Meeting News | Marzo

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meeting MARZO 2022

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Intervista

Bernhard Scholz: «Dalla passione nasce la creatività»

I Partner

Eni e l’Africa: la sfida energetica e il ruolo dei biocarburanti

Ragazzi 12 IlVillaggio 2022 è l’anno del grande ritorno.

Ecco tutte le novità per gli under 14

Le mostre 14 Don Giussani, Livatino, Barelli

e gli artisti del Novecento italiano

Gli spettacoli 16 Meeting Music Contest, nel 2022 si riparte da quota 150

convegni 18 IItemi e i filoni principali

di un Meeting appassionante

Mostre itineranti 20 Esplora il titolo del Meeting 2022 attraverso le mostre itineranti

A cura di: Direzione Commerciale e Dipartimento Comunicazione FONDAZIONE MEETING PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI via Flaminia 18/20, 47923 Rimini RN meeting@meetingrimini.org Progetto Grafico Bruno Monaco comunicazione non convenzionale Rimini MARZO 2022 Questo numero è stato chiuso in redazione il 31/03/2022

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intervista

Scholz: dalla passione nasce la creatività Il titolo del prossimo Meeting è tratto da un intervento di don Luigi Giussani al Meeting per l’amicizia fra i popoli del 1985, quando lui con l’ardore che gli era proprio disse: «Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo». Quest’anno è il centenario della na­ scita… Don Giussani ha vissuto, annunciato, comunicato, trasmesso questa passione in modo del tutto straordinario, con una forza affettiva e una ragionevolezza sorprendenti che non lasciavano indifferente chi lo incontrava. Si è interessato alla persona nella sua singolarità e unicità, si è reso partecipe e amico della drammaticità che ogni vita attraversa alla ricerca del suo compimento. A cento anni dalla sua nascita, il Meeting 2022 vuole invitare a riscoprire questa passione che don Giussani ci ha testimoniato e ci testimonia tutt’ora attraverso i suoi scritti e la vita che ha generato. Ci troviamo in un momento storico che ci mette di fronte a domande ed interrogativi che riguardano non solo alcuni aspetti della vita umana, ma l’essenza dell’essere uomo, la sua li­ bertà. Sì, sono molti i segni che documentano come la propria vita venga sempre più percepita come esito quasi casuale di un flusso biologico, quasi completamente condizionata dalle circostanze sociali, economiche, ecologiche e geopolitiche. Più queste circostanze diventano imprevedibili o avverse più aumenta l’incertezza e viene meno la fiducia. Cercare di superare a tutti i costi qualsiasi limite, anche i limiti del proprio corpo, attraverso tecnologie sempre più sofisticate, affidarsi al potere politico come àncora di salvezza

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o rifugiarsi nelle mille distrazioni possibili sono solo alcuni dei sintomi di un malessere che grida più o meno coscientemente una libertà che permetta di vivere ora all’altezza dei propri desideri più veri e più profondi. Al contempo assistiamo nel centro dell’Europa ad una violenza inaudita che non ha nessun rispetto della libertà delle persone e dei popoli e rimette di fronte al mondo l’urgenza di riflettere sulle condizioni non solo politiche ma soprattutto culturali che permettono una pace duratura. Come aiutare questa libertà a mani­ festarsi? Il moto della libertà non nasce in modo automatico. È importante poter incontrare persone che comunicano una passione forte, incondizionata, gratuita per il bene, anzi per il destino delle persone. Una tale passione verso il bene di ognuno si arricchisce della

bellezza della natura e della bellezza dell’arte, che si esprime nel lavoro come costruzione di un mondo più umano, si espande e si alimenta nelle relazioni che diventano a propria volta il tessuto vivo di una società vera, non determinata dallo Stato ma fonte di una creatività che lo Stato non può che assecondare se non vuole tradire sé stesso. Abbiamo visto che persone veramente appassionate alla libertà possono creare anche contesti favorevoli alla pace, come abbiamo visto in Europa dopo la seconda Guerra Mondiale. Speriamo che una cosa simile possa accadere anche in Ucraina. Il Meeting 2022 quindi come occasio­ ne per dare voce a questa passione per l’uomo… Certo, dare voce e spazio a questa passione per l’uomo che cerca la verità e la giustizia, per l’uomo che soffre per la malattia, la povertà, la solitudine, l’uo-

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intervista

politiche sempre più incandescenti. Quest’ultimo sarà un tema centrale anche per comprendere le conseguenze della guerra per il futuro dell’Europa e del mondo. E guardiamo a tutte queste sfide nella certezza di una Passione infinita che abbraccia già ora la vita di ognuno di noi.

mo che si illude della propria autosufficienza e del proprio potere, così come per l’uomo che si impegna per realizzare un lavoro utile e dignitoso, o per i bambini e i giovani che si affacciano al mondo con curiosità e speranza. Vorremo dare voce in modo particolare a persone che possano testimoniare che neanche una guerra così crudele possa fermare la compassione e l’impegno per la dignità di ogni persona. Come avverrà tutto questo al Mee­ ting? Attraverso l’incontro con persone che nella famiglia, nella scuola, nelle opere, nelle imprese, nell’arte, nello sport, nella politica e nel rapporto fra le diverse religioni e culture testimonino questa passione. Vogliamo dialogare sulle opportunità e sui rischi delle nuove tecnologie e del loro impatto sulla vita, sulle possibilità di promuovere la transizione ecologica anche nelle nuo-

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ve condizioni di approvvigionamenti energetiche, sul potenziale delle ricerche scientifiche, sui cambiamenti della vita lavorativa, sul futuro della sanità, sull’implementazione della Next Generation EU, sulle sfide geo-

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i Partner

Eni e l’Africa: la sfida energetica e il ruolo dei biocarburanti Assicurare accesso all’energia a tutti in un modo efficiente e sostenibile è la sfida principale del settore energetico nel processo di transizione verso un futuro low carbon. Le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) mostrano che nei prossimi anni la domanda di energia continuerà a crescere soprattutto nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo a causa dell’aumento della popolazione, della crescita economica sostenuta

cienti per contrastare il cambiamento climatico. Un cambiamento radicale è essenziale per ridurre le emissioni di CO2 in settori specifici, come quello dei trasporti, che tradizionalmente si sono basati sui combustibili fossili, a favore dei biocarburanti. In questo quadro Eni, come player globale dell’energia, gioca un ruolo di primo piano. Da anni i visitatori del Meeting sono abituati a scoprire il ruolo

questi temi nei più importanti convegni della manifestazione. I biocarburanti giocano un ruolo centrale nell’impegno di Eni per raggiungere la completa decarbonizzazione dei propri prodotti e processi entro il 2050. L’azienda ha la tecnologia, il know-how e l’esperienza per svilupparli. Nel 2014 a Venezia, Eni è stata la prima azienda al mondo a convertire una raffineria in una bioraffineria. L’a-

zienda ha poi convertito una seconda raffineria a Gela, in Sicilia, nel 2019.

e di fenomeni quali l’urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture. Allo stesso tempo, il cammino verso le zero emissioni nette è stretto, ed è richiesto il più ampio dispiegamento possibile di tecnologie pulite ed effi-

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giocato dalla multinazionale dal cuore italiano nel processo della transizione ecologica. La piazza centrale della Hall Sud in Fiera è un punto di riferimento anche visivo inevitabile, e allo stesso modo i dirigenti di Eni intervengono su

La società, inoltre, sta avviando una serie di iniziative congiunte in diversi Paesi del continente africano per lo sviluppo della filiera. In questa direzione vanno gli accordi firmati di recente con Angola e Repubblica del Congo, così come i contatti avviati con le massime autorità di Benin, Mozambico, Ruanda e Costa d’Avorio per discutere le opportunità di sviluppo nella filiera agro-industriale.

