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BioSolution Academy

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Alessandro Pantano

Alessandro Pantano

Syngenta Italia partner del corso di alta formazione per esperti nello sviluppo di soluzioni di biocontrollo per la difesa delle piante lanciato dall’Università

Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

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Il sistema alimentare europeo sta vivendo un momento di grande cambiamento dovuto alla serie di iniziative strategiche contenute nel Green Deal europeo, che hanno l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Inoltre, mentre è in forte aumento la richiesta da parte dei consumatori di filiere integrate sempre più sostenibili, diminuiscono gli strumenti a disposizione degli agricoltori, come ad esempio gli agrofarmaci. Inoltre, il loro utilizzo, secondo le strategie From farm to fork e Biodiversity, dovrebbe essere dimezzato entro il 2030. Il settore primario, in tutte le sue componenti di filiera, ha dovuto quindi adattarsi velocemente a questo cambiamento, spesso adeguandosi a soluzioni differenti da quelle utilizzate per decenni, come quelle di biocontrollo per la difesa delle piante, che sembrano destinate ad avere un ruolo sempre più importante nell’agricoltura del futuro sia in Europa sia nel mondo. Per introdurre queste soluzioni sul mercato in modo rapido e sicuro, facendole entrare il prima possibile nella cassetta degli attrezzi degli agricoltori, è necessario però investire sulla formazione. Proprio per rispondere a questa esigenza, nel 2021, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha lanciato il BioSolution Academy, un corso di alta formazione destinato agli esperti nello sviluppo di biosoluzioni per la difesa delle piante. L’Academy, conclusasi lo scorso novembre, ha coinvolto per più di 200 ore strutturate in 8 moduli didattici ben 45 tra esperti del settore agroalimentare, consulenti, agronomi e studenti universitari, con l’obiettivo di contribuire alla formazione di una nuova figura professionale, che guarda alle biosolution per la protezione delle piante con una visione a 360 gradi, con un approccio di sistema e, allo stesso tempo, fortemente focalizzato nel migliore posizionamento tecnico dei prodotti in un contesto di agricoltura integrata. L’Academy è stata inoltre organizzata tramite una didattica innovativa ed esperienziale, con la collaborazione delle aziende del settore, delle migliori competenze dalla ricerca universitaria e dal mondo professionale.

BioSolution Academy

Tra i partner dell’iniziativa, Syngenta, che riconosce, nella combinazione di innovazione scientifica e sostenibilità dei Biologicals, una soluzione in grado di contribuire al raggiungimento di un’agricoltura sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, con un’attenzione speciale alla sicurezza degli agricoltori e dei consumatori. “Le sfide del nuovo millennio, il cambiamento climatico e l’aumento della popolazione mondiale, su tutte - ha commentato Mauro Coatti, CP Technical Support Head per Syngenta Italia - hanno dato una nuova importanza e un nuovo significato al concetto di agricoltura, proprio per il ruolo fondamentale che questa gioca nella gestione delle criticità ambientali ed economiche. Il concetto stesso di agricoltura è radicalmente cambiato rispetto al secolo scorso: richiede lo studio e lo sviluppo di soluzioni innovative più efficienti ed efficaci delle precedenti e, di conseguenza, con una spinta sempre maggiore al progresso tecnologico. I Biologicals stanno mostrando ottimi risultati in questo senso e crediamo che la formazione costituisca l’elemento chiave per svilupparne al meglio le potenzialità”. Già dal 2020 Syngenta aveva mostrato il grande interesse nei confronti di questo mercato attraverso l’acquisizione di Valagro, azienda leader nel settore dei Biologicals, operazione volta a fornire agli agricoltori più scelte complementari sul versante dei prodotti e delle tecnologie e a rafforzare la volontà dell’azienda di rendere l’agricoltura maggiormente resiliente e sostenibile. (Red) nnn

SARDEGNA SANNA ALLA GUIDA DI CONFAGRI ORISTANO

Tonino Sanna è il nuovo presidente di Oristano. Il cerealicoltore, specializzato in riso, opera con la propria azienda nei territori di Siamanna, Oristano, Simaxis e Palmas Arborea. “Lavoreremo su progetti di medio e lungo periodo e ci concentreremo sulle emergenze legate alla crisi climatica in corso e alla sanità animale - ha detto Sanna -. Il mondo agricolo, allevatoriale e pastorale dei nostri territori ha di fronte sfide importanti sul piano del rinnovamento generazionale: sono infatti sempre meno i giovani che decidono di andare a lavorare in campagna e dunque manca manodopera specializzata. Le nuove tecnologie e i macchinari possono venire incontro alle esigenze dei nostri imprenditori solo fino a un certo punto, poi è fondamentale la presenza umana in azienda. Come organizzazione provinciale - ha concluso Tonino Sanna - cercheremo di dare tutto il supporto necessario a Confagricoltura Sardegna, affinché le istanze dei nostri iscritti siano ascoltate in Regione e a Roma con la dovuta attenzione che meritano”.

A L’AQUILA ANCHE BARRILE PER L’ASSEMBLEA DELL’UNIONE

Anga e Università dialogo per il territorio

Intensa e partecipata assemblea annuale dei soci, quella di Confagricoltura l’Aquila, che ha avuto come temi la riforma della PAC 2023/2027 e la sovranità alimentare. Presenti il direttore generale della Confederazione, Annamaria Barrile, e il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Luigi D’Eramo. Dopo i saluti della città portati dal sindaco Giovanni di Pangrazio, il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Dino Mastrocola, e il presidente Anga, Erminio Pensa, hanno annunciato la firma del protocollo di intesa “ANGA meets UNITE”, un importante momento di trasversalità e collaborazione tra Confagricoltura L’Aquila e l’Università che cerca di sostenere le innovazioni attraverso percorsi di studi che tengono conto delle specificità territoriali. Quindi, il presidente di Confagricoltura L’Aquila, Fabrizio Lobene, ha introdotto il dibattito sulla PAC, a cui cui ha fatto seguito l’intervento da Bruxelles del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha informato del confronto avuto con il presidente di turno del Consiglio europeo Zdeněk Nekula, “al quale, ha ribadito quali siano le questioni fondamentali per il settore primario: i costi dell’energia, la reperibilità e i prezzi delle materie prime; ma anche l’impatto che il Green Deal avrà sulle dinamiche di mercato”. Dopo i saluti di Annamaria Barrile, si sono succeduti gli interventi programmati di alcuni dei soci su temi concreti di stringente attualità: dai danni provocati dalla fauna selvatica alla mancanza di manodopera, dai problemi del settore ovicaprino abruzzese a quelli del consorzio di bonifica, alle disfunzioni di Agea. Il vicepresidente del consiglio regionale e assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha informato la platea di quanto la Regione Abruzzo abbia realizzato in questi tre anni. Ha concluso i lavori il sottosegretario Luigi D’Eramo, che ha posto una seria e profonda riflessione sul ruolo della sovranità alimentare all’interno di un percorso storico, culturale e di autosostentamento nazionale, rilevando il ruolo cardinale del comparto agroalimentare all’interno di una visione di crescita del prodotto interno nazionale ed europeo. A margine dell’assemblea si è tenuto un incontro tra i dipendenti della Confagricoltura Abruzzo e Annamaria Barrile, per meglio inquadrare le future necessità occupazionali e gli obiettivi a medio lungo termine della Confagricoltura in Abruzzo, innovando, ma restando sempre fedeli ai principi e la lunga storia che da 102 anni la contraddistingue.

