Race 130

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SKI PEOPLE

MONDIALI JUNIORES CRONACA, COMMENTI, CLASSIFICHE E FOTO DELLA RASSEGNA DI JASNA 2014

SQUADRE NAZIONALI IL BILANCIO DELLA STAGIONE AZZURRA, SPECIALITÀ PER SPECIALITÀ

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI

ISSN 1594-8471

+!4@:2B1,UQTMMR!7G8W8X8F8W

RACE SKI MAGAZINE È DISPONIBILE IN VERSIONE SMARTPHONE E TABLET

NONNO A CHI? INTERVISTA A PATRICK THALER, SENATORE DEL TEAM AZZURRO

GLI ATLETI CI SONO, PERÃ’ MANCANO IDEE E RISORSE. BISOGNA GESTIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE, ALLE PROSSIME OLIMPIADI DOBBIAMO ESSERE PROTAGONISTI! #ROADTOPYEONGCHANG IN ALLEGATO

REPARTO CORSE IL MAGAZINE DELLO SCI GIOVANILE

DENISE KARBON LA FATINA DI CASTELROTTO SALUTA E CHIUDE UNA GRANDISSIMA CARRIERA

MISSIONE

2018 MARCEL HIRSCHER TRE COPPE DEL MONDO DI SEGUITO, COME THOENI, STENMARK E MAHRE

Numero 130 APRILE 2014 mensile

6 euro

made in Italy


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di Davide Marta* *piemontese, classe 1974, maestro di sci, direttore responsabile della rivista di cui si occupa da quasi vent’anni. Si prepara per fare il papà...

OPINIONE

EDITO

Elezioni? No grazie… A

nche avessimo voluto, non ci sarebbero stati i tempi tecnici. Questo numero della rivista andrà in stampa una settimana prima dell’Assemblea Elettiva di Bologna e uscirà una settimana dopo. Troppo tardi per presentare i programmi dei candidati, troppo presto per annunciare il vincitore e i suoi eventuali propositi. Tutto rimandato al numero di novembre del prossimo anno. Ma forse è meglio così. Anzi, è sicuramente meglio così. In redazione ricordiamo tutti la bagarre dei giorni della caduta di Gianni Morzenti, dell’ultima campagna elettorale in Assemblea straordinaria. Veleni, telefonate, messaggi, minacce di querela, rapporti deteriorati per sempre. In nome di cosa poi? In nome della politica e dei suoi meccanismi, che in Italia stritolano tutto. La politica entra in un mondo, come quello dello sport, che dovrebbe aiutare a crescere e svilupparsi, e ne fa una replica su piccola scala di ciò che succede nei palazzi del potere. E allora si perdono i contorni e i connotati, non esistono differenze, l’elezione dei dirigenti della FISI diventa come una qualunque circoscirzione delle elezioni politiche. In passato abbiamo cercato di informare i nostri lettori sulle dinamiche dell’Assemblea, sui programmi dei candidati, sulle posizioni dei principali sci club e Comitati. Abbiamo messo un piede fuori dal focus della nostra rivista, che è quello di parlare di sci alpino, di sport, di atleti e allenatori, di gare e risultati. Ci siamo ridotti a pubblicare le mezze frasi allusive di personaggi influenti, delle specie di ras del quartiere, che facevano sfoggio del loro piccolo potere promettendo sostegno - che si traduce nei voti degli sci club su cui esercitano la loro influenza - ad un candidato invece di un altro, in cambio di qualche assegnazione, oppure con l’obiettivo

L’ultima Assemblea Elettiva FISI di Modena ©FISI/Pentaphoto

di ottenere una poltrona, un incarico, una convocazione. Il voto di scambio legalizzato, insomma. Uno dei meccanismi clientelari che hanno affossato l’Italia. Senza nemmeno il pudore di nasconderlo, in questo caso. Così abbiamo deciso di chiamarci fuori, di utilizzare il vecchio metodo di Ponzio Pilato, di seguire questa Assemblea Elettiva dai margini, informando quel giusto che può servire ai nostri lettori per sapere cosa succede, ma senza entrare troppo nell’argomento. Su questo numero della rivista si parla di progetti futuri, si guarda già alle prossime Olimpiadi di PyeongChang, ma lo si fa dalla prospettiva degli atleti. Qualcuno potrebbe obiettare che così non svolgiamo appieno il nostro compito. Siamo l’unica rivista che si occupa seriamente di questo settore e in fondo la politica, anche se sportiva, è pur sempre il motore del movimento. È vero, è corretto. Però la politica

si fa convincendo i singoli elettori a sostenere con il proprio voto un progetto e un candidato. Non mettendosi d’accordo con una dozzina di potenti gestori di deleghe per spartire una torta sempre più misera. Il giorno in cui la tessera federale sarà valida per esprimere un voto, in cui ogni appassionato potrà valutare l’operato di un presidente o di un consigliere federale e decidere se rinnovargli la fiducia o scegliere il programma di un nuovo candidato, allora varrà la pena di trattare questi argomenti. Così si rischia solamente di fare la figura dei poco informati, di quelli che non erano seduti al tavolo che conta la sera che si è deciso che certi Comitati avrebbero sostenuto un candidato per loro interesse. Senza che nessuno dei tesserati di quei comitati sapesse nemmeno che faccia ha quel candidato. E poi non stupiamoci se la tessera FISI non ha nessun valore. #RoadToPyeonChang @raceskimagazine


Contenuti

Race ski mgazine 130 - Aprile 2014 SERVIZI IL CANNIBALE HIRSCHER E ALTRE STORIE DI PRIMAVERA Il racconto delle finali di Coppa del Mondo di Lenzerheide di Claudio Primavesi

FACEBOOK 20

BENE, MA NON BENISSIMO… Il bilancio della stagione delle squadre azzurre di Gabriele Pezzaglia

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GRAZIE DENISE Si ritira una delle più forti atlete dello sci azzurro moderno di Gabriele Pezzaglia

42

LA PICCOLA ITALIA È DIVENTATA GRANDE Cronaca, commenti e classifiche dei Mondiali Juniores di Jasna a cura della redazione

Roberto Nani 20 febbraio Sicuramente è stata una grande esperienza, non mi nascondo, credevo ad una medaglia e sapevo che era ALla mia portata. Ma così non è stato. Si vede che non sono ancora pronto, perché niente arriva per caso... Ora si torna e avanti con le prossime avventure! Grazie come sempre a tutti quanti. Vamosss!

54

ITALIANI ASSOLUTI IN VALTELLINA 60 La rassegna di fine stagione per assegnare gli scudetti di Gabriele Pezzaglia NONNO A CHI? Intervista a Patrick Thaler, senatore della squadra azzurra di Gabriele Pezzaglia

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UNA STAGIONE IMPORTANTE, DOTTOR BOSCA! 70 Intervista a Giulio Bosca, uno dei giovani emergenti in Coppa Europa di Gabriele Pezzaglia ROSSIGNOL, NASCONO I CONCESSIONARI RACING Alessio Meda ci parla delle nuove strategie commerciali in Italia di Claudio Primavesi 40 ANNI INDIMENTICABILI Si festeggiano i 40 anni dalla vittoria di Piero Gros in Coppa del Mondo di Claudio Primavesi

72

42 DODICI NOMI

75

PER LA COREA

Tra certezze e scommesse, parliamo di Olimpiadi (le prossime) con dodici atleti: c’è chi le ha già messe nel mirino e punta ad una medaglia e chi per adesso si accontenta di sognare… di Gabriele Pezzaglia

RUBRICHE Editoriale ���������������������������������������������������������������������������������1 Coach’s corner ����������������������������������������������������������������������6 The insider ������������������������������������������������������������������������������8 Un mese di Twitter ����������������������������������������������������������� 14 Instagram Parade �������������������������������������������������������������� 16 Magazine internazionale ���������������������������������������������� 18 Magazine Italia �������������������������������������������������������������������30 Il giornale del mercato ���������������������������������������������������80

4 \\ Aprile 2014

Nella foto. Roberto Nani in azione. Il livignasco è stato il giovane che più di tutti in questa stagione si è avvicinato ai vertici ©Zoom Agénce


The

colors of a

champion see more

uvex-sports.de/race


Web & Social TENETE DURO, A NOVEMBRE TORNA LA NEVE… MADE IN ITALY

Estate sinonimo di letargo per lo sci agonistico e i suoi appassionati? Tutt’altro! Infatti non c’è un attimo di tregua tra allenamenti, cambi di materiale, mercato degli allenatori, infortuni e rientri. E come ormai è tradizione, l’unico organo di informazione del settore è il sito raceskimagazine.it. Che esordirà da inizio giugno con una veste grafica rinnovata, nuove funzionalità e una sempre maggiore interattività con i social network. Aggiornamenti quotidiani, news, video dai raduni atletici e sciistici delle squadre, gossip e approfondimenti. Continuate a seguirci!

Direttore responsabile: DAVIDE MARTA davide.marta@mulatero.it Vice-direttore: CLAUDIO PRIMAVESI claudio.primavesi@mulatero.it Marketing e pubblicità: SIMONA RIGHETTI simona.righetti@mulatero.it Segretaria di redazione: ELENA VOLPE elena.volpe@mulatero.it Responsabile sito e area agonismo: GABRIELE PEZZAGLIA gabriele.pezzaglia@mulatero.it Redazione LUCA GIACCONE ANDREA CHIERICATO Progetto grafico e impaginazione: NEXT LEVEL STUDIO Webmaster raceskimagazine.it: SILVANO CAMERLO Fotografie Coppa del Mondo: ZOOM AGENCE info@zoom-agence.fr Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi Area tecnica e opinionisti: Marco Pastore, Mauro Pini In copertina: Un bel passaggio di Roberto Nani, uno dei punti di forza su cui costruire la squadra azzurra per la ‘Missione 2018’. (foto Zoom Agénce)

raceskimagazine.it HAI GIÀ SCARICATO LA NUOVA APP? È on-line la nuovissima versione della app di Race ski magazine. È disponibile per iOS in versione iPhone e iPad e per tutti gli smartphone e tablet con sistema operativo Android. Sfruttando l’innovativa piattaforma MagzApp consente una velocissima ed intuitiva lettura. È possibile acquistare la copia singola oppure l’abbonamento direttamente in-app, scaricare in locale la copia e leggerla anche senza connessione a internet, consultare le news e i video dal sito raceskimagazine. it. Inoltre è stata inserita la modalità che consente la lettura in doppia pagina ruotando il vostro dispositivo. Naturalmente è disponibile anche Reparto Corse! APPLE Race è disponibile su AppStore sia nella versione per iPhone che in quella iPad

ANDROID Race è disponibile per tutti gli smartphones e i tablet con sistema operativo Android

ESTATE SU TWITTER

collaboratori: Mauro Azzalea, Licia Arsuffi, Diana Bolognini, Roland Brenner, Stefano Buccafusca, Lorenzo Fabiano, Federico Errante, Giorgio Guidelli, Matteo Igini, Andrea Mammarella, Antonio Moriconi, Marco Santoni, Bruno Tavosanis, Paolo Valenti

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coordinatore progetto: ANDREA CHIERICATO andrea.chiericato@mulatero.it

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Distribuzione in edicola: MEPE - Milano - tel 02 89 5921 Stampa: REGGIANI - Brezzo di Bedero (VA) Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4310 del 11/03/1991. La Mulatero Editore srl è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 21697. © copyright Mulatero Editore - tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa rivista potrà essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge PER FAVORE RICICLA QUESTA RIVISTA

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6 \\ Aprile 2014

Segui il nostro account Twitter per ricevere tutte le news dell’estate e rimanere in contatto con la redazione. E poi twitta le foto degli allenamenti, delle uscite sul ghiacciaio con il tuo sci club, dei tuoi nuovi materiali. Le più originali verranno ritwittate e andranno sulla rubrica Twitter del primo numero di Race della prossima stagione! @raceskimagazine

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CONGRATULAZIONI AL SALOMON RACING-TEAM PER LE SUE STORICHE VITTORIE!

HANNES REICHELT

1° a Kitzbuhel - Downhill 2° a Beaver Creek, Bormio Wengen

ALEXIS PINTURAULT

1° a Wengen - Slalom 1° a Kitzbuhel SC & Lenzerheide SG

PATRICK KUENG

2° in Coppa del Mondo - Downhill

3° in Coppa del Mondo - Assoluta e Slalom Gigante

3° in Coppa del Mondo Super-G

1° a Wengen - Downhill & Beaver Creek - Super-G

SANDRO VILETTA Campione Olimpico 2014 Super Combinata


Mauro Pini* *Ticinese, maestro di sci, istruttore e allenatore, da gennaio in poi ha seguito Tina Maze, guidandola alla conquista di due medaglie d’oro a Sochi 2014

OPINIONE

*COACH’S CORNER

Allenare quattro specialità è ancora possibile? IL

mio ritorno sulle piste di sci come allenatore di Tina Maze negli ultimi mesi della stagione e il lavoro di commentatore tecnico per la televisione svizzera mi permettono di fare alcune riflessioni sullo sci femminile di alto livello. Il rientro ‘sul campo’ ha confermato la mia convinzione che il livello generale del circo bianco femminile si sia alzato, soprattutto nelle discipline tecniche ma anche in quelle veloci. Questo non vuol dire che siano tutte bravissime, ma qualche anno fa c’erano 4-5 atlete di un livello superiore, oggi sono di più e soprattutto giovani molto interessanti. Il tasso tecnico più elevato porta però a fare delle riflessioni sul futuro. Parlo soprattutto per le gare veloci, poiché per quelle tecniche la situazione è un po’ diversa e un ‘po’ più semplice’. Oggi, a causa dei budget sempre più ristretti sono poche, se non pochissime, le squadre in grado di fare progressi in discesa e superG. Senza andare in Sud America o in Nuova Zelanda è difficile fare un adeguato training. Già oggi la supremazia di Svizzera e Austria è indiscussa, grazie soprattutto ai mezzi finanziari a disposizione e ai ghiacciai di casa e probabilmente crescerà sempre di più e non solo con le atlete top (come Gut e Fenninger). La Francia, a causa anche dell’infortunio alla sua atleta più rappresentativa, ha chiuso una stagione di velocità da dimenticare con una squadra da rifondare e con una crisi interna che ha portato al licenziamento del direttore femminile Benjamin Melquiond, che copriva il ruolo da appena un anno. La cooperazione tra Canada e Scandinavia non ha dato i frutti sperati, se non per le norvegesi. L’Italia cerca di rimanere ‘attaccata al treno in corsa’ con un buon potenziale atletico. Le uniche che sembrano veramente avere i mezzi o meglio vogliono assolutamente tenere il ritmo sono le statunitensi (anche in virtù dei Mondiali in casa dell’anno prossimo) che hanno rimediato

Il settore della velocità sembra essere la chiave di volta del destino futuro dello sci femminile, con Svizzera e Austria in pole position

Nella foto: Anna Fenninger in azione ©Zoom

all’uscita di scena di un tecnico esperto come Chip White con l’arrivo di Stefan Abplanalp dalla Norvegia (già a capo del settore in Svizzera). Lo US Ski Team cerca di rimediare con un allenatore di livello alla ‘débacle’ di una stagione senza la leader Vonn, che ha dimostrato quanto il carisma dell’atleta di Vail fosse importante e le altre promesse si sono velocemente ‘squagliate’ senza la fuoriclasse come capo-squadra. La situazione generale della velocità va di pari passo con gli investimenti fatti nei settori giovanili e con l’aumento del tasso tecnico delle piste di discesa. Quest’ultima è la strada imboccata con decisione dalla FIS (finalmente!) grazie anche ad alcune località, come Crans Montana, che hanno investito per creare una pista difficile per il gentil sesso. Se le

discese saranno sempre più difficili e le nazioni in grado di tenere il passo sempre meno, cosa succederà? Tra l’altro anche i tracciati delle discipline tecniche sono sempre più selettivi anche per le ragazze, con porte di gigante che girano sempre di più e slalom dove contano agilità, forza e tattica e non solo rapidità e ritmo. Su queste piste che fine farà la polivalenza? Basterà essere forti in 2-3 discipline per vincere la Coppa o bisognerà ancora allenare le 4 specialità? La Coppa di quest’anno ha già dato delle indicazioni interessanti, ma…. nei settori giovanili cosa sta succedendo? Le federazioni stanno investendo a dovere per il bene del proprio futuro?


ATOMIC.COM

THE SHOW GOES ON! MARCEL HIRSCHER VINCITORE DELLA COPPA DEL MONDO ASSOLUTA E DI SLALOM 2014!


Marco Pastore* *Istruttore nazionale, allenatore di terzo livello, responsabile sponsorizzazioni atleti Dainese e racing Italia Tecnica-Blizzard

OPINIONE

*THE INSIDER Un altro inverno volge al termine e come al solito è tempo di bilanci. La Coppa del Mondo 2013/14 ha offerto grande spettacolo e la lotta per la classifica assoluta è stata avvincente, incerta fino alle gare finali di Lenzerheide. In campo maschile, Marcel Hirscher trionfa e mette in bacheca la terza Coppa del Mondo assoluta consecutiva. Un ruolino di marcia impressionante che candida il campione austriaco a imporsi nella storia come il più grande sciatore di tutti i tempi, vista la giovane età e i grandi obiettivi ancora davanti a sé, senza dubbio raggiungibili. Un esempio di atleta con doti fuori dal comune che ha voluto intraprendere una strada ben precisa, puntando quasi esclusivamente sulle discipline tecniche. Cosa sarebbe successo se lo avessimo visto costantemente anche in discesa libera? Difficile dirlo, ma sono davvero pochi gli atleti che possono permettersi di puntare alla polivalenza. Aksel Lund Svindal ci ha provato nei primi anni di Coppa e ci è riuscito fino al 2007, competitivo in ben 5 discipline. Inevitabilmente, anche un mostro di potenza e fisico come lui, ha dovuto fare una scelta negli anni successivi e ha optato per l’abbandono dello slalom, pur mantenendo un buon livello nelle supercombinate. Il vistoso calo di forma alla fine di questa stagione lo ha relegato al secondo posto della generale, ma non ci sono dubbi sulla classe dell’atleta e sulle possibilità di riscatto. Obiettivamente, non si vedono all’orizzonte altri atleti in grado di puntare alla polivalenza. Ci hanno provato in parte Alexis Pinturault e Ted Ligety, autentici fuoriclasse che però fanno delle discipline tecniche il loro punto di forza. Infine, è davvero incomprensibile il costante tentativo di Ivica Kostelic di cimentarsi in tutte le specialità. L’ultima stagione ha emesso un verdetto impietoso, con un enorme calo di brillantezza e risultati, soprattutto in slalom. L’età e i problemi fisici non lo aiutano di certo e risulta evidente la necessità di fare una scelta, magari prendendo ad esempio Mario Matt, slalomista puro e campione olimpico a 34 anni. In campo femminile il bilancio di questa stagione è piuttosto simile a quello maschile. Maria Hoefl-Riesch è senza dubbio una

Polivalenza, obiettivo per pochi o forse per nessuno Svindal e Hoefl-Riesch hanno accusato vistosi cali di forma a fine stagione e ne hanno approfittato gli ‘specialisti’ Hirscher e Fenninger. Il futuro sembra sorridere più a loro che a chi punta a tutte le discipline

campionessa polivalente, al cento per cento. Autrice di una carriera strepitosa, ha recentemente annunciato il ritiro dall’agonismo. Lo ha fatto da vincente, con un oro e un argento al collo dopo le Olimpiadi di Sochi e una carriera costellata da una miriade di medaglie, podi e vittorie in Coppa del Mondo. Non c’è dubbio che il fisico l’abbia aiutata molto, grazie a una stazza in comune con la sola Lindsey Vonn. Dal 2007 è sempre stata tra le prime trenta del ranking in tutte e 5 le discipline, una cosa davvero per pochi nello sci di oggi. Anche per lei, come per Svindal, c’è stato un netto calo di forma a fine stagione ed è stata Anna Fenninger ad approfittarne, conquistando la prima Coppa del Mondo assoluta in carriera. L’atleta austriaca è dotata di grande tecnica, ma anche per lei la strada è ben definita: competitiva in gigante, superG e discesa, senza grosse ambizioni in slalom. Tina Maze non ha saputo

ripetere la stagione 2012/13 e obiettivamente era quasi impossibile. Meno sicura e reattiva, resta comunque tra le migliori al mondo e tra le pochissime polivalenti, delle quali faceva parte e speriamo ritorni a farne parte Lindsey Vonn. Il futuro però si chiama Mikaela Shiffrin, giovanissima, fortissima e tecnicamente sublime. Per lei la strada sembra già segnata, sulla falsa riga di Marcel Hirscher. Se non ci saranno intoppi fisici e non farà la scelta sciagurata di voler primeggiare anche nelle discipline veloci, potrebbe arrivare a dominare per numerosi anni. Un talento fresco, vincente e, in questo caso, ben lontano dalla polivalenza.

Nella foto: Anna Fenninger e Marcel Hirscher, vincitori della Coppa del Mondo 2014



PORtFOLIO

12 \\ APRILE 2014


PORtFOLIO

Zoom YANKEE POWER ©Alain Grosclaude/Zoom Agènce

Lo sci non è certo lo sport più popolare negli Stati Uniti, ma diciamo che i personaggi di alto livello al team stelle e strisce non mancano. Non sappiamo quante squadre nella storia di questo sport abbiano avuto la fortuna di poter schierare, tutti insieme, atleti del calibro di Bode Miller, Ted Ligety, Julia Mancuso e Mikaela Shiffrin. Senza tralasciare il ‘cavallo pazzo’ Andrew Weibrecht, bi-medagliato olimpico. E mancherebbe una certa Lindsey Vonn…

APRILE 2014 // 13


PORtFOLIO

Zoom UN MISSILE MADE IN ITALY ©TamTam Photo

Non è uno sciatore alpino ma ha ricevuto i complimenti di tanti big della Coppa del Mondo. Simone Origone migliora se stesso e continua a essere l’uomo più veloce del mondo sugli sci. 252.454 km/h la velocità toccata sulla pista Chabrières di Vars, in Francia, il 31 marzo, contro i 251.400 km/h del suo precedente record realizzato a Les Arcs il 20 aprile 2006. Già il giorno precedente la guida alpina e maestro di sci di Champoluc era andato vicinissimo con 249.307 km/h, nuovo record della pista, poi la run più veloce di sempre. Per entrare nella storia…

14 \\ APRILE 2014


PORtFOLIO

APRILE 2014 // 15


Un MESE di Twitter

12 marzo ARIANNA CERVELLA @aricervella Chiudiamo in bellezza “@raceskimagazine: Christof Innerhofer, che classe!

20 marzo MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia Champion de France!!!ah non je ne suis pas français... ;)) #meribel #frenchchampionship #sg…

23 marzo LARA GUT @Laragut Well... I guess the winter is back!

14 marzo NICOLA BERGONZI @NicolaBergonzi Il nuovo numero di Race, ginnaste, crodino e olive #relax @raceskimagazine @ginnastemtv

SEGUITECI SU @raceskimagazine 6 marzo MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia Fratelli in tensione pregara!! :) manuelamoelgg francescamarsaglia @manfredmoelgg @matteomarsaglia

16 marzo TESSA WORLEY @TessaWorley Sto guardando l’ultimo GS della stagione…e andando in bici! La nuova stagione inizia ora. 16 marzo DOUG HANEY @doughaney Niente di meglio che l’autografo di una campionessa olimpica e mondiale per chiudere una incredibile stagione

20 marzo MARIA HOEFL-RIESCH @Maria Ho preso la mia decisione. È un buon momento per terminare la mia carriera e iniziare una nuova fase della vita. Grazie a tutti per il grande affetto! 21 marzo JULIA MANCUSO @JuliaMancuso @Maria ci mancherai! Grande carriera sciistica! 21 marzo TINA MAZE @TinaMaze @Maria Ti auguro tutto il bene. ci vedremo comunque in giro ;)

9 marzo AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal I ragazzi dello slalom stanno gareggiando a Kranjska Gora. Io sto correndo a Innsbruck, in pantaloncini… Primavera...

17 marzo SOFIA GOGGIA @sooofiii91 RUN!

18 marzo MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Vediamo cosa succede quando #Frozen, io e #SAT ci mettiamo insieme per un volo di 10 ore… Hmmmmmmm 11 marzo MARISA POLI @marisa_poli Prove di discesa a Lenzerheide, Bode Miller vince in amore con la moglie Morgan e il piccolo Nate a guardare #gds

21 marzo JESSICA LINDELL-VIKARBY @jlindellvikarby @Maria complimenti per tutto, hai portato molto al nostro sport! La mia prima gara contro di te è stata a Verbier nel -01 ai Mondiali Juniores .-)

24 marzo JACOPO DI RONCO @jacopodironco Another #Powder day ...non riusciranno a fermare la nostra passione !! 25 marzo ILKA STUHEC @ilkastuhec Ecco perché amo Livigno 25 marzo CHEMMY ALCOTT @ChemmySki La fine di un’ERA ma l’inizio di un nuovo capitolo. Grazie a tutti per il vostro sostegno 25 marzo LINDSEY VONN @lindseyvonn Triste vedere un’altra amica che si ritira. Ci mancherai @ChemmySki 26 marzo FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Sono felice di dividere il podio con Niki Agnelli e molto formaggio.

22 marzo AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal La scalata di ieri sulla vetta del Grossglockner. Una bella avventura.

23 marzo FERITE A MORTE @FeriteAMorte #LaraGut la campionessa svizzera, bronzo in discesa libera alle ultime Olimpiadi invernali di Sochi, sarà anche lei a testimoniare contro la violenze sulle donne, mercoledì 26 marzo, al Palazzo delle #NazioniUnite 23 marzo LINDSEY VONN @lindseyvonn Bene, ci sono volute 15 ore ma finalmente siamo a Vail! Siamo entrambi esausti! #viaggiareconicanièdifficile

27 marzo MARIE-MICHELE GAGNON @MarieMGagnon Abbiamo festeggiato la fine di una grande carriera! Grazie per tutto quello che ci hai insegnato mikeyanik ! 30 marzo MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia Silver brothers at the gs National!! :)) francescamarsaglia #livigno #feelandwin @ Mottolino Ski



19 marzo 2014 Filtro: Normal

247

I... IZZAT EDAL P S O ## DELLA . FINE TATA 11.. PUN Jan ec Hud

20 marzo 2014 Filtro: Normal

374

9 marzo 2014 Filtro: Normal

O RATO TTER ! PRONT E A A A N M N E L O P AP RCELL N LE PA A BA IARE CO A SC ander e ks ild Ale odt K m Aa

14 marzo 2014 Filtro: Normal

21 marzo 2014 Filtro: Lo-fi

233

I A NDAT NO A’È ANCOR O S E C N SE MESI E MA RE! TRE ARE PRI A LOTTA F E DA RNAR DI TO ia Sof gia Gog

OP! HE T ON T lies Mar ild h Sc

324

CURIOSITÀ, NEWS, ESCLUSIVE, WAY OF LIFE

MARZO VISTO ATTRAVERSO Il CIO ha perme sso ai giornalisti di po stare solo foto e non vid eo Giochi Olimpici In dei vernali

Christof Innerhofer dal 25 febbraio è su Instagram all’indirizzo innerhoferchristof

IA DAGL A ME I - UNA N U O G E T G ANCH ICEVU ALE O HO R TO SPECI E SI PUÃ’AHOLIC H L C MO AGLIA C ) #CHO MED GIARE :)) LE MANZIE E MIL T TE GRA ADE N R BE ILD SCH

STAYGO?! LD I I SHOUSHOULD OR ISE DEN BON KAR

16 marzo 2014 Filtro: Normal

428

PER IL FIT NO!!! LA O R N A L PREP A DELL’AE FINO A EME! TRE MEN IMA GARLO CON T NTI INSI L’ULTATO BEL DI MOME È ST !! GRAN BON FINE NISEKAR @DE a uel Man lGg e Mo

11 marzo 2014 Filtro: Walden

19 marzo 2014 Filtro: Valencia

ON!