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i Partner

cendo leva sulle proprie competenze nell’ambito della bioraffinazione per sviluppare agro-feedstock per uso energetico nel Paese, rivoluzionando l’industria energetica con un progetto, elaborato insieme al governo keniota, che farà da modello per altri paesi africani. Il progetto, già in fase di attuazione, include, lo sviluppo del settore agricolo del Kenya per produrre agro-feedstock per la bioraffinazione, la raccolta e la raffinazione dell’olio alimentare usato, valutazione dell’opportunità di convertire una raffineria di Mombasa in una bioraffineria, lo sviluppo di un impianto di bioetanolo e l’avanzamento delle partnership e dei finanziamenti internazionali.

In questo contesto, fondamentale è anche l’accordo triennale sottoscritto da Eni con l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) per accelerare la transizione energetica nei paesi esportatori di fonti fossili. I due partner promuoveranno l’integrazione del continente Africano nella catena del valore dei biocarburanti, tramite iniziative di capacity building istituzionale, agribusiness e di sviluppo industriale destinate alla produzione di biofuel avanzati, favorendo la decarbonizzazione del settore dei trasporti e contribuendo all’aumento delle opportunità di sviluppo.

Il progetto è vincente tanto per il Kenya quanto per Eni in termini di sviluppo del business, oltre che di sviluppo di obiettivi sostenibili, opportunità di lavoro, crescita del PIL e riduzione delle emissioni.

Queste iniziative sono in linea con gli obiettivi strategici di Eni al 2050, che prevedono di aumentare la produzione delle bio-raffinerie a 2 milioni di tonnellate entro il 2025 e a 6 milioni nel prossimo decennio, passando per l’eliminazione dell’uso dell’olio di palma entro il 2023.

L’agro-feedstock per la bioraffinazione non è in competizione con la catena alimentare del Paese, un pilastro chiave per assicurare la sicurezza alimentare lungo tutto il processo. L’azienda, dopo aver identificato di concerto con il Ministero dell’Agricoltura keniota le aree target, sta ora sviluppando le colture nelle contee identificate. Eni sta anche sviluppando colture resistenti alla siccità, come il ricino, in aree desertiche o soggette a degrado antropico o naturale, offrendo agli agricoltori una fonte sicura di reddito.

Una tale crescita richiede una robusta fornitura di materie prime diversificate, che Eni garantirà grazie a un’integrazione verticale del business. L’azienda, infatti, sta sviluppando una rete di agri-hub nei Paesi africani, grazie agli accordi di volta in volta sotto-

Eni inoltre sta collaborando a mettere a punto anche un sistema di raccolta dell’olio alimentare usato (UCO), incoraggiandone il corretto smaltimento nel Paese. Lo scopo principale del progetto è aumentare la consapevolezza sui benefici della raccolta di UCO sia

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scritti, con l’obiettivo di coprire il 35% dell’approvvigionamento delle proprie bio-raffinerie entro il 2025. In particolare in Kenya, paese in cui è presente in Kenya dal 2013, Eni sta fa-

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i Partner

da un punto di vista ambientale che sanitario. L’obiettivo è iniziare a utilizzare la produzione agricola keniota e l’UCO raccolto nel paese già quest’anno per rifornire le due bioraffinerie di Eni in Italia, dando agli agricoltori accesso diretto al mercato, in attesa che il processo di conversione della raffineria di Mombasa in bioraffineria venga completato.

ruolo centrale nella transizione energetica sia di Eni che della Repubblica del Benin e porterà vantaggi sia sotto il profilo occupazionale che economico, facendo leva sulla competitività di un’industria locale a forte vocazione agricola.

La bioraffineria di Mombasa potrebbe essere quindi la prima in Africa a produrre biocarburanti. Il piano iniziale prevede che produca 250.000 tonnellate di biocarburante – sia HVO Diesel che SAF - all’anno da olio vegetale e olio alimentare usato. L’obiettivo di Eni è utilizzare il più possibile l’infrastruttura già esistente. La conversione dovrebbe impiegare circa 400 persone e sarà basata sulla tecnologia proprietaria di Eni EcofiningTM. Oltre alla bioraffineria, Eni sta valutando la possibilità di sviluppare un impianto di bioetanolo di seconda generazione (2G). L’impianto raccoglierebbe gli scarti agricoli per convertirli in bioetanolo, che può essere mescolato alla benzina per migliorare le prestazioni e la qualità del carburante, così come la sostenibilità. Il Kenya importa da 1,5 a 2 milioni di tonnellate di benzina ogni anno. La produzione di bioetanolo a livello locale contribuirebbe alla decarbonizzazione del settore dei trasporti. Inoltre, Eni sta valutando altri modi di utilizzo del bioetanolo, ad esempio come combustibile pulito per la cucina domestica, al posto del carbone o di altre opzioni meno ecologiche. L’obiettivo è creare un impianto di bioetanolo in Kenya in grado di produrre 50 chilotonnellate di bioetanolo l’anno. Altri progetti sono in corso in varie nazioni africane. Eni ha recentemente

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Anche in Ruanda nel 2021 Descalzi e il Presidente Kagame hanno discusso di come valorizzare l’importante settore agricolo ruandese con progetti nella filiera agroindustriale. Un intento che si è concretizzato con la firma di un memorandum d’intesa per sviluppare iniziative congiunte di economia circolare, agricoltura, foresty e IT.

firmato un accordo con il governo della Repubblica del Congo per lo sviluppo congiunto del settore degli agro-biocarburanti nel Paese. In Angola a ottobre 2021 Eni Angola, ANPG e Sonangol hanno firmato un protocollo d’intesa per lo sviluppo congiunto del settore degli agro-biocarburanti nel Paese. In Benin, a marzo 2022, Eni e il Ministero per l’Agricoltura, l’Allevamento e la Pesca hanno firmato un accordo di cooperazione per lo sviluppo congiunto di iniziative nella filiera agro-industriale, per utilizzo nel sistema di bio-raffinazione di Eni. L’intesa giocherà un

Passando al Mozambico, Eni e il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (MADER) hanno firmato un accordo per la cooperazione e lo sviluppo di progetti agricoli nel Paese, finalizzati alla produzione di semi oleaginosi e oli vegetali da utilizzare come agro-biofeedstock per la produzione di biocarburanti. In Costa d’Avorio infine l’ad di Eni ha incontrato il Presidente della Repubblica Alassane Ouattara, siglando un Memorandum of Understanding (MoU) che prevede iniziative di sviluppo agricolo incentrate sulla coltivazione di piante oleaginose e la raccolta e valorizzazione di scarti naturali e di Used Cooking Oil (UCO), per la produzione di bio-feedstock per bioraffinerie (biogas, biometano).

