Vacanze in gioco. Narrativa 2

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Alexandre Dumas

Robin Hood Illustrazioni di

Silvia Mazzucchelli

CON AUDIOLIBRO I CLASSICI


© 2017 by Mondadori Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati www.mondadorieducation.it Prima edizione: marzo 2017 Edizioni 10 2020

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Questo volume è stampato da: L.E.G.O - S.p.A. - Lavis (Trento) Stampato in Italia - Printed in Italy

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Coordinamento Redazione Impaginazione Copertina Illustrazioni

Maria Cristina Scalabrini Chiara Tricella Silvia Bianchin Silvia Bianchin Silvia Mazzucchelli

Contenuti digitali Audiolibro

Sidecar Studio, Verona

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Alexandre Dumas

Robin Hood Adattamento a cura di Albertina Pioli Illustrazioni di Silvia Mazzucchelli Apparato didattico a cura di Chiara Tricella

I CLASSICI


Indice

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Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo

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Un’amicizia per la vita Un incontro speciale La cattura di Will Will viene liberato Il piano dello sceriffo Un’amicizia per la vita

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Qualcosa in più Il mondo di Robin Hood


Capitolo 1 Un’amicizia per la vita

– John! Ehi, John! Little John! – la voce, quasi un bisbiglio, proveniva da un punto imprecisato tra le fronde. – Ehi, John… – proseguì a chiamare. – Ma che fai, fannullone, stai tutto il giorno a ronfare sotto un albero? E a Little John, che meglio si sarebbe dovuto chiamare Big John, visto che all’età di sedici anni era già grande e grosso come un uomo fatto e finito, sembrava quasi che fosse il vento a sussurrare il suo nome. – Chi? Chi è che mi chiama? – buttò lì, e rimase in attesa di una risposta.

Little: piccolo, in inglese. fronde: rami. ronfare: dormire. Big: grande, in inglese. fatto e finito: adulto.

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Quasi si vergognava di aver pensato che veramente qualcuno lo stesse chiamando. Per tutta risposta, una freccia, scoccata da chissà dove, sibilò qualche millimetro appena sopra il suo capo, infilzò il suo cappello verde e lo fissò al tronco. Little John scattò in piedi, spaventato e irritato allo stesso tempo: – Robin! – esclamò – Robin Hood, ci scommetto che sei tu! Non c’è nessun altro nella Contea di Nottingham che riesca a muoversi così di soppiatto nella foresta, senza spostare né un ramo né una foglia, e che sia così bravo con arco e frecce! Vieni fuori se hai il coraggio! Questa è la volta buona che te le suono di santa ragione! Già mi prudono le mani!

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scoccata: lanciata. sibilò: fischiò, rumore della freccia. infilzò: passò da parte a parte. Contea: territorio governato da un conte. di soppiatto: di nascosto. suono di santa ragione: ti picchio con forza.


– Tu dici? Pensi di suonarmele sul serio? Forse sì… grande e grosso come sei, ma prima… devi prendermi, però! – rise la voce, allontanandosi un po’. Robin si mise a fischiettare. – Maledetto ragazzino impertinente! Appena riesco a staccare il mio cappello da questo tronco, ti faccio vedere io! – ringhiò Little John, mentre cercava, con tutte le sue forze, notevoli peraltro, di estrarre la freccia conficcata nel tronco, senza riuscirci. – Solo perché hai un paio di anni in più, ti credi chissà chi… ti credi di essere il padrone della foresta, magari! – lo schernì Robin, imitando la sua voce alla perfezione.

impertinente: sfacciato, maleducato. ringhiò: borbottò. schernì: prese in giro.

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– Il padrone della foresta? Ma di che parli? Me ne stavo qui tranquillo a schiacciare un pisolino senza dare fastidio a nessuno, io! Sei tu che vieni sempre a disturbarmi! Hai veramente voglia di prendere una bella lezione, vero? Beh… se è così… questa è proprio la giornata buona! – Una lezione da chi? Da te? Non farmi ridere! – e, una dopo l’altra, cinque o sei frecce sibilarono intorno a Little John e disegnarono la sua enorme sagoma sul tronco. – Vieni fuori, immediatamente, e mi darai conto dell’ennesimo cappello che mi hai bucato! – Little John era veramente furente. Con un agile salto, Robin gli si parò di fronte mentre lui si tirava su le maniche della camicia, pronto allo scontro.

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darai conto: mi darai spiegazione. ennesimo: l’ultimo di una lunga serie. furente: furioso, molto arrabbiato. si parò: si mise.


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Ma Robin, invece di avvicinarsi, rimase a una certa distanza e disse: – Senti… mi rendo conto che… che… non sono stato molto simpatico, ma… io… ecco… vorrei chiederti se… se… – Se!? – Little John era sempre più arrabbiato. – Hai paura, vero? Ecco, signore e signori! Robin Hood si arrende ancora prima di iniziare a saggiare la potenza del mio braccio! – Uhm… in effetti sì, un po’ ho paura… sei troppo forte per me… ma… veramente, ero venuto per chiederti se… per chiederti di… – Robin teneva la testa bassa e la sua voce, era di nuovo, solo un sussurro. Infine disse tutto in un fiato: – Vorresti entrare nella mia banda? – La tua banda? Quale banda? Non ne ho mai sentito parlare! E dimmi un po’, chi farebbe parte di questa banda?

