Mirano magazine aprile 2017

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APRILE 2017 - COPIA GRATUITA

Ristorante Pizzeria

Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!

Suppl. a «In&Out» Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri • Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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meteo mirano

Nasce il nucleo di Polizia

Democrazia

Mirano cittadina commerciale

Ambiente e territorio, viabilità e vivibilità

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Mirano Magazine

EDITORIALE

L'OTTO MARZO IO LOTTO

E non chiamatela festa. L’8 Marzo è una giornata di lotta, non un’occasione per locali, ristoranti e fiorai, di far girare l’economia. Prende vita dagli scioperi delle operaie che dai primi del Novecento in tutto il mondo animarono le lotte per i loro diritti violati di persone e lavoratrici. Ricordiamo il primo, quello delle camiciaie di New York nel 1909, poi lo sciopero e rivolta delle operaie di Pietrogrado, l’8 marzo del 1917, perché senza donne non c’è rivoluzione possibile. L’8 marzo 2017 c’è stato lo sciopero globale delle donne. Lanciato dalle donne argentine, ha raccolto l’adesione di circa 40 paesi al grido di “Se le nostre vite non valgono, non produciamo”. Differenti luoghi e contesti, analoga condizione di subalternità e violenza per le donne: ni una menos-non una di meno. Se le donne non valgono ci asteniamo da ogni attività produttiva e riproduttiva che ci riguardi, continua a pag. 03

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In occasione della Pasqua 2017 tutta la redazione di “Mirano Magazine” augura ai lettori, agli inserzionisti pubblicitari, ai simpatizzanti e a tutta la comunità i più sinceri auguri che ciascuno riesca a realizzare le proprie aspettative di vita.

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Baratto Amministrativo pag. 9

Famiglia naturale origine, fondamento e futuro della societa' pag. 10

Mondi Alberto Cavaliere dell’Ordine della stella d’Italia pag. 50

Buona Pasqua!

Torneo di Calcio: 9° Memorial “Enrico Maso” pag. 52


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• PASSAGGIO DI PROPRIETÀ (Con sportello telematico) • RINNOVO E DUPLICATI PATENTI • IMMATRICOLAZIONI • VISURE PRA • BOLLI AUTO, MOTO (Sermetra pagamento bollo) • TARGA CICLOMOTORE

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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Supplemento di In&Out

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In questo numero di APRILE 2017

continua da pag. 01

Proprietario Paolo Trevisanato pag.

Direttore responsabile Laura Colognesi

Editoriale 01

Coordinatore redazionale Paolo Leandri Responsabile di redazione Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 miranomagazineweb@gmail.com Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Pubblicità Mirano Magazine Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano dal Corso www.studio2web.it

Opere per migliorare la vivibilità del territorio miranese

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Summer Festival Luglio 2017

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La storia di Via Accopè Fratte

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Marco Tagliaro e Mirano

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Azienda Agricola 2 Pioppi

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Coro Croda Rossa Mirano

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Premio il “fungo d’oro” 42 Festa dello sport 49

Stampa Centro Stampa delle Venezie Padova Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita

Dai laghi Masuri (Polonia) a Vetrego puntata Pasquale

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I sapori della solidarietà

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prima fra tutte il lavoro di cura: una giornata senza di noi a dispetto di chi ci uccide per “troppo amore”, di chi, quando siamo vittime di stupro, processa prima le donne e loro comportamenti; di chi “esporta democrazia” in nostro nome e poi alza muri tra noi e la nostra libertà; di chi scrive leggi sui nostri corpi; di chi ci lascia morire di obiezione di coscienza, di chi ci ricatta con le dimissioni in bianco perché abbiamo figli o forse li avremo; di chi ci offre salari comunque più bassi degli uomini a parità di mansioni con un gap del 27% in meno di stipendio, per non parlare poi di sperequazione in campo pensionistico. Ma c’è anche un lavoro nascosto, non pagato e mai riconosciuto che le donne svolgono in ogni luogo e sul quale si regge la quotidianità degli altri. E’ stato uno sciopero proclamato per protestare contro ogni forma di violenza sulle donne, contro la chiusura di molti Centri Antiviolenza e la diminuzione dei fondi per prevenire e promuovere interventi a favore delle donne vittime di maltrattamenti. Nella Regione Veneto sono presenti 20 Centri, uno ogni 125.000 donne circa, nella provincia di Venezia sono 5. Nel territorio del Miranese dal 2014 esiste il Centro Antiviolenza Sonia, nato come Sportello, in seguito diventato vero e proprio Centro. E’ un progetto della Commissione Intercomunale Pari Opportunità dei Comuni Noale (capofila), Martellago, Mirano, Salzano, Santa Maria di Sala Scorzè e Spinea. La sede si trova a Noale presso l’edificio dell’ospedale vecchio. Ogni anno la Commissione Intercomunale partecipa a un bando regionale per accedere ai fondi per mantenere questo spazio di sostegno alle donne che subiscono maltrattamenti. Nel caso non li ottenesse ognuno dei sette comuni destina un contributo. Il servizio prevede prima di tutto l’ascolto della donna (telefonico e non) prima della presa in carico del caso, poi sostegno psicologico, consulenza legale e gruppi di auto aiuto. I dati relativi al Centro Sonia, a tutt’oggi disponibili, riguardano l’anno 2015 (quelli del 2016 sono in fase di elaborazione). Ci sono stati ben 192 accessi di donne e il centro collabora con vari soggetti presenti nel territorio che operano per contrastare la violenza di genere. Quest’anno la Commissione pari Opportunità del Comune di Mirano durante gli eventi previsti nel Calendario del Marzo Donna 2017 ha esposto un drappo rosso, un paio di scarpe rosse da donna e un paio di scarpette da bambina/o (perché sempre più spesso con la donna vengono uccisi anche le/i figlie/i) accanto al materiale informativo. Le scarpe provengono dall’installazione artistica “Zapatos Roios” fatta insieme a tutti i comuni della Commissione durante 8 Marzo 2014, installazione anch’essa di portata nazionale e internazionale. Sandra Pegoraro - Pres. Commissione PP.OO Renata Cibin - Delegata alle PP.OO

Auguri di Buona Pasqua a tutti!

il Menù di Pasqua

da Paolo e Giovanna insieme a tutto lo Staff dei Molini

Aperitivo di Benvenuto

Sorbetto al limone

Capriccio dei Molini “Insalatina di seppia con asparagi freschi alla mimosa”

Filetto di rombo chiodato agli asparagi con patatine al forno Frittura dell’Adriatico

Gran gratinato Capasanta, scampo, gamberone e canestrelli

Focaccia pasquale con crema

Risotto al dentice e bruscandoli Scrigni ai scampi imperiali con basilico e concasse di ciliegini

Ristorante e Pizzeria

Acqua San Pellegrino e Acqua Panna Prosecco Bosco del Merlo / Chardonnay Caffè

Via Belvedere, 14 - MIRANO - VE Tel. 041 5489986 - www.aimolinimirano.com

Piazzale Pio XII, 1 - MIRANO (VE) Tel. 041 430826


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NASCE IL NUCLEO DI POLIZIA DI PROSSIMITA E DECORO URBANO Affiancherà quello di sicurezza stradale e ingloberà le funzioni di controllo e sorveglianza dell’attività commerciale La Polizia locale dell’Unione dei Comuni del Miranese cresce. Il corpo vivrà una significativa riorganizzazione: con l’approvazione della nuova struttura e del nuovo organigramma, diventerà sempre più presente sul territorio e vicina ai cittadini. Saranno razionalizzate le competenze dei vari settori e le risorse umane a essi dedicate. Si punta ad accrescere la forza disponibile, la volontà è di inserire tre nuovi agenti. Se le risorse permetteranno di realizzare questa crescita dell’organico, il numero totale dei dipendenti salirà a 55 (14 ufficiali, 4 istruttori, 32 agenti, 5 amministrativi). La novità principale, però, è la nascita del Nucleo di Polizia di prossimità e decoro urbano, che affiancherà quello di sicurezza stradale e ingloberà le funzioni di controllo e sorveglianza dell’attività commerciale (plateatici, abusivi, mercati), fino a oggi svolte dal distaccamento di S. M. di Sala. La funzione

principale della Polizia di prossimità è quella di esercitare un controllo capillare del territorio, di essere più vicina possibile ai cittadini. Ciò permetterà di avere sempre il polso della situazione, di conoscere e capire le problematiche delle diverse zone dell’Unione, di ogni singolo quartiere. Più presenza vuol dire anche maggiore capacità di dissuadere e prevenire le situazioni di pericolo e illegalità, come ad esempio i furti in abitazioni e attività commerciali, o i tentativi di truffa. Va sempre ricordato, comunque, che la competenza in materia di sicurezza attiene allo Stato e, quindi, alle forze dell’ordine. L’impegno dell’Unione, o di un comune, deve essere a sostegno di queste forze. Gli agenti svolgeranno molti altri compiti: attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni di accattonaggio, attività di vigilanza dei parchi pubblici finalizzata a impedire comportamenti contrari alla sicurezza e al decoro, gestione di esposti in materia di decoro urbano (compresi i sopralluoghi e gli accertamenti legati agli esposti stessi), attività di controllo sulla validità delle autorizzazioni di transito nelle ZTL e dei permessi di sosta dei disabili.

La Polizia di prossimità sarà operativa il prossimo luglio e avrà in forza una ventina di agenti. La maggior capacità di copertura del territorio permetterà di essere fortemente presenti in tutti gli angoli dell’Unione, anche nelle frazioni. Qui gli uffici mobili (furgoni attrezzati) costituiranno un punto di riferimento per i cittadini, che, grazie a questi mezzi potranno avere un rapporto diretto con gli agenti, come se li incontrassero nella sede di via Belvedere a Mirano. La Polizia di prossimità non sarà l’unica nuova freccia all’arco della sicurezza urbana. La riorganizzazione porterà in dote anche un altro strumento. La crescente richiesta di interventi in materia di controllo del territorio e l’incremento delle deleghe d’indagine da parte dell’autorità giudiziaria comporteranno un impegno sempre maggiore per il nostro Comando, che in futuro avrà competenze anche in materia di indagini preliminari di iniziativa o su incarico del pubblico ministero, ricezione di denunce e querele, indagini su fenomeni di disagio sociale a tutela dei cittadini anziani e più deboli, anche su delega dell’autorità giudiziaria, gestione magazzino merce sequestrata.

DEMOCRAZIA A questa amata, abusata, travisata parola intendo dedicare alcune riflessioni dopo 5 anni di amministrazione in cui su questi temi mi sono interrogata, facendone innanzitutto la storia. Essa significa: potere del popolo e designò, con accezione anche spregiativa, quel fenomeno politico, sociale, culturale che si realizzò nell’Atene del V secolo a. C, per cui i maschi adulti e liberi e nati in Atene partecipavano attivamente alla vita politica, attraverso organismi deliberativi, consultivi, giudiziari a cui accedevano per voto e/o per sorteggio avendo anche degli incentivi economici se meno abbienti. Va subito notato che le donne, gli schiavi e gli immigrati ve ne erano esclusi. Purtuttavia, rispetto al resto della Grecia e del mondo antico, in cui monarchie, oligarchie e tirannidi continuavano a tenere in sudditanza il popolo, questa costituzione rappresenta un passo avanti e fu e continua ad essere considerata la forma più alta di gestione del potere pubblico. I Romani, in seguito, non usarono mai per sé questa parola né ne ebbero la sostanza; essi definiscono la loro respublica, cioè ‘la cosa di tutti’ anche se il popolo restava escluso, a meno che non potesse esibire un curriculum di tutto rispetto, anche culturale, come Cicerone. Il potere restava saldamente in mano ad una oligarchia nobiliare (senato) che esprimeva anche le altre magistrature. I romani erano essenzialmente un popolo in armi, perennemente impegnato in guerre di difesa/offesa ed è conseguente che le donne di ogni ceto sociale fossero escluse dal governo. Poiché la storia procede a salti, facciamo un balzo fino alla fine del 1700, dove avviene il fenomeno universalmente noto come Rivoluzione francese che si propagò nel resto dell’Europa. Il motto celebre: libertà, uguaglianza, fratellanza fu

realizzato solo per la classe ‘borghese’, il terzo stato, che pretendeva, a ragione, di avere accesso al potere dopo i secoli di predominio nobiliare ed ecclesiastico. La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino escluse, nei fatti, il popolo e le donne. Olimpia de Gouges, che propose una analoga dichiarazione delle donne, fu ghigliottinata. Il popolo e le donne rimanevano il quarto stato, quello così simbolicamente immortalato nel quadro di Pellizza da Volpedo. Tale situazione si protrasse, in Italia, fino al 1946 quando le donne ottennero il voto. Per i maschi era sempre stata una questione di élite, progressivamente disposta a più ampie inclusioni. Fecero eccezione i plebisciti, aperti a tutti purché maschi. Oggi con i diritti politici oltre che civili acquisiti per tutte e tutti, che ne è della democrazia, di quel ‘regime in cui possono avvenire rivoluzioni senza che sia necessario ricorrere a spargimenti di sangue’? Già questo è moltissimo, guardandoci intorno, ma pare che il diritto di voto, così faticosamente e dolorosamente conquistato, non ne sia più la garanzia; anzi quella che sembra in crisi è proprio la democrazia rappresentativa. Il non poter votare chi vogliamo e il non sentirci rappresentati da chi abbiamo votato. Questo sembra il nodo. Io penso piuttosto che il nodo sia il concetto e l’uso del potere che genera ingiustizia, diseguaglianza, corruzione anche quando è gestito democraticamente, in nome del popolo mentre poco agisce, in politica, l’autorità tipica di ogni ruolo in cui si esercitano conoscenze e competenze in relazione con gli altri. Mi sembrerebbe vitale ora che dentro la parola democrazia ci vedessimo i termini: cittadinanza, appartenenza che rimandano ad un tutto coeso in cui ciascuno trova il suo posto e la sua fun-

zione. Gli esempi nelle case, nella società civile, nel volontariato, nel diffuso prendersi cura del mondo e degli altri sono quotidiani, anche se vi contrastano generalizzati atti di prevaricazione, abuso e persino maleducazione di cui abbiamo ogni giorno spiacevoli segni. Per restare su questo livello terra/terra: chi lorda i luoghi pubblici con disegni e scritte, con cartacce, lattine, cicche, escrementi di animali dimostra di non sentire minimamente il debito di cittadinanza e l’obbligo di appartenenza. Abbiano un Comune ricco di bellezze ricevute in eredità e oltre ai monumenti, agli edifici, ai parchi, anche le strade sono un bene di tutti cioè di ciascuno. Forse più che di democrazia, abbiamo bisogno di civiltà.

Renata Cibin

La Polizia di prossimità è un servizio su cui puntiamo molto, che teniamo a dare ai nostri cittadini. Giorno dopo giorno l’Unione si completa. Crescono i servizi, cresce la qualità della vita nei nostri sei comuni.

Maria Rosa Pavanello Presidente dell’Unione dei Comuni del Miranese e Sindaca di Mirano

Il valore delle associazioni di volontariato Giunta a fine mandato, non posso non rivolgere un ringraziamento a tutte le persone, dipendenti comunali in primis, che a vario titolo hanno collaborato con me nella gestione degli assessorati (attività produttive e politiche sociali) affidatimi nel maggio 2012. il mio ringraziamento va in particolare a tutte le associazioni di volontariato che, riunite nella Consulta assistenza e sanità, presieduta dal dott. Paolo Morlotti, hanno fatto e fanno la differenza nel territorio comunale, per il significato vero a profondo che danno ai valori di aiuto, appartenenza, solidarietà, sussidiarietà. Queste associazioni (sono 45 iscritte all’albo ma nomino solo le principali) sono operative in ambito sanitario (AVO – Avis – Aido – Cuore Amico – La Fenice per i disturbi alimentari - volontari del soccorso Cri – Diabetici – Parkinsoniani – Gruppo Alzheimer – ecc..) e in ambito sociale e assistenziale (Croce Rossa – Caritas – Avid – Apsam – Avo – Auser – Anteas – Acli – Società Operaia – La Colonna – Fam. Mariutto – Noi – Agesci Scout – Cesvitem – Giubileo 2000 – Mov. Vita – Bambini di Chernobyl – ecc...) si ritrovano periodicamente (io sono sempre stata presente come assessore) e fanno i punto sulla loro attività, mettono in rete risorse, condividono progetti e presentano le nuove iniziative, per questo posso dire senza ombra di dubbio che sono il valore aggiunto, fondamentali e indispensabili al servizio sociale (specie Caritas e Croce Rossa) per l’aiuto che offrono alle nostre famiglie in difficoltà, ai disabili, agli anziani e a tutti coloro che si trovano in situazioni di disagio. Grazie ancora a queste associazioni per il lavoro svolto con loro e col dott. Paolo Morlotti, che mi ha spesso caricata di energie positive e mi ha fatto crescere come persona e come cittadina. Annamaria Tomaello Vicesindaco e Assessore Mirano


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SCANTAMBURLO IMMOBILIARE Compravendite • Affittanze • Stime • Consulenze mutui Attività commerciali • Certificazione energetica Mirano (VE) - Via Castellantico 21 - 30035 - T. 328 6351 422 scantamburloimmobilare@gmail.com - www.scantamburloimmobiliare.it miranocasa@gmail.com - www.casamirano.com

Zianigo di Mirano. Un’importante operazione immobiliare sta per essere realizzata in via Scortegara, a pochi passi dalla Chiesa di Zianigo, di fronte alla farmacia e a due chilometri dal polo scolastico locale e dal centro di Mirano. Si tratta del “Residence Porta Ovest”, che si propone di riqualificare l’area dell’ex Mobilificio Bolzonella. L’intervento verrà condotto dalla Padana Costruzioni nella persona del geom. Angelo Pavan. Il progettista incaricato è lo Studio Sinergo Topografia del geom. Fulvio Bonso e associati di Spinea, che da anni collabora con successo con la Padana Costruzioni. La Scantamburlo-Immobiliare curerà la vendita degli immobili nella persona del suo titolare Alberto, che spiega “Si è creato un ottimo rapporto con il costruttore fin dalle prime fasi di progettazione, durante le quali abbiamo concluso di dare priorità alle tasche e alle esigenze delle famiglie”. Il progetto prevede la demolizione del fabbricato esistente, oggi adibito a deposito e laboratorio, per realizzare una palazzina di 4 piani fuori terra senza interrati, caratterizzata da un alto livello tecnologico che la colloca in classe di efficienza energetica A3.

RESIDENCE PORTA-OVEST MIRANO

L’intervento gode del bonus fiscale attualmente in vigore per le ristrutturazioni edilizie. La palazzina disporrà di un’area commerciale-direzionale al piano terra con i relativi posti auto rivolti verso via Scortegara e via Monte Grappa. Verrà poi costruito un nuovo passaggio pedonale su via Scortegara, per collegare la palazzina al parcheggio prospicente. Il livello terra sarà completato dai garage e dai posti auto dedicati alla parte residenziale. I tre piani superiori ospiteranno infine spazi abitativi di diverse metrature al fine di soddisfare le esigenze più varie. “Cosa possiamo ricevere gratuitamente dal mondo che ci ospita? L’aria e il sole – osserva il geom. Pavan. Come possiamo trasformare questi doni in energia pulita per il nostro vivere quotidiano e ottenere gratuitamente da questi il nostro comfort abitativo? Dobbiamo impiegare le migliori tecniche costruttive e gli impianti tecnologici all’avanguardia”. A riprova di quanto spiegato, la Padana Costruzioni si impegna a rimborsare per i primi 5 anni le spese di climatizzazione estiva e invernale dell’area residenziale. Ogni unità sarà autonoma e dotata di impianti propri, quali la pompa di calore, i pannelli fotovoltaici, la climatizzazione a pavimento, la ventilazione meccanica controllata (VMC) per il ricambio e la filtrazione continua dell’aria, la predisposizione per gli impianti d’allarme e di aspirapolvere centralizzato. Gli appartamenti saranno tutti dotati di terrazze abitabili, zone giorno tra i 34 e i 46 mq con cucina separata o zona cottura, due/tre ampie camere, due bagni e un ripostiglio. Tutta la palazzina è inoltre impreziosita da finiture ricercate già di capitolato, con la possibilità di vasta scelta dei materiali da parte del Cliente. Le unità residenziali sono disponibili per prenotazione a partire da 170.000 euro.

SPINEA CENTRO appartamento indipendente, con giardino privato di circa 200 mq. ingresso, soggiorno ampio, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni finestrati, garage. Tende da sole, allarme, clima. passo carraio e ingresso pedonale indipendenti. classe f. euro 165.000 rif. 1398.

MIRANO in palazzina prestigiosa di nuova costruzione in zona centralissima proponiamo in vendita appartamento al piano terra, composto da generoso soggiorno con angolo cottura, due camere, due bagni, scoperto esclusivo piastrellato e garage. Ottime finiture. Classe A. Euro 260,000. Rif. 1384

CALTANA Vendesi porzione di bifamiliare dalle generose metrature composta da ingresso, soggiorno, cucina abitabile, tre camere, due bagni, taverna, garage doppio, giardino di 300 mq con pompeiana. Aria condizionata. Classe D. Euro 180,000. Rif. 1349

SANTA MARIA DI SALA Vendesi appartamento al primo piano composto da ingresso su zona giorno con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, bagno, ripostiglio uso lavanderia, terrazzo, cantina, garage doppio. Dotato di aria condizionata. Classe non indicata. Euro 110,000. Rif. 1368

VETERNIGO In condominio di sole otto unità, vendesi appartamento al primo piano composto da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno finestrato, due camere, terrazzo. Garage e posto auto. Classe C. Euro 142,000. Rif. 1396

VETERNIGO Vendesi porzione di casa completamente da ristrutturare composta da ingresso, soggiorno, cucina, cucinino, tre camere, bagno, ripostiglio, cantina, magazzino, pollaio e ampio scoperto privato. Classe G. Euro 70,000. Rif. 1381

MIRANO in quartiere residenziale, proponiamo in vendita appartamento mai abitato. L’immobile di recentissima costruzione si compone da un’ ampia zona giorno con affaccio su terrazza abitabile esposta a sud est con vetrate scorrevoli che illuminano tutta la zona living, due camere e due bagni. Riscaldamento a pavimento, finiture top. Classe A. Euro 199,000. Rif. 1348

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NOALE CENTRO vendesi di nuova costruzione appartamento con ampio soggiorno, cucina separata e uscita nell’ampio terrazzo, tre camere, due bagni. Classe A. Euro 255,000. Rif. 1392

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SANTA MARIA DI SALA Vendesi appartamento composto da ingresso, soggiorno con angolo cottura ampio, due terrazze, tre camere, due bagni, spazi ampi. Garage e cantina magazzino. Classe G. Euro 95,000. Rif. 1390

MIRANO Vendesi mini appartamento al secondo ed ultimo piano composto da zona giorno, disimpegno, camera matrimoniale, bagno, terrazzino, garage. Arredato, clima, tenda da sole. Classe D. Euro 125,000. Rif. 1362

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MIRANO vendesi porzioni di rustico di nuova costruzione composte da soggiorno, cucina abitabile, tre ampie camere da letto, due bagni, ripostiglio, giardino di circa 130 mq. con pompeiana e posto auto. Classe non indicata. Da Euro 239.000 al grezzo avanzato. Rif. 1359

MIRANO CENTRO Vendesi appartamento al terzo ed ultimo piano composto da ingresso, soggiorno, cucina abitabile. due camere, bagno, poggiolo, garage al piano terra. Classe F. Euro 79,000. Rif. 1378

MIRANO Proponiamo in vendita ultimo nuovo appartamento posto al secondo piano con doppia esposizione che si compone di ingresso, soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere, bagno, due terrazze e garage. Classe Energetica B. Euro 140.000 Rif 923BIS.