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«Protagonisti gli agricoltori locali» Abbiamo rivolto alcune domande a Federico Grati, Head of Agroenergy Initiatives and Programs di Eni, sulla strategia low carbon di Eni nel conti­ nente africano. Come selezionate i terreni adibiti alla coltivazione di piante oleaginose dal­ le quali ricavare oli industriali? «È molto importante che i biocarburanti non siano in competizione con la filiera alimentare, in linea con la direttiva eu­ropea. Eni è impegnata nella valorizza­zione e produzione di piante oleaginose su terreni abbandonati, non utilizza­ti per l’agricoltura, o molto degradati a causa di fenomeni quali la desertifica­zione, l’erosione, la mancanza d’acqua o l’inquinamento, che impediscono la produzione alimentare. La valorizzazio­ne di questi terreni attraverso iniziative di rigenerazione territoriale ha un gran­de impatto sia per gli agricoltori, che possono avere entrate dirette, che per l’industria, che può approvvigionarsi in maniera sostenibile grazie a un processo certificato lungo tutta la filiera e in linea con i più alti standard internazionali». Il Kenya, nel quadro della strategia Eni sul continente africano, ha un ruolo del tutto particolare. «Eni è molto legata al continente afri­ cano e proprio qui, in Kenya, abbiamo avviato il nostro primo progetto nella filiera agro-industriale. Il Paese è mol­ to vocato all’agricoltura. Il 70% delle persone è impiegato nel settore, che costituisce una grossa fetta del PIL nazionale. In Kenya abbiamo identi­ ficato una prima contea dove nei prossimi mesi avvieremo il primo centro di raccolta e lavorazione dei semi oleaginosi per produrre mangimi e concimi,

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Intervista a Federico Grati Head of Agroenergy Initiatives and Programs Eni

desti­nati al mercato locale, e oli per le nostre bio-raffinerie. Come sono organizzate le coltiva­ zioni? «È importante sottolineare che la col­ tivazione è affidata ai contadini del posto. Eni, infatti, non è impegnata direttamente nella coltivazione e nello sviluppo di piantagioni. La produzione primaria è delegata agli agricoltori, che sono affiliati al sistema Eni attra­ verso il conferimento dei semi ai nostri centri di raccolta. Con i nostri progetti, quindi, contribuiamo e garantiamo agli agricoltori l’accesso alla terra e al mercato ». Oltre al Kenya, Eni ha ormai progetti in vari altri paesi africani… «Il Kenya è il Paese africano da cui sia­ mo partiti. Subito dopo abbiamo ini­ ziato a lavorare in Congo, dove abbia­ mo una presenza storica. L’obiettivo

è quello di recuperare aree di savana degradate non utilizzate nella filiera alimentare. Ci sono poi tanti altri Pae­ si dove Eni ha già siglato accordi per lo sviluppo di progetti legati alla filiera agricola che sono caratterizzati da una elevata sostenibilità ambientale ma allo stesso tempo economica e sociale. Il primo passo che fac­ciamo è studiare insieme ai governi, le università e le imprese del posto le soluzioni più efficaci. Una volta verifi­cata la fattibilità di tali iniziative, si procede alla coltivazione di aree con estensione sufficiente per validare le assunzioni di progetto, per poi procedere agli investimenti per la realizzazione su larga scala. Il tutto in tempi molto brevi, con il primo olio (o prima spremitura) dopo appena 18 mesi dall’avvio degli studi di fattibilità. Tra i Paesi oggetto di studio ci sono Algeria, Angola, Benin, Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Mozambico e Ruanda»

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Partner

Intervista a Luca Torchia

Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Persone e innovazione costituiscono per il Gruppo FS due fattori chiave per la messa a terra del piano strategico. Ci può dire di più su questo? È vero: le persone e l’innovazione tecnologica e digitale saranno i fattori abilitanti del nuovo piano strategico e industriale del Gruppo FS. Da qui ai prossimi anni ci attendono nuove sfide, le risorse del Pnrr e gli investimenti previsti dal Gruppo FS permetteranno di ridisegnare infrastrutture e servizi di mobilità in chiave sostenibile. Avremo infrastrutture sempre più integrate, digitali, resilienti ai cambiamenti climatici e connesse. Saranno premessa indispensabile per una mobilità di passeggeri e merci anch’essa moderna e sostenibile in tutte le sue accezioni: meno impattante sull’ambiente, con costi contenuti per la comunità, condivisa con gli stakeholder, più rispondente, appunto, alle esigenze delle persone. L’innovazione risulta fondamentale per la loro progettazione, gestione e manutenzione, affinché siano davvero sostenibili. E per tutto questo servono persone ca-

paci e motivate e nuove competenze. Ecco che il piano strategico punterà anche alla formazione interna, a rafforzare l’interazione con le Universi-

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tà, a intercettare giovani talenti e a sviluppare le risorse interne. Il PNRR vi vede assolutamente pro­ tagonisti. Ci sono tanti progetti, ci attende tanto lavoro ma quali sono le priorità? Quali progetti state metten­ do in campo?

