Coronavirus: isolati come nel Decameron. Classe IIIB indirizzo figurativo, L.A. Midossi Vignanello

ELISA

MARIANNA

CHIARA

STEFANO

2020: Vignanello, impazza un virus letale denominato “Coronavirus”

Cinque ragazzi e cinque ragazze della III B del Liceo Artistico “U. Midossi” , costretti alla quarantena forzata decidono di trascorrere sedici giornate in videochiamata raccontando ogni giorno una novella da loro inventata. La volontà è quella di sentirsi meno soli e non perdere il piacere di comunicare oltre quella di custodire l’importanza della moralità.

Il distanziamento e la quarantena possono salvarci la vita!

Un anno che non scorderemo… il 2020 il Covid19 colpisce Il mondo Facciamo come i ragazzi del Decameron di Boccaccio che si isolarono, ricreando un loro mondo lontano dalla peste nera che colpì Firenze (e l’Europa intera) nel 1348.

“Nel tempo della didattica a distanza, del forzato ,ma necessario, allontanamento dalla consueta dimensione sociale e dalla vita scolastica, possiamo fare comunque comunità e la facciamo come sappiamo fare, come ci hanno insegnato, con la letteratura”.

L’idea è quella di “trasformare la particolare situazione che si sta vivendo nella scuola in un’ opportunità creativa: vi propongo cari ragazzi della classe III B , novelli giovani di una allegra brigata, di scrivere novelle, raccontare e rifondare il mondo”.

Infatti, se anche la scuola è in fuga dalla “peste” e in quarantena, vivendo dunque un momento simile a quello descritto da Boccaccio nel Decameron e “visto che stiamo appartati e sappiamo da Boccaccio che si può ricreare il mondo raccontando, vi invito a partecipare ad un laboratorio di scrittura, potrete scegliere una parola tra quelle proposte e costruire una novella alla maniera del Decamerone”.

Le parole da cui partire Le parole, potrebbero essere: A come Attesa; B come Bellezza; C come Cortesia; D come Desiderio; E come Eleganza; F come Fedeltà; G come Giovinezza; I come Intelligenza; L come Lontananza; M come Musica; N come Nostalgia; O come Onesta’; P come Patria; Q come Quarantena: R come Ricordo; S come Solidarietà; T come Tempo; U come Unicità; V come Verità; Z come Zibaldone (diario personale che raccoglie una grande quantità di appunti, riflessioni e aforismi) e tante tante altre, una fantasmagoria di parole da cui partire per ricreare il mondo. Un modo per annullare le distanze, per vivere la scuola in modo sempre attivo e creativo, anche ai tempi del Coronavirus. Chissà, magari, da queste storie potrà nascere un libro, come futura memoria di questi strani giorni, in cui la scuola continua a essere, sempre e comunque, un baluardo di difesa e una finestra aperta sul mondo”.

ANDRA’ TUTTO BENE!

La vostra Prof. Clorinda Salini

Il Coronavirus elimina la pietà: nemmeno i funerali vengono celebrati. Un anno difficile, milioni di morti e contagiati, non esiste una cura, non c’è un vaccino. Le scuole vengono chiuse e così anche negozi e i centri di ritrovo, i supermercati vengono presi d’assalto, non si può più socializzare, le persone non possono più abbracciarsi, incontrarsi, baciarsi, farsi una carezza, sono isolate nelle loro case senza avere più contatto con il mondo esterno, gli ospedali sono pieni, le camere intensive non sono sufficienti, gli infermieri e i medici sono i nostri eroi, coloro che oggi giorno cercano di salvarci la vita e a loro volta molti la perdono…è emergenza sanitaria! Vengono dettate dal Governo delle regole molto rigide: guanti e mascherina saranno i compagni di viaggio.

Il Coronavirus identificato a Wuhan, in Cina, per la prima volta alla fine del 2019 è un nuovo ceppo virale che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. E’ stato chiamato SARS-CoV-2 è la malattia respiratoria che provoca Covid-19.

Il nome è dovuto alla presenza di punte a forma di corona sulla superficie del virus. I coronavirus sono comuni in specie animali come i pipistrelli e i cammelli, ma può accadere che evolvano e infettino l’uomo; questa capacità dei virus presenti nel mondo animale di diventare patogeni per l’uomo si chiama “salto di specie” o spillover.