REGGIO CALABRIA, LAUREA AD HONOREM PER ALBERTO II Statti Lo ringraziamo per il suo impegno sul clima

“La difesa dell’ambiente, la tutela del territorio e la valorizzazione della biodiversità restano temi centrali nelle strategie politiche di sviluppo locale. Aspetti che sono stati rilanciati con forza anche dal Principe Alberto di Monaco (in foto al centro) nella sua recente visita in Calabria, dove per i suoi meriti ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze Forestali ed Ambientali dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria”. Lo ha dichiarato Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, che assieme al direttore regionale dell’Organizzazione di categoria, Angelo Politi, ha consegnato al Principe una targa ricordo realizzata dall’orafo Michele Affidato. Un momento che è stato immortalato da una foto scattata da Gaetano Luci, originario di Molochio, da oltre trent’anni fotografo ufficiale dei principi Grimaldi. “L’impegno che il Principe ha dimostrato negli anni sulle tematiche ambientali - ha sottolineato Statti - sono la prova vera di quanta dedizione dedichi per diffondere una nuova coscienza collettiva su questi aspetti, decisivi per un futuro sostenibile. Attenzioni che non si limitano solo a buoni propositi, ma che si concretizzano con progetti, finanziati da una fondazione a suo nome, dedicata alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. In questa direzione - ha affermato ancora - è da apprezzare l’idea di una raccolta fondi finalizzata al ripristino dell’ecosistema forestale devastato dagli incendi che hanno interessato il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Così come le altre iniziative in cui il Principato si è impegnato per promuovere ricerche nel campo degli eco-sistemi forestali calabresi. Sono atti concreti - conclude Statti - che dovrebbero divenire fonte di incitamento per promuovere nuove e più incisive azioni a tutela del territorio, dell’ambiente e della straordinaria biodiversità che caratterizza la Calabria. Alla politica e alle istituzioni locali, ma anche a tutti gli attori coinvolti nei processi di sviluppo dei territori, non resta che raccogliere quel messaggio”.

PARMA ROBERTO GELFI ELETTO PRESIDENTE

Imprenditore nel settore zootecnico, Roberto Gelfi (in foto a destra con il suo predecessore, Mario Marini), 57 anni, guida un’impresa agricola alla quale fanno riferimento due siti produttivi - uno a Roncole Verdi di Busseto e l’altro a Carzeto di Soragna - per un totale di oltre 600 capi per la produzione di latte per il Parmigiano Reggiano. Gelfi è componente del consiglio di amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano. È anche consigliere di Confcooperative Parma, presidente della sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Emilia-Romagna e vicepresidente della Federazione nazionale lattiero casearia dell’Organizzazione. “Confagricoltura non si limiterà ad accogliere i soci negli uffici, ma andrà ad incontrarli sempre di più anche in azienda, laddove si concretizza l’attività agricola, per mettere a disposizione servizi efficienti, puntuali e rispondenti alle reali esigenze degli imprenditori agricoli”, ha sottolineato il neopresidente, che incontrerà i soci e i collaboratori degli uffici centrali e periferici.

LA COLLABORAZIONE CON CONFAGRICOLTURA AMPLIA I SERVIZI DI EPS

Sempre più vicini al nostro mondo

Dopo aver più volte affrontato come Ente Produttori Selvaggina (EPS) i problemi della fauna e della sua gestione, è giunto sicuramente il momento di rivolgere per una volta l’attenzione al nostro interno, al funzionamento dell’ente e a come elevarne i livelli di efficienza e di risposta alle istanze delle strutture socie, nel loro interesse, ma anche del mondo che le circonda di cui EPS da sempre si fa carico. A tal fine, si ricorda quali siano gli scopi statutari fin dalla costituzione nel lontano 1936, anno in cui con regio decreto è nato l’Ente Utenti delle Riserve e Bandite di caccia (URB) con mansioni fino ad allora proprie del ministero dell’Agricoltura. Il Urb si è trasformato in Ente Produttori selvaggina nel ’39, occupandosi non solo di tutto ciò che riguarda la gestione della fauna selvatica (reintroduzioni, ripopolamenti, gestione delle aree naturali con finalità faunistica, tecniche di allevamento dei selvatici destinati al rilascio in natura, studio dei popolamenti animali), ma anche offrendo assistenza tecnica e rappresentanza politico/sindacale ai concessionari delle aziende faunistiche, delle bandite e al personale in esse operante. Il fine principe dell’ente è la salvaguardia e la gestione della fauna autoctona, ma anche la rappresentanza degli interessi delle strutture socie, la cui presenza ed il cui ruolo sul territorio viene troppo spesso messa in discussione. L’opera di gestione della fauna selvatica vuole raggiungere l’intero panorama sociale, attento al tema, ma troppo spesso senza la necessaria cognizione scientifica. In tale quadro vanno calate anche le recenti iniziative organizzative intraprese da EPS, finalizzate a specializzare le capacità operative della struttura per offrire assistenza e servizi alla base rappresentata dai concessionari di AFV, AATV e ZAC e dalle strutture pubbliche o private di produzione di selvaggina, dalle aree naturali gestite dalla pubblica amministrazione. Oggi, i soci dell’Ente possono fruire - grazie al rafforzamento dei rapporti con Confagricoltura - dei numerosi ulteriori servizi di carattere legale, di assistenza fiscale e di gestione sanitaria. I mesi che verranno saranno dirimenti, dovranno difatti servire a rendere l’Ente sempre più presente ed impegnato nella promozione e nella difesa degli interessi degli istituti privati di tutela e gestione della fauna. E per cogliere gli obbiettivi sarà necessario rafforzare la presenza e capacità operativa della struttura nazionale, ma soprattutto di quelle più prossime ai soci, quali sono quelle regionali e provinciali, anche attraverso il rafforzamento e l’allargamento della base associativa, nonché facendo sorgere una rinnovata motivazione associativa tra gli istituti soci Il supporto e l’assistenza politico sindacale di Confagricoltura, come hanno ribadito il presidente Massimiliano Giansanti e la dg Annamaria Barrile, sono sicuramente di buon auspicio, come di buon auspicio appare la proficua collaborazione avviata con le aree tecniche confederali su svariati argomenti che da tempo sono di concreto interesse per i soci. C’è quindi da lavorare, auspicando che da tale rinnovato spirito di collaborazione possano generarsi momenti positivi, di cui speriamo di poter dare conto a breve attraverso queste stesse pagine.

