Check-up gratuiti e servizi per tutte le età al Family Pit Stop
Angelini: persone al centro
Innovazione, responsabilità e visione europea per l’impresa
A Bruxelles si parla di Meeting
Un evento europeo racconta 45 anni di dialogo e costruzione
Meeting Music Contest 2025
Sei giovani finalisti in gara con Godano e Casadilego in giuria
A cura di: Direzione Commerciale e Dipartimento Comunicazione FONDAZIONE MEETING PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI ETS via Flaminia 18/20, 47923 Rimini RN meeting@meetingrimini.org
Progetto Grafico Bruno Monaco comunicazione non convenzionale Rimini
GIUGNO 2025
Questo numero è stato chiuso in redazione il 30/06/2025
Presentati a Roma i contenuti del Meeting 2025
Scholz, Rondoni, Locatelli, Maspero: al centro di questa edizione i racconti di coloro che sanno creare “mattoni nuovi” in tempi drammatici
Una manifestazione ricca di convegni, mostre, spettacoli, iniziative culturali, sportive e per ragazzi, trasmessa in diretta su più canali digitali e in più lingue. La 46ma edizione del Meeting di Rimini è stata presentata mercoledì 9 luglio alle 18.00 nell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.
Dopo i saluti introduttivi dell’ambasciatore Francesco Di Nitto, sono intervenuti Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, Giulio Maspero, decano della Facoltà di Teologia alla Pontificia Università Santa Croce e Davide Rondoni,
presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi e il presidente del Meeting Bernhard Scholz.
«Una delle sfide più grandi che questo tempo ci consegna è cambiare lo sguardo: dobbiamo iniziare a vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti», ha detto il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. «Con la riforma sulla disabilità che stiamo attuando e lo strumento innovativo del “Progetto di vita” lavoriamo esattamente in questa
direzione. Se valorizziamo le competenze e i talenti di ciascuno, se offriamo occasioni e diamo opportunità, possiamo ribaltare il paradigma e le nostre comunità diventeranno più forti e coese e crescerà tutto il Paese».
della Fondazione Meeting Bernhard Scholz. «Siamo certi che le testimonianze negli incontri, nelle mostre e nelle numerose proposte di questa nuova edizione possano incoraggiare ad affrontare con fiducia le sfide difficili che ci attendono, per creare relazioni autentiche in
«Con questo Meeting vogliamo rendere presenti esperienze di condivisione e di accoglienza, di riconciliazione e di positività nei “deserti” della solitudine e della rassegnazione, dei conflitti e delle guerre», ha spiegato il presidente
un mondo sempre più frammentato e polarizzato».
Davide Rondoni ha preso lo spunto dalla mostra Meeting “Io, Frate Francesco - 800 anni di una grande avventura”, ricordando che «San Francesco è un’esplosione di vita. Esistono molte analogie tra lo sguardo positivo e fertile dato al mondo dal Santo di Assisi e quello di chi, don Giussani, ha generato anche il Meeting. Per il Governo italiano festeggiare il patrono e poeta di tutti è occasione di unione e di riconoscimento reciproco in quel
che tiene insieme la nostra civiltà. E un invito a non avere “padroni” in terra».
Un’altra mo stra che vedremo quest’anno al Meeting, “Luce da Luce - Nicea 1700 anni dopo”, celebra l’anniversario di uno degli snodi decisivi della storia del Cristianesimo. Così ne ha parlato il curatore don Giulio Maspero: «Rowan Williams, arcivescovo emerito di Canterbury, ha scritto: “False interpretazioni di Dio producono false interpretazioni dell’umano”. Una frase è quanto mai attuale, purtroppo. Siamo sicuri che il pro-
gramma del Meeting per l’amicizia dei popoli contribuirà alla pace, rendendo possibili incontri personali e culturali, perché tutti possiamo costruire insieme “nei luoghi deserti con mattoni nuovi”. Questi possono essere proprio le nostre relazioni, il cui valore scopriamo anche ritornando a quel patrimonio che l’evento del Concilio di 1700 anni fa costituisce. La presa di coscienza che la Chiesa è stata attraversata da tensioni anche intense ci riempie di speranza, soprattutto nel confronto con la caduta di imperi e potenze in apparenza ben più forti».
