Mirano Magazine Dicembre 2020

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DICEMBRE 2020 - COPIA GRATUITA N. 8

Distribuz. gratuita - Direttore responsabile: Laura Colognesi Progetto grafico: Studio 2 di Dal Corso Massimiliano • Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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Cari Cittadine e cari Cittadini ..

Gli anziani a Mirano u problema o una risorsa?

Servizi comunali essenziali

Summer Festival Mirano “L’anno che verrà”

“Sindaca Maria Rosa Pavanello”

“Dott. Gabriele Petrolito”

“Dott. Gabriele Petrolito”

“Paolo Favaretto”

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pag. 14

I nostri giardini storici trascurati

MIRANO HA BISOGNO DI FIDUCIA E NOVITÀ! Il periodo che stiamo passando è forse il peggiore dal dopo guerra: il lockdown totale, il semi lockdown, le restrizioni, il coprifuoco. Tante nuove regole da seguire che ormai pochi capiscono. Passeggiare per Mirano a novembre significava vedere negozi pieni di ornamenti pronti per la festa dell’Oca, stendardi appesi in ogni balcone, via-vai di persone e giovani nei bar e ristoranti che assaggiavano la nostra specialità. Peccato. Siamo tutti in una fase quasi di “stand-by”, in attesa di capire cosa succederà nel 2021 e quando potremmo ritornare alla normalità. L’auspicio mio è che Mirano appena possibile riparta nel miglior modo, abbiamo una città fantastica, vivibile e a misura di giovani ma che deve essere ancor di più valorizzata.

“ Italia Nostra Mirano” pag. 19

“A Natale fai un regalo alla tua città” L’appello dei commercianti ai miranesi

La Mirano dei prossimi anni è una Mirano accogliente per i miranesi e per i veneti, una Mirano che attira eventi e attività di qualità, che da la possibilità ai giovani di esprimersi e alle società sportive di eccellere. Una Mirano con più servizi possibili, con scuole, impianti sportivi, uffici, luoghi di svago ecc.. Raccogliamo le idee, convogliamo tutte le energie positive che questa città ha, ritroviamo tutti assieme, cittadini, amministratori, commercianti, imprenditori, sportivi, volontari l’orgoglio di vivere a Mirano e di essere punto centrale dell’area metropolitana di Venezia. Auguri a tutti, buon Santo Natale e non molliamo! Andrea Tomaello

pag. 41

“ Superbonus per cappotto termico” “ Flavio Muffatto” pag. 38

“Danza, arte e passione”

Giorgio Pesce e Paolo Trevisanato

di “Giorgio Pesce” pag. 48

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EDITORE Studio 2 di dal Corso Massimiliano Registrazione al Tribunale di Venezia N. 5/2018 / ROC 30594 Proprietario

dicembre 2020

In questo numero di dicembre 2020 pag.

Paolo Trevisanato

Cristian Zara “Ripartiamo assieme con fiducia ed entusiasmo 06

Direttore responsabile

Associazione “APS Casa mia S.Bertilla 07

Laura Colognesi

I nostri giardini trascurati 19

Responsabile di redazione

La Filarmonica di Mirano 22

Paolo Trevisanato Tel.041/430036 / 348 3431191 Marketing & Comunicazioni Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Progettazione grafica Studio 2 di Massimiliano Dal Corso www.studio2web.it Stampa Centro Stampa delle Venezie Padova

Inaugurati i nuovi uffici della Marlene Travel 23 Chiedo a Mauro di parlarmi di un gelato, di uno dei suoi gelati 33

ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO Iscriviti e partecipa alle attività del Gruppo “AMICI MICOLOGI MIRANO”

Igienizzare Interni Auto 37

Se ami la natura, vieni a conoscerla attraverso la micologia.

MM Al Pozzo. Si riparte, anzi no…forse si ricomincia 45

Sede sociale

Smart network

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Dai Laghi Masuri (Polonia)... A Mirano 51 Edilizia: Superbonus 52

Mirano (VE) - Barchessa di Villa Errera, Via Bastia Fuori Tel. 041-430036 Cell. 348 3431191

Periodico Mirano Magazine Free Press - Distribuzione Gratuita

Ai nostri soci e amici Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo

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dicembre 2020

CARE E CARI MIRANESI, questo numero di dicembre di Mirano Magazine è prima di tutto una gradita occasione per indirizzarvi i migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo, ma diventa anche, come di consuetudine, l’occasione per ripercorrere assieme l’anno appena passato. Quello che va concludendosi è certamente uno degli anni più difficili della storia recente del nostro Paese e di tutto il mondo. Un pensiero va doverosamente a tutte le vittime della pandemia. Qualsiasi tentativo di stilare un bilancio per il nostro 2020 deve per forza di cose tenere conto dell’emergenza Covid-19 e degli effetti che questa ha avuto, oltre che sulla vita quotidiana di noi tutti, sull’attività degli enti locali, sulle loro risorse economiche, sulla loro programmazione. Da marzo in poi abbiamo dovuto organizzare le misure di contenimento del virus e di sostegno, in particolar modo economico, a popolazione e attività. Tantissimi interventi “istantanei”, che non erano in programma ma che siamo riusciti a progettare e realizzare nelle tempistiche incalzanti dell’emergenza. Siamo orgogliosi della risposta che ha saputo dare il Comune. E, allo stesso tempo, siamo orgogliosi del fatto che, parallelamente alla gestione dell’emergenza, siamo stati in grado di realizzare importanti opere pubbliche e iniziarne altre, di lavorare a manutenzioni, nuovi progetti, ecc., rispettando la programmazione che ci eravamo dati per il 2020. Credo, dunque, che il miglior modo per raccontare il 2020 del Comune di Mirano sia scandire il riepilogo in due sezioni: una dedicata alle misure inerenti alla pandemia, l’altra incentrata sull’attività ordinaria. Sono state moltissime le azioni, dai grandi interventi ai piccoli accorgimenti, che il Comune ha compiuto per l’emergenza Covid-19. Ne riepilogo i principali. Appena iniziato il lockdown, abbiamo avviato un servizio per dare sostegno a domicilio alle persone più a rischio con consegna pasti a casa, aiuto per la spesa, per gli acquisti di farmaci, ecc. I primi giorni dell’emergenza sono stati caratterizzati anche dalla lotta contro il tempo per la distribuzione delle mascherine, combattuta col grande lavoro della Protezione civile. Con Confcommercio abbiamo lan-

ciato un sistema integrato di consegna a domicilio: in questo modo abbiamo evitato che gli esercizi commerciali venissero sovraffollati e permesso agli esercenti di lavorare, mitigando gli effetti negativi sull’economia locale. Abbiamo implementato lo strumento del Fondo solidarietà alimentare finanziato dal Governo con 400 milioni di euro, così sin dal 1 aprile è stato possibile fare domanda per ottenere i buoni spesa comunali, spendibili in numerosi esercizi cittadini. Abbiamo poi agito per sostenere direttamente le attività. Con un’apposita variazione di bilancio abbiamo finanziato, con 315.000 euro, un contributo economico straordinario alle attività produttive della città. Accanto a questo, sostegni di altro tipo, come la possibilità di allargare i plateatici senza costi aggiuntivi. E poi molte altre piccole, grandi iniziative, come la sospensione della sosta a pagamento sulle strisce blu. Passando all’attività ordinaria, vorrei elencare alcune delle novità più significative che hanno interessato Mirano. Tra le opere pubbliche realizzate o in corso di realizzazione in questo 2020, spiccano tre rotatorie, che aiuteranno a rendere più fluida la circolazione stradale sul territorio comunale: quella tra via Vittoria e via Villafranca, quella tra via Matteotti e via Cavin di Sala e quella tra via Vittoria e via Pestrino. I lavori termineranno per gennaio 2021. Molto importante anche l’inizio dei lavori per la ciclabile di via Ballò, che sarà completata a metà del prossimo anno. E non dimentichiamo gli interventi di manutenzione in via Porara e via Vetrego, eseguiti da Cav nell’ambito delle opere complementari del Passante. A luglio sono iniziati i lavori di adeguamento antisismico di villa Belvedere, che finiranno a dicembre. Entro fine anno, invece, partiranno quelli di adeguamento funzionale di villa Bianchini. Significativi gli interventi sul patrimonio degli edifici scolastici e sulla dotazione di strumenti per la didattica (adeguamento sismico e funzionale della “Mazzini”, tetto “Zanetti-Meneghini”, nuove LIM e connessione veloce). Abbiamo anche iniziato la ristrutturazione dell’area monumentale del cimitero di Mirano, che terminerà ad aprile. Entro fine no-

vembre, inoltre, si concluderà il restauro dell’ex comando dei vigili di via Macello, che sarò adibito a nuova caserma dei carabinieri. Importanti lavori hanno riguardato anche alcuni dei principali impianti sportivi della città (per es., campo rugby e calcio, piscina). Interessanti novità nell’ambito delle aree gioco pubbliche. A breve, nel giardino dell’ex-scuola “Petrarca”, verrà inaugurato il primo parco giochi inclusivo della città, finanziato dall’associazione La Colonna con l’aiuto di Comune e associazione Volare. Alcune delle aree gioco già esistenti sono state invece oggetto di accurate manutenzioni e rimodernamenti, come quella di via Sartori a Vetrego, di via Mogno a Campocroce o via Torino a Mirano. Importanti anche i passi avanti dal punto di visto della sostenibilità. A novembre è stato siglato il contratto con la ditta che, nel 2021, realizzerà l’efficientamento energetico di ben 28 edifici comunali. I lavori, definiti nell’ambito del progetto Amica-E della Città Metropolitana, permetteranno un risparmio annuo di 4.040.547 kWh annui (70% dei consumi). Questo rapido spaccato del 2020 di Mirano ci conferma la capacità della città di prepararsi al futuro, di impegnarsi su temi fondamentali in quest’ottica, come la sostenibilità ambientale o i servizi per le generazioni più giovani. Testimonia anche, come accennato in apertura, la capacità di reagire, di rispondere alle esigenze cittadine, tanto quelle programmate quanto quelle impreviste. Con la stessa determinazione ci prepariamo ad affrontare il 2021, sperando che possa essere un anno più sereno del precedente. Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano

CRISTIAN ZARA:

”PROMOZIONE E SOSTEGNO IN QUESTO TEMPO COSÌ DELICATO” Era il 12 gennaio 2020 e tutti stavamo festeggiando perché le iniziative natalizie e del capodanno erano state un nuovo grande successo, così come la festa del radicchio 2020: il tutto grazie alla consueta ottima collaborazione tra Ascom, Pro Loco, Amministrazione Comunale, Motobabbi e Radio Company, tanto che si stava già lavorando alle successive iniziative che di lì a poco avremmo messo in campo. Mai ci saremmo aspettati che dopo poco più di un mese, il 21 febbraio 2020 tutto sarebbe cambiato ed il mondo sarebbe stato totalmente travolto da questa terribile pandemia. A tutti Noi Amministratori a quel punto è stato chiesto di far fronte alla pandemia con la responsabilità di chi doveva gestire l’emergenza ma senza avere modelli di riferimento passati: è stata durissima, ma al contempo abbiamo ricevuto un grande aiuto dai nostri funzionari comunali, dalla Protezione Civile, dai volontari Auser, dalla Polizia Locale, dalle Forze dell’Ordine e da molti cittadini che si sono messi a disposizione per le nuove necessità (imbustamento e distribuzione delle mascherine fornite dalla Regione, controllo del territorio, distribuzione delle buste della spesa ecc...). Entrando nel dettaglio delle deleghe a me assegnate particolare attenzione vorrei porla alle attività produttive ed alle attività sportive, dettagliandovi quanto è stato realizzato a Mirano per la loro promozione e sostegno in questo tempo così delicato. Nelle misure di sostegno alla ripresa economica sociale post emergenza Covid-19 che sono state approvate dal Consiglio Comunale il 4 giugno scorso, con un documento d’indirizzo condiviso ed approvato all’unanimità dall’intero Consiglio Comunale, è stata recepita una mia forte richiesta di prevedere degli aiuti per il comparto sporti-

vo: ora questi aiuti arriveranno! La Giunta Comunale ha deliberato la sospensione di ogni pagamento (canone ed utenze), per l’interno anno 2020, per tutte le società sportive che abbiano utilizzato impianti sportivi comunali per la loro attività; un secondo aiuto arriverà dall’erogazione di contributi diretti alle società sportive che ne faranno richiesta (con modalità e tempistiche ben definite) iniziativa che al momento vi posso solo annunciare, in quanto il documento ufficiale è in via di definizione nel momento nel quale stiamo scrivendo questo articolo. Laboriosa e impegnativa è stata la gestione di questa emergenza anche per il nostro servizio sport, che ogni giorno cercava di fronteggiare le numerose richieste delle società sportive alle quali non sempre era facile dare risposta. Il lavoro fatto dai nostri funzionari è stato notevole e sempre puntuale e ci ha permesso di essere di aiuto a quanti ne avessero necessità, tanto che fra l’altro a settembre siamo stati subito pronti a predisporre un “Protocollo per il contrasto e contenimento della diffusione del virus covid 19” che mondo della Scuola, Società Sportive ed Amministrazione Comunale hanno sottoscritto e fatto proprio, per permettere la ripartenza di tutta l’attività sportiva anche all’interno delle palestre scolastiche. Durante questo periodo però abbiamo avuto anche modo di festeggiare…nel rispetto delle misure anti covid…il 50° dalla fondazione della Pallacanestro Mirano. Ci siamo però ripromessi di rivivere questo importante anniversario con tutta la cittadinanza il prossimo anno; anche perché lo meritano davvero tanto, non solo per i risultati sportivi raggiunti ma anche per i risultati sociali, in termini di volontariato e di iniziative che hanno messo in atto come società Pallacanestro Mirano

a sostegno del personale ospedaliero della nostra ULSS3. Per fortuna non sono stati gli unici, infatti anche la Società Calcio Zianigo, l’Unione Ciclistica Zianigo, la Società MM al POZZO Calcio a 5 così come altre nostre realtà hanno dato seguito ad altrettante importanti iniziative, a comprova del livello e della qualità del nostro tessuto sportivo Miranese. Un tessuto sportivo che è stato anche premiato dai risultati, infatti il Calcio Zianigo è entrato con pieno merito nell’orbita del “Mondo ChievoVerona”: direi bravi davvero!!! Ecco, da qui vogliamo ripartire: alla prossima uscita del MIRANO MAGAZINE questo anno terribile ce lo saremo messo alle spalle e speriamo davvero tutti che possa essere a breve ricordato come un brutto sogno. Sono certo che torneremo presto alle nostre consuete attività con nuova consapevolezza e rinnovato entusiasmo.

Cristian Zara Assessore alla Valorizzazione e promozione attività produttive e attività commerciali, Promozione e valorizzazione attività sportive, Politiche abitative, Politiche per il lavoro


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RIPARTIAMO ASSIEME CON FIDUCIA ED ENTUSIASMO

Ripartendo da quel 21 febbraio 2020, dove tutto sarebbe cambiato ed il mondo sarebbe stato totalmente travolto da questa terribile pandemia, vorrei entrare ora nel merito degli aiuti che come Amministrazione Comunale abbiamo ritenuto indispensabile erogare alle attività produttive: credo sia importante portare all’attenzione della nostra comunità quanto è stato realizzato a Mirano per la loro promozione e sostegno in questo tempo così delicato. Il provvedimento principale è stato, senza dubbio, il contributo economico straordinario a favore delle attività produttive e commerciali che, a causa dell’emergenza sanitaria, risultavano particolarmente esposte ad una grave crisi economica e al rischio di continuità aziendale. Le misure di sostegno alla ripresa economica sociale post emergenza Covid-19 sono state approvate dal Consiglio Comunale il 4 giugno scorso, con un documento d’indirizzo condiviso ed approvato all’unanimità dall’intero Consiglio Comunale. Come Giunta Comunale poi abbiamo definito le modalità operative per l’erogazione dei contributi. L’importo complessivo stanziato è stato di euro 315.000. Destinatari del contributo sono stati gli operatori economici che durante il periodo di emergenza hanno dovuto sospendere la propria attività per almeno trenta giorni: pubblici esercizi (bar, ristoranti, paninoteche) negozi di vicinato (abbigliamento, scarpe, oggettistica, fiorerie) e attività di servizi alla persona come parrucchieri, estetisti, barbieri. Sono state escluse le attività che hanno potuto continuare il loro esercizio come quelle alimentari quali panifici, macellerie, pescherie, frutta e verdura. Il contributo erogato è stato di euro 1.100 per pubblici esercizi e negozi di vicinato fino a 250 mq; di euro 600 per attività di servizi alla persona come parrucchieri, estetisti e barbieri. Per agevolare la ripresa di tutte le attività, fin da giugno abbiamo sospeso i parcheggi

a pagamento a strisce blu, convertendoli a disco orario ed abbiamo inoltre autorizzato l’ampliamento a titolo gratuito dei plateatici dei pubblici esercizi e della ristorazione. Non abbiamo mai smesso di organizzare i nostri mercati settimanali, se non per il periodo previsto dai diversi DPCM, facendo quindi il possibile per permettere agli esercenti ambulanti di poter lavorare ed ai nostri concittadini di poter fare acquisti. Nonostante il turbinio di DPCM ed ordinanze varie abbiamo voluto comunque organizzare due iniziative a sostegno di tutte le nostre attività produttive e di un settore che più di altri ne stava e tutt’ora ne sta pagando le conseguenze, ossia quello ricettivo/turistico: - Sabato 24 e domenica 25 ottobre, in Piazza Martiri, abbiamo ospitato #NOICISIAMO: uno studio mobile attrezzato per effettuare dirette radiofonica, televisiva e social, con protagoniste 3 tra le emittenti principali del Nord Est: RADIO COMPANY, RADIO WOW, RADIO PADOVA. Sono intervenute per l’occasione a rotazione le autorità locali, rappresentanti di associazioni di categoria, presidenti di associazioni ed imprenditori, con lo scopo di promuovere il territorio, parlare delle iniziative messe in atto per far ripartire il turismo e l’economia locale e sensibilizzare l’opinione pubblica. - il 10 luglio scorso abbiamo patrocinato l’iniziativa della Confcommercio del Miranese “MIRANO riparTIAMO”: una bella ed intensa serata di musica e solidarietà, per ripartire con fiducia e passione. Visto il periodo, un significato ancora più importante assume il ringraziamento e l’omaggio a quattro storiche aziende Miranesi: “Con la Vostra professionalità, cortesia e dedizione siete divenuti punti di riferimento per la nostra comunità - l’Amministrazione sentitamente ringrazia”. In una

bellissima mattinata autunnale, abbiamo reso merito a 4 storiche attività produttive che da tanti anni servono la nostra comunità: Ortofrutticola Favaro, StileUomo di Dante Simionato, Hotel Ristorante Pizzeria 5 Colonne, Macelleria Gallo Antonio. Non dimenticherei però anche quelle realtà che hanno scommesso sulla ripartenza, prendendo alla lettera l’affermazione “ Nel mezzo delle difficoltà, nascono le opportunità” [cit. Albert Einstein]: orgogliosi come Amministrazione Comunale che nel bel mezzo di questa pandemia vi siano imprenditori che non si scoraggiano, ma anzi investono, sognando un futuro migliore. Con la presenza e l’affetto dell’Amministrazione Comunale Marilena, Eros ed Eva hanno inaugurato la nuova sede di MARLENE TRAVEL Viaggi e Nicla Ghedin ha inaugurato la rinnovata e ampliata “Fioreria Rossana “ e “L’atelier de Joie”. Passando per questi mesi turbolenti ci ritroviamo ora già a dicembre e purtroppo molti di Noi stenteranno a riconoscere la “solita” Mirano “natalizia”…Non vi saranno i consueti mercatini, non si terrà la festa di capodanno, non vi saranno la pista di pattinaggio né la casa di babbo natale ma, non potevano mancare le bellissime luminarie, che quest’anno andranno a rendere magica una zona ancora più ampia del nostro centro storico, così come un nuovo bellissimo albero di Natale. La pandemia ci impone delle restrizioni e limitazioni, ma Noi non molliamo ed un segnale di speranza e festa l’abbiamo voluto comunque lanciare, forte e chiaro. Durante questi mesi di “emergenza” però la normale attività amministrativa non si è mai fermata: siamo stati quotidianamente al lavoro, adoperandoci al meglio, per trovare risposte concrete alle numerose domande, preoccupazioni e problemi dei nostri concittadini; con il desiderio e l’impegno di progettare la Mirano di domani. Il Comune a fine 2019 ha ottenuto un contributo regionale di 250.000 euro per realizzare un progetto di sviluppo del sistema commerciale nell’ambito dei Distretti del Commercio riconosciuti dalla Regione Veneto. In questo periodo abbiamo affinato le progettualità, così da dare continuità al progetto pilota del Distretto del Commercio denominato “Mirano Cultura, Shopping ed Enogastronomia”, attuato a partire dal 2015 con investimenti per 382.000 euro, di cui circa la metà finanziati dalla Regione. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere il territorio, le sue tradizioni, il commercio e il turismo come motore dell’economia della città. Era stato presentato dal Comune in accordo con i partner del Distretto (rappresentanti delle associazioni di categoria nel settore del commercio, dei servizi e dell’artigianato, Pro Loco Mirano, alcune associazioni culturali e sportive). Attraverso il coordinamento di un manager sono state intraprese delle azioni strategiche e condivise, per accrescere la qualità del nostro centro. Le azioni a carico del Comune riguardano interventi strutturali e infrastrutturali su spazio pubblico e accessibilità, ristrutturazione dell’arredo urbano e del patrimonio edilizio pubblico destinato al commercio, misure di sostenibilità energetica ed ambientale, sistemi di sicurezza. In particolare sono previsti: la riqualificazione della piazzetta Mulini di sotto in via Barche con il rifacimento della pavimentazione e dell’arredo urbano; la sostituzione del pennone alzabandiera in piazza Martiri (già avvenuta), il potenziamento dell’illuminazione di piazza Martiri con sostituzione gruppi illuminanti a led per un risparmio energetico; la realizzazione di un impianto di filodiffusione nell’area di piazza Martiri mediante amplificazione; l’attivazione di un Info Point in piazza Martiri nella struttura realizzata con il progetto pilota del Bando Distretti del 2014 (già avvenuta). Accanto a questi interventi, per i quali il Comune è il soggetto attuatore, ci sono altri interventi proposti dai partner. Il contributo regionale coprirà fino al 50% dell’investimento. La conclusione inizialmente prevista entro giugno 2021, causa covid-19 è stata posticipata di 6 mesi con possibile ulteriore proroga di 6 mesi, grazie alla decisione della Regione Veneto.


