Mirano magazine dicembre 2017

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DICEMBRE 2017 - COPIA GRATUITA

Suppl. a «In&Out» Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri • Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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Gli importanti traguardi raggiunti

Basta con l’omertà sul dilagare di cocaina e cannabinoidi!

Mirano città sempre più “cardioprotetta”

Unione dei Comuni del Miranese: propositi e realtà

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EDITORIALE UN FUTURO DI FIDUCIA Sicuramente molti non saranno d’accordo, ma ultimamente sembra che, seppur lentamente e a fatica, si stia riaffacciando una parola che in Italia non si sentiva più da almeno una decina d’anni: la parola “fiducia”. Il termine, che ne richiama altri come speranza in un futuro migliore, aspettative per una vita meno sacrificata, prospettive di benessere, riguarda la tanto auspicata uscita dalla lunga crisi socioeconomica che dal 2008 sta coinvolgendo l’intera Europa e che è stata definita come la più grave dal secondo dopoguerra ad oggi. Il motivo di questo, se pur cauto, ottimismo ha certamente delle motivazioni fondate. Ad esempio, il nostro prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto più delle aspettative arrivando all’1,8%, risultato, questo, che ha spinto il Capo dell’attuale Governo Paolo Gentiloni a dire, forse un po’ troppo frettolosamente, che l’Italia non è più il fanalino di coda dell’Unione Europea. Un altro dato, legato al PIL, è che si è registrato anche un

aumento di spesa da parte delle famiglie, indice di un riacquistato sentore di benessere che induce a una visione più rosea del futuro. Dunque, qualcosa si sta muovendo in positivo nel panorama, pur complesso, della realtà italiana, da cui però sembra essere ancora escluso il settore politico: il costante aumento dell’astensionismo nei recenti turni elettorali dimostra che la gente ripone sempre meno fiducia nei partiti, delusa dalle promesse non mantenute, sconcertata dai privilegi che tutti i parlamentari criticano, ma a cui, di fatto, nessuno intende rinunciare, indignata per le accuse di corruzione che chiamano qualcuno dei nostri “rappresentanti” davanti alle commissioni d’inchiesta. La fiducia, in questi casi, non è un qualcosa che dipende dalle favorevoli congiunture economiche, di cui ha parlato il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (Corriere della Sera, 18 novembre scorso), ma è una conquista che va guadagnata giorno per giorno, che va meritata con la serietà morale, che va ottenuta con l’assiduità dell’impegno. L’augurio sincero per le prossime Festività allora è che sia proprio una riconquistata fiducia a caratterizzare il nuovo anno che sta per iniziare e che essa continui ad animare il nostro futuro, perché le persone, le famiglie e le comunità hanno bisogno di speranza e di ottimismo per non soccombere a quella mancanza di ideali politici, sociali, culturali, religiosi, che molti intellettuali contemporanei hanno etichettato come “nichilismo”, l’ospite inquietante che starebbe accompagnando la civiltà occidentale al suo inevitabile tramonto. Paolo Leandri

Un nuovo rinascimento per Mirano pag. 18

Lo psicologo per la scuola pag. 23

Confcommercio del Miranese pag. 35

Summer Festival pag. 35

Via Bastia Fuori, 4 Mirano


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Buone Feste! AGENZIA PRATICHE AUTO MIRANO

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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Supplemento di In&Out

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In questo numero di DICEMBRE 2017

B u o n e Fe ste

Proprietario Paolo Trevisanato Direttore responsabile Laura Colognesi

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Coordinatore redazionale Paolo Leandri Responsabile di redazione Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 miranomagazineweb@gmail.com

Editoriale 01 Progetto sollievo Alzheimer

Dove va a finire l’acqua che utilizziamo? 21

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Dedicato a Te, che sei nato prima del 1970

Stampa Centro Stampa delle Venezie Padova Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita

Pensiamoci e salvaguardiamo questo bene così prezioso per noi, per i nostri figli, e per le generazioni future.

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Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com

Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano dal Corso www.studio2web.it

La direzione e i collaboratori di Mirano Magazine hanno pensato di augurare a tutti i lettori “buone feste” con un albero di natale un po’ particolare, cioè fatto d’acqua per ricordare l’importanza che ha e avrà per tutti il nostro “oro blu” senza di cui non possiamo vivere ma che ogni anno diventa sempre più esiguo.

Teconologia domestica 22 34

Franco Volpato “ 60 anni di lavoro” 38 38° Mostra micologica Mirano” 40 Basket Mirano: una grande stagione! 50 Dai laghi Masuri (Polonia)

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I sapori della solidarietà

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Piazzale Pio XII, 1 - MIRANO (VE) Tel. 041 430826


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Buon Nata le!

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GLI IMPORTANTI TRAGUARDI RAGGIUNTI Cari concittadine e cari concittadini, ci avviciniamo alle festività natalizie. Colgo quest’occasione, dunque, per augurare a tutti, a nome mio e dell’amministrazione comunale, un buon Natale e un felice anno nuovo. Che possiate passare questi giorni in serenità e con le persone a voi più care. Il nostro nuovo percorso assieme, cittadini e amministrazione, è iniziato da appena cinque mesi, ma già abbiamo raggiunto alcuni importanti traguardi. Per fare alcuni esempi, l’assegnazione di alloggi Ater, dopo molti anni che a Mirano non avveniva. A novembre, infatti, sono stati consegnati quattro appartamenti, i primi di un lotto di dodici che l’Ater sta ristrutturando con fondi europei reperiti dal Comune di Mirano e dall’Autorità urbana di Venezia (finanziamenti POR asse prioritario 6, per lo Sviluppo Urbano Sostenibile). Oppure il progetto lavori di pubblica utilità, grazie al quale abbiamo assegnato a quattro cittadini senza lavoro mansioni di aiuto dell’attività degli uffici comunali (una di queste, per esempio, fornirà informazioni turistiche all’interno del nuovo gazebo di piazza Martiri). Ma anche il

defibrillatore installato in piazza (e ne seguiranno altri, Mirano sempre più città cardioprotetta), il nuovo doposcuola nella frazione di Scaltenigo, lo stanziamento dei fondi per l’ampliamento della caserma dei carabinieri al Ministero dell’Interno, che a breve avvierà i lavori. In queste ultime settimane, poi, abbiamo fatto passi avanti per due iniziative in particolare, che tengo a farvi conoscere. La prima è l’arrivo, nell’ex-sede Enaip, del CPIA di Venezia, Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, che arricchisce la già folta presenza di istituzioni scolastiche e formative presenti nella nostra città. Nello specifico il CPIA organizzerà corsi scolastici per adulti (dai sedici anni in su). Per quest’attività mettiamo a disposizione in tutto sei aule, un’aula docenti, un laboratorio e vani per uffici amministrativi. La seconda importante novità è che, nell’ambito del “Programma nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, il Ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto “Realizzazione di punti attrezzati di interscambio modale per incentivare l’uso del trasporto pubblico lungo direttrici interessate da forti flussi scolastici”, che aveva-

mo presentato in collaborazione con Mira, Campagna Lupia e Spinea, con la finalità di promuovere la mobilità sostenibile (sicura, funzionale, a basso impatto ambientale). Il progetto prevede due linee d’intervento. Da una parte la riorganizzazione delle fermate in zona scuole presso il capolinea di Mirano, per evitare le situazioni di rischio prodotte dall’altissima concentrazione di studenti. Miglioreremo la funzionalità degli spazi, organizzando in maniera chiara i percorsi ciclopedonali di collegamento agli istituti scolastici, le aree di parcheggio delle autovetture e delle biciclette, le aree di fermata dei mezzi di trasporto pubblico. Proteggeremo lo stazionamento dei pedoni in attesa con archetti parapedonali, pensiline e percorsi opportunamente attrezzati. La seconda linea prevede la realizzazione di una piattaforma intermodale in via della Vittoria, per migliorare i collegamenti casa-scuola/casa-lavoro. Sarà attrezzata con parcheggio per auto e bici, fermata per autobus e una nuova rotatoria che colleghi via Vittoria e via Pestrino. Il nuovo parcheggio incentiverà l’interscambio e, quindi, l’utilizzo dei mezzi pubblici.

Per l’intero progetto riceveremo dal Ministero un contributo di 225.000 euro a cui, come comune, ne aggiungeremo altri 150.000. Mirano, dunque, continua a proporre nuovi servizi e a innovarsi, proseguendo sulla strada che tutti assieme abbiamo scelto, quella di una città efficiente, sostenibile e inclusiva.

Maria Rosa Pavanello Presidente dell’Unione dei Comuni del Miranese e Sindaca di Mirano

INAUGURATA LA NUOVA PASSERELLA PEDONALE SUL FIUME MUSON

Giovedì 23 novembre abbiamo inaugurato la nuova passerella pedonale sul fiume Muson, adiacente al teatro Belvedere, che collega i parchi storici di Villa Belvedere e di Villa XXV Aprile a Mirano. E’ lunga mt. 18, larga mt. 2,50 e pesa t 17. La passerella è costituita da una struttura portante e parapetti in

acciaio Cor-Ten con pavimentazione in legno d’abete che ben si armonizzano con l’ambiente naturale in cui è inserita; essa è accessibile ai portatori di handicap mediante rampe di collegamento. Una bella struttura che valorizza ancor più la bellezza del parco circostante, che costituisce un patrimonio importante

non solo per la comunità di Mirano ma di tutto il Miranese. Trovare e investire risorse per preservare luoghi di grande rilevanza storica come questi vuol dire anche portare avanti il lavoro degli amministratori del passato che li hanno resi pubblici. La storia del collegamento tra le due parti del parco risale a fine anni ’80 con il primo ponte in legno. La nuova opera sostituisce un secondo ponticello ligneo, del 2003, che era in precarie condizioni statiche nonostante vari interventi di manutenzione effettuati negli ultimi anni. L’esposizione e la particolare zona umida in cui era collocato avevano accelerato il normale processo di deterioramento della struttura portante. Per il nuovo manufatto sono stati quindi impiegati materiali meno degradabili e più resistenti agli agenti atmosferici, sempre nel rispetto delle normative in materia ambientale e architettonico-monumentale.

Il progetto è stato redatto dagli architetti Alessandro Tamai ed Elena Doria dell’Area 3 diretta dall’ing. Roberto Lumine e la realizzazione è stata affidata alla ditta Boemio Costruzioni Metalliche sas di Caivano. Il costo complessivo dell’intervento è di 80.500 euro. Ringrazio per l’ottimo risultato quanti hanno lavorato per il ponte, dagli uffici tecnici comunali alle ditte che hanno realizzato l’opera e fornito il service tecnico. Ringrazio anche alcune classi quinte delle scuole primarie “Dante Alighieri”, “Azzolini”, “Petrarca” e alcune classi della secondaria “Mazzini” che sono intervenute all’inaugurazione, accompagnate dagli insegnanti nell’ambito dei percorsi di educazione civica.

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Giuseppe Salviato Vicesindaco e assessore alle opere pubbliche


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25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE In occasione del 25 novembre, giornata internazionale fissata dall’ONU per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Mirano con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità e della Biblioteca ha organizzato delle iniziative per sensibilizzare la società civile sul drammatico tema della violenza di genere, che può essere anche sottile e psicologica oltre che fisica, e del femminicidio. La prima iniziativa è stata, il 23 novembre, la visita alla Casa delle Muse presso la Barchessa di Villa XXV Aprile. Questo spazio di confronto sulla creatività femminile ospita le opere donate da una ventina di artiste miranesi e non solo. Inoltre espone i lavori delle artiste che hanno partecipato alle varie Biennali dell’incisione susseguitesi a Mirano dal 1998 al 2007.

La riflessione è proseguita il 25 novembre, giorno della ricorrenza. In mattinata si è svolto un dibattito sulla violenza contro le donne, organizzato da Soroptimist International Club Miranese nell’auditorium degli istituti superiori. Nel pomeriggio in piazza Nella e Paolo Errera è avvenuta l’installazione artistica di “una panchina rossa contro il femminicidio” con l’artista Barbara Pelizzon. La promozione e l’organizzazione sono state curate della nuova Consigliera delegata alla Cittadinanza delle donne e cultura delle differenze Erika Niero e della Presidente della Commissione Pari Opportunità Sandra Pegoraro. «Lo scopo di questa giornata – ha affermato la Consigliera Niero - è di incoraggiare a una cultura del rispetto reciproco al fine di prevenire e contrastare ogni forma di violenza e di maltrattamenti

di cui le donne sono vittime». Gli esercenti del centro storico, su invito dell’Amministrazione comunale, hanno esposto delle scarpette rosse nelle vetrine per sostenere l’iniziativa e ricordare che il problema della violenza deve mobilitare le coscienze. Inoltre, la giornata si è caratterizzata per l’esposizione volontaria, negli edifici pubblici e privati, di lenzuola rosse e drappi del medesimo simbolico colore (a significare il sangue delle vittime) per dimostrare sensibilità e partecipazione. Infine il 28 Nadia Filippini ha presentato il suo libro “Generare, partorire, nascere. Una storia dall’antichità alla provetta”. Sono intervenute Marina Marino del Coordinamento Donne SPI Lega del Miranese, la delegata alla Cultura Renata Cibin, Sandra Mangini con canto e musica, Sandra Pegoraro e la Segretaria Generale dello

SPI CGIL Metropolitano di Venezia Angiola Tiboni. E’ stata l’occasione per riflettere su un “altro” aspetto della violenza sulle donne.

Commissione Comunale Pari Opportunità

FUTURO INCERTO PER I SERVIZI SANITARI OSPEDALIERI E TERRITORIALI NELLA AULSS PROVINCIALE Uno squilibrio di bilancio spaventoso. Una riorganizzazione complessa in assenza di meccanismi di controllo democratico. Fino allo scorso anno il Servizio sanitario del Veneto era così organizzato: - 22 ULSS fornivano sia i servizi territoriali che quelli ospedalieri allo scopo di favorire l’integrazione ospedale-territorio - le 22 ULSS, perciò definite Unità Locali Socio-Sanitarie, assicuravano anche funzioni integrate del sociale con molte deleghe obbligatorie e altre facoltative da parte dei Comuni. Da ciò la presenza nella direzione strategica delle ULSS del Direttore dei servizi socio-sanitari. - Distretti socio-sanitari “forti” e le Conferenza dei Sindaci con un ruolo importante di programmazione, verifica e controllo. La Legge Regionale 19/2016 ha rivoluzionato questa organizzazione con la istituzione dell’Azienda “zero” e la creazione di 7 ULSS provinciali, a cui vanno aggiunte due eccezioni per ragioni “politiche”. La nuova Azienda “zero” è anche definita “l’Azienda per la razionalizzazione, l’integrazione e l’efficientamento dei servizi sanitari, socio-sanitari, e tecnico-amministrativi del SSR veneto”. In linea con quanto accaduto in molte Regioni italiane in Veneto il numero di ULSS è stato ridotto, in questo caso da 22 a 9. Le ragioni della riduzione delle ULSS riportate nei documenti ufficiali parto-

no tutte dal presupposto teorico che l’aggregazione migliori l’efficienza. Le 9 ULSS del Veneto presentano numerose differenze tra loro, per popolazione, territorio, numero di sedi ospedaliere e disequilibri di bilancio: da ULSS con 200.000 abitanti sino ad ULSS di circa 1 milione di abitanti. Da ULSS con pochi milioni di Euro di disavanzo a qualcuna che viaggia, già all’atto della sua formazione, con un passivo intorno agli 80 milioni. Le ULSS provinciali di Padova e Verona convivono con le due Aziende Ospedaliere Universitarie. Non è affatto scontato che una tale difformità e complessità di articolazioni organizzative e gestionali diano risultati positivi per i cittadini, sia in termini di equilibri economici che di qualità dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali. Il PSSR vigente è stato formalmente prorogato ma poi la Giunta regionale con le delibere 1861 del 25 novembre 2016 e 2174 del 23 dicembre 2016, ha bloccato per tutto l’anno 2017 nuove autorizzazioni e accreditamenti di strutture intermedie, ospedali di comunità e unità riabilitative territoriali o altre strutture socio-sanitarie. Con un certo ritardo, lo scorso luglio sono state emanate le linee guida per l’adozione, l’approvazione e l’aggiornamento dell’atto aziendale di ciascuna ULSS ma è stato completamente dimenticato il ruolo dei comitati dei sindaci di distretto che come previsto anche dalla LR 19/2016

all’ art. 26 comma 5 lettera c): “esprime parere sulle schede di dotazione territoriale, sulla collocazione delle strutture intermedie di cui all’articolo 10 della legge regionale 29 giugno 2012, n. 23 e sull’attivazione della Medicina di Gruppo Integrata”. In più l’art. 14 comma 1 della LR 19 prevede: “con il presente articolo, viene ridefinito l’assetto organizzativo delle Aziende ULSS alla luce dei seguenti criteri: f) garantire il riconoscimento delle prerogative degli enti locali in materia di pianificazione e programmazione sanitaria e socio-sanitaria.” La profonda riorganizzazione dei servizi sanitari ospedalieri, territoriali e socio-sanitari che abbiamo delineato a grandi linee, per la ULSS provinciale n. 3 “Serenissima” comporterà difficoltà ulteriori rispetto alle altre aziende della regione per la disomogeneità delle condizioni di partenza dell’Azienda nel contesto regionale La particolarissima situazione geografica di Venezia infatti ha comportato e comporta una particolarissima struttura dei costi, mai riconosciuta dalla regione, con conseguente pesantissimo disavanzo economico di poco meno di 80 milioni di Euro, portato in dote dalle ULSS di Venezia-Mestre e Chioggia, mentre Mirano-Dolo era in attivo. Si aggiunga lo svantaggio di dovere mantenere le due costose sedi ospedaliere, Mestre e Venezia e l’incredibile debito degli svantaggiosi progects financing. Già nel

primo anno il taglio di fondi fa tremare i polsi: 30 milioni di Euro. A ciò si aggiungerà: - una organizzazione dei servizi socio-sanitari disomogenea nelle aree della ex ULSS 12 e 13 e una definizione sempre provvisoria del ruolo delle sedi ospedaliere di Dolo e Mirano con riorganizzazioni al ribasso e per di più sempre provvisorie - il ritardo nell’autorizzazione delle Medicine integrate di gruppo - la mancata attivazione di un Hospice e di un Ospedale di Comunità etc. Con queste premesse, essendo poco emendabili i costi dell’area Mestre-Venezia, è fondato il rischio che i tagli vengano sofferti dai servizi del miranese e della riviera. La LR 16/2016, conservando tutte le prerogative di cui all’art. 120 della LR 11/2001 e all’10 della LR 23/2012, dà alle amministrazioni comunali qualche possibilità di rappresentare adeguatamente il diritti dei propri cittadini alla fruizione delle prestazioni previste dai LEA, svolgendo la necessaria azione di controllo democratico. Questa amministrazione si impegnerà a collaborare attivamente nell’ambito del Comitato dei Sindaci allo svolgimento di questa funzione in favore della salute di tutti i cittadini, in particolare delle componenti sociali più fragili e svantaggiate. Gabriele Petrolito Assessore Politiche sociali, Salute e diritti, Rapporti con il volontariato

BASTA CON L’OMERTÀ SUL DILAGARE DI COCAINA E CANNABINOIDI! L’importanza della prevenzione. Il ruolo delle famiglie, della scuola, del volontariato, delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Qualche settimana fà Anna Foa ha scritto su un editoriale di Avvenire, a commento dell’oltraggio ad Anna Frank allo stadio di Roma: “Serve che la droga, la cocaina che ormai si trova dappertutto e di cui nessuno osa parlare, non sia più tollerata”. Chi opera in centri di ascolto o nei servizi pubblici segnala che anche il nostro territorio è interessato dal dilagare dell’abuso di cannabinoidi e, da qualche tempo, di Cocaina…..Ma ad oggi l’attenzione sociale, quand’è presente, sembra orientata altrove. La Cocaina in particolare, spacciata ovunque, è consumata da

giovani e adulti, da sola o associata ad alcool e cannabis, accettata perché ritenuta meno pericolosa di altre e perché nell’immediato dà sicurezza, efficienza, vitalità intellettuale, esalta la resistenza fisica e toglie la stanchezza. Il suo costo si è abbassato e, per molti è diventata la droga del relax, del ritrovo tra amici in casa. Persone insospettabili consumano la propria vita facendo di questa sostanza il rimedio alla fatica di vivere, l’aiuto chimico per apparire più efficienti. Gli effetti benefici presto spariscono e le conseguenze fisiche e mentali sono gravi per le persone , per la loro famiglia e per la società. Disturbi psichiatrici, psicosi, deliri acuti, ossessioni, depressioni, attacchi di collera improv-

visi, comportamenti provocatori e violenti irrefrenabili…. Nessuno si può illudere di sconfiggere questa piaga sociale con la sola repressione, che, comunque, nel distretto scolastico dovrà essere potenziata. Ma dispiace notare che l’omertà sociale su questo argomento lascia che giornali, mass media e social remino contro, promuovendo la cultura dello sballo. Solo la prevenzione può ottenere risultati duraturi e sostanziali e, nella nostra ex AULSS 13, i servizi pubblici (SEPS e SERD) da tempo hanno iniziato, caso unico nella regione, programmi innovativi di educazione nelle scuole per stimolare lo sviluppo del pensiero critico, come anticorpo contro l’abuso, in particolare tra i 14 e i 17

anni. Infatti l’apatia e l’acriticità sono all’origine di una sorta di “immunodeficienza” psicologica che rende facilmente condizionabili e vulnerabili i giovani. Ma tutto questo non basta. E’ necessario che la nostra comunità prenda maggiore coscienza del problema e che nasca una grande alleanza e un gioco di squadra tra famiglie, insegnanti, associazioni giovanili e di volontariato e servizi pubblici per potenziare e ampliare i programmi prevenzione mediante l’educazione e la promozione culturale. Gabriele Petrolito Assessore Politiche sociali, Salute e diritti, Rapporti con il volontariato


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MIRANO CITTÀ SEMPRE PIÙ “CARDIOPROTETTA” Installato il defibrillatore automatico intelligente in piazza Martiri

Nel Municipio di Mirano è stato presentato in data 23 ottobre 2017 il nuovo defibrillatore automatico intelligente “AED on line” installato in piazza Martiri grazie ad un progetto che ha visto coinvolti l’Associazione Cuore Amico Mirano onlus, la Centrale del 118 di Mestre, la Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico di Noale dell’Azienda Sanitaria Ulss 3 Serenissima e il Comune. Si tratta della prima installazione in un Comune dell’Ulss 3 di questo prezioso strumento che è in collegamento diretto con la Centrale del 118 e, nel caso

di arresto cardiaco, aumenta significativamente la probabilità di sopravvivenza in attesa dell’arrivo dei sanitari. Il defibrillatore è stato fornito dall’Ulss 3 nell’ambito del progetto regionale “Defibrillatori per la popolazione” (PAD), sviluppato nel sottoprogetto AED on line. Il Totem è stato donato dall’Associazione Cuore Amico, che da anni lavora con suo il presidente Nicolò Cammarata in sinergia con i sindaci del territorio e con la direzione dell’Ulss per iniziative utili alla cittadinanza. Alla presentazione sono intervenute le autori-

tà comunali e i vertici dell’Ulss 3. Il dott. Franco Giada, responsabile scientifico del progetto con il dott. Roberto Marra, ha spiegato che è importante che il dispositivo sia disponibile e funzionante quando serve e sia collegato alla rete territoriale dell’emergenza per poter essere utilizzato al meglio. E ciò è garantito dal nuovo apparecchio perché è posizionato in una bacheca dedicata in grado di proteggerlo dagli elementi ambientali e collegato con la centrale in modo che il suo funzionamento possa essere controllato quotidianamente. Se la bacheca viene aperta, parte un messaggio agli operatori del 118 con le coordinate per attivare i soccorsi e intervenire tempestivamente. «Il progetto AED on line va ad integrare il progetto “Sport Sicuro” avviato nel 2012 con l’allora Ulss 13 e l’Associazione Cuore Amico, che ha portato Mirano ad essere il Comune del Veneto più dotato di defibrillatori. Ora ce ne sono 15 (tutti in impianti sportivi o scuole, più uno nel Teatro comunale). Con il nuovo saliamo a 16. Ma ne sono stati ordinati altri 10. Cosa importante è che in tutti i luoghi dove sono posizionati è presente personale adeguatamente formato». Il Comune lavora fin da allora per rendere tutta la città “cardioprotetta”. E’ stato il primo nella Regione ad adeguarsi al decreto Balduzzi sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori

semiautomatici attivando anche un piano per la gestione delle emergenze cardiovascolari negli ambienti sportivi. Con l’allora Ulss 13 e l’Associazione Cuore Amico, che ha sostenuto la spesa per l’acquisto dei defibrillatori, ha attuato il progetto “Sport Sicuro” per garantire la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce nei luoghi dove vengono svolte attività sportive. Nella prima fase del progetto un centinaio di allenatori, istruttori e presidenti di società sportive avevano seguito uno specifico addestramento. Nel marzo 2014 gli strumenti erano già stati installati in 9 impianti sportivi, poi il progetto è stato esteso ad altre palestre, alla cittadella scolastica di via Matteotti e al Teatro, frequentato da centinaia di persone. Ed ora con il nuovo defibrillatore in piazza si compie un ulteriore passaggio “culturale” perché è realmente a disposizione di chiunque e dà ai cittadini il diritto dovere di usarlo per salvare una vita umana in caso di necessità. Cristian Zara Assessore Promozione e valorizzazione attività produttive e attività commerciali, Promozione e valorizzazione attività sportive, Politiche abitative, Politiche per il lavoro.