Abbiamo una grande opportunità per i prossimi anni, contribuire a ridurre il divario infrastrutturale e di servizi fra nord e sud d’Italia. FS Italiane è sog-

getto attuatore per circa 25 miliardi di euro di fondi Pnrr che coprono sia progetti in fase avanzata sia altri in fase autorizzativa e che potranno beneficiare delle accelerazioni impresse dal governo ai relativi iter. A questi finanziamenti vanno aggiunti gli investimenti in essere e quelli che fanno parte degli accordi di programma. Oggi ci sono cantieri aperti sulla Napoli-Bari e sulla Palermo-Catania-Messina, in Liguria sul progetto unico nodo di Genova e Terzo Valico, poi da Brescia verso Padova sulla trasversale Alta Velocità Torino-Venezia. Nel 2022 l’obiettivo è di lanciare nuove gare per 24,7 miliardi di euro. Avete descritto le stazioni ferrovia­ rie come “cerniere di mobilità e nodi intermodali integrati”: cosa avete in mente per il futuro? Siamo partiti da alcuni dati oggettivi: più di un quinto della popolazione ita-

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liana vive o lavora a meno di un km da una delle oltre 2.200 stazioni ferroviarie italiane. Per questo occorrono stazioni sempre più accessibili, in grado di fornire un ampio ventaglio di servizi per la cittadinanza, poste al centro di percorsi pedonali e raccordate alle reti ciclabili, dotate anche di parcheggi per bici, attrezzate con punti di ricarica per mezzi elettrici, con spazi dedicati alla presa e al rilascio di mezzi in sharing. Ma oltre alla intermodalità, le stazioni sono anche al centro di un processo di riqualificazione dei contesti urbani messo in atto da FS Italiane perché prevediamo interventi che le rendedono al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale. Questo ci ha convinto una volta di più ad andare nella direzione della produzione e dell’autoconsumo di energie rinnovabili e verso una differenziazione del mix energetico con un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

ranno anche luoghi di socializzazione. Con un focus importante sul Sud, dove, grazie al PNRR, il Gruppo investirà 700 milioni per riqualificare 54 tra hub e stazioni. E anche qui siamo già partiti con i primi cantieri. Siete molto sensibili alle tematiche di risparmio energetico e consumo efficiente delle risorse. Dal progetto “Greenways” al nuovo treno BLUES, quali iniziative state proponendo? Il nostro piano industriale prevede iniziative in un’ottica di sistema. L’impegno è contemporaneamente per vari asset aziendali che vanno dal miglioramento della rete infrastrutturale, di ferrovie e strade, alla qualità dei treni, che stiamo sostituendo con mezzi a ridotto consumo energetico, come il Blues che avete citato. Lavoriamo su rendere più efficienti dal punto di vista

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energetico i nostri impianti industriali, nonché sull’impatto che i nostri asset hanno nei contesti urbani, sempre in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Non dimentichiamo poi che le stazioni e gli edifici di proprietà del Gruppo si trovano nel cuore delle nostre città, quindi stiamo mettendo a sistema il nostro patrimonio non più funzionale all’esercizio ferroviario per valorizzarlo in molteplici chiavi, in sinergia con le amministrazioni e le associazioni locali.

Che contributo può dare il Meeting di Rimini a FS? Il Meeting di Rimini ci offre un grande contributo valoriale: il tema di questa edizione ricorda a tutti noi la necessità di nutrire la passione. Le donne, gli uomini, gli 82 mila dipendenti del Gruppo FS Italiane, siamo tutti impegnati ogni giorno con passione per contribuire positivamente alla vita non solo economica e produttiva del Paese, ma anche a quella culturale e sociale. E la passione fa la differenza.

La situazione internazionale e il caro energia, come impattano sul futuro di FS? Siamo il paese in Europa con più chilometri di linee elettrificate, quindi il caro energia non poteva che comportare un aumento dei costi: per fare un esempio i nostri consumi corrispon-

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Villaggio Ragazzi

Il Villaggio ritorna… e rilancia Tenetevi forte, al Meeting 2022 torna il Villaggio Ragazzi! Neanche la pandemia è riuscita ad eliminare del tutto gli spazi per ragazzi al Meeting, una componente troppo importante della manifestazione. Ma nel 2022 vedremo tornare il Villaggio come lo conosciamo, anzi con tante proposte e opportunità in più, un luogo su misura per i bambini, i ragazzi e naturalmente le loro famiglie. «Il Villaggio è uno spazio vivo», dice Pietro Mandelli, che fa parte del gruppo promotore per l’edizione di quest’anno, «pronto ad accogliere i giovani visitatori del Meeting proponendo loro di trascorrere il tempo in modo adeguato all’età, ma dentro la grande proposta del Meeting. Sarà ricco di idee, mostre, laboratori, spettacoli, incontri adatti alle diverse fasce di età dai 3 ai 14 anni, un posto dove potersi fermare, chiacchierare, coccolare i più piccini o semplicemente stare insieme». Il titolo del Meeting di quest’anno, “Una passione per l’uomo”, sarà il filo conduttore anche del Villaggio Ragazzi, che, come spiega Maria Tellarini, che pure fa parte dei promotori, molti dei quali sono giovani genitori del riminese, «desidera mettere al centro della sua attività i bambini e le loro famiglie, aiutandoli a vivere la natura del Meeting all’interno di uno spazio alla loro portata, perché possano trascorrere il tempo portandosi a casa la bellezza di un luogo in cui è messo al centro l’uomo e la sua passione per quello che vive e che ha davanti ogni giorno». Il Villaggio ragazzi sarà aperto tutti i giorni della settimana del Meeting dal 20 al 25 agosto, dalle 11 alle 23 nel padi-

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glione A5 della Fiera di Rimini. Lo spazio libero, le mostre, gli spettacoli, le letture, gli incontri e le attività saranno tutti gratuiti ad eccezione dell’area Baby Club. Ogni giorno ad orari fissi si potrà partecipare a diversi laboratori, divisi per fasce di età e per interessi. Sempre a disposizione delle famiglie ci sarà la zona papperia e relax dedicata ai più piccoli (0-2 anni) e uno spazio di gioco libero. Lo spazio a disposizione, oltre 2.700 metri quadrati, sarà diviso in più ambienti. «Il più ampio è l’Arena», racconta Pietro, «un luogo aperto e sfaccettato, dove durante la giornata si susseguono momenti e attività diverse. Sarà un punto di incontro anche per gruppi di ragazzi e insegnanti che si danno appuntamento al Meeting per viverlo insieme. Qui si svolgeranno spettacoli, giochi, incontri, testimonianze, canti e spettacoli teatrali». Molto amata dai giovani partecipanti anche l’Area laboratori. «Uno spazio dedicato ad appuntamenti quotidiani in fasce orarie fisse», così lo descrive Maria. «Ciascun laboratorio vedrà la partecipazione di un numero limitato di bambini, al massimo 30, che svolgeranno un’attività pratica accompa-

gnati dai promotori dei vari laboratori insieme ai volontari Meeting. Ci sarà sbizzarrirsi, con laboratori matematici, artistici, creativi, ludici e manuali». Uno dei punti di forza del Meeting sono poi le mostre che ogni anno presentano ai visitatori approfondimenti su temi attuali, culturali, artistici e scientifici. Anche all’interno del Villaggio è previsto un vero e proprio spazio mostra a misura di famiglia, realizzato in collaborazione con Ambarabart, un’associazione culturale milanese nata col desiderio di valorizzare, pro-