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GLI ANZIANI A MIRANO: UN PROBLEMA O UNA RISORSA? La riforma delle Case di Riposo, attesa da 20 anni, nascerà già vecchia? Nessuno sa quando e come usciremo da questa pandemia, di certo non si tornerà alla normalità come la conoscevamo. Cambieranno tante cose nel lavoro, nella scuola, nella pubblica amministrazione, nelle relazioni tra le persone. Speriamo in un salto di qualità della politica e di soluzioni non estemporanee al problema dei cittadini privi di reddito perché disoccupati. Uno dei problemi da affrontare è quello del numero spaventosamente crescente degli anziani a fronte della continua diminuzione delle nascite. Gli over 65 in Italia erano 827.410 nel 2002 (18,27% della popolazione), diventati 1.096.055 (22,40%) nel 2017. In Veneto in 15 anni l’aumento è stato di 268.645 over 65. Il rapporto tra la popolazione anziana (oltre i 65 anni) e la popolazione più giovane (014 anni) nel 2002 in Veneto era in media di 135,2% per ogni 100 giovani tra 0 e 14 anni. Nel 2007 è passato a 163,6. Nella provincia di Venezia nel 2017 il valore è salito a 189,6 anziani ogni 100 under 14.. POPOLAZIONE ANZIANA OVER 65 ANNI Italia 22,4% Venezia 27,8% Mirano-Spinea 25,3% Chioggia 24,6% Mira 24,2% La situazione si sta aggravando velocemente. Il rapporto tra l’indice di natalità era superiore a quello di mortalità fino al

2011 (9,3 natalità e 9,2 mortalità). Negli anni successivi si è invertita la tendenza arrivando nel 2017 a un indice di natalità di 7,7 a fronte di un indice di mortalità salito a 9,7. La situazione a Mirano è ancora peggiore. Nel 2002 gli over 65 erano 4.730 mentre nel 2020 siamo diventati 7.012 con un incremento di 2.282 unità. l’indice di natalità e mortalità che nel 2002 era per 1.000 abitanti di 7,1 e 9,9, nel 2019 è diventato 6,5 e 11,9.

cultura…). Sia le IPAB che le strutture private ricevono dalla Regione la quota sanitaria giornaliera (l’impegnativa sanitaria) mentre è a carico della famiglia o del Comune la quota alberghiera (retta mensile). In media oggi gli anziani ospiti non autosufficienti di queste strutture sono 30.000 circa, a fronte di 31.942 posti letto autorizzati e accreditati, tra pubblico e privato. Le impegnative o quote sanitarie, distinte in primo e secondo livello in base alla gravità dell’assistito,

In Veneto sono presenti 208 Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza (IPAB): 111 Centri Servizi per Anziani per una disponibilità complessiva di circa 16 mila posti letto; 6 Centri per DISABILI; 61 Comunità o Centri per MINORI; 15 IPAB elemosiniere e 15 altre (es. Croce Verde,

messe a disposizione dalla Regione sono circa 25.000, numero inferiore rispetto ai posti letto a disposizione. Questa differenza comporta lunghe liste di attesa e priva molte famiglie dell’impegnativa o quota sanitaria, costringendole, per necessità, a pagarsi l’intera retta (dai 2.300

Centro di accoglienza:

ASSOCIAZIONE “APS CASA MIA S. BERTILLA” MIRANO Siamo volontari che si mettono a disposizione per “accogliere” ed “ascoltare” le persone che si stanno trovando in una situazione di difficoltà relazionale, con il proprio coniuge, con i propri figli o con le persone che vivono nel contesto famigliare. Questo tempo, a causa della pandemia, ci ha costretto a cambiare i nostri consueti ritmi di vita e ha visto crescere la sensazione generale di depressione, di solitudine, di incertezza e paura e anche di disperazione, indebolendo i nostri rapporti con le persone care, tanto da accendere, talvolta, focolai di contrasto che restavano sopiti sotto la cenere. Per questo noi ci siamo, per ascoltare la tua situazione e cerchiamo assieme delle soluzioni per un sollievo, per riaprire nuove possibilità e tornare a riapprezzare la ricchezza e la bellezza del vivere insieme. Abbiamo affrontato situazioni di separazione o di gravi crisi famigliare. Attraverso i gruppi di auto-mutuo aiuto e l’apporto di professionisti competenti, accompagniamo le persone verso soluzioni che ridiano senso alla propria vita. Abbiamo incontrato genitori che, nelle più svariate situazioni, si sono travati in difficoltà a relazionarsi con i propri figli. Abbiamo accolto anche dei “nonni”, perché volevano esser rasserenati sul loro ruolo, su come dare il loro meglio di sé ai loro nipoti, senza entrare in contrasto con il progetto educativo dei loro figli-genitori. Per tutte queste e le altre “complicazioni” della vita famigliare dove non trovi risposte, vieni da noi, ti assicuriamo ascolto, sicurezza, serietà e riservatezza massima fin dal primo incontro, perché la nostra missione è quella di incontrare un “fratello” nel bisogno, grande o piccolo che sia, per confortarlo e fornire un aiuto concreto. Tutto ciò perché crediamo nella “cultura dell’incontro”. Ci trovi, per un appuntamento al numero 380 2675760 e per un incontro presso la Sede in Via Bastia Entro, 3 a Mirano Lunedì dalle ore 09.30 alle 12.00 Mercoledì dalle ore 16.00 alle 19.00 Sabato dalle ore 09.30 alle 12.00 Per vederci o comunicare nel web: www.ascoltocasamia.it https://www.facebook.com/ascoltocasamia.it/ info@ascoltocasamia.it

alle 3.000 euro mensili). La riforma delle Ipab è prevista dalla legge 328 del 2000 ma il Veneto è l’unica Regione oggi ancora inadempiente: una paralisi che viene pagata a un prezzo salatissimo dalle famiglie. Pare che la riforma, dopo 20 anni, finalmente arrivi in Consiglio regionale con l’augurio di un’attenta riflessione sui profondi mutamenti della realtà sociale che richiedono soluzioni innovative.

Gabriele Petrolito Assessore alle politiche sociali, Sanità e Volontariato


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RIFLESSIONE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ La commissione pari opportunità del Comune di Mirano ritiene opportuno segnalare un fatto verificatesi recentemente e che ritiene grave perché in contrasto con i principi a cui si ispira la commissione stessa, che sono quelli della pari dignità non solo tra uomini e donne, ma tra tutte le persone indipendentemente dal sesso, razza e religione di appartenenza. Accade che sia stato pubblicato nel foglietto parrocchiale di una delle parrocchie miranesi un articolo titolato il ‘Buonista’ di autore ignoto, il quale ha ritenuto opportuno, a buona ragione non firmarsi. Un testo pieno di luoghi comuni e stereotipi, che ci riporta a concetti medioevali di triste memoria, nel quale l’autore si scaglia contro tutte quelle persone che hanno apertura mentale e disponibi-

lità ad accettare ‘il diverso’ definendoli buonisti. Il rispetto dei diritti degli altri viene dipinto come un atteggiamento di eccessiva tolleranza, viene condannato come l’atteggiamento di persone non capaci di prendere posizione. L’autodeterminazione della donna, la sua libertà di scelta conquistata con tanta fatica e dopo anni di battaglie viene stigmatizzata in nome di un’ etica e una morale di cui non si comprende il significato. Il lavoro che la commissione svolge da sempre è proprio al contrario quello di far comprendere, quanto sia necessaria, oggi più che mai una cultura del rispetto reciproco. Rimaniamo fortemente convinte riguardo alla necessità di rispettare i diritti di tutti, le scelte personali di ognuno come l’unico modo per evitare il verificarsi

di gravi fenomeni di intolleranza, che oggi purtroppo continuano a succedere. Esprimiamo solidarietà e vicinanza nei confronti di quanti si siano sentiti oggetto di attacco e discriminazione per le affermazioni contenute in un testo tanto deprecabile. Inoltre rispondiamo alla domanda /provocazione con cui si conclude l’articolo, che noi nel rispetto di tradizioni ed usanze siamo dalla parte della cultura laica, per una società basata sui principi di libertà, equità e uguaglianza, principi che un moderno cristianesimo dovrebbe abbracciare senza esitazioni. Erika Niero Consigliera delegata alla promozione della cittadinanza delle donne e cultura delle differenze

ANNIVERSARI In questo sventurato 2020, in cui le tradizionali celebrazioni non sono possibili, ricorrono importanti anniversari per la nostra cultura e, direi, per la nostra vita. Ci si potrebbe chiedere che senso abbia ricordare eventi passati, alcuni molto lontani nel tempo, se non fosse che le persone cui si riferiscono hanno segnato il nostro essere, il luogo in cui viviamo, la nostra storia. E’ il caso dei Tiepolo, famiglia di artisti, nati a Venezia e famosi in Italia e in Europa, del cui capostipite Giambattista, ricorrono i 250 dalla morte avvenuta a Madrid (1770) dove, con i figli Giandomenico e Lorenzo, aveva compiuto l’ultima artistica fatica. Del loro operato qui a Mirano restano 2 pale d’altare, in Duomo e nella Parrocchiale di Zianigo, 2 soffitti affrescati nelle chiese di Zianigo e di Scaltenigo e un altro affresco in Villa Bianchini. Ma il lascito tiepolesco più significativo è la villa di famiglia, acquistata dal padre con i proventi di un’altra impresa precedente a Wurzburg, in Germania,

che diventerà la dimora d’artista del figlio Giandomenico da lui interamente affrescata negli ultimi lunghi anni di vita conclusasi all’inizio del secolo successivo. La villa di Zianigo è il suggello di quella ‘civiltà di villa’ di cui il nostro territorio, Miranese e Riviera del Brenta, è ancor oggi apprezzata e visitata testimonianza. Purtroppo gli affreschi sono stati strappati agli inizi del novecento e, fortunatamente intercettati mentre prendevano la via della Francia, ora collocati nel Museo di Ca’ Rezzonico a Venezia. Altre opere, per lo più grandi cicli mitologici sono presenti ancora a Venezia, a Vicenza, a Udine, a Stra, a Massanzago e tutti questi luoghi saranno collegati telematicamente grazie alla sagace iniziativa delle Acli, Cultura KM Zero, che tramite i suoi giovani ambasciatori delle terre dei Tiepolo, ha prodotto dei video consultabili da dicembre sui social e sul sito del comune di Mirano, in attesa di visitarli, dal vero, con rinnovata curiosità e giusto orgoglio. Un an-

niversario meno lontano ma pur sempre carico di età è il 150esimo dalla nascita di Maria Montessori (1870), marchigiana, medica, pedagogista, antropologa, che si dedicò all’educazione con una nuova visione dell’infanzia, dove il gioco e l’affettività divenivano centrali per una ‘educazione del cuore’. Il suo Metodo, diffuso e praticato in tutto il mondo, la portò a fondare le Case dei bambini che sono oggi i nostri asili e le nostre materne, sostenuta dalla fede in un mondo nuovo più giusto e attento ai bisogni di tutti. La sua effigie, dopo la morte avvenuta nel 1952, fu sulla banconota da 1000£ italiana fino al passaggio all’euro. Cento anni, invece, ci separano dalla nascita di Norma Cossetto, italiana di Istria, una delle prime vittime delle foibe nel 1943. Studentessa di lettere all’Università di Padova, fu presa e seviziata dall’esercito partigiano Jugoslavo nel clima terribile di quegli anni, specie nei luoghi di confine. Nel 1949 le fu conferita la Laurea Honoris Causa, post

mortem; a seguito dell’istituzione nel 2004 del Giorno del Ricordo (legge 92), fu insignita della Medaglia d’oro al merito civile, in memoria. Così rimane uno dei simboli più significativi della tragedia Giuliano Dalmata, una tragedia nazionale come ha sancito il Consiglio Comunale decidendo che le sia intitolata una strada a Mirano. Infine, ricorrono i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, piemontese, scrittore per l’infanzia, che ha rivoluzionato l’immaginario fiabesco, cui sono state dedicate nell’anno in corso due iniziative, per necessità, telematiche, entrambe ospitate nel sito del Comune. L’associazione Skate e Cultura del quartiere Aldo Moro con l’apporto tecnico del Circolo Noi, ha prodotto 9 video favole frutto del lavoro intessuto di bambini, genitori e lettori di Mirano, mentre la Biblioteca comunale ha celebrato l’anniversario con gli audio racconti letti dal gruppo delle Contastorie. Foto: Marco Tagliaro, Villa Tiepolo, 2016, acquarello, collezione privata.

Renata Cibin Presidente del Consiglio Comunale e delegata alla cultura


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LA MASCHERA DELL’IPOCRISIA L’attuale momento storico e sociale ci segnala la necessità di deporre la maschera dell’ipocrisia da parte di tutti, perché nessuno deve sentirsi escluso. L’emergenza sanitaria ci sta insegnando che il destino di ciascuno dipende dalla responsabilità e dal comportamento anche degli altri. Pur essendo la nostra Regione tra le più efficienti e virtuose in tema di servizi sanitari, occorre registrare tuttavia che visite e terapie indifferibili in questo periodo non vengono erogate, interventi programmati da tempo su reparti che non centrano con il COVID vengono rinviati a data da destinarsi, gli stessi “tamponi” per rilevare i positivi si attendono giorni o settimane. Riprendendo il principio fondamentale che ciascun deve fare la sua parte perché il sistema sociale funzioni, merita iniziare l’analisi dall’origine delle risorse messe a diposizione dalla nostra società. Se analizziamo, infatti, la relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)

del 2020 si osserva che nel 2018 il 6% dei contribuenti ha dichiarato più di 50.000 euro, il 50% ha dichiarato tra i 15.000 e i 50.000 e il 44% dei contribuenti ha dichiarato meno di 15.000 euro. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti che il tenore di vita spesso è decisamente superiore a quanto dichiarato. E’ evidente pertanto che non sempre è rispettato l’art. 53 della Costituzione Italiana che afferma che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” ossia della loro possibilità economica che spesso è molto maggiore dei redditi attestati dal MEF. E’ ancora più doveroso poi che la Pubblica Amministrazione spenda le risorse pubbliche, messe a disposizione dai cittadini, con la massima cura e diligenza. Il cerchio che parte dai cittadini e prosegue con la Pubblica amministrazione si chiude con la politica che ha la funzione di individuare gli indirizzi e le regole del sistema. Oggi, più che in pas-

sato, considerato che in questo periodo a volte è messa addirittura in discussione la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e della collettività previsto dall’art. 32 della Costituzione italiana, non è più tollerabile che la politica si giri dall’altra parte di fronte alle inefficienze ed errori di gestione della classe dirigente che la politica stessa ha scelto. La morale è quindi che l’emergenza sanitaria ha dimostrato che ciascuno può in generale “contagiare” o “aiutare a guarire” il vicino con il proprio comportamento e le proprie azioni. Tutti i cittadini, il mondo economico, la pubblica amministrazione e la politica devono, infatti, ispirarsi al principio fondamentale previsto dall’art. 3 della Costituzione italiana ponendo al centro la “persona umana” e non il tornaconto o il profitto individuale che inevitabilmente ci allontanano dal perseguire il bene comune determinando, invece, il prevalere di alcuni ed il soccombere di altri.

Giorgio Babato Lista “Insieme per il bene comune”

SERVIZI COMUNALI ESSENZIALI Per soddisfare i bisogni dei cittadini di un comune non ci sono dubbi che un ruolo fondamentale è svoto dall’efficienza dei dipendenti e dell’organizzazione interna degli uffici. L’organizzazione del Comune di Mirano prevede oltre alla Segretaria Generale altre tre aree: l’area 1 che comprende i Servizi Finanziari, il Multisportello, i Servizi Demografici ed elettorale, l’Ufficio Relazioni con il pubblico; l’area 2 che si occupa di Servizi Sociali, del Servizio Edilizia Privata e Convenzionata, lo Sportello Unico Attività Produttive, il Servizio Urbanistica e Pianificazione territoriale; l’area 3 che segue i lavori pubblici. Senza nulla togliere all’importanza ed al ruolo indispensabile di ciascun servizio, considerando l’attuale momento storico di forte recessione economica, ritengo tuttavia necessario ribadire ancora una volta le gravi carenze sia di personale che organizzative che riguardano in particolare il Servizio Pianificazione Territoriale - Beni Ambientali ed il Servizio Edilizia Privata. L’Unione Europea ed il Governo Italiano stanno impegnando in questo periodo ingenti risorse economiche per rilanciare l’economia e puntando principalmente sul rilancio del settore dell’edilizia e dell’efficientamento energetico. Questa strategia implica mettere in moto un volano che potrà rilanciare moltissimi settori economici ed in particolare l’occupazione. Di fronte a questo scenario la pubblica Amministrazione dovrebbe svolgere il ruolo di propulsore e di facilitatore. In questo modo, infatti, contribuirebbe a sostenere ulteriormente la ripresa economica che a sua volta, tramite le tasse pagate, permette di pagare i dipendenti pubblici stessi. Tutto questo a Mirano si scontra però con una gestione estremamente carente che da anni vede penalizzati e depotenziati gli organici dei Servizi Urbanistica – Edilizia – Ambiente, al punto da causare notevoli ritardi all’approvazione e rilascio di tutti quei permessi e progetti che le regole del settore prevedono. Attualmente l’area 2 Urbanistica – Edilizia – Ambiente è ancora una volta senza la guida di un dirigente. L’incapacità della maggioranza, che dura ormai da diversi anni, di garantire una figura dirigenziale stabile a questo settore non può che trasformarsi in ritardi e penalizzazione per i cittadini di Mirano e frazioni. Rinnovo, pertanto, l’invito all’Amministrazione comunale di intervenire con urgenza per porre rimedio in modo stabile e risolutivo a queste carenze, evitando di arrecare ingiustamente ulteriori svantaggi ai cittadini e al sistema economico. Giorgio Babato

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IL NATALE AI TEMPI DEL COVID-19 In questa situazione in cui siamo ancora in piena pandemia globale, la domanda che tutti si fanno è: come saranno i prossimi Natale e Capodanno? Il 25 dicembre non è più così lontano e con l’aumento dei contagi in tutta Italia, seguiti dalle misure sempre più restrittive stabilite dal governo per raffreddare la curva epidemiologica, esperti e politici stanno già iniziando a pensare ad un piano per le festività. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, si è espresso in tema di Natale dicendo che quest’anno si trascorrerà solo con i parenti più stretti. Difficile, dunque, che vengano consentite rimpatriate allargate a tutti i parenti, ma ci si limiterà a quelli di primo grado, fratelli e sorelle. Anche la sottosegretaria alla salute Sandra Zampa condivide questa linea di pensiero, e ha dichiarato che “è bene che resti la gran parte delle attuali restrizioni, anche se si potrebbe valutare2019 un allentamento del rigore per settembre alcuni esercizi”. Questo perché le festività

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natalizie danno vigore al commercio e, di conseguenza, all’economia. Dello stesso parere anche medici ed esperti. Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, ha detto che “se noi affrontiamo il prossimo Natale e il prossimo Capodanno con lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato Ferragosto, non ne usciamo più. Perché se anche ipoteticamente chiudessimo tutto adesso per 3-4 settimane e riaprissimo a Natale, è evidente che la riapertura non sarà quella che può consentire alle persone di andare per grandi cenoni e grandi veglioni”. Della stessa idea anche Giuseppe Ippolito, dell’ospedale Spallanzani di Roma, che afferma “non possiamo essere imprudenti: proprio all’inizio dell’anno prossimo potremo iniziare a controllare la pandemia. Durante il periodo delle festività natalizie dovremo mantenere misure di contenimento dell’epidemia, dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari”. Dunque, per queste feste natalizie la parola d’ordine

sono ancora una volta distanziamento e minor numero di contatti possibili, in attesa che arrivi il vaccino entro la fine del 2020 a risolvere in parte l’emergenza. Si tratta

di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare tutti assieme. Debora Foffano

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Cari cittadini, che fine faranno i terreni all’asta di via Zinelli di proprietà dell’ente Mariutto? E’ da un bel po’ di tempo che ce lo stiamo L’anno scorso hoa sotNon uso ilchiedendo. termine territorio che ha che toscritto, insieme al consigliere Milan ea fare col verbo latino TERRĒRE: incutere molti di voi, una petizione indirizzata alla timore e quindi si riferisce a campi ben Presidente Consiglio Comunale. Avevadelimitati del e resi inaccessibili, tramite gli mo suggerito alle associazioni promotrici spaventapasseri, da consolidati confini.di indirizzare petizione alla tempi. Presidente del Sembrano la storie di altri Invece Consiglio Comunale perché era il solo modo sono ancora storie attuali perché nel nodi ottenere chel’agricoltura fosse sicuramente portata in stro comune continua a coConsiglio. Troppe della popolazione stituire una fonteistanze importante economica di Mirano, evengono lasciate cadere senza e culturale ne è testimonianza il succesascolto da parte di questa amministrazioso di cui gode la Festa dell’agricoltura che ne, per noi delanno Movimento 5 stelle, la parsi svolge ogni tra agosto e settembre. tecipazione dei cittadini è fondamentale. In Il termine terra mi ricorda costantemensintesi, nel documento si chiedeva l’acquite che non è solo il suolo che calpestiamo, sizione da parte dell’amministrazione dei con l’imperativo categorico di non conterreni in più, vendita e l’ampliamento del bosumarne ma la madre terra, come la sco del Parauro. seduta chiamavano gli Nella antichi, che del ci consiglio nutre, ci comunale delprocura 28 novembre 2019 alla sostenta, ci benessere con la mia beldomanda:”quindi l’amministrazione se ho lezza dei suoi paesaggi. Abbiamo il dovecapito bene - siin impegna acquisire sia il re di lasciarla eredità,ad assieme all’aria, rustico chenipoti i terreni, quindi tuttacondizioni l’area?” la ai nostri nelle migliori nostra Sindaca rispose:” l’amministrazione possibili. Il movimento giovanile globale si impegna se c’è la Città Metropolitana e di suscitato da Greta Thunberg ci richiama acquistare l’area, come è già stato detalle nostretutta responsabilità. toCiinsono, vari incontri: solo se c’è la associazioni Città Metronel nostro comune, politana che mantiene l’impegno Non che questa cura la dimostranodato”. con conci risulta sia stato disatteso l’impegno dato: tinue attività volontarie di prevenzione e l’ente è disponibile a finanziare difesaprovinciale dell’ambiente. Ma qui vorrei soffermetà del come costo di acquisto dei terreni. Vormarmi, camminatrice, sulle varie rei ricordare a tutti i miranesi che stiamo iniziative che nei molti centri di cui Miperdendo un’altra occasione per portano l’inerzia rano è costituita, annualmente dei nostri Il angoli 15 dicemsempre piùgovernanti persone a locali. scoprire belbre scadrà anche il bando regionale per il lissimi, scorci quasi incontaminati e ad finanziamento fino al 70% dei costi per la incontrarsi, parlare, conoscersi. realizzazione boschi di Marcia pianura.verde FinanAccanto alla dei tradizionale in ziamento a corredo dell’eventuale ottobre che annovera molti anniacquisto, di espeproprio in opera il sana progetto utirienza eper che,porre in virtù di una compelizzando fondi pubblici ad hoc. Le occasioni tizione sportiva, invita tutti ad una bella

di progettare e accedere a fondi regionali vanno colte: ci viene in mente l’occasione ignorata del contributo regionale 2018 per la realizzazione di Parchi Inclusivi nei Cocamminata, ci sono, da anni, l’Andar per muni; a Mirano per una struttura di questo erbe a Zianigo in maggio, la corse sportitipoLusore abbiamo recentemente usufruito dei va Running a Scaltenigo in mezgenerosi contributi di privati, ringraziazo alla natura circostante a che settembre, le mo vivamente, ribadiamo chemodalità ci aspetcamminate sul ma Muson, sia colle tiamo, in primo luogo, pubblico del Nordic walking, sia dall’ente con la partecipamaggior sinergia e progettazione. Abbiamo zione al Progetto Belvedere che tende a ria cuore l’ampliamento bosco del Parauscoprire e congiungeredel tutti i comuni che ro e crediamo che siasiun’iniziativa lungo questo fiume dispiegano.lungimirante che potrà portare benefici sia recente a breve Concludo col ricordare la più che a lungo termine. I boschi di pianura non Passeggiata dei sapori che a metà luglio sono semplici aree verdi di maBallò, svolgono diverha interessato le terre rivelatesi se funzioni: ci proteggono ricche di vegetazione, di dall’edificazione campi coltivati diffusa, mitigano gli effetti delle alluvioni,e e di imprese agro-alimentari pregevoli fissano nel legno e nel suolo grandi quantità ospitali. di carbonio contrastando l’aumento di CO2 Agli organizzatori di tutti gli eventi, che in atmosfera, ripristinano e incrementano ho succintamente nominato rimandando la biodiversità animale prodotti e vegetale.dall’URP Dobbiaai calendari mensili mo pensare, soprattutto in tempo di co-e per un elenco puntuale, vanno il plauso vid, all’ambientedi e noi alle fortunati generazioni future, la riconoscenza cittadini. lasciando un Paese migliore di quello che abbiamo trovato. In particolare per Mirano vogliamo una vera Città Verde, non uno slogan, non una cittadina che si rassegna al traffico e all’inquinamento senza più il coraggio di innovare.