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saggiare: provare. sussurro: suono debole.


– Io e… – Robin si tolse il cappello, alzò la testa e fissò Little John dritto negli occhi: – Te! Little John era spiazzato, non sapeva che pensare né che dire e alla fine sbottò: – Certo che hai proprio uno strano modo di fare amicizia, tu! Robin teneva lo sguardo fisso e non disse nulla. Poi, prese l’arco e la faretra che pendevano dalla spalla destra e li porse a Little John. – Questo è ciò che ho di più prezioso, anzi è tutto ciò che possiedo: il mio arco e le mie frecce, ecco, sono tuoi. Te li regalo se mi farai l’onore di entrare nella mia banda!

spiazzato: sorpreso. sbottò: perse il controllo. teneva lo sguardo fisso: era immobile e osservava. faretra: astuccio per le frecce.

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Prima che Little John, ancora sbigottito, potesse rispondergli, vennero interrotti da una voce sgradevole, che, con tono perentorio, ordinò loro di spostarsi dal sentiero. Un giovane, di qualche anno più grande, a cavallo, seguito da due guardie, si fermò tra i due, che non si mossero di un passo. – Insomma! Vi togliete di mezzo o devo calpestarvi col mio cavallo? Little John e Robin Hood rimasero fermi e lo fissarono in silenzio. – Forse non sapete chi sono, bifolchi! Sono il figlio del Barone FitzAlwyn, sceriffo di Nottingham, e quando chiedo il passo, voi bifolchi vi dovete spostare! Altrimenti ordinerò alle mie guardie di riempirvi di legnate!

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sbigottito: sbalordito, confuso. perentorio: categorico, deciso. bifolchi: contadini, persone rozze e maleducate. chiedo il passo: chiedo di passare. legnate: bastonate.


– Che ne dici, amico? – Robin si rimise l’arco e la faretra sulle spalle e strinse l’occhio a Little John. – Hai sentito anche tu, questo fastidioso ronzio? Che dici? Mah, forse, ci sarà un alveare, qui nei dintorni... Torniamo a noi, allora, che ne dici della mia proposta? – Non saprei, dovrei pensarci un po’ su. – State scherzando? Mi prendete in giro? Spostatevi immediatamente dal sentiero! – disse il giovane cavaliere, con voce stridula, per la rabbia.

stridula: acuta.

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– Perché? Se non ci spostiamo, ti degni di scendere da cavallo e ci dai una lezione? – Little John prese le redini e lo fissò serio. – Se è così, prego! – si piazzò proprio al centro del sentiero. – Sono pronto! – Guardie! Avanti! Che fate lì impalate? Venite! Fate capire a questi zoticoni chi è che comanda, qui! Le guardie, poco desiderose di scontrarsi con Little John, che le sovrastava entrambe, rimasero immobili. Poiché le guardie non si muovevano da dietro al cavallo, il giovane era indeciso. – Ehi, Little John, com’è che ha detto? Che qui comanda lui? – disse Robin. – Sai una cosa, figlio del Barone Fitz-Alwyn, sceriffo di Nottingham? Questa è la foresta di Sherwood e qui… comandiamo… noi! – concluse Robin. 12

ti degni di: acconsenti a, ti decidi a. redini: strisce di cuoio usate per guidare il cavallo. sovrastava: era più alto di.


– Ah sì? Non mi risulta! E poi, chi sareste, voi? – chiese ironico. – Io sono Robin Hood e lui è il mio amico Little John! Noi facciamo parte della Banda degli Allegri Compagni! E sappi che, da ora in avanti, quando vorrai passare da questa foresta dovrai avere il nostro permesso! – Il vostro permesso? Non farmi ridere! Io non devo chiedere nessun permesso! – ma il tono del cavaliere non era più arrogante come prima: a Nottingham erano note a tutti sia l’abilità di Robin con arco e frecce sia la forza di Little John. – E invece sì! E ti dirò di più… non solo devi avere il nostro permesso, ma devi anche pagare il pedaggio! – proseguì Robin, sicuro di sé.

ironico: con tono distaccato, divertito. arrogante: presuntuoso, di chi si sente superiore. pedaggio: tassa pagata per poter attraversare un territorio.

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– Non ci penso nemmeno! Lasciatemi immediatamente andare! – strattonò le redini del cavallo, ma la presa di Little John era troppo forte per lui. – Little John, dai, abbiamo di meglio da fare che aspettare che “Sua Signoria” si decida a darci quanto deve; d’altra parte è anche comprensibile: come figlio dello sceriffo è più abituato a prendere che a dare! Facciamo così: guarda un po’ che cosa contengono quelle bisacce… Little John non se lo fece ripetere due volte e, mentre teneva saldamente le redini con una mano, con l’altra ispezionava le bisacce appese ai lati della sella. Trovato un sacchetto piuttosto pesante, s’infilò le redini sotto l’ascella e si mise a contare: – Ci sono… vediamo un po’: duecento, duecentotrenta monete d’oro! Oro massiccio, puoi scommetterci…

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strattonò: tirò le redini con forza. bisacce: sacche fissate con delle cinghie ai cavalli. saldamente: in modo stabile, con forza. ispezionava: controllava con attenzione.


