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Buono a sapersi Libri Natale

PROPOSTE EDITORIALI PER I REGALI DI NATALE

Libri sotto l’albero

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Per le imminenti feste natalizie regalare un libro è sempre una buona idea. Indichiamo qui alcuni titoli interessanti ed originali da cercare in libreria o ordinare online.

IL TEOREMA DEL MAIALE

Si intitola “Il teorema del maiale” (De Agostini Editore), il saggio di Pete Lindsay e Mark Bawden. Gli autori citano George Bernard Shaw: “Non fare la lotta nel fango con un maiale. Non farai che sporcarti. E, per di più, il maiale si diverte”. Da ciò l’illustrazione di un nuovo metodo per affrontare i problemi della vita senza lasciarsene sopraffare. Quando ci sentiamo bloccati nella gestione di una situazione difficile e non riusciamo a venirne a capo in alcun modo, probabilmente è perché ci stiamo facendo trascinare nel fango dal maiale. Stiamo, cioè, inquadrando il problema nella cornice sbagliata, ma esiste un modo per uscirne. Nel nome del suino bistrattato si illustra un nuovo metodo psicologico per imparare ad osservare i problemi in modo “pulito”, per poterli scomporre e analizzare da una diversa prospettiva.

LONTANO DAI PASTI

Il romanzo “Lontano dai pasti” (Informat Edizioni) di Arianna Salatino è una storia di vita, sul mangiare compulsivo. La vita della protagonista è tutto uno sforzo per non mangiare; uno sforzo continuo, ineluttabile, una partita sfiancante. Cita Louis C.K. (nome d’arte di Louis Székely, il comico, sceneggiatore, attore statunitense) che una volta ha detto “il pranzo non termina quando sono pieno: il pranzo termina quando mi odio”. C’è anche un’altra ossessione quella per lo sport compulsivo. Se le due fissazioni le fa proprie la stessa persona può capitare, mangiando male, di vanificare pure l’allenamento. C’è da dire che non tutti i mali vengono per nuocere e così una mano alla protagonista viene dalle misure restrittive per il Covid-19, con la chiusura di ristoranti e palestre. Un romanzo in cui tanti si rispecchieranno.

IL CERCATORE DI ASPARAGI

Alessandro Petruccelli da alcuni anni si sta dedicando anche alla narrativa per l’infanzia, con libri favolistici che hanno come comune denominatore il mondo rurale. La sua ultima opera è “Il cercatore di asparagi” (Graphe.it). Siamo nell’immediato dopoguerra e riprende anche la scuola; il piccolo Damiano ne è così contento da voler cercare un giorno gli asparagi più succosi per regalarne un mazzetto alla maestra. Fra i rovi scopre invece ciò che resta di un soldato tedesco. Eppure anche da questo cupo episodio qualcosa rinascerà: un albero, piantato da Damiano stesso; poi un mestiere antico, scaturito dal legno; e, infine, le incredibili ramificazioni della vita stessa, che porteranno il protagonista lontano per ricondurlo poi, adulto, di nuovo alle proprie radici. Il pocket è arricchito dalle illustrazioni di Emiliano Billai.

TEORIA E PRATICA DI PANE E POMODORO

“Teoria e pratica di pane e pomodoro” (Graphe.it) di Leopoldo Pomés non è propriamente un libro di cucina e neppure di memorie; piuttosto è un volume “gustoso”, che parla di cibo e di tanto altro. Il tema è la semplice preparazione del pane con pomodoro, caposaldo della tavola tradizionale catalana (ma anche di quella italiana). Ci si intrufola dunque nelle case delle generazioni passate e attraverso il pane e pomodoro si scopre la storia, la pratica e l’arte. Perché si tratta di cucina povera e popolare, ma la pietanza è tutto fuorché priva di un intento estetico, di un amore per il fare con cura che all’autore è caro. Il tono ironico e ricco di ricordi affettuosi soddisfa in pieno l’appetito del lettore.

A impreziosire il testo, la ricetta di Nicola Santini.

NEI PAESI DEI CUPA CUPA

Ritorna in libreria, dopo 15 anni, “Nel paese dei Cupa Cupa” (Squilibri) di Nicola Scaldaferri e Stefano Vaja con un’ampia ricognizione sulle musiche di tradizione orale della Basilicata. È corredato da foto ed ha in allegato un CD antologico a cui si aggiungono inediti materiali video (consultabili online tramite QR-Code). “Il paese del cupa cupa” è l’espressione utilizzata dall’etnomusicologo Diego Carpitella per indicare la Basilicata nei resoconti delle ricerche svolte negli anni ’50, con Ernesto De Martino e Franco Pinna. Agli inizi del Duemila gli autori avviano una nuova indagine sul campo in cui riscontrano pure una rivitalizzazione della cultura tradizionale. Strumenti e musiche dei “nonni” vengono riscoperti dai più giovani, grazie ai numerosi corsi di formazione regionali ed alla ripresa di attività artigianali che hanno rimesso in circolazione zampogne e surduline.