Ogni giornata del Meeting 2025 sarà arricchita dal contributo di personalità di primo piano dal mondo istituzionale, culturale, accademico e imprenditoriale, nonché esponenti della Chiesa e di fedi e culture diverse. Il primo incontro del Meeting sarà una testimonianza dalla Terra Santa di madri che hanno saputo trasformare in un cammino di riconciliazione il dolore per la perdita di un figlio nel conflitto. La relazione sul tema del Meeting sarà tenuta da Erik Varden, vescovo di Trondheim e presidente della Conferenza episcopale della Scandinavia.
Tommaso Foti, Giancarlo Giorgetti, Alessandro Giuli, Alessandra Locatelli, Francesco Lollobrigida, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Orazio Schillaci, Adolfo Urso e Giuseppe Valditara. Tra le alte cariche dello Stato anche il vicepresidente della Corte Costituzionale Luca Antonini, oltre a numerosi viceministri e sottosegretari. Parteciperà Daria Perrotta, Ragioniera Generale dello Stato, mentre saranno numerosi come da tradizione i presidenti di regione coinvolti, tra cui il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga; tra i sindaci prenderà la parola anche il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi; sarà inoltre presente il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli.
Nella giornata inaugurale il professor Mario Draghi interverrà sul futuro dell’Europa, uno dei temi centrali di questa edizione. Diversi saranno i momenti dedicati all’Unione Europea nei nuovi scenari geopolitici ed economici, con la presenza di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e altri presidenti di gruppi parla-
Saranno presenti al Meeting il presidente del Consiglio Giorgia Meloni (il 27 agosto, giornata conclusiva della manifestazione), i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, e i ministri Andrea Abodi,
mentari ed eurodeputati tra cui le vicepresidenti Pina Picierno e Antonella Sberna e il vicepresidente del PPE Massimiliano Salini. Gli approfondimenti sull’Europa si chiuderanno con un incontro al quale parteciperà Enrico Letta
Sarà di grande rilievo la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli S.S. Bartolomeo I, che interverrà all’incontro sui 1700 anni del Concilio di Nicea insieme al cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per l’unità dei Cristiani. Sul tema della comunicazione nel contesto delle nuove tecnologie interverrà il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini. Parteciperanno al Meeting il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, l’arcivescovo di Algeri cardinale Jean-Paul Vesco, il vescovo cattolico di Kharkiv-Zaporizhia Pavlo Honcharuk, e il vescovo di Aleppo Hanna Jallouf Interverranno anche due presidenti di movimenti ecclesiali: Margaret Karram del Movimento dei Focolari e Davide Prosperi della Fraternità di Comunione e Liberazione.
Estremamente significativa anche la presenza di scienziati, intellettuali, scrittori tra i quali Javier Cercas, Colum McCann e Katerina Gordeeva, vincitrice del premio Anna Politkovskaja 2022. A 80 anni dall’esplosione della bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki sarà al Meeting Toshiyuki Mimaki della
Nihon Hidankyo Organization, premio Nobel per la Pace 2024.
Rilevanti come sempre le cifre della manifestazione. In Fiera a Rimini verrà allestita una superficie di circa 120mila metri quadrati, in
cheggi (9.000 posti auto) gratuiti. In programma 150 convegni con oltre 550 relatori italiani e internazionali; 13 saranno le mostre e 17 gli spettacoli, alcuni dei quali si terranno nel cittadino Teatro Galli (i biglietti sono disponibili sulla piat-
crescita rispetto al 2024. I posti a sedere per la ristorazione raggiungeranno quota 5.000, la libreria occuperà 1.000 mq. Il Meeting resterà aperto ogni giorno fino alle 24 e si conferma l’unica grande manifestazione italiana con ingresso e par-
taforma Vivaticket). Il Villaggio Ragazzi Yoga, che si estenderà su una superficie di 9.000 mq, ha un programma fittissimo che comprende mostre, incontri, spettacoli e laboratori con ben 240 eventi. Amplissimo lo spazio riservato all’Enel Sport
Village, che supera i 13mila mq, con le collaborazioni di Centro Sportivo italiano, Cdo Sport e RBR Rinascita Basket Rimini. Si conferma infine il determinante apporto dei volontari giunti dall’Italia e dal mondo, ben tremila.
rovie dello Stato Italiane, Isybank e Montello, i mobility partner Drivalia e Reggini e il communication partner Comin & Partners.