Marco Lazzarini Renata Cibin Capogruppo del Movimento 5 Stelle di Presidente del Consiglio Comunale Mirano e Delegata alla cultura


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Menù 1

ANTIPASTO Sfogliatine salate con pere fontina e pistacchi ∙ Involtino di radicchio e pancetta affumicata ∙ Alberi di Natale di pasta sfoglia ∙ PRIMO Lasagne alla bolognese ∙ Crespelle con radicchio gorgonzola e noci SECONDO Rotolo “Cappon de Toni” farcito con verdure fresche (2 fette) CONTORNO Carciofi alla veneta 20,00 €

Inoltre a scelta.. PRIMI

Lasagne alla bolognese Lasagne con radicchio di Treviso e salsiccia Crespelle con radicchio di Treviso gorgonzola e noci Cannelloni con ricotta e spinaci Cannelloni alla bolognese SECONDI “Cappon de Toni” ripieno Tacchinella ripiena Anatra ripiena Stinco di maiale Rotolo di cappone farcito con ripieno di verdure fresche Rotolo di vitello farcito con radicchio e speck Rotolo di faraona con ripieno Maialino al latte con pistacchi Rotolo di tacchinella ripiena con pistacchi Quaglie ripiene CONTORNI Verdura cotta Carciofi alla veneta Piselli in umido Tris di verdure grigliate Funghi

Menù 1

ANTIPASTO Fagottini con ricotta pere e noci ∙ Involtino di radicchio e pancetta affumicata ∙ Rose di sfoglia con verdure grigliate ∙ PRIMO Lasagne con radicchio e salsiccia ∙ Crespelle con funghi e formaggi misti SECONDO Arrotolato di tacchinella con ripieno farcito al radicchio

Menù 2

Menù 3

ANTIPASTO Tortino di zucca con taleggio e pancetta croccante ∙ Insalata russa

ANTIPASTO Sfogliatine con mele e formaggi ∙ Tortino di verdure e provola affumicata

SECONDO Costata 500 gr. con radicchio di Treviso ai ferri

PRIMO Lasagne alla bolognese

CONTORNO Tris di verdure grigliate

SECONDO Grigliata mista (2 costicine, 1 salsiccia 1 coscetta di pollo 2 fette di polenta)

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CONTORNO Patate al forno con rosmarino 17,00 €

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A u gu r i d i ! e t s e F e n o u B


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Gli auguri di Natale più sinceri sono quelli fatti con il cuore, proprio come quelli che rivolgiamo a te e famiglia! Buone feste Roberto, Sarah e Nicoletta

MIRANO – Via Dante, 38 Telefono e fax 0418891343

Mail – beggioprogetti2016@gmail.com Seguiteci su

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L’ANNO CHE VERRÀ

e n o Bu este F

Mai come alla fine di quest’anno desideriamo tutti voltare pagina. Ma non ci sentiamo di essere solo fatalisti: nell’anno che verrà desideriamo davvero ritrovarci e per farlo serviranno fortuna, ma anche preparazione. Noi siamo già ai nastri di partenza: attendiamo il 2021 pronti a rimetterci in campo con tutto l’entusiasmo necessario e riscrivere assieme al nostro pubblico una nuova pagina di questa fantastica avventura. Nell’augurare a tutti i nostri spettatori la pace e la serenità necessarie per vivere appieno l’atmosfera di questo Natale, l’Associazione Volare e lo staff del Mirano Summer Festival vi danno appuntamento a un 2021 di nuova musica. Perché lo spettacolo sta per ricominciare. Buone feste, Il presidente

Paolo Favare o


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ANDREA TOMAELLO: “UN MIRANESE IN COMUNE DI VENEZIA”

Andrea Tomaello, classe 1990, miranese, è stato nominato ad ottobre vice Sindaco della Città di Venezia a fianco del riconfermato Sindaco Luigi Brugnaro. Nato a Mirano (come tra l’altro il Sindaco), ha studiato alle scuole medie Mazzini, all’istituto tecnico “8 Marzo” per poi laurearsi in Scienze Politiche a Padova e in Economia a Venezia. Appassionato di sport ha giocato per molti anni nel Vetrego e in seguito allenatore e presidente della Pol. San Pio X, esperienza che ricorda con piacere anche con la sua immagine profilo in Facebook. In Comune a Venezia ha la delega allo sport, cosa porta in dote dall’esperienza in due piccole società? Erano due momenti diversi: in una giocavo, l’altra allenavo e poi dirigevo la società con molti amici. Sicuramente per quanto riguarda l’esperienza alla Polisportiva ho potuto vedere quanto importante sia lo sport e l’attività motoria per i bambini. La loro crescita e formazione passa per molti di loro sopratutto attraverso lo sport. Quello che dico sempre anche alle associazioni che incontro in Comune è che spero si concentrino nella crescita e nell’educazione dei ragazzi, più che all’aspetto prettamente sportivo. Le società poi si basano per il 99% sul volontariato, ed è bellissimo vedere esempi in giro per la città di persone che dedicano tempo ed energie a questo, e lo fanno solo ed esclusivamente per un loro piacere, per i ragazzi, per farli crescere in un ambiente sano. A Vetrego era così, un clima familiare dove tutti stavano bene, si eliminava qualsiasi differenza e sopratutto la vera partita si giocava fuori dal campo! Lei però è anche tifoso di rugby, vero?! Certo, seguo molto il rugby, è un ambiente fantastico. Quando posso vado a vedere sia il Mirano che la Benetton, oltre alla trasferta annuale al “6 nazioni” con il gruppo Twickenham. Al di là della partita, è bello stare assieme e divertirsi. Come si vive invece a Venezia? Bene, è tutto totalmente diverso da Mirano ma anche da Mestre, vivere in isola in questo periodo di semi-lockdown è un esperienza surreale. Non nascondo che molti mi prendono per matto in quanto negli ultimi anni tanti veneziani e mestrini sono venuti a vivere a Mirano per

la comodità e la qualità della vita, io ho fatto il contrario. Le manca Mirano? Cosa lascia nella sua città? Torno praticamente ogni settimana, ho la mia famiglia e i miei amici e se posso dare una mano a qualcuno che chiede lo faccio volentieri. Ci sono poi tante idee che mi piacerebbe la Lega portasse avanti un domani, a cominciare da eventi e riqualificazioni in ambito sportivo e culturale. Abbiamo grandissime specialità e potenzialità, dobbiamo solo permettere che vengano sfruttate, cosa che in questi anni non è stato fatto. Si aspettava di trovarsi a fine anno nel ruolo che sta ricoprendo? Sinceramente no, si è parlato solo all’ultimo di questa cosa. Una soddisfazione certo, ma sopratutto una grande responsabilità. Per la prima volta la Lega entra con 2 assessori e un vicesindaco nella giunta di Venezia, i cittadini si aspettano risposte, progetti, idee, non è un compito facile, molte attenzioni sono su di noi, anche perchè rispetto alla prima giunta Brugnaro siamo una componente importante con cui doversi confrontare. Da consigliere comunale in un piccolo comune a vicesindaco di una grande città. Che sfida la attende per i prossimi anni?

Innanzitutto è fondamentale capire bene il funzionamento della macchina amministrativa di una grande Città come Venezia; sto usando questi primi mesi per cercare di studiare e apprendere più cose possibili di questo Comune. Per amministrare bene e a lungo termine penso sia fondamentale conoscere, ascoltare e costruire un’idea di futuro. Stiamo cercando poi di resistere a questa seconda ondata, spero si possa uscire quanto prima per mettere in piedi tante iniziative rivolte principalmente ai giovani e alle famiglie. Tornerà a Mirano, magari da candidato sindaco, o il suo futuro è la politica? Non voglio fare il politico di professione, ci mancherebbe! Intanto cerco assieme ai miei colleghi di avventura in Comune di fare un buon lavoro a Venezia, di rispettare le aspettative e di costruire una classe dirigente veneziana, poi si vedrà. A Mirano abbiamo già qualche nome ben più spendibile di me da candidare, la sezione Lega ci sta già lavorando e li ringrazio per questo, sono instancabili! Mi piacerebbe aiutare il candidato a vincere assieme a tutta la Lega e il centro destra. A.DF.


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I NOSTRI GIARDINI STORICI TRASCURATI Il centro di Mirano è caratterizzato da due meravigliosi Giardini Storici sviluppati lungo il Muson e uniti da un ponte di collegamento definendo così un ampio Parco Storico aperto al pubblico tutti i giorni. Un’opera monumentale da poter godere per la sua bellezza e la sua storia, un luogo per il piacere della mente oltre che della vista. I giardini storici di Mirano devono essere guardati come si guardano le opere d’arte e come tali sono stati sono stati sottoposti, dal Ministero dei Beni Culturali, a provvedimento di tutela monumentale. Si devono attraversare, ci si deve soffermare tenendo presente di essere all’interno di un museo “en plein air”. Un patrimonio che dovrebbe essere custodito nel migliore dei modi per poter garantire alla cittadinanza ed alle future generazioni la conservazione del valore storico e culturale che rappresenta. Preziosi ma anche delicati. La loro cura e la loro gestione richiedono risorse e professionalità adeguate; il loro utilizzo deve essere rispettoso della loro storia e tale da non pregiudicarne la conservazione. Purtroppo la scarsa consapevolezza del valore di questi Giardini Storici è diffusa soprattutto fra chi dovrebbe occuparsi della loro tutela, affidata dal Codice dei Beni Culturali all’Ente pubblico a cui appartengono, e comporta conseguentemente la mancanza delle cure necessarie per la loro corretta conservazione. PARCO E VILLA BELVEDERE L’ingresso di villa Belvedere è caratterizzato da un cancello su importanti pilastri sormontati da statue seicentesche attribuite al “Marinali” che rappresentano due imprese di Ercole. L’importanza dei due pilastri e delle statue viene evidenziata anche nelle mappe seicentesche che li rappresentano assieme al corpo della villa. La visione di questa elegante entrata è mortificata dalle autovetture che vengono parcheggiate davanti. Non bastasse, anche all’interno a fianco del corpo della villa, viene regolarmente parcheggiata una autovettura nonostante sia proibito dalle prescrizioni della Soprintendenza e dal regolamento Comunale dei Parchi Storici. Una sciatteria nei confronti della Villa, confermata anche dalla irrispettosa ostentazione dei contenitori per la raccolta dei rifiuti posizionati a corredo della targa che ricorda Gioacchino Gasparini, il Sindaco a cui i miranesi devono l’acquisizione al Demanio cittadino della Villa. Il Parco di villa Belvedere risale alla metà dell’ottocento e al suo interno si distingue la parte realizzata secondo la moda del “rovinismo” e dell’architettura neogotica affermatasi in Inghilterra. In uno stretto rapporto fra l’acqua di un laghetto e del Muson, circondata da una rigogliosa vegetazione, venne realizzata una collinetta che nasconde al suo interno una serie di grotte artificiali e alla cui sommità si ergono delle finte rovine in stile neogotico. La torretta che si erge dalle rovine, conosciuta come il “Castelletto del Belvedere”, ha dato origine all’attuale nome della Villa e del Parco. Si tratta di uno dei pochi esempi di Parco con la presenza di una torretta neogotica con grotte sottostanti. Negli anni novanta il Castelletto del Belvedere, data la sua particolare natura architettonica e paesaggistica, è stato restaurato grazie ad un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali. Un importante intervento per la conservazione delle strutture esterne e sotterranee e per ripristinare il corretto rapporto fra l’edificato, la componente vegetale e le acque che lo circondano e lo penetrano. Da quel momento però non sono più stati fatti regolari interventi per la manutenzione delle strutture e la conservazione dell’equilibrio fra le varie componenti recuperato con il restauro. La vegetazione si è sviluppata senza controllo circondando e nascondendo la veduta delle “rovine” e interrompendo il rapporto prospettico con l’acqua che le circonda. Anche all’interno del castelletto e delle grotte si sono generati fenomeni di degrado delle strutture e delle superfici. Si sta progressivamente e colpevolmente vanificando l’intervento del Ministero della Cultura che con l’impegno di importanti risorse economiche e professionali aveva permesso di recuperare il Parco dal degrado in cui si trovava al momento dell’acquisizione al patrimonio pubblico. PARCO E VILLA XXV APRILE Non gode di una maggiore attenzione e cura il Parco di villa XXV Aprile. Percorrendo i viali del Giardino romantico all’inglese che lo caratterizza numerosi sono gli

alberi di alto fusto, alcuni anche centenari, che mostrano criticità tali da richiedere cure adeguate. La mancanza di interventi ha portato alla morte precoce ed al conseguente abbattimento di molti di questi esemplari impoverendo e modificando progressivamente lo scenario formato dalla componente vegetale che il progettista del Parco nell’ottocento aveva disegnato. Gli arbusti si sono propagati senza controllo creando un sottobosco selvaggio e caotico. Il fatto che sia proprio la componente vegetale a dare forma al Parco implica ovviamente una sua trasformazione nel tempo conseguente alla evoluzione naturale degli alberi e degli arbusti. Il compito di una corretta gestione del Giardino Storico è quella di garantire con interventi colturali le migliori condizioni di vita e sviluppo della componente vegetale ed il mantenimento delle forme e degli scenari originali. Purtroppo in questo Giardino non solo mancano gli interventi specialistici che sarebbero necessari ma addirittura a volte, quelli che vengono realizzati, invece di migliorare le condizioni degli alberi li danneggiano gravemente. E’ il recente caso della Magnolia Grandiflora presente al lato della villa XXV Aprile, albero classificato Monumentale. A fine Maggio ha subito un drastico intervento di potatura concentrato alla base della chioma che ne ha completamente modificato l’architettura vegetale, la forma e il portamento, “criteri di monumentabilità” riconosciuti a questo albero unitamente all’età, la dimensione e il valore storico-culturale. Questo arbitrario intervento ha privato l’albero di quelli che erano stati identificati dalla Regione Veneto nella tabella descrittiva come Elementi Caratterizzanti: “Maestoso esemplare di Magnolia, ornamento di parchi e giardini. In questo individuo si nota la facoltà propria della specie di emettere radici dai rami bassi che intercettano il suolo, il che permette alla pianta di propagarsi come fosse un bosco a partire da un unico individuo. Dall’apertura laterale della chioma si può ammirare la splendida impalcatura formata dall’intrico dei rami, a costituire una vera scultura arborea.” Non solo è stata irrimediabilmente modificata la forma dell’albero e quindi dello scenario complessivo della Villa, ma questo intervento è avvenuto in violazione delle specifiche norme di legge che regolano la cura degli alberi Monumentali per cui è in corso una indagine dei Carabinieri Forestali ed inoltre ha causato un danno diretto all’albero che potrà avere ripercussioni sulla sua vita.

re una recinzione in pali di legno e posizionando al suo interno un impianto di irrigazione. Anche in questo caso siamo di fronte ad un intervento non autorizzato, come ha evidenziato il Ministero delle Foreste in una nota inviata al Comune, non solo inutile ma anzi dannoso per l’albero. Questo intervento va inoltre a modificare sostanzialmente l’insieme estetico della villa già mortificato dalla drastica potatura della Magnolia. L’introduzione della recinzione di un evidente elemento artificiale che circoscrive lo spazio attorno alla Magnolia contrasta con la naturalità ed il “selvaggio” che caratterizzano il giardino all’inglese di villa XXV Aprile.

La Magnolia purtroppo non ha subito solo questo ma, a fine Giugno, l’Amministrazione comunale è intervenuta nuovamente perforando l’apparato radicale per realizza-

Adriano Marchini Gruppo soci di Italia Nostra di Mirano italianostra.mirano@yahoo.it

Gli interventi dannosi nel Parco XXV Aprile non si sono limitati alla sola componente vegetale ma anche l’arredo storico del Parco è stato coinvolto. Nel mese di Luglio il Comune ha deciso di effettuare degli interventi di manutenzione sulle ottocentesche statue in pietra collocate su colonnine fra il verde del Parco che rappresentano piacevoli Contadinelle e Garzoni in atteggiamenti che ricordano il mondo arcadico. L’intervento ad opera del personale comunale è consistito nella pulizia delle statue con idropulitrice con l’indicazione di “operare a bassa pressione”. Si è proceduto in assenza di un progetto di restauro, non sono state effettuate indagini conoscitive del materiale utilizzato per la realizzazione delle statue e della natura della loro degradazione, non è stato coinvolto personale qualificato (restauratori) evidenziando ancora una volta una gestione dei Parchi Storici inadeguata ed in violazione della normativa vigente. Questo improvvido e scorretto intervento può aver danneggiato le statue e/o posto le condizioni per una loro maggiore degradazione. Appare evidente che la Istituzione che è responsabile della gestione e cura di questo Patrimonio ignora che “Il Giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato come un monumento”. Non è sufficiente tagliare regolarmente l’erba dei prati, tenere puliti i viali e eliminare gli alberi morti. Non si può accettare la trascuratezza e l’incompetenza; la conseguenza è inevitabilmente il degrado e la perdita di questi Beni Storici artistici. Non possiamo dimenticare il valore della pregevole eredità ricevuta. Lo splendore di questi giardini deve essere mantenuto con interventi qualificati e pianificati nel tempo.


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LO SAPEVATE CHE…

( i consumi di cui non ci accorgiamo ) I SACCHETTI BIODEGRADABILI SONO UN FLOP TOTALE? Si stanno accumulando nell’ambiente esattamente come i sacchetti di plastica e, quando infine si degradano, sprigionano sostanze tossiche nel suolo. Dopo lo scandalo dei sacchetti biodegradabili fuorilegge, arrivano seri dubbi anche su quelli certificati. Uno studio dell’Università di Plymouth, in Inghilterra, apparso su Environmental Scienze & Techonology di ACS, mostra che le borse biodegradabili non si degradano più velocemente del normale polietilene (la plastica tradizionale). Sono circa 100 miliardi le buste di plastica che entrano nel mercato dell’Unione Europea ogni anno, secondo dati della stessa Commissione. Molti di questi finiscono trasportati dal vento in laghi o oceani, contribuendo a danneggiare animali ed ecosistemi. Per questo, come sappiamo, sono state introdotte, e rese obbligatorie, le plastiche compostabili e oxo-biodegradabili: queste ultime contengono additivi pro-ossidanti per accelerare il processo di degradazione, mentre è compostabile la plastica che – grazie alla biodegradabilità dei materiali organici – si degrada in compost. Ma prima di introdurle nessun test ha valutato la loro reale efficacia nel lungo periodo. Ci hanno pensato adesso i ricercatori britannici, che hanno messo sacchetti di plastica etichettati come biodegradabili, oxo-biodegradabili o compostabili, così come i tradizionali sacchi in polietilene, all’aperto, seppelliti nel terreno o immersi nell’acqua di mare. A parte l’ambiente

marino, che ha degradato il sacchetto compostabile in 3 mesi, frammenti o campioni interi di ciascun tipo di borsa, sono riemersi intatti o quasi dopo 27 mesi. Dopo 3 anni nel suolo, le borse convenzionali, proprio come quelle biodegradabili e oxo-biodegradabili, potevano ancora trasportare circa 5 chili di spesa. I ricercatori hanno concluso che nessuno di questi sacchi si è deteriorato in modo affidabile in tutti gli ambienti entro 3 anni e che i sacchetti biodegradabili non si sono deteriorati costantemente più velocemente del polietilene convenzionale. Un recente studio italiano, tra l’altro, aveva mostrato che anche quando i sacchetti bio si decompongono, rilasciano nel terreno sostanze tossiche per le piante, causando anomalie e ritardi nella crescita, intaccando soprattutto le radici. Lo studio condotto dall’Università di Pisa, e pubblicato su “Ecological Indicators”, ha esaminato l’impatto sulla germinazione delle piante delle tradizionali shopper non-biodegradabili realizzate con polietilene ad alta densità (Hdpe) e di quelle di nuova generazione, biodegradabili e compostabili, realizzate con una miscela di polimeri a base di amido. Esaminando gli effetti fitotossici della soluzione acquosa che si forma in seguito all’esposizione delle buste alla pioggia, è emerso che entrambe le tipologie rilasciano in acqua sostanze chimiche fitotossiche che interferiscono nella germinazione dei semi. People for planet: Michela Dell’Amico

10° GIORNATA ECOLOGICA A MIRANO (VE) Il Gruppo “Amici Micologi Mirano” dell’Associazione Micologica Bresadola, hanno deciso, dopo diversi mesi del corrente anno, di riproporre la 10° Giornata Ecologica a Mirano (prevista per fine marzo, sospesa poi per motivi di Covid-19). Ma che cos’è la Giornata Ecologica? E’ un momento di aggregazione collettiva per ripulire quelle zone del territorio, che col passare degli anni, si sono lentamente riempite di rifiuti di vario genere, come lattine, bottigliette di plastica, sacchetti di polietilene, avanzi di ogni tipo che la maleducazione e l’incuria di cittadini, dimenticando ogni regola del vivere civile, distribuiscono a piene mani nella più serena delle tranquillità “tanto c’è chi

pulisce”, tanto cosa che faccia una lattina in più o in meno? Questi generalmente, sono i pensieri inconsci che passano fugacemente, ma insistentemente, nelle menti delle persone che si comportano in questo modo. La raccolta è stata svolta nel periodo sett./ott. corrente anno, con diversi soci, divisi in copie, distribuite in diverse località nel Comune di Mirano, raccogliendo oltre 24 sacchi di materiale, e segnalando, inoltre alla “Veritas” diverse altre località con rifiuti da recuperare. Il Presidente Paolo Trevisanato

IL CANALE TAGLIO NUOVO DI MIRANO

Chiunque abiti a Mirano ha ben presente qual è il Canale Taglio: molti vanno a correre lungo la pista ciclabile che percorre la riva, altri ci passano a fianco in macchina per raggiungere la stazione dei treni, altri ancora abitano nelle case che costeggiano il lato destro di questo canale. Ma forse pochi sanno l’importanza che ha avuto, a livello storico-commerciale, lo scavo del Canale Taglio Nuovo di Mirano. Quest’ultimo venne scavato nel 1604, tagliando letteralmente in senso ortogonale altri sette corsi d’acqua. L’escavazione durò sette anni e terminò ufficialmente nel 1612. La parola “Taglio” deriva dal fatto che il canale è stato scavato con una direzione perpendicolare al naturale deflusso delle acque verso la laguna di Venezia dei canali Pionca, Comunetta, Cesènego, Lusore, Menegon e del fiume Tergola, che furono convogliate al di là del nuovo canale grazie alla costruzione di sifoni in pietra sottostanti al letto del canale stesso. Proprio per questo, all’epoca, lo scavo di questo canale venne considerato un’opera di grande ingegneria idraulica. Ma quale fu lo scopo di quest’opera? Il Canale Taglio venne scavato con lo scopo di creare un collegamento fluviale diretto tra Mirano e le città di Venezia e Padova, con grandi benefici soprattutto a livello commerciale. Il canale Taglio rese così Mirano un importante capolinea della navigazione fluviale veneziana. Questo collegamento fluviale del Taglio favorì lo sviluppo industriale, artigianale e commerciale della città di Mirano fino all’epoca dei trasporti su strada. Oggi il Taglio non è più navigabile per via della sua bassa profondità, però, grazie alla pista ciclabile presente lungo l’argine, si può percorrere interamente in bicicletta e arrivare fino in Riviera del Brenta oppure fino al Parco del Menegon. Quest’ultimo è un’area verde dove i cittadini di Mirano possono fare esercizio fisico all’aria aperta, portare a spasso il cane o semplicemente ritrovarsi. Questa nuova veste da percorso cicloturistico del Canale Taglio è sicuramente una bellissima risorsa per la città, dando la possibilità ai residenti di apprezzare questo storico canale e di mantenerne viva l’importanza. Debora Foffano


