! #globe18 #win66

22 marzo SOFIA GOGGIA @goggiasofia È finita. Menomale! Voce del verbo: voltare pagina !!! 8 marzo DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Thanks to my teammates for the visit... Grazie alle colleghe per la visita #friends #skier #skierlife #mylife# brokenleg #maria #lara #hospital #garmisch

22 marzo VIKTORIA REBENSBURG @V_Rebensburg Wow che lotta emozionante fino alla fine. Ottimo lavoro @annafenninger ma anche @TinaMaze 21 marzo DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Tifando per le mie compagne di squadra ! #forzaragazze #Méribel #wcfinals #sl #gs #kappa @kappaitalia #intimissimi #…

22 marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher #THANKS to ALL of you!!! Grazie a tutti! #4gewinnt #weareskiing

13 marzo ELENA FANCHINI @FanchiniElena PODIOOOOOO......grande nikki #troppeemozioni #solotu nadiafanchini

20 marzo GIULIANO RAZZOLI @superrazzo Peccato, un centesimo dalla finale! #forzaazzurri #TeamEvent #meribelworldcup #fb

15 marzo MICHELLE GISIN @michellegisin one way...or another. i’m gonna getchagetchagetchagetcha #wrongway Citazione da una canzone dei Blondie: ‘in un modo o nell’altro, ce la farò’.

7 marzo MARIE-MICHÈLE GAGNON @MarieMGagnon Le ragazze canadesi hanno mostrato chi comanda ai Mondiali jr in Norvegia! Terzo, quarto e quinto posto @valeriegrenier7 @mikaelatommy @ItsCandaceC 6 marzo FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Forza @DadaMerighetti che sei una roccia! Davvero una dura e un esempio di forza di volontà per tutti #ilcapitano #sfortuna #tieniduro 28 febbraio FRANCESCA MARSAGLIA @frencimarsaglia Cancellata ! Ci riproviamo domani... #banskodinebbia vialatteasciaresenzaconfini @volklskis…

22 marzo GIULIANO RAZZOLI @superrazzo Dopo il dovere un po’ di piacere:-)! #razzofanclub #fb

19 marzo VIKTORIA REBENSBURG @V_Rebensburg Progressi quotidiani… #stepbystep #rehab

15 marzo LARA GUT @Laragut Grazie Meribel, ci viziate sempre in Francia!

23 febbraio FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Quanto è bello prendere un po’ di aria in faccia ogni tanto! #supergigantisteincrescita @solowattaggio



MAGAZINE COPPA DEL MONDO 2014-2015

NEWS, CURIOSITÀ, RETROSCENA DAL CIRCO BIANCO

SI RITIRA IL CANADESE COUSINEAU JULIEN COUSINEAU HA DECISO DI RITIRARSI DALL’ATTIVITÀ AGONISTICA. L’ATLETA CANADESE DEL 1981, INFORTUNATO NEL 2014, HA ANNUNCIATO LA SUA SCELTA PROPRIO POCHI GIORNI DOPO LA CONCLUSIONE DELLA COPPA DEL MONDO. IN CARRIERA È ARRIVATO DUE VOLTE QUARTO IN UNO SLALOM DI CDM: A SCHLADMING NEL 2010 E IN VAL D’ISÈRE, SEMPRE NELLO STESSO ANNO.

RICARDA XXII, REGINA D'EUROPA

RULFI, LA BEFFA OLTRE AL DANNO UNA BRUTTA CADUTA DALLE SCALE E UN INFORTUNIO PIÙ GRAVE DEL PREVISTO PER GIANLUCA RULFI, L’ORMAI EX ALLENATORE RESPONSABILE DELLA VELOCITÀ AZZURRA CHE SI TROVAVA A KVIFTJELL, IN NORVEGIA, PER LE GARE DI COPPA DEL MONDO. TIBIA E PERONE FRATTURATI, RULFI, GIÀ OPERATO, È ORA IN CONVALESCENZA. «CI SONO DELLE SCALETTE MALEDETTE A KVIFTJELL, NELLE CASETTE DOVE SOGGIORNIAMO NOI ALLENATORI - HA COMMENTATO -. CADIAMO SPESSO DA QUELLE SCALE CONSUMATE E RIPIDISSIME, QUESTA VOLTA LA CADUTA, CON ANCHE GLI SCI IN SPALLA, È STATA FATALE. NE AVRÒ PER UN PO'... ALMENO CINQUE MESI».

14 14

APRILE 2015

Ricarda Haaser, ventunenne austriaca del Tirolo, diventa la ventiduesima atleta del Wunderteam a conquistare la classifica generale di Coppa Europa. Le più titolate e illustri connazionali si chiamano Anita Wachter, Karin Buder, Sabine Ginther, Alexandra Meissnitzer, Andrea Fischbacher, Elisabeth Goergl e Anna Fenninger (due volte). Ma attenzione, perché ci sono anche austriache protagoniste del circuito continentale che poi non hanno combinato assolutamente niente in Coppa del Mondo. Haaser ha totalizzato 793 punti nella stagione 2014-2015, con 3 vittorie e 6 podi, tutti in gigante.

FRANCIA, CAMBIA LO STAFF MASCHILE Grande fermento in Francia per gli staff tecnici del settore maschile. La partenza di Gilles Brenier, che dopo 33 anni passati sulle piste ha ceduto il testimone, con ogni probabilità a David Chastan, per dedicarsi ad altri incarichi federali, ha fatto scattare il cambio di panchine. Non è stato riconfermato il responsabile della velocità Patrice Morisod e il posto che in un primo momento sembrava potesse essere preso da Gianluca Rulfi, con ogni probabilità verrà assegnato a Xavier Fournier-Bidoz. Stéphane Quittet potrebbe invece essere il nuovo responsabile delle discipline tecniche al posto di Chastan. Ma l’ufficialità dovrebbe arrivare proprio mentre state leggendo questo numero di Race ski magazine.


DOMINIQUE GISIN, VOLO D’ADDIO Un saluto originale per una persona e campionessa speciale. Prima la conferenza stampa all’aperto, sulla neve, in compagnia di un altro campione e connazionale, per altro anche lui oro olimpico in passato, Didier Defago; poi il saluto in aereo, la sua grande passione, visto che possiede il patentino per pilotare velivoli di piccola taglia. Volando sopra Meribel, Dominique Gisin, da Engelberg, la patria del… salto speciale, nemmeno 30 anni (ancora da compiere) ha deciso di appendere gli sci al chiodo, dedicarsi agli studi di fisica e al patentino da pilota. Dopo dieci anni in Coppa del Mondo e otto interventi alle ginocchia, Dominique lascia con 3 vittorie e 7 podi totali nel circuito e l’oro olimpico in discesa, ex aequo con Tina Maze.

WHERE IS THE SNOW?

TEAM EVENT, MON AMOUR Dopo Veronique Hronek, atleta tedesca che stava tornando ad alti livelli al rientro da un altro infortunio, ecco Adeline Baud, pure lei alla stagione post-operazione. Siamo proprio sicuri che sia così necessario, questo team event? La prova a squadre mondiale aveva portato l'infortunio al ginocchio alla Hronek, quella delle finali di Méribel getta nello sconforto la francese, reduce da una buona annata con pettorali alti sia in gigante che in slalom. Pronti via, e nella prima manche dei quarti di finale della sfida Svezia-Francia, Adeline Baud scatta bene dal cancelletto, è in testa, ma prima dell'ultima porta esce dal tracciato, si ferma, si siede e sul suo volto compare un'immagine triste e sofferente. Proprio non ci voleva. La diagnosi è terribile: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. In passato, il team event aveva 'mietuto' altre vittime illustri, come Benny Raich e Resi Stiegler.

CHE BEFFA LIZEROUX ‘La Bascule’ l’ha chiamata Julien Lizeroux. Il francese l’ha presa sul ridere la ‘capovolta’ che ha fatto alla partenza dello slalom delle finali di Coppa del Mondo a Meribel. Il transalpino ha fatto una capriola, inforcato il primo palo e poi è ripartito per la gara. Un finale di stagione buffo e un video che ha fatto il giro del web. «Non ho concluso bene la stagione, ma almeno ho fatto ridere il mondo intero» ha scritto su Facebook.

La squadra francese nell’ultima settimana di marzo ha raggiunto Garmisch per il gigante e lo slalom del CISM, le gare dei corpi di polizia. In Germania tuttavia non sembra esserci stata moltissima neve: Alexis Pinturault e compagni si sono fatti fotografare a bordo pista. Ma la neve dov’è? Il finale di stagione è anche questo. Gare, impegni istituzionali e un po’ di divertimento.

FEDERICA CONSOLA VIRGINIA Brutto incidente per Virginia Sosio, atleta del Comitato Alpi Centrali. La valtellinese classe '97 mentre si allenava con papà Eugenio sulle nevi di Bormio è caduta rovinosamente procurandosi una frattura di tibia e perone. È stata trasportata a Milano e subito operata dal dottor Andrea Panzeri della commissione medica FISI, presso la clinica La Madonnina. Virginia Sosio, sorella della neo campionessa del mondo junior di superG Federica, potrà tornare sugli sci a ottobre. Al momento dell’infortunio, preAssoluti Aspiranti, era nelle 'top ten' del Gran Premio Italia e seconda Aspirante. In bocca al lupo 'Virgi’. APRILE 2015

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MAGAZINE COPPA DEL MONDO 2014-2015

DONNE 3.465

Rossignol Stoeckli

A Montegrotto Terme, lo scorso 23 marzo, è andata in scena la grande festa delle Fiamme Gialle. Un'iniziativa a un anno preciso dai Giochi Olimpici di Sochi e una ricorrenza non di poco conto: il gruppo sciatori delle Fiamme Gialle compie infatti 90 anni. Tra i tanti invitati, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente FISI Flavio Roda, il 'mito' Gustav Thoeni e numerosi atleti. Per lo sci alpino Nadia Fanchini, Daniela Merighetti, Stefano Gross e ovviamente Christof Innerhofer, medaglia d'argento sulle nevi olimpiche russe in discesa e bronzo in combinata.

MAURBERGER, PARALLELO GIGANTE

WORLD CUP BRAND RANKING Head

FIAMME GIALLE IN FESTA

1.960 1.855

Abbiamo trovato l’uomo del Team Event? Pare di sì. Portato inizialmente come riserva, Simon Maurberger, promettente slalomista altoatesino, classe ’95, ‘scende in pista’ nel Team Event di venerdì 20 marzo e non perde una manche, eguagliando anche il miglior tempo di run dai quarti di finale in poi, oltretutto gareggiando sempre sul percorso rosso, che è parso quello più lento dei due. Complimenti, Simon!

UOMINI E DONNE Head

7.645

Atomic Rossignol

4.310 3.595

UOMINI Head

4.180

Atomic Nordica

2.510 2.095

PRIZE MONEY RANKING

dati in CHF

DONNE Anna Fenninger

431.701.20

Tina Maze

377.702.00

Lindsey Vonn

321.546.40

Nadia Fanchini

57.122.00

UOMINI Marcel Hirscher

482.789.60

Kjetil Jansrud

394.507.08

Alexis Pinturault

226.720.40

Dominik Paris

210.552.00

MARIBOR, LARGO ALLE GIOVANI Una genovese e una valtellinese in Slovenia. Nessuna barzelletta, anzi, tanta gloria. Sabato 21 e domenica 22 febbraio 2015 Valentina Cillara Rossi, promettente gigantista, e Federica Sosio, atipica slalomista-velocista, hanno fatto il loro esordio in Coppa del Mondo, a 20 anni. La prima tra le porte larghe, la seconda tra i rapid gates. Entrambe senza raggiungere la qualificazione alla seconda manche, con emozione, voglia, coraggio, divertimento. La prima di una lunga serie?

NICOLE HOSP, LASCIA O RADDOPPIA? L'estate scorsa Nicole Hosp, tirolese di Bichlbach, classe 1983, 12 vittorie, 57 podi in Coppa, 3 medaglie olimpiche e 9 mondiali, era stata chiara: «La prossima sarà la mia ultima stagione». Ma forse nemmeno lei avrebbe potuto pensare a un’annata così positiva, con il ritorno alla vittoria (in slalom, ad Aspen), la conquista del primo podio in carriera in discesa e dell'argento mondiale in combinata alpina a Vail 2015. Oltretutto, è finita quinta nella classifica generale di Coppa, già conquistata nel 20062007 con il titolo iridato e la 'coppetta' di gigante a fare da corollario. Insomma, una grande annata per Nicole. Che ha chiuso lo slalom di Méribel in lacrime, dispensando sorrisi e abbracci a tutte, soprattutto a Marlies Schild, presente in Savoia e ritiratasi pochi mesi fa. Quindi? Quindi bisognerà aspettare ancora un po’ per sapere cosa deciderà di fare una delle autentiche signore di questo sport, fuori e dentro le piste. «Quella di Méribel è stata la mia ultima gara? - ha detto Nicole -. Al momento non lo so. Voglio tornare a casa, riflettere con calma e vedere quali saranno i miei sentimenti. Il mio grande obiettivo era di vincere anche in discesa, dopo averlo già fatto, in Coppa, in slalom, gigante, combinata e superG. E non ci sono andata troppo lontana». Dunque potrebbe continuare, anche se la stessa Hosp ha ammesso come alla sua età non sia semplice sottoporsi alla 'tortura' degli allenamenti atletici estivi. 16 16

APRILE 2015


INNERHOFER, GIORNATA ROSA

Il pensiero è rivolto principalmente alla prossima stagione agonistica, nella speranza che non prenda decisioni clamorose, troppo affrettate. Sofia Goggia da Bergamo Alta, classe ’92, si è rigenerata al Top 'Training Club’ di Tenerife, uno dei Centri più moderni (se non il più moderno) d’Europa per diverse attività sportive e sede spesso di ‘collegiali’ della Nazionale italiana di nuoto. Martoriata da infortuni e problemi vari alle ginocchia, la talentuosa atleta arruolata nelle Fiamme Gialle ha pensato saggiamente a guarire perfettamente prima di tornare sugli sci, ritorno comunque già avvenuto. «Nuoto al mattino, 4 km al giorno, pomeriggio esercizi semplici, abbastanza statici e poi rinforzo della parte addominale - ha detto Sofia -. La struttura è veramente spettacolare, ci sono tantissimi altri atleti, soprattutto nuotatori». A presto per tante soddisfazioni sugli sci.

©Zoom

Non poteva mancare Christof Innerhofer agli 'East End Studios' di via Mecenate 90, a Milano, lo scorso 23 febbraio 2015, per la storica inaugurazione di Gazzetta TV, che ha iniziato le sue trasmissioni sul digitale terrestre. Tantissimi campioni del presente e del passato invitati. Nella foto, ‘Inner’ intervistato da Andrea Berton.

DALLA SPAGNA CON… ‘PENSIERI’

ADIEU, ADIOS, AUF WIEDERSEHEN Tempo di Finali, a Meribel, tempo anche di addii, celebrazioni, saluti, lacrime, rimpianti e sollievi. Come sempre. Ecco gli annunci di Marion Rolland (già previsto), Carolina Ruiz Castillo, Regina Mader Sterz, Gina Stechert e Marie Jay Marchand-Arvier, che appendono tutte gli sci al chiodo. Marion Rolland, discesista francese di Saint-Martin-d’Hères, classe 1982, oro mondiale a Schladming 2013 in libera davanti a Nadia Fanchini e Maria Riesch, lascia a 32 anni dopo troppi infortuni (tant'è vero che ha disputato 'solo' 107 gare in Coppa del Mondo). In carriera vanta anche una vittoria in Coppa Europa, due podi nel circuito (due secondi posti, in discesa e superG, alle Finali di Schladming 2012). Di lei resterà impressa nella memoria anche l'incredibile caduta con grave infortunio ai Giochi di Vancouver 2010: pochi istanti dopo l'uscita dal cancelletto, cadde un po' goffamente sul fianco destro, apparentemente senza conseguenze,

e senza velocità, ma purtroppo rompendosi i legamenti del ginocchio sinistro. Gina Stechert, sfortunatissima tedesca, 27 anni, martoriata dagli infortuni alle ginocchia, si ritira dopo avere vinto una discesa in Coppa del Mondo, a Tarvisio, davanti a Lindsey Vonn, stagione 2008-2009. Regina Sterz Mader lascia con tre quinti posti come risultati più importanti nel circuito, mentre Marie Marchand-Arvier, l'estate scorsa convolata a nozze con il biathleta oro olimpico a Vancouver 2010, Vincent Jay, dice addio con 4 podi in Coppa del Mondo e l'argento iridato in superG a Val d'Isère 2009. Infine, ecco il saluto anche di Carolina Ruiz Castillo, l'ultima atleta di alto livello espressa dalla Spagna, a 33 anni, dopo oltre 15 stagioni nel circuito maggiore. Con una vittoria in Coppa del Mondo, una in Coppa Europa e due medaglie ai Mondiali junior, entrambe in gigante, un argento e un bronzo.

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PORTFOLIO

IMMENSA VONN

World Cup FINALS

D’accordo, la Fenninger è la Fenninger, ma è bastato che tornasse in campo la Vonn per prendersi ben due coppette, discesa e superG

Meribel 16-22 marzo - WOMEN ©Zoom Agènce

Il punto di Mauro Pini

TREMATE LINDSEY e TORNATA Lo sguardo di Lindsey Vonn a Méribel diceva molto. Era come se, guardando con occhi sornioni Fenninger e Maze, dicesse: ‘godetevi fotografi e giornalisti e tutta questa attenzione, perché sono tornata e l’anno prossimo dovrete fare i conti con me’. La Vonn ha dimostrato di essere pronta per la prossima Coppa del Mondo e di essere in forma. In gigante ha sciato come raramente l’abbiamo vista fare e le due coppette nelle altre discipline fanno il resto…

UN FINALE TRISTE Il volto di Tina Maze parla più di mille parole. Cosa è successo dopo i Mondiali nella testa e nel fisico della slovena che aveva dominato la prima parte di stagione?

FEDE CI HA PRESO GUSTO Oramai rischia di diventare la sua disciplina preferita... dopo il sesto posto di Garmisch, ecco il settimo di Méribel in superG per la Brignone

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UNA COPPA AL BACIO Chi non vorrebbe trovarsi al posto del globo di cristallo? La bella Anna Fenninger vince per la seconda volta e in maniera rocambolesca una overall strameritata

L’AUSTRIA DI FRANCIA NEL SEGNO DI MARTA La prima manche lasciava sperare ancora meglio, comunque il finale di stagione della Bassino è stato in crescendo e l’anno prossimo ne vedremo delle belle. A Méribel intanto ha confermato la top ten di gigante

E poi dicono che solo alle gare austriache c’è tanto pubblico... Ed era solo lo slalom femminile, ma per Mikaela Shiffrin questo e altro...

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PORTFOLIO

PROMOSSO SUPERGIGANTISTA E dicevano che non sapeva fare le curve... invece Dominik Paris ha fatto del superG la sua disciplina a suon di risultati e ha conquistato il secondo posto nella graduatoria di specialità

RAZZO NON SI FERMA PIÙ Giuliano Razzoli ci ha preso gusto e, dopo il secondo posto di Kranjska Gora, non scende più dal secondo gradino del podio, neppure nello slalom delle finali

IL BELLO DELLA DIRETTA Fill, Hirscher & C. incollati davanti al monitor in partenza del superG per vedere i risultati degli avversari

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World Cup FINALS Meribel 16-22 marzo - MEN ©Zoom Agènce

Il punto di Mauro Pini

HENRIK COME MARCEL

CHI LA PRENDE? Sembra dirlo Marcel Hirscher in questa curiosa immagine con la coppetta dello slalom. Il campionissimo austriaco è una macchina che non si ferma mai e rischia di rendere noiosa una manifestazione già vinta in partenza

UN GIGANTE DI NOME HENRIK Prima vittoria tra le porte larghe per il norvegese, reduce dal trionfo (e come poteva essere diversamente) dei Mondiali Juniores. Kristoffersen sempre più forte, che si stia candidando per qualche coppetta?

Quello che mi ha più colpito delle finali di Méribel è stata la sciata di Henrik Kristoffersen. Il norvegese, sia in slalom, sia in gigante, è sceso sempre molto centrale, potente, fluido, da ABC delle discipline tecniche. È sembrato proprio… il migliore Hirscher, quello che non sbaglia mai. Kristoffersen ha anche ammesso di avere trovato un set-up dei materiali perfetti su questo tipo di neve primaverile. Ma piedi e testa contano, non poco…

TIFOSO D’ANTAN No, non è Babbo Natale, ma forse un supporter rimasto pietrificato dai tempi delle gare olimpiche di Albertville 1992. Alle finali c’era anche lui

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COPPA DEL MONDO

BILANCI

COSA RESTERÀ AVREBBE DOVUTO ESSERE UNA STAGIONE DI SVOLTA, CON TANTE NOVITÀ NELLE DIREZIONI TECNICHE DELLA FIS. COME SONO CAMBIATE, SE SONO CAMBIATE, LE DIVERSE SPECIALITÀ E QUALI MOMENTI RICORDEREMO PER SEMPRE DELLA COPPA DEL MONDO 2015? DI PAOLO DE CHIESA E MAURO PINI

LA GARA PIÙ BELLA

foto Zoom

Le finali di Méribel ma anche l’opening

NOMINATIONS FEMMINIILI

di Soelden sempre al top

LA GARA PIÙ BRUTTA Quelle di Maribor e Bansko, con pendii poco interessanti e condizionate dal meteo IL ROOKIE Ragnhild Mowinckel: fa punti importanti in tre discipline COMEBACK Lindsey Vonn perché superare i 1.000 punti al rientro… Sarka Strachova, per il finale di stagione dopo i problemi di salute che ha avuto LA SPECIALITÀ

Slalom

LA GARA PIÙ BELLA NOMINATIONS MASCHILI

Il superG di Kitz per la vittoria di Paris e quella porta sul dosso all'uscita dell'Hausberkante

LA GARA PIÙ BRUTTA La discesa di Santa Caterina per la tracciatura 'baby sprint' del canalino e il taglio dei 20 secondi iniziali IL ROOKIE Nessuno, le regole le hanno dettate i veterani COMEBACK

Giuliano Razzoli, un miracolo sportivo!