È proprio in questo orribile quadro che dieci meravigliosi giovani, decidono di lasciare momentaneamente quell’orrore alle spalle Le loro giornate sono perfettamente regolamentate: ogni giorno viene eletto un re o una reginettta che racconterà una storia. La società istituita non è una monarchia ma una democrazia in quanto ogni giovane sarà sovrano, a turno. Il fulcro del tempo è trascorso raccontando delle novelle a tema libero.

I dieci novellatori formano una sorta di "allegra brigata", il loro scopo è quello di ricostituire quel tessuto sociale che il Coronavirus ha spazzato via .

L’allegra brigata: Alexia, Marianna, Marika, Elisa Chiara, Ivan, Riccardo, Giovanni, Marco, Stefano.

Marianna: “Abbiamo iniziato questo progetto basandoci sulle novelle scritte nel Decameron di Boccaccio.

Con l’aiuto della prof. Salini siamo riusciti a riprodurre la situazione che hanno vissuto i ragazzi durante la peste identificandola con quella che stiamo vivendo noi oggi per colpa del Coronavirus.

In classe siamo stati resi parte fondamentale del lavoro.”

LE NOVELLE

PRIMO GIORNO: A= Amicizia.

Re della giornata Riccardo Riccardo ci racconta una storia di paura ambientata nello spazio…

L’aiuto di un amico può portarci alla salvezza […[ Due astronauti mentre soggiornavano nel loro alloggio all’interno di una stazione spaziale ricevono improvvisamente un allarme però nel frattempo un asteroide ha colpito l'antenna della stazione e non possono più comunicare con la terra, immediatamente decidono che uno di loro deve uscire fuori per ripararla, si fa avanti il più esperto , l'altro lo osserverà controllandolo da un monitor. Inizia l'avventura e il terrore. L'astronauta arriva all'antenna e comincia a ripararla, nel frattempo il suo compagno intercetta una tempesta di asteroidi in avvicinamento che in pochi secondi travolge la stazione; contemporaneamente un meteorite colpisce il jetpack dell'astronauta che sta riparando l'antenna facendo uscire aria dal jetpack allontanandolo dalla stazione. L'astronauta vaga nello spazio con l'aria che ormai sta finendo ma all'improvviso gli appare una luce e man mano che si avvicina vede che si tratta dello shuttle della stazione, era il suo amico. Dopo un giorno nello spazio da solo, l'astronauta aveva quasi perso la speranza, ma può dirsi fortunato, piangendo e ringraziando il suo compagno fanno ritorno alla stazione[…]

SECONDO GIORNO: G= Guerra.

Reginetta della giornata Marika Marika ci racconta di una famiglia purtroppo separata dalla guerra, ma che l’amore e la fortuna ha riunito. […] Scoppiata la guerra tutti gli uomini erano costretti ad arruolarsi, lasciando a malincuore le proprie famiglie e con la consapevolezza di non tornare a casa. Tra di loro c'era un ragazzo che a breve tempo sarebbe diventato padre e che dovette partire con “la morte nel cuore” perchè non sapeva se avrebbe visto mai il figlioletto. Arrivato il giorno della partenza, la moglie lo accompagnò alla stazione ferroviaria a prendere il treno del convoglio dicendogli che avrebbero atteso con ansia il suo ritorno. I mesi passarono, ma la moglie non ebbe su notizie, ad un certo punto si convinse che il suo adorato marito fosse morto. Nel frattempo nacque il figlio e i mesi pian piano si trasformarono in anni, questo bambino continuò a crescere diventando un bellissimo adolescente. Un giorno sentì alla radio che la guerra era finita, ebbe un sussulto al cuore che la rese ancora più speranzosa; la mamma giovane , piena di gioia cosi senti il bisogno di comunicare al figlio che il papà sarebbe tornato. Dopo qualche giorno sentirono bussare alla porta, la mamma ebbe un presentimento e disse al figlio di andare ad aprire , cosi lui fece. Aprendo la porta si trovò davanti un uomo che non conosceva, subito il ragazzo chiamò la mamma dicendogli che c'era un uomo alla porta, lei capi immediatamente che era il marito e si precipitò piena di gioia per essere partecipe di quel momento che aveva tanto atteso. Quando i loro sguardi si incrociarono lei ebbe un sussulto al cuore, l’emozione fu talmente grande che si abbracciarono a lungo e con tanto amore sussurrandogli all'orecchio che quel ragazzino era suo figlio, allora il padre con tanta emozione e commozione lo baciò e lo strinse forte al cuore[…]

TERZO GIORNO: L= Luce.

