Quotidiano Meeting | 23 agosto 2022

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Al Meeting si incontrano esperienze che sembrano impossibili, ma sono reali come ciò che sta accadendo negli ospedali in Israele. Lo hanno testimoniato con due interventi commoventi Salem Billan, primario di radioterapia al Rambam Hospital di Haifa e Azezet Habtezghi Kidane, più nota come suor Aziza, missionaria comboniana, infermiera professionale. Suor Aziza ha raccontato della sua opera di accoglienza delle donne africane che scappano e vengono torturate per strappare loro più denaro possibile e degli ospedali in cui lavorano insieme arabi ed ebrei. Salem Billan ha raccontato del primo centro di radioterapia che ha contribuito a realizzare a Gerusalemme, l’“Augusta Victoria Hospital”, dove israeliani e palestinesi, ebrei, musulmani e cristiani operano insieme e intervengono ad aiutare i malati oncologici, anche loro di ogni razza e di ogni religione. Suor Aziza e il dottor Billan hanno raccontato esperienze di pace perché negli ospedali non si guarda se una persona è israeliana o palestinese, ma la si guarda come essere umano e la compassione che si prova per lei porta ad occuparsi di lei. Mentre fuori imperversano gli scontri, nelle corsie degli ospedali vi è la pace.

C'è speranza in corsia

LE VIDEO INTERVISTE www.meetingrimini.org/media-room A apertomicrofono EDITORIALE I GOVERNATORI GIUSSANI 100 A pagina 5 continua a pagina 4 A pagina 7 A pagina 3 esuInvestirepersonestrutture Una voce che ci parla più di prima DONARE AL MEETING HA TANTI BENEFICI! Da quest’anno UNO IN PIÙ! Il Meeting per l’amicizia fra i popoli ora è Ente del Terzo Settore* * LA TUA DONAZIONE POTRÀ USUFRUIRE DEI BENEFICI FISCALI 23 ANNO 43 N° 4 IT’S A MATTER OF ENERGY

Medici e infermieri israeliani e palestinesi operano insieme negli ospedali:«Uniti dalla compassione»

èDemocraziapartecipazione di Giorgio Vittadini L’incontro su “democrazia e verità” con il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato è stato pensato prima che alcuni partiti sfiduciassero il governo Draghi. Quanto è avvenuto rende il tema ancora più attuale. E certamente ambizioso. Mettere in connessione la democrazia con la verità significa esprimere l’auspicio che la vita democratica nasca da un impegno non di corto respiro dei partiti, e che la ricerca di interessi particolari non si traduca in difesa clientelare e corporativa di alcuni. Tanti lo negano, ma molto “debito cattivo”, che lede il benessere collettivo, viene da qui. “L’Italia è forte quando è unita”, ha detto l’ex premier Draghi nel suo discorso di mercoledì 20 luglio al Senato. Non si è forti con la retorica, però. Lo si è invece in certi momenti, sacrificando il proprio interesse particolare a quello generale. Lo si è, avendo come faro le esigenze concrete delle persone. Non so come si possa sentirsi forti affermando solamente la propria differenza e la propria identità. Piuttosto, la propria forza, non solo politica, si esprime accettando la diversità degli altri e lavorando per un compromesso nelle scelte comuni da compiere. Come è possibile che le legittime differenze di posizioni, tipiche di una società democratica e pluralista, concorrano alla costruzione di un bene comune fatto di risposte concrete ai cittadini? In altre parole, se ha senso collegare la politica e la democrazia a un desiderio personale e collettivo di verità, come può la democrazia raggiungere quel compromesso virtuoso che è il cuore della politica? Il fatto è che il principale fattore di democrazia è costituito dalla possibilità di partecipare alla vita pubblica, di essere informati e, ancora di più, di conoscere e sviluppare capacità critica e di valutazione.

Per comunicare meglio il nostro spirito, la nostra missione e il nostro impegno, da oggi questa sarà la nostra rma per identi carci: “FNM, la vita in movimento”. PASSIONE L’ PRIMO PIANO Nel padiglione della cooperazione l’arcivescovo di Bangui e il vice ministro degli Esteri italiano

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LA VITA MOVIMENTOIN fnmgroup.it Siamo il principale Gruppo integrato nella mobilità sostenibile in Lombardia. Rappresentiamo il primo polo in Italia che unisce la gestione delle infrastrutture ferroviarie alla mobilità su gomma e alla gestione delle infrastrutture autostradali. Dal 1877 siamo sempre stati proiettati verso il futuro e abbiamo sempre messo al centro del nostro lavoro le persone, l’ambiente e l’innovazione. Dal 1926 la nostra holding è quotata in Borsa e rappresentiamo uno dei più importanti investitori italiani non statali del settore. Negli ultimi anni abbiamo promosso un imponente rinnovo della otta dei treni, grandi progetti di rigenerazione urbana e di transizione energetica. Non ci siamo mai fermati e abbiamo sviluppato anno dopo anno, progetto dopo progetto, la nostra visione in modo armonico ed equilibrato con la natura, anche oltre il trasporto, verso il territorio, verso il futuro ma soprattutto verso la vita delle persone.

Tutto il sistema si arresta e sfocia nella compromissione della sicurezza fisica e alimentare delle persone, preoccupazione centrale non solo per le autorità africane, ma anche per quelle italiane e internazionali. Gli agricoltori subiscono furti che li privano delle sementi che avevano provveduto a mettere da parte durante il resto dell’anno. Inoltre, non potendo andare a lavorare nei campi, intere famiglie si ritrovano bloccate in casa e prive di ogni sostentamento. Qui entra in gioco lo spirito di solidarietà e la collaborazione italiana e internazionale. L’ Africa è un paese di giovani dall’enorme potenziale: vanno seminate nuove speranze e senso di fiducia. Le risposte a questo dramma umano vengono anche dai piccoli e grandi gesti di singole persone e organizzazioni, oltre che di intere comunità. La viceministra Sereni si è espressa proprio nei termini della condivisione di un destino comune: che si tratti delle pandemie, della lotta al cambiamento climatico, della guerra o dell’introduzione di robuste dosi di uguaglianza, la chiave di volta è infatti nella collaborazione e nella ricerca di un partenariato forte con l’Africa. Il contributo della cooperazione italiana e della società civile resta centrale nelle parole della viceministra. Il ponte che collega il continente africano e l’Italia deve essere costruito insieme. I processi di pace hanno bisogno di tutto questo: del sacrificio dei grandi, della speranza di molti, delle scelte dei leader, così come della volontà di tutti noi.

«Marina Sereni: «C’è un ponte tra i continenti che dobbiamo costruire insieme» di Noemi Sbardella Nel quadro di incertezza e pericolo che minaccia ancora oggi in modo costante l’equilibrio della repubblica centro africana, il grido di speranza di Dieudonné Nzapalainga, cardinale e arcivescovo cattolico di Bangui, si unisce alla testimonianza di solidarietà della viceministra degli Esteri Marina Sereni, entrambi ospiti al padiglione #1italiachecoopera del Meeting della Fiera di Rimini, in un incontro che ha messo al centro guerra e fame, cooperazione e solidarietà. Su palcoscenici di orrori e disperazione, alcune voci tentano di risuonare al di sopra del baccano di morte e separazione. La guerra non è solo quella dei ribelli che, come nel 2013, due anni fa sono insorti ancora una volta contro il governo centroafricano. È anche un conflitto perenne tra diversi gruppi religiosi: cattolici, protestanti, musulmani. Quando si parla di ribelli, si parla in automatico di distruzioni, massacri, uccisioni di massa. E di fame. Nel corso delle guerriglie civili i bambini non possono andare a scuola, i malati non hanno accesso ai medicinali, i funzionari non arrivano in ufficio.

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Seminare speranza in Africa

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Hanno raccontato la loro storia, una storia di cui nessuno parla, ma dentro cui si vede con grande e indiscutibile evidenza che in quelle terre lacerate da tante divisioni vi sono dei luoghi, gli ospedali, dentro cui arabi e israeliani vivono insieme e in pace. Le storie di queste due persone sa rebbero da raccontare dovunque nel mondo, sono storie che danno spe ranza, sono storie in cui si vede che la passione per l’uomo vince ogni bar riera e resistenza generando rapporti di Suorpace.Aziza ha raccontato la disuma nità cui sono sottoposte le donne che tentano di scappare dall’Africa: stu prate, costrette a subire le più spie tate torture dai loro aguzzini che le obbligavano a pagare il loro viaggio di di Giuseppe Bianchini L’Ucraina è alla ribalta di tutte le cro nache internazionali. Forse anche per motivi che superano l’interesse di questa sofferente nazione. Il Me eting invece vuole offrire qualcosa di diverso da una fredda analisi ge opolitica. Luca Fiore, giornalista e critico d’arte, raccoglie intorno a se tre esponenti della cultura e dell’arte ucraine, Boris Chersonskij, poeta e traduttore (di professione professore di medicina), Pavel Makov artista di Kharkiv e protagonista alla Biennale di Venezia e il flosofo ed editore Con stantin Sigov. Le direttrici della conversazione sono due passaggi epocali: la dichia razione dell’indipendenza nel 1991 e Unatrasferimento.voltaarrivate in Israele, dove ope ra suor Aziza che viene dall’Eritrea, erano in salvo, ma nessuna di loro parlava. Questo l’aveva colpita, allora lei, a proprio rischio, ha deciso di fare conoscere quello che stava succe dendo e con una sua amica psicologa ha aiutato queste donne e i loro bam bini. Suor Aziza ha anche lavorato con i beduini: lei e la sua amica Alicia sono andate da loro, nelle loro baracche e pensavano che avrebbero chiesto loro il pane, la luce, l’acqua, invece i beduini hanno chiesto l’educazione.

