Analisi e comparazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali del Mieloma Multiplo

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Analisi e comparazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali del Mieloma Multiplo

Americo Cicchetti Luca Giorgio Roberta Laurita Ludovica Siviero


Disclosure

Questo lavoro è stato reso possibile con il contributo non condizionato di Takeda Italia S.p.A.


Sommario 1 Obiettivi dell’analisi ........................................................................................................................... 4 2 Metodologia ...................................................................................................................................... 4 3 Risultati .............................................................................................................................................. 6 3.1 Risultati: background e degli obiettivi ............................................................................................ 6 3.2 Risultati: la progettazione del percorso .......................................................................................... 8 3.3 Risultati: Il gruppo multidisciplinare ............................................................................................... 9 3.4 Risultati: l’utilizzo della letteratura di riferimento ........................................................................ 10 3.5 Risultati: l’identificazione dei criteri di eleggibilità ....................................................................... 11 3.6 Risultati: La descrizione del percorso ........................................................................................... 12 3.7 Risultati: la valutazione dell’impatto ............................................................................................ 13 3.8 Risultati: le modalità di diffusione e implementazione ................................................................ 16 3.9 Risultati: il governo del percorso .................................................................................................. 17 3.10 Risultati: Il miglioramento continuo ........................................................................................... 20


1 Obiettivi dell’analisi L’obiettivo della presente analisi è quello di valutare e confrontare tra di loro i diversi Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali - PDTA relativi al mieloma multiplo attualmente disponibili nel nostro paese. Tale analisi, preliminare rispetto alla definizione di un modello ottimale, consentirà di identificare le caratteristiche dei PDTA maggiormente diffuse, con il relativo grado di dettaglio, e, al contempo, rilevare quelle caratteristiche assenti o poche diffuse e per le quali il grado di dettaglio è basso. L’utilizzo dei PDTA per tale patologia risulta fondamentale al fine di un miglioramento continuo della qualità, dei processi clinici, influenzando positivamente l’efficacia e l’efficienza 2 Metodologia I PDTA oggetto di analisi sono stati reperiti dal database PDTA – LAB, opportunamente integrato con una ricerca specifica sui siti internet delle Regioni, delle agenzie sanitarie regionali e delle singole organizzazioni sanitarie. Inoltre, l’analisi è stata arricchita con la somministrazione di un breve questionario alle unità operative complesse di ematologia dei vari centri dislocati in Italia. La ricerca ha prodotto i seguenti risultati: sono stati trovati 6 PDTA, 2 a livello regionale e 4 a livello aziendale, inoltre ASL ROMA 1, ASL Frosinone e l’Ospedale San Martino non hanno e non utilizzano un PDTA dedicato per il mieloma multiplo (grafico 1). Grafico 1: approccio alla ricerca dei PDTA mieloma multiplo


I PDTA disponibili sono stati analizzati sulla base di una checklist (Allegato 1), costruita partendo dalla letteratura e dalle evidenze scientifiche sul tema dei percorsi, ed in particolare su quella letteratura che ne identifica le caratteristiche principali. Per tale motivo, riflette e studia il grado di sviluppo e dettaglio delle principali caratteristiche di un PDTA, quali: i) l’esplicita definizione degli obiettivi e degli elementi chiave della cura, basati sulle evidenze, le best practices, le aspettative dei pazienti e le caratteristiche di quest’ultimi; ii) la facilitazione della comunicazione tra i membri del team e tra questi, i pazienti e i famigliari; iii) il coordinamento del processo di cura, con attenzione ai ruoli e alla sequenza delle attività del team multidisciplinare; iv) la presenza di documentazione, il monitoraggio e la valutazione della varianza; ed infine, v) l’identificazione delle risorse appropriate. Inoltre, nella costruzione della checklist ci si è avvalsi di alcuni documenti elaborati da agenzie nazionali e regionali.