– Sono tasse riscosse nella Contea! Sono da consegnare al messo del re oggi stesso! – il tono del cavaliere era sempre più piagnucoloso. Robin continuò: – Oh, no… Non credo proprio! Queste tasse sono da consegnare subito ai poveri abitanti di Nottingham, che lo sceriffo non si vergogna di lasciar morire di fame! Le guardie rimanevano in disparte, perché sotto sotto lo detestavano ed erano contente di vederlo in difficoltà. messo: inviato. piagnucoloso: lamentoso, di chi sta per mettersi a piangere. detestavano: non lo sopportavano.

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– Bene! – intervenne Little John, lanciando il sacco con le monete a Robin, – direi che abbiamo concluso. Ora che ha pagato il pedaggio, possiamo lasciar passare questo nobilissimo cavaliere che, di sicuro, ha cose molto più importanti da fare, giusto Robin? – Certo! Mi sembra che non ci sia altro. Prego, potete andarvene, – disse, e si fece da parte. Little John lasciò le redini e si mise al fianco di Robin: – Potete dire a tutti i vostri amici, parenti e conoscenti che, da oggi in poi, ogni volta che passeranno per la foresta di Sherwood, questo è il trattamento che riceveranno dalla Banda degli Allegri Compagni! – La pagherete! Ve lo posso assicurare! Non la passerete liscia! Potete scommetterci! – urlò il cavaliere, spronando il cavallo.

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la passerete liscia: eviterete una punizione. spronando: incoraggiando il cavallo a partire.


Rimasti soli, i due si strinsero la mano, e fecero un patto di fraternità e solidarietà che li avrebbe legati per tutta la vita.

– E presso questo albero – concluse Robin – avrà sede il Consiglio degli Allegri Compagni; questo sarà il luogo in cui ci riuniremo e, per quanto mi riguarda, anche il luogo in cui vivrò d’ora in poi. patto: accordo.

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– Giusto, Robin! Ma è vero che tu vivi già qui, nella foresta? – Sì… da quando mi ha portato via tutto quello che avevo… ha distrutto la mia famiglia, la mia vita… quel maledetto! – Ma chi? Lo sceriffo Fitz-Alwyn, vero? È stato lui, ci scommetto! – Sì! – Robin diede un calcio a una pietra. – Quando mio padre è morto, all’improvviso, quel maledetto, con mille trucchi e imbrogli è riuscito a impadronirsi di tutto ciò che sarebbe dovuto essere mio. Si è inventato delle accuse assurde per arrestarmi, sono dovuto scappare, e da allora vivo qui, nella foresta, nascosto... – Maledetto! Gliela faremo pagare, a quel farabutto! Aspetta solo che mi capiti a tiro! – Little John diede un pugno in aria.

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a impadronirsi di: a prendere. farabutto: imbroglione, mascalzone. capiti a tiro: essere vicino.


– Sai una cosa, Robin? Ti dirò che anche a me non piace vivere in città; se non ti dispiace, vivrò anch’io qui con te! – e diede a Robin una forte pacca sulla spalla. – Va bene, ma vacci piano, però, con quelle manone! – scherzò Robin.

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Capitolo 2 Un incontro speciale

Qualche giorno dopo, Robin passeggiava per la foresta e ammirava i giochi di luce e ombre tra le fronde degli alberi. Un rumore lontano di zoccoli che si avvicinavano lenti lo distrasse dai suoi pensieri e gli segnalò che stava arrivando un carro o, forse, una carrozza: – Bene – pensò – al lavoro! Si nascose tra gli alberi per non essere visto e aspettò il momento opportuno per sorprendere il malcapitato. Quando gli fu vicino, con un balzo sbucò fuori dai cespugli, si pose in mezzo al sentiero e puntò l’arco in

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opportuno: favorevole, giusto. malcapitato: sfortunato. balzo: salto.


direzione del cocchiere che, spaventato, bloccò il cavallo e alzò le mani in segno di resa. Robin esclamò: – Gentili signori, prego, abbiate la cortesia di fermarvi un istante, forse non siete informati che, per poter attraversare la foresta di Sherwood, è necessario pagare un pedaggio… Vi prego di scendere dalla carrozza, in modo che io, il guardiano della foresta stessa, possa riscuotere il vostro debito! Dall’interno della carrozza provennero solo voci femminili spaventate e concitate, fino a che una disse: – Vi prego, non fateci del male! Ora scendo. Una donna di mezza età, piuttosto corpulenta, quando vide che a minacciarle era un ragazzo si riprese dallo spavento e lo sfidò. cocchiere: persona che conduce, guida le carrozze. in segno di resa: mostrando che si era arreso. concitate: agitate. corpulenta: grossa.