EAS OF S END T BEA Z FEU

20 marzo 2014 Filtro: X-Pro II

10

A, . ;) BELL TE È GIORNI… A T S L’E N DUE MA I s tHia Mat Er May

293

15 marzo 2014 Filtro: Normal

OL ITO C O FIN ERHEIDE H H… NZ OH O O!!! #LE T T O B I IDE DAVONCELL SIM



Laurene Ross «Mi sono divertita alla Casa Bianca con questi colleghi olimpici e ho incontrato Obama»

MAGAZINE INTERNAZIONALE

Maria ha detto basta «Cari fan, ho preso una decisione e vorrei condividerla con voi…». Con queste parole Maria Hoefl-Riesch ha postato sulla sua pagina Facebook un video lo scorso 20 marzo che annuncia il ritiro dalle gare. Tredici anni dopo la prima apparizione in Coppa del Mondo, quattro medaglie olimpiche (le ultime due a Sochi, oro in supercombinata, argento in superG) due titoli mondiali, una Coppa del Mondo nel 2011, solo per citare alcuni dei grandi successi della ventinovenne bavarese di Garmisch-Partenkirchen, 81 podi, 27 vittorie in quattro discipline diverse in Coppa del Mondo (solo podi in gigante). Saluta il circo bianco dall’ospedale, mentre le viene assegnata la Coppa del Mondo di discesa. Nel 2014 Lenzerheide le ha tolto con gli interessi quello che le aveva dato nel 2011, quando vinse la Coppa anche grazie al fatto che alcune gare non furono disputate. Nel 2014 invece… la febbre… la discesa disputata non in perfette condizioni e subito un volo con una serie di botte e infortuni. «Non è stata una decisione facile, ma avevo già fatto questa scelta dopo le medaglie di Sochi. È il momento giusto per chiudere la mia carriera e iniziare una nuova fase della mia vita». In bocca al lupo Maria!

Lara Gut «Grazie Swiss! Sono riuscita a prendere il mio aereo ‘al volo’!»

HA DETTO...

«Ora ho anche l’argento OLIMPICO! Chi l’avrebbe pensato dopo l’errore nel finale? Io no» MARIA HOEFL-RIESCH dopo il superG di Sochi 2014

Akira Sasaki I giapponesi, si sa, sono soprattutto slalomisti. Non è da meno Akira Sasaki, classe 1981, che ha un palmarès con 3 podi in Coppa del Mondo (tre secondi posti).

YOUNG GUNS?

Pinterest, il social network basato sulla raccolta di foto e di pin, è in crescita ma… soprattutto negli Stati Uniti. Infatti alla ricerca ‘Marcel Hirscher’ in bacheca abbiamo trovato… 0, mentre confrontando quattro sciatori e sciatrici statunitensi i risultati cambiano...

Il Longines Rising Ski Stars è un premio che la nota casa produttrice di orologi assegna ogni anno ai due migliori sciatori giovani (uomo under 23) e donna (under 21) della Coppa del Mondo. Anche quest’anno, come l’anno scorso, a vincere un orologio Conquest Classic e un assegno da 20.000 dollari sono stati… Mikaela Shiffrin e Alexis Pinturault. Che sorpresa!

Lindsey Vonn 41

Mikaela Shiffrin 8 Ted Ligety 8

20 \\ APRILE 2014

Mitja Valencic Lo slalomista sloveno, classe 1978, vanta due podi in Coppa Europa e 179 pettorali in Coppa del Mondo (11 top ten).

PIN CONTEST

Bode Miller 12

BYE BYE UOMINI

Mike Janyk Un solo podio in Coppa del Mondo, nel 2006 a Beaver Creek, per Mike Janyk. Lo slalomista canadese classe 1982 (sembra un destino che a ritirarsi siano quasi solo slalomisti…) ha anche cinque podi in Coppa Europa con una vittoria a Madonna di Campiglio nel 2009. Janyk continuerà a far parte della commissione atleti della FIS.

FIOCCO ROSA A CASA GUAY Tre chili e 400 grammi. E un tempismo perfetto. Infatti la piccola Marlo Victoria Guay, figlia del discesista canadese, ha deciso di venire al mondo il 19 marzo alle 15.03, proprio pochi giorni dopo la fine della Coppa del Mondo!

Gauthier De Tessières Non è slalomista ma è del 1981, come Sasaki, il francese De Tessières. Di lui ricorderemo il podio in gigante a Val d’Isère nel 2008, i 18 podi in Coppa Europa ma soprattutto la medaglia d’argento in superG ai Mondiali di Schladming nel 2013.


Jens Byggmark «A Dubai ho messo gli sci per la prima volta dopo l’infortunio»

BYE BYE DONNE

Maria Hoefl-RiescH La sua è stata una stagione fantastica, con due medaglie olimpiche e una quasi Coppa del Mondo, se non si fosse infortunata proprio nella discesa delle finali. Vedi news a lato!

TERMOMETRO OLIMPICO

Marcel Hirscher «Con queste temperature vien voglia di un barbecue»

66

Mikaela Shiffrin «Se oggi foste invitati dal Presidente degli Stati Uniti, cosa gli chiedereste?»

FACEBOOK

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Lindsey Vonn 20 MARZO

Almaty, in Kazakistan, sarebbe in vantaggio per l’assegnazione dei Giochi Olimpici invernali del 2022. Secondo l’organizzazione Around the Rings, che si basa su sondaggi con opinion leader e addetti ai lavori del mondo olimpico, ad oggi il power index vedrebbe la località asiatica a quota 66 contro i 65 punti di Pechino, i 55 di Lviv in Ucraina e i 53 di Cracovia in Polonia.

55 53

La mia amica di lunga data Maria Hoefl-Riesch si è ritirata oggi. Sono triste perchÉ non potrò più gareggiare con la mia compagna ma sono sicura che avrà un futuro ancora più bello. È sempre stata una avversaria leale ma anche una persona piacevole fuori dalle piste. Aiutatemi a farle le congratulazioni per la sua grande carriera!

Tanja Poutiainen È, insieme a Kalle Palander, il simbolo dello sci alpino in un Paese che preferisce le piatte distese di neve alle (poche) colline bianche. Anche di lei non possiamo che non parlare a parte in una news.

Fraenzi Aufdenblatten L’addio perfetto. La svizzera dal cognome impronunciabile per noi latini, a 33 anni ha annunciato il ritiro. Fino al giorno dell’addio poteva contare tre podi, poi eccola festeggiare con un terzo posto in discesa proprio nell’ultima gara. Le altre soddisfazioni sempre in discesa e superG (quello vinto nel 2009 a Val d’Isère).

ALLENATORI CON LA VALIGIA Come a ogni fine stagione ci sono stati anche diversi cambi di casacca tra i tecnici. Da segnalare, per esempio, il passaggio dell’allenatore svizzero Stefan Abplanalp dal team norvegese femminile per seguire il gruppo velocità femminile di US Ski Team. Abplanalp nel 2012 fu al centro di una querelle con Swiss-ski durante le gare pre-olimpiche di Sochi. Fu allontano dalla federazione, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, in seguito a un diverbio con

il DT Mauro Pini. Sempre in Nord America, sempre un altro svizzero protagonista, Hugues Ansermoz, dal 2010 head coach delle donne canadesi. Tra i suoi successi la trasformazione di MarieMichele Gagnon da slalomista ad atleta forte in tre specialità. Ora però ha fatto le valigie. L’austriaco Sepp Brunner sarà il responsabile dei velocisti svizzeri, al posto di Walter Hubmann. Brunner si è già occupato del rientro di Beat Feuz e in passato ha seguito Sonja Nef.

Stefan Abplanalp ai tempi di Swiss Ski

TANJA, LEONESSA INDOMABILE Sandrine Aubert Classe 1982, slalomista, Sandrine Aubert è stata una delle più forti slalomiste tra il 2009 e il 2010 con quattro vittorie e un secondo posto in gare di Coppa del Mondo. L’ultima gara a Flachau a gennaio, poi basta…

A LENZERHEIDE LA FUORICLASSE FINLANDESE TANJA POUTIAINEN HA ANNUNCIATO IL RITIRO. IN DICIASSETTE ANNI NEL CIRCO ROSA È SALITA ADDIRITTURA 48 VOLTE SUL PODIO E 11 VOLTE SUL GRADINO PIÙ ALTO, IN SLALOM E GIGANTE. TANJA, CHE È STATA ALLENATA ANCHE DAGLI ITALIANI LUCA MORETTI E CHRISTIAN THOMA, HA PARTECIPATO A 5 OLIMPIADI E 9 MONDIALI, VINCENDO UNA MEDAGLIA AI GIOCHI A TORINO 2006 (ARGENTO IN GIGANTE) E QUATTRO IRIDATE A SANTA CATERINA/BORMIO 2005 E VAL D’ISERE 2009 (DUE ARGENTI E DUE BRONZI IN GIGANTE E SLALOM). IL PRIMO PODIO NELLO SLALOM DEL SESTRIERE DEL 2001 E L’ULTIMO NEL 2013 A FLACHAU. SENZA DI LEI NON SARÀ PIÙ LA STESSA COPPA…

APRILE 2014 // 21


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22 \\ FEBBRAIO 2014


FINALI | COPPA DEL MONDO

p u C d l r o W finals

E L A B I N N A C R E H C S R HI STORIE

E R T L A E A R E V A DI PRIM

NDO DI O M L E D A P I COP LE FINAL I D ONO STATE TRA LE PIÙ ES PPE LENZERHEID E: COLPI DI SCENA, CO IMO SEMPR LL’ULT INTENSE DI ALL’ULTIMA GARA E A RTUNI E… , INFO DECISE I T N A S E P I I TRIACA ADD S , U O A M I A S T E T T E I N CE CA DOPP I T S A T N A F PRIMAVESI UNA DI CLAUDIO OOM FOTO Z

APRILE 2014 \\ 23


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Tweets and posts Annesobarthet

2 grandi signore dello sci salutano lo sci oggi…brave e grazie Tanja #Poutiainen e Denise #Karbon !!! #rispetto #leggende

Nelle foto. Sopra. A sinistra il podio della coppetta di gigante sul tabellone, l’abbraccio tra Pinturault e Mermillod Blondin sul traguardo del superG. Qui a lato l’incredulità di Anna Fenninger. A destra Marcel Hirscher all’attacco in slalom, il solito grande sventolio di bandiere rossocrociate a Lenzerheide. Storica doppietta austriaca nella overall con Hirscher e Fenninger.

Maria

Ieri è stato un grande shock e la scorsa notte è stata insonne e piena di lacrime. Ma piano piano i pensieri su una stagione di successi hanno preso il sopravvento

DadaMerighetti @Maria sono così triste…ma hai fatto una super stagione. Devi essere fiera!

Kjansrud

Da FIS Alpine alla Premier League. Una lunga stagione è alla fine e sarà bello concentrarsi su altro…

Julia Mancuso

Abbiamo vinto un award grazie a tutti voi che ci seguite!!! Miglior social media:) per il nostro video di sci Katy Perry!

mikaelashiffrin Hehehehe .) the big 1.9

24 \\ APRILE 2014

C

on le finali di Lenzerheide si chiude un’epoca. Mai come nel 2014 la kermesse di fine stagione, il ‘mondialino’ (uno dei pochi format azzeccati dalla FIS), segnerà dei cambiamenti importanti per il Circo Bianco. Poche volte delle finali sono state così ricche di novità e così cariche di significato. Sono state, prima di tutto, gare molto belle dal punto di vista dello spettacolo, ricche di colpi di scena quasi quanto i Giochi di Sochi. La prima notizia è che a Lenzerheide, dopo due edizioni dimezzate dal maltempo, il sole ha benedetto le ultime gare di stagione, permettendo uno svolgimento regolare. Solo una fastidiosa nebbiolina si è addensata sul tratto intermedio del gigante femminile della domenica, ma non ha messo in dubbio la regolarità della competizione. Lenzerheide, già candidata per altre finali (l’anno prossimo però si correrà a Meribel, in Francia) si è dimostrata una località sicuramente valida per questo tipo di evento, con tanto pubblico e piste tecniche. Qualche riserva sul pendio dello slalom, sulla discesa impegnativa ma forse più simile a un superG veloce, però sono inconvenienti da mettere in conto quando si devono disputare otto gare in pochi giorni e soprattutto nella stessa ‘venue’. Se il bel tempo sorriderà ancora (e ci sarà neve a sufficienza a quella quota), ben venga Lenzerheide.

BYE BYE La Coppa del Mondo non sarà più la stessa perché tanti personaggi che ne hanno segnato indelebilmente la storia non ci saranno più. Nella settimana in terra svizzera sono stati tanti gli addii. Il più pesante, quello che più di tutti ha lasciato il segno, è stato quello di Guenther Hujara. Il Race Director dello sci alpino maschile, dopo 23 anni, va in pensione. La Coppa del Mondo maschile si è identificata per anni con questo signore tedesco, sicuramente poco amato ma temuto e rispettato da tutti. Insieme a lui se ne vanno in tanti, in un ricambio generazionale e catartico che non potrà non produrre sconvolgimenti importanti. Se ne va, per esempio, anche il responsabile delle prove tecniche maschili della FIS, lo svizzero Hans Pieren, che continuerà a fare il race director ad Andermatt. Se ne vanno, soprattutto, tanti atleti. A cominciare da due autentiche signore dello sci. GRAZIE DENISE Indimenticabile la discesa di Denise Karbon con una gonna e una giacca di loden all’inizio della seconda manche. L’altoatesina si è fermata lungo il percorso a distribuire dolcetti ad allenatori e amiche. Al traguardo la consueta spruzzata di champagne, lacrime e sorrisi. Una campionessa

MarcelHirscher And what are you doing tomorrow @ annafenninger ? ;) #overallworldcup #crystalglobes @SkiTeamAustria

di grandissimo livello ha salutato con stile il Circo Bianco, dove aveva già festeggiato 16 podi e sei vittorie, senza dimenticare una coppetta di gigante fantastica. Il suo addio entra di diritto nella top 3 dei saluti degli ultimi anni,


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Three in a row Solo tre sciatori, oltre a Hirscher, sono stati capaci di vincere tre Coppe del mondo di fila: Phil Mahre, Ingemar Stenmark e Gustav Thoeni.

insieme a quello di Didier Cuche a Schladming 2012, con sci e abito d’epoca, e a quello di Sarah Schleper a Lienz nel 2011 con il bimbo in braccio. Più ‘understatement’ il saluto di Tanja Poutiainen, che al traguardo si è messa un abito tradizionale lappone. La Coppa del Mondo senza due signore del calibro di Denise e Tanja non sarà più la stessa. Eppure il loro addio non è l’unico. Come dimenticare l’incredibile discesa di Fraenzi Aufdenblatten? La svizzera, dopo avere annunciato che appenderà gli sci al chiodo, si è concessa un terzo posto che rende meno triste il suo commiato. Per tre addii pesanti - al quale si aggiunge anche quello, ancora più pesante, di Maria Hoefl-Riesch, arrivato ufficialmente una settimana dopo - ci sono stati anche due, anzi tre ‘non addii’ che erano temuti dai più: quelli di Bode Miller, Didier Defago e Ivica Kostelic. Tre vecchietti che hanno deciso di proseguire ancora un anno. Fino a qui le certezze perché a Lenzerheide è scoppiato anche il caso ‘Maze’. UN TEAM MENO AMAZING… Sembra che sia ufficiale: il sodalizio sentimentale prima ancora che tecnico tra Andrea Massi e Tina Maze è giunto al termine, salvo colpi di scena. Interviste e dichiarazioni ai vari quotidiani sloveni lo confermano

APRILE 2014 \\ 25


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L’unico podio azzurro delle finali con Inner secondo in discesa

LENZERHEIDE-SVIZZERA 12 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE DISCESA \\ MASCHILE TRACCIATORE \\ H. Schmalzl (FIS) 1. Matthias Mayer (HEAD) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.99 1. Christof Innerhofer (ROSSIGNOL) ����������������������������������������������������������������������������1.30.10 2. Ted Ligety (HEAD) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.30.10 4. Peter Fill (ATOMIC) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.12 5. Aksel Lund Svindal (HEAD) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.19 6. Travis Ganong (ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.51 7. Sandro Viletta (SALOMON) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.55 8. Bode Miller (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.61 9. Carlo Janka (ATOMIC) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.79 10. Adrien Theaux (SALOMON) ������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.98 17. Dominik Paris (NORDICA) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������1.31.79 DNF Silvano Varettoni (HEAD), werner heel (head)

13 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE SUPERG \\ MASCHILE TRACCIATORE \\ T. MORGER (NOR) 1. ALEXIS PINTURAULT (SALOMON) ����������������������������������������������������������������������������������������������1.13.71 1. THOMAS MERMILLOD BLONDIN (SALOMON) �������������������������������������������������������������� 1.14.27 2. BODE MILLER (HEAD) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.28 4. MATTHIAS MAYER (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.14.66 5. TED LIGETY (HEAD) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.14.80 6. CHRISTOF INNERHOFER (ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������������������� 1.14.85 7. CARLO JANKA (ATOMIC) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.14.86 8. KJETIL JANSRUD (HEAD) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.88 9. OTMAR STRIEDINGER (BLIZZARD) ���������������������������������������������������������������������������������������� 1.14.95 9. TRAVIS GANONG (ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.95 11. PETER FILL (ATOMIC) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.15.05 13. (ITA) WERNER HEEL 1.15.50

15 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE GIGANTE \\ MASCHILE TRACCIATORI \\ R. KRUMBACHER (GER) - S. COSTAZZA 1. TED LIGETY (HEAD) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.15.63 2. ALEXIS PINTURAULT (SALOMON) �������������������������������������������������������������������������������������������2.15.66 3. FELIX NEUREUTHER (NORDICA) ���������������������������������������������������������������������������������������������2.15.89 4. MARCEL HIRSCHER (ATOMIC) ��������������������������������������������������������������������������������������������������2.15.90 5. ROBERTO NANI (VOELKL) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.08 6. FRITZ DOPFER (NORDICA) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.17 7. LUCA DEL ALIPRANDINI (SALOMON) ����������������������������������������������������������������������������������2.16.35 8. HENRIK KRISTOFFERSEN (ROSSIGNOL) ��������������������������������������������������������������������������2.16.37 9. MATTS OLSSON (NORDICA) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.51 10. STEVE MISSILLIER (SALOMON) ��������������������������������������������������������������������������������������������� 2.16.54 19. (ITA) MANFRED MOELGG (FISCHER) ��������������������������������������������������������������������������������� 2.17.72 DNF 2 DAVIDE SIMONCELLI (SALOMON)

16 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE SLALOM \\ MASCHILE TRACCIATORI \\ M. PIRCHER (AUT) - J. BROLENIUS (SWE) 1. MARCEL HIRSCHER (ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������������������������������������2.07.74 2. FELIX NEUREUTHER (NORDICA) ������������������������������������������������������������������������������������������2.08.50 3. MARIO MATT (BLIZZARD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.08.82 4. STEFANO GROSS (VOLEKL) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.09.64

ampiamente e noi ci limitiamo ad osservare e riferire. Le strade dell’allenatore italiano e della slovena si separano. Con esiti imprevedibili. Con chi proseguirà la sua carriera Tina? Livio Magoni, più volte nominato sulle nevi svizzere tornerà ad allenarla? Oppure Tina si ritirerà, come si mormorava a Lenzerheide. I siti web avranno argomenti da trattare nei prossimi mesi… SANGUE E ARENA La giornata più drammatica e intensa allo stesso tempo è forse stata la prima, quella delle discese libere. Maria HoeflRiesch, già febbricitante il giorno prima e con una sola prova nelle gambe, è scivolata via nelle reti quasi subito. Si è capito subito che la coppa stava prendendo la strada dell’Austria. La tedesca, grande protagonista della stagione, mentre al parterre si celebravano i vincitori, veniva evacuata in elicottero verso l’ospedale per gli accertamenti. Con un verdetto triste da accettare: forte contusione alla spalla e al gomito sinistro, lesione muscolare alla coscia sinistra e infortunio al gomito sinistro. Game over e strada libera per Anna Fenninger. Premiazioni della coppetta di discesa, già nelle mani della tedesca, e della coppa generale, dove comunque Maria è arrivata seconda, senza una delle attrici protagoniste. Una brutta pagina. Non sono comunque mancati i colpi di scena anche nelle altre gare: in primis il gigante maschile. Vedere Ted Ligety alzare la coppa di gigante all’ultima gara, con gli stessi punti di Marcel Hirscher ma per 5 vittorie a 2 è stata una delle pagine più emozionanti, dal punto di vista del pubblico, degli ultimi anni. Pensare che Hirscher abbia perso la coppetta per un solo centesimo, quello che l’ha separato dal terzo posto a Lenzerheide, ha dell’incredibile. Ma questo è lo sci… Se si escludono le coppe di discesa e superG maschili e quella dello slalom femminile, tutte le altre sono state molto combattute fino all’ultimo metro di pista.

5. MARKUS LARSSON (ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������������������������������� 2.09.96 6. AXEL BAECK (ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.10.02 7. MANFRED MOELGG (FISCHER) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 2.10.20 8. PATRICK THALER (FISCHER) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.10.23 9. ALEXIS PINTURAULT (SALOMON) �������������������������������������������������������������������������������������������2.10.51 10. IVICA KOSTELIC (FISCHER) ������������������������������������������������������������������������������������������������������2.10.64

26 \\ APRILE 2014

UNA COPPA APERTA Sono gli stessi numeri della Coppa a parlare chiaro: è stata un’edizione

La solita spettacolare azione di Ted Ligety

Torna a casa Guenther La star di Lenzerheide è stata Guenther Hujara. Il race director FIS per gli uomini ha salutato il Circo Bianco passando sotto un tunnel di sci al traguardo dello slalom maschile. La sua uscita di scena, che è comunque solo parziale (collaborerà con PyeongChang 2018 e potrebbe rientrare provvisoriamente come race director femminile perché Skaardal ha dei problemi di famiglia), è un evento epocale per lo sci alpino. Race director maschile dal 1994, era entrato


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in FIS tre anni prima come race director femminile e in precedenza era stato coach della nazionale tedesca. Hujara, che stia simpatico o meno, è stato il personaggio più potente degli ultimi vent’anni. Sessantunenne, è stato soprannominato ‘sergente di ferro’ per la sua gestione che è stata dipinta anche come dittatoriale. Sicuramente è stato temuto e rispettato. Si è scontrato con molti, a partire dagli atleti, ha gestito sempre con piglio autoritario le questioni tecniche e i rapporti. Memorabili le discussioni con Alberto Tomba ma anche con Didier Cuche (con il quale però è stato il primo a complimentarsi il giorno

dell’addio), senza dimenticare la minaccia di denuncia al tribunale e di squalifica per Christof Innerhofer dopo il malinteso con Schmalzl durante le prove della discesa di Kitzbuehel. Ha dovuto gestire diverse situazioni delicate, soprattutto negli ultimi anni, dall’affaire ‘misure’ degli sci da gigante alla guerra fredda Hirscher-Kostelic per le presunte inforcate dell’austriaco. Lo ha sempre fatto a modo suo, forse peccando non tanto nella gestione dei problemi ma delle pubbliche relazioni. Il suo addio è stato invece molto più simpatico di quanto il personaggio possa apparire. Un aperitivo con i giornalisti,

con giro di danze con la figlia, un siparietto con la moglie («Ora starò molto più tempo a casa, ma non so se sarai contenta»), un ultimo captain’s meeting con tanto di standing ovation. I ricordi migliori? «Tutte le volte in cui ho visto rientrare un atleta dopo un infortunio o quando vedo un atleta che poteva non essere più qui, come Silvano Beltrametti». Da oggi Guenther torna a casa e la sua pesantissima eredità peserà come un macigno sulle spalle dell’altoatesino Markus Waldner. Benvenuto Markus!


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COPPA DEL MONDO 2014 UOMINI OVERALL MARCEL HIRSCHER (AUT) DISCESA AKSEL LUND SVINDAL (NOR) SUPERG AKSEL LUND SVINDAL (NOR)

apertissima. Tra le donne, complice l’assenza, reale o figurata, delle due super-atlete Vonn e Maze, ma anche tra gli uomini dove Hirscher ha vinto la terza sfera di cristallo con il punteggio più basso. La coppa femminile torna in Austria dopo la vittoria di Nicole Hosp nel 2006/2007. 1.371 i punti contro i 1.180 di Maria Hoefl-Riesch e i 1.101 di Lara Gut: è il punteggio più basso registrato dal 2004/05. Anche in campo maschile punteggio basso: solo nel 1996/97 si era scesi più in basso con i 1.130 punti di Luc Alphand. Ne ha guadagnato lo spettacolo, non c’è dubbio. AZZURRI TRA PRESENTE E FUTURO Le finali azzurre sono state all’insegna della continuità

28 \\ APRILE 2014

con quanto visto nella stagione. Con un podio in discesa di Christof Innerhofer, che ha sciato divinamente nella parte alta (come a Sochi) e ha fatto un erroraccio a metà, finendo dietro al solito Matthias Mayer, nuova

GIGANTE TED LIGETY (USA) SLALOM MARCEL HIRSCHER (AUT)

DONNE OVERALL ANNA FENNINGER (AUT) DISCESA MARIA HOEFL-RIESCH (GER) SUPERG LARA GUT (SUI) GIGANTE ANNA FENNINGER (AUT) SLALOM MIKAELA SHIFFRIN (USA)

Nelle foto. Nella strisciata alta, da sinistra a destra , coppetta di superG per Lara Gut. Un saluto speciale per Fraenzi Aufdenblatten, ricevuta sul traguardo da Didier Cuche. «Complimenti, sei stato bravo, ma il prossimo anno quel coppone lì lo prendo io» sembra pensare Alexis Pinturault guardando Hirscher. La festa di Ted LIgety dopo la conquista della coppetta del gigante. A sinistra, il sogno della seconda Coppa del Mondo finisce così per Maria Hoefl Riesch. Due coppette per Aksel Lund Svindal, con il rammarico della flessione nel finale di stagione. In grande un bel passaggio di Anna Fenninger.