3 Risultati

3.1 Risultati: background e degli obiettivi Nella prima area ci si è focalizzati sulla presenza e sul grado di definizione del background e degli obiettivi. Lo studio del background costituisce un aspetto cruciale nella definizione dei percorsi poiché ne contestualizza la patologia rispetto a stime di incidenza e prevalenza, fornendo quindi informazioni circa la rilevanza di quest’ultima all’interno del contesto. L’analisi del contesto e le motivazioni che sostengono la scelta problematica clinica su cui costruire il PDTA sono sempre esplicitate; infatti, a livello regionale sia nel PDTA del Piemonte e Valle d’Aosta sia nel PDTA del Veneto risultano definite. Nei PDTA aziendali, invece, tale punto non risulta sviluppato nel documento della A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano. Per quanto riguarda, invece, la chiara identificazione degli obiettivi, la letteratura rimarca l’importanza di definire chiaramente gli obiettivi legati all’implementazione del percorso stesso. Quest’ultimi, tipicamente, riguardano il miglioramento della sicurezza, una maggiore efficacia e appropriatezza.

A livello regionale, gli obiettivi risultano

chiaramente identificati e declinati in entrambe i PDTA. A livello aziendale, gli obiettivi non risultano sviluppati nel PDTA del ASL TO 4. Tra i diversi obiettivi rintracciati nei documenti, si riporta l’importanza di rendere omogeneo il percorso diagnostico terapeutico del mieloma multiplo, il miglioramento dell’appropriatezza delle cure, promuovere uniformità di comportamento dei professionisti coinvolti nel processo.


Tabella 1 Gli obiettivi dei PDTA - livello Regionale

Nome documento

È stata effettuata un'analisi del contesto e sono state definite le motivazioni che sostengono la scelta della problematica clinica su cui costruire il PDTA?

Gli obiettivi sono chiaramente identificati e declinati in funzione della standardizzazione delle pratiche di cura con riferimento a requisiti di sicurezza e appropriatezza?

Piemonte e Valle d’Aosta

PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO PER IL PAZIENTE CON MIELOMA MULTIPLO

SI

SI

Veneto

delibera n. 0006 del 8 aprile 2021

SI

SI

obiettivi identificati

Rendere omogeneo il percorso diagnostico terapeutico del mieloma multiplo (MM) nei diversi centri regionali. · Personalizzare il trattamento chemioterapico secondo l’età e le condizioni generali del paziente. · Ottimizzare ed uniformare a livello regionale l’impiego delle risorse terapeutiche, in modo particolare per quanto riguarda l’utilizzo di nuovi farmaci disponibili per la terapia del mieloma promuovere uniformità di comportamento dei professionisti coinvolti nel processo di diagnosi e cura di pazienti affetti da questa malattia e allo stesso tempo garantire al paziente adeguati percorsa di cura e assistenza


Tabella 2 Gli obiettivi dei PDTA – livello aziendale

È stata effettuata un'analisi del contesto e sono state definite le motivazioni che sostengono la scelta della problematica clinica su cui costruire il PDTA?

ASL TO 4

Azienda OspedalieraUniversitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo Azienda OspedalieraUniversitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

SI

Gli obiettivi sono chiaramente identificati e declinati in funzione della standardizzazione delle pratiche di cura con riferimento a requisiti di sicurezza e appropriatezza?

obiettivi identificati

NO

SI

SI

SI

SI

NO

SI

Assicurare un’uniformità di comportamento dei professionisti coinvolti nel processo di diagnosi e cura dei pazienti affetti da Mieloma Multiplo. Garantire al paziente adeguata cura e assistenza. garantire ai pazienti con mieloma multiplo afferenti a questa azienda ospedaliera un’assistenza ottimale in linea con la letteratura internazionale rendere omogeneo il percorso diagnostico terapeutico del mieloma multiplo all'AOU San Luigi rispetto a quanto avviene nei diversi centri regionali.