MARANO CENTRO vendesi ultimo duplex disponibile, ottima esposizione sud-ovest, composto da ampio soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno, camera matrimoniale, sottotetto dove è possibile ricavare un secondo bagno con vasca e due ampie camere. Garage. Consegnato completamente finito compreso di scala. Classe B. Euro 172,000. Rif. 1386

VETERNIGO Vendesi ultima porzione di quadrifamiliare composta da soggiorno, cucina abitabile, due camere, due bagni, disimpegno, ripostiglio e garage. Pronta consegna. Classe non indicata. Euro 173,000 tratt. Rif. 1216 MIRANO CENTRO proponiamo in vendita soluzione di appartamento disposto in tre livelli composto da soggiorno con angolo cottura, guardaroba, bagno, camera, poi salendo si accede ad altre due camere e un bagno e al terzo livello troviamo un disimpegno con attacchi cucina e ampio terrazzo solarium. Garage interrato. Classe A. Euro 220,000. Rif. 1383

SPINEA centralissimo comodo ai mezzi in vendita appartamento su palazzina di sole 4 unità al primo piano rialzato: ingresso su zona giorno open space con cucina a parete, due camere, bagno, disimpegno, terrazzo, al piano semi interrato due magazzini da 20 mq l’uno, al piano terra giardino privato di 80 mq recintato con due posti auto. Stufa a legna, clima, tende da sole, zanzariere. Ristrutturato. Arredamento su richiesta. Classe non indicata. Euro 113,000 tratt. Rif. 1371 MIRANO Comodo ai servizi vendesi appartamento composto da zona giorno open space, due camere, bagno, garage ampio, magazzino. Arredato. Clima. Classe non indicata. Euro 107.000. Rif. 1288


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MIRANO CITTADINA COMMERCIALE Mirano, proprio per la sua posizione geograficamente baricentrica rispetto a Padova, Treviso e Venezia, risulta particolarmente vocata alla promozione di attività commerciali; tale caratteristica è agevolata da un’area centrale particolarmente qualificata, con un centro storico che favorisce l’accesso ai tanti negozi. Inoltre le varie Amministrazioni che si sono susseguite, non hanno mai favorito la nascita di grossi centri commerciali ma hanno sempre pensato a tutelare i piccoli negozi e i vari bar, ristoranti, pizzerie che popolano il centro e che hanno dato vitalità e impulso all’aggregazione di gio-

vani e mantengono vivace la ns piazza (che Mestre e altre città ci invidiano). Relativamente alle attività economiche insediate nel territorio comunale nel corso dell’anno 2016, in totale sono pervenute al Servizio SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) 654 istanze telematiche che riguardano ditte presenti nel territorio. Esse sono esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, attività artigianali, agenzie, commercianti ambulanti, imprese, pubblici esercizi, attività ricettive ecc., nonché i relativi adempimenti edilizi/urbanistici/ambientali.

Con le nuove disposizioni europee in materia di liberalizzazione, la maggior parte dei titoli autorizzativi sono stati sostituiti da SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) e/o Comunicazioni asseverate, che hanno permesso uno snellimento burocratico delle pratiche per l’imprenditore. Numerose attività che in passato richiedevano il formale rilascio di licenze o autorizzazioni, ora possono iniziare con una SCIA previa attestazione del possesso dei requisiti professionali, personali e strutturali richiesti dalla normativa di settore, da parte dell’imprenditore. Si forniscono di seguito alcuni dati relativi alle aperture/cessazioni avvenute nel corso del 2016 nel territorio comunale per alcune tipologie di attività: 2016

SUBENTRI

Somministr. Alimenti e bevande 16 Esercizi di vicinato

8

Ambulanti su posteggio

22

Ambulanti tipo b

4

NUOVE APERTURE DITTE CESSATE 5

18

22

32 24

3

8

3

Agenzie Artig. alimentare

2

2

2

Acconciatori/estetiste/tatuaggi

4

1

7

7

Commercio elettronico Medie strutture Commercio all’ingrosso Apparecchi automatici e vendite al domicilio consumatore Procedimenti di edilizia produttiva Pratiche autorizzative per strutture sanitarie L.R. 22/2002

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1

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2 18 75 3

Sono intervenute numerose misure di semplificazione per l’esercizio delle attività economiche a partire dal D.Lgs 59/2010, la direttiva servizi BolKestein e il decreto liberalizzazioni (D.L. 1/2012) che ha stabilito l’abrogazione di tutte le norme del nostro ordinamento che prevedevano limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nullaosta etc, non giustificate da un interesse generale o da adeguate finalità pubbliche, sostituendo detti titoli autorizzativi con la semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Non da ultimo il D.Lgs.222/2016 detta regole uniformi: non più una babele di procedure e adempimenti ma individua in modo uniforme i regimi per ciascuna attività/procedura. Sono elencati i procedimenti amministrativi ed i titoli abilitativi necessari per l’avvio delle attività commerciali soggette a SCIA/Comunicazioni, distinguendo commercio su area privata e commercio su area pubblica; somministrazione di alimenti e bevande;

Pratiche dal 1/2016 al 12/2016 Tipo Procedimento

COMUNICAZIONE

SCIA

ORDINARIO

Tipo Intervento Non Rilevato

numero pratiche 0

numero pratiche 1

numero pratiche 0

Altro

69

133

204

Apertura

0

40

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Cessazione

13

47

0

Modifiche

1

9

0

Subentro

0

26

32

Trasformazione

0

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0

Totale

83

266

305

strutture ricettive e stabilimenti balneari; spettacoli e intrattenimenti; sale giochi; autorimesse; distributori di carburanti; officine di autoriparazione; acconciatori ed estetisti; panifici; tintorie e lavanderie; attività tipografiche, fotografiche, ed altre assimilabili. In particolare per quanto riguarda le attività di somministrazione alimenti e bevande ora soggette a SCIA, che decidono di installare le newslot, e le sale di nuova apertura, i limiti imposti dal Comune sono quelli stabiliti dal Regolamento approvato e quindi il rispetto della distanza dai luoghi sensibili (le scuole o luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili, strutture residenziali per anziani, giardini e parchi attrezzati con i giochi, musei) e delle fasce orarie ben precise per l’apertura e l’accensione della slot, al fine di combattere la dipendenza dal gioco. Per le attività artigianali (estetisti, parrucchieri, ecc) sempre soggette a SCIA, è richiesto il rispetto delle norme igienico-sanitarie dei locali ed il possesso dei requisiti professionali. Il Comune, solo in caso di accertata carenza dei requisiti dichiarati nelle SCIA, entro 30 giorni dalla presentazione, verifica quanto attestato e dichiarato e può adottare motivati provvedimenti con cui disporre il divieto di prosecuzione dell’attività, anche se già intrapresa. Se da una parte la liberalizzazione ha portato dei vantaggi, come la maggior liquidità monetaria e i minori vincoli burocratici, c’è da rilevare che essa favorisce l’apertura sfrenata di attività commerciali identiche a pochi metri l’una dall’altra, la concorrenza spietata, fa morire attività appena nate, magari piccole imprese familiari, che non reggono la concorrenza dei vicini, figurarsi le grandi catene; spesso si determina l’elevata possibilità di incappare in persone che si improvvisano professionisti, pur non avendone le competenze! Di fatto poi restano sul mercato solo quelli che forniscono prodotti di qualità, sono professionali nel loro lavoro e magari sono proprietari del locale. Altro tema dolente sono gli affitti troppo alti e la poca disponibilità di molti proprietari a rivedere il canone, nonostante il persistere della crisi economica! Oggi il persistere di negozi sfitti ha fatto sì che i proprietari dei locali stringano accordi con i locatari, accettando ribassi notevoli in attesa di vedere se l’attività decolla. La cosa certa è che liberalizzazione è soprattutto questo: possibilità di aprire un’attività con una veloce SCIA e venirne a conoscenza quando c’è l’inaugurazione! Come assessore al commercio ho molto apprezzato l’iniziativa di Ascom Confcommercio del Miranese che propone una serie di azioni per consentire il mantenimento di piccoli negozi alimentari e misti, a gestione familiare, radicati nel territorio e quindi punto di riferimento dei cittadini, che svolgono un ruolo di servizio anche sociale ma che, sempre più, sono costretti a chiudere (o hanno già chiuso) perchè non reggono la concorrenza della grande distribuzione. Condivido pienamente che la chiusura di esercizi di prossimità elimina un servizio sociale e penalizza proprio le fasce più deboli della popolazione (anziani, disabili, persone sprovviste di mezzi di mobilità) perciò accolgo in pieno la proposta di Ascom di attuare con l’Amministrazione Comunale ogni misura tesa a favorire la permanenza della bottega di vicinato, sopratutto nelle frazioni e nelle borgate. D’accordo con Ascom, bisogna pensare alla rimodulazione di tariffe e tributi di competenza del Comune e trovare la possibilità che le strutture di grande distribuzione consentano alle attività di vicinato di fruire della propria rete di fornitori con costi uguali a quelli della grandi strutture, almeno per i generi di “paniere fondamentale”. È una questione su cui intendo impegnarmi per il futuro, assieme al problema delle eccedenze alimentari. Annamaria Tomaello Vicesindaco e Assessore alle attività produttive

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AMBIENTE E TERRITORIO, VIABILITA' E VIVIBILITA': CHI INQUINA PAGA! L’ambiente in cui viviamo è indubbiamente il contesto che merita le maggiori attenzioni. Preservare il nostro habitat è certamente compito di ogni amministrazione e di ogni cittadino al fine di garantire a tutti i residenti ed alle generazioni future un ambiente salubre e non inquinato. I fattori di rischio ambientale nella società

moderna sono decisamente molteplici e dettati da stili di vita che purtroppo comportano un uso di risorse molto elevato. Con riferimento a Mirano (… un tempo città verde per eccellenza) poco industrializzata e con un tessuto artigianale diffuso sul territorio il fattore inquinante per eccellenza è certamente il traffico di attraversamento

delle grandi e medie arterie viarie. Dalle elaborazioni dei dati dei monitoraggi della “Componente Atmosfera” nel territorio di Mirano effettuata ad una distanza di trecento metri dal tracciato del nuovo Passante di Mestre emergono spunti di riflessione da non sottovalutare.

Pur non sussistendo il rischio di superamento del valore limite annuale, il monitoraggio ha rilevato un numero consistente di superamenti dei valori limite giornalieri nonché valori superiori a quelli rilevati in centraline posizionate in altre aree della provincia. Anche i rapporti di prova derivanti da determinazioni dei livelli sonori generati da infrastrutture stradali in ambiente esterno, effettuati nel 2014 lungo il tratto autostradale Padova-Mestre, evidenzia livelli limite. Le misurazioni dell’inquinamento acustico hanno evidenziato, infatti, una media settimanale diurna di 57.5 dB(A) su un limite di 65 ed una media settimanale notturna di 51.5 dB(A) su un limite di 55. Dai dati riscontrati ne deriva una situazione al limite che deve essere gestita con le istituzioni e le autorità sovra comunali per evitare che gli effetti possano avere conseguenze sulla salute e sulla qualità di vita

dei cittadini. Mirano ed i miranesi sono sicuramente a credito nei confronti della collettività veneta non solo dei 19 milioni di euro mai arrivati ma anche di tutti quegli accorgimenti ed opere di contenimento acustico e di inquinanti necessarie per abbassare al minimo le ricadute negative sul territorio miranese dell’opera. Il Nuovo Passante di Mestre è aperto ormai da molti anni e ad oggi molti di questi interventi non sono ancora iniziati. Il principio attualmente in vigore che “chi inquina paga” non è ancora stato applicato a favore dei miranesi e questa mancanza comincia a pesare. In virtù di questo principio, considerando la carenza di fondi regionali, diventa improrogabile che parte dei proventi della società che gestisce le autostrade debbano essere reinvestiti per realizzare le necessarie opere complementari al passante finalizzate a ridurre il suo impatto sul nostro territorio.

Altra necessità ormai improrogabile è l’adozione di una nuova politica tariffaria autostradale che preveda tariffe agevolate per i miranesi ma anche per i pendolari dei territori limitrofi. Gli importi elevati delle attuali tariffe hanno causato un abbandono dell’autostrada da parte di molti automobilisti di passaggio che si sono riversati sulle strade comunali e provinciali del capoluogo e delle frazioni. Se arrivare a Mirano è diventato impegnativo, anche uscire da Vetrego o attraversare Scaltenigo, Ballò ma anche Zianigo è sempre più difficoltoso. L’obiettivo sarà fare in modo che siano utilizzate maggiormente le grosse arterie viarie per decongestionare le strade ed i centri locali. Babato Giorgio


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TORNA L'ACQUA NEL LAGHETTO DI VILLA BIANCHINI A MIRANO Lo scorso mese di febbraio il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, d’intesa con l’Amministrazione comunale, ha concluso l’intervento di ripristino del laghetto del parco di Villa Bianchini, edificio storico, di proprietà del Comune che è stato per molti anni un importante centro scolastico nella frazione di Zianigo. Villa Bianchini è dotata di un vasto parco al cui interno vi è un laghetto che nel tempo si era interrato per la mancata manutenzione. Grazie all’intervento realizzato dal Consorzio di bonifica, a cui spetta la gestione del vicino corso d’acqua demaniale rio di Veternigo, il laghetto è stato completamente riscavato e approfondito e sono stati risezionati i fossati perimetrali che lo alimentano, in modo che l’acqua possa circolare liberamente. I lavori sono iniziati a dicembre 2016 con l’impiego di due mezzi escavatori. Il personale del Consorzio, con l’occasione, ha rifatto il manufatto di presa dal rio di Veternigo, posizionato due passaggi con relative porte a vento, ripristinato l’argine in adiacenza della nuova presa, rifatto l’attraversamento della strada di accesso alla villa e dato continuità idraulica al fossato di confine. Il recupero di villa Bianchini è uno dei più bei risultati in questa mia esperienza di Assessorato. Un bene pubblico importante per la nostra città, ed in particolare per la comunità di Zianigo, è stato così finalmente riportato in vita dopo anni di abbandono e degrado

ed oggi torna ad essere disponibile per la cittadinanza. Tutto questo è stato possibile attraverso il coinvolgimento di molte persone e associazioni di volontariato, coordinate dal Comune. Nel recupero del parco della villa hanno infatti lavorato i gruppi Scout di Mirano e Zianigo, Lega Ambiente, Valore Ambiente, mentre il CAI e la Protezione Civile hanno realizzato la manutenzione straordinaria del ponticello di attraversamento del laghetto. Lungi dal volermi appuntare una medaglia, come ha banalmente ironizzato qualcuno, probabilmente infastidito dal successo di un processo partecipato da cui si era polemicamente e frettolosamente autoescluso, desidero piuttosto esprimere il mio sincero ringraziamento e quello di tutta l’Amministrazione comunale a tutti coloro che hanno partecipato a vario titolo al recupero di questo nostro bene comune. In questa occasione però va ringraziato in particolare il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, nelle figure del suo Presidente e del suo Direttore, che hanno ritenuto importante far parte di questa iniziativa di recupero di Villa Bianchini e del suo parco, mettendo a disposizione la professionalità del loro personale tecnico per il beneficio di tutta la cittadinanza di Mirano. Federico Vianello Assessore alle Politiche ambientali e ai parchi e ville

BARATTO AMMINISTRATIVO Uno strumento concreto per ottenere agevolazioni sui tributi Vista la riduzione di risorse pubbliche e per assicurare un livello adeguato di cura del territorio, con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 03/02/2017 il Comune ha messo a disposizione della cittadinanza “baratto amministrativo”. Con questo strumento innovativo, vengono diminuite le distanze tra cittadini e comune, aumentando i momenti di partecipazione e collaborazione per la cura e la valorizzazione del territorio. Gli amministratori pubblici di questa città, già valorizzano la cittadinanza attiva nell'ambito del principio di sussidiarietà previsto dall'Art. 118 della Costituzione; col “baratto amministrativo” fanno un passo in avanti, mettendo a disposizione specifiche agevolazioni sui tributi per quanto vorranno partecipare. Si possono formulare proposte di collaborazione col comune per interventi di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati di una zona limitata del territorio comunale. Possono essere formulati progetti da associazioni e cittadini oppure su sollecitazione dell’Amministrazione. Le condizioni perché o proposte possano essere accolte sono molto semplici e a portata di tutti: essere residenti nel comune di Mirano, avere la maggiore età, essere titola-

ri di autonoma posizione tributaria, non trovarsi in una situazione di contenzioso tributario con l'Amministrazione, avere l’idoneità psico-fisica per lo svolgimento della attività/servizi che si intende svolgere. Gli uffici del comune valuteranno le proposte tenendo in considerazione l’ordine di presentazione e il reddito e in caso di accoglimento, il proponente (singolo o associato) sottoscriverà apposito disciplinare che non determinerà l’instaurazione di alcun rapporto di lavoro. La persona sarà assicurata per la responsabilità civile verso terzi e per gli infortuni, ed avrà in comodato d’uso gratuito alcuni dispositivi di protezione individuale necessari per lo svolgimento delle attività. A conclusione della collaborazione saranno riconosciute riduzioni fiscali o esenzioni dei tributi (TASI e alla TARI) dell’anno solare riferito alla durata del progetto.

Giovanni Boldrin

"Nutrie" Dopo alcuni anni nei quali si sono succedute diverse modifiche normative e disposizioni è ora possibile procedere con la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra il Comune di Mirano e la Città Metropolitana di Venezia per attuare un programma di controllo delle nutrie nel nostro territorio. Una volta sottoscritto l’accordo, il Comune potrà avvalersi dell’intervento del Corpo del-

la Polizia locale della Città Metropolitana e di associazioni/privati per l’esecuzione delle attività di controllo, cattura e soppressione di questo roditore dalle notevoli dimensioni che sta causando ingenti danni alle coltivazioni agricole, pregiudica la conservazione di specie faunistiche autoctone e provoca rilevanti rischi idraulici. Babato Giorgio


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AL VIA ALCUNE OPERE PUBBLICHE PER MIGLIORARE LA VIVIBILITA' DEL TERRITORIO MIRANESE Negli scorsi mesi hanno preso avvio diversi lavori che erano già stati programmati per l’anno 2016 e che, per vari motivi legati al rispetto del “Patto di stabilità interno” o più semplicemente alla stagionalità, hanno subito un lieve ritardo. A febbraio sono partite le procedure per l’esproprio delle aree dove sarà realizzato il nuovo percorso ciclopedonale che collegherà il centro della frazione di Campocroce con via Cavin di Sala. Il progetto prevede la realizzazione di un tracciato lungo quasi un chilometro sul lato ovest del canale di scolo che corre lungo via Chiesa. La spesa complessiva sarà di 890 mila euro, che comprende anche circa 140 mila euro per gli espropri dei terreni. Dopo i tempi tecnici necessari per concludere gli espropri, sarà interrata la linea elettrica che attualmente corre sopra il tracciato della pista. Dal prossimo settembre potranno essere assegnati i lavori, successivamente all’espletamento della gara d’appalto. Sono previsti circa cinque mesi di cantiere per portare a termine il percorso, che sarà dotato di un impianto di illuminazione all’avanguardia. Il progetto risale al 2008

ma le restrizioni finanziarie imposte negli scorsi anni ai Comuni non avevano consentito l’investimento per attuare l’opera. Le nuove norme legate al bilancio hanno sbloccato fondi che finalmente possiamo usare e abbiamo avviato subito l’iter per costruire quest’opera attesa da anni. Con l’arrivo della bella stagione, a fine marzo, si sono potuti iniziare i lavori di manutenzione di una ventina di strade di competenza comunale per una spesa complessiva di 435 mila euro. Gli interventi comprendono il rifacimento del manto stradale nei tratti che presentano un maggior degrado strutturale e la ripresa degli avvallamenti. Le vie interessate sono: Cà Rezzonico, Mazzini, Don Orione, Cavin di Sala (tratti Case Rosse, impianti sportivi, semaforo via della Vittoria), Vittoria (tratto piazzale Garibaldi-via Macello), Miranese (tratti), Dante Alighieri (corsia ovest), C. Battisti, Canonici, Matteotti (rotatoria via Rosselli), Caorliega (tratti), Chiesa (tratto fronte scuole), Vetrego (innesto su via Ballò), Scaltenigo (tratti), Porara (rotatoria su via Roma), Belvedere, Pa-

IMPOTENTI O INCAPACI? Da alcuni anni stiamo assistendo a Mirano ad un fenomeno anomalo, quello dell’edificazione di palazzi esagerati e di scadente aspetto, dove prima sorgevano abitazioni unifamiliari in un contesto equilibrato di quartiere. Giardini, spazi adeguati, rispetto dei confini di proprietà, posti auto sufficienti, coni visuali. Modi civili di vivere, qualificanti del nostro paese, organizzati dal Piano Regolatore. In altri termini, una dignitosa qualità della vita, almeno in alcuni quartieri storici, all’improvviso stravolta. Dicono sia l’effetto di leggi superiori, che hanno aggiunto un’importante possibilità edificatoria rispetto alle previsioni comunali; il cosidetto “piano casa” voluto per parare gli effetti della crisi del settore edilizio, che non ha risolto, non ha rifinanziato le casse comunali, ma sta creando un grande disordine urbanistico. L’ennesima programmazione sbagliata che lascia segni irreversibili e mediocri, aumentando problemi e costi sociali. Da decenni la popolazione di Mirano risulta invariata, ma anche l’ultimo Piano Regolatore ha aggiunto un’enormità di volumi edificabili rispetto ad una domanda di mercato scarsa. Vedasi la grande quantità di abitazioni invendute, ormai più che decennale; ma i costi non sono diminuiti, se questo era lo scopo. Un amministratore di fronte a tutto ciò non può dirsi impotente e stare a guardare: altrimenti cambi mestiere. Il Piano Regolatore è un atto fondamentale per lo sviluppo di una comunità. Deve essere lungimirante e organizzato, di non facile manipolazione, allo scopo di salvaguardare la qualità della vita nel tempo. Un amministratore, se vuole, ha tutti gli strumenti per mantenerne il filo conduttore. Dal primo PRG, che non è cosi antico, ad oggi, abbiamo assistito ad un frenetico susseguirsi di varianti, aggiunte, modifiche, adeguamenti, tutti volti ad aumentarne la capacità edificatoria, mai il contrario; continuando ad asservire richieste a solo scopo speculativo e mai valutate in prospettiva per il bene pubblico. Vincoli sanciti sono stati tolti, altri scritti in modo da essere interpretati a seconda dei casi. Il “piano casa” alla fine sembra solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un disordine urbanistico già programmato. Ai problemi che si aggiungono alla viabilità ormai caotica in paese, all’aspetto estetico perduto, alla mancata applicazione degli standard a verde, alla perdita delle ultime aree libere utili a fini pubblici, ci si sente dire: risolveremo i problemi conseguenti alle nuove costruzioni a lavori finiti... Quando ormai sarà impossibile, e gli spazi esauriti. La pubblica amministrazione non tutela i diritti di numerosi cittadini. I malcapitati che si vedono all’improvviso edificare palazzi di discutibile aspetto, in quartieri di case unifamiliari, magari aumentati di volume con l’acquisizione di abusi edilizi mai fatti demolire e portati praticamente sui confini di proprietà, subiscono notevoli danni. In primo luogo quello patrimoniale, per la svalutazione della propria abitazione, già inserita in un contesto equilibrato. Il non vedere più il sole, non poter coltivare più un orto,

ritrovarsi un giardino immiserito sempre in ombra, non è cosa da poco. Tanto meno la riservatezza perduta in casa propria a causa di finestre e terrazze costruite sopra la testa. Gli amministratori si dicono impotenti; non è vero. Forse semplicemente non sanno cosa succede in paese, l’ennesima dimostrazione che chi governa è sempre più lontano da chi ci vive. Oltre ai poteri di Giunta e Consiglio Comunale, posso testimoniare di quando commissione edilizia ed urbanistica, analizzando progetti di edificazioni importanti (oggi lo sono tutte), imponevano soluzioni meno impattanti, meno dannose, più equilibrate. I problemi derivanti dalle costruzioni dovevano essere risolti in modo contestuale, anche con la cessione di aree in cambio dell’approvazione dei progetti. Ricordo la ridiscussione degli stessi in numerose sedute, sempre allo scopo di raggiungere soluzioni più idonee alla pubblica utilità, non al danno pubblico. Non succede più; è impotenza o incapacità? Azzolini Costantino

lazzone, Basse, Viasana. Grazie ad un altro investimento importante, dell’importo complessivo di 390 mila euro, è iniziata l’opera di efficientamento di alcuni impianti di pubblica illuminazione nelle vie Stazione, Mazzini e Toti a Ballò; nelle vie Gramsci, Parini e Padova a Mirano; nella via Scortegara a Zianigo. Concludo con una notizia che riguarda la zona a traffico limitato ai mezzi ingombranti: il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha autorizzato l’installazione di quattro impianti automatici per la rilevazione dell’accesso di veicoli con lunghezza superiore a 7 metri in corrispondenza dei varchi di via Dante Alighieri, via Vittoria, via Parauro e via Miranese. Un primo impianto è già entrato in funzione in via Dante Alighieri e, dopo un periodo di preesercizio, la Polizia Locale inizierà a sanzionare i camion che non rispetteranno il divieto. Giuseppe Salviato Assessore ai Lavori pubblici

FAMIGLIA NATURALE origine, fondamento e futuro della societa' In questi anni si sta diffondendo un paradosso sempre più evidente: da un lato si studia la storia e la cultura della nostra società, dall’altra si dimenticano le tradizioni e si rinnegano i valori che l’hanno caratterizzata; da una parte si esalta l’arte, la creatività ed il riconoscimento dei diritti civili fondamentali dell’uomo e dall’altra non siamo più d’accordo sul fatto che un bambino nasce solo da una mamma ed un papà ed in questo contesto trova i giusti stimoli e punti di riferimento per crescere e maturare come individuo. Anche se il nostro ordinamento legislativo riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra marito e moglie e protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, con troppa superficialità purtroppo oggi si accettano passivamente teorie che intendono insegnare ai nostri figli, già dalle elementari, che si può decidere o alternare la propria identità sessuale e a quale genere appartenere indipendentemente dal sesso biologico che si possiede. Si sostiene il matrimonio tra persone dello steso sesso accettando che questi arrivino a “procurarsi”, come si fa per un qualsiasi bene a catalogo, un figlio che non è loro ma concepito da altri e si propone di abolire la festa del papà e della mamma per non discriminare bambini che hanno due mamme o due papà. Se dovesse prevalere questa mentalità si correrebbe il rischio di cambiare non solo la società ma la stessa natura umana. In questi ultimi anni anche a Mirano,sono state portate avanti iniziative che hanno pesantemente attaccato il valore assoluto della famiglia tradizionale negandone il ruolo di unica cellula viva capace di dare sviluppo alla nostra società e una prospettiva di crescita. Certamente vige il massimo rispetto verso ciascuno nell’espressione della propria personalità ma è altrettanto certo che la famiglia naturale, fondata sull’unione tra un uomo e una donna, non solo non deve essere messa in discussione, ma merita azioni di sostegno concrete anche per invertire il triste primato negativo che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa e al mondo come tasso di natalità. La politica che ha a cuore la società deve avere a cuore prima di tutto la famiglia naturale. Il sottoscritto Giorgio Babato, consigliere comunale, e la Vice Sindaco Annamaria Tomaello ci siamo sempre battuti per questi principi fondamentali e continueremo a farlo. Giorgio Babato


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MENÙ di PASQUA 2017 Entrè della Casa Antipasto

Carpaccio di vitello su insalata di carciofi e scaglie di grana Primi Ravioli di ricotta di pecora con asparagi bicolore

Risotto di bruscadoli e carletti con burrata Secondi Agnello dell’Alpago arrosto con castraure Bocconcini di filetto di maiale con mandorle, salsa alle ortiche e flan di carote e patate Dolce Focaccia con crema della casa


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della cucina veneta. Un’accogliente sala attrezzata ti accoglie al suo interno dove, con amici e familiari, puoi gustare la qualità, la preziosità e la novità dei cibi offerti. Il cibo lo puoi anche portare a casa e sicuramente la gioia e la soddisfazione si vedranno nei volti dei tuoi familiari. Ristoelite offre, inoltre, servizio di bar. Una tazzina di caffè, magari con qualche goccia di liquore, ti può ridare un po’ di energia, o ti permette una piccola pausa nello scorrere vivace della tua giornata.