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ANTONIO ESPOSITO, INFATICABILE AMATORE Ricordo con molta simpatia il mio servizio militare. Della naja in generale già ebbi modo di parlarne nell’articolo di Mirano Magazine di aprile 2014, ma qui ritorno sull’argomento unicamente per dare più spessore alla figura di un mio simpaticissimo commilitone già presentato forse troppo sinteticamente nel citato articolo. Antonio Esposito, classe 1949 era bersagliere. Di professione pastore e con incerti studi elementari, forse mai completati. Per fortunate circostanze si creò subito tra noi un buon affiatamento. Io con il mio diploma di ragioniere ero per lui l’intellettuale della camerata oltre che l’amico che gli leggeva le lettere della fidanzata che aveva lasciato a Napoli. Il napoletano si considerava un vero esperto della vita, ma soprattutto autentico tombeur de femme come direbbero i francesi E quale poteva essere l’argomento principale con cui confrontarsi nelle lunghe serate di inutili giornate passate a subire i pistolotti di ufficiali atterriti dal pericolo rosso rappresentato da una certa parte della politica? Ragazze, divertimento e ovviamente, sesso. Al riguardo, Antonio Esposito si vantava di essere uno stallone di prima qualità essendo stato iniziato agli amori mercenari fin dall’età di tredici anni. Tutte le sere in camerata, prima del contrappello, teneva cattedra in fatto di amore, donne, sesso, erotismo, puttane, corna. E tutte le mattine per dimostrare che la lezione della sera prima non era stata espressione di fantasia per calmierare i morsi della nostalgia di casa e delle sue greggi, sfilava nudo tra i letti a castello sostenendo sull’oggetto della sua virilità, gli anfibi, due grossi scarponi da marcia annodati uno all’altro. Quasi una dimostrazione che per lui il bromuro sapientemente distribuito in piccole dosi all’ora di cena per placare la frenesia sessuale della notte tra le reclute, non faceva alcun effetto. E quanto a virilità applicata, il pastore partenopeo non scherzava davvero, camminando avanti e indietro con quei pesantissimi scarponi allacciati sul suo uccellone sempre rivolto a mezzogiorno. E nonostante avesse la fidanzata a casa che lo attendeva con amore, lui se la spassava allegramente con tutte le prostitute di Sora, cittadina in provincia di Frosinone dove facevamo il CAR. Così in diverse serate di quel freddo febbraio 1969 ebbi modo di notarlo, diligentemente in fila, mentre attendeva il suo turno con la bella di notte. Ritornato in quella zona lo ritrovavo spesso nella medesima posizione scoprendo successivamente che per lui quello era il terzo giro consecutivo. Tripla scopata come a pranzo e cena quando tentava, inutilmente e senza successo analoga furbata per ottenere dosi supplementari di rancio. C’era chi insinuava che a tanta virilità non fosse del tutto estraneo il gregge che custodiva. Ma erano chiacchere che nessuno aveva coraggio di verificare direttamente con l’interessato. Una sera Antonio Esposito ebbe un’idea che era un mix di originalità, furbizia, squallore e divertimento. Esordì alla grande chiedendo o meglio imponendo un insolito silenzio che abitualmente pretendeva quando raccontava le sue avventure licenziose. E a dimostrazione che faceva sul serio, promise a tutta la camerata che in cambio dell’attenzione non avrebbe fatto per quella notte e per tutte le successive, la rivista cingoli che consisteva in una spalmata di lucido per scarpe sui piedi di chi a suo insindacabile giudizio, si era comportato male durante la giornata. Branco di rospe rammollite – attaccò euforico quella sera – Io ho forti appetiti di passera e voi siete solo dei segaioli. Vi propongo un affare che ho già anticipato alla Gloria quella bella vaccona

che batte sotto il lampione di via dei gelsomini. La conoscete? Disse tutto di un fiato. E chi non la conosce - Replicò pronto Giuseppe Milianti, anche lui pastore sardo totalmente analfabeta al quale facevo da segretario nel leggere e scrivere per suo conto – Tutta la caserma se l’è scopataBene – continuò Esposito. Io ho fatto un personale abbonamento con la vaccona. Trenta scopate mensili, una al giorno a mille lire anziché duemila Piantala buffone. Anche se tutti sappiamo che sei un chiavatore eccezionale non ti sembra di esagerare? Disse qualcuno dal fondo della camerata. Hai ragione. Anche un Nembo Kid come me potrebbe incorrere in qualche infortunio – riprese pronto Antonio. Ma il progetto non è per me, al contrario riguarda tutti voi. Aprite bene le orecchie, mezzi soldati. Io stipulo con la Gloria un contratto esclusivo per la nostra squadra e il costo del finanziamento lo mettete voi. Siamo in dieci. Ognuno mi versa la decade della naja e io incasso 30mila lire l’esatto costo per le prestazioni della Gloria. Ora, delle trenta prestazioni mensili io ne consumerò venti mentre le restanti dieci saranno sorteggiate tra voi. Nella peggiore delle ipotesi qualcuno si farà una scopata mensile con 3000 lire anziché duemila come da tariffa della Gloria. E nella migliore, se al sorteggio è fortunato e soprattutto approfittando dell’assenza dei compagni che andranno in licenza o con permesso di 48 ore o perché ammalati o privi di mordente, potrebbe ciurlarsi la Gloria otto volte al mese con la stessa somma di 3000 lire. Che ne dite guaglioni? Ricordo che ci guardammo tutti in faccia perplessi. Non avevamo capito nulla aritmeticamente e statisticamente parlando della proposta di Esposito ma nessuno voleva rischiare di far arrabbiare il pecoraio. E rischiare la rivista cingoli in qualche successiva nottata. Oppure una secchiata di acqua gelida nel cuore della notte. – E poi – Replicò ancora Esposito improvvisandosi sociologo e filosofo – ricordatevi che sono i miserabili denari di questo schifoso esercito che spendete in puttane, non i soldi che i vostri genitori vi mandano, frutto del loro faticoso lavoro. Il silenzio accolse il tentativo del napoletano di legittimare moralmente la sua proposta. – Ma in base a quale diritto tu Antonio scopi gratis – replicò ancora Giuseppe Milianti che quanto ad amore mercenario era secondo solo all’Esposito e forse per questo immune dai rischi notturni del gavettone o dentifricio o lucido per scarpe. Guagliò, io organizzo tutto, il rischio di impresa è mio e poi io sono il garante dell’operazione con la Gloria. Nel senso che le ho assicurato che nessuno di voi si è preso lo scolo da qualche altra parte – Replicò pronto e in modo gentile in nostro simpatico napoletano. La camerata non osò sbilanciarsi oltre. Ma Esposito sentiva che doveva ottenere un autorevole avallo per la sua proposta. Qualcuno in grado di certificare la bontà dell’impresa e l’assenza di imbrogli. Tu dottò Oscar, ci stai nell’operazione? Chiese guardando dalla mia parte. Il cuore mi arrivò in gola. E pur con mille conflitti interiori risposi affermativamente.

– Bene – Replicò soddisfatto Antoni Esposito – felice di aver ottenuta dalla sua parte l’intellettuale della camerata. A te il compito di curare i dettagli con un accordo scritto. Finsi di scrivere qualcosa quanto a modalità operative e per i restanti tre mesi di Car ne curai l’applicazione. Incredibile a dirsi, quasi tutto funzionò più o meno come aveva previsto Antonio. E anch’io, più o meno fortunatamente venni sorteggiato un paio di volte. Mi salvai cedendo gratis il diritto e salvando la faccia in virtù del mio essere giovane amante più delle lettere e del sapere che delle tette di Gloria. E in quel lontano trimestre di febbraio – Aprile 1969 una piccola comunità del paesino di Sora non aveva più di che lamentarsi. Era contenta la Gloria che poteva contare su un appannaggio sicuro e continuativo. Lo era Antonio Esposito che scopava gratis, tutto tronfio per la sua brillante idea. Lo erano i commilitoni della 17ma squadra che provavano in contemporanea il piacere dell’amore, dell’azzardo, del risparmio, della comune complicità. Lo era la restante camerata finalmente liberata da quei fastidiosi cigolii e vibrazioni dei letti a castello che avvenivano durante la notte. E tutto sommato, neanche io sapevo dare alla cosa quelle interpretazioni negative che la coscienza di un intellettuale come ero considerato, poteva produrre con dovizia di particolari. Poi, a Maggio 1969 con l’assegnazione di ciascuno di noi ai diversi reggimenti sparsi in tutta Italia, il patto si sciolse. E Antonio Esposito uscì per sempre dalla scena militare e dalla mia vita Ma sopravvisse in maniera indelebile nella mia memoria. E ora, cosa leggo in positivo dopo oltre cinquant’anni da quel lontano affare mercenario? Tante espressioni di vita. La furbizia espressa in modo intelligente e senza danni per gli altri. L’esaltazione della viva forza della giovinezza che si libera dei propri istinti senza le ipocrite costrizioni della società più conservatrice. Il senso dell’amicizia affinato dalle comuni difficoltà economiche. E ancora il bello di un vivere aggregato che non conosce barriere sociali e culturali, ma solo i rischi e i limiti che ognuno sa di possedere. Oggi il sesso si chiama escort. Si cerca in Internet. Degenera nello sfruttamento minorile. Imbroglia con il viagra. Inganna e non rispetta le stagioni dell’amore. Entra in casa tua con squallida pubblicità. Allora, tra la Gloria che donava sé stessa alle reclute di Sora, certamente non per sua libera scelta ma per drammatiche circostanze a noi ignote e comunque meritevoli di comprensione, e l’anonima escort che mercifica il proprio corpo per acquisire maggior status di ricchezza e celebrità, non ho dubbi che la prima figura avrà da me mille più uno motivi per essere ricordata con più grande umanità.

Oscar De Gaspari Nel prossimo numero: Bonino - bonano


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LA FILARMONICA DI MIRANO AI TEMPI DEL COVID

Siamo ormai giunti alla fine di questo 2020 che ci ha voluto mettere fortemente alla prov. La maggior parte di noi non ha mai vissuto momenti così critici e solo ora ci rendiamo conto di quanto bene stavamo prima. Ora anche il semplice suonare in gruppo sembra un lusso. La Filarmonica porta avanti la propria attività musicale ininterrottamente da più di 35 anni, con una media annuale di 10 concerti, 12 sfilate e 80/90 prove serali all’anno; il 2020 dal punto di vista musicale è stato invece quello che si può definire un annus horribilis: due sole sfilate di Carnevale a metà febbraio, una lenta ripresa con prove all’aperto nella corte di villa Errera (l’11 giugno), due soli concerti effettuati (18 e 25 luglio) e uno saltato per maltempo. Passata l’estate si è dovuto fare i conti con i problemi climatici e si è tentato di continuare l’attività con prove a organico ridotto o in una sala prove più grande, in una continua ricerca di soluzioni logistiche che soddisfacessero le indicazioni di tutela sanitaria, a testimonianza della voglia di tutti di suonare ugualmente, nonostante tutto, battendo ogni strada possibile. L’evoluzione della situazione ha portato però anche la sospensione delle prove “a ranghi ridotti” ma, come per altri ambiti, questa frangente ha rappresentato l’occasione per provare qualcosa di nuovo, una diversa modalità di prova, cioè la prova da casa. I suonatori, coordinati dal maestro Stefano Corrò, si tengono così pronti e “in forma” suonando e studiando da casa con l’obiettivo di preparare un grande concerto di riaper-

tura, da effettuare appena se ne presenterà l’occasione; il covid dapprima non ha permesso ai suonatori della Filarmonica di suonare assieme e vicini, allora hanno suonato assieme ma distanti; ora non possono più suonare assieme ma distanti? E loro suonano lo stesso, anche se divisi e distanti! Dal lato della scuola di musica della Filarmonica le attività proseguono, nel pieno rispetto delle precauzioni e indicazioni di legge. I nostri ragazzi in questo periodo si trovano a frequentare la scuola in una modalità anomala, con mascherine, gel, distanziamento; non dev’essere facile per loro e qualsiasi ulteriore attività di svago può ritenersi utile per cercare di farli rimanere attaccati alla “normalità”. Ecco perché in ottobre sono ricominciati i corsi dopo un periodo di preparazione logistica

CHI SVELERÀ IL DESTINO DI AGATA? E’ arrivato in libreria il 20 novembre 15 - L’alfabeto della musica meccanica, l’esordio letterario del miranese Paolo Montagni, 53 anni, musicista e scrittore per passione. Una storia che si sviluppa in 15 giornate ricche di misteri e colpi di scena, alla ricerca di Agata, una giovane musicista misteriosamente scomparsa. Un romanzo che vive di suspence e che

scorre veloce, intessuto di fili musicali e poetici, al confine tra realtà e suggestione. Un inno al potere della creatività e alla forza dell’amicizia, dove la ricerca diventa ribellione e la spinta creativa può essere la salvezza. Il romanzo è disponibile in tutti gli store online e in libreria.

Per saperne di più: https://sites.google.com/view/paolomontagni/ 15-lalfabeto-della-musica-meccanica

per riprendere l’attività in sicurezza (igienizzazione delle superfici ad ogni cambio di allievo, arieggiamento della stanza, distanziamento e divisori in plexiglas, igienizzazione delle mani prima e dopo ogni contatto con allievi e oggetti, mascherina, monitoraggio accessi alla sede). Questo è quello che si può fare in questo periodo in cui l’attenzione e le energie di tutti sono rivolte al ripristino di una tranquillità sociale per quanto riguarda la salute. La Filarmonica per ora non può correre spedita sulle ali della musica, deve limitarsi a mantenere il “motore” acceso, anche se al minimo; curare la manutenzione del “mezzo” con pazienza e impegno, così, quando potrà tornare ad esibirsi, dare il meglio di sé guardando in faccia il proprio pubblico. (GB)

DUBITO ERGO SUM ( Il dubbio mi dà forza per esistere ) Questo è il titolo di un testo, scritto e pubblicato da Vittorio Boesso. Vittorio Boesso è nato a Stigliano di Santa Maria di sala, provincia di Venezia, il 10/07/1940. E’ laureato in Farmacia e Scienze Biologiche. E’ sempre stato molto attento alle problematiche sociali, economiche e religiose. Nella seconda età, ha scoperto il desiderio ed il piacere di conoscere e far conoscere un po’ della storia della contrada del Salese e della amata cultura contadina. Soprattutto si è impegnato, con una attenta ricerca filosofica, ad approfondire il senso della vita, a trovare il nostro “perché” esistiamo. L’autore nel testo approfondisce varie tematiche. Ne elenchiamo le principali: Analizza l’umanità, l’uomo in concreto, partecipa del meraviglioso Universo. L’uomo è sempre in cammino, perché vuole conoscere i suoi limiti e le sue potenzialità. La persona, quando si trova nel dubbio e nell’incertezza esistenziale, non può essere lasciata sola. Nella vita non sono ammesse soste; bisogna sempre continuare a operare e a combattere. Il dubbio è un prezioso mezzo per la ricerca per scoprire nuove realtà, per non accontentare di quello che manca. L’uomo deve sempre impegnarsi ad essere aiutato per la conquista della felicità e per la ricerca della saggezza. Deve, nel suo cammino, non perdere la speranza di diventare un uomo nuovo, in una nuova società. E così vedrà e amerà la bellezza presente in sé stesso e in ogni epoca della storia umana e in ogni creatura umana, animale e vegetale. Però per l’uomo non esiste un percorso magico, facile, ma ci sta davanti a Lui un sentiero arduo, scosceso, perché tutti i sentieri…. portano in alto. Per questo è necessario camminare insieme, insieme cercare la meta e raggiungere il traguardo. L’autore cerca di distogliere il lettore dalla malattia del pessimismo e del pressapochismo. E’ utile, allora, conoscere la storia dell’uomo per vedere, apprezzare e imparare cos’è stata e cos’è la vita. Per questo l’autore ci propone una galleria di grandi uomini e donne, che hanno guidato il viaggio dell’umanità nei campi più disparati. Vi Appartengano filosofi, uomini e donne della scienza, santi, uomini del potere politico e finanziario, profeti di Dio e degli uomini che hanno indicato nuovi orizzonti e nuovi significati. E’ bene, però, anche conoscere, scoprire e valorizzare la presenza degli uomini e delle donne che incontriamo ogni giorno. Ognuno ha il suo dono da regalare. Il testo del Dott. Vittorio Boesso è un libro da leggere con pazienza, con passione e con il desiderio di leggere, ogni giorno, una nuova pagina della nostra vita. E ricordiamo che, oltre il tunnel; c’è sempre un po’ di luce.


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INAUGURATI I NUOVI UFFICI DELLA MARLENE TRAVEL Il 20 novembre c'è stato il taglio del nastro della MARLENE TRAVEL in via Barche 34, alla presenza del Sindaco di Mirano MARIA ROSA PAVANELLO, dell'Assessore con delega alla Valorizzazione e promozione attività produttive e attività commerciali CRISTIAN ZARA, del Presidente della Confcommercio del Miranese ENNIO GALLO e del capo delegazione Confcommercio di Mirano ROBERTO ROSSATO. La storia della MARLENE TRAVEL ha inizio nel 1982, quando nel territorio che va dalla città di Padova a Mestre non erano presenti Agenzie di Viaggi. Marilena, nativa di Mirano, insieme al marito Eros, dopo una decennale esperienza nel settore dei viaggi, ha dato inizio all'attività aprendo gli uffici in via Bastia Fuori. Nel 1985 la MARLENE TRAVEL diventa a tutti gli effetti un Tour Operator con un proprio catalogo, distribuito in tutte le agenzie italiane, commercializzando vacanze e viaggi nella ex Jugoslavia ed ottenendo l'esclusiva nazionale dell'allora unica Agenzia di Stato KOMPASS. Tra i molteplici prodotti offerti, vi era l'isola di Brac, completamente sconosciuta al mercato italiano; i primi clienti che ne hanno ammirato le bellezze naturalistiche hanno contribuito al successo dell'iniziativa, che si è mantenuto inalterato fino al 1988, quando la Jugoslavia è stata duramente colpita da gravi conflitti interni. Nel 1986 viene aperta la filiale di Dolo (VE); anche in questo territorio, ovvero in tutta la Riviera del Brenta, non erano presenti Agenzie di Viaggio. Fin da subito questa sede è diventata il punto di riferimento per le molte aziende calzaturiere, che le affidarono le trasferte di lavoro e l'organizzazione fieristica Internazionale. Nello stesso anno, essendo divenuti insufficienti i locali di via Bastia Fuori, viene acquisito un locale nella centralissima

Piazza Martiri. Nel 1987 la Marlene Travel stipula con la Provincia di Cremona un contratto di cessione dello Stradivari, grande motonave fluviale da adibire alla navigazione lungo il Po, che poteva ospitare fino a 200 persone e provvista di un ristorante a bordo; durante la navigazione, che andava da Pontelagoscuro a Venezia e viceversa, i passeggeri venivano piacevolmenti intrattenuti da un'orchestra diretta dal Mo Rossi Adolfo. In quegli anni, dopo un iter particolarmente impegnativo e oneroso, l'Agenzia ottiene la concessione per l'emissione della biglietteria aerea nazionale e internazionale, nonché la biglietteria ferroviaria e marittima. Viene sviluppato inoltre un settore che si occupa esclusivamente dell'organizzazione di molteplici itinerari in Italia per l'Agenzia di Stato Ungherese. La richiesta sempre maggiore di tours di gruppo in Italia e all'Estero, unita alla professionalità che distinguevano l'azienda, ha indotto al potenziamento e alla specializzazione del reparto Viaggi di Gruppo e conducendo l'azienda allo spostamento dei propri uffici nella più ampia sede di via Barche 4 a Mirano. Nel 2007 entra a far parte della compagine societaria Eva, figlia dei fondatori: dopo la laurea e il dottorato in Archeologia Classica, ha avuto l'opportunità di trascorrere alcuni anni ad Atene presso la Scuola Archeologica Italiana ed in vari altri siti del Vicino Oriente. Tale bagaglio culturale ha consentito alla Marlene Travel di tornare sul mercato italiano in qualità di Tour Operator, con decine di itinerari culturali confluiti nel brand VIAGGI ARCHEOLOGICI, il cui catalogo è stato presentato nel 2008 in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Nel 2012 viene aperta la seconda filiale a Vigonza (PD), dedicata, grazie all'ottima preparazione del

personale, ad una particolare ed esigente clientela del padovano. All'inizio del 2020 la Marlene Travel intraprende i lavori per la nuova sede direzionale di Mirano. I nuovi uffici presentano soluzioni concettuali atte a rendere piacevoli ed armoniosi gli ambienti: particolarmente suggestivo è lo spazio dedicato al travel design, oltre

ad un piacevole outdoor, concepito quale luogo di aggregazione. Con la passione e la consolidata professionalità che hanno sempre contraddistindo l'azienda in quasi quarant'anni di attività, i clienti verrano indirizzati da Marilena, Eros, Eva e da tutto lo staff nella realizzazione della loro personale esperienza di viaggio.


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UN AMORE DAL PROFUMO LONTANO Sono Alessia di pometta.ph, fotografa e concept di questo shooting fotografico che ha visto la collaborazione di professioniste nel settore del wedding. Volevo realizzare delle immagini intime e raccolte che parlassero di dolcezza e di carezze. Desideravo un'atmosfera privata di luci tenui, pochi elementi e attenzione alle piccole cose. Ho contattato Sonya, giovane e talentuosa wp, certa avrebbe accolto il mio progetto con entusiasmo, e che sarebbe stata capace di mettermi in contatto con tutti i professionisti giusti per quest'idea. Villa Wollemborg è sembrata subito ad entrambe la location perfetta. Spazi ampi racchiusi da stanze più piccole, angoli in penombra, un arredamento raffinato con tocchi d'altri tempi e un giardino in grado di offrire spunti per qualsiasi evento. Il lavoro è partito dalla palette colori. Ho cercato toni scuri ed intensi che potessero essere anche caldi, qualche punto di luce e di oro. Da qui la creatività di stylist, flower design, cake design e make up artist ha realizzato il resto. Abbiamo scelto una coppia reale, una coppia di giovani sposi per la realizzazione del servizio. Questa scelta è stata dettata dal mio modo di lavorare. Il mio è un approccio intimo alla fotografia, amo modulare ogni mio lavoro come se fosse un racconto. Una storia senza pose capace di cogliere i gesti spontanei che si trovano in ogni relazione. Immaginavo il fruscio che fa lo strascico della sposa sul pavimento. È stata questa sensazione che ha firmato tutto il nostro lavoro in Villa. Un ringraziamento speciale a Claudia e Cristian, a cui abbiamo dedicato il titolo di questo racconto. Location VILLA WOLLEMBORG Villa Wollemborg è la cornice ideale per il vostro Matrimonio e per gli Eventi Speciali e non solo grazie alla sua atmosfera nobiliare, elegante , autentica e raffinata. Immersa nel verde con un Parco di 65.000 m² all’interno del quale troviamo un prato romantico all’inglese di 13.000 m² pronto ad accogliere gli ospiti per celebrare momenti indimenticabili Villa Wollemborg è parte del patrimonio storico artistico delle Ville Venete . La troviamo a Loreggia una piccola località al crocevia tra Padova, Treviso , Vicenza e Venezia dove trascorrerete con gioia e in armonia con la natura e l’arte che la circonda tutti gli attimi che caratterizzeranno il vostro evento accompagnati dai piatti e le proposte del nostro Chef con un servizio ispirato alla filosofia del bio e della stagionalità . A Villa Wollemborg la nostra arte è l’ospitalità. Contattateci! Via Aurelia, 2, 35010 Loreggia PD www.villawollemborg.com info@villawollemborg.com IG @villawollemborg fb Villa Wollemborg Wedding Planner DEDE SONYA AGBODAN Passione , Arte , Emozioni , Creatività , Felicità, Professionalità , Unicità , Condivisione, Attimi e Ricordi questi sono alcuni degli ingredienti che caratterizzano il mio Mondo . Mi chiamo Dede Sonya e sono una Event & Wedding Planner che da un po’ di anni cerca di regalare Emozioni e lasciare Ricordi indelebili a chi mi contatta per realizzare insieme un Evento Speciale e accompagnare le coppie nella realizzazione di uno dei giorni più importanti della loro Vita . Nel mio lavoro la Sfida più grande è riuscire sempre a comprendere ciò che il nostro cliente desidera per poter mettere su un Team di fornitori che fanno al caso e devo dire che nella realizzazione di questo progetto fotografico curato e realizzato da Pometta ci sono riuscita alla grande e abbiamo dato vita ad un capolavoro . Se avete qualche idea pazza non esitate a contattarmi e insieme daremo vita a qualcosa di Magico. Dede.sonya1990@gmail.com IG @sonyaagbodan fb Dede Sonya Agbodan

