Quotidiano Meeting - Martedì 20 agosto 2019

Page 8

8

20 AGOSTO

INCONTRI

La Corte entra in carcere

Docufilm sul viaggio dei giudici costituzionali nei penitenziari italiani di Nicholas Masetti e Giacomo Puletti

Commozione e lacrime per il documentario “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri”, produzione Rai Cinema del regista Fabio Cavalli, proiettato nell’Arena Percorsi A2 alla presenza del vicepresidente della Corte costituzionale Marta Cartabia e del giudice della Corte Francesco Viganò. Un viaggio all’interno di numerose carceri italiane che ha impressionato il vasto pubblico presente in sala. Un percorso a tappe dei diversi giudici della Corte, che hanno toccato con mano le maggiori realtà penitenziarie della penisola: da Marassi di Genova, passando per San Vittore a Milano e le carceri femminili di Lecce e Rebibbia, fino all’istituto di detenzione minorile di Nisida, a Napoli. “Il momento di contatto con i detenuti è stato fondamentale – ha spiegato Viganò – Occorre scommettere sulla loro voglia di cambiamento, anche se hanno commesso crimini orribili”. Storie, racconti e testimonianze di donne, uomini e minori che cercano d’imparare dagli errori, in attesa di tornare a respirare la libertà. Giovani

madri in lacrime con i figli nati a Rebibbia, una ragazza transessuale che racconta la sua vita dietro le sbarre, un immigrato preoccupato perché quando uscirà il suo permesso di soggiorno sarà scaduto e lui sarà espulso. E poi alcuni ragazzi di Nisida che, dopo la visita dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, sono stati invitati al Palazzo della Consulta di Roma, sede della Corte costituzionale. Il pubblico, così come i due giudici presenti, porta a casa lo sguardo di persone sofferenti, che vivono complessità, solitudine e abbandono. A volte capita che alcuni detenuti percepiscano il momento dell’entrata in carcere come un sollievo, dopo anni di abusi e violenze domestiche. Altri invece vivono l’uscita come un problema: “In carcere sto bene, se esco dove vado?”, domanda uno di loro a Giorgio Lattanzi, presidente della Corte. “Tanti volontari portano all’interno di quelle mura la possibilità di vedere qualcosa di diverso – ha detto Cartabia in riferimento al titolo del Meeting – La bellezza è la sorgente che può permettere la rinascita”.

Commozione in sala durante la priezione

La mappa dei tesori nascosti in un film di Francesco Cofano “Ma cosa fa un critico cinematografico?”. È la domanda posta alcuni anni fa da un ragazzino a Raffaele Chiarulli, docente di Cinema all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che quella mattina si trovava in una scuola media per guidare un laboratorio di linguaggio cinematografico. Un interrogativo che potrebbe sembrare banale e ingenuo ma a cui il professor Chiarulli, colto di sorpresa, rispose in maniera scontata: “Un critico lavora con i film”. La replica lasciò insoddisfatto l’alunno e lo stesso accademico, che da quel momento ripensò alle ragioni alla base del suo lavoro. La riflessione scaturita da quella domanda lo ha portato, durante un incontro all’Arena Internazionale, a descrivere la sua professione con questa definizione: “Un critico è un cercatore di tesori, un esploratore. E il film è la mappa con cui cercare il tesoro nascosto”. Il breve periodo condensa una pedagogia dell’immagine basata su curiosità, attenzione, gioia e umiltà. Quattro ingredienti per una ricetta utile nel cinema come nella vita, che del primo rappresenta la carne viva, il volto imperfetto. Così guardare un film con questo approccio equivale a osservare con occhi nuovi la realtà. Una metodologia rinnovata dello sguardo che il critico illustra attraverso quattro titoli: “Wall – E”, film d’animazione targato Pixar, in cui il mondo è stato

Raffaele Chiarulli e Claudia Munarin

abbandonato dal genere umano ed è diventato una discarica in cui il robottino che dà il nome al film compatta i rifiuti; “The greatest showman”, sulla nascita del circo Barnum e, come storia nella storia, sul rapporto conflittuale tra il fondatore dell’impresa circense e un critico che vuole sminuirlo; “Lady Bird”, la storia di una ragazza di periferia e delle difficoltà che deve superare per scoprire se stessa e i suoi talenti; “Will – Hunting – Genio Ribelle”, in cui il protagonista è dotato di straordinarie doti intellettuali, ma non dell’umiltà necessaria per metterle a disposizione del bene comune. Solo con la curiosità con cui Wall – E seleziona gli oggetti della discarica, seguendo il precetto di San Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi (“Vagliate tutto, trattenete ciò che è buono”); con la gioia con cui Barnum affronta il mestiere di circense; con l’attenzione che Lady Bird usa nel descrivere la sua città in un compito in classe; con l’umiltà che Will Hunting apprende attraverso il rapporto col suo psicologo, si possono apprezzare le bellezze della vita.

Dante nell’inferno dello slum di Leonardo Cavallo Dove è possibile vedere un fiume di ragazzini che cammina per le strade recitando versi di poesie? In una baraccopoli del Kenya. Il regista Marco Martinelli ha lavorato con alcuni studenti delle scuole locali per mettere in scena alcuni passaggi della Commedia di Dante Alighieri all’interno di Kibera, lo slum di Nairobi. Quando gli sono stati raccontati i metodi educativi tutt’ora praticati da quelle parti, botte comprese, Martinelli ha stracciato il calendario fitto di impegni per dedicarsi a quei bambini. “Nelle scuole di Avsi - spiega il regista - non si picchiano i bambini, che vanno a scuola felici perché viene riconosciuta loro la dignità di persone. Lì abbiamo iniziato una ‘non scuola’ di teatro perché noi non selezioniamo i migliori, ma lavoriamo con tutti. Altro tratto che ci contraddistingue è la libertà di aderire: non lavo-

Marco Martinelli, il regista

riamo con intere classi, in cui molti alunni sono costretti dai professori a partecipare, ma solo con chi vuole fare teatro”. Martinelli ha chiesto di lavorare con preadolescenti e adolescenti, che vivono l’età più critica, soprattutto per chi in passato ha subito violentissimi traumi. Nel corso degli incontri, gli studenti hanno approfondito il legame che intercorre tra loro e il testo di Dante, partendo dall’inferno costituito dalle lamiere di Kibera, che significa proprio “selva”. Così molti ragazzi hanno scoperto anche che si può denunciare il malcostume con il teatro.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.