La titolare di Ristoelite consegna un premio al Sig. Moro Renato in occasione del “Premio il Fungo d’Oro”

Ma al tramonto o alla sera, se sei nelle vicinanze e con i tuoi amici, entra in Ristoelite, assaggia i suoi “cichetti”, sorseggia i calici ripieni di vini di qualità e non disdegnare una delle sue birre. E’ il modo migliore per salutare la tua giornata e ritornare, poi, a sognare nel calduccio del tuo letto, magari con vicino il tuo amore. Il mattino seguente, sarai pronto a riprendere, con più convinzione, il tuo cammino. Paolo Trevisanato

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NEGOZI DI VICINATO, CENTRI COMMERCIALI E PEDONALIZZAZIONE DELLA PIAZZA Confcommercio chiede ai candidati sindaco un impegno per Mirano Confcommercio in campo per la vivibilità di Mirano. Dalla valorizzazione dei negozi di vicinato all’accessibilità della piazza, dai parcheggi alla concorrenza delle sagre nel territorio, l’associazione di categoria mette sul tavolo i problemi da risolvere e chiama in causa direttamente i candidati sindaco in campo alle prossime elezioni amministrative. Lo fa per chiedere chiarezza e un impegno concreto sui temi che riguardano più da vicino il tessuto economico e sociale del centro storico, ma anche delle periferie e delle frazioni, che in questi anni, secondo gli operatori, non hanno sempre ottenuto le risposte necessarie. Negozi di vicinato. A inizio anno Confcommercio del Miranese ha scritto a tutti i sindaci del territorio per sollecitare una delibera comunale in grado di frenare la chiusura dei negozi di vicinato e salvare così il tessuto economico e sociale dei centri del Miranese, in particolare le frazioni. Un vero e proprio appello a valorizzare, prima che sia troppo tardi, il ruolo sociale e di servizio dei negozi di prossimità, attraverso la semplice applicazione di un’opportunità già prevista dalla legge regionale 50/2012. «Una norma», spiega il presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo, «che è fondamentale applicare, perché la grande distribuzione organizzata sta ottenendo, anche nel Miranese, una posizione dominante. Questo appare più evidente sui prezzi dei generi alimentari e di prima necessità, sulle piccole imprese, per lo più familiari, storiche e radicate nel territorio, che sono punto di riferimento per i cittadini e che si trovano costrette a chiudere a causa della concorrenza esasperata». L’iniziativa di Confcommercio del Miranese propone in pratica ai comuni di far proprie alcune misure per correggere gli effetti negativi delle liberalizzazioni, come la chiusura delle serrande, soprattutto nelle frazioni, di molte piccole attività. La proposta ha scatenato un produttivo e positivo dibattito sul tema, che ha subito raccolto decine di adesioni, anche fuori comprensorio, coinvolgendo la associazioni di categoria, i comuni, la stessa Città metropolitana, fino a valicare i confini regionali, segno evidente che il problema è sentito e riguarda tutti, non solo gli operatori del settore. Nel Miranese, da dove la proposta è partita, la sfida

è stata subito raccolta da Santa Maria di Sala, il cui Consiglio comunale ha deliberato a maggioranza l’adozione della delibera proposta da Confcommercio. Il suo atto di indirizzo punta a promuovere iniziative concrete per il settore del commercio: una ricognizione, quantitativa e qualitativa, di tutti gli esercizi pubblici di vicinato sul territorio, per evidenziarne le caratteristiche logistiche, la tipologia di clientela, gli elementi di criticità e il posizionamento commerciale finalizzata ad avviare azioni di recupero e valorizzazione delle realtà commerciali. Misure di temperamento degli effetti prodotti sul tessuto economico e sociale del territorio a seguito dell’insediamento delle grandi strutture di vendita, equilibrando per quanto possibile la più ampia gamma di offerta commerciale. Misure, anche sperimentali, per rimodulare tariffe e tributi di competenza del Comune da applicare agli esercizi commerciali costituiti da microimprese, commisurandoli all’effettivo fatturato. E ancora: azioni che consentano, almeno per alcune tipologie di prodotti, di individuare un “paniere fondamentale” e sulla base di questo consentire ai pubblici esercizi di vicinato di poter condividere e fruire della propria rete di fornitori con costi competitivi uguali a quelli supportati dalla grande struttura di vendita. «Abbiamo voluto mettere i puntini sulle i», ha detto il sindaco di Santa Maria di Sala Nicola Fragomeni, «redistribuendo un po’ di quei benefici che sono normalmente a favore dei centri commerciali. Faremo perciò pagare un obolo del 30% in più degli oneri di urbanizzazione primaria alle grandi strutture di vendita che nel futuro vorranno insediarsi a Santa Maria di Sala, in base a quanto previsto dalla legge 50: questo a favore dei nostri esercizi di vicinato, iniziative commerciali che rivitalizzano e qualificano il commercio locale. Siamo fieri di aver fatto nostro questo atto di indirizzo della Confcommercio del Miranese, perché pensiamo che in questo periodo di vacche magre ogni piccola cosa fatta per le botteghe sotto casa sia una boccata d’ossigeno per chi ogni giorno deve lottare contro una crisi che non accenna a finire». Altri comuni, da Noale a Scorzè, hanno manifestato intenzioni in tal senso. «Serve un segnale anche da Mirano», incalza Gallo, «non chiediamo altro che un’espressione formale di governo del

territorio attraverso strumenti concreti per dare un’effettiva dimensione concorrenziale anche a quegli esercizi commerciali che sono punti di riferimento per le fasce più deboli della popolazione: anziani, famiglie con figli, disabili, persone senza mezzi di trasporto, in particolare nelle frazioni. L’obiettivo è contrastare gli effetti collaterali della grande distribuzione sui consumatori, che devono tornare a essere prima di tutto cittadini. Ricordiamoci che la chiusura per mancanza di competitività degli esercizi tradizionali non evidenzia una maggior efficienza del sistema distributivo locale a vantaggio della comunità, ma semmai l’eliminazione di un servizio sociale che penalizza proprio le fasce più deboli». Accessibilità della piazza. È trascorso un anno e mezzo ormai da quando, l’8 settembre 2015, Confcommercio del Miranese prese posizione sull’ipotesi di pedonalizzazione della piazza di Mirano, rilanciata ciclicamente da associazioni e comitati locali. In quella data, l’associazione dei commercianti inviò al Comune una nota in cui chiedeva al sindaco in carica, Maria Rosa Pavanello, di esprimersi riguardo queste voci. Confcommercio si è sempre dichiarata contraria alla proposta, per gli effetti perversi che una pedonalizzazione della piazza avrebbe sulle attività economiche del centro e dunque sulla vita stessa del centro storico di Mirano, che su negozi ed esercizi pubblici basa tutta la sua fiorente attrattiva e vitalità. Il Comune, va detto, ha declinato in più occasioni le proposte di pedonalizzazione avanzate da questi gruppi di interesse, senza però mai pronunciarsi in modo formale e definitivo su un’ipotesi in tal senso. «Invece serve un parere contrario ufficiale», afferma Gallo, «e su questo aspetto oggi chiediamo a tutti i candidati sindaco di esprimersi. Non è solo una questione di forma: i commercianti del centro storico restano preoccupati per l’incertezza che c’è attorno al destino della piazza di Mirano e questo provoca conseguente scoraggiamento e sospensione di ogni intervento sugli immobili di proprietà e, quindi, di qualsiasi investimento per realizzare progetti di riqualificazione in ottica di valorizzazione del centro. Che invece, oggi più che mai, è necessaria con l’avvio del distretto commerciale di Mirano». Confcommer-

cio chiede pertanto ai candidati sindaco di impegnarsi per iscritto sulla non pedonalizzazione della piazza di Mirano, per evitare le conseguenze nefaste che si sono viste altrove, non ultimo Mestre, dove una piazza pedonale ha portato letteralmente alla morìa di attività e dunque anche al decadimento della qualità della vita e della vivibilità del salotto buono della città. A riguardo, Confcommercio chiede anche ai candidati sindaci un impegno per non aumentare le tariffe dei parcheggi blu in centro, mantenendo la fascia “no ticket” durante la pausa pranzo e prevedere regimi di liberalizzazione dei parcheggi, dunque non applicando alcuna tariffa, nei fine settimana, per incentivare lo shopping in centro e la frequentazione dei locali pubblici. Sagre e manifestazioni. Una nuova disposizione regionale regola da quest’anno l’organizzazione di sagre e fiere in tutto il Veneto. Le manifestazioni dovranno infatti essere calendarizzate. Lo prevede una delibera che chiama in causa direttamente i comuni, nel mettere ordine nel rapporto, a volte complicato, tra manifestazioni temporanee e pubblici esercizi. Lo scopo è perseguire lo sviluppo e l’innovazione del settore della somministrazione di alimenti e bevande in armonia con le attività economiche permanenti sul territorio, evitando una concorrenza che non fa bene al settore e a chi, in questo campo, ci lavora. A livello regionale Confcommercio ha salutato con favore la delibera e ha subito invitato l’Anci, l’associazione dei comuni, ad agire presto per regolamentare il settore. Lo fa anche Confcommercio del Miranese con Mirano, comune dove il fiorire di sagre e fiere ha spesso superato l’ambito della tradizione, dei prodotti tipici e delle manifestazioni benefiche. L’associazione del Miranese chiede pertanto ai candidati a diventare primo cittadino di assumersi un impegno concreto nell’applicare la nuova disposizione, regolamentando per quanto di competenza del Comune l’organizzazione di sagre e fiere che abbiano in particolare funzioni enogastronomiche senza nessun nesso con il territorio e la tradizione. Ennio Gallo Presidente Confcommercio Miranese


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RENGA, ERMAL META E LA TORNADO RUN Pronto un Mirano Summer Festival ad effetti speciali

Tre botti, tre annunci ad effetto per introdurre la nuova stagione del Mirano Summer Festival. Un’undicesima edizione che si preannuncia scoppiettante, grazie anche ai nomi di spicco che l’Associazione Volare di Paolo Favaretto è riuscita a portare in città. Due su tutti: Francesco Renga ed Ermal Meta, che consacrano definitivamente il festival miranese come uno degli appuntamenti da non perdere dell’estate a livello provinciale e non solo, scelto ormai come palcoscenico importante anche da cantautori di primo piano, dopo le apparizioni degli anni scorsi di Nomadi, Stadio e Red Canzian. Ermal Meta, terzo all’ultimo Festival di Sanremo dietro a Francesco Gabbani e Fiorella Mannoia, salirà sul grande palco dell’area festeggiamenti di via Cavin di Sala l’8 luglio. “Vietato morire”, la title track dell’album pubblicato il 10 febbraio (e posizionatosi al 1° posto nella classifica dei

più venduti in Italia) è la canzone che Ermal ha presentato alla 67esima edizione del Festival della canzone italiana e che si è aggiudicata podio e premio della critica Mia Martini. Nella serata delle cover, l’artista ha inoltre affascinato il pubblico in sala, quello eurovisivo e la sala stampa che gli ha tributato applausi a scena aperta e una standing ovation, grazie ad un’incredibile versione di “Amara Terra Mia” di Domenico Modugno, premiata come la miglior rivisitazione. Ora tutto questo si traduce in un nuovo tour che inizia in primavera e di palco in palco porta a spasso per la penisola il nuovo concerto, fino a Mirano. Cinque sere dopo, ecco Francesco Renga: una delle voci più apprezzate della scena musicale italiana ha infatti annunciato un nuovo atteso concerto estivo, parte del nuovissimo progetto live dal titolo “Scriverò il tuo nome”. A Mirano Renga e la sua band suoneranno il 13 luglio. Il tour estivo segue il successo delle prime date nei palazzetti di questo nuovo viaggio musicale dell’artista, che ha preso il via dopo la pubblicazione dell’omonimo disco certificato oro in sole sei settimane. Il nome dell’amore è al centro del live, con i più grandi successi e il nuovo album “Scriverò il tuo nome” pubblicato lo scorso aprile per Sony Music, balzato subito ai vertici delle classifiche di vendita e certificato disco d’oro in sole sei settima-

ne. Ma l’undicesima edizione del Mirano Summer Festival non sarà solo musica e concerti. Se da un lato non mancheranno anche quest’anno le migliori cover band, capaci di far cantare e ballare il pubblico di ogni età nelle passate edizioni, quest’anno Favaretto e la sua associazione hanno aperto anche a nuove sfide. Quella dello sport, ad esempio. Il 12 luglio, in orario preserale, è infatti in programma la Tornado Summer Run, corsa di dieci chilometri per le vie del centro storico di Mirano che ha ottenuto anche l’approvazione della Fidal, Federazione italiana di atletica leggera e dunque avrà tutti i crismi del percorso cittadino omologato. Si svilupperà interamente lungo le vie del centro per concludersi con una grande festa e una “pastasciuttata” sotto le stelle davanti al palco del Mirano Summer Festival. Ad occuparsi dell’organizzazione è il Tornado Trail Running Team, nato nel gennaio 2016 e da quest’anno impegnato anche nella corsa su strada. Potranno partecipare tutti gli atleti delle categorie juniores, promesse, seniores e master, tesserati con società affiliate alla Fidal. Iscrizioni già aperte, online al sito www. enternow.it: entro il 30 aprile partecipare costerà 12 euro, entro il 9 luglio 15 euro, le iscrizioni il giorno stesso della gara costernano 20 euro. Una quota che comprende, oltre al buono per il Pasta-party (con pastasciutta e bevanda), anche un integratore energetico, gadget con il marchio Tornado Run, la donazione di un euro all’Uildm (Unione italiana lotta alle distrofie muscolari), servizio medico e di cronometraggio, ristori e spugnaggi vari lungo il percorso. Inoltre i partecipanti potranno sperare nell’estrazione finale di 10 coppie che avranno il diritto di assistere gratis al concerto di Renga in programma la serata dopo. Il vincitore, sia per gli uomini che per le donne, porterà a casa 200 euro di premio, poi fino al quinto classificato premi da 175, 150, 125 e 100 euro per un montepremi complessivo di 1500 euro. Per Paolo Favaretto, patron del Mirano Summer Festival: «La Tornado Summer Run è una delle novità che

più ci piace di questa undicesima edizione, perché fa fare al Mirano Summer Festival quel salto nella cerchia delle manifestazioni “totali”: non solo musica e concerti, ma anche sport e soprattutto coinvolgendo la città, in una sorta di “uscita” dal luogo tradizionale della manifestazione. Il tutto con uno sguardo alla solidarietà. La presenza di Renga e Ermal Meta inoltre danno lustro a una manifestazione che cresce ogni anno di più, facendo parlare di sé e portando sempre più pubblico. Un successo di cui si parla anche nei circuiti nazionali, per una formula che piace ad artisti di primo piano, che scelgono questo palco per il loro tour estivo». Il Mirano Summer Festival 2017 aprirà le danze nel consueto piazzale degli impianti sportivi il 1° luglio per chiudersi il 29 del mese. Un’edizione di nuovo “lunga”, che sarà accompagnata da una nuova grafica, ospiti, eventi collaterali e tantissime novità, che Volare sta definendo per approntare nei minimi dettagli un programma di interesse, serata dopo serata.

LE MALDIVE IN BARCA Lo spettacolo inizia quando si è ancora in volo. Guardando dai finestrini dell’aereo ci si rende conto che il «paradiso» esiste davvero. Dal blu immenso dell’Oceano Indiano si vedono apparire specchi di mare azzurrissimo con sfumature che arrivano quasi al bianco, tanto da confondersi con il candore accecante delle spiagge che circondano ogni isola. Queste piccole isole che emergono dalla barriera corallina sono di una bellezza inebriante, ricoperte da una vegetazione lussureggiante composta da palme, mangrovie, banani, alberi del pane, sabbia finissima e bianchissima e circondate da una laguna dall’acqua cristallina con teintes di colori incredibili. La barriera corallina ricca di vita, circonda tutte le isole, assicurando al suo interno un mare sempre calmo, mentre il versante esterno, dalle pareti che sprofondano rapidamente nel blu, è popolato da ogni tipo di pesce. Grazie alla posizione equatoriale, il clima è sempre molto dolce, con una leggera brezza

che attutisce il calore dei raggi del sole, mentre la temperatura dell’acqua si mantiene tra i 27 e i 30° C. Si possono verificare brevi ma violente precipitazioni ma non esistono, o quasi, giornate senza sole. La stagione migliore è il periodo del monsone di nordest, tra dicembre e aprile, ma anche il periodo da agosto a novembre è buono. Solo duecento isole, delle milleduecento, sono abitate da una popolazione dedita alla pesca e legata alle severe regole dettate dalla religione musulmana. La vita su queste isole è molto semplice e scorre ad un ritmo lento, lontano dagli stress del cosiddetto mondo civile. Nei piccoli negozi o su qualche bancarella si possono acquistare oggetti d’artigianato locale, parei, pietre di luna, conchiglie. Ma la vera attrazione delle Maldive è il mare. L’Oceano con i suoi affascinanti colori cela sott’acqua un vero giardino sottomarino con una miriade di pesci di tutte le forme e di tutti i colori, che con maschera e boccaglio si possono ammira-

re già dalla superficie. E sembra di essere dentro ad un fantastico documentario. Inoltre non si avverte mai una sensazione di freddo, il mare è caldo e permette bagni molto lunghi. Il modo migliore per conoscere le Maldive è girarle, scoprirle, viverle effettuando una crociera in barca o catamarano. Invece di risiedere nei soliti villaggi organizzati, che offrono una visione limitata dell’arcipelago, consiglio l’esperienza che ho già provato due volte su comodi motor- yacht o barche a vela in legno di oltre 20 metri in grado di ospitare dieci persone. La navigazione avviene all’interno della barriera corallina, dove le acque sono sempre calme, e questo fa di una crociera alle Maldive un’esperienza adatta anche a persone sensibili al mal di mare. Crogiolarsi al sole, immergersi in fondali variopinti con pesci, coralli e gorgonie multicolori, nuotare con pinne e maschera per ore, visitare un villaggio di pescatori, pescare, inseguire con lo sguardo una manta che aleggia legge-

ra sulla superficie del mare, fotografare paesaggi di rara bellezza: queste sono le attività che si possono svolgere durante la giornata di navigazione. Poi La sera degustando piatti locali o italiani preparati dal cuoco di bordo, ci si ritrova tutti intorno al tavolo per raccontarsi le emozioni della giornata. Info: www.seafariadventures.it