Photographer POMETTA PH Mi chiamo Alessia e sono una fotografa specializzata in matrimoni e ritratti di famiglia. Realizzo servizi dal taglio reportagistico con un'attenzione particolare ai colori. Una risata complice, un modo speciale di tenersi la mano, di abbracciarsi, un bacio veloce sono le cose che più mi affascinano dei miei racconti. Tutte quelle abitudini che ci rendono unici insieme! Quando passeggio mi perdo tra le tonalità verdi di foglie e piante e adoro quelle che chiamo “erbacce spettinate” che corro a fotografare non appena ho due minuti liberi. Per una tazza di tè mi trovate a Venezia o Jesolo ma mi sposto volentieri ovunque vi troviate. www.pomettph.com pomettaph@gmail.com IG @pometta.ph fb pometta ph Dress CREAZIONI GRAZIA Io sono Lucia una delle socie dell’atelier di Creazioni Grazia, sono moltissimi anni che lavoro a contatto con i futuri sposi, ogni volta che consegniamo un abito è un pezzetto di noi che se ne va, abbiamo vestito generazioni di spose e sposi, ogni volta viviamo l’emozione di far parte di un bel progetto di vita. Da parte mia cerco sempre di consigliare al meglio nel valorizzare i punti di forza, rispettando i gusti e la personalità della futura sposa. Sono sempre pronta a consigliare la giusta acconciatura, il giusto accessorio, il bouquet, per me è importante capire dove verrà svolto il matrimonio, solo così e con i giusti collaboratori ci sarà il matrimonio perfetto. Ho partecipato a questo shooting con molto entusiasmo, ed ho vestito questa coppia di sposi partendo proprio da un progetto iniziale. Non esitate a contattarmi per qualsiasi vostra richiesta. www.creazionigrazia.it creazionigraziamir@gmail.com IG @creazionigrazia fb creazionigrazia

Flowers PRETTY FLOWERS Alessandra e Roberta, unite alla ricerca sempre di nuove ispirazioni, amanti delle forme naturali dei colori che ogni stagione può donare, amiamo metterci in gioco ogni giorno con idee nuove, ringraziamo ogni giorno questo bellissimo lavoro che ci fa toccare con mano ciò che la natura ci regala. www.prettyflowers.it info@prettyflowers.it IG @prettyflowers.fioreriasanrocco Cake SWEETIE CAKE Sono Chiara in arte Sweetie e sono una pasticcera cake designer. Credo nella bellezza e nella magia dello zucchero! Creo dolcezze non convenzionali ma ripartendo dalla classicità. IG @Sweetiebakeandcake Fb Sweetie Make up SABRA TREVISAN MAKEUP ARTIST Il make up è una mia passione da sempre. Sono una truccatrice freelance e mi occupo di trucco per spose, cerimonie, book fotografici e sfilate di moda. ficoindia@live.it IG @sabratrevis.makeup Manicure CHIC NAILS Ricostruzione unghie, Semipermanente, Nail art IG @nails Venezia Fb nails Venezia Allestimento LE MAGIE DI VETRO Negozio con produzione di articoli realizzati interamente in vetro di Murano da Maestri Vetrai locali. Realizzazione lampadari di ogni misura colore e modello, oggettistica, bigiotteria, idee bomboniere. Spedizione in tutto il mondo. Viale Bressaggio 17 Murano Venezia IG @vetreriamuranofaro Fb magie di vetro


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La scuola di musica per tutti gli strumenti, per tutte le età e La perscuola tutte le Una Istituzione con oltre diesigenze. musica per tutti gli strumenti, persessant’anni tutte le età di affermazioni nazionali ed internazionali, che ha sessant’anni nella sua storia e per tutte le esigenze. Una Istituzione con oltre formato innumerevoli artisti di famache internazionale. di affermazioni nazionali ed internazionali, ha nella sua storia formato innumerevoli artisti di fama internazionale. Una scuola pedagogicamente all’avanguardia, con programmi allineati a quelli conservatoriali, e in cui viene praticato ogni genere musicale: Una scuola pedagogicamente all’avanguardia, con programmi allineati classico, jazz, rock, pop, con esami annuali per il rilascio dimusicale: diplomi a quelli conservatoriali, e in cui viene praticato ogni genere autentico valore didattico. classico, jazz, rock,di pop, con esami annuali per il rilascio di diplomi di autentico valore didattico.

L’Istituto Musicale Fancelli Boschello, fondato a Mirano nel 1951 dal Maestro Elio Boschello, rappresenta una L’Istituto Musicalerilievo Fancelli Boschello,della fondato a Mirano realtà di assoluto nell’ambito didattica munel 1951 dalregionale Maestro eElio Boschello, sicale locale, senza dubbio rappresenta nazionale. una realtà di di assoluto rilievo nell’ambito della didattica muMigliaia studenti, dalla sua fondazione ad oggi, si sicale locale, regionale e senza dubbio nazionale. sono avvicinati alla musica suo tramite, e, grazie alla Migliaia di studenti, dalla sua fondazione ad molti oggi, di si qualità dell’insegnamento in esso praticato, sono avvicinati alla musica suo tramite, e, grazie alla essi sono oggi a loro volta didatti e musicisti di valore. qualità dell’insegnamento in esso praticato, di Innumerevoli le manifestazioni, i concorsi e i molti concerti essi sono ed oggi a loro volta in didatti e musicisti di valore. nazionali internazionali cui, nella sua lunga storia, Innumerevoli le manifestazioni, concorsiScuola e i concerti formazioni e singoli allievi dellai nostra hanno nazionali ed internazionali in cui, nella sua lunga storia, primeggiato. formazioni e singoli allievi della nostra Scuola hanno L’Istituto, oggi condotto dai figli del fondatore, anch’esprimeggiato. si valenti musicisti e didatti, si caratterizza per la preL’Istituto, condotto daicorpo figli del fondatore, anch’esparazione oggi del selezionato docente, costituito da si valenti musicisti e didatti, si caratterizza per la preprofessionisti di pluriennale esperienza, e per l’adozione parazione del selezionato docente, costituito da (di metodologie esclusive corpo continuamente aggiornate), professionisti di pluriennale esperienza, e per l’adozione aspetti questi che ci mettono in grado di offrire qualun(di esclusive continuamente aggiornate), quemetodologie grado di studio desiderato: dall’istruzione musicaaspetti questi che ci mettono in grado dal di offrire qualunle di base, all’iniziazione amatoriale; dilettantismo que grado di studio desiderato: dall’istruzione musicameno esigente, pur tuttavia sempre supportato da un le di base, all’iniziazione dal dilettantismo solido percorso formativo, amatoriale; al professionismo, fino al virmeno esigente, pur tuttavia sempre supportato da un tuosismo più evoluto. Viene naturalmente assecondata solido percorso formativo, al professionismo, fino al vovirla scelta dell’allievo, sia per lo strumento, sia per la tuosismo più evoluto. Viene naturalmente assecondata calità, e per il genere di musica, che può essere classica, la scelta per lo strumento, sia per la vopop, rock,dell’allievo, jazz, latinosia americana, offrendo professionalicalità, e per il genere musica,stile cheepuò classica, tà d’insegnamento perdiciascun peressere ogni esigenza. pop, rock, jazz, latino americana, offrendo professionalità d’insegnamento per ciascun stile e per ogni esigenza.

ALCUNI QUESITI CHE SPESSO CI VENGONO POSTI ALCUNI QUESITI CHE SPESSO CI VENGONO POSTI

I corsi della scuola sono accessibili a tutti? Certamente, ai corsi di musica possono iscriversi I corsi della scuola sono accessibili a tutti? persone di qualsiasi età e formazione culturale. Certamente, ai corsi di musica possono iscriversi persone di qualsiasi età e formazione culturale. E’ necessario possedere delle doti particolari per frequentare un corso? E’ necessario possedere delle doti particolari per Se hai deciso di avvicinarti alla musica in modo frequentare un corso? amatoriale, è sufficiente che tu abbia solamente Se hai deciso di avvicinarti alla musica in modo passione ed entusiasmo. amatoriale, è sufficiente che tu abbia solamente passione ed entusiasmo. Quando iniziano i corsi della Scuola? La Scuola inizia l’anno scolastico il 1 settembre e Quando iniziano i corsi della Scuola? lo termina il 30 giugno; essendo però la maggior La Scuola inizia l’anno scolastico il 1 settembre e parte dei corsi individuali, si può iniziare in qualsiasi lo termina il 30 giugno; essendo però la maggior momento dell’anno, compatibilmente con i posti parte dei corsi individuali, si può iniziare in qualsiasi rimasti liberi. momento dell’anno, compatibilmente con i posti rimasti liberi. Cosa devo fare per iniziare a frequentare un corso di musica della Scuola? Cosa devo fare per iniziare a frequentare un E’ sufficiente contattare la segreteria allo corso di musica della Scuola? 041-5701568 o inviare una mail all’indirizzo E’ sufficiente contattare la segreteria allo info@scuoladimusicaboschello.it 041-5701568 o inviare una mail all’indirizzo info@scuoladimusicaboschello.it Come sono impostate le lezioni della Scuola: Possono essere individuali (per i corsi di strumento Come sono impostate le lezioni della Scuola: o di vocalità) o collettive (per la musica d’assieme o Possono essere individuali (per i corsi di strumento la propedeutica musicale). o di vocalità) o collettive (per la musica d’assieme o la propedeutica musicale).

La loro durata può variare dai 40 ai 60 minuti per le lezioni individuali, da una a due ore per quelle La loro durata può variare dai 40 ai 60 minuti per di musica d’assieme. La frequenza è di una leziole lezioni individuali, da una a due ore per quelle ne settimanale; alcuni corsi di musica d’assieme di musica d’assieme. La frequenza è di una leziohanno frequenza quindicinale. ne settimanale; alcuni corsi di musica d’assieme hanno frequenza quindicinale. I corsi hanno un indirizzo musicale particolare? Sulla base delle tue esigenze avrai la possibilità di I corsi hanno un indirizzo musicale particolare? scegliere tra corsi ad indirizzo classico e corsi ad Sulla base delle tue esigenze avrai la possibilità di indirizzo moderno. scegliere tra corsi ad indirizzo classico e corsi ad indirizzo moderno. C’è un programma del corso? Certamente! Per l’indirizzo classico i programmi C’è un programma del corso? vengono continuamente aggiornati in base agli inCertamente! Per l’indirizzo classico i programmi dirizzi ministeriali, i corsi moderni altresì vengono vengono continuamente aggiornati in base agli insviluppati seguendo costantemente le tendenze dirizzi ministeriali, i corsi moderni altresì vengono della miglior didattica sia europea che americana. sviluppati seguendo costantemente le tendenze della miglior didattica sia europea che americana. Quanto dura un corso della Scuola? E’ impossibile stabilirlo a priori, senza conoscere le Quanto dura un corso della Scuola? capacità dell’allievo e il tipo di impegno applicaE’ impossibile stabilirlo a priori, senza conoscere le to. Tutto dipende dall’obiettivo musicale che ci si capacità dell’allievo e il tipo di impegno applicaprefigge di raggiungere. to. Tutto dipende dall’obiettivo musicale che ci si prefigge di raggiungere. Quali sono gli orari della Scuola? La Scuola è aperta dal lunedì al venerdì Quali sono gli orari della Scuola? dalle 14 alle 20; il sabato dalle 8,00 alle 18,00. La Scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20; il sabato dalle 8,00 alle 18,00.

Chi sono i docenti della Scuola? Sono tutti professionisti diplomati in Conservatorio Chi sono i docenti della Scuola? o in una Scuola riconosciuta, con un’esperienza Sono tutti professionisti diplomati in Conservatorio didattica pluriennale. o in una Scuola riconosciuta, con un’esperienza didattica pluriennale. C’è la possibilità di conoscere l’Insegnante prima di iniziare il corso? C’è la possibilità di conoscere l’Insegnante Certamente. L’Istituto Musicale Fancelli-Boschello prima di iniziare il corso? ti dà la possibilità di conoscere il Maestro/a prima Certamente. L’Istituto Musicale Fancelli-Boschello di decidere di iniziare qualsiasi corso di musica. ti dà la possibilità di conoscere il Maestro/a prima di decidere di iniziare qualsiasi corso di musica.

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MAURO CHE DICI DI QUESTA STAGIONE IN ANNO BISESTO E TORMENTATA DA UN VIRUS? Gia la risposta forse è nella domanda… Scherzi a parte, lo definirei un ANNO ZERO l’anno in cui abbiamo dovuto mettere in discussione tutto, sono cambiati il modo di lavorare, gli orari, le tempistiche e come si dice si è dovuto fare di una necessità una virtù. Ma tutto ciò non è stato proprio facile, fortunatamente con la nostra piccola realtà ci siamo buttati subito nell’onda e ci siamo lasciati travolgere dei cambiamenti, spinti dalla paura di non lavorare, incoraggiati dalle giornate di sole e dalla gratitudine di molti affezionati clienti. A pochi giorni dall’apertura di questa stagione, partita titubante e con qualche limitazione, alla TV hanno annunciato una chiusura totale delle attività e sarebbero state concesse solo le consegne a domicilio. Era mercoledì sera io e la mia compagna abbiamo ascoltato la notizia in silenzio senza dire niente, abbiamo guardato in basso poi ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto: “E NOIALTRI VENARE GHE PORTEMO EL GELATO CASA” Il giovedì ci siamo organizzati con tutto il necessario, abbiamo attivato un nuovo numero telefonico, creato qualche post su Facebook e venerdì abbiamo acceso il nuovo

telefono e iniziato questa nuova “avventura”. Ci chiedevamo se avremmo venduto gelato per telefono, era una cosa nuova, ma ci avremmo provato. Al mattino preparavo il gelato, poi alle 14 accendevamo il telefono e Silvia rispondeva, preparava le ordinazioni e poi si confezionava tutto e si consegnava. Al primo squillo della prima chiamata, Silvia era emozionata, non le sembrava possibile vendere gelato per telefono “ROBE DA NON CREDERE”. Un po’ alla volta ci siamo abituati, iniziamo a riconoscere i clienti dalla voce, dai gusti, dall´indirizzo… questa vendita per telefono aveva ritrovato anche se in minima parte un lato umano. C’erano le confidenze, le condivisioni delle preoccupazioni, gli sfoghi o semplicemente la voglia di un gelato. Insomma questo telefono suonava per fortuna… eravamo molto limitati nella vendita ma cercavamo di fare il possibile, facevamo le consegne gratuite in giornata, purtroppo non riuscivamo a garantire un orario preciso ma vi assicuro che ce la mettevamo tutta. Consegnavamo il gelato fino alle 22, anche in mezzo al nulla, ma vedere la gratitudine seppur dietro una mascherina di chi lo riceveva ci dava la forza di continuare. Il fatturato non era

confortante, ma le consegne a domiciliono erano l´unico modo per pagare le spese che continuavano ad esserci, ma anche sono servite a mantenerci vivi professionalmente con i nostri clienti che ci sentivano vicini. Ce ne sono stati alcuni molto cari e ce li portiamo nel cuore. Cercavo di proporre qualche novità, anche in quel periodo cambiavo spesso gusti, volevo rallegrare per qualche momento chi era chiuso in casa. Dopo le consegne, ci sono state le lente riaperture con diverse restrizioni che passo dopo passo abbiamo affrontato. Talvolta avevamo paura di sbagliare, nel dubbio chiamavamo Giuseppe Salviato (vice sindaco di Mirano) in comune, sempre una garanzia, gentile e disponibile ci illuminava sul giusto da farsi nei dubbi che ci venivano. Settimane di guanti introvabili, mascherine esaurite, gel igienizzante su ordinazione, anche tutto questo è stata la stagione 2020 de anno bisesto …. Ma non solo dai, c’è stata anche solidarietà tra molte attività dal nostro punto di vista e anche con molti clienti forse si è instaurato un rapporto piú stretto e non solo commerciale come era prima. C’è stato modo di darsi forza l’uno con l’altro, “no proprio co tutti” ma con tanti si. Del resto i rapporti umani forse sono una delle cose più belle, quanto belli sono i bambini che escono dall´asilo e mangiano un gelato per merenda tutti assieme? O una coppia anziana che leccando un gelato ci racconta e ri-racconta di quando si sono conosciuti? Col telefono però si perdeva tutto questo. Un gelato del resto è UN MOMENTO DI FELICITÀ come diceva la nostra maestra Donata Panciera ma è anche un ALIMENTO e questo NOI non lo dimentichiamo mai e non lo abbiamo dimenticato neanche un attimo in questo anno bisesto e minacciato da questo nemico invisibile. Dev’essere un alimento sano genuino oltre che buono, non solo freddo! Come diciamo sempre noi: “Gelato fresco e ingredienti di qualità sono le nostre priorità!” Ora si avvicinano le feste natalizie e vedremo che succede, incrociamo le dita e speriamo in meglio per tutto e per tutti. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto e continuano a sostenerci, i nostri super clienti, tanti sono anche amici, gli altri commercianti, le autorità e anche il personale sanitario e ospedaliero che combatte in prima linea. Inoltre, un ringraziamento alle ragazze che hanno lavorato con noi seppure con orario ridotto, sempre disponibili e attente affinché si potesse lavorare tutti in sicurezza. Detto questo, speriamo che questa FOLLE STAGIONE resti un ricordo e ci auguriamo di ripartire con un 2021 più allegro, con più spensieratezza e meno rabbia… E CON UNA PIAZZA ALLEGRA, PIENA DI BAMBINI FELICI CON UN GELATO! Giorgio Pesce

CHIEDO A MAURO DI PARLARMI DI UN GELATO, DI UNO DEI SUOI GELATI… E lui mi risponde: “ok oggi parliamo del mio YOGURT!” Dico: “Mauro con tutti i gusti che hai, i tuoi gusti premiati, di fantasia, con prodotti locali…. Proprio dello Yogurt mi vuoi parlare? Boh!” Si voglio parlarti proprio del mio YOGURT, come potrei parlarti del gelato al gusto limone o cioccolato … ma magari avremo un’altra occasione. Oggi Giorgio, ti racconto del mio YOGURT perché voglio far sapere a tutti cosa c’è dentro a una pallina di Yogurt e cosa mangiano! Si, è un gusto apparentemente banale ma sono le cose piú semplice a richiedere più impegno e ricerca. Il gusto Yogurt naturale ce l’ho sempre fisso sul banco, poi a volte ne ho uno variegato con i frutti di bosco, con la pesca o con altra frutta fresca. Quando bilancio la mia ricetta del gelato allo Yogurt un fattore determinante è la quantità dello Yogurt che è l’elemento per altro caratterizzante. Ogni vaschetta di gelato che vedete ha almeno il 50% di Yogurt fresco che Fabio, il nostro lattaio di fiducia, ogni mattina ci fa trovare pronto fresco in frigo, poi l’altra parte è costituita da lat-

te, zucchero e un pizzico di farina di tara completamente naturale ricavata da una pianta della famiglia delle Leguminose. Questa è l’etichetta del gelato allo Yogurt, come potete vedere è un etichetta pulita e semplice proprio per questo è difficile da bilanciare. Questa è l’origine del mio gelato allo yogurt e prima di venire come piace a me l’ho provato non sapete quante volte! Le ore di prove che ci sono dietro ogni gelato sono moltissime ma spero riusciate ad apprezzare e capire il lavoro che ci sta dietro cucchiaino dopo cucchiaino. Non uso aromi, coloranti, paste rinforzanti…. Il gusto del gelato caratterizzante è dato dalla materia prima! Qualche cliente mi chiede delle aggiunte di caramelle, topping o salse ma io chiedo scusa e come dico sempre, questa non è la mia politica. Lavoro tanto per creare un gelato pulito, autentico e sono contrario ad inquinarlo con altri prodotti magari colorati. Saranno pure buone queste aggiunte, non voglio discutere questo, ma io vendo gelato e questa è la mia filosofia il gusto del gelato deve essere dato dagli ingredienti come materia prima! Non voglio decorarlo per coprire o amplificare i sapori.

Voglio lavorare affinché il mio gelato sia buono, a mio gusto, così da sé, con un´etichetta pulita! Molta gente apprezza questo mio impegno, altri sono titubanti…. il bello di un prodotto artigianale è che è unico, non è industriale e non puó piacere a tutti, ma noi speriamo che il nostro prodotto piaccia sempre a tanti! Voglio che il mio gelato allo Yogurt abbia il gusto dello Yogurt. Quando venite da noi, chiedeteci pure come facciamo i nostri gelati, che ingredienti contengono, perché un altro ingrediente che usiamo sempre è la trasparenza. Magari un altro giorno vi racconterò di un altro gusto di gelato ma se passate da me in gelateria ve lo racconto di persona… oppure assaggiatelo e provate a dirmi come posso averlo fatto se lo avete gradito. Siamo in continuo movimento, idee nuove, gusti nuovi, ingredienti nuovi…. Prodotti locali e del territorio di origine sono in temi che a noi incuriosiscono di più! Non ci fermiamo, il bello di essere artigiani di un prodotto così piccolo in un mondo così grande è che ti spinge ogni giorno a migliorarti per regalare quel famoso momento di felicità. Giorgio Pesce


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SOCIAL NETWORK, LA PRIVACY ONLINE È UNA QUESTIONE COLLETTIVA. Siamo sempre connessi, internet è la nuova piazza, il nuovo centro commerciale in cui incontrare persone, discutere, trovare soluzioni, acquistare in comodità, fare domande o avere risposte. Un graditissimo, diffusissimo strumento con un enorme potere anche di condizionare le persone e per questo, ognuno di noi dovrebbe usarlo “consapevolmente”. Il potere di influenzare è un aspetto subdolo, nascosto, molto spesso sottovalutato e proprio per questo motivo le attenzioni devono aumentare. Social media è un’espressione generica che indica tecnologie e pratiche on line che le persone adottano anche per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. In questo spazio occorre comportarsi correttamente, rispettando le norme e la privacy di tutti, considerato il fatto che, mediante l’uso di tali strumenti, l’individuo, spesso involontariamente, sacrifica la propria riservatezza per fornire informazioni di sé anche sensibili. Spesso si dimentica che quanto pubblichiamo è pubblico ed è amplificato raggiungendo moltissime persone ed è sempre rintracciabile. Oltre alla nostra attenzione e filtro su cosa rendere pubblico, la privacy nei social media è un diritto tutelato e garantito dalla legge e dalla normativa. Per le persone che utilizzano tali applicazioni internet controllare che le informazioni che lo riguardano vengano trattate nel rispetto delle norme che le regolano e, in particolare, nel rispetto dell’autodeterminazione del singolo alla loro diffusione e, contestualmente, nel controllo delle notizie che lo riguardano pubblicate da altri è un diritto fondamentale. Oltre alla “libera manifestazione” e la rispetto del Regolamento Europeo sulla Sicurezza dei Dati (GDPR) un altro aspetto che dovrebbe essere preso in considerazione sul consenso è quello della “granularità”. Infatti, poiché il servizio può comportare trattamenti multipli per più finalità, l’interessato (utente) dovrebbe essere libero di scegliere quali finalità accettare, anziché dover acconsentire a un unico insieme di finalità: in sintesi, per ogni finalità dovrebbe essere richiesto un dettagliato e distinto consenso. Tale aspetto risulta, particolarmente, carente nei social network; l’accettazione del contratto e il consenso per il trattamento dei dati personali, viene, in genere, accorpata in unica azione: sebbene, nelle privacy policy

Storia: LE ORIGINI DE “LA BOTTEGA DE BOTTARO” Roby Bottaro racconta:

si faccia riferimento alle molteplici finalità, ad esse non corrispondono distinti consensi. La granularità è strettamente correlata alla necessità che il consenso sia specifico. In particolare, il consenso dell’interessato deve essere espresso in relazione a una o più specifiche finalità e l’interessato (voi) deve poter scegliere in relazione a ciascuna di esse. All’atto dell’iscrizione, con un semplice click, l’utente manifesta, in un’unica ed immediata formula, la propria volontà di fruire dei servizi di comunicazione offerti dai social network, fornendo immediatamente alcuni dati personali richiesti in maniera obbligatoria, e accettando contestualmente le condizioni generali di contratto senza magari leggerle. Detto questo la nostra tutela è sempre molto contenuta e tutti i social si rifanno al modo “volontario” di pubblicare e sta a noi essere coscienziosi e prudenti per noi stessi, per il nostro buon nome e la nostra reputazione, ma soprattutto per quanto riguarda gli altri. Prevenire è sicuramente meglio che curare, certe volte non si può più curare e il danno è fatto, ne deriva che sia sempre più necessario un consapevole e attento del mondo web e dei social, come sottolineato anche dal Garante della Privacy, prestando particolare attenzione agli “effetti collaterali”.

