Piazza lucatelli

Corso di laurea in architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio d'anno 1- I Semestre – a.a. 2013‐14

Corso di “Geografie del territorio contemporaneo” Docente: Prof. Franco Farinelli Collaboratrice didattica: Arch. Claudia Faraone Studente: Marika Scaduto

Piazza Lucatelli organizzazione e descrizione di uno spazio collettivo

Trapani

Dalla Carta Tecnica Regionale, Inquadramento 1:2.000

Dalla Carta Tecnica Regionale,Territorio di Trapani

Inquadramento di Piazza Lucatelli

Lo spazio e la storia Piazza Lucatelli si trova nel centro storico di Trapani, capoluogo dell’omonima provincia in Sicilia.

Il centro storico di Trapani si sviluppa nella forma che oggi conosciamo fra il XIV e il XV secolo, quando, dopo un breve periodo sotto gli Angioini e la partecipazione attiva ai Vespri siciliani, la città, soggetta alla dominazione aragonese dal 1282, si ingrandì e divenne il centro economicamente e politicamente più importante della Sicilia occidentale.

Già precedentemente soggetta a dominazione cartaginese, romana, bizantina, araba e normanna questa risente della sua storia che si manifesta ancora ferventemente in un centro storico ricco di influenze mediterranee.

E’ importante considerare che nel IX secolo d.C. con gli Arabi la città raggiunse un fervido sviluppo; florida nei commerci e nelle attività culturali, il porto durante il Medioevo fu uno dei più importanti del Mediterraneo: tutte le più potenti città marinare (Genova, Pisa, Venezia, Amalfi) avevano un consolato nel porto trapanese.

Ed è proprio nei pressi del porto che si trova Piazza Lucatelli .

Nel 1455 vennero edificati sia il palazzo Lucatelli, che in origine aveva la funzione di ospedale, che la piazza.

Ingrandita a spese del Tenente Generale Giovan Battista Fardella, ministro di Guerra e Marina sotto il governo borbonico, la piazza di forma quadrata servì in principio per mercato di pesci, frutta, polli, uova e altro; oggi vi è un piccolo giardinetto recinto da una grata di ferro.

In mezzo a questa piazza era posta la statua marmorea del re Vittorio Amodeo di Savoia, bellissimo lavoro di Gioacchino Vitagliano da Palermo, che la rivoluzione popolare del 1848 ridusse in pezzi, ed al cui posto vi è ora una fontana rappresentante un cavallo marino.

Piazza Lucatelli vista da nord-est, mattina di un giorno feriale

Ingresso di Palazzo Lucatelli con Graffiti

Analisi storico-architettonica Piazza Lucatelli è uno spazio stretto fra quattro piccole vie del centro storico; una di queste mette in collegamento il porto con il corso e, di conseguenza, fa sì che questa sia un luogo di transito obbligatorio nonché uno spazio centrale e comodo ai servizi pubblici.

Nei secoli, infatti, la funzione sociale della piazza è cambiata di pari passo al mutare della funzione sociale degli edifici che qui avevano sede; a tal proposito è impossibile non considerare e riconoscere l’influenza dei seguenti sulla stessa.

Ex convento e chiesa di San Rocco

Palazzo Lucatelli

Megghi’s bar

Chiesa e convento di San Rocco, il convento venne fondato nel 1574 da padre Bugio dei Francescani scalzi del Terzo Ordine. La chiesa venne costruita sull'area dei magazzini della Dogana e riedificata nel 1770 ad opera dell'architetto don Paolo Rizzo. Dopo la soppressione degli ordini religiosi nel 1866 divenne sede dell'Ufficio Postale, poi sede dell'Istituto di Igiene e Profilassi ed ancora sede scolastica e, fino a poco tempo fa, di uffici comunali.

Palazzo Lucatelli, dal 1455 fu sede dell'ospedale Sant’ Antonio che accoglieva i marinai ammalati che facevano scalo al porto della città; nel 1628 ereditò i beni di Lazzaro Lucatelli grazie al quale fu costruito il piano superiore, nella facciata centrale, che si caratterizza per il grande balcone, vi è il ritratto di Lucatelli.