Rudy De Pol


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IPOTESI SULL'ORIGINE DEL NOME DI VIA "ACCOPE' FRATTE" A CAMPOCROCE DI MIRANO (VE) L’origine di Via “Accopè Fratte”, per quanto strana, incerta e assolutamente insolita, fa pensare immediatamente a fatti cruenti della nostra storia veneta. Fatti avvenuti, non avvenuti? Io credo di sì, anzi ne sono sicuro. Premesso che “Accopè”1 i ricorda “accoppati” nel dialetto medievale del 1200 ancora in via di formazione, che “Fratte” rimanda a “fratres” (plurale latino = fratelli, frati) non a “fratta” (piccolo presidio) come si potrebbe pensare a prima vista (per inciso, “si accoppano le persone” non le cose), è probabile che la via di Campocroce (piccola frazione del Comune di Mirano) abbia preso il nome da un evento storico molto grave (frati barbaramente uccisi), avvenuto presumibilmente all’epoca di Ezzelino III da Romano (1194 - 1259), e sia rimasta scolpita nella memoria della popolazione locale fino a lasciarci un segno indelebile. La denominazione storpiata non è di epoca romana perché chiaramente dialettale e perché, allora, nella penisola italica dominava il latino che era prerogativa di poche persone istruite; non è di epoca longobarda o carolingia perché creatasi dopo la nascita di S. Ilario (819), e perché la religiosità di quei tempi era forte e protetta e, comunque, mai troppo ostacolata o legata a fatti cruenti. Dunque i Frati in Via Accopè Fratte a Campocroce? Certo che sì; e la loro sede “liturgica” (non solo lavorativa), il loro convento era sicuramente ubicato nell’attuale villa Pomai - Muneratti che dal ‘500 risulta essere radicalmente ristrutturata dai nobili Contarini e senza dubbio derivata, più che da una preesistente “masseria benedettina” (P. Ruo) o da un oratorio, da una chiesa vera e propria, sorta dopo il 1117 (Vendita Collalto - S. Ilario). I Frati che la custodivano dipendevano dall’antica e prestigiosa Abbazia di S. Ilario

e S. Benedetto, dislocata a sud di Malcontenta, che a sua volta dipendeva dalla Chiesa Veneziana di S. Pietro di Castello e i cui domini si estendevano in tutto il territorio mirese (Gambarare, Oriago, Mira) e miranese (Sala, Scaltenigo, Caltana) fino a scontrarsi con quelli di Treviso e Padova. La villa Pomai - Muneratti, per quanto ampliata e modificata nel tempo, ancora oggi conserva la pianta del piano terra che non concorda con nessuna delle ville presenti nel circondario e nell’intero territorio rivierasco, e nemmeno con quella delle case rurali o coloniche. La pianta, a croce latina, rimanda ad una chiesetta romanica con portale o portico ad arco sul lato est, fatta erigere dai benedettini in grazia ed “a protezione” della campagna circostante e comunque a presidio del confine nord - occidentale dei beni di S. Ilario. Si può immaginare che non fosse una vera “Pieve”, con relativo rettore e collegamento con la gente del posto, come avveniva nelle chiese esistenti dei dintorni (Borbiago, Ballò, Pianiga, ecc.) ma una piccola chiesa di campagna, magari affrescata, con ampie masserie e servizi, occupata da alcuni frati dediti alla preghiera, all’orticoltura e al lavoro dei campi, come avveniva nei monasteri. All’epoca di Ezzelino III da Romano, vicario dell’imperatore Federico II e signore di varie città venete, uomo affamato di potere e per nulla religioso, crudele quanto basta per ordinare qualsiasi misfatto, la chiesetta di Campocroce (anche questo nome non è casuale) non poteva non recare disturbo alle mire espansionistiche del Tiranno. È quindi logico pensare che, nel tentativo di controllare tutto l’entroterra veneziano compreso nel triangolo Treviso - Padova - Mestre, egli abbia voluto spazzare via ogni ostacolo minore, compreso qualche “convento” scomodo

dislocato nella centuriazione romana. Non è dimostrato che Ezzelino abbia fatto uccidere i frati del convento di Via Accopè Fratte (da qui, a mio avviso, il vero nome della strada) ma un eccidio in quella antica via (già cardo romano) accadde di sicuro, riguardò almeno due o tre frati e, forse, si può anche datare con una certa approssimazione. Quando Ezzelino occupa Mestre nel 1241 e attacca la stessa Abbazia di S. Ilario, depredandola e riducendola quasi un cumulo di macerie, l’eccidio di Campocroce non solo è consumato ma è anche ufficialmente cancellato perché la zona risulta già del tutto occupata dalle sue milizie. Quando allora può essere avvenuto il terribile evento? Prima del 1231 se non in epoca più remota? È molto improbabile, visto che a questa data risale la scomparsa a Padova (Arcella) di S. Antonio che proveniva da Camposampiero. Il Santo di origine portoghese, uomo pio, coltissimo e grande oratore, in vita godeva del rispetto e della venerazione di tutti e lo stesso Ezzelino lo conosceva e ne subiva il fascino. Avrebbe mai potuto Ezzelino, signore di Verona e dal 1237 signore anche di Padova, macchiarsi di un crimine così efferato con il Santo, buon testimone, ancora in vita? Mi permetto di dubitare, mentre non posso escludere che i suoi delitti siano aumentati dopo la morte del noto e amatissimo frate francescano. Il grave fatto di sangue si può dunque far risalire agli anni 1237 - 1241, anni particolarmente turbolenti, instabili e pericolosi per l’entroterra veneziano (c’era guerra generale nella Marca), durante i quali qualsiasi evento poteva accadere senza che ci restasse pubblica memoria se non nella gente semplice dei luoghi. È noto che il territorio di Mirano cade sotto il dominio di Ezzelino proprio nel 1237, mentre nel 1234 una effimera pace

tra Padovani e Trevigiani è firmata presso il Castello di Stigliano, nel noalese, alla presenza e con la mediazione dell’abate Forzatè, vicario papale. Ma perché tanta certezza in questa mia illustrazione di un fatto storico che nessuno a tutt’oggi ha saputo spiegare? Se non avessi personalmente visitato la villa Pomai - Muneratti dopo il gentile invito del suo attuale proprietario e custode signor Giuseppe Muneratti, anch’io come tutti, sarei rimasto nel dubbio (vero è che quella denominazione viaria mi ha sempre incuriosito, fin da giovane), ma la visita è stata per me una rivelazione e scoprire una croce latina in una villa antica di Campocroce (con i resti di un portale e la particolare pavimentazione del piano terra) mi ha spinto a fare qualche ricerca e le dovute riflessioni. Il risultato dello studio mi ha convinto (la voce popolare - si sa - ha sempre ragione!) permettendomi di chiarire un fatto oscuro e travisato della storia di Mirano che altri hanno tentato di affrontare senza successo. Non avendo i miei riscontri, non sapendo con certezza se in Via Accopè Fratte ci fossero vissuti stabilmente dei frati benedettini (guarda il caso!) era difficile dare una spiegazione al curiosissimo ma non casuale nome. Ora, forse, il mistero è svelato e qualcuno può finalmente “riposare in pace”. Tranne uno2? La data di tale misfatto è posticipabile di cento anni? Viste le condizioni politico - sociali del tutto cambiate le cronache ufficiali l’avrebbero di certo riportata e a maggior ragione quelle successive. 1) Esiste anche la versione “Accoppè” con due P, attualmente in disuso. 2) Il riferimento è al feroce Ezzelino. Arch. Paolo Meguzzo

"MUSON IN CAMMINO" Parte da Mirano ed arriva fino ai Colli Asolani un viaggio, reale ed immaginario, lungo il fiume Muson. Laboratori, incontri, eventi e camminate, ideate da una comunità di cittadini, artisti ed operatori attraverso un progetto condiviso e partecipato. Da Mirano a Castelcucco e Monfumo nell’asolano, passando per Camposampiero e Castelfranco: è il percorso di una comunità di cittadini, operatori culturali ed artisti, per riflettere sui luoghi di appartenenza, che, pur conosciuti, vanno attraversati con sguardo poetico e consapevole, volendo, al tempo stesso, prendersene cura. C’è la convinzione infatti di ampliare lo sguardo dentro il paesaggio e coglierne anche le contraddizioni: dalla ruralità “resistente” ai luoghi abbandonati o spazi residuali, dai manufatti della proto-industria agli insediamenti industriali fino ai centri urbani illeggibili. Una stratificazione di elementi che, come si può constatare, in poco tempo ha cambiato i connotati delle comunità locali. Ma il fiume è ancora lì, a conservare e custodire valenze storiche, naturali, ambientali ed architettoniche, nodo della memoria di un luogo e della sua comunità di riferimento. Ci offre così la possibilità di incontrare animali, vegetali e persone che ci vivono. Un Laboratorio di “Geografia esperienziale”, dunque, pensato con incontri, eventi e camminate grazie anche alla collaborazione di Enti, delle Università di Padova e Venezia e

di soggetti ed associazioni locali che ne condividono lo spirito. Un’esperienza tra il reale e l’immaginifico che ci può aiutare ad una elaborazione con parole, gesti, immagini e pensieri di educazione al paesaggio ed alla sua valorizzazione.

APPUNTAMENTI presso la Sala conferenze, Corte di Villa Errera - Mirano VENERDÌ 31 MARZO - ORE 20.45 Per un manuale di difesa del Muson: appunti sulle sue quattro dimensioni Domenico Luciani, architetto paesaggista, è stato direttore della Fondazione Benetton Studi e Ricerche fino al 2009, oltre che curatore scientifico del concorso “Luoghi di valore”. Attualmente studia le questioni dell’insediamento e della mobilità, in particolare nelle condizioni della “nebulosa” veneta, con frequenti partecipazioni a convegni e a pubblicazioni sull’argomento. OTTOBRE (DATA DA DEFINIRE) Luoghi e poetiche ... dal paesaggio all’arte scenica Brevi conversazioni, letture e performance. Sono invitati Giuliano Scabia (scrittore, poeta ed attore); Paola Berselli e Stefano Pasquini (Teatro delle Ariette); Laura Moro (coreografa e danzatrice); Tiziano Scarpa (scrittore e camminatore).

APPUNTAMENTI MUSON IN CAMMINO

Camminata di tre giorni da Mirano, passando per Camposampiero, ed arrivo a Castelcucco e Monfumo VENERDÌ 5 - SABATO 6 DOMENICA 7 MAGGIO Dapprima passeggiata sugli argini erbosi del fiume Muson Vecchio, dal Bacino delle barche in Mirano (Ve), lungo il “Sentiero dei sette Mulini”, attraversando il centro di Camposampiero, città d’acqua con le sue Pievi, e quindi risalendo fino alle polle risorgive in località Carpanè di Loreggiola (Pd). Quindi dal Loreggia (Pd), con la splendida Villa e Parco Wollemborg, camminata lungo il facile tracciato ciclo-pedonale che corre sull’argine del Muson dei Sassi, il “Sentiero degli Ezzelini”, passando per il Centro Storico di Castelfranco, città murata che diede i natali al Giorgione, fino a Pagnano d’Asolo. Infine escursione alla scoperta del corso del Muson Torrente, partendo dal Maglio di Pagnano, attraverso i boschi e le dolci colline dell’asolano, per giungere alle risorgive situate ai piedi di Col Muson in Castelcucco. Di qui proseguendo per Bocca di Serra e Castelcies, con la chiesetta di San Martino, del X secolo, per terminare in Piazza a Monfumo (Tv) dalla quale si potrà ammirare il dolce paesaggio delle colline di Asolo con la Rocca. Lungo il percorso soste per osser-

vazioni naturalistiche sulla fauna e la flora caratteristiche della campagna attraversata dal Muson. Illustrazione delle opere idrauliche e delle modifiche al corso del fiume apportate nei secoli. Visita di alcune antichissime pievi. Incontri casuali con residenti e cittadini del posto. Brevi incontri con rappresentanti delle istituzioni ed associazioni dei Comuni adiacenti al fiume, che operano per la tutela e valorizzazione del Muson. Ghiotte soste enogastronomiche in caratteristiche trattorie, ed altri momenti conviviali. Pernottamenti in Hotel od Agriturismi di qualità siti lungo il percorso.

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI ECHIDNA associazione culturale Tel. 041. 412500 — 340. 7615862 info@echidnacultura.it


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UNA STORIA COMUNE. LA STORIA DEL COMUNE Un libro sulla storia della comunita salese, ma non solo Il dott. Vittorio Boesso, residente a Mirano, è originario di Stigliano, frazione di S. Maria di Sala, un luogo di cui, giustamente, ricorda con affetto le tradizioni, la cultura contadina, il paesaggio, il modo di vivere semplice e cordiale della gente. Si tratta di un “vissuto” personale che Vittorio ha già avuto modo di sviluppare nei suoi precedenti lavori di paziente ricerca storica e che ora ripropone in modo più esauriente in questo suo libro intitolato “Una storia comune. La storia del Comune”. È interessante riflettere sui “perché” evidenziati dall’autore all’inizio del testo per spiegare i motivi che lo hanno stimolato a dedicare il suo tempo a questa paziente ricostruzione della storia del territorio comunale salese dal 1853 ai nostri giorni: «Perché mancava, alla comunità Salese, il ricordo e la ricostruzione della sua storia comunale (…) Perché Santa Maria di Sala è un Comune con radici profonde con una Storia nobile che parte dai Paleoveneti (…) Perché il Salese conserva il miglior esempio della Centuriazione e del Graticolato Romano (…) Perché Villa Farsetti e il Castello di Stigliano sono a ricordarci lo splendore del passato e l’eredità della Sto-

ria (…) Perché scavando nel recente passato, sono stati trovati valori importanti, tesoro fondamentale per una comunità, quali il rispetto del prossimo, l’accettazione dei ruoli sociali, la laboriosità, il senso del dovere, la solidarietà, l’innato rispetto delle regole che devono guidare la convivenza sociale e la democrazia (…). Un territorio dunque che, orgoglioso del proprio passato, «si proietta verso un futuro con passo sereno, fiducioso dei propri mezzi (…) sempre in sintonia con i bisogni e le aspettative della popolazione», passata dalla povertà e dal disagio sociale a «un benessere accattivante prima sconosciuto: valori che hanno travolto e annullato, senza che ce ne avvedessimo, il mondo precedente e che hanno provocato una mutazione radicale della vita e dei costumi», come scrive il dott. Mirco Marzaro nella “Prefazione” del libro. Tuttavia Vittorio Boesso non esprime giudizi confrontando quel mondo contadino fatto, certo, anche di disagio sociale, ma tanto ricco di umanità e di solidarietà, con l’attuale realtà caratterizzata da un progresso e un benessere sempre più diffusi: «Non uno sterile, inutile rimpianto

del tempo passato – scrive infatti nella sezione del libro intitolata “Come eravamo” – ma una rivisitazione critica di valori e di principi che l’attuale società del benessere non può ignorare. (…) In seguito, dopo il secondo conflitto mondiale, sono arrivate altre esigenze, altre prospettive economiche e la tradizionale civiltà contadina ha cominciato a sbiadire e, progressivamente si è assistito allo sgretolamento delle tradizioni popolari». È la storia che fa il suo corso a cui non possiamo sottrarci, sembra suggerirci hegelianamente l’autore: l’importante è non dimenticare da dove veniamo, altrimenti non sapremo dove stiamo andando. È, dunque, sicuramente un libro da leggere e sfogliare con attenzione questo lavoro del dott. Vittorio “Una storia comune. La storia del Comune” anche da chi non fa arte della comunità salese: infatti è ricco non solo di notizie che spaziano nei diversi ambiti, politico, sociale, religioso, economico, culturale, ma anche di immagini che fotografano con realismo una realtà comune all’intero territorio del Mirese. Paolo Leandri

IL SAPORE DEI RICORDI Paolo Pietrobon ci ha abituati ormai, con i suoi lavori, ad apprezzarlo per la sua sensibilità narrativa ricca di ricordi pervasi di tenue malinconia, per la sua capacità di descrivere con affetto i luoghi che lo hanno accompagnato nella sua crescita interiore, per la sua attenzione anche ai piccoli, ma sempre importanti, avvenimenti della vita. Ora, con questo suo ultimo libro “Sabbie purpuree nell’autunno …” sembra che Paolo voglia come fermarsi ad assaporare le «personali immaginazioni e suggestioni che vanno ricomponendosi, con il crescere degli anni, in una antropologia intima e soggettiva», come egli stesso scrive nella presentazione “In confidenza”. Ecco, allora, per citare solo qualche esempio, le riflessioni più personali in: Frammenti del tempo, Attesa, Incompiuta…, Dittico agreste, Mia madre; oppure i richiami

alla realtà socio-politica, così importante negli impegni sociali di Paolo, in: Italia, divisa e nuova, Nassiriya, Ciò che rimane; come non potevano mancare i ricordi dell’infanzia in: Questa sera a Venezia, Venezia ha la febbre. Tuttavia, probabilmente il senso più profondo che queste pagine vogliono trasmettere sta tutto nel titolo: “Sabbie purpuree nell’autunno…”, dove emerge la “filosofia” dell’autore. La sabbia è ciò che resta della corruzione del tempo: la vita, il mondo, le cose più care lentamente, ma inesorabilmente, diventano polvere inconsistente, evanescente, che la mano non può più stringere e trattenere, in un tiepido autunno preludio del freddo inverno di morte. È il destino, il “nostro” destino, «mistero struggente, inquietante», come Paolo ben sa dai suoi studi di cultura classica. Pessimismo, sconforto, disillusione? No, perché Paolo è ricco della “calda” presen-

za delle «donne della mia vita», Laura e le nipotine, custodi fedeli della vita che si rinnova. Paolo Leandri

Il libro di Paolo Pietrobon è acquistabile nelle seguenti librerie: 1. Mondadori - in Piazza Martiri, Mirano 2. Susanna - in Via Gramsci, Mirano 3. Corò - in Piazzetta Aldo Moro, Mirano 4. Bertoldo - in Via Barche, Mirano 5. Don Chisciotte - in Via Brenta Vecchia, lat.le Via Poerio, Mestre

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Dott.Vittorio Boesso


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SPECIALITA' E PROFESSIONALITA' DEL PUNTO MEDICO MIRANO Punto Medico Mirano è arrivato al 4° anno di attività. Grazie a tutti gli utenti, siamo arrivati a quasi 15.000 accessi all’anno. Quindi un doveroso grazie va a tutti quelli che ci hanno dato fiducia. Un ringraziamento lo rivolgiamo anche ai nostri collaboratori professionali. A loro il merito di averci garantito professionalità e serietà. Gli specialisti che lavorano con noi sono in continuo aumento, dall’ortopedia alla chirurgia, alla chirurgia plastica, alle diagnosi con ecocolordoppler, ecc. Novità del 2017 è l’acquisto da parte della nostra struttura di un ulteriore ecografo per avere una diagnosi prenatale ancor più dettagliata. Un successo che si protrae dallo scorso anno è la specialità di Medicina dello Sport: eroghiamo infatti, in tempi decisamente brevi, visite non agonistiche (vista + ECG a riposo) e visite agonistiche (per tutti gli sport, sia per atleti under 35 che over 35). Una grossa attenzione è data alla giusta alimentazione sia in età adolescenziale che adulta. Ci avvaliamo infatti del supporto di dietiste e nutrizioniste che forniscono piani dietetici e alimentari per tutte le esigenze. Affian-

cano queste problematiche un pool di psicologi e counselor che aiutano il percorso alimentare. Si occupano inoltre di seguire numerosissimi stati di disagio e patologie di natura psicologica. Si stringe la collaborazione tra le podologhe e tutti gli altri specialisti, seguendo pazienti di tutte le età. L’ambulatorio chirurgico permette di lavorare con la proctologia, chirurgia, dermatologia e chirurgia plastica ed estetica. Il lavoro d’equipe tra ortopedici e fisiatri ha promosso percorsi per il mal di schiena e la scoliosi. L’aumento di richieste per il recupero post operatorio ha fatto aumentare il numero di fisioterapisti che lavorano con noi, così come gli osteopati. La nostra attenzione è rivolta alla popolazione over 65, tanto che abbiamo creato un percorso costituito da visita fisiatrica e un ciclo di terapie fisiche a € 100,00. L’iter per il recupero del danno da sinistro è ora integrato dall’utilizzo della pedana stabilometrica, così che i nostri specialisti in Otorinolaringoiatria possano eseguire una visita ancor più dettagliata e completa.

MARCO TAGLIARO E MIRANO Un Pittore, la sua Citta' Marco Tagliaro e Mirano 26 marzo - 1 maggio 2017 Villa e Barchessa Giustinian Morosini “XXV Aprile” Via Mariutto, 1 - Mirano (Venezia) (come arrivare) Mostra antologica di pittura Catalogo a cura di Gianna Marcato Apertura: fino al 31 marzo 10:30-12:30 e 15.00-17.30 dal 1° aprile 10:30-12:30 e 15:00-18:30 Tutti i giorni, festivi inclusi – chiuso martedì Informazioni: tel. 041.5798313 cell. 340.22606413, www.comune.mirano.ve.it Ingresso libero Vernice per la stampa venerdì 24 marzo 2017, ore 11.30 Inaugurazione sabato 25 marzo 2017, ore 17.30 La Sindaca Maria Rosa Pavanello inaugurerà alle ore 17.30 di sabato 25 marzo la mostra “Marco Tagliaro e Mirano. Un Pittore e la sua Città”, nella Villa e Barchessa Giustinian Morosini “XXV Aprile”: nessuna miglior occasione di questa per festeggiare il ritrovato splendore della secentesca villa appena restaurata, di questo edificio tanto significativo per la storia e la cultura del paese. La mostra, che si concluderà il primo maggio e che sarà visitabile tutti i giorni, tranne il martedì, si articola in due diversi spazi espositivi. La Barchessa presenterà una sintesi del lungo percorso pittorico di Marco, consentendo al visitatore di confrontarsi con opere che vanno dagli anni giovanili di un pittore pieno di estro, di entusiasmo e di voglia di ricerca, agli anni di una maturità rigogliosa, segnata dalla forza della Raccolta delle mele, de Il mare di spalle, e ancora piena di progetti. Sarà affascinante vedere allinearsi lungo le pareti il pluridecennale risultato di esperienze che hanno portato Tagliaro, tenacemente fedele alla scelta di restare un pittore en plein air, a percorrere col suo cavalletto, i suoi pennelli, le diverse materialità dei suoi colori, complessi itinerari artistici: da Venezia, a Cefalù, ad Alicudi, a Molfetta, da Damnoen Saduak, in Tailandia, a Regensburg in Germania, a Praga, pronto a cogliere la magia dell’incontro tra la luce e gli oggetti, attento alla poesia delle piccole cose, all’ambiente, alla cultura di quanti nel suo peregrinare incontrava, delle persone con cui, con l’animo di un cosmopolita, al di là delle differenze di lingua, intesseva feconde relazioni. La profondità di questi legami sarà segnata, al momento dell’inaugurazione, dalla presenza di rappresentanti di quei mondi che, nei lavori esposti, trovano una loro pittorica assolutizzazione. Ma alla sua terra d’origine Marco continuamente ritorna. Ritorna nella sua Combai, non lontana dal paesaggio incantato della giovanile Valsa-

na; come i pittori itineranti di un tempo, percorre il Veneto, di città in città, immortalando scorci, porticati, mura segnate dalle dita del tempo e dalla rivincita degli arbusti sui manufatti dell’uomo, intrichi di rami e di ville a Maser, Cittadella, Cornuda, Follina, Feltre, Bassano, Noale, Pieve di Soligo. E a Mirano. A Mirano è totalmente dedicato lo spazio espositivo del primo piano di Villa Giustinian Morosini. Perché è soprattutto a Mirano, nella culla dei suoi primi affetti, che, in un continuo omerico nostos, Tagliaro fa ritorno. Affiora così la narrazione di una personale storia pittorica, fatta di tappe diverse, tutte interessanti, legate tra loro dal filo della continuità, pur nel differenziarsi delle scelte espressive; ma anche la narrazione della storia di un paese e della sua varia umanità, sullo sfondo di una piazza e sullo scenario di orti, giardini, parchi, che, nello scorrere degli anni, hanno mutato di molto la loro fisionomia. Tanto che, nell’ultimo omaggio al suo paese un tempo racchiuso da una intatta cintura di verde, Marco ha dovuto cercare rifugio in alcuni angoli, custoditi dall’ombra di antiche magnolie, da intrichi di rami, per finire nel simbolico annoso ceppo, ultima eloquente memoria di un antico albero, nel parco di villa Tessier. Presenta la mostra, e il catalogo che la illustra, Gianna Marcato, che, prendendo spunto dalla sua professionalità di linguista, commenta e svela il mondo di quei segni pittorici che fanno di Marco un pittore singolare nella sua grandezza d’artista. Sabato 8 aprile alle ore 17.00, nella sede della mostra, si svolgerà l’incontro “Oltre la tela” con Gianna Marcato e l’autore. La mostra è patrocinata dai Comuni di Cittadella, Lipari e Miane, dalla Pro Loco di Combai, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, dall’Istituto Italiano di Cultura di Praga e da Amper Damnoen Saduak – Tailandia. Note biografiche Marco Tagliaro nasce a Mirano nel 1942. Ha studiato all’Istituto d’Arte di Venezia. Vive da molti anni a Combai, sulle colline trevigiane, luogo ideale per godere del rapporto diretto con la natura, per lui irrinunciabile fonte di ispirazione. Altro luogo preferito è Alicudi, nelle Eolie, dove dominano il silenzio e l’occulta forza vulcanica dell’isola. Poi viene Damnoensaduak, in Tailandia, a cui lo lega l’essenzialità di quella primigenia dimensione umana che gli interessa conoscere. Mirano resta centrale nella sua esperienza come luogo di ritorno, di confronto e di stimolo. Ora Tagliaro torna ad esporre nella città natale per la terza volta dopo le personali del 1994 e del 2006. Contatti: Marco Tagliaro 0438.893897 - cell. 331.7371174 info@marcotagliaro.it www.marcotagliaro.it

L’acquisto della BEMER terapia ha arricchito il settore delle terapie fisiche, permettendo di lavorare sul dolore e sul miglioramento dell’ossigenazione di tutti i tessuti con pochissime controindicazioni. Inoltre poniamo molta attenzione in un aspetto che nella nostra società spesso è dimenticato, anche se di notevole interesse: la riabilitazione del pavimento pelvico. Personale specializzato e dedicato seguirà i pazienti di entrambi i sessi nel recupero di patologie relative. La Stanza del Sale con le sedute di Haloterapia, utile per tutte le patologie respiratorie e della pelle, sta raccogliendo consensi positivi. Per l’autunno è previsto un percorso di valutazione pre e post terapia da parte dei nostri specialisti. Per Settembre è prevista una grande novità per il Punto Medico Mirano. Rimanete in contatto con noi per conoscerla!

L'EMOZIONE DEI LUOGHI È la prima valutazione che appare sul quaderno delle firme a disposizione degli invitati alla mostra Acquerelli di Giovanni Talamini che si è conclusa sabato 22 gennaio 2017. Questa osservazione è considerata dall’artista particolarmente valida, sintetica e attinente allo spirito delle opere presentate perché Talamini, nella sua attività di acquarellista , ha avuto cura che le sue opere non apparissero mute, ma, piuttosto, manifestassero particolarità dello spirito ed evidenziassero le emozioni che provava quando si confrontava con la natura. Anche Valter che sottoscrive la seguente osservazione “una carrellata lenta e tumultuosa con varie sezioni di introspezione che partono sempre dalla beneamata natura” ha compreso dell’essere artista di Talamini. Altri ancora lasciano scritto “Bellissima mostra, è sempre un piacere vedere le opere di Giovanni, sottolineando come ogni acquerello porta a riflettere sulla creatività ed evidenzia uno struggimento delicato dell’anima.“ Le osservazioni fatte dal pubblico presente alle esposizioni sostituiscono in maniera ingenua e spontanea le argomentazioni dei critici professionisti e danno il senso del livello di cultura della gente comune ed è questo il motivo per cui le annotazioni firmate sul quaderno posto all’ingresso di ogni mostra sono spesso preziose e indicative. Grande fatica ed ansia organizzare una mostra personale e mettere a disposizione valutativa le radici del proprio Io, ma ora che tutto è finito Talamini si sente alquanto a disagio per non avere mostrato altri acquerelli significativi. Per esempio non ha presentato le composizioni di fiori di prato, di montagna e di giardino che sono andate a decorare un certo numero di abitazioni private o si trovano a disposizione sulle pareti del suo studio sito a Mirano in via Gramsci 31. La sala espositiva assai spaziosa e sfarzosamente illuminata, ma, inizialmente alquanto freddina si è dimostrata un luogo molto indicata a mettere in evidenza il grande numero delle opere che ha compreso circa 15- 20 terrecotte, un gesso,due legni e un bronzo.