Maurizio Foffano, Giuseppe Favaron IT manager, www.tecnosoft.it Avvocato www.avvocatofavaron.it

“FINO A CHE PUNTO VADO AVANTI PER REALIZZARE UN’IDEA IMPRENDITORIALE” Ognuno se la fa per i disparati motivi e non soltanto imprenditoriali. Possono essere personali nel caso di studio, sport, … Nel mondo del lavoro, spesso si fa questa domanda quando non si riesce a ottenere subito quel che si desidera. A mio avviso, credo che oggi il mondo vada troppo velocemente. La pazienza,che sempre ci vuole, si è esaurita per la maggior parte delle persone. Che vogliono tutto e subito. E che smettono dopi i primissimi tentativi, rinunciando per sempre. Ritengo tale atteggiamento sbagliato e controproducente. Se si vanno a leggere le storie di vita dei grandi imprenditori del passato, si vedono attese infinite prima di trovare la strada. Un’idea se veramente è una grande bella idea, può richiedere tempo, anche tantissimo, per maturare nella testa di chi l’ha concepita. Forse è lui stesso che deve “crescere” per poterla “vedere”. E come si sa, la crescita interiore per alcuni è rapida mentre per altri richiede invece laboriosi processi, talvolta lunghi. Cosa fare se uno capisce da sé che il suo momento non è ancora arrivato? Andare avanti, senza smettere mai, neanche

per un istante, credere di poter arrivare alla meta sognata. Andare avanti, comunque, persistendo verso l’obbiettivo e mutandolo solo nella forma con cui viene raggiunto, sulla base di quello che il mercato e la realtà impongono. Ma non cedere, mai, per nessun motivo. Perché il motivo per fermarsi non esiste, perlomeno in cuor mio. Perché di vita ce ne è soltanto una e ognuno di noi ha il diritto (e il dovere) di provare a vivere al massimo i suoi sogni. E cosa scopre chi ha il coraggio di insistere, in tantissimi casi: che alla fine arriva. E allora diventa un esempio da seguire, per tutti. Giorgio Pesce

Mio nonno Giorgio (1914) e mia nonna Rosa (1916) hanno avuto 5 figli, il terzo dei quali, mio papà Ettore. Il nonno faceva il ciabattino, produceva lui, aiutato dalla nonna, le famose galosce (scarponcino con fondo in legno) e le “socoe” (pianella in pelle di vacchetta sempre con suola in cuoio). Appena dopo la guerra, nel 1945, iniziò a vendere nei mercati di paese. Partiva da Zianigo con un carretto trainato da una bicicletta verso Mirano, dove vendeva la mercanzia prodotta nella notte. La vendita era di 2/3 paia alla volta. Poi si allargò e prese una Fiat 50p (ex macchina degli sposi) così che poteva caricare più paia. Iniziò anche a comperare dai grossisti per poi rivendere. Gli affari iniziarono ad andar meglio, faceva diversi meriti: lunedì-Mirano, martedì-Pianiga, mercoledì-Stra, giovedì-Noale, venerdì-Dolo e pensate voi il sabato a Spinea. Mio nonno fu il primo, con il permesso del parroco a fare il mercato a Salzano la domenica. Erano gli anni ‘60. Poi nel 1968 (anno mio di nascita) aprì un negozio a Zianigo. Mio papà ha iniziato a lavorare in negozio a 12 anni. Una volta era così, bisognava pedalare fin da bambini. All’età di 19 anni, iniziò a fare i mercati per conto proprio, aiutato da mia mamma (una leonessa quando si tratta di lavorare) conosciuta quando aveva 15 anni. Lo step successivo arrivò il 5 Marzo 1975, mio papà Ettore e mia mamma Emanuela aprirono quello che ora è il nostro negozio storico in via Roma,71 a Spinea. L’insegna indimenticabile era “supermercato della scarpa”. Li vennero fatti dei grandi numeri, eravamo uno dei pochi negozi così grandi nel territorio. “Mio papà Ettore chiamato il re della scarpa” per un decennio negli anni ‘80 aprirono anche un punto vendita al mare, a Jesolo. Nel 1988 venne fatto un bel rinnovo, non più merce economica ma più di pregio. Si potevano così fare dei bei acquisti da “Calzature Bottaro Pelletterie”. Ci furono, naturalmente alti e bassi ma con l’animo attento da far quadrare i conti Ettore ci tenne sempre a galla. Arrivai io all’inizio degli anni ‘90 a portare una spruzzata di ringiovanimento. La nota più triste il 24 Dicembre 2009 quando prematuramente Ettore, mio papà venne a mancare. Ero naturalmente ormai inserito da molti anni quindi da quel momento mi presi la responsabilità totale della gestione del negozio. Mai però come ultimamente avevo fatto qualcosa di più speciale per l’azienda di famiglia: i miei video. Questi, grazie alla pensata mia e di mia moglie Francesca, ci hanno portato in così poco tempo di nuovo alla ribalta, ottenendo sul campo degli ottimi risultati. La volontà, la dedizione, l’impegno (virtù che mio padre mi ha inculcato fin dall’infanzia) abbinate al mio estro non verranno mai a mancare a “la Bottega de Bottaro”. Bottaro Roberto


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ESISTE A MIRANO, ED ORMAI, È UNA REALTÀ DI RIFERIMENTO DA QUASI 40 ANNI

Stiamo parlando di Carrozzeria Pesce, gestita sempre da l’unico titolare Luigi Pesce che qui trascorre ancora oggi gran parte delle sue giornate. Entrando non si ha di certo la sensazione di entrare in una tradizionale carrozzeria. Oltre al capannone, voluto e disegnato da Luigi con tutta una serie di ampliamenti nel tempo, la struttura gode di un bellissimo giardino anche questo curato dal titolare che ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’ambiente… Il personale all’interno (uno staff di 10 persone) si dimostra sempre sorridente e in sintonia; arrivare li alle 9.30 del mattino o alle 16.30 del pomeriggio e vedere che i dipendenti tutti assieme godono della pausa caffe e magari condividono brioche o torte, a me personalmente non è mai capitato e sentirli parlare di momenti di condivisione fa da subito capire che la parola dipendente qui diventa un’utopia….Sono persone storiche, il tour over dei dipendenti non esiste…. L’anno scorso due che lavoravano qui da più di 35 anni sono andati in pensione e adesso si sta già pensando a trovare delle nuove leve…Non viene richiesta nessuna particolare esperienza chi entra a far parte dello staff deve in primo luogo avere voglia di lavorare e soprattutto di imparare…nel tempo la fiducia si trasforma in un rapporto familiare. …i collaboratori hanno tutti le chiavi del cancello per entrare, e non capita di rado che all’arrivo di Luigi al mattino alle 7.45 qualcuno sia già arrivato cosi come spesso accade che nel sabato quando i collaboratori sono a casa si accordino fra di loro per fare un passaggio in carrozzeria anche solo per mangiarsi in compagnia un panino o per darsi un’aspirata alla loro auto…. per loro viene naturale prendere i panini anche per i due figli di 11 e 12 anni del titolare che, anche se a casa vengono chiamati a condividere questi momenti con quelli che per loro sono da sempre i loro zii…. Lasciamo però parlare il titolare----Sig. LUIGI come è nata questa passione per la carrozzeria? Credo sia parte del mio DNA… mio padre aveva aperto una carrozzeria molto grande subito dopo il dopoguerra. Purtroppo è venuto a mancare, pochi giorni dopo aver deciso di andare in pensione. Lui non ci teneva particolarmente che continuassimo il suo lavoro preferiva farci studiare…. Io ero solo un bambino di 10 anni e con tutti i miei fratelli abbiamo continuato le scuole… solo dopo qualche anno ho capito che volevo lavorare …così ho iniziato prima come dipenden-

te per 4 anni su un’altra carrozzeria, passati questi anni mi sono reso conto che ero in grado di gestire il lavoro in maniera autonoma e ho aperto la mia carrozzeria. Avevo 20 anni, la carrozzeria era limitata al garage di casa, erano anni dove si poteva lavorare e le soddisfazioni erano tante…. Purtroppo subito dopo è venuta a mancare anche la mamma. Per fortuna avevo il mio lavoro che in momenti così difficili aiuta a distogliere la mente …in quel periodo passavo anche 20 ore in carrozzeria…. -Sig. or Luigi una domanda sorge spontanea: come mai una struttura così diversa da quelle classiche carrozzerie che si vedono generalmente in giro? “beh…oltre per motivi ambientali …io per primo ritengo che tutti dovrebbero godere già fuori casa di un giardino…anche l’occhio vuole la sua parte. Penso, sia comunque rilassante anche per chi lavora qui dentro godere di un po’ di verde…certo se non avessimo avuto una parte da dedicare al parcheggio dietro forse non sarebbe stato possibile … ma lo spazio per il ricovero dei mezzi non manca quindi continuo a godermi le mie palme e le mie piante…e ogni tanto vado anche fuori e me lo fotografo…. -Che rapporto ha con i suoi dipendenti? Beh sono quelli che definisco i miei bambini…” i me putei….” Pensi che mia moglie quando mi ha conosciuto pensava che avessi figli sparsi per il mondo… perché io continuavo a parlare “dei me putei…” dei miei bambini… ma in fondo alcuni di loro sono venuti qui a lavorare proprio quando erano ancora bambini finite le scuole medie… ora sono adulti si sono sposati hanno avuto figli, sono a conoscenza di cose personali e capita che spesso che io sono anche il loro confidente o la loro valvola di sfogo…Spesso dal punto di vista professional sono loro che insegnano a me come si fa un lavoro… ho passato molti anni in ufficio a gestire i clienti, ma per l’aumento del lavoro sono tornato in produzione… non è stato facile , il modo di lavorare è cambiato e ormai i ragazzi si organizzavano da soli….Tornare a lavorare con loro ha fatto bene a me e anche a loro… non penso proprio che mi abbiamo visto come un controllore…anzi, se capita che per qualche motivo devo restare in ufficio perché manca la segretaria quasi quasi la sgridano per l’assenza…. I miei collaboratori sono chiamati dai miei figli zii…. E per loro sono i loro nipoti acquisiti … Pensi che una volta un fornitore ha cercato di corrompere con un omaggio un mio collaboratore….lui facendo finta di nulla e venuto con il fornitore da me dicendomi che secondo lui non era il caso di valutare il prodotto e spiegandomi cosa gli aveva proposto… il rappresentante si scandalizzo perché non gli era mai capitata una cosa del genere… I miei collaboratori sono abituati a controllare tutti i costi e se vedono qualcosa che per loro non va, chiamano subito il fornitore per fargli la romanzina…. I miei dipendenti sono quelli che se vedono una luce accesa per nulla la spengono…sono quelli che quando vanno a fare benzina nei nostri mezzi si affidano alla compagnia meno cara… certo sono io che pago ma nella barca ci sono anche loro ed è

giusto che i comportamenti siano quelli che terrebbero anche a casa loro ….Le azioni che intraprendono possono essere anche sbagliate mai io gli ho sempre detto che è meglio sbagliare e assumersi la responsabilità di una decisione, piuttosto che bloccare un lavoro o rischiare di perderlo….E logico che quando io non ci sono devono prendere delle decisioni e a volte ci può cascare l’errore ma se l’errore ….sbaglio anch’io l’importante è esserne consapevoli e rimediare… Per quanto riguarda le ferie, possono farle quando vogliono non ho mai impedito ai ragazzi di prendersi ferie durante l’anno e che proprio loro non me le chiedono mai Come si fa dopo tanti anni ad avere ancora l’entusiasmo di andare a lavorare e cosa si aspetta dal futuro? Beh per avere l’entusiasmo basta fare un lavoro che piace…se il lavoro non ti piace (questo è il consiglio che cerco di dare a tutti) bisogna cambiarlo. uno non deve vedere il lunedì come un peso ma deve aspettarlo con trepidazione… l’entusiasmo, lo trovi quando i clienti arrivano per un passaparola generale, quando non hai bisogno di farti pubblicità… Non ho mai avuto, ma d’altronde non è nella mia indole di farmi pubblicità parlando male dei colleghi. L’entusiasmo lo trovi nei tuoi collaboratori che ti lasciano andare in ferie, continuando loro a lavorare e a gestire tutto … vede se io mando un mio collaboratore a fare una commissione non ho bisogno come altri colleghi di mettere un GPS per verificare dove si fermano o cosa fanno…sono sempre stato dell’idea che se un collaboratore cerca di fregarti lo fa perché si sente fregato…. Qui non si permettono neanche di pensarle certe cose…. Com’e lavorare oggi? Purtroppo è sempre più difficile. I margini si sono ridotti, le spese sono in continuo aumento e parlare con le persone ormai comincia a stancarmi…vede quando vengono magari accompagnati da qualcuno che ha già guardato su internet come si ripara la macchina e quanto costa…li lascio parlare e vado via…Dopo quasi 40 non metto più in discussione la mia professionalità e quella del mio staff… possiamo sbagliare perché anche noi siamo umani ma siamo sempre pronti a rispondere…. È una grande delusione per me che ho sempre creduto in questo paese vedere che comunque il lavoro non viene premiato. Viviamo in un paese assistenzialista dove i giovani o vanno all’estero o stanno in poltrona a prendere il reddito di cittadinanza…. Alla mia età era un orgoglio lavoro…si lavorava gratis perché si voleva… ripeto si voleva imparare un lavoro… Obbiettivi futuri? Beh, sicuramente come quest’anno ci saranno degli investimenti non da poco …abbiamo da qualche anno aperto anche l’officina interna e il reparto gomme e purtroppo con le vetture di ultima generazione bisogna essere sempre aggiornati… Ma il mio personale obiettivo oggi è la festa per i 40 anni di attività. Pensi abbiamo festeggiato i 20 i 25 e i 30 anni, abbiamo gestito in due giorni quasi 5000 persone…. Ora bisogna partire, sperando che questa situazione finisca, a organizzare i 40 anni di attività….aspettiamo tutti …. Giorgio Pesce

AUTO E MOTO D’EPOCA: TRA SOGNO E REALTÀ SI CHIUDE L’EDIZIONE 2020

Si chiude il sipario sulla 37 edizione della fiera dell’Auto e Moto d’Epoca di Padova, il più grande e importante salone internazionale per il mondo del motorismo d’epoca. Per quattro giorni gli avventori, collezionisti e curiosi, hanno potuto lustrarsi gli occhi all’interno dei padiglioni tra le oltre 5000 auto delle principali case automobilistiche o trovare il pezzo di ricambio per la propria auto. Un viaggio nella storia delle quattro ruote tra auto di lusso e piccole utilitarie, tra classiche esclusive e youngtimer, fenomeno in netta ascesa negli ultimi anni soprattutto tra le nuove generazioni di appassionati, oppure in cerca di automobilia per tutte le tasche

e tutti gusti. Altissimo il livello delle auto esposte in particolar modo spiccavano i pezzi esposti nella mostra organizzata nello stand ACI intitolata “L’ordinario diventa straordinario” che raccoglieva dieci modelli unici, tra i quali il bisiluro Tarf di Piero Taruffi, il Nibbio di Lurani e la Cisitalia D46 con cui gareggio Tazio Nuvolari, prototipi da corsa e bolidi da record con un unico grande denominatore: tutte auto ideate e modellare dal genio e dalla passione italiana per i motori. Dalla creatività italiana alla celebrazione dei 50 anni della vittoria di Le Mans della Porsche con due 917 e una 908 con una mostra di prototipi dalla 550A Spyder del 1958 alla 925 gruppo

C del 1990 attraversando un trentennio di pura passione tedesca per i motori. Grande atmosfera di ottimismo e voglia di fare e guardare avanti anche tra gli addetti ai lavori, i Club e gli espositori che comunque hanno dovuto combattere con il calo di presenze intimorite dagli assembramenti, le limitazione alla circolazione degli stranieri (grandi protagonisti delle edizioni passate), e dall’aumento dei dati Covid di questi giorni. Marco Barison Officina Classica www.officinaclassica.com


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IGIENIZZAZIONE INTERNI AUTO COME FUNZIONA, A COSA SERVE E TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULL’ IGIENIZZAZIONE DEGLI INTERNI AUTO L’igienizzazione interni auto avviene attraverso l’azione di saturazione dell’abitacolo e dell’impianto di climatizzazione di un’emissione controllata di ozono. Si ottiene, così, la sterilizzazione totale dell’ambiente e, nel contem-

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po, tutti gli odori vengono eliminati senza produrre alcun residuo tossico o nocivo, come invece succede utilizzando i normali prodotti di pulizia. Grazie all’utilizzo di un generatore brevettato che trasforma l’Ossigeno (O2), presente

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Ozono cos’è e come funziona: L’ozono (O3), anche detto “ossigeno attivo”, contiene tre atomi di ossigeno anziché i due atomi che normalmente respiriamo. È il secondo sterilizzante più potente del mondo e può essere usato per distruggere batteri, virus e odori. In natura si presenta piuttosto di frequente, per esempio durante i temporali le scariche elettriche prodotte dai fulmini possono trasformare l’ossigeno in ozono, creando quel caratteristico odore “fresco”, “di pulito” o “di pioggia” che percepiamo dopo una tempesta. Come funziona l’ozono? L’ozono è un gas instabile ed ha un ciclo di vita molto breve. Quando entra in contatto con sostanze organiche come batteri, virus o molecole chimiche che vengono percepite come odori, avviene una reazione di ossidazione ed i contaminanti vengono distrutti. Durante il processo l’atomo di ossigeno supplementare tende a rompersi dalla molecola di ozono ed a legarsi alla sostanza organica; così facendo viene consumato e non rimane più niente: nessun odore, nessun batterio, nessun atomo extra, solo ossigeno. Per questo l’ozono può effettivamente neutralizzare i cattivi odori quando gli atomi di ossigeno si legano alle molecole di sostanze maleodoranti, come il fumo. LE PROPRIETÀ DELL’OZONO UTILIZZATE NEL TRATTAMENTO DI SANIFICAZIONE INTERNI AUTO L’ozono è un gas naturale con la caratteristica di essere: • microbicida: ha la capacità di eliminare i batteri per lisi cellulare attraverso un processo ossidativo che attacca le membrane protettive e modifica gli enzimi interni. Le molecole di natura organica vengono aggredite con una azione ossidante dell’ossigeno atomico (O) o tramite la formazione di composti instabili (Ozonidi) che portano alla rottura delle molecole stesse. • un deodorante naturale: distrugge i composti volatili contenuti nei gruppi portatori di odori. Non copre quindi gli odori, ma li elimina definitivamente.

nell’aria, in Ozono (O3) l’intervento richiede pochissimo tempo, da 30 a 60 minuti – in funzione della dimensione dell’abitacolo – ed è assolutamente sicuro, economico e del tutto vantaggioso.

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IGIENIZZAZIONE INTERNI AUTO: IL PROCEDIMENTO COMPLETO Il trattamento di igienizzazione dell’abitacolo si articola in 4 fasi: 1. Preparazione al trattamento Si inizia con l’aspirazione completa degli interni dell’auto e con la rimozione di alcune, eventuali, fonti di cattivo odore come le muffe, ad esempio. 2. Posizionamento del generatore di ozono In questa semplice fase, il generatore di ozono viene collegato ad un tubo indirizzato all’interno dell’auto. 3. La fase di igienizzazione vera e propria Una volta azionato il generatore di ozono si satura il volume interno dell’automobile. L’apparecchio è stato progettato per colmare rapidamente l’ambiente e produrre l’esatta quantità di gas utile ad ottenere il massimo risultato senza che vi sia alcuna controindicazione. Rapidità, livello di saturazione, corretta durata del trattamento sono gli elementi che ne determinano l’efficacia. L’interno dell’abitacolo viene così perfettamente igienizzato e deodorato. 4. Post trattamento e “odore residuo di ozono” Al termine del trattamento, la quantità di ozono presente nell’abitacolo è molto più alta di quella tollerata dal corpo umano; ecco perchè l’auto viene abbondantemente aereata prima della riconsegna. Il leggero sentore di ozono che permane è del tutto normale e scompare senza lasciare traccia dopo qualche giorno. Precisiamo che l’odore non è dovuto dall’ozono, ma dai residui prodotti dalle reazioni dell’ozono. Di solito avviene quando, durante il trattamento, questi residui si depositano su superfici morbide come, ad esempio, tessuti e tappetini. È un odore temporaneo e viene facilmente eliminato lasciando aperti i finestrini o passando un panno umido su queste superfici. Giorgio Pesce

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SUPERBONUS PER CAPPOTTO TERMICO:

la lista dei 38 documenti da presentare alla banca per la cessione del credito nell’anno in cui si sostengono le spese agevolabili come contratto di lavoro, busta paga mensile, pensione, fatture emesse, redditi di natura finanziaria; 5. ulteriore dichiarazione sostitutiva d’atto notorio per l’ottenimento e la produzione a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito di imposta come previsto dal decreto Rilancio; 6. titolo edilizio (se previsto) o autocertificazione inizio/ fine lavori; 7. documenti tecnici, suddivisi in: INIZIO LAVORI: 1. autodichiarazione del cliente che attesti se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni; 2. visura catastale; 3. Ape stato iniziale; 4. analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi); 5. relazione tecnica ai sensi della legge 10/1991; 6. dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica; 7. pratica edilizia; 8. prospetti in dwg; 9. preventivi e/o computi metrici; 10. dati e trasmittanza serramenti sostituiti; 11. documentazione fotografica intervento; 12. certificazioni serramenti nuovi; 13. dati e certificati nuovi oscuranti; 14. schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;

Sono ben 38 (o 36 se si è proprietari diretti) i documenti che il privato cittadino deve presentare all’istituto di credito per ottenere la cessione del bonus in caso di intervento di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25%. Sappiamo ormai bene che l’art.121 del DL Rilancio non prevede nessuna limitazione alla cessione, anche parziale, delle detrazioni fiscali derivanti dalla generalità degli interventi beneficiari di Superbonus, compresi quelli che consentono di fruire del “bonus facciate”. Possibilità anche modulata sulla base di due stati di avanzamento dei lavori e di un saldo. Rimandando all’approfondimento dedicato per tutti i dettagli, ricordiamo in primis i punti fermi della cessione del credito per il Superbonus 110%, prima di addentrarci nei documenti da produrre, ben 36, per un intervento classico di efficientamento energetico, il cappotto termico (intervento di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25%): • il credito di imposta è di importo pari alla detrazione spettante e può essere ceduto anche a istituti di credito e gli altri intermediari finanziari; • la trasformazione della detrazione in credito di imposta opera solo all’atto della cessione ad altri soggetti; • introdotta la possibilità di esercitare la predetta opzione in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori; • precisati gli interventi per cui spetta l’agevolazione nel caso di restauro delle facciate; • nel caso di trasformazione in crediti di imposta, non si applica il divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro; • per l’esercizio dell’opzione è possibile avvalersi dei soggetti che possono presentare le dichiarazioni in via telematica. Quali banche praticano la cessione del credito: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Mps, Banco Popolare, Credit Agricole. Ognuna con offerte specifiche scaricabili sui siti ufficiali degli istituti di credito.

I 36 DOCUMENTI DA PRODURRE: 1. documento attestante la proprietà dell’immobile, cioè titolo di detenzione/possesso dell’immobile (e anche qui si scollina dal singolo documento a tre documenti...). Ma dipende dal ‘chi’ vuole farlo, cioè: • se è il proprietario, nudo proprietario o titolare di un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione o superficie, serve il certificato rilasciato dai pubblici registri immobiliari; • se detentore (locatario, comodatario), servono sia il contratto di locazione/comodato registrato che la dichiarazione di consenso da parte del proprietario; • se familiare convivente del possessore/detentore servono: certificato dell’anagrafe (per convivenza); titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato); dichiarazione di consenso da parte del proprietario; • se coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge servono: documentazione attestante l’assegnazione; titolo di possesso (certificato immobiliare); dichiarazione di consenso da parte del proprietario; • se convivente di fatto del possessore/detentore servono: certificato dell’anagrafe (per convivenza); titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato); dichiarazione di consenso da parte del proprietario; • se futuro acquirente con prelimiare di vendita regolarmente registrato, servono: preliminare registrato da cui si evinca l’immissione in possesso (per esempio il contestuale comodato); dichiarazione del consenso da parte del proprietario.