LA SPECIALITÀ

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Slalom, il livello tra i rapid gates è spaventoso!

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COPPA DEL MONDO

BILANCI

GIGANTE È la matrice dello sci, che io definisco senza enfasi… stampo di curva. Curva, però, bistrattata sempre di più dal trend ormai consolidato di tracciatura, a ranghi serrati, lenta, tortuosa e in netto contrasto con i cardini del nuovo sci di 35 metri di raggio, ovvero non sciancrato! Un ossimoro che affossa e umilia la specialità più tecnica, DNA imprescindibile nel corredo cromosomico di chi intenda fare dello sci la propria vita. Acquisiti molti cavalli motore, Hirscher ha ribaltato la situazione, spodestando re Ligety, infortunatosi dopo l’apertura di Sölden e costretto a correre il resto della stagione con quattro viti di titanio nella mano sinistra. Anche se già sul ghiacciaio austriaco, ovvero in tempi non sospetti, Hirscher aveva dimostrato la sua nuova identità, prodromo di un inverno trionfale tanto da vincere la coppa di specialità per manifesta superiorità, specie sul ghiaccio, non dimentichiamo che l’americano è stato condizionato dall’infortunio, verosimilmente intimorito dagli impatti contro i pali e nell’appoggiare la mano sulla neve in fase di carvata, asso nella manica delle ultime stagioni. 1

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ST

ND

KJETIL JANSRUD

HANNES REICHELT

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2ND

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MARCEL HIRSCHER

ALEXIS PINTURAULT

TED LIGETY

Marcel Hirscher

3

RD

GUILLERMO FAYED

DISCESA

Hannes Reichelt

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1ST

C’era ancora Schmalzl a disegnare le piste di discesa, ma il nuovo corso rappresentato dall’ex campione del mondo di discesa Trinkl, l’inverno scorso affiancato all’italiano prima di sostituirlo in toto dalla prossima stagione, ha offerto pochi assaggi dello sbandierato ritorno alla spettacolarità della specialità regina. Premesso che quei tempi non potranno tornare per incompatibilità con i materiali odierni, ho riassaporato sprazzi di adrenalina solo in rari casi, sfuggiti forse alla mano del designatore, come le Gobbe del cammello in Val Gardena, che a dicembre scaraventavano a oltre 70 metri non propriamente sul ripido o le tornate iniziali di Saalbach, new entry da 144 orari in curva! Senza rimettere il dito nella piaga di Santa Caterina, esordiente in campo maschile in alternativa alla Stelvio di Bormio e presa a pesci in faccia dalla FIS con abbassamento indebito della partenza e velocità da baby sprint sul canalino centrale, non ho ravvisato modifiche sostanziali, se non sporadiche sconnessioni del terreno con maggiori sollecitazioni dello sci. Staremo a vedere il prossimo inverno…


DI PAOLO DE CHIESA 1ST

2ND

3RD

KJETIL JANSRUD

DOMINIK PARIS

MATTHIAS MAYER

SUPER G

Kjetil Jansrud

Tracciato dagli allenatori delle squadre, il superG non garantisce canoni condivisi, vista l’acqua portata puntualmente al proprio mulino da chi, giustamente, cerca di avvantaggiare gli atleti che allena. Eccezioni a parte, come il segmento centrale di Saalbach, piazzato come un gigante dall’allenatore di Ligety, peraltro alla peggior prestazione stagionale nella specialità, abbiamo assistito a gare entusiasmanti, su tutte Kitz. Anche se la Streif vestita da superG non piace ai puristi della disciplina (perché ne ricalca le orme), che pensano esattamente all’opposto di come la considero io, letteralmente estasiato dallo spettacolo e dalle difficoltà di un evento che mi emoziona più della stessa discesa. Quanto ci siamo divertiti quest’anno a vedere vincere Paris? A proposito, se il superG è stato dominato da Jansrud, che ha iniziato e chiuso in bellezza, l’uomo della stagione è stato proprio Dominik. Mai nei dieci in passato, quest’anno il gigante azzurro è arrivato secondo in coppa alle spalle del norvegese: fantastico!

1ST

SLALOM Forse è stato lo slalom, vista la diminutio capitis subita dal gigante, la specialità più ricca di suspense. Ad eccezione di poche manche ridicolizzate dall’andatura, vedi la prima dei Mondiali, tracciata dall’allenatore di Kristoffersen 14 secondi più lenta dello slalom della combinata, rovinando la gara al suo pupillo e a chi era davanti alla TV, abbiamo visto cose pazzesche. Alla rinfusa, mi vengono in mente i flash di Ktizbuehel, su quei dossi artificiali che hanno ricreato l’atmosfera dei bei tempi, di Wengen, Adelboden e Schladming, gare che mi hanno fatto saltare dalla sedia nel commentarle, con tanti interpreti diversi, maestosi nelle rispettive vittorie. Sul tetto del mondo è salito anche il nostro Gross, autore di un inverno indimenticabile, ma da quelle parti c’era anche Razzoli, risorto dalle sue ceneri con una sequenza di exploit straordinari, culminati in un finale da podio, scalato due volte consecutive. La coppa sembrava appannaggio di Neureuther, invece se l’è portata a casa Hirscher, l’ultimo giorno. A parità di bravura fra i rapid gates contano i nervi: quelli dell’austriaco sono d’acciaio!

MARCEL HIRSCHER

2ND

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FELIX NEUREUTHER ALEXANDER KHOROSHILOV

Henrik Kristoffersen

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COPPA DEL MONDO

BILANCI

DISCESA Si può fare qualcosa di meglio. Già a Lake Louise c’erano state le avvisaglie e la stagione è proseguita sulla falsa riga di quella passata, con velocità molto controllata. Questo è il pensiero dell’appassionato. Se poi mi metto nei panni del tecnico capisco però perché Vuillet e Skaardal abbiano le mani legate: il livello tecnico generale è mediocre. È vero che alcune atlete e allenatori chiedono più tasso tecnico e adrenalina, ma le atlete in grado di affrontare piste più difficili sono al massimo una dozzina. E tra di loro ce ne sono solo 5-6 al top. Basta guardare la start list di specialità: tra le prime quindici atlete ci sono solo otto nazioni e Beaver Creek ne è un esempio. Vonn e Fenninger sono poi nettamente più forti. Se Lindsey è in forma non c’è nessuno che tira le curve come lei, la Fenninger supplisce a un po’ di mancanza di peso con la sua grande tecnica. Nessuna novità neanche dalle piste, peccato che sia saltata la gara di Bad Kleinkirchheim, una delle poche belle e complete. L’unica sorpresa della stagione è quella dell’ungherese Edit Miklos, terza a St. Moritz. Ho già espresso le mie perplessità sul futuro della velocità femminile, stritolata tra la crisi economica che ha messo in difficoltà diverse federazioni e aziende che investono sempre di meno sulle donne. Credo che si sia arrivati a una svolta, i prossimi anni diranno quale direzione prenderemo. 1

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ST

ND

LINDSEY VONN

ANNA FENNINGER

APRILE 2015

2ND

3RD

LINDSEY VONN

ANNA FENNINGER

TINA MAZE

Lindsey Vonn

3

RD

TINA MAZE

SUPER G

Le tre regine della velocità rosa: Vonn (al centro), Fenninger e Maze

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1ST

La situazione del superG è simile a quella della discesa perché è una disciplina che segue lo stesso programma: allenamenti e piste sono identici… Se sopravviverà la discesa, una certa idea di discesa, sopravviverà anche il superG. Anche nella classifica finale di questa specialità ci sono otto nazioni nelle prime quindici atlete, in buona parte gli stessi nomi della discesa. Condivido il pensiero di Dominique Gisin, che ha detto che il superG è sempre più tattico, tracciato dagli allenatori per i propri atleti, invece che per seguire bene il terreno e integrare la componente tecnica e la velocità. Inutile girarci intorno: a volte sono gigantoni, altre quasi delle discese. Se posso permettermi una critica, alle finali di Méribel è mancata anche un po’ di lungimiranza: alle poche atlete qualificatesi solo in superG non è stato permesso di sciare in pista il giorno prima, quando invece agli uomini è stato permesso. A parte la Huetter, non vedo altre atlete in grado di insidiare la supremazia delle top in prospettiva. Una nota per le azzurre: mi è piaciuta Elena Curtoni nel finale di stagione, anche se mi aspettavo di più a Meribel, e continuo a pensare che Federica Brignone sia molto dotata in superG, ma deve decidere quale strada prendere.


DI MAURO PINI 1ST

2ND

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ANNA FENNINGER

EVA-MARIA BREM

MIKAELA SHIFFRIN

GIGANTE La disciplina è decisamente in salute e questo è di buon auspicio, le ragazze stanno dimostrando un buon livello. Si è tracciato in maniera di poterle mettere in condizione di esprimersi a un buon livello tecnico, le piste sono molto interessanti, a parte forse quella dei Mondiali, ma si sa che la pista di Beaver Creek ha i suoi limiti, soprattutto se tracciata larga. Le prime quindici atlete rappresentano nove nazioni e tutte le più importanti. Vuol dire che è una disciplina combattuta, anche se è vero che la Fenninger dopo i Mondiali ha cambiato marcia. Però dove vogliamo mettere Shiffrin, Brem, Brignone, Rebensburg, Maze, per fare solo alcuni nomi? Ecco perché il gigante continua a essere al centro dello sci agonistico e conferma che le discipline tecniche sono più a misura del livello femminile attuale.

Eva-Maria Brem

SLALOM È la disciplina più combattuta e ha permesso a qualche giovane di farsi valere, Shiffrin su tutte. Anche se dopo tre coppette di slalom, due ori mondiali e uno olimpico risulta difficile definirla giovane… Però i quasi 700 punti fatti in una disciplina così difficile come quella dei rapid gates, dove tecnica e testa contano tantissimo, dimostrano che è fortissima. Sta girando a mille e quest’anno ha sciato in maniera eccezionale. E in più ha la Hansdotter che la tallona da vicino. Loro due sono un livello sopra le altre, sebbene nel finale di stagione Strachova e Zuzulova abbiano dato del filo da torcere alle top. Il fatto che la specialità sia comunque combattuta è dimostrato dalla presenza di sei atlete di nazionalità diversa ai primi sei posti della classifica finale. Le prime quindici atlete rappresentano praticamente tutte le nazioni più forti, Germania esclusa. Quest’anno non ho visto nulla di eccezionale nelle tracciature, per ora può andare bene, c’è il giusto mix di velocità e scorrevolezza, con figure particolari più complicate ci sarebbero delle difficoltà in più, ma è anche vero che, variando ancora di più le tracciature, si potrebbe evidenziare ulteriormente il tasso tecnico.

1ST

2ND

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MIKAELA SHIFFRIN

FRIDA HANSDOTTER

TINA MAZE

Mikaela Shiffrin

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22 MARZO FIS ALPINE @FISALPINE @MarcelHirscher se ne sarĂ pure scappato con la Coppa di slalom ma #Neureuther ha rubato tutte le caramelle! Che ultima gara!


SKI PEOPLE

RE MARCEL Hirscher è il primo sciatore ad avere vinto quattro Coppe del Mondo consecutive e l’austriaco più vincente di sempre insieme ad Hermann Maier. Abbiamo messo a confronto le sue performance con quelle degli altri grandi del passato in grado di vincere la overall con le sole discipline tecniche Alberto Tomba venne ‘stoppato’ dai due più grandi polivalenti della storia di questo sport, Pirmin Zurbriggen, svizzero, e Marc Girardelli, austrolussemburghese, i quali si ‘tolsero’ anche le sfere di cristallo a vicenda; Ingemar Stenmark fu fermato dai… regolamenti, Hermann Maier dal destino, sotto forma di incidente stradale. Morale: nessuno dei fuoriclasse assoluti dello sci alpino ha mai conquistato quattro Coppe del Mondo consecutive, fino all’arrivo dell’austriaco Marcel Hirscher da Annaberg-Lungötz, Land del Salisburghese, lo stesso di Anna Fenninger… CONFRONTI I confronti tra epoche lontane sono sempre improponibili, con sci diversi, avversari più o meno numerosi, regolamenti cambiati. E infatti non vogliamo farli. Ma, essendo Marcel solo il quarto specialista della storia ad aver conquistato il trofeo più ambito dello sci con due sole discipline (e qualche lieve contributo del superG), dopo Ingemar Stenmark, Alberto Tomba (solo prove tecniche), Luc Alphand (solo prove veloci), prendiamo atto del fatto che alcuni dati possano aiutare a capire l’esatta misura del fenomeno Hirscher. Perché di fenomeno si deve parlare. Solo Annemarie MoserPröll (altra salisburghese…), con cinque successi di fila tra il 1971 e il 1975, ha saputo fare meglio nella graduatoria generale e con la conquista del trofeo 2014-2015 Marcel ha agganciato Hermann

DI GIANMARIO BONZI FOTO ZOOM

Maier diventando, con lui, l’austriaco più vincente di sempre in Coppa del Mondo. Davanti a sé, ora, ha solo Marc Girardelli, plurivincitore con 5 coppe. L’impresa di raggiungerlo e superarlo, se avrà voglia di impegnarsi almeno per un altro lustro, è assolutamente alla portata. Pinturault permettendo. NUMERI Il fenomeno Hirscher si spiega con la continuità di rendimento, spaventosa e ad alti livelli dalla stagione 2011-2012, quella che ha coinciso con il primo trofeo assoluto. E da lì parte la nostra analisi statistica. Dall’inverno 2011, infatti, l’austriaco ha disputato 40 slalom, ricavandone 11 vittorie e 26 podi; e 33 giganti, con 12 vittorie e 27 podi. Sommando il tutto, significa che nelle ultime 73 prove tecniche disputate, ha ottenuto 53 podi e 23 successi. Numeri impressionanti. Non solo: in gigante l’ultima uscita in Coppa risale al 6 febbraio 2011, a Hinterstoder, in Austria, e negli ultimi 19 giganti a cavallo di tre stagioni Marcel non è mai andato oltre la quarta posizione, arrivando sempre al traguardo. Come Ingemar e Alberto, Hirscher ha saputo conquistare la Coppa praticamente solo con l’ausilio di slalom e gigante. All’età attuale di Marcel, Stenmark, che rimane irraggiungibile come numero di vittorie, poteva vantare numeri ancora migliori: a 26 anni, infatti, lo svedese aveva messo insieme 119 podi, con 62 vittorie, 2 ori e 1 bronzo olimpico, 3 ori e un argento mondiale. Per Tomba, a fine 1992, ecco 50

podi e 28 vittorie, con 3 ori e 1 argento olimpico, 1 bronzo mondiale. Hirscher risponde, a 26 anni compiuti, con 72 podi (1 in superG…) e 31 vittorie, 2 ori e 2 argenti iridati, 1 argento olimpico. Ecco, a voler trovare un neo, non da poco per altro, rispetto agli altri due campionissimi delle discipline tecniche citati, Marcel deve colmare il clamoroso vuoto a cinque cerchi, visto che ancora, dopo due tentativi (Vancouver 2010 e Sochi 2014) non è riuscito a conquistare un oro olimpico. E solo una medaglia, l’argento in slalom a Sochi dietro Mario Matt. COME TOMBA Considerazione finale: l’ultimo atleta capace di dominare in slalom e gigante come Hirscher è stato proprio il nostro Alberto Tomba, più ancora di Benjamin Raich. Nella stagione 2011-2012 Hirscher ha conquistato 9 vittorie stagionali nelle discipline in questione, impresa riuscita in passato solamente ad altri tre atleti in un unico inverno: Ingemar Stenmark quattro volte, Alberto Tomba tre e Marc Girardelli una. Tomba nelle stagioni 1987-88 e 199192 si portò a casa nove vittorie (più due ori olimpici nella prima occasione e uno nella seconda) e nel 1994-95, annata che coincise con l’unica vittoria nella classifica generale, undici successi parziali… Ah, per la questione olimpica, Marcel non si preoccupi: nel caso non riuscisse a colmare il vuoto, andrebbe a fare compagnia a un certo Marc Girardelli. L’unico atleta ad aver vinto più Coppe del Mondo di lui. Per ora...

TRE VENTISEIENNI A CONFRONTO INGEMAR STENMARK

ALBERTO TOMBA 119 podi

62 vittorie

MARCEL HIRSCHER

50 podi 28 vittorie

72 podi 31 vittorie

OLIMPIADI

OLIMPIADI

OLIMPIADI

MONDIALI

MONDIALI

MONDIALI


SKI PEOPLE

GIULIANO RAZZOLI

UN FINALE DI STAGIONE

A RAZZO INSTAGRAM GIULIANO RAZZOLI 26 MARZO Che emozione tornare a casa e ritrovare queste scritte! Grazie a voi #razzofanclub #ilbarba

DUE SECONDI POSTI CONSECUTIVI A KRANJSKA GORA E MÉRIBEL E IL PASSAGGIO DALLA TRENTESIMA POSIZIONE ALL'OTTAVA NELLA START LIST DI SLALOM: ORA INIZIA LA SECONDA VITA AGONISTICA DEL REGGIANO DI GABRIELE PEZZAGLIA

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FOTO: ZOOM


tornato. Ci mancava. Ma lo sci e lo sport sono così, come la vita. A volte sei davanti, a volte indietro. Però se sei davanti in un certo modo, se vinci tutto e sei il numero uno, ti pesa di più. Un biennio senza luce aveva fatto dubitare. Ma in tanti aspettavano un colpo. Perché Giuliano Razzoli non è uno sciatore qualsiasi. Primo, ha vinto le Olimpiadi. Secondo, viene da una terra non alpina e ha quel savoir faire emiliano che ricorda tanto Tomba. Giuliano piace. E sarà perché il vento che soffia sull'Appennino sa di montagna ma anche di salmastro. A Kranjska Gora è tornato sul podio. Sulle nevi slovene secondo dietro solo al mingherlino norvegese Henrik Kristoffersen, ma oltre al podio sul Podkoren è stato secondo, questa volta dopo il 'robot' austriaco Marcel Hirscher, anche sulla Roc de Fer, nelle finali di Meribel. Una stagione esaltante: un sesto e due quarti posti, ma mancava la zampata giusta, quella che definiva e consacrava il suo ritorno al vertice. Un'estate tribolata per una fastidiosa infiammazione al quadricipite ce lo ha consegnato all'esordio non in forma, imballato, arrugginito. Però allenamento e sacrifici lo hanno riportato fra i primi della classe. Ha iniziato la stagione rischiando di uscire dai primi trenta dell'ordine di partenza dello slalom e alla fine ha chiuso il 2015 ottavo al mondo. «Una grande annata perché sono stato regolare - ha detto ‘Razzo’ -. Sono cresciuto, dopo un biennio difficile per i più svariati motivi ma in particolare per questioni fisiche. Non ho mollato, anche se ci sono stati giorni difficili. Durante l'inverno ho ritrovato la giusta stabilità e sicurezza, la tecnica quella sapevo di non averla persa. I due podi sono risultati che mi hanno proiettato di nuovo a fianco dei più forti slalomisti al mondo». Il Razzoli di fine stagione è molto sereno, speriamo che sia di buon auspicio per il 2015/16. A Kranjska Gora e Méribel il suo talento è tornato a risplendere. Adesso altri obiettivi da conquistare, ma con la consapevolezza di essere là

davanti.

Miracolo centralita

È

Prima della stagione, in molti mi avevano chiesto come vedessi Razzoli. In tutta onestà ammisi che solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo dal precipizio dove si erano sporti i suoi sci! Aveva sciato poco per un piccolo malanno al ginocchio ed era sul confine, nel senso che bastava una gara sbagliata per naufragare oltre i 30, precipitando nelle retrovie delle start list che, per uno slalomista in declino, corrispondono a un de profundis sportivo. Soprattutto aveva perso velocità di percorrenza in curva. In passato, anche nei momenti di crisi, Giuliano era quasi sempre in grado di imbastire brevi sezioni fulminanti, magari peccando in continuità e sbagliando alla prima incertezza ma, come si dice, sul pezzo. Insomma, il famoso bicchiere era quasi vuoto! Invece il campione emiliano è riuscito a scavare dentro di sé e a trovare stimoli nuovi, mettendoci l’anima. Dai tempi del suo oro olimpico, intanto, lo slalom è cambiato, passando dai quasi 12 metri di distanza tra uno snodo e l’altro ai 9/ 10 attuali, gap deleterio per lui che ha sempre avuto bisogno di spazio per scaricare sulla neve la sua potenza. Ed ecco il miracolo: riuscire ad accorciare i tempi di curva e migliorare la centralità, metamorfosi dimostrata sul ripido, cronometro alla mano, facendo di necessità virtù, vista l’impossibilità di segnare la differenza sui piani, come quando i tracciati erano in sintonia con il suo DNA. Finire con due podi è fantastico: immaginate se non si fosse piantato nell’assurda gimcana della prima manche iridata, intento a dare lezioni al…. campione del mondo!

TIFO DA STADIO Inesauribili, sempre presenti, con la giusta allegria. Sono quelli del Razzo Fan Club. Non hanno mai mollato, sono sempre stati presenti in ogni angolo di Alpi per sostenerlo. Anche nei momenti difficili. Uno, due, tre pullman. La notte la partenza dall'Appennino reggiano per raggiungere le località di gara. Bandiere, striscioni, cori. E poi lambrusco e tortellini. Calore e colore, entusiasmo da vendere.