CONFAGRI DONNA CHIUDE L’ANNO CON L’ASSEMBLEA E UNA VISITA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Oddi Baglioni Lavorare alla parità genere per migliorare anche la produttività

Doppio appuntamento prenatalizio per Confagricoltura Donna con l’assemblea di fine anno e una visita alla Camera dei Deputati. “È stato un anno complicato - ha detto la presidente, Alessandra Oddi Baglioni, in apertura dei lavori della seduta - a causa dell’aumento dell’energia e dei mezzi tecnici, tra i principali motivi della crescita dei costi di produzione a carico delle nostre imprese agricole. Confagricoltura si sta muovendo con proposte concrete per il governo e noi dobbiamo fare lo stesso”. Oddi Baglioni ha poi ringraziato le presenti per l’impegno speso nella campagna delle Clementine antiviolenza: “Abbiamo dimostrato di essere una squadra, che Confagricoltura Donna c’è e si fa sentire”. Dopo aver esaminato, in dettaglio, l’attualità economica e agricola inquadrata in questa fase geopolitica di continua incertezza ha proposto un kit di benvenuto per le nuove socie. Un gesto simbolico per farle sentire parte del gruppo, supportandole nel percorso associativo e accompagnandole nel percorso di ambasciatrici del marchio e degli ideali di Confagricoltura. La presidente ha ricordato gli impegni della commissione femminile del Copa Cogeca a cui ha partecipato la rappresentante di Confagricoltura, Marina Di Muzio. Tra gli aspetti sollevati, l’importanza di lavorare sulla nuova Pac per la promozione della parità di genere: le donne, pur rappresentando una minoranza nella compagine imprenditoriale nazionale, non sono sufficientemente sostenute, né sono messe nella condizione di poter far crescere la

loro rappresentanza. Sulla Pac e sull’approccio di genere è intervenuta anche la parlamentare europea, Camilla Laurenti, componente della commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale. La presidente ha ricordato il progetto dedicato alla conoscenza e alla valorizzazione delle aree protette e quello sulla promozione dei prodotti condiviso con molti chef italiani. “Sostenibilità, lavoro e energia - ha ricordato Oddi Baglioni - sono i tre temi principali attorno a cui si sviluppano le priorità di Confagricoltura presentate dal presidente Massimiliano Giansanti al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’approccio di genere non cambia gli aspetti sostanziali delle La vicepresidente della commissione necessità aziendali, ma si sovrappoAgricoltura alla Camera, Maria Chiara Gadda, ha accolto la delegazione di Confagri Donna insieme a Valentina Grippo ne, dando qualche problema in più. Questo è il motivo della nostra visita (commissione Cultura ed Istruzione) a Palazzo Montecitorio”.

IL CONVEGNO A BOLOGNA SU INNOVAZIONE TECNOLOGICA E POLITICA AGRICOLA COMUNE

Lasagna “L’innovazione è un fattore fondamentale per le imprese familiari”

“Carenza di materie prime, emergenze energetica, cambiamento climatico hanno caratterizzato l’ultimo triennio. Anche le aziende familiari, che sono il 30,7% delle imprese agricole, devono puntare sull’innovazione per affrontare le sfide della transizione ecologica e dei cambiamenti climatici. Il percorso delle imprese familiari ha sempre coniugato tradizione e innovazione. Sono convinto che occorra proprio valorizzare il ruolo dell’innovazione all’interno delle dinamiche dell’azienda agricola, stimolando i settori della produzione tecnologica e digitale verso le esigenze delle imprese”. Lo ha detto Carlo Lasagna (in foto), presidente della Fiiaf di Confagricoltura, all’apertura del convegno ”L’innovazione tecnologica e digitale alla luce della nuova Pac”. Numerosi i relatori che, nella sala gremita del bolognese Sydney Hotel, si sono alternati sul palco. Dopo il saluto del vicepresidente regionale di Confagricoltura, Andrea Betti e del direttore di Bologna, Andrea Flora, Vincenzo Lenucci, direttore area Politiche europee di Confagricoltura, ha parlato di “Produzione e sostenibilità nel quadro della nuova PAC”. Alessandro Pantano, dell’area Sviluppo sostenibile e innovazione di Confagricoltura, ha analizzato il precision farming e l’agricoltura 4.0. Con Fabio Isaia, responsabile Progetto Hubfarm di Confagricoltura, è stato esaminato l’impatto della “rivoluzione digitale in ambito agricolo”, mentre il componente della giunta di Confagricoltura, Nicola Gherardi, ha illustrato gli effetti dell’innovazione per le imprese agricole. Il presidente Massimiliano Giansanti, in collegamento, ha tirato le conclusioni dell’incontro sottolineando che occorre guardare ad un nuovo modello di sviluppo. Hubfarm accompagnerà e supporterà la transizione innovativa delle imprese agricole.