AVANZAMENTO LAVORI DOPO ALMENO IL 30%: 1. comunicazione inizio lavori; 2. preventivi e/o computi metrici; 3. fatture SAL e computi metrici quantità realizzate; 4. documentazione fotografica e Sal; 5. asseverazione modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo; 6. scheda descrittiva dell’intervento; 7. ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda; FINE LAVORI: 1. preventivi e/o computi metrici; 2. dichiarazione di fine lavori; 3. Ape stato finale; 4. fatture e computi metrici quantità realizzate; 5. documentazione fotografica a fine lavori; 6. asseverazione modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20 7. SCA - segnalazione certificata di agibilità; 8. scheda descrittiva dell’intervento; 9. ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda.

3. dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che l’immobile non è detenuto nell’ambito di attività di impresa o di attività professionale (non applicabile a sisma ed ecobonus);

Isol pareti Snc operante nel settore da 1986 è ben lieta di fornire a chi fosse interessato la possibilità di avere un colloquio del tutto gratuito con uno studio tecnico professionale ns partner per avere tutte le delucidazionei in merito ed eventualmente affidare l’incarico per essere seguiti durante tutta la fase degli interventi.Ricordiamo che, in caso di dichiarazioni false, non solo il beneficio decade ma vi sono anche pesanti sanzioni, fino alle conseguenze penali.

4. in caso di soggetti non proprietari e titolari di diritti reali, documentazione attestante il possesso di reddito

Flavio Muffatto

2. dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che le spese sostenute/da sostenere per i lavori agevolabili sono/saranno a proprio carico;


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Da sempre fedeli ai propri lettori …

Paolo Trevisanato, fondatore e responsabile di redazione del periodico dal 1989. Il suo primo slogan è ancora attuale e moderno: “COMUNICARE PER INFORMARE - INFORMARE PER CONCRETIZZARE”

Giorgio Pesce, responsabile marketing e comunicazione. “L’obiettivo è dare voce ai cittadini e imprese migliorando lo strumento comunicativo perché sia sempre più apprezzato e presente nel territorio con il piacere della lettura”.

Maurizio Foffano, come responsabile della versione online, coordina e promuove un ulteriore mezzo di informazione locale, un riferimento puntuale. Un’ officina informativa e culturale aperta, permanente, di notizie, di idee, di innovazione, per dare visibilità e stimoli sociali.

Massimiliano Dal Corso titolare dello studio di comunicazione “Studio2” da anni si occupa di immagine, progettazione grafica e stampa, aiutando aziende del territorio a realizzare le proprie idee guidandole passo dopo passo.

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“A NATALE FAI UN REGALO ALLA TUA CITTÀ” L’APPELLO DEI COMMERCIANTI AI MIRANESI Confcommercio e Comune: «Regali nel negozio sotto casa una scelta morale» Nonostante le difficoltà, botteghe e amministrazione comunale garantiranno le luminarie

“A Natale fai un regalo alla tua città”. Con questo slogan i commercianti di Mirano lanciano l’iniziativa per queste feste ormai alle porte. Il Covid impedirà di organizzare in piazza le iniziative degli ultimi anni, quando Mirano era una delle città dove più si sentiva il calore e l’atmosfera delle feste. Grazie proprio all’impegno dei commercianti, la piazza ovale era diventata negli anni una tappa fissa per gli amanti dei mercatini di Natale, con le tradizionali casette in legno, il giardino delle feste con un vero e proprio bosco incantato, la casetta di Babbo Natale e la pista di pattinaggio su ghiaccio, il tutto accompagnato da splendide note musicali natalizie di sottofondo, grazie all’impianto di filodiffusione. Quest’anno mancherà molto questa atmosfera, perché le restrizioni e soprattutto il buon senso chiedono di non creare occasioni di assembramento. Ma i commercianti, assieme all’Amministrazione comunale, non si son persi d’animo: garantiranno, nonostante le difficoltà del momento, le luminarie e l’addobbo delle vetrine, che dunque anche quest’anno illumineranno Piazza Martiri e le vie del centro storico, compresa via Gramsci. «E’ uno sforzo – spiega il capo delegazione di Confcommercio per Mirano Roberto Rossato – soprattutto per quelle attività che da mesi patiscono chiusure, limitazioni e un conseguente cospicuo calo d’affari. Ci sentiamo però legati alla città in cui lavoriamo e abbiamo deciso di impegnarci per garantire un po’ di calore in queste feste, che sappiamo

essere difficili per tutti. Sappiamo che non potremo vivere la piazza come vorremo, trovarci in centro per scambiarci gli auguri, acquistare prodotti tipici del periodo con i tradizionali mercatini delle feste, ma per questo vogliamo comunque dare un messaggio: noi ci siamo, lavoriamo per quanto ci è concesso e rimaniamo aperti per garantire in questa piazza, nelle vie del centro e dei quartieri, praticamente tutte le categorie merceologiche che possono servire per gli acquisti di Natale. Vorrei dire di più ai miranesi: per tanti anni abbiamo garantito una piazza bellissima e un’atmosfera natalizia senza eguali, contribuendo penso, a rendere più bello il Natale. Con la certezza che un giorno torneremo ad abbracciarci nella nostra piazza, circondati da tutti i nostri negozi, ora dobbiamo aiutare il commercio: se dobbiamo acquistare un regalo, un prodotto per la tavola delle feste, un addobbo, facciamolo in una delle tante botteghe della piazza, dei quartieri e delle frazioni di Mirano. Evitiamo gli acquisti online o nei centri commerciali. Anche da questo dipenderà la sopravvivenza di molte attività». «Non lasciamoci affascinare dalle piattaforme online – aggiunge Ennio Gallo, presidente di Confcommercio del Miranese – dobbiamo avere ognuno la capacità di indirizzare le nostre scelte e le conseguenze che queste avranno per il nostro stesso futuro. Da un lato, abbiamo marchi esteri con sede in paesi che fanno dumping fiscale verso altri stati, non pagano le tasse in Italia ma si prendono il nostro mercato e soprattutto non contribuiscono a mantenere accese le luci dei nostri paesi, facendo circolare mezzi per le consegne con il conseguente aumentare traffico e inquinamento, quintali di imballaggi e costi di energia per produrli e smaltirli. Dall’altro lato abbiamo piccoli negozi di concittadini che oltre ad essere stati i soli a garantire la sussistenza delle nostre comunità durante i mesi critici della pandemia, continuano nonostante le difficoltà a mantenere accese le luci del paese dove viviamo, a pagare le tasse per garantire la sussistenza del nostro paese, servizi sanitari compresi e

assicurare una socialità che è quell’aspetto che oggi, chiusi in casa, ci accorgiamo che è la cosa che più ci manca. Quello che chiediamo a chi farà acquisti in questo Natale è di mettere le due cose sul piatto della bilancia: ogni cittadino dovrebbe valutare quale delle due cose è più utile all’interesse generale e assicurerà un futuro migliore non solo alle sue tasche, ma anche al paese e al quartiere dove vive». Per Cristian Zara, assessore alle Attività produttive e Commercio del Comune di Mirano: «Per tanti anni, in collaborazione con Confcommercio, abbiamo garantito un clima natalizio senza eguali, permettendo a tutte le nostre famiglie di immergersi in un’atmosfera quasi fantastica: quest’anno, oltre alle luminarie che andranno a coprire un’area ancora più vasta del nostro centro storico ed un nuovo bellissimo albero, chiediamo davvero che a rendere ancora più bello il Natale possano essere i nostri concittadini, facendo vivere i nostri negozi, affinché, anche in questa situazione di restrizioni, possiamo trovare tutti delle opportunità di ripartenza. Restituiamo un po’ di quello che per anni abbiamo ricevuto».

Roberto & Staff donnashoes@libero.it Capo delegazione di Confcommercio per Mirano

DPI E COVID-19:

QUALE DISPOSITIVO È DAVVERO UTILE ALLA NOSTRA SICUREZZA?

In considerazione dell’evoluzione del quadro epidemico, che sta interessando tutto il territorio italiano, si richiama l’attenzione sulla necessità di rispettare sia le norme dettate dal DPCM che la collaborazione di tutti ad a osservare alcune norme igieniche sanitarie con l’impegno ad avere un comportamento coscienzioso. Non c’è ombra di dubbio che anche in questa seconda fase di contenimento del con-

tagio da CORONAVIRUS, uno dei temi più importanti da affrontare per frenare la diffusione e migliorare la prevenzione nei luoghi pubblici, nei luoghi privati e nei luoghi di lavoro, riguarda anche l’utilizzo di dispositivi di protezione. Tutti parlano di DPI, ossia i dispositivi di protezione individuale; ma cosa sono e come scegliere quelli giusti? Questi dispositivi (DPI) sono attrezzature indispensabili, utilizzate allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza delle persone come i guanti, gli occhiali, le visiere, il caschetto, le maschere facciali filtranti, le scarpe, l’abbigliamento da lavoro certificato, ecc. I DPI per le vie respiratorie sono diversi in base allo scopo per cui devono essere impiegati; l’obiettivo però è sempre evitare o limitare l’ingresso di agenti potenzialmente pericolosi come, fumi, polveri, fibre o microrganismi come i virus, nelle vie aeree. La protezione è garantita dalla capacità filtrante dei dispositivi in grado di trattenere le particelle disperse nell’aria, le famose goccioline (droplets), impedendone l’inalazione. Alcuni indumenti da lavoro servono per lo più ad evitare di sporcare

o contaminare gli abiti civili e devono essere tolti quando il lavoratore abbandona l’area in cui sta operando, riposti separatamente dai normali indumenti e, se necessario, disinfettati, o smaltiti come rifiuti speciali. In particolare, le mascherine monouso medico-chirurgiche, lisce o pieghettate, che vengono posizionate su naso e bocca e fissate alla testa con lacci o elastici, che costituiscono un’utile barriera di protezione nella diffusione di agenti patogeni trasmissibili per via area. Inoltre, l’uso della mascherina medico-chirurgica deve essere adottato in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani, e di tutte le altre misure precauzionali da tenere in luoghi pubblici e in ambiente domestico disposte nel contesto dell’emergenza da COVID-19”. L’uso errato di una maschera può comprometterne l’efficacia di riduzione del rischio di trasmissione, così come non è consigliato l’utilizzo di una maschera non idonea allo scopo. Nel caso in cui la protezione respiratoria sia richiesta per un ambito lavorativo, inoltre, l’uso di DPI deve essere inserito nel contesto di un programma che preveda una attenta valutazione del rischio per scegliere il giusto dispositivo, oltre al necessario addestramento e la corretta formazione del lavoratore. Roberto Pistolato Presidente SIKURA srl www.sikura.it


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Dovrebbe essere riassunta così la vicenda sportiva del MM AL POZZO, nel corso dell’annata 2020-2021, fino a questo momento. La pandemia mondiale, che ha colpito indistintamente i vari paesi della Terra, ha chiaramente influito sui nostri usi e sulle nostre abitudini, determinando un approccio più cauto e solitario anche nel mondo sportivo. Ci siamo attrezzati, seguendo le disposizioni federali e governative, attuando i protocolli di categoria ed invitando i tesserati a rispettare tali normative. Tutto questo ci ha permesso di iniziare la stagione 2020, di predisporre gli allenamenti preparatori in strutture esterne, finchè non ci è stata data la possibilità di usufruire di un impianto idoneo e di definire le varie rose a disposizione dei mr Vio, Dazzara e Pergola. A metà Ottobre finalmente l’attesa era finita, si poteva iniziare a mettere in campo quanto preparato nei mesi precedenti, le squadre erano pronte ad affrontare i vari campionati a cui erano state iscritte: C2 regionale, Under 21 Nazionale e Under 17 Regionale. Pronti via, una vittoria, un pareggio ed una sconfitta nella prima giornata di campionato, tan-

Under 17 MM al Pozzo C5 to per non farsi mancare nulla, poi subito ad allenarsi e rivedere alcune situazioni di gioco, con la spada di damocle sopra le nostre teste, arrivando alla seconda giornata con due squadre ferme al palo per problematiche Covid degli avversari e la terza bloccata da un malfunzionamento dell’impianto elettrico a 30 minuti dall’inizio della partita. Ma non si molla, riprendiamo con

entusiasmo gli allenamenti, fino alla doccia gelata: tutti fermi, il calcio a 5 è uno sport di contatto e per di più si gioca in palestra. Ancora una volta rispettiamo le regole, ci adeguiamo, ma non possiamo e non vogliamo lasciare nulla di intentato, non vogliamo lasciare il nostro percorso in sospeso, siamo all’inizio di un ponte tibetano, che oscilla e ci fa sbandare in continuazione,

ma dal quale non vogliamo cadere. Ora siamo ‘sospesi’, quasi in apnea ed è una sensazione sgradevole, disarmante che dobbiamo scacciare con forza dalle nostre menti, per concentrarci a ricominciare. La situazione pandemica non è stabile, anzi è sempre più impattante, ma siamo certi che troveremo una soluzione e che potremo tornare a gioire tutti assieme per un gol in allenamento, per una giocata singola o per uno schema ben fatto, oppure anche solo per brindare in compagnia ad un compleanno o ad una vittoria. Ci siamo attrezzati con video chiamate, messaggi e video su whatsapp, ma non è certo quello a cui dobbiamo abituarci. La ‘normalità’ è fatta di abbracci, di contatto, di scontri di gioco e di discussioni senza mascherine, di condivisione dello spogliatoio, di riunioni tra dirigenti, di pizze post partita e di trasferte in compagnia, in fondo la ‘normalità’ è semplice e diretta ed è quello a cui ci stiamo preparando. Vogliamo riabituarci ad essere normali e faremo di tutto per riprendere questo percorso, per dimostrare che lo sport è vita e la vita è la cosa più bella ‘da vivere’. Un abbraccio a tutti dal MM AL POZZO

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MACELLERIA MORENO: BUONE FESTE

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MACELLERIA MORENO FAVARETTO: La macelleria Moreno Favaretto è presente in piazza Aldo Moro da 25 anni, e si caratterizza per la professionalità del proprietario e la sua consapevolezza di potersi sempre migliorare. Le carni, di varie razze, sono allevate nel nostro territorio regionale, fatta eccezione per la Chianina JPG allevata rigorosamente nella Val di Chiana toscana. I 40 anni di esperienza nel settore e la qualità del prodotto utilizzato, permettono la realizzazione di piatti a dir poco squisiti, tra i quali troviamo i carpacci e la battuta a coltello, cavallo di battaglia della macelleria. «Abbiamo sempre puntato su qualità e servizio, e il difficile periodo che ci troviamo ad affrontare ci porta a voler dare ancora di più ai nostri clienti» fa sapere Moreno. Tra le creazioni più amate dai clienti troviamo il MekMoreno, un “Amburgher” con carne bovina e vitello, e il Morenotto, prosciutto cotto fatto con coscia di maiale e saporito con una salatura naturale. La macelleria offre inoltre prodotti già pronti per ogni tipo di ricorrenza: dall’oca a San Martino alla Castradina per la Salute alla tacchinella nostrana per Natale, e cappone e arrosti di ogni tipo. Aperta da lunedì a sabato, la macelleria offre anche un servizio di asporto su prenotazione, previa telefonata (041-5700361).

CARTOLERIA EDICOLA CORÓ

L'ESTETICA RACITI

La Cartolibreria Edicola Coró si trova in Piazza Aldo Moro (Mirano - Ve) con rivendita di giornali, riviste e servizio biglietti Actv - Treni Italia , ricariche telefoniche e mensa scolastica. La nostra attività offre una vasta gamma di prodotti di cartoleria e articoli da regalo. In questo punto vendita potrai effettuare fax, fotocopie , stampe da mail e chiavetta USB. Si accettano prenotazioni di testi di narrativa e testi per la scuola primaria con servizio copertine colibrì ed etichette. Sempre a vostra disposizione con il sorriso.

Mi chiamo Martina Raciti e fin dalla tenera età non ho mai avuto dubbi su quale fosse la mia strada. Lavoro nel mondo dell’estetica da 30 anni, ho iniziato come apprendista, continuato come operatrice qualificata in cabina fino a diventare titolare del mio centro estetico, attivo dal 2005 in Mirano. In questi anni ho sempre continuato ad aggiornarmi per garantire alle mie clienti risultati sempre più efficaci e duraturi. Il mio centro ad oggi è specializzato in trattamenti anti-age per viso e corpo. Per perdere peso in modo naturale, ridurre la cellulite e adipe localizzata, perdere centimetri in modo mirato, distendere le rughe e opacizzare le imperfezioni. Nel corso degli anni ho maturato la mia esperienza e ciò che più mi da soddisfazione è la creazione di un vero e proprio protocollo di lavoro, il MIO metodo. Lo START-UP è il tuo primo passo per entrare a far parte del mondo L’Estetica firmato Martina Raciti, per il tuo personale percorso di bellezza che garantisce risultati efficaci e duraturi. A differenza di semplici trattamenti lo START-UP è una vera e propria seduta anti-age durante la quale le nostre operatrici qualificate ti offriranno, insieme a specifiche manualità, una consulenza estetica personalizzata. Il trattamento Start-Up dura circa 75 minuti, ed è eseguito in fasi specifiche: una consulenza personalizzata con la nostra beauty specialist al fine di condividere obiettivi, aspettative e il punto di partenza iniziale, durata 30 minuti. Trattamento Start-Up dalla durata di circa 45 minuti, prevede la stimolazione per far lavorare in modo più efficace il tessuto, e infine il nostro consiglio per il trattamento domiciliare che ti permetterà di avere risultati più duraturi nel tempo. In questo modo è possibile lavorare su un corpo pronto ad accogliere i nostri trattamenti ed ottenere il massimo dei risultati. Chiamami per fissare il tuo appuntamento al 041 5701517


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U.S.D MIRANESE 2020-2021 Purtroppo, ciò che si temeva accadesse è accaduto. Per la Miranese e tutte le società dilettantistiche, anche questo Campionato è si partito, ma già dopo lo svolgimento della settima giornata ha dovuto fermarsi, e per il momento, vista la situazione sia nazionale che mondiale del Covid 19, non si ha nessuna certezza di poterlo riprendere e tantomeno di poterlo concludere. Le uniche speranze di ripresa delle attività sportive dilettantistiche, in quanto quelle professionistiche, anche se tra mille difficoltà, sono in corso di svolgimento, sono legate al oramai prossimo arrivo del vaccino, che speriamo debelli questa “peste degli anni 2000”, ed altresì induca noi tutti ad un maggiore senso di responsabilità verso quelle poche ma importantissime norme comportamentali da tenere per proteggerci dal Corona Virus. Due parole vanno comunque spese per tratteggiare come era comunque andata la Miranese nelle citate prime sette giornate. Anche se, fra luci ed ombre, alternando buone prestazioni ad inspiegabili sconfitte, i Bianconeri veleggiavano al terzo posto della classifica, anche se in tutta onestà bisogna dire che la questa, come si dice in gergo calcistico, era piuttosto corta, in quanto con tre punti più o tre meno, i ragazzi di Mister Mauro Vecchiato si sarebbero potuti trovare nella prima o nella seconda metà della classifica. Come è arrivato lo stop dalla LND (Lega Nazionale Dilettanti) per la prima squadra, questo è arrivato anche per tutte le altre compagini del settore giovanile. In pratica, fra l’anno scorso e quest’anno, per tutti i ragazzi del settore giovanile, le continue interruzioni nel proprio commino formativo calcistico, hanno certamente nuociuto alla loro formazione sia atletica che sportiva. Bagagli essenziali per

la crescita individuale e componenti importantissimi per il loro futuro calcistico. Molti ragazzi, non avendo potuto terminare lo scorso campionato e forse nemmeno questo, di fatto, “salteranno” di due categorie e non avranno certamente potuto acquisire tutte quelle nozioni tecniche e comportamentali, per affrontare gli step di Campionati superiori, che dovranno cosi obbligatoriamente affrontare solo per questioni di età legata alla categoria. Che questa Pandemia si sia abbattuta su tutti noi modificando la nostra quotidianità in maniera più o meno profonda, è oramai assodato, e che tutto ciò ci lascerà ferite più o meno profonde, sia fisiche che mentali, anche questa purtroppo è realtà alla quale non possiamo sottrarci. Dobbiamo tuttavia “coltivare” la certezza che un giorno, speriamo più vicino possibile, tutto questo finirà, e così, in qualche modo, potremo ritornare ad essere il più possibile quelli di prima. Le famiglie riprenderanno a portare i propri figli a giocare a calcio. I piccoli giocatori si divertiranno a ritro-

varsi la palla fra i piedi e così ricominceranno a sognare di diventare forse un giorno dei campioni. I giocatori della prima squadra riprenderanno il “borsone” con i “ferri del mestiere”, scarpe bullonate, maglietta, calzoncini e rientreranno in quello spogliatoio che li sta aspettando e che sentono un po’ casa loro. Ricominceranno a correre sul campo e a riassaporare quel profondo e particolare “profumo di sudore” che sa di gioie, soddisfazioni e talvolta di qualche amarezza. Dagli spalti, noi saremo pronti a scendere in campo a modo nostro sostenendo tutti i ragazzi che vestiranno i cento anni di storia Bianconera, dai piccolissimi, ancora incerti nel destreggiarsi col pallone ancora troppo grande per i loro piedi, fino ai più grandi che mordono il freno per poter riprendere quella vita di atleti che gli appartiene per propria scelta e che niente e nessuno potrà mai togliere loro. Mai come in questo momento mi sento di dire, Forza Miranese! Paolo Antigo

DANZA, ARTE E PASSIONE Ricordo che quando ero piccina all’età di 3 anni, mia mamma mi iscrisse a danza, a detta sua, avevo le gambe troppo “secche”! Fu così che iniziò il mio percorso fatto di Passione, allenamento, disciplina e regole. Il mio sogno più grande era conquistare le scarpe con la punta di gesso! E che dolori….ma anche tanta soddisfazione! Tutti i pomeriggi entravo in sala, il momento più emozionante era quando indossavo le punte.….si accendeva la magia. Quelle sensazioni che ti spingono a continuare, sapendo che il sacrificio e l’allenamento intenso mi avrebbe portata ad altri momenti magici. La danza, essendo un linguaggio universale, è il mezzo che mi ha permesso per anni di intraprendere viaggi, conoscere e scoprire culture di altri paesi, imparando tanti stili e generi diversi, avendo insegnanti di ogni parte del mondo, insomma un mondo ricco di emozioni ed esperienze. Ad oggi, posso affermare, che la mia passione non si è minimamente affievolita e si è trasformata nel desiderio di trasmettere quest’Arte alle nuove bimbe o future ballerine. La mia Scuola è nata proprio per dare la possibilità agli allievi di esprimere, attraverso un percorso didattico-formativo, la propria individualità, creando un solido rapporto tra allievi-famiglie-insegnanti. Ho voluto creare una Scuola che, oltre a dare le basi della danza classica, vuole insegnare varie discipline nelle quali ogni ballerino si può rispecchiare e trovare la propria dimensione. La scelta è ampia partendo dalla danza classica, moderna, contemporanea e sui tacchi che ben si sposa con la freschezza delle arti aeree, acrobatiche e danza per gli adulti. Tessuti, cerchio, trapezio, bungee fly, bungee kids, pole gym, pole contemporary sono alcune delle idee che ho realizzato – non senza fatica! Trovare i giusti insegnanti professionisti in grado di valorizzare gli allievi, per poter creare delle coreografie che sono il frutto della collaborazione di tutto lo staff, è difficile e richiede equili-

brio e una grande capacità di coinvolgimento. Il risultato si è sempre tradotto in grande soddisfazione ed originalità per il pubblico. La Scuola, che si compone di tre sale disposte su due livelli, è sempre movimentata dalle piccole e grandi ballerine e ballerini che si preparano alle lezioni, echeggiano le voci, le musiche e non manca il via vai di cambio sala. Insomma è sempre tutto in movimento ed in continua evoluzione! Il risultato di tutto questo trova ampia soddisfazione partecipando a manifestazioni ed eventi sia istituzionali locali che regionali con la Mia Scuola. Sembra quasi che agli oc-

chi del pubblico sia tutto semplice, ma credetemi richiede grande passione e dedizione. Ora, questo angolo di arte, è minacciato da un evento di portata globale e lascia da parte le espressioni artistiche. Nonostante la lontananza cerco di tenere il contatto con i miei allievi, stimolandoli a continuare a tenere viva la passione attraverso le lezioni online. Non smetto mai di affermare che, non appena i riflettori si riaccenderanno, torneranno tutti a ballare … e appena si potrà riaccenderò le luci della mia Scuola e sarò felice di accogliervi tutti, grandi e piccini. Giorgio Pesce