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Punto Medico Mirano Centro di Medicina Polispecialistica e di Riabilitazione

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Punto Medico Mirano S.r.l Via Della Vittoria, 88 int. 11 - 30035 Mirano (VE) Tel. +39 041 5701995 - Cell. 334 5866031 - Fax. +39 041 5727651 e-mail: puntomedicomirano@gmail.com

Agenzia principale di Noale/Mirano Rappresentanti Procuratori BERNARDI SILVANO E MARCATO PIERPAOLO SAS Via della Bova, 4 - 30033 Noale (VE) Tel. e Fax 041.4433933

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E-mail: noale-mirano@agenzie.generali.it


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MIO FIGLIO E' UN MAGO DEI COMPUTER ! SARA' VERO? MA COS'E' L'INFORMATICA? Mi trovo spesso ad assistere a dialoghi dove si affermano abilità sovrannaturali. L’amore di mamma e papà non è in discussione, ma in certi casi bisogna fare attenzione. Se ci sono ragazzi o ragazze che stanno sempre al computer o al cellulare perché non li si aiutano a trasformare questa sorta di dipendenza in una attività seria che possa dargli una vera opportunità? Conosciamo bene che le abitudini dei più giovani sono molto legate alle nuove tecnologie e il tempo che passano davanti ad uno schermo cresce a dismisura. Il mondo digitale è uno strumento magnifico ma può trasformarsi anche in una rete in cui si può rimanere intrappolati. Per evitare che i nostri giovani cadano in queste trappole, bisogna essere attenti e capire esattamente cosa fanno online e inventarsi un modo per stimolarli, incuriosirli e trasformare questa “passione” in conoscenza di uno specifico settore. Sicuramente oggi gli apparati e la loro semplicità di utilizzo mascherano la complessità del lavoro svolto per renderli così amichevoli. Parlando di informatica si spazia nei settori più disparati e si sta perdendo il significato originale pensando solo all’applicazione. Ma che cos’è oggi l’informatica? E’ una domanda semplice, ma la risposta è complessa. Per darne una dobbiamo dividerla in tre attività; chi crea le macchine, solitamente un ingegnere elettronico (hardware), chi le rende intelligenti, solitamente un ingegnere informatico (software) e chi utilizza i prodotti. Figure completamente diverse se teniamo presente anche chi ne insegna l’utilizzo, chi le commercializza e chi ne fa l’assistenza. Di certo l’abilità e la tecnica per smontare e montare i computer aiuta come anche la conoscenza di particolari pacchetti software o la padronanza per configurare un cellulare, ma non è questa l’informatica. L’informatica è la scienza della gestione automatica delle informazioni e del ragionamento su base scientifica. E’ la scienza che studia i processi per la risoluzione di determi-

nate problematiche che ha come principale applicazione il mondo dei computer e del software attraverso l’elettronica, i linguaggi di programmazione, gli algoritmi, le interfacce, ecc. Molte idee da realizzare. Indubbiamente le tecnologie sono un elemento essenziale della società moderna, non solo perchè molto utili al normale svolgimento di quotidiane attività, ma anche perchè il loro sviluppo e le loro applicazioni condizionano l’intera società. Sicuramente una grande comodità. Non esiste campo dell’attività umana in cui le scoperte dell’informatica non abbiano lasciato un segno. L’uso del calcolatore è uscito dai campi tradizionali dell’elaborazione dati per entrare in tutte le aree dell’industria, della medicina, dell’editoria, dell’intrattenimento e molto altro ancora. Dall’applicazione dell’informatica alle telecomunicazioni è nata, ad esempio, la “telematica”, che ha trasformato il modo di comunicare permettendo di collegare in “rete” innumerevoli calcolatori e consentendo lo scambio immediato di documenti complessi, immagini e suoni; il mondo di internet e dei social per capirci. L’informatica e la tecnologia aprono molteplici opportunità; sono gli argomenti più in voga tra i giovani che possono portare future soddisfazioni personali ed economiche, ma non sono alla portata di tutti. Nel mondo del lavoro ci sono nuove occupazioni che richiedono persone capaci e stimolate. Come in tutti i settori le doti personali vanno valorizzate, per diventare “maghi” o “fenomeni” c’è sempre molta strada da fare e spesso molte ore di sacrificio da spendere e soprattutto richiedono molto impegno e studio.

Maurizio Foffano IT Manager - Tecnosoft


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Innovazione La mission Dentalcoop, ispirata alla consapevolezza dell’alto valore della salute orale, è di poter offrire una migliore qualità di vita alle persone, fornendo servizi di eccellenza a prezzi competitivi, mettendo al centro il paziente in quanto persona e prendendosene cura a 360°. La relazione con i pazienti si fonda sull’attenzione, sull’ascolto costante e sulla misurazione della soddisfazione.

La nostra idea di qualità • •

livello tecnologico all’avanguardia qualità razionale: centralità della relazione con il paziente significa valorizzare il rapporto medico-paziente e team-paziente alto livello di assistenza e servizio: • accessibilità a persone diversamente abili • area giochi per bambini orario continuato prenotazione semplice qualità clinica di primo livello

Cliniche attrezzate con innovative tecnologie di ultima generazione e biomateriali ad alto livello qualitativo fanno la vera differenza, professionisti medici per tutti i settori odontoiatrici, odontotecnici italiani garanti di un made in italy certificato dalle dichiarazioni di conformità.

Sterilizzazione. La massima attenzione, per la vostra sicurezza.

Dentalcoop vuole sempre garantire la massima sicurezza: guanti, mascherine, bicchiere, tovagliolino, aspira saliva, pellicole trasparenti di protezione sono tutti monouso. Gli strumenti sono sterili ed imbustati. Per offrire tutto ciò sono fondamentali: la formazione e l’aggiornamento costante del personale, l’efficienza organizzativa, i protocolli scientificamente convalidati e linee guida rigorose, l’utilizzo di tecnologie e materiali di ultima generazione.

Prevenzione e igiene orale. La prevenzione e l’igiene dentale rappresentano un cardine per scongiurare o ridurre le principali patologie odontoiatriche: carie e malattie infiammatorie dei tessuti di sostegno dei denti. Un controllo accurato della presenza della placca batterica è fondamentale per una efficace prevenzione.

Bambini. La loro salute dentale è importante La Dentalcoop è lieta di presentare il programma “carie zero”. Il programma è rivolto ai bambini dai 4 ai 14 anni e viene attuato mediante una visita specialistica da parte di un professionista, il quale saprà consigliarvi semplici istruzioni di igiene orale, terapie preventive come la fluoro profilassi e le sigillature o terapia ortodontica.


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La sicurezza e la salvaguardia del paziente sono garantiti attraverso l’etica professionale dei lavoratori, l’applicazione di rigidi protocolli di decontaminazione oltre che da scrupolosi ed elevati standard di sterilizzazione.

Noi di Dentalcoop abbiamo come unico obiettivo quello di combinare la soddisfazione del paziente con l’eccellenza delle cure odontoiatriche a condizioni chiare e vantaggiose. Un grande gruppo unito per abbattere i costi e assicurare le eccellenze garantendo a tutti il diritto alla salute dentale.

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“Tutto su 4” è una metodica innovativa che permette di riabilitare una intera arcata dentale (superiore o inferiore) tramite l’inserimento di soli 4 impianti dentali endossei. Il vantaggio principale di questa tecnica è la sua possibile applicazione anche in pazienti con atrofia ossea, in cui vengono sfruttate quelle zone della bocca dove è minore il riassorbimento osseo. Altro fondamentale vantaggio è che nella stessa giornata dell’intervento chirurgico (inserimento degli impianti) viene posizionata la dentatura fissa provvisoria avvitata.


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+ AZIENDA AGRICOLA

DUE PIOPPI S PACC I O DA L L A M O N I C A

DI PADRE IN FIGLIO CON PASSIONE. L’Azienda Agricola “2 Pioppi” di Mirano può affermare che, anche oggi, è possibile condurre un’azienda agricola, ottenendo grandi soddisfazioni. Sicuramente ciò richiede competenza, aggiornamento e conoscenze varie. E’ necessario crederci, guardare sempre oltre allo spazio e al tempo, collaborare con il territorio e farsi conoscere per essere apprezzati. Soprattutto è richiesta la “passione”, che dà entusiasmo all’agire e qualità al prodotto. Tutto questo lo troviamo, lo vediamo, lo tocchiamo e lo sentiamo dentro e attorno all’Azienda Agricola “DUE PIOPPI”, proprietà degli agricoltori Favaretto. In casa Favaretto essere allevatori è una professione che, da tempi lontani, si trasmette di padre in figlio. Mario l’ha ereditata da papà Giovanni, detto “Nenei”, e oggi, a sua volta, è continuata dai figli. E’ un’Azienda modello, visitata anche da esperti stranieri, soprattutto tedeschi e olandesi. Ha conseguito ben 76 primi premi e il 12 Febbraio 1999 il Sig. Mario, alla Fiera di Verona, si è classificato primo come allevatore. L’Azienda è specializzata nell’allevamento delle mucche da latte (razza “Frisone”), dei maiali e del pollame. I numeri rivelano la grandezza dell’Azienda: 430 sono le mucche e i vitelli, 5000 litri di latte al giorno le permettono di essere Soci dell’Azienda “Lattebusche”. Coltiva 26 ettari di terreno in proprietà e 100 ettari in affitto, tutti nel territorio di Mirano. Tutte le coltivazioni sono destinate all’alimentazione dei propri animali. Una parte è a vigneto. I prodotti, quali salumi, uova, pollame, vino, vengono venduti anche presso l’Azienda, in un delizioso e appropriato ambientino chiamato “Spaccio dalla Monica” (Monica è la moglie di Lorenzo). I prodotti sono proprio “de casada”, cioè prodotti come “na volta”, perché ai titolari interessa più la qualità che la quantità. Il cliente, soddisfatto, ritorna, spesso accompagnato da nuovi amici. Sicuramente condurre un’Azienda agricola di simili proporzioni è molto impegnativo, anche se si è aiutati dalla tecnologia. Si è impegnati, a volte, 24 ore su 24 ore e certamente 365 giorni all’anno. Però le soddisfazioni ti danno l’energia e le motivazioni per continuare, per ampliare e per raccontare il proprio vissuto e mostrare quanto realizzato ai tanti ragazzi degli Istituti scolastici, che loro fanno visita, e ai tanti “curiosi” amanti della natura e delle “cose” belle e genuine, che ogni giorno si avvicinano ai loro cancelli. L’esempio di Lorenzo, e Monica sia di stimolo, perché tutti ci impegniamo a rispettare il nostro ambiente e a desiderare alimenti sani, gustosi e “belli”, quali sono quelli prodotti nel nostro territorio e nel nostro caro Veneto. Paolo Trevisanato


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RIMPATRIATA DE "I RAGAZZI DI VIA FABIO FILZI" ... 30 ANNI DOPO Ritrovarsi dopo più di trent’anni e riscoprirsi ancora quelli di una volta, passeggiare per Via Fabio Filzi ormai completamente diversa. Anche loro sono cambiati, gli anni sono passati come il vento, si sono sposati, hanno scoperto la gioia di diventare genitori, e qualcuno anche di essere nonni, ma quell’amicizia dei “ragazzi di Via Fabio Filzi” non conosce limiti. Questa rimpatriata ha assunto i tratti di un qualcosa di unico. Ritrovarsi dopo tanti anni e scoprire sul viso dei propri coetanei quei sorrisi lontani eppure sempre vivi ed accesi. Tutto ciò è avvenuto grazie alla volontà di alcuni amici (Dario, Paola, Alessandra, Francesca, Roberto…..) con l’idea di riunire tutti i “ragazzi” che sono nati in questa Via per una cena che si è svolta il 25 Febbraio al ristorante “19 Paradiso”.

Si è iniziato con un gruppo WhatsApp. E patatrac!!!! Una semplice cena si trasforma in evento e le adesioni dilagano; la serata si arricchisce di ricordi, di battute esilaranti, di considerazioni sul passato e sul futuro di ognuno, sulla vita, ecc… Un ritrovo di generazioni diverse dove il “gruppo” è un singolare privo di senso e di confini. Insieme ci siamo nuovamente sentiti come una grande famiglia che si è ritrovata a festeggiare dopo tanti anni. Una serata insieme, carica di significati e di vissuti reali, nella quale il vero “Social” si è rilevato essere quello che si compone intorno alla vita vissuta, ai rapporti importanti, nei quali dirige tutto l’amicizia che vince sul tempo. Giorgio Pesce

I BERSAGLIERI DI MIRANO - 58 ANNI DI STORIA Nel 1959 nasce la sezione Bersaglieri a Mirano. Oggi essa conta 49 iscritti ed è una delle Sezioni più numerose ed attive della Provincia di Venezia, retta dal Presidente Luigi Vecchiato, coadiuvata dal Consiglio Direttivo, composto dal Pres., V. Pres., Segr., e 4 Consiglieri. L’Associazione partecipa attivamente a tutte le manifestazioni ufficiali, quali i Raduni Nazionali, Regionali e Provinciali, molto numerosi negli ultimi anni; inoltre è sempre protagonista negli appuntamenti di Latina, Salerno, Asti, Rimini e in Sicilia. Per l’anno in corso il raduno Nazionale si terrà a Pescara. La Sezione è presente anche alle varie ricorrenze promosse dalle Autorità civili e militari dei territori provinciali, quali la ricorrenza del 25 Aprile, festa della Liberazione; il 2 Giugno, Festa della Repubblica Italiana ed il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate. È da segnalare il

66° Raduno Nazionale: una importante manifestazione che si farà nel 2018 nella Città di San Donà di Piave in memoria dei 100 anni trascorsi dalla Prima guerra

Mondiale - un avvenimento storico. Alla presenza di Fanfare di tutte le regioni d’Italia, l’Ass. N.B.M. - con immensa soddisfazione e amor di Patria - è orgo-

gliosa di rappresentare la Città di Mirano, sfilando nelle vie cittadine con labaro e striscione, portato, quest’ultimo, per tutto il tragitto dalle brave mogli dei bersaglieri con i loro cappelli e le piume al vento: al loro passaggio sono applaudite dal numeroso pubblico presente. Inoltre, si aggiunge il volontariato bersaglieresco dedicato a coadiuvare l’Associazione Nazionale Sclerosi Multipla, con la presenza fisica e umanitaria attiva in tutto il territorio Comunale e del circondario, per una giusta causa al solo scopo di raccogliere fondi per la ricerca e cura di questa grave malattia. L’Associazione Nazionale Bersaglieri Mirano augura una “BUONA PASQUA” di pace e di serenità. Luigi Vecchiato Il Presidente della Sezione dei Bersaglieri di Mirano


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Continua il nostro viaggio negli anni sessanta ALGEBRA GALEOTTA Alle medie superiori, Alberto non andava bene in matematica. Stava ripetendo, nell’anno scolastico 1964 – 1965, la prima classe dell’Istituto tecnico A. Pacinotti di Mestre e nonostante la buona volontà sempre dichiarata e applicata, i risultati erano estremamente negativi: tre nello scritto, tre in orale. Questo il tragico bilancio del primo trimestre. Il compagno di banco, Piero, non era certo da meno quanto a risultati negativi. Si differenziava da Alberto, caratterialmente parlando, solo per il fatto che aveva poca voglia di studiare e molta di più per giocare al pallone. Ma, a differenza di Alberto che era un genuino secchione, Piero esprimeva furbizia e scaltrezza in ogni gesto o parola. Un giorno, verso la fine di dicembre 1964 si avvicinò ad Alberto tutto trafelato. «Alberto, ho scoperto una cosa interessantissima. Ma giurami che non ne parlerai con nessuno della classe. Mi fido solo di te». «Certo che no, Piero, mi conosci – rispose Alberto – Ma cos’hai di tanto importante da dirmi e in modo così misterioso e carbonaro?» «Anzitutto una cosa – riprese Piero – Come ti è andato l’ultimo compito in classe di matematica?» «Uno schifo. Delle tre espressioni algebriche non ne ho indovinata una. Mi sono bloccato subito al secondo o terzo passaggio. Per non parlare del problema di geometria. Ho perso un sacco di tempo con le moltiplicazioni a tre cifre, con il solo risultato di ottenere numeri astronomici senza alcun nesso logico. E tu?» «Risultato abituale - rispose Piero con la massima disinvoltura, come stesse parlando della parata di Roberto Anzolin e del gol di Omar Sivori, i suoi idoli juventini. - Il tre è garantito anche questa volta». «Ma cosa c’entrano le nostre disgrazie algebriche con quello che mi devi dire?» riprese Alberto. «C’entrano, c’entrano – replicò pronto Piero, felice di aver creato nel compagno di classe un’aspettativa d’interesse – Tu lo sapevi che la sala professori del Pacinotti

comunica con i nostri gabinetti?» «Certo, bella scoperta, grande acume, Piero». «Frena, imbecille – riprese Piero – Quello che non sai è che dal muro divisorio dei due locali, che non raggiunge il soffitto, c’è lo spazio necessario per calarsi nella sala professori senza farsi male, perché sulla parete opposta qualcuno ha sistemato un piccolo divano». «E allora?» «Allora, brutto scemo – continuò in un crescendo di fervore Piero – Ho scoperto casualmente in quale cassetto dell’armadio la professoressa Romani tiene i compiti di matematica da correggere. E il cassetto, a differenza degli altri, è sempre aperto». «Buono a sapersi. E allora?» Replicò Alberto sempre più incuriosito. «Allora è presto detto. Se ci stai, domani all’ora d’italiano usciamo per andare al bagno, ovviamente in tempi diversi, recuperiamo i nostri due sgangherati compiti di algebra e li correggiamo con le soluzioni che abbiamo nel frattempo recuperato. Cosa ne dici?» «Rischi?» «Solo che quella maledetta professoressa di italiano mandi il bidello a cercarci perché infastidita dalla nostra prolungata assenza. Oppure che il cesso in questione venga domani insolitamente richiesto a grande maggioranza e che altri compagni protestino facendo intervenire quel rompiballe di piantone delle aule». «Mi sembra un rischio contenuto. Ci sto» concluse Alberto stranamente attratto da quel vortice di trasgressioni scolastiche che non aveva mai conosciuto. L’indomani, Piero e Alberto misero in atto il loro originale piano di copiatura. Che riuscì perfettamente. Appoggiati sul water copiarono meticolosamente i compiti avendo cura di creare qua e là delle opportune cancellature depistanti. Al successo iniziale ne seguirono altri senza che la terribile insegnante Maria Romani potesse aver sospettato qualcosa o fiu-

l nostro collaboratore Oscar De Gaspari ha di recente pubblicato il libro Sguardi sulla Marca - i più importanti fatti accaduti nella provincia di Treviso per tutto il 2016. Il saggio è interessante per l’intero Veneto in quanto fatti e commenti raccontati dell’autore escono dai confini provinciali per essere interpretati, positivamente o negativamente anche dalla cittadinanza non direttamente conivolta. Chi è interessato a ricevere una copia può contattare l’editore Silvano Piazza al numero 0422/1723485. Oppure rivolgersi alla libreria Renato Bertoldo di Mirano (tel. 041.431835) La segreteria redazionale

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tato come e perché due brocchi in algebra si fossero improvvisamente trasformati in destrieri capaci di controllare monomi e polinomi. Il loro fallimento all’orale era giustificato dall’emozione che li paralizzava. Allora, con otto allo scritto e quattro in orale la media aritmetica del sei era comunque garantita. Ma, con il passare del tempo e perdurando il giochetto, nell’animo di Alberto si insinuò un sottile turbamento. Che manifestò al compagno - complice. «Piero, non è giusto quello che stiamo facendo. Calpestiamo i nostri compagni, la scuola, l’insegnante e soprattutto la fiducia dei nostri genitori». «Ma noi operiamo a fin di bene – replicò il furbo Piero. Sarebbe peggio se, per sfortunate circostanze, in conseguenza di ripetute bocciature dovessimo essere respinti o rimandati a settembre, o cosa ancora più grave, perdere la fiducia in noi stessi. Diciamo che con il nostro giochetto diamo una mano alla fortuna. Poi sapremo restituire alla futura vita professionale il debito di sapere che abbiamo illegalmente acquisito». «Allora facciamo così - replicò Alberto, desideroso di una soluzione che potesse zittire il suo disagio psicologico - Accettiamo questa situazione senza rimorsi ma il tempo recuperato in matematica lo investiamo in studio per altre materie senza sistemi truffaldini. Sei d’accordo?» «Certamente» rispose Piero. Felice di aver neutralizzato una voce della coscienza che poteva comportare dei rischi futuri per il loro patto di complicità. Così, in quella tiepida primavera del 1965 Piero e Alberto vennero promossi per il rotto della cuffia anche in matematica. Poi le loro strade si separarono per sempre. Perché Alberto aveva davvero reinvestito in studio sulle altre materie quanto recuperato dalla matematica. Mentre Piero aveva investito maggior tempo in ben altre attività. Allenamenti di calcio, biliardo e altri passatempi tornarono prepotentemente d’attualità. Venni a conoscenza di questo boccaccesco episodio solo qualche anno fa quando

casualmente, e per un miracolo della memoria, riconobbi Alberto, mio antico compagno delle industriali Alessandro Volta di Mestre. Ricordammo la scuola degli anni sessanta, priva di democrazia interna e severa, ma formativa, giusta e meritocratica. E l’excursus dei nostri ricordi toccò l’episodio della scopiazzatura dei compiti di matematica consumato ai danni della burbera e comune insegnante Maria Romani. Oggi Alberto, già perito elettrotecnico all’Enel/Fusina, è un tranquillo pensionato. Ma in cuor suo non si è mai perdonato la canagliata commessa più di cinquant’anni fa. Lo abbracciai, commosso per tanta onestà intellettuale. Mai avrei potuto immaginare che un banale episodio della nostra lontana adolescenza poteva conservarsi nel deposito della memoria di un uomo e rivestire tanta importanza nella coscienza individuale dopo moltissimi anni. Ecco un bel monito per i nostri figli e nipoti. Anche il ricordo di una insignificante giornata di studi potrebbe riverberarsi per tutta la futura vita professionale. In positivo come in negativo. E oltre.