Anche da parte delle istituzioni c’è grande attenzione: il Ministero per
Le aziende partner del Meeting quest’anno ammontano a 150: ricordiamo i main partner Intesa Sanpaolo e Cattolica Generali, gli official partner Autostrade per l’Italia, Confagricoltura, Enel, Engineering, Eni, Fondazione Ania, Gruppo Fer-
gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale gestirà un’area dedicata alla cooperazione, mentre l’approfondimento che da anni il Meeting svolge sui temi delle infrastrutture, dei trasporti, della riqualificazione urbana e dell’ambiente si concretizzerà in spazi fisici dedicati al Ministero delle Infrastrutture ed al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Presenti in Fiera con spazi propri anche il Ministero dei Beni culturali, il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Molto rilevante anche
Informazioni sulla manifestazione
Sul sito internet www.meetingrimini.org è stato pubblicato il programma dei convegni, mentre da maggio è disponibile quello delle mostre, degli spettacoli, del Villaggio Ragazzi Yoga e dell’Enel Sport Village. Si possono inoltre scaricare da Google Play, App Store e Huawei Store App le versioni Android, iOS e HarmonyOS dell’app Meeting Rimini, rinnovata rispetto al 2024. L’app è fondamentale per partecipare all’evento, perché permetterà di entrare fisicamente in Fiera dal 22 al 27 agosto, prenotare la partecipazione ai convegni e la visita alle mostre, leggere le news e accedere ai contenuti aggiuntivi.
la presenza delle Regioni italiane; undici quelle che quest’anno hanno scelto il Meeting per promuovere le loro attività istituzionali, soprattutto nei settori del turismo, dell’enogastronomia, dell’ambiente e dell’energia.
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Danone, un alleato di salute per ogni età
Al Meeting 2025 check-up gratuiti e uno spazio per promuovere prevenzione e benessere quotidiano
“Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” è il tema che ispira l’edizione 2025 del Meeting di Rimini: un invito potente a rigenerare relazioni e creare spazi di cura e fiducia. Con questo stesso spirito Danone rinnova la sua partecipazione al Meeting proponendosi come
alleato di salute per tutte le età e portando un’esperienza concreta di benessere e prevenzione al cuore del Villaggio Ragazzi: il Family Pit Stop Danone, spazio dedicato a famiglie, bambini, adulti e anziani, dove prendersi cura di sé diventa semplice, accessibile e quotidiano.
Danone è guidata da una missione chiara: portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero possibile di persone. Una visione che si concretizza in un portfolio unico di prodotti che rispondono a bisogni specifici per tutte le età del-
la vita ma anche in iniziative pubbliche di sensibilizzazione rivolte alla comunità. La partecipazione al Meeting nasce proprio da questa vocazione: accompagnare le persone lungo l’intero arco della vita, dall’infanzia alla terza età, promuovendo una cultura della salute fondata su prevenzione, consapevolezza e vicinanza.
Dopo l’esperienza del Family Pit Stop presentato nel 2024 al Meeting e al G7 di Ortigia - un luogo di accoglienza per genitori e bambini in cui fermarsi, allattare o semplicemente prendersi una pausa - nel
vizi concreti di prevenzione. Qui, costruire “con mattoni nuovi” significa offrire strumenti di cura e consapevolezza che rendano la salute un diritto accessibile, per tutti.
2025 Danone amplia il proprio impegno arricchendo il servizio offerto con uno spazio dedicato non solo al benessere familiare, ma alla salute di tutti. Il Pit Stop Danone diventa così un laboratorio di cura e informazione, in cui trovare ser-
“Crediamo che la salute sia un bene prezioso da coltivare ogni giorno. Con il Pit Stop Danone vogliamo offrire uno spazio in cui le famiglie possano riscoprire l’importanza della prevenzione e della nutrizione come alleati per costruire una longevità in salute. Il Meeting di Rimini rappresenta per noi un’occasione per tradurre la nostra missione in gesti concreti verso la comunità, mettendo al centro le persone e i bisogni della società per creare un’equazione di valore per tutti.” dichiara Sonia Malaspina, Direttrice Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità Danone Italia e Grecia.
UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE, PREVENZIONE E SERVIZI ALLE FAMIGLIE
Il Pit Stop Danone è un luogo in cui la cura prende forma attraverso piccoli gesti quotidiani. Uno spazio in cui nutrizione e prevenzione diventano atti di costruzione del bene comune.
In un contesto demografico segnato dall’invecchiamento della popolazione e dal calo della natalità, Danone rafforza il proprio ruolo di promotore di salute, agendo lungo l’intero arco della vita:dai prodotti
LONGEVITY CHECK UP: UN GESTO CONCRETO DI PREVENZIONE
Se la Nutrizione specializzata riguarda i soggetti cosiddetti “fragili” l’impegno di Danone abbraccia però tutte le fasce della popolazione, proprio nella convinzione di voler “aggiungere salute agli anni” in un’ottica di alimentazione come prevenzione.
La prevenzione è infatti una delle battaglie che Danone porta avanti per garantire una longevità in salute, promuovendo le sue iniziative anche
lattiero-caseari, a quelli a base vegetale, dalla nutrizione infantile alla nutrizione clinica per adulti e anziani, con un’attenzione particolare a chi si trova in condizioni di fragilità. Attraverso la sua Divisione di Nutrizione Specializzata , Danone contribuisce a far conoscere il valore degli Alimenti a Fini Medici Speciali, come i Supplementi Nutrizionali Orali (ONS), essenziali per contrastare la malnutrizione e migliorare qualità della vita e autonomia nei pazienti più vulnerabili, con un impatto positivo anche sulla spesa sanitaria pubblica.
l’attività fisica, il fumo, il body mass index, la dieta, la pressione arteriosa, la glicemia e la qualità del sonno. Un gesto semplice, ma di grande valore, che restituisce centralità alla prevenzione come investimento quotidiano per il futuro.
In un tempo di crisi relazionale e trasformazioni profonde, Danone sceglie di esserci, mattone dopo mattone, per edificare insieme un futuro più umano, inclusivo e sostenibile. Perché la salute, oggi più che mai, è un bene collettivo da coltivare con cura, in ogni fase della vita
al largo pubblico, attraverso campagne di sensibilizzazione promosse dai suoi brand. Da anni il brand Danacol, che con i suoi steroli vegetali favorisce la riduzione del colesterolo, ha deciso di sostenere una causa sociale rilevante e coerente, quale la prevenzione delle malattie cardiovascolari, trovando nel Policlinico Gemelli un partner di grande rilevanza e credibilità. Nascono così i Longevity check up (offerti gratuitamente anche al Family Pit Stop Danone presso il Meeting) per la misurazione di 8 fattori di rischiocardiovascolare, quali il colesterolo,
“Innovare per crescere, con responsabilità” partners
Il titolo del convegno a cui lei parteciperà al Meeting parla di “molto più di un mercato”: che cosa significa per un’impresa come Angelini mettere al centro la persona e non solo il profitto?
Per un Gruppo come Angelini Industries, mettere al centro le persone significa creare condizioni di lavoro grazie alle quali chi si impegna, contribuendo ai risultati di una realtà in crescita, sa che vedrà riconosciuto il merito e gli sarà offerta l’opportunità di continuare a investire sia su sé stesso che sull’azienda. Significa inoltre tenere sempre a mente che, anche di fronte a scelte che possono risultare difficili, ciò che guida è il bene che si può fare alle persone e ai pazienti: mettere l’individuo al centro vuole dire altresì cercare di dare priorità al benessere anche quando in contrasto con ragioni di profitto.
Angelini Industries è oggi un gruppo con forte vocazione internazionale e radici italiane. In che modo questa identità si riflette sul vostro modo di fare impresa? Devo dire che è difficile generalizzare, ma di fatto gli italiani hanno creatività e, a differenza di quanto si creda, anche una grande capacità di esecuzione, in alcuni settori impareggiabile. Il settore farmaceutico e quello della meccanica sono sicuramente tra questi: quando noi, con Angelini Pharma e Angelini Ventures nel business salute e con Angelini Technologies nella tecnologia industriale, portiamo
Sergio Marullo di Condojanni (Angelini Industries): “Un’impresa
ha
successo se guarda al bene comune”
all’estero queste capacità, coniugando perfettamente creatività ed esecuzione, di fatto proponiamo un “marchio di fabbrica” che garantisce successo e apprezzamento, aldilà degli stereotipi sbagliati che accompagnano, a volte, il “made in Italy”.