Al Meeting è arrivato dalla martoriata terra di Israele un carico di speranza, a portarlo sono state due persone impegnate nel mondo della sanità: la prima è Azezet Habtezghi Kidane, più conosciuta come suor Aziza, mis sionaria comboniana, infermiera di professione, codirettrice di Kuchina te una Ong che si occupa di rifugiate africane a Tel Aviv; la seconda è Sa lem Billan, primario di radioterapia al Rambam Hospital di Haifa, primario di oncologia al “Holy Family Hospital” di Nazareth e senior consultant onco logy al “Augusta Victoria Hospital” di Gerusalemme est.

Medici che "scavalcano" il muro

Così hanno cominciato a creare asili e a impegnarsi nell’educazione, sco prendo che nei beduini vi era chiara la coscienza che il muro che divide Israele non è solo per loro, è anche per il popolo israeliano. Per suor Azi za non vi è alcun dubbio, ciò che può abbattere i muri è solo l’incontro, an dare verso l’altro e accogliere l’altro che viene incontro. Allora suor Aziza ha raccontato del movimento che è nato nei medici che ogni sabato scavalcano il muro e vanno dall’altra parte. È una goccia, ma quanto mai reale: israeliani e palestinesi insieme a curare le loro ferite. Negli ospedali non si guarda se uno è palestinese, israeliano, ebreo, cristiano, musulma no: è un essere umano e come tale va curato. Nella società israeliana man ca la compassione, negli ospedali c’è, si soffre con l’altro, solo perché è una persona e questo crea la pace. Salem Billan è un medico che opera ad Haifa, un'eccellenza nel mondo della sanità. È un arabo cristiano, è diventato medico e ha fatto i conti con la situazione disastrosa del mondo sanitario che vi è nei territori abitati dai palestinesi. Molti malati di can cro non avevano nessuna speranza e questo lo ha interrogato molto. Allora con il sostegno e l’aiuto fattivo di me dici arabi ha deciso di costruire quello che è il primo centro di radioterapia in Israele. Sono tre le fasi di questa im portante realizzazione: la prima fase è stata quella di andare a conoscere la situazione, rendendosi conto di quali tipo di pazienti avrebbero dovu to occuparsi; la seconda fase è stata formare il personale ( medici, fsici, tecnici, infermieri) e tra questo per sonale la gran parte delle persone di origini arabe aveva lavorato in Israele; la terza fase è stata la realizzazione dell’Augusta Victoria Hospital in cui Salem Billan ha continuato ad anda re ogni sabato a fare il supervisore. Questo ospedale ha salvato tante vite e rappresenta una testimonianza di collaborazione tra personale sanita rio israeliano e personale sanitario palestinese. Salem Billan ha rimarca to che anche nei momenti di maggior tensione e di scontro negli ospedali si continua a lavorare insieme. «L’unico posto in cui c’è la pace – ha evidenzia to Salem Billan – è dentro gli ospeda li. Io spero che si impari da ciò che si vive dentro gli ospedali». la ferita della attuale guerra. Ricorda Makov: «Nel 1991 avevo 32 anni, la vita era cambiata completa mente, noi ci sentivamo esposti, privi di sostegno, di istituzioni, ma ci sen tivamo liberi». Aggiunge Chersonskij «Fino al 1991 potevo scrivere soltan to per il cassetto – sorridendo con ironia – non potevo pubblicare so prattutto per la nota apertamente religiosa e cristiana delle mie poesie». Ne legge alcune, bellissime e riapre il cuore. Non riescono a nascondere un dolore, che spiazza anche l’udito rio, ma che non di meno viene accol to come un prezioso regalo di questi tre maestri ucraini e rimanda a un ulteriore incontro giovedì in conclu sione di Meeting. La guerra è una ferita che sanguina, una contraddizione rispetto a tanto lavoro speso per la costruzione della vita artistica dell’Ucraina come affer ma Sigov: «in “Lettera a Kiev” ho spie gato che tutto il lavoro da trent’anni dell’università e della casa editrice era volto a far uscire dalla condizione di terra sconosciuta – usa la parola utopia – e far conoscere l’Ucraina come parte della realtà europea». «L’arte non basta in questo momen to – dice paradossalmente Makov – non può essere la cura a questa situazione così tragica». La testimo nianza di questa serata è che l’ar te non può essere una operazione meramente intellettuale, che c’è un lavoro in cammino e che non tutti i cerchi si chiudono semplicemente parlandone.

3 MARTEDÌ 23 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO PRIMO PIANO Suor Aziza e Salem Billan: in Israele la pace è possibile se nasce da un incontro

Dall’Ucraina con dolore e amore: cultura, poesia e arte di una nazione viva «Non importa se uno è palestinese, israeliano, ebreo, cristiano, musulmano: è un essere umano e come tale va curato» di Gianni Mereghetti

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Luoghi dove si costruisce il bene comune riprende da pagina 1 L’individuo isolato è sempre ricattabile e influenzabile. Non è davvero libero. Una svolta per questo Paese, così in crisi, può avvenire se si torna a mettersi insieme, per qualunque motivo positivo, sociale, culturale, religioso, economico, artistico, di prossimità geografica. In altre parole, ciò che serve è generare e rigenerare comunità, aggregazioni sociali e corpi intermedi, come luoghi di educazione al giudizio sulla realtà, vale a dire al paragone tra ciò che accade e il desiderio di verità che tutti hanno. In questi luoghi ci si educa anche a percepire che l’altro, con idee diverse, contribuisce al bene comune. Nel nostro Paese, come in tutte le democrazie, i partiti tradizionali si appoggiavano a realtà popolari e ai corpi intermedi, in rapporto con loro, per risolvere i problemi nei momenti di grande difficoltà. Le forze politiche attuali, invece, sembrano molto più autoreferenziali e non a caso hanno costruito meccanismi elettorali che riducono al minimo la scelta della persona attraverso primarie o preferenze. Meglio nominati che eletti. C’è un’altra importante ragione per cui la partecipazione alla vita dei corpi sociali (sussidiarietà) è baluardo di democrazia. Essa è all’origine di opere che rispondono ai bisogni delle persone e perciò è più in grado di tenere in conto adeguatamente i bisogni dei cittadini e valorizzare la loro capacità di iniziativa.

AREA INTERNAZIONALE PADMEDIAC3-C4PARTNER C’È UN’ITALIA CHE COOPERA Sabato 20 |h 14.00 sostenibileformeistituzionale:Comunicazionenuovemediaesviluppo Dante Brandi Capo Unità di Coordinamento della Comunicazione, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Chiara Piotto Giornalista Torcha modera Samuele Cofano DGCS/Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Domenica 21 |h14.00 Incontro con il cardinale Nzapalainga sulle sfide,principalidell’Africa Sub Sahariana. Card. Nzapalainga Arcivescovo di Bangui, Centrafrica Marina Sereni Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Lunedi 22 | h 14.00 Enti locali e diplomazia alimentare: il Milan Urban Food Policy Pact Anna Scavuzzo Vicesindaca di Milano Stefano Gatti Inviato Speciale Sicurezza Alimentare Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. modera Pietro Pipi Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo/AICS Lunedi 22 | h 16.00 Diplomazia alimentare italiana: un impegno per il mediterraneo Fabio Cassese Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelo Riccaboni Presidente PRIMA e SANTA CHIARA LAB/ Università di Siena Dr. Samer Jarrar Direttore Generale del Centro Nazionale di Ricerca Agricola, Ministero dell’Agricoltura dell’Autorità Nazionale Palestinese modera Marinella Giannelli CIHEAM Bari. Martedì 23 | h 14.30 La crisi globale:alimentarelapersona al centro Luigi Di Maio Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Maurizio Martina Vicedirettore Generale FAO Ettore Prandini Presidente Coldiretti Stefano Zamagni Presidente Accademia Pontificia per le scienze Introducesociali. Bernhard Scholz Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra popoli ETS. Modera Stefano Gatti Inviato Speciale Sicurezza Alimentare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Martedì 23 | h 17.00 Creare e ricreare con l’economia circolare Enrico Dall’Olio Presidente Agribioenergia Soc. Coop. Agricola Massimiliano Cenacchi Direttore Agricolo COPROB-Italia Zuccheri Mario Pascucci Amministratore Delegato Caffè Pascucci Gaetano Dini Ciacci Direttore dei Servizi Conad. modera Augusto Bianchini Professore Associato Dipartimento di Ingegneria Industriale - Università di Bologna. Martedì 23 | h 18.15 L’acqua, un bene per l’umanità Luca Maestripieri Direttore Agenzia Italiana per Cooperazione allo Sviluppo Biagio Di Terlizz Direttore Aggiunto CIHEAM Bari modera Ambra Franceschetti DGCS/Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Mercoledi 24|h14.00 Crisi climatica e sicurezza alimentare: il ruolo dell’imprenditoriatecnologicadell’innovazionee Gianpiero Menza Senior Partnerships & Innovative Finance Officer, Alliance/CGIAR Gladys Morales Senior Innovation Adviser, Change Delivery and Innovation Unit (CDI) United Nations International Fund for Agricultural Development (IFAD) Celeste Righi Ricco Researcher at Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) and co-founder at Change For Planet modera Claudia Zaccari Junior Analyst, Alliance/CGIAR Mercoledi 24|h16.00 Centro e periferia. Al cuore dello sviluppo territoriale sostenibile Rinaldo Melucci Sindaco di Taranto Habib Dhaouadi Sindaco di Gabes Carmelo Troccoli (Farmer World Market Organization) modera Enrica Simonetti Giornalista Gazzetta del Mezzogiorno Giovedì 25 | h 12.00

Generare comunità

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Più sussidiarietà significa più benessere sociale, come mostra il Rapporto sulla sussidiarietà 2022, rilevando ad esempio, che dove c’è partecipazione ad attività sociali c’è meno disoccupazione e minor numero di Neet, ragazzi che non studiano, non hanno un lavoro e non lo cercano. La fisionomia nuova e il ruolo che daremo ai corpi intermedi del futuro dipenderanno da ciascuno di noi.