3.2 Risultati: la progettazione del percorso La seconda macro-area della checklist indaga gli aspetti relativi alla progettazione del percorso e all’implementazione dello stesso. La presenza del tempogramma risponde alla necessità di identificare chiaramente le fasi di progettazione, implementazione e valutazione del percorso, definendo le diverse attività, le risorse disponibili, le attività da svolgere e le tempistiche. L’analisi condotta ha messo in risalto come in nessuno dei percorsi analizzati tale aspetto è esplicitato ed inserito nei documenti reperiti. La predisposizione di una scheda cartacea o informatizzata risponde, invece, alla logica di avere uno strumento che accompagni il paziente nel “cammino”. In aggiunta, tale scheda è finalizzata a registrare eventuali scostamenti rispetto a quanto pianificato dal percorso stesso. Anche in questo caso in nessun documento analizzato è esplicitato tale punto. Anche a livello aziendale, tali elementi non sono presenti in tutti i PDTA analizzati.


Tabella 3 la progettazione del percorso - livello regionale È definito il tempogramma con le diverse fasi di progettazione, le modalità di implementazione del percorso e i momenti di valutazione dell'impatto? Piemonte e Valle d’Aosta Veneto

È stata prevista la predisposizione di una scheda cartacea o informatizzata che accompagna il paziente lungo il percorso per registrarne le fasi?

No No

No No

Tabella 4 La progettazione del percorso - livello aziendale È definito il tempogramma con le diverse fasi di progettazione, le modalità di implementazione del percorso e i momenti di valutazione ASL TO 4 dell'impatto? No

È stata prevista la predisposizione di una scheda cartacea o informatizzata che accompagna il paziente lungo il percorso per registrarne le fasi? No

Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino

No

No

Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo

No

No

Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No

No

3.3 Risultati: Il gruppo multidisciplinare La terza macroarea investiga le dimensioni rilevanti del gruppo multidisciplinare e in particolare: i) la presenza del gruppo stesso, l’esistenza di un coordinatore e, infine, il coinvolgimento dei pazienti. È consigliabile, infatti, che l’elaborazione di un PDTA sia quanto più possibile il frutto di un approccio multidisciplinare e della partecipazione attiva dei vari componenti, anche dei pazienti. Tabella 5 il gruppo multidisciplinare – livello regionale

Piemonte e Valle d’Aosta Veneto

Sono definite le professionalità, le discipline e le funzioni dei partecipanti al gruppo di lavoro identificato per la costruzione del PDTA? No Si

È individuato il coordinatore del gruppo di lavoro

È previsto il coinvolgimento dei Rappresentanti dei pazienti, ove possibile

Si Si

No No

A livello regionale, l’esistenza di un gruppo multidisciplinare, responsabile dell’elaborazione e attuazione del percorso, è riportata nel PDTA del Veneto, mentre in entrambi i PDTA è stato espressamente indicato il coordinatore del gruppo di lavoro. Per quanto riguarda, invece, il coinvolgimento dei rappresentanti dei pazienti e/o associazioni, la partecipazione di quest’ultimi in nessun PDTA è esplicitata.


A livello aziendale, invece, le professionalità coinvolte sono riportate esclusivamente nel PDTA Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino. Anche per quanto riguarda il coordinatore del gruppo di lavoro risulta esclusivamente nel PDTA Azienda OspedalieraUniversitaria della città della salute e della scienza di Torino, mentre i Rappresentanti delle associazioni in nessun documento sono presenti. Tabella 6 Il gruppo di lavoro multidisciplinare- livello aziendale Sono definite le professionalità, le discipline e le funzioni dei partecipanti al gruppo di lavoro identificato per la costruzione del PDTA?