Il 2014/15 di Giuliano 13 ° SL

M .D IC A M PI G LI O

LE VI 12 °

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SL

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APRILE 2015

EL IB ÉR M

SL

SL

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EN D BO EL D A

Mai uno slalom portato a termine per Razzoli alla rassegna iridata. In quattro partecipazioni, da Val d’Isère a Vail, tre uscite nella prima manche e una nella seconda. Eppure non si può dire che non sia uomo da grandi eventi. Vancouver dice qualcosa?

SL

Maledizione mondiale

SL

Curiosita

di Paolo De Chiesa

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BILANCI AZZURRI

Avanti in Coppa indietro tutta ai Mondiali Una stagione a due facce per uomini e donne delle nazionali: segnali di crescita nel massimo circuito e problemi di mentalità a Vail, che era l’obiettivo più importante per tutti. Bisogna essere più ‘cattivi’ di Gianmario Bonzi E GABRIELE PEZZAGLIA

«La stagione in Coppa del Mondo è positiva, siamo saliti, fra uomini e donne, sedici volte sul podio, a differenza dell’inverno passato dove i piazzamenti nei ‘top tre’ erano stati nove; a livello maschile siamo passati da sei a dodici podi». A parlare è il direttore sportivo Massimo Rinaldi. A primavera inoltrata è tempo di tirare le somme di una stagione che non può e non deve soddisfare chi tiene le fila dello sci azzurro. Un inverno che ha visto i nostri ragazzi e le nostre ragazze protagonisti nella massima serie in alcune occasioni, ma che ha avuto nei Mondiali di Vail/Beaver Creek, chiusi a quota zero, il suo punto critico. «Anche la compagine per

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FOTO: ZOOM

le finali di Coppa del Mondo è aumentata continua Rinaldi - da ventuno siamo arrivati a venticinque elementi. Insomma, abbiamo lavorato bene, anche se in prospettiva c’è ancora molto da fare. Altro dato interessante è che siamo passati dalla terza alla seconda posizione per nazioni nella classifica generale, dietro all’Austria che è sempre prima». E i Mondiali? «Ci siamo preparati bene, rispettando la programmazione stabilita e condivisa con i tecnici responsabili dei team. Ci è mancata la giusta mentalità, l’atteggiamento, la ‘cattiveria’ necessaria. Su questi aspetti dobbiamo lavorare, ci sono dettagli importanti da rivedere. Cambiare

la testa vuol dire anche non cercare l’alibi della neve a tutti i costi. E poi è giusto caricarsi di responsabilità, ma spesso si passa alla smania di strafare e alla scarsa lucidità tattica». Un’Italia bella insomma, ma a metà. Ricerca, innovazione, metodologia e organizzazione dell’allenamento sulla neve e anche ‘a secco’, ‘team building’, gli aspetti che probabilmente sono mancati. Elementi importanti che i vertici di via Piranesi un anno fa hanno messo al centro del programma e poi lasciato nel cassetto. A proposito, che fine ha fatto Roberto Manzoni che doveva coordinare la preparazione atletica delle squadre di Coppa del Mondo?


Nella foto: Dominik Paris 'accarezza' la neve della Streif, dove ha conquistato la vittoria in superG


BILANCI AZZURRI

uomini discipline tecniche Raimund Plancker

«CI SONO MANCATI DE ALIPRANDINI E ZINGERLE» SLALOM

GIGANTE

8

5,5

Raimund Plancker, coadiuvato da Stefano Costazza, Simone Del Dio, Vittorio Micotti e Alessandro Roberto, chiusa la parentesi come DT femminile, è tornato sul campo, probabilmente il ruolo a lui più congeniale e i risultati si sono visti, soprattutto tra i rapid gates. «In slalom siamo passati da due podi a cinque piazzamenti nei ‘primi tre’ - dice il gardenese -. Stefano Gross ha vinto la prima gara di Coppa del Mondo e conquistato due secondi posti. Ha inforcato al Mondiale, peccato, poi ha avuto problemi fisici che lo hanno limitato. È partito nel primo gruppo e finito in quello ristretto dei ‘top sette’. Giuliano Razzoli è tornato nel primo gruppo dopo essere partito appena ‘nei trenta’ e ha fatto due podi di valore e due quarti posti. È uscito ai Mondiali e non può consolare il fatto che stava andando forte. Gross e Razzoli comunque hanno dato l’impressione di essere in grado di potere competere con i più forti interpreti della specialità. Patrick Thaler è partito bene, poi nel corso dell’annata agonistica è mancata la sicurezza della passata stagione ed è finito fuori dal primo gruppo. Un passo indietro, anche se ha gambe e testa per ritornare davanti. Riccardo Tonetti e Cristian Deville hanno iniziato bene la stagione ma poi si sono persi, nonostante il gran lavoro, svolto con tenacia. Tonetti ha avuto il merito di vincere la Coppa Europa e quindi l’anno prossimo con tutta calma potrà preparare gli slalom e anche i giganti grazie al ‘posto fisso’. Sono deluso invece 34

APRILE 2015

da Giordano Ronci, non tanto per i risultati, ma perché non ha sfruttato il fatto di potere lavorare al fianco di grandi campioni ed è sembrato non ancora pronto per fare il salto. Manfred Moelgg ha fatto la migliore gara ai Mondiali, undicesimo. Però per lui è stato un anno di transizione per l’infortunio estivo che lo ha fatto tornare in gara solo a gennaio e con un recupero lampo e quindi con una preparazione per forza approssimativa. In gigante abbiamo pagato le assenze di Luca De Aliprandini e poi anche di

Alex Zingerle (con Moelgg a mezzo servizio). Non abbiamo fatto nessun podio, nonostante Roberto Nani abbia archiviato un’altra stagione a ridosso dei primi della classe, mostrando maturità tecnica e tattica. Al Mondiale, dopo un secondo posto parziale, l’amarezza di non avere centrato la medaglia. Però la sua costanza davanti è la dimostrazione che mancano solo alcuni dettagli per farlo emergere del tutto. Florian Eisath ha chiuso la sua più bella stagione di sempre ed è riuscito a qualificarsi per i Mondiali: è una nota positiva

Nelle foto: In alto, Razzoli a Kranjska Gora, sotto Gross sul gradino più alto del podio di Adelboden ©FISI/ Pentaphoto e Heel in azione a Kvitfjell ©FISI/Pentaphoto. In alto a destra, Paris esulta a Kitz


uomini discipline veloci Gianluca Rulfi

«SI POTEVA FARE DI PIÙ»

davvero perché è entrato nel primo gruppo. E poteva starci anche Davide Simoncelli, che finisce appena fuori. Ha deciso di smettere anche se è ancora capace di lottare comodamente con i big, nonostante abbia avuto un altro inverno problematico per la salute. Mi aspettavo di più da Giovanni Borsotti, anche se un paio di volte ha graffiato, ma è ancora poco continuo. Negativa la stagione di Massimiliano Blardone. Inoltre, anche se fuori squadra, da citare Andrea Ballerin, che ha ottenuto una qualifica».

DISCESA

SUPERG

7,5

7

Gianluca Rulfi, che ha allenato la velocità con Alberto Ghidoni, Christian Corradino, Alberto Senigagliesi, Angelo Weiss, Patrick Staudacher e Tommaso Frilli, arriva al termine di una stagione tra alti e bassi. Il dream team, lo squadrone della velocità che aveva spaventato il mondo c’è ancora, ma solo in parte. Probabilmente si sente la fine di un ciclo, con Inner sempre più acciaccato e il solo Paris a crescere e a mantenere alto l’onore. «Dominik Paris ha collezionato, fra superG e discesa, sei

podi, salendoci per la prima volta in superG, dove ha addirittura vinto. Fino ai Mondiali è stato superlativo, sopra le aspettative per continuità e alla fine ha chiuso secondo nella classifica di superG. Da Beaver Creek in poi ha avuto una flessione perché ragiona ancora troppo poco ed è troppo istintivo. Alla lunga questo ti fa perdere la regolarità e tecnicamente non sa sciare al meglio in tutte le condizioni. Domme ha un margine ancora enorme e il suo talento è fuori discussione. Christof Innerhofer è stato martoriato dagli infortuni. Prima la schiena e poi il quadricipite. Werner Heel ha fatto un podio e lo ha conquistato su una pista idonea alle sue caratteristiche. Non solo perché la conosce bene, ma anche perché la Olympiabakken non ti fa mai perdere la velocità, cosa che lui predilige. Però è stato sotto le aspettative, anche perché in estate ha deciso di lavorare meno, a mio giudizio sbagliando. Chi invecchia deve lavorare di più, non il contrario. Peter Fill è entrato tre volte nei ‘top ten’, ma la sua stagione è stata compromessa da una caduta che lo ha escluso dalle gare per un mese, compresi i Mondiali. Sfortunato come Inner insomma. Silvano Varettoni ha dato un segnale sensazionale con un quarto posto, il

FLASH Nel 2013/14 per Paris un tredicesimo, un venticinquesimo posto e due uscite nei superG di Coppa del Mondo. Nel 2014/15 un primo, un secondo, un terzo, un quarto, un quinto, un quattordicesimo e un diciassettesimo, che hanno consegnato a Domme il secondo posto nella Coppa di specialità. Da discesista a supergigantista, una metamorfosi veloce e improvvisa, che ha reso ancora più esaltante la stagione dei velocisti azzurri, allietata anche da altri tre podi in discesa di Paris e da quello di Heel a Kvitfjell. A secco invece Christof Innerhofer che ha dovuto fare i conti con diversi acciacchi e saltare l'ultima parte della stagione.


BILANCI AZZURRI

AZZURRI: TRE STAGIONI A CONFRONTO

UOMINI

1

2013/2014

+

5

2012/2013

49 PIAZZAMENTI TRA I PRIMI DIECI

47 PIAZZAMENTI TRA I PRIMI DIECI

+

2

2014/2015

0

54 PIAZZAMENTI TRA I PRIMI DIECI

+

7

10

L'ITALIA AI MONDIALI

DONNE

2X 0 MEDAGLIE

1X

1X

0

+ 2

1

2003

27 PIAZZAMENTI TRA LE PRIME DIECI

+ 3

38 PIAZZAMENTI TRA LE PRIME DIECI

1X

1X

1X

1X

1X

1X 1X

1X 0 MEDAGLIE

3X

suo migliore risultato in carriera e ha dimostrato che sa e può essere veloce in discesa, a differenza del superG dove ha limiti. Però in libera è stato sotto le aspettative, anche quando c’erano le condizioni giuste per lui, ossia neve non eccessivamente dura e curve ampie. Siegmar Klotz ha fatto passi in avanti in discesa e in superG ma, visti gli anni che ha collezionato ad alto livello e il fatto che non si è mai ‘rotto’, non può essere soddisfatto e la sua stagione non è sufficiente. Mattia Casse finalmente ha dato segnali di crescita, anche se mi aspettavo ancora di più. La strada imboccata è quella giusta e sono sicuro che si potrà togliere delle soddisfazioni. Matteo Marsaglia è praticamente solo supergigantista. Tre volte nei ‘top ten’, ottavo, settimo e sesto. Ma deve fare di più, anche perché è specialista di una disciplina. Il suo problema è che la testa lo fa frenare quando non trova il duro. Ai Mondiali per tutti prove fallimentari, non siamo mai stati in gara, davvero sotto le aspettative. Siamo partiti male con il superG. Quando la neve non è dura riusciamo sempre a complicarci le cose. Non spingiamo e soprattutto ci convinciamo che non siamo capaci e ci inventiamo cose inutili. È un problema prima di tutto di testa, un nostro limite. Siamo arrivati carichi di aspettative e fiduciosi, invece ci siamo rovinati con le nostre mani» APRILE 2015

2014/2015

1X

1X

1X

2001

36

2X

2013/2014

12 PIAZZAMENTI TRA LE PRIME DIECI

+ 1

UOMINI

1X 2X

PODI

DONNE

6 2012/2013

VITTORIE

2005

2007

2009

Donne discipline veloci Alberto Ghezze

«IL DOPPIO DEI PUNTI» DISCESA

SUPERG

7

6,5

2011

2013

I numeri parlano a favore della ‘Banda di Alby’: una vittoria, 2 podi totali, 8 atlete qualificate alle Finali di Méribel in superG (con la campionessa iridata junior, Federica Sosio, che però ha preferito le finali di Coppa Europa) e 4 in discesa. Elena Fanchini è tornata a vincere dopo 10 anni tra le grandi, Daniela Merighetti stava volando prima degli infortuni, Nadia Fanchini per la prima volta ha gareggiato all’ultima tappa di Coppa in tre discipline, Marsaglia è stata spesso a ridosso o nelle dieci in superG, Elena Curtoni si è ritrovata, almeno in parte. Però bisogna migliorare e puntare ai bersagli grossi per la stagione 2015-

2015

FLASH Una vittoria, un quarto e un quinto posto sono i tre top results stagionali di Elena Fanchini che a fine stagione è all'ottavo posto della start list di Coppa del Mondo di discesa, migliore azzurra, seguita da Daniela Merighetti al quattordicesimo posto e da Nadia Fanchini al ventiquattresimo.


2016, ovvero podi e vittorie. «In superG in questo momento ci sono tre atlete quasi inavvicinabili dice Ghezze - anche se poi da un anno all’altro le cose cambiano in fretta, e sono ovviamente Fenninger, Maze e Vonn. Diciamo che noi siamo i primi rincalzi, come squadra. Non è poco, chiaro che podi e vittorie contano di più. Le ragazze sono state brave tutto l’anno per l’atteggiamento. Il bilancio della stagione è evidente, se si guardano i numeri: abbiamo fatto il doppio dei punti dello scorso anno, grazie a un’intera squadra, non alla singola atleta come gli Stati Uniti con Vonn. Siamo in crescita, dobbiamo assolutamente riuscire ad avvicinare questi mostri sacri, che hanno esperienza tecnica, qualità, testa. Restiamo fiduciosi. Brignone in superG? Ci ho sempre creduto, anche

se la sua disciplina principale resta il gigante, ma in determinate condizioni le si addice molto. In superG non abbiamo problemi di rincalzi anche per il futuro, pensiamo a Pichler, Sosio e altri nomi; in discesa atlete giovani interessanti non mancano, Delago per esempio, discesista vera, scorrevole, ma come numero sono inferiori. L’obiettivo è continuare il progresso che abbiamo fatto quest’anno». A proposito, capitolo discesa: «Merighetti rimane nel primo gruppo nonostante l’infortunio e questa è già una notizia positiva. Elena Fanchini ha fatto la sua stagione migliore e per me la gara più bella a Meribel, non a Cortina, dove pure ha vinto. Sta cominciando a essere più regolare. Dada era partita molto bene, Schnarf è tornata nelle prime 30 dopo due anni di travaglio

per l’operazione al ginocchio destro. Certo, c’è stato il calo di Stuffer, vistoso soprattutto in superG. E poi abbiamo fatto moltissima fatica con Elena Curtoni e Francesca Marsaglia, che pure, con la discesa, ‘preparano’ di fatto il superG, ma che qualcosa di più dovrebbero fare nella disciplina, per esempio entrare tra le 30. Con loro dobbiamo lavorare sugli assetti, perché il superG è una disciplina più vicina al gigante che alla libera. Fatemi spendere una parola per Nadia Fanchini che, Mondiali di Schladming a parte, è tornata nelle prime 25 della disciplina: un passo avanti. Ha qualità straordinarie, può fare qualsiasi cosa, ma le sue ginocchia la fanno tribolare tanto. Soffre continuamente: non si nota, perché non si lamenta mai, ma soffre».

Nelle foto: a sinistra, la 'capitana' azzurra Dada Merighetti ©FISI/ Pentaphoto. Qui sopra, il team azzurro festeggia al gran completo la vittoria di Elena Fanchini a Cortina ©FISI/ Pentaphoto


BILANCI AZZURRI

Donne discipline TECniche

Ritorna Carca Rulfi lascia i discesisti Massimo Carca torna in Italia. Dopo l’esperienza canadese il coach piemontese che ha allenato già gli azzurri per un decennio rientra alla base con importanti responsabilità. Sarà il cosiddetto Head Coach, il coordinatore degli staff per la Coppa del Mondo maschile. Una nuova figura introdotta dal presidente FISI Flavio Roda, una sorta di direttore tecnico esclusivo per il settore maschile. Che fine farà Massimo Rinaldi? Il valtellinese rimarrà nel ruolo di direttore sportivo, ma è evidente che, non essendoci un ‘Carca’ nelle donne, Rinaldi avrà un occhio di riguardo maggiore per il settore femminile. Inoltre Rinaldi avrà la totale responsabilità delle squadre di Coppa Europa e giovanili, maschili e femminili. Fra gli allenatori responsabili non ci sarà più Gianluca Rulfi con i velocisti. Qualche malumore nello ‘spogliatoio’ e, probabilmente, la fine di un ciclo, dopo nove anni, non dovrebbero fare decidere alla FISI di privarsi di un allenatore vincente e soprattutto preparato. La decisione nelle prossime settimane.

Livio Magoni

«BASSINO DEVE ANCORA LAVORARE TANTO» GIGANTE

SLALOM

7,5

4,5

In gigante una squadra da invidiare, in slalom un team da… rianimare. Due anni sotto la gestione Magoni per Nadia Fanchini e compagne: una stagione per abbassare i pettorali e ritrovare fiducia, una per salire sul podio (due volte). La speranza è, però, che la prossima sia quella giusta per puntare al bottino grosso, cioè alla vittoria. A Meribel, per le finali, sono approdate tre slalomiste e cinque gigantiste. Se sommiamo i punti ottenuti dalle atlete italiane di queste due specialità in ogni singola stagione, passiamo dai 960 del 2013-2014 (quarta nazione), ai 1.179 del 2014-2015 (terza nazione). In gigante, in particolare, le azzurre hanno totalizzato 891 punti, seconda nazione, con 2 podi e 21 risultati tra la quarta e la quindicesima posizione. In più la squadra potrà vantare, per il 2015-2016, 10 pettorali nella disciplina, davanti ad Austria e Francia. Quindi, bene. Però la vittoria cambia ogni scenario e non arriva, in gigante, da oltre sette anni, con l’Italia femminile: Denise Karbon a Ofterschwang, gennaio 2008. «Il bilancio è positivo - ammette Livio Magoni -. In slalom Chiara è nel primo gruppo, abbiamo altre due atlete nelle 26, con Brignone che poteva essere tranquillamente nelle 30 senza qualche inforcata di troppo. Agnelli a ottobre stava sciando benissimo, prometteva bene in due specialità, poi ha avuto mille contrattempi che l’hanno frenata. Per Costazza avevo previsto un programma su tre anni per tornare al top. Il primo anno ha fatto fatica e mostrato qualcosa di buono; nell’ultima stagione ha alternato manche buonissime a molte 38

APRILE 2015

pessime. Per la prossima, spero arrivi ad automatizzare i movimenti, in modo da fare l’ultimo step». E il gigante? «In gigante la squadra è andata bene - conclude Livio - anche se è mancata la vittoria. Il livello però è altissimo in questa disciplina, sono in tante molto vicine, per primeggiare occorre la perfezione. In più c’è una Fenninger mostruosa, capace di distanziare tutta la concorrenza anche in dieci porte. Nadia Fanchini ha fatto una grande annata, ma dovrà gestirsi meglio. Brignone deve maturare ancora, sotto ogni punto di vista: testa, fisico, gestione tecnica. Irene Curtoni non è partita bene, ha finito in crescendo, ma poteva ottenere di più nelle ultime gare. Discorso simile per Manuela Moelgg, entrambe dovrebbero cambiare un po’ la loro sciata, con quella

attuale sono sempre lì, ma non riescono a fare il salto di qualità. Devono rimettersi un po’ in gioco e lavorare tanto d’estate. Bassino ha mostrato tutto il suo potenziale ma, contrariamente a quello che pensano tutti, per me deve comunque lavorare ancora tantissimo. Io vorrei allenarla come avevo fatto con Tina Maze, sotto ogni punto di vista. A quel punto potrebbe anche ‘massacrare’ la concorrenza. Per Elena Curtoni e Francesca Marsaglia vale lo stesso discorso: se si dedicassero più al gigante otterrebbero risultati sorprendenti anche per loro stesse. Francesca deve imparare ad adattarsi di più ad alcune situazioni, a volte fa fatica però a tratti scia molto bene, potenzialmente è una buonissima gigantista. Anche Elena».

Nelle foto: Nadia Fanchini in azione nel gigante di Aare, dove è andata a podio. Sotto, Federica Brignone festeggia dopo il terzo posto di Aspen con Eva-Maria Brem ©FISI/Pentaphoto


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GIOVANI

MONDIALI

SORRISI AZZURRI DA HAFJELL ORI PESANTISSIMI PER BATTILANI E SOSIO E BRONZO DI VALORE DI NICOL DELAGO: L’ITALIA TORNA DAL MONDIALINO DI HAFJELL CON MOLTE CERTEZZE NELLE DISCIPLINE VELOCI E BUONE NOTE ANCHE NELLE GARE TECNICHE. TRA GLI STRANIERI IN EVIDENZA IL TALENTINO SVIZZERO MEILLARD TESTO: DI GABRIELE PEZZAGLIA E GIANMARIO BONZI

n ‘Mondialino’ di ottimo livello con valori tecnici di rilievo e risultati senza eccessive sorprese quello disputato sulle nevi norvegesi di Hafjell a inizio marzo. E poi, per i nostri colori, sicuramente un successo visti gli ori di Henri Battilani e Federica Sosio e il bronzo di Nicol Delago. A dire la verità, è mancata un po’ l’atmosfera del grande evento, dai cerimoniali non eccessivamente curati nel dettaglio alla presenza dei tifosi alle gare, ma la rassegna iridata giovanile ha dato comunque parecchi spunti. Certo, se si guarda il campo maschile, nelle discipline tecniche si lottava per la medaglia d’argento. Infatti ha preso il via l’olimpionico ‘di casa’ Henrik Kristoffersen, che ha dominato il gigante di apertura e lo slalom, ammazzando la concorrenza e dimostrandosi assolutamente di un'altra categoria.