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Il podio della discesa libera con Gut tra Goergl e Aufdenblatten

LENZERHEIDE-SVIZZERA 12 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE DISCESA \\ FEMMINILE TRACCIATORE \\ M. MAYR (FIS) 1. LARA GUT (ROSSIGNOL) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.32.31 2. ELISABETH GOERGL (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������1.32.36 3. FRAENZI AUFDENBLATTEN (STOECKLI) ������������������������������������������������������������������������ 1.32.88 4. FABIENNE SUTER (STOECKLI) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.33.15 5. ANDREA FISCHBACHER (VOELKL) ���������������������������������������������������������������������������������������1.33.27 6. ANNA FENNINGER (HEAD) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.33.38 7. NICOLE SCHMIDHOFER (FISCHER) ��������������������������������������������������������������������������������������� 1.33.41 8. DANIELA MERIGHETTI (SALOMON) ������������������������������������������������������������������������������������ 1.33.58 9. DOMINIQUE GISIN (DYNASTAR) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.33.60 10. JULIA MANCUSO (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.33.65 14. ELENA FANCHINI (DYNASTAR) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.34.93

13 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE SUPERG \\ FEMMINILE TRACCIATORE \\ A. GHEZZE (ITA) 1. LARA GUT (ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.17.14 2. ANNA FENNINGER (HEAD) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.17.75 3. TINA MAZE (STOECKLI) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.18.09 4. NICOLE SCHMIDHOFER (FISCHER) ���������������������������������������������������������������������������������������1.18.22 5. REGINA STERZ (VOELKL) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.18.59 6. NADIA FANCHINI (DYNASTAR) ���������������������������������������������������������������������������������������������������1.18.73 7. CORNELIA HUETTER (VOELKL) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 1.19.00 8. VIKTORIA REBENSBURG (NORDICA) ������������������������������������������������������������������������������������1.19.21 9. KASJA KLING (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.22 10. JULIA MANCUSO (HEAD) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.19.34 13. VERENA STUFFER (FISCHER) ������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.20.27

15 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE SLALOM \\ FEMMINILE TRACCIATORI \\ M. PINI (SLO) - H. RENOTH (GER) 1. MIKAELA SHIFFRIN (ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������������������������������������2.04.54 2. FRIDA HANSDOTTER (ROSSIGNOL) �����������������������������������������������������������������������������������2.05.98 3. MARLIES SCHILD (ATOMIC) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.06.20 4. KATHRIN ZETTEL (ATOMIC) ������������������������������������������������������������������������������������������������������2.06.22 5. WENDY HOLDENER (HEAD) �����������������������������������������������������������������������������������������������������2.06.24 6. NICOLE HOSP (FISCHER) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.06.65 7. SARKA STRACHOVA (FISCHER) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 2.06.86 8. MARIA PIETILAE-HOLMNER (ROSSIGNOL) ������������������������������������������������������������������� 2.07.35

vedette delle curve veloci. Senza quella frenata brusca avrebbe vinto a man bassa. Il mattatore azzurro della stagione è stato lui. Le altre notizie sono i due ennesimi quarti posti di Stefano Gross nello slalom e Nadia Fanchini nel gigante (tanto per non dimenticare Sochi). La squadra rosa di gigante è sicuramente stata rivitalizzata dalla cura Magoni, anche se chiudiamo a zero podi, ma nello slalom il cantiere è ancora aperto. Tra gli uomini rimangono le certezze dei velocisti, nonostante un po’ di ‘sfighe’,

in slalom si conferma un Gross in crescita e complessivamente un buon gruppo, con Thaler in forma e Moelgg che tiene duro. Ma la concorrenza tra i rapid gates è spietata e sarà dura tenere il passo. In gigante le note positive vengono dalla ‘giovane Italia’, con Nani ormai pronto per il podio e De Aliprandini che riesce a disegnare delle manche di gran valore. Sbagliano ancora troppo, come dice Claudio Ravetto, ma qualcosa si muove. «È stata una stagione eccezionale. Sono partito con lo scopo di finire nei primi

9. CHIARA COSTAZZA (FISCHER) ������������������������������������������������������������������������������������������������2.07.62 10. MARIE-MICHELE GAGNON (ROSSIGNOL) ������������������������������������������������������������������ 2.07.73

16 MARZO 2014 \\ LENZERHEIDE GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI \\ A. SECHAUD (FRA) - M. TATSCHL (AUT) 1. ANNA FENNINGER (HEAD) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.28 2. EVA-MARIA BREM (VOELKL) ����������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.53 3. JESSICA LINDELL-VIKARBY (ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������������������2.01.61 4. NADIA FANCHINI (DYNASTAR) ������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.86 5. LARA GUR (ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.89 6. MARIA PIETILAE HOLMNER (ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������������������2.01.90 7. ANEMONE MARMOTTAN (ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������������������2.02.91 8. DOMINIQUE GISIN (DYNASTAR) ���������������������������������������������������������������������������������������������2.01.94 9. FEDERICA BRIGNONE (ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������������������������2.02.01 10. VIKTORIA REBENSBURG (NORDICA) ����������������������������������������������������������������������������� 2.02.04 14. MANUELA MOELGG (ROSSIGNOL) �����������������������������������������������������������������������������������2.02.49 19. MARTA BASSINO (SALOMON) ������������������������������������������������������������������������������������������������2.04.97 DNF 1 FRANCESCA MARSAGLIA (VOELKL)

APRILE 2014 \\ 29


COPPA DEL MONDO | FINALI

PUNTO TECNICO DI MAURO PINI

Ricambio generazionale tra le donne Le finali di Lenzerheide permettono di tracciare un bilancio della stagione. Una stagione che è stata molto intensa, come lo sono sempre quelle a cinque cerchi. In Coppa del Mondo, partendo dalla premiazione finale, si è vista la riconferma di Marcel Hirscher tra i grandissimi, con la terza vittoria consecutiva, ma anche un ricambio generazionale tra le donne, con la Fenninger sul tetto del mondo. Ho l’impressione che i prossimi anni vivranno del dualismo FenningerGut. La prima in questo momento sembra ancora un passo più avanti, ma la Gut è molto maturata. Il mix di tecnica e potenza di queste due atlete le pone per il futuro come le nuove Vonn-Riesch. Entrambe sono forti in tre discipline, sarà interessante vedere se e come faranno il passo verso lo slalom. Tra gli uomini invece, almeno per la overall, non vedo un grande ricambio. Sicuramente uno (oltre al vichingo Svindal) che potrebbe dare fastidio all’austriaco è Pinturault. Il francese deve migliorare in continuità e in potenza, la squadra transalpina dovrà strutturarsi in modo da supportare al meglio Alexis così come fa la federazione austriaca con Hirscher. La gestione di Marcel è perfetta, con il suo piccolo team e tanto duro lavoro, senza che all’esterno trapeli alcuna polemica. Parlando di ricambio generazionale, c’è movimento nello slalom sia in campo femminile che maschile con alcuni giovani interessanti e anche nei gigantisti azzurri, con Nani e De Aliprandini che si sono fatti avanti prepotentemente. Nelle singole specialità vedremo se Kristoffersen progredirà ulteriormente, mentre in velocità le gerarchie credo rimarranno tali ancora per qualche stagione. Sarà interessante capire come evolverà lo slalom. Le ultime tracciature hanno dato qualche indicazione: solo ritmo e velocità oppure anche agilità e potenza con tracciati più stretti ed esigenti?

30 \\ APRILE 2014

trenta, adesso sono addirittura nei ‘top 15’ al mondo, davvero sensazionale - ha detto De Aliprandini -. E poi ho anche partecipato alle Olimpiadi di Sochi, non ci pensavo nemmeno ad inizio stagione. Meglio di così…». Molto chiare le intenzioni di Nani: «Sono regolarmente fra i primi della classe, questa è la sorpresa più importante, dal prossimo inverno parto davanti e con l’obiettivo del podio fin dalla prima gara». La passerella di Marta Bassino non può essere giudicata perché era la prima uscita tra le big, ‘sballottata’ in qualche giorno dai Pirenei dove erano in programma le finali di Coppa Europa e le Alpi. Eppure è un altro segnale della giovane, anzi giovanissima Italia che avanza. Sul futuro azzurro però si addensano le nubi delle elezioni e lo spettro della paralisi almeno fino al 12 aprile, quando via Piranesi avrà il nuovo (o il vecchio) presidente. Intanto all’estero si è aperto il mercato… e noi stiamo a guardare.

Nelle foto. In alto in senso orario. Il team Austria festeggia Anna Fenninger e Marcel Hirscher, l’azione vincente in slalom di Hirscher, l’arrivo ‘in scivolata’ di Innerhofer sul traguardo della discesa. Eva-Maria Brem in azione in gigante. Sotto, il primo traguardo in Coppa del Mondo per Marta Bassino

NON È TUTTO OK Se il lettore vorrà mettere a confronto questo articolo con quello sulle finali dell’anno scorso ne ricaverà un’impressione positiva, ottimistica. Tutto ok? No, rimangono anche cose che non hanno funzionato e spunti di riflessione al termine di una stagione molto intensa. La prima nota è per il calendario, che rimane troppo fitto, rendendo la stagione veramente intensa per tutti, anche per noi giornalisti. Finita l’Olimpiade il sabato sera, il martedì si correva già il team event a Innsbruck. Ammesso che il team event possa interessare a qualcuno (a proposito, si è corso anche a Lenzerheide, il venerdì, ma sorvoliamo), che senso ha tenere in calendario una gara tre giorni dopo l’ultima dei Giochi, considerando anche che si è corso pure la domenica prima dell’Olimpiade? E che senso ha ostinarsi


FINALI | COPPA DEL MONDO

Alexis Pinturault Vittoria !!! O mio Dio ! È un sogno ! #primavittoriainSG

a mettere in calendario le finali di Coppa Europa contemporaneamente a quelle di Coppa del Mondo? Perché due prove per le donne, che ad Aare hanno finito il sabato e solo una per la discesa maschile? Un altro argomento caldo è quello delle tracciature. Dopo quella sicuramente diversa di Ante Kostelic

all’Olimpiade, la prima manche dello slalom di Lenzerheide ha fatto discutere molto. L’austriaco Pircher ha disegnato un tracciato angolatissimo, tortuoso, lentissimo e lunghissimo. Inguardabile. Non ha senso iniziare a pensare anche per le discipline tecniche a un team di tracciatori come per la

discesa? E le regole? Perché Matthias Mayer ha potuto correre nel gigante olimpico nonostante non ne avesse i requisiti? Hujara ha detto di avere ricevuto una lettera dall’alto. La FIS però a un mese di distanza dai Giochi non ha ancora dato una spiegazione ufficiale. Come mai?

tedligety

Aspettate un secondo… podio in discesa?! Nelle foto. In alto, Sabo Gross in azione in slalom. Sotto, la festa per Denise Karbon al traguardo del gigante femminile

APRILE 2014 \\ 31


MAGAZINE ITALIA

Francesca Marsaglia

Federica Brignone

«Finiamo questi Campionati Italiani con una bella medaglia di legno, meno male che uno forte in famiglia c’è sempre!»

«Sono stanca di testa adesso, anche se il mio corpo e la mia sciata dicono il contrario»

INSTAGRAM

SELFIES OF THE MONTH Due azzurre hanno deciso di auto-fotografarsi su Instagram con l’amico più fedele dell’uomo… Sofia Goggia ed Elena Curtoni. La vittoria dei like ad Elena, a quota 427!

Sabo Gross aggredisce le porte del secondo slalom ©Photo Elvis

5 Nazioni, dopo ‘Pintu’ ci sono gli azzurri Pampeago ha ospitato la sessantunesima edizione del Trofeo 5 Nazioni lo scorso 26 e 27 marzo. Le gare erano riservate, come sempre, agli atleti dei corpi doganali di Italia, Francia, Austria, Svizzera e Germania. Il francese Alexis Pinturault ha vinto entrambi gli slalom. Nel primo successo su Riccardo Tonetti e Cristian Deville. Nel secondo ha staccato di 38 centesimi il finanziere Stefano Gross e il connazionale Thomas Mermillod Blondin di 52. Al via, tra gli altri, anche Manfred Moelgg, Thomas Fanara, Julien Lizeroux, Stefano Baruffaldi, Alex Zingerle, Luca De Aliprandini, Florian Eisath e Davide Da Villa. In campo femminile la francese Nastasia Noens ‘sugli scudi’ davanti alle tedesche Monica Huebner e Barbara Wirth, mentre in gara uno vittoria della tedesca Barbara Wirth davanti alla francese Taina Barioz e alla tedesca Lena Duerr.

L’UOMO DELLA FIS HA DETTO… NI Atle Skårdal ha cambiato idea sulla pista ‘Franco Berthod 3’ di La Thuile (Ao), candidata a ospitare una gara di Coppa del Mondo. «Le impressioni sono positive, nella prima visita non ero così convinto - ha detto il race director delle gare femminili -. Con la pista innevata è davvero un’altra cosa. Il tracciato rimane comunque difficile, ci sono aspetti relativi alla sicurezza da migliorare e da rivedere la ‘start area’». Skårdal ha fatto un sopralluogo a La Thuile dopo le finali

Il break di ‘Robi’

A fine stagione ancora gare e poi tanti test attrezzatura? Sì, ma con giudizio. Ecco perché Roberto Nani, dopo lo ‘scudetto’ di gigante, ha voluto concedersi una vacanza di cinque giorni a Tenerife. «Dopo una stagione eccezionale e, in ultimo, questo titolo a cui tenevo particolarmente, in quanto sulle nevi di casa a Livigno, una breve vacanza era necessaria. Poi al rientro, prima dello stop vero e proprio, mi dedicherò ancora a test materiali e a qualche allenamento». Come dargli torto?

32 \\ APRILE 2014

di Lenzerheide. Presenti, oltre agli addetti delle Funivie del Piccolo San Bernardo guidati da Corrado Garino, il presidente FISI Flavio Roda, il consigliere federale Dante Berthod, il comandante del Centro Sportivo Esercito Marco Mosso, il responsabile dello sci alpino ASIVA Ottavo Bieller, l’ex atleta azzurro Matteo Belfrond e il tecnico azzurro Christian Corradino che ha tracciato la pista. Al Consiglio FIS di giugno la decisione…

Paralleli d’Italia

Dopo il gigante maschile valevole come titolo dei Campionati Italiani Assoluti by Alta Valtellina - Onlus Cancro Primo Aiuto, a fine marzo ecco a Livigno un parallelo in notturna. La gara non assegnava nessun titolo ufficiale, però… è stata battaglia vera. In campo maschile ha avuto la meglio Luca De Aliprandini, che ha preceduto Michael Gufler, Davide Simoncelli e Alexander Ploner. Fra le donne ‘sugli scudi’ Nicole Agnelli che in finale ha battuto Camilla Borsotti.


INFORTUNATI

Ravelli ancora fermo Agli Assoluti di Livigno c’era anche il finanziere Andrea Ravelli, ma solo nel parterre. Doveva rientrare nel corso della stagione, invece ha avuto ancora problemi fisici e rimetterà gli sci a breve. «Negli ultimi due anni ho avuto tre infortuni, quest’inverno credevo di poter iniziare ma ho dovuto ritardare il mio ingresso alle gare perché il ginocchio operato per la lesione del legamento crociato era ancora dolorante. Ora sto meglio, sono pronto per rimettere gli sci». Dopo cinque anni con la squadra nazionale giovanile, adesso il camuno vestirà la giacca del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.

Daniela Merighetti

Florian Eisath

«Da quando Baggio non gioca più… da quando Senna non corre più… non è più domenica»

«Che mito Simone Origone! Complimenti e tanto di cappello!»

Agnelli e Borsotti ok in Coppa Europa

Nicole Agnelli ©FisiPentaphoto

Due ‘posti fissi’ per l’Italia nella stagione 2013/2014 di Coppa Europa, conclusa con le finali andorrane di Soldeu e addirittura quattro quarti posti. Centra l’ambito risultato Nicole Agnelli, primo anno Senior, da Caspoggio, che per l’inezia di due punti non vince la coppetta di gigante. Proprio all’ultima gara lo perde invece la campionessa del mondo Junior e italiana assoluta Marta Bassino. In superG ecco il ‘colpo grosso’ nell’ultima gara per Camilla Borsotti che proprio nel finale acciuffa la terza piazza. Poi tre ‘legni’: Mattia Casse in superG, Giordano Ronci in slalom e Giovanni Borsotti in gigante.

NUMBERS LO SCUDETTO DELLE SQUADRE 1. Gruppo Sportivo Fiamme Oro 2. sci club Radici Group 3. Argentina 4. sci club UBI Banca Goggi 5. Circolo Sciatori Madesimo

Elena Fanchini ai box per un mese Una caduta in allenamento nella settimana prima degli Assoluti, a Santa Caterina Valfurva. Elena Fanchini è stata sottoposta agli esami strumentali presso la clinica Città di Brescia per verificare l’entità della ‘botta’, in stretto contatto con la commissione medica della FISI. L’esito è uno stiramento al collaterale del ginocchio destro che costringe la bresciana a un mese di stop…

La classifica è il risultato della due giorni di gare del Criterium a squadre organizzato il 26 e 27 marzo al Monte Pora dall’UBI Banca Goggi. I punteggi sono stati guadagnati dagli atleti nei due giganti e due slalom (al via anche il campione italiano di gigante Roberto Nani).

Passerella azzurra in Francia Tempo di successi per gli azzurri ai vari campionati nazionali stranieri. Da segnalare il primo posto nel gigante di Meribel di Federica Brignone che ha avuto la meglio per 58 centesimi su Marion Bertrand e Anne-Sophie Barthet. Nel superG maschile, invece, Matteo Marsaglia ha vinto davanti a Thomas Mermillod Blondin e a… Mattia Casse. In gara anche Giovanni Borsotti, Silvano Varettoni, Florian Eisath, Paolo Pangrazzi, Luca De Aliprandini e Michele Cortella. Federica Brignone ha siglato anche un secondo posto nello slalom dietro ad Anastasia Noens. Davvero un bel quarto posto quello di Giulio Bosca nel gigante FIS di Fiescheralp, valevole come campionato assoluto svizzero. Il portacolori dell’Esercito ha chiuso a due decimi dal gradino più basso del podio occupato da Gino Cavieziel. (Nelle foto: a sinistra Marsaglia e Casse sul podio del superG insieme a Mermillod Blondin, a destra il podio del gigante dominato dalla Brignone).

SUPER FILL ANCHE NEL BIATHLON

1.655 1.155 1.037 1.037 693

Peter Fill e Peter Runggaldier

PETER FILL SI È CLASSIFICATO SECONDO NEL SUPERG ORGANIZZATO DA STAR TEAM FOR CHILDREN SABATO 22 MARZO A SEEFELD, NEL TIROLO AUSTRIACO, PER RACCOGLIERE SOLDI CHE VERRANNO UTILIZZATI NELLA COSTRUZIONE DI UN OSPEDALE SU UNA PICCOLA ISOLA DEL MADAGASCAR. OLTRE AL SUPERG, LA GARA PREVEDEVA UNA PROVA DI BIATHLON DOVE FILL È ARRIVATO SEMPRE SECONDO, DIETRO ALL’EX SCIATORE FRANCESE FREDERIC COVILI E DAVANTI ALLO SLOVENO JURE KOSIR. È ANDATA MALE INVECE PER CHRISTOF INNERHOFER, PER LA PRIMA VOLTA SUGLI SCI DA FONDO, SQUALIFICATO PER UNA IRREGOLARITÀ… TANTI GLI SCIATORI E GLI EX AZZURRI: DENISE KARBON, ISOLDE KOSTNER, BARBARA MERLIN, DANIELA CECCARELLI, PETER RUNGGALDIER TRA GLI ALTRI.

APRILE 2014 // 33


Christof Innerhofer in azione nelle finali di Lenzerheide

BILANCI AZZURRI

BENE, MA NON BENISSIMO Una stagione iniziata con il botto di Dominik Paris a Lake Louise e terminata con le due medaglie di Christof Innerhofer e il podio nella discesa di Lenzerheide. Ma anche una stagione piena di quarti posti, olimpici e non, botte e cadute. Una stagione di alti e bassi, aspettando le decisioni del nuovo presidente FISI di Gabriele Pezzaglia foto Zoom AgĂŠnce e FISI/Pentaphoto



SPECIALE BILANCIO SQUADRE NAZIONALI

DISCESA MASCHILE

Pesa il Ko di Dominik Paris

8,0/10

Non sono arrivati i trionfi dell’anno scorso, ma i nostri hanno sempre dato battaglia

FOCUS ON : stagione 2013 5 vittorie - stagione 2014 1 vittoria

Il futuro

Dopo una stagione trionfale con cinque successi in Coppa del Mondo e una medaglia iridata a Schladming, non era assolutamente facile confermarsi. Inoltre ci si è messo anche un Dominik Paris praticamente a mezzo servizio a causa di una caduta in Gardena: ha vinto la prima gara della stagione a Lake Louise, è vero, ma poi ha perso smalto e brillantezza per riuscire a primeggiare. Meno vittorie, però l’argento olimpico di Christof Innerhofer ha comunque riportato sugli scudi il ‘dream team’ della velocità, che ha visto un convincente ritorno di Peter Fill, salito nuovamente sul podio e sempre con i migliori. A questo aggiungiamo che alcune piste classiche, il Lauberhorn su tutte, sono state mutilate e snaturate a causa di avverse condizioni meteo, penalizzando in particolare atleti tecnici come i nostri. In questa specialità rimaniamo comunque un gruppo di riferimento. Christof Innerhofer

Peter Fill

9

370

DOMINIK PARIS

8

+200

368

LA PAROLA A GIANLUCA RULFI - responsabile discipline veloci «Nella gara più importante non abbiamo fallito. Dopo i successi in Coppa del Mondo e la medaglia di Schladming, volevamo una medaglia olimpica. È arrivata con Innerhofer, davvero un grande fuoriclasse, non solo tecnicamente ma anche spietato al momento giusto. Fill è tornato sul podio, ci è mancato Paris per l’infortunio anche se ha iniziato la stagione vincendo. Heel è andato in calo nella seconda parte di stagione. Vittorie e podi, la qualità c’è sempre ma non dobbiamo abbassare la guardia».

WERNER HEEL

6,5 +200

MATTEO MARSAGLIA

6

+200

189

0

0

+4

0

96

93

-125

5

+200

142

-200

2014 2013

È tornato sul podio a Beaver Creek e l’ha sfiorato a Lenzerheide, ma soprattutto è stato più regolare e continuo rispetto allo scorsa stagione. Ai Giochi settimo. Tecnicamente è tornato fra i più validi discesisti, deve solo avere il coraggio di osare e attaccare di più.

36 \\ APRILE 2014

MATTIA CASSE

5

+200

5

+200

+200

0

0

189 0

-200

2014 2013

Ha iniziato la stagione come l’aveva finita, ossia in modo immenso. Ha trionfato a Lake Louise, ma purtroppo una banale caduta in Gardena gli ha compromesso tutta la stagione. Ha faticato a ritrovare il ritmo gara, l’abitudine alla velocità, ma nel finale di stagione stava tornando competitivo. Se in salute è sempre fra gli uomini da battere.

-5

-42

89

-179

-200

2014 2013

Siegmar Klotz

+125

221

Ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi dimostrando una classe infinita sulle ‘sue’ condizioni, a cui si è aggiunta poi quella della supercombinata per la definitiva consacrazione. In Coppa ha fatto un podio a Lenzerheide ed è stato protagonista anche a Bormio e Kitz, sesto e quinto. Più di ogni altro ha sofferto una Lauberhorn mutilata.

La squadra festeggia il podio di Peter Fill a Beaver Creek

Silvano Varettoni

7

+200

245

Rischia grosso Siegmar Klotz, invece Mattia Casse rimarrà, anche se formalmente è probabile che faccia parte del gruppo Coppa Europa. Per quanto riguarda lo staff, tutto dipende da Claudio Ravetto. Se non sarà più direttore tecnico ma direttore sportivo o semplicemente lascerà la Federazione, Gianluca Rulfi è probabile che abbandoni la responsabilità del team per sostituirlo come DT. Alberto Ghidoni invece diventerebbe responsabile. Si parla anche di uno scambio Christian CorradinoDevid Salvadori, con il secondo che lascerebbe quindi il gruppo Coppa Europa.

-200

2014 2013

Per la prima volta si è classificato per le finali di Coppa del Mondo. Ha dimostrato che lo scorso inverno non è stato un caso eccezionale e che non è stato una meteora della discesa. Due noni posti a Bormio e Kviftjell confermano la sua buona vocazione alla velocità e stupisce quello sulla Stelvio, una pista che non sembrava adatta alle sue caratteristiche.

-200

2014 2013

Un piccolo passo indietro rispetto alla scorsa stagione. È partito bene, concludendo le prime gare a ridosso del podio, poi però si è un po’ perso, senza essere più capace di graffiare. Anche i Giochi sono stati incolori e nemmeno nel finale di stagione è riuscito a lasciare il segno.

-48

2

50

7 -200

2014 2013

È vero, in Gardena è caduto, ma in discesa i problemi ci sono comunque. Solo una volta nei primi trenta, ventinovesimo a Kitzbuehel, troppo poco. È un campione, intendiamoci, ma per avere il meglio da lui forse sarebbe giusto indirizzarlo solo sul gigante e sul superG...

2

-200

2014 2013

Solo due punti. Nemmeno questo inverno è riuscito a fare un passo in avanti. Dopo una stagione così è probabile che non venga più inserito nel gruppo Coppa del Mondo, anche se, per dirla con Rulfi, il talento non mancherebbe...

-200

2014 2013

Tornava da un infortunio e in Coppa del Mondo in discesa per un giovane come lui una stagione di transizione ci sta. Non può certo essere questo il vero Casse. È comunque uno dei punti fermi su cui costruire l’Italjet del futuro.


6,0/10

SUPERG MASCHILE

ABBIAMO RACCOLTO POCO

Pesa l’infortunio di Marsaglia, viste le qualità in campo ci si poteva attendere di più

FOCUS: Netto calo di 144 punti per Werner Heel PETER FILL

Christof Innerhofer

7

6,5

+210

+75

145

Werner Heel

0

5,5

+210

135

107

Matteo Marsaglia

224

+28 0

== 249

+210

+210

0 -18

40

Anche in superG è tornato sul podio e lo ha fatto sempre in Colorado. Poi due ottavi posti, fra cui uno olimpico, per una stagione senza dubbio migliore rispetto alla passata anche se nella parte finale è mancata brillantezza e lucidità per confermarsi ancora fra i primissimi.

2014 2013

-210

Stagione più che discreta ma senza squilli particolari. È partito bene, sfiorando il podio con un quarto posto a Lake Louise, poi è ritornato davanti alla finale di Lenzerheide. A Sochi è uscito subito, altrimenti...

In superG il bilancio è discreto, ma sicuramente inferiore rispetto all’anno scorso. Ci aspettavano di più dalla squadra dei velocisti, anche se dobbiamo considerare che il miglior interprete della specialità, Marsaglia, si è infortunato e praticamente non ha portato punti significativi al ‘dream team’. È un po’ mancato Werner Heel e Christof Innerhofer non ha brillato come in discesa. Bene invece Peter Fill, che è tornato davanti. Per il futuro avrà sicuramente spazio Luca De Aliprandini e probabilmente anche Giovanni Borsotti.

2014 2013

-210

Un passo indietro netto, sola una volta nei primi dieci a Beaver Creek, ottavo. Se in discesa ha raggiunto la sufficienza, in questa disciplina non ha mai dimostrato di poter tornare con i primi della classe.

2014 2013

26 -209

L’anno scorso secondo al mondo, quest’inverno trentesimo. È partito male in Nord America, ma se non usciva a Beaver Creek era probabilmente da podio. Poi l’infortunio lo ha prima bloccato e successivamente reso poco competitivo, anche se il nono posto in Norvegia a fine stagione ci ha detto che può tornare quello che tutti conosciamo.

Silvano Varettoni

5

+210

0

-144 -210

Mattia Casse

5,5

80

70

2014 2013

Dominik Paris

Siegmar Klotz

5

5

+210

+210

+9

+7

+210

0

74

44

2014 2013

9 -210

Mezzo voto in più solo per l’infortunio che lo ha fermato. A differenza di Marsaglia, il voto glielo diamo perché quando stava meglio ha dimostrato che al momento in superG non riesce ad esprimersi ad altissimo livello come invece fa in discesa.

n.d

2014 2013

7 -210

È vero, rientrava da un infortunio, Ma è l’unica scusa per una stagione mediocre in questa disciplina. Il talento però c’è...

n.d

2014 2013

-210

La conferma che, a differenza della discesa, in questa specialità non riesce ad esprimersi ad alto livello.

-72

2 2014 2013

-210

Stagione mediocre, non ha dato segni di potersi difendere, essere competitivo, stare davanti.

LA PAROLA A GIANLUCA RULFI responsabile discipline veloci

«È stata una stagione particolare per il superG, dal momento che ci sono state piste, tracciature e condizioni davvero diverse in ogni gara. Del resto il superG è un po’ così per sua natura, ma quest’inverno è stato ancora più una sorpresa. Non siamo stati brillantissimi, anche se c’è da notare un Fill tornato a podio. Abbiamo patito la stagione di Marsaglia, che dopo la caduta in Gardena è riuscito ad esprimersi bene solo a Kviftjell. Si può fare e si deve fare meglio, ma ripeto, questa stagione troppe variabili ci sono andate contro».

La caduta in Val Gardena che è costata la stagione a Matteo Marsaglia

aprile 2013 \\ 61 APRILE 2014 // 37


SPECIALE BILANCIO SQUADRE NAZIONALI

GIGANTE MASCHILE

Roberto Nani

CAMBIO GENERAZIONALE PER TORNARE IN ALTO 5,5/10

8,5

7

+200

0

Il futuro Si dovrebbe tornare alla divisione fra gigante e slalom. Jacques Theolier dovrebbe lasciare almeno la guida delle ‘porte larghe’ e forse rimanere solo con lo slalom. In gigante ci sono tre nomi su tutti. Alessandro Serra, ora direttore tecnico giovanile, potrebbe essere la scelta più idonea con i giovani che ha allenato nelle squadre ‘sotto’ che stanno prendendo in mano la situazione a suon di risultati; ma in prima linea ci sono anche Stefano Costazza o Simone Del Dio, coach stimati dai ragazzi per impegno e passione. Giordano Ronci sarà probabilmente, insieme a Riccardo Tonetti, un investimento importante per lo slalom. Peccato però che da 7 siamo scesi a 8 posti. Cristian Deville intanto al 99% continuerà.

2014 2013

126

2014 2013

25 -200

n.d.

2014 2013

-200

130

0

2014 2013

-171 -200

Davide Simoncelli

Giovanni Borsotti

Florian Eisath

Massimiliano Blardone

6

5

+200

+200

0

+30 0

-200

Dopo la prima manche di Sochi stavamo sognando... Purtroppo è poi retrocesso nelle retrovie. In un paio di occasioni è comunque riuscito ancora a ruggire, in particolare ad Adelboden con un settimo posto. Farà un’altra stagione, proverà a centrare la medaglia nell’ultima occasione iridata.

2014 2013

160 -66

27 -200

Undicesimo in Val d’Isère, poi ha fatto fatica. Del resto era reduce da un infortunio, è ancora giovane e anche su di lui, giustamente, i tecnici costruiranno la squadra del futuro.

+200

0

93 n.d.

4

+200

-79

2014 2013

38 \\ APRILE 2014

+25 0

Non ha confermato il grande inverno dell’anno scorso che lo ha visto bronzo iridato. Peccato perché ha perso di un nulla il primo gruppo di merito, ma in qualche occasione è riuscito ancora ad essere davanti. Ottavo e sesto, poi un paio di volte nei quindici. Rimane atleta chiave del nostro team, ha dimostrato già in passato di poter rifare quel piccolo passo per tornare sul podio.

30

«Nessuno è salito sul podio, questo significa che abbiamo ancora dei problemi. Il livello è salito considerevolmente, però i nostri atleti più competitivi sbagliano ancora troppo. Nani è stata la più bella sorpresa, De Aliprandini a seguire. Cresce un gruppo di giovani, gli altri fanno più fatica. Moelgg non si è espresso al meglio, in generale però nel finale di stagione tutti hanno cercato di cambiare marcia, attaccare di più, provarci. Almeno quello...».