Oscar de Gaspari (continua) Nel prossimo numero La bicicletta

I centri commerciali nei territori e nelle Citta' economicamente in crisi La crisi economica che coinvolge le nostre famiglie in alcuni aspetti nascosti ci fanno capire come sono andate le cose in questi ultimi anni; gli amministratori locali del territorio hanno da un lato la morsa del patto di stabilità e dall’altro agevolato e permesso una cementificazione abnorme attivando parallelamente le ZTL (Zona a Traffico Limitato) azzerando parcheggi e servizi che stanno rendendo invivibile i centri delle città. Queste condizioni stanno spingendo i cittadini verso quelle piazze virtuali per incontrare i miraggi delle megastrutture, mentre i negozi originali, le attività artigianali e l’iniziativa privata in città muore. Spesso quando si vuole giustificare l’insediamento di un grande polo commerciale in un territorio, si fa riferimento alla creazione di posti di lavoro, alla modernità e alle opportunità di “sviluppo”. In realtà dietro a questo ragionamento si celano numerose falsità abbastanza evidenti. Poche decine di posti di lavoro precari, con contratti a tempo determinato, spesso part-time e con scarse specializzazioni non

possano certo rappresentare un’opportunità, soprattutto se si contano i posti di lavoro persi a causa della chiusura di centinaia di piccole e medie attività ogni anno, incapaci di reggere il confronto. Per quanto riguarda il ruolo di motore dello “sviluppo” delle cattedrali del consumo è veramente curioso come imprenditori e sindaci non facciano mai ricorso alla logica del buonsenso che si proietta al futuro. Non servono, infatti, lauree in economia per rendersi conto che un ipermercato che serve solo a vendere non è paragonabile a uno stabilimento o ad una impresa che produce merci da vendere altrove. I centri commerciali non producono ricchezza per un territorio, ma a poco a poco la sottraggono, poiché i loro profitti crescono, quanto più aumenta la fetta dei nostri salari dedicata al consumo a ai falsi bisogni. Com’è possibile che un’economia si risollevi se i soldi che entrano sono sempre e solo i nostri, prima o poi si esauriscono inesorabilmente. Giorgio Pesce


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JOBS ACT, TELECAMERE e STATUTO DEI LAVORATORI Due milioni di telecamere a scopo di sicurezza pubblica. Stima del 2012, per difetto, non essendovi dati precisi sui privati e sugli organi istituzionali. Una ogni 35 abitanti. In Europa, Italia seconda, dietro al Regno Unito, con una telecamera ogni 20 abitanti. Nessuno si adombra né si sente illegittimamente spiato, anzi, trattasi di dati, in generale, che possono anche tranquillizzare, specialmente quando le statistiche attestano che sempre più casi giudiziari per efferati delitti vengono risolti grazie all’uso delle telecamere, ormai imprescindibile strumento di indagine e di prova processuale. L’omicidio di Yara Gambirasio, uno su tutti, la cui condanna all’ergastolo in primo grado di Massimo Bossetti si è basata (anche) sulle riprese del tragitto di un furgone effettuato da telecamere di sorveglianza. Completamente diverso, invece, l’approccio quando lo strumento di ripresa è puntato non sulla pubblica via, ma in luogo privato e sul luogo di lavoro. Tutela della privacy, protezione del “privato”, della “riservatezza” invocate sempre, e sempre più spesso, non sempre a proposito. Sullo sfondo, l’ar-

dua sfida di bilanciare due interessi, a volte contrapposti, quali l’esigenza organizzativa aziendale, da una parte, e il rispetto della privacy del lavoratore, dall’altra. Il D.Lgs. n. 151/2015, entrato in vigore il 24 settembre 2015, in attuazione del cd. Jobs Act, ha apportato una piccola rivoluzione sul tema degli impianti audiovisivi e degli strumenti di controllo del lavoratore dipendente, modificando l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (L. n. 300/1970). La nuova norma, per tentare l’indicato bilanciamento, è stata scritta con il sistema dei pesi e contrappesi. Da una parte (peso) il datore di lavoro può installare impianti audiovisivi e altri strumenti dai quali derivi la possibilità di controllare a distanza i lavoratori. Dall’altra parte, però (contrappeso), gli impianti fissi sono consentiti solo per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza sul lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, e necessitano del previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o dell’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro. Gli strumenti personali in dotazione ai dipendenti, invece, quali personal computer, smartphone, tablet etc, e gli stru-

menti per il controllo di accessi e presenze (badge, tornelli…), non soggiaciono ai limiti di organizzazione, sicurezza e tutela del patrimonio aziendale, e non necessitano né di previo accordo in sede sindacale, né di autorizzazione dell’Ispettorato. Ma la vera novità del nuovo art. 4 dello Statuto dei Lavoratori è l’autorizzazione che la norma concede all’utilizzo delle informazioni raccolte dagli impianti fissi e da quelli mobili “per tutti i fini connessi al rapporto di lavoro” (peso). Quindi, sia per verificare la prestazione lavorativa ai fini, ad esempio, di un premio produttività, sia a scopi disciplinari, per la punizione di comportamenti illegittimi da parte del lavoratore (si pensi, ad esempio, a siti web estranei all’attività lavorativa, visitati durante l’orario di lavoro…). Il contrappeso a tale facoltà del datore di lavoro è costituito dalla necessità che sia offerta al lavoratore adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti di controllo, nel rispetto di quanto stabilito dal Codice della Privacy (D.L.vo 196/2003) e delle raccomandazioni del Garante della Privacy. Tra l’altro, quindi, l’imprenditore dovrà informare i dipendenti della presen-

za delle telecamere, puntarle verso le zone a rischio e non direttamente sui lavoratori, nominare un incaricato della gestione delle videoriprese, conservare le immagini per un tempo determinato, sottoporre a nuovo accordo o a nuova autorizzazione ogni modifica dell’impianto, e in generale, rispettare i principi generali di pertinenza (diretto collegamento all’attività lavorativa), correttezza, non eccedenza del trattamento dei dati e il divieto di utilizzo dei dati per atività di marketing (divieto di profilazione). Il nuovo Statuto dei Lavoratori, quindi, non liberalizza i controlli a distanza, ma li regolamenta, consentendo al datore di lavoro di effettuarli e utilizzare i dati relativi, senza abdicare alle tutele riconosciute al lavoratore in tema di riservatezza. E punendo penalmente il datore di lavoro che non osservi detta normativa, con la pena pecuniaria dell’ammenda da € 154,00 a € 1.549,00, o con la pena detentiva dell’arresto da 15 giorni a un anno, a seconda della gravità della violazione commessa. Avv. Giuseppe Favaron

I GRANDI CENTRI COMMERCIALI NEI TERRITORI E NELLE CITTA' ECONOMICAMENTE IN CRISI La crisi economica che coinvolge le nostre famiglie in alcuni aspetti nascosti ci fanno capire come sono andate le cose in questi ultimi anni; gli amministratori locali del territorio hanno da un lato la morsa del patto di stabilità e dall’altro agevolato e permesso una cementificazione abnorme attivando parallelamente le ZTL (Zona a Traffico Limitato) azzerando parcheggi e servizi che stanno rendendo invivibile i centri delle città. Queste condizioni stanno spingendo i cittadini verso quelle piazze virtuali per incontrare i miraggi delle megastrutture, mentre i negozi originali, le attività artigianali e l’iniziativa privata in città muore. Spesso quando si vuole giustificare l’insediamento di un grande polo commerciale in un territorio, si fa riferimento alla creazione di posti di lavoro, alla modernità e alle opportunità di “sviluppo”. In realtà dietro a questo ragionamento si celano numerose falsità abbastanza evidenti. Poche decine di posti di lavoro precari, con contratti a tempo determinato, spesso part-time e con scarse specializzazioni non

possano certo rappresentare un’opportunità, soprattutto se si contano i posti di lavoro persi a causa della chiusura di centinaia di piccole e medie attività ogni anno, incapaci di reggere il confronto. Per quanto riguarda il ruolo di motore dello “sviluppo” delle cattedrali del consumo è veramente curioso come imprenditori e sindaci non facciano mai ricorso alla logica del buonsenso che si proietta al futuro. Non servono, infatti, lauree in economia per rendersi conto che un ipermercato che serve solo a vendere non è paragonabile a uno stabilimento o ad una impresa che produce merci da vendere altrove. I centri commerciali non producono ricchezza per un territorio, ma a poco a poco la sottraggono, poiché i loro profitti crescono, quanto più aumenta la fetta dei nostri salari dedicata al consumo a ai falsi bisogni. Com’è possibile che un’economia si risollevi se i soldi che entrano sono sempre e solo i nostri, prima o poi si esauriscono inesorabilmente. Giorgio Pesce

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QUESTA PRIMAVERA IL "KONRAD LORENZ" DI MIRANO SARA' PRESENTE IN SEI MANIFESTAZIONI LOCALI Questa primavera 2017 la Sezione Agraria “Konrad Lorenz” dell’Istituto di Istruzione Superiore “8 Marzo – Lorenz” di Mirano sarà presente in ben sei manifestazioni agro-ambientali del territorio. E’ infatti stata programmata la partecipazione a quattro Mostre del Florovivaismo locale: il 2 aprile a Oriago, il 9 aprile a Noale, il 25 aprile a Mirano e il 1 maggio a Dolo. A queste si aggiungono due altri eventi: la Festa dell’Asparago a Giare di Mira il 14 maggio e la Festa della Filatura a Salzano in data 28 maggio. Tali manifestazioni rientrano nell’ambito delle attività di alternanza scuola lavoro, programmate dai docenti del Dipartimento di Agraria dell’Istituto al fine di far acquisire specifiche competenze agli allievi e rendere più concreta la loro formazione tecnico – professionale. In ciascuna del-

le sei manifestazioni, saranno coinvolti alcuni alunni che, guidati dai docenti, posizioneranno uno stand con punto informativo sull’offerta didattica dell’Istituto ed esporranno e venderanno le piante floricole, orticole e aromatiche, coltivate nell’azienda agraria didattica durante le esercitazioni pratiche. Potranno coadiuvare alla sorveglianza degli stand e all’accoglienza dei visitatori anche alcuni allievi dell’Indirizzo “Turistico” dello stesso Istituto “8 Marzo Lorenz”. In aggiunta agli stand, in occasione delle Mostre dei Fiori di Noale e di Mirano, si allestiranno i tradizionali giardini effimeri in piazza. La classe 3ª APL ha infatti già progettato un giardino per la piazza Castello a Noale, di circa 30 mq complessivi, suddiviso in due aiuole accanto al monumento di Pietro For-

tunato Calvi, il patriota di Briana, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Un’area molto più vasta, di oltre 150 mq, sarà occupata dal giardino effimero che verrà preparato per la Manifestazione “Fiori a Mirano” nell’ovale centrale di piazza Martiri, dove la classe 4ª APL sarà impegnata in quattro giornate, il 21 e il 22 aprile per l’allestimento, il 25 aprile per la sorveglianza e la manutenzione e infine il 26 aprile per smantellare l’opera e recuperare i materiali impiegati. Va ricordato che alcuni di questi materiali che vengono utilizzati per i giardini in piazza, in particolare sabbia, tappeto erboso e alcune piante ornamentali, saranno forniti dalle Pro Loco comunali e da alcune aziende florovivaistiche, che collaborano con l’Istituto.

MIO PADRE LUIGI BALDAN Sono passati pochi mesi dalla scomparsa di papà Luigi. Cerco in qualche modo di ricordarlo con queste poche righe e ringraziarlo per quanto mi ha donato nel cuore e per quello ha donato a molti di noi. Non era un eroe, ma un uomo semplice, mite e schivo. Non era un fervente praticante religioso e non era un sostenitore di ideologie politiche. Credeva solo nella solidarietà e nell’amicizia. Per questo si è spento con umiltà, come uno dei tanti che esistono in questa tormentata terra. Papà Luigi amava molto ricordare il fatto che durante la guerra, durante la prigionia e appena scappato dal lager, ha avuto più volte occasione per uccidere persone che l’hanno ostacolato o affrontato e lui non l’ha mai fatto, rischiando ancora di più la sua vita. Era orgoglioso di non aver ammazzato altri uomini. Lo sono anch’io di lui, perché mi ha insegnato che anche un piccolo gesto di disobbedienza civile, andando controcorrente, può contribuire a demolire il muro di male che ci circonda. C’è una frase del suo libro di memorie che è un riferimento importante per me. E’ questa: “Nella vita, certe volte, non bisogna andare dove vanno gli altri, anche se sei il solo a pensarla così”. Una semplice ed umile frase che cerco sempre di seguire nel mio percorso di vita. La sua solidarietà verso le ragazze ebree prigioniere nel campo di lavoro nazista è nata veramente dal suo cuore. Avrebbe potuto pensare a se stesso, visto che stava male, ma ha preferito aiutare

il prossimo, concretamente, sorretto solo da una semplice emozione e non da una ideologia. Mentre aiutavo papà a pubblicare il suo libro, sono riuscito a ritrovare alcune di queste ragazze ebree, ora nonne molto anziane, che erano internate con lui nel lager nazista. Sono rimasto ancora in contatto epistolare dal 2007 con alcune di loro. Purtroppo alcune non ci sono più. In un’epoca virtuale, in cui tutto scorre in fretta e viene scritto sui telefonini o nelle mail dove tutto poi scompare, per me è stato invece toccante ed emozionante poter leggere le loro lettere di ringraziamento a papà Luigi. Sono scritte, come non si usa più, a mano, su un foglio di carta e con le loro calligrafie, a volte incerte, ma intense. Sono delle testimonianze di donne che hanno sofferto e condiviso momenti di vita con mio padre. Le conserverò per sempre tra le cose più care. Quando il cuore di mio padre ha smesso di battere, mentre si spegneva la sua vita e gli tenevo la mano nel letto dell’ospedale, da quella mano che settant’anni prima tanto aveva fatto per aiutare i suoi compagni prigionieri e le ragazze ebree nel lager nazista, ho percepito la sua forza che mi è entrata dentro al cuore. Ho capito ancora di più il valore delle sue azioni di umanità e solidarietà che in qualche modo sento il dovere di dover testimoniare e portare avanti. Come mi diceva spesso lui “per non dimenticare…”. Sento forte l’eredità morale che mi ha lasciato, il dovere e

il compito di testimoniare la sua esperienza per difendere i valori che papà mi ha insegnato: libertà e solidarietà tra i popoli. Sono valori per i quali mio padre e tanti altri della sua generazione hanno lottato. E’ giusto ricordare tutto questo alle giovani generazioni e a chi, non più giovane, sta dimenticando. La sua semplice storia resterà un esempio positivo per tutti.

Sandro Baldan

IL SEGRETO DELLA VITA Sono ancora vivi nella memoria lo stupore, lo sgomento, il senso della tragedia, suscitati dalla scelta del “suicidio assistito” fatta da Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo, alla fine dello scorso febbraio per porre termine alla sua vita ridotta allo stato vegetativo. Va subito chiarito che qui non si vuole porre l’attenzione sulle polemiche che ne sono seguite, come il fatto che sia stato costretto ad andare in Svizzera per attuare la sua decisione, o che le leggi in materia siano ferme in Parlamento: basta leggere quanto riporttato dai mass media più o meno correttamente informati. Come pure non non è il caso di entrare nel merito della decisione, così delicata e moralmente impegnativa, da parte del personale medico di esercitare o meno l’«obiezione di coscienza» Ciò che qui interessa sottolineare è invece come da questo fatto uno di quegli interrogativi da cui dipende il senso dell’intera esistenza: l’uomo può essere o no arbitro della propria vita? È una riflessione che tocca le radici più profonde dell’animo umano, come è successo, ad esempio, al gornalista Indro Montanelli (1909-2001) e alla scienziata e Premio Nobel Rita Levi Montalcini (1909-2012) che non avevano paura della vecchiaia, ma di ciò che essa può implicare: la sofferenza, la debilitazione fisica e psichica, il peso nei confronti dei propri cari, la depressione causata dal dover convivere con il dolore. Meglio allora “uscire di scena” volontariamente, perché la sofferenza toglie la libertà, ha precisato anche la scrittrice Lalla Romano (1906 – 2001), e ci rende peggiori, insopportabili, lagnosi e indecenti. Ecco perché, secondo Montanelli, «il diritto alla morte è un diritto sacrosanto come quello della vita. Mi ritengo

un moderato su tutto: su questo tema no, sono un radicale assoluto. E rivendico come sacro il diritto a scegliere il quando e il come». Anche la Chiesa cattolica, come si legge nella “Dichiarazione sull’eutanasia” del 1890, riconosce che: «Quando la morte inevitabile è imminente, nonostante i mezzi usati, è permesso in coscienza prendere la decisione di rifiutare forme di trattamento che assicurerebbero solo un prolungamento precario e gravoso della vita, purché la cura normale dovuta alla persona malata in casi simili non sia interrotta». Al di là di questo però, ogni atto teso a mettere fine alla vita, che si tratti di suicidio o di eutanasia, è moralmente inaccettabile, in quanto nessuno più ritenersi padrone di qualcosa che non è suo, ma che gli è stato donato. Così rispondeva il vescovo Nonis a Montanelli: dopo avergli detto che «nessuno di noi ha il diritto, o la pretesa, d’insegnarle qualcosa», continuava: «(...) si lasci scegliere, riguardo al momento e al modo, con quell’umile abbandono di cui il migliore di noi è stato maestro persino sul patibolo, quando mormorò: “Padre, nelle tue mani abbandono il mio spirito”» (Corriere della Sera del 3/12/99). In ogni caso, come ha sottolineato il giurista Stefano Rodotà, si tratta della «nascita di un nuvo soggetto morale, del paziente titolare appunto del potere di decidere. Ma dove si colloca il limite alla volontà individuale?». La risposta può essere sintetizzata nel concetto condiviso da due noti studiosi, il filosofo, Giovanni Reale (1931-2014) e l’insigne oncologo Umberto Veronesi (1925-2016): lo Stato non può togliere all’individuo la libertà di morire secondo natura, come non può imporre il prolungamento artificiale

della vita; né tantomeno può levargli la libertà di decidere in modo autonomo. Alla base di queste considerazioni c’è quanto affermato al 2° punto delle “Idee-guida” della “bioetica laica”, cioè la tesi che non sia la vita in quanto tale a possedere valore, bensì la «qualità» della vita, ossia l’idea che «buona non è la “vita in sé”, ma la “vita buona”, cioè la vita che, per chi la vive, presenta contenuti e qualità positive» (riportata da Il Sole 24Ore, Domenica, 5-2-2017). Come prima e logica conseguenza dovrebbe quindi esserci il fatto che non è lo Stato a dover legiferare in un campo così personale come quello del suicidio assistito o dell’eutanasia, in quanto, come è stato rilevato da qualche commentatore, lo Stato si intrometterebbe già troppo nella nostra vita privata: perché consentirgli di farlo anche nella nostra morte? Questo significa che possiamo estendere liberamente i nostri diritti su tutto, vita e morte comprese, dato che ormai la scienza sembra possa darci dei poteri finora impensabili? Interrogativi che, dunque, si accavallano ad altri interrogativi. In ogni caso, comunque la si pensi, vale la pena di richiamre altre due riflessioni. La prima è ancora del prof. Veronesi: alla domanda se ci sia qualcosa che la scienza non potrà mai darci, ha risposto: «Una chiara, esauriente spiegazione del senso della vita in questo mondo. Ci spiega il come, ma non perché siamo qui» (Il Giornale, 8-4-2000). La seconda è del filosofo Nietzsche: «Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male» (Aforisma 153) Paolo Leandri


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CORO CRODA ROSSA MIRANO ...e se passerai da queste parti, canteremo insieme... Una primavera di impegni quella che si accinge ad affrontare il coro “Croda Rossa”: prima del 27 maggio, data fissata per lo svolgimento della XLI edizione della rassegna “Cori a Mirano”, sono in calendario tre importanti trasferte a Bolzano, a Taglio di Po, a Tolmezzo. Altri concerti si terranno nei comuni limitrofi, alcuni dei quali saranno a tema: la presenza del coro infatti farà da colonna sonora a presentazioni che, attraverso immagini e lettura, affrontano alcuni importanti temi: la Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago e l’Emigrazione Veneta in Sud America. In questi mesi è stato realizzato un ulteriore lavoro: Volti della montagna, che, seguendo lo stesso canovaccio dei due precedenti, illustra gli aspetti più significativi delle montagne della Terra. Attività peculiari e che indicano la versatilità che caratterizza il repertorio del coro e la capacità di spaziare anche in ambiti culturali più vasti. La storia del coro del resto, formatosi nell’ormai lontano 1971, è stata una continua ascesa: nei primi anni si è ispirato prevalentemente alla grande

tradizione dei canti popolari di montagna e di guerra, attingendo soprattutto dai repertori della SAT, di De Marzi, di Malatesta, di Paolo Bon. Con il trascorrere del tempo ed in particolare quando, nel 1979, la direzione passa a Gianni Ancilotto, si avverte l’esigenza di ampliare il repertorio con l’inserimento di canti di altre regioni, di altre nazioni, di lavoro, di emigrazione e sacri. Oggi il Croda Rossa si distingue non solo per le apprezzabili qualità timbriche e interpretative, per l’originalità e l’ampiezza del repertorio, ma anche per l’impegno a rivalutare e valorizzare, attraverso la ricerca, l’apprendimento e l’esecuzione di nuovi canti e la disponibilità a diffondere questa cultura con interventi nelle scuole attraverso lezioni-concerto. Non solo. Vanno ricordate altre iniziative: rassegne di canti di Natale, incontri tesi alla conoscenza dei diversi generi musicali in cui la voce è protagonista e il “Diapason miranese” premio che viene assegnato a persone che abbiano ben meritato nel campo dell’educazione musicale con particolare riferimento al

canto Corale. Negli anni passati, il diapason è stato attribuito, fra gli altri, a grandi maestri come Paolo Bon, Bepi de Marzi, Gianni Malatesta. Molti concerti sono tenuti all’insegna della solidarietà nelle case di riposo o nei centri per disabili, nelle chiese o aderendo alle richieste di associazioni culturali e ricreative. Un corista al quale ho chiesto le motivazioni che lo spingono a sa-

crificare due serate alla settimana per undici mesi all’anno per le prove, mi ha risposto con la massima semplicità: la passione per il canto.Dovunque si è manifestata l’attenzione per la coralità, il Croda Rossa ha trasmesso e trasmette il suo messaggio con l’originale invito del motto che lo contraddistingue: “...e se passerai da queste parti, canteremo insieme...”


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FILIPPO ZANELLA: I segreti per la migliore grigliata Ci sono molti modi per interpretare il barbecue. Creare piatti tradizionali e innovativi con uno strumento versatile in cucina è molto più facile di quanto si possa immaginare. Ottimi ingredienti freschi, fantasia, creatività e un barbecue sicuro e affidabile rendono memorabili le cene con gli amici e in famiglia. Con un barbecue si possono realizzare ricette gustose e alternative alle solite carni con un’attenzione a cotture apparentemente insolite, come la pizza e il pane, i lievitati, piatti vegani e vegetariani, tranci di pesce e pollame. Il gusto “barbecue” non è facilmente replicabile in un forno o in una griglia aperta e l’utilizzo del coperchio è fondamentale. Niente fumo: l’utilizzo del barbecue è semplice e sicuro. Le semplici tecniche di cottura (diretta e indiretta) consentono di sperimentare e mettere in pratica sempre nuove ricette. Il segreto consiste nel corretto utilizzo dello strumento e delle tecniche. Sarà divertente cucinare con estrema facilità e ottenere ottimi cibi grigliati alla perfezione. PESCE: Prediligere pesce fresco e cuocerlo velocemente. Profumo di mare e semplicità oltre a tanto gusto per ricette dietetiche senza l’utilizzo di grassi. Il barbecue si presta alla rea-

lizzazione di ottimi piatti a base di tranci, filetti, crostacei e molluschi. Cotture veloci “live” davanti ai commensali senza odori sgradevoli in cucina. La pulizia? Semplice, come sempre, con il barbecue.

Salmone marinato allo zenzero e sherry

Prepariamo una marinata mescolando in una ciotola lo sherry, la salsa di soia, l’olio, il pepe, il succo di mezzo limone e lo zenzero. Mettiamo i tranci di salmone in un sacchetto di plastica per alimenti e aggiungiamo la marinata. Sigilliamo il sacchetto e lo rigiriamo affinché tutti i tranci di salmone si insaporiscano in maniera uniforme. Lasciamo riposare il sacchetto in frigorifero per 20 minuti. Preriscaldiamo il barbecue a temperatura media e lo predisponiamo per la cottura diretta. Togliamo il salmone dalla marinata e lo cuociamo per 8-10 minuti appoggiandolo, dalla parte della pelle, su un foglio di carta di alluminio. Serviamo con erba cipollina tritata e fettine di limone. 4 porzioni tranci di salmone con la pelle, 4

per la marinata sherry secco o Marsala, 50 g salsa di soia, 30 g / limone, 1 zenzero fresco grattugiato, 20 g pepe nero macinato, q.b. olio extra vergine di oliva, q.b. marinatura, 20 minuti cottura diretta, 8-10 minuti Prossime dimostrazioni di cottura: 09 APRILE Festa dei Fiori a Noale (VE) Vicino la Torre 25 APRILE Festa dei Fiori a Mirano (VE) Via XX Settembre 07 MAGGIO Festa dei Sapori a Mirano (VE) Piazza Aldo Moro (raccolta fondi per ospedale pediatrico di Padova “La Città della Speranza”). Per ulteriori informazioni: info@zanellacasa.com / Tel.0415700684

Abbiamo intervistato Filippo Zanella per comprendere i vantaggi di cucinare con i barbecue Una nuova tradizione quella del barbecue. Come viene percepita dalla clientela? Zanella: Con molto interesse, la cucina oggigiorno è un argomento di “moda” e alle persone piace sperimentare e informarsi sul cibo e sugli aspetti salutari degli alimenti. Da trent’anni i barbecue sono finalmente entrati nella tradizione culinaria italiana grazie alla organizzazione di corsi (www.accademiadeisignoridelbarbecue.it) che forniscono le corrette indicazioni di base su questa modalità di cottura. Ora il pubblico può distinguere con chiarezza la differenza tra una semplice griglia e il barbecue. Le lezioni si svolgono anche nel nostro punto vendita e sono molto seguite. C’è un grande interesse per questo tipo di cucina che richiama inevitabilmente alla mente l’estate, la convivialità e il piacere di stare insieme, in famiglia e con gli amici in un’atmosfera rilassata e informale. E’ il sistema di cottura più antico del mondo ma è necessario seguire poche regole ben precise per ottenere senza difficoltà risultati straordinari e cibi cotti alla perfezione.

perfetto controllo della temperatura e questa peculiarità è fondamentale in cucina, qualunque sia la ricetta e il luogo dove viene cucinata, indoor o outdoor.