U

ITALIA GIGANTE GUIDATA DA SORIO Restando nel settore maschile, l’Italia si è messa in mostra e ha dato segni continui di crescita. E non è solo la medaglia d’oro di Henri Battilani il punto di forza della spedizione scandinava dei ‘Nicco boys’, ma anche 40 40

APRILE 2015

foto Hafjell 2015

prove di squadra convincenti che hanno dimostrato l'esistenza di un gruppo solido e in continua crescita. Il gigante ha aperto la manifestazione mondiale. Pista salata, ma condizioni tutto sommato buone. Henrik Kristoffersen ha fatto gara a se come già detto, staccando di quasi un secondo lo svizzero Loic Meillard, uno dei grandi protagonisti di questa settimana scandinava. Sul podio si è infilato un altro norvegese, Marcus Monsen. Però per i nostri colori possiamo parlare di beffa per il quarto posto a soli tre centesimi dal bronzo del portacolori dell’Esercito Daniele Sorio. Il bresciano ha fatto una grande gara, dimostrando di essere fra i più competitivi della disciplina a livello giovanile, ma nel finale della seconda manche è apparso un po’ stanco e ha pagato in termini di resistenza. In gigante prova esaltante della squadra azzurra, la dimostrazione che la scuola italiana sta lavorando nella giusta direzione. Simon Maurberger ha chiuso sesto, un sorprendente Tommaso Sala, che da un paio di anni ha nel gigante la seconda disciplina, ottavo. E poi decimo Emanuele Buzzi e undicesimo Hannes Zingerle. Da segnalare che nella seconda frazione Sala, Buzzi e Zingerle hanno fatto registrare i migliori tre tempi. Tanta roba.

KRISTOFFERSEN È UNA MACCHINA Niente sale per lo slalom e neve decisamente dura, come anche per tutte le altre gare a seguire. Kristoffersen ha dato la solita lezione, staccando questa volta l’austriaco Marco Schwarz e l’americano AJ Jinnis. Il migliore italiano è stato ancora Simon Maurberger, decimo, che nella seconda sessione ha recuperato una dozzina di posizioni. Tommaso Sala era fra i più accreditati a fare bene ma nella prima manche si è praticamente fermato e la sua gara per le piazze che contano è finita anzitempo. Anche Davide Da Villa era partito forte, ma dopo una ventina di porte è deragliato. «Sicuramente devo essere soddisfatto del gigante - ha detto il capo spedizione azzurro Ivan Nicco -. È stata un’ottima prestazione di gruppo, è mancato solo il podio. Forse quello un po’ più sotto le aspettative è stato Maurberger, ma ha sempre chiuso con un sesto posto autorevole. Sala è andato meglio in gigante, Buzzi bene, addirittura più performante in gigante che in velocità. Mi viene da pensare che dove siamo più competitivi, abbiamo sofferto maggiormente la pressione. Probabilmente è un problema di avvicinamento al grande appuntamento, una questione di approccio». Lucida e


14 MARZO NICOL DELAGO BIG THAAAAAAAANKS to everyone who made this possible and this day so special. Congrats to Mina Fürst Holtmann and Maria Tviberg for the double win #JuniorWorldSkiChampionships #Hafjell2015 #downhill #bronze #weareskiing #atomic


GIOVANI

MONDIALI

veritiera l’analisi del tecnico valdostano: è stato così anche ai Mondiali di Beaver Creek. Gli azzurri sono andati forte, in gigante in particolare, guidati da un Sorio che quest’inverno ha fatto un ulteriore passo avanti, ma Sala è andato meglio in gigante, Maurberger non si è espresso al massimo e Buzzi ha steccato la velocità e si è ben comportato fra le ‘porte larghe’. DOPPIETTA SLOVENA IN SUPERG, COMBINATA A MEILLARD SuperG griffato Slovenia. È andata in 42 42

APRILE 2015

scena una doppietta emozionante con la vittoria di Miha Hrobat e il secondo posto di Stefan Hadalin. E al terzo posto chi c’è? Toh, lo svizzero Meillard. Argento in gigante, quarto in slalom, è bronzo in superG. Ma non si ferma qua l’elvetico, perché si è aggiudicato anche il titolo della combinata alpina mettendosi al collo la medaglia d’oro. Oro, argento, bronzo e... legno: che Mondiale! È senza dubbio il giovane svizzero, Kristoffersen a parte, l’uomo del Mondiale. Intanto Henri Battilani ha fatto le prove d’oro proprio nel superG. Sesto posto, però è un sesto di valore

e non solo per il distacco minimo dal podio, ma anche per il tipo di tracciatura apparentemente sfavorevole al valdostano di Gressan. «Un superG tecnico, un tracciato angolato e abbastanza lento. Quasi un gigantone, con maglie strette dove un velocista puro poteva fare fatica a esprimersi. E il sesto posto di Battilani è stato per questo un risultato soddisfacente» ha fatto sapere Nicco. Ci aspettavamo assolutamente di più da Emanuele Buzzi che è finito attardato al ventiduesimo posto, mentre Federico Paini, che viaggiava intorno alla quindicesima

Nelle foto: In alto, un giovane tifoso norvegese e la commozione di Battilani sul podio della discesa. Qui a sinistra, Daniele Sorio in azione nel gigante. In apertura, il sorriso di Nicol Delago


HAFJELL Gigante maschile, 8 marzo 1. KRISTOFFERSEN HENRIK ................................2:23.37 2. MEILLARD LOIC .................................................2:24.33 3. MONSEN MARCUS............................................. 2:24.53 4. SORIO DANIELE ................................................ 2:24.56 5. GATEAU ELIE........................................................2:24.75 6. MAURBERGER SIMON .......................................2:24.98 8. SALA TOMMASO ................................................. 2:25.15 10. BUZZI EMANUELE ............................................2:25.26 ZINGERLE HANNES................................................2:25.47

Slalom maschile, 9 marzo 1. KRISTOFFERSEN HENRIK .................................1:37.55 2. SCHWARZ MARCO ..............................................1:39.10 3. GINNIS AJ .............................................................1:39.30 4. NOEL CLEMENT.................................................. 1.39.34 4. MEILLARD LOIC .................................................... .39.34 6. BONVIN ANTHONY ............................................ 1:39.52 10. MAURBERGER SIMON .................................... 1:40.01, 35. SALA TOMMASO ...............................................1:45.69, DNF 1 ZINGERLE HANNES e DA VILLA DAVIDE

SuperG maschile, 11 marzo 1. HROBAT MIHA........................................................ 1:15.87 2. HADALIN STEFAN ...............................................1:16.23 3. MEILLARD LOIC .................................................. 1:16.40 4. SCHULLER VICTOR .............................................1:16.44 5. SVENSK MIKAEL ................................................ 1:16.47 6. BATTILANI HENRI ................................................1:16.55 22. BUZZI EMANUELE ............................................. 1:17.51 39. ZINGERLE HANNES .......................................... 1:18.37 DNF PAINI FEDERICO

Combinata Alpina maschile, 11 marzo 1. MEILLARD LOIC ................................................... 1:58.25 2. HADALIN STEFAN ................................................ 1:59.13 3. HROBAT MIHA ...................................................... 1:59.23 4. MONSEN MARCUS ............................................. 1:59.33 5. SCHWARZ MARCO ..............................................1:59.72 6. BONVIN ANTHONY ............................................2:0023 7. BUZZI EMANUELE ............................................ 2:00.30 DNF 1 BATTILANI HENRI e ZINGERLE HANNES DNF 2 PAINI FEDERICO

Discesa maschile, 13 marzo 1. BATTILANI HENRI.................................................1:29.62 2. MONSEN MARCUS.............................................. 1:29.95 3. HINTERMANN NIELS ......................................... 1:29.96 4. ROEA HENRIK ...................................................... 1:30.27 5. DUJAKOVIC SLAVEN......................................... 1:30.66 6. MARKEGAARD TOMAS ..................................... 1:30.72 15. PAINI FEDERICO.................................................1:31.34 21. BUZZI EMANUELE .............................................1:31.48 DNF ZINGERLE HANNES

piazza, è uscito. Ha preso parte al superG anche Hannes Zingerle, anche se aveva chance limitate per il poco allenamento fatto in inverno in questa disciplina. Squadra viva, combattiva, ma non si poteva chiudere con zero titoli, anche perché in combinata alpina Buzzi è terminato settimo, scivolando dal quinto posto dello slalom e gettando al vento una ghiotta occasione. BATTI-GOAL E allora ci ha pensato il talento di Battilani a fare in modo che il bilancio della spedizione azzurra fosse altamente

positivo. Ha proprio ragione Nicco. Un ‘Batti’ sereno e con poco da perdere, vista la stagione raffazzonata a causa di diversi infortuni, ha affrontato la discesa mondiale libero di testa. Una medaglia d’oro ‘pesante’. «Una vittoria straordinaria, il superG mi ha dato la convinzione di potere fare bene, poi in discesa ho preso le misure della pista e, per quanto riguarda la gara, sapevo di potermi giocare una medaglia - ha detto ‘Batti’ -. Fisicamente ho fatto fatica quest’inverno. Un po’ sfibrato al rientro dal mese nordamericano a dicembre con il gruppo Coppa del Mondo, poi

i problemi alla tibia e in ultimo la schiena. Da un paio di settimane stavo bene, questo titolo è fantastico perché è un po’ come chiudere un cerchio». Henri ha parole anche per l’allenatore Ivan Nicco: «Da Giovane ho vinto tutto in discesa, a livello nazionale titolo Aspiranti, poi Giovani, ora il Campionato Mondiale. E poi essere qui con Ivan che mi ha allenato in Comitato ASIVA e ha lavorato sulla mia evoluzione e maturazione è stata una ulteriore emozione...». Emanuele Buzzi ha ciccato anche la discesa, mentre Federico Paini si è ben difeso, staccando

Nelle foto: In alto, il campo di gara e un atleta al via con lo sguardo rivolto all'omino simbolo dei Giochi di Lillehammer disegnato nel bosco. Nell'immagine grande Battilani e lo staff azzurro festeggiano la medaglia d'oro

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GIOVANI

MONDIALI

ANCHE NOI ABBIAMO LA NOSTRA NIKI Nicol Delago da Selva di Val Gardena, 19 anni, nipote d’arte (zio Oskar e Zia Karla sono stati in Nazionale per anni) si presentava alla discesa dei Mondiali Junior 2015 con sole cinque libere disputate in Coppa Europa (e in tre casi è andata a punti, lo scorso gennaio era stata decima a Hinterstoder), quindi con esperienza decisamente ridotta. Eppure Nicol partiva con buone credenziali e in prova si dimostrava non la migliore, ma la

il quindicesimo tempo. Una discesa completa, con onde, movimentata. Certo, con poco ripido, ma trattasi sempre di un Mondiale giovanile. Il podio della libera infine è stato completato dal norvegese Monsen e dallo svizzero Hintermann. CREDICI FEDERICA Sulla pagina ufficiale di Facebook dei Mondiali Junior 2015 c’è un video in cui si vede Federica Sosio al parterre, nei minuti immediatamente successivi al titolo conquistato in superG, che non sta ferma un secondo e continua a ripetere a sé stessa: «Non ci credo, non ci credo, non ci credo». Ma deve crederci, perché è tutto vero. Dopo i trionfi in gigante della coppia Bassino-Pichler, oro e argento a Jasna 2014, Hafjell porta in dono all’Italia di Devid Salvadori due medaglie preziosissime nella velocità. Ed è forse ancora più importante: perché se in Coppa del Mondo le azzurre sono tante, brave e anche giovani, tra le porte larghe, necessitiamo invece di ricambi e forze fresche soprattutto in discesa. Merighetti e le sorelle Fanchini non possono essere eterne. Dalla Norvegia, in questo senso, sono arrivati 44 44

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più costante in entrambi i training (terza e quarta). Morale: la gara diventava un test importante per capire quanto l’altoatesina fosse forte di testa, con le atlete di casa favorite dal fatto di allenarsi sempre su questa pista. E non tradiva le attese, conquistando un bronzo che vale anche di più del metallo in sé: «Sono veramente felice e in realtà non mi sembra vero - ha detto l’altoatesina -. Vorrei ringraziare tutto lo staff per il lavoro fatto quest’anno.

segnali molto incoraggianti dopo una stagione, quella 2013-2014, in cui, per mille motivi, si è raccolto pochissimo in queste discipline. Il tutto senza dimenticare che la compagine azzurra ha affrontato la manifestazione norvegese priva di Karoline Pichler, che stava dominando in gigante e avrebbe potuto anche vincere la classifica generale di Coppa Europa e Jasmine Fiorano, in grande crescita prima dell’ennesima operazione al ginocchio destro. ESCE BASSINO, L’ITALIA NON È GIGANTE Pronti via e si parte con il gigante. Marta Bassino è la grande favorita e deve difendere il titolo. Esce. Ma avendo già dimostrato il suo grande valore tra Mondiali di Vail e Coppa del Mondo, la sua è una defezione che non fa male. L’oro iridato junior l’aveva già conquistato, è tempo di pensare in grande nel circuito maggiore. Perso il suo faro, l’Italia non riesce a piazzare nemmeno un’atleta tra le prime dieci: «In gigante - ha detto Devid Salvadori, responsabile della compagine azzurra - Marta stava facendo una bella gara, è finita fuori a poche porte dal traguardo». Devid ha analizzato

Il Mondiale in sé mi è piaciuto tantissimo, esperienza indimenticabile. Poi, dopo la medaglia di Federica si è instaurato con clima bellissimo in squadra». Devid Salvadori ha le idee chiare su Nicol: «Ha ottime qualità di scorrevolezza, quando è sui piani mi ricorda Elena Fanchini: doti difficilmente allenabili. Deve ancora migliorare nei tratti più tecnici e sui dossi dobbiamo farle fare esperienza senza chiederle troppo e subito».

anche la prestazione delle altre azzurrine. «Cillara Rossi partiva con pettorale 31. Fatica a trovare continuità: è molto forte in determinate condizioni, tipo neve ghiacciata e tracciati angolati; quando non trova questa situazione, non è sempre veloce, ma sono caratteristiche che potrebbero esserle di aiuto per il circuito maggiore, con neve spesso barrata. La Gasslitter ha ottime qualità e sa fare velocità, era tredicesima dopo la prima manche, ma con un grosso errore. Credo molto in lei per il futuro. Galli forse tradita dall’emozione, prima manche sotto le aspettative; nella seconda è riuscita a sciare come sa fare e, sfruttando al meglio la pista, ha ottenuto il miglior tempo parziale». Successo per Nina Ortlieb, austriaca figlia del grande Patrick, oro olimpico (1992) e mondiale (1996) in discesa. DIFFICOLTÀ SLALOM In slalom le favorite erano altre (non le azzurre) e si sono confermate: Moltzan, americana (quarta nel 2014), classe ’94, Schmotz (tedesca), del ‘94 e Truppe (austriaca), classe ‘96. Si sono prese oro, argento e bronzo, ben distaccate tra di loro e


HAFJELL Gigante femminile, 7 marzo 1. ORTLIEB NINA ...................................................... 2:25.14 2. BRUNNER STEPHANIE .......................................2:25.31 3. GRENIER VALERIE ..............................................2:25.34 4. TOMMY MIKAELA ............................................... 2:25.41 5. CRAWFORD CANDACE .................................... 2:25.44 6. HOLTMANN MINA FUERST...............................2:25.47 11. GALLI JOLE .........................................................2:26.56 21. CILLARA ROSSI VALENTINA...........................2:27.67 33. ZENERE ASJA ................................................. 2:30.22 GASSLITTER VERENA.................................................DNF PERRUCHON MARTINA ..............................................DNF BASSINO MARTA...........................................................DNF

Slalom femminile, 9 marzo 1. MOLTZAN PAULA................................................ 1:43.54 2. SCHMOTZ MARLENE ........................................ 1:44.19 3. TRUPPE KATHARINA .........................................1:44.53 4. CHABLE CHARLOTTE ....................................... 1:44.65 5. PLUT ELI ................................................................ 1:44.66 6. STOFFEL ELENA .................................................1:44.93 25. BASSINO MARTA ................................................1:47.39 29. GALLI JOLE ........................................................1:49.44 CILLARA ROSSI VALENTINA.....................................DNF PERRUCHON MARTINA ..............................................DNF SOSIO FEDERICA .........................................................DNF

SuperG femminile, 10 marzo 1. SOSIO FEDERICA ................................................. 1:23.81 2. HOLTMANN MINA FUERST ..............................1:24.02 3. KOPP RAHEL ......................................................... 1:24.11 4. MIRADOLI ROMANE .......................................... 1:24.38 5. CRAWFORD CANDACE .................................... 1:24.95 6. MEILLARD MELANIE ......................................... 1:24.96 7. BASSINO MARTA ..................................................1:25.12 9. GASSLITTER VERENA ........................................1:25.16 14 DELAGO NICOL .................................................. 1:25.31 16 GALLI JOLE ........................................................ 1:25.36 19 ZENERE ASJA .................................................... 1:25.42

Combinata Alpina femminile, 10 marzo 1. KOPP RAHEL ......................................................2:08.54 2. MIRADOLI ROMANE ......................................... 2:08.90 3. HOTLMANN MINA FUERST ............................ 2:09.56 4. SOSIO FEDERICA ...............................................2.09.69 5. AGER CHRISTINA .............................................. 2:09.86 6. TVIBERG MARIA THERESE ..............................2:10.29 12 BASSINO MARTA ................................................2:11.43, 13 GALLI JOLE ..........................................................2:11.72 15 GASSLITTER VERENA ..................................... 2:12.04 30 DELAGO NICOL .................................................2:13.68 ZENERE ASJA ...............................................................DNF

Discesa femminile, 13 marzo 1. HOLTMANN MINA FUERST ............................... 1:32.58 2. TVIBERG MARIA THERESE ..............................1:33.08

in questo caso scommetteremmo più sulla terza che sulle altre due in chiave Coppa del Mondo. «In slalom puntavamo molto sulla Sosio - riflette Devid - che partiva in primo gruppo: in questa disciplina ha fatto grandissimi miglioramenti, anche se per quasi tutta la stagione è partita con pettorali molto alti; quando è riuscita ad abbassare i punti, grazie alle gare FIS, ha cominciato a sciare su alti livelli. Purtroppo ha inforcato quando viaggiava su tempi da podio; Martina Perruchon, dopo un buon avvio di stagione, ha faticato a migliorare complice anche il fatto che esce troppo spesso». Morale, la migliore azzurra è stata… Marta Bassino, non certo una slalomista, venticinquesima.

3. DELAGO NICOL .................................................. 1:33.33 4. ALPHAND ESTELLE ...........................................1:33.40 5. GRENIER VALERIE .............................................. 1:33.56 6. MAGG ANNA KATRIN......................................... 1:33.68 7. GASSLITTER VERENA........................................ 1:33.72 9. SOSIO FEDERICA ............................................... 1:33.95 24. GALLI JOLE .......................................................1:34.96 29. ZENERE ASJA................................................... 1:35.40 36. CILLARA ROSSI VALENTINA ..........................1:36.63

Nelle foto: Sopra, lo svizzero Loic Meillard, uno dei massimi protagonisti del Mondiale. In alto a sinistra, Federica Sosio sul podio del superG e Marta Bassino nel gigante

DELAGO DI BRONZO Ed eccoci alle liete note… veloci dove, dati stagionali alla mano, ci aspettavamo effettivamente le medaglie. E sono arrivate. Le emozioni e la cronaca le lasciamo raccontare direttamente a Devid Salvadori «Condizioni completamente diverse: è tornato improvvisamente l’inverno e quindi ci siamo trovati con piste ghiacciate. Il tracciato della discesa era più tecnico rispetto ai Mondiali precedenti, sicuramente non aveva niente

da invidiare a una gara di Coppa del Mondo femminile. In superG Sosio strepitosa: dopo il podio di Davos in Coppa Europa, sapevamo che avrebbe potuto giocarsi una medaglia. Con il n. 35 ha rovinato la festa alle norvegesi, che si erano dimenticate di lei e non hanno aspettato la sua discesa prima di festeggiare… Oltre l’oro, un buon risultato di squadra complessivo per noi, con cinque ragazze nelle prime sedici. Discesa: una bellissima soddisfazione, perché Nicol Delago aveva fatto bene nelle due prove e doveva confermarsi, cosa non semplice; le norvegesi erano molto forti e veloci nei piani e lei, pur essendo molto giovane, è riuscita a esprimersi al massimo. Il giorno della gara sono stato molto orgoglioso di tutte le ragazze: a livello di team e skimen siamo riusciti a lavorare al meglio e le atlete hanno fatto una prova di carattere osando, era quello che avevamo chiesto. In queste manifestazioni bisogna prendersi i propri rischi, essere molto motivati, gestire le tensioni: continuavo a ripetere che conta solo il podio, degli altri piazzamenti ci si dimentica in fretta». I nomi per il futuro? «Se penso alle ragazze del ’96, dico Grenier e Delago, per il ’95 la norvegese Holtmann (oro in supercombinata, ndr) ha grande sensibilità, un bel talento». APRILE 2015

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IL PROTAGONISTA

HENRI BATTILANI

©Zoom

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HENRI MISTER DOWNHILL QUATTRO TITOLI ITALIANI DI CATEGORIA E ORA ANCHE AI MONDIALI JUNIORES: BATTILANI SARÀ IL FUTURO DELLA DISCESA AZZURRA

per gradini, di non avere la smania di andare sempre forte. La discesa ha bisogno dei suoi ritmi, dei suoi momenti, l’esperienza è fondamentale». E poi? «E poi il lavoro, ho capito innanzitutto che la preparazione atletica è fondamentale. Quest’estate ci ho dato dentro con Andrea Viano, anche per questo forse a dicembre ho fatto qualche fuori giri. Ma il lavoro alla fine viene sempre fuori, non si inventa nulla e i risultati in discesa non si vedono sempre all’istante». Cosa hai pensato quando hai realizzato di aver vinto l’oro iridato? «Che avevo chiuso nel migliore dei modi l’esperienza della categoria Giovani. In discesa ho vinto tutto. Due titoli Aspiranti, due titoli Giovani, l’ultimo a Pila a febbraio nella doppietta con il superG, poi il Mondiale. Ho chiuso un cerchio e l’ho fatto alla grande».