+200

Nonostante sia un punto fermo in Coppa Europa, ha fatto quasi tutto il calendario di Coppa del Mondo, centrando due qualifiche e tutte e due nei top 20. Promosso a pieni voti, un altro giovane su cui far ripartire il progetto del gigante.

94

responsabile discipline tecniche

301

+200

Anche ‘Finfer’ è fra le più belle sorprese della stagione. Due volte nei top ten, sesto in Val d’Isère, settimo a Lenzerheide e quindi undicesimo e miglior azzurro a Sochi. Ha tappato la bocca alle malelingue che non credevano in lui, ha dimostrato di essere indiscutibilmente uno su cui puntare. L’anno prossimo sarà anche un punto fermo per il superG.

173

LA PAROLA A JACQUES THEOLIER

6,5

È mancato davvero solo il podio a Robi. È cresciuto gara dopo gara, una regolarità impressionante che lo inserisce solidamente nel primo gruppo di merito della specialità. Ai Giochi era partito forte poi è uscito, in Coppa è entrato sei volte nei top ten con un quinto come migliore risultato a Val d’Isère e Lenzerheide. È il futuro, pardon... il presente.

6

Luca De Aliprandini in azione nelle finali di Lenzerheide

6,5

0

24 -200

Manfred Moelgg

+102

58

FOCUS ON : tutti i giovani hanno fatto più punti, tutti i senatori di meno

Alex Zingerle

+200

+167

225

Avanzano i giovani, calano i senatori. Non ci sono podi, ma il futuro può sorriderci

Nessun podio, il bilancio complessivo della stagione dei gigantisti non può essere sufficiente. Una nazione come l’Italia deve almeno riuscire a salire sul podio se non proprio fare il bottino pieno. Una squadra a due facce. I Giovani si mettono in mostra guidati da un grande Roberto Nani, la ‘vecchia guardia’ arranca con un Massimiliano Blardone davvero irriconoscibile. Questi gli esempi che mettono in mostra pregi e difetti di una compagine che comunque ha delle potenzialità enormi, ma bisogna avere il coraggio di puntare con convinzione sui Giovani, magari cambiando qualcosa nella preparazione. Il gigante olimpico ha mostrato un segno di discontinuità nella mentalità e ci hanno provato tutti i ragazzi, ma non è bastato.

Luca De Aliprandini

2014 2013

-200

Un passo indietro, diciannovesimo in Alta Badia e poco altro. Ci si aspettavamo di più, le occasioni le ha sempre avute.

0

54

2014 2013

-106 -200

Due anni fa era tornato a vincere. Ora fa fatica e quest’inverno è stato davvero irriconoscibile e non è riuscito nemmeno a raggiungere la qualifica per Sochi. Tuttavia, anche se qualcuno critica questa scelta, ha deciso di continuare ancora.


SLALOM MASCHILE

CI SIAMO RIMASTI DI LEGNO

7,0/10

Tre o quattro avversari sono fuori portata. I nostri sono tra quelli che vanno forte.

FOCUS ON : ben 191 punti in più per l’atleta più anziano della squadra

Meglio del gigante, senza dubbio. Patrick Thaler è stato fenomenale, terminando la stagione con la top 7 e due podi. Peccato solo per la caduta alle Olimpiadi, viaggiava davvero sui tempi dei migliori. Moelgg e Gross chiudono nei top 15, dimostrando affidabilità, anche se hanno ancora margine. Questi tre sono la faccia migliore della medaglia, perché dall’altro lato ci sono notizie non positive. Non pervenuto Cristian Deville, mentre sembra lontano anni luce quel Giuliano Razzoli che dominava la scena e vinceva l’oro olimpico a Vancouver. Dietro Riccardo Tonetti ha fatto ancora fatica e Giordano Ronci, pur essendo in squadra Coppa Europa e vincendo uno slalom nel circuito continentale, non ha ancora trovato il giusto feeling nella massima serie. Patrick Thaler

351

LA PAROLA A JACQUES THEOLIER responsabile discipline tecniche «Thaler, Moelgg e Gross sono andati bene. Dispiace solo per Sochi, dove, nonostante abbiano interpretato lo slalom con la giusta mentalità, non hanno finalizzato. In slalom sono contento dell’inverno, nonostante ci siano mancati due atleti, Razzoli e Deville. Per il futuro credo che Ronci possa inserirsi nel gruppo, ha le carte in regola per fare bene».

Patrick Thaler in azione a Kitzbuehel

Manfred Moelgg

9

Stefano Gross

7

335

+191

Giuliano Razzoli

7

+200

Roberto Nani

4,5 +200

Cristian Deville

4,5 +200

4,5 +200

+200

261 160

0

0

165

188

-74

2014 2013

-200

A 36 anni il ‘Nonno Thali’ mette insieme la sua stagione più bella. Una cavalcata trionfante dalla prima all’ultima gara, con il podio in Val d’Isère e a Kitzbuehel e soprattutto con la conquista del primo gruppo ristretto di merito. Unico neo lo slalom olimpico: peccato perché è uscito appena dopo l’ultimo rilevamento cronometrico e viaggiava con il secondo tempo. Ha deciso ovviamente di continuare a gareggiare per centrare una vittoria.

2014 2013

-200

Primo gruppo di merito e un podio a Bormio. Poi altre sei volte nei top ten. A differenza del gigante, in slalom è molto più regolare e continuo. Peccato solo che dopo due medaglie in slalom ai Mondiali, ai Giochi sia arrivato un po’ spento e non in una forma smagliante.

162

0 -23

74

2014 2013

-200

Per cinque maledettissimi centesimi ha perso un bronzo storico alle Olimpiadi. Un quarto posto anche alle finali di Lenzerheide. Era partito in sordina, poi ad Adelboden i primi segnali. Rimane in primo gruppo, una posizione importante per poter ripartire ed ambire a tornare sul podio dopo due anni di assenza.

2014 2013

0

0

-88

-200

Una stagione deludente, nella quale non ha trovato la qualifica alle finali, ma la cosa più triste è stata vederlo in slalom a Sochi, dopo il trionfo di quattro anni fa, senza essere mai in gara e dare l’impressione di potere stare davanti. Il Razzo ha chiuso la stagione con tanti punti di domanda e bisognerà vedere se, liberato dal peso del titolo olimpico, potrà tornare al livello di qualche anno fa.

0

-49

49 n.d. 2014 2013

81

-40

41 -200

In slalom ha perso punti e posizioni e alla fine ha optato per spostare l’attenzione sul gigante. Anche in slalom può e deve essere competitivo.

2014 2013

-200

Due anni fa era l’eroe di Kitz con una vittoria da antologia e soprattutto protagonista in regolarità ad altissimo livello. Adesso è addirittura relegato fuori dai primi trenta. L’umore non è dei migliori, la fortuna non è sempre stata dalla sua parte. Ma Cristian ha ancora qualche cartuccia da sparare. Coraggio campione.

aprile 2013 \\ 61 APRILE 2014 // 39


SPECIALE BILANCIO SQUADRE NAZIONALI

DISCESA FEMMINILE

SI CRESCE, SENZA PICCHI

6,0/10

Miglioramenti ce ne sono stati, con un po’ più di fortuna poteva anche arrivare la medaglia olimpica

FOCUS: Sensibile aumento di punteggio per Elena Fanchini + 107 Elena Fanchini

Daniela Merighetti

7

207

Verena Stuffer

6,5 216

+107

6

2014 2013

0

-110

Due podi a Beaver Creek e a Lake Louise e un quinto posto. Una partenza fantastica, poi tre cadute, compresa una in prova a Sochi, dove poi ha chiuso dodicesima, non l’hanno resa costante e davanti nel finale di stagione. Però due podi pesano…

2014 2013

+110

0

+19 0

40 \\ APRILE 2014

Francesca Marsaglia

5

+110

Elena Curtoni

5

Lisa Agerer

4,5

4,5

+110

+110

+110

+110

0 -2

0 -20

-2

0 -12

+45

78

-83 -110

Peccato per le Olimpiadi, il quarto posto fa male, anche se stare davanti in una manifestazione del genere non è roba da tutte. In Coppa due ottavi posti: le è mancata la ‘zampata’, ma sappiamo che gareggerà un altro anno e può sempre ‘graffiare’.

Era necessario ripartire. Dopo una stagione davvero sottotono, nonostante l’argento iridato di Nadia Fanchini, si è stravolto lo staff tecnico. Sono ‘saliti’ i quadri del gruppo Coppa Europa agli ordini di Alberto Ghezze e i primi risultati, nonostante ancora tante difficoltà, si sono visti. Elena Fanchini è tornata sul podio e questa è sicuramente una bella notizia. Daniela Merighetti è stata spesso davanti ma non è riuscita a salire sul podio e brucia davvero quel ‘legno’ olimpico che comunque la conferma fra le velociste ancora più competitive in circolazione. Ci aspettavamo forse qualcosa di più in discesa da Nadia Fanchini e Johanna Schnarf che non è ancora al top dopo l’infortunio.

Nadia Fanchini

5,5

+110

133 100

Johanna Schnarf

59

2014 2013

0

45 -110

Sufficienza, anche se stiracchiata. Finisce nelle trenta di specialità, quattordicesima ai Giochi, poi altre gare discrete ma senza fare mai la differenza.

Il futuro Alberto Ghezze e il suo staff sono stati molto apprezzati dalle ragazze dopo un anno difficile. Tutti sulla via della conferma insomma, anche se ci potrebbe essere un cambio di ruoli con Ghezze che si andrebbe ad occupare delle gigantiste ‘veloci’ e ‘Much’ Mair sul gruppo delle discesa tradizionale. Fra le atlete dovrebbero lasciare la squadra nazionale Lisa Agerer e anche Camilla Borsotti, che ha corso poco: anche se ha fatto il ‘posto fisso’ in superG grazie alla Coppa Europa, avrà spazio nella massima serie ma non dovrebbe rientrare nei piani del team.

32 n.d.

2014 2013

-110

Patisce ancora per l’infortunio della scorsa stagione e anche questo inverno ha avuto ricadute che hanno compromesso le prestazioni. Un segnale discreto a Cortina con il tredicesimo tempo.

34

2014 2013

14 -110

Stagione non positiva per la vice-campionessa del mondo in carica di specialità. Non hai mai dimostrato di poter essere competitiva e ambire alle prime posizioni. Questo non vuol dire che in discesa non possa più dire nulla, d’altronde è una fuoriclasse e lo ha sempre dimostrato.

34

2014 2013

12

2 -110

Come suo fratello Matteo, in discesa al momento tribola, forse meglio puntare con determinazione su gigante, superG e anche supercombinata.

2014 2013

-110

Stagione da dimenticare se guardiamo i risultati, ma attenzione: ha preso una bella botta in prova a Beaver Creek e ha fatto fatica a recuperare.

2014 2013

-110

Si è persa per strada, che fine ha fatto quella atleta che dominava in lungo e in largo due anni fa la Coppa Europa? È sembrata proprio un’altra quella che scendeva in pista quest’inverno.

Tutta la squadra festeggia Elena Fanchini dopo il podio di Beaver Creek

LA PAROLA AD ALBERTO GHEZZE responsabile discipline veloci «La squadra è migliorata, nelle prime quindici della Word Cup Start List oltre a Dada Merighetti c’è anche Elena Fanchini, che con due podi è tornata finalmente competitiva. Piccoli passi complessivamente ci sono stati, ma diverse atlete sono mancate. C’è ancora da lavorare parecchio. Ora, dopo che staff e atlete hanno digerito cambiamenti e novità, credo che sia più facile sapere dove andare a parare. C’è da lavorare, dispiace enormemente quel maledetto quarto posto di Dada ai Giochi, poteva essere tutto un altro bilancio».


6,5/10

SUPERG FEMMINILE

rivedibile...

La squadra è cresciuta, ma ci sono atlete come Elena Curtoni da cui ci si attende molto di più

FOCUS: Verena Stuffer è l’unica nella top 10 di specialità

Due atlete nelle top ten della Punti CDM 2014, ossia Nadia Fanchini e finalmente una Verena Stuffer in evidenza. Anche in superG dei passi avanti, però sono mancate atlete importanti, fra tutte Elena Curtoni, che rimane comunque ancora uno dei punti fermi della disciplina. Anche da Francesca Marsaglia dobbiamo aspettarci di più e la sua crescita in gigante può far ben sperare in prospettiva superG. E non dimentichiamo l’infortunio di Sofia Goggia che in estate, prima di fermarsi, era data in ottima condizione e anche nelle prime uscite in Nord America a parziali era con le migliori.

Verena Stuffer

LA PAROLA AD ALBERTO GHEZZE - responsabile discipline veloci «Da zero a due atlete nella WCSL, ovvero con Nadia Fanchini e una Verena Stuffer ritrovata che ha dimostrato di poter dire la sua in questa disciplina. Rispetto alla discesa abbiamo fatto passi in avanti maggiori, sono moderatamente soddisfatto. Buona stagione per Francesca Marsaglia, anche se a vedere i risultati non si direbbe più di tanto. In almeno tre gare, a causa di errori grossolani, non ha terminato nelle top ten. L’atteggiamento è quello giusto e mi aspetto grandi cose da Elena Curtoni, quest’inverno un po’ sotto tono».

Nadia Fanchini

7

Francesca Marsaglia

7

+100

132

Dada Merighetti e Nadia Fanchini a Cortina

137

Daniela Merighetti

6

+100

Elena Curtoni

6

+100

5

+100

0

Finalmente si è messa in mostra dopo anni difficili: nona a Lake Louise, ottava e quarta a Cortina. Un po’ più indietro a Sochi, undicesima, comunque in superG ha convinto.

38

36

27

8

-96

2014 2013

+2

0

39

37

36

2014 2013

-100

Continua in tutta la stagione, è mancato però il podio e dalle fuoriclasse bisogna sempre aspettarselo. Quinta a Beaver, settima a Cortina e sesta a Lenzerheide, decima in quello olimpico.

2014 2013

-100

Nona nel superG di Altenmarkt, anche se era quello della supercombinata, poi tre prestazioni a ridosso delle quindici. Ha sicuramente tanto margine in questa disciplina.

Sofia Goggia

5

==

+100

+100

0

+12 0

+100

91

+31 0

Elena Fanchini

2014 2013

-100

Un dodicesimo e un quindicesimo posto a Cortina le consegnano la sufficienza, ma dalla ‘senatrice’ azzurra della velocità ci aspettiamo ben altro, anche se rimane la discesa la sua specialità principale.

2014 2013

+36

-64 -100

Non era partita neanche male a Beaver con il diciottesimo posto. Poi nulla più di brillante, anche se in questa disciplina in passato ha dimostrato sempre di potersi avvicinare alle migliori.

0

36 13

1

2014 2013

-100

Diciottesima a Cortina, prima poco. In superG non riesce a fare quel salto di qualità che invece fa in libera dove è tornata assolutamente competitiva.

n.d. 2014 2013

-100

Settima a Beaver Creek, è partita subito fortissima, facendo capire di essere la nuova stella della velocità azzurra dopo il quarto posto di Schladming. Poi un infortunio, l’ennesimo infortunio, l’ha obbligata a fermarsi di nuovo.

APRILE 2014 // 41


SPECIALE BILANCIO SQUADRE NAZIONALI

Irene Curtoni

GIGANTE FEMMINILE

ENTUSIASMO LIVIO 7/10

== 193

Ventata di novità e risultati in crescita. Anche se il potenziale del gruppo consentirebbe qualcosa in più

+230

222

Nadia Fanchini

7

+230

0

Il futuro Le voci di mercato danno Magoni in partenza al 50%. Ritorno del coach bergamasco con Tina Maze? In caso contrario il bandolo della matassa sarà vedere se vale la pena dividere slalom e gigante. Magoni si occuperà esclusivamente delle ‘porte strette’ per far rinascere un movimento? Si occuperà delle slalomgigantiste pure e lascerà la gestione delle gigantiste ‘veloci’ a Ghezze? Rimarrà tutto così? Tanti i punti interrogativi.

Francesca Marsaglia

7

6,5

+230

207 144

FOCUS: Nadia Fanchini è ormai stabilmente tra le big della specialità

L’Italia delle discipline tecniche cambia staff e arriva un team tutto nuovo con Livio Magoni responsabile. Diverse atlete hanno ripreso a sciare dopo infortuni e non è stato facile ottenere subito risultati. Però in gigante la squadra è cresciuta, anche se è mancato un podio. Nadia Fanchini alle Olimpiadi e in Coppa del Mondo ci è andata vicinissima, ma anche Federica Brignone. Tra le novità in gigante c’è una Marsaglia che quest’inverno è sembrata davvero rinata. Manuela Moelgg a fine stagione è tornata competitiva. Irene Curtoni ferma ai box per un grave infortunio alla schiena. E l’anno prossimo nel team ci sarà la campionessa mondiale giovanile Marta Bassino…

Federica Brignone

0

+230

+78

+63 0

0

78

-83

n.d. 2014 2013

-193 -230

n.d. 2014 2013

-230

2014 2013

-230

n.d. 2014 2013

-230

Ferma ai box per tutta la stagione a causa del riacutizzarsi di problemi alla schiena. La aspettiamo in pista nella prossima stagione.

Dopo un anno ferma per infortunio, è tornata subito competitiva. È cresciuta gara dopo gara: settima a Beaver, quarta in Val d’Isère e sesta a Lienz. Poi ottava e nona ad Aare e nona a Lenzerheide. È sulla strada per tornare sul podio, peccato per le Olimpiadi dove è uscita subito di scena. Era meglio preparare il gigante di Sochi senza strapazzarsi nelle gare precedenti?

In gigante vale le migliori, anche se siamo qui a mangiarci le mani per le Olimpiadi, dove ha fatto ‘legno’. E poi anche ad Aare, nel primo gigante, stava puntando al traguardo nella seconda manche con tempi da vittoria ma è deragliata. E alle finali di Lenzerheide? Ancora ‘legno’. Poi un quinto e due settimi posti. Poteva raccogliere di più senza alcun dubbio.

Nelle top ten a St.Moritz, dodicesima a Lienz, altre discrete gare. A Sochi si ferma al sedicesimo posto ma guadagna diverse posizioni nella seconda. In gigante è cresciuta in maniera esponenziale, è davvero una bella sorpresa per questa disciplina.

Manuela Moelgg

Denise Karbon

Elena Curtoni

Sabrina Fanchini

Il cinque tra Ruggero Muzzarelli e Federica Brignone

6,5

6

+230

6

+230

5,5 +230

+230

0 -33

+6

+89

124 0

83

109

0 -26

57

35

2014 2013

24 -230

2014 2013

-230

2014 2013

15 -230

9

2014 2013

-230

LA PAROLA A LIVIO MAGONI responsabile discipline tecniche «È mancato solo il podio ma la squadra è cresciuta molto dall’anno scorso. Non è stato facile perché Karbon, Brignone e Sabrina Fanchini rientravano dagli infortuni e siamo andati forse lunghi con la preparazione. Sarebe bello continuare a lavorare con questa squadra: più che sulla neve bisognerebbe migliorare la preparazione atletica, personalizzandola, e lavorare su integrazione e alimentazione. Sembrano piccole cose ma fanno la differenza tra quarto posto e podio. Nel complesso la quadra ha dimostrato di esserci e anche Manuela Moelgg è tornata competitiva a fine stagione; alla Brigione manca un pezzettino per tornare quella che era due anni fa. Bilancio positivo, considerando che è cambiato tutto, a partire dallo staff».

42 \\ APRILE 2014

Dopo tanti piccoli infortuni è tornata, almeno in gigante. Ha lottato ed è riuscita a risalire posizioni e a fare risultati significativi, come il sesto posto nell’ultimo gigante di Aare. Ha fatto capire che può essere ancora con le big.

Uno squillo a Lienz: decima. Poi altre gare discrete ma non è più la Denise che tutti conosciamo, al rientro dopo l’ennesimo infortunio. Si qualifica per Sochi ma esce e partecipa anche alle finali, la sua ultima gara di una carriera da... nove. Ci mancheranno le sue vittorie e... il suo sorriso.

Può dare molto ma molto di più in gigante. Una sufficienza al limite, grazie comunque a una buona gara a Lienz, dove termina undicesima. Per il futuro meno libera e più gigante e superG.

Il sedicesimo posto di Lienz non può bastare per strappare la promozione. È vero, anche lei era reduce da un infortunio, ma nelle gare a cui ha partecipato non ha mai dato l’impressione di lasciare alcun segno.


5,0/10

SLALOM FEMMINILE

RIPARTIRE DA CAPO

La squadra di slalom continua a non andare. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare

FOCUS: Tutta la squadra insieme ha totalizzato 193 punti, Mikaela Shiffrin 638 Chiara Costazza

Michela Azzola

6,5 130

Manuela Moelgg

6

+130

Sarah Pardeller

5

+130

MARTA BENZONI

5

Federica Brignone

5

Irene Curtoni

5

==

+130

+130

+130

+130

0 -17

+2

0

+5

130

+130

+56

74

+9 0

0

33

2014 2013

-130

Unica nota positiva della stagione. Settima a Lienz, ottava a Kranjska Gora e nona a Lenzerheide. Male invece ai Giochi di Sochi. Ma bisogna fare di più e si può, anche se ha imboccato la giusta via.

31

24

2014 2013

14 -130

L’undicesimo posto di Bormio, miglior risultato in carriera, le consegna la sufficienza. Per il resto una stagione di alti e bassi, troppo discontinua, ma di margine ne ha parecchio. È una da salvare e su cui investire.

Non ci siamo. Il piatto piange, i risultati non arrivano, Chiara Costazza è entrata tre volte nelle top ten, ma troppo poco nel computo complessivo della compagine. In Coppa del Mondo, ma anche in Coppa Europa e a livello giovanile, questa disciplina è diventata un problema. Sembra che a volte manchino i fondamentali, manca quel giusto allenamento che ti dà la necessaria sicurezza e quegli equilibri che in slalom sono tutto; manca forse la convinzione di puntare su questa disciplina. Bisogna continuare a fare crescere Michela Azzola: una che si distingue a livello continentale le carte in regola deve pur averle…

0

11

2014 2013

-130

Se in gigante sta tornando, in slalom fa davvero tanta fatica. Parte indietro, ma comunque ha perso sicurezza, lucidità e aggressività di un tempo.

2014 2013

5 -130

Ventesima a Courchevel e fine delle trasmissIoni. Non ha fatto il salto di qualità nonostante le occasioni avute.

2014 2013

-130

Quattro gare, zero punti. Nelle categorie juniores era del livello della Azzola, ma purtroppo sta facendo troppa fatica.

2014 2013

-130

Solo un ventiseiesimo posto a Courchevel. In tanti sostengono che non deve cimentarsi in slalom e affiancare al gigante solo il superG. Hanno ragione? Forse sì…

. 2014 2013

-130

Ferma ai box per tutta la stagione a causa del riacutizzarsi di problemi alla schiena. La aspettiamo in pista nella prossima stagione.

LA PAROLA A LIVIO MAGONI - responsabile discipline tecniche «Il materiale umano è questo, la cosa positiva è che la Costazza ha fatto la stagione migliore dopo l’infortunio, con tre piazzamenti nelle prime dieci. Quello che un po’ le manca è il coraggio e l’autostima per credere in se stessa fino in fondo. Azzola, a parte Bormio, è stata sotto le aspettative, però bisogna dire che - se ne è parlato poco - ha avuto tanti piccoli infortuni. Anche lei deve cambiare mentalità. Azzola e Costazza sono gli unici punti fermi di un settore in crisi anche a livello giovanile».

Michela Azzola, una delle poche atlete su cui puntare per il rilancio ©FISI/Pentaphoto

APRILE 2014 // 43


SKI PEOPLE | DENISE KARBON

LIBRO DEI RICORDI Alcune belle immagini della carriera di Denise

BIO DENISE KARBON È NATA IL 16 AGOSTO 1980 E VIVE A CASTELROTTO (BZ) Già tesserata con le Fiamme Gialle, ha chiuso la carriera con lo sci club Altopiano dello Sciliar. Sedici i podi in Coppa del Mondo, sei le vittorie, oltre alla Coppa del Mondo di gigante nella stagione 2007-2008. Ha partecipato a quattro Olimpiadi e a sei Mondiali, conquistano la medaglia d’argento a St. Moritz 2003 e il bronzo a Aare 2007. Ha anche quattro titoli italiani Assoluti e un titolo mondiale giovanile. Dal 2005 scia Fischer.

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17 marzo Francesca Marsaglia GRAZIE DENNY World Cup...see you next season ! #lenzerheide

SORRISO D’ITALIA Dopo 15 anni in squadra nazionale, Denise Karbon ha annunciato il ritiro a Lenzerheide. È stata una grandissima dello slalom gigante, con qualche incidente di troppo che ha impedito alla sua stella di brillare ancora di più DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO ZOOM


DENISE KARBON | SKI PEOPLE Da sinistra a destra: 13 febbraio 2003, argento in gigante ai Mondiali di St. Moritz alle spalle di Anja Paerson. 13 febbraio 2007, bronzo in gigante ad Åre. 13 febbraio 2007, Denise con la medaglia di bronzo ad Åre. 26 gennaio 2008, la festa con i tifosi per la quinta vittoria stagionale nel gigante di Ofterschwang. 1 marzo 2008, portata in trionfo dalle sue compagne di squadra dopo la vittoria della coppetta di gigante. 15 marzo 2008, Denise con la coppetta di gigante a Bormio ©FISI/Pentaphoto

C

i mancherai. Ci mancheranno le tue vittorie e i tuoi podi, il tuo carisma, la tua posatezza. E poi la tua semplicità, il tuo sorriso, la tua riconoscenza. Denise Karbon ha deciso di abbandonare l’attività agonistica. Una decisione maturata dopo il gigante olimpico, una presa di coscienza dettata da una condizione fisica precaria. Quest’inverno era riuscita a tornare nuovamente a gareggiare dopo l’ennesimo infortunio, dopo essersi maciullata una caviglia a Lenzerheide. E proprio nella località grigionese, nemmeno un mese fa, ha comunicato al mondo dello sci il suo ritiro. Si era rialzata dopo l’ennesima caduta, dopo un altro incidente, aveva cercato di tornare a combattere, ma nel corso dell’inverno ha capito che la battaglia era diventata estenuante, alla fine proprio impossibile. «L’ho intuito durante l’inverno, l’ho capito dopo Sochi, ho avuto conferma in seguito alla trasferta di Aare. Prima delle finali ho deciso. Faccio troppa fatica sulle piste segnate e sul molle. Patisco la scarsa visibilità, nel complesso mi sento insicura. Meglio finirla qui». Denise Karbon ha detto basta. Una carriera formidabile. Quatto Olimpiadi, sei Mondiali con l’argento iridato a St. Moritz 2003 e il bronzo ad Aare 2007. Sedici podi in Coppa del Mondo, sei vittorie. Cinque successi nella stagione 2007-2008, quella che le ha regalato la Coppa del Mondo di gigante, la specialità dove spesso ha fatto scuola nel Circo rosa. «È stata una marcia trionfale quella stagione. Soelden, Panorama, Lienz, Splinderuv Mlyn, Ofterschwang. E poi alzare la Coppa del Mondo a Bormio, emozione unica, la più bella, la soddisfazione più grande della mia carriera. Una stagione in cui ho trovato sempre il ghiaccio che amo, un feeling davvero efficace con i materiali che avevo cambiato già l’anno prima, la maturazione tecnica e tattica, ma soprattutto la consapevolezza di essere competitiva, di sentirmi forte, se non imbattibile almeno fra le prime, le primissime». Questione di gambe, di cuore, ma anche di testa. «Il fattore psicologico è fondamentale per l’alto livello. Io ho lavorato tanto su questo aspetto e credo che abbia pagato. Gioire e esaltarsi ma non troppo, fare autocritica sugli insuccessi certo, ma senza degenerare nel vittimismo più miope». Quindici anni in squadra nazionale, una carriera eterna, fino a essere la veterana, la capitana. Ha fatto parte di team dall’ambiente sereno e costruttivo, di altri dove si respirava

un’atmosfera polemica. «Non è facile quando c’è aria pesante in squadra, quando i risultati non arrivano come un po’ è successo negli ultimi anni. È difficile per tutti, anche per me. Tuttavia ho sempre cercato di essere positiva, di credere che ogni momento difficile possa essere superato, invece troppe volte la squadra si è imbattuta in situazioni di crisi senza avere lo spirito giusto per guardare avanti. Forse per me è stato diverso in quanto sette interventi chirurgici mi hanno fatto capire quali sono i problemi autentici». Un sorriso dolce per tutti, la parola giusta al momento giusto. Mai sgarbata, sempre gentile e disponibile. Ma attenzione, dietro a questo essere umile è nascosta una Arnold Karbon, papà e allenatore di Denise

Parola di papà e di cugino Due persone la conoscono meglio di tutti: sono papà Arnold, il suo primo allenatore, e il cugino, il campione azzurro Peter Fill. «Due cose hanno reso Denise unica nel suo genere - ha detto ‘Pietro’ -. Sto parlando di quella voglia di lottare sempre contro gli infortuni, quel desiderio di rialzare la testa: dentro ha sempre avuto la forza di non mollare mai. E poi il riuscire a gestire l’imprevisto, un problema, una situazione difficile, sempre con il sorriso, con la consapevolezza che il dialogo è lo strumento migliore per spianare attriti, risolvere questioni che sembrano all’inizio irrisolvibili. Mi ha insegnato tanto». Papà Arnold non è da meno: «L’ho allenata sempre, senza però sovrappormi agli allenatori della squadra nazionale. Mi ha colpito il suo saper ascoltare sempre e mettere subito in pratica ogni suggerimento. I successi più belli? Quelli che ricordo maggiormente? Tanti, ne cito due, arrivati dopo periodi difficili a causa di infortuni: l’oro mondiale Junior nel 1999 e il bronzo iridato nel 2007».

determinazione granitica. Una carriera infinita e vincente presuppone addii importanti. «Mi mancherà il mio ambiente, quello con cui ho convissuto in questi intensi anni. Tanti ricordi indelebili. Il più bello? La Coppa del Mondo. Il più brutto? Le Olimpiadi di Torino 2006 dove avevo perso la voglia di sciare e di combattere. Troppe le persone che mi sono state vicino. Papà Arnold, la prima guida, Luis Prenn, un tecnico validissimo, Maurizio Marcacci, quasi un confidente, Stefano Costazza, il regista delle mie vittorie più grandi. E poi il mio angelo custode: Nicola Marcon, professione skiman. Infine i dottori, fra i quali ne cito uno in particolare, Franz Erschbamer». E tante compagne, alcune amiche autentiche e insostituibili. «Nicole Gius, Manuela Moelgg e Nadia Fanchini le ragazze con cui ho legato di più». Lasciare un mondo vuol dire anche liberarsi da cose, sensazioni, elementi negativi. «Cose, i viaggi estenuanti. Le sensazioni, quello spirito di impotenza di fronte a un cattivo risultato quando non capisci le cause. Elementi, l’autoreferenzialità del nostro mondo, un ambiente che fa fatica a esprimersi e comunicare». Denise che pensa, che ricorda, che si commuove e commuove. «Quella medaglia ai Mondiali Juniores dopo un’annata balorda, quel bronzo ad Aare che segnò il rialzarsi per l’ennesima volta da un infortunio con un successo significativo, quel 2007-2008 quando mi sentivo dentro una forza e una convinzione straripante, quella notte di Bormio ubriaca di felicità. E quelle lacrime di Nadia Fanchini dopo la mia ultima a Lenzerheide». Lacrime di riconoscenza e di stima. Quelle di Nadia sono le nostre. Ci mancherai Denise.