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– Ci avevano detto che nella foresta di Sherwood vivono dei temibili briganti che assaltano le carrozze e derubano chiunque l’attraversi… ci avevano molto spaventato con queste storie, ma… se i briganti sono tutti come te, ragazzo, mi ricredo immediatamente! Su, caro, basta giocare, lasciaci ripartire che abbiamo ancora molta strada da fare! – e si girò per risalire sulla carrozza. – Andiamo, non abbiamo tempo da perdere, qui! Non vorremo farci

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briganti: banditi. ricredo: cambio opinione.


sorprendere dal buio ancora in viaggio, vero? – disse la dama al cocchiere. – Signora, sono molto spiacente di informarla che, per quanta strada abbiate ancora da fare, per quanto non abbiate tempo da perdere e per quanto io sia solo un ragazzo, lei e le persone sulla carrozza non vi muoverete da qui finché non vi sarete decise a pagare il pedaggio! – e puntò di nuovo l’arco verso il cocchiere, che rialzò immediatamente le braccia, lasciando cadere le redini sulle ginocchia. – Ora fate scendere anche gli altri dalla carrozza, prego! Robin era molto sicuro di sé e la donna, ora un po’ più intimorita, ubbidì: – Vieni, cara, scendi, tranquilla... tra poco sarà tutto finito.

spiacente: dispiaciuto. intimorita: impaurita.

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– Sarà tutto finito quando lo dirò io, cara signora… – ma le parole gli morirono in gola quando, sul predellino della carrozza, apparve la fanciulla più bella che avesse mai visto. Robin rimase abbagliato e non riuscì più a dire nemmeno una parola, mentre la donna corpulenta prese a inveire contro di lui. Fu la giovane, con un semplice gesto della mano, a zittirla: – Tranquilla, cara, se è necessario pagare un pedaggio per il passaggio, è giusto che lo paghiamo, basta che questo giovane sia così cortese da dirci a quanto ammonta… Quando sentì il suono della voce così soave, e più ancora, quando incrociò il suo sguardo, Robin arrossì talmente tanto che gli sembrò che le sue guance prendessero fuoco.

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morirono in gola: non riuscì a continuare a pronunciarle. predellino: gradino. inveire: aggredire a parole. ammonta: qual è la somma. soave: dolce.


Proprio in quel momento, sul sentiero spuntò Little John: – Oh Robin, eccoti finalmente! Sei al lavoro… Hai bisogno di una mano? – disse alle sue spalle.

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– Buongiorno Madamigelle, che gentile pensiero venire a farci visita… immagino che il mio compagno vi abbia già informate della piccola “formalità” che questa visita comporta… – Ne stavamo giusto parlando e gradirei sapere a quanto ammonta – disse la fanciulla. Prima che Little John potesse rispondere, Robin, ripresosi un poco dall’emozione, intervenne: – Basta scherzare, Little John, noi non riscuotiamo pedaggi dalle dame quando vanno così di fretta; è sufficiente che ci dicano il loro nome e il motivo del viaggio! Little John, incredulo, poiché fino a quel momento, avevano riscosso anche il pedaggio dalle dame, guardò il suo compagno e solo in quel momento capì che cosa fosse successo.

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Madamigelle: titolo dato alle nobili signorine. formalità: modo di procedere. riscuotiamo: prendiamo. incredulo: che non crede.


– Certo Robin, che sbadato… – Robin? Dunque voi siete… Robin… Hood – intervenne la giovane. – Abbiamo sentito tanto parlare di voi, vero Grace? – E che avete sentito dire? – chiese Little John. – Che siete dei benefattori del popolo, affamato dalle tasse esagerate che l’avido sceriffo di Nottingham aumenta di giorno in giorno. Lo detesto con tutte le mie forze e, ancora di più, quel vigliacco arrogante di suo figlio! Non hanno pietà né comprensione per nessuno! – Sì, ma Marian… – Contribuiamo alla loro causa, per favore, Grace. Prendi una parte del denaro e consegnalo a questi giovani così generosi! sbadato: distratto. benefattori: persone che aiutano chi è in difficoltà. avido: desideroso di denari e ricchezze. vigliacco: senza coraggio.

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Poi si avvicinò a Robin e gli porse la mano: – Piacere, sono Marian Clare, mi sto recando al Castello di Bamsdale: se avrete bisogno di aiuto, sappiate che là avete degli amici e faremo il possibile per voi! – Ma… al Castello di Bamsdale vive anche Lady Barbara! – esclamò Little John, prima che Robin riuscisse a dire qualcosa. – Certo, è mia cugina. La conoscete? – No, ma mi piacerebbe tanto conoscerla, – disse Little John, impacciato.

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impacciato: imbarazzato.