*Presidente Fondazione per la Sussidiarietà L'INCONTRO Amato: «Ricostruire la società è possibile, tocca a voi» di Paolo Costa «Stiamo vivendo tempi difficilissimi perché è in pericolo la democrazia, che è il presupposto fondamentale per affrontare i grandi problemi dell'attualità». Il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato punta dritto al nocciolo della questione: il relativismo individualistico ha "sfrangiato" la nostra società e non esistono più neanche "grandi aggregatori", come i partiti, in grado di «unire le persone in visioni comuni» condividendo decisioni, scelte, progetti. «Sono d'accordo con Ratzinger e Habermas - ha detto Amato - sul fatto che non può esistere una società di soli individui e che occorre da parte di credenti e di non credenti trovare una base di valori comuni sulla quale costruire in futuro. La soggettività si ferma davanti alle ragioni degli altri e alla verità, che dobbiamo avere il coraggio di affermare». Il presidente della Consulta ha aggiunto che «dobbiamo essere consapevoli che siamo creature e perciò abbiamo la responsabilità di difendere il creato per le generazioni future. Nella sfida al cambiamento climatico fidiamoci della scienza, ma la scienza deve tenersi lontana dalle tribune mediatiche, dove il mondo non è quello del vero ma del verosimile». «Oggi la politica -ha detto ancora Amato- segue gli umori, non guida verso il futuro. Dobbiamo perciò arrenderci? No, esistono ancora risorse importanti. Penso al volontariato, che può essere il costruttore di un idem sentire e al quale rinnovo l'invito a offrire personale alla politica. Penso ai giovani. Siete voi, oggi, il futuro, i garanti della Costituzione, i costruttori di un idem sentire. Su questo percorso vi sarò sempre vicino».

One Health Alberto MANTOVANI Istituto Superiore di Sanità Simona SERAVESI Organizazione Mondiale della Sanità Marco SIMONELLI Istituto Superiore di Sanità modera Francesca FIORINO Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo L’4 PRIMO PIANO Non c'è democrazia senza corpi intermedi vitali

Un serio problema comune, su cui tutti i presidenti hanno puntato l’attenzione, è quello posto dal recente aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, che inevitabilmente peserà sulle scelte delle imprese e quindi sulle gare di appalto. E questo richiederà un serio lavoro con il governo e con l’Europa. Un secondo problema è quello posto con forza da Toti (Liguria). Il quale, in sostanza, ha detto che realizzare le infrastrutture è relativamente facile: la sua Regione ne è riconosciuta molto bisognosa, per via dei porti, e dei collegamenti specie ferroviari ai porti. L’impresa più difficile, ma non meno necessaria, riguarda gli uomini. Le infastrutture devono servire agli uomini, ed hanno bisogno di uomini. Quindi non si può non pensare alla formazione, all’apporto del terzo settore, alla sussidiarietà, al lavoro (dovremo lavorare tutti e meglio, aumentare la produttività) e ai contratti di lavoro. A cominciare da quelli della sanità, perché mancano medici e non si trovano infermieri.

Le Regioni presenti all’incontro, moderato dal Roberto Inciocchi di Sky Tg 24, introdotto e commentato dal professore Andrea Simoncini, costituzionalista, erano: Lombardia (Lega), Emilia Romagna (Pd), Marche (FdI), Umbria (Lega), Toscana (Pd), Liguria (Italia al Centro), Provincia autonoma di Trento (Lega). Prima cosa da dire: il Pnrr, un pacchetto di soldi europei da 200 miliardi, è un’occasione irripetibile. Stefano Bonaccini lo dice a chiare lettere per quanto riguarda la sua Emilia-Romagna. Ma vale per tutto il Paese. L’Emilia-Romagna ha “tirato a casa” ad oggi 5 miliardi, conta di arrivare a 12, ai quali vanno aggiunti i fondi europei ordinari settennali. Il mitico Piano Marshall del dopoguerra, qualcuno ha calcolato, che non arrivava a tanto.

IL FATTORE UMANO Bonaccini rinforza il concetto. Gli infermieri si trovano riconoscendo anche economicamente il peso e il valore del loro lavoro. E per i medici, togliere il numero chiuso per la Facoltà di Simoncinimedicina.sottolinea che è questa la vera politica. Il livello di problemi affrontati concretamente e il modo di parlarne non da propaganda per partito preso sono un fatto che può aiutare gli italiani a ritrovare interesse per la politica e contrastare l’astensionismo.

Attilio Fontana, Lombardia, chiede un maggior coinvolgimento da parte del futuro Governo – qualunque esso sarà – per far fronte ad esempio alle difficoltà degli enti locali, con personale insufficiente dato il blocco delle assunzioni che dura da anni. E intanto fa sapere di aver provveduto a farli affiancare da mille esperti (i Comuni lombardi sono circa 1500). Acquaroli (Marche) e Tesei (Umbria) sottolineano il nesso con la ricostruzione post terremoto del 2016 e il coinvolgimento messo in atto degli enti del territorio. Fugatti (Trento) mette in primo piano l’urgenza e il rispetto dei tempi, il problema è realizzare non attardarsi su richiesta di modifiche. Giani (Toscana) vede nel Pnrr una doppia sfida da raccogliere: la capacità di fare il bene di tutti i territori e la capacità di essere sempre più Europa.

Del resto, il Pnrr nasce per rispondere alla batosta del Covid. Rispetto al quale – tutti i presidenti lo hanno sottolineato le Regioni hanno dimostrato una notevole capacità di risposta, ma si sono trovate non sufficientemente provviste di un’adeguata medicina territoriale. Ecco gli investimenti per gli ospedali e case di comunità e per l’assistenza domiciliare.

Rispetto dei tempi e metodo sussidiario. Parlano Acquaroli, Bonaccini, Fontana, Fugatti, Giani, Tesei e Toti di Maurizio Vitali Sette presidenti di Regione che, in piena campagna elettorale, si confrontano non per slogan ma su temi concreti, beh, non si poteva certo darlo per scontato. E così c’è stato, nell’incontro di ieri su “Pnrr e valorizzazione dei territori”, qualcosa da imparare. Nel metodo e nei contenuti. Il metodo è quello dello stare sui contenuti, non darsi addosso, parlare chiaro, non cedere alla propaganda dettata dallo schieramento. Il contenuto è questo strabenedetto Piano nazionale di ripresa e resilienza. Che vuol dire una barca di soldi da investire bene, nei tempi richiesti e con lungimiranza. Governando un processo che, per essere efficace, deve conciliare la dimensione nazionale con quella locale. Perché poi si tratta di migliaia e migliaia di progetti, molti dei quali anche micro.

Quando la politica non è propaganda

5 MARTEDÌ 23 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO PRIMO PIANO Confronto tra sette presidenti di Regione alle prese con l'attuazione del Pnrr

GLI INVESTIMENTI Dove vanno i soldi? Quali sono gli investimenti prioritari? Certamente la prima voce è la Sanità (che peraltro, essendo materia di competenza regionale, vale l’80% o poco meno dei bilanci regionali).

I COSTI DI MATERIE PRIME ED ENERGIA

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MISURA LA MATURITÀ DIGITALE DELLA TUA IMPRESA! scan me ASSESSMENT ONLINE DEI PID DELLE CAMERE DI COMMERCIO PROVA PRIMO PIANO Scuola, famiglia, tempo libero occasioni per crescere Giovani pronti a spiccare il volo

Daniela Lucangeli ai genitori: «Parliamo con i ragazzi e togliamo il peso dalle loro ali» di Michele Floris «Non è un paese per giovani». Così Stefano Gheno, presidente di Cdo Opere speciali, apre citando il celebre flm dei fratelli Coen. Fare parte della cosiddetta generazione Z non è un mestiere facile. Lo dimostra l’incon tro “La fatica di essere giovani”. Sono molte le pressioni che attanagliano la tranquillità degli adolescenti, tra le quali lo stato di ansia e di solitudine causato dalle pressioni imposte dalla società e dalle opinioni che spesso vengono “calate” dagli adulti. Clau dio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria a Milano, ricorda che nell’educazione ci vuole «epokè», sospensione di giudizio, e che solo così ci può essere un sano rapporto tra generazioni. La scuola, intesa non solo come luo go di istruzione ma anche di creazio ne di relazioni umane, è senza dubbio uno dei punti nevralgici del dibattito. L’ambiente scolastico è quello mag giormente frequentato dai ragazzi e risulta necessario che il cambiamen to nella vita degli studenti parta proprio da lì. Come ha ripetuto Alberto Bonfanti, presidente di Portofranco, è lì che gli adolescenti devono avere la prima serietà. Intanto Burgio invita a smettere di vivere la scuola come «il tempio della prestazione» e propone una visuale diversa dell’emergenza educativa come occasione per rifet tere e correggersi.