LA VISITA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO FIIAF ALLA SEDE DI CONFAGRICOLTURA A BRUXELLES

Quella agricola è stata la prima politica europea e Bruxelles è la sede ideale dove approfondire i temi che riguardano il settore primario. È con quest’obiettivo che una delegazione del consiglio direttivo nazionale della Fiiaf ha visitato gli uffici di Confagricoltura insieme al presidente, Carlo Lasagna. Accolta dal direttore Cristina Tinelli, la delegazione ha incontrato il componente del gabinetto del Commissario europeo all’Agricoltura, Roberto Berutti (in foto) il quale ha illustrato la riforma della Pac. La giornata è proseguita con l’intervento di Chiara Bolner (commissione Ue Dg Agri) sulla riforma del sistema delle Dop/Igp, mentre Patrick Pagani, direttore Copa-Cogeca, ha analizzato la Farm to Fork annunciando le novità legislative. Annette Toft dell’Agri Council danese ha raccontato la realtà delle imprese familiari in Danimarca. L’esperienza si è conclusa al Parlamento europeo, con approfondimenti sulla storia dell’Europa e del processo legislativo con gli eurodeputati Gianna Gancia e Herbert Dorfmann.

OLTRE CENTO I PARTECIPANTI AL WEBINAR DEDICATO ALL’ACCOGLIENZA NEL COMPARTO DELL’OLIO

Oleoturismo la nuova frontiera che porta i buyer in azienda

Lo scorso primo dicembre si è svolto il webinar sull’oleoturismo dal titolo “Il filo verde che avvolge il territorio” con oltre cento partecipanti. I lavori si sono concentrati su tre focus: Inquadramento normativo e amministrativo dell’oleoturismo in Italia; Overview sul mercato dell’olio: trend evolutivi e Oleoturismo: potenzialità e prospettive di crescita. Gli interventi sono stati di Palma Esposito (responsabile settore Vino e Olio di Confagricoltura); Denis Pantini (Nomisma e responsabile business unit agricoltura e industria alimentare dell’osservatorio Wine Monitor); Silvia Furghieri (responsabile e cofounder EIQ) e Sabrina Mirabile (consulente e trainer area marketing e comunicazione, business coach). Gli interventi di apertura sono stati curati da Confagricoltura e Enapra. L’evento è stato organizzato a scopo divulgativo per far conoscere alle aziende olivicole le recenti novità normative. Con l’entrata in vigore lo scorso 15 febbraio 2022 del decreto “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività oleoturistica”, anche per il comparto olivicolo si sono aperte importanti opportunità di sviluppo e valorizzazione del settore strettamente collegate al turismo dell’olio, un fenomeno culturale sempre più diffuso e pregno di vantaggi economici. In pratica, è iniziata una nuova stagione per gli olivicoltori italiani. Ora, con il riconoscimento dell’esercizio dell’attività oleoturistica e la sua regolamentazione, il modello di promozione tradizionale dell’olio evo che vede il produttore andare dal consumatore e dai buyer è superato. Le imprese possono aprirsi a turisti e buyer offrendo un’accoglienza esperenziale e partecipativa che porta con sé importanti vantaggi economici. L’oleoturismo rappresenta una forma di turismo specifico con un’identità propria, capace di garantire la valorizzazione delle produzioni olivicole del territorio attraverso una offerta turistica di tipo integratole. Tutto questo è evidente, ma affinche si trasformi in realtà è necessario affiancare le nostre aziende olivicole per inserirsi con successo in questo nuovo contesto. In programma, a partire da gennaio 2023, anche un ciclo di webinar su enoturismo. Per info su iscrizione e costi: info@enapra.it

LE REGOLE DI INDIVIDUAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Con il sistema IVC l’esperienza di una vita diventa spendibile

In Italia, il D.lgs. n.13/2013 ha posto le basi per IVC, il sistema di individuazione, validazione e certificazione delle competenze riconosciuto a livello nazionale. Con questo decreto, il legislatore italiano, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, ha introdotto nell’ordinamento un insieme di norme generali e livelli essenziali per il riconoscimento degli apprendimenti informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione. L’obiettivo è promuovere la crescita e la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale acquisito dalla persona nel corso delle sue esperienze di studio e di lavoro rendendole spendibili nello sviluppo della sua carriera. Nell’evoluzione normativa a cui abbiamo assistito in questi anni, un ruolo centrale è riconosciuto anche al decreto interministeriale del 30 giugno 2015 sul riconoscimento delle qualificazioni regionali. Importante anche il successivo decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell’8 gennaio 2018 che ha istituito il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (NQF), rilasciato nell’ambito del Sistema nazionale. Elementi che hanno contribuito alla costruzione del repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e contenuto nell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni di INAAP. Un dispositivo che, attraverso il meccanismo di correlazione e l’assegnazione dei livelli EQF, assicura il mutuo riconoscimento delle qualificazioni regionali che vengono rese spendibili su tutto il territorio italiano ed europeo. Il sistema nazionale, dunque, intende migliorare la trasparenza, la comparabilità e la comprensione delle qualificazioni dei singoli individui, creare il collegamento necessario tra i settori dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro affinché dialoghino tra loro. La complessa disciplina in materia di IVC è destinata a impattare in maniera sempre più determinante sul lavoro degli enti di formazione, la cui competitività dipende anche dall’acquisizione di competenze adeguate per svolgere, in tutto o in parte, nuovi servizi. In coerenza con questa prospettiva Enapra, avvalendosi del sostegno finanziario del Foragri, avvierà a breve un piano di formazione volto all’adeguamento e all’aggiornamento delle competenze delle proprie risorse in materia di sistema IVC.

Scelte coraggiose per sostenere il settore

Ascoltare il mondo agricolo per deliberare e legiferare con maggiore consapevolezza e avere il coraggio di decidere: è questo il metodo di lavoro sollecitato dal presidente provinciale di Confagricoltura Foggia, Filippo Schiavone (in foto), in occasione dell’appuntamento annuale del sindacato provinciale pensionati, memoria storica dell’agricoltura del territorio. Serrato il confronto sulle principali questioni di attualità legate al settore primario. Dall’aumento dei costi di produzione, alle difficoltà di reperimento di manodopera; dall’incognita della nuova Pac, alle criticità derivanti alla necessità di un potenziamento infrastrutturale. Senza dimenticare l’eccesso di burocrazia e il problema della sicurezza delle campagne. La centralità del mondo agricolo per superare la difficile fase economica e sociale della Capitanata è stato il tema che ha guidato gli interventi del presidente della provincia Nicola Gatta, del presidente regionale di Confagricoltura, Luca Lazzàro, dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia e dei neoeletti deputati, Giandiego Gatta e Giandonato La Salandra e della senatrice Anna Maria Fallucchi. Hanno fatto gli onori di casa il presidente provinciale Anpa, Michele D’Apolito e il segretario nazionale Anpa, Angelo Santori.