TESTO: GABRIELE PEZZAGLIA

enri Battilani è il nome nuovo della velocità. Da quattro anni in squadra nazionale fra team giovanile e gruppo Coppa Europa, quest’inverno ha terminato la categoria junior vincendo i Mondiali di categoria in discesa. Nonostante una stagione difficile a causa di alcuni problemi fisici, il valdostano si è comunque tolto le soddisfazioni più importanti.

H

La vittoria che conta di più è arrivata, il Mondiale. Te lo aspettavi? «È stato un inverno difficile a causa di diversi infortuni. Non gravi, ma mi hanno fatto saltare parte delle gare di Coppa Europa e quindi quando non sei al top della forma non pensi di poter vincere in un appuntamento così importante. O meglio, ci speri, ma sai che ti mancano ‘chilometri’ nelle gambe…».

BIO Henri Battilani è nato il 27 febbraio del 1994 e risiede a Gressan (AO). Tesserato per l’Esercito, scia Rossignol. Ad Hafjell, Norvegia, ha vinto la medaglia d’oro in discesa ai Mondiali Juniores e ha chiuso sesto in superG. Ha vinto quattro ori in discesa ai tricolori: due Aspiranti a Santa Catetina Valfurva e Pila, due giovani a Tarvisio e Pila. In superG due ori: da Aspirante e Giovane sempre sulle nevi ‘di casa’ di Pila. In Coppa del Mondo ha esordito quest’anno e ha gareggiato sei volte, in Coppa Europa di discesa due ‘top ten’ con il settimo posto l’anno scorso in Val d'Isère come risultato migliore.

Di che problemi parli? «Tornato dal mese nordamericano in cui ho anche gareggiato in Coppa del Mondo mi sentivo come sfibrato. D’altronde negli allenamenti a Copper con la squadra A davo tutto, per provare a stare al loro passo mi dovevo spremere. Poi a dicembre un’infiammazione alla tibia, quindi la schiena. Di tutto, di più».

stagione a corrente alternata fra le gare e a casa a curarmi. Ho affrontato questa rassegna iridata con la giusta determinazione ma senza sentire particolari responsabilità».

Che segreto c’è dietro al tuo trionfo mondiale? «Ho imparato a essere il più sereno e tranquillo possibile. La testa ad alto livello è determinante. Sapevo di non poter essere al top vista la

‘No stress’ per i grandi eventi insomma... «Ho capito che è fondamentale. L’ho imparato stando con la squadra A, come anche la pazienza di non voler strafare subito, di crescere

Chi ti è stato più vicino in questi anni? «Il mio skiman Alessandro Vierin, poi lo staff tecnico è stato davvero importante per me. Mi hanno aiutato sempre, anche quando la situazione non era delle migliori. Alexander Prosch è il capo squadra ideale, Stefano Pergher uno che parla poco ma lo fa con giudizio. E Umberto Fosson, quando sciavo a Pila, è stato fondamentale per recuperare». Altre figure importanti? «Matteo Joris, Ivan Nicco, Geppo Butelli, fra sci club Aosta, Comitato ASIVA e squadra azzurra giovanile». Il futuro? Coppa del Mondo o Coppa Europa? «Squadra B e Coppa Europa di sicuro. Devo andare forte nel circuito continentale, poi la Coppa del Mondo è utile per crescere, respirare l’atmosfera dei big e carpirne i segreti, trucchi e accorgimenti, imparare a sciare su nevi più difficili. Ma prima la Coppa Europa, ripeto, credo e condivido con i miei allenatori che sia necessario lavorare a gradini». Tecnicamente in quali aspetti devi migliorare? «Sui passaggi stretti, sulle curve a basse velocità». Cos’è lo sci per te? «La discesa. Punto e basta». E la discesa invece? «Velocità pura, adrenalina. È stare in aria, proprio aria e vento. Ma anche fuoco, quello che devi avere dentro perché il coraggio non può mai mancare». APRILE 2015

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LA PROTAGONISTA ©Hafjell2015

BIO

Federica Sosio è nata il 4 luglio 1994 a Sondalo e vive a Bormio. Ha iniziato a sciare sulle piste del ‘Ciuk’, dove la famiglia di mamma Roberta possiede un hotel e una Scuola Sci. Prime garette a 5 anni, nello Sci Club Bormio. È entrata in Nazionale a 16 anni. Ha due sorelle: Caterina, classe ’93, studentessa di osteopatia a Milano e maestra di sci ed ex atleta del comitato AC, Virginia, classe ’97, sciatrice (ora infortunata, ma molto promettente). Ha esordito in Coppa Europa il 19 dicembre 2011 e nel Circuito Continentale vanta sei top10 in tre discipline diverse (slalom, superG, discesa) e un podio (seconda a Davos in superG lo scorso 16 febbraio). In Coppa del Mondo ha disputato la prima e unica gara, finora, il 22 febbraio 2015, a Maribor, in slalom, senza qualificarsi per la seconda manche. Palmarès: Campionati Italiani Giovani 3 ori, slalom Falcade 2014, superG Tarvisio 2014, slalom Pila-Gressan 2015; Campionati Italiani Aspiranti 1 oro, slalom Solda 201; Mondiali juniores, 1 oro in superG ad Hafjell 2015.

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FEDERICA SOSIO

FEDERICA QUESTIONE DI DNA NONNO DT DELLA NAZIONALE, MAMMA MAESTRA DI SCI, PAPÀ ALLENATORE E SORELLA NELLE CATEGORIE GIOVANILI. PRIMA O POI LA SOSIO DOVEVA FARE RISULTATO. E LO HA FATTO NEL MIGLIORE DEI MODI, CON L’ORO IN SUPERG DI HAFJELL… DI GIANMARIO BONZI

uesta storia l’avrete già sentita, assomiglia a tante altre dello sci alpino italiano, ma non ha nulla di scontato e prevedibile. La campionessa in questione ha due genitori maestri di sci, un nonno, Aldo Anzi, allenatore della Nazionale negli anni ’70-’80 nonché fratello di Stefano, tre podi (uno a Kitzbuehel) in Coppa del Mondo, con una vittoria (la prima, storica, in discesa per un italiano, il 19 febbraio 1971, a Sugarloaf). Federica Sosio, 20 anni, fresca iridata junior in superG, inserendosi nella tradizione che parte da Isolde Kostner e approda a Elena Curtoni, passando per Karen Putzer e Nadia Fanchini, è nata con gli sci ai piedi, ma ha scelto lei la strada da seguire. Ora ha appena visto svoltare la sua carriera, proprio al termine della stagione 2014-2015. In famiglia saranno contenti…

Q

Federica, bilancio stagionale? «Sicuramente positivo. In slalom sono riuscita ad abbassare i punti FIS e ho anche fatto qualche bella manche in Coppa Europa; devo dire la verità, non è facile partendo così indietro riuscire a combinare qualcosa di buono, ma sono abbastanza soddisfatta! Per quel che riguarda le discipline veloci, sono molto contenta (tranne per il superG di Soldeu, dove ho fatto un paio di errori): una stagione molto regolare per me, sono sempre stata tra le prime». Quest’anno avete fatto tutte un salto di qualità. Motivo? «Non è stato un caso, sicuramente. Fin dall’inizio abbiamo lavorato benissimo con tutto il team. Eravamo solo in sei ragazze, per questo secondo me siamo riuscite ad allenarci veramente bene. E penso

©Studio Osvaldo


Nella foto grande, l'incredulità della Sosio ai Mondiali di Hafjell, in basso a sinistra, in azione alle finali di Coppa Europa e, in alto, festeggiata dalle compagne dopo l'oro nel superG iridato

che i risultati si siano visti per tutte o quasi. Ci siamo allenate tanto, soprattutto in gigante durante l’estate e poi verso la fine di ottobre io ho iniziato a concentrarmi molto anche sullo slalom». Quando è nato tutto, sugli sci? «Ho iniziato a sciare quando avevo solo tre anni, con i miei genitori, entrambi maestri di sci. Inevitabile mettere gli sci ai piedi arrivando da una famiglia così, ma la voglia è mia e la decisione di fare allenamenti e gare, una volta cresciuta, l’ho presa io. Non ho mai ricevuto pressioni di nessun tipo dai miei parenti». Slalomista e velocista… Strano, no? «Devo dire la verità: a me il gigante piace, ma… annoia anche abbastanza! Lo slalom e il superG sono le mie discipline preferite. Comanda l’istinto molto più che nelle altre, forse è per questo che mi piacciono così tanto». A quali allenatori devi molto? «Devo molto a più di una persona: sicuramente a mio padre Eugenio, il mio primo allenatore che mi ha accompagnata fino a quando sono entrata in squadra. Al suo fianco tanti altri e ho imparato molto anche dai tecnici con i quali ho lavorato quest’anno, Devid, Corrado e Daniel, senza dimenticare ‘Doc’ Lorenzi, con il quale ci siamo allenate tutta l’estate. Ho lavorato anche molto con il mio skiman, Eros Belingheri, e con Damiano Scolari, preparatore atletico». Altre passioni? Università? «Lo sci mi ‘ruba’ molto tempo, oltre a questo non ho interessi particolari. Sicuramente nel tempo libero mi piace molto guardare film, ascoltare musica e uscire con le amiche. Lo studio non è mai stato la mia passione, ma chissà, magari finita la mia carriera, breve o lunga che sia, avrò tempo per dedicarmici di più». Obiettivi per il prossimo anno? «Spero di riuscire a correre in qualche gara di Coppa del Mondo, ma prima ho ancora tanto da lavorare. Tecnicamente e soprattutto sulla continuità, faccio ancora troppi errori!».

18 MARZO FEDERICA SOSIO

©Hafjell2015

Ready to race.. Non è stata una scelta facile quella di non partecipare alle finali di Coppa del Mondo ma non vedo l’ora di essere in pista domani qua a Soldeu nella prima discesa delle finali di Coppa Europa domani mattina! Darò sicuramente il massimo e cercherò di divertirmi in questa bellissima pista!

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COPPA EUROPA

Nelle foto: Anna Swenn-Larsson, vincitrice dello slalom. Sopra al titolo, da sinistra, il podio dello slalom e Martina Perruchon

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MONTE PORA


MONTE PORA BUONA L’ULTIMA LA MONTAGNA BERGAMASCA HA OSPITATO LE FINALI DELLE PROVE TECNICHE FEMMINILI DEL CIRCUITO CONTINENTALE CON LA REGIA DELLO SCI CLUB RADICI. PIÙ OMBRE CHE LUCI AZZURRE CON SVEDESI E FRANCESI IN EVIDENZA TESTO: GABRIELE PEZZAGLIA

foto: Studio Osvaldo

on c’è solo la Coppa del Mondo fra le manifestazioni più significative organizzate sulle nostre Alpi e Appennini. La Coppa Europa infatti rappresenta sempre un evento assolutamente rilevante e a febbraio al Monte Pora sono andate in scena le finali femminili di gigante e slalom. È stato ancora una volta lo sci club Radici Group a organizzare la due giorni che ha sancito i verdetti femminili del circuito continentale per quanto riguarda le discipline tecniche. Il Monte Pora-Presolana, località bergamasca della Val Seriana, è ormai il quartiere generale del Radici, una stazione che ha scelto di investire sul mondo dell’agonismo. E noi non potevamo mancare di seguire questa manifestazione, anche perché in cabina di regia c’è una società di indubbio valore, da sempre protagonista a livello giovanile e ormai modello per la FIS per l’organizzazione di gare di alto livello.

N

Hanno preso parte alle prove, come da regolamento delle finali, le prime 45 atlete della classifica di specialità, a cui si sono aggiunte alcune ‘wild card’ prevalentemente concesse alla nazione ospitante. SLALOM ‘BY NIGHT’ Lo slalom è andato in scena in notturna: la pista Termen il campo di battaglia. E a vincerla è stata la potente armata svedese. A imporsi è stata infatti Anna SwennLarsson, che ha preceduto di 66 centesimi Nathalie Eklund. E poi quinta, ma a un decimo dal podio, Emelie Wikstroem. A spezzare il dominio delle ‘api scandinave’ la francese Laurie Mougel e l’austriaca Lisa-Maria Zeller. Le italiane sono affondate nella neve orobica: la prima è solo diciottesima. Stiamo parlando di Sabrina Fanchini, che ha chiuso a 2.84 da Swenn-Larsson. Federica Sosio ha chiuso ventitreesima, Roberta Midali

MIDALI E MELESI, FIGLIE DEL RADICI Fra le azzurre in gara c’erano due atlete che sono entrate in squadra nazionale ‘lanciate’ proprio dal Radici. Stiamo parlando di Roberta Melesi e di Roberta Midali (nella foto con i tecnici). La seconda è cresciuta sciisticamente nel sodalizio bergamasco, la prima è arrivata al Radici al secondo anno Giovani. Quando non gareggiano e non prendono parte agli allenamenti con la squadra nazionale, sciano con Alberto Losa e i Giovani del club. «Due atlete addirittura griffate Radici proprio alle finali di Coppa Europa sulle nevi di casa rappresentano un successo significativo per tutta la nostra società» ha fatto sapere il presidente Olga Zambaiti, che le ha premiate dopo il gigante.

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COPPA EUROPA

MONTE PORA

MONTE PORA - ITALIA

26 febbraio 2015 \\ slalom 1. Anna Swenn-Larsson ................................ 1.20.11 2. Nathalie Eklund ........................................... 1.20.77 3. Mougel Laurie ................................................ 1.21.09 3. Lisa-Maria Zeller ........................................ 1.21.09 5. Emelie Wikstroem .......................................... 1.21.19 6. Kathrina Truppe .............................................1.21.28 7. Marlene Schmotz .........................................1.21.47 8. Susanne Weinbuchner ..............................1.21.60 9. Taina Barioz ...................................................... 1.21.63 10. Stephanie Brunner .................................... 1.21.68 18. Sabrina Fanchini ......................................... 1.22.95 23. Federica Sosio .............................................1.23.63 25. Roberta Midali ............................................. 1.23.94 26. Marta Benzoni .............................................1.24.05 33. Sabine Krautgasser................................. 1.26.88 Nicole Agnelli ...................................................... DNF1 Chiara Costazza, Martina Perruchon DNF 2

MONTE PORA - ITALIA

27 febbraio 2015 \\ GIGANTE 1. Marion Bertrand ...........................................1.59.77 2. Ylva Staalnacke......................................... 2.00.05 3. Taina Barioz ....................................................2.00.72 4. Coralie Frasse Sombet ........................... 2.00.75 5. Simone Wild ..................................................... 2.01.37 6. Marie Massios .................................................2.01.47 7. Kathrina Truppe ............................................2.01.97 7. Nathalie Eklund ...........................................2.01.97 9. Tina Robnik .......................................................2.02.12 9. Elisabeth Kappaurer ..................................2.02.12 14. Nicole Agnelli ............................................ 2.02.47 17. Valentina Cillara Rossi ..........................2.02.74 22. Roberta Midali ............................................ 2.03.25 23. Verena Gasslitter ................................... 2.03.26 31. Martina Perruchon ..................................2.06.69 35. Roberta Melesi .............................................2.07.79 Sabrina Fanchini .................................................. DNF 1 Chiara Costazza .................................................DNF 2

PODI DI SPECIALITÀ COPPA EUROPA DI GIGANTE 1. Ricarda Haaser .................................................... 563 2. Ylva Staalnacke.................................................. 483 3. Karoline Pichler ................................................480 COPPA EUROPA SLALOM 1. Lisa-Maria Zeller ............................................... 384 2. Marlene Schmotz ............................................... 312 2. Katharina Truppe ................................................ 312

Nelle foto: Chiara Costazza nello slalom. A destra, dall'alto, Sabrina Fanchini, Valentina Cillara Rossi e Michela Benzoni

«FACILE? NON GHIACCIATO? GIUSTO COSÌ» Quando la neve non è marmo, non è una lastra di ghiaccio e quando il pendio non è particolarmente impegnativo facciamo fatica. A tutti i livelli, dalla Coppa del Mondo alla Coppa Europa, donne o uomini. Però è importante la precisazione di Janez Flerè, il responsabile FIS della Coppa Europa femminile: «Un applauso innanzitutto al Radici che ha mezzi, volontà e storia per organizzare una manifestazione del genere. E dico di più. Questi pendii sono assolutamente in linea con la Coppa Europa. Il nostro circuito deve essere un circus giovanile internazionale che prepara le eccellenze per il grande salto della Coppa del Mondo. La neve? Si trova sempre il ghiaccio? A me non sembra proprio. Nemmeno in Coppa del Mondo, attenzione. Sapersi adattare è una dote che ogni atleta deve avere per emergere».

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Nella foto: il finanziere e tecnico della squadra C Daniel Dorigo in pista al Monte Pora

BORSATTI E IL ‘SISTEMA PORA’ Ernesto Borsatti è il direttore tecnico e vice-presidente del Radici. Il DT si prende carico sul campo dell’organizzazione dell’evento- «Organizzare la Coppa Europa comporta ingenti sacrifici economici, ma siamo sempre più convinti che ne valga la pena - ha detto Enri -. Vogliamo portare sulla nostra montagna bergamasca una manifestazione di alto livello, condividerla con il territorio, con la nostra gente, con il nostro sci club. È un impegno organizzativo considerevole, tutti in pista con lo staff allenatori al completo che conta quattordici elementi a cui si aggiungono una trentina di volontari per i più svariati compiti. Dalla pista, alla segreteria, alla ristorazione. Quando c’è questo evento continentale si mette in moto un ‘sistema Pora’ per organizzare al meglio la manifestazione.Un grazie anche agli allenatori degli altri club bergamaschi che ci vengono ad aiutare in questa due giorni di sci e festa».

venticinquesima e appena dietro c’è Marta Benzoni dell’Esercito. Al via c’era anche Chiara Costazza, appena reduce dalla vittoria di Bad Wiessee, ma nella seconda frazione è uscita malamente. Per le azzurre delle ‘porte strette’ un bilancio amaro. E lo capisci dalla classifica di specialità, dove la prima italiana è Chiara Costazza, ventitreesima, e la seconda è Sabrina

Fanchini, trentanovesima. Troppo poco, davvero. IL GIGANTE Il secondo giorno al Monte Pora la finale del gigante. Prima manche interrotta per la nebbia. A un certo punto si è pensato anche alla cancellazione, visto che un banco di coltre nebbiosa non voleva proprio

abbandonare la Cima Pora. Invece alla fine la gara si è svolta regolarmente e, se lo slalom ha visto il trionfo delle svedesi, nel disegno delle ‘porte larghe’ sulla Fausto Radici a dominare sono state le francesi. Marion Bertrand ha staccato la svedese Ylva Staalnacke di 28 centesimi. Poi Francia con Taina Barioz a 95 e Coralie Frasse Sombet a 98. Sesta piazza a completare il

Nella foto: Verena Gasslitter in ricognizione, ventitreesima nel gigante bergamasco

Nella foto: Emanuele Radici e Matteo Salvatoni, due atleti del Radici come apripista

Nella foto: Corrado Momo e Pietro Semeria dello staff tecnico azzurro

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COPPA EUROPA

MONTE PORA

Nelle foto: a sinistra, allenatori in pista a filmare le atlete. In alto, a sinistra, la francese Taina Barioz, a destra alcune atlete in gara e lo staff tecnico azzurro con il nostro Gabriele Pezzaglia

successo francese con Marie Massios. La compagine transalpina è stata quella che meglio si è adatta su un pendio medio-facile e su una neve non eccessivamente dura, anche se ben preparata. E ovviamente in queste condizioni l’Italia ha pagato dazio. Più è facile, meno è ghiacciato e noi triboliamo. Peccato, gara da dimenticare ma bisogna correre ai ripari perché le gare non sono tutte uguali, sul duro e difficili. Anzi. Per noi il difficile è proprio quando è necessario spingere, fare velocità, mollare. E così dobbiamo accontentarci del quattordicesimo posto di Nicole Agnelli, a 2.70.

DEDICATA A FAUSTO RADICI «La Coppa Europa è da sempre dedicata a Fausto Radici, che ha vinto la Coppa Europa generale - Ha voluto sottolineare Olga Zambaiti, presidentessa del club bergamasco -. Il nostro Fausto, che è scomparso prematuramente, ci diceva sempre questa frase: ‘lo sci mi ha dato tanto’. Vogliamo farlo nostro questo concetto. È il nostro valore, il nostro comune denominatore. Lo sci ci ha dato e ci sta dando tanto. Lo sci club Radici è legato a Fausto e sappiamo sempre che non esiste separazione definitiva fin quando c’è il ricordo. Sci club Radici non è solo agonismo, anche se siamo una realtà vincente e i risultati in tutte le categorie lo dimostrano. Sci club Radici è anche storia di formazione, condivisione. Lo dico sempre ai miei splendidi allenatori, ossia che dietro al cancelletto di partenza non c’è un robot, ma un ragazzo. Lo sport e lo sci sono un bene per la mente e per la salute. Se costruiamo la persona, costruiremo anche un atleta vincente. In Coppa Europa due italiane sono nostre, questo è un grande successo».