Nelle foto. Sotto, Denise portata in trionfo dai tecnici. In apertura un momento della festa per l’addio alle gare nel parterre di Lenzerheide.

NOVEMBRE 2012 \\ 51



THE QUESTIONS

01.

ROBERTO NANI

Nato a Sondalo il 14 dicembre 1988, vive a Livigno e fa parte del Centro Sportivo Esercito. In questa stagione ha ottenuto cinque piazzamenti nei primi dieci in gigante con due quinti posti come miglior risultato (Lenzerheide e Val d’Isére). Ha concluso la stagione al 9° posto nella WCSL in gigante.

1 Durante queste Olimpiadi non hai mai pensato che la prossima volta potresti esserci tu tra quelli che si mettono una medaglia al collo? 2 Cosa ci vuole per arrivare a un grande evento e ottenere il massimo dei risultati? 3 Hai qualche riferimento, qualche modello, nel mondo dello sci, ma anche al di fuori della neve e dello sport?

Roberto Nani

4 Non credi che a volte la nostra Federazione e il sistema montagna più in generale non riesca a comunicare lo sci come invece sarebbe opportuno fare? 5 Per arrivare ai tuoi obiettivi è utile anche una figura fuori dallo staff azzurro o dal tuo gruppo di lavoro? Se sì, di chi ti fidi? 6 Lo sci è solo un lavoro o anche una divertimento, una passione? Vai a sciare quando hai del tempo libero tra allenamenti e gare?

Piazzamenti nei primi dieci /roberto.nani

7 Ti crea problemi una vita così ‘nomade’?

8 Come devi cambiare nel fisico e nella tecnica per essere competitivo per una medaglia in Corea tra quattro anni? 9 Quando ‘stacchi’ dallo sci, cosa fai?

10 Quale atleta ti ha stupito per il suo stile

di vita, l’atteggiamento, l’approccio a questa professione?

Nella foto. Una delle strutture che ospiteranno le gare indoor dei Giochi Olimpici del 2018 in Corea.

robertonani

Sicuramente, anche perché se arrivavo al traguardo a Sochi ci andavo già vicino. Le speranze, e sono consistenti, sono riposte nell’appuntamento coreano a questo punto... 2 Principalmente serve la sicurezza in se stessi, non è solo questione di gambe, ma anche di testa e di cuore. Solo così si può arrivare al top in un grande evento. 3 Valentino Rossi senza se e senza ma. Atleta eccellente, vincente e protagonista da tanti anni. E poi una persona proprio tranquilla, nonostante le immense pressioni a cui è sottoposto. 4 È così. Non è facile, ma servirebbe qualcosa di diverso, di nuovo. Non c’è la giusta visibilità da parte del mondo della comunicazione in relazione ai risultati che otteniamo. 5 Corrado Castoldi e mio fratello Simone. A Livigno mi danno una grossa mano per gli allenamenti, quando non sono con la squadra azzurra. A turno sono anche i miei ‘driver’, non è affatto facile viaggiare da una parte all’altra dell’Europa tutto l’anno. 1

8°

in graduatoria di gigante in Coppa

9°

posto nella WCSL in gigante

Certo che è un divertimento! Altrimenti non sarebbe facile fare questa vita di sacrifici. Bellissima certo, ma figlia di passione e dedizione. Sci fuori da allenamenti e gare? Solo fuori stagione. 7 Ora è diventata un’abitudine, è normalità. Non mi pesa più. 8 Faccio ancora troppi errorini qua e là, serve quindi maggiore regolarità in entrambe le manche e sto già lavorando sodo. Questi accorgimenti sono quelli che ti fanno passare dal quinto-sesto posto al podio, alla vittoria. 9 In inverno riposo a casa, semplicemente riposo. In estate ho bisogno di staccare non solo dallo sci, ma anche dalla montagna e quindi faccio più mare possibile. 1o Bode Miller. Lo dicono tutti, io l’ho vista e capita sul campo questa sua eccezionale singolarità. È unico nel suo genere. Esiste uno alla sua età che si prende un anno sabbatico, torna, e vince l’ennesima medaglia olimpica? 6


02.

Giordano Ronci

GIORDANO RONCI Nato a Roma il 12 ottobre 1992, fa parte del Centro Sportivo Esercito. Utilizza materiali Salomon. È alto 177 cm per un peso forma di 78 kg. Ancora nessuna qualifica in Coppa del Mondo per lui, ma in questa stagione ha vinto lo slalom di Coppa Europa a Oberjoch e ha concluso al quarto posto la standing di specialità. 1 Eccome se ci ho pensato. L’obiettivo di questo quadriennio è essere in Corea a giocarmi una medaglia. 2 Ogni cosa non deve essere lasciata al caso, ma in particolare ci vuole una preparazione psicologica che a mio avviso fa la differenza. 3 È nello sci e si chiama Marcel Hirscher. Un grande vincente, il più completo per slalom e gigante. E soprattutto una persona brillante, è il mio riferimento. 4 Serve un cambio di passo da parte della Federazione, non c’è alcun dubbio. Tuttavia anche i media fanno la loro, poca

03.

Beh, in realtà l’avevo già sognata questa volta, anche se ero consapevole delle difficoltà. Fra quattro anni c’è la Corea, rassegna molto lontana, ma la delusione di Sochi mi ha messo una grande voglia di essere protagonista nel 2018. 2 Ci vuole pazienza, tanto allenamento, tanta preparazione e soprattutto... testa. 3 Preferisco prendere esempio dagli sportivi perché sono vicini al mio mondo, alla mia professione. Li sento insomma più vicini a me. Scelgo sicuramente Roger Federer, per una volta dico un tennista. 4 Il problema è uno solo e si chiama mancanza di adeguate risorse economiche. Lo sci agonistico sembra essere un po’ in crisi, nonostante si stia delineando una nicchia precisa, e la nostra federazione di conseguenza patisce questo periodo. 5 Non ho un ‘guru’ con cui mi confronto con costanza e regolarità come fanno altre. A casa tuttavia mi trovo molto bene con Laurent Praz e Ivan Nicco del Comitato ASIVA e poi qualche volta mi alleno con lo sci club Courmayeur e con mio papà. 6 Lo sci è divertimento e passione e per me non può essere altrimenti. Amo sciare fuori dai 1

Federica Brignone Nata a Milano il 14 luglio 1990, vive a La Salle in Valle d’Aosta e fa parte del Centro Sportivo Carabinieri. Utilizza materiali Rossignol e scarponi Lange. Alta 168 cm, per un peso forma di 57 kg, ha già partecipato alle Olimpiadi di Vancouver 2010 e di Sochi 2014. In carriera può già contare su un argento ai Mondiali di Garmisch del 2011 e su sei podi in Coppa del Mondo (ben quattro secondi posti). Il miglior risultato dell’ultima stagione è stato il quarto posto nel gigante di Val d’Isère. Attualmente occupa il 12° posto della WCSL in gigante e il 50° in slalom.

Federica Brignone


intendiamoci, parte. 5 Non posso non citare mio papà Antonio che è stato, fino all’ingresso in nazionale, il mio allenatore e con cui ho girato l’Europa. E poi Marco Santoni, il mio primo skiman che ancora mi dà preziosi consigli. 6 Se non mi divertissi, andrei a fare altro. Lo sci lo pratico anche a fine stagione, meglio ‘fuori pista’. 7 A volte è stancante, pesante, come certi viaggi massacranti da una parte all’altra dell’Europa. Ma è parte del mio lavoro e lo accetto. 8 Fisicamente sulla parte alta, tecnicamente sui tratti maggiormente pianeggianti. 9 E me lo chiedi anche? Sto a Roma naturalmente. È la mia città e la amo. 10 Mario Matt. Da quanti anni è sulla cresta dell’onda il campione olimpico? Un grande esempio davvero.

1° 4°

posto nello slalom di Coppa Europa a Oberjoch posto nella standing di specialità

giordanoronci.it

/Giordano-Ronci

pali per godermi le mie montagne, la neve e soprattutto per sentirmi in pace con me stessa e rilassarmi. 7 Mi piace fare la ‘vagabonda’, adoro viaggiare. L’unica cosa è che mi mancano le amicizie che ogni volta lascio a casa, ma avrò tempo per quelle sicuramente negli anni a venire. 8 Se fossi così sicura su che cosa non funziona, l’avrei già eliminato! 9 Surf naturalmente. E poi tanto sport, viaggi ed esco con gli amici. 10 Sicuramente la Shiffrin. Fa paura, sembra un robot, pensa allo sci 24 h su 24, 365 giorni all’anno. È simpatica, non se la tira e sembra più matura nonostante sia una diciannovenne. Però non riuscirei mai a essere come lei, ma come fa a non sbagliare mai un colpo?

12° 50° 1

posto della WCSL in gigante

posto nella WCSL in slalom

Argento ai Mondiali di Garmisch

/federica.brignone.3

federicabrignone

@FedeBrignone

federicabrignone.com

Giovanni Borsotti 04.

GIOVANNI BORSOTTI

Nato a Briançon (Fra) il 18 dicembre 1990, da sempre risiede a Bardonecchia. Fa parte del Centro Sportivo Carabinieri. Alto 176 cm per 75 kg di peso forma, utilizza materiali Salomon. Rientrato quest’anno da un infortunio, ha ottenuto l’undicesimo posto nel gigante di Val d’Isère. Attualmente occupa il 33° posto nella WCSL di gigante. Miglior piazzamento questa stagione /giovanni.borsotti

11°

33°

Certamente. L’obiettivo olimpico è il sogno di ogni atleta. Impossibile non pensarci, inimmaginabile non lavorare per quell’appuntamento. 2 Ci vuole la giusta miscela fra arrivarci con uno stato di forma buono, dato dalla regolarità di risultati nel corso della stagione e il fatto di non avere troppe pressioni addosso. Mayer ne è l’esempio più lampante. 3 Il giocatore di poker Dan Bilzerian. Mi servirebbe essere spavaldo in gara come lui lo è nella vita. E poi se mi prestasse qualche amica... 4 Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e così confido che le medaglie olimpiche di Sochi possano rilanciare davvero il nostro mondo. E poi credo che dipenda sempre più dai risultati di noi atleti. 5 Io penso di no. O meglio, naturalmente a casa mia c’è papà Dario che mi dà una mano quando non sono programmati allenamenti FISI. Però 1

posto nella WCSL di gigante

11°

quest’inverno nel gigante di Val d’Isère

i miei allenatori sono quelli azzurri e penso che sia sbagliato ascoltare voci differenti, in quanto potrebbero risultare contrastanti. 6 Quando riesci a lavorare divertendoti il gioco è fatto e le probabilità di risultato sono maggiori. Certo che scio, lo faccio nella ‘mia’ Bardonecchia. 7 È sempre bellissimo viaggiare e non mi pesa. Peccato solo che, facendolo per lavoro, non riesca a godermi appieno le atmosfere particolari di ogni posto. Vedi una località piena di vita come lo Stelvio... 8 Ero a posto fisicamente prima dell’infortunio. Ora devo ritornare a quella compattezza e solidità. 9 A casa, tennis e bici. In vacanza, al mare a cercare caldo e qualche onda da surfare. 10 Quest’inverno mi ha sbalordito Henrik Kristoffersen, ma l’atleta che stimo di più per regolarità di risultati e per come si approccia alla vita dello sciatore rimane Marcel Hirscher.


Luca De Aliprandini 05. Luca

De Aliprandini

Nato a Cles, in Trentino, l’1 settembre 1990, vive a Tuenno e fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle. È alto 170 cm e pesa 73 kg, utilizza materiali Salomon. Ha pratecipato alle Olimpiadi di Sochi, concluse all’11° posto in gigante. In questa stagione ha concluso al 6° posto il gigante di Val d’Isère e al 7° quello di Lenzerheide. Attualmente occupa il 15° posto nella WCSL di gigante. /luca.dealiprandini lucadealiprandini

15°

Sicuramente sì. Aver partecipato a Sochi mi ha dato una grande forza interiore, una esperienza che mi ha fatto crescere e sta dando già frutti importanti. In futuro l’obiettivo primario è tornare a partecipare ai Giochi, con lo scopo di essere al top per giocarmi una medaglia. 2 È necessario non lasciare perdere nessun particolare. Di solito dovrebbe essere una prassi in ogni stagione, ma nell’anno olimpico deve essere la regola numero uno. E poi un gran lavoro sulla testa, sulla concentrazione. Quest’ultimo ti fa fare il passo da bravo atleta a campione. 3 Non ho un modello preciso, tanti vanno forte e prendo un po’ da tutti. Certo, in questi anni mi hanno fatto crescere i consigli di Davide Simoncelli, che fra l’altro è trentino come me, e del mio skiman Gianluca Petrulli. Mi fido molto di loro. 4 Si potrebbe fare di più, ma devo dire che anche la stampa spesso non dà allo sci e ai nostri risultati l’attenzione che meritano. 5 Secondo me chi si affida a una persona fuori squadra fa sottointendere che ci sono problemi nel team, altrimenti perché dovrebbe farlo? Io personalmente mi trovo bene e non ho bisogno 1

posto nella WCSL di gigante

6-7°

Posto. I piazzamenti in top quest’anno

di cercare nessuno. Siamo o non siamo il gruppo Coppa del Mondo? 6 Per me è stato prima gioco, poi divertimento, quindi passione. Con il passare degli anni capisci che tutto ciò diventa il tuo lavoro, ma senza smarrire le sensazioni e le emozioni di sempre. Fuori da gare e allenamenti preferisco fare altro. 7 Come una medaglia, ha due lati: il primo è positivo perché giri e conosci posti, situazione e gente nuova, il secondo è che troppo lontano da casa a volte senti che ti manca qualcosa. 8 Nell’ultimo biennio ho fatto tanto atleticamente e tecnicamente, ma non mi sento certo arrivato. Penso ad esempio a migliorare sulla scorrevolezza e per quanto riguarda le discipline vorrei fare più superG per provare a essere competitivo anche in una seconda specialità. 9 Ovviamente motocross. Adoro stare in sella alla mia moto, sudare, volare, mangiare fango e divertirmi. Sicuramente più che pedalare! Fra l’altro è anche molto allenante la moto. 1 Finalmente un atleta italiano, Christof Innerhofer. Fra Garmisch e Sochi ha fatto un bel bottino di medaglie. Sa fare risultato quando conta.

Nelle foto. Alcune immagini delle venue olimpiche dello sci alpino sulle montagne coreane.


Dominik Paris

In Corea per vincere, come ogni gara a cui partecipo. A Sochi sono arrivato dopo un inverno difficile e sapevo di non essere al top. Questa condizione mi ha fatto già pensare in quei momenti alla manifestazione coreana. 2 Visto come ho passato questa stagione, dico assolutamente la salute. Se sono in forma so che in discesa sono sempre e comunque competitivo. I risultati conseguiti fino a oggi infatti mi hanno fortificato. 3 Lionel Messi, mi dà il senso più netto del concetto di invincibilità. 4 Parlo per il mio caso. Dopo tre vittorie in Coppa del Mondo e un argento iridato, la FISI e i media hanno promosso la mia immagine. Poi certo, si potrebbe fare di più, ma siamo anche noi atleti a dover primeggiare con più regolarità per fare parlare di più di sci. 5 Con la squadra mi trovo bene. Il team dei discesisti è composto da professionisti, ognuno con una funzione ben delineata. Quando non ci sono allenamenti o gare con la nazionale, sulle nevi della Val d’Ultimo faccio riferimento a Gottfried Paris. Ma questa scelta non vuol essere, e non deve essere, in sostituzione di nessuno. 6 È un lavoro divertente lo sci, per me il più divertente. Ho imparato ad apprezzarlo con il tempo, ovvero quando ho capito che questo sport poteva diventare la mia professione. Fra gare e allenamenti non ho proprio tempo per sciare, anche se a fine stagione faccio qualche discesa. Ma è più uno stare in montagna con gli amici, sciare a fine stagione con il caldo non mi esalta. 1 Mi piace girare, ma io sto molto bene anche a casa mia. I miei amici, i tifosi, la gente. E poi i miei monti e la mia cucina.

IVAN

«Per arrivare al vertice in vista dei prossimi Giochi non c’è un problema tecnico e tantomeno di incapacità di gestione da parte degli staff tecnici azzurri. Io credo che il problema stia nella selezione dei nuovi talenti. È necessario eliminare il circuito NJR e portare a maggiori confronti nazionali e internazionali i giovani migliori, che a rigor di logica fanno parte dei Comitati. Così togliamo una barriera, eliminiamo passaggi obbligati e dispersivi e si può crescere in fretta».

1

06. Dominik Paris Nato a Merano il 14 aprile 1989, vive a Lana e fa parte del Centro Sportivo Forestale. È alto 183 cm per un peso forma di 97 kg. Ha già preso parte alle Olimpiadi di Vancouver 2010 (13° in supercombinata, 18° in discesa) e a quelle di Sochi 2014 (11° in discesa). Nel suo palmares ci sono già l’argento iridato in discesa ai Mondiali di Schladming e tre vittorie in Coppa del Mondo, tra cui la mitica Streif di Kitzbuehel. Attualmente occupa il 14° posto nella WCSL di discesa libera, il 34° in superG e il 27° in supercombinata.

NICCO

14° 34° 27°

posto della WCSL in discesa

posto nella WCSL in superG

/dominikparis

posto nella WCSL in supercombinata

dominikparis

3 vittorie in Coppa del Mondo, tra cui la mitica Streif di Kitzbuehel

Devo continuare a migliorare nelle curve strette e nei cambi di ritmo. Fisicamente lavorare sempre duro, ormai la preparazione ‘a secco’ è fondamentale e non si può mai abbassare la guardia. Soprattutto se punti a grandi obiettivi. 9 Mi piace staccare dallo sci ma rimanere sempre in montagna. Mi libera la testa camminare in quota e, se sono a casa, ascoltare tanto rock’n roll. Mi rilassa e mi carica allo stesso modo. 10 Sono due sciatori non più in attività. Sto parlando di Kjetil Andre Aamodt ed Hermann Maier, i campioni per antonomasia del nostro sport. Tenaci, inossidabili, unici. E poi hanno vinto tutto. 8

MATTEO

GUADAGNINI

«Sotto i gruppi Coppa del Mondo l’ambiente è troppo dispersivo. Guardate i C&B di quest’anno. Chi non fa la Coppa Europa si perde, non è né carne, né pesce, durante la stagione non è in giro più con la squadra e neppure con i Comitati. Inoltre chi va in Coppa Europa e dimostra di avere qualche possibilità oggettiva di emergere davvero, è giusto che venga tutelato senza pressioni e senza mettere quella condizione di vivere alla giornata ed essere in discussione dopo ogni gara».


07.

Henri Battilani Nato ad Aosta il 27 febbraio 1994, vive a Gressan e fa parte del Centro Sportivo Esercito. Alto 179 cm, pesa 93 kg. Utilizza materiali Rossignol. Non ha ancora esordito in Coppa del Mondo e ha come miglior piazzamento il 7° posto nella discesa libera di Val d’Isère in Coppa Europa.

7°

posto, il suo miglior piazzamento nella discesa libera di Coppa Europa

henribatti

@HenriBatti

Le Olimpiadi sono l’appuntamento per eccellenza di ogni sportivo, il sogno numero uno. Di conseguenza è lecito assolutamente sognare una medaglia e io voglio arrivare in Corea competitivo. 2 Ci vuole costanza prima di allenamenti e poi di risultati. Non ci si può improvvisare in un anno, bisogna partire già dal prossimo inverno con questo obiettivo in testa. 3 Tecnicamente mi piace molto Matteo 1

Henri Battilani 08.

Alex Zingerle Nato a Bressanone il 17 agosto 1992, vive a La Villa in Val Badia e fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle. Utilizza materiali Rossignol. Ha esordito in Coppa del Mondo nel dicembre del 2012 proprio sulla sua pista di casa, la Gran Risa, e quest’inverno ha ottenuto i primi punti con il 18° posto nel gigante di Val d’Isère e il 19° a Kranjska Gora. Attualmente occupa il 36° posto nella WCSL di gigante.

36° 18° 19° posto della WCSL in gigante

posto nel gigante di Val d’Isére

Alex.Zingerle

nel gigante di Kranjska Gora

alexzingerle

1 Ci ho pensato più volte. Soprattutto quando ho visto Christof Innerhofer sul podio a Rosa Khutor... 2 Essere forti di testa, ossia sicuri e convinti dei propri mezzi. Gli atleti delle nazionali top che si giocano un’Olimpiade sono tutti ipoteticamente da medaglia. È l’approccio alla gara, la testa, che fa la differenza. 3 Io che amo soprattutto il gigante non posso che dire Ted Ligety. C’è poca da spiegare... si scrive gigante, si legge Ligety! 4 Il problema a mio giudizio è più legato alla FIS, che con regole vecchie, penso ad esempio alle limitazioni nelle misure per le scritte delle sponsorizzazioni per gli atleti, non invoglia certo gli investitori e di conseguenza ne risente anche il mondo della comunicazione. 5 Premessa: in squadra sto bene. Tuttavia a casa per me è importante avere una persona che ti segua sempre. Poi se nel mio caso il riferimento è anche un coach della nazionale è ancora meglio. Sto parlando di Thomas Valentini. 6 È talmente un divertimento che a volte è una malattia. D’inverno non

Marsaglia. Inoltre ammiro atleti come Roberto Nani e Silvano Varettoni che, nonostante un cammino spesso tortuoso, sono riusciti ad arrivare a un grande livello. 4 Mi dispiace che la nostra federazione, con tutti i risultati che consegue e gli sforzi che fa, non ottenga la giusta riconoscenza mediatica. 5 Gli staff che ci mette a disposizione la FISI sono composti da professionisti. Tuttavia, non essendoci allenamenti programmati tutto l’anno, è necessario fare affidamento anche su altri. Io ho la fortuna di avere vicino a casa il Centro Sportivo Esercito e Giuseppe Butelli, coach dell’Aosta. 6 Mi ritengo molto fortunato perché la mia passione è diventata la mia professione. Amo questo sport in ogni sua sfaccettatura e mi diverte molto fare freeride. 7 Ci sono abituato, sto via da casa 200 giorni all’anno, anche se non sempre è facile gestire le amicizie. Per questo è più normale instaurare rapporti con chi condivide la tua vita da...’zingaro’. 8 Più che cambiare, devo continuare il mio cammino e crescere. Sono discesista e sarà fondamentale in questi anni fare la maggior

Alex Zingerle


esperienza possibile sulle pista classiche del Circo bianco. E questo dipenderà solo da me. 9 Quando ‘stacco’ mi piace giocare a calcio e scalare. Niente neve insomma, ma la competizione con i miei amici con cui condivido queste cose, quella rimane. Eccome! 10 Kjetil Jansrud. Dopo un infortunio pesante è subito tornato competitivo e ha vinto. E non gare qualsiasi, ma un oro e un bronzo olimpico e poi in Coppa del Mondo.

ANDREA

SCHENAL

09.

Laura Pirovano Nata a Trento il 20 novembre 1997, vive a Spiazzo e fa parte dello Sporting Club Campiglio. Utlizza materiali Head. Dopo i titoli italiani Ragazzi e Allievi, al primo anno Aspiranti si è subito distinta con un bronzo ai campionati italiani di categoria e con un decimo posto al gigante tricolore Giovani, che è valso il podio Aspiranti e prima del suo anno.

«Per preparare i nostri giovani verso un nuovo quadrienno olimpico è necessario avere più coraggio nelle scelte di mandare ad allenarsi in Coppa del Mondo gli atleti che dimostrano di avere potenzialità già accertate. Non manca poi tanto, il futuro è adesso. I Ronci, gli Zingerle, i Tonetti, le Bassino, per fare qualche esempio, devono essere inseriti in squadra ma con una mentalità diversa. Non aggregati o compiaciuti, ma punti solidi di una generazione che ha il diritto di giocarsi le proprie carte al pari dei più esperti».

posso stare più di due giorni senza gli sci ai piedi. In Alta Badia spesso vado a sciare anche quando non mi alleno. 7 Al momento no, non mi pesa. Anzi, mi stimola, mi piace. 8 Mi manca regolarità, non riesco a mettere insieme due manche al top. Tecnicamente poi mi inclino ancora troppo. 0 Sempre e solo sport. Arrampico, pedalo, gioco a tennis, vado in moto. Stacco così dallo sci, non posso tuttavia fare a meno di muovermi. 10 Marcel Hirscher mi stupisce perché sembra troppo sereno. Invece in gara è una macchina, uno votato sempre all’attacco, mai domo per davvero.

HEINI

PFITSCHER,

«Purtroppo viviamo ancora troppo in una situazione di gare, punti, circuiti che è tutta e solo nostra. Anche i ragazzi più bravi crescono troppo con in testa il metodo del calcolo, del piazzamento, della classifica nazionale per poter ottenere rendite di posizione e conservarsi un posto in squadra».

Laura Pirovano Podio aspiranti e prima del suo anno lollipirovano

10°

posto al gigante tricolore Giovani

Certo che ci ho pensato! Ritengo che una medaglia alle Olimpiadi sia il coronamento della carriera di una atleta. 2 Ci vogliono impegno, dedizione, determinazione e mettiamoci anche un po’ di fortuna, ovvero l’incontro tra talento e occasione. 3 Mi viene subito in mente Armin Zoeggeler, per la sua passione e costanza durante una carriera così lunga. 4 Purtroppo lo sci alpino in Italia non ha una posizione di rilievo perché probabilmente non desta l’interesse di molte persone. Però è anche vero che che è uno sport (come molti altri nel nostro Paese) a cui si dedica poco spazio a livello mediatico, nonostante l’impegno di atleti che si comportano bene e raccolgono risultati importanti. 5 Più che utile direi fondamentale. Le persone di cui mi fido sono i miei allenatori dello Sporting Campiglio e del Comitato Trentino, senza dimenticare però che il supporto della famiglia è indispensabile. 1

Bronzo in slalom ai campionati italiani di categoria

Se fosse solo un lavoro, probabilmente avrei smesso da un bel po’. Sciare mi rende felice nonostante sia molto impegnativo e se ogni tanto avessi del tempo libero farei sicuramente qualche sciata fuori dai pali o del freeride. 7 Non mi crea grossi problemi, anche se rientrare a casa dopo lunghe trasferte non mi dispiace mai. 8 Più che sul fisico dovrò lavorare molto sotto il punto di vista mentale e dell’atteggiamento, anche perché tecnicamente c’è e ci sarà sempre da lavorare. 9 Oltre alla scuola, solitamente la maggior parte del mio tempo lo impiego cercando di tenermi fisicamente in forma. Poi in estate cerco di praticare diverse discipline sportive alternative. 10 Chi non direbbe la Shiffrin? Ma senza nulla togliere a lei e con un po’ di patriottismo, direi Patrick Thaler per tutte le emozioni che ci riesce ancora a regalare nonostante la sua non più giovanissima età. 6


10.

