Moma Voice n.21

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september 2012 21# moma voice magazine


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L’ intervista rimane il mezzo più incisivo per conoscere un artista. Siamo nello studio di Andrea Panarelli, tra le sue tele, avvolti in un atmosfera atemporale. 1 - Il lavoro inedito che hai realizzato per il Moma magazine si basa principalmente sul colore, sulla sua vibrazione nel riflettere la luce, la sua trasparenza, fino alle gradazioni opache. Me ne parli? Il mio atto pittorico nelle “forme amiche” è basato sull’intenzione di dipingere in modo fluido. Ho eliminato il concetto di disegno-forma ed ho dato spazio a macchie di colore che creano una composizione. Quindi al colore versato lascio prendere forma da se, però il mio interesse è quello di mescolare colori di forte intensità e di differenti qualità. Qualità inteso come trasparenza o opacità e matericità, intendo il colore come una vibrazione in uno spazio bianco dove ogni colore “suona” da se. Esistono suoni bassi che avvolgono l’atmosfera, altri squillanti che danno una scossa nell’animo, la modulazione di queste qualità crea una composizione che definisce l’opera. Le forme non vengono

mai forzate, mai delineate, sono loro che trovano da se la loro potenzialità, vogliono solamente essere attivate, anche perchè cerco una forma di libertà e purezza, che in un mondo così devastato dalle “regole” non trovo. Per questo le definisco “forme amiche”. Ho trovato un grande riscontro del mio modus operandi nel testo di Zygmunt Bauman “modernità liquida”. In una società liquida, senza forma e sempre in continuo mutamento, il mio modo di dipingere trova una collocazione, se vogliamo sociologico-contemporanea, nell’atto di versare il liquido colorato e lasciargli prendere la propria forma. Per me l’atto del versare esorcizza la modernità liquida con tutte le sue problematiche ma forse anche i suoi aspetti positivi. 2 - Perchè è difficile per un ‘ opera d’ arte essere accettata nella propria epoca? Credo che l’artista tenda sempre all’innovazione e spesso ciò che è innovativo non trova un immediato consenso. Ma al di la dell’innovazione dietro all’opera c’è l’artista che bisognerebbe conoscere e, capire le sue motivazioni. Principalmente l’avvicinarsi all’arte contemporanea, necessita una posizione di ascolto e di apertura, viviamo in un’epoca dove invece prevale l’esatto contrario. Per questo l’arte oggi ha un’importanza grandiosa, qui non si tratta di bellezza ma di scavare e sensibilizzare l’anima per destrutturare la grande incuria e la mortificante omologazione a cui tutti chi più chi meno siamo soggetti. L’anima è immensa, ma bisogna capire la sua grandezza e, l’arte in questo è un grande mezzo. 3 - Cosa è la pittura oggi? Ragioniamo sul fatto che le prime pitture rupestri sono state datate 35000 anni fa, ed è necessario precisare il fatto che, apparvero contestualmente in diversi posti del globo, quasi come un’esigenza di esprimere attraverso i graffiti il “magma” interiore che vivevano all’epoca, quasi fosse un filo conduttore, un legame comune tra tutti. E’ facile capire che la pittura è una fedele compagna dell’evoluzione umana e per questo intramontabile. Il campo artistico si è arricchito delle più disparate tecniche, comportando un grande fermento di creatività da parte degli artisti. Ad oggi, nonostante l’avvento di nuove tecniche e tecnologie varie che si utilizzano in campo artistico,la pittura mantiene

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salda l’importanza primordiale dell’atto, infatti per noi pittori è necessario dipingere ed è altrettanto vitale esprimere il nostro “sentire il mondo”, come probabilmente è stato necessario all’uomo primitivo. 4 - È possibile apprezzare un’ opera d’ arte senza conoscere il suo creatore? Ci sono aspetti della creazione che a volte, rimangono celati anche al suo stesso creatore. Conoscere a fondo il pensiero di un’artista, la sua vita e cosa lo ha portato ad esprimersi in un certo modo è un grande privilegio, ed un valore aggiunto nella fruizione dell’opera. 5 - Quale è il tuo background? Da bambino ricordo di aver sempre dipinto con gli acquarelli e costruito navicelle spaziali con i LEGO. Mio nonno aveva un’azienda di stampa pubblicitaria dove mi divertivo nell’osservare come elaboravano le immagini, mio padre ha tutt’ora un negozio di alta moda e mi ricordo tutti questi bei colori che mi avvolgevano da piccolo. Crescendo ho sentito sempre più forte l’esigenza di volermi esprimere, ho conosciuto il maestro Marcello Mariani che mi ha spronato ad intraprendere la carriera artistica. Ho studiato poi nella Florence Academy of Art a Firenze per tre anni, dove ho appreso e sperimentato la pittura dal vero e le tecniche antiche. Ho sempre ritenuto che lo studio della tradizione sia la via giusta per intraprendere il cammino contemporaneo. 6 - Un artista deve vivere dentro o fuori la società? Deve vivere la propria arte per sè o renderla pubblica? Quale è il tuo approccio? Credo che per un artista siano due punti di vista assolutamente necessari benchè contrastanti. Vivere dentro la società ti da il senso della contemporaneità, ma è assolutamente necessario avere un proprio spazio di solitudine, dove potersi distaccare e ragionare osservando le cose da un altro punto di vista. Un artista non trova pace se il suo lavoro non si confronta con il pubblico, l’arte fine a se stessa non è arte, deve una volta creata trovare qualcuno che la ammiri o che la disprezzi. Io lavoro in grande solitudine ed il mio rapporto con le opere dipende da molti fattori, comunque quando sento che il concetto su cui lavoro acquisisce una propria forza sento la necessità di metterla in mostra, buttarla in mezzo alla folla ed osservare cosa accade.

