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Alessandro Pantano

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Gabriella Bechi

Gabriella Bechi

Dalla disponibilità sul mercato di quelli minerali, allo sviluppo degli organici. Il futuro dei fertilizzanti è uno dei temi su cui Italia e Ue si stanno confrontando

di Alessandro Pantano (Ambiente e agricoltura 4.0 - area sviluppo sostenibile e innovazione)

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La grande sfida dei fertilizzanti

Prima la pandemia globale, poi l’impennata dei prezzi delle materie prime, legata all’iniziale ripresa economica post lockdown e, infine, la crisi in Ucraina. Gli effetti del conseguente incremento dei costi di produzione hanno rivelato le fragilità dell’attuale modello produttivo e di consumo, spingendo ad adottare approcci sostenibili che tengano conto della necessità di integrare la prospettiva sociale, economica e ambientale. Un esempio sono i fertilizzanti minerali che vivono una crisi globale di una gravità mai vista dal 1970. Sebbene rimangano in linea di massima disponibili nell’Ue, la loro accessibilità economica costituisce una sfida per gli agricoltori, soprattutto a causa dei costi del gas naturale. L’Europa ha un’importante industria dei fertilizzanti, ma dipende dalle importazioni di gas e di alcuni minerali, tra cui fosfati e cloruro di potassio. Nell’agosto 2022, quando il prezzo del gas ha raggiunto il picco, l’industria europea ha ridotto di circa il 70% la sua capacità di produzione di ammoniaca poiché, in queste condizioni, non è più redditizio mantenere gli impianti in attività. La carenza di fertilizzanti si farà presto sentire sui rendimenti agricoli; e rese più basse significa meno cibo. Anche l’Onu ha messo in guardia contro questa crisi, indicando che potrebbe mettere

Il nuovo Regolamento Ue disciplinerà molte categorie di prodotti come i concimi a base organica, gli ammendanti e i biostimolanti

ida dei fertilizzanti

a repentaglio la sicurezza alimentare nei prossimi anni. In tale quadro, Confagricoltura condivide le indicazioni della Commissione europea per sostenere gli agricoltori a ottimizzare l’uso dei concimi. In particolare, occorrerà dare priorità agli interventi di settore come i piani di gestione dei nutrienti, il miglioramento della salute del suolo e l’agricoltura 4.0. Altro aspetto su cui bisognerà puntare molto sono la sostituzione, quando possibile, dei concimi minerali con gli organici, e l’incentivazione della produzione di fertilizzanti da urea verde, in modo da ridurre la dipendenza dell’Ue dal gas e l’impronta di carbonio del settore. In tale prospettiva, avrà un impatto positivo il nuovo Regolamento Ue sui fertilizzanti (n. 2019/1009) che introduce nella disciplina europea tutte quelle categorie di prodotti sino ad oggi disciplinate a livello nazionale dal decreto legislativo 75/2010, come ad esempio i concimi a base organica, gli ammendanti e i biostimolanti. Altra positiva novità è l’introduzione nel dl Ucraina del “digestato equiparato”, che è al momento in valutazione da parte della Commissione europea. Il digestato, peraltro, è organico ed è prodotto in impianti di biogas e biometano attraverso cui, in un’ottica di economia circolare, gli scarti agricoli e i reflui zootecnici invece di divenire rifiuti, producono energia e tornano poi al suolo con tutto il loro carico di nutrienti, in sostituzione dei fertilizzanti chimici. nnn

g TINELLI: “RIDUZIONE AGROFARMACI GRADUALE PER TUTELARE PRODUTTIVITÀ”

“Entro il 2050 la popolazione mondiale si avvicinerà ai 10 miliardi. Serve produrre di più e in modo sostenibile, ma la riduzione degli agrofarmaci va fatta gradualmente per evitare effetti negativi su tutte le produzioni agricole a livello europeo”, ha detto il direttore dei Rapporti internazionali e con l’Ue di Confagricoltura, Cristina Tinelli (in foto), intervenendo al convegno organizzato a Roma da Eunews e Gea-Green Economy Agency (Gruppo Withub) sull’unità dell’Unione nell’affrontare guerra e pandemia. L’attuale proposta della Commissione Ue di ridimensionare drasticamente, entro il 2030, il consumo di agrofarmaci, significherebbe per l’Italia una riduzione del 62%. Una percentuale che rischia di togliere in maniera indiscriminata strumenti efficaci per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e la salubrità dei prodotti.

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