11.

Francesca Marsaglia

Roberta Melesi

È nata a Roma il 27 gennaio 1990 ma vive a Sansicario, in Valsusa. Fa parte del Centro Sportivo Esercito e utilizza sci Voelkl e scarponi Lange. Alta 167 cm, ha un peso forma di 61 kg. Ha partecipato alle Olimpiadi di Sochi, dove ha concluso al 16° posto il gigante. Ha esordito in Coppa del Mondo come discesita, si sta riscoprendo ottima gigantista, al punto che quest’anno ha ottenuto la sua prima top ten a St.Moritz proprio in gigante (9°). Attualmente occupa il 23° posto nella WCSL di gigante e il 29° in superG.

Nata a Lecco il 18 luglio 1996, vive a Ballabio. Tesserata con il Radici, è al primo anno in squadra nazionale C&B, ha disputato la Coppa Europa ed è stata sesta in gigante al Pora. Scia Rossignol. Ancora Aspirante, già campionessa italiana Allievi, nella categoria Giovani un titolo di gigante. Ha partecipato ai Mondiali Junior di Jasna.

23° 29° 9° posto della WCSL in gigante

frencimarsaglia

Roberta Melesi roberta.melesi robertamelesi

18°

1 Ci ho pensato insistentemente durante i Giochi di Sochi. Penso che sia normale, è l’obiettivo primario di ogni atleta ad alto livello. 2 C’è una cosa che per me è fondamentale, è la voglia di vincere, quella voglia che devi sempre avere dentro e che ti porta a fare sacrifici di ogni genere. 3 Lindsey Vonn, senza alcun dubbio. L’ho sempre ammirata per la sua tenacia e voglia di vincere e non accontentarsi mai. 4 Non me ne rendo ancora conto. Appena arrivo in Coppa del Mondo ve lo dirò. Quindi spero molto presto! 5 Oltre alla squadra nazionale, sono in contatto con Vincenzo Tondale e Alberto Losa che mi sono sempre di aiuto. Una presenza che tuttavia non si sostituisce alla squadra e non vuole nemmeno farlo,

posto della WCSL di superG

posto al gigante dei Mondiali Juniores

Quarta in gigante ai campionati italiani di categoria

ma comunque è significativa per me per continuare a crescere. 6 Lo sci è passione e divertimento! Purtroppo quando non gareggio e non mi alleno… è tempo di studiare. 7 No no, mi diverte girare e frequentare gente che vive come me. Non vorrei cambiare questo... nomadismo! 8 Completare l’opera che ho iniziato da qualche anno, ovvero concludere la mia maturazione e diventare una atleta professionista al 100%, pronta a curare ogni dettaglio, avendo solo lo sci come priorità assoluta. 9 Viaggio, mi interesso di fotografia e approfondisco le lingue straniere. 10 Ted Ligety e Bode Miller. Sono troppo avanti in tutto! Nella performance sportive e nello stile di affrontare la vita, anche nella più normale quotidianità.

posto a St. Moritz

francescamarsaglia

Marta Bassino


Devo essere sincera, sì. Proprio ogni singolo giorno... 1 Negli anni bisogna fare completamente il proprio lavoro che è quello di atleta, che significa vivere la propria vita secondo le regole dettate dagli allenamenti e dai periodi di gara. 1 Un riferimento per me è sempre stato mio fratello Matteo, il suo non mollare mai dopo tanti infortuni mi ha dato la forza per non smettere di crederci. Al di fuori dello sci direi Pietro Mennea, la sua storia mi ha affascinato. La scorsa estate ho letto tutti i libri su di lui e mi ha insegnato tanto. 1 Penso che sfortunatamente questo è un problema che riguarda anche altri bellissimi sport... mi piacerebbe tanto sentire un nostro risultato come prima notizia ai telegiornali sportivi. 1 Per quanto riguarda il sostegno, ovviamente sì! Per me si tratta della mia famiglia. Senza di loro non sarei mai arrivata dove sono adesso, mamma Roberta e papà Andrea sono le mie colonne portanti. 1 Sono una ragazza molto fortunata, ho fatto della mia passione il mio lavoro e questo credo che sia bellissimo. Mi piacerebbe avere più tempo libero per andare a sciare con amici e parenti, ma prima o poi ce l’avrò. 1

12.

Francesca Marsaglia Ho pensato al podio olimpico, sicuramente non sarebbe male... 2 Servono determinazione, allenamento, passione, coraggio, impegno, sostegno, voglia di ottenere qualcosa di grande e un po’ di fortuna che non fa mai male. 3 Ammiro Agassi. Recentemente ho letto il suo libro, lui per me è il fuoriclasse per antonomasia. 4 Credo proprio di sì, il nostro mondo fa fatica a ottenere la dovuta visibilità. 5 Ci sono due figure molto importanti di cui mi fido e sono Fabrizio Martin, il mio allenatore del Comitato AOC, e il mio preparatore atletico Marco Giordano. So di poter contare su di loro, anche se in squadra nazionale mi sono trovata sempre a mio agio con tutti gli allenatori. 6 Lo sci per me è soprattutto passione e divertimento e ogni tanto mi piace sciare ‘da turista’, senza cimentarmi fra i pali. 7 No. 8 Sono contenta di quello che ho fatto fino a oggi, ma devo crescere e credo in ogni aspetto: testa, atletico e tecnico. 9 Vado a scuola, mi diverto con gli amici, passo qualche giorno al mare, leggo e poi la canonica settimana di vacanza per 1

Marta Bassino Nata il 27 febbraio 1996 a Cuneo, residente a Borgo San Dalmazzo, fa parte del Centro Sportivo Esercito e utilizza materiali Salomon. Alta 167 cm per un peso di 56 kg, è la fresca campionessa del mondo Juniores di gigante a Jasna. In virtù di questo risultato ha esordito in Coppa del Mondo a Lenzerheide con il 19° posto. In questa stagione per lei una vittoria e un secondo posto in Coppa Europa a Sestriere e numerosi altri piazzamenti nella top 10, sempre in gigante.

19° 1°

posto in coppa del Mondo a Lanzerheide

Amo girare il mondo ed è uno dei motivi per cui mi ritengo fortunatissima. Amo vedere posti nuovi e amo stare in giro, non mi pesa stare tanti giorni via da casa. 1 Fisicamente devo semplicemente continuare la mia programmazione atletica a lungo termine e, per quanto riguarda la tecnica, rimanere solo al passo con i vari cambiamenti che si incontrano in questo sport, penso ad esempio all’evoluzione dei materiali. 1 Il primo obiettivo è andare alla ricerca del caldo e del mare! 1 Tina Maze, sia per quanto riguarda il suo perfetto stile di vita di atleta professionista, sia per il totale raggiungimento degli obiettivi. 1

posto ai Campionati del Mondo Juniores

marta.bassino

1°

posto a Kranjska Gora

martabassino

Nelle foto: il passaggio di consegne nella cerimonia di chiusura a Sochi e ancora la venue dell’alpino.

staccare davvero da tutto. 10 Rispondo senza se e senza ma, fuori da ogni dubbio. È sicuramente Ted Ligety.


JUNIOR | JASNA 2014

LA PICCOLA ITALIA

È DIVENTATA GRANDE QUATTRO MEDAGLIE PER LA ‘SERRA ARMADA’ AI MONDIALI JUNIOR DI JASNA. ORO BASSINO IN GIGANTE E DE VETTORI IN SUPERCOMBINATA. ALLARME VELOCITÀ TRA LE DONNE DI GABRIELE PEZZAGLIA - FOTO UFFICIO STAMPA JASNA 2014 Ai Mondiali Junior gli azzurri hanno avuto quella che si chiama ‘sindrome di Innerhofer’, quella che ti fa arrivare nella migliore condizione al posto giusto e nel momento giusto, centrando l’appuntamento più importante dell’inverno. Determinatissimi, anche se c’è ancora molto da lavorare. Ma se ci affidiamo a numeri e statistiche, se ‘carta canta’, allora dobbiamo sorridere. «Risultato sorprendente, bilancio sicuramente positivo». In queste parole Alessandro ‘Capitan Futuro’ Serra sintetizza la spedizione azzurra alla rassegna iridata giovanile che si è disputata dal 26 febbraio al 5 marzo sulle nevi slovacche di Jasna. BALZO IN AVANTI NELLA CLASSIFICA PER NAZIONI Dopo la stagione di Coppa Europa, i Mondialini rappresentavano un punto di domanda. Invece le squadre azzurre, e in particolar modo il settore maschile, hanno dimostrato di essere competitivi e non solo per le quattro medaglie conquistate. Il primo dato è la classifica per Nazioni. L’anno scorso, fra uomini e donne, noni, due anni fa decimi. A Roccaraso 2012 una medaglia nel

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team event, l’anno scorso in Quebec l’argento gigante di Alex Zingerle. A Jasna quinti, forti di due medaglie d’oro, di un argento e di un bronzo. DE VETTORI, DUE MEDAGLIE IN UN GIORNO Pronti via, una giornata memorabile. Per la serie ecco il ‘Deve’ che non t’aspetti: l’anno scorso fermo per infortunio, il roveretano in primavera era fra i nomi più discussi per far parte del progetto C&B. Matteo De Vettori invece si mette FACEBOOK

Matteo De Vettori 26 febbraio #oro e #bronzo oggi, davvero una giornata incredibile. #wjc grazie al mio ski man che è stato a dir poco incredibile, @viero

al collo due medaglie in un giorno solo. Bronzo nel superG e quindi la medaglia d’oro in supercombinata. Il trentino ha avuto ‘nelle corde’ la polivalenza fin dai primi anni di categoria. Dopo un inizio di stagione sfavillante nel circuito del Gran Premio Italia in diverse discipline, i tecnici hanno puntato su di lui proprio per la supercombinata, nonostante in Coppa Europa non avesse brillato. Tutta la squadra ha impressionato in questa prima giornata iridata. I nostri hanno lottato su questi pendii slovacchi tecnici e su un manto davvero


JASNA 2014 | JUNIOR

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DE VETTORI, INFORTUNATO D’ORO Matteo De Vettori: «La scorsa primavera mi avevano messo in dubbio nella squadra nazionale C&B, ma ero infortunato e la mia esclusione sarebbe stata proprio discutibile. Ho lavorato tanto questa estate con la squadra e da solo. Sono partito forte durante le prime gare del circuito, grazie anche al Comitato Trentino che mi è sempre stato vicino e mi segue molto bene. Alessandro Serra mi ha convocato per Jasna nonostante le mie apparizioni in Coppa Europa non fossero particolarmente brillanti, ma per la supercombinata mondiale faceva molto affidamento su di me. Il bronzo in superG e questo oro eccezionale mi ripagano di tanti sacrifici. Una doppietta straordinaria».

duro che ha permesso di assistere a gare regolari. Henri Battilani ha chiuso al nono posto, Emanuele Buzzi appiccicato alla ‘top ten’, Hannes Zingerle quindicesimo. E nella run di slalom che stabiliva la standing della supercombi ancora meglio: ‘Zingerlino’ termina quinto con il pettorale 78, sesto Buzzi e decimo Luca Riorda. Un risultato di squadra significativo, una bella prova di carattere. In discesa invece ci

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aspettavamo di più. Non può bastare il tredicesimo posto di Battilani, nonostante la pista dopo il 20 sia sembrata velocizzarsi, con Buzzi ancora più attardato e un De Vettori che questa volta non ha dato segni di essere in gara. NORVEGIA PADRONA NELLE TECNICHE Nelle discipline tecniche siamo qui a registrare un dominio assoluto

della Norvegia: in gigante un trionfo incontrastato, una tripletta da antologia. Henrik Kristoffersen è d’oro, rifila un secondo abbondante ai compagni di squadra Marcus Monsen e Rasmus Windingstad e si candida con autorevolezza, come se ce ne fosse ancora bisogno, come l’unico che può contrastare lo strapotere dei Ligety e degli Hirscher. I piccoli vikinghi fanno scuola e dietro di loro sembra un’altra gara. In tutta la manifestazione hanno conquistato complessivamente 8 medaglie (3 d’oro). Piccoli, pochi ma fortissimi. De Vettori chiude undicesimo, neanche male, peccato per Simon Maurberger che, dopo essere stato a ridosso dei dieci a metà gara, arretra in venticinquesima piazza. Qualcosina in più potevamo aspettarci da Tommaso Sala, ventunesimo, anche se come Maurberger parliamo di un ‘95 e con ancora un biennio Junior davanti. Sala fra l’altro è la sorpresa

Nelle foto: in alto Matteo De Vettori oro in supercombinata davanti a Sejersted e Monsen. Sotto a sinistra, il fantastico podio norvegese del gigante, con Kristoffersen davanti a Monsen e Windingstad e tutti gli altri ad oltre due secondi. Qui sotto Kristoffersen in slalom.


JASNA 2014 | JUNIOR

FIS ALPINE JUNIOR WORLD FIS CHAMPIONSIP 26-2-2014 SuperG \\ mASCHILE 1. Marco Schwarz (1995) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.63 2. Daniel Danklmaier (1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.30.67 3. Matteo De Vettori (1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������1.30.79 9. Henri Battilani (1994) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.31.43 11. Emanuele Buzzi (1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.31.46 15. Hannes Zingerle (1995) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.31.87 26. Luca Riorda (1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.32.63 47. Tommaso Sala (1995) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.33.86

26-2-1995 Supercombinata \\ mASCHILE 1. Matteo De Vettori (1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������2.21.69 2. Adrian Smiseth Sejersted (1994) ����������������������������������������������������������������������������������2.21.74 3. Marcus Monsen (1995) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.21.78 5. Hannes Zingerle (1995) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.22.13 6. Emanuele Buzzi (1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.22.19 10. Luca Riorda (1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.22.59 22. Tommaso Sala (1995) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.24.77 DNF Henri Battilani

2-3-2014 Discesa \\ mASCHILE 1. Adrian Smiseth Sejersted (1994) ������������������������������������������������������������������������������������� 1.17.31 2. Thomas Dressen (1993) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.17.33 3. Marco Schwarz (1995) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.17.40 13. Henri Battilani (1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.17.97 21. Emanuele Buzzi (1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.18.47 46. Matteo De Vettori (1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.43

4-3-2014 Gigante \\ mASCHILE

più bella dello slalom, vinto dal solito Kristoffersen. Ottavo partendo con un pettorale davvero proibitivo, il 58, protagonista di un ottimo recupero nella seconda manche. Da segnalare Davide Da Villa, altro ‘95 della spedizione, discreto tredicesimo al traguardo. SERRA E I RAGAZZI Il direttore tecnico giovanile Serra è soddisfatto del settore maschile: «Le scelte fatte alla vigilia alla fine sono state premiate. Sapevamo di poterci giocare chance in supercombi e anche per questo è stato convocato un De Vettori che in Coppa Europa non ha certo

FACEBOOK CAMILLA ALFIERI 27 FEBBRAIO Tantissimi complimenti alla mitica Pichli Karoline Pichler e a Marta Bassino!

brillato quando è stato chiamato. Ma sapevamo che in slalom poteva essere competitivo. Buona la prova di squadra con Zingerle, Riorda, Buzzi, che poi non ha fatto il gigante per una frattura a un dito della mano, Battilani nei primi dieci. Certo, in gigante e in slalom abbiamo un buco tecnico al momento, anche se

1. Henrik Kristoffersen (1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������2.03.14 2. Marcus Monsen (1995) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.04.17 3. Rasmus Windingstad (1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������2.04.34 11. Matteo De Vettori (1993) ����������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.07.02 21. Tommaso Sala (1995) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.07.62 25. Simon Maurberger (1995) ����������������������������������������������������������������������������������������������������2.07.85 27. Luca Riorda (1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.08.22 DNF 2 Hannes Zingerle

5-3-2014 Slalom \\ mASCHILE 1. Henrik Kristoffersen (1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������1.37.21 2. Luca Aerni (1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.37.30 3. Daniel Yule (1993) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.46 8. Tommaso Sala (1995) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.40.06 13. Davide Da Villa (1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.40.60 20. Simon Maurberger (1995) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.41.56 DNF 1 Hannes Zingerle, Luca Riorda

a livello giovanile ogni anno è a sé. I norvegesi, ma anche gli svizzeri in slalom, hanno una marcia in più. Ricordiamoci però che in Coppa Europa e ai Mondialini stiamo lavorando con ragazzi che davanti hanno ancora un biennio per mettersi in mostra in questo tipo di manifestazione».

Nelle foto, in alto da sinistra a destra alcune immagini di colore di questi Mondiali Juniores. Sotto, carrellata di talenti dello slalom con i migliori insieme a Kristoffersen

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JUNIOR | JASNA 2014

Nelle foto, dall’alto verso il basso Karoline Pichler in azione nel gigante femminile, Marta Bassino in azione, la location di gara e l’esultanza delle due azzurrine alla flower ceremony.

GIGANTE DA FAVOLA Se nel settore maschile è la Norvegia a farla da padrona assoluta, fra le ragazze è l’Italia a dettar legge in gigante. Siamo di fronte a una doppietta fantastica con Marta Bassino d’oro e Karoline Pichler d’argento. Entrambe hanno fatto una prova di forza impressionante: in testa dopo la prima manche, si sono ripetute e hanno inflitto distacchi abissali. Dalle prime curve si capiva che si lottava esclusivamente per il terzo posto. Chiedetelo alle austriache:

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la Schneeberger è bronzo a 1.73 e la Kappaurer quarta a oltre due secondi. Una gara molto positiva anche da parte di Roberta Melesi: con il 32 è diciottesima e stacca il quinto tempo nella seconda sessione. Se in gigante non c’è storia, in slalom la storia c’è. Ma è il racconto di una debacle clamorosa che non vede nessuna azzurra in classifica. Fra la prima e la seconda manche deragliano tutte: niente da fare per Melesi, Pichler, Nogler Kostner, Medetti, Delago e Sosio.

PROBLEMA VELOCITÀ Nemmeno in velocità va meglio. Nel superG e nella discesa, dove la svizzera Corinne Suter è grande protagonista con una doppietta d’oro e gioca un brutto scherzo al plotone austriaco, non entriamo nemmeno nelle prime quindici. Marta Bassino fa diciassettesima in superG e poi dopo la gara, per un risentimento muscolare al bicipite femorale e al gluteo sinistro, abbandonerà la Slovacchia. Le altre ancora più attardate: nelle trenta Nicole

Nelle foto, in alto la slovacca Petra Vlhova in azione. Nella pagina accanto Il podio del gigante femminile, con Marta Bassino davanti a Karoline Pichler e Rosina Schneeberger.


JASNA 2014 | JUNIOR

BASSINO, UNA STAGIONE INDIMENTICABILE Marta Bassino: «Davvero in poco tempo mi trovo a festeggiare una stagione strepitosa. Sono partita subito forte in Coppa Europa e poi ho centrato la vittoria a Sestriere. In gigante sapevo di essere in condizione di potermi giocare la medaglia ai Mondiali di Jasna e questo oro è qualcosa di eccezionale. Dopo la prima manche ho cercato di non farmi prendere dall’ansia e di rilassarmi, consapevole che avevo fatto una ottima prima manche e potevo giocarmi l’oro senza problemi, perché la condizione c’era. Ho gestito tutto alla perfezione, il primo posto ai Mondiali Giovani mi ha dato la conferma che sono cresciuta in maniera esponenziale. Sono proprio contenta, non speravo di andare così forte questa stagione, devo dire la verità…».

Delago, tutto sommato la più discreta perché è una ‘96 e poi anche perché in discesa fa diciassettesima, Alessia Medetti e Federica Sosio. C’erano aspettative anche sulla supercombinata, ma Sosio e Medetti, i nostri punti di forza in questa disciplina, le disattendono e la migliore alla fine risulta Federica, ventitreesima. SERRA E LE RAGAZZE «Bassino e Pichler sono state superlative in gigante - ha detto il DT giovanile Serra -. Marta ha vinto senza che le pesasse il fatto di essere una delle favorite al titolo. Su una pista dura e così ripida nessuno ha mai messo in discussione la loro supremazia. In gigante siamo contenti anche della prova di Roberta Melesi. In velocità discreta Nicole Delago, una ‘96, ma nulla di più. Ida Giardini, Alessia Medetti, Federica Sosio sottotono e in supercombi Medetti e Sosio non hanno fatto quel recupero che ci auspicavamo. Non credevamo nella medaglia in supercombi, ma sicuramente qualcosa di più». IL PUNTO DI SALVADORI E LORENZI Devid Salvadori, il responsabile dei C&B, è moderatamente soddisfatto: «La prestazione è positiva. L’elemento

più importante sta nel fatto che siamo riusciti a difenderci in ogni disciplina. Potevamo fare di più, dalla discesa alle gare tecniche, ma due medaglie sono un segnale che, nonostante le difficoltà, la squadra c’è. Chi ci critica e dice che è tutto da buttar via non sa leggere ordini di partenza e classifiche». Roberto Lorenzi, referente a Jasna delle donne, esalta il gigante e parla delle criticità oggettive della velocità italiana: «In gigante abbiamo dominato e nel complesso, con Bassino, Melesi e Delago, abbiamo dimostrato che abbiamo un gruppetto di ‘96 molto valido e che ha margine. Peccato solo che a causa di un infortunio non è stata della partita mondiale Verena Gasslitter. In velocità invece abbiamo problemi. Del resto non abbiamo la stessa preparazione delle altre nazioni. C’è chi ha un gruppo Coppa Europa di velocità e non unico come noi, chi ha le squadre C differenti dalle B, chi ha un calendario serio di velocità. In Italia c’era solo una discesa sprint a Bardonecchia prima di Jasna, come possiamo pretendere che le nostre ragazze crescano con attitudine alla velocità? E poi siamo fra le poche squadre che non sono state oltreoceano in estate. Dobbiamo investire tempo e risorse».

FIS ALPINE JUNIOR WORLD FIS CHAMPIONSIP 27-2-2014 Gigante fEMMINILE 1. Marta Bassino (1996) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.86 2. Karoline Pichler (1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.53.13 3. Rosina Schneeberger (1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.54.19 18. Roberta Melesi (1996) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.56.40 DNF 1 Tatiana Nogler Kostner, Nicole Delago, Ida Giardini

28-2-2014 Slalom fEMMINILE 1. Petra Vlhova (1995) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.36.09 2. Charlotta Saefvenberg (1994) ���������������������������������������������������������������������������������������1.36.26 3. Marina Wallner (1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.36.68 DNF 1 Nicole Delago, Federica Sosio, Alessia Medetti DNF 2 Roberta Melesi, Karoline Pichler, Tatiana Nogler Kostner

3-3-2014 SuperG fEMMINILE 1. Corinne Suter (1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.14.71 2. Stephanie Venier (1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.15.18 3. Rosina Schneeberger (1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������1.15.52 17. Marta Bassino (1996) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.16.32 22. Nicole Delago (1996) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.16.54 25. Alessia Medetti (1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.16.61 29. Federica Sosio (1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.16.80 54. Ida Giardini (1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.18.29 DNF Karoline Pichler

3-3-2014 Supercombinata fEMMINILE 1. Elisabeth Kappaurer (1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.11.34 2. Lisa Blomqvist (1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.11.37 3. Marina Wallner (1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.11.38 23. Federica Sosio (1994) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.14.65 49. Ida Giardini (1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.20.50 DNS 2 Marta Bassino. DNF 1 Karoline Pichler DNF 2 Alessia Medetti, Nicole Delago

4-3-2014 Discesa fEMMINILE 1. Corinne Suter (1994) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.24.19 2. Nora Grieg Christinsen (1995) ����������������������������������������������������������������������������������������1.24.96 3. Kerstin Nicolussi (1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������1.25.50 17. Nicole Delago (1996) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.26.56 19. Ida Giardini (1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.26.65 22. Karoline Pichler (1994) �������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.26.77 23. Federica Sosio (1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.26.95 26. Alessia Medetti (1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.27.17

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CAMPIONATI ITALIANI | ALTA VALTELLINA

GLI SCUDETTI DI ‘MATTE’

IL PORTACOLORI DELL’ESERCITO TORNA A CASA CON QUATTRO MEDAGLIE DAGLI ASSOLUTI DI LIVIGNO E SANTA CATERINA, DOVE ROBERTO NANI SI RICONFERMA IL MIGLIOR GIGANTISTA ITALIANO. TRA LE DONNE EXPLOIT DI CAMILLA BORSOTTI DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO BRIMAR

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ALTA VALTELLINA | CAMPIONATI ITALIANI

S

ono stati Campionati Italiani Assoluti itineranti fra le località dell’Alta Valtellina. Gli slalom a Bormio a fine anno in notturna, a cavallo fra marzo e aprile, i giganti a Livigno e la velocità a Santa Caterina Valfurva. La formula in notturna nel cuore dell’inverno continua a premiare ed è spettacolare. A dire la verità anche a Livigno la manifestazione è sostanzialmente riuscita, ma è lontana dall’essere quello che un campionato italiano dovrebbe rappresentare. Stiamo parlando infatti della manifestazione nazionale più importante, dove i nostri migliori giovani si confrontano con gli atleti più esperti, con i nostri grandi campioni. L’Alta Valtellina - Onlus Cancro Primo Aiuto, come anche nella passata stagione lo Ski Team Fassa, sta cercando di rendere più attraente la manifestazione - bisogna dargliene atto - ma la strada è ancora molta lunga. «La FISI dovrebbe forse essere meno ‘spettatrice’ e più in cabina di regia, da sole le società oggi non sono in grado di fare più di quello che facevano una volta» sentenzia Omar Galli, il tecnico in prima linea nell’organizzazione dell’evento. POKER MARSAGLIA È stato Matteo Marsaglia l’indiscusso protagonista della settimana valtellinese. Dopo una stagione balorda a causa di infortuni che lo hanno costretto a posizioni di rincalzo in Coppa del Mondo e a non qualificarsi per Sochi 2014, il portacolori dell’Esercito conquista quattro medaglie. Due sono d’oro, in supercombi e superG, una di bronzo in discesa e in gigante finisce d’argento dietro al commilitone Roberto Nani. Marsaglia ha dimostrato ancora una volta che può stare davanti o appiccicato ai nostri migliori velocisti, ma anche a Nani in gigante e il confronto è sicuramente confortante viste le posizioni che questi occupano nelle classifiche di Coppa del Mondo. Gli infortuni sono alle spalle e così il ‘romano di San Sicario’ è pronto per rimettersi di nuovo in gioco. «Quando sono a

posto fisicamente posso sempre dire la mia - ha detto ‘Matte’ -: vincere due titoli e conquistare quattro medaglie in una sola edizione dei tricolori mi fa piacere anche perché è il modo migliore per onorare una rassegna a cui tengo tanto e che è ancora troppo poco valorizzata. Fra Livigno e Santa Caterina ho visto una partecipazione sicuramente buona degli atleti di Coppa del Mondo, ma mai abbastanza». Dicevamo di Livigno e del gigante. Si è gareggiato sulla ‘Sponda’, un pendio sul versante del Mottolino un po’ pianeggiante e con una neve non certo dura, ma è forse giusto e meglio così, perché a continuare a vivere solo di angoli e ghiaccio va a finire che dalla Coppa Europa in sù ce le cantano di santa ragione sul facile. Roberto Nani è stato ‘profeta in patria’. In testa dopo la prima manche, ha confermato la leadership nella seconda sessione, anche se Marsaglia è arrivato davvero vicino. Cinque i centesimi fra i due. Un titolo che sa di conferma: durante l’inverno Robi è stato il gigantista più valido, chiudendo di gran lunga nel primo gruppo di merito a furia di top ten, e a Livigno lo ha dimostrato ancora. Il finanziere Florian Eisath

CASSE NO STRESS

Una medaglia d’argento che ha un significato particolare per il poliziotto Mattia Casse: «Da metà stagione in poi mi sto ritrovando e i risultati piano piano arrivano. Questo argento è un’altra prova. Lo sapevo che sarei tornato, bastava aspettare un po’. No stress, sono sicuro di avere nuovamente intrapreso la strada giusta ma so anche che il recupero non è certo finito qui».