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Villaggio Ragazzi

muovere e diffondere la cultura artistica, attraverso la fruizione delle opere d’arte, architettura e design. Ci saranno visite guidate prenotabili, laboratori di approfondimento ed è prevista la possibilità che le mostre poi a fine Meeting si convertano in percorsi itineranti nelle varie regioni italiane. «Un altro aspetto che abbiamo sempre avuto a cuore è la lettura», aggiunge Pietro. «Nel padiglione del Villaggio sarà presente la libreria per i piccoli gestita da Itaca, una casa editrice amica del Meeting e che lavora mettendo al centro la bellezza e l’educazione come

via per ridestare il cuore. La passione per la persona e per il suo bene guida le loro scelte editoriali e il loro modo di lavorare». All’attività della libreria in vari momenti della giornata saranno affiancate letture animate e incontri

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con autori e sarà garantita un’area dedicata alla lettura personale. E i ragazzi più grandi? Nello Spazio Medie avranno la possibilità di godere il Meeting a 360° in un luogo di incontro, aggregazione e di proposte totalmente dedicate a loro, con laboratori, contest e testimonianze. Naturalmente il Meeting non si è dimenticato neppure dei più piccoli. «Nella Papperia, il luogo dedicato ai piccolissimi, avranno uno spazio per loro e per i genitori», racconta Maria. «Sarà un’area attrezzata con fasciatoi

per il cambio pannolino, giochi adatti alla loro età, forni a microonde per la preparazione della pappa, seggioloni, sedute e poltrone, anche per l’allattamento e per un po’ di relax riservato agli ospiti più piccoli del Meeting. Allo stesso modo all’interno del villaggio uno spazio sarà riservato al relax per tutta la famiglia e a momenti di aggregazione libera. Saranno allestiti tavoli e sedute da usare liberamente. Avremo anche un’area giochi adiacente al villaggio fruibile liberamente dai bimbi».

Con l’edizione 2022 torna anche il Baby Club, area attrezzata a pagamento, in collaborazione con realtà del territorio legate al Meeting, dove sarà possibile lasciare i bambini dai 4 agli 8 anni per alcune ore ogni giorno. «Il Baby Club è nato ormai tanti anni fa», spiega Pietro, per permettere ai genitori di visitare il Meeting con maggiore libertà, mentre i figli sono intrattenuti in un luogo adeguato alle loro esigenze. Gli animatori proporranno giochi, canti, creatività, pause merenda e tanta compagnia». Durante il Meeting infine verranno a trovarci tanti amici storici del Villaggio, che negli anni ci hanno aiutato a migliorare questo spazio sempre di più, ma ci saranno anche moltissime realtà nuove che hanno incontrato solo di recente l’esperienza del Meeting, direttamente o attraverso il passaparola, e che hanno voglia di mettersi in gioco insieme ai nostri volontari. In questi mesi di preparazione vi aggiorneremo, sul sito e sui canali social, fornendovi i dettagli sulle attività che verranno proposte e sulle modalità di iscrizione, dove previste, oltre che naturalmente su tutto il calendario del Villaggio. Non vediamo l’ora di incontrarci al Meeting! Venite a scoprire sul nostro sito il “Dietro le quinte” del villag­ gio ragazzi e ascoltate i video dei protagonisti al link https:// w w w.meeting rimini.org/ sostieni-il-valore-meeting/ dietro-le-quinte/villaggio-ra­ gazzi/

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mostre

Don Giussani, Livatino, Barelli gono in modo suggestivo i temi a lui più cari: i giovani, la felicità, il destino, l’io, la bellezza… Passando all’arte, Casa Testori proporrà un percorso che metterà a tema il modo con cui i grandi artisti italiani del Novecento hanno saputo dare te-

Qualche anticipazione sulle prossime mostre del Meeting? Curatori, architetti, storici, designer, progettisti sono al lavoro in Italia e all’estero. I filoni sono ben delineati e qualche primo “assaggio” è certamente possibile. Vi raccontiamo una piccola parte delle proposte 2022, nei prossimi numeri di Meeting News poi ritorneremo sul tema con nuovi approfondimenti. Tra le principali mostre che potremo ammirare in Fiera ci sarà quella dedicata a don Luigi Giussani, del quale quest’anno ricorre l’anniversario della nascita, e che è anche l’ispiratore del titolo della prossima edizione del Meeting. L’esposizione prenderà le mosse dalla mostra virtuale realizzata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, con stanze dedicata alle testimonianze sul sacerdote lombardo da parte di importanti personalità contemporanee e video scelti in cui emer-

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stimonianza di una passione per l’uomo nel percorso drammatico e inquieto del secolo breve. Saranno esposte grandi opere che documentano l’impeto e la commozione di un’arte che è stata presidio dell’umano. Il percorso si svilupperà in una grande piazza di un Padiglione attorno alla quale verranno esposte le opere selezionate. La mostra si avvarrà della supervisione scientifica di Elena Pontiggia, una delle più importanti conoscitrici dell’arte italiana del ’900.

Un personaggio “nuovo” per il Meeting, ma di assoluto interesse è Rosario Livatino, il giudice siciliano assassinato dalla Stidda nel 1990 e proclamato beato dalla Chiesa. Ne indagheremo la vita, la produzione giudiziaria, interrogheremo i non pochi testimoni viventi, approfondiremo le sue origini e la formazione culturale, concentrandoci su un testo denso e molto significativo del 1986, “Fede e Diritto”. Scopriremo soprattutto il suo unusuale approccio al diritto, per il quale il focus non era la legge ma la persona, cuore della realtà, in riferimento alla quale applicare la legge. E proporremo un ritratto di una persona nella sua quotidianità, non un

“santino” ma un uomo vero, per il quale «alla fine dell’esistenza, non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili».

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mostre

e gli artisti del Novecento Un’altra personalità di primo rilievo per la storia della cultura del Novecento è quella di Armida Barelli (Milano 18821952), che verrà proclamata beata il prossimo 30 aprile. Educatrice, dirigente dell’Azione Cattolica Italiana, co-fondatrice di congregazioni religiose ma soprattutto co-fondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, impegnata della diffusione dei valori cattolici e dell’emancipazione femminile prima in Italia, poi in tutta Europa e in Cina. La mostra, realizzata per il centenario dell’Università Cattolica, coinvolgerà varie personalità tra le quali la giornalista Rai Tiziana Ferrario.