Re della giornata Riccardo

Riccardo racconta oggi la bellissima storia di una meravigliosa stella umana e del suo principe e ci insegna che l’amore è più forte di ogni altro sentimento soprattutto quando il male vuole vincere sul bene… […] Questa storia é ambientata in un tempo molto lontano, quando esistevano re, regine, principi, principesse e umili persone. Parliamo di Cristal, un giovane falegname che vive nel bosco insieme ai suoi tre fratelli, una notte mentre stava raccogliendo le ultime assi di legno nel capanno, vede cadere una stella non poco lontano da sé nel bosco, si reca sul posto e vi trova una bellissima ragazza, vestita di bianco con dei lunghissimi capelli dorati. Le chiese chi fosse e da dove venisse e lei gli rispose che mentre viaggiava nel cielo ha perso l'orientamento ed é caduta. Non sapendo cosa fare, Cristal la conduce a casa sua, ma nel frattempo una vecchia strega che abitava non lontano dal luogo dell’incontro si accorse di lei e li inseguì. I fratelli di Cristal nel vedere la ragazza non riuscirono a parlare dallo stupore e cercarono di ospitare al meglio la ragazza e farla sentire a suo agio. Cristal vorrebbe aiutarla a ritornare nel cielo e comincia a pensare a come fare, nel frattempo la strega che li aveva inseguiti e aveva scoperto la loro abitazione, pensa ad un piano per rapirla e rubargli il cuore che le avrebbe permesso di avere vita eterna e bellezza infinita. I giorni passarono e la stella inizia a comportarsi come un essere umano, entra a far parte della vita dei ragazzi e Cristal si innamora di lei; anche lei prova dei sentimenti ma non riesce a comunicarli. Un bel giorno bussa alla porta una vecchietta, era la strega e con la scusa di regalare dei fiori fa un incantesimo facendo addormentare tutti gli abitanti della casa. Rapisce la meravigliosa stella che ormai aveva assunto sembianze umane e la conduce sulla cima di un monte. Cristal e i suoi fratelli quando si risvegliarono, capirono l'inganno e partirono immediatamente alla ricerca della stella. Scalare la montagna non fu facile per loro tra neve, acqua e frane ma alla fine raggiunsero la vetta, dove trovarono una casetta di legno. Quando entrano, si trovarono in un salone di un grande castello dove scorsero alla fine della sala una scalinata e notarono che la meravigliosa stella era legata e la strega pronta e prendere il suo cuore. Alla vista di Cristal e sei sui fratelli la stella cominciò a illuminarsi, la strega abbagliata dalla sua luce, vieni bruciata. Cristal sale la scalinata per salvare la stella e dichiarò il suo amore che lei corrispose dicendogli avrebbe rinunciato alla vita eterna pur di stare al suo fianco. Cristal da quel momento la battezzò Luce e vissero felici e contenti […]

QUARTO GIORNO: P= Palla.

Re della giornata Ivan […] Oggi Ivan esprime le proprie emozioni attraverso un disegno e i ragazzi dell’allegra brigata hanno interpretato questo disegno così: la palla rappresenta il mondo e che soprattutto in questo momento tutta l’umanità è unita più che mai all’interno di quella palla e che siamo tutti protagonisti di uno stesso destino che ci lega l’uno con l’altro e anche se lontani ci sentiamo tutti vicini […]

QUINTO GIORNO: A= Attesa.

Reginetta della giornata Elisa Elisa ci racconta la storia di un giovane ragazzo che difronte ad una brutta delusione che la vita gli offre è capace , grazie al suo talento, di trionfare vittorioso e raggiungere il suo sogno, soprattutto riesce a capire che a volte è opportuno attendere e non pretendere tutto quello che si desidera e in tempi immediati. […]Jake era un ragazzo molto ricco e viziato, ogni cosa che desiderava la otteneva all'istante senza attendere neanche un giorno, anzi alcuni oggetti li prenotava prima che fossero venduti in commercio per averli e si vantava per la sua ricchezza.

Un giorno il ragazzo era trepidante e felice perché l'indomani avrebbe comprato l'ultimo modello di un telefono molto costoso.

Nel pomeriggio i suoi genitori ricevettero una telefonata che li distrusse.

Jake chiese che cosa fosse successo e loro tra le lacrime e disperazione, comunicarono al figlio che le azioni in borsa, in cui avevano investito quasi tutti i loro soldi, erano scese tantissimo pertanto non erano più ricchi e da quel momento in poi potevano comprare solo lo stretto necessario che non includeva il telefono da lui tanto atteso.

Il ragazzo incredulo pensava solo alla sua perdita e riflettendo si ricordò di avere qualche risparmio che però copriva solo una parte del costo totale del cellulare.