È indispensabile che tutti questi valori vengano replicati anche in famiglia, il luogo, insieme alla scuola, in cui si formano le persone. Per consentire una buona crescita dei fgli essere genitore deve diventare un compito assunto nel momento giusto. Daniela Lucangeli, docente di psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Univer sità di Padova, leggendo la lettera ricevuta da un ragazzo, invita i padri e le madri a vivere e parlare con gli ado lescenti e a togliere il peso dalle loro ali, così da donare loro il desiderio di futuro che in molti sembra smarrito. Il dialogo è uno strumento che va uti lizzato nel modo giusto, dimostrando un vero interesse nei confronti delle problematiche dei fgli. È quello il mo mento in cui dare ai giovani coscien za della loro importanza, ricordando, come afferma Dario Odifreddi, pre sidente di Piazza dei mestieri e del Consorzio scuole lavoro, che la loro esistenza vale non solo in misura dei giudizi della società.

IN FIERA Il presidente della Fraternità di CL, l’editore e il giovane teologo a confronto sul testo “Alle radici di una storia”

Una voce che ci parla più di prima

San Giuseppe un santo vero corso commovente nella storia di quest’uomo descritto come un gio vane che vive da protagonista il suo innamoramento di Maria, il suo ma trimonio con lei, la paternità e poi il rapporto con il figlio Gesù, il lavoro di falegname e infine le commoven ti pagine della sua morte. Ciò che affascina nel testo di Hadjadj è che lui ci parla di un santo ma dai trat ti umani e è affascinante scoprirlo così, finalmente restituito alla sua autentica fisionomia di uomo, di padre e di lavoratore. Che cosa ha permesso a Hadjadj di avvicinarsi con tanta verità espressiva a San Giuseppe? Un metodo molto sem plice, lo ha paragonato alla sua vita, alla sua umanità, al suo amore per la moglie, alla sua paternità, alla sua quotidianità fatta di lavoro, di impegni e di letture. Così Hadjadj ha visto san Giuseppe vivere accan to a sè e ne ha colto i passi, il suo cammino umano in cui è impressa la sua santità. G.M.

Un percorso che è proseguito, ieri sera, con il dialogo a quattro voci tra Guzman Carriquiry, vicepresidente emerito della Pontifcia commissio ne per l’America latina, lo scrittore e flosofo Fabrice Hadjadj, Maria Fran cesca Righi, badessa del monastero cistercense di Valserena, e Joseph Weiler, docente universitario alla Nyu Law School nonché senior fellow del Center for european studies all'università di Harvard.

Nel marzo 2021, anno che papa Francesco ha dedicato a san Giu seppe, Marco Palmisano, Guido Confalonieri, Massimo Crotti e Roberto Mirandola hanno costitu ito l’associazione Custodia di San Giuseppe per ridare a questo san to troppo spesso ridotto a figura di secondo piano la sua piena identi tà, così significativa e decisiva nella storia della salvezza. La Custodia di San Giuseppe si è poi diffusa, ha raggiunto altre per sonalità del mondo della cultura fino a raggiungere Giuseppe Argelli che ha proposto di tradurre in ita liano e di editare il libro di Fabrice Hadjadj. E così è accaduto grazie all’impegno dell’editore Cantagalli di Siena, il libro di Hadjadj protago nista ieri al Meeting di uno degli incontri dedicati a don Luigi Giussani, pubblicato poche settimane fa e intitolato “Essere padre oggi”, con sottotitolo “Un san Giuseppe per tempi postmoderni”. Il libro di Fabrice Hadjadj è un per HADJADJ

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Prosperi, Turchetta ed Epicoco dialogano sulla proposta educativa di don Giussani, che risuona viva e palpitante ancora oggi di Matteo Rigamonti «Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni». Lo diceva don Luigi Giussani negli anni ’50 agli studenti del Berchet, ma quella voce continua a risuonare ancora oggi, viva e palpitante, durante la quarantatreesima edizione del Meeting di Rimini. Attraverso le parole dei tanti testimoni che ne raccolgono l’eredità e la sf da educativa, la sua proposta rivolta all’uomo contemporaneo resta estremamente attuale per tutti. Anche nel 2022. Per chi l’ha conosciuto in vita, magari condividendo con lui un pezzo di strada, così come per chi, invece, l’ha solamente potuto vedere in video o leggere in un testo, come tanti dei più giovani in fera. Diverse sono le pagine, compreso quell’invito rivolto ai primissimi che lo seguirono, che sono state scelte da Rizzoli, suo editore dal 1993, per essere raccolte in un volume antologico, omaggio nel centenario dalla nascita che ricorre quest’anno. Si intitola “Alle radici di una storia” ed è stato presentato ieri al Meeting con l’incontro “Dalla mia vita alla vostra” cui hanno partecipato Luigi Maria Epicoco, sacerdote teologo e scrittore, assistente ecclesiastico del Dicastero per la comunicazione ed editorialista dell’Osservatore Romano, Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e liberazione, e Massimo Turchetta, direttore generale e publisher di Rizzoli, introdotti da Alberto Savorana, responsabile attività editoriali di Cl. Quella del «più grande educatore del Novecento» (così si legge nella nota dell’editore) è un’opera e una proposta di vita «imprescindibile» ancora oggi, ha esordito Turchetta, «anche per chi non ha la fede». Del resto, don Giussani, ha osservato Savorana, «con la sua testimonianza del cristianesimo non ha lasciato indifferente nessuno, credente o meno. Chiunque si è trovato sfdato». «La passione per Cristo – ha detto – gli faceva provare passione per l’uomo, senza avere paura del mondo». Chi non è rimasto indifferente di fron te alla proposta cristiana di Giussani è don Epicoco, classe 1980, sebbene non l’abbia mai conosciuto in vita: «Sono tra quelli che non l’hanno potu to guardare negli occhi o stringergli la mano, ma posso dire di averlo incon trato attraverso la “contaminazione” degli amici che gli erano intorno». «Era un uomo in cui ha agito il carisma», ha notato il sacerdote, «attraversato dall’esperienza dello spirito», «non in casellabile» e che «continua a stupir ci», anche nelle pagine di questa «sor ta di “Zibaldone” dei suoi pensieri». Di lui l’ha colpito, in particolare, la «priorità educativa riservata all’ascolto di chi aveva di fronte». Altro che l’«ansia evangelizzatrice di correre subito alla risposta, sorvolando la domanda, che ogni tanto ci attraversa, anche nella chiesa». Il presidente della Fraternità di Comunione e liberazione ha voluto sottolineare il punto di partenza che animava l’opera e lo zelo educativo del fondatore del Movimento: «La passione per l’uomo che traspira in ogni virgola dai testi di Giussani –ha rilanciato Prosperi – è originata dall’incontro con Colui che solo rende l’uomo vero, compiuto: Gesù di Nazareth. Don Giussani è stato grande conoscitore dell’uomo e grande conoscitore di Cristo, con una capacità comunicativa sorprendente». E nel tempo «spropositato che dedicava ai colloqui con le persone, in ragione dell’incontro con Cristo che lui aveva fatto, si insinuava delicatamente negli spazi aperti dall’altro per suggerire domande, rifessioni, proposte». «Nell'essere educatore era padre e autorità», ha concluso. Quello con la fgura e l’opera di don Giussani è un dialogo ricco, fecondo e destinato a proseguire anche oltre il Meeting. Qui a Rimini si è aperto, oltre che con la mostra per il centenario dalla nascita (nel padiglione C1), con l’incontro, sabato, sul suo pensiero teologico insieme ai docenti Alberto Cozzi (Facoltà teologica dell'Italia settentrionale), Tom Gourlay (Università di Notre Dame, Australia), Giulio Maspero (Pontifcia Università della S. Croce) e Carmine Di Martino (Università degli Studi di Milano).

OPERE

LE Nello stand della Fondazione tutte le informazioni su iniziative, progetti e un invito Banco

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Farmaceutico: servono volontari

«Il Banco Farmaceutico ha dovuto quindi operare una profonda tra sformazione -ha puntualizzato Da niotti- Da semplice ente di raccolta e distribuzione di farmaci donati è diventato un centro di acquisto dei farmaci stessi grazie anche a sempre più donatori privati che hanno messo importanti somme di denaro per l’acquisto dei far maci e dei dispositivi, altrimenti Il presidente Daniotti: «Essere pronti per le emergenze»

non sufcienti per fronteggiare le Occorrera'emergenze».creare inoltre un ma gazzino con una scorta di medicinali collegato ad una logistica in grado di gestire le emergenze tramite una distribuzione degli stessi entro le 24/48 ore dalla richiesta di aiuto. Sarà anche necessaria, precisa Daniotti, una gestione dei farmaci in scadenza, che verranno donati tramite i ca nali tradizionali. Da ultimo Daniotti ha però voluto ricordare che il cuore pulsante delle attività resterà sempre la Giornata della Raccolta del Far maco – adesso sviluppata su una settimana – presso le farmacie a Perfebbraio.realizzare quanto sopra, il presidente ha ribadito che è in dispensabile un aumento della professionalità dei volontari e dei partners perché «il bene va fatto bene» se si vuole realmente aiuta re chi ne ha bisogno senza disper dere tempo e risorse sempre più scarse e preziose. G.C.