Quali sono le differenze tra la griglia e il barbecue? Zanella: Il barbecue deve necessariamente essere dotato di un coperchio che consente cotture perfette e sane. Senza fumo e senza fiammate. Spesso i cibi grigliati sono bruciati all’esterno e rimangono crudi all’interno. Per non parlare del rischi delle fastidiose fiammate che possono precludere la qualità del cibo quando cuciniamo all’aperto senza una regolamentazione del calore. Il barbecue permette un

Non solo carne, quindi? Possiamo creare anche menù vegetariani sul barbecue? Zanella: Il barbecue consente di cucinare qualsiasi tipo di ingrediente, utilizzando le tecniche di cottura di base. Le verdure, la frutta, la pasta, la pizza e persino il pane, ogni alimento mantiene inalterata la qualità e il gusto grazie a questo straordinario sistema di cottura.

Cotture dirette e indirette. Qual è la differenza? Zanella: Utilizzando il metodo di cottura diretta si cucina il cibo direttamente sulla fonte di calore. Viene suggerita per cuocere cibi sottili e a fette, non troppo grassi, che richiedono una cottura veloce: bistecche, braciole, filetti o tranci di pesce, spiedini, verdure e frutta. La cottura indiretta invece è indicata per ariste, arrosti, stinchi, cosciotti, cosce e alette di pollo, pesci interi, polli e tacchini interi. Cibi che richiedono temi di cottura più lunghi, superiori ai 20 -25 minuti. La fonte di calore del barbecue è ai lati. Con questo tipo di cottura si possono cucinare al barbecue cibi grassi come costine, salamelle e pancetta. Il coperchio del barbecue va mantenuto chiuso il più possibile per garantire una cottura uniforme ed evitare il rischio di fastidiose fiammate.

Barbecue a carbone o a gas? Zanella: Si possono utilizzare entrambi i combustibili. Naturalmente il barbecue a gas è molto più semplice e veloce. Con un semplice click e in pochi minuti la superficie della griglia è pronta e calda al punto giusto. L’importante è utilizzare sempre barbecue affidabili dal punto di vista della sicurezza e di comprovata qualità. Con il cibo e con il fuoco non si scherza. Barbecue all’italiana e chef: una realtà possibile? Zanella: Certamente. Gli Chef (molti fregiati della stella Michelin) si sono avvicinati con curiosità a questo sistema di cottura e propongono spesso menù al barbecue (i nostri) all’interno dei loro ristoranti. Dimostrano come ingredienti di qualità (di cui il nostro paese ha una varietà insuperabile), il corretto utilizzo dello strumento e la loro creatività siano ingredienti fondamentali per la buona riuscita di un piatto, nel pieno rispetto degli aspetti dietetici e della sicurezza alimentare. Giorgio Pesce


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IL "FUNGO D'ORO" ALLA SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE Il prestigioso riconoscimento assegnato dal Gruppo “Amici Micologi Mirano” a chi si è distinto nella Micologia, Protezione e Valorizzazione dell’Ambiente Naturale. Sabato 4 marzo, come ormai da 38 anni, è stata una festa per tutti i micologi miranesi al Ristorante “La Cicala” di Cappelletta di Noale. Infatti si è svolta l’annuale cena sociale con circa 150 presenti tra Soci, simpatizzanti e Autorità tra le quali la Sindaca Maria Rosa Pavanello, la V. Sindaca AnnaMaria Tomaello, il V. Presidente della Pro Loco di Mirano Silvestro Zecchinato. A fare gli onori di casa il Presidente del Gruppo “Amici Micologi Mirano” Paolo Trevisanato, che ha portato i saluti del Gruppo ed ha illustrato i 38 anni di vita associativa, che porta il nome di un grande scienziato, l’Abate Giacomo Bresadola, chiamato il “Prete dei Funghi”, colui che ha dato avvio all’opera scientifica e divulgativa della Micologia, non solo nel suo Trentino ma a livello nazionale e internazionale. Sono 38 anni dunque che il Gruppo sostiene nel proprio territorio e nella Regione veneto una cultura micologico-naturalistica a livello scientifico, amatoriale, in diretta prosecuzione del grande Maestro. Ben oltre 200 Mostre Micologiche, 24 Concorsi grafico-pittorici e letterari a premi per le Scuole di ogni ordine e grado delle Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con oltre 25 mila allievi e studenti. Il Gruppo ogni anno promuove Corsi di Micologia in diversi Comuni, incontri con i Musei di Storia Naturale, conferenze e seminari su temi micologico-naturalistici come “Funghi - Piante - Zecche e Vespe”, cicli di lezioni sulle “Erbe - Zecche –

Vipere”. I prestigiosi riconoscimenti sono stati consegnati a due personalità che si sono distinte per il loro impegno nella diffusione di una coscienza-conoscenza rivolte alla valorizzazione della Natura e dell’Ambiente: - Emanuele Campo, per la pubblicazione di diversi argomenti Micologici nelle Riviste di Micologia Bollettino Friulano e la Rivista di Micologia dell’A.M.B. di Trento.

- Simionato Lino per il costante contributo al Gruppo “Amici Micologi Mirano”. L’Arch. Alessandra, titolare del “Ristoelite” di Mirano, ha consegnato degli omaggi a diversi Soci partecipanti alla cena. Paolo Trevisanato

38' ANNO DI VITA ASSOCIATIVA L’attività culturale del nostro Gruppo ha registrato in questi 38 anni un progressivo cammino in ascesa, coinvolgendo una buona parte della cittadinanza e suscitando curiosità ed interessamento micologico-naturalistico. A dire il vero, sono stati 38 anni (e non sono pochi) all’insegna della ricerca e dello studio sugli aspetti naturalistici e micologici che ci hanno fatto riscoprire anche il valore dell’amicizia e il gusto dello stare insieme. Il nostro lavoro, modesto ma rilevante, sta interessando migliaia di persone che seguono attentamente non solo le mostre che facciamo nell’arco dell’anno, le lezioni su “Erbe”, i Corsi di Micologia, le moltissime serate naturalistiche„ ma anche gli incontri del lunedì sera così egregiamente condotti dagli amici del Comitato di studio. La crescita e la stabilità del nostro Grup-

po sta nell’affidamento e nel reciproco rapporto di stima e di amicizia che regna nella sede, nel grande entusiasmo e nell’operosità di un gruppo di Soci volonterosi. Se da queste attente osservazioni e considerazioni nascesse curiosità e stimolo di ricerca più approfondita per il mondo dei funghi, saremmo felici di accogliere gli interessati nella nostra Associazione. A sostenerci nella fatica e nell’entusiasmo sono la passione, la consapevolezza di offrire agli altri la nostra cultura micologica e un autentico servizio sociale, senza attesa di riconoscimenti e ricompense. IL PRESIDENTE Paolo Trevisanato

Continua con molto interesse l’attività del Gruppo “Amici Micologi Mirano” con lezioni micologico-naturalistiche in sede, aperte a tutti, con il seguente calendario: Lezioni sui “Funghi” 2 Aprile dom. 7ª Giornata Ecol. 3 Aprile lun. “Aphylophorali” 10 Aprile lun. “Orchidee Spontanee” 24 Aprile lun. Incontro con Emanuele Campo 7 Maggio dom. Escursione a Cà Roman 8 Maggio lun. Incontro con il Segretario Naz. “A.M.B.” G. Visentin 15 Maggio lun. Generi Minori 22 Maggio lun. “I Boschi della Pianura Veneta” Oasi di Biodiversità 29 Maggio lun. Riconoscimento dei funghi destinati alla commercializzazione. 5 Giugno lun. Funghi commestibili di pianura, collinari e di montagna. 12 Giugno lun. “Hygrophorus”

19 Giugno lun. I funghi del Comelico 26 Giugno lun. I pericoli del bosco

Cortinarius Orellanus - fungo mortale

14/15 Agosto: 28ª Mostra Micologica ad Auronzo (BL) L’attività riapre il 4 Settembre p.v. Lezioni su “Erbe” 13 Aprile giov. Piante aromatiche in cucina 27 Aprile Vivere in montagna: cibi ed erbe 14 Maggio dom. Escursione Naturalistica Colli Asolani 11 Maggio giov. Alberi ed arbusti dei Colli Euganei 25 Maggio giov. Le Erbe importanti per l’intestino 8 Giugno giov. Bacche e frutti di Bosco

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IL BAR DA PLINIO FESTEGGIA I 30 ANNI DI ATTIVITA' Il “Bar da Plinio”, in Via Cavin di Sala n.20 a Mirano, festeggia quest’anno i 30 anni di attività e il suo gestore vuole ringraziare i clienti che in tutto questo tempo hanno dimostrato amicizia e affetto. Plinio è vissuto fino a 35 anni a Zianigo, dove ha gestito la trattoria “da Cassaro” con entrambi i genitori fino al 1979, anno in cui è mancato il padre Aldo, poi fino al 1985 con la madre Malvina. Nel febbraio 1987 si è trasferito a Mirano, dove ha dato inizio alla attuale esercizio “Bar da Plinio”, tutt’ora in attività. Molti lo ricordano per il suo passato di giocatore di calcio nelle file della “Miranese” e come studente fino al conseguimento del diploma. Plinio desidera quindi esprimere la propria riconoscenza a tutti coloro che, prima a Zianigo (dove lo hanno visto nascere e crescere), poi a Mirano, (dove lo hanno visto “invecchiare”), anche se Plinio dimostra di essere ancora un “giovanotto”, hanno contribuito ad arrivare a questo traguardo, che si concluderà con il raggiungimento della pensione a fine 2017. Non ultimo, anche se espresso alla fine, ma solo per sottolineare l’importanza va il suo “grazie” incondizionato alla moglie Laura. Paolo Trevisanato

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI DONNA Profumo di Donna nasce come laboratorio con produzione propria di abbigliamento per donna. Dal 2005 inizia, anche, a vendere al pubblico i propri prodotti, aprendo vari negozi. Il primo è aperto a Mirano e, a seguire, a Mestre, a Cittadella, a Spinea e a Martellago. A Spinea, oggi, si dà spazio anche all’abbigliamento per l’uomo con le marche Lee Biend – Gas. In tutti i negozi per l’abbigliamento donna, oltre alla produzione di “Profumo di donna”, si sono aggiunte altre Marche, come Silvian Heach - Risskio, Galleria ... Oltre all’abbigliamento, vengono proposte alle vendite Borse varie in vera pelle ed accessori vari. Nelle prossime settimane a Mirano ci sarà il rinnovo del negozio, con un ampliamento che porterà il locale a 500 mq. Il successo di “Profumo di nonna”, è dovuto alla riconosciuta qualità e preziosità dei suoi prodotti, alla professionalità degli adetti alla produzione e alla vendita, alla ricerca di sempre nuove proposte e alla continue promozioni. Entra, dunque, nei negozi di “Profumo di Donna”: vedrai “Cose” belle e accessibili. Uscito, racconterai e mostrerai con soddisfazione alle tue amiche e ai tuoi amici le novità che hai incontrato e i “capi” che hai acquistato. Sicuramente ti invidieranno e, incuriositi, prima possibile entreranno in un negozio di “Profumo di Donna”. Paolo Trevisanato

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LE SCELTE: AL POZZO O NON AL POZZO La capacità di scegliere, di determinare l’evolversi di situazioni e comportamenti, di decidere cosa si pensa sia giusto da quanto possa essere sbagliato, ci distingue indubbiamente come esseri umani, da tutto il resto del regno animale. Tale possibilità viene messa continuamente alla prova, dalle piccole scelte quotidiane che compiamo ogni giorno, come potrebbe essere la scelta dei vestiti o del cibo, ad altre che possono condizionare il nostro futuro o modificare radicalmente il presente. Nel mondo dello sport siamo chiamati a decisioni continue, sia a livello organizzativo che a livello tecnico, senza poter soddisfare tutte le richieste, ma cercando di mantenere un percorso coerente e deciso, così da non dare adito a malumori o a ripicche. Ancor prima che iniziasse questa interminabile stagione, noi del Mirano Al Pozzo abbiamo scelto di cambiare, di provare altre strade e di trovare persone che volevano costruire assieme a noi un progetto di crescita e di conoscenza (dirigenti, atleti, simpatizzanti, amici), così da lanciare questa gloriosa società nel futuro. Non è stato semplice spiegare quanto abbiamo fatto in questi anni e soprattutto il perché sia stato fatto in un determinato modo, ma, per nostra fortuna, chi ha recepito tali indicazioni ha portato una ventata di novità e di entusiasmo che ci

ha sorretti nei momenti bui della stagione. Qualche giocatore e qualche dirigente ci ha lasciato prima dell’inizio della stagione, per incomprensioni o perché non credeva molto al progetto, poi altri ne abbiamo persi durante il

con un ambito molto familiare, vuol dire aiutarsi nelle difficoltà, applicandosi negli esercizi con il sorriso ed arrivando alla partita con la consapevolezza di essere pronti. In molti casi, nell’arco della stagione, non siamo riusciti a trasmettere a tutto il gruppo tali valori, confidando, però, che sarebbero emersi e che avremmo ricevuto dai vari giocatori quanto dato loro. Stiamo per terminare il campionato e la classifica di certo non ci sorride, anzi ci vede nei bassi fondi, con la concreta possibilità di retrocedere, ma ancora una volta guardiamo avanti, provandoci sempre e credendoci fino alla fine. Non sempre, appunto, le scelte che facciamo sono le migliori in assoluto, ma mi piace pensare che tutte quelle provate quest’anno ci daranno dei frutti maturi nelle prossime stagioni, che quanti hanno recepito appieno il nostro ‘credo’ lo porteranno dentro di sé e lo divulgheranno agli altri sportivi, perché chi entra a far parte della Famiglia del Mirano Al Pozzo, rimarrà per sempre UNO DI NOI.

campionato, ma alla fine chi è rimasto si porterà questa esperienza negli anni. Far parte del Mirano Al Pozzo, vuol dire condividere un modo di intendere lo sport

Mirano in via Vittoria, 86 presso il CENTRO VITTORIA

Il Presidente Federico Favaretto


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CENTRO DEL MATERASSO Abbiamo intervistato Marco Piccoli, direttore commerciale del Centro del Materasso, responsabile del punto vendita Sleep Planet Mestre che risponde ai quesiti più comuni in materia. Buongiorno Sig. Piccoli, di che cosa si occupa? Buongiorno a tutti! Insieme a mio padre e a mia madre, conduco un’attività specializzata nella produzione e vendita di materassi, reti, letti e, novità nel settore, anche di presidi, ausili e dispositivi medici. Qual è il “perché” di Marco Piccoli? Piccoli: Il mio obiettivo è quello di: - trasmettere ai clienti un’innovativa, corretta e trasparente concezione di riposo e benessere: - rispondere al meglio ai diversi desideri della clientela; - consigliare a ciascuno il giusto e miglior riposo Marco, da che cosa è nata questa sua passione? Piccoli: Il mio “viaggio” personale e professionale inizia fin da bambino, attraverso la determinazione e la costanza trasmesse da mio padre e da mia madre nel realizzare il loro sogno. Qual era 30 anni fa il loro sogno? Farsi conoscere come specialisti del “buon riposo”. Ad oggi

continuo con passione e soddisfazione quanto iniziato dai miei genitori. Perché ha deciso di specializzarsi in questo ambito? Piccoli: Ho deciso di specializzarmi in questi ambiti per il piacere di: - trasmettere al consumatore un’innovativa concezione di benessere; - fornire informazioni corrette e trasparenti; - rispondere al meglio ai diversi desideri della clientela; - consigliare il miglior riposo in base alle esigenze di ognuno. Su che cosa punta di realizzare questo? Piccoli: Innanzitutto il materasso va scelto in base a: - modo di dormire; - particolari esigenze a livello di salute; - peso della persona; - preferenze in merito all’imbottitura; - preferenze in merito al rivestimento. Giorgio Pesce

RIPRENDIAMOCI IL PIANETA L’Associazione Riprendiamoci il Pianeta nasce perché i valori dell’essere umano possano ritornare al centro della Vita del nostro pianeta e la Terra sia valorizzata, rispettata e amata come Madre della Vita dell’uomo. In questi tempi, il degrado umano è intenso e irritante per tutti coloro che non si identificano nelle idee dominanti di profitto e sopraffazione. Grande è la tensione che stiamo vivendo e non ci si può astenere dal fare tutto ciò che si può per riportare la coscienza dell’uomo verso la consapevolezza di sé e il rispetto per il pianeta, con quanto contiene. I canali espressivi del nostro lavoro sono il blog www.riprendiamociilpianeta.it che pubblica articoli dei soci o delle commissioni, documenta attività ed eventi: conferenze, convegni, feste, banchetti, e la pagina Facebook https://www.facebook.com/RiprendiamociIlPianeta/

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Un 2017 ricco di novita' per il circolo Noi Mirano Lo scorso mese di dicembre si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Associazione Noi “Giuseppe Favaretto”. L’associazione è nata nel 2014 con l’obiettivo principale di promozione dell’aggregazione, in particolare delle giovani generazioni, attraverso le attività svolte nel Patronato S. Pio X di via Cavin di Sala, sede dell’associazione che opera nell’ambito della Parrocchia di San Michele Arcangelo. Nella prima riunione, il nuovo Consiglio ha provveduto a definire le nuove cariche associative: Presidente è stato nominato Paolo Morlotti, Vice-presidente Silvia Bison, Segretario Simone Naletto e Tesoriere Alessandro Bertoldo. Gli altri Consiglieri sono: Lucio Bellato, Riccardo Bellò, Luigi Bustreo, Giancarlo Chiatti (primo presidente dell’associazione), Federico Ferrigato, Alessandra Fiorio, Stefania Giordani, Maristella Reato e Arnaldo Trevisan; mentre l’assistente del Circolo è don Artemio, parroco di San Michele Arcangelo. Diverse le iniziative messe

in piedi nel 2016 tra le quali citiamo: la festa di Carnevale per i bambini il martedì grasso, la Festa per i giubilei di matrimonio, l’animazione estiva del Patronato con l’iniziativa “Un’Estate con Noi” rivolta a giovani e famiglie con serate a tema, concerti, tornei sportivi e una partecipatissima “Cena di una Notte di Mezza Estate”, il Pellegrinaggio giubilare a Roma, la collaborazione con la Pesca di Beneficienza durante la Sagra di San Matteo, i tornei di calcio-balilla, le collaborazioni con Pro Loco, Caritas, Avis e Licei di Mirano e Mestre. Molte di tali iniziative saranno ripetute anche nel 2017 e ad esse si aggiungeranno le nuove proposte a cui il neonato Direttivo sta già lavorando. Per tutto l’anno sarà garantita l’apertura del punto ristoro per i soci del circolo, situato a destra della villa principale del Patronato (in quella che era l’entrata del Cinema Erico, per i più grandicelli), sia durante i pomeriggi della settimana sia nei weekend in concomitanza con le varie attività associative presenti in Patronato e gli incontri della Polispor-

tiva San Pio X, oltre che in alcune serate con la proposta dell’”Aperipatro”. Altra iniziativa è la gestione della sala “San Giovanni Bosco” per l’organizzazione di compleanni, ritrovi, pranzi o cene (per le prenotazioni della suddetta potete far riferimento al numero 333 3368558). Tutte le proposte sono rivolte a bambini, giovani, adulti e famiglie che vogliano condividere piacevoli e significative esperienze all’insegna dell’accoglienza e del

voler stare bene assieme. NOI vi aspettiamo!!! Per informazioni e contatti ci si può rivolgere all’indirizzo di posta elettronica circolonoimirano@gmail.com, alle pagine Facebook (“NOI Mirano” e “Giovani NOI Mirano”) o Instagram (giovaninoimirano). Giuseppe Favaretto

LA FILARMONICA DI MIRANO, TRA UNA SFILATA E L'ALTRA IN COSTUME DEL '700, PREPARA LA STAGIONE CONCERTISTICA 2017 Un inizio d’anno tra sala prove e sfilate in costume veneziano del ‘700 per la Filarmonica di Mirano. Ad aprile, infatti, saranno ben cinque le occasioni in cui la compagine musicale si sarà esibita nel corso del 2017 con la splendida divisa “storica”; oltre alle consuete manifestazioni di Carnevale (che quest’anno si sono tenute a Scorzè il 19 febbraio, a Mirano il 25 febbraio con il “Carnevale dei bambini” nel quartiere Aldo Moro e il 27 febbraio con il “Carnevale dei Pulcinella”, a Stra il 12 marzo nella splendida cornice di villa Pisani per il tradizionale “Carnevale in villa”), il 1° di aprile la Filarmonica sarà protagonista in una delle città più caratteristiche del Lago di Garda, Peschiera, in occasione della Biennale; si tratta di una manifestazione che mira a diventare una delle Biennali più importanti e conosciu-

te a livello internazionale dando visibilità ad artisti di tutto il mondo. L’esposizione delle opere selezionate avverrà nella celebre Caserma dell’Artiglieria, luogo suggestivo e molto conosciuto e verrà scelto un artista al quale consegnare il Premio “Superbo Leone”, frutto di una fusione tra concetti ed idee evocative: il “Superbo Leone” ricordo storico di collegamento con la Serenissima Repubblica di Venezia e un’onda azzurra a simbolo delle trasparenti acque del Lago di Garda. In questo contesto ben si inserisce l’esibizione della nostra associazione musicale con il costume del ‘700. Sfilate a parte, già da gennaio la Filarmonica sta lavorando alacremente per preparare la nuova stagione concertistica sia dal punto di vista organizzativo che di predisposizione e studio del repertorio

musicale da proporre, sempre nell’ottica di stuzzicare l’ormai fine palato del pubblico miranese con brani sempre nuovi e interessanti. I prossimi appuntamenti con la Filarmonica saranno il tradizionale “Concerto di Primavera” il 27 aprile, presso il teatro di Mirano e la manifesta-

zione “Bande in Festa” a maggio. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili nel sito www.filarmonicadimirano.com Moro dei Pulcinella

“la banda in costume del 700 al Carnevale di Mirano”


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Contributo alle societa' sportive Contributo alle società sportive a sostenere i costi di gestione per l’utilizzo degli impianti sportivi in capo alla Città Metropolitana Nel corso dell’anno 2016 il Comune di Mirano ha stanziato cinquemila euro complessivi per aiutare le società sportive a sostenere i costi di gestione per l’utilizzo degli impianti sportivi in capo alla Città Metropolitana. Infatti con una delibera del Commissario della Provincia di Venezia, nel corso del mese di aprile 2015, la Provincia aveva rideterminato le tariffe orarie per l’uso delle palestre provinciali fuori dall’orario scolastico. Le nuove tariffe comportano mediamente costi di gestione doppi rispetto al passato. Non ritenendo sostenibile questa situazione come Comune di Mirano abbiamo deciso di stanziare 5mila euro per le associazioni sportive che utilizzano tali impianti (Palestre) e che investono sui settori giovanili. Il rischio concreto era che l’aumento dei costi di gestione venisse poi scaricato sulle famiglie degli atleti. Così invece non sarà. Gli aumenti nelle tariffe orarie sono evidenti: basta confrontare le tariffe invernali del 2016 con quelle del 2015. Per la palestra del Ponti da 6 a 9 euro, per la palestra del Levi da 7 a 12 euro, per la palestra vecchia del Majorana da 7 a 12 euro, per quella nuova da 8 a 15 euro e per la palestra dell’8 Marzo sempre da 8 a 15 euro. Il Comune ha dunque deciso di offrire un contributo alle società calcolando in base alle ore di attività dei settori giovanili. Sono stati così previsti contributi quota parte per la Miranese Volley, per la Pallacanestro Mirano, per la Polisportiva Uisp Arcobaleno e per la Fenice Junior.