Per trovare la somma mancante, pensò di dedicarsi a qualche lavoretto altrimenti sarebbe passato di moda se acquistato in tempi troppo lunghi.

Pensò allora ad una proposta che ricevette a scuola qualche tempo prima infatti il professore di italiano aveva esortato gli alunni a partecipare a un concorso di poesia che prevedeva tre premi in denaro.

Jake passò un paio di giorni chiuso in camera a creare una bella poesia per poter vincere, all'inizio non aveva nessuna idea, poi man mano cominciò a mettere insieme un pò di pensieri e ne uscì una poesia molto gradevole che consegnò al suo insegnante.

La cerimonia per la premiazione si sarebbe svolta dopo dieci giorni, purtroppo Jake dovette imparare ad aspettare con molta pazienza, cosa a lui sconosciuta fino a quel momento.

Arrivato il giorno fatidico, il ragazzo ansioso e agitato partecipò all'evento; cominciò la premiazione, iniziarono a chiamare i vincitori a partire dal sesto posto dal sesto posto, ma il suo nome non venne fatto, poi la proclamazione del secondo posto e il suo nome echeggiò nella sala e il ragazzo ne fu immensamente felice come se avesse vinto il primo premio.

Poi quando seppe che la somma che aveva vinto era precisamente quella che gli mancava per comprare il telefono, non stette più nella pelle.

L'indomani andò tutto fiero al negozio e comprò l'oggetto desiderato con una soddisfazione mai provata prima[…]

SESTO GIORNO: C= Cuore.

Reginetta della giornata Marika

Marika comunica un suo pensiero ai compagni rispetto al tragico momento che stiamo vivendo e si congratula con la componente medica per tutto ciò che sta facendo per l’Italia. […] Io ho sempre avuto tutto quello che una ragazza di vent’anni desidera, non nel materiale ma nello spirito, spensieratezza, amore e gioco. Oggi mi trovo a vivere una vita che non è la mia, obbligata come tutti gli italiani chiusa in casa in quarantena. All’ inizio sembrava quasi un gioco, ma con il tempo mi sono resa conto che non è cosi, tutto quello che succede intorno, quello che dice la tv è vero. Siamo in guerra, una guerra combattuta non con le armi ma, una guerra che vede in campo medici e infermieri, che lottano ogni giorno per soccorrere le persone che purtroppo sono affette da Covid19 mettendo a rischio la loro vita e con la paura di essere infettati e a loro volta infettare i famigliari.

Questi eroi giorno dopo giorno cercando di salvare molte vite da questo letale virus. Tutto questo mi ha fatto capire di essere fiera di appartenere alla nostra bella Italia[…]

SETTIMO GIORNO: I = Intelligenza.

Reginetta della giornata Elisa

Elisa in questa novella ci vuole insegnare che la strafottenza e la presunzione non portano da nessuna parte e che nella vita l’umiltà è l’arma migliore per vincere. […] Ora vi racconto un'altra storia e questa riguarda l'intelligenza vera o apparente.

Charly, una ragazza che frequentava il terzo anno del liceo, era considerata la più intelligente della scuola, tanto che se ne vantava con tutti e il suo comportamento era diventata alquanto antipatico.

Ormai la sua superbia la portava anche a prendere in giro quelli che a suo dire erano gli inferiori, cioè, ragazzi rallentati.

Uno di loro era Lee, un ragazzo molto timido e riservato, e questo suo lato del carattere lo portava a bloccarsi durante le interrogazioni anche se nelle prove scritte soprattutto in matematica e fisica andava benissimo, ma per Charly questo contava poco perché comunque lei era brava in tutte le materie, così continuava a bullizzarlo.

Un giorno a scuola, nell'ora di matematica il professore decise di fare una verifica a sorpresa.

Charly non aveva ripassato, ma non si agitò molto perché confidava nella sua mente e derideva Lee prevedendo che lui avrebbe preso un brutto voto.

Alla fine della verifica l'insegnante avendo un pò di tempo iniziò a correggere i compiti e ci riuscì in breve anche perché era una classe formato da pochi elementi.

Era il momento del verdetto e la ragazza aspettava il suo voto con un sorrisino beffardo guardando Lee, che invece stava con lo sguardo abbassato a fissare il banco come un ebete, così lo etichettò Charly; quando il professore riconsegnò le schede corrette il ragazzo posò timidamente i suoi occhi sul voto che era un bel 10, mentre la spavalda Charly stava per far vedere a tutti il suo bel 10 che invece si era trasformato in un bel 4 […]

OTTAVO GIORNO: E= Eroe.