– Allora dovete venire al più presto a trovarci al castello. Verrete? – chiese Marian, guardando Robin fisso negli occhi. – Non dubitate, verremo al più presto, – disse Little John. – Vero Robin? Ma lui era perso negli occhi di Marian, che gli sorrideva dolce. – Robin? – lo scosse Little John. – Vero? – Sì… certo… – disse alla fine, facendo uno sforzo sovrumano, mentre riusciva a pensare solo che quella era la creatura più bella che ci fosse al mondo e che non avrebbe amato altri che lei. – Allora possiamo ripartire, giusto? – intervenne Grace. – Non facciamoci attendere oltre, cara. – Prese la giovane per mano e la portò verso la carrozza. Prima di salire, Marian si girò verso Robin: – Mi raccomando, venite, ma presto, vi aspettiamo! Quando la carrozza scomparve dalla vista, Little John scosse Robin: – Hai

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preso una bella cotta, eh? Vedessi com’è carina Lady Barbara! Ma adesso andiamo, su. I compagni ci aspettano. – Domani… – Certo, Robin, domani andremo in visita al Castello di Bamsdale, dicono che sia bellissimo! È proprio ora che lo vediamo, vero amico? – disse, strizzandogli l’occhio. Si misero in cammino verso l’albero del Gran Consiglio, mentre Robin non riusciva a smettere di parlare di Marian: delle sfumature verdeacqua dei suoi occhi, dei lunghi capelli lisci come seta, della dolcezza dello sguardo e della voce, della gentilezza con cui aveva voluto sostenere la loro causa… Tutto in lei era perfetto! E insistette finché Little John, di malavoglia, non ammise che Lady Marian fosse la creatura più perfetta al mondo.

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Capitolo 3 La cattura di Will

Passarono così alcuni anni; la Banda degli Allegri Compagni diventava sempre più numerosa mano a mano che i soprusi dello sceriffo aumentavano, senza che nessuno riuscisse a fermarlo. La Contea di Nottingham, una volta ricca e fiorente, era ormai in miseria. – Robin! Little John! Robin! Correte! Much, il figlio del fornaio, che era stato uno dei primi a entrare nella banda, era senza fiato: – Ma dove sono finiti, quei due?! – Saranno andati sicuramente al Castello di Bamsdale, a trovare le loro innamorate, Marian e Barbara! – disse un compagno. – Quando quei due spariscono, ci puoi scommettere che sono andati là! soprusi: ingiustizie.

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– Presto, allora! Prendi il corno e suona! Suona più forte che puoi! Presto, ti dico! Che vengano tutti qui! – lo strattonò malamente Much. – Ehi, calma! Ma che è successo? – protestò, mentre prendeva il corno e lo avvicinava alla bocca. – Suona, ti dico! – Much aveva il fiatone e quasi non riusciva più a respirare. Quando sentirono il suono del corno, i compagni, compresi Robin e Little John, che tornavano dal Castello di Bamsdale, corsero all’albero del Gran Consiglio. 32

corno: strumento a fiato.


– Much, che hai? Che succede? – disse Robin vedendolo così agitato. – Le guardie dello sceriffo hanno arrestato Will il Rosso! – Will?! Ecco perché non si trovava più da nessuna parte! – esclamò Little John. – Much, dicci tutto quello che sai! – L’hanno portato nella prigione di Nottingham; dicono che lo sceriffo ha ordinato di giustiziarlo domani all’alba. Ha paura che riusciamo a liberarlo! – Liberarlo! – Robin scosse la testa. – Lo sanno tutti che la fortezza di Nottingham è impenetrabile! Povero Will! – Sì! Il cappellano che l’ha visitato mi ha detto che è disperato… – Certo! Non può essere che disperato! – Little John si prese la testa tra le mani. I compagni proponevano ogni sorta di piano per liberare il loro amico. impenetrabile: inattaccabile. cappellano: frate o monaco. sorta: tipo.

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– Aspettate... silenzio! – intervenne Robin. – Il cappellano, hai detto? – Sì, è un vecchio frate, un brav’uomo… ha detto di non esitare a chiedergli aiuto. – Bene! Allora… – Robin non sapeva che fare, ma sapeva che bisognava fare qualcosa, e in fretta. – Dividetevi in gruppi di cinque o sei, avvicinatevi alla città, ma rimanete nascosti nella foresta, come sapete fare, e aspettate il suono del corno per intervenire. Robin impartì gli ordini: – Vieni Little John, e anche tu Much, dobbiamo farci venire in mente un piano… ma quale?

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esitare: essere indeciso. impartì: assegnò.


Capitolo 4 Will viene liberato

La mattina seguente, all’alba, il patibolo era già sistemato per l’esecuzione; il banditore girava per la città e invitava i cittadini a partecipare al banchetto che lo sceriffo avrebbe offerto per festeggiare. Quando tutto fu pronto, venne portato Will con le mani legate, tenuto da una guardia per lato. A quel punto, lo sceriffo salì sulla pedana rialzata, da dove potevano vederlo tutti, e fece un lungo discorso: – Cittadini, non temete! Vi assicuro che catturerò uno a uno questi briganti che infestano la foresta di patibolo: palco per l’esecuzione. esecuzione: condanna a morte. banditore: persona che legge ad alta voce quanto deciso dalle autorità. pedana: piano di legno rialzato.