Venite a scoprire sul nostro sito il “Dietro le quinte” delle mostre e ascoltate i video dei protagonisti al link https:// www.meetingrimini.org/so­ stieni-il-valore-meeting/die­ tro-le-quinte/mostre/

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spettacoli

Il Meeting Music Contest riparte da quota 150 Dopo lo straordinario successo della prima edizione, con oltre 150 partecipanti, e il primo premio assegnato al cantautore Mattia Stifanelli (che sta lavorando, grazie alla vittoria, al suo primo album), il Meeting Music Contest arriva alla sua seconda edizione.

impreviste per rispondere alle sfide del presente per sé e per gli altri.

premi in palio. I requisiti di candidatura? Avere un’età compresa tra i 14 e i

Sarà “Una passione per l’uomo” il titolo dell’edizione 2022, realizzata dal Meeting in collaborazione con il Mei-Meeting delle Etichette indipendenti di Faenza, la piattaforma di scouting nazionale più importante della scena indipendente ed emergente italiana. Gli artisti sono chiamati a presentare due brani: una cover e un brano originale che affronti il tema del Meeting 2022 “Una passione per l’uomo” mettendo quindi a 40 anni, non essere vincolati da alcun contratto discografico ed editoriale, presentare un inedito, senza preclusione di genere, in qualsiasi lingua (italiana, straniera, dialettale) della durata massima di 5 minuti. La partecipazione è totalmente gratuita. Gli otto semifinalisti saranno chiamati ad esibirsi sul Palco Piscine della Fiera di Rimini il 21 e 22 agosto durante il Meeting. La finale sarà presentata da Lorenzo Baglioni e si svolgerà il 24 agosto.

tema la speranza che muove ciascuno di noi, il bisogno di raggiungere la felicità, di intraprendere un’azione positiva; l’irriducibilità propria del cuore dell’uomo, che anche nelle avversità più grandi individua soluzioni

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Il contest è rivolto a tutti gli artisti e band musicali e altre formazioni di qualsiasi tipo, genere e stile, desiderosi di mettersi in gioco, di esibirsi sul prestigioso palco del Meeting di Rimini e di aggiudicarsi gli importanti

Chi vince, oltre a ricevere diversi premi, potrà esibirsi al MEI 25 che si terrà a Faenza dal 30 settembre al 2 ottobre. Per l’occasione, la Giuria d’Onore sarà composta da Grazia Di Michele, Lorenzo Baglioni e dalla giovanissima cantante Hu - che si esibiranno anche dal vivo - e da altri rappresentanti del settore discografico

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spettacoli

Per altri dettagli e per le regole di partecipazione rimandiamo al link https://www.meetingrimini.org/ meeting-music-contest-2022/, artisti e band sono avvisati: chi vuole mettersi sulle tracce di Mattia e tentare il grande salto? e musicale, insieme ai coordinatori Giordano Sangiorgi e Otello Cenci. I premi in palio per il vincitore, oltre che assai ricchi, rappresentano il corredo ideale per un giovane che vuole fare il suo esordio sulle scene nazionali. Parliamo infatti dell’esibizione live al Festival MEI - Meeting Etichette Indipendenti di Faenza, di una borsa di studio artistica presso Music Academy di Rimini, della registrazione per una settimana lavorativa presso il Lotostudio di Ravenna di Gianluca Lo Presti per la registra-

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zione del proprio progetto musicale, della stampa del CD a cura di MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e della distribuzione digitale MEIDigital a cura di Giuseppe Marasco. La filiera quindi è presente in tutti i suoi passaggi, ai quali si unisce la disponibilità dell’ufficio stampa L’Altoparlante con promo radio, uno strumento musicale offerto da Cafim di Claudio Formisano nonché un microfono offerto da Lega Hi Fi Faenza di Lanfranco Lega.

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convegni

I temi principali di un Meeting appassionante Il programma del prossimo Meeting? Lo vedremo fra qualche mese, come tradizione. Però a primavera inoltrata, se un programma vero e proprio non c’è ancora, emergono però già chiaramente temi, linee portanti, argomenti. E quindi è possibile farsi un’idea già piuttosto precisa di ciò di cui si parlerà in Fiera a fine agosto. Prendono forma, ad esempio, due cicli di incontri a orario fisso, alle 12.00 e alle 15.00, entrambi nell’auditorium della Fiera. Partiamo da questi ultimi della fascia pomeridiana. Saranno senza contemporanee, e quindi proposti all’attenzione di tutto il pubblico, sia presente sia collegato online. I temi trattati? La passione di conciliare, far incontrare e dialogare, particolarmente necessaria in tempi di scontri anche armati come gli attuali, e poi il rischio di educare, l’economia e l’ecologia integrale, il tema della famiglia, declinato sui versanti sia dell’accoglienza che dell’educazione, la nuova geopolitica, oltre naturalmente al tema-cardine del Meeting, “Una passione per l’uomo”. Top secret i relatori degli incontri delle 12, a partire da quello inaugurale di sabato 20, ma sono attese personalità istituzionali di primo livello, sia italiane che di altri paesi. Di certo rivedremo, come nelle ultime due edizioni, i leader dei maggiori partiti confrontarsi su temi vitali della nostra democrazia, così come ci sarà spazio per un confronto sul Mezzogiorno e le regioni. Con i presidenti delle Regioni parleremo anche di PNRR, e come buona tradizione ci sarà spazio per l’esperienza, che da sempre sta a cuore al Meeting, dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà. Molto legato al tema

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principale anche il filone della macchinizzazione dell’uomo e della speculare umanizzazione della macchina. Un titolo come quello del Meeting 2022 è fecondo di sviluppi in campi molto diversi tra loro. Di certo ci sarà modo di ricordare la persona che lo ispirò, don Luigi Giussani, a cui saranno dedicati alcuni convegni, oltre che una grande mostra realizzata dalla Fraternità di

Comunione e liberazione. È altrettanto certo che incontreremo testimoni dell’irriducibilità dell’uomo, relatori che ci faranno ricoprire le grandi figure della letteratura. Notevole rilievo – lo abbiamo già visto – avranno le tematiche educative, formative e scolastiche, con il racconto di esperienze quali i Colloqui Fiorentini, il Festival dell’Innovazione scolastica, ma anche riflessioni sul sistema scolastico globale. Altri temi? Di certo quelli legati alle prospettive internazionali: come l’an-

no scorso ci sarà un’ampia area della Fiera dedicata a queste tematiche e gestita in collaborazione con il Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale. Avremo poi anche convegni promossi come negli anni scorsi dalla Compagnia delle Opere, altri su temi scientifici con l’apporto di Euresis, due incontri su temi di psicologia e filosofia con

grandi esponenti del pensiero contemporaneo. Numerosi gli approfondimenti sul tema della ricostruzione dopo la pandemia, quelli dedicati alla salute e naturalmente i talk online quotidiani sul tema del lavoro promossi dalla Fondazione per la Sussidiarietà con ospiti collegati e in studio. Un fil rouge del Meeting fin dalla fondazione sono anche le testimonianze, così come gli incontri dedicati al dialogo con esponenti di varie religioni.

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convegni

Altri temi di interesse che verranno trattati: giustizia e intelligenza artificiale, la Motor Valley & Big Data Valley (in collaborazione con la Regione Emilia Romagna), lo sport con grandi campioni, l’eredità di Giovannino Guareschi, e le serie tv. L’attualità anche drammatica, infine, irromperà nella Fiera di Rimini, perché da 42 anni il Meeting è un punto di coscienza anche dei drammi più acuti che si verificano nel mondo. Sono allo studio incontri sulla guerra in Ucraina e le sue deleterie conseguenze, con testimoni diretti ed esperti, con la speranza di poter raccontare presto una storia di pace.

