
9 minute read
Gabriella Bechi
Qualità è la parola chiave del ministro Lollobrigida. Qualità dei prodotti e delle nostre imprese agricole che devono diventare gli attori principali di un rinnovato protagonismo del settore agroalimentare
di Gabriella Bechi
Advertisement
In occasione dell’Assemblea di Confagricoltura il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha rilasciato a Mondo Agricolo una lunga intervista in cui traccia le linee guida della futura attività del suo dicastero ed illustra l’orientamento del governo verso i temi che più direttamente riguardano il settore agricolo e agroalimentare.
Ministro, appena lei è stato nominato, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha rinnovato la richiesta che sta facendo da tempo ai governi: una strategia per il set-
Il valore dell’identità
tore agricolo a medio termine, che sia condivisa con gli agricoltori. Cosa risponde al presidente? Il governo Meloni ha voluto dare un segnale chiaro della propria volontà di riconsegnare al settore primario il ruolo da protagonista che gli spetta anche con il cambio di denominazione del dicastero che ho l’onore di guidare. Con il concetto di sovranità alimentare vogliamo affermare il made in Italy agroalimentare con una forte identità territoriale e culturale. Vogliamo difendere i prodotti di eccellenza e valorizzare il lavoro degli imprenditori agricoli, i quali devono diventare gli attori principali del percorso
In legge di Bilancio abbiamo previsto un fondo per la digitalizzazione agricola da 225 milioni di euro

Francesco Lollobrigida
ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste
Il valore dell’identità

che vogliamo affrontare per un pieno sviluppo del settore. La missione di questo ministero è difendere le nostre produzioni e rafforzare il nostro sistema agricolo e agroalimentare anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione della dieta mediterranea e del cibo italiano di qualità. Puntiamo alla riduzione dei costi di produzione per le imprese, al sostegno delle filiere agricole, e alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti. È necessario il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera e l’apporto di ognuno per sviluppare ancora di più le nostre produzioni e l’enorme valore di tutto il settore. L’agricoltura sta attraversando un momento particolarmente difficile a causa del caro energia e dell’aumento dei costi di produzione. Con la legge di Bilancio il governo ha introdotto alcune misure che sono state accolte con favore da Confagricoltura, ma non crede che per sostenere realmente il comparto ci sarebbe stato bisogno di un intervento più coraggioso? Il caro energia e l’inflazione di questi ultimi mesi, oltre a pesare sulle famiglie italiane, stanno assottigliando sempre di più i margini di redditività delle imprese, in particolare quelle dell’agroalimentare. Per la legge di Bilancio avevamo poche risorse e abbiamo deciso di concentrarle secondo le nostre priorità, che sono la crescita economica e l’attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo. Abbiamo dato segnali chiari. L’emergenza in corso induce tutti noi a riconoscere quanto sia importante garantire la produzione di cibi sani e di qualità, insieme alla capacità di approvvigionamento delle materie prime agricole. La parola qualità per me è sinonimo delle nostre eccellenze che le rende uniche. L’Italia non è competitiva sulla quantità, ma abbiamo una cosa che non si può delocalizzare e non si può produrre altrove: la qualità dei prodotti, del nostro modo di realizzare e di lavorare. Quanto è importante l’innovazione per raggiungere l’obiettivo, ormai acquisito, della sostenibilità? Sul tema della sostenibilità ambientale l’agricoltura italiana è all’avanguardia. Oggi la sfida che abbiamo davanti è coniugare ambiente e crescita economica. Crediamo che le imprese debbano essere accompagnate in questo percorso. La sostenibilità ambientale deve rappresentare un’opportunità. Vogliamo investire su tecnologia e innovazione, straordinari strumenti per tutelare la biodiversità italiana e per supportare gli agricoltori nel difendere le nostre terre dal cambiamento climatico e dalla siccità. Come governo, vogliamo incoraggiare gli investimenti in innovazione. Per questo motivo ho proposto di istituire, in questa legge di Bilancio, un fondo per la digitalizzazione agricola che vada ad affiancare gli strumenti già esistenti in particolare nell’ambito del PNRR. Parliamo di 225 milioni di euro per l’innovazione che favoriranno la transizione digitale delle imprese, nonché l’utilizzo di tecnologie innovative per rendere il nostro settore agroalimentare sempre più competitivo nel mondo. Si parla tanto di incentivare la ricerca scientifica, ma l’Italia continua ad essere agli ultimi posti in Europa per investimen-