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Sherwood e libererò la nostra amata Contea per sempre! – concluse. Gli abitanti di Nottingham applaudirono, ma non ce n’era nemmeno uno che, in cuor suo, non pensasse che l’unico brigante di cui sarebbe stato bene liberarsi era proprio lo sceriffo e certo non Robin Hood o uno dei suoi compagni. – Bene! – esclamò – Se tutto è pronto, procediamo pure! Così, poi, potremo passare ai festeggiamenti! Will, come ultimo desiderio, chiese di parlare di nuovo col cappellano. – E va bene! – esclamò lo sceriffo, con tono accondiscendente. – Fate venire il cappellano! – disse alle guardie, poi si rivolse a Will, che teneva la testa bassa: – Ne hai di peccati da confessare, vero?

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accondiscendente: arrendevole, disponibile.


– Mai quanto te, vigliacco! – disse Will con rabbia. Lo sceriffo fece finta di non aver sentito e si sedette sullo scranno che gli era stato preparato per assistere all’esecuzione. Il cappellano, con il cappuccio del saio sulla testa, salì sulla pedana: – Eccomi, ragazzo. Sei un po’ troppo giovane per finire sul patibolo, ma dimmi, non avere timore, liberati di tutti i tuoi peccati – disse a voce alta. Poi si avvicinò ancora di più a Will, gli si mise davanti e gli sussurrò all’orecchio: – Will, tranquillo, sono Robin… continua a tenere la testa bassa, come se parlassi col cappellano, – e tagliò la corda che gli legava le mani. – Prendi questa spada! Andiamo!

scranno: sedia per le autorità. saio: tunica, vestito di frati e monaci.

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In un battito di ciglia, i due disarmarono le guardie, mentre Little John, nascosto tra la folla, suonava il corno per chiamare gli altri compagni, nascosti nel bosco.

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disarmarono: tolsero le armi alle guardie.


Quando si rese conto di quanto stava accadendo, lo sceriffo si mise a gridare, isterico: – Muovetevi! Prendeteli! Non lasciateli scappare! – e ancora: – Prendeteli! Muovetevi! Pelandroni! Incapaci! Buoni a nulla! Le guardie, nella confusione generale, si muovevano a caso, senza riuscire a capire dove fossero finiti WiIl e Robin, mentre la folla rideva a crepapelle. Lo sceriffo, infuriato e umiliato per l’ennesima volta, si ritirò nella fortezza. Qualche ora dopo, mentre Little John raccontava ai compagni come fossero riusciti nell’impresa di liberare Will, lo sceriffo meditava una vendetta… – Questa volta non mi sfuggirà, te lo posso assicurare! Ho un’idea geniale! – Ditemi, padre… – Il figlio si avvicinò, incuriosito: i bizzarri piani del padre raramente funzionavano davvero. isterico: molto nervoso. a crepapelle: di gusto. bizzarri: strani.

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Capitolo 5 Il piano dello sceriffo

Qualche giorno dopo, Robin e Little John, travestiti da mendicanti, distribuivano monete agli abitanti piĂš bisognosi. A un certo punto sentirono il banditore che richiamava i cittadini. I due allora si mescolarono alla folla per ascoltare. – Cittadini di Nottingham! Lo sceriffo è lieto di annunciare il fidanzamento di suo figlio Arthur con Lady Marian Clare, a cui faranno seguito grandi festeggiamenti: siete tutti invitati!

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mendicanti: poveri. lieto: felice.


Robin e Little John si guardarono, increduli: – Non è possibile! – disse Robin. – Non ci credo! – Certamente abbiamo capito male, avrà detto un altro nome… simile! – disse Little John, ma il suo tono non era convinto. – Vieni, avviciniamoci, ascoltiamo meglio! – No, Little John, sono sicuro! Ha detto proprio il suo nome! Non ci posso credere… Il banditore, intanto, proseguì: – La promessa sposa arriverà questa sera stessa in città e il fidanzamento verrà suggellato tra tre giorni! – No… no… c’è qualcosa sotto, ne sono sicuro! C’è lo zampino dello sceriffo, puoi scommetterci! – disse Little John scuotendo la testa.

suggellato: reso ufficiale. lo zampino: l’intervento.

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Robin sperava che Little John avesse ragione, ma in cuor suo aveva paura. – Tutto può essere… d’altra parte, che vita potrò mai offrirle io? Con noi, nella foresta? Eppure, non ci posso credere! Lo scoprirò solo quando potrò guardarla negli occhi! – E come? Quando? Tre giorni! Solo tre giorni, abbiamo! – disse Little John. – Come? Quando? Non lo so… come… quando… anzi sì… aspetterò che arrivi, questa sera… mi basterà incrociare il suo sguardo, anche solo per un istante! – Ma non potrà riconoscerti, così combinato! – esclamò Little John. – Certo che mi riconoscerà. Non dubitare! Non mi muoverò da qui fino a quando non la vedrò. Tu vai, Little John, torna a casa, avverti gli altri… che si tengano pronti! – E io non mi muoverò da qui, se non con te, Robin. – Little John gli appoggiò la mano sulla spalla. – Grazie, amico, sapevo di poter contare su di te.