TERRA DA CAMMENÀ

Per approfondire ulteriormente la musica lucana, c’è anche il libro-disco del gruppo etnico Renanera “Terra da cammena’” (Brigante Editore). Il volume è associato a 18 canzoni raggiungibili attraverso un QR Code, per ascoltare in totale più di un’ora di musica e ammirare 80 scatti d’autore. C’è un brano che racconta di Ronca Battista, il boscaiolo di Melfi che lottò contro i francesi per scongiurare l’assedio della città; un altro racconta i riti propiziatori nel Tempio di Metaponto dedicato alla dea Hera. E poi la leggenda di San Biagio di Maratea, patrono del borgo marinaro; e ancora la storia dei carbonari di Calvello trucidati durante i moti del 1822; la leggenda di Ugo dei Pagani, maestro dei Templari di Forenza. Si cantano pure le melodie evocative delle “Masciare” (fattucchiere), in passato raccontate e documentate da Ernesto De Martino.

L’ALBUM DI ALESSIA TONDO

Melagrana world

Dall’infanzia nel gruppo Mera Menhir (dove, a sei anni, cantava assieme alla nonna) alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, Alessia Tondo è una delle voci più significative del panorama pugliese. Pubblica ora l’album d’esordio “Sita” (Ipe Ipe Music). Nel Salento la sita è la melagrana, emblema di buon augurio, incontro e condivisione. A questa simbologia Alessia si è ispirata per immaginare un’opera di world music in otto tracce scritte interamente da lei - con la partecipazione del violino di Mauro Du-

Ancestrale

La voce diventa strumento rante del Canzoniere Grecanico Salentino (“Me putia bastà”) e del violoncello di

Redi Hasa (“Sta notte”) - e caratterizzate da un’ampiezza di elementi, dall’acustico all’elettronico, tra ballate e intrecci vocali arcani che, grazie a loop e pattern, diventano contemporanei. La sua voce ha i sussurri della natura e in questo si è ispirata a Nick Drake: “Si può dire - chiarisce - senza alzare troppo la voce”. La sua vocalità - in uno schema ritmico e melodico che si ripete - diventa strumento e coinvolge, avvolge, affascina. Condividiamo pienamente il giudizio del critico Donato Zoppo: “Sita è un lavoro prezioso, intimo ma al tempo stesso universale, magico e profondo”.

L’IDENTITÀ DI ALEGIANI Folkways

Si chiama “Folkways” (Parco della Musica Records) il nuovo album della cantante Costanza Alegiani. Ha, tra i propri riferimenti musicali, numi tutelari del folk come Johnny Cash, Joni Mitchell, Leonard Cohen e Joan Baez, così come interpreti illustri quali Barbara Dane, Jacob Niles e Odetta. Due autori classici della letteratura americana, Edgar Lee Masters ed Emily Dickinson, compaiono con le loro poesie tra gli autori dei testi delle canzoni, due delle quali cover di Bob Dylan e Woody Guthrie. Il suo è un manifesto di appartenenza a una tradizione epica; un disco di canzoni identitarie che però non ha intenti filologici, anche se il titolo rappresenta un omaggio allo Smithsonian Folkways Recordings, il più grande archivio al mondo del genere folk; quella proposta è una tradizione metabolizzata, rinnovata. Si alternano sia brani tradizionali e ricchi di storia - a cui riesce a donare, con la sua particolare vocalità, nuova luce ed innovative tonalità e sfumature di colore - sia altri originali che rinnovano il mito.

La stanza di Irene

Irene Scardia, pianista e discografico, dopo una lunga pausa, pubblica il suo nuovo album “Una stanza tutta per me” (Workin’ Label). Il titolo è stato ispirato dal saggio del 1929 di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé”, in cui sostiene che una donna per creare ha bisogno di un ambito tutto suo. All’ascolto del CD ci addentriamo davvero nello spazio personale di Irene, con brani che raccontano musicalmente i suoi giorni, fotografano momenti di vita, descrivono emozioni, desideri e aspirazioni. Per un disco, così meditato ed istintivo allo stesso tempo, ha voluto circondarsi da figure care, come i figli (il batterista Filippo e la flautista Carolina Bubbico) oltre al contrabbassista Giampaolo Laurentaci. Carolina è pure l’autrice del testo di “Prima del volo”, già pubblicato nel 2012 in versione strumentale nel disco «Risvegli» e che ora diventa una suggestiva canzone che racconta di un’anima che sceglie il ventre nel quale venire al mondo. Un CD di jazz intimo, che avvolge con il calore del proprio vissuto.