Nelle foto, in alto il podio del gigante maschile con Nani ed Eisath. Nella pagina accanto Matteo Marsaglia in azione in superG e con la sorella Francesca

è di bronzo e per l’inezia di due centesimi perde il podio il ‘sempiterno’ carabiniere Alexander Ploner. In campo femminile a imporsi è stata Marta Bassino. Sempre per questione di centesimi, sempre un duello in casa fra l’Esercito. Marta fa un capolavoro, anzi un altro capolavoro. L’oro tricolore dell’Aspirante di Borgo San Dalmazzo si aggiunge alla vittoria e ai podi in Coppa Europa e al titolo di campionessa del mondo Junior. «Dopo una grande e inaspettata stagione, è arrivato un altro successo importante, di quelli che contano. Passate le finali di Coppa Europa ero un po’ cotta, forse uno dei motivi per cui non ho brillato ai tricolori Giovani. In poco tempo sono arrivata alla ribalta a livello nazionale, questo mi lusinga ma mi convince anche del fatto che è solo l’inizio del percorso». Se un Marsaglia arriva vicino all’oro fra i maschi, anche qui succede lo stesso: Francesca infatti arriva alle calcagna, o forse meglio dire sulle code, di Marta e finisce dietro per otto centesimi. Nicole Agnelli, che in gigante in Coppa Europa ha brillato e ha fatto il ‘posto fisso’, conferma il suo stato di salute e si mette al collo un bronzo che conta.

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CAMPIONATI ITALIANI | ALTA VALTELLINA

PLONER E GUFLER ‘DIE HARD’

Non mollano mai, non demordono e continuano. Sempreverdi, sempiterni, mai domi. Eccoli i Carabinieri Michael Gufler e Alexander Ploner. Il primo è ottavo, il secondo addirittura perde il bronzo per due centesimi. Davvero duri a morire!

CHE BOTTA BATTI!

Si è ribaltato nella prima parte della discesa. Una contusione, un grosso ematoma. «Peccato, nulla di grave, stagione finita e niente ultime gare. Non riuscirò nemmeno ad allenarmi in questi giorni e ritarderò a salire in sella, questo è il vero problema...» ci scherza su il portacolori dell’Esercito Henri Battilani.

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PIETRO & WERNER EX-AEQUO La carovana si è poi spostata a Santa Caterina Valfurva per la velocità. La ‘Compagnoni’ non sarà un gran pendio per una libera maschile, ma per le donne e soprattutto per i superG è una signora pista. E dalla due giorni veloci alcuni spunti sono emersi. Innanzitutto in campo maschile una medaglia d’oro per due: il carabiniere Peter Fill divide il gradino più alto del podio con il finanziere Werner Heel, mentre Marsaglia è terzo per 14 centesimi. Una gara con tanti stranieri al via come succede a fine stagione quando chi necessita di punti gira in lungo e

SIMONCELLI SI PRENDE UNA PAUSA Il gigante di Livigno è stata l’ultima gara di Davide Simoncelli? Forse sì, forse no. Il poliziotto di Rovereto si prende una pausa fino a fine estate e poi deciderà, anche se nell’ambiente sono più le voci che lo danno ancora al cancelletto di partenza per il 2014/2015 che quelle negative. Intanto i suoi ‘giovani’ colleghi, Giovanni Borsotti e Luca De Aliprandini, ripetono insistentemente: «Non deve mollare, ‘Simo’ fa bene alla squadra, all’ambiente, non può lasciarci». Quando si dice fare gruppo...

in largo le Alpi. Infatti il podio della FIS è tutto straniero, con lo svizzero Marc Berthod che ha la meglio sul francese Maxence Muzaton e sul tedesco Klaus Brandner. Per le ragazze una discesa sicuramente più impegnativa, insidiosa, non a caso già teatro nove anni fa di un Mondiale. È la prima volta per Verena Stuffer: «L’anno scorso il titolo del superG, ci tenevo tanto alla discesa - ha detto l’altoatesina -. È il coronamento di una stagione sicuramente positiva, nella quale sono riuscita a togliermi importanti soddisfazioni in Coppa del Mondo». La finanziera Daniela Merighetti arriva a 17 centesimi, mentre sul gradino più basso del podio c’è Camilla Borsotti, Carabinieri. E indovinate chi c’è al quarto posto? Come, purtroppo, ai Giochi, come alle finali di Lenzerheide di Coppa del Mondo e come anche nel gigante tricolore: la finanziera Nadia Fanchini è un’altra volta di ‘legno’. La FIS è stata vinta dalla tedesca Michael Wenig. Dopo le libere tutti sulla ‘Cevedale’ per la manche di slalom che ha assegnato le medaglie della supercombinata. Nelle foto: in alto, da sinistra a destra Roberto Nani in azione sulla pista di casa, alcuni medagliati con Debora Compagnoni. Borsotti, Simoncelli e De Aliprandini con lo skiman Petrulli. Qui a sinistra Peter Fill, campione italiano di discesa in coabitazione con Werner Heel. A destra Nani festeggiato dopo il titolo tricolore.


ALTA VALTELLINA | CAMPIONATI ITALIANI

Il podio del gigante femminile, con Bassino tra Marsaglia e Agnelli LE CLASSIFICHE Livigno - 29 MARZO - gigante maschile 1. Roberto Nani (Esercito) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.22 2. Matteo Marsaglia (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.27 3. Florian Eisath (Fiamme Gialle) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.73 4. Alexander Ploner (Carabinieri) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 1.58.75 5. Massimiliano Blardone (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������1.58.81 6. Alex Zingerle (Fiamme Gialle) ����������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.58.87

Livigno - 30 MARZO - gigante femminile 1. Marta Bassino (Esercito) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.54.80 2. Francesca Marsaglia (Esercito) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.54.88 3. Nicole Agnelli (Caspoggio) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.30 4. Nadia Fanchini (Fiamme Gialle) ���������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.46 5. Sabrina Fanchini (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.55.49 6. Elena Curtoni (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.55.59

Non erano in programma a dire la verità, ma gli strascichi polemici delle supecombinate in chiave olimpica di Pila hanno spinto la FISI a chiedere a Omar Galli e alla sua truppa di mettere insieme queste altre due gare. Ne hanno approfittato Matteo Marsaglia e Camilla Borsotti che hanno conquistato due medaglie d’oro. A medaglia vanno Francesca Marsaglia e Federica Brignone, con Elena Curtoni quarta a quattro centesimi, quindi in sorprendente Riccardo Tonetti che aveva già fatto intuire dopo una discreta discesa di poter rincorrere il podio e poi Peter Fill. Appiccicati al quarto e quinto posto Andy Plank e Paolo Pangrazzi. SUPERG PER ‘BIG’ «Questo è un vero superG: picchiate, curvoni, passaggi angolati, uno schuss finale davvero veloce per una pista

blu, dove ho fatto proprio fatica a mettermi in posizione perché era al buio e non vedevo nulla. Una bella gara, vincerla è stata una doppia soddisfazione» fa sapere Matteo Marsaglia che conquista l’oro anche in superG. Sul podio, distanziato di 73 centesimi, il poliziotto Mattia Casse che è protagonista in questo finale di stagione, quindi il finanziere Werner Heel a 94. Quarto il forestale Dominik Paris e poi un filotto di stranieri fino al finanziere Luca De Aliprandini che è il quinto italiano ma l’undicesimo in classifica. E in quello femminile? Nadia Fanchini rompe l’incantesimo che l’ha vista perennemente sfortunata nelle ultime gare della stagione e torna alla vittoria. «Ci ho sempre tenuto a questa gara, ho cercato di ben figurare - ha detto la bresciana -. Lo dimostrano le mie presenze costanti e le mie vittorie. Con questo sono setti gli ori». Sul podio c’è un’altra bella realtà di questo fine stagione: stiamo parlando di Camilla Borsotti che conquista l’argento dopo l’oro della supercombi e il bronzo della libera e si dimostra in crescita costante. Bronzo per Elena Curtoni, una medaglia che dà fiducia dopo un’annata andata davvero storta. Francesca Marsaglia si ferma al quarto posto per due centesimi. Questa volta tocca a ‘Frenci’ il ‘legno’.

S. Caterina Valfurva - 1 aprile - discesa maschile 1. Peter Fill (Carabinieri) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.22.38 1. Werner Heel (Fiamme Gialle) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������1.22.38 3. Matteo Marsaglia (Esercito) �������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.22.52 4. Dominik Paris (Forestale) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.22.53 5. Siegmar Klotz (Esercito) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.22.54 6. Mattia Casse (Fiamme Oro) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.22.94

S. Caterina Valfurva - 1 aprile - discesa femminile 1. Verena Stuffer (Forestale) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.24.64 2. Daniela Merighetti (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������������������1.24.81 3. Camilla Borsotti (Carabinieri) ���������������������������������������������������������������������������������������������������1.25.10 4. Nadia Fanchini (Fiamme Gialle) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.25.16 5. Franceca Marsaglia (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.25.61 6. Johanna Schnarf (Fiamme Gialle) ������������������������������������������������������������������������������������������1.26.01

S. Caterina Valfurva - 1 aprile - superc. maschile 1. Matteo Marsaglia (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������2.06.23 2. Riccardo Tonetti (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������2.06.77 3. Peter Fill (Carabinieri) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.06.86 4. Andy Plank (Fiamme Oro) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.06.88 5. Paolo Pangrazzi (Fiamme Oro) ��������������������������������������������������������������������������������������������������2.06.90 6. Siegmar Klotz (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.07.08

S. Caterina Valfurva - 1 aprile - superc. femminile 1. Camilla Borsotti (Carabinieri) ���������������������������������������������������������������������������������������������������2.12.26 2. Francesca Marsaglia (Esercito) ���������������������������������������������������������������������������������������������2.13.33 3. Federica Brignone (Carabinieri) ���������������������������������������������������������������������������������������������2.13.83 4. Elena Curtoni (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.13.87 5. Anna Hofer (Fiamme Oro) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.14.61 6. Ida Giardini (Livigno) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.14.81

S. Caterina Valfurva - 2 aprile - superG maschile 1. Matteo Marsaglia (Esercito) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������1.09.46 2. Mattia Casse (Polizia) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.10.19 3. Werner Heel (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������1.10.40 4. Dominik Paris (Forestale) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.10.41 5. Luca De Aliprandini (Fiamme Gialle) ������������������������������������������������������������������������������������ 1.10.98 6. Silvano Varettoni (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������������������������������1.11.13

S. Caterina Valfurva - 2 aprile - superG femminile 1. Nadia Fanchini (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������������������1.13.32 2. Camilla Borsotti (Carabinieri) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.15 3. Elena Curtoni (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.35 4. Francesca Marsaglia (Esercito) ����������������������������������������������������������������������������������������������1.14.37 5. Verena Stuffer (Forestale) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.14.58 6. Johanna Schnarf (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������1.14.80

Il podio del superG femminile

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SKI PEOPLE | PATRICK THALER

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PATRICK THALER

NONNO A CHI? Una stagione indimenticabile per Patrick Thaler, il senatore della squadra azzurra. Una seconda giovinezza per uno sciatore che solo tre anni fa stava per lasciare. Ecco il ‘Thali’ che non avete mai conosciuto di Gabriele Pezzaglia

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ome un fiore che stenta a sbocciare, come una fiamma che fatica a divampare. Sembrava un talento inespresso. La carriera di Patrick Thaler a un certo punto sembrava proprio così. Mediocre o discreta, dipendeva dai punti di vista, ma non certo sfavillante, nonostante ‘Thali’ avesse bruciato le tappe e a diciotto anni gareggiasse stabilmente in Coppa del Mondo. Per alcuni anni la storia sugli sci di Patrick è stata così. Polvere e altare, alti e bassi, crisi e rinascite. Fra i primi, anche sul podio. Come a Kitz 2009; poi ancora momenti bui. Fino a tre anni fa, quando da escluso dalla squadra azzurra si presentò alle gare dopo un periodo in cui si era allenato privatamente e infilò una serie di piazzamenti significativi. Questa stagione addirittura il trentaseienne di Sarentino è diventato uno dei punti di riferimento dello slalom mondiale, fermamente nel primo gruppo ristretto di merito della disciplina. All’irregolarità che spesso lo caratterizzava, ha risposto invece con continuità di risultati, con solidità, con sicurezza. Una nuova vita agonistica. Andiamo allora a scoprire in questa intervista come era e come è ‘Nonno’ Thaler, un campione che sembra infinito ed eterno... La prima domanda è d’obbligo. Olimpiadi, il più importante evento dell’anno, occasione persa? «Un’uscita che sicuramente brucia e a cui penso ancora perché avevo nelle gambe il risultato. Però non ho nulla da recriminare. Sono uscito con 44 centesimi

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di ritardo da Matt sull’ultimo muretto e viaggiavo su tempi da podio». Thali, sembri proprio eterno. Ma quando hai gareggiato la prima volta in Coppa del Mondo? E che ricordi hai? «Avevo diciotto anni. Giappone, gigante a Shigakogen. Mi sembra una vita fa. Niente qualifica, ma arrivai davanti a un certo Alberto Tomba. Appena arrivato al traguardo mi sono fatto autografare il pettorale da Alberto e da Micheal Von Gruenigen, i miei due idoli. L’anno dopo la squadra A». Hai bruciato le tappe da giovane, non è vero? «A nemmeno diciassette anni sono passato praticamente dal Comitato Alto Adige alla squadra B, poi in Coppa del Mondo. Adesso è normale, ma prima c’erano tanti step. Mi ricordo che c’erano due squadre C e due B». Oggi per i Giovani è più dura arrivare in alto? «È sempre stata dura. Oggi forse ci sono più pressioni e tensioni. In estate, quando sono in giro per gli allenamenti, mi accorgo che ci sono aspettative da parte di piccoli atleti e dei loro allenatori che forse sono un po’ esagerate. Io, la prima volta che ho messo gli sci in ghiacciaio, ero al primo anno di Comitato». Allora è sbagliata tutta questa pressione? «Sicuro. Anche io ho vinto un Topolino


PATRICK THALER | SKI PEOPLE

BIO PATRICK THALER È NATO IL 23 MARZO 1978 E RISIEDE A SARENTINO (BZ) Tesserato per il gruppo sportivo dei Carabinieri, ha esordito in Coppa del Mondo nel 1997. In slalom ha collezionato 19 ‘top ten’ ed è salito sul podio in tre occasioni: Kitzbuehel 2009 e quest’inverno in Val d’Isère e ancora a Kitzbuehel. Ha partecipato a tre Mondiali (settimo a Val d’Isère 2009), e ai Giochi di Torino, Vancouver e Sochi ma senza portare a termine la sua performance. Sei vittorie in Coppa Europa e un titolo di campione italiano assoluto in gigante. Scia Fischer, usa bastoni Leki, maschera e caso Uvex e protezioni EnergiaPura.

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SKI PEOPLE | PATRICK THALER

Internazionale, anche ai miei tempi c’era già un po’ di fanatismo. Ma non come adesso. Mi sono accorto che più vai in basso e maggiormente il fanatismo, che non ha nulla a che spartire con la passione e con il tifo, cresce. Per cosa poi? Quanti arrivano davvero? Non bisogna confondere i successi giovanili con la certezza di fare dello sci una professione». Perché ci hai messo così tante stagioni a metterti in mostra ad alto livello? «Il primo anno nel Circo bianco subito due qualifiche. Poi sono stato protagonista di una caduta in allenamento a Sesto Pusteria che mi ha condizionato per un po’ di tempo. Sono uscito di pista e mi sono infilato in un bosco fitto fitto. Ho rischiato di rimanerci. Oltre allo stop per quella stagione, per un paio di anni avevo paura quando le piste tagliavano i boschi». E poi? «E poi forse sono sempre stato uno che a inizio carriera pensava troppo. Mi dicevano che avevo un gran talento, forse sentivo la pressione. Facevo fatica a imparare da un errore, a rialzarmi da una gara andata storta. Ci ragionavo

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su, pensavo troppo. Volevo far finta di niente, a volte invece passavo le notti insonni». Quando ti sei sbloccato? «Nel 2005 la prima ‘top ten’, poi il primo podio nella stagione 2008-2009 a Kitzbuehel. Però purtroppo la mia carriera fino a un paio di anni fa è sempre stata costellata di alti e bassi. Due anni dopo il podio di Kitz ho attraversato il momento sportivo più difficile della mia carriera». Hai fatto due anni fuori dal giro azzurro, giusto? «Nel 2010-2011 ero aggregato, ma i risultati non arrivavano più in Coppa del Mondo. Nella primavera del 2011 ero sul punto di mollare, ero demotivato, sfiduciato, abbattuto. Poi ho pensato a quella vittoria a Campiglio in Coppa Europa arrivata davanti a tanti campioni e partendo da dietro. Ecco cosa mi ha convinto a provarci ancora. È stata una grande sfida con me stesso, volevo dimostrare al mio mondo che Thali poteva risorgere». Hai pensato di lasciar perdere con lo sci? «Sicuramente, ero combattuto. Alla fine

FACEBOOK 26 GENNAIO PATRICK THALER The oldest and the youngest on the podium in Kitz ;-))))

ho scelto di continuare ma con tanti punti di domanda in testa, pensieri, insicurezze. A conti fatti ho fatto proprio bene a stringere i denti, a non mollare, insomma, a lottare ancora». Cosa hai fatto per tornare ed essere protagonista? «In estate mi sono allenato con i Carabinieri e poi privatamente con Daniel Farhner. Intanto Jacques

Nelle foto. In alto, a sinistra in azione tra la folla di Kitzbuehel, qui tutta la sua grinta sul traguardo di Kranjska Gora.


PATRICK THALER | SKI PEOPLE

Theolier mi aveva rassicurato che mi avrebbe dato un’altra chance. Mi sono presentato in Coppa del Mondo a Beaver Creek e ho fatto settimo. In quel momento ho capito di essere uscito dal tunnel. In Colorado è stata proprio una liberazione. Mi ricordo ancora mentre ero nel ‘leader corner’ e facevo fatica a trattenere le lacrime. D’altronde avevo vinto questa difficile scommessa. E poi ancora settimo in Badia e sesto

a Flachau. A quel punto sono stati obbligati a darmi almeno la giacca della nazionale...». Quest’inverno la definitiva consacrazione nei ‘top 7’ al mondo dello slalom. Solo questione di testa o ci sono cambiamenti tecnici alla base di questi risultati? «Tecnicamente scio più continuo, come diciamo noi riempio gli spazi morti tra

Nelle foto. In alto, da sinistra a destra: il podio di Val d’Isère, insieme al figlio Leon e il primo podio a Kitzbuehel nel 2009.

una curva e l’altra, sono meno diretto sul palo. È sempre un po’ quello il mio errore comunque, del resto non sono nato con gli sci da carving». Ci sono voci sul fatto che vi allenate poco, è vero? «Per quel che mi riguarda assolutamente no. Poi certo, io non faccio molto testo, sono uno che si allena meno degli altri. A parer mio Jacques Theolier e Simone

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SKI PEOPLE | PATRICK THALER

FACEBOOK 22 FEBBRAIO PATRICK THALER GAME OVER……

noi altoatesini poi è una cosa un po’ particolare. Non è da tutti avere i nonni nati sotto uno stato e poi obbligati a cambiare nazionalità in seguito a trattati bellici. Io comunque sono cittadino europeo, italiano, ma orgoglioso di vivere e trasmettere la mia identità tirolese». Thali, sei religioso? «Con gli anni sempre meno, nel senso che non pratico più». Nella foto: xxxxxxxxxxxx

Del Dio sono alla guida di un buon team. E non lo dico perché con Jacques ho un rapporto particolare dal momento che non mi ha mai abbandonato». E tra i vecchi allenatori, con chi ti trovavi bene? «Max Carca. Ottimo tecnico, ma soprattutto una persona con cui era facile confrontarsi». Gli skimen ai quali sei più legato? «Michi Moelgg, lo skiman a cui mi affido ora. È molto più giovane di me, ma è una persona matura e anche un bravo motivatore. Oltre a fare bene il suo mestiere. E poi Patrick ‘Luzzo’ Merlo. Di lui apprezzavo una cosa, oltre ovviamente alle sue capacità professionali. Era, ed è, sempre a disposizione del team, nonostante sia un service-azienda e non al soldo della FISI. Davvero una persona generosa». Con chi hai legato di più in squadra? E perché? «Manfred Moelgg. Lo conosco da una vita. Parliamo di sci, di tecnica, ci correggiamo. Siamo amici anche fuori dallo sci. E poi

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Cristian Deville. Dal 2007 è il mio compagno di camera. Nei momenti difficili mi ha spronato, quello che sto facendo adesso io con lui. E poi è il perfetto compagno di camera, abbiamo gli stessi ritmi e abitudini». Ma non sei stufo di viaggiare in giro per il mondo come uno zingaro? «Stufo? Non ne posso più! (ride). Adesso che ho famiglia mi pesa tantissimo. Anche per questo non vado in Argentina d’estate e, appena posso, limito anche i giorni di allenamento con la squadra». Cosa ti ha dato il piccolo Leon? «La famiglia è la priorità della mia vita, come tutte le persone normali credo. Fra l’altro quella famosa estate 2011 dove mi allenavo da solo, ha coinciso con il matrimonio con Evi. Forse anche per questo sono rinato sugli sci. Poi è nato Leon e mi ha reso estremamente sereno. Adesso ho capito quando dicevano che la paternità è la cosa che più di ogni altra ti cambia la vita. Ora lo sottoscrivo con convinzione». Sei molto legato alle tradizioni altoatesine... «Certo, credo che ognuno debba esserlo. Per

Che tipo di persona sei fuori dallo sci? Che passioni hai? «Una passione che è quasi una malattia… il beach volley. Appena c’è il clima giusto passo anche delle mezze giornate a giocarci con i miei amici». Ma quando lo sci avrà lo spazio che si merita sui mezzi di comunicazione? «Non cambierà mai purtroppo. Viviamo di solo calcio e anche tutti gli altri sport sono messi come noi. Questa è informazione estremamente scorretta, irreale, sbagliata. Anzi, è disinformazione. In Italia i giornali sportivi fanno i titoli sul calcio anche quando c’è il riposo del campionato. Un esempio diverso? La Germania. Il calcio è una disciplina seguitissima, ma anche gli altri sport vengono presi in considerazione e proposti alla massa». Si parla tanto di Innerhofer, ma di gran lunga sei tu l’azzurro più richiesto dalle donne... «Diciamo che se non fossi stato bene con Evi, le mie chance me le sarei potute giocare, dai...». Ma dove vuole arrivare ‘Nonno’ Thaler? «Un altro anno lo faccio di sicuro. E dipende... se la prossima primavera sarò ancora al top, come potrò smettere?».



SKI PEOPLE | GIULIO BOSCA

A TU PER TU

UNA STAGIONE IMPORTANTE,

DOTTOR BOSCA! GIULIO SI È LAUREATO IN SCIENZE POLITICHE E ALLA PRIMA GARA DOPO LA PAUSA SUBITO UNA VITTORIA NEL GRAN PREMIO ITALIA. SENZA DIMENTICARE LA TOP TEN IN COPPA EUROPA

F

Forse non ce l’ha ancora fatta Giulio Bosca, ma almeno ha dimostrato di valere la Coppa Europa. Eccome. Dentro e fuori dalle squadre nazionali, una carriera difficile, tortuosa quella di Giulio, ventiquattrenne portacolori dell’Esercito. Come tanti nostri ragazzi che in ogni gara lottano per mettersi in mostra e scalare classifiche, una battaglia senza esclusione di colpi per dimostrare, primeggiare, essere preso in considerazione. È il destino delle seconde linee, di quelli che sono riusciti a uscire dall’anonimato ma non sono ancora ‘arrivati’ in questo sport davvero complicato. Quest’inverno, però, una prima significativa svolta con belle soddisfazioni a livello continentale per Giulio, che vive fra Milano e Courmayeur e a dicembre è diventato dottore in Scienze Politiche. In Coppa Europa segnali importanti, obiettivo raggiunto? «A conti fatti termino la mia più bella stagione in Coppa Europa con un decimo posto in gigante a Borovets, un tredicesimo a Crans Montana e un diciassettesimo a Oberjoch. E poi un decimo in supercombi e un quattordicesimo in superG.

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DI GABRIELE PEZZAGLIA

Risultati importanti certo, finalmente ho fatto capire cosa posso fare. Questa è la mia stagione più bella».

la squadra non hanno guardato solo il cronometro. Niente trasferta scandinava, niente possibilità di iniziare a fare risultato».

E pensare che ad inizio stagione non eri stato preso in considerazione, non è vero? «Già. Mi è dispiaciuto molto. Nei test con

Hai saltato le prime gare, sai che qualcuno pensava che avessi smesso per la delusione? «Lo so, qualcuno lo pensava. Invece ho preso una breve pausa, ho terminato gli studi e mi sono laureato in Scienze Politiche. Appena conseguita la laurea mi sono messo in macchina per Pila. C’era un gigante FIS del Gran Premio Italia Senior e l’ho vinto. Vedi? Proprio un anno importante, fra sci e successi personali».

BIOGRAFIA Giulio Bosca è nato il 3 febbraio del 1990 e vive fra Milano e Courmayeur. Fa parte del gruppo sportivo dell’Esercito, agli ordini di Richard e Roger Pramotton. Quando non si allena con l’Esercito, fa affidamento su Luca Rossi e Matteo Belfrond dello sci club Crammont-Mont Blanc. I migliori risultati in Coppa Europa sono il decimo posto in gigante questo inverno in Bulgaria a Borovets e il decimo a Crans Montana in supercombinata. Ha esordito in Coppa del Mondo l’anno scorso, in gigante ad Adelboden. Ha vinto sette gare FIS e una medaglia in discesa ai Campionati Italiani Giovani. In questa stagione anche un argento in gigante alle Universiadi.

Un altro anno da fuori squadra, non è stressante questo ‘entrare’ ed ‘uscire’ come del resto fate in tanti? «È la seconda volta che dopo un’esperienza in azzurro torno indietro. Stare in squadra è il massimo, per la cura dei materiali, per la considerazione che ha l’ambiente di te, per il coinvolgimento. Ma quest’inverno fuori non mi ha pesato per non essere parte integrante della squadra, ma per altri motivi…». Spiegati meglio Giulio. «È peggio non sentirsi considerati quando vai alle gare da esterno. Ci sono e ci siamo abituati, ma io ho vissuto un po’ nell’anomimato. Certo, lo dico con il sorriso sulle labbra e senza polemiche, so che è così, ma non so se è normale. A gennaio ero sfiduciato, poi ho stretto i denti e me ne sono fatto una ragione. Per fortuna sono arrivati i primi risultati significativi e non ci ho più pensato... ».


Giulio Bosca in azione nel gigante delle Universiadi ©Federico Modica

Non è sfiancante vivere in un ambiente che ti chiede sempre tutto subito? «Un po’ perché senti lo stress di essere sempre preso in considerazione. Non è il caso di Giulio Bosca, ma di tutto il settore giovanile e della Coppa Europa. Per certi versi, in alcune situazioni, può essere anche una scuola di vita, in altre situazioni è dura, credetemi...». Credi di tornare in squadra? «No, dovevo essere nel primo gruppo. Spero solo di avere il posto assicurato almeno in gigante per il prossimo inverno». Ti allenerai con l’Esercito? «Sì e anche con Luca Rossi. A proposito, Luca e Matteo Belfrond sono stati molto importanti per me. Sono il mio riferimento e fra mille difficoltà siamo riusciti a fare anche della qualità. È quello che mi serve, in Coppa Europa il livello nelle discipline tecniche è sempre più alto». Cosa ammiri di Luca e Matteo? «La passione, la voglia di lavorare, il crederci. E il fatto di avermi dato fiducia sempre».

Ti piace la vita dello sciatore? «Non può essere altrimenti. Sciare è la mia professione, allo stesso tempo passione e divertimento. Il mio impegno ora è a 360° per questo e fino a quando scierò sarà indiscutibilmente la mia priorità». Milano o Courmayeur? «Tutti e due, mi annoia stare sempre in un solo posto. E il bello della mia professione è vedere posti e conoscere magari gente nuova». Sei un po’ zingaro Giulio... «Un po’ sì, prima del campionato nazionale svizzero ho dormito in macchina con il sacco a pelo. E la mattina dopo quarto assoluto!». Tuo fratello Guglielmo scia, come te. Che rapporto hai con ‘Gugu’? «Ci confrontiamo tanto per quel che riguarda lo sci, ci consigliamo. A casa, nella vita quotidiana, il rapporto però è più burrascoso». Delle gioie abbiamo già parlato, la delusione sportiva della stagione? «Il gigante delle finali di Coppa Europa a

Soldeu. Mi sentivo molto competitivo, ma prima di un piano mi sono piantato e ho buttato via la possibilità di una bella prestazione». Dove vuole arrivare Giulio Bosca? «Ogni anno, anche se a passi regolari, cresco e miglioro. Voglio più continuità in Coppa Europa, voglio, dopo l’esordio lo scorso inverno ad Adelboden, tornare in Coppa del Mondo. Questo inverno sciavo forte, soprattutto da fine gennaio, sarebbe stato bello giocarmi le mie chance nella massima serie perché mi sentivo nelle gambe la qualifica». Esercito o privatamente. Ma per andare forte il prossimo inverno cosa vorrai cambiare nella preparazione? «Devo fare più qualità sugli sci in autunno. In estate lavoro atletico, sci certo, ma priorità e lavoro affinché riesca a organizzarmi, a fare un ottobre e un novembre bene. Sono contento della mia stagione, ho solo ingranato un po’ troppo tardi».