Negli anni ’70, dopo che l’ospedale fu chiuso per essere ingrandito e trasferito in un’altra zona della città, la piazza era animata soltanto da coloro che abitavano nei pressi e dagli utenti dei vari uffici ospitati nell’ ex Chiesa San Rocco.

Megghi’s Bar. Aperto circa 10 anni fa, sorge al piano terra di un tipico edificio antico di uso abitativo piuttosto anonimo ma vedremo che costituirà un punto fondamentale per la nostra indagine.

L’evoluzione dell’abitare Piazza Lucatelli nasce come mercato in un rione del centro, e come tale era animata da chi lì aveva dimora e vi svolgeva lavori tipici, in particolar modo agricoltori e pescatori.

In un simile contesto, la piazza non poteva che essere destinata alla fruizione di un pubblico adulto, la sua funzione pertanto era di servire la società più come spazio di vendita e che non come luogo di riunione. La situazione cambia quando, con l’apertura dell’ospedale e il fiorire dell’economia, i pescatori lasciano il centro storico per trasferirsi in aree più vicine al porto mercantile.

L’abitare ancora una volta muta, prende forma una zona che si contraddistingue sempre più per la presenza di palazzi nobiliari ed il mercato lascia posto ad uno spazio preposto all’ ospedale o, successivamente, attiguo all’ Ufficio Postale, e di Igiene. La funzione sociale della piazza si cristallizza in spazio pubblico attraverso cui “passare” in direzione del corso o della marina, o al massimo in cui fermarsi a scambiare qualche parola prima di recarsi presso i suddetti enti.

Per tutta la seconda metà del ‘900 e fino ai primi anni del 2000 Piazza Lucatelli è uno spazio anonimo del centro storico che non funge più da “luogo”, ma soltanto da “spazio”, peraltro abbandonato.

L’apertura del Megghi’s Bar cambia lentamente la fruizione della piazza che diventa un luogo di ritrovo per i pochi ed occasionali frequentatori del bar, per lo più giovani lavoratori. È importante sottolineare che lungo il Corso sorge l’antico Collegio dei Gesuiti, sede storica del Liceo Classico fino al 2008, e che nello stesso periodo, nell’ edificio tangente l’ex Chiesa di San Rocco, venne spostata una sede distaccata del Liceo Scientifico.

La piazza, distante pochi metri sia dall’ una che dall’ altra sede scolastica, durante il giorno ed il pomeriggio diventa meta di quei ragazzi che studiano lì vicino e lì che iniziano a riunirsi. E’ interessante notare come i ragazzi che frequentano la piazza siano un determinato tipo di studenti e che facciano riferimento ad una cultura ben precisa: l’ hip-hop, e con loro nasce Piazzetta Chupa.

Piazzetta o Piazza Chupa è il nome con cui tutt’oggi tutti i trapanesi, almeno fino ai 40 anni, conoscono Piazza Lucatelli. È impossibile definire il come ed il perché, ma la piccola piazza, forse perché poco frequentata ed al riparo da sguardi indiscreti, diventa luogo fisso di riunione per un pubblico giovane accomunato dallo stesso tipo di musica e cultura. L’ex ospedale fa da sfondo a freestyle e piccoli concerti organizzati e svolti dai ragazzi stessi.

Questo, per un breve periodo di più o meno dieci anni, tiene lontano dalla piazza il resto del pubblico che non si riconosce in quella cultura e che etichetta Piazza Lucatelli come luogo malfamato.

Piazza Lucatelli

Piazza Lucatelli In Alto: Mappa che evidenzia i B&B nei pressi della Piazza In basso: Mappa che evidenzia i ristoranti.