BOSCO DEL PARAURO Il Parauro è un bosco planiziale tipico della pianura veneta, che si estende su una superficie di circa 15 ettari inserendosi nel contesto paesaggistico tipico della centuriazione romana. Il bosco, che si trova non distante dal nuovo ospedale di Mirano lungo la via Parauro che collega Mirano a Salzano ed è facilmente raggiungibile in pochi minuti dal centro di Mirano tramite la pista ciclabile, deriva dalla trasformazione di una precedente area agricola di proprietà della ex Provincia di Venezia, avvenuta mediante la piantumazione di oltre 40.000 alberi. Seppur costruito artificialmente, siamo oggi di fronte ad un bel bosco, fresco e ombroso d’estate, in cui è possibile passeggiare piacevolmente tra gli alberi lungo un sentiero attrezzato di circa 1300 metri. Si tratta di un sito discretamente ricco di biodiversità sia vegetale che animale,

in cui trovano rifugio alcune specie di uccelli migratori e una interessante popolazione di rana di Lataste, anfibio considerato a rischio di estinzione. Il bosco e le strutture annesse, di proprietà della Città Metropolitana, sono attualmente gestite da NAPEA (Associazioni per il Presidio e l’educazione Ambientale), raggruppamento comprendente Legambiente (Circolo del Miranese e Circolo della Riviera del Brenta), WWF Venezia e territorio, VAS Venezia e Laguna Photografica, che propongono diverse iniziative per valorizzarlo e renderlo fruibile alla popolazione ((https://www. facebook.com/napeaoasi/). Particolarmente importanti sono le attività di educazione ambientale svolte con le scuole (visite guidate e laboratori didattici), che si possono concordare e prenotare via email (napeaoasi@ gmail.com). In questi prossimi mesi saranno

organizzate alcune mostre fotografiche a tematica ambientale a cura dell’Associazione Laguna Photografica, interessanti laboratori didattici sul tema di Natale dal 15 dicembre in poi. Sono in corso di svolgimento, in queste settimane, alcune lezioni teorico pratiche sul riconoscimento dei funghi in natura a cura dell’Associazione Micologica Bresadola presso la sede di Napea, in Via Parauro 84. Il Comune di Mirano ha firmato una convenzione con la Città Metropolitana per la gestione condivisa di questa importante area verde, con l’intento di renderlo sempre più fruibile dai cittadini ed in particolare dalle scuole che lo possono facilmente utilizzare come area laboratorio per attività didattiche ed esperienziali. La convenzione coinvolge inoltre l’istituto Agrario Lorenz, che presso il Bosco del Parauro gestisce le serre didattiche e nel Cen-

tro visite occupa alcune aule in cui si tengono le lezioni. Il Bosco del Parauro è visitabile da Marzo ad Ottobre la prima e la terza domenica del mese e le altre festività; da Novembre a Febbraio la prima domenica. Visitare il Bosco, da soli o accompagnati da una guida di NAPEA è davvero un’occasione da non perdere, un modo facile, piacevole e alla portata di tutti per immergersi in un ambiente naturale a pochi passi dal centro urbano. E per questo l’Amministrazione Comunale è particolarmente grata alle associazioni raggruppate in NAPEA per l’entusiasmo e il lavoro messo gratuitamente a favore di tutta la collettività nella gestione di questo bene comune. Assessorato alle politiche Ambientali del Comune di Mirano e NAPEA Associazioni per il Presidio e l’Educazione Ambientale


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dicembre 2017

MIRANO: AL VIA IL CANTIERE DELLA PARTECIPAZIONE Con l’approssimarsi del nuovo anno, riparte il cantiere della partecipazione. Il periodo tra dicembre e gennaio è sempre il momento di bilanci e di progetti per l’avvenire, e così sarà anche per la partecipazione a Mirano. A Mirano le associazioni sono sempre state una realtà viva e vivace, che testimonia una gran voglia di attivarsi per il bene della propria comunità. È un dato il fatto che solo negli ultimi 5 anni abbiano aderito all’Albo comunale oltre 50 nuovi gruppi. Tanto si è fatto, negli anni, per agevolare un dialogo istituzionale tra la società civile e l’Amministrazione, attraverso le consulte e attraverso i processi partecipativi che si sono iniziati a sperimentare nello scorso mandato, tra iniziative di dibattito e co-decisione come “La piazza delle idee” e la promozione del volontariato anche dei singoli cittadini con il regolamento “Prendiamoci cura della nostra città”. Ad oggi la nostra comunità vanta quindi un bagaglio di esperienze di tutto rispetto, che dobbiamo mettere a frutto. Allo stesso tempo dobbiamo rispondere anche ai nuovi bisogni ed alle richieste che provengono da una realtà in continuo mutamento di cui dobbiamo tenere conto, come le nuove “piazze” virtuali, le loro opportunità ma anche le loro insidie, o come l’esigenza (e il diritto) di partecipare anche dei singoli cittadini non associati, o l’ascolto delle comunità dei tanti piccoli centri delle nostre numerose frazioni. È per questo che intendiamo, nelle prossime settimane, “fare il tagliando” agli strumenti di partecipazione del nostro Comune: c’è innanzitutto da

rimettere mano alle Consulte, cercando di riorganizzarle come sede di partecipazione permanente e più incisiva, tenendo conto sì delle nuove possibilità tecnologiche, ma senza mai dimenticare l’esigenza di un dialogo vero, sincero, fra persone e non fra tastiere. Cercheremo il modo di avvicinare le consulte ai territori, pensando (perché no) a forme di decentramento verso i tanti spazi pubblici delle nostre frazioni. C’è da ripensarne il funzionamento, prevedendo l’affiancamento ai presidenti delle varie consulte di un team di membri della consulta stessa, che li aiuti a promuoverne l’azione e gli eventi. Anche le composizioni delle consulte vanno ripensate, trovando il modo di aprire le porte oltre che alle associazioni anche ai singoli cittadini e ai rappresentanti del territorio: penso alle scuole, ai rappresentanti degli studenti, ai rappresentanti del mondo del lavoro e delle attività produttive. Apriremo i lavori con una ampia consultazione per dare modo veramente a tutti di dare la propria idea, raccogliendo con un sondaggio opinioni e pareri, raccogliendo e scambiandoci le idee che poi serviranno per aggiornare i regolamenti attraverso i lavori della Commissione e del Consiglio Comunale. Le porte sono già aperte: chi volesse chiedere di rimanere informato, o volesse già inviare una propria proposta, può farmelo sapere scrivendomi all’indirizzo e-mail: alessio. silvestrini@comune.mirano.ve.it Alessio Silvestrini Consigliere Comunale

MIRANO: UNA CITTÀ PER LA PACE In un periodo storico dove sta crescendo la tensione internazionale ogni singola città è chiamata a fare la sua parte per promuovere una cultura della pace. Per questo il Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik”, formato da associazioni sensibili al tema e coordinato da Vincenzo Guanci sta promuovendo, con il sostegno del consigliere delegato Francesco Venturini, diverse iniziative per sensibilizzare il territorio. Tra le varie iniziative svolte tra ottobre e novembre abbiamo avuto la piantumazione dei semi di Hiroshima con l’aiuto dell’istituto “8 Marzo-Lorenz”. L’iniziativa, cui il Comune di Mirano partecipa nell’ambito della sua adesione a Mayor for Peace, prevede che i semi delle piante sopravvissute all’attacco nucleare del 1945 vengano spediti da Hiroshima e piantati in svariate città del mondo, così da rinforzare la memoria di quanto successo e sensibilizzare sui temi della pace e del disarmo nucleare, come prevede la missione dell’associazione Mayor for Peace con base in Giappone. Altra iniziativa importante è stato l’APERI-PACE, con l’aperitivo a cura della Bottega “Bandera Florida”, nel corso del quale i partecipanti hanno potuto incontrare il sociologo Giorgio Beretta, uno dei massimi esperti italiani di commercio d’armi, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni. Inoltre, per ricordare che la pace parte da rap-

porti chiari e trasparenti, il Centro per la Pace si è incontrato in questo periodo con gli amici della Calabria che hanno avuto il coraggio di affrontare la mafia, Rocco Mangiardi ed i genitori di Dodò. Il prossimo appuntamento è previsto per il 21 dicembre alle 19:00 in sala del consiglio comunale dove sarà possibile assistere alla proiezione di un video sulle iniziative realizzate e alla presentazione di tutte le associazioni che aderiscono al Centro per la Pace. L’incontro terminerà con un brindisi di speranza e di pace per l’anno nuovo.

Quali strade per una città più sicura? In questo ultimo periodo ho sentito richiamare, nei social e nei giornali, parecchie volte la parola “sicurezza” e vista la mia esperienza nella criminologia critica e come consigliere delegato alla Pace mi sono posto diversi interrogativi. Da adolescente ho frequentato molti spazi pubblici, come il campetto di Aldo Moro o il patronato di Mirano, muovendomi a piedi ed attraversando la mia città anche in orari serali, da solo o in compagnia. Oggi che sono padre e consigliere, sentendo tutti questi richiami alla sicurezza mi chiedo se questa libertà di movimento è stata ingenuità e se è vero, come scrivono alcune persone in Fb, che le nostre strade sono così pericolose. Sicuramente la piccola criminalità è aumentata e non bisogna sottovalutarla ma qual è la soluzione che un Comune insieme alla sua cittadinanza dovrebbe attuare? Probabilmente gli strumenti che ho sentito maggiormente richiamare in questo periodo come le telecamere ed i maggiori controlli sono una possibile risposta. Ma è sufficiente? Se attuiamo solamente queste soluzioni siamo certi di risolvere il problema alla radice o rischiamo solo di spostare il problema verso zone meno controllate? Ringrazio chi si sta muovendo verso questa direzione ma la mia personalità mi porta anche a spendermi per iniziative sociali che creano la coesione sociale nel territorio e promuovano relazioni di fiducia. Inoltre, come da me ricordato nell’ultimo Consiglio, nel mio percorso di studi ho imparato la nozione di “profezia che si autoadempie”. Se infatti le persone continuano a dire che una via è pericolosa e degradata, questa alla fine lo diventerà perché si svuoterà delle persone, impaurite dalla diffusione di comunicazioni allarmanti, per lasciare spazio al degrado. Con questo non voglio dire che dobbiamo nasconderci questi aspetti negativi ma che quando parliamo “del puntino nero sul foglio bianco” dobbiamo soprattutto avere uno sguardo di fiducia. Infatti, questo puntino nero deve essere lo stimolo per avviare azioni concrete. Per questo sto sostenendo iniziative come “Puliamo il mondo”, perché sono in grado di creare coesione sociale così che i luoghi pubblici non siano solo spazi di passaggio ma luoghi di incontro. Inoltre, ritengo positiva anche l’esperienza “Controllo del vicinato” perché, oltre ad essere legale in quanto riconosciuta dal prefetto e dalle forze dell’ordine, punta a stimolare relazioni tra il vicinato. Colgo l’occasione, per invitarvi a seguire le iniziative del Centro Pace che non vogliono solo tenere l’attenzione verso i soprusi che stanno subendo le persone negli stati più poveri ma vogliono anche rivolgere uno sguardo locale verso relazioni corrette, di comunicazione non violenta e di Pace. Francesco Venturini Consigliere di IO SCELGO MIRANO

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Buon Compleanno “Gruppo arcobaleno” Domenica 19 novembre 2017 il “Gruppo Arcobaleno”, associazione di volontari di Zianigo, ha festeggiato i vent’anni di attività. Ma cos’è il Gruppo Arcobaleno? Nasce nel 1997 da un gruppo di genitori accomunati dalla frequentazione dei propri figli all’allora scuola materna Zanetti-Meneghini di Zianigo. Nel ritrovarsi assieme, per essere d’aiuto alle attività della scuola e quindi dei bambini che la frequentavano, scoprirono la gioia di donare un po’ di tempo e di energie per gli altri. Finita l’esperienza della scuola materna, è bastato guardare poco lontano per vedere che c’era anche altro da fare: il parco parrocchiale aveva bisogno di cure, seimila metri quadri da rimettere in ordine per essere goduto da tutti. Così, in accordo con la parrocchia, vennero potati alberi, acquistate nuove giostre, aggiunti tavoli e panche. Col tempo si è installato un campo da calcetto ed una struttura coperta che ospita attività varie. Con gli anni, l’associazione è diventata a tutti gli effetti il gruppo logistico della parrocchia, facendosi carico di tutti quei lavori che richiedono abilità manuale e l’uso di macchinari e attrezzature specifiche. Oltre alla manutenzione continua del parco organizza la raccolta del ferro vecchio, la cioccolata calda per la notte di Natale offerta alla comunità, allestisce gli addobbi natalizi ed il presepio sul sagrato della chiesa e molto altro. La collaborazione con le scuole non si è interrotta, ogni anno in maggio il gruppo collabora con il Comitato Genitori della scuola elementare di Zianigo, organizzando con loro la passeggiata ecologica “Andar per Erbe”. Ma non c’è solo la parrocchia: l’associazione collabora con la pro loco del Comune di Mirano per il “Zogo de l’oca”, e con l’Amministrazione Comunale ha collaborato alla pulizia ed al ripristino di Villa I Maggio, consentendo che iniziasse ad essere recuperata all’uso pubblico con i primi eventi dopo anni. Le motivazioni e gli scopi che ancora danno la forza e la volontà di continuare sono ben riassunte dalla frase incisa nella targa che la Sindaca Maria Rosa Pavanello ha voluto consegnarci in occasione dei festeggiamenti: “Vent’anni di impegno per la nostra Comunità per l’aggregazione, l’ecologia, la solidarietà, la cura del territorio.” Con l’occasione il Gruppo Arcobaleno augura di cuore a tutti i lettori un sereno Natale e un Buon Anno.

PROGRAMMI DI INVECCHIAMENTO ATTIVO IL CENTRO DIURNO ARCOBALENO per Anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti. Il Centro Arcobaleno è un servizio fondamentale per gli anziani che vivono da soli o in famiglia, che qui possono svolgere attività di socializzazione, continuando a vivere nel loro ambiente familiare. IL CENTRO OFFRE Servizio mensa,- attività di animazione e socializzazione, - incontri culturali, - gite sul territorio,- rapporti con la comunità locale. Tutti i Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.00 presso l’ex scuola elementare di Vetrego. E’ Gestito da personale specializzato, in collaborazione con il volontariato locale. Il costo del servizio, per tre giorni la settimana, comprende il servizio di mensa (€ 5,26/pasto), il trasporto solo per chi lo richiede (€ 36,00 mensili) e la socializzazione (€ 36,00 mensili). E’ prevista l’esenzione su richiesta per utenti con ISEE inferiore a € 7.500,00. Per essere ospiti del Centro Arcobaleno si presenta domanda al Servizio Interventi Sociali del Comune di Mirano (Tel. 041 – 5798319).

IL COMITATO GENITORI: UNA RISORSA PER IL TERRITORIO ANCHE PER I TEMPI DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA - LAVORO E’ sempre più evidente che le famiglie di oggi sono diverse da quelle del passato. Proprio per questo i servizi necessari debbono essere adeguatamente adattati. In particolare a maggior tutela del ruolo in ambito lavorativo delle donne, che spesso sono chiamate ad un duplice compito: quello di educatrici e sostegno familiare e quello di sostegno economico, stante la stagnazione economica che ha reso impossibile poter essere famiglia monoreddito. Non sempre le amministrazioni risultano essere tempestive rispetto a queste nuove necessità. Perciò il comitato genitori di Scaltenigo nasce per trovare un dialogo e una risposta con le amministrazioni, condividendo le problematiche riscontrate da un gruppo di genitori, che vogliono sentirsi parte attiva e cooperante. L’obiettivo che in primis è stato raggiunto dal comitato di Scaltenigo è stato quello di attivare il sevizio di doposcuola nel proprio plesso, che garantisce: servizi integrativi rispetto a quelli presenti nel territorio (assicurando ai figli la possibilità di prolungare il tempo scuola per lo svolgimento dei compiti); realizzazione di laboratori creativi, attività psicomotoria e corsi d’inglese. Tutto ciò avvalendosi di persone qualificate che consentono ai genitori di poter svolgere il proprio lavoro serenamente con la certezza di lasciare i figli in un ambiente conosciuto e sicuro. Il percorso non è stato semplice, perché i cambiamenti portano a resistenze e piccole incomprensioni, comunque risolte felicemente, considerato il valore del servizio stesso e l’insindacabile necessità manifestata dalle famiglie. D’altro canto la richiesta non poteva non incontrare un esito positivo: il

costo del servizio doposcuola è completamente a carico dei genitori, mentre l’amministrazione ha condiviso il progetto, concedendo l’uso dei locali della scuola e garantendo un contributo sul buono pasto, al fine di parificare i bambini del doposcuola e i bambini che frequentano il tempo pieno. Il comitato genitori auspica un percorso in piena collaborazione e dialogo reciproco con l’amministrazione che più volte ha manifestato il suo interesse nei confronti della tematica inerente la conciliazione scuola-lavoro-famiglia. Quindi, in prospettiva, ci auguriamo di realizzare un percorso di maggiore sensibilizzazione alle esigenze del territorio, in particolare delle frazioni, al fine di attivare ulteriori servizi come: centri estivi nella scuola, copertura delle vacanze scolastiche nelle strutture preposte. Ci rammarica segnalare che purtroppo il servizio attivato non può raggiungere tutti: nello specifico famiglie che versano in situazioni economiche gravose. Inoltre è economicamente insostenibile l’attuazione di progetti che possano includere bambini con esigenze speciali. In comuni limitrofi sono stati destinate risorse specificatamente per questo. Comprendiamo che non è semplice per le amministrazioni occuparsi di queste tematiche, ma desideriamo un’ amministrazione dialogante, che affianchi i cittadini e riesca perciò a rispondere alle esigenze della famiglia, fulcro sociale e civile. Per il Comitato genitori di Scaltenigo Silvia Ribon

VIABILITÀ SICURA DI SCALTENIGO: UN COMITATO ATTENTO AI BISOGNI DEI CITTADINI Il comitato viabilità sicura di Scaltenigo, durante tutto l’anno 2017 è stato come sempre attento alle problematiche della frazione, pronto ad attivarsi per segnalare all’Amministrazione comunale i disagi dei cittadini e tutte le negatività che si manifestano nel territorio. In primis il problema del passante che attraversa la frazione ed è responsabile di inquinamento atmosferico ed acustico continuativo. Sembrava ormai un problema senza soluzione, ma il comitato non si è arreso e ha sempre cercato con l’amministrazione e con la C.A.V srl di ottenere la prevista fascia di piante lungo tutto il passante a protezione delle polveri sottili e micropolveri. Provvidenziale alla C.A.V la presidenza della d.ssa Serato che fin dal nostro primo colloquio ha compreso quanto questa necessità fosse sentita. Il comitato ha avuto la soddisfazione di avere, ai confini di Scaltenigo con il passante, la d.ssa Serato, il dott. Fusco e il dott. Fassini e con loro assieme a molte autorità presenziare alla posa della prima pianta. Ci auguriamo che la piantumazione proceda ora in fretta, sarà tardi per noi, ma sarà senz’altro preziosa per la salute dei nostri figli. Altro problema per il quale ora chiederemo soluzione sarà l’inquinamento acustico, servono barriere fonoassorbenti a norma e continuative che non lascino (in special modo presso le abitazioni) tratti scoperti. Il problema più sentito dalla frazione, però, è il problema della viabilità: le due arterie provinciali che si incrociano al centro del paese, rappresentano il passaggio obbligato per chi va a nord, a sud, a est ed a ovest. Il traffico è aumentato in modo esponenziale, incompatibile con le strade strette, senza piste ciclabili come via Scaltenigo e via Caltana ovest. Strada segnalata più volte e sempre nelle nostre richieste anche per la mancanza di punti luce, gardereil e con il ciglio cedevole. Abbiamo ora visto che altri comuni chiedono con forza la sistemazione di questa via, dal comune di s. Maria di Sala a Marano tutti si sono accorti della pericolosità di questa strada, il cui tratto più pericoloso purtroppo insiste sulla frazione di Scaltenigo. Il comitato viabilità sicura non perderà questo momento

così importante, e come sempre farà sentire la sua voce. Il comitato è riuscito a far realizzare gli attraversamenti pedonali nei punti strategici della frazione, ma alla luce dell’ultimo tragico incidente difronte alla chiesa questo non è ancora sufficiente, è necessaria una segnalazione più evidente eventualmente con semafori intelligenti come l’amministrazione e gli uffici tecnici stanno valutando di fare. La popolazione risponde numerosa alle assemblee indette dal comitato presso il centro civico nella ex scuola elementare, soprattutto quando invita l’amministrazione comunale a confrontarsi sui temi più concreti del paese. Particolare interesse ha suscitato l’incontro preparato dal comitato sulla sicurezza nelle proprie case e nei quartieri, in quella serata erano presenti: la nostra sindaca, gli assessori, il consigliere regionale dr. Pigozzo, l’allora comandante dei carabinieri dr. Mirto e la responsabile regionale del movimento per la sicurezza di vicinato. Prima delle elezioni comunali dello scorso giugno, alcune formazioni politiche hanno chiesto al comitato di poter esporre il loro programma, sono state ascoltate, naturalmente premettendo che il comitato, come dichiarato ormai da 25 anni, è apolitico e rispettoso delle idee di ciascun membro, si ascolta e ognuno si fa le proprie opinioni. Non sono mancati tra i vari incontri organizzati anche momenti ludici, come a carnevale, musica, ballo di gruppo e frittelle e dolcetti a volontà. Momenti culturali come le rappresentazioni teatrali svoltesi nella tensostruttura parrocchiale, più idonea ad ospitare un folto pubblico. Il nostro ringraziamento a don Luciano, al sig. Massimo Frison e ad alcuni collaboratori. E naturalmente alla presidente del consiglio prof. Renata Cibin. Un ringraziamento anche a voi concittadini per come ci seguite e ci supportate con la vostra vicinanza. Il comitato vi assicura sempre la sua attenzione e collaborazione per discutere i vari problemi. E con il Natale alle porte, un vivo augurio a tutti voi, alla nostra sindaca, assessori e consiglieri tutti, Buon Natale e un Felice Anno che sia prodigo di soluzioni ai tanti problemi che ci attanagliano. Il comitato viabilità sicura


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LA CLASSE 1937 HA FESTEGGIATO L’80° ANNIVERSARIO DI VITA Parecchi coetanei residenti nel Comune di Mirano si sono ritrovati presso un ristorante il 18 novembre scorso per festeggiare il loro 80° anniversario di vita. Per l’occasione sono stati ricordati alcuni momenti di vita trascorsa con qualche revivals, improvvisazioni e vari racconti del loro vissuto. È stato un bellissimo incontro conviviale, animato da aneddoti e brani musicali. Il raduno è stato allietato dalla presenza della sindaca Maria Rosa Pavanello che si è rallegrata con i presenti, formulando loro i più sinceri auguri. L’impegno è quello di ripetere questa bella esperienza per rivivere ancora i momenti e le esperienze di vita più significativi. Lino Bertoldo e il Gruppo promotore

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RISTORANTE PIZZERIA DA PAOLO AI MOLINI DOVE IL CIBO È SINONIMO DI BONTÀ E QUALITÀ Il 16 novembre 2017 alle ore 20.30 il Ristorante Pizzeria “Da Paolo e Giò” ai Molini di Mirano ha organizzato una bellissima e apprezzatissima serata di musica “Swing And More” con la voce di Patty Patty, alla chitarra Alberto Negroni e al piano Bruno Cesselli. Si desiderava festeggiare un importante riconoscimento per il Ristorante Pizzeria “Da Paolo e Giò”. Infatti da pochi giorni, precisamente dal 1° Novembre 2017, il Ristorante Pizzeria “Da Paolo e Giò” ai Molini di Mirano

era stato riconosciuto di possedere tutti i requisiti e la qualità per entrare nel circuito della rivista “Gambero Rosso”, che raggruppa le più prestigiose pizzerie d’Italia. In Italia le pizzerie riconosciute dal “Gambero Rosso” sonno 557, di cui una quarantina nel Veneto. Il merito di tale riconoscimento lo si deve al titolare “Paolo”, alla moglie “Giò” (Giovanna) e a tutto lo staff. La notizia di tale riconoscimento, in poco tempo, si è diffusa in tutto il territorio del Miranese e dintorni.

Ha avuto i complimenti e le congratulazioni della sindaca di Mirano Maria Rosa Pavanello, dei commercianti e di tantissimi cittadini che, quasi un migliaio, su “Facebook’, si sono complimentati e hanno dichiarato che il riconoscimento era più che meritato. Grazie Paolo, grazie “Giò” (Giovanna) per avere contribuito a dar credito al Miranese nel campo della Ristorazione. Paolo Trevisanato

Pranzo di Natale 2017 Radicchio di Treviso marinato con carpaccio di piovra pesce spada affumicato e focaccia astice gratinato e capasanta al forno

Che il Natale possa significare pace, amore, serenità e armonia nelle nostre e in tutte le Famiglie del mondo Buone Feste!!

Pizzeria e Ristorante

Risotto gamberi e fior di Treviso ravioli di baccalà su crema di zucca e melograno Sorbetto al polpelmo rosa Trancio di rombo con tortino di radicchio cicchetto di frittura Pandoro con crema Prosecco cantina Astoria - Chardonnay cantina Paladin Acqua san Pellegrino e acqua Panna - Caffè

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Natale in Villa

Capodanno in Villa

Trilogia della Laguna su polentina morbida Piccola quiche di castagne con chicche di bosco e fonduta di Ubriaco all’Amarone

Piovra alla brace su polentina allo zafferano e maionese alle erbette Tomino alla brace, Fiore di Treviso brasato e Culatello

Riso Carnaroli con zucca e scampi di Mazara Ravioli ai porcini, crema di mascarpone e salsa tartufata

Riso Carnaroli con piopparelli e code di gambero sfumate al Franciacorta, trofie di Gragnano con vongole veraci e bottarga

Calamaro farcito alle cime di rapa Lombata di vitello in crosta di pane e contorni di stagione

Trancio di ombrina in crosta di mandorle e spuma di mazzancolle filetto di vitello in manto di speck di sauris, patate sasso riduzione al Chianti

Tartelletta di frolla, crema di ricotta fragoline di bosco

Sorbetto al frutto della passione

Panettoni e Pandoro artigianali

Pandoro e panettone artigianale, crema mascarpone al caffè

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Cotechino e lenticchie a mezzanotte

adulti euro 58,00 - menù bambini euro 30,00

bevande incluse sala con intrattenimento euro 90,00 sala ristorante euro 85,00 / menù bambini euro 40,00

INCONTRO AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CITTADINI DI SCALTENIGO SULLA SICUREZZA STRADALE All’incontro organizzato l’8 novembre scorso dal Comitato di Viabilità Sicura di Scaltenigo erano presenti il Sindaco, il Vicesindaco, l’assessore Vianello e molti consiglieri di maggioranza. La sala del centro civico era piena zeppa di cittadini preoccupati. L’argomento all’ordine del giorno era la messa in sicurezza del passaggio pedonale davanti alle scuole utilizzato da tanti cittadini e quotidianamente da moltissimi studenti delle elementari e medie. Le segnalazioni sulla pericolosità del passaggio pedonale in questione, dove purtroppo recentemente è stato travolto ed ucciso un signore del posto, sono state numerosissime. Anche il sottoscritto, in corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico, ha segnalato il persistere dell’elevata pericolosità del passaggio pedonale in questione. Le isole pedonali intermedie non sono infatti sufficienti per garantire un passaggio

in sicurezza e per questo avevo sollecitato di “installare quanto prima una segnaletica stradale più visibile per segnalare il passaggio pedonale e rallentare il traffico stradale “. Già l’anno scorso, infatti, una studentessa era stata travolta da un veicolo sulle stesse strisce pedonali. La richiesta che avevo formulato è stata posta anche all’ordine del giorno della Conferenza dei servizi del Comune. Ciò nonostante i rappresentanti dell’amministrazione si sono presentati ai cittadini di Scaltenigo senza alcuna proposta concreta di intervento. Le uniche proposte, seguite da uno scroscio di applausi, sono state fatte dal genero della persona da poco travolta ed uccisa sulle strisce e da un genitore di 4 figli di Scaltenigo che quotidianamente frequenta la zona in questione. E’ chiaro che così non ci siamo! Tutti i presenti ed i rappresentati del Comitato di fronte alle riposte evasive

dell’amministrazione hanno dovuto registrare una incomprensibile ed ingiustificabile assenza di iniziative per aumentare la sicurezza nella frazione. Oltre alla previsione del Codice della Strada, che attribuisce la competenza degli attraversamenti pedonali all’interno dei centri abitati proprio all’amministrazione comunale, dal mio punto di vista, quest’ultima aveva il dovere istituzionale e morale di intervenite con azioni certe ed in tempi brevi. Gli esponenti della giunta hanno più volte però attribuito erroneamente le responsabilità alla Città Metropolitana. Gli uffici tecnici della Città Metropolitana hanno confermato la costante e sollecita collaborazione con le proposte del comune di Mirano per la messa in sicurezza delle strade confermando però che la competenza è del Comune. A fronte delle tante promesse fatte in campagna elettorale, dove probabilmente non costa nulla

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parlare, occorre invece passare ai fatti che contraddistinguono il buon amministrare. A distanza di diverso tempo, però, dei fatti non c’è ancora traccia. Giorgio Babato