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mostre itineranti

Scopri il Meeting 2022 attraverso Provocati dal titolo del Meeting “Una passione per l’uomo”, ricchi dell’esperienza vissuta nel Meeting 2021 e mossi dal travaglio dell’epoca in cui viviamo, attraversata da grandi incertezze in cui è difficile decifrare la realtà con cui si scontrano vita, affetti e lavoro, abbiamo intravisto sei filoni che le mostre itineranti sviluppano e che in modo evocativo ci aiutano ad entrare nelle tematiche del Meeting 2022. Ci troviamo in un momento storico che ci mette di fronte a domande ed interrogativi che riguardano non solo alcuni aspetti della vita umana, ma l’essenza dell’essere uomo, la sua libertà. Attraverso queste mostre proponiamo l’incontro con persone, con storie particolari, nelle quali è rintracciabile la corrispondenza tra il proprio desiderio e ciò che accade. Dove possiamo leggere la nostra storia, capire meglio cosa vuol dire crescere quando si incontra il significato di tutte le cose.

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LE MOSTRE DEL 2021: COME SI FA A VIVERE?

FRAGILITÀ E DOMANDA SUL DESTINO DELL’UOMO

Le mostre realizzate nel 2021 continuano a sfidarci sulla domanda che tocca tutti: come si fa a vivere? Il coraggio di mettersi in gioco ancora una volta, la necessità di costruire relazioni autentiche con chiunque entri a far parte della nostra traiettoria umana sono elementi decisivi per non soccombere. È il caso di Rose e le sue donne con la mostra-testimonianza TU SEI UN VALORE (work in progress per una vita / draft per una mostra / video-appunti per un progetto di documentario) che racconta fatti, persone, eventi, come ingredienti di un unico flusso che ci raggiunge oggi per aiutarci a riconoscere il valore infinito che ciascuno di noi è. Ugualmente vi segnaliamo la mostra Io, Pier Paolo Pasolini: un uomo, un poeta, artista, scrittore, intellettuale, di cui quest’anno 2022 si celebra il centenario della nascita, che ha sofferto ed intravvisto profeticamente i danni dell’omologazione, un capitolo aperto della nostra storia.

Non possiamo oggi non guardare alla nostra fragilità che prima ancora di essere qualcosa da superare, è il tratto distintivo dell’essere umano; l’uomo che ne prende coscienza è in grado di commuoversi, di guardare a se stesso e alla propria vita con una tenerezza insolita, percependo l’altro non come un nemico ma come un compagno di una misteriosa e drammatica avventura, dall’orizzonte comune. È attraverso questa fragilità e attraverso i momenti belli e drammatici della vita che si apre la domanda sul destino dell’uomo e sulla sua felicità, sull’adempimento alle esigenze fondamentali di verità, di giustizia, di bellezza, di amore. Da questo punto di vista le mostre che suggeriamo prioritariamente sono Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Václav Havel (2019), Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva (2019), una potente documentazione della percezione dell’altro come un bene per sé, Dall’amore nessuno fugge. L’esperienza delle APAC in Brasile (2016) che racconta le carceri senza sbarre né guardie, dove si tocca con mano quanto la misericordia possa cambiare il cuore dell’uomo. Molto

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mostre itineranti

le mostre itineranti significativa anche Flannery O’Connor. L’infinita misura del limite (2010), a tu per tu con i protagonisti dei suoi racconti, perlopiù incarnazioni degli aspetti più scioccanti e distorti della natura umana, così che l’intrusione della Grazia appaia come puro dono e non necessariamente ovvia. Di grande impatto è anche Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e na-

LA SPERANZA E IL CUORE IRRIDUCIBILE In mezzo ai drammi e a tante incognite che la pandemia ci ha posto davanti agli occhi, facendoci cercare riparo, ci sono persone che ridestano la speranza. Ed è questa speranza che muove ciascuno di noi. Davanti a gesti di libertà, emerge con stupore il desiderio

di felicità, di agire, di intraprendere. Il cuore è irriducibile e anche nelle avversità più grandi riconosce soluzioni impreviste e cerca la compagnia di altri uomini per rispondere alle sfide e alle domande del presente. Ecco quindi la mostra Il cielo vive dentro di me. Etty Hillesum (2019), che suggerisce come il cielo può vivere dentro di noi anche nelle situazioni più tragiche o Takashi Paolo Nagai. Annuncio da Nagasaki (2019), che racconta il giovane radiologo che, diventando lui stesso annuncio incontrabile di speranza e di pace, aiutò il suo popolo a ritrovare la bellezza della vita e quindi a ricostruire. Una provocazione altrettanto diretta è quella che ci viene da un genio letterario come Gilbert Keith Chesterton con la mostra Il cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton (2013), ricordando che allo scrittore inglese verrà dedicato lo spettacolo inaugurale del Meeting 2022, una produzione originale dal titolo La Sorpresa, che andrà in scena sabato 20 agosto alle 21.30 nel Teatro Galli.

tura umana nello sguardo di Jérôme Lejeune (2012), profilo di un uomo, uno scienziato interessato alla persona nella sua singolarità e unicità, che si è reso partecipe e amico della drammaticità che ogni vita attraversa alla ricerca del suo compimento.

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mostre itineranti

LA BELLEZZA, IL LAVORO, LE RELAZIONI C’è una passione che si arricchisce della bellezza della natura e della bellezza dell’arte, che si esprime nel lavoro come costruzione di un mondo più umano, si espande e si alimenta nelle relazioni che diventano a propria volta il tessuto vivo di una società vera. La raccontiamo nella mostra Dall’amicizia all’azione, dall’azione all’amicizia. Giuseppe Tovini (2008), racconto dell’esperienza di uno tra i massimi leader del movimento cattolico della seconda metà dell’Ottocento. Ugual-

mente significativa l’esposizione Un dramma avvolto di splendori. Uomini e donne al lavoro nella pittura di Jean François Millet (2014): il pittore francese venerato da Vam Gogh descrive il lavoro come il tentativo dell’uomo di costruire un ponte tra terra e cielo, di trasformare il mondo per renderlo più consono e accogliente rispetto alla nostra ricerca di felicità.