Una proposta indirizzata a tutti: «Anche attraverso la molecola del farmaco tu accogli l'Infnito» di Michele Floris L’importanza dei volontari è il tema su cui si concentra il Banco Farma ceutico, che quest’anno è tornato al Meeting per consolidare il rapporto con chi aderisce alle sue iniziati ve. La presenza di una parete del lo stand dedicata interamente alle emergenze del Covid e del conflitto in Ucraina evidenzia il lavoro svolto ultimamente dalla Fondazione, che si è dovuta adattare a nuove neces sità. Tra le fotografie in bianco e nero che compongono questa fac ciata, ne salta all’occhio una a colo ri che ritrae una madre e una figlia in fuga dalla guerra. Proprio questa era stata utilizzata per il lancio della campagna “Ci prenderemo cura di voi”, a dimostrazione del fatto che curarsi di qualcuno immedesiman dosi nella persona appartiene al DNA della fondazione. Tanto spazio è dedicato anche alle altre iniziati ve, tra le quali spicca senza dubbio la “Giornata di raccolta del farmaco” che, insieme alle “Donazioni azien dali” e al “Recupero di farmaci vali di”, costituisce la principale colletta di confezioni e di fondi. «Attraverso una molecola, che è il farmaco, tu accogli l’Infinito», così si legge su una parete del salotto dello stand, una frase che sintetizza la semplici tà e nello stesso tempo la profondi tà delle mansioni della fondazione.

La pronunciò Davide Prosperi, pre sidente della Fraternità di CL, nel corso di un incontro. Un’ulteriore attività è quella dell’”Os servatorio sulla povertà sanitaria”, che ogni anno pubblica il rapporto “Donare per curare: povertà sani taria e donazione farmaci”, tradi zionalmente presentato nella sede dell’AIFA. Il Banco fornisce ai visi tatori tutte le informazioni utili ad iscriversi e crede che questa sia l’occasione giusta per accrescere la quantità di volontari, dato che a fronte degli ultimi avvenimenti la necessità di personale è salito ul teriormente, così come il bisogno di una loro migliore formazione. Sull’opuscolo informativo che si può trovare al desk del padiglione C1 il codice QR indirizza gli ospiti al link che consente loro di iscriversi e di prendere parte alla fondazione, che oggi più che mai richiede la loro partecipazione.

Il presidente del Banco, Sergio Da niotti, ricorda innanzitutto l'origine della Fondazione per poi sottoli neare che l’emergenza della pan demia da Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno messo a nudo due fragilità di sistema. In primo luogo, il non essere pronti a rispondere alle emergenze a causa degli ine vitabili tempi di gestione della lo gistica di distribuzione dei farmaci donati che prende orientativamen te da tre a quattro settimane.

In secondo luogo, la necessità di una grande quantità di medicinali e dispositivi di protezione in tempi brevi, che non poteva essere sod disfatta soltanto da donazioni ma necessitava degli acquisti.

Lager russi: volti di donne e uomini vivi9

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IN MOSTRA Testi, video e foto sono stati raccolti da Memorial, associazione liquidata nel 2021 Nelle quattro sezioni del percorso espositivo drammi in cui nonostante tutto il rancore non prevale di Giorgio Garrone "Uomini nonostante tutto. Testimo nianze da Memorial" (pad. C1) è una mostra da vedere con calma (la visita dura un'ora). Proposta da Russia Cri stiana e dall'associazione Memorial, nasce da due percorsi espositivi rea lizzati negli ultimi anni a Mosca: il pri mo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai fgli e alle famiglie dai lager; il secondo sulle condizioni del le donne recluse, sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti), che le madri confezionavano per i fgli. Attraverso le corrispondenze e gli og getti emergono storie straordinarie di umanità, amicizia, dolore e verità. Dai racconti dei carcerati sulle con dizioni disumane cui sono costretti a vivere, emerge una dignità ricon quistata, un bene splendente che, nonostante tutto, consente a queste persone di restare uomini e donne. La mostra è costruita su testi, video e foto collezioni che sono attualmen te sotto sequestro. La prima sezione è dedicata a Memorial, associazione liquidata dalle autorità russe nel di cembre 2021, e ne racconta la storia trentennale, e le sue fnalità, attra verso le fgure del fondatore Andrej Sacharov e dell'animatore, Arsenij Roginskij. La seconda è una raccolta di lettere e memorie sull'esperienza di umanità vissuta nel Gulag: mes saggi e preghiere, trascritte su carta, su pezzi di tela, nascosti negli abiti, testimonianze intense per non cede re alla disperazione. Centrale rispetto alle altre aree e ricca di testimonian ze, è la terza sezione dedicata alla famiglia e al tentativo del regime di distruggere i rapporti genitori-fgli e viceversa. Il regime ravvisa nelle famiglie un pericoloso antidoto na turale alle pretese dell’ideologia di dominare le menti. I padri vengono arrestati e sovente fucilati, le madri internate in campi per le mogli dei <<traditori della patria>>. Nonostan te tutto i vincoli familiari mostrano una straordinaria resistenza, in con dizioni estreme. L'attacco del regime è feroce: i fgli vengono ricattati e co stretti a scegliere fra l'affetto dei ge nitori e l'ideologia del potere, i padri vivono nel dilemma fra l'aiutare i fgli a camminare nella giustizia e l'incor rere per i ragazzi nelle repressioni del potere se non ligi all'educazione co munista. "Altri racconti dal carcere" è l'insieme della quarta sezione: sono storie di uomini e donne che non ri nunciano ad essere vivi e sono visti attraverso il lavoro quotidiano, vicen de di amicizia, una reciproca com passione, il valore della genitorialità nonostante la situazione estrema ma vissuta con dignità e una forte ricer ca di bellezza. Al termine della visita emerge una domanda rivolta ad ogni visitatore: misericordia o giustizia? Nella mostra a rispondere sono i protagonisti delle storie, persone che riescono a non lasciarsi avvelenare dal rancore perché orientati al perdo no e alla misericordia.

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Il percorso espositivo si snoda all’interno di una bellissima ricostruzione delle mura e delle torri merlate di Giancarlo Cervino L’Illuminismo in Francia nel Settecento e la prima rivoluzione industriale nell’Ottocento in Inghilterra, hanno fatto perdere definitivamente all’uomo moderno occidentale la dimensione del sacro che improntava tutta la sua vita fino a quel momento. Questo è tanto più vero soprattutto nel periodo medievale in Europa. E si trovano testimonianze evidenti di questa religiosità che scandiva ogni istante dell’uomo proprio nelle vestigie monumentali rimaste. Un esempio, fra i più significativi, lo possiamo ammirare in tutto il suo splendore nel Padiglione B1 del Meeting. La città di Ascoli, nelle Marche, con il suo cuore pulsante medievale non sfigurato dagli interventi dei secoli successivi, con le sue mura, le sue torri e soprattutto le sue chiese presenti a quasi ogni angolo di strada. Vestigia cariche di un fascino sacro non solo per il meraviglioso colore luminoso bianco del travertino – pietra all’apparenza morbida e porosa ma che diventa sempre più resistente e compatta con il passare dei secoli – ma anche per la stupefacente purezza delle architetture, per la semplicità dello stile delle decorazioni, che rimandano tutti i pensieri umani alla “misericordia, che appartiene a Dio, ed è più oggettiva e giusta della nostra”. Pietre parlanti ricche di iscrizioni in un latino misto a espressioni del nascente volgare italiano che testimoniano di una popolazione fortemente legata al suo territorio e che non scartava nulla, riutilizzando anche i pregiati marmi pagani romani per realizzare le chiese più belle e suggestive. “Ogni pietra comincia a respirare perché strettamente legata alla vita […]. La pietra scorre come il tempo […]. Le pareti, i muri, i monumenti, e le rovine diventano vivi con il trascorrere del tempo” come afferma Joseph Roth nella citazione del suo libro “Le città bianche”. Il percorso espositivo si snoda all’interno di una bellissima ricostruzione delle mura e torri merlate e ci fa scoprire il nucleo più emozionante di Ascoli. Un percorso da seguire lentamente come se ci si trovasse realmente in quelle strade cittadine. Un’immersione virtuale in una realtà magica in cui il tempo sembra essersi fermato ed in cui tutto è sacro. Ma, in realtà, anche l’uomo moderno può trovarvi le radici profonde della sua religiosità soltanto camminando per questi vicoli stretti. Basta entrare in una di quelle chiese e immergersi nel suo silenzio per ritrovare un’intimità profonda con il Signore che ci permetterebbe di soddisfare quello che il vescovo di Ascoli Giampiero Palmieri definisce: «un desiderio d’assoluto», che dovrebbe improntare tutta la nostra esistenza di uomini e donne prima che di cristiani. Una mostra che merita una visita non come turisti ma come persone desiderose di incontrare Dio in una dimensione umana.