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UN NUOVO RINASCIMENTO PER MIRANO Stiamo vivendo un periodo di gravi difficoltà economiche, che si riverberano anche sull’attività delle amministrazioni locali, le quali si dibattono tra patto di stabilità, mancanza di fondi ed incertezza sulla realizzazione dei propri programmi. Tuttavia ritengo che, per ben amministrare,sia necessario armarsi di buona volontà ed operare,con un po’ di ottimismo e tanta lungimiranza, come se la poca disponibilità economica non sia il problema dei problemi. Lo so, non è facile, ma credo che chiunque si trovi a gestire la cosa pubblica, abbia il dovere di fare sempre qualcosa in più di quello che ci si aspetta. Tutto ciò può servire a prevenire situazioni di difficoltà e a prepararsi correttamente per l’avvio delle attività future. Non basta gestire il quotidiano e preoccuparsi solo ed esclusivamente della propria immagine e di inventare, con l’aiuto di pochi accoliti, nuove limitazioni allo svolgersi dell’attività politica, sia di maggioranza che di opposizione; è necessario saper volare alto, programmare e progettare opere in grado di rispondere alle varie necessità di una multiforme cittadina come la nostra, capendo che siamo in un periodo in continua evoluzione, in grado però di portare nuovi frutti anche a Mirano. Troppe sono state le occasioni ormai perse in questi ultimi anni; l’Inps, il Consorzio di Bonifica, l’Enaip e altri servizi sono ormai un ricordo, e di ciò ci dogliamo, tuttavia bisogna non ripiegarsi su se stessi, ma saper cercare tutte le opportunità, riprendere in mano i progetti, fare in modo che abbiano un sicuro riscontro, almeno in una fase programmatica, se non di realizzazione. Mirano necessita di alcune fondamentali risposte, se vuole mantenere quel ruolo di cittadina di servizi e residenzialità, luogo che in questi ultimi anni si è parecchio deteriorato,

anche ad opera delle comunità vicine, che giustamente si sono messe in diretta concorrenza. 1- La mitigazione di un tratto del Passante, con la creazione di un’area verde, si sta trasformando in un piccolo ma frequentatissimo parco che avrebbe, tra l’altro, bisogno di essere attrezzato con un parcheggio più ampio e con servizi per l’utenza. Ciò dimostra quanto sia necessario programmare concretamente una grande area verde all’interno di Mirano, utilizzata liberamente da tutte quelle persone e famiglie che vogliono passeggiare, correre, far muovere i cani, senza il vincolo dei parchi storici, bellissimi, ma giustamente non interamente fruibili. 2- In questi anni si sono costruiti piccoli tratti di piste ciclabili, di fatto inutili, perchè fini a se stessi, troppo brevi, privi di sicurezza e di una logica nella percorrenza, perciò inservibili se non addirittura dannosi (vedi via Dante). Oggi si sta per cantierare la pista ciclabile di Campocroce, (evviva dopo dieci anni!) che pare sia informata a criteri più corretti e sicuri, tuttavia consentirà il collegamento del centro di Campocroce con la via Cavin di Sala, poi ci si deve arrangiare con una pericolosissima pseudo-pista fino a Mirano. L’impressione è che, se queste opere non sono pensate in un’ottica di effettiva utilizzazione, serviranno sempre a poco! In effetti attualmente le priorità dovrebbero essere altre: intraprendere la logica del massimo utilizzo ovvero della crescente richiesta di mobilità per il tempo libero. Nel primo caso risulta improrogabile la costruzione della pista ciclabile di Scaltenigo che potrebbe essere in grado di collegare le frazioni di Scaltenigo, di Ballò e di Vetrego con il capoluogo e contemporaneamente collegare in prospettiva Mirano con Dolo e con

la Riviera. Non bisogna dimenticare, inoltre, la pista ciclabile di nuova costruzione in Via San Silvetro a Vetrego inspiegabilmente ancora preclusa all’utilizzo dei cittadini senza prospettive di soluzione. Nel secondo caso reputo sia oggi più necessario spingere nella direzione di piste ciclabili per il tempo libero, come, in qualche modo, possiamo considerare la frequentatissima via Taglio destro. Sotto l’aspetto cicloturistico Mirano ha una potenzialità incredibile, costituita dai due argini del Muson che, convenientemente attrezzati, possono essere un percorso formidabile che collega Mirano a Salzano, S. Maria di Sala e, a salire fino alle sorgenti del fiume, in un tragitto lungo, sicuro ed estremamente piacevole dal punto di vista naturalistico. ( Noi abbiamo sempre spinto in questa direzione; è logico che bisogna lavorare con convinzione ed assiduità, con il Genio Civile, con la Città Metropolitana, e con tutte le Amministrazioni comunali coinvolte ). 3- Infine dobbiamo preoccuparci del nostro Centro Storico, che rappresenta uno dei beni più importanti da proteggere e salvaguardare nei confronti dei Centri commerciali, sempre più concorrenziali, in quest’epoca, in cui c’è un continuo ricambio delle attività commerciali, che faticano a consolidarsi e a caratterizzarsi! Ma dobbiamo pensare anche che l’entrata in centro non può più soppotare la visione di rovine cadenti (come i Mulini di Sotto). Il ruolo dell’attività politica, oltre a mantenere e favorire tutta una serie di manifestazioni che contribuiscono a far conoscere e frequentare il nostro Centro, è quello di assecondare una facile accessibilità con la creazione di nuovi parcheggi nell’area di cintura, a servizio delle aree centrali. Lo strumento fondamentale per trovare una

soluzione ai problemi sopracitati è il PAT (Piano di assetto del territorio) la cui adozione e approvazione è alla base di tutte le scelte sul territorio, invece esso giace incagliato tra i meandri della burocrazia comunale/regionale. Tutte le Amministrazioni hanno ormai da tempo approvato il proprio PAT, solo Mirano ne è privo e non si sa quando saremo in grado di vederlo in funzione intanto stiamo perdendo varie opportunità. Per concludere credo si debba avere fiducia nel futuro e auspicio per Mirano un nuovo piccolo Rinascimento, capace di ridare leadership alla nostra bella cittadina e la doti di tutta una serie di servizi e funzioni, oggi persi o appannati dalle difficoltà economiche. Vogliamo pensare Mirano in termini di una città attiva e non ripiegata su se stessa, che galleggia sulle glorie del passato (parchi e ville, cittadella scolastica sono realtà belle ma acquisite!). A tutti i Miranesi, ai lettori di Mirano Magazine i più cari auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo dagli amici di “Insieme per il bene comune”.

Annamaria Tomaello coord. “Insieme per il bene comune”

LO SCIOPERO DEI MEDICI DI BASE E IL PIANO SANITARIO

Nell’ultimo Consiglio Comunale, a Mirano, è stato approvato all’unanimità, un ordine del giorno a sostegno della sanità del territorio, in particolare si chiedeva alla Giunta Zaia, l’applicazione del Piano sanitario regionale (a tutt’oggi disatteso) quindi lo sblocco delle medicine di gruppo integrate e lo sviluppo degli ospedali di comunità e degli hospices, che dal territorio son passati alla gestione ospedaliera! Non essendoci alcuna risposta, anzi prese di posizione contrarie dell’assessore regionale alla sanità, i 3500 medici di base e i 900 pediatri presenti in Veneto, hanno deciso di scioperare ed hanno calendariato ben 80 giorni fino a maggio 2018, in cui incroceranno le braccia, se non si arriverà ad un accordo fra le parti. Ricordiamo che il Piano sanitario prevede

ospedali di comunità (strutture intermedie tra ospedale e domicilio dove la persona trascorre al massimo 30 gg es. dopo essere stata dimessa dall’ospedale ma necessita di cure che non possono essere a domicilio, ed è seguita per la riabilitazione, le terapie ecc.. da personale sanitario e dal medico di base) e hospices (cioè strutture per chi necessita di cure palliative, dove spesso il malato terminale conclude la sua vita assistito professionalmente ma circondato dall’affetto dei propri cari). Ma la parte più importante viene svolta dalle “medicine integrate di gruppo” cioè associazioni di medici di base, che diventano la risoluzione di tanti mali (lo stesso assessore Coletto asseriva che la “medicina di gruppo” doveva essere incentivata perchè garantisce la presenza di un medi-

co in ambulatorio fino alle ore 22.00, inoltre permette di sgravare il Pronto Soccorso dell’ospedale, dato che molte delle attività (visite, vaccinazioni, suture,..) possono essere svolte dai medici di base senza intasare il Pronto Soccorso di “codici bianchi”. Ebbene trovo alquanto singolare, anzi mi lascia molto perplessa, il verificare oggi, che la non applicazione del Piano sanitario, permetta di capovolgere la situazione; attraverso i media, in particolare i Tg delle emittenti locali, i giornali e alcuni politici poco seri, si è puntato il dito contro i medici di base e si cerca di colpevolizzarli, quando invece sono stati stoppati in quello che le norme prevedono! In modo scorretto si è impedito alla gente comune di capire la validità di alcuni servizi, come medicina di gruppo, hospice, ospedale di comunità, e si è preferito accusare i medici di base di lavorare poco, di percepire stipendi troppo elevati a confronto dei medici ospedalieri! Addirittura si organizzano sondaggi per chiedere chi vuole che i medici di base diventino ospedalieri, si fanno congetture che mancano persino di rispetto, non solo alla figura del medico ma anche alla persona! Sono e sarò sempre per la sanità pubblica, ma ricordiamo che se esiste la medicina di gruppo è la Regione che l’ha sollecitata. Se una persona frequenta l’ambulatorio di un medico di base, specie il massimalista (cioè il medico che ha il tetto massimo di 1500 assistiti) potrà osservare che le ore di ambulatorio sono molte di più di quelle indicate nell’orario, poi ci sono le visite a domicilio, gli aggiornamenti, la informatizzazione, ecc... insomma anche un medico

di base lavora le sue 40 ore settimanali e forse anche di più!!! Ci potranno essere dei correttivi negli orari dei medici (una cosa che non digerisco e non capirò mai è che gli ambulatori siano chiusi al pomeriggio di un giorno prefestivo!) ma se c’è la medicina integrata, tutto funziona meglio; si lavora per appuntamento; restano sempre le emergenze, ma la gente non deve aspettare ore per entrare dal medico; un’ infermiera prof.le provvede alle iniezioni, ai vaccini, ecc...; il personale di segreteria garantisce le ricette, le richieste di visita, ed assolve a tutta una serie di compiti che agevolano il servizio all’assistito e alla sua famiglia. Migliora la sanità del territorio! Quindi perchè creare confusione, influenzare negativamente le persone, diffamare la categoria dei medici di base, mettendoli contro gli ospedalieri. A che pro tutto questo? Qual è il risultato? Ci sono moltissime categorie che hanno stipendi da favola, che fanno veramente arrabbiare perchè lavorano poco ( se penso ai politici, basta che guardiamo le aule del Parlamento per farci un’idea) ed hanno la faccia tosta di giudicare il lavoro e lo stipendio altrui! Questa è la nostra Italia, questo è il nostro Veneto, dove la sanità funziona bene, anche se il Piano sanitario non è applicato perchè c’è tanta gente che mette passione e dedizione in quello che fa, ma c’è anche tanta gente che vede la pagliuzza non la trave che è nell’occhio! Annamaria Tomaello Coord. “Insieme per il bene comune”


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MIRANO SEMPRE PIÙ ABBANDONATA? Quale futuro per Mirano? Cosa dovrà diventare o continuare ad essere Mirano? Ci sono progetti e programmi soddisfacenti? Cosa chiedono i cittadini? Sono domande che quotidianamente ci poniamo di fronte all’operato di questa amministrazione Pavanello, volevamo dire “nuova” amministrazione Pavanello, ma purtroppo nei fatti in questi primi mesi si è dimostrata identica ai 5 anni precedenti. Speravamo che il risultato elettorale non di certo soddisfacente per il Sindaco uscente, avesse dato una scossa all’intera attività di governo ma quando le persone che guidano il Comune rimangono le stesse (il duo Pavanello-Salviato in primis), è difficile che anche le azioni cambino. I lavori consigliari di questi mesi si svolgono regolarmente, Sindaco e Vice Sindaco la fanno da padroni, intervengono su tutto e rispondono a tutto, gli altri assessori e Consiglieri non pervenuti (se non per alzare la mano al momento giusto). Dopo l’estate due sono stati i temi fondamentali all’ordine del giorno: la sicurezza e la perdita di servizi. La sicurezza in particolare, tocca molti cittadini. Se a prima vista il problema può essere erroneamente confinato a furti avvenuti solo nelle frazioni, storicamente più isolate dal centro città, scopriamo invece come negli ultimi mesi, anche le vie più centrali e più “popolate” sono bersaglio dei ladri. Via Gramsci, Via Torino, Via Perugia, Via Belluno, Via Battisti

e molte altre ancora sono tutte state colpite in poco tempo. Siamo i primi ad essere consapevoli che la sicurezza è un problema nazionale e che deve essere principalmente il governo centrale a farsene carico ed attuare nuove politiche volte a limitare gli episodi di intrusione, ma anche secondo quello che è previsto dall’ordinamento degli enti locali, un Sindaco può comunque adottare politiche e atti volti ad una maggiore sicurezza dei cittadini. Purtroppo il Sindaco Pavanello non sembra esserne conscio, se leggete il suo programma elettorale scritto solo qualche mese fa, viene rimarcato come “Mirano è una tra le città più sicure”. Dopo la nostra interpellanza di ottobre qualcosa sembra però essersi mosso: molte sono state le critiche di cittadini, associazioni e consiglieri di opposizione che il Sindaco ha risposto promettendo una nuova collaborazione tra Mirano-Sanata Maria di Sala-Prefettura di Venezia, l’installazione di nuove telecamere per la sicurezza e il consolidamento del progetto “Controllo di Vicinato”. Potrebbe essere anche qualcosa, ma purtroppo per le telecamere non abbiamo avuto risposte certe in merito ai tempi, modi e luoghi di installazione, per il nuovo accordo non c’è nulla di veramente nuovo (precedentemente esistevano già collaborazioni) e il Controllo del Vicinato non è sempre motivo di dissuasione dai furti laddove è stato sperimentato. Noi sollecitere-

mo continuamente questa amministrazione ad intervenire: abbiamo proposto di dotare la Polizia locale di un arma (che può intendersi anche un manganello) in maniera da potergli permettere di svolgere il turno notturno e occuparsi degli incidenti stradali sgravando il compito a Carabinieri e Polizia, l’installazione di telecamere in zone buie e negli ingressi principali di Mirano e frazioni, il coinvolgimento anche attraverso un tavolo costante di partecipazione di tutti i cittadini interessati, senza distinzioni politiche. Inoltre crediamo che per iniziare basterebbe poco: ci sono zone molto buie in cui sarebbe utile installare una nuova illuminazione a luci Led e potare piante ed alberi che intralciano (e ce ne sono parecchi) il fascio di luce. Questa situazione attuale a nostro avviso potrebbe anche essere aggravata da un abbandono generale che Mirano sembra lentamente subire: la perdita di servizi avvenuta negli ultimi mesi rende Mirano una città anche più povera e più insicura. Enaip, Antalgik, Inps, Consorzio Acque Risorgive si sono trasferiti in Comuni limitrofi e più piccoli dove hanno ricevuto proposte più interessanti e vantaggiose. Una città che non sa attrarre, che non sa essere punto centrale per molti comuni, che non è in grado di tenere i propri cittadini nel territorio ed impegnarli nel volontariato e nella cura del paese, è di conseguenza anche una città insicura e poco

stimolante. Ce lo siamo imposti come dovere e come obbiettivo per i prossimi cinque anni della nostra attività in Consiglio: dobbiamo avere le idee chiare di come vogliamo Mirano in futuro, che ruolo deve giocare all’interno della città metropolitana e che cosa vuole offrire ai cittadini. Amministrare un Comune di questi tempi non è assolutamente facile, ma crediamo che con buone idee e con il coinvolgimento di tanti cittadini e associazioni, si possa rendere Mirano una città ancora più vivibile, viva e a misura di giovani e famiglie. La giunta Pavanello per ora invece rimane confusa, vaga e con limitata prospettiva.

Andrea Tomaello - Matteo Cappelletto Lega Nord Mirano

QUALE FUTURO PER IL CENTRO-DESTRA MIRANESE? Sono passati ormai sei mesi dalle ultime elezioni comunali e ancora oggi si discute della occasione persa per dare una vera svolta a Mirano cambiando totalmente amministrazione. Tralasciando l’esito del ballottaggio, mai veramente in discussione, i risultati elettorali del primo turno lasciano invece l’amaro in bocca, ma allo stesso tempo per i più fiduciosi fanno ben sperare per i prossimi anni. Maria Rosa Pavanello si è presentata alle elezioni godendo di una buona popolarità ed avendo alle spalle liste e partiti discretamente forti, tutti uniti nell’unico obbiettivo di rieleggere un Sindaco di centro sinistra evitando, a loro detta, il “pericolo” del ritorno al 2008 (ancora da capire come mai siano così ossessionati da quella giunta dopo ormai 10 anni). Non credo si attendessero un risultato così modesto e così scarso; cinque anni fa non è neanche servito il turno di ballottaggio per decretare il vincitore,

mentre a giugno 2017 l’attuale Sindaco fa fatica ad arrivare al 40%. Dall’altra parte gli sfidanti non hanno saputo approfittare e si sono divisi in cinque candidati diversi. Seppure con alcune idee e posizioni diverse tra di loro, il “centro-destra” unito sarebbe arrivato ad una percentuale poco superiore al 45%, molto più vicino al 50% rispetto al Sindaco uscente. Questo dato deve fare riflettere gli “addetti ai lavori”: Mirano è pronta a cambiare e chiede una svolta nella amministrazione della città, ma fintano che non ci sono valide, serie e credibili alternative, non si riuscirà mai a prendere la guida del Comune. Ora abbiamo davanti cinque anni (siamo sicuri saranno davvero cinque?!) in cui poter costruire nuove proposte per Mirano. Come abbiamo visto, questa amministrazione è sempre più “immobile e invisibile”. Ricordate qualche evento-iniziativa-intervento degno di nota fatto da

questa amministrazione? Ne ricordate uno di immensamente brutto? No, credo di no. Il Sindaco Pavanello preferisce rimanere anonimo, non interviene, così non sbaglia! In Consiglio Comunale abbiamo creato qualche sinergia all’opposizione con tutte le liste e i gruppi presenti. Personalmente crediamo che dobbiamo partire già da oggi per costruire qualcosa in futuro, sia in termini di idee e condivisone di politiche, che di collaborazioni. L’età media si è anche abbassata e questo è un altro segnale: i cittadini di Mirano chiedono siano i giovani, volti nuovi, che si impegnino e portino nuova linfa a questo Comune. Non dobbiamo farci trovare impreparati alla prossima sfida; dai continui errori e soprattutto dalle continue mancanze di questa amministrazione dobbiamo ripartire: studiare, leggere, capire, informarci oggi per costruire un modello di amministrazione totalmente diverso nei prossimi anni. A

nostro avviso bisogna ripartire dai giovani e dalle associazioni per creare insieme ai tanti cittadini impegnati nel volontariato una città viva, attiva che sappia creare interesse e attrattività. Solo così si può sopravvivere alle nuove sfide del “mondo globale” (sembra un termine esagerato per Mirano, ma è parte, per esempio, della moria di piccole attività locali). Abbiamo sufficienti attrazioni, belle storie da raccontare e soprattutto a Mirano ci sono tantissime persone che più o meno volontariamente vorrebbero mettere a disposizione della città e dei cittadini le loro conoscenze e competenze. Sta alla amministrazione valorizzarle e valorizzarli. Una città viva, a misura di cittadino è anche una città sicura e ordinata. Queste sono le sfide che ci attendono: costruiamo oggi per essere pronti al domani, tutti assieme! Andrea Tomaello - Matteo Cappelletto

CASA MIA SANTA BERTILLA

un’associazione per l’aiuto a famiglie e persone in difficoltà La nuova Associazione Casa Mia Santa Bertilla nasce nel territorio comunale di Mirano, è apartitica, aconfessionale e basata sull’impegno dei soci volontari. Il suo scopo è di «Accogliere, Ascoltare, Orientare, Accompagnare» le famiglie e le persone in difficoltà. Abbiamo una sede accogliente con spazi per l’incontro e per l’ascolto che garantiscono disponibilità e riservatezza. L’attività è svolta dai volontari in grado, dopo aver seguito un intenso corso di formazione, di rispondere alle esigenze dell’ascolto e dell’accoglienza.

Offriamo la possibilità, qualora fosse necessario, di orientare le persone bisognose verso le figure professionali competenti del caso come: Psicologo, Psicoterapeuta, Counselor, Pedagogista, Mediatore famigliare, Consulente legale o Altri consulenti specialistici. Discrezione, rispetto della privacy, anonimato e garanzia di riservatezza sono parte integrante del nostro programma di accoglienza e una disciplina di cui ci siamo dotati. La presidente Avv. Lucia Coin

Associazione Casa Mia S. Bertilla Via Bastia Entro, 1 - MIRANO (VE) www.ascoltocasamia.it - info@ascoltocasamia.it


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CLASSE CAPOVOLTA E VIDEOGIOCHI

le metodologie per migliorare la didattica che debutteranno nei centri engim veneto dal prossimo anno “Flipped Classroom” e “Gamification” ovvero l’applicazione dei videogiochi alla didattica le nuove metodologie che saranno sperimentate dal prossimo anno dal gruppo ENGIM VENETO da sempre impegnato nella formazione e istruzione professione (IeFP) dei giovani dai 14 ai 17 anni. Saranno circa una trentina gli insegnanti coinvolti, prevalentemente dell’asse culturale, ossia quelli che insegnano le materie più soggette a problemi di attenzione e motivazione, e provenienti dalle sei sedi ENGIM del Veneto, tra cui Mirano, Treviso, Oderzo, Vicenza, Thiene e Tonezza del Cimone. Ma che cosa cambia nella scuola quando si capovolge la classe? Cambiano gli schemi di insegnamento, l’aula si trasforma in uno spazio di lavoro e di discussione dove i ragazzi sono i protagonisti e si impara dal confronto tra pari. La lezione diventa compito da fare a casa mentre il tempo a scuola è utilizzato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. Cambia anche il ruolo del docente, che da attore protagonista diventa facilitatore. L’altra metodologia che verrà sperimentata da ENGIM VENETO è la Gamification, una strategia di apprendimento che prende spunto dal videogioco. Il gioco coinvolge, appassiona, motiva tutti, giovani e adulti, e aiuta a comprendere meglio anche i concetti più astratti e impegnativi. Perché non può essere di ausilio alla scuola per valorizzare il percorso di apprendimento dei ragazzi, aiutandoli a sviluppare il pensiero creativo, quello che permette di uscire dagli schemi e di trovare sempre le risposte? Lo scopo di questo progetto, ci dice Raffaello Fortuna, Vice Presidente ENGIM VENETO, è di “stimolare i nostri ragazzi all’apprendimento attivo, adottando metodologie più in linea con il loro modo di esprimersi. La scuola non può rimanere insensibile a questi cambiamenti. Per questo ci siamo chiesti come potevamo mettere a frutto la tecnologia per stimolare gli studenti e appassionarli al sapere teorico, che la maggior parte di loro affronta con poco entusiasmo. Agire sull’approccio didattico è stata la chiave di volta per lavorare sulla motivazione dei ragazzi, per sollecitarli a riscoprire il sapere aiutandoli a diventare, sotto la guida dell’insegnante-facilitatore, protagonisti del loro apprendi-

mento. Quando i ragazzi sanno che la scuola è un mezzo per realizzarsi nella vita e ci si possono dedicare con i loro tempi e metodi, si sentono più liberi di esprimersi e vi lavorano con maggior profitto”. L’attenzione che ENGIM VENETO pone al modo di apprendere di ogni studente è basilare. I ragazzi non sono tutti uguali ma necessitano di stimoli diversi perché apprendono in modo diverso. Un cambiamento sostanziale nei Centri di Istruzione e Formazione Professionale ENGIM VENETO che va nella direzione di contribuire a migliorare i problemi di attenzione, autostima e basso rendimento, che affliggono oggi molti giovani, dentro e fuori dalla scuola. Per questo la didattica tradizionale, affiancandosi ad altre attività più coinvolgenti, dove gli studenti lavorano in gruppo e sono liberi di esprimersi secondo le loro modalità, contribuisce a migliorare, non solo i risultati scolastici ma anche a le loro abilità e competenze sociali. ENGIM VENETO è un’Associazione senza fini di lucro che si ispira al carisma di San Leonardo Murialdo e si dedica all’orientamento, alla formazione professionale dei giovani e all’inserimento nel mondo del lavoro di adulti e persone in situazione di svantaggio. Comprende una sede di coordinamento regionale e 7 sedi operative accreditate per la Formazione Iniziale, Superiore e Continua, per l’orientamento e i Servizi al Lavoro, che condividono un unico Progetto Educativo. Con circa 130 corsi attivi e oltre 2500 iscritti, le attività dei Centri di Formazione Professionale si articolano in più ambiti, secondo le realtà socio-economiche e i fabbisogni formativi dei territori di appartenenza, con interventi rivolti a utenze diversificate. Le azioni formative interessano i settori: • SECONDARIO - comparti meccanico, elettrico ed elettronico, termoidraulico, legno, abbigliamento e moda, grafico multimediale; • TERZIARIO - comparti commercio e servizi, alimentazione e ristorazione, servizi del benessere. • Azioni specifiche vengono svolte in riferimento all’area svantaggio.

INTERNET DELLE “COSE”, A CHE PUNTO SIAMO? L’evoluzione di internet ha esteso internet stesso ad oggetti e luoghi reali; “cose” appunto, che grazie all’innovazione tecnologica possono interagire con la rete e trasferire dati ed informazioni per aiutarci nella vita quotidiana in casa e nel lavoro. Si parla di internet delle cose o internet degli oggetti, traduzione italiana dell’appellativo inglese Internet of Things che troviamo abbreviato come IoT. A molti può sembrare qualcosa di strano, ma in realtà è probabile che alcuni di voi abbiano già in casa o in ufficio soluzioni di questo tipo. Questa espressione è ormai utilizzata per definire la rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet; per esempio: impianti di climatizzazione, sensori per il fitness, automobili, apparecchiature mediche, ma anche elettrodomestici, lampadine, telecamere, componenti d’arredamento, ecc.. Insomma qualunque dispositivo elettronico equipaggiato con un software che gli permetta di scambiare dati con altri oggetti connessi e molto spesso accoppiati ad una “app” dello smatphone. Capire cos’è l’internet delle cose è molto semplice: l’argomento si riferisce ad oggetti incapaci di colloquiare con gli utenti, ma grazie alla “rete” possono diventare intelligenti e chiamati a comunicare per essere in grado di interagire fra di loro e “prendere delle decisioni” sulla base delle istruzioni fornite dall’utente. Una eccezionale comodità che ci permette di demandare delle attività senza essere fisicamente sul posto e comunque anche di monitorarle da remoto. I principali ambiti di applicazione dell’Internet of Things sono rappresentati da quei contesti nei quali ci sono “cose” che possono “parlare” e generare nuove informazioni come i settori della: • Domotica per la smart home • Robotica in ambito industriale e domestico • Industria automobilistica, automotive, self driving car • Sanità e mondo biomedicale • Sorveglianza e sicurezza

• Mobilità nelle città • Pagamenti digitali • Agricoltura e Zootecnia Come vedete, l’internet delle cose, interessa tutto il mondo che ci circonda. Alcuni oggetti, sicuramente possono essere strumenti progettati solo per accrescere la “vanità” di chi li acquista ma molti altri, invece, portano con sé un intrinseco valore aggiunto. L’industria si sta muovendo a grandi passi per produrre accessori intelligenti per dotare le persone di “oggetti facilitatori”, permettendogli di risparmiare tempo, energie e denaro. L’internet delle cose ha il potenziale di cambiare il mondo esattamente come lo ha cambiato Internet, ma la vera domanda che induce una riflessione sul tema è: “siamo pronti ad affrontare il cambiamento e sfruttare a pieno le potenzialità di questa era digitale?” Le Città del futuro: come saranno? Vivremo meglio? Di certo è che la tecnologia sta lavorando per migliorare la qualità della vita anche con e senza invenzioni strabilianti. Il futuro che sta nascendo nei laboratori di tutto il mondo, è più di una ipotesi e di una semplice previsione: il futuro che è già iniziato guardiamoci attorno.