ASD DANCESTUDIO Via G. Galieli, 30 – Mirano (VE) Germana Scarazzato (cell. 347 8203691)


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MM AL POZZO – UN PROGETTO IN CRESCITA Pronti via, partiti! E’ iniziata la nuova stagione dell'under 21 - MM Al Pozzo calcio a 5 Siamo già a dicembre e avremmo potuto iniziare questo articolo raccontando la classifica dopo sette partite di un campionato composto da dodici squadre, distribuite su tutto il territorio regionale, molto competitivo. Come sappiamo il campionato è stato interrotto, ed abbiamo potuto giocare solo la prima partita (vinta, per onor di cronaca). In ogni caso, un nuovo corso è iniziato. Nuova stagione, nuovo gruppo di giocatori, nuove sfide: perché è così che funziona con le squadre giovanili. I ragazzi crescono e, alla fine della scorsa stagione, una gran parte di quella che era la rosa dello scorso anno, è arrivata a fine ciclo per aver superato l'età prevista per la nostra categoria, passando così a quella superiore. In un anno pieno di incertezze, consapevoli delle difficoltà gestionali e organizzative dovute alla pandemia in corso, siamo voluti ripartire da alcune certezze: Matteo Torrisi, capitano per due stagioni, è entrato nello staff, già confermato, dei mister dall'anno precedente Enrico Sisti ed Andrea Dazzara. Figure storiche dell’allora Mirano Al Pozzo che, partiti entrambi da giocatori, sono rimasti legati all'ambiente societario, e sono diventati ora parte del progetto che vuole strutture al meglio il settore giovanile. Continuiamo con le conferme: Edoardo Favaro e Filippo Piva, entrambi giocatori arrivati l'anno scorso ma che da subito si sono fatti notare, oltre che per le capacità tecniche, per la costanza e presenza nel gruppo dei giocatori. Qualità che li hanno portati a diventare rispettivamente Capitano e Vice-Capitano, pronti ad aiutare i compagni arrivati da meno tempo e meno esperti. Non possiamo inoltre non citare Leonardo Vena e Tommaso Spolaore, già nel settore giovanile MM al Pozzo, che chiuso il ciclo con l’under 17, continuano a maturare tecnicamente approdando all’under 21. Confermato anche Mattia Perpignano affiancato dal nuovo compagno di ruolo Nicola Centis, pronti a difendere la porta dalle incursioni avversarie. Marco Toselli e Gianmarco Povelato nel ruolo di back, rodati nella precedente stagione, ora dovranno confermare le loro abilità, assieme al nuovo arrivato Pier-

carlo Amenduni. Altre tre new entry di qualità sono Alessandro Amenduni, Sebastian Spernich e Michele Lami che vanno a rinforzare le fasce laterali del quintetto in campo, assieme ai già noti Tiziano Aliprandi, Alessandro Corlianò e Gabriele Moro. Confermati nel ruolo di pivot ritroviamo Alberto Minto e Dario Daraban che vanno a completare la rosa assieme ai nuovi arrivati Marco Miladi e Davide Indagati. Tutti i giocatori dell’under 21 sono sempre a disposizione del mister della prima squadra Giuliano Vio, che guida il gruppo dello staff tecnico con lo scopo di far crescere il settore giovanile ed agevolare l'inserimento dei giocatori in prima squadra. Purtroppo ora siamo costretti ad un stop forzato, ma la voglia di perseguire il percorso iniziato non è scomparsa. L’MM al Pozzo è da sempre una famiglia che vuole creare occasione di crescita per i

ragazzi della comunità ed è l’unica realtà del territorio ad annoverare in questo sport il settore giovanile. Il nostro impegno è volto a superare i limiti legati al solo “allenare” e fornire un divertimento ai ragazzi che decidono di entrare a farne parte. Il lavoro di squadra aiuta a comprendere le esigenze dell’altro, dell’amico, del compagno, con il quale si lavora per un obiettivo comune che difficilmente sarebbe raggiungibile da un singolo e tutto lo staff in questi mesi ha cercato di dare il miglior supporto ai giocatori per continuare a costruire insieme questo percorso. Gli allenamenti continuano, anche se singolarmente, per farci trovare pronti appena sarà possibile la ripresa. Stay tuned, MM AL POZZO

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L’UNIONE CICLISTA MIRANO E IL COVID-19

Archiviata la stagione 2020, l’U.C. Mirano sta già organizzando e programmando la prossima stagione. Il 2020 è stata una stagione strana e atipica, ci conferma il presidente Paolo Mario Bustreo, caratterizzata dal Covid -19 che ha costretto a ridimensionare l’attività per il gran numero di gare annullate , ma nonostante tutto le nostre soddisfazioni ce le siamo prese senza dimenticare come il ciclismo, scuola di sport e di vita, insegna che dalle difficoltà si cresce e si impara ad affrontare la realtà. Purtroppo ora ci risiamo, con l’arrivo dell’autunno è arrivata la seconda ondata di coronavirus che ancora una volta sta generando preoccupazione e panico in tutta la popolazione e che mette in seria difficoltà la nostra gestione e programmazione, non essendoci a tutt’oggi certezze sul futuro. Come dirigenti siamo consapevoli che la cosa primaria è salvaguardare la

salute dei nostri ragazzi e di tutti noi, ma allo stesso tempo abbiamo il compito di far mantenere loro viva la passione e l’attaccamento a questo meraviglioso sport, sapendo rispettare le attuali normative, evitando assembramenti e altri comportamenti che possono nuocere alla nostra salute. In questo difficile momento , ancora maggiore deve essere lo sforzo nell’aiutare i nostri ragazzi a conciliare sport e studio, con la conoscenza che le lezione sono svolte con didattica a distanza e con un compito ancora più impegnativo per far capire loro che è possibile svolgere una attività a livello agonistico, parallelamente al proprio percorso scolastico senza che l’una vada ad influenzare negativamente i rendimenti dell’altra. Anzi personalmente sono fermamente convinto che lo sport possa addirittura aiutare una persona ad “andare meglio” a scuola.. Questa è la sfi-

da che dobbiamo affrontare e per vincerla dobbiamo dare delle risposte concrete ai nostri ragazzi. E per questo noi cerchiamo di fare il possibile affinchè i nostri atleti e non perdano i contatti con i loro compagni, con i propri allenatori e non patiscano il contatto diretto con lo sport e la scuola, aggrappandoci alla tecnologia, organizzando dei webinar settimanali proprio per evitare che perdano autostima e sicurezza. Per questo ci siamo avvalsi anche della collaborazione di un mentor coach che con la sua professionalità ed esperienza possa agevolare l’atleta a trovare quel equilibrio in grado di supportarlo sia nella perfomance sportiva che in quella scolastica. Fare capire loro che devono essere determinati nello sport come nella scuola , creando obiettivi che possono motivarli e rafforzare la loro autostima, tasselli fondamentali per

la crescita e la fiducia personale e di padronanza rispetto agli impegni da portare avanti nell’arco della stagione sportiva e scolastica. Vorrei chiudere pensando in modo positivo, il Natale è alle porte e ancora non sappiamo come lo trascorreremo se chiusi in casa o con la felicità di essere con i nostri cari, ma con la speranza che babbo Natale ci porti un gran regalo “ un vaccino” e che poi la Befana porti via questo virus che ci ha reso deboli, fragili e attaccabili riuscendo a minare proprio il sistema dei rapporti umani e la fiducia reciproca, riportandoci ad una vita normale e serena.. Con questa speranza l’U.C. Mirano augura a tutti gli sportivi, alle loro famiglie e a tutti i cittadini un sereno Natale e un felice 2021. Paolo Mario Bustreo Il presidente dell’U.C. Mirano

OFFICINA DELLA SCHERMA: “UNA STAGIONE ANOMALA” È senza dubbio una stagione anomala, quella che sta caratterizzando da settembre anche il mondo della scherma. Il Covid ha imposto regole nuove, accorgimenti per la salute, e l’Officina del maestro Vittorio Carrara ha iniziato con grande impegno la sua tredicesima annata. Una realtà consolidata nel panorama sportivo del Miranese, con atleti giovanissimi ma anche i veterani, in rappresentanza di tante categorie a partire dai bambini delle scuole elementari. Senza tralasciare poi il prezioso lavoro fatto con chi ha una disabilità essendo, l’Officina, la sola sala di scherma a offrire attività paralimpica e di alto livello in tutta la provincia di Venezia. Senza tuttavia la possibilità di partecipare a gare regionali o nazionali, dal momento che la federazione ha sospeso il calendario fino a gennaio, il maestro Carrara ha ricalibrato i corsi e le lezioni, dovendo far fronte al rispetto delle distanze, al non poter utilizzare gli spogliatoi e a tutte quelle nuove regole imposte dalla pandemia in questo autunno. Rispetto a molte altre discipline, tuttavia, la scherma è stata autorizzata non essendo sport di contatto e avendo, gli atleti, una attrezzatura che lascia fuori solo la mano sinistra rispetto al vestiario, maschera compresa. Negli ultimi giorni, ad ogni modo, il maestro Carrara ha deciso di fare un passo indietro, o meglio, un passo avanti nel rispetto di tutti. <Ho deciso che, per il bene di tutti i miei atleti, delle loro famiglie e dello stesso staff tecnico dell’Offi-

cina, era giusto fermarci per qualche settimana in attesa degli sviluppi di questa seconda ondata Covid>, spiega. <Avevamo tutte le carte in regola per proseguire gli allenamenti, a partire dalle autorizzazioni del Dpcm governativo fino a quelle della nostra federazione. Ma un solo caso di positività in transito per la sala di Scaltenigo, avrebbe comportato decine di tamponi tra atleti e familiari. Un rischio che non mi sono sentito di far correre a nessuno, tanto più al nostro sistema sanitario che già ha molte difficoltà in questo periodo. Una scelta apprezzata da tutti i nostri tesserati, a partire dai genitori dei bambini più piccoli. Ci fermiamo anche in segno di solidarietà per tutte le altre società sportive che in questa fase non hanno la possibilità di garantire l’attività ai loro tesserati. Pronti, tuttavia, a riaprire il prima possibile quando la situazione si sarà stabilizzata a livello sanitario nel nostro Paese e in Veneto>. In tredici anni l’Officina della Scherma ha raccolto decine di trofei. Basti pensare ai nove titoli mondiali veterani del maestro Carrara, a quelli di Claudia Bandieri, fino agli Europei di Emmerich e Busi. E a scendere titoli italiani a squadre e individuali, vittorie a livello giovanile, senza scordare quelle preziosissime di D’Ambra nella sciabola paralimpica. Una realtà, quella costruita dal maestro Carrara, che ha saputo emergere a livello anche internazionale in pochi anni.

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TORNIAMO AD ALLENARCI... DA CASA! Speravamo di doverci fermare per qualche settimana. Ma purtroppo questo virus e questa epidemia continuano a mettere in ginocchio il nostro Paese. La Pallacanestro Mirano però ha deciso di non aspettare oltre e utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione da domani, LUNEDì 16 novembre, riprenderanno gli allenamenti per tutte le squadre del settore giovanile maschile e femminile. Rigorosamente, però, restando tutti a casa propria. Grazie ai nostri allenatori e ai preparatori Gianluca Trevisanato e Simone Tamiello, ogni squadra dagli Esordienti (2009) all’Under 20 potrà sostenere due sedute di allenamento alla settimana. I ragazzi e le ragazze della Pallacanestro Mirano svolgeranno l’allenamento tramite la piattaforma di comunicazione ZOOM, seguiti appunto dai propri allenatori e dai due preparatori. «Dopo un’attenta riflessione, abbiamo ritenuto come Consiglio Direttivo che fosse arrivato il momento di rimetterci in moto. Questi allenamenti sono un modo per tenere vivo il rapporto con i ragazzi e le ragazze, e una buona base per mantenere alta la parte fisica e atletica in vista della ripresa degli allenamenti non appena sarà possibile farlo in presenza. Si tratta di una proposta ovviamente facoltativa e gratuita, che offriamo alle famiglie per poter dare, in piccolo, un piccolo sostegno in questo

periodo tutt’altro che semplice — dice il presidente Federico Polo — Ringrazio tutti gli allenatori e i preparatori Gianluca e Simone per la disponibilità: da domani dunque iniziamo».

I primi a “scendere in campo” saranno i ragazzi dell’Under14 maschile, seguiti da quelli dell’Under 15. Questi gli orari generali: ESORDIENTI M E F: Martedì e Giovedì 17-18 UNDER13 M: Martedì e Giovedì 18 - 19 UNDER 13 M EF: Martedì e Giovedì 19-20 UNDER 16 & 18 FEMM: Martedì e Giovedì 20-21 UNDER 14 M: Lunedì e Mercoledì 17 - 18 UNDER 15 M: Lunedì e Mercoledì 18 - 19 UNDER 18 M: Lunedì e Mercoledì 19-20 UNDER 20 - 1^DIV: Lunedì e Mercoledì 20-21 Il Basket a Mirano non si ferma! Con l’aiuto di tutti! Ufficio stampa pallacanestro Mirano

DAI LAGHI MASURI (POLONIA)… A MIRANO Seconda puntata CORONAVIRALE Nella puntata precedente l’augurio era di una lenta sparizione di questa terribile pandemia, ma come purtroppo possiamo constatare tutto ciò non è avvenuto. Per la fine di quest’anno e per altro tempo ancora si prevede che la vita sarà ancora molto ma molto dura. A proposito giunge propizio il detto dei nostri “vecchi”: anno bisesto… anno funesto! Nel nostro caso possiamo proclamare “super-funesto”! Tutti i mass-media ci snocciolano ora per ora numeri di contagi regione per regione, nazione per nazione; cifre che comprendono purtroppo anche numerosissimi ricoveri e di conseguenza numerosi decessi, anche se per fortuna altrettante guarigioni. E poiché parliamo di pandemia, ecco, in breve, le più grandi epidemie a larghissima estensione dell’ultimo secolo che quasi tutti i mezzi di comunicazione non hanno rilevato. Prima la cosiddetta “Spagnola” chiamata così perché il paese iberico la rivelò al mondo intero nel 1918 (durante la prima guerra mondiale). Essa causò la morte da 50 ai 100 milioni di persone e fu la peggiore della storia, paragonabile solo alla “Peste Nera” del XIV secolo. Poi ci fu l’ “Asiatica” che secondo le stime causò la morte tra 1 e 4 milioni di persone, soprattutto quelle affette da malattie croniche. Terza fu la cosiddetta “Hong Kong” che provocò in USA molti morti, al contrario

che in Europa. In Italia i decessi furono circa 20 mila. A seguire, la “febbre suina” che ebbe origine in Messico e che provocando quasi 500 mila casi, dei quali 6 mila mortali soprattutto negli USA e nel Messico appunto. Pertanto dopo tutti questi numeri, al momento attuale (novembre 2020) i decessi accertati a livello mondiale sono all’incirca un milione e 400 mila. Le conseguenze di questo disastro epidemico si ripercuotono purtroppo in tutti i campi (sanità, industria, artigianato, agricoltura, ecc.). La speranza (o forse no) di tornare alla normalità di prima non deve mai tramontare; cerchiamo perciò di non provocare allarmismi anche se questo snervante ballonzolare di cifre incute una certa preoccupazione. Si auspica che con l’arrivo di questi agognati vaccini affievolisca tutto questo “casino” e che questa ondata malefica si plachi per sempre. A detta però di certi virologhi, infettivologi e tuttologhi c’è da prestare attenzione alla terza ondata… Anche nella puntata precedente si era accennato alla nascita di vocaboli nuovi; tutt’ora sono entrati nel nostro lessico familiare i termini come focolai, tamponi (di vari tipi), il picco che sale e scende, zona gialla, arancione, rossa, coprifuoco, ma soprattutto il buonsenso civico della gente. Da tenere poi in grande considera-

zione gli anziani (la cosiddetta zona fragile), che dopo aver dato tanto, ora hanno loro bisogno di amorevole assistenza ed aiuto. Volutamente, in questo breve pensiero, non ho parlato del GORNIK FC MIRANO; ben altri sono i problemi che incombono sul nostro territorio!! Ma, cari lettori e lettrici, siamo giunti anche quest’anno al Santo Natale. Ricordiamoci specialmente dei nostri cari familiari, parenti, amici e conoscenti che ci hanno lasciato. Festeggiamo sì il Santo Natale e Capodanno, ma (attenzione) non ripetiamo gli errori di quest’estate, sennò prima o poi dovremo pagare. Auguri di tanta salute a tutti

Silvano Bertoldo Presidente GORNIK F.C.Mirano


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COSA CAMBIERÀ NEL SETTORE DELL’AUTORIPARAZIONE. IL PICCOLO ARTIGIANO SCOMPARIRÀ? Officine e carrozzerie, soprattutto le seconde, devono compiere una scelta: provare a perseguire i loro obiettivi e rimanere sul mercato senza attuare particolari cambiamenti, o virare su un nuovo modello. Sappiamo già però che in molti sarà inevitabile assistere al passaggio di realtà artigiane a vere e proprie aziende. La figura dell’artigiano non scomparirà dalla scena, ma andrà ad occupare una nicchia di mercato molto definita. È in corso una trasformazione nel sistema autoriparativo, i cui effetti sulla sua struttura saranno già evidenti nel giro di pochi anni.

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TRASFORMAZIONE DELL’AUTORIPARAZIONE E I SUOI EFFETTI Si stima che nei prossimi 5/6 anni gli operatori si andranno a ridurre del -2%/-3% annuo. “Si tratta di una previsione ottimistica”, “l’inadeguatezza di molte delle realtà prese in esame fa pensare ad uno scenario peggiore”. Parlando di carrozzerie, ad una riduzione degli operatori si andrà a contrapporre un necessario aumento delle dimensioni, della professionalità, delle competenze e, ultimo ma non per importanza, delle attività. Diventeranno così carrozzerie multiservice, con output garantiti e certificati. Ne conseguono maggiori responsabilità per gli imprenditori di queste aziende nei confronti non solo dei prodotti, ma anche

dell’utente finale. L’evoluzione tecnologica che coinvolge il mondo delle auto ne aumenta inevitabilmente la complessità della riparazione, con la quale arriveranno anche responsabilità giuridiche e la necessità di più controlli sugli interventi e la loro qualità. Gli imprenditori dovranno affrontare maggiori investimenti per l’acquisto di attrezzature, spazi adeguati, servizi e formazioni specifiche. Bisognerà introdurre cambiamenti organizzativi con l’inserimento di logiche e strumenti di programmazione e controllo. Diversamente, queste aziende non saranno in grado di supplire alle marginalità con altre parallele che le grandi dimensioni non consentiranno. Anche da un punto di vista normativo, cambieranno le regole secondo le quali gli operatori dovranno dimostrare di avere caratteristiche coerenti con le nuove richieste di intervento. In questo modo la selezione sul mercato sarà quindi inevitabile. L’IMPORTANZA DELL’ASSEVERAZIONE: VERSO LA CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ OPERATIVA Asseverazione, ovvero garantire e controllare verso terzi che l’azienda rispetti parametri, requisiti e performance evidenziati da un disciplinare di comportamento. L’evoluzione tecnologica delle auto dovrebbe sia limitare il commercio di parti di ricambio di scarsa qualità, sia di interventi di riparazione

effettuati da operatori non sufficientemente preparati e senza le dovute certificazioni e garanzie. Nella maggior parte dei casi oggi si opera prevalentemente tramite autocertificazioni o con certificazioni emesse da enti a loro volta privi di un disciplinare riconosciuto. Si andranno ad analizzare sia l’equilibrio economico-finanziario che quello organizzativo, attraverso la misurazione degli spazi, delle attrezzature e delle competenze. Sarà possibile effettuare questa analisi grazie a indicatori di performance. L’obiettivo finale è quello della costituzione di un disciplinare che porterà alla certificazione di un ente terzo con uno standard pubblico.

Marino Zamengo

COMUNICATO STAMPA:

« EDILIZIA: BENE LE PROROGHE MA PER IL SUPERBONUS SERVONO PIÙ TEMPO E REGOLE PIÙ SEMPLICI» Mirano, 19 agosto 2020 – Proroga al 2021 per bonus facciate, ristrutturazioni, bonus mobili, eco bonus; superbonus 110% fino al 31/12/2021: questo il quadro per gli incentivi per il prossimo anno che si sta delineando dalla manovra di bilancio 2021 per il settore delle costruzioni; bene ma ancora una volta si lasciano orizzonti temporali troppo brevi e l’incertezza non consente di fare una giusta programmazione, soprattutto per gli interventi più complessi. Da tempo gli incentivi sono un caposaldo per il settore delle costruzioni, nonché un aiuto efficace soprattutto in un 2020 in piena pandemia, che ha visto la preziosa novità del superbonus 110, e che in virtù del meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura ha ampliato la possibilità di monetizzare immediatamente non solo la detrazione del superbonus ma anche tutti gli interventi di riqualificazione energetica, antisismica e di ristrutturazione delle facciate, garantendo l’accesso all’agevolazione alla platea dei cosiddetti incapienti. Questo il quadro in dettaglio previsto per il 2021: • proroga fino al 31 Dicembre 2021 della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio; • proroga fino al 31 Dicembre 2021 della

detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, con le stesse aliquote previste per il 2020 (50% per infissi, biomassa e schermature solari, 65% per le rimanenti tipologie); • proroga fino al 31 Dicembre 2021 della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per l’arredo di immobili ristrutturati; • proroga fino al 31 Dicembre 2021 della detrazione con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici (BONUS FACCIATE);

Proprio il superbonus 110 merita alcune considerazioni; si tratta senz’altro della misura più “giovane” e al tempo stesso più importante, già in grado di stimolare la nascita di nuove imprese del settore casa (+ 4971 tra Luglio e Settembre su base nazionale secondo una recente rilevazione Unioncamere/Infocamere, soprattutto nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici) e sarà nello scenario economico post covid un elemento di rilancio principale. E’evidente come si debba però dare all’agevolazione, vista la complessità

• proroga fina al 31 dicembre 2021 della detrazione Irpef 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili; • scadenza al 31 dicembre 2021 della detrazione “superbonus 110” (14 giugno 2022 in caso di IACP), per la quale è stata annunciata una proroga almeno fino al 2023 (che dovrebbe veder la luce in primavera 2021).

dell’iter burocratico e i tanti dubbi interpretativi che ne rallentano la partenza, un orizzonte temporale più ampio. Prendendo spunto da un recente studio del CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) il combinato del sisma bonus e dell’ecobonus genera attualmente (su base nazionale) una spesa di 3,4 miliardi di euro l’anno, a testimonianza del particolare favore che soprattutto gli

interventi per l’efficientamento energetico incontrano tra i proprietari di immobili (sempre secondo la stessa rilevazione negli ultimi sei anni il solo eco bonus ha attivato una spesa di oltre 20 miliardi di euro). Allora appare chiaro come l’agevolazione Superbonus 110% si ponga come una straordinaria occasione di rilancio della filiera dell’edilizia, per rigenerare gli edifici urbani e per garantire maggiori livelli di risparmio energetico, tanto che il governo stima che a partire dal 2021 ci possa essere una crescita del settore costruzioni nel triennio 2021-2023 del 23%, a patto però che i superbonus generino una consistente domanda aggiuntiva di interventi sul patrimonio edilizio rispetto ai livelli attuali, ad oggi però frenata da una scadenza troppo corta (dicembre 2021) e da un iter burocratico ancora troppo farraginoso (secondo il sole 24 ore si può arrivare fino a 36 adempimenti!). A partire dal mese di Settembre l’associazione ha attivato sul tema superbonus incontri formativi gratuiti a supporto delle proprie imprese e una sezione informativa sul proprio sito a disposizione degli associati dove poter trovare tutte le informazioni utili e gli aggiornamenti sul tema superbonus e detrazioni fiscali. Informazioni allo 041486477 o info@artigianidelmiranese.it


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