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Diciassettesima Valentina Cillara Rossi a praticamente tre secondi: la genovese arretra dopo l’undicesimo posto della prima manche. Prestazione buona per l’atleta di casa Roberta Midali: l’azzurrina chiude ventiduesima e proprio al Pora centra per la prima volta la top trenta in gigante. Appena dietro Verena Gasslitter. IL BILANCIO DI SALVADORI Devid Salvadori, dopo due stagioni fra settore giovanile e Coppa Europa maschile, è stato ‘ripescato’ a preparazione estiva avviata e ha sostituito Roberto Lorenzi con il gruppo Coppa Europa femminile. Il

tecnico bresciano, dopo le finali al Monte Pora, traccia il bilancio delle discipline tecniche. «Al Pora non siamo riusciti a esprimerci, gare sicuramente sotto le aspettative - ha detto Devid -. Roberta Midali, concludendo due volte a ridosso delle top venti, è stata l’unica nota positiva. Le altre hanno fatto troppa fatica». Però la stagione del gigante è stata positiva. «Karoline Pichler, con due vittorie e tre podi, ha fatto il ‘posto fisso’ nonostante a gennaio si sia fermata per infortunio. Tre top ten e un undicesimo posto fanno si che la stagione di Valentina Cillara Rossi, rientrata in squadra quest’anno, sia stata decisamente

buona. Si è fermata anche Jasmine Fiorano, dopo che si era affacciata tre volte nelle trenta e aveva fatto segnare anche un undicesimo posto. Verena Gasslitter si è espressa più in superG, mentre non possiamo essere soddisfatti della stagione di Roberta Melesi, anche se ricordiamo che è una ‘96 e ha ancora tempo per tornare a primeggiare. In slalom facciamo decisamente fatica. La vittoria è arrivata da Chiara Costazza che però gareggia in Coppa del Mondo. Passi avanti da Roberta Midali e Martina Perruchon, ma c’è da lavorare ancora molto. Si salva sicuramente la polivalente Federica Sosio che ha conquistato un buon decimo posto».

Nelle foto: Sopra, la grinta di Nicole Agnelli. Sotto, da sinistra, il tecnico azzurro Devid Salvadori, Marion Bertrand e Sabrina Fanchini in versione carving

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COPPA EUROPA

BILANCI

RICKY SUPERSTAR E GLI ALTRI

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DOPO IL SUCCESSO DI GUFLER NEL 2006, TONETTI VINCE LA COPPA EUROPA (E LA COPPETTA DI SLALOM). MA SONO LE SQUADRE A CRESCERE, SIA AL MASCHILE CHE AL FEMMINILE, RISPETTIVAMENTE CON OTTO E NOVE PODI. E SE NON SI FOSSE INFORTUNATA LA PICHLER… DI GIANMARIO BONZI E GABRIELE PEZZAGLIA

iccardo Tonetti sulla vetta d'Europa. La Coppa Europa maschile torna in Italia dopo nove anni (la vinse Gufler nel 2006) grazie al finanziere di Bolzano, quest'inverno inserito nell'elenco degli atleti di 'interesse nazionale'. Una vittoria straordinaria per Tonetti, conquistata alle finali andorrane di Soldeu, ma nata nel corso dell'inverno grazie al dominio nello slalom e a ottime prove in gigante. Il bolzanino centra così il successo nella classifica generale del circuito continentale, oltre ad aggiudicarsi anche la Coppa Europa di slalom. La vittoria nella standing generale garantirà a Ricky il 'posto fisso' in Coppa del Mondo addirittura in tutte le discipline, anche se punterà su quelle tecniche e lo slalom. La cavalcata di Riccardo in Coppa Europa è stata trionfale. «Sono partito per fare il 'posto fisso' in slalom, quello era l'obiettivo, oltre alla Coppa del Mondo, dove il via è stato positivo ma poi ho fatto fatica - ha detto Tonetti -. Questo successo nella classifica generale mi lusinga e mi fa credere che ho molte potenzialità per il futuro. Ora voglio allenarmi al meglio per emergere in Coppa del Mondo, forte della serenità che ti danno i 'posti fissi' e della qualità che troverò nello staff dello slalom con Stefano Costazza e Simone Del Dio». Dieci 'top ten' in tre discipline, un podio in slalom a Oberjoch e uno incredibile in superG a Soldeu, quindi due successi fra i 'pali stretti' a Jaun e Kranjska Gora. Sempre più solido in slalom, davvero regolare in gigante e spavaldo in superG. Una stagione da incorniciare per il Dottor Tonetti, 26 anni fra un mese, laureato in economia aziendale e adesso pronto per lasciare finalmente il segno nella massima serie. «Eh già, ora la Coppa del Mondo!».

R

secondo posto con Mattia Casse. C’è tutto un team dietro che cresce, spinge, si inserisce nelle zone nobili della classifica. Prosch, che è un bravo tecnico e persona corretta, ci tiene a precisare: «La squadra è cresciuta, abbiamo lavorato bene. Fa piacere quando c'è armonia nello staff tecnico. I risultati stanno arrivando, ma devo anche riconoscere che bisogna avere pazienza, il 'tutto subito' non ha senso e non potrà mai averlo». 'Ali' così 'spezza una lancia' in favore di Rocco Delsante, Luca Riordae Fabian Bacher, atleti del gruppo B. «Stagione sotto le aspettative, non c'è discussione. Però, nonostante non fossero più Junior, erano comunque al primo anno di Coppa Europa e ci vuole tempo. Si sono affacciati nei primi trenta, anche se concordo sul fatto che non possiamo accontentarci». In slalom una buona stagione di Andrea Ballerin. «Il poliziotto è partito forte a San Vigilio con il quarto posto nel parallelo, poi ha buttato al vento delle gare ma in alcune manche si è visto che poteva valere i primi posti. A Kranjska infatti è arrivato un ottavo posto che me lo ha confermato. Una partenza ottima anche per Michele Landini, tesserato per l'Esercito ma che comunque si è allenato 'in proprio'. Il toscano si è messo in

21 MARZO RICCARDO TONETTI Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere questo grandissimo risultato.. adrenalina pura oggi in super-g e ancora di più al traguardo vedere sul tabellone il 3!! Classifica generale in tasca...grazie Andorra, mi regali sempre belle emozioni!! e ora si festeggia come si deve..

NON SOLO TONETTI IN SLALOM Però non c'è solo la vittoria nella classifica generale e in quella dello slalom. L'Italia è cresciuta durante l'inverno. Il carabiniere Alexander Prosch ha sostituito Devid Salvadori, prima fatto fuori e poi ripescato a stagione iniziata con il settore femminile. Non solo quattro podi e due vittorie con Tonetti, ma anche due podi con Stefano Gross e una vittoria e un APRILE 2015

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COPPA EUROPA

BILANCI

mostra, anche se ha pagato nel finale di stagione». Un inverno davvero sopra le righe per Tommaso Sala, nominalmente in squadra C, con la quale si è allenato fino all'autunno e poi sempre in azione nel circuito di Coppa Europa. «I Giovani sono stati i veri protagonisti, si sono messi in evidenza. Sala ha chiuso quattro volte nei top 30, due in slalom, fra cui un undicesimo posto a Oberjoch. Poi Federico Liberatore e Davide Da Villa, altri elementi della C, sono stati provati ma non era questo il loro obiettivo stagionale. Delusioni? Giordano Ronci. L'anno scorso ha sfiorato il 'posto fisso' e ha vinto, in questa stagione non è andato oltre un diciottesimo posto». UN GIGANTE DI NOME MAURBERGER Se Sala è stato il giovane più brillante in slalom, in gigante c'è un altro '95 che è andato forte. Stiamo parlando di Simon Maurberger, tutta la stagione protagonista e con due noni posti a Lelex e Crans Montana. «Simon e Tommaso sono cresciuti e sono le nostre scommesse per il futuro. Maurberger è partito subito bene a Levi entrando nei trenta e poi le sue performance sono migliorate. E non solo in gigante, anche in slalom è stato sedicesimo a Oberjoch». Un altro Junior, un '94, si è messo in mostra. L'anno scorso qualche apparizione e gare sotto tono, inevitabilmente perché alle primissime esperienze. Messo fuori squadra, si è allenato con l'Esercito ma soprattutto privatamente, e si è infilato quattro

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volte fra la ventesima e la trentesima posizione: stiamo parlando di Daniele Sorio. «È cresciuto, maturato, ha fatto un salto in avanti». Gli altri militari, quando impiegati, hanno tribolato. «Mi aspettavo di più sicuramente da Adam Peraudo, ma anche Marco Manfrini, Pietro Franceschetti, Stefano Baruffaldi e Antonio Fantino non sono riusciti a lasciare il segno» ha concluso ancora Prosch. CAZZANIGA SORPRESA IN VELOCITÀ In discesa il poliziotto Paolo Pangrazzi ha fallito il 'posto fisso'. «Peccato, ha perso il podio nella standing di disciplina proprio all'ultimo curvone dell'ultima gara a Soldeu - ha detto Prosch -. È andato forte durante la stagione, con un quinto posto in Val d'Isère, ma non è riuscito a salire sul podio. È mancato il guizzo finale, non ha concretizzato le sue potenzialità ma la stagione è sicuramente positiva». Henri Battilani era atteso a una stagione di conferme e di risultati significativi. «È vero, ma diversi piccoli infortuni lo hanno bloccato. Per fortuna si è messo in sesto per il finale di stagione e ha conquistato un oro in discesa sensazionale ad Hafjell. L'anno prossimo punterà tutto sulla Coppa Europa». Fra le sorprese di stagione Davide Cazzaniga. Il Senior che si divide fra Esercito e sci club Lecco è entrato tre volte nei 'top trenta' e due nei quindici con un dodicesimo posto a Sella Nevea. «Davvero una stagione positiva per

Cazzaniga, come del resto per lo Junior della squadra B Emanuele Buzzi che è stato spesso nei primi trenta e soprattutto il miglior Giovane in classifica. Buzzi è cresciuto molto, è una bella realtà». Chi ha deluso le aspettative sono i militari Luis Kuppelwieser, Carlo Beretta, Andrea Ravelli e anche Michele Cortella da cui ci aspettava un salto di qualità» ha concluso Prosch. In superG da segnalare qualche 'squillo' dall'azzurrino Federico Paini, di Matteo De Vettori della squadra B e di Guglielmo Bosca dell'Esercito. NOVE SUCCESSI FEMMINILI Quattro vittorie, nove podi totali, 27 piazzamenti tra le prime dieci, tanti pettorali abbassati, nonostante la sfortuna non sia mancata. Per analizzare la stagione di Coppa Europa a livello femminile, infatti, non bisogna tralasciare un dato chiave: l’infortunio di Karoline

Nelle foto: nella pagina precedente, Riccardo Tonetti. In alto, da sinistra, Michele Landini dell'Esercito, Simon Maurberger, Davide Cazzaniga. Qui sopra, il tecnico azzurro Alexander Prosch


Pichler, altoatesina classe ’94 che stava dominando in gigante e probabilmente avrebbe vinto la classifica generale, visto lo stato di forma al momento della rottura del menisco del ginocchio destro, a gennaio 2015. Aggiungiamo anche il ko di Jasmine Fiorano, in grande crescita. Nonostante questo, l’annata è stata sicuramente positiva e ha portato in dote, con le stesse ragazze della squadra B, due medaglie mondiali, un oro e un bronzo, pesantissime. Ovviamente l’inverno va analizzato in profondità, distinguendo fra i vari gruppi, perché in Coppa Europa hanno gareggiato sia le ragazze della squadra dedicata, sei, Gasslitter, Delago, Melesi, Pichler, Cillara Rossi e Sosio, oltre alle sei della squadra C, chi più, chi meno: Fiorano, Galli, Pirovano, Perruchon, Nogler-Kostner, Midali. Inoltre, per fare solo qualche esempio, alcune atlete fuori dal giro della Nazionale, per ora, come

Agerer, Hofer, Benzoni; in più, ragazze messesi in luce subito nel Grand Prix giovani o comunque inserite nei Comitati come Zenere (poi convocata anche per i Mondiali junior), Krautgasser, Damia, Fornari e molte altre ancora. Ultima considerazione: sei atlete in squadra ‘B’. Poche, ma con la possibilità di allenarsi bene, fisicamente e sugli sci. I risultati sono arrivati, quindi il dato deve fare riflettere. IL BILANCIO DI DEVID SALVADORI «Bilancio positivo - ha detto il responsabile del gruppo Coppa Europa, al primo anno con queste ragazze, Devid Salvadori -. Io non amo troppo pormi degli obiettivi. Mi piace lavorare insieme allo staff e alle ragazze per cercare di migliorare ogni giorno. L’obiettivo può cambiare all’interno della singola stagione,

per questo non mi piace dire alle atlete ‘dovete raggiungere quel determinato traguardo’. La mia filosofia è: ‘Fare sempre di più’. Naturalmente si era pensato, ai blocchi di partenza, di ottenere risultati, subito, con alcune ragazze del 1994 piuttosto che con le altre, ma poi c’è stata comunque un’evoluzione. Passo dopo passo è stata una stagione positiva per tutte. L’unica che ha fatto un po’ fatica è stata Roberta Melesi, per vari motivi che presto analizzerò con lei. Non è mai riuscita a ingranare fin dall’estate. Mentre altre, come Gasslitter e Delago, sembravano un po’ indietro nei mesi estivi, ma con l’avvicinarsi dell’inverno sono cresciute. In generale tutte le atlete sono migliorate, alcune davvero tanto, c’è stato un momento nell’annata in cui ci siamo giocati le nostre carte in ogni disciplina, anche in slalom, grazie a Federica Sosio. Qualcosa di buono si è

Nella foto: qui sopra Mattia Casse, vincitore del superG delle finali, in azione

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UN NOME DA SEGNARE

MINA FUERST HOLTMANN

La novità più interessante della stagione di Coppa Europa, a livello di atlete straniere, arriva, a detta anche di molti addetti ai lavori, dalla Norvegia. Mina Fuerst Holtmann, 19 anni, sciatrice scorrevole, velocista anche lei ‘vecchio stampo’, ha ottenuto due podi (terza in superG a Davos e Soldeu), otto piazzamenti complessivi tra le prime dieci in tre discipline (discesa, superG, Combinata Alpina) e quattro

tra le prime sei, in cinque gare, ai Mondiali junior di Hafjell, proprio in Norvegia: oro in discesa, argento in superG ‘beffata’ da Sosio, bronzo in Combinata, sesta in gigante (e fuori in slalom). In più, ecco la ciliegina sulla torta: esordio in Coppa del Mondo a St. Moritz, in superG, ultima gara prima dei Mondiali di Vail 2015, e subito a punti, ventinovesima. Attenzione a Mina Fuerst Holtmann in ottica futura…

po’ la pressione. Anche in altre seconde manche non è riuscita a finalizzare. Lei rende molto sulle piste ghiacciate o difficili e questo potrà aiutarla in Coppa del Mondo, dove troverà neve barrata e pendii più tosti rispetto alla Coppa Europa. Non è riuscita a sfruttare in pieno le due manche, di testa, di convinzione, di maturazione, ma ha fatto comunque delle buone gare. Deve migliorare su piste più facili, con distanze maggiori».

visto con Federica, Midali, Perruchon, Fiorano fino all’infortunio, proprio tra i ‘rapid gates’». Entriamo nel dettaglio con Devid. Partiamo da Federica Sosio. «Medaglia d’oro strepitosa ai Mondiali junior, partendo così indietro, con pettorale n. 35. In slalom potrebbe essere una valida alternativa alle atlete di Coppa del Mondo, visto che non ne abbiamo molte, senza abbandonare superG e discesa. È cresciuta tantissimo e nell’ultima gara tra i rapid gates di Coppa Europa si è giocata anche il podio». Infortunata, ma sempre protagonista, la Pichler. «Avrebbe potuto fare molto bene anche in superG e pure in discesa, credo proprio che sarebbe rimasta lì, a lottare per la classifica generale, fino in fondo. Un peccato, ci saremmo divertiti con lei: quando vedi che un’atleta trova continuità, risultati, fiducia, va bene anche in Coppa del Mondo, allora davvero vuol dire che c’è tutto per divertirsi. Ha comunque ottenuto il posto fisso».

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Buone notizie dalla Gasslitter.«Ha margini di miglioramento enormi. Ci credo molto. Pasticcia ancora, in gigante ai Mondiali aveva un intermedio strepitoso, nella prima manche. A Davos in Coppa Europa era seconda fino all’ultimo intermedio, poi ha sbagliato. Comunque ha fatto vedere ottime cose». È cresciuta molto Nicol Delago «Bronzo iridato di immenso valore in discesa, per l’età e per il sangue freddo dimostrato: in prova è stata costante e poi, quando doveva fare risultato in gara, lo ha fatto, sinonimo di grande testa. Nicol è la discesista vecchio stile, scorrevole, mi ricorda un po’ Elena Fanchini. Da migliorare su dossi e salti. Lei e la sorella Nadia, classe ’97, promettono molto bene in velocità». Infine ecco Valentina Cillara Rossi. «È cresciuta tantissimo rispetto all’anno scorso. A Zell am See era in testa dopo la prima manche, in Austria, in una gara con Zettel, che poi ha vinto, e Brem. Forse in quel caso ha sofferto un

PROBLEMA VELOCITÀ «Mi sono trovato veramente bene ha concluso Salvadori - con lo staff già allestito da Roberto Lorenzi. Gruppo affiatato, mi sono integrato perfettamente. Tutti molto professionali, siamo riusciti a fare un lavoro di qualità anche grazie al gruppo ristretto. E c’è stata un’ottima interazione con la squadra ‘C’ di Cesare Pastore. Due parole sul Circuito Continentale: le gare di slalom e gigante sono di livello alto, tecniche, con buona preparazione, direi ottime per la Coppa del Mondo. Discorso che non si può fare per la velocità. In Coppa del Mondo sono pochissime ormai le velociste, stanno smettendo in tante. E in questo momento le gare veloci continentali non portano una preparazione adeguata a ciò che le atlete dovranno poi affrontare più in alto. Ne abbiamo parlato con la FIS, vedremo cosa decideranno. Abbiamo proposto di sfruttare le piste del circuito maggiore di velocità per potere allenare, in sicurezza, le ragazze in discesa e superG. Alternandole, magari. Un anno Cortina, per dire, magari dopo la Coppa del Mondo, l’anno dopo un’altra località. Il futuro deve essere questo».

Nelle foto: a sinistra Karoline Pichler in azione ©Zoom. Qui sopra, David Salvadori, responsabile del team

Nella foto: nome nuovo in Coppa Europa, ecco Asja Zenere



CAMPIONATI ITALIANI

TARVISIO-SELLA NEVEA

THE END I CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI SONO INSIEME AGONISMO E FESTA DI FINE ANNO, PER VETERANI E NUOVE LEVE. UN MOMENTO PER DIRSI ARRIVEDERCI O ADDIO, COME HA FATTO DAVIDE SIMONCELLI. DALLA SERIE INFINITA DI VITTORIE DELLE SORELLE FANCHINI ALLA BELLA FAVOLA DI MICHELANGELO TENTORI, STORIE DALLA PRIESNIG E DALLA CANIN, LE PISTE TRICOLORI 2015 DI GIANMARIO BONZIÂ E GABRIELE PEZZAGLIA

FOTO MARCO COLOMBIN/SCI CLUB 70


Nelle foto: da sinistra, in senso orario, la salatura della pista, Moelgg e Tonetti, Marta Bassino, Giuliano Razzoli all'attacco, atleti in ricognizione sulla Priesnig e Federica Brignone con la mascotte degli assoluti

ettimana tricolore dei Campionati Italiani Assoluti fra Tarvisio e Sella Nevea, ultima rassegna di grande sci e con praticamente tutti i big azzurri al cancelletto di partenza. Tarvisio ha ospitato le prove tecniche maschili e femminili sulla pista Priesnig, la velocità invece sulla Canin di Sella Nevea, già teatro della Coppa Europa. Applausi all'organizzazione della rassegna tricolore assoluta. Stiamo parlando dello sci club 70, brillante realtà presieduta da Roberto Andreassich. Nel programma originario gli slalom dovevano essere anticipati come nelle ultime stagioni a fine dicembre, ma il meteo non non lo ha permesso. Buona l'organizzazione

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in pista, ottima la comunicazione all'esterno dell'evento, molto bene i cerimoniali della rassegna. Forse unico punto dolente la presenza di pubblico praticamente nulla alle gare, ma questo è un comune denominatore, almeno nell'ultimo decennio, quando si parla di Italiani Assoluti.

è stato padrone assoluto nel Tarvisiano. Per Razzoli è il terzo scudetto delle porte strette, dopo Santa Caterina Valfurva 2006 e la Thuile 2011. Sul podio due finanzieri: il vincitore della Coppa Europa generale e di slalom Riccardo Tonetti e Manfred Moelgg, ancora a medaglia dopo dodici anni dall'oro in Tonale.