Maurizio Foffano IT Manager www.tecnosoft.it

Direttore ENGIM “Cfp Don Giulio Costantino” Dott. Massimiliano Cacco

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PUNTO MEDICO MIRANO SI AMPLIA L’autunno ci vede finalmente vincitori. Con novembre 2017 è stato autorizzato l’ampliamento della nostra struttura. Nello stesso atrio dello stabile dove già attualmente siamo situati, abbiamo aperto quattro nuovi ambulatori destinati alla Medicina dello Sport, alla Ginecologia e alle altre specialità. L’eclatante novità è in realtà la presenza di una Palestra riabilitativa e di un ambulatorio di fisioterapia attrezzato. Ringraziamo tutte le ditte e l’Architetto che hanno permesso la realizzazione del progetto, nonché l’Amministrazione Comunale che ci ha sostenuto in questo “complicato” percorso. Un ringraziamento particolare va al mio staff (Martina, Giulia, Donatella, Stefania e Marco) che, grazie a costante impegno e professionalità, mi ha aiutato nella riuscita di questa impresa. Sono già iniziati i corsi di ginnastica correttiva di gruppo, seguiti da fisioterapisti specializzati in patologia della colonna. Grande ritorno anche della ginnastica della terza età – mio padre, alle porte dei suoi ottanta anni, ancora si prodiga a creare lezioni dinamiche e sempre nuove. Sono già avviati corsi di ginnastica posturale, pancafit, back school e di Pilates posturale. Stiamo organizzando dei corsi di ginnastica del pavimento pelvico e dei corsi di massaggio del bambino. Probabilmente da gennaio partiranno i corsi pre-parto grazie alla collaborazione di più figure professionali per dare una informazione su tutti gli aspetti della gravidanza e affrontare serenamente questo percorso. Ci sarà un percorso di attività psicomotoria e di recupero terapeutico del gesto sportivo. Partiranno con il nuovo anno anche nuovi progetti: - serate informative gratuite, dove si parlerà di svariati argomenti di interesse comune, così da avere gli specialisti a disposizione per chiarimenti e risposte; - progetto “Camminiamo con il Punto Medico Mirano” -

L’ISTITUTO AGRARIO DI MIRANO COMPIE 50 ANNI Negli anni 50’ - 60’ del secolo scorso, l’Istituto Agrario di Castelfranco Veneto fondò numerose sezioni coordinate in alcune località del Trevigiano e, nel 1968, anche in provincia di Venezia, precisamente a Mirano, dove fu scelta come sede la bella e prestigiosa villa Bianchini di Zianigo. Questa, che era l’unica scuola agraria del Veneziano, nel 1988 venne intitolata a “Konrad Lorenz” e nel 2013 venne associata all’Istituto “8 Marzo”, con la costituzione dell’attuale Istituto d’Istruzione Superiore “8 Marzo – Lorenz”. Il 2018 è pertanto l’anniversario dei 50 anni di storia dell’Istituto Agrario di Mirano e, per l’occasione, sono state programmate alcune iniziative, la prima delle quali, il prossimo 19 gennaio, sarà un incontro di una delegazione di allievi e docenti attuali con allievi e docenti del passato. Luogo di questo incontro sarà proprio la prima sede, villa Bianchini di Zianigo, che verrà appositamente aperta per l’occasione. I convenuti potranno così visitare la villa, famosa fra l’altro per l’affresco “La fama e il merito” di Giandomenico Tiepolo, accompagnati dallo storico Gianni Caravello e da Francesco Guarnieri, primo direttore, cinquant’anni fa, della scuola agraria di Mirano. Al termine della visita, gli alunni, guidati dai docenti, si cimenteranno nel filmare brevi interviste agli ex alunni e agli ex docenti, che così potranno raccontare in quali periodi hanno frequentato il “Lorenz”, come hanno vissuto gli anni di frequenza nell’Istituto e quali sono stati i loro percorsi professionali successivamente al diploma.

uscite guidate di cammino e gruppi di cammino per cardiopatici con personale specializzato; - progetto “Migliora il tuo stato di salute” in collaborazione con i Medici dello Sport – dopo una visita accurata si vedrà assieme quali sono i fattori di rischio che possiamo ridurre per migliorare la qualità di vita. Abbiamo tantissime idee, cercheremo di realizzarle nel più breve tempo possibile. Rimanete in contatto con noi per tutte le novità, anche tramite il nostro sito e la nostra pagina Facebook. Sta prendendo piede anche il servizio di Punto Prelievi. I giorni di apertura per effettuare tali prestazioni sono il lunedì, mercoledì e sabato dalle ore 7.30 alle 9.15. Per evitare inutili code e non perdere tempo, chiamate per prenotare il vostro appuntamento o per richiedere un preventivo. Inizia anche il periodo invernale e con questa stagione si fanno sentire le patologie dell’apparato respiratorio. Noi siamo a combatterle con la Stanza del Sale/ Haloterapia, terapia senza controindicazioni e rivolta senza distinzioni ai più piccoli, agli adulti e agli anziani. La seduta dura circa 45 minuti in cui vi troverete immersi in un gioco di luci e musica all’interno di una stanza con pareti di sale e con sale micronizzato. Il poliambulatorio continua ad integrarsi di nuove figure: ormai gli specialisti che collaborano con noi sono più di 60, e coprono tutte le specialità mediche per offrire professionalità nei più brevi tempi possibili. Il nostro team di ortopedici si compone di 12 specialisti che si occupano di tutte le articolazioni. La novità sono due nuovi medici specializzati in artroscopia di spalla, anca e ginocchio. L’organico del Punto Medico Mirano si è arricchito anche della professionalità di due medici che collaboravano con il centro convenzionato di Mirano, che ora sono disponibili da noi,

anche con pacchetti di prestazioni a prezzi agevolati. Ci caratterizziamo inoltre per il settore della fisioterapia: siamo un team organizzato per rispondere a tutte le richieste. L’orario per la parte di terapia fisica è stato potenziato e sarà ora aperto dalle 7.30 alle 20.30 con più di quindici professionisti a disposizione per rispondere alle esigenze dei pazienti. Spaziamo dalla rieducazione alla mobilizzazione, alla massoterapia, al linfodrenaggio e all’osteopatia. Per quanto riguarda la Ginecologia e Ostetricia, oltre ai corsi pre-parto che partiranno da gennaio 2018, novità è l’esecuzione del Test del DNA Fetale, un innovativo esame volto alla diagnosi prenatale. Non può mancare un ringraziamento a tutte le società sportive e alle associazioni sportive che ci hanno dato fiducia appoggiandosi alla nostra struttura per le visite mediche sportive agonistiche e non agonistiche. Promettiamo, prossimamente, di essere ancora più celeri negli appuntamenti mantenendo qualità e professionalità. Punto Medico Mirano è disponibile per qualsiasi informazione e/o chiarimento. Siamo propensi a crescere e a rendere il centro a portata di tutti. Non esitate a contattarci e, perché no, a darci le vostre opinioni e suggerimenti. Questi cinque anni ci hanno permesso di crescere anche grazie alle vostre osservazioni e alle vostre critiche, ci siamo fatti conoscere grazie a voi e siamo diventati un punto di riferimento per Mirano. Tutto lo staff del Punto Medico Mirano vi augura un fantastico Natale, ma soprattutto un anno pieno di salute. Grazie a tutti voi per la fiducia. Laura Crivellari

LA TUTELA DELLA PRIVACY DIVENTA EUROPEA Ormai siamo abituati a girare l’Europa senza incontrare posti di frontiera e usando la stessa moneta. Non ci stupiamo più che regole e imposizioni siano dettate da Istituzioni Comunitarie (come la Banca Centrale Europea) e che l’Unione Europea intervenga – spesso con vigore – nelle politiche degli Stati Membri. In tempi di indiscriminata globalizzazione e di uso, sempre più massiccio, di internet e social network, particolarmente delicata è diventata la tutela dei dati personali (“privacy”), non solo e non tanto in ambito nazionale (il codice della privacy italiano è del 2003, contenuto nel d. lgs. 196 successivamente più volte aggiornato), ma anche e soprattutto a livello internazionale. Tale esigenza è stata recepita dall’Unione Europea, che ha emanato il regolamento n. 679/2016 entrato in vigore il 24 maggio 2016. Un Regolamento Europeo non ha bisogno di essere recepito dalla legge nazionale ed è immediatamente e direttamente applicabile negli Stati Membri: quello in discorso, e relativo alla privacy, diventerà esecutivo e vincolante dal prossimo 25 maggio 2018. Oltre ad importanti novità per le imprese, gli enti pubblici, le associazioni e i liberi professionisti (tra le altre, l’introduzione della figura del responsabile della protezione dei dati), il Regolamento avrà importanti ricadute anche sui cittadini che saranno sicuramente più tutelati. Solo schematicamente e sinteticamente alcune delle novità. L’informativa sul trattamento dei dati personali sarà potenziata, farà ricorso a icone identiche in tutta l’Unione Europea e l’interessato dovrà sapere se i propri dati saranno trasmessi al di fuori dell’UE, e sapere che ha il diritto di revocare il consenso a determinati trattamenti come quelli, particolarmente invasivi e petulanti, di marketing diretto. Il consenso dell’interessato al trattamento dei dati dovrà essere preventivo, inequivocabile e potrà essere revocato in ogni momento. Sarà vietata ogni forma di consenso tacito, il silenzio cioè non potrà mai equivalere a consenso. I fornitori di servizi internet e social media per i minori di anni 16 dovranno chiedere il consenso ai genitori. Di epocale importanza l’introduzione del cosiddetto diritto all’oblìo, mediante il quale ogni interessato potrà ottenere la cancellazione dei propri dati personali da parte del titolare del trattamento. Tale diritto potrà essere limitato solo per garantire l’esercizio della libertà di espressione, o la difesa giudiziaria, o per tutelare interessi generali come

la salute pubblica. Una rilevante novità è costituta anche dal cosiddetto diritto alla “portabilità” dei propri dati personali, per esempio per trasferirli da un gestore di posta elettronica ad un altro senza perdere i contatti e i messaggi salvati. Al fine di accertare e reprimere gli abusi, ogni titolare del trattamento avrà l’obbligo di comunicare eventuali violazioni dei dati personali alla autorità Nazionale di Protezione dei Dati, per i provvedimenti anche sanzionatori di competenza. Infine, per facilitare ogni approccio alla delicata materia sarà istituito uno sportello unico, che dovrebbe semplificare la gestione dei trattamenti e anche ogni intervento dell’interessato al riguardo. Quelle citate sono solo alcune delle novità del Regolamento Europeo della Privacy, chiamato GDPR, che sicuramente aumenterà, anche in ottica trans nazionale, la tutela di ogni cittadino europeo e la salvaguardia dei dati personali tutti, a maggior ragione quelli definiti sensibili.

Avv. Giuseppe Favaron


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Buon Natale e Felice Anno Nuovo!!


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UNIONE DEI COMUNI DEL MIRANESE: PROPOSITI E REALTÀ Unione dei Comuni del Miranese: propositi e realtà In data 17 luglio 2014, con rogito del Segretario Generale del Comune di Noale, i Comuni di Santa Maria di Sala, Mirano, Noale, Salzano, Martellago e Spinea hanno costituito, ai sensi del D.Lgs. n. 267/2000, l’Unione dei Comuni del Miranese. La gestione associata delle Funzioni di Polizia Locale e di Protezione civile si proponeva le seguenti finalità da perseguire: 1) Migliorare la qualità dei servizi erogati; 2) Contenere le spese per la gestione di tali servizi; 3) Avviare o rafforzare le modalità di concertazione territoriale e la ricerca di finanziamenti. La carica di Presidente spetta a rotazione ai sindaci dei Comuni dell’Unione. Nel 2015 il presidente di turno è stato il sindaco di Salzano, nel 2016 il sindaco di Santa Maria di Sala, nel 2017 il Sindaco di Mirano ed ora tocca al Sindaco di Martellago. L’avvio frettoloso dell’Unione ha comportato grosse difficoltà organizzative alle quali ha sopperito principalmente il personale trasferito dai singoli Comuni. È fuori dubbio che i vigili trasferiti da Mirano si sono contraddistinti sia per essere il numero più consistente tra tutti i comuni sia per la loro preparazione e professionalità. Resta salvo comunque il fatto che proprio per le molte difficoltà superate, ed alcune ancora da superare, merita esprimere piena gratitudine a tutto il personale della Polizia Locale dell’Unione. Come previsto nella convenzione sottoscritta dai Comuni per la gestione unitaria delle funzioni di Polizia Municipale e di Protezione civile, i fondi a disposizione dell’Unione” vengono trasferiti da ciascun comune secondo il criterio del costo storico del personale trasferito e proporzionalmente all’effettivo svolgimento dei servizi per ciascuna amministrazione aderente all’Unione”. Questo principio impone chiaramente che i cittadini di Mirano debbano contribuire a finanziare l’Unione in proporzione al servizio ricevuto. Per verificare questo ho richiesto più volte di conoscere la descrizione ed il computo delle attività svolte dalla Polizia dell'Unione, dall'istituzione ad oggi, con la specifica del personale impegnato e delle attività prestate per ciascun comune. Indubbiamente la domanda è dettata proprio sia dalla necessità di valutare il

perseguimento delle finalità sopra richiamate sia per quantificare proporzionalmente il contributo economico da trasferire all’Unione. Con profondo stupore, dopo le ripetute richieste, a fine estate ho ricevuto la risposta in cui “si comunica che l’Unione non è in grado di fornire i dati richiesti, il Comando si sta attrezzando, pertanto nel futuro si potranno comunicare i dati delle varie attività svolte dalla Polizia Locale dell'Unione”. Da questa informazione conseguono due considerazioni : non siamo assolutamente in grado di valutare se le finalità richiamate sono state raggiunte e soprattutto che, come dimostra il prospetto allegato, il Comune di Mirano ha trasferito e trasferisce all’Unione più del triplo di altri comuni senza conoscere le effettive attività che riceve in cambio! Anzi, da informazioni ufficiose ricevute, sembra che le attività siano divise in parti praticamente uguali tra tutti i comuni dell’Unione e Mirano, che prima aveva ad esempio tutti i giorni una pattuglia fissa sul territorio al mattino e una al pomeriggio, adesso si deve accontentare di averne solo una e per parte della giornata, condivisa con altri comuni. Viene da se che l’impressione percepita dai cittadini di non vedere più vigili a Mirano e nelle frazioni è motivata dal fatto che i nostri vigili probabilmente stanno prestando servizio altrove. Morale, a fronte del trasferimento annuo che pagano i cittadini di Mirano all’Unione pari a € 750.000, cioè il 26% del totale dei trasferimenti dei 6 comuni, a quanto pare riceviamo in cambio 1/6 delle prestazioni e quindi all’incirca solo il 16 %. In qualità di Predente della Commissione comunale Controllo e Garanzia ho chiesto di verificare la questione e di intraprendere le conseguenti azioni necessarie al far rispettare la convezione che Mirano ha sottoscritto con l’Unione. Purtroppo le consigliere di maggioranza Niero, Pavanello e Damato, supportate dalla Giunta, invocando una interpretazione a mio parere erroneamente restrittiva dei compiti della commissione, hanno impedito che se ne discutesse in Commissione. Appare evidente che mettere la testa sotto la sabbia da parte della Sindaca e dei consiglieri di maggioranza e rifiutarsi, anche con arroganza, di verificare il rispetto delle finalità stesse previste all’art. 2 della convenzione firmata

dalla nostra sindaca con l’Unione dei Comuni di cui è appena stata anche presidente, rappresenta l’ennesimo passo indietro e l’ennesima penalizzazione dei cittadini miranesi. Quello che per il sottoscritto costituisce una priorità da garantire ai nostri cittadini sancite dal citato art. 2 della convenzione, ossia “garantire la tutela e la sicurezza della popolazione, la sicurezza stradale, la protezione ambientale, la tutela del consumatore”, per questa maggioranza rappresenta una perdita di tempo e per questo è stato respinto. In sintesi, è necessario procedere all’analisi delle attività svolte dalla Polizia municipale dell’Unione sul territorio che purtroppo, dopo tre anni, non ci sono ancora. Dal momento che nell’Unione comanda la Giunta composta dai sindaci, si chiede alla sindaca di Mirano di pretendere servizi tanto quanto li paga, cioè più di tutti! In analoga situazione, se non addirittura peggiore, versa la seconda funzione delegata dal Comune all’Unione ossia la Protezione Civile. Preso atto che le funzioni principali della protezione civile sono lo sviluppo della conoscenza dei rischi e delle azioni da mettere in atto per evitare o ridurre al minimo i danni delle calamità, il soccorso ai cittadini in occasioni di emergenza e la messa in atto di azioni per il superamento dell’emergenza stessa, risulta di estrema importanza la presenza di un efficace sistema di Protezione Civile per i nostri territori. Ciò nonostante la Protezione Civile a Mirano non gode assolutamente di una situazione di prosperità, di valorizzazione e di capacità operativa così come dovrebbe essere. A distanza di quasi tre anni dall’avvio dell’Unione è necessario si passi da una fase costituente ad una fase di piena operatività, ma da questo obiettivo siamo decisamente lontani. Della questione se ne parlerà in Consiglio Comunale in una interpellanza dove sono il primo firmatario; speriamo che questa volta la maggioranza intenda affrontare la situazione e non sfuggire ancora una volta alle sue responsabilità. “Consigliere della Città Metropolitana di Venezia" Giorgio Babato

Al Presidente del Consiglio Comunale di Mirano INTERPELLANZA AI SENSI ART. 23, comma 10, DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MIRANO I. sottoscritti consiglieri comunali presentano la interpellanza avente per oggetto TUMORE AL SENO: PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE II. tumore al seno é attualmente in Italia e nei Paesi industrializzati la neoplasia più frequentemente diagnosticata nelle donne, in cui un tumore ogni tre (30%) é un tumore mammario. Oltre ad essere i1 primo tumore per frequenza, il cancro della mammella é anche la principale causa di mortalità oncologica nella donna, anche se, grazie a diagnosi precoci e terapie sempre piu efficaci, la sopravvivenza é in aumento. La malattia presenta, nel mondo, un’ampia variabilita geografica, con tassi piu alti, fino a 10 volte, nei Paesi economicamente piu avanzati. In Italia si registrano attualmente circa 46.000 nuovi casi/anno di carcinoma della mammella.Colpisce 1 donna su 8 con una proiezione di 1 donna su 6 tra dieci anni. Il picco di incidenza é tra i 65 e i 70 anni, ma si riscontra un marcato incremento nelle donne giovani al di sotto dei 50 anni. A fronte di un progressivo incremento di incidenza, la mortalità é in riduzione: calcolata circa 50% 40 anni fa e 5% ad oggi. I motivi principali per cui la guarigione é in netto incremento sono due: • la diagnosi precoce • le nuove terapie oncologiche. La diagnosi precoce si ottiene quando sono applicati efficaci sistemi di screening. Cio é dimostrato dal fatto che il tasso di mortalita é particolarmente ridotto nella fascia di età sottoposta a screening (50 — 69 anni) e dal fatto che i più alti tassi di mortalità in Europa si riscontrano nei due Paesi che non applicano più lo screening: Danimarca e Belgio. A supportare l’efficacia dello screening della diagnosi precoce sta anche la decisione del governo degli Stati Uniti d’America di portare i controlli da una frequenza biennale ad una annuale. La prevenzione é un’arma molto importante per combattere i tumori e la diagnosi precoce consente di individuare nellafase iniziale la neoplasia e procedere così ad una terapia efficace. L’importanza della diagnosi precoce del cancro al seno é quanto mai fondamentale e strategica per vincere questa patologia. L’individuazione di un

tumore impalpabile e rilevabile soltanto con gli esami strumentali, vale a dire di pochi millimetri,determina infatti una elevata percentuale di guarigione che supera il 90%. Ecco quindi l’importanza della diagnosi precoce che per tutte le donne é un’opportunità concreta di “salvavita”. Prevenzione e informazione corretta sono i pilastri per conoscere, affrontare al meglio e risolvere questa problematica. Di qui la necessità di promuovere la cultura della prevenzione come metodo di vita ed una sempre maggiore capillare sensibilizzazione nei confronti della diagnosi precoce. Per raggiungere una diagnosi precoce, la mammografia é considerata un ottimo strumento diagnostico nelle donne mediamente oltre i 50 anni, nel periodo in cui, grazie alla menopausa, il livello di estrogeni si riduce e, di conseguenza, diminuisce la densità delle mammelle. Risulta invece meno efficace nelle donne giovani in fase fertile nelle quali le mammelle appaiono all’indagine mammografica nella maggior parte dei casi dense, nel qual caso assume di estrema importanza l’indagine ecografica. Negli ultimi anni, tuttavia, probabilmente anche in relazione alla quantità di estrogeni presenti nella dieta (carne latte), le mammelle spesso persistono mammograficamente dense anche nel post menopausa, risultando adeguatamente analizzabili con indagine mammografia solo ne1 20/25 % dei casi. Risultano chiari ed evidenti i motivi per cui 1’ecografia (esame non invasivo) é necessaria quale indagine complementare alla mammografia. Nonostante quando evidenziato sopra, la Regione Veneto (unica regione in Italia) in base a: • DGR n.760 del 14 maggio 2015 “Prevenzione e diagnosi precoce in ambito oncologico: indicazioni di riordino dei programmi di screening oncologici regionali ai sensi del D.Lgs 29.04.1998, n. 124 e delle prestazioni specialistiche e di diagnostica strumentale e di laboratorio erogate ai sensi dell’art. 85, comma 4, della legge 23.12.2000, n. 388” • DDR n. 47/2016 “Appropriazione diagnostica senologica: indicazioni prescrittive per 1’esame clinico strumentale delle mammelle” esclude l’esame econgrafico dalla prescrizione medica nelle donne asintomatiche tra i 45 e I 69 anni. In sostanza il medico di base non può prescrivere l’ecografia con ricetta rossa e relativo pagamento di ticket unico associa-

te alla mammografia in donne asintomatiche in questa fascia di età. È autorizzato a prescrivere con ricetta rossa solo in caso di presenza di tre sintomi: nodulo, secrezione ematica, mastite, cioè in situazioni di diagnosi potenzialmente non precoce. Per la donna ciò comporta: • una fuorviante conoscenza ed informazione sull’importanza dell’indagine ecografica, in molti casi indispensabile per una diagnosi precoce; • l’impossibilità di usufruire dell’indagine ecografica con ricetta rossa e relativo pagamento di ticket; • la costrizione ad effettuare l’esame solo privatamente o con ricetta bianca da parte del medico di base e, in quest’ultimo caso, deve sottostare a duplice lista di attesa con relativa perdita di tempo prezioso per una diagnosi precoce. La Regione Veneto, nonostante gli evidenti dati scientific e i pareri medici, è la sola regione italiana a voler attuare questa legge per abbattere le liste di attesa e ridurre i costi. La riduzione dei costi risulta comunque a breve termine, in quanto il trattamento di un tumore con diagnosi non precoce ha costi successive esponenzialmente più elevati con i trattamenti oncologici (chemio terapia …) e le liste di attesa non vengono eliminate in quanto le pazienti effettuano, se correttamente sensibilizzate, l’esame con la ricetta bianca. Tutto ciò premesso, valutato e considerato Si propone al Consiglio comunale di : • attivarsi affinché la Regione Veneto si adoperi per far sì che il medico di base possa prescrivere, anche in assenza di sintomi e nella fascia di età dai 45 ai 69 anni, l’esame clinico strumentale della mammella: visita – ecografia – mammografia con ricetta rossa, pagando il relativo ticket; • attivarsi affinché le donne possano avere una corretta informazione, tesa ad aumentare la consapevolezza dell’importanza di una diagnosi precoce; • inoltrare il testo della presente mozione a Giunta e Consiglio Regionale. Mirano, 29/11/2017 Giorgio Babato


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LO PSICOLOGO PER LA SCUOLA Lo spunto per questo articolo mi è stato dato, qualche tempo fa, in seguito a una richiesta di intervento formulata da parte di alcune figure professionali operanti nell’ambito scolastico. In breve, veniva richiesta una consulenza e/o intervento per “…risolvere alcuni problemi di comportamento e di relazione tra allievi, insegnanti, genitori”. Richiesta che ho declinato con grande sorpresa da parte dei miei interlocutori, riformulando la mia offerta di collaborazione: lavorare per la scuola, non nella scuola. Capita, infatti, che il ruolo dello Psicologo venga interpellato per “aggiustare” una situazione problematica e “disturbante” delle attività didattiche della scuola. Anche la lettura di alcuni bandi per l’offerta di servizi ci fornisce un’indicazione su come viene inteso il ruolo del professionista Psicologo scolastico troppo spesso chiamato a coprire una funzione di “aggiusta-tutto miracoloso”. Nel tempo è radicalmente cambiato l’approccio. Si tratta di un diverso paradigma che vede lo psicologo scolastico non solo come esperto nello studio e nella ricerca di soluzioni a fronte di emergenze, disagi, comportamenti non adeguati di ragazzi “non adattati” o in difficoltà, quindi con un ruolo di tipo diagnostico-valutativo, ma, soprattutto, come agente promotore, in collaborazione con tutte le altre figure presenti, del benessere scolastico di tutti coloro che, con diversi ruoli e funzioni, gravitano all’interno della scuola in un modello a rete. Un professionista dedicato allo studio e alla realizzazione di tutto ciò che è possibile fare per rendere l’ambiente,

il clima, le relazioni più sereni favorendo, di conseguenza, la didattica e le funzioni che la scuola deve assolvere come agente di crescita personale, collettiva, civile e sociale dei ragazzi in formazione/cambiamento. Tutto ciò va oltre all’azione sulle problematiche già in essere, e alla prevenzione. Lo Psicologo deve essere inteso come agente generativo nel proporre la scuola come un luogo dove i vari attori, consapevoli dei loro ruoli e funzioni, agiscono collettivamente con entusiasmo e senso di appartenenza, con la consapevolezza dell’importanza e della delicatezza della funzione che la scuola ha nella nostra società. Gli obiettivi partono da un miglioramento del benessere scolastico, alla condivisione dei significati che la scuola veicola, rendendola luogo in cui ci si sente riconosciuti e ci si riconosca come alunni, docenti, e personale con altre funzioni. Si tratta di un processo generativo di cambiamento a lungo termine, anzi, in continuo divenire, a cominciare dalla necessità che lo Psicologo sia una figura integrata e riconosciuta dalla scuola. Ecco che, allora, una proposta di lavoro per la scuola dovrebbe prevedere, ad esempio: • l’attivazione di uno sportello di ascolto riservato agli studenti, ai genitori, ai docenti. Ognuno di essi progettato e condiviso, e realizzato con tempi e modalità differenti per i vari soggetti. Servizio che, ovviamente, non dovrà interferire con la didattica e non sarà mai configurabile come terapia. • Attività di osservazione in classe, attivate su

richiesta dei docenti delle classi interessate, e svolte in diversi momenti della giornata (arrivo a scuola, ricreazione, ripresa lezioni, mensa) seguiti da incontri di restituzione ai docenti ai discenti e ai genitori al termine delle osservazioni. • Attivazione di progetti per classi, sia di scuola primaria che secondaria, su tematiche da valutare e in base alle necessità. Progetti che prevedono incontri con docenti, genitori e studenti, separatamente e/o assieme, su tematiche che spaziano dalla multiculturalità, al bullismo e cyber-bullismo, alle relazioni in classe e interpersonali, alle emozioni, alla sessualità, all’affettività, ai cambiamenti o a temi differenti in base alle richieste.

multiple cercando di arricchire il repertorio di strumenti, tecniche e strategie di insegnamento oltre alle modalità verbali e logiche normalmente utilizzate. Il fine è quello di aiutare i ragazzi a scoprirsi e a conoscere meglio parti di sé non utilizzate o utilizzate esclusivamente in contesti extra-scolastici. Il riconoscimento di queste “intelligenze”, il loro utilizzo e la consapevolezza può aiutare i ragazzi a conoscersi meglio e a mettere in gioco queste potenzialità con efficacia anche a scuola, luogo atto all’apprendimento ma anche e soprattutto alleato della crescita personale.