È individuato il coordinatore del gruppo di lavoro

È previsto il coinvolgimento dei Rappresentanti dei pazienti, ove possibile

ASL TO 4

No

No

No

Azienda OspedalieraUniversitaria della città della salute e della scienza di Torino

Si

Si

No

Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofiacervello Palermo

No

No

No

Azienda OspedalieraUniversitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No

No

No

3.4 Risultati: l’utilizzo della letteratura di riferimento L’analisi della letteratura è il presupposto imprescindibile per definire le migliori pratiche da utilizzare per la costruzione, la gestione e la manutenzione del percorso. In particolare, le linee guida rappresentano le fondamenta su cui è costruito il PDTA, e costituiscono lo strumento per l’individuazione di indicatori e standard ai fini della valutazione dell’appropriatezza dei processi e dell’aderenza alle raccomandazioni di buona pratica. In virtù della loro natura, le linee guida risultano valutate nella costruzione di entrambi i PDTA regionali. Anche la valutazione delle linee guida e della raccomandazione è accompagnata dall’identificazione della bibliografica di riferimento in entrambi i documenti regionali. Tabella 7 l’utilizzo della letteratura di riferimento – livello regionale

Piemonte e Valle d’Aosta Veneto

Sono valutate le principali linee guida e le raccomandazioni scientifiche aggiornate? Si Si

È documentata la bibliografia di riferimento? Si Si


Analizzando il livello aziendale, anche in questo caso, le linee guida e le raccomandazioni sono valutate e la documentazione della bibliografia risultano presenti i tutti i PDTA presi in considerazione. Tabella 8 l’utilizzo della letteratura di riferimento – livello Aziendale

ASL TO 4 Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

Sono valutate le principali linee guida e le raccomandazioni scientifiche aggiornate? Si

È documentata la bibliografia di riferimento? Si

Si

Si

Si

Si

Si

Si

3.5 Risultati: l’identificazione dei criteri di eleggibilità In relazione al problema di salute in tutti i percorsi, siano questi regionali o aziendali, è sempre individuata la tipologia di pazienti. Tuttavia, non sono presenti i criteri di inclusione ed esclusione dei soggetti in relazione alle specifiche caratteristiche clinico/assistenziali. I criteri di ingresso insieme ai criteri di uscita, infatti, delimitano i confini del percorso all’interno dei quali si sviluppano le attività. In particolare, i criteri di ingresso tengono conto della gravità della condizione patologica e della presenza di particolari fattori di rischio, considerando anche le condizioni psicologiche e socioeconomiche. Tali criteri non sono stati definiti nei PDTA regionali analizzati. Tabella 9 L'identificazione dei criteri di eleggibilità - livello regionale È individuata la tipologia di pazienti

Sono definiti i criteri di

oggetto del PDTA?

inclusione/esclusione dei pazienti?

Piemonte e Valle d’Aosta

Si

No

Veneto

Si

No

Anche livello interaziendale e aziendale invece, i criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti non sono stati individuati. Tabella 10 L'identificazione dei criteri di eleggibilità - livello aziendale

ASL TO 4 Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo

È individuata la tipologia di pazienti oggetto del PDTA?

Sono definiti i criteri di inclusione/esclusione dei pazienti?

Si

No

Si

No

Si

No


Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No

No

3.6 Risultati: La descrizione del percorso Tabella 11 La descrizione del percorso - livello regionale

Sono descritte le interfacce?

È descritta la sequenza delle attività?

È descritta la tempistica

No

No

No

No

Piemonte e Valle d’Aosta Veneto

Sono descritte le responsabilità?

Sono descritti gli snodi decisionali?

Esistono modalità di rappresentazione grafica del percorso?

È disponibile una versione per il paziente?