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7 - Chi sono stati i tuoi maestri? Tiziano, Velasquez, Goya … fino ad arrivare al modernismo, Matisse mi fa impazzire, Pollok, Rothko, Yves Klein, Mirò … potrei continuare all’infinito, i maestri ti fanno capire che devi trovare te stesso, ma la maestra assoluta rimane comunque la natura che continua giornalmente a sorprendermi. 8 - L’ arte è una forza morale, positiva e trasformativa. L’ arte può avere un impatto ed essere accettata in tempi difficili - penso al terremoto all’ Aquila che ha coinvolto la tua comunità e la tua famiglia? Il terremoto ha stravolto le nostre vite, le sicurezze a cui eravamo attaccati, i rapporti umani. Tutto quello che un istante prima esisteva, l’istante dopo non esiste più. In una tragedia come questa facilmente si perde la cognizione di se stessi, e senza accorgersi si vive un grande disaggio, dove la cosa drammatica è che più passa il tempo, più sembra non ci sia via d’uscita. Io e la mia famiglia abbiamo passato dei brutti momenti, ma proprio in quei momenti ho sentito la grandezza e l’importanza dell’arte. Mi ha accompagnato attraversando luoghi orribili e bui, per poi farmi vedere che la vita continua, e con essa tutto il resto, cosi ci si rialza e si continua a camminare con un’altra esperienza sulle spalle, una visione sempre più completa ed una sensibilità maggiore. Chi si è appassionato all’arte così come la musica, il teatro o la lettura avrà sempre la possibilità di vedere le questioni della propria vita da angolazioni diverse, ed anche nel buio assoluto una semplice macchia di colore può illuminare il tuo mondo. Concluderei con una citazione di Henry Miller:

L’arte non insegna nulla se non il significato della vita!

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“Andrea Panarelli nel realizzare i suoi lavori privilegia forme fluide, scorrevoli, autonome, nelle quali sperimenta colori di forte intensità e di differenti quantità. Abbracciando la questione dell’ essenza della pittura attuale. La depurazione dell’ opera da ogni illusione, rendendo esterno ogni suo aspetto fino a non limitarne la sua superficie. Le aree colorate diventano rappresentazioni di libertà e purezza. Il più efficace e costante elemento nel progetto ‘IoLiquido’ di Panarelli proviene dalla modalità con cui si concentra sul margine, dal modo in cui lo rende più affettivo e prepotente, materializzandolo. In questo modo il margine non riguarda i confini all’ interno di un dipinto o di una scultura, ma piuttosto i confini tra l’ istituzione della pittura e quella della scultura. I lavori, nella mostra, incominciano in una parete, per poi estendersi sul soffitto, fino ad essere proiettati sulla parete di fronte rispetto a quella da cui incominciano. Attraverso la luce ed il colore siamo trasportati all’ interno del territorio della pittura, ne cogliamo l’ essenza ed il lirismo profondo.” Camilla Boemio

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Esistono suoni bassi che avvolgono l’atmosfera,

altri squillanti che danno una scossa nell’animo,

la modulazione di queste qualità crea una composizione

che definisce l’opera.

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Il mio atto pittorico nelle “forme amiche” è basato sull’intenzione di dipingere in modo fluido.

