Un omaggio alla scrittura infinita di F.S. Dòdaro e A.Verri
Q
uando arrivo in Via Birago non piove ancora, la luce è diafana. Riconosco il posto dall'inequivocabile striscione accanto al grosso cancello d'entrata: Binario 68 occupato e poi da un tassello della memoria che ricongiunge rapidamente tutte quelle volte che passando, per strati di stagioni, da quella strada , ho notato sulla destra estendersi l'oscuro e possente stabile dell'ex tabacchificio. Dritto lungo la via, si intravede il giallo chiaro meringa di porta Rudiae.Al cancello un ragazzo
molto giovane, capelli castani, pelle chiara, felpa imbottita. Sono venuta qui apposta, vorrei entrare, dare una mano, gli faccio. Scopriamo essere tutti e due dello stesso paese, poco distante da Lecce, ma io lui non l'ho mai visto, nè lui ha visto mai me. Avendo lui vent'anni è di una generazione ancora altra, successiva alla mia che solo ieri era matricola, che solo ieri era universitaria; e che oggi lavora fuori oppure non lavora fuori oppure è diventata pazza o poeta. Dicono che in città sia successa questa nuova cosa, che l'ex tabacchificio attanagliato da rovi, animali, polvere, calcinacci, dalla
metà degli anni '90, sia stato occupato. La stampa locale ha dato un primo resoconto, da circa una settimana un gruppo autonomo di studenti, precari e disoccupati ha preso ad abitare e ripulire, smantellare, riparare, progettare azioni di riqualificazione dal basso, fare colletta per organizzare i lavori, mettere insieme manualità e conoscenze personali, con lo scopo di vivere in modo nuovo e senza fini di lucro la città e il quartiere. Il grande cortile esterno è pieno di erbacce, cumuli di legname, sacchi neri e scatoloni, sono le tracce di un lavoro pesante consumato già da qualche giorno, e anche suoni e segni di vita comu-
della domenica 20 - 9 marzo 2014 - anno 2 n. 0
spagine Periodico culturale dell’Associazione Fondo Verri
Bi na rio 68 L’ex manifattura torna a vivere
ne, la cenere di un falò che hanno acceso ieri i ragazzi, nel centro del cortile, per passare la serata e riscaldarsi. Alcuni di loro stanno passando le notti nelle stanze fredde dei piani di sopra, altre ragazze spazzano e disinfettano gli ambienti per renderli abitabili e alcuni di loro vanno in giro per lasciare nel quartiere volantini. E' successo che gli abitanti intorno sembrano essere contenti, il barista prepara loro la colazione e alcuni signore del vicinato consegnano al cancello un po' di provviste. di Gioia Perrone continua nell’ultima pagina