No

No

No

No

No

No

No

Si

Si

No

La metodologia utilizzata per la creazione del PDTA prevede la definizione delle singole attività. Esaminando i diversi PDTA a livello regionale, la descrizione delle interfacce; la sequenza delle attività, che si sostanzia in una serie di azioni che consentono di raggiungere il risultato atteso, è fondamentale per la comprensione del percorso e per l’identificazione delle risorse e delle attività critiche; le tempistiche; e le responsabilità ed i compiti specifici delle singole figure professionali coinvolte non sono descritte nei PDTA regionali analizzati. Gli snodi decisionali, che costituiscono momenti fondamentali nel processo di cura poiché orientano il percorso del paziente, sono riportati sono nel documento del Veneto. La valutazione della rappresentazione grafica è volta a verificare la presenza: i) degli input; ii) delle fasi e delle attività; iii) delle responsabilità e delle interfacce; iv) degli snodi decisionali; v) dei documenti prodotti ed utilizzati; vi) documenti di riferimento; vii) dell’output o uscita dal percorso. Tale caratteristica del percorso risultata riportata nel PDTA del Veneto. Inoltre, la letteratura sostiene che dovrebbe essere prevista una versione del PDTA per i pazienti, al fine di favorire un migliore grado di informazione e facilitare la “condivisione della cura” del paziente e/o dei suoi familiari/caregiver, tuttavia, tale informazione non risulta esplicitata nei PDTA analizzati. Tabella 12 La descrizione del percorso - livello aziendale

Sono descritte le interfacce?

È descritta la sequenza delle attività?

È descritta la tempistica

Sono descritte le responsabilità?

Sono descritti gli snodi decisionali?

Esistono modalità di rappresentazione grafica del percorso?

È disponibile una versione per il paziente?

ASL TO 4

No

Si

si

No

Si

Si

No

Azienda Ospedaliera-

No

Si

Si

Si

No

Si

No


Universitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofiacervello Palermo Azienda OspedalieraUniversitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No

No

No

No

No

No

No

No

Si

Si

No

Si

Si

No

A livello interaziendale e aziendale, le interfacce non sono descritte in nessun documento analizzato. La sequenza delle attività, previste per la gestione ottimale del percorso di cura, è riportata in tutti i PDTA, ad eccezione Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo. Le tempistiche relative alle singole attività, invece, sono descritte in 3 PDTA su 4. Le responsabilità dei professionisti coinvolti sono descritte esclusivamente nel PDTA dell’Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino. Gli snodi decisionali, invece, sono identificabili in due dei PDTA. Infine, la modalità di rappresentazione grafica, rappresentativa di tutto il percorso, è disponibile in tre PDTA e la versione per il paziente non risulta presente in nessuno dei PDTA. 3.7 Risultati: la valutazione dell’impatto Il PDTA, a partire dalla sua applicazione, deve essere sottoposto a continuo monitoraggio tramite opportuni indicatori di processo e di outcome/esito. Inoltre, al fine di valutare, e confrontare le performance realizzate con un valore di riferimento, è fondamentale che quest’ultimi vengano esplicitati. Generalmente, gli standard vengono identificati dalla letteratura scientifica o da documenti regionali/nazionali (es. a cura dell’AGENAS, dei gruppi di lavoro regionali, o ottenuti attraverso il monitoraggio sperimentale). La valutazione degli outcome deve inoltre comprendere anche la valutazione di gradimento dei pazienti, rilevata attraverso indagini di qualità percepita o incontri con i rappresentanti dei pazienti, associazioni e/o analisi dei reclami. Inoltre, con riferimento all’utilizzo degli indicatori nei percorsi, questi ultimi non sono sempre utilizzati e tale risultato evidenzia un blocco relativo al continuo miglioramento dell’intero processo, su cui sempre più spesso si discute in sedi nazionali e internazionali, fondamentale per il corretto utilizzo dei PDTA.


Tabella 13 La valutazione dell'impatto - livello regionale È prevista la Sono stati definiti gli indicatori di processo?

Sono previste

valutazione

Sono definiti gli

modalità di

Sono definite le

sistematica

indicatori del

indagine della

modalità di

dell'adesione e

percorso?

qualità

raccolta dati?

dei risultati

percepita?

rispetto alle attese?