Da amministratore delegato, sente il peso o la responsabilità di contribuire anche al cambiamento culturale del sistema economico europeo?
Si, però direi che non è un peso: penso che sia una responsabilità ineludibile e gli avvenimenti di questo periodo lo testimoniano. C’è necessità di un cambio di passo culturale nel modo in cui l’Europa percepisce sé stessa e, soprattutto, nel modo in cui percepisce la propria industria, che in questi ultimi anni ha sofferto forse di più a causa di una regolamentazione non sempre volta a garantirne lo sviluppo, una condizione questa che può avere un impatto diretto sia su chi nelle imprese opera che sulle comunità che le ospitano. Penso serva una cultura diversa, volta a proteggere non solo le esigenze più che legittime dei consumatori ma forse un po’ di più anche quelle delle imprese. Bisogna tener conto che senza incentivi all’innovazione, per le imprese non c’è sviluppo, e vengono meno anche le opportunità, ad esempio di nuovi farmaci, per i cittadini.
Il Meeting propone ogni anno un luogo di confronto non scon-
tato tra mondi diversi. Quanto è importante oggi, per chi guida un’azienda, esporsi e dialogare fuori dal perimetro tradizionale dell’impresa?
Penso che il confronto sia fondamentale. Come dicevo prima, quello che sta accadendo nel mondo ci
aiuta a capire quanto temi a prima vista scollegati tra loro siano in realtà strettamente connessi, andando ben oltre i tecnicismi del business. Avere uno sguardo d’insieme e confrontarsi con chi fa cose diverse è fondamentale per guidare una realtà diversificata, soprattutto quando si ha la responsabilità di tante persone e l’ambizione di crescere, come nel nostro caso. O si abbraccia tutto il contesto oppure non si è destinati al successo.
Il vostro gruppo è impegnato in settori delicati come la salute e
la tecnologa industriale: che cosa avete imparato, in questi anni, sull’equilibrio tra innovazione e responsabilità sociale?
La prima cosa che abbiamo imparato è che “fare innovazione” è una forma di responsabilità sociale perché di fatto l’innovazione è l’unica cosa che garantisce alle imprese un futuro sostenibile di lungo periodo. Questo concetto è la prova che le due cose – innovazione e crescita sostenibile - stanno insieme vanno di pari passo. Non è quindi un tema di equilibrio ma direi un’endiadi: sono due elementi che stanno insieme necessariamente. Un’impresa cresce e
to attraverso la crescita dell’industria e la proposta di prodotti e servizi più innovativi è possibile generare maggiori benefici per i cittadini, con conseguenti ricadute positive e di lungo periodo per tutta la comunità. In questo modo si aiuta il continente a essere più forte, più solido, più robusto e maggiormente in grado di reggere le tensioni che sembrano inevitabilmente all’orizzonte. Anzi, sono già nel nostro presente.
Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries Avvocato, professore universi-
prospera attraverso l’innovazione e questo rende molto più sostenibile e socialmente responsabile quello che fa.
Il tema del Meeting di quest’anno è “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”. Qual è, oggi, secondo lei, il “mattone nuovo” di cui c’è più bisogno in Europa? Senza dubbio una cultura che premia molto di più l’innovazione e il merito, ovviamente anche quando proviene dal mondo dell’industria. Non è una valutazione di parte ma una constatazione di fatto: soltan-
tario, già membro dell’Advisory Board del G20 Business Summit Italy 2021, consigliere di amministrazione di Banca Aletti S.p.A. e Presidente del Comitato territoriale Centro Sud di Banco BPM. Dal 2022 è membro del Consiglio di amministrazione di TIP, dal 2023 del Consiglio Direttivo di Fondazione “Bambino Gesù – Ente Filantropico” e dal 2025 Membro del Consiglio della Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia. È Amministratore Delegato di Angelini Holding S.p.A. dal 2020, Presidente di Angelini Technologies S.p.A. e Fa-
meccanica.Data S.p.A. e Vicepresidente di Angelini Investments S.r.l.; è inoltre consigliere di Angelini Finanziaria S.p.A., di Fondazione Angelini e di Angelini Ventures S.p.A.
