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Edilizia in Giudicarie

GENNAIO 2021 - pag.

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Ivan Zulberti, presidente della società Ediltione S.p.A.

“L’edilizia pubblica deve ripartire: più appalti e meno burocrazia” L’edilizia ed il relativo indotto costituiscono un settore importante per il Trentino e per le Giudicarie in particolare, come valuta l’apporto dell’edilizia allo sviluppo locale? Il settore edile ha storicamente sempre rivestito un ruolo fondamentale per il nostro territorio, soprattutto grazie alla molteplicità delle attività coinvolte dall’ampio indotto ad esso collegato. Anche in questo momento decisamente complicato da diversi punti di vista, ritengo che l’edilizia possa svolgere un ruolo cardine, come e più di un tempo, per dare all’economia locale quella spinta di cui il territorio ha profondamente bisogno. L’attuale situazione di pandemia ha messo purtroppo in ginocchio molte realtà economiche locali e neppure l’edilizia ha fatto eccezione, pur essendo stata toccata in modo meno diretto rispetto ad altri settori. Quali sono le principali problematiche che interessano il settore edile? Il problema principale è sen-

za dubbio il numero esiguo di commesse pubbliche. Purtroppo viviamo già da qualche anno una situazione ben diversa rispetto a quella dei decenni precedenti: il numero degli appalti è infatti calato drasticamente e se a questo dato, già di per sé preoccupante, aggiungiamo il fatto che anche i criteri di aggiudicazione degli stessi siano spesso discutibili, ne esce un quadro tutt’altro che roseo. Non va inoltre tralasciata la problematica legata all’eccessiva burocrazia che affligge il settore edile, che di fatto rende il percorso di sviluppo di un appalto, sia pubblico sia privato, assai lento e macchinoso, costellato da una serie infinita di ostacoli e cavilli di non semplice risoluzione. C’è anche un problema nel trovare la manodopera dalle figure tecniche a quelle operaie specializzate o meno? Per un giovane ci sono possibilità di impiego in questo settore? Nonostante il numero esiguo di commesse pubbliche citato in precedenza, la manodopera

specializzata è sempre difficile da reperire sul mercato. In particolare all’interno del comparto edilizio esistono alcuni microsettori altamente specializzati in cui la domanda d’impiego è enormemente sovrabbondante rispetto all’offerta disponibile. Mi sento certamente di consigliare ai nostri giovani di affrontare dei percorsi di studi indirizzati verso il mondo dell’edilizia, purché lo facciano con la voglia di arrivare fino in fondo con impegno e dedizione, dandosi degli obiettivi specialistici e mirati. Investimenti da parte dei privati. Quali sono le prospettive

ed in questo senso il superbonus 110% relativo alle spese di efficientamento energetico e antisismiche rappresentano uno strumento che potrà rivitalizzare il settore? Alla prova dei fatti, oggi i risultati sono ben lontani da quanto era lecito augurarsi, probabilmente a causa di un iter tecnico-burocratico fin troppo complesso. Aggiungiamo le lungaggini per permessi e sanatorie, nonché i rischi concreti legati a un’eventuale mancata asseverazione... al momento l’effetto più immediato è stato purtroppo quello di alzare esponenzialmente i prezzi delle materie prime interessate.

Investimenti da parte dei Comuni e della Provincia. In questi ultimi anni sembra ci sia stata una diminuzione degli appalti pubblici. Come valuta la situazione e che prospettive ci sono per i prossimi anni? L’attuale situazione di carenza di appalti pubblici è estremamente preoccupante, in quanto si tratta si tratta di un ambito che interessa una molteplicità assai variegata di attività e di conseguenza è di vitale sostentamento per numerosissime famiglie della zona. Le prospettive in questo momento sono piuttosto “nebulose” anche per noi addetti ai lavori, ma penso che ci attenderanno nei prossimi anni tempi difficili, a meno che le cose non cambino drasticamente e da subito. In questo problematico momento storico è fondamentale che Comuni e Provincia non abbiano timori ad investire capitali ed energie nei lavori pubblici, promuovendo l’uscita rapida di nuovi bandi e un netto snellimento dei tempi di aggiudicazione.

Quali provvedimenti potrebbe approvare la Provincia per rilanciare il settore? Ritengo che l’unico modo per rilanciare un settore in difficoltà ormai da anni sia quello di rivedere la metodologia di gestione degli appalti pubblici. Servono soluzioni semplici ed immediate. Bisogna far uscire appalti ed aggiudicarli in tempi rapidi. È fondamentale che per gli appalti di importi maggiori vengano assolutamente nominate delle commissioni giudicatrici, in modo da poter premiare le imprese che dal punto di vista tecnico siano in grado di offrire il meglio in relazione alla specificità della singola opera, evitando quindi di prendere in considerazione unicamente l’aspetto economico e di spingere i vari offerenti verso una sanguinosa corsa al maggior ribasso. Le nostre imprese devono essere spronate ad investire nella qualità del buon costruire, nell’innovazione tecnica e nella valorizzazione dei giovani, solo così potremo augurarci di poter assicurare un degno futuro alle prossime generazioni.