Il cuore urbano della città di Ascoli documenta la dimensione religiosa della vita nel Medioevo

IN MOSTRA

ore 12.00 Marzio Marzorati Presidente Parco Nord Milano Nunzio Lionetti Presidente L’Umana Dimora ore 14.30 Laboratori didattici a cura di FATTORMIA per i bambini 6/11 anni ore 15.45 Visita guidata all’esposizione dei biomateriali a cura di MAGICACOMPAGNIA ore.17.00 Fabio Rolf Assessore alimentazioneAgricolturaeSistemi verdi di Regione Lombardia è stato invitato Francesco Natta Amm. Delegato progetto Acqua e Sole Claudio De Paola Direttore Parco del Ticino ore 18.15 Visita guidata all’esposizione dei biomateriali a cura di MAGICACOMPAGNIA ore 19.30 Popoli e religioni alla sfda del rispetto musica e conversazione con “Maraviglia Duo” musica popolare Enrico Bertoni – Direttore museo Interreligioso di Bertinoro Martedì, 23 agosto Oggi parliamo di Biodiversità con L’AMBIENTE TRA SCIENZA, ISTITUZIONI E IMPRESE: GLI INCONTRI

Desiderio d’assoluto scritto nella pietra

unica gra ca dal 20 al 25/08/22 CARTA

«L’unico vero e giusto giudice è Dio» Rosario Livatino: il nostro compito in tribunale sarà sempre più lieve quanto più avvertiremo con umiltà le nostre debolezze IN MOSTRA La storia del magistrato assassinato dalla mafia trent’anni fa e proclamato beato dalla Chiesa di Francesco Maria Capitanio Da un articolo letto su un quotidiano nel settembre 2019, nasce da parte di un avvocato di Verona, Guido Facciolo, l’interesse per la figura del magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1992. Anche se il personaggio non è sconosciuto agli addetti ai lavori, ne è colpito a tal punto che non esita a trasmettere questo suo interesse a colleghi e giudici. Di lì a poco in molti si ritrovano, una volta al mese, per trarre dall’opera di Livatino spunti utili per dare una luce nuova al lavoro e alla vita. È un crescendo di coinvolgimento e passione che culmina nella mostra presente nel padiglione C3 intitolata “Sub tutela Dei”, il motto che il giudice Livatino adotterà per la propria vita e per la propria professione di magistrato al Tribunale di Agrigento. La mostra è l’incontro con un uomo a tutto tondo ed è ricca di testimonianze di chi lo ha conosciuto in vita, dalle quali emerge una umanità che ha come unica e inconfondibile matrice la fede, a tal punto che non esitava ad affermare, senza falsi moralismi, che «l’unico vero giusto giudice è solo Dio». A partire da questa consapevolezza poteva pensare di approcciare il male sapendo che questo deriva pur sempre da un uomo che è immagine di Dio e, quindi, tempio dello Spirito Santo. Infatti, «sub tutela dei» non è affatto inteso da Livatino come un ombrello protettivo contro i pericoli conseguenti al suo operato, ma una invocazione a Colui che può illuminare e dare senso ad ogni aspetto della vita, dalla famiglia al lavoro, alla preoccupazione per la propria e altrui incolumità, alla speranza del matrimonio; tant’è evidente ciò che un suo collega riferisce che «non c’era un solo atto della sua giurisdizione che non fosse ispirato dalla Fede». Come ogni uomo, anche Livatino ha conosciuto l’esperienza della “notte oscura dell’anima”, alla fine della quale maturerà la consapevolezza di un probabile esito violento della sua vita. La matrice di fede del suo operato non era sconosciuta neanche ai mafiosi che inquisiva e dai quali era soprannominato “il santocchio”, tant’è che da subito il suo assassinio fu considerato eseguito “in odium fidei”; lo stesso Giovanni Paolo II lo ha definito «martire della giustizia e indirettamente della Fede»; papa Francesco lo ha proclamato beato il 9 maggio 2021. Seguendo la mostra si comprende la dimensione totalmente umana di Livatino, anche del modo di essere giudice, il cui compito “sarà sempre più lieve quanto più il magistrato avvertirà con umiltà le proprie debolezze, quanto più si ripresenterà ogni volta alla società (…) disposto e proteso a comprendere l’uomo che ha di fronte e a giudicarlo senza atteggiamenti da superuomo, ma anzi con costruttiva contrizione”; parole che, a distanza di quasi mezzo secolo, sono un giudizio più attuale che mai.

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Scopri come a #MilanoSesto al padiglione A1 Abbiamo bisogno di riconnettere le persone per definire un nuovo equilibrio di vita. Costruire luoghi in comune, progettare esperienze personali e sociali, allargare lo spazio privato in spazio sociale, ci fa sentire parte di una relazione: con noi stessi, con gli altri, con il luogo che abitiamo. MilanoSesto ridefinisce il futuro delle ex aree Falck a Sesto San Giovanni: riconnettere le persone per rigenerare le comunità. A project by «Ci mettiamo la voce»

In diretta dal sito del Meeting, sezione Media ScansionaRoom.ilQR code per ascoltare

nlaColtivatuaatura

Il criterio dietro ogni format è partire dalla disponibilità a lasciarsi colpire da quello che succede IN FIERA Meeting Plus Radio in diretta con gli studenti universitari di Camplus di Alessandra Montagnoli Tre, due, uno, in onda. Meeting Plus Radio è in diretta dalla fiera per tutta la settimana. Normalmente la radio si ascolta soltanto, quest’anno passando dalla hall sud la finestra a vetri permette di curiosare all’interno del loro spazio e in qualche modo, “partecipare” alla loro attività quotidiana. Chi c’è quindi dietro al microfono? Sono un gruppo di giovani universitari provenienti dai Camplus di Bologna, Milano e Torino che coordinati da un team di giornalisti italiani, si lanciano ogni giorno nell’avventura di raccontare il Meeting attraverso la radio. Un’esperienza che avviene tutto l’anno perché tra le attività proposte nei vari Camplus universitari, durante i giorni della fiera si concentra sui temi e i protagonisti del Meeting. Si potrebbe pensare che un medium così specifico sia gestito solo da studenti del settore; invece i ragazzi e le ragazze provengono dai corsi di laurea più diversi; si spazia da ingegneria, al Dams, a filosofia, a scienze politiche, a giurisprudenza. Tutti accomunati dalla curiosità e desiderio di coinvolgersi, scoprire e comunicare a tutti le cose che succedono qui. Impossibile raccontare ogni singolo aspetto, il criterio è quindi partire dall’umanità e dalle passioni di ognuno e soprattutto dalla disponibilità a lasciarsi colpire da quello che succede. E in questo il Meeting è un luogo privilegiato, per chi è attento qualcosa succede sempre. E si parte da lì. Come in tutte le radio c’è chiaramente una scaletta, una serie di format pensati nel periodo precedente all’arrivo in fiera, ma il bello della diretta è la flessibilità ad aggiustare, modificare o, a volte, anche cambiare i programmi se si scopre qualcosa di nuovo, o si incontra qualcuno con cui possa valere la pena iniziare un dialogo. Tutto questo avviene in diretta due volte al giorno, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 sul portale spreaker.com o seguendo il canale Instagram plus. radio. Si inizia al mattino con una rassegna stampa delle principali testate giornalistiche per continuare poi con un format specifico con a tema la cura della persona e uno, coordinato da Davide Perillo, in cui si parte da alcune parole chiave del Meeting per avviare dialoghi più ampi. La radio non si esprime solo attraverso la voce ma anche con la musica, e questo ha portato allo sviluppo un format dedicato ai gruppi e artisti che si stanno esibendo in questi giorni tra concerti e il Meeting Music Contest, giunto quasi al termine. La fatica, le preoccupazioni e la timidezza iniziale di alcuni hanno dopo poco lasciato spazio al divertimento, alla gratitudine e alla sorpresa per quello che, semplicemente accade, e che è sempre più di quello che si poteva programmare. Come il piccolo Filippo, di circa 10 anni, che è entrato a un certo punto in redazione e ha detto: «ho visto uno spettacolo bello, posso raccontarlo qui?».

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«Tra tutte – prosegue Ascione – l’Auditorium è quello più avanzato dal punto di vista tecnologico: ospita cinque telecamere, alcune delle quali montate su carrelli motorizzati, che vengono controllati da remoto, e una macchina scenica d’avanguardia, costituita da un grande ledwall, che permette di cambiare le immagini proiettate».

«Un’altra innovazione è rappresentata dagli “zoomer”, tecnici che si occupano dei relatori in collegamento da remoto: grazie al loro lavoro, un ospite che a causa di un contrattempo non riesce a essere presente di persona, può intervenire con la sicurezza di avere le giuste regolazioni sia per l’immagine sia per l’audio. In più, un relatore straniero segue può seguire in diretta l’intero evento nella sua lingua madre». Specifici software, inoltre, consentono di valutare la qualità del segnale, verificare le visualizzazioni in diretta, accedere a metriche e misurazioni, ma il lato tecnologico da solo non basterebbe a spiegare come mai una persona decida di usare il proprio tempo per venire a fare il volontario in questo settore del Meeting: «Torno perché riconosco di essere stato educato ad una concezione di bellezza e amicizia che ritrovo qui ogni anno nei miei colleghi e questo mi rigenera per quello che faccio nel resto del mio tempo. Qui vedi all’opera una vita che è concreta: a noi non sono richiesti grandi ragionamenti, ma fare in modo che quanto viene trasmesso si veda e si senta», afferma Ascione. «Nel tempo con molti altri lavoratori del reparto si è anche creato un rapporto che va avanti durante tutto l'anno. Quello che ci unisce è la tensione comune a creare qualcosa di bello e avverto il bisogno di essere ricentrato su questa bellezza. Al giorno d’oggi ci sono tantissimi video di altissima qualità tecnica, ma quando terminano e lo schermo va a nero che cosa rimane? Qui, invece, accade qualcosa di talmente grande e bello che non ne posso più fare a meno: la mia più grande scuola è il Meeting».