Reginetta della giornata Chiara Chiara ci racconta una storia bellissima dedicata agli animali, Ciac il cane labrador deve dire grazie per la vita al gattino Pallino che purtroppo il destino ha scelto al suo posto per lasciare questa vita. […] Ciac è il nome di un cane labrador nero di 4 anni, ma non un cane come gli altri, ma un cane eroe.

Proprio così, “cane eroe “, è esperto di salvataggio. Lui salva le persone che sono rimaste intrappolate sotto le macerie di un terremoto o la neve da una valanga.

Ciac vive in un piccolo paese in una bella villetta con giardino, insieme al suo addestratore e amico Stefano e alla sua famiglia, Ciac è felice e sereno. Il suo unico problema è Pallino, il gatto dei vicini. Il nome Pallino è carino e dolce, adatto ad un gatto gentile, invece lui è perfido e cattivo, soprattutto con Ciac perché è invidioso della sua popolarità, così Pallino gli fa continuamente dispetti, rubandogli gli ossi che lui sotterra nel giardino.

Una notte mentre tutti dormivano, arriva una telefonata che sveglia tutta la famiglia, è Ciac. C’è stato un forte terremoto ad Amatrice e Stefano e Ciac, sono chiamati a fare il loro lavoro. Quando arrivano, trovano uno scenario tremendo, tutto è distrutto, non c’è più nemmeno una casa. Non c’è tempo da perdere e Ciac inizia subito a cercare sotto le macerie le vittime. I giorni passano e Ciac e Stefano riescono a salvare tante persone. Poi vengono chiamati in una zona dove i pompieri hanno salvato una famiglia, ma non riescono a trovare il bambino più piccolo. Così Ciac inizia a fiutare e finalmente dopo qualche minuto inizia ad abbaiare, segno che ha fiutato qualcosa.

I pompieri iniziano a scavare, ma il passaggio è troppo stretto, e non riescono ad entrare. Ciac parte di corsa ed entra nel buco, e poco dopo porta in salvo il bambino, impolverato e terrorizzato, subito dopo Ciac inizia a leccare il bambino per tranquillizzarlo.

I due diventano amici. Tutti i giorni, dopo il lavoro, Ciac passa alla tendopoli, per giocare con Luca, il bambino che ha salvato. I giorni passano, Ciac e Stefano tornano a casa per riposare dal faticoso lavoro e lasciare il posto ad altri colleghi. E’ passato un mese da quando Ciac ha salvato Luca,e il suo pensiero va spesso a quel bambino che poi è diventato suo amico e sente molto la sua mancanza.

Un giorno Ciac stava giocando in giardino, e sulla strada difronte, si ferma una macchina e qualcuno gli tira una polpetta di carne. Ciac stava per mangiarla, ma viene chiamato da Stefano.

Allora decide di sotterrare la polpette per gustarsela poi in santa pace.

Corre dal suo padrone, e quando arriva davanti alla porta trova Luca che lo stava aspettando. La gioia di Ciac era così grande che inizia a correre intorno a Luca a saltare e a leccare il suo amico per salutarlo.

Passarono tutto il giorno insieme a giocare, poi in serata Luca ripartì.

Mentre Ciac era in casa, si ricordò della polpetta, e avendo un po' di fame, decise di andare a prendere la polpetta dal nascondiglio e gustarsela.

Quando scavò per recuperare il bocconcino, però non lo trovò, e vide Pallino che dal suo giardino lo guardava soddisfatto e si leccava i baffi. Ciac ringhiò a quel gatto maledetto e se ne andò nella sua cuccia arrabbiato. Il mattino dopo, Stefano e sua moglie stavano parlando di una banda di ragazzi annoiati, che per divertirsi preparavano polpette avvelenate e poi le tiravano nei giardini delle case agli animali, e che una di quelle polpette aveva ucciso il gatto dei vicini. Ma loro non sapevano che invece quel boccone era per Ciac, e che quel dispettoso di Pallino, pur non volendo aveva salvato la vita a Ciac[…]

NONO GIORNO: R= Rassegnazione.