RAZZOLI PADRONE DELLE PORTE STRETTE Pronti via, la manifestazione maschile si è aperta con lo slalom. E non poteva che essere Giuliano Razzoli a mettersi al collo la medaglia d'oro. Il portacolori dell'Esercito ha chiuso la stagione in grande forma grazie ai due secondi posti in Coppa del Mondo a Kranjska Gora e Méribel ed

L'ADDIO DI SIMONCELLI CON IL GIGANTE TRICOLORE Un'atmosfera particolare ha accompagnato il gigante tricolore già dalle prime ore del mattino, con la ricognizione. Infatti per l'ultima volta in carriera Davide Simoncelli si apprestava ad affrontare un impegno agonistico. Dalla rico, alla partenza e allo zona dell'arrivo tutti, dai più


CAMPIONATI ITALIANI

TARVISIO-SELLA NEVEA

Nelle foto: da destra, in senso orario, i poliziotti Marco Manfrini e Pietro Franceschetti, Florian Eisath, Pietro Canzio con l'allenatore Pietro Dalmasso, l'ultimo start di Simoncelli, il trentino con la squadra A e gli uomini Salomon, 'Simo' con i compagni delle Fiamme Oro e in azione a Tarvisio

giovani degli sci club agli atleti della squadra nazionale, hanno reso omaggio al poliziotto trentino. 'Simo' è stato ed è un esempio per tutti ma Davide non ha fatto nulla per mettersi in mostra. Però il suo addio alle gare, assolutamente non preparato e organizzato, è stato ancora più bello e significativo di un grande evento. Tutti insomma a riconoscere il valore della persona, al di là dell'atleta comunque vincente grazie a due vittorie e 8 podi in Coppa del Mondo. E fra questi un successo e quattro podi in Alta Badia, tanto da essere riconosciuto come Re della Gran Risa. «Una persona unica, un esempio, un traino e soprattutto un atleta riconoscente verso chi ha

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cercato di aiutarlo» ha detto il DT del Trentino, suo allenatore in Coppa del Mondo, Matteo Guadagnini. «Grande atleta, ma prima di tutto esempio di stile e faro per i più giovani e per me un amico vero» ha voluto aggiungere Gianluca Petrulli, da sempre suo skiman. «Un fratello maggiore» per Giovanni Borsotti, «Uno che non molla, parla poco e agisce con umiltà» per il tecnico degli slalomgigantisti Simone Del Dio. Davide Simoncelli ha esordito in Coppa del Mondo nel '99 in slalom a Madonna di Campiglio. Una carriera infinita, quindici anni ad alto livello. «Dal 2000-2001 poi ho fatto tutto il circuito della massima serie in entrambe le

discipline tecniche per concentrami infine solo sul gigante - ha detto Simo -. È stata una grande avventura, indimenticabile. Ho girato il mondo grazie allo sci, ho conosciuto persone vere e genuine, perché è così il nostro sport. Sono stati tre i momenti più significativi della mia carriera. La prima volta quando sono stato arruolato dalle Fiamme Oro: ho capito che lo sci in quel modo sarebbe diventato il mio lavoro a tutti gli effetti. Poi la prima vittoria in Coppa del Mondo, in Alta Badia, quindi l'ultimo podio a Beaver Creek tre anni fa. Rimpianti? Forse non avere concretizzato in certi eventi iridati o olimpici, ma fa parte del gioco. Se non ti chiami Hirscher sono quasi più


27 MARZO PETER FILL Domani per me iniziano i #campionatiitaliani

i dolori che le gioie in termini di risultati nello sci». Persona apparentemente schiva, semplice, di poche parole ma che lasciano il segno. Silenzioso dunque, ma con una personalità forte. Davide lascia da protagonista il Circo bianco. «Non ho più quella voglia di combattere perché faccio troppa fatica a stare davanti. Certo, lascio da quindicesimo al mondo e con tre risultati nei top ten quest'inverno. Lascio ma senza rimorsi e felice per questa lunga avventura». Ha conosciuto tanti allenatori e atleti, con qualcuno un rapporto speciale. «Gianluca Petrulli, da sempre il mio skiman e mio speciale amico, il preparatore atletico a casa Andrea Zamboni, Vittorio Micotti che mi ha spesso messo in piedi, Matteo

Guadagnini che per tanti anni mi ha allenato. E poi Giuseppe Zeni della Polizia, ma anche Flavio Roda che mi ha portato dalla B alla squadra A e un altro allenatore speciale, Severino Bottero. Fra i compagni Alan Perathoner prima e sicuramente Alberto Schieppati poi». Chiude 'Simo': «Una cosa devo ricordarla, perché già detta in passato, ma ci tengo. Assurdo il cambio materiale voluto dalla FIS qualche anno fa. Un passo indietro in termini di spettacolarità». L'ultima di Simoncelli è stata una gara che lo ha visto ancora sul podio, competitivo: argento dietro al finanziere Florian Eisath, primo, e con il carabiniere Giovanni Borsotti terzo.

A MARSAGLIA E FILL GLI SCUDETTI DELLA VELOCITÀ Dopo ritardi e stravolgimenti di calendari a causa di pioggia e neve, ecco la velocità. Matteo Marsaglia dell'Esercito è stato il più veloce nella discesa sulla pista Canin, anticipando il compagno di scuderia Siegmar Klotz e il finanziere Werner Heel. Poi arriva la Forestale con Silvano Varettoni e con un Dominik Paris che delude le aspettative, solo quinto. Applausi per Davide Cazzaniga, sesto: il jet dell'Esercito, dopo una stagione positiva in Coppa Europa che lo ha visto due volte nei top quindici e una volta proprio sulla Canin, è brillante sesto proprio attaccato ai velocisti che abitualmente si confrontano in Coppa del Mondo. Paris non termina il superG e lascia Sella senza medaglie. Di medaglie ne prendono invece il carabiniere Peter Fill che vince l'oro, precedendo Guglielmo Bosca dell'Esercito e il poliziotto Mattia Casse. Per Bosca un argento di assoluto valore, la prima medaglia fra i grandi. Sempre davanti e ottimo quarto Michelangelo Tentori. APRILE 2015

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CAMPIONATI ITALIANI

TARVISIO-SELLA NEVEA

29 MARZO ROBERTA MIDALI NO WORDS #ITALIANSCHAMPIONSHIPS

COMBINATA E LA SORPRESA TENTORI Il comasco che scia per lo sci club Lecco è la più bella sorpresa di questa rassegna tricolore. Tentori infatti si laurea campione italiano assoluto della combinata alpina, davanti al forestale Emanuele Buzzi e ancora a Bosca che centra così la doppietta. La stagione di Michelangelo Tentori è stata davvero positiva. Un esempio a non mollare e a concentrasi con impegno sulle sfide. E Tentori, anche se '91 e fuori da squadre e corpi militari, non ha mollato. Non che allenarsi con i club sia problematico, anzi in questi periodi a volte privatamente si ottengono risultati maggiori, ma uno come Michelangelo è sempre stato poco considerato negli anni. «Una bella stagione con due ori alle Universiadi, vittorie FIS e podi GPI - ha detto Tentori -. E ora questo titolo italiano. Adesso la sfida per il prossimo inverno è la Coppa Europa, partendo da superG e combinata, ma io sono polivalente. Un ringraziamento particolare va a tutto lo staff del Lecco che mi ha supportato con professionalità». PROMOSSE LE PISTE FEMMINILI Dominio Fanchini da una parte, due prime volte assolute dall’altra. Poche parole per riassumere la sostanza delle prove femminili ai Campionati italiani di sci alpino 2015. Due teatri di gara, la pista ‘Priesnig’ di Tarvisio e la ‘Canin’ di Sella Nevea, quest’ultima molto interessante per la velocità, senza praticamente un tratto pianeggiante. Organizzatori bravissimi a districarsi tra pioggia, nuvole e vento soprattutto nei primi giorni, durante discesa, superG e Combinata Alpina; le condizioni sono poi completamente cambiate per le prove tecniche. Gare sicuramente interessanti, rese 66 66

APRILE 2015

Nelle foto: dall'alto in senso orario, Nadia Fanchini, passaggio di consegne tra Esercito e poliziotte, Michelangelo Tentori e un affettuoso saluto dopo tanta rivalità

ancora più competitive dalla presenza di atlete slovene di discreto livello come Stuhec, Brodnik e Bucik, tra le altre. GARE NEL SEGNO DI NADIA & ELENA La velocità azzurra ha un solo cognome, Fanchini: discesa a Elena (Federica Sosio ottima quarta e attenzione anche a Nadia Delago, sorellina di Nicol, stesso piede…), davanti a Nadia; superG alla stessa ‘Nikky’, in una prova che ha confermato quanto di buono avevano

mostrato in Coppa del Mondo Francesca Marsaglia, Federica Brignone e Marta Bassino nella specialità, con Sosio e Gasslitter vicine alle colleghe più esperte e una Lisa Agerer sulla via del completo recupero, quarta. Nadia Fanchini si è presa il primo titolo assoluto anche in gigante, facendo bene in entrambe le manche e arrivando a quota 10 tricolori in quattro specialità (tre in discesa, cinque in superG, uno in gigante e combinata), con Elena prima sei volte in discesa… Marta Bassino non è riuscita a


CLASSIFICHE Slalom maschile - Tarvisio, 24 marzo 1. RAZZOLI GIULIANO (ESERCITO) ..........................................................................................1:31.55 2. TONETTI RICCARDO (FIAMME GIALLE) ............................................................................1:32.08 3. MOELGG MANFRED (FIAMME GIALLE) .............................................................................. 1:32.16 4. NANI ROBERTO (ESERCITO) ..................................................................................................1:32.61 5. THALER PATRICK (CARABINIERI) ........................................................................................1:32.64

Gigante maschile - Tarvisio, 25 marzo 1. EISATH FLORIAN (FIAMME GIALLE) ....................................................................................2:03.71 2. SIMONCELLI DAVIDE (FIAMME ORO) ............................................................................... 2:03.77 3. BORSOTTI GIOVANNI (CARABINIERI) ............................................................................... 2:04.12 4. CASSE MATTIA (FIAMME ORO) ........................................................................................... 2:05.05 5. NANI ROBERTO (ESERCITO) ................................................................................................. 2:05.15

Discesa maschile - Sella Nevea, 28 marzo 1. MARSAGLIA MATTEO (ESERCITO) .......................................................................................1:05.86 2. KLOTZ SIEGMAR (ESERCITO) .............................................................................................. 1:05.90 3. HEEL WERNER (FIAMME GIALLE)....................................................................................... 1:06.13 4. VARETTONI SILVANO (FORESTALE) ...................................................................................1:06.25 5. PARIS DOMINIK (FORESTALE) .............................................................................................. 1:06.26

SuperG maschile - Sella Nevea, 29 marzo 1. FILL PETER (CARABINIERI) ..................................................................................................... 1:13.21 2. BOSCA GUGLIELMO (ESERCITO) ........................................................................................ 1:13.40 3. CASSE MATTIA (FIAMME ORO) ............................................................................................. 1:13.45 4. TENTORI MICHELANGELO (LECCO) .................................................................................. 1:13.56 5. MARSAGLIA MATTEO (ESERCITO) .......................................................................................1:14.06

Combinata Alpina maschile - Sella Nevea, 29 marzo 1. TENTORI MICHELANGELO (LECCO) ..................................................................................1:57.50 2. BUZZI EMANUELE (FORESTALE) ......................................................................................... 1:57.68 3. BOSCA GUGLIELMO (ESERCITO) ......................................................................................... 1:57.75 4. BARUFFALDI STEFANO (FIAMME GIALLE) .......................................................................1:58.60 5. CANZIO PIETRO (SKI COLLEGE VENETO) ....................................................................... 1:58.76

confermarsi sul gradino più alto del podio, ma ha comunque chiuso terza, dietro a Irene Curtoni, in una prova che ha esaltato un altro talento futuro della disciplina, Laura Pirovano, trentina classe ’97, già argento agli EYOF (Festival Europeo della Gioventù) tra le porte larghe in stagione: deve crescere in tutte le altre specialità, ma in questa promette già molto bene. Gran finale con lo slalom a Tarvisio, teatro di numerose sorprese, per l’uscita di Irene Curtoni (tre titoli negli ultimi cinque anni) e Federica Brignone, con Chiara Costazza,

Nella foto: Roberta Midali, a sorpresa medaglia d'oro tra i rapid gates

Simone Origone

Vars Speed master 2014

New World Record 252,45 Km/h


CAMPIONATI ITALIANI

TARVISIO-SELLA NEVEA

campionessa uscente, terza. Ha vinto, per soli 3 centesimi su Nicole Agnelli, Roberta Midali, bergamasca classe ’94, in forza alla squadra C di Cesare Pastore, bravissima soprattutto sul ‘muretto’ conclusivo della seconda manche e in crescita nel finale di stagione: quest’anno ha ottenuto i primi quattro piazzamenti a punti in Coppa Europa della carriera, tre in slalom e uno in gigante, sempre con pettorali alti. Linfa vitale nuova in una specialità all’anno zero. Le sorelle Fanchini hanno sfiorato una clamorosa tripletta tricolore: in testa a metà gara, Sabrina ha infatti chiuso quinta. BASSINO A SECCO Chi segue lo sci italiano a 360 gradi, partendo dalle categorie minori per arrivare al circuito di Coppa del Mondo, conosceva già bene il suo nome da anni, le sue caratteristiche tecniche e la freddezza in pista. Dopo la prima stagione ‘piena’, tra ‘le grandi’, il nome di Marta Bassino da Borgo San Dalmazzo, provincia di Cuneo, 19 anni, è ora sulla bocca di tutti e gli allenatori stranieri sanno bene che della generazione di ragazze nate tra il 1995 e il 1996, la giovanissima piemontese è, dopo Mikaela Shiffrin, l’atleta più promettente. Nell’annata ha mostrato solo sprazzi di classe cristallina, senza mettere insieme ancora due

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APRILE 2015

manche perfette in gigante ma, se ben ricordate, anche la prima Shiffrin sbagliava molto. Restano le sue caratteristiche uniche: adattabilità a ogni tipo di terreno e pista, grande velocità di percorrenza di curva, freno a mano sempre abbassato. Marta ha gareggiato solo nove volte in Coppa del Mondo, otto in gigante, piazzandosi sempre tra le prime 25 con tre uscite e due top 10 (sesta ad Are a sei centesimi dal podio, decima alle finali di Meribel) mentre nell’unico superG disputato, a Bansko, ha chiuso venticinquesima con pettorale 51. Potenziale infinito in tutte le discipline, perfino in slalom, specialità che pure non ama. A Tarvisio ha chiuso tra le prime 10 in tutte le specialità, pur non vincendo titoli italiani: terza in gigante, quarta in Combinata, settima in superG, ottava in discesa, decima in slalom. «La Coppa del Mondo? Un mondo completamente a parte - ha detto Marta -, per pubblico, organizzazione e contorno. Tutto molto bello. Posso dire di essere soddisfatta della mia stagione, sì. Se penso all’inizio, a Soelden, quando ero anche un po’ emozionata, beh avevo come obiettivo semplicemente quello di qualificarmi tra le migliori 30. Poi, gara dopo gara, prendi il ritmo: a Méribel ho guardato il tabellone a metà e, insomma, vedermi subito dietro nomi quali Fenninger, Maze, Brem mi ha fatto un certo

effetto». In mezzo anche tante uscite, sempre dopo avere fatto ottime manche o parti di manche, tra Coppa del Mondo, Coppa Europa, persino NorAm Cup. «Diciamo che mi sono messa a posto con le ultime due gare. Sinceramente, durante il secondo gigante di Aare, ho avuto paura di scivolare ancora. Io provavo a ripartire da capo dopo ogni gara, come se non fosse successo niente, però se portavo a termine la prima manche, nella seconda il pensiero di uscire sì, mi passava per la testa». E poi, per Marta, ragazza introversa, carattere dolce, ancora poco a suo agio con le interviste, ecco il Mondiale, un sogno, a 18 anni (all’epoca, oggi sono 19): «Sì è vero, io mi rendo conto delle situazioni sempre dopo, un po’ in ritardo. Lì a Vail non capivo nemmeno dov’ero. La convocazione per la rassegna iridata mi ha reso felice, da un lato, ma ho anche pensato: ‘Io non mi sono meritata questo posto, non mi sono qualificata’. Però ero anche contenta del fatto che la Federazione contasse così tanto su di me. Ci sono molte aspettative? Non ci penso nella maniera più assoluta». Buon viaggio, Marta. Il bello comincia adesso… I TITOLI DEL TEAM FANCHINI Sedici titoli italiani in bacheca, numeri impressionanti. Sono loro le regine del tricolore


Nelle foto: dall'alto, Marta Bassino, il podio del superG femminile ed Elena Fanchini. Nella foto grande, Irene Curtoni nel gigante

CLASSIFICHE DISCESA FEMMINILE - SELLA NEVEA, 24 MARZO 1. FANCHINI ELENA (FIAMME GIALLE)............................................................................1:11.19 2. FANCHINI NADIA (FIAMME GIALLE)...........................................................................1:11.35

Photo © GEPA Pictures

dell’ultimo decennio, senza ombra di dubbio: Elena e Nadia, Elly&Nikky, separate da un anno alla nascita, ma unite nel talento, nella passione sconfinata per questo sport e, ahinoi, anche dai troppi infortuni. Hanno chiuso così una stagione buonissima: la migliore in carriera per Elena, tornata alla vittoria dopo 10 anni in Coppa del Mondo, la seconda più bella di sempre per Nadia (dopo l’annata 2008-2009), dodicesima nella classifica finale e con il primo podio in gigante. «Alti e bassi - ha detto Nadia -. Avrei voluto partire molto meglio anche in gigante, ma alla fine ho sempre fatto top 10 tranne, purtroppo, ai Mondiali. Tre giganti non a punti, però, sono tanti. Troppi. Non sono mancate le soddisfazioni per me, soprattutto per il podio in gigante, l’ho inseguito così a lungo…. Poi le finali in tre discipline. Sono sempre ambiziosa, non so cosa mi sono creata nella testa, ma volevo tornare competitiva in tre specialità. Però mi sto anche rendendo conto che è dura, le altre non stanno di certo a guardare e io ho troppi problemi fisici. A volte sono stanca, a volte mi fanno male le ginocchia. La testa mi manda in una direzione, il fisico no. Solo che… non riesco ad accettarlo, credo di non avere dimostrato in pieno il mio valore. Per l’anno prossimo vedremo il da farsi dopo le prime gare: se starò bene e sarò competitiva, continuerò così. Altrimenti mi concentrerò su due discipline».

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3. STUFFER VERENA (FORESTALE).................................................................................1:11.64 4. MARSAGLIA FRANCESCA (ESERCITO) ...................................................................... 1:11.69 5. SOSIO FEDERICA (ESERCITO)..................................................................................... 1:12.25

SUPERG FEMMINILE - SELLA NEVEA, 25 MARZO 1. FANCHINI NADIA (FIAMME GIALLE) ...........................................................................1:13.01 2. MARSAGLIA FRANCESCA (ESERCITO) ..................................................................... 1:13.43 3. BRIGNONE FEDERICA (CARABINIERI) ......................................................................1:13.76 4. AGERER LISA MAGDALENA (FORESTALE)...............................................................1:14.19 5. SOSIO FEDERICA (ESERCITO)..................................................................................... 1:14.33

COMBINATA ALPINA FEMMINILE - SELLA NEVEA, 25 MARZO 1. MARSAGLIA FRANCESCA (ESERCITO)......................................................................1:58.79 2. BRIGNONE FEDERICA (CARABINIERI) ......................................................................1:59.17 3. SOSIO FEDERICA (ESERCITO).....................................................................................1:59.24 4. BASSINO MARTA (ESERCITO).................................................................................... 2:00.49 5. GALLI JOLE (LIVIGNO) ............................................................................................... 2:00.86

2. CURTONI IRENE (ESERCITO) .................................................................................... 2:08.45 3. BASSINO MARTA (ESERCITO) .....................................................................................2:08.69 4. PIROVANO LAURA (S.C. MADONNA DI CAMPIGLIO) ......................................... 2:09.30 5. AGNELLI NICOLE (FIAMME ORO)..............................................................................2:09.57

SLALOM FEMMINILE - TARVISIO, 29 MARZO 1. MIDALI ROBERTA (ESERCITO)......................................................................................1:38.93 2. AGNELLI NICOLE (FIAMME ORO)...............................................................................1:38.96 3. COSTAZZA CHIARA (FIAMME ORO) ......................................................................... 1:39.06 4. BENZONI MARTA (ESERCITO) ......................................................................................1:39.13 5. FANCHINI SABRINA (ESERCITO).................................................................................1:39.25

Photo © Christoph Schöch

GIGANTE FEMMINILE - TARVISIO, SABATO 28 MARZO 1. FANCHINI NADIA (FIAMME GIALLE) ......................................................................... 2:07.73


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Nelle foto: Giorgio Rocca e i maestri Ski Academy in azione, la tuta gialla di Passion Ski Team e quella verde del Golden Team.