Bersanelli: tesi a conoscere e ad abbracciare il mondo intero le cose. Al Meeting questa esperienza è più facile, perché qui si vive una punta avanzata di intensità umana, e quindi ciò che è più vero respira. Il Meeting nasce da una passione per l’uomo e uno sentendosi guardato scopre l’umanità. Per Bersanelli l’esperienza di questi anni al Meeting, le innumerevoli mostre che lo hanno visto protagonista, hanno accompagnato la maturazione della sua consapevolezza anche come scienziato, hanno arricchito il suo lavoro. Per Bersanelli sostenere il Meeting nasce dal rendersi conto che qui succede qualcosa di strano e di buono. Sono tanti i modi di sostenere il Meeting: è semplicemente parteciparvi, è fare il volontario, è sostenerlo economicamente. Il Meeting è un incontro umano, un luogo che merita di essere sostenuto. Vivendolo si scopre che vi è uno sguardo più grande che lo sostiene: «Così – afferma Bersanelli –il Meeting diventa tuo, diventa un’esperienza di cui sei protagonista, per quel valore aggiunto che è la ricerca, in ogni cosa, del senso delle cose».

DIETRO LE QUINTE Telecamere, cavi, traduttori, internet: così il Meeting raggiunge il mondo di Leonardo Cavallo Decine di schermi, centinaia di cavi che corrono lungo i muri, box che ospitano traduttrici e traduttori in simultanea e poi tasti, leve e bottoni a perdita d’occhio. Questa è la regia centralizzata del Meeting di Rimini, a cui giungono i segnali audio e video di tutte le telecamere disposte nei saloni e da dove parte il segnale che viene distribuito in tutto il mondo, consentendo a decine di migliaia di persone di seguire gli incontri via Internet in diretta. «Solo in lingua italiana gli spettatori collegati sono circa 10mila al giorno – osserva Mattia Ascione, volontario e regista. Trasmettiamo anche in inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo. Dal 2020 è iniziata una rivoluzione tecnologica, perché si è evoluto il format del Meeting ed è subentrato quello televisivo: ci sono inquadrature da progettare, tempi da rispettare ed esigenze che variano da sala a sala».

di Gianni Mereghetti Marco Bersanelli, scienziato di livello mondiale e co-curatore della mostra In oculis facta. Il titolo di questa edizione del Meeting di Rimini porta con sé un invito ad abbracciare tutta la realtà, con tutti i fattori che la costituiscono. «Personalmente – dice Bersanelli – trovo che la passione per l’uomo chiami in causa la nostra tensione ad abbracciare e conoscere il mondo intero». In questa prospettiva la mostra ha voluto affrontare l’aspetto più immediato della conoscenza in campo scientifico, quello dell’immagine. «Noi quasi sempre, in modi diversi, conosciamo – ha ribadito Bersanelli – attraverso immagini. Per conoscere l’universo dobbiamo rappresentarlo. Ogni lembo della realtà è potenzialmente in rapporto con il soggetto umano, fino all’ultima stella dell’ultima galassia dell’Universo». Bersanelli sottolinea che l'essere umano è chiamato in causa nella conoscenza, è sfidato ad essere disponibile a lasciarsi colpire dal-

FUNDRAISING «Così il diventaMeetingtuo»

Tutto in diretta e anche dopo Mattia Ascione rivela i segreti della regia: «Trasmettiamo in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo»

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LA FOTO DEL GIORNO © Press Meeting MARTEDÌ 23 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO14

IT’S A MATTER OF ENERGY TI ALLAASPETTIAMO ROTONDA HALL SUD DAL 20 AL 25 AGOSTO. Al Meeting di Rimini Eni racconterà nuove soluzioni con l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050 Prodotti e servizi pensati per la vita quotidiana delle persone in casa, nella sosta e nella mobilità elettrica. di Davide Amata «Io parlo per me, di qualcosa che è questione di vita o di morte, la fede e l’assenza di fede». Con queste parole Giovanni Scifoni spiegava alla giorna lista Monica Mondo il suo modo di salire sul palco. L’attore torna al Me eting e porta in scena al teatro Galli lo spettacolo “Anche i santi hanno i brufoli”, già sold out, un appassionan te racconto dedicato alle fgure di san Giovanni Bosco, san Giovanni di Dio, sant’Agostino e santa Francesca Ro mana, riletti alla luce della sua gioiosa e imprevedibile comicità che lo porta costantemente in giro nei teatri della nostra penisola. L’attore sarà accom pagnato sul palco da Davide Vaccari e Maurizio Picchiò, che arricchiranno i suoi monologhi con degli intermezzi musicali. Scifoni cura inoltre su you tube la popolare rubrica “Il Santo del SPETTACOLI Dai santi a Lucio Dalla Che spettacolo!

Scifoni al teatro Galli, La Carovana dei mondi in fera, “Ariaferma” alla Corte degli Agostiniani giorno” in cui racconta le biografe di alcuni santi. Il programma degli spet tacoli in cartellone questa sera sarà completato dalla proiezione alla corte degli Agostiniani di “Ariaferma”, flm diretto da Leonardo Di Costanzo, am bientato in un carcere dove a causa del ritardo di un trasferimento nasce un’inaspettata vicinanza tra i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria; i bi glietti sono disponibili alla biglietteria del Meeting. Sul Palco spettacoli delle piscine ovest si esibirà invece il grup po La Carovana dei mondi con una se rata tributo a Lucio Dalla, presentata così da Gabriele Bambina: «Gli spetta tori saranno immersi in un viaggio che vuole riscoprire quella sensibilità uni ca che pervade ogni gesto artistico di Dalla, attraverso i vari stili in cui la sua musicalità si è espressa». Le canzoni saranno accompagnate anche da al cuni suggestivi interventi teatrali.

La formazione vede il cantante Gabriele Bambina alla chitarra, Pier Giorgio Bambina al sassofono, Andrea Motta alla chitarra elettrica, alle tastiere Pier Luigi Salami, Francesco Ravasio al basso ed Emiliano Cava alla batteria, i biglietti sono gratuiti fno ad esaurimento posti.

LIBERI DI EDUCARE NELLE SCUOLE DEL MONDO ore Auditorium15:00 Intesa Sanpaolo D3 Hans van Mourik Broekman, Preside Liver pool College, Liverpool, U.K.; Teuta Buka, Direttrice del centro M. Mazzarello, Tirana, Responsabile degli Istituti Salesiani di Tirana e Scutari, Albania; Luciana Cardarelli, Pro gram and Member Services Coordinator of Catholic Principal’s Council (CPCO), Toron to, Ontario. Introduce Ezio Delfno, Dirigente Scolastico e Presidente di DiSAL.

OGGI IN FIERANELLAINCONTRIDIVERSITÀ, PER IL BENE COMUNE In diretta su Sky TG24, RaiNews, Corriere Tv, Repubblica TV. ore Auditorium12:00 Intesa Sanpaolo D3 Incontro in collaborazione con Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà Luigi Di Maio, Capo Politico di Impegno Civico; Enrico Letta, Segretario Nazionale del Partito Democratico; Maurizio Lupi, Capo politico Noi Moderati, Presidente Intergruppo parlamen tare per la Sussidiarietà; Giorgia Meloni, Pre sidente Nazionale di Fratelli d’Italia; Ettore Rosato, Presidente Nazionale di Italia Viva; Matteo Salvini, Segretario Federale della Lega; Antonio Tajani, Vicepresidente di Forza Italia. Introduce Giorgio Vittadini, Presidente Fonda zione per la Sussidiarietà. Modera Luciano Fontana, Direttore del Corrie re della Sera. EROI FRAGILI. NOI, LE STORIE E IL FASCINO DELLE SERIE TV ore Sala13:00Neri Generali Armando Fumagalli, Docente di Semiotica, Università Cattolica di Milano e Direttore del Master Universitario International Screenwri ting and Production (MISP); Neil Landau, Associate Professor and Executive Director of the MFA Film, Television and Digital Media Programm, University of Georgia. Introduce Davide Perillo, Giornalista.

UNA PASSIONE PER IL LAVORO In diretta su RaiNews, Quotidiano Nazionale, Repubblica TV. ore Sala17:00Neri Generali Marco Hannappel, Presidente e Ammini stratore Delegato Philip Morris Italia; Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali; Monica Poggio, Amministratore De legato di Bayer Italia; Luca Ruini, Presidente Conai; Luigi Sbarra, Segretario Generale IntroduceCISL. Massimo Ferlini, Presidente Fon dazione Welfare Ambrosiano. L’ABISSO FRA L’ESSERE SOLI E AVERE UN ALLEATO. LA PASSIONE PER LA CURA ore Sala17:00Ferrovie dello Stato B2 Lorenzo Berra, Massachusetts General Ho spital, Boston; Raffaele Donini, Coordinatore della commissione Salute della Conferen za delle Regioni; Maurizio Marzegalli, Vice Presidente Fondazione Maddalena Grassi, IntroduceMilano. Marco Maltoni, Direttore Unità Cure Palliative Romagna, Forlì.

UNA NUOVA FINESTRA SULLO SPAZIO AuditoriumorePROFONDO21:00Intesa

DI E CON GIOVANNI SCIFONI ore AncheTeatro21:30Galliisanti hanno i brufoli” è uno racconto giullaresco dove l’attore e scrittore Giovanni Scifoni, accompagnato dai musicisti Davide Vaccari e Maurizio Picchiò, con il linguaggio divertente che lo contraddistingue, riporta ai giorni nostri le vicende dei santi del passato.

