I Preraffaelliti e l'Utopia della Bellezza

La Confraternita dei Preraffaelliti e l’Utopia della Bellezza Prof.ssa Maria Rita Tarantino

Nel settembre del 1848 un gruppo di sei giovani pittori, tra i quali Holman Hunt, J.E. Millais e Dante Gabriel Rossetti, fondò un movimento artistico a cui diede il nome di Pre-Raphaelite Brotherhood (le lettere P.R.B. compaiono in molti dei loro dipinti dell'epoca), Fratellanza Preraffaellita.

Il contesto storico inglese ► Età vittoriana ► Rivoluzione industriale e la disumanizzazione dell’individuo ► Esaltazione dell’idea di progresso e modernità ► Letteratura: Charles Dickens e gli emarginati (Oliver Twist – 1837, A Christmas Carol -1843)

Riunitisi in Confraternita i Preraffaelliti si opposero all'arte accademica riconquistarono il senso etico dell'operare dei primitivi

espressero i contenuti della modernitĂ adottarono un linguaggio vivido e analitico, in bilico fra un recupero del rapporto con la natura e la predilezione per materiali storici e arcaizzanti, nutriti di emozioni romantiche

Il nome Il termine ‘preraffaelita’ è un riferimento all'arte esistita prima di Raffaello Sanzio, pittore ritenuto colpevole, dal movimento inglese, di aver «inquinato l'arte esaltando l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza», e permesso gli sviluppi dell'odiato accademismo.

Gli ideali Abolire i modelli dell'arte vittoriana dell'epoca e dell’arte accademica.

Riportare in vita i costumi di un passato immaginario e nostalgico, tentando di unificare fra loro i concetti di vita, arte, e bellezza.

I temi dell’arte preraffaellita

I temi sociali

Walter Langley, Never Morning Wore To Evening, 1894, olio su tela, 122×152 cm, Birmingham Museum and Art Gallery, Birmingham

Ford Madox Brown, L’ultimo sguardo all’Inghilterra, 18521855, olio su tela, 75×82,5 cm, Birmingham Museum and Art Gallery, Birmingham Ford Madox Brown, Work, 1852-1863, olio su tela, 137x198 cm, Manchester City Gallery

I temi letterari ► shakespeariani e ► danteschi J.E.Millais, Ofelia, 1851-52, olio su tela, 76.2×111.8 cm, Londra, Tate Gallery

D.G.Rossetti, Il primo anniversario della morte di Beatrice, 1853, part., acquerello e colore su carta, mm 420x610 Ashmolean Museum.

University of Oxford

I temi biblici D.G. Rossetti, Ecce Ancilla Domini, 1849-50, olio su tela, 72x41 cm, Londra, Tate Gallery

J.E. Millais, Cristo nella casa dei genitori, 1849-50, olio su tela, part., 86,4x41 cm, Londra, Tate Gallery

D.G.Rossetti, The Tune of the Seven Towers, 1857, acquerello su carta, 314x365 mm, Londra, Tate Gallery

I temi storici e medioevali

J.E.Millais, The Order of Release, 1853-53, olio su tela, 102.9Ă—73.7 cm, Londra, Tate Gallery

I temi simbolici nazionalistico-patriottici

F.M.Brown, John Wycliffe legge la sua prima traduzione della Bibbia a John di Gaunt, 1847-48, olio su tela, Bradford Art Galleries and Museums.

F.M.Brown, I semi e i frutti della poesia inglese, 1845, 46x34 cm, olio su tela.

I temi paesaggistici Che influenzarono la Scuola di Barbizon in Francia e il suo massimo esponente C. Corot.

William Dyce, Baia di Pegwell, Kent.

Ricordo del 5 ottobre 1860, olio su tela, londra, Tate Britain

Gli esponenti principali dell’arte preraffaellita

Dante Gabriel Rossetti 1828-1882, inglese di nascita, ma di genitori italiani, Gabriel Charles Dante Rossetti è di gran lunga la personalità più significativa, quella che ha dato alla P.R.B. il piglio rivoluzionario e il necessario timbro sociale, e contenuti che consentiranno a un’esperienza di per sé circoscritta di proiettarsi nella storia della grande cultura. Egli emerge dal gruppo, e ne diviene quasi il simbolo, più per la forza della personalità che per averne effettivamente condiviso i principali punti programmatici. In stesure complesse, realizza opere molto belle, in particolare quando si riferiscono a soggetti danteschi o cavallereschi-medioevali.

Il clima di emozioni, di sogni, di saluti mancati, tipico della Vita Nova, vi trova una trascrizione singolarmente felice. All’idea della donna angelicata si sovrappone l’idea dell’amore romantico con la sua carica di passionalità, composta, in modo raccolto ed elegiaco. Colpisce la sua identificazione con Dante, così radicale da assumerne il nome e considerarne la vita come una sorta di ‘allegoria’ della propria.