Altro aspetto importante è l’informazione nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado di orientamento nella scelta del percorso di studi successivo. Tale intervento è molto diverso dai consueti “suggerimenti” che vengono dati dagli stessi docenti, dai genitori o durante le giornate di open day offerte dai vari istituti di 2° grado. Si tratta, infatti, di porre l’attenzione sui processi interni, sulle motivazioni profonde spesso da scoprire dagli stessi ragazzi, sulle potenzialità, sulle passioni e sui desideri, più che dalle consuete motivazioni esterne come vicinanza alla scuola, dalla presunta facilità o complessità del percorso di studi, dalle aspettative varie, dalla condivisione con altri, etc.. Infine, un altro tema che può essere affrontato è quello del lavoro sulle intelligenze

SUMMER FESTIVAL A MIRANO: DIVERTIMENTO E SOLIDARIETÀ Si è svolta a luglio presso gli impianti sportivi di Mirano l’undicesima edizione 2017 del “Summer Festival”, durata quest’anno ben 30 serate che hanno registrato un’affluenza non prevedibile data l’incertezza del tempo: secondo le stime dell’Associazione Volare sono stati oltre 150 mila i visitatori che si sono alternati solo nell’area stand e concerti, molti di più se si includono quelli che hanno trascorso qualche ora nel vicino villaggio Varietease per partecipare agli eventi correlati come la Tornado Summer Run. Il patron Paolo Favaretto non ha parole nel ringraziare quanti, dall’Amministrazione comunale ai 200 volontari, hanno reso possibile questo “successo strepitoso”, che ha permesso di regalare un momento di svago e serenità in estate anche a chi non può permetterselo. «Si tratta di persone in difficoltà, che abbiamo invitato, nella totale discrezione, su segnalazione di associazioni o per conoscenza diretta di alcuni nostri volontari» spiega Favaretto. Ecco allora che il Summer Festival, oltre a far divertire, ha mostrato anche l’aspetto umano che caratterizza la manifestazione con le 4.800 cene servite gratuitamente a famiglie e cittadini “ospiti” nelle varie serate; nonché la collaborazione con l’Avis, sempre in ottica benefica, che, con lo spettacolo “Riso fa buon sangue”, ha voluto offrire l’occasione per far riflettere sul problema della donazione di sangue. Paolo Favaretto spera di ripetere dunque un’esperienza così gratificante e per la prossima estate ha già le idee ben chiare: non anticipa nulla, ma è convinto che le sorprese non mancheranno. Nel frattempo non resta con le mani in mano: c’è da pensare, ad esempio, con il Comune, ad un ampliamento dei parcheggi e a come garantire la giusta tranquillità di chi vive in zona perché, conclude il patron, «crediamo che una convivenza sia possibile».

Dott. Marco Boldrin, Psicologo-Psicoterapeuta Cell: 335.254.474 e-mail: info@marcoboldrin.it web: www.marcoboldrin.it


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dicembre 2017

PARCO MOROSINI: UNA RICCHEZZA PER MIRANO E’ difficile essere in pace in un mondo in cui tutto tende a limitare la felicità. Il verde provvede al nostro benessere psicofisico più di una dose massiccia di tranquillanti. Ed è questo il motivo che mi spinge ad uscire dal mio studio per andare a incontrare gli alberi e il grande prato, a poca distanza dalla mia abitazione. Il prato, in via Torino, dove sono soliti giocare i bambini, ora è tappezzato dalle foglie cadute dagli alberi, raramente viste così abbondanti e sontuosamente colorate come in questi giorni. Camminare, facendo frusciare le foglie dalle mille sfumature dorate è un piacere interrotto, purtroppo, dalla sporcizia che appare senza pudore sul viale. Plastica, carta e cartoni, bottiglie, lattine si accumulano di giorno e di notte e non conta niente se qualche volonteroso si presta a raccogliere le sozzure. Dopo poco tempo, anzi, lo stesso giorno appresso la pulizia, i giovinastri ormai stanziali che si propagano per tutto il prato come mala erba, riprendono il loro lavoro. Suscita rabbia e meraviglia che l’Amministrazione comunale eviti di mettere in atto uno straccio di programma educativo, magari sollecitando le scuole a educare i giovani nel senso di rispettare l’ambiente, tenuto conto che la ricchezza del verde è una componente importante di Mirano, il fiore all’occhiello del comune. Per fortuna a Mirano c’è il parco Morosini, uno spazio aperto godibile dai cittadini e dai loro amici a quattro zampe. Durante la mia giornaliera incursione nel parco vedo crescere abbondanti gli anemoni. Sulle rive dei canali fioriscono gli anemoni gialli che avvertono dell’arrivo della primavera. Gli anemoni bianchi, invece, tappezzano i recessi

segreti del sottobosco, folto come una giungla, dove zampettano i merli canori in estasi amorosa. Dopo aver percorso più volte i sentieri mi siedo su una panchina per dare forma e immagine ai pensieri e rivolgo l’attenzione alla villa poco distante. Nonostante un recente restauro esternamente appare ancora decrepita. Le immagini che stanno sorgendo sul foglio mi fanno venire in mente le ambientazioni paesaggistiche di certi pittori attivi sul finire del 1700. Il prato, la lussureggiate vegetazione, le statue consunte per nulla riferibili ai contadinelli e contadinelle della realtà che fanno capolino dalla vegetazione, sembrano apparizioni metafisiche che ben si accordano con il parco. I boschi delle nostre montagne sono lontani, ma in questo parco a Mirano ho la sensazione che proprio tanto lontani non siamo. La natura per millenni ha segnato la storia dell’uomo, ma, oggi, la nostra civiltà tecnologa, predatrice e poco previdente, ci induce a ritenere che tutto ci è permesso. Voglio credere, però, che i miranesi beneficiari della ricchezza che si trovano a gestire si rendano conto di possedere un bene prezioso che devono curare perfino con la propria anima. Tuttavia, un segnale preoccupante circa il consumo del suolo in atto anche a Mirano è visibile nel Villaggio dei Maestri dove piccole superfici a giardino facenti parte di villette private messe in vendita scompaiono quotidianamente per fare posto a ristrutturazioni e ampliamenti sotto il segno di una possibile speculazione in contrasto con quella sensibilità che gli antenati speravano di trasmettere ai loro discendenti. Giovanni Talamini

MORTE DEI VECCHI GUARDIANI

Pochi potevano testimoniarlo, ma quelli erano certamente fratelli coetanei, nati e cresciuti tutti e quattro a Catene di Chirignago, forse sessant’anni fa. Molto apprezzati e amati dall’intera comunità per i benefici ambientali che sapevano offrire. Lo esprimevano davanti alle scuole elementari del paese senza alcuna rivalità tra loro. Erano testimoni discreti dei giochi dei bambini, del conversare degli insegnanti, delle innocenti adunate per l’alza bandiera. Molto sensibili alle stagioni, si adattavano ad esse cambiando periodicamente il proprio modo di vestire. Ma i quattro fratelli sapevano anche esprimere momenti di grande ammirazione quando erano protagonisti nei giorni di festa del paese. Allora si preparavano con molto decoro per la processione annuale della Madonna della Salute, sul finire del mese di novembre, ospitando tra le loro capienti braccia le stoffe più belle e colorate per onorare degnamente il passaggio della Madre di Dio e dei fedeli. Oppure facevano pubblicità alla vita politica ed economica della comunità, ospitando sui loro forti petti silenziosi autorevoli messaggi da parte di chi voleva migliorare il benessere del paese. Per la borgata erano un riferimento importante. In questo non avevano rivali. Agivano tra loro in perfetta armonia, obbedendo in via naturale sia alle leggi della natura che a quelle dell’uomo. Gli anni passavano, ma loro erano sempre lì, all’interno del cortile della piccola scuola per ricordare ai loro antichi compagni di giochi, oggi adulti, il tempo della beata giovinezza. Ed inevitabilmente, i quattro fratelli furono chiamati ad essere muti ed impotenti testimoni del declassamento della cara scuola a centro sociale.

Poi, il 12 luglio 2001, la tragedia. Stanco di vivere, o forse obbedendo ad un istinto naturale, uno dei quattro fratelli volle lasciare per sempre il posto dove era nato e cresciuto: nel suo disperato suicidio danneggiò il tetto di un vicino che abitava di fronte a lui. La reazione del proprietario, spalleggiata dalle Autorità, fu terribile. Senza alcun processo, i poveri fratelli che nulla di male avevano fatto, vennero condannati a morte e immediatamente giustiziati tra l’indifferenza di tutto il paese. In un attimo furono dimenticati tanti anni di vita in comune e ignorata la possibilità di salvare la vita ai tre guardiani superstiti attraverso visite, controlli e verifiche di equilibrio. Prevalsero su tutto le ragioni di sicurezza. Mors tua vita mea. Così quei quattro fratelli uniti dall’età indecifrabile furono decapitati senza che il mio cuore di bambino avesse potuto abbracciarli per l’ultima volta e ringraziarli per essere stati fedeli testimoni della mia bellissima infanzia. Ricordai quando mi ospitavano tra le loro fresche braccia raggiunte sempre con qualche affanno. Quando loro stessi partecipavano al gioco danzando e fischiando al vento dell’autunno per poi restituirmi a terra, obbedienti all’Angelo Custode che in tutti noi bimbi dal nero e lacerato grembiule vegliava sulla nostra spensierata infanzia. Ora, come la quercia della poesia che imparammo a memoria con tanta fatica, di loro rimangono solo quattro tronconi dalle morte radici, oggi per sempre sepolte sotto il marciapiede più moderno, che ancora cercano di ricordare alla gente che indifferente cammina accanto a loro, di quando erano i quattro bellissimi ed ammirati pioppi del paese.

Oscar De Gaspari (continua) Nel prossimo numero L’officina dei ricordi

IN RICORDO DEI DUE MILITARI MIRANESI ALLA MELORIA

Si è svolta il 9 Novembre u.s. in Calle Ghirardi a Mirano, la 46a ricorrenza della morte dei due paracadutisti miranesi scoparsi il 9/11/1971 con l’aereo precipiato nelle acque della Meloria (Livorno) durante un’esercitazione militare: il Caporal Maggiore Sandro Licori e il Caporale Carlo Frasson. Alla cerimonia hanno partecipato con i Gonfaloni le sezioni Paracadutisti e Bersaglieri di Mirano, i famigliari e i fratelli di Carlo Frasson, Bruna, Antonio e Sergio. La ricorrenza della scomparsa dei due paracadutisti è stata ricordata da un Ufficiale in pensione e un trombettiere ha suonato il Silenzio fuori ordinanza, con la commozione di tutti presenti. Quello che si è notata, purtroppo, la non presenza di Autorità Militari e Civili. Paolo Trevisanato

Una nuova bottega in centro: le sigarette elettroniche arrivano in piazza In centro a Mirano apre E-SMOKERS, il negozio che ancora non c’era. In Calle Ghirardi 29 c’è un nuovo negozio di sigarette elettroniche, un settore che negli ultimi anni ha avuto una forte espansione grazie anche a un numero sempre più elevato di persone che lasciano la sigaretta tradizionale, definita “analogica”, per passare a dispositivi privi di combustione e dunque di riduzione del danno. La sigaretta elettronica per come la conosciamo entra a far parte nel mercato come alternativa alla sigaretta, come mezzo e aiuto per liberarsi da tutte le sostanze dannosissime sprigionate ogni qualvolta si accende una bionda. Attualmente in Italia esistono oltre un milione e mezzo di utilizzatori, detti “vapers” (o “svapatori” all’italiana), oltre mille attività di vendita, grossisti e importatori, che dà lavoro a migliaia di persone. Daniele e Mattia ci raccontano che E-SMOKERS.IT è nato nel 2010 a Padova, ed è stato il primo negozio fisico e online in Triveneto e tra i primissimi in Italia. Sono dunque specialisti di lunga esperienza in questo settore; i negozi E-SMOKERS infatti, oltre a fornire una vastissima scelta di prodotti, consigliano e formano il cliente all’utilizzo ottimale dei prodotti in relazione alle esigenze e necessità di ognuno di loro. Ogni dispositivo viene dunque “tagliato su misura” in base all’utilizzatore a cui è destinato, facilitando quanto più possibile la transizione da fumatore a “vaper”. Il loro primo obiettivo è volto a garantire prodotti di ineccepibile qualità e consolidata sicurezza, oltre a personale preparato, assistenza tecnica e un ambiente coinvolgente, dove i clienti possono incontrarsi e condividere la loro passione. Non resta che andare in Calle Ghirardi a provare una VERA sigaretta elettronica.


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A MIRANO SHOPPING DI NATALE CON IL BABY SITTING GRATUITO Dopo il successo di Martellago, i sabato di Avvento in Villa Errera Natale con il baby sitting a Mirano. Dopo il successo riscosso prima a Maerne e poi a Martellago, il servizio di baby sitting gratuito per permettere ai genitori di fare shopping in spensieratezza in città sbarca a dicembre anche a Mirano, in pieno clima natalizio e grazie alla regia di Confcommercio del Miranese, fortemente voluto da commercianti locali e dal Comune. Il servizio sarà organizzato nei sabati pomeriggio del 2, 9, 16 e 23 dicembre, per favorire gli acquisti di Natale e i laboratori con i bambini saranno in un luogo simbolo del commercio cittadino, l’atrio riscaldato della sala consiliare di Corte Errera, realizzato con i fondi per il -Distretto commerciale di Mirano. Anche in questo caso mamme e papà di Mirano (e non solo) potranno lasciare i bambini per qualche ora in buone mani e in modo del tutto gratuito, per effettuare gli acquisti di Natale o incontrarsi con gli amici per scambiarsi gli auguri nei locali della piazza. Il servizio sarà attivo gratuitamente dalle 15.30 alle 19.30 e prevede animazioni, giochi, laboratori creativi di fantasia, truccabimbi e decorazioni. Un servizio che guarda alla qualità, anche educativa della proposta: “baby sitting”, appunto, e non baby parking, perché l’obiettivo è quello di promuovere la creatività dei bambini, lasciando qualche ora ai genitori per fare acquisti e gustarsi in serenità la nuova piazza. A Martellago, l’ultimo sabato con il baby sitting in piazza ha visto la partecipazione di ben 30 bambini, il massimo consentito, ma anche nei tre appuntamenti precedenti la partecipazione era sempre oscillata tra le 20 e le 30 unità. La più piccola partecipante, Anna, ha 4 anni, il più grande, Davide, 8. Con laboratori di musica, disegno, palloncini e art attack, il baby sitting pomeridiano ha permesso a decine di mamme e papà di fare shopping nei negozi del centro in tutta calma e senza pensieri, approfittando delle offerte speciali pensate per l’intero mese di ottobre dai negozianti del centro.

dicembre 2017

IL SUCCESSO DEL MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO ESAURITI TUTTI GLI SPAZI Chiesta da Confcommercio la proroga per gestirlo anche nel 2018 Commenti entusiasti, espositori in crescita, spazi esauriti. Bastano tre aspetti concreti per dare la dimensione del successo del nuovo mercatino dell’antiquariato e del collezionismo di Mirano, organizzato da Confcommercio del Miranese. Il salto di qualità rispetto al passato è evidente e a conferma di questo c’è soprattutto il pienone della piazza degli ultimi appuntamenti autunnali e il sempre maggior interesse degli espositori verso la piazza di Mirano, che sta di nuovo facendo parlare di sé, dopo anni nell’oblio, anche fuori provincia. Il penultimo appuntamento del 2017, quello di novembre, ha confermato l’exploit: Confcommercio del Miranese è stata subissata di richieste per esporre “Gli oggetti dei nonni” e domenica 19 novembre i posti riservati nei mesi scorsi per riempire l’area di Piazza Martiri e delle vie limitrofe, sono risultati esauriti: più di cento gli espositori presenti e l’associazione ha dovuto fermare le adesioni per mancanza di ulteriori spazi. Molto gradito anche il ritorno in centro delle auto storiche di Salzano Epoca Graticule Romanus, con modelli unici e affascinanti. Prosegue così l’abbinamento tra mercatino e iniziative realizzate in collaborazione con altre realtà del territorio, per allargare il concetto di “antichità in mostra” e creare ogni mese un “evento” per attrarre persone da tutto il territorio, come accade nelle migliori piazze dedicate al settore, da Piazzola sul Brenta a Mogliano Veneto. Tutto nello spirito del nuovo “Distretto del commercio” di Mirano, il cui obiettivo è promuovere il centro storico con le sue attività commerciali (quel giorno aperte), legandole a manifestazioni di richiamo. A ottobre il successo era già arrivato con 20 mila visitatori, grazie anche all’indovinato matrimonio con la Pro Loco di Mirano che aveva scelto la piazza del mercatino per allestire l’anteprima della Fiera de l’Oca, dedicata alla Mirano di inizio Novecento, con foto e scorci “amarcord” della città. La gestione del mercatino è stata affidata dal Comune di Mirano a Confcommercio del Miranese, in via sperimentale, fino a dicembre. Il prossimo appuntamento è dunque a ca-

NUOVE CARICHE PER LA DELEGAZIONE DI CONFCOMMERCIO MIRANO Rinnovate la cariche della delegazione cittadina di Confcommercio. Il nuovo capo delegazione è Roberto Rossato, che sarà affiancato da Cristian Favaro, Filippo Zanella e Marco Boldrin come rappresentanti territoriali, insieme a Giorgio Pesce in rappresentanza della categoria non alimentare, Andrea Rampazzo per la categoria turismo e Massimiliano Dal Corso per la categoria servizi. Il nuovo gruppo di lavoro

si è subito insediato mettendo mano a iniziative e progetti per valorizzare al meglio il commercio in città, mentre Confcommercio del Miranese non ha mancato di ringraziare per il prezioso lavoro svolto negli ultimi anni i compenti della precedente delegazione, a cominciare dalla capo delegazione Silvana Muffato. Ennio Gallo

lendario il 17 dicembre, quando il mercatino sarà abbinato a iniziative di Natale, nella splendida cornice di una piazza Martiri illuminata a festa. Per l’occasione l’esposizione sarà allargata anche a via Castellantico, così che il maggior spazio concesso e il maggior numero di espositori partecipanti permetterà per quest’ultimo appuntamento del 2017 anche una maggior selezione e un’offerta ancora migliore. Già da più parti intanto si auspica una proroga della convenzione anche per il 2018 e non è escluso che, visto il successo di questi mesi, possa essere ampliata anche l’area espositiva, per dar modo a sempre più professionisti e hobbisti di partecipare all’appuntamento miranese che tanto successo sta riscuotendo dentro e fuori comune.


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I VOLONTARI AVO IN PRIMA LINEA L’Associazione dei volontari Avo che opera all’interno dell’ospedale di Mirano, ha organizzato il XXIII Corso di formazione e aggiornamento per nuovi e vecchi volontari, come risulta dall’allegata locandina. In occasione delle feste natalizie, con i proventi derivati da offerte, dai Mercatini di Natale

e dal 5XMille, regala n. 60 orologi, di grandi dimensioni, da muro, da appendere nelle stanze dei degenti (dopo il dono dei calendari) per permettere ai degenti anziani di continuare ad avere la cognizione esatta dell’orario giornaliero e del calendario e sentirsi meno soli, isolati e abbandonati.

EMPORIO SOLIDALE DI MIRANO Anche quest’anno l’Emporio Solidale di Mirano ha distribuito circa 150 tonnellate di alimenti a quasi 1.400 persone in difficoltà. Il progetto è stato avviato nel 2015 con il sostegno dell’ex consigliera Luisa Conti (lista IO SCELGO MIRANO) che ha saputo mettere in rete diverse realtà come il centro Servizi del Volontariato, la Regione, le associazioni, i comuni del Miranese e della Riviera… Il progetto è stato possibile grazie alla disponibilità concessa, dalla Sindaca Maria Rosa Pavanello e dalla giunta, di utilizzare Villa Dissegna come luogo strategico dove smistare i prodotti. Il progetto ha l’obiettivo di recuperare le eccedenze alimentari prodotte dalle aziende locali per consegnarle alle associazioni che poi le utilizzano per sostenere le persone che ne hanno bisogno. Inoltre l’emporio è riusci-

to a stipulare diversi accordi, come ad esempio con l’Emisfero di Mirano che distribuisce ogni settimana prodotti in scadenza alla Caritas. Questo mese l’Emporio, in vista del Natale, distribuirà, tra l’altro, circa 4.000 panettoni anche di qualità Bio ma non perfetti esteticamente. L’emporio non si occupa solo di distribuzione ma anche di promuovere una cultura del non spreco. E’ partito infatti il progetto Solidarity Bag che con il coinvolgimento dei ristoratori locali, vuole incentivare i clienti dei ristoranti a portare a casa quanto avanzato durante il pasto. All’iniziativa stanno aderendo diversi locali del territorio come l’Osteria Veneta da Piero che fornisce i sacchetti dell’emporio insieme alla scheda informativa.

MIRANO: UNA CITTÀ PER LA PACE In un periodo storico dove sta crescendo la tensione internazionale ogni singola città è chiamata a fare la sua parte per promuovere una cultura di pace. Per questo il Centro Pace, formato da associazioni sensibili al tema e coordinato da Vincenzo Guanci sta promuovendo, con il sostegno del consigliere delegato Francesco Venturini, diverse iniziative di sensibilizzazione. Tra le varie attività svolte tra ottobre e novembre abbiamo realizzato la piantumazione dei semi di Hiroshima con l’aiuto dell’istituto “8 marzo-Lorenz. L’iniziativa, cui il Comune di Mirano partecipa nell’ambito della sua adesione a Mayor for Peace, prevede che i semi delle piante sopravvissute all’attacco nucleare del 1945 vengano spediti da Hiroshima e piantati in svariate città del mondo, così da rinforzare la memoria di quanto successo e sensibilizzare sui temi della pace e del disarmo nucleare, come prevede la missione dell’associazione Mayor for Peace con base in Giappone.

Altra iniziativa importante è stato l’APERI-PACE, con l’aperitivo a cura della Bottega “Bandera Florida”, nel corso del quale i partecipanti hanno potuto incontrare il sociologo Giorgio Beretta, uno dei massimi esperti italiani di commercio d’armi, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni. Inoltre, per ricordare che la pace parte da rapporti chiari e trasparenti, il centro pace si è incontrato in questo periodo con gli amici della Calabria che hanno avuto il coraggio di affrontare la mafia, Rocco Mangiardi ed i genitori di Dodò. Il prossimo appuntamento è previsto per il 21 dicembre alle 19:00 in sala del consiglio comunale dove sarà possibile assistere alla proiezione di un video sulle iniziative realizzate e alla presentazione di tutte le associazioni che aderiscono al Centro Pace. L’incontro terminerà con un brindisi di speranza e di pace per l’anno nuovo.

“PULIAMO IL MONDO” Circa 200 persone, il 4 novembre, si sono mobilitate per ripulire la propria città, Mirano. L’iniziativa è stata promossa da Legambiente ed ha visto la partecipazione degli Scout, del Centro Pace, della cittadinanza e della cooperativa Aclicoop. Per il presidente di Legambiente Pierluigi Paloscia questa iniziativa è stata l’occasione per sensibilizzare la comunità sul tema del rispetto dei luoghi e dell’ecosistema. Il consigliere delegato alla promozione di una cultura di pace e dei diritti umani e i rapporti con il centro pace, Francesco Venturini, ha voluto sostenere l’iniziativa, non solo per il suo forte valore ambientale, ma anche

per la sua possibilità di favorire le relazioni tra la cittadinanza. Alla giornata hanno partecipato anche la sindaca Maria Rosa Pavanello, la consigliera Erika Niero e diversi rappresentanti della lista IO SCELGO MIRANO tra cui la presidente del consiglio Renata Cibin e l’assessore Federico Vianello. L’iniziativa è stata sostenuta economicamente da diversi commercianti di via Gramsci che hanno permesso di sostenere le spese per l’assicurazione e per le varie attrezzature necessarie. Visto il successo di dell’iniziativa si sta già ipotizzando di riproporne di simili in altri quartieri e frazioni del Comune.