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REALTÀ ED EDUCAZIONE «Quello che è in crisi, sembra, è quel misterioso nesso che unisce il nostro essere alla realtà, qualcosa di tanto profondo e fondamentale da essere il nostro intimo sostento». È una frase che potrebbe riassumere la mostra Vocare. María Zambrano, una vocazione alla conoscenza (2009). Zambrano infatti identificava nel rapporto con la realtà e con chi è maestro d’esperienza la chiave di volta di una educazione oggi più che mai necessaria, come ricordano alcune sue frasi. Alla stessa fedeltà al reale ci richiamano le opere

di Edward Hopper (2006). La sua fedeltà al reale emerge innanzitutto nella fedeltà a ciò che il rapporto con la realtà suscita in lui, fissando l’attenzione sulla luce, elemento che gli permette uno sguardo più profondo sulle cose, in una pittura che sembra fermare il corso del tempo. In modo diverso ma con le stesse domande, ci proponiamo Cézanne. L’espressione di quel che esiste è un compito infinito (2004). «Io voglio cavare la verità da tutto»: con queste parole Cézanne afferma lo struggente desiderio che anima la sua pittura. Questo principio di eter-

nità che sta dietro e dentro la realtà è cercato e scoperto dal pittore francese in un continuo rapporto con essa, al punto che la pittura è per lui il compito della vita. VIVERE SENZA PAURA NELL’ETÀ DELL’INCERTEZZA Proponiamo infine la mostra Vivere senza paura nell’età dell’incertezza. Charles Taylor, Julián Carrón, Rowan Williams (2021) nella quale si ritrovano tutti i temi che abbiamo toccato sopra – fragilità, speranza, bellezza, lavoro, educazione - verrà messa a disposizione nelle seguenti modalità. Il percorso è costituito dalle testimonianze di Julián Carrón, Charles Taylor e Rowan Williams in dialogo con le provocazioni, domande, fatti del mondo contemporaneo, mettendo a fuoco l’irriducibilità dell’umano che, in età secolare, emerge con sorprendente evidenza. Per informazioni e per l’organizzazione di eventi pubblici di visione e presentazione di questa mostra (che per ragioni tecniche potranno essere esclusivamente off-line), contattare Alessandra Vitez alessandra.vitez@ meetingrimini.org Da fine maggio per chiunque lo desidera la mostra sarà disponibile sul sito del Meeting. Sarà sufficiente seguire le istruzioni che verranno comunicate. A titolo gratuito e dopo esplicita richiesta saranno assegnate le credenziali per la visione. La mostra sarà visibile fino al 31/12/2022. Chiunque fosse invece interessato ad organizzare momenti di presentazione (esclusivamente off-line) fuori dal territorio italiano, potrà rivolgersi ad Alessandra Vitez. Per ragioni tecniche e legali, infatti, la mostra non è accessibile online. info mostre itineranti Meeting www.meetingmostre.com

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meeting & digital

App, il nostro uovo di Colombo Nel 2021 è stata l’uovo di Colombo. Ci ha permesso di gestire gli ingressi al Meeting, le prenotazioni delle visite alle mostre e agli spettacoli, la presenza ai convegni in modo razionale e ordinato. In più, ha consentito di gestire le non facili procedure relative al Covid 19, nel pieno rispetto delle norme allora in vigore, in modo semplice e veloce. L’applicazione per smartphone in realtà non è una novità per il Meeting di Rimini. Una prima versione era stata varata oltre dieci anni fa. E quando nel 2019 ne realizzammo una nuova release disponibile per sistemi operativi Android e iOS, si trattava già di un’applicazione con varie funzionalità. Consentiva di effettuare un discreto numero di operazioni: consultare il programma, essere aggiornati sulle news, vedere gli incontri in diretta, tenere un’agenda personale della propria permanenza al Meeting… ebbe due milioni e mezzo di visualizzazioni. Nel 2021 però per l’app c’è stato un vero e proprio salto di qualità, non si è trattato più di un utile strumento in più tra i tanti offerti dal Meeting, ma della via esclusiva di accesso alla manifestazione. «Ciò ha comportato mesi di lavoro duro con gli sviluppatori», spiega Matteo Turchi (nella foto), responsabile dipartimento IT & Digital del Meeting, «con l’implementazione di nuove funzionalità e la necessità di adeguare l’app alle numerose esigenze di una manifestazione dalle mille sfaccettature come il Meeting, ma anche agli adeguamenti normativi quasi quotidiani. Basti ricordare che quando abbiamo iniziato a sviluppare l’app, a inizio 2021, non esisteva il Green Pass, però ugualmente – intercettando le notizie che man mano giungevano - abbiamo deciso di

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prevedere l’inserimento in app di un documento relativo alla situazione Covid, ipotizzando peraltro che avrebbe previsto un codice identificativo univoco. Così quando il 7 agosto, a pochi giorni dall’inizio del Meeting, è entrato in vigore un nuovo decreto che prevedeva l’obbligatorietà del Green Pass per accedere alle manifestazioni fieristiche e ai congressi, non siamo stati presi in contropiede. È bastato porre l’inserimento del codice univoco come conditracciato una strada», racconta Turchi. «Sappiamo che varie altre realtà convegnistiche e fieristiche hanno guardato con grande interesse a una soluzione come questa, che ha unito efficacia di gestione delle procedure Covid con fluidità e semplicità di funzionamento».

zione necessaria allo sblocco del codice QR che serviva per entrare in Fiera». Un lungo e snervante percorso sul filo, insomma, tra adeguamenti tecnici e monitoraggio dei decreti, che però ha portato i suoi risultati: l’accesso delle persone al Meeting dal 20 al 25 agosto 2021 è stato fluido, l’app ha funzionato in modo veloce ed efficiente e anche la gestione dei green pass non ha dato problemi di sorta. Ovviamente poi le visualizzazioni sono decollate, superando quota 11 milioni. «A posteriori possiamo dire di aver

E per il 2022? «L’epidemia potrebbe, dovrebbe perdere molto del suo impatto, è ciò che ci auguriamo tutti», commenta Turchi. «Però da una parte, come negli anni precedenti, dobbiamo prepararci al Meeting pensando al worst-case scenario per essere pronti ad ogni eventualità, d’altra parte l’uso dell’app permetterà anche in situazioni non emergenziali come quelle degli anni scorsi di gestire in modo ordinato flussi anche importanti di persone e predisporci ad accoglierle nel modo migliore». Sarà quindi adottata anche per l’edizione 2022? «Sì, lo possiamo confermare fin da ora. Senza dimenticare peraltro che l’app è uno strumento valido 365 giorni l’anno per restare aggiornati sul Meeting, leggere le news, e più avanti lo sarà anche per scoprire il programma, prenotare le visite alle mostre e varie altre funzionalità, alcune delle quali nuove rispetto al 2021. Per il nostro pubblico l’uso dell’app diverrà sempre più una buona abitudine».

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Francesca, Mauro, Tommaso... sono alcuni dei tanti amici che in questi anni hanno contribuito a costruire il Meeting insieme a noi. Il Meeting sarebbe inimmaginabile senza di loro. Anche tu, con il tuo 5x1000 puoi contribuire ogni anno a far crescere la grande storia del Meeting che da più di 40 anni è luogo di amicizia, incontro, dialogo, libertà, cultura, condivisione.

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