INFO: www.colmar.it

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il numero degli sci club che Colmar veste in tutta Italia

10

gli sci club stranieri

4

i Comitati organizzatori: Gardena, Badia, Campiglio, Meribel

Colmar Ski-Pro a misura di sci club IL MARCHIO CHE VESTE L’EQUIPE DE FRANCE E TINA WEIRATHER PRODUCE ANCHE UNA SPECIALE LINEA PER LE SOCIETÀ SPORTIVE E LE SCUOLE SCI

C

olmar Ski-Pro è il nome della linea rivolta alle società sportive che Colmar produce ad hoc per chi passa buona parte dell’anno sulla neve. Scuole sci, comitati, sci club: per ognuno di loro il marchio brianzolo realizza tute personalizzate sulla base di una collezione completamente dedicata. Giacche calde ma allo stesso tempo performanti sulle quali è facile l’applicazione dei loghi degli sponsor; pantaloni multifunzione

Sci club Drusciè

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con tasche dove mettere tutto il necessario durante la permanenza in pista, qualunque sia la funzione di chi le indossa. I colori sono quasi sempre caldi e accesi, da abbinare con altri basic come il blu e il nero. Gli atleti Colmar, come Giorgio Rocca e Daniela Ceccarelli, contribuiscono alle crescita di questa parte della collezione sia come testimonial, sia utilizzando Ski-Pro per le loro scuole di sci che crescono di anno in anno e attirano

Ski Academy

sempre più personaggi famosi che durante le vacanze si affidano agli ex campioni per affinare la tecnica. Ski-Pro è la parte della collezione sci che mantiene inalterato l’heritage e il DNA aziendale, quello spirito agonistico che, ispirato da Zeno Colò, ha permesso negli anni al brand di essere sempre più innovativo grazie alla continua ricerca a cui tutti i grandi nomi dello sci hanno contribuito con i loro preziosi suggerimenti


INFO PR

Allenamenti estivi al top al Sertorelli Sport Hotel

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A CERVINIA, A DUE PASSI DALLA FUNIVIA, UNA STRUTTURA MOLTO FREQUENTATA DALLE NAZIONALI E DAI CLUB

Cervinia si scia tutto l’anno, o quasi. Il ghiacciaio del Plateau Rosa è uno dei preferiti da atleti top e dagli sci club, grazie anche alla quota e alla varietà dei pendii, tanto che diverse squadre di Coppa del Mondo hanno il loro quartier generale qui d’estate, snobbando in qualche caso le nevi sudamericane o neozelandesi. Nella conca del Breuil c’è una struttura che sembra pensata apposta per chi vive di sci, lo Sport Hotel Sertorelli. Qui, a due passi dalla funivia, gli azzurri sono di casa. Decisamente un hotel a misura di sci per diversi motivi. Prima di tutto è una struttura accogliente, con ristorante-stube che offre un piacevole mix tra la cucina valdostana e valtellinese, poi ci sono camere grandi e calde, con tanto legno, ma soprattutto una ski-room grande e molto razionale, dove lavorare i materiali con cura. Un accesso sul retro facilita le operazioni di carico e scarico dai pullmini. Anche il doposci ha il suo peso, sia per la possibilità di fare attività defatiganti, sia per offrire agli atleti qualche opportunità di svago in più. Al Sertorelli Sport Hotel un centro fitness e benessere top (con piscina coperta panoramica), ideale per il recupero pomeridiano. è quanto ci vuole per dimenticare le fatiche dello sci. Last but not least, la gestione di Egidio Sertorelli, homme de ski bormino con il quale è sempre un piacere parlare di grande sci. INFO: tel. 0166.949797 - info@sertorelli-cervinia.it www.hotelsertorelli.it

Uvex, dalle piste di sci alla bici IL MARCHIO UTILIZZATO DA MOLTI DEI TOP DELLA COPPA DEL MONDO PRODUCE ANCHE CASCHI PER MOUNTAIN BIKE E STRADA

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li sciatori li conoscono bene, anche perché sono i modelli usati da Dominik Paris e Matthias Mayer, per citare solo due dei numerosissimi campioni che utilizzano i caschi e le maschere Uvex. Un marchio che è sinonimo di sicurezza ma anche di look e affidabilità made in Germany. Però forse non tutti sanno che l’azienda tedesca - importata in Italia da Geier Diffusion - produce anche ottimi modelli da bici. Ecco una breve rassegna dei principali caschi. EDAero Casco race molto innovativo con eccellenti caratteristiche aerodinamiche e una buona ventilazione. Il quantitativo di turbolenze d’aria che si creano nella zona della nuca viene talmente ridotto da permettere al ciclista di risparmiare moltissima energia. Costruito con tecnologia Double Inmould, molto stabile e leggerissima, ha 8 prese d’aria, imbottiture Vent estraibili, antiallergeniche e lavabili, sistema di chiusura continua Boa con perfetta microregolazione, adattabile con una mano sola. Prezzo: 239 €. Race 1 Questo casco è stato pensato per i ciclisti che puntano ad alte prestazioni e convince grazie al peso ridotto, la ventilazione efficace e l’ottima sicurezza. Il rinforzo roll bar aumenta la sicurezza

e garantisce la distribuzione omogenea della pressione: 20 prese d’aria, imbottiture ‘X-fit Vent’ rimovibili, lavabili, antiallergiche e traspiranti, la chiusura praticissima Monomatic è facilmente manovrabile con una sola mano, l’imbottitura offre maggiore comfort… Prezzo: 149 €. Quatro 2015 Casco MTB stabile e comodo, con ottima ventilazione e perfetta vestibilità. Costruito con tecnologia Double Inmould, ha una visiera cross regolabile e 17 prese d’aria. Prezzo: 99 €. i-vo cc Casco ciclo allround, per bici da corsa, mountain bike, tour in città o in campagna, a un prezzo molto competitivo. Il sistema 3D IAS 2.0 permette di regolarlo in modo continuo in altezza, lunghezza e circonferenza per adattarlo alla taglia individuale. Prezzo: 69 €. I caschi Uvex sono abbinabili a diversi modelli di occhiali specifici, dall’economico Sportstyle 109 (69 euro, con tre lenti intercambiabili) al leggerissimo (è senza montatura) Sportstyle 202 Race Vario. INFO: Uvex - importatore Geier Diffusion - tel. 0471.797579 www.geierdiffusion.com - www.uvex-sports.com

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INFO PR

Energiapura gli occhi della Tigre

SARÀ IL FAMOSO FELINO IL SOGGETTO DELLA TUTA IN EDIZIONE LIMITATA CHE VERRÀ CONSEGNATA AI 40 PREMIATI DELLE CHILDREN SERIES A BOLZANO, PROPRIO MENTRE QUESTO NUMERO DI RACE ESCE NELLE EDICOLE

È

tutto pronto. Proprio mentre le prime copie di questo numero arrivano nelle edicole, a Bolzano, sul palco di Prowinter, va in scena la tradizionale premiazione dell’Energiapura Children Series, l’evento voluto dal brand veneto e da Race ski magazine. L’appuntamento quest’anno è slittato il sabato, l’11 aprile alle 12,30, una giornata perfetta per chi frequenta ancora la scuola e colleziona già tante assenze durante la stagione per partecipare a gare e allenamenti. Una premiazione ma anche e soprattutto una festa di fine anno, per dare il giusto riconoscimento a tanti giovani atleti, per dare un significato ai sacrifici che richiede uno sport che sa regalare anche gioie uniche. Un happening nel quale atleti top (anche quest’anno non mancheranno le sorprese) e ragazzi e ragazze della categoria Children per un giorno condividono la stessa esperienza: i grandi tornano piccoli e i campioni in erba possono incontrare i loro idoli. È proprio questo lo spirito Energiapura, azienda veneta, rigorosamente ‘made in Italy’, che mette a disposizione di ‘bocia’, sci club e comitati tute, protezioni e abbigliamento studiati con i big della Coppa del Mondo, da Marcel Hirscher a Tina Maze. Prodotti performanti e sicuri ma anche belli, con quel look giovane e aggressivo che non può non piacere. Soprattutto ai Children. Ad essere premiati a Bolzano saranno dunque i migliori 40 Ragazzi e Allievi d’Italia e i loro allenatori. La classifica è stata redatta sommando cinque punteggi su sette a disposizione tra le manifestazioni top del calendario di categoria: Memorial Fosson, Pinocchio sugli sci, Trofeo Topolino e Campionati Italiani.

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LIMITED EDITION


INFO PR

PREVIEW 2015

MARCEL & ENERGIAPURA Dopo una stagione così, l’ennesima, la quarta di fila da record, non poteva che essere lui il testimonial dei testimonial dell’azienda veneta: Marcel Hirscher. I numeri sono ormai di dominio pubblico: quattro Coppe del Mondo consecutive, 72 podi e 31 vittorie in Coppa del Mondo, 2 ori e 2 argenti iridati, 1 argento olimpico. La fame di vittorie dell’austriaco non è finita ma lo fa sempre con stile, con quella classe e intelligenza che sono parte anche del DNA di Energiapura che, infatti, ha un rapporto particolare con i suoi testimonial. Non un semplice agreement commerciale, ma una condivisione di valori. Inconfondibile il teschio delle protezioni di Marcel, per la serie… meglio essere un pirata che arruolarsi in marina! Parola dell’unico sciatore che ha vinto quattro coppe generali consecutive…

#THETIGERINSIDEYOU Ai 40 premiati dell’Energiapura Children Series verrà consegnata una tuta da gara in serie limitata, come da tradizione della manifestazione. Le vecchie serie sono diventate ‘cult’, come per esempio l’American Dream del 2014. Per questa stagione il team di designer dell’azienda guidata da Alberto Olivetto ha pensato allo sguardo felino (e alla zampata vincente) di una tigre bianca. Una tigre delle nevi su uno sfondo dell’universo illuminato dall’aurora boreale che si muove a suo agio tra i rapid gates e le porte larghe. Con l’istinto della vittoria.

Quella che si è svolta a Bolzano l'11 aprile è la nona edizione di Energiapura Children Series, l'evento dello sci giovanile nato in collaborazione con la nostra rivista. Nell'albo d'oro numerosi atleti che ora si affacciano in Coppa del Mondo

INFO: www.energiapura.info APRILE 2015

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MOTORE

Più basso rispetto alla versione precedente, ancora più comodo da utilizzare e trasportare.

CAVO

Tutto rivestito con una guaina morbida che non si taglia ed evita l’attorcigliamento dei cavi durante l’utilizzo. Per gli assidui utilizzatori, una differenza che si nota.

SQUADRETTA

Riducendo il blocco motore, anche la squadretta è stata rimpicciolita. Non crea più problemi e non tocca più le morse, anche con gli sci da ski-alp.

CALAMITA

Questo vano serve per pulire la macchina. Tutte le particelle di metallo vengono attratte dal pezzo rimovibile. È qui che può essere inserita la curva di aspirazione che sostituisce la calamita. Da provare.

Lamine perfette grazie a TRIone Q SEMPRE PIÙ PERFORMANTE E AFFIDABILE L’AFFILATORE, CHE PUÒ MONTARE DUE MOLE E, GRAZIE ALL’ASPIRATORE, GARANTISCE ARIA PULITA IN LABORATORIO

INFO: www.tri1.it

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uale mola montare sul TRIone? Spesso gli utilizzatori dell’affilatore si pongono questo quesito, vuoi per un interesse personale, vuoi perché se ne è discusso con colleghi e appassionati durante una gara, un allenamento, una semplice sciata. L’azienda italiana da sempre ha lavorato su questo preziosissimo componente, studiando e testando il comportamento in ogni situazione. Oggi sta intensificando ancora di più lo sviluppo della mola, dopo tante fatiche fatte per proporre l’ultima versione dell’affilatore, uscito lo scorso anno e davvero migliorato in ogni singola parte, anche nei piccoli dettagli come viti e piastrine. TRIone non punta ad avere un ‘parco

mole’ ampio, ma cerca di continuare l’evoluzione di quelle già presenti, sostituendole non appena i risultati dei test sono positivi. Questo prezioso accessorio, miscelato con l’innovativa macchina, va considerato come la sciolina. Pochi colori in produzione, ma che possono essere utilizzati in più modi per ottenere svariati risultati/benefit. Lo stesso discorso vale per le mole. Attualmente TRIone ne commercializza due. Il giusto mix tra la mola montata e il metodo in cui lavora la macchina permette di ottenere una lamina diversa. Ecco che il ragionare come per le scioline non è poi così sbagliato. Uso rossa e/o gialla, ma posso poi decidere di dosarle in maniera diversa oppure ancora fare la base con un colore e rifinire con un altro. TRIone in sostanza ti permette di creare l’angolo ideale per un determinato tipo di neve e terreno. Un filo aggressivo o una lamina più dolce. Con piccoli accorgimenti si può personalizzare lo sci per ogni occasione.


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UN ASPIRATORE AD HOC Durante la lavorazione si consiglia di utilizzare l’aspiratore che consente di avere un ambiente pulito e salutare, senza metalli che circolano nell’aria. TRIone ha da poco introdotto un accessorio piccolo, ma di primaria importanza. È una speciale curva che viene posizionata al posto della calamita e che consente di attaccare il tubo di aspirazione. Due i benefici primari: si respira aria sana e la lamina si surriscalda meno durante la lavorazione.

Questo è possibile grazie anche al nuovo affilatore, molto più potente, con quattro spazzole anziché due e una macchina che può lavorare a velocità più basse. Non sempre infatti il massimo voltaggio del trasformatore è un bene. Dipende che risultato vogliamo ottenere, per quali nevi e sciatori. Alcune volte conviene far girare più lentamente il motore e avere quindi una lamina più dolce, che non agganci su un terreno facile e non tanto duro. Le mole sono sempre due. La CBN1 è adatta per nevi aggressive, ghiacciate o barrate, soprattutto per le discipline tecniche maschili e lo slalom femminile. Poi c’è la CBN6, utile specialmente per la preparazione degli sci da velocità in quanto crea una tempra meno aggressiva e quindi una lamina più morbida ed elastica. L’utilizzo delle mole è comunque molto soggettivo. C’è chi preferisce un tipo di angolo, chi tutt’altro. Un atleta di alto livello ovviamente ha la possibilità di testare, ma soprattutto di percepire certe sensazioni. In Coppa

del Mondo tanti skimen in questi mesi hanno affrontato il discorso. Ognuno ha poi trovato la sua strategia, la sua miscela vincente e il giusto equilibrio che l’atleta ha approvato dopo test meticolosi. È proprio questo il segreto di TRIone: un affilatore, due mole e tante opzioni per ottenere il miglior risultato e compromesso su misura. «Noi abbiamo messo a disposizione gli strumenti, ognuno ora può sbizzarrirsi nella preparazione e personalizzazione degli attrezzi» dicono gli inventori. TRIone è un’azienda formata da professionisti ma soprattutto da tecnici che vivono ogni esperienza sul campo, a contatto con

gli atleti e con i ‘service’ della Coppa del Mondo. Tutte le evoluzioni di questi anni sono frutto di continui feedback, positivi e negativi, tra skimen del Circo bianco e gli sviluppatori del prodotto. Ad alto livello le soluzioni sono infinite. Gli atleti durante la stagione riescono a trovare il setup millimetrico per avere una lamina perfetta. Ma niente paura, TRIone è un affilalamine facile da utilizzare. Molti atleti di Coppa del Mondo lo usano, ma anche tantissimi sci club, laboratori e semplici appassionati della neve. È una macchina con cui si riesce subito a fare pratica e, continuando ad adoperarla, non si può che prendere ancora più manualità. Una valigetta con trasformatore, corpo motore e una mola. Comoda da trasportare anche in trasferta, ma soprattutto la certezza di avere risultati al limite della perfezione, anche dopo avere passato un pomeriggio in laboratorio, aspetto che non va sottovalutato e che con la vecchia lima era impossibile…

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Estate, tempo di setup per gli scarponi

Per avere lA SCARPA più performante quando partiranno le gare, è bene iniziare a provare e a effettuare le lavorazioni già da maggio-giugno. Parola di uno dei massimi esperti in materia

S

carpone preciso, con regolazioni millimetriche per essere performante in ogni situazione. Il setup della scarpa è sempre più importante, c’è addirittura chi afferma che lo è molto di più dello sci. Ma allo stesso tempo è bene focalizzare l’attenzione sul periodo migliore per ricercare il giusto

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feeling. Inevitabilmente è il periodo estivo, l’unico in cui gli atleti hanno tempo da dedicare a questo aspetto senza troppe pressioni. Gli atleti di Coppa del Mondo e Coppa Europa non appena terminano i circuiti, sfruttano gli ultimi giorni di primavera per testare i nuovi scafi e iniziare le regolazioni. «Pensa, Méribel è

ancora qui dietro l’angolo e sono già tutti di nuovo sugli sci, in fermento per testare» ci dice Stefano Macori. Questo aspetto è importantissimo e non va sottovalutato neanche dagli atleti dei Comitati e degli sci club. Magari non ad aprile o maggio, ma già nelle prime uscite di giugno chi vuole fare un lavoro certosino deve


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già iniziare i test. «Adesso le aziende mettono a disposizione i nuovi prodotti già in estate e bisogna sfruttare queste occasioni» dice Stefano Macori, uomo di grande esperienza che dopo aver girato per diversi anni come service di Coppa del Mondo, ha deciso di aprire un laboratorio prima ad Aosta e ora a Courmayeur. In effetti, a pensarci bene, il guru delle scarpe ha ragione. Un atleta, anche solo di un Comitato o club, non può sciare tutta l’estate con le vecchie plastiche sapendo già che in autunno cambierà tutto. A ridosso delle gare è difficile testare e mettere a punto i tuoi nuovi scafi. Il rischio maggiore è quello di non essere ancora entrati

in piena sintonia e di non essere quindi competitivi. Ecco che allora è meglio dedicare qualche uscita sui ghiacciai per effettuare tutte le regolazioni del caso ed essere pronti al cancelletto di partenza quando scatta la stagione. Stefano è già pronto a personalizzare gli scafi di Federica Brignone, Matteo e Francesca Marsaglia, Henri Battilani, alcuni azzurri che da anni si affidano alle sue mani e alla sua esperienza. «Cambiare gli scafi in autunno inoltrato non è un bene. A volte le sensazioni mutano e adattarsi non è una cosa immediata - prosegue Macori -. Pur rimanendo invariati i modelli, anche solo una sfumatura di colore può portare a differenze

più o meno marcate». Sì, proprio così. Un blu più chiaro o più scuro, il bianco o l’arancione (rimanendo in ambito Lange e Rossignol) può rendere la plastica più dura o morbida. Sono differenze che tanti sentono, specialmente ad altissimo livello. Insomma il boot fitting è importantissimo, non può essere improvvisato. Macori, grazie anche ai continui feedback che riceve dagli atleti di Coppa del Mondo, dispone di tutte le competenze (e attrezzature) per modellare uno scarpone a misura di piede.

INFO: www.macoribootfitting.com

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PROWINTER 9 - 11 aprile 2015 | Bolzano

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PROWINTER 9 - 11 aprile 2015 | Bolzano

Race Ski Magazine n. 135 aprile 2015

a cura di Simona Righetti

La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera del 20 marzo. ‘Pagamenti a rischio e conti bloccati’ ha titolato il quotidiano di Via Solferino. Da Méribel, infatti, sarebbero rimbalzate voci di ritardi nei pagamenti e di un blocco dei conti correnti (per la verità per ora sembra solo di quelli del Comitato Alpi Occiden-

@FISI/Pentaphoto

FISI a rischio crisi finanziaria?

Incubo IMU per gli impiantisti Venticinquemila euro per una seggiovia, 50.000 per una telecabina. All’anno. È quanto potrebbero essere costrette a pagare di IMU le società che gestiscono i comprensori sciistici (nella foto un impianto del Dolomiti Superski). Ad aprire le porte al balzello, che potrebbe mettere in crisi diverse società con bilanci già compromessi da una stagione calda e dalla crisi, una sentenza della Suprema Corte relativa a un ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro la Funivia Arabba Marmolada-Sofma Spa. «Siamo ovviamente disponibili a pagare l’IMU sulle attività commerciali - ha dichiarato Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef, l’associazione di categoria degli esercenti a fune, al Sole 24 Ore - ma non sugli impianti di risalita: sarebbe come tassare le ferrovie dello stato per le rotaie, visto che le nostre aziende, per la funzione che svolgono, sono per molti aspetti assimilabili a quelle di trasporto pubblico. Per di più, siamo costretti a pagare un’imposta su strutture che, alla fine della loro vita tecnica, dobbiamo smantellare, sostenendo anche questa ulteriore spesa. È come se i proprietari di una casa, dopo aver pagato per quarant’anni una tassa per il possesso di quel bene, dovessero rinunciare all’immobile, sborsando altri soldi per le spese di demolizione. Una follia».

tali) per il mancato adeguamento a una sentenza che ha obbligato la federazione a versare diverse centinaia di migliaia di euro per la causa persa contro una casa editrice. Sul fronte finanziario anche una notizia positiva: il CONI ha accettato la spalmatura del debito di 1,7 milioni su 8 anni invece di quattro.

APPUNTAMENTI

Dal 15 al 17 aprile a Innsbruck la fiera di riferimento per il management e le infrastrutture dei comprensori sciistici: Interalpin. Tre giorni con oltre 650 aziende provenienti da 47 Paesi. Attesi oltre 20.000 visitatori. www.interalpin.at

Prowinter a quota 100 Proprio mentre questo numero di Race ski magazine esce nelle edicole si inaugura la nuova edizione di Prowinter, unico appuntamento b2b dedicato al noleggio e ai servizi per gli sport invernali in programma dal 9 all’11 aprile a Bolzano. Dall’abbigliamento classico, per i vari sport invernali, a quello da gara fino a quello termico, dalle attrezzature agli accessori, dal materiale dedicato alla sicurezza agli equipaggiamenti da sopravvivenza, passando per tutto quello che è servizio al cliente con focus, in particolare, sul mondo del noleggio e sulle discipline dello scialpinismo e del freeride. Queste le categorie merceologiche che si snodano attraverso gli oltre 100 espositori in fiera. Parole d’ordine? Colore, multifunzionalità, personalizzazione, leggerezza, efficienza, sicurezza. Come recentemente raccolto dal TIS - il centro promotore per l’innovazione, la cooperazione e il trasferimento di tecnologie per il sistema innovazione dell’Alto Adige - nel corso della fiera Ispo di Monaco di fine gennaio, appare evidente come il mondo della montagna sia interessato da un costante fermento orientato alla ricerca di soluzioni sempre più performanti e customer oriented. www.fierabolzano.it/prowinter

NOMINE

Vincent Wauters, general manager di Arc.Teryx dal 2012, è stato nominato presidente della unit apparel di Amers Sports, la holding finlandese che controlla Atomic e Salomon.

Mondiali 2022 in inverno nonostante Schroecksnadel C’è ancora tempo, perché stiamo parlando di una manifestazione che si svolgerà nel 2022, ma ora le date sono certe: i Mondiali di calcio in programma nel Qatar saranno nel pieno della stagione sciistica, dal 19 novembre al 18 dicembre. Con buona pace di chi da anni è preoccupato da una tale prospettiva: la FIS e il presidentissimo dello sci austriaco, Peter Schroecksnadel (nella foto). Il presidente della Federsci internazionale Kasper ha infatti già più volte espresso le sue perplessità sull’evento, che toglierebbe audience (e soldi) allo sci alpino (e non solo). Schroecksnadel ha tuonato dalle colonne di Der Standard. Ma fuori dallo sci l’Austria conta poco…

9 - 11 aprile 2015 | Bolzano Fiera internazionale del noleggio e dei servizi per gli sport invernali www.prowinter.it




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