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I BERSAGLIERI DI MIRANO A CAPORETTO Il giorno 01 0ttobre 2017 noi fanti piumati della Sezione Bersaglieri di Mirano (VE), ed i nostri famigliari e simpatizzanti, abbiamo onorato il Sacrario Monumentale di Caporetto ove sono sepolti, a ricordo perenne dei posteri, i resti di 7014 soldati italiani, conosciuti od ignoti, caduti durante la prima guerra mondiale. Detto ossario, ultimato nel 1938 ed inaugurato solennemente il 18 settembre di quello stesso anno da Benito Mussolini, è stato eretto a forma di tre ottagoni che in maniera concentrica si restringono verso l’alto, dove nella sommità dimora la chiesa di S. Antonio. Dai cimiteri di guerra dei territori circostanti vennero trasportati nell’ossario i resti (n° 7014) dei soldati italiani. I loro nomi sono incisi nelle lastre di serpentino color verde incastonate nell’ossario, mentre accanto al plesso monumentale sono collocate anche delle lapidi commemorative dedicate ai soldati italiani che nel 1981 vennero trasportati colà dalla zona di Bovec. A seguire abbiamo visitato il Museo Kobariski, allocato nel centro della cittadina di Caporetto (Kobarid), ove sono spiegati e rappresentati in maniera compiuta tutti gli eventi accaduti sul fronte isontino durante la prima guerra mondiale, in particolare nella 12° battaglia dell’Isonzo (nota anche come la “Disfatta di Caporetto”) che fu uno dei più imponenti scontri armati combattutosi sulla terra slovena. Il museo è suddiviso in tre piani: al piano terra è possibile visitare la mostra “L’esercito italiano nell’alto Isonzo”

che, attraverso moltissime foto e cotante testimonianze, ripercorre i fatti inerenti le attività belliche del Regio Esercito Italico nella zona montuosa del fronte isontino. Al primo piano viene illustrata la storia di Caporetto e dei suoi magnifici dintorni e salendo al secondo piano è possibile trovare una grande sala, più annesso spazio audiovisivo, con il plastico degli scenari montani dell’alta valle dell’Isonzo dove sono segnate le posizioni degli eserciti il 23 ottobre 1917, la vigilia della battaglia decisiva, e gli scontri d’arma succedutesi nei giorni addivenire con l’epilogo tristemente noto. Da segnalare, infine, che detto plesso museale è stato definito come il museo didattico più bello d’Europa. Nel pomeriggio, dopo un buon pranzo in un ristorante in loco, escursione guidata lungo il corso dell’Isonzo (Soča in Sloveno), dove abbiamo potuto ammirare le bellezze “selvagge” di quei luoghi di notoria valenza naturalistica. È indubbio che le “locations” visitate lascino nei visitatori ricordi e sensazioni profonde per quello che questi luoghi hanno rappresentato e a tutt’oggi rappresentano nella nostra storia di Patria più dolorosa. Il tema della Grande Guerra, con le sue pagine scritte anche con il sangue dei caduti di ambo gli schieramenti, è ancora all’ordine del giorno ed ancora lo sarà per molto tempo, lo si voglia o meno. Mi permetto, da semplice cronista incaricato di illustrare il nostro bersaglieresco pellegrinaggio sezionale in questi tristi luoghi (ove si è scatenata la follia di gover-

nanti e strateghi che distruggendo eserciti e popoli alla fine hanno solo unito nella disperazione i vincitori con i vinti), di suggerire di far condividere, specialmente con il mondo dell’associazionismo militare e con i sodalizi combattentistici e d’Arma, l’imperativo crociano di “rendere contemporanea la storia”, non tanto per avvicinare al presente i fatti lontani, quanto per ripensarli nella coscienza superando l’analisi storica cronalistica in una duplice correzione: da un lato individuare quei fenomeni che si presentano come fondamentali per ricostruire la tessitura del tempo storico, dall’altro sfuggire (mettendo la dovuta intelligenza critica) dalla semplice cronologia per tradurli nella dimensione del divenire attuale. Massimo Masetto

ENERGY WITH AFRICA, UN PONTE DI LUCE TRA L’ITALIA E LA GUINEA Le prime otto Scholar hanno preso il volo. E altre le seguiranno a breve. Nel corso degli ultimi mesi, Energy with Africa ha fatto nuovi passi avanti. Il gemellaggio tra gli Istituti della Cittadella scolastica di Mirano (VE) e l’Università di Labé, sostenuto dal Cesvitem e dalle Acli provinciali di Venezia, si proietta sempre più verso il rafforzamento dell’istruzione tecnica in Guinea Conakry. A metà ottobre una delegazione dell’IIS Levi-Ponti, composta dai professori Carmelo Caramma e Fabio Baldan e dallo studente Mamadou Kairaba Diallo nelle vesti di traduttore-mediatore, è tornata a Labé per una nuova missione. Se nella prima occasione, a marzo 2016, si era provveduto ad installare un impianto fotovoltaico, donato dagli Istituti della Cittadella, a servizio della sala insegnanti e dell’aula studio dell’ateneo, questa volta lo spirito è stato significativamente diverso. D’altronde, come testimonia il cambio di nome dell’iniziativa, siamo passati da “for Africa” a “with Africa”. E così, i prof. Caramma e Baldan, in due settimane di intenso lavoro, hanno avviato la prima fase della formazione in presenza di nove docenti guineani, a cui sarà progressivamente affidato il laboratorio di elettrotecnica di cui si sta per dotare l’università. L’attività ha potuto contare sui materiali e gli strumenti inviati dall’Italia, tra cui appunto le prime otto Scholar, le valigette fotovoltaiche realizzate dagli

studenti del Levi-Ponti. Fuori una semplice scatola di legno, dentro un piccolo concentrato di tecnologia: due pannelli solari, un accumulatore, un regolatore di carica ed un inverter. Un sistema in grado di fornire energia sufficiente per alimentare un portatile e ricaricare un cellulare, nonché per illuminare un tavolo di studio per almeno 10 ore attraverso strisce led. Ma soprattutto un vero e proprio impianto fotovoltaico in miniatura, perfetto per i primi passi della formazione dei docenti guineani. L’accoglienza delle Scholar è stata a dir poco trionfale, anche nei villaggi nei pressi dell’università e su radio e tv locali. Al punto che è allo studio l’ipotesi di avviare una filiera produttiva direttamente in Guinea. Ma nel corso di questo anno scolastico Energy with Africa, di cui il Cesvitem è partner assieme alle Acli provinciali di Venezia, punta ancora più in alto. Fermo restando il prosieguo della formazione dei docenti, anche con attività a distanza, l’idea è di chiudere il cerchio lanciando una raccolta fondi per l’allestimento del nuovo laboratorio di elettrotecnica di Labé. In un’aula da 80 metri quadri messa a disposizione dalla stessa università, saranno installate sedici postazioni dotate di tutto il necessario, a livello di strumenti, attrezzi e materiali di consumo, per una formazione di prima qualità. Si tratterebbe di una novità praticamente assoluta non

solo per Labé, ma per l’intera Guinea. Al punto che l’università è già stata contattata da persone interessate a partecipare ai corsi, alcune delle quali residenti addirittura nella capitale Conakry, a oltre 300 chilometri di distanza da Labé. Una risposta concreta, insomma, all’enorme fame di energia del continente africano, dove, soprattutto nelle aree rurali, le grandi distanze e la scarsa densità di popolazione rendono praticamente impossibile l’installazione delle tradizionali reti elettriche. E dove il fotovoltaico può rappresentare davvero il futuro. Un futuro, è proprio il caso di dirlo, luminoso. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet www.energywithafrica.it o la pagina Facebook Energy with Africa.


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ASSOCIAZIONE CULTURALE CORO “CRODA ROSSA” MIRANO NATALE CANTANDO Con il mese di settembre è ripresa a pieno ritmo l’attività del Coro sia per quanto riguarda le prove, come per i concerti. Due importanti trasferimenti, per rassegne, a Levico Terme (Trento) e a Fontanafredda (Pordenone) e una serata con l’audiovideo “Volti della montagna” a Briana. Il programma per fine anno si presenta intenso: Natale è alle porte e nei repertori dei vari cori sono inseriti i grandi classici natalizi. Il Natale ha ispirato molti compositori fin dai primi secoli del cristianesimo. Ma, se i primi canti o inni natalizi rappresentavano solo l’aspetto teologico e il mistero dell’incarnazione e della redenzione, con il passare dei secoli si inserisce l’aspetto descrittivo, più vicino alla semplicità del popolo. La realizzazione del primo presepio da parte di San Francesco ha contribuito a creare quell’atmosfera magica di emozioni, di tenerezza e di gioia che ha caratterizzato e caratterizza questo periodo. Papa Giovanni Paolo II ha definito i canti di Natale «espressione della pietà popolare, pieni di ricchezza musicale, poetica e teologica: essi in un certo senso formano la nostra storia, non bisogna smarrire questa ricchezza». Nessuno, credo, se non le centinaia di cori che operano in

Italia e nel mondo, può mantenere e tramandare alle future generazioni questo patrimonio musicale e religioso. Il nostro coro anche quest’anno ha aderito alla tradizionale iniziativa organizzata dall’ASAC (Associazione Sviluppo Attività Corali) del Veneto denominata “Nativitas” che si propone di sensibilizzare i cori veneti a partecipare con concerti ad uno dei momenti religiosi più significativi dell’anno: il Natale. Nel 2016 sono stati 176 i cori iscritti che hanno eseguito 202 concerti. Ma al di là di questa iniziativa, fin dalla sua nascita il “Croda Rossa” ha curato questo aspetto. Anche per il Natale ormai alle porte ha in calendario vari appuntamenti: il 16 dicembre si esibirà in Duomo a Mirano con la rassegna natalizia che vedrà come ospiti altri due gruppi: Corale Julia di Fontanafredda (Pn) e Coro Convivium di Arsiè (BI); significativa poi la partecipazione, sempre in Duomo, alla Messa natalizia di mezzanotte; il 15 e il 22 dicembre due concerti rispettivamente nelle Chiese Parrocchiali di Zianigo e Veternigo; il 5 gennaio a Caselle di S. Maria di Sala; il 6 gennaio, festività dell’Epifania, intratterrà gli ospiti della casa di riposo Mariutto. I repertori prevedono non solo i canti nata-

lizi della nostra tradizione popolare (pensiamo a Puer natus , ad Adeste fideles, tanto per citarne due molto popolari ed entrambi di autori anonimi, il primo risalente al XIII-XIV sec., il secondo al XVII sec.) ma anche quelli più recenti, come Stille nacht, Bianco Natale e così via. Molti musicisti in quest’ultimo secolo hanno scritto canti che celebrano o ricordano il Natale, festa vissuta ormai in tutto il mondo e molti dei vecchi canti nel corso dei secoli hanno subito varie elaborazioni e armonizzazioni, mantenendo però la loro freschezza. A Puer natus ha messo le mani anche Bach! Il 2018 si presenta già ricco di impegni: la rassegna di maggio che giungerà alla sua 42° edizione, un concerto per l’Associazione culturale Agorà di Mirano e un audio video (Volti della montagna) per l’Università popolare di Padova. Nel nostro territorio il “Croda Rossa” si fa geloso interprete di questa ricorrenza offrendo, attraverso il canto, momenti di riflessione e di emozione. Scriveva il filosofo-poeta Khalil Gibran: «Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta». Aldo Celeghin

LA FILARMONICA DI MIRANO “VINCE” ANCHE IN TRASFERTA… Peschiera del Garda - La Filarmonica di Mirano è stata protagonista, giovedì 3 agosto, di un’esibizione molto apprezzata in occasione della manifestazione “Musica nel cuore” svoltasi a Peschiera del Garda dal 13 luglio al 24 agosto organizzata dal Comune di Peschiera, ridente cittadina sul lago che figura nell’elenco del patrimonio dell’umanità dell’Unesco e dalla Banda musicale locale. Il complesso musicale miranese si era fatto conoscere a Peschiera in occasione dell’inaugurazione della Biennale internazionale d’arte il 1° aprile di quest’anno; la positiva impressione lasciata ha fatto in modo che scattasse l’invito a partecipare al “festival bandistico” che ha visto protagoniste, oltre alla Banda di Mirano, quale unica rappresentante della provincia di Venezia, altre cinque bande dalle province di Trento, Vicenza, Bergamo e Verona. Nonostante la calda serata il pubblico ha dimostrato di gradire il programma musicale proposto dal gruppo, diretto dal M° Stefano Corrò, indirizzato a soddisfare i vari gusti musicali strizzando anche l’occhio, in questa particolare occasione, alla peculiare tipologia di pubblico costituito da turisti, soprattutto stranieri. Ancora una volta l’associazione musicale miranese ha dato buona prova di sé: al termine del concerto i saluti e gli scambi di omaggi tra i due complessi si sono infatti conclusi con l’augurio reciproco di poter replicare in futuro collaborazioni musicali di questo tipo. Mestre - Una Filarmonica di Mirano in gran spolvero quella che si è presentata davanti al pubblico mestrino in occasione della celebrazione della “Festa dell’unità nazionale e giornata delle forze armate”; si è tenuto infatti sabato 4 novembre, presso lo splendido Teatro Toniolo di Mestre

il consueto e prestigioso concerto che quest’anno ha visto come protagonista la compagine musicale miranese. La manifestazione, organizzata e presentata dal presidente dell’Assoarma di Mestre, Tenente di Vascello CP Furio Zuliani, ha avuto il suo culmine con l’ottima prestazione fornita da un gruppo di quasi 70 elementi, diretti dal M° Stefano Corrò, alla presenza di numerose autorità civili e militari. Il Teatro Toniolo, costruito nel 1912 e ristrutturato di recente, dispone di un’elegante sala con 740 posti a sedere e ospita regolarmente stagioni di prosa, danza, e musica colta, inserite in circuiti nazionali e internazionali. La prestigiosa location, piena in ogni ordine di posti, ed un pubblico molto attento e coinvolto hanno permesso alla Filarmonica di esibirsi al meglio; peraltro il gruppo miranese è da anni avvezzo alle esibizioni a teatro e tutta l’esperienza maturata ha permesso il tranquillo e sicuro fluire di un programma musicale molto vario.Sono stati infatti eseguiti brani classici di notevole difficoltà esecutiva di autori quali Verdi e Rossini, molto apprezzate dai fini palati presenti; di grande carica emotiva la parentesi dedicata alle musiche della Grande Guerra. A completare il programma brani di colonne sonore di film (Morricone, Cacavas) e jazz (Duke Ellington). Nel corso della serata la Filarmonica ha voluto regalare al pubblico un brano a sorpresa: “La Ritirata”, una marcia molto amata dai marinai: ai primi squilli di tromba tutto il pubblico è scattato in piedi. L’entusiasmo che ne è conseguito ha poi gratificato il gruppo musicale con la richiesta, da parte del pubblico, di un “bis”.

Auguri Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


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ISTITUTO MUSICALE

FANCELLI BOSCHELLO MIRANO VE

La scuola di musica per tutti gli strumenti, per tutte le età e per tutte le esigenze Una istituzione con oltre sessant’anni di affermazioni nazionali ed internazionali La scuola che ha formato innumerevoli artisti di fama internazionale Una scuola pedagogicamente all’avanguardia, con programmi allineati a quelli conservatoriali, e in cui viene praticato ogni genere musicale: classico, jazz, rock, pop, con esami annuali per il rilascio di diplomi di autentico valore didattico.

L’Istituto Musicale Fancelli Boschello, fondato a Mirano nel 1951 dal Maestro Elio Boschello, rappresenta una realtà di assoluto rilievo nell’ambito della didattica musicale locale, regionale e senza dubbio nazionale. Migliaia di studenti, dalla sua fondazione ad oggi, si sono avvicinati alla musica suo tramite , e, grazie alla qualità dell’insegnamento in esso praticato, molti di essi sono oggi a loro volta didatti e musicisti di valore. Innumerevoli le manifestazioni, i concorsi e i concerti nazionali ed internazionali in cui, nella sua lunga storia, formazioni e singoli allievi della nostra Scuola hanno primeggiato. L’Istituto, oggi condotto dai figli del fondatore, anch’essi valenti musicisti e didatti, si caratterizza per la preparazione del selezionato corpo docente, costituito da professionisti di pluriennale esperienza, e per l’adozione di metodologie esclusive continuamente aggiornate, aspetti questi che ci mettono in grado di offrire qualunque grado di studio desiderato: dall’istruzione musicale di base, all’iniziazione amatoriale; dal dilettantismo meno esigente, pur tuttavia sempre supportato da un solido percorso formativo, al professionismo, fino al virtuosismo più evoluto. Viene naturalmente assecondata la scelta dell’allievo, sia per lo strumento, sia per la vocalità, e per il genere di musica, che può essere classica, pop, rock, jazz, latino americana, offrendo professionalità d’insegnamento per ciascun stile e per ogni esigenza.

ALCUNI QUESITI CHE SPESSO CI VENGONO POSTI I corsi della scuola sono accessibili a tutti? Certamente, ai corsi di musica possono iscriversi persone di qualsiasi età e formazione culturale. E’ necessario possedere delle doti particolari per frequentare un corso? Se hai deciso di avvicinarti alla musica in modo amatoriale, è sufficiente che tu abbia solamente passione ed entusiasmo. Quando iniziano i corsi della Scuola? La Scuola inizia l’anno scolastico il 1 settembre e lo termina il 30 giugno; essendo però la maggior parte dei corsi individuali, si può iniziare in qualsiasi momento dell’anno, compatibilmente con i posti rimasti liberi. Cosa devo fare per iniziare a frequentare un corso di musica della Scuola? E’ sufficiente contattare la segreteria allo 041-5701568 o inviare una mail all’indirizzo ist.mus.boschello@alice.it

Come sono impostate le lezioni della Scuola: Possono essere individuali ( per i corsi di strumento o di vocalità) o collettive ( per la musica d’assieme o la propedeutica musicale). La loro durata può variare dai 40 ai 60 minuti per le lezioni individuali, da una a due ore per quelle di musica d’assieme. La frequenza è di una lezione settimanale; alcuni corsi di musica d’assieme hanno frequenza quindicinale. I corsi hanno un indirizzo musicale particolare? Sulla base delle tue esigenze avrai la possibilità di scegliere tra corsi ad indirizzo classico e corsi ad indirizzo moderno. C’è un programma del corso? Certamente! Per l’indirizzo classico i programmi vengono continuamente aggiornati in base agli indirizzi ministeriali, i corsi moderni altresì vengono sviluppati seguendo costantemente le tendenze della miglior didattica sia europea che americana.

Quanto dura un corso della Scuola? E’ impossibile stabilirlo a priori, senza conoscere le capacità dell’allievo e il tipo di impegno applicato. Tutto dipende dall’obiettivo musicale che ci si prefigge di raggiungere. Quali sono gli orari della Scuola? La Scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20; il sabato dalle 8,30 alle 18,00. Chi sono i docenti della Scuola? Sono tutti professionisti diplomati in Conservatorio o in una Scuola riconosciuta, con un’esperienza didattica pluriennale. C’è la possibilità di conoscere l’Insegnante prima di iniziare il corso? Certamente. L’Istituto Musicale Boschello-Fancelli ti dà la possibilità di conoscere il Maestro/a prima di decidere di iniziare qualsiasi corso di musica.

ISTITUTO MUSICALE FANCELLI - BOSCHELLO MIRANO - VE PIAZZALE GARIBALDI 15 TEL 0415701568 (DALLE 14 ALLE 20) Mail: ist.mus.boschello@alice.it


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GRUPPO GARANZIA IMMOBILIARE, LA PRIMA AGENZIA A GARANTIRE VENDITA E ACQUISTO Ci presentiamo innanzitutto. Siamo Andrea e Alex, i fondatori di Garanzia Immobiliare. Probabilmente ci avrete già visto o incontrato qui a Mirano o nei paesi limitrofi, perché eravamo titolari di 3 agenzie affiliate ad un franchising di zona. Siamo 2 agenti immobiliari, in questo campo da circa 10 anni, specializzati nella compravendita di immobili residenziali. Abbiamo deciso di creare questo Gruppo per un chiaro motivo. Hai mai sentito qualche agenzia o qualche agente immobiliare parlarti di garanzia? Cosa ti garantisce? Si, magari può dire: “Ti garantisco professionalità, ti garantisco qualità, ti garantisco di esserci, di essere disponibile ecc.”. Tutti concetti molto belli ma astratti. E tu cosa pensi in genere degli agenti immobiliari? Pensi che siano la professione più bella e onesta del mondo o pensi qualcos’altro? Bè, noi crediamo tu stia pensando la seconda risposta. E ti diamo ragione. Può sembrare strano detto proprio da noi, ma pensaci. Fai due più due: garanzia di risultato nessuna e reputazione non ottima, cosa salta fuori? Quattro. Se la gente non ha una buona reputazione degli agenti e in rari casi questi “professionisti” ci mettono davvero la faccia, garantendo quello che dicono e che fanno, forse c’è un motivo no? Te lo spieghiamo subito. Ormai è da una decina d’anni che siamo dentro a questo mercato, e ne abbiamo viste davvero di tutti i colori. Vai in un colorificio, pieno di secchi di vernice, buttaci dentro una bomba a mano, esci, aspetta lo scoppio, poi rientraci. Ecco, fai conto così. E se ti sta comparendo un sorrisetto sulla faccia, toglitelo. Perché quel casino che vedi dentro al negozio, è pari a quello che entra nella vita delle persone che si sono affidate a quell’agente immobiliare che garantisce la famosa professionalità, e poi lui furbo, o ignorante in buonafede si spera, fa scoppiare la bomba. E pensi che si metta lì con te a pulire la confusione che viene fuori? Te lo diciamo noi, NO. Sai perché? Ti raccontiamo un simpatico episodio per spiegarti come stanno le cose. Per creare i documenti (incarichi di vendita, proposte di acquisto ecc.) necessari all’attività, siamo andati da un avvocato esperto in materia agenzie, agenti e mediatori vari. Per farla breve, dopo 45 minuti di animata discussione, siamo andati via e ci è toccato rivolgerci ad un altro. Non capiva come mai volessimo creare dei documenti per tutelare al 100% il cliente e non NOI stessi. Tutti quelli che erano stati là prima di noi volevano carte che, una volta firmate dal cliente, lo imprigionassero qualsiasi problema saltasse fuori. Con precedenza assoluta alla tanto desiderata provvigione. L’avvocato non capiva perché avessimo questo desiderio insensato (per lui) di romperci così tanto le scatole PRIMA, cioè PRIMA che il cliente metta quella firma, PRIMA che escano i problemi. Certo, con un incarico “normale” il cliente firma, ma poi anche se uno è in buona fede e viene fuori qualcosa che non si aspetta, cavoli suoi. Altra storia reale per farti capire come gira il mondo di qua della scrivania. Due anni fa prendiamo in vendita la casa di un cliente, Roberto, sui 75 anni, casa ereditata e mai più toccata perché i soldi che altri potevano mettere nella casa, lui li aveva spesi per una persona cara malata in famiglia. Ma andiamo avanti. Mette in vendita con noi, troviamo l’acquirente, tutto ok andiamo avanti, preliminare, noi prendiamo le provvigioni. Ricordati bene questo punto perché è il punto che gli agenti immobiliari che noi definiamo “primitivi” desiderano con tutto il cuore, anche se tu quando firmi stai saltando in una piscina piena di letame. Per l’agente l’importante è il preliminare. Prima NULLA, poi preliminare = provvigioni, dopo ROGNE. Non pensare che siamo catastrofici: non tutti gli agenti sono così, e tante compravendite vanno a buon fine nulla da dire, ma perché va di c**o (leggi fortuna) non perché ci sia un piano dietro rivolto a proteggere dagli imprevisti chi compra e chi vende. Se per te va bene camminare ad occhi chiusi, di notte, in autostrada, allora passa alla pagina dopo e vai a cercare su internet “agenzia immobiliare”. Magari riesci ad attraversarla l’autostrada, magari arriva il tir carico di secchi di vernice. Boom. Ma torniamo alla casa di prima. Mandando avanti veloce il “film”, arriviamo al momento della perizia della banca. Insomma, viene fuori che la casa è spostata di 42 cm rispetto alle carte. E NON SI PUO’ SANARE. Cosa significa? Significa che: o questo demolisce 42 cm di casa per tutta la lunghezza, o sono problemi non grossi, di più. Per fortuna il compratore, di buon cuore, ha capito la situazione

e la buona fede, così non ha voluto penali o altro, ma solo la restituzione della caparra. Noi abbiamo restituito il nostro e finita li. Ma non avevamo tutelato né il compratore né il venditore. Si, eravamo stati “professionali”, ma questo non basta più oggi. E se era un altro l’acquirente? Adesso eravamo ancora in mano agli avvocati. E ti abbiamo fatto un esempio così, ma sai quante case con problemi vediamo? E quante trattative sentiamo finire ad avvocati e penali? Chiama il tuo avvocato e chiedigli se ha mai avuto cause con agenzie. Abbiamo raccontato questo esempio per dirti che abbiamo sbagliato anche noi negli anni, inutile nascondersi dietro ad un dito. Ma questi non sono stati eventi vissuti e chiusi a chiave in un cassetto per non pensarci più. Quando cadi dalla bici da piccolo e ti sbucci un ginocchio e senti il dolore, impari la lezione e la prossima volta stai attento. Ma qualche “professionista” o presunto tale sembra essere insensibile alle cadute. O forse gli sta bene cadere tanto lui si è messo le ginocchiere, ma sul ferro della bici ha i clienti, bendati. Sono stati proprio gli errori a stimolarci ad approfondire l’argomento e ad ottenere le competenze necessarie a creare questo metodo. Tutto questo per farti capire il perché di “Garanzia Immobiliare”. Questo nome e questo gruppo sono nati perché non succedano cose del genere ma soprattutto perché non vogliamo nemmeno che ci si avvicini al rischio che al cliente succeda qualcosa del genere. Con lo scopo primario di difendere i nostri clienti a 360°, abbiamo analizzato nei dettagli tutti i rischi che potrebbero nascere da una compravendita e abbiamo creato l’unico metodo che li previene tutti. Un vaccino diciamo (anche se non vanno tanto di moda) che protegge il cliente e la sua famiglia da ogni imprevisto possibile, tutelando al massimo quello che hanno creato con sforzi e sacrifici, la casa. GARANTIAMO o RIMBORSIAMO. Non stiamo scherzando. E naturalmente non stiamo parlando di una scommessa. I numerosi test fatti su oltre 100 compravendite hanno portato ad un risultato dell’87% di successo. Un successo determinato si dagli accordi chiari e dalla garanzia, ma il tutto accompagnato da una forte formazione e conoscenza del marketing moderno. Non bastano più gli annuncetti internet generici, con scritto 2 camere, 1 bagno, luminoso, comodo ecc. Altrimenti saremmo qui a contare i giorni che mancano al nostro fallimento. Ma non è così. Trovi qualcun altro che ti garantisce di vendere in una determinata scadenza, ad una determinata cifra, altrimenti se non è di parola PAGA? Trovi qualcuno che ti garantisce e ti fornisce un certificato che attesta che la casa è apposto con tutte le carte e i permessi al 100%? Te lo diciamo noi. NON ESISTE. Perché fare tutto questo è difficile. Fare questo vuol dire fare fatica, vuol dire abbandonare il concetto di PROVVIGIONE e abbracciare quello di SICUREZZA DEI CLIENTI. Vuol dire aspettare prima di dare una casa in pasto alla belva del mercato, anche se sarebbero bei soldi per noi. Aspettare, controllare, stimare il giusto valore, sistemare, prendersi impegni veri con le persone e non astratti, metterci la faccia, creare un pacchetto blindato, proporre ai clienti, vendere e a prendere i soldi. Mentre di solito la procedura è: vedere la casa, prendere in vendita, butta in pasto al mercato, speriamo si venda. Tu dirai: “Si, tu parli tanto, ma fanno di sicuro anche gli altri così”. Faccio presto a darti una spiegazione: apri internet, prendi un’agenzia qualsiasi, e conta quanta roba pubblicizza (sembra brutto dire “roba” quando si parla di case, ma una casa messa nel mercato ad un prezzo che supera del 25% il suo valore è robaccia per noi, neanche roba). Se vieni a trovarci in ufficio possiamo mostrarti annunci di case appena messe in pubblicità che abbiamo venduto più di 3 mesi fa. Ah, e possiamo mostrartene anche di case che non hanno l’agibilità ma sono lì in vendita e ricevono anche visite. Quello che conta non lo fa nessuno perché servono tempo e risorse, cioè soldi. E perché investire soldi e tempo sui controlli? A cosa serve? Tanto il proprietario di casa mi ha firmato l’incarico, si impegna lui a sistemare le cose se vengono fuori problemi. E intanto tu compri o vendi e poi ti trovi nel negozio di colori ma non fuori, ma chiuso dentro. Con la bomba in mano. Ma si, tanto mi hanno firmato la proposta, poi se hanno difficoltà cavoli loro, tanto il preliminare è fatto e le provvigioni sono in conto corrente.