DALL’EMILIA-ROMAGNA UN LABORATORIO DELLE IDEE

Dai pensionati dell’EmiliaRomagna è partito un laboratorio permanente di idee e iniziative. “Gli over65 rappresentano la grande maggioranza della popolazione residente - ha detto Carlo Sivieri (in foto), presidente regionale Anpa all’assemblea dei soci a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena -. Possiamo aiutare famiglie e imprese mettendo in campo l’esperienza di una vita e rafforzare il legame tra AnpaPensionati e Anga-Giovani agricoltori sarà la priorità”.

L’UE AFFRONTA IL RAPIDO INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE

Entro il 2030 i lavoratori anziani aumenteranno di 24 milioni (+25,1%), mentre la popolazione attiva totale diminuirà di 20,8 milioni (-6,8%). Entro il 2030 i lavoratori più anziani rappresenteranno il 55% della forza lavoro europea. Affrontare i rischi di questa fascia di popolazione aiuterà a mitigare sfide sociali ed economiche e contribuirà a realizzare un’economia del benessere.

I SUPER AGER DALLA MEMORIA DI FERRO

Alcuni over80 vantano performance mnemoniche simili a chi ha 20-30 anni di meno. Sono i “super ager”, chiamati così dai ricercatori della Northwestern University. Qual è il segreto? Cosa protegge dall’invecchiamento le loro cellule cerebrali? Studiando il loro cervello, gli scienziati hanno scoperto che la loro corteccia, responsabile del pensiero, del processo decisionale e della memoria, è molto più spessa e si restringe più lentamente.

Dal PNRR un nuovo modello di welfare

Nella Legge di Bilancio mancano 10 milioni di persone. Lo sostengono le 52 organizzazioni che compongono il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, di cui l’Anpa di Confagricoltura fa parte, presentando le proprie proposte di grande utilità sociale. Il PNRR prevede la riforma dell’assistenza agli anziani, inserita in seguito alle richieste ed alla pressione anche delle Organizzazioni del Patto. Entro marzo 2023 il Parlamento dovrà approvare la relativa legge delega ed entro marzo 2024 il governo dovrà predisporre i decreti necessari all’attuazione. Le indicazioni che fornisce il Patto riguardano aspetti della riforma già ben definiti e immediatamente applicabili, che tengono conto dei limiti imposti dalla crisi energetica e dall’inflazione attuale, elaborati per minimizzare l’impatto per le casse dello Stato. Sono solo 300 milioni di euro di spesa aggiuntiva prevista per tre misure, una per ognuno dei principali ambiti del settore: servizi domiciliari, prestazioni monetarie e servizi residenziali. “Queste iniziali misure possono rappresentare i primi passi di un percorso di legislatura attento ai bisogni reali dei milioni di anziani non autosufficienti e dei loro familiari”, concludono le organizzazioni del Patto.

DIVERTENTE E UTILE. UN ASSISTENTE VOCALE

può fare la differenza per un anziano, facilitando le comunicazioni e semplificando la vita. Lo rivela una ricerca dell’Università Cattolica EngageMinds HUB in collaborazione con DataWizard e con il contributo di Amazon. Il progetto Voice4Health ha avuto come obiettivo la valutazione dell’efficacia di un protocollo psicologico selfhelp supportato dall’uso di sistemi di intelligenza artificiale. L’analisi ha riguardato il rapporto tra gli anziani e l’uso dell’assistente vocale evidenziando che più di 6 over 65 su 10 si sentono meno soli grazie ad Alexa.

FATTORIA FONTEGELONI, NEL CUORE DELLA CAMPAGNA MARCHIGIANA

Cultura, cibo e comfort la formula dell’agriturismo perfetto

“Fontegeloni è un posto speciale dove rilassarsi. Permette di assorbire la nostra splendida campagna marchigiana, godendo appieno della natura“. Riassume così, a Mondo Agricolo, il carattere del suo agriturismo, Silvana Zamparini, imprenditrice associata Agriturist, accogliendoci nel suo piccolo borgo contadino sulle pendici di un colle affacciato sulla valle dei Castelli di Jesi. Un posto pieno di fascino e fuori dal tempo, con vedute spettacolari, dove trascorrere una vacanza diversa, all’insegna di un potente effetto antistress. “Ho iniziato nella maniera più classica: rilevando, appena laureata in architettura, assieme a mio marito, l’azienda agricola fondata da mio padre, Maurizio. Oltre al borghetto e alla chiesa, l’azienda contava sedici casali, che stiamo restaurando. Al momento ne sono pronti cinque”. L’attenta e meticolosa ristrutturazione, effettuata in bioedilizia, ha rispettato l’architettura e la storia dei fabbricati in pietra, risalenti ai primi anni del ‘900. Le tinteggiature riprendono le sfumature delle lavande e delle ginestre, le travi sono a vista, i pavimenti in cotto fatto a mano e l’arredamento, in arte povera, si sposa perfettamente con la natura circostante. Ogni finestra si affaccia sulle valli e sui monti, offrendo splendidi scorci del paesaggio agreste. Un posto magico che incanta. “Il nostro sforzo - sottolinea Silvana - è quello di far sentire gli ospiti completamente a loro agio, come se fossero a casa, offrendo comfort e la possibilità di staccare del tutto la spina per rilassarsi completamente”. Tra pergole d’uva e aiuole di piante aromatiche c’è anche un’ampia piscina all’aperto. Dietro ogni agriturismo c’è un’azienda agricola perfettamente funzionante. “La nostra è terra di Verdicchio - spiega l’imprenditrice