Nel 2005 Trapani ospita la 32° edizione dell’ America’s Cup, gara di vela famosa a livello mondiale. In occasione di quest’ evento l’ intera città cambia volto ed ancor di più ciò vale per il centro storico. La marina, che come abbiamo già detto è prossima a Piazza Lucatelli, viene completamente ristrutturata; le vecchie baracche di mercanti e pescatori che fungevano da bancarelle per la vendita lasciano il posto ad un nuovo lungomare che ha portato alla luce l’antico Bastione dell’ Impossibile: roccaforte della prima metà del XVI secolo, eretto per rafforzare la cinta muraria trapanese e per fronteggiare l'invasione via mare della grande potenza navale turca e della pirateria barbaresca, che all’ epoca minacciava i traffici marittimi dell'isola. All’ interno di questa metamorfosi radicale prende forma la nuova funzione di Piazza Lucatelli che riesce ad evolversi di pari passo alla nuova vita del centro storico popolato da tutti i ragazzi del luogo, famiglie e turisti.

L’economia del centro storico rinasce, sorgono, contestualmente all’ evento ed alla scia di turismo che ne è derivata, diversi bar, pub e ristoranti che animano quelle che erano da troppo tempo le spente ed abbandonate strade del centro.

In questo clima di rinnovamento e movimento la piazza perde il significato di “piccolo covo” dei rapper. Le strade sono trafficate, i bar della strada sempre più popolati e l’ambiente diventa sempre meno di nicchia.

Il porto durante la manifestazione del 2005.

L’america’s cup è stato l’evento fulcro del cambiamento della città.

Adesso Piazza Chupa ospita ogni sera un pubblico variegato che frequenta il bar ed un numero sempre crescente di persone che la adottano come punto di ritrovo in cui passare la serata a chiacchierare o in cui incontrarsi per proseguire altrove.

Non vi è più alcuna distinzione particolare fra il pubblico fruitore dello spazio. Si possono trovare, durante la sera, i giovani lavoratori, universitari e liceali – che rappresentano comunque la porzione più ampia del pubblico, ma ciò non toglie che a questi si uniscano spesso famiglie e turisti che passeggiano per il centro storico.

Giovani lavoratori ed universitari (18-35) Liceali (15- 17)

Grafico indicativo sul popolamento della piazza allo stato attuale.

Famiglie Turisti Pagina affianco: Piazza Lucatelli in diverse serate, estive ed invernali del 2012.

Mappa concettuale: Piazza Lucatelli attraverso il tempo

In origine • Mercato rionale • Abitanti, sia compratori che venditori.

Dal 1455 al 1970 •"Spazio preposto a" (Ospedale, Poste, Ufficio Igiene...etc.)

• Fruitori degli edifici pubblici.

2000/2010: Piazzetta Chupa •Luogo di ritrovo •Giovani studenti e non che fanno hiphop/ rap /reggae

Il luogo e la “gente”, analisi socio-etnologica Piazza Lucatelli vive due vite parallele per cui, durante il giorno, permane un eco della sua funzione originaria: quella di mercato (che tuttavia oggi, consiste nell’ ospitare occasionalmente bancarelle di venditori ambulanti che si sistemano lungo gli angoli della piazza); la notte, invece, si popola di un traffico intenso per cui è quasi impossibile attraversarla.

CHI: Il pubblico è vario; i ragazzi non sono più solo i rapper ma tutti i giovani, e non è strano passare diverse ore in piedi, magari con una birra in mano, a parlare con tutti i conoscenti che vengono e vanno durante la serata: la semi-deserta piazza della mattina si trasforma in un continuo flusso di gente ed informazioni.

QUANDO: Non hanno influenza, invece, sulla vita della piazza le stagioni. Estate ed inverno non mutano il panorama se non per la presenza di qualche turista in più.

PERCHE’ : L’afflusso di gente si deve principalmente ad uno dei seguenti motivi: • Passaggio attraverso la piazza in direzione dei parcheggi (lungo il litorale) o del Corso.

• Utilizzo della piazza come punto d’incontro comune per poi spostarsi altrove.

• Fruizione del Megghi’s bar o dei bar/gelaterie nei pressi.

• Intenzione di passare la serata in Piazza con gli amici a parlare.