Piemonte e Valle d’Aosta Veneto

No

No

No

No

No

Si

No

No

No

Si

A livello regionale, gli indicatori di processo sono presenti nel PDTA del Veneto. La tabella 15 riporta nel dettaglio gli indicatori rilevati dall’analisi. Non è prevista nessuna modalità di valutazione della qualità percepita e modalità di raccolta dati in nessuna delle Regioni analizzate. La valutazione sistematica dell’adesione dei risultati rispetto alle attese è prevista nella regione Veneto. Tabella 14 Gli indicatori rilevati– livello regionale Indicatori •

percentuale di pazienti che utilizzano una tecnica di indagine diagnostica della malattia ossea di nuova generazione rispetto ai pazienti che eseguono il solo rx scheletro standard

Veneto

percentuale di pazienti che eseguono un’indagine fish sul midollo prima di iniziare la terapia

percentuale di soggetti sottoposti a trattamento con autotrapianto nei pazienti di eta <65


Tabella 15 La valutazione dell'impatto

- livello aziendale È prevista la

Sono stati

Sono definiti

definiti gli

gli indicatori

indicatori di

del

processo?

percorso?

Sono previste

valutazione

modalità di

Sono definite le

sistematica

indagine della

modalità di

dell'adesione e

qualità

raccolta dati?

dei risultati

percepita?

rispetto alle attese?

ASL TO 4

Si

Si

No

No

No

No

Si

No

No

Si

Si

No

No

No

Si

No

No

No

No

No

Azienda OspedalieraUniversitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofiacervello Palermo Azienda OspedalieraUniversitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

A livello aziendale, invece, gli indicatori di processo sono presenti nei PDTA dell’ASL TO 4 e in quello dell’Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo. Inoltre, sono presenti indicatori di percorso nel PDTA dell’indicatori nell’ Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino e nel PDTA dell’ASL TO 4. Anche livello aziendale non sono stata previste modalità di indagine della qualità percepita in nessuno dei PDTA analizzati, così come non sono state definite le modalità di raccolta dei dati. Infine, la valutazione sistematica dell’adesione dei risultati rispetto alle attese è stata prevista in due dei PDTA individuati.


Tabella 16 Gli indicatori rilevati – livello aziendale Indicatori •

ASL TO 4

• •

Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino

Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo

• • • • •

Percentuale di pazienti che hanno eseguito la visita odontostomatologica per la prevenzione delle osteonecrosi prima del trattamento con farmaci chela possono causare Percentuale di pazienti candidati a terapia curativa non eleggibili al trapianto che hanno discontinuato la terapia di I linea per evento avverso (esclusa progressione) Tempo intercorso in pazienti affetti sindrome fra visita CAS e visita GIC Percentuale di pazienti affetti da MM alla diagnosi afferenti al CAS Percentuale di pazienti affetti da mieloma multiplo alla diagnosi afferenti al GIC Percentuale di pazienti trattati entro 7 giorni dalla diagnosi Percentuale di pazienti deceduti in corso di terapia di I linea Percentuale di pazienti con possibile programma trapianto discussi in riunione

3.8 Risultati: le modalità di diffusione e implementazione La presenza di una strategia di diffusione che veda l’intervento della direzione in incontri mirati a conferire importanza, condivisione e visibilità al processo, costituisce una prassi. In particolare, tale diffusione può avvenire attraverso modalità di comunicazione con i canali tradizionali e/o modalità diverse (sito web, piani formativi etc…). Il target per la diffusione deve essere preventivamente individuato a livello del gruppo di lavoro PDTA, e devono essere raggiunti i Direttori di Dipartimento / Struttura compresa quella infermieristica. Particolare cura deve essere dedicata alla redazione finale dei documenti, e all’utilizzo di supporti informatici al fine di favorirne la pubblicazione sul sito WEB aziendale. La diffusione del PDTA risulta, quindi, fondamentale per rendere nota la presenza del percorso agli operatori sanitari, standardizzandone i comportamenti, e promuovendo l’ospedale o la Regione che ha elaborato tale percorso, fungendo da strumento di marketing. Tabella 17 Le modalità di diffusione e implementazione – livello regionale Sono definite le modalità di