(M.Teresa Benedetti, I Preraffaelliti, Art e Dossier settembre 1986, ed. Giunti Firenze)

Autoritratto, 1847, 46x34 cm, olio su tela

Ritratto fotografico realizzato dal fratello, scattata il 7 ottobre del 1863

Persefone, 1874, olio su tela, 1251×61 cm, Londra, Tate Gallery

Beata Beatrix, 1864, olio su tela, 86.4×66 cm, Londra, Tate Gallery

La storia di Paolo e Francesca, 1855, acquerello su carta, Londra, Tate Gallery

John Everett Millais 1829-1896, è il più naturalmente dotato dei preraffaelliti. Tranne i contrasti della prima fase della sua attività, la sua vita è una serie ininterrotta di successi.

Nato da una famiglia agiata del Jersey e trascorsi i primi anni nella nativa Southampton, era giunto a Londra nel 1838.

L’adesione alla P.R.B. darà alla sua qualità il senso di una direzione e negli anni fra il 1850 e il 1860 l’artista dipingerà alcune fra le opere più significative del movimento.

(M.Teresa Benedetti, I Preraffaelliti, Art e Dossier settembre 1986, ed. Giunti Firenze)

Autoritratto, 1881, olio su tela, Firenze, Uffizi

La ragazza cieca, 1856, olio su tela, Birmingham Museum and Art Gallery

La valle del riposo, 1858, olio su tela, Londra, Tate Gallery

Mariana, 1851, olio su tela, Londra, Tate Gallery

William Holman Hunt 1827-1910, è il meno noto e apprezzato dei preraffaeliti, anche se sarà il solo a tener fede, fino in fondo, ai presupposti originari della Confraternita. Londinese, figlio di un capomagazziniere, destinato ad un lavoro subalterno se non fosse stato sorretto da passione fortissima per la pittura. Negli anni successivi si avvicina agli scritti di Ruskin e alla poesia di Keats: influssi fondamentali per l’individuazione di uno stile e di un’iconografia.

Attraverso Millais conosce Rossetti, sarà la nascita della P.R.B. Animato da sentimenti religiosi e pervaso dallo spirito moralistico di Ruskin, dipingerà quadri sacri rivolti ad un vasto pubblico, ma anche soggetti letterari: da Keats, da Tennyson e soprattutto da Shakespeare.

(M.Teresa Benedetti, I Preraffaelliti, Art e Dossier settembre 1986, ed. Giunti Firenze)

Autoritratto, 1867, olio su tela, 103.5Ă—73 cm, Firenze, Uffizi

Isabella e il vaso di basilico, 1866-68, olio su tela, Newcastle upon Tyne, Laing Art Gallery

Gli altri esponenti Ford Madox Brown

Wlliam Blake

Millie Smith, 1846, olio su carta, 103.5Ă—73 cm, Liverpool, Walker Art Gallery

Anteo aiuta Dante e Virgilio, 1826, acquerello

Edward Burne-Jones

William Morris

Acanthus, tela, British textile designer

L’ultimo sonno di Artù in Avalon, part., 1881-98, pittura ad olio, 279×650 cm, Ponce Museum of Art, Ponce, Puerto Rico

Fortuna critica

Ebbero feroci critiche dai contemporanei, Dickens fu uno di questi insieme al Times Furono esaltati e difesi da Ruskin

Amati in patria, rimasero quasi sconosciuti nel resto d’Europa La loro fortuna conobbe il declino nel XX secolo Recentemente apprezzati per l’armonia delle composizioni e le raffinatezze romantiche dei soggetti, hanno avuto una larga eco con svariate esposizioni, prima fra tutte quella di Torino nel 2014: ‘I Preraffaelliti e l’Utopia della Bellezza’

La mostra di Torino, 2014

Nella mostra di Torino quindi spicca il concetto di Bellezza, con il quale i Preraffaelliti non intendevano ideale, non veritiero (com’era stato per l’arte rinascimentale), ma un bello che per nutrirsi ha bisogno della contemplazione della natura, del vero.

Amavano l’Italia, Pollaiolo e l’arte prima di Raffaello, l’arte che non aveva ancora tradito la natura. Amavano la letteratura, Dante e Shakespeare, la Bellezza delle parole e la loro verità.

Amavano la storia ma pure la favola, i temi medioevali e la saga di Artù.

Amavano la Bellezza femminile, esaltata nelle forme della Bellezza antica e, come racconta il critico Luca Beatrice nel catalogo e nel video presentato nella mostra di Torino, i membri della Confraternita, erano appassionati lettori del Castello di Otranto di Horace Walpole, del Monaco di Matthew Lewis, dei Misteri di Udolpho di Anne Radcliffe, ma anche di Edgar Allan Poe e Charles Baudelaire.

Per questo nella contemporaneità sono considerati i precursori del New Gothic, e la loro pittura riesce ancora a influenzare l’arte, il cinema (Tim Burton e F.Ford Coppola), la moda (Vivienne Westwood, Mc Queen e Galliano) e la musica dark del mondo contemporaneo (Joy Division, Bauhaus e The Cure).

Tim Burton (regista)

Gruppi musicali inglesi The Cure – Lullaby

Joy Division – Atmosphere

(1989)

(1980)

J.E. Millais, Ritratto di Sophie Gray, 1857, olio su tela, Collezione privata

‘Non

avere nulla nella tua casa di cui tu non conosca l’utilità, o non riconosca la bellezza’.

W. Morris