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I L TERRITORIO
Calabria bizantina segnata dai gastaldati di Cosenza e Cassano, e che per precisione, doveva scorrere lungo i corsi dei fiumi Crati e Savuto, rimase all’incirca stabile fino al IX sec., arco di tempo che vide la nostra terra palcoscenico di nuove ondate migratorie, non più bellicose, che lo segnarono profondamente: quelle, cioè dei monaci giunti dall’Oriente.
IN ALTO:
La statua di S.Ciriaco a Buonvicino
La Chiesa di S.ta Maria di Costantinopoli a Papasidero
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Intorno al VII sec. d.C., infatti, iniziò l’arrivo di monaci provenienti dalla Siria, dalla Palestina, dalla Grecia, dall’Egitto a seguito delle invasioni Arabe e delle persecuzioni iconoclaste (la lotta contro l’utilizzo delle immagini sacre) propugnate da Leone l’Isaurico, Leone Copronico e Leone V l’Armeno. Indiscutibilmente la presenza del monachesimo greco segnò profondamente la Calabria, e ovviamente anche il nostro territorio. I monaci vennero in Calabria soprattutto per il contemporaneo dominio bizantino, ma concorsero a tale arrivo anche la collocazione geografica e le testimonianze della Magna Grecia, che erano ancora considerevoli ed affascinanti per degli uomini che dal mondo “greco” erano partiti. Vi è da ricordare, comunque, che la Calabria