“DALLALTRA PARTE DEL MONDO” DE LA CAROVANA DEI MONDI ore Palco21:30Spettacoli Piscine Ovest Illumia Serata evento dedicata alla fgura di Lucio Dalla a cura de La Carovana dei mondi Editore Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli, Fondazione costituita in data 31 marzo 2008 con atto a ministero del Notaio del Plescia di Rimini (rep. n. 47.236/7949, registrato all’Agenzia delle Entrate di Rimini il 10 aprile 2008 al n. 4.919/I) sede: via Flaminia 18/20, c.p. 1106, 47900 Rimini Tel. 0541-783100 | Fax 0541-786422 Direttore Gianfranco Giuliani Direttore responsabile Cesare Trevisani Progetto grafco Bruno Monaco Impaginazione Caterina Ghio Marco AngelaSabrinaPrevidiScalescianiSpano Foto Meeting Fotolito e stampa ViaCEDdell’Industria, 52 Erbusco (BS) Registrazione Tribunale di Rimini n. 16/91 del 15/07/1991

CREARE E RICREARE CON L’ECONOMIA ArenaoreCIRCOLARE17:00Internazionale Pad. C3 Enrico Dall’Olio, Presidente Agribioenergia Soc. Coop. Agricola, Massimiliano Cenacchi, Direttore Agricolo COPROB-Italia Zuccheri; Mario Pascucci, Amministratore Delegato Caffè Pascucci; Gaetano Dini Ciacci, Diretto re dei Servizi Conad. Modera Augusto Bianchini, Professore As sociato Dipartimento di Ingegneria Industria le - Università di Bologna. L’ACQUA, UN BENE PER L’UMANITÀ ore Arena18:15Internazionale Pad. C3 Luca Maestripieri, Direttore Agenzia Italiana per Cooperazione allo Sviluppo; Biagio Di Terlizzi, Direttore Aggiunto CIHEAM Bari. Modera Ambra Franceschetti, DGCS/Mini stero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

In diretta su Quotidiano Nazionale, In diretta su Quotidiano Nazionale, Repubblica TV Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Maurizio Martina, Vicedirettore Generale FAO; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Stefano Za magni, Presidente Accademia Pontifcia per le scienze sociali. Introduce Bernhard Scholz, Presidente Fonda zione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS. Modera Stefano Gatti, Inviato Speciale Sicu rezza Alimentare, Ministero degli Esteri.

“ANCHE I SANTI HANNO I BRUFOLI”

LA CRISI ALIMENTARE GLOBALE: LA PER SONA AL CENTRO ore Arena14:30Internazionale Pad. C3

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15 MARTEDÌ 23 AGOSTO UNA PASSIONE PER L’UOMO

WEBINAR - PUBBLICA AMMINISTRAZIO NE: QUEL CHE RESTA DALLA PANDEMIA ore SabinoWEBINAR16:00Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale; Igor De Biasio, Amministra tore Delegato Arexpo; Marco Fioravanti, Sin daco di Ascoli Piceno; Alberto Gambescia, Amministratore unico EUtalia (Ministero dell’economia e delle fnanze), editore della Rivista Italiana di public management; Chri stian Malangone Direttore Generale del Co mune di Milano. Modera Salvatore Taormina, Coordinatore Dipartimento Istituzioni e Amministrazione Pubblica della Fondazione per la Sussidia rietà.

ESPERIENZE DI LIFE SKILLS E CHARACTER SKILLS In diretta su Repubblica TV. ore Sala13:00Open Fiber A2 Esperienze di Giovanni Figini, Dirigente Sco lastico Scuola Oliver Twist, Cometa, Como; Cristiana Poggio, Vice presidente di Piazza dei Mestieri, Torino; Diego Sempio, Dirigente Didattico Galdus Formazione, Milano. Partecipano Roberto Ricci, Presidente Inval si; Andreas Schleicher, Director for Educa tion and Skills, and Special Advisor on Edu cation Policy to the Secretary-General at the Organization for Economic Co-operation and Development (OECD) in Paris. Introduce Tommaso Agasisti, Politecnico Milano.

LE INVENZIONI DEL LINGUAGGIO. L’UMANO E IL SUO ENIGMA ore Sala17:00Open Fiber A2 Stefano Arduini, Professore ordinario di Lin guistica all’Università di Roma Link Campus; Andrea Moro, Neurolinguista e scrittore, Professore di linguistica generale, Scuola Universitaria Superiore IUSS, Pavia; Davide Rondoni, IntroducePoeta.Monica Scholz-Zappa, Docente di Scienze Linguistiche e Culturali all’Università Albert-Ludwig di Friburgo in Brisgovia. L’ESSERE UMANO E LA SUA INFINITA FERITA ore Auditorium19:00 Intesa Sanpaolo D3 Josep Maria Esquirol, Professore di flosofa all’Università di Barcellona, Dirige il Gruppo di Ricerca Aporia in dialogo con Costantino Esposito, Professore Ordinario di Storia della Filosofa all’Università di Bari. Introduce Davide Perillo, Giornalista. TALK “IL CAMBIAMENTO POSSIBILE”. INNOVARE PER ESSERE UMANI ore 19:00 Sala Neri Generali A cura di Fondazione per la Sussidiarietà. In collaborazione con Centromarca. Sponsor tecnico Bayer Video intervento di Vittorio Colao, Ministro per l’innovazione tecnologica e transizione digitale; Arnaud de Puyfontaine, Ammini stratore Delegato Vivendi; Luigi Ferraris, Am ministratore Delegato Ferrovie dello Stato Italiane; Mario Mezzanzanica, Professore di Computer Science and Engineering, Univer sità Milano Bicocca; Marco Travaglia, Pre sidente e Amministratore Delegato Nestlé Italia e ConduconoMalta.Enrico Castelli e Irene Elisei UN LAVORO DEGNO PER UNA VITA BUONA ore Sala19:00Open Fiber A2 In collaborazione con Cdo Opere Sociali Stefano Granata, Cooperatore sociale, Pre sidente Federsolidarietà e Aiccon; Alejandro Marius, Trabajo y Persona, Venezuela; Enrico Novara, Cooperativa L’Iride; Michele Tirabo schi, Professore di diritto del lavoro, allievo di Marco Biagi; Eleonora Vanni, Cooperatrice sociale, Presidente Legacoopsociali. Introduce Stefano Gheno, Presidente Cdo Opere Sociali.

SCATTI DI FOTOGRAFIESCIENZA.EVIDEO SCIENTIFICI DI E PER STUDENTI ore Arena18:30Scienza Pad. C1 A cura di Associazione Euresis e Camplus Antonella Testa, fsico, Università degli Studi di ModeraMilano.Samuele Marton, insegnante di scienze naturali. Corteore“ARIAFERMA”SPETTACOLI20:30degliAgostiniani Regia di Leonardo Di Costanzo. Con Toni Servillo, Silvio Orlando, Fabrizio Ferracane Genere Drammatico, - Italia, 2021, durata 117 minuti. Uscita cinema giovedì 14 ottobre 2021 distribuito da Vision Distribution.

IL PERDONO È POSSIBILE ore Sala21:00Neri Generali IN COLLEGAMENTO Sala Ferrovie dello Stato B2 INCONTRO IN PRESENZA CON COLLEGA MENTO DIRETTO DALLA SALA NERI. Gemma Calabresi Milite Introduce Marco Bardazzi, Giornalista.RENE LAARENEBELLEZZA NELLA SCIENZA ore Arena12:30Scienza Pad. C1 A cura di Associazione Euresis e Camplus Brandon Vaidyanathan, sociologo, Catholic University of America. Modera Lucio Rossi, fsico, Università degli Studi di Milano

Sanpaolo D3 In collaborazione con Associazione Euresis John Mather, Premio Nobel per la Fisica nel 2006, Senior Project Scientist on the James Webb Space Telescope (JWST); Massimo Robberto, Responsabile dello strumento NIRCam del Telescopio Spaziale James Webb, Space Telescope Science Institute, Baltimora; Elena Sabbi, Responsabile dello strumento NIRSpec del Telescopio Spaziale James Webb, Space Telescope Science In stitute, IntroduceBaltimora. Marco Bersanelli, Professore di Fisica e Astrofsica, Università degli Studi di Milano.

LEGGENDO LA BIBBIA CON JOSEPH WEI LER: POTERE E POLITICA? DIMENTICATE MACHIAVELLI, C’È GIÀ TUTTO IN SAMUELE ore Sala13:00Ferrovie dello Stato B2 Joseph Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European studies at Harvard. Introduce Stefano Alberto, Docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Perché la connessione vera è quella che ci fa superare la distanza e le di erenze.

Con le connessioni ci informiamo, impariamo, giochiamo, ci riappropriamo di luoghi e tempi preziosi.

Cosa saremmo senza connessioni?

Informazioni, servizi ed eventi per i giovani in Lombardia Naviga in un mare di www.giovani.regione.lombardia.itopportunità Via Fabio Filzi 5, 24060, Montello (BG) | www.montello-spa.it | info@montello-spa.it Riciclo di Rifiuti Organici Riciclo di Rifiuti Plastici

Le connessioni uniscono le persone, uguali o diverse da noi, vicine o lontanissime.

TIM, la forza delle connessioni.

Per questo lavoriamo ogni giorno per rendere le vostre connessioni accessibili, sicure, a dabili.

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