Marmo Macchine International n. 100

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Confindustria: l’inizio 2018 a livello globale

Confindustria: early 2018, globally

Secondo quanto riferito dal Centro Studi di Confindustria nella sua consueta nota congiunturale di inizio anno, l’economia globale è partita bene nel 2018. Fiducia e ordini indicano una crescita ancora in accelerazione, uno slancio cui partecipano coralmente tutti i principali paesi. I ritmi sono molto alti nell’Eurozona, dove tutte le componenti di domanda sono in ulteriore espansione. Negli USA la crescita trarrà alimento dall’export, favorito dall’indebolimento del dollaro e soprattutto dallo stimolo derivante dalla riforma fiscale. Le esportazioni fanno da volano alla crescita anche delle economie emergenti. A trainare l’attività globale sono il settore manifatturiero e gli investimenti (in rapido aumento), entrambi grandi attivatori di scambi globali. Rimangono molto favorevoli inoltre le condizioni finanziarie: salgono le Borse negli USA (con quotazioni ancora più “ricche”), in Europa e Asia. Turbolenze, tuttavia, potrebbero scaturire dall’accelerazione della normalizzazione monetaria o da shock geopolitici. Il prezzo del petrolio è balzato a gennaio per una serie di fattori, ed è insieme termometro e redistributore della domanda, frenando nei paesi avanzati quella domestica, e probabilmente verrà calmierato dall’estrazione di shale oil americano. L’Italia partecipa al rinnovato slancio dell’economia globale, attraverso l’ottima perfomance dell’export (confermata dagli ordini) e degli investimenti (saliti i giudizi sulle commesse interne e le attese dei produttori di beni strumentali). Il buon avvio nel nuovo anno controbilancia la dinamica sotto le attese della produzione industriale nel 4° trimestre 2017. Restano positive anche le prospettive per l’occupazione, stando alle intenzioni delle imprese, ma sono contrastanti i segnali sull’irrobustimento dei consumi. Per consolidare la risalita italiana, che resta molto inferiore a quella europea, sono decisive le scelte di politica economica che verranno prese dopo le elezioni.

According to statements by the Confindustria Studies Center in its customary beginning-of-the-year report, the global economy began 2018 quite well. Confidence and orders indicate growth that is still accelerating for all the major countries. Growth rates are very high in the Eurozone, where all demand factors are in further expansion. In the US, growth will be fed by exports, favored by a weaker dollar and above all by the stimulus coming from tax reform. Exports will serve as a flywheel in emerging economies, too. Driving global growth are the manufacturing industry and investments (rapidly rising), both of which are big activators of global trade. In addition, financial conditions remain favorable: the US stock market continues to rise (with even “richer” share prices), as do the bourses in Europe and Asia. However, turbulence could by triggered by a speed-up in monetary normalization or geopolitical shocks. The price of oil increased in January due to a number of factors and this is both a thermometer and re-distributor of demand (slowing down in advanced countries), which will probably be met by American shale oil extraction. Italy is part of the global economic rebound, with excellent performance in exports (confirmed by orders) and in investments (opinions about domestic sales and the expectations of instrumental goods makers are more optimistic). The good start to the year counterbalances the slower pace at the end of 2017, when fourth-quarter industrial output was below expectations. Also positive are job prospects, according to company intentions, but there are conflicting signals about increases in consumer purchases. To consolidate Italy’s uptake, much slower than the European, the economic policy decisions that will be made post-elections will be decisive.


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