Sono state previste attività formative

diffusione in azienda e, se del caso,

e di educazione rivolte a: staff-

all'esterno dell'azienda

pazienti- caregiver

Piemonte e Valle d’Aosta

No

No

Veneto

SI

No


A livello regionale, tali modalità sono previste esclusivamente nel PDTA della regione Veneto. Inoltre, nei documenti analizzati non è prevista alcuna attività formative e di educazione rivolte a: staffpazienti- caregiver. Tabella 18 Le modalità di diffusione e implementazione – livello aziendale Sono definite le modalità di

Sono state previste attività formative

diffusione in azienda e, se del caso,

e di educazione rivolte a: staff-

all'esterno dell'azienda

pazienti- caregiver

Si

No

Si

No

No

No

Si

No

ASL TO 4 Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

A livello interaziendale e aziendale, invece esclusivamente il PDTA dell’Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo non ha definito modalità di diffusione in azienda e all’esterno dell’azienda, ma non sono state previste attività formative e di educazione rivolte a staff, pazienti e caregiver in nessuno dei documenti analizzati. 3.9 Risultati: il governo del percorso A livello regionale, le responsabilità a partire dalla identificazione del responsabile della gestione del percorso non sono mai definite. Tale aspetto risulta particolarmente importante in quanto correlato alla soddisfazione degli operatori sanitari. Infatti, quanto più il processo è chiaro e le responsabilità e i compiti dei diversi professionisti ben definiti, tanto più è maggiore la soddisfazione degli attori coinvolti nel processo di cura. Considerando la verifica dell’applicazione e della manutenzione del percorso, anche in questo caso non è presente in nessun documento preso in considerazione.


Tabella 19 il governo del percorso – livello regionale Sono definite le

È definito chi

responsabilità a partire

verifica

dalla identificazione del

l’applicazione e la

responsabile della gestione

manutenzione del

complessiva del percorso

percorso

Piemonte e Valle d’Aosta

No

No

Veneto

No

No

È prevista la costituzione di un team multidisciplinare per la valutazione del paziente, ove appropriato

No No

Il Team multidisciplinare, è fondamentale per una gestione integrata del paziente durante tutto il percorso di cura, ma non è previsto nei PDTA analizzati.


Tabella 20 il governo del percorso – livello aziendale Sono definite le responsabilità

È definito chi verifica

È prevista la costituzione di

a partire dalla identificazione

l’applicazione e la

un team multidisciplinare

del responsabile della gestione

manutenzione del

per la valutazione del

complessiva del percorso

percorso

paziente, ove appropriato •

ASL TO 4

• • • • • • •

Anatomia patologica ematologia cure palliative psiconcologia radiologia radioterapia ortopedia coordinatore infermiere

No

No

Si

No

Si

Si

No

No

Azienda OspedalieraUniversitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofiacervello Palermo • • • • •

Azienda OspedalieraUniversitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No

No

• • • • • •

ematologo terapia oncoematologica intensiva radiodiagnostica radioterapia anatomia patologica servizio trasfusionale medicina interna medicina del dolore farmacia ospedaliera cardiologia infermiere

A livello aziendale, le responsabilità a partire dalla identificazione del responsabile della gestione complessiva del percorso non sono definite. La verifica dell’applicazione e la manutenzione del percorso, anche in questo caso, non è prevista in nessuno dei PDTA analizzati. Il team multidisciplinare è presente nel PDTA dell’ASL TO 4, dell’Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino e dell’Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano


3.10 Risultati: Il miglioramento continuo Tabella 21 Il miglioramento del percorso – livello regionale Laddove si verifichino scostamenti rispetto ai risultati e/o comportamenti attesi, sono avviate opportune azioni correttive Piemonte e Valle d’Aosta