Giulio Misconel, presidente Edili all’interno di Confindustria

“Ogni euro investito in edilizia si moltiplica per 4” L’edilizia ed il relativo indotto costituiscono un settore importante per il Trentino e per le Giudicarie in particolare. Come valuta l’apporto dell’edilizia allo sviluppo locale? L’edilizia è da sempre considerata il motore dell’economia: ogni euro investito nell’edilizia ha un effetto moltiplicatore di 4 volte. In particolar modo nelle valli, il settore edile ha creato lavoro a 360°: dai piccoli artigiani alla rivendita di materiali, dalla ristorazione ai liberi professionisti. L’edilizia privata inoltre ha portato importanti risorse ai comuni attraverso gli oneri di urbanizzazione, ecc... Quali sono le principali problematiche che interessano il settore edile? Oggi le problematiche sono molte. Partendo dallo scarseggiare di risorse a livello provinciale preoccupa il fatto che per il 2021 è previsto un calo di 500.000 euro delle entrate (intese come disponibilità in bilancio) rispetto al

2020, e nel 2022 di ulteriori 400.000 euro. Non credo serva aggiungere altro. Considerando poi il già noto problema relativo alla macchina burocratica, la paura di molti funzionari pubblici di assumersi responsabilità (esiste un vero e proprio “sciopero della firma”) e, non ultima, l’emergenza covid e l’utilizzo dello smart working, ancora lungi dall’essere efficiente, il quadro complessivo si complica ulteriormente. C’è anche un problema nel trovare la manodopera, dalle figure tecniche a quelle operaie specializzate o meno? Per un giovane ci sono possibilità di impiego in questo settore? Nonostante le difficoltà che sta affrontando il settore, ci sono ancora interessanti possibilità di impiego nel mondo dell’edilizia, che vanno dalla manodopera (qualificata o specializzata) ai tecnici di cantiere. Un solo dato: dalla scuola edile per muratori di Trento escono mediamente 20 studenti all’anno che tro-

il tempo tutti questi ostacoli. Per quanto riguarda invece il sisma bonus con demolizione e ricostruzione, la procedura è fortunatamente molto più semplice.

vano subito, tutti, un lavoro adeguatamente remunerato. Se ne uscissero 200 all’anno, sono sicuro che troverebbero ugualmente tutti un impiego. Investimenti da parte dei privati: quali sono le prospettive ed in questo senso il superbonus del 110% relativo alle spese di efficientamento energetico e antisismiche rappresentano uno strumento che potrà rivitalizzare il settore? Per artigiani, impiantisti e

serramentisti il 110% potrebbe essere una vera ed unica occasione di lavoro. Purtroppo , specialmente nel caso dell’ecobonus, arrivare alla fine delle pratiche si sta dimostrando una lungaggine, a mio avviso assurda, piena di intoppi burocratici (partendo da eventuali sanatorie, passando per certificazioni, fideiussioni ecc...). Speriamo quantomeno che l’agevolazione venga prorogata per qualche anno, come sembrerebbe, in modo da permettere di superare con

Investimenti da parte dei Comune e della Provincia: in questi ultimi anni sembra ci sia stata una diminuzione degli appalti pubblici. Come valuta la situazione e che prospettive ci sono per i prossimi anni? Ho parzialmente risposto prima. Mancano ad oggi investimenti importanti dal settore pubblico. Bisogna avere coraggio e lavorare, per quanto possibile, sul debito. Un’opportunità è, ad esempio, attivare partnership con i soggetti privati, coinvolgendo anche gli istituti di credito. I trentini sono grandi risparmiatori. Abbiamo le potenzialità: dobbiamo essere coraggiosi e innovatori. Ci sono maggiori possibilità di sviluppo per quanto riguarda l’utilizzo del

legno nella realizzazione delle costruzioni a basso consumo energetico? Il legno già ad oggi rappresenta un’interessante opportunità e una diversificazione nel modo di costruire edifici. In Trentino sono nate tante realtà qualificate in grado di fornire un prodotto di qualità con tempistiche davvero interessanti. Onestamente, credo comunque che non possa sostituire l’edilizia tradizionale, ma affiancarsi ad essa come un’ulteriore possibilità. Quali provvedimenti potrebbe approvare la Provincia per rilanciare il settore? Mi ricollego a quanto detto prima: coraggio, idee, innovazioni e collaborazione con il mondo privato, ricorrendo al debito quando necessario. La nostra Provincia sta già cercando di intraprendere questo percorso. Staremo a vedere. L’importante è guardare avanti senza paure e timori, ma in modo costruttivo e positivo.


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