marchigiana - e oltre ai vigneti Doc, coltiviamo prodotti di alta qualità: cereali, ulivi, alberi da frutto, ortaggi e piante officinali. I nostri ospiti possono acquistare direttamente nel punto vendita il nostro olio evo bio, la frutta ed i succhi, la frutta sciroppata, le cotognate, le confetture e gli oli essenziali estratti dalle nostre erbe officinali”. L’agriturismo, molto accogliente, offre un totale di 38 posti letto, in appartamenti. Fontegeloni, si trova a Serra San Quirico, tra Jesi e Fabriano, un punto di partenza ideale per visitare le più belle e storiche località delle Marche e della vicina Umbria, a partire Jesi e i suoi Castelli, Loreto, Recanati, Camerino, Gubbio, Assisi e Perugia. Per gli appassionati di siti speleologici, solo ad una manciata di chilometri di distanza, si trovano le famose Grotte di Frasassi, uno straordinario spettacolo della natura. Tra le più belle d’Europa, sono situate all’interno della grande area verde del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Queste grotte carsiche si estendono per un chilometro e mezzo, offrendo un paesaggio sotterraneo stupendo, ricco di sculture naturali, stalattiti e stalagmiti. “Organizziamo anche visite e proponiamo attività sportive nelle vicinanze, come trekking, mountain bike e passeggiate a cavallo. Ai nostri ospiti offriamo esperienze dirette in campo tra i profumi delle erbe aromatiche e la raccolta di frutta e ortaggi direttamente dai nostri frutteti e orti. Ad ogni arrivo prepariamo una colazione speciale, per allietare il primo giorno a Fontegeloni. Per i più piccoli ci sono a disposizione un’area giochi e gli animali della fattoria”. Nota per le sue uve, la zona è piena di destinazioni famose per l’enogastronomia e sagre che esaltano il vino e i sapori locali. Il bilancio della stagione è positivo. “Pensi che anche nel periodo peggiore della pandemia, post lock down, i distanziamenti naturali ci hanno premiato”. E nel futuro? “Il mio grande sogno - conclude l’imprenditrice - è quello di riuscire a trovare sostegni per restaurare la struttura principale, Villa Trionfi Honorati, che risale alla fine del ‘600, e che con la nevicata del 2002 ha avuto ingenti danni al tetto”.

FATTORIA FONTEGELONI

Localita’ Fontegeloni, 10, 60048 Serra San Quirico AN phone: +39.329.7711038

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE DELL’AZIENDA CASTELLUCCI

Struttura ed eleganza

Una vita nel mondo del vino senza mai perdere il contatto con le radici della sua terra e dell’azienda agricola della sua famiglia. Parliamo di Federico Castellucci (in foto), personaggio a tutti noto nel panorama enologico mondiale: quindici anni direttore generale di Federvini, dieci anni passati in Francia a dirigere l’Organizzazione Internazionale della vigna e del vino (Oiv), numerosi incarichi a livello ministeriale e nella Regione Marche, presidente della Federazione nazionale di prodotto vino di Confagricoltura e, da poco, presidente di Confagricoltura Marche. Castellucci è anche un produttore di vino, a Montecarotto, nel cuore della zona del Verdicchio Classico Castelli di Jesi, con un’azienda dove, da tre generazioni, si vinifica quasi esclusivamente il vitigno autoctono Verdicchio. Certo, le cose sono cambiate negli anni: dai singoli filari inframmezzati da piante di gelso, al tempo della nonna Fermina, si è passati al primo vigneto modernamente strutturato, piantato nel 1966, all’imbottigliamento nel 1969, deciso dal padre Corrado, dopo la visita in azienda di Mario Soldati, mentre scriveva il suo famoso libro “Vino al vino”. Dopo aver visitato i vigneti dei 45 Stati membri dell’Oiv, incontrato i produttori e gli operatori locali, assaggiato i migliori vini dei cinque continenti, confrontando le diverse realtà, i metodi di produzione e i risultati, Federico Castellucci ha deciso di ritornare nelle sue Marche e riprendere in mano a pieno titolo (senza averla mai lasciata completamente) l’attività vitivinicola della famiglia, mettendo a frutto tutte le conoscenze acquisite. La superficie dei vigneti è stata ampliata e si estende oggi per 18 ettari, tutti sulle dolci colline dei Castelli di Jesi (Montecarotto, Maiolati Spontini e Serra San Quirico), in aree particolarmente vocate della zona classica. I terreni, con esposizioni e composizioni diverse e complementari, contribuiscono a produrre un Verdicchio con le radici ben salde nella tradizione e una tipicità che tiene anche conto dell’evoluzione nel gusto dei consumatori. La grande attenzione a una viticoltura sostenibile e di precisione nel rispetto dell’ambiente, così come l’utilizzo di tecniche di vinificazione mirate a esaltare la naturalità e la tipicità del vino prodotto, si coniugano con un’armonica sinergia tra territorio, qualità della coltivazione viticola e saper fare umano, che costituiscono i tre pilastri di un terroir di eccellenza. Sette/otto mila le bottiglie vendute, principalmente a privati, ristoranti e ad alcuni clienti affezionati in Francia. Tre le tipologie di vino della cantina Castellucci: il Verdicchio Classico Donna Firmina, il Verdicchio Classico Superiore e una bollicina prodotta con metodo charmat (90% Verdicchio e 10% Chardonnay): Arnigiàt, che in dialetto marchigiano significa agghindato. Abbiamo scelto il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, vino di grande struttura ed eleganza, con una buona capacità d’invecchiamento, dai tipici aromi floreali e di frutta, con una straordinaria persistenza gustativa, che lo rendono adatto anche per piatti di carne complessi ed impegnativi. Vincitore anche quest’ano del premio di eccellenza dell’Ais Marche, simboleggiato dal Picchio rosso sul grappolino.