No

Veneto

No

Infine, sia a livello regionale che aziendale e interaziendale, non sono previste azione correttive laddove si verifichino scostamenti rispetto ai risultati. Tale aspetto risulta in contrasto con Il Decreto Ministeriale del 2 aprile 2015 n. 70 che prevede una valutazione ed un miglioramento continuo delle attività cliniche. Infatti, è fondamentale che le strutture si dotino di appositi strumenti di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio clinico, adottando percorsi di audit o altre metodologie che siano finalizzate allo studio dei processi interni e delle criticità più frequenti. L’analisi degli scostamenti è quindi cruciale per favorire il miglioramento continuo del percorso e la riduzione delle variazioni della pratica clinica, ed è parte del core dei percorsi assistenziali. Un ruolo cruciale, quindi, è svolto dall’audit clinico che è finalizzato ad assicurare la corretta applicazione del percorso ed il corretto raggiungimento degli obiettivi, infatti, se non correttamente disegnato, non essendo possibile la verifica dei risultati previsti, vi potrebbe essere uno spreco di risorse dell’organizzazione. Tabella 22 il miglioramento del percorso a livello aziendale e interaziendale – livello aziendale Laddove si verifichino scostamenti rispetto ai risultati e/o comportamenti attesi, sono avviate opportune azioni correttive ASL TO 4 Azienda Ospedaliera- Universitaria della città della salute e della scienza di Torino Azienda Ospedaliera ospedali riuniti villa Sofia-cervello Palermo Azienda Ospedaliera- Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano

No No

No

No


Allegato 1 La checklist per la valutazione dei percorsi

Macro Aree

Checklist È stata effettuata un'analisi del contesto e sono state definite le motivazioni che sostengono la scelta della problematica clinica su cui costruire il PDTA?

Background e obiettivi Gli obiettivi sono chiaramente identificati e declinati in funzione della standardizzazione delle pratiche di cura con riferimento a requisiti di sicurezza e appropriatezza? È definito il tempogramma con le diverse fasi di progettazione, le modalità di implementazione del percorso e i momenti di valutazione dell'impatto? Progettazione del percorso È stata prevista la predisposizione di una scheda cartacea o informatizzata che accompagna il paziente lungo il percorso per registrarne le fasi? Sono definite le professionalità, le discipline e le funzioni dei partecipanti al gruppo di lavoro identificato per la costruzione del PDTA? Gruppo di lavoro multidisciplinare

È individuato il coordinatore del gruppo di lavoro? È previsto il coinvolgimento dei rappresentanti dei pazienti, ove possibile? Sono valutate le principali linee guida e le raccomandazioni scientifiche aggiornate?

Letteratura di riferimento È documentata la bibliografia di riferimento? È individuata la tipologia di pazienti oggetto del PDTA? Criteri di eleggibilità Sono definiti i criteri di inclusione/esclusione dei pazienti? Sono descritte le interfacce? È descritta la sequenza delle attività? Descrizione del percorso È descritta la tempistica? Sono descritte le responsabilità? Sono descritti gli snodi decisionali? Descrizione del percorso

Esistono modalità di rappresentazione grafica del percorso? È disponibile una versione per il paziente? Sono stati definitigli indicatori di processo?

Valutazione dell’impatto

Sono definiti gli indicatori del percorso? Sono previste modalità di indagine della qualità percepita?


Sono definite le modalità di raccolta dati? È prevista la valutazione sistematica dell'adesione e dei risultati rispetto alle attese? Sono definite le modalità di diffusione in azienda e, se del caso, all'esterno dell'azienda? Modalità di diffusione e implementazione Sono state previste attività formative e di educazione rivolte a: staff- pazienti – caregiver? Sono definite le responsabilità a partire dalla identificazione del responsabile della gestione complessiva del percorso? Governo del percorso

È definito chi verifica l'applicazione e la manutenzione del percorso? È prevista la costituzione di un team multidisciplinare per la valutazione del paziente, ove appropriato?

Miglioramento continuo

Laddove si verifichino scostamenti rispetto ai risutati e/o comportamenti attesi, sono avviate opportune azioni correttive?


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