Re della giornata Marco Nessuno lo capiva, passò gli anni a spiegarlo a qualsiasi cittadino della città, ma niente, nessuno voleva capire…si martirizzò pur di vedere Dio! […] Joan, trascorreva tutte le sue giornate legato su una trave di legno, sotto lo scoppio del sole d’estate, la luce era così forte da poter quasi cuocere la carne del povero martire. La sua pelle non era più di un colore bianco perla, bensì man mano che passarono i giorni diventò marcia, nera, secca, i tarli gli uscivano dai bulbi oculari, le mosche gli mangiavano la faccia e le parti genitali. Joan non aveva più niente, fu privato di tutto, e per quanto prima non avesse avuto chissà che, quel gesto di masochismo e sciaguratezza lo rassegnò al punto da dimenticare il suo vero nome. Le persone rimanevano esterrefatte ogni qual volta gli passavano vicino: “Santo Dio, ma come fa costui a esser ancora vivo, dopo ben 20 giorni”. In realtà, Joan era legato lì, sul quella trave di legno, da più di un mese. Niente cibo, niente acqua, niente di niente…niente e basta. Joan voleva vedere il Dio, ma non quello che conosciamo noi, bensì il vero Dio. Il giovane martire ne parlava sempre, diceva che era un sistema complesso, un sistema difficile da decifrare, da interpretare. Nessuno lo capiva, passò gli anni a spiegarlo a qualsiasi cittadino della città, ma niente, nessuno voleva capire. Fu proprio da questa sconsiderata, mancanza di attenzione e rispetto che Joan decise di martirizzarsi pur di vedere Dio. I martiri sono esseri trascendenti, si elevano al di sopra di qualsiasi altro uomo, perché loro non muoiono mai, o almeno così dicono. Tramite la completa liberazione di ogni bene posseduto e la continua punizione di se stessi, il martire può raggiungere “l’estasi”. L’estasi è la fase in cui ogni domanda viene cancellata, ogni risposta confermata, ogni male liberato ma soprattutto… l’estasi può far raggiungere al martire in questione la figura di Dio, la verità assoluta. Il rassegnamento, cosa è il rassegnamento?

Dimenticare tutto? Lasciarsi andare? Non avere più importanza nel tuo “io”? Joan non ebbe la forza di darsi una risposta, ma quando i suoi occhi guardarono il cielo vide una sola cosa: le nuvole. Le nuvole cambiavano forma, colore e emozioni, si potrebbe quasi dire che le nuvole siano le creature più belle della terra. Leggere, spensierate, pur cambiando all’esterno sono comunque fatte della stessa materia. La materia che ormai era negli occhi bruciati e pieni di vermi di Joan, passando per il cervello poi, il martire ebbe una traslazione spontanea e rilassata. Non capì cosa stesse guardando, ma gli piacque molto, la fase di estasi poteva essere solo che un divertimento dopo tutto quello che egli passò. E infine lo vide, lui, l’unico Dio esistente, il vero Dio. Non aveva forma, ne voce, ne odore, era solo materia che fluttuava nello spazio, avvolse il corpo bruciato di Joan e portò la sua anima in cielo, accompagnata da una colomba dorata la quale non sapeva il vero e proprio scopo della morte, ma ne era comunque partecipe e cosciente. La rassegnazione è la chiave del circolo vitale, perché continuare ad emulare la vita terrena quando ci possiamo trasportare, tramite l’anima, in un mondo perfetto e divino. Se non credi in niente però non provare a rassegnarti: la rassegnazione effettuata da una persona ignorante e menefreghista è un inutile perdita di tempo, poiché infatti, non porta a nulla […]

DECIMO GIORNO: A= Arcobaleno.

Re della giornata Ivan […] Ivan oggi è il protagonista della nona giornata. Il nostro Re ci insegna che la vita è un insieme di colori bellissimi e allegri, ci dice che tutti noi dobbiamo credere all’esistenza e solo così ce la potremmo fare […]

UNDICESIMO GIORNO: N= Nostalgia.