RISTORANTE CADABÒ A MONTECAROTTO, TRA LE MARCHIGIANE VALLESINA E VAL MISA

Una cucina senza compromessi

Nel comune di Montecarotto, un paese rurale situato nell’entroterra marchigiano, nel territorio della provincia di Ancona, in posizione privilegiata tra il mare e la montagna, a cavallo della Vallesina e della Val Misa, troviamo il ristorante Cadabò, che è qualcosa di più di un posto dove mangiare bene. Sorge, infatti, all’interno di un agriturismo dove la scoperta della natura, del vivere in armonia con il verde, con gli animali, con le tradizioni, la genuinità, la tranquillità e la quiete è l’elemento fondante. Cadabò (che in dialetto marchigiano significa dirupo, terreno scosceso), nasce nel 2005 per il desiderio dell’attuale titolare Matteo Buschi e della sua famiglia di ristrutturare un vecchio casale all’interno dell’azienda agricola che apparteneva al nonno. L’agriturismo, che si sviluppa in una bellissima zona panoramica in cui si gode d’estate della fresca brezza che allontana i disagi del caldo afoso, oggi dispone di dieci camere e di tre miniappartamenti indipendenti con angolo cottura, tutti arredati con cura, in stile rurale, con bellissimi pavimenti in cotto e soffitti in legno. Il ristorante, composto da due sale accoglienti e luminose, per un totale di quaranta posti, è in stile rustico, con vista panoramica sulle colline di Jesi e sulla piscina dell’agriturismo a disposizione degli ospiti. Aperto anche al pubblico esterno per la cena e la domenica anche a pranzo. La cucina, affidata allo chef Maurizio Lauria, propone i piatti tipici della buona tradizione marchigiana, valorizzando i prodotti della terra, molti dei quali provengono dalla stessa azienda agricola biologica: venti ettari dove si producono olio, vino, frutta, ortaggi, e si trasformano salumi dalle carni provenienti da un allevamento di maiali di proprietà nelle vicinanze. Gli altri prodotti, sulla base delle regole che vincolano gli agriturismi, vengono acquistati da aziende agricole della zona, come le carni, che arrivano da un allevamento di animali esclusivamente al pascolo. Una cucina semplice, ma molto accurata, che mantiene solidi i legami con la tradizione, basata essenzialmente sulla qualità e la stagionalità dei prodotti, ma che stupisce per la fantasia nel rivisitare i piatti, adattandoli ai gusti degli ospiti. Tra gli antipasti spicca la Degustazione di salumi della casa e pecorino fresco, cresce di polenta

CONIGLIO IN PORCHETTA

Con il Verdicchio Classico Superiore Castelli di Jesi dell’azienda Castellucci il ristorante Canabò consiglia Coniglio in porchetta, farcito con capocollo di maiale, cotenna e finocchio selvatico, cotto al forno e servito tagliato a fette ed erbe strascinate in padella. Tra i primi piatti, le Tagliatelle o gli Gnocchi al sugo di papera, i Maltagliati ai funghi e guanciale su crema di lenticchia rossa, la Zuppetta d’orzo perlato con verdure e cannellini. Per continuare, l’Agnello alla griglia, la Spalla di maiale arrostita al finocchietto e coniglio in porchetta come da tradizione e lo Stracotto misto al tegame con patate, funghi e olive taggiasche. E per finire, la Bavarese al caffè, caramello al burro salato e mandorle tostate, la Crema di mascarpone e la Pasticceria della casa. Ricca e molto accurata la carta dei vini, affidata allo stesso Matteo Buschi, appassionato e sommelier, nonostante le limitazioni imposte dalla legge sull’agriturismo, che consente di avere solo vini regionali. Sessanta le etichette, scelte tra le denominazioni marchigiane, che danno la possibilità di spaziare tra bianchi, rossi e bollicine. Cadabò, C.da Sant’Angelo 4, Montecarotto (Ancona)

IL LIBRO DI ALESSANDRA FONTANA SVELA TUTTI I SEGRETI

Il tagliere una tavolozza di colori

Il “tagliere”, in un certo qual senso, è stato sdoganato; prima lo trovavamo nelle trattorie più alla mano, più attente al sapore ed alla sostanza che alla forma. Oggi, grazie all’usanza dell’happy-hour, è sicuramente diventato sinonimo di convivialità e relax, per degustare e intrattenersi. In base a questa premessa, Alessandra Fontana ha voluto alzare l’asticella con il suo interessante volume, “Il tagliere è servito” (Fefè Editore, 164 pp, 20 euro). Il libro è un vero e proprio manifesto di riscossa, per far diventare l’umile tagliere una vera e propria proposta gastronomica di gran gusto ed eleganza, valida per ogni occasione. Con formaggi profumati, fiumi di salumi, frutti e crudités, biscottini dolci e salati, delicatessen varie. Alessandra Fontana lavora da anni in Rai (ha iniziato con Paolo Frajese, poi al Festival di Sanremo, Rischiatutto, Che tempo che fa con Fabio Fazio);

è tra le fondatrici di “The Crazy Lab” e “The Crazy Food”, progetti dedicati rispettivamente all’arte e al cibo per catering. Nel suo libro di taglieri gastronomici se ne trovano ben 50, illustrati a tutta pagina e con istruzioni dettagliate per la loro preparazione con ingredienti di qualità superiore, colori, fantasia, senso estetico. Il tagliere diventa così una specie di tela artistica su cui dipingere natura viva. Il volume, certo, è una guida al tagliere perfetto, ma l’autrice non vuole mettere limiti. «Non esistono regole, ma solo piccoli accorgimenti da seguire ed il coraggio di tirare fuori il lato artistico che si nasconde in ognuno di noi - annota l’autrice -. Tutto quello che dovrete fare è sintonizzarvi sulla vostra radio preferita, versarvi un calice di un rosso vellutato ed immaginare di avere davanti una tela da far vibrare con mille colori lasciandovi guidare solo dalla vostra fantasia, magari, ispirandovi all’Arcimboldo o - perché no? - a Pollock».

g ARTE URBANA CON LE CAMPANE DEL VETRO

Si chiama GAU (Galleria d’Arte Urbana) il progetto di street art che trasforma in opere d’arte i contenitori per il riciclo del vetro di Roma; l’anno scorso fu dedicata a Dante ed alla Divina Commedia, quest’anno invece il tema è il futuro. E così su 14 campane per la raccolta del vetro nel quartiere Aurelio, lungo Via Baldo degli Ubaldi, oltre venti artisti hanno dato vita a una nuova galleria urbana a cielo aperto. “GAU è un museo urbano basato - ha spiegato Alessandra Muschella, direttrice artistica del progetto - sul concetto dell’arte come bene comune, il cui scopo è produrre bellezza e funzionalità, sensibilizzando al contempo la cittadinanza sulle tematiche della differenziazione dei rifiuti. Per l’edizione 2022 abbiamo chiesto agli artisti di lavorare in coppia, unendo stili e tecniche, per creare una serie di opere che ci raccontino come essi immaginano il domani”.