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INFO PR | GRUPPO ROSSIGNOL

News 2015: nascono i concessionari ‘racing’ UNA RETE DI DISTRIBUTORI ESCLUSIVI PER L’ATTREZZATURA GARA ROSSIGNOL, DYNASTAR E LANGE

C

ome nel mondo delle auto. È questo il progetto del Gruppo Rossignol in Italia per l’attrezzatura racing. Attrezzi e accessori del programma Junior, quelli ‘a contratto atleta’, in futuro saranno disponibili solo in una ventina di punti vendita selezionati, dei veri e propri concessionari che avranno l’esclusiva per questo tipo di articolo sul territorio. «Il prodotto race professionista è molto particolare e necessita di personale altamente specializzato, la nostra idea è quella di dare un servizio che solo attraverso dei concessionari locali ben preparati possiamo fornire agli sci club» dice Alessio Meda, Country Manager e Direttore Generale Italia di Rossignol Sci. «Sarà un processo graduale, la ristrutturazione della rete vendita racing inizia con la stagione 2014-15 ma arriveremo a regime in tre anni circa, per quest’anno ci sarà ancora qualche sci club che si appoggerà al negozio locale» aggiunge Meda. Nel 2014-15, dunque, ci saranno una ventina di punti vendita con il ‘label’ Rossignol-Dynastar-Lange. Alcuni venderanno solo attrezzatura di uno dei marchi del gruppo, altri, più grandi, tutti i brand. «Con questo accordo di partnership, chi ci dà fiducia e investe del tempo e delle risorse per fare conoscere i nostri marchi avrà dei benefici, perché in futuro il negozio di zona che vorrà rifornirsi di attrezzi racing dovrà passare per il concessionario. In questo modo sosteniamo i nostri clienti più importanti e pensiamo di penetrare

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Vetrina Race

Casco Race Fiber

Scarpone Hero World Cup SI ZC/ZB/ZA

Sci Dynastar Team Omeglass WC SL Pro

Sacca portascarponi Heated Bag Rossignol Hero Explorer Sci Rossignol Hero FIS GS

Scarpone Lange RS WC

Casco Hero Carbon Fiber

meglio un mercato come quello dell’agonismo che è molto segmentato e territoriale». Il concessionario, dunque, a breve sarà un ‘punto stella’ sul territorio al quale anche chi vende solo qualche paia di sci gara dovrà rivolgersi. Con la garanzia di avere sempre servizio

e assistenza su base locale e, per il concessionario, di un volume di traffico importante. La gamma prodotti ‘Junior’ di Rossignol, Dynastar e Lange è molto ampia e a livello giovanile in Italia sono circa una quarantina gli atleti a contratto. Negli ultimi anni, a causa


GRUPPO ROSSIGNOL | INFO PR

I concessionari L’elenco non è definitivo e altri punti vendita si aggiungeranno nei prossimi giorni. I punti vendita riportati sono soltanto i primi che finora hanno sottoscritto l’accordo. Per l’elenco completo, disponibile prossimamente, e per aggiornamenti, consultare i siti www.rossignol.com - www.dynastar.com - www.langeskiboots.com. Per le zone scoperte da concessionario occorrerà rivolgersi direttamente a Rossignol Sci srl (0161.855513)

ROSSIGNOL Rossi snc Regione Molino, 4 10052 Bardonecchia (TO) Tel: 0122/999769 francesca.rossi@centrorossignol.it Sala Sport snc Via O. Vigliani, 164 10127 Torino (TO) Tel: 011/6063385 - sala.to@hotmail.it

C.R.A.S. srl Via Risorgimento. 360/A 40069 Zola Predosa (BO) Tel:051/753339 commerciale@dalbimbo.com

Adri Sport sas Piazza Ranzoni, 1 28921 Intra (VB) Tel: 0323/405122 adrisportsnc@gmail.com

Sport Professional Via Brennero, 542 51021 Abetone (PT) Tel: 0573/60161 info@sportprofessional.it

Ornello Sport snc Piazza XX Settembre, 10 46041 Asola (MN) Tel: 0376/710234 ski-man@ornellosport.com

Mondo Sport snc S.S. 17 km 24 67019 Scoppito (AQ) Tel: 0862/717535 mondosportwear@alice.it

Faletti Multistore srl Corso Lepetit, 15 25047 Darfo Boario Terme (BS) Tel: 0364/531113 info@falettimultistore.it Marocco Sport La Rinascenza Piazza Garibaldi, 3-4 23816 Barzio (LC) Tel: 0341/996191 marco.arrigonineri@tiscali.it Ski Center (Manhattan srl) Via Torre Bianca, 10 39030 Bressanone (BZ) Tel: 0472/838250 blackjackoffice@gmail.com

dell’introduzione delle nuove misure FIS, il rinnovo del parco attrezzatura è stato importante e per la prossima stagione cambiano anche le normative riguardanti i caschi. Rossignol e Dynastar sono pronti anche a fornire questo fondamentale accessorio per la sicurezza.

Serafini Sport (Inama e Norma & C. sas) Ragoli II Parte Piazzale Brenta 38084 Madonna di Campiglio (TN) Tel: 0465/440290 info@serafinisportcampiglio.com

IL FUTURO È ADESSO

Giovani talenti dell’Appennino con Rossignol, Dynastar e Lange durante il recupero per Comitati Appenninici del Pinocchio sugli Sci al Cimone

Catti Sport srl Via Cesare Sarti, 1 43029 Traversetolo (PR) Tel: 052/1842720 info@cattisport.com

Narsport srl Via Fiorini, 37 38017 Mezzolombardo (TN) Tel: 0461/602717 info@nardellisport.com Vertical Ski Racing snc Via Pecol, 22 32010 Zoldo Alto (BL) Tel: 0437/788536 info@civettaracing.it Jgor Ski & More srl Via Ria De Zeto, 6 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel: 0436/867475 scappinj@gmail.com Master Sport Via Brentella, 1 33080 Porcia (PN) Tel: 0434/590755 mastersportpn@email.it

DYNASTAR/LANGE Onerace srl Via Ardea, 1/A 00183 Roma (RM) Tel: 06/96046853 topski@libero.it

ROSSIGNOL DYNASTAR LANGE Bottero Ski srl Via Genova 40 12015 Limone Piemonte (CN) Tel: 0171/92274 bottero@botteroski.com Ski Pass srl Piazza Renato Simoni, 33 37122 Verona (VR) Tel: 045/8841236 grechip@ski-passvr.it Sportmarket srl Via Ru’ Bianco, 5 31041 Cornuda (TV) Tel: 0423/ 639801 sportmarket@sportmarket.it Ski e Moto Store Via Nazionale, 40/D 33010 Tavagnacco (UD) Tel: 0432/490321 vicario-wolit@tiscalinet.it Tuttocarving Via Roma, 19 67066 Ovindoli (AQ) Tel: 0863/706105 sciclubmagnola@gmail.com

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©Stubai Gletscher

Stubai un ghiacciaio a misura di sci club TEST ATTREZZATURA, INCONTRI CON GLI ATLETI E SOGGIORNI PER I RAGAZZI DELLE SOCIETÀ SPORTIVE A PARTIRE DA 119 EURO

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razie al più grande ghiacciaio sciabile dell’Austria, la valle dello Stubai, nel Tirolo Austriaco e a pochi chilometri dal confine del Brennero, fino all’inizio di luglio è una perfetta palestra di sci per allenamenti e test materiali. Sul ghiacciaio dello Stubai ci sono fino a 35 piste (in funzione dell’innevamento) e qui vengono tante squadre di Coppa del Mondo, quelle azzurre incluse. Un’occasione in più per gli sci club per la rifinitura di inizio estate. Dal 13 al 22 giugno, inoltre, Omnia Sports organizza nove giorni speciali per i club italiani con la possibilità di test attrezzatura junior con diversi marchi e la presenza di atleti di Coppa del Mondo, appuntamenti serali con atleti top e premiazione della ‘migliore’ squadra. Per permettere un lavoro migliore quando le condizioni sono al top, gli impianti già dal 7 giugno saranno aperti a partire dalle 7,30 e fino alle 12,30. L’ente del turismo ha inoltre pensato a delle offerte promozionali a misura di sci club, valide dal 5 maggio al 4

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luglio. Due pernottamenti/tre giorni per gruppi a partire da 6 persone costano 165 euro per gli adulti, 129 per i ragazzi da 15 a 18 anni e 119 da 6 a 14 anni. La quota include hotel in mezza pensione e skipass. Per tre pernottamenti/quattro giorni si sale a 235 euro per gli adulti, 198 da 15 a 18 anni e 179 da 6 a 14. Per INFO: www.stubai.at ©Andre Schoenherr/Stubai

il pranzo sul ghiacciaio si spendono 10 euro. PER PERFEZIONARE LA TECNICA Per chi cerca un corso di sci intensivo con approfondimento tecnico, da quest’anno l’organizzazione Jam Session sbarca anche a Stubai. Dal 30 maggio al 2 giugno e dal 29 ottobre al 2 novembre, quattro giorni con 4 ore di lezione (con maestri italiani), skipass e trattamento di mezza pensione da 630 euro, tre giorni da 490 euro. www.jamsession.it


PIERO GROS | ANNIVERSARI

A lato: Gros e Hirscher con gli sci di vetro e attacco vero ©Pentaphoto. Sopra: Piero Gros con la Coppa portato in trionfo da Gustav Thoeni ed Erwin Stricker ©Zoom

40 anni indimenticabili PIERO GROS NEL 1974 È DIVENTATO IL PIÙ GIOVANE VINCITORE DELLA COPPA DEL MONDO. UN RECORD ANCORA IMBATTUTO, NONOSTANTE TALENTI DEL CALIBRO DI SHIFFRIN E KRISTOFFERSEN

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n record che dura da 40 anni. Infatti Piero Gros nel 1974, a 19 anni e 4 mesi, ha vinto la Coppa del Mondo generale ed è ancora oggi il più giovane vincitore della sfera di cristallo. Oltre che il più giovane vincitore di un gigante e di uno slalom di Coppa del Mondo, a 18 anni e due mesi. Per celebrarlo, il mondo dello sci, la sua famiglia e gli amici hanno organizzato una serie di iniziative. Il figlio Giorgio ha voluto omaggiare la carriera e il talento del padre con la riproduzione dei primi sci che Piero trovò sotto l’albero di Natale quando aveva cinque anni: una scultura di vetro realizzata dall’artista torinese Chiara Ferraris a tiratura limitata, 40 pezzi che Gros ha deciso di regalare al vincitore della Coppa del Mondo maschile, Marcel Hirscher, alle finali di Lenzerheide. Lo sci club Sauze d’Oulx, di cui Gros è presidente, ha deciso di intitolargli una pista di allenamento per i ragazzi degli sci club della zona. IERI E OGGI Piero, cosa è cambiato dai tuoi tempi? «È cambiato tutto, è un altro mondo, oggi è quasi impossibile arrivare così

Shopping

UNA GIACCA DA COLLEZIONARE Colmar, di cui Piero Gros è testimonial, ha realizzato per l’occasione una giacca (prezzo al pubblico 390 euro) della linea Racing team, in colore azzurro Italia, particolarmente personalizzata: la foto in primo piano con la ‘mitica’ Guaina Colmar e il tricolore sono all’interno, mentre sulla manica c’è la firma di questo grande campione della Valanga Azzurra che continua a fare la storia dello sci.

INFO: www.colmar.it

giovani alla Coppa, tanto che il mio record dura da 40 anni e sono anche il più giovane vincitore di un gigante e uno slalom di Coppa del Mondo, poi chiaro, vedi Hirscher, vedi Kristoffersen, il talento conta ancora tanto». Meglio allora o oggi? «Oggi non posso dire che sia peggio ma non cambierei il mio sci con quello attuale: la Coppa del Mondo è troppo complicata, troppo lunga, i polivalenti non ce la fanno più, oramai sono solo in due quelli che possono combattere per la sfera di cristallo e poi la Coppa dovrebbe finire a febbraio, prima di Olimpiadi e Mondiali e dopo si dovrebbero fare della gare promozionali». Cosa fare dunque per cambiare? «Perché ci devono essere più gare di una specialità che di un’altra? Dovrebbero esserci esattamente tanti slalom quante discese… e poi dovrebbero esserci due coppe, quella della velocità e quella delle discipline tecniche». E di quella fantastica stagione 1974 cosa ricordi? «È stato tutto bello, cinque vittorie, una cavalcata pazzesca. Per me lo sci è stata una parentesi della vita, dieci anni stupendi, ma poi ho voltato pagina, oggi vedo atleti gareggiare a 37 anni, ma c’è un decadimento fisico, è normale che ti arrabbi se ti battono, non so se è giusto». aprile 2014 \\ 77


INFO PR | LABORATORIO

Che scarpone vuoi?

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L’INIZIO DELLA STAGIONE ESTIVA È IL MOMENTO MIGLIORE PER UN ATLETA PER PENSARE ALLA NUOVA SCARPA

hiuso per ferie!». Questo recita il cartello che verrà appeso alla porta di Macori Boot Fitting di Courmayeur a Pasqua e ci resterà fino a metà giugno. Un periodo di stacco per Stefano e Gerard, indispensabile dopo la mole di lavoro incredibile dell’ultimo inverno. Ma soprattutto si tratta di tempi tecnici. «Effettivamente si è lavorato tanto. A forza di insistere anche qui in Italia sta entrando nella cultura dello sciatore l’idea del boot fitting, dello scarpone su misura, dei plantari e delle scarpette personalizzate. È un buon segno, ma è dura stare dietro a tutte le richieste» ha commentato Stefano, tracciando il bilancio della stagione. Il suo laboratorio è sempre il riferimento degli atleti di tutti i livelli, ma sono in crescita anche gli sciatori turisti che si avvicinano alla personalizzazione dello scarpone. «Però non stiamo chiusi solo per ferie, dato che le consegne dei nuovi modelli sono previste proprio per metà giugno ed è lì che riprenderemo l’attività». Infatti sono in arrivo i nuovissimi scarponi da gara di Rossignol, Lange, Fischer, Head e Tecnica, presentati dalle aziende all’ISPO di Monaco e già visti ai piedi dei top atleti di Coppa del Mondo. IL PERIODO MIGLIORE «Giugno è forse il momento più adatto per fare uno scarpone nuovo. Si è alla vigilia delle prime uscite in ghiacciaio e il piede non è ancora deformato dal caldo estivo e magari dalla consuetudine di calzare ciabatte e infradito» suggerisce Stefano. Sembra una banalità, ma è un

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dettaglio molto importante. «Venire in laboratorio per fare lo scarpone nuovo dopo le ferie estive può essere controproducente. Il piede si deforma con il caldo di luglio e agosto e si rischia di costruire uno scarpone preciso in tutti i dettagli attorno ad un piede che con i primi freddi torna alla sua normale morfologia. Con tutte le problematiche del caso». PRENDERSI IL TEMPO GIUSTO Avere lo scarpone nuovo a giugno comporta anche un altro vantaggio. Consente di affrontare le prime uscite in ghiacciaio senza troppi scompensi. «Tutti gli atleti, da quelli delle squadre

nazionali ai ragazzini dei club, hanno bisogno di un po’ di tempo per riprendere feeling con l’attrezzatura dopo la sosta di fine stagione. Se in questa delicata fase viene messo ai piedi anche uno scarpone nuovo, tutto da scoprire, allora è davvero complicato sciare bene. La soluzione migliore è di utilizzare quello vecchio, affiancandolo gradualmente a quello nuovo, magari anche solo un paio di discese al giorno, verso la fine dell’allenamento. Aiuta a capire il nuovo setup e a prendere confidenza gradualmente, senza scompensi eccessivi. È un’operazione che richiede tempo, prima si inizia, meglio è». Altro consiglio di Stefano da tenere in


Nelle foto: qui a sinistra, uno scrocio del punto vendita Macori Boot Fitting. Sotto a sinistra Stefano e Gerard impegnati nelle misurazioni dell’altezza a norma FIS, a destra Stefano Macori durante un intervento sugli scarponi di Matteo Marsaglia. Qui sotto dediche e curiosità all’interno del negozio.

Strada regionale, 48 - Courmayeur (AO) macoribootfitting@gmail.com www.macoribootfitting.com tel 348 2216346

considerazione, anche perché in luglio e agosto c’è poi modo di intervenire sui dettagli e rendere perfetto per le esigenze dell’atleta il nuovo scarpone in vista degli allenamenti autunnali. AD OGNI PIEDE IL SUO SCARPONE Da Macori Boot Fitting gli scarponi nascono attorno al piede dell’atleta. Un’analisi meticolosa della lunghezza, dei punti di contatto, degli appoggi tramite podoscopio. Poi vengono rifiniti in tutti i dettagli, non ne esiste un paio uguale all’altro, spesso sono diversi anche all’interno dello stesso paio. «Ci sono tanti dettagli da curare, ma in uno sport come lo sci dove i centesimi fanno la differenza,

è bene stare attenti a tutto. Ultimamente noto con piacere che sono sempre di più gli atleti a chiedere plantari personalizzati. Credo che sia un investimento fondamentale: i benefici di un appoggio corretto esaltano le capacità tecniche dello sciatore e rendono performante al top uno scarpone da gara. Diversamente si rischia di avere un attrezzo di altissimo livello e di non poterlo sfruttare per le sue potenzialità perché il piede appoggia male». I plantari da Macori vengono realizzati al momento, con resine e materiali particolari, utilizzando le migliori soluzioni proposte da Sidas e Boot Doc, aziende leader in questo ambito a livello mondiale. Le chicche di Mac

Ok, Macori Boot Fitting è un laboratorio e non un negozio in senso tradizionale, anche se ci sono in vendita alcuni prodotti che sono irresistibili per gli appassionati, ricercati con cura da Stefano. L’ultima chicca sono le calze riscaldate, ideali per gli atleti che passano tante ore sulla neve. «La batteria tradizionale, per quanto ottima per i turisti, è ingombrante e non adatta all’uso agonistico. Queste calze hanno una batteria molto piccola, che sta in un risvolto della calza stessa che esce sopra allo scarpone. Praticamente non ci si accorge di averla, anche indossando la tuta». Imperdibili per i freddolosi: sono disponibili sia i modelli Sidas che quelli Lenz.

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INFO PR

GLI SCI CLUB? QUI SONO A CASA!

La funivia che sale al Livrio, sullo sfondo il Thoeni 3000

THOENI 3000

la base per i vostri allenamenti allo Stelvio NEL CUORE DEL COMPRENSORIO, L’HOTEL THONI 3000 PROPONE SERVIZI PERSONALIZZATI PER GLI SCI CLUB E UNA STRUTTURA DI ALTO LIVELLO

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iamo alla fine della stagione ed è proprio il momento di iniziare a pensare agli allenamenti estivi. Dove? Al Thoni 3000, sulle piste dello Stelvio. Una scelta che ha tanti vantaggi. Il primo è quello di poter usufruire di una struttura di livello, anche a quota 3000, con camere semplici ma molto funzionali e un ristorante molto valido. Un fattore non da poco per mettere tutti a proprio agio e poter dare il massimo in pista. La posizione del Thoni 3000 è perfetta, al Trincerone, presso la stazione di arrivo della prima funivia, per arrivare sempre sci ai piedi in albergo ed essere i primi la mattina a raggiungere le piste, evitando le code delle prime corse della funivia e… dormendo qualche minuto in più. Non basta? Dopo lo sci ci si può rilassare in piscina oppure si può continuare ad allenarsi nella piccola ma attrezzata palestra dotata di

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COME ARRIVARE Il modo più pratico per salire al Thoni 3000 è quello di prendere la funivia che sale dal Passo dello Stelvio ma, per chi arrivasse più tardi, in serata, c’è anche un altro pratico sistema per evitare di… dovere aspettare l’apertura della funivia la mattina seguente. L’albergo infatti offre anche un pratico servizio di fuoristrada per coprire l’ultimo tratto. Il Thoni 3000 è aperto dall’ultimo fine settimana di maggio al ponte dei Santi.

«Lavoriamo da sempre con le squadre agonistiche. Conosciamo perfettamente le loro esigenze e se c’è da fare uno sforzo in più per venirgli incontro, cerchiamo di essere sempre disponibili». Michele Dei Cas ha maturato una grande sperienza, infatti è tradizione che corsi allenatori, istruttori e per maestri di sci facciano base proprio al Thoeni 3000. Oltre naturalmente ai numerosissimi sci club. Si mangia bene, il posto è comodo, c’è grande disponibilità. Cosa chiedere di più ad una struttura per un ritiro sul ghiacciaio dello Stelvio? «La stagione inizia l’ultima settimana di maggio, chi vuole informazioni può contattarci, saremo ben lieti di accogliere nuovi ospiti in albergo!» è la conclusione di Michele.

cyclette e altre attrezzature. Il Thoni 3000 inoltre è convenzionato con i vicini Bagni di Bormio Spa Resort, per passare un pomeriggio diverso e fare ‘team building’… Last but not least, diverse sale riunioni sono perfette per i meeting tecnici, per la parte teorica dell’allenamento. I prezzi? Per quelli ci sono tante offerte su misura in funzione delle esigenze dei singoli sci club. Basta chiedere di Michele Dei Cas e non rimarrete delusi. Provare per credere, il Thoni 3000 è da sempre la ‘casa del grande’ sci: nazionali, comitati, corsi istruttori e allenatori. Ci sarà un motivo perché tutti lo scelgono…

INFO www.thoni3000.it info@thoni3000.it tel. 0342.903321


INFO PR

ENERGIAPURA CHILDREN SERIES

Il mondo al contrario L’APPUNTAMENTO CLOU PER LA CATEGORIA CHILDREN SI ARRICCHISCE QUEST’ANNO DELLA PRESENZA DI NUMEROSE STAR INTERNAZIONALI

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ono sempre più numerosi gli atleti che primeggiano in Coppa del Mondo con Energiapura. Non ha bisogno di presentazioni Marcel Hirscher, pluri-vincitore della Coppa del Mondo (solo Gustav Thoeni, Ingemar Stenmark e Phil Mahre sono riusciti a fare tripletta consecutiva di sfere di cristallo come Marcel), ma nemmeno Tina Maze o i francesi Grange e Pinturault. E che dire del talentino norvegese Henrik Kristoffersen, che si affida alle protezioni dell’azienda di Tezze sul Brenta. Ma sarebbero molti altri gli atleti da citare che hanno scelto Energiapura. Nonostante questa abbuffata di Coppa del Mondo e Circo Bianco, c’è un momento dell’anno in cui Alberto Olivetto e tutti i suoi uomini entrando davvero in fibrillazione: quando si tratta di organizzare Energiapura Children Series. Già, perché la premiazione, ideata ormai otto anni fa in collaborazione con la nostra rivista, rappresenta il cuore pulsante dell’azienda vicentina. Energiapura realizza prodotti d’eccellenza per l’agonismo di vertice, ma l’attenzione principale è rivolta ai ragazzi degli sci

club. «Ogni volta che pensiamo ad un nuovo prodotto - spiega Olivetto -, facciamo in modo che venga testato ai massimi livelli, dagli atleti di Coppa del Mondo, in modo da trasferire tecnologia, sicurezza e protezione ai ragazzi». A dire il vero Alberto direbbe ai ‘boce’ degli sci club, per non tradire mai la matrice veneta, made in Italy, della sua azienda. Così anche quest’anno (quando questo numero della rivista sarà già chiuso) a Prowinter di Bolzano saranno le star del team internazionale Energiapura a rendere omaggio ai migliori quaranta Ragazzi e Allievi

d’Italia e ai loro allenatori. Il mondo al contrario, in cui tutto è più vero, in cui l’esperienza dei grandi aiuta i piccoli a crescere. Sono attesi Tina Maze, JeanBaptiste Grange, Alexis Pinturault, Denise Karbon: saliranno sul palco a consegnare l’ambita tuta da gara, in serie limitata. Proprio quella che nella prossima stagione distinguerà su tutte le piste d’Italia i migliori dieci Allievi e Ragazzi nella classifica emersa sommando cinque punteggi su sette a disposizione tra le manifestazioni top del calendario nazionale di categoria: Memorial Fosson, Pinocchio sugli sci, Trofeo Topolino e Campionati Italiani.

AMERICAN DREAM Il soggetto della tuta da gara in serie limitata che verrà prodotta da Energiapura per i 40 migliori Children d’Italia trae ispirazione dalla cultura americana e soprattutto dallo stile merchandising che ha fatto la fortuna della pubblicità a stelle e strisce. In due varianti di colore, una maschile e una femminile, porterà su un braccio il logo della manifestazione e sull’altro quello di Race ski magazine!

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Race Ski Magazine n. 130 aprile 2013

a cura di Simona Righetti

Più sicuri in montagna con Geo-Resq

Maestri di sci 2.0

L’iniziativa è partita da Bardonecchia ed in particolare dai maestri di sci della scuola ‘Chamois Ski’, ma l’esempio verrà sicuramente seguito da altre scuole lungo tutto l’arco alpino. Giorgio Galetto - direttore della scuola - ha infatti affiancato ai suoi 15 maestri un esperto di comunicazione che li ha ‘formati’ su come promuovere il marchio della scuola su Facebook. Durante i mesi invernali i maestri hanno affiancato al classico lavoro in pista, l’attività multimediale con tablet e computer, scattando oltre 6 mila foto con i clienti, che verranno pubblicate su internet a fine stagione. E gli effetti del lavoro sui social non hanno tardato a manifestarsi: si è infatti registrato un incremento dell’11% delle ore di lezione rispetto all’anno precedente.

Si tratta di un nuovo servizio offerto dal soccorso alpino e speleologico per rendere più sicure tutte le attività in montagna. L’App consente infatti di lanciare un allarme indicando la propria posizione anche quando la rete telefonica non permette di inviare nemmeno un sms; e attivando l’apposita funzione tiene costantemente traccia del percorso compiuto in modo da poter comunicare in qualunque momento l’ultima posizione ai soccorritori.

Adamello Ski: si cambia! Giovanni Malcotti, 49 anni, lascia la Direzione del Consorzio Adamello Ski per lanciarsi in una nuova avventura professionale alla Direzione Commerciale di Blu Hotels S.p.A.

Due immagini dei maestri della Chamois Ski tratte dalla pagina Facebook

Meno settimane bianche, più weekend sulla neve

L’indagine svolta da ACS Marketing per Federalberghi ha evidenziato nel periodo gennaio/marzo 2014 - un calo nel numero di quanti hanno trascorso una settimana sulla neve di circa il 4%; è però aumentato del 6,4% il numero di italiani che hanno frequentato le piste: ben 11,44 milioni contro i 10,75 milioni dello scorso anno. Un risultato decisamente positivo per il turismo bianco che ha visto aumentare il giro d’affari da 4,66 miliardi nel 2013 a 4,96 miliardi nel 2014.

Cortina d’Ampezzo: bocciato il SciAbile: il progetto che progetto della nuova ‘Toni Sailer’ abbatte le barriere La Sovrintendenza ha bocciato il progetto della nuova pista ‘Toni Sailer’ presentato dal Comitato Promotore dei Mondiali di Cortina del 2019; il progetto è stato quindi stralciato dalla procedura Via (Valutazione d’impatto ambientale) in modo da poter avere l’ok al resto dei lavori. Ancora sconosciuto il perché della bocciatura

che potrebbe derivare dall’imponente disboscamento proposto o dalle modifiche che avrebbero snaturato il pendio di Col Druscié; la nuova pista è comunque fondamentale per portare i Mondiali a Cortina, quindi il progetto verrà ripresentato di fronte alla Via in sede provinciale apportando le modifiche richieste.

Il progetto SciAbile, nato dalla collaborazione fra la Scuola di Sci Sauze d’Oulx Project e BMW Italia, è ormai giunto all’undicesimo anno di attività; si tratta di un’iniziativa patrocinata dall’ex pilota Alex Zanardi, che si pone come obiettivo quello di far avvicinare i disabili all’attività dello sci alpino. Sono ben 700 gli allievi di età dai 4 ai 65 anni che hanno frequentato di corsi organizzati dalla scuola nelle passate stagioni e per quest’anno l’obiettivo è di arrivare ad almeno 170.




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