MeLoLeggo Magazine n.14 - Agosto 2015

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bionda, ha capelli così sottili che sembrano fili di oro. Dall’inclinazione delle loro teste, capisco che stanno guardando verso le stelle, proprio come facevamo noi. Chissà quanti anni hanno. Dalla voce, non direi più di venti, ma potrei sbagliarmi. Alternano momenti di silenzio a risate sommesse. Non riesco a vederli a figura intera e poi non mi piace impicciarmi, ma scommetto che ogni tanto distolgano l’attenzione dallo spettacolo sopra di loro e ricomincino a baciarsi. Non si è mai stanchi di baciarsi a quell’età. Vorrei avvicinarmi e dire loro di non sprecare nemmeno un attimo in litigi o a occuparsi di faccende inutili. Vorrei dirgli che la vita è veramente troppo più breve di quello che noi vorremmo e che è importante trascorrere il tempo a baciarsi, a farsi promesse, esprimere desideri. Ma non ne ho modo perché all’improvviso una scia luminosa accende il cielo per qualche secondo, lasciandosi dietro un bagliore magico. È durato un attimo, eppure i profili del-

le montagne sembrano essersi staccati dall’orizzonte, disegnando i contorni di un’immagine che non potrà mai più essere uguale. I due ragazzi hanno urlato all’unisono, puntando il dito verso lo stesso punto: la meraviglia sobbolliva nelle loro voci, sono pronto a scommettere che la sorpresa è stata tale da fargli dimenticare perfino del desiderio da esprimere. Io invece il mio non l’ho sprecato. Ho accompagnato la stella nel suo volo, l’ho vista bruciare e infine perdersi per l’ultima volta nella coda della notte; soltanto alla fine ti ho pensata un po’ più intensamente di quanto già non faccia ogni secondo della mia vita. E per un attimo, è stato come averti di nuovo qui, con gli occhi belli dei tuoi diciott’anni che mi sfioravano sotto la coperta dietro cui avevamo nascosto i nostri sogni di ragazzi.

Alessandra Pepino

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