L’ ultimo punto è quello più importante ai fini di un’ indagine socio-etnologica.

Mappa: vie attigue alla piazza

Via Cassaretto, vicolo cieco.

Via San Francesco D’Assissi, strada usata per passaggio.

Via turretta, collega la marina al corso.

Riflessione sul confronto fra Piazza Chupa e l’ agorà greca Piazza Lucatelli esiste come spazio, ma se vogliamo parlare di luogo dobbiamo pensare a Piazza Chupa.

La maggior parte dei frequentatori più assidui della piazza, infatti, non ne conosce il vero nome. Andare a Piazza Chupa, invece, ha un significato ben preciso: quello di trascorrere del tempo a parlare con gli altri.

Nella piazza, infatti, non ci sono distrazioni particolari, lo spazio è chiuso fra le strette stradine secondarie del centro, non c’è nessun panorama da guardare e non ci sono quasi mai eventi (salvo quei concerti fai da te di cui si parlava prima) ma c’è l’Altro.

Il confronto con l’altro è il concetto alla base della vita della Piazza: essa nasce, si sviluppa e muore come luogo d’incontro, quindi esiste se e solo se esistono coloro che la popolano.

Nell’ antica Grecia la società si basava sull’ isonomia, questo modo di concepire la società aveva un influsso diretto sull’ architettura dell’ agorà, che doveva essere un luogo adatto alla riunione.

Gli Ὅμοιοι (omoioi, gli uguali) si riunivano in cerchio per parlare, secondo un processo sempre uguale, molto schematico. Data la sua funzione, la piazza per essere tale deve essere piatta (per non creare livelli) e sgombra da ostacoli.

Per il popolo del XXI secolo l’ incontro con l’Altro non è più così scontato come poteva essere nell’ antica Grecia- dove la piazza nasceva per soddisfare l’esigenza comunicativa della società- ma è qualcosa di raro per degli uomini nati ed alienati nel mondo digitale.

A tal proposito Piazza Chupa costituisce un esempio emblematico di quanto detto: è uno spazio piccolo, non è né piatto ne sgombro da ostacoli e non è stato progettato per accogliere tutte le persone che ne fruiscono, e tantomeno pretende di esserlo date le condizioni di abbandono in cui versa; per quanto possa essere spoglia o semplice, Piazza Chupa è un luogo vivo che dimostra che anche nel 2014 l’essere umano ha ancora bisogno di spazi pubblici d’incontro in cui potersi confrontare con l’altro.

Omoioi Disposti in cerchio

Interlocutore Posizione centrale per rivolgersi a tutti

Gli omoioi sono disposti in cerchio. Uno di loro prende parola e si sposta al centro per rivolgersi a tutti. Non appena ha finito il processo ricomincia in quanto tutti hanno libertĂ di esprimersi.

Questo è il principio dell’ isonomia.

In Piazza Chupa non vi è sicuramente lo stesso schema isonomico greco, ma d’altronde anche la funzione del riunirsi è diversa.

In questo caso non bisogna decidere della società, ma viene messo in atto lo spassionato desiderio di stare insieme, l’essenza stessa del riunirsi.

Ad ogni modo, possiamo intendere questo modo d’associarsi come una variante del fenomeno greco in cui si presenta una scissione in micro gruppi.

Bibliografia Fonti Cartacee Franco Farinelli, L’invenzione della Terra, 2007, Sellerio, Palermo Franco Farinelli, Geografia Un’introduzione ai modelli del mondo, 2003, Einaudi, Torino Marco Augugliaro, Storia di Trapani 1914 Mario Serraino, Storia di Trapani, Trapani, Arti Grafiche Corrao, 1976 Fonti Digitali http://www.sitr.regione.sicilia.it/ - fonte per le carte tecniche regionali https://www.google.it/maps/ - fonte per gli estratti di mappa https://www.facebook.com/megghis.bar - fonte di foto ed informazioni http://www.comune.trapani.it/turismo/index.htm - fonte di informazioni Fotografie Dove non espressamente indicato, le foto sono da ritenersi di mia proprietà