Re della giornata Marco Oggi Marco sente il bisogno di “sfogarsi” con i suoi amici e tirare fuori un po’ di rabbia che nutre per questa società che predilige l’immagine all’ideologia dell’uomo e ci fa notare come il mondo sia cambiato nell’arco del tempo e di come lui stesso percepisce questo cambiamento. […] Essere nostalgico per una cosa ormai già persa da tempo: la propria infanzia. Inutile dire amici miei che la propria infanzia è la cosa più importante che la vita ci ha donato perché, comunque è quel periodo dell’esistenza del quale ricordiamo poco. Vorrei essere da solo al mondo perché sono stanco delle persone che invece hanno sempre qualcuno al loro fianco. Effettivamente sono abbastanza invidioso delle persone che hanno materialmente sempre tutto, ma sono prive di valori. Voglio tornare a essere solo, come quando ero nel grembo di mia madre. Lo spazio e il tempo erano privi di limiti. Le persone che materializzavi nel tuo cervello erano solo delle figure prese dalla tua immaginazione. Nessuno era interessato alla tua immagine, ma alla tua ideologia. Una cosa che effettivamente trovo che si stia estinguendo con il passare del tempo sia proprio l’ ideologia. La mente di noi giovani ormai è fin troppo schiacciata da informazioni esterne a dir poco obsolete. Queste “informazioni” ci sono utili solo se volgiamo divenire “qualcuno”, ma non lo “siamo” mai. Credo che anche l’essere sia ormai surclassato dalle finte immagini che la nostra finta vita ci fornisce. Quindi sono nostalgico della mia vecchia “non vita”, vorrei essere rimasto in quel mondo senza forma e senza pensieri, privo di giudizi, poiché se si vive in mondo fatto di “niente”, è impossibile trovare un qualsiasi forma di giudizio. Sono nostalgico anche per il mio “piccolo me”, quando ero un bambino e la vita mi forniva, nonostante con un po’ di ingenuità, idee e spunti di cui avrei fatto tesoro ad ogni costo, tralasciando l’utilità stessa di quest’ultime. Abbiamo perso la vera comunicazione, molte persone oggi usano troppo il movimento della lingua per parlare…basterebbe semplicemente guardarsi negli occhi: non tramite uno schermo, ma da “retina a retina”. Mi manca tutto quello che era vero e aveva un senso. “Nel 2020 siamo come dei miopi che non vogliono mettere gli occhiali solo per non risultare sgradevoli agli ennesimi miopi che fanno la stessa identica cosa”. Sono nostalgico di tutto ciò che era fondato con la mente di persone che pensavano a come sarebbe stato essere nel corpo di un altro individuo. Mi manca far parte del nulla, mi manca essere niente[…]

DODICESIMO GIORNO: A= Attesa.

Reginetta della giornata Marianna Marianna narra di un contadino e la sua disperazione e di come il “nido” famigliare sia il punto determinante nella vita di una persona. […] Al di fuori di una cittadina, in campagna, viveva un contadino e il suo fidato cane. Due anni prima l'uomo trovò il piccolo cucciolo giacente sul terreno col respiro quasi mancante, guardandosi intorno non vide neanche la madre di esso. Senza pensarci due volte raccolse l'anima in pena e si recò a casa dalla sua famiglia.

Dopo mezz'ora di camminata arrivò a destinazione, alzò lo sguardo vedendo la sua casa avvolta tra le fiamme, le grida si propagarono dai boschi fino alla cittadella vicina. L'uomo appoggiò il cucciolo a terra e corse in preda al panico a cercare la sua famiglia.

Dopo svariate ricerche tra giacimenti e lacrime rimase solo il fruscio del vento a far rumore. I corpi della famiglia non furono ritrovati. Passarono gli anni e ancora l'uomo, con lo stesso dolore di quel giorno, aspettava il ritorno della sua famiglia […]

TREDICESIMO GIORNO: O= Onestà Reginetta della giornata Marianna Marianna oggi ci racconta una bellissima storia di onestà, ma soprattutto di come, nella vita, una vera amicizia, una situazione particolare ci possono rendere persone migliori. […] La storia parla di Meticulo, un uomo che conoscevano tutti in città, avaro e viscido, truffava la gente per arricchirsi sempre di più. L'uomo “taccagno” aveva come obbiettivo quello di apparire il “superuomo”, il più ricco e in vista tra tutti. Un giorno, nella località, arrivò Federic, un anziano uomo di grande prestigio, buono di cuore e onesto In un attimo l'attenzione di Meticulo si spostò sulle ricchezze dell'uomo, si recò presto nella sua abitazione con una scusa con l'intento di truffarlo. Una volta arrivato cominciò con sfacciataggine a farselo amico.

Federic aveva già un quadro generale dell'uomo, in quanto in città circolavano chiacchiere sul suo conto.

L’anziano allora decise di far cambiare la visione della vita all’avaro.

Federic iniziò a mostrare a Meticulo i suoi averi, gli confidò l’idea di voler redigere un testamento vista la sua avanzata età e la mancanza di figli. Meticulo allora cominciò a fare domande su quali criteri avesse scelto il suo erede, la risposta fu che solo l'uomo più onesti della città avrebbe potuto possedere tutte le sue ricchezze; spiazzato dalle parole dell'uomo tornò a casa.

Passarono i giorni e Meticulo cominciò a cambiare stile di vita pur di avete tutti quei tesori, ma i vari tentativi non riuscirono a portarlo sulla retta via se non dopo vari anni con l'aiuto dell’anziano.