ti pubblici e privati in questo settore. Qual è la sua opinione riguardo alla ricerca genetica? Abbiamo sempre detto di essere contrari agli OGM e ribadiamo questa posizione. Questo non vuol dire avere pregiudizi sulle nuove tecnologie. È nostra intenzione investire in ricerca, promuovendo, attraverso il Crea, lo studio delle nostre colture nazionali per proteggerle dai rischi climatici. Puntiamo sulle filiere di qualità e siamo favorevoli all’impiego di sistemi innovativi che possano ottimizzare l’attività produttiva, purché non ledano la salute e la qualità. Tutela del made in Italy e delle nostre tradizioni alimentari. Su questo si è espresso chiaramente più volte, schierandosi apertamente contro le lobby dei cibi sintetici. Quale sarà la posizione che l’Italia intende sostenere in Europa? Come ho già avuto modo di rappresentare in altre sedi istituzionali, il governo è fermamente contrario al cibo artificiale, sintetizzato in laboratorio. È mia intenzione contrastare in ogni modo questo tipo di produzioni che rischiano di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo. Nel corso dell’ultimo Agrifish ho avuto modo di parlarne con i colleghi di altri Paesi. Serve aprire un confronto e lanciare un grido di allarme su un schema che mette in discussione il nostro modello produttivo. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo chiesto ai ministri della Salute e dell’Ambiente di attenzionare questo fenomeno. Il Crea ha avviato una delibera che investe sullo studio degli effetti potenziali dei prodotti realizzati in laboratorio per verificare se, come dice qualcuno, non fanno male, oppure se sono dannosi dal punto di vista sanitario, ambientale e sociale. Il nostro Paese sarà in prima linea per difendere il cibo naturale, che è uno dei punti di forza del made in Italy. Dal prossimo anno entrerà in vigore la nuova Politica Agricola Comune e la Commissione ha appena approvato il Piano strategico nazionale. Crede ci sia spazio per alcuni adattamenti che potranno essere negoziati nel dialogo con Bruxelles? L’approvazione da parte della Commissione europea del Piano strategico italiano per la PAC è un risultato molto importante. Quasi 37 miliardi, che nei prossimi anni cinque anni sosterranno e rilanceranno la nostra agricoltura e l’agroalimentare. Bisogna tornare a investire con il supporto di fondi nazionali ed europei in innovazione e ricerca, e migliorare infrastrutture e logistica. La competitività delle imprese, la crescita economica e la difesa delle nostre
Siamo favorevoli alle nuove tecnologie “ eccellenze sono tra le priorità della nostra azione di governo e questi fondi saranno fondamentali. Tutti gli uffici del ministero, grazie anche al coordinamento strategico con le Regioni, hanno lavorato incessantemente e con il Crea investiremo per predisporre il miglior Piano nel miglioramento possibile e, insieme agli enti vi gilati Crea, Ismea e Agea, stan delle colture nazionali no continuando a lavorare per garantire l’implementazione del nuovo Piano. Ci relazioniamo costantemente con Bruxelles, consapevoli che l’Italia sta saldamente in Europa e che è lì per difendere il proprio interesse nazionale. nnn

Gentiloni e Metsola
garantiscono solidarietà e sostegno al settore primario. Rassicurazioni dalla presidente del Parlamento Ue sul regolamento per gli agrofarmaci: “Agricoltori al centro degli obiettivi che ci siamo posti”
di Gabriella Bechi
Al termine di un anno segnato dalla guerra nel nostro continente, ma anche da devastanti effetti dei climatici, sono tre le priorità che l’Europa e l’Italia devono affrontare. Nel suo video messaggio all’assemblea di Confagricoltura il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, le sintetizza così. La prima. “Affrontare i problemi comuni a tutti i Paesi europei con risposte comuni europee. Affidandosi a soluzioni nazionali si corre il rischio di distorcere la concorrenza all’interno del mercato unico, creando divari tra Paesi che possono permettersi di sostenere le proprie economie e altri che hanno margini di bilancio più ristretti”. La seconda. “Tutelare il patrimonio agroalimentare italiano, che incide per 10% sul Pil, ma che è anche il maggiore ambascia-
tore del made in Italy nel mondo, con un valore dell’export che lo scorso anno ha superato i 50 miliardi di euro”. Per il componente della commissione guidata da Ursula von der Leyen, l’agricoltura è “un modello sociale europeo che deve avere anche un forte pilastro industriale e produttivo, anche se sempre di più all’insegna della sostenibilità”. Infine, la terza priorità per Gentiloni. “Cogliere la grande occasione del PNRR, un’opportunità unica per l’economia del nostro Paese”. Tra gli investimenti Nel Pnrr, 3 miliardi sono destinati alla meccanizzazione, “ previsti per il settore primario ci sono circa tre miliardi di euro destinati alla meccanizzazione e al rinnovo del alle rinnovabili e alla gestione parco macchine, delle risorse idriche la gestione delle (Paolo Gentiloni, risorse idriche e la commissario Ue) realizzazione di impianti fotovoltaici. “Per centrare questi obiettivi - ha poi commentato - dobbiamo essere protagonisti. E questo non vale solo per le istituzioni, ma anche per i partner sociali, per i soggetti economici e per tutta la comunità. Uno sforzo che non può prescindere dal contributo di Confagricoltura e in generale di tutto il settore agroalimentare, autentico punto di forza dell’Italia.” Pieno appoggio del Parlamento europeo agli agricoltori è arrivato dalla presidente Roberta Metsola che, con un videomessaggio all’assemblea generale di Confagricoltura, ha ricordato l’invasione russa dell’Ucraina, un’onda d’urto che ha investito il sistema alimentare provocando un vertiginoso aumento dei costi di produzione, mettendo a rischio gli approvvigionamenti di cibo. “Abbiamo aumentato il potenziale produttivo europeo e garantito cibo di qualità a prezzi accessibili a tutti i cittadini europei”. Ora gli obiettivi sono “assicurare redditi adeguati agli agricoltori, favorire il ricambio generazionale e la presenza femminile nel settore, continua-
re a promuove- “re l’innovazione e aumentare la competitività”. Uniti per garantire redditi In questi gior- adeguati agli agricoltori, ni, il Parlamen- favorire il ricambio to sta lavorando generazionale e la presenza con le commis- femminile nel settore sioni competen- (Roberta Metsola, presidente ti alla revisione Parlamento europeo)del sistema delle indicazioni geografiche e alla proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci. “Cercando - ha aggiunto la presidente maltese - di mettere gli agricoltori al centro degli obiettivi che ci siamo posti, per garantire un’agricoltura più competitiva e sostenibile”. Infine, una rassicurazione: “Ascolteremo le vostre opinioni ogni volta che il Parlamento europeo dovrà esprimersi su Green Deal e sulla strategia Farm2Fork. Nessuno cambiamento avverrà senza di voi”. nnn