ALMANACCO E CALENDARIO PER NON VEDENTI

Barbanera memoria del mondo

Barbanera è il più celebre e popolare almanacco italiano. Pubblicato ininterrottamente dalla metà del Settecento a oggi, ha contribuito alla diffusione del sapere e della cultura del verde. Dispensatore di consigli e buone pratiche per la vita quotidiana e la coltivazione, un tempo era distribuito per fiere e mercati da venditori ambulanti, spazzacamini e cantastorie. Dalla metà del Novecento è pubblicato in esclusiva dall’editore Campi. L’Unesco ha accolto la collezione di Almanacchi - conservata a Spello presso la “Fondazione Barbanera 1762” - nel registro “Memory of the World”; il programma che censisce e tutela i principali patrimoni documentari dell’umanità come, ad esempio, l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei fratelli Lumière e il Diario di Anna Frank. L’Almanacco Barbanera 2023,

pur essendo figlio di una tradizione consolidata, nell’attuale edizione, presenta molteplici ed interessanti novità. Innanzi tutto propone una diversa modalità di racconto, più narrativa e vicina al lettore; ha poi una veste grafica più essenziale, che valorizza le poetiche illustrazioni; un nuovo approccio alla cucina, con ricette stagionali e tradizionali di facile esecuzione; una rinnovata attenzione ai temi del riciclo e del risparmio energetico e, inoltre, per le curiosità scientifiche e per il tempo libero. g AMBASCIATORI IN NOTE DELLA GRANDE BELLEZZA DELL’UMBRIA Come sempre il volume si apre con

L’Associazione Visioninmusica, con la direzio- il dialogo dell’astrologo e filosofo ne artistica di Silvia Alunni, dà vita al progetto Barbanera con il fedele discepolo audiovisivo “Experimental VIM”. L’idea è quella Silvano, colloquio che si ripete poi di valorizzare e promuovere il territorio umbro all’inizio di ogni mese. In quest’eattraverso popstar della musica internazionale. dizione le conversazioni tra i due

Quattro video, scadenzati per ogni lunedì di sono un invito ai lettori ad approcdicembre, sono pubblicati sul canale Youtube ciare, con ironia e un pizzico di dell’associazione e riguardano performance del fatalismo, i tanti accadimenti che ci chitarrista statunitense Paul Gilbert, alla Rocca stanno sconvolgendo la vita.

Albornoz di Piediluco (TR); della pianista Dorantes, artefice di un’innovativa sintesi tra flamenco, musica classica e di avanguardia a San Pietro in Valle (Ferentillo - TR); della violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza, autrice di un originale blend di samba, bossa nova, tango, jazz e Barbanera, oltre che almanacco, è anche un pratico Calendario Lunario che, per la prima volta, viene pubblicato anche in versione chanson, in piazza al borgo di Sant’Anatolia di Narco (PG); dello straordina- ottimizzata per non vedenti e iporio chitarrista jazz Matteo Mancuso in Piazza Duomo a Spoleto (PG). vedenti, con integrazioni in braille e audio tramite QR-code.

TRIBUTO A “FOXTROT” Torna la donna-volpe

Al capolavoro dei Genesis, “Foxtrot” - vetta del prog sinfonico romantico - in occasione del cinquantennale dell’uscita, Gazzara plays Genesis (ovvero Francesco Gazzara) dedica l’omonimo tributo pianistico-orchestrale (Irma Records); l’attuale si aggiunge ai due precedenti omaggi ai Genesis realizzati dal talentuoso pluristrumentista romano ed apprezzati anche dagli ex componenti del celebre gruppo inglese Steve Hackett e Anthony Phillips. Si sa che i testi dei brani di Foxtrot sono imprescindibili, ricchi di riferimenti storici, mitologici e biblici. Eppure la superba ed appassionata esecuzione

strumentale - con Gazzara che si alterna a pianoforte, tastiere e chitarre, accompagnato da Dario Cecchini ai fiati e Giorgia Pancaldi al violoncello – riesce ad esaltare ancor più le atmosfere; sorprendentemente sa essere epico (pur senza parole). La sequenza dei brani è fedele alla tracklist originale. In copertina non poteva mancare la raffigurazione della donna con la teste di volpe, presente nella celebre cover di Foxtrot, disegnata da Paul Whitehead. Da segnalare, infine, che Francesco Gazzara è anche autore del poderoso e accurato book Intrecci di tastiere per omaggiare i 50 anni “Genesis dalla A alla Z” dell’ album cult (Odoya).

IL CD DI ZANETTA-GALLANI

Visione perdute

The Lost Vision of the Chandoo Priest è il progetto musicale di Francesca Zanetta e Niccolò Davide Gallani, entrambi con all’attivo molteplici esperienze neoprogressive (edito dalla label AMS Records). I due, in veste di pluristrumentisti e coadiuvati per la registrazione e il missaggio da Pietro Pellegrini (tastierista di Alphataurus, la leggendaria band degli anni ’70) hanno dato vita a un album completamente strumentale. Il nome del progetto, con il riferimento all’oppio (chandoo è il residuo con un’elevata percentuale di principio attivo), è un richiamo all’epoca in cui la creatività musicale (e non solo) andava di pari passo con l’alterazione sensoriale. Un riferimento, quindi, alle stagioni psichedeliche: dai Pink Floyd, al movimento degli anni ’60-70, alla nuova ondata degli anni ’80. Non a caso uno dei brani più intensi e caratterizzanti si intitola “London underground”. Richiami elettronici e squarci visionari. Sound incandescente che è, allo stesso tempo, underground e planetario.

Ibernazione

Estate di San Martino è un nome storico, glorioso, del rock progressivo italiano degli anni ‘70. La formazione perugina torna con il nuovo album “Kim“ (AMS Records). Tra gli attuali componenti figurano Marco Pentiricci (fiati ed arpa) e Riccardo Regi (chitarre) che sono tra i fondatori storici della band, che pubblicò un solo 45 giri all’epoca e risorta negli anni 2000; tra le novità del loro terzo album, la presenza del nuovo vocalist Andrea Pieroni, cantante dal timbro caldo ed espressivo. Kim è un avvincente concept ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto: il tentativo di ibernare una ragazza americana di 23 anni malata di tumore e risvegliarla in un lontano futuro in cui lei possa finalmente guarire. La band coglie spunto da questa storia per affrontare tematiche quali il darwinismo, il transumanesimo, l’eterno contrasto tra la religione e la scienza e il limite fino a cui quest’ultima si può spingere. Il sound è suggestivamente orientato verso un moderno prog, ricco di spunti elettronici.

Rinnova per il 2022-23

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