Federic vedendo l'uomo cambiato decise di donargli i suoi tesori, ma Meticulo rifiutò non avendone più bisogno e pregò Federic di aiutare invece chi viveva sospeso ad un filo […]

QUATTORDICESIMO GIORNO: F= Filosofia.

Re della giornata Giovanni […]Con questo lavoro di decoupage e fotomontaggio, Giovanni ha raccontato, con la sua immaginazione e il linguaggio dell'arte visiva, il suo viaggio in un altro spazio e in un altro tempo. L'approccio a una disciplina, per lui troppo difficile, come la filosofia si è trasformato in un magico catapultarsi della propria figura in mezzo ai filosofi, ai letterati, agli scienziati e ai personaggi storici raffigurati nella "Scuola di Atene" dipinta da Raffaello Sanzio (che all’epoca in cui realizzò l’affresco ebbe proprio l’idea di dipingere anche se stesso confuso in quella folla).

Una sorta di sogno a occhi aperti, quello di Giovanni, che racconta più di tante parole ed è reso ancor più commovente dalla situazione attuale dell’emergenza sanitaria in cui tutti gli studenti sono stati costretti ad allontanarsi dalle loro scuole e dai rapporti diretti con i loro docenti e compagni[...]

QUINDICESIMO GIORNO: Y= youtuber Re della giornata Stefano Vinicius

Stefano racconta all’allegra brigata la sua passione per la professione di youtuber e del lavoro che in questo periodo sta effettuando per informare tutte le persone sui casi di coronavirus.

UNO YOUTUBER AI TEMPI DEL CORONAVIRUS […] Ho un canale su Youtube dove trasmetto importanti notizie, da marzo pubblico dei video dove aggiorno tutta la popolazione sui casi e sull’andamento del Coronavirus. Ho molti amici che condividono con me questa passione e tantissimi che seguono il mio canale. Tante persone mi chiedono come mai non pubblico più altre notizie, ma io in questo periodo sono concentrato sul caso Coronavirus e desidero diffondere gli aggiornamento per informare le persone che sono rinchiuse in casa in quarantena, i casi che interessano l’Italia e soprattutto la Tuscia. Purtroppo cari amici stiamo vivendo un brutto momento e mi sento in dovere di stare vicino a tutta la popolazione diffondendo notizie aggiornate. Con grande dolore ricordiamo che stiamo vivendo questa brutta pandemia da marzo, e ricordo cari amici miei che dobbiamo rimanere a casa[…]

SEDICESIMO GIORNO. B= Bellezza Reginetta della giornata Alexia Alexia oggi ci fa navigare in un mondo fantastico . Invita tutti i suoi compagni a chiudere gli occhi e viaggiare con la fantasia e con l’immaginazione in un mondo meraviglioso fatto di piccole e grandi emozioni quello della natura…questa è la vera bellezza!

Bellezza, una parola particolare, ma che ad alcune persone mette tanta paura, per un motivo o per un altro.

Stasera voglio raccontarvi una bellezza diversa, una bellezza che non tutti prendono in considerazione, ma sicuramente se fosse presa con più "lascia andare la mente" molti di noi riuscirebbero a riconoscere l'albero della vita che si trova nel cuore e nella mente. Stasera voglio raccontarvi la bellezza della natura. Tante volte vado in mezzo "al nulla" molti chiamano così quel posto dove c'è tanto silenzio e tanti alberi.

La natura è vasta e varia, è l'unico posto semplice, ma allo stesso tempo così complesso e incantevole...tutte le cose che ammiriamo hanno una vita, fanno un rumore che se vi fermate potete quasi sentire quello che è il mondo che ci ospita, lo splendido suono dei piccoli animali nelle foglie, gli uccellini, il fruscio degli alberi.

Dovrete fare un bel respiro per sentire l'odore dei fiori, del muschio, ma per sentire soprattutto l'odore dell'aria pulita, della libertà.

Chiudete gli occhi e fate volare insieme al vento tutto il vostro pensiero, fate volare tutto il male, volate pure voi con la mente. Amate la libertà, amate il semplice di quello che vi circonda, la natura.

Ringrazio affettuosamente tutti i miei alunni del III B del Liceo Artistico “U. Midossi� di Vignanello che hanno accolto con entusiasmo questa mia proposta, abbiamo vissuto questo tragico momento insieme, senza perdere la fiducia nella vita e non ci siamo sentiti soli.

Prof.ssa Clorinda Salini