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Camilla Boemio è critica e curatrice d’Arte Contemporanea. Adora viaggiare; tra i suoi posti preferiti: la California e Londra d’inverno. Le piace il mare, trascorre i fine settimana in barca a vela, in bicicletta e facendo lunghe passeggiate in spiaggia a Malibu o nella costa Adriatica. La moda è per lei una fonte creativa. Le piace scegliere vestiti vintage firmati, con accessori inediti creando uno stile preppy minimal. Scrive d’ arte contemporanea, e fotografia, per vari magazines internazionali tra i quali: Il Sole 24 Ore, Pizza e Landscape Stories. I’m a writer, a critic and a curator of Contemporary Art. I love travelling, between my favourite places: the California and London in winter. I like the see and usually I spend weekends sailing , cycling and taking long walks on the beach. I relax by decorating my house and reading books and magazines of fashion . Alcune della mostre curate: MNEMOSYNE - L’ Atlante delle immagini (group show) Centro Arti Visive Pescheria 2009, CITIES - Places Visionaires (group show) Auditorium Arte Parco della Musica preview della Festa dell’ Architettura Roma 2009, CABBAGE show 2010 e 2011 (Macerata Modena), SENSATIONAL ARCHITECTURE (group show) mostra della Festa di Architettura di Roma 2010 - Auditorium - Parco della Musica, CRITICA IN ARTE 2010 MAR Museo, MOMA Magazine Metropolis (Milano - Dussendorf ), ISWA European Project of Art - Science - ‘After the Crash’ ( group show ) Orto Botanico Museum, Rome 2011 and ‘Before the Crash’ ( group show ) Exeter UK 2011, ‘ ATTITUDE CINEMA ‘ ( group show - Focus Californica artists ) in collaborazione con il Festival del Cinema di Pesaro, Chiesa della Maddalena, Pesaro e Zoe Gallery, Roma - “CITIES” TAM, Torrance Art Museum - LA, CA, Natural / Unnatural show Co / Lab 2012, Platform Art Fair 2012, The Banker Hangar, Santa Monica, CA.

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“MOMAS HOES” Oil on canvas 70 x 60 Interpretation of MOMA footwear by the artist Andrea Panarelli


Andrea Panarelli è un artista contemporaneo. Ha una passione per i libri, chiaramente ama anche leggerli ma soprattutto tenerli in mano, aprirli alla rinfusa, guardarci dentro e richiuderli, è raro vederlo senza un qualsiasi libro nel taschino. Vede le grandi metropoli come delle immense giungle dove avventurarsi in lunghe camminate ed è attratto dagli spazzi pubblicitari arrugginiti e fatiscenti. Munito di jeans e t-shirt, gli piace salire ogni tanto su un qualsiasi mezzo e viaggiare senza una meta specifica, giusto per avere la sensazione del movimento. Gli piace ricercare e soggiornare in luoghi dove il tempo pare essersi fermato o addirittura pare non esserci, guardare le nuvole e, di notte le stelle o semplicemente osservare seduto in un caffè le persone passargli davanti attraverso il vetro del locale. Andrea Panarelli is a contemporary artist. He is fond of books, he loves reading them but also holding them in his hands, opening them haphazardly, browsing through them and closing them. You will rarely see him without a book in his pocket. For him, big cities are like huge jungles where you take long walks and he is attracted by rusty and abandoned advertising spaces. Wearing jeans and a T-shirt, he likes getting on any means of transport and travelling without a destination, just to move around. He likes looking for and staying at places where time seems to have stopped or disappeared, starting at clouds and at night, the stars. He simply loves sitting at a café and watching people passing by through the glass. Tra le varie mostre: personali: “ IOLIQUIDO” Store 2011 l’ Aquila a cura di Camilla Boemio 2012 “EX LIBRIS” caffè Polar l’ Aquila 2006 “SENZA TITOLO” galleria Passato Presente l’ Aquila 2003 collettive: “Mercato degli Spiriti” l’ Aquila 2012 “Poesia di strada” in realtà aumentata, l’ Aquila 2012 “Sixth alumni exhibition”, Palazzo Corsini Firenze 2012 “That’s contemporary”, ex palestra Pende Fermo 2012 “Più vero del falso”, Maschio Angioino Napoli 2012 “Miti e riti”, Castel dell’Ovo Napoli 2011 “Premio Scamozzi 2011, Splendore e Decadenza” Palazzo Monte di Pietà Vicenza 2011 “Premio Amalfi 2011“ Antichi Arsenali della Repubblica di Amalfi 2011 Premiato con la “Bussola D’Oro per la pittura” “Kulturschock” Krueger Dossier, Centre d’Art Moderne, Salzburg 2011 “Art Power “ galleria Paradiso, Giardini della Biennale Venezia 2010 “Fifth Alumni Exhibition” Palazzo Corsini, Firenze 2010 “Premio sinestesie” Museo Michetti, Francavilla al Mare 2007 “Il viaggio e l’altrove” Palazzo Santucci, Navelli 2006 “Sinestesie I° edizione” galleria Passato Presente, l’ Aquila 2005.

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IOLIQUIDO Andrea Panarelli www.andreapanarelli.it a cura di Camilla Boemio www.camillaboemio.com MOMA VOICE concept by CREATIVI ISOLATI creativi@creativisolati.it

design by Grapho5 service in collaborazione con Camilla Boemio 1500 copies of Moma Voice have been printed by Errebi grafiche Ripesi in Falconara (AN) and they are available in MOMA shops Frago s.r.l. via G. Verdi 2 62010 Morrovalle (MC) Italy tel: 39 0733 221531 fax 39 0733 221767 www.moma.it moma@moma.it


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