Ristorante Pizzeria
Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare! seguici alla pagina
Mirano Magazine
SETTEMBRE 2018 - COPIA GRATUITA N. 2
Suppl. a «In&Out» Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri • Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
privilege card
meteo mirano
mi trovi anche ON-LINE
www.meteomirano.it
www.miranomagazine.it
Videosorveglianza per la sicurezza dei cittadini
Confermato il distretto del commercio di Mirano
Opere complementari al passante
Mirano Summer Festival 2018
pag. 5
pag. 7
pag. 10
pag. 19
EDITORIALE 1968-2018 Sono trascorsi 50 anni dal 1968, un periodo che oggi forse non è particolarmente sentito tra i giovani, ma che per molti di noi, uomini e donne, ha invece rappresentato un momento storico fondamentale, vissuto intensamente sulla nostra pelle come studenti, operai, impiegati o semplici casalinghe. Nelle numerose pubblicazioni uscite per quest’occasione, come Patria 1967-1977 di E. Maglio e V. Redaelli (Feltrinelli), Cosa resta del ’68 di P. Pombeni (Il Mulino), o Piccola storia del femminismo di Lia Migale (Empiria), si parla di “tempo corto” in riferimento ai fatti accaduti tra gli anni ’60-’70 e di “tempo lungo” per quanto riguarda invece le riflessioni e le analisi sul “68”, definito non a caso gli “anni della contestazione”, caratterizzati dal rifiuto della società cosiddetta “borghese”, dalle canzoni di Bob Dylan e Joan Baez contro la guerra in Vietnam, dalla critica alla scuola con i suoi insegnamenti giudicati “lontani” dalla realtà della vita vissuta, dagli scioperi quasi
quotidiani, denominati “autunno caldo”, degli operai della grande industria, dall’abbandono della famiglia tradizionale per la vita nelle “comuni”, dal femminismo più radicale, dal consumo degli “spinelli” come segno di ribellione contro tutti i valori del perbenismo tradizionale. Allora predominava la convinzione sbandierata dall’ideologo del momento Herbert Marcuse che "l’utopia" di una società “a misura d’uomo” fosse a portata di mano: da qui lo slogan “Tutto e subito!” con la certezza che i vantaggi della liberalizzazione sociale sarebbero stati “rivoluzionari” a fronte di poche, accettabili rinunce. Ora, 50 anni dopo, cosa rimane di tutto questo? Bisogna ammettere che molto ormai è finito nel dimenticatoio: la militanza politico-sindacale, il collettivismo della sinistra extraparlamentare, il sei “politico” agli esami universitari di gruppo, i preti operai nelle fabbriche per sentirsi più vicini al mondo del lavoro, la critica esasperata fine a se stessa di tutto e di tutti. Altri aspetti invece, soprattutto a livello di “sensibilità” culturale, costituiscono ormai il tessuto più profondo del nostro mondo occidentale postmoderno: il diritto individuale alla libertà espressiva, alla autorealizzazione, al perseguimento dei propri interessi, e tanto altro ancora. Anche se è evidente che tutta questa “individualità”, in sé positiva, portata all’estremo, sta avendo come conseguenza un tipo di civiltà che alcuni studiosi, come Zygmunt Bauman (recentemente scomparso), hanno definito “liquida” per la mancanza di punti di riferimento condivisi, la crisi delle ideologie “forti” quali il marxismo, il capitalismo e la stessa fede religiosa, i rapporti interpersonali sostituiti dalla tecnologia. Ed è soprattutto in riferimento a questa dimensione esistenziale che i più pessimisti parlano sempre più insistentemente di “crisi”, se non addirittura di “fine”, della civiltà occidentale. Per la Redazione di "Mirano Magazine" Paolo Leandri
Il successo delle notti nel Miranese pag. 21
Un autunno di appuntamenti: “la regia è dei commercianti” pag. 22
Funghi che passione pag. 23
MM al Pozzo, il progetto si amplia pag. 50
AGENZIA GENERALE DI MIRANO Via Bastia Fuori, 4 Tel. 041-430178 Cell.388-7941782