ELEZIONI SPECIALE Elezioni, le liste al completo
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I
iudicarie Giudi
il
iornale delle
Mensile di informazione e di approfondimento
A 70 anni dall’Autonomia un’elezione storica
Che non sarà una tornata di elezioni provinciali come le altre nella storia del Trentino ce lo dice il contesto, i segnali. Il centrosinistra autonomista che chiude la sua stagione fra i litigi, il partito che ha governato negli anni in continuità con una storia di governo democristiana, l’Upt, che perde pezzi e si ridimensiona, il Patt che corre da solo, la Lega con il vento in poppa delle elezioni nazionali e che si fa forte del traino di Salvini. Ci sono tutte le premesse per un cambio di guardia storico nella 70ennale storia dell’Autonomia trentina, anche se è vero che poi i voti si contano il giorno dopo le elezioni e che, a fronte di un elettorato che mai nella storia italiana è stato più variabile, è difficile per tutti fare sondaggi e previsioni. Parlando dei 70 anni dell’Autonomia, proprio nel novembre del 1948 si svolsero le prime elezioni provinciali (allora regionali, con assegnazione poi dei consiglieri alle rispettive province) dell’era repubblicana, quella dell’Autonomia, dopo lo Statuto del febbraio 1948: in provincia diTrento trionfò la Democrazia Cristiana, con il 57,64% dei voti, secondo il PPTT, Partito popolare trentino tirolese, con il 16,83%. Tornando al presente, andiamo con i numeri certi: si vota domenica 21 ottobre dalle 6 alle 22. Lo scrutinio avverrà il giorno seguente dalle ore 7. Sono 707 i candidati consiglieri provinciali, distribuiti in 22 liste a sostegno di 11 candidati presidente. Nel 2013 furono 752, motivati dalla presenza di due liste in più e dal fatto che solo 10 liste si presentano oggi al completo, ossia con i 34 candidati massimi previsti dalla legge. Per la prima volta si vota con la normativa elettorale emendata dalla legge 4 del 2018; dunque abbiamo metà candidate donne e la loro presenza in lista è alternata a quella degli uomini. Oltre a ciò si potranno esprimere solo due preferenze, di due generi diversi, mentre prima delle modifiche normative erano massimo tre e senza vincoli di genere. Qualora venissero espresse due preferenze dello stesso genere, la seconda verrebbe annullata.
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e i candidati giudicariesi
La carica In 11 per un posto dei 710 candidati
da presidente
E’ successo un po’ di tutto nella politica trentina negli ultimi mesi. Dalle elezioni politiche del 4 marzo in poi abbiamo assistito all’implosione del centrosinistra autonomista, alla messa da parte del presidente della provincia uscente Ugo Rossi, all’aggregarsi di una coalizione ampia attorno al candidato Maurizio Fugatti della Lega, grazie anche al vento in poppa dell’exploit del vicepremier Salvini a livello nazionale. A pagina XVI
25 giudicariesi a caccia di un seggio in Provincia Puntualmente, avvicinandosi alle elezioni provinciali, è opinione comune si dovrebbero trovare tre o quattro candidati di sintesi e concentrare i voti su quelli, in modo da avere nel futuro consiglio dei rappresentanti di “valle” sicuri. Anche stavolta non sarà così, visto che – a meno di sviste clamorose, di cui ci scusiamo fin da subito con gli interessati - saranno 25 i candidati giudicariesi sparsi nelle varie liste; meno comunque del 2013, quando furono 27. Probabilmente ancora troppi, ma tutto sommato proporzionati al numero totale, enorme, di 710. A pagina VI
Sono 22 le liste che parteciperanno alle prossime elezioni provinciali, a sostegno di 11 candidati presidente; 710 i candidati totali in lizza per i 35 posti nel prossimo Consiglio provinciale. Tanti, tantissimi, ma non come nel 2013, quando le liste erano 24 ed i candidati totali 750. Citarli tutti, raccontare le storie di chi si mette “in corsa” per un posto al sole, tra candidati forti e “portatori d’acqua” è quasi impossibile, ci vorrebbe un’enciclopedia. La particolarità di queste elezioni è che in forza alle modifiche alla normativa elettorale apportate dalla l.p. 4/2018, per la prima volta la metà delle candidature è tutta femminile. Diamo invece qui un quadro generale, segnalando i nomi più noti (senza approfondire i giudicariesi, che trovate in un articolo dedicato), le curiosità, i “cavalli di razza” e i peones delle prossime elezioni. A pagina II
Quando e come si vota, attenzione al genere Domenica 21 ottobre, dalle ore 6 alle 22, circa 420.000 cittadini trentini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio provinciale e individuare il prossimo presidente della Provincia autonoma di Trento. Il Consiglio provinciale è l’organo legislativo della Provincia, è composto da 35 membri, compreso il Presidente della Provincia. La Giunta provinciale è invece l’organo di governo ed è composta dal Presidente della Provincia e da non più di sei assessori nominati dal Presidente fra i consiglieri provinciali entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti, ad uno dei quali è attribuita la funzione di vicepresidente. In aggiunta agli assessori nominati fra i consiglieri provinciali, il Presidente può nominare un settimo assessore scelto tra cittadini non facenti parte del Consiglio provinciale, purché sia in possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere provinciale. A pagina XVIII