Alcune ore dopo, il corteo entrò in città preceduto dalle guardie dello sceriffo. La folla si strinse intorno alla carrozza: erano tutti curiosi di vedere da vicino la sposa del futuro, ma già odiato, sceriffo di Nottingham. Anche Robin e Little John si avvicinarono. Marian teneva la testa bassa. Solo quando Robin fischiò, come faceva quando andava a trovarla al Castello di Bamsdale, alzò lo sguardo, cercandolo tra la folla. – Chi c’è? Chi cerchi? – chiese lo sceriffo, notando la sua agitazione improvvisa. – Niente… nessuno… mi era sembrato di vedere… non so… – rispose e abbassò di nuovo la testa. – Cara fanciulla, prego, alza la testa e sorridi, non dimenticare che sei la fidanzata di Arthur Fitz-Alwyn, futuro sceriffo di Nottingham! Non vorrai che la gente pensi che tu non ne sia felice! corteo: gruppo di persone che accompagnano qualcuno.

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– Lei, sceriffo, sa benissimo che non ne sono affatto felice! Mi trovo su questa carrozza solo perché avete minacciato di prendervela con le persone buone che mi hanno aiutato in questi anni! Mi avete praticamente rapito! – Suvvia, non essere sciocca, ogni dama, non solo della Contea ma di tutto il regno, darebbe qualsiasi cosa per essere qui in questo momento… lo sai.

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– E allora prendete una di quelle! – Adesso basta! Smettila di fare i capricci e sorridi – disse lo sceriffo con tono secco e deciso. Poi si girò dall’altra parte a salutare la folla. Marian intanto continuava a pensare a Robin Hood. Quando la carrozza entrò nella fortezza, Robin e Little John si allontanarono: – Forza Little John, andiamo, la città è piena di guardie! 45


Capitolo 6 Un’amicizia per la vita

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Due giorni passarono molto in fretta, Robin era molto triste: – Che si può fare, Little John? Niente si può fare… – Robin, non tutto è perduto, non ancora! – Ah no? Io credo di sì… – Non è da te arrenderti! Non ci posso credere: Robin Hood che lascia la sua amata nelle mani di quel verme! – Questa volta, amico, non mi viene nessuna idea, sono talmente disperato che ho la testa vuota... – Questa volta ho io una bella idea… andiamo! Poco dopo due dame si avvicinarono al portone della fortezza di Nottingham: – Guardie! Aprite! Abbiamo un dono da consegnare a Lady Marian per la cerimonia, presto!


– Chi siete? Che volete? – due guardie si avvicinarono allo spioncino del portone. – Lo sceriffo ha dato ordine di non fare entrare nessuno! – Oh, ma non è possibile… informatelo… subito… questo abito è un dono del principe… è l’abito più prezioso che si sia mai visto nella Contea di Nottingham! Tutto tempestato di pietre preziose! – disse una delle due, con voce suadente. – Se è così… James! – disse una guardia all’altra, – corri, vai a chiedere istruzioni sul da farsi!

spioncino: in una porta o portone, piccola apertura che permette di vedere al di là. suadente: convincente.

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Lo sceriffo, informato, ordinò che facessero entrare le due donne; non si poteva rifiutare un dono del principe e poi... pregustava già il momento in cui avrebbe riposto con cura le pietre preziose dell’abito nel suo forziere. – Da questa faccenda viene fuori qualcosa di buono, oltre alla cattura di quel farabutto di Robin Hood, – disse sfregandosi le mani. Una guardia accompagnò le due dame alle stanze di Lady Marian, e la trovarono che piangeva, disperata. – Marian, cara, sono io! Sono Robin! – esclamò una delle due. – Robin! – corse ad abbracciarlo, – lo sapevo che non mi avresti abbandonato! – E come avrei potuto? Presto, però, abbiamo poco tempo! – Ma non c’è modo di fuggire! Nessuno può uscire dal castello! – disse Marian, disperata. 48

pregustava: gustava in anticipo. riposto: messo via.


– Indossa questo… e fai tutto quello che ti dice Little John, al resto penserò io! Proprio in quel momento bussarono alla porta: Marian era attesa per l’inizio dei festeggiamenti. Quando la fanciulla uscì con il bellissimo abito tempestato di pietre preziose e il volto coperto da un velo ricamato, la folla ammutolì e poi applaudì ammirata. Lo sceriffo era sulle spine perché si aspettava una sortita di Robin e dei suoi compagni da un momento all’altro. Fece un breve discorso, poi ebbe inizio il banchetto. Le donne stavano tutte da un lato. Marian mangiò pochissimo, e non alzò mai il velo. La cerimonia prevedeva poi che lo sceriffo desse inizio alle danze con la promessa sposa. La sua sorpresa fu ammutolì: restò in silenzio. era sulle spine: non era tranquillo. sortita: uscita improvvisa.