Questo è il pensiero dell’agente immobiliare medio e primitivo. Se qualcuno applicasse un metodo che tutela al 100% il cliente, non riuscirebbe a gestire quella valanga di roba che mette in pubblicità. Che poi vedi anche tu che è roba che resta lì mesi, che pubblicizzano in 5 o 6 agenzie, con le stesse foto e magari con prezzi e metrature diverse. Non entriamo neanche in questo discorso ma se sei uno che vende, pensa alla figura che fa casa tua. Speriamo tu non sia una di quelle persone che hanno smesso di credere nella possibilità di vendere, uno di quei clienti partiti con entusiasmo e serenità ma che poi si sono trasformati in timore e frustrazione. Uno di quei clienti che ha fatto indigestione di visite perditempo. Se sei in questa situazione non demordere, esistono strategie per rinnovare il tuo immobile nel mercato e renderlo vendibile. Se invece devi ancora cominciare a vendere allora la fortuna ti ha portato qui e puoi evitare di sbagliare i primi passi. Se cerchi una compravendita sicura, se desideri per te e la tua famiglia un cambio di casa protetto, senza mettere a rischio che hai costruito con tanto impegno fino ad oggi, bè allora hai a disposizione un team di professionisti che ti garantisce tutto questo. Ti spiegheremo per filo per segno i rischi che si corrono facendo i passi sbagliati e come procedere per tutelare la tua casa, il tuo denaro e di conseguenza la tua famiglia. Questo ovviamente ci porta ad una scelta: se la tua intenzione è quella di provare a prendere 10/15/20 mila euro sopra al massimo valore di mercato, non contattarci, perché ti faremmo perdere solo tempo. Questa tua scelta potrebbe comportare una vendita che si dilunga anche oltre l’anno di tempo o di più, con conseguente (scusa il termine) sputt….mento nel mercato. Sarebbe come quei finti medici che vedi su Striscia la Notizia o su Le Iene che consigliano al malato di tumore di non prendere più medicine. Abbiamo deciso di dedicare le competenze maturate in questi anni e il frutto delle esperienze passate, cioè il metodo, solo ai clienti per cui sono fondamentali. Quindi non per chi cerca affari improbabili ma solo per chi ha reale esigenza di costruire una vendita innovativa e sicura, senza rischio di svendita, di tempistiche indeterminate, di rimanere per strada o di perderci soldi sopra. Le competenze che oggi trovi nel mercato sono rimaste agli anni 70, anzi l’agente immobiliare si avvicina sempre di più all’agenzia di incontri piuttosto che allo studio notarile. E chi si è arricchito negli anni di sicuro non ha investito per aggiornarsi o per creare qualcosa di nuovo. E sono proprio questi i motivi che rendono inadatte queste competenze al mercato attuale, o viceversa particolarmente adatte se lo scopo dell’agente di turno è solo la provvigione. Affidando a noi la tua compravendita farai solo passi su terreno sicuro, non ci saranno mine antiuomo o sabbie mobili ad aspettarti. Cammineremo davanti a te su un percorso già fatto più volte e che abbiamo preparato, protetto e testato. Speriamo che questo nostro modo di comunicare schietto non ti abbia spaventato, ma anzi che ti abbia fatto capire il tipo di professionista e di persona che siamo e che abbiamo scelto di essere. In qualunque caso, metterci la faccia in questo modo significa essere sempre la persona giusta per il cliente, sia per l’87% che arriva alla vendita che per quel 13% che non ci arriva. Ah, il secondo nostro scopo è quello di riqualificare una professione che in giro per il mondo ha un valore incredibile, qua in Italia ha la stessa reputazione del delinquente di basso rango. Bene, grazie di aver letto fino a qui questa spiegazione. Speriamo apprezzerai il nostro intento e ancora di più il nostro nuovo modo di concepire il lavoro. Ci vediamo presto nel mercato immobiliare.

Andrea Spolaore 346/6718578 Alex Bujor 392/9441751


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ASD MIRANO AL POZZO: ANNO ZERO www.meteomirano.it

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ASD MM AL POZZO

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MM AL POZZO: PRONTI PER STUPIRE La stagione della nuova società di calcio a 5 MM Al Pozzo (nata dalla fusione tra il Mirano ed il Martellago C5) è arrivata al giro di boa e, dopo un inizio altalenante, la compagine veneziana si sta attestando saldamente in zona play off del campionato di serie C2 di calcio a 5. Le difficoltà iniziali, dovute alla ricerca di un’ amalgama tra i diversi giocatori, all’apprendimento dei vari schemi del nuovo mister e, non ultimo, alla ricerca di obiettivi comuni tra i dirigenti, sono state brillantemente superate, con qualche incomprensione di sorta, ma con il giusto intento di creare un gruppo coeso ed unito. Il mister Foffano Alessandro, aiutato dal suo vice e preparatore atletico Stevanato Manuel, e dal preparatore dei portieri Pangalli Manuel ha da subito messo a disposizione della squadra la sua visione di calcio a 5, basata sul possesso palla finalizzata a trovare il giocatore più pericoloso nella metà campo avversaria. Purtroppo in fase iniziale si è dovuto concedere un po’ troppo in fase difensiva, ma la forza della squadra in zona d’attacco, faceva ben sperare il presidente e tutto lo staff dirigenziale. I risultati non soddisfacenti, soprattutto tra le mura casalinghe, delle prime giornate sembravano compromettere il cammino del ‘Pozzo’, ma la dedizione al lavoro dimostrata dai giocatori ha potuto riportare nelle zone di classifica che più competono a questa storica ma al contempo giovanissima società.

Capitanati da Zecchini Davide, la formazione è composta dai portieri De Leo Federico, Bertolin Rolando, Pedrali Nicola e dai giocatori Casarin Jacopo, Pesce Nicola, Pistore Andrea, Muffato Matteo, Sartor Mauro, Callegaro Daniele, Francescon Alvise, Beddia Luciano,

Rigato Roberto, Pipia Gabriele, Rinaldini Andrea e dai giovani Gaggiato Marco, Nawfal Badaoui, Castellano Stefano e Vitturi Giacomo. Nel girone di andata quasi

tutti hanno avuto la possibilità di contribuire alla causa comune, che rimane sempre la vittoria, ma quello che ha finalizzato maggiormente gli sforzi dei compagni, è stato Andrea Rinaldini, spauracchio delle difese avversarie ed indiscusso capocannoniere del girone B di serie C2 del Calcio a 5 Veneto. Il duo Crivellaro e La Rocca, DS e DT della società, non si fermano di certo su presunti allori e sono sempre alla caccia di nuovi talenti o giocatori che possano aggregarsi in futuro a questo solido gruppo, cercando partenership con altre società o inserendosi in realtà locali di altri ambiti. E’ in fase di definizione, infatti, una collaborazione con il polo scolastico provinciale delle scuole superiori di Mirano, per approcciare sempre più giovani alla realtà del calcio a 5, disciplina sempre più praticata, ma che fatica a prendere le connotazioni di sport nazionale. Al termine del girone d’andata si parte subito con i gironi di coppa Veneto, competizione avvincente, che cercheremo di riportare in terra miranese dopo tanti anni. Vi aspettiamo numerosi nella palestra del Liceo Majoran-Corner a Mirano, al venerdì sera alle 21.30, per tifare assieme MM Al Pozzo.

Mirano in via Vittoria, 86 presso il CENTRO VITTORIA

Il Presidente Federico Favaretto


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Buon Natale!! MIRANO

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Scorzè

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Perché dormire poco fa male? Se è vero il detto che “Chi dorme non piglia pesci”, chi non dorme rischia gravi conseguenze per la propria salute fisica e mentale. Nella frenesia di ogni giorno, spesso ci troviamo a doverci destreggiare al meglio tra mille attività e impegni: lavoro, casa, famiglia, amici, hobby. Approfittiamo, invece, delle ore serali per concederci finalmente un po’ di tempo per noi: un film alla TV e poi, magari, un’ultima occhiata al nostro social preferito. Ed ecco che arriva mezzanotte, o anche oltre. La serata è trascorsa quasi senza accorgersene e iniziamo a pensare che tra qualche ora la sveglia suonerà nuovamente. Se, quindi, ci siamo abituati a dormire poche ore per notte, o comunque meno delle 7/8 ore di sonno consigliate, è meglio rivedere le abitudini. Al riguardo, è risaputo che la durata ideale del sonno è di almeno 8 ore. L’americano Randy Gardner detiene il record per il più lungo periodo di mancanza di sonno intenzionale, scientificamente documentato. Senza aiuto di stimolanti, è riuscito a rimanere sveglio per 264,4 ore (ossia 11 giorni e 24 minuti). Parte della sua motivazione per questa impresa era quella di dimostrare che dormire poco non è un male. Invece, si era proprio sbagliato: dormire poco fa molto male! Questi alcuni degli effetti all’undicesimo giorno: stato confusionale e disorientamento, sbalzi improvvisi d’umore, irascibilità, allucinazioni, perdita temporanea dell’identità, difficoltà nel pronunciare uno scioglilingua, minori riflessi, vuoti di memoria, difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti, problemi visivi con colori troppo accesi. Cosa succede al nostro corpo quando non dormiamo abbastanza? Secondo un recente studio, il 25% di chi dorme meno di 7/8 ore a notte inizia, nel tempo, a soffrire di: • Mal di testa. Chi riposa male la notte, è possibile che soffra di emicrania il giorno dopo. In genere, il dolore si concentra su un lato del cranio. Quindi, al prossimo fastidio, prima di ricorrere immediatamente a farmaci, è bene farsi alcune domande sulla qualità del sonno. Inoltre, andare a letto prima ed evitare di usare dispositivi elettronici alla sera, contribuisce sicuramente a ridurre questi disturbi. • Problemi di memoria. Una mente che non riposa bene è anche una mente che non lavora bene. Il sonno, infatti, è un passaggio fondamentale che consente di consolidare nel nostro cervello i ri-

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cordi di quanto accaduto nella giornata trascorsa. Inoltre, dormire bene e avere un cervello più reattivo consente di accedere più velocemente alle informazioni immagazzinate. Infine, il sonno consente anche di eliminare le informazioni superflue e i ricordi inutili, facendo così spazio alle nuove nozioni. • Disturbi intestinali. Dormire poco e male sembra che aumenti anche le probabilità di incorrere in malattie infiammatorie croniche intestinali o, comunque, peggiorare i sintomi da reflusso acido. Un altro piccolo accorgimento consiste nel dormire sul fianco sinistro: in questa posizione, infatti, il cibo scorre con naturalezza attraverso lo stomaco e gli enzimi pancreatici sono secreti gradualmente. • Obesità. Il riposare poco altera l’equilibrio ormonale che regola lo stimolo della fame. Chi dorme poco e male, infatti, avverte più di altri il desiderio di consumare alimenti particolarmente calorici, come dolci, cibi elaborati, grassi o salati. Quando si è in carenza di sonno, poi, la preferenza cade su panini, dolci, pizze e junk food in genere. Il motivo non è solo legato alla gola, ma è un bisogno fisico: sono sempre di più gli studi che dimostrano come il nostro cervello, dormendo poco, sia portato a indurre il corpo a richiedere più cibo del necessario, spingendoci a prediligere alimenti grassi e calorici. • Invecchiamento precoce. Perdita di brillantezza della pelle, pori dilatati, occhiaie e rughe più evidenti: queste sono solo alcune delle conseguenze che una carenza di sonno può portare al viso. Basta infatti ridurre di due ore il tempo dedicato a dormire, passando cioè dalle 8 ore di sonno raccomandate a 6, che la pelle inizia a invecchiare velocemente. Non dormire abbastanza può compromettere l’aspetto estetico, può peggiorare le rughe, gonfia gli occhi e rende più evidenti le occhiaie. Il corpo rilascia un aumento dei livelli di cortisolo che scompone il collagene della pelle e l’elastina, ovvero le fibre proteiche che mantengono la pelle liscia ed elastica. - Raffreddore e abbassamento delle difese immunitarie. Chi dorme poco ha maggiori probabilità (circa quattro volte di più) di ammalarsi rispetto a chi dorme sette ore a notte. Il sonno svolge un ruolo molto importante nella regolazione dei linfociti T, globuli bianchi fondamentali per la risposta immunitaria. Uno studio condotto recentemente mostra un concreto legame tra sonno

e sistema immunitario. La ricerca ha seguito 53 persone per due settimane, misurandone ore e qualità del sonno. Esposti a virus influenzali, i soggetti che avevano dormito meno di 7 ore per notte hanno mostrato un rischio 3 volte più alto di contrarre la malattia rispetto a chi aveva goduto di riposi più lunghi e sereni. 10 accorgimenti, regole e stili di vita per ridurre l’insonnia L’insonnia è un disturbo molto comune che consiste nell’incapacità di addormentarsi o nella sovversione dei normali ritmi del sonno. A causarla sono spesso stress (nell’ambiente di lavoro), depressione, abuso di sostanze eccitanti, dolore fisico, allergie, disturbi ambientali e il jet lag. Come ridurla? Di seguito alcuni accorgimenti, regole e stili di vita che, se quotidianamente applicati, aiutano a trascorrere una serena notte: - Andare a dormire e alzarsi alla stessa ora, anche durante il fine settimana; questo indipendentemente da quanto si è dormito la notte. - Se ci si sveglia prima, alzarsi dal letto e iniziare la giornata. - Cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, per esempio facendo un bagno. - Se non si riesce a dormire, è preferibile alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti, come guardare la televisione o leggere un libro.

- Dormire in una camera da letto protetta quanto più possibile da rumori, su un letto comodo, su un buon materasso (con un corretto sostegno per la colonna vertebrale), e con un cuscino adatto alla personalissima curvatura cervicale. - Dormire in un ambiente salubre: niente televisori, cellulari, tablet, computer. La temperatura della stanza deve essere inferiore ai 18°C: questo favorisce il buon riposo, perché la respirazione al freddo è più fluida e il corpo si rilassa maggiormente rispetto ad un ambiente troppo caldo. - Mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità del sonno. - Svolgere con regolarità un’attività fisica durante il giorno. - Prima di andare a dormire, concedersi una tisana rilassante. La bevanda calda “coccola” lo stomaco e lo rilassa, è benefica per tutto il corpo e riscalda l’animo. - La lettura serale di un buon libro accompagna piacevolmente al sonno. É sicuramente da prediligere al televisore o all’utilizzo di strumentazioni elettroniche che, a causa delle onde elettromagnetiche, risvegliano e stimolano le nostre onde cerebrali, rendendo difficoltoso addormentarsi serenamente. Centro del materasso Marco Piccoli

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CAVAZZANO E TOPOLINO, AMICI DA UNA VITA

Giorgio Cavazzano, classe 1947, disegna la sua prima storia per Topolino nel 1967: quest’anno festeggia dunque i suoi primi 50 anni di attività; mentre per il topo più famoso del mondo, sempre quest’anno, ricorre il 90° della sua creazione voluta dalla Disney. Un connubio duraturo e artisticamente profondo, quindi, quello creatosi tra il fumettista veneziano di fama internazionale, e il Mickey Mouse più amato e letto da bambini e adulti, tanto da spingere il Ministero dello Sviluppo Economico a commissionare al maestro Cavazzzano un serie di otto francobolli per celebrare la bella età del suo simpatico amico Topolino: francobolli che l’Istituto Poligrafico e la Zecca dello Stato hanno già provveduto a dstribuire presso gli uffici postali. Si comprende allora come parlare di semplice soddisfazione per i risultati raggiunti sia forse un po’ riduttivo nei confronti del nostro illustre concittadino: la sua arte, coltivata a partire dai 12 anni presso lo studio del cugino Luciano Capitanio, è sempre stata la molla che lo ha animato e lo spinge tuttora a non accontentarsi mai di quanto realizzato, per ricercare sempre qualcosa di nuovo da trasferire nei suoi disegni. Voler dare un elenco, anche approssimativo, delle sue opere realizzate in questi 50 anni sarebbe un’impresa praticamente impossibile: ha tentato di farlo qualche anno fa la città di Mirano, allestendo la più grande e completa mostra dei suoi lavori, intitolata, appunto, “Tutto Cavazzano”, e ottenendo un così ampio consenso e una così numerosa patecipazione di pubblico da far commuovere lo stesso maestro. Manca tuttavia un ultimo tassello in questo pur ammirevole mosaico: l’inserimento a pieno titolo del fumetto nella Storia dell’arte, perché di “arte” si tratta, in quanto sa traferire nei personaggi del disegno la realtà che ognuno di noi vive quotidianamente. Se questo auspicio dovesse concretizzarsi, sicuramente vedrà incluso anche il nome di Giorgio Cavazzano. Paolo Leandri

ZOGO E FIERA DELL’OCA A MIRANO: UN SUCCESSO CHE SI RIPETE DA VENT’ANNI Sabato 12 e domenica 13 novembre scorso si è svolta in piazza a Mirano l’annuale manifestazione della “Fiera de l’Oca” con il tradizionale “Zogo de l’Oca”, promossa dalla Pro Loco con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Mirano: un appuntamento che, iniziato nella lontana domenica 8 novembre 1998, ha festeggiato quest’anno la sua 20a edizione, in un crescendo di successo e di partecipazione di pubblico allora difficilmente prevedibili. Così, da semplice occasione di divertimento per bambini e adulti, le due giornate di festeggiamenti sono diventate l’occasione per riportare il centro storico miranese a rivivere realtà di vita e di usanze del primo 1900 che, altrimenti, col tempo sarebbero andate perse. Ecco allora, in un clima di sagra paesana, la possibilità per gli adulti di ammirare la maestria dei lavoratori artigiani, di far quattro chiacchiere con osti e venditori di banco mentre si assaggiano i piatti tipici a base d’oca e si degusta un buon bicchiere di vino sincero. In questi giorni del resto il menù a base di carne del pennuto è una tradizione consolidata che risale ai tempi in cui i locali proprietari terrieri erano per la maggior parte ebrei, ai quali era proibita la carne di maiale. Ai bambini poi è riservato l’intero pomeriggio del sabato, che li vede protagonisti nelle diverse attrazioni e nei vari giochi sul tema dell’oca: il mercato, i baracconi per i più piccoli, i teatrini, i mimi, i giocolieri. Il tutto allietato da figuranti vestiti con abiti in stile Belle Èpoque, da musicanti, cantastorie, giocolieri, saltimbanchi, artisti e attori. Domenica, alle ore 15, l’avvenimento clou con il “Zógo de l’Oca”, un percorso di 63 caselle collocate lungo l’ovale di Piazza Martiri, da percorrere superando diverse

difficoltà, con la possibilità di incorrere in penalizzazioni e il rischio di tornare al punto di partenza. Ad aggiudicarsi la sfida di quest’anno è stato il team di Campocroce, guidato da Tiziano Zampieri, che ha prevalso sulle altre cinque partecipanti: Ballò, Mirano capoluogo, Scaltenigo, Vetrego e Zianigo. Un’unica cosa è mancata: il Palio, cioè la corsa delle oche, guidate dai rispettivi allenatori, che solitamente si svolge in via Luneo su un percorso di 200 metri, ma che quest’anno un’ordinanza regionale ha vietato a causa del diffondersi dell’influenza aviaria. Sarebbe stata la 30a edizione, a cui comunque gli organizzatori non intendono rinunciare, riproponendola tra qualche mese, a emergenza superata. Paolo Leandri

Il significato dell’«annullo postale» nelle parole di Roberto Gallorini

“ALMA SALSERA” UNA SCUOLA GIOVANE OLTRE IL FITNESS

Uno dei fondatori più attivi della “Festa e del Zogo dell’Oca” è il presidente della Pro Loco di Mirano Roberto Gallorini, orgoglioso del successo dell’iniziativa che si ripete da vent’anni. «In occasione di questo ventennale, precisa, abbiamo pensato di lasciare come ricordo, a chi lo desidera, un annullo postale ad hoc sulle cartoline del Zogo». In realtà, precisa il presidente, l’annullo postale è già stato realizzato anche in anni precedenti, a partire dal 2001, «ma questa 20a ricorrenza meritava un riconoscimento del tutto particolare». Un avvenimento che ha attirato l’attenzione anche dei mass media non solo locali, ma anche nazionali come la RAI che, con le sue tre reti, per 15 anni ha trasmesso la manifestazione in programmi come “Vita in diretta” e “Uno mattina”. «Finora, continua Gallorini, gli annulli sono stati circa 200, ma è difficile dare un numero preciso, perché mi risulta che le richieste continuino ad arrivare anche da altre regioni. Del resto l’annullo rappresenta un’esperienza vissuta in modo del tutto personale, il cui ricordo ci accompagnerà per sempre». Così il sig. Roberto ci confida che per lui quella del “collezionare” è una piacevole abitudine che «mi permette di conservare qualcosa che mi ha arricchito e che posso mettere a disposizione degli altri, perché sono convinto che condividere il proprio vissuto con chi ci sta vicino dia un senso più autentico alla nostra quotidianità». L. P.

A Mirano, quando si parla di “salsa”, si parla di “Alma Salsera!”, una scuola nata dalla passione dei propri Maestri Ilaria e Davide che si raccontano all’intervista su Radio Venezia: «La passione si trasmette con il cuore e la tecnica con la consapevolezza di conoscere alla perfezione ciò che si sta insegnando». Così è nata una scuola giovane e piena di prospettive per il futuro. L’evoluzione del Fitness ha portato le scuole ad essere sempre aggiornate e al passo con i tempi: per questo la scuola “Alma Salsera”, tra Salsa, Bachata, Reggaeton, Kizomba, Zumba, Pilates, già affermate come attività scolastiche, ha voluto puntare sull’innovazione.. “Power Jump!!”. È il termine con cui Ilaria e Davide hanno chiamato una nuova attività nata dallo studio di allenamenti Fitness e l’utilizzo di scarponi dotati di molle ellittiche che funzionano come un tappeto elastico fissato ai piedi, con questa tecnica su dati statistici rilevati al cardiofrequenzimetro si è potuto arrivare a bruciare 800 Kcal in una sola sessione di Power jump! Allenamento ottimo per perdere peso, tonificare e rinforzare tutto il corpo. Alma Salsera è una scuola giovane ma con tante prospettive per il futuro, gli insegnanti sono specializzati in moltissime materie e in costante aggiornamento, in possesso di innumerevoli qualifiche a livello Fitness e Danza per dare ad ognuno la sicurezza della loro professionalità. Ilaria e Davide vi aspettano a scuola!! La scuola ha sede in via Murialdo 1 a Mirano vicino all’ospedale nell’istituto Costantini del Murialdo A.S.D. OLYMPIK e-mail: asdolympik@yahoo.it


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LA NUOVA CANZONE DEL BOSCO Nel mentre di una sosta, durante un’escursione con alcuni insegnanti nell’ambito di un laboratorio volto alla conoscenza e all’approfondimento degli aspetti naturalistici del nostro territorio, un canto insolito, melodioso e vario, molto sonoro, con note ripetute, talvolta struggenti, echeggia dal bosco. Per le persone al mio fianco è solo un bel canto di uccelli fra i tanti, ma per me è qualcosa di più, qualcosa di emozionante. A dire il vero me lo aspettavo, prima o poi, così come avevo atteso, senza aspettare tanto, l’arrivo dai boschi appenninici di nuove specie forestali come lo scoiattolo, lo sparviere e il colombaccio, presenze favorite sia dall’espansione in atto delle loro popolazioni che dall’incremento della superfice boscata del nostro territorio. E ancora, due giorni dopo, dal parco dove gioco con la figlioletta in tutt’altra zona, fra i tanti fischi e versi di uccelli che salutano il tramonto risento quelle stesse note musicali e prorompenti. Anche questa volta non ho dubbi... è un tordo bottaccio in amore che esplode la sua potenza canora! La cosa è molto interessante, essendo queste le prime segnalazioni della specie nuova come nidificante nel nostro paese. Il tordo bottaccio (Turdus philomelos) infatti, mentre al di fuori del periodo riproduttivo come migratore e svernante frequenta una gran varietà di ambienti sia collinari che pianeggianti quali pascoli, zone coltivate, parchi, terreni in prossimità di zone umide, per la nidificazione, alle nostre

latitudini, diviene molto selettivo essendo il suo habitat d’elezione il bosco fresco e umido, alternato a pascolo e radure, di conifere pure o miste, a quote fra i 900 e i 1000-1700 metri. Per questo motivo la sua diffusione in Italia, in qualità di specie nidificante, è massima e più omogenea sulla catena alpina, mentre sull’Appennino la distribuzione si fa più discontinua e frammentaria. Localmente tuttavia, come in questo caso, possono nidificare anche a quote inferiori, tra le caducifoglie, laddove esistono situazioni ambientali e microclimatiche particolari. Timido ed elusivo, è in genere restio ad uscire allo scoperto preferendo trovare il cibo nei sottoboschi ombrosi e sulle lettiere dove riesce a stanare abilmente vermi, piccoli invertebrati, lumache e chiocciole; curiosa è l’abitudine di utilizzare particolari rocce o tronchi a mo’ di incudine per frantumare i duri gusci calcarei dei molluschi. Rilevante è anche la porzione di sostanze vegetali, soprattutto bacche e frutti sia selvatici che coltivati, che entra nella dieta soprattutto nel periodo autunno-invernale. Il periodo di nidificazione, preannunciato anticipatamente dal canto impetuoso del maschio, comincia da marzo-aprile e si protrae fino a luglio; generalmente vengono effettuate due deposizioni di 3-5 uova. Il nido del tordo, costruito su alberi o cespugli a pochi metri dal suolo, è alquanto caratteristico e ben riconoscibile anche da quello simile del merlo: all’interno della coppa, intessuta di erbe e stecchi, talvolta di muschio,

viene plasmato un impasto di fango, materiale legnoso e saliva che, una volta indurito, sembra un liscio e sottile strato di cartone. I nidiacei, nati dopo circa 13 giorni di incubazione, vengono nutriti ed allevati dai genitori coi quali rimangono a lungo anche dopo l’involo che avviene nella seconda o terza settimana. Ai tordi appartenenti alle popolazioni sedentarie (o al più dispersive verso quote inferiori nella cattiva stagione) durante il periodo di migrazione primaverile ed autunnale, come ben sanno i cacciatori, vanno ad aggiungersi cospicui contingenti di esemplari provenienti soprattutto dall’Europa centrale e settentrionale che vanno a svernare a latitudini più meridionali. Questa nuova presenza faunistica nella nostra piccola Repubblica viene naturalmente accolta con gioia e speranza, ma non rallegriamoci troppo... è vero che nel nostro paese possiamo contare qualche specie in più di pennuto o di mammifero, ma la biodiversità va letta con un’angolazione più ampia. Scopriamo così che a fronte dell’aumento di qualche specie vertebrata sono scomparse o drasticamente ridotte numerose popolazioni di invertebrati, artropodi e insetti in particolare. Il bilancio complessivo della fauna risulta quindi decisamente negativo. Riconoscenza dunque a questa nuova specie nidificante e fortunati coloro che sapranno ascoltare le sue canzoni d’amore. Sandro Casali

“MIRANESE DELL’ANNO 2017” A GIANCARLO VOLPATO Più di ottocento le persone che hanno proposto e votato come Miranese dell’anno 2017 Giancarlo Volpato presidente de La Colonna - Associazione Lesioni Spinali Onlus. Giancarlo Volpato è il rugbista più forte di sempre. «Uno spirito indomito», secondo il tecnico degli All Blacks Wayne Smith. Avete definizioni migliori per chi a 20 anni ha lasciato su un campo la libertà, ma che ogni giorno trova la forza di lottare per se stesso e per gli altri? Il 21 novembre 1993, alla prima mischia della partita Bassano-Mira, Giancarlo si lesionò la quarta e quinta vertebra cervicale. Vide le braccia cadergli in avanti, le gambe cedere come se non fossero le sue. Restò per settimane in prognosi riservata e dopo quasi un anno fu dimesso con parole terribili: «Chi è così, resta così. Puoi solo piangere». Da poco è stato pubblicato il suo libro “Così come sono” scritto con Simone Battaggia, giornalista della Gazzetta dello Sport. Questo libro racconta la ribellione di Giancarlo, della sua famiglia e dei suoi amici a questa sentenza. È la cronaca in prima persona di un viaggio lungo più di

vent’anni, passato per stati d’animo opposti - disperazione e attesa, rabbia e riscatto - e approdato alla coscienza che c’è sempre qualcosa per cui lottare, anche in una condizione «che non si augura neppure al peggior nemico». Si chiama speranza e ha portato alla nascita de “La Colonna – Associazione Lesioni Spinali Onlus”, che promuove la ricerca sulle lesioni spinali e la qualità di vita a chi ne è rimasto vittima. Il 26 novembre La Colonna Onlus ha dato al prof. G. F. Fumagalli dell’Università di Verona un contributo di 15mila euro per sua la ricerca con le cellule staminali prelevate dalle meningi per la cura delle lesioni spinali e a breve consegnerà due speciali carrozzine ai bambini disabili che praticano scherma a Scaltenigo. Il 2 dicembre presso il ristorante “19 al Paradiso” in Via Luneo dalle ore 10.30 la consegna del riconoscimento “Miranese dell’anno” e la consegna dei premi “Città di Mirano” e “Miranese nel mondo”. Una Targa speciale per i 10 anni di cultura alla libreria Mondadori di Mirano.