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il Gemellaggio Comune di Mirano - Fondazione Città della Speranza: il 7 Maggio 2017 si presenterà alla Città il Gemellaggio Nel corso dell’anno 2016 il Comune di Mirano ha aderito alla Charta dei comuni gemellati con la Fondazione Città della Speranza. La Fondazione dal 1994 opera per raccogliere fondi da destinare al reparto di Oncoematologia pediatrica di Padova. Il Comune di Mirano, come gli altri comuni aderenti, ne ha condiviso e ne sostiene i principi di solidarietà, impegno e disponibilità cui la Fondazione Città della Speranza si ispira. L’adesione alla Charta, che ha durata di cinque anni, prevede che il Comune si impegni a far crescere nei cittadini la consapevolezza che donare risorse e tempo a sostegno di chi ha bisogno è un dovere civile, che le istituzioni non possono far fronte da sole a tutte le incombenze del sociale e che le risorse per fare ciò devono essere reperite con il contributo e l’impegno di tutta la cittadinanza. Il Comune ha preso l’impegno di promuovere almeno una volta all’anno un’iniziativa con tutte le organizzazioni no profit presenti sul proprio territorio e di mettere a disposizione gratuitamente i propri spazi per la raccolta di fondi da parte di tali organizzazioni. Il 7 Maggio 2017, nel corso della festa “I sapori della solidarietà” organizzata dai “ Butchers for children” e la collaborazione del Comune e della Pro Loco, ci sarà l’ufficializzazione del gemellaggio alla presenza dell’Amministrazione Comunale e dei Responsabili della Fondazione.

Festa dello Sport 2017 Dopo il grande successo dello scorso anno ritornerà anche quest’anno, il giorno venerdì 26 Maggio 2017, sempre nella zona impianti sportivi, la “17ª Festa dello Sport” dove al centro della stessa vi sarà la chiusura del progetto “Scuola e Sport” avviato dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione delle realtà sportive miranesi, dove vi sarà la presenza di tutti gli allievi della scuole elementari del Comune di Mirano e relativi insegnanti. Chi ha potuto esser presente lo scorso anno sicuramente ha constatato che è stato davvero uno spettacolo l’aver coinvolto i circa 1000 studenti, che hanno potuto cimentarsi in moltissime attività sportive. Quest’anno, anche grazie a tutte le società sportive miranesi che come sempre collaboreranno con grande entusiasmo, punteremo a renderla ancora migliore. Cristian Zara Assessore alle politiche per i giovani, lo sport, la casa ed il lavoro


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ALBERTO MONDI un Miranese nominato Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia Alberto Mondi, il giovane miranese che si sta affermando in Corea del Sud, per la sua presenza in svariate trasmissioni televisive come opinionista e osservatore del mondo coreano, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta dell’ambasciatore italiano a Seoul Marco Della Seta. L’onorificenza è stata consegnata ad Alberto lunedì 24 ottobre 2016 direttamente dall’Ambasciatore che in quell’occasione ha sottolineato l’attività svolta da Mondi “…in favore del rafforzamento dei rapporti culturali tra l’Italia e la Corea e delle promozione di un’immagine estremamente positiva dell’Italia, favorendone la conoscenza in Corea”. L’Ordine della Stella d’Italia è un’istituzione onorifica della Repubblica Italiana, recentemente introdotta in sostituzione dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana che aveva origini post-belliche. Per il suo conferimento vengono considerate la preservazione dell’italianità e la promozione del prestigio nazionale all’estero: ciò nel caso di Alberto si è tradotto in varie attività, come la promozione della lingua italiana, le attività benefiche, la partecipazione alla vita associativa delle comunità italiane all’estero, le imprese commerciali e la promozione eno-gastronomica. Da ricordare che Mondi, oltre ad essere “Ambasciatore delle Terre del Tiepo-

lo” grazie all’iniziativa del circolo Acli di Mirano, è anche Vice Presente della Camera di Commercio Italiana in Corea, ed affianca alle attività nel mondo televisivo (trasmissioni, eventi, spot) e della carta stampata (rubriche su quotidiani e periodici) anche alcune attività di tipo imprenditoriale oltre che la partecipazione ad un Master di in una delle più prestigiose School of Business mondiali con sede a Pechino. Recentemente “Il Sole 24 Ore” nel suo sito internet pubblicando una sua lunga intervista l’ha definito “il nuovo Alberto nazionale”. In quell’occasione Mondi ha ripercorso la sua “avventura coreana”, che dura ormai dal 2007: dalla partenza a 23 anni da Mirano per il primo viaggio da studente fino alla recente nascita di Leonardo, il primo figlio avuto dalla moglie coreana. Alberto con il suo modo di proporsi educato, serio, lavoratore e attento alla famiglia, ha permesso che l’immagine stereotipata del giovane italiano, fino a poco tempo fa bollato come poco preparato, inaffidabile e superficiale, venisse rivalutata presso l’opinione pubblica coreana risvegliando un’attenzione e una considerazione positiva verso noi italiani e il nostro Paese. Un aspetto davvero importante che ha fatto meritare il titolo di Cavaliere ad Alberto Mondi e che rende un po’ più orgogliosi anche noi qui a Mirano. (a.b.)

Nella foto: l’Ambasciatore Della Seta e il Cavaliere Alberto Mondi

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AMBASCIATORI DELLA TERRA DEL TIEPOLO I giovani miranesi nel mondo radunati virtualmente per fare da ambasciatori nei cinque continenti alla propria terra natale. Questo è in sintesi l’obiettivo che si sono dati i responsabili di “Cultura Km Zero”, il progetto del Circolo Acli di Mirano che ha l’intento di creare occasioni di confronto e di scambio su temi di attualità e di cultura, valorizzando le persone che vivono nel nostro territorio o che da qui sono partite. Sulla scia dell’incontro “a chilometri azzerati” con Alberto Mondi, il 32enne miranese diventato popolarissimo in Corea del Sud e recentemente nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, è nata l’idea di chiedere ai giovani miranesi “sparsi” nel mondo di farsi sentire, di lanciare un segnale dal loro attuale luogo di residenza dando vita ad una rete di “testimonial” del Miranese. L’appello è stato raccolto, grazie al passaparola dei social, da decine di altri giovani che hanno scelto di lasciare Mirano per svariate ragioni (lavoro, affetti, studio…) ma che con la loro città d’origine vogliono mantenere un legame seppur “a distanza”. In poche settimane sono arrivate adesioni da diversi paesi europei (Spagna, Germania e Regno Unito soprattutto) ma anche da altri continenti: Oceania, Asia e Nord e Sud America, creando una sorta di ragnatela mondiale con al centro Mirano. Le storie sono le più varie ma tutte interessanti: Michele rugbista professionista in Inghilterra, Marco esperto contabile a Melbourne, Carlo, Michele e Marcello ristoratori in Spagna, Roberto ingegnere in Danimarca, Matteo e Lorenzo professionisti a New York sono solo alcune delle adesioni arrivate (chi volesse ancora aderire trova le indicazioni su: sito http://culturakmzero.wordpress.com; facebook “Cultura Km Zero” o scrivendo a culturakmzero@gmail.com). Quella sera Alberto Mondi raccontò che le immagini di Mirano, durante la trasmissione della tv coreana “Where’s my friend’s home?” erano state viste da milioni di spettatori in tutto l’Estremo Oriente…E allora ecco sorgere alcune domande: come si vede Mirano dall’estero? E’ possibile immaginare per il Miranese un ruolo di meta per un turismo sostenibile? Attorno a questi quesiti, lo scorso 6 ottobre si è svolto un incontro dal titolo “Ambasciatori della Terra del Tiepolo” moderato dal responsabile di Cultura Km Zero, Alberto Sbrogiò, con la partecipazione di Mara Manente direttrice del CISET, Centro Internazionale Studi Economia del Turismo, oltre che dei sindaci di Mirano, Maria Rosa Pavanello, e Campagna Lupia, Fabio Livieri, quest’ultimo in qualità di Coordinatore dell’OGD (Organizzazione di

Gestione della Destinazione) “Riviera del Brenta e Terre del Tiepolo”. E’ stata l’occasione per mettere in risalto le potenzialità turistiche del Miranese, che è la terra dei Tiepolo, ma anche di numerose ville venete, del Graticolato Romano e culla di importanti tradizioni gastronomiche (oca, radicchio…) e bellezze naturali. Analizzando i flussi turistici di Venezia, che rischia di implodere sotto il peso degli oltre 5 milioni di visitatori annui, e delle altre mete turistiche venete si è evidenziata per Mirano la possibilità di sfruttare la sua centralità geografica tra le destinazioni tradizionali (Venezia, Padova e, in misura minore, Treviso) per agire come una sorta di hub da cui partire per le varie mete. Si è infine pensato a come sfruttare al meglio la rete di Ambasciatori reclutati nei mesi scorsi. Un primo obiettivo sarà quello di valorizzare il loro punto di osservazione privilegiato (“come ci vedono da fuori?”) e, a tal fine verranno, inizialmente, coinvolti nella traduzione e diffusione di un questionario che servirà sia per far conoscere il nostro territorio all’estero che per raccogliere un po’ di opinioni “straniere”. Successivamente ci si focalizzerà sull’importanza delle modalità di raccontare le nostre terre a chi non le conosce (“cosa raccontiamo delle nostre bellezze e come lo facciamo?”). Un racconto che, per forza di cose, andrà sempre più nella direzione della multimedialità (app dedicate, siti Internet e prodotti facilmente condivisibili ad ogni latitudine) e di una massima apertura al pubblico di tutte le fasce (non più, o non solo, pubblicazioni di nicchia rivolte ai soli appassionati di storia dell’arte). All’offerta turistica dovrà poi seguire un adeguato coinvolgimento sia della cittadinanza che, soprattutto, del mondo imprenditoriale in modo da trasformare le risorse in attrazione fruibile al pubblico. Si consideri poi che tale pubblico in questi anni si è notevolmente evoluto, ha accresciuto le sue conoscenze ed è sempre più attento alla qualità dell’offerta ed esigente tanto da voler diventare parte integrante del prodotto turistico. E per rendersi ancor più appetibile come prodotto turistico, il territorio del Miranese potrà vantare d’ora in poi come testimonial i suoi 23 Ambasciatori, sparsi nei diversi Paesi e continenti (così come le opere dei Tiepolo) pronti a diventare cassa di risonanza per portare l’immagine della loro terra d’origine in giro per il mondo e promuovere una volta di più l’arte, in questo caso l’arte dei Tiepolo, come ponte tra Miranese e resto del mondo. Alessandro Bertoldo

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Dai Laghi Masuri (Polonia) a Vetrego - puntata pasquale -

Anche quest’anno la Santa Pasqua ci trova ancora uniti e speranzosi. Questa festa, che cade la domenica dopo il plenilunio di primavera, era celebrata anche dagli Ebrei per commemorare la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto ed è la più antica festa dell’anno liturgico. In questa ricorrenza, vige la consuetudine, affine a quella natalizia, di scambiarsi dei doni. Il simbolo principale è l’uovo, che ricorda la vita, la rinascita, la primavera (è in questo periodo che le galline che riprendono a deporre le uova). A riprova di ciò c’è un antico proverbio che dice proprio che in questo periodo, tra marzo o aprile, tempo bello o brutto in campagna cresce tutto! Dopo questi doverosi ragguagli storici, veniamo alla nostra Vetrego. Apprendiamo con vivo piacere che alcuni vetreghesi si siano recati a Treviso presso la Casa del Clero per salutare il loro amato ex-parroco don Pietro Mozzato. Hanno colto l’occasione per augurargli le migliori cose nel giorno del suo novantesimo compleanno (15 febbraio scorso). Il Reverendo è sempre aggiornato sull’andamento della sua Vetrego che per decenni ha visto la sua presenza materiale e soprattutto spirituale. Egli è a conoscenza dei piccoli e grandi problemi della sua ex-comunità ed ha elogiato le iniziative del Comitato “Evviva Vetrego”, che costantemente cerca di risolvere le incongruenze e le avversità che di volta in volta si presentano. Al nostro caro don Pietro vadano i più sentiti auguri di Buona Pasqua e che l’auspicio che la salute fisica (qualche piccolo acciacco si fa sentire) lo sorregga per molti altri anni. Per quel che riguarda poi l’attività sportiva della squadra polacca del Gornik, tutto procede nella norma. Gli allenamenti continuano con buona partecipazione e con discreto impegno in vista dei numerosi tornei estivi ai quali siamo stati invitati. Il nostro mister Renzo è sempre alle prese con la difficile situazione del Portomansuè, ma conoscendo la grinta e le sue capacità senz’altro ne uscirà più che bene. Ma l’attenzione primaria di tutti è rivolta all’uscita del libro (???!!!) del nostro “bomber da calendario” Enio Carraro. In via del tutto eccezionale si conosce la data di tale evento previsto per il prossimo 23 giugno in un noto ristorante della zona. Il libro si intitolerà “E bueae di Enio C.”. L’ispirazione per tale argomento, “il bomber” l’ha trovata praticando i campi di calcio e calcetto, durante i suoi numerosi spostamenti per ragioni di lavoro, tra i tavoli dei bar o riflettendo sugli aneddoti dei suoi vecchi familiari. D’altronde anche i grandi artisti o scrittori (…) avevano il loro metodo particolare per ispirarsi; ad esempio Beethoven doveva, prima di scrivere, bagnare

Mangiare e bere da Gino...dove (non) occorre il palato sopraffino! Ed eccoci al consueto appuntamento culinario con lo “chef de noantri”. Questa ricetta, ed anche tutte le altre, non le trovate in nessun libro, ricettario o sito internet di cucina. Per essere precisi le troviamo ubicate nella testa del nostro chef Gino, grande e vero appassionato dell’arte culinaria. Si potrà dire che tutte le ricette abbiano su per giù lo stesso andazzo e le stesse modalità di preparazione; nel nostro caso però si potrà notare una certa originalità, un certo guizzo ed un pizzico di fantasia che fanno la differenza con tutte le altre ricette. La cucina come la lettura, è sì gioiosa, divertente, piena di segreti ma è anche una passione seria e come tale va trattata. Un grande cuoco sosteneva che “il mestolo si tiene come una penna…”. Nella fattispecie la penna è del sottoscritto, il quale ha solo il compito di introdurre la nuova ricetta, mentre il mestolo è tutto nelle mani del nostro chef (dal latino caput-capo), che questa volta vi propone: “ FILETTO DI ORATA SU CREMA DI ZUCCHINE” Ingredienti per 6 persone 3 orate 6/7 zucchine medie Germogli di porro Olio Extra Vergine di oliva Sale e pepe

Procedimento Dal pescivendolo far preparare i filetti di tre orate (mezza orata a persona) lasciando la pelle squamata. Pelare le zucchine e lessare in un pentolino le sole bucce; in un altro la polpa intera. Regolare di sale e passare al mixer, sempre separatamente, con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva e mettere da parte. Tagliare a losanghe ogni filetto di orata in 2 o 3 pezzi. Disporre i filetti in un foglio di carta da forno, dalla parte della pelle, con un filo d’olio, sale e pepe. Riporlo in un forno a 180° per circa 10 minuti. La creme delle bucce di zucchina va inserita in un biberon da cucina e tramite questo creare in un piatto piano una circonferenza per tutta l’ampiezza del piatto. Distribuire a specchio all’interno del cerchio 2 o 3 cucchiai della crema di polpa di zucchina in modo da creare un effetto cromatico (il verde intenso all’esterno e il verde chiaro all’interno). Servire disponendo al centro i filetti di orata cotti al forno e sopra un ciuffo di germogli di porro e un filo d’olio a crudo. Prosit (stolat-stolat) e buon appetito. Buona Pasqua ed auguri da Gino. Arrivederci alla prossima PORTATA!!! Silvano Bertoldo - Presidente Gornik F.C

le mani nell’acqua gelida, il grande Alessandro Manzoni “sciacquava i panni in Arno”, Mozart aveva le idee più belle viaggiando. Ci siano perdonati simili paragoni e chiediamo umilmente scusa per tanto ardire. Siamo pertanto tutti presi da questa spasmodica attesa e come qualcuno disse “l’avvenire si incaricherà”! Per concludere i più sentiti auguri di una felice Pasqua… che sia portatrice di tanta salute e prosperità. Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.

VETREGO : UN'OASI DI PACE COLLEGATA CON IL MONDO Diversi anni fa, la Frazione di Vetrego era un Calimero piccolo e nero, calpestato da tutti e da tutto, in particolare per il fatto di essere stata isolata dal resto del mondo dalla Ferrovia, dall’Autostrada e dal Passante. Ma poi, nel tempo, queste strutture viarie e ferroviarie lo hanno reso appetibile a molte giovani coppie di altri paesi, venute ad abitare nei vari palazzi, triville e villette singole, incrementando gli abitanti a circa 1500. (Ora stanno costruendo un grande Quartiere residenziale a pochi passi dalla chiesa, con varie triville già realizzate e in vendita in Via del minatore). E queste giovani coppie scelgono di venire abitare a Vetrego perché hanno scoperto che ci sono ben 2 Stazioni ferroviarie a soli 3 chilometri (Ballò e Marano) e un Casello autostradale a pochi passi che le porta a Mestre (gratuitamente) e a Padova con un abbonamento ridotto. In molti stanno sempre più scoprendo che a Vetrego si vive in pace e in tranquillità, restando comunque collegati con il mondo intero, percorrendo 3 soli chilometri. Oltre a queste comodità per recarsi al lavoro, oggi Vetrego è ricercato per i seguenti motivi. Innanzitutto Vetrego è un Paese tranquillo, che offre Sicurezza in quanto non esiste quel “progresso sfrenato” che vige nelle città,

in cui tra “stramazzi notturni” che non fanno dormire come ad esempio i “rumorosi Festival”, oppure le “Movide” in cui accorrono migliaia di giovani a bere a gogò e ad ubriacarsi, oppure le “sale giochi d’azzardo” che rovinano sia economicamente sia la mente di numerosissime persone. Per non parlare di drogati e di violenze e stupri di ogni genere che avvengono nelle città. Vetrego, finora, è rimasto IMMUNE DA TUTTO QUESTO ! E questo perché non esiste l’esagerato e sfrenato progresso che porta DEGRADO e MORTE. Vetrego è un PARADISO terrestre, sotto questo punto di vista. Non solo, ma Vetrego è un paesetto PULITISSIMO e FIORITO grazie ad un Comitato di Volontari e a molti suoi concittadini che tengono pulite e fiorite le ben 25 aiuole comunali! A Vetrego ci sono anche vari Servizi: da pulmini e pullman che portano i giovani studenti alle Scuole elementari, medie e superiori ad un Centro per gli Anziani per farli stare in compagnia negli ultimi anni della loro vita. Ci sono inoltre la storica e nota Trattoria dalla Lina, il METRO PUB, il Ristorante al Lago Iridea con relativo lago per pescare trote e pesci gatti. Recentemente è stato aperto il nuovo “Panificio di Isabella” con ogni ben di Dio: pane, pizzette, stuzzichini e dolci. Ci sono

anche varie Aziende agricole con relative stalle e vigneti, oltre a delle serre per verdure, una fungaia e un campo da tennis. Vetrego ha inoltre un Asilo, una Materna e una Società di calcio che sono il “fiore all’occhiello” del Miranese. (Il Calcio Vetrego ha circa 100 giocatori, soprattutto bambini e ragazzini). Vetrego ha addirittura quello che nessun’altra Frazione e nemmeno la città di Mirano sono in grado di realizzare, ovvero un “Giornalino mensile” che TUTTI i paesani e le paesane su tutto ciò che succede nel più piccolo, ma felice e sereno, paesetto del Comune. E su questo Giornalino i paesani scrivono di tutto: da segnalazioni di lampioni guasti, a buche pericolose sulle strade, a case in vendita o in affitto, e qualsiasi altra cosa che uno può immaginare. Poi ci pensa il Comitato ad andare in Comune a chiedere la soluzione dei problemi segnalati dai paesani. Vetrego ha anche creato un cosa utile che riguarda la Sicurezza dai LADRI che né Scaltenigo, né Ballò, né Mirano si sono mai sognati di realizzare: ha creato il Gruppo ANTILADRI-VETREGO, grazie al quale i paesani iscritti vengono istantaneamente informati riguardo a qualsiasi Furto o tentativo di furto nelle case, auto ecc. Ai numerosi paesani “informatici” iscritti, squilla immediatamente il Cel-

lulare, e tutti si mettono in all’erta o addirittura intervengono sul posto in aiuto a coloro che hanno segnalato un tentativo di furto o un furto vero e proprio o anche un incidente. Ma c’è ancora dell’altro! Ed è una cosa “umanitaria” da elogiare. Vetrego è una Frazione abitata da “paesani di BUON CUORE” ! Infatti molti paesani - generosi e altruisti - donano “Oggetti usati” al Comitato Rinascita Vetrego, il quale li vende tramite Internet. I soldi ricavati vengono dati alle persone in difficoltà economiche che svolgono lavoretti utili al paese: da disoccupati, ad ammalati e anziani che non possono lavorare, e a pensionati che non arrivano a fine mese. CONCLUSIONE: Vetrego è un’oasi di PACE e di BUON CUORE, ma è anche un Paese collegato - a pochi passi – con il mondo esterno tramite Ferrovia e Autostrada. E continuerà a migliorare sempre più, poiché è rimasto un Paese fortemente Cristiano, e finché rimarrà fedele a Dio, avrà sempre la Protezione dell’Onnipotente. EVVIVA VETREGO, e che Gesù Cristo benedica tutti i Vetreghesi. Giuseppe Vesco


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I SAPORI DELLA SOLIDARIETA' E I BUTCHERS FOR CHILDREN SONO TORNATI Vi aspettiamo numerosi il 7 Maggio in PIAZZA ALDO MORO a Mirano per una giornata all’insegna del buon cibo e della solidarieta’. A partire dalle ore 12 circa si potranno degustare le eccellenti specialita’ di carne preparate da un gruppo di amici-macellai denominati Butchers for Children, dei professionisti del settore provenienti da diverse regioni d’ Italia. Fondata nel 2001 questa associazione organizza manifestazioni enogastronomiche a scopo benefico, TUTTO il ricavato delle varie iniziative viene devoluto in beneficienza a favore dei bambini. Negli anni passati sono state diverse le strutture ospedaliere che hanno beneficiato delle donazioni dei butchers:la Fondazione G.e D. De Marchi per la lotta contro le malattie dell’infanzia, il reparto pediatrico dell’ospedale Ramazzini di Carpi,il Mayer di Firenze e la Fonda-

zione Citta’ della Speranza di Padova che da anni finanzia il centro di oncoematologia pediatrica di Padova. Cosi’ dopo aver fatto tappa in diverse citta’ italiane (Milano,Carpi, Panzano in chianti, Sovizzo ,Asiago) in occasione del gemellaggio con la Citta’ della Speranza quest’anno la manifestazione torna a Mirano,grazie al vulcanico Moreno Favaretto un butchers con macelleria in Piazza A. Moro che assieme ad un gruppo di amici-collaboratori si e’ impegnato ad organizzare questa giornata di festa con il patrocinio del Comune di Mirano e il sostegno della Pro loco I Butchers presenti metteranno a disposizione le loro specialita’ per tutti coloro che porteranno al polso il braccialetto della solidarieta’, segno di un contributo alla Fondazione Citta’ della Speranza, il braccialetto potra’ essere ritirato all’ingresso degli stand il giorno stesso della manifestazione.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA ore 11,15 Inaugurazione manifestazione e presentazione del gemellaggio Comune di mirano-citta' della speranza ore 12,15 apertura stand gastronomici per tutta la giornata gruppi musicali intratterranno i presenti area riservata per i piu' piccoli con giochi e truccabimbi by " la trottola" mirano esposizione di vespe d'epoca a cura del vespaclub mirano

TORNEO QUADRANGOLARE DI CALCIO 9' MEMORIAL "ENRICO MASO" Sabato 15 aprile presso gli impianti sportivi di via Matteotti a Mirano si svolgerà il quadrangolare di calcio categoria esordienti “ MEMORIAL ENRICO MASO”. Grazie all’impegno dei genitori Carla e Eustasio e della Società Miranese calcio, il torneo giunto alla nona edizione ha il duplice scopo di ricordare il giovane calciatore scomparso nel 2008 all’età di 12 anni a causa di un linfoma, e di raccogliere fondi a favore della “ Fondazione Citta’ della Speranza” una onlus che dal 1994 finanzia la ricerca contro le malattie tumorali infantili. (www.cittadellasperanza.org). Alle ore 14 ci sarà la presentazione delle squadre partecipanti, dimostrando sensibilità all’evento, hanno dato la loro adesione le Società di calcio: USD MIR ANESE; POL. S. PIO X MIR ANO; USD SALESE CALCIO; USD MARCHI MAR ANO VENEZIANO All’ingresso dello stadio, durante la manifestazione, sarà possibile fare delle offerte per la fondazione. Nelle passate edizioni, grazie alla generosità di tutti i partecipanti sono stati raccolti e donati circa 9.000,00 euro. Vi aspettiamo numerosi a questa giornata di sport e solidarietà.

Le squadre che hanno dato la loro adesione alla partecipazione al torneo sono: U.S.D. MIRANESE POL. S. PIO X MIRANO U.S.D. MARANO VENEZIANO U.S.D. SALESE CALCIO


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SANTO STEFANO DI CADORE

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