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grandissima quando, sotto al velo ricamato, intravide non il volto di Marian, ma quello di… Robin! E, nello stesso momento, sentì qualcosa di appuntito che premeva contro la sua schiena. Si girò quel poco che la stretta di Robin gli permetteva e, con la coda dell’occhio, vide suo figlio stretto da una dama piuttosto corpulenta. – Sì, hai indovinato, è Little John che sta danzando con tuo figlio, anche lui ha la punta del pugnale che gli preme sulla schiena e, sai, Little John non è delicato come me! – Robin trattenne una risata. – Ma… ma non è possibile! Maledetto! – sibilò. – Ora, caro il mio sceriffo, se non vuoi finire infilzato, ordini alle guardie di non intervenire, fai le tue scuse a Marian e dichiari che questo fidanzamento non esiste! – disse Robin mentre spingeva ancora un po’ il pugnale, fino a pungerlo. – Io ti starò vicino, per evitare che tu faccia scherzi.


Lo sceriffo ubbidì, fremendo di rabbia, mentre i compagni si stringevano intorno a Marian per proteggerla. Poi, umiliato per l’ennesima volta, si ritirò nella fortezza, seguito da Arthur: – Ma, padre, non ho ancora capito il tuo piano, che succede ora? Li arrestiamo tutti? – Taci, idiota! – disse allungando il passo. fremendo di rabbia: tremando per la rabbia. umiliato: offeso. allungando il passo: camminando più in fretta.

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Non appena lo sceriffo e il figlio sparirono all’interno della fortezza, Robin prese la parola: – Abitanti di Nottingham, oggi si stava per consumare un’altra ingiustizia, ma siamo riusciti a impedirlo! Molti di voi già sanno chi sono… Per chi ancora non mi conoscesse, io sono Robin Hood e loro sono i miei compagni. Vi hanno detto che siamo dei ladri, dei briganti addirittura: ebbene, sappiate che sì, certo, abbiamo rubato, e ruberemo ancora, ma sempre e solo a chi ha più di quel che gli serve, e sempre per dare a voi, che avete bisogno! Mai e poi mai ruberemo per arricchirci! Infatti, ci siamo presi l’impegno di lottare contro ogni forma di sopruso e violenza, e di difendervi dalle angherie di questi governanti vigliacchi che non si vergognano di affamarvi per aumentare a dismisura le loro ricchezze! Festeggiate e divertitevi, perché non siete soli! 52

angherie: maltrattamenti. affamarvi: farvi patire la fame. a dismisura: senza limite.


La folla lanciò grida di felicità: – Evviva! Evviva Robin Hood! Evviva! Robin, Marian e i compagni si allontanarono verso la foresta e nelle loro orecchie risuonava ancora l’eco di quelle grida entusiaste.

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Qualcosa in più Chi era veramente Robin Hood? Il ladro che quasi mille anni fa, nella foresta di Sherwood, rubava ai ricchi per dare ai poveri è veramente esistito? Non si sa… Ma Robin è diventato un eroe leggendario, conosciuto non solo in Inghilterra, dove sono ambientate tutte le sue avventure. La leggenda di Robin Hood è molto antica, ha più di 700 anni. Prima veniva raccontata a voce, poi si iniziò a rappresentarla a teatro, a raccontarla nelle pagine dei libri e, infine, al cinema con film e cartoni animati. La storia di Robin Hood che hai appena letto è quella raccontata da Alexandre Dumas, uno scrittore francese nato nel 1802.

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Il mondo di Robin Hood 1 Il Regno Unito è composto da quattro stati: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Dove si svolgono le avventure di Robin Hood? Cerchia lo stato nella carta.

SCOZIA

IRLANDA DEL NORD GALLES

INGHILTERRA

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2 Colora solo i luoghi della storia. pianura

lago

foresta di Sherwood

fortezza di Nottingham

foresta incantata

Castello di Bamsdale

3 Chi sono questi personaggi? Collega con una freccia.

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Little John

sceriffo di Nottingham

Il Barone Fitz-Alwyn

innamorata di Little John

Marian Clare

innamorata di Robin Hood

Lady Barbara

miglior amico di Robin Hood


4 Come descriveresti lo sceriffo di Nottingham? Colora le caratteristiche giuste. antipatico

egoista

buono

avido

simpatico

generoso

insensibile sensibile

cattivo

5 Perché Robin Hood fa pagare un pedaggio ai nobili? Indica con una X se la frase è vera (V) o falsa (F). • Per diventare più ricco. • Per avere del denaro da dare ai poveri. • Per fare un dispetto allo sceriffo.

V

F

V

F

V

F

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6 Indica con una X le affermazioni che si riferiscono a Robin Hood. c Vive in città. c È innamorato di Marian. c Vive nella foresta di Sherwood. c Ruba ai ricchi per dare ai poveri. c Ruba ai poveri per dare ai ricchi. c È bravissimo a usare l’arco

e le frecce.

c È il capo della Banda degli Allegri

Compagni.

c È amico dello sceriffo di

Nottingham.

c È amico di Little John. c Non è amato dal popolo. c È il guardiano della foresta 58

di Sherwood.


7 Robin Hood è molto bravo con i travestimenti! Te li ricordi? Leggi e indica con una X. • Per salvare Will si traveste da… c sceriffo c cappellano c contadino • Per entrare nella fortezza di Nottingham prima si traveste da… c sceriffo c guardia c dama • Poi per salvare Marian si traveste da… c contadina c Marian c guardia c Dama 8 Ti è simpatico Robin Hood? Spiega brevemente il perché. ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................

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