MARCO TAGLIARO E MIRANO

Una serie di incontri tematici all’interno del Ristoelite per ripercorre l’autobiografia pittorica dell’artista È stata una bella occasione per Mirano l’incontro tra Alessandra Corrò e Marco Tagliaro, che ha in qualche modo consentito di prolungare ancora per un po’ la bella esposizione ospitata dal 26 marzo al 1 maggio 2017 nelle sale e nella barchessa di Villa Giustiniani Morosini, rimessa a nuovo da un accurato restauro. Alessandra, accostandosi ai quadri che, nella mostra intitolata “Marco Tagliaro e Mirano - Un pittore e la sua città”, facevano ripercorrere, in una sorta di autobiografia pittorica, tutta la storia di un personaggio singolare, fu emozionata dalla forza e dalla poesia degli oli, dei disegni, degli acquarelli e delle incisioni di Marco. Fu per lei una scoperta culturalmente importante, e l’inizio di un’amicizia, che, coinvolgendo tutta la famiglia, fece scoprire a lei e al marito lo spessore umano di Marco, la profondità della sua dedizione alla pittura, della sua filosofia di vita, tanto da desiderare che ritraesse la loro piccola Giuditta. Nacque così ad Alessandra l’idea di ospitare all’interno del suo Ristoelite, a due passi dalla mitica piazza di Mirano, una mostra di Tagliaro, una mostra particolare, che consentisse per più settimane di incontrare il pittore e le sue opere, ripercorrendo assieme a lui le tappe di un itinerario artistico lungo decenni. Nella accogliente saletta interna di un locale noto ai miranesi per aver ospitato la storica trattoria al K2, ha quindi preso il via, il 17 novembre, una serie di incontri tematici, destinati a concludersi la prima settimana di dicembre. Al tema “Esordi, crisi, rinascita”, introdotto da Gianna Marcato, è stata de-

dicata la prima settimana, che ha consentito di ammirare lavori che vanno dal 1959 al 1985, riscoprendo gli entusiasmi, le difficoltà, la tenacia di un giovane Marco che già all’età di dieci anni aveva scoperto la sua vocazione. Incontri importanti con maestri destinati a lasciare segni profondi, lavori giovanili, eseguiti con alle spalle il convinto e affettuoso supporto della famiglia e degli amici incontrati lungo la strada, sanguigne, ritratti, disegni che culminano nella mitica Valsana. Emerge subito tutto l’amore e il rispetto per l’ambiente e per la figura umana di un pittore affascinato dalle opere di Leonardo, che, dicendosi parte del creato, nelle sue opere non vuole ‘creare’, farsi protagonista di stravolgimenti, ma ritrarre la magia di una natura che lo incanta. Ed ecco, ancora, allinearsi alle pareti, i pochi lavori del momento di crisi che lo aveva portato a rifugiarsi nell’insegnamento, per fuggire da un onere fattosi, dopo la magia della Valsana, troppo gravoso. E poi l’esplosione dei colori e delle immagini rasserenanti della rinascita. Perché Marco è un pittore che cerca armonia e serenità, che non indulge alle mode, che fa del suo itinerario pittorico un itinerario di incontri umani e di profonde amicizie destinate a durare nel tempo. La seconda settimana, introdotta venerdì 24 novembre da Luisella Clini, è stata dedicata al tema “ Le città e i viaggi” (1986 - 2016). Alle pareti si allineano le palme del Messico, le figure dell’Amazzonia, le capanne, le giare, la frutta dei paesaggi tailandesi, accanto ai finestroni gotici e alle guglie di Regensburg, agli scorci della

cattedrale di Praga, per giungere poi, in omaggio alle città venete, alle torri di Noale, alla piazza di Bassano, a Feltre, e, ancora, a scorci di Mirano, alla mura di Cittadella, lasciando in chi guarda il desiderio di non staccarsi da tanta bellezza. L’ultimo periodo, presentato da Giancarlo Boccotti il 1° dicembre, riguarda “Le composizioni elaborate” (1995 – 2017), e ospita gli studi che accompagnano la nascita di lavori di assoluto impegno, quali “La raccolta delle mele”, che ci porta nel paesaggio collinare dell’Alto Adige, e “Il mare alle spalle”, con tutta la poesia dell’atmosfera isolana di Alicudi. Sono lavori impegnativi, lunghi, in cui Marco vive con i luoghi che ha scelto come soggetti del suo quadro, li scruta, li interroga, li ascolta e piano piano, disegno dopo disegno, schizzo dopo schizzo, se ne appropria, sfidando le forme, le luci, le ombre. All’inizio di ogni periodo espositivo, dalle ore 18 di ogni venerdì, la raccolta saletta del Ristoelite si fa protagonista di un dialogo ravvicinato dei presenti con Marco e le sue opere, raccontate dall’autore tramite una serie di considerazioni, di ricordi, di aneddoti, che fanno scoprire il fascino umano di un’esperienza pittorica originale. E le serate del venerdì non potrebbero che concludersi piacevolmente con una cena in buona compagnia, in cui al piacere di continuare ad ammirare le opere di Marco e di gustare la sua compagnia, si accompagna il piacere di gustare la cucina di Alessandra, continuando la conversazione iniziata davanti ai dipinti in un clima di stimolante amicizia.


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OFFICINA DELLA SCHERMA MIRANO: Una scuola di qualità e di risultati importanti E’ iniziata in settembre la decima stagione agonistica dell’Officina della Scherma Mirano, e la sala del Maestro Vittorio Carrara raggiungerà quest’anno un traguardo importante. La crescita è oltretutto continua, frutto di un ottimo lavoro sulle categorie di avviamento, con i corsi principianti e quelli del Gran premio giovanissimi che stanno dando numerose soddisfazioni. Ma è come sempre dai Master che l’Officina trae importanti risultati anche a livello internazionale. Non è un caso, infatti, che la prima medaglia di ‘peso’ sia arrivata ai campionati mondiali di categoria che si sono svolti in ottobre a Maribor in Slovenia. Claudia Bandieri, già iridata tre anni fa, è tornata sul podio ottenendo un meritatissimo bronzo nella sciabola femminile. Vicino al podio è invece arrivato nella sciabola maschile Oliver Emmerich che, dopo un ottimo inizio gara, è uscito per un soffio a pochi passi dalle sfide per le medaglie, classificandosi nono al suo primo mondiale Master. Solo pochi giorni prima Claudia Bandieri aveva vinto la prima tappa del circuito

nazionale di categoria a Zevio, occasione nella quale era rientrato in gara dopo otto mesi anche il Maestro Vittorio Carrara, chiudendo quinto in categoria 3, e con Oliver Emmerich in terza posizione nella categoria 2. E il bottino sarebbe stato di sicuro migliore senza le assenze di Paolo Busi e Rosangela Topatigh. Nel Gran Premio Giovanissimi sono da sottolineare invece il successo di Filippo Simionato nella gara Maschietti della prima prova Interregionale disputata a San Giorgio di Nogaro in Friuli Venezia Giulia, giornata in cui il fratello Lorenzo è salito sul terzo gradino del podio riservato ai Ragazzi-Allievi, mentre Marco Span ha fatto altrettanto in categoria Giovanissimi. Ma le novità che riguardano la sala di Scaltenigo sono molte altre. A partire dal giovane Alessandro Piovesan che ha iniziato il percorso per diventare istruttore, così come Carlotta Barugola si sta cimentando nelle sue prime gare in veste di arbitro. E in questo contesto va segnalata l’ennesima soddisfazione per Alessia Tognolli, tra i migliori arbitri di scherma in circolazione e

già lo scorso anno a bordo pedana alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, che pochi giorni fa ha giudicato anche le gare del Mondiale paralimpico disputato questa volta a Roma. Filip Verzea, sciabolatore cadetto, ha potuto invece partecipare agli stage della Dinamo Bucarest in Romania. E all’Officina cresce anche l’attività paralimpica, perché al numero 2 d’Italia della sciabola in carrozzina di categoria B, Nicola D’Ambra, si sono aggiunti negli ultimi mesi anche due nuovi ragazzi, seguiti dallo stesso D’Ambra e dal Maestro Vittorio Carrara, dimostrando in questo modo la valenza anche sociale che l’Officina e la scherma stanno avendo sul territorio. La sala di Scaltenigo è infatti la sola in provincia di Venezia a permettere a persone con disabilità di praticare questa disciplina sportiva. Con la decima stagione di attività l’Officina della Scherma ha potenziato anche la propria presenza nella comunicazione, lanciando il suo nuovo sito internet e sbarcando anche su Instagram, dopo gli ottimi risultati ottenuti fin qui con la propria pagina Facebook.

INIZIO RECORD PER LA POLISPORTIVA SAN PIO X Un inizio di stagione così positivo era molti anni che non si vedeva: da settembre il numero degli iscritti è aumentato in maniera considerevole. Da settembre all’interno del Patronato di via Cavin di Sala 9 si allenano settimanalmente circa 70 tesserati dai 5 ai 10 anni divisi in 6 squadre partecipanti ai vari campionati di categoria. Il problema “positivo” è per molti versi trovare addirittura allenatori e formatori che possano dedicarsi ai ragazzi. Attualmente le due squadre “pulcini”, formate dalle annate 2007 e 2008 si allenano il martedì e giovedì dalle 18.00 alle 19.30, partite il sabato pomeriggio, i mister sono Mattia Milan e Alvise Bolzonella. Le due formazioni dei “primi calci” 2009 e 2010 si allenano assieme nei giorni mercoledì e venerdì dalle 18.00 alle 19.30, partite solitamente la domenica mattina, allenatori Davide Pistore e Marco Milan. I “piccoli amici” invece si allenano il mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19, nei mesi invernali giocheranno al coperto in palestra. I mister sono il Prof. Vanni Favorido e

Manuel Righetto. La stagione è stata aperta per tutti gli atleti con il consueto torneo San Matteo in Patronato, che ha visto impegnate le formazioni di diverse annate del San Pio X, della Miranese e dello Zianigo. I campionati invece a dicembre si avviano al così detto giro di boa natalizio per poi riprendere a fine febbraio. Prima della sosta invernale, tutti gli atleti e le loro famiglie si ritroveranno sabato 16 dicembre alle 19.30 presso la palestra del patronato per cenare tutti assieme e festeggiare il Natale e il nuovo anno, che con molte iniziative già in programma (tra cui alcune uscite agli stadi di serie A e B), ci auspichiamo sia sempre migliore dei precedenti! Per gli interessati, la segreteria è aperta il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18 alle 19:30. Numero di telefono (anche whatsapp): 349 0772075 email: polisportivaspiox@gmail.com . Ci trovate anche su Facebook: Polisportiva San Pio X Mirano A.s.d. FORZA SAN PIO X!

COPPA DEL MONDO DI CICLISMO SU PISTA Nel team italiano vincente anche il miranese Francesco Lamon La prima prova di Coppa del Mondo di ciclismo su pista a Pruszkow (Polonia) ha indossato il colore azzurro della maglia italiana con il team composto da Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna e il nostro miranese Francesco Lamon. Il 5 novembre scorso infatti la formazione italiana dell’inseguimento a squadre ha conquistato la vittoria prevalendo sulla pur forte formazione tedesca, confermando così

l’ottima preparazione atletica e coronando i brillanti risultati ottenuti nell’ultimo mese che hanno portato i nostri corridori prima a realizzare il miglior tempo nelle qualificazioni sulla distanza dei 4 km, poi battendo la Danimarca con un perentorio 3’57’’989. Quindi la sfida finale con la squadra tedesca, in cui i nostri hanno dimostrato la loro superiorità atletica passando in vantaggio fin dal primo km e consolidando via via la loro posizione per terminare con più di un secondo di vantaggio a una media di 60,905 km.

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Dai Laghi Masuri (Polonia) a Vetrego - puntata Natalizia Che dire ormai di Vetrego? Lentamente si sta muovendo qualcosa nel sociale, nel campo della sicurezza ed in quello ambientale e civico. Un plauso encomiabile deve essere indirizzato al giornalino locale “Evviva Vetrego” a cui ci si può rivolgere (anche economicamente) per illustrare e possibilmente risolvere i quotidiani problemi di questa piccola ma importante comunità. Quest’ultima dal 15 ottobre scorso può annoverare il nuovo parroco nella persona di don Mario Da Ros al cui festoso ingresso in Vetrego ha partecipato l’indimenticabile don Pietro Mozzato che, con la sua ultradecennale presenza, ha lasciato senza dubbio un vivo ricordo in tutti i “suoi” Vetreghesi. Per quanto riguarda il Calcio Vetrego c’è da dire che la squadra vive una fase un po’ altalenante, con una parabola discendente. Forza Vetreghesi! Sostenete la vostra squadra ora che le partite si svolgono proprio nel campo sportivo a fianco della vostra chiesa!!! E passiamo al nostro Gornik F.C. che si allena e gioca appunto nel rettangolo di gioco di Vetrego. Come ben sapete, è una squadra di pura estrazione polacca, composta solo da amatori e appassionati super-dilettanti. Nell’anno che sta per concludersi ricordiamo alcuni eventi a cui la nostra equipe ha avuto occasione di partecipare: innanzitutto il Torneo “Mary Ruffato” di Campocroce, a cui è stato veramente un onore dare la nostra adesione e contribuire a questa iniziativa benefica che ha devoluto parte del suo ricavato allo IOV (Istituto Oncologico Veneto) di Padova. Da annoverare la nostra presenza alla rinomata marcia “Mirano Città Verde” di Mirano alla quale hanno partecipato parecchi atleti del nostro team polacco, premiato poi dall’esimio Assessore allo Sport Cristian Zara (… nostro prossimo adepto). E già che parliamo di “runner” è d’uopo spendere due parole sull’importante Maratona di Venezia, alla quale una nostra tifosissima ha partecipato con discreto risultato cronometrico: trattasi della cara Antonella, moglie del titolare fisso Fabio, anche lui gareggiante con un buon riscontro di tempo. Come si può evincere nella nostra compagine non esiste e non vige l’emblema e la smania del “Grande Fratello Vip”; piuttosto è meglio essere “figli unici” che aderire a questa (diciamolo pure) turbolenza catodica. Prima di concludere il nostro caro “scrittore” (sic!!!) Enio tiene a precisare che si stanno esaurendo le ultime copie del suo libro e riferisce una frase altrui altamente significativa ”Saper scrivere non è meno difficile che saper leggere”. Che il Santo Natale Vi porti tutta la felicità e la realizzazione dei desideri a cui aspirate. Evviva il Gornik F.C. Mirano Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.

50 ANNI DI MATRIMONIO Il 10 Agosto 2017 Alvio Salviato e Renata Biasio hanno festeggiato le "Nozze d'Oro" con il raggiungimento del loro 50° anno di Matrimonio, circondati dall'affetto dei parenti e amici. Ai due "Sposi" giungano gli auguri più sinceri anche da parte dei loro concittadini e dalla Redazione del nostro giornale "Mirano Magazine".

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Mangiare e bere da Gino...dove (non) occorre il palato sopraffino! Ed eccoci al consueto appuntamento culinario con lo “chef de noantri”. E’ noto che la gastronomia non è una scienza esatta. Prendiamo per esempio un semplice piatto di spaghetti: questo si può cucinare in mille modi e maniere. Tutte le televisioni ci martellano incessantemente a qualsiasi ora con ricette e pietanze “esclusive”… “Cucina da Romano”, “Cucina da Rudy”, “Cucina da Alice”, “Cuochi e fiamme”, “I menù di Benedetta”, “la prova del cuoco”, “La terra dei cuochi”….e basta!! I divini cuochi e chef, altezzosi spesso scostanti, si sono circondati in questi anni di un’aura da superstar, grazie al successo straordinario della cultura dei sapori, dei vini, dei fornelli e della cucina, tutti esclusivi, elaboratissimi, spesso anche molto kitsch. Certamente non è il caso del nostro buon Gino, nel cui DNA prevale ed eccelle il solo gusto amatoriale (come nel calcio) accompagnato da quella meticolosa passione nella ricerca di nuove ricette da lui stesso elaborate e preparate ad uso e consumo dei suoi familiari, amici e lettori di “Mirano Magazine”. Per questo periodo pieno di feste e ricorrenze il nostro chef ha voluto stupirci con ben due sue semplici “creazioni”. “TONNO, PISTACCHI e SEMI DI PAPAVERO” Ingredienti: 1 Trancio di tonno Per impanatura: pane grattugiato, parmigiano, pistacchi, pomodori secchi, semi di papavero, sale, pepe, uova PROCEDIMENTO Tagliare il tonno a pezzi regolari di circa 3 cm per lato, 8/10 cm di lunghezza (tipo bastoncini di pesce). Passare al mixer il pane grattugiato, il parmigiano, i pistacchi, i pomodori secchi, i semi di papavero, il sale e il pepe. Sbattere l’albume d’uovo e passare

i “bastoncini” di tonno e poi ripassarli nel composto passato al mixer, ripetendo l’operazione due volte. Scottare velocemente i bastoncini di tonno in ogni lato, in una padella calda appena unta d’olio, facendo attenzione a mantenerlo rosa all’interno. Tagliare i bastoncini di tonno in tre parti, in diagonale. Disporli in un letto di insalatina leggermente condita con un filo d’olio, sale e pepe. Consiglio: ottimo come antipasto “LENTICCHIE DELLA NONNA” Ingredienti per 8 -10 persone: 500 gr. di lenticchie piccole (meglio se di Castelluccio) 2 Scalogni; 2 Spicchi d’aglio; Prezzemolo 1 litro di latte Olio; 50 gr. di Burro PROCEDIMENTO Mettere a bagno le lenticchie 8-10 ore prima. Preparare un pesto di aglio e prezzemolo. In una teglia con i bordi alti, soffriggere lo scalogno e quindi versare le lenticchie, il pesto di prezzemolo e aglio, il burro e il latte fino a coprire le lenticchie di circa 1 cm. Lasciare bollire per circa 15/20 minuti, mescolando di tanto in tanto e regolando il sale. Aggiungere del latte all’occorrenza. Prosit (stolat-stolat) e buon appetito. Buone Feste e Tantissimi Auguri da Gino. Arrivederci alla prossima PORTATA!!!

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STIAMO DISTRUGGENDO IL NOSTRO PIANETA Dall'8 agosto 2016, abbiamo utilizzato più risorse naturali di quelle che la natura può rigenerare perché avremo immesso più anidride carbonica nell'atmosfera di quanto gli oceani e le foreste siano in grado di assorbire e avremo depredato zone di pesca e foreste più velocemente di quanto possano riprodursi e ricostituirsi. Cosa vuol dire Overshoot? (Questi inglesismi ci fanno impazzire) Letteralmente: Andare oltre - Oltrepassare - Passare i limiti - Passare il segno. Overshoot day invece indica il giorno (day) in cui la domanda annuale di risorse naturali richieste dall'umanità supera quelle risorse che la Terra riesce a produrre nell'intero anno. Overshoot trend (trend = tendenza). Per soddisfare i nostri bisogni di risorse ecologiche avremmo bisogno di 1,6 pianeti grandi quanto la Terra. È dagli anni Settanta che abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che la Terra riesce a fornirci durante l'anno. Ecco i numeri del nostro impatto sul nostro pianeta: la Terra

- dal 1970 l'aumento della Popolazione mondiale è stato del 95% (quindi siamo praticamente raddoppiati); - 52% in media le specie di vertebrati che si sono estinte dal 1970; - il 60% della nostra impronta ecologica è prodotta dal carbonio; (l'impronta ecologica è un indicatore utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle); - per mantenere questi livelli di consumo sarebbero necessari 1,6 pianeti come la Terra. Tutto ciò è stato possibile perché abbiamo emesso più biossido di carbonio (anidride carbonica) nell'atmosfera di quello che gli oceani e le foreste siano in grado di assorbire; abbiamo pescato, deforestato e raccolto prodotti alimentari più in fretta di quanto gli ecosistemi siano in grado di riprodursi per continuare a crescere. Le emissioni di carbonio sono il fattore che più incide al raggiungimento di questo deficit ecologico, tanto da costituire il 60% del nostro impatto ecologico sul pianeta.

Dal 1970, abbiamo più che duplicato le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera! (Abbiamo aumentato le emissioni di ben 10 volte in 45 anni: speravamo di rada franca e che il pianeta e la natura rimanessero indifferenti a lasciarsi violentare all'infinito?). LA COP21 DI PARIGI Durante la CoP21 di Parigi (ventunesima Conference of Parties: Conferenza delle Parti tenutasi a Parigi) più di 200 Paesi si sono dati l'obiettivo di ridurre gradualmente le emissioni di biossido di carbonio per arrivare ad missioni zero nel 2050. È l'unica strada possibile se vogliamo continuare a vivere sul nostro Pianeta. Il presidente della CoP21 Laurent Fabius commentando l'accordo finale prima dell'approvazione definitiva ha detto: "Se lo rigetterete, i nostri figli in tutto il mondo non ci capiranno né ci perdoneranno". Ciò ci richiede di trovare un nuovo modo di vivere sul nostro "unico" pianeta. Fortunatamente, alcuni paesi stanno accogliendo la sfida. Per esempio, il Costa Rica

ha generato il 97% della sua elettricità da fonti rinnovabili nel orso dei primi tre mesi del 2016, ma anche in Europa ci sono esempi positivi, come Portogallo, Germania e Gran Bretagna, che quest'anno sono stati capaci di soddisfare il 100% della loro domanda di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili, anche se solo per diversi minuti o, come nel caso del Portogallo, per diversi giorni. E l'Italia? (.. .e San Marino?) Il nostro Paese è in forte deficit ecologico. E stato calcolato che se la popolazione di tutto il mondo vivesse come i cittadini italiani sarebbero necessari 2,7 pianeti come la Terra, e per continuare a mantenere questi livelli di consumo avremmo bisogno di 4,3 Paesi grandi quanto l'Italia. Forse sarebbe il caso di rallentare un po’ e di metterci a pensare che non ci conviene continuare a consumare senza criterio come farebbero dei bambini viziati. Salviamo le nuove generazioni. (Il Sottobosco, ottobre, novembre, dicembre 2016)

MERCATINI DI NATALE IN REPUBBLICA CECA

Il Natale in Repubblica Ceca è una festa dei sensi… A essere sedotti sono l’occhio con luci e addobbi sgargianti, le narici e la gola con il profumo e il sapore dei dolci alla vaniglia, delle mandorle tostate, delle caldarroste fumanti, del famoso prosciutto di Praga, di würstel, salsicce e pannocchie alla griglia, di vin brulè, medovina (liquore al miele servito caldo) e grog aromatizzati. Ma anche l’orecchio con cori e jingle delle Feste e infine le mani, che sfiorano il legno di statuine e giochi antichi, la paglia di bamboline e addobbi per l’albero, il vetro soffiato di delicate palle di Natale, le stoffe variopinte e il pannolenci

dei tipici burattini, la cera di profumate candele artistiche, la superficie liscia e magica dell’ambra lavorata in preziosa bigiotteria, le “architetture” candide di pizzi e merletti, la ceramica grezza o smaltata di stoviglie uniche, il ferro forgiato ad arte nei tradizionali campanelli di Gesù Bambino… Impossibile non trovare l’idea giusta in questo tripudio di regali, addobbi e manufatti tipici con cui sorprendere amici e parenti. In Cechia, infatti, niente succursali dei grandi centri commerciali travestite da mercatino, niente oggetti omologati prodotti su scala industriale… solo artigianato unico, di lunga tra-

dizione. Tra le casupole di legno gli artigiani si adoperano in dimostrazioni dal vero del proprio talento, così come in rievocazioni di antichi mestieri. E anche le atmosfere che si respirano sono ancora quelle di un tempo… Le Festività di fine anno in Repubblica Ceca sono tuttora come dovrebbero essere: ancora avvolgenti, ancora basate sulla condivisione, ancora occasione di vera festa. Ovunque -dalle città fino al più piccolo villaggio di campagna- nelle piazze, lungo i vicoli, tra le bancarelle, dentro le mura di antichi castelli, nelle chiese, tra le figure e le casupole di presepi bellissimi va in scena un travolgente e dolcissimo spettacolo di colori, suoni, profumi che coinvolge e travolge chiunque. Il tour dei mercatini cechi parte naturalmente dalla capitale, particolarmente affascinante nella sua veste invernale. A Praga, dove ad andare in scena è una costellazione di mercatini, sparsi nei vari quartieri, l’appuntamento quest’anno è da fine novembre all’Epifania, a seconda delle location. Le bancarelle più belle e famose sono certamente quelle della Piazza Vecchia, ma tra i mercatini “minori”, sono affascinanti quelli delle piazze Namesti Miru e Namesti Republiky. In Moravia l’appuntamento è invece a Brno, dal 24 novembre al 23 dicembre. In piazza Namesti Svobody, in Piazza Libertà, in via Radnicka, al celebre Mercato dei Cavoli , in piazza Mo-

GLI AUGURI A GIOVANNA GIRARDI PER I SUOI 101 ANNI Ha superato un secolo da quando nacque in Via Canaceo il 12 febbraio del 1917, ultima di sei figli. Dopo la terza elementare, presso la scuola di via Caorliega, si dedicò al mestiere di sarta con la sorella più vecchia Giuseppina. Tutti i giorni in bicicletta, a prescindere dal tempo, partiva da casa in via don Orione, per portare le divise militari alla Caserma Mater di Mestre. Nel 1940 si sposa con Antonio Salviato conosciuto alla festa di San Rocco nel 1939, figlio di una vecchia famiglia di mezzadri mirane-

si che abitava in via Viasana. Trascorse la maggior parte della sua vita a Mirano, solo per una quindicina d’anni visse a Catene Marghera. Mamma di quattro figli dedicò la sua vita alla famiglia. Forte e generosa come una quercia, in ogni giorno della sua vita, ci insegna attraverso i suoi occhi, la voglia e la gioia di vivere. I suoi figli Roberto e Graziano, e tutti i parenti ed i conoscenti le si sono stretti attorno con affetto e riconoscenza.

GIRARDI GIOVANNA 12/02/1917

ravia e in piazza dei Domenicani, ma anche in altre postazioni “nascoste”, sono in vendita non solo oggettistica, ma anche specialità alimentari tipiche. A fare da corollario, dimostrazioni d’artigianato e momenti culturali. Sempre in Moravia, sempre più popolari sono anche i mercatini nella storica città di Olomouc. Un appuntamento frizzante e anche “alcolico”: qui si possono degustare infinite varianti di punch e vin brulé –speziati, aromatizzati al maraschino, all’arancia e altri gusti insoliti- ma soprattutto il vino caldo di Norimberga, proposto solo qui in tutta la Repubblica Ceca. Info: Praga : www.vanocevpraze.cz/en Brno : www.brnenskevanoce.cz/en Rudy De Pol


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