Angelini Industries
Angelini Industries è un gruppo industriale multinazionale fondato ad Ancona nel 1919 da Francesco Angelini. Oggi rappresenta una realtà industriale solida e articolata che impiega circa 5.600 dipendenti e opera in 21 Paesi del mondo con ricavi per 1,6 miliardi di euro. Angelini Industries opera nei settori Salute, Tecnologia industriale e Largo Consumo. Guidato dalla famiglia Angelini da oltre 100 anni, il gruppo industriale si caratterizza per una strategia di investimenti focalizzata sulla crescita, un modello di governance che unisce la visione a lungo termine delle aziende familiari con le pratiche delle società quotate, una conoscenza approfondita dei mercati e dei settori di business, e un impegno a promuovere una crescita sostenibile per persone, comunità, ecosistemi e pianeta.
L’insediamento di Gorizia compare per la prima volta nei documenti nel 1001, in una pergamena dell’imperatore Ottone III, che la menziona come “villa quae Sclavorum lingua vocatur Goriza”. Nello stesso documento, viene citato anche il castello di Salcano/Solkan con il nome “castellum Siliganum”. È questo il primo affaccio documentato della zona di Gorica nella storia scritta: un luogo in cui da oltre mille anni convivono popoli e culture romanze, slave e germaniche.
Ma se il Medioevo è stato tempo di incontro, il Novecento ha lasciato ferite profonde. La Prima Guerra Mondiale vide italiani e sloveni su fronti opposti lungo l’Isonzo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, il Trattato di Parigi disegnò un nuovo confine: Gorizia restò all’Italia, mentre la sua periferia orientale entrò a far parte della Jugoslavia. Intere comunità si ritrovarono improvvisamente divise, private della loro città di riferimento, costrette a reinventare il proprio futuro.
e Gorizia: una piazza condivisa, creata per lanciare al mondo un messaggio di pace, dialogo e coesistenza.
È da questa storia complessa, fatta di fratture ma anche di ponti, che nasce la candidatura — e la vittoria — di Nova Gorica e Gorizia come Capitale Europea della Cultura 2025: un riconoscimento che trasforma il confine in simbolo, e la memoria in motore creativo.
Fu così che nacque Nova Gorica: una città nuova, costruita per restituire identità, vita culturale e spazi condivisi agli abitanti separati dalla storia. Per decenni, lungo quel confine: filo spinato, torrette, spari, morti, contrabbando, lasciapassare. Ma anche chi, con pazienza e visione, ha lavorato per superare l’odio, curare le ferite, riconciliare i popoli.
Con il tempo, il confine si è fatto sempre più lieve. Nel 1991 la Slovenia ha conquistato la propria indipendenza, e nel 2004 è entrata nell’Unione Europea. In quell’anno storico, il momento simbolico più potente si è svolto nella Piazza della Transalpina / Trg Evrope, tra Nova Gorica
Oggi, arrivare a Gorizia è come entrare in una macchina del tempo. In un solo sguardo si abbracciano secoli di storia: dal castello medievale dell’anno Mille al monastero barocco di Castagnevizza del ’600, che custodisce le tombe dei Borboni di Francia; dalla stazione Transalpina dei primi del ’900 al Monte Sabotino, testimone della Grande Guerra; fino alla Stella Rossa del 1947, simbolo del socialismo jugoslavo, custodita nel Museo della Transalpina. Tutto è raggiungibile a piedi. Tutto è racchiuso in un unico territorio, in un unico sguardo.
Un luogo che non è solo Capitale della Cultura. È, a pieno titolo, Capitale della Storia.
GO! Borderless è lo slogan scelto per raccontare la straordinaria cooperazione tra due Paesi e per esprimere l’essenza stessa della Capitale Europea della Cultura 2025: superare i confini, non solo geografici, ma anche culturali, storici e identitari. Un progetto che fa della diversità una ricchezza e della collaborazione un motore di rinascita.
A Bruxelles il Meeting diventa messaggio per l’Europa
“Dialogo, pace, comunità”: parlamentari e istituzioni raccontano il valore europeo dell’esperienza Meeting
Il Meeting di Rimini è stato raccontato nella capitale d’Europa in occasione dell’evento dal titolo “Il Meeting di Rimini: 45 anni di dialogo per l’amicizia fra i popoli” promosso dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno e dal vicepresidente del Gruppo PPE al Parlamento Europeo, Massimiliano Salini, con la Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, presso l’Ambasciata d’Italia a Bruxelles.
L’iniziativa è stata arricchita anche dagli interventi della vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonella Sberna e del vicepresidente
esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, e dalla partecipazione di eurodeputati, funzionari Ue e Nato, rappresentanti della comunità imprenditoriale a Bruxelles.
«Il Meeting ha sempre avuto, fin dal suo inizio, un’attenzione particolare per l’Europa, riconoscendola come un luogo unico al mondo di libertà e di pace», commenta Bernhard Scholz, presidente del Meeting. «In tutti questi anni, al centro di tanti incontri promossi dal Meeting, ci sono stati la condivisione delle sue radici culturali, il dialogo sulle rifor-
me necessarie e il coinvolgimento dei suoi cittadini».
La vicepresidente Pina Picierno da parte sua sottolinea che «Ogni edizione del Meeting di Rimini è stata occasione per il Paese di affacciarsi al mondo, di comprenderne le dina-
miche che lo governano, di trovare strade percorribili per correggerne il cammino. In un’Italia spesso arrotolata su stessa, è stato sempre il colpo di vento fresco che annuncia settembre e libera la casa dall’afa». Anche Antonella Sberna sottolinea
che il Meeting è «una manifestazione che arriva alla sua 46ma edizione con sempre più forza e vigore e che si configura come un momento di profonda riflessione tra istituzioni, imprese, società civile che si confrontano e dibattono su valori comuni, per lavorare sempre di più e meglio per il bene comune».
«Mai come oggi la politica chiede che sia dato spazio all’idea di comunità, di condivisione e di coscienza della non-autosufficienza di popoli e nazioni», è il commento finale di
eventi internazionali
Massimiliano Salini. «La domanda di pace che attraversa il dibattito politico di ogni nazione europea chiede che un metodo come quello che ha generato il Meeting di Rimini diventi la cifra non di semplici collaborazioni generose ma di nuove e visionarie decisioni politiche per un futuro di vera unità per l’Europa intera»
«Il Meeting di Rimini è un appuntamento che per più di 40 anni ha saputo parlare a generazioni diverse, ha superato confini geografici e politici, è diventato uno spazio
di dialogo aperto e di costruzione di ponti, un laboratorio di idee, un crocevia di storie, esperienze e sensibilità diverse» ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi, che ha ospitato l’iniziativa ed ha aggiunto «l’Ambasciata
incarna, attraverso le iniziative che organizza e ospita, lo stesso spirito del Meeting di Rimini, quale spazio aperto al dialogo e ai contatti».
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di riflessione
sul valore del dialogo interculturale come strumento essenziale per la promozione della fraternità e dell’amicizia tra i popoli, fondata sulla cultura del confronto pacifico. Nel contesto delle sfide attuali che interessano anche il continente europeo, sono state esplorate le modalità con cui il dialogo tra comunità diverse contribuisce a rafforzare la cooperazione e la solidarietà, con un focus sul ruolo cruciale della collaborazione tra istituzioni italiane, europee e realtà della società civile come fattore chiave per la costruzione di ponti culturali e politici duraturi.
Meeting Music Contest: annunciati i sei finalisti
Giovani talenti in gara il 26 agosto sul palco delle Piscine, premiati da una giuria d’eccezione
Sono stati annunciati i sei finalisti della quinta edizione del Meeting Music Contest 2025, il contest musicale promosso dal Meeting per l’Amicizia fra i Popoli e dal MEI - Meeting degli Indipendenti di Faenza, che si avvale del sostegno della Regione Emilia-Romagna e del patrocinio del Comune di Rimini.
I sei finalisti hanno interpretato il tema del Meeting 2025 “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” attraverso brani inediti che esplorano la sfida di costruire qualcosa di nuovo e duraturo nel mondo contemporaneo, accompagnati da cover reinterpretate con il proprio stile unico.
La giuria d’onore, composta da Cristiano Godano (voce e leader dei Marlene Kuntz) e Casadilego (vincitrice di X Factor 2020), insieme a esperti del settore musicale e ai coordinatori Giordano Sangiorgi (MEI) e Otello Cenci (Meeting), valuterà le performance e decreterà il vincitore.
Il vincitore si aggiudicherà un pacchetto di premi che include: un’esibizione al MEI 2025 (3-5 ottobre a Faenza), la registrazione di un singolo presso il Lotostudio di Ravenna, distribuzione digitale tramite MEIDigital, ufficio stampa a cura de L’Altoparlante e promozione social continuativa.
«Siamo entusiasti di presentare questi sei talenti emergenti che rappresentano la nuova generazione della musica italiana», ha dichiarato Otello Cenci, responsabile Spettacoli del Meeting di Rimini. «I loro brani inediti interpretano con creatività e originalità il tema del Meeting di quest’anno, dimostrando come i giovani siano i primi a costruire con mattoni nuovi. Da questo punto di vista, il Contest si conferma uno strumento semplice e diretto per coinvolgere i giovani, invitandoli ad attivare la loro creatività e a mettere in gioco la loro profonda sensibilità su tematiche universali che interrogano da vicino l’uomo di oggi».
«Il Meeting Music Contest si conferma ancora una volta un trampolino di lancio fondamentale per i nuovi talenti», ha aggiunto Giorda-
no Sangiorgi, fondatore del MEI. «Questi sei artisti si uniscono agli oltre mille concorrenti che hanno animato le passate edizioni, continuando la tradizione di scoperta e valorizzazione di nuovi talenti».
L’appuntamento è per il 26 agosto 2025 sul Palco Piscine della Fiera di Rimini, dove uno dei sei finalisti avrà l’opportunità di iniziare un percorso professionale concreto e ricco di prospettive.
Dopo un’attenta selezione tra le numerose candidature pervenute, i sei artisti emergenti che si esibiranno il 26 agosto 2025 sul Palco Piscine della Fiera di Rimini, durante la 46ª edizione del Meeting, sono:
DAVIDE AMATI
Chitarrista e cantautore nato a Roma nel 1998 e cresciuto a Santarcangelo di Romagna. Esordisce nel 2025 con il suo primo album omonimo, un manifesto di ribellione artistica che sfida le convenzioni musicali. Inizia a suonare la chitarra a otto anni e a 16 anni vince una borsa di studio al CET di Mogol.
DIEGO CASADEI
Cantautore originario di Morciano di Romagna. Il suo stile incorpora elementi jazz manouche, bossa e musica leggera italiana anni ‘60 in una sonorità vagamente retro e fuori dal tempo, privilegiando un racconto autentico e diretto con uno stile ermetico.
ELENA PIRO
Cantautrice coi ricordi sparsi tra la Calabria e Bologna, classe 2002. Pubblica il suo primo EP “Filomena” nel 2023 e vince il premio Nuovo Imaie. Le sue ultime pubblicazioni sono i singoli “Brilla” e “Zanzariera”, accomunati dalla narrazione di un amore goffo, sincero e naïf.
LORENZO LEPORE
Artista la cui musica si radica nell’anima con un percorso costellato da tappe significative. Nel 2021 vince il premio per il “Miglior testo” a Musicultura con “Futuro”, nel 2022 il premio ‘Amnesty - Voci x la libertà’ e nel 2023 i premi ‘Lauzi’, ‘Ciampi’ e ‘Botteghe d’autore’.
TRILUSSA
Pseudonimo di Marco Fucci, nasce a Roma. Artista incentrato sulla musica cantautorale pop/folk, che nasce dall’amore per la chitarra e dall’ascolto dei cantautori italiani. Dopo i primi singoli di successo, inaugura il suo percorso in Honiro Label e Understand.
UNADASOLA
Duo formato da Arianna Lorenzi, diplomata in canto lirico, e Francesco Tommasi, diplomato in chitarra jazz. Il progetto nasce dall’urgenza di raccontare le proprie vite attraverso musica e parole, vincendo il premio Ernesto